ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE Provinciale Ascoli Piceno Documento di Identità e Missione prima edizione indice Introduzione Gruppo di lavoro 1. Identità Associativa 1.1. Contesto di riferimento e vision 1.2. Mission e linee strategiche 1.3. Interlocutori 2. Risorse e Organizzazione 2.1. Organigramma 2.2. Strutture 3. Relazione sulle attività svolte Documento Identità e Missione 3.1. Azioni intraprese nel mandato 3.2. Gruppo Giovani 3.3. L’Avis e i Giovani 3.4. Quadro dei risultati 3.5. Obiettivi quadriennio 2010/2013 introduzione Introduzione É con grande piacere che l'Avis Provinciale di Ascoli Piceno presenta il suo “Documento di Identità e di Missione”. La pubblicazione coincide con il termine del mandato iniziato nell'anno 2003 e vuole essere un ulteriore segno di progresso culturale, vuole essere strumento di comunicazione interna ed esterna per meglio farsi conoscere. Documento Identità e Missione Il rendere noto quanto è stato realizzato e verificarne la coerenza con i valori fondanti della nostra Associazione è testimonianza del nostro impegno. Crediamo fermamente sulla sua utilità: consentirà di confrontarci con tutti i soggetti interessati, direttamente o indirettamente, alla nostra attività e l'ascolto delle opinioni e il dialogo con quanti collaborano con questa Avis crediamo possano essere la chiave di volta per il perseguimento delle nostre finalità. È un lavoro che precede la pubblicazione, il prossimo anno, del bilancio sociale, è la prima esperienza e come tale ha sicuramente degli aspetti da migliorare, ne siamo coscienti e proprio per questo resta fermo il nostro impegno di attenzione e apertura al confronto con tutti gli stakeholder e beneficiari affinché la prossima pubblicazione del bilancio sociale possa misurare in maniera puntuale i nostri progressi. Un sentito ringraziamento a quanti hanno collaborato alla stesura di questo “documento” fiduciosi che possa offrire a volontari, dirigenti associativi, istituzioni e cittadini, occasione di riflessione sul ruolo dell'Avis nella società civile. Rosanna Travaglia Teodori É un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica, che persegue finalità di solidarietà umana ed esclude qualsiasi fine di lucro. Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, l'AVIS è oggi un ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana. introduzione L'AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) è un'Associazione di volontariato (iscritta nell'apposito Registro Regionale e disciplinata dalla Legge 266/91) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. All'AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collaborano però gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione. L'AVIS è un'Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti. L'AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in sedi Comunali, sedi Provinciali, sedi Regionali e AVIS Nazionale, il cui organo principale è il Consiglio Nazionale. Sono inoltre attivi Gruppi Avis, organizzati soprattutto nelle aziende, sia pubbliche che private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto sociale. Il 23 Febbraio 1947 viene approvato il 1° Statuto Associativo Provinciale dell'AVIS di Ascoli Piceno, che non è ancora una struttura ben definita e pienamente istituzionale, ma "in nuce" è quella che poi verrà chiamata Sezione Provinciale Avis, ed oggi più semplicemente Avis Provinciale. Ha il compito primario di raccordarsi con la struttura superiore Regionale e coordinare le strutture inferiori comunali. Ogni donatore iscrivendosi ad un'Avis comunale è automaticamente iscritto alla Provinciale, Regionale e al Nazionale. Tutte le Avis hanno un proprio statuto e godono di autonomia nel rispetto dei principi fondamentali dell'Associazione e delle strutture avisine di riferimento. jhhu ujhujh uj huhg huh Documento Identità e Missione Gli scopi dell'Associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione. gruppo di lavoro Documento Identità e Missione Gruppo di Lavoro - Rasanna Travaglia Teodori - Berardino Lauretani - Massimo Lauri - Giancarlo Antonelli - Giovanni Capocasa - Roberta Quatrini - Giorgia Guerrieri - Carlo Giuseppe Oddi - Emanuela Acquaviva Presidente Avis Provinciale Vice Presidente Avis Marche Tesoriere Avis Provinciale Ex Presidente Avis Provinciale Presidente onorario Avis Provinciale Responsabile Gruppo Giovani Referente Gruppo Giovani Presidente Avis Spinetoli - Pagliare Referente per il Bilancio Sociale CSV I presidenti provinciali nel tempo - Salvatore Orlando - Giovanni Capocasa - Giancarlo Antonelli - Berardino Lauretani - Rasanna Travaglia Teodori Giovanni Capocasa - Realizzare questa pubblicazione significa, a mio avviso, ripercorrere insieme alcune tappe fondamentali della storia della ns. AVIS provinciale (che peraltro è di tutta l'AVIS picena), della sua evoluzione, della crescita nel tempo, le sfide e le scelte che l’hanno condotta a quella struttura associativa del Volontariato del Sangue, salda e definita, qual è ai giorni nostri; ai fatti accaduti sono legati molte decine di uomini, che eviterò di ricordare, salvo eccezioni, ma che sono sempre presenti nella nostra mente e nel nostro cuore. identità associativa La Storia raccontata dai Presidenti di Avis Provinciale - Cercherò di sintetizzare in due periodi, dalle origini all'inizio degli anni ‘90, ossia un po’ della fase che chiameremo "pioneristica" dell'AVIS e un po’ di quella che chiameremo "moderna", lasciando ai presidenti che mi hanno succeduto di arrivare ai giorni nostri. - L'idea del primo gruppo volontario organizzato milanese viene presto raccolta nel nostro Paese e si diffonde anche nelle nostre contrade: nel 1939 nasce ad Ascoli Piceno, nel 1947 e 1951 a San Benedetto del Tronto e Fermo. - Tutto avviene con moti spontanei e ricchi di tensione umanitaria; molte le iniziative da parte di medici, infermieri, insegnanti, sociologi, ... ed i Volontari si moltiplicano. - La seconda guerra mondiale rallenta, ma non ferma, tali moti, anzi la dolorosa esperienza bellica accresce il senso del reciproco aiuto; infatti, subito dopo, riprendono le iniziative, i gruppi si associano ed acquistano il nome definitivo di AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) che, con Legge 49 del 20 febbraio 1950, viene riconosciuta "a tutti gli effetti giuridici" dallo Stato Italiano. - Il 1° Statuto Associativo Provinciale dell'Avis di Ascoli Piceno porta la data 23 Febbraio 1947. - Non è ancora una struttura ben definita e pienamente istituzionale, ma "in nuce" è quella che poi verrà chiamata Sezione Provinciale Avis, ed oggi più semplicemente Avis Provinciale. - Questa si definirà in organi dirigenziali, democraticamente eletti e Documento Identità e Missione - L'AVIS in Italia nasce a Milano nel 1927 da una intuizione ed una contingenza avvertite da un