AMBIENTE SVIZZERA STATISTICA TASCABILE 2007 SIMBOLI UTILIZZATI LA NOSTRA OFFERTA ONLINE Tendenza Evoluzione di un indicatore nel corso degli ultimi 10 anni: Avete bisogno dei dati dei grafici riprodotti nel presente opuscolo? Incremento Nessuna variazione di rilievo Calo ... Non valutabile * = Glossario pagina 33 Ambiente Svizzera – Statistica tascabile su Internet: www.environment-stat.admin. ch Indicateurs de l’environnement Desiderate maggiori informazioni sull’ambiente? Il portale Internet dell’Ufficio federale di statistica (UST): AVVERTENZA Indice Gli indici permettono un confronto diretto dell’andamento di grandezze diverse, a patto di scegliere lo stesso anno base (ad esempio 100 = 1990). Arrotondamenti Le cifre sono arrotondate per eccesso o per difetto, sicché la somma delle cifre arrotondate può differire dal totale. www.environment-stat.admin.ch Il portale Internet dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) www.ambiente-svizzera.ch Stat@las – l’atlante statistico interattivo delle regioni europee – contenente carte su temi ambientali: www.atlaseurope.bfs.admin.ch Desiderate essere informati in futuro sulle nuove pubblicazioni su temi ambientali ? Abbonatevi alla nostra Newsletter: bfs.admin.internetgalerie.ch www.ambiente-svizzera.ch/newsletter Link Internet su temi ambientali specifici figurano nei corrispondenti capitoli del presente opuscolo. 2007 AMBIENTE SVIZZERA STATISTICA TASCABILE INDICE 1 Popolazione ed economie domestiche pagina 2 2 Ecoefficienza dell’economia pagina 3 3 Agricoltura e selvicoltura pagina 4 4 Consumi e rifiuti pagina 6 5 Traspor ti e mobilità pagina 9 6 Energia pagina 12 7 Rumore pagina 14 8 Radiazioni non ionizzanti pagina 15 9 Biotecnologia pagina 16 10 Paesaggio e territorio pagina 17 11 Suolo pagina 19 12 Aria pagina 20 13 Clima pagina 22 14 Acqua pagina 24 15 Biodiversità pagina 26 16 Flussi di materiali pagina 28 17 Spese per la protezione dell’ambiente pagina 30 18 Pericoli naturali pagina 31 19 L’ambiente nel raffronto europeo pagina 32 Glossario e nota editoriale 33 pagina 1 1 Popolazione ed economie domestiche Tendenza Tra il 1980 e il 2000, la popolazione è cresciuta del 14%. Nel 2005, in Svizzera vivevano circa 7,5 milioni di persone. Ò Tra il 1980 e il 2000, il numero di economie domestiche è aumentato del 27%. Ò Nel 2000, la superficie abitativa pro capite era di 44 m2, pari a 10 m2 in più che nel 1980. Ò Oggi quasi il 75% della popolazione svizzera risiede in aree urbane. Se i posti di lavoro tendono sempre più a concentrarsi nelle città, i luoghi di residenza si spostano verso le regioni circostanti. Le conseguenze sono una maggior cementificazione delle aree rurali nonché crescenti flussi di pendolari. Anche la trasformazione delle abitudini di vita ha un impatto sull’ambiente: le crescenti esigenze di spazio si rispecchiano in un numero di economie domestiche che progredisce più rapidamente della crescita demografica. Contemporaneamente, il numero di persone per economia domestica diminuisce: nel 1980 ogni economia domestica comprendeva in media 2,5 persone contro solo 2,2 nel 2000. Popolazione, densità della popolazione ed economie domestiche (Indice 100=1980) 130 120 Popolazione residente permanente alla fine dell’anno Densità della popolazione nelle zone urbane 110 Densità della popolazione nelle zone rurali Numero di economie domestiche Fonte: Ufficio federale di statistica Maggiori informazioni: www.statistica.admin.ch Temi Popolazione 2 2005 2000 1995 1990 1985 1980 100 © UST 2 Ecoefficienza dell’economia Tendenza Negli ultimi 20 anni, il nostro consumo finale annuo di energia è aumentato di più del 20%. Ò Nel 2005 il nostro consumo di materiale (DMC*) ha superato i 90 milioni di tonnellate. Î Ogni anno immettiamo nell’atmosfera più di 40 milioni di tonnellate di CO2. Î Un importante obiettivo della politica economica rispettosa dell’ambiente è la separazione tra processi antiecologici e produzione economica: un incremento del rendimento non deve comportare automaticamente un aumento del consumo di energia o materiale così come un incremento della produzione non deve andare di pari passo con un aumento delle emissioni di CO2. L’ecoefficienza di un’economia nazionale misura proprio questo: maggiore è il guadagno ad esempio per unità energetica, emissioni di CO2 o quantità di materiale e maggiore è l’efficienza. Una maggior efficienza significa tuttavia che il settore dei servizi acquista spesso maggiore importanza a scapito del settore industriale ad alta intensità di energia, materiale e CO2 e che i processi di produzione antiecologici sono trasferiti all’estero (cfr. cap. 16). Efficienza energetica*, efficienza in termini di CO2* ed efficienza dei materiali* (Indice 100 =1990) 140 Efficienza dei materiali 130 120 Efficienza in termini di CO2 110 Efficienza energetica 100 90 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1991 1992 1990 80 Fonti: Ufficio federale di statistica; Ufficio federale dell'ambiente; Ufficio federale dell’energia © UST Maggiori informazioni: www.environment-stat.admin.ch www.ambiente-svizzera.ch Temi Economia www.eco-efficiency.de 3 3 Agricoltura e selvicoltura Tendenza Tra il 1990 e il 2005, il numero di aziende agricole è diminuito di più del 30%. Oggi la Svizzera non conta neanche 64’000 aziende. Ô Nel 2005, la quota dell’agricoltura biologica rappresentava l’11% della superficie agricola utile complessiva. Ò Ogni anno sono utilizzati più di 5 milioni di legno di più di 170 metri di