ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE
Provinciale
Ascoli Piceno
Documento di Identità
e Missione
prima edizione
indice
Introduzione
Gruppo di lavoro
1. Identità Associativa
1.1. Contesto di riferimento e vision
1.2. Mission e linee strategiche
1.3. Interlocutori
2. Risorse e Organizzazione
2.1. Organigramma
2.2. Strutture
3. Relazione sulle attività svolte
Documento Identità e Missione
3.1. Azioni intraprese nel mandato
3.2. Gruppo Giovani
3.3. L’Avis e i Giovani
3.4. Quadro dei risultati
3.5. Obiettivi quadriennio 2010/2013
introduzione
Introduzione
É
con grande piacere che l'Avis Provinciale di Ascoli Piceno
presenta il suo “Documento di Identità e di Missione”.
La pubblicazione coincide con il termine del mandato iniziato
nell'anno 2003 e vuole essere un ulteriore segno di progresso
culturale, vuole essere strumento di comunicazione interna ed
esterna per meglio farsi conoscere.
Documento Identità e Missione
Il rendere noto quanto è stato realizzato e verificarne la coerenza
con i valori fondanti della nostra Associazione è testimonianza
del nostro impegno. Crediamo fermamente sulla sua utilità:
consentirà di confrontarci con tutti i soggetti interessati,
direttamente o indirettamente, alla nostra attività e l'ascolto
delle opinioni e il dialogo con quanti collaborano con questa
Avis crediamo possano essere la chiave di volta per il
perseguimento delle nostre finalità.
È un lavoro che precede la pubblicazione, il prossimo anno, del
bilancio sociale, è la prima esperienza e come tale ha
sicuramente degli aspetti da migliorare, ne siamo coscienti e
proprio per questo resta fermo il nostro impegno di attenzione
e apertura al confronto con tutti gli stakeholder e beneficiari
affinché la prossima pubblicazione del bilancio sociale possa
misurare in maniera puntuale i nostri progressi.
Un sentito ringraziamento a quanti hanno collaborato alla
stesura di questo “documento” fiduciosi che possa offrire a
volontari, dirigenti associativi, istituzioni e cittadini, occasione
di riflessione sul ruolo dell'Avis nella società civile.
Rosanna Travaglia Teodori
É un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza,
sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica, che persegue finalità
di solidarietà umana ed esclude qualsiasi fine di lucro.
Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi
ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946,
riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, l'AVIS è oggi un
ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini
del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua
attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia
e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale
e strumento insostituibile di solidarietà umana.
introduzione
L'AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) è un'Associazione di
volontariato (iscritta nell'apposito Registro Regionale e disciplinata dalla Legge 266/91)
costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente,
periodicamente e anonimamente il proprio sangue.
All'AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano
volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur
non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collaborano però
gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.
L'AVIS è un'Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari
sono i suoi dirigenti.
L'AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben
articolata, suddivisa in sedi Comunali, sedi Provinciali, sedi Regionali e
AVIS Nazionale, il cui organo principale è il Consiglio Nazionale. Sono inoltre
attivi Gruppi Avis, organizzati soprattutto nelle aziende, sia pubbliche che
private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto
sociale.
Il 23 Febbraio 1947 viene approvato il 1° Statuto Associativo Provinciale
dell'AVIS di Ascoli Piceno, che non è ancora una struttura ben definita e
pienamente istituzionale, ma "in nuce" è quella che poi verrà chiamata
Sezione Provinciale Avis, ed oggi più semplicemente Avis Provinciale. Ha
il compito primario di raccordarsi con la struttura superiore Regionale e
coordinare le strutture inferiori comunali.
Ogni donatore iscrivendosi ad un'Avis comunale è automaticamente iscritto
alla Provinciale, Regionale e al Nazionale. Tutte le Avis hanno un proprio
statuto e godono di autonomia nel rispetto dei principi fondamentali
dell'Associazione e delle strutture avisine di riferimento.
jhhu
ujhujh uj huhg huh
Documento Identità e Missione
Gli scopi dell'Associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro
alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella
tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la
compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza
alcuna discriminazione.
gruppo di lavoro
Documento Identità e Missione
Gruppo di Lavoro
- Rasanna Travaglia Teodori
- Berardino Lauretani
- Massimo Lauri
- Giancarlo Antonelli
- Giovanni Capocasa
- Roberta Quatrini
- Giorgia Guerrieri
- Carlo Giuseppe Oddi
- Emanuela Acquaviva
Presidente Avis Provinciale
Vice Presidente Avis Marche
Tesoriere Avis Provinciale
Ex Presidente Avis Provinciale
Presidente onorario Avis Provinciale
Responsabile Gruppo Giovani
Referente Gruppo Giovani
Presidente Avis Spinetoli - Pagliare
Referente per il Bilancio Sociale CSV
I presidenti provinciali nel tempo
- Salvatore Orlando
- Giovanni Capocasa
- Giancarlo Antonelli
- Berardino Lauretani
- Rasanna Travaglia Teodori
Giovanni Capocasa
- Realizzare questa pubblicazione significa, a mio avviso, ripercorrere insieme
alcune tappe fondamentali della storia della ns. AVIS provinciale (che peraltro
è di tutta l'AVIS picena), della sua evoluzione, della crescita nel tempo, le
sfide e le scelte che l’hanno condotta a quella struttura associativa del
Volontariato del Sangue, salda e definita, qual è ai giorni nostri; ai fatti
accaduti sono legati molte decine di uomini, che eviterò di ricordare, salvo
eccezioni, ma che sono sempre presenti nella nostra mente e nel nostro
cuore.
identità associativa
La Storia raccontata dai Presidenti di Avis Provinciale
- Cercherò di sintetizzare in due periodi, dalle origini all'inizio degli anni ‘90,
ossia un po’ della fase che chiameremo "pioneristica" dell'AVIS e un po’ di
quella che chiameremo "moderna", lasciando ai presidenti che mi hanno
succeduto di arrivare ai giorni nostri.
- L'idea del primo gruppo volontario organizzato milanese viene presto
raccolta nel nostro Paese e si diffonde anche nelle nostre contrade: nel 1939
nasce ad Ascoli Piceno, nel 1947 e 1951 a San Benedetto del Tronto e Fermo.
- Tutto avviene con moti spontanei e ricchi di tensione umanitaria; molte
le iniziative da parte di medici, infermieri, insegnanti, sociologi, ... ed i
Volontari si moltiplicano.
- La seconda guerra mondiale rallenta, ma non ferma, tali moti, anzi la
dolorosa esperienza bellica accresce il senso del reciproco aiuto; infatti,
subito dopo, riprendono le iniziative, i gruppi si associano ed acquistano il
nome definitivo di AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) che, con
Legge 49 del 20 febbraio 1950, viene riconosciuta "a tutti gli effetti giuridici"
dallo Stato Italiano.
- Il 1° Statuto Associativo Provinciale dell'Avis di Ascoli Piceno porta la data
23 Febbraio 1947.
- Non è ancora una struttura ben definita e pienamente istituzionale, ma
"in nuce" è quella che poi verrà chiamata Sezione Provinciale Avis, ed oggi
più semplicemente Avis Provinciale.
- Questa si definirà in organi dirigenziali, democraticamente eletti e
Documento Identità e Missione
- L'AVIS in Italia nasce a Milano nel 1927 da una intuizione ed una contingenza
avvertite da un giovane medico, ginecologo-ostetrico, il dr. Formentano,
che vedeva morire troppe partorienti per gravi ed incontrollabili emorragie.
identità associativa
riconosciuti, qualche anno dopo: Presidente sarà il dr. Salvatore Orlando di
Fermo e Segretario il cav. Vito Organari, anch'esso di Fermo, con sede appunto- in Fermo. (solo in seguito la sede sarà il capoluogo di provincia)
-La prima Assemblea Provinciale documentata è del 1959.