giovane medico, ginecologo-ostetrico, il dr. Formentano, che vedeva morire troppe partorienti per gravi ed incontrollabili emorragie. identità associativa riconosciuti, qualche anno dopo: Presidente sarà il dr. Salvatore Orlando di Fermo e Segretario il cav. Vito Organari, anch'esso di Fermo, con sede appunto- in Fermo. (solo in seguito la sede sarà il capoluogo di provincia) -La prima Assemblea Provinciale documentata è del 1959. - Sono gli anni della trasfusione "braccio a braccio", quando il Sangue non poteva essere conservato per più di poche ore, quando l'urgenza regolava chiamate e prelievi. - Nella seconda metà degli anni ‘50, comunque, la tecnica trasfusionale migliora sensibilmente, abbiamo i flaconi con anticoagulanti per la raccolta e la conservazione del prezioso liquido ematico: assicurata, questa, anche dalle prime emoteche - frigoriferi a temperatura stabilita, con sistemi validi di controllo; le AVIS Comunali di Fermo e P.S.Giorgio si dotano di autoemoteche che consentono di muoversi sul territorio, a facilitare la raccolta. Documento Identità e Missione - Ancor più, l'AVIS si impegna a organizzare Centri di Raccolta presso diversi Ospedali Civili, istituisce e gestisce i Centri Trasfusionali di Ascoli, Fermo e San Benedetto T., sempre con la collaborazione volontaria gratuita di medici amici, infermieri, suore. - Si stipulano convenzioni tra l'AVIS e le rispettive Amministrazioni Ospedaliere; gli organi dirigenziali avisini e sanitari prendono sempre più coscienza dei propri ruoli; si avverte sempre più vivo lo stimolo del "donare"; i gruppi (Sezioni Comunali AVIS) più coesi, anche se poco vissuti tra loro: il senso dell'associazionismo è ancora troppo legato al campanile. -Nel 1967, con Legge dello Stato n.592, si ha la prima legge itaIiana sulla "Raccolta, conservazione distribuzione del Sangue Umano" - e con questa legge si apre per l’Avis la fase che abbiamo chiamato moderna". - Occorre arrivare al 1971 per avere il DPR 1256, attuativo della legge, ed ancora qualche anno per una certa sedimentazione, ma la prospettiva di un servizio trasfusionale tutto nuovo si è aperta. - La legge istituisce un Comitato Provinciale, di cui l'Avis Provinciale fa parte, presieduto dal Medico Provinciale (dr. Viscomi), per la disciplina e lo sviluppo del servizio trasfusionale stesso; definisce i requisiti necessari, e la loro collocazione, delle varie strutture trasfusionali (dai Centri di raccolta ai Centri Trasfusionali e di produzione degli emoderivati; ne stabilisce il personale dovuto, medico e tecnico; detta norme sulla tipizzazione e controllo del Sangue, sulla idoneità del Donatore; ... insomma, indica le vie da seguire e pone "paletti" allo “spontaneismo”. -All’art.2 "è riconosciuta la funzione civica e sociale delle Associazioni dei Volontari del Sangue; permane, però, la figura del Datore di Sangue - Insomma, con la 592/67, il servizio trasfusionale assume una nuova dignità sanitaria, tecnica, sociale. Ma i Donatori e l'Associazione tutta ne restano un po’ sconvolti: debbono modificarsi abitudini, consuetudini, mentalità, operatività. - La nostra AVIS Provinciale avverte i profondi cambiamenti, le opportunità e i limiti, (ma anche i rischi di un avvitamento su se stessa) che la legge proietta, e si prepara alla "sfida". - Ed è proprio nel 1971 che il Consiglio Provinciale propone il sottoscritto alla Presidenza ed il prof. R.Riccioni alla Segreteria (eravamo già Consiglieri dal ‘64/’65). L'Assemblea Provinciale del 1972 ratificherà tali nomine e rinnoverà larga parte del Consiglio. identità associativa professionale (a pagamento)!!! Occorreranno altri 20 anni, perché sia posta “fuori legge”. - Inizia un lungo e duro impegno, con scelte talvolta difficili e magari aprioristicamente non da tutti condivise. - Due sono i momenti associativi più impegnativi: b) superare il concetto privatistico del servizio trasfusionale, per assumere un ruolo pubblico. -Questo significava, e significò, la cessione agli Ospedali (seppure non resa obbIigatoria dalla legge) dei centri gestiti per tanti anni dall'Avis; - Questo significava, e significò, distinguere le competenze: proselitismo e chiamata del Donatore, all'Avis; prelievo, tipizzazione e assegnazione del Sangue, all'Ospedale (pur con un'Avis, di diritto, attenta e vigile). - Facile a dirsi tutto ciò, difficilissimo a realizzarsi: da una parte la delusione e la frustrazione di quei tanti Volontari che avevano dedicato anni di impegno per attuare un ambizioso e meritorio progetto; dall'altra i "conflitti", spesso ripetuti anche nel futuro, tra il "volontarismo" degli avisini ed il "professionalismo" dell'operatore pubblico, sanitario o amministrativo che fosse: ossia tra due realtà un po’ diverse, per i diversi ruoli ricoperti, ma tese al medesimo fine: assicurare il fabbisogno di Sangue alla sofferenza. - Su questo comune e indiscutibile principio si sono risolti pregiudizi e incomprensioni; non sempre, ancora oggi, tutto è definito e tranquillo, ma sono più le certezze che i dubbi. Documento Identità e Missione a) amalgamare in un "unicum"-etico, legale e organizzativo- le varie istanze comunali, superando ogni forma di campanilismo e individualismo, oltre che antiche ruggini di natura associativa e storica; identitàaziendale associativa identità - Intanto, il ns. Statuto Nazionale del 1970 istituisce ufficialmente l'AVIS Regionale che, con la giovane Regione Politica Marche, comporta altri nodi alla ns. AVIS Provinciale, la quale comunque offre la sua piena collaborazione, aperta e leale, ad ambedue le nuove strutture. - In quegli anni, un momento di forte contrasto si ha con l'AVIS Nazionale; quasi tutte le Avis del Centro Italia criticano apertamente, nelle Assemblee Nazionali del 1973 e 1974, la gestione nazionale dell'Associazione, sia perché troppo statica e non propositiva di fronte alle forti novità del servizio trasfusionale e delle istanze regionali, sia per una dirigenza troppo ... dirigistica. - Nel 1974, sarà la Provinciale di Ascoli Piceno a prendere l'iniziativa, fermamente sostenuta dall'Avis Marche, di un "Convegno Interregionale" (cui partecipano Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, parte della Campania, ecc.) che si tiene a S.Benedetto T. il 26 e 27 ottobre e che conclude i suoi lavori con una mozione che prevede addirittura le federazioni regionali dell'AVIS. - Non saranno necessarie azioni così forti, perché le cose miglioreranno, le scelte saranno più condivise, l'Associazione più compatta e democratica. Documento Identità e Missione - Il 23 dicembre 1978, con Legge 833, viene istituito il S.S.N.; l' organizzazione politica della Sanità pubblica subisce ulteriori evoluzioni, e vengono istituite le UU.SS.LL.: non più l'amministrazione locale, bensì quella territoriale. - Ancora una volta l'Avis Provinciale dovrà farsi carico di nuovi adeguamenti