lato. m3 di legname, il che corrisponde a un cubo di Ò Per promuovere un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente, le aziende devono fornire la «prova che le esigenze ecologiche sono rispettate» (PER). Tale prova costituisce il presupposto per beneficiare di contributi federali. Sono promossi un bilancio di concimazione equilibrato, una quota di superfici di compensazione ecologica di almeno il 7%, un normale ciclo di avvicendamento delle colture, una protezione adeguata del suolo e degli animali e un’utilizzazione mirata dei prodotti fitosanitari. Lo scopo di queste misure è di favorire la diversità naturale delle specie (cfr. cap. 15), ridurre il carico di inquinanti nelle acque (cfr. cap. 14) e promuovere una detenzione degli animali da reddito adeguata. Il legname è una materia prima e un vettore energetico rinnovabile con numerosi vantaggi economici ed ecologici. Una selvicoltura razionale fornisce un importante contributo a un approvvigionamento di materie prime sostenibile e a impatto climatico zero (cfr. cap. 13). È inoltre una premessa affinché il bosco possa svolgere le sue funzioni di protezione, utilizzazione e svago. Variazioni nell’agricoltura dal 1996 (Indice 100 =1996) 200 Aziende biologiche 150 Superfici di compensazione ecologica 1 Apporto di azoto 100 1 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 50 Vendita di prodotti fitosanitari Che beneficiano di un contributo, senza alberi da frutto ad alto fusto nei campi. Fonte: Ufficio federale di statistica Maggiori informazioni: www.statistique.admin.ch Thèmes Agriculture et sylviculture www.ambiente-svizzera.ch/foreste www.blw.admin.ch 4 © UST Ripartizione ed evoluzione dei pagamenti ecologici diretti della Confederazione 550 Protezione delle acque 500 Estivazione 450 Detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze in milioni di franchi 400 350 Agricoltura biologica 300 Prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione 250 200 Produzione estensiva di cereali e colza 150 100 Contributi ai sensi dell’ordinanza sulla qualità ecologica (OQE) 50 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Compensazione ecologica © UST Fonte: Ufficio federale dell’agricoltura Utilizzazione del legname secondo le zone forestali 10 Giura Altipiano 9 Prealpi 8 Alpi in milioni di m3 7 Versante sud delle Alpi 6 5 4 3 2 1 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2000: aumento dell'utilizzo a seguito della tempesta Lothar di fine dicembre 1999. Fonte: Ufficio federale di statistica © UST 5 4 Consumi e rifiuti Tendenza Nel complesso, nel 2005 sono stati consumati in media quasi 370 litri di acqua potabile pro capite al giorno. Ô Nel 2005 il consumo finale di energia ammontava a circa 35’000 chilowattora (kWh) pro capite. Questa quantità di energia corrisponde all’utilizzazione costante di 80 lampadine da 50 watt durante un anno. Î Nel 2005 sono stati prodotti più di 660 kg di rifiuti urbani pro capite. Ò Le nostre abitudini di vita e di consumo sono strettamente legate all’energia e all’acqua potabile che consumiamo nonché ai rifiuti che produciamo. Il comportamento di ogni individuo può avere uno scarso influsso sull’ambiente, ma la pressione ambientale esercitata dalla popolazione totale è notevole. Di fronte alla persistente crescita demografica ed economica assume particolare importanza un’utilizzazione responsabile delle risorse naturali. Spese per i consumi, consumo di acqua potabile e di energia, rifiuti urbani (Indice 100 =1996) 120 Totale rifiuti urbani (compresi quelli riciclati) pro capite 115 110 Consumo finale di energia pro capite 105 Spese per i consumi pro capite 100 95 Consumo di acqua potabile pro capite 90 85 Fonti: Ufficio federale di statistica; Ufficio federale dell’ambiente; Società svizzera dell’industria del gas e delle acque Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/rifiuti www.ambiente-svizzera.ch/prodotti www.monet.admin.ch 6 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 75 1990 80 © UST Composizione delle spese per i consumi nel 2005 Derrate alimentari, bevande e tabacchi 15% 14% Abbigliamento e calzature Affitto, elettricità, gas, combustibili Mobili e arredamento, elettrodomestici e accessori per la casa, spese correnti per l’economia domestica 5% 10% Salute Trasporti e comunicazione 16% Intrattenimento, svago, formazione e cultura 28% 7% Altri beni e servizi 5% Spesa media mensile per economia domestica: fr. 4950 Fonte: Ufficio federale di statistica © UST Evoluzione dei rifiuti urbani 6 Milioni di tonnellate 5 4 3 2 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 0 1970 1 Rifiuti urbani raccolti separatamente 1 Rifiuti urbani inceneriti e depositati in discarica 1 Totale di compost, carta e cartone, vetro, latta, alluminio, PET, tessili, pile (dal 1993), apparecchi elettrici ed elettronici (dal 2001) Fonte: Ufficio federale dell’ambiente © UST 7 Riciclaggio dei rifiuti delle economie domestiche e dell’artigianato Tassi di raccolta in % 100% Carta e cartone Vetro 90% Latta Scatole di alluminio 80% PET 70% Pile 60% 50% 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 0% 1993 40% Fonte: Ufficio federale dell’ambiente © UST Quantità di rifiuti speciali e forme di trattamento 1200 000 Discariche a cielo aperto in Svizzera 1100 000 Incenerimento in Svizzera 1000 000 900 000 Riciclaggio in Svizzera Tonnellate 800 000 700 000 Trattamento chimicofisico in Svizzera 600 000 Esportazione 500 000 400 000 300 000 200 000 