PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE COROFAR; CO.SA.FA.CA.; FARMACENTRO; FARPAS; SAFAR.; UFL GENOVA
ANNO VII - N° 5 • Dicembre 2010
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Le Cooperative
TOTO CANALINI
ANNO VII - N° 5 • Dicembre 2010
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE
COOPERATIVE COROFAR; CO.SA.FA.CA.; FARMACENTRO;
FARPAS; SAFAR; UFL GENOVA.
IL COMITATO DI REDAZIONE DI LEMON È COSTITUITO
DAL CONSIGLIO INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
PRESIDENTE: • TOTO CANALINI
CONSIGLIERI: • ROBERTO BARTOLI
• ALBERTO COSTA
• ANDREA MAGLIONI
• ANDREA PAOLETTI
• FRANCESCO SIMONCELLI
• MARIO DUBBINI - “PAPÀ“
Luigi Zuccari
Presidente COROFAR
A questo numero ha partecipato:
Bruno Lucchi - [email protected]
Toto Canalini (Direttore strategico)
Tel. 0721 910315
[email protected]
Michele Bresciani (Art director)
Tel. 0721 392338
[email protected]
Franco Pilia
Presidente CO.SA.FA.CA. Cagliari
A questo numero ha partecipato:
Denise Escana
[email protected]
Giuliana Gioacchini (Segreteria organizzativa)
Tel. 0731 219729
[email protected]
Tutti on line!
Grossa novità! Per vedere le foto dei nostri
incontri non sarà più necessario confidare nella
sollecitudine dei “fotografi” a rispondere alle
mail e aspettare i pesanti file allegati.
Da oggi sono on line tutti gli scatti delle nostre
vacanze. Non bisogna far altro che aprire la
pagina web:
http://picasaweb.google.it/totocanalini
scegliere lʼalbum che ci interessa e poi…
scaricare le foto con il nostro profilo migliore!
2010, un anno Positivo,
nonostante tutto
Q
TIRATURA 2760 COPIE, COSÌ DISTRIBUITE:
320 COROFAR; 550 CO.SA.FA.CA.; 800 FARMACENTRO;
200 FARPAS; 510 SAFAR; 250 UFL GENOVA; 130 REDAZIONE
Per informazioni, suggerimenti,
commenti o un semplice confronto,
potete rivolgervi a:
Farmacentro - Jesi - [email protected]
Sandro Cerni
Presidente Farmacentro Servizi & Logistica
A questo numero ha partecipato:
Antonio Astuti - [email protected]
uesto è l'ultimo
numero del 7° anno
di vita di Lemon ed il
bilancio non potrebbe essere
migliore. Aumentano il numero dei lettori, dei partecipanti
alle nostre iniziative, delle
manifestazioni stesse. I Soci
Cooperatori credono sempre
in questa nostra semplice formula di aggregazione; gli anni
non ci hanno stancato, piutto-
Nota piacevole è anche aver
partecipato agli incontri di
Cosafaca Cagliari prima,
di Farpas Bari poi e ieri di
Corofar Forlì che con delle
belle feste si ritrovano annualmente tutti per rivitalizzare
ulteriormente la forza della
cooperazione.
A tutti Voi e alle Vostre
Famiglie, carissimi Auguri di
Buone Feste
Gli “autori” di questo numero
Teresa Balenzano
Michele Bresciani
Ada Campanella
Toto Canalini
Michele Costa
Rosanna D’Orsi
Mario Dubbini
Massimo Fagioli
Claudio Lucarelli
Filippo Pasquali
Paolo Rosetti
Sesa Spanedda
Vito Novielli
Presidente FARPAS
Aspettiamo
anche te!
Michele Martella
Presidente SAFAR
Grafica Daniela Marchini / www.scritturescriteriate.it
Stampa Grapho5
sto ultimamente ci sentiamo
rinvigoriti e l'affetto e l'amicizia dei Colleghi si sentono
sempre di più.
Non possiamo dire altrettanto
per quello che riguarda la
collaborazione di alcuni
Sponsor che ultimamente,
con le difficoltà oggettive, si
sono allontanati creandoci
qualche problema in più.
Aspettiamo tempi migliori.
Alessandro I° Vampa
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Auguri di
Buon Natale
e Felice anno
nuovo
!
i
o
n
tti
u
t
da
Lo sapevi che Lemon esce in anteprima via email quasi dieci giorni prima
che tu lo riceva in farmacia? Lo sapevi che ogni mese viene pubblicata una
newsletter che si chiama Orange, che arriva via email e contiene informazioni,
anticipazioni, gli album delle nostre vacanze e molto altro ancora?
Forse, se non sai queste cose, è perché non abbiamo il tuo indirizzo email
o perché lo abbiamo sbagliato. Inviaci quindi la tua email corretta a:
[email protected] e noi ci preoccuperemo di tenerti aggiornato
su tutte le attività del gruppo.
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12/19 marzo 2011
IL NOSTRO
PROSSIMO VIAGGIO
Settimana bianca:
Selva di Val Gardena
P
er parecchio tempo, fino
a Marzo 2010, abbiamo
cercato di organizzare
la settimana bianca
nel comprensorio del Sella Ronda.
Ogni volta che ci avvicinavamo
a questa zona c’era qualcosa
che alla fine non ci convinceva.
Un albergo troppo piccolo, un paese
poco stimolante, un prezzo troppo
alto… beh... per un motivo o per un
altro abbiamo sempre dovuto
desistere.
L'anno scorso abbiamo finalmente
trovato un equilibrio ottimale e
quest'anno ci siamo voluti concedere il bis. Da buoni goduriosi, al
termine di un pasto luculliano non
abbiamo saputo e voluto dire basta.
Anzi, abbiamo prenotato nello
stesso ristorante! Saranno contenti
i tantissimi amici che ci chiedevano
di potere sciare nel cuore delle
Dolomiti e - in particolare - nel
comprensorio più ampio e meglio
collegato di tutto l’arco alpino.
A due passi dall’albergo si sale in
quota per entrare in un carosello
di piste che comprende circa 1.220
km, suddivise in 12 zone. Chi l'anno
6
scorso è stato dei nostri, ha potuto
goderne appieno, cimentandosi in
discese impegnative o in lunghi e
facili tracciati, senza mai dovere
ripetere due volte la stessa pista.
Selva di Val Gardena è il punto di
ritrovo dell’elite sciistica mondiale
(non a caso è il più grande comprensorio sciistico del mondo)
ed è meta fissa di appuntamenti
importanti per lo sport alpino e a
proposito dell’albergo... sarà
nuovamente il Residence Hotel
Antares, una delle migliori strutture di Selva, che ci auguriamo possa
essere per tutti noi un momento di
relax e di benessere. L'anno scorso
abbiamo trovato cortesia, accoglienza, buona cucina e un'ambiente
informale: esattamente quello
che cercavamo!
E poi naturalmente ci sono tutte
le attività, che stiamo mettendo a
punto in queste settimane, che speriamo possano rendere ancora più
ricca e piacevole la vacanza insieme. Un giretto ad Innsbruk?
Un torneo di burraco? Qualche altra
escursione nei paesi vicini? Una
passeggiata con le racchette? O con
una slitta trainata dai cavalli?