- Sono gli anni della trasfusione "braccio a braccio", quando il Sangue non
poteva essere conservato per più di poche ore, quando l'urgenza regolava
chiamate e prelievi.
- Nella seconda metà degli anni ‘50, comunque, la tecnica trasfusionale
migliora sensibilmente, abbiamo i flaconi con anticoagulanti per la raccolta
e la conservazione del prezioso liquido ematico: assicurata, questa, anche
dalle prime emoteche - frigoriferi a temperatura stabilita, con sistemi validi
di controllo; le AVIS Comunali di Fermo e P.S.Giorgio si dotano di
autoemoteche che consentono di muoversi sul territorio, a facilitare la
raccolta.
Documento Identità e Missione
- Ancor più, l'AVIS si impegna a organizzare Centri di Raccolta presso diversi
Ospedali Civili, istituisce e gestisce i Centri Trasfusionali di Ascoli, Fermo e
San Benedetto T., sempre con la collaborazione volontaria gratuita di medici
amici, infermieri, suore.
- Si stipulano convenzioni tra l'AVIS e le rispettive Amministrazioni Ospedaliere;
gli organi dirigenziali avisini e sanitari prendono sempre più coscienza dei
propri ruoli; si avverte sempre più vivo lo stimolo del "donare"; i gruppi
(Sezioni Comunali AVIS) più coesi, anche se poco vissuti tra loro: il senso
dell'associazionismo è ancora troppo legato al campanile.
-Nel 1967, con Legge dello Stato n.592, si ha la prima legge itaIiana sulla
"Raccolta, conservazione distribuzione del Sangue Umano" - e con questa
legge si apre per l’Avis la fase che abbiamo chiamato moderna".
- Occorre arrivare al 1971 per avere il DPR 1256, attuativo della legge, ed
ancora qualche anno per una certa sedimentazione, ma la prospettiva di
un servizio trasfusionale tutto nuovo si è aperta.
- La legge istituisce un Comitato Provinciale, di cui l'Avis Provinciale fa parte,
presieduto dal Medico Provinciale (dr. Viscomi), per la disciplina e lo sviluppo
del servizio trasfusionale stesso; definisce i requisiti necessari, e la loro
collocazione, delle varie strutture trasfusionali (dai Centri di raccolta ai
Centri Trasfusionali e di produzione degli emoderivati; ne stabilisce il
personale dovuto, medico e tecnico; detta norme sulla tipizzazione e controllo
del Sangue, sulla idoneità del Donatore; ... insomma, indica le vie da seguire
e pone "paletti" allo “spontaneismo”.
-All’art.2 "è riconosciuta la funzione civica e sociale delle Associazioni dei
Volontari del Sangue; permane, però, la figura del Datore di Sangue
- Insomma, con la 592/67, il servizio trasfusionale assume una nuova dignità
sanitaria, tecnica, sociale.
Ma i Donatori e l'Associazione tutta ne restano un po’ sconvolti: debbono
modificarsi abitudini, consuetudini, mentalità, operatività.
- La nostra AVIS Provinciale avverte i profondi cambiamenti, le opportunità
e i limiti, (ma anche i rischi di un avvitamento su se stessa) che la legge
proietta, e si prepara alla "sfida".
- Ed è proprio nel 1971 che il Consiglio Provinciale propone il sottoscritto
alla Presidenza ed il prof. R.Riccioni alla Segreteria (eravamo già Consiglieri
dal ‘64/’65). L'Assemblea Provinciale del 1972 ratificherà tali nomine e
rinnoverà larga parte del Consiglio.
identità associativa
professionale (a pagamento)!!! Occorreranno altri 20 anni, perché sia posta
“fuori legge”.
- Inizia un lungo e duro impegno, con scelte talvolta difficili e magari
aprioristicamente non da tutti condivise.
- Due sono i momenti associativi più impegnativi:
b) superare il concetto privatistico del servizio trasfusionale, per assumere
un ruolo pubblico.
-Questo significava, e significò, la cessione agli Ospedali (seppure non resa
obbIigatoria dalla legge) dei centri gestiti per tanti anni dall'Avis;
- Questo significava, e significò, distinguere le competenze: proselitismo e
chiamata del Donatore, all'Avis; prelievo, tipizzazione e assegnazione del
Sangue, all'Ospedale (pur con un'Avis, di diritto, attenta e vigile).
- Facile a dirsi tutto ciò, difficilissimo a realizzarsi: da una parte la delusione
e la frustrazione di quei tanti Volontari che avevano dedicato anni di impegno
per attuare un ambizioso e meritorio progetto; dall'altra i "conflitti", spesso
ripetuti anche nel futuro, tra il "volontarismo" degli avisini ed il
"professionalismo" dell'operatore pubblico, sanitario o amministrativo che
fosse: ossia tra due realtà un po’ diverse, per i diversi ruoli ricoperti, ma
tese al medesimo fine: assicurare il fabbisogno di Sangue alla sofferenza.
- Su questo comune e indiscutibile principio si sono risolti pregiudizi e
incomprensioni; non sempre, ancora oggi, tutto è definito e tranquillo, ma
sono più le certezze che i dubbi.
Documento Identità e Missione
a) amalgamare in un "unicum"-etico, legale e organizzativo- le varie istanze
comunali, superando ogni forma di campanilismo e individualismo, oltre
che antiche ruggini di natura associativa e storica;
identitàaziendale
associativa
identità
- Intanto, il ns. Statuto Nazionale del 1970 istituisce ufficialmente l'AVIS
Regionale che, con la giovane Regione Politica Marche, comporta altri nodi
alla ns. AVIS Provinciale, la quale comunque offre la sua piena collaborazione,
aperta e leale, ad ambedue le nuove strutture.
- In quegli anni, un momento di forte contrasto si ha con l'AVIS Nazionale;
quasi tutte le Avis del Centro Italia criticano apertamente, nelle Assemblee
Nazionali del 1973 e 1974, la gestione nazionale dell'Associazione, sia perché
troppo statica e non propositiva di fronte alle forti novità del servizio
trasfusionale e delle istanze regionali, sia per una dirigenza troppo ...
dirigistica.
- Nel 1974, sarà la Provinciale di Ascoli Piceno a prendere l'iniziativa,
fermamente sostenuta dall'Avis Marche, di un "Convegno Interregionale"
(cui partecipano Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, parte della
Campania, ecc.) che si tiene a S.Benedetto T. il 26 e 27 ottobre e che conclude
i suoi lavori con una mozione che prevede addirittura le federazioni regionali
dell'AVIS.
- Non saranno necessarie azioni così forti, perché le cose miglioreranno, le
scelte saranno più condivise, l'Associazione più compatta e democratica.
Documento Identità e Missione
- Il 23 dicembre 1978, con Legge 833, viene istituito il S.S.N.; l' organizzazione
politica della Sanità pubblica subisce ulteriori evoluzioni, e vengono istituite
le UU.SS.LL.: non più l'amministrazione locale, bensì quella territoriale.
- Ancora una volta l'Avis Provinciale dovrà farsi carico di nuovi adeguamenti
e adattamenti, di nuovi rapporti tra Comunali e Provinciale, nuovi rapporti
tra Provinciale e le specifiche unità Sanitarie.