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente 8 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 0 1992 100 000 © UST 5 Trasporti e mobilità Tendenza Dal 1970, la prestazione chilometrica del traffico motorizzato individuale è raddoppiata e il traffico merci su strada è triplicato. Ò Nel 2005, la distanza percorsa giornalmente pro capite era di oltre 37 km. Ò Tra il 1982 e il 1995, l’impermeabilizzazione del suolo mediante strade e parcheggi è aumentata del 10% circa. Ò Gli inconvenienti di una società sempre più mobile assumono varie facce: l’inquinamento fonico (cfr. cap. 7), il consumo di superficie e la frammentazione del paesaggio (cfr. cap. 10) in seguito al potenziamento dell’infrastruttura di trasporto, l’emissione* di gas serra (cfr. cap. 13) e di inquinanti atmosferici (cfr. cap. 12) mettono sotto pressione l’ambiente. Benché le prescrizioni sulla protezione dell’aria e i miglioramenti tecnologici abbiano consentito di ridurre sensibilmente le emissioni di inquinanti atmosferici dovute ai trasporti, il massiccio incremento della mobilità relativizza i successi ottenuti. Evoluzione del traffico stradale (Indice 100 =1980) 220 Numero di autovetture (trasporto privato) 200 Numero di autocarri leggeri (peso complessivo 3,5 t) 180 Numero di autocarri pesanti (peso complessivo >3,5 t) 160 140 120 Fonte: Ufficio federale di statistica 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 80 1980 100 © UST Maggiori informazioni: www.statistica.admin.ch Temi Trasporti e comunicazioni www.ambiente-svizzera.ch Temi Trasporti www.are.admin.ch 9 Prestazioni di trasporto nel traffico viaggiatori 120 000 Traffico motorizzato privato 110 000 in milioni di persone-chilometri 100 000 Traffico stradale pubblico 90 000 Ferrovie 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 1970 0 © UST Fonte: Ufficio federale di statistica Distanza giornaliera media secondo lo scopo nel 2005 Pendolari (lavoro) 8,7 km 8% 9% Pendolari (formazione) 1,5 km 23% Acquisti 4,3 km Tempo libero 16,7 km Spostamenti professionali 3,2 km 4% Altro 3,0 km 11% 45% Fonti: Ufficio federale di statistica; Ufficio federale dello sviluppo territoriale 10 © UST Prestazioni di trasporto nel traffico merci: ferrovia e strada 30 000 Strada in milioni di tonnellate-chilometri Ferrovia 1 25 000 20 000 15 000 10 000 5 000 1 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 0 Tonnellate-chilometri nette: senza il peso degli autocarri (compreso il rimorchio), dei container e delle casse mobili nel trasporto combinato. © UST Fonte: Ufficio federale di statistica Emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri fini dovute al traffico (Indice 100=1980) 140 CO2 traffico stradale (privato, motorizzato) 120 CO2 traffico stradale (merci) 100 80 NO X traffico stradale (privato, motorizzato) 60 NO X traffico stradale (merci) Polveri fini (PM10) 40 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente 2005 2000 1995 1990 1985 0 1980 20 © UST 11 6 Energia Tendenza Tra il 1990 e il 2005, il consumo finale di energia è aumentato dell’11,5%. Ò Tra il 1990 e il 2005, il consumo di elettricità è aumentato del 23%. Ò Dal 1990 la quota di energia rinnovabile sul consumo finale di energia varia tra il 15,5 e il 17,5%. Î L’80% circa del fabbisogno energetico della Svizzera è coperto dall’estero. I vettori energetici fossili come petrolio, gas naturale e carbone rappresentano circa due terzi del consumo nazionale. Sia la produzione (estrazione, trasformazione) che il consumo di energia hanno un impatto sull’ambiente. A essere problematici sono tra l’altro gli inquinanti atmosferici (cfr. cap. 12) e i gas serra (cfr. cap. 13) liberati nell’atmosfera dai processi di combustione. Dagli anni 1990, il consumo finale di energia pro capite si è attestato su un livello costante – le variazioni sono legate alla congiuntura e alle condizioni meteorologiche. In termini assoluti il consumo finale di energia continua tuttavia ad aumentare di pari passo con l’incremento demografico. Impiego lordo di energia, impiego totale di energia e consumo finale nel 2005 Impiego lordo di energia in Svizzera 100% Produzione indigena 80% 100% Impiego totale di energia secondo i vettori energetici Resto Consumo finale secondo i vettori energetici Trasformazione e perdite: 20% dell’energia primaria Forza idrica Elettricità importata 100% 80% secondo le categorie Resto 100% Combustibili nucleari 60% 60% 80% Elettricità 60% Gas 40% Carburanti Gas 40% Importazioni 20% 80% 60% Servizi Petrolio greggio e prodotti petroliferi 40% Industria 20% 20% Combustibili 0% 1132 660 terajoule 0% 1109 800 terajoule Fonte: Ufficio federale dell’energia Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch Temi Energia www.energia-svizzera.ch 12 Trasporti 40% 20% 0% Differenza statistica inclusa l’agricoltura 890 440 terajoule 0% Economie domestiche 890 440 terajoule © UST Quota delle fonti di energia rinnovabili rispetto al consumo finale di energia nel 2005 83,8% 16,2% Forza idrica (10,57%) Consumo finale non rinnovabile (ad esempio da fonti energetiche fossili e nucleari) Energia solare (0,12%) Calore ambiente (0,65%) Biomassa (legna e biogas) (3,45%) Consumo finale rinnovabile Energia eolica (0,003%) Quote rinnovabili dei rifiuti (1,22%) Impianti di depurazione delle acque (0,19%) © UST Fonte: Ufficio federale dell’energia Consumo finale di energia secondo i vettori energetici 1 000 000 Calore a distanza, rifiuti urbani e industriali, altre energie rinnovabili Carbone, coke, legno e