FONDAMENTI DI
INFORMATICA
PREPARAZIONE DI ARTICOLI E
ELABORATI A CARATTERE
SPERIMENTALE-EMPIRICO
IL TITOLO
Il titolo è un elemento dell’elaborato scientifico che abbisogna di
aggiustamenti fino al termine del lavoro.
Esso deve rappresentare in modo appropriato il contenuto del lavoro,
insieme ai suoi limiti.
L’ABSTRACT
L’abstract è un elemento che accompagna ogni lavoro pubblicato in
riviste specializzate. Questo elemento oltre ad accompagnare il
lavoro scientifico, lo sostituisce nelle fonti bibliografiche secondarie.
Viene utilizzato per analizzare la rilevanza dell’articolo quando si sta
svolgendo una ricerca bibliografica.
Ogni rivista richiede che l’abstract venga redatto secondo
alcune regole, per esempio impone limiti sul numero di
parole da utilizzare, o anche sui contenuti. Comunque un
buon riassunto deve elencare i seguenti contenuti
dell’elaborato:
 Obiettivi dell’articolo/lavoro scientifico (Aims of the study).
 Metodi (Methods) utilizzati per raggiungere gli obiettivi
elencati . Tale area si suddivide in diverse sotto-aree, per
es. soggetti, strumenti utilizzati, metodi di selezione dei
soggetti.
 Risultati (Results).
 Conclusioni (Conclusions).


La corretta stesura dell’abstract ha un altro
valore, insegna a preparare delle presentazioni
ben fatte dei propri lavori scientifici.
Per esempio, la discussione di un proprio
elaborato, anche se meno limitata dal punto di
vista della lunghezza, deve toccare tutti gli
elementi presenti in un abstract. Come per
l’abstract, il tempo deve essere ben suddiviso
nella presentazione delle singole aree, in base
alla loro rilevanza.
L’INTRODUZIONE




L’introduzione presente negli articoli scientifici, di solito
viene inserita come primo capitolo degli elaborati in
psicologia. L’obiettivo è presentare lo “stato dell’arte”, cioè
cosa è stato scritto su quell’argomento specifico.
Una valutazione completa della letteratura dimostra che il
lavoro non si basa su di una conoscenza poco chiara o
incompleta di ciò che si sta analizzando.
Permette di non scoprire “l’acqua calda”.
È importante che in questa parte del lavoro vengano citate
tutte le fonti bibliografiche più importanti dal punto di vista
storico come anche quelle più aggiornate. Per esempio un
lavoro che venga pubblicato o presentato nel 2007 non può
segnalare soltanto citazioni bibliografiche che risalgono al
massimo all’anno 2004.
•Data l’importanza delle citazioni bibliografiche, esistono norme
che regolano la loro presentazione all’interno del testo.
Esistono due modalità principali di presentazione delle citazioni
bibliografiche:
•Si cita ogni fonte bibliografica con il nome degli autori e con la data
di pubblicazione.
•Si inserisce al posto della citazione un [numero] (generalmente
racchiuso in parentesi quadra) che rimanda all’indice bibliografico.
Casi particolari se si utilizza il primo metodo:
 se compare un solo autore, si inserisce il cognome di
questi.
 Se compaiono due autori, si inseriscono entrambi. Per es.
Bianchi & Rossi, 1986.
 Se compaiono 3 o più autori, si inserisce il cognome del
primo e si aggiunge et al. (gli altri autori saranno citati
nell’indice bibliografico). Per Bianchi et al., 1987
 Se lo stesso autore ha pubblicato più lavori nello stesso
anno, si inserisce come progressione una lettera
dell’alfabeto dopo la data. Per es. Bianchi et al., 1986a.
CAUTELE
…
Capita negli
di studenti
chebibliografiche
questo accadaciperché
È importante
cheelaborati
Anche nelle
citazioni
sia si è
fatto
un copiaInincolla,
nessuna
personale,
omogeneità.
questo senza
articolo,
per es.elaborazione
una volta viene
inseritodasolo il
diverse
fonti. e si evidenzia, con la scritta “et al.”, che ci sono altri
primo autore
autori, mentre in una seconda citazione sono elencati 4 autori. Questo
può significare che la rivista richieda soltanto agli articoli con 5 o più
autori di troncare la citazione bibliografica nel modo descritto,
oppure….
Dopo la presentazione delle citazioni bibliografiche, si introduce
l’analisi della letteratura che ci ha condotto a presentare il nostro
lavoro, secondo gli obiettivi che andremo a dichiarare.
