Il progetto Alcol e Lavoro della
Regione Emilia-Romagna:
il ruolo del Medico competente
Cesena 13 novembre 2007
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I CONSUMI
Prevalenza (%) dei consumatori di bevande alcoliche in ITALIA
Frequenze per Regioni. ISTAT 2005
Regioni
Veneto
Trentino-Alto Adige
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Valle d'Aosta
Lombardia
Piemonte
Toscana
Marche
Umbria
Liguria
ITALIA
Abruzzo
Basilicata
Puglia
Lazio
Calabria
Campania
Molise
Sardegna
Sicilia
Consumo nell'anno
76,2
75,4
74,2
73,7
73,1
72,6
72,5
72,4
72,3
70,3
69,8
69,7
68,1
67,0
66,8
66,6
66,6
65,3
64,7
64,0
61,2
Scafato settembre 2006
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I CONSUMI
Binge drinking. 2003 e 2005
30
27
24
21
Maschi 2003
18
Maschi 2005
15
Femmine 2003
12
Femmine 2005
9
6
3
0
11-15
16-17
18-19
20-24
25-29
30-34
35-44
45-54
55-59
60-64
65-74
75 e più
Scafato settembre 2007
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I DATI
L’alcol è il 3° tra i 26 principali fattori di rischio di
malattia e morte prematura in Europa
8000
Tabacco
DALYs (000)*
7000
6000
Ipertensione
5000
Alcol
4000
Ipercolesterol.
3000
Sovrappeso
2000
Scafato settembre 2007
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I DATI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
MAGGIORE PROBABILITA’ DI EVENTI INFORTUNISTICI
internazionale per il Lavoro
Ricerca ASSOCIZIONE
DIRIGENTI RISORSE UMANE
10% - 12% DI TUTTI
I LAVORATORI CON
ETA’ MAGGIORE 16
ANNI HA PROBLEMI
ALCOL CORRELATI
45% DEI MANAGER
PRESENTA UN ABUSO
OCCASIONALE O
CONTINUATIVO CON
L’ALCOL
ILO Organizzazione
Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia 2007, 29-2,158-165
www.gimle.fsm.it
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I DATI: GLI INFORTUNI
MAGGIORE PROBABILITA’ DI EVENTI INFORTUNISTICI
STIME OMS
ALMENO 10% INFORTUNI
VEDONO COME
CONCAUSA L’ALCOL
IN ITALIA QUINDI
80.000 – 100.000
INFORTUNI
DI CUI
120 – 150 MORTALI
ALTRI STUDI
CON MISURA ALCOLEMIA
DOPO INFORTUNI
EVIDENZIANO CHE 4%
PRESENTA SIGNIFICATIVI
LIVELLI DI ALCOLEMIA
STIMA 2500 INFORTUNI
QUELLI CAUSATI
DALL’ALCOL
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I DATI: LAVORI FAVORENTI
ALCUNE ATTIVITA’ LAVORATIVE CHE POSSONO FAVORIRE L’USO
DI ALCOL
che comportano prolungati sforzi fisici
con esposizione a polveri o fumi
che prevedono frequenti situazioni di intrattenimento
(rappresentanti, venditori, baristi, ristoratori)
monotone, ripetitive, eccessivamente meccanicizzate
con bassi livelli di responsabilizzazione.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
I DATI: POTENZUIMENTO E/O
MODIFICA DI EFFETTI
L’INTERAZIONE FRA BEVANDE ALCOLICHE ED ALTRE SOSTANZE
UTILIZZATE, IN PARTICOLARI SITUAZIONI LAVORATIVE,
AUMENTANO IL RISCHIO DI MALATTIE PROFESSIONALI.
