Vivere con l’Alzhe mer Bollettino per i membri dell’Associazione Alzheimer Svizzera L’Associazione Alzheimer compie 25 anni Quando l’Associazione fu fondata, non si sapeva quasi nulla sulle malattie da demenza. Oggi si sta lavorando a una strategia nazionale in materia di Alzheimer: un grande passo avanti al quale l’Associazione Alzheimer ha contribuito con il suo impegno in prima linea. egli anni Ottanta la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza erano ancora poco conosciute in Svizzera. I malati e i loro familiari erano praticamente abbandonati a se stessi e fortemente stigmatizzati. Nel N -A- ?/ A"B1 1987, a Berna, i familiari di alcuni malati fondarono un gruppo di autoaiuto dove ognuno poteva condividere le proprie esperienze e discutere dei propri problemi. Il gruppo auspicava una migliore informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa problematica nella speranza di veder rappresentati i propri interessi. Al gruppo aderì anche il Prof. Dr. med. Jean Wertheimer, pioniere della psichiatria geriatrica, che suggerì di dar vita a un’associazione su scala nazionale. L’8 giugno 1988 nacque così l’Associazione Alzheimer Svizzera. Nel 1988/89 furono aperte le prime sezioni, che poco alla volta si moltiplicarono. Oggi se ne contano 21 che coprono tutti i Cantoni e vantano 9000 iscritti. Il nuovo opuscolo per il 25° anniversario N. 11 | Primavera 2013 Informazione e offerte concrete L’Associazione ha iniziato la sua attività di informazione e sensibilizzazione con l’uscita della sua prima pubblicazione intitolata «La malattia di Alzheimer», seguita da molti altri opuscoli e fogli informativi su tutti i temi importanti in materia di demenza. Oggi il Telefono Alzheimer e la consulenza telefonica offerta dalle sezioni rappresentano i pilastri dei servizi rivolti ai malati, ai familiari e agli addetti sanitari. Oltre a informare, però, l’Associazione Alzheimer Svizzera voleva anche mettere a disposizione delle persone colpite da demenza e dei loro familiari offerte concrete. Così, nel 1993 organizzò le prime vacanze Alzheimer. Anche i gruppi di familiari e malati delle varie sezioni continuano ancora oggi a far sì che gli interessati siano integrati, beneficino delle esperienze degli altri e mettano le proprie a disposizione degli altri. Altri temi Pagina 3 Strategia nazionale in materia di Alzheimer Pagina 4 Sondaggio tra i familiari Pagina 6 Alzheimer Café 1 Editoriale Nel XX secolo, in Svizzera, «federalismo cooperativo» ha significato governare con successo grazie alla collaborazione tra Confederazione e Cantoni ma anche tra Cantone e Cantone. Anche la strategia nazionale in materia d’Alzheimer richiede il «federalismo cooperativo» e quest’anno vedrà la luce proprio grazie alla cooperazione tra Confederazione e Cantoni. Una prospettiva che rallegra l’Associazione Alzheimer Svizzera, soddisfatta di partecipare attivamente alla sua stesura. La strategia fisserà misure e obiettivi volti a migliorare il depistaggio precoce e l’assistenza ai malati. Tuttavia, i compiti concreti devono essere svolti dagli interessati, ognuno dei quali può trovarsi a operare in condizioni completamente diverse dall’altro. Perciò vogliamo migliorare in tutta la Svizzera sia la situazione di chi convive quotidianamente con la demenza sia la qualità della vita di tutti gli interessati. A questo riguardo, l’intervento dei Cantoni e il ruolo svolto dalle sezioni cantonali sono di fondamentale importanza. Queste ultime conoscono la situazione e possono influenzare in modo preciso chi di dovere con la collaborazione dell’organizzazione mantello che agisce sullo sfondo mettendo a disposizione know-how, fatti e cifre e sostenendo attivamente le sezioni. Il federalismo cooperativo tra livello nazionale e cantonale e anche tra Cantoni è un’opportunità che non dobbiamo farci sfuggire! Ulrich E. Gut, presidente centrale 2 Una strategia nazionale in materia di Alzheimer nel 25° anniversario Secondo l’intento dei suoi fondatori, l’Associazione Alzheimer ha continuamente intensificato il suo impegno in politica e nella società a tutela degli interessi dei malati e dei loro familiari. Per il