(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: FAVO 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 05832 NAZIONALE I CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Informacancro Sud 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): E 11 Educazione e Promozione culturale Sportelli informativi 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 400.000 persone (oltre i 1.000 al giorno) e 150.000 ne muoiono. Complessivamente, fra nuovi casi, pazienti guariti o in trattamento, sono due milioni le persone affette da questa malattia. Ciò soprattutto per il crescente invecchiamento della popolazione e nelle ultime fasi di vita è maggiore la probabilità di sviluppare patologie tumorali. Il prolungamento della vita ha infatti aumentato il numero di nuovi casi di tumore, l'introduzione di efficaci terapie ne ha migliorato decisamente la prognosi e quindi si osserva l'esplosione del numero di persone con un passato oncologico. Tuttavia, nell‟ultimo decennio la mortalità per cancro è diminuita, grazie alle diagnosi precoci, alle nuove terapie e alla migliore sopravvivenza dei malati. Infatti, grazie alle nuove terapie mediche, chirurgiche e radianti, circa una metà dei pazienti affetti da cancro oggi possono guarire. Nella metà restante una buona percentuale può condurre una vita regolare anche con l‟ausilio degli attuali trattamenti radio e chemioterapici che possono “cronicizzare” la malattia in una fase stabile che permetta al paziente stesso una buona qualità di vita, con un‟alternanza tra benessere e sofferenza. In particolare, recenti ricerche mostrano che la sopravvivenza per tumore a 5 anni dalla diagnosi è passata da 33% per i pazienti il cui tumore era stato diagnosticato alla fine degli anni '70 a 39% per quelli diagnosticati alla fine degli anni '80 e stimano che ci siano ulteriori miglioramenti della sopravvivenza per i casi diagnosticati recentemente. Alla luce di questo risulta evidente che l‟impegno socio-sanitario deve essere teso ad offrire un‟assistenza globale al malato di cancro ed alla sua famiglia, a partire da un nuovo modello d‟informazione. Nella lotta contro il cancro in aggiunta alla ricerca, alla terapia ed alla prevenzione, l‟informazione infatti assume un‟importanza altrettanto rilevante. Una recente ricerca condotta in Europa dal Picker Institute su 2.000 pazienti dimostra che per i malati di cancro l‟informazione rappresenta la prima medicina. Pertanto, la forte carenza nelle strutture ospedaliere di centri di accoglienza, di punti di informazione e del sostegno psicologico rappresenta una gravissima lacuna che si ripercuote in maniera devastante sui malati di cancro e le loro famiglie. A ulteriore dimostrazione di ciò, i risultati di uno studio condotto da AIMaC, in collaborazione con AIOM, in 21 centri di eccellenza di oncologia medica in tutta Italia, che ha coinvolto 328 pazienti a cui, a caso, sono stati somministrati specifici questionari. È emerso che l‟informazione data ai malati dai medici, a causa della mancanza di tempo, è nel 50% dei casi considerata altamente insoddisfacente con significative e negative ripercussioni sullo stato dei malati e delle loro famiglie. L‟utilizzazione da parte dei malati dei libretti e dei dvd realizzati da AIMa riescono a coprire tali carenze facilitando anche il rapporto medico-paziente con un elevato gradimento anche superiore al 90% dei casi. I risultati sono stati pubblicati sul numero di maggio 2004 di Annals of Oncology, la più prestigiosa rivista di oncologia a livello europeo. In Italia, negli ultimi 15-20 anni si è riscontrato un cambiamento profondo e radicale nell‟atteggiamento dei pazienti verso l‟informazione. Similmente a quanto già avveniva nei paesi anglo-americani e del nord Europa, l‟informazione e la comunicazione assumono aspetti particolari in oncologia perché l‟esperienza del cancro ha caratteristiche particolari. Qui il bisogno di consapevolezza e controllo circa la propria situazione si accompagna sempre al bisogno di accoglienza, spesso di aiuto nella comprensione di ciò che l‟equipe di cura comunica e nell‟orientamento fra le varie opzioni. La malattia oncologica è spesso lunga, il paziente passa attraverso varie fasi che corrispondono a diversi atteggiamenti nei confronti del desiderio di sapere. Talvolta il bisogno di sapere esprime il bisogno di un sostegno di altro tipo (psicologico, sociale, legale ecc..). In tale contesto l‟informazione, come dimostrato da numerosi studi, fa parte della terapia. Ciononostante per mancanza di tempo il medico non soddisfa le esigenze di conoscenze sia da parte dei malati che dei parenti stessi. Se sulla questione di principio relativa all‟informare i pazienti sulla malattia si è raggiunta al momento attuale una certa convergenza di opinioni favorevoli, come dimostra la citazione precedente e molta letteratura scientifica, è ancora aperto il dibattito, e non solo in Italia, sulle modalità, i tempi, gli strumenti, le figure coinvolte nel delicato compito di offrire un‟informazione scientificamente valida e adeguata alla richiesta personale di pazienti e familiari e al contesto italiano. L‟informazione di cui qui si tratta è quella supplementare o complementare o addizionale a quella “principale” del rapporto medico-paziente/equipe che cura. E‟ quella “maggiore informazione” sulla malattia che risponde al bisogno di molti cittadini-pazienti della nostra epoca di saperne di più per “…capire meglio le risposte e saper fare le domande”. La letteratura conferma che l‟informazione supplementare - fruibile attraverso libretti, guide, DVD, filmati, siti web, media…- affidabile è un potente ausilio al miglioramento della comunicazione con i curanti, e può contribuire in vario modo all‟adesione ai trattamenti e alla partecipazione informata dei pazienti alle sperimentazioni cliniche innovative. E in questo ambito che si inserisce AIMaC. la prima Associazione di Volontariato di malati in campo oncologico (AIMaC) il cui obiettivo è offrire gratuitamente servizi validati di informazione personalizzata sulla condizione specifica di ciascun paziente. AIMaC è l‟unica organizzazione che, sin dal 1997, si dedica ad assicurare ascolto, orientamento, supporto psicologico e informazione ai malati di cancro ed alle loro famiglie avendo in tal modo coperto un aspetto del tutto trascurato e carente in Italia attraverso una strategia multimediale. L‟esperienza consolidata ha permesso di individuare e testare diversi strumenti già condivisi (materiale informativo, procedure, mezzi di rilevazione e analisi dei dati, pacchetto formativo per gli operatori del Servizio),che comunque necessitano di un tuning e di miglioramento alla luce di una stabilizzazione di un Servizio in rete su tutto il territorio nazionale. I numerosi Punti Informativi già istituiti permettono di mettere in luce la potenzialità di una rete informativa nazionale che si sviluppa in ogni suo „nodo‟ con le stesse modalità organizzative e di offerta tali da rendere quanto più omogeneo possibile il servizio alla popolazione modulandolo nonostante le diverse realtà e problematiche territoriali. Nei Punti di accoglienza, volontari del servizio civile afferenti al progetto di AIMaC, prestano servizio allo scopo di facilitare un contatto costante con i malati oncologici e i loro familiari. Oltre alla distribuzione gratuita del materiale informativo, i Punti dedicati ai malati ed ai loro familiari sono uniformi per modalità di approccio al paziente e attività. I volontari assicurano una valutazione puntuale del bisogno di sapere dei malati e costituiscono una cerniera con il servizio di psicologia e con le biblioteche, laddove presenti. Tutto ciò rientra nel Sistema Informativo Nazionale in Oncologica ed è specifcamente raccomandato dal Piano Oncologico nazionale (a pag.121), recentemente approvato, laddove a pagina 121 si recita testualmente: “è necessario e opportuno prevedere un tempo dedicato all‟informazione da parte del medico e la contestuale disponibilità di strumenti informativi (libretti, filmati e siti internet) e punti informativi, gestiti congiuntamente alle associazioni di volontariato funzionali alla completezza dell‟informazione”. Da quanto detto, emerge la necessità di mettere in campo, in tema di lotta ai tumori, una strategia globale; l‟ammalato oncologico è solo il primo riferimento, ma certamente non il solo. L‟azione deve svilupparsi infatti attraverso almeno 2 direttrici: • l‟informazione, diretta all‟ammalato ed alla famiglia, in particolare sulle prospettive terapeutiche, riabilitative e sull‟accesso ai benefici previsti dalle leggi dello Stato • il supporto psicologico e sociale all‟ammalato oncologico ed alla sua famiglia AIMaC è l‟unica organizzazione che, sin dal 1997, si dedica ad assicurare ascolto, orientamento, supporto psicologico e informazione ai malati di cancro ed alle loro famiglie avendo in tal modo coperto un aspetto del tutto trascurato e carente in Italia attraverso una strategia multimediale. L‟analisi che segue, quindi, mirata ad analizzare il fenomeno sui ristretti ambiti territoriali di attuazione del progetto , con riferimento all‟area geografica del sud Italia, seguirà appunto tali direttrici, dandone una descrizione sia qualitativa che quantitativa. In particolare, si analizzeranno le dimensioni quantitative dei seguenti indicatori di base per l‟analisi del fenomeno: • n. ammalati oncologici presenti sul territorio • n. ammalati che si rivolgono alle sedi AIMaC del sud Italia • n. ammalati con necessità di sostegno psicologico • n. e tipologia di utenti dei punti informativi CONTESTO TERRITORIALE – ANALISI DEI BISOGNI/SITUAZIONI DEFINITE SERVIZI ANALOGHI - INDICATORI MISURABILI LA SITUAZIONE NEL SUD ITALIA – DATI DI CONTESTO L‟incidenza Il rischio oncologico complessivo delle regioni del Sud, storicamente più basso, si sta avvicinando a quello delle regioni del Nord. Le stime al 2008 riportate in tabella 1 indicano che le differenze nei tassi d‟incidenza tra regioni settentrionali e meridionali esistono ancora, ma sono sensibilmente ridotte rispetto al passato [vai ai trend]. Infatti per quanto riguarda gli uomini la regione con il tasso di incidenza (standardizzato) per tutti i tumori più elevato è già da qualche anno la Campania (395 casi per 100,000), seguita da varie regioni del Nord Italia. I tassi di incidenza (standardizzati) per tutti i tumori nelle donne raggiungono invece ancora i livelli massimi nel Nord Italia ed esattamente in Friuli Venezia Giulia (328 casi per 100,000). Tabella 1 - Tutti i tumori (ICD-9 140-208 escl. 173): numero di nuovi casi, tasso grezzo di incidenza per 100.000, tasso standardizzato (standard europeo) per 100.000. Età: 0-84. Anno 2010 Molise 715 470 317 503 323 202 Campania 12955 448 398 10283 345 265 Puglia 7808 390 300 6734 325 224 Basilicata 1355 465 333 1063 360 239 Calabria 3624 362 274 3059 300 209 Sicilia 9096 368 287 7048 274 189 Sardegna 3502 444 325 3153 391 251 Fonte: www.tumori.net La sopravvivenza La sopravvivenza per tumore studiata su base di popolazione rappresenta un importante indicatore di esito delle pratiche diagnostiche e cliniche, e in generale, di efficacia dei sistemi sanitari. L‟Italia per l‟insieme dei tumori maligni presenta valori di sopravvivenza simili a quelli medi in Europa, mentre presenta esiti migliori della media europea per il tumore della mammella, della laringe, e dello stomaco. Al contrario, si osservano esiti peggiori della media Europea per altri tumori tra i quali le leucemie e il melanoma della pelle. In generale in Italia la prognosi per i pazienti anziani (75 anni ed oltre) è peggiore di quella osservabile in Europa e questo avviene anche per patologie oncologiche dove l‟Italia complessivamente presenta una buona performance. Complessivamente si sono verificati consistenti miglioramenti nella prognosi per tumore durante gli scorsi decenni, particolarmente positivi risultano i risultati ottenuti per i melanomi della pelle, il tumore della mammella e dell‟intestino. Tabella 1 - Tutti i tumori (ICD-9 140-208 escl. 173): sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi per macro-area. Tutte le età. Anno 2007 Uomini Donne Sud 47.9 % 65.9 % ITALIA 54.6 % 67.5 % La mortalità La mortalità per tumore rappresenta in Italia circa il 30% del totale dei decessi; è la prima causa di morte nell‟età adulta e la seconda nel segmento anziano della popolazione. L‟andamento nel tempo è segnato da fenomeni complessi. Negli ultimi trent‟anni il numero di decessi per tumore è andato costantemente aumentando. L‟aumento della numerosità è stato però accompagnato contraddittoriamente nel corso dell‟ultimo decennio da una riduzione del rischio di decesso. Se eliminiamo infatti l‟effetto dovuto alla diversa struttura per età della popolazioni durante il periodo in esame, si osserva che il tasso standardizzato, che esprime appunto il rischio di decesso, si è ridotto nel tempo: nel 1991 era 37,2 e 18,9 per 10.000, mentre nel 2001 era 33,5 e 17,3 per 10.000, rispettivamente per gli uomini e le donne. L‟apparente contraddizione tra incremento totale del numero di decessi e riduzione del rischio è spiegata principalmente dall‟invecchiamento della popolazione che determina l‟aumento del numero dei casi anche a parità di rischio, e da complessi fenomeni generazionali; è quindi in aumento il numero di decessi tra gli anziani (oltre i 75 anni), dove vi sono ora anche generazioni caratterizzate da alto rischio di tumore, mentre le generazioni in età più giovane sono caratterizzate da un progressivo più ridotto rischio di malattia. Un fenomeno osservabile in tutte le regioni; ma con caratteristiche nettamente più accentuate al nord che al sud, tanto che nelle statistiche più recenti la storica differenza di maggior rischio di decesso per tumore al nord si sta riducendo. La riduzione della mortalità nelle nuove generazioni è un fenomeno comune a molte società occidentali ad economia avanzata ed è accompagnata da tendenze analoghe nei dati d‟incidenza di alcune aree italiane. Tabella 1 - Tutti i tumori (ICD-9 140-208 escl. 173): numero di decessi, tasso grezzo di mortalità per 100.000, tasso standardizzato (standard europeo) per 100.000. Età: 0-84. Anno 2010 Uomini Donne AREA Decessi Tasso grezzo Tasso std Decessi Tasso grezzo Tasso std Molise 428 282 179 218 140 78 Campania 7700 266 231 4306 144 103 Puglia 4763 238 176 2896 140 89 Basilicata 805 276 188 448 151 91 Calabria 2157 216 156 1293 127 81 Sicilia 5902 239 179 3795 148 94 Sardegna 2134 270 192 1335 166 98 ITALIA 71757 263 169 50308 179 98 Tasso grezzo: calcolato come rapporto tra decessi e popolazione, per 100.000 Tasso standardizzato (std): tasso di mortalità corretto per età utilizzando come standard la popolazione mondiale Fonti: Reparto Epidemiologia dei Tumori – ISS Istituto Superiore di Sanità Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano www.tumori.net Associazione Italiana Registro Tumori Considerando la diversa distribuzione geografica dei malati oncologici, le risorse differenti che connotano il nord, il centro e il sud Italia, quindi le specifiche esigenze legate al territorio si configura la necessità di sviluppare un modello di assistenza e di informazione che abbia l‟obiettivo primario di collegare in un‟unica rete nazionale le risorse informative già esistenti (help-line, siti internet, punti informativi presso i presidi ospedalieri e altre strutture sanitarie) senza però trascurare le differenti