Alcol + metalli
Danni al fegato e al sistema nervoso
Alcol + pesticidi
Danni al fegato e al sistema nervoso
Alcol + nitroglicerina
Danni all’apparato cardiovascolare
Alcol + solventi
Danni al fegato e al sistema nervoso
Alcol + rumore
Danni all’apparato uditivo
Alcol + basse temperature
Patologie da raffreddamento (abbassa
la temperatura corporea)
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PIANO NAZIONALE ALCOL E SALUTE
(PNAS) 2007 - 2009
Il Piano Nazionale Alcol e Salute si articola in un insieme di
strategie e azioni che affrontano i problemi posti dalla specifica
duplice valenza dell’alcol in quanto :
1) componente di bevande liberamente prodotte e
commercializzate, socialmente accettate e inserite in schemi
comportamentali ben integrati nella cultura del nostro Paese;
2) sostanza fortemente psicotropa in grado di provocare gravi
dipendenze, al pari delle droghe più pesanti.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PIANO NAZIONALE ALCOL E SALUTE
(PNAS) 2007 - 2009
ALCUNI DEI 10 OBIETTIVI
Ridurre il rischio di problemi alcol correlati che può verificarsi in
una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità
o i locali dove si beve
Aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per l’identificazione
precoce della popolazione a rischio
Mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti per i
soggetti con consumi a rischio o dannosi per gli alcol dipendenti
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PIANO NAZIONALE ALCOL E SALUTE
(PNAS) 2007 - 2009
AREE STRATEGICHE
1) Informazione/educazione
2) Bere e guida
3) Ambienti e luoghi di lavoro
4) Trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcol dipendenza
5) Responsabilità del mondo della produzione e distribuzione
6) Capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso
dell’alcol
7) Potenzialità delle Organizzazioni non governative
8) Monitoraggio del danno alcol correlato e delle relative politiche di
contrasto
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PIANO NAZIONALE ALCOL E SALUTE
(PNAS) 2007 - 2009
AREA STRATEGICA SUI LUOGHI DI LAVORO
Risultati attesi
Riduzione del danno prodotto dall’alcol sui luoghi di lavoro, in
particolare nei luoghi di lavoro a rischio per la salute e la sicurezza
di terzi, soprattutto per quanto attiene alla violenza e agli incidenti
Azioni
Attivare la collaborazione del mondo delle imprese e delle organizzazioni
sindacali, nell’ambito di quanto previsto dalle normative sulla sicurezza
nonché dalla Legge 125/2001, per promuovere nei luoghi di lavoro una
politica sull’alcol fondata sull’educazione, la promozione della salute, la
tempestiva identificazione o auto identificazione dei soggetti a rischio e la
possibilità di intraprendere, nel pieno rispetto della privacy, trattamenti
integrati resi disponibili presso le strutture sanitarie e socio sanitarie
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
GUADAGNARE SALUTE
Il Documento Programmatico
“GUADAGNARE SALUTE - RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI”
definisce/individua/promuove
campagne informative
che mirano a modificare
4 rischi principali
che favoriscono l’insorgere di malattie degenerative
di grande rilevanza epidemiologica:
FUMO, ALCOL, SCORRETTA ALIMENTAZIONE, INATTIVITÀ FISICA
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
GUADAGNARE SALUTE
IL MINISTERO PROMUOVE STILI DI VITA SANI
utilizzando i luoghi di lavoro
quale ambiente particolarmente adeguato,
data l’alta e stabile concentrazione di persone di varia
identità socio demografica,
per la realizzazione di azioni di prevenzione fondate
sull’informazione, l’educazione e la tempestiva
identificazione o auto identificazione di soggetti a rischio
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
GUADAGNARE SALUTE
STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO
Ridurre la disponibilità di bevande alcoliche favorendone la
limitazione del consumo in tutti i luoghi di lavoro e controllando il
rispetto del divieto assoluto di assunzione nei luoghi di lavoro a
rischio, individuati ai sensi della Legge 151/2001
Implementare azioni di prevenzione nei luoghi di lavoro a rischio per
la salute e la sicurezza di terzi individuati ai sensi dell’art. 15 della
Legge 151/2001 per supportare il rispetto del divieto assoluto di
assunzione di bevande alcoliche sancito dalla stessa legge
Favorire l’ingresso dei lavoratori con problemi alcol correlati che ne
facciano richiesta, nel pieno rispetto della privacy, in programmi di
trattamento per la disassuefazione
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Art. 15. Legge 125/2001
(Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)
1. Nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di
infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la
salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e
della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità,
da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge, è fatto divieto di assunzione e di
somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Art. 15. Legge 125 2001
(Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)
2. Per le finalità previste dal presente articolo i controlli
alcolimetrici nei luoghi di
lavoro possono essere effettuati
esclusivamente dal medico competente ai sensi dell'articolo 2,
comma 1, lettera d), del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626,
e successive modificazioni, ovvero dai medici del lavoro dei servizi
per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro con
funzioni di vigilanza competenti per territorio delle aziende unità
sanitarie locali.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Art. 15. Legge 125 2001
(Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)
3. Ai lavoratori affetti da patologie alcol correlate che intendano
accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso i
servizi di cui all'articolo 9, comma 1, o presso altre strutture
riabilitative, si applica l'articolo 124 del testo unico delle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope,
prevenzione, cura e
riabilitazione
dei
relativi
stati
di
tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.