In particolare, si possono evidenziare i limiti delle ricerche condotte
sino al momento, per es. limiti nei campioni utilizzati, nel numero di
ricerche, nei metodi utilizzati (strumenti non validati, strumenti di autoosservazione vs. strumenti oggettivi, ecc.)
Le ipotesi conclusive che accompagnano l’analisi della letteratura
possono essere di diversi tipi, in base al tipo di studio (disegno di
ricerca) che si sta conducendo:
- Descrittive
• Esplorativo – non conosciamo il fenomeno e vogliamo vedere
cosa troveremo
• Confermatorio – la letteratura ci fornisce informazioni sul
fenomeno che noi vogliamo confermare su di una popolazione
diversa, oppure utilizzando strumenti diversi.
- Correlazionali – ipotizziamo che ci sia una relazione tra due
fenomeni.
- Causali – ipotizziamo che un fenomeno abbia effetti su di un
secondo fenomeno.
CAPITOLO DEI METODI
Il capitolo dei metodi è suddiviso in diversi paragrafi:
•Descrizione del campione.
•Descrizione degli strumenti e questionari di rilevamento delle
informazioni.
•Descrizione dei metodi di selezione del campione, adempimento
agli obblighi dettati dalle regole sulla privacy o di altre regole e
leggi da rispettare mentre si compila un articolo.
•Descrizione dei metodi statistici utilizzati, laddove si utilizzano
strumenti di impiego non comune o concettualmente difficili.
Il campione deve essere descritto attraverso tutte le variabili rilevanti
le più comuni sono:
Numero totale dei partecipanti.
Sesso.
Età.
Livello di istruzione.
Occupazione.
Stato civile.
In questo paragrafo debbono essere elencati tutti gli strumenti
utilizzati. Ogni strumento deve essere definito elencando il metodo
di somministrazione, il periodo a cui si riferiscono (ultima
settimana, il momento in cui si sta rispondendo, ecc.), il numero di
item (facendo qualche esempio), la modalità di risposta (risposte
aperte vs. chiuse, scala likert, ecc.), le caratteristiche psicometriche
(validità, attendibilità) riguardanti la versione che si sta utilizzando
(è stata validata su di un campione italiano?)
In questo articolo non si cita se i questionari sono stati somministrati
in forma anonima o meno.
Negli studi che coinvolgono popolazioni cliniche, può essere fornita
un’altra informazione: per es. se si è visto che una persona è
depressa o si sono evidenziate idee legate al suicidio, il soggetto è
stato inserito in un programma terapeutico o il progetto è fine a se
stesso?
All’interno del capitolo
risultati, vengono inseriti tutti
i risultati ottenuti attraverso
l’analisi statistica dei dati
rilevati sul campione. Si
riportano, nel caso di
statistiche descrittive, la
media, la deviazione
standard, il range, l’indice di
correlazione, ecc. Nel caso di
confronti tra gruppi, si
riportano il nome del test, il
risultato, la significatività, i
dati legati alla statistica
utilizzata (per es. gradi di
libertà).
CAUTELE



Spesso gli studenti, e non solo loro, pensano che
la statistica possa fornire risposte senza bisogno
di formulare la domanda nel momento
opportuno, cioè in fase di progettazione.
Si chiede all’analista dei dati di fare tutte le
analisi che gli vengono in mente; post-facto
vengono create le ipotesi.
Tale procedura (fishing) è scorretta. quando si
aumenta il numero delle analisi, si aumenta
anche il rischio che un risultato atteso venga solo
per caso.
•Le tabelle sono una parte fondamentale dei risultati.
•Esse permettono di rappresentare i dati in modo schematico e
facilmente accessibile.
•Le tabelle non possono, però, sostituire completamente il testo, che
potrà riportare i dati più importanti delle tabelle e i dati che per
brevità non necessitano di una tabella.
•Le tabelle debbono essere accompagnate da un numero progressivo e
da una etichetta esplicativa del contenuto.
•Le figure sono un altro metodo di rappresentazione dei risultati.
•Al contrario delle tabelle, queste debbono essere usate con parsimonia;
si deve pensare di introdurre una figura soltanto laddove la
rappresentazione grafica ci fornisca un metodo veramente essenziale di
rappresentare i dati.
•Gli studenti, talvolta, sono portati ad utilizzarle in modo spropositato;
pensano che possano aumentare il volume del loro elaborato e rendere
la tesi più attraente attraverso l’inserimento di oggetti…
Maschio
Femmina
…pieni di colore.
La discussione ha la funzione di collegare le ipotesi ai risultati.