peculiarità territoriali. Seguendo un modello interdisciplinare capace di rispondere alle complesse e diversificate esigenze di coloro che affrontano il cancro il Servizio è stato organizzato in Punti informativi che possano tener conto anche delle diverse esigenze locali: - configurazione sociale del territorio - servizi attivati dal SSN - presenza e diffusione di associazioni a carattere volontaristico - politiche sanitarie regionali - tipologia del paziente (prevalenza del pz ambulatoriale, domiciliato, ricoverato). Anche la prevalenza tumorale standardizzata , a sua volta mostra un‟elevata articolazione ed un campo di oscillazione particolarmente ampio. Il numero più elevato di casi di tumore diagnosticati, sia per gli uomini che per le donne, in base a dati stimati al 2010, si registra in Friuli Venezia Giulia (4.731,6 casi ogni 100.000 abitanti), seguita dalla Liguria (4.650,6 ogni 100.000 abitanti) e dall‟Emilia Romagna (4.377,4 ogni 100.000 abitanti) Agli ultimi posti della graduatoria si collocano la Puglia (2.256,2 ogni 100.000 abitanti), la Calabria (2.070,7 ogni 100.000 abitanti) e la Sicilia (1.867,6 casi ogni100.000 abitanti) Il Punto Informativo deve, poi, considerare la realtà locale anche in relazione alle infrastrutture presenti. La valutazione della risposta assistenziale fornita dalle regioni ai bisogni dei malati oncologici è un elemento costitutivo dello specifico modello organizzativo del P. I. attivato. La risposta assistenziale infatti può differire da regione a regione a seconda della politica sanitaria localmente adottata. Vi possono essere situazioni dove l‟impegno a favore dei malati di tumore è stato concentrato soprattutto sui presidi ospedalieri, mentre in altre regioni si preferisce privilegiare risposte assistenziali fornite in sede territoriale. Ed ancora, le soluzioni adottate, possono puntare sull‟ acquisizione di tecnologie avanzate o, diversamente fare leva sulla qualità professionale degli operatori socio-sanitari. L‟analisi correlata di tali dati, consente al P.I di fornire una risposta che possa compensare le eventuali carenze e organizzare un servizio di supporto, accoglienza ed informazione capace di dare risposta alla specificità territoriale. A titolo d‟esempio, basti pensare che le strutture con Servizio di Radioterapia hanno una diversa distribuzione sul territorio nazionale. -La percentuale posti letto per 10.000 ab. nell'area della radioterapia - Anno 2008 Fonte: Ministero della Salute - D.G. Sistema informativo Dalla figura sopra riportata risulta evidente che vi è un gruppo di sei Regioni che optano per soluzioni ospedaliere per i trattamenti radioterapici. Si tratta della P.A. di Trento, che destina più di 40 posti letto ogni 10.000 abitanti alla degenza per trattamenti radioterapici, mentre attorno a 20 - 25 p.l. sono destinati allo scopo in Toscana, Friuli - Venezia Giulia, Veneto, Lazio e Sardegna. Per quanto concerne l‟ aspetto della rete assistenziale operante nelle varie Regioni, con la quale i Punti informativi si devono quotidianamente confrontare, i dati disponibili sono riassumibili nella tabella sottostante che fornisce il numero assoluto dei ricoveri per tumore per ogni Regione, l'incidenza di essi sul numero totale dei ricoveri della Regione, il numero di ricoveri/anno per tumore ogni 1.000 abitanti e l'indice di fuga e di attrazione relativamente alle patologie tumorali, che costituisce un indicatore significativo della propensione e della possibilità reale, per le persone malate di tumore, di ricoverarsi in strutture della Regione di residenza, o in altre Regioni. Va considerato anche l‟aspetto legato ai fondi dedicati da ogni regione all‟oncologia. Le regioni determinano infatti in via autonoma la remunerazione dei ricoveri e delle prestazioni sanitarie, secondo tabelle localmente definite. Questo determina ovviamente una diversa distribuzione dei servizi e delle risorse disponibili al malato oncologico, aspetto che va considerato nell‟organizzazione del P.I. Costo stimato in euro, per cittadino residente, dei ricoveri per tumore e chemioterapia Anno 2007 Fo nte: Ministero della Salute - D.G. Sistema informativo Spostandosi da Nord, centro e sud , variano le prestazioni ambulatoriali nella branca dell‟oncologia, nella branca della radioterapia, nell‟assistenza domiciliare integrata, varia la presenza degli Hospice territoriali, variano i servizi di supporto socio-assistenziale pubblico e l‟apporto del volontariato, varia l‟incidenza a livello regionale delle richieste per le tutele sociali, i tempi di riconoscimento e di erogazione dei benefici economici connessi con le invalidità e le inabilità a favore dei malati di tumore. Varia la presenza di servizi di riabilitazione funzionale per i malati oncologici, altro aspetto fondamentale che il P.I deve considerare nel fornire il servizio di supporto e accoglienza al paziente oncologico. Fonte Aiom LE DIFFERENZE RELATIVE ALLA SITUAZIONE ASSISTENZIALE ED ESISTENZIALE DEI MALATI ONCOLOGICI, RISPETTO ALLE MACRO AREE NORD, SUD E CENTRO, QUALIFICA IL P.I DI AIMAC COME SERVIZIO DI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA A DISPOSIZIONE DEI MALATI ONCOLOGICI CHE FORNISCE RISPOSTE ORIENTATE AL MIGLIORAMENTO DELLA LORO QUALITÀ DELLA VITA UTILIZZANDO, E OVE POSSIBILE POTENZIANDO, ANCHE LE RISORSE LOCALI, METTENDO IN RETE L‟ASSISTENZA SANITARIA DEL SSN, I PRESIDI TERRITORIALI E IL MONDO DEL VOLONTARIATO Casa Sollievo della Sofferenza - San Giovanni Rotondo (FG) Attività svolte dal punto informativo: - Accoglienza, ed eventuale analisi, del bisogno di cui i pazienti oncologici ed i relativi care giver sono portatori. - Informazione offerta prevalentemente con la distribuzione a titolo gratuito dei libretti della Collana del Girasole e la ricerca in internet, su siti validati scientificamente, di informazioni specifiche. - Sostegno al rapporto terapeutico paziente-medico ma anche paziente-struttura sanitaria. Gli utenti afferiti al punto informativo sono stati 354 mentre il totale degli accessi, sempre nel corso del 2010, è di 503, con quindi 149 ritorni. Di cui 55% paziente, 20% coniuge o convivente, 18% figlio o parente, 7% altro. Il servizio è stato erogato principalmente presso il desk informativo, con sporadici contatti telefonici e via mail. Le principali richieste avanzate al servizio riguardano le informazioni sui propri diritti (pensione di invalidità, accompagnamento e permessi lavorativi) e sono quindi il 45% circa del totale. Le altre riguardano le informazioni mediche e gli effetti delle terapie (40%), la nutrizione (10%) e le relazioni con i figli (5%). La più frequente modalità di risposta è stata immediata ed è avvenuta con la distribuzione dei libretti (85%). Per il restante 15% si è trattato di ricerche in internet o presso la sede centrale dell‟AIMaC con risposta differita comunicata telefonicamente oppure al successivo ritorno del richiedente presso il punto informativo. Il servizio si è posto in un rapporto di collaborazione con la struttura ospitante per cui si è cercato di indirizzare l‟utente presso i punti di riferimento appropriati, qualora non di propria competenza. Essenzialmente l‟oncologo, il radioterapista, lo psicologo e l‟assistente sociale. Il servizio è coordinato da una psicologa legata alla struttura ospitante da un contratto a progetto. Lo strumento di raccolta dati è la scheda utilizzata da tutti i punti informativi, ed il database “Daisy”. Viene effettuata annualmente l‟analisi dei dati rilevati. Nel corso del 2010, la presenza di sole 2 volontarie, ha permesso di consolidare quanto già fatto nel corso dell‟anno precedente. Al fine di poter ampliare l‟attività con gli utenti e con il contesto ospedaliero nel quale siamo inseriti, riteniamo che in futuro sarebbe opportuno poter contare su 3 volontari. TERRITORIO DI AVELLINO Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “S.G. Moscati” - Avellino Unità Operativa S.C. di Oncologia Medica Dipartimento di Onco-Ematologia La struttura sanitaria di riferimento è l‟Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “S. G. Moscati” di Avellino, classificata come Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale ad Alta Specializzazione; con circa 500 posti letto di degenza ordinaria e 100 di day hospital. In particolare, il Dipartimento interessato è quello di Onco-Ematologia, diretto dal Dott. Cesare Gridelli. Il Dipartimento è costituito da cinque Unità Operative a struttura complessa le cui attività si integrano in modo funzionale: l‟Unità Operativa di Oncologia Medica (sede di svolgimento del progetto), l‟Unità Operativa di Ematologia, l‟Unità Operativa di Radioterapia, l‟Unità Operativa di Fisiopatologia, Terapia del Dolore e Cure Palliative; l‟Unità Operativa di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale. L‟Unità Operativa di Oncologia Medica è sita alla Cittadella Ospedaliera di Avellino. L‟Unità Operativa di Oncologia Medica è specializzata nella diagnosi e cura dei tumori solidi dell‟adulto con aree di eccellenza nel trattamento dei tumori del polmone, della mammella, dell‟apparato gastro-enterico e delle neoplasie dell‟anziano. Per il trattamento dei tumori solidi sono attivi protocolli di ricerca clinica nazionali ed internazionali che consentono ai pazienti di accedere a trattamenti innovativi che comprendono spesso l‟impiego di nuovi farmaci biologici a bersaglio molecolare. Inoltre l‟U.O. di Oncologia Medica è sede della rete formativa regionale della Scuola di Specializzazione in Oncologia, sia dell‟Università “Federico II” che della Seconda Università (SUN) di Napoli. L‟Unità Operativa di Oncologia Medica “S. G. Moscati” di Avellino è un centro di riferimento non solo per Avellino e provincia, ma anche per altre province della Campania, e anche per altre regioni. L‟equipe diretta dal Dr. Gridelli è composta da 8 oncologi medici strutturati, 3 oncologi medici borsisti, dal personale infermieristico, due segretarie, una psicologa psicoterapeuta contrattista, una psicologa volontaria. L‟U.O. è organizzata in tre attività funzionali tra loro complementari: degenza ordinaria, day hospital e ambulatorio. La degenza ordinaria è di 19 posti letto ed è utilizzata per eseguire trattamenti più complessi che richiedono un monitoraggio del paziente in ambiente ospedaliero e per pazienti in fase diagnostica. Il servizio di day hospital ha 14 postazioni ed effettua trattamenti chemioterapici ordinari. L‟attività ambulatoriale eroga prestazioni per prime visite, “second opinion” e controlli di follow-up. Nell‟Unità di Oncologia Medica sono attive due strutture semplici specifiche per le neoplasie mammarie e per le neoplasie gastroenteriche. Il numero di pazienti oncologici annualmente afferenti alla struttura, considerando i dati del 2010 sono: 1080 ricoveri di degenza ordinaria; 9604 ricoveri in day hospital; 3398 visite in ambulatorio; 350 consulenze interne. Lo sportello informativo è iniziato il 1 febbraio 2010. I volontari si occupano di accogliere pazienti e familiari, di riconoscere la loro reale esigenza, rispondendo in maniera adeguata. I volontari non restano nella loro postazione (stanza della psiconcologia), ma si muovono tra il Day hospital e il Reparto, andando così incontro agli utenti. In particolare, l‟accoglienza “al letto del paziente” è fondamentale perché rappresenta un modo per sostenerlo in una delle fasi più critiche, generanti inevitabili ansie, paure e difficoltà. Vengono distribuiti, oltre ai libretti informativi dell‟Aimac, anche altri opuscoli informativi quali: ISTRUZIONI PER L‟USO: opuscolo con le informazioni principali riferite alla vita dell‟Unità Operativa di Oncologia Medica, utile per orientarsi durante il ricovero e avere chiari i servizi presenti COME ALIMENTARSI: opuscolo informativo con semplici indicazioni su come alimentarsi durante la chemioterapia, indicazioni ricavate dal progetto “La cucina entra in oncologia”, supervisionato dalla Dott. Anna Villarini, biologa nutrizionista dell‟INT di Milano. CURA DI SE‟: opuscolo con consigli per cercare di fare “ritrovare il sorriso davanti allo specchio”; consigli presi dall‟esperienza dell‟Associazione “La Forza e il Sorriso”, che a sua volta si è avvalsa dell‟esperienza internazionale di “Look Good Feel Better”, programma analogo varato negli Stati Uniti nel 1989 ed esteso da allora in altri 15 paesi. Riteniamo che coinvolgere malati e familiari nel processo informativo, è un momento atto a facilitare una più consapevole partecipazione alle cure. Gli obiettivi raggiunti: Fornire materiale divulgativo relativo alla malattia oncologica e alla sua prevenzione (distribuzione di opuscoli e depliant stampati a cura dell‟Aimac, con spiegazione dei servizi offerti dall‟Associazione) Orientamento in merito ai diritti del malato e dei familiari, e quanto altro possa servire a rendere efficiente e più agile la strada nel percorso della malattia. Fornire materiale divulgativo sugli effetti collaterali della chemioterapia e su come gestirli (distribuzione di materiale preparato a cura dell‟Aimac) Contribuire alle informazioni necessarie sui percorsi interni da seguire per recarsi nei diversi ambulatori e reparti. Fornire ai familiari ed agli ammalati le informazioni sulle possibilità di alloggi esterni, mezzi di trasporto e servizi disponibili nel territorio limitrofo. Incontri periodici dei volontari con la psicologa di riferimento e il Direttore del reparto per esporre problemi, valutazioni, critiche al fine di trovare modalità organizzative sempre più funzionali. Le figure professionali che collaborano al progetto sono le seguenti: N. 1 PSICOLOGA CONTRATTISTA DELL‟AZIENDA OSPEDALIERA “S.G. MOSCATI” CON RUOLO DI TUTOR N. 2 PSICOLOGHE VOLONTARIE DELL‟AZIENDA OSPEDALIERA “S.G. MOSCATI” N. 1 VOLONTARIO AIMAC DAL LUNEDI AL VENERDI DALLE 9 ALLE 14 CHE PRESIEDE IL PUNTO INFORMATIVO. Il numero di pazienti oncologici annualmente afferenti alla struttura, considerando i dati del 2010 sono: 1080 ricoveri di degenza ordinaria; 9604 ricoveri in day hospital; 3398 visite in ambulatorio; 350 consulenze interne. Il numero degli utenti afferiti al punto informativo nell‟anno 2010 è 326 (Utenti che afferiscono per la prima volta al punto informativo ed utenti che hanno già usufruito del servizio). La percentuale della tipologia di utenti è la seguente: 50% Pazienti 30% Familiari 15% Partner 5% Genitori-figli La principale modalità di erogazione del servizio avviene al 100% al contatto diretto con l‟utente. La percentuale di richieste avanzate dall‟utente è la seguente: 50% Informazioni mediche 50% Informazioni sociali La modalità più frequente di risposta avviene attraverso la consegna dei libretti, e i tempi di risposta sono immediati. La percentuale dei libretti distribuiti è la seguente: 50% La nutrizione nel malato oncologico 30% I diritti del malato di cancro 10% Il cancro del polmone 10% Altri Il servizio è stato in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti. La verifica durante lo svolgimento del progetto è stata realizzata attraverso la valutazione della congruità delle azioni adottate rispetto ai risultati che si intendono raggiungere. Gli indicatori individuati sono: il numero di persone contattate, e il numero delle segnalazioni ricevute dagli utenti e il numero dei casi risolti. Per l‟anno 2011 ci sarà la somministrazione trimestrale da parte del volontario agli utenti in una settimana indice, di un questionario di “customer satisfaction” sull‟attività del