4. Chiunque contravvenga alle disposizioni di cui al comma 1 è
punito con la sanzione amministrativa consistente nel pagamento
di una somma da lire 1 milione a lire 5 milioni.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano
Intesa in materia di individuazione delle attività lavorative
che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro
ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi ai
fini del divieto di assunzione e di somministrazione di
bevande alcoliche e superalcoliche ai sensi dell’art. 15
della legge 30 marzo 2001, n. 125
Intesa ai sensi dell’art. 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n. 131
Repertorio Atti n. 2540 del 16 marzo 2006
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
La Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e
le Province autonome di Trento e Bolzano
Nella seduta odierna del 16 marzo 2006
Visto l’art. 117 della Costituzione
Visto l’articolo 15 della legge 30 marzo 2001, n. 125, recante
“Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati”
che attribuisce al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di
concerto con il Ministro della salute, il compito di individuare le
attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni
sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei
terzi per le quali è fatto divieto di assunzione e di
somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche;
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
SANCISCE L’INTESA
Ai sensi dell’art. 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n. 131,
sull’individuazione delle attività lavorative che comportano un
elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza,
l’incolumità o la salute dei terzi per le quali è fatto divieto di
assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e
superalcoliche, nei seguenti termini:
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Art. 1 (Attività lavorative a rischio)
1. Le attività lavorative che comportano un elevato rischio di
infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la
salute dei terzi, per le quali si fa divieto di assunzione e di
somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, ai sensi
dell’articolo 15 della legge 30 marzo 2001, n. 125, sono quelle
individuate nell’Allegato I, che forma parte integrante della
seguente intesa.
2. In relazione alla peculiarità dei compiti istituzionali e delle
esigenze connesse all’espletamento delle correlate mansioni, al
personale delle Forze armate, delle Forze di polizia, degli altri
Corpi armati e del Corpo nazionale di Vigili del fuoco, si
applicano le disposizioni previste dai rispettivi ordinamenti in
materia di idoneità fisica, psichica e attitudinale al servizio, per
gli aspetti disciplinati dalla presente intesa.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
Allegato I
ATTIVITA' LAVORATIVE CHE COMPORTANO UN ELEVATO
RISCHIO DI INFORTUNI SUL LAVORO OVVERO PER LA
SICUREZZA, L'INCOLUMITA' O LA SALUTE DEI TERZI.
1) attivita' per le quali e' richiesto un certificato di abilitazione per
l'espletamento dei seguenti lavori pericolosi:
a) impiego di gas tossici
b) conduzione di generatori di vapore
c) attivita' di fochino
d) fabbricazione e uso di fuochi artificiali
e) vendita di fitosanitari,
f) direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari
g) manutenzione degli ascensori
2) dirigenti e preposti al controllo dei processi produttivi e alla
sorveglianza dei sistemi di sicurezza negli impianti a rischio di incidenti
rilevanti
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
3) sovrintendenza ai lavori previsti dagli articoli 236 e 237 del Decreto
dei Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547;
4) mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in
qualita' di: medico specialista in anestesia e rianimazione; medico
specialista in chirurgia; medico ed infermiere di bordo; medico
comunque preposto ad attivita' diagnostiche e terapeutiche;
infermiere; operatore socio-sanitario; ostetrica caposala e ferrista;
5) vigilatrice di infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice,
addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni
sociali e socio-sanitarie svolte in strutture pubbliche e private;
6) attivita' di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni
ordine e grado;
7) mansioni comportanti l'obbligo della dotazione del porto d'armi,
ivi comprese le attivita' di guardia particolare e giurata;
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
8) mansioni inerenti le seguenti attivita' di trasporto:
a) addetti alla guida di veicoli stradali per i quali e‘ richiesto il
possesso della patente di guida categoria B, C, D, E, e quelli per i quali
e' richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di
taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il
certificato di formazione professionale per guida di veicoli che
trasportano merci pericolose su strada;
b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e
alla sicurezza dell'esercizio ferroviario;
…………………………………………………………………………………..
