n. Gennaio 2010 3 Sommario Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Presidenza Editoriale del Senato della di Paolo Citterio Diritto e...Rovescio di Giuseppe Fumagalli Redazionale di Pietro Scardillo “Codice del lavoro in 64 articoli e modifica normativa rapporti sindacali: due nuovi progetti di legge di Pietro Ichino” Collega allo specchio di Piera Marini vai... di Luigi dell’Olio Un 2010 pieno di sfide per le direzioni risorse umane Occupazione e riorganizzazione dei sistemi sono i due principali problemi da affrontare Al di là dei numeri vai... di Sabrina Pagani Crisi economica e finanziaria 2009 ed estensione dei criteri di CIG e solidarietà: la CIGS per crisi aziendale La nostra libreria vai... di Piera Marini La pubblicità e le donne Focus sull‟attualità vai... di Giuseppe Fumagalli Centomila punture di spillo … nelle aziende. Professione Donna di Pietro Scardillo vai... di Pietro Scardillo Incontro con Patrizia Bonometti, Direttore Risorse Umane Europa TenarisDalmine Organizzazione e Management, oggi di vai... vai... di Daniela Patruno e Luca Ferrari vai... Da ricordare e non perdere di Alessandra Bertoli, Elena Carinelli e Roberta Scrosati vai... ...vai al Colophon Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Editoriale di Paolo Citterio E’ passato l’anno horribilis 2009 con un carico di angosce, sofferenze, gravi difficoltà per la società italiana e per il contesto internazionale. Tuttavia, la nostra Associazione è sempre stata molto vicino ai suoi Soci, sviluppando un’attività costante e continuativa, che, pur senza voler parlare di particolari bilanci, ha realizzato 25 Incontri e Convegni( praticamente uno ogni 15 giorni), 11 indagini su temi diversi svolte tra i nostri associati e molto spesso riprese dai massmedia. Ha sviluppato anche dei gruppi di lavoro, tra cui mi piace ricordare quello costituito da alcuni nostri soci, da un gruppo di giuslavoristi, con la collaborazione di qualche sindacalista e dell’Università Statale, coordinato da Pietro Ichino, che ha dato luogo al disegno di legge sul nuovo codice del lavoro con 64 articoli, presentato a novembre alla Presidenza del Senato della Repubblica. GIDP può contare sulla collaborazione di importanti dieci partner, che, a vario titolo, contribuiscono materialmente a sostenete il programma delle attività dell’Associazione e con i quali intendiamo implementare nuovi piani di sviluppo. E’ stato anche l’anno in cui è ripartita questa pubblicazione trimestrale online “HR Time” e questo è già il terzo numero della seconda serie, che ha riscosso positivi consensi. A questo riguardo mi piace anche segnalare che proprio in questo numero due nostri soci hanno contribuito, con loro proposta spontanea, alle recensione di due libri, riportati nella rubrica “La nostra libreria”: Giovanni Facco e Vincenzo Meleca (coautore del libro presentato). Abbiamo, comunque, condiviso la 26esima cena di gran gala il 21 novembre con 210 amici, che, con la loro vitalità e voglia di reagire, hanno dato un rassicurante messaggio di fiducia e d’impegno responsabile per il prossimo futuro. Si riparte ora in un nuovo anno, che, anche se si porta dietro gli strascichi negativi del vecchio, specialmente sul piano occupazionale, si preannuncia con alcuni segnali di ripresa, sia pure debole, che pongono nuove sfide a tutto il mondo produttivo. Naturalmente, sono certo che i Direttori HR saranno tra i principali protagonisti dell’attesa ripresa e sono convinto che, nonostante le burrascose vicende politiche e finanziarie del nostro Paese, la parte più sana della nostra società, costituita proprio dal mondo della produzione nel suo complesso, riuscirà a rilanciare la nostra economia e il nostro sviluppo internazionale. Con questa prospettiva desidero augurare a tutti Voi un anno pieno di soddisfazioni e di brillanti risultati personali, familiari e professionali! Paolo Citterio [email protected] Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Diritto e...Rovescio “Codice del lavoro in 64 articoli e modifica normativa rapporti sindacali: due nuovi progetti di legge di Pietro Ichino” A seguito di un convegno promosso da G.I.D.P. nell‟autunno del 2008, un gruppo di lavoro composto da professionisti delle risorse umane ha raccolto una serie di spunti sul tema “semplificazione dell’ordinamento del lavoro”, con alcune prime indicazioni di possibili soluzioni. Il prof. Ichino ha quindi assunto l‟impegno di tradurre quelle indicazioni in un disegno di legge. L‟opera di riordino della materia e di riscrittura delle norme sui singoli punti, cui quelle sollecitazioni si riferivano, lo ha indotto ad applicare lo stesso criterio di semplificazione e di sintesi all‟intera materia del diritto del lavoro. Ne è risultato un codice del lavoro estremamente coinciso in 64 articoli, che può ambire a sostituire utilmente più di cento leggi attualmente in vigore, con un rilevante risultato di riduzione dei costi di transazione nel mercato del lavoro interno ed esterno all‟azienda. Parallelamente è stato anche elaborato un progetto di legge sulla riforma del sistema delle relazioni industriali, che incorpora ed aggiorna la normativa dello “Statuto dei Lavoratori” del 1970, sulla base dell‟esperienza applicativa,della giurisprudenza e degli orientamenti dottrinari maturati in circa quaranta anni di vigenza legislativa. In questo documento vi è anche l‟allineamento della nostra disciplina, che regola lo sciopero nei settori cruciali dei trasporti e dell‟igiene urbana, agli ordinamenti dei maggiori Paesi europei. Naturalmente, ciascuna singola soluzione normativa proposta è suscettibile di aggiustamento e miglioramento, ma il testo dei due progetti di legge costituisce un risultato straordinariamente importante. Entrambi i disegni di legge sono stati presentati alla Presidenza del Senato della Repubblica l‟11 novembre 2009 con la prima firma di Ichino, seguìta dalle firme di altri 53 Parlamentari. Seguono due schede sintetiche di presentazione dei due progetti di legge, tratte dalle rispettive relazioni di accompagnamento presentate in Senato. Chi fosse interessato a leggere l‟articolato dei due disegni di legge,può consultare il sito www.pietroichino.it Redazionale a cura di Pietro Scardillo ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N.’ 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Diritto e...Rovescio “Codice del lavoro in 64 articoli e modifica normativa rapporti sindacali: due nuovi progetti di legge di Pietro Ichino” Scheda 1 DISEGNO DI LEGGE N. 1873 presentato alla Presidenza del Senato della Repubblica l‟11/11/2009 “Codice del Lavoro. Semplificazione e ampliamento del campo di applicazione del diritto del lavoro. Superamento del dualismo del sistema protettivo del lavoro dipendente” Codice dei rapporti di lavoro: articoli 2087-2134 del Codice civile Il disegno di legge si propone di realizzare l‟obiettivo di quello “Statuto dei lavori”, di cui si discute da ormai quasi un quindicennio nel nostro Paese e sul quale si registrano ampi consensi in linea di principio: l’obiettivo, cioè, di una disciplina legislativa che: fissi innanzitutto le protezioni fondamentali proprie del lavoro in qualsiasi sua forma ( tutela della salute e sicurezza, assicurazioni antinfortunistica e pensionistica, retribuzione minima oraria, divieto di discriminazioni); fissi poi le protezioni specificamente necessarie per il lavoro svolto in posizione di dipendenza dall‟azienda, parzialmente diverse a seconda che la prestazione sia caratterizzata dalla subordinazione in senso tecnico oppure soltanto dai caratteri della continuità e monocommittenza; sia vincolata circa il luogo e il tempo di svolgimento oppure no (telelavoro, lavoro a domicilio); abbia come contropartita soltanto la retribuzione oppure anche addestramento e formazione (apprendistato nelle sue varie possibili forme); abbia carattere professionale o sia svolta fuori mercato e fuori standard nell‟ambito di programmi locali di servizio alla persona o alla comunità ( collaborazioni di pubblica utilità). Passaggio obbligato per realizzare l‟obiettivo di cui si è detto, è la drastica semplificazione del dettato legislativo, nel quale consiste oggi il nostro diritto del lavoro, al fine di renderlo al tempo stesso facilmente leggibile e comprensibile da parte delle decine di milioni di cittadini, che devono farlo vivere concretamente nel tessuto produttivo, ma anche suscettibile di applicazione universale: suscettibile cioè di essere lo strumento per il superamento dei dualismi che caratterizzano il nostro mercato del lavoro attuale e che separano nettamente: I protetti dai poco o per nulla protetti, i regolari dagli irregolari, i dipendenti delle imprese medio-grandi da quelli delle piccole, i lavoratori del centro-nord da quelli del mezzogiorno In coerenza con questo obiettivo fondamentale, il disegno di legge ha l‟ambizione di ridurre le mille e più pagine oggi necessarie per contenere la normativa giuslavoristica – sparsa disordinatamente in numerosissime leggi vigenti – a soli 64 articoli, collocati nella posizione originariamente propria di 64 articoli che disciplinavano il rapporto di lavoro nel codice civile; e collocati il più possibile secondo la stessa sequenza, in modo da ridurre al minimo il “costo di aggiornamento” per gli esperti della materia. A questo “codice del lavoro” si aggiungeranno alcune norme speciali, soprattutto per il recepimento delle direttive comunitarie più complesse, mentre numerosissime ( e sovente voluminosissime) altre leggi speciali potranno invece essere utilmente abrogate. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ Scheda N. 3 2 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Diritto e...Rovescio “Codice del lavoro in 64 articoli e modifica normativa rapporti sindacali: due nuovi progetti di legge di Pietro Ichino” Scheda 2 DISEGNO DI LEGGE N. 1872 presentato alla Presidenza del Senato della Repubblica l‟11/11/2009 “Superamento del regime di diritto sindacale transitorio. Disciplina dell’attività e rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, dell’autotutela e della contrattazione collettiva” Codice dei rapporti sindacali: modifiche agli articoli 2063-2078 del Codice civile A più di sessant‟anni dall‟abrogazione dell‟ordinamento corporativo e dall‟entrata in vigore della Costituzione, il nostro ordinamento versa ancora in regime transitorio, non essendo ancora stata data attuazione a quanto previsto negli ultimi tre commi dell‟articolo 39. E‟ sempre nettamente prevalsa l‟opinione secondo cui il difetto sta nella norma costituzionale e in particolare nella sua rigida impostazione centralistica, ancora fortemente legata all‟esperienza corporativa; ma nonostante il largo consenso circa la necessità di una modifica di quella norma, a tutt‟oggi il suo testo è rimasto quello originario. Eppure la modifica potrebbe essere semplicemente l‟attribuzione al legislatore ordinario del compito di regolare le forme di democrazia sindacale,nelle quali può pervenirsi alla stipulazione di un contratto collettivo con efficacia erga omnes, al livello nazionale come ai livelli inferiori. La formulazione del nuovo secondo comma dell‟articolo 39, sostitutivo degli attuali commi secondo, terzo e quarto, potrebbe essere la seguente: “La legge stabilisce requisiti e modalità della stipulazione di contratti collettivi con efficacia estesa a tutti gli appartenenti alla categoria definita nei contratti stessi”. Stante la natura costituzionale di questo necessario intervento, occorre un apposito disegno di legge su cui ottenere la più ampia convergenza possibile. Il contenuto del disegno di legge, invece, propone una nuova disciplina legislativa ordinaria della materia, che intende incorporare ed aggiornare quanto già disposto dallo “Statuto dei Lavoratori” del 1970. E’ stata scelta la massima snellezza e semplicità nella formulazione della nuova normativa per ridurre al minimo indispensabile l‟interferenza della legge statuale nel sistema delle relazioni industriali, lasciando il massimo spazio di autodeterminazione all‟autonomia collettiva. La struttura delle rappresentanze sindacali e l‟insieme delle loro prerogative (art.2064) ricalcano sostanzialmente quanto previsto dallo Statuto del 1970, con la sola introduzione della regola che proporziona la dimensione delle rappresentanze stesse ai consensi conseguiti dalle rispettive liste nella consultazione elettorale periodica. Sulla disciplina speciale dello sciopero nel settore dei servizi pubblici essenziali, il disegno di legge,dopo aver definito il diritto di sciopero e il modo in cui viene esercitato, secondo l‟orientamento dottrinale e giurisprudenziale dominante (art. 2065), nei tre articoli successivi ( articoli 2066-2068) definisce la nuova disciplina normativa dello sciopero nei settori dei trasporti pubblici e dell‟igiene urbana, recependo il contenuto di un precedente disegno di legge su questi temi, già promosso dallo stesso Ichino all‟inizio del 2009. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Collega allo specchio Incontro con Patrizia Bonometti, Direttore Risorse Umane Europa TenarisDalmine di Pietro Scardillo B resciana, determinata, manager di successo con un curriculum professionale molto interessante, Patrizia Bonometti risponde alle domande con serenità, cortesia e concentrazione. La prima domanda è quasi d‟obbligo e in parte scontata: “ L’essere donna quanto ha giocato, negativamente o positivamente, lungo il percorso della tua carriera professionale? “ “ Faccio fatica a collegare il mio percorso professionale con il fatto di essere donna. Da sempre ho avuto chiaro in testa che tutto quello che avrei voluto raggiungere, me lo sarei dovuto guadagnare duramente sul campo. Essere donna ha significato dimostrare agli altri quello che sapevo fare con la necessità di convincere più di quanto fosse richiesto ai colleghi maschi, come se dovessi superare un’asticella più alta rispetto a quella stabilita per loro. Sono stata una delle prime donne che nel campo della Information Technology ha scelto la carriera commerciale, superando gli iniziali sospetti e dubbi degli altri e conseguendo risultati particolarmente lusinghieri. Fondamentale è stata la scelta del mio compagno di vita, che si è dimostrato la persona giusta per garantire la reciproca autonomia nello sviluppo del percorso professionale individuale, complementare con la vita di coppia. Certo non è stato facile! Quando ci sono state le due maternità, ho scelto di restare lontano dal lavoro il minimo indispensabile per non perdere la continuità rispetto alla vita professionale. Mi sono organizzata affinchè i miei figli potessero comunque crescere in ambiente sereno senza la continua presenza della mamma. Abbiamo avuto dei figli molto comprensivi,sereni,molto autonomi. Siamo comunque una famiglia molto unita nel senso che ci piace molto stare insieme.” “Quanto e come hanno contribuito le precedenti esperienze (commerciale, formazione, direzione generale,ecc.) rispetto all’attuale ruolo di HR Manager ? “ “ Mi hanno aiutato tantissimo rispetto al ruolo attuale di HR Manager. Sono state esperienze manageriali e di relazione, che mi hanno aiutato a capire meglio i meccanismi e le persone. E’ importante conoscere le technicalities, ma credo che queste siano più facilmente acquisibili o reperibili sul mercato, mentre la capacità dell’HR Manager è quella di avere una visione a 360 gradi rispetto all’obiettivo di fare business, rispetto alle aspettative delle altre funzioni aziendali e all’abilità di saper interagire con loro, comprendendo le loro esigenze e dando loro un valore aggiunto. Senza le esperienze precedenti non sarei stata capace di svolgere positivamente il ruolo di HR Manager, che per me oggi costituisce il coronamento di tutto quello che ho imparato in passato. In generale, la trasversalità delle esperienze all’interno delle diverse funzioni aziendali la consiglierei non solo a chi lavora nel settore delle risorse umane, ma un po’ a tutti, sapendola integrare con le competenze specifiche del proprio ruolo.” “ Credi alla formazione permanente e come la si può realizzare?” “ Credo che la formazione permanente sia fondamentale, intesa come la capacità e l’opportunità di continuare ad apprendere in qualsiasi momento del proprio percorso professionale. Quello che mi ha fatto crescere e cambiare, è stata la costante attrazione verso la possibilità di studiare, di capire, di conoscere cose nuove. Questo deve essere parte integrante del percorso di ogni persona. Smettere di apprendere e di formarsi vuol dire fermarsi, non evolvere soprattutto oggi e ancor più nel futuro, in cui la stabilità non fa più parte della vita in genere ed anche della vita aziendale. Continuare ad apprendere è una necessità. L’azienda ha l’obbligo, ma anche l’esigenza di dare in continuazione questa opportunità alle proprie persone, ma occorre anche che le persone siano responsabilmente consapevoli di quanto sia importante continuare a formarsi non solo partecipando ai corsi, ma affiancandosi a persone ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Collega allo specchio Incontro con Patrizia Bonometti, Direttore Risorse Umane Europa TenarisDalmine di Pietro Scardillo ...segue “Come vedi oggi la Direzione Risorse Umane e le sue prospettive future?