e adattamenti, di nuovi rapporti tra Comunali e Provinciale, nuovi rapporti tra Provinciale e le specifiche unità Sanitarie. - Nel dicembre del 1981, in un Convegno dei Responsabili di tutte le strutture associative comunali, la Provinciale di Ascoli studia e delibera le cosiddette "AVIS Zonali" che, con compiti puramente organizzativi, e facendo riferimento alle singole UU LL, coordinano e interpretano le varie problematiche del territorio da rapportare al proprio interno e al proprio esterno: una singola voce dell'Associazione, ossia, per una singola voce del pubblico servizio sul territorio; ci saranno alti e bassi, ma la Zonale AVIS resta una realtà. - Sarà in seguito riconosciuta e attuata dall'Avis Marche e da altri ambiti regionali. - L'autosufficienza di Sangue, sia distrettuale che provinciale, senza trascurare le esigenze regionali, continua a rappresentare l'obiettivo primario, pur a fronte di difficoltà ed impegni che si prospettano sempre nuovi: mi riferisco, ad esempio, alle sempre più nuove metodiche trasfusionali (quali la plasmaferesi, sangue midollare, ...), e mi riferisco, in particolare, all'insorgere e svilupparsi dell'AIDS. - Infine, il 4 maggio 1990, con Legge 107, viene emanata la 2° legge dello Stato sulle attività trasfusionali relative al Sangue Umano ed ai suoi componenti" che, all’art.2, esplicita come tali attività siano parte integrante del SSN e si fondino “sulla donazione volontaria periodica e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti": la figura del datore professionale, finalmente, è fuori legge. - Si avvia così quella che al momento possiamo ancora chiamare la fase "attuale" dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno che, come detto, verrà illustrata dai miei successori. identità associativa - All'AIDS, l'AVIS si oppone con ogni mezzo, ma si affida soprattutto alla cultura avisina del "buon dono del Sangue", cui ogni Donatore ha saputo e sa rispondere con grande senso di responsabilità; nella ns. provincia non mi risultano casi di trasmissione dell'HIV per trasfusione. - Un'ultima nota di storia, ma anche personale: con l'Assemblea del 1991, per mia libera e doverosa scelta, si conclude il mio impegno alla conduzione dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno. Sono stati e sono oltre 45 anni che vivo nell'AVIS, ed ancora oggi sento e mi sento nell'AVIS - e con questo vorrei ripetere, in particolare e con forza ai Giovani, che il Volontariato in generale e quello del Sangue per quanto ci riguarda, è prima di tutto, e comunque ancora, un sentimento, un'emozione, una cultura, un convincimento, una speranza, che danno un senso ed una risposta piena all'uomo che non vuole essere isola, bensì uomo tra gli uomini. Documento Identità e Missione - Sono stati 20 anni che, pur con momenti di chiaro-scuro e di avvilimento, sono stati sempre esaltanti, un'esperienza ricca di amici e di umanità, un’esperienza che mi ha dato più di quanto abbia io dato. identità associativa Giancarlo Antonelli Sentendomi uomo tra gli uomini, ispirati dal dolce richiamo dell’amore, inteso come condivisione e solidarietà verso tutti e in modo particolare verso coloro che sono portatori di sofferenza, per volontà unanime del consiglio provinciale, divenni nel ’91 presidente provinciale. Gli anni Novanta furono anni difficili non perché l’A.V.I.S. non fosse entrata nella fase “attuale” così definita dal mio maestro e modello di vita associativa dott. Giovanni Capocasa, ma perché esplose e si diffuse a livello mondiale il virus dell’H.I.V. Il timore si trasformò in paura, la paura talvolta in panico perché il virus presente nel sangue era ed è un avversario subdolo capace di nascondersinei meandri delle arterie e delle vene. I test non erano in grado di scoprire il “nemico” nel cosiddetto “periodo finestra” che divenne l’avversario da abbattere. Poiché non c’erano valide armi per combatterlo, il consiglio provinciale decise di fare una campagna lunga e difficile per illustrare i vari pericoli e convincere i donatori all’autoesclusione dalla donazione, qualora avessero avuto comportamenti a rischio nei giorni precedenti la trasfusione. Documento Identità e Missione I donatori accolsero l’invito e vinsero la battaglia perché nessun ricevente nella nostra provincia mi risulta essere stato contagiato da sangue infetto dal virus dell’ H.I.V. Uno dei momenti più alti e significativi raggiunti dal consiglio provinciale in quegli anni fu senza ombra di dubbio la creazione e l’istituzione dell’A.V.I.S. comunale di Spinetoli-Pagliare. Eravamo convinti della “nudità” avisina della Vallata del Tronto poiché tra Ascoli e San Benedetto non esisteva nessuna sezione A.V.I.S. Il progetto prevedeva l’istituzione di tre nuove sezioni: Castel di Lama, Spinetoli-Pagliare, Centobuchi. La resistenza di alcuni, la miopia di altri e la nostra insufficienza furono il cavallo di Troia che indebolì le mura portanti dell’esaltante progetto. Particolare attenzione dedicammo alla formazione degli insegnanti perché, nonostante i ripetuti e sconsiderati attacchi, la scuola è e rimane una delle agenzie educative più significative del nostro tempo. Tenemmo corsi di formazione di vari giorni ad Ascoli, San Benedetto e Porto San Giorgio, affinché i docenti, tornati nelle proprie scuole, divulgassero e coltivassero il seme della solidarietà attiva attraverso iniziative ponderate e competenti. Grazie all’amico fraterno e mio vice presidente Dino Lauretani, il consiglio provinciale decise di far realizzare agli studenti dei manifesti rivolti a promuovere la donazione del sangue. Dino si prodigò oltre misura nell’Istituto d’Arte di Ascoli dove insegnava, collaborò con i docenti dell’Istituto d’Arte di Urbino e, dalle mani sapienti dei giovani studenti informati e preparati, vennero realizzati lavori degni di attenzione ed ammirazione. Il manifesto “La goccia porta fortuna” fu così bello ed efficace nella comunicazione da valicare facilmente gli stretti confini della nostra provincia. Divenne infatti Con i volontari del fermano ho avuto un rapporto così splendido da considerare i loro dirigenti ancora oggi parte non secondaria della mia storia di uomo e di avisino. Nel concludere questo breve excursus mi viene spontaneo ricordare l’indimenticato ed indimenticabile segretario provinciale di quegli anni Pasquale Cinì che ho fatto impazzire per le mie enormi carenze non solo di ordine burocratico, ma anche amministrativo. Documento Identità e Missione La lotta al virus dell’H.I.V., l’istituzione della nuova sezione di SpinetoliPagliare, la formazione degli insegnanti, l’educazione ai valori del Volontariato delle giovani generazioni, ecco gli assi portanti di quel consiglio provinciale che ho cercato di presiedere senza mai cadere in visioni e comportamenti esaltati da sterile campanilismo. identità associativa noto