Riciclario
Ricette e consigli ecocompatibili
in cucina
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In occasione della quarta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei
Rifiuti, che si terrà dal 17 al 25 novembre 2012, la Bracciano Ambiente S.p.A. e il
Comune di Bracciano hanno aderito con convinzione al progetto di sensibilizzazione dei
cittadini sulle strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti promosse dall’Unione
Europea, sostenendo ogni azione che, a livello locale, abbia il fine di ridurre la
produzione di rifiuti e che si distingua per originalità e riproducibilità nel lungo
periodo.
Il momento storico che stiamo attraversando, su scala nazionale, impone a tutti una
riflessione: modificare alcuni aspetti del proprio stile di vita all’insegna
dell’economicità e del rispetto per l’ambiente è possibile ed è oggi necessario. Infatti,
ciò che abbiamo spesso considerato ormai uno scarto può essere ancora utilizzato ed
avere tante vite diverse, permettendoci di risparmiare e di inquinare meno l’ambiente
che ci circonda.
Il Parlamento europeo sta lavorando per la riduzione dello spreco alimentare entro
il 2020; questa ambizione richiede sforzi congiunti non solo e non tanto da parte degli
Stati membri, delle Istituzioni e degli Enti a livello locale, ma anche e soprattutto da
parte dei singoli cittadini appartenenti all'Unione. Ciascuno di noi deve chiedersi se gli
alimenti e gli oggetti di uso comune siano già da destinare alla pattumiera, o se sia
possibile utilizzarli ancora una volta. Ed in questo manuale troverete, sicuramente,
interessanti spunti di riflessione e molte idee originali.
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Il presidente della Bracciano Ambiente S.p.A.
Marcello Marchesi
Come Comune di Bracciano nell’aderire alla “Settimana europea per la riduzione
dei rifiuti” ci ha attratto, fortemente, l’idea di un’iniziativa a più mani che potesse
rispondere alla vocazione di sostenibilità che il progetto si pone. I piccoli
comportamenti domestici appuntati in un libretto tornano utili all’occorrenza e per
stare al passo con i tempi, si smaterializzano collocandosi nel web, divenendo fruibili
da ogni dove, così il quotidiano diviene sorprendente, qualcosa che si modifica e
migliora. Uno strumento versatile che possa quotidianamente ispirarci per rendere la
nostra tavola più stuzzicante. Con la collaborazione futura di tutti coloro che avranno
suggerimenti da offrire, che potranno inviare direttamente consigli e ricette al seguente
indirizzo di posta elettronica: [email protected], il presente lavoro varierà
ed accrescerà nel tempo la sua potenziale funzionalità.
Guardiamo un po' al di là del nostro piatto (e del nostro naso) e potremo capire
che ogni nostra scelta alimentare non ha effetto solo sulla nostra salute, ma anche su
quella del pianeta. Preferire prodotti di stagione ed a km 0 comporta un’alimentazione
attenta all'ambiente “riducendo” il nostro carico sul mondo, ci “sostiene” verso
un'alimentazione sana e riesce a farci “recuperare” qualcosa, e in tempi di crisi di
certo non guasta.
Ridurre i rifiuti prima di tutto, accorgersi che è possibile subito dopo aver letto i
consigli raccolti in questo “Riciclario”. Le esperienze tramandate e rinnovate dalle
attuali tecnologie ci faranno riscoprire modalità ormai desuete, ma quanto mai
convenienti sotto diversi aspetti. Lo spreco lungo la filiera agroalimentare italiana
raggiunge un valore così abbondante, sia in termini assoluti che relativi alla produzione
totale e al consumo effettivo, questo ha ovviamente un impatto economico altrettanto
rilevante. Il cibo gettato via è un problema ambientale, sociale ed economico enorme in
un momento in cui i prezzi delle materie prime aumentano, le riserve alimentari
mondiali si assottigliano.
Sono le piccole azioni quotidiane, i gesti che ognuno di noi può compiere che
tracciano la differenza. In un mondo che consuma rapidamente le risorse naturali della
terra che non si riproducono con la stessa velocità, in cui i ritmi frenetici
accompagnano le nostre giornate, è proprio l’acquisizione dell’abitudine, prima ancora
della cultura della differenziata, che può effettivamente dimostrarsi nodale per
raggiungere quegli obiettivi di responsabilità che potranno contribuire a garantire la
salvaguardia dell’ambiente.
L’Assessora all’Ambiente
Paola Lucci
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Introduzione dell’autrice
dell’autrice
“Riciclario” è un’iniziativa volta a sensibilizzare la riduzione dei rifiuti,
degli scarti e dei consumi negli ambienti domestici. Consigli e suggerimenti,
semplici e facili da mettere in pratica, sintetizzati in una pubblicazione aperta alla
collaborazione dei lettori che lo desiderano attraverso l’inoltro di consigli o
ricette all’apposito indirizzo di posta elettronica. L’idea prende avvio dalla
riflessione sui risultati di uno studio dell’Unione Europea, che evidenzia, in Italia,
uno scarto alimentare pari a quasi 32 milioni di tonnellate all’anno, per la
maggior parte attribuibile alla grande distribuzione ed alle mense, ma per la
restante metà gettato dalle famiglie. Inoltre recenti studi della FAO affermano che
soltanto riducendo gli sprechi si potrebbero nutrire 3 miliardi e mezzo di persone
nel mondo. Bastano solo queste due considerazioni ad indurci a fare qualcosa e a
cercare anche nella nostra casa, nella quotidianità, delle soluzioni per prevenire o
ridurre gli sprechi. Attraverso le ricette della tradizione, la trasformazione degli
avanzi, l’uso degli scarti ed alcuni piccoli accorgimenti ciascuno di noi può fare
la propria parte e contribuire a ridurre sensibilmente gli sprechi ed i rifiuti.
Riciclare, ridurre, riusare e risparmiare, questi i verbi sui quali porre la
nostra attenzione. Ricette realizzate con scarti, ovvero parti ancora edibili dei
nostri comuni sprechi, ed una cucina degli avanzi ci forniscono l’opportunità di
contribuire con le nostre scelte quotidiane in cucina ad un sistema più
ecosostenibile. Seguire inoltre delle semplici regole, come l’approvvigionarsi,
principalmente, sui mercati locali; rispettare la stagionalità negli acquisti di
verdure e di pesce; ridurre il consumo di carni da allevamenti ad elevato impatto
ambientale, o di specie in via di estinzione; è davvero un modo per fare del bene a
noi stessi ed al nostro pianeta.
Il presente lavoro non si sostanzia in uno dei tanti ricettari, ma ha
l’ambizione di porsi come un piccolo vademecum per ridurre tutti i consumi e gli
sprechi nella nostra cucina ed incentivare comportamenti ecosostenibili anche
attraverso semplici suggerimenti che vanno dalle ricette all’autoproduzione di
ortaggi, dalla realizzazione di detergenti per la casa alla riduzione dei rifiuti, dal
risparmio di acqua ed energia a quello del nostro portafoglio. Questo ricettario, o
meglio riciclario, è uno strumento per riscoprire nuovi e vecchi saperi, ma anche
per riflettere su uno stile di vita ecocompatibile, oggi più che mai necessario e di
estrema attualità.
Sandra Ianni*
RICICLARIO. RICETTE E CONSIGLI ECOCOMPATIBILI IN CUCINA
Prefazione
Introduzione
Indice
1. IN CUCINA: BUONE PRATICHE e CONSIGLI
1.1 Approvvigionamento
1.2 Conservazione
1.3 Stagionalità
1.4 Cotture
2. RICETTE PER IL RIUSO DEGLI AVANZI E DEGLI SCARTI ALIMENTARI
2.1 Declinazioni del pane: ricette e ricicli
2.2 Primi piatti riutilizzando gli avanzi
2.3 Verdure e carni avanzate? Non si butta nulla!
2.4 Dolcissimi ricicli
2.5 Conserve fatte in casa
3. PRODUZIONI CASALINGHE
3.1 Orto in balcone o in giardino
3.2 Rimedi naturali per le piante
3.3 Raccolta di erbe spontanee
3.4 Preparazioni casalinghe: dallo yogurt ai liquori
4. IN CUCINA: COME RISPARMIARE ENERGIA e ACQUA, RIDURRE CONSUMI E
SPRECHI
4.1 Risparmiare l’acqua
4.2 Riduci, ripara, riusa e ricicla
4.3 Autoprodurre detergenti ecologici per la casa
4.4 Reinventare e riciclare in casa: qualche idea
5. RIDUZIONE E CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN CUCINA
* Sociologa, esperta in cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche,
sommelier, gastronoma, collabora a riviste, guide e quotidiani.
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5.1
5.2
5.3
5.4
Riduzione dei rifiuti
Riduzione degli sprechi
Raccolta differenziata
Compostaggio domestico
Bibliografia e Sitografia
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1. IN CUCINA:
CONSIGLI
BUONE
PRATICHE
e
Cucinare è l’unico modo sicuro per prendere le redini della
vostra alimentazione e della vostra salute. Accertatevi di
mangiare cibo vero e non sostituti pseudo alimentari, olii
malsani, zuccheri e sale in eccesso. Dalla cucina comincerete a prendervi cura
anche del pianeta, eviterete gli sprechi limitando la produzione di rifiuti, cercando
di contenere gli sperperi energetici ed incentivando il riciclo.
1.1 Approvvigionamento
E’ nostro dovere di cittadini responsabili conoscere la provenienza e la qualità di ciò
che acquistiamo ed è un nostro diritto essere informati. Non dimentichiamo mai che
ciò che mangiamo ha riflessi diretti sulla nostra salute e su quella dell’ambiente.
Quando facciamo la spesa cerchiamo di essere vigili, curiosi, lungimiranti e
soprattutto cerchiamo di combinare al meglio responsabilità e piacere.
E’ buona regola differenziare le fonti di approvvigionamento della spesa. Tra le
differenti modalità di approvvigionamento la G.D.O., ovvero la grande distribuzione
organizzata, può costituire a volte occasione di particolari e vantaggiose offerte.
Ovviamente tali offerte sono possibili perché si fa ricorso a centrali di acquisto, a un
forte potere contrattuale nei confronti delle aziende, tempi di pagamento agevolati e
ad un alto flusso di cassa. Fate però attenzione all’acquisto d’impulso; un’ottima
strategia è quella di studiare le offerte sui depliant, redigere una lista ed acquistare
solo ciò che veramente occorre o era stato preventivato. Altra opportunità di
approvvigionamento è costituita dall’adesione ad un G.A.S. (gruppo di acquisto
solidale): questo determina un’organizzazione razionale della spesa settimanale,
evitando acquisti inutili, ma soprattutto imballaggi ed involucri, dispendio di
carburante, tempo e denaro. Ci si può inoltre organizzare per degli acquisti
cumulativi; recandosi presso i mercati locali o direttamente dai produttori, ad
esempio per gli acquisti di olio e di vino, per fare delle piccole scorte; eviterete così
di pagare di più per l’imballo, diminuendo gli involucri e pagando di meno il
prodotto, ma anche garantendovi al contempo, un prodotto del vostro territorio.
Potete comperare frutta e verdura fresca a peso oppure scegliere le confezioni già
pronte in vassoi di polistirolo coperti da film plastico. Ma cosa succede a quel
vassoio non appena arrivate a casa? E perché adeguarsi alle quantità dei
preconfezionati? Spesso sovradimensionate alle nostre esigenze. A volte sono anche
confezioni sicure e comode, che però fanno crescere la quantità di rifiuti della nostra
pattumiera. Quando è possibile cercate di scegliere del cibo prodotto localmente ed
acquistatelo direttamente dal produttore, evitando così intermediazioni, spunterete
un prezzo più vantaggioso e, al tempo stesso, al produttore verrà garantita la giusta
remunerazione per il suo lavoro. E’ così possibile rifornirsi di un prodotto fresco, sia
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esso convenzionale o biologico, e sostenere l’economia locale. Non dimenticate,
quando andate a fare la spesa, di chiedere notizie su come è stato coltivato o prodotto
il cibo che acquistate; non lasciatevi guidare esclusivamente dalla pubblicità e dalla
moda; leggete sempre le etichette, ed in quest’ultimo caso evitate, se possibile, quei
prodotti che hanno una sequela infinita di ingredienti, scegliete quelli con il minor
numero di additivi e con la scadenza più lunga e soprattutto non scordate mai di
portare la vostra sporta.
Ricordatevi, sempre, di fare degli acquisti ragionati, questo vi farà spendere
meno, vi consentirà un prodotto di maggiore qualità, vi prenderete cura della
vostra alimentazione, e quindi, della vostra salute ed inquinerete meno.
1.2 Conservazione
Cercate di non esagerare nelle quantità da acquistare, separate la verdura dalla
frutta, poiché quest’ultima produce un gas, l’etilene, che facilita la marcescenza.
