~ ~~·1-~ BIBLIOTECA DI SCIENZE ECONOMICHE GIUSEPPE PRATO La terra ai contadini --ola terra agli impiegati? .. ........... .•.z;A~tn\..• •....F·T·E/ .. ········ •)_,, MILANO - FRAT ELLI TREVE S , EDITORI LA TERRA Al CONTADINI O LA TERRA AGLI I.MPIEGA TI ? BIBLIOTECA DI SCIENZE ECONOMICHE GIU S E PP E P RAT O DEL ~IKDESDI O \ OTORI': Gli orientamenti clcll'cconomia italiana clopo la guerra. . . . . . . . . . L. 1 50 La terra ai contadini o la terra agli impiegati? ··········· .· 'l •• ..~~·O~ \ .. • • \ ..F•T·E/ .. ······•· .MILANO FRATELLI TREV E S, 1919. EDITORI AVVERTENZA. PBOPBlBTi LBTTBBABl~ I didtti di ript·oduziont e di tradtmone sono 1·iaervah per tutti i paesi, compresi la Sveiia, la Not·tJegia e l'Olamla. ~Iilano - Tip. Trrve,. Da qnanclo questo scrillo uscì, in più succinta \·este, su la Ri/orma sociale (gennaio 1919), la corrente politico-economica di cui esso tratla si è Yenuta inlensiiicanclo, fino a ctùminare nelle violente manifestazioni del congresso dci laYoralori della terra di Bologna, a cui fanno riscontro voli e mozioni cli significalo sostanzialmente non dissimile emessi da organi e convegni cli tendenze, per altri aspetti, diverse. In senso opposto intanto all' accentuarsi del rumoroso movimenlo, la logica sovrm1a delle cose ha recalo in questi mesi un nuovo, formidabile conlributjoj di argomenti posiliYi all'ordine di idee a cu.i si ispira il noslro commento critico; consumm1do da un lalo la bancarotta finale della gestione burocratica bellica - \'III - nei riguardi della produzione agraria e degli approYvigionamenli, e facendoci ass:islere dall'altro alla dislruzione spontanea del com nnismo fonclrnrio vecchio e nuovo proprio nei paesi da cui parlì il grido della «Lena ai conlatli.11.i ,, , e clo\"C le masse dcl prolelarialo cam1pagnuolo clispongon per ora del più illimilalo polere. Del sempre più slriclcnlc paradosso emergcnlc da codesto complesso cli feno~meni cercai di porre in luce il ~ignifica Lo e le cause, largamcnlc amncnlanclo la <locumenlazione dello sludio, e al tempo slcsso libenmdolo delle parli superflue. La rispondenza pcrfella. dci falli ulberiormenle a\'vcnuti e constalali con le pr evisioni suggerile dal primo delinearsi dcl movimento aggiunge, s'io non erro, alle conclusioni d'allora qualche valore. luglio 1919. La terra ai contadini o la terra agli impiegati? La fortuna d"una frase. Sono proprie dei paesi di scarsa coltura e cli difettosa educazione economica le impro' vise esaltazioni per le frasi a el'fctlo semplicistiche, l'eco delle quali loro giunge non di rado dopo che allro,.e buon sen::.o ed esperienza concorsero a consumarne il fallimento. 'Ne deriv:.a che spesso la ripercussione si limita ad una innocua quanto eYanescenle risonanza. Ma avviene Jmre più d'una \'Olla che, cla questa fase sollanto fastidiosa, la corrente tenda a concretarsi, dando luogo a qualcuno dei fenomeni dannosi che baià il Huskin ra.YYisaYa nel potere suaacstioo vo illusorio di certi m,~efici aggruppaPR.\To. L<i terra. -3m~nli di parole. Il che specialmente avviene, come testè rilevaYa un argulo s.critlore inglese, in tempi di guerra o di altre assorbenti calamilà, quando la gente, dislralla da maggiori cure, non ha tempo cli difendere il proprio cervello, già disorienlato nel perenne orgasmo, dai gas asfissianli intellclluali lanciali ad insidiarlo. Ciò si osserYa da due anni, in I lalia, rispello alla formula. la terra m contaclini. Se fosse Alessandro SchiaYi a dar la sp[nla alla sua Yoga improvv~S<~, ~ivul. do , un po' ad ustrnz clelplum, I tergw . mini del problema agrm·io russo alla v1ailia della calaslrofc rivoluzionaria, i) ~on oserei asserire. Certo è che un sc1~d i mimetismo grossolanamcnlc emp1so r rico ,·crso le analogie solamenle super !eia.li di quel mal nolo fenomeno cnlrò ~cr buona parle nella fortuna <.lell o~ccc~ua L>ile l'ilorncllu, allrcltanlo pieno d1 nuslc11 l'fr. La fame cli ten·a dei contadini rnssi, Milano. l'll7. riose 1nsinghe, quanlo ambiguo e po\'ero di posiliYO conlennto. Pochi ne esistono inl'atli che includano una più arbilraria Ynrielù di significali, secondo gli scopi e le lendenzc di chi lo adopera E lo ha assai bene 111osln1lo il Carano Donvilo, soomponenclolo ccl illustrandolo in lulla la gamma di inlerprelazioni a rtù può dar luogo, da quello della lolale collctlfrizzazionc del suolo, al faYoregglnmenlo clcl suo ripartilo lrapnsso a mani dei collh'alori. 1 ) Xrll'onna'.i non breve lasso di lcmpo, però. da tfunnùo il va.go cmH:cllo \enne lanciato come una delle piutla/orme dello spettacoloso programma posl-bt>llico, la l) Cfr. lt motivo eterno della ''terra,, in u Giornale degli economisti e rivista di statistica,,, agosto, UHS; e La terra ai contadfoi, in "Humanitas "' 1918, nn. 1-4. tiugli effetti psicologici della formula. che detìuisce crimi1wsa1 cfr. G. ::\IARCB1, '·Addio, borghesia! n in Folontà, 31 maggio 1919. Con giovanile 'l"fracità i11rnisce pure contro " reufasi di linguaggio e l'imprcCÌSÌOM di idee n in noi congenite, onde rig,'rmodian perennemente simili "frutti di semplicismo analfabeta"' G. FORTUNATO, in prefazione a A. Azrno.sTr, Il }.[e::zogion10 agrario qual è, Bari, 1919, p. 8 e segg. -4p1~imili\·a inclclcrm inatezza si è vrnuta polarizzando intorno t1(L un ccrlo numero ili prnposle concrelc, di cui taluna espressa anche in disegni di leggi, cd in schem.iJ cli annunciali clecreli. Una vasla lelleraLura poi, di forma e d'indole varie, ne è, per nalurale riflesso, sc..:alurila. Come porlala e come sinlomo, se non come valore inlrinseco, gli uni e l'allrn suggeriscono qualche commento men [relloloso di quelli: lroppo esclusi\ amenlc politici, a cui diedero luogo fin qui. Il disegno di legge sugli usi civici e le basi storiche del regime fondiario comunistico. Documento che polrcbhcsi chimnar cenlralc della conlroYcrsia divampala intorno al tema è lo schema di legge formulalo da una commissionl' minisleriale presieduta dal senatore Morlnrn, 1 a padfica disciplina, fu tlcllo, dell'annosa e 1 1 Cfr. Atti della Co111111iss1one pc1· la 1·ifònna della legge sugli usi civici e :mll'orclinamwto dci domin1 collfttivi. Relazione clrl pres. sen. T,. ,\lorfarn, Roma, 1918. -5 litigiosa questione degli usi ciYici e clei clominì colleltfri. in realtà per trarne occasione ad un'assai più radicale riforma agrada. di scopi e d'indole conformi alle ma11ifcstazioni partigiane che da qualche anno manlcngono inlorno a quello specifico problema un'artificiale agitazione. 1 ) Dcl che basta a persuaderci il riassunto sommario del le lince fondament,1li dcl progelto, da una proYvicla indiscrezione giornalistica'.! ) tli\ ulgalo qu~1lchc settimana prima che forse non desiderassero i suoi eminenti autori. Constatata im·ero la convenienza cli sostituire il principio della obbligalorielù a quello della libertà ncll' afi'rancnzione dci tradizionali diritti di condominio, e scelto per effettuai-lo il sistema della divisione fra il domimzs e la popolazione agricola titolare dell'uso (sel) ::ìintomi clella tendenza a sfruttare la questione clegli usi civici 11er scopi ili portata ben diversa gitì. rilevavo a proposito delle significanti dunioni che ebbero luogo nell'11utunno lfll6. Cfr. I 1·ede11tod delle te1Te ilicollc: in "Riforma socinle ,,. 1Hl7, nn. 1-2. 2) L fr. Idea, na=ionalc, 24 marzo 1918, -7- -6vo1Hlo una nnsura che varia col 'ariarc clell'imporlanza e gravilù della Jimilazione della propriclù', il disegno procede alla cosliluzione lrgalc cli codesta popolazione in associazione comunale di agricoll11ra . di lipo l'isso cd uniforme. ,\Ila 111rclesima allribuiscc poi, ollre i hctni delle preesislcnti associazioni agrarie.>, coJllll 11 a nzr. partcci pnnzc, anche i seguenti~ da assL'gnarsi . gradaltrnwnlc. quando i his.o~ni clrll:t popolazione agricola lo rirlln•d:ino : a\ terreni che in qualsiasi lt'111po siano slali !-.oggdli ali csl'rcizio di usi ci' ici princip~li, anche se ne sia èW\ cnula l'arrranrazionc, scmprl'ch0 non siano slali ~lpporlati mig\ioramcnli agrari o fondiari ... ; b ) i lerrcni patrimoniali dello Slalo, dl'l comune e della frazione, s:11\·o Lhc al>bia110 una spl'ciale dcslina;;ionc di pubblico interesse; e 1 i terreni :ipparll'nen~i ad opere pie, ad cnli equiparai i ad isl il ul i tli bcndicenza, e _ad isliluli L't'Clesiaslil'i consenali; d ) i 1:1lirondi 11011 migliorali, o porzione dei mccksimi di proprielù dci prh·ali (ai quali si assegna in corrispetliYo un 'Ca- none annuo commisurato al recldilo meclio del decennio 1900-910\. La proprietà comune così costituita clhiene inalienabile e non ipotecabile, di regola, e si runminislra dalle associazioni sotlo la vigilanza, il conlrollo e la tutela cli un ispetlornlo delle terre pubbliche, cla crearsi presso il ministero di agricoltura. La direzione teenica dci domini collettivi è affidala n un direllore. nominato dall'ente e, in mancanza, clal ministero. Quanto al crodimento dei terreni. se son boschi o par-. scoli rimangono in uso comune dei consociali; se col livabili, vengono assegnali a miglioria agli ulenli capi famiglia, dietro equo corrispettivo. Fondi cli impiru1to e cl i eserdzio fornisce una cassa di credito (sezione autonoma clell'Islituto nazionale di credilo per la cooperazione, con capila.le iniziale formalo da contributi di enli Yarì e dello Stalo ì, a un lasso non superiore al 1,50 per 100, pagando lo Stato l'eventuale differenza rra H saggio fisso e quello di mercato, e anlicipando le au- -8- -9- nualità agli isliluti soYvenlori in caso di disavanzo Su tnlto presiederà equamente, a gu!isa di magislr:1lura speciale, la giunta d'arl>ilri cli ciascuna delle prodncie conlrmplale (cx-Ponlil'ide, Grossclo, Modena e Parma), incaricala cli regolare sollecilamenle ogni dil'J'i('()llù nascenlc 1Hella pro111a csecnzionl' d ella !erme· t"tv ' "~ ~~c.u ' 'O il rico1·so ;1d ttna gi1111f :1 ccnlr:.ilc, erella in Roma, e, per sole Yiolazioni rli lrrrcre t>b ) :1 IIa suprema cassazione. \' :.iri possono essere i pareri circa il val on' e ropporlunilù dci JH'O\'Yl'clÌlllCllti escogitati; ma concor·de è l'impressione lrn.l larsi, anzichè di norme regolamcntal rici degli usi civici, d'un tentativo di sovverlimenlo dcl regime di propriclù dcl suolo, al quale la provvisoria limitazione lcrriloriale nulla toglie della portata ideale e pratica a cui esclusi' a111enlc mfrarono i suoi ispiratori Onclc spiegasi l'insurrezione decisa JTO\ ocala clal confessato piano di escc11zionc dillal.ori:1, i e l'ardore cli discussioni che continuò, dopo che quC'slo fu sYentato, in atlesa della decisione parlmncnlarc, finalmenle guarenlita. Fra le requisiloric ri' enclicalrici della corrcllezza coslituzionalc e dcmuu..:ianli la sostanza intenzionale della premcdiLata o l'L'csa che si intcnclc\·a recarle, eloq ucn lissima fu quella di Gian Francesco Gucrrazzi, 1) acuta e pcnclranle quclL1 > La lll'Cnununciò imprrnlentementr ìl ~ottose~Telario V:>lenzani in nu comizio popolare a }[anfora. il 10 tnarw 1 Hll8. B non mancarono allora tloi funzionari rhc ardirono dichiarare YOlersÌ f immediata O "lnogoteucnziale" approYaiione (lei tlisegno 11erchè si era t'erti che il parlamento non l'iwrehhe mai accolto; meutrel:hè, ore le terre fo.;s~ro ~ià p1ssate a mani dei coutaùini, ben anebht' don1to adattarsi al fatto compiuto, per tema di peggio. Cfr. Uaz;;etta di Torino, 16 marzo 1!)18. L'audncia dl'l colpo cli mano p'.nre però eccessiva perfino nel un pnhblico generalmente npatico, piegato cln anni al rcg-11111' dittatorio e, nella trepida ora, assorbito da preoconpnzioui hen più Yitali. E la voce imperiosa di parecchi imponenti congressi, avvalorata. dal mònìto lli 11erso1rnlittì autorevoli, persuasero il presidr•nte del consiglio e il ministro delragricoltnra a riconoscere che uu progetto di leg-ge inteso a tracciar le direttive della futura iiolitica ccono1111co-sociale, tanto profollllame·1tc innovautlo i canoni del tlirilto privato. flon deve prodito1·iau1entc sottrarsi alla volontà sovrana del parlamcuto. 1> Cfr. Una fr!/Ye agra,.ia sbagliala: !11ton10 agli usi civici ccl ai clo111i11i colletliei, in "La terra n• 11, .1, - 10 -11- cli Tomaso Giordani; 1 ) illuslralori entrambi delle perniciose conseguenze pratiche che la logica <lel sistema non mancherebbe cli recare' a breve scadenza. L'anliec:onomicità ciel piano.; la sua organica cl iscordanza dalle norme del progresso tecnico; i pericoli sociali a cui conducono i suoi poslulali; il contraslo clella sua giacobina uniforme rigidità con l'aspetto nu:io dcl mule' ole ambiemle non poleYan lro,·are esposilori piì:t efficaci. od esprimersi in argomenti e rilievi più suggeslivi. N è in queslc nè in e:ùlre criliche però vidi comunque acrennato al molivo essenziale, che solo, a parer mio, polè indurre un consesso cli sì eminenti persone acl astrarre lanlo comp lelamcnlc cl::illa ragion praliea ncll'archilcltare Jc lince delle loro audacie riformalrici; e cioè a quel peculiare oricnlmucnlo, a quella conformazione o cleformazione arlificialc della menlalilù a cui, ove ecceda ccrli lirnili ed assuma delerminali alteg- g1amenli, Yorrei dare il nome cli ~upcrsli zione giuridica in antitesi alla concezione ceonomica della vila. .\nni aclclielro, cluranlc la ballaglia per il monopolio assicurali,·o, il dissidio fra le due tendenze intcllcllllali emL'rse nel:.. Lissimn, quando alla condanna quasi unanime clcgli econombli si contrappose la difesa apologetica dei giuri!'>li dcll'impcrnlo1 e ~la il fenomeno si ripete frequrnlc, falale essendo la dh crgC'nza cli due prncrssi logici. uno elci qua.li muoY'(' da (Tileri naturalistici di collYcnicnza spcrimenlalc, l'allro da formule dottrinari-e l'ilosofichc, che una sapiente dialellica riesce a torcere nelle pitt impensate illazioni, allorchè lo richieda l'opporlunilù politica espressa nella fonlc unica ciel clirillo posiliYo, la volontù sovrana dcl legislatore. Nel caso che ci occupa il subslralo spirituale onde la cliballuta proposta riccYe il contenuto si riYel<1, meglio che nella sua schematica enunciazione, nel complesso drgli studi che lo prepararono e l) in u Cfr. Stillo schema di legge che ri/'onna gli usi civici, Economista,,, XLv, 230:l. - 12 - lo accompagnarono> non meno che negli argomenU dei suoi difensori. Ed è nel campo storico particolarmente che riesce agevole scorgerne le lraccie> ivi risullando più visibile l'azione elci prcconcctli o clcllc reslrizioni unilalcrali sul senso di ohbicllivilà sintclica ispiralrice cli equilibrali giudizi. Indice e docum enlo significantissimo ci si offre a tal riguardo in un volmne,, imponenle cli mole, consacrato, or son pochi mesi, all'arduo le.ma da un laborioso ricercalorc, e autorevolmenle prescnlalo, quasi a guisa di preludio scienlifico clell'alteso progello, le incrùninale direllivc del quale dovrebbero trarre dalla minuta annlisi delle derivazioni sloriche le basi di un'inconfulabilc rivendicazione. 