NUMERO 11 - OTTOBRE 2010 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
REGISTRAZIONE TRIBUNALE AVEZZANO 141/1998
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TONINO D’AMORE
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GIUSEPPE CIOTTI
Affari a tutti i costi Riflessioni sul biodigestore di Cerchio
ungere il nostro territorio sino a distruggerlo, sperperare denaro pubblico.
Sembra questa l’unica legge cui i politicucci locali – abruzzesi- conoscono.
È di questi giorni la notizia giudiziaria degli arresti
di noti politici. Ma come mai quello che a Pescara
è reato ad Avezzano sembra essere normale?
Eppure la Stati ha parlato chiaro. E non si dica che
la stessa e attigua alla mia parte politica. Come
mai la turbativa d’asta a Pescara è reato e ad
Avezzano no? A Pescara è stato arrestato il
Presidente dell’ATO (ambito territoriale ottimale
per il settore dell’acqua) al quale, tra le varie ipotesi di reato, sono state contestate anche le assunzioni arbitrarie di personale. Secondo i PM (di
Pescara) il vulnus, non è tanto il danno arrecato
all’erario per la spesa relativa alle assunzioni in
libertà, quanto la finalità clientelare delle assunzioni che avrebbe alterato le regole della competizione elettorale tra colui che assume, con soldi
pubblici, potenziali fornitori di voti e coloro che
partecipano in maniera ordinaria.
Se ne deduce che anche l’assunzione di personale in maniera clientelare è un reato. Chissà se questo vale anche per la giurisdizione di Avezzano.
Tornando a noi Rinascita Democratica si farà promotrice di una raccolta di firme tra i cittadini di
Cerchio onde portare in discussione all’interno del
consiglio comunale la validità della realizzazione
del “biodigestore” sul territorio del comune di
Cerchio. A proposito di ciò, dopo aver letto delle
miracolose proprietà di questo impianto dotato di
tecnologia –che a dire di“certi guitti”- del futuro, si
vogliono porre dodici semplici domande al sindaco o a chi per lui avrà cura di rispondere:
L’impianto che si propone è ad impatto zero?
Quante tonnellate/anno di CO2 questo impianto
rilascerà nell’aria? L’aria sarà più o meno inquinata
dopo la realizzazione dell’impianto? Saranno
impiantate centraline –gestite dall’ARTA- per il controllo dell’aria? Quale sarebbe il ventilato beneficio
dell’impianto ad un’agricoltura di qualità? Quale
sarebbe il ventilato beneficio dell’impianto al turismo ambientale quale reale vocazione territoriale?
Esiste uno studio di impatto ambientale? Chi lo ha
firmato? Esiste uno studio di impatto socio-economico? Chi lo ha firmato? Esiste una valutazione delle
vie d’accesso visto che il traffico di automezzi pesanti aumenterà? La vicenda della gara d’appalto che
sembra modellata all’aggiudicazione da parte della
Midal s.r.l. da cosa si distingue dai fatti che hanno
portato all’arresto di Venturoni? Lei, signor Sindaco,
è ancora il Sindaco o il portavoce del suo vice?
A questo si vuole risposta, chiara e netta, queste
sono le cose che davvero interessano la salute e la
qualità di vita dei concittadini.
E basta con proclami, con promesse mirabolanti. I
cerchiesi sono più intelligenti di chi, con quattro
chiacchiere, vuole prenderli in giro.
M
ello scorso numero abbiamo affrontato il
problema del biodigestore che si intende
realizzare a Cerchio. Avevamo pensato che
la maggioranza consiliare avrebbe potuto chiarire
i numerosi lati oscuri della vicenda per ridimensionare i timori che una iniziativa del genere insinua
naturalmente nella mente di qualsiasi persona di
buonsenso.
La maggioranza, invece, compatta e con la tempestività che la contraddistingue ha pubblicato un
opuscolo dove si celebrano i fantastici risultati
ottenuti dall’amministrazione e le opere pubbliche “a pioggia” che hanno cambiato aspetto al
nostro paese. Ma a quale pioggia si riferisce?