manifesto «Priorità Alzheimer» finora sono state raccolte 55 000 firme. Grazie alla raccolta e alla divulgazione di cifre e fatti riguardanti la demenza e a una grande opera di persuasione, sono state gettate le basi per l’approvazione delle due mozioni concernenti l’elaborazione di una strategia nazionale in materia di Alzheimer. Ora, nel 25° anniversario dell’Associazione, ci troviamo in una fase cruciale. Quest’anno, infatti, l’Ufficio federale della sanità pubblica in collaborazione con la Conferenza dei direttori cantonali della sanità presenterà la suddetta strategia con il coinvolgimento dell’Associazione Alzheimer, considerata un partner di tutto rispetto. Non dimenticheremo mai che dietro a ognuna delle 110 000 persone colpite da demenza in Svizzera ci sono un destino particolare e una famiglia che lotta contro le conseguenze di questa malattia. Come Associazione Alzheimer, possiamo fare molto affinché si creino le condizioni necessarie per offrire a queste persone l’assistenza e la cura senza le quali non potrebbero mantenersi autonome a lungo né condurre una vita qualitativamente accettabile. L’InfoMobil in giro per la Svizzera In occasione del 25° anniversario dell’Associazione Alzheimer Svizzera, l’InfoMobil farà tappa per due o più giorni in tutte le sezioni cantonali del Paese. Un team di motivati volontari provenienti dalle varie sedi regionali informerà la gente del posto sulla locale offerta di servizi pensati per le persone affette da Alzheimer e per i loro familiari. Saranno distribuiti opuscoli informativi su numerosi temi. Molte sezioni cantonali organizzeranno un evento speciale (un incontro con i L’InfoMobil anche vicina a voi. media, un forum di discussione o una conferenza), cui tutti gli interessati sono cordialmente invitati a partecipare. Sarà la sezione di Neuchâtel in Romandia a dare il via alla tournée dell’InfoMobil. Qui, il 25 aprile gli interessati potranno partecipare a una conferenza sul nuovo diritto di protezione degli adulti. A fine maggio, l’InfoMobil lascerà la Romandia per partire alla volta di Basilea, nella Svizzera centrale. A ogni tappa le persone in qualche modo toccate dall’Alzheimer avranno la possibilità di informarsi sulla malattia, ma non mancheranno le occasioni per informare e sensibilizzare anche l’opinione pubblica, ad esempio durante la proiezione di un film o a tu per tu con i volontari delle sezioni. A ottobre, verso la fine della tournée, l’InfoMobil farà tappa nei Cantoni Sciaffusa e Turgovia. La tabella di marcia, gli eventi e ogni altra informazione importante riguardante questa iniziativa saranno costantemente aggiornati e pubblicati su www.alz.ch. MARIANNE WOLFENSBERGER, HEIKE GIECHE InfoMobil | 2 maggio | Sant'Antonio, centro commerciale | 3 maggio | Lugano, Piazza Dante Informazioni: www.alz.ch/ti Strategia nazionale in materia di Alzheimer Cosa pensa la gente delle malattie da demenza © ZOE – FOTOLIA.COM I risultati del «Barometro Alzheimer 2012» dimostrano che «Alzheimer» e «demenza» sono termini piuttosto familiari per gli intervistati e che la maggior parte di loro, se dovessero avere bisogno di cure, vorrebbero essere assistiti e curati dai propri figli. cittadini sono bene informati Il sondaggio telefonico condotto su scala nazionale ha coinvolto 1007 persone maggiorenni residenti in Svizzera. Ne è emerso che le parole «Alzheimer» e «demenza» sono per lo più conosciute e che, tra una lista di sintomi, la maggior parte della gente sa riconoscere quelli tipici di una malattia da demenza. Gli intervistati sono per lo più consapevoli che nei prossimi anni il numero dei malati di Alzheimer è destinato ad aumentare. Il 70% degli intervistati sa che al momento non esistono farmaci in grado di curare l’Alzheimer. Ma su alcuni temi le opinioni sono divergenti: quasi la metà degli intervistati è dell’idea che i familiari delle persone I affette da demenza siano soddisfatti della propria vita da «piuttosto raramente» a «molto raramente». Altrettanti intervistati, invece, hanno l’impressione che i familiari siano soddisfatti da «piuttosto di frequente» a «molto di frequente». Quasi la metà delle persone interpellate ha