punto informativo, che gli utenti depositeranno in un apposito contenitore. Viene compilata una scheda informativa per ciascun utente che afferisce al punto informativo Ogni scheda informativa compilata viene inserita in un apposito database TERRITORIO DI MESSINA A.O.U. POLICLINICO “ G. MARTINO” DI MESSINA L‟ U.O.C. Terapie Integrate in Oncologia, Diretta dal Prof. Vincenzo Adamo, presso l‟A.O.U. Policlinico “ G. Martino” di Messina, vede per il secondo anno consecutivo l‟attuazione del progetto “Informa cancro”, promosso dall‟Aimac. Il servizio rivolto ai pazienti oncologici, ai familiari e cittadini, è organizzato in due livelli: 1. l‟attività di accoglienza e informazione dei volontari al punto informativo; 2. l‟attività di supporto psicologico. L‟impiego dei volontari al punto informativo ha visto, nel primo anno di realizzazione del progetto, un‟elevata adesione da parte della diversificata utenza che affluisce alla struttura. Dal gennaio 2010 al 31 Gennaio 2011, infatti, sono state registrate 2003 schede informative, relative al 1462 utenti con età media di 50,6%, in prevalenza di sesso femminile (67%). Da un‟indagine dei dati raccolti è emerso che i bisogni più espressi dagli utenti al punto informativo che in prevalenza sono pazienti oncologici (30%), varia da domande relative alla patologia oncologica, all‟iter diagnostico-terapeutico, ai diritti civili fino a suggerimenti per una corretta e sana alimentazione. Inoltre, è stato evidenziato che le richieste di informazioni pervenute al punto informativo riguardano anche i familiari dei pazienti (39%) che richiedono approfondimenti e consigli sulla patologia dei propri cari e su come supportarli durante l‟iter terapeutico. Un dato rilevante è legato alle richieste da parte di comuni cittadini (20%) sempre più interessati alla prevenzione, alla conoscenza dei fattori di rischio, dei sintomi d‟esordio delle varie patologie neoplastiche. Diverse le modalità adottate per una efficace risposta ai bisogni degli utenti: informazione immediata tramite la consegna del materiale informativo gratuito realizzato dall‟Aimac (84%); informazione differita telefonica o tramite email di approfondimento sulle patologie e sui trattamenti richieste dagli utenti. La media dei libretti informativi distribuiti nei vari mesi di servizio è di 336, con una prevalente richiesta dei seguenti libretti: la nutrizione nel malato oncologico (n.13), il cancro della mammella (n.5), il cancro del colon (n.4), il cancro della tiroide (n.28), i diritti del malto oncologico (n. 11). Il secondo livello introdotto dai volontari in collaborazione con l‟OLP e lo psiconcologo della struttura, è stato la realizzazione di un servizio di supporto psicologico ai pazienti oncologici e ai familiari. Dalle richieste di aiuto di donne affette da cancro alla mammella è stato introdotto un gruppo di supporto psicologico, caratterizzato da incontri settimanali di confronto e condivisione reciproca, nella quale le pazienti raccontavano del vissuto della propria malattia, delle emozioni forti che ne scaturivano ecc. L‟attività di gruppo è stata seguita con entusiasmo e partecipazione dalle pazienti che hanno richiesto il prolungamento degli incontri, evidenziando così la validità e l‟efficacia dell‟iniziativa. Alla luce dell‟analisi scaturita dal primo anno di attività del nostro punto informativo, è possibile evidenziare non solo un crescente bisogno di informazione da parte dell‟utenza, ma anche una maggiore attenzione alla condivisione delle proprie emozioni ed esperienze vissute in seguito al problema oncologico. Obiettivo fondamentale per una maggiore crescita del servizio del punto d‟informazione può essere concretizzato con un incremento dell‟attività offerte, prevedendo in particolare: la creazione di un nuovo gruppo psicologico per i familiari dei pazienti in fase avanzata di malattia curati e gestiti presso l‟Hospice; una maggiore attenzione ai bisogni dei pazienti e familiari utilizzando schede e questionari periodici di rilevamento del grado di soddisfazione degli utenti; incontri di sensibilizzazione e informazione. Fornire un‟adeguata informazione è lo scopo fondamentale dell‟attività del nostro punto informativo per permettere al paziente una maggiore consapevolezza del proprio problema e garantire una reale adesione alle scelte terapeutiche. Pertanto la nostra struttura si propone ancora una volta per la continuita‟ di tale esperienza anche per il prossimo programma previsto per il 2012. TERRITORIO DI BAGHERIA VILLA SANTA TERESA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA Numero di utenti afferiti al Servizio Psicologico negli ultimi 6 mesi: 300 Numeri di accessi al PI nell‟anno precedente: 900 Percentuali della tipologia di utenti: in prevalenza pazienti della struttura e di sesso femminile Percentuali delle modalità di erogazione del servizio: in linea generale il colloquio è stato lo strumento principe delle prestazioni erogate dallo sportello psicologico all‟interno del piano terapeutico diversificato in base alle varie tipologie di pz. Per quanto riguarda il PI in prevalenza il desk Percentuali delle varie tipologie di richieste avanzate al PI: una grandissima percentuale di persone ammalate di cancro afferenti allo sportello informativo ha richiesto informazioni relative ai diritti dei malati ed anche informazioni sulle risorse di tipo bio-psico-sociale presenti sul territorio di appartenenza. Modalità più frequenti di risposta: alle varie richieste di tipo socio-sanitario avanzate si è fatto fronte spesso attraverso i libretti informativi e/o contattando direttamente le diverse possibili fonti di risposta alle svariate domande poste; in molti casi, ad esempio, sono stati contattati telefonicamente i comuni di residenza del pz per capire se si poteva accedere a dei rimborsi circa le spese di trasporto effettuate per le terapie e, in molti casi, parimenti è stata coinvolta l‟help line di AIMaC per avere informazioni aggiuntive circa situazioni particolari. A seconda dei casi le risposte sono state immediate o differite, riservandosi sempre, comunque, in ambedue i casi, la possibilità di ricontattare il pz per verificare la bontà delle risposte offerte ed il grado di soddisfazione. Numero dei libretti della collana del girasole distribuiti: sono stati distribuiti circa 1000 libretti. I libretti sui diritti dei malati oncologici sono stati i più richiesti, seguiti da quelli sulla nutrizione, sulla radioterapia, sul tumore alla mammella e sul tumore alla prostata. Il servizio è stato in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti o è stato necessario fare altri invii? Nella maggior parte dei casi il PI è stato in grado di rispondere alle esigenze dell‟utente anche orientandolo correttamente nel territorio. Quante sono le figure professionali che collaborano al servizio? 1 psiconcologo con contratto di libero professionista; 1 responsabile del servizio comunicazione con contratto di dipendente; equipe medica e paramedica della struttura con contratto di libero professionista e/o dipendente, a seconda dei casi, volontari di servizio civile Indicare come si prevede che i volontari implementino il servizio: il passaparola dei pz è quello che ci ha dato maggiori soddisfazione in questi anni. Inoltre sono molto utili i poster, le brochure, le bacheche, gli incontri con rappresentanti importanti di servizi e/o ordini a tutela del pz e tutto quanto possa rendere visibile le attività dello sportello informativo. È prevista una modalità di rilevamento del grado di soddisfazione degli utenti: a tutti gli utenti durante la fase di accettazione amministrativa viene consegnato un questionario di rilevazione del loro gradimento di tutti i servizi per una valutazione complessiva della struttura e della sua organizzazione. Presso il servizio vengono utilizzati metodi di rilevamento dati: si tratta del su indicato questionario. Il servizio effettua un‟analisi dei dati rilevati attraverso appositi strumenti: in genere l‟ufficio per le relazioni con il pubblico raccoglie le schede distribuite e raccoglie dati in un report semestrale che viene trasmesso a tutti i responsabili sanitari e amministrativi e ai componenti del CDA. Se nel report si registra un numero di non conformità elevato su uno specifico aspetto o servizio, si distribuisce all‟utenza un questionario mirato sullo specifico aspetto per approfondire meglio i termini del malcontento e trovare una soluzione adeguata TERRITORIO DI BENEVENTO OSPEDALE SACRO CUORE DI GESU' FATEBENEFRATELLI Le attività offerte dal servizio sono state avviate già nel 2010, proponendo attività informative sia per i pz, sia per i familiari dei pz. Le attività consistono: Accoglienza del pz; Presentazione del PI Aimac; Raccolta dei dati ed intervista su eventuali esigenze e/o bisogni; Attività di socializzazione Attività di segreteria Eventuale supporto psicologico Il numero di persone afferite al servizio nell‟anno precedente è di 2000utenti; di questa popolazione quasi la metà ha avuto informazioni e contatti con lo stesso sportello informativo oncologico. La percentuale più alta degli utenti è formata da pz stessi e la modalità di erogazione del servizio è basata in prima istanza sulla persona ed, in seconda istanza, per via telefonica e/o email. La maggior parte delle richieste sono di carattere conoscitivo, soprattutto per quel che riguarda la gestione degli effetti collaterali delle chemioterapie, numerose richieste di carattere sociale, psicologico e giuridico. Le risposte sono quasi sempre immediate e la modalità più frequente è basata sulla distribuzione dei libretti della Collana del Girasole. Sono stati distribuiti circa 400 libretti e le tematiche più richieste sono: - La chemioterapia; - I diritti del malato oncologico La nutrizione del malato oncologico Il servizio è stato in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti e non è stato necessario fare invii ad altri centri per soddisfare le domande dei pz. Le figure professionali che collaborano al servizio sono rappresentate da: - 4 medici - 1 psicologo - 1 borsista - 1 volontario Per rilevare il grado di soddisfazione degli utenti si utilizza una scheda che compila il pz ogni qualvolta è disposto a farlo e si utilizzano anche moduli di rilevamento dati. Il servizio effettua un‟analisi dei dati rilevati a partire dalle schede compilate. TERRITORIO DI BARI IRCCS OSPEDALE ONCOLOGICO BARI I dati presentati riguardano le attività del punto informativo svolte presso l„Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, dal 5 gennaio 2010 al 31 gennaio 2011. Le attività di accoglienza e informazione del servizio sono rivolte a pazienti e loro familiari, presso il DH di Oncologia Medica, sito al piano terra dell‟edificio. Il punto informativo è aperto dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 14.00. Le attività di carattere informativo vengono svolte dai volontari con la collaborazione di diverse professionalità, quali psicologi, medici, dietiste, assistente sociale. Oltre alle attività di carattere informativo, i volontari si occupano della gestione della Biblioteca di libri di svago registrando richieste, donazioni e prestiti, secondo la filosofia del “book crossing”. Gli utenti afferiti al Punto Informativo sono stati 370. La tipologia degli utenti è ripartita come di seguito: 2% 1% 17% altro 0% amico/conoscente coniuge/convivente genitori figlio 16% 60% 4% parente paziente La percentuale maggiore di utenti è costituita dagli stessi pazienti a cui seguono coniuge/convivente e figlio con percentuali simili tra loro. L‟argomento maggiormente richiesto dagli utenti è quello dei diritti del paziente, e altre informazioni di carattere socio-assistenziale (p.es assistenza domiciliare, servizi offerti dal territorio). Altri argomenti richiesti riguardano l‟alimentazione, il trattamento medico standard, e la sede della patologia. Le tipologie di richiesta avanzate al servizio sono riportate nel seguente grafico, (richieste in numeri assoluti): diritti paziente alimentazione 200 189 180 160 trattamento standard 176 patologia sessualità 160 supporto psicologico riabilitazione 140 prevenzione 127 terapia del dolore 120 trattamento sperimentale 100 trattamento non convenzionale prognosi 80 farmaci follow-up 60 assistenza domiciliare 40 genetica 34 associazioni volontariato 23 20 15 0 11 8 8 7 6 4 4 3 3 2 2 2 1 1 diagnosi terapie supporto strutture riabilitative termini medici 4% libretti Lo strumento utilizzato per fornire informazioni è costituito prevalentemente dai libretti, ma anche da ricerche effettuate tramite internet (fig. accanto) ricerche via internet 96% La modalità prevalente di erogazione del servizio avviene mediante la comunicazione diretta e non differita (telefono o mail) con gli utenti (nel 100% dei casi). Il grafico sottostante dimostra il ricorso ad una modalità di riposta immediata, in percentuale maggiore rispetto ad un tipo di risposta differita, utilizzata nel caso di ricerche via internet ed espletata prevalentemente in giornata o entro una settimana. 0% Il servizio è stato in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti ma, in immediata differita in giornata casi particolari e in presenza differita entro una settimana di richieste specifiche, è stato differita oltre una settimana necessario inviare l‟utente a 96% diverse figure professionali e/o servizi, presenti sia all‟interno della struttura (psicologo, assistente sociale, dietista,nutrizionista, medico, urp, fisioterapista, ambulatorio di familiarità di tumori e ambulatorio di terapia del dolore) che all‟ esterno (associazioni di volontariato, consulenza legale e patronato). 