PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2004-2005 (DD 466 - 29.11.04) BANDO REGIONALE 2004-2005 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 500 - 20.12.04–BURP 51–23.12.04) LA PREVENZIONE E’ UNO STILE DI VITA: PROMUOVIAMOLA Filone tematico Altri temi – Tema Destinatari Setting Sicurezza nel lavoro Allievi delle scuole professionali: cuochi, estetisti, edili, parrucchieri Scuole professionali Responsabile del progetto (ASL 5 Collegno – capofila) Castagneri Remo ASL 5 Collegno - Dipartimento di Prevenzione Via Balegno 6, 10098 Rivoli (TO) Tel. 011-9551775 Mario Marchio – Tel. 011-9036478 Pacchiardo Franca Fax 011-9551776 [email protected] Progetto interaziendale ASL 5 Collegno: Dipartimento di Prevenzione – ASL 7 Chivasso: Dipartimento di Prevenzione – ASL 13 Novara: Dipartimento di Prevenzione – ASL 20 Alessandria: Dipartimento di Prevenzione ProSa on-line: P0291 VALUTAZIONE PROGETTO: 15/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: 13000.00 € Abstract Gli allievi delle scuole professionali dovranno affrontare il mondo del lavoro dopo un breve periodo di formazione scolastica (due/tre anni) con le diverse problematiche inerenti la sicurezza del lavoro sia per sé, che nei confronti dei loro futuri utenti. I modelli di studio delle problematiche della promozione alla salute identificano un continuum tra gli stili di vita e i rischi professionali collegabili al mondo del lavoro, in particolare per le popolazioni di giovani lavoratori. Il mondo della scuola risulta essere più orientato nei confronti della trasmissione di saperi professionali, spesso con conseguenti carenze riguardanti le conoscenze dei migliori comportamenti da tenersi in relazione alla sicurezza propria ed altrui. Il progetto si propone di utilizzare le diverse professionalità presenti nel mondo della scuola e nei servizi di prevenzione dei dipartimenti delle AASSLL, al fine di promuovere efficaci incontri con gli studenti facendo crescere una consapevolezza maggiore verso l'adozione di opportuni stili di vita salutari, tenendo anche conto della particolare fascia di età dei discenti (adolescenti), anche coinvolgendo gli stessi nella realizzazione di elaborati autoprodotti. Modulo- parte 2- Progetto CONTESTO DI PARTENZA Il presente progetto si affianca a quello presentato dalle ASL1-8-10, come progetto di quadrante. I Servizi dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL sono da anni impegnati nella sperimentazione di forme di comunicazione efficaci per la trasmissione dei messaggi di prevenzione in particolare ai giovani attraverso la scuola. Gli studenti che frequentano scuole professionali e di avviamento al lavoro si troveranno nell’arco di uno o due anni ad affrontare il mondo del lavoro e dovrebbero quindi essere informati sui rischi, formati sui presidi da utilizzare e sui comportamenti da tenere per ridurre al minimo la possibilità che il rischio si attualizzi in un incidente o in una malattia professionale. L’incontro in ambito scolastico permette di trasmettere anche informazioni correlate ai temi della promozione alla salute particolarmente significativi nell’età critica dell’adolescenza. L’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico offre una buona opportunità per poter raggiungere scuola la quasi totalità dei giovani che si avviano ad una attività lavorativa di tipo manuale. a Il lavoro avrà una fase iniziale di sperimentazione su quattro tipi di scuola professionale, ad esempio: scuola per edili, scuola alberghiera (cuochi), scuola per estetiste, e scuola per parrucchieri (la scelta ed il numero di scuole da inserire nel programma dipenderà dalle competenze all’interno del gruppo di lavoro e dalle risorse disponibili). Ciascuno di queste professioni presenta rischi specifici e, in particolare per cuochi, parrucchieri ed estetisti, si aggiungono significativi rischi per l’utenza. Al riguardo si terrà conto di esperienze analoghe che hanno dimostrato l'efficacia di simili interventi di Promozione alla salute nella popolazione giovanile. In letteratura esistono studi epidemiologici o dati INAIL sulle malattie professionali e gli infortuni inerenti alle mansioni che gli studenti andranno a svolgere , uno studio sulle patologie muscolo-scheletriche del rachide e degli arti superiori in Abruzzo ( 1994-2002) ha rilevato che il settore delle costruzioni registra un alto tasso di denuncie e che nel settore del commercio/artigianato tale patologia è presente nelle parrucchiere, quest'ultime a rischio allergico dermatiti e asma professionale. DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA Il modello PRECED-PROCEED (precedere - procedere , agire) di Green è costituito da più fasi dove la fase progettuale deve andare in parallelo con quella della valutazione. Per la diagnosi educativa secondo il modello Green si analizzano tre fattori che possono determinare corretti stili di vita: ♦ 1. 