1) 1 ) Cfr. Avv. GIOVANNI Cuius, Usi civici, pt·oprietà collettive e latifondi nell'Italia centrale e nell'Emilia, con rife?'imento ai demani co11nmali del Mezzogion10. Kapoli, 1917. "Il libro del C. - scrive, preludendovi, il prof. Salvioli - spiana la vin al magistrato ed al legislatore per la grave materia. Vi sono ancora quelli che nutrono pregiudizi sopra l'utilità della storia e ritengono - 13 - Impostata in tali termini la climosb:azione non potrebbe invero risullare più com~incentc. È con grande interesse e con runmirazione sincera che si segue l'egregio studioso nella magistrale rassegna critica con cui illustra, in consuetudini, leggi, istituti remotissimi, le scaturigini prime delle pretese e conlesc presenti, e ne segue lo svolgersi ccl il modificarsi incessante, attraverso venti secoli cli sloria, sotto la combinata azione di fallori politici, sociali, economici, fino alla fase presente, da lui considerata sapienle e provvido ritorno allo spirito del poco concludente il lavoro paziente dell'erudito. Spesso nuche qnell' indagine che sembrava più lontana da una finalità i1ratic1t può trovare colui che sa sottoporla a speciali fini e condurla là dove meno sembrava destinata. Ora in parte col sussidio di ricerche altrui e in parte coll~ proprie, il C. ha reso questo segnalato servizio agli studi storico-giuridici. di mostrare la loro utilità. Poichè la maggior parte degli istituti giuridici hanno radici n~l passato, ben lo storico del diritto può scevcra~e .le ~eone da ciò che è vivo, e congiungere questo coi tatti e le esi<>"enze del presente: quando egli riesce o. trarre dal pa~ato utili ammaestramenti, la sua opera acquista il più puro carattere di modernità; egli collabora alla formazione del presente meglio di qualunque altro. " - 14 - diritto originario, di cui ascrive alla lracli.zionc italica il mcrilo e l indole carallcrislica. O io mi inganno però, o al la magnifica indagine di falli e cli concctli giuridici non va sempre compagno l'inluilo dcl senso economico che, pene lr<.rntlonc il subslralo, conduca a relbuneulc inlcrprctarli. L 'aYer dimoslr<lto che la proprietà collelliva dcl suolo in pm·ecchic r egioni della penisola si richiama, non ad importazioni ed imposizioni germa.nisliche, ma a spontanee cd aulichissimc creazioni autoctone, la essenza delle qu:.ùi si tramanda di epoca in epoca a norma delle circostanze tl'ou11uientc, e l'a\'er dotlamenLc i 11 uslrata la inl'inita gratl nazione di lali insensibili e spesso dissimulali trapassi, non avrebbe, per vcrilù, gran valore (agli scopi pratici che l'autore si propo;ne (p. xxvi)) di fronte a chi obbiettasse che nella secolare, progressiva eliminazione di quel tipo di possesso, l'cslcriore parvenza giuridica non è che l'espressione formale cli forze ec.:onomichc 1 talora tan- - 15 - lo men ,-isibili quanto più efficacemente delerminalrici. Eppure bastano largamente i Jalti addotti dal ('hiaro autore per indicare i carallcri positivi cli un'evoluzione rispondente, nelle sue grane.li lince. a ragioni ben più profonde che non sia la volonlù di un legislatore, slrmnenlo di un momentaneo prcnllere di clas~i Nelle colonie romane, egli ci dice, I' lzeredi um si estende a danno della porzione collelliYa, a mano a mano che lo scopo economico SO\ crchia il mii ilare \P 10); nel basso impero l'ipertrofico dilalarsi del lali fondo, onde scaturiranno parecchie mani l'estazioni di godimento prom iscuo (p. 69 e seg.), avviene in correlazione alla grande crisi economica cd al funeslo asservimento dell'individuo allo stalo (p. 59); eù è in tale mnbienlc che :;orge e si al't'erma il c:onccllo del dirillo al la\'Ol'O -, pretlu emanazione tlellu coscienza giuridi_ca romana dei tempi ùella peggior decadenza l.J>. 7 1 , e prC\ alenle sull'idea cli proprielù nella rnnsuetudinaria tradizione barbarica d>- 126). Là - - 1G ·- dOYC però, e non nppt'nn l'nlliY1L~t e l'iniziali\'a priYala rinascono, el'cO s\ ilupp~u- si, e.lai ,·irluale condominio dcl lalifondo, forme di poss esso singolo, promosse dalla necessità economica, a rimedio dcllé.1 sterililà clel primo, e consen ale cd esl~~e, per la riconosciuta proclulliYilù loro. fmchè la legge consa~ra il fallo sponl~~eo consolidando i dirilli acquis ili ( p. /;) e scg. ). Il quale fenomeno (la pratica d el jllS colendi i , rispondendo ad es igenz e economico-agrarie ùi comtmc e gen erale con~ vcnienza, Lrae dal consenso d elle parti inlcressale la s un massima forza espansiva (p. 79) . A mano a mano quituli eh~ si allennano le circoslanze per le c.1uah, neo-li ullimi secoli dell'impero e <lnranle . . l"<'-ool<l o't>°· aveva le o inYas10111, la nalm•a se' preso il sopnwvcnlo sull' ngricollura, co.: l·.u.1· .•1 1· ·tc.ltll'si . slrmgendo 1. prop11C · nella . parlc più produlltYa c.·1L' Il e l oro l e' ITC , •·1\J-. banLlonanùone il rcslo al libero u::;o ùcgh abilanli (p. 191 e scg. ), la tendenza alla delimitazione e slabilizzazionc tlci possessi si accentua manifestandosi persi' 17 - no in brani delle leggi visigolil'hc p. 223 e scg. , per esplicarsi presto Yigorosf-1.mcnle nella ricca serie cli conlralli agrari ( enfileusi, precaria. liYello \ mercè cui la proprietà pri,'ala. in forma più o meno complela e perl'ctla, si afferma e si sviluppa sulla lenta decomposizione della feudale (pp. 263, 317 e scg. ). La Yilloria e.lei comuni sopra il t'eudalismo, trionfo d' una economia di progresso e cli scambio sull immobilismo a base cli produzione autarchica dcl secondo (p. 133 , si esprime in rfrcndira.zioni di franchigie delle \'arie specie di propriclù privale (pp. 441 e scg . . E le lolle strssc fra cillù e comunità rurali per i beni ('Q]leltiYi (pp. 500 e seg. ), come la grneralc Lenclenza a soltrnrli al godimento promiscuo demanializzandoli e regolandone lo sfruttamento (pp. 491 e seg. \ conl'crmano la incompalibilità e.li sim ili usanze con un'economia di piLt larghi conlalli e possibilità, quale le democrazie induslric.ùi urbanistiche venivano alluando. Sono, infalli, ragioni lecniche di buon go' erno PRATO. L<1 tara. " lS -· agrario quelle che introducono negli slaLuli, così comunali che feudali, dell'ultimo meclioeYo e del rinascimento limitazioni frequentissime agli usi cì \ ici direlli, a lnlela di più frultitere cullu re (pp. 513 e scg.); nè altro moli\'O hanno le J>rime bandite o chiusure, cosliluilc allo !:>COpu di conciliare l'esercizio delle usa lZC lradizj,)nali coi nuoYi bisogni c'clla perkzional,1 produzione (pp. 5 rn, 6 21, ccc.:.). Fenomeno che procede corrclaliv:.uncnll', se non dovunque sincronamcnlc, alla trasformazione ùellc possessiones precarie in allodii, a guisa di combinalo eff ello ùel movimento di emancipazione economico-giuridica che chiude l'clù di ml'zzo (.pp. u20, 624 e seg.). Ed il dissolversi dcl lalifondo come unità politico-sociale trova nella spontanea azione disgregalricc cli necessità economiche impellenti il più efficace propulsore (pp. 813 e seg.). Ogni palmo cli terreno printlamenle appropriato si.gnifica, in questo periodo, un colpo di piccone nell'edifizio della Yecchia strutlura sociale, ma costituisce in pari Lempo - 19 - una porzione cli ricchezza bonHir'ala in' lensiilcalaJ \'alorizzata (pp. 815 e seg.). Ii che lrova una sanzione <lcfinitfra nelle riforme IegislatiYe del secolo XVIII, preludio alle codificazioni del XIX! le une e le allre riai'fcrmalrici della snpcrioriLà civile del concclto cli propriclù quirilariu, per argomenti sperimentali più assai che in ossequio a formule dollrinarie 0 filosofiche ,pp. 720, 738, 763 e scg. cct:. ). Tru1to è Yero t:he perfino i papi. conser Yatori fino ad allora dell'inlegrale sistema fondiario latifonclisli<.:o <lel basso impero (pp. 152. 154 e scg., ecc.), devono pensar a limitare il colletli\'ismo ~1grario, ostacolo allo spinto cl'iniziali,·a e denuncialo come causa d'inieriorilù economica pci loro dominì ~pp. 738, 7li:J e scg.). Nulla di più pericoloso che il Lcntali' o di formul::tr legt,i storiche nssolulc in 1'ase a serie, andlC mun~rosissinu. , di rilieYi episodici. ì\Ii sembra però che il complesso di quelli spigolati allraYcrso l'opera dd Curis - che d'allroncle ''i accenna spesso soltanto incidcutalmcnll' <.' - 20 - c1uasi inaYverlilamcnte - pruverebbL, se ma.i, proprio il contrario di quanto il loro rifcritorc ha in animo cli tlcclurnc. O io mi inganno im ero, o è C\ idcnlc che, OYC una uniformilù si &prigioni da lanla e sì varia congerie cli falli per allro aspclL-o profonc.lamenlc diversi, questa consisle nella coincidenza costanlc fra dominip collellivo del suolo e periodo cli decadimento di stasi cli barbarie. da nn lato. e fra graduale perfezionarsi dell'appropriazione priYata: più o men tolale. ed epoche di ris\ eglio ~ocialc: di progresso economico e demografico, di incremento produlliYo, di miglioramento tccni<.:o, dall'altro. Da ciò nd inferire che simile contrapposto sia, in ogni Lempo ctl ambiente, necessario e falalc e che l'accoslamcnlo clei termini equivalga ad una legge di causalità eYiclentemenlc ci corre. Certo è però che questo e non nllro rimane il nucleo del problema, ~ùla soluzione dcl quale le buone ricerche dcl Curis recano contributo pregevole, anche se in senso contra.rio a ciò ch'egli si propose. ) ) ) - 21 - Ricercare, iufalli, le basi cli legitlimitlù di un istilulo esscnzialmen Le economico nella conlinuilà e nella coerenza formale della secolare sua eYoluzione giuridica è, a parer mio, fclicismo dollrinario o sofisma clialellico non di\ erso da quello mcreè il quale si giustificarono fino a ieri, nel campo pubblico non meno che nel priYalo. i titoli cli dominio e cli priYilcgio dl'l SJStl'ma reudalistico. Concetti di ulililà e non squisileaa di formule Ycrbali ol'frono. in simili materie: il ~olo plausibile criterio di non arbitrario giudizio. E, come non valse a conserYare ai nobili ed al clero le secolari immunità e supre~ mazic terriere l'autorità immemorabile delle più aulentichc e venerande pergamene di concessione, allorchè il prorom,pcre d'una vita ec:onomica clivcrsamenle orientala. trovò dannoso ostacolo nella perdura.nza della mc.,nQ. . morta. e del fidecommesso_, così è vm10 invocare, con al'gomenti sosta.nzialmenlc non dissimili. il ripristino di altri istituti dcl passato, quando essi contraddicano ai postulali - I I - 22 - d'un utilitario positivismo sociale moderno. La storia è pic:na cli episodi di vero furto legale provoc:ati da un impellente bisogno economico generale e perciò riconosciuti, a qualche distanza cli tempo, come indiscnlibili lappe di progresso. Basta confrontare le esasperate c.lcnunzie dei contcmponmei conlro le male arli usale dai politicanti speculatori della repubblica cisalpina per assorgerc a dignità e funzione di do' iziosa borghesia fondiari~, con gli ammirali' i encomi tributati al rifiorimcnio agricolo dcl paese dagli scrittori di cinquant'anni dopo 1) per persuaderci della divergenza profonda che spesso intercede fra il conccllo del vantaggio sociale cd il formalismo intransigente di immutabili dirilli acquisiti. E 1 > Cfr. A. 0'1'TOLI~I, La seconda Repubblica Cisal11ina, in "Nuo>:l l"Ì'l"ista storica,,. li, 3, .J. Già d'al- 2.3 - disruterc sui tipi di proprietà prescindendo dall'efficacia loro stùlo incremento della produzione significa ripetere l'rrrorc unilaterale cli cui porge un sa,ggio caratteristico la classica opera cli Eustel de Coulanges, nel suo tenlaliYo sistemalico di richiamare all'esclusiYO fattore religioso anche l'origine pel libero dominio pri,·ato. 1 Nota ilwecc realislicmnentc il Pare lo che codesto problema.. per esser lolto al campo metafisico e recato nello sperimcnlale-logico, deYe Yenir sluclialo in base al grado di ciYile prosperità raggiunto dai popoli che, nell'uno o nell altro modo, lo risolsero. ~) Unica Yia CYÌdentemente per liberare tale argomento di scienza e di pralica da tnlla la letteratura dedamaloria, :unplificazione rclorica fi_r10 all'iperbole grottesca dcl dogmatismo sentimentale di ì\Iontesqnieu e tronde, durante il regno italico, si aHertlv:t, per chiari s~gni, l'incremento <lato alragrkoltnra llalla a'l"'l"enutn c1_rcolnz1one dei possessi. Cfr. G. Pi:ccmo. S 1ggio storico s11Zla ammiuistrn:.ione fìna11::iari<• dcl '<X-rt•gno <l'Italia dal 1602 al 1814, Torino, 1%2, png. 90 <' segg. 11 Cfr. ui cité antique, 22." ed., Parigi, 1\112, pag. 62 e segg. ~) l'fr. Y. Trnttato di sociologia gent1·ale, Firenze, 1fll6, I, p. 228. -24- - cli Rousseau; 1 ) non meno che dall'ingombrante impalcatura cli soprm vivenze giuridiche, i residui delle quali cserciLano sulla percezione precisa cd attuale del fenomeno un'influenza deformalrice. lVIettendoci da queslo punto di vista esclusivo, e senza prelenclere, ripelo, di enunciare leggi assolule cd immutabili, credo però riesca impossibile negare mm singolarissima significanza alle continue analogie che in epoche ed in paesi diversi si riscontrano coi rilicYi desunti per l'Ilalia dal sommario spoglio delle indagini del Curis. Ben nole a lui a\Tcbber dovuto essere, sopra ogni altre, le magnifiche pagine in cui Guglielmo Roschcr eruditamente descrive, con malt'riale tratto da ogni tempo e paese, l'abbandono delle terre al godimento colll'ltivo come esponente tipico di società barbariche e poYerc o clecaclentemenle ral'Jinalc, do' e una classe dominatrice ignorante e bellicosa, o gaudente e cortigiana preferisce YiYcrc elci canoni corrisposti dalle plebi coloniche; e dipinge il graduale eliminarsi cli lalc stato di cose mcrcè l'assegnazione, slabilizzazionc e trasmissione credila.ria elci possessi, a mano a mano che la 'ila economica e sociale s'emancipa, per cognizioni per abili, per conlalli da quello slalo cli immobilismo scmisclYaggio. 1\ \fa allo stuclioso di un problema lanlo cliballulo panni non sia lecito ignorare i capitali contributi che ricerche più rccenli han recato alla Lesi, podcrosamcnle delineata dall'insigne maestro. Chi segua. per esempio, Enri.co SèC' nelle sue diligenti ccl aculc esplorazioni della storia fondiaria francese nell'età cli mezzo 2) • 1 lTn saggio car11ttcristico (almt•no per la sua mole) d1 Yerbalism o 111conc · l n dente applicato alla soluzione di 1111 pr~hlema emiueutemente tecu1co, tro>asi nell'oramai YCC· c~io - e d'altronde meritamcnte ditlleuticato - volume cl 1 1T. V Al ERI • ~· L oti a pc l d.infto . alla lc,n·a attrnvcrso i pnncipali sistemi p olitici. Homa, 18ib. > • . 4 "• 25 - J Cfr. Et'o110111i11 rlcll'agl'icolturn e delle m11lt'l'ic. p1 i· (tr. Jt.). in "Biblioteca 1lell'eco11omist11 '" s. :1.", vol. r. ii. CWì e se!rn. 1 11/C 2• l"fr. T ·s classcs n1rnlcs et le régi111e. clomanial cn France ari 1110,11cn tì.ge, Parigi. 