carbone di legna in terajoule 800 000 Gas 600 000 Elettricità Carburanti 400 000 Combustibili 200 000 Fonte: Ufficio federale dell’energia 2005 2000 1995 1990 1985 1980 1975 1970 1965 1960 1955 1950 1945 1940 1935 1930 0 © UST 13 7 Rumore Tendenza Oggi circa due terzi della popolazione si sente infastidita dal rumore tra le pareti di casa. Ò La perdita di valore degli immobili è dell’1% circa per decibel supplementare. ... I costi provocati dal rumore sono stimati a un miliardo di franchi all’anno. ... L’uomo è costantemente esposto al rumore nel suo ambiente, sul lavoro e durante il tempo libero. Il rumore è un livello acustico indesiderato, percepito in modo molto soggettivo. La principale fonte di rumore è il traffico. Il rumore produce effetti sulla salute spesso sottovalutati, sia a livello psichico (malessere, stress, disturbi della comunicazione e del sonno) che a livello fisico (ad esempio disturbi uditivi, ipertensione). Contemporaneamente, il rumore può anche avere conseguenze economiche (affitti, costi della pianificazione del territorio) e sociali. Di fronte alla crescente mobilità (cfr. cap. 5) gli sforzi volti a ridurre l’inquinamento fonico proveniente dal traffico stradale, ferroviario e aereo vanno ulteriormente intensificati. Stima del numero di persone esposte a immissioni foniche superiori al valore limite nel 2002 (prima del risanamento) 600 000 Numero di persone 500 000 400 000 300 000 200 000 100 000 0 Strada Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/rumore 14 Ferrovia Aerodromi civili Impianti di tiro Aerodromi militari © UST 8 Radiazioni non ionizzanti Tendenza Nel 2005, gli utenti della telefonia mobile registrati erano oltre 6,8 milioni. Ò Tra il 2002 e il 2005 sono state messe in funzione mediamente da 2 a 3 nuove antenne di telefonia mobile al giorno. Î I valori limite delle immissioni* sono generalmente rispettati. ... Le radiazioni non ionizzanti (RNI) di natura tecnica – dette comunemente anche elettrosmog – sono prodotte dagli impianti di distribuzione dell’elettricità, dagli apparecchi elettrici nonché dalle emittenti di varie applicazioni radio e oggi sono onnipresenti. Visto il crescente fabbisogno di elettricità (cfr. cap. 6), il maggior numero di apparecchi elettrici nonché il boom della telefonia mobile, il carico dovuto alle radiazioni non ionizzanti è destinato ad aumentare anche in futuro. Siccome le ripercussioni di queste radiazioni sull’uomo e sull’ambiente non sono ancora note in misura sufficiente, vale il principio di precauzione: ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni e promuovere lo sviluppo di tecnologie a bassa emissione di radiazioni. 8 12 000 7 6 10 000 5 8 000 4 6 000 3 4 000 2 Utenti di telefonia mobile Fonte: Ufficio federale delle comunicazioni 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 0 1995 1 0 1994 2 000 Numero di utenti di telefonia mobile (in milioni) 14 000 1993 Numero di antenne di telefonia mobile Impianti di trasmissione e utenti di telefonia mobile Antenne di telefonia mobile © UST Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/elettrosmog 15 9 Biotecnologia Tendenza Alla fine del 2005, quasi il 60% delle attività biotecnologiche riguardava organismi geneticamente modificati e il 40% organismi patogeni. ... Nel 2006 sono state approvate 231 notifiche e domande di attività con organismi geneticamente modificati o patogeni in sistemi chiusi. ... Complessivamente, fino alla fine del 2006 sono state autorizzate tre emissioni sperimentali di organismi geneticamente modificati – nessuna tuttavia nel 2006. ... In Svizzera, l’utilizzazione di organismi geneticamente modificati o patogeni è disciplinata in modo severo. Le prescrizioni mirano innanzitutto a proteggere l’uomo e l’ambiente. Bisogna inoltre tener conto della libertà di scelta dei consumatori, oltre che delle esigenze etiche, e garantire la conservazione della biodiversità (cfr. cap. 15). La ricerca biotecnologica in laboratori e la produzione in sistemi chiusi sono fondamentali per la Svizzera. Ciononostante il numero di domande di emissione di organismi geneticamente modificati e patogeni approvate è ridotto – come pure quello delle domande d’immissione di tali prodotti sul mercato. Attività con organismi geneticamente modificati (OGM) e patogeni (OP) in sistemi chiusi 1200 OGM OP Numero di attività 1000 800 600 400 200 Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch Temi Biotecnologia 16 2005 2003 2001 1999 1997 1995 1991 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente 1993 1989 1987 1985 1983 1981 1979 0 © UST 10 Paesaggio e territorio Tendenza Ogni secondo, 0,9 m2 di suolo sono destinati a nuove superfici d’insediamento, prevalentemente a scapito delle regioni agricole. ... Negli ultimi 70 anni, il grado di frammentazione del paesaggio è aumentato dell’88%. Ò Nel 2005 quasi il 23% della superficie nazionale era protetto. Î La Svizzera è ricca di paesaggi naturali e agricoli, che forniscono un prezioso contributo alla qualità della vita e rappresentano un’importante risorsa per il turismo. L’utilizzazione intensiva del suolo esercita tuttavia una pressione notevole sul paesaggio. La crescente frammentazione e il potenziamento dell’infrastruttura dei trasporti vanno spesso a scapito delle aree rurali. Contemporaneamente, la crescente frammentazione del paesaggio impedisce agli animali di muoversi liberamente nella natura. Proprio questa è tuttavia una premessa essenziale per la riproduzione e di conseguenza