- Nel dicembre del 1981, in un Convegno dei Responsabili di tutte le strutture
associative comunali, la Provinciale di Ascoli studia e delibera le cosiddette
"AVIS Zonali" che, con compiti puramente organizzativi, e facendo riferimento
alle singole UU LL, coordinano e interpretano le varie problematiche del
territorio da rapportare al proprio interno e al proprio esterno: una singola
voce dell'Associazione, ossia, per una singola voce del pubblico servizio sul
territorio; ci saranno alti e bassi, ma la Zonale AVIS resta una realtà.
- Sarà in seguito riconosciuta e attuata dall'Avis Marche e da altri ambiti
regionali.
- L'autosufficienza di Sangue, sia distrettuale che provinciale, senza trascurare
le esigenze regionali, continua a rappresentare l'obiettivo primario, pur a
fronte di difficoltà ed impegni che si prospettano sempre nuovi: mi riferisco,
ad esempio, alle sempre più nuove metodiche trasfusionali (quali la
plasmaferesi, sangue midollare, ...), e mi riferisco, in particolare, all'insorgere
e svilupparsi dell'AIDS.
- Infine, il 4 maggio 1990, con Legge 107, viene emanata la 2° legge dello
Stato sulle attività trasfusionali relative al Sangue Umano ed ai suoi
componenti" che, all’art.2, esplicita come tali attività siano parte integrante
del SSN e si fondino “sulla donazione volontaria periodica e gratuita del
sangue umano e dei suoi componenti": la figura del datore professionale,
finalmente, è fuori legge.
- Si avvia così quella che al momento possiamo ancora chiamare la fase
"attuale" dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno che, come detto, verrà illustrata
dai miei successori.
identità associativa
- All'AIDS, l'AVIS si oppone con ogni mezzo, ma si affida soprattutto alla
cultura avisina del "buon dono del Sangue", cui ogni Donatore ha saputo
e sa rispondere con grande senso di responsabilità; nella ns. provincia non
mi risultano casi di trasmissione dell'HIV per trasfusione.
- Un'ultima nota di storia, ma anche personale: con l'Assemblea del 1991,
per mia libera e doverosa scelta, si conclude il mio impegno alla conduzione
dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno.
Sono stati e sono oltre 45 anni che vivo nell'AVIS, ed ancora oggi sento e
mi sento nell'AVIS - e con questo vorrei ripetere, in particolare e con forza
ai Giovani, che il Volontariato in generale e quello del Sangue per quanto
ci riguarda, è prima di tutto, e comunque ancora, un sentimento,
un'emozione, una cultura, un convincimento, una speranza, che danno un
senso ed una risposta piena all'uomo che non vuole essere isola, bensì
uomo tra gli uomini.
Documento Identità e Missione
- Sono stati 20 anni che, pur con momenti di chiaro-scuro e di avvilimento,
sono stati sempre esaltanti, un'esperienza ricca di amici e di umanità,
un’esperienza che mi ha dato più di quanto abbia io dato.
identità associativa
Giancarlo Antonelli
Sentendomi uomo tra gli uomini, ispirati dal dolce richiamo dell’amore,
inteso come condivisione e solidarietà verso tutti e in modo particolare
verso coloro che sono portatori di sofferenza, per volontà unanime del
consiglio provinciale, divenni nel ’91 presidente provinciale.
Gli anni Novanta furono anni difficili non perché l’A.V.I.S. non fosse entrata
nella fase “attuale” così definita dal mio maestro e modello di vita associativa
dott. Giovanni Capocasa, ma perché esplose e si diffuse a livello mondiale
il virus dell’H.I.V.
Il timore si trasformò in paura, la paura talvolta in panico perché il virus
presente nel sangue era ed è un avversario subdolo capace di nascondersinei
meandri delle arterie e delle vene. I test non erano in grado di scoprire il
“nemico” nel cosiddetto “periodo finestra” che divenne l’avversario da
abbattere. Poiché non c’erano valide armi per combatterlo, il consiglio
provinciale decise di fare una campagna lunga e difficile per illustrare i vari
pericoli e convincere i donatori all’autoesclusione dalla donazione, qualora
avessero avuto comportamenti a rischio nei giorni precedenti la trasfusione.
Documento Identità e Missione
I donatori accolsero l’invito e vinsero la battaglia perché nessun ricevente
nella nostra provincia mi risulta essere stato contagiato da sangue infetto
dal virus dell’ H.I.V.
Uno dei momenti più alti e significativi raggiunti dal consiglio provinciale
in quegli anni fu senza ombra di dubbio la creazione e l’istituzione dell’A.V.I.S.
comunale di Spinetoli-Pagliare. Eravamo convinti della “nudità” avisina della
Vallata del Tronto poiché tra Ascoli e San Benedetto non esisteva nessuna
sezione A.V.I.S. Il progetto prevedeva l’istituzione di tre nuove sezioni: Castel
di Lama, Spinetoli-Pagliare, Centobuchi. La resistenza di alcuni, la miopia
di altri e la nostra insufficienza furono il cavallo di Troia che indebolì le mura
portanti dell’esaltante progetto.
Particolare attenzione dedicammo alla formazione degli insegnanti perché,
nonostante i ripetuti e sconsiderati attacchi, la scuola è e rimane una delle
agenzie educative più significative del nostro tempo. Tenemmo corsi di
formazione di vari giorni ad Ascoli, San Benedetto e Porto San Giorgio,
affinché i docenti, tornati nelle proprie scuole, divulgassero e coltivassero
il seme della solidarietà attiva attraverso iniziative ponderate e competenti.
Grazie all’amico fraterno e mio vice presidente Dino Lauretani, il consiglio
provinciale decise di far realizzare agli studenti dei manifesti rivolti a
promuovere la donazione del sangue. Dino si prodigò oltre misura nell’Istituto
d’Arte di Ascoli dove insegnava, collaborò con i docenti dell’Istituto d’Arte
di Urbino e, dalle mani sapienti dei giovani studenti informati e preparati,
vennero realizzati lavori degni di attenzione ed ammirazione. Il manifesto
“La goccia porta fortuna” fu così bello ed efficace nella comunicazione da
valicare facilmente gli stretti confini della nostra provincia. Divenne infatti
Con i volontari del fermano ho avuto un rapporto così splendido da
considerare i loro dirigenti ancora oggi parte non secondaria della mia storia
di uomo e di avisino.
Nel concludere questo breve excursus mi viene spontaneo ricordare
l’indimenticato ed indimenticabile segretario provinciale di quegli anni
Pasquale Cinì che ho fatto impazzire per le mie enormi carenze non solo di
ordine burocratico, ma anche amministrativo.
Documento Identità e Missione
La lotta al virus dell’H.I.V., l’istituzione della nuova sezione di SpinetoliPagliare, la formazione degli insegnanti, l’educazione ai valori del Volontariato
delle giovani generazioni, ecco gli assi portanti di quel consiglio provinciale
che ho cercato di presiedere senza mai cadere in visioni e comportamenti
esaltati da sterile campanilismo.
identità associativa
noto non solo a livello regionale, ma anche nazionale.
Documento Identità e Missione
identità
associativa
identità
aziendale
Beradino Lauretani
Sono cambiati i tempi: i nuovi statuti prevedono che le cariche di presidente,
vice presidente, segretario e amministratore possono durare solo due
mandati ed ecco che nel 1997 succedo a Giancarlo, che mi piace chiamare
così perché la nostra amicizia si è forgiata e consolidata con tanta
collaborazione, tante ore trascorse in viaggio per raggiungere Ancona dove
eravamo consiglieri regionali. E quelle ore servivano proprio per sviscerare,
analizzare tutte le e problematiche dell’Avis e soprattutto di quella Provinciale
considerato anche che nel suo secondo mandato ero vice presidente.