Rispettate l’ordine della temperatura nel frigorifero posizionando nella parte più
fredda le carni ed in quella meno fredda le verdure. Nel riporre i cibi assicuratevi
che siano tutti ben chiusi per evitare contaminazioni che facilitano la formazione di
muffe o la proliferazione di batteri. Non mettete pietanze calde nel frigo ma fatele
prima raffreddare. Quando vi cimentate in preparazioni molto lunghe ed elaborate
aumentate le dosi e surgelate dei piatti già pronti che potrebbero esservi d’aiuto
nell’apprestare cene all’ultimo momento. Mi riferisco ad esempio a lasagne, sughi
elaborati, melanzane alla parmigiana, stracotti, polpette o spezzatini. In tal modo
utilizzerete olio per una frittura molto consistente, la teglia più grande nel forno che
cuocerà a pieno carico, userete la stessa energia per cuocere maggiori quantità di
cibo. Quando lo ritenete opportuno ricorrete al sottovuoto e se avete fatto provviste,
o acquistato troppo, o vi avanza qualcosa, surgelate.
1.3 Stagionalità
Comprate sempre e solo prodotti di stagione che oltre ad offrire un sapore ottimo
evitano la climatizzazione di serre, l’irrigazione forzata, e il conseguente
inquinamento del suolo e delle falde per l’utilizzo di pesticidi e concimi, nonché
dispendi di energia. Evitate l’acquisto di pere dall’Argentina o di fragole a Natale,
prodotti che hanno percorso troppi chilometri o la cui produzione ha inquinato troppo
senza alcuna buona ragione. Cosa dire del gusto di un pomodoro a gennaio? Non ha
il sapore e la fragranza di quello estivo e quindi perché non riscoprire il ritmo della
natura e gustare delle ottime e salutari brassicacee? La destagionalizzazione della
tavola rischia di diventare sempre più ripetitiva e monotona, come ad esempio tanti
menù di ristoranti che in tutte le stagioni propongono melanzane, zucchine, pomodori
e peperoni. Tali pietanze mi pongono sempre dei grandi dubbi e soprattutto mi
fanno riflettere sul perché e sull’inutilità di una simile proposta, frutto di una sciocca
e superata idea di consumismo: avere tutto, subito ed in qualsiasi stagione.
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E se cominciassimo, invece, a reimparare il desiderio di un prodotto nella sua
naturale stagionalità? La produzione di verdure, frutta ed ortaggi è già di per sé
perfetta nel suo alternarsi ed inoltre ci permette negli acquisti di stagione di spuntare
dei prezzi veramente vantaggiosi oltreché una fragranza strepitosa.
1.4 Cotture
Con l’acqua utilizzata per lessare le verdure potrete cuocervi la pasta, magari con un
condimento in tema sfruttando il calore residuo, oppure realizzare un risotto
riutilizzandola al posto del brodo di cottura. Ricordate che l’acqua utilizzata per
lessare la pasta è un ottimo detersivo per lavare i piatti e non dimenticate mai il
coperchio sulla pentola per ridurre sia i consumi sia il tempo di cottura. Per le
lunghe cotture soprattutto dei legumi utilizzate la pentola a pressione che riduce i
tempi e di conseguenza richiede meno energia. Nel prepararli ricordatevi di metterli
a bagno la sera precedente, cambiando l’acqua, e di salarli solo a fine cottura per
evitare che la buccia esterna indurisca. Privilegiate in generale cotture brevi che
rispettino il più possibile le proprietà nutritive degli alimenti, cercate di sfruttare
quelle multiple con cestelli per cuocere al vapore, pentola a pressione che oltre a
risparmiare tempo vi daranno un piatto più ricco di nutrienti e soprattutto di sapore.
Preferite pentole e padelle con pareti spesse per le lunghe cotture, pareti sottili per
scaldare in fretta. Raggiunta l’ebollizione, non dimenticate di spostare la pentola sul
fuoco più piccolo o di abbassare la fiamma eviterete ulteriore spreco di energia.
Potrete, inoltre, seguendo le ricette proposte in questa pubblicazione sfruttare il
vapore prodotto dalla vostra lavastoviglie. Non dimenticate il coperchio sulle
pentole che velocizzerà la preparazione ed al contempo vi farà risparmiare energia.
Utilizzando il forno mettete a cuocere più teglie, evitate di aprirlo in continuazione
o utilizzate il microonde, che cuoce in meno tempo del forno tradizionale ed
utilissimo per scaldare e scongelare. Nelle fritture preferite olio extravergine di oliva
e olio di arachidi che hanno un punto di fumo elevato ovvero sopportano
temperature elevate ed il relativo olio esausto potrà essere utilizzato, come spiegato
nelle prossime pagine, per autoprodurre un sapone da bucato in casa.
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2. RICETTE PER IL RIUSO DEGLI AVANZI E
DEGLI SCARTI ALIMENTARI
Le eccedenze generate dalla filiera agroalimentare, secondo
un recente studio del Politecnico di Milano, ammontano in
Italia a circa 6 milioni di tonnellate, pari al 17 % dei consumi
alimentari annui pari a 101 kg pro capite. Per quanto
concerne lo spreco alimentare presso il consumatore le bevande rappresentano la
categoria merceologica con maggiore incidenza, seguita dal fresco (25%) e dai
generi alimentari a lunga conservazione. Più della metà dello spreco è costituito
dagli avanzi di cibo portato in tavola e non consumato.
Tutta la cucina popolare, a qualsiasi latitudine, prevede ricette che hanno come
obiettivo quello di evitare gli sprechi. Dalle nostre parti: frittate, insalate, polpette e
pietanze a base di pane raffermo hanno la facoltà di trasformare “avanzi” che
altrimenti andrebbero nella pattumiera. Cucine di altri paesi e zone geografiche ci
fanno scoprire come ad esempio i baccelli dei legumi freschi, o le foglie delle
cipolle fresche, possano diventare ingredienti gustosi di minestre, frittate e tanto
altro ancora. Riciclare è un’arte, ma occorre anche buon senso soprattutto nella
conservazione degli avanzi, che vanno conservati, meglio se in un contenitore
chiuso, in frigorifero e riutilizzati con un ulteriore passaggio in cottura. Per quanto
riguarda gli scarti sono da utilizzare solo le bucce di frutta e ortaggi da agricoltura
biologica.
Dopo aver cucinato con avanzi e scarti è veramente appagante vedere i commensali
soddisfatti, sapendo di non aver speso molto per la spesa o di aver utilizzato gli
ingredienti a disposizione. Con un po’ di fantasia e di buona volontà anche chi
lavora e torna a casa tardi la sera, può mangiare bene, spendendo il giusto e senza
ricorrere a cibi già pronti che devono rappresentare per una corretta e salutare
alimentazione soltanto un’eccezione e non la regola. Cucinare, non lo
dimentichiamo mai, è un atto d’amore nei confronti di noi stessi, dei nostri
famigliari e degli ospiti. Leggendo le prossime pagine scoprirete ricette, della
tradizione o intuizioni originali o creative, per “riciclare” gli avanzi o per utilizzare
gli scarti ma sempre al fine di realizzare piatti decisamente gustosi. Solitamente le
ricette riferiscono dosi relative a quattro persone.
2.1 Declinazioni del pane: ricette e ricicli
Alcuni consigli prima di tutto: conservate il pane in un sacchetto di stoffa, si
manterrà più a lungo. Preferite il pane a lievitazione naturale, può durare oltre una
settimana, evitando sprechi e favorendo la digeribilità. Ricordatevi che il pane
sciapo oltre che appartenere alla nostra tradizione locale è il più indicato per chi
soffre di ipertensione o per chi vuole limitare l’assunzione giornaliera di sodio. E’
ridondante dire che è facilissimo riciclarlo con delle bruschette, molto appetitose se
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arricchite da olio, aglio, capperi e pomodorini. Il modo più banale, ma utilissimo,
per utilizzare il pane secco, è grattugiarlo. Tra l'altro, acquistarlo già imbustato costa
molto di più e ci pone il problema dello smaltimento del sacchetto, nonché darà un
tocco finale a preparazioni elaborate e gustose da fare in forno se arricchito da erbe
aromatiche. Una delle ricette più facili ed economiche per fare una pasta con il pane
grattugiato appetitosa ed economica è senz’altro la seguente: in una padella scaldate
olio extravergine, un pezzetto di peperoncino, uno spicchio di aglio e due alici salate
diliscate (o sottolio) schiacciandole con una forchetta. Contemporaneamente in
un'altra padella fate rosolare 8 cucchiai di pane grattugiato con 4 cucchiai di olio
mescolando continuamente. Scolate la pasta al dente e versatela nella padella con le
alici mescolate ed aggiungete il pane grattuggiato, già saltato con l’olio, e servite
immediatamente.
Riciclario.
Ricette e consigli ecocompatibili in cucina
Pancotto
Ingredienti: pane raffermo, acqua, aglio, parmigiano grattugiato, olio extra
vergine di oliva e sale. Preparazione: fate a pezzi il pane raffermo e mettetelo a
cuocere in una pentola con acqua salata. Quando il composto inizia a bollire va
continuamente rimestato per evitare che si attacchi al fondo. Cuocete finché non
assume una consistenza cremosa, versate nei piatti ed aggiungete olio e parmigiano.
Acquacotta
Ingredienti: un kg di verdure miste di stagione (soprattutto cicoria, cime di rapa
ed erbe spontanee), 8 fette di pane casereccio raffermo, 4 uova, 3 patate, una
costa di sedano, qualche rametto di mentuccia, una cipolla, uno spicchio di
aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 2 cucchiai di pecorino grattugiato,
sale e peperoncino. Preparazione: pulite e spezzate tutte le verdure, preferibilmente
selvatiche magari raccolte da voi, mettetele in una grande pentola e ricopritele con
due litri di acqua, aggiungete il sale ed il peperoncino solo al termine della cottura.
Dopo circa 30 minuti, aggiungete alla zuppa in ebollizione un uovo sgusciato a
persona e portate a cottura. Distribuite il pane raffermo tostato nelle scodelle e
ricopritelo con la zuppa ben calda spolverando il tutto con pecorino ed olio.
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Crostini alla romana
Ingredienti: pane (4 tipo sfilatino raffermo o 8 fette di pane casereccio), 4
bocconcini di
fior di latte, 4 alici sott’olio, 50 g di burro, sale e
pepe.Preparazione: tagliate il fior di latte a fette piuttosto spesse, disponetelo sul
pane, salate e pepate. Mettete in forno già caldo a 250° C fin quando il formaggio
inizierà a filare ed il pane sarà croccante. Nel frattempo in un padellino, sciogliete a
fuoco basso il burro e le alici che serviranno per irrorare i crostini direttamente sul
piatto del commensale.
Polpette di pane
Ingredienti: qualche fetta di pane raffermo, ½ bicchiere di latte, 2 uova, mezzo
spicchio di aglio, prezzemolo, formaggio grattugiato, noce moscata e sale.
Preparazione: riducete il pane in pezzettini e lasciatelo ammorbidire nel latte per
circa mezz'ora, quindi strizzatelo bene e mettetelo in una ciotola. Aggiungete gli
altri ingredienti ed amalgamate l'impasto con le mani e formate delle piccole
polpettine da riporre in frigo per almeno un'ora. Friggetele con olio extravergine di
oliva e servitele calde.
Panzanella ricca
Ingredienti: pane raffermo, 200 g di pomodorini, 200 g di tonno, una cipolla
rossa, 10 olive, una costa di sedano, 10 foglie di basilico, olio, sale e pepe.
Preparazione: immergete alcune fette di pane raffermo in acqua per un quarto d'ora,
quindi strizzatelo e lavoratelo con le mani per ridurlo in poltiglia, conditelo con
pomodorini, sedano e cipolla rossa, tonno, olio extravergine d'oliva, sale, pepe e
foglie di basilico.
Pappa al pomodoro
Ingredienti: 400 g di pane raffermo, 400 g di pomodori pelati, un litro di brodo, 10
foglioline di basilico, un porro, un bicchiere di olio extravergine d'oliva, sale e
pepe. Preparazione:
fate soffriggere
il porro,
aggiungete i pomodori pelati e fate cuocere per 15
minuti. Versate il brodo caldo, aggiungete un po' di sale
e pepe ed il basilico tritato finemente. Quando il sugo
sarà cotto, immergetevi il pane a fette, o a cubetti, e
lasciatelo cuocere per 10 minuti.Una volta ultimata la
cottura, lasciate riposare per almeno 20 minuti, quindi
mescolate bene il tutto con una frusta e servite a tavola
con un filo d'olio a crudo ed un pò di pepe.
Salsa verde
Ingredienti: 200 g di pane raffermo bagnato in mezzo bicchiere di latte, 150 g di
olio, un tuorlo di uovo sodo, un cucchiaio di aceto, uno spicchio d’aglio spremuto,
un filetto di acciuga. Preparazione: mettete la mollica di pane imbevuta nell’aceto
e poi strizzatela, unitevi l’aglio spremuto, l’acciuga, il prezzemolo tritato, l’ olio,il
tuorlo sodo; frullate il tutto, aggiungete l’olio, amalgamate bene ed utilizzate la salsa
per condire carni o patate lesse.
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2.2 Primi piatti riutilizzando gli avanzi e gli scarti
Come sfruttare pasta, polenta o riso avanzati da un pasto precedente unendo della
salsa di pomodoro o della besciamella. Oppure ottenere gustose minestre
aggiungendo alcune cucchiaiate di sugo o dei legumi avanzati il giorno prima, come
ad esempio: lenticchie, fagioli o piselli.