“ “Quando ho cominciato la mia carriera si cominciava già a dire che il Direttore del Personale dovesse diventare “business partner”. Le risorse umane sono sicuramente il patrimonio più importante di ogni azienda. Chi le gestisce non può essere semplicemente un tecnico, ma deve essere una persona ed un manager, che affianca colui che prende le decisioni strategiche dell’azienda, che deve provvedere a fornire le risorse personali e professionali necessarie. Mi sembra che negli ultimi anni questo processo si sia evoluto ulteriormente, rinforzando la consapevolezza del ruolo strategico della Direzione delle Risorse Umane. E’ anche per questo che che chi opera in questa funzione deve comprendere i nuovi trend, favorendo i processi di cambiamento per se stessi e per i propri collaboratori, contribuendo così anche a promuovere il cambiamento positivo dell’azienda.“ “Quali sono, a tuo parere, le significative differenze tra gli stili di direzione delle multinazionali e quelli delle aziende italiane? “ “ Facendo il confronto tra la mia esperienza lavorativa in multinazionali di origine diversa, credo che la discriminante sia il livello di attenzione rivolto alle persone e alla relativa gestione. Patrizia Bonometti Direttore Risorse Umane Europa TenarisDalmine Coniugata con 2 figli di 14 e 18 anni Dopo la laurea in economia conseguita a pieni voti presso l'Università degli Studi di Brescia, ha iniziato la carriera lavorativa presso la società Delphi di Viareggio, azienda fondata da alcuni professori dell'Università di Pisa per distribuire in Italia prodotti hardware e software legati al mondo scientifico e della ricerca (con focus sui temi dell'Intelligenza Artificiale). In tale azienda ha lavorato nelle funz i o ni d i m a rket i ng p r ima e successivamente vendite. Tornata dopo alcuni anni a Milano, è entrata come responsabile commerciale in un'azienda specializzata nella formazione e nell'organizzazione di c o nv e g ni e d e v e nt i i n a m b i t o Information Technology. L'azienda è entrata a far parte del gruppo Olivetti e Bonometti ha assunto la carica di Direttore Generale. Nel 1994, a seguito dell'apertura della filiale italiana della multinazionale del software Oracle, è entrata come Direttore della Business Unit dedicata alla formazione (Oracle University) dove ha lavorato nei successivi 10 anni, raggiungendo importanti obiettivi di incremento del business ed assumendo anche la responsabilità di Oracle University per il Sud Europa. Nel 2004 è entrata in Tenaris assumendo il ruolo di direttore worldwide della formazione (Tenaris University) a livello Corporate. Successivamente le è stato assegnato l'incarico di gestire la Direzione Risorse Umane per l'Italia e poi per l'Europa (Itala+Romania). ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Collega allo specchio Incontro con Patrizia Bonometti, Direttore Risorse Umane Europa TenarisDalmine di Pietro Scardillo ...segue Le aziende di matrice anglosassone (inglesi/americane) tendono ad essere molto ben strutturate e ad impostare il rapporto con le persone legato ad obiettivi molto chiari. Questo approccio porta spesso ad una certa spersonalizzazione nei rapporti. Nelle aziende di matrice latina le modalità di gestione sono spesso più personalizzate. Naturalmente, l’ideale sarebbe un giusto mix tra i due approcci: ben strutturato e con elementi di oggettività, senza perdere la valorizzazione dei contributi individuali ed originali.” “ Nella tua azienda esiste una specifica gestione dei collaboratori over 40/50 anni? “ “Non c’è una strategia specifica in quanto da sempre tendiamo a valorizzare l’esperienza e il know-how che le persone hanno accumulato nel tempo. Come in altre aziende anche nella nostra, gli over 40/50 vengono incoraggiati a continuare ad aggiornarsi. Cerchiamo di favorire la condivisione della loro esperienza con i più giovani , in modo da garantire nel lungo termine un passaggio generazionale quasi fisiologico. Incoraggiamo la costituzione di gruppi di miglioramento dove mettiamo persone di diversa età anagrafica, di diversa anzianità aziendale e di diverse funzioni aziendali proprio perché il confronto, e a volte lo scontro, tra le diverse generazioni produce impensabili soluzioni per alcuni problemi gestionali”. “Quali consigli daresti a una giovane persona che voglia intraprendere la carriera nella gestione delle R.U.? “ “Il primo consiglio è quello di verificare se esiste effettivamente l’interesse, l’amore e la passione per le relazioni con le persone. Facendo tesoro, poi, della mia esperienza personale, direi ai giovani neolaureati di lavorare prima in diversi settori aziendali per capire meglio l’impresa nella sua complessità. La curiosità è fondamentale: continuare ad apprendere qualcosa di nuovo, non ritenersi mai soddisfatti delle cose fatte, anche degli eventuali traguardi importanti raggiunti. L’azienda e il mondo vanno avanti: i risultati anche molto positivi non garantiscono nuovi risultati futuri.” “Hai un tuo sogno nel cassetto?” “ Il mio sogno nel cassetto, che non so se riuscirò mai a realizzare (magari quando sarò in pensione!), è quello di poter continuare a viaggiare. Poter girare il mondo ma non con viaggi turistici di breve durata, ma andando in un posto, vivere lì un tempo adeguato per poter capire, conoscere, entrare in contatto con le persone del luogo eppoi cambiare. Così il sogno del cassetto è quello di visitare tutto il mondo!” Pietro Scardillo [email protected] Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Centomila punture di spillo … nelle aziende. di Giuseppe Fumagalli L‟ attesa o l’affidarsi in modo fideistico ai “grandi eventi” risolutori o catartici, anche all’interno delle aziende e delle organizzazioni, spesso ci fa perdere di vista l’enorme potenzialità che il concatenarsi e la sinergia di tanti piccoli interventi coordinati tra loro possono avere nel produrre cambiamenti o salti di paradigma. Il declino, come un trend sui mercati, è una profezia che si auto-avvera, ma lo è anche il suo opposto: la profezia che si possa risalire. Questa la metafora che Carlo De Benedetti e Federico Rampini usano per dare il titolo al loro libro “Centomila punture di spillo – Come l'Italia può tornare a correre”, uscito nel 2008, ricco di spunti e osservazioni su cui riflettere . Un imprenditore di statura europea e il nostro più importante inviato nell'Impero di Cindia offrono qui un punto di vista nuovo e in un certo modo rivoluzionario: le scelte da fare non riguardano mai solo i governi e le classi dirigenti. Riguardano prima di tutto la vita quotidiana di ciascuno di noi, delle famiglie, delle imprese, grandi o piccole che siano. Siamo noi, uomini e donne di un paese in cerca del proprio futuro, che come tante 'punture di spillo' possiamo agire per scuotere un sistema politico e produttivo a volte un po' indolente. Dall'insieme di decisioni decentrate, individuali, che ciascuno di noi compie ogni giorno, possono nascere le 'centomila punture di spillo' capaci di risvegliare il nostro paese e spingerlo a cambiare rotta, mettendolo in grado, ancora una volta, di tornare grande. Anche nelle aree più dinamiche del mondo alcune efficaci strategie di sistema sono state pensate su scala ridotta. La città -stato di Singapore si è affermata come un polo di eccellenza mondiale nelle tecnologie avanzate, con soli 4 milioni di cittadini. Non si tratta di tornare a teorizzare il "piccolo è bello", vecchio slogan che diventò un alibi per il nanismo di certe imprese italiane: semplicemente occorre tenere conto che "piccolo è possibile". Anziché contemplare sconfortati le debolezze, è più utile partire dai punti di forza, andandoli a cercare là dove si trovano, e costruire su quelli. Per affrontare il futuro occorre sempre riscoprire la parte migliore del passato: è così che si comportano le potenze emergenti, quelle che oggi dominano la scena mondiale e appena pochi decenni fa sembravano prigioniere di una decadenza inarrestabile. La “lettura”, trasposta in campo aziendale, che il libro mi ha suggerito, è che le scelte da fare per ridare o aumentare la competitività delle nostre aziende e organizzazioni, riguardano prima di tutto l‟operatività quotidiana di tutti quanti vi lavorano: è ogni singola persona che, come tante “punture di spillo”, può agire per scuotere il sistema produttivo, manageriale e sindacale a volte troppo indolente e ancorato a vecchi schemi, consuetudini e logiche che potevano anche servire in passato ma che non sono più funzionali ad affrontare le molteplici sfide dell‟oggi e, ancor meno, le incognite e le insidie del domani. E rivolgendomi ad una platea di operatori HR, tra queste “punture” metterei senz‟altro quella data dallo “spillo” di una riscoperta della cultura d‟azienda e di una maggior valorizzazione di un pensiero distintivo e originale nelle organizzazioni: troppo spesso lo si è invece messo all‟ammasso, affidandosi, e legandosi nelle soluzioni, alle majors della consulenza manageriale e organizzativa, che a volte non fanno che riciclare e rivendere schemi e meccanismi già ruminati in precedenti occasioni e interventi, finendo per creare una omologazione del sistema e un suo appiattimento su valori di minimo comun denominatore. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Centomila punture di spillo … nelle aziende. di Giuseppe Fumagalli ...segue Trovo paradossale che nelle aziende si analizzi e si comparino con raffronti sofisticati le aree R&D della ricerca e sviluppo, mettendone a nudo criticità ed esigenze ai fini degli obiettivi di business, e non si dedichino altrettante energie per presidiare quella che in azienda si potrebbe definire come l‟area di “ricerca manageriale e organizzativa”. Una attività svolta all‟interno e verso l‟esterno che sappia sì veicolare quanto di meglio in questi campi si produce fuori dagli ambiti aziendali, ma con la capacità, come valore aggiunto, di saperlo poi coniugare con le esigenze, le criticità, i punti di forza e di debolezza, le conoscenze distintive, la storia e i valori, il livello di entusiasmo e di capacità di innovazione in una specifica realtà industriale. Questo abbastanza raramente viene fatto, o addirittura può essere fatto, negli interventi condotti da società di consulenza: da parte delle quali si potrà anche avere la dovuta attenzione a specifiche tematiche o linee di intervento. Ma difficilmente è presente una visione ed un approccio olistico ad un universo aziendale che il consulente tende più a percepire e valutare in termini di simile/dissimile rispetto ad altre realtà già viste e studiate, che non a “capire” in modo profondo, mancandogli la possibilità di viverlo senza quel “gioco delle parti”, in cui finisce per essere coinvolto e trascinato più o meno inconsciamente. Mi rendo conto che questa mia valutazione può sembrare in antitesi con le tesi ufficiali della pubblicistica manageriale in tema di validità/superiorità di utilizzo della consulenza, ma è il frutto di una lunga esperienza di interfaccia con quasi tutte le major nazionali ed internazionali che hanno operato nel mondo Eni, talmente variegato e complesso da potersi prestare ai più disparati e interessanti, e a volte fantasiosi, lavori ed esperimenti. E quando parlo di attività di “ricerca manageriale ed organizzativa”, mi riferisco in primis all’area HR delle aziende. Non intendo certo dire che occorra tornare all‟epoca degli Uffici Studi, di buona memoria, allocati organizzativamente nelle Direzioni del Personale: mi riferisco piuttosto all‟attitudine e alle capacità che un Direttore HR e i suoi collaboratori dovrebbero sempre utilizzare nell‟affrontare questo tipo di tematiche. Non autoreferenziali ma, selettivamente e non in modo acritico, curiosi ed aperti al nuovo che l‟esterno propone, con l‟abilità di saperlo poi adattare alle specificità dell‟azienda in cui si opera, in modo da produrre quella originalità che, nei vari campi, può dare valore aggiunto e creare vantaggio competitivo. In fondo un‟azienda diventa eccellente, e quindi leader nel suo settore di business, con una ricetta molto semplice: fare sì, in grandi linee, le stesse cose dei concorrenti, ma un po‟ prima e un po‟ meglio in termini di efficacia, di efficienza e di soddisfazione del cliente. E “l‟omologazione di massa” mi sembra il modo meno utile per riuscirci. Ma non è che questa attenzione alla curiosità intellettuale, che può portare a soluzioni originali e innovative da parte delle singole persone – un altro modo di declinare quelle “centomila punture di spillo” da cui siamo partiti – sia un altro aspetto di quel “manager/uomo del Rinascimento” cui ho già avuto modo di accennare in questi colloqui? Una annotazione finale. “Problema”, ovvero “questione”, in cinese si dice wenti; ma anche “domanda” si dice wen-ti. Per risolvere i problemi bisogna cominciare con il porsi e porre domande: forse per questo, a volte, i problemi rimangono nelle aziende interrogativi senza risposta .. e non creano quelle magiche “punture di spillo” che ogni persona potrebbe dare. Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 2 Ottobre 2009 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Centomila punture di spillo … nelle aziende. di Giuseppe Fumagalli ...segue Le organizzazioni, in quella accezione più ampia che comprende scuola, azienda e quant‟altro, sembrano a volte fatte per “gestire la mediocrità”: la pigrizia intellettuale del management e delle funzioni deputate allo sviluppo delle persone (che poi, per contro, vengono chiamate nella loro globalità il “capitale intellettuale”) e il coacervo di regole burocratiche che al di là delle intenzione e delle dichiarazioni permeano ancora le attività operative, rendono gli ambienti di lavoro un luogo da cui spesso si tende solo a fuggire appena terminato il compito o l‟attività incombente. Agendo in questo modo le organizzazioni prestano attenzione solo al breve, alle attività operative e contingenti, perdendo di vista gli obiettivi generali di sviluppo sia del business che delle persone che vi operano: il progredire sembra lasciato quasi esclusivamente all‟iniziativa e alla buona volontà dei singoli, alla loro fede nei valori dell‟organizzazione, alla loro testardaggine. D‟altro canto, per contro, si presta una grande attenzione, enfatizzata in dichiarazioni e esplicitata in politiche interne, a “gestire i talenti”, persone sulle quali aziende e organizzazioni puntano per vincere le sfide di competitività sui mercati e di sviluppo dei business: a tal fine si implementano percorsi paralleli, soluzioni dedicate, meccanismi specifici, prassi differenziate e differenzianti in una sorta di “schizofrenia gestionale”. Come risolveranno questo paradosso e come agiranno nel divenire le aziende, e nella fattispecie le Direzioni HR quale funzione maggiormente deputata e coinvolta: optando definitivamente di operare secondo politiche differenziate che nelle organizzazioni distinguono e codificano persone mediocri o talentuose; o dandosi obiettivi ambiziosi e sfidanti per sviluppare il talento di tutti quanti vi lavorano, intervenendo in modo innovativo e disruptive su vecchie politiche e meccanismi operativi consolidati e cristallizzati al fine di favorire questa soluzione? Come il più delle volte accade, il problema è semplice nella sua impostazione e nella valutazione delle rispettive potenziali ricadute per le diverse opzioni: è la soluzione che è complicata, o meglio che a volte viene complicata dagli interventi stessi posti in essere. Giuseppe Fumagalli [email protected] Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Professione donna La pubblicità e le donne di Piera Marini A distanza di pochi minuti mi è capitato di leggere due notizie: la prima ci racconta di un numero ragguardevole di donne con professionalità e titoli tali da essere proponibili per ruoli di altissimo livello, fino ad oggi presidiati dai soliti nomi (maschili). La seconda notizia ci rimanda ad una manifestazione in programmazione, finalizzata a rivendicare la dignità delle donne nella pubblicità. E‟ evidente come le due notizie presentino due facce antitetiche del problema “donna”, due aspetti della realtà che sembrerebbero confliggere tra loro. Sappiamo che esistono donne manager di livello sia nel pubblico che nel privato, ricercatrici che raggiungono traguardi di grande importanza, imprenditrici avvedute e coraggiose e viene allora spontanea una domanda: siamo finalmente fuori dalla palude in cui sono state imprigionate le donne per tanti secoli ? Hanno, abbiamo ormai raggiunto e consolidato la pari dignità con gli uomini nelle professioni, nella considerazione generale, nel superamento delle discriminazioni ? Sarebbe bello rispondere che è così, sull‟onda della prima notizia, ma dobbiamo riflettere sulla seconda, decisamente inquietante. A questo punto ripenso a tutti gli spot apparsi in TV o ascoltati in radio o visti sui giornali e mi rendo conto che è giusto attirare l‟attenzione sul problema, facendo sapere che tantissime donne non si riconoscono nei modelli che vengono proposti da quel pericoloso veicolo di informazione che è la pubblicità. La pubblicità è infatti uno strumento subdolo di condizionamento: tenta di forzare sulla scelta di un prodotto veicolando anche modelli di comportamento utili al prodotto stesso. Credo che, per i pubblicitari, le donne siano catalogabili in grandi categorie: la pupattola sciocca, devota ai centri commerciali, quindi allo shopping e a tutto ciò che costituisce apparenza; la “femme fatale”, del genere sadomaso, pronta anche alla crudeltà pur di raggiungere il suo obiettivo, sempre rappresentato da un oggetto; la mamma, subito nonna, che deve farsi accettare da qualche piccolo moccioso, comprandone l‟attenzione (neanche l’affetto) con dei regali. Altra versione della nonna è rappresentata da una signora acciaccata con rassegnazione (dai problemi di deambulazione a quelli dell‟udito o della dentiera, per non parlare di ritenzione idrica).Ma gli uomini non hanno problemi con l‟avanzare degli anni ? Per le donne rappresentate dalla pubblicità, le rughe sono il segno della