dichiarato che i familiari si vergognano della malattia del loro parente «piuttosto di frequente» o «molto di frequente», mentre l’altra metà è di opinione opposta. Alla domanda a chi spetti, in caso di bisogno (non necessariamente per demenza), la responsabilità delle cure e dell’assistenza, gli intervistati hanno risposto spontaneamente, e per ordine d’importanza, i propri figli, il partner, istituti di cure stazionarie e i servizi Spitex. Un buon terzo degli intervistati è piuttosto o molto preoccupato di ammalarsi di Alzheimer. Differenze minime tra chi ha e chi non ha avuto a che fare con malati di Alzheimer Il 60% circa degli intervistati ha detto di avere o di avere avuto a che fare con persone malate di Alzheimer. Questa percentuale è superiore che nella società reale. Ciò dipende dall’età piuttosto avanzata degli intervistati. Nella sua analisi, il Centro di gerontologia dell’Università di Zurigo ha distinto gli intervistati tra chi ha già avuto esperienze personali con i malati di Alzheimer e chi invece non ne ha mai avute. Sorprendentemente i risultati ottenuti da questi due gruppi differiscono tra loro di pochissimo. Coloro che hanno già avuto a che fare con malati di Alzheimer mostrano un maggior interesse, si ritengono più informati e hanno un atteggiamento lievemente più positivo verso i malati di Alzheimer rispetto a coloro che non hanno mai avuto a che fare con questi malati. Inoltre, ritengono più frequentemente che i familiari siano stressati dalla malattia del loro parente e sopravvalutano la frequenza della demenza, mentre coloro che non hanno avuto a che fare con la demenza tendono a sottovalutarla. Per ora, tuttavia, le differenze tra chi ha già avuto a che fare con malati di Alzheimer e chi no devono essere considerate delle tendenze e dovranno essere suffragate da ulteriori statistiche. Input per i gruppi di lavoro che stanno elaborando una strategia in materia di Alzheimer I risultati del «Barometro Alzheimer 2012» sono stati sintetizzati e inoltrati ad alcuni dei partecipanti ai gruppi di lavoro che stanno elaborando una strategia in materia di Alzheimer. Sarebbe sicuramente interessante ripetere il sondaggio tra qualche anno per seguire l’evoluzione di queste opinioni. NICOLE GADIENT 3 Letto per voi Strategia nazionale in materia di Alzheimer Sondaggio tra i familiari. Grazie del vostro prezioso aiuto! Jennifer White ha passato la maggior parte della sua vita a esercitare la professione di chirurgo, attività nella quale ha raggiunto traguardi eccellenti, assicurandosi una carriera brillante e remunerativa. È vissuta in un appartamento elegante, di classe, dove insieme al marito ha cresciuto i suoi due figli, Mark e Fiona. Lo scorrere del tempo ha portato con sé inevitabili delusioni e qualche lutto, però l'amica più cara, Amanda, è stata sempre lì, alla porta accanto, presenza sororale che ha custodito tutte le pieghe della vita di Jennifer come solo le amiche più vere sanno fare. Ora la dottoressa White ha sessantacinque anni, è in pensione e da qualche mese Magdalena, infermiera premurosa, vive in casa sua. Ed è qui che comincia questa storia, con la notizia della morte di Amanda e la polizia che bussa alla porta di Jennifer, perché lei conosceva bene la vittima e perché le ha vissuto accanto per tanto tempo. La donna è stata ritrovata con quattro dita di una mano amputate, un'operazione fatta con precisione, con mestiere, un taglio netto da bisturi. Esiste un legame tra l'omicidio e la dottoressa? Sarà necessario attraversare la mente di lei, ferita dall'Alzheimer, privata della possibilità di registrare e ricordare, e dai frammenti di memoria ricostruire cosa è successo. «Non ricordo se ho ucciso» è un viaggio lontano, un gioco di specchi dove il racconto privato incrocia la vicenda criminale, dove ogni personaggio è una scoperta ... Il sondaggio condotto tra i familiari a fine 2012 è stato un vero successo. All’incirca 2000 degli 11 000 questionari che abbiamo distribuito sono stati compilati e rispediti! Abbiamo sottoposto ai partecipanti ai gruppi di lavoro che stanno elaborando una strategia nazionale in materia di Alzheimer una sintesi dei