per la sopravvivenza delle specie (cfr. cap. 15). Sforzi a favore di uno sviluppo rispettoso della natura e del paesaggio e, se necessario, la loro protezione sono quindi nell’interesse di tutti. Variazione annua dell’utilizzazione del suolo in Svizzera Evoluzione dal 1979/85 al 1992 / 97 Chilometri quadrati all’anno 30 27 Superfici d’insediamento Boschi 20 15 Superfici agricole1 Alpeggi 0 –1 –1 Superfici improduttive – 10 – 15 – 20 – 30 1 Boschetti 10 –25 Esclusi gli alpeggi. Fonte: Ufficio federale di statistica © UST Maggiori informazioni: www.environment-stat.admin.ch www.ambiente-svizzera.ch/paesaggio www.landuse-stat.admin.ch 17 Frammentazione del paesaggio al di sotto dei 2100 m (area terrestre) Densità effettiva delle maglie seff 100 Altipiano 80 Giura 60 Svizzera 40 Versante nord delle Alpi 20 Alpi centrali Versante sud delle Alpi 6 4 2 0 1885 1935 1960 1980 2002 Nota: La densità effettiva delle maglie seff (e cioè il numero effettivo di maglie per 1000 km2) esprime la probabilità che due punti scelti a caso in un territorio siano separati da barriere (ad esempio strade o insediamenti): più seff è elevato, maggiore è il grado di frammentazione del paesaggio. Fonte: Jaeger, J., Bertiller, R., Schwick, C. (2007): Morcellement du paysage en Suisse – Analyse du morcellement 1885-2002 et implications pour la planification du trafic et l’aménagement du territoire, version succincte, Office fédéral de la statistique © UST Zone protette nazionali: evoluzione dell’utilizzazione del suolo 1983–1995 all’interno e all’esterno degli oggetti IFP* (variazione in %) all’esterno degli oggetti IFP Superfici d’insediamento all’interno degli oggetti IFP Agricoltura (insediamenti permanenti) Alpeggi Boschi e boschetti Laghi e corsi d’acqua Vegetazione improduttiva Rocce, sabbia, ghiaioni, ghiacciai, nevai – 4% – 2% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% Fonti: Ufficio federale di statistica; Ufficio federale dell’ambiente 18 © UST 11 Suolo Tendenza Ogni giorno 11 ettari di suolo agricolo scompaiono definitivamente. ... Tra il 1992 e il 1996, più del 15% dei suoli esaminati superava almeno un valore indicativo per i metalli pesanti. ... Calcoli su modelli mostrano che il 61% delle superfici coltivate è poco minacciato dall’erosione, mentre il 17% è molto minacciato dall’erosione. ... Mentre l’aria e l’acqua si rigenerano nel corso di settimane o di pochi anni dall’eliminazione della fonte inquinante, il suolo ha bisogno di millenni per ricostituirsi. Le sostanze nocive immesse nel ciclo ecologico come i metalli pesanti e i composti organici difficilmente degradabili si accumulano nel suolo, dove possono alterare importanti funzioni del terreno e giungere nella catena alimentare attraverso le piante, danneggiando così o mediante assorbimento diretto l’uomo e gli animali. Oltre a questi processi chimici, la fertilità del suolo può essere compromessa anche attraverso processi fisici, come l’erosione o il costipamento. Il suolo è una delle nostre basi vitali più importanti. Siccome molti danni al suolo sono irreversibili, la protezione del suolo è guidata dal principio di precauzione. Superamento dei valori indicativi in circa 14’000 stazioni di misurazione cantonali e nazionali dal 1990 al 1996 70% Piombo 60% Rame 50% Cadmio Zinco 40% 30% 20% 10% 0% Terreni arabili Prati e pascoli permanenti Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Colture intensive Bosco, zone Superfici d’insediamento protette non edificate © UST Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/suolo www.soil.ch 19 12 Aria Tendenza I valori limite d’immissione dei tre inquinanti problematici, l’ozono, il biossido di azoto e le polveri fini (PM10*), sono ancora superati costantemente e in modo massiccio. Î Nel 2000, più del 40% della popolazione era esposta a una concentrazione di polveri fini (PM10) superiore al valore limite entro le pareti di casa. Ô Nel complesso, l’inquinamento atmosferico in Svizzera provoca costi per vari miliardi di franchi all’anno. ... Negli ultimi 20 anni, grazie alle misure contro l’inquinamento atmosferico, la qualità dell’aria è nettamente migliorata. Oggi la maggior parte dei valori limite è rispettata. Non è ancora così per l’ozono (O3), gli ossidi di azoto (NOX) e le polveri fini (PM10*), inquinanti che nell’uomo provocano malattie delle vie respiratorie e del sistema cardiocircolatorio nonché un maggior rischio di tumori e danneggiano interi ecosistemi a causa degli apporti eccessivi di azoto e acidi. Sono quindi necessarie ulteriori misure di riduzione delle emissioni* di inquinanti atmosferici. Evoluzione delle emissioni di inquinanti atmosferici 350 Composti organici volatili non metanici (COVNM*) Migliaia di tonnellate 300 Ossidi di azoto (NOX) 1 250 Biossido di zolfo (SO2) 200 150 100 1 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 1940 1930 1920 1910 0 1900 50 NOX include NO e NO2. I valori d’emissione sono espressi in NO2. Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/aria www.cerclair.ch 20 © UST Polveri fini (PM10): valori medi annui in diversi luoghi 60 Area urbana, traffico Microgrammi per metro cubo Area urbana 50 Area suburbana Area rurale 40 Prealpi /Giura 30 20 1 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 0 1991 10 Prima del 1997 i valori sono stati ottenuti con un metodo diverso. Valore limite (media annua): 20 microgrammi/m3 1 © UST Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Concentrazione di ozono: superamenti del valore limite 2 1800 Prealpi (Rigi) 1600 Area urbana (Lugano) 1400 Area rurale (Payerne) Area suburbana (Basilea) Ore 1200 Area urbana (Zurigo) 1000 800 600 400 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 0 1991 200 Nel 2003, la concentrazione di ozono è stata estremamente elevata a causa della calura estiva. 