Riciclario Ricette e consigli ecocompatibili in cucina 2 In occasione della quarta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 17 al 25 novembre 2012, la Bracciano Ambiente S.p.A. e il Comune di Bracciano hanno aderito con convinzione al progetto di sensibilizzazione dei cittadini sulle strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti promosse dall’Unione Europea, sostenendo ogni azione che, a livello locale, abbia il fine di ridurre la produzione di rifiuti e che si distingua per originalità e riproducibilità nel lungo periodo. Il momento storico che stiamo attraversando, su scala nazionale, impone a tutti una riflessione: modificare alcuni aspetti del proprio stile di vita all’insegna dell’economicità e del rispetto per l’ambiente è possibile ed è oggi necessario. Infatti, ciò che abbiamo spesso considerato ormai uno scarto può essere ancora utilizzato ed avere tante vite diverse, permettendoci di risparmiare e di inquinare meno l’ambiente che ci circonda. Il Parlamento europeo sta lavorando per la riduzione dello spreco alimentare entro il 2020; questa ambizione richiede sforzi congiunti non solo e non tanto da parte degli Stati membri, delle Istituzioni e degli Enti a livello locale, ma anche e soprattutto da parte dei singoli cittadini appartenenti all'Unione. Ciascuno di noi deve chiedersi se gli alimenti e gli oggetti di uso comune siano già da destinare alla pattumiera, o se sia possibile utilizzarli ancora una volta. Ed in questo manuale troverete, sicuramente, interessanti spunti di riflessione e molte idee originali. . Il presidente della Bracciano Ambiente S.p.A. Marcello Marchesi Come Comune di Bracciano nell’aderire alla “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti” ci ha attratto, fortemente, l’idea di un’iniziativa a più mani che potesse rispondere alla vocazione di sostenibilità che il progetto si pone. I piccoli comportamenti domestici appuntati in un libretto tornano utili all’occorrenza e per stare al passo con i tempi, si smaterializzano collocandosi nel web, divenendo fruibili da ogni dove, così il quotidiano diviene sorprendente, qualcosa che si modifica e migliora. Uno strumento versatile che possa quotidianamente ispirarci per rendere la nostra tavola più stuzzicante. Con la collaborazione futura di tutti coloro che avranno suggerimenti da offrire, che potranno inviare direttamente consigli e ricette al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected], il presente lavoro varierà ed accrescerà nel tempo la sua potenziale funzionalità. Guardiamo un po' al di là del nostro piatto (e del nostro naso) e potremo capire che ogni nostra scelta alimentare non ha effetto solo sulla nostra salute, ma anche su quella del pianeta. Preferire prodotti di stagione ed a km 0 comporta un’alimentazione attenta all'ambiente “riducendo” il nostro carico sul mondo, ci “sostiene” verso un'alimentazione sana e riesce a farci “recuperare” qualcosa, e in tempi di crisi di certo non guasta. Ridurre i rifiuti prima di tutto, accorgersi che è possibile subito dopo aver letto i consigli raccolti in questo “Riciclario”. Le esperienze tramandate e rinnovate dalle attuali tecnologie ci faranno riscoprire modalità ormai desuete, ma quanto mai convenienti sotto diversi aspetti. Lo spreco lungo la filiera agroalimentare italiana raggiunge un valore così abbondante, sia in termini assoluti che relativi alla produzione totale e al consumo effettivo, questo ha ovviamente un impatto economico altrettanto rilevante. Il cibo gettato via è un problema ambientale, sociale ed economico enorme in un momento in cui i prezzi delle materie prime aumentano, le riserve alimentari mondiali si assottigliano. Sono le piccole azioni quotidiane, i gesti che ognuno di noi può compiere che tracciano la differenza. In un mondo che consuma rapidamente le risorse naturali della terra che non si riproducono con la stessa velocità, in cui i ritmi frenetici accompagnano le nostre giornate, è proprio l’acquisizione dell’abitudine, prima ancora della cultura della differenziata, che può effettivamente dimostrarsi nodale per raggiungere quegli obiettivi di responsabilità che potranno contribuire a garantire la salvaguardia dell’ambiente. L’Assessora all’Ambiente Paola Lucci 3 4 Introduzione dell’autrice dell’autrice “Riciclario” è un’iniziativa volta a sensibilizzare la riduzione dei rifiuti, degli scarti e dei consumi negli ambienti domestici. Consigli e suggerimenti, semplici e facili da mettere in pratica, sintetizzati in una pubblicazione aperta alla collaborazione dei lettori che lo desiderano attraverso l’inoltro di consigli o ricette all’apposito indirizzo di posta elettronica. L’idea prende avvio dalla riflessione sui risultati di uno studio dell’Unione Europea, che evidenzia, in Italia, uno scarto alimentare pari a quasi 32 milioni di tonnellate all’anno, per la maggior parte attribuibile alla grande distribuzione ed alle mense, ma per la restante metà gettato dalle famiglie. Inoltre recenti studi della FAO affermano che soltanto riducendo gli sprechi si potrebbero nutrire 3 miliardi e mezzo di persone nel mondo. Bastano solo queste due considerazioni ad indurci a fare qualcosa e a cercare anche nella nostra casa, nella quotidianità, delle soluzioni per prevenire o ridurre gli sprechi. Attraverso le ricette della tradizione, la trasformazione degli avanzi, l’uso degli scarti ed alcuni piccoli accorgimenti ciascuno di noi può fare la propria parte e contribuire a ridurre sensibilmente gli sprechi ed i rifiuti. Riciclare, ridurre, riusare e risparmiare, questi i verbi sui quali porre la nostra attenzione. Ricette realizzate con scarti, ovvero parti ancora edibili dei nostri comuni sprechi, ed una cucina degli avanzi ci forniscono l’opportunità di contribuire con le nostre scelte quotidiane in cucina ad un sistema più ecosostenibile. Seguire inoltre delle semplici regole, come l’approvvigionarsi, principalmente, sui mercati locali; rispettare la stagionalità negli acquisti di verdure e di pesce; ridurre il consumo di carni da allevamenti ad elevato impatto ambientale, o di specie in via di estinzione; è davvero un modo per fare del bene a noi stessi ed al nostro pianeta. Il presente lavoro non si sostanzia in uno dei tanti ricettari, ma ha l’ambizione di porsi come un piccolo vademecum per ridurre tutti i consumi e gli sprechi nella nostra cucina ed incentivare comportamenti ecosostenibili anche attraverso semplici suggerimenti che vanno dalle ricette all’autoproduzione di ortaggi, dalla realizzazione di detergenti per la casa alla riduzione dei rifiuti, dal risparmio di acqua ed energia a quello del nostro portafoglio. Questo ricettario, o meglio riciclario, è uno strumento per riscoprire nuovi e vecchi saperi, ma anche per riflettere su uno stile di vita ecocompatibile, oggi più che mai necessario e di estrema attualità. Sandra Ianni* RICICLARIO. RICETTE E CONSIGLI ECOCOMPATIBILI IN CUCINA Prefazione Introduzione Indice 1. IN CUCINA: BUONE PRATICHE e CONSIGLI 1.1 Approvvigionamento 1.2 Conservazione 1.3 Stagionalità 1.4 Cotture 2. RICETTE PER IL RIUSO DEGLI AVANZI E DEGLI SCARTI ALIMENTARI 2.1 Declinazioni del pane: ricette e ricicli 2.2 Primi piatti riutilizzando gli avanzi 2.3 Verdure e carni avanzate? Non si butta nulla! 2.4 Dolcissimi ricicli 2.5 Conserve fatte in casa 3. PRODUZIONI CASALINGHE 3.1 Orto in balcone o in giardino 3.2 Rimedi naturali per le piante 3.3 Raccolta di erbe spontanee 3.4 Preparazioni casalinghe: dallo yogurt ai liquori 4. IN CUCINA: COME RISPARMIARE ENERGIA e ACQUA, RIDURRE CONSUMI E SPRECHI 4.1 Risparmiare l’acqua 4.2 Riduci, ripara, riusa e ricicla 4.3 Autoprodurre detergenti ecologici per la casa 4.4 Reinventare e riciclare in casa: qualche idea 5. RIDUZIONE E CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN CUCINA * Sociologa, esperta in cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche, sommelier, gastronoma, collabora a riviste, guide e quotidiani. 5 5.1 5.2 5.3 5.4 Riduzione dei rifiuti Riduzione degli sprechi Raccolta differenziata Compostaggio domestico Bibliografia e Sitografia 6 1. IN CUCINA: CONSIGLI BUONE PRATICHE e Cucinare è l’unico modo sicuro per prendere le redini della vostra alimentazione e della vostra salute. Accertatevi di mangiare cibo vero e non sostituti pseudo alimentari, olii malsani, zuccheri e sale in eccesso. Dalla cucina comincerete a prendervi cura anche del pianeta, eviterete gli sprechi limitando la produzione di rifiuti, cercando di contenere gli sperperi energetici ed incentivando il riciclo. 1.1 Approvvigionamento E’ nostro dovere di cittadini responsabili conoscere la provenienza e la qualità di ciò che acquistiamo ed è un nostro diritto essere informati. Non dimentichiamo mai che ciò che mangiamo ha riflessi diretti sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. Quando facciamo la spesa cerchiamo di essere vigili, curiosi, lungimiranti e soprattutto cerchiamo di combinare al meglio responsabilità e piacere. E’ buona regola differenziare le fonti di approvvigionamento della spesa. Tra le differenti modalità di approvvigionamento la G.D.O., ovvero la grande distribuzione organizzata, può costituire a volte occasione di particolari e vantaggiose offerte. Ovviamente tali offerte sono possibili perché si fa ricorso a centrali di acquisto, a un forte potere contrattuale nei confronti delle aziende, tempi di pagamento agevolati e ad un alto flusso di cassa. Fate però attenzione all’acquisto d’impulso; un’ottima strategia è quella di studiare le offerte sui depliant, redigere una lista ed acquistare solo ciò che veramente occorre o era stato preventivato. Altra opportunità di approvvigionamento è costituita dall’adesione ad un G.A.S. (gruppo di acquisto solidale): questo determina un’organizzazione razionale della spesa settimanale, evitando acquisti inutili, ma soprattutto imballaggi ed involucri, dispendio di carburante, tempo e denaro. Ci si può inoltre organizzare per degli acquisti cumulativi; recandosi presso i mercati locali o direttamente dai produttori, ad esempio per gli acquisti di olio e di vino, per fare delle piccole scorte; eviterete così di pagare di più per l’imballo, diminuendo gli involucri e pagando di meno il prodotto, ma anche garantendovi al contempo, un prodotto del vostro territorio. Potete comperare frutta e verdura fresca a peso oppure scegliere le confezioni già pronte in vassoi di polistirolo coperti da film plastico. Ma cosa succede a quel vassoio non appena arrivate a casa? E perché adeguarsi alle quantità dei preconfezionati? Spesso sovradimensionate alle nostre esigenze. A volte sono anche confezioni sicure e comode, che però fanno crescere la quantità di rifiuti della nostra pattumiera. Quando è possibile cercate di scegliere del cibo prodotto localmente ed acquistatelo direttamente dal produttore, evitando così intermediazioni, spunterete un prezzo più vantaggioso e, al tempo stesso, al produttore verrà garantita la giusta remunerazione per il suo lavoro. E’ così possibile rifornirsi di un prodotto fresco, sia 7 esso convenzionale o biologico, e sostenere l’economia locale. Non dimenticate, quando andate a fare la spesa, di chiedere notizie su come è stato coltivato o prodotto il cibo che acquistate; non lasciatevi guidare esclusivamente dalla pubblicità e dalla moda; leggete sempre le etichette, ed in quest’ultimo caso evitate, se possibile, quei prodotti che hanno una sequela infinita di ingredienti, scegliete quelli con il minor numero di additivi e con la scadenza più lunga e soprattutto non scordate mai di portare la vostra sporta. Ricordatevi, sempre, di fare degli acquisti ragionati, questo vi farà spendere meno, vi consentirà un prodotto di maggiore qualità, vi prenderete cura della vostra alimentazione, e quindi, della vostra salute ed inquinerete meno. 1.2 Conservazione Cercate di non esagerare nelle quantità da acquistare, separate la verdura dalla frutta, poiché quest’ultima produce un gas, l’etilene, che facilita la marcescenza. Rispettate l’ordine della temperatura nel frigorifero posizionando nella parte più fredda le carni ed in quella meno fredda le verdure. Nel riporre i cibi assicuratevi che siano tutti ben chiusi per evitare contaminazioni che facilitano la formazione di muffe o la proliferazione di batteri. Non mettete pietanze calde nel frigo ma fatele prima raffreddare. Quando vi cimentate in preparazioni molto lunghe ed elaborate aumentate le dosi e surgelate dei piatti già pronti che potrebbero esservi d’aiuto nell’apprestare cene all’ultimo momento. Mi riferisco ad esempio a lasagne, sughi elaborati, melanzane alla parmigiana, stracotti, polpette o spezzatini. In tal modo utilizzerete olio per una frittura molto consistente, la teglia più grande nel forno che cuocerà a pieno carico, userete la stessa energia per cuocere maggiori quantità di cibo. Quando lo ritenete opportuno ricorrete al sottovuoto e se avete fatto provviste, o acquistato troppo, o vi avanza qualcosa, surgelate. 