non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Documento Identità e Missione identità associativa identità aziendale Beradino Lauretani Sono cambiati i tempi: i nuovi statuti prevedono che le cariche di presidente, vice presidente, segretario e amministratore possono durare solo due mandati ed ecco che nel 1997 succedo a Giancarlo, che mi piace chiamare così perché la nostra amicizia si è forgiata e consolidata con tanta collaborazione, tante ore trascorse in viaggio per raggiungere Ancona dove eravamo consiglieri regionali. E quelle ore servivano proprio per sviscerare, analizzare tutte le e problematiche dell’Avis e soprattutto di quella Provinciale considerato anche che nel suo secondo mandato ero vice presidente. Terminato il secondo mandato di Giancarlo per tutti sembrò naturale che io succedessi nella presidenza dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno. Quello che poteva sembrare normale per tanti non lo era per me. Molti erano i dubbi che mi riempivano la mente. Adesso mi viene spontaneo ricordare solo momenti belli e caratterizzanti del mio mandato. Sicuramente il più bello è legato alla Comunale di Spinetoli-Pagliare, costituita da Antonelli al termine del suo mandato. Io avevo ereditato questa sezione neonata che aveva dei dirigenti giovani, forse inesperti, ma sicuramente mossi dal più profondo spirito avisino. Ricordo uno per tutti: Curzi, il primo presidente che, insieme al suo Consiglio, ha saputo curare quel germe che ha poi portato alla realtà avisina del centro vallata del Tronto. Data la sua collocazione geografica, per questa Comunale si coniarono norme transitorie speciali, rimaste poi nel tempo e consolidate, per facilitare la sua nascita con donatori iscritti ad Ascoli e a San Benedetto, favorire la sua crescita e farla diventare, come poi è diventata, la realtà di centro vallata. Un aspetto che ha fatto spendere tanto tempo a tutta la Provinciale è stato lo squilibrio presente tra le tre zonali, squilibrio che coinvolgeva sia i centri trasfusionali sia le Avis: Ascoli era già lanciata da tempo verso nuove metodiche di raccolta (plasma, piastrine ecc..), San Benedetto invece era fortemente condizionata dalle poche richieste ospedaliere, mentre tutta l’Avis fermana risentiva di carenze strutturali e di personale delle strutture ospedaliere, aggravate da un continuo cambiamento dei dirigenti, che non permetteva di portare avanti nessuna iniziativa, perché ad ogni riunione si doveva ricominciare da capo. Intanto l’informatica era accessibile sia per la sua diffusione sia per i costi contenuti dei computer. L’AVIS Nazionale aveva diffuso il programma ASSOAVIS che permetteva la gestione sistematica e scientifica dei donatori. Con due corsi, tenuti uno a San Benedetto e uno a Fermo, si è data la possibilità a tutte le Avis di introdursi nell’uso di ASSOAVIS, ma non tutte seppero cogliere l’occasione di fare il salto di qualità, nonostante la propria partecipazione al corso. Intanto a livello regionale si cominciava a gettare le basi che hanno portato in seguito alla creazione del Dipartimento di Medicina Trasfusionale. Aver avuto poi la possibilità di trovare una persona eccezionale, ricca di sensibilità e di signorilità, quale è la sig.ra Rosanna Travaglia Teodori, a cui affidare l’Avis Provinciale, mi ha fatto sentire particolarmente fortunato. Documento Identificativo Documento Identità e Missione I sei anni sono passati velocemente e alla fine dei due mandati, grazie anche a tutti i consiglieri che con me hanno lavorato e collaborato, mi sono sentito notevolmente arricchito da esperienze che, lasciando la presidenza, mi sono portato dentro di me. identità associativa L’esperienza che ricordo invece con dispiacere è di non essere riuscito ad evitare la chiusura della Comunale di Carassai. Interlocutori 1.3. Interlocutori 1.3.1. Interni AVIS Nazionale (Milano) Avis Regionale Marche (Ancona) Avis Comunale di Ascoli Piceno Avis Comunale di Cupra Marittima Avis Comunale di Montefiore dell’Aso Avis Comunale di Offida Avis Comunale di Ripatransone Avis Comunale di San Benedetto del Tronto Avis Comunale di Spinetoli-Pagliare Documento Identità e Missione 1.3.2. Esterni Provincia di Ascoli Piceno Comuni della Provincia di Ascoli Piceno Asur 12 Asur 13 Centro Servizi per il Volontariato Fondazione Carisap Istituti di Credito presenti sul territorio della Provincia Istituzioni Scolastiche Coni Associazioni Sportive presenti sul territorio provinciale Risorse e Organizzazione c.7 L’Avis Regionale è costituita dalle Avis Provinciali ed equiparate nonché dalle Avis Comunali o, comunque, di base comprese nel territorio amministrativo corrispondente - rappresentate in Assemblea dai loro Presidenti - nonché dai soci persone fisiche iscritti alle Avis Comunali, di base o equiparate di quel territorio, rappresentati dai delegati eletti nelle Assemblee delle Avis Provinciali ed equiparate. Documento Identità e Missione L'AVIS dal 17 maggio 2003 con l'approvazione dello statuto, ratificato il 13 febbraio 2004, è diventata associazione di associazioni ed è costituita da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue e dalle associazioni Comunali,Provinciali, Regionali-e/o equiparate-di appartenenza (art.1 dello Statuto Nazionale). Le strutture, pur operando in una organizzazione a rete, hanno una propria autonomia e sono regolamentate da un proprio statuto che deve essere approvato dall'AVIS Nazionale. Esse sono automaticamente socie delle strutture superiori e inferiori, e in piena autonomia operano in appoggio alla sanità nazionale cooperando, ispirate comunque dai valori che hanno fondato l'AVIS. Lo statuto Nazionale nei c. 5;6;7 dell'art 6 così recita: c.5 L’adesione del socio persona fisica all’Avis Comunale, di base o equiparata comporterà l’automatica adesione all’AVIS Nazionale, nonché alle Avis Provinciale e Regionale – o equiparate – sovraordinate. c.6 L’Avis Provinciale è costituita dalle Avis Comunali, di base o equiparate comprese nel territorio amministrativo corrispondente - rappresentate in Assemblea Provinciale dai loro Presidenti - nonché dai soci persone fisiche delle medesime Avis Comunali, di base o equiparate di quel territorio, rappresentati nell’Assemblea Provinciale stessa dai delegati eletti in sede di assemblea comunale o equiparate. Risorse e Organizzazione 2. Risorse e Organizzazione 2.1. Organi da Statuto: c.1 Sono organi di governo dell'Avis Provinciale: 1. 2. 3. 