1901, pp. 490 e segg., 659 e :<cg-g. l' n 'l serie di fenomeni analoghi si osser;a in Svrzia, nel Irapasso dalla comunità fondiaria al possesso - ( - 26 - non può a meno di constatare che il condominio terriero per parte di molli utenti, espressione spontanea di un'economia torpida e localizzata dalle barbariche condjzioni di ambiente, cede e si deco1npone automaticamente, appena il,progresso demografico, la sicurezza polilica, il contallo con centri commerciali più attivi, la circolazione cle.lle classi dominanti tende a moltiplicare i bisogni e ad infrangere barriere e gerarchie dell'assetto • medioevalistico. Sono ragioni economiche imperiose quelle che, a dispetto spesso d'una legislazione inversamente orientala, tendono alla consolidazione dei primi possessi individuali costituiti sulla terra nobile a mezzo dei vari tipi di censi. 1) Ed è nolo fino a .qual punto l'emancipaparticolare, correlativamente al moltiplicarsi della popolazione, bisognosa di più abbonclanti prodotti. Cfr. L. BEAUOllliT, Histoire de la propriété foncière en Suède Parigi , 1904, pp. 13 e segg. ' l) Cfr. C'. D.ums•rE DE w. Cn.Av.unn:, Hìstoire des classes agl'icoles en F1·ance, 2.n ed., Parigi, p. 282. Dal sec. XVII alla fine del XVIII la lotta contro i diritti d'uso promiscuo non fa che accentuarsi e termina dovunque " a benefizio 27 - zionc totale della piccola e media proprietà borghese e contadina ccl il suo rapido dilatarsi nella liquidazione dei latifondi privilegiati contribuisca. parecchi s_ccoli dopo, ad afforzare all'inlcrno €d all'estero il regime r epubblicano rivoluzionario ed a propiziar le masse rurali al goYerno consacratore del primo Napoleone. 1) Non meno istruttiva riuscirebbe un'indagine sullo sviluppo cli fenomeni analoghi in Germania, corrclatinnnentc alla rivolta anabaltistica, il cui cantltcrc e le cui conseguenze prevalentemente religiose troppo hanno fallo dimenUcare agli generale dell'agricoltura ed a danno particolare degli utenti ,,. Cfr. G. n'AvE:XEC., Paysaris et 011m·iers rlep11is sept cc11ts cms, 3.n ed., Parigi, 1\l07, p. 5fl. Col ns>eglio agncolo dcl sec. :S.VUI la resistenza ai dissod1m1enti, assai tenace per 11arte di molte popolazioni rnrali, riceve un colpo mortale. Cfr. B. StE, Les classes rtwales en Bn:,tag 11e du siècle à la Révolution I Parigi I Hl06, llp. 208 e segg. l) ::)ui risultati economici e ~ociali di quella i·ivoluzione agraria. cfr. le esaurienti conclusioni di ~I. l\b.ruo:s, Lei xr1- des biens natio11m1x pendant la Réi·ol?ltio111 at•ec étude sp~ciale des i-entes da;1s les dé1iarte111c11t:1 dc la Gfrondc et dtt Clter1 Parigi, 1908, pp. 412 e segg. i•e11te - 28- storici il subslralo economico, onde prorompeYa l'insurrezione 'iolcnla delle plebi. Anche qui , in realtà, era il moltiplicarsi e l'arricchirsi cl cli e popolazio1ù, particolarmente urbane, che, rompendo i quadri della lorbida •slrullura fcuclple, rendeva fatale la sottrazione delle terre ai meloùi di godimento più slcrili. graclalmnenlc operala, con la soppressione delle anliche usanze, dalla nobillù e dall'allo clero asscnteisla. ì\ ci dodici articoli formulali dai conlndini a guisa di progrm1una del primo molo nnaballista dcl 1524, viene allamcnle rjvcnclicnlo il diritto di possedere la Lcrra. « I prati e i pascoli usurpali dai signori ritornino al comune!», inlìma )ninacciosmncntc l'arl. 10.0 . Ed è la bandiera con cui le masse agricole esasperale aUronlnno ht spielala repressione, la qunk, a chi non ne consideri la pnra forma, ma ponga mente alle cause dclt' rminatrici ed alle conseguenze definiti\ e, rappresenta l'incvilabile prevalere delle ragioni ckl progresso economico contro le rcsislenzc tra- - 29 - dizionalisliche e regressfre cfindole com unislica. primo terreno di propizia coltura alla predicazione, in origine reazionaria. clella Riforma. 1) In Inghilterra il parallelismo fra progresso agricolo e distruzione della proprielù colleltiì'a o Yincolata si affe1111a anche più eYidenle, ùal momento in cui si altcnuano le condizioni ambientali generatrici clella lancl communily dell'età cli mezzo. Gli slorici, gli econonùsti, i filantropi che, da Filzhcrbert a i\ ordau a l\larx ed a Rogers, da Thomson a Oli' icrn GoldsmiU1, rav' isarono nelle fmnigcralc « i11dosures » un reato di esosa rapncilù cnpitalislica, non s'accorsero che, assai prima dei signori, e senza che il fallo sembrasse scandaloso a chicch essi~, i conlaclini stessi, che dovevan ben presto alta.mente prrJlestarc contro l'allegalo arbitrio altrui, avenm reso omaggio per conto loro alle esigenze tecniche dcI) Cfr. A. Pt:nANI, Del sistema eco11omico borghese in rapporto alla civiltà, Bologna, Zauichelli, 1883, Pl>· 90 e seggo. - 30- - 31 - terminatrici del fenomeno, sollracndo senza scrupoli allo slerilizzanle U50 comune quanta terra polevan collivare singolaxmcnte, onde la vituperata rivoluzione iniziavasi per fallo spontru1eo dci più sperimentalmente competenti. 1) JHguardo allo svolgimen to lùteriorc dcl grande trapasso le magnif ichc indagini del Gonner hanno recalo alla superficialità dci tradizionali giudizi apriorislici un colpo decisivo. Confcrmru10 i suoi documenti che il discredito e il crescente abbandono dcl vecchio sistema precede, nella coscienza e nella pratica dci più inleressati, l'avvento graduale dcl nuovo, il quale si opera sollo l'impero di circoslanze agricole ed industriali inco111palibili con quella arcaica struttura. Le den unciale , usurpazioni », sebbene con no- teYoli disparità locali, ed in forma e grado diverso secondo le epoche in cui si osservano, determinano nel complesso un incremento e miglioramento di produzione, 1 ) a cui non fan conlraslo se non per eccezione gli allegali ecl csagcralissimi incom·enienti demografici e sociali. Esse rappresentano la via laboriosa dell'evoluzione secolare da un'ngricollura costituita in vista del consumo locale esrlusivo dei suoi diretli pru·tecipanti ad un'allra trasformata in fonte di ricchezza per la collctlività inliera. 2 ) Carattere ~sscn- I) Cfr. R. Il. T,\WXEY, The agmrian p1·oblcm in the sixternth cent>iwy, Londra, 1912, pp. 147 e segg. Il rilievo contrasta con l'asserto <lel TONIOLO, che i beni aperti, trapassando in proptietà. particolare. vennero usurpati esclnsivamente dai signori e non dai piccoli eoltirntori. L'fr. Tn1.ttato di economia politica. La prod11zio1~e, Firenze, 1909, p. 216. 1) Anche gli stotici politici ascrivono a tale causa il totale cambiamento avvenuto. in due secoli, nell'aspetto rurale del paese. Cfr. SPENCER W AT.POLE, A histo,.y o( England frnm the conclusion o( fhe grent wn1· in 188:), Londra, 1890, p. I.", p. 14.J. Si calcola che i raccolti medi, per acro, crebbero dell'SO % dal :S.Yll al XYIU secolo. 2l Cfr. Common laml aml inclos1we, Londra, 1912, pp. 306 e segg., 447. I 4000 e più atti del Parlamento che, dal 1710 al 18é3, approvano altrettante indosures, incominciano quasi tutti con la constat:iziouc della impossibilità cli migliorare i fondi lasciati all'uso promiscuo. Cfr. N. G. P1.1iRSON1 Trnttato di economia politica (tr. it.), Torino, Hl05, voi. II, p. 448. Una definitiva dimostrazione in questo senso dà H. Biu.oLEY in una recentissima monografia ( Tl!e enclosure in E11gla11d, Columbia nniversity - 3'? - ziale qucsl'ullimo giù nolalo, col suo ac..:ulo inluilo sinlctic..:o, dal ì\'icholson, a proposilo delle origini dcl 1110,·imcnlo, 1 e cl1e si ripete dovunque le comunilù rurali p1·imilive enlrano in concorrenza con 0 studies, n. 2, LXXX. Xew York, 1918). Il movimento delle enclosm·es fu per lungo tempo spiegato coll'aumento dei prezzi della lana dovuto allo S\'iluppo dell'industria nei secoli XV e XVI, c1onde la conven]enza tlei Ianùlords di concentrar l'uso della tt:rra alla pastura, distogliendola dalla coltivazione d'altri prodotti. A questa ipotesi contraddice però il fatto che il movimento proseguì ininterrotto nel sec. XYII, mentre. fra il 1..140 e il 1500 il llrezzo della lana era ribassato. Rilevandolo il B. ricerca la spiegazione nei fenomeni della prodnttivitii. delle terre, che la lunga, secolare uniformit:i di coltivaz10ue durante il regime del com111on field aveva esaurite, percllè il tem poraneo coltivatore, non essendone propl'ietario permanente, aveva interesse a sfruttarlo senza criterio; mentre il ritorno alla pastura rappresenta una provvida e ragionevole restaurazione clel suolo. La tt'si storica ern già stata accennata, oltrechè dal Gonne1·, dal Deuton, dal Gardiner, dal Simkhovitch, che ispirò il Hradley. Questi però ne diede una trattazione esauriente, ampiamente documentando con studi sui prezzi e sulle produttività comparative la clecadenza economica disa~trosa della proprietà. comunistica e la s11on tanei tn ed il Yan taggio della sua eliminazione. l) Cfr. The rclations of i·ents, wages ancl p1·0/its iii agriculturn, and thefr bearing 011 rnral clepopttlation, Londra, 1906, pp. 13 e segg. - 33 - organismi dotati di energie più progressive ed espansive. 1) Tornando d'altronde all'IUùia, Yi troviam...o riprodolt.o il problema, in termini non dissimili, nelle epoche e nelle regioni aveuU analogie più o men pronunciale con quelle rilevate altrove. 2 ) Mi basli ri1 J Ad interessanti osservazioni si iiresterebbe, da questo punto di >ista. h storia della decadenza della comunità di " marca n germanica, col mutar delle condizioni che l'avevan originata. Cfr. U. lL\zzow., La colonizzaziolle interna in Prnssia, in " Annali d'a"'ricoltnra 1900, o ,,, pp. 16 e seguenti. La distruzione delropm field system, promossa da varie leggi dal 1821 e specialmente dal 18:-iO in. poi, rinnovò anche qui la fisionomia agricola del paese. Ctr. G. Scaò:MBERG, Handbuch dei· politische1i Oeko11omie Tubinga, 1882, pp. 604 e segg. ' 2 J Della coscienza che diffondevasi anche in Italia agli inizi del sec. XL\:, della convenienza sociale lli tleli~ mitare e riseryare rigorosamente i fondi è docnmento il saggio, allora assai reputato, cli G. AB~LINI (Le leggi pi·otettl'ici clell'agricoltu ra, ossia l'agricoltzwa co11sidemta sotto il rnpporto del diritto romano e delle Due Sicili.e, 2. ed., Teramo, 1837), clove la chiusura dei fondi rustici è rappresentata come fattore riconosciuto di pro"'1·e1liente 0 Ci\"'iltà, rilevandosi il singolare apprezznmento che ne ~eriva ~gli stabili ed il mntato aspetto che, iioco dopo 1 opernz1one, i medesimi presentano (pp. 93 e seguenti). Verso la stessa epoca C. .A.FA.'i D.E RxvBRA. insistevn ~ui PR..\TO. La terrei. 3 - 34 - cardare la larga agitazione a cui la facoltà di chiusura dei terreni, concessa dall'editto 6 otlobrc 1820, diede luogo in Sardegna, regnanti Carlo Felice e Carlo Alber to, pr otraendosi assai ol.Lre cavouriana del 15 aprile 1851, l a learfe Ob abolitrice del comunismo cli .Pascolo ed ins lauratricc del sistema della proprietà perfella. La teslimonicmza aulorevolissima cli Alberto della ~Iarmora ci dice a quale profondo bisogno rispondessero delle provvidenze in lese a favorire il passaggio dallo stadio pastorale all'agricolo propriamenle delto; ma riferisce in pari trmpo le prime resistenze furiose dei misoneismi lurbali e d<.>gl i inleressi offesi. 1 ) Ques le non disarnuno allorchè il codice danni recati alr a<Tricoltura siciliana dai tenaci, ed ormai b . h iu<Tinstilìcati e e 1 diritti di condominio, ln devastazione 0 ne derivava ai boschi, l'impedimento ad ogni fruttifera miglioria, e ne invocava la fine come di mani festo. a~a crouismo. Cfr. Considerazioni su i mezi:i da restittm·e il valo1·e p1·oprio ai do1~i che ha la nat1,ra largamente conceduti al regno delle Due Sicilie, Napoli, 1832, vv. II, pp. 7 6 e segg.; 111, pp. 71 e scgg. 1J Cfr. Voyage en Sanlaig1~e de 1819 cì 1825, Parigi, 1826, pp. 385 e segg. 35 - albertino riconsacra ccl accenlua il liberale indirizzo, e lrovano anche negli ambienti intellettuali dell'isola elci fcn·enli difensori, 1 ) sebbene i vantaggi economici della riforma, lù dove ebbe esecuzione, non sian dubbi. 2 ) Oggi ancora il tenace contrasto a quelle innovazioni non mru1ca cli apologisti: non meno unilaterali re spesso anche assai più av' cnlali) dcl Curis nella considerazione csclu~iva dell'aspetto giuridico del problema. 3 \ Riservru1clomi di illustrare più largamenlc l'interessante episodio, 1 mi limito l) Fra gli altri G. B. Tuveri. Cfr. G. SOLARI, Il pensiero politico di G. B . Tiweri (Un monarcomaco sarclo del sec. XIX), Cagliari, 1915, pp. 56, 102 e gegg. 21 Cfr. C. BAUDI DI VEs:uE. Consùlernrioni politiche ccl t'COnomiche sulla Sardegna, Torino, 184.8, pp. 14 e segg., 29 e scgg. •J 'rals P. lliruc.\ 1 nelle note illustrative all'lti1ienu-io dell'Isola cli Sa,.degna, del La MAR,tORA, da. lui opportunamente ripubblicato (v. I. Caserta, 1918, p. LIV e seguenti n.). L'opera utilissima riceverebbe singolar pregio da un senso di obbiettività e sobrietà più scientifico uei continui richiami alle condizioni presenti. 41 In un volume di prossima pubblicazione, dal titolo: Dottri11e e /'atti economici alla vigilia del 1.'>.JS. L '. ls· sociazione agraria suba/pitia e Camilla Cavour. - 36 - ad ossen·are che esso è a<;sai istruttivo a doppio lilolo: come conferma per un verso dell'inibilorio ostacolo che la conservazione della proprietù comune crea e mantiene al risveglio agricolo; e come documento per l'altro della poca efficacia in questo campo, così nell'uno come nell'altro senso, di misure coercitive, che tentino di violentare, arrestando il movimento o prematuramente accelerandolo, il gioco spontaneo cli l'orze ribelli a qualunque artificialità cli compressione. Se i1wero esiste dimostrazione per la quale la controprova si presenti avvalorala cli suggestivi 'argomenti, panni la noslra ne porga un carntlerislico saggio. Troppo sarebbe age,·ole enumerare i casi frcqucnlissirni in <.:ui il procedimento inverso a quello finora rilevalo - e cioè il proposilo di ripm·lire, per virtù di legge, la terra fra numerosi possessori liIJeri - incontrò Lm insuccesso perf etlamcn Le paragonai> ile all'inulililà constatata di opporsi all'appropriazione privala, allorchè quesla H\'Ycnga naluralmcn- t~. 