1.3 Stagionalità Comprate sempre e solo prodotti di stagione che oltre ad offrire un sapore ottimo evitano la climatizzazione di serre, l’irrigazione forzata, e il conseguente inquinamento del suolo e delle falde per l’utilizzo di pesticidi e concimi, nonché dispendi di energia. Evitate l’acquisto di pere dall’Argentina o di fragole a Natale, prodotti che hanno percorso troppi chilometri o la cui produzione ha inquinato troppo senza alcuna buona ragione. Cosa dire del gusto di un pomodoro a gennaio? Non ha il sapore e la fragranza di quello estivo e quindi perché non riscoprire il ritmo della natura e gustare delle ottime e salutari brassicacee? La destagionalizzazione della tavola rischia di diventare sempre più ripetitiva e monotona, come ad esempio tanti menù di ristoranti che in tutte le stagioni propongono melanzane, zucchine, pomodori e peperoni. Tali pietanze mi pongono sempre dei grandi dubbi e soprattutto mi fanno riflettere sul perché e sull’inutilità di una simile proposta, frutto di una sciocca e superata idea di consumismo: avere tutto, subito ed in qualsiasi stagione. 8 E se cominciassimo, invece, a reimparare il desiderio di un prodotto nella sua naturale stagionalità? La produzione di verdure, frutta ed ortaggi è già di per sé perfetta nel suo alternarsi ed inoltre ci permette negli acquisti di stagione di spuntare dei prezzi veramente vantaggiosi oltreché una fragranza strepitosa. 1.4 Cotture Con l’acqua utilizzata per lessare le verdure potrete cuocervi la pasta, magari con un condimento in tema sfruttando il calore residuo, oppure realizzare un risotto riutilizzandola al posto del brodo di cottura. Ricordate che l’acqua utilizzata per lessare la pasta è un ottimo detersivo per lavare i piatti e non dimenticate mai il coperchio sulla pentola per ridurre sia i consumi sia il tempo di cottura. Per le lunghe cotture soprattutto dei legumi utilizzate la pentola a pressione che riduce i tempi e di conseguenza richiede meno energia. Nel prepararli ricordatevi di metterli a bagno la sera precedente, cambiando l’acqua, e di salarli solo a fine cottura per evitare che la buccia esterna indurisca. Privilegiate in generale cotture brevi che rispettino il più possibile le proprietà nutritive degli alimenti, cercate di sfruttare quelle multiple con cestelli per cuocere al vapore, pentola a pressione che oltre a risparmiare tempo vi daranno un piatto più ricco di nutrienti e soprattutto di sapore. Preferite pentole e padelle con pareti spesse per le lunghe cotture, pareti sottili per scaldare in fretta. Raggiunta l’ebollizione, non dimenticate di spostare la pentola sul fuoco più piccolo o di abbassare la fiamma eviterete ulteriore spreco di energia. Potrete, inoltre, seguendo le ricette proposte in questa pubblicazione sfruttare il vapore prodotto dalla vostra lavastoviglie. Non dimenticate il coperchio sulle pentole che velocizzerà la preparazione ed al contempo vi farà risparmiare energia. Utilizzando il forno mettete a cuocere più teglie, evitate di aprirlo in continuazione o utilizzate il microonde, che cuoce in meno tempo del forno tradizionale ed utilissimo per scaldare e scongelare. Nelle fritture preferite olio extravergine di oliva e olio di arachidi che hanno un punto di fumo elevato ovvero sopportano temperature elevate ed il relativo olio esausto potrà essere utilizzato, come spiegato nelle prossime pagine, per autoprodurre un sapone da bucato in casa. 9 2. RICETTE PER IL RIUSO DEGLI AVANZI E DEGLI SCARTI ALIMENTARI Le eccedenze generate dalla filiera agroalimentare, secondo un recente studio del Politecnico di Milano, ammontano in Italia a circa 6 milioni di tonnellate, pari al 17 % dei consumi alimentari annui pari a 101 kg pro capite. Per quanto concerne lo spreco alimentare presso il consumatore le bevande rappresentano la categoria merceologica con maggiore incidenza, seguita dal fresco (25%) e dai generi alimentari a lunga conservazione. Più della metà dello spreco è costituito dagli avanzi di cibo portato in tavola e non consumato. Tutta la cucina popolare, a qualsiasi latitudine, prevede ricette che hanno come obiettivo quello di evitare gli sprechi. Dalle nostre parti: frittate, insalate, polpette e pietanze a base di pane raffermo hanno la facoltà di trasformare “avanzi” che altrimenti andrebbero nella pattumiera. Cucine di altri paesi e zone geografiche ci fanno scoprire come ad esempio i baccelli dei legumi freschi, o le foglie delle cipolle fresche, possano diventare ingredienti gustosi di minestre, frittate e tanto altro ancora. Riciclare è un’arte, ma occorre anche buon senso soprattutto nella conservazione degli avanzi, che vanno conservati, meglio se in un contenitore chiuso, in frigorifero e riutilizzati con un ulteriore passaggio in cottura. Per quanto riguarda gli scarti sono da utilizzare solo le bucce di frutta e ortaggi da agricoltura biologica. Dopo aver cucinato con avanzi e scarti è veramente appagante vedere i commensali soddisfatti, sapendo di non aver speso molto per la spesa o di aver utilizzato gli ingredienti a disposizione. Con un po’ di fantasia e di buona volontà anche chi lavora e torna a casa tardi la sera, può mangiare bene, spendendo il giusto e senza ricorrere a cibi già pronti che devono rappresentare per una corretta e salutare alimentazione soltanto un’eccezione e non la regola. Cucinare, non lo dimentichiamo mai, è un atto d’amore nei confronti di noi stessi, dei nostri famigliari e degli ospiti. Leggendo le prossime pagine scoprirete ricette, della tradizione o intuizioni originali o creative, per “riciclare” gli avanzi o per utilizzare gli scarti ma sempre al fine di realizzare piatti decisamente gustosi. Solitamente le ricette riferiscono dosi relative a quattro persone. 2.1 Declinazioni del pane: ricette e ricicli Alcuni consigli prima di tutto: conservate il pane in un sacchetto di stoffa, si manterrà più a lungo. Preferite il pane a lievitazione naturale, può durare oltre una settimana, evitando sprechi e favorendo la digeribilità. Ricordatevi che il pane sciapo oltre che appartenere alla nostra tradizione locale è il più indicato per chi soffre di ipertensione o per chi vuole limitare l’assunzione giornaliera di sodio. E’ ridondante dire che è facilissimo riciclarlo con delle bruschette, molto appetitose se 10 arricchite da olio, aglio, capperi e pomodorini. Il modo più banale, ma utilissimo, per utilizzare il pane secco, è grattugiarlo. Tra l'altro, acquistarlo già imbustato costa molto di più e ci pone il problema dello smaltimento del sacchetto, nonché darà un tocco finale a preparazioni elaborate e gustose da fare in forno se arricchito da erbe aromatiche. Una delle ricette più facili ed economiche per fare una pasta con il pane grattugiato appetitosa ed economica è senz’altro la seguente: in una padella scaldate olio extravergine, un pezzetto di peperoncino, uno spicchio di aglio e due alici salate diliscate (o sottolio) schiacciandole con una forchetta. Contemporaneamente in un'altra padella fate rosolare 8 cucchiai di pane grattugiato con 4 cucchiai di olio mescolando continuamente. Scolate la pasta al dente e versatela nella padella con le alici mescolate ed aggiungete il pane grattuggiato, già saltato con l’olio, e servite immediatamente. Riciclario. Ricette e consigli ecocompatibili in cucina Pancotto Ingredienti: pane raffermo, acqua, aglio, parmigiano grattugiato, olio extra vergine di oliva e sale. Preparazione: fate a pezzi il pane raffermo e mettetelo a cuocere in una pentola con acqua salata. Quando il composto inizia a bollire va continuamente rimestato per evitare che si attacchi al fondo. Cuocete finché non assume una consistenza cremosa, versate nei piatti ed aggiungete olio e parmigiano. Acquacotta Ingredienti: un kg di verdure miste di stagione (soprattutto cicoria, cime di rapa ed erbe spontanee), 8 fette di pane casereccio raffermo, 4 uova, 3 patate, una costa di sedano, qualche rametto di mentuccia, una cipolla, uno spicchio di aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 2 cucchiai di pecorino grattugiato, sale e peperoncino. Preparazione: pulite e spezzate tutte le verdure, preferibilmente selvatiche magari raccolte da voi, mettetele in una grande pentola e ricopritele con due litri di acqua, aggiungete il sale ed il peperoncino solo al termine della cottura. Dopo circa 30 minuti, aggiungete alla zuppa in ebollizione un uovo sgusciato a persona e portate a cottura. Distribuite il pane raffermo tostato nelle scodelle e ricopritelo con la zuppa ben calda spolverando il tutto con pecorino ed olio. 11 Crostini alla romana Ingredienti: pane (4 tipo sfilatino raffermo o 8 fette di pane casereccio), 4 bocconcini di fior di latte, 4 alici sott’olio, 50 g di burro, sale e pepe.Preparazione: tagliate il fior di latte a fette piuttosto spesse, disponetelo sul pane, salate e pepate. Mettete in forno già caldo a 250° C fin quando il formaggio inizierà a filare ed il pane sarà croccante. Nel frattempo in un padellino, sciogliete a fuoco basso il burro e le alici che serviranno per irrorare i crostini direttamente sul piatto del commensale. Polpette di pane Ingredienti: qualche fetta di pane raffermo, ½ bicchiere di latte, 2 uova, mezzo spicchio di aglio, prezzemolo, formaggio grattugiato, noce moscata e sale. Preparazione: riducete il pane in pezzettini e lasciatelo ammorbidire nel latte per circa mezz'ora, quindi strizzatelo bene e mettetelo in una ciotola. Aggiungete gli altri ingredienti ed amalgamate l'impasto con le mani e formate delle piccole polpettine da riporre in frigo per almeno un'ora. Friggetele con olio extravergine di oliva e servitele calde. Panzanella ricca Ingredienti: pane raffermo, 200 g di pomodorini, 200 g di tonno, una cipolla rossa, 10 olive, una costa di sedano, 10 foglie di basilico, olio, sale e pepe. Preparazione: immergete alcune fette di pane raffermo in acqua per un quarto d'ora, quindi strizzatelo e lavoratelo con le mani per ridurlo in poltiglia, conditelo con pomodorini, sedano e cipolla rossa, tonno, olio extravergine d'oliva, sale, pepe e foglie di basilico. Pappa al pomodoro Ingredienti: 400 g di pane raffermo, 400 g di pomodori pelati, un litro di brodo, 10 foglioline di basilico, un porro, un bicchiere di olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Preparazione: fate soffriggere il porro, aggiungete i pomodori pelati e fate cuocere per 15 minuti. Versate il brodo caldo, aggiungete un po' di sale e pepe ed il basilico tritato finemente. Quando il sugo sarà cotto, immergetevi il pane a fette, o a cubetti, e lasciatelo cuocere per 10 minuti.Una volta ultimata la cottura, lasciate riposare per almeno 20 minuti, quindi mescolate bene il tutto con una frusta e servite a tavola con un filo d'olio a crudo ed un pò di pepe. Salsa verde Ingredienti: 200 g di pane raffermo bagnato in mezzo bicchiere di latte, 150 g di olio, un tuorlo di uovo sodo, un cucchiaio di aceto, uno spicchio d’aglio spremuto, un filetto di acciuga. Preparazione: mettete la mollica di pane imbevuta nell’aceto e poi strizzatela, unitevi l’aglio spremuto, l’acciuga, il prezzemolo tritato, l’ olio,il tuorlo sodo; frullate il tutto, aggiungete l’olio, amalgamate bene ed utilizzate la salsa per condire carni o patate lesse. 