Terminato il secondo mandato di Giancarlo per tutti sembrò naturale che
io succedessi nella presidenza dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno.
Quello che poteva sembrare normale per tanti non lo era per me. Molti
erano i dubbi che mi riempivano la mente. Adesso mi viene spontaneo
ricordare solo momenti belli e caratterizzanti del mio mandato. Sicuramente
il più bello è legato alla Comunale di Spinetoli-Pagliare, costituita da Antonelli
al termine del suo mandato. Io avevo ereditato questa sezione neonata che
aveva dei dirigenti giovani, forse inesperti, ma sicuramente mossi dal più
profondo spirito avisino. Ricordo uno per tutti: Curzi, il primo presidente
che, insieme al suo Consiglio, ha saputo curare quel germe che ha poi
portato alla realtà avisina del centro vallata del Tronto. Data la sua collocazione
geografica, per questa Comunale si coniarono norme transitorie speciali,
rimaste poi nel tempo e consolidate, per facilitare la sua nascita con donatori
iscritti ad Ascoli e a San Benedetto, favorire la sua crescita e farla diventare,
come poi è diventata, la realtà di centro vallata.
Un aspetto che ha fatto spendere tanto tempo a tutta la Provinciale è stato
lo squilibrio presente tra le tre zonali, squilibrio che coinvolgeva sia i centri
trasfusionali sia le Avis: Ascoli era già lanciata da tempo verso nuove
metodiche di raccolta (plasma, piastrine ecc..), San Benedetto invece era
fortemente condizionata dalle poche richieste ospedaliere, mentre tutta
l’Avis fermana risentiva di carenze strutturali e di personale delle strutture
ospedaliere, aggravate da un continuo cambiamento dei dirigenti, che non
permetteva di portare avanti nessuna iniziativa, perché ad ogni riunione si
doveva ricominciare da capo.
Intanto l’informatica era accessibile sia per la sua diffusione sia per i costi
contenuti dei computer. L’AVIS Nazionale aveva diffuso il programma
ASSOAVIS che permetteva la gestione sistematica e scientifica dei donatori.
Con due corsi, tenuti uno a San Benedetto e uno a Fermo, si è data la
possibilità a tutte le Avis di introdursi nell’uso di ASSOAVIS, ma non tutte
seppero cogliere l’occasione di fare il salto di qualità, nonostante la propria
partecipazione al corso.
Intanto a livello regionale si cominciava a gettare le basi che hanno portato
in seguito alla creazione del Dipartimento di Medicina Trasfusionale.
Aver avuto poi la possibilità di trovare una persona eccezionale, ricca di
sensibilità e di signorilità, quale è la sig.ra Rosanna Travaglia Teodori, a cui
affidare l’Avis Provinciale, mi ha fatto sentire particolarmente fortunato.
Documento
Identificativo
Documento
Identità
e Missione
I sei anni sono passati velocemente e alla fine dei due mandati, grazie anche
a tutti i consiglieri che con me hanno lavorato e collaborato, mi sono sentito
notevolmente arricchito da esperienze che, lasciando la presidenza, mi sono
portato dentro di me.
identità associativa
L’esperienza che ricordo invece con dispiacere è di non essere riuscito ad
evitare la chiusura della Comunale di Carassai.
Interlocutori
1.3. Interlocutori
1.3.1. Interni
AVIS Nazionale (Milano)
Avis Regionale Marche (Ancona)
Avis Comunale di Ascoli Piceno
Avis Comunale di Cupra Marittima
Avis Comunale di Montefiore dell’Aso
Avis Comunale di Offida
Avis Comunale di Ripatransone
Avis Comunale di San Benedetto del Tronto
Avis Comunale di Spinetoli-Pagliare
Documento Identità e Missione
1.3.2. Esterni
Provincia di Ascoli Piceno
Comuni della Provincia di Ascoli Piceno
Asur 12
Asur 13
Centro Servizi per il Volontariato
Fondazione Carisap
Istituti di Credito presenti sul territorio della Provincia
Istituzioni Scolastiche
Coni
Associazioni Sportive presenti sul territorio provinciale
Risorse e Organizzazione
c.7 L’Avis Regionale è costituita dalle Avis Provinciali ed equiparate nonché
dalle Avis Comunali o, comunque, di base comprese nel territorio
amministrativo corrispondente - rappresentate in Assemblea dai loro
Presidenti - nonché dai soci persone fisiche iscritti alle Avis Comunali, di base
o equiparate di quel territorio, rappresentati dai delegati eletti nelle Assemblee
delle Avis Provinciali ed equiparate.
Documento Identità e Missione
L'AVIS dal 17 maggio 2003 con l'approvazione dello statuto, ratificato
il 13 febbraio 2004, è diventata associazione di associazioni ed è costituita
da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e
anonimamente il proprio sangue e dalle associazioni Comunali,Provinciali,
Regionali-e/o equiparate-di appartenenza (art.1 dello Statuto Nazionale). Le
strutture, pur operando in una organizzazione a rete, hanno una propria
autonomia e sono regolamentate da un proprio statuto che deve essere
approvato dall'AVIS Nazionale. Esse sono automaticamente socie delle
strutture superiori e inferiori, e in piena autonomia operano in appoggio
alla sanità nazionale cooperando, ispirate comunque dai valori che hanno
fondato l'AVIS. Lo statuto Nazionale nei c. 5;6;7 dell'art 6 così recita:
c.5 L’adesione del socio persona fisica all’Avis Comunale, di base o equiparata
comporterà l’automatica adesione all’AVIS Nazionale, nonché alle Avis
Provinciale e Regionale – o equiparate – sovraordinate.
c.6 L’Avis Provinciale è costituita dalle Avis Comunali, di base o equiparate
comprese nel territorio amministrativo corrispondente - rappresentate in
Assemblea Provinciale dai loro Presidenti - nonché dai soci persone fisiche
delle medesime Avis Comunali, di base o equiparate di quel territorio,
rappresentati nell’Assemblea Provinciale stessa dai delegati eletti in sede
di assemblea comunale o equiparate.
Risorse e Organizzazione
2. Risorse e Organizzazione
2.1. Organi
da Statuto:
c.1 Sono organi di governo dell'Avis Provinciale:
1.
2.
3.
4.
l'Assemblea Provinciale degli Associati;
il Consiglio Direttivo Provinciale;
il Comitato Esecutivo;
il Presidente e il Vice Presidente Vicario;
c.2 È organo di controllo dell'Avis Provinciale il Collegio dei
Revisori dei Conti.
Documento Identità e Missione
L’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEGLI ASSOCIATI
c.1 L’Assemblea Provinciale degli Associati è composta dai rappresentanti
legali delle Associate persone giuridiche (Presidenti delle Comunali) e
dai delegati degli associati persone fisiche nominati dalle Assemblee
Comunali ed equiparate (1 ogni 200 iscritti). I delegati degli associati
persone fisiche mantengono il loro incarico (per un anno) fino alla
nomina dei delegati dell’Assemblea Provinciale ordinaria dell’anno
successivo. L’assemblea provvede – nella seduta ordinaria svolta
nell’anno precedente a quella del rinnovo delle cariche sociali- alla
nomina della Commissione Verifica Poteri.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO PROVINCIALE
c.1 Il Consiglio Direttivo dell'Avis Provinciale di Ascoli Piceno è composto
di 13membri (4 per ogni zonale più il Presidente), eletti dall'Assemblea
Provinciale degli Associati nel numero deliberato dall'Assemblea
dell'anno precedente a quello del rinnovo delle cariche associative.
c.2 Il Consiglio Direttivo Provinciale elegge al proprio interno il Presidente
e, su proposta del Presidente medesimo, uno o più Vicepresidenti dei
quali uno Vicario, il Segretario, e il Tesoriere i quali costituiscono
l’Ufficio di Presidenza (Esecutivo).