Vogliamo ritornare da Thun per
qualche piccolo regalo per i nostri
amici? O visitare una distilleria o
un caseificio? La tradizionale cena
in baita con musica e balli?
Cercheremo di accontentare tutti,
o meglio di permettere a tutti di
riempire la vacanza con idee e
attività. Speriamo di riuscire anche
questa volta a centrare il nostro
obiettivo. E naturalmente, non
dimenticheremo la nostra formazione, con il corso ECM integrato
nella vacanza.
Ma alla fine di tutto questo parlare,
quello che - da sempre - chi viene
con noi ci riconosce, non è tanto la
bellezza dei luoghi che scegliamo o
la qualità degli hotel... ma il piacere
di condividere momenti speciali e in
questo - lasciatecelo dire - ci siamo
sempre distinti: non si parla di lavoro, non è un momento di riflessione
e dibattito: al contrario è una occasione per stare insieme tra colleghi
e pensare a rilassarsi e divertirsi.
Sotto questo punto di vista, da bravi
goduriosi... siamo sicuramente
ineccepibili!
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Ada Campanella - [email protected] - Farmacentro - Jesi
Stoccafisso all’anconetana
L’ANGOLO DEI FORNELLI
...E DELL’IRONIA
Stoccafisso alla vicentina
I
ngredienti:
stoccafisso,
olio, aglio, prezzemolo, sale,
pepe, pomodori, latte, patate.
Premessa: tenere a bagno per
5/6 gg. lo stocco già spezzettato
cambiando l’acqua ogni dì.
Preparazione: pulire ben bene il
pesce da lische e pelle.
In padella capiente mettere abbondante olio, aglio e prezzemolo;
soffritto e ben colorito che sia giù lo
stoccafisso con sale (parsimonia)
pepe e qualche pomodoro senza i
semi. Lasciar bollire moderatamente per 2/3 ore (!!!) versando di
tanto in tanto acqua calda e per
ultimo un po’ di latte.
A circa fine cottura tagliare a pezzetti un paio di patate aggiungendo
del curry. A cottura delle patate,
verificare salatura.
Servire in coppette rustiche!
E… gustare con l’augurio della
vostra ADA
Baresità al Farpas Day:
street food ovvero
scagliozze baresi
A tutti i colleghi che non hanno mai
assaggiato queste prelibatezze della
mia città dedico questa ricetta.
asseggiando tra i vicoli di
Bari vecchia il giorno del
Farpas Day ci siamo
imbattuti in una friggitoria
ambulante che preparava mattonelle fatte di polenta fritta chiamate
sgagliozze… il classico street food
(cibo da strada) disponibile ad ogni
ora e a un costo abbordabile.
P
8
Si toglie dal fuoco quando le patate
sono cotte. Prima di servire far
riposare per qualche ora.
Aspettiamo anche te!
Invia la tua ricetta
e la tua foto a:
[email protected]
Claudio Lucarelli
Farmacentro - Jesi
[email protected]
Fagioli e cicorie
I
ngredienti:
fagioli cannellini secchi,
cicorie (meglio se di campagna)
aglio, alloro, prezzemolo,
peperoncino, olio extravergine
di oliva.
Procedimento: dopo averli tenuti a
bagno per una notte, lessare i fagioli
con 2 spicchi d'aglio, un pezzetto di
peperoncino, una foglia d'alloro e un
po' di prezzemolo. A metà cottura
salare. Da parte si lessano le cicorie
e si saltano, dopo averle tagliuzzate,
in una padella con olio, aglio e peperoncino. Unire i fagioli alle cicorie e
servire con la bruschetta ed un filo
di olio extravergine di oliva.
BUON APPETITO!!!
Ingredienti:
250 gr di polenta, Acqua
Sale, Olio di semi vari
Preparazione:
Far bollire una pentola con acqua
salata, versare lentamente la farina
di polenta e portare a cottura
mescolando continuamente con un
cucchiaio di legno.
Non appena pronta versarla su una
spianatoia e distenderla.
Lasciarla raffreddare e tagliarla a
quadrati o a triangoli e friggerli in
una padella con abbondante olio
bollente.
Appena fritti, naturalmente da
ambo i lati, sgocciolarli e cospargerli con una generosa manciata di
sale.
L
o stoccafisso va tenuto a
bagno per alcuni giorni,
meglio in acqua corrente,
poi asciugato e spinato,
tagliato a pezzetti,viene poi posto
a strati in un tegame sul fondo del
quale si sistemano listarelle di
canna spaccate per lungo, per
evitare che il pesce si attacchi
durante la cottura.
Il tutto si condisce con un sugo
preparato con cipolla, maggiorana,
sedano, carota, aglio e prezzemolo
soffritti in olio, rigorosamente
extravergine di oliva, aggiungendo
sale, pepe e pomodorini a grappolo;
tutto intorno si mettono le patate
tagliate a spicchi (meglio se patate
rosse di Colfiorito).
Si aggiunge qualche pezzetto di
burro, olio in abbondanza e vino
bianco (Verdicchio)
Fin quasi a coprire lo stoccafisso.
Si cuoce per due ore scuotendo ogni
tanto il tegame (mai rimestare).
Teresa Balenzano
Farpas - Modugno - Bari
[email protected]
Rosanna D’Orsi
Farpas - Bari
[email protected]
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APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
Ahi, ahi, ahi, Poetto
amore mio
a mia passione per il Poetto questa volta mi è costata cara.
Una splendida domenica di settembre, mare calmo, cielo limpido,
borsa frigo, allegra compagnia: oggi, mi sono detta, si sta in spiaggia
senza orario. Ma come si suol dire, ho fatto i conti senza l'oste!
Alzandomi dalla sedia, fatti due passi, inciampo e dopo una sorta di piroetta degna di Carla
Fracci cado sulla sabbia “morbida”, ma la botta è stata “tosta”.
Conclusione: corsa in ambulanza verso il pronto soccorso dove sono arrivata “impeccabile”
in costume da bagno e ray-ban sugli occhi.
Il verdetto infausto della radiografia è stato: frattura del femore.
Il mio primo pensiero? Questo si che è un guaio, dovrò rinunciare ai prossimi viaggi Inter Co.
Fa. Gruppo Sportivo per i quali avevo già dato l'adesione.
Sono passati quasi tre mesi e ancora posso
muovermi solo con le stampelle, grazie ai
familiari e agli amici riesco a fare una vita
“quasi” normale; ho pure ripreso ad andare in farmacia, rientro caldeggiato per sollevarmi il morale da mia nipote Manù che
con valente e affettuosa disponibilità mi fa
da chauffeur e da segretaria e dalla mia
collaboratrice Tere che, in mia assenza,
con abnegazione e competenza ha mandato avanti la “baracca”. A tutte e due un
grazie di cuore.
L
Sesa Spanedda
CO.SA.FA.CA. - Cagliari
[email protected]
!
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“Appunti sparsi” aspetta sempre nuovi amici...
Invia il tuo articolo e la tua foto a:
[email protected]
Ti aspettiamo!!!
Un pomeriggio di
un giorno da...
cani...
B
uon giorno!!!... Buon giorno a voi. Sono in due... e sconosciuti, mai visti da queste parti. L'accento non è dei nostri e quando questo succede mi si rizzano le
antenne e in un nano-secondo ripercorro tutto il cammino fatto fino a quel
momento. Scontrini? ...Fatti tutti. Anticipi?(che non si devono fare), ...Non fatti.