vecchiaia in agguato; per gli uomini sono segni di tensione dopo una riunione particolarmente impegnativa (come da spot). Ho trascurato la categoria delle giovanissime, ma il filone è sempre lo stesso, futilità, leggerezza al limite della stupidità. Denominatore comune di queste donne, salvo le nonne, è il corpo usato come richiamo, è il concentrare la femminilità in un abito inesistente, come se la femminilità fosse solo un paio di belle gambe o una scollatura attraente. Dopo queste considerazioni mi sorge spontanea una domanda: dove siamo veramente e, subito dopo, dove si collocano le donne in questo processo di svilimento dell‟immagine femminile? Dobbiamo infatti considerare che i pubblicitari creativi non sono solo uomini. Molte donne si sono inserite in quel settore negli ultimi decenni e avrebbero potuto cambiare qualcosa, salvo fare i conti con la committenza che, di qualunque genere sia, è interessata a vendere senza troppi distinguo e pretende quindi il messaggio facile e di massimo impatto. Siamo quindi vittime della pubblicità? Non è facile una risposta a questo interrogativo perché il panorama femminile che mi vedo intorno è molto sfaccettato. Le donne che hanno scelto un percorso di autoaffermazione sul lavoro, che hanno quindi elaborato un loro modello, ovvero un modo di essere donna libera da schemi d‟altri tempi, non si riconoscono nei messaggi riduttivi della pubblicità. Devo osservare anche che tante altre donne che vivono nel ruolo antico e sempre attuale della casalinga non accettano la rappresentazione delle donne data dai pubblicitari; esiste forse una fascia di tradizionaliste, quindi soggette al pensiero maschile, che le cataloga in “buone” e quindi morigerate (la mamma, la nonna degli spot) e in “cattive” (modello svestito, sado-maso,ecc.) e non avverte quindi il danno che ne deriva. Ma allora, sono gli uomini il problema ? Non tutti, certo, solo quelli che, per definire una donna di valore, dicono che ha attributi maschili, che la considerano in funzione dell‟aspetto fisico e quindi come soggetto erotico, anche se, in realtà, si incontrano al sabato al supermercato con il passeggino od un carrello da scaricare. Le donne, però, quelle che si rendono conto di quanto sia lesiva per il genere certa pubblicità, dovrebbero essere più capaci di indignarsi; dovrebbero ricordare che l‟accettazionedell‟immagine femminile così diffusa tra i media tende a ricacciarle in un medio evo, da cui neanche quelle, che hanno lavorato duramente per guadagnarsi una dignità, riuscirebbero più ad uscire. Piera Maria Marini [email protected] Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Focus sull‟Attualità Un 2010 pieno di sfide per le direzioni risorse umane Occupazione e riorganizzazione dei sistemi sono i due principali problemi da affrontare M di Luigi Dell’Olio entre l’economia mostra i primi occupazione, a ottobre è stato pari a incremento segnali le 14.741 mila unità, con una variazione mese precedente, risultato di un calo divisioni risorse umane arriva il del +0,1% rispetto a settembre 2009 del 10,29% da parte momento più difficile. Quello delle e del +1,4% rispetto a ottobre 2008. integrazione decisioni Né sono attesi miglioramenti a breve: compensato dal balzo del 34,69% ristrutturazioni, a riorganizzazioni dei uno registrato sistemi gestionali e alla revisione dei sottolineando la presenza di segnali di straordinaria. Alla quale va aggiunto il sistemi risveglio dell‟economia, +21,3% della cassa integrazione in appena iniziato si presenta, dunque, afferma che quest‟anno il tasso di deroga, che ormai pesa per il 25% sul carico di sfide per i direttori hr e i disoccupazione Europea complesso di autorizzazioni. L'effetto loro continuerà a crescere, con l‟Italia e la della cassa integrazione si percepisce Spagna sulla di risveglio, legate di eventuali compensation. collaboratori, diventano a per che centrali L‟anno ancor nelle più strategie studio da dell‟Ocse, parte nell‟Unione pur che presentano il quadro più delle aziende, potendo contribuire in preoccupante. maniera decisiva alla ripartenza del semplice: pur di fronte alle difficoltà, sistema Italia. molte aziende resistere L’occupazione La sul spiegazione hanno fronte cercato è del 5,13% rispetto della cassa più che ordinaria, dalla flessione al componente delle domande di mobilità, calata a ottobre del 7,81% nel confronto anno su anno. di occupazionale, preferendo ridurre altre voci dei costi. Comunicazione e riorganizzazione dei processi Questo è vero soprattutto in Paesi Questi numeri offrono un quadro della posto come il nostro, in cui le piccole e situazione nella quale si trovano a dell‟agenda 2010. Secondo gli ultimi medie imprese costituiscono il 95% operare le direzioni del personale. dati diffusi dall‟Istat, a ottobre il del sistema produttivo e in cui i Anche le aziende che hanno risentito tasso di disoccupazione in Italia ha rapporti personali tra imprenditore e meno della crisi, e che di conseguenza raggiunto l'8%, in crescita rispetto al lavoratore spesso abbracciano anche non hanno licenziato, devono fare i 7,8% di settembre e ai livelli più la conti con le preoccupazioni dei propri elevati dal 2004. I calcoli effettuati Tuttavia, se la ripresa non registrerà dall‟Istituto un‟accelerata L‟occupazione è al nazionale primo di statistica sfera delle relazioni a personali. breve, le “In questa fase è quanto mai dicono anche che i “senza lavoro” ristrutturazioni sono aumentati del 13,4% su base inevitabili per non mettere a rischio la comunicazioni”, osserva Enrico annuale. In pratica, in Italia oltre due sopravvivenza stessa delle aziende. Piccinini, president human milioni Andrà valutata anche la tenuta nel resources Sud & Europe di Genzyme, tempo della Cassa Integrazione, che multinazionale negli ultimi mesi ha contribuito in biotecnologie farmaceutiche. maniera comunicazione interna, di persone cercano un impiego. Il numero di “inattivi”, cioè di diventeranno collaboratori. decisiva a limitare persone tra i 15 e i 64 anni che non licenziamenti. risultano né occupati né in cerca di ultimo dato disponibile, c‟è stato un i A novembre 2009, importante garantire trasparenza nelle vice specializzata il nelle “La rapporto continuo e franco con il personale sono una condizione essenziale per ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Focus sull‟Attualità Un 2010 pieno di sfide per le direzioni risorse umane Occupazione e riorganizzazione dei sistemi sono i due principali problemi da affrontare di Luigi Dell’Olio ...segue Le nuove sfide Il consolidarsi della ripresa, tanto atteso a tutti i livelli, porterà con sé altre sfide. “Quando il mercato torna a crescere in maniera sostenuta, le aziende rischiano di perdere i talenti, giovani e meno giovani che ritengono di avere una retribuzione e prospettive non adeguate alle proprie competenze”, aggiunge Scaglione. Da qui la necessità di “intercettare i segnali G. Scaglione che arrivano dal mercato E. Piccinini prima che si consolidino e mettere a punto tutte le strategie necessarie a per affrontare questa fase e il capitale umano dell’azienda. contribuire a superarla”. Un‟altra sfida rilevante riguarda la riorganizzazione dei processi. “Molte aziende come la conservare, e se possibile rafforzare, nostra rendimenti di breve periodo. Tutto questo oggi non ha più senso: c’è la Che è poi la leva decisiva per restare competitivi sul mercato”. consapevolezza diffusa che la componente variabile vada legata a sono orizzonti di medio-lungo periodo”. “I cresciute nel tempo e ora hanno la Anche in questo caso, le direzioni premi necessità di mettere a sistema i risorse Scaglione, progressi, cercando strade per la svolgere un ruolo decisivo e delicato, razionalizzati, in modo da premiare razionalizzazione il considerato anche che non ci sono le solo chi davvero merita”. recupero di fluidità nei processi”, condizioni per un rialzo generalizzato osserva Gianmarco Scaglione, hr dei livelli retributivi. “La revisione director di Bureau Veritas, primaria delle società nel campo delle certificazioni. compensation non riguarderà tanto lo dei costi e umane sono politiche stipendio”, chiamate legate sottolinea a alla resteranno”, “ma conclude dovranno essere Luigi dell‟Olio [email protected] Piccinini, “quanto altri aspetti oggi considerati prioritari dai lavoratori, a cominciare dal variabile, con la possibilità di legare il dell’azienda. compenso Nel ai passato, risultati anche recente, si sono legati molti premi ai Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Al di là dei numeri Crisi economica e finanziaria 2009 ed estensione dei criteri di CIG e solidarietà: la CIGS per crisi aziendale di Sabrina Pagani N ell’ultimo anno per fronteggiare le pesanti ricadute sul piano occupazionale della grave crisi economica che ha investito a livello globale ampi settori di