37 - Numerosi esempi ne offre, in ,particolar modo, la storia dì Roma, nella quale al fallimento degli sforzi fatti per diffondere con conressìoni l'appoderamento indhicluale subito dopo la guerra annibalica 2 ) seguono a breve scadenza le illusioni non men vane dci Gracchi, frustrale sopratutto dalla difficoltà di trovar cilladini disposti ed aclatli all'aario collura; 3 ) ostacolo llllOYamrntc incon lrato, in forma sempre più proibilfra, dai diYcrsi imperatori, nelle ripetute proYviclenzc per alloltare, colonizzare, render frullil'cre le lcrre pubbliche; 1) e risorlo, 1) 1) ~foggiare ernd.izione sarebbe, in questa materia più che in qualunque altra, facilissimo. Potremmo risalire fino agli insuccessi delle antichissime dinastie cinesi nei tentatj vi di riordina1·e, secondo piani d.i presunta utili tit generale, ln proprietà fond.iaria, ripartita nel senso del maggior tornaconto economico da nna serie lli spontanei trapassi. Cfr. S. CoG~lITTI DB lliRTIIS, Socialismo antico, Torino, 1889, pp. 313 e segg. 2) Cfr. E. Ciccorrr, Le déclin de l'esclavage m1tiq11 e (tr. fr.), Parigi, 1910, pp. 272 e segg. 8> Cfr. G. P .1.ccmoin, Corso di rlfritto romano v I 2.n ed., Torino, 1918, pp. 119. ' · ' •) Cfr. Corus, Usi civici, proprietà collettive e latifondi 11ell'Jtalia cc11frale e nell'Emilia, pp. 48, 74. - - 38 - in fisionomia ··o ;lanzialc non lrùl'l'v .._,.ivrrsn, molli secoli dopo,. allorchè il bC10Ycrno <li Giuseppe Bonaparlc e cli 'Jiural dapprima, 1 l'ilnliano poi, si illusero di molliplicarc, con la riparlizione dei clcman1, la piccola propriclù nel :Uczzocrioro uo; 2 ) e quando, con mclocli più scienlificarncnlc sislemalid, la Prussia si propose parecchie Yolle lo slesso scqpo dal 1) Ufr. L. Il1ANCHINJ, Della stot·ia delle fì1~anze del regM di Kapoli, 3.a ed., Napoli, 1859, lib. Yll, ca1>. 20, § i. 0 ; R TruFO~ì!, Feudi e dema1ii; evet·sio11e della feudalità ne!le provincie napoletane, Milano, 1909, pp. 366 e segg. . -J .cfr. A. SALANDRA., "S11i deman i comunali nelle pron11c1e del Mezzogiorno n I in Politica e legislazione Bari 19.15. pp. 2~1 o .seg.; G. VALENTI, "L'enfiteusi e I~ que~ st1one agraria,,, Jn St-ndi di politica agrnria Roma 1914 · ·' J ' e I'' . .a.ou~·r, L~ terra ai con~adin~. Il passato, il pre-' sente e l avvenire della p1·op1'1efà m Italia, Roma, 19 J 9, J>p. 28 e scgg, 59 e segg. La relazione Mortara qualifica anch'essa di "disastrosi i risultati di quella operazione (p. 12); l'esperienza dell~ quale indusse ad abbandonare i sistemi dell'allottamento puro e semplice, sostituendoli, nelle speranze di n nmerosi progettisti, con più complesse operazioni eh colonizzazione agraria di vario tipo (concessione di terre integrata <la orgauizznziono ùel credito). Dal disegno Grimnldi clel 1887 a quello l'antnno del 1906, rifaso ed est~so .nel 1917 furono continue le proposte ispirate n tali cri tori, sebbene cou diversità notevolissime di esteu- 39 - 1835 al 1810. 1) Consentendo in parle con Emilio de Laveleye nell'ammettere che la preferibilità da accordarsi a.Ila proprietà privata sulla collettiva non è, economican1enle parlando, assoluta, ciascuna fonna rispondendo a parlicolari esigenze cli produzione e cli ambiente, 2) Ghino Y alenli ha aficrmala sopratutto una verità storica, che dai falli or ricordati, Lauto nell'llllo che nell'altro senso, riceve indiscutibile conforto. Reazioni nal urali si sprigionano i 1wero, in q ues lo campo anche più prontamente e Yisibilmenlc che in allri, da conati cli violenza non consentanei al principio dcl lornaconto. E voler applicare al problema criteri di secolare prescrizione acquisiliva prescinclenli dal concetlo socialmenlc ulisione e di metodi. Cfr. per un elenco analitico: B. BRosoH1, " Il credito per la colonizzazione interna "' in Ri· vista di scienza banca1·ia e di economia attuariale e commerciale, ottobre-dicembre 1918. 1) Cfr. :MAzzoLA, La colonizzazione intet·na fa Prnssia, pp. 16.t e seguenti. 2> Cfr. Principii di scienza economica, 3.n ed., Firenze, 1918, v, li, pp. 410 e segg. - 40- - lilario presenle equivale a riprtrrc: con intenti inversi, la superstizione dcl « carattere sacro » della proprietà pri,·at:a del suolo, già denunciala e comballuUa da Stuart i\fill. 1) Titoli cli lcgillimità inviolabile non esistouo, per la terra come per qualunque altra forma di ricchezza, se non in quanto l'espropriazione di diritti legalmente ac.quisili comporli un indennizzo regolalo dalla legge comune. Onde soltanto ad un accertamenlo di fallo può tendere vantaggiosamente una consullazione storica realmente ammaestratrice: a stabilire, cioè, a quali stadi <lell'evoluzione economica, a che postulali della pratica agronomica, a che livello cli civillà rispondano, nelle varie loro incarnazioni, le due forme in presenza' ed in .c1ual modo e misura il vicenclevole esperimento loro si ripercuota sul benessere sociale. Fuori che così si accmnulano delle notizie erudite, a impressionru1te documentazione di un dot1) Cfr. I'i-iilciples of 11olitical economy, II, 2, § 6 e seg·g-. 41 - to memoria).e di parte, ma non si muove un passo verso le soluzioni obbiettiYe e posilfre che, in tema di tal portata, abbiam dovere di proporci. L'inconsapevolezza di questa verità essenziale traspare - s'io ben m'appongo - ad ogni passo delle argomentazioni sottili cli cui s'intesse la relazione Mortru·a monumento di virtuosità giuridica ' in difesa d'una tesi assai più politica che economica. L'ossequio all'autorità del fallo storico vi è, per un lato, così grande da far derogare al concetto della prescrizione comune dichiarando non cslinti gli usi civici ' da tempo abbandonati, di cui si possa provare comunque l'esercizio cnlrn i 100 od i 60 anni (secondo trallisi cli J.crrie feudali o no) anteriori alla legge. 1 ) Poichè però, d'altro canto, la proYa dcl folto riuscirebbe in molti casi costosa e l) Cfr. Relazione, p. 7 e segg., Disegno di legge, art. 6. Le leggi del 1888 e del 1894 avevano invece riconosciuto il valore delle mutazioni spontanee determinate dall'evoluzione economica rei sistemi di godimento, dichiarando esistenti soltanto gli usi tuttora in esercizio. - - 42- malagevole per le vie ordinarie, si pensa bene di sopprimerne, a danno d'mia sola parte, le guarenzie formali, adottando un sislema di prove testimoniali che, dato il nmnero la comunanza d'interessi e l'organizzazione dei rivendicanti, deve tradursi, in pratica, nella pura e semplice ratifica cli qualsiasi asserzione loro (p. 8 e arl. 6). Rimane tuttavia il rischio che il magistrato comune, vittima di una lnenlalità fossilizzata in vieli pregiudizi, ricusi talvolta cli entrare pienamente nello spirito di questa procedura democratica. Onde la necessità del giudice speciale (p. 16, arl. 48 e seg. ), il vecchio istituto del dispotismo, eh~, bandito dal movimento liberale del secolo scorso, risorge da ogni parle con la moderna legislazione consacratrice dell'arbitrio burocratico. 1 ) Se non che, ancora polrebbc accadere che perfino le giunte d'arbitri, non sufficiente) 1> È singolare il motivo addotto a giustificare il provvedimento; la possibilità, cioè, che la giurisprudenza dei tribunali e delle corti non risulti coerente ed uniforme. Come se ciò non avvenisse quotidianamente in tutti gli alLri rap-porti e negozi ! 1 43 - mente coscienti dello scppo esproprialore della legge, stimassero in qualche caso al disotto dei desideri degli interessali il Yalore della quota di dominio da assegnarsi loro sul fondo; da cui l'opporlunilà di educarne il criterio cquilalivo, coslringendolo entro limili ben precisi e, nei minimi, immensamente srweriori a quelli risultanti dai giudizi pronunziati in base alle leggi Yigenli (p. 11, art. 9) ; 1 ) i quali cliYengono d'altronde, da oggi, soggetti a revisione, essendo le terre tcslè affrancale classificale prime fra quelle da assoaaeltarsi aI nuovo proccdimenlo t>O (p. 14, art. 12). Un ultimo pericolo sussi~le, cd è che l'azione, pure spogliala di 1) Confessa il rehtore che a ciò si giunse sperimentalmente, cioè constatando l'insufficienza delle assegnazioni prima d'ora pronunciate. Da una tabella annessa risulta che i terreni assegnati alla popolazione in 20 comuni laziali, mediante l'affrancazione stabilita dalle leggi vigenti, raggiunsero la superficie di appena 5913 ea., su 33 990 soggetti a servitù civiche. A questa proporzione, di poco inferiore a 1/ 6 , il progetto attuale sostituisce quella. di 1/ 3 a 2/ 3 per gli usi principali (semina, legnatico, pascolo), e di 1. 2 a 4 5 , ove concorrano anche usi secondari (spigatico, abbeverare, attinger acque, cavar pietre, ecc.). - 44 - ogni formalilà iilardante, risult.i tut~via troppo lenta in confronto alle irnpaz1en~ ze invaclilrici, col rischio per queste d1 rimanere finalmente deluse cli fronte all'evidenza dell'evcnluale altrui diritto. Si crei dunque prevenlivamenlc, con ardimcnlo rivoluzionario, il falto compiuto, consegnru1do subilo alle associazioni il richiesto possesso, salvo ad attenderne la ratifica col rito prcscrillo (p. 15 escg.). Penseranno ben loro gli utenti, una Yolta insecl iati sui beni, a non lasciarsene spogliare, ove la sentenza finale doves~e cleluderc le benevole speranze del leg1slalore. In paesi dove è spesso arduo problema il semplice sgombro per licenziamento d'una famiglia colonica, lo sfratLo di una popolazione inlicra renderà certo incline a transigere anche il più efieralo dei proprietaii ! Altribnire intenzioni così subdole alle oslenlate ed iterale dichiarazioni di scrupolosa imparzialità dcl progcllo non è supposto temerario oYe si pensi al colpo cli sorpresa Lentato dalla comm~ssione.. - 45 - col suo Yolo del 24 gennaio 1918 (p. 22 , per sottrarlo al controllo ùel parlamento, e quai1do, meglio ancora, si ponga mente al carattere generale del piano, .da capo a fondo ispirato all'unico scopo di giustificare e sanzionare e prontamente attuare l' appropriazione per parle dei contadini delle terre contese, torcendo, con somma maestria dialctlica, i principi di diritto, spesso fino a capo,·olgerne ìl tradizionale .pacifico significato. · Della quale arte deformatrice confesso clùo sarei disposto a non scandalizzarmi oltre misura, se l'adatlmnenlo delle vecchie formule ad isliluli dia.mclralmcnlc contrari allo spirilo delle medesime aYvcnissc, ::mzichè in servizio dell' opportunilà politica, in senso correlativo ad un progresso economico oonsacralo cfo.ll'cspericnza. Ma qui trullasi ilwece proprio dell' inverso; lendendo tullo iutiero il progetto a restaurare rapporti e Yincoli arcaici, sempre meno compatibili con una struttura produttiYa ad alta cfiìcienzn e perciò gradat.unenlc eliminali dalla se- 46 - 47 - lezione naturale. Il che segue, come ho premesso, per la dimenticanza assoluta in cui i parlamentari, i giuristi ed i burocratici au lori dello sluùio lasciarono deliberatamente il criterio ·economico nella valutazione di un problema in cui Lale caxallere doveva pure riconoscersi preponderante. Non altrimenti si spiega il dichiaralo proposito di risuscitare il medioevale organismo cli un'economia cl' uso in seno a'Cl una società avviala verso Lipi sempre più perfelli di economia cli scambio, e di difendere l'anacronistico edificio contro l'influsso dissolvente delle mille forze runbienlali con una serie di prescrizioni fossilizzanti, inlese a fissarlo sampilcrna:mcnle dei lineamenli tracciali dai suoi idcalori - inalienabililù elci beni (articolo 11) ; diviclo di riparlizione in proprietà fra gli ulenli (p. 11), ecc. - 1 ) Nè diversamente può intendersi la strana contraddizione per la quale, nel nome di precedenti locali che i loro stessi apologisti descrivono assai varì da regione a regione, 1 ) si vuole dar vita a un comunismo agrario mililarizzato sotto un..,irnpronta uniforme; 2 ) e si giustifica la curiosa predilezione di codesti esaltatori della tradizione italica ed avversari del - 1) La soluzione data al problema degli usi civici tiene d'altronde scarso conto della mutevolezza loro nel tempo, in rapporto alle condizioni locali ed al numero degli aventi diritto. Tale non era certo la figura giuritlica ed economica dell'istituto nel passato storico che si invoca. Più correttamente aV>ertiva, anni addietro, R. TRIFONE: " Rispettando gli usi civici, bisogna dare ad essi quella elasticità di movimenti che è insita nella loro natura. Una limitazione preventiva alla estensione di ogni singolo uso ed al numero degli utenti sarebbe irrazionale, antigiuridica e non rispondente alle tradizioni storiche che li accompagnano n· Cfr. I demani comimali e gli tisi civici in rappo?·to con la legislazione forestale, in " Atti del 8.° Congresso forestale italiano,,, Portici, 1914, p. 10 dell'estratto. Lo stesso autore subordina la legittimità del possesso collettivo al criterio economico del più alto grado di rendimento, escludendola dove l'evoluzione già ebbe ad eliminarla. 1 ) Cfr. Curus, Usi civici, p1·op1'ietà collettive e latifondi nell'Italia centrale e nell'Emilia, p. XVIII. ~) "Le eterne questioni intorno ai diritti d'usi civici seri. veva testè un prefetto, più che con leggi generali,' che male possono conciliare interessi così diversi da luogo a luogo, posson sperare di risolversi gradualmente caso p~r c~so, con soluzioni ben ideate n· Cfr. B. SCBLSI, cred~to ai lavomtori. Proposta di tma legge innovatrice, Torino, 1918, p. 42. n -48 - - 49- lalifonclismo Yerso un sislema che gli slorici ci descrivono cmergenle da quest'ulLimo in lempi di marasma economico, in slrelto connubio con le più autenlid1e derivazioni germanisliche; 1 ) e che, là dove è lullora inlegrahnenle conservato, si rende visibile nell'incivillà profonda degli isolali lcrritori e delle semi-selvaggie genti che non smisero da secoli di praticarlo.~) Se occorresse d'alLronde una confessione più esplicita della manifesta trascuranza del faltore economico che distingue il progelto, lornerebbe agevole scorgerla negli arlicoli finanziari del medesimo, escludenti il pagamento dcl prezzo di espropriazione, per la difficollà. ,per lo slalo «di sistemar le garanzie per il rimborso » (p. 10), e calcolanti rasscgnalamcnle sopra un elisa vanzo cronico (a ca- ric.:o dello stalo' delle associnzioni agrarie, già farnrite nei loro mutui ùa un sao·o gio di interesse i.11.feriore al corrente (articoli 60, 64;. Come, di fronte a ciò, negare almeno un'apparenza di r~gioue alle criliche più violenle, che null'allro vogliono raYvisare nel dibattuto piano Iuorchè un incoscienle allentato al miglioramento agricolo ccl una graluita offesa al ùirillo priYalo, in obbedienza al ricatto demao·oo gico? t) La Yerilà è che analogie caralleristiche richi:.unano q uc::.le proposte ad uno schema di riforma elaborato, anni adclielro, da un dichiaralo inlcrprele di idee estreme, subilo accolte, distribuendo per propaganda l'operelta, clall'organo clel socialismo u ffic.:iale. ~) Traltasi di parentela pe.r più versi troppo inlima per apparire purrunente accidentale, ove si prescinda e.la parecchie modalità esecutorie o formali 1> Cfr. Curus, Usi civici prop1·ietà collettive e latifondi nell'Italia centrale e nell'Emilia, 11p. 69 e seg., 123. Per l'intima parentela originaria fra uso promiscuo e latifondo signorile, cfr. anche FosTEL DE Cour~NGES, Histoire des institutions polit1q11es de l'a11cienne France, P· l.", pp. 80 e seg., 216. 2) Cfr. Curus, Usi civici, pro1n·iefà colletl11Jt: e latifondi ?1ell'Italia ccntrnle e nell'Emilia, p. 31-L lJ Cfr. GUERRAZZI, Ulia legge agraria sbagliata, p. 70 e segg. dell'estratto. 2) Cfr. L. P A vESE, Le tet"?'e incolte d'Italia. Il problema e ttna sua sofozione basata sull'azione :iociale e la coop1wa:ione, Torino, 1899, p. J..l1 e :=;egg. l't!