risultati del sondaggio per suggerire loro argomenti di discussione concreti. ’opinione dei familiari nella strategia nazionale in materia di Alzheimer Che ruolo svolgono i familiari nella cura e nell’assistenza quotidiana dei malati di Alzheimer? Si sentono sufficientemente informati e consigliati soprattutto sotto il profilo medico? Di quali servizi si avvalgono e come li trovano dal punto di vista qualitativo? Quali sono i problemi che pesano di più sui familiari che curano i malati di demenza a domicilio? Le risposte a queste e ad altre domande sono fondamentali per l’elaborazione di una strategia nazionale in materia di Alzheimer. Chi meglio dei familiari dei malati, infatti, può conoscere certe risposte? Per questo motivo, a fine dicembre 2012 l’Associazione Alzheimer Svizzera ha redatto un questionario e ne ha inviato 11 000 copie ai propri membri, ai centri diurni e ai gruppi di lavoro che stanno elaborando una strategia in materia di Alzheimer. La risposta è stata travolgente: quasi un quinto dei questionari sono stati compilati e L rispediti! Molti dei questionari non contenevano solo le risposte alle singole domande ma anche parecchi commenti e informazioni extra, a dimostrazione del fatto che gli interessati desiderano avere voce in capitolo nel dibattito politico. Familiari curanti di persone affette da demenza che vivono a casa Due terzi circa dei questionari sono stati compilati da familiari di malati di demenza che vivono a casa. Dalle loro risposte emergono alcune tendenze. Quasi due terzi dei familiari curanti sono coniugi del malato, ultrasettantenni e per lo più donne. In oltre il 90% dei casi, sono principalmente loro a prestare cure e assistenza al coniuge, affetto per lo più dalla malattia di Alzheimer. Due terzi dei malati di demenza che vivono a casa hanno più di 75 anni; un buon 60% è malato da meno di cinque anni. Un quarto dei familiari curanti ha l’impressione di non essere stato sufficientemente informato dal medico (le risposte più frequenti sono «più no che sì» e D) Dienstleistungen für Kranke und Angehörige LaPlante Alice Non ricordo se ho ucciso Ed. Fazi, 2012 4 1. Welche Dienstleistungen werden oder wurden von der kranken Person und den Angehörigen genutzt ? Begleitdienst zu Hause Spitex Tagesstätte Kurzzeitaufenthalt im Heim Langzeitaufenthalt im Heim spezialisierter Informations- und Beratungsdienst Selbsthilfegruppen für Angehörige Gruppen für Kranke weiss nicht andere : . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Beantworten Sie nachfolgend bitte nur die Fragen für jene Dienstleistungen, die genutzt werden oder wurden (d.h. die bei D1 angekreuzten Dienstleistungen). BegleitSpitex TagesKurzzeitLangzeitdienst zu stätte aufenthalt aufenthalt Hause im Heim im Heim a. Ist der Umfang bzw. die Menge ja absolut der Dienstleistung ausreichend ? eher ja eher nein überhaupt nicht weiss nicht b. Sind die Dienstleistungen den ja absolut Bedürfnissen der kranken eher ja Person angepasst ? eher nein überhaupt nicht weiss nicht c. Sind das Wissen und die ja absolut eher ja Erfahrung des Personals ausreichend um sich um die eher nein kranke Person zu kümmern ? überhaupt nicht weiss nicht d. Ist das Personal eine ja absolut Unterstützung für die eher ja pflegenden Angehörigen ? eher nein überhaupt nicht weiss nicht e. Wie beurteilen Sie die Kosten zu zu hoch Lasten der kranken Person und hoch ihrer Familie ? akzeptabel weiss nicht 3. Wenn es nach der Diagnosestellung einen persönlichen Beratungs- und Informationsdienst für Kranke und Angehörige geben würde, wer sollte diese Dienstleistung erbringen ? Lettere dei lettori Risposte pervenute dai familiari Gli studenti fanno una donazione per l’Alzheimer Uomini: 26 % Donne: 74 % Donne: 71 % Uomini: 29 % Familiari di malati di Alzheimer in istituto: 664 «assolutamente no»). Più della metà dei familiari curanti si avvale dei servizi offerti dai centri diurni e dallo Spitex; un quarto di loro si è già servito dell’accompagnamento a domicilio o di un soggiorno breve in istituto. Ma poiché la maggior parte degli inter vistati sono membri dell’Associazione Alzheimer Svizzera, si presume che questi si avvalgano dei servizi offerti più spesso di quanto non faccia la totalità dei familiari curanti della Svizzera. Per quanto concerne l’ambito dei servizi offerti, i centri diurni e lo Spitex risultano i soggetti che ne offrono di più. Il personale più preparato sembra sia quello dei centri diurni e degli istituti che offrono il soggiorno breve. I familiari curanti delle persone affette da demenza che vivono a casa devono affrontare quotidianamente diversi problemi. I più segnalati dal nostro campione di intervistati sono l’organizzazione della vita quotidiana, l’esaurimento proprio per la mancanza di servizi di assistenza e presa a carico e il comportamento del malato. Familiari di malati che vivono in istituto In quasi il 50% dei casi, i familiari curanti sono i figli del malato (per lo più femmine). Nella maggioranza dei Familiari di malati di Alzheimer a casa: 1213 casi il malato ha più di 75 anni ed è di sesso femminile; nel 55% dei casi si tratta di persone sposate affette principalmente dalla malattia di Alzheimer da più di cinque anni. Un terzo dei familiari non è soddisfatto delle informazioni e della consulenza ricevute dal medico. I servizi offerti dagli istituti vengono giudicati adeguati ai bisogni del malato da un buon 85% di coloro che hanno risposto al questionario. Interrogati sui problemi che i familiari curanti incontrano a casa, questo gruppo ha messo al primo posto i rapporti con gli operatori, l’organizzazione della vita quotidiana e l’esaurimento proprio. La voce dei familiari curanti deve essere ascoltata! In qualità di organizzazione a tutela delle persone affette da demenza e dei loro familiari, l’Associazione Alzheimer si impegna soprattutto affinché il miglioramento della convivenza con le malattie da demenza e la garanzia della qualità della vita di tutti gli interessati siano chiaramente perseguiti come i principali interessi dei familiari curanti a domicilio e affinché tali interessi siano presi in considerazione nell’elaborazione di una strategia nazionale in materia di Alzheimer. Siamo una scuola privata dell’Oberland bernese che da 65 anni offre a giovani e adulti svariati corsi di formazione e perfezionamento. La nostra specializzazione è il decimo anno scolastico: nel periodo tra la fine della scuola dell'obbligo e l’inizio della vita professionale offriamo ai ragazzi la possibilità di vagliare i percorsi da intraprendere. Il motivo di questa donazione: i nostri allievi hanno la possibilità di affittare un armadietto dove riporre il materiale personale. Negli ultimi anni hanno sempre più spesso dimenticato la chiave del loro armadietto, dovendone prendere in prestito una di ricambio presso la nostra segreteria. Per contrastare questa smemoratezza (... o forse si tratta piuttosto di comodità?), abbiamo deciso di richiedere il pagamento di una tassa a partire dalla seconda volta in cui si dimentica la chiave. La stessa regola vale anche per altre situazioni, come la dimenticanza della calcolatrice ecc. In senso lato si tratta di misure pedagogiche con cui non intendiamo assolutamente arricchirci. Abbiamo pertanto deciso di donare alla vostra associazione l’importo finora accumulato pari a CHF 676.10. Gli allievi sono stati informati sull'utilizzo della «loro multa» per una buona causa e pensano che sia un’ottima idea. Vi abbiamo versato detto importo il 20.12.2012 e siamo lieti di poter sostenere la vostra associazione. Un grazie di cuore alla segreteria scolastica e a tutti gli studenti! Associazione Alzheimer Svizzera NICOLE GADIENT 5 Notizie dalle sezioni Telefono Alzheimer Di pomeriggio all’Alzheimer Café Mio marito è affetto da demenza frontotemporale In Svizzera è ancora molto raro trovare luoghi d’incontro, dove si sentono ugualmente a proprio agio sia i malati di Alzheimer sia i loro familiari. L’Associazione Alzheimer, sezione Ticino, offre questo genere di luoghi d’incontro. evicava quel mercoledì pomeriggio poco prima delle 16 quando Giorgio e Franca Regazzoni hanno varcato la soglia della Mensa di Besso dove li aspettavano una calda accoglienza e volti conosciuti. Dopo averla aiutata a togliere il cappotto, Giorgio Regazzoni parla con calma alla moglie, riuscendo a convincerla ad accomodarsi tranquillamente al tavolo con gli altri. Oltre a Giorgio e Franca, quel pomeriggio una buona decina di altre coppie anziane si trovavano all’Alzheimer Café di Lugano. L’idea dell’Alzheimer Café nasce in Olanda dove è già stata realizzata negli anni ’90. Oggi nei Paesi Bassi esistono circa 200 Alzheimer Café. Due anni fa il comitato direttivo dell’Associazione Alzheimer Svizzera sezione Ticino ha sposato questa idea. In Ticino dovevano essere creati luoghi in cui le persone affette da demenza e i loro famigliari potessero ottenere informazioni utili e scambiare in un clima disteso le proprie esperienze. Nell’ottobre 2011 è stato inaugurato a Lugano il primo Alzheimer Café della Svizzera. Da allora le persone affette da demenza e i loro famigliari N L’Alzheimer Café è aperto a tutti. 6 Musica live d‘intrattenimento. si incontrano qui una volta al mese per ascoltare conferenze, discutere e trascorrere assieme un piacevole pomeriggio sorseggiando caffè e assaporando un dolce al suono di buona musica. Le brevi conferenze sono variate e trattano argomenti come il supporto finanziario, l’accertamento, il trattamento non farmacologico, la gestione della vita quotidiana, la necessità di far capo a una casa di cura ecc. Si alternano a discussioni e pause musicali. Il programma è divertente e il pomeriggio passa in un battibaleno. Spesso i partecipanti propongono argomenti da trattare all’incontro successivo. Nell’autunno 2012 ha aperto i battenti a Bellinzona il secondo Alzheimer Café del Ticino. Per l’autunno 2013 si prevede di inaugurarne un terzo a Locarno. L’offerta è molto apprezzata dalla clientela che frequenta pertanto regolarmente l’Alzheimer Café. La partecipazione è gratuita e non è necessario iscriversi. Informazioni in merito al luogo e all’orario su www.alz.ch/ti o allo 091 912 17 07. HEIKE GIECHE Su consiglio di un’infermiera la signora T. decide di chiamare il Telefono Alzheimer, dove nel corso di un colloquio di consulenza può porre le domande che le stanno a cuore. Suo marito, che è andato in pensione anticipata tre anni prima, negli ultimi tempi è cambiato sempre di più. È più irritabile di prima e ogni tanto acquista spontaneamente cose costose. Ora in una clinica della memoria gli è stata diagnosticata una demenza frontotemporale. Cosa fare? Come deve reagire la signora T. al comportamento di suo marito? Che cos’è la demenza frontotemporale? Cosa fare a livello finanziario? Esistono offerte o attività terapeutiche per suo marito, affinché non finisca ogni giorno nei negozi della città? La signora T. vorrebbe scambiare opinioni con altri familiari nella sua stessa situazione. Il colloquio aiuta la signora T. a trovare delle possibili soluzioni. Ad esempio andranno chiariti gli aspetti finanziari e amministrativi, e il malato dovrebbe rilasciare se possibile una procura e disposizioni del paziente finché la sua capacità di discernimento glielo consente. L’Associazione Alzheimer ha pubblicato di recente un foglio informativo sull’argomento della «Demenza frontotemporale» contenente informazioni su questa forma di demenza piuttosto rara e consigli su come affrontare la vita quotidiana. Attualmente non ci sono ancora gruppi specifici per i familiari di malati affetti da tale forma di demenza, tuttavia è possibile affrontare questa problematica anche nei normali gruppi di familiari dell’Associazione Alzheimer. La signora T. può fissare un appuntamento per un colloquio personale presso la sua sezione cantonale, dove riceverà anche consigli e informazioni sulle offerte locali di servizi di sostegno e presa a carico per i malati di Alzheimer e i loro familiari. LO STAFF TELEFONICO Novem IB 163 Ibre 30 2012 © 2012 Demenza frontote mporale La demenza front otemporale (DFT) è una forma rara prevalentement di demenza che e le persone di colpisce mezza età provo comportamental cando alterazioni i. Assistere e curar e problemi e una persona impegnativo sia affetta da DFT per i familiari sia è molto per il personale curan adottare misure te e per farlo occor adeguate. re Demenza fronto temporale (DFT) è un termine generico usato per indicar e tutte quelle malatt rative che colpisc ie degeneono i lobi cerebr ali frontale e temporale. Essenzialmen te esistono tre forme di demenza frontotemporale : personale, sfoghi emozionali eccess ivi, comportamenti maniacali linguaggio : tenden za a parlare di continuo e a dire cose Sezioni dell’Associazione Alzheimer Svizzera AG Tel. 056 406 50 70 • www.alz.ch/ag BS/BL Tel. 061 265 38 88 • www.alzbb.ch BE Tel. 031 312 04 10 • www.alz.ch/be Tagliando di affiliazione e di ordinazione ___ NUOVO L’Associazione Alzheimer compie 25 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito ___ Quando un cliente è affetto da demenza – dall’ottico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito ___ Diritti e doveri. Informazioni per i familiari dei malati di Alzheimer ___ Prevenire l’Alzheimer – Ecco come allenare il cervello .......................... ___ Vuoti di memoria? Un accertamento può aiutare a capire GE Tel. 022 788 27 08 • www.alz-ge.ch ___ Alzheimer – Diagnosi, trattamento e assistenza ___ Dopo la diagnosi dell’Alzheimer ___ Consigli utili per i familiari e i curanti ___ In un ospedale acuto – Informazioni alle famiglie e agli amici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito JU Tel. 032 886 83 35 • www.alz.ch/ju ___ Le tessere Alzheimer (set da 10 tessere) OW-NW Tel. 041 661 24 42 • www.alz.ch/ow-nw SG/AR/AI Tel. 071 227 60 04 • www.alz.ch/sga SH Tel. 052 634 92 92 • www.alz.ch/sh SO Tel. 062 287 10 29 • www.alz.ch/so TG Tel. 052 721 32 54 • www.alz.ch/tg TI Tel. 091 912 17 07 • www.alz.ch/ti UR/SZ Tel. 044 786 35 63 www.alzheimerurischwyz.ch VS Tel. 027 323 03 40 • www.alz.ch/vs VD Tel. 021 324 50 40 • www.alzheimer-vaud.ch ZG Tel. 041 760 05 60 • www.alz.ch/zg ZH Tel. 043 499 88 63 • www.alz-zuerich.ch . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito ___ Stare vicino a un malato di Alzheimer NE Tel. 032 886 83 59 • www.alz.ch/ne ___ Gestione delle cure (fogli) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fr. ......................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fr. ___ Cartoline: 4 cartoline con buste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fr. ___ Vivere con la malattia d’Alzheimer in Svizzera – Numeri chiave Demenza, accertamenti, trattamento farmacologico • Accertamento e diagnosi della demenza • Farmaci per curare la malattia di Alzheimer • Le forme di demenza più frequenti • Forme di demenza più rare • NUOVO: Demenza frontotemporale • Deterioramento cognitivo lieve (MCI) • Migliorare la qualità della vita con le terapie non medicamentose 10.– . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito Sostegno pratico nella vita quotidiana • Strutturare attivamente la giornata • Adattare l’abitazione alle nuove esigenze • Ausili • Capirsi anche con l’Alzheimer • Alimentazione • Sessualità e Alzheimer • I malati di demenza in ospedale • Presa a carico per i familiari curanti • Lavorare e assistere i familiari ® Signora • Guida dell’automobile e demenza • Preparare l’entrata in casa di cura • Trattamento dei disturbi comporta- mentali e dell’umore Aiuto in caso di problemi specifici nell’assistenza e nelle cure • Gestire l’aggressività • Gestire l’incontinenza • Curare l’igiene personale • Disturbi del sonno • Vagabondaggio e fuga • Riconoscere i dolori e curarli • Assistenza e cura dei malati di demenza alla fine della vita Aspetti giuridici e finanziari • Esigenze finanziarie legate alla demenza • Procure e disposizione del paziente • Premunirsi con un testamento o un contratto successorio ® Signor Via, n. NPA, località Editore: Associazione Alzheimer Svizzera E-mail Firma © 2013, Associazione Alzheimer Svizzera 16.50 I fogli informativi dell’Associazione Alzheimer si compongono di quattro pagine e contengono importanti informazioni basilari nonché consigli pratici sui relativi temi. Si possono ordinare alla segreteria dell’Associazione o scaricarli e stamparli direttamente da www.alz.ch Colophon Presentazione grafica: Buch und Grafik, Zurigo gratuito ___ Set di 10 braccialetti Alzheimer Cognome Traduzione: Marina Graham, Gümligen 25.– . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito Nome Redazione: Heike Gieche, Marianne Wolfensberger . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito GR Tel. 081 253 91 40 • www.alz.ch/gr LU Tel. 041 372 12 14 • www.alz.ch/lu gratuito ___ Per ricordo: la vostra memoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito FR Tel. 026 402 42 42 • www.alz.ch/fr GL Tel. 079 613 90 90 • www.alz.ch/gl . . . . . . . . . . . . . gratuito ___ Alzheimer … siamo tutti coinvolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gratuito Si, voglio diventare membro dell’Associazione Alzheimer Svizzera ® Membro individuale (Fr. 40.–) ® Membro collettivo (Fr. 200.–) Facoltativo: sono interessato/a ® come malato/a ® come familiare ® per la mia professione ® per altre ragioni Spedire a: Associazione Alzheimer Svizzera, Rue des Pêcheurs 8E, 1400 Yverdon-les-Bains Tel. 024 426 20 00 / Fax 024 426 21 67 / E-mail: [email protected] / www.alz.ch 7 In breve Alzheimer Svizzera si assume i costi della direzione e dell’accompagnamento di questi progetti. Maggiore sostegno per i famigliari curanti? La sottocommissione «politica familiare» della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), che si sta occupando di due iniziative parlamentari di Lucrezia Meier-Schatz (CN, SG) su questo argomento, ha invitato a un’audizione alcuni esperti, fra cui anche la direttrice dell’Associazione Alzheimer Svizzera. L’Associazione Alzheimer alla MUBA di Basilea Anche quest’anno la sezione BS/BL ha allestito uno stand alla Fiera campionaria di Basilea, dal 22 febbraio al 3 marzo. Tanti visitatori si sono informati sulle malattie da demenza e si sono cimentati nel jogging cerebrale. «Colocation Alzheimer» (comunità abitativa Alzheimer) Due progetti pilota sono in procinto di essere realizzati nei Cantoni VD e VS. L’obiettivo è di provare un concetto già collaudato in vari Paesi e di definire le condizioni indispensabili per realizzare con successo questa forma abitativa complementare. L’offerta è destinata in primo luogo a persone che non possono più vivere da sole a casa ma che non devono ancora entrare in un istituto. L’Associazione © BERNER FACHHOCHSCHULE Nuovi uffici nelle sezioni SG/AI/AR e ZG Le due sezioni hanno aperto degli uffici propri per soddisfare ancora meglio le esigenze di chi è affetto d’Alzheimer e i loro famigliari nel rispettivo Cantone d’appartenenza. Collaborazione dell’Associazione Alzheimer Svizzera con le scuole universitarie professionali Le scuole universitarie professionali sono sempre più interessate alle conoscenze ed esperienze maturate dall’Associazione Alzheimer Svizzera. In particolare nell’ambito delle offerte di formazione specifiche collegate alla demenza, ma anche per i progetti di ricerca contano sulla partecipazione e cooperazione dell’Associazione Alzheimer Svizzera. S Consulenza a domicilio Oltre alla sezione AG, ora anche la sezione VS offre servizi di consulenza e di sostegno alle famiglie nell’ambito di un progetto pilota affinché queste non siano abbandonate a se stesse dopo una diagnosi d’Alzheimer. Le esperienze maturate nel corso dei due progetti pilota saranno molto importanti anche per la strategia nazionale in materia di Alzheimer. chschul Berner Fachho Institut Alter chschule Berner Fachho Institut Alter e Alter itut Alte raxis Institut Inst Praxis ie P die ür d ise ffür xperttise Exper re E nä szipliinäre Multid Multidiiszipl ter Alte itut Al stitu xis In Inst Praxis die Pra für die ise für ertise Expert re Exp re inä iplinä iszipl ltidisz Multid Mu Telefono Alzheimer: 024 426 06 06 Il Telefono Alzheimer offre informazioni, consigli e sostegno. Parliamo italiano, francese e tedesco. Dal lunedì al venerdì ore 8–12 e 14–17 Venite su Facebook Malati e interessati hanno la possibilità di tenersi al corrente, oltre che sulla home page www.alz.ch, anche sulla nostra pagina Facebook interattiva. Cliccando su «Mi piace», aiuterete a pubblicizzare la nostra Associazione e i nostri obiettivi comuni. Naturalmente potrete anche fare commenti e domande. 8 Associazione Alzheimer Svizzera Rue des Pêcheurs 8E 1400 Yverdon-les-Bains Tel. 024 426 20 00 Fax 024 426 21 67 [email protected] | www.alz.ch ccp 10-6940-8