Farmaci dati senza ricetta? ...Non dati. Veterinari che richiedono la triplice copia? ...Non
dati. Registro stupefacenti? ...Tutto registrato. Farmaci scaduti? ...Controllati e tolti
Polvere sugli scaffali? ...Nascosta. Bene, tutto ok .
Il battito ritorna quasi normale e sfoggiando il mio più bel sorriso a 64 denti, guardo i miei
interlocutori e dico... Prego? E infatti, quello che temevo, diventa concreta realtà. I due
sorridono e molto gentilmente mi presentano i loro tesserini di identificazione:
Maresciallo e vice brigadiere della tenenza locale. Piacere di vedervi... (bugiardo, ...il battito è in comprensibile aumento). Gioco d'anticipo... (d'altronde ero uno stopper) ...e:
Siete qui per il controllo annuale del registratore di cassa, vero?...NO!!!
Ahhhh!!! (colpito, ...al cuore Ramon, cito da: "Per un pugno di dollari": quando un uomo
col fucile, incontra un uomo con la pistola, quello con la pistola è un uomo morto, ed è
piuttosto chiaro che quello con la pistola sono io). Ecco... allora... non sono proprio sicuro
di essere contento di vedervi (il battito è salito a 150.000 al micro-secondo ed è in rapidissima ascesa, sto più o meno scalando il Pordoi)...e ...??? Siamo qui per notificarle una
infrazione dell'art. 50, per la presentazione in ritardo di "tot" ricette, da parte del suo centro di tariffazione. Facciamo presto e non si "preoccupi" perché le verrà rimborsato il
tutto, presentando l'avvenuto pagamento a chi di dovere.
"NON SI PREOCCUPI" è un eufemismo, ma è vero, a suo tempo ero stato avvisato di questa
eventualità. Però è passato un po’ di tempo e "am séra scurdè" (mi ero dimenticato), (il
battito sta calando, sono in discesa libera e felice, verso Ortisei). Mi ritorna il sorriso e la
spavalderia ...: Ah si... è vero,...VI ASPETTAVO. Bene, ...cosa devo fare, ...quanto devo
pagare, ...dove devo firmare???!!!
Ci vediamo, ... arrivederci... ma... mi son "cagato" addosso. Non che abbia nulla da nascondere... ma chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
Ma è bene, tutto ciò che finisce bene e questa è andata. In tempi di vacche magre e questi
sono tempi in cui le vacche sono magrissime, bisogna avere "mille occhi". Anche perché io
appartengo ad una di quelle farmacie che con le manovre in corso sono a rischio di chiusura e a forza di sentirlo dire dagli organi di categoria e di leggerlo sui giornali, mi sono
quasi convinto che sia vero. Convinto sono, anzi sono certo che si stava meglio quando si
stava peggio. E il povero "Bettino" è li
insieme ad un "altro", pelati tutti e
due che, mani sui fianchi, ondeggiando in piedi su un ipotetico balcone virtuale e "celeste", ci dicono "a
noi": Ittà...liani, avè...tte, volù...tto,
la biccì...cletta ...e allora pedalate!!!
Ciao a tutti, come sempre, alla prossima... se ci sarà...
Massimo Fagioli ruralissimo
farmacista romagnolo, Corofar ...
Romagna.
Roncofreddo Italia
[email protected]
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18
Un anno negli
Stati Uniti
(prima parte)
Paris, 6 Novembre 2010
E
ro solo in seconda Liceo Scientifico quando inizio a pensare di trascorrere un anno di scuola
superiore all’estero. L’idea mi entusiasmava, mi
incuriosiva e mi faceva sentire quella sorta di
ebbrezza che si prova quando qualcosa piace veramente
tanto. Iniziai subito a ricercare su internet le varie associazioni con le quali sarei potuto partire e, dopo qualche
giorno di ricerca e valutazione personale su ciò che esse
offrivano, presi la mia decisione. Ne parlai con i miei
genitori e spiegai loro le mie intenzioni. Mio padre si dimostrò subito molto
interessato e totalmente a favore senza pensarci su due volte; mia madre
restò ammutolita e scoppiò in un pianto di “semi-disperazione”.
Che dire… mi aspettavo una reazione del genere! Nulla di preoccupante o anormale. Il tempo comunque passò, e dopo circa un anno, ovvero quando passai in terza superiore fu tempo di
iniziare a pensare seriamente al mio anno all’estero. L’Associazione che scelsi si chiama “AFS
Intercultura”: Associazione ONLUS che si occupa di scambi interculturali dal 1955. Il programma che
“Intercultura” offre può essere suddiviso in cinque parti principali: le selezioni, la preparazione, la partenza, il soggiorno all’estero ed il rientro in Italia e a scuola. In questo articolo vi parlerò delle selezioni
e della preparazione alla partenza.
Nei prossimi numeri vi parlerò della mia permanenza qui negli Stati Uniti.
In data 1 Settembre 2009 mi iscrissi online per partecipare alle selezioni. Da quel momento mia madre
iniziò a pregare perché non passassi le selezioni. Sembrerà assurdo ma è la verità! Lei stessa me lo confidò. Il 15 Settembre 2009 ricevetti l’e-mail che mi comunicò che la mia iscrizione era stata accettata e
che a breve avrei ricevuto una lettera per la convocazione alle selezioni. Così fu e dopo breve tempo
ricevetti infatti una lettera che mi comunicò il luogo e la data delle selezioni: Oristano, 15 Novembre
2009. Diceva che saremmo stati sottoposti ad un test psico-attitudinale e ad un colloquio individuale
con alcuni volontari di “Intercultura”. L’emozione era forte! Era quasi incontenibile! Ed io ero felicissimo ma allo stesso tempo non nascondo un po’ di paura di non passare le selezioni. In un certo senso le
vedevo come un ostacolo che poteva impedire al mio sogno di realizzarsi: un anno negli Stati Uniti
d’America (si, gli Stati Uniti: il mio sogno sin da quando ero bambino e vedevo alla televisione la famosa
ed esageratamente grande ed unica America!). Tuttavia le selezioni si rivelarono nient’altro che una
semplice dimostrazione per me stesso che potevo farcela. Ero quasi del tutto convinto che ero passato.
Dopo qualche giorno fui convocato per sostenere una prova di inglese, lo SLEP test, richiesto dalle
Scuole Americane per accertarsi di una conoscenza dell’inglese perlomeno discreta da parte dei futuri
studenti. Dato anche quest’ultimo test, non rimaneva altro che aspettare i risultati! Dopo qualche settimana seppi che avevo passato con successo entrambi i test: ero veramente felice! A questo punto
Intercultura ci fece compilare un fascicolo contenente tutte le nostre informazioni personali, lettere di
presentazione ed infine i Paesi stranieri ai quali eravamo interessati. Dovevamo citarne da un minimo
di tre ad un massimo di dieci, in quanto con “Intercultura” non è possibile scegliere esattamente lo
Stato in cui si desidera andare, e le mie scelte in ordine di preferenza furono le seguenti: Stati Uniti,
Australia, Nuova Zelanda, Honduras, Costa Rica ed Ecuador. Vi lascio immaginare quanto mia madre
fosse tranquilla sapendo che sarei potuto andare a 24 ore di aereo o più dall’Italia nel caso fossi stato
selezionato per l’Australia o la Nuova Zelanda!