Siamo sicuri che si sta parlando del nostro
Comune? Probabilmente le gesta di questa maggioranza consiliare resteranno scolpite nella storia
amministrativa di Cerchio, ma dubitiamo che questo avverrà per le strabilianti opere realizzate, perché solo la faccia tosta di alcuni personaggi può
negare l’evidenza. Comunque, per tornare all’argomento visto che anche questa volta non siamo riusciti a cogliere le risposte in merito al problema del
biodigestore, cerchiamo di fare alcune riflessioni.
I biodigestori come tutti gli impianti che trattano i
rifiuti vengono definiti “mali necessari”. In pratica,
vengono realizzati dove il problema di smaltimento dei rifiuti è grave. E’ questo il caso delle aree a
grandissima concentrazione di allevamenti zootecnici dove le immense quantità di escrementi
creano problemi enormi di smaltimento come
pure delle grandi metropoli dove si producono
quantità di rifiuti tali da rendere necessari giganteschi impianti di trattamento ed addirittura anche
di incenerimento. Quali di queste condizioni pos-
N
sono essere rivenute nella nostra area tali da giustificare la presenza dell’impianto? Nessuna. Forse
non dovremmo porci questi interrogativi per il
solo fatto che l’impianto verrebbe realizzato nel
rispetto della legge? E che dire della definizione di
ecologico buttata li perché va di moda?
Pensavamo fosse scontato che un impianto si
dovesse realizzare a norma di legge; meno scontato che fosse automaticamente anche ecologico.
Del resto anche gli inceneritori, le raffinerie di
petrolio e le centrali nucleari sono realizzati a
norma di legge, ma a nessuno viene in mente di
definirli ecologici. Nella delibera e nelle argomentazioni di una maggioranza così attenta ai problemi di Cerchio e del territorio, le giustificazioni all’insediamento sono la possibilità di eliminare le
discariche abusive cresciute come funghi lungo le
strade di campagna, la possibilità di fare la raccolta differenziata dell’umido e il contributo che la
ditta dovrebbe versare al Comune. Tutto qui? C’è
bisogno di un biodigestore o magari un inceneritore per rimuovere le discariche abusive sul territorio e per avviare la raccolta dell’umido? Inoltre,
se questa è una iniziativa conveniente per l’ente
territoriale ospitante, il comune di Vasto dove risiede la società proponente, ci avrebbe regalato questa opportunità? Le 40.000 tonnellate di sostanza
organica che dovrebbe lavorare l’impianto non si
raccolgono nell’intero Abruzzo figuriamoci in un’area a bassa densità abitativa come la nostra.
Perché sostenere grossi oneri finanziari per movimentare masse di rifiuti dall’intero Abruzzo ed
oltre quando ci si potrebbe posizionare in prossimità di città come Pescara, Roma o Napoli dove si
NICOLA IANNICCA
Spazi verdi? No, solo erbacce
o letto nell’ultima edizione de “Il Celanese”
dell’alacre e costante impegno profuso
dall’amministrazione comunale di Cerchio
nella cura degli spazi verdi.
È indubbio che a ridosso delle manifestazioni di
fine agosto e delle feste di inizio settembre c’è
stata una visibile attività da parte dei dipendenti
pubblici per dare decoro agli spazi interessati
dalle predette manifestazioni. Certamente
apprezzabili, questi sforzi, ma non dovrebbe rientrare nella normale attività di ogni comune mantenere pulite strade e aree ricadenti nel proprio
territorio? O tali attività sono talmente straordinarie da essere portate all’attenzione dei cittadini
tramite il giornalino dell’amministrazione comunale?