2 Valore limite (media oraria): 120 microgrammi/m3 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente © UST 21 13 Clima Tendenza Tra il 1970 e il 2005, la temperatura media in Svizzera è aumentata di 1,5 °C. Ò Tra il 1990 e il 2005, le emissioni* di gas serra sono cresciute dell’1,7% (obiettivo del Protocollo di Kyoto entro il 2008/12: 8% sotto il livello del 1990). Ò Tra il 1967 e il 2004, la copertura di ghiaccio media di nove ghiacciai alpini misurati sistematicamente si è assottigliata di 17,2 metri. Ô L’effetto serra è un fenomeno naturale – senza di esso, la temperatura media globale sarebbe di circa 30 °C più bassa. Attraverso l’emissione di gas serra, tuttavia, l’uomo modifica la composizione dell’atmosfera, rafforzando l’effetto serra. In seguito a ciò, dal 1970 si osserva un riscaldamento dell’atmosfera non spiegabile con variazioni climatiche naturali. Per il futuro gli esperti climatici prevedono condizioni di precipitazioni mutate e un innalzamento del livello dei mari a causa delle temperature superiori. Le conseguenze per la società e per l’economia sono molteplici: a reagire in modo particolarmente sensibile sono settori come le risorse idriche, il turismo, l’agricoltura, l’energia, la salute, le assicurazioni e le infrastrutture. Per evitare di perturbare il sistema climatico è necessaria una netta riduzione delle emissioni di gas serra (ad esempio con un’utilizzazione più efficiente dell’energia e un maggior impiego di energie rinnovabili). Andamento della temperatura: deviazione rispetto al valore medio di lungo periodo (dal 1961 al 1990) Media mobile1 Basilea Lugano 1 Gran San Bernardo 0 1 Fonte: MeteoSvizzera Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/clima www.meteosvizzera.ch Clima www.proclim.ch 22 Media mobile sull’arco di 5 anni. Il valore del 1866, ad esempio, è calcolato come media aritmetica del periodo 1864–1868 e quello del 1998 in base al periodo 1996–2000. 2000 1990 1980 1970 1960 1950 1940 1930 1920 1910 1900 1890 –2 1880 –1 1870 Deviazione in gradi Celsius 2 © UST Emissioni di gas serra secondo la fonte nel 2004 Gestione dei rifiuti 6% 22% Agricoltura 11% Trasporti Industria Servizi Economie domestiche 10% 29% 21% © UST Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Evoluzione delle emissioni di gas serra (Indice 100 =1990) 110 Totale Biossido di carbonio (CO2) 105 Protossido di azoto (N2O) Metano (CH4) 100 95 90 85 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 80 © UST 23 14 Acqua Tendenza Ogni anno, solo le aziende pubbliche dell’acqua potabile forniscono oltre un miliardo di m3 di acqua, pari quasi alla capacità del Lago di Bienne. Î Tra il 1980 e il 2004, l’industria e l’artigianato hanno ridotto il consumo di acqua potabile quasi del 35%. Ô Dal 1980 al 2004, le economie domestiche e il piccolo artigianato hanno aumentato il loro consumo di acqua potabile di più del 18%. Ò L’uomo influenza l’acqua in molteplici modi – la pressione su questa risorsa è quindi grande. Anche se negli ultimi anni la qualità dell’acqua dei nostri laghi e corsi d’acqua è continuamente migliorata, è troppo presto per dare il cessato allarme. L’80% circa della nostra acqua potabile proviene dalle acque sotterranee e il 20% circa dai laghi. L’utilizzazione parsimoniosa e responsabile delle acque sotterranee assume quindi un’importanza fondamentale. Soprattutto nelle regioni agricole, si misurano ancora livelli di nitrati e residui di prodotti fitosanitari eccessivi nelle acque sotterranee. A ciò si aggiungono inquinanti come i pesticidi, provenienti principalmente dalle aree d’insediamento, e gli idrocarburi liberati dal traffico, dall’industria e dall’artigianato. Tenori massimi di nitrati nelle acque sotterranee in 425 stazioni di misurazione nel 2005 secondo l’utilizzazione principale del suolo nel bacino imbrifero Percentuale stazioni di misurazione 100% 80% 60% 40% 20% 0% Colture arative (90 stazioni) Insediamenti Altra agricoltura Bosco e zone praticata improduttive e vie di tutto l’anno (104 stazioni) comunicazione (137 stazioni) (86 stazioni) 0–25 mg/l 25–40 mg/ l Pascoli d’estivazione (8 stazioni) Tutte le stazioni di misurazione (425 stazioni) >40 mg/ l Requisito per le acque sotterranee secondo l’ordinanza sulla protezione delle acque: 25 milligrammi di nitrati per litro. Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/acqua www.ssiga.ch 24 © UST Tenore di nitrati in alcuni corsi d’acqua Medie annuali Milligrammi di nitrati per litro 30 Thur (Andelfingen) 25 Glatt (Rheinsfelden) 20 Aare (Brugg) 15 Rodano (Porte du Scex) 10 5 2005 2000 1995 1990 1985 1980 1977 0 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente © UST Tenore di fosforo in alcuni laghi Medie annuali Fosforo totale in microgrammi per litro 300 Lago di Sempach Lago di Hallwil 250 Lago di Costanza Lago di Zugo 200 150 100 50 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente 2005 2000 1995 1990 1985 1980 1975 1970 0 © UST 25 15 Biodiversità Tendenza Nel nostro Paese vivono circa 50’000 specie di piante, funghi e animali. ... Si stima che dal 30 al 50% delle specie indigene di piante e animali è minacciata. ... La diffusione di circa 100 specie invasive