Minestra del giorno prima
Ingredienti: un litro di acqua, alcune cucchiaiate di legumi o di sugo avanzati,
una patata, olio extra vergine, parmigiano grattugiato, un cucchiaio di pasta corta
o riso per persona. Preparazione: mettete in una pentola un litro di acqua, una tazza
di verdure o legumi avanzati del giorno prima (fagioli o zucchine o piselli) una
patata e, quando sarà cotta, schiacciatela con una forchetta; aggiungete una manciata
di pasta corta o del riso per ogni commensale e terminate con un’abbondante
spolverata di parmigiano grattugiato ed un giro di olio a crudo.
Concentrato di brodo vegetale
Ingredienti: 200 g di foglie e scarti di sedano, 200 g di carote e/o bucce di carote e
pomodoro, 200 g di cipolle, 300 di zucchine (o altri ortaggi avanzati, o oggetto di
sovrapproduzione nel vostro orto), 70 g di gambi di prezzemolo, 10 foglie di
basilico, due rametti di rosmarino, 15 foglie di salvia, 500 g di sale, due cucchiai
di olio extra vergine ed un cucchiaio raso di curcuma. Preparazione: recuperate
tutti gli ortaggi a disposizione e sminuzzateli molto finemente, metteteli in una
pentola di acciaio insieme all’olio ed al sale, quindi coprite e fate cuocere per
un’ora. Frullate e rimettete sul fuoco finché il tutto non si sarà addensato. Potete
anche surgelare in piccoli contenitori per avere questo concentrato vegetale sempre
a portata di mano.
Zuppa di foglie di cipollotto
Ingredienti: 750 ml di brodo vegetale, 200 g di croste di
formaggio tipo grana o parmigiano, la parte verde di quattro
porri, 4 fette di pane, 4 cucchiai di formaggio grattugiato, olio
extravergine, sale e pepe. Preparazione: lavate e bene i
cipollotti, tagliateli dove inizia la parte verde e conservate
quella bianca per altre ricette. Affettate sottilmente la parte
verde e fatela rosolare in una pentola con due cucchiai di olio.
Nel frattempo pulite con la lama di un coltello la superficie
esterna della crosta del grana o del parmigiano che avrete nel
tempo messo da parte e conservato in frigo. Lavate bene le
croste e unitele a pezzetti alle foglie di cipollotto. Coprite con il
brodo e cuocete in pentola a pressione per 20 minuti dal fischio;
fate uscire il vapore e mettete in ciotole con una spolverata di
parmigiano, una macinata di pepe, un filo d’olio e fettine di pane tostato.
Polenta pasticciata
Ingredienti: fettine di polenta avanzata, gorgonzola piccante, 20 g di porcini
essiccati, uno spicchio di aglio, olio extra vergine di oliva. Preparazione: ricavate
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dalla polenta avanzata delle fette o fatene dei medaglioni, grigliateli in forno con dei
pezzetti di gorgonzola piccante. Fate rinvenire dei funghi porcini essiccati in acqua,
strizzateli e passateli in una padella con olio extravergine ed aglio ed aggiungeteli
sulle fette grigliate.
2.3 Verdure e carni avanzate? Non si butta nulla!
Verdure di stagione e nel caso in cui la ricetta contenga anche bucce vi
raccomandiamo solo quelle da agricoltura biologica. Alcuni suggerimenti per
utilizzare un gran numero di uova e preparare piatti da surgelare o da mangiare
successivamente come ad esempio frittatine o gustosi soufflé. Tenete sul balcone
alcune piantine di erbe aromatiche, darete ad ogni piatto un profumo particolare ed
un tocco estetico, risparmierete evitando di comperare erbe aromatiche in
contenitori di plastica, vetro o polistirolo a prezzi esosi. Ricordatevi che comprare
secondo la stagionalità vi farà risparmiare. Tra le carni non dimenticate i tagli meno
preziosi che vi consentiranno delle gustose ricette della tradizione (coda, trippa,
interiora, ecc. ecc.), evitate tra il pesce da acquacoltura quelli da allevamenti
intensivi, come ad esempio i gamberetti dall’Indonesia ed il salmone dal Cile,
comincerete così, partendo dalla vostra tavola, a fare la vostra parte per la
salvaguardia della terra. Evitate il consumo di specie a rischio di estinzione come
ad esempio: tonno rosso, pesce spada, bianchetti e datteri di mare. Preferite i
molluschi ed i pesci meno conosciuti ma non per questo meno interessanti dal
punto di vista gastronomico come ad esempio: zerro, sgombro, sugarello, pesce
serra, tonno alletterato, lampuga e pagello oltre alle specie dei nostri laghi e
sempre con un occhio alla stagionalità dell’offerta. Non dimenticate gli ottimi e
nutrienti legumi, cercate soprattutto le specie autoctone e riscoprirete i sapori
dimenticati: dalla cicerchia alle lenticchie locali.
Sformato di cavolfiore
Ingredienti: 600 g di foglie e gambi di cavolfiore, 2 patate, 5 uova, 50 g di pane
raffermo, 80 g di formaggio grattugiato di varie tipologie, latte q.b., pane
grattugiato, burro, sale, pepe e noce moscata. Preparazione: cuocete le patate
intere e con la buccia ed in un secondo momento aggiungete il cavolfiore.
Raggiunto il tempo di cottura fate raffreddare gli ortaggi e poi passateli al mixer.
Aggiungete il formaggio, il pane ammollato nel latte e le uova ricordando di
montare separatamente gli albumi a neve ed aggiungerli all’ultimo momento, dopo
aver condito e ben mescolato il composto. Versare il tutto in uno stampo
rettangolare con i bordi altri, ben imburrato e cosparso di pane grattuggiato,
aggiungetene un cucchiaio anche sulla superficie, mettete qualche fiocchetto di
burro ed infornatelo a 180°C per circa 40 minuti.
Insalata di patate alle foglie di ravanelli
Ingredienti: le foglie di un mazzetto di ravanelli, un ravanello, 600 g di patate,
uno spicchio d’aglio, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Preparazione:
cuocete le patate intere e con la buccia fatele raffreddare. L’ideale è cuocerle con il
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cestello per la cottura al vapore in pentola a pressione così da
combinare i benefici della cottura a vapore con i vantaggi della
pentola a pressione.Poco prima di servire l’insalata di patate,
sbucciatele e tagliatele a cubetti. Tritate finemente le foglie di
ravanello ben lavate ed asciugate. In una ciotola mescolate il
trito con lo spicchio d’aglio spremuto, l’olio, il sale e il pepe.
Unite il pesto alle patate e mescolate delicatamente, impiattate e
decorate con fettine di ravanello.
Sformato di gambi e foglie
Ingredienti: gambi e foglie esterne di 4 carciofi, gambi e foglie di due cime di
broccoli, 2 uova, un pizzico di noce moscata, 2 cucchiai di pangrattato, erbe
aromatiche e scorze d’arancia per decorare (facoltative), burro per ungere gli
stampini, un cucchiaio di olio, uno spicchio d’aglio, sale e pepe. Preparazione:
lavate e tagliate in grandi pezzi le foglie, i gambi di carciofo e quelli di broccolo. In
una pentola a pressione scaldate l’olio e fatevi rosolare per qualche minuto lo
spicchio d’aglio. Aggiungete le verdure e lasciate cuocere per qualche minuto
mescolando. Salate, pepate e coprite con acqua, meglio se brodo o acqua di cottura,
chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere 30 minuti dal fischio. Sfiatate la
pentola e scolate le verdure, conservando però l’acqua per altre preparazioni.
Passate gli ortaggi al passaverdura in modo da ottenere una crema, unitevi le uova
ed un pizzico di noce moscata. Imburrate gli stampini e rivestiteli con un leggero
strato di pangrattato. Mettete il composto negli stampini e infornate a 180°C per 20
minuti circa.
Involtini di verza
Ingredienti: una verza riccia, 300 g di avanzi di carne, un panino bagnato nel
latte, prezzemolo, un uovo, una tazza di besciamella, olio extravergine, noce
moscata e parmigiano grattugiato. Preparazione: togliete alla verza una dozzina di
foglie tenere e scottatele qualche minuto in acqua bollente salata. Tritate gli avanzi
di carne, unitevi il panino strizzato, il prezzemolo, il formaggio grattugiato, l'uovo,
il sale. Mettete un poco di composto su ogni foglia, arrotolatela e fermatela con uno
stuzzicadenti. Mettete in una teglia dell’olio e sistemate gli involtini ricoprendo con
la tazza di besciamella, una grattugiata di noce moscata e di parmigiano ed infornate
a 180° con il grill acceso per venti minuti.
Verdure ripiene di carne
Ingredienti: peperoni rossi e gialli, uova, grana
padano, passata di pomodoro, sale, pepe,
prezzemolo, pane raffermo, pane grattugiato, olio
extravergine di oliva. Preparazione: Utilizzate la
carne avanzata dalla grigliata (salsicce, spiedini,
bistecche), procedete con il togliere le eventuali ossa
e passatela nel tritatutto per ottenerne un composto
macinato. Secondo il quantitativo di carne pulite
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peperoni gialli e rossi, privati dei semi e divisi in senso longitudinale. Unite le uova,
il pane raffermo precedentemente ammollato nel latte, poi grana, prezzemolo e
pepe. Mettete il composto nei peperoni farcendoli fino alla superficie, aggiungete
qualche cucchiaio di sugo su ogni peperone, un’abbondante spolverata di pane
grattugiato ed irrorate con olio extra vergine di oliva. Mettete in forno già caldo per
45 minuti a 180° C ed accendete il grill gli ultimi minuti di cottura.
Insalata di coniglio
Ingredienti: avanzi di coniglio arrosto, una pianta di lattuga, qualche acciuga
diliscata e dissalata, un cucchiaio di capperi, due gambi di sedano, un finocchio,
origano, sale, olio extra vergine ed aceto. Preparazione: mettete in un insalatiera le
foglie di lattuga, il coniglio avanzato a fette, tutte le verdure a pezzi, le acciughe, i
capperi ed insaporite con origano, olio, aceto e sale
Pesce marinato
Ingredienti: mezzo kg di pesce fresco misto, fritto avanzato, 250 cl di aceto, un
rametto di rosmarino, 1 spicchio d’aglio, tre foglie di salvia, tre fette di limone, ½ l
di acqua, peperoncino q.b. Preparazione: consente che il pesce fresco, di acqua
dolce o di mare, avanzato possa venir conservato o riciclato preparandolo in
marinata. Mettete in una pentola, l’acqua con l’aceto ed all’ebollizione spegnete il
fuoco. Aggiungete il rosmarino, la salvia, l’aglio sbucciato, i pezzetti di peperoncino
ed il limone affettato. Lasciate raffreddate e poi versate in un barattolo di vetro a
chiusura ermetica dove avrete sistemato e ben pressato il pesce fritto. Chiudete e
lasciate riposare per almeno due settimane prima di consumare, si mantiene molti
mesi se conservato al buio ed in un luogo fresco.
Idea di mare
Ingredienti: 16 cozze, 16 vongole, 200 g di filetto di pesce a vostra scelta, 2
spicchi d’aglio, 2 scalogni, 4 rametti di prezzemolo, olio extravergine, ½ bicchiere
di vino bianco, sale e pepe. Preparazione: utilizzate quattro vasetti di vetro con
chiusura ermetica, di almeno 350 ml di capienza ciascuno. Suddividete gli
ingredienti nei vasetti completando con il vino bianco, l’olio, il sale e il pepe.
Chiudete bene i vasetti e metteteli in lavastoviglie, al termine del programma di
lavaggio estraete i vasetti e servite subito.
Palline di formaggio
Ingredienti: 150 g di scarti di sedano (foglie e parti apicali), 100g di gorgonzola
stagionato, un pugno di nocciole ed uno di pistacchi Preparazione: frullate il
sedano con il gorgonzola e create delle piccole palline, ponetele un quarto d’ora in
frigo a rassodare. Riducete in granella le nocciole ed i pistacchi e conservateli
separatamente. Dividete a metà le palline, una parte passatela, facendole rotolare, in
un piatto con granella di nocciole e l’altra nella granella di pistacchi.
Soufflé di avanzi di legumi
Ingredienti: avanzi di legumi cotti, una tazza di besciamella, 2 uova, formaggio
grattugiato, sale e pepe. Preparazione: passate al passaverdura i legumi avanzati (o
con ortaggi: carote, cavolfiori, piselli o finocchi avanzati). Unitevi la besciamella, i
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tuorli, il formaggio, il sale e il pepe. In ultimo montate gli albumi a neve e uniteli al
composto. Riempite uno stampo imburrato, solo per 2/3 della capacità e mettete in
forno per circa mezz'ora a 180°C.
Uova al vapore
Ingredienti: 2 uova sode, 6 olive nere, un ciuffo di prezzemolo, olio extravergine,
qualche cappero, sale e pepe. Preparazione:
la cottura andrà fatta in lavastoviglie e quando
il ciclo di lavaggio e asciugatura sarà
terminato estraete il vasetto. Otterrete un
uovo sodo ma, comunque, morbido.Potete
consumarlo subito o conservarlo in frigorifero
per qualche giorno. Utilizzatelo per preparare
una salsa da servire con crostini di pane come
antipasto aggiungendo olive tritate finemente,
prezzemolo e capperi, olio extravergine, sale e pepe.
Frittata con le patate
Ingredienti:4 patate di media grandezza (o riciclate le patate avanzate), 6 uova, 2
cucchiai di parmigiano reggiano, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e sale.