2. 3. FATTORI PREDISPONENTI Cambiamento dell’atteggiamento dei ragazzi Aumento della consapevolezza dei rischi correlati agli stili di vita (fumo, alcol, etc…) Acquisizione di conoscenze e percezioni del rischio in ambito lavorativo ♦ 1. 2. 3. 4. FATTORI ABILITANTI Presenza di normativa vigente anche specifica ai rischi professionali Disponibilità di idonee attrezzature, luoghi e DPI Capacità di seguire idonee procedure di utilizzo di attrezzature e DPI Progetto scuole Regione Piemonte da delibera regionale n.47-5663 del 2002 ♦ 1. 2. 3. FATTORI RINFORZANTI Coinvolgimento del gruppo dei pari Incontro- confronto- scambio con gli insegnanti Famiglia per gli stili di vita PROVE DI EFFICACIA ED ESEMPI DI BUONA PRATICA Il progetto è rivolto ad una popolazione con un target giovane, oggetto negli ultimi tempi di particolari attenzioni da parte degli "Fattori Abilitanti" ( …al Parlamento si sta discutendo un progetto di legge che pone il divieto di vendita di alcolici ai minori… ). Al riguardo si segnalano le seguenti esperienze: ♦ PROGETTO PREVENZIONE SCUOLA-LAVORO di Reggio Emilia del 1995 che ha coinvolto 40.000 studenti, che ha previsto la settimana della prevenzione sul lavoro con mostre, spettacoli…. dove i ragazzi delle scuole sono stati i protagonisti. ♦ PROGETTO"OLTRE LA SCUOLA" 1999-2000 ASL 10 Firenze ha coinvolto 1014 apprendisti tra i 14 anni e i 26 anni assunti con mansioni a rischio, l'intervento era strutturato in due moduli potenziamento delle competenze sui rischi lavorativi nel mondo dell'apprendistato e delle dipendenze dalle droghe. ♦ L'IDONEITA' DIFFICILE ALCOL, DROGA, DISAGIO MENTALE E LAVORO nel 2001 a Treviso nell'ambito del progetto della Regione Piemonte "Inserimento e mantenimento lavorativo delle categorie deboli" realizzato nell'ambito del "Piano triennale per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro" (1999-2001). E' stato prodotto un opuscolo che affronta il problema della valutazione della idoneità al lavoro dei soggetti con problematiche legate all'alcool, droghe….. ma anche patologie minori. ♦ Art.23 DL 38/2000 INAIL che prevede il finanziamento per alcuni progetti si segnala "SICUREZZA IN GIOCO" realizzato da Fillea CGIL Roma e Lazio che ha prodotto un CD-Rom costituito da un video gioco didattico sulla sicurezza per gli apprendisti edili tra i 16 e i 29 anni ♦ Scheda n. 52 dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro con esperienze europee in ambito scolastico. 36 esempi di buone pratiche, di cui 14 presentati come casi studio. Nella scheda sono riportati casi in cui la sicurezza e la salute formano parte integrante di un programma di studi, senza tenere conto di una materia specifica. L'approccio nei programmi di studio è trasversale a tutti i livelli di istruzione e in materie diverse ad esempio lingua e letteratura. ♦ Adolescenti e salute: dalla ricerca all'intervento condotto dall'Università degli studi di Torino Dipartimento di Psicologia Laboratorio di Psicologia dello sviluppo (d.ssa Bonino) che si è occupata dei comportamenti a rischio per la salute ed a rischio psico-sociale in adolescenza MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI Nella costruzione del progetto si intende utilizzare il modello canadese che tiene conto di più fattori: • L'ambiente di lavoro,(igiene e sicurezza) • I programmi di adesione volontaria • I cambiamenti organizzativi, con riferimento ai sistemi di gestione della sicurezza negli ambienti di lavoro In riferimento agli "stadi di cambiamento" dei ragazzi, secondo il modello Clemente e Prochaska, si cercherà di portare la maggior parte di loro allo "stadio della decisione", ovvero aumentare la consapevolezza ( so che c'è un rischio…), aumentare l'educazione e la costruzione di competenze (conosco e ho imparato ad affrontare quel rischio). Là dove sarà possibile si utilizzeranno i supporti ambientali presenti come il gruppo dei