Profilo di Leader+
kf-af-07-007-IT-C
Nome:
Leader («Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale»)
Tipo di programma:
Commissione europea
iniziativa comunitaria
Settori selezionati:
Leader+ si articola nelle seguenti tre azioni:
• azione 1: sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato fondate su un approccio ascendente;
• azione 2: sostegno alla cooperazione fra territori rurali;
• azione 3: creazione di reti.
Temi strategici catalizzatori:
,EADER
.BHB[JOF
i temi catalizzatori di Leader+, stabiliti dalla Commissione sono:
• utilizzare in misura ottimale le risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di
interesse comunitario;
• miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali;
• valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante azioni collettive l’accesso
ai mercati per le piccole strutture produttive;
• utilizzazione di nuovi know-how e nuove tecnologie per aumentare la competitività dei prodotti e dei servizi delle zone rurali.
Destinatari e progetti ammissibili:
L’assistenza finanziaria nell’ambito di Leader+ viene concessa a partenariati, gruppi di azione locale (GAL) provenienti dal settore pubblico, privato e non profit, per attuare programmi di sviluppo
locale nei propri territori. Leader+ è stato ideato per aiutare gli attori rurali a studiare il potenziale
a lungo termine della propria regione locale. Esso incoraggia l’attuazione di strategie integrate, di
alta qualità e originali per lo sviluppo sostenibile, nonché la cooperazione nazionale e transnazionale. Al fine di concentrare le risorse comunitarie sulle strategie locali più promettenti e per far sì
che queste ultime producano il massimo dei risultati, il finanziamento viene concesso solo ad un
numero limitato di territori rurali in base ad un approccio selettivo. La procedura di selezione è
aperta e rigorosa.
Nell’ambito di ogni programma di sviluppo locale possono essere finanziati singoli progetti che
rientrano nella strategia locale. Tutti i progetti ammissibili al finanziamento nell’ambito del Fondo
europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG), del Fondo europeo di sviluppo regionale
(FESR) e del Fondo sociale europeo (FSE) sono ammissibili a titolo di Leader+.
A livello decisionale dei GAL, i partner economici e sociali e le associazioni devono rappresentare
almeno il 50 % del partenariato locale.
Durata del periodo di programmazione:
Articolo speciale
Creazione di reti
nell’ambito di Leader+
2000-2006.
Sovvenzione comunitaria:
La dotazione totale per i programmi è di 5 046,5 milioni di euro, di cui 2 106,3 milioni (2 143,5 milioni a seguito del calcolo dell’indicizzazione a medio termine) finanziati dal FEAOG-orientamento
e il resto da contributi pubblici e privati.
ISSN 1830-1096
IT
7 • 2007
Leader+
Magazine
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Leader+
Magazine
In una parola
• Creazione di reti
Leader+ Magazine viene pubblicato tre volte all’anno dall’Osservatorio delle zone rurali.
Leader+ in azione
• Ristrutturazione sostenibile di Texel
• Ecoteca Fluvial: una scuola galleggiante per lo sviluppo rurale
• Uno strumento per il trasporto basato su Internet
•Freddie’s Food Biz 2006
Leader («Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale») è un’iniziativa comunitaria lanciata dalla Commissione europea e coordinata dalla sua direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale (unità F.3). Il contenuto di Leader+ Magazine non riflette
necessariamente l’opinione delle istituzioni dell’Unione europea.
Articolo speciale
• Il significato della creazione di reti per il passato, il presente e il futuro di Leader
Comitato editoriale: Osservatorio europeo delle zone rurali
Migliorare la qualità di vita nelle zone rurali
• Danimarca — Indagine conoscitiva
• Spagna — Centro di sviluppo per l’infanzia: una ludoteca
Responsabile legale: Josefine Loriz-Hoffmann, Commissione europea, DG Agricoltura e sviluppo rurale, unità F.3, rue de la Loi 130, B-1040 Bruxelles
Collaboratori di questo numero: unità di rete nazionali Leader+ e gruppi di azione locale
Valorizzare i prodotti locali
• Gotland, l’«isola del cibo» — Creazione di una rete di vendita
• Irlanda — Glenbarrow Farms: aggiunta di valore tramite la creazione di un marchio
Fotografie: la proprietà legale delle fotografie è della Commissione europea, salvo ove altrimenti indicato.
Utilizzare in misura ottimale le risorse naturali e culturali
• Italia — Promozione di una regione attraverso la certificazione di area
• Paesi Bassi — Uno spiraglio sul passato
Fotografia di copertina: Tihany, Ungheria
Utilizzazione di nuovo know-how e nuove tecnologie
• Regno Unito — Riciclaggio di cumuli di pneumatici nelle montagne del Mourne
• Germania — Riscaldamento mediante biomasse: coltivazione del legno
per la produzione di energia in Lusazia
Cooperazione allo sviluppo rurale
•Austria e Germania — Imparare dall’Europa
• Italia e Belgio — Rural Quality Network
Donne e giovani in Leader+
• Lussemburgo: intervista a Françoise Bonert, direttore GAL
•Francia — «Espace Femmes»: solidarietà femminile
Nuovi Stati membri
• Leader al lavoro nella Repubblica ceca
• Esperienze ricavate dalla preparazione del nuovo asse Leader
Notizie Leader+
• Seminario dell’Osservatorio Leader+: Leader nei nuovi Stati membri, Tihany, Ungheria
Con la presente pubblicazione la Commissione europea intende promuovere l’informazione del pubblico sull’iniziativa comunitaria Leader+. Il nostro obiettivo è quello di diffondere informazioni esatte ed aggiornate. Qualora ci venissero segnalati
errori, provvederemo a correggerli. Tuttavia, la Commissione declina ogni responsabilità riguardo alle informazioni contenute nella presente pubblicazione, in particolare per quanto concerne i dati finanziari relativi ai progetti descritti e l’ammissibilità delle spese. I lettori sono quindi pregati di utilizzare tali informazioni con le
dovute precauzioni e devono essere consapevoli che le utilizzano a proprio rischio.
Leader+ Magazine
7 • 2007
Leader+ Magazine viene pubblicato in ventidue lingue ufficiali dell’Unione europea e ha
una tiratura di 37 925 copie.
Per ulteriori informazioni: Leader+ Contact Point, Rue du Marteau 81, B-1000 Bruxelles.
Tel. (32-2) 235 20 20; fax (32-2) 280 04 38; e-mail: [email protected]
Internet: http://ec.europa.eu/leaderplus
© Comunità europee, 2007
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte
Manoscritto terminato nel dicembre 2006
Stampato in Italia
stampato su carta sbiancata senza cloro
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Inviare un messaggio e-mail all’indirizzo [email protected] oppure spedire la propria richiesta via fax, indicando i propri dati completi e la quantità e la versione linguistica desiderate, a:
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B-1000 Brussels
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nostra lista di distribuzione, registrarsi online utilizzando il modulo disponibile al se­
guente indirizzo:
http://ec.europa.eu/leaderplus
IN UNA PAROLA
Creazione di reti
È
noto che i molti punti di forza dell’approccio Leader
risiedono nel modo in cui tenta di risolvere i problemi che devono affrontare le zone rurali europee. Un
esempio in proposito è la ricerca di soluzioni locali, ma
anche l’organizzazione di uno scambio di idee a livello nazionale ed europeo. In termini concreti, l’approccio Leader
consiste nel mobilitare gli attori locali per renderli partecipi del futuro della regione in cui vivono e nel far conoscere
le zone rurali ad altri territori, scambiando e trasferendo
esperienze tramite la creazione di reti. Sono questi i punti
di forza di tale approccio. Per questo motivo, nell’ambito
dell’azione 3 dell’iniziativa Leader+ si era previsto di sostenere la creazione di reti quale componente obbligatoria
in ogni Stato membro e non facoltativa, come avveniva in
Leader II.
di Uwe Lerbs,
Commissione europea,
DG Agricoltura
e sviluppo rurale,
unità F.3
rio decentrato in un nuovo Stato membro. Come si potrà
leggere più avanti nella presente pubblicazione, questo
evento, che è stato organizzato in Ungheria, ha attirato
quasi 300 partecipanti, per la maggior parte provenienti
da altri nuovi Stati membri e per i quali avere la possibilità
di incontrarsi di persona, di partecipare a gruppi di lavoro
mirati e di condurre effettivamente riunioni personalizzate
è stata un’esperienza preziosa che, ne sono certo, sarà molto proficua per le loro attività future.
Chiaramente, Leader+ ha cercato di continuare a promuovere lo scambio di risultati, esperienze e know-how nelle
comunità rurali e questo compito verrà senz’altro portato
avanti anche nel nuovo periodo di programmazione, con
l’integrazione dell’ideologia di rete Leader nell’ambito dello sviluppo rurale. Analogamente, entra in gioco anche il
collegamento in rete a livello europeo e nazionale e, come
verrà esposto nell’articolo speciale della presente pubblicazione, sarà possibile apprezzare appieno la varietà e il
ruolo delle diverse organizzazioni ufficiali e informali, siano esse «Europe Direct», le unità di rete nazionali, l’Osservatorio europeo, le associazioni dei gruppi di azione locale
o anche gli stessi gruppi di azione locale in rappresentanza
di una rete locale.
Non va dimenticato, naturalmente, l’ottimo lavoro svolto
costantemente a livello nazionale. Le reti rurali nazionali, e
in particolare le unità di rete nazionali Leader+, forniscono
ai GAL e alle altre parti interessate una grande varietà di informazioni e opportunità (attraverso eventi, pubblicazioni
e siti web), per creare reti e scambiare opinioni sulle buone
pratiche e sui progetti innovativi, ed è importante che ciò
continui nel prossimo periodo di programmazione.
Vorrei infine cogliere questa opportunità per sottolineare
l’importanza delle reti ed esortare tutti voi a sfruttare tutte le opportunità di collegamento e soprattutto ad essere
consapevoli dell’importanza della creazione di una rete a
livello di progetto. Sono molti gli esempi che dimostrano
come il successo di un progetto dipenda in larga misura
dalle reti create per la sua elaborazione e/o esecuzione. Lo
attestano molti esempi di casi illustrati in questa edizione,
relativi soprattutto ad Austria, Italia e Svezia, nonché il progetto di cooperazione tra Belgio e Italia. Progetti simili e
complementari dovrebbero essere messi in relazione attraverso progetti di cooperazione, nonché nell’ambito di
una strategia di capitalizzazione e diffusione di esperienze
a livello nazionale ed europeo. In effetti, sono convinto che
in termini di sviluppo rurale sostenibile non sia esagerato
esaltare l’importanza del ruolo svolto dalle reti rurali europee nel raggiungimento di tali obiettivi.
A livello europeo, l’Osservatorio offre a tutti gli attori rurali
europei buone possibilità di confronto sulle azioni in corso
nell’ambito dell’iniziativa Leader+. Al pari di molte strutture nazionali esistenti, l’Osservatorio Leader+ ha organizzato un gran numero di eventi e ha realizzato diverse pubblicazioni (tra cui Leader+ Magazine). Eventi quali la «Fiera
della cooperazione», tenutasi nel giugno del 2005, offrono
un’opportunità di questo tipo agli attori rurali, soprattutto
ai GAL Leader+ degli Stati membri, al fine di collegarsi in
rete, scambiare esperienze, cercare partner per la cooperazione transnazionale e, non ultimo, aiutare altri partenariati
locali a preparare le loro future strategie di sviluppo rurale.
Per questo motivo, la Commissione europea ha attributo
grande importanza all’organizzazione del primo semina-
Leader+ Magazine
7 • 2007
Leader+ IN AZIONE
Ristrutturazione sostenibile di Texel
Il turismo è economicamente molto
importante per l’isola di Texel e, per
il suo comune, lo sviluppo sostenibile è un elemento chiave della strategia turistica.
Alla luce di questa considerazione, la «Stichting Duurzaam Texel»
(Fondazione per un Texel sostenibile) ha elaborato un progetto che
potrebbe consentire, in futuro, la
ristrutturazione sostenibile di alcune migliaia di case di vacanza. La
fondazione è una cooperativa di
imprenditori e organizzazioni non
governative che avvia e incentiva attività di promozione
dello sviluppo sostenibile. È attiva in sei ambiti principali,
compresa l’edilizia sostenibile, ed è finanziata dal consiglio
di Texel, dalla provincia di Noord-Holland, dalla comunità
commerciale di Texel e da vari altri investitori.
Inizialmente, quando furono costruite, molte delle
case di vacanza dell’isola erano destinate a un utilizzo
estivo. Oggi vengono occupate tutto l’anno e richiedono, pertanto, migliori livelli di isolamento, fattore importante anche dal punto di vista del risparmio energetico. Poiché vi è una disponibilità limitata di terreno
per costruire nuove case di vacanza, circa metà delle
3 600 casette dovranno essere ristrutturate o ricostruite nel prossimo decennio.
Date le scarse conoscenze sulla ristrutturazione delle
case di vacanza, sia a Texel sia in altre regioni, «Stichting
Duurzaam Texel» ha intravisto un’opportunità nell’ambito
di Leader+. I contributi di Leader+ verranno utilizzati per
finanziare ricerche sulla ristrutturazione sostenibile, per far
conoscere i risultati al gruppo bersaglio e per finanziare la
ristrutturazione di una casa di vacanza modello. In questo
modo, Leader+ apporterà un contributo significativo al ri-
Leader+ Magazine
sparmio energetico a Texel e fornirà, al contempo, alloggi
turistici di qualità migliore.
Stato membro: Paesi Bassi
Regione: Noord Holland
Nome del GAL: Kop van Noord-Holland en Texel
Costo totale del progetto: 90 200 euro
UE: 27 000 euro
Altri fondi pubblici: 18 000 euro
Fondi privati: 45 200 euro
Nome del referente: Nienke Bloksma,
Stichting Duurzaam Texel.
E-mail: [email protected]
Sito web:
http://www.duurzaamtexel.nl/uk/building_holiday.
html
Fotografia gentilmente concessa dall’unità
di rete nazionale olandese
7 • 2007
Ecoteca Fluvial:
una scuola galleggiante per lo sviluppo rurale
Questo progetto, denominato «Ecoteca Fluvial — Vector de Desenvolvimento do Grande Rio do Sul»,
prevede il finanziamento di Leader+
per l’acquisizione e la trasformazione di una barca in una «scuola per il
turismo», al fine di svolgere una serie di attività collegate alle esigenze
formative della regione della bassa
Guadiana.
Questa iniziativa si iscrive tra le
priorità del GAL relative alla gestione delle risorse naturali della zona.
L’idea è quella di promuovere la rinascita economica della regione sviluppando le risorse naturali e culturali attraverso una «scuola per il turismo».
Il promotore del progetto, l’Associação de Defesa do Património de Mértola (Associazione per la tutela del patrimonio di Mértola) ha indicato diversi parchi e riserve naturali
che contribuiscono a rafforzare l’identità regionale del progetto, tra cui il Parque Natural do Vale do Guadiana, la Reserva Natural de Castro Marim e la Vila Real de Santo António. Il
progetto può essere considerato piuttosto innovativo per il
modo in cui cerca di definire le risorse naturali e culturali della regione con un approccio formativo, che comprende diversi metodi di conservazione della natura. In questo modo,
vengono incentivati studi, esperienze e dimostrazioni di attività relative alla conservazione della natura, in particolare
le attività correlate agli ecosistemi lentico e lotico ().
Il viaggio inaugurale della barca, denominata «Saramugo» (dal nome di una specie di pesce presente unicamente
nella bassa Guadiana) è stato effettuato il 1o aprile 2006, a
partire dal porto minerario di Pomarão. Questo progetto
rientra nell’ambito di un più ampio sviluppo regionale previsto per la valle della Guadiana.
Stato membro: Portogallo
Regione: Algarve
Nome del GAL:
Associação Terras do Baixo
Guadiana
Costo totale del progetto:
156 000 euro
UE: 52 500 euro
Altri fondi pubblici:
22 500 euro
Fondi privati: 81 000 euro
Nome del referente:
Jorge José Horta Revez
E-mail:
[email protected]
Fotografia gentilmente concessa dall’unità
di rete nazionale portoghese
() Un ecosistema lotico presenta acque correnti, mentre uno lentico
presenta acque stagnanti.
Leader+ Magazine
7 • 2007
Leader+ IN AZIONE
Uno strumento per il trasporto basato su Internet
La Finlandia è un grande paese, non
tanto per la sua popolazione quanto per la sua estensione. Le lunghe
distanze e il prezzo in costante aumento del carburante rendono il
trasporto delle merci un problema
economico sempre più rilevante,
soprattutto per le piccole e medie
imprese. Jari Kylmä e il suo amico
Ari Takanen hanno avuto l’idea di
creare un sito web per aiutare le
piccole ditte nella ricerca di un trasporto di andata o di ritorno o per
usufruire di spazio supplementare
in un trasporto esistente.
Con l’aiuto e i suggerimenti del consulente commerciale del comune, oltre che del direttore del GAL, è stato
possibile tradurre l’idea in pratica. Il contributo di Leader+,
sebbene limitato, è stato comunque fondamentale. «Non
abbiamo dovuto chiedere prestiti alle banche e abbiamo
potuto iniziare con i nostri soldi e una sovvenzione di Leader+».
Il progetto «Jametec» è iniziato nel 2005 e continuerà
fino alla fine del 2006. Il sito web è attivo e accessibile e
finora gratuito. «Forse abbiamo iniziato con troppa prudenza e con un profilo basso ma manterremo il sito gratuito finché avremo alcuni clienti in più, per dimostrare
che il sistema funziona. Abbiamo entrambi un lavoro al di
fuori di questa società, almeno finché non crescerà ulteriormente». Il finanziamento di Leader+ è stato utilizzato
per sviluppare il sito web e per alcuni piccoli investimenti.
Il sito web è ancora in costruzione e potrebbe diventare
internazionale.
Le imprese o i singoli che hanno qualcosa da trasportare possono comunicare le loro esigenze gratuitamente.
Leader+ Magazine
I trasportatori possono cercare informazioni sui trasporti
adatti pubblicati sul sito web e, qualora interessati, riceveranno le necessarie informazioni sui contatti da prendere
tramite messaggi testuali sui loro telefoni cellulari. Questo
servizio, che è in crescita, costituirà la fonte di reddito della
società. La continuità del successo dipende ora dalla pubblicità e dalla credibilità raggiunta attraverso una pubblicità mirata e una buona reputazione.
Stato membro: Finlandia
Regione: Keski-Pohjanmaa
Nome del GAL:
Rieska-Leader ry
Costo totale del progetto:
51 500 euro
UE: 12 375 euro
Altri fondi pubblici:
12 375 euro
Fondi privati: 26 750 euro
Nome del referente:
Jari Kylmä
E-mail:
[email protected]
Sito web:
http://www.rahtinetti.fi/
Fotografia gentilmente concessa da Erkki Häme
7 • 2007
Freddie’s Food Biz 2006
Stato membro: Regno Unito
Regione, distretto:
Inghilterra sud-occidentale, Devon
Nome del GAL capofila:
Blackdown Hills Rural Partnership Leader+
Questo progetto transnazionale riguarda due GAL Leader+: il partenariato Blackdown Hills AONB (Regno
Unito) e il gruppo Leader di Tipperary
(Irlanda). Per il progetto sono state
selezionate tre scuole elementari in
ogni zona del GAL. Nel Regno Unito,
il progetto si basava su un lavoro già
realizzato per informare i bambini
dell’importanza di un’alimentazione
sana e del ruolo che può rivestire, a
tale scopo, il cibo prodotto localmente, grazie al personaggio «Freddie, il
detective alimentare». Il progetto è
stato avviato nelle 20 scuole elementari della zona Leader+
Blackdown Hills. In Irlanda, il progetto si è basato sull’iniziativa Scoope (), che aveva incoraggiato i bambini della scuola
elementare a sviluppare, già in tenera età, una cultura e uno
spirito imprenditoriale.
Grazie alla natura transnazionale del progetto, le scuole
selezionate hanno potuto trarre profitto dalle esperienze
di ciascun GAL, ma anche cogliere la sfida di istituire una
piccola impresa alimentare incentrata sull’utilizzo di materie prime e cibo prodotti localmente. Il progetto Freddie’s
Food Biz è diverso dai molti altri progetti alimentari perché
è «condotto dai bambini», ovvero sfrutta la loro creatività nello sviluppare, gestire e condurre le loro aziende alimentari. Inoltre, il progetto ha messo i bambini a contatto
diretto con i produttori locali e i metodi di coltivazione
autoctoni per giungere alla conoscenza del cibo prodotto
a livello locale. Ciò ha incentivato a sua volta l’attività economica locale, oltre ad illustrare il modo in cui i produttori
locali difendono l’ambiente in un paesaggio protetto.
Nell’ambito del progetto Freddie’s Food Biz, una troupe cinematografica ha trascorso una
giornata in ciascuna delle scuole elementari partecipanti e
ne ha ricavato un film di
una ventina di minuti.
Si pensa di utilizzare
il film, prodotto con
il
finanziamento
di Leader+, come
strumento educativo per indurre
altre scuole a intraprendere iniziative simili. Un
rapporto (accompagnato da una
copia del film) verrà
inviato alle autorità didattiche locali.
Stato membro: Irlanda
Regione, distretto: Southern & Eastern, Tipperary
Nome del GAL: gruppo Leader di Tipperary
Costo totale del progetto: 31 702 euro
UE: 14 266 euro
Altri fondi pubblici: 4 206 euro
Fondi privati: 13 230 euro
Nome del referente: Amanda Binnie
E-mail: [email protected]
Sito web: www.blackdown-hills.net
Fotografia gentilmente concessa
dall’unità di rete nazionale britannica
() School Children Organising and Exploiting
Profitable Enterprises (gli scolari organizzano
e gestiscono imprese redditizie).
Leader+ Magazine
7 • 2007
Articolo speciale
Il significato
della creazione di
per il passato,
il presente e il futuro di Leader
reti
Di Dorothée Duguet, esperta di questioni rurali e collaboratrice dell’Osservatorio Leader+
Introduzione
Una base per l’indagine sulla creazione di reti
La creazione di reti, uno degli aspetti centrali dell’iniziativa Leader, è molto complessa anche in termini di obiettivi,
strumenti, metodi di attuazione, attori coinvolti e modi per
soddisfare le esigenze dei beneficiari. Al momento della
stesura di questo testo, sono state avviate trattative sulla
forma che dovrà assumere la creazione di reti nello sviluppo rurale futuro e ci si chiede se nel corso della sua evoluzione essa dovrà giungere a distanziarsi notevolmente
dai modelli di Leader I, Leader II e Leader+. Passare da una
rete che coinvolge principalmente i protagonisti di Leader
a una rete di sviluppo rurale ampia ed attiva rappresenta
effettivamente una sfida considerevole.
Nei nuovi Stati membri (UE-10), la mancanza di un’esperienza di rete Leader a lungo termine suscita numerose richieste di chiarimenti sui sistemi attuati nelle diverse fasi
di Leader. Le esperienze derivate da questi sistemi non
sono necessarie solo per creare o rafforzare le attuali reti
Leader+, ma anche per pianificare la rete di sviluppo rurale
futura.
Si potrebbe pensare che i rappresentanti dell’UE-15,
per la loro esperienza nei precedenti programmi Leader,
abbiano maggiore dimestichezza con questo argomento e
idee più chiare sulle soluzioni da scegliere. Tuttavia, come
è apparso da una riunione informale tenutasi a Bruxelles
nel gennaio 2006, la maggior parte dei rappresentanti dell’UE-15 conoscono per lo più solo i sistemi attuati nel loro
paese e sono interessati a sapere di più sulle esperienze
collaudate altrove, che possano aiutarli a definire la loro
nuova soluzione di rete per il successivo periodo di programmazione.
Questa osservazione ha spinto la Commissione a chiedere al Contact Point dell’Osservatorio europeo Leader+ di
avviare uno studio destinato a riunire per la prima volta le
esperienze della creazione di reti e a ricavare insegnamenti
dalle esperienze passate in questo particolare ambito, soprattutto per preparare la rete del futuro.