Preparazione: tagliate le patate a piccoli dadini, scaldate in una padella l’olio e
fatele rosolare. Appena si saranno imbiondite aggiungete le uova che avrete sbattuto
con il parmigiano. Fate cuocere da entrambi i lati e servite caldissima.
Frittata di baccelli di fave
Ingredienti: 200 g di baccelli di fave, 2 uova, 1/2 limone, olio extravergine, una
cipolla piccola, sale e pepe. Preparazione: lavate bene i baccelli, eliminate il
picciolo, togliete i filamenti laterali, e tagliateli a cubetti. Sbucciate la cipolla e
tagliatela a fette sottili, soffriggetela in una padella con un filo d’olio. Quando
questa è dorata aggiungete i baccelli ed un po’ d’acqua. Coprite con un coperchio e
lasciate cuocere 10 minuti. Nel frattempo sbattete le uova, aggiungete del di succo
di limone e sale. Lasciate intiepidire ed infine unite alle uova. Scaldate un cucchiaio
di olio nella padella e versatevi il composto di uova e baccelli, lasciate cuocere a
fuoco basso fino a quando l’uovo si sarà rappreso, girate la frittatina e lasciatela
cuocere qualche minuto anche dall’altro lato.
Soufflé di formaggio
Ingredienti: 200 g di avanzi di formaggi diversi, 3 uova, besciamella, un pugno di
pangrattato, tre cucchiai di parmigiano grattugiato e noce moscata q.b.
Preparazione: unite il composto di burro e farina con il latte caldo e cuocete la
besciamella. Toglietela dal fuoco ed unitevi gruviera e parmigiano grattugiati;
regolate di sale ed insaporite con noce moscata. Aggiungete i tuorli e, molto
delicatamente, gli albumi a neve. Imburrate uno stampo, cospargetelo di pangrattato
e versatevi il composto. Cuocete in forno a 180° C per mezz'ora e servite
immediatamente.
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2.4 Dolcissimi ricicli
Dopo le feste sono rimasti pandori, Panettoni o Colombe? Vi
è avanzato del cioccolato delle Uova di Pasqua o
semplicemente i biscotti spezzati o qualche rimasuglio di corn
flakes? Non resta che…riciclare!
Biscotti alla frutta
Ingredienti: 50 g di bucce di mela, 100 g di farina integrale, 100 g di fiocchi di
corn flakes (scarti), 30 g di uvetta, 50 g di zucchero, un uovo, un cucchiaino di
lievito per dolci, un cucchiaio di burro fuso e latte q.b. Preparazione: mescolate
tutti gli ingredienti ed aggiungete un cucchiaio di burro fuso e latte q.b. a rendere
morbido l’impasto. Fate riposare in frigo per un’ora e poi disponete su una teglia
formando dei piccoli mucchietti, mettete in forno caldo a 180°C fino a doratura per
circa 15 minuti.
Cereali al cioccolato
Ingredienti: 300 g di cioccolato fondente o al latte (per riciclare le uova di
Pasqua) e 500 g di corn flakes. Preparazione: sciogliete il cioccolato in una terrina
nel microonde a temperatura bassa fino al punto in cui sarà liquefatto. Togliete dal
forno mescolate ed aggiungete i cereali, mescolate ancora e preparate con un
cucchiaio dei piccoli mucchietti ponendoli su di un vassoi a rapprendere in frigo
fino al momento di portarli in tavola.
Panettone o Colomba alla crema
Ingredienti: Panettone o Colomba avanzati, preparare una crema con 3 uova, 4
cucchiai di zucchero, un cucchiaio di fecola, ½ litro di latte e ½ litro di panna da
montare. Preparazione: riciclate il dolce delle feste avanzato, spezzettatelo senza
particolare cura e sistematelo in una pirofila abbastanza alta. Scaldate il forno e
portatelo a 180°C, nel frattempo preparate la crema ed unitevi la panna montata,
realizzando così una crema Chantilly che verserete sul dolce, infornate per 10
minuti e servite immediatamente.
Mousse di bucce di mele e pere agli agrumi
Ingredienti: le bucce ed i torsoli di 5 mele e 5 pere da agricoltura biologica, un
limone, 60 g di zucchero, un pizzico abbondante di cannella in polvere.
Preparazione: Mettete da parte le bucce e i torsoli di 5 mele e 5 pere, ad esempio
conservandoli in freezer mano a mano che li accumulate; eliminate i semi,
aggiungete il succo di limone ed anche un cucchiaio di scorza tagliata a fili sottili;
aggiungete lo zucchero, la cannella e mettete in un contenitore ermetico nella
lavastoviglie a pieno carico.Terminato il lavaggio con un frullatore ad immersione
riducete il tutto in purea e servitela calda con una spolverata di mandorle oppure
mettete a raffreddare in freezer per un paio d’ore ed accompagnatela con avanzi di
gelato alle creme o yogurt .
Torta dolce di pane raffermo
Ingredienti: 400g di pane raffermo, 4 dl di latte, 3 uova, 150 g di zucchero, 3
cucchiai di rum, 60 g di uvetta, un limone, due cucchiai di cacao in polvere, 2
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mele, un pugno di noci sgusciate. Preparazione: sbattete le uiova , unite il latte ed
aggiungete il pane, mescolate e lasciate riposare un paio d’ore. Sminuzzate il utto ed
aggiungete se occorre altro latte, l’uvetta ammorbidita nel rum, la scorza del limone
ed il cacao, le noci e le mele tagliate a pezzetti . Imburrate una teglia del diametro di
26 cm ed infornate per a 180 °C.
Scorze d’arancia caramellate
Ingredienti: 200 g di scorze di arancia biologica utilizzata per la spremuta e
precedentemente ben lavata, 200 g di zucchero, 140 g di acqua. Preparazione:
incidete le bucce delle arance che utilizzerete poi per la spremuta, ricavandone delle
barchette con un coltellino affilato. Sbollentate le scorze per 3 minuti in acqua
bollente, scolatele e tuffatele in un'altra pentola con acqua bollente e poi scolatele,
ripetete questa fase complessivamente per tre volte. Portate ad ebollizione l’acqua e
lo zucchero, diventato trasparente immergetevi le scorze per 20 minuti e poi
spegnete e lasciatele raffreddare. Ponete le scorze ad asciugare su un foglio di carta
forno e cospargetele di zucchero. Una volta asciutte conservatele in un barattolo a
chiusura ermetica.
2.5 Conserve fatte in casa
L’estate sicuramente è il periodo più adatto per fare delle conserve, per serbare
durante tutto l’anno il sapore ed il gusto delle verdure e della frutta. Comperando
durante il momento di massima produzione, si spunteranno tra l’altro ottimi prezzi.
Pomodori, melanzane, zucchine, funghi, tutto si può trasformare in una squisita
conserva. Le conserve si possono mantenere per circa un anno, in luogo fresco,
asciutto e possibilmente al buio, ma solo se i barattoli in cui sono contenute sono
perfettamente sterilizzati e chiusi. Per sterilizzare i barattoli occorre innanzitutto
lavarli bene e poi immergerli in una grande pentola d’acqua fredda da mettere sul
fuoco e lasciarla bollire per circa 15 minuti. Successivamente i barattoli vanno
prelevati con delle pinze da insalata e disposti rovesciati su un telo pulitissimo,
insieme ai coperchi, pronti ad accogliere immediatamente le conserve. Se si tratta
di marmellate potete poi capovolgerle per cinque minuti e poi riposizionarle in
posizione corretta. Mentre se si tratta di preparazioni a base di verdure potete
procedere con una cottura ‘in vaso’. Le verdure e gli ortaggi vanno tagliati e
disposti nel barattolo, a strati con sale, spezie e aromi, chiusi ermeticamente in una
pentola riempita d’acqua per 2/3 messi a bollire sul fuoco. Il tempo di preparazione
è di circa mezzora, ma può essere anche un po’ più lungo a seconda della tipologia.
Si consiglia di estrarre tutti i barattoli e lasciarli raffreddare su un piano della cucina
finchè non raggiungeranno la temperatura di circa 40 °C (quando riuscirete a
stringerli tra le mani senza scottarvi) e poi rinserirli nella pentola con l’acqua usata
in precedenza, riaccendete il fuoco e fate bollire per circa dieci minuti questo
consentirà con maggiore sicurezza di distruggere eventuali spore presenti.
Giardiniera in agrodolce
Ingredienti bio: 300 g di foglie e gambi di cavolfiore, 300 g di bucce di carota, 300
g di foglie esterne di finocchio, 1/2 l di aceto di vino bianco, 75 g di zucchero, una
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foglia di alloro, qualche grano di pepe nero e sale. Preparazione: lavate e
asciugate gli ortaggi biologici, tagliate le bucce delle carote a fiammifero, i gambi
del broccolo e le foglie del finocchio a bastoncini. In una pentola versate lo
zucchero e 50 ml di acqua, cuocete a fuoco medio fino ad ottenere un caramello.
Appena lo zucchero comincerà ad imbrunire spegnete ed unite l'aceto, ½ l di acqua,
l'alloro, il pepe ed un pizzico di sale. Riportate ad ebollizione, quinti unite le carote,
lasciate cuocere per circa 10 minuti e scolate. Utilizzate lo stesso liquido e versate il
gambo e le foglie di cavolfiore a bastoncino e lasciate cuocere per circa 10 minuti.
Scolate e ripetete la stessa operazione anche per i finocchi cuocendoli per circa 9
minuti. Per tutti e tre gli ortaggi controllare la cottura in modo che risultino
croccanti ma non crudi. Disponete le verdure in una teglia e versatevi sopra il
liquido di cottura, lasciate marinare fino all'utilizzo.
Peperoni in conserva
Ingredienti: 2 kg di peperoni gialli e rossi, 3/4 l di aceto, un bicchiere di vino
bianco,un bicchiere di olio,un bicchiere di zucchero, 3 cucchiai colmi di sale fino
e due chiodi di garofano. Preparazione: lavate e pulite i peperoni, tagliateli a
pezzi e metteteli nei barattoli; fate bollire tutti gli ingredienti e versateli caldi sui
peperoni. Metteteli in un barattolo a chiusura ermetica e riponetelo in frigo.
Salsa agrodolce alla buccia d’arancia
Ingredienti: scarto della spremuta di 4 arance, 3 scalogni, 4 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di aceto, un cucchiaino di zenzero grattugiato, un pizzico di
peperoncino, un cucchiaino di sale. Preparazione: in una pentola mettete il
peperoncino e lo zenzero macinati, unite l’aceto, lo scalogno tritato, due cucchiai
d’acqua e lasciate cuocere per qualche minuto. Lavate bene la scorza dell’arancia
(senza scartare la parte bianca) e tagliatela a dadini, unite lo zucchero e lasciate
cuocere per circa 40 minuti mescolando di tanto in tanto. Al termine della cottura
suddividete la composta in vasetti sterilizzati, chiudeteli con coperchi a tenuta
ermetica e rovesciate i vasi. In questo modo si creerà il sottovuoto e i vasetti si
conserveranno a lungo. Gustatela con formaggi a pasta molle e pane croccante.
Confettura di pesche
Ingredienti: 1 kg di pesche, 600 g di zucchero, una confezione di pectina ed il
succo di limone. Preparazione: lavate e tagliate le pesche (o altra frutta di stagione)
a pezzetti, aggiungete il succo del limone e mettete sul fuoco lasciando cuocere per
circa 10 minuti. Con un mixer ad immersione tritate il composto grossolanamente e
dopo aver aggiunto lo zucchero fate bollire per 5 minuti circa. Quando la
marmellata ha raggiunto la giusta consistenza, toglietela dal fuoco, versatela
bollente nei vasi sterilizzati, tappateli, poneteli per soli cinque minuti capovolti.
Conservateli al fresco in dispensa. L’uso della pectina consente di ridurre
notevolmente i tempi di preparazione ed i costi energetici.
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3. PRODUZIONI CASALINGHE
L’autoproduzione rappresenta un’alternativa molto importante per
prenderci cura della nostra salute, per risparmiare e diminuire i
rifiuti.
3.1 Orto in balcone o in giardino
Avere la possibilità di coltivare in proprio i vegetali che servono all’alimentazione
famigliare è certamente uno dei modi più facili per risparmiare e per sapere cosa
veramente mettiamo nel piatto. Chi ha la fortuna di possedere un orto, o soltanto un
balcone, può cimentarsi con questa attività. Un hobby che coinvolge sempre di più, si
parla di quattro italiani su dieci. Diffusi anche gli Orti Urbani, da Londra a New
York, attraverso una progettazione condivisa e basata sulla coltivazione
naturale, che oltre a produrre cibo, creano una maggiore integrazione e
cooperazione tra i cittadini. Soprattutto se si tiene presente che nel 2025
più del 50% della popolazione vivrà in aree urbane e, quindi, il cibo
costituirà una delle maggiori necessità. A tal fine se avete bisogno di
consigli o volete approfondire le vostre conoscenze per realizzare l’
autoproduzione consultate il sito Grow the Planet, una community
dedicata alla coltivazione dell’orto ed alla sostenibilità ambientale al
seguente indirizzo: http://beta.growtheplanet.com/index.php/it/
Se quello a disposizione è, per ora, soltanto un balcone non scoraggiatevi
e, senza esagerare, cominciate in primavera a coltivare delle erbe
aromatiche, come ad esempio: salvia e rosmarino nelle posizioni più
soleggiate, basilico (ricordate di cimarlo per avere una produzione per tutta
l’estate), prezzemolo, erba cipollina, aneto, maggiorana, timo, santoreggia
(che allontana i pidocchi e gli afidi), origano, menta e nepitella (ovvero la
nostra mentuccia).Vi regaleranno ottimi aromi per i vostri piatti
diminuendo al contempo le quantità di condimenti, in particolare di sale e
grassi, e non scordate i coloratissimi peperoncini utili anche in cucina
oltreché belli da vedere sul vostro davanzale. Provate a cimentarvi in
coltivazioni molto semplici; tanto per cominciare: insalata da taglio, pomodori,
fragole e zucchine ma anche agrumi e frutti di bosco in vaso. Riciclate contenitori
obsoleti, magari ridipingendoli o decorandoli con il decoupage, preparate il terreno
con: 10% di sabbia e argilla espansa o ghiaia; 50% di terra comune ed il 40% di
terriccio da giardino o da compost, preparato da voi o dal vostro vicino di casa.