Nonostante gli sforzi non è sfuggito ai più che –
oltre agli spazi e alle strade interessate dai cortei una notevole parte del territorio di Cerchio è del
H
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numero 11 - ottobre 2010
CONTINUA DA PAGINA UNO:
Spazi verdi
AVVISO IMPORTANTE
tutto lasciato all’incuria e alla mancanza assoluta
di attenzione da parte di questa (poco)solerte
amministrazione. Proprio in questi giorni ho fatto
una passeggiata e non ho potuto non notare lo
stato di totale abbandono del giardinetto delle
scuole elementari.
Passando dietro ai fossi si nota la realizzazione del
marciapiede e della ringhiera. Certo un bel vedere
sino a quando non si distoglie lo sguardo da
Collarmele. Ma basta guardare dal lato opposto
che la magia svanisce. Anche qui erba alta e rifiuti
di vario tipo.
E che dire di Via S. Andrea?! Sono passati forse
anni da quando un addetto comunale è passato
per verificarne la praticabilità. Porzioni di selciato
mancante, scarsa illuminazione e totale assenza di
interventi degli operatori ecologici.
Per non parlare di quelle località limitrofe al centro
del paese. Si fa riferimento all’area del Pozzo,
senz’altro un angolo suggestivo e caratteristico
del nostro paese. Una parte di Cerchio molto cara
ai nostri concittadini di oltreoceano ai quali, qualche anno fa, sono state dedicate diverse e toccanti manifestazioni, celebrate proprio in questo
luogo carico di storia e di ricordi.
Ad oggi solo abbandono, mentre erbacce e sporcizia invadono gli spazi in cui sono posizionati i giochi per i bambini. Con estremo rammarico ho visto
che ciò che era una strada di campagna piacevole
da percorrere e nella quale poter passeggiare (via
Ripoli,) è del tutto impraticabile a causa dei rovi che
l’hanno totalmente invasa. In quanto cittadino di
Cerchio vorrei ricordare a questa amministrazione
comunale che il nostro paese non si limita solo alla
piazza e a fonte Cesareo, tutto il territorio deve
essere salvaguardato e curato.
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Si comunica che la regione Abruzzo ha avviato
una ricognizione dei manufatti contenenti
amianto e un programma di rimozione e smaltimento degli stessi.
L’operazione prevede entro il 31 dicembre
2010 una fase in cui i proprietari degli immobili o dei depositi di materiali contenenti amianto li dovranno denunciare al servizio competente Regionale tramite il Comune di residenza, dopodiché si provvederà a stilare una lista
di beneficiari di un primo intervento di smaltimento da parte di ditte specializzate selezionate dalla Regione mediante un bando.
Ci appelliamo alla cittadinanza affinché aderiscano al bando al fine di eliminare una così
CONTINUA DA PAGINA UNO:
Riflessioni sul biodigestore
riescono a reperire grossi volumi di rifiuti. In realtà
questi interventi non possono essere proposti in
aree dove c’è una situazione ambientale già provata per la presenza di industrie impattanti o
discariche, per paura della reazione della gente.
Queste iniziative si possono proporre solo nei luoghi dove i problemi ambientali non hanno ancora
creato un livello di guardia nell’opinione pubblica
tale da rendere i cittadini diffidenti verso attività
speculative completamente slegate dalle realtà
territoriali e dove esistono problemi occupazionali. Basta quindi promettere due posti di lavoro, parlare di introiti per il comune, dire che tutto viene
realizzato a norma di legge e ogni problema è
risolto.
Quello che sfugge alla maggioranza comunale di
Cerchio è che non è sufficiente che l’insediamento
di una nuova attività sia legale bensì deve poter
dimostrare che non altera quella che è la naturale
vocazione territoriale. A parte il fatto che non è
stato acquisito un solo parere regionale o provinciale nonostante sia già stato pubblicato il bando
per l’aggiudicazione dei lavori, la vocazione del
nostro territorio è quella di diventare il ricettacolo
di ogni tipo di impianto a prescindere da quello
che produce e dall’impatto che ha sul territorio. Ma
veramente crediamo che solo le attività che inquinano sono impattanti? Asfaltare 6 ettari di terreno
in piena campagna e costruire capannoni e muri di
cemento armato non è impattante? Un via vai di
camion e mucchi di rifiuti da smaltire sono
anch’essi ecologici? Forse abbiamo una concezione dello sviluppo territoriale un po’ datato.