Questo studio è stato condotto da marzo a settembre 2006
ed è stato organizzato in due fasi complementari, consistenti ognuna in un’intervista. Per trattare il tema in maniera più ampia, sono stati contattati diversi gruppi di persone: le persone che sono state o sono ancora coinvolte nel
programma Leader oppure quelle che ne hanno seguito lo
sviluppo e che potrebbero pertanto offrire un’analisi interessante di ciò che è stato fatto in termini di creazione di
reti. Tra queste persone vi erano rappresentanti della Commissione europea, autorità di gestione, unità di rete nazionali, GAL, associazioni informali di GAL, ministeri, zone tipo
Leader e altre reti nazionali o europee operanti nel settore
dello sviluppo rurale ecc. In totale hanno partecipato più
di 130 strutture diverse dell’Unione europea a 25.
Le due fasi dello studio possono essere sintetizzate
come segue:
• fase 1: comprendeva una definizione comune delle
problematiche su cui si sarebbe dovuto concentrare
il documento sulla creazione di reti. Attraverso cinque
domande molto generali si mirava a definire gli aspetti
ritenuti essenziali in materia di reti e quelli da approfondire maggiormente in vista della fase successiva. Da
questa prima fase sono emersi alcuni elementi dettagliati, di cui uno dei più interessanti è la necessità di
una definizione comune dell’espressione «creazione di
reti», poiché sembra che ognuno le attribuisca significati leggermente diversi;
• fase 2: costituiva la parte principale dello studio e
poneva domande quali: che cos’è la creazione di reti?
Come è stata attuata nell’ambito del programma Leader? Cosa si può imparare dalle esperienze passate e
presenti per preparare la futura rete di sviluppo rurale?
La seconda parte si articolava intorno a sette temi: definizione della nozione di Leader e creazione di reti di sviluppo rurale, modalità di attuazione delle reti, metodologie
utilizzate, strumenti sviluppati, risorse necessarie per una
Leader+ Magazine
7 • 2007
3. La rete delle autorità di gestione
Questa rete, strutturata inizialmente attorno ai «Comitati direttivi» che si riuniscono due volte all’anno su iniziativa
della Commissione europea, è diventata leggermente più
forte attraverso riunioni informali e contatti. La necessità
di discutere e di trovare soluzioni a problemi comuni ha
prodotto una rete che potrebbe avere un ruolo molto attivo nell’ambito dei programmi di scambio e dei piani guida
che potrebbero essere sviluppati tra alcuni dei vecchi e dei
nuovi Stati membri.
creazione di reti efficiente, insegnamenti tratti dalle esperienze passate e come preparare il futuro.
I diversi tipi di reti attive nell’ambito di Leader
Le strutture di rete dovrebbero riunire le persone per
scambiare esperienze e conoscenze, informare e promuovere azioni di sviluppo rurale, trovare partner di progetto e
dare ai partecipanti un senso di maggiore forza in quanto
parti di un’unità più ampia.
All’interno dei programmi Leader, queste reti si sono
sviluppate, con diversi gradi di attività e formalità e a livelli
diversi rivolgendosi a persone differenti.
Insegnamenti che possono essere tratti
dalla creazione di reti Leader+
1. Le reti «formali» dei GAL e degli attori Leader
Le unità di rete nazionali ed europee sono state create
inizialmente, secondo i testi europei, per essere le strutture
di rete ufficiali del programma Leader. Ad esse è stato attributo il compito di progettare strumenti che aiutino i beneficiari (principalmente i GAL) ad attuare il programma e
a fornire assistenza tecnica diretta ai GAL su problemi specifici, ad esempio su questioni relative alla cooperazione.
Il loro status (pubblico o privato), le dimensioni (numero
di dipendenti), le missioni e le modalità operative variano
molto secondo i contesti nazionali (la situazione amministrativa e giuridica di Leader) e le scelte operate a livello
nazionale. Può esistere, ad esempio, una struttura a base
pubblica, come in Irlanda, dove l’unità di rete nazionale si
basa su un’istituzione didattica, oppure strutture private
designate in seguito a una gara d’appalto ufficiale, come
in molti altri Stati membri. Possono anche sorgere consorzi
tra settore pubblico e privato, come in Italia. La funzione
principale di queste unità di rete è quella di fornire supporto e assistenza tecnica agli attori locali, pertanto vengono
chiamate talvolta unità di supporto e non devono essere
confuse con le cosiddette reti «informali», considerate gli
unici veri strumenti di rete ascendenti.
L’indagine ha permesso di individuare diverse difficoltà e
punti deboli che avevano determinato un avvio stentato
delle reti nell’ambito di Leader e che dovrebbero essere
presi in considerazione sotto i seguenti aspetti:
• inizio e procedura tempestivi per costituire le unità di rete ai diversi livelli sin dall’inizio del periodo di
programmazione e, laddove richiesto, per approntare
attività specifiche che soddisfino le esigenze pratiche
(ovvero, fase 1: conoscere i GAL e i beneficiari, fornire informazioni che possano aiutarli ad avviare la loro
strategia di sviluppo locale; fase 2: sostegno all’attuazione delle strategie di sviluppo trasferendo informazioni da un gruppo all’altro e fornendo sostegno diretto a esigenze specifiche quali cooperazione, assistenza
tecnica e tematica ecc.; fase 3: raccogliere informazioni
e conoscenze sui risultati ottenuti e supporto nella fase
finale del programma);
• coinvolgimento di utenti futuri nella definizione dell’apparato di rete;
• sviluppo di strumenti comuni e messa a disposizione
degli stessi alle diverse unità di rete, in modo che siano in grado di perfezionarli secondo le loro esigenze
specifiche. Ciò comporterebbe, all’inizio del programma, la disponibilità a livello europeo di alcuni strumenti
comuni, che consentano un migliore accesso a tutte le
informazioni esistenti.
2. I GAL «informali» e le reti «informali» degli attori
Leader
Le associazioni di GAL sono emerse spontaneamente
a livello nazionale ed europeo. Queste reti, chiamate erroneamente «informali», hanno personalità giuridica e sono
organizzate come associazioni (organizzazioni senza scopo
di lucro). Sono state istituite dagli stessi GAL nell’ambito di
Leader I o II e hanno creato ELARD (), l’associazione europea dei GAL. Tali strutture, a livello nazionale o europeo,
sono state molto attive nell’ambito di Leader II, assistendo
direttamente i GAL nel loro lavoro quotidiano e proponendo, inoltre, posizioni comuni dei GAL su problemi ritenuti
fondamentali (fungendo insomma da lobby). L’impatto che
alcune di queste strutture hanno avuto sull’attuazione del
programma in alcuni paesi ha portato, talvolta, al loro finanziamento diretto con fondi Leader (ad esempio in Spagna e
in Grecia). Per alcune di esse è stata in qualche modo forzata
la capacità di rappresentare, nell’ambito di Leader+, un numero sufficiente di GAL e di trovare una loro collocazione tra
la rete formale e le altre reti diverse da Leader.
Alcuni ingredienti che potrebbero favorire
il successo delle reti future
Il primo insegnamento da trarre da quanto è stato realizzato nell’ambito dei diversi programmi Leader in termini
di creazione di reti è che le unità di rete, qualunque sia la
loro attività, devono conoscere il loro pubblico e i loro bersagli. Alcune unità si sono avvalse dei servizi di efficienti
collaboratori esterni per individuare le necessità esistenti e
definire la strategia migliore per soddisfarle.
La creazione di reti ha avuto effetti positivi per coloro
che vi hanno partecipato. Questa affermazione, apparentemente semplice, potrebbe in effetti rappresentare una
soluzione per stimolare la partecipazione. I migliori ambasciatori della rete sono sicuramente i GAL che hanno avuto
esperienze positive di lavoro in rete e le considerano utili
per l’una o l’altra ragione. I rappresentanti dei gruppi bersaglio sono i più atti a convincere i loro colleghi del valore
→
() European Leader Association for Rural Development (associazione
europea Leader per lo sviluppo rurale).
Leader+ Magazine
7 • 2007
aggiunto che può recare il lavoro in rete, a dimostrare loro
che il tempo dedicato alla creazione di reti non è tempo
perso, bensì un investimento a lungo termine. Perché non
immaginare addirittura un sistema in cui alcuni degli attuali rappresentanti dei GAL (o di altre strutture di rete
connesse allo sviluppo rurale) lavorino nelle nuove unità
di rete?
Altre caratteristiche risultano essenziali per la definizione e l’attuazione di una rete di sviluppo rurale efficace:
1. Comunicazione preliminare, in particolare da parte
della Commissione europea, riguardo a ciò che ci si aspetta ufficialmente da un’unità di rete. Deve essere chiara, in
modo che gli Stati membri capiscano quali sono i compiti
da svolgere e come portarli a termine per rispondere alle
specifiche esigenze nazionali. Questa spiegazione preliminare consente anche a tutti i partner della rete di esporre
le loro esigenze future e la loro idea di «rete ideale» capace
di eseguire i compiti menzionati. I candidati interessati all’unità di rete possono anche cominciare anticipatamente
a costituire i partenariati e i gruppi più adatti a soddisfare
le esigenze, ufficiali o provenienti dalla base.
2. Efficienza: le unità di rete devono dimostrare alle
strutture Leader e agli attori dello sviluppo rurale che vale
la pena impiegare un po’ di tempo e denaro per impegnarsi nelle attività delle reti. Le unità di rete dovrebbero concentrarsi sui temi ritenuti prioritari dal pubblico bersaglio
e dai partner di rete. Occorre inoltre personale sufficiente,
idoneamente qualificato e competente per coordinare e
gestire l’unità di rete e i suoi compiti.
Sono necessari contatti frequenti e diretti tra l’unità di
rete e gli attori dello sviluppo rurale: l’unità di rete deve
essere «accessibile». Ciò può risultare abbastanza facile a
livello regionale o nei paesi più piccoli, ma diventa una sfida per le reti nazionali e ancor più per quelle europee, che
tendono a rimanere molto lontane dalla base. Questo contatto diretto è anche un mezzo per ideare strumenti più
adatti ai beneficiari, poiché permette di capire meglio le
loro esigenze.
3. Animazione efficace: l’animazione preliminare e
continua è importante per i gruppi bersaglio ed anche
per mantenere il coinvolgimento delle reti nazionali ed
europee (rappresentanti delle strutture decisionali, degli
esperti, dei GAL, delle strutture di sviluppo locale ecc.).
Tutti i partner dovrebbero essere coinvolti attivamente
e dovrebbero partecipare in modo concreto, ciascuno al
proprio livello (ad esempio realizzando azioni locali o suggerendo proposte concrete ai comitati direttivi). Occorre
impiegare tutti i mezzi possibili per evitare che vi siano
partner o partecipanti passivi.
4. Coordinamento: un buon coordinamento è essenziale, sia all’interno della rete che nei confronti dei partner
esterni, soprattutto dei decisori (in primo luogo la Com-
Leader+ Magazine
missione e le autorità di gestione). Questo coordinamento richiede impegno e comunicazione tra le strutture di
animazione operanti ai diversi livelli della rete, una buona
capacità di delega e calendari flessibili (evitando troppe
richieste simultanee di studi ed eventi). Una struttura, a
livello europeo, nazionale e/o regionale, dovrebbe essere
investita di un «ruolo direttivo» e dotata di una certa autorità per fare da arbitro tra i partecipanti alle reti. È necessaria, inoltre, una buona comunicazione e cooperazione tra
le diverse autorità (autorità di gestione e unità di rete), così
come la pianificazione a lungo termine. È utile un piano
di lavoro annuale, soprattutto per le attività di più ampia
portata, per le quali si richiede un’organizzazione su vasta
scala e una partecipazione esterna.
Considerazioni finali
È già stata evidenziata l’efficienza della creazione di reti attuata nell’ambito di Leader, soprattutto in termini di capacità di organizzazione, qualità del lavoro, eventi, sostegno
fornito, dinamismo e flessibilità, disponibilità ecc. Tuttavia,
rimangono alcuni importanti punti deboli, che dovranno
essere affrontati in futuro. I principali tra quelli indicati
sono: l’inizio molto ritardato, talvolta a livello nazionale
ma soprattutto a livello europeo; la dipendenza della rete
dalla piena partecipazione dei GAL, per i quali i vantaggi
della rete sono talora poco chiari; i «team», a volte troppo
limitati; la difficoltà reale e fondamentale di farsi conoscere
al di fuori di Leader; il margine di evoluzione o innovazione
limitato per un’unità di rete nominata tramite una rigida
procedura di appalto pubblico per un intero periodo di
programmazione ecc.
Alcuni suggerimenti iniziali, che possono offrire soluzioni di base ad alcune delle principali sfide che dovrà
affrontare la futura rete di sviluppo rurale, possono essere
sintetizzati in poche frasi:
• avvio puntuale;
• andamento «passo a passo»;
• stanziamento di risorse sufficienti (sia per le unità di
rete che per consentire una buona partecipazione degli attori dello sviluppo rurale);
• stretta aderenza alle esigenze degli attori rurali;
• pianificazione anticipata e definizione accuratamente studiata dei diversi ruoli e compiti ad ogni livello e
coordinamento impeccabile, con una stretta collaborazione sia orizzontale che verticale.
Il documento a cui si riferisce questo articolo è reperibile nella biblioteca del sito web di Leader+ all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/agriculture/rur/leaderplus/library/
methodology/lpdocuments_en.htm
È in corso di elaborazione altro materiale, che sarà reso
disponibile tramite la biblioteca del sito web di Leader+.
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MIGLIORARE
LA QUALITÀ DI VITA
NELLE ZONE RURALI
Leader+ Magazine
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7 • 2007
DANIMARCA
Indagine conoscitiva
Questo progetto Leader+ coinvolge i bambini del luogo nella valutazione di nuovi metodi di cambiamento locale e rappresenta un approccio innovativo che può davvero custodire la chiave del futuro.
Tratto da un articolo di Karsten Jensen, direttore del GAL dello Jutland meridionale, Danimarca
Introduzione
semplice, ma in realtà ha una portata rivoluzionaria in una
società in cui sviluppo e cambiamento sono generalmente
identificati con la soluzione dei problemi.
Tutti noi riconosciamo che il futuro appartiene ai bambini;
ma perché non riconoscere allora più spesso che i bambini possono anche avere in mano la chiave
del futuro? È stata questa la domanda che
si è posto questo GAL danese nel valutare
il progetto di coinvolgere i bambini della
zona nello sviluppo rurale. I bambini hanno molte risorse che possono essere usate
in modi nuovi e propositivi per dare nuova
vita alle zone rurali in cui vivono. La sfida
è perciò quella di utilizzare questa «risorsa naturale» nel contesto del programma
Leader+ per escogitare nuovi metodi di
sviluppo che possano suscitare un cambiamento nella sfera locale.
Il metodo Leader indica un modo originale in cui può avvenire il cambiamento
locale. Se si osservano i metodi concreti
utilizzati a livello di progetto nell’ambito
del programma Leader+, si possono notare molte iniziative interessanti. In questo
articolo verrà preso ad esempio il «metoUna proposta interessante
do dell’indagine conoscitiva», il cui utilizzo
sarà descritto in relazione a un progetto di
Scopo del «metodo dell’indagine conoscitiva» è dimosviluppo locale avviato per iniziativa della scuola elemenstrare
che possiamo effettivamente cambiare lo sviluppo
tare del posto. Il «metodo dell’indagine conoscitiva» è probabilmente solo uno dei molti metodi che possono essere futuro ponendoci le domande giuste. Esso si basa sull’idea
utilizzati per realizzare questi cambiamenti locali. Tuttavia, che tutto funziona meglio quando i membri della società
il primo modesto esperimento Leader nello Jutland meri- (gli individui, i portatori di interessi e le imprese locali) vendionale con questo metodo è stato molto positivo in diver- gono apprezzati e rispettati per quello che fanno. Di conseguenza, il metodo offre uno spaccato delle risorse e della
si progetti legati alla scuola elementare.
partecipazione a livello locale.
Informazioni sul metodo
Molte delle risorse locali sono già note prima che il meL’«indagine conoscitiva» è un modo per rinnovare le aree todo venga attuato, tuttavia possono emergerne anche
rurali guardandole sotto una luce diversa. Vi è una tenden- di nuove, tra l’altro grazie alla metodologia basata su un
za a concentrarsi troppo sui fattori che rendono difficile la ampio coinvolgimento di singole persone, associazioni lovita rurale e che impediscono lo sviluppo rurale. Di con- cali, autorità, imprese private ecc., alcune delle quali non
seguenza, si tende a focalizzarsi sul modo di evitare i pro- sempre sono tenute in sufficiente considerazione nella
blemi anziché su come creare i cambiamenti a cui si aspira valutazione delle opzioni di sviluppo locale. Ciò è vero, sonelle zone rurali. Questo potrebbe sembrare un discorso prattutto, se si considerano i bambini come risorse e se si
Leader+ Magazine
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MIGLIOR ARE LA QUALITÀ DI VITA NELLE ZONE RU R A L I
Occorre promuovere e rendere più efficiente
il lavoro di gruppo
ritiene che possano fungere da motori del cambiamento. Il
fatto che i bambini possano essere protagonisti attivi di un
cambiamento aggiunge una dimensione completamente
nuova; ad esempio, il concetto di «come dovrebbe apparire
il futuro di un villaggio», quando viene spiegato ai bambini, offre una prospettiva diversa quanto alla responsabilità
degli adulti nel rispondere a questa domanda.
Pertanto, in questo processo, sono importanti le discussioni e il confronto, perché permettono di comprendere e
valutare le diverse prospettive sulla società locale. Questa
diversità offre opportunità che possono essere integrate in
piani concreti di cambiamento e azione attraverso la discussione, come è precisamente lo scopo del «metodo dell’indagine conoscitiva», che può essere sintetizzato come segue:
• scelta del tema da trattare;
• analisi degli esempi di buona pratica ricavati dalle esperienze passate e presenti, attraverso interviste;
• ideazione di prospettive future attraverso il dialogo e il
confronto;
• esplicitazione di idee e azioni necessarie a raggiungere
gli obiettivi individuati.
considerazione i bambini, cercasse di rispondere alle seguenti domande:
«In che modo la comunità locale trae il maggior beneficio dalla scuola?» e «In che modo la scuola trae il maggior
beneficio dalla comunità locale?»
Il centro di interesse era costituito da esempi ed esperienze positivi, utili per la comunità locale ed emblematici
del rapporto tra scuola come istituzione, luogo di incontro
e di istruzione, da un lato, e comunità locale, dall’altro. Il
progetto doveva includere una serie di presentazioni in
cui i bambini sarebbero venuti a conoscenza dei casi, delle
esperienze e delle idee positive esistenti a livello locale. I
bambini dovevano successivamente presentare i loro risultati a un seminario locale allo scopo di stabilire un denominatore comune, in base al quale bambini e adulti potessero condividere una visione comune sulla cooperazione
costruttiva tra scuola e comunità locale.
Fasi specifiche da seguire
Il suddetto percorso è stato condotto in collaborazione
con un consulente professionista che lo ha accompagnato
per sette fasi distinte:
• in primo luogo, a insegnanti e alunni è stato spiegato il
metodo e le relative tecniche, tra cui un elemento importante era la capacità di porre le domande giuste e di
preparare l’intervista;
• quindi, i bambini hanno scelto chi intervistare e hanno
concordato il tema dell’intervista;
• gli insegnanti hanno creato poi un modello di intervista
con le domande convenute (in base ai contributi dei
bambini e del consiglio scolastico);
• i bambini hanno contattato le persone scelte per l’intervista e hanno fissato gli appuntamenti; hanno formato
da soli piccoli gruppi nei luoghi d’incontro convenuti;
• bambini e insegnanti hanno stabilito insieme le priorità
riguardo ai casi più interessanti;
• i bambini hanno quindi interpretato ciò che hanno ricavato dalle interviste, in forma di recita, di canzone, di
video e, per i più piccoli, attraverso disegni, schede e
mappe;
Informazioni su uno specifico progetto Leader+
Il metodo è stato sperimentato in varie occasioni nella zona
Leader+ dello Jutland meridionale, con attività specifiche
comprendenti, tra l’altro, riunioni cittadine e laboratori in
cui veniva presentato e collaudato. Finora il metodo è stato
utilizzato in tre progetti che hanno coinvolto diversi attori
rurali, tra cui i distretti locali e singoli individui.
Un progetto di questo tipo è stato svolto nella scuola
elementare pubblica di Broens Rejsby, situata nel comune
di Skaerbaek, nello Jutland meridionale, nell’anno scolastico 2004/2005. Alla scuola era stato concesso un finanziamento di 17 600 euro da parte di Leader+ (cofinanziato
da fondi pubblici danesi) per avviare un progetto di sviluppo locale. I soldi sono stati spesi in corsi di formazione
sul «metodo dell’indagine conoscitiva» destinati ai partecipanti (insegnante, consiglio di scuola e alunni), per materiale informativo e di documentazione e per la retribuzione
di un consulente incaricato di seguire lo svolgimento dei
corsi e di fornire assistenza al progetto. Lo scopo era quello
di avviare un percorso di sviluppo locale che, tenendo in
Leader+ Magazine
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I bambini hanno presentato
i loro lavori in occasione
del seminario del villaggio
• l’ultima fase è stata la presentazione delle interpretazioni dei bambini a un seminario organizzato nel villaggio.
Nel corso della giornata i bambini hanno recitato ed
esposto le loro idee. La giornata si è conclusa con l’invito rivolto agli adulti a concretizzare le idee che erano
state presentate. Successivamente i risultati sono stati
messi per iscritto e comunicati ai rappresentanti locali,
che hanno potuto aggiungere anche i loro commenti e
opinioni sullo sviluppo futuro del villaggio, tenendo in
considerazione i desideri di tutti.
Indagine conoscitiva
Stato membro: Danimarca
Regione: Jutland meridionale
Nome del GAL: Sønderjylland
Popolazione: 57 000 abitanti
Superficie: 1 850 km²
Costo totale del progetto: 35 200 euro
UE: 17 600 euro
Altri fondi pubblici: 17 600 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 8/2004-10/2005
Primi risultati
In base ai contributi dei bambini, come indicato sopra, gli
adulti hanno discusso su come procedere ulteriormente.
Ne sono scaturite molte conclusioni diverse su come mobilitare gli abitanti locali che lavorano nelle scuole, informare meglio sulla vita del villaggio, intraprendere attività
per tutte le età, attirare più gente nella zona ecc. Al fine
di proporre idee più concrete e definire delle priorità, si è
deciso innanzitutto di introdurre un «albo del villaggio».
L’albo è stato fatto circolare nel villaggio in modo che tutte
le associazioni potessero scrivervi le proprie opinioni. Ne
è scaturito un piano sociale basato su risorse locali, con la
definizione di priorità che comprendevano alcune attività
interessanti, tra cui un piano di promozione delle risorse
locali esistenti. È stata dipinta una striscia rossa che congiunge tutte le varie associazioni e gruppi di interesse, sicché chi visita il villaggio, seguendo la linea può visitare le
diverse associazioni locali e i promotori del progetto.
Una volta completato questo progetto, alcuni dei partecipanti hanno preso parte a un altro progetto finanziato da Leader+ che ha realizzato un «corso di formazione
per formatori» sul «metodo di indagine conoscitiva in una
prospettiva di sviluppo rurale». Nell’agosto del 2006 è stato organizzato un evento in cui una striscia rossa di 17 km
indicava la strada per arrivare alle associazioni locali, dove
erano esposti gli esempi più interessanti del loro lavoro.
Ciò ha costituito la base per un’ulteriore «indagine conoscitiva».
Il progetto, recentemente concluso, ha suscitato finora
un grande entusiasmo, soprattutto da parte dei bambini
che vi hanno partecipato.
Leader+ Magazine
Nome del referente: Karsten H. Jensen
Indirizzo:
Kongevej 57,
DK-6270 Tønder, Danimarca
Tel. (45) 20 42 19 89
E-mail: [email protected]
Siti web: www.leadersja.dk
www.leadersja.dk/subhtml/lokaludv_boern.pdf
Fotografie gentilmente concesse dall’unità
di rete nazionale danese
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MIGLIOR ARE LA QUALITÀ DI VITA NELLE ZONE RU R A L I
L’area da gioco «La Casita» offre uno stimolante spazio multicolore
SPAGNA
Centro di sviluppo per l’infanzia:
una ludoteca
Leader+ finanzia l’allestimento di un centro specializzato nell’assistenza all’infanzia,
contribuendo alla qualità di vita dei beneficiari.