COMPITI DEL COMITATO ESECUTIVO
c.1 Il Comitato Esecutivo dell'Avis Provinciale, cui compete la
predisposizione degli schemi del bilancio preventivo e di bilancio
consuntivo da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea Provinciale
degli Associati per il tramite del Consiglio Provinciale…
l'Avis Provinciale, ne ha la rappresentanza legale ed ha la firma sociale
di fronte ai terzi ed in giudizio.
2.2. Organigramma/Strutture
Consiglio Avis Provinciale di Ascoli Piceno 2006-2009
Esecutivo
Presidente
Rosanna Travaglia Teodori
Presidente Onorario
Giovanni Capocasa
Tesoriere
V.Presidente vicario
Massimo Lauri
Gianni Strovegli
Giuseppe Ragni
Segretario
Emiliana Lucidi
Loredana Sonaglioni
Berardino Lauretani
Coor. gruppo giovani
Franco Marinozzi
Mario Verdecchia
Manuelita Morichetti
Ubaldo Sabbatini
Vice Presidente
Paolo Angelini
Consiglieri
Sira Mazzoni
Risorse e Organizzazione
IL PRESIDENTE
c.1 Il Presidente, eletto dal Consiglio Provinciale al proprio interno, presiede
IL PRESIDENTE ONORARIO
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
c.1 Il Collegio dei Revisori dei Conti è costituito da tre componenti effettivi
e due supplenti nominati dall'Assemblea Provinciale degli Associati tra
soggetti dotati di adeguata professionalità.
c.2 I Revisori durano in carica 4 anni e possono essere rinominati.
c.3 Il Collegio esamina i bilanci e formula in apposite relazioni le proprie
osservazioni e conclusioni e svolge ogni altro compito attribuitogli per
legge o per statuto.
c.4 I Revisori dei Conti, che partecipano di diritto all'Assemblea Provinciale
degli Associati, intervengono alle sedute del Consiglio Direttivo Provinciale
in cui vengano assunte deliberazioni in ordine al preventivo finanziario
ed al bilancio consuntivo.
Consiglio Revisori dei Conti
Giovanni Maoloni
Presidente
Angelo Concetti
Giuliano Ciotti
Documento Identità e Missione
La carica di presidente onorario è attribuita dal Consiglio Provinciale ad ex
presidenti che si sono particolarmente distinti.
Risorse e Organizzazione
Commissione Verifica Poteri
La Commissione Verifica Poteri, che dura in carica 4 anni ed elegge al proprio
interno il Presidente, ha il compito di accertare ed attestare gli aventi diritto
al voto assembleare fra gli associati persone fisiche e/o giuridiche presenti
all’Assemblea Provinciale.
Commissione Verifica Poteri
Maddalena Menzietti
Presidente
Camilla B. Vagnoni
Carlo Lori
Consulta dei Presidenti
È costituita dai presidenti delle comunali della Provincia. Il Presidente
Provinciale convoca la Consulta ogni qual volta ritiene opportuno acquisire
il suo parere. Non è un organo istituzionale pertanto non può deliberare.
Avis Comunali con i presidenti, divise per Zonali
Zonale di
Ascoli Piceno
Documento Identità e Missione
Rosanna Travaglia Teodori
Zonale di
San Benedetto d.T.
Paolo Polidori
Ascoli Piceno
Paolo Angelini
Amandola
Domenico Annibali
Offida
Giuliano Ciotti
Spinetoli - Pagliare
Carlo G. Oddi
Ripatransone
Decio Marinelli
Montefiore dell'Aso
Tiberi Ugo
Cupra Marittima
Vincenzo Pulcini
Zonale di
Fermo
Montegiorgio
Ferdinando Ferracuti
Sergio Rogante
Avis zonali
S.Benedetto del T.
Marco Lorenzetti
Monte S.Pietrangeli
Sandro Tarquini
Montegranaro
Mafalda Di Deo
Porto Sant'Elpidio
Giorgio Santandrea
Sant'Elpidio a Mare
Antonio Toppi
Fermo
Giovanni De Minicis
Porto San Giorgio
Giuseppe Catalini
Sono costituite dalle Avis che insistono presso un unico Centro Trasfusionale.
Hanno un responsabile ed hanno il compito di coordinare e programmare
l'attività delle Avis in rapporto ai C.T. Le Avis di Offida e Spinetoli-Pagliare
hanno attività sia presso ASL 12 sia presso ASL 13.
Roberta Quatrini
Fermo
Giorgia Guerrieri
Ascoli Piceno
Stefano Fraticelli
Ripatransone
Ilaria Lucidi
Offida
Loretta Marchetti
Montefiore dell'Aso
Gaia De Luca
Montefiore dell'Aso
Alice De Carolis
Montefiore dell'Aso
Sira Mazzoni
Spinetoli - Pagliare
Cristian Marchetti
Montefiore dell'Aso
Francesco Monaco
Monte S.Pietrangeli
Ilenia Marinelli
S.Benedetto del T.
Maria P. Fontana
S.Benedetto del T.
Giacomo Rosati
S.Benedetto del T.
Myriam Pistolesi
Sant'Elpidio a Mare
Moreno Calcinari
Sant'Elpidio a Mare
Marina Piermartiri
Sant'Elpidio a Mare
Documento Identità e Missione
Guppo Giovani
Avis Provinciale
Risorse e Organizzazione
Gruppo Giovani
È costituito da giovani, di età compresa tra 18 e 35 anni, espressione delle
singole comunali, non ha un numero fisso di partecipanti, si rinnova
automaticamente con l’autoesclusione e con l’inserimento di nuovi membri.
Ha il compito di organizzare attività a fini di proselitismo. Elegge un
coordinatore al proprio interno.
Relazione sulle attività svolte
3. Relazione sulle attività svolte
3.1. Azioni intraprese nel mandato di Rosanna Travaglia Teodori
Il mio mandato iniziato nel marzo 2003 con trepidazione, ma certa di poter
contare sulla collaborazione e sostegno del past-presidente Lauretani, come
di fatto è stato, e sui consiglieri, è giunto al termine e pur essendo stato
caratterizzato da momenti impegnativi, è stato nel complesso gratificante
perchè mi ha arricchito di amicizie, motivazioni e soddisfazioni e soprattutto
perchè ha visto, di anno in anno, crescere l'Associazione.
Anche se quel che si sarebbe potuto realizzare è sempre molto di più di
quel che si è realizzato, tuttavia possiamo guardare con una certa
soddisfazione ai passi compiuti; credo che ciò che più conta nel lavoro fatto
sia stata la costante partecipazione di tutte le Avis del territorio nelle scelte
operative e nelle decisioni prese: infatti senza il consenso consapevole delle
singole comunali, senza il loro fattivo apporto, ogni lavoro avrebbe rischiato
di risultare imposto e di rimanere sterile, ma il momento del lavoro svolto,
quello delle scelte democratiche e del confronto di idee, talvolta anche
vivace, non ha mai fatto dimenticare che i pilastri dell'Associazione affondano
nell'amicizia e nel rispetto delle persone, dei rispettivi ruoli e delle regole.
