01 09|07 notizieslow Cibo: gusto, convivialità e identità culturale Cari soci ed amici, quella che avete in mano è una “cosa nuova”, un newsletter che abbiamo creato per rendere migliore la comunicazione tra noi - che gestiamo le attività della Condotta - e voi, i quasi 200 soci reggiani e tutti quelli che pur non essendo ancora soci (per poco ancora, auspichiamo...) frequentano le nostre iniziative. Ci abbiamo “faticato” sopra, ma speriamo ne sia valsa la pena. Nel questionario allegato (pag. 12) potrete dirci anche questo, oltre al vostro parere su Slow Food e su come lo interpretiamo a livello locale. L’Associazione in questi anni è diventata sempre più diffusa e ramificata, ma ha anche evoluto la sua “filosofia”. Dall’esterno alcuni ci vedono ancora come una congrega di spiriti belli, di raffinati gourmet, di gastronomi d’elite. Niente di più falso. Nel DNA di Slow Food c’è sempre stato altro. Fin dall’inizio la gastronomia è stata vista come fenomeno culturale e antropologico e, in fieri, si è sviluppata l’idea di gastronomia come scienza, materializzata poi nell’Università di Scienze Gastronomiche. Mettere il cibo al centro di un sistema di valori, non significa essere edonisti ma scegliere uno dei bisogni primari dell’uomo, che gli definiscono un’identità (siamo ciò che mangiamo), come punto di vista sul mondo e su ciò che la produzione di cibo comporta, dall’agricoltura ai rapporti sociali. Il cibo come chiave per pensare una società diversa, il cibo che unisce ciò che religione o denaro dividono. Un punto di vista radicalmente innovativo e profondamente “politico” (nell’accezione positiva del termine), che è stato il motore del rapido successo di Slow Food, dalla piccola provincia piemontese ai cinque continenti. Le grandi idee non hanno confini. Al nostro interno, tra i soci come tra i Fiduciari, c’è chi è ancora fermo alle cene ed alle degustazioni dei vini e guarda alla biodiversità e a Terra Madre in lontananza, spesso anche con scetticismo. Non si tratta però di un altro punto di vista, ma solo di un mancato sviluppo di quanto in Slow Food era già in pectore fin dagli albori, vent’anni fa. La nuova fisionomia che abbiamo assunto, non deve però farci dimenticare ciò da cui abbiamo preso le mosse. Il manifesto di Slow Food del 1989 recitava: “Movimento per il diritto al piacere”. Il cibo è una necessità ma anche, e soprattutto, un piacere, in bocca (il gusto), nel cuore (la convivialità) e nel cervello (l’identità culturale). Oggi, come potrete vedere sfogliando queste pagine, anche a livello locale le idee e i progetti sono tanti: non si tratta più solo di organizzare cene, la sfida è più difficile e più complessa. A volte ci sentiamo inadeguati, perché siamo tutti volontari e il tempo a disposizione è quel che è: non riusciamo a fare nemmeno la metà di ciò che vorremmo. Ma il bello della nostra associazione è proprio questo: ognuno dà secondo le sue disponibilità e ogni Condotta fa quel che può e come riesce. L’invito che trovate in questa stessa pagina (lo Zio Sam con la chiocciola sul cappello) a diventare parte attiva della vita di Slow Food, iscrivendovi e dando la vostra disponibilità di tempo, un po’ di tempo, può aiutarci a crescere. (mirco marconi) Abbiamo bisogno di te! Aiutaci a fare di più. Diventa socio Slow Food, sostenendoci moralmente ed economicamente. Dacci la tua disponibilità a collaborare, per qualcuna delle nostre iniziative e progetti. Puoi diventare socio della Condotta on line (www.slowfood.it), oppure in una delle manifestazioni in cui siamo presenti, o in uno dei nostri punti tesseramento (Conad Le Querce e Pizzeria Piccolo Piedigrotta a Reggio Emilia, Cantina Garibaldi a Cavriago). Per informazioni, contatti, suggerimenti: [email protected] l’associazione 01|notizieslow 09|07 La rete Slow Food: 83.000 soci in 122 paesi Dalla buona tavola alla difesa dei diritti alimentari dei popoli Vi raccontiamo di un’avventura che si chiama Slow Food, a cui si devono intuizioni originali come la necessità di riscoprire la lentezza non solo a tavola e il senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Il termine Slow Food ( il contrario esatto di trangugiare in fretta) definisce “un Movimento che, in contrapposizione al sempre più invadente dominio del Fast Food, sostiene la necessità di recuperare le abitudini della buona tavola e di un tranquillo rapporto col cibo”. Slow Food è un’associazione internazionale no profit nata in Italia nel 1986. La struttura associativa di Slow Food consta di 83.000 membri in più di 122 paesi del mondo, organizzati in 800 Convivia (delegazioni di territorio). La sede principale è a Bra, in Piemonte. Attualmente esistono 7 Direzioni Nazionali riconosciute all’interno di Slow Food: Italia, USA, Germania, Svizzera, Francia, Giappone, Regno Unito, che organizzano autonomamente l’attività associativa sul proprio territorio e rispondono del loro operato al Comitato di Presidenza Internazionale. In tutto il resto del mondo i Convivia sono organizzazioni fondamentali del movimento e rispondono direttamente agli organismi internazionali dell’Associazione. Responsabile del Convivia è il Fiduciario (o Convivium leader) il quale, facendo da tramite tra gli associati e la sede centrale, organizza per i soci appuntamenti e iniziative. Il radicamento sul territorio, il decentramento (e quindi la valorizzazione della tipicità) e il carattere volontario del lavoro dei rappresentanti associativi, sono alcune delle caratteristiche più autentiche del movimento. Un’associazione che ha fatto del godimento gastronomico un atto politico Slow Food attraverso progetti (Presìdi), pubblicazioni (Slow Food Editore), eventi (Terra Madre) e manifestazioni (Salone del Gusto, Cheese, Slow Fisch) difende la biodiversità, i diritti dei popoli alla sovranità alimentare e si batte contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche. È una rete di persone che si incontrano, che si scambiano conoscenze ed esperienze. Un’associazione che ha fatto del godimento gastronomico un atto politico, perché dietro un buon piatto ci sono scel- te operate nei campi, sulle barche, nelle vigne, nelle scuole, nei governi. Slow Food è anche: una casa editrice, una fondazione (Fondazione Slow Food per la Biodiversità), un’università (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche). In Italia i soci sono 35.000 circa e i Convivia (che in Italia si chiamano Condotte) sono 350. In Emilia Romagna sono attive 19 condotte (altre 2 sono in fase di costituzione) in rappresentanza di circa 3.000 soci. Sul territorio regionale esistono 14 Presìdi, di cui uno nella nostra provincia: quello della Vacca Rossa Reggiana. A livello regionale vengono organizzate diverse importanti manifestazioni: Figli di un Bacco Minore e Giovinbacco (Bagnacavallo, Ravenna), Gusto Balsamico (Modena) Gli Extravergini (Faenza) e il Festival dei Cibi di Strada (Cesena). È inoltre in programma la prima edizione di Slow Food on Film, che si svolgerà a Bologna. La condotta di Reggio Emilia, in particolare, è capeggiata dal fiduciario Mirco Marconi, docente all’Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia, che si avvale della collaborazione di una Piccola Tavola formata da una decina di persone e conta oggi circa 200 soci. (valentina brevini e michiele reverberi) Slow Food educa le giovani generazioni e i suoi soci da più di vent’anni. Perché una corretta alimentazione passa anche attraverso l’utilizzo consapevole dei sensi. Slow Food promuove la cultura del cibo buono, pulito e giusto: che soddisfa il palato, che non danneggia l’ambiente e che rispetta il lavoro di chi lo produce. Slow Food tutela la biodiversità e le comunità del cibo, perché vogliamo che lo sviiluppo non sia solo economico, ma badi anche alla felicità delle persone. Se sei d’accordo con quanto stiamo facendo, e, per caso non sei iscritto, associati! L’Osteria dell’Aviatore è un ambiente semplice ed informale, dove sarete accolti con cordialità e dove potrete gustare una cucina basata sui prodotti e le materie prime del territorio, con cura per i piatti ispirati alla migliore tradizione gastronomica reggiana: sfoglie, paste ripiene, tortelli, arrosti e grigliate, piatti di stagione. 2 Reggio Emilia via dell’Aeronautica, 13 Tel. 0522 506223 www.osteriadellaviatore.it le attività della condotta 01|notizieslow 09|07 Appuntamenti Slow: cene, fiere e degustazioni Un interessante calendario di iniziative per gli ultimi mesi del 2007 Settembre e ottobre sono mesi di fiere e manifestazioni varie: abbiamo scelto di partecipare ad alcune di queste, quelle che più si caratterizzano per tematiche affini alle nostre. Siamo quindi stati alla Reggia di Rivalta per la festa organizzata dal Comune (Assaggi e Paesaggi estensi) e a Guastalla per il consueto Piante e animali perduti, eventi entrambi caratterizzati dal tema della biodiversità. In ottobre come Condotta saremo mobilitati in forze per Gusto Balsamico, gestendo lo spazio di assaggio del cioccolato all’interno del Bistrot, dove potrete assaggiare 70 prodotti diversi, dai fondenti mono-origine alle praline dei migliori chocolatiers d’Europa. In novembre saremo presenti a Regustibus (Scandiano), alla cui realizzazione abbiamo collaborato a partire dall’idea, ovvero il Festival gastronomico dei prodot- I cuochi del ristorante “A Mangiare” Gusto Balsamico Modenafiere, 5-8 ottobre (vedi pagina 7) Euskal Sukaldea!!! - Cucina Basca Ristorante “A Mangiare”, Reggio Emilia Giovedì 18 ottobre, ore 20.30 Quota: 43,00 Euro (40,00 Euro per i soci Slow Food) Prenotazioni presso il ristorante: tel. 0522.433600 Da qualche tempo nello staff di cucina di “A Mangiare”, locale segnalato dalla nostra guida, lavora Olatz, giovane cuoca basca. L’occasione era troppo ghiotta e abbiamo ben pensato di proporle una cena dedicata alla cucina del suo Paese. Inizieremo con i Pintxos (le famose tapas basche) con il Txakoli, il bianco leggero che li accompagna. Poi un giro di assaggi di pesce ed uno di carne (abbinato ad un vino della Rioja), attingendo dai classici della grande cucina di quel territorio. Le sette sorelle - “viaggio” tra le cantine sociali altoatesine Osteria dell’Aviatore, Reggio Emilia (interno aeroporto) Lunedì 29 ottobre, ore 20.30 Quota: 33,00 Euro (30,00 Euro per i soci Slow Food) Prenotazioni c/o Slow Food: tel. 0522.944203 - 340.5530549 [email protected] Di nuovo una serata in compagnia del nostro “agente speciale” in Trentino-Alto Adige, Raffaele Guzzon, che questa volta ci propone una grande degustazione di vini delle cantine sociali altoatesine, modelli esemplari di qualità e costanza. Scopriremo vini e territori, assaggiando un prodotto diverso per ogni cantina, accompagnati da un primo piatto e da salumi, formaggi e pani del territorio. Laboratorio di gastronomia artigianale Servizio per banchetti e cerimonie Realizziamo con cura e abilità artigianali prodotti gastronomici unici per qualità e ricercatezza, miscelando sapientemente tradizione e modernità e utilizzando solo materie prime selezionate. ti di collina. In mezzo vi proponiamo, come da tradizione, alcune cene e degustazioni, alternando “grandi classici” del nostro repertorio, come la sempre richiestissima serata sul cioccolato o la degustazione di vini abbinata a piatti del territorio (protagonista l’Alto Adige), a proposte innovative come la cena basca o quella dedicata alla spezie, affidandoci a locali di alto livello e sicuro affidamento, come sono A Mangiare e La Ghironda. Lo spirito però è sempre quello: assaggiare per conoscere e per capire, poi la mai dimenticata convivialità. Per questi ultimi mesi del 2007, causa il già fitto calendario, niente corsi e master, che riprenderanno nel 2008. Non abbiamo ancora deciso cosa fare (forse master formaggi?) e potete darci il vostro suggerimento attraverso il questionario. 4 luoghi, 5 piatti, 6 spezie Ristorante la Ghironda, Montecchio Emilia Venerdì 9 novembre, ore 20.30 Quota: 40,00 Euro (37,00 Euro per i soci Slow Food) Prenotazioni presso il locale: tel. 0522.863550 Dopo aver percorso con grande sapienza, nelle scorse cene, i piatti della cucina regionale italiana, Daniele e Camillo della Ghironda quest’autunno ci propongono un viaggio in un territorio di forte fascino e suggestione: quello delle spezie. Alternando piatti esotici ad altri della cucina italiana, spaziando da ricette di grandi cuochi (come Ferran Adrià) a grandi classici. Siamo nelle loro mani e, per esperienza, ci fidiamo ciecamente. Regustibus - Festival gastronomico dei prodotti della collina Fiera di Scandiano, 16-18 ottobre (vedi pagina 6) Il cioccolato, tra origini e creatività Sala Polivalente della parrocchia di Rivalta (sul retro della chiesa) Martedì 27 novembre, ore 21.00 Quota: 15,00 Euro (12,00 Euro per i soci Slow Food) Prenotazioni c/o Slow Food: tel. 0522.944203 - 340.5530549 [email protected] Ritorna un grande classico, una delle nostre degustazioni di maggiore successo. Toccheremo tutti i temi, interessantissimi, legati al cioccolato: dalla storia, ai territori del cacao, agli abbinamenti. Poi degusteremo una selezione dei migliori cioccolati mono-origine, i più famosi grand cru, ed a seguire un’altrettanto imperdibile selezione di praline da tutta Europa, dove la fantasia e il gusto degli chocolatiers trovano adeguata realizzazione. Reggio Emilia via dell’Aeronautica, 14/b Tel. 0522 506223 www.bottegagastronomica.it 8% di sconto sui prodotti di gastronomia per i soci Slow Food Reggio Emilia 3 progetti e iniziative 01|notizieslow 09|07 Studenti e nonni insieme: l’Orto in Condotta Un progetto di educazione