Da un articolo di Patricia San Segundo, unità di rete nazionale spagnola, Leader+ Spagna
data a Barcellona a seguire un corso sul “metodo Cedemete” per la diagnosi e la cura di bambini con problemi e là,
parlando del mio progetto, qualcuno mi ha detto: “Qui a
Barcellona ne abbiamo uno che si chiama La Casita” e da
quel momento la scelta del nome era fatta».
Introduzione
Caspe è un comune di circa 8 000 abitanti, situato in una
zona nota come «Mar de Aragón». L’economia della regione è equamente ripartita tra i settori dell’agricoltura, dell’allevamento, delle piccole e medie imprese e dei servizi
e possiede un settore turistico fiorente. È anche il comune
con la più alta natalità, caratteristica che rispecchia in parte
la sua popolazione di immigrati.
Quando Irene Oró Vallés ha avuto l’idea di aprire un
centro di sviluppo infantile a Caspe, c’erano già un centro
comunitario destinato esclusivamente agli adulti, un asilo
nido municipale e una ludoteca. Ma il suo progetto ha portato alla creazione di un centro specializzato per bambini
con difficoltà, sebbene offra anche altri servizi per i bambini senza particolari esigenze.
Nel 2002 Irene Oró Vallés e suo marito hanno acquistato un terreno a Caspe, dove hanno costruito una casa a
due piani. Il piano superiore è come un normale alloggio
familiare, ma il pianterreno è sede del centro di sviluppo
infantile, che ha aperto i battenti il 15 marzo 2003.
Irene spiega come è nato il nome del centro: «Sono an-
Leader+ Magazine
Assistere una parte della comunità
«Sarei dovuta diventare infermiera» dice Irene Oró Vallés, la
giovane imprenditrice responsabile della creazione di «La
Casita», un centro per lo sviluppo infantile armonioso a Caspe, nella provincia di Saragozza.
Ma l’esperienza di volontariato con soggetti disabili nella località di Alcañiz ha cambiato il suo percorso professionale. Ha dunque intrapreso studi nel campo dell’istruzione
speciale per le persone affette da disabilità mentale, integrandoli con vari corsi di formazione terapeutica e anche
di massaggio infantile.
Una volta terminati gli studi, ha iniziato a lavorare a Saragozza in diversi centri occupazionali per adulti affetti da
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andati in un parco di divertimenti a Saragozza. Durante le
vacanze scolastiche vengono organizzate attività per tutto
il giorno, tra cui diversi laboratori che si tengono intorno
al tavolo da cucina del centro e comprendono: artigianato, giochi da tavolo e «giochi da cucina senza cucinare». Ci
sono anche feste per tutti i bambini organizzate in occasioni speciali, come carnevale o Natale.
Con il sostegno di Leader+
L’allestimento del centro (il cui arredamento e decorazione
sono stati suggeriti da Irene) e molti dei giochi e giocattoli
sono stati finanziati da Leader+. «Quello che piace di più
ai bambini quando entrano è il pavimento e «la piscina di
palle» spiega Irene. «Tutti vogliono festeggiare qui il loro
compleanno e quando viene il momento di rimettere tutto a posto, alcuni bambini si arrabbiano e dicono che non
vogliono andare a casa».
Irene Oró Vallés non ha alcun rimpianto riguardo al suo
progetto e appena può suggerisce agli altri di realizzare
qualcosa di simile. Ad esempio, a Barbastro, una città vicina,
ha presentato il proprio lavoro in occasione della giornata
delle donne imprenditrici. Questo evento è stato organizzato in cooperazione con il consiglio comunale, il centro di
sviluppo di Somontano e la regione di Somontano.
disabilità mentale e a prestare terapie personalizzate domiciliari ai bambini con particolari esigenze. È stato soltanto quando suo marito ha trovato lavoro nella sua cittadina
d’origine, Caspe, che anche lei ha cominciato a cercare lavoro nel suo paese natale.
Offerta di un servizio specializzato…
«La Casita» offre cure e terapia ai bambini con esigenze speciali, ma funge anche da ludoteca per tutti gli altri
bambini. Ha orari di apertura più flessibili rispetto a quella
comunale e offre un servizio di «babysitting» che prevede
l’accompagnamento a scuola di alcuni bambini al mattino e il loro successivo riaccompagnamento a «La Casita»,
dove possono passare più tempo insieme.
I bambini che frequentano il centro hanno generalmente più di tre anni e possono quindi frequentare l’asilo
nido. Quest’anno (2006) sono presenti quotidianamente
11 bambini, di età compresa tra 18 mesi e 7 anni. Otto di
loro frequentano il centro per il servizio di ludoteca e, dei
rimanenti tre, due sono bambini nati prematuri, affetti da
diversi problemi, e il terzo è «ipotonico», ovvero ha un controllo muscolare scarsamente sviluppato.
Centro di sviluppo infantile
Stato membro: Spagna
Regione: Aragon
Nome del GAL: Cedemar, Centro para el desarrollo
de las Comarcas del Mar de Aragón
Popolazione: 22 216 abitanti
Superficie: 1 988 km²
Costo totale del progetto: 26 830 euro
UE: 4 025 euro
Altri fondi pubblici: 4 025 euro
Fondi privati: 18 780 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 12/2002-9/2003
…per tutto l’anno
Durante le vacanze e nei fine settimana siamo molto occupati qui a «La Casita». Generalmente si organizzano feste di
compleanno per i bambini fino a 12 anni e c’è la possibilità
per i bambini, con o senza esigenze particolari, di frequentare il centro dal sabato mattina alla domenica pomeriggio. Per poter realizzare tutte queste attività, Irene ha fatto
ricorso al servizio di un esperto che lavora in una scuola
materna locale.
Irene Oró Vallés è una di quelle persone che hanno
energia da vendere e continuamente nuove idee per attività da realizzare a «La Casita». Eccezionalmente, una di
queste idee non è mai stata realizzata per mancanza di interesse da parte degli utenti potenziali. L’idea era di tenere
un corso per bambini con disabilità fisica e mentale minori
di tre anni, dato che un corso simile per bambini più grandi
era già organizzato nel centro sportivo locale. In un’altra
occasione, Irene ha organizzato un «corso di massaggio
dei bambini» per i genitori, che spera di ripetere in futuro,
ma con più pubblicità.
Quando le è possibile, organizza escursioni fuori Caspe
con i bambini più grandi. L’anno scorso, ad esempio, sono
Leader+ Magazine
Nome del referente: Irene Oró Valles
Indirizzo:
C/. Diputación,7,
E-50700 Caspe
Tel.: (34-976) 63 30 64
E-mail: [email protected]
Fotografie gentilmente concesse dall’unità
di rete nazionale spagnola
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VALORIZZARE
I PRODOTTI LOCALI
Leader+ Magazine
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La promozione in un supermercato locale…
SVEZIA
Gotland, l’«isola del cibo»:
creazione di una rete di vendita
Dove creare un marchio regionale di successo dipende non solo dalla possibilità
di avere a disposizione i prodotti giusti, ma anche dalla rete di marketing adatta.
Introduzione
vo di trovare una nicchia speciale per differenziarsi dall’offerta di altre regioni.
Questo progetto Leader+ ha contribuito a creare una società di vendita per conto dei produttori di generi alimentari dell’isola (Säljbolag för livsmedelsproducenter) e ha
trovato nuove possibilità nel resto della Svezia. Si tratta di
un progetto di rete gestito da «Matön Gotland» (Gotland,
l’«isola del cibo») che è stato scelto nel 2005 dal GAL Leader+ Gotland come miglior progetto dell’isola.
«Matön Gotland e il suo distributore al dettaglio stanno
ottenendo risultati eccellenti e ci hanno consentito di avere
a disposizione una fattoria tradizionale, di trasformare autonomamente i nostri prodotti e di inserirci in mercati completamente nuovi. Leader+ ci ha offerto una possibilità unica,
che cerchiamo di utilizzare e sviluppare al meglio», afferma
il direttore del progetto Odd Norman, presso la fattoria Ejmund, nel distretto rurale di Roma, nel centro dell’isola di
Gotland.
La popolazione di Gotland ha sempre dovuto cercare
nuovi modi per guadagnarsi la vita ed è costantemente
alla ricerca di nuovi mercati per i suoi prodotti, nel tentati-
Leader+ Magazine
L’approccio di rete alla vendita al dettaglio
«Matön Gotland» è un progetto di cooperazione tra sette produttori di alimenti locali. La rete interviene in molte attività
destinate a migliorare la conoscenza del mercato, nonché la
qualità e la vendita di prodotti agroalimentari locali. Gode del
sostegno di diversi enti locali e regionali, compreso Leader+
Gotland. Uno dei progetti di sviluppo gestiti dalla rete Matön
Gotland è stato l’avvio di una società di vendita congiunta per
attività di marketing mirate al mercato di Stoccolma e ai turisti
che si trovano a Gotland. Questo progetto ha ricevuto il finanziamento di Leader+ Gotland. Il 50 % del finanziamento è destinato a retribuire un rappresentante per tutti i prodotti della
rete nell’area di Stoccolma. L’altro 50 % è stato utilizzato per la
vendita al dettaglio (mercatini alimentari) nel porto principale
di Visby (Gotland) durante l’estate del 2005 e per un emporio
aziendale comune durante la stagione turistica 2006.
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VALORIZZARE I PR ODOT TI LO C A L I
della propria storia e del prodotto che si vende perché è un
segno di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nei confronti
del cliente, che viene effettivamente apprezzato», spiega
Odd Norman.
Matön Gotland riunisce le aziende e i produttori agroalimentari che offrono i prodotti dell’isola, ovvero la carne
della fattoria Ejmund, il panificio Eskelund, la fattoria Widegren, l’affumicatoio Katthammarsvik, la macelleria Gute, il
formaggio casereccio Stafva e Swegro Gotland.
«Puntiamo complessivamente a raggiungere una qualità molto alta dei nostri prodotti. Scegliamo le materie prime migliori dalle migliori fattorie di Gotland. Ortaggi coltivati nei terreni fertili di Gotland e animali allevati in modo
naturale con tanta cura e amore», prosegue Odd.
La produzione di Gotland non è mai stata così in voga.
Quasi ogni settimana la radio locale e i media nazionali
dicono qualcosa sui tartufi, sulla carne, sugli ortaggi e sugli altri prodotti agroalimentari provenienti da Gotland.
Matön Gotland comunica ai media anche le storie delle
aziende partecipanti, spiegando, ad esempio, il loro modo
di lavorare, come creano i loro prodotti ecc., contribuendo
a reclamizzare non solo i produttori e i loro prodotti, ma
anche l’intera isola.
Produzione su piccola scala
e vicina al consumatore
Il progetto iniziale ha una durata di due anni e attualmente
(2006) è nel suo secondo anno di vita. Poiché molti svedesi hanno contatti positivi con Gotland grazie al turismo
estivo, la commercializzazione di alimenti locali prodotti
su piccola scala e di provenienza nota aiuta certamente a
consolidare la base di clienti potenziali, che in estate viene
decuplicata. Generalmente, le condizioni meteorologiche
sono le migliori della Svezia, e in effetti Gotland ha più ore
di sole di Maiorca nel corso dell’anno!
La natura e la cultura di Gotland svolgono un ruolo
importante nella strategia della regione. Si dice comunemente che «stare a Gotland è come essere all’estero pur
rimanendo in Svezia». Ecco perché il nome Gotland viene
utilizzato come un marchio comune, insieme alla forza trainante dei marchi delle aziende. «Matön Gotland» sta creando un marchio d’eccellenza accanto ai marchi delle catene
alimentari e dei leader di mercato dei diversi prodotti.
... viene favorita per l’occasione da una canzone
Questa attività ha certamente contribuito al successo di
«Matön Gotland» per le sette imprese aderenti. «Penso che
abbiamo raddoppiato il nostro giro d’affari nel periodo del
progetto e abbiamo perfino assunto una persona in più e
la stessa cosa è capitata anche alle altre sei imprese partecipanti», afferma Odd Norman con entusiasmo.
Il segreto del successo
Gran parte del successo del progetto dipende dall’abilità
di ognuno dei sette partner di mettersi in rete con gli altri
e nella capacità del GAL di aiutare questi piccoli produttori
a raggiungere mercati più grandi, come Stoccolma. I sette
produttori di alimenti, che presentano nell’insieme diversi
tipi di prodotti, hanno creato una cooperativa, un’organizzazione di vendita al dettaglio e un canale di distribuzione comune. La società di vendita al dettaglio sta facendo
pubblicità per collaborare con catene di supermercati e
singoli negozi di alimentari nella zona di Stoccolma e nei
dintorni del lago Mälaren. Gli stessi produttori effettuano
dimostrazioni e attività di promozione presso i punti di
vendita, allacciando contatti personali con i consumatori,
con il risultato che circa 30 nuovi negozi hanno già messo
in vendita la gamma di prodotti alimentari Gotland.
Il cibo è una componente importante
del turismo
Per avere un impatto ancora maggiore, Matön Gotland collabora con le organizzazioni turistiche, perché il cibo è una
componente importante della visita dell’isola. L’abbinamento «turismo e gastronomia» è un concetto sempre più
diffuso, tanto da essere addirittura adottato dal governo
svedese, che riconosce che «vi sono potenzialità di sviluppo per una solida cooperazione tra gastronomia locale e
regionale e turismo».
Tra i prodotti agroalimentari di Gotland si annoverano molte prelibatezze, che offrono al turista un’esperienza
gastronomica basata su qualità, competenza e cura; come
esempio di «turismo gastronomico» viene citata la Toscana.
Creare un marchio con la propria storia particolare
«Offriamo al cliente l’opportunità di incontrare il panettiere, il pescatore e il coltivatore direttamente nel negozio di alimentari e possiamo così vendere i nostri prodotti
“accompagnati da una storia”. È molto importante parlare
Leader+ Magazine
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Gli animali vengono allevati in modo naturale
Matön Gotland
Il sostegno di Leader+ a Gotland è inestimabile
A Gotland l’industria agroalimentare e il turismo sono le
attività più importanti. Il comune di Gotland, le isole dell’obiettivo n. 2 dei fondi strutturali e ALMI Business Partner
hanno unito le forze negli ultimi anni. Grazie al loro lavoro
comune e al trasferimento di tecnologia, è stata migliorata
la capacità di marketing, così come la creazione di reti tra
imprese dello stesso ramo. Tutto ciò ha costituito una solida base per l’espansione delle piccole imprese dell’isola e il
progetto della rete «Matön Gotland» rappresenta uno dei
molti successi dell’isola.
«Naturalmente dedichiamo una buona parte del tempo e del denaro delle nostre aziende al progetto «Matön
Gotland», ma senza il sostegno di strutture come Leader+
Gotland non saremmo mai stati in grado di lavorare in questo modo, né avremmo realizzato ciò che abbiamo fatto
finora. Un’altro aspetto positivo del progetto Leader+ è la
sua struttura semplice e la pressoché totale assenza di burocrazia rispetto a molte altre forme di sostegno finanziario
e questo è un aspetto che noi del settore privato apprezziamo molto. Ma ciò non vuol dire che non siamo soggetti
ad alcun controllo. Naturalmente Leader+ Gotland segue il
progetto e controlla il nostro operato e questo è anche un
vantaggio per noi tutti. Questo progetto viene gestito in
collaborazione con ALMI Business Partner, che ci sostiene
in molti modi. Il metodo e le modalità operative che abbiamo adottato potrebbero essere facilmente trasferiti e
utilizzati per altri tipi di attività o regioni. Saremmo lieti di
poter fornire assistenza in questa operazione», conclude
Odd Norman.
Leader+ Magazine
Stato membro: Svezia
Regione: Gotland
Nome del GAL:
Leader+ Gotland
Popolazione:
57 300 abitanti
Superficie: 3 140 km2
Costo totale del progetto:
297 826 euro
UE: 59 565 euro
Altri fondi pubblici:
89 348 euro
Fondi privati: 148 913 euro
Nome del referente:
Odd Norman
Indirizzo: Ejmunds Gård,
S-620 23 Romakloster
Tel. (46-706) 73 54 01
Fax (46-498) 505 03
E-mail: [email protected]
Siti web: www.matongotland.se
www.godagotland.se
Fotografie gentilmente concesse
dall’unità di rete nazionale svedese
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7 • 2007
VALORIZZARE I PR ODOT TI LO C A L I
IRLANDA
Glenbarrow Farms: aggiunta di valore
tramite la creazione di un marchio
Un progetto che mette in risalto il ruolo di questo GAL Leader+ nel contribuire a sviluppare
un prodotto di qualità con una forte identità regionale.
gramma ha riscosso un forte interesse e un gran numero di
produttori vi hanno aderito.
A questo punto, il GAL ha preso in considerazione la
possibilità di istituire strutture attraverso cui sviluppare il
marchio regionale. È stata contattata l’Irish Co-operative
Organisation Society per chiederle assistenza nella creazione di una struttura cooperativa, denominata «Glenbarrow Farms», di cui gli allevatori locali sarebbero stati i
proprietari, gli amministratori e gli esercenti. Laois Leader
ha contattato quindi Teagasc (un ente nazionale che offre servizi di ricerca, formazione e consulenza nel settore
agroalimentare), ottenendo l’impegno da parte del suo
amministratore delegato a far parte del consiglio di amministrazione di «Glenbarrow Farms».
Poiché gli agricoltori aderenti non avevano alcuna esperienza nella gestione di una organizzazione cooperativa, il
personale di Leader ha prestato la sua collaborazione per
impartire la formazione necessaria, aiutarli a mettere in
piedi la cooperativa e strutturare le capacità del gruppo in
modo da permettergli di gestire le attività.
Introduzione
Il distretto di Laois è situato nelle Midlands irlandesi e si estende su una superficie di quasi 172 000 ettari. Il 70 % circa della
sua popolazione vive in zone rurali e l’agricoltura rappresenta
il 20 % della fonte di reddito principale. Le dimensioni medie
delle 3 000 aziende agricole del distretto sono di 30 ettari.
Nell’ambito di Leader+, il GAL Laois Leader Rural Development Company (Laois Leader) ha scelto come tema
«Valorizzare i prodotti locali». La società aveva già svolto,
nell’ambito di Leader II, un notevole lavoro con gli agricoltori a basso reddito, inteso a svilupparne le attività e competenze per migliorare il reddito agricolo e ad esplorare
strategie atte ad assicurare la redditività a lungo termine
delle loro aziende. Era stato condotto anche un importante studio, sempre nell’ambito di Leader II, sulla possibilità
di creare un marchio regionale. Dopo aver consultato fornitori, dettaglianti e consumatori, Laois Leader aveva concluso che esistevano le potenzialità per mettere a frutto
la fedeltà della popolazione di Laois al proprio territorio,
sviluppando un mercato di nicchia per i prodotti agricoli di
alta qualità di provenienza e lavorazione locale.
… e garanzia di qualità
Una volta ottenuto l’accordo di principio e messa in opera
la struttura organizzativa, l’interesse si è concentrato sulla
garanzia della qualità. È stato necessario definire norme e
istituire sistemi di formazione e di controllo per garantirne il
rispetto. In collaborazione con Teagasc, «Glenbarrow Farms»
ha elaborato un programma di formazione sulla garanzia di
qualità destinato ai produttori. Sono
stati istituiti anche sistemi di controllo che prevedono ispezioni nelle
aziende da parte di Teagasc e dell’impresa di trasformazione. Grazie a
tutte queste iniziative, sia all’impresa
trasformatrice che al consumatore è
garantito un prodotto di ottima qualità con la denominazione «Glenbarrow Farms».
È emersa anche la necessità di un
continuo miglioramento della qualità del prodotto. A questo proposito,
«Glenbarrow Farms» ha organizzato
visite alla fabbrica per gli allevatori. Un’altra iniziativa prevede «percorsi nelle aziende», che
permettono di mostrare esempi di buona pratica e offrono
un’occasione per discutere sui problemi di qualità. Per garantire un continuo miglioramento del prodotto, «Glenbarrow
Farms» ha collaborato con i mercati locali del bestiame per
organizzare la vendita di razze di bestiame particolarmente
adatte ai prodotti di qualità di «Glenbarrow Farms».
Creazione del marchio regionale
Creare un marchio regionale presentava una serie di sfide,
tra cui la creazione di una struttura organizzativa che avrebbe controllato lo sviluppo del marchio. Poiché il marchio si
sarebbe caratterizzato per una produzione di elevata qualità, garanzia di qualità, sicurezza e tracciabilità, le norme e le
procedure avrebbero dovuto svolgere un ruolo molto importante. Inoltre, era necessario coinvolgere l’agroindustria
locale e promuovere rapporti più stabili fra trasformatori e
produttori, oltre a sviluppare iniziative di marketing.
Il primo passo per Laois Leader è stato la presa di contatto con un’azienda locale di trasformazione della carne, per
proporle di sviluppare un marchio regionale che avrebbe
incluso un prodotto d’eccellenza. All’azienda sarebbe stata
garantita la qualità elevata della materia prima in cambio
di accordi sui prezzi per i fornitori. Il prodotto locale sarebbe stato a sua volta commercializzato ad un prezzo conveniente a Laois. In seguito a trattative, l’impresa produttrice
di carne ha accettato in linea di massima di stipulare un
contratto con gli allevatori della zona, in forza del quale sarebbero stati garantiti qualità e prezzo.
Animazione e creazione di capacità…
Forte di questo accordo, Laois Leader si è potuto dedicare
quindi al compito di animazione e creazione di capacità tra
i fornitori. Sono state organizzate diverse riunioni pubbliche per spiegare agli allevatori locali in che modo il programma avrebbe «aggiunto valore» ai loro prodotti. Il pro-
Leader+ Magazine
→
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7 • 2007
Il marchio Glenbarrow fa la sua apparizione ufficiale…
… e ottiene il sigillo di approvazione
Collaborazione e mantenimento della fiducia
per la gestione dell’organizzazione. Il suo consiglio di amministrazione ha ristrutturato le regole della cooperativa
e partecipa a «TRAIL», un progetto Leader transnazionale
che comporta la pianificazione strategica in materia di valorizzazione della produzione locale.
Nel complesso, il progetto ha dato un forte impulso a Laois.
Nel 2004, «Glenbarrow Farms» ha apportato un contributo di
248 000 euro all’economia locale e, nonostante una leggera
flessione nel 2005, è preventivato un contributo analogo per il
2006. Guardando al futuro, «Glenbarrow Farms» appare come
un elemento trainante dello sviluppo economico di Laois.
Laois Leader ha svolto un’opera imponente nello stabilire
relazioni tra produttori e imprese di trasformazione. Queste
relazioni erano tradizionalmente difficili, con scarsa fiducia
da entrambe le parti. Per garantire il successo di un marchio regionale era necessario uno spirito di collaborazione
tra i vari operatori. Laois Leader ha favorito questo tipo di
rapporti a mano a mano che il progetto si sviluppava.
Per far partire il progetto era essenziale sviluppare
un’iniziativa di marketing congiunto dei prodotti. Laois
Leader ha concesso un finanziamento di 20 000 euro per
attività di marketing e materiale promozionale. Inoltre, ha
aiutato «Glenbarrow Farms» ad accedere a una consulenza specializzata sul marketing dei prodotti agroalimentari prestata da un gruppo agroalimentare internazionale.
Sono stati allacciati collegamenti anche con Bord Bia, il
Consiglio per l’alimentazione irlandese che opera per lo
sviluppo del mercato agroalimentare.
Glenbarrow Farms
Stato membro: Irlanda
Regione, distretto:
Border, Midland and Western
Region, Co Laois
Nome del GAL: Laois Leader
Rural Development Company
Popolazione: 59 000 abitanti
Superficie: 1 720 km²
Costo totale del progetto:
45 592 euro
UE: 24 796 euro
Fondi privati: 20 796 euro
Periodo di ammissibilità
del progetto: 2002-2006
Alcuni risultati del progetto
Attualmente, la cooperativa Glenbarrow Farms annovera
180 membri, tutti allevatori. I membri pagano una quota
una tantum per affiliarsi e successivamente versano un
modesto contributo alla cooperativa per ogni animale macellato. In questo modo il gruppo si autofinanzierà.