Dopo aver consegnato il fascicolo iniziò una lunga attesa, che durò fino a Febbraio, quando finalmente
ricevetti la TANTO desiderata lettera. Ricordo perfettamente quel giorno: tornai da scuola come al solito
verso le 13.30 e mio padre rientrò dalla farmacia con una busta per me da parte di “Intercultura”.
L’eccitazione era alle stelle! Volevo aprire la busta più velocemente che potevo, ma allo stesso tempo
non volevo aprirla perché non volevo ricevere una delusione! Infatti potevo anche non essere stato
preso… Fatto sta che aprii la busta più velocemente che potessi, tant’è vero che quasi la stracciai
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LEMON 5 - 15 dic:LEMON 5 X AD 5.0 15/12/10 01:11 Pagina 20
APPUNTI SPARSI
rischiando di strappare i fogli all’interno! Una volta aperta iniziai a leggere tutto d’un fiato: “Gentili
genitori del candidato Michele Costa, siamo lieti di informarvi che vostro figlio è stato selezionato per
partecipare al programma annuale negli Stati Uniti. Ci congratuliamo con Michele… ecc. ecc.”. Quasi
quasi svenni. Un brivido mi pervase e iniziai a saltare per casa dalla gioia gridando: “Siiiiiii mi hanno
preso!!! Mi hanno preso per gli Stati Uniti!!!”. Anche questa volta mio padre fu felicissimo, mentre
mia madre, anche lei felice naturalmente, ma allo stesso tempo spaventata dal fatto che sarei partito,
scoppiò in un pianto sia di gioia che di rassegnazione: mi avevano preso (le preghiere non erano servite più di tanto; evidentemente il Signore aveva altri piani per me, vero Mami?). Comunque, dopo
questo FANTASTICO ed indescrivibile momento, presi il cellulare ed iniziai a mandare messaggi a
quante più persone potevo per condividere la mia gioia con amici e parenti.
Le selezioni erano finite: era arrivato il momento della preparazione alla partenza.
In primavera iniziammo le cosiddette “orientations”, le quali sono incontri periodici di preparazione
alla partenza ai quali partecipano i ragazzi selezionati ad un programma Intercultura e sono tenute
dai volontari di “Intercultura” stessi. Nel sud della Sardegna avevano fatto domanda 58 ragazzi: dopo
le selezioni eravamo solo 10! Durante le orientations i volontari iniziarono un “lavoro” di preparazione prevalentemente psicologica in particolare basata sulle difficoltà che un anno all’estero può comportare e sull’approccio psicologico necessario per affrontare le differenze culturali.
Personalmente penso che il concetto base della preparazione possa essere riassunto con una semplice frase: “It’s not right, it’s not wrong, it’s just different” ovvero “Non è giusto, non è sbagliato, è solo
diverso”. Questa frase va interpretata nel suo senso più profondo. Ovvero, in un Paese straniero, qualunque esso sia, il nostro metro di paragone non deve essere, nel nostro caso, quello italiano (la
nostra mentalità italiana), bensì ciò che è normale in quel Paese, e ciò che è normale in quel Paese è
appunto solo “diverso”: né giusto, né sbagliato.
A maggio, precisamente il 24 Maggio 2010, noi ragazzi selezionati per gli Stati Uniti fummo convocati
a Roma all’Ambasciata Statunitense per il colloquio col console Americano al fine del rilascio del visto
J-1, necessario per la permanenza della durata di un anno negli Stati Uniti. Passammo proprio una
bella giornata: tutti noi ora avevamo il nostro visto per gli Stati Uniti! Arrivò così l’estate. La scuola
finì ed iniziarono le vacanze estive. Mi venne comunicata la data della partenza ed i rispettivi voli.
Tutti gli studenti in partenza dal sud Italia si sarebbero incontrati a Roma l’11 Agosto e sarebbero partiti per la loro destinazione il giorno successivo, ovvero il giorno12 Agosto. Io ero
destinato all’aeroporto di Chicago e avrei fatto uno scalo di un
paio d’ore all’aeroporto di Francoforte, in Germania. Ancora,
tuttavia, non avevo ricevuto informazioni riguardanti la mia
famiglia ospitante, il che mi preoccupava. Ero troppo curioso!
Non volevo aspettare! Finalmente, quando ormai mancavano solo dieci giorni
circa alla partenza, ricevetti un’e-mail
da “AFS Intercultura” in Missouri.
Non potete immaginare quanto fossi
entusiasta e appagato di aver ricevuto
una mail che aspettavo da mesi!
Ora avevo tutte le
informazioni relative
alla mia famiglia ospitante: Famiglia
Johannaber. Composta
da quattro persone (e
tre cani!): mio padre
Gary Johannaber, mia
madre Karen CraigJohannaber, mia sorella Amanda, mio fratello Wren, un labrador di
nome Gabby, un bassotto di nome Mollie ed
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APPUNTI SPARSI
infine un cagnolino di “razza indefinita” di nome Mousse.
Subito li cercai sul famoso Facebook e vidi per la prima
volta i volti della mia Famiglia Americana. L’emozione era
forte e la felicità era ancora una volta incontenibile. Subito
li aggiunsi tra i miei amici di Facebook e nel giro di qualche giorno fummo in contatto.
Desideravo scoprire quanto più possibile sulla mia nuova
famiglia! Scoprii che risiedono a Paris, in Missouri (Si,
nome piuttosto strano: Parigi! In America!), il quale
comunque ha solo 1500 abitanti. Esatto… solo 1500 abitanti! Io in Sardegna vivo in una piccola città, la quale ha
solo 35000 abitanti e passare da 35 mila abitanti a 1500
è un grande cambiamento! La differenza è tanta.
Tuttavia se ero arrivato fin lì significava che ero pronto
a tutto; che mi volevo mettere alla prova; che desideravo testare me stesso e
volevo dimostrarmi fin dove potevo arrivare: desideravo capire quali fossero i miei limiti e se possibile
superarli! È facile pensare che andare in un Paese straniero, in particolare i tanto amati ed “ammirati”
Stati Uniti, sia facile e bello. Tuttavia vi posso confermare che non tutto è poi così facile e bello.
Bisogna essere pronti a vivere in una nuova famiglia, in una nuova città, a cambiare scuola, a farsi
nuovi amici, ad adattarsi a nuovi usi, costumi e tradizioni: a vivere una vita TOTALMENTE nuova a
partire da ZERO. Ma non solo. Bisogna infatti anche essere pronti a lasciare la propria vita Italiana per
un anno: la propria famiglia, la propria scuola, i propri amici, le proprie abitudini di tutti i giorni,
sapendo che dopo un anno sarai cambiato completamente mentre la tua vita Italiana non sarà cambiata per nulla. I tuoi amici non saranno cambiati, la tua famiglia non sarà cambiata: quasi tutto sarà
come lo avrai lasciato alla partenza. Ma tu sarai cambiato: sarai un’altra persona.
E questo lo constaterai tu e lo constateranno i tuoi amici. Il problema è che non avrai una sola marcia
in più rispetto agli altri, ma avrai cento, mille, diecimila in più! E questo non lo dico per presunzione,
ma per il semplice fatto che un’esperienza come questa ti apre la mente più di qualsiasi altra cosa.
Cambi del tutto. Diventi un vero e proprio Cittadino del Mondo. Cambia la vita nella tua quotidianità,
cambiano le tue abitudini, il tuo modo di giudicare, il tuo modo di comportarti, ma soprattutto cambia
il tuo modo di pensare. La tua mente cambia. I tuoi pensieri. Le tue certezze. I tuoi obiettivi. I tuoi
Valori. Tutto cambia.
E da ragazzo diventi UOMO, e da ragazza diventi DONNA.
Dunque, se sei pronto a tutto questo, allora puoi partire: quest’esperienza fa per te! E quanto farà per
te quest’esperienza…! Ti darà una NUOVA VITA: una vita MIGLIORE.
Io sentivo che ero pronto, e sono partito. Quindi ora lasciatevi guidare attraverso i miei primi mesi di
permanenza qui negli Stati Uniti d’America! Si parte!
Continua…
Michele Costa - CO.SA.FA.CA. - Cagliari
[email protected]
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APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
“Ancora una lettera personale (atto secondo)
Dalla Confederazione degli uomini
liberi di Monteboaggine”
Il venticinque novembre dell’anno duemiladieci
i sono recato a Urbino i giorni scorsi, per una triste circostanza;
un caro amico non c’era più. Con mio fratello Enzo, camminando a piedi,
insomma per dire che avevamo lasciato la macchina in periferia, percorremmo i saliscendi caratteristici di Urbino, legati a noi da tanti ricordi.
Giù dal Monte per Via Raffaello, in Piazza principale con sulla destra Valbona, a sinistra
Lavaggine, e via su, per il Duomo. Lo strano è che quando ti “rileghi” ad un luogo che non
rivedi da tanto tempo, lo spazio si concentra, si restringe, diventa sempre più tuo, perché
nel solo immaginarlo si allarga e si perde in sfumature.
All’altezza di Valbona, mi venne in mente quella botteguccia di cianfrusaglie, in cui lavorava o comunque si impegnava “Zagobello”. Chiesi ad Enzo quale fosse il cognome di
Zagobello, per averne una definizione più netta. Non se lo ricordava e comunque non che
avesse estrema importanza, perché il personaggio rimaneva sempre Zagobello detto Zago.
E aveva il suo significato, come ora farò notare.
Zagobello al mattino, sempre puntuale scendeva sgambettando dalla parte alta di Urbino,
ossia dai Maceri, percorreva Via S. Margherita dove io abitavo, per recarsi nella sua botteguccia. E sempre sgambettando, canticchiava queste rime che noi fanciulli non comprendevamo nella loro totalità: “E con lo zigo zago tu m’hai rotto l’ago, m’hai ferito il cuore, tu mi fai
morire. Dalla passione mi sento svenire….”
Noi fanciulli, dietro facevamo i battitori accompagnandolo in coro, saltellando pure noi.
Il bello o il brutto, è che ritornando a casa cantavamo di fronte a nostra madre la canzoncina,
col risultato che spesso venivamo presi a scapazzoni!
Ma mio fratello ad un certo punto disse: “guarda Sandro che i Zagobelli erano due”.
Sì, perché esisteva il padre ed il figlio, e considerando che la stecca vien dal ciocco, i due si assomigliavano come gocce d’acqua. In tutto!
L’altro Zago, il figlio, aveva pure lui una botteguccia, sempre in Valbona ma in fondo, vicino al
Mercatale, dove vendeva i lumini e l’Almanacco di Barbanera. Ambedue i Zagobelli ispirandosi al
Barbanera, declamavano detti e consigli ad ogni pié sospinto, di fronte ad un palcoscenico ben
nutrito. Alla lumaca non piace la birra e neppure il miele, alla pulce non piace la menta, il pomodoro antimosche, il sapone salvacuccioli, il ….ed altro
Ad ogni detto ne seguiva il commento, spesso arguto, e le vendite erano sempre proficue.
Gli argomenti erano interessanti, dall’astronomia al lunario, dai calendari alla misurazione del
tempo. Insomma noi giovani, divertendoci imparavamo più con i Zagobelli che a scuola !
Ma di Zagobello padre c’è una storia che va raccontata.
Come è consuetudine in ogni parte del mondo, il primo aprile è la giornata del pesce.
Ebbene la prima botteguccia dei Zagobelli, quella del padre, stava sotto la Piazza della Repubblica,
all’inizio di Valbona scendendo verso il Mercatale. La porta in legno si confondeva con il muro di
sostegno della Piazza, muro fatto di mattoncini marrognoli. Il caso volle che di fronte al luogo del
misfatto, ci fosse un cantiere edile che provvedeva alla ristrutturazione di una casa.
C’erano mattoncini a volontà accastati lungo la via! Insomma con il materiale a portata di mano si
passò la notte in arte muraria, nascondendo completamente la porta.
Ed era tutta una comica, perché i numerosi presenti si davano molto da fare nell’operazione, con schiamazzi risate e con qualche bottiglione di vino, che i più grandi garganellavano a più riprese!
Si era creato solo un muro che proseguiva fino al pisciatoio sottostante.
Al mattino aspettammo che il Zagobello arrivasse, tutti sulla balconata della Piazza della Repubblica.
Immaginate la scena!
Zagobello che andava avanti ed indietro lungo la discesa, senza capacitarsi dove fosse la bottega, urlando
e sbraitando, sicuramente ancora in preda ai consueti fumi alcolici della sera precedente:
“Mi hanno portato via il negozio. Chi è stato? Denuncio tutti…!”
Noi a ridere a crepapelle, sia per le esternazioni dell’interessato, sia per i cianciconi che manifestava nel
suo procedere, frutto del beveraggio serale.
M
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Si sa che ogni paese ha le sue consuetudini ed abitudini. Il giorno degli scherzi da noi non è il primo di aprile,
ma il primo di maggio. In un ambiente di lavoratori e di agricoltori questa data, normalmente è santificata
con il riposo. Ma c’era sempre qualcuno che non faceva una madonna tutti i giorni, per cui era giusto metterlo all’opera una volta all’anno. Si smontavano le ruote dei birocci, collocandole tramite scale in cima al
“mitul”, legno alto e dritto attorno al quale si costruiva il pagliaio.
Siccome nel mese di maggio, la paglia era quasi finita, le ruote si affossavano verso la base: rimuoverle sarebbe stato molto difficile, a meno di tagliare lo stesso mitul vicino al terreno.
Si spostavano i cancelli, trasportandoli lontano, si trascinavano le macchine tramite trattori in punti scoscesi, per non parlare poi dei motorini e delle biciclette.
Ma c’è da considerare anche, come già accennato nel precedente articolo, la poesia e l’armonia dei nomignoli
o soprannomi di alcuni personaggi, loro assegnati ed imposti per le loro caratteristiche e storie.
C’è tutt’ora, Grillon detto Gianni, parente di un certo Pagnacca gestore di una osteria in quel di Villagrande,
parente di farmacisti della zona di Casinina, quindi uomo di una certa rilevanza e considerazione, e parente
del detto Grillon che diventò lui stesso Pagnacca secondo.
Palanchin detto Gabriele, che lavorava nei rimboschimenti con una ditta dell’Aquila, che usava spesso una
barra robusta di ferro denominata palanchino. E siccome se la portava affezionatamente sempre dietro, il
detto Gabriele diventò Palanchin a tutti gli effetti.
C’era Bartolon, che frequentava da giovane la figlia di un certo Dottor Giuliani di nome Nicoletta, esile e gentile, a differenza dello spasimante che aveva modi rudi ed aspri: da cui anche il nome di Ginepris.
Risalendo dal termine ginepro si poteva comprendere quanto fosse fine e delicato. Ma il bello è che le cose si
tramandano,ed ad un parente di tale personaggio Gualberto detto Rossi fu attribuito lo stesso soprannome
un po’ modificato ed ingentilito : Bertolo.
Ormai la Confederazione si propone di fare sempre cose nuove.
È già stato emanato un OTTALOGO, (otto e non dieci per non volere offendere il Creatore),
costituito da otto fondamentali leggi che regolano la vita della Confederazione, e che per non tediare la vita
dei lettori si sintetizza nel concetto che tutti i Confederati sono uguali e di pari diritto, e vengono denominati
NOTABILI. Inoltre per l’importanza che sta assumendo la zona, sia per la frequentazione nelle piste invernali,
sia per l’Antica Storia del Castello di Monteboaggine, si è inoltrata domanda alle autorità competenti per
installare un cartello turistico metallico e con i colori dello Stemma, al Km 0,300 della Strada Provinciale
sp.118, che recita:
STATE ENTRANDO NELLA MAGNIFICA COMUNITA’ DI MONTEBOAGGINE. BENVENUTI
E non è detto che nel prosieguo del tempo, non venga collocata una sbarra di confine, con relativa garitta!
Ma è tempo di chiudere senza dimenticarmi di rivolgere un caro saluto a Mario Dubbini detto Dubbio
che mi ha citato nell’ultimo numero di
Lemon. Certo caro Dubbio che sarai
presente al prossimo incontro in quel
di Monteboaggine, anche se la goccia
sulla scarpa, per tutti noi matusa continuerà a cadere!
E tuttavia sorridendo, mi vien da constatare che in questo mondo di invenzioni e modernità, nessuno ha mai
pensato di fare il cosiddetto indumento
intimo, ossia mutanda, di due colori:
Giallo davanti, Marrone dietro!
Sempre il Principe in persona
dalla sua legittima Sede.
Il Principe
Alessandro I° Vampa
Farmacentro - Jesi
[email protected]
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APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
Storie di vita dietro
al banco... parte terza
L
auro è seduto sulla panchina,... di fronte alla farmacia. La
panchina, in questione, non è un panchina qualunque. È una
panchina, ambita. Infatti quella panchina, per tutti è...
"LA... PANCHINA". Sopporta giornalmente, il peso dei pensionati locali. Ne tiene in
tutto tre. Tre posti comodi e come si dice, chi prima arriva, meglio alloggia e chi va a Roma,
perde la poltrona. Per cui si fa a gara, togliendo ore preziose al sonno, per accaparrarsi il posto
centrale che di conseguenza, come da proverbio, non si molla fino all'ora di pranzo. Lei, cioè,
l'ora di pranzo, qui da noi "batte" alle 10,45. Essendo contadini, ci si alza alle 4 per andare in
campagna a lavorare col fresco e alle 10,45, poi si ha fame.
Finito il pranzo alle 11,30, ci si impaluga (impalugare: voce del verbo dormire) fino alle 17.
Quindi alle 17,15 si cena e si torna nei campi fino a quando il sole è più o meno alto nel cielo. La
prassi è in uso a tutta la famiglia, compresi nonni e bambini. Per cui è frequente, vedere, all'alba ,
tre pensionati che si appoggiano l'un l'altro, spalla contro spalla, assonnati sulla "Panchina".
Questa cosa si vede, ma soprattutto si sente, perché data l'ora, il silenzio impera, ma i nostri
eroi, di cui buona parte ha problemi acustici, invece di... (come si dovrebbe da galateo) bisbigliare, urlano, svegliando, di conseguenza, la parte del paese, che non facente parte del "villico
mestiere" vorrebbe, potendo, continuare a dormire. Questo lavoro succede solo di mattina, perché di pomeriggio, LÌ, ci batte, sempre, il sole. Dicevo, Lauro è seduto sulla panchina. È li fin da
quando ho aperto, più o meno le 8,30. Sono le 10 e stranamente Lauro è seduto ancora da solo,
che si guarda pensieroso intorno. Di persone ne sono passate. Pensionati e non. Ma tutti hanno
proseguito verso un’altra, meno nobile... panchina, che per tutti è... "L'altra panchina", ubicata
più o meno a 20 metri lineari da quella più titolata. Per me è l'ora del caffè e come sempre esco
per andare al bar. In genere non chiudo, i pensionati mi fanno da antifurto vivente, ma dato che
oggi c'è solo Lauro, lo faccio. Non ho ancora inserito la chiave nella "toppa" che Lauro comodamente seduto lì da stamattina, mi fa: Dottore va via??? Perché... sa... io avrei bisogno e avrei
anche una certa... URGENZA!!! Sono le 10. Lauro è lì da almeno due orette buone, non si è ancora deciso di venire in farmacia ed è ancora da solo. Tutti hanno proseguito. Perché??? Perché
Lauro è... un emerito rompicoglioni!!! Mi verrebbe... sento come un formicolio che mi sale da giù
verso su, mi verrebbe, dicevo, da dirgli: Lauro... va a cagare!!! Ma non lo faccio. Sono un professionista. Il lavoro prima di tutto, serietà e dedizione. Uno dei miei maestri mi diceva che le prime
tre regole del farmacista sono: Ordine, ordine, ordine... e le seconde tre, sono: Pazienza, pazienza, pazienza. Per cui sorrido. Lo guardo ... gli sorrido e dico: No, non sto andando via, Lauro,
prego... apro adesso!!!
Ah, bene, dice lui, allora aspetto ancora un pò, perché deve arrivare mia moglie.
Nooooooooooooooo. La moglie no. Se Lauro è un rompicoglioni, la Laura, sua moglie, é ...di più...
Quando la Laura scende in piazza, si assiste ad un fuggi-fuggi generale. Per intenderci lei è quella
che, non curante delle distanze di cortesia, ne delle righe gialle sul pavimento, ne dei cartelli che
invitano a farsi i "propri ", alita sul collo della persona che sto servendo e si appropria di quello
che stiamo dicendo e decide diagnosi e relativa terapia. Oppure, allunga il collo il giovedi mattina
e dice: Dottore è aperto oggi pomeriggio. No, Laura. Il giovedi pomeriggio è il mio turno di riposo.
Ohhh, come faccio, che avevo bisogno del "Kuki ", la pasta per i denti?
Beh ...Laura, dato che è qui adesso...magari può approfittarne.
Ahh no, adesso no. Non ho tempo devo andare a leggere il giornale e poi ne ho ancora un pò,
della vecchia ...e dato che domani scendevo in piazza....!!!
Beh, son sicuro che capiteranno anche a voi, delle robe del genere. Come quelli che..., se hai fatto
un giorno di ferie, come è successo quando sono andato a Perugia, nell'ultima uscita di Inter Co.
Fa (ciao a tutti), dicevo, sono stato via solo il sabato. Il sabato è un giorno. Però quando mi son
presentato il lunedi, Piretti mi aspettava sulla porta e mi ha detto: Ahhhh... finalmente è tornato... bello non fare un... "cazzo" eh???
Ciao a tutti e ...Principe ben tornato...
Massimo Fagioli Romagna tricolore - Corofar - [email protected]
Dedicato al
medico che mi
guarì dall’acne
D
opo alcuni giorni di assenza tornando in farmacia ho trovato l'opuscolo di una onlus
recentemente sorta in Umbria dal nome “No melanoma” che intende creare una rete di
informazione, utilizzando anche il canale farmacia, per combattere questa terribile
malattia soprattutto attraverso la prevenzione.
Mi ha sorpreso l'intelligenza di tale iniziativa e soprattutto le forme innovative con cui praticamente si cerca di mettere in pratica tale progetto. È stato ad esempio creato un fumetto per sensibilizzare nelle scuole i più giovani a segnalare la presenza di nei e macchie nella pelle attraverso un supereroe, “Super-Ado” che combatte il male e guarisce. Allo stesso tempo la onlus si è autofinanziata con
uno spettacolo al teatro Morlacchi di Perugia, dove alcuni dermatologi e simpatizzanti dell'associazione hanno recitato una divertente commedia in dialetto. Oltre a trovare risorse hanno anche fatto
parlare del melanoma sottolineando ancora quanto sia importante la prevenzione.
Con piacere ho scoperto che il Presidente di tale associazione senza fine di lucro è il professore
Mario Tomassini illustre dermatologo perugino che, lasciatemelo dire, ha anche il grande merito
che ormai tanti anni fa mi guarì dall'acne.
Paolo Rosetti
Farmacentro - Perugia
[email protected]
P.S. : Chiedo scusa per il linguaggio a volte volgare, irriverente e decisamente non consono al rango che ci compete.
Ma, hanno aperto "la fossa" del relativo formaggio d.o.c. di Roncofreddo. La fossa si trova proprio dietro la farmacia,
facente parte di un unico complesso del palazzo comunale. Ora è difficile spiegare cosa si prova in questo momento, bisognerebbe essere qui, non per vedere, ma per sentire. Io di fumi ne ho inalati tanti nella mia vita , ma psicadelico come
questo ...mai. Gli abitanti della piazzetta, adiacente alla fossa, hanno aumentato il consumo di ossigeno liquido e gassoso
del 300 %. Svenimenti, allucinazioni e tentativi di suicidio sono all'ordine del giorno. La protezione civile è allertata.
Insomma, ho le mie buone ragioni per svalvolare ...
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Bruno Lucchi
Responsabile Sviluppo Soci
[email protected]
Denise Escana
[email protected]
Festa degli Auguri anno 2010
È nella splendida cornice dellʼHotel Gallia di Milano Marittima che si è svolto, domenica 12 dicembre, il Pranzo
degli Auguri con i nostri Soci.
La giornata è corsa via in un clima di serenità ed allegria, dopo un ricco aperitivo, alle ore 11,15 abbiamo ascoltato il Professore Ferdinando Fara che ci ha parlato del valore effettivo della farmacia, di seguito il dott. Nicola
Poponi che invece ci ha illustrato la redditività della Farmacia.
La parola è quindi passata al Presidente dr. Pier Luigi Zuccari che ha esposto i programmi e gli obiettivi dellʼimminente anno 2011.
Non rimaneva altro che il gustosissimo pranzo a base di pesce, servito a tavola dai camerieri dellʼHotel Gallia.
Veramente una giornata di festa condita da battute di vario genere da parte dei Farmacisti presenti.
Non mi rimane che ricordare che il pranzo è stato offerto dallʼAzienda Mylan che, ancora una volta ringraziamo.
A questo punto faccio personalmente e, a nome di tutti i nostri farmacisti, i più sentiti auguri di Buone Feste a
tutti i Soci delle Cooperative dʼItalia ed in particolare ai farmacisti delle Cooperative che aderiscono a INTER CO.
FA. Gruppo Sportivo.
Un caloroso arrivederci o meglio a rileggerci al prossimo anno.
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Vito Novielli
[email protected]
Conclusioni sull'8°
Farpas Day
È ormai alle spalle lʼottava edizione del Farpas-day.
Le preoccupate riflessioni di venerdì 19 sui prossimi
scenari che il federalismo determinerà sulla spesa
pubblica e su quella sanitaria, hanno rappresentato la
consueta occasione per un confronto con le istituzioni,
ed hanno aiutato a comprendere possibili opportunità
che le regioni meridionali potranno avere per migliorare e far crescere la spesa in qualità ed efficacia.
La giornata di sabato con le comunicazioni e lʼecm
hanno aiutato i partecipanti a comprendere i prossimi
impegni di Farpas, le sue strategie commerciali e i
partner con i quali condividere scelte ed obiettivi. I vari
interventi hanno spiegato una volta in più che la farmacia dentro un sistema di cooperativa è più forte e protetta, e se
questo sistema si muove in coerenza con gli obiettivi e con le strategie nazionali delle cooperative, tutto è reso più
solido e durevole.
La storia di questa rassegna è la storia della nostra cooperativa, dei suoi obiettivi, delle sue difficoltà e delle sue conquiste. È anche la storia della sua coerenza nel cercare sempre e con ostinazione di far corrispondere le iniziative a
quanto annunziato, i fatti alle parole, cosa oggi difficile da ritrovare nei comportamenti delle persone, ma anche delle
aziende e nelle loro iniziative commerciali.
Il farpas-day è anche uno straordinario momento di incontro, un efficacissimo
intreccio di conoscenze, di volti, di sorrisi e strette di mano che accompagnano la
storia delle aziende. Credo che ancora una volta la rassegna non abbia tradito le
aspettative dei soci, dei dipendenti, dei tanti collaboratori, delle aziende e di noi
tutti che abbiamo accompagnato questʼedizione di successo.
È doveroso ringraziare, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, tutti
coloro che, con grande fatica ed entusiasmo, hanno consentito la realizzazione
di questʼappuntamento, ma anche tutti i soci e visitatori che nelle due giornate
hanno affollato uno spazio accogliente, stimolante e ricco di novità.
Arrivederci alle prossime iniziative della Farpas, che di sicuro continueranno ad
offrire lʼopportunità per una risposta efficace ai bisogni della farmacia pugliese.
Con rinnovato sentimento
di stima e di amicizia.
Vito Novielli
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Antonio Astuti
[email protected]
Osservatorio Giovani
Farmacentro, come cavalcare
da protagonisti il cambiamento
LʼOsservatorio Giovani, il percorso formativo per i giovani titolari Soci di Farmacentro taglia il traguardo del primo
anno di vita. A dodici mesi esatti di distanza dalla giornata inaugurale (vedi Lemon n. 4 2009), a fine novembre si è
infatti svolto a Jesi lʼultimo incontro del 2010, con una intensa giornata dedicata al Merchandising, la pratica che permette unʼesposizione dei prodotti più consona alle moderne indicazioni commerciali del Marketing.
Ma, al di là degli aspetti tecnici delle varie giornate di Formazione (i particolari sono riportati nel box), lʼOsservatorio
Giovani Farmacentro ha pienamente confermato le aspettative dei partecipanti che, attraverso un progetto costruito
sulle indicazioni da loro stessi fornite durante la fase iniziale, hanno potuto accedere ad informazioni di sicuro interesse per la loro crescita professionale. Si dice ormai con insistenza che nellʼimmediato futuro il Farmacista dovrà
avere competenze manageriali a 360°, oltre che professionali, e lʼOsservatorio 2010 ha, non a caso, puntato con
chiarezza a questa finalità.
Allʼappello di un anno fa hanno risposto 60 giovani farmacisti, molti di essi già Titolari altri in procinto di diventarlo
e la sinergia fra le Federfarma provinciali e la nostra Cooperativa, promotrice assoluta dellʼiniziativa, ha allargato ulteriormente il campo degli iscritti. Nel corso dei mesi si è così formato un “nucleo centrale” di circa 30 colleghi che
hanno preso parte pressoché a tutte le giornate e che, questione importantissima, hanno stretto un forte reciproco
legame fra loro dando vita anche a solide amicizie.
Sicuramente, il picco di maggior valore dellʼOsservatorio è stato raggiunto a maggio quando una “delegazione” di 20
giovani è stata ricevuta a Roma dal Presidente nazionale della FOFI Andrea Mandelli che non ha mancato lʼoccasione per fare i complimenti a Farmacentro e, soprattutto, ai farmacisti del domani capaci di comprendere come sia
possibile, solo attraverso un costante approccio alla cultura, guardare con fiducia al futuro. La successiva conclusione della mattinata, con la visita al Nobile Collegio Farmaceutico, ha conferito allʼavvenimento un significato di “unicità” difficilmente ripetibile. Testimoniato peraltro dai due “portavoce” del gruppo, Monica Murattini e Guido Zuccari,
intervenuti ufficialmente allʼAssemblea Farmacentro di giugno.
Nel 2011 lʼOsservatorio inizierà sin da fine gennaio, dato che a Perugia ci sarà lʼincontro dedicato allʼapprofondimento sulle Reti di Farmacie. Poi, per continuare nel segno del continuo e dinamico rinnovamento, il programma, ancora in fase di studio, prevederà, in primavera e autunno, due appuntamenti di grande spessore formativo che
avranno luogo, in due fasi, nelle sedi di Perugia e Jesi, con il coinvolgimento però anche di Bologna, dove, come
noto, sono ormai 100 le farmacie ad essere servite da Farmacentro. Ebbene, una realtà ormai così consolidata e nota
in tutta Italia, come è lʼOsservatorio, contribuirà sicuramente ad avvicinare e a fare apprezzare ulteriormente ai farmacisti felsinei la nostra Cooperativa, sempre attenta alle esigenze di tutti i Soci, figuriamoci dei giovani…
A condurre lʼOsservatorio sarà ancora il Team Guida testato nei mesi scorsi, a partire dal “Tutor” Alain Calmer e dal
referente “storico” Antonio Astuti, per arrivare ai due rappresentanti territoriali di Perugia, Gianni Carboni, e Jesi,
Luigi Galatello, il tutto sotto lʼabile e proverbialmente perfetta regia organizzativa di Giuliana Gioacchini.
LʼOsservatorio allarga infine lʼinvito a partecipare anche ai giovani delle altre Cooperative che fanno parte di Inter Co.
Fa. Gruppo Sportivo: chi fosse interessato prenda al più presto contatto proprio con la Segreteria di Giuliana
Gioacchini (0731/219729 – [email protected]), che provvederà a fornire le indicazioni utili a confrontarsi con i Farmacisti del Team Guida.
Farmacentro augura
a tutti i lettori di Lemon
delle feste meravigliose
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GLI APPUNTAMENTI DELL’OSSERVATORIO DEL 2010
l Gennaio - Gubbio, “La Sanità Europea: il futuro della nostra Salute, come Cittadini e Professionisti del farmaco”. Relatori Luigi Bertinato (Dirigente Sanitario della Regione Veneto ed esperto di Sanità internazionale e collaboratore di OMS e Osservatorio Europeo sulla Sanità di Bruxelles) e Gianfranco Domenighetti, Economista e dottore in scienze sociali, docente titolare di Comunicazione e Economia sanitaria all`USI e professore invitato di
Economia e politica sanitaria presso l´Institut d´Économie et de Management de la Santé dell´Università di Losanna.
l Marzo - Gubbio, “La Farmacia è unʼimpresa: chi la gestisce: un professionista, un manager o un imprenditore?” Relatori Marcello Tarabusi e Giovanni Trombetta, commercialisti dello Studio Guandalini di Bologna noti a
livello nazionale per la loro attività professionale e pubblicistica.
l Aprile - Jesi, “Il Farmacista Gestionale”. Relatore Giulio Cesare Pacenti, Farmacista e giornalista e consulente,
autore di diversi libri sulla gestione della Farmacia.
l Maggio - Roma, “Incontro privato con il Presidente nazionale FOFI Andrea Mandelli” e “Visita riservata al
Nobile Collegio Farmaceutico”.
l Giugno - Gualdo Tadino, “Il Team in Farmacia”. Relatore Alain Calmer, Tutor dellʼOsservatorio, con lʼaiuto dei farmacisti (INSERIRE NOME E COGNOME) e Luigi Galatello. Nel corso della giornata si sono svolte esercitazioni sul
campo di lavoro di gruppo.
l Settembre - Perugia, “Lo Scenario Europeo: confronto tra modelli di farmacia e politiche di gestione del farmaco”. Relatore Carlo Capo, AD Mylan Generics.
l Novembre - Jesi, “Leve di marketing in Farmacia: teoria e, soprattutto, pratica”. Relatore Bassano Gualteri,
Direttore Marketing di Pierre Fabre.
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LEMON 5 - 15 dic:LEMON 5 X AD 5.0 15/12/10 01:12 Pagina 32
Farmacentro - Jesi - [email protected]
MARIO DUBBINI
Romagna: Milano Marittima
12 dicembre 2010
Incontro con i Forlivesi
L
uigi, il Presidente Zuccari, mi ha voluto con loro.
In quella grande festa della famiglia Corofar mi sono pienamente sentito come uno di
loro. E con loro, con l'anziano Zuccari, Malossi, e tanti altri abbiamo ravvivato l'allegria
di un tempo quando ci incontravamo più spesso. Valutando quel clima e i nostri sorridenti visi
rivolgendomi a Toto, che era lì vicino a me, gli ho rinnovato la richiesta di trovare, attraverso
Lemon, spazio e visibilità tutta o quasi per noi "senior".
Per questo straordinario incontro di personaggi dalla pelle di elefante, non dovrà scolpire sullo
scoglio verticale di San Leo i loro profili ma più semplicemente metterli attorno ad un consumato tavolo di legno, di un'osteria "vino e cucina". Ovunque sia, tra bovari maremmani, pastori
sardi o pescatori delle nostre coste, liberi di lanciarsi nei ruoli giusti in canti e nell'anedottiche
spiritose come un tempo, novellando attorno al non vano loro ciclo di vita.
Toto, dovrai chiamare per partecipare, Michele, Geraldina, Alberto, il Principe, Ada, Armando,
Gigi, Sesa, Bibi, Giorgio, Giovanna e tanti altri che tu ben conosci... magari intervistati da
Lorenzo!
Evviva i Senior. Con loro ne avrai da scrivere e fotografare.
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LEMON 5 - 15 dic:LEMON 5 X AD 5.0