Documento Identità e Missione
Voglio qui ricordare, di questi anni, alcune “tappe” significative:
- Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale sicuramente quella
che ha segnato una svolta nel sistema trasfusionale: con legge regionale 20
giugno 2003 n.13 veniva prevista la istituzione di un Dipartimento Regionale
di Medicina Trasfusionale. Dopo un lungo e faticoso percorso, dopo ampi
dibattiti interni all'Associazione e confronti con l'Assessorato regionale alla
Sanità il 13 maggio 2004 con delibera n.529 della Giunta Regionale venivano
approvate le “Disposizioni in ordine alla costituzione del Dipartimento
Regionale di Medicina Trasfusionale”. L'Avis è ben rappresentata tra gli
organi decisionali del dipartimento poiché sono membri del Comitato il
presidente regionale, il direttore sanitario associativo e i presidenti delle
Avis provinciali.
Il nuovo modello organizzativo, istituito con l'obiettivo primario di garantire
una gestione complessiva, a livello regionale, di tutte le attività della medicina
trasfusionale, ancora oggi presenta delle criticità nonostante la buona attività
del Dipartimento e la costante fattiva collaborazione di Avis (sicuramente il
mancato riconoscimento di personalità giuridica ne è causa principale );
- Servizio Civile Volontario
ritenendo importante per le Avis dell'intera provincia la opportunità offerta
dal Servizio Civile Volontario, ci siamo fatti carico nel 2003 dello studio e
redazione di un progetto dal titolo “La donazione del sangue. Stile di vita
e dovere sociale” finalizzato sia al raggiungimento dell'autosufficienza di
- Centro di raccolta di Pagliare
il Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale ha approvato il progetto
per la realizzazione, in locali messi a disposizione dall'Amministrazione
Comunale di Spinetoli particolarmente sensibile e vicina all'Avis, di un punto
di raccolta a Pagliare del Tronto al servizio dei donatori della vallata. Grande
soddisfazione per i dirigenti avisini che possono offrire una opportunità di
scelta per i donatori e, effettuandosi le donazioni il pomeriggio, ha consentito
il “recupero” anche di chi aveva sospeso la donazione per motivi di orari
non compatibili con quelli del lavoro;
- Gruppo Giovani
giovani donatori di diverse Avis comunali si costituiscono in “Gruppo Giovani
Provinciale”. Questa dimensione ha l'energia, la voglia e l'entusiasmo di
giovani uomini e donne sensibili e competenti nel sociale, che propongono
iniziative ed eventi trasversali al variegato, complesso, interessante mondo
giovanile;
- 60° di fondazione
anno importante il 2007 ricorrendo il 60° di fondazione. Come ogni
compleanno è stato motivo di festa e di incontri: una occasione per rievocare”
la nostra storia, le tappe che hanno contrassegnato il nostro percorso e per
rinnovare l'impegno nel segno della progettualità fondata su una consapevole,
vissuta esperienza. Ampio risalto è stato dato agli eventi organizzati su
tutto il territorio provinciale per ribadire e sottolineare il ruolo storico
dell'Avis anche sul piano della società civile.
- Avis Provinciale di Fermo
infine, dopo l'insediamento degli organi di governo politico della nuova
provincia di Fermo, si è costituita nel mese di ottobre 2009 l'Avis provinciale
di Fermo con le 8 comunali che insistono in quel territorio con divisione del
patrimonio e dei beni.
Relazione sulle attività svolte
- Nuovo statuto
anche il rinnovo dello Statuto (a tutti i livelli associativi: nazionale, regionale,
provinciale e comunale) è stato un lungo percorso che ha assorbito molte
energie e ancora oggi le sue regole, non da tutti sono condivise, comprese,
rispettate. Da qui la necessità di adeguata formazione dei dirigenti per
approfondire le ragioni del perchè l'Avis si sia attribuito delle regole e perchè
sia essenziale che tutti le osservino;
Documento Identità e Missione
prodotti ematici, sia degli standard europei nel rapporto popolazione/donatori
con l'obiettivo di incrementare sia il numero dei donatori volontari periodici
sia il numero delle donazioni. 16 volontari furono assegnati e destinati alle
Avis del territorio. E' stata una esperienza positiva che ci ha aiutato ad
organizzare meglio l'attività di accoglienza dei donatori presso i centri e i
servizi trasfusionali, a promuovere attività nelle scuole e proprio con l'aiuto
dei giovani a sensibilizzare altri giovani alla solidarietà, al volontariato in
generale ed in particolare a quello del sangue;
Relazione sulle attività svolte
Documento Identità e Missione
Oggi la nostra è quindi una “nuova” provinciale che dovrà più che mai
rimboccarsi le maniche e lavorare con la ampia disponibilità e collaborazione
di tutte le Avis del territorio ascolano, per aumentare la propria base
associativa e fondare nuove comunali.
Non so se sono riuscita a far emergere l'impegno profuso nel compito di
dirigente Avis ma vi assicuro che ho creduto e credo in ciò che ho portato
avanti con la piena collaborazione di alcuni consiglieri convinti come me
che il nostro “servizio” non è un prezzo da pagare ma un dono da condividere.
Al neo Presidente Massimo Lauri, già solerte amministratore e instancabile
collaboratore, a tutti i componenti il nuovo Consiglio e ai ragazzi del Gruppo
Giovani provinciale il mio affettuoso augurio per un percorso ricco di
soddisfazioni e di successi in linea con i valori e i principi della nostra
Associazione.
Documento Identità e Missione
Il Gruppo Giovani Provinciale è da sempre una realtà importante dell’Avis,
in quanto ha ricevuto dai colleghi “veterani” del Provinciale, l’onere di
diffondere tra i propri coetanei, sfruttando al massimo la propria creatività
e le proprie potenzialità espressive e comunicative, i valori dell’Associazione,
la libera partecipazione sociale, il volontariato e la solidarietà umana. Eccoci:
un gruppo di ragazzi, di amici, entusiasti di far fare qualcosa di importante
e di lasciare il segno all’interno dell’Avis.
Sono passati più di dieci anni da quando una sera, noi ragazzi del Gruppo
Giovani, pieni di entusiasmo e di determinazione, abbiamo deciso di non
sciogliere la nostra riunione se non con una nuova idea, un nuovo progetto
da portare avanti insieme per poter finalmente riuscire a diffondere tra i
giovani i valori della nostra Associazione e l’importanza della donazione di
sangue. Nacque così nel 1998, con il valido supporto dell’allora Presidente
Berardino Lauretani, “L’ABC del donatore”, opuscolo realizzato dai giovani
per i giovani, nel quale abbiamo cercato di spiegare con parole semplici e
illustrazioni divertenti cos’è l’Avis e come si dona; una piccola guida insomma,
ma un grande successo per noi, perché siamo riusciti a creare uno strumento
importante che tutte le sezioni hanno utilizzato per lungo tempo.
Nonostante il notevole impegno necessario per realizzare l’opuscolo,
abbiamo trovato il tempo di essere presenti per far promozione a feste,
eventi e mercatini nei vari paesi, talvolta utilizzando anche il camper dell’Avis
di Ascoli Piceno, ed abbiamo partecipato a forum e incontri sia a livello
regionale che nazionale ed abbiamo collaborato con gli stessi colleghi del
Gruppo Giovani Regionale per la realizzazione di opuscoli e volantini.
Abbiamo inoltre in quegli anni dato vita al Torneo di Calcetto tra sezioni,
ripetutosi per varie edizioni, e che nel 2005 ha lasciato il posto al Torneo
di Beach Volley, molto desiderato soprattutto dalla componente femminile
del Gruppo. Queste manifestazioni sportive hanno coinvolto molte Sezioni
e, un po’ per il fatto di essere itineranti, un po’ perché di grande impatto
e grande visibilità, hanno coinvolto e convinto molti giovani (e non), che
sono riusciti a cogliere il messaggio e ad unirsi all’Associazione, sia come
donatori che come attivisti.