L’accordo tra l’impresa di trasformazione e gli allevatori
esiste da tre anni e si è sviluppato un buon rapporto di fiducia e di rispetto reciproco, caratteristica piuttosto rara in
queste situazioni. Con la progressiva espansione del progetto, è aumentato l’interesse per la vendita dei prodotti. Il
progetto garantisce all’impresa trasformatrice un approvvigionamento stabile di carne di qualità. Ciò le ha consentito di acquisire clienti internazionali di elevato profilo.
Il gruppo «Glenbarrow Farms», composto da aziende
agricole locali, ha fatto affidamento su Laois Leader per
guidare il suo sviluppo strategico, sostenerlo con misure volte a sviluppare le capacità, prestare assistenza per
le iniziative di formazione e allacciare collegamenti con
agenzie che potessero essergli d’aiuto. Mentre il contributo finanziario di Leader è stato relativamente modesto,
l’assistenza tecnica e le ore di lavoro prestate dal personale
del GAL sono state cospicue. Questo ruolo di guida è stato fondamentale per realizzare gli obiettivi del progetto.
«Glenbarrow Farms» prevede di assumere un coordinatore
Leader+ Magazine
Nome del referente: Anne Goodwin
Indirizzo: Peppers Court, Portlaoise, Co Laois, Ireland
Tel. (353-502) 619 00
Fax (353-502) 619 02
E-mail: [email protected]
Sito web: www.laois-leader-rdc.ie
Fotografie gentilmente concesse dall’unità
di rete nazionale irlandese
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UTILIZZARE IN MISURA
OTTIMALE LE RISORSE
NATURALI E CULTURALI
Leader+ Magazine
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ITALIA
Promozione di una regione
attraverso la certificazione di area
Come un GAL può effettivamente utilizzare una rete e una certificazione per sviluppare e tutelare
il patrimonio naturale e culturale del suo territorio.
Di Deborah Scorzelli, ricercatrice presso l’INEA (Istituto nazionale di economia agraria)
sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Riguardo a quest’ultimo, il PSL sottolinea l’importanza
che può rivestire il patrimonio ambientale per lo sviluppo
socioeconomico sostenibile e il suo contributo alla qualità
della vita per le comunità locali.
Nel contesto del territorio e del programma, il progetto di
certificazione EMAS di area (azione 9 del PSL) si applica sia al
settore aziendale sia al settore politico e mira a produrre un
cambiamento «a monte» del comportamento delle autorità
e delle aziende locali. Il GAL ritiene che questa sia l’unica maniera per promuovere attivamente un nuovo modello di sviluppo territoriale effettivamente condiviso da tutte le parti.
Introduzione
Il GAL Montagna vicentina SCARL sta conducendo un progetto complesso chiamato «Eco Management and Audit
Scheme (EMAS) () area certification» (certificazione EMAS
di area) allo scopo di salvaguardare il patrimonio ambientale, migliorare la gestione del territorio e promuovere il
modello di sviluppo sostenibile delle attività agroalimentari e turistiche.
Le caratteristiche fisiche del territorio sono quelle di una
tipica regione prealpina caratterizzata da una situazione
socioeconomica propria delle zone dell’entroterra. Pertanto, l’invecchiamento della popolazione e il tasso di natalità
basso sono uniti a caratteristiche geomorfologiche sfavorevoli, che hanno limitato lo sviluppo socioeconomico locale.
Le attività industriali sono solo marginali (principalmente a
causa dei costi elevati d’insediamento e delle difficoltà logistiche) e il settore agricolo si trova in condizioni di svantaggio. Ciononostante, alcune località, in particolare le aree dell’altopiano di Asiago, Recoaro Terme e Tonezza, offrono un
ambiente naturale di grande valore, che ha permesso uno
sviluppo costante del settore turistico, in gran parte costituito da escursioni estive, ma anche da turismo invernale (sci di
fondo), storico e culturale (siti della prima guerra mondiale,
come il monte Ortigara e Cima Dodici) e termale.
Sviluppo dell’iniziativa nell’ambito di Leader
Nell’ambito di Leader II era già stato fatto un passo avanti
per sviluppare il marchio territoriale «Qualità e ambiente».
Conformemente al PSL, lo scopo della certificazione
territoriale è promuovere il rispetto per l’ambiente, nonché migliorare la qualità della vita, del lavoro e dei prodotti
e servizi della Montagna vicentina.
Il progetto mira a sviluppare la zona in base a un processo decisionale concordato che include la protezione
del patrimonio ambientale, il miglioramento della gestione territoriale e la promozione di un modello di sviluppo
sostenibile delle attività agroalimentari e turistiche.
Pertanto, il PSL è stato progettato per rafforzare la competitività ottimizzando le risorse e per qualificare la gamma dei servizi di accoglienza e turismo e le attrattive locali,
tutelando al tempo stesso l’ambiente del territorio. Le azioni pianificate sono le seguenti:
• ulteriore sviluppo e miglioramento dell’approccio qualitativo e ambientale della produzione tipica locale;
• attuazione di un sistema di gestione ambientale (SGA)
per le aziende agroalimentari locali al fine di ottenere la
certificazione ISO 14.001;
• ottenimento dell’etichetta comunitaria Eco-label per i
servizi di ospitalità turistica;
• utilizzo del SGA EMAS in alcuni comuni dell’area interessata.
Risposta alle sfide
Al fine di rispondere alle esigenze della regione, pur nella
consapevolezza della necessità di preservare l’integrità naturale, storica e culturale di queste aree, il GAL Montagna
vicentina ha studiato un piano di sviluppo locale (PSL) costituito da un partenariato comprendente 18 entità: nove
pubbliche e nove private. Fonte d’ispirazione principale
e tema centrale del piano è lo sviluppo basato su attività
() Eco Management and Audit Scheme (EMAS), il sistema comunitario
di ecogestione ed audit, è un programma volontario per le imprese
che desiderano valutare e migliorare le loro prestazioni ambientali.
La partecipazione è aperta a tutte le organizzazioni pubbliche o
private che operano negli Stati membri dell’Unione europea o nello
Spazio economico europeo.
Leader+ Magazine
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UTILIZZARE IN MISUR A OT TIMALE LE RISORSE NATUR ALI E CULTU R A L I
ISO 14.001 per le aziende che adottano le specifiche di
prodotto.
All’interno di una rete più ampia
Oltre al ruolo di supervisione del GAL, le azioni di certificazione sono condotte in ampia misura dalla Reggenza della
comunità montana dei sette comuni, dal CURA (Consorzio
universitario di ricerca applicata), dall’Università di Padova,
dipartimento dei processi chimici dell’ingegneria e dall’ARPA Veneto (Azienda regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto). La comunità montana è la
diretta beneficiaria del progetto (riceve e gestisce i fondi)
e svolge il ruolo tecnico e politico di coordinamento delle
varie fasi operative. Il CURA si occupa della pianificazione e
della consulenza necessarie per l’attuazione del progetto.
L’iniziativa interessa un’ampia rete di beneficiari indiretti,
quali i comuni e le aziende, che sono stati selezionati (o sono
in corso di selezione) come utenti del sistema di certificazione. Questi beneficiari indiretti sono selezionati dalla comunità
montana, che verifica la propensione delle parti locali interessate prima di coinvolgerle nel(i) progetto(i) di certificazione.
Etichetta Eco-label:
• identificazione delle potenziali strutture turistiche che
potrebbero ottenere l’etichetta «Eco-label» (alberghi,
campeggi ecc.);
• informazione e promozione dell’etichetta Eco-label
presso le organizzazioni individuate;
• consulenza per l’applicazione di alcune certificazioni
pilota Eco-label.
Gestione ambientale del territorio:
• analisi dell’organizzazione dei comuni;
• raccolta di dati per l’«analisi ambientale iniziale» (come
richiesto dal regolamento EMAS) per i comuni;
• attività di promozione e informazione;
• consulenza per l’applicazione del SGA presso i comuni;
• applicazione di indicatori per misurare le prestazioni
del sistema;
• addestramento tecnico del personale addetto all’attuazione del SGA presso i comuni.
Fasi e costi del progetto
Conformemente a quanto concordato nel documento di
pianificazione esecutiva, l’iniziativa si articola in tre fasi parallele:
• marchio «Qualità/Ambiente»;
• etichetta «Eco-label»;
• gestione ambientale del territorio.
I costi specifici per il completamento delle tre fasi ammontano rispettivamente a 83 500 euro, 67 500 euro e
473 464 euro. Inoltre, 12 800 euro supplementari sono stati assegnati per il coordinamento e la contabilità del progetto, per un costo totale di 637 264 euro.
Sebbene ciascuna fase del progetto preceda a un ritmo diverso, è già possibile individuare alcuni indicatori di
prestazioni.
Al fine di applicare gli orientamenti produttivi formulati
per il marchio «Qualità/Ambiente», sono state coinvolte circa 10 aziende dei settori lattiero-caseario e della carne; sono
stati tuttavia presi contatti con molte altre, con l’obiettivo
Le azioni finanziate per le tre fasi sono le seguenti:
Marchio Qualità/Ambiente:
• identificazione dei potenziali partecipanti;
• audit sull’applicazione delle specifiche di prodotto laddove queste siano già state applicate;
• consulenza per l’adozione delle certificazioni pilota
→
Anche in inverno le attrattive della regione sono evidenti
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Il rispetto dell’ambiente è un aspetto fondamentale del progetto
• valorizzazione della produzione agroalimentare locale (tramite il marchio ISO 14.001), qualificazione delle
strutture di accoglienza turistica e conseguente fidelizzazione dei turisti che visitano la montagna vicentina;
• ottimizzazione della gestione dei rifiuti (e soprattutto
aumento della percentuale di raccolta differenziata).
Supponendo che questa iniziativa di certificazione venga
applicata altrove, gli effetti a lungo termine potrebbero essere percepibili in termini di miglioramento generale della
qualità ambientale dell’area, rinnovamento dell’immagine
del territorio e realizzazione di un modello sostenibile per
il suo sviluppo.
La rete come chiave del successo
di arrivare a interessare 30 imprese. Tra queste 30 imprese,
secondo l’interesse dimostrato, alcune saranno scelte come
organizzazioni pilota per la certificazione ambientale ISO
14.001. I promotori di questa iniziativa hanno già identificato tre aziende, suscettibili di detenere una posizione di
preminenza, che potrebbero sviluppare la certificazione;
tuttavia questo numero è destinato ad aumentare.
Il progetto mostra anche come i requisiti stabiliti per la certificazione, in particolare la certificazione EMAS, rientrino appieno nella filosofia Leader. Infatti, in varie fasi del processo,
la certificazione EMAS richiede la partecipazione congiunta
di tutti i soggetti interessati tramite comunicazioni e attività
pubbliche specifiche, quali la dichiarazione ambientale. Inoltre, l’EMAS prescrive la misurazione e la quantificazione dei
servizi ambientali esistenti (risultati ed effetti) del SGA e il suo
orientamento verso un miglioramento costante e un’effettiva
conformità agli indicatori comunitari, incrementando, in tal
modo, l’efficienza dei programmi di sviluppo rurale.
Etichettatura e certificazione
Riguardo all’etichettatura Eco-label, il GAL prevede di selezionare un gruppo di 300 ditte già identificate nella regione nell’ambito di una gamma di servizi turistici. All’interno
di questo gruppo verranno valutate le conoscenze e l’interesse nei confronti della certificazione e saranno scelte
almeno dieci aziende pilota per avviare il processo di etichettatura Eco-label.
Per quanto riguarda la certificazione EMAS nei comuni,
si sono già svolte numerose riunioni a cui hanno partecipato i sindaci e il personale tecnico delle amministrazioni. Tali
riunioni, studiate per migliorare la comprensione e la preparazione in vista del processo di certificazione necessario,
hanno anche evidenziato l’assenza di consapevolezza in
merito all’impegno indispensabile per condurre il progetto. Di conseguenza, è probabile che debbano essere potenziate le attività di formazione.
Promozione tramite
la certificazione di area
Stato membro: Italia
Regione, distretto:
Veneto
Nome del GAL:
Montagna vicentina SCARL
Popolazione: 81 400 abitanti
Superficie: 1 105 km²
Costo totale del progetto:
637 264 euro
UE: 224 234 euro
Altri fondi pubblici:
224 234 euro
Fondi privati: 188 796 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 2004-2007
Primi risultati e speranze future
per la certificazione
A livello locale si sono già ottenuti i primi risultati:
• aumento delle competenze locali in materia di gestione
ambientale, in parte a seguito delle attività di formazione e sensibilizzazione pianificate;
• creazione di nuove professioni (in particolare revisori
interni) e occupazione maggiore o stabile nei settori
che hanno ottenuto la certificazione;
• riduzione, sia per gli enti pubblici che privati, dei costi
derivanti dalla mancata gestione delle questioni ambientali e dalle conseguenti sanzioni pecuniarie;
• migliore efficienza organizzativa (ad esempio, in termini di ottimizzazione generale delle attività, gestione
del personale, comunicazioni, incidenti, riduzione degli
sprechi) grazie alla «cultura gestionale» favorita dalle
procedure di certificazione;
Leader+ Magazine
Nome del referente: Francesco Manzardo
Indirizzo: GAL Montagna vicentina, Piazza Stazione, 1
I-36012 Asiago
Tel. (39) 042 46 34 24
Fax (39) 042 46 34 24
E-mail: [email protected]
Sito web: www.montagnavicentina.com
Fotografie gentilmente concesse dall’unità
di rete nazionale italiana
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UTILIZZARE IN MISUR A OT TIMALE LE RISORSE NATUR ALI E CULTU R A L I
I giardini racchiudono i segreti del passato della regione
PAESI BASSI
Uno spiraglio sul passato
Scavare in profondità per scoprire il patrimonio naturale e culturale di un’area
offre anche una prospettiva archeologica e un senso di valore regionale.
Introduzione
cente. Allo scopo di creare un ambiente economico stabile
che favorisca lo sviluppo delle attività, l’area deve attirare
nuovi abitanti e cercare di trattenere la popolazione esistente. Uno dei modi per ottenere questo risultato consiste
nel rafforzare l’immagine e l’identità della regione.
Nell’elaborazione di una strategia di questo tipo, le risorse naturali e culturali svolgono un ruolo importante. Il
paesaggio offre un’area abitativa e ricreativa sfruttabile e
ricca di storia, un elemento che può essere utilizzato per
sviluppare una migliore conoscenza dell’evoluzione del
paesaggio in relazione ai suoi abitanti e suscitare, pertanto, una maggiore consapevolezza delle responsabilità co-
L’area nota come Westerwolde è situata nella parte orientale
della provincia di Groningen nel nord dei Paesi Bassi e possiede un ricco patrimonio naturale e culturale. Le valli dei suoi
due corsi d’acqua principali, il Westerwolde Aa e il Ruiten Aa,
sono ora importanti riserve naturali e fanno parte della rete
ecologica dei Paesi Bassi. Quest’area è stata abitata fin dall’età
della pietra e a testimonianza dell’antichità di tali insediamenti rimangono i resti degli artefatti sepolti sottoterra.
Attualmente, a causa della scomparsa dei lavori agricoli, i giovani dotati di istruzione tendono ad abbandonare la
zona; ne consegue sia un declino economico sia una penuria di infrastrutture, a cui la regione di Westerwolde cerca di
far fronte per poter mantenere una qualità di vita soddisfa-
Leader+ Magazine
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serali, gli archeologi, professionisti e dilettanti, hanno raccontato ai circa 200 visitatori la storia di Westerwolde corredando di illustrazioni alcuni aspetti salienti. Nel caso degli
archeologi dilettanti, questi interventi hanno ottenuto un
successo particolare, suscitando entusiasmo sulle possibili
scoperte che questi «spiragli sul passato» avrebbero potuto
portare alla luce una volta iniziati i lavori.
muni per la sua tutela. Il progetto «Spiraglio sul passato»
costituisce uno spunto per rafforzare sia la gestione della
natura sia la condivisione del patrimonio culturale.
Un approccio innovativo e tecnico alla storia
e alle risorse naturali
La buona qualità dell’acqua è molto importante per conservare e sviluppare gli habitat naturali. Nella riserva naturale di Westerwolde, 1 700 abitazioni inquinano l’acqua
con i loro reflui. Per migliorare la situazione, le comunità
di Stadskanaal, Vlagtwedde e Bellingwoude hanno deciso
di cooperare con l’azienda idrica locale, Hunze & Aa’s. Per
migliorare la qualità dell’acqua, il progetto ha aiutato a collegare numerose abitazioni alla rete fognaria municipale.
Tuttavia, per circa 900 nuclei familiari questo collegamento era troppo complicato e/o costoso. Di conseguenza, è
stato installato un depuratore sotterraneo individuale dei
reflui domestici (ISTS) nel cortile di queste case. Questo
particolare sistema consente di depurare le acque di scarico sul posto e di far defluire l’acqua pulita nei corpi d’acqua
all’interno delle riserve naturali.
Per installare un depuratore individuale occorre scavare
un buco di 4 metri per 3, profondo circa 3 metri. Per questo
tipo di lavoro non sono richieste, di norma, competenze professionali di ricerca
archeologica. Tuttavia,
900 buche in una zona
di interesse archeologico possono fornire
numerose informazioni; pertanto, gli organizzatori del progetto
hanno deciso di continuare i lavori. Inoltre,
queste attività possono stimolare l’interesse e l’entusiasmo degli
abitanti per la storia
culturale di Westerwolde. Poiché l’attività archeologica non
era mai stata associata in precedenza a questo tipo di opera
infrastrutturale, è stato necessario mettere a punto un nuovo
metodo. Inoltre, la comunicazione di queste attività ha richiesto un’attenzione particolare. Il finanziamento di Leader+ ha
reso possibile il lavoro degli archeologi e il coinvolgimento
degli abitanti tramite un’esposizione, un opuscolo, una serata informativa e la creazione dell’effettivo «profilo del suolo»
(cfr. sotto).
Alla scoperta della storia
Gli scavi per l’installazione dei depuratori individuali sono
stati effettuati da operatori mediante un escavatore meccanico. Già prima dell’inizio dei lavori, gli operatori avevano
ricevuto istruzioni da un archeologo su come partecipare a
una ricerca archeologica e geologica e hanno rapidamente
imparato a riconoscere i siti d’interesse archeologico. Ogniqualvolta un sito appariva di interesse archeologico, i lavori
erano sospesi e veniva convocato sul posto un archeologo. Questi lavoratori hanno anche imparato ad effettuare
il profilo del suolo sopra al primo strato sabbioso. Durante
l’ultima era glaciale, circa 11 500 anni fa, l’intero territorio dei Paesi Bassi era stato ricoperto di sabbia, sparsa dal
vento. Nella regione di Westerwolde tale strato di sabbia è
profondo circa 3 metri e doveva essere ispezionato per ricercare resti archeologici dell’età della pietra. I diversi strati
di sottosuolo sovrapposti a questo strato sabbioso narrano
10 000 anni di storia dell’evoluzione del terreno e, pertanto,
del paesaggio, in ciascuno di questi siti particolari. Grazie ai
finanziamenti di Leader+, gli abitanti hanno potuto ricevere
le foto del profilo del «loro» terreno. Per poter ottenere fotografie «leggibili» del profilo del suolo, un lato dello scavo
doveva risultare il più orizzontale possibile ed essere livellato con una pala. Agli operatori dell’escavatore è stato impartito un addestramento speciale per fotografare i campioni di
terreno per le 60 famiglie che ne hanno fatto richiesta.
Presentazione dei reperti
L’evoluzione del paesaggio e la ricostruzione storica della
vita delle popolazioni dall’età della pietra fino al medioevo
sono state spiegate
in un’esposizione e illustrate chiaramente
dalle fotografie del
profilo del suolo e dai
ritrovamenti archeologici. È stata rivolta
un’attenzione particolare ai diversi riti di
sepoltura nel corso del
tempo e alle reliquie ad essi associate ritrovate nel sottosuolo. Sono stati anche esposti numerosi reperti unici risalenti
alla preistoria. Nel periodo tra maggio e agosto 2005, l’esposizione è stata allestita, tra l’altro, presso il centro d’informazione della fortezza di Bourtange ed è stata visitata da circa
20 000 persone, inclusi gli alunni delle scuole elementari di
Sensibilizzazione al progetto
Prima dell’effettiva installazione del depuratore nei giardini e
nei cortili, gli organizzatori del progetto hanno tenuto serate informative sulla ricerca archeologica e geologica in tutte
e tre le comunità partecipanti. Tutti i nuclei familiari presso i
quali doveva essere installato il depuratore sono stati invitati personalmente e il quotidiano locale ha informato anche
gli altri abitanti di queste comunità. Durante queste riunioni
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UTILIZZARE IN MISUR A OT TIMALE LE RISORSE NATUR ALI E CULTU R A L I
Alcuni dei principali reperti del progetto sono esposti in una mostra aperta al pubblico
Westerwolde. Tutte le scuole di Westerwolde hanno ricevuto circolari con le informazioni necessarie per consentire
agli alunni di visitare l’esposizione da soli. Inoltre, la storia e
l’evoluzione del terreno e del paesaggio nonché le scoperte
archeologiche effettuate a Westerwolde sono state presentate in un opuscolo.
Uno spiraglio sul passato
Stato membro: Paesi Bassi
Regione, distretto:
Noord, Groningen
Nome del GAL:
Oldambt-Westerwolde
Popolazione: 80 265 abitanti
Superficie: 605 km²
Costo totale
del progetto: 90 500 euro
UE: 25 000 euro
Altri fondi pubblici: 35 000 euro
Fondi privati: 30 500 euro
Periodo di ammissibilità del progetto:
1/2004-3/2006
Leader+ promuove la conoscenza,
le buone pratiche e il senso del valore
Senza i finanziamenti di Leader+, l’esposizione, la circolare
esplicativa e l’opuscolo non avrebbero potuto costituire
parte integrante del progetto di installazione del sistema
di depurazione ISTS. Gli abitanti di Westerwolde hanno
potuto acquisire una conoscenza diretta del passato osservando i resti archeologici ritrovati nei loro cortili e giardini.
Era la prima volta che venivano condotte ricerche archeologiche e geologiche in un numero così elevato di siti di
piccole dimensioni ed è stato messo a punto un nuovo e
pratico metodo di esecuzione di quest’attività, che costituisce un precedente per altri progetti. Il progetto «Spiraglio
sul passato» ha ricevuto una menzione d’onore da parte
dell’associazione degli archeologi olandesi. Ogni due anni
questa associazione, sostenuta dalle autorità, conferisce il
premio «Ym van der Werff» a progetti intesi a sensibilizzare
il pubblico all’archeologia.
Grazie al progetto, la tutela delle risorse naturali di Westerwolde è migliorata e gli abitanti sono maggiormente
consapevoli del valore del loro patrimonio regionale, risalente a 10 000 anni fa. Inoltre, possono intravedere opportunità commerciali in future attività ricreative e turistiche
nella regione, nonché una migliore qualità dell’ambiente
di vita per le giovani generazioni.
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Nome del referente: Patricia Boiten
Indirizzo: Halsemastraat 2
9977 SE Kloosterburen
Nederland
Tel. (31-595) 43 52 75
E-mail: [email protected]
Fotografie gentilmente concesse dall’unità di rete
nazionale olandese
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UTILIZZAZIONE
DI NUOVO KNOW-HOW
E NUOVE TECNOLOGIE
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UTILIZZAZIONE DI NUOVO KNOW-HOW E NUOVE TECNOLO G I E
REGNO UNITO
Riciclaggio di cumuli di pneumatici
nelle montagne del Mourne
Un nuovo utilizzo di un prodotto di rifiuto aiuta a sostenere le attività rurali
e a mantenere pulito l’ambiente.
Una regione dalla straordinaria bellezza naturale
Introduzione
Superare il primo ostacolo della normativa
europea
La regione delle montagne del Mourne, nella contea di
Down, in Irlanda del Nord, immortalata nel celebre brano
di Percy French «Le montagne del Mourne», è ora la sede
di un’insolita catena di montagne. Le nuove vette non assomigliano alle classiche cime di granito ricoperte di erica
ma sono costituite da migliaia di pneumatici di scarto di
automobili e autocarri. Queste montagne di pneumatici
sono state create da un abitante della zona, Patrick McCartan, deciso ad avviare una nuova attività di riciclaggio nella
cittadina di Castlewellan, situata proprio nel cuore di quest’area di straordinaria bellezza naturale che è il Mourne.