Potete aggiungere un pugno di cenere di legna ed uno di stallatico, riempite fino a
due centimetri dal bordo, innaffiate e dopo qualche giorno metterete a dimora le
piantine. Potete disporre due piante di zucchine in un contenitore di circa 80 cm,
meno spazio è sufficiente per i pomodori (ad esempio la varietà Piccadilly), le
zucchine saranno pronte 30 giorni dopo il trapianto, dopo 40-60 giorni pomodori,
con quest’ultimi fate attenzione a non eccedere con l’acqua e ponetegli accanto
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sedano o basilico, consociazione consigliata anche in agricoltura sinergica. Grandi
soddisfazione con misticanza e rucola, piantate da seme o da piantina in un
contenitore piuttosto largo, o con i ravanelli anche se occorre tener conto del loro
ciclo veloce per cui conviene seminare a scaglioni ogni 15 giorni per avere sempre
qualcosa da raccogliere. Il cavolo nero toscano un ortaggio antico caratterizzato da
una foglia larga di color verde scuro con riflessi bluastri, può essere posto uno per
vaso, avendo radici superficiali non necessita di contenitori particolarmente
profondi. Per completare il vostro orto in balcone potreste prevedere anche i
fagiolini nani sistemando tre piante in un vaso da 20 cm o carote in un vaso largo e
ricco di sabbia. Prima dei rigori invernali non dimenticate la valerianella e le bietole
da taglio, i finocchi ed i cavoletti di Bruxelles.
Per risparmiare l’acqua è consigliabile l’utilizzo di impianti a goccia, programmabili
con timer che, dotati di tubi con ugelli dosatori, sono molto comodi e consentono
risparmi notevoli, nonché riutilizzare, quando possibile, l'acqua impiegata per lavare
frutta e verdura. Per quanto riguarda la frutta, sicuramente è utile un limone in vaso
che vi garantirà tutto l’anno una produzione sufficiente per la vostra famiglia,
mentre di grande impatto estetico, sarà la coltivazione delle fragole in appositi vasi
con tasche, piante molto facili da riprodurre da propaggine.
3.2 Rimedi naturali per le piante
Per evitare l’utilizzo di prodotti chimici ricordate che tagete e calendula, deliziosi
fiori di colore arancio, oltreché decorativi sono utili contro i nematodi, in quanto
producono essudati radicali a loro sgradevoli. La calendula è molto apprezzata dalle
sirfidi, come il fiordaliso e l’ortica, le cui larve si nutrono di afidi. Il nasturzio, nelle
varietà nane, è un'annuale molto apprezzabile nell'orto poiché attira insetti
impollinatori, ha esigenze compatibili con buona parte delle orticole, si presta bene
come bordura ed in più è una pianta edibile (foglie, boccioli e fiori!) ed al tempo
stesso tiene lontano gli afidi. Tra le piante più apprezzate dalle api la lavanda e le
aromatiche in generale che sembra tengano lontani ospiti meno graditi come
cavolaie ed altri insetti dannosi. Inoltre l’odore della maggiorana e della lavanda
disturba moltissimo le formiche. Se proprio volete scovarle da dietro un mobile
un’esca infallibile è costituita da una spugna imbevuta di acqua e zucchero. Mentre
se avete necessità di allontanarle basta versare un consistente strato di talco, le
disturberà costituendo così un ecologico ed efficace dissuasore.
3.3 Raccolta di erbe spontanee
Potete apprendere dagli amici, o in appositi corsi, a riconoscere le erbe
spontanee, o i funghi, può essere vantaggioso e piacevole. Cicoria,
borragine, ramolacci, more di rovo, fiori di finocchietto selvatico,
mentuccia, asparagi selvatici, germogli di luppolo o crescioni
arricchiranno i vostri piatti. Oltre ad ottenere degli splendidi carciofi
alla romana con l’aroma di mentuccia ed una braciola di maiale in
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padella con i fiori di finocchio che avrete raccolto personalmente, potrete
recuperare un moto di ri-radicamento al territorio, di rispetto della stagionalità,
dei ritmi naturali, dei modi e dei tempi della natura.Ed il sapere ed apprendere
che ci sono basi comuni su cui appoggiarsi sicuramente rafforza, aggrega,
consente il confronto e lo scambio, favorendo un grande arricchimento tra
persone e comunità.
3.4 Preparazioni casalinghe: dallo yogurt ai liquori
Alcune semplici preparazioni da fare in casa senza grandi e specifiche attrezzature
magari riciclando qualche litro di latte avanzato o qualche bicchiere di birra ma
anche procedimenti per mantenere il lievito madre o per preparare liquori da scarti
edibili di ortaggi usati in cucina..
Yogurt
Ingredienti: 2 l di latte biologico di mucca intero, un vasetto di yogurt bianco
naturale e biologico da 125 g. Preparazione: occorrono una pentola d’acciaio, con
capacità di almeno 6 litri, alcuni barattoli di vetro, un mestolo ed un cucchiaio
d’acciaio, una scatola di legno, o di cartone, con coperchio ed un vecchio maglione.
Lasciate a temperatura ambiente latte e yogurt, quest’ultimo con la data di
produzione molto vicina a quella dell’acquisto per ottenere fermenti lattici molto
vitali. Portate ad ebollizione il latte, diminuite la fiamma e fatelo cuocere per circa
dieci minuti. Lasciate raffreddare fino a raggiungere la temperatura di 42°C,
eliminate la pellicola creatasi con la cottura, versate lo yogurt nella pentola ed
amalgamate il tutto. Travasate il composto nei vasetti puliti, fino a 2 cm dal bordo, e
sigillateli accuratamente affinché non entri aria. Riponete i barattoli nella scatola
avvolgendoli con il maglione, quindi, coprite con il coperchio e riponete al buio in
una zona calda. Dopo 6 ore lo yogurt sarà pronto; andrà conservato in frigorifero, al
fine di bloccare la fermentazione. Si potrà mantenere per almeno sette giorni,
superati i quali potrete utilizzarlo per creare ulteriore yogurt.
Formaggio fresco e ricotta
Ingredienti: un litro di latte avanzato e due cucchiai di succo di limone.
Preparazione: portate alla temperatura di 80° C il latte, aggiungete il succo di
limone e mescolate. Fate colare il tutto filtrando
attraverso un colino, trascorsi circa 30 minuti
riponete i fiocchi di latte in un piatto, copriteli e
metteteli in frigo a riposare alcune ore. Con il siero
potete, infine, ottenere della ricotta aggiungendo
150 ml di latte. Portate poi ad ebollizione e, pian
piano, vedrete affiorare la ricotta che prelevata con
un mestolo forato metterete in uno scolapasta, sul
cui fondo avrete messo un telo di cotone pulito.
Riponetela in frigo alcune ore prima di consumarla. Ovviamente tali preparazioni
devono essere consumate in tempi brevi.
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Lievito naturale
Non solo per il piacere di produrlo in casa ma anche per avere un pane buono, sano
e profumato. Molto spesso prodotti etichettati come integrali o che costano più
degli altri: fette biscottate, crackers, prodotti da forno, biscotti e dolci, nella maggior
parte dei casi, sono prodotti con farina raffinata industrialmente (la cosiddetta 00) a
cui viene aggiunta una crusca finemente rimacinata, ossia un residuo della
lavorazione di raffinazione. Talvolta ci troviamo davanti ad un “falso pane
integrale” reperibile in ogni supermercato, ha un colore chiaro, dato dalla
raffinazione della farina, con punti scuri dovuti alla crusca aggiunta. Mentre un
autentico pane integrale ha un colore scuro ed omogeneo, ed un sapore
incomparabile. Quindi non resta che provare con la produzione casalinga, e perché
non cimentarsi con quella del lievito madre, o pasta acida. Cercate tra i vostri amici
e troverete sicuramente qualcuno disposto a regalarvene un vasetto per iniziare.
Riposta in frigo la pasta madre vi consentirà di produrre un ottimo pane e prodotti
da forno dovete solo mantenerlo attraverso la cosiddetta pratica del rinfresco.
Rinfresco del lievito madre
Ingredienti: 150 g di pasta madre, 60 g di acqua e 90 g di farina. Preparazione:
Mettete in un barattolo a chiusura ermetica il lievito e l’acqua, mescolate ed
aggiungete la farina. Lasciate riposare a temperatura ambiente per circa venti
minuti, mescolate nuovamente, chiudete e riponete il barattolo in frigorifero. Per far
rimanere vivo il lievito, più volte a settimana, aprite il barattolo per far fuoriuscire i
gas, mescolate e soprattutto praticate, almeno ogni sette giorni, nuovamente il
rinfresco.
Pane con lievito madre
Ingredienti: 150 g di pasta madre, 270 g di acqua, 450 g di farina, ½ cucchiaino
di zucchero (o di malto), un cucchiaio raso di sale (se gradito). Preparazione:
aggiungete alla pasta madre, l’acqua e la farina, potrete scegliere quella che
preferite, biologica o meno, ed arricchire il tutto con farina di avena per facilitare la
lievitazione soprattutto in inverno, oppure kamut o farina integrale. Lasciate
lievitare circa 6 ore, o anche tutta la notte e secondo i vostri tempi; il pane sarà più
digeribile e leggero. Infornate in forno ventilato già caldo a 180°C per 35 minuti;
lasciate raffreddare nel forno spento con la porta socchiusa ed avrete un ottimo e
fragrante pane. Potrete poi arricchire la preparazione con tanti altri ingredienti: noci
o olive, semi di sesamo o di lino; ma anche colorarlo con curcuma o con farina
essiccata di spinaci e per le forme potrete dare sfogo alla vostra creatività. Il pane
così realizzato in casa, con farine miste di tipo “0”, manitoba e integrale macinata a
pietra, costerà circa 1,50 €/kg, contro i 3,50 € al kg di quello convenzionale, ed i
6/7€ al kg di quello biologico che si trovano in panetteria.
Ovviamente con questa pasta potrete preparare anche maritozzi, torte rustiche,
grissini e pizza. In quest’ultimo caso aggiungendo ottimi ingredienti come olio
extravergine di oliva, pomodoro e mozzarella avrete un pasto, sano, gustoso ed
economico.
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Lievito per dolci
Ingredienti: 100 g di cremor tartaro, 45 g di bicarbonato di sodio e 55 g di
amido di mais o di frumento. Preparazione: mettete in un barattolo a chiusura
ermetica gli ingredienti mescolandoli bene. Prima di utilizzarlo ricordatevi sempre
di mescolarlo, la quantità necessaria per un impasto che richiede circa 500 g di
farina è di 3 cucchiaini da tè rasi. Oltre ad aver risparmiato avrete meno involucri
da riciclare.
Gelatina di birra (o di vino)
Ingredienti: 50 cl di birra o di vino avanzati, 150 g di zucchero, 4 g di agar agar in
polvere. Preparazione: Versare il liquido in una pentola ed aggiungere lo zucchero,
lasciar riposare alcune ore. Prelevare mezzo bicchiere di liquido in cui sciogliere
l’agar agar. Mettere la pentola sul fuoco e portate quasi ad ebollizione ed ogni tanto
mescolate. Preparate piccoli vasetti in cui versare la gelatina, dopo averli lavati e
sterilizzati. Quando la soluzione è vicino al punto di ebollizione togliere per un
momento la pentola dal fuoco e mentre mescolate versateci la gelatina preparara in
precedenza. Versatela lentamente per evitare la formazione di grumi.
Rimettere la pentola sul fuoco e far bollire dolcemente per due minuti, continuando
a girare, poi spegnere. Invasettare e procedere alla sterilizzazione. Ottima per
accompagnare antipasti e formaggi stagionati.
Liquore al carciofo
Ingredienti: 200g di foglie di carciofo, una bottiglia di Marsala (o un moscato
liquoroso), 20 cl di alcool buongusto, 400 g di zucchero, 50 cl d'acqua.
Preparazione: lavate le foglie più dure e di scarto dei carciofi e mettetele in un
contenitore di vetro a chiusura ermetica.Aggiungete il Marsala (o un moscato
liquoroso), agitate e lasciate riposare in un luogo fresco per tre settimane. Fate
bollire lo zucchero con l'acqua fino a completo scioglimento, lasciatelo raffreddare e
nel frattempo filtrate il Marsala attraverso una garza. Aggiungete l'alcool e lo
sciroppo, agitate bene, trasferite in una o più bottiglie ed aspettate un mese prima di
consumarlo.