12 2.2 Primi piatti riutilizzando gli avanzi e gli scarti Come sfruttare pasta, polenta o riso avanzati da un pasto precedente unendo della salsa di pomodoro o della besciamella. Oppure ottenere gustose minestre aggiungendo alcune cucchiaiate di sugo o dei legumi avanzati il giorno prima, come ad esempio: lenticchie, fagioli o piselli. Minestra del giorno prima Ingredienti: un litro di acqua, alcune cucchiaiate di legumi o di sugo avanzati, una patata, olio extra vergine, parmigiano grattugiato, un cucchiaio di pasta corta o riso per persona. Preparazione: mettete in una pentola un litro di acqua, una tazza di verdure o legumi avanzati del giorno prima (fagioli o zucchine o piselli) una patata e, quando sarà cotta, schiacciatela con una forchetta; aggiungete una manciata di pasta corta o del riso per ogni commensale e terminate con un’abbondante spolverata di parmigiano grattugiato ed un giro di olio a crudo. Concentrato di brodo vegetale Ingredienti: 200 g di foglie e scarti di sedano, 200 g di carote e/o bucce di carote e pomodoro, 200 g di cipolle, 300 di zucchine (o altri ortaggi avanzati, o oggetto di sovrapproduzione nel vostro orto), 70 g di gambi di prezzemolo, 10 foglie di basilico, due rametti di rosmarino, 15 foglie di salvia, 500 g di sale, due cucchiai di olio extra vergine ed un cucchiaio raso di curcuma. Preparazione: recuperate tutti gli ortaggi a disposizione e sminuzzateli molto finemente, metteteli in una pentola di acciaio insieme all’olio ed al sale, quindi coprite e fate cuocere per un’ora. Frullate e rimettete sul fuoco finché il tutto non si sarà addensato. Potete anche surgelare in piccoli contenitori per avere questo concentrato vegetale sempre a portata di mano. Zuppa di foglie di cipollotto Ingredienti: 750 ml di brodo vegetale, 200 g di croste di formaggio tipo grana o parmigiano, la parte verde di quattro porri, 4 fette di pane, 4 cucchiai di formaggio grattugiato, olio extravergine, sale e pepe. Preparazione: lavate e bene i cipollotti, tagliateli dove inizia la parte verde e conservate quella bianca per altre ricette. Affettate sottilmente la parte verde e fatela rosolare in una pentola con due cucchiai di olio. Nel frattempo pulite con la lama di un coltello la superficie esterna della crosta del grana o del parmigiano che avrete nel tempo messo da parte e conservato in frigo. Lavate bene le croste e unitele a pezzetti alle foglie di cipollotto. Coprite con il brodo e cuocete in pentola a pressione per 20 minuti dal fischio; fate uscire il vapore e mettete in ciotole con una spolverata di parmigiano, una macinata di pepe, un filo d’olio e fettine di pane tostato. Polenta pasticciata Ingredienti: fettine di polenta avanzata, gorgonzola piccante, 20 g di porcini essiccati, uno spicchio di aglio, olio extra vergine di oliva. Preparazione: ricavate 13 dalla polenta avanzata delle fette o fatene dei medaglioni, grigliateli in forno con dei pezzetti di gorgonzola piccante. Fate rinvenire dei funghi porcini essiccati in acqua, strizzateli e passateli in una padella con olio extravergine ed aglio ed aggiungeteli sulle fette grigliate. 2.3 Verdure e carni avanzate? Non si butta nulla! Verdure di stagione e nel caso in cui la ricetta contenga anche bucce vi raccomandiamo solo quelle da agricoltura biologica. Alcuni suggerimenti per utilizzare un gran numero di uova e preparare piatti da surgelare o da mangiare successivamente come ad esempio frittatine o gustosi soufflé. Tenete sul balcone alcune piantine di erbe aromatiche, darete ad ogni piatto un profumo particolare ed un tocco estetico, risparmierete evitando di comperare erbe aromatiche in contenitori di plastica, vetro o polistirolo a prezzi esosi. Ricordatevi che comprare secondo la stagionalità vi farà risparmiare. Tra le carni non dimenticate i tagli meno preziosi che vi consentiranno delle gustose ricette della tradizione (coda, trippa, interiora, ecc. ecc.), evitate tra il pesce da acquacoltura quelli da allevamenti intensivi, come ad esempio i gamberetti dall’Indonesia ed il salmone dal Cile, comincerete così, partendo dalla vostra tavola, a fare la vostra parte per la salvaguardia della terra. Evitate il consumo di specie a rischio di estinzione come ad esempio: tonno rosso, pesce spada, bianchetti e datteri di mare. Preferite i molluschi ed i pesci meno conosciuti ma non per questo meno interessanti dal punto di vista gastronomico come ad esempio: zerro, sgombro, sugarello, pesce serra, tonno alletterato, lampuga e pagello oltre alle specie dei nostri laghi e sempre con un occhio alla stagionalità dell’offerta. Non dimenticate gli ottimi e nutrienti legumi, cercate soprattutto le specie autoctone e riscoprirete i sapori dimenticati: dalla cicerchia alle lenticchie locali. Sformato di cavolfiore Ingredienti: 600 g di foglie e gambi di cavolfiore, 2 patate, 5 uova, 50 g di pane raffermo, 80 g di formaggio grattugiato di varie tipologie, latte q.b., pane grattugiato, burro, sale, pepe e noce moscata. Preparazione: cuocete le patate intere e con la buccia ed in un secondo momento aggiungete il cavolfiore. Raggiunto il tempo di cottura fate raffreddare gli ortaggi e poi passateli al mixer. Aggiungete il formaggio, il pane ammollato nel latte e le uova ricordando di montare separatamente gli albumi a neve ed aggiungerli all’ultimo momento, dopo aver condito e ben mescolato il composto. Versare il tutto in uno stampo rettangolare con i bordi altri, ben imburrato e cosparso di pane grattuggiato, aggiungetene un cucchiaio anche sulla superficie, mettete qualche fiocchetto di burro ed infornatelo a 180°C per circa 40 minuti. Insalata di patate alle foglie di ravanelli Ingredienti: le foglie di un mazzetto di ravanelli, un ravanello, 600 g di patate, uno spicchio d’aglio, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Preparazione: cuocete le patate intere e con la buccia fatele raffreddare. L’ideale è cuocerle con il 14 cestello per la cottura al vapore in pentola a pressione così da combinare i benefici della cottura a vapore con i vantaggi della pentola a pressione.Poco prima di servire l’insalata di patate, sbucciatele e tagliatele a cubetti. Tritate finemente le foglie di ravanello ben lavate ed asciugate. In una ciotola mescolate il trito con lo spicchio d’aglio spremuto, l’olio, il sale e il pepe. Unite il pesto alle patate e mescolate delicatamente, impiattate e decorate con fettine di ravanello. Sformato di gambi e foglie Ingredienti: gambi e foglie esterne di 4 carciofi, gambi e foglie di due cime di broccoli, 2 uova, un pizzico di noce moscata, 2 cucchiai di pangrattato, erbe aromatiche e scorze d’arancia per decorare (facoltative), burro per ungere gli stampini, un cucchiaio di olio, uno spicchio d’aglio, sale e pepe. Preparazione: lavate e tagliate in grandi pezzi le foglie, i gambi di carciofo e quelli di broccolo. In una pentola a pressione scaldate l’olio e fatevi rosolare per qualche minuto lo spicchio d’aglio. Aggiungete le verdure e lasciate cuocere per qualche minuto mescolando. Salate, pepate e coprite con acqua, meglio se brodo o acqua di cottura, chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere 30 minuti dal fischio. Sfiatate la pentola e scolate le verdure, conservando però l’acqua per altre preparazioni. Passate gli ortaggi al passaverdura in modo da ottenere una crema, unitevi le uova ed un pizzico di noce moscata. Imburrate gli stampini e rivestiteli con un leggero strato di pangrattato. Mettete il composto negli stampini e infornate a 180°C per 20 minuti circa. Involtini di verza Ingredienti: una verza riccia, 300 g di avanzi di carne, un panino bagnato nel latte, prezzemolo, un uovo, una tazza di besciamella, olio extravergine, noce moscata e parmigiano grattugiato. Preparazione: togliete alla verza una dozzina di foglie tenere e scottatele qualche minuto in acqua bollente salata. Tritate gli avanzi di carne, unitevi il panino strizzato, il prezzemolo, il formaggio grattugiato, l'uovo, il sale. Mettete un poco di composto su ogni foglia, arrotolatela e fermatela con uno stuzzicadenti. Mettete in una teglia dell’olio e sistemate gli involtini ricoprendo con la tazza di besciamella, una grattugiata di noce moscata e di parmigiano ed infornate a 180° con il grill acceso per venti minuti. Verdure ripiene di carne Ingredienti: peperoni rossi e gialli, uova, grana padano, passata di pomodoro, sale, pepe, prezzemolo, pane raffermo, pane grattugiato, olio extravergine di oliva. Preparazione: Utilizzate la carne avanzata dalla grigliata (salsicce, spiedini, bistecche), procedete con il togliere le eventuali ossa e passatela nel tritatutto per ottenerne un composto macinato. Secondo il quantitativo di carne pulite 15 peperoni gialli e rossi, privati dei semi e divisi in senso longitudinale. Unite le uova, il pane raffermo precedentemente ammollato nel latte, poi grana, prezzemolo e pepe. Mettete il composto nei peperoni farcendoli fino alla superficie, aggiungete qualche cucchiaio di sugo su ogni peperone, un’abbondante spolverata di pane grattugiato ed irrorate con olio extra vergine di oliva. Mettete in forno già caldo per 45 minuti a 180° C ed accendete il grill gli ultimi minuti di cottura. Insalata di coniglio Ingredienti: avanzi di coniglio arrosto, una pianta di lattuga, qualche acciuga diliscata e dissalata, un cucchiaio di capperi, due gambi di sedano, un finocchio, origano, sale, olio extra vergine ed aceto. Preparazione: mettete in un insalatiera le foglie di lattuga, il coniglio avanzato a fette, tutte le verdure a pezzi, le acciughe, i capperi ed insaporite con origano, olio, aceto e sale Pesce marinato Ingredienti: mezzo kg di pesce fresco misto, fritto avanzato, 250 cl di aceto, un rametto di rosmarino, 1 spicchio d’aglio, tre foglie di salvia, tre fette di limone, ½ l di acqua, peperoncino q.b. Preparazione: consente che il pesce fresco, di acqua dolce o di mare, avanzato possa venir conservato o riciclato preparandolo in marinata. Mettete in una pentola, l’acqua con l’aceto ed all’ebollizione spegnete il fuoco. Aggiungete il rosmarino, la salvia, l’aglio sbucciato, i pezzetti di peperoncino ed il limone affettato. Lasciate raffreddate e poi versate in un barattolo di vetro a chiusura ermetica dove avrete sistemato e ben pressato il pesce fritto. Chiudete e lasciate riposare per almeno due settimane prima di consumare, si mantiene molti mesi se conservato al buio ed in un luogo fresco. Idea di mare Ingredienti: 16 cozze, 16 vongole, 200 g di filetto di pesce a vostra scelta, 2 spicchi d’aglio, 2 scalogni, 4 rametti di prezzemolo, olio extravergine, ½ bicchiere di vino bianco, sale e pepe. Preparazione: utilizzate quattro vasetti di vetro con chiusura ermetica, di almeno 350 ml di capienza ciascuno. Suddividete gli ingredienti nei vasetti completando con il vino bianco, l’olio, il sale e il pepe. Chiudete bene i vasetti e metteteli in lavastoviglie, al termine del programma di lavaggio estraete i vasetti e servite subito. Palline di formaggio Ingredienti: 150 g di scarti di sedano (foglie e parti apicali), 100g di gorgonzola stagionato, un pugno di nocciole ed uno di pistacchi Preparazione: frullate il sedano con il gorgonzola e create delle piccole palline, ponetele un quarto d’ora in frigo a rassodare. Riducete in granella le nocciole ed i pistacchi e conservateli separatamente. Dividete a metà le palline, una parte passatela, facendole rotolare, in un piatto con granella di nocciole e l’altra nella granella di pistacchi. Soufflé di avanzi di legumi Ingredienti: avanzi di legumi cotti, una tazza di besciamella, 2 uova, formaggio grattugiato, sale e pepe. Preparazione: passate al passaverdura i legumi avanzati (o con ortaggi: carote, cavolfiori, piselli o finocchi avanzati). Unitevi la besciamella, i 16 tuorli, il formaggio, il sale e il pepe. In ultimo montate gli albumi a neve e uniteli al composto. Riempite uno stampo imburrato, solo per 2/3 della capacità e mettete in forno per circa mezz'ora a 180°C. Uova al vapore Ingredienti: 2 uova sode, 6 olive nere, un ciuffo di prezzemolo, olio extravergine, qualche cappero, sale e pepe. Preparazione: la cottura andrà fatta in lavastoviglie e quando il ciclo di lavaggio e asciugatura sarà terminato estraete il vasetto. Otterrete un uovo sodo ma, comunque, morbido.Potete consumarlo subito o conservarlo in frigorifero per qualche giorno. Utilizzatelo per preparare una salsa da servire con crostini di pane come antipasto aggiungendo olive tritate finemente, prezzemolo e capperi, olio extravergine, sale e pepe. Frittata con le patate Ingredienti:4 patate di media grandezza (o riciclate le patate avanzate), 6 uova, 2 cucchiai di parmigiano reggiano, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e sale. Preparazione: tagliate le patate a piccoli dadini, scaldate in una padella l’olio e fatele rosolare. Appena si saranno imbiondite aggiungete le uova che avrete sbattuto con il parmigiano. Fate cuocere da entrambi i lati e servite caldissima. Frittata di baccelli di fave Ingredienti: 200 g di baccelli di fave, 2 uova, 1/2 limone, olio extravergine, una cipolla piccola, sale e pepe. Preparazione: lavate bene i baccelli, eliminate il picciolo, togliete i filamenti laterali, e tagliateli a cubetti. Sbucciate la cipolla e tagliatela a fette sottili, soffriggetela in una padella con un filo d’olio. Quando questa è dorata aggiungete i baccelli ed un po’ d’acqua. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere 10 minuti. Nel frattempo sbattete le uova, aggiungete del di succo di limone e sale. Lasciate intiepidire ed infine unite alle uova. Scaldate un cucchiaio di olio nella padella e versatevi il composto di uova e baccelli, lasciate cuocere a fuoco basso fino a quando l’uovo si sarà rappreso, girate la frittatina e lasciatela cuocere qualche minuto anche dall’altro lato. Soufflé di formaggio Ingredienti: 200 g di avanzi di formaggi diversi, 3 uova, besciamella, un pugno di pangrattato, tre cucchiai di parmigiano grattugiato e noce moscata q.b. Preparazione: unite il composto di burro e farina con il latte caldo e cuocete la besciamella. Toglietela dal fuoco ed unitevi gruviera e parmigiano grattugiati; regolate di sale ed insaporite con noce moscata. Aggiungete i tuorli e, molto delicatamente, gli albumi a neve. Imburrate uno stampo, cospargetelo di pangrattato e versatevi il composto. Cuocete in forno a 180° C per mezz'ora e servite immediatamente. 17 2.4 Dolcissimi ricicli Dopo le feste sono rimasti pandori, Panettoni o Colombe? Vi è avanzato del cioccolato delle Uova di Pasqua o semplicemente i biscotti spezzati o qualche rimasuglio di corn flakes? Non resta che…riciclare! Biscotti alla frutta Ingredienti: 50 g di bucce di mela, 100 g di farina integrale, 100 g di fiocchi di corn flakes (scarti), 30 g di uvetta, 50 g di zucchero, un uovo, un cucchiaino di lievito per dolci, un cucchiaio di burro fuso e latte q.b. Preparazione: mescolate tutti gli ingredienti ed aggiungete un cucchiaio di burro fuso e latte q.b. a rendere morbido l’impasto. Fate riposare in frigo per un’ora e poi disponete su una teglia formando dei piccoli mucchietti, mettete in forno caldo a 180°C fino a doratura per circa 15 minuti. Cereali al cioccolato Ingredienti: 300 g di cioccolato fondente o al latte (per riciclare le uova di Pasqua) e 500 g di corn flakes. Preparazione: sciogliete il cioccolato in una terrina nel microonde a temperatura bassa fino al punto in cui sarà liquefatto. Togliete dal forno mescolate ed aggiungete i cereali, mescolate ancora e preparate con un cucchiaio dei piccoli mucchietti ponendoli su di un vassoi a rapprendere in frigo fino al momento di portarli in tavola. Panettone o Colomba alla crema Ingredienti: Panettone o Colomba avanzati, preparare una crema con 3 uova, 4 cucchiai di zucchero, un cucchiaio di fecola, ½ litro di latte e ½ litro di panna da montare. Preparazione: riciclate il dolce delle feste avanzato, spezzettatelo senza particolare cura e sistematelo in una pirofila abbastanza alta. Scaldate il forno e portatelo a 180°C, nel frattempo preparate la crema ed unitevi la panna montata, realizzando così una crema Chantilly che verserete sul dolce, infornate per 10 minuti e servite immediatamente. Mousse di bucce di mele e pere agli agrumi Ingredienti: le bucce ed i torsoli di 5 mele e 5 pere da agricoltura biologica, un limone, 60 g di zucchero, un pizzico abbondante di cannella in polvere. Preparazione: Mettete da parte le bucce e i torsoli di 5 mele e 5 pere, ad esempio conservandoli in freezer mano a mano che li accumulate; eliminate i semi, aggiungete il succo di limone ed anche un cucchiaio di scorza tagliata a fili sottili; aggiungete lo zucchero, la cannella e mettete in un contenitore ermetico nella lavastoviglie a pieno carico.Terminato il lavaggio con un frullatore ad immersione riducete il tutto in purea e servitela calda con una spolverata di mandorle oppure mettete a raffreddare in freezer per un paio d’ore ed accompagnatela con avanzi di gelato alle creme o yogurt . Torta dolce di pane raffermo Ingredienti: 400g di pane raffermo, 4 dl di latte, 3 uova, 150 g di zucchero, 3 cucchiai di rum, 60 g di uvetta, un limone, due cucchiai di cacao in polvere, 2 18 mele, un pugno di noci sgusciate. Preparazione: sbattete le uiova , unite il latte ed aggiungete il pane, mescolate e lasciate riposare un paio d’ore. Sminuzzate il utto ed aggiungete se occorre altro latte, l’uvetta ammorbidita nel rum, la scorza del limone ed il cacao, le noci e le mele tagliate a pezzetti . Imburrate una teglia del diametro di 26 cm ed infornate per a 180 °C. Scorze d’arancia caramellate Ingredienti: 200 g di scorze di arancia biologica utilizzata per la spremuta e precedentemente ben lavata, 200 g di zucchero, 140 g di acqua. Preparazione: incidete le bucce delle arance che utilizzerete poi per la spremuta, ricavandone delle barchette con un coltellino affilato. Sbollentate le scorze per 3 minuti in acqua bollente, scolatele e tuffatele in un'altra pentola con acqua bollente e poi scolatele, ripetete questa fase complessivamente per tre volte. Portate ad ebollizione l’acqua e lo zucchero, diventato trasparente immergetevi le scorze per 20 minuti e poi spegnete e lasciatele raffreddare. Ponete le scorze ad asciugare su un foglio di carta forno e cospargetele di zucchero. Una volta asciutte conservatele in un barattolo a chiusura ermetica. 2.5 Conserve fatte in casa L’estate sicuramente è il periodo più adatto per fare delle conserve, per serbare durante tutto l’anno il sapore ed il gusto delle verdure e della frutta. Comperando durante il momento di massima produzione, si spunteranno tra l’altro ottimi prezzi. Pomodori, melanzane, zucchine, funghi, tutto si può trasformare in una squisita conserva. Le conserve si possono mantenere per circa un anno, in luogo fresco, asciutto e possibilmente al buio, ma solo se i barattoli in cui sono contenute sono perfettamente sterilizzati e chiusi. Per sterilizzare i barattoli occorre innanzitutto lavarli bene e poi immergerli in una grande pentola d’acqua fredda da mettere sul fuoco e lasciarla bollire per circa 15 minuti. Successivamente i barattoli vanno prelevati con delle pinze da insalata e disposti rovesciati su un telo pulitissimo, insieme ai coperchi, pronti ad accogliere immediatamente le conserve. Se si tratta di marmellate potete poi capovolgerle per cinque minuti e poi riposizionarle in posizione corretta. Mentre se si tratta di preparazioni a base di verdure potete procedere con una cottura ‘in vaso’. Le verdure e gli ortaggi vanno tagliati e disposti nel barattolo, a strati con sale, spezie e aromi, chiusi ermeticamente in una pentola riempita d’acqua per 2/3 messi a bollire sul fuoco. Il tempo di preparazione è di circa mezzora, ma può essere anche un po’ più lungo a seconda della tipologia. Si consiglia di estrarre tutti i barattoli e lasciarli raffreddare su un piano della cucina finchè non raggiungeranno la temperatura di circa 40 °C (quando riuscirete a stringerli tra le mani senza scottarvi) e poi rinserirli nella pentola con l’acqua usata in precedenza, riaccendete il fuoco e fate bollire per circa dieci minuti questo consentirà con maggiore sicurezza di distruggere eventuali spore presenti. Giardiniera in agrodolce Ingredienti bio: 300 g di foglie e gambi di cavolfiore, 300 g di bucce di carota, 300 g di foglie esterne di finocchio, 1/2 l di aceto di vino bianco, 75 g di zucchero, una 19 foglia di alloro, qualche grano di pepe nero e sale. Preparazione: lavate e asciugate gli ortaggi biologici, tagliate le bucce delle carote a fiammifero, i gambi del broccolo e le foglie del finocchio a bastoncini. In una pentola versate lo zucchero e 50 ml di acqua, cuocete a fuoco medio fino ad ottenere un caramello. Appena lo zucchero comincerà ad imbrunire spegnete ed unite l'aceto, ½ l di acqua, l'alloro, il pepe ed un pizzico di sale. Riportate ad ebollizione, quinti unite le carote, lasciate cuocere per circa 10 minuti e scolate. Utilizzate lo stesso liquido e versate il gambo e le foglie di cavolfiore a bastoncino e lasciate cuocere per circa 10 minuti. Scolate e ripetete la stessa operazione anche per i finocchi cuocendoli per circa 9 minuti. Per tutti e tre gli ortaggi controllare la cottura in modo che risultino croccanti ma non crudi. Disponete le verdure in una teglia e versatevi sopra il liquido di cottura, lasciate marinare fino all'utilizzo. Peperoni in conserva Ingredienti: 2 kg di peperoni gialli e rossi, 3/4 l di aceto, un bicchiere di vino bianco,un bicchiere di olio,un bicchiere di zucchero, 3 cucchiai colmi di sale fino e due chiodi di garofano. Preparazione: lavate e pulite i peperoni, tagliateli a pezzi e metteteli nei barattoli; fate bollire tutti gli ingredienti e versateli caldi sui peperoni. Metteteli in un barattolo a chiusura ermetica e riponetelo in frigo. Salsa agrodolce alla buccia d’arancia Ingredienti: scarto della spremuta di 4 arance, 3 scalogni, 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di aceto, un cucchiaino di zenzero grattugiato, un pizzico di peperoncino, un cucchiaino di sale. Preparazione: in una pentola mettete il peperoncino e lo zenzero macinati, unite l’aceto, lo scalogno tritato, due cucchiai d’acqua e lasciate cuocere per qualche minuto. Lavate bene la scorza dell’arancia (senza scartare la parte bianca) e tagliatela a dadini, unite lo zucchero e lasciate cuocere per circa 40 minuti mescolando di tanto in tanto. Al termine della cottura suddividete la composta in vasetti sterilizzati, chiudeteli con coperchi a tenuta ermetica e rovesciate i vasi. In questo modo si creerà il sottovuoto e i vasetti si conserveranno a lungo. Gustatela con formaggi a pasta molle e pane croccante. Confettura di pesche Ingredienti: 1 kg di pesche, 600 g di zucchero, una confezione di pectina ed il succo di limone. Preparazione: lavate e tagliate le pesche (o altra frutta di stagione) a pezzetti, aggiungete il succo del limone e mettete sul fuoco lasciando cuocere per circa 10 minuti. Con un mixer ad immersione tritate il composto grossolanamente e dopo aver aggiunto lo zucchero fate bollire per 5 minuti circa. Quando la marmellata ha raggiunto la giusta consistenza, toglietela dal fuoco, versatela bollente nei vasi sterilizzati, tappateli, poneteli per soli cinque minuti capovolti. Conservateli al fresco in dispensa. L’uso della pectina consente di ridurre notevolmente i tempi di preparazione ed i costi energetici. 20 3. PRODUZIONI CASALINGHE L’autoproduzione rappresenta un’alternativa molto importante per prenderci cura della nostra salute, per risparmiare e diminuire i rifiuti. 