Il gruppo Leader+ locale attivo in questa zona, «Rural Down Partnership» (partenariato rurale di Down), ha
deciso di destinare il suo bilancio di due milioni di euro
(1,45 milioni di sterline britanniche) allo sviluppo dell’economia rurale della contea di Down sfruttando opportunità
di sviluppo imprenditoriale, stimolando e sostenendo progetti innovativi e scegliendo come zone bersaglio quelle
più disagiate. Castlewellan, dove è situato il progetto, è
classificata tra il 40 % delle aree più disagiate dell’Irlanda
del Nord e, nonostante non soffra di elevati livelli di disoccupazione, circa il 40 % delle persone che cercano lavoro
sono disoccupati a lungo termine.
Leader+ Magazine
Il promotore del progetto, Patrick McCartan, svolgeva
un’attività di fornitura di strutture in legno per impianti ippici, tramite la quale si era reso conto dell’esistenza di una
forte domanda di «granulato di gomma» per realizzare rivestimenti per ippodromi resistenti agli agenti atmosferici.
Dopo una breve indagine, McCartan ha scoperto che il granulato di gomma doveva essere importato in Irlanda del
Nord dalla Gran Bretagna o dalla Repubblica d’Irlanda, con
costi di trasporto che rendevano antieconomico l’acquisto
di una simile pavimentazione.
Nel luglio 2001, la direttiva dell’Unione europea sulle discariche di rifiuti () è diventata legge e ha sancito il divieto
di abbandonare pneumatici interi nelle discariche a partire
dal 2003 e pneumatici lacerati dal luglio 2006 al più tardi.
Fino agli anni sessanta, la gomma dei pneumatici dismessi era abitualmente riciclata, ma la situazione è cambiata
() Direttiva 99/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle
discariche di rifiuti, entrata in vigore il 16 luglio 1999. La scadenza
per il recepimento negli Stati membri era il 16 luglio 2001.
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quando il calo dei prezzi all’importazione del petrolio (la
materia prima da cui si ricava la gomma sintetica) ha fatto
diminuire il valore della gomma. La diffusione dei pneumatici cinturati in acciaio ha reso il processo di riciclaggio
più costoso, difficile e dispendioso in termini di tempo. Tuttavia, se, a breve termine, buttare via i pneumatici poteva
risultare vantaggioso dal punto di vista economico, le conseguenze a lungo termine del mancato riciclaggio hanno
cominciato a farsi sentire.
degli obiettivi del programma Leader+ in Irlanda del Nord.
Infatti, esso era altamente innovativo, creava nuova occupazione in un’area rurale, aveva un forte impatto positivo
sull’ambiente ed era sostenibile a lungo termine. Il gruppo
aveva pubblicizzato ampiamente il progetto nella stampa
locale e nazionale, principalmente allo scopo di incoraggiare nuove richieste di finanziamenti Leader+ nell’ambito
della misura di riciclaggio e gestione dei rifiuti. Come conseguenza diretta di questa pubblicità, Patrick McCartan
ha ricevuto numerose richieste di informazioni dalle ditte
produttrici di pneumatici interessate a fornirgli pneumatici
di scarto, costituendosi così una riserva illimitata di materia
prima. Il progetto ha anche suscitato l’interesse del notiziario serale della BBC Newsline dell’Irlanda del Nord, che ha
effettuato riprese televisive dell’azienda nell’ambito di un
servizio speciale sull’innovazione nell’economia rurale.
Considerazioni ambientali
I pneumatici dismessi non solo occupano spazio nelle discariche di rifiuti ma possono anche danneggiare i rivestimenti applicati per impedire che le acque sotterranee
e superficiali siano contaminate dai materiali inquinanti
delle discariche. I pneumatici eliminati in modo illegale
(sia individualmente come rifiuti che collettivamente in
discariche di pneumatici clandestine) non solo deturpano
il paesaggio ma costituiscono anche una minaccia per la
sicurezza e la salute pubblica.
Nel Regno Unito, lo smaltimento dei pneumatici usati
è un problema notevole; ogni giorno oltre 100 000 pneumatici usati vengono smontati da automobili, furgoni e
autocarri, per un totale di circa 46 000 000 di pneumatici
all’anno (equivalenti a circa 44 000 tonnellate).
Patrick McCartan ha previsto che l’introduzione della nuova legislazione avrebbe comportato una fornitura illimitata di
pneumatici che avrebbero potuto essere triturati e venduti
sotto forma di brandelli o granulato di gomma. Sapeva inoltre, grazie all’esperienza acquisita durante la sua attività, che
nell’Irlanda del Nord esisteva una considerevole domanda
di questo prodotto come pavimentazione per ippodromi e
che poteva anche essere usato per arredo urbano, impianti
sportivi, rivestimenti impermeabilizzanti, pavimenti di treni e
tram, nonché riutilizzato per produrre nuovi pneumatici.
Un altro ostacolo da sormontare…
Questa azienda, che si è andata progressivamente rafforzando, si è trovata nella fortunata posizione, per una giovane impresa, di non poter soddisfare il livello della domanda. Era costretta a rifiutare clienti sia a monte che a valle.
Pertanto, è apparso evidente che la nuova azienda doveva
aumentare la capacità per soddisfare una domanda esorbitante. Facendo nuovamente ricorso al sostegno del Rural
Down Partnership, ha acquistato un altro trituratore per i
pneumatici di fuoristrada e camion, raddoppiando così la
quantità giornaliera di pneumatici triturati.
Prima di poter presentare una seconda richiesta di finanziamento, il Rural Down Partnership ha dovuto accertare che
il progetto aveva raggiunto gli obiettivi indicati nella richiesta iniziale. Si è constatato che erano stati creati 2,5 posti di
lavoro a tempo pieno e che pertanto erano stati realizzati gli
obiettivi occupazionali prefissati. È stato così possibile presentare una seconda richiesta di finanziamento a Leader+.
Questa nuova richiesta ha avuto esito positivo e nel dicembre 2005 è stata concessa una sovvenzione di 28 000
euro (20 000 sterline britanniche) destinata all’acquisto di
un pretrituratore. Grazie a questa macchina, la capacità di
riciclaggio è aumentata sensibilmente, passando dai 5 000
ai 6 000 pneumatici alla settimana. L’azienda impiega ora
3,75 dipendenti equivalenti tempo pieno, raccoglie pneumatici da aziende dislocate nel raggio di 40 km e fornisce il
prodotto finale a centri ippici e parchi gioco per bambini.
Sul binario giusto con Leader+
Dopo due anni interi di ricerca nel settore, visite alle aziende di smaltimento dei rifiuti in Inghilterra e frequenza a
corsi di gestione aziendale, è stato stilato un piano aziendale completo. Nell’aprile 2005, in seguito a una richiesta
inoltrata presso il Rural Down Partnership nell’ambito della misura «Fostering New Rural Enterprises — Support for
the Establishment of New Recycling / Waste Management
Businesses» («Favorire le nuove imprese rurali — Sostegno
all’avvio di nuove attività di riciclaggio e gestione dei rifiuti») per l’assistenza di Leader+, è stato sovvenzionato l’acquisto di un trituratore di rifiuti.
Una sovvenzione di 14 000 euro (10 000 sterline britanniche) erogata da Leader+, pari al 50 % del costo totale del
progetto, ha consentito l’acquisto di un trituratore di pneumatici usati. Nel giugno 2005, una volta ultimato l’acquisto
della macchina, l’attività di riciclaggio dei pneumatici ha
potuto iniziare. Il GAL Rural Down Partnership è stato di
grande aiuto per il progetto, poiché questo incarnava molti
Leader+ Magazine
… superato con successo
Leader+ ha consentito di avviare una nuova azienda di gestione dei rifiuti, di raddoppiare la sua capacità produttiva
e di metterla in grado di riciclare una più ampia gamma
di pneumatici. Inoltre, è stata creata nuova occupazione in
un’area rurale e il progetto incarna gli obiettivi e le finalità di Leader+ nell’Irlanda del Nord, in particolare, secondo
Patrick McCartan: «Sostenere progetti rurali sostenibili innovativi e contribuire alla sopravvivenza e al potenziamento delle aziende rurali esistenti».
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UTILIZZAZIONE DI NUOVO KNOW-HOW E NUOVE TECNOLO G I E
Riciclaggio
di montagne
di pneumatici
Stato membro: Regno Unito
Regione, Distretto:
Irlanda del Nord, County Down
Nome del GAL:
Rural Down Partnership
Popolazione: 97 970 abitanti
Superficie: 1 463 km2
Costo totale del progetto:
70 000 euro
UE: 17 150 euro
Altri fondi pubblici: 17 150 euro
Fondi privati: 35 700 euro
Periodo di ammissibilità del
progetto: 12/2005-12/2008
Referente: Thérèse Rafferty
Indirizzo: Civic Building,
Downshire Road,
Banbridge, Co Down, N Ireland,
BT32 3JY
Tel. (44-28) 40 66 06 09
Fax (44-28) 40 66 06 01
E-mail: [email protected]
Sito web: www.ruraldown.org.uk
Fotografie gentilmente concesse
dall’unità di rete nazionale
del Regno Unito
Una pausa da tutto questo lavoro di riciclaggio…
Leader+ Magazine
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GERMANIA
Riscaldamento mediante biomasse:
coltivazione del legno
per la produzione di energia in Lusazia
La produzione di energia alternativa rivela le potenzialità delle biomasse in Europa e mette in risalto
il ruolo delle reti nella realizzazione di questa iniziativa congiunta.
Di Klaus Schwarz, Biomassemanagement Lausitz (Brandeburgo) e Jan Swoboda,
unità di rete Leader+ tedesca
zione per l’assetto rurale, un gruppo di lavoro chiamato
«Nuova energia — Nuovo lavoro — Il legno come fonte di
energia»; tuttavia hanno scoperto ben presto che i costi di
produzione e fornitura del cippato erano troppo alti per
rendere tale attività redditizia. Solo dopo l’adozione della
legge sull’energia rinnovabile (EEG: Erneuerbare-EnergienGesetz) nel 2004, il cambiamento del quadro politico ed
economico ha reso realizzabili le idee del progetto. Con il
sostegno del governo regionale del Land Brandeburgo e
una valutazione iniziale positiva da parte di una commissione facente capo al Centro per la tecnologia energetica
della regione, il progetto ha potuto avere un seguito.
Introduzione
L’approvvigionamento di energia e di materie prime costituisce un presupposto essenziale della prosperità economica. Benché i combustibili fossili rimangano la principale
fonte di energia nel mondo, le riserve si stanno esaurendo
progressivamente e il loro sfruttamento diventa sempre
più costoso, in particolare nel caso del petrolio. Sono da
tener presenti anche le considerazioni ambientali relative
all’utilizzo dei combustibili fossili.
Pertanto, sia in termini politici sia economici, lo sviluppo di fonti di energia e di materie prime sostenibili ed
ecocompatibili rappresenta una sfida fondamentale per il
futuro. Questa affermazione trova riscontro in una sensibile crescita della domanda di legno come materia prima
nell’Unione Europea, un’evoluzione che, in caso di necessità, condurrà alla coltivazione su larga scala di piantagioni
da legno a ciclo breve. In Germania, le potenzialità energetiche delle biomasse sono stimate al 10 % dell’attuale
fabbisogno di energia primaria. Una proporzione rilevante
di queste biomasse potrebbe provenire da colture energetiche e da specie arboree a crescita rapida, coltivate su terreni agricoli sottratti alla produzione alimentare. Per i settori agricolo e forestale, ciò significherà creazione di nuove
attività in un settore chiave della domanda sociale, con
minore ricorso alle sovvenzioni. In futuro, i fornitori di tali
materie prime diventeranno prestatori di servizi integrati.
Il primo passo
Con lo slancio determinato, in ultima analisi, dal sostegno
finanziario, l’iniziativa ha preso forma come progetto Interreg IIIA, in cui gruppi polacchi e operatori del Brandeburgo
hanno affrontato congiuntamente la questione dello sfruttamento delle biomasse. Leader ha anche fornito un soste-
L’idea mette radici
Il progetto «Coltivazione del legno per la produzione di
energia» è nato dalle idee e iniziative che Klaus Schwarz,
presidente dell’associazione per l’assetto rurale di SpreeNeiße, ha concepito dopo aver visitato «Elmia Wood», la più
grande fiera commerciale del legno d’Europa, che si tiene
in Svezia. Diversi soggetti interessati hanno costituito, con
il sostegno del consiglio d’amministrazione dell’associa-
Leader+ Magazine
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UTILIZZAZIONE DI NUOVO KNOW-HOW E NUOVE TECNOLO G I E
gno sotto forma di investimento, che è servito per procurarsi legno di ceppaia e ramaglie. Gli sponsor del progetto
hanno fornito fondi di cofinanziamento. Due agricoltori
hanno messo a disposizione 30 ettari di terreno incolto e
10 ettari per effettuare prove.
il CEBra (Centrum für Energietechnologie Brandenburg),
che contiene istruzioni per l’uso di macchinari, l’impianto, la fertilizzazione, la coltivazione, la raccolta, la gestione
delle ordinazioni e la distribuzione e descrive anche diversi
metodi di sviluppo. Sono già state raccolte informazioni
sulla manodopera necessaria. All’inizio della primavera, secondo le specie arboree e il tipo di terreno, da due a quattro persone con un autista possono piantare approssima­
tivamente due ettari in un giorno. Per una piantagione
di 100 ettari ciò equivale a circa 50 giornate di lavoro. Il
raccolto invernale è pronto da quattro a sei anni dopo e richiede un po’ meno manodopera. Poiché l’inverno e l’inizio
della primavera, normalmente, non rientrano nel periodo
di coltura intensiva abituale, questa attività offre opportunità complementari di occupazione e guadagno.
Sviluppo di nuovi campi di azione
L’obiettivo è sviluppare flussi commerciali su scala ridotta e
a raggio regionale nella regione Lusazia e, nella fattispecie,
fornire agli agricoltori una fonte di reddito integrativa durante la transizione dall’agricoltura alla produzione di energia. Il concetto chiave è rappresentato dalla generazione di
calore ed elettricità combinati (cogenerazione). Il calore sarà
generato essenzialmente per consumo domestico, mentre
l’energia elettrica potrà essere convogliata (a un prezzo interessante) nella rete di distribuzione, in conformità con la legge sull’energia rinnovabile (EEG). Il calore può essere anche
utilizzato nella stessa azienda produttrice. Tuttavia, per poter ottenere un finanziamento dell’Unione europea, come
Leader+ o Interreg, il consumo di energia e il relativo prezzo
devono essere concordati in anticipo con gli utenti.
Questi ultimi sono principalmente cooperative industriali e altre grandi aziende che richiedono calore per
le proprie attività, quali vendita diretta, stabulazione,
lavorazione della carne, operazioni di laboratorio, torchiatura delle vinacce ecc. Il legno cippato può essere
bruciato in sostituzione dei combustibili fossili, risparmiando denaro e ricavando proventi dalla vendita dell’energia prodotta. Attualmente, il cippato costituisce il
principale combustibile ligneo, dato che i prodotti trasformati, come i pellet, sono ancora troppo costosi. Nell’immediato futuro si prevede di creare un’agenzia per
l’energia che gestisca contemporaneamente l’offerta e
la domanda, poiché finora esiste il prodotto ma non il
mercato. Tuttavia, non sempre risulta chiaro quali prodotti saranno richiesti, né se o quando potranno essere
forniti al giusto prezzo.
Piani per il futuro
Per la raccolta, il gruppo di lavoro per la tecnologia del GAL,
in collaborazione con il Politecnico di Brandeburgo, ha sviluppato un nuova tecnologia aggiuntiva da applicare alle
macchine esistenti, che permette di trinciare tronchi d’albero fino a 30 centimetri di diametro. Il costo dell’investimento, pari a 70 000 euro, sarà a carico delle parti interessate. Il progetto andrebbe anche considerato in relazione
alla gestione dei boschi privati, i cui proprietari non hanno
né la propensione né le risorse per coltivare o sfruttare le
piantagioni esistenti, che spesso possono avere un’estensione di 30 o 40 ettari.
La coltivazione del legno per la produzione
di energia si allarga in cerchi concentrici
Oltre alla produzione di energia e alle questioni tecniche,
anche l’assetto territoriale e il turismo sono aspetti significativi legati al progetto e, da questo punto di vista, gli
attori principali sono i membri del GAL Strittmatter Land.
La coltivazione di legno per la produzione di energia su
terreni lasciati a riposo rappresenta anche un aspetto della
gestione del territorio rurale e queste superfici sono state
collegate tra loro da un pittoresco sentiero di 11 chilometri su cui transitano carrozze trainate da cavalli. In questa
regione, che reca i segni della passata attività mineraria,
Già in funzione
Una comunità di produttori, composta da agricoltori, silvicoltori ed esercenti di boschi (o agenzie di servizi forestali)
è già costituita. Il primo frutto di questa cooperazione è
un manuale per i produttori scritto in collaborazione con
Leader+ Magazine
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Produzione di calore tramite
biomasse
Legno di ceppaia e ramaglie: una potenziale fonte di energia futura
la valorizzazione delle piantagioni di legno della Lusazia a
scopo turistico rappresenta un mezzo per mettere a frutto
ampi tratti di terreno incolto e ricoltivabile.
In seguito a scambi e visite sia nella parte polacca che
in quella tedesca, è stata avviata una nuova candidatura
di progetto Interreg IIIA per la compressione, la certificazione e il potenziale sfruttamento di biomasse. L’impatto e
l’impegno per la cooperazione interessano tutta la regione
e oltre. Ad esempio, persino nella più piccola azienda agricola a conduzione familiare, la promozione della regione è
stata di aiuto per risolvere il problema della disintegrazione della comunità e ha incoraggiato un approccio audace
e ambizioso. L’autostima, unita alla partecipazione e alle
iniziative comuni, rappresenta una forza produttiva che
non dovrebbe essere sottovalutata.
Popolazione: 20 040 abitanti
Superficie: 422 km²
Costo totale del progetto: 98 200 euro
UE: 58 920 euro
Altri fondi pubblici: 19 640 euro
Fondi privati: 19 640 euro
Periodo di ammissibilità del progetto:
4/2005-12/2006
Nome del referente:
Klaus Schwarz, Biomassemanagement Lausitz
Tel. (49-171) 741 02 25
Fax (49-355) 69 22 08
E-mail: [email protected]
Sito web: www.abnachdraussen.net
www.tu-cottbus.de/cebra
Oppure
Nome del referente: Hermann Wittig,
LAG Strittmatter Land
Tel. (49-355) 221 48
E-mail: [email protected]
Sito web: www.strittmatter-land.de
La dimensione europea
Lo sviluppo di nuove forme di utilizzo del territorio ha un
ruolo fondamentale da svolgere anche in altre aree rurali
europee. A questo riguardo, è importante che gli scienziati
e gli esperti di questioni pratiche siano in contatto tra loro
attraverso «reti di eccellenza». Il 31 agosto 2006 si è svolto
il secondo forum di Brandeburgo «Timber for Energy» («Legno per l’energia») al quale hanno partecipato per la prima
volta partner provenienti da Svezia, Polonia, Ungheria e
Austria. Oltre agli esperti scientifici, numerosi relatori europei hanno descritto l’attuale esperienza in questo campo, nonché l’importanza dell’ulteriore sviluppo delle aree
rurali come poli di un settore energetico sostenibile.
Ai fini dello sfruttamento delle biomasse, sia come
materia prima sia come fonte energetica, i prossimi cinquant’anni racchiudono un’enorme sfida per l’agricoltura,
la ricerca e l’economia. L’iniziativa di gestione delle biomasse della Lusazia (Biomassemanagement Lausitz) è alla
ricerca di partner in Europa per promuovere la riorganizzazione attiva del settore agricolo e delle aree rurali.
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Stato membro: Germania
Regione: Brandeburgo
Nome del GAL: Strittmatter Land
Fotografie gentilmente concesse dall’unità
di rete nazionale tedesca
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COOPERAZIONE
ALLO SVILUPPO RURALE
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AUSTRIA E GERMANIA
Imparare dall’Europa: come i giovani
possono acquisire dimestichezza
con l’innovazione in agricoltura
Gli agricoltori di domani hanno l’opportunità di imparare nuove tecniche agrarie al di fuori
della propria regione grazie al sostegno di una rete di GAL tra due Stati membri.
Di Barbara Loferer, direttore GAL, ARGE Nationalparkregion Hohe Tauern e Luis Fidlschuster,
unità di rete nazionale austriaca
Introduzione
zonti e a nuove idee e di ampliare le conoscenze. Questo
può costituire la base per l’innovazione futura in diversi
comparti agricoli e per un’ulteriore cooperazione con le
aziende agricole innovative che mettono a disposizione i
posti per il tirocinio. L’aspetto transnazionale del progetto
si traduce nel fatto che i tirocinanti dell’Austria imparano e
sperimentano approcci innovativi in Germania e viceversa.
Nell’ottobre 2004, otto aree Leader dell’Austria e una della
Germania (Baviera) hanno avviato un progetto di cooperazione transnazionale per consentire agli allievi delle scuole di agraria di migliorare le loro conoscenze nel campo
dell’innovazione in agricoltura. Il progetto ha messo a disposizione posti di tirocinio presso aziende agricole innovative, nonché seminari e viaggi sul campo, alla scoperta
dell’innovazione, durante il periodo 2005-2006. Nel corso
dell’estate di entrambi gli anni, ciascuna delle 40 aziende
agricole innovative della regione di Salzburg (Austria) e
della Baviera (Germania) hanno offerto soggiorni di due o
tre mesi per ogni tirocinante. Nel complesso, partecipano
al progetto circa 15 scuole agrarie.
I fautori di questa iniziativa di cooperazione sono
Barbara Loferer (GAL Nationalpark-Region Hohe Tauern,
Austria) e Reinhard Walk (GAL Auerbergland, Germania).
Questi due GAL sono i principali partner nazionali e, oltre
a essere le forze trainanti del progetto «Learning from Europe» («Imparare dall’Europa»), si occupano anche degli
aspetti finanziari del progetto.
Tre diversi moduli di formazione
L’intenzione primaria del progetto di cooperazione è di
favorire tirocini in aziende specializzate nella produzione
di energia, nella trasformazione di prodotti agricoli o nell’agriturismo. Tutti e tre i moduli, come indicato di seguito,
comprendono un viaggio di studio guidato da uno degli
agricoltori e un seminario, in cui agricoltori ed esperti presentano informazioni pertinenti.
1. Aziende agricole specializzate nella produzione
di energia
Le aziende agricole specializzate nella produzione di
energia mostrano ai giovani partecipanti le diverse modalità
di produzione di energia rinnovabile e quindi la possibilità
di un reddito integrativo. Ad esempio, gli studenti imparano
dagli esperti del settore come costituire una cooperativa per
gestire impianti di combustione del cippato per la produzione di calore o un impianto a biogas per la produzione di
elettricità. Il principale obiettivo di questa breve esperienza
di lavoro è di impartire agli studenti una conoscenza diretta
della tecnica e dello sviluppo degli impianti per la produzio-
Ispirazione per il progetto
La finalità principale di questo progetto di cooperazione è
il miglioramento dell’istruzione pratica dei futuri agricoltori. In genere, gli studenti delle scuole agrarie completano il
loro tirocinio obbligatorio nell’azienda agricola di famiglia.
Offrire a questi giovani tirocinanti l’opportunità di lavorare
in fattorie alternative consente loro di aprirsi a nuovi oriz-
Leader+ Magazine
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COOPER ATION IN RUR AL DE VELOPM E N T
L’energia rinnovabile costituisce
anche un’ulteriore fonte di guadagno
cializzazione di gelati e di bevande alcoliche, gestione di un negozio di alimenti
naturali (formaggio, pasta, erbe, tè, aceto)
ecc. Questo modulo offre un viaggio di
studio nell’area Leader Vulkanland (Stiria),
dove in passato fattorie innovative hanno
creato con successo marchi simili.
3. Aziende agricole specializzate nell’agriturismo
In Austria l’agriturismo si è sviluppato in
modo considerevole e riscuote un grande
successo. L’associazione austriaca di agriturismo ha messo a punto nuove norme di
qualità sia per il prodotto stesso che per la
sua commercializzazione. Il tirocinio presso queste aziende
consente agli studenti di familiarizzarsi con l’elaborazione
e l’attuazione di programmi innovativi di «vacanze in fattoria», comprendenti promozione, marketing, distribuzione e
aspetti finanziari. Le aziende partecipanti sono specializzate
in ambiti diversi, quali colonie estive con servizi per l’infanzia,
equitazione, benessere, produzione biologica, escursionismo,
lavorazione del legno, settimane verdi e campi scuola.
ne di energia, delle possibilità di investimento e di reddito e
del funzionamento degli impianti.