Il nostro lavoro non si è però fermato qui.
Nel 2003, in occasione della festa del Donatore dell’8 giugno, siamo entrati
per la prima volta i tutti i bar e i locali della provincia grazie alle bustine di
zucchero personalizzate che, grazie alla vena artistica di una ragazza del
Gruppo e al simpatico slogan “Addolcisci la tua vita, dona sangue!”, ci ha
permesso di essere visibili nello stesso giorno, in diversi paesi, con un unico
“simbolo” e con unico messaggio. Nello stesso anno siamo stati di supporto
ai nostri colleghi giovani dell’Avis Regionale a numerosi concerti, durante
i quali abbiamo distribuito materiale informativo.
Abbiamo inoltre partecipato, sempre in questo anno, al concorso nazionale
per la realizzazione del logo ufficiale del Gruppo Giovani, grazie al talento
della stessa ragazza che ha creato l’immagine delle bustine di zucchero.
Dopo un periodo di sosta, quale è stato purtroppo la maggior parte del
2004, agli inizi del 2005 ci siamo ritrovati ed abbiamo deciso di far sentire
Relazione sulle attività svolte
3.2. Gruppo Giovani
Relazione sulle attività svolte
2004, agli inizi del 2005 ci siamo ritrovati ed abbiamo deciso di far sentire
di nuovo la nostra presenza, realizzando le nostre famose “tovagliette
personalizzate”, che con simpatici segni zodiacali a forma di gocciolina,
hanno portato il nostro messaggio in tutti i pub e pizzerie della Provincia
riproponendole per varie annate.
Dal 2005 abbiamo dato inizio al Torneo di Beach Volley,come già accennato
sopra, la cui attività ci ha reso molto visibili raccogliendo anche grande
partecipazione. Questo ha fatto si che nel 2008 accanto al Torneo abbiamo
inserito anche dei giochi sulla spiaggia provando a coinvolgere altre realtà
della Regione.
Dai bar nel 2003, ai pub nel 2005, abbiamo pensato nel 2008 in occasione
della giornata mondiale del donatore, il 14 giugno, di entrare nei Centri
Commerciali di Ascoli Piceno, Castel di Lama e Fermo con le “buste per la
spesa” realizzate con la collaborazione di un ragazzo della Comunale di
Ascoli Piceno, riproponendo la stessa nel mese di Dicembre nei piccoli
supermercati della zona.
L’attività del Torneo di Beach Volley è proseguita negli anni e ad oggi, nel
2010, abbiamo deciso di coinvolgere le altre provinciali della Regione per
estendere l’evento a livello regionale.
Nel 2009 in seguito alla formazione della nuova Provincia di Fermo, il gruppo
ha subito della scissione al suo interno.
Infine in questi anni ci siamo mossi anche partecipando alle consulte giovani
nazionali, ai forum, meeting estivi, nonché al corso di formazione tenutosi
ad Ascoli Piceno e a Fermo.
Ad oggi crediamo di ritenerci soddisfatti per l’impegno che mettiamo nel
promuovere l’Avis sul nostro territorio.
Documento Identità e Missione
Gruppo Giovani Avis del Piceno
Massimo Lauri
Documento Identità e Missione
L’Avis Provinciale di Ascoli Piceno è fortemente impegnata a valorizzare le
attività dei giovani, la loro formazione, come investimento per il futuro
dell’Associazione e anche per la Società. Ecco che si educano i giovani alla
responsabilità, alla solidarietà, al rispetto delle regole, all’interesse generale
ma, anche, alla rinuncia e al sacrificio.
Puntiamo molto sui giovani, senza volerli caricare di responsabilità e
aspettative, tanto da dedicare loro una consistente fetta delle nostre risorse
umane e materiali.
Perché tanto impegno nel seguire i giovani?
La risposta usuale, oramai logora, è che loro sono il nostro futuro; forse
saranno il futuro dell’Associazione, ma adesso devono rappresentare il
presente, loro e dell’Avis.
Per presente intendo che loro non sono e non possono essere dei meri
esecutori di quanto qualcuno comanda; per crescere dovranno anche
eseguire consegne altrui ma, principalmente si dovranno confrontare
continuamente con chi ha più esperienza di loro e dovranno portare e poter
esprimere il loro bagaglio di novità, d’idee, di entusiasmo. L’Avis per crescere
ha bisogno di rinnovarsi continuamente, quello che andava bene dieci anni
fa potrebbe non essere più opportuno oggi.
I giovani rappresentano l’anello di congiunzione tra l’Avis di oggi e quella
di domani.
Mentre lasciamo che i giovani organizzano attività, manifestazioni e progetti,
si allenano a collaborare, a coordinare a decidere. In altre parole si allenano
a diventare dirigenti, portando contemporaneamente un forte contributo
innovativo e di azioni; non stanno a guardare per imparare, prestano la loro
opera.
Nel caso dei ragazzi del Gruppo Giovani dell’Avis Provinciale, mentre i ragazzi
si confrontano e organizzano le attività, s’integrano, rafforzano il gruppo
e diventano amici. Questo, che potrebbe sembrare banale, è uno degli
aspetti più importanti e positivi della loro attività in Avis. I ragazzi, espressione
delle varie Avis comunali, che nel frattempo hanno sviluppato la loro amicizia,
diventeranno i dirigenti delle stesse Comunali o del Provinciale ma saranno
sempre amici; ecco che sarà consolidata l’organizzazione a rete dell’Avis,
sarà una rete forte ed uniforme.
Sarà la forza dell’Avis del futuro.
Relazione sulle attività svolte
3.3. L’Avis e i Giovani
Relazione sulle attività svolte
3.4. Quadri dei risultati
Donatori 2009
nuovi
ex
canc.
coll.
totale
Ascoli Piceno
donatori
204
53
167
53
2.631
Offida
34
2
16
2
266
2.488
Spinetoli-Pagliare
244
San Benedetto del Tr.
716
Cupra Marittima
Ripatransone 1.555
152
Montefiore
137
303
Donatori 2008/09
Documento Identità e Missione
2008
55
9
759
193
89
5
21
1
1.733
22
15
9
17
9
43
180
163
15
1
332
- Donazioni 2009
2009
Ascoli Piceno 2.488 2.631
Offida
244
266
Spinetoli-Pagliare
716
759
San Benedetto del Tr. 1.555 1.733
Cupra Marittima
152
180
Ripatransone
137
163
Montefiore
303
332
5.595 6.064
diff.
%
donazioni ind. d.
81 3,18 5.963
578
20 8,13
48 6,75 1.523
210 13,79 2.777
277
1 0,56
256
13 8,67
753
14 4,40
387 6,82 12.127
2,27
2,17
2,01
1,60
1,54
1,57
2,27
2,00
Donatori per comune e sedi Avis nella Provincia di Ascoli Piceno
Sedi Avis
CM
MF
73
OF
1
1
5
1
29
6
1.469
RP SBT SP
1
2
1
13
181
49
26
25
3
0 123
303
2
3
5
65
1 18
5
2
8
1
3
2
38
6
3
1
6
1
1
7
1
1
3
3
1
1
2
8
5
11
10
4
4
28
66
5
53
89
4
17
3
9
20
3
2
170
80
6
1
9
10
11
229 1
7
1
5
57 85
18
4
2
8
5
5
6
192
2
1
194 30
4
5
2
4 123 30
1
62
11
1
3
5 828 30
14 5
7
1
22
2
12 287
3
83
2.467 156 227 267 161 1.540 714
AM
Tot.