alimentare che coinvolge scuola e comunità Il progetto Orto in Condotta è studiato per educare i bambini a mangiare sano e bene nel rispetto dell’ambiente che li circonda. I più piccoli sono i primi destinatari sia perché sono soprattutto loro che rischiano di perdere il contatto con la realtà del mondo agroalimentare, sia perché possono fare avvicinare le famiglie agli ortaggi ed ai frutti coltivati localmente con metodi naturali. Gli school garden sono nati negli Stati Uniti su idea di Alice Waters (attuale vicepresidente di Slow Food internazionale) a metà degli anni ’90, che propose nelle scuole un metodo di educazione alimentare basato sull’attività pratica nell’orto e sullo studio e trasformazione dei prodotti in cucina. Il progetto è stato avviato in Italia nel 2003, in occasione del Congresso internazionale di Napoli, con l’obiettivo di creare un orto in ogni convivium: alla fine del 2005 erano già una cinquanti- na di orti scolastici distribuiti in tutta la penisola. Al Congresso nazionale di Sanremo (2006) il progetto italiano ha preso il nome di Orto in Condotta e si è posto l’obiettivo di creare una rete nazionale di almeno 100 orti. Il progetto è basato su un programma triennale che prevede la centralità di una precisa tematica per ogni anno: l’educazione sensoriale il primo anno, l’educazione alimentare e ambientale il secondo, la cultura del cibo e la conoscenza del territorio il terzo. I formatori Slow Food si occupano delle lezioni di aggiornamento con gli insegnanti e degli incontri con i genitori. La comunità dell’apprendimento è costituita dalla condotta Slow Food, dagli insegnanti, dai genitori, dai nonni e dai soggetti che si interessano delle attività dell’orto; nasce con l’avvio del progetto ed ha il compito di contribuire alla formazione delle giovani generazioni sui temi del cibo e dell’ambiente. Orto in Condotta ha sviluppato una rete italiana che comprende numerose scuole su tutto il territorio, che possono conoscersi e scambiare le loro esperienze in occasione delle manifestazioni internazionali Slow Food, prima tra tutte Terra Madre. La condotta reggiana si sta attivando con l’obiettivo di realizzare almeno un orto scolastico sul nostro territorio. Idee per il “Palazzone” di Rivalta Tre proposte di Slow Food per il recupero di Palazzo Ducale A Rivalta è nascosta una vestigia dello splendore settecentesco della corte estense, il così detto “Palazzone”: abitato fino ad alcuni decenni fa e poi dimenticato, era la residenza estiva dei duchi estensi, una elegante struttura con un grande e raffinato giardino, che gli valse il nome di “piccola Versailles”. La “reggia” ebbe vita breve e già nel’Ottocento venne rasa al suolo quasi completamente dalle truppe napoleoniche: oggi rimangono solo l’ala sud e il muro di cinta del grande parco di 24 ettari. Il Comune di Reggio ha voluto riportare l’attenzione su questo spazio alle porte della città con un innovativo processo di progettazione partecipata, noto come OST (Open Space Technology): Slow Food vi ha preso parte, proponendone alcune possibile destinazioni d’uso. Mercato della Terra Il cortile antistante al Palazzo potrebbe essere la sede futura del Mercato della Terra. La collocazione nella Reggia può essere coerente con l’idea di un crocevia tra i prodotti della collina e della pianura e in 4 Roi di Versailles. L’orto/frutteto in particolare dovrebbe privilegiare le cultivar tradizionali del nostro territorio (vitigni, frutti antichi, ortaggi). In prospettiva si potrebbe prevedere anche la realizzazione di un garden-shop, con sementi di varietà antiche ed oggettistica legata all’orticultura ed al giardinaggio, sul modello di realtà analoghe (giardino di Villandry sulla Loira, Kew Garden a Londra). Al tempo degli estensi, la Reggia di Rivalta era già... Slow!!! Ornamento settecentesco del palazzo Ducale (foto Giuliano Ferrari) un ambiente agreste, salubre e piacevole. Centro di formazione sugli orti didattici L’idea è di ospitare all’interno della Reggia un Centro di Formazione, di rilevanza regionale o nazionale, sugli orti didattici di Slow Food. Sarebbe opportuno recuperare il giardino segreto della Reggia alla sua antica funzione, realizzando un orto/frutteto con una funzione sia didattica sia estetica, sul modello del Potager du Enoteca dei vini dei colli emiliani Nell’ottica di una fruizione turistica, si potrebbe proporre una struttura sul modello delle enoteche regionali, ma anche della Banca del Vino di Pollenzo, dove nelle cantine della Reggia viene collocata una collezione ed un “deposito” dei vini delle province emiliane, in particolare di quelli che si prestano all’invecchiamento. A questa struttura può essere collegato un punto vendita, dove organizzare degustazioni, Laboratori del Gusto, visite guidate. Nel punto vendita possono trovare adeguata valorizzazione altri prodotti di eccellenza del territorio. progetti e iniziative 01|notizieslow 09|07 Un Sì per per un futuro libero da Ogm Slow Food aderisce alla coalizione in difesa dell’agroalimentare di qualità 28 organizzazioni, 1.000 delegati territoriali, 3 milioni di voti. Questi i numeri messi in campo dalla Coalizione ItaliaEuropa - Liberi da Ogm. Riunite insieme per la prima volta le organizzazioni degli agricoltori, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale, presentano la prima Consultazione Nazionale su Ogm e modello di sviluppo agroalimentare, che si terrrà dal 15 settembre al 15 novembre 2007 in tutta Italia, al fine di coinvolgere la comunità in un processo di elevamento delle conoscenze scientifiche e della consapevolezza culturale e di democrazia partecipata, ampia e reale, su tematiche così decisive e aprire un dialogo diretto con le istituzioni circa il modello di sviluppo dell’Italia - e dell’Europa - nell’ambito dei rapporti internazionali. Anche a Reggio Emilia si è costituita la Coalizione provinciale Italia-Europa liberi da Ogm, all’insegna del principio “l’agroalimentare cuore strategico dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo”. Alla coalizione provinciale hanno per il momento aderito: Coldiretti, Cia, Cna, Confartigianato-Federimpresa, Adoc, Confconsumatori, Federconsumatori, Slow Food, Legambiente, WWF, Cap e Coop Nordest. Queste associazioni si sono ritrovate allo stesso tavolo con la finalità di coinvolgere e sensibilizzare la collettività sull’importanza di conservare il nostro agroalimentare e il nostro cibo libero da Organismi geneticamente modificati, preservando i territori, la salute, la qualità e le biodiversità. Tutti uniti dunque per difendere la salute ma anche l’economia: l’agroalimentare in Italia rappresenta infatti il 15% del pil e avrebbe da perdere molti spazi se il “made in Italy” venisse impoverito sul piano della qualità. Rappresentanti della