\TO. Lri terra. - - 50 - e da disposizioni parlicolari, quali il sucr>=> gerilo furto del fondo del Consorzio nazionale. Sola difierenza essenziale: l'autorità ùei proponenti e l'imponenza dell'apparalo giuridico giustil'icalore. Il volonleroso e lm po' ingenuo «agronomo», che nel 1899 si vantava cli aver scoperto <d'ovo di Colombo» consigliando allo stato l'espropriazione senza congrua e immediata inclennilà (p. 130 e scg. ì, non poteva certo sperare ai suoi ardimenti novatori la consacrazione <li sì augusti consensi. Giustizia vuole si aggiunga però che l'idea della comunità obbligaloria di ulenli, da lui sonunarinmcnle adombrala e riprodotta, con m~~ggior precisione1 nell'odierno progetto, piuLLoslo che balzare spontanea, come si vorrebbe far credere, dal nostro passato soc:iale e giuridico, ricco di ben altri elcmenli, trova esempio in forme tultora esistenti in paesi di civiltà a.rrelrat~J che of1'ron campi di osservazioni preziose allo sludio degli effclli pratici del sistema. Quante analogie presenti fra l'allro l'uni\ crsità agraria II' 51 - qui proposta con le comunilù di \'illaggio emerse in Hu:::.sia ùalrordinùlllcnlo cmancipa.lore del 1801 non è chi non veda. ì\la è nolo quale crisi dissolvente avesse subìto il mir alla Yigilia dci tragici cven li che finirono per abbandona.re quell'infelice popolo al Llcspotismo la.rtarico di una masnada di crjm.inali. Prima assai che gli ukase del 1905 ne rygolas:::.ero la liquidazione legale, questa s'era venula insensibilmente operantlo per processo interno di irresistibile disgregazione. ì\ cssunu meglio ùel P1crson ne sinldizzò le cause, degne ùi profonda. mcdilazione pei nostri riformatori: «I punti che occorre meltcre in luce sono quelli da cui può risultare quali cause conlribuiscano al ma.nlenimenlo della proprietà fondiaria colletti va, e quali, al coulrario, leuclano a farla trasforma.re gradalruncnle in propriel~t individuali; alle prime apparlcngono gli oneri graYi e la solidarietà colleltiva. ; alle seconde appartiene lultJ ciò che porla benessere alla popolazione. L'esperienza ha dimostralo ciò c11i<lramcnte - &2 - in Hussia e lo climoslra ancora quolidianamente. Vi sono regioni in cui il .Possesso colleltivo esiste ancora poco meno che cli nome o almeno ha perduto il tratlu carallerisUco ... ; sono le regioni in cui divenlru10 ogni giorno più forti gli interessi che si oppongono alla cliYisione periodica del lerreno. Ce ne sono allre, in cui il possesso comunale non mostra alcun segno di decadenza: sono le provincie piL1 poYere. Molto si è scrilto sull'influenza del possesso collcttfro sul benessere; non è meno imporlantc indagare l'influenza dcl benessere sul possesso collellivo, e la verilà si scopre qui mollo più preslo. Q uesla forma di possesso conduca o 11011 conduca alla miseria, cerlo la miseria lo tiene in piedi.... Se si considera bene lutto ciò 1 cessa quasi cli essere un problema quello della condotta dello Slato verso unf tale istituto. Un popolo che sia fortemente sviluppalo diventa da sè llisaclatto al possesso collellivo ; la divisione ·periodica cade in cl isuso; sorgono c.lirilli sul terreno, che - 53 - ognuno rispetta, e questi diritti acquistano un valore venale, cosicchè, in conclusione, non hanno bisogno che di un altro nome per essere diritti di proprietà. Si consideri sotto la medesima luce anche la questione, se il possesso fondiario collettivo sia un ostacolo al miglioramento del terreno e per questa ragione agisca dannosamente alla produzione. Per il miglioran1ento della coltura agricola sono necessarie tre cose: la popolazione deve desiderarlo~ deve possedere energia e cognizioni per agire secondo questo desiderio, e non essere priva dei mezzi materiali che si richieggono per tale scqpo. Se mancano quesle tre cose, e anzi se ne mancasse una sola_, non avranno luogo miglioramenti, qualunque sia il sistema di proprietà fondiaria in uso. Ma, quando queste condizioni sono soddisfalle, tulto ciò che ostacola i miglioramenti non si tollera più. I contadini intelligenti, capaci e provveduti di capitale non sopportano più a lungo di essere messi, dopo aver tr'.lltato il loro terreno - 54 - come si co11Yie•1e. nel pos5esso di un altro terreno ; essi insistono per il prolungamento dei termini del possesso ; ma ogni proroga, a lungo andare, sembra loro troppo breve e il dirillo cli proprietà individuale diventa lo scopo che cercano <li raggiungere». t) Senza seguire l'insigne economista nei non dissimili rilievi che gli suggerisce la storia della proprietà comunistica di Giava, ricorderò solo che, anche in Italia, Cfr. Trattato di eco1lomia politii·a, v. II, p. 610 e segg. Sulle came di decndenza organica clel mir, cfr. anche G. ÀLF..1.ssA, La crise agmire cn Russie. Q11ara1~te a11s de pt·opriété collective, Parigi, 1903, p. 39 o segg.; e V. TRERY, La transfonnatw1' économiquc de la R11ssie, Parigi, 191-1, p. 21 e segg. Allorchè sarà possibile scrivere la storia autentica del cataclisma holscerico, si scorger!\ più esattameute, cw rhe fin d'ora, in blocco, indubbiamente risulta, che l'nc11uies1·cnza dci contadini nl nuo'l'O reg-ime ebbe Pl'l' causa, uon il caraìtcre comunistico drlle im1 nsle riforme, bensì la cou~olidazione del possesso indiYi1lnale sulle roYine della proprietà pubblica. signorile e tlrl mir. l'fr. A. lh;nw;a, l'roblems co11(rc11fing Rw1siu, Londra, 1918, p. liO e segg., cd i buoni articoli di E. C'xccorn su La t\, ·a. 1iproclotti in Rirista d'Italia, maggio 19Hl. ronfcrmano, auzichtì contrnsf are, que;:ta con· stataziono i <lecrcti ,·on cni ultimamente il Soriet ordinò la coltura per parto dcìlo :itato delle tene abbandonate i 1) ,. I 55 - non mancan ìstruttivi saggi attuali dei fenomeni descritti. Pochi sanno, per esempio, che, sull'Appennino parmense, esislono vaste ed antichissime estensioni di terre colleltive ( 83 !5 ea.), apparlcnenti a 50 « comunalie" di utenti e destinale all'integrazione economica e culturale dei piccoli poderi privali. Ad adempiere convenientemente tale fruizione occorrerebbe esse fossero usate e governate con grande saggezza e con spirito cli sana ed illuminala cooperazione; mentre avviene perchè fnron le persecuzioni violente e, in generale, la bancarotta dell'economia comunistica che, producendo l'abbandono di vaste terre, obbligarono a nazionalizzarle. Cfr. Economist, 31 maggio 1919. La confessione dell'organo ufficiale bolscevico del fallimento del nuovo sistema fondiario non potrebbe essere più esplicità. La Pravda scrive: "Sulln quantità totale delle terre tolte ai loro antichi proprietari, l'Bl % è divenuto proprietà individuale dei contadini, il 4 °lo solo è coltivato a basi comunistiche a cura del Soviet, 11 rimanente ancora non fu distribuì ton· Cfr. La terra, 10 giugno 1910. Il Nash Wiek presagiva il brillante risultato quando, fino dal 14 mni?gio 1918, e senza che v1 si oppone5se la censura lenin sta, seri veYn: " È ormai innegabile che gli esperimenti di socializzazione della terra sono senza speranze, e che il disordine creato to· glierà per molto tempo ai nostri spiriti fantasiosi la voglia di risolvere il problema agrario con formule utopistiche n· - 56 - precisamente il contrario Gli ulenti dice un osservatore non sfavorevole alla loro conservazione - , gli stessi consigli cli rumninistrazione non vedono nel patrimonio sociale altra funzione che quella di soddisfare, a qualsiasi costo, l'egoismo individuale )) . Nei boschi è una vera gara di devastazioni vandaliche; nei pascoli lo sfruttamento cli rapina genera la progrediente sterilità. Un'incuria assoluta dimentica le più elemrntad migliorie, senza che un centesimo dci proventi si devolva in opere cli pubblica utilità in un comunello decimato dal tifo si ripartirono 20 000 lire _prodotte dalla vendita di legna ma si negò qualunque contributo per costruire una fontana ). Astute consorterie locali dominano lirannicrumenle le singole runmin.istrazioni. «In una parola le comunalie, cioè le nostre proprietà collcllive e sodaliste, sono relle dal più grelto individualismo e dal più cieco egoismo. Onde è avvenulo che boschi immensi vennero distrutti) senza che gli ulenli ne lracssero un sensibile vantaggio econo- - 51 - mico; essendosi il ricavato sempre diretto a fini dfrersi da quelli che le comunalie tle,-on proporsi, quando addirittura non fu diviso e disperso fra gli utenti e consumato in solenni libazioni. Così avvenne che i pascoli si son _quasi steriliti, che il patrimonio sociale andò" rovinando ogni giorno più, e che gli utenti si trovano, un giorno più dell'altro, egoisti e miserabili!» L'opera tutelare dell'autorità pubblica merita di esser segnalata. Quando fu promulgala la legge sui domini collettivi ( 1 agosto 1894ì le comunalie parmensi non vi furon comprese perchè - incredibile ma vero - se ne ignorava l'esistenza. Suppll la cassazione con sentenza .del 27 dicembre 190G; ma non perciò le norme della legge (non molto dissimili, in più punti, da quelle oggi proposte) risullaron m~O'lio applicate, neppure otte.ti nenclosi, in vent'anni, la costituzione amlninislralh·a della collelliYilà, che doveva compiersi entro 12 mesi, e continuando a rimanere affatto ignoti alle autorità 1 ) - 58- compelenti persino il numero e L'estensione loro. I vincoli forestali mal distribuiti, peggio imposti e regolarmente inosservali accrebbero la confusione ed il malgoYcrno arbilrario, risolvendosi il conlrollo degli ispellori in una serie di assurde angherie, incompatibili con gli scopi riconosciuli dal legislatore al vasto condominio. 1) Ollimo augurio evidentemente per l'auspicala armonia di rapporti che deve creare una collaborazione feconda fra i funzionari sorveglianti e direllori e gli ulcnli delle universi là agrarie. il cui tipo si vorrebbe generalizzalo, in altesa dell'inlicro regno, in parecchie proYincie. ~) 1) Cfr. G. G:ENNARI, Per l'assetto giuridico ed il gove1·no 1·azionale delle Connmalie pan111msi1 Parma, 1915 i e A. ÙLrVA, Le Comtmalie dell'Alto Appennino parmense, Parma, 1910. 2> Le Gomnnalie parmensi non sono irnnto d'altronde, anche in Italia, un caso isolato. È rimasta famosa la "partecipanza. n di :Medicina in provincia cli Bolognn, creata fin dal 1581, che, trent'anni fa, contrasse un grosso prestito allo scopo di fare miglioramenti agrari, ma lo dilapidò così ladrescamente da determinare la vendita all'asta dei beni sociali ipotecati. Nel Lazio l'esperienza delle università agrarie già esistenti è altrettanto i~truttivo. Dovunque - 59 - Proposte e piani per la terra ai contadini. Le epoche più violentemente dinamiche della storia socia! e offrono frequenti ritorni della tendenza a sovvertire, con radi.cali riforme, le basi dell'ordinamento fondiario, espressa nel copioso germogliare d'ogni specie di piani semplicistici. 1 ) Nessuna meraviglia dunque se il falto si ripeta, con intensità regolare, durante la crisi disorientalrice che oggi altraversa l'mnanità. Il disegno di le_gge sugli usi civici sperperi, partigianerie, concussioni e, ciò che più monta, a.tassia funzionale. Di quella di San Felice Circeo, finita praticamente in una ripartizione dei fondi fra i più astuti ed i più forti, preceduta da. uno sfruttamento di rapina, dal fallimento finanziario e da inutili interventi governativi. narra l'edificante storia I. A.atra"r, La terra ai contadi1~i, pp. 45, 65 e segg. i~ codesto bel tipo di ordinamento agrario che la commissione vorrebbe regalare, per intanto, a parecchie provincie del regno. 1) Xel 1848 l'.A.c.adémie des 8ciences morales et politiques tli Parigi segnala>a fra i sintomi di prevalenza de. magogica il moltiplicarsi cli sistemi ripartitori del suolo. Cfr. C. DUPIN, Bien-étre et co,lcorde des classes du pwple f'1·an~·ais, Parigi, 18-18, p. 71 e segg. - - 60 - che certo subì, nel periodo della sua elaborazione, l'influsso cli qucsla diffusa mentalilà - non è fra noi il solo nè il più sinlomalico frullo, conlandosi ormai a d iecine i progelli cl' ogni provenienza e d'ogni conio rivolli al loùevole scopo di rendere alle glebe ilaliche la floridezza e la giuslizia compromessi da secoli di soprafTazione capitalistica. I nostri .Politicanli, osserva 1\IafTco Pantaleoni, sono invasi da varie frenesie curiosissime. Vogliono creare la piccola proprietà agricola, gli uni perchè in essa vedono un ordinamento politico che risponde ai loro gusli, gli altri perchè si immaginano di rendere in tale modo l'industria aO'ricola più proclulliva. Vogliono dare pezzi cli lerra in regalo a chi ha folto il soldalo, e perchè ha fallo il soldato, con piena cd ostinala ignoranza cli ogni prccctlenlr storico cli consimile provvedimento. 1) Si ~ 1 >. Non mancan bensì in questo caso, come in moltis.analoghi, ai nostri facili elargitori gli esempi esotici. incoraggianti. In Baviera, in molte colonie inglesi è fi~rita: dal 1910 in poi, una copiosa legislazione per l'attnbmaone di piccole proprietà ai reduci dal campo; ed . ~n~i 61 - propongono di procurare credilo a chi non rimborserà mai il ùanaro che 'enisse ad avere, e non si domandano a chi, con ciò stesso, lo tolgono. Vogliono sfasciare il lalifonclo, perchè non hanno mai letto Plinio, ma credono che egli abbia dello: lalifzznd ia Jtaliam perdidere . 1 ) X on però soltanto fra gli istrioni dell'arena elellorale rilrovansi costrullori di sistemi palingenetici. Gran copia ne generano altresl le velleità pseudoscientifiche dcll'inil concetto si ritrova, innestato in nn piano più ampio, in una legge inglese sulla colonizzazione interna. Cfr. Amucaire inteniational de législatio11 ag1·icole, VI (1916). Roma, 1910, p. 1104 e segg. In qualche colonia la legge ebbe già, a quanto pare, applicazione assai larga. (~ella Nuova Zelanda al 31 marzo 1917, erano gitì. stati riservati ai couO'edati 337 961 acri). Cfr. "Istituto int. di agricoltura : Bollettino delle islituzio11i eco11omiche sociali, IX, 10 e E. BU110N, Dorinez des terres aux soldats. L'exemple de l'Angleten·e, Parigi, 19l!l. ~el Regno Unito propriamente detto sembra che finora 11 sncces.so sia invece molto modesto. Cfr. Memora11d11m 011 the mclustrial :;ituatiori after the war (Tl1e Garton fotmdatiori) . a.a ed., Londra, 1919, p. 73. In Francia intende agli stessi sco11i la legge 9 aprile 1918. Cfr. Il Tempo. Supple111cntn eco110111ico, 1918, n. 1. 1) Cfr. Politica. Criteri ecl eve11ti, Bari, 1918, p. 937 e segg. - - 62 - genuilù clilellanle. Chè non v'ha campo più uclallo alla facililù delle suggestive illusioni, grazie alla comune ignoranza del problema nei suoi poslulati tecnici. La parLe del ghigliottinalo per persuasione è rappresentata con decoro, in co'tlcsla oltimislica lelteralura occasionale clall'aulorità del marchese Tanari, che esorta i proprielari slessi ad asslUTiere l'inizialiva e concordare le condizioni di una sponlanea rinunzia ai loro diritl~ senza altendere che la dittalura proletaria dei municipi finisca per spogliarneli senza inclennilà, con l'aulomalico meccanismo delle sonimposle. i) 1\Ia i compensi di espropriazione che egli vorrebbe accordali con l'emissione 1crrancliosa di t> uno speciale titolo fondiario Irultifero sembrano ancora lroppo lauli ai molti altri, che si impadroniscono subito, e con intenzioni ben di,·ersc della sua idea Dc' damanle e senti.mentalr prcscnlasi fra costoro l'operetta di un lai Rusliclls, pro) 1 >Cfr. "La terra ai contadini,, in Re:ito del Carlino 22 aprile 1917. 