3.1 Orto in balcone o in giardino Avere la possibilità di coltivare in proprio i vegetali che servono all’alimentazione famigliare è certamente uno dei modi più facili per risparmiare e per sapere cosa veramente mettiamo nel piatto. Chi ha la fortuna di possedere un orto, o soltanto un balcone, può cimentarsi con questa attività. Un hobby che coinvolge sempre di più, si parla di quattro italiani su dieci. Diffusi anche gli Orti Urbani, da Londra a New York, attraverso una progettazione condivisa e basata sulla coltivazione naturale, che oltre a produrre cibo, creano una maggiore integrazione e cooperazione tra i cittadini. Soprattutto se si tiene presente che nel 2025 più del 50% della popolazione vivrà in aree urbane e, quindi, il cibo costituirà una delle maggiori necessità. A tal fine se avete bisogno di consigli o volete approfondire le vostre conoscenze per realizzare l’ autoproduzione consultate il sito Grow the Planet, una community dedicata alla coltivazione dell’orto ed alla sostenibilità ambientale al seguente indirizzo: http://beta.growtheplanet.com/index.php/it/ Se quello a disposizione è, per ora, soltanto un balcone non scoraggiatevi e, senza esagerare, cominciate in primavera a coltivare delle erbe aromatiche, come ad esempio: salvia e rosmarino nelle posizioni più soleggiate, basilico (ricordate di cimarlo per avere una produzione per tutta l’estate), prezzemolo, erba cipollina, aneto, maggiorana, timo, santoreggia (che allontana i pidocchi e gli afidi), origano, menta e nepitella (ovvero la nostra mentuccia).Vi regaleranno ottimi aromi per i vostri piatti diminuendo al contempo le quantità di condimenti, in particolare di sale e grassi, e non scordate i coloratissimi peperoncini utili anche in cucina oltreché belli da vedere sul vostro davanzale. Provate a cimentarvi in coltivazioni molto semplici; tanto per cominciare: insalata da taglio, pomodori, fragole e zucchine ma anche agrumi e frutti di bosco in vaso. Riciclate contenitori obsoleti, magari ridipingendoli o decorandoli con il decoupage, preparate il terreno con: 10% di sabbia e argilla espansa o ghiaia; 50% di terra comune ed il 40% di terriccio da giardino o da compost, preparato da voi o dal vostro vicino di casa. Potete aggiungere un pugno di cenere di legna ed uno di stallatico, riempite fino a due centimetri dal bordo, innaffiate e dopo qualche giorno metterete a dimora le piantine. Potete disporre due piante di zucchine in un contenitore di circa 80 cm, meno spazio è sufficiente per i pomodori (ad esempio la varietà Piccadilly), le zucchine saranno pronte 30 giorni dopo il trapianto, dopo 40-60 giorni pomodori, con quest’ultimi fate attenzione a non eccedere con l’acqua e ponetegli accanto 21 sedano o basilico, consociazione consigliata anche in agricoltura sinergica. Grandi soddisfazione con misticanza e rucola, piantate da seme o da piantina in un contenitore piuttosto largo, o con i ravanelli anche se occorre tener conto del loro ciclo veloce per cui conviene seminare a scaglioni ogni 15 giorni per avere sempre qualcosa da raccogliere. Il cavolo nero toscano un ortaggio antico caratterizzato da una foglia larga di color verde scuro con riflessi bluastri, può essere posto uno per vaso, avendo radici superficiali non necessita di contenitori particolarmente profondi. Per completare il vostro orto in balcone potreste prevedere anche i fagiolini nani sistemando tre piante in un vaso da 20 cm o carote in un vaso largo e ricco di sabbia. Prima dei rigori invernali non dimenticate la valerianella e le bietole da taglio, i finocchi ed i cavoletti di Bruxelles. Per risparmiare l’acqua è consigliabile l’utilizzo di impianti a goccia, programmabili con timer che, dotati di tubi con ugelli dosatori, sono molto comodi e consentono risparmi notevoli, nonché riutilizzare, quando possibile, l'acqua impiegata per lavare frutta e verdura. Per quanto riguarda la frutta, sicuramente è utile un limone in vaso che vi garantirà tutto l’anno una produzione sufficiente per la vostra famiglia, mentre di grande impatto estetico, sarà la coltivazione delle fragole in appositi vasi con tasche, piante molto facili da riprodurre da propaggine. 3.2 Rimedi naturali per le piante Per evitare l’utilizzo di prodotti chimici ricordate che tagete e calendula, deliziosi fiori di colore arancio, oltreché decorativi sono utili contro i nematodi, in quanto producono essudati radicali a loro sgradevoli. La calendula è molto apprezzata dalle sirfidi, come il fiordaliso e l’ortica, le cui larve si nutrono di afidi. Il nasturzio, nelle varietà nane, è un'annuale molto apprezzabile nell'orto poiché attira insetti impollinatori, ha esigenze compatibili con buona parte delle orticole, si presta bene come bordura ed in più è una pianta edibile (foglie, boccioli e fiori!) ed al tempo stesso tiene lontano gli afidi. Tra le piante più apprezzate dalle api la lavanda e le aromatiche in generale che sembra tengano lontani ospiti meno graditi come cavolaie ed altri insetti dannosi. Inoltre l’odore della maggiorana e della lavanda disturba moltissimo le formiche. Se proprio volete scovarle da dietro un mobile un’esca infallibile è costituita da una spugna imbevuta di acqua e zucchero. Mentre se avete necessità di allontanarle basta versare un consistente strato di talco, le disturberà costituendo così un ecologico ed efficace dissuasore. 3.3 Raccolta di erbe spontanee Potete apprendere dagli amici, o in appositi corsi, a riconoscere le erbe spontanee, o i funghi, può essere vantaggioso e piacevole. Cicoria, borragine, ramolacci, more di rovo, fiori di finocchietto selvatico, mentuccia, asparagi selvatici, germogli di luppolo o crescioni arricchiranno i vostri piatti. Oltre ad ottenere degli splendidi carciofi alla romana con l’aroma di mentuccia ed una braciola di maiale in 22 padella con i fiori di finocchio che avrete raccolto personalmente, potrete recuperare un moto di ri-radicamento al territorio, di rispetto della stagionalità, dei ritmi naturali, dei modi e dei tempi della natura.Ed il sapere ed apprendere che ci sono basi comuni su cui appoggiarsi sicuramente rafforza, aggrega, consente il confronto e lo scambio, favorendo un grande arricchimento tra persone e comunità. 3.4 Preparazioni casalinghe: dallo yogurt ai liquori Alcune semplici preparazioni da fare in casa senza grandi e specifiche attrezzature magari riciclando qualche litro di latte avanzato o qualche bicchiere di birra ma anche procedimenti per mantenere il lievito madre o per preparare liquori da scarti edibili di ortaggi usati in cucina.. Yogurt Ingredienti: 2 l di latte biologico di mucca intero, un vasetto di yogurt bianco naturale e biologico da 125 g. Preparazione: occorrono una pentola d’acciaio, con capacità di almeno 6 litri, alcuni barattoli di vetro, un mestolo ed un cucchiaio d’acciaio, una scatola di legno, o di cartone, con coperchio ed un vecchio maglione. Lasciate a temperatura ambiente latte e yogurt, quest’ultimo con la data di produzione molto vicina a quella dell’acquisto per ottenere fermenti lattici molto vitali. Portate ad ebollizione il latte, diminuite la fiamma e fatelo cuocere per circa dieci minuti. Lasciate raffreddare fino a raggiungere la temperatura di 42°C, eliminate la pellicola creatasi con la cottura, versate lo yogurt nella pentola ed amalgamate il tutto. Travasate il composto nei vasetti puliti, fino a 2 cm dal bordo, e sigillateli accuratamente affinché non entri aria. Riponete i barattoli nella scatola avvolgendoli con il maglione, quindi, coprite con il coperchio e riponete al buio in una zona calda. Dopo 6 ore lo yogurt sarà pronto; andrà conservato in frigorifero, al fine di bloccare la fermentazione. Si potrà mantenere per almeno sette giorni, superati i quali potrete utilizzarlo per creare ulteriore yogurt. Formaggio fresco e ricotta Ingredienti: un litro di latte avanzato e due cucchiai di succo di limone. Preparazione: portate alla temperatura di 80° C il latte, aggiungete il succo di limone e mescolate. Fate colare il tutto filtrando attraverso un colino, trascorsi circa 30 minuti riponete i fiocchi di latte in un piatto, copriteli e metteteli in frigo a riposare alcune ore. Con il siero potete, infine, ottenere della ricotta aggiungendo 150 ml di latte. Portate poi ad ebollizione e, pian piano, vedrete affiorare la ricotta che prelevata con un mestolo forato metterete in uno scolapasta, sul cui fondo avrete messo un telo di cotone pulito. Riponetela in frigo alcune ore prima di consumarla. Ovviamente tali preparazioni devono essere consumate in tempi brevi. 23 Lievito naturale Non solo per il piacere di produrlo in casa ma anche per avere un pane buono, sano e profumato. Molto spesso prodotti etichettati come integrali o che costano più degli altri: fette biscottate, crackers, prodotti da forno, biscotti e dolci, nella maggior parte dei casi, sono prodotti con farina raffinata industrialmente (la cosiddetta 00) a cui viene aggiunta una crusca finemente rimacinata, ossia un residuo della lavorazione di raffinazione. Talvolta ci troviamo davanti ad un “falso pane integrale” reperibile in ogni supermercato, ha un colore chiaro, dato dalla raffinazione della farina, con punti scuri dovuti alla crusca aggiunta. Mentre un autentico pane integrale ha un colore scuro ed omogeneo, ed un sapore incomparabile. Quindi non resta che provare con la produzione casalinga, e perché non cimentarsi con quella del lievito madre, o pasta acida. Cercate tra i vostri amici e troverete sicuramente qualcuno disposto a regalarvene un vasetto per iniziare. Riposta in frigo la pasta madre vi consentirà di produrre un ottimo pane e prodotti da forno dovete solo mantenerlo attraverso la cosiddetta pratica del rinfresco. Rinfresco del lievito madre Ingredienti: 150 g di pasta madre, 60 g di acqua e 90 g di farina. Preparazione: Mettete in un barattolo a chiusura ermetica il lievito e l’acqua, mescolate ed aggiungete la farina. Lasciate riposare a temperatura ambiente per circa venti minuti, mescolate nuovamente, chiudete e riponete il barattolo in frigorifero. Per far rimanere vivo il lievito, più volte a settimana, aprite il barattolo per far fuoriuscire i gas, mescolate e soprattutto praticate, almeno ogni sette giorni, nuovamente il rinfresco. Pane con lievito madre Ingredienti: 150 g di pasta madre, 270 g di acqua, 450 g di farina, ½ cucchiaino di zucchero (o di malto), un cucchiaio raso di sale (se gradito). Preparazione: aggiungete alla pasta madre, l’acqua e la farina, potrete scegliere quella che preferite, biologica o meno, ed arricchire il tutto con farina di avena per facilitare la lievitazione soprattutto in inverno, oppure kamut o farina integrale. Lasciate lievitare circa 6 ore, o anche tutta la notte e secondo i vostri tempi; il pane sarà più digeribile e leggero. Infornate in forno ventilato già caldo a 180°C per 35 minuti; lasciate raffreddare nel forno spento con la porta socchiusa ed avrete un ottimo e fragrante pane. Potrete poi arricchire la preparazione con tanti altri ingredienti: noci o olive, semi di sesamo o di lino; ma anche colorarlo con curcuma o con farina essiccata di spinaci e per le forme potrete dare sfogo alla vostra creatività. Il pane così realizzato in casa, con farine miste di tipo “0”, manitoba e integrale macinata a pietra, costerà circa 1,50 €/kg, contro i 3,50 € al kg di quello convenzionale, ed i 6/7€ al kg di quello biologico che si trovano in panetteria. Ovviamente con questa pasta potrete preparare anche maritozzi, torte rustiche, grissini e pizza. In quest’ultimo caso aggiungendo ottimi ingredienti come olio extravergine di oliva, pomodoro e mozzarella avrete un pasto, sano, gustoso ed economico. 24 Lievito per dolci Ingredienti: 100 g di cremor tartaro, 45 g di bicarbonato di sodio e 55 g di amido di mais o di frumento. Preparazione: mettete in un barattolo a chiusura ermetica gli ingredienti mescolandoli bene. Prima di utilizzarlo ricordatevi sempre di mescolarlo, la quantità necessaria per un impasto che richiede circa 500 g di farina è di 3 cucchiaini da tè rasi. Oltre ad aver risparmiato avrete meno involucri da riciclare. Gelatina di birra (o di vino) Ingredienti: 50 cl di birra o di vino avanzati, 150 g di zucchero, 4 g di agar agar in polvere. Preparazione: Versare il liquido in una pentola ed aggiungere lo zucchero, lasciar riposare alcune ore. Prelevare mezzo bicchiere di liquido in cui sciogliere l’agar agar. Mettere la pentola sul fuoco e portate quasi ad ebollizione ed ogni tanto mescolate. Preparate piccoli vasetti in cui versare la gelatina, dopo averli lavati e sterilizzati. Quando la soluzione è vicino al punto di ebollizione togliere per un momento la pentola dal fuoco e mentre mescolate versateci la gelatina preparara in precedenza. Versatela lentamente per evitare la formazione di grumi. Rimettere la pentola sul fuoco e far bollire dolcemente per due minuti, continuando a girare, poi spegnere. Invasettare e procedere alla sterilizzazione. Ottima per accompagnare antipasti e formaggi stagionati. Liquore al carciofo Ingredienti: 200g di foglie di carciofo, una bottiglia di Marsala (o un moscato liquoroso), 20 cl di alcool buongusto, 400 g di zucchero, 50 cl d'acqua. Preparazione: lavate le foglie più dure e di scarto dei carciofi e mettetele in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.Aggiungete il Marsala (o un moscato liquoroso), agitate e lasciate riposare in un luogo fresco per tre settimane. Fate bollire lo zucchero con l'acqua fino a completo scioglimento, lasciatelo raffreddare e nel frattempo filtrate il Marsala attraverso una garza. Aggiungete l'alcool e lo sciroppo, agitate bene, trasferite in una o più bottiglie ed aspettate un mese prima di consumarlo. 