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4. IN CUCINA: COME RISPARMIARE
ENERGIA e ACQUA. RIDURRE CONSUMI E
SPRECHI
Gettare del cibo significa sprecare anche l’energia e l’acqua servita per produrlo,
trasformarlo, distribuirlo e smaltirlo. Secondo il Libro verde dello spreco in Italia:
l’energia è stato stimato un consumo pari al 3% del consumo energetico agli
sprechi alimentari, pari ai consumi energetici annuali di 1,6 milioni di italiani. Nel
Libro blu dello spreco in Italia: l’acqua emerge come dietro ad ogni pasto ci siano
enormi quantità di acqua, circa 3600 l/g per un’alimentazione a base di carne o
2.300 per una dieta vegetariana; nel 2010 oltre 200 milioni di mc sono stati sprecati,
pari alle esigenze annuali di quasi 3 milioni di italiani
4.1 Risparmiare l’acqua
Il consumo di acqua in Italia si attesta intorno ai 92 mc annui per abitante, un valore
superiore alla media europea. Ogni italiano consuma mediamente per le sole
necessità domestiche 213 l quotidiani, l’equivalente di due vasche da bagno. Molti
sono gli usi che fanno scorrere una quantità impressionante di acqua: 40-50 l in
cucina per cucinare e lavare le stoviglie; dagli 8 ai 30 l ogni volta che azioniamo lo
sciacquone; 100 l per un bagno nella vasca; 50 l per la lavastoviglie; 170 l per la
lavatrice a ciclo completo a 90 °C mentre solo 2 l sono utilizzati quotidianamente per
bere. Risparmiare acqua diventa quindi un imperativo ecologico, i consumi domestici
di acqua si possono ridurre anche del 50% senza limitare il benessere attraverso
comportamenti che, una volta interiorizzati, diventano automatici e non richiedono
più alcuno sforzo, come ad esempio:
• Non aprire l’acqua al massimo e non lasciarla scorrere è il principio base.
• Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti ( basta un bicchiere d’acqua per
sciacquarli anziché i 15 che scorrono).
• Lavare i piatti mettendoli in una bacinella, evitando il getto continuo del
rubinetto, e chiudendo l’acqua ogni volta che si interrompe il risciacquo per
riporre la stoviglia.
• Far la doccia anziché il bagno in vasca significa usare 50 litri invece di 100.
• Far funzionare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico poiché il consumo di
acqua è lo stesso.
• Riciclare l’acqua della bollitura della pasta per lavare i piatti: essendo ricca di
amidi, oltre a far risparmiare l’acqua, sgrasserà le stoviglie, risparmiando anche
sul detersivo.
• Lavare le verdure lasciandole immerse nell’acqua, anziché farla correre a lungo,
poi sciacquarle velocemente sotto un getto, ed utilizzarla per annaffiare orto e fiori,
risparmiando così circa 3000 litri l’anno.
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Alcuni accorgimenti tecnici consentiranno un ulteriore risparmio idrico in casa
come ad esempio:
• installare riduttori di flusso o rompigetto areati: si tratta di semplici e poco
costosi apparecchi che miscelano aria all'acqua in uscita, consentendo di ridurre
drasticamente i consumi, anche del 40%, senza diminuire il comfort;
• controllare la funzionalità dell’impianto idrico, verificando che a rubinetti chiusi
il contatore non giri; riparate subito eventuali perdite dai rubinetti, poiché 90
gocce al minuto in un anno fanno ben 4.000 litri;
• ridurre la portata dello sciacquone, che consuma almeno il 30% dell’acqua
domestica.
Un discorso a parte merita l’acqua da bere, di tutta l’acqua
potabile che noi italiani consumiamo, solo una minima parte
serve per dissetare il corpo. Spesso ci orienta all’acquisto di
acqua in bottiglia, in Italia ci sono circa 260 marche di acque
minerali che vendono oltre 10 miliardi di litri all’anno a 38
milioni di italiani (65 % della popolazione per 270 litri a testa).
Il fatturato è di circa 3 milioni di euro, una produzione tra le più
alte al mondo. La legge italiana è, paradossalmente, molto più
permissiva nei parametri di qualità per le acque in bottiglia,
rispetto a quelle del rubinetto: per esempio per le acque in bottiglia non c’è l’obbligo
di segnalare in etichetta una eventuale presenza di ammoniaca, nitriti, nitrati,
manganese, nichel, rame, zinco;per quanto riguarda l’arsenico, il mercurio, il
piombo, l’antimonio e il cadmio c’è l’obbligo di segnalare la presenza solo quando
nell’acqua minerale si raggiungono concentrazioni considerate velenose.
Bevete l’acqua pubblica, se possibile, è veramente l’unica a chilometro zero, basta
aprire il rubinetto e non servono contenitori.
L’indagine, svolta dalla rivista Altroconsumo, evidenzia come per lavare le stoviglie
utilizzate in un giorno da quattro persone si utilizzano mediamente: sessanta litri
d’acqua, se a mano sotto l’acqua corrente; venti litri circa, a mano con una
bacinella; sedici in media con lavastoviglie di classe A e con programma eco. Per
limitare i consumi della lavastoviglie si consiglia di: spegnere la lavastoviglie subito
prima dell’inizio dell’asciugatura in modo da risparmiare circa il 45% di energia
rispetto al ciclo completo. Per un risparmio effettivo è importante che la
lavastoviglie sia utilizzata sempre a pieno carico, che si prediligano lavaggi a bassa
temperatura e detersivi vegetali al 100% biodegradabili. Ricordate che con la
lavastoviglie è anche possibile cucinare, come ben descritto nel libro di Lina
Casalis, ciò è possibile in quanto il vapore che si sviluppa all’interno
dell’elettrodomestico mentre svolge il ciclo di lavaggio è molto simile a quello che
si sprigiona nella cottura a vapore, quindi, perché non sfruttarlo per cuocere?
Evitate di usare il brillantante, ma solo mezzo bicchiere di aceto, utilizzate vasetti di
vetro ermetici o sacchetti per il sottovuoto adatti alla cottura. Cosa cucinare, direte
voi? Praticamente tutto: ortaggi, frutta, carne, pesce, provate soltanto a sostituire
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tutti i passaggi di una ricetta con cottura al vapore, metteteci un po’ di fantasia ed il
gioco è fatto, ovviamente insieme a stoviglie perfettamente pulite.
Un altro elettrodomestico fondamentale in cucina è costituito dal frigorifero,
elettrodomestico indispensabile ma che spesso diventa: la tomba del cibo,
l’anticamera del bidone dell’umido se non razionalizziamo i nostri acquisti.
Ricordatevi di sbrinarlo spesso, di mantenerlo pulito, di non introdurre alimenti
caldi e di non aprire inutilmente la porta. Nella vostra cucina non dimenticate,
infine, le lampadine a basso consumo, di spegnere gli elettrodomestici e di non
lasciarli in stand-by (vedi TV, stereo, macchina del caffè, ecc. ecc.).
Nonché come insegnava la nonna stendete bene la biancheria al fine di non perdere
troppo tempo ed energia al momento della stiratura. Se da bravi italiani non
sappiamo rinunciare ad un buon caffè e vogliamo al tempo stesso rispettare
l’ambiente privilegiamo la moka piuttosto che le macchinette che richiedono cialde
con involucri usa e getta in plastica.
4.2 Riduci, ripara, riusa e ricicla
Riduci, ripara, riusa e ricicla sono quattro parole d'ordine che ciascuno di noi
dovrebbe sempre tenere a mente per limitare il proprio impatto sull'ambiente.
• Riduci
Con particolare riferimento alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti
quotidianamente esistono delle piccole ed efficaci strategie. Esse sono strettamente
legate agli stili di consumo ed alle abitudini di vita che poniamo in essere, e
dobbiamo ricordarcene mentre ci dedichiamo alla spesa o allo shopping, anche
mettendo in pratica qualche piccolo stratagemma affinché ciò che scartiamo, o di
cui ci liberiamo, possa ridursi al minimo.
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Ricordate di evitare:
• l’acquisto di confezioni monodose, che oltre ad essere più costose hanno maggiori
imballi;
• i prodotti usa e getta (carta da cucina, stoviglie, teglie, …);
• i prodotti preconfezionati come ad esempio: erbe aromatiche in contenitori di
polistirolo, pagandoli quanto il filetto di manzo, mentre lo stesso quantitativo al
mercato o dal verduraio è omaggio;
• di prendere imballi e contenitori se non indispensabili, pensate invece ai detersivi
alla spina, all’olio in confezioni da 5 litri;
• di farvi convincere solo dalla bellezza della confezione, ma ponete più attenzione
all’etichetta.
- per pulire padelle e piani di cottura, al fine di rimuovere il grasso incrostato dalle
padelle o dal piano di cottura, attenzione però alle superfici antiaderenti.
• Ricicla
Contenitori, mobili vecchi, stoviglie possono inoltre diventare anche degli oggetti di
design. Per farvi venire qualche idea su come utilizzare vasetti dello yogurt in
plastica, cassette, lampadine ad incandescenza usate, vecchi contenitori; vi invito a
consultare la pagina dedicata al riuso e riciclo del sito: www.greenme.it
o
www.ioricreo.org
Cercate di preferire:
• confezioni formato famiglia;
• di riutilizzare e sfruttare le vostre risorse;
• prodotti sfusi, più economici ed adeguati alle differenti esigenze;
• le vostre borse, sporte e contenitori invece che nuovi sacchetti o buste.
Alcuni consigli per rinunciare a qualcosa che a pensarci bene non è proprio
indispensabile.
Pellicola trasparente, in tutta verità è un prodotto comodo per sigillare piatti e
scodelle, ma non esattamente sostenibile e che può essere facilmente sostituito da
un coperchio in silicone o da un piatto capovolto.
Stoviglie di carta o di plastica preferite sempre stoviglie in ceramica e bicchieri in
vetro: lavarli sarà anche un po’ antipatico, ma contribuisce a ridurre sensibilmente
l’impatto delle vostre cene e delle vostre feste sull’ambiente; se proprio non potete
farne a meno cercate almeno di optare per le stoviglie biodegradabili (materbi).
Sacchetti e contenitori usa e getta, che siano in plastica o in carta, le buste ed i
contenitori usa e getta dovrebbero essere abbandonati a favore di buste e contenitori
riutilizzabili.
• Ripara
Ovviamente da qualche anno, a differenza dei nostri padri o nonni, non siamo più
portati a pronunciare la frase: “debbo far riparare…debbo portare ad aggiustare…”
Ma pensiamo subito a: “devo ricomprare…” .Non dimentichiamo che a volte è
possibile riparare elettrodomestici, mobili ed utensili o utilizzarli per altri usi.
• Riusa
A pensarci bene esistono poi numerosi riutilizzi per alcuni materiali prima di essere
buttati nella differenziata, a titolo esemplificativo alcune proposte per il riuso della
carta di alluminio:
- per affilare le forbici, sovrapponete sei strati di carta di alluminio usati e
tagliateli con un paio di forbici, senza troppa fatica le avrete rese più affilate;
- per evitare l'elettricità statica degli indumenti durante il lavaggio in lavatrice,
appallottolate più fogli di alluminio usati ed inseriteli nel cestello;
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4.3 Autoprodurre detergenti ecologici per la casa
Nel settore dei prodotti detergenti è oggi disponibile la ricarica, un sistema che
permette di vendere prodotti molto concentrati da diluire a casa nel contenitore di
plastica che avete acquistato la prima volta al fine di ridurne lo smaltimento, oppure
potete sperimentate il sistema di rifornimento automatico alla spina.
Tra le principali regole generali per le pulizie ricordatevi di:
• eliminare i prodotti superflui, utilizzate solo quelli veramente necessari e
quando possibile ricorrere a quelli naturali.
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•usare panni in microfibra di buona qualità, asciutti per spolverare, bagnati per
pulire e sgrassare; non richiedono detersivo e durano molto a lungo, anche
lavandoli più volte.
•usare stracci ottenuti da vecchie lenzuola o tovaglie;
•usare acqua calda: potenzia qualunque lavaggio o detersivo
Per quanto riguarda i detergenti di seguito una vasta serie di indicazioni per produrli
in casa in modo semplice, ecologico ed economico.
Detergente all’aceto
Occorrente: aceto di vino ed acqua. Preparazione: recuperate degli spruzzatori
(riciclando quelli già esistenti) riempiendoli di acqua con una diluizione del 20%,
30% o 40% di aceto di vino (acido acetico), sarà l’ideale per la maggior parte dello
sporco. L’aceto, preferibilmente caldo, spruzzato sui rubinetti è fantastico per
lucidare e togliere segni di calcare, nonché pulisce benissimo i vetri ed utilissimo
per pretrattare le pentole con residui attaccati sul fondo.
Detergente al bicarbonato
Occorrente: 40 g bicarbonato di sodio e 450 ml di acqua. Preparazione: il
bicarbonato è un altro addolcente naturale dell’acqua utile per eliminare l’unto,
nonché economico da usare sia in pasta sia diluito in uno spruzzatore da ½ litro.