coalizione saranno presenti in occasione dei principali eventi della nostra provincia con il materiale informativo e le schede attraverso cui sarà possibile esprimere il proprio Sì per un futuro libero da Ogm. È possibile aderire all’iniziativa anche on-line collegandosi al sito www.liberidaogm.org . Ortolani custodi per salvare le varietà tradizionali Semi di zucca e melone distribuiti da Slow Food e Istituto Agrario Venerdì 14 settembre a Bologna, all’interno di SANA, è stata presentata la Bozza di Legge Regionale sulla Tutela della Biodiversità delle specie agrarie, che ha l’obiettivo di preservare le varietà vegetali e le razze animali che oggi rischiano l’erosione genetica o, peggio ancora, l’estinzione. In un lavoro durato più di un anno i tecnici incaricati dalla Regione hanno catalogato le cultivar di cereali, ortaggi e frutti, e le animali autoctone del nostro territorio (o perlomeno di vecchia introduzione); molte sono scomparse con l’avvento dell’agricoltura intensiva e industrializzata, mentre altre sono residuali e senza un’adeguata tutela e rilancio rischiano di scomparire. Si è parlato anche di varietà presenti sul territorio reggiano, dall’uva fogarina all’anguria Ardita, dal mais nano reggiano al melone rospo, come di razze animali quali la vacca rossa reggiana e la pecora cornella. Saranno disponibili in futuro finanziamenti per quegli Enti, Istituti e anche agricoltori, che si prenderanno l’impegno di “conservare” queste risorse di biodiversità. Gli agricoltori in particolare, verranno chiamati con il bel nome di agricoltori custodi. Sulla scorta di tutto ciò ci è venuta l’idea di proporre ai nostri soci di diventare ortolani custodi. L’iniziativa è pensata in collaborazione con L’Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia, che da anni è impegnato su questo fronte. In buona sostanza vi proponiamo di adottare una varietà tradizionale di zucca o melone, che potrete coltivare nel vo- stro orto, godendone i sapori dimenticati e conservando di anno in anno i semi, che poi magari diffonderete a conoscenti ed amici. Queste varietà ritorneranno così dal passato e saranno di nuove presenti negli orti della nostra provincia. In particolare sono disponibili semi di: - Zucca cappello da prete, la migliore per i tortelli, che però necessita di alcuni mesi di paziente stagionatura per esprimersi al meglio; - Melone Banana, tipico della bassa, se colto a giusta maturazione ha polpa bianca e dolcissima; - Melone Ramparino, presente a Reggio fino agli anni ’70, è un melone rampicante con polpa verde dal gusto molto particolare, anche se non dolcissima; - Melone Rospa, un tempo diffuso in tutta la regione, ha l’aspetto di una zucca, la polpa è arancione, molto saporita e dal gusto deciso. Le sementi verranno regalate e si terrà un registro degli ortolani custodi. Distribuiremo i semi a Guastalla per “Piante e animali perduti” e presso l’ITAS Zanelli. 5 i grandi eventi slow food 01|notizieslow 09|07 5° Congresso Internazionale in Messico I temi: nuova gastronomia, economia locale e comunità del cibo “Arrivederci a Puebla” sono state le ultime parole rivolte da Carlo Petrini ai delegati intervenuti al Congresso Internazionale di Napoli del 2003. Quando pronunciò queste parole, non credeva che si sarebbero realizzate: la sua era una speranza, non una certezza. Pensò al Messico perché era un paese che racchiudeva in sé i problemi - la dignità dei lavoratori, dell’agricoltura sostenibile, della conservazione di un’antica saggezza, del benessere delle persone, della biodiversità, e altri ancora - che il progetto di Terra Madre, allora ancora embrionale, avrebbe successivamente affrontato. E sarà proprio a Puebla, realizzazione di un sogno, che dall’8 all’11 novembre 2007 si terrà il Quinto Congresso Internazionale di Slow Food, che vedrà riuniti circa 700 delegati in rappresentanza di oltre 80.000 soci di tutto il mondo. Il Congresso rappresenta l’evento più importante del movimento: si eleggono gli organismi dirigenti e si decidono le linee strategiche per lo sviluppo dell’associazione, della rete di Terra Madre, dei progetti educativi e di quelli a difesa della biodiversità. I quattro precedenti Congressi internazionali sono stati tappe fondamentali per la crescita del movimento: il primo (Parigi, 1989) ha sancito la nascita dell’associazione internazionale con la firma del Manifesto del Movimento Slow Food; il secondo si è tenuto a Venezia nel 1990, il terzo a Orvieto nel 1997; nel 2003 a Napoli, per la prima volta, è stata presentata l’idea di Terra Madre. Il prossimo Congresso sarà il primo organizzato fuori dall’Europa: la scelta straegica del Messico quale sede dell’evento segnerà il lancio, sia sul piano simbolico, sia su quello reale, della rete internazionale che si è sviluppata a partire da Terra Madre 2004. Puebla segna un momento di transizione per l’organizzazione, perché sottoscrive il nuovo patto tra produttori e co-produttori (consumatori informati), cuochi, educatori, studiosi e scienziati, nel nome di nuove economie locali sostenibili. A Puebla Slow Food costruirà una struttura in grado di supportare queste sfide, approvando un nuovo Statuto ed eleggendo nuovi organismi dirigenti internazionali. La nuova gastronomia, il concetto di Slow Food sulla qualità del cibo, l’economia locale e la rete mondiale delle comunità del cibo sono alcuni dei temi che tutti i convivium del mondo sono invitati a discutere e approfondire, in preparazione al Congresso: temi già anticipati in Visioni e Progetti. Riprendiamoci la vita: la Terra, la Luna e l’Abbondanza, documento scritto da Carlo Petrini che traccia le linee guida per il futuro dell’Associazione. I prodotti della collina a Scandiano Regustibus: festival gastronomico dal 16 al 18 novembre Scandiano è una cittadina ai piedi delle colline, ricca di produttori di vini, Aceto Balsamico Tradizionale e Parmigiano Reggiano: da qui l’idea di un Festival dedicato alla “Collina” come territorio di elezione per un’agricoltura di eccellenza, fatta di piccole e medie aziende che fanno della qualità e del rispetto delle tradizioni la loro ragion d’essere, in contrapposizione alla standardizzazione del mercato globale. L’intenzione di Regustibus (questo il nome del festival) è di ospitare i migliori produttori locali, affiancandoli ad altre “colline” italiane ed europee, che si caratterizzano per i loro vini, oli extravergini e formaggi, e in generale per i loro prodotti gastronomici, ma anche per l’artigianato tradizionale. Slow Food Reggio Emilia, oltre ad aver con- 6 tribuito a progettare la manifestazione, selezionerà i produttori presenti e gestirà 3 spazi all’interno del festival: Info-point e libreria di Slow Food editore; Osteria Slow, dove sabato sera proporremo un menù dedicato ai Presidi, mentre