mercato, il ricorso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali (CIG e contratti di solidarietà) è notevolmente cresciuto rispetto agli anni precedenti. In particolare si rileva una spinta determinante sia della Pubblica Amministrazione (Ministero del Lavoro) che delle Parti sociali verso l’utilizzo di misure di sostegno al reddito di natura conservativa del posto di lavoro, quali la cassa integrazione e i contratti di solidarietà, finalizzate ad evitare il ricorso a procedure di licenziamento collettivo per il collocamento in mobilità del Personale in esubero. Al fine di agevolare il ricorso a queste misure di sostegno al reddito, il Ministero del Lavoro si è espresso con una serie di provvedimenti finalizzati a semplificare le modalità di accesso e ad estenderne l’ambito di applicazione. Per quanto concerne in particolare la CIGS, il Ministero del Lavoro è intervenuto positivamente sulla causale della “crisi aziendale”. Con lettera-circolare n. 14/0005251/2009 del 31.03.2009, il Ministero ha “attualizzato” il concetto di evento improvviso ed imprevisto che genera la crisi aziendale, riferendo questo evento non solo a situazioni strutturali interne alla singola impresa, ma anche a tutte le situazioni congiunturali di mercato - ad es: riduzione delle commesse, perdita di quote di mercato interno o internazionale, contrazione delle esportazioni, difficoltà di accesso al credito - che, prolungandosi nel tempo, comportino ricadute negative sui volumi produttivi o di attività, e di conseguenza sull’occupazione. Inoltre, con DM n. 46863 del 29.6.2009, sempre per la fattispecie della crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto, il Ministero ha semplificato le modalità di accesso alla CIGS, disponendo che, limitatamente agli anni 2009, 2010 e 2011, ai fini dell'approvazione del programma di crisi aziendale conseguente ad evento improvviso ed imprevisto esterno alla gestione aziendale “la fattispecie e' valutata anche in assenza del piano di risanamento”. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Al di là dei numeri Crisi economica e finanziaria 2009 ed estensione dei criteri di CIG e solidarietà: la CIGS per crisi aziendale ...segue Di conseguenza, dal secondo semestre 2009 l’Azienda che versi in una situazione di crisi aziendale, nella relativa domanda di CIGS per evento improvviso ed imprevisto dovrà solo precisare le cause della crisi e dettagliare il piano di gestione degli esuberi, qualora siano previsti esuberi strutturali nel corso o al termine del periodo di CIGS. Per le domande di CIGS per crisi aziendale non motivate da evento improvviso ed imprevisto continuano a trovare applicazione le disposizioni del D.M. n. 31826/2992 (come modificate dal D.M. 35302/2004). Sabrina Pagani [email protected] Sabrina Pagani Laureata in diritto del lavoro nell‟outsourcing alla administration, facoltà di di Payroll operante Giurisprudenza della Statale con sistemi BPO proprietari. di Milano, consulente del Membro del Centro studi dei lavoro, socio fondatore e Consulenti del Lavoro. partner di Studio Associato Pagani – È‟ consulenza legale e giovanissima a Enzo gestionale del lavoro Presidente seguito e scomparsa del terziario - e Fondazione Peserico, primarie aziende industriali della della nata a prematura dell‟omonimo amministratore unico della socio e Partner di Studio collegata Società di servizi Pagani. con sistemi BPO proprietari, Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Recensione del libro scelto di Luca Ferrari di Daniela Patruno Q uesta volta le nostre proposte di lettura riguardano alcune competenze manageriali che ci accompagnano dalla storia alla filosofia sino all‟attenzione pratica dell‟aggiornamento delle competenze specialisticooperative. Vi proponiamo due libri di ampio respiro . Uno di questi riguarda un personaggio che ha fortemente contribuito allo sviluppo della storia italiana d‟impresa (ringraziamo la recensione pervenuta dal socio Giovanni Facco relativamente al libro su Adriano Olivetti ), l‟altro libro ci parla di filosofia (Management by Zen Koan- saggezza e psicologia del lavoro per ampliare gli orizzonti organizzativi). A questi aggiungiamo due proposte: la prima riguarda una competenza sempre più richiesta e cioè l‟attenzione nel saper costruire e mantenere un adeguato network. La seconda si riferisce ad una competenza specialisticaoperativa curata da un nostro socio Vincenzo Meleca (coautore Massimo Goffredo) e che riguarda „ Orario e tempi di lavoro ‟. Daniela Patruno [email protected] Luca Attilio Ferrari [email protected] A cura di: Valerio Ochetto Marsilio Editore pag 350 L’obiettivo dell’autore è quello di tratteggiare un profilo completo di Adriano Olivetti: industriale da un lato e nel contempo “ utopista positivo”, anche se nella memoria collettiva non è rimasta traccia del pensatore sociale e politico. Non è un libro biografico è qualcosa di più e cosi lo presenta il suo autore:”l’inizio di questo libro non sarà dei più normali ma forse ciò si addice all’industriale-utopista ,l’uomo che tentò di immaginare e creare il nostro futuro”. La figura di Adriano si snoda e cresce ma sempre correttamente inserita nell ’ambiente economico-sociale-politico in cui vive. La prima fabbrica ( anni 20 ) in mattoni rossi, officine tetre, rumori martellanti e ossessivi, con fumi maleodoranti… gli operai sono presi da laboratori artigianali, fabbri o magnin itineranti, tutti addestrati personalmente da Camillo, padre di Adriano, ora diventati capo operai, o attrezzisti ,una elite operaia con il compito di mettere in opera i disegni dell’ing Camillo. Ben presto si evidenziano i problemi legati alla concorrenza, alla produttività e allo sviluppo tecnologico; già nel 1917 circolava in casa Olivetti il testo di Taylor sull’organizzazione scientifica del lavoro. Padre prima poi il figlio sono affascinati e attratti dall’America cui dedicano ogni anno alcuni viaggi ( in nave ) portando dall’America stessa casse di libri, opuscoli. In uno dei suoi viaggi Adriano visita gli stabilimenti della Ford e ne rimane affascinato “ è un miracolo di organizzazione,tutto marcia senza burocrazia, con grande specializzazione produttiva… tutto ordinato, pulito,chiaro” IL sistema più razionale per aumentare la produttività non è quindi il cottimo individuale ma il “calcolo del tempo standard su quale regolare la velocità delle linee..” Nel 1925 Adriano si ferma in America per 6 mesi ,visita 105 fabbriche porta con se oltre 50 libri che leggerà nei successivi 6 mesi. L’attenzione per l’innovazione della produzione, e per le ricadute dello sviluppo tecnologico sulla produzione e organizzazione della fabbrica viene sempre però attutita e filtrata da criteri di umanità e di attenzione per il lavoro , umanizzazione della produzione che lo distinguerà nel panorama delle ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione del second libro di Luca Ferrari industrie italiane creando non poche difficoltà alla Confindustria di Angelo Costa; Accompagna la diffusione delle nuove tecniche di organizzazione scientifica introducendo la figura dell’allenatore e del cronometrista ma il suo sistema basato un una incentivazione si arresta prima di toccare la curva massima per restare compatibile con la qualità del prodotto e il non esaurimento fisico dell’operaio. Su questo filone sociale il libro si concede ampie parentesi per descrivere in modo puntuale le note innovazioni olivettiane allora rivoluzionarie: asili nido, colonie, mense le assemblee con tutti i dipendenti ,biblioteche, la cultura e la casa editrice Comunità, il centro ricerche sociologiche del l avoro. Il suo progetto utopico lo porta ad inserire negli organici aziendale schiere di giovani intellettuali che selezionerà personalmente nelle diverse discipline umanistiche ( psicologi, sociologi, economisti, letterati….economisti, urbanisti….) tra cui: : Ferrarotti, Gallino, Butera, Franco Momigliano, Cesare Musatti, Pampaloni,Gabetti, Adriano Pizzorno, Neri Nesi, Furio Colombo, Tiziano Terzani….Paolo Volponi come Direttore del Personale e poi diventato grande scrittore come per es. Pierluigi Celli) , fu una rivoluzione culturale che non sempre ha generato un ritorno economico positivo sul bilancio aziendale; ma non vi dubbio che negli anni 50-60 il Canavese rappresenta il territorio più innovativo e più in fermento di tutto il panorama industriale italiano. Adriano manda in America ingegneri, dirigenti per formarsi però non sempre è contento dei di Daniela Patruno risultati e allora fonda l‟IPSOA per avere una scuola all‟avanguardia a poche km da Ivrea. Il libro sviluppa in modo approfondito anche un altro aspetto dell’utopia olivettiana quella della “ Comunità” cioè un progetto di gestione della società civile con proprie strutture organizzative cui dedicherà tempo e molte risorse economiche proprie e