63 - pugnante la nazionalizzazione generale delle terre, dei fabbricati e delle scorte vive e morle (da ripartirsi poi in usufrutlo, secondo tassativi criteri), previo inclennizzo ragguagliato ai semplici reddili imponibili (lievemente aumenlali in qualche caso) e pagato in cartelle di un « preslilo di riscatto ». 1) Tradotte invece in schemi di legge ufficiali, compaion poco dopo la proposta al senato del Pullè, per l'acquisto dallo stato delle Lcrrc comunali, delle opere pie e privale di reddito inferiore al 2 per 100 (?), e la loro distribuzione ai soldati in lotti <li 2 ettari, con stanziamento di un miliardo da accordarsi in fondi d'impianto e d'esercizio; e quella dell'on. Drago al convegno del partito riiormisla per la socializzazione integrale del suolo; al disopra di un esiguo massimo di proprietà pri\·ata. ~) Hii) Cfr. La terra monopolio di Stato? llilnuo, 1917, pp. 48 e seg. 78. 2) L'ordine del giorno votato dal convegno così riassume il progetto: "Il Congresso invita il Governo nazionale a sottoporre al Parlamento una. proposta di legge per la espropriazione generale della terra e del sottosuolo, limi- - G-! - cordo dei lrisli giorni che seguono la svenlura di Caporcllo è poi il progello «pro combattenti», a cui collaborarono depulali d'ogni settore, da Ciccotli e Labriola a Fcclerzoni, Girelli, Cclii e Canepa, autorizzanle lo stalo ad espropriare Lcrre incolte da dicci anni almeno, qmmdo un gruppo di fmniglic di 50 o più individui faccia domanda di riceYerlc in ulcnza, anzi accordanle una generica facollà cli requisizione sempre che ciò risponda a eYiclcnli ragioni di bisogno e di ulililà pubblica cd a\'Yenga senrn turbmnento dell'economia loc<ùe . In anatando il diritto di pro11rietn privatn (lel suolo, sia rispetto nlla quantità che alla coltura, e l'una e l'ultra determinando secondo le condizioni economico-sociali e agrarie \lelle varie regioni, che assicurino alla terra sociale così istituita le condizioni della massima produzione, clisciplinaudone la condizione collettiva tla parte delle comunità agrarie n• Le spiegazioni nttenuatric1 date, subito dopo, dal Drago non valgono che a provare quanto nebulose fossero tuttora nella sna mente le lince concrete del progetto. Cfr. Giornale d'Italia, 17 nprile Hll 7. Il discorso Drago, e le varie manifestazioni a cui diede luogo, furono raccolte in opuscolo col titolo: A.. DRAoo, La terra soc~a~e. Discor so, intervista ùegli onoreyoli Drngo e Berenim e commenti della stampa i talinnn, Romn, 1917. - logo ordine di idee, dopo una nuova ,generica promessa dell'on. Bonomi in una riunione politica di i\fanlova, sorge e si afferma l'inizialiYa di un numeroso Comilalo d'agilazione meridionale che in un convegno del marzo 1918 alla camera di commercio di Bari, inlc11)rclc l'onorevole Colugno, ribaùisce il principio generico della redistribuzione coaltiva dcl suolo (ad evitare, dice leggiadnuncnle la lcllera d'invito, che la ricchezza ne rimm1ga ammorli::::.ata), senza che si riesca a comprendere con quali inlcnclimenli precisi, con che mezzi ed in che forma. 1) Non lulti, a dir vero, i presenti accolgono con piena Jedc i dettali di quel ~ 1 ) ) Stando al resoronto comparso sui giornali, la rela· zione l'otugno risulta un tipico saggio del verbalismo inconcludente che imperversa frn i l)l'Opugnatori (lella riforma. Yi si parla infatti del progetto Drngo come di felice riprotlnzione della teoria di Lloyll George (è temerario il sospetto che !"egregio parlamentare creda parlare di Enrico George"?!). Poi, con ardita agilità, si finge di supporre si tratti invece dì un progetto ricostruttore delln piccola proprietà " sull'esempio dolla Francia1 che così appunto hn salvato sè stessa e pacificate le classi (?) . e s1. ch"m de con la bella trovata che il nostro paese " " ha' Plt..\TV. Lr1 t~rra. l G5 - - - 66 - ferenza pei combattenti, sollo la direzione d'un commissario provinciale assistito da una numerosa giunla Lec:nica. i) Parimenti alieni da ardimenli troppo temerari si mantengono un progetto dci monarchici liberali, 2 ) tu10 dei callolici, formulato da don Sturzo - ~1uest'ullimo anzi assai incerto nelle sue predilezioni fra il poderetto e il latifondo - ; 3) e specialmenle il disegno eclettico prcscnta~o alla camera dall'on. Panlano 1 il 12 marzo 1917. 4 ) ì\Ia in piena utopia lrnYigan semplicismo facilone, che troYa critici garpali, ollrccchè nei ·cilali arlicoli di GioYanni Carano Donvilo, in Domenico Andrea Spada, aulore di inleressanti contro-proposte intese a risolvere il problema nell'orbita del buon senso e del dirilto comune. i) Un ugual sforzo per conciliare la legge economica e posiliva vigenle con gli imprecisali ideali di cui il moYimento 1è espressione si avverle nell'opuscolo del prefetto Scelsi, che le proprietà comunali e le privale mal produtlive riscatlerebbc a prezzo <.l'estimo onde affidarle ai lavoralori, isolati od a gruppi, con pretroppi contadini ,,, per cui occorre industrializzare l'agricoltura, secondo ottime iniziati l'e, di cui la Capitanata porge alcuni primi modelli. Cfr. Corrie1·e delle Puglie, 11 marzo 1918. Nazionalizzazione dunque, piccola proprietà, o latifondismo industriale? Ce n'è per tutti i gusti. Nulla serve meglio 11. porre iu rilievo la criminosa leggerezza di simili declamazioni sobillatrici che il confronto con la serietà positiva della magnifica relazione fatta allo stesso convegno sul problema doganale dal comm. De Tullio. 1 > Cfr. Dalla te1Ta ai contadini alla banca dell'agricoltto-a nazionale. Lettera aperta al ministro F. Nitti, Bari, 1!118. 67 - Cfr. It credito ai lavorntori, pp. 14, 39 e segg. Cfr. A.. MORTARA e E. )f.nrno, La questione a91·m·ia e lei funzionalità sociale della pl'oprietà della term. (Helnzionc della commissione speciale per uno schema di disegno di legge sulla colonizzazione. Pnrtito democratico costituzionale it.), Roma 1917. Il programma dell'Associazione liberale di Napoli, testè pubblicato, si ispira alle stesse idee. Cfr. Il Tempo, 18 gennaio 1919. S) Cfr. 1L S.L'\DRI1 Per rompere il latifondo l'0111a110, in "Unità"' VI, 49. 1 ) Lodato da C. DRAG01'"I, " Per una moderna forma di colonato ,,, in La tena, ottobre-dicembre 1917. Trattasi di un grosso carrozzone da vararsi col concorso dello stato, e la confisca del fondo dal Consorzio nazionale (pare impossibile che quel povero gruzzolo continui a far gola a tanta gente!). Dovrebbe costituirsi un primo capitale di 200 milioni, destinato ai più svariati scopi (allotta1) 21 .1 69 - -68 - cogliere, coi beni rurali pubblici e socializzati, gli immobili, gli stabilimenti, gli impianti industriali, i grandi m.ezzi cli trasporto marittimi e terrestri .. , per sottrarli con l'inalienabilità definiliYa a qualsiasi rilorno di ::wpropriazione particolare, di _gruppi organizzati non meno che di persone. 1 Si ispiran ad analoga, sebbene anche più farraginosa, megalomania le idee di Alberto Geremicca, sognru1te un grande Istituto agrario nazionale da formarsi coi conlribuli e.li tulli i proprietari e coloni ( 100 lire per eltm·o, rappresentate da azioni fruttifere) cd investilo del diritto di espropriare le nuonuncnle altri piani \'iolcnlr>mcnle spoglialori; fra cui brilla per serena indipendenza da qualsiasi importuno prçsupposlo economico o tecnico quello offerLo e.la Liborio Granone alla commissionissima c.lel dopo-guerra, e consislenle nel divieto a qualunque l'amiglia cli possedere più di 100 cllari. e nella formazione, con le eccedenze incamerale, cli un Yaslo demm1io nazionale, da allidarsi alle cooperali\'e. 1 ) Le quali, alla Loro Yolla, enlrm10 nel cliballilo, a mezzo dcl loro organo federale~ im·ocnndo la creazione di un Ente na:ionulc dci beni collclliui di dimensioni più vaslc, destinalo a rac- sociali n· Cfr. Fattori e bisogni dell'economia siciliana, nirgenti, 1927, p. 83 e segg. J\[a della sua preparazione economica a trattare così formidabili problemi può darci un'idea la sua premessa doversi ormai abbandonare "le fatue ideologie,, per "guardare la realtà n; la qnale consistt'I, fra l'altro, nel ritenere " fittizia e precaria ,, la prosperità di un paese di cui le importazioni eccetlano le esportazioni (p. 9). La vieta superstizione è implicitamente rinnegata nel più recente scritto: Ragion pura del libero scambio e ragion pratica del p,·otezionismo, Palermo, 1n9, il quale però si riduce all'apologia del più miope empi- menti, bonifiche, cosLitnzioni di borgate rurnli, credito alle coo11erative od alle nflìttnnze, collocamento delh1 ma~o d'opern), il tutto a base di mutni semi-gratuiti (con la clirre1·e11za di saggio a carico, naturalmente, dello stato), e con emissione cli cartelle agrarie ipotecarie. 1> Cfr. Commissione per lo sl11dio elci p1·01Tt'dimenti oc· co1Tcnti al passaggio dallo stato cli y11c1Ta a quello di pace, sez. XIII. " Propos te del commissario L. G. relative alla colonizzazione interna,,. L'A. hn altrove confessato che soltanto consiJe1·azioni finanziarie lo distolgon da ino1iorre per ora " la soluzione ideale,, dello stato uniYersale p1·0111·1· etn1·1· o, a cm· " s1· Yerra· fata · I mente, grazie · , all evolversi ineluttnbilc dei tempi e degli ordinamenti rismo. l) Cfr. La coo11erazio1ie italimia, 11 ottobre 1918. r - iO - lerre pubblid1c e prh-alc mal coltivate, a prezzo ragguaglialo alla rendita attuale, onclc cederle alle università agrarie, grandi e piccole affillanze con canone di ammortamento, o convertirle in poderi-modello csercì!i clircltamenle. Còmpilo dell'isliluto sarà pure cli riscallare tutlo il debilo ipotecario gravante sui fondi con interesse superiore al 5 per 100. 1) Nè meno auclacemenle, nel recente Convegno di Rave1ma ::lei lavoratori della terra aderenti all'Unione del lavoro, Alceste De Ambris propone l'espropriazione lotale, per darla in anfileusi alle organizzazioni, di tnlte le terre non coltivate cliretlamentc dal proprietario e dalla sua fan1iglia (ciò che antomaliramente esclude cla ogni conlalto con l'agricollura le forze direttive e consullive più intelligenli), con indennizzo in tiloli nazionali ragguaglialo al valore dei foncli prima della guerra. ~ ) È d'uopo convenire che, di fron1 ) Cfr. Per l'arvcnfre della rita eco11omica italia11a, Xapoli, 1918, p. 14 o segg. 2 > Cfr · L;r- tet'l'a, 20 gi nguo 1919. - 71 - te all'imperversare di fantasticaggini il cui dileltanlismo anti-sperimentalc incomincia a preoccupare perfino il Ciccotti, 1) quasi si j)rova un senso di sollievo leggendo il voto del programma ufficiale socialista post-bellico per d'avviamento alla socializzazione della lerra mercè la formazione tli un primo nucleo di demanio colleltiYo, con le proprietà degli enli pubblici e opere pie e l'espropriazione delle Lerre incolle o mal coltivale ; 2 ) 1) Cfr. "La terra a chi ha combattuto"' in I campi, 3 no-rembre 1918. 21 Il gruppo parlamentare socialista determinò megli.o il suo pensiero nella mozione presentata alla cnmera il 29 novembre 1918: "La Camera, convinta che la tena debba venire concessa in uso ai colti'rntori diretti opportunamente assistiti e costituiti in associazioni, in guisa da evitare ingiusti e pericolosi monopoli, e che qne~to concetto debba avviarsi verso una graduale ma rapida realizzazione; riconosciuto che tutta la grande famig~ia dei lavoratori della terra ha ben meritato del paese; mvi ta il GovPrno ad istituire senza indugio in ogni provincia, sulla bnse cli una larga autonomia coordinata e cliscipliunta dal controllo centrale dello Stato, un Ente provinciale delle terre pubbliche, . dal ~uale debb.nno e~ sere amministrate le terre llegb Enti autonomi locali, Opere pie comprese, del Dem~nio di Stato, di qu~lle che Raranno espropriate perchè mcolte o male coltivate, e - 72- formula lontana se non altro specie nei commenli che la accompagnano 1 ) dalla sbrigaliva disinvoltura cli criteri con la quale la Confederazione dcl la,·oro e .cruella elci laYoralori della terra aprirono il fuoco, nel 1916, su siffatte c1uestioni. !?) finalmente delle terre che, comunque, potranno essere assegnate a. tale Ente. L'Ente provinciale comprenderà oltre i rappresentanti tecnici cil amministratin. quelli dei coltn·atori diretti della terra e quelli dei consumatori; l'Ente pronnciale avrà facoltà di provocare la rescissione, con indennizzo, dei contratti in corso, quando si tratti di terra affidata ad agricoltori non coltirntori. L'Ente proziuciale eserciterà la tutela dei demani tecnici patrimoniali e collettivi ora concessi in uso dei coltirntori. Provvidenze tecniche e finnuziarie saranno messe a disposizione degli Enti provinciali, ai quali clovrà di preferenza concedersi la esecuzione di migliorie fondiarie ed agrarie n• 1> Cfr. "Due mentalità, due programmi"' in A.va1iti! 20 aprile 1918; e particolarmente i pratici e sensnti chiarimenti di ::u. S,\MOOGTA in I campi, 8 dicembre 1918, e in La Confederazione del lai·oro, l,0 dicembre 1917, 1.0 gennaio 1918. 2 l Cfr. Pn.1.To, I redentori delle terre i11colte. Le velleità leninistiche prevalse nel recente cougresso di Bologna (1315 giugno 1919), dove si inneggiò a ben altro che al progrnmma del gruppo parlamentare, antorizzan tierò a dubitare che lo sperimentale possibilismo di qurl piano d'azione stia per essere ahbauclonato dal rumoroso estremismo ormai clomiuante nel partito. li piauo chll \Ì svolse - 73 - Successi vecch i e nuov i della burocrazia agraria. I pi<mi che ho sommariamente enumerali - superflua sembrandomene una speciale analisi critica - hanno, fra le disparilà accidentn.l~, due caralleri manifcslamente comtmi: l'esser slati elaborali da persone e da ambienti spesso completamente estranei e digiuni cli esperienza agronomica pratica, 1 ) ed il proposi lo di sot trarre l'economia della terra Francese-0 ('iccotti, ma più assai i commenti con cui l'Avanti 1, le Battaglie sindacali, ecc., ne sottolinearono il significato indicano abbondantemente l'indole che assume il movimento. Lo stesso on . Ca.brini del resto preconizza. prossimo l'estendersi generale del sistema dell'occupazione ùfretta e violenta, a cui inneggiano g·li organi prol etari incitando ad "abbattere l'avara siepe,, (cioè a compiere a rit1·oso, d'uu sol colpo, il cammino progressivo dei secoli). Come meravigliare se lo spirito di concorrenza politica spinga anche i cattolici a. pr aticare e cercare giustificazioni all'invasione nolla dottrina di San Tommaso? Cfr. La terrn, 20 giugno 1919. 