Un esempio di azienda agricola energetica che partecipa al progetto è la «Cooperativa di riscaldamento mediante combustione di cippato» che fornisce teleriscaldamento
a 415 case dislocate in due comuni e distribuisce «elettricità verde» alla rete elettrica pubblica.
Oltre al tirocinio, gli studenti hanno partecipato a un viaggio di studio chiamato «Regione energetica Weiz» nella regione austriaca della Stiria. Questa regione è ben nota per il suo
approccio innovativo alla politica energetica e i suoi progetti
in materia di energie rinnovabili (ad esempio combustione di
cippato, energia solare ed energia eolica). I partecipanti hanno anche visitato gli operatori del settore energetico e assistito a conferenze sulle nuove tecnologie energetiche.
Preparazione e realizzazione
Il progetto è stato elaborato in stretta collaborazione tra
i GAL partecipanti, le scuole agrarie e le aziende agricole.
Lavorare fin dall’inizio a stretto contatto con tutti i partner
è stato molto importante per stimolare l’impegno per il
progetto. Pertanto, fin dal principio, tutti i partner erano
stati invitati ad esprimere idee sulle modalità di realizzazione dell’iniziativa. Una fase fondamentale del progetto è
stata la selezione delle aziende innovative. Tutte le aziende
partecipanti sono state sottoposte a verifica da parte dei
GAL per accertare che il livello di innovazione nei rispettivi
settori soddisfacesse i requisiti del progetto. Gli agricoltori selezionati per offrire tirocini hanno anche ricevuto una
formazione didattica per sapere come insegnare ai giovani
e per diventare istruttori qualificati. Durante la loro permanenza in azienda, gli studenti dovevano tenere un diario su
ciò che hanno imparato e sperimentato a contatto con gli
agricoltori e con gli esperti.
2. Aziende agricole specializzate nella trasformazione
dei prodotti
Le aziende agricole specializzate nella trasformazione
e commercializzazione di nuovi prodotti trasmettono agli
studenti delle scuole agrarie nuove abilità nei seguenti
campi:
• sviluppo di nuovi prodotti;
• vendita e distribuzione;
• condizioni di vendita;
• investimento e reddito;
• tecnologie di produzione.
Queste aziende operano in diversi comparti: commercializzazione di carni ovine, bovine e di selvaggina, collaborazione con ristoranti e alberghi, produzione e commer-
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Imparare dall’Europa
Stato membro: Austria
Regione, distretto: Land Salzburg, Austria superiore,
Tirolo
Nome del GAL principale: ARGE Nationalparkregion
Hohe Tauern
Popolazione: 62 123 abitanti
Superficie: 2 279 km²
Altri GAL: Lungau, Salzburger Seengebiet, Tennengau,
Salzburger Saalachtal, Pongau, Pillerseetal — Leogang,
Inneres Salzkammergut, Mondseeland, Regatta
Stato membro: Germania
Regione: Baviera
Nome del GAL: Auerbergland
Popolazione: 19 500 abitanti
Superficie: 250 km²
Spiegazione dei più recenti sviluppi e delle nuove tecniche
Costo totale del progetto: 182 900 euro (*)
UE: 90 800 euro
Altri fondi pubblici: 48 200 euro
Fondi privati: 43 900 euro
(*) Costi relativi solo all’Austria.
Periodo di ammissibilità del progetto: 3/2004-12/2006
Il contributo di Leader+ è servito a definire il concetto
del progetto e a finanziare le varie attività informative svolte nelle scuole, la formazione degli agricoltori, i viaggi di
studio, seminari e laboratori e la relativa documentazione,
le attività di marketing (compresa la produzione di un film)
e la valutazione del progetto.
Nome del referente: Barbara Loferer
Indirizzo:
Nationalpark-Region Hohe Tauern,
Schlossstraße 15,
A-5710 Kaprun
Tel. (43-6547) 201 85
Fax (43-6547) 201 85
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.lernen-von-europa.com
Ulteriori benefici
Oltre all’acquisizione di nuovo know-how per lo sviluppo
agricolo innovativo, il progetto offre numerosi altri vantaggi
agli studenti, alle scuole e alle aziende agricole. I giovani entrano a far parte di una rete innovativa con potenziali partner per una futura cooperazione (tra aziende agricole e studenti). Le scuole hanno la possibilità di integrare esperienze
pratiche nel programma d’insegnamento e sia le scuole che
gli agricoltori sono al tempo stesso autori e beneficiari dell’immagine positiva che emerge da tale progetto di cooperazione innovativo. Inoltre, le aziende agricole ricevono contributi per la loro partecipazione al progetto.
Nome del referente: Reinhard Walk
Indirizzo: LAG Auerbergland, Marktplatz 4,
D-86975 Bernbeuren
Tel. (49-8367) 913 90 24
Fax (49-8367) 913 90 25
E-mail: [email protected]
www.auerbergland.de
Coinvolgere altre zone Leader
Nel 2005 altre due zone Leader austriache si sono unite al
progetto: il GAL Mondseeland e il GAL Regatta, della regione
limitrofa dell’Austria superiore. Inoltre, nel 2005 altri GAL della
Baviera hanno presentato richiesta alle rispettive autorità di
gestione per partecipare al progetto, ma la loro domanda è
stata respinta. Va rilevata l’importanza della procedura di approvazione in questo progetto transnazionale. Poiché il progetto era stato dapprima approvato dalle autorità regionali
austriache e in seguito da quelle bavaresi, nel 2005 era considerato più un progetto nazionale austriaco. Ora, nel 2006, con
la partecipazione del GAL bavarese Auerbergland, il progetto
è diventato interamente transnazionale.
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Fotografie gentilmente concesse dal GAL
Nationalpark-Region Hohe Tauern
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COOPER ATION IN RUR AL DE VELOPM E N T
ITALIA E BELGIO
Rural Quality Network
I partner del progetto si riuniscono
sotto il sole belga
Collegare in rete diverse aziende per raggiungere
obiettivi comuni di ospitalità rurale.
Introduzione
disposti a incontrarsi. Il progetto RQN rappresenta una reazione alla globalizzazione e ambisce a distinguersi per il
suo obiettivo di qualità. La gestione è equamente ripartita
tra i due partner. Il GAL dei Due Laghi si occupa del coordinamento, della gestione finanziaria, dell’organizzazione e
della supervisione degli scambi nel territorio di sua competenza e veglia sul buon funzionamento degli strumenti
di comunicazione. Dal canto suo, il GAL belga Pays d’Anlier,
de la Sûre e de l’Attert si è impegnato a raccogliere informazioni sul proprio territorio, dati indispensabili, in particolare, per la preparazione del manuale progettato. Inoltre,
ha organizzato tutte le attività in Belgio, come ad esempio
il seminario sull’ospitalità rurale tenutosi nell’aprile 2006.
Rural Quality Network (RQN) è una rete di qualità rurale italo-belga costituita da diverse aziende operanti nel
campo dell’ospitalità rurale: «bed and breakfast», agriturismo, pensioni, villette, ristoranti ecc. Lo scopo perseguito
con la creazione di un’associazione tra queste strutture è
di elaborare e attuare una strategia di qualità. Nella fase
iniziale i professionisti dell’accoglienza vengono informati
dell’esistenza del progetto e invitati ad aderire alla rete. Il
successo dell’iniziativa dipenderà anche dal numero e dalla qualità degli aderenti.
«I cinesi non saranno in grado di copiare questa
iniziativa…»
Azioni chiave del progetto
Secondo il parere del presidente del GAL dei Due Laghi, le
due regioni partner (la regione dei Due Laghi in Lombardia, Italia, e la regione Pays d’Anlier, de la Sûre e de l’Attert
in Belgio) non hanno deciso di mettersi insieme per caso.
Entrambe le regioni vantano una lunga tradizione di ospitalità, che risale a oltre 2 000 anni fa. I membri di ciascuna
regione si interessano all’altra regione partecipante e sono
Leader+ Magazine
I partner del progetto hanno messo in atto diverse azioni,
intervallate da riunioni nazionali. I principali prodotti del
progetto comune, finanziato da Leader+, sono i seguenti:
→
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L’ospitalità rurale in stile italiano…
• un manuale (): si tratta di un manuale destinato ai
professionisti dell’accoglienza. Verrà aggiornato regolarmente e dovrebbe includere un elenco dei membri,
suggerimenti pratici (ad esempio sulla maniera corretta
di apparecchiare una tavola, il tipo di documentazione
da offrire ai clienti ecc.) e gli strumenti di comunicazione per pubblicizzare la rete e i suoi membri;
• itinerari: concepiti essenzialmente per un turismo familiare, gli itinerari offrono possibilità di brevi soggiorni
in villette, tables d’hôte ecc., presso i membri della rete.
Sono in fase di realizzazione sia in Belgio che in Italia;
• un’immagine: sono stati realizzati vari strumenti quali una
carta grafica, un sito web ecc., al fine di accrescere la visibilità dei membri della rete. Inoltre, è stato creato un logo
per consentire ai ristoratori e albergatori di identificarsi
come membri della rete. L’emblema RQN non intende
sostituirsi agli altri logo esistenti, ma piuttosto integrarli,
identificando i promotori del progetto che si sono impegnati ad adottare un approccio basato sulla qualità;
• eventi: tra aprile e ottobre 2006, l’esistenza della rete
è stata segnata da tre eventi internazionali, che hanno offerto l’opportunità di effettuare visite sul campo
e di incontrare altri membri, oltre che di fare il punto
sull’avanzamento del progetto e di definirne insieme i
contenuti. Nell’ottobre 2006, i partner si sono riuniti in
occasione di un seminario finale per esaminare i risultati ottenuti.
… comprende
un’ampia varietà
di sistemazioni
Un approccio orientato ai villeggianti
Durante il seminario organizzato dal GAL belga nell’aprile
2006, un rappresentante del ministero del Turismo del governo vallone ha dato alcuni consigli sull’approccio qualitativo e sull’ospitalità rurale.
L’approccio qualitativo si basa su otto principi:
• comprensione delle esigenze dei villeggianti;
• fiducia nell’approccio qualitativo;
• fiducia dell’ospite nell’approccio;
• gestione dell’approccio qualitativo come processo
completo (comprendente fasi di analisi, azione e valutazione);
• individuazione, comprensione e gestione di una serie
di azioni indipendenti;
• miglioramento costante;
• modalità di azione logica e intuitiva, fondata su dati oggettivi;
• gestione di buone relazioni con tutti i partner.
Sono gli stessi turisti che certificano e riconoscono
() Il manuale è disponibile per le parti interessate contattando
Giacomo Camozzini, e-mail: [email protected] o Patrick
Rausch: [email protected]
Leader+ Magazine
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COOPER ATION IN RUR AL DE VELOPM E N T
RQN: ospitalità di qualità
la qualità e, in ultima analisi, attirano i potenziali clienti. Pertanto, è importante sviluppare l’attività in maniera
tale da riflettere le esigenze, le opinioni e le aspettative
del cliente.
Stato membro: Italia
Regione: Lombardia
Nome del GAL principale: GAL dei Due Laghi
Popolazione: 68 108 abitanti
Superficie: 815 km²
Carta della qualità
Lo scambio di idee tra i partner ha prodotto come risultato la
creazione di una carta della qualità per le organizzazioni operanti nel campo dell’accoglienza e dell’ospitalità, che può essere consultata all’indirizzo www.ruralqnet.com. Al momento
della redazione del presente documento, la rete comprende
45 organizzazioni: 39 in Italia e 6 in Belgio. L’aspetto più importante che sarà sviluppato all’interno di questa rete è quello della qualità non tangibile: capitale umano, competenze
gestionali e qualsiasi aspetto correlato alle persone. Sebbene
questo tipo di qualità sia più difficile da misurare rispetto ai
pregi tangibili, come ordine, igiene, sicurezza ecc., sono stati
identificati alcuni indicatori per poterle valutare. Ad esempio,
il grado di conoscenza della regione, la disponibilità a lavorare
in rete in un’ottica di collaborazione e a promuovere i servizi
degli altri membri del gruppo, il desiderio di migliorare le proprie capacità e la disponibilità a partecipare a un certo numero di riunioni tra esercenti.
Attualmente, il nucleo centrale della rete è formato da
10 organizzazioni, alle quali spetta il compito di promuovere consapevolezza e interesse tra gli altri promotori del
progetto e di invitarli a entrare a far parte del gruppo.
Alle organizzazioni che aderiscono alla carta della qualità sarà fornito un logo da esporre nelle rispettive aziende.
La loro selezione e valutazione si baserà sugli indicatori
stabiliti dalla rete, che è aperta a qualsiasi organizzazione situata nel territorio dei due GAL partner nonché di
altre regioni, a condizione di soddisfare i criteri stabiliti e
di accettare di introdurre una strategia di qualità. Inoltre, i
membri sperano di ottenere da RQN anche un ricavo finanziario, in quanto prevedono un aumento di valore grazie
alla pubblicità congiunta e all’introduzione degli itinerari.
Infine, RQN si caratterizza per un’atmosfera particolare
e un’accoglienza amichevole. I partner del progetto sono
lieti di collaborare e interagire. Ogni incontro internazionale è un’occasione per conoscersi meglio e imparare di
più sulle rispettive caratteristiche culturali, sociali e persino politiche. I responsabili di progetto delle due regioni
e i promotori dello sviluppo locale hanno effettivamente
molto da guadagnare dal successo di questa iniziativa.
Leader+ Magazine
Stato membro: Belgio
Regione: Wallonie
Nome del GAL: GAL Pays d’Anlier, de la Sûre e de l’Attert
Popolazione: 35 620 abitanti
Superficie: 760 km²
Costo totale del progetto: 225 200 euro
UE: 100 000 euro
Altri fondi pubblici: 125 200 euro
Costo totale del progetto per l’Italia: 115 200 euro
UE: 50 500 euro
Altri fondi pubblici: 64 700 euro
Costo totale del progetto per il Belgio: 110 000 euro
UE: 49 500 euro
Altri fondi pubblici: 60 500 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 1/2005-6/2006
(estensione pianificata)
Nome del referente: Giacomo Camozzini
Indirizzo:
Via Fornace Merlo 2,
I-23816 Barzio
Tel. (39) 03 41 99 99 72
Fax (39) 03 41 91 18 99
E-mail: [email protected]
Sito web: www.galdeiduelaghi.org
Nome del referente: Patrick Rausch (BE)
Indirizzo:
Rue du Vivier, 58
B-6600 Bastogne
Tel. (32-61) 24 09 73
Fax (32-61) 21 59 09
e-mail: [email protected]
Sito web: www.ruralqnet.com
Fotografie gentilmente concesse dalle unità di rete nazionali
belga e italiana
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DONNE E GIOVANI IN LEADER+
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DONNE E GIOVANI IN LEAD E R +
Françoise Bonert
LUSSEMBURGO
Intervista a Françoise Bonert,
ex direttore del GAL Müllerthal, Lussemburgo, attualmente
collaboratrice dell’autorità di gestione lussemburghese.
Introduzione
una popolazione di circa 21 000 abitanti e comprende 35
membri: 15 comuni e 20 organizzazioni, che rappresentano donne, giovani, turismo, ambiente/natura, agricoltura,
cultura e sviluppo regionale.
La regione Müllerthal è nota principalmente per la sua
bellezza naturale e paesaggistica unica, che presenta un
importante valore ricreativo, oltre che per i suoi straordinari monumenti culturali appartenenti a varie epoche storiche. Le principali risorse della regione sono strettamente
correlate alla bellezza naturale incontaminata dei luoghi e
al suo patrimonio culturale. Il cuore della regione Müllerthal, il cui centro è rappresentato dalla città di Echternach, è sempre stato, a partire dalla fine del XIX secolo, un
polo d’attrazione per visitatori locali e stranieri. Il numero
dei pernottamenti negli alberghi, ostelli e pensioni, oltre
che nei numerosi campeggi dislocati lungo le rive dei fiumi
della regione, illustra l’importanza significativa che il settore del turismo e dello svago riveste in questa regione.
Aggiungere valore a questo patrimonio naturale e culturale è un aspetto d’importanza fondamentale dell’iniziativa Leader+ nella regione Müllerthal. Gli sforzi si sono concentrati, in primo luogo, sulla massima valorizzazione del
patrimonio naturale e culturale attraverso misure orientate ai settori dell’agricoltura e del turismo, con l’obiettivo
Dopo essersi laureata in geografia presso l’università di
Trier, nel giugno 2002 Françoise Bonert ha ricevuto l’incarico di elaborare le strategie di sviluppo del Leader+ regionale nelle regioni Müllerthal e Mosella lussemburghese.
In seguito, nell’ottobre 2003, è stata nominata direttore
Leader del GAL Müllerthal, di recente creazione, nella sua
regione natale. Dal settembre 2006 è responsabile del
coordinamento nazionale di Leader presso il ministero
dell’Agricoltura in Lussemburgo.
La regione Müllerthal
La regione del GAL Müllerthal si trova nella parte orientale del
Granducato di Lussemburgo, a circa 30 km a nord-est della
capitale. È delimitata a nord e a est dal fiume Sauer, che costituisce anche il confine naturale con la Repubblica federale di
Germania. Dal punto di vista geomorfologico, la regione Müllerthal si trova nell’area della cuesta () arenaria del Lussemburgo, che si estende oltre i confini fino in Germania.
Il gruppo di azione locale «Leader+ Müllerthal» è stato fondato ufficialmente il 19 giugno 2003 con la firma di
un accordo. Copre un’area complessiva di 311 km2, con
() «Cuesta» è un termine geologico, utilizzato per descrivere le scanalature formate da strati di roccia dura leggermente inclinati.
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precipuo di incentivare lo sviluppo economico. Per quanto
riguarda la promozione dello sviluppo regionale sostenibile, è tuttavia necessario tenere conto della dimensione
ecologica e socioculturale. A questo proposito, l’impiego
delle nuove tecnologie offre ampie possibilità, in particolare nel campo della promozione o dello sviluppo di nuovi
prodotti.
A causa dell’inizio tardivo delle attività di Leader nella nostra regione e nell’intento di consolidare in primo luogo
la nuova struttura, nei primi anni abbiamo dato priorità ai
progetti regionali.
Tuttavia, alcuni progetti interregionali sono già in fase
di realizzazione, in collaborazione con le altre regioni Leader del Lussemburgo. Inoltre, abbiamo avuto scambi con
un gruppo francese e con alcuni gruppi tedeschi. Attualmente è in corso un progetto di collaborazione con il GAL
tedesco di Moselfranken sul tema «The German-Luxembourgish Jakobsweg» («Il cammino tedesco-lussemburghese di Santiago de Compostela»). Questa iniziativa mira
ad allacciare contatti e formulare idee, per diventare più
attivi nella cooperazione transnazionale nel prossimo periodo di finanziamento.
Contact Point: Che cosa le piace di più del suo lavoro
come direttore GAL?
Françoise Bonert: Sono particolarmente entusiasta
dell’ampia portata delle mie mansioni e della possibilità di
mantenere un contatto diretto con tante persone. Il mio lavoro spazia dalle attività puramente amministrative all’elaborazione e alla gestione di progetti in vari campi. Ogni
giorno presenta nuove sfide. Nel complesso, è un lavoro
che ha tantissimo da offrire ma che richiede anche una dedizione assoluta.
CP: Qual è stata l’importanza delle reti per lei e per il
suo GAL? A che tipo di reti ha partecipato?
FB: Il concetto di rete è d’importanza fondamentale
per me e per il mio GAL e naturalmente è essenziale per
Leader. Oltre alla rete regionale, nata grazie a Leader, il nostro GAL in particolare è in contatto costante con le altre
regioni Leader del Lussemburgo. In un piccolo paese con
solo quattro gruppi Leader, in cui tutti gli attori Leader si
conoscono personalmente, la «rete nazionale» è una realtà
quotidiana per i direttori GAL.
CP: Può accennare a qualcuno dei progetti a cui sta lavorando e dirci cosa ritiene importante per la regione?
Qual è il suo ruolo specifico?
FB: Il progetto più significativo nella nostra regione è
«Walkable Müllerthal» («Müllerthal pedestre»), che è stato
scelto, insieme al nostro progetto del mulino, come esempio di buona pratica a livello di Unione europea. L’obiettivo
del progetto è quello di promuovere il turismo pedestre attraverso l’allestimento di un sentiero pedestre uniforme e
completo con segnaletica normalizzata e marketing. Tutti i
comuni partner del GAL sono coinvolti in questo progetto,
che integra l’approccio ascendente attraverso un elevato
livello di partecipazione ai gruppi di lavoro.
Io mi sono occupata di coordinare le singole fasi del
progetto insieme ai rappresentanti dello stesso, al fine di
riunire tutti i principali attori e incoraggiare il gruppo a collaborare. In qualità di direttore Leader sono generalmente
coinvolta in tutti i progetti del GAL in corso, in misura maggiore o minore, a seconda del direttore di progetto e della
disponibilità di personale.
CP: In che misura pensa che gli abitanti della sua regione siano consapevoli dei progetti Leader+? Quale crede che sia stato il «valore aggiunto» di Leader+?
FB: Attualmente, non tutti conoscono Leader nella nostra regione. Tuttavia, da quando è stato avviato il nostro
GAL, nel giugno 2003, la consapevolezza è in aumento. Le
ragioni principali di questa crescita sono la realizzazione di
progetti, gli sforzi coerenti e costanti per suscitare interesse e coinvolgere il maggior numero di attori possibili, nonché per assicurare una certa presenza dei media, per non
parlare poi della distribuzione regolare della nostra rivista
regionale Leader. Tuttavia, in futuro dovrà essere rivolta
un’attenzione ancora maggiore alle relazioni pubbliche.
Il valore aggiunto di Leader+ nella nostra regione consiste soprattutto nell’aver potuto riunire, attraverso Leader,
i responsabili politici regionali allo scopo di delineare il futuro della nostra regione e attuare idee innovative in collaborazione. Grazie all’accento posto da Leader sulla creazione di reti, settori che in precedenza erano indipendenti
l’uno dall’altro, quali agricoltura, ristorazione e turismo, ora
sono associati. Sono stati formati nuovi gruppi d’interesse
a carattere regionale che stanno assumendo un ruolo importante nella direzione e attuazione dei progetti. Inoltre,
è stato creato un contact point («punto di contatto») sotto
CP: Si può presumere che lavorare in un piccolo paese
multilingue offra vantaggi nell’ambito di Leader+, ad
esempio per i progetti di cooperazione. È stato effettivamente così? In caso affermativo può fornirci qualche
esempio positivo? In caso contrario, quali pensa possano essere gli svantaggi?
FB: Con le nostre conoscenze linguistiche (lussemburghese, tedesco, francese e inglese) siamo certamente
avvantaggiati quando si tratta di cooperazione transnazionale. Risulta molto più semplice stabilire contatti, come
ho potuto verificare in sede di conferenze internazionali.
Leader+ Magazine
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DONNE E GIOVANI IN LEAD E R +
forma di ufficio Leader, da cui vengono coordinate tutte le
attività.
Personalmente, ritengo che il principale valore aggiunto sia l’emergere di un senso di solidarietà e di un’identità
regionale tra i comuni partner di Leader e organizzazioni
che in precedenza non avevano mai collaborato secondo
queste modalità. Questa nuova «struttura» regionale rappresenta attualmente anche la migliore piattaforma per
concretizzare l’idea di un parco naturale, una proposta che
la regione Müllerthal ha in mente da molti anni.
un ruolo importante, poiché il metodo Leader consente di
mettere in pratica nuove idee progettuali in modo tangibile. La sinergia tra Leader e la creazione del parco naturale
darà slancio al futuro sviluppo regionale del Müllerthal.
CP: Rivolgendosi ai lettori dei nuovi Stati membri, che
consiglio può dare ai GAL che hanno appena avviato o
si accingono ad avviare i loro progetti locali?