•Collegare i risultati con la ricerca precedente.
•Comunicare le novità rispetto alla ricerca precedente.
•Evidenziare i limiti della ricerca.
•Le linee di ricerca future.
INDICE BIBLIOGRAFICO
•Come per le citazioni bibliografiche all’interno del testo non
esistono regole univoche.
•È importante non fare un taglia incolla dalle diverse fonti.
•Si deve utilizzare un’unica regola per tutte le citazioni.
•Articoli di riviste, libri, risorse elettroniche, ecc. hanno ognuna
proprie regole.
•La punteggiatura è regolata dalle stesse regole di costruzione della
citazione.
•In generale, se si sceglie di utilizzare la prima modalità di
elencazione delle citazioni bibliografiche (per es. Bianchi & Rossi,
1986), allora l’indice finale sarà ordinato alfabeticamente.
•Se si scegli la seconda modalità ([1]) l’indice finale sarà ordinato
secondo un elenco numerato disposto in base all’ordine di citazione
all’interno del testo.
Direct quotations of sources
 Direct quotations allow you to acknowledge a source
within your text by providing a reference to exactly
where in that source you found the information. The
reader can then follow up on the complete reference in
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 Quotations of less than 40 words should be incorporated
in the text and enclosed with double quotation marks.
Provide the author, publication year and a page number.
 Miele (1993) found that "the ‘placebo effect,' which had
been verified in previous studies, disappeared
 when [only the first group’s] behaviors were studied in
this manner" (p. 276).
 When making a quotation of more than 40 words, use a
free-standing "block quotation" on a new line, indented
five spaces and omit quotation marks.
 Miele (1993) found the following:
 The "placebo effect," which had been verified in
previous studies, disappeared when behaviors were
studied in this manner. (p. 276)
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Reference citations in the text
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source. A complete reference must appear in the
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 In most cases, providing the author’s last name and the
publication year are sufficient.
 If there are two or three authors, include the last name
of each and the publication year.
 If there are three to five authors, cite all authors the
first time; in subsequent citations, include only the last
name of the first author followed by “et al.” and the
year.
 The names of groups that serve as authors (e.g.
corporations, associations, government agencies, and
study groups) are usually spelled out each time they
appear in a text citation. If it will not cause confusion
for the reader, names may be abbreviated thereafter:
First citation: (National Institute of Mental Health [NIMH],
1999) Subsequent citations: (NIMH, 1999).


To cite a specific part of a source, indicate the
page, chapter, figure, table or equation at the
appropriate point in the text
For electronic sources that do not provide
page numbers, use the paragraph number, if
available, preceded by the ¶ symbol or
abbreviation para. If neither is visible, cite the
heading and the number of the paragraph
following it to direct the reader to the quoted
material.
Reference List
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the page
 Entries are arranged alphabetically by the author’s last
name or by the title if there is no author
 Titles are italicized
 Entries are double-spaced.
Book with one author
 Bernstein, T.M. (1965). The careful writer: A modern guide to
English usage (2nd ed.). New York: Atheneum.
Book with two to five authors
 Beck, C. A. J., & Sales, B. D. (2001). Family mediation: Facts,
myths, and future prospects. Washington, DC: American
Psychological Association.
Two or more books by the same author
 Arrange alphabetically by the book’s title
 Postman, N. (1985). Amusing ourselves to death: Public
discourse in the age of show business. New York: Viking.
 Postman, N. (1985). The disappearance of childhood. New
York: Vintage.
 Anthology or compilation
 Gibbs, J. T., & Huang, L. N. (Eds.). (1991). Children of color:
Psychological interventions with minority youth. San
Francisco: Jossey-Bass.
Work in an anthology or an essay in a book
 Bjork, R. A. (1989). Retrieval inhibition as an adaptive
mechanism in human memory. In H. L. Roediger III & F. I. M.
Craik (Eds.), Varieties of memory & consciousness (pp. 309330). Hillsdale, NJ: Erlbaum.
Article in a journal
 Mellers, B. A. (2000). Choice and the relative pleasure of
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Non-periodical documents on the Internet
 Library and Archives Canada. (2002). Celebrating Women’s
Achievements: Women Artists in Canada. Retrieved December
16, 2004, from http://www.collectionscanada.ca/women/h12500-e.html
Article in an Internet-only journal
 Pelling, N. (2002, May). The use of technology in career
counseling. Journal of Technology in Counseling, 2(2).
Retrieved December 16, 2004, from
http://jtc.colstate.edu/vol2_2/pelling.htm
BIBLIOGRAFIA
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.php
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