1) La. singolare competenza tecnica di uno dei più rumorosi fra i firmatari di queste mozioni fu i:;trnttivamente ùocumentata da E. AzIMONTI, "Gli spropositi agricoli di un deputato"' in Unità, YI, 6. - 74 - 7i5 - alla direzione responsabile degli interessati, per affidarla, più o meno parzialmente o mediatamente, all'arbitrio supremo di funzionari disciplinatorì. Ispettori delle terre pubbliche, commissari ·e clirigenli tecnici delle associazioni singole, approv1ali o nominati dal minislro, della relazione Morlara; agenti rurali di stato, di Ruslicus; regolatori delle comunità agrarie, clcll'on. Drago; determinatori delle terre espropriande per reddito insufficiente, dcl senatore Pullè; funzionari requisilori e ripartitori, del progelto «pro comballenli » ; esecutori delle molteplici forme di inlervenlo, del deputato Cotugno; membri delle giunte provinciali tecniche, cl cl prcf clto Scelsi; commissari regionali cl' agricollura e membri degli isliluli agricoli sperimenlali, di Liborio Granone· amminislralori dell'Istituto nazionale elci beni colletlivi. della Federazione coopcralh·a; rappresentanti degli enti provinciali e dìsciplinalori della produzione, della proposta o;ocialista, sono ' in fondo tutti una fami) ) glia sola, dotata di poteri e rivestita <li qualità e cli attributi sostanzialmente identici da un ugual grado di fede nell'onniscienza miracolosa e nella efficienza operatrice arcanamente conferita all'individuo dalla mislica ordinazione burocratica. Un presupposto unico anima coclesla schiera di istruttori, di sorvegliauli, di censori: quello çhe ,alla missione di cui verranno investiti essi sian per recare una dose di competenza e di buon Yolere superiori, negli effelli, allo spirito di tornaconto individuale fin qui <lominanle, siccome espressione della suprema sapienza e della esemplare attività della macchina statale, a cui, direttamente o per delegazione, appartengono : menlre d'altro canto si suppone pure che il fascino dei loro suggestivi insegnamenti abbia virtù di agire sulla tenace ignoranza dei villani più efficacemente del scn1plice vicendeYole esempio, favorito da una divulgazione di pratiche conoscenze completamente libere. Perciò evidentemente riferisce il Mor- - 76 - tara che l'istiluzione dell'ispettorato delle terre pubbliche fu per i commissari uno degli elemenli organici Yilali ùcl progcllo. il quale sarebbe scompaginalo nella sua slrullura se questo cardine venisse tolto » ; aggiungendo «di non dubilare che il Governo saprà scegliere all'uopo uomini esperti, volonterosi, zelm1Li, sagaci, ac.lalli a intendere e guidare la mentalità delle classi agricole (p. 18 . La serietà dcl relatore esclude qualsiasi sospello di ironia nelle sue pesale parole. Se non che, pure scaccianclo da noi la velleilà d' una supposizione così irriYcrenle, e falla aslrazionc da ogni preconcello e predilezione dollrinaria personale per rimanere sollanlo nell'orbila sperimentale pratica, confesso che il momcnlo, se non allro, mi sembra mal sccl lo per presenL;u·c lo stalo in genere e l'italiano in specie come modello tli direzione economica prcYcggenlc ccl inlelligenLe, in conlrapposlo ai citladini soggetti alla sua paterna lulcla. In Inghilterra il problema è slalo poslo in termini assolulamcnlc - Il spregiudicali da uno degli cconomisli più temperati, e) anche come insigne uomo d'affari, più alieno da apriorismi scolaslici: «È possibile che, in futuro, le sfere cli influenza dei polcri pubblici e dell'intrapresa privata risulteranno allerale e che l'invasione dei primi a danno delle seconde, aYYenuta durante la guerra, verrà prolungala per alcun tempo, se non resa permanente. 0\·e CÌÒ aY\'Cllga, clo\TCIUO conslalare, a prima vista) il risullalo piutloslo clisaslroso di una guerra combatluta per la lib crlù, aclcluccnle acl una decurtazione <.lcll'atlivilù inclividunle, assorbita dalla lenln e farraginosa macchina di Slalo. Poln' bhe darsi Lullasia fosse quesla una impressione superficiale, e che, se lo Stato riuscisse a compiere certe cose a minor coslo e meglio cklle imprese privale, la causa della liberlà, in lm:go senso, risultasse, in ultima analisi. r~worila .... Poichè, se il conlrollo e 'la regolamentazione di alli materiali, come sono le atlività incluslriali e finanziarie. avessp per efYello tli SOJ)pL'- - 78 Il ( rire ai nostri bisogni con minor somma di lavoro, lasciandoci maggior agio di sviluppare le nostre facollà cli grado più elevato, polremmo aver guae.lagnala una liberlà più alta col sacrificio d'un'all.ra d'ordine inferiore. Sia.mo lullavia lonlani dall'ipotesi, almeno in Inghillerra, dove l'ingerenza ·governaliva, sebbene irnJJOsla dalle circoslanze, ha disgustato il pubblico con la sua inelliludine. i) In Francia, nello stesso senso, Gustavo Hervé ebbe, nella 1'icloirc, uno dei suoi simpalici gridi di sincerilù: «Quel est le socialisle français qui, après la guerre, voudrail conl'ier à l'f:lat fùt-il ' l'f:lal le plus democralique de la lcrre, la charge di diriger lui-memc lcs mincs, les l;!Sines, les chemins dc fer cl l'cxploitation des terres? » . 2 ) Ecl io vorrei chi e1 ) Cfr. H. ìV1Tm>as, The business of fi11a11ce, Londra. 1918, p. 13 e segg. 2 ) Cfr. Il Tempo. Sttpplemento economico, n. 0 2. Tutta una letteratura fiorisce d'altronde in Francio. nello stesso ~ens_o, vivace di forma, suggestiva per l'abbondanza dei fatti narrati e dei documenti riferì ti. 8cri ttori fino a ieri propensi ad un indirizzo del tutto diverso sostengono - 79 - dere ugualmente: Quale è l'agricoltore che, dopo la istruttiYa prova avuta in questi anni dell'attitudine del nostro stato a regolare, pel maggior bene oolleltivo, la produzione agraria, non ravvi~erebbe la peggìore delle calrunità nel perpetuarsi e normalizzarsi della sua delegala i:qgerenza? oggi con fervore ed illustrano brillantemente l'inefficienza cronica ùella macchina statale, rivelata come non mai nelle tragiche circostanze presenti. Il crescente favore dei volumi di Lysis. del Cambon, del Biard d'Aunet, del de Lannay, del Lebon, tirati tutti a molte edizioni è indice notevole dell'orientamento di una eletta intell~t tnale, esprimente in denunzia precisa la ormai universale coscienza del pubblico. Analoga impressione esprime in Italia Lumi Bon10: "L'ingerenza dello Stato è una inclinazione favorita dalle circostanze presenti. La guerra ha messo in mano ai poteri pubblici gli acquisti delle materie prime e delle derrate di più generale consumo e, in molti casi, anche la direzione tecnica degli opifici. Mentre si combatte e tutte le forze si appuntano verso un unico scopo, è lo Stato che ha in mano anche gli strumenti di produzione. Ora non sono pochi che vedrebbero volentieri si continuasse coi metodi adottati dalle amministrazioni militari ed ausiliarie civili; ma !"esperienza fatta è tale da incoraggiarci su questa via, fuori delle necessità ed urgenza delle provviste di materiali n· Cfr. "Dei problemi del dopo-guerra relativi all'cmiarazione "' in Giornale degli economisti e rivista di statistica, ottobre 1918. - - 80 - Ricorùalc? Quando, a mezzo il 1916, l'llalia comballenle fu presa d'una improvvisa frenesia di senilù economica inlerna i) e ve1111e messo alla porla quel rudere ,di viele superslizioni ch'era il cocci ulo Cavasola, p.er inaugurare senza .freni i mclocli reclanuli dalla slampa illuminala cd indipendente, si udirono perfino degli agronomi aulenlici, come Sebastiano Lissone, esaltare i prodromi dcl mililarismo rurale, vagheggialo clalln corrcn le giacobina. 2 ) E fu cla allora un mae~ sloso crescendo di misure slimolalrici o devialrici, muovenle da timidi lcnlativi per mularsi gradal;unenlc in pioggia con~ Linua, e infine in esasperala gragnnola, d1 fronle alle resis tenze inallcsc della materia prolervamenle ribelle. 1) Si rileggano i t·esocouti parlamentari delle sedute dal 13 al 19 marzo, opportunamente raccolti, a me~ore documento di responsabilità non tutte per anco crit1carnente accertate, nel volumetto Le questioni economiche _clt'll~ gttcn·a discitsse a Roma alla camera dei clepuint1, lf1• !ano, 1916. 2 ) Cfr. "La coltiv11zione della terra resn obbligatoria,,. iu Gazzetta clel popolo, 14 agosto Hllti. 81 - Veramente incoraggianti appan·cro cli falli qua.si subito i successi del metodo. Yinlo che sarà l'ostruzionismo della modestia, che pone a dura pron1 la benedellina pazienza di Riccardo Bachi nella rilm·azione dci dati di questo storico periodo, autori ed eseculori ~l ei geniali provvedimcnli non si sottrarranno~ è a sperare, ai cloYerosi altcstati della pubblica gralitudinc. Basta però csuberm1lementc quel tanlo che giù ne è nolo per porre in luce le bcnemc11enze cssenzhùi della sapiente ditlalura. .:\Iollo ci divertì; nel primo anno cli guerra, la piacente sloria delle palate e dei maiali rcciprocamculc sacrifo..:ali e, con mulua vicenù~, dislrntli dal s ublim e spirito di organizzazione dei funzionari germanici. 1 ) :.\fa, se lor mancasse in qucslo momento alt ra materia d'allegria, ben polrcbbero riYendicarsi oggi i lcclcschi, mnmirando la saggezza della burocrazia lJ Una delle più vivaci narrazioni di questo e d'altri non meno comici episodi è quella di L. DE L..1.oN.\ Y, Ft·nnceAlle111ng11e, Pangi, 1917. p. 118 e segg. P1tATO. La terra. G - 82 - noslra nel mantcnrrc. con successive allerna.nze di fayore, il debito equilibrio fra foraggi e semin<;:. ossia fra grano e bestiame, fra carne e pane. Con quanta previdenza sian stati regolati fin dal principio i prezzi d'imperio del frumento, in modo da scoraggiare sistematicamente le colture, e da to_glier ogni ficlucia ai rontadini, spcllatori dcl Io spreco nefando ovunque perpetralo nella consenazione: nella clislribuzione, negli spostamenti del prodollo requisito, i fu troppe Yollc narralo perchè occorra 1 icordarlo. 2 ) l\Ia i 1 ) l'on la consueta ve1·v1' ne raccontò nua serie di gn· stosi episodi l'amico U. R1cc1, "::311erperi in materia lii approvvjgionamen ti " in La libertà eco110111ica, 10 geu· naio 1919. In parecchi altri articoli su varie riviste (Unità, Terra, Rvvista cli .Milano, rita italiana, ecc.) il R. continuò a narrare fatti incredibili sn quanto avvenne in cema cli calmieri, contingentamenti, requisizioni agricole, ecc: La raccolta che ne prepara l'ed. Laterza snrà uno dei libri più divertenti ed istruttivi dell'attuale periodo. 2 l Primi a denuuciare i pericoli del metodo furono il Flora, il Giretti. il Mosca, il Bruccoleri, cfr. in Pa.\TO. " Ciò che non si vede del costo della guerra,,, in Riforma sociale, 1918, fase. 1-2. ~on cessò di insistervi, sebbeue coi riguardi imposti dal grave momento, L. Einaudi sul Corrie1·e della sera. Le profezie delle importnne Cassandre 83 - tlillatori economici sùegnano, come è noto le vie indirett~ modeslamente sug' dagli economisti; e, mentre rispongerite dono alle inopinale resislcnze delle oose moltiplicando le vioìcnze (fino a perdere la nozione dei rapporti fra prezzi di derivati e di succedanei, 1 ) si affidano, pen rimediarvi, a misure compressive dei sinLomi anzicliè curatrici del male, di cui ri.l'iulano tli idenWicare la radice. E iale fu la luminosa idea della estensione superficiale delle colture cerealicole, frullo logico della. vecchia superstizione elle scopre nella penisola, invece di lroppe terre mal coltiYate, distese immense di terre vergini per egoismo e neghillosilà dei loro possessori. Si incominciò coi premi di dissodarisultarono anche troppo giustificate quaudo si coustatù che la terra coltivnta a cereali era diminuita in un nuno di 496 400 ettari. La sngace politica dei !>rezzi e le sue conseguenze sulle disponibilitl\ di cereali sono narrate perspicuamente da G. UL.Pu.N1, La politiw (rnmenlada d'Europa nel secolo scorso, Portici, 1918, p. 30 e segg. 1) Pei curiosi squilibri fra prezzi del grano e delle farine, fra prezzi di ret1uisizione dei cere:ili e dei foraggi e loro pratiche conseguenze. Cfr. Unità, Vl, 9, 30. - R4 - - men lo ( 50 Iire per cllaro soggetli però a lali trafile cli suppliche: conlrolli, verifiche che i contadini preferirono rinunciarvi. 1 ) Xon si lardò d'altronde a constatare che, come ì l~cnici aYevano preYenliYruncnlc obbiellalo in tulla trn1illà, la massima parlr dci pascoli non era atlalla alla so_gnata trasformazione, senza almeno grosse spe::;c di bonific~, conc1mazione, ecc. Ma se le brughiere son slerili. fertile è per compenso il ccncllo dci loro redentori; ùal quale scaturi:sce subilo un prOYYido ripiego Ci sono fortuualmnenle in Italia parecchie centinaia lli migliaia di ellari di prali stabili, adattissimi ad essere trasformali in campi cerealicoli stupendamente fecondi. Ci sono, è Yero, anche dei contratti pri,·ati che ne garantiscono L1 preservazione. in caso tL1ffillo; c'è l'opinione dci competenti che considera la loro distruzione come 11 Cfr. HRrccoum1. " l'omc il glwN·no nge;ol:\ In pro· dnzione del graM. in l'11i/', YI. :?; e burocrazia~ il grano ,, . Ibid .. \ I, ~. "L; 85 - la massima delle iatture agricole. Basta però non badarci e passar oltre. 'Agli affittuari un _primo decreto concede, anzi consiglia premiandola, l'inadempienza degli accordi Yincolatori; ai proprietari si inlìma poco dopo la distruzione senza indennità delle loro accum11lale fatiche; l' a. chi osa opporre qualche argomcnlo di buon senso all'implacabile empirismo demolilore, è proula la risposta ncll'inYelliva perentoria toccata al f erravilliano denigratore di Garibaldi 1 ) Lo spirito teologico cli una legislazione, che ricerca i suoi modelli più caralterislici nei decreti ponlifici 2 ) - avendone ripudiati gli ccJ) i\Ii occupa.i cli questo capitolo delln legislazione ecceziou11le in " I t<mks frumentari del ministero d'agricoltura,,. in Annali della R. Accademia cl'agricoltitra di Tot·i110, 1917; e, 1iolemizzando con 8. Li~souc, iu Gazzetta di Torino, 19, 28 gennaio 1918. Qnnnclo meglio fiori van l e illusioni clisso(latrici, moniti cli esperienza tccnicn e di buon senso clicde pure, parlando ai Gcorgofili, h.\LO (hGLIOLr, "Mobilitazione agraria per la guerra e per la paco,, in .dlii della B. Accademia dci gcorgofìli, s. 5.8 , V. XV, 1-J. 2) La coltivazione coattira dei prati, per mantenere una " giusta proporzione n ne·, raccolti, era uno dei capisaldi della poli tica agraria papale; e ne regolava le norme il - - 86 - cessi perfino il dispotismo del R e Sole i) - si esprime anche e sopr atutto nella insofferenza di critica che ne tutela la dogmatica infallibilità. Se non che altri dispiaceri sopraggiunbcrono ai b enemeriti funzionari, tormentati dall'ossessione del grano. Assorbiti n el grave còl'!