p) addetti alla guida di' macchine di movimentazione terra e
merci;
9) addetto e responsabile della produzione, confezionamento,
detenzione, trasporto e vendita di esplosivi;
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
NORMATIVA
10) lavoratori addetti ai comparti della edilizia e delle costruzioni e
tutte le mansioni che prevedono attivita' in quota, oltre i due metri di
altezza;
11) capi forno e conduttori addetti ai forni di fusione;
12) tecnici di manutenzione degli impianti nucleari;
13) operatori e addetti a sostanze potenzialmente esplosive e
infiammabili, settore idrocarburi;
14) tutte le mansioni che si svolgono in cave e miniere.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE
Servizio salute
mentale, Dipendenze
patologiche e Salute
in carcere
Servizio sanità
pubblica
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI
LUOGHI DI LAVORO
l’integrazione delle pratiche di prevenzione e sicurezza occupazionali con
programmi di promozione della salute nei luoghi di lavoro incrementa
l’efficacia della tutela della salute dei lavoratori nel suo complesso
la promozione della salute nei luoghi di lavoro può essere definita come la
combinazione degli sforzi congiunti realizzati da datori di lavoro,
lavoratori, medici e altri operatori sanitari e società per migliorare la salute
e il benessere della persone nei luoghi di lavoro.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI
LUOGHI DI LAVORO
Igiene e sicurezza
del lavoro
Stili di vita salutari
individuali
Promozione della
salute nei luoghi di
lavoro
Organizzazione del lavoro
La promozione della salute
nei luoghi di lavoro è
tipicamente focalizzata sui
comportamenti individuali in
grado di influenzare
negativamente lo stato di
salute quali l’alcol e il fumo
di tabacco
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
FINALITÀ
PROMOZIONE DI AMBIENTI DI LAVORO ALCOL FREE
prevenzione e gestione delle problematiche alcol-correlate
negli ambienti di lavoro della Regione Emilia-Romagna
OBIETTIVI GENERALI
favorire la conoscenza della legislazione specifica negli ambienti di
lavoro e fornire assistenza alle aziende del territorio regionale per la sua
applicazione
ridurre i consumi di bevande alcoliche nella popolazione occupata del
territorio regionale;
ridurre, attraverso la limitazione dei consumi alcolici, i rischi di
infortuni sul lavoro, di incidenti stradali e domestici e l’insorgere o
l’aggravarsi di patologie alcol correlate;
favorire l’accesso dei cittadini lavoratori e dei loro familiari ai servizi
territoriali per la cura e la riabilitazione dai problemi alcol correlati
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
OBIETTIVI GENERALI
ampliare le conoscenze sul tema specifico, relative ad opinioni ed
atteggiamenti dei lavoratori e a modalità di gestione di casi da parte
della dirigenza aziendale formando campioni regionali significativi
informare i lavoratori, le direzioni aziendali e le figure aventi ruolo di
responsabilità nell’azienda (RSPP, RLS, RSU, medici competenti, capi
reparto, capi turno) sulle problematiche alcol correlate, nell’ottica di
migliorare la qualità della vita riducendo i comportamenti a rischio ed i
problemi di salute
collaborare con le Associazioni di volontariato e con i soggetti del
mondo del lavoro (parti sociali, Medici Competenti) al fine di prevenire e
gestire, nel rispetto della tutela dei lavoratori e della privacy, le
problematiche alcol correlate;
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
OBIETTIVI SPECIFICI
costituzione di un gruppo di coordinamento regionale “Alcol e
Lavoro” con il compito di elaborare percorsi di ricerca per accrescere le
conoscenze, indirizzi operativi rivolti alle Aziende Sanitarie ed
indicazioni per le attività produttive presenti sul territorio regionale con
particolare riguardo al Medico Competente, figura chiave nel prevenire
e gestire le problematiche alcol correlate
potenziamento del rapporto con il Medico Competente e, con la
collaborazione delle Associazioni che li rappresentano, diffusione di
indicazioni sugli interventi e di linee guida sull’idoneità
costituzione, in ogni Azienda Sanitaria, di una équipe multi
disciplinare composta dai Servizi PSAL e delle Dipendenze Patologiche
con il compito di realizzare e gestire direttamente interventi di
prevenzione nelle aziende produttive del territorio di riferimento;
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
OBIETTIVI SPECIFICI
realizzazione di un corso di formazione per gli operatori che
costituiscono le équipe di progetto delle Aziende Sanitarie
sviluppo della collaborazione professionale e della integrazione
operativa tra i Servizi PSAL e delle Dipendenze Patologiche,
finalizzate ad offrire servizi e assistenza ognuno per le proprie
competenze
definizione di modelli di intervento diretto in azienda, con
predisposizione di strumenti e materiali ad hoc
fornitura di supporto tecnico, professionale e scientifico per
l’adozione dei progetti aziendali e la realizzazione pratica degli
interventi in azienda (compresa la fornitura di un kit operativo da
utilizzare).