4. l'Assemblea Provinciale degli Associati; il Consiglio Direttivo Provinciale; il Comitato Esecutivo; il Presidente e il Vice Presidente Vicario; c.2 È organo di controllo dell'Avis Provinciale il Collegio dei Revisori dei Conti. Documento Identità e Missione L’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEGLI ASSOCIATI c.1 L’Assemblea Provinciale degli Associati è composta dai rappresentanti legali delle Associate persone giuridiche (Presidenti delle Comunali) e dai delegati degli associati persone fisiche nominati dalle Assemblee Comunali ed equiparate (1 ogni 200 iscritti). I delegati degli associati persone fisiche mantengono il loro incarico (per un anno) fino alla nomina dei delegati dell’Assemblea Provinciale ordinaria dell’anno successivo. L’assemblea provvede – nella seduta ordinaria svolta nell’anno precedente a quella del rinnovo delle cariche sociali- alla nomina della Commissione Verifica Poteri. IL CONSIGLIO DIRETTIVO PROVINCIALE c.1 Il Consiglio Direttivo dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno è composto di 13membri (4 per ogni zonale più il Presidente), eletti dall'Assemblea Provinciale degli Associati nel numero deliberato dall'Assemblea dell'anno precedente a quello del rinnovo delle cariche associative. c.2 Il Consiglio Direttivo Provinciale elegge al proprio interno il Presidente e, su proposta del Presidente medesimo, uno o più Vicepresidenti dei quali uno Vicario, il Segretario, e il Tesoriere i quali costituiscono l’Ufficio di Presidenza (Esecutivo). COMPITI DEL COMITATO ESECUTIVO c.1 Il Comitato Esecutivo dell'Avis Provinciale, cui compete la predisposizione degli schemi del bilancio preventivo e di bilancio consuntivo da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea Provinciale degli Associati per il tramite del Consiglio Provinciale… l'Avis Provinciale, ne ha la rappresentanza legale ed ha la firma sociale di fronte ai terzi ed in giudizio. 2.2. Organigramma/Strutture Consiglio Avis Provinciale di Ascoli Piceno 2006-2009 Esecutivo Presidente Rosanna Travaglia Teodori Presidente Onorario Giovanni Capocasa Tesoriere V.Presidente vicario Massimo Lauri Gianni Strovegli Giuseppe Ragni Segretario Emiliana Lucidi Loredana Sonaglioni Berardino Lauretani Coor. gruppo giovani Franco Marinozzi Mario Verdecchia Manuelita Morichetti Ubaldo Sabbatini Vice Presidente Paolo Angelini Consiglieri Sira Mazzoni Risorse e Organizzazione IL PRESIDENTE c.1 Il Presidente, eletto dal Consiglio Provinciale al proprio interno, presiede IL PRESIDENTE ONORARIO COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI c.1 Il Collegio dei Revisori dei Conti è costituito da tre componenti effettivi e due supplenti nominati dall'Assemblea Provinciale degli Associati tra soggetti dotati di adeguata professionalità. c.2 I Revisori durano in carica 4 anni e possono essere rinominati. c.3 Il Collegio esamina i bilanci e formula in apposite relazioni le proprie osservazioni e conclusioni e svolge ogni altro compito attribuitogli per legge o per statuto. c.4 I Revisori dei Conti, che partecipano di diritto all'Assemblea Provinciale degli Associati, intervengono alle sedute del Consiglio Direttivo Provinciale in cui vengano assunte deliberazioni in ordine al preventivo finanziario ed al bilancio consuntivo. Consiglio Revisori dei Conti Giovanni Maoloni Presidente Angelo Concetti Giuliano Ciotti Documento Identità e Missione La carica di presidente onorario è attribuita dal Consiglio Provinciale ad ex presidenti che si sono particolarmente distinti. Risorse e Organizzazione Commissione Verifica Poteri La Commissione Verifica Poteri, che dura in carica 4 anni ed elegge al proprio interno il Presidente, ha il compito di accertare ed attestare gli aventi diritto al voto assembleare fra gli associati persone fisiche e/o giuridiche presenti all’Assemblea Provinciale. Commissione Verifica Poteri Maddalena Menzietti Presidente Camilla B. Vagnoni Carlo Lori Consulta dei Presidenti È costituita dai presidenti delle comunali della Provincia. Il Presidente Provinciale convoca la Consulta ogni qual volta ritiene opportuno acquisire il suo parere. Non è un organo istituzionale pertanto non può deliberare. Avis Comunali con i presidenti, divise per Zonali Zonale di Ascoli Piceno Documento Identità e Missione Rosanna Travaglia Teodori Zonale di San Benedetto d.T. Paolo Polidori Ascoli Piceno Paolo Angelini Amandola Domenico Annibali Offida Giuliano Ciotti Spinetoli - Pagliare Carlo G. Oddi Ripatransone Decio Marinelli Montefiore dell'Aso Tiberi Ugo Cupra Marittima Vincenzo Pulcini Zonale di Fermo Montegiorgio Ferdinando Ferracuti Sergio Rogante Avis zonali S.Benedetto del T. Marco Lorenzetti Monte S.Pietrangeli Sandro Tarquini Montegranaro Mafalda Di Deo Porto Sant'Elpidio Giorgio Santandrea Sant'Elpidio a Mare Antonio Toppi Fermo Giovanni De Minicis Porto San Giorgio Giuseppe Catalini Sono costituite dalle Avis che insistono presso un unico Centro Trasfusionale. Hanno un responsabile ed hanno il compito di coordinare e programmare l'attività delle Avis in rapporto ai C.T. Le Avis di Offida e Spinetoli-Pagliare hanno attività sia presso ASL 12 sia presso ASL 13. Roberta Quatrini Fermo Giorgia Guerrieri Ascoli Piceno Stefano Fraticelli Ripatransone Ilaria Lucidi Offida Loretta Marchetti Montefiore dell'Aso Gaia De Luca Montefiore dell'Aso Alice De Carolis Montefiore dell'Aso Sira Mazzoni Spinetoli - Pagliare Cristian Marchetti Montefiore dell'Aso Francesco Monaco Monte S.Pietrangeli Ilenia Marinelli S.Benedetto del T. Maria P. Fontana S.Benedetto del T. Giacomo Rosati S.Benedetto del T. Myriam Pistolesi Sant'Elpidio a Mare Moreno Calcinari Sant'Elpidio a Mare Marina Piermartiri Sant'Elpidio a Mare Documento Identità e Missione Guppo Giovani Avis Provinciale Risorse e Organizzazione Gruppo Giovani È costituito da giovani, di età compresa tra 18 e 35 anni, espressione delle singole comunali, non ha un numero fisso di partecipanti, si rinnova automaticamente con l’autoesclusione e con l’inserimento di nuovi membri. Ha il compito di organizzare attività a fini di proselitismo. Elegge un coordinatore al proprio interno. Relazione sulle attività svolte 3. Relazione sulle attività svolte 3.1. Azioni intraprese nel mandato di Rosanna Travaglia Teodori Il mio mandato iniziato nel marzo 2003 con trepidazione, ma certa di poter contare sulla collaborazione e sostegno del past-presidente Lauretani, come di fatto è stato, e sui consiglieri, è giunto al termine e pur essendo stato caratterizzato da momenti impegnativi, è stato nel complesso gratificante perchè mi ha arricchito di amicizie, motivazioni e soddisfazioni e soprattutto perchè ha visto, di anno in anno, crescere l'Associazione. Anche se quel che si sarebbe potuto realizzare è sempre molto di più di quel che si è realizzato, tuttavia possiamo guardare con una certa soddisfazione ai passi compiuti; credo che ciò che più conta nel lavoro fatto sia stata la costante partecipazione di tutte le Avis del territorio nelle scelte operative e nelle decisioni prese: infatti senza il consenso consapevole delle singole comunali, senza il loro fattivo apporto, ogni lavoro avrebbe rischiato di risultare imposto e di rimanere sterile, ma il momento del lavoro svolto, quello delle scelte democratiche e del confronto