2% 2% 3% 3% assistente sociale medico 10% 2% psicologo 7% 49% urp dietista nutrizionista 4% 3% fisioterapista 13% ambulatorio familiarità dei tumori 6% ambulatorio di medicina del dolore servizi esterni Al momento non è prevista una scheda di rilevamento della soddisfazione da parte degli utenti. Presso il Punto informativo si utilizza un modulo di rilevamento dati per ciascun utente che si rivolge al servizio, concordato con gli altri IRCCS che collaborano al Servizio nazionale di Accoglienza e Informazione. Le domande degli utenti afferenti al servizio, sono state inserite in un Database comune agli altri IRCCS italiani aderenti al Progetto Nazionale di Accoglienza e Informazione, registrate con la scheda gestione condivisa tra i vari Servizi di Accoglienza e Informazione nel territorio Italiano. Tramite lo stesso database si analizza con cadenza bimestrale il trend delle richieste. TERRITORIO DI NAPOLI AZIENDA OSPEDALIERA CARDARELLI - Breve descrizione del servizio: Accoglienza di pazienti oncologici/familiari e loro supporto con l‟ausilio di materiale cartaceo e informazioni verbali Numero di utenti afferiti al reparto/servizio nell‟anno precedente: circa 2000 numero di utenti afferiti al PI nell‟anno precedente: circa 800 percentuale della tipologia di utenti: pazienti 10%, figlio 10%, partner 80%; modalità di erogazione del servizio: informazioni verbali 30%, telefono 10%, materiale cartaceo 70%; varie tipologie di richiesta: info mediche 30%, sociali 70%; modalità di risposta: libretti 70%, verbali 30% tempi di risposta: immediata 80%, in giornata 20%; numero di libretti della collana distribuiti, indicando percentuali di libretti richiesti: circa 10 al giorno. chemioterapia ed effetti collaterali 30%, varie tipologie 10%, diritti del malato 60%; il servizio è stato in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti: 80% è stato necessario fare invii: 20% al medico di riferimento; quante sono le figure professionali che collaborano al servizio?Indicarne la qualifica: psicologo borsista, medico dipendente, infermiere dipendente, assistente sociale dipendente, volontario favo. non è prevista una modalità di rilevamento del grado di soddisfazione degli utenti, ma è prevista l‟erogazione mensile di questionari di rilevamento della qualità percepita. presso il servizio non vengono ancora utilizzati moduli di rilevamento dati. il servizio non effettua ancora un‟analisi periodica dei dati rilevati attraverso appositi strumenti I.N.T. FONDAZIONE G. PASCALE L‟I. N. T. Fondazione G. Pascale offre un servizio di sportello informativo oncologico, presso il Day Hospital dell‟istituto stesso. Il Servizio nasce come sportello informativo all‟interno del quale, volontari del servizio civile offrono informazioni di carattere oncologico e non, all‟utenza. In seguito è nata anche l‟idea di creare uno sportello di sostegno psicologico per pazienti e familiari, uno spazio di sostegno in cui poter elaborare vissuti e gestire sentimenti di rabbia, ansia, angoscia. Nell‟anno appena conclusosi, gli utenti che hanno usufruito di tale servizio sono stati circa 500, per la maggior parte costituiti da familiari (coniugi 15%, fratelli 15%, genitori 30%) e pazienti stessi 40%. Il servizio è stato offerto nell‟80% dei casi direttamente dal desk, mentre il restante 20 % è stato offerto tramite contatti telefonici. Le richieste sono state così suddivise: 40% di carattere medico 20% di carattere logistico (ubicazioni) 20% di carattere sociale (richieste di sostegno psicologico, in alcuni casi anche domiciliare) 20% di carattere giuridico/legale (rispetto ai sussidi economici per i pazienti chemioterapici). Tali richieste hanno trovato come modalità di risposta soprattutto (80%) informazione immediata e diretta da parte degli operatori, mentre nel restante 20% le richieste sono state esaudite attraverso ricerche su internet, ma sempre comunque immediate. Spesso nel caso di mancanza di libretti specifici, che restano il mezzo principale attraverso cui vengono offerte le risposte, è stato consigliato agli utenti di andare sul sito dell‟Aimac e scaricare direttamente i libretti in formato pdf. Nel corso del progetto sono stati distribuiti circa 1000 libretti informativi della collana del girasole con una percentuale così suddivisa: 40% libretti sul cancro alla mammella. 30% libretti sui diritti del malato di cancro. 15% libretti sull‟alimentazione del malato di cancro 10% libretti sulla caduta dei capelli. Il restante 5% è costituito da tutti gli altri libretti. In alcuni casi, per la specificità delle domande, si è reso necessario l‟invio ad altri specialisti e tecnici, in particolare sono stati effettuati invii al responsabile dell‟Inps dell‟istituto e allo Psichiatra. Al servizio hanno collaborato una serie di figure professionali, dipendenti dell‟ospedale, tra cui : Medici del reparto di chemioterapia Epidemiologi Personale infermieristico Psichiatra In quest‟anno di lavoro è stato possibile rintracciare modalità che potrebbero portare a migliorare la qualità del servizio offerto: Maggior numero di libretti (in particolare quelli sulla mammella e sui diritti del malato) Materiale informatico (pc da cui poter effettuare ricerche) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II L‟attività del punto informativo copre un lasso di tempo che va dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 15:00. Il servizio consiste nella presentazione ai pazienti e ai loro familiari sia del materiale e delle brochure messe a disposizione da AIMaC, sia dell‟esistenza dell‟HELP-LINE dell‟associazione ed il suo sito internet. Il numero degli utenti afferiti al punto informativo, registrati tramite scheda è di 61. Su 61 utenti la maggioranza è costituita da pazienti, la restante parte distribuita tra genitore, partner, figlio e altro parente ed il servizio si è svolto unicamente attraverso una modalità di contatto volontario-utente di tipo diretto. Le informazioni più richieste riguardano gli aspetti legali e i diritti del malato oncologico, gli aspetti legati alla comunicazione della patologia, informazioni riguardanti chemioterapia e radioterapia e nutrizione e la risposta delle volontarie è stata immediata e veicolata dai libretti informativi. Dalle schede di registrazione risulta che sono stati consegnati 69 libretti della Collana del Girasole. Il libretto più richiesto è stato “Diritti del malato di cancro”. Il servizio è stato in grado di rispondere alle esigenze dell‟utenza. Risultano alcuni invii ad un servizio di psicologia (circa 10). Le figure professionali che collaborano al servizio sono costituite da 1 contrattista, 2 specialisti ambulatoriali, 6 assistenti in formazione, 8 medici strutturati Il servizio, già strutturalmente implementato, potrà essere migliorato con maggiore disponibilità di spazi e dotazioni tecniche. Non è prevista una modalità di rilevamento del grado di soddisfazione degli utenti. Presso il servizio vengono utilizzati moduli di rilevamento dati per l‟ inserimento nel database Daisy. II UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI Il servizio di Oncologia medica della Seconda Università degli Studi di Napoli offre assistenza medica a pazienti affetti da cancro sia in stadio precoce che avanzato. Nel reparto è possibile eseguire trattamenti chemioterapici, generalmente in regime di day hospital con la possibilità di convertirli in ricoveri. Alla struttura afferiscono pazienti di ogni età e ceto sociale con diverse patologie tumorali. Spesso l‟utenza è composta da persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni che nel pieno della loro vita vengono colpiti da questa patologia che stravolge la loro vita e quella delle persone che li circondano. La necessità di avere un aiuto sia psicologico che materiale è sentita profondamente. Spesso i pazienti vivono il disagio di accedere alla struttura settimanalmente con conseguente difficoltà nel gestire la propria vita personale sociale e finanziaria. Al momento il Punto informativo garantisce ai pazienti ed ai familiari la possibilità di accedere ad un servizio di sopporto psico-sociale e psicologico che altrimenti sarebbe inesistente. Il cancro è una malattia sociale e a tutti gli operatori sanitari compete il dovere di gestire la malattia a trecento sessanta gradi, e poter contare sull‟aiuto di personale capace di gestire il lato psicologico e logistico di questa complessa malattia. Percentuali delle varie tipologie di richieste avanzate al servizio (es. info mediche, sociali..): 100% informazioni mediche 70% richieste supporto psicologico 30% supporto socio logistico (spostamenti vari) Le figure professionali che collaborano al servizio: 1 primario 1 prof. Associato ricercatori 1 dirigente medico di primo livello dottorande di ricerca (borsista) Il servizio erogato dal Punto Informativo supporta i familiari nella battaglia del cancro affiancando paziente e familiare in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi alla terapia, offrendo uno spazio protetto d‟ascolto e consulenza professionale dove i bisogni espressi possono trovare un‟adeguata risposta. Si riporta di seguito il ruolo che andrebbe a ricoprire il volontario in ognuna delle predette sedi di attuazione del progetto Il volontario supporta e informa il paziente . il ruolo del volontario, infatti, del Punto Informativo istituito presso i principali centri ospedalieri presenti sul territorio nazionale è quello di fornire un servizio di accoglienza psicologica ed informazione al paziente oncologico ed ai suoi familiari. Attraverso la distribuzione di materiale informativo elaborato ad hoc sulle esigenze dei pazienti , con la sua continua presenza ed un ascolto professionale dei bisogni , il volontario stimola la comunicazione medico-paziente favorendo la relazione del malato con l‟equipe curante, attraverso, infatti, la diffusione di un‟informazione che consenta di comprendere meglio le risposte date dal medico il paziente riesce ad assumere un ruolo attivo e consapevole nella cura. Il volontario attraverso un modello interdisciplinare mette in rete le principali strutture oncologiche , le associazioni di volontariato ed i servizi territoriali, rispondendo in tal modo alle complesse e diversificate esigenze di coloro che affrontano il cancro. Se presso il Punto informativo il volontario interagisce e accoglie le richieste dell‟utente della struttura ospedaliera ospitante, presso la sede nazionale attraverso l‟Help- line ascolta, accoglie e rileva il bisogno degli utenti che arrivano non solo di persona ma si mettono in contatto tramite il telefono ( numero verde 840.503579), il fax e l‟indirizzo di posta elettronica. Mediante la consulenza continua di varie professionalità (mediche, legali, sociali, psicologiche) il volontario fornisce un servizio di supporto ed informazione articolato anche attraverso la distribuzione gratuita di strumenti informativi multimediali e cartacei sempre aggiornati. TERRITORIO DI CAGLIARI AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA AOU La Struttura Sanitaria di riferimento è l‟Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari composta da tre presidi multispecialistici che ospitano strutture assistenziali e centri di ricerca di eccellenza. La Struttura Complessa di Oncologia Medica II ha sede nel Presidio di Monserrato e fa parte del Dipartimento Assistenziale di Medicina Interna. Si articola in: degenza ordinaria, con una dotazione di n. 10 posti letto; day hospital, con una dotazione di n. 12 posti (attivo da lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 16.00) e tre ambulatori, che erogano prestazioni per prime visite, consulenza e controlli di follow up (attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 15.00). L‟Oncologia Medica II si occupa prevalentemente dell‟iter diagnostico, della stadiazione e del trattamento delle patologie tumorali cosi dette “solide” dell‟età adulta, ad esclusione quindi di quelle onco-ematologiche. Collabora, inoltre, con le strutture dedicate alle cure palliative e di supporto, facendosi carico del paziente, sia prima che venga accolto a domicilio tramite ADI sia presso l‟Hospice. Dal 2008, per alcune patologie quali quelle del colon-retto e quella della mammella, sono stati costituiti, seppure in modo informale, gruppi di lavoro interdisciplinari composti dagli Oncologi Medici della nostra SC e dagli Specialisti Chirurghi della A.O.U. particolarmente esperti e dedicati a queste patologie. Questa modalità di lavoro integrato e condiviso ha avuto principalmente l‟obbiettivo di ridurre i tempi del percorso diagnostico-terapeutico e di elevarne il livello qualitativo. L‟equipe diretta dal Prof. Massidda è composta da 4 oncologi medici strutturati, 2 oncologi medici borsisti, 6 medici specializzandi ed una data manager. Il personale infermieristico del reparto di degenza ordinaria e del day hospital è condiviso con le altre strutture dipartimentali. Il numero di pazienti oncologici, annualmente afferenti alla struttura, considerando i dati del 2009, sono: 1050ca. ricoveri di degenza ordinaria; 3100ca. trattamenti chemioterapici in day hospital; 3000ca. visite ambulatoriali. Da marzo 2008 è attivo il servizio di psico-oncologia che effettua prestazioni ai malati oncologici e ai loro familiari afferenti all‟Oncologia Medica II. Il servizio è offerto dalla psicologa della AOU coadiuvata da due psicologi specializzandi della scuola di psicoterapia. Gli incontri si tengono due volte alla settimana dalle 15 alle 20. In linea generale la prestazione offerta è un colloquio della durata di 60 minuti circa e all‟occorrenza si fornisce sostegno nell‟espletamento di bisogni vari del paziente. Nel 2009 sono stati presi in carico circa 60 pazienti e/o familiari con l‟effettuazione di 150 ca. colloqui di sostegno psicologico. Allo scopo di migliorare la qualità di vita dei malati oncologici che hanno bisogno di maggiori informazioni sulla malattia e sulle cure oncologiche, l‟AOU di Cagliari ha stipulato una convenzione con l‟AIMaC per attuare presso l‟Oncologia Medica II un punto informativo con uno spazio dedicato. I volontari del Servizio Civile si inseriranno nella struttura di accoglienza ed informazione per giungere in modo più capillare e continuo ai pazienti, in particolar modo fornendo strumenti informativi ed accogliendo le richieste dei pazienti che verranno poi gestite nell'ambito della Struttura. La presenza quotidiana e costante dei volontari, soprattutto nell‟arco della mattinata, potrebbe favorire una maggiore diffusione di informazioni utili ai pazienti e familiari. TERRITORIO DI PAOLA OSPEDALE SAN FRANCESCO Presso l‟Unità Operativa di Oncologia Medica, da più di un anno è già attivo un Servizio “Pronto Oncologia”, articolato secondo le seguenti caratteristiche: - il Servizio è svolto all‟interno della Unità Operativa di Oncologia - 1500 è il numero di utenti afferiti al punto informativo lo scorso anno - percentuali pazienti 40 %, figli 30 %, genitori 4 %, partner 26 % - percentuali delle modalità di erogazione del Servizio (desk 40 %, telefono 50 %, email 10 %) - percentuali varie tipologie di richieste avanzate al Servizio: informazioni mediche 90%, sociali 10% - modalità più frequenti di risposta: colloquio con il medico, distribuzione materiale informativo, inviti a Convegni pubblici; tempi di risposta: immediata - 100 libretti della Collana del Girasole distribuiti: carcinoma della mammella 30%; la chemioterapia 30%; la radioterapia 10%, la nutrizione del malato oncologico 5%; il melanoma 5%; sessualità e cancro 5%; il cancro della prostata 5%; il cancro del colon-retto 5%; i trattamento non convenzionali 5% Il Punto Informativo consente di sviluppare le attività di supporto e di informazione per i pazienti e per i familiari, facilitando anche gli operatori sanitari quotidianamente impegnati con il confronto della complessa patologia oncologica. Il Punto informativo è infatti in grado di rispondere al bisogno espresso dagli utenti, bisogno che attiene alla disponibilità di una informazione precisa ed efficace su temi come l‟assistenza psicosociale, gli aspetti clinici della malattia, il supporto psicologico, i servizi territoriali. Le figure professionali che collaborano al Servizio sono : 6 medici dipendenti della stessa Unità Operativa, 1 psico-oncologo volontario, 1 psico-analista dipendente dell‟Azienda Sanitaria Locale, 1 segretaria borsista E‟ previsto un incremento del numero di utenti attesi e la predisposizione di una scheda di rilevamento del grado di soddisfazione degli utenti e analisi periodiche dei dati rilevati. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO 1. Destinatari delle attività (d. diretti o target group): - malati di cancro in condizioni di ricovero, in day hospital attraverso i punti informativi AIMaC attivi nelle strutture pubbliche del sud Italia e loro familiari 2. Beneficiari finali (d. indiretti): - personale medico facilitato nel rapporto medico paziente a seguito dell‟informazione e dell‟accoglienza assicurata dai volontari del servizio civile presso i punti informativi del sud Italia, nonché a seguito dell‟utilizzo degli strumenti informativi mirati a soddisfare il bisogno di sapere dei malati e dell‟help line - infermieri che attraverso l‟utilizzo degli strumenti informativi sono in grado di dare risposte sempre pertinenti ai quesiti rivolti 3. Volontari di SC: i volontari costituiscono il peculiare gruppo di attori/beneficiari tipico dello strumento Servizio Civile; appartengono a tutti gli effetti al novero dei beneficiari finali complessivamente considerati, sebbene non siano destinatari diretti delle attività operative del progetto, ma certamente di quelle esperienziali e formative. Identificazione del problema-obiettivo I dati rilevati e sopra descritti evidenziano come l‟informazione e l‟accoglienza per i malati di cancro e i loro famigliari sia una direttrice fondamentale nella strategia complessiva della lotta al cancro, evidenziandosi la centralità dell‟informazione e del sostegno psicologico per gli ammalati. Combattere il cancro, dal punto di vista dell‟ammalato e della sua famiglia, significa: - conoscere la gamma più aggiornata di terapie offerte, di modo da potersi orientare all‟interno di queste e scegliere la più adeguata. morale, potendo contare su di una consolidata rete d‟appoggio, medico e psicologico L‟analisi sui territori specificamente esaminati ha evidenziato sostanzialmente 2 aree di bisogno, rispetto alle quali, cioè, permane una quota di domanda insoddisfatta: 1. da un lato, spesso non si conosce la gamma e le dimensioni del bisogno informativo degli ammalati di cancro, soprattutto a causa di mancanza di attività di analisi specifiche. Troppo spesso il bisogno è semplicisticamente dedotto dal numero di ammalati, ma non penetra la dimensione qualitativa. 2. dall‟altro, le strutture, soprattutto quelle pubbliche, non concentrano molti sforzi sull‟aspetto dell‟erogazione di informazioni, e soprattutto di orientamento agli ammalati, consentendogli, in tal modo, una scelta maggiormente consapevole dei percorsi terapeutici. L‟analisi fin qui operata evidenzia i seguenti problemi comuni, che il progetto intende fronteggiare ALBERO DEI PROBLEMI EFFETTI PROBLEMA C A U S E Insufficiente conoscenza e consapevolezza della dimensione familiare, sociale e sanitaria del cancro da parte dei giovani italiani con conseguente isolamento e discriminazione dei malati oncologici vittime dello stigma negativo del cancro malattia inguaribile e incurabile Inadeguata formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani per la mancanza di attività formative e professionali finalizzata a far fronte alle esigenze manifestate dai malati di cancro e dalle loro famiglie di essere accolti e ricevere informazioni utili a sapere di più sulla malattia e i vari aspetti ad essa correlati. Mancata offerta formativa alla comprensione della sofferenza dei malati e ai loro bisogno socio sanitari Insufficiente formazione civica, sociale, culturale e professionale dei volontari di servizio civile Mancata rilevazione dei bisogni info dei malati su terapie, convivenza con la malattia e riconoscimenti inabilità e disabilità Inesistente conoscenza dei bisogni informativi dei malati su scala nazionale. Inesistenza di servizi di accoglienza e informazione per i malati e loro famigliari Scarsa offerta di attività formative e di supervisione Assenza di interazione tra strutture di eccellenza e volontariato per definire linee guida per un modello di accoglienza e comunicazione Inesistenza di buone pratiche e di modello di accoglienza e comunicazione 7) Obiettivi del progetto: “Il presente progetto, coerentemente con il dettato del comma e) dell‟articolo 1 della legge 64/2001, assume come finalità generale il contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani che svolgeranno il servizio civile. Per questo motivo, non solo la formazione (generale e specifica) ma anche l‟intero corpo delle attività previste sono immaginati come un unico percorso trasversale di formazione valoriale e di apprendistato, teso a concretizzare una esperienza di cittadinanza, di solidarietà, di comunità e di impegno.” ALBERO DEGLI OBIETTIVI E SELEZIONE STRATEGIE Obiettivo generale Contribuire a migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei giovani italiani della dimensione socio sanitaria del cancro superando l’isolamento e la discriminazione dei malati oncologici con la creazione di un’adeguata formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani italiani in merito alle esigenze di informazione e accoglienza dei malati di cancro e delle loro famiglie Conoscenza effetti del cancro a livello familiare, socio-econ e lavorativo, Ob. sensibilizzazione verso la specif sofferenza, preparazione a soddisfare il bisogno info insieme a volontari,medici, oncologi,infermieri,avvocati psicologi e assist sociali Maggiore sensibilità alla conoscenze e al Risultati rispetto della attesi sofferenza e significativa crescita civica,sociale,culturali e professionale dei volontari di SC Rilevazione dei bisogni info dei malati e loro familiari su neoplasie, terapie, strumenti per convivere con la malattia Miglioramento accoglienza e info ai malati che si rivolgono alla sede di AIMaC ed ai punti ospedalieri Conoscenza delle problematiche connesse alla malattia neoplastica e realizzazione di un data base sui bisogni informativi rilevati sul territorio nazion Aumento del n. di malati e familiari presso i PI attivi e del n. di contatti con la sede AIMaC (help-line, sito, social network e forum) Interazione tra strutture di eccellenza e volontariato per modello di accoglienza e comunicazione per i malati (attraverso attività formative per volontari e operatori,) Realizzazione attività formative, individuazione buone pratiche e modello di accoglienza e comunicazione Dal punto di vista della STRATEGIA COMPLESSIVA del progetto, le linee d‟intervento individuate mireranno innanzitutto a superare lo stigma negativo “cancro = morte” con l‟obiettivo di superare discriminazioni sia a livello sociale che in ambito lavorativo. Tale iniziativa mira a creare condizioni umane di accoglienza e informazione per i malati di cancro e le loro famiglie, creando in tal modo un‟adeguata formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani italiani in tal senso assicurando anche le necessarie informazioni per affrontare la malattia e facilitare l‟accesso ai benefici previsti dalle leggi dello stato e al mantenimento del posto di lavoro. La realizzazione del progetto comporterà un indiscutibile miglioramento dei servizi di informazione e di orientamento, misurati attraverso l‟incremento del numero di utenti effettivi, nonché il perfezionamento delle attività di sostegno psicologico all‟ammalato ed alla sua famiglia. Si mira all‟attuazione di una vera e propria alleanza terapeutica: attori dell‟alleanza sono, oltre agli ammalati, le loro famiglie ma anche i responsabili delle strutture, sia il personale medico specialistico che quello di orientamento (psicologi, ecc.). La condivisione degli obiettivi terapeutici, nonché la disponibilità della maggior informazione possibile al riguardo, è cruciale. OBIETTIVO GENERALE FINALE Il progetto si prefigge di migliorare la conoscenza e consapevolezza della dimensione familiare, sociale e sanitaria del cancro da parte dei giovani italiani, superando l‟isolamento e la discriminazione dei malati oncologici vittime dello stigma negativo del cancro come malattia inguaribile e incurabile sia in ambiente sociale che lavorativo, con la creazione di un‟adeguata formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani italiani in merito alle esigenze di informazioni mirate e accoglienza dei malati di cancro e delle loro famiglie. Risultati attesi - Creazione delle condizioni per un‟appropriata conoscenza della malattia neoplastica la cui incidenza è sempre più crescente condizionando largamente la popolazione. - Cambiamento dell‟atteggiamento negativo e discriminatorio da parte dei giovani italiani verso la malattia e chi ne è colpito. - Creazione di una cultura di attenzione e di interesse dei giovani italiani alle problematiche dei malati di cancro e dei loro famigliari e preparazione di personale volontario per l‟accoglienza delle persone che affrontano il tumore, anche attraverso un modello di comunicazione e informazione rispetto ai bisogni conoscitivi su diagnosi, terapie, gli strumenti utili a convivere con la malattia e a sentirsi meglio. Indicatori % di aumento delle discussioni sul cancro nei social network e forum attivati da AIMaC % di aumento dei visitatori al sito www.aimac.it Numero di utenti AIMaC accolti e informati dai volontari presso i punti ospedalieri di accoglienza e informazione nel sud Italia quantità materiale informativo distribuito attraverso la strategia multimediale di AIMaC grazie al servizio dei volontari nel sud Italia OBIETTIVI SPECIFICI Il raggiungimento dell‟obiettivo ultimo è subordinato al raggiungimento di Obiettivi Specifici: Obiettivo Specifico 1: conoscenza degli effetti del cancro a livello familiari sociale lavorativo e economico e conseguenti sensibilizzazione alla comprensione della sofferenza umana e al rispetto dei malati e adeguata preparazione a soddisfare il bisogno informativo espresso o inespresso dalla persona colpita dal cancro anche con una collaborazione volontari e medici oncologi, infermieri, avvocati, psicologi e assistenti sociali Risultati attesi Maggiore sensibilità alla conoscenze e al rispetto della sofferenza umana nonché una significativa crescita civica, sociale, culturale e professionale dei volontari di servizio civile Indicatori - % di successo dei test valutativi sulla formazione generale e specifica dei volontari - % del livello di soddisfazione dei volontari rispetto alla formazione ricevuta e alle attività in cui sono stati impiegati - % del livello di soddisfazione degli utenti rispetto al servizio ricevuto dai volontari - % di aumento del numero di utenti AIMaC accolti e informati dai volontari sia presso i punti ospedalieri di accoglienza e informazione del sud tra il 2010 e il 2011 - % di aumento della quantità di materiale informativo distribuito attraverso la strategia multimediale di AIMaC grazie anche al servizio dei volontari nel sud Italia tra il 2010 e il 2011 Obiettivo specifico 2: Il progetto mira a rilevare i bisogni informativi degli malati e delle loro famiglie su neoplasie, terapie alternative e/o complementari, terapie sperimentali e possibilità e modalità di accesso a queste, sui diritti del malato e sulle possibilità di sostegno, materiale e psicologico. Risultati attesi Conoscenza delle problematiche connesse alla malattia neoplastica (familiari, sociali, economici e lavorativi) e realizzazione di un data base sui bisogni informativi rilevati sul territorio nazionale. Indicatori Numero schede rilevamento dati compilate e inserite nell‟apposito database Obiettivo specifico 3 Migliorare l‟accoglienza e l‟informazione per le persone colpite dal cancro che si rivolgono ai punti ospedalieri nel Sud Italia. Risultati attesi Aumento del numero dei malati e dei loro familiari presso i punto informativi attivi nei vari centri ospedalieri del sud e incremento del numero dei contatti con la sede nazionale di AIMaC attraverso l‟help-line, il sito internet e i social network e forum attivati Indicatori - % di aumento del numero di richieste ricevute di persona, telefonicamente, via e-mail e via fax e contatti sui social network e forum - Miglioramento del livello di soddisfazione da parte degli utenti sul servizio. Obiettivo specifico 4 Interazione tra strutture di eccellenza e volontariato per la definizione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per le persone colpite dalla malattia che si esplica attraverso specifiche attività formative per volontari e operatori, nonché tramite buone pratiche di accoglienza ed informazione. Risultati attesi Realizzazione attività formative con conseguente individuazione buone pratiche e creazione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per pazienti e familiari Indicatori - numero di incontri formativi e di supervisione - % livello di soddisfazione dei volontari sulla formazione ricevuta Risultati attesi (Competenze acquisite) Ovviamente si tratta di risultati puramente qualitativi, di difficile misurazione, tanto al termine dell‟esperienza specifica quanto in seguito, ma costituiscono senza dubbio il senso stesso dell‟esperienza di servizio civile. Dal punto di vista socio-pedagogico: • educazione ai valori della solidarietà e della cittadinanza attiva e responsabile • comprensione dei modelli di vita differenti dal proprio • ampliamento dell‟orizzonte nella pianificazione del proprio percorso di vita rispetto della sofferenza Sicuramente meglio circoscrivibili saranno le competenze maturate in termini di: • capacità di organizzazione ed auto-organizzazione • capacità di lavorare in gruppo • capacità di orientare le attività pianificate per obiettivi 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Tab. 1 – WORK BREAKDOWN STRUCTURE (WBS) OBIETTIVO AZIONI CORRELATE RISULTATI SPECIFICO (COSA FARE) Obiettivo 1 Conoscenza degli effetti del cancro a livello familiare sociale lavorativo e economico e conseguenti sensibilizzazione alla comprensione della sofferenza umana e al rispetto dei malati e preparazione a soddisfare il bisogno informativo del malato con una collaborazione tra volontari e medici oncologi, infermieri, avvocati, psicologi e assistenti sociali. Obiettivo 2 Rilevare i bisogni informativi dei pazienti e dei loro familiari sulle neoplasie, sulle terapie, anche alternative e/o complementari, o sperimentali, sui diritti, sugli strumenti per convivere con la malattia, per sentirsi meglio e per affrontare le problematiche che essa comporta (COME FARLO) - - - - Definizione di moduli formativi generali, anche via FAD, e specifici da parte di FAVO e di AIMaC Realizzazione di incontri di formazione attraverso lezioni frontali, lavoro in gruppo e roleplaying Distribuzione di materiale didattico (medico, giuridico, psicologico, sociale) ai volontari di servizio civile Incontri settimanali di supervisione con i volontari del servizio civile ATTESI Maggiore sensibilità alla conoscenze e al rispetto della sofferenza umana nonché una significativa crescita civica, sociale, culturale e professionale dei volontari di servizio civile - ricercare l‟incidenza delle varie neoplasie (studi e indagini) Conoscenza delle problematiche connesse alla - rilevare ed inserire nell‟apposito-data base i malattia bisogni informativi espressi dagli utenti del neoplastica Sud Italia (messa a disposizione dei volontari (familiari, socio del data base) econ e lavor) - elaborare i dati raccolti in passato sulle Realizzazione di esigenze non soddisfatte dei pazienti (messa un data base sui a disposizione dei volontari del materiale bisogni raccolto) informativi - definire i nuovi argomenti da trattare rilevati sul territorio - realizzare una ricognizione del materiale disponibile in oncologia, in materia giuridica, nazionale previdenziale, assistenziale, lavorativa e sanitaria (studi, indagini,). Obiettivo 3 Migliorare l‟accoglienza e l‟informazione per le persone colpite dal cancro che si rivolgono ai punti info ospedalieri del sud Italia. - Favorire l‟inserimento dei volontari di servizio civile nelle équipe interdisciplinari di accoglienza e informazione in oncologia Obiettivo 4 - Formazione dei volontari di servizio civile - Formare i volontari di servizio civile sulle diverse e specifiche necessità degli utenti in oncologia Aumento del n. dei malati e dei familiari presso i punti info attivi nei vari