FB: A mio avviso, è importante che i nuovi GAL esordienti comincino col realizzare progetti di dimensioni ridotte, atti a produrre risultati concreti in breve tempo, in
modo da stimolare l’entusiasmo e l’ottimismo dei partecipanti. D’altro canto, dovrebbero avviare simultaneamente
altri progetti di ampio respiro e di lungo periodo, che abbiano un impatto positivo e sostenibile sullo sviluppo regionale. Il direttore Leader, inoltre, non dovrebbe lasciarsi
influenzare dalle aspettative dei politici, che talvolta possono essere eccessive.
Infine, consiglierei ai GAL dei nuovi Stati membri di attingere all’esperienza dei gruppi Leader già esistenti e di
cercare opportunità di scambio con regioni simili o di particolare interesse.
CP: Quali esperienze ha recato al suo GAL l’attuazione
di Leader+? Ci sono cambiamenti che ritiene opportuni
e in che misura questi potrebbero segnare una svolta?
FB: L’attuazione di Leader+ nella nostra regione ha
comportato tutta una serie di cambiamenti positivi e duraturi per la regione. I primi due anni di partecipazione al
GAL sono stati caratterizzati in misura significativa dal rafforzamento del concetto Leader in generale e dalla preparazione e realizzazione dei primi progetti. Finora sono stati
avviati oltre 25 progetti.
È importante rendersi conto che Leader non è soltanto
un programma di sviluppo tradizionale, incentrato sul sostegno finanziario, ma offre molto di più all’intera regione.
Tale consapevolezza può essere raggiunta alimentando
uno spirito di ottimismo e mettendo lo sviluppo regionale
sostenibile al centro dei temi d’interesse dei comuni. Tuttavia, è anche apparso evidente che l’esecuzione dei progetti, subordinata alla partecipazione di numerosi attori,
è spesso un processo di lungo periodo che richiede uno
sforzo per mantenere vivo l’entusiasmo, secondo un’ottica
globale.
Benché esista una generale disponibilità alla cooperazione, in futuro vorremmo ottenere una partecipazione
ancora più attiva da parte del pubblico. Inoltre, il coinvolgimento dei giovani deve essere perseguito in maniera
mirata. Anche l’economia regionale deve essere integrata
nell’attività dei progetti e, sicuramente, attraverso queste
misure, si potrà raggiungere un livello di innovazione ancora maggiore.
La bellezza naturale e paesaggistica unica del Müllerthal
(fotografia gentilmente concessa da Raymond Clément)
CP: Come lei sa, la metodologia Leader sarà integrata
nel nuovo regolamento sullo sviluppo rurale. Quali pensa che saranno le principali sfide per la sua regione nel
prossimo periodo di programmazione e, a suo avviso,
come si inserisce Leader nell’ambito di queste sfide?
FB: La maggiore sfida cui dovrà far fronte la nostra regione è sicuramente quella di porre in essere il parco naturale di Müllerthal, al fine di consolidare la struttura regionale nata grazie a Leader+ su una base più duratura. Ciononostante, le attività di Leader continueranno a svolgere
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FRANCIA
«Espace Femmes»:
solidarietà femminile
Leader+ sostiene un centro per le donne presso il quale è possibile condividere i problemi
e trascorrere momenti piacevoli.
prattutto un luogo in cui svolgere attività. Questo «servizio
di counselling», le cui radici affondano in un’area urbana, si
sarebbe esteso, in seguito, all’intera zona rurale del GAL.
Introduzione
Il progetto «Espace Femmes» riguarda un centro per le donne
nel Pays de Dinan, creato nel 2004 come luogo in cui le donne
potessero dimenticare per un po’ le loro preoccupazioni quotidiane, stringere amicizie e forse trovare un po’ di gioia e serenità. Rappresenta un punto di riferimento, un luogo in cui si
può essere ascoltate e talvolta anche aiutate nei momenti di
crisi. Il centro è inoltre sede di varie attività, svaghi e incontri.
Quando la diversità va a braccetto
con la solidarietà
Dopo varie consultazioni con diverse figure chiave della
comunità, numerose richieste di sostegno e lunghe riunioni per consolidare le basi di questo progetto, «Espace
Femmes» è stato finalmente inaugurato. È situato nella
vecchia caserma Duguesclin, nel cuore della città, e occupa
una superficie di 400 m2. L’atmosfera che regna all’interno
del centro «Espace Femmes» si può riassumere semplicemente con la parola «famiglia», per via delle connotazioni
di accoglienza e calore che implica questo termine. Le fondatrici sono anche inclini a sottolineare la parola «diversità». Le frequentatrici del centro provengono da ogni tipo
di entroterra culturale: sono donne povere, ricche, pensionate, artiste, nubili, divorziate, lesbiche o altro. In effetti
«Espace Femmes» copre tutto il territorio del GAL: dei 345
membri del GAL, il 40 % (138) è rappresentato nei 58 comuni che compongono il suo territorio. Le attività offerte
sono altrettanto varie. Le donne frequentano il centro per
seguire corsi di yoga e rilassamento, partecipano a laboratori di cucina, si confidano con il personale dell’accoglienza, richiedono consigli legali, si informano sui loro diritti in
caso di violenza domestica o semplicemente si ritrovano
per parlare con altre donne. Grazie alle differenti personalità e possibilità, si crea uno spirito di solidarietà; allegria e
buonumore riescono a entrare persino nella vita delle donne con maggiori problemi e difficoltà. È esattamente questo il risultato che intendevano ottenere Annie Ollagnier, la
coordinatrice di «Espace Femmes» e le sue collaboratrici.
Unite per creare uno spazio di ascolto e di azione
Le donne sono spesso il gruppo sociale più colpito dalla disoccupazione. Spesso si vengono a trovare in situazioni precarie, ad esempio sole con la responsabilità di allevare i figli
e con il solo RMI () come unica fonte di reddito. Il numero di
donne che si trovano in questa situazione è più elevato nel
Pays de Dinan che nel resto delle Côtes d’Armor. Nell’ambito
di questo progetto Leader+, le donne si sono unite e organizzate per creare uno spazio di incontro, «Espace Femmes»,
un’iniziativa che nasce direttamente dal cuore della gente.
Inizialmente, due gruppi di donne di Dinan avevano
preso in considerazione due diversi progetti. Il primo, l’Atelier collectif femmes (collettivo femminile) consisteva in un
gruppo di riflessione sul ruolo delle donne nella società e
sulla loro relazione con gli uomini. Il secondo era una rete
di donne in difficoltà, prevalentemente donne residenti in
un quartiere di case popolari. Un’animatrice, che allora impartiva una formazione in un laboratorio cooperativo, ha
invitato i due gruppi ad unirsi. Il primo gruppo, più incentrato sulla riflessione, voleva creare uno spazio di ascolto
e accoglienza, mentre il secondo, che avvertiva l’esigenza
delle donne di uscire di casa ed emanciparsi, richiedeva so() Revenu minimum d’insertion, reddito minimo d’inserimento,
indennità di disoccupazione o sussidio per i meno abbienti erogato
dallo Stato francese.
«Espace Femmes» è uno spazio dove
partecipare a un’ampia gamma di attività…
Leader+ Magazine
… tra cui i primi movimenti di danza del
ventre…
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DONNE E GIOVANI IN LEAD E R +
Un risultato che va ben oltre le semplici cifre
rale. Anche la rete del programma europeo ha funzionato
bene e, grazie ad essa, altre città nei pressi di Vannes sono
venute a conoscenza dell’iniziativa del Pays de Dinan. Alcuni rappresentanti di questo gruppo sono venuti in visita a
«Espace Femmes», per ottenere informazioni sul suo funzionamento, per cui è possibile che si arrivi ad aprire un centro
simile nel Morbihan. Nel frattempo, «Espace Femmes» continua a rispondere alle esigenze delle donne che abitano nelle aree rurali, in particolare di quelle che hanno più problemi di mobilità. «La nostra idea di partenza è di spostarci per
andare loro incontro, organizzare riunioni e far conoscere la
nostra iniziativa, e dimostrare loro che non sono sole con i
loro problemi», spiega Annie. Entro breve sarà inaugurata
una nuova sede nella comunità di Plancoët, un’area in cui la
rete di trasporti pubblici è particolarmente scarsa.
Durante la prima valutazione, anziché fornire cifre, Annie
Ollagnier preferisce citare i fatti che dimostrano l’assoluta
necessità di un centro di questo tipo. A titolo esemplificativo, racconta la storia di una donna di colore che percorreva
a piedi sei chilometri tutte le settimane per trovare conforto e soluzioni per la sua esistenza di moglie picchiata
dal marito. «Dopo essersi assentata per un anno, questa
donna è ritornata per comunicarci che stava per divorziare dal marito e che quest’ultimo era stato condannato per
maltrattamenti». In altri casi, non si prospettano possibilità
di cambiamento a breve termine, eppure gli incontri settimanali fra le donne del centro hanno cambiato qualcosa
nella loro vita quotidiana.
I rapporti di fiducia vengono costruiti in due modi. Alcune donne trovano già dal primo giorno la persona con cui
confidarsi e sono poi liete di iscriversi a un’attività. Altre iniziano con i corsi di pittura o di yoga e soltanto dopo alcune
settimane si rivolgono allo spazio di accoglienza e parlano
dei loro problemi. Questo fattore costituisce una peculiarità di «Espace Femmes», che lo distingue dagli altri centri
specializzati. Quando viene sottoposto un caso, il personale
incaricato aiuta la donna a presentare una denuncia, trovare
un avvocato o un alloggio ecc. «Questo è quello che offriamo attraverso le nostre azioni e il nostro personale, ma qui il
quadro è differente», sottolinea Annie Ollagnier. «Le donne
possono certamente venire qui al centro per discutere, per
parlare di un problema specifico, ma anche per altri motivi.
Questo è soprattutto uno spazio in cui trovare amicizia e solidarietà. Risolvere un problema è importante, ma occorre
anche considerare che esistono un «prima» e un «dopo» crisi. E per migliorare la situazione spesso non basta presentare una denuncia», conclude la coordinatrice.
Espace Femmes
Stato membro: Francia
Regione: Bretagna
Nome del GAL: Pays de Dinan
Popolazione: 95 100 abitanti
Superficie: 1 311 km²
Costo totale del progetto: 338 000 euro
UE: 130 000 euro
Altri fondi pubblici: 198 000 euro
Fondi privati: 10 000 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 2003-2005
Nome del referente: Stéphanie Lagarde
Indirizzo:
Centre Pavie, 2ième étage,
F-22100 Quevert
Tel. (33) 296 85 99 25
Fax (33) 296 87 41 97
E-mail: [email protected]
Una rete in espansione, iniziative di successo
Leader+ ha contribuito con un terzo del bilancio necessario
a gestire questo centro. Entro la fine di dicembre 2006 saranno necessarie nuove risorse finanziarie per assicurare la
sostenibilità di «Espace Femmes». Il gruppo auspica di poter
ottenere sostegno da parte del consiglio regionale o gene-
Fotografie gentilmente concesse dall’unità di rete nazionale francese
... e l’apprendimento di alcune competenze informatiche di base
Leader+ Magazine
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NUOVI STATI MEMBRI
Leader al lavoro
nella Repubblica ceca:
l’Associazione della rosa (Sdružení Růže) adotta
la «Via dei 5 principi» (CESTOU 5K)
nella regione in termini di nuovi comuni più accessibili, adesione pianificata della Repubblica ceca all’Unione europea e
comparsa di attori importanti nella microregione, i membri
dell’associazione hanno deciso di aggiornare lo studio di
sviluppo strategico e, allo stesso tempo, di redigere un piano d’azione per il periodo 2004-2006. È in questa occasione
che la microregione è venuta a conoscenza per la prima volta delle misure di tipo Leader+.
La nascita di un nuovo GAL e di una strategia
locale
Prima di iniziare l’aggiornamento del piano di azione locale, sono state contattate varie organizzazioni non profit e
imprese, e si è giunti alla creazione di un partenariato per
sostenere la pianificazione e l’adozione di progetti di sviluppo. Questo è stato il punto di partenza del futuro gruppo
di azione locale. Quando, nel gennaio 2004, il ministro dell’agricoltura ha presentato il programma Leader Repubblica
ceca, sono stati stabiliti i requisiti obbligatori per permettere
a una «entità legale» di richiedere finanziamenti. Poiché esisteva già un partenariato, per la microregione dell’Associazione della rosa si è trattato di una semplice formalità.
Alla fine del 2004 è stato fondato il gruppo d’azione locale dell’Associazione della rosa (Místní akční skuptiina
Sdružení Růže) che, alla fine del 2006, contava 17 membri
in rappresentanza dei settori pubblico, imprenditoriale e
Riunire più comunità per risolvere i problemi comuni e realizzare il potenziale economico porta
anche a una maggiore coesione sociale e a una
migliore qualità di vita.
Tratto da un articolo di Michal Jarolímek,
l’Associazione della rosa, Repubblica ceca
Introduzione
Nel 1995 alcuni comuni situati tra České Budějovice e il
confine ceco-austriaco si sono uniti per risolvere un problema di gestione dei rifiuti. In quell’occasione, l’esperienza
ha confermato l’idea che i comuni potrebbero risolvere più
facilmente i loro problemi collaborando. Questa pratica ha
condotto a un aumento graduale del numero di soluzioni
trovate per problemi simili e, di conseguenza, del numero
di comuni disposti a cooperare.
La microregione dell’Associazione della rosa (Sdružení
Růže), costituita nel 1999 come entità legale, è stata in seguito designata (principalmente) come organizzazione non
profit e ha fatto germogliare il primo seme di un partenariato di sviluppo locale. Nel 2000 è stato condotto uno studio
di sviluppo strategico della microregione dell’Associazione
della rosa secondo i metodi (allora) in uso, ovvero con un
minimo impiego di ricerca locale e, soprattutto, senza alcun
tentativo reale di coinvolgere la società civile. Pertanto, nel
2003, quando si sono verificati cambiamenti significativi
Leader+ Magazine
I corsi del fine settimana sono molto richiesti…
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Il laboratorio di ceramica è seguito da vicino dall’équipe del progetto
non profit. Il primo compito collettivo del GAL dell’Associazione della rosa è stato di elaborare un programma e una
strategia per affrontare questioni locali specifiche, cosa
che è stata fatta da alcuni membri selezionati del GAL. Il
gruppo è giunto alla conclusione generale che un’ampia
area della microregione stava sperimentando problemi di
migrazione rurale a causa della mancanza di lavoro e della scarsità dei servizi (trasporti, scuole, assistenza medica
ecc.). D’altro canto, veniva riconosciuto il potenziale turistico della zona. Pertanto, il GAL dell’Associazione della rosa
ha adottato una strategia intesa ad ovviare allo squilibrio
della regione sfruttandone il potenziale e a migliorare la
qualità di vita per la popolazione locale, stimolando opportunità promettenti.
In questo caso, per opportunità promettenti si intendevano attività in grado di:
• fornire occupazione adeguata al livello d’istruzione;
• favorire l’instaurazione di rapporti sociali validi e duraturi;
• contribuire a superare l’isolamento delle comunità rurali;
• fornire agli abitanti ulteriori attività ricreative.
Progetti fondati su cinque principi
Il programma emerso dagli incontri del gruppo è stato
chiamato CESTOU 5K, si basa su 33 progetti selezionati e
si prefigge l’obiettivo di ricollegare ogni attività a cinque
principi: comunicazione, continuità, comunità, cultura e
bellezza. Questi principi ne hanno anche determinato le
modalità di attuazione.
1. Il centro comunitario di Borovany
La città di Borovany (3 500 abitanti) è uno dei luoghi in
cui sono stati attuati vari progetti. Con l’introduzione del
programma Leader+, la città ha potuto cominciare a mettere in pratica i piani di rivalorizzazione del suo castello. Il
processo di pianificazione è stato avviato agli inizi del 2004
in occasione del «Forum Borovany», in cui la popolazione
e i rappresentanti della città hanno convenuto di costruire
un centro comunitario per diversi gruppi bersaglio e relative attività sociali. Il progetto finale, intitolato «Nuovo dal
vecchio», prevedeva il restauro di tetti e facciate, la ricostruzione degli interni, il rifacimento dell’impianto elettrico, nonché altri lavori di rifinitura. Il risultato di tutti questi
interventi è stato il riattamento del cinema preesistente
e la ricostruzione di varie stanze, tra cui la cucina, in uno
degli edifici del castello, dove ora sono stati allestiti uno
spazio per un laboratorio di ceramica utilizzato anche da
un altro progetto correlato (cfr. sotto), una saletta per un
circolo e una sala comunitaria.
Da settembre 2005 a giugno 2006, il centro comunitario (situato nell’ex cinema) ha ospitato numerose attività
sociali, tra cui spettacoli teatrali per bambini dell’asilo e
della scuola elementare, riunioni per organizzare viaggi in
Giappone, negli Stati Uniti e in Cecenia, concerti scolastici,
proiezioni regolari di film per gli asili e le scuole elementari locali e proiezioni mensili organizzate da cineclub. Per i
→
… compresi alcuni esercizi di riabilitazione
Leader+ Magazine
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membri del circolo degli anziani e le mamme con bambini
piccoli, sono state impartite lezioni di ginnastica settimanali
sotto la supervisione di un istruttore qualificato (terapeuta
occupazionale). Il costo del progetto comprende l’attrezzatura della saletta da circolo e della sala comunitaria, le
apparecchiature necessarie per la proiezione di film in VHS
e DVD nella sala cinematografica e per le rappresentazioni
teatrali, nonché gli stipendi dell’istruttore e dell’amministratore del centro comunitario. Nel contempo, il progetto
si è dotato di una struttura di gestione atta ad assicurare la
sostenibilità a lungo termine del centro comunitario.
Stato membro: Repubblica ceca
Regione, distretto: Boemia meridionale
Nome del GAL: Associazione della rosa
Popolazione: 22 933 abitanti
Superficie: 695 km²
Centro comunitario
di Borovany
Costo totale del progetto: 11 310 euro
UE: 9 048 euro
Altri fondi pubblici: 2 262 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 9/20056/2006
2. Il «laboratorio Podzámčí»
Il «Laboratorio Podzámčí» è un progetto collegato al
centro comunitario di Borovany, che favorisce i contatti
tra diversi gruppi sociali e di interesse, in particolare allo
scopo di agevolare l’integrazione nella società delle persone disabili e di promuovere nuove associazioni e attività. È
strettamente legato al castello di Borovany e fa parte della
strategia CESTOU 5K. Questo progetto è sostenuto da Nazaret (un’associazione legata alla Chiesa) che gestisce un
centro diurno destinato agli abitanti di Borovany e dintorni
con gravi disabilità. Il progetto gestisce anche un laboratorio di ceramica per i frequentatori del centro, attiguo a
quest’ultimo, con in più un servizio di assistenza personale
prestato dai tre membri del progetto.
Finora il progetto «Laboratorio Podzámčí» ha ricevuto
molte richieste (superiori alle previsioni) per i corsi che si
tengono nel fine settimana, tra cui ceramica, creazione di
bambole, intreccio di cesti, scrittura, pittura su seta, batik,
decorazioni natalizie, pasticceria ecc. Si tengono anche riunioni regolari in cui i membri cucinano insieme, e si sono
svolti numerosi seminari e mostre. Nell’ambito del progetto, il circolo degli anziani di Borovany ha compilato e stampato un libro di ricette «Recepty našich babiček» (ricette
delle nostre nonne). Benché il progetto sia stato completato nel giugno 2006, le attività continueranno in risposta
all’interesse pubblico suscitato.
Leader+ Magazine
Nome del referente: PhDr. Stanislav Malík
Indirizzo: Branka 588, CZ-374 01 Trhové Sviny
Tel. (420-736) 71 12 53
Fax (420-387) 98 15 50
E-mail: [email protected]
Sito web: www.borovany-cb.cz
«Workshop Podzámčí»
Costo totale del progetto: 14 739 euro
UE: 11 791 euro
Altri fondi pubblici: 2 948 euro
Periodo di ammissibilità del progetto:
9/2005-6/2006
Nome del referente: Karel Filip
Tel. (420-736) 71 12 53
Fax (420-386) 32 15 77
E-mail: [email protected]
Fotografie gentilmente concesse dall’Associazione
della rosa
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7 • 2007
I seminari di gruppo aiutano a capire i nuovi metodi di lavoro…
… e terminano con un’analisi «SWOT»
Esperienze ricavate dalla
preparazione del nuovo asse Leader
I due gruppi di azione locale situati nella Boemia centrale, il GAL Podlipansko e il GAL Vyhlídky,
costituiscono buoni esempi di lavoro in gruppo e di impiego dei metodi comunitari per l’istituzione
di un GAL e per la creazione di capacità.
Tratto da un articolo di Jan Fiala, animatore GAL, E-consulting, Repubblica ceca
Nello stesso periodo, il GAL Vyhlídky, fondato come
organizzazione non profit alla fine del 2004, stava affrontando i problemi elementari della cooperazione. La regione conta circa 30 000 abitanti, si estende a nord di Praga,
comprende gran parte dell’area naturale protetta del
Kokořínsko ed è vicina alla zona vinicola di Mělník. Molti
dei problemi del GAL, comuni a molti altri in quel periodo,
erano dovuti alla mancanza di fiducia nelle proprie capacità, alla difficoltà di comunicazione interna e alla tendenza
a considerare Leader solo come una delle tante fonti di finanziamento disponibili. Questa situazione ha portato alla
decisione di ricostituire il GAL con nuove persone e idee.
Introduzione
Dopo i primi programmi di tipo Leader del periodo 20022003, in seguito all’adesione all’Unione europea è stata
introdotta una misura di tipo Leader nel programma di
sviluppo rurale della Repubblica ceca 2004-2006. Nel corso del 2005 e 2006 sono stati selezionati dieci GAL ed è in
atto un programma per l’acquisizione di competenze nel
quadro del Programma operativo di sviluppo rurale e agricoltura multifunzionale. I criteri di selezione del programma consentono vari tipi di partecipazione: associazioni di
imprese, organizzazioni non profit, microregioni quali consorzi di comuni, nonché i GAL istituiti per la creazione di
capacità e lo sviluppo delle competenze professionali.
Poiché il «programma per l’acquisizione di competenze» si inserisce in una fase interessante (intermedia) per
molti GAL dei nuovi Stati membri, questo esempio non
si limita ad una fonte di ispirazione, ma è inteso anche a
creare un interesse concreto per le nuove metodologie di
lavoro, che permettono non solo di risparmiare denaro ma
anche di favorire la realizzazione degli obiettivi di un partenariato funzionale integrato di gran lunga più efficace
rispetto ai metodi tradizionali.
Il GAL Podlipansko e il GAL Vyhlídky hanno utilizzato le
risorse di Leader+ in maniera ottimale, sebbene in periodi
differenti, per creare i rispettivi GAL. In entrambi i casi è stato
utilizzato un importo di circa 630 000 corone ceche (20 000
euro), che costituisce il tetto massimo di aiuto messo a disposizione dal programma per l’acquisizione di competenze.
Riunire le persone: un metodo specifico
di creazione di un GAL
Durante la creazione del GAL Podlipansko e la «ricostituzione» del GAL Vyhlídky, è stato utilizzato in entrambe le
regioni l’approccio del metodo di gruppo, con i relativi elementi comunitari. Questo metodo era lo stesso utilizzato
in precedenza, con successo, per altri GAL, in particolare il
primo GAL nella regione Vysočina, il GAL Most Vysočiny e
il GAL Jemnicko nel 2004. In questa zona, il mancato coinvolgimento della popolazione locale e delle organizzazioni
non profit era particolarmente evidente.
Comprendere l’approccio Leader…
Il primo passo è stato quello di ottenere alcune informazioni di base su Leader come metodo più che come programma, capire l’importanza degli aspetti a lungo termine
e apprezzare il valore delle persone che lavorano insieme
più che quello del denaro disponibile. Dopo le sessioni di
formazione individuali per i sindaci e altri soggetti interessati, è stato dedicato molto tempo alle domande e risposte. Questa fase è stata integrata da un’ampia campagna di
informazione e promozione volta ad attrarre tutte le persone interessate a collaborare allo sviluppo della regione.