Resid.
75
3.346
3.409
92
1.977
50
6
1.481
1.507 51.375
1.263
19
7.216
260
103
3.011
89
2.036
121
3.153
3.100
145 148
1.036
13
147
5.017
312
8.844
1.602
34
36
253
14.278
74
2.357
1.589
44
150
3.995
2.345
4
47
6
15
567
172
2.199
622
3
11
21
684
21
231
10.354
207
5.327
222
1
7
159
4.356
2.195
2
65
1.000
2
17
890
45.054
323
5.874
2.270
86
218 5.750 203.153
46.997 1.203.153
1.159.612 55.203.153
Indice P. note
22,41
26,99
25,29
4.05
29,33
15,04
36,03
34,21
43,71
38,39
47,74
12,55
29,30
35,28
22,47
17,72
31,40
27,69
37,55
20,04
26,46
78,22
17,68
30,70
22,31
38,86
31,53
36,50
29,61
17,00
19,75
54,99
37,89
28,30
31,00
19,00
AP
CM
MF
OF
RP
SBT
SP
9 105
15 2
Prov. Fermo 3
134
Prov. Teramo 94
167 31
292
3
Prov. Altre 7
11
21
3
5.979
Totale Comunali 2.571 165 332 267 161 1.733 750
4
AM (Amandola - provincia di Fermo) - dalla comunalesono stati estrapolati i donatori che risiedono nella provincia di Ascoli Piceno.
1
2
attività
svolte
Relazione sulle
attività
svolte
AP
Documento Identità e Missione
Comune
Acquasanta Terme
Acquaviva Picena
2
3 Appignano del Tronto
Arquata del Tronto
4
Ascoli Piceno
5
Carassai
6
Castel di Lama
7
Castignano
8
Castorano
9
Colli del Tronto
10
Comunanza
11
Cossignano
12
Cupra Marittima
13
Folignano
14
Force
15
Grottammare
16
Maltignano
17
Massignano
18
Monsampolo del Tr.
19
20 Montalto delle Marche
Montedinove
21
22 Montefiore dell'Aso
Montegallo
23
Montemonaco
24
Monteprandone
25
Offida
26
Palmiano
27
Ripatransone
28
Roccafluvione
29
Rotella
30
31 San Benedetto del Tr.
Spinetoli
32
Venarotta
33
Provincia di AP
34
Regione Marche
35
Italia
36
1
Montefiore
dell'Aso
Massignano
Provincia di Ascoli Piceno
situazione presenza avisina
Cupra Marittima
Carassai
Montalto
delle Marche
Relazione sulle attività svolte
Montedinove
Force
Comunanza
Rotella
Ripatransone
Grottammare
Cossignano
Castignano
Acquaviva Picena
Offida
San Benedetto
del Tronto
Monteprandone
Palmiano
Appignano Castorano
Montemonaco
Venarotta
Roccafluvione
del Tronto
Ascoli Piceno
Castel
Colli del Tronto
di Lama
Montegallo
Monsampolo
Spinetoli
Sede
Avis provinciale
Maltignano
Avis comunali
Folignano
Comuni senza sede Avis
Arquata
del Tronto
Acquasanta
Terme
Indice di penetrazione.
L'indice di penetrazione è calcolato in base alla presenza
di donatori ogni mille abitanti.
80,00
70,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
0,00
Acquasanta Terme
Acquaviva Picena
Appignano del Tronto
Arquata del Tronto
Ascoli Piceno
Carassai
Castel di Lama
Castignano
Castorano
Colli del Tronto
Comunanza
Cossignano
Cupra Marittima
Folignano
Force
Grottammare
Maltignano
Massignano
Monsampolo del Tr.
Montalto delle Marche
Montedinove
Montefiore dell'Aso
Montegallo
Montemonaco
Monteprandone
Offida
Palmiano
Ripatransone
Roccafluvione
Rotella
San Benedetto del Tr.
Spinetoli
Venarotta
Provincia di AP
Regione Marche
Italia
Documento Identità e Missione
60,00
Il Consiglio dell'Avis Provinciale, in scadenza nel 2010, si rinnoverà
e avrà un nuovo presidente, considerato che la sig.ra Rosanna Travaglia
Teodori ha svolto il suo secondo mandato e per statuto non potrà essere
presidente per un terzo; comunque il Consiglio ha individuato alcune
necessità che potrbbero essere dei traguardi, che si sente di suggerire al
nuovo il quale si insedierà nel 2010 dopo la prossima l'assemblea elettiva
e che avrà davanti a sé quattro anni per raggiungere gli obiettivi che si vorrà
prefissare.
I suggerimenti, che si potrebbero suddividere in tredici punti tutti
tendenti allo scopo di aumentare in modo uniforme i donatori e le donazioni,
possono essere sintetizzati nei due seguenti macro argomenti.
- L'Avis picena con le sue sette comunali e i quattro "punti Avis"
ha mediamente un ottimo indice di penetrazione, ma per uniformare la
presenza di donatori su tutto il territorio e in special modo in alcune zone,
dove la presenza avisina potrebbe essere determinante per vari motivi, si
potrà programmare di aprire altre comunali, individuando tre territori: uno
marino, uno collinare e un altro montano, non chiudendo comunque la
porta ad altre soluzioni da prendere in considerazione e da realizzare in
itinere. Dove possibile, è necessario portare sul territorio anche i punti
prelievo, con la collaborazione dell'ASUR e dei Comuni per essere veramente
e concretamente più vicini ai donatori. Ai Centri Trasfusionali si potrebbe
chiedere di uniformare verso l'alto il livello di prestazione su tutto il territorio
in modo paritario; il tutto finalizzato all'aumento dei donatori e delle
donazioni.
- Per raggiungere i traguardi auspicati occorrono dei dirigenti
formati, aggiornati e dinamici; per ottimizzare il lavoro e migliorare i risultati
si dovrebbe investire sui giovani. A tal proposito sarebbe necessario
organizzare da subito dei corsi di formazione/aggiornamento investendo
fortemente su questo argomento e sfruttando momenti nazionali, regionali
specifici e organizzati dal Consiglio stesso. In maniera specifica:
1. un corso sul software ASSOAVIS per la gestione dei donatori,
dando maggiore dinamicità alle Comunali che potrebbero nell'immediato
inserirsi nei collegamenti con il Dipartimento Regionale di Medicina
Trasfusionale;
2. un aggiornamento sullo statuto, regolamento, leggi che regolano
l'Avis, dal momento che ancora persistono dubbi sulla sua applicazione ;
3. un corso di formazione sugli stili di vita, visto che da più parti
Documento Identità e Missione
Gli obiettivi di un’Associazione come l'Avis, nata per assicurare il
sangue a tutti coloro che ne hanno bisogno, sono sempre gli stessi,
considerando anche che la necessità di sangue è in continuo aumento.
Obiettivi quadriennio 2010/2013
3.5. Obiettivi quadriennio 2010/2013
Obiettivi quadriennio 2010/2013
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se ne è percepita la necessità, per dare gli strumenti idonei ai dirigenti e
a chi soprattutto si dedica al contatto con i nuovi donatori;
4. la formazione per il 2010 non si potrà concludere se non con
un momento regionale che tratterà anche i risvolti psicologici per un
approccio ottimale con i donatori. Insomma formazione a 360 gradi.
Ma, essendo l'Avis un'Associazione in continua evoluzione, dovrà essere
sempre pronta a rivedere i suoi obiettivi per raggiungere il target primario:
una perfetta coordinazione delle Avis di base al fine di aumentare donatori
e donazioni.
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