Non risulta che in altre aree a vocazione turistico
ambientale come il Trentino e l’Altoadige si stiano
costruendo biodigestori, discariche di rifiuti o inceneritori. La questione è che il destino del territorio
dipende dalle decisioni di chi lo abita e non da
quelle dei comitati d’affari che promettono guadagni facili. I pareri regionali, le delibere i problemi
formali si aggiustano, vedi caso della discarica di
valle dei fiori dove alcune manovre, emblematiche
della politica locale, sono state ora impugnate al
TAR. Non esiste in pratica una reale volontà di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti nella
maniera meno onerosa per i cittadini e non impattante per l’ambiente.
pericolosa presenza.
Il Bando è pubblicato sul B.U.R.A. Speciale
Ambiente del 28/05/2010.
Saranno riconosciuti contributi ad ogni singolo Comune fino ad un massimo di €
10.000.
Il contributo massimo erogabile ai soggetti privati per ogni singolo intervento di rimozione e
smaltimento di materiali contenenti amianto
ancora in opera sarà pari al 70% della spesa
sostenuta, fino ad un massimo di € 1.865,00.
Ulteriori informazioni e la modulistica necessaria possono essere rilevare sul sito web del
Comune di ...Celano.
Per fare un esempio, nel 2001 la raccolta differenziata dei rifiuti a Cerchio aveva ridotto la quantità
da smaltire del 60% abbattendo notevolmente le
spese di smaltimento e permettendo addirittura il
recupero dell’ecotassa (il comune di Cerchio spende 200.000 €/anno per la gestione dei RSU). Dal
2002 in poi grazie all’amministrazione Tedeschi c’è
stato un abbandono della pratica della raccolta
differenziata che attualmente si attesta sul 12
–15%. (dati pubblicati sul sito della Provincia
http://www.provincia.laquila.it/Inside.aspx?PageID=1 )
Non possiamo essere trattati alla stregua di quei
paesi sottosviluppati dove in cambio di soldi ai
clan locali e di una manciata di perline colorate agli
indigeni si vanno a smaltire tonnellate di rifiuti
velenosi e radioattivi.
Chi c’è dietro la società che con un esiguo capitale
sociale investe 40 milioni di € a Cerchio? La finalità
di una iniziativa che ha bisogno di un investimento notevole forse non è solo quella della produzione di energia riportata in delibera perché probabilmente non è remunerativa. Perché i consiglieri
comunali che hanno votato la delibera non hanno
preteso una disamina accurata del progetto? Che
funzione può avere un bando pubblico di aggiudicazione della gara, massimo esempio di trasparenza e terzietà nell’interesse dei cittadini che dovranno fruire dell’opera ma anche delle ditte esecutrici
dei lavori che hanno tutto il diritto di chiedere procedure chiare, se tra le condizioni si riporta un diritto di prelazione in favore di una ditta definita?
Come mai esiste l’ interesse ad aggiudicare il
bando alla società Midal s.r.l. a tutti i costi come si
evince dal bando stesso che riporta? Ove non siano
state presentate offerte valutate economicamente più
vantaggiose rispetto a quella del promotore, il contratto è aggiudicato a quest’ultimo; Ove siano state
presentate una o più offerte valutate economicamente più vantaggiose di quella del promotore posta a
base di gara, quest’ultimo può, entro 45 giorni dalla
comunicazione della stazione appaltante adeguare la
propria proposta a quella del migliore offerente,
aggiudicandosi il contratto; in questo caso la stazione
appaltante rimborserà al migliore offerente, a spese
del promotore, (proroga bando del 9-7-2010).
Chiediamo ai cittadini di Cerchio di sottoscrivere
la richiesta di Rinascita Democratica di fare chiarezza su questa fumosa vicenda.
Consigliere comunale
Giuseppe Ciotti
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