della azienda. Costituì in tutto il canavese gruppi di comunità che si presentarono alle elezioni amministrative conquistando nel momento di massimo splendore decine e decine di comuni, il suo movimento si presentò anche in parlamento con scarso successo ma anticipò di 40 anni un altro imprenditore oggi Presidente del Consiglio … le affinità , cambiato contesto , sono molto più di quanto possa apparire, tranne l‟aspetto utopico della società politico-civile da lui immaginata. In sintesi il suo progetto: “ il centro comunitario è l’edificio centrale del quartiere. È un centro culturale con biblioteche, sale di discussione di informazione e ricreazione; un centro sociale con consulenti, esperti di ogni disciplina per ogni necessità, dal la sanità all’assistenza. Al vertice della comunità ci sono tre persone: il Presidente ,eletto, rappresenta l’autorità politica, il vice presidente rappresenta tutti i lavoratori/lavori ( industria, agricoltura, professionisti…) e un segretario generale che rappresenta la cultura. I partiti politici sono scomparsi e i cittadini si riuniscono in gruppi e movimenti che poi si federano in associazioni politiche funzionali ( es giustizia, economia, urbanistica…). Un libro pieno di informazioni, di analisi approfondite, con richiamo a moltissima bibliografia ...avanti che aiuta a capire la visione utopica del grande Adriano . Giovanni Facco A cura di Stefano Verza e Tetsugen Serra- Guerini e associati E' nato dall'incontro tra Cultura Zen e Psicologia del Organizzazioni: Lavoro per e delle offrire la possibilità di seminare la crescita personale ed espandere i confini organizzativi. Possibilità, ambiguità, paradosso: il libro è orientato a giocare con queste tre condizioni ormai t i p i che rapidissimo caratterizzati di co nt e st i a mutamento e da una sempre maggiore complessità. KOAN: proprio in funzione di ciò il libro si focalizza sui Koan, tipiche frasi zen paradossali in grado di allenare Acuità Sensoriale, Focalizzazione e Interdipendenza, tre attitudini essenziali per tradurre la Vision in Execution, attraverso azioni di Change Management, Teaming e Leadership. Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ L'ALGORITM N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione del terzo libro di Luca Ferrari di Daniela Patruno ...segue che ormai vetuste per attaccar discorso e cercare cosi recuperare, o poter “appioppare”, il nostro biglietto da visita - aiuta il lettore a comprendere qual è il suo attuale livello di confidence con le azioni di networking e poter così definire la rotta. D’altro canto “I networker brillanti hann o sempre una ragione per relazionarsi agli altri, perché sanno dove stanno andando.” Acuità Sensoriale, Focalizzazione e Interdipendenza sono le tre attitudini che, allenate attraverso la pratica dei Koan, possono consentire di mettere in gioco all’interno delle organizzazioni al cune capa cità fondamentali per dare nuova linfa ai temi vitali di organizzativa: change ogni vision; management, realtà mission; execution, teaming leadership. Il Leader possiede queste tre attitudini e si presenta come: una persona consapevole di sé che abbraccia il reale con mente e cuore all’unisono per restare focalizzato sul Qui e Ora, spingendo anche gli altri a farlo e che sa distinguere ogni unicità di prestazione come un contributo fondamenta le per un’arm onica applicazione della strategia aziendale. Il fine di questo libro è dunque quello di favorire tradizionali manageriale, la logiche revisione di attraverso delle pensiero le quali un’azienda concepisce se stessa ed il proprio funzionamento. E’ quindi un libro che vogliono guardare con occhi diversi la realtà organizzativa. A cura di: Steven D’Souza MFC Editore Già il titolo di questo agile volumetto di Steven D’Souza, ben ci chiarisce l’impostazione che l’autore vuole proporre: il networking non può essere risolto in semplici regolette da applicare automaticamente in ogni contesto ove si sia : il vero networker è chi coglie invece l’essenza del suo stile, di se stesso e così si muove per promuoverla nei diversi contesti, innanzitutto comprendendoli. Il libro si apre con alcuni simpatici siparietti sui diversi modi di fare net working: dall’aggressivo dal biglietto da visita tra i denti, alla dama fatale che volteggia richiamando a se l ’ at te nz i o ne , m a se nza sap er e nemmeno lei con chi si è incontrata. L’autore ci accompagna nell’appassionate scoperta di cosa sia questa elemento della nostra realtà relazionale. Dopo aver cercato una possibile definizione che permetta di orientare la ricerca, l’autore guida in un percorso che - più che insegnarci tecni Il libro si snoda attraverso alcuni passaggi cruciali di quest’arte, proponendo dei punti di vista interessanti che aiutano il lettore a scoprire il proprio valore, la specificità del suo stile e le diverse tipologie di rete entro cui può andare a sviluppare i suoi collegamenti, analizzando anche le nuove frontiere delle community virtuali. Oggi, in una realtà in cui le strategie e gli obiettivi sono sempre più complessi e richiedono l’intesa di attori eterogenei, la competenza del ne t w o r k i ng d i v i e ne cr u ci a l e : i n particolare all’uomo delle risorse umane che da sempre svolge la sua azione in un intricato “sistema di relazione”. Oggi in una realtà di profondo cambiamento il possesso di quest’arte diviene indispensabile soprattutto per chi come i Direttori delle Risorse Umane operano in ambienti complessi.Il libro non è acquistabile in libreria, ma viene distribuito da Marcella Frati Communication, sul web…è una questione di network!!! ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ L'ALGORITM N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione del quarto libro di Luca Ferrari di Daniela Patruno Si tratta di una guida operativa che affronta l‟arg omento del tempo nell‟ambito del rapporto di lavoro. Viene illustrata la casistica che grava sul rapporto di lavoro ed all‟ordine del giorno nelle aziende: l‟orario, i riposi, le pause, la reperibilità, i controlli, la durata dei contratti, il budget del personale e calcolo degli organici. Se ne evi nce una comple ssiva trasformazione del concetto di orario di lavoro A cura di: Massimo Goffredo e Vincenzo Meleca. Ipsoa da „fattore temporale puro‟ considerato come variabile indipendente rispetto all‟andamento economico delle imprese a „fattore caratteristico di dinamico‟ ogni buona organizzazione industriale. L‟appendice normativa, una raccolta di modelli, lettere contrattuali, sanzionatori non e pat tuiz ioni chè dedicati al gli aspetti tema dei controlli completano la trattazione. STRESA - Palazzo Dei Congressi 23 - 24 MARZO 2010 Risorse Umane e Formazione si riuniscono in una grande Convention Forte dei successi delle precedenti tredici edizioni Meeting International, con il patrocinio dell’Associazione Direttori Risorse Umane G.I.D.P./H.R.D.A., organizzerà anche quest’anno, nei giorni 23 e 24 Marzo 2010, la più grande Convention nazionale d‟affari riservata ai decisionali delle Risorse Umane: il 14° HR Meeting. L‟evento riunirà, nell‟elegante atmosfera del Palazzo dei Congressi di Stresa, 150 Direttori Risorse Umane appartenenti a realtà economiche prestigiose e 50 società di consulenza qualificate e specializzate nel settore, che potranno offrire utili suggerimenti, consulenze e soluzioni concrete. Per partecipare ad HR MEETING e fruire dell'invito GRATUITO riservato ai Direttori Risorse Umane associati a G.I.D.P. siete invitati a contattare direttamente e senza impegno lo 011 5171369 (Per ulteriori informazioni si consulti il sito www.meetinginternational.it ). Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale da ricordare... di Alessandra Bertoli e... Elena Carinelli Eccoci con il terzo appuntamento della rubrica “Da ricordare e… da non perdere”, uno strumento semplice ma efficace che permette di passare brevemente in rassegna – a chi non ha avuto modo o tempo di parteciparvi – gli eventi principali accaduti in G.I.D.P. nell’arco dell’ultimo trimestre e non solo. da ricordare… Questo periodo è stato contraddistinto dal consueto interesse fatto registrare dai convegni di carattere giuslavoristico, ma anche da diverse e significative indagini elaborate da G.I.D.P., dal Politecnico di Milano e da Alma Laurea. Ricordiamo per il livello dei relatori, la rilevanza dei temi e il successo riscontrato: Milano, 10 Settembre 2009 - “Ammortizzatori sociali in deroga e politiche attive del lavoro: tutele, obblighi e opportunità” L‟attualissimo incontro, moderato da Achille Perego, che ha per argomento : “La Cassa in deroga e altri ammortizzatori in deroga e opportunità di formazione”, viene presentato da Luigi Dedei, Segretario Generale FIM CISL Milano e da Marilena Ferramosca, avvocato dello Studio Associato Pagani, e da Renato Cattaneo, ingegnere della IAL Lombardia. Nello specifico vengono trattati: presupposti, requisiti per accedere al trattamento, circostanze, modalità organizzative e rapporti con il Sindacato, tempi, costi aziendali, trattamenti economici degli aventi diritto coinvolti, contribuzione INPS, anche alla luce della giurisprudenza in materia (art.19 della legge 2/2009 e la legge n. 5/2009). Viene, inoltre, dato spazio ad alcune testimonianze aziendali coinvolte in tale provvedimento. Milano, 24 Settembre 2009 – “Sostenibilità e gestione delle risorse umane: verso uno stakeholder based HRM?”