di idee, talvolta anche vivace, non ha mai fatto dimenticare che i pilastri dell'Associazione affondano nell'amicizia e nel rispetto delle persone, dei rispettivi ruoli e delle regole. Documento Identità e Missione Voglio qui ricordare, di questi anni, alcune “tappe” significative: - Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale sicuramente quella che ha segnato una svolta nel sistema trasfusionale: con legge regionale 20 giugno 2003 n.13 veniva prevista la istituzione di un Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale. Dopo un lungo e faticoso percorso, dopo ampi dibattiti interni all'Associazione e confronti con l'Assessorato regionale alla Sanità il 13 maggio 2004 con delibera n.529 della Giunta Regionale venivano approvate le “Disposizioni in ordine alla costituzione del Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale”. L'Avis è ben rappresentata tra gli organi decisionali del dipartimento poiché sono membri del Comitato il presidente regionale, il direttore sanitario associativo e i presidenti delle Avis provinciali. Il nuovo modello organizzativo, istituito con l'obiettivo primario di garantire una gestione complessiva, a livello regionale, di tutte le attività della medicina trasfusionale, ancora oggi presenta delle criticità nonostante la buona attività del Dipartimento e la costante fattiva collaborazione di Avis (sicuramente il mancato riconoscimento di personalità giuridica ne è causa principale ); - Servizio Civile Volontario ritenendo importante per le Avis dell'intera provincia la opportunità offerta dal Servizio Civile Volontario, ci siamo fatti carico nel 2003 dello studio e redazione di un progetto dal titolo “La donazione del sangue. Stile di vita e dovere sociale” finalizzato sia al raggiungimento dell'autosufficienza di - Centro di raccolta di Pagliare il Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale ha approvato il progetto per la realizzazione, in locali messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale di Spinetoli particolarmente sensibile e vicina all'Avis, di un punto di raccolta a Pagliare del Tronto al servizio dei donatori della vallata. Grande soddisfazione per i dirigenti avisini che possono offrire una opportunità di scelta per i donatori e, effettuandosi le donazioni il pomeriggio, ha consentito il “recupero” anche di chi aveva sospeso la donazione per motivi di orari non compatibili con quelli del lavoro; - Gruppo Giovani giovani donatori di diverse Avis comunali si costituiscono in “Gruppo Giovani Provinciale”. Questa dimensione ha l'energia, la voglia e l'entusiasmo di giovani uomini e donne sensibili e competenti nel sociale, che propongono iniziative ed eventi trasversali al variegato, complesso, interessante mondo giovanile; - 60° di fondazione anno importante il 2007 ricorrendo il 60° di fondazione. Come ogni compleanno è stato motivo di festa e di incontri: una occasione per rievocare” la nostra storia, le tappe che hanno contrassegnato il nostro percorso e per rinnovare l'impegno nel segno della progettualità fondata su una consapevole, vissuta esperienza. Ampio risalto è stato dato agli eventi organizzati su tutto il territorio provinciale per ribadire e sottolineare il ruolo storico dell'Avis anche sul piano della società civile. - Avis Provinciale di Fermo infine, dopo l'insediamento degli organi di governo politico della nuova provincia di Fermo, si è costituita nel mese di ottobre 2009 l'Avis provinciale di Fermo con le 8 comunali che insistono in quel territorio con divisione del patrimonio e dei beni. Relazione sulle attività svolte - Nuovo statuto anche il rinnovo dello Statuto (a tutti i livelli associativi: nazionale, regionale, provinciale e comunale) è stato un lungo percorso che ha assorbito molte energie e ancora oggi le sue regole, non da tutti sono condivise, comprese, rispettate. Da qui la necessità di adeguata formazione dei dirigenti per approfondire le ragioni del perchè l'Avis si sia attribuito delle regole e perchè sia essenziale che tutti le osservino; Documento Identità e Missione prodotti ematici, sia degli standard europei nel rapporto popolazione/donatori con l'obiettivo di incrementare sia il numero dei donatori volontari periodici sia il numero delle donazioni. 16 volontari furono assegnati e destinati alle Avis del territorio. E' stata una esperienza positiva che ci ha aiutato ad organizzare meglio l'attività di accoglienza dei donatori presso i centri e i servizi trasfusionali, a promuovere attività nelle scuole e proprio con l'aiuto dei giovani a sensibilizzare altri giovani alla solidarietà, al volontariato in generale ed in particolare a quello del sangue; Relazione sulle attività svolte Documento Identità e Missione Oggi la nostra è quindi una “nuova” provinciale che dovrà più che mai rimboccarsi le maniche e lavorare con la ampia disponibilità e collaborazione di tutte le Avis del territorio ascolano, per aumentare la propria base associativa e fondare nuove comunali. Non so se sono riuscita a far emergere l'impegno profuso nel compito di dirigente Avis ma vi assicuro che ho creduto e credo in ciò che ho portato avanti con la piena collaborazione di alcuni consiglieri convinti come me che il nostro “servizio” non è un prezzo da pagare ma un dono da condividere. Al neo Presidente Massimo Lauri, già solerte amministratore e instancabile collaboratore, a tutti i componenti il nuovo Consiglio e ai ragazzi del Gruppo Giovani provinciale il mio affettuoso augurio per un percorso ricco di soddisfazioni e di successi in linea con i valori e i principi della nostra Associazione. Documento Identità e Missione Il Gruppo Giovani Provinciale è da sempre una realtà importante dell’Avis, in quanto ha ricevuto dai colleghi “veterani” del Provinciale, l’onere di diffondere tra i propri coetanei, sfruttando al massimo la propria creatività e le proprie potenzialità espressive e comunicative, i valori dell’Associazione, la libera partecipazione sociale, il volontariato e la solidarietà umana. Eccoci: un gruppo di ragazzi, di amici, entusiasti di far fare qualcosa di importante e di lasciare il segno all’interno dell’Avis. Sono passati più di dieci anni da quando una sera, noi ragazzi del Gruppo Giovani, pieni di entusiasmo e di determinazione, abbiamo deciso di non sciogliere la nostra riunione se non con una nuova idea, un nuovo progetto da portare avanti insieme per poter finalmente riuscire a diffondere tra i giovani i valori della nostra Associazione e l’importanza della donazione di sangue. Nacque così nel 1998, con il valido supporto dell’allora Presidente Berardino Lauretani, “L’ABC del donatore”, opuscolo realizzato dai giovani per i giovani, nel quale abbiamo cercato di spiegare con parole semplici e illustrazioni divertenti cos’è l’Avis e come si dona; una piccola guida insomma, ma un grande successo per noi, perché