A questa attività hanno fatto seguito dei «seminari comunitari di zona». Mentre a Podlipansko (il gruppo si chiamava
ancora così) ogni cittadino adulto della regione era invitato
Antecedenti ed evoluzione
La decisione di istituire il GAL Podlipansko nell’area comprendente tre microregioni e la città di Kostelec nad Cernými lesy è stata presa nel maggio 2005, su iniziativa dell’associazione di comuni della regione Pecky. Questa regione,
situata nelle vicinanze di Praga, ha una popolazione di
circa 31 000 abitanti ed è caratterizzata dai problemi tipici
delle aree rurali periurbane.
Il processo di costituzione del GAL e l’elaborazione di
una strategia integrata sono stati progettati e condotti con
aiuto esterno e i relativi costi sono stati a carico dei bilanci
delle associazioni di comuni e delle città.
Leader+ Magazine
→
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... e continuare sulla via del successo
a collaborare, nella zona Vyhlídky i sindaci erano responsabili del coinvolgimento della popolazione che intendeva impegnarsi. Sono stati così creati dei punti di incontro per consentire la partecipazione degli interessati, cinque nell’area
di Podlipansko e quattro nella zona di Vyhlídky. Il numero
di partecipanti si aggirava in media tra le 15 e le 30 persone
per riunione e il livello apparentemente basso di partecipazione era compensato dalla qualità e dalla rappresentatività dei diversi settori. In entrambi i casi, tra i partecipanti si
annoveravano imprenditori, agricoltori e rappresentanti di
organizzazioni non profit e di iniziative civiche.
Questi cantieri comunitari si prefiggevano tre obiettivi principali, da realizzare attraverso due processi distinti.
Uno di questi era una sessione di «brainstorming» incentrata sulle carenze della regione, a cui partecipavano più
gruppi in presenza di animatori e al termine della quale
i partecipanti mettevano in comune le conclusioni. Il secondo processo consisteva nella ricerca di leader, ovvero
di persone con nuove idee, capaci di avere una visione globale della regione. Dopo queste sessioni veniva presentato ai partecipanti l’approccio Leader, per esaminare in che
modo utilizzarlo nell’applicazione delle idee formulate e
studiare le diverse possibilità di collaborazione.
In conclusione, vale la pena segnalare che entrambi i GAL
stanno portando avanti le proprie attività nonostante la
mancanza di risorse. Nell’ambito del terzo programma
Leader nella Repubblica ceca (insieme ai programmi Leader+ e Leader CR), con il sostegno del ministero per lo sviluppo regionale, entrambi i GAL gestiscono con successo i
progetti Leader nei rispettivi territori, per un valore di circa
143 000 euro (4 000 000 corone ceche).
A Podlipansko è in corso un progetto intitolato «Leader
crea dei leader», riguardante il tema della «qualità di vita»,
mentre Vyhlídky gestisce un progetto intitolato «Turismo
di avventura», la cui strategia si basa sull’«utilizzo ottimale
delle risorse naturali e culturali».
«La via del cambiamento»
Stato membro: Repubblica ceca
Regione, distretto: Boemia centrale
Nome del GAL: Vyhlídky, o.s.
Popolazione: 29 575 abitanti
Superficie: 30 773 km²
Costo totale del progetto: 580 000 CZK
UE: 17 000 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 8/2005-2/2006
... per sviluppare un partenariato operativo...
La fase successiva consisteva nell’invitare i partecipanti più
attivi, cercando di assicurare un’equa rappresentanza dei vari
settori (pubblico, privato, civico), ad un lavoro di gruppo che
prendeva le mosse da una ricapitolazione e valutazione dei
risultati dei seminari. Sono stati invitati anche altri soggetti
interessati della regione, non precedentemente coinvolti.
Tra questi si annoverano società e istituzioni importanti che,
nell’opinione del gruppo, rivestivano un ruolo determinante per lo sviluppo della regione. Ad esempio, nel caso del
gruppo Vyhlídky, era presente un rappresentante dell’area
naturale protetta Kokořínsko. In seguito è stato designato
un gruppo con il compito di formulare regole ed elaborare
una strategia integrata attraverso un’analisi SWOT, in funzione delle priorità e delle misure ritenute atte a rispondere
alle esigenze locali, come delineato nel piano concordato.
Già prima del completamento della strategia, il gruppo Podlipansko (in qualità di organizzazione non profit) è stato
eretto in GAL, a chiara dimostrazione dell’applicazione di un
approccio ascendente.
Il GAL Vyhlídky si è basato sui risultati dei seminari comunitari e sull’analisi SWOT per elaborare la propria strategia. I lavori sono quindi proseguiti durante l’assemblea
generale dell’associazione, nel corso della quale sono stati
accolti dieci nuovi membri ed è stata rinnovata la direzione
dell’associazione.
In entrambi i casi sono stati i lavori preparatori — ovvero il lavoro di gruppo disciplinato da regole, l’approccio
consensuale alla presa di decisioni, il rispetto e l’ascolto
reciproci — che hanno consentito la creazione dei GAL
senza conflitti di interessi. Nel caso del GAL Vyhlídky, i finanziamenti Leader sono stati utilizzati per il suo rinnovamento e per l’elaborazione di una strategia, mentre per il
GAL Podlipansko, il contributo di Leader è servito a pagare
un addetto stampa, a creare un sito web e a finanziare la
formazione di un nuovo direttore.
Leader+ Magazine
Nome del referente: sig.ra Galina Čermáková, sig. Jan
Fiala
Indirizzo: Nebužely 92, CZ-277 34 Nebužely
Tel. (420-315) 69 40 05, (420-602) 70 45 25
Fax (420-315) 69 40 05
E-mail: [email protected]
[email protected]
«Leader Podlipansko — Scuola
di partenariato»
Stato membro: Repubblica ceca
Regione: Boemia centrale
Nome del GAL: MAS Podlipansko, o.p.s.
Popolazione: 31 090 abitanti
Superficie: 36 563 ha
Costo totale del progetto: 630 000 CZK
UE: 20 000 euro
Altri fondi pubblici: 4 000 euro
Periodo di ammissibilità del progetto: 5/2005-1/2006
Nome del referente: sig.ra Markéta Pošíková
Indirizzo: Tř. Jana Švermy 141,
CZ-289 11 Pečky
Tel. (420-321) 78 50 51
Cellulare: (420-602) 57 82 97
Fax (420-321) 78 50 54
E-mail: [email protected]
Fotografie gentilmente concesse da E consulting, fej
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7 • 2007
Notizie Leader+
Seminario dell’Osservatorio Leader+:
Leader nei nuovi Stati membri
13-17 novembre 2006, Tihany (lago Balaton), Ungheria
Introduzione
Il seminario «Leader nei nuovi Stati membri» si è tenuto dal
13 al 16 novembre nella città di Tihany, situata sulle sponde del lago Balaton, nella regione transdanubiana centrale
dell’Ungheria. È stata la prima volta che un seminario dell’Osservatorio Leader+ si è tenuto in un nuovo Stato membro e questa occasione ha fornito una piattaforma iniziale
di scambio tra gli attori Leader provenienti principalmente, ma non solo, da questi Stati. I partecipanti, infatti, non
erano esclusivamente membri dell’Unione a 25 ma provenivano anche da Romania, Bulgaria e Croazia. Pertanto, nel
corso del seminario, circa 300 partecipanti, tra cui gruppi
di azione locale, unità di rete nazionali, autorità di gestione
e reti rurali informali hanno avuto l’opportunità di condividere la loro esperienza e di rivolgere domande sull’attuazione di Leader.
I destinatari principali di questo seminario erano i GAL
dei nuovi Stati membri, sia quelli già esistenti che quelli in
fase di creazione. Per rendere il più possibile utili e mirate
le diverse sessioni plenarie e le mini-sessioni, l’Osservatorio
Leader+ aveva già sollecitato le opinioni dei partecipanti
per assicurare livelli d’interesse e di soddisfazione elevati.
Di conseguenza, i temi salienti del seminario erano incentrati sulla comunicazione di informazioni pratiche riguardo
al metodo Leader attraverso il trasferimento di conoscenze
ed esperienze, il che ha consentito di conoscere approcci
innovativi in merito all’attuazione dell’asse Leader, sviluppare strategie e progetti e identificare i possibili partner
per la cooperazione transnazionale.
Oltre ai temi e agli argomenti (cfr. sotto) oggetto di discussione nel corso dei tre giorni, uno spazio espositivo
ha offerto ulteriori opportunità per la creazione di reti e
la raccolta di informazioni. Una parte dell’esposizione era
dedicata a Leader e allo sviluppo locale e comprendeva
stand delle unità di rete nazionali e delle autorità di gestione dell’Unione a 25. In questa sede, i visitatori potevano ottenere informazioni sulle caratteristiche e lo stato di
Leader+ Magazine
José Manuel Sousa Uva, direttore dei programmi di sviluppo
rurale, DG Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione
europea, pronuncia il discorso di apertura
Il professor Eero Uusitalo, segretario generale del comitato
per la politica rurale e presidente del movimento d’azione
dei villaggi finlandesi, rivolge un importante messaggio
al pubblico
→
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7 • 2007
avanzamento dei diversi programmi nazionali, sullo studio
dei casi di «buone pratiche» locali e ottenere assistenza per
comprendere procedure specifiche, quali la cooperazione.
Un’altro settore dell’esposizione riguardava la creazione di
reti e gli scambi, con accesso allo strumento di ricerca di
partner, uno «swap-shop» (centro di scambio) per consentire ai GAL di promuovere i loro prodotti e servizi e punti
di comunicazione con esperti disponibili per trattare questioni specifiche.
Stato attuale e spirito di Leader
José Manuel Sousa Uva, direttore dei programmi di sviluppo rurale presso la DG Agricoltura e sviluppo rurale della
Commissione europea, ha dato il benvenuto ai partecipanti alla sessione plenaria e ha presentato una panoramica
dell’esperienza di Leader nell’Unione europea. Successivamente è intervenuto Adám Ficsor, sottosegretario di Stato
presso il ministero ungherese dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale, che ha informato il pubblico sulla situazione
attuale di Leader in Ungheria. Jean-Michel Courades, della
Commissione europea, ha presentato una descrizione più
mirata del modo in cui l’approccio Leader sarà integrato
nei programmi di sviluppo rurale finanziati dal FEASR.
Sono seguiti tre interventi che hanno illustrato lo «spirito
di Leader». L’esito positivo dell’integrazione è stato il tema
presentato dal professore Eero Uusitalo, segretario generale
del comitato per la politica rurale e presidente del movimento d’azione dei villaggi finlandesi. Il succo del messaggio rivolto al pubblico è stato che, in base all’esperienza della Finlandia, Leader dovrebbe essere considerato uno strumento
di sviluppo rurale permanente e non temporaneo. Nel trarre
questa conclusione, Eero Uusitalo ha posto l’accento sulla
necessità di disporre di un organismo di coordinamento
preposto all’attuazione della politica rurale, di prendere dei
rischi, di adottare un approccio discendente («top-down»)
per avviare il processo d’integrazione, di stabilire i collegamenti giusti a tutti i livelli, di pianificare le attività in modo
adeguato e sufficientemente a lungo termine e di fare in
modo che i GAL siano vicini alle rispettive aree rurali.
Il professor Dietrich Fürst, dell’Università di Hannover,
Germania, ha presentato in seguito un’esposizione teorica
sull’amministrazione locale, caratterizzata da un insieme di
istituzioni, di regole e convenzioni concordate, dalla creazione di reti tra i diversi attori e dal coordinamento attraverso contatti e accordi informali. Dal suo messaggio si evince
che le strutture istituzionali tradizionali non sono idonee a
Jean-Michel Courades, DG Agricoltura e sviluppo rurale, si concede un momento di riflessione su un punto della discussione
Il professor Dietrich Fürst ha sottolineato l’importanza
dell’amministrazione locale
Il professor Michael Dower, partenariato Prepare per l’Europa
rurale, spiega l’importanza di stabilire un collegamento
tra i diversi livelli dei programmi territoriali
Robert Lukesch (ÖAR) e Bernd Schuh (ÖIR) danno un’occhiata al passato
Leader+ Magazine
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7 • 2007
Una fondazione rurale attira l’attenzione dei passanti
trattare questioni di sostenibilità; l’amministrazione locale può proporre nuove soluzioni per superare i problemi
locali, tuttavia, per poter risolvere i conflitti locali occorre
rivolgere maggiore attenzione al processo di attuazione.
Ciononostante, le nuove modalità gestionali e amministrative contribuiscono alla sperimentazione, al cambiamento di mentalità e atteggiamenti e a promuovere nuovi
modi di percepire il mondo e le problematiche locali.
Nel discorso successivo, il professor Michael Dower, del
partenariato Prepare per l’Europa rurale, ha parlato delle
differenti modalità di collegamento tra Leader e i programmi territoriali ai diversi livelli. Inoltre, ha spiegato come
questo rapporto consenta ai diversi gruppi Leader di fornire alle comunità locali una gamma diversificata di azioni
rurali sostenibili e innovative e, infine, ha sottolineato l’importanza di ottenere sostegno da parte del governo.
Sia Robert Lukesch (ÖAR, Austria) che Bernd Schuh (ÖIR,
Austria) hanno condiviso con il pubblico le loro riflessioni
sulle esperienze passate e hanno espresso alcune considerazioni iniziali in merito ai preparativi per il futuro. Il segnale
principale che hanno voluto inviare ai nuovi Stati membri è
l’invito a considerare Leader uno strumento estremamente
duttile, da plasmare in funzione del fine che si persegue.
Questa presentazione ha introdotto le mini-sessioni sul
«potenziamento delle istituzioni», in cui sono state inserite nel loro specifico contesto le diverse caratteristiche di
Leader: partenariato locale, approccio ascendente, cooperazione e creazione di reti ecc. ed è stata rilevata l’importanza di tali fattori per consentire al GAL di promuovere e
indirizzare lo sviluppo locale. È stata evidenziata, inoltre,
l’importanza di capitalizzare le competenze Leader a livello di GAL, di essere in grado di svilupparle ulteriormente e
di avviare la creazione delle reti Leader a livello regionale,
nazionale ed europeo.
passate e di programmi futuri. L’obiettivo di queste sessioni
ridotte è stato quello di fornire esempi a dimostrazione delle
diverse possibilità organizzative nell’ambito della gestione
del programma e di agevolare la discussione. Ogni minisessione ha trattato gli stessi punti, concentrandosi sulle responsabilità e sui ruoli a diversi livelli di amministrazione per
varie procedure, quali la creazione di reti a livello nazionale,
la selezione dei GAL, la procedura di selezione dei progetti
e le questioni relative ai pagamenti, nonché l’ampliamento
della partecipazione della popolazione locale.
Le mini-sessioni sulla creazione di capacità si sono svolte
in due giorni e hanno trattato cinque temi diversi: che cos’è
un GAL, come funziona a livello locale, creazione di reti, valutazione del GAL ed esempi di buone pratiche. Alcuni temi
sono stati suddivisi in più sessioni consecutive. Ad esempio,
a livello di GAL, i partecipanti hanno ricevuto informazioni sul
modo in cui un GAL può progettare una strategia territoriale, diventare uno strumento amministrativo, farsi promotore
dello sviluppo locale, occuparsi della creazione di un partenariato e delle relative questioni giuridiche e applicare una
strategia di sviluppo locale. Le altre sessioni hanno fornito informazioni pratiche sull’allestimento di una rete Leader e sulle tecniche di autovalutazione, mentre le sessioni sulle buone
pratiche hanno avuto ad oggetto le strategie di sviluppo territoriale basate sulla metodologia e sui criteri Leader, nonché
taluni aspetti della cooperazione transnazionale.
Considerazioni finali
Jean-Michel Courades ha chiuso la sessione finale presentando le sue conclusioni, che possono essere riassunte
come segue:
• questo secondo seminario sul metodo Leader ha fornito, dopo la Fiera europea della cooperazione tenutasi
nel giugno 2005, un’opportunità concreta di discussione e scambio di esperienze su gran parte degli aspetti legati al processo istituzionale del metodo Leader,
Rafforzamento istituzionale e creazione di capacità
→
Quattro mini-sessioni hanno preso in esame il «rafforzamento istituzionale» avvalendosi di vari esempi di esperienze
Leader+ Magazine
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Le mini-sessioni sono molto apprezzate per il loro approccio mirato e sostanziale
Agevolare la cooperazione transnazionale nei nuovi Stati membri
•
•
•
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segnatamente approccio ascendente, partenariato,
creazione di reti e cooperazione. A questo proposito il
seminario ha raggiunto gli obiettivi prefissati;
finora l’approccio Leader si è rivelato applicabile a tutti i tipi di zone rurali, indipendentemente dalle loro
condizioni socioeconomiche o dal diverso approccio
politico-amministrativo. Data la loro peculiare situazione rurale, i nuovi Stati membri dovranno pertanto
esplorare e inventare nuove modalità di applicazione
dell’approccio Leader;
si avverte ancora la necessità di un dibattito pubblico
in merito alla creazione di reti e alla cooperazione nel
contesto del nuovo periodo di programmazione;
inoltre, dovrebbero essere presi in considerazione gli
aspetti strategici del metodo Leader, quali, ad esempio,
innovazione, approccio territoriale e integrazione, tenendo presenti le esigenze dei gruppi di azione locale
che stanno preparando le proprie strategie di sviluppo
locale per il periodo di programmazione 2007-2013.
Infine, potrebbe essere discussa anche l’applicabilità di
Leader nell’ambito dell’asse «gestione dell’ambiente e
dello spazio rurale», trascurata dalle proposte degli Stati membri;
per quando riguarda l’applicazione amministrativa del-
Leader+ Magazine
Il centro Leader ungherese si caratterizza per la sua enfasi sul
sostegno locale
l’asse Leader, potrebbe risultare utile uno scambio di
esperienze sui criteri di selezione dei GAL prima dell’attuazione dei nuovi programmi.
Tutti i documenti relativi al seminario, compresi i dettagli di tutte le minisessioni che sono stati ricapitolati durante la sessione plenaria finale sono reperibili nella sezione dedicata agli eventi del sito web di Leader+: http://
ec.europa.eu/leaderplus
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Leader+
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Magazine
In una parola
• Creazione di reti
Leader+ Magazine viene pubblicato tre volte all’anno dall’Osservatorio delle zone rurali.
Leader+ in azione
• Ristrutturazione sostenibile di Texel
• Ecoteca Fluvial: una scuola galleggiante per lo sviluppo rurale
• Uno strumento per il trasporto basato su Internet
•Freddie’s Food Biz 2006
Leader («Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale») è un’iniziativa comunitaria lanciata dalla Commissione europea e coordinata dalla sua direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale (unità F.3). Il contenuto di Leader+ Magazine non riflette
necessariamente l’opinione delle istituzioni dell’Unione europea.
Articolo speciale
• Il significato della creazione di reti per il passato, il presente e il futuro di Leader
Comitato editoriale: Osservatorio europeo delle zone rurali
Migliorare la qualità di vita nelle zone rurali
• Danimarca — Indagine conoscitiva
• Spagna — Centro di sviluppo per l’infanzia: una ludoteca
Responsabile legale: Josefine Loriz-Hoffmann, Commissione europea, DG Agricoltura e sviluppo rurale, unità F.3, rue de la Loi 130, B-1040 Bruxelles
Collaboratori di questo numero: unità di rete nazionali Leader+ e gruppi di azione locale
Valorizzare i prodotti locali
• Gotland, l’«isola del cibo» — Creazione di una rete di vendita
• Irlanda — Glenbarrow Farms: aggiunta di valore tramite la creazione di un marchio
Fotografie: la proprietà legale delle fotografie è della Commissione europea, salvo ove altrimenti indicato.
Utilizzare in misura ottimale le risorse naturali e culturali
• Italia — Promozione di una regione attraverso la certificazione di area
• Paesi Bassi — Uno spiraglio sul passato
Fotografia di copertina: Tihany, Ungheria
Utilizzazione di nuovo know-how e nuove tecnologie
• Regno Unito — Riciclaggio di cumuli di pneumatici nelle montagne del Mourne
• Germania — Riscaldamento mediante biomasse: coltivazione del legno
per la produzione di energia in Lusazia
Cooperazione allo sviluppo rurale
•Austria e Germania — Imparare dall’Europa
• Italia e Belgio — Rural Quality Network
Donne e giovani in Leader+
• Lussemburgo: intervista a Françoise Bonert, direttore GAL
•Francia — «Espace Femmes»: solidarietà femminile
Nuovi Stati membri
• Leader al lavoro nella Repubblica ceca
• Esperienze ricavate dalla preparazione del nuovo asse Leader
Notizie Leader+
• Seminario dell’Osservatorio Leader+: Leader nei nuovi Stati membri, Tihany, Ungheria
Con la presente pubblicazione la Commissione europea intende promuovere l’informazione del pubblico sull’iniziativa comunitaria Leader+. Il nostro obiettivo è quello di diffondere informazioni esatte ed aggiornate. Qualora ci venissero segnalati
errori, provvederemo a correggerli. Tuttavia, la Commissione declina ogni responsabilità riguardo alle informazioni contenute nella presente pubblicazione, in particolare per quanto concerne i dati finanziari relativi ai progetti descritti e l’ammissibilità delle spese. I lettori sono quindi pregati di utilizzare tali informazioni con le
dovute precauzioni e devono essere consapevoli che le utilizzano a proprio rischio.
Leader+ Magazine
7 • 2007
Leader+ Magazine viene pubblicato in ventidue lingue ufficiali dell’Unione europea e ha
una tiratura di 37 925 copie.
Per ulteriori informazioni: Leader+ Contact Point, Rue du Marteau 81, B-1000 Bruxelles.
Tel. (32-2) 235 20 20; fax (32-2) 280 04 38; e-mail: [email protected]
Internet: http://ec.europa.eu/leaderplus
© Comunità europee, 2007
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte
Manoscritto terminato nel dicembre 2006
Stampato in Italia
stampato su carta sbiancata senza cloro
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Profilo di Leader+
kf-af-07-007-IT-C
Nome:
Leader («Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale»)
Tipo di programma:
Commissione europea
iniziativa comunitaria
Settori selezionati:
Leader+ si articola nelle seguenti tre azioni:
• azione 1: sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato fondate su un approccio ascendente;
• azione 2: sostegno alla cooperazione fra territori rurali;
• azione 3: creazione di reti.
Temi strategici catalizzatori:
,EADER
.BHB[JOF
i temi catalizzatori di Leader+, stabiliti dalla Commissione sono:
• utilizzare in misura ottimale le risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di
interesse comunitario;
• miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali;
• valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante azioni collettive l’accesso
ai mercati per le piccole strutture produttive;
• utilizzazione di nuovi know-how e nuove tecnologie per aumentare la competitività dei prodotti e dei servizi delle zone rurali.
Destinatari e progetti ammissibili:
L’assistenza finanziaria nell’ambito di Leader+ viene concessa a partenariati, gruppi di azione locale (GAL) provenienti dal settore pubblico, privato e non profit, per attuare programmi di sviluppo
locale nei propri territori. Leader+ è stato ideato per aiutare gli attori rurali a studiare il potenziale
a lungo termine della propria regione locale. Esso incoraggia l’attuazione di strategie integrate, di
alta qualità e originali per lo sviluppo sostenibile, nonché la cooperazione nazionale e transnazionale. Al fine di concentrare le risorse comunitarie sulle strategie locali più promettenti e per far sì
che queste ultime producano il massimo dei risultati, il finanziamento viene concesso solo ad un
numero limitato di territori rurali in base ad un approccio selettivo. La procedura di selezione è
aperta e rigorosa.
Nell’ambito di ogni programma di sviluppo locale possono essere finanziati singoli progetti che
rientrano nella strategia locale. Tutti i progetti ammissibili al finanziamento nell’ambito del Fondo
europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG), del Fondo europeo di sviluppo regionale
(FESR) e del Fondo sociale europeo (FSE) sono ammissibili a titolo di Leader+.
A livello decisionale dei GAL, i partner economici e sociali e le associazioni devono rappresentare
almeno il 50 % del partenariato locale.
Durata del periodo di programmazione:
Articolo speciale
Creazione di reti
nell’ambito di Leader+
2000-2006.
Sovvenzione comunitaria:
La dotazione totale per i programmi è di 5 046,5 milioni di euro, di cui 2 106,3 milioni (2 143,5 milioni a seguito del calcolo dell’indicizzazione a medio termine) finanziati dal FEAOG-orientamento
e il resto da contributi pubblici e privati.
ISSN 1830-1096
IT
7 • 2007
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