. Il convegno verte su una della sfida più urgenti per le imprese: “la sostenibilità nel medio lungo periodo”. Argomento trattato dai Direttori delle Risorse Umane e da esponenti del mondo accademico. Le Direzioni R. U. giocano un ruolo importante nel raggiungimento di questo obiettivo, che comporta la soddisfazione di una pluralità di stakeholder. La ricerca empirica svolta dal Politecnico di Milano (Prof. Guerci, Prof. Bartezzaghi, Ing. Santinelli) in collaborazione con G.I.D.P. ha avuto come obiettivo da un lato quello di apprezzare la rilevanza attribuita dai Direttori del Personale agli stakeholder tipici dell'impresa, dall'altro quello di identificare in che misura tali stakeholder incidono nelle pratiche quotidiane del sistema delle risorse umane aziendale. Milano, 12 Ottobre 2009 – “Progetto di semplificazione”: il codice del lavoro in 64 articoli L‟esclusivo incontro, con l‟autorevole presenza del prof. Pietro Ichino e dell‟on. Giuliano Cazzola, ha messo in luce in modo approfondito il progetto di semplificazione del “codice del lavoro”, opera che ambisce a sostituire più di cento leggi attualmente in vigore, dando così un rilevante risultato di riduzione di costi di transizione nel mercato del lavoro interno ed esterno all‟azienda. (si veda articolo relativo nelle pagine precedenti della rivista). Milano, 22 Ottobre 2009 – “Il Licenziamento individuale per ragioni economiche” L‟obiettivo del convegno è presentare, attraverso il Giudice del Tribunale di Milano Chiarina Sala e il Presidente della Sezione Lavoro della Corte d‟appello di Genova Luigi de Angelis, il tema dei licenziamenti individuali per motivi economici, analizzando le tematiche principali soprattutto riguardanti l'ambito del giudice in ordine alla decisione di soppressione delle mansioni. Durante l‟incontro, inoltre, si affrontano alcune delle pronunzie giurisprudenziali più significative. Milano, 26 Novembre 2009 – ”Come scoprire i giovani talenti? Alma Laurea al servizio delle imprese per la valutazione dei candidati L‟incontro nasce dall'esigenza di affrontare, insieme ai Direttori del Personale, le tematiche relative alla valutazione dei candidati e del loro potenziale, partendo dalla documentazione di Alma Laurea sulle performance dei laureati (tratta dall'indagine annuale sul Profilo dei laureati italiani) e sulle problematiche che incontrano nel mondo del lavoro (tratta dall'indagine sulla condizione occupazionale). Da ricordare, infine, l‟elegante 26° Cena di Gran Galà organizzata da G.I.D.P. presso l’Hotel Melià di Milano. I nostri ringraziamenti a tutti i partecipanti e al nostro sponsor Job Rapido per il successo della serata. Alessandra Bertoli, Elena Carinelli [email protected] ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all’indice @ N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale ...da non perdere di Roberta Scrosati …da non perdere! Segue un breve focus sulle notizie del mondo economico, politico e sociale che riguardano da vicino il panorama delle Risorse Umane e non solo. Questi “flashes”, data la loro rilevanza ed attualità, sono degli spunti per eventuali riflessioni e possibili approfondimenti. Rinnovo Contratto Dirigenti Industria (tratto da “Il Sole 24Ore del 26-11-2009”) Dopo 8 mesi di trattative Confindustria e Federmanager hanno firmato il contratto dei dirigenti. Il nuovo contratto interessa oltre 88 mila manager e sarà valido fino al 2013. E‟ stata confermata l‟impostazione del 2004 che prevede, che, oltre al minimo garantito, l‟eventuale aumento economico deve essere discusso direttamente tra il manager e la sua azienda. E‟ stato anche aumentato l‟importo di sostegno al reddito da 1500 e 2000 Euro per i manager disoccupati e allungata la copertura fino a 18 mesi per i dirigenti over 50. Licenziamento lecito per una condotta scorretta e reiterata (tratto da “Il Sole 24Ore del 9 -112009”) La cassazione con sentenza 22162/2009 ha chiarito che la reiterazione di un comportamento illecito legittima sempre il licenziamento disciplinare. Ai fini della legittimità del recesso diventa perfino irrilevante il fatto che i nuovi episodi incriminati siano stati commessi in epoca anteriore a una precedente contestazione, sanzionata con la sospensione del servizio. All‟azienda deve infatti essere concesso un lasso di tempo per elaborare i dati e scegliere le adeguate “risposte”. Contro l’uso anomalo vietati i controlli a distanza (tratto da “Il Sole 24Ore del 5 -10-2009”) Le nuove tecnologie permettono di rimanere connessi con i propri interessi anche quando si è in ufficio e si dimentica che Internet e la posta elettronica sono stazioni di lavoro. Non possono essere impiantati audiovisivi o altre apparecchiature che permettono un controllo a distanza dei lavoratori. In tal senso l‟articolo 4 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) è chiaro: se l‟azienda vuole, per esempio, monitorare la navigazione su internet dei propri addetti deve prima parlarne con i sindacati e raggiungere con loro un accordo. Altrimenti, niente da fare. Si deve chiamare in causa l‟ispettore del lavoro. In malattia niente secondo lavoro (da “Il Sole 24Ore” del 06 -11-2009) Fare un secondo lavoro durante i periodi di astensione dalla attività (malattia) può portare alla recessione giustificata non tanto dal compimento di un altro lavoro, quanto dal fatto che questo nuovo impegno può compromettere il suo stato di salute e ritardare il rientro in azienda (sentenza della Cassazione n. 232444/09). Recruiting: dalle agenzie 17000 “Missioni” di lavoro (da “Il Sole 24Ore del 30 -11-2009”) Dicembre si apre con nuove opportunità di impiego offerte da grande distribuzione organizzata, telefonia, ristorazione e vendita. Le figure commerciali e gli esperti nel controllo di gestione hanno più chances di ottenere il posto fisso. Apprendisti con tutele graduali (tratto da “Il Sole 24Ore” del 13 -11-2009) Il ministero del lavoro si è pronunciato sulla natura a tempo indeterminato del rapporto di lavoro di apprendistato. Durante il periodo di tirocinio l‟apprendista può essere licenziato solo per giusta causa o giustificato motivo. La formazione è la strada maestra per gli interinali a caccia di lavoro (tratto da “Affari e finanza del 5-10-2009) Affinare le softskill, migliorare la conoscenza dell’informatica e dell’inglese, colmare i vuoti nelle competenze tecniche. Sono le raccomandazioni che in questo periodo i lavoratori interinali si sentono rivolgere dalle agenzie per il lavoro. Roberta Scrosati [email protected] Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati N. 3 Gennaio 2010 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Colophon HR Time Registrazione al Tribunale di Milano n. 498 del 6 Settembre 2007 Direttore Responsabile: Luigi dell’Olio Coordinatore Comitato Scientifico: Pietro Ichino Comitato Scientifico: Avv. Michele Bignami Avv. Antonio Simonetti Avv. Antonio Toffoletto Avv. Salvatore Trifirò Direttore Editoriale: Pietro Scardillo Comitato di Direzione: Giovanni Facco Giuseppe Fumagalli Piera Marini Piero Quaroni Stefano Sedda Segreteria di Redazione: Alessandra Bertoli Elena Carinelli Roberta Scrosati [email protected] ; [email protected] ; Associazione G.I.D.P. 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I,II,III Edizione) Dott. Pietro Scardillo (Direttore HR Time, rivista dell’Associazione G.I.D.P./ H.R.D.A.) Sono stati altresì nominati : Facco Giovanni (Comdata S.p.A.) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Liguria Apicella Diego (Lloyd's Register Emea) - Vicecoord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Liguria Fiorindo Ermes (Alenia Aeronavali) – Coord. Reg. G.I.D.P./H.R.D.A. Triveneto Tossini Umberto (Automobili Lamborghini Holding S.p.A) – Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Emilia Romagna Ghiretti Arnaldo (Chiesi farmaceutici S.p.A.) – Vicecoord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Emilia Romagna Culini Massimo (Uni Credit Banca di Roma) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Lazio Rapisarda Mario (Sise S.p.A) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Sicilia Progetto grafico e realizzazione a cura di AIR-ATLANTIS via Bordighera 10 20142 Milano 02 36559795 Torna all’indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @