CULLE PER LA VITA
In principio
era
la Ruota
Il Movimento da quindici anni
sta realizzando in tutta Italia
Culle per la vita, moderne riedizioni
della Ruota degli esposti.
Eppure nessuno è sembrato
accorgersene.
In verità l’idea deve aver fatto breccia
se le stesse Culle vengono costruite
sia pure con nomi e progetti diversi,
in tutto il mondo,
dalla Germania al Giappone,
dalla Romania alla Svizzera.
Ed ora anche in Italia
qualcuno sta seguendo l’esempio...
10
vembre 2008
A
trent'anni dalla legislazione che ha depenalizzato l'aborto in Italia, e
prima ancora nel resto dell'Europa, il grembo della donna è il
primo “nemico” della stessa, la
“culla” più insidiosa e pericolosa:
mai c'è stata un'incursione così
violenta e subdola nelle profonde viscere dell'essere umano
femminile grazie alle sempre più
sofisticate tecnologie e, di conseguenza, il grido profetico del popolo della vita è “pietra
d'inciampo”.
In giro per l’Italia
Annullando la maternità
la Culla di Verona, “concreta” (non la sua retorica!)
in alto quella come Valore sociale da custodire
di Marcallo Casone, ed incentivare, si annulla anche
nella pagina a fianco il valore della donna come unica
quella di Chiavari
procreatrice di vita: la
donna è “dimezzata”
nella sua composizione
psico-fisica, emotiva…
relazionale!
Rare sono le Istituzioni pubbliche attente
ai problemi della prima
infanzia nonostante le
Carte
internazionali
siano piene di belle parole e di sagge intenzioni. In tal senso,
recente è la Risoluzione
1624 del Consiglio d'Europa che, nel giugno
u.s., titola il documento
“Prèvenir la première
Le Culle attive
des violences faites aux enfants:
l'abandon à la naissance”. Anche
se nel Documento vi sono affermazioni non condivise dal popolo
della vita (che ritiene “prima violenza” l'aborto e riconosce l'ipocrisia dell'antilingua quando si parla
di “salute riproduttiva”), pur tuttavia esso gioisce nel vedere riconosciuta come valida e profetica la
realtà delle Culle per la vita “inventate” dal Movimento per la
vita italiano e diffuse, ormai, in
tutto il mondo.
Risale, infatti, al 1992, l'idea
“geniale e provvidenziale” di Giuseppe Garrone che propose a Casale Monferrato la riapertura
dell'ex Ruota degli Esposti (chiusa
con D.R. nel 1923), chiamata prima
Cassonetto, poi Culla per la vita,
quale estremo soccorso al neonato
abbandonato e testimonianza di
presenza “muta” del volontariato
pro-life.
Nata come extrema ratio in
caso di disperazione di una donna,
angosciata di fronte ad una gravidanza indesiderata/non voluta, la
Culla svolge la stessa funzione di
accoglienza alla vita nascente e in
pericolo prevista dal DPR 396 del
2000, il parto in assoluto anonimato.
La Culla per la vita non è una
“creatura” a sé stante rispetto all'azione culturale e assistenziale
del Movimento per la vita ed è indubbio che essa rappresenta una
“rottura” culturale nella nostra società sopraffatta dai messaggi edonistici e volgarmente materialistici
dei mezzi di comunicazione/diseducazione di massa. Non è di certo
un conforto se le norme del codice
penale hanno tenuto distinte le tre
fattispecie (aborto, infanticidio,
omicidio) sia dal punto di vista
della tipicità del reato sia dal
punto di vista della sanzione (cfr.
Marina Casini in “Moratoria al
femminile”): la matrice culturale è
identica e la pressione sociale
porta ad ignorare/sottovalutare il
dramma anche di quelle donne
che, pur avendo scelto di far vivere
il loro figlio, ne sono private involontariamente.
I volontari pro-life, nella valorizzazione delle radici antropologiche e culturali del nostro Paese,
sono convinti che solo attraverso
l'accoglienza della vita umana dal
concepimento alla morte naturale
si possa innescare un processo virtuoso di empowerment sociale: attraverso le “Culle”, come avviene
con gli altri servizi pro-vita (Cav,
CASALE MONFERRATO
inaugurata nel 1995 - Mpv
AOSTA
6 gennaio1993 - Mpv
TREVISO
12 gennaio 1997 - Cav
CIVITAVECCHIA
24 aprile1997 - Mpv
PALERMO
1 FEBBRAIO 1998 - Mpv
PADOVA
13 novembre 2005 - Mpv
FINALE EMILIA (MO)
9 settembre 2006 - Mpv, Lyons
FIRENZE
4 febbraio 2006 - Mpv, Diocesi
ROMA
6 dicembre 2006 - Pol. Casilino
PIACENZA
4 febbraio 2007 - Mpv
BERGAMO
4 febbraio 2007 - Cav e altri
MARCALLO CASONE (MI)
23 marzo 2007 - Cav, Comune
ALBENGA (SV)
13 maggio 2007 - Cav e altri
BRESCIA
29 giugno 2007 - Rotary, Spedali Civili
PATERNÒ (CT)
16 luglio 2007- Mpv e altri
MILANO
20 novembre 2007
“Venti Moderati” e Comune
TORINO
8 dicembre 2007 - Mpv, Sermig
CERIALE (SV)
dicembre 2007
Istituto Suore del SS. Natale
VERONA
28 marzo 2008
“Operazione Vivere” e altri
GENOVA
7 maggio 2008 - Lyons Club
SESTRI LEVANTE
10 maggio 2008 - Mpv e altri
GENOVA SAMPIERDARENA
25 luglio 2008 - Lyons Club
11
novembre 20
CULLE PER LA VITA
Palermo. Quel pasticciaccio brutto
D
opo sei mesi di stop la Culla di Palermo è
tornata in funzione. La culla, realizzata dal
movimento palermitano è passata in gestione al servizio sanitario regionale ed al 118 che
dovrebbe assicurare la tempestività dell’intervento
grazie ad un collegamento video.
Da mesi però un guasto alla telecamera impediva alla sala operativa di registrare - e quindi interv e n i re - l’eventuale abbandono di bambini. Il
guasto era assolutamente banale: un semplice cavo
da ricollegare. Eppure per mesi la culla non ha potuto operare in condizioni di sicurezza. Gli operatori del 118 nonostante vedessero chiaramente dal
monitor che la telecamera non era in funzione non
hanno fatto nulla per risolvere la situazione. Col rischio che se un bambino fosse stato posto nella
culla... nessuno se ne sarebbe accorto.
Quando il il movimento è casualmente venuto a
conoscenza dell’inconveniente ha provato a smuovere le acque senza ottenere risultati ed alla fine ha
progetto Gemma, Sosvita, case di
accoglienza, ecc.), si vuole riportare
nell'inclusione sociale la categoria
umana dei “non visibili”, madri derelitte e bambini non nati. Di
fronte alla scelta di sopprimere il
bambino con l'aborto o quella di
abbandonarlo in luogo protetto,
occorre alla donna molto coraggio
e generosità per scegliere quest'ultima soluzione in quanto estremo
atto d'amore per la sua creatura innocente: la madre, degna della
saggezza proverbiale riferita nell'episodio del re Salomone, dà la
possibilità al figlio di sopravvivere
affidandolo alle braccia amorevoli
di qualcun altro.
Alla data odierna le Culle costruite in Italia dal Movimento per
la vita o da altri enti, sono 22: la
“piccola” Liguria detiene il primato
con 5 Culle costruite di recente (Albenga, Ceriale, Genova, Sestri Le-
24
vembre 2008
dovuto far ricorso alla maniere “forti” pubblicando
sulla stampa la notizia che la Culla veniva disattivata
in attesa degli interventi necessari a garantire il servizio di ripristino in condizioni di sicurezza e bussando alla porta dei responsabili regionali.
Il pressing deve aver funzionato perché improvvisamente sembrano essere venute meno tutte le
ragioni finora addotte (problemi "giuridici" avrebbero impedito agli operatori di fare una semplice
telefonata al tecnico responsabile della manutenzione, da loro peraltro perfettamente conosciuto).
Il tecnico è intervenuto e dopo cinque minuti la telecamera ha ripreso a funzionare e la Culla è tornata in sicurezza.
Alle volte anche le cose più semplici richiedono
interventi molto complicati...
vante, Sampierdarena). La maggior diffusione è
avvenuta nelle
regioni del Nord
(Casale Monferrato, Aosta, Treviso,
Padova,
Bergamo, Magenta, Milano, Brescia, Torino, Verona); nelle regioni del Centro, in
Emilia Romagna (Finale Emilia, Piacenza); in Toscana (Firenze); nel
Lazio (Civitavecchia, Roma); al Sud,
solo in Sicilia (Palermo e PaternòCT). Del tutto sprovviste rimangono alcune regioni adriatiche,
quelle meridionali e la Sardegna.
Rispetto alle prime costruite
negli anni novanta, le successive si
presentano più raffinate ed eleganti, dotate di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati
e sicuri. Da evento di “scandalo e
protesta”, ormai la Culla si è imposta all'attenzione con plauso popolare e sono sempre più frequenti le
amministrazioni pubbliche che stipulano convenzioni con Cav o mpv
locali per inserire la Culla nel complesso di iniziative a favore dell'infanzia. Non è un caso che le Culle
italiane siano state “copiate”
anche da Paesi lontani come il
Giappone dove il servizio, denominato “Culla della cicogna”, è stato
inaugurato il 10 maggio 2007,
presso l'ospedale Jikei di Kumamoto City, e, in meno di un anno
dalla sua inaugurazione, vi sono
stati deposti più di 13 bambini.
Anche se la stampa attribuisce
ad altre nazioni o in Italia ad altri
soggetti l'ideazione delle Culle, per
amore di verità nell'elenco a parte
sono riportate le date d'inaugurazione complete di ogni riferimento
per una facile e pubblica consultazione, a testimonianza della
“piena” paternità delle stesse ad
opera del Movimento per la vita
italiano.
In Svizzera, dove la baby-finestra o sportello per infanti è stato
inaugurato nel maggio del 2001
Ninnaho. Dieci culle per gli ospedali
I
l 5 novembre scorso, presso l'ingresso secondario del Policlinico Nuovo, in via Tommaso de
Amicis n.115, è stat inaugurata la
prima culla termica per neonati abbandonati del progetto “Ninna ho”.
Si tratta di un progetto su scala nazionale per fornire 10 ospedali di
culle termiche appositamente attrezzate ed installate in modo da costituire un'alternativa al pericolo
dell'abbandono cruento o dell'infanticidio. L'obiettivo di “Ninna ho” è
anche quello di attivare una campagna di informazione sulla possibilità
che il nostro Paese off re di part o r i re
in ospedale in
m o d o
gratuito
dall'associazione “Aiuto per le
mamme e il bambino”, denominazione del Movimento per la vita locale, presso l'ospedale regionale di
Einsiedeln, nella Svizzera tedesca,
vi è stato deposto 1 bambino nel
settembre 2002 e un altro l'11
aprile 2005.
In Germania, le “BabyKlappe”
(cassette per bambini) sono circa
quaranta, delle quali quattro a Berlino. La prima, istituita ad Amburgo nel 2000, riporta la stessa
frase impressa sulla targa segnaletica della Culla di Palermo due anni
prima. Vi sono stati depositati numerosi bambini. In Austria il servizio di accoglienza è presente in 7
ed in assoluto anonimato (anche per
stranieri senza permesso di sogg i o rno), facilitando le pro c e d u re di
adozione del neonato abbandonato.
Il progetto “Ninna ho”, che ha ottenuto il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia, nasce da un Paludetto
idea della Fondazione Francesca direttore del reparto
Rava, da otto anni impegnata ad di terapia neonatale
a i u t a rel'infanzia in condizioni di di- al Federico II
sagio in Italia e nel mondo, e di di Napoli
KPMG, uno dei più importanti network di servizi promozionali alle imprese a livello nazionale ed
internazionale.
PROF. ROBERTO PALUDETTO
Direttore
Neonatologia
e Terapia Intensiva Neonatale
AOU Federico II
Lander su 9. In Romania è stato
istituito un servizio denominato
“hospital baby” in luoghi adiacenti agli ospedali. Sono circa
4mila i neonati abbandonati nei
reparti maternità.
A Karachi, città portuale nel
sud del Pakistan, a causa della
Sharia, ogni giorno vengono abbandonati più di venti neonati.
Per tale motivo, la Edhi Foundation provvede a collocare fagotti
di tela simili a piccole amache sui
marciapiedi e davanti al suo portone. I responsabili della Fondazione sono i coniugi Bilquis Edhi e
Abdul Sattar.
Il popolo per la vita ha ben compreso il concetto di sussidiarietà e
lo ha reso operativo pur nel silenzio della stampa: non è “geloso”
ma, al contrario, gioisce della condivisione delle “sue” iniziative se
recano “frutti” di vita!
Resta, però, un po' di amarezza
quando si verificano alcuni casi di
deliberata rimozione di quanto
fatto dal Movimento. E’ il caso
della Sicilia in cui le due Culle sono
state realizzate dal Movimento e
poi passate alla gestione del servizio sanitario regionale. Dispiace
che nella loro divulgazione tramite
l'opuscolo “La Carta della Salute”
della Regione siciliana, a pag. 22,
non si faccia alcun cenno neanche
al “dono” delle associazioni che,
dopo averle ideate e costruite, le
ha offerte su un piatto d'argento
alle Istituzioni!
R O S A RAO
In giro per l’Italia
Le strutture
13
di Finale Emilia (in alto a destra),
Milano (in alto a sinistra) e
Palermo (nella pagina a fianco)
novembre 20
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