25 4. IN CUCINA: COME RISPARMIARE ENERGIA e ACQUA. RIDURRE CONSUMI E SPRECHI Gettare del cibo significa sprecare anche l’energia e l’acqua servita per produrlo, trasformarlo, distribuirlo e smaltirlo. Secondo il Libro verde dello spreco in Italia: l’energia è stato stimato un consumo pari al 3% del consumo energetico agli sprechi alimentari, pari ai consumi energetici annuali di 1,6 milioni di italiani. Nel Libro blu dello spreco in Italia: l’acqua emerge come dietro ad ogni pasto ci siano enormi quantità di acqua, circa 3600 l/g per un’alimentazione a base di carne o 2.300 per una dieta vegetariana; nel 2010 oltre 200 milioni di mc sono stati sprecati, pari alle esigenze annuali di quasi 3 milioni di italiani 4.1 Risparmiare l’acqua Il consumo di acqua in Italia si attesta intorno ai 92 mc annui per abitante, un valore superiore alla media europea. Ogni italiano consuma mediamente per le sole necessità domestiche 213 l quotidiani, l’equivalente di due vasche da bagno. Molti sono gli usi che fanno scorrere una quantità impressionante di acqua: 40-50 l in cucina per cucinare e lavare le stoviglie; dagli 8 ai 30 l ogni volta che azioniamo lo sciacquone; 100 l per un bagno nella vasca; 50 l per la lavastoviglie; 170 l per la lavatrice a ciclo completo a 90 °C mentre solo 2 l sono utilizzati quotidianamente per bere. Risparmiare acqua diventa quindi un imperativo ecologico, i consumi domestici di acqua si possono ridurre anche del 50% senza limitare il benessere attraverso comportamenti che, una volta interiorizzati, diventano automatici e non richiedono più alcuno sforzo, come ad esempio: • Non aprire l’acqua al massimo e non lasciarla scorrere è il principio base. • Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti ( basta un bicchiere d’acqua per sciacquarli anziché i 15 che scorrono). • Lavare i piatti mettendoli in una bacinella, evitando il getto continuo del rubinetto, e chiudendo l’acqua ogni volta che si interrompe il risciacquo per riporre la stoviglia. • Far la doccia anziché il bagno in vasca significa usare 50 litri invece di 100. • Far funzionare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico poiché il consumo di acqua è lo stesso. • Riciclare l’acqua della bollitura della pasta per lavare i piatti: essendo ricca di amidi, oltre a far risparmiare l’acqua, sgrasserà le stoviglie, risparmiando anche sul detersivo. • Lavare le verdure lasciandole immerse nell’acqua, anziché farla correre a lungo, poi sciacquarle velocemente sotto un getto, ed utilizzarla per annaffiare orto e fiori, risparmiando così circa 3000 litri l’anno. 26 Alcuni accorgimenti tecnici consentiranno un ulteriore risparmio idrico in casa come ad esempio: • installare riduttori di flusso o rompigetto areati: si tratta di semplici e poco costosi apparecchi che miscelano aria all'acqua in uscita, consentendo di ridurre drasticamente i consumi, anche del 40%, senza diminuire il comfort; • controllare la funzionalità dell’impianto idrico, verificando che a rubinetti chiusi il contatore non giri; riparate subito eventuali perdite dai rubinetti, poiché 90 gocce al minuto in un anno fanno ben 4.000 litri; • ridurre la portata dello sciacquone, che consuma almeno il 30% dell’acqua domestica. Un discorso a parte merita l’acqua da bere, di tutta l’acqua potabile che noi italiani consumiamo, solo una minima parte serve per dissetare il corpo. Spesso ci orienta all’acquisto di acqua in bottiglia, in Italia ci sono circa 260 marche di acque minerali che vendono oltre 10 miliardi di litri all’anno a 38 milioni di italiani (65 % della popolazione per 270 litri a testa). Il fatturato è di circa 3 milioni di euro, una produzione tra le più alte al mondo. La legge italiana è, paradossalmente, molto più permissiva nei parametri di qualità per le acque in bottiglia, rispetto a quelle del rubinetto: per esempio per le acque in bottiglia non c’è l’obbligo di segnalare in etichetta una eventuale presenza di ammoniaca, nitriti, nitrati, manganese, nichel, rame, zinco;per quanto riguarda l’arsenico, il mercurio, il piombo, l’antimonio e il cadmio c’è l’obbligo di segnalare la presenza solo quando nell’acqua minerale si raggiungono concentrazioni considerate velenose. Bevete l’acqua pubblica, se possibile, è veramente l’unica a chilometro zero, basta aprire il rubinetto e non servono contenitori. L’indagine, svolta dalla rivista Altroconsumo, evidenzia come per lavare le stoviglie utilizzate in un giorno da quattro persone si utilizzano mediamente: sessanta litri d’acqua, se a mano sotto l’acqua corrente; venti litri circa, a mano con una bacinella; sedici in media con lavastoviglie di classe A e con programma eco. Per limitare i consumi della lavastoviglie si consiglia di: spegnere la lavastoviglie subito prima dell’inizio dell’asciugatura in modo da risparmiare circa il 45% di energia rispetto al ciclo completo. Per un risparmio effettivo è importante che la lavastoviglie sia utilizzata sempre a pieno carico, che si prediligano lavaggi a bassa temperatura e detersivi vegetali al 100% biodegradabili. Ricordate che con la lavastoviglie è anche possibile cucinare, come ben descritto nel libro di Lina Casalis, ciò è possibile in quanto il vapore che si sviluppa all’interno dell’elettrodomestico mentre svolge il ciclo di lavaggio è molto simile a quello che si sprigiona nella cottura a vapore, quindi, perché non sfruttarlo per cuocere? Evitate di usare il brillantante, ma solo mezzo bicchiere di aceto, utilizzate vasetti di vetro ermetici o sacchetti per il sottovuoto adatti alla cottura. Cosa cucinare, direte voi? Praticamente tutto: ortaggi, frutta, carne, pesce, provate soltanto a sostituire 27 tutti i passaggi di una ricetta con cottura al vapore, metteteci un po’ di fantasia ed il gioco è fatto, ovviamente insieme a stoviglie perfettamente pulite. Un altro elettrodomestico fondamentale in cucina è costituito dal frigorifero, elettrodomestico indispensabile ma che spesso diventa: la tomba del cibo, l’anticamera del bidone dell’umido se non razionalizziamo i nostri acquisti. Ricordatevi di sbrinarlo spesso, di mantenerlo pulito, di non introdurre alimenti caldi e di non aprire inutilmente la porta. Nella vostra cucina non dimenticate, infine, le lampadine a basso consumo, di spegnere gli elettrodomestici e di non lasciarli in stand-by (vedi TV, stereo, macchina del caffè, ecc. ecc.). Nonché come insegnava la nonna stendete bene la biancheria al fine di non perdere troppo tempo ed energia al momento della stiratura. Se da bravi italiani non sappiamo rinunciare ad un buon caffè e vogliamo al tempo stesso rispettare l’ambiente privilegiamo la moka piuttosto che le macchinette che richiedono cialde con involucri usa e getta in plastica. 4.2 Riduci, ripara, riusa e ricicla Riduci, ripara, riusa e ricicla sono quattro parole d'ordine che ciascuno di noi dovrebbe sempre tenere a mente per limitare il proprio impatto sull'ambiente. • Riduci Con particolare riferimento alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti quotidianamente esistono delle piccole ed efficaci strategie. Esse sono strettamente legate agli stili di consumo ed alle abitudini di vita che poniamo in essere, e dobbiamo ricordarcene mentre ci dedichiamo alla spesa o allo shopping, anche mettendo in pratica qualche piccolo stratagemma affinché ciò che scartiamo, o di cui ci liberiamo, possa ridursi al minimo. 28 Ricordate di evitare: • l’acquisto di confezioni monodose, che oltre ad essere più costose hanno maggiori imballi; • i prodotti usa e getta (carta da cucina, stoviglie, teglie, …); • i prodotti preconfezionati come ad esempio: erbe aromatiche in contenitori di polistirolo, pagandoli quanto il filetto di manzo, mentre lo stesso quantitativo al mercato o dal verduraio è omaggio; • di prendere imballi e contenitori se non indispensabili, pensate invece ai detersivi alla spina, all’olio in confezioni da 5 litri; • di farvi convincere solo dalla bellezza della confezione, ma ponete più attenzione all’etichetta. - per pulire padelle e piani di cottura, al fine di rimuovere il grasso incrostato dalle padelle o dal piano di cottura, attenzione però alle superfici antiaderenti. • Ricicla Contenitori, mobili vecchi, stoviglie possono inoltre diventare anche degli oggetti di design. Per farvi venire qualche idea su come utilizzare vasetti dello yogurt in plastica, cassette, lampadine ad incandescenza usate, vecchi contenitori; vi invito a consultare la pagina dedicata al riuso e riciclo del sito: www.greenme.it o www.ioricreo.org Cercate di preferire: • confezioni formato famiglia; • di riutilizzare e sfruttare le vostre risorse; • prodotti sfusi, più economici ed adeguati alle differenti esigenze; • le vostre borse, sporte e contenitori invece che nuovi sacchetti o buste. Alcuni consigli per rinunciare a qualcosa che a pensarci bene non è proprio indispensabile. Pellicola trasparente, in tutta verità è un prodotto comodo per sigillare piatti e scodelle, ma non esattamente sostenibile e che può essere facilmente sostituito da un coperchio in silicone o da un piatto capovolto. Stoviglie di carta o di plastica preferite sempre stoviglie in ceramica e bicchieri in vetro: lavarli sarà anche un po’ antipatico, ma contribuisce a ridurre sensibilmente l’impatto delle vostre cene e delle vostre feste sull’ambiente; se proprio non potete farne a meno cercate almeno di optare per le stoviglie biodegradabili (materbi). Sacchetti e contenitori usa e getta, che siano in plastica o in carta, le buste ed i contenitori usa e getta dovrebbero essere abbandonati a favore di buste e contenitori riutilizzabili. • Ripara Ovviamente da qualche anno, a differenza dei nostri padri o nonni, non siamo più portati a pronunciare la frase: “debbo far riparare…debbo portare ad aggiustare…” Ma pensiamo subito a: “devo ricomprare…” .Non dimentichiamo che a volte è possibile riparare elettrodomestici, mobili ed utensili o utilizzarli per altri usi. • Riusa A pensarci bene esistono poi numerosi riutilizzi per alcuni materiali prima di essere buttati nella differenziata, a titolo esemplificativo alcune proposte per il riuso della carta di alluminio: - per affilare le forbici, sovrapponete sei strati di carta di alluminio usati e tagliateli con un paio di forbici, senza troppa fatica le avrete rese più affilate; - per evitare l'elettricità statica degli indumenti durante il lavaggio in lavatrice, appallottolate più fogli di alluminio usati ed inseriteli nel cestello; 29 4.3 Autoprodurre detergenti ecologici per la casa Nel settore dei prodotti detergenti è oggi disponibile la ricarica, un sistema che permette di vendere prodotti molto concentrati da diluire a casa nel contenitore di plastica che avete acquistato la prima volta al fine di ridurne lo smaltimento, oppure potete sperimentate il sistema di rifornimento automatico alla spina. Tra le principali regole generali per le pulizie ricordatevi di: • eliminare i prodotti superflui, utilizzate solo quelli veramente necessari e quando possibile ricorrere a quelli naturali. 30 •usare panni in microfibra di buona qualità, asciutti per spolverare, bagnati per pulire e sgrassare; non richiedono detersivo e durano molto a lungo, anche lavandoli più volte. •usare stracci ottenuti da vecchie lenzuola o tovaglie; •usare acqua calda: potenzia qualunque lavaggio o detersivo Per quanto riguarda i detergenti di seguito una vasta serie di indicazioni per produrli in casa in modo semplice, ecologico ed economico. Detergente all’aceto Occorrente: aceto di vino ed acqua. Preparazione: recuperate degli spruzzatori (riciclando quelli già esistenti) riempiendoli di acqua con una diluizione del 20%, 30% o 40% di aceto di vino (acido acetico), sarà l’ideale per la maggior parte dello sporco. L’aceto, preferibilmente caldo, spruzzato sui rubinetti è fantastico per lucidare e togliere segni di calcare, nonché pulisce benissimo i vetri ed utilissimo per pretrattare le pentole con residui attaccati sul fondo. Detergente al bicarbonato Occorrente: 40 g bicarbonato di sodio e 450 ml di acqua. Preparazione: il bicarbonato è un altro addolcente naturale dell’acqua utile per eliminare l’unto, nonché economico da usare sia in pasta sia diluito in uno spruzzatore da ½ litro. Agitate bene prima dell'uso. E' igienizzante, sgrassante ed assorbe gli odori; va benissimo per pulire il piano cottura , ricordando al termine di asciugarlo. 