Agitate bene prima dell'uso. E' igienizzante, sgrassante ed assorbe gli odori; va
benissimo per pulire il piano cottura , ricordando al termine di asciugarlo.
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Ottimo per il lavandino ed i sanitari, poiché è in grado di eliminare le spore
fungine dagli interstizi delle piastrelle. Usatelo per pulire il frigorifero eliminerà
anche i cattivi odori
Detergente per sanitari
Occorrente: 250 ml di acqua tiepida, 75 g di acido citrico ed un cucchiaino di
detersivo piatti. Preparazione: riempite uno spruzzatore con tutti gli ingredienti ed
usatelo secondo necessità.
Detersivo per stoviglie
Occorrente: 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale fino e 100 ml di aceto bianco.
Preparazione: fate a pezzetti il limone eliminando i semi, frullatelo con un po’
d’acqua ed il sale, mettete la poltiglia ottenuta in una pentola, aggiungendo l’acqua
e l’aceto e cuocete il tutto per circa 10 minuti, avendo cura di mescolare di tanto in
tanto. Quando il composto si è addensato, riponetelo in barattoli ermetici. Ricordate
che per un lavaggio normale, sono sufficienti 2 cucchiai di questo detersivo. E’
ideale anche per lavastoviglie, l’importante è non mescolarlo con quello classico,
ottimo invece il suggerimento di alternare l’impiego del detersivo ecologico per
lavastoviglie con quello tradizionale.
Pulisci vetri
Occorrente: acqua caldissima con mezzo bicchiere di aceto di vino. Preparazione:
passatelo con un panno in microfibra, a seguire una spatola con gomma morbida ed
asciugate subito con un panno di tela. Non effettuate questa pulizia al sole altrimenti
asciugando, immediatamente, sul vetro si creerebbero antipatici aloni.
Ammorbidenti
Occorrente: acido citrico 200 g e 800 g di acqua. Preparazione: mescolate il tutto
in una bottiglia e versate direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente della
lavatrice 100 ml della soluzione, che provvederà a catturare il calcio. Con 5 litri
d'acqua e 50 ml di acido citrico il golfino infeltrito tornerà come nuovo, basterà
tenerlo in ammollo e poi risciacquarlo in acqua fredda.
Detersivo per pavimenti
Occorrente: 60 g di sapone di Marsiglia in
polvere e 10 g di soda. Preparazione:
mescolate il sapone e la soda, che addolcendo
l'acqua riduce del 30% la quantità di detersivo,
basta un cucchiaio in mezzo secchio di acqua
calda per affrontare uno sporco difficile.
Brillantante
Occorrente: 15% di acido citrico e 85% di
acqua. Preparazione: versate mezzo bicchiere
della soluzione nell’apposita vaschetta della
lavastoviglie.
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Disgorgante
Occorrente: 150 g di sale da cucina, 150 g di bicarbonato di sodio o soda Solvay.
Preparazione: versate i due ingredienti insieme nello scarico, ed a seguire
immediatamente una pentola di acqua bollente. Utilizzando questo sistema con dosi
ridotte e ripetendo la procedura una volta al mese, potrete garantirvi scarichi liberi.
Oppure potete utilizzare un misurino di acido citrico ed uno di bicarbonato e versarli
insieme nello scarico con acqua calda
Candeggiante
Occorrente: percarbonato di sodio (puro al 100% e non quello contenente altri
componenti e non confondetelo con il perborato). Preparazione: aggiungerne in
lavatrice, con temperature di almeno 40°, 1/2 cucchiaio fino a due insieme al sapone,
secondo necessità.
Grazie alla sua biodegradabilità è un eccellente prodotto per sbiancare, oltreché
detergere ed igienizzare attraverso la decomposizione del carbonato di sodio e
dell’acqua ossigenata.
Sapone da bucato prodotto da olio usato per la frittura
Occorrente: 1 kg di olio usato per la frittura (di oliva o anche di semi vari); 300 g
acqua; 200 g di soda caustica e 30 g olio essenziale a scelta per profumare.
Preparazione: forse non tutti sanno che un litro di olio non rende potabile circa un
milione di litri di acqua, quantità sufficiente per il fabbisogno di una persona per 15
anni. Se non volete portarlo in discarica ma riciclarlo e farne un sapone da bucato
non dovrete far altro che munirvi di guanti ed occhialini e lavorare in un ambiente
ben areato. Procuratevi due pentole in acciaio inox (della capacità di 5 litri e 2 litri),
un mestolo in acciaio ed uno in legno, un frullatore ad immersione, una bilancia ed
un termometro. Mettete l'acqua nella pentola grande con i bordi alti, versatevi la
soda (facendo molta attenzione, perché può provocare bruciature, la temperatura
infatti si innalzerà raggiungendo anche 80°C). Aspettate che la temperatura scenda a
45°C, nel frattempo filtrate l'olio usato, con un colino a maglia fitta, e scaldatelo
fino alla temperatura di 45°C (fate attenzione poiché non ci vorrà molto tempo).
Versate la soda sciolta nell’acqua nella pentola con l’olio (e non l’inverso poiché si
potrebbero creare degli schizzi pericolosi), ma solo quando entrambi i liquidi
saranno alla temperatura di 45°C. Amalgamate il tutto con la paletta di legno e poi
utilizzate il frullatore ad immersione fino a quando non otterrete una miscela che
raggiunga il cosiddetto “ nastro”, ovvero il composto sarà così ben amalgamato che
sollevando il frullatore vedrete formarsi una scia, un nastro, solo a questo punto
potrete aggiungere l'olio essenziale. Mescolate e mettete la pasta ottenuta in
contenitori di silicone monodose. Coprite con carta di alluminio e lasciate per 72
ore al caldo sotto una coperta, poi sformate il sapone usando i guanti. Lasciatelo
“stagionare” per almeno venti giorni prima di utilizzarlo.
Sapone liquido da bucato
Occorrente: 300 g di pasta di sapone (autoprodotto come indicato alla ricetta
precedente), 2 l di acqua, 20 g di carbonato di sodio (soda solvay), eventualmente
aggiungete 20 gocce di olio essenziale di citronella. Preparazione: mettete in una
pentola pasta di sapone, soda e acqua e fate bollire per 5 minuti, lasciate a decantare
per 24 ore, poi versate l’olio essenziale ed imbottigliate.
Pretrattanti per macchie su tessuti
Ricordatevi di pretrattare le macchie seguendo questi semplici accorgimenti: acqua
minerale gassata per le macchie di vino; acqua e sale per le macchie d'uovo;
macchie generiche con sapone di Marsiglia; macchie di frutta con acqua ossigenata
a 40 volumi. Per macchie su capi bianchi preparate una pasta con acqua e
percarbonato e lasciate agire, per quelle secche utilizzate ammoniaca diluita in
acqua. Quelle di grasso necessitano di essere strofinate con amido di mais o di riso
in modo da assorbire il grasso in eccesso.
Crema per mobili
Occorrente: 120 g di cera d’api, 250 ml di trementina, 250 ml di acqua, 50 g di
sapone di Marsiglia e 5 gocce di olio essenziale di pino o di eucalipto.
Preparazione: sciogliete in una pentola il sapone a scaglie, unite la cera liquefatta,
aggiungete trementina ed acqua ed alla fine l’olio essenziale. Conservate in un
barattolo dall’imboccatura piuttosto larga, per facilitarne il prelievo con un panno
morbido, sfregateci il mobile e ripassate con un panno pulito.
Deodorante per l’ambiente
Occorrente: 100 ml di acqua, 100 ml di alcol e 10 gocce di eucalipto
Preparazione: mettete il tutto in uno spruzzatore, mescolate e vaporizzate
nell’ambiente all’occorrenza. Evitate deodoranti sintetici e se ricorrete all’incenso
badate bene che gli ingredienti siano solo naturali.
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4.4 Reinventare e riciclare in casa: qualche idea
Potete reinventare vecchie scatole, ricoprendole di carta e destinandole a vari usi,
oltre ad avere più ordine avrete anche degli oggetti piacevoli ed originali.
Riutilizzate i barattoli in vetro, sterilizzandoli torneranno come nuovi, magari
basterà solo una etichetta realizzata da voi ed un pezzo di stoffa di scarto per
realizzare un grazioso copri tappo da fermare con un nastrino, personalizzando così
la vostra marmellata. Riparate quello che è possibile, regalate, prestate e chiedete in
prestito, riciclate ma anche reinventate, date sfogo alla vostra creatività ed ai vostri
talenti.
Carta autoprodotta per pacchetti e biglietti di auguri
Occorrente: un po’ di volantini, carta di giornale e cartoncino da raccolta
differenziata casalinga, acqua q.b. Preparazione: tagliuzzate la vostra carta, di
qualsiasi genere, oppure se volete ottenere dei colori interessanti suddividetela per
colore e quando ne avete fatto un buon quantitativo procedete con la preparazione.
Mettete la carta nel frullatore, riducete il tutto finemente ed aggiungete acqua q.b.
per ottenere una poltiglia semi-densa.Rovesciate il tutto in un colino, ponendo sotto
uno strofinaccio, poi disponete il tutto su un fazzoletto aperto sopra ad un
asciugamano. Stendete bene l'impasto aiutandovi con un mattarello, in modo da far
uscire l'acqua in eccesso. Sollevate il fazzoletto su cui è disposto l'impasto e copritelo
con un altro panno di tela, ponetelo quindi su un asse da stiro e passateci sopra il
ferro ben caldo fino a far asciugare completamente l'impasto. A questo punto la
nostra carta per bigliettini d’auguri personalizzati è pronta.Per fogli più grandi
utilizzate un telaio fatto da 4 asticelle di legno, fermate con i chiodi, ed una rete per
zanzariere. Procedete come nel primo caso aumentando solo le quantità, staccate con
attenzione il foglio di carta dal telaio e stendetelo con cura ad asciugare tra due panni
di cotone, pressate per eliminare l’acqua, e poi staccatelo con cura ed appendetelo ad
asciugare ad un filo tenendolo con due mollette per il bordo. Una volta asciutto
avrete ottenuto la vostra carta pronta per farne pacchi regalo. Potrete personalizzare,
o impreziosire, il tutto aggiungendo nel telaio alcuni fiori essiccati o dei fili colorati.
Borsa per la spesa
Ottime le istruzioni per realizzarla in casa seguendo quelle presenti sul sito:
www.portalasporta.it/borse.htm#modelli. Basta un vecchio indumento, o un ritaglio
di stoffa dal tappezziere, forbici, ago e filo (o l’aiuto di una macchina per cucire) ed
ecco un’originale e robusta sporta personalizzata.
5. RIDUZIONE E CORRETTO SMALTIMENTO
DEI RIFIUTI IN CUCINA
Produciamo troppi rifiuti e se vogliamo dare una mano dobbiamo
cominciare proprio dalla nostra casa, dalla nostra cucina
5.1 Riduzione dei rifiuti
Bisogna agire a monte, produrre meno rifiuti non solo è utile all’ambiente ma
rappresenta anche un vantaggio per il nostro portafoglio. La riduzione degli
sprechi, il consumo responsabile non devono essere più una moda per un’elite ma
devono diventare una risposta necessaria alla crisi del mercato e del modello che
lo sottende. Le principali raccomandazioni: “non sprecare” e “ridurre i rifiuti”.
Di grande aiuto è l’eliminare, il più possibile, l’acquisto di contenitori, cercare di
riciclarli in casa, evitare il packaging ed infine smaltirlo correttamente. Secondo il
rapporto 2012 "Il riciclo ecoefficiente", di Duccio Bianchi dell’Istituto Ambiente
Italia, il settore del riciclo è in buona salute ed ha retto alla crisi meglio degli altri.
Ovviamente tra i principali consigli per ridurre i rifiuti concentriamoci sui seguenti:
1) bevi l’acqua del rubinetto; 2) Usa prodotti sfusi ed alla spina; 3) Usa la sporta
quando vai a fare spesa; 4) Chiediti prima di buttare qualcosa se puoi aggiustarlo,
riutilizzarlo o recuperarlo; 5) Evita l’acquisto di oggetti usa e getta ed evita
quando possibile gli imballaggi.
5.2 Riduzione degli sprechi
Eccedenze, invenduti, scarti, surplus finiscono tra i rifiuti ma hanno tutti comunque
richiesto energia, acqua, terra, risorse e denaro e sono diventati sprechi. Per ogni
europeo si calcolano circa 840 kg di cibo all’anno, di cui 560 vengono mangiati e
poco meno di 200 kg sprecati nei campi, nelle aziende di trasformazione, nei
supermercati ed in particolare almeno 95 kg li acquistiamo personalmente per poi
gettarli nella pattumiera. Secondo uno studio della Commissione Europea lo spreco
domestico è costato il 27% della spesa destinata all’acquisto dei beni alimentari. E
non dimentichiamoci che quando buttiamo nella pattumiera cibo stiamo buttando
via un pezzettino della nostra vita e di quella di chi ha lavorato per farlo arrivare
fino a noi. Lo spreco ortofrutticolo significa anche spreco di acqua, di chilometri
quadrati di terra, di energia e di denaro ed inoltre per smaltire questi rifiuti occorre
altra energia, tempo e denaro. Rifletti, quindi, su questi consigli che ci suggerisce
Slow Food, nell’opuscolo “Il nostro spreco quotidiano. Come buttar via cibo e
risorse”, che possono così sintetizzarsi: “Mangia di meno e meglio, perché altrove
c’è chi non ha da mangiare”; “Evita produzioni dissennate che fanno sprecare
cibo”; “Compra solo quello che ti serve e, se possibile, direttamente dai
produttori”; “Preferisci l’agricoltura sostenibile e di piccola scala”; “Compra più
cibi e meno trasformati”; “Impara a cucinare con gli avanzi e gli scarti”.