pari etc. L’atteggiamento preventivo cui si mira è una forma concreta del “prendersi cura”, di capire cioè che ogni azione può essere fatta in più modi, alcuni dei quali più sicuri di altri. Questo è vero nella vita privata: “se una sera ti sbronzi almeno non metterti alla guida” come è vero nel lavoro dove a volte la fretta e l’inesperienza possono giocare brutti scherzi. La giovane età dei destinatari può essere un ostacolo per la spensieratezza e per l’imprudente senso di onnipotenza che la caratterizza, ma può essere una risorsa perché questi ragazzi non hanno ancora acquisito, in particolare in ambito lavorativo, comportamenti e abitudini sbagliate e quindi hanno ancora la possibilità di apprendere in modo corretto e libero. Di estrema importanza è trovare un canale efficace per entrare in comunicazione con loro. A tal fine si intende tenere conto della metodologia dell’educazione tra pari in sperimentazione (ASL VCO) in collaborazione con l’associazione “Contorno viola” sui temi della prevenzione dell’AIDS per prendere spunti e suggerimenti. GERARCHIA DI OBIETTIVI CONGRUENTI CON LA DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA Da anni il concetto si "salute" è definito da autorevoli organismi come un processo multidisciplinare e multidimensionale che collima pienamente con la dichiarazione OMS del 1998 sul concetto della "Promozione della salute" che recita: "il complesso delle azioni dirette non solo ad aumentare le capacità degli individui, ma anche ad avviare cambiamenti sociali, ambientali e economici, in un processo che aumenti le reali possibilità di controllo, da parte della comunità, dei determinanti della salute" . Gli obiettivi educativi del progetto sono: Obiettivi comportamentali dei destinatari finali ( studenti) Gli studenti saranno in grado di ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Comprendere e migliorare le loro conoscenze su temi della propria sicurezza e quella delle persone con le quali dovranno interagire, prima che entrino nel mondo del lavoro sensibilizzare i futuri lavoratori ai rischi specifici delle professioni che andranno a svolgere sensibilizzare e parlare di sicurezza prima che avvengano infortuni gravi, un esempio per tutti è l'edilizia che ogni anno registra un alto tasso di infortuni anche mortali aumentare la consapevolezza sui temi della salute in modo da diventare futuri lavoratori attenti alla propria e altrui salute acquisire un atteggiamento critico nei confronti dei rischi collegati agli stili di vita degli allievi (abuso di alcol e incidenti stradali in itinere…..) Obiettivi comportamentali degli insegnanti ♦ ♦ potenziare i programmi scolastici nei confronti delle tematiche legate alla sicurezza, all'uso dei DPI introduzione di elementi di conoscenza per saper collaborare alla valutazione dei rischi presenti nella propria realtà scolastica che implementino la capacità collaborativa Obiettivi ambientali (strategici e organizzativi) ♦ ♦ ♦ ♦ organizzare un sistema di collaborazione tra l'Asl e la scuola, nel quadro del protocollo d’intesa stipulato tra l’Assessorato alla Sanità Regione Piemonte e l’ex Provveditorato agli studi della regione Piemonte (attuale C.S.A.) valutazione del rischio nell'ambito scolastico organizzare con gli insegnanti la formazione specifica sui temi della sicurezza coinvolgere i genitori al fine di informarli e metterli in grado di supportare i programmi di educazione alla salute attivati nelle classi dei loro figli Obiettivi Educativi ( rispetto ai fattori P.A.R. ) per i destinatari A) rispetto ai determinanti PREDISPONENTI ♦ migliorare le conoscenze sui rischi professionali ♦ migliorare le conoscenze sugli stili di vita B) rispetto ai determinanti ABILITANTI ♦ aumentare la capacità di applicazione della legge vigente in materia di sicurezza ♦ acquisire nuovi strumenti informativi ♦ produrre materiali informativi C) rispetto ai determinanti RINFORZANTI ♦ creare una rete di collaborazione tra scuole ( docenti, studenti, genitori ) ed esperti della prevenzione e della promozione della salute, per la definizione dei messaggi e del linguaggio più idoneo da utilizzare Si precisa che tali obiettivi saranno modulati in funzione dei bisogni che emergeranno nelle diverse realtà oggetto dell’intervento. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ FASI DELLO STUDIO PRIMA FASE L'approccio che si intende perseguire nella realizzazione del progetto è di tipo olistico ovvero impostare gli interventi con una visione più ampia che tiene conto dei rischi lavorativi, ma anche gli aspetti relativi al benessere fisico, mentale, e sociale. Inizialmente si prevede di fare una ricerca sul territorio al fine di identificare la disponibilità di una scuola professionale “pilota” per ogni ASL partecipante al progetto. Successivamente si convocherà una riunione di presentazione del progetto da farsi in ogni Asl partecipante al progetto. SECONDA FASE ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ si promuoveranno contatti con tutti gli attori interessati (scuole, tecnici della prevenzione, operatori esperti nei diversi ambiti lavorativi trattati) si intende nell’ambito delle scuole coinvolgere in modo attivo i docenti delle scuole, gli RSPP, gli studenti, i genitori e altro personale che abitualmente lavora nella scuola ( psicologa….) per attuare una metodologia didattica efficace si prenderanno in esame le problematiche prevalenti per ciascun ambito lavorativo si intende costituire un gruppo di lavoro rappresentativo di tutte le categorie dei soggetti coinvolti nel progetto per la definizione della metodologia didattica da attuare con i discenti si definirà un calendario di incontri per la definizione della fase operativa del progetto riunione con le scuole “pilota” individuate all'inizio di maggio 2005 con la partecipazione di rappresentanti di ASL , Regionali, dove verrà illustrato il progetto nelle sue fasi primo censimento e raccolta di informazioni, scambio, confronto su come attuare il progetto prediligendo la partecipazione attiva entro la fine di maggio si intende raccogliere le adesione delle scuole e costituire il gruppo di lavoro definizione di un programma di massima sulla tipologia degli interventi da fare. In tali occasioni si proporrà l’adozione del metodo di educazione tra pari (peer education) TERZA FASE Durante la pausa estiva delle scuole il gruppo di progetto (ASL) ♦ reperirà documentazione specifica sulle problematiche di sicurezza ed igiene relative alle professioni identificate, ♦ completerà la ricerca bibliografica (studi epidemiologici…..) inerenti ai rischi specifici alle mansioni, agli stili di vita "rischiosi" in adolescenza ( fumo, alcool, alimentazione…) Studi condotti dall'INAIL riportano il settore delle costruzioni ad alto rischio per le patologie muscolo-scheletriche rischio presente anche nelle parrucchiere, quest'ultime sono a rischio di allergie da contatto e respiratorie… ♦ definirà il questionario sulle conoscenze in ambito preventivo da somministrare agli studenti delle scuole pilota partecipanti al progetto, nella stesura se sarà possibile si intende utilizzare materiale redatto e testato sugli studenti da esperienze analoghe con un eventuale ampliamento se sarà necessario ( questionario HBSC che coinvolge 35 paesi a cui l'Italia partecipa che prende in considerazione i comportamenti collegati alla salute nei ragazzi in età scolare o il questionario usato nello studio della d.ssa Bonino). QUARTA FASE Alla ripresa della attività scolastica (settembre 2005) ogni gruppo di lavoro (ASL + personale ed allievi della scuola pilota individuata per ogni ASL) ♦ organizzerà la somministrazione agli studenti del questionario tendente a valutare la “percezione del rischio” lavorativo della propria mansione e la correlazione tra il rischio e gli stili di vita, ♦ elaborerà i risultati del questionario, riadattando il percorso formativo a seconda del livello di conoscenza e percezione del rischio manifestato dagli studenti, ♦ organizzerà il calendario degli interventi in aula degli esperti, preferibilmente preceduti da attività curriculare : per la didattica si ipotizza di utilizzare dei metodi interattivi, nella costruzione dei materiali didattici si terrà conto degli eventuali suggerimenti proposti dai docenti (entro gennaio 2006) ♦ promuoverà la presentazione da parte degli studenti di progetti,di elaborati inerenti la sicurezza ♦ finanzierà i progetti degli studenti e contribuirà alla loro realizzazione, privilegiando i mezzi di comunicazione ritenuti più idonei per la trasmissione dei messaggi (filmati, siti web, videogiochi, materiali cartacei, role play, ecc) Le modalità di adesione delle diverse classi all’intervento saranno stabilite dal gruppo di lavoro. ALLEANZE PER LA SALUTE TRA GLI ATTORI INTERESSATI AL PROGETTO Alleanze