rappresenta un problema crescente. ... La ricchezza paesaggistica della Svizzera offre un numero elevato di habitat differenti per le piante e gli animali – le premesse per un’ampia biodiversità sono quindi favorevoli. L’influsso dell’uomo sull’ambiente esercita tuttavia una forte pressione sulla diversità biologica. Se la ristrutturazione del paesaggio da parte dell’uomo può benissimo accogliere anche nuove specie, la sua crescente uniformizzazione e distruzione provoca inevitabilmente una perdita di specie. Organismi estranei al territorio introdotti dall’uomo possono inoltre provocare profondi danni ecologici se si diffondono in modo invasivo a scapito delle piante e degli animali indigeni. Specie scomparse, minacciate, potenzialmente minacciate e non minacciate Mammiferi (82) Uccelli nidificanti 132(195) Rettili (19) Anfibi (20) Pesci e ciclostomi 15 (54) Molluschi (270) Insetti (2088) Felci e fanerogame 38(3144) Briofite (1093) Licheni (787) 51 (4960) Funghi 0% 20% 40% Scomparse o estinte Potenzialmente minacciate Minacciate Non minacciate 60% 80% 100% Dati insufficienti Stato 1994–2007 a seconda del gruppo di specie. Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch Flora & Fauna www.biodiversitymonitoring.ch www.vogelwarte.ch 26 © UST Numero di specie in vari tipi di utilizzazione del suolo Numero medio di specie su 10 m2 50 40 30 20 10 0 Bosco Prati Terreni arabili Piante vascolari Insediamenti Pascoli alpestri Briofite Montagna Molluschi Nota: Nel bosco svizzero su dieci metri quadrati si riscontrano in media 21 specie di piante vascolari. © UST Fonte: Ufficio federale dell’ambiente Evoluzione delle popolazioni di uccelli nidificanti – Swiss Bird Index ® (Indice 100=1990) 120 Uccelli nidificanti regolari (169 specie) Lista rossa (38 specie) 110 100 90 80 Fonte: Stazione ornitologica svizzera di Sempach 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 60 1990 70 © UST 27 16 Flussi di materiali Tendenza Nel 2005, il fabbisogno totale di materiale (TMR*) era di circa 40 tonnellate pro capite. Î Quasi il 65% delle risorse consumate in Svizzera proviene dall’estero. Î Quasi l’80% dei materiali impiegati direttamente nell’economia non è rinnovabile. ... Vi è una correlazione tra la quantità di materiali consumati e il carico ambientale provocato, dato che prima o poi questi materiali ritornano nell’ambiente sotto forma di emissioni* o di rifiuti. Questa pressione esercitata da un Paese sull’ambiente può essere tradotta in cifre attraverso analisi dei flussi di materiali, che contrappongono i materiali che entrano nell’economia (produzione indigena e importazioni) a quelli che escono (esportazioni ed emissioni), salvo l’aria e l’acqua. Dal lato dell’input sono inoltre registrati anche i materiali prodotti entro i confini nazionali non destinati all’economia (ad esempio il fieno che resta sui campi o i detriti edili). Infine sono considerati anche i flussi «nascosti» nelle importazioni, e cioè dell’insieme dei materiali utilizzati nel Paese di origine per la produzione e il trasporto delle materie prime e dei beni importati in Svizzera. Rappresentazione schematica dei conti dei flussi di materiali Input Economia Output Accumulazione di materiali Importazioni Estrazione indigena Materiali che attraversano l’economia Esportazioni Emissioni nella natura Estrazione indigena inutilizzata Flussi nascosti legati alle importazioni Fonte: Ufficio federale di statistica Maggiori informazioni: www.environment-stat.admin.ch 28 © UST Fabbisogno totale di materiale (TMR) della Svizzera Secondo il tipo di flusso di materiali 350 Flussi nascosti legati alle importazioni Milioni di tonnellate 300 Importazioni 250 Estrazione indigena inutilizzata 200 Estrazione indigena utilizzata 150 100 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 0 1990 50 © UST Fonte: Ufficio federale di statistica Fabbisogno totale di materiale (TMR) secondo le categorie di materiali nel 2005 8% 4% 21% Biomassa Minerali Metalli Prodotti fossili Altri prodotti 32% 36% Fonte: Ufficio federale di statistica © UST 29 17 Spese per la protezione dell’ambiente Tendenza Nel 2004 le spese dello Stato per la protezione dell’ambiente hanno superato i 3,5 miliardi di franchi. Î Nel 2004, il costo netto della protezione dell’ambiente (dedotti i ricavi delle tasse per lo smaltimento delle acque e dei rifiuti, ecc.) era di circa 1,04 miliardi di franchi. Ô Secondo le stime, nel 1998 il settore ecoindustriale contava circa 50’000 occupati e ha realizzato un fatturato di 9,5 miliardi di franchi. ... Il desiderio di un ambiente intatto e la crescente consapevolezza nei confronti delle ripercussioni del nostro agire sull’ambiente hanno fatto della sua protezione un obiettivo fondamentale. Pur avendo sicuramente il suo prezzo, la protezione dell’ambiente permette di risparmiare altri costi, segnatamente nel settore della salute – costi a cui bisognerebbe far fronte in caso di maggior inquinamento. Gli sforzi di protezione dell’ambiente forniscono inoltre un contributo allo sviluppo economico e al progresso tecnico. Il settore ecoindustriale, che comprende tutte le attività legate alla fabbricazione di merci e servizi che contribuiscono a ridurre il carico ambientale, ne è la prova: negli ultimi anni ha infatti registrato una forte crescita. Spese pubbliche nel settore della protezione dell’ambiente a prezzi correnti in miliardi di franchi 4,0 Protezione della natura1 3,5 Ricerca ambientale 3,0 Protezione dell’aria e lotta contro i