centri ospedalieri Incremento del n. - Assicurare la supervisione per i volontari di dei contatti con la servizio civile nella loro attività di sede nazionale di accoglienza e informazione per le persone AIMaC attraverso che affrontano il tumore l‟help-line, sito e i social network e forum attivati Realizzazione Interazione tra strutture di eccellenza e volontariato per la definizione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per le persone colpite dalla malattia che si esplica attraverso specifiche attività formative per volontari e operatori, nonché tramite buone pratiche di accoglienza ed informazione all‟accoglienza e alla comunicazione in oncologia con la collaborazione di esperti delle strutture di eccellenza italiane attività formative Individuazione buone pratiche - Studi e ricerche per la realizzazione di linee guida per un modello di accoglienza e comunicazione efficace per pazienti e familiari e per la gestione dei Punti di accoglienza e inf. (in collaborazione con esperti delle strutture di eccellenza) Creazione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per pazienti e - Studi e ricerche e gruppi di lavoro per familiari l‟individuazione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per pazienti e familiari Le attività che di seguito si descrivono nel dettaglio saranno realizzate da tutti gli operatori del progetto – volontari, operatori locali, tutor, responsabili di sistema – secondo le scadenze prefissate, come evidenziato nei piani operativi e nel rispetto dei ruoli relativi. In fase di formazione degli O.L.P., prevista all‟interno dei piani di formazione FAVO, vengono somministrati loro, anche via FAD, elementi e strumenti di Pianificazione Operativa, coerenti col Sistema FAVO, fornendosi, così, la strumentazione per la pianificazione di dettaglio finale delle attività dei volontari, anche in relazione ad intervalli di tempo minori di quelli indicati nei piani, nonché strumenti per il monitoraggio. La ratio del sistema, infatti, individua negli O.L.P. gli operatori periferici dell‟implementazione del progetto, sia relativamente alla P.O. di dettaglio che in relazione all‟attuazione del sistema integrato di monitoraggio, anche con riferimento alla definizione della formazione dei volontari ed allo scopo di consentire loro una corretta applicazione degli strumenti in tutte le fasi della realizzazione del progetto. Con la finalità di offrire un quadro esaustivo della logica del Servizio Civile e della specifica funzione dell‟OLP, sono trattate le seguenti tematiche: L‟OLP nel sistema di Servizio Civile Nazionale - presentazione del percorso; - il SCN: cosa è, come funziona; - le componenti del sistema del SCN: Ufficio SC, Enti, Volontari; - ruoli e responsabilità nella realizzazione del percorso progettuale. Strategie e strumenti di azione progettuale - logiche di gestione organizzativa negli Enti promotori ed obiettivi del SC; - il ruolo di riferimento dell‟OLP: il sostegno all‟inserimento ed alla partecipazione nei processi di lavoro; - attenzioni ed elementi di controllo. La gestione delle relazioni tra i protagonisti del Sc: - l‟OLP come figura di mediazione e dialogo: analisi del ruolo dal punto di vista i protagonisti del Sc - La gestione dei conflitti, aspetti teorici: - definizione di conflitto; - tipi di conflitto; - strategie di gestione e superamento. La gestione delle relazioni tra i protagonisti del Sc - Ruolo e persona nella gestione dei conflitti: - il riconoscimento e la gestione delle emozioni; - la comunicazione. - La gestione delle relazioni tra i protagonisti del Sc La gestione dei conflitti: analisi di casi. Strategie e strumenti di azione progettuale - analisi di casi organizzativi; - elaborazione di metodi e strumenti per la gestione organizzativa del progetto di SC; - attenzioni per il miglioramento ed elementi di controllo. I volontari del servizio civile che lavoreranno presso l‟help line nazionale e presso i punti informativi, dopo aver ricevuto un‟adeguata formazione, collaboreranno con i diversi professionisti dei servizi e dei reparti interni alla struttura in modo da ottenere: un pool di figure professionali specializzate in grado di rispondere alle esigenze dell‟utente, spesso molteplici e di natura diversificata, la stretta collaborazione e il coordinamento che tali figure instaurano fra loro, nella forma e con le modalità volta per volta richieste dalle specifiche esigenze dell‟utente che si rivolge al servizio. uno spazio dedicato, chiaramente identificato in cui l‟operatore/i accolgono l‟utente e la sua famiglia e interagiscono con essi. E‟ importante ricordare che ogni entrata in contatto non è una semplice trasmissione di informazione ma uno scambio in cui ogni dato è una risorsa da tenere in considerazione. Per raggiungere questo modello di accoglienza, comunicazione e informazione, i volontari di s.c. saranno in costante formazione e supervisione da parte di psicologi di esperienza e operatori qualificati. Quindi l‟esperienza dei volontari nell‟ambito del progetto Informacancro di AIMaC è estremamente formativa sotto il profilo di crescita professionale e personale, tanto che molte persone che sono entrate in AIMaC attraverso il s.c. continuano poi a collaborare con l‟associazione o, comunque, rimangono nello stesso ambito professionale. La collaborazione con i centri ospedalieri presso cui sono attivi i punti di accoglienza e informazione rientra anche all‟interno di specifici progetti di ricerca che hanno l‟obiettivo di arrivare alla definizione di linee guida e modelli operativi, esportabili anche ad altri istituti di diagnosi e cura dei tumori sul territorio nazionale. La tabella di seguito riportata (Tab. 2) pianifica nel tempo (12 mesi) le attività che i volontari svolgeranno per la realizzazione del progetto. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Attività Obiettivo Specifico 1: Sensibilizzare i giovani alla sofferenza e prepararli a soddisfare il bisogno informativo dei malati e familiari Le attività dei volontari del servizio civile in tal senso saranno: - frequenza incontri di formazione, lezioni frontali, lavori di gruppo e role playing - studio del materiale didattico loro distribuito - frequenza incontri di supervisione Risultati attesi Successivamente alle attività su indicate, i volontari avranno una maggiore conoscenza e sensibilità al rispetto della sofferenza e una significativa crescita civica,sociale,culturali e professionale Indicatori % di successo dei test valutativi sulla formazione generale e specifica dei volontari % del livello di soddisfazione dei volontari rispetto alla formazione ricevuta e alle attività in cui sono stati impiegati % del livello di soddisfazione degli utenti rispetto al servizio ricevuto dai volontari Attività Obiettivo Specifico 2 Rilevare i bisogni informativi dei pazienti e dei loro familiari sulle neoplasie, terapie, strumenti per convivere con la malattia, per sentirsi meglio e per affrontare le problematiche che essa comporta. Le attività dei volontari del servizio civile in tal senso saranno: - ricercare l‟incidenza delle varie neoplasie, monitorando sia i dati epidemiologici (es. www.tumori.net; www.iss.it) sia i dati specifici relativi ai singoli centri ospedalieri presso cui sono presenti i punti informati vidi accoglienza e informazione. - elaborare i dati raccolti in passato sulle esigenze non soddisfatte dei pazienti, per sollecitare l‟acquisizione di competenze e metodologie atte a soddisfare le necessità inevase. - selezionare gli argomenti da trattare in base ai bisogni rilevati dai colloqui con i pazienti e i familiari, in modo da adeguare ed aggiornare gli strumenti informativi. - effettuare periodicamente una ricognizione della legislazione nazionale in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e sanitaria. Rilevare i bisogni espressi dai malati e dai familiari e, dove possibile, promuovere attraverso AIMaC un‟azione di advocacy in favore di provvedimenti legislativi più rispondenti ai bisogni quotidiani dei malati (come si è già verificato nel caso dell‟articolo 46 della legge Biagi che regolamenta, nei rapporti professionali, il passaggio reversibile dal tempo pieno al tempo parziale, e nel caso della legge 80/2006 che prevede il riconoscimento dell‟invalidità in soli 15 giorni per un malato oncologico in fase acuta). Risultati attesi Le attività di lavoro sopra descritte sono tese ad individuare le reali esigenze ed i bisogni informativi del malato oncologico e dei suoi familiari adeguando le strategie informative a quelli che sono i bisogni espressi e catalogati in un apposito database. Indicatori - numero schede rilevamento dati compilate e inserite nell‟apposito database - numero di richieste per patologia (statistiche www.aimac.it; data-base help-line; data-base punti informativi) - numero ricerche guidate effettuate (data-base help-line;data-base punti informativi) - livello di completezza, chiarezza e comprensibilità delle informazioni (grado di soddisfazione rispetto al servizio) Attività Obiettivo Specifico 3: migliorare l‟accoglienza e di informazione delle persone colpite dal cancro che si rivolgono alla sede nazionale di AIMaC e ai punti ospedalieri nel sud Italia attraverso attività formative mirate per i volontari che collaboreranno con operatori qualificati Le attività dei volontari del servizio civile in tal senso saranno: - partecipazione all‟attività di formazione sulle diverse e specifiche necessità degli utenti in oncologia - partecipare alla supervisione da parte di psicoterapeuti esperti, per lavorare sulle loro risonanze emotive rispetto ai vissuti dei pazienti, per lavorare sulle dinamiche interne all‟equipe, per prevenire il burn-out. - collaborare presso la sede nazionale e i punti ospedalieri per ampliare i tempi e gli spazi per l‟accoglienza e l‟informazione in oncologia - Attività di monitoraggio sul livello di gradimento in relazione al servizio reso. Risultati attesi Successivamente alle attività su indicate, i volontari saranno formati in modo da potenziare il servizio offerto alle persone e familiari che affrontano la patologia oncologica, attraverso un ampliamento dei tempi e degli spazi di accoglienza e informazione Indicatori - aumento del numero di richieste pervenute - aumento del numero di ore in cui è attivo il servizio - grado di soddisfazione degli utenti Attività Obiettivo Specifico 4: collaborare con le strutture di eccellenza per la diagnosi, studio e cura dei tumori per la definizione di linee guida da seguire per un modello di accoglienza e comunicazione efficace per le persone colpite dalla malattia che si esplica attraverso specifiche attività formative per volontari e operatori, nonché tramite buona pratiche di accoglienza e di informazione. Le attività dei volontari del servizio civile in tal senso saranno: - Rivedere con gli specialisti medici e psicologi degli ospedali gli strumenti informativi e collaborare all‟aggiornamento del materiale AIMaC Risultati attesi Successivamente al lavoro di coordinamento da parte della sede nazionale AIMaC si prevede la costituzione di gruppi di lavoro multidisciplinari all‟interno degli ospedali, che lavorino a progetti nell‟ambito della comunicazione e dell‟assistenza globale. Si prevede anche di raggiungere, attraverso una discussione comune tra i professionisti e i volontari dei vari ospedali, di arrivare ad un‟omogeneità condivisa di funzionamento presso i diversi punti informativi. Realizzazione attività formative Individuazione buone pratiche Creazione di un modello di accoglienza e comunicazione efficace per pazienti e familiari Indicatori - numero di incontri formativi e di supervisione % livello di soddisfazione dei volontari sulla formazione ricevuta numero di incontri sulle linee guida effettuati numero nuovi progetti avviati in collaborazione con le strutture di eccellenza per la diagnosi, studio e cura dei tumori SI SPECIFICA CHE I VOLONTARI DI SERVIZIO CIVILE PRESTERANNO SERVIZIO PRESSO LE SEDI DEI PUNTI DI ACCOGLIENZA E DI INFORMAZIONE TUTTI I GIORNI, DAL LUNEDI‟ AL VENERDI‟, SEGUENDO A TURNO I SEGUENTI ORARI: DALLE 9.00 ALLE 15.00. DALLE 13.00 ALLE 19.00 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività RISORSE UMANE COINVOLTE NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Per il raggiungimento degli obiettivi del progetto, sono richieste, principalmente, le seguenti figure: - 40 psicologi, 4 avvocati, 50 medici oncologi, 10 consulenti per l‟attività di formazione dei volontari in servizio civile e per la supervisione dell‟attività degli stessi all‟interno dell‟equipe interdisciplinare presso la sede AIMaC e i punti ospedalieri. - Gli stessi professionisti collaborano anche alla revisione degli strumenti informativi in modo che siano sempre più rispondenti alle esigenze espresse dai malati e dai loro familiari - OLP che avranno il compito di affiancare e monitorare il lavoro dei volontari in SCN durante il percorso di servizio civile. Attraverso un questionario di rilevamento dati somministrato alle varie U.O. che prenderanno parte al progetto “Informacancro sud”, si evince quanto segue: Nel progetto “Informacancro sud” sono coinvolte figure che operano sia all‟interno di AIMaC, che all‟interno delle strutture ospedaliere presso cui sono presenti i punti di accoglienza e informazione. Oltre agli Operatori Locali di Progetto, con funzioni di guida per i volontari in Servizio Civile, ogni ente si avvale della collaborazione dei professionisti già operanti all‟interno del proprio organico. Questi operatori (che, a seconda dei contesti, possono essere medici, psicologi, assistenti sociali, documentalisti, infermieri, avvocati) lavorano con i volontari in S.C. soprattutto per quanto riguarda attività di formazione, supervisione, consulenza e partecipazione a progetti. Il personale di AIMaC, gli O.L.P. e i volontari in S.C. si interfacciano, inoltre, con gli operatori di FAVO sia per la promozione e sensibilizzazione del S.C.N., sia per la formazione dei volontari in S.C. che per il monitoraggio delle attività svolte nell‟ambito del seguente progetto. Per la realizzazione del progetto “Informacancro Sud”, ci si avvarrà della collaborazione volontaria di: 1. Istituto Pascale - Napoli: 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontariIl volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 20 volontari tra medici del reparto di chemioterapia (6), Epidemiologi, infermieri (10) e psicologi e psichiatri (4) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 2. Ospedale Cardarelli di Napoli : 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari . Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da medici, psicologi, medici specializzandi, datamanager, volontari che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia.. 3. Federico II Oncologia Endocrinologia - Napoli: 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari, 20 volontari tra medici (8), infermieri (10) 6 assistenti in formazione e psicologi (5) 2 specialisti ambulatoriali che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 4. II Università di Napoli 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da varie professionalità (mediche, legali, sociali, psicologiche) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 5. Ospedale San Francesco di Paola 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da 6 medici dipendenti dell‟Unità Operativa, 1 psico-oncologo volontario, 1 psico-analista dipendente che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 6. Policlinico “G. Martino” di Messina: 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 8 volontari tra medici (2), infermieri (4) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 7. Ospedale Fatebenefratelli di Benevento: 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 8 volontari tra medici (2), infermieri (4) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 8. Azienda Ospedaliero Universitaria Territorio di Cagliari 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 8 volontari tra medici (2), infermieri (6) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 9. Villa Santa Teresa Diagnostica per Immagini e Radioterapia S.r.l. di Bagheria 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 6 volontari tra medici (2), infermieri (4) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 10. Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “S. G. Moscati” di Avellino. 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 2 volontari tra medici (2), infermieri (5) e psicologi (1) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 11. Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo – Foggia: 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 8 volontari tra medici (2), infermieri (4) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. 12. IRCCS OSPEDALE ONCOLOGICO BARI 1 OLP che coordina, supervisiona e monitora il lavoro dei volontari. Il volontario sarà inoltre inserito in un‟equipe multidiscipliare composta da: 8 volontari tra medici (2), infermieri (4) e psicologi (2) che si occupano della presa in carico globale del paziente oncologico per tutto il decorso della malattia. Nella matrice delle responsabilità sono riportati, attività per attività, i ruoli di tutte le figure a diverso titolo coinvolte nella realizzazione del progetto, con indicazione dei differenti ruoli ed apporti specifici. La lettura della matrice può fornirci una corretta visuale della rete di relazioni che si instaura nella realizzazione del progetto. A seconda del livello di coinvolgimento, ciascuna figura può essere responsabile della realizzazione dell‟attività (R), di supporto (S), o semplicemente da tenere informata (I). Sinteticamente, in generale i volontari in SC metteranno in pratica le varie attività previste dal progetto; nell‟espletare le varie attività saranno supportati di volta in volta dalle altre figure, in relazione all‟obiettivo specifico che si sta perseguendo. C‟è un‟intensa attività di scambio e comunicazione tra tutti gli attori impegnati nell‟ambito del progetto “Informacancro Sud”. I volontari in S.C. hanno la possibilità di fare riferimento, anche quotidianamente, al proprio O.L.P. A sua volta l‟O.L.P. è un professionista o un volontario inserito nell‟organico dell‟ente di appartenenza, che ha funzioni di raccordo tra l‟attività del volontario e quella della struttura all‟interno della quale si realizza il seguente progetto. Tutti i punti ospedalieri di accoglienza e informazione sono in stretto collegamento con la sede nazionale di AIMaC (via e-mail, via telefono e con incontri periodici), cui spesso sono legati anche da progetti di ricerca sulla comunicazione e l‟umanizzazione delle cure e sull‟aggiornamento del materiale informativo, e, quindi, si rapportano con il personale dell‟Associazione. AIMaC, a sua volta, si raccorda con FAVO per l‟espletamento di tutte le attività collegate al progetto “Informacancro Sud”. I volontari in S.C. nell‟ambito del progetto “Informacancro Sud” saranno responsabili delle attività della raccolta e dell‟elaborazione dei dati relativi ai bisogni informativi espressi dai malati e dai loro familiari e della ricerca della legislazione nazionale in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e sanitaria. Saranno di supporto nella selezione degli argomenti da trattare o da revisionare all‟interno degli strumenti informativi in relazione alle necessità espresse dagli utenti. I volontari daranno indicazioni relative al servizio offerto anche attraverso il monitoraggio del livello di gradimento espresso da chi si rivolge all‟help-line e ai punti informativi ospedalieri di accoglienza e informazione. I volontari saranno tenuti a partecipare alle attività di formazione, generale e specifica (anche tramite Formazione a distanza – FAD)e di super-visione che AIMaC e FAVO predispongono per loro. I volontari saranno di supporto per le attività di ricerca sui modelli di accoglienza, informazione e assistenza globale alla persona malata e alla sua famiglia, partecipando ai gruppi di lavoro e ad eventuali pubblicazioni. I volontari, inoltre, potranno essere chiamati a collaborare con AIMaC ed FAVO in attività volte alla promozione e alla sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale. In tutte queste attività saranno sotto la guida e la responsabilità dell‟Operatore Locale di Progetto, che a sua volta si relazionerà con i professionisti e/o i volontari interni alla sua struttura e con il Presidente e lo staff di AIMaC. FAVO fornirà tutto il supporto necessario sulla normativa e sulle questioni relative al servizio civile. FAVO darà visibilità agli eventi sul proprio sito internet www.favo.it e attraverso l‟invio di una newsletter ai propri contatti. FAVO provvederà, infine, ad informare l‟UNSC, che valuterà se inserire l‟evento sul sito istituzionale del servizio civile www.serviziocivile.it. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto L‟attività dei volontari in servizio civile si svolgerà con il supporto e il coordinamento degli Operatori Locali di Progetto e con il supporto ed il monitoraggio (attuato in termini di fissazione dei risultati e verifica di questi, in itinere e finale) da parte di FAVO che provvederà, inoltre, a fornire gli input di avvio necessari alla realizzazione delle attività previste. In ordine alla tipologia di interventi da realizzare, il ruolo specifico dei volontari sarà quello di seguito illustrato, con indicazione delle attività previste, ordinate per obiettivi specifici. In ordine al perseguimento degli obiettivi specifici riportati nel precedente punto 7), viene di seguito illustrato il ruolo dei volontari nelle attività previste dal progetto. Rispetto all‟Obiettivo 1, i volontari saranno tenuti a partecipare alla formazione generale sul SCN e specifica sui temi inerenti l‟oncologia. Rispetto all‟Obiettivo 2, il ruolo dei volontari sarà di studiare l‟incidenza delle varie neoplasie e il materiale divulgativo e scientifico disponibile in oncologia, di rilevare i bisogni informativi espressi dai malati e dai loro familiari e le eventuali esigenze non soddisfatte in passato, di realizzare una ricerca riportando le loro osservazioni. Rispetto all‟Obiettivo 3, i volontari dopo essere stati adeguatamente formati e non un lavoro costante di supervisione, saranno di supporto nelle attività di accoglienza e informazione svolte dall‟equipe interdisciplinare, rendendo possibile l‟ampliamento degli spazi e dei tempi dei servizio offerto. Rispetto all‟Obiettivo 4, il compito dei volontari successivamente alla formazione, anche via FAD; e grazie al lavoro continuo di riflessione sulle loro risonanze emotive nel relazionarsi con le persone colpite da tumore, saranno di supporto alla definizione di linee guida per un modello di accoglienza e comunicazione efficace. Dal punto di vista qualitativo, è opportuno premettere che si tratta di un gruppo assemblato per una serie di specifici scopi comuni e che il gruppo sarà in qualche modo pronto a mettere gli obiettivi del gruppo prima dei loro obiettivi personali. Condizione necessaria affinchè si riesca a garantire il giusto clima e la soddisfazione del gruppo nonchè il raggiungimento degli obiettivi prefissati è che i volontari siano impiegati e coinvolti nelle diverse fasi, che costituiscono le azioni previste dal progetto, prevedendo la presenza di una serie di elementi quali: presenza di comunicazione e feedback periodico; qualità ed ascolto nelle dinamiche di gruppo; di fiducia e condivisione; 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 50 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 50 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali. Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive) Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, anche organizzati dagli enti partner del progetto. Eventuale realizzazione dei momenti di verifica anche al di fuori del territorio comunale o provinciale di realizzazione del progetto Partecipazione a supporto di attività dell‟Associazione e degli enti partner, anche in giorni prefestivi e festivi Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti Osservanza della riservatezza dell‟ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto Disponibilità all‟accompagnamento degli utenti del progetto con mezzi dell‟ente e/o dei partner 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L'attività di promozione e sensibilizzazione è legata ai bandi di selezione dei volontari e si propone, da un lato, di dare visibilità ai progetti e, dall'altro, di orientare i giovani nella scelta di servizio civile. I principali strumenti di comunicazione con l‟esterno per il servizio civile e con il mondo giovanile saranno i seguenti: Sito www.favo.it un‟area dedicata al servizio civile Banner pubblicitari sportello informativo per i giovani; mailing list e newsletter; mass media locali: comunicati, inserzioni, spot radiofonici e video; distribuzione di materiali informativi e pubblicazioni (locandine, cartoline, brochure ecc.); L'attività di sensibilizzazione viene svolta durante l'anno (il numero di ore espressamente dedidato è superiore alle 40 ore). La Sede Nazionale è strutturata per fornire, in maniera continua, informazioni sul servizio civile e orientare, in occasione del bando, il giovane nella scelta, distribuendo schede informative e progetto. Le sedi di attuazione dei progetti, soprattutto se Enti pubblici, daranno visibilità al bando e ai rispettivi progetti attraverso la diffusione di volantini e manifesti recanti il bando e le caratteristiche del progetto. Il materiale è da pubblicare ed affiggere a cura degli enti partner. Per ricevere materiale ed informazioni è possibile, in ogni momento, contattare la Sede Nazionale. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Di seguito si riprota un estratto delle procedure di selezione riportate nel sistema di FAVO “Reclutamento e selezione” cui si rimanda per ogni eventuale approfondimento. La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloqui. In particolare, la prova di selezione consisterà in: Un esame del curriculum vitae del candidato (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative). un colloquio motivazionale, per verificarne le conoscenze, competenze, capacità, esperienze ed attitudini, in ordine al servizio civile, al progetto prescelto ed alla sede di servizio. A ta fine è stata predisposta la seguente scala di valutazione in 100° (al fine di facilitare i calcoli e garantire pertanto la trasparenze delle selezioni). 50 punti: titoli posseduti (dei quali 30 sono attribuili sulla base delle precedenti esperienze lavorative e di volontariato e 20 per i titoli di studio e di formazione); 50 punti: risultati colloquio motivazionale. REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE FAVO, al termine delle procedure selettive, compilerà le graduatorie relative ai singoli progetti, ovvero alle singole sedi di progetto in ordine di punteggio decrescente attribuito ai candidati, evidenziando quelli selezionati nell‟ambito dei posti disponibili. Nella graduatoria saranno inseriti anche: i candidati risultati idonei e non selezionati per mancanza di posti. i nominativi di tutti i candidati non inseriti nelle graduatorie perché risultati non idonei, ovvero esclusi dalla selezione con l‟indicazione della motivazione. a) Strumenti e tecniche utilizzati: Per il reclutamento: sito www.favo.it e siti sedi di attuazione del progetto, banner, front office, newsletter. Per la selezione: Criteri di selezione Valutazione titoli di studio ed esperienze maturate Titolo di studio Laurea specialistica o vecchio ordinamento attinente al progetto Laurea specialistica o vecchio ordinamento non attinente al progetto Laurea triennale attinente al progetto Laurea triennale non attinente al progetto Diploma di scuola superiore Esperienze maturate Precedenti esperienze lavorative o di volontariato nelle aree di intervento del progetto Precedenti esperienze di volontariato in aree differenti da quelle indicate nel progetto Punteggio Max (tot. 50) Max 20 18 15 13 10 Max 30 20 È evidente che si dà maggiore importanza all‟esperienza maturata nell‟area di interesse del progetto nonché ai titoli di studio conseguiti su tematiche attinenti all‟area di intervento del PRogetto. Si è dunque optato per uno strumento di selezione snello e veloce ma idoneo alla valutazione del candidato dal punto di vista delle conoscenze e delle esperienze maturate. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI FAVO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: In linea con la metodologia del Project Cycle management (PCM), durante la fase di realizzazione, FAVO, l‟ente responsabile dell‟esecuzione del progetto terrà sotto stretto controllo l‟andamento delle attività, predisponendo rapporti o schede periodiche di monitoraggio, che dovranno dare conto di se e come le azioni previste sono realizzate. Le attività di monitoraggio coinvolgeranno tutte le sedi di attuazione del progetto èd è finalizzato ad assicurare il rispetto delle attività fissate nel piano di lavoro. In particolare, gli strumenti utilizzati saranno questionari a risposta chiusa le cui domande, predisposte sulla base della pianificazione del lavoro, sono tese a verificare il completamento delle attività previste in ogni fase. Al fine di effettuare un esame sistematico dello stato di avanzamento delle attività, verrà utilizzata, alla ricezione dei questionari su indicati, per ogni periodo di riferimento, una griglia per misurare gli scostamenti delle attività rilevate da quelle previste dal progetto con le seguenti indicazioni: molto soddisfacente (corrispondente a quanto programmato) soddisfacente (gli aspetti positivi superano quelli negativi) insoddisfacente (non del tutto corrispondente a quanto programmato; gli aspetti negativi superano quelli positivi) molto insoddisfacente (mancanze gravi rispetto a quanto inizialmente previsto) 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI FAVO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Nel rimandare al sistema reclutamento e selezione, è evidente che si darà maggiore importanza all‟esperienza maturata nell‟area di interesse del progetto nonché ai titoli di studio conseguiti su tematiche attinenti all‟area di intervento del progetto. Si opterà per uno strumento di selezione snello e veloce ma idoneo alla valutazione del candidato dal punto di vista delle conoscenze e delle esperienze maturate. Ai candidati potranno essere rivolte altre domande le capacità relazionali e le attitudini del candidato. In particolare verranno approfonditi: - l‟attinenza della formazione e dell‟esperienze pregresse del candidato con le peculiarità del progetto di servizio civile e dell‟area di intervento del progetto. - motivazione nello svolgimento dei compiti precipui del volontario del servizio civile nazionale - il livello delle conoscenze relative al Servizio Civile nazionale e all‟area di intervento prevista dal progetto. disponibilità a svolgere il servizio civile nelle fasce orarie previste dal progetto di servizio civile E‟ titolo di maggior gradimento: - diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo - capacità relazionali e dialogiche - disponibilità al lavoro con i diversamente abili - studi universitari attinenti. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Voce Costo Spese per attrezzature e funzionamento sedi del progetto Euro 25.000 Cancelleria ed altro materiale di consumo Euro 4.800 Rimborsi spese di viaggio Euro 2.000 Spese informative e promozionali Euro 5.000 Formazione specifica: spese per docenzemateriali ed organizzazione Euro 15.000 Totale Totale fondi stanziati Costi dell‟assegno dei volontari a carico dell‟UNSC Valore percentuale del contributo degli Enti in relazione all‟assegno dei volontari Euro 51.800 433,80 euro x 12 mesi x n. 50 volontari = euro 260.280 19,90% 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): FAVO e AIMaC sono partner dell‟INPS, con formale accordo di collaborazione scientifica per la realizzazione di azioni congiunte per i diritti assistenziali e previdenziali dei malati oncologici (tra cui rientrano i progetti di servizio civile) del 20-3-2009 - determina n. 42, per affrontare i problemi di inabilità e disabilità dei malati di cancro cronici (vedi allegato). FAVO, AIMaC e INPS nell‟accordo hanno concordato di operare congiuntamente per la realizzazione di: a) studi e ricerche finalizzati alla conoscenza dei bisogni, espressi ed inespressi, dei malati di cancro e delle loro famiglie, con particolare riferimento alle problematiche di natura lavoristica, assistenziale e previdenziale; b) nuovi strumenti valutativi medico legali delle malattie neoplastiche; c) proposte normative volte a concretizzare forme congiunte di tutela assistenziale, previdenziale e lavoristica dei malati oncologici e dei loro familiari. AIMaC nel 2003 ha siglato una convenzione con l‟Istituto Italiano di Medicina Sociale finalizzata alla realizzazione di azioni congiunte per il sostegno dei malati oncologici, tra cui rientrano i progetti di servizio civile.In particolare, come si legge in allegato, AIMaC e IIMS, nell'ambito delle rispettive competenze e dei compiti istituzionali loro attribuiti, concordano di operare congiuntamente per la realizzazione di: a) studi e ricerche finalizzati alla conoscenza dei bisogni, espressi ed inespressi, dei malati di cancro e delle loro famiglie, con particolare riferimento alle problematiche di natura lavoristica, assistenziale e previdenziale; b) un censimento delle associazioni di volontariato per l‟assistenza ai malati di cancro; una “GUIDA PER I MALATI DI CANCRO” contenente i dati del censimento sulle Associazioni, le informazioni sulle strutture pubbliche, convenzionate e private di diagnostica, cura ed assistenza (centri di oncologia medica, radioterapia, terapia del dolore, hospice, ecc.) e le indicazioni dei diritti riconosciuti e garantiti ai malati di cancro dalla normativa nazionale ed internazionale. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per la completa ed adeguata realizzazione delle attività previste dal progetto, è necessario che ciascuna sede d‟attuazione disponga delle seguenti risorse tecniche e strumentali. Per le attività ordinate al raggiungimento degli Obiettivi Specifici previsti Attrezzature funzionamento: 1 x sede: postazioni infromatiche, stampanti, connessioni dedicate. Cancelleria ed altro materiale di consumo: Poster, Fogli A/4 bianchi e colorati, pennarelli colorati, penne, matite, post-it, eichette adesive Segni distintivi: badge Per l‟erogazione della formazione - 1 Aula formativa con spazi utili per 25 volontari e per le dinamiche di Gruppo - 1 Proiettore e computer portatile - 1 lavagna a fogli mobili - 1 / 2 Postazioni informatica in ogni sede con connessione internet - 1 dispensa x volontario. Si tratta di un fascicolo contenente testi, esercizi, letture, informazioni relativi alla formazione di servizio civile - Cancelleria q.b. Poster A/0, Fogli A/4 bianchi e colorati, pennarelli colorati, penne, matite, post-it, eichette adesive CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Le attività svolte dagli studenti del Corso di Laurea in medicina e Chirurgia dell‟Università Federico II nell‟ambito del progetto Informacacnro sono riconosciute con accordo formale come attività ADE. A tali attività considerato il numero di ore svolte (30) viene attribuito un massimo di 1,5 crediti formativi per modulo. (vedi accordo allegato) 27) Eventuali tirocini riconosciuti : AIMaC ha istituito convenzioni con le Università (vedi allegato) al fine di offrire agli studenti la possibilità di svolgere, nell‟ ambito del progetto Informa Cancro, tirocini formativi. Ai sensi del Decreto del Ministero del lavoro e della Previdenza Sociale 25 marzo 1998 n. 142, recante norme di attuazione dei principi e dei criteri di cui all‟articolo della legge 24 giugno 1997, n.196, sui tirocini formativi e di orientamento l‟ Università LUMSA , Libera Università Maria Santissima Assunta, con sede a Roma, Via Traspontina 21, cap 00193, codice fiscale 02635620582, rappresentata dal Rettore nella persona del prof. Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Facoltà di Scienze della Formazione l‟Università “LA Sapienza” di Roma, Piazzale Aldo Moro, 2, cap 00185, codice fiscale 80209930587, rappresentata dal Rettore nella persona del prof. Luigi Frati, Facoltà di Psicologia1, Facoltà di Psicologia2 e Facoltà di Medicina e Chirurgia Hanno aderito alle suddette convenzioni al fine di agevolare le scelte professionali dei laureati e dei laureandi mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e un primo inserimento nelle attività del terzo settore. I tirocini che in tal modo sarà possibile svolgere, sono necessari all‟ammissione alla prova di laurea e propedeutici all‟ammissione all‟Esame di Stato. Altresì AIMaC ha siglato una convenzione con la Scuola di Specializzazione Universitaria in Psicoterapia, “Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale” , corso riconosciuto dal Ministero dell‟Università e della ricerca Scientifica e Tecnologica con D. M. del 12/10/2007, con la quale si consente agli iscritti della suddetta di prestare il loro servizio di tirocinio obbligatorio, propedeutico all‟esercizio dell‟attività psicoterapeutica ai sensi dell‟art.3 della legge 56/89 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del servizio del volontario, la struttura ospitante rilascia un attestato che certifica l‟acquisizione da parte del volontario di competenze inerenti l‟area psicosociale di supporto e accoglienza del paziente, di capacità di sintesi e elaborazione dei dati, di competenze nella raccolta e elaborazione dati, di counseling e di approfondiimento di conoscenze relative ad aspetti psico- sociali Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto e piattaforma per la formazione a distanza attraverso materiale digitale accessibile via internet, in maniera del tutto autonoma. Il percorso di formazione a distanza è integrativo delle giornate in aula. 30) Modalità di attuazione: In proprio con formatori FAVO. La formazione generale, e anche quella specifica, dei volontari sarà concentrata nella prima fase del progetto: si prevede di completarla entro i primi 150 gg. dall‟avvio in servizio, in accordo con le linee guida della Formazione. L‟erogazione di altri momenti formativi avverrà per le stesse caratteristiche del servizio civile, nel corso di tutto il servizio; si può, perciò, considerarli alla stregua di una attività continua e diffusa. Il complesso di attività relative alla formazione generale nel presente progetto (già compiutamente dettagliato nel Sistema di Formazione accreditato) consta di due momenti: - Formazione in aula: 21 ore Formazione a distanza: 21 ore Il percorso di formazione in aula è finalizzato alla trasmissione di nozioni e strumenti per poter affrontare a pieno l‟esperienza di servizio civile, con una particolare attenzione agli aspetti relazionali ed agli atteggiamenti che permettono di facilitare i processi nel gruppo. Punto focale di un simile approccio è la creazione da parte del Formatore di un clima relazionale di fiducia, per permettere l‟emersione di aspetti personali e relazionali che i giovani dovranno imparare a gestire nell‟esperienza di servizio civile. Con tale modalità sono, inoltre, prese in esame ed affrontate le aspettative e le fantasie dei Volontari rispetto all‟ esperienza di Servizio Civile. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI FAVO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Oltre alle lezioni in modalità e-learning e a latere delle lezioni frontali, nelle quali sono affrontate le tematiche di seguito riportate, è posta enfasi sugli aspetti esperienziali nell‟ambito delle dinamiche di gruppo, della gestione dei conflitti, specifiche per la delicata tematica del Volontariato Oncologico. Tali aspetti sono affrontati in sessioni di esercitazioni pratiche, integrate da approfondimenti teorici e tecnici di: Brain-storming, Discussione di gruppo, Problem-solving, Decisionmaking, Role-playing, Esemplificazione di casi. Ogni partecipante ha dunque l‟opportunità di sperimentare e affinare, in prima persona, il proprio stile comunicativo e relazionale. Tale modalità, inoltre, consente ai Formatori di sperimentare l‟effettivo apprendimento delle tematiche e degli strumenti proposti. Per consentire un apprendimento più efficace delle tematiche trattate in aula sono consegnati ai Volontari dispense contenenti spunti ed informazioni relative al progetto formativo. 33) Contenuti della formazione: Gli argomenti previsti riprendono quelli descritti dalle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale. Gli argomenti trattati sono: Scopi dell‟Istituzione del Sevizio Civile, cioè quello di concorrere alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari e il favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale Concetto di Patria, così come viene definito dalla Costituzione e successivamente ampliato dalle sentenze della Corte Costituzionale Storia dell‟obiezione di coscienza e del servizio civile degli obiettori Caratteristiche e peculiarità del Servizio Civile Il significato, la funzione e il ruolo delle diverse istituzioni pubbliche Ruolo civile di FAVO, con particolare attenzione al ruolo del volontariato oncologico nell‟assistenza e nell‟informazione. Inoltre sarà presentato il modello FAVO, in cui sono dettagliatamente affrontati gli aspetti comunicativi e relazionali necessari all‟approccio al paziente oncologico. I diritti e i doveri dei Volontari 34) Durata: Il progetto formativo rivolto ai Volontari si svolge in modalità e-learning (21 ore) e in modalità frontale (21 ore) ed è previsto, per un esaustivo sviluppo delle tematiche trattate, un numero di ore di formazione uguale a 42 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione specifica viene erogata presso sedi di attuazione del progetto, scelte su basi logistiche, che raccolgono i volontari per provenienza geografica 36) Modalità di attuazione: In proprio con formatori dell‟ente. Le attività di formazione sono inoltre integrate da momenti di formazione on the job in affiancamento agli OLP del progetto Formazione specifica: 72 ore in presenza e on the job, in affiancamento agli OLP del progetto 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: De Lorenzo Francesco (nato a Napoli il 05/06/1938) Del Campo Laura Maria (nata a Vittorio Veneto il 12/09/1973) Iannelli Elisabetta (nata a Roma il 09/07/1968) Roberto de Miro d‟Ajeta (nato a roma l‟8/02/1964) Oricchio Rosa ( nata a Vallo della Lucania il 24/01/1981) Tancredi Roberta (nata a Roma il 18/07/1979) Tenore Katia (nata a Pagani il 14/03/1979) Pero Dina (nata a Nicosia l‟1-9-79) 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: De Lorenzo Francesco, Professore di Biochimica Molecolare Del Campo Laura Maria, esperta progettazione e comunicazione Iannelli Elisabetta, Avvocato esperto in diritti dei malati oncologici Roberto de Miro d‟Ajeta, Avvocato esperto in diritti dei malati oncologici Oricchio Rosa, Psicologa Tancredi Roberta, Psicoterapeuta Tenore Katia, Psicoterapeuta Dina Pero, psicoterapeuta 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Il modello di formazione specifica per i Volontari si basa sull‟apprendimento di nozioni e conoscenze di base di psicologia e documentazione, discipline che risultano fondamentali per promuovere la “cultura” dell‟informazione e per fornire un‟ assistenza efficace, ma discreta ai pazienti oncologici e ai loro familiari. A tal fine, oltre a fornire elementi di base delle tematiche psicologiche legate al cancro e ai vissuti personali e dell‟equipe curante, i discenti sono stimolati a mettere in pratica, attraverso Role-playing, Esemplificazioni di casi quanto appreso 40) Contenuti della formazione: I contenuti della formazione specifica derivano dalla necessità di fornire elementi volti alla promozione di: 1. una corretta assistenza portati avanti attraverso la trasmissione e messa in pratica di nozioni sulla comunicazione e sui vissuti e bisogni del paziente oncologico e della sua famiglia. 2. la “cultura” dell‟informazione portati avanti attraverso la trasmissione e messa in pratica di nozioni sulla ricerca di informazioni su specifiche patologie e sui diritti dei pazienti oncologici. I contenuti trattati sono: Introduzione sulle problematiche del Cancro - Le emozioni del Paziente - Le emozioni della famiglia - Discussione La Comunicazione - Aspetti non verbali - Ascolto attivo - Empatia - Rassicurazione I Bisogni - I bisogni del paziente - I bisogni della famiglia - L‟analisi della domanda - Discussione L‟accoglienza al PI: Simulazione di casi - Confronto/dibattito - Discussione Il ruolo dell‟Informazione in Oncologia I diritti dei malati di cancro - Rete AIMaC – FAVO - Volontari di S.C - L‟help-line di AIMaC come risorsa per gli operatori - Discussione L‟Informazione: suoi prodotti e supporti - Gli opuscoli delle Associazioni - Il materiale delle Istituzioni (IRCCS, Ospedali) e delle Società - Scientifiche (es. AIOM, AIGO…).Il Web - Motori di ricerca e banche dati - Come ricercare le informazioni Presentazione delle principali risorse web italiane ed estere - (MedlinePlus, PDQ, Startoncology, Cismef, Cignoweb) Scheda raccolta dati e Data-base. Tutela della privacy - Esercitazioni pratiche di ricerca informazioni con Simulazioni di Casi Discussione 41) Durata: Per il progetto di formazione specifica è previsto, per un esaustivo sviluppo delle tematiche trattate, un numero di ore di formazione uguale a 72 Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale previsto dal presente progetto per la tempistica e la strutturazione della rilevazione del percorso formativo, si ritiene opportuno sottolienare che si analizzeranno i dati del monitoraggio (sia quantitativi che qualitativi) al fine di rasformarli in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la riprogettazione del percorso formativo. In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti. Le analisi dei dati e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello Staff di Formazione FAVO. Roma, 28 marzo 2011 Il Responsabile legale dell‟ente Prof. Francesco De Lorenzo Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell‟ente Dott.ssa Laura Maria Del Campo