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
I MATERIALI
scheda d’azienda
schede per le interviste per dirigenti,
RSPP, RLS, medici competenti
questionari della salute per lavoratori
opuscolo informativo
alcolmetro
pacchetto di slide per gli interventi
informativi
manuale
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
OBIETTIVO AZIENDA USL
la messa a punto di programmi di intervento finalizzati a
promuovere
AMBIENTI DI LAVORO ALCOL FREE
attraverso la prevenzione e la gestione delle problematiche alcol
correlate che si possono manifestare, predisposti in modo
integrato da due Servizi, ognuno per le proprie competenze
Servizi di Prevenzione e
Sicurezza negli Ambienti di
Lavoro (SPSAL)
che svolgono attività a tutela
della salute e della sicurezza
dei lavoratori
Servizi delle Dipendenze
patologiche che hanno
compiti di diagnosi e cura di
problemi alcol correlati
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL PROGETTO REGIONALE
OBIETTIVO AZIENDA USL
individuazione di aziende pubbliche o private (almeno 1 di grandi
dimensioni o, in alternativa, 2 medio/grandi) attive nel territorio
di riferimento in cui proporre interventi di tipo conoscitivo ed
informativo:
interviste alle direzioni aziendali, capi reparto, capi
turno, RSPP, RLS, medici competenti
questionari anonimi ai lavoratori
realizzazione di incontri di informazione specifica per
tutti i soggetti
predisposizione di protocolli operativi
15 AZIENDE – CIRCA 6000 LAVORATORI E 300 DIRIGENTI
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
I PRESUPPOSTI
C’è una legge da applicare
C’è (o ci potrebbe essere) un problema di salute a carico di un
lavoratore (o di un gruppo)
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
Legge 125/2001 - Art. 15
(Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)
1. Nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di
infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la
salute dei terzi, individuate con decreto …..
è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande
alcoliche e superalcoliche.
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
ASSUNZIONE
è un processo attivo
il destinatario del divieto è il lavoratore
Art. 15, comma 3: Chiunque contravvenga alle disposizioni di cui al
comma 1 è punito con la sanzione amministrativa consistente nel
pagamento di una somma da lire 1 milione a lire 5 milioni
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
SOMMINISTRAZIONE
è un processo passivo
il destinatario del divieto è il datore di lavoro
Art. 15, comma 3: Chiunque contravvenga alle disposizioni di cui al
comma 1 è punito con la sanzione amministrativa consistente nel
pagamento di una somma da lire 1 milione a lire 5 milioni
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
OBBLIGO DEL LAVORATORE
non assumere alcolici durante il lavoro
OBBLIGO DEL DATORE DI LAVORO
non concedere l’assunzione di alcolici durante il lavoro anzi
sorvegliare per evitare anche la minima assunzione
motivare il divieto informando i lavoratori
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
VALUTAZIONE (DEI RISCHI)
Nell’ambito del processo di valutazione (dei rischi) l’azienda
prende in considerazione anche questo aspetto poiché anche i
comportamenti individuali, quando possono avere conseguenze
sulla sicurezza e sulla salute propria e di altri, devono essere
oggetto di valutazione da parte del datore di lavoro
Mette a punto un modello organizzativo in grado di far fronte al
problema
prevenendo
gestendo
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
IL DATORE DI LAVORO
Definisce le mansioni a rischio (secondo la legge) per le quali
vige il divieto di assunzione e somministrazione di alcolici
Sulla base del contenuto dell’Atto di Intesa del 16/3/2006
analizza le mansioni e le attività presenti
Nel caso di corrispondenza applica il divieto
Individua le mansioni non a rischio per i lavoratori con
problematiche alcol correlate
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
VALUTAZIONE (DEI RISCHI)
Tale valutazione può essere effettuata anche per le attività
lavorative che non rientrano nell’allegato all’Atto di Intesa, in
cui, pur in assenza di riferimento preciso nell’elenco, per le
caratteristiche della mansione (comunque a rischio per sé e/o
per gli altri) si ritiene utile “consigliare” l’astensione dal
consumo di alcolici
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
Art. 4 (Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto)
Il datore di lavoro…. valuta tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari …
All'esito della valutazione …. il datore di lavoro elabora un
documento
una relazione sulla valutazione dei rischi
l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
Art. 4 (Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto)
Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per la sicurezza e
la salute dei lavoratori, e in particolare :
c) nell'affidare i compiti ai lavoratori tiene conto delle
capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro
salute e alla sicurezza;
f) richiede l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle
norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia
di sicurezza e di igiene del lavoro ….