interne delle ASL ♦ Servizio SPRESAL ♦ Servizio SIAN ♦ Servizio SISP ♦ ALTRI SERVIZI (SERT,DIETISTA…..) Alleanze esterne alle ASL ♦ Centro di documentazione DORS ♦ Scuole PIANO PER LA VALUTAZIONE DI PROCESSO ♦ Sarà verificato il rispetto dei tempi delle diverse fasi del progetto, secondo un cronoprogramma definito dal gruppo di lavoro nella prima riunione operativa: sarà considerato accettabile uno slittamento dei tempi del 20% ♦ Sarà valutata la presenza dei partecipanti del gruppo di lavoro agli incontri concordati ♦ Saranno valutati collegialmente dal gruppo di lavoro la pertinenza dei messaggi individuati e le strategie di trasmissione scelte ♦ Sarà valutata, collegialmente, la qualità dei materiali informativi realizzati con la collaborazione di esperti ♦ Saranno valutati l’interesse e la partecipazione delle scuole al progetto, sia nella definizione dei bisogni nella fase di progettazione che nella partecipazione delle classi nella fase operativa ♦ Sarà valutata la qualità dei lavori realizzati dagli studenti nell'ambito del progetto PIANO PER LA VALUTAZIONE DI RISULTATO In questo progetto possiamo individuare tre importanti risultati che andranno valutati: ♦ La capacità di realizzare un progetto di promozione della salute con il coinvolgimento delle ASL di quadrante ♦ Le conoscenze acquisite e la nuova consapevolezza del problema da parte dei giovani ai quali sarà proposto l’intervento ♦ il cambiamento del comportamento a distanza di tempo, se sarà possibile incontrare un gruppo di ex studenti sul loro luogo di lavoro. Poiché nella fase progettuale alcuni obiettivi previsti dovranno essere valutati e tarati prima di intraprendere l'attività educativa con gli studenti,( per esempio quale è la percezione del rischio che hanno i ragazzi? ) si ipotizza per il piano di processo e di risultato di seguire il seguente schema: VALUTAZIONE DI PROCESSO ♦ costituzione di un gruppo di lavoro di quadrante che elabori i materiali prodotti…. ♦ costituzione di un gruppo di lavoro per ogni ASL+ scuola che elabori una progettazione condivisa ♦ partecipazione attiva studenti ♦ grado di soddisfazione degli studenti, docenti.. VALUTAZIONE DI RISULTATO ♦ coerenza nei tempi di attuazione del progetto ( obiettivi -cronoprogramma di tempi di attuazione) ♦ numero di partecipanti al progetto ♦ produzione di materiale da parte dei ragazzi ♦ divulgazione degli elaborati sul WEB STRUMENTI DI RILEVAZIONE ♦ questionario pre agli studenti sulla percezione del rischio ♦ questionario post agli studenti sulla loro conoscenza dei rischi e stadi del cambiamento ♦ interviste- focus group con i docenti ♦ relazioni griglie ASL e Scuole sull'andamento del progetto PIANO DI COMUNICAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO ♦ Il progetto entrerà a far parte del Piano di Lavoro della SS di Epidemiologia ed Educazione Sanitaria approvato dalla Direzione dell’ASL ♦ Il progetto potrà essere presentato in forma di poster/comunicazione al convegno SitI 2005 ♦ I risultati del progetto potranno essere presentati in forma di poster/comunicazione al convegno SitI 2006 ♦ Tutti i materiali prodotti saranno disponibili presso il Centro di Documentazione DORS ♦ I materiali ed i risultati saranno presentati nel Convegno Regionale del marzo 2007 GRUPPO DI PROGETTO ♦ DR MARIO MARCHIO e PACCHIARDO FRANCA ASL 5 con funzione di coordinamento del progetto e per la propria ASL ♦ DSSA GABRIELLA BOSCO ASL 7 con funzione di coordinamento per la propria ASL ♦ DR. BIAGIO CALO' e DANIELA LUCCHI ASL13 con funzione di coordinamento per la propria ASL ♦ Pierluigi GATTI ASL 20 con funzione di coordinamento per la propria ASL ♦ Esperti scelti in funzione alla didattica e alla produzione di materiale che si intenderà produrre: in particolare si promuoveranno i progetti di attività degli studenti Tipologia di spesa Personale Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Voci analitiche di Auto/co-finanziamento Finanziamento richiesto spesa 250 ore per ogni Asl in 1000 € per ogni ASL per attività orario di servizio didattica 500 € per ogni ASL materiale didattico per gli studenti 500 € per ogni ASL consulenti esterni 500 € per ogni ASL 750 € per ogni ASL Altro Totale finanziamento richiesto 13.000 € totale di cui 3250 € per ogni ASL IL RESPONSABILE DEL PROGETTO DR. REMO CASTAGNERI IL REFERENTE AZIENDALE PES DR.SSA BARBARA VINASSA IL DIRETTORE GENERALE Dr. NICOLO’ COPPOLA