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5.3 Raccolta differenziata
Nel riflettere sulle principali materie oggetto di raccolta differenziata ricordiamoci
che l’alluminio, usato per vaschette, lattine, tubetti, bombolette e capsule, non si
trova pronto in natura ma si ricava dalla bauxite, un minerale che si deve estrarre in
miniera con grande produzione di detriti e di scorie, sottoporre a trattamenti chimici
in stabilimenti per ottenere l’allumina e poi inviare in stabilimenti siderurgici, che
richiedono molta energia, per lavorarlo e colarlo in stampi per poi utilizzarlo come
materia prima. Ricordiamoci che l’alluminio riciclato consuma il 90% di energia in
meno, rilascia il 90% di Co2 in meno e non produce detriti di estrazione (secondo
un’indagine di Matrec, Banca dati sui materiali, 2007).
L’acciaio, utilizzato per la produzione di scatolette di cibo conservato, bombolette,
barattoli e capsule, richiede oltre ai minerali di ferro, carbone, acqua e grandi
quantità di energia nonché una grande quantità di rifiuti, scorie, emissioni. E’ un
materiale totalmente riciclabile soprattutto nel settore
trasporti ed edilizia, rispetto all’acciaio vergine benché
consenta un risparmio di materia prima del 75% rilascia
ingenti quantità di inquinanti tossici. La produzione di
plastica richiede molta energia e riversa nell’ambiente
numerose sostanze altamente inquinanti, tossiche e
cancerogene. Il riciclo è ancora piuttosto basso (per arredamenti da esterni,
pavimentazioni, mobili,…). La plastica recuperata si può trasformare in energia: con
una bottiglia di plastica si può tenere accesa una lampadina di 60 watt per un'ora.
Con venti bottiglie è possibile fare un pile. Negli ultimi venti anni l'uso della
plastica nelle automobili è aumentato del 114% e si stima che, senza questo
materiale, le auto peserebbero 200 kg in più. Una bottiglia di plastica può rimanere
in acqua o sul terreno da un minimo di 100 anni ad un massimo di 1000. Riciclando
1 kg, ovvero 25 bottiglie, di plastica, si risparmiano ben 30 kwh, ovvero
l’equivalente consumato da 300 lampadine da 100 W accese per un’ora. Le
bioplastiche pur non presentando eccessivi vantaggi per quanto concerne il
consumo delle risorse sono da preferire in quanto totalmente biodegradabili. Il vetro
è riciclabile un’infinità di volte, mantenendo intatte tutte le caratteristiche, rispetto
al vetro vergine, quello riciclato consuma il 25% di energia in meno e rilascia il
40% in meno di gas serra. La carta ha un ciclo di produzione molto pesante in
termini ambientali, sia per l’impatto sugli alberi sia per la richiesta di acqua. Inoltre
in relazione al grado di sbiancamento può comportare l’utilizzo di numerose
sostanze chimiche. Pertanto il suo uso va limitato ed anche il riciclo presenta
numerose criticità. Produrre una tonnellata di carta da materia riciclata permette di
”salvare” cinque alberi, fa risparmiare 400.000 litri di acqua, 5.000 kwh di energia.
L’ambiente non viene inquinato da tante fasi di lavorazione, con una riduzione
dell’inquinamento dell’acqua del 60% e dell’ aria del 15%. Inoltre il procedimento è
più economico e la carta può costare di meno (fonte Assocarta).
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Ovviamente tra le buone pratiche da rispettare in una casa ecocompatibile
occorre effettuare sempre un corretto smaltimento dei rifiuti. Ricordate che i
rifiuti organici domestici debbono essere insacchettati nelle buste
biodegradabili e buttate nel cassonetto marrone.
SI DEVONO INSERIRE: alimenti avariati *avanzi di
cibo e frutta *bucce di agrumi *carne * cenere di legno
(non trattato) in piccole quantità *fiori recisi
*escrementi di lettiere di animali domestici *farina
*foglie *formaggio* gusci d'uovo *pane vecchio *pasta
*peli *pesce *piante da vaso *piume *salumi *salviette
di carta *scarti di verdura e frutta *terriccio di vasi *uova *verdura e piccoli
cespugli * filtri di tè e camomilla *fondi di caffè. NON SI DEVONO INSERIRE:
*rifiuti riciclabili (vetro, plastica, alluminio)*rifiuti tossici e/o nocivi *pannolini
*rifiuti non putrescibili
Nel cassonetto Plastica SI DEVONO INSERIRE:bottiglie acqua, bibite, succhi,
latte, ecc... schiacciate *contenitori di sciroppi,
creme, salse, yogurt *dispenser *confezioni rigide
per dolciumi (es. scatole trasparenti e vassoi interni
ad impronte) *confezioni rigide/flessibili per
alimenti in genere (affettati, formaggi...) *buste e
sacchetti per alimenti in genere (es. pasta, riso,
patatine, salatini, surgelati, caramelle) *vaschette
porta-uova *vaschette/barattoli per gelati *contenitori per creme formaggio,
dessert *reti per frutta e verdura * film e pellicole *barattoli per alimenti in polvere
*contenitori/vasi alimenti per animali *coperchi *cassette per prodotti ortofrutticoli
e alimentari in genere * flaconi detersivi, saponi, prodotti per l'igiene della casa,
della persona *barattoli per confezionamento di prodotti vari (cosmetici, articoli da
cancelleria, salviette umide, detersivi, rullini fotografici) *film e pellicole da
imballaggio (anche espanse per imballaggi di beni durevoli) *blister e contenitori
rigidi e formati a sagoma (pile, gusci giocattoli, articoli cancelleria gadget, articoli
da ferramenta e fai da te) *scatole e buste per confezionamento capi
d'abbigliamento *gusci, barre, chips da imballaggio in polistirolo espanso *
reggette per legatura pacchi *sacchi, sacchetti, buste ( sacchi detersivi, prodotti per
giardinaggio, per alimenti animali) * piatti e bicchieri monouso.
NON SI DEVONO INSERIRE: rifiuti ospedalieri *beni durevoli in plastica
(elettrodomestici, articoli casalinghi, complementi d'arredo..) *giocattoli *custodie
per CD, musicassette, videocassette, DVD *canne per irrigazione *articoli per l'
edilizia *barattoli e sacchetti per colle, vernici, solventi *grucce appendiabiti *
borse, zaini, sporte *posacenere, portamatite, bidoni e cestini portarifiuti *
componentistica ed accessori auto *sacchi per materiale edile (calce, cemento, ecc)
* imballaggi con evidenti residui del contenuto (rifiuto pericoloso, non pericoloso,
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putrescibile)* posate in plastica. Nel cassonetto non
ovvero i rifiuti non recuperabili SI
DEVONO INSERIRE:
accendini -cosmeticiassorbenti - bottoni - floppy disk- calze - giocattolicarta accoppiata - gomma - carta non riciclabile –
lampadine - cartacarbone - matite- cassette audio e
video - mozziconi i sigarette- cenere di legno trattato
- nastro adesivo- cerotti - occhiali- cocci in ceramica - penne- contenitore in
cartone delle uova - pettini- contenitore di prodotti non tossici - posate di plasticacontenitore di prodotti non infiammabili - polistirolo- polvere dell’ aspirapolvere porcellana- prodotti per la pulizia della casa - scatole in materiale misto che hanno
simboli T e/o F - tubetti di dentifricio (bombolette - terracotta - secchielli/bacinelle
spray, vernici o solventi, velenosi e infiammabili). La carta e il cartone vanno
depositati nell’apposito cassonetto bianco. SI DEVONO INSERIRE: busta della
farina e dello zucchero *fogli di carta e fotocopie *volantini pubblicitari * giornali,
riviste e quaderni * libri con copertina non plastificata *cartoni piegati e rotti *
tetrapack (cartone del latte). NON SI DEVONO INSERIRE: carte oleate *carte
plastificate* cartacarbone, carta da parati * carta vetrata .
Il Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base
Cellulosica, per differenziare correttamente carta e cartone raccomanda che:
1. Il sacchetto di plastica usato per portare la carta al cassonetto apposito non va
poi buttato insieme alla carta.
2. Gli imballaggi con residui di cibo o terra non vanno nella raccolta differenziata
perché generano cattivi odori, problemi igienici e contaminano la carta
riciclabile.
3. I fazzoletti di carta, una volta usati, non vanno nella differenziata. Sono quasi
sempre “anti-spappolo” e, quindi, difficili da riciclare.
4. Gli scontrini, le ricevute delle carte di credito non vanno gettati con la carta
perché sono fatti
con carte speciali (termiche) i cui componenti reagiscono al calore, creando
problemi di riciclo.
5. La carta oleata (per esempio quella che contiene focacce, affettati, formaggi)
non è riciclabile.
6. La carta sporca di sostanze velenose, come vernice o solventi, non va mai nella
raccolta differenziata perché contamina i materiali di riciclo.
7. Il materiale va selezionato correttamente togliendo punti metallici, nastri
adesivi e altri materiali non cellulosici, come il cellophane che avvolge le riviste.
8. Le scatole vanno appiattite, gli scatoloni compressi e gli imballaggi più grandi
vanno fatti in pezzi per facilitare il lavoro degli operatori della raccolta.
9. Carta e cartone da riciclare vanno depositati all’interno degli appositi
contenitori e non lasciati fuori
riciclabile
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5.3 Compostaggio domestico
L’umido costituisce circa un terzo dei rifiuti solidi urbani, l’umido dà problemi di
percolazione nelle discariche, elevati costi per l’incenerimento, può fermentare e
produrre cattivi odori. Il modo migliore per di smaltire i rifiuti organici é
trasformarli in una sostanza utile attraverso il processo di compostaggio. Potete
utilizzare:
-residui di pulizia delle verdure e frutta, generi alimentari
- fondi di caffè e tè, fiori appassiti, foglie secche, erba da sfalcio, cartone, carta
non patinata
- segatura e trucioli provenienti da legno non trattato
Il compostaggio omestico è un processo naturale per ricavare del buon erriccio dagli
scarti organici di cucina (avanzi di cibo, scarti di frutta e verdura, filtri di caffè e te,
ecc.) e del giardino erba, foglie, ramaglie, fiori).
Per non creare problemi, come ad esempio cattivi odori ed il proliferare di animali o
insetti, è importante controllare e seguire il processo:
-preparate il fondo predisponendo un drenaggio con materiale di sostegno
(ramaglie e trucioli);
-controllate la giusta umidità, nonché il drenaggio;
- miscelate per garantire l’aerazione.
I vantaggi del compostaggio sono: la riduzione dei rifiuti risolvendo il problema già
in casa anche al fine di diminuire i costi di smaltimento e la quantità di rifiuti in
discarica; ovvero fornire un fertilizzante naturale utilizzabile nell’orto, in giardino e
per le piante in vaso; consentire un risparmio economico limitando l’acquisto di
terricci e concimi organici.
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Bibliografia:
Arossa A., Il piacere dell'orto. Orto tradizionale, decorativo, urbano, educativo,
Slow Food Editore, 2010
AA.VV. , Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità,
Politecnico di Milano, 2012
Casali L., Cucinare in lavastoviglie. Gusto, sostenibilità e risparmio con un metodo
rivoluzionario, Gribaudo editore 2011
Cavallo R., Meno 100 kg , Edizioni Ambiente, 2011
Centro nuovo modello di Sviluppo, Guida al consumo critico, Ed. Ponte alle Grazie,
2011
Guide al consumo responsabile, a cura di Slow Food Italia, scaricabili da sito:
http://www.slowfood.it/sloweb/C2744B880a41b1C0A7myT1FC4402/scarica-leguide-al-consumo-responsabile-slow-food
Niola M., Non tutto fa brodo, Il Mulino 2012
Paoletti L., Saponi e detersivi naturali, Arianna editrice, 2011
Pearce F., Confessioni di un eco-peccatore, Edizioni Ambiente, 2009
Petrini C., Buono, pulito e giusto, Einaudi, 2005
Petrini C., Terra madre, Giunti Editore, 2009
Pollan M., Breviario di resistenza alimentare, BUR saggi, 2011
Pollan M., Il dilemma dell’onnivoro, Adelphi, 2008
Segrè, A., Cucinare senza sprechi, Ponte alle Grazie 2012
Sitografia:
www.braccianoambiente.it www.comune.bracciano.rm.it
www.ecocucina.org www.greenme.it www.ilfattoalimentare.it
www.ioricreo.org www.menorifiuti.org www.nonsprecare.it
www.portalasporta.it www.ilricicloecoefficiente.it www.slowfood.it
www.unannocontrolospreco.it
Riciclario. Ricette e consigli ecocompatibili in cucina
un progetto di Sandra Ianni per Bracciano Ambiente S.p.A.
Con la collaborazione del Comune di Bracciano
novembre 2012
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