PROGETTO ALCOL E LAVORO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
IL DATORE DI LAVORO
ELABORA UNA POLITICA AZIENDALE DI PREVENZIONE E DI
GESTIONE DEI PROBLEMI CORRELATI AL CONSUMO DI
ALCOL E ALTRE SOSTANZE PSICOTROPE:
documento scritto, contenente il divieto e le mansioni e le regole di
comportamento da portare a conoscenza dei lavoratori
informazione e formazione
consenso informato per gli accertamenti e l’uso dei dati
garanzia del rispetto della privacy
assistenza ai dipendenti con problemi
dichiarazione delle sanzioni previste (dalla legge e dai regolamenti
aziendali)
stabilisce metodi di controllo sul divieto di assunzione di alcol e sul
rispetto delle regole aziendali
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Affrontare il “problema dell’alcol”
in Azienda
IL “REGOLAMENTO”
descrive la “politica” aziendale sull’argomento (può essere
inteso come il programma delle misure all’interno del
documento di valutazione dei rischi)
Ipotesi: “azienda senza alcol”
al proprio interno (in mensa, dai distributori automatici,
negli uffici dei dirigenti...)
l’alcol è bandito
Quest’azione deve essere accompagnata da un’adeguata sensibilizzazione
interna (materiale informativo, incontri ad hoc o all’interno dell’informazione e
formazione prevista per legge con coinvolgimento di tutti i soggetti: operai,
impiegati, dirigenti e preposti, RSPP, … medico competente)
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Affrontare il “problema dell’alcol”
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Ipotesi: “azienda senza alcol”
può estendersi anche all’esterno?
Ad esempio: nelle convenzioni con mense esterne per la
somministrazione di pasti escludere le bevande alcoliche
Si tratta di un messaggio educativo: nessun atteggiamento
di tipo proibizionista
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Affrontare il “problema dell’alcol”
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IL DATORE DI LAVORO
Affida compiti specifici alle varie figure
RSPP
Preposti
RLS
Addetti al Primo Soccorso
Medico competente
……………………….
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in Azienda
IL MEDICO COMPETENTE
DUE ATTIVITA’ PRINCIPALI
Promozione della
salute
verso il gruppo
verso il singolo
Azioni collegate al
rilascio del giudizio di
idoneità
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IL MEDICO COMPETENTE
DUE ATTIVITA’ PRINCIPALI
Partecipazione alla
redazione del
“regolamento”
Promozione della
salute
verso il gruppo
Attività informativa:
riunioni periodiche e/o ad
hoc; produzione e
diffusione di materiale
specifico..