31 Ottimo per il lavandino ed i sanitari, poiché è in grado di eliminare le spore fungine dagli interstizi delle piastrelle. Usatelo per pulire il frigorifero eliminerà anche i cattivi odori Detergente per sanitari Occorrente: 250 ml di acqua tiepida, 75 g di acido citrico ed un cucchiaino di detersivo piatti. Preparazione: riempite uno spruzzatore con tutti gli ingredienti ed usatelo secondo necessità. Detersivo per stoviglie Occorrente: 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale fino e 100 ml di aceto bianco. Preparazione: fate a pezzetti il limone eliminando i semi, frullatelo con un po’ d’acqua ed il sale, mettete la poltiglia ottenuta in una pentola, aggiungendo l’acqua e l’aceto e cuocete il tutto per circa 10 minuti, avendo cura di mescolare di tanto in tanto. Quando il composto si è addensato, riponetelo in barattoli ermetici. Ricordate che per un lavaggio normale, sono sufficienti 2 cucchiai di questo detersivo. E’ ideale anche per lavastoviglie, l’importante è non mescolarlo con quello classico, ottimo invece il suggerimento di alternare l’impiego del detersivo ecologico per lavastoviglie con quello tradizionale. Pulisci vetri Occorrente: acqua caldissima con mezzo bicchiere di aceto di vino. Preparazione: passatelo con un panno in microfibra, a seguire una spatola con gomma morbida ed asciugate subito con un panno di tela. Non effettuate questa pulizia al sole altrimenti asciugando, immediatamente, sul vetro si creerebbero antipatici aloni. Ammorbidenti Occorrente: acido citrico 200 g e 800 g di acqua. Preparazione: mescolate il tutto in una bottiglia e versate direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente della lavatrice 100 ml della soluzione, che provvederà a catturare il calcio. Con 5 litri d'acqua e 50 ml di acido citrico il golfino infeltrito tornerà come nuovo, basterà tenerlo in ammollo e poi risciacquarlo in acqua fredda. Detersivo per pavimenti Occorrente: 60 g di sapone di Marsiglia in polvere e 10 g di soda. Preparazione: mescolate il sapone e la soda, che addolcendo l'acqua riduce del 30% la quantità di detersivo, basta un cucchiaio in mezzo secchio di acqua calda per affrontare uno sporco difficile. Brillantante Occorrente: 15% di acido citrico e 85% di acqua. Preparazione: versate mezzo bicchiere della soluzione nell’apposita vaschetta della lavastoviglie. 32 Disgorgante Occorrente: 150 g di sale da cucina, 150 g di bicarbonato di sodio o soda Solvay. Preparazione: versate i due ingredienti insieme nello scarico, ed a seguire immediatamente una pentola di acqua bollente. Utilizzando questo sistema con dosi ridotte e ripetendo la procedura una volta al mese, potrete garantirvi scarichi liberi. Oppure potete utilizzare un misurino di acido citrico ed uno di bicarbonato e versarli insieme nello scarico con acqua calda Candeggiante Occorrente: percarbonato di sodio (puro al 100% e non quello contenente altri componenti e non confondetelo con il perborato). Preparazione: aggiungerne in lavatrice, con temperature di almeno 40°, 1/2 cucchiaio fino a due insieme al sapone, secondo necessità. Grazie alla sua biodegradabilità è un eccellente prodotto per sbiancare, oltreché detergere ed igienizzare attraverso la decomposizione del carbonato di sodio e dell’acqua ossigenata. Sapone da bucato prodotto da olio usato per la frittura Occorrente: 1 kg di olio usato per la frittura (di oliva o anche di semi vari); 300 g acqua; 200 g di soda caustica e 30 g olio essenziale a scelta per profumare. Preparazione: forse non tutti sanno che un litro di olio non rende potabile circa un milione di litri di acqua, quantità sufficiente per il fabbisogno di una persona per 15 anni. Se non volete portarlo in discarica ma riciclarlo e farne un sapone da bucato non dovrete far altro che munirvi di guanti ed occhialini e lavorare in un ambiente ben areato. Procuratevi due pentole in acciaio inox (della capacità di 5 litri e 2 litri), un mestolo in acciaio ed uno in legno, un frullatore ad immersione, una bilancia ed un termometro. Mettete l'acqua nella pentola grande con i bordi alti, versatevi la soda (facendo molta attenzione, perché può provocare bruciature, la temperatura infatti si innalzerà raggiungendo anche 80°C). Aspettate che la temperatura scenda a 45°C, nel frattempo filtrate l'olio usato, con un colino a maglia fitta, e scaldatelo fino alla temperatura di 45°C (fate attenzione poiché non ci vorrà molto tempo). Versate la soda sciolta nell’acqua nella pentola con l’olio (e non l’inverso poiché si potrebbero creare degli schizzi pericolosi), ma solo quando entrambi i liquidi saranno alla temperatura di 45°C. Amalgamate il tutto con la paletta di legno e poi utilizzate il frullatore ad immersione fino a quando non otterrete una miscela che raggiunga il cosiddetto “ nastro”, ovvero il composto sarà così ben amalgamato che sollevando il frullatore vedrete formarsi una scia, un nastro, solo a questo punto potrete aggiungere l'olio essenziale. Mescolate e mettete la pasta ottenuta in contenitori di silicone monodose. Coprite con carta di alluminio e lasciate per 72 ore al caldo sotto una coperta, poi sformate il sapone usando i guanti. Lasciatelo “stagionare” per almeno venti giorni prima di utilizzarlo. Sapone liquido da bucato Occorrente: 300 g di pasta di sapone (autoprodotto come indicato alla ricetta precedente), 2 l di acqua, 20 g di carbonato di sodio (soda solvay), eventualmente aggiungete 20 gocce di olio essenziale di citronella. Preparazione: mettete in una pentola pasta di sapone, soda e acqua e fate bollire per 5 minuti, lasciate a decantare per 24 ore, poi versate l’olio essenziale ed imbottigliate. Pretrattanti per macchie su tessuti Ricordatevi di pretrattare le macchie seguendo questi semplici accorgimenti: acqua minerale gassata per le macchie di vino; acqua e sale per le macchie d'uovo; macchie generiche con sapone di Marsiglia; macchie di frutta con acqua ossigenata a 40 volumi. Per macchie su capi bianchi preparate una pasta con acqua e percarbonato e lasciate agire, per quelle secche utilizzate ammoniaca diluita in acqua. Quelle di grasso necessitano di essere strofinate con amido di mais o di riso in modo da assorbire il grasso in eccesso. Crema per mobili Occorrente: 120 g di cera d’api, 250 ml di trementina, 250 ml di acqua, 50 g di sapone di Marsiglia e 5 gocce di olio essenziale di pino o di eucalipto. Preparazione: sciogliete in una pentola il sapone a scaglie, unite la cera liquefatta, aggiungete trementina ed acqua ed alla fine l’olio essenziale. Conservate in un barattolo dall’imboccatura piuttosto larga, per facilitarne il prelievo con un panno morbido, sfregateci il mobile e ripassate con un panno pulito. Deodorante per l’ambiente Occorrente: 100 ml di acqua, 100 ml di alcol e 10 gocce di eucalipto Preparazione: mettete il tutto in uno spruzzatore, mescolate e vaporizzate nell’ambiente all’occorrenza. Evitate deodoranti sintetici e se ricorrete all’incenso badate bene che gli ingredienti siano solo naturali. 33 34 4.4 Reinventare e riciclare in casa: qualche idea Potete reinventare vecchie scatole, ricoprendole di carta e destinandole a vari usi, oltre ad avere più ordine avrete anche degli oggetti piacevoli ed originali. Riutilizzate i barattoli in vetro, sterilizzandoli torneranno come nuovi, magari basterà solo una etichetta realizzata da voi ed un pezzo di stoffa di scarto per realizzare un grazioso copri tappo da fermare con un nastrino, personalizzando così la vostra marmellata. Riparate quello che è possibile, regalate, prestate e chiedete in prestito, riciclate ma anche reinventate, date sfogo alla vostra creatività ed ai vostri talenti. Carta autoprodotta per pacchetti e biglietti di auguri Occorrente: un po’ di volantini, carta di giornale e cartoncino da raccolta differenziata casalinga, acqua q.b. Preparazione: tagliuzzate la vostra carta, di qualsiasi genere, oppure se volete ottenere dei colori interessanti suddividetela per colore e quando ne avete fatto un buon quantitativo procedete con la preparazione. Mettete la carta nel frullatore, riducete il tutto finemente ed aggiungete acqua q.b. per ottenere una poltiglia semi-densa.Rovesciate il tutto in un colino, ponendo sotto uno strofinaccio, poi disponete il tutto su un fazzoletto aperto sopra ad un asciugamano. Stendete bene l'impasto aiutandovi con un mattarello, in modo da far uscire l'acqua in eccesso. Sollevate il fazzoletto su cui è disposto l'impasto e copritelo con un altro panno di tela, ponetelo quindi su un asse da stiro e passateci sopra il ferro ben caldo fino a far asciugare completamente l'impasto. A questo punto la nostra carta per bigliettini d’auguri personalizzati è pronta.Per fogli più grandi utilizzate un telaio fatto da 4 asticelle di legno, fermate con i chiodi, ed una rete per zanzariere. Procedete come nel primo caso aumentando solo le quantità, staccate con attenzione il foglio di carta dal telaio e stendetelo con cura ad asciugare tra due panni di cotone, pressate per eliminare l’acqua, e poi staccatelo con cura ed appendetelo ad asciugare ad un filo tenendolo con due mollette per il bordo. Una volta asciutto avrete ottenuto la vostra carta pronta per farne pacchi regalo. Potrete personalizzare, o impreziosire, il tutto aggiungendo nel telaio alcuni fiori essiccati o dei fili colorati. Borsa per la spesa Ottime le istruzioni per realizzarla in casa seguendo quelle presenti sul sito: www.portalasporta.it/borse.htm#modelli. Basta un vecchio indumento, o un ritaglio di stoffa dal tappezziere, forbici, ago e filo (o l’aiuto di una macchina per cucire) ed ecco un’originale e robusta sporta personalizzata. 5. RIDUZIONE E CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN CUCINA Produciamo troppi rifiuti e se vogliamo dare una mano dobbiamo cominciare proprio dalla nostra casa, dalla nostra cucina 5.1 Riduzione dei rifiuti Bisogna agire a monte, produrre meno rifiuti non solo è utile all’ambiente ma rappresenta anche un vantaggio per il nostro portafoglio. La riduzione degli sprechi, il consumo responsabile non devono essere più una moda per un’elite ma devono diventare una risposta necessaria alla crisi del mercato e del modello che lo sottende. Le principali raccomandazioni: “non sprecare” e “ridurre i rifiuti”. Di grande aiuto è l’eliminare, il più possibile, l’acquisto di contenitori, cercare di riciclarli in casa, evitare il packaging ed infine smaltirlo correttamente. Secondo il rapporto 2012 "Il riciclo ecoefficiente", di Duccio Bianchi dell’Istituto Ambiente Italia, il settore del riciclo è in buona salute ed ha retto alla crisi meglio degli altri. Ovviamente tra i principali consigli per ridurre i rifiuti concentriamoci sui seguenti: 1) bevi l’acqua del rubinetto; 2) Usa prodotti sfusi ed alla spina; 3) Usa la sporta quando vai a fare spesa; 4) Chiediti prima di buttare qualcosa se puoi aggiustarlo, riutilizzarlo o recuperarlo; 5) Evita l’acquisto di oggetti usa e getta ed evita quando possibile gli imballaggi. 5.2 Riduzione degli sprechi Eccedenze, invenduti, scarti, surplus finiscono tra i rifiuti ma hanno tutti comunque richiesto energia, acqua, terra, risorse e denaro e sono diventati sprechi. Per ogni europeo si calcolano circa 840 kg di cibo all’anno, di cui 560 vengono mangiati e poco meno di 200 kg sprecati nei campi, nelle aziende di trasformazione, nei supermercati ed in particolare almeno 95 kg li acquistiamo personalmente per poi gettarli nella pattumiera. Secondo uno studio della Commissione Europea lo spreco domestico è costato il 27% della spesa destinata all’acquisto dei beni alimentari. E non dimentichiamoci che quando buttiamo nella pattumiera cibo stiamo buttando via un pezzettino della nostra vita e di quella di chi ha lavorato per farlo arrivare fino a noi. Lo spreco ortofrutticolo significa anche spreco di acqua, di chilometri quadrati di terra, di energia e di denaro ed inoltre per smaltire questi rifiuti occorre altra energia, tempo e denaro. Rifletti, quindi, su questi consigli che ci suggerisce Slow Food, nell’opuscolo “Il nostro spreco quotidiano. Come buttar via cibo e risorse”, che possono così sintetizzarsi: “Mangia di meno e meglio, perché altrove c’è chi non ha da mangiare”; “Evita produzioni dissennate che fanno sprecare cibo”; “Compra solo quello che ti serve e, se possibile, direttamente dai produttori”; “Preferisci l’agricoltura sostenibile e di piccola scala”; “Compra più cibi e meno trasformati”; “Impara a cucinare con gli avanzi e gli scarti”. 35 36 5.3 Raccolta differenziata Nel riflettere sulle principali materie oggetto di raccolta differenziata ricordiamoci che l’alluminio, usato per vaschette, lattine, tubetti, bombolette e capsule, non si trova pronto in natura ma si ricava dalla bauxite, un minerale che si deve estrarre in miniera con grande produzione di detriti e di scorie, sottoporre a trattamenti chimici in stabilimenti per ottenere l’allumina e poi inviare in stabilimenti siderurgici, che richiedono molta energia, per lavorarlo e colarlo in stampi per poi utilizzarlo come materia prima. Ricordiamoci che l’alluminio riciclato consuma il 90% di energia in meno, rilascia il 90% di Co2 in meno e non produce detriti di estrazione (secondo un’indagine di Matrec, Banca dati sui materiali, 2007). L’acciaio, utilizzato per la produzione di scatolette di cibo conservato, bombolette, barattoli e capsule, richiede oltre ai minerali di ferro, carbone, acqua e grandi quantità di energia nonché una grande quantità di rifiuti, scorie, emissioni. E’ un materiale totalmente riciclabile soprattutto nel settore trasporti ed edilizia, rispetto all’acciaio vergine benché consenta un risparmio di materia prima del 75% rilascia ingenti quantità di inquinanti tossici. La produzione di plastica richiede molta energia e riversa nell’ambiente numerose sostanze altamente inquinanti, tossiche e cancerogene. Il riciclo è ancora piuttosto basso (per arredamenti da esterni, pavimentazioni, mobili,…). La plastica recuperata si può trasformare in energia: con una bottiglia di plastica si può tenere accesa una lampadina di 60 watt per un'ora. Con venti bottiglie è possibile fare un pile. Negli ultimi venti anni l'uso della plastica nelle automobili è aumentato del 114% e si stima che, senza questo materiale, le auto peserebbero 200 kg in più. Una bottiglia di plastica può rimanere in acqua o sul terreno da un minimo di 100 anni ad un massimo di 1000. Riciclando 1 kg, ovvero 25 bottiglie, di plastica, si risparmiano ben 30 kwh, ovvero l’equivalente consumato da 300 lampadine da 100 W accese per un’ora. Le bioplastiche pur non presentando eccessivi vantaggi per quanto concerne il consumo delle risorse sono da preferire in quanto totalmente biodegradabili. Il vetro è riciclabile un’infinità di volte, mantenendo intatte tutte le caratteristiche, rispetto al vetro vergine, quello riciclato consuma il 25% di energia in meno e rilascia il 40% in meno di gas serra. La carta ha un ciclo di produzione molto pesante in termini ambientali, sia per l’impatto sugli alberi sia per la richiesta di acqua. Inoltre in relazione al grado di sbiancamento può comportare l’utilizzo di numerose sostanze chimiche. Pertanto il suo uso va limitato ed anche il riciclo presenta numerose criticità. Produrre una tonnellata di carta da materia riciclata permette di ”salvare” cinque alberi, fa risparmiare 400.000 litri di acqua, 5.000 kwh di energia. L’ambiente non viene inquinato da tante fasi di lavorazione, con una riduzione dell’inquinamento dell’acqua del 60% e dell’ aria del 15%. Inoltre il procedimento è più economico e la carta può costare di meno (fonte Assocarta). 37 Ovviamente tra le buone pratiche da rispettare in una casa ecocompatibile occorre effettuare sempre un corretto smaltimento dei rifiuti. Ricordate che i rifiuti organici domestici debbono essere insacchettati nelle buste biodegradabili e buttate nel cassonetto marrone. SI DEVONO INSERIRE: alimenti avariati *avanzi di cibo e frutta *bucce di agrumi *carne * cenere di legno (non trattato) in piccole quantità *fiori recisi *escrementi di lettiere di animali domestici *farina *foglie *formaggio* gusci d'uovo *pane vecchio *pasta *peli *pesce *piante da vaso *piume *salumi *salviette di carta *scarti di verdura e frutta *terriccio di vasi *uova *verdura e piccoli cespugli * filtri di tè e camomilla *fondi di caffè. NON SI DEVONO INSERIRE: *rifiuti riciclabili (vetro, plastica, alluminio)*rifiuti tossici e/o nocivi *pannolini *rifiuti non putrescibili Nel cassonetto Plastica SI DEVONO INSERIRE:bottiglie acqua, bibite, succhi, latte, ecc... schiacciate *contenitori di sciroppi, creme, salse, yogurt *dispenser *confezioni rigide per dolciumi (es. scatole trasparenti e vassoi interni ad impronte) *confezioni rigide/flessibili per alimenti in genere (affettati, formaggi...) *buste e sacchetti per alimenti in genere (es. pasta, riso, patatine, salatini, surgelati, caramelle) *vaschette porta-uova *vaschette/barattoli per gelati *contenitori per creme formaggio, dessert *reti per frutta e verdura * film e pellicole *barattoli per alimenti in polvere *contenitori/vasi alimenti per animali *coperchi *cassette per prodotti ortofrutticoli e alimentari in genere * flaconi detersivi, saponi, prodotti per l'igiene della casa, della persona *barattoli per confezionamento di prodotti vari (cosmetici, articoli da cancelleria, salviette umide, detersivi, rullini fotografici) *film e pellicole da imballaggio (anche espanse per imballaggi di beni durevoli) *blister e contenitori rigidi e formati a sagoma (pile, gusci giocattoli, articoli cancelleria gadget, articoli da ferramenta e fai da te) *scatole e buste per confezionamento capi d'abbigliamento *gusci, barre, chips da imballaggio in polistirolo espanso * reggette per legatura pacchi *sacchi, sacchetti, buste ( sacchi detersivi, prodotti per giardinaggio, per alimenti animali) * piatti e bicchieri monouso. NON SI DEVONO INSERIRE: rifiuti ospedalieri *beni durevoli in plastica (elettrodomestici, articoli casalinghi, complementi d'arredo..) *giocattoli *custodie per CD, musicassette, videocassette, DVD *canne per irrigazione *articoli per l' edilizia *barattoli e sacchetti per colle, vernici, solventi *grucce appendiabiti * borse, zaini, sporte *posacenere, portamatite, bidoni e cestini portarifiuti * componentistica ed accessori auto *sacchi per materiale edile (calce, cemento, ecc) * imballaggi con evidenti residui del contenuto (rifiuto pericoloso, non pericoloso, 38 putrescibile)* posate in plastica. Nel cassonetto non ovvero i rifiuti non recuperabili SI DEVONO INSERIRE: accendini -cosmeticiassorbenti - bottoni - floppy disk- calze - giocattolicarta accoppiata - gomma - carta non riciclabile – lampadine - cartacarbone - matite- cassette audio e video - mozziconi i sigarette- cenere di legno trattato - nastro adesivo- cerotti - occhiali- cocci in ceramica - penne- contenitore in cartone delle uova - pettini- contenitore di prodotti non tossici - posate di plasticacontenitore di prodotti non infiammabili - polistirolo- polvere dell’ aspirapolvere porcellana- prodotti per la pulizia della casa - scatole in materiale misto che hanno simboli T e/o F - tubetti di dentifricio (bombolette - terracotta - secchielli/bacinelle spray, vernici o solventi, velenosi e infiammabili). La carta e il cartone vanno depositati nell’apposito cassonetto bianco. SI DEVONO INSERIRE: busta della farina e dello zucchero *fogli di carta e fotocopie *volantini pubblicitari * giornali, riviste e quaderni * libri con copertina non plastificata *cartoni piegati e rotti * tetrapack (cartone del latte). NON SI DEVONO INSERIRE: carte oleate *carte plastificate* cartacarbone, carta da parati * carta vetrata . Il Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, per differenziare correttamente carta e cartone raccomanda che: 1. Il sacchetto di plastica usato per portare la carta al cassonetto apposito non va poi buttato insieme alla carta. 2. Gli imballaggi con residui di cibo o terra non vanno nella raccolta differenziata perché generano cattivi odori, problemi igienici e contaminano la carta riciclabile. 3. I fazzoletti di carta, una volta usati, non vanno nella differenziata. Sono quasi sempre “anti-spappolo” e, quindi, difficili da riciclare. 4. Gli scontrini, le ricevute delle carte di credito non vanno gettati con la carta perché sono fatti con carte speciali (termiche) i cui componenti reagiscono al calore, creando problemi di riciclo. 5. La carta oleata (per esempio quella che contiene focacce, affettati, formaggi) non è riciclabile. 6. La carta sporca di sostanze velenose, come vernice o solventi, non va mai nella raccolta differenziata perché contamina i materiali di riciclo. 7. Il materiale va selezionato correttamente togliendo punti metallici, nastri adesivi e altri materiali non cellulosici, come il cellophane che avvolge le riviste. 8. Le scatole vanno appiattite, gli scatoloni compressi e gli imballaggi più grandi vanno fatti in pezzi per facilitare il lavoro degli operatori della raccolta. 9. Carta e cartone da riciclare vanno depositati all’interno degli appositi contenitori e non lasciati fuori riciclabile 39 5.3 Compostaggio domestico L’umido costituisce circa un terzo dei rifiuti solidi urbani, l’umido dà problemi di percolazione nelle discariche, elevati costi per l’incenerimento, può fermentare e produrre cattivi odori. Il modo migliore per di smaltire i rifiuti organici é trasformarli in una sostanza utile attraverso il processo di compostaggio. Potete utilizzare: -residui di pulizia delle verdure e frutta, generi alimentari - fondi di caffè e tè, fiori appassiti, foglie secche, erba da sfalcio, cartone, carta non patinata - segatura e trucioli provenienti da legno non trattato Il compostaggio omestico è un processo naturale per ricavare del buon erriccio dagli scarti organici di cucina (avanzi di cibo, scarti di frutta e verdura, filtri di caffè e te, ecc.) e del giardino erba, foglie, ramaglie, fiori). Per non creare problemi, come ad esempio cattivi odori ed il proliferare di animali o insetti, è importante controllare e seguire il processo: -preparate il fondo predisponendo un drenaggio con materiale di sostegno (ramaglie e trucioli); -controllate la giusta umidità, nonché il drenaggio; - miscelate per garantire l’aerazione. I vantaggi del compostaggio sono: la riduzione dei rifiuti risolvendo il problema già in casa anche al fine di diminuire i costi di smaltimento e la quantità di rifiuti in discarica; ovvero fornire un fertilizzante naturale utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso; consentire un risparmio economico limitando l’acquisto di terricci e concimi organici. 40 Bibliografia: Arossa A., Il piacere dell'orto. Orto tradizionale, decorativo, urbano, educativo, Slow Food Editore, 2010 AA.VV. , Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità, Politecnico di Milano, 2012 Casali L., Cucinare in lavastoviglie. Gusto, sostenibilità e risparmio con un metodo rivoluzionario, Gribaudo editore 2011 Cavallo R., Meno 100 kg , Edizioni Ambiente, 2011 Centro nuovo modello di Sviluppo, Guida al consumo critico, Ed. Ponte alle Grazie, 2011 Guide al consumo responsabile, a cura di Slow Food Italia, scaricabili da sito: http://www.slowfood.it/sloweb/C2744B880a41b1C0A7myT1FC4402/scarica-leguide-al-consumo-responsabile-slow-food Niola M., Non tutto fa brodo, Il Mulino 2012 Paoletti L., Saponi e detersivi naturali, Arianna editrice, 2011 Pearce F., Confessioni di un eco-peccatore, Edizioni Ambiente, 2009 Petrini C., Buono, pulito e giusto, Einaudi, 2005 Petrini C., Terra madre, Giunti Editore, 2009 Pollan M., Breviario di resistenza alimentare, BUR saggi, 2011 Pollan M., Il dilemma dell’onnivoro, Adelphi, 2008 Segrè, A., Cucinare senza sprechi, Ponte alle Grazie 2012 Sitografia: www.braccianoambiente.it www.comune.bracciano.rm.it www.ecocucina.org www.greenme.it www.ilfattoalimentare.it www.ioricreo.org www.menorifiuti.org www.nonsprecare.it www.portalasporta.it www.ilricicloecoefficiente.it www.slowfood.it www.unannocontrolospreco.it Riciclario. Ricette e consigli ecocompatibili in cucina un progetto di Sandra Ianni per Bracciano Ambiente S.p.A. Con la collaborazione del Comune di Bracciano novembre 2012 41 42