siamo riusciti a creare uno strumento importante che tutte le sezioni hanno utilizzato per lungo tempo. Nonostante il notevole impegno necessario per realizzare l’opuscolo, abbiamo trovato il tempo di essere presenti per far promozione a feste, eventi e mercatini nei vari paesi, talvolta utilizzando anche il camper dell’Avis di Ascoli Piceno, ed abbiamo partecipato a forum e incontri sia a livello regionale che nazionale ed abbiamo collaborato con gli stessi colleghi del Gruppo Giovani Regionale per la realizzazione di opuscoli e volantini. Abbiamo inoltre in quegli anni dato vita al Torneo di Calcetto tra sezioni, ripetutosi per varie edizioni, e che nel 2005 ha lasciato il posto al Torneo di Beach Volley, molto desiderato soprattutto dalla componente femminile del Gruppo. Queste manifestazioni sportive hanno coinvolto molte Sezioni e, un po’ per il fatto di essere itineranti, un po’ perché di grande impatto e grande visibilità, hanno coinvolto e convinto molti giovani (e non), che sono riusciti a cogliere il messaggio e ad unirsi all’Associazione, sia come donatori che come attivisti. Il nostro lavoro non si è però fermato qui. Nel 2003, in occasione della festa del Donatore dell’8 giugno, siamo entrati per la prima volta i tutti i bar e i locali della provincia grazie alle bustine di zucchero personalizzate che, grazie alla vena artistica di una ragazza del Gruppo e al simpatico slogan “Addolcisci la tua vita, dona sangue!”, ci ha permesso di essere visibili nello stesso giorno, in diversi paesi, con un unico “simbolo” e con unico messaggio. Nello stesso anno siamo stati di supporto ai nostri colleghi giovani dell’Avis Regionale a numerosi concerti, durante i quali abbiamo distribuito materiale informativo. Abbiamo inoltre partecipato, sempre in questo anno, al concorso nazionale per la realizzazione del logo ufficiale del Gruppo Giovani, grazie al talento della stessa ragazza che ha creato l’immagine delle bustine di zucchero. Dopo un periodo di sosta, quale è stato purtroppo la maggior parte del 2004, agli inizi del 2005 ci siamo ritrovati ed abbiamo deciso di far sentire Relazione sulle attività svolte 3.2. Gruppo Giovani Relazione sulle attività svolte 2004, agli inizi del 2005 ci siamo ritrovati ed abbiamo deciso di far sentire di nuovo la nostra presenza, realizzando le nostre famose “tovagliette personalizzate”, che con simpatici segni zodiacali a forma di gocciolina, hanno portato il nostro messaggio in tutti i pub e pizzerie della Provincia riproponendole per varie annate. Dal 2005 abbiamo dato inizio al Torneo di Beach Volley,come già accennato sopra, la cui attività ci ha reso molto visibili raccogliendo anche grande partecipazione. Questo ha fatto si che nel 2008 accanto al Torneo abbiamo inserito anche dei giochi sulla spiaggia provando a coinvolgere altre realtà della Regione. Dai bar nel 2003, ai pub nel 2005, abbiamo pensato nel 2008 in occasione della giornata mondiale del donatore, il 14 giugno, di entrare nei Centri Commerciali di Ascoli Piceno, Castel di Lama e Fermo con le “buste per la spesa” realizzate con la collaborazione di un ragazzo della Comunale di Ascoli Piceno, riproponendo la stessa nel mese di Dicembre nei piccoli supermercati della zona. L’attività del Torneo di Beach Volley è proseguita negli anni e ad oggi, nel 2010, abbiamo deciso di coinvolgere le altre provinciali della Regione per estendere l’evento a livello regionale. Nel 2009 in seguito alla formazione della nuova Provincia di Fermo, il gruppo ha subito della scissione al suo interno. Infine in questi anni ci siamo mossi anche partecipando alle consulte giovani nazionali, ai forum, meeting estivi, nonché al corso di formazione tenutosi ad Ascoli Piceno e a Fermo. Ad oggi crediamo di ritenerci soddisfatti per l’impegno che mettiamo nel promuovere l’Avis sul nostro territorio. Documento Identità e Missione Gruppo Giovani Avis del Piceno Massimo Lauri Documento Identità e Missione L’Avis Provinciale di Ascoli Piceno è fortemente impegnata a valorizzare le attività dei giovani, la loro formazione, come investimento per il futuro dell’Associazione e anche per la Società. Ecco che si educano i giovani alla responsabilità, alla solidarietà, al rispetto delle regole, all’interesse generale ma, anche, alla rinuncia e al sacrificio. Puntiamo molto sui giovani, senza volerli caricare di responsabilità e aspettative, tanto da dedicare loro una consistente fetta delle nostre risorse umane e materiali. Perché tanto impegno nel seguire i giovani? La risposta usuale, oramai logora, è che loro sono il nostro futuro; forse saranno il futuro dell’Associazione, ma adesso devono rappresentare il presente, loro e dell’Avis. Per presente intendo che loro non sono e non possono essere dei meri esecutori di quanto qualcuno comanda; per crescere dovranno anche eseguire consegne altrui ma, principalmente si dovranno confrontare continuamente con chi ha più esperienza di loro e dovranno portare e poter esprimere il loro bagaglio di novità, d’idee, di entusiasmo. L’Avis per crescere ha bisogno di rinnovarsi continuamente, quello che andava bene dieci anni fa potrebbe non essere più opportuno oggi. I giovani rappresentano l’anello di congiunzione tra l’Avis di oggi e quella di domani. Mentre lasciamo che i giovani organizzano attività, manifestazioni e progetti, si allenano a collaborare, a coordinare a decidere. In altre parole si allenano a diventare dirigenti, portando contemporaneamente un forte contributo innovativo e di azioni; non stanno a guardare per imparare, prestano la loro opera. Nel caso dei ragazzi del Gruppo Giovani dell’Avis Provinciale, mentre i ragazzi si confrontano e organizzano le attività, s’integrano, rafforzano il gruppo e diventano amici. Questo, che potrebbe sembrare banale, è uno degli aspetti più importanti e positivi della loro attività in Avis. I ragazzi, espressione delle varie Avis comunali, che nel frattempo hanno sviluppato la loro amicizia, diventeranno i dirigenti delle stesse Comunali o del Provinciale ma saranno sempre amici; ecco che sarà consolidata l’organizzazione a rete dell’Avis, sarà una rete forte ed uniforme. Sarà la forza dell’Avis del futuro. Relazione sulle attività svolte 3.3. L’Avis e i Giovani Relazione sulle attività svolte 3.4. Quadri dei risultati Donatori 2009 nuovi ex canc. coll. totale Ascoli Piceno donatori 204 53 167 53 2.631 Offida 34 2 16 2 266 2.488 Spinetoli-Pagliare 244 San Benedetto del Tr. 716 Cupra Marittima Ripatransone 1.555 152 Montefiore 137 303 Donatori 2008/09 Documento Identità e Missione 2008 55 9 759 193 89 5 21 1 1.733 22 15 9 17 9 43 180 163 15 1 332 - Donazioni 2009 2009 Ascoli Piceno 2.488 2.631 Offida 244 266 Spinetoli-Pagliare 716 759 San Benedetto del Tr. 1.555 1.733 Cupra Marittima 152 180 Ripatransone 137 163 Montefiore 303 332 5.595 6.064 diff. % donazioni ind. d. 81 3,18 5.963 578 20 8,13 48 6,75 1.523 210 13,79 2.777 277 1 0,56 256 13 8,67 753 14 4,40 387 6,82 12.127 2,27 2,17 2,01 1,60 1,54 1,57 2,27 2,00 Donatori per comune e sedi Avis nella Provincia di Ascoli Piceno Sedi Avis CM MF 73 OF 1 1 5 1 29 6 1.469 RP SBT SP 1 2 1 13 181 49 26 25 3 0 123 303 2 3 5 65 1 18 5 2 8 1 3 2 38 6 3 1 6 1 1 7 1 1 3 3 1 1 2 8 5 11 10 4 4 28 66 5 53 89 4 17 3 9 20 3 2 170 80 6 1 9 10 11 229 1 7 1 5 57 85 18 4 2 8 5 5 6 192 2 1 194 30 4 5 2 4 123 30 1 62 11 1 3 5 828 30 14 5 7 1 22 2 12 287 3 83 2.467 156 227 267 161 1.540 714 AM Tot. Resid. 