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Affrontare il “problema dell’alcol”
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IL MEDICO COMPETENTE
DUE ATTIVITA’ PRINCIPALI
Promozione della salute verso il singolo
In fase di visita (sia preventiva che periodica)
Durante la raccolta anamnestica verifica il grado di conoscenza del
problema e inserisce elementi informativi/educativi sui concetti relativi ai
rischi legati al consumo di alcolici (sul lavoro e nella vita di tutti i giorni)
Ricorda le regole a cui attenersi (sia le norme di legge che quelle inserite
nella politica aziendale)
Descrive il modello preventivo e di supporto interno all’azienda ed esterno
a cui il lavoratore può fare riferimento
Al bisogno (visita straordinaria e/o segnalazione)
Vedi sopra
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Affrontare il “problema dell’alcol”
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IL MEDICO COMPETENTE
L’intervento del medico competente sul singolo lavoratore va
graduato secondo le modalità di consumo di alcol
Consumo responsabile o
moderato
Informazione/educazione
alla salute
Consumo problematico (a
rischio o dannoso)
Intervento breve
(counselling e follow up)
Consumo elevato (abuso e Richiesta di supporto
dipendenza
specialistico + follow up
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IL MEDICO COMPETENTE
in caso di mansioni
inserite nell’elenco delle attività per le quali vige il divieto
non deve modificare/adeguare i protocolli sanitari in uso
la legge 125/2001 prevede l’esecuzione di test alcolimetrici
ma soltanto per la verifica del divieto in quanto test che
fotografa il momento
la sorveglianza sanitaria è prevista per legge per prevenire
malattie professionali e non è prevista per il rischio
infortunistico
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IL MEDICO COMPETENTE
idoneità alla mansione - in caso di mansioni
inserite nell’elenco delle attività per le quali vige il divieto
soltanto in casi selezionati se, a seguito delle visite
previste dall’art. 16 del D. Lgs. 626/94, dovesse avere il
motivato sospetto di essere in presenza di di uno specifico
problema di alcolismo cronico/problematico, tale da
rendere problematica l’espressione del giudizio di idoneità
sulla base dell’art. 17, comma 2, può richiedere ulteriori
accertamenti sanitari
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IL MEDICO COMPETENTE
idoneità alla mansione - in caso di mansioni
inserite nell’elenco delle attività per le quali vige il divieto
per i lavoratori sottoposti ad obbligo di sorveglianza sanitaria
(art. 16 del D. Lgs. 626/94)
il medico competente può effettuare una visita medica straordinaria
anche al bisogno o su segnalazione
(trasformandola in una visita periodica a tutti gli effetti),
esprimendo il giudizio di idoneità
In caso di non idoneità il lavoratore o il datore di lavoro
possono fare ricorso alla commissione medica
ex art. 17 del D. Lgs. 626/94
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IL MEDICO COMPETENTE
importante distinguere e diagnosticare
INTOSSICAZIONE ALCOLICA ACUTA
test alcolimetrico (verifica ed analisi dello stato in corso)
meglio non invasivo
etilometro
ABUSO ALCOLICO CRONICO
indici precoci di tipo comportamentale
anamnesi individuale – esame obiettivo
esami di laboratorio: gamma GT, MCV, rapporto AST/ALT. CDT
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IL MEDICO COMPETENTE
test alcolimetrico
i lavoratori appartenenti alle categorie elencate
“possono” e non “devono”
essere sottoposti a controlli
è concessa una discrezionalità.
in generale intervento di scarsa utilità: potrebbe essere
vissuto come una sorta di controllo poliziesco
il medico competente ha bisogno di mantenere un
rapporto di fiducia con il lavoratore
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in Azienda
IL MEDICO COMPETENTE
idoneità alla mansione: consulenza specialistica
il medico competente può fare ricorso a
(medici) specialisti esterni
per raccogliere elementi necessari
per la formulazione del giudizio (art. 17 del D. Lgs. 626/94)
i Centri Alcologici dei Servizi Dipendenze Patologiche
possono svolgere questo compito
stiamo definendo gli aspetti organizzativo/procedurali
(modalità di invio, costi, tempi,
ritorno e riservatezza delle informazioni …)
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IL MEDICO COMPETENTE
idoneità alla mansione
i lavoratori, che dovessero presentare patologie alcol correlate,
per i quali non fosse possibile individuare all’interno
dell’azienda una mansione a minor rischio, dovranno essere
invitati dal medico competente ad accedere ai programmi
terapeutici e riabilitativi previsti dal Testo unico delle Leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope
i Centri Alcologici dei Servizi Dipendenze Patologiche
hanno questo compito
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IL MEDICO COMPETENTE
costruire la rete finalizzata al recupero del lavoratore con
abuso cronico/dipendenza da alcol
Medici competenti – Datori di lavoro (RSPP)
RLS - RSU
Centri Alcologici dei Servizi per le Dipendenze Patologiche
Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
Medici di Medicina Generale
Associazioni del Volontariato sociale
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Il Progetto regionale Alcol e Lavoro il ruolo del Medico Competente