rumori 2,5 Gestione dei rifiuti 2 2,0 Gestione delle acque di scarico 1,5 1,0 0,5 1 2 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 0,0 Dal 1993: inclusi i pagamenti diretti all'agricoltura per prestazioni ecologiche. Senza gli impianti d'incenerimento dei rifiuti urbani. Fonte: Ufficio federale di statistica Maggiori informazioni: www.environment-stat.admin.ch 30 © UST 18 Pericoli naturali Tendenza In media, ogni anno nove persone perdono la vita senza colpa in seguito a catastrofi naturali (valanghe 6, piene 2, caduta di massi 1). Î Ogni anno, le catastrofi naturali provocano in media danni materiali per 400 milioni di franchi. ... Nel 2004, le spese per la protezione dai pericoli naturali hanno superato 2,5 miliardi di franchi. ... In Svizzera vi sono sempre stati pericoli naturali. Regolarmente ci giungono notizie di piene, tempeste, smottamenti e valanghe – forti terremoti e frane di crollo o scivolamento sono invece più rari. Anche se la frequenza delle catastrofi naturali non aumenta statisticamente, la portata dei danni provocati è in continua crescita. Ciò si spiega con il fatto che parallelamente alla crescita demografica gli insediamenti si espandono anche in regioni a rischio. Con l’incremento del benessere aumentano inoltre i beni e le infrastrutture esposti a catastrofi ambientali. Pericoli naturali (piene, colate di detriti e smottamenti) 1600 1400 Numero di eventi 1200 1000 800 600 400 Fonte: Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 0 1972 200 © UST Maggiori informazioni: www.ambiente-svizzera.ch/pericolinaturali 31 19 L’ambiente nel raffronto europeo CH FR DE 179 110 231 191 Consumo di energia primaria pro capite 2002 (tonnellate di equivalente petrolio pro capite) 4,1 4,3 4,0 Numero di automobili per 1000 abitanti 2004 514 491 Rifiuti urbani 2004 (chilogrammi pro capite) 678 Tasso di riciclaggio dei rifiuti di carta e cartone in base al consumo 2002 Quota di superfici destinate all’agricoltura biologica sul totale della superficie agricola utile 2001 Densità della popolazione 2004 (abitanti per chilometro quadrato) Emissioni di gas serra 2002 (tonnellate pro capite) IT AT BE NL EU15 97 341 399 118 3,1 4,1 5,9 5,5 – 546 581 501 467 429 495 567 600 464 580 311 577 274 70% 51% 72% 45% 61% 48% 65% – 9,6% 1,7% 4,1% 7,5% 8,7% 2,1% 2,2% 3,7% 7,2 9,3 12,3 9,7 10,4 14,5 13,2 – – 0,8% –17,5% 12,3% 15,7% 0,7% 1,6% – 0,9% Evoluzione delle emissioni di gas serra dall’anno base secondo il Protocollo di Kyoto al 2004 0,6% Quota di uccelli minacciati sulla totalità delle specie di uccelli note (dati più recenti disponibili) 36% 19% 27% 18% 27% 28% 21% – Quota di mammiferi minacciati sulla totalità delle specie di mammiferi note (dati più recenti disponibili) 22% 19% 42% 41% 22% 31% 19% – Utilizzazione delle risorse forestali in base all’accrescimento annuo (dati più recenti disponibili) 78% 60% 49% 46% 67% 86% 60% 63% Fonti: Ufficio federale di statistica; OCSE; AEA; Eurostat 32 GLOSSARIO NOTA EDITORIALE COVNM (Composti Organici Volatili Non Metanici) Composti organici volatili esclusi il metano e i CFC. Sono precursori della formazione di ozono, smog estivo e PM10*. Editore: Ufficio federale di statistica (UST), Neuchâtel L’UST è un Ufficio del Dipartimento federale dell’interno (DFI). Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Berna L’UFAM è un Ufficio del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). DMC (Domestic Material Consumption) Consumo interno di materiale, e cioè produzione di materiale utilizzato entro i confini nazionali più le importazioni e meno le esportazioni. Efficienza dei materiali = PIL* / DMC* Efficienza energetica = PIL* / consumo finale di energia Efficienza in termini di CO2 = PIL* / emissioni di CO2 Emissioni Introduzione nell’ambiente di inquinanti, rumori o radiazioni provenienti da fonti naturali o causati dall’uomo. IFP Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale. Immissioni Impatto degli inquinanti, dei rumori o delle radiazioni sull’ambiente. PIL (Prodotto Interno Lordo) Il PIL è una misura dell’attività economica di un Paese nel corso di un anno. PM10 (Particulate Matter <10 µm) Particelle di polvere con un diametro inferiore a 10 micrometri. TMR (Total Material Requirement) Fabbisogno totale di materiale di un Paese. Questo indicatore misura il volume complessivo dei materiali sottratti alla natura (salvo l’acqua e l’aria). Pubblicazione disponibile in lingua tedesca, francese, italiana e inglese. Scaricabile da Internet in formato PDF: www.environment-stat.admin.ch Concezione, redazione, produzione, marketing: Laurent Zecha (UST), Hannah Scheuthle (UFAM) Layout e grafici: Servizio Prepress / Print, UST Testo originale: Tedesco Traduzione: Servizi linguistici dell’UST Fotografie di copertina: Chiacciaio del Trift: © Jürg Alean, Eglisau (in alto) Wittigkofen, Berna: © Henri Leuzinger, Rheinfelden (in basso) Informazioni: Telefono: 032 713 67 20 E-Mail: [email protected] Ordinazioni UST: Numero di ordinazione I: 693-0700 Telefono: 032 713 60 60 Fax: 032 713 60 61 E-Mail: [email protected] © UST 2007 In collaborazione con l’Ufficio federale dell’energia (UFE) Utilizzazione del suolo in Svizzera, (periodo di rilevazione 1992–1997) Superfici d’insediamento (6,8%) Superfici agricole (23,9%) Alpeggi (13,0%) Bosco (30,8%) Laghi, corsi d’acqua (4,2%) Ghiacciai, nevai (3,3%) Superfici improduttive (18,0%) 0 Fonte: Ufficio federale di statistica UST/ UFAM: Ambiente Svizzera – Statistica tascabile 2007 25 50 km © UST