75 3.346 3.409 92 1.977 50 6 1.481 1.507 51.375 1.263 19 7.216 260 103 3.011 89 2.036 121 3.153 3.100 145 148 1.036 13 147 5.017 312 8.844 1.602 34 36 253 14.278 74 2.357 1.589 44 150 3.995 2.345 4 47 6 15 567 172 2.199 622 3 11 21 684 21 231 10.354 207 5.327 222 1 7 159 4.356 2.195 2 65 1.000 2 17 890 45.054 323 5.874 2.270 86 218 5.750 203.153 46.997 1.203.153 1.159.612 55.203.153 Indice P. note 22,41 26,99 25,29 4.05 29,33 15,04 36,03 34,21 43,71 38,39 47,74 12,55 29,30 35,28 22,47 17,72 31,40 27,69 37,55 20,04 26,46 78,22 17,68 30,70 22,31 38,86 31,53 36,50 29,61 17,00 19,75 54,99 37,89 28,30 31,00 19,00 AP CM MF OF RP SBT SP 9 105 15 2 Prov. Fermo 3 134 Prov. Teramo 94 167 31 292 3 Prov. Altre 7 11 21 3 5.979 Totale Comunali 2.571 165 332 267 161 1.733 750 4 AM (Amandola - provincia di Fermo) - dalla comunalesono stati estrapolati i donatori che risiedono nella provincia di Ascoli Piceno. 1 2 attività svolte Relazione sulle attività svolte AP Documento Identità e Missione Comune Acquasanta Terme Acquaviva Picena 2 3 Appignano del Tronto Arquata del Tronto 4 Ascoli Piceno 5 Carassai 6 Castel di Lama 7 Castignano 8 Castorano 9 Colli del Tronto 10 Comunanza 11 Cossignano 12 Cupra Marittima 13 Folignano 14 Force 15 Grottammare 16 Maltignano 17 Massignano 18 Monsampolo del Tr. 19 20 Montalto delle Marche Montedinove 21 22 Montefiore dell'Aso Montegallo 23 Montemonaco 24 Monteprandone 25 Offida 26 Palmiano 27 Ripatransone 28 Roccafluvione 29 Rotella 30 31 San Benedetto del Tr. Spinetoli 32 Venarotta 33 Provincia di AP 34 Regione Marche 35 Italia 36 1 Montefiore dell'Aso Massignano Provincia di Ascoli Piceno situazione presenza avisina Cupra Marittima Carassai Montalto delle Marche Relazione sulle attività svolte Montedinove Force Comunanza Rotella Ripatransone Grottammare Cossignano Castignano Acquaviva Picena Offida San Benedetto del Tronto Monteprandone Palmiano Appignano Castorano Montemonaco Venarotta Roccafluvione del Tronto Ascoli Piceno Castel Colli del Tronto di Lama Montegallo Monsampolo Spinetoli Sede Avis provinciale Maltignano Avis comunali Folignano Comuni senza sede Avis Arquata del Tronto Acquasanta Terme Indice di penetrazione. L'indice di penetrazione è calcolato in base alla presenza di donatori ogni mille abitanti. 80,00 70,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Acquasanta Terme Acquaviva Picena Appignano del Tronto Arquata del Tronto Ascoli Piceno Carassai Castel di Lama Castignano Castorano Colli del Tronto Comunanza Cossignano Cupra Marittima Folignano Force Grottammare Maltignano Massignano Monsampolo del Tr. Montalto delle Marche Montedinove Montefiore dell'Aso Montegallo Montemonaco Monteprandone Offida Palmiano Ripatransone Roccafluvione Rotella San Benedetto del Tr. Spinetoli Venarotta Provincia di AP Regione Marche Italia Documento Identità e Missione 60,00 Il Consiglio dell'Avis Provinciale, in scadenza nel 2010, si rinnoverà e avrà un nuovo presidente, considerato che la sig.ra Rosanna Travaglia Teodori ha svolto il suo secondo mandato e per statuto non potrà essere presidente per un terzo; comunque il Consiglio ha individuato alcune necessità che potrbbero essere dei traguardi, che si sente di suggerire al nuovo il quale si insedierà nel 2010 dopo la prossima l'assemblea elettiva e che avrà davanti a sé quattro anni per raggiungere gli obiettivi che si vorrà prefissare. I suggerimenti, che si potrebbero suddividere in tredici punti tutti tendenti allo scopo di aumentare in modo uniforme i donatori e le donazioni, possono essere sintetizzati nei due seguenti macro argomenti. - L'Avis picena con le sue sette comunali e i quattro "punti Avis" ha mediamente un ottimo indice di penetrazione, ma per uniformare la presenza di donatori su tutto il territorio e in special modo in alcune zone, dove la presenza avisina potrebbe essere determinante per vari motivi, si potrà programmare di aprire altre comunali, individuando tre territori: uno marino, uno collinare e un altro montano, non chiudendo comunque la porta ad altre soluzioni da prendere in considerazione e da realizzare in itinere. Dove possibile, è necessario portare sul territorio anche i punti prelievo, con la collaborazione dell'ASUR e dei Comuni per essere veramente e concretamente più vicini ai donatori. Ai Centri Trasfusionali si potrebbe chiedere di uniformare verso l'alto il livello di prestazione su tutto il territorio in modo paritario; il tutto finalizzato all'aumento dei donatori e delle donazioni. - Per raggiungere i traguardi auspicati occorrono dei dirigenti formati, aggiornati e dinamici; per ottimizzare il lavoro e migliorare i risultati si dovrebbe investire sui giovani. A tal proposito sarebbe necessario organizzare da subito dei corsi di formazione/aggiornamento investendo fortemente su questo argomento e sfruttando momenti nazionali, regionali specifici e organizzati dal Consiglio stesso. In maniera specifica: 1. un corso sul software ASSOAVIS per la gestione dei donatori, dando maggiore dinamicità alle Comunali che potrebbero nell'immediato inserirsi nei collegamenti con il Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale; 2. un aggiornamento sullo statuto, regolamento, leggi che regolano l'Avis, dal momento che ancora persistono dubbi sulla sua applicazione ; 3. un corso di formazione sugli stili di vita, visto che da più parti Documento Identità e Missione Gli obiettivi di un’Associazione come l'Avis, nata per assicurare il sangue a tutti coloro che ne hanno bisogno, sono sempre gli stessi, considerando anche che la necessità di sangue è in continuo aumento. Obiettivi quadriennio 2010/2013 3.5. Obiettivi quadriennio 2010/2013 Obiettivi quadriennio 2010/2013 Documento Identità e Missione se ne è percepita la necessità, per dare gli strumenti idonei ai dirigenti e a chi soprattutto si dedica al contatto con i nuovi donatori; 4. la formazione per il 2010 non si potrà concludere se non con un momento regionale che tratterà anche i risvolti psicologici per un approccio ottimale con i donatori. Insomma formazione a 360 gradi. Ma, essendo l'Avis un'Associazione in continua evoluzione, dovrà essere sempre pronta a rivedere i suoi obiettivi per raggiungere il target primario: una perfetta coordinazione delle Avis di base al fine di aumentare donatori e donazioni.