_lpito, era loro mancato il tempo di riflettere che, se non si concima, non crescono messi, e che, n ella penuria di prodotti chimici, soltanto il bes tiame motu-proprio di Pio VI, 25 gennaio 1783, pel quale non soltanto ern strettamente stabilita la parte cli terre da seminarsi ogni anno, mn, in perfetta coincidenza coi decreti odierni, si antorizznvano gli affittavoli a derogare in tal materia da qualunque contratto vincolativo coi propl'ietari, anzi, si fnl'O\'a loci to perfino a t erzi di arare il fondo non sfrnttnto secoutlo il reparto proscritto per l'annata. Cfr. .N. i\I. '\1c0Lu, 11fc111ot·ie, leggi ed osservazioni sulle cn111pay11c• t' :n1ll'ntw ona cli Roma, Roma, 1803, V. 1, p. 807 C Sl'g'g'. 1) Cfr. A. DRN l'11.1.1:u1.~. l .i; socialisme 1111micipal à frave1·s les siècfr~, l'arigi. 1!)0i\ p. 120 e segg. Vero è che men dubitosi di f1\111tt' ad uu piano analogo si mostraron i legislatori clelln h'r .1 n'pubblicn, attraverso le discussioni dei quali, mr~ho t'ho dagli istruttivi esperimenti del passato, è probabil~ s11\ giunta a noi l'idea della grani coltura obbligatoria. Cfr. l'acuta critica del progetto fatta d1ù LEl'ELLET.um, iu Re/orme sociale del 16 marzo 1918. 87 - può rendere queslo wnile servizio. Non s'erano accorti d'altra j)arte che, sotto l'azione di un sistema di requisizione affalto noncurante, per incompetenza di agenti, dell'avvenire zoo lecnico, la crisi degli animali produttori e r+proclullori si rivelava in fenomeni inquie tanti. Un brutto giorno però ecco che i colleghi clei consumi vengono acl annunciare lerrorizzati che sta per mancare alla imprevidenza allegra l a docile maleria prima, e che è d'uopo ridwTe, dimezzare_\ sopprimere le razioni della carne e del latte. I listini delle trattorie urbane dove gli op erai reggitori dell'agricoltura cli stato ristorano le preziose forze subilamente confermano il preoccupante verdel to. Non si vive dunque di solo pane, n è ad assicurarlo basta, ad ogni modo, un .Pezzo di lerra soda, una mana la cli grano e l'opera 'di un bifolco ' anche se socio di nna cooperativa collcltivista. Esiste fra le varie forme cli ulilizzazione del suolo un ~qu ilibrio necessario, un'interdipendenza obbligata, turbando la quale l'intera economia della ' - RS - produzione si scompagina e perde efficienza. Il pralo slabilr cd il pascolo ne costiluiscono, in giusla proporzione con le lerre m·alivc, uno degli essenziali capisaldi; e fu indice di progresso della agricollura ilaliana pre-bcllira il loro relativo incremenlo verso H rapporto romparali\'O sponlaneamenle indicalo dal lornaconlo sperimentale. Quando allo sterminio degli animali le gricle clillaloric • si studiano di aggiungere il SOY\ crlimenlo permauenle delle terre che li mantengono, l'organismo intiero, faliC'osmnentc edificalo, rivela lacune e sofferenze crescenti. Il fiero sospello di simili verità fincùmeule balenante ai chiari uomini' attraverso il suggeslivo fenomeno della subitanea scomparsa della bistecca quotidiana, prorompe, con accento cli rivendicazione, dal decreto dell'agosto 1918, implicito riconoscimento della inulililà e dcl danno di eslemlerc le colture, tacito abbandono delle in~posizioni clissod;ltrici e rilorno al sano concetto che un incre- - sn inculo nel raccolto di cereali non può sperarsi se non dal miglioramento intensivo delle condizioni di concimazione, unilo ad un aumento sufficiente e lungamente preventivo dei prezzi di imlperio confiscatori. "C'est un succès ! » concluderebbe, inchinandosi compunto, lo spirilo ironico dcl poYero Cyrano ! 1 ) I) Mette conto ru riferire il commento di cni l'Idea nazionale del 7 settembre Hll8 accompagnava la notizia: "S'è letto in questi giorm, in una informazione di sapore cvicleutemente ufficioso: "Il disciplinamento delle colture per il prossimo anno è presso il Ministero dell'agricoltura oggetto di previdente cura. Tale rusciplinamento ha cli mira l'intensificazione della produzione, particolarmente granarìa, tale da renderla superiore a quanto ern per il passato. A raggiungere lo scopo crediamo venga ritenuto opportuno desistere dall'ampliare ancora l'estensione delle aree coltivate a grano. Molti terreni, già poveri o impoveriti ancor più. dallo sforzo di quest'anno, non potranno rendere in maniera da compensare le spese e l'opera clella semina, e d'altra parte per concimare a clovere simili terreni occorrerebbero quantità tali di concimi da superare di molto il fabbisogno possibile ad e,_ sere importato. Verrebbe pertanto ad essere diminuita l'area coltivata a grano di quei terreni riconosciuti meno idonei al nuovo sforzo; agli altri, riconosciuti idonei, verrà assegnata una dotazione ru concimi da permettere una produzione unitaria tale da compensare quella di - !)0 l\la sullo zelo degli apostoli le mortificazioni d'amor proprio agiscono a guisa di eccitanli meglio che come mòniti di prudenza. Onde, col naufragio di un terreni scartati, oltrechè già rnppresentare per sè stessa nn aumento sulle produzioni precedenti ,,. " Ci fu tempo qnalche mese fo in cui la solfa era tutt'affatto diversa. :Niente intensificare; bisognava estendere le colture alimentari, dirompendo i prati e seminandoli, per raccogliere in produzioni favolose i frutti della fertilità accumulatavi negli anni e nei secoli. Così voleva la salute suprema della Patria: dissodare o perire, come nn nostro economista scherzando riassunse le declamazioni, o meglio le intimidazioni che in quei giorni correvan le gazzette. E quando i teorici dell'agricoltura di guerra, in vena di mostrare il pugno di ferro, fieramente proclamavano - presente il ministro Mihani - "romperemo anche le marcite lombarde'" a rispondere, come noi facevamo: sta bene, tutti i sacrifici vanno accettati, a patto però che siano necessari e riescano utili, ci si rispondeva dommnticamente con una formula impressionante: produrre per esistere. E quando noi, ostinati, replicavamo: sì, senza dubbio, produrre; ma bisogna vedere se il dissodamento parziale dei prati sia davvero un vantaggio pel complesso della prodnzione, e vedere se è disponibile e se sarebbe utilmente impiegata la maggior quantità di mano d'opera, di strumenti di lavoro e di concimi e di sementi che esso richiede, per poco non passavamo per disfattisti. " Ora, dopo l'esperienza non innocua di un anno, la voga del dissodare va passando . .Al ministero d'agricolturl\ si ricredono, e ritengono opportuno desistere, ecc. n· - 91 - esperimento, la vena delle idee originali zampilla più Yigorosa. Un'arcana parola picchia, con sonora insistenza, alle soglie dei laboriosi cervelli, e vi suscita impulsi cli novello fervore. Se tutto inlorno è «mobilitazione», perchè non mobiliteremo» anche l'agricoltura, riducendone Lutto intiero l'organismo a salda unilà ~~1i litare, nel pugno napoleonico di condollieri consacrati da tante viltorie? Dello, fatlo. Quattro linee su un foglio, e il miracolo è compiuto. Da un giorno all'altro ecco trasformata l'immensa massa rurale con le sue infinite varietà di carat' leri, di attitudini, cli tendenze, in tm esercilo disciplinalo, agli ordini di capi designali; ed ecco estendersi in proporzione iperlrofica i servizi centrali, destinati a regolarne gli armonici movimenti. Costituiti però i quadri, generali e locali, col crilerio di com_petenza che notoriamenle distingue le scelte n}inisterhùi e prcfcltizie, 1 si fece una curiosa scoperta 1) Nella breve cerchia della mia personale esperienza llotrei citare (e ne tengo l'indicazione a disposizione del - 92non inallesa cl'allronde clai bcneYoli spetlalori - : i ) l'imprOYYisa srnmparsa della materia prima cla prccetlarsi , mancando lotalmenle contadini clai 15 ai GO anni non sona-occupali, nè polendosi allendcrc fuorchè un ingombro esasperante clal ricorso ai Yagaboncli e ai deficientì disponibili in alcune cillù. La verità è che il miraggio elci salari e dei non calmierali prezzi iperbol ic.:i aveva da lempo mobilizzale nei c:a111pi lullc le valide energie maschili. femminili, infantili; le quali , agenclo lo spontaneo lonutconto, supremo moderatore di questo servizio) più casi in cui il commissario di piccoli villaggi rurali fn scelto fra le poche persone nototinmeute digiune d'ogni pratica d'agricolturn. In un comune di mia conosceuzn, la tenace opposizione dell'amministrazione non valso ad impedire che alle delicate funzioni venisse preposto d'autorità l'unico fra gli abitanti la cui avversione al lavoro agricolo, compensata da una vera manin di politicautismo litigioso, è quasi proverbiale. Piccolo opisodio, ma che vale come indice del difetto organico del sistema; appartenendo troppo spesso a codesta perniciosa categoria di presuntuosi ignoranti coloro che, rendendosi noti nelle anticamere degli uffici provinciali, ricevono iucnricbi tanto gelosi. 1 ) Cfr. fra le altre, le scettiche previsioni di K. CoLAJANNI, in Rivista popolare, 31 maggio 1918; e dello scrivente, in Rivista d'Italia, febbraio 1918. - 83 - s'eran automaticamente orientale nel senso del massimo rendimento. Distoglierle clallc opere libera.:.nenle prescelte per redistribuirle a norma della sapienza ufficiale era impresa superiore persino al1' inlrepida fede cli qucsl'ulli.ma. Per IorLuna le macchine sono più docili degli uomini, specie quando, grazi.e alla non limitala elasticilà di un bilancio di _guerra, si può acquistarle astraendo dai costi l nel momento in cui laccano i prezzi massimi, ed azionarle con personale e combusUbile sottratto alle antipatiche leggi del mercato, perchè forni.li qu~si gratuite.unente dall'organismo militare mgigantito. Arri.Yan quindi in numero ragguarde,·olc, a sostegno della pericolante azione di stato, le annunciale e promesse molo-aratrici.; e slralegicmncntc si raggruppano con opporluna topografia elettorale, mentre i loro conducenti si allenano a dirigerle in corsi appositi., dolaW,, per militari in tempo cli guerra, di singolari allrntliYe igieniche. 11 risultalo lo narrò, per la Sicilia, don Sturzo, puree- - fl4 ehi mesi dopo. 1 ) i\Ia encomi allretlanlo islrultivi dcl novus ordo poterono leggersi, durante l'inliera campagna, per il 1 ) Quando nell'ottobre scorso arrivarono in Sicilia alcune diecine di trattori per la moto-aratura, diversi de1rntati si affrettarono a far lJUbblicare sui giornali che, per il loro interessamento, il ministro di agricoltura aveva provveduto così e così, e che quindi la seminagione del grano in Sicilia era assicurata. - "Passa un giorno, pnssa l'altro,, e i trattori stavano inerti nelle stazioni ferroviarie, mentre le automobili, con dentro militari e tecnici, muovevano per lungo e per largo in Sicilia a seoprire i terreni da arare, a fare i piani di massima, con carte geografiche in mano, riferendo a colpi di telegramma ai due ministeri interessati· e i trattori stavano inerti. Poi venne il personale cond~cente istruito a Piacenza o a Cremona, e i trattori stavano inerti nelle stazioni ferroviarie: - poi, dopo altra offensiva di telegrammi, arrivarono i lubrificanti; e i trattori furono messi avanti; ma la seminagione era terminata; e il terreno lasciato incolto superava il 26 per cento! - Fa niente; a gennaio in Sicilia comincia l'aratura della terzeria lasciata a riposo, per la semina del successivo anno colonico; c'è da far miracoli. E da gennaio ad oggi, circa cento trattori hanno arato circa duecento ettari di terr:n.o; _cioè due ettari per ti attore in centoquaranta giorni, c1oe CHca 145 metri quadrati al giorno per ogni trattore; è la più eloquente applicazione del nuovo principio di economia governativa: il massimo mezro col 111i11imo t·isullato.... Una sola soddisfazione si è potuta avere nell'applicazione dei trattol'i militarizzati che un certo numero di militari addetti a tale ser~izio non potevano esser chiamati itnboscnti .... perchè lavoravauo terreni sco" 95 - Lazio, nei nmneri agricoli dell'Idea nazionale; per il :Jfezzogiorno adriatico nelper ti! ,,. Cfr. "La burocrazia statale applicata all"agricoltnra "'in Momento, 30 maggio 1918. li bilancio finale della moto-aratura di stato è ormai riconosciuto uno scandalo, dal lato economico non meno che dal finanziario. Furono importati in complesso 6500 trattori, e 1500 ne vennero commessi all'industria nnzionale, con una spesa di oltre 200 milioni. Di tutte queste macchine appena 500 furon poste in condizione di funzionamento. Le macchine eran giunte smontate, e mancava chi sapesse metterle insieme. Si provvide teoricamente con l'istituire apposite officine di stato; ma, o non funzionarono, o diedero una media di 5 trattori la settimana, invece dei 120 promessi. Atlluirono allora offerte di ditte private, delle quali taluna si impegnava a montar le macchine per 150 lire caduna; ma si dice che tali offerte furono senz'altro respinte, per accettare la proposta della Federazione dei consorzi agrari, per 950 lire per macchina. bfancavano intanto i pezzi cli ricambio, di cui 2000 casse giacevano a Genova, senza che il ministero avesse provveduto a mandarli a destinazione. E, invece di farli venire, se ne commisero altri, per parecchi milioni. Per le pochissime macchine in servizio si mobilitarono parecchie migliaia di militari, con una spesa mensile cli circa 2 milioni. Ora lo stato hn disponibil-i le sue migliaia di macchine di cui non sa che fnrsi e che offre agli agricoltori a prezzi di fallimento. È una delle più colossali bancarotte di una azienda di stato a cui si sia mai assistito. Cfr. Le indicstrie italia11e ill11strate, aprile 1919. Può consolarci il pensiero che, in Francia, le cose non andarono molto meglio. Cfr. P. P.&Ras.i.u-PaADIER, L'agric1'lttwe et la guen·e, Parigi, 1919, p. 124 e segg. - - flG - le inlcnistc clcll'on. ~faur~· e negli esasperali ordini del giorno elci comizi pugliesi; pel Piemonte in iterate denunzie della Ga::.:::ella del popolo. Dovunque, macchine che ar ru.gginiscono sotto le lelloie, ritardi inYcrosimili nella loro concessione, inlcmpeslidlù costant e dcl loro impiego; rendimento ncgalirn dcl p ersonale applicalo; prokstc. recriminazioni. esa~perazionc dcl pubblico per le formalilà necessari e a procur;u-scnc il co n cor so. i ' Lù cloYc lo spirito di iniziali,·a cli qualche commissario regionale desideroso di 1> Un grande agricoltore calabrese scri\"e. il 18 agosto, all'Idea 11a:io11ale: "~on parlo llelrapplicazione dei generosi decreti luogotenenziali; essa co~ta tante fatiche e tante ore di umiliante attesa nelle '1nticamere degli uffìci, da sgomentare il più \"Olenteroso e i)nziente uomo della terra. lo, che 11ve\"O hi~oi:::no 1li un mccc ,nico per la conduzione della mi:\ trebbiatrice. dopo aver seccato, stando in Xapoli, nn mio l'arissimo amico ,•olonnello. perchè concedesse una liceuz:l :l1l un operaio militarizz11to, mi accorsi che rius,·h·o f..sndioso e preferii abbandonare ogni trattati\"a: ora ho 11'1 mecc'.rnico che m.• l si regge sulle gambe e che mi cost .• cu.·a L. 35 al g-wruo. cosa che ho subìto con r:1ssegn .•• iont. st:lnco di 11;ure e fare anticamere ,,. 97 - far sul ::,