domenica a pranzo sarà gestita dagli amici della Condotta dell’Appennino che proporranno i loro piatti tradizionali; da bere vini del territorio. In Osteria sarà anche possibile scegliere un tagliere di formaggi e salumi dei Presidi, con birra alla spina artigianale del Birrificio del Ducato; Caffè letterario dove sarà possibile sedersi per una pausa ristoratrice, scegliendo tra il caffè di tostatura artigianale, una selezione di cioccolata single origin e praline accompagnati da vini e distillati, o la pasticceria fredda di Matteo Razzini. Nel caffè si alterneranno incontri culturali (come ad esempio una conversazione sul genius loci della collina), presentazioni di libri, momenti musicali e piccoli Laboratori del Gusto sulle realtà presenti in Fiera. Giorni e orari (ingresso 3,00 euro): Venerdì 16 novembre (18.00-23.00) Sabato 17 novembre (18.00-23.00) Domenica 18 novembre (10.00-20.00) Informazioni: www.fierascandiano.it i grandi eventi slow food 01|notizieslow 09|07 Studenti in bicicletta e in nave lungo il Po Dal Monviso all’Adriatico: un’università che si sposta seguendo il fiume Alla ricerca del Grande Fiume è un viaggio di formazione intrapreso dagli studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche in occasione del cinquantenario del Viaggio nella Valle del Po di Mario Soldati. I 183 studenti affrontano un percorso lungo il Po che li porta dal 26 settembre al 20 ottobre dal Monviso all’Adriatico (attraverso 4 regioni, 13 provincie e 82 comuni), per sperimentare un nuovo modello di didattica: l’obiettivo è prendere atto direttamente dello stato di salute del maggior corso d’acqua italiano tramite un’indagine scientifica e ambientale innovativa, riproducibile per altri sistemi fluviali. Il tragitto si svolge in bicicletta e in nave per scoprire realtà che con gli abituali mezzi di trasporto non si vedono, o non si vogliono vedere. Le tappe del viaggio sono state pensate in modo da percorrere l’intero corso del fiume toccando tutte le città capoluogo di provincia e molti comuni importanti da un punto di vista storico, culturale o gastronomico nello sviluppo della civiltà del fiume. I comuni sede di tappa hanno un ruolo importante nella logistica del viaggio, contribuendo in diversi modi, dal pasto al soggiorno, alla messa a disposizione di spazi per conferenze, incontri e manifestazioni. Durante i 24 giorni di viaggio gli studenti seguono i corsi dell’anno accademico 2007/2008, che iniziano durante il viag- Appuntamenti a Reggio Emilia Alcuni studenti del Master in Scienze Gastronomiche e Prodotti di Qualità di Colorno (Enrico, Tomomi, Jorida, Livia, Aymè e Massimo) gio, e partecipano a conferenze con importanti esponenti della cultura. Le serate sono dedicate a eventi aperti al pubblico che vedono la partecipazione di cantanti, comici e attori. Al momento hanno dato l’adesione tra gli altri: Lella Costa, Francesco Guccini, Michele Serra, Roberto Vecchioni, Antonio Albanese, Luciano Ligabue. Per approfondimenti: www.allaricercadelgrandefiume.com Il 12 ottobre la “carovana” farà tappa a Reggio Emilia, dove parte degli studenti seguirà una lezione con degustazione sui vitigni minori reggiani, tenuta da Fabio Giavedoni (Slow Food) e Stafano Meglioraldi (Consorzio Vini Reggiani); altri saranno invece impegnati in varie visite tra Brescello e Guastalla. Il pranzo si terrà nella piazza di Gualtieri sotto il porticato di Palazzo Bentivoglio e consisterà in una “sfida incruenta” tra i prodotti tradizionali della bassa e della montagna, ideata dalle Condotte Slow Food reggiane: culatello contro culaccia, erbazzone montanaro contro reggiano, Parmigiani reggiani a confronto, castagnaccio contro spongata, ecc. Con i produttori presenti che racconteranno ai ragazzi. Alla sera, dopo una cena con la cucina tradizionale locale nel chiostro della Ghiara, il gran finale, con un evento unico in tutto il viaggio: al Teatro Municipale Valli Francesco Guccini, Luciano Ligabue e Michele Serra dibatteranno, stimolati da Carlo Petrini, sul tema “essere provinciali”. Appuntameno “liffo” per gli amanti del cioccolato Uno stand dedicato ai golosi a “Gusto Balsamico”, rassegna degli aceti e dell’agrodolce Dal 5 all’8 ottobre si terrà a Modena “Gusto Balsamico - Rassegna degli aceti dal mondo e dell’agrodolce”, manifestazione che partendo dagli aceti balsamici tradizionali - di Modena e di Reggio - spazierà nel mondo dell’agrodolce e dell’enogastronomia di territorio. Gli organizzatori dell’evento si sono avvalsi della consulenza di Slow Food Italia, che attraverso il lavoro dei soci gestirà direttamente alcune sezioni. In particolare, all’interno dell’area “Bistrot”, la condotta di Reggio Emilia allestirà una golosissima Cioccolatoteca, dove sarà possibile degustare oltre 70 tipi di cioccolato provenienti dai migliori produttori e dai più noti chocolatiers d’Italia e d’Europa: praline, grandi fondenti “single origin”, cioccolato aromatizzato e molte altre prelibatezze, tutte produzione artigianale realizzate da veri “maestri cioccolatieri”, appositamente selezionate per questo evento. Ci saranno inoltre altre zone di degustazione (vini, specialità agrodolci, osteria del tortellino), un ricco mercato dedicato agli aceti e ai prodotti derivati sia italiani che stranieri, un ampio spazio dedicato all’educazione alimentare con i Laboratori del Gusto e un percorso educativo per i più piccoli e altri eventi anche fuori dalla fiera. Per maggiori informazioni sul programma si può consultare il sito internet della manifestazione: www.gustobalsamico.it. 7 i libri di slow food editore 01|notizieslow 09|07 Osterie d’Italia: viaggio nel gusto 1.700 locali segnalati dal “sussidiario del mangiarbere all’italiana” Prima, molto tempo prima di conoscere Slow Food, la sua storia, le sue idee, le sue battaglie, ho imparato a conoscere e ad apprezzare la guida alle Osterie d’Italia. Soprattutto quando si è in viaggio per lavoro o per svago in giro per l’Italia. Scorri l’indice, trovi la regione, la località, il borgo e provi a fidarti e ad affidarti. Spesso, insieme al locale piacevole e davvero meritevole d’essere provato, scopri anche pezzi d’Italia “nuovi” e inaspettati. Nelle città e nei luoghi turistici queste piccole scoperte diventano vere epifanie, per chi cerca un’alternativa alla ristorazione standardizzata, anonima, semplicemente “modaiola”. Imparando a conoscerla la vera sfida alla guida alle Osterie d’Italia si gioca in casa, nella propria città, nella propria provincia. È in questa dimensione che i confronti e i paragoni tra ristoranti, tradizioni culinarie, ricettari di famiglia, si fanno più stringenti, non foss’altro per la consuetudine con certi piatti del territorio. Anno dopo anno Osterie d’Italia gioca il suo successo di vendite (120.00 copie in tre lingue) sulla autorevolezza e credibilità dei suoi giudizi. Pre-requisiti per entrare (e restare!) in guida, sono il legame con la tradizione gastronomica del luogo, lasciando però spazio all’innovazione e alla ricerca di La guida Osterie d’Italia è una guida alla cucina di tradizione regionale, un inventario dei saperi e dei prodotti gastronomici locali: per ogni locale è redatta una scheda descrittiva dell’ambiente e dei piatti, corredata da recapiti, prezzi, giorni e orari di aperturaa. Non sono assegnati voti né stilate graduatorie, ma solo segnalate le eventuali eccellenze: la chiocciola per i locali che risultano in particolare sintonia con la filosofia Slow Food, la bottiglia e il formaggio per sottolineare la significativa offerta di vini e formaggi. proposte nuove e stimolanti, ed il prezzo che per tre portate, vini esclusi, non deve superare i 35 euro. Osterie d’Italia fra poco uscirà con la nuova edizione 2008: la numero 18. In novecento fitte pagine Sono raccolte schede e segnalazioni di quasi 1.700 locali. A differenza della pletora di guide, manuali, opuscoli, che ormai infestano edicole e librerie, Osterie d’Italia ha davvero tantissimi collaboratori e segnalatori in ogni regione d’Italia. Ognuno di questi per passione e non per mestiere, visita alcuni locali della sua regione ogni anno, mai gli stessi, mai preannunciandosi prima. In questo modo tutte le segnalazioni presenti in guida ogni anno, lo sottolineo, ogni anno vengono sistematicamente controllate, provate: riverificate per tutto il territorio nazionale. Un lavoro a ben pensare monumentale, pantagruelico: per almeno 1.700 volte si va a mangiare in osteria! Nelle ultime pagine della guida c’è una scheda per la segnalazione di nuovi locali e per una valutazione dei locali già esistenti: usatela il più possibile! Queste indicazioni vengono tenute nella massima considerazione e tutte vengono vagliate e verificate una per una. Per finire, se vi va provate a cimentarvi in un piccolo gioco: una “degustazione verticale” delle ultime annate delle Osterie d’Italia. Vi renderete conto di quanto, pur conservando una griglia editoriale simile, siano diverse tra loro: per commenti, per i locali “novità”, per quelli che vengono tolti, per quelli che acquisiscono o perdono riconoscimenti specifici (la bottiglia, il formaggio, la chiocciolina), per il “Dizionario della Cucina Regionale - gastronomia del territorio” che nell’edizione 2008 conterrà in 1.768 voci. Buon appetito. (pierluigi tedeschi) Le “nostre” osterie Nella nostra provincia i locali presenti nell’edizione 2007 di Osterie d’Italia sono 10, un numero davvero ristrettissimo se paragonato all’offerta complessiva della ristorazione reggiana. In città abbiamo la Trattoria della Ghiara e A mangiare; a Cavriago la Cantina Garibaldi, a Montecchio Emilia La Ghironda, a Scandiano Osteria in Scandiano; a Baiso Ca’ Poggioli, a Vetto L’antica trattoria del sole, a Castelnovo né Monti Il Capolinea; a Correggio il Tre spade e a Poviglio Casa Motta. (nella foto: Daniele e Camillo, gestori del ristorante “La Ghironda” di Montecchio Emilia) 8 i libri di slow food editore 01|notizieslow 09|07 Vini d’Italia: il meglio dell’enologia nazionale Produzioni eccellenti e bottiglie per tutti i giorni nelle guide Slow Food Domenica 28 ottobre 2007, a Roma, sarà ufficialmente presentata la guida “Vini d’Italia 2008”, edita da Slow Food e Gambero Rosso, mentre sabato 27, a Torino, si terrà la presentazione della “Guida al Vino Quotidiano”, edizione biennale curata da Slow Food, che raccoglie i migliori vini italiani con un prezzo (in cantina) inferiore agli 8 euro. Con l’edizione 2008 la guida “Vini d’Italia” compie 21 anni e si conferma punto di riferimento per tutti gli appasionati ed intenditori di vino, utile strumento per chi cerca prodotti che rispondano sì ad alti standard qualitativi, ma che al tempo stesso siano rappresentativi di un determinato territorio, di uno specifico vitigno o tipologia di vino e che portino a creare quel rapporto che unisce l’Uomo, il Territorio ed il Vino. La nuova edizione mantiene invariata la sua struttura, dando come sempre ampio spazio alle schede dei singoli produttori, le quali vengono completamente riscritte ogni anno (non semplicemente aggiornate) e contengono svariate informazioni non solo sulle cantine, ma anche su chi il vino l’ha pensato, voluto e realizzato, sia esso il proprietario dell’azienda, l’enologo o semplicemente il cantiniere. Le quasi 1.000 pagine della guida contengono la recensione di più di 2.000 aziende e 16.000 vini, frutto del lavoro di tanti degustatori che, a partire dal mese di aprile, hanno iniziato a contat- La guida Oltre alla storia di ogni azienda, per ogni singolo vino vengono indicati il costo (per fasce di prezzo) e una valutazione qualitativa, secondo il sistema ormai noto dei “bicchieri”, che va dalla semplice segnalazione ai “Tre Bicchieri”: nell’ultima edizione l’ambito riconoscimento è stato assegnato a 282 etichette. Una curiosità: esiste anche una sezione dedicata ai “Tre Bicchieri non dati”, ovvero grandi vini non premiati negli anni precedenti che col passare del tempo hanno dimostrto di meritare questo riconoscimento. tare i vari produttori, a reperire e raccogliere i campioni, a suddividerli per tipologia e categoria, mascherarli per renderli irriconoscibili durante gli assaggi. Personalmente partecipo alle degustazioni per Reggio e Modena, che si svolgono prssso l’osteria “da Amerigo”, sui colli bolognesi. La commissione è composta da quattro assaggiatori che sottopongono a valutazione circa 120140 vini, tutti provenienti dalle due provincie in esame. Questa è solo la prima fase, che si svolge in tutta Italia a livello locale: la commisione d’assaggio è incaricata di selezionare i campioni più significativi, esprimendo valutazioni numeriche (in centesimi). I vini che superano quest primo esame vengono poi di nuovo sottoposti a valutazione da una seconda commissione, che valuta tutti i campioni provenienti dalla regione. Questa seconda fase si tiene - per la regione Emilia Romagna - all’enoteca di Dozza. Alla degustazione regionale vengono assegnati i “Due Bicchieri Rossi”, ovvero si selezionano - tra i vini giudicati “molto buoni o ottimi”, da inviare alla selezione finale, quella in cui si assegnano i preziosi “Tre Bicchieri”, ovvero il riconoscimento dato ai vini considerati “eccellenti”. Ora non ci resta che attendere il 29 ottobre, data a partire dalla quale la guida sarà reperibile in libreria, per sapere come si sono comportate le aziende del nostro territorio (un pò di campanilismo ci vuole!), nella speranza che il 2008 porti finalmente il primo “Tre Bicchieri” ad un Lambrusco, troppo spesso considerato un vino “povero” e non degno di alta considerazione. In fin dei conti nella guida 2007 è scritto che “quando un vino è davvero buono è premiato indipendentemente dalla varietà con cui è stato fatto”. Quindi, perché non un buon “lambro”? I “nostri” vini (denny bini) Nell’edizione 2007 di “Vini d’Italia” sono 4 le cantine reggiane segnalate: Ermete Medici (Gaida), che si è vista assegnare un “Due Bicchieri Rossi” per l’Assolo ‘05, oltre a 2 “due Bicchieri” e diverse altre segnalazioni; Moro-Rinaldini (Sant’Ilario) e Cantina di Arceto, entrambi con 2 “Due Bicchieri”; infine Ca’ de Medci (Cadè) che ha ottenuto un “Due Bicchieri”. 9 cronache dalla condotta 01|notizieslow 09|07 Uno tsunami a Rivalta Resoconto semiserio della festa di San Giovanni Era uno splendido ed assolato pomeriggio prefestivo e nulla poteva far presagire la tragedia che ci stava aspettando. Il D-day era fissato per sabato 23 giugno, giorno di San Giovanni e della tradizionale tortellata con annessa rugiada. L’idea, su invito del Comune di Reggio, era di proporre una festa Slow, con piatti e atmosfera un po’ diversi dal solito. Un ristoratore di fiducia (sic!) si era impegnato a gestire il ristorante, ma poche settimane prima dell’evento ci mollò “alla guazza”, giustificandosi con i troppi impegni. Dovevamo decidere se mandare tutto a monte o provare il “fai da te” ristorativo, su cui non ci eravamo mai cimentati prima (e che non faremo mai più!). Ahinoi... decidemmo di accettare la sfida. La fase preparatoria era stata meticolosa, e nelle riunioni ci lanciavamo in pronostici sull’esito della manifestazione: il gruppo della piccola tavola era equamente suddiviso tra pessimisti (serata semideserta) e ottimisti (300500 presenze, come da stime di “esperti” locali). Poi arrivò la vigilia. Ci furono momenti di tensione quando il nostro Feldmaresciallo Michele, in un sopralluogo sul campo, constatò un mostruoso ritardo organizzativo. Non c’era niente, nemmeno l’erba era stata tagliata! Ma nel breve volgere di un giorno, tutto (o quasi) miracolosamente prese forma. Arriviamo al D-day. Ritrovo fissato nel primo pomeriggio: nonostante l’assenza del nostro timoniere nonché fiduciario Mirco (è l’unico genitore che si ammala più delle sue bimbe!) tutto più o meno sembrava quadrare. Gli stand della birra e del caffè erano operativi e pronti per la serata. Le ragazze della condotta della montagna, venute a dar manforte, avevano già preso possesso della cucina. La nostra “salumeria” era pronta: affettatrici collegate, violino di capra, ventricina di Vasto, fiocchetto, tutti ai box di partenza... Breve briefing per i dettagli operativi: i salumi li serviamo qui... il vino lo versiamo 10 di là... i tortelli di qua..., ecc. Tutto a posto, insomma, cartelli appesi, bandiere piazzate. All’avvicinarsi dell’ora “x” la tensione saliva... I Pentoloni tortelliferi li accendiamo? L’acqua è in cella frigo? Sì, ma sarà abbastanza? Mah! Andiamone a prendere dell’altra! Via!Via! le prime persone cominciavano ad affluire: erano gli incursori del “tortello precoce da asporto” Verso il calare del sole un sisma di entità imprecisata stava per avvicinarsi... Le casse erano state aperte in anticipo poiché le prime persone cominciavano ad affluire: erano gli incursori del “tortello precoce da asporto” quelli che non riescono a privarsene e se lo consumano nell’intimità della propria casa. Tutto procedeva regolarmente. Ma il mare si stava ritirando e nessuno se ne era accorto. Dopo questo inizio dolce, in lontananza si scorgeva l’onda montare. Il flusso progressivamente aumentava e la gente cominciava a prendere d’assedio le casse. Un rinforzo alle casse ad aiutare Titty e Valentina! Via! Via! L’onda anomala era arrivata: un numero di persone almeno doppio rispetto alle più ottimistiche previsioni e tutte concentrate nella stessa mezz’ora. Potevamo solo osservare inermi e senza scampo il cataclisma. La fila alle cucine era spaventosa e di forma tipicamente italiana, ovvero “a ventaglio”, con tutti che premono e che convergono verso l’unico punto di distribuzione. Ovviamente tutti noi del servizio andavamo a mille, ma sempre troppo piano: le “cuoche” tortellavano a tutta, Iccio il salumiere aveva il disco dell’affettatrice incandescente come i freni di una Ferrari in staccata, Denny versava vino a quattro braccia, Marina, rinforzo della Condotta di Parma, era in delirium tremens da piattini di salumi, Giuliano lanciava imprecazioni che “facevano luce” come lampi, il sottoscritto si divideva tra un violino di capra e un fiocchetto mentre Mirco, il Fiduciario privo di difese immunitarie, che nel frattempo ci aveva raggiunto, era iperattivo e correva per la festa dividendosi tra lo stand dei libri, le casse e le cucine, cercando di coordinare l’incoordinabile. Il caos e la ressa erano in crescendo e cronache dalla condotta 01|notizieslow 09|07 in sottofondo si udiva l’eco del malumore della folla: «Tre tortelli d’erbetta!... Io ho ne ho due alla borragine! No alle erbe amare... Ma cosa dice lei era dopo di me!... La smetta, mi sta pestando i piedi! - No guardi che semmai è lei che spinge!... Mi dia quel piatto io ne ho solamente uno!... Non è possibile che ci sia così tanto da aspettare!». Chi siamo? Cosa facciamo? Ma soprattutto: perché? La “Piccola Tavola” (o più prosaicamente Comitato di Condotta) di Slow Food Reggio Emilia Alcuni avevano occupato i posti a sedere senza avere ancora da mangiare, forse perché qualcuno era in fila per loro, o forse per la sola soddisfazione di aver almeno conquistato qualcosa... Poi, dopo una lunga e interminabile apnea, tutto è finito e l’onda anomala si è ritirata, lasciando un panorama di devastazione. L’idea di una serata slow, dove ci fosse anche il tempo di capire quello che si sta mangiando? Spazzata via. Tra noi amarezza e delusione per un evento pensato in un modo e poi finito all’opposto, mostrando il lato oscuro della lentezza. Delusione, comprensibile e giustificata, anche tra i nostri affezionati seguaci “slow”, anche se qualcuno di loro ha capito e l’ha presa con la necessaria filosofia, scegliendo magari di guardarsi lo spettacolo a stomaco vuoto, per poi mangiare in tranquillità un po’ più tardi. E tutti quelli che non ci conoscevano? Avranno pensato che Slow Food è un’associazione non di “lenti”, ma di “ritardati”. Così abbiamo mestamente “smontato” e recuperato le nostre cose, intirizziti dalla rugiada di San Giovanni. Si sono intanto fatte la 4 del mattino quando è apparso un tizio, che da ore dormiva su una panchina vicina al grande cedro del parco, probabilmente reduce da una esperienza alcolica intensa. Si è avvicinato allo stand, ci ha guardato e ha chiesto: «non è che c’è qualcosa da mangiare?». Lo abbiamo fissato ammutoliti e sgomenti: questo era davvero “slow”... Da quel 23 Giugno, come ogni castello e antico maniero che si rispetti, anche la Reggia di Rivalta può vantare il suo spettro. Nelle notti di luna piena si può udire un fantasma che, vagando per le stanze del palazzo, grida: «Ma quando arrivano i miei tortelli alla borragine?!». (alessandro crotti) Mirco Marconi Fiduciario (Pres. del comitato di Condotta) «Sono diventato socio Slow Food “per caso e per necessità”. Mi sono ritrovato insegnante di “cose” enogastronomiche e quindi costretto ad imparare. Poi tutto ciò è diventato una passione così profonda da non potere più farne a meno.» Giuliano Bartoli Tesoriere «Sono socio Slow Food perché non sono un pollo d’allevamento, perché spero che la biodiversità non diventi un lontano ricordo, perché posso ancora scegliere.» Michele Reverberi Resp. organizzazione Master «Sono socio Slow Food perchè da piccolo chiedevo sempre “Perchè?” e da grande non ho ancora smesso, soprattutto se si tratta di cibo.» Valentina Brevini Resp. tesseramento «Nessun potere, un po’ di saggezza, un po’ di sapere, tutto il sapore possibile.» Alessandro Crotti Resp. organizzazione eventi «Sono socio Slow Food perchè detesto gli Tsunami.» Tiziana Bandini Webmaster e mailing list «Mi sono iscritta a Slow Food, per amore... del buon mangiare, del buon bere e di un altro socio!» Pierluigi Tedeschi Resp. locale Osterie d’Italia «Sono “slow” da quando mi sono accorto che ogni volta che mi preparo per un viaggio (ma anche quando mi sposto di pochi chilometri!) metto in valigia “Osterie d’Italia” prima di qualsiasi altro libro, atlante stradale compreso.» Denny Bini Resp. locale Guida Vini d’Italia «Sono diventato socio Slow Food per dare una mano a chi cerca di recuperare quel legame tra l’uomo, le sue tradizioni e la sua terra.» Lorenzo Nasi Resp. Newsletter «Sono socio Slow Food perché amo la lentezza: preferisco la trattoria al fast food, la bicicletta all’automobile, la bottega al supermarket, il blues al rap. Perché il cibo è una cosa troppo seria per far finta di niente. Perché amo la convivialità, e la convivialità è “slow”. E perché in qualcosa bisogna pur credere, no?» 11 Questionario rivolto ai soci della Condotta Slow Food di Reggio Emilia (e a chi frequenta le nostre iniziative) • Nome e Cognome .......................................................................... • Comune ......................................................................... • Indirizzo e-mail (se si desidera essere inseriti nella mailing list) .................................................................................................... • Sei socio Slow Food? • Se sì, da quanti anni? ...................................................... o SI o NO • Partecipi alle iniziative della Condotta? o SI o NO • Se sì, con che frequenza? ............................................... Se non sei socio, perché non hai mai deciso di diventarlo? ............................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................................... • Come viene a conoscenza delle nostre iniziative? o mailing list o sito internet o depliant o giornali o amici o (altro) ............................................................................. • Quale forma di informazione/comunicazione ritieni più efficace? ................................................................................................ • Hai apprezzato l’idea di questo newsletter? o molto o abbastanza o poco o per niente • In cosa a tuo parere potrebbe migliorare? ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... • Ti piace la rivista nazionale Slow Food? o molto o abbastanza o poco o per niente • Quale è il suo punto debole? ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................... • Quali sono le iniziative che ti piacciono di più? o cene o degustazioni a tema o master of food o feste a tema • Hai suggerimenti per qualche nuova iniziativa da proporci? .......................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... • Per il 2008 c’è qualche Master che ti interesserebbe frequentare? o vino / o formaggio / o distillati / o birra / o carne / o pesce / o tecniche di cucina / o pasta, pane e cereali o dolci, cioccolato, miele e confetture / o funghi e tartufi / o olio / o ortofrutta / o salumi / o spezie, aromi e aceto o world food / o storia e cultura dell’alimentazione e della gastronomia / o caffè / o tè Condividi il nuovo indirizzo culturale dell’Associazione, riassunto nello slogan “Buono, pulito e giusto”? o SI o NO • Utilizzi la Guida Osterie d’Italia? o SI o NO / • Conosci qualche locale in provincia meritevole di essere valutato per la guida? ........................................................................................................................................................................................................... • C’è qualche locale in Guida della nostra provincia su cui vorresti fare una segnalazione negativa? ............................................... ........................................................................................................................................................................................................... • Sei interessato e disponibile ad essere parte attiva della vita della condotta? o SI o NO • Per che tipo di attività potresti renderti disponibile? ......................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... Ti preghiamo gentilmente di compilare il questionario e riconsegnatecelo; puoi anche inviarlo in copia tramite posta elettronica all’indirizzo [email protected] o al numero di fax 0522.944203. Informativa Privacy. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/2003 (Codice Privacy) il sottoscritto dichiara di essere a conoscenza che il conferimento di dati personali è facoltativo, per consentire all’Associazione Slow Food - Condotta di Reggio Emilia (via Spaggiari, 3 - 42100 Reggio Emilia - tel./fax 0522.944203 - e-mail: [email protected]), titolare del trattamento dati, l’adempimento delle finalità per cui è stato realizzato il presente documento. Il sottodcritto autorizza il trattamento dei dati ai fini esclusivi della parteciapzione al suddetto questionario ed è a conoscenza che i dati verranno trattati con strumenti cartacei e/o informatici per i fini predetti e che non verranno comunicati a terzi. Ai sensi dell’art. 7 Codice Privacy il dichiarante in qualunque momento potrà, attraveros i contatti sopra riportati, ottenere informazioni relative ai dati in possesso del titolare del trattamento, opporsi al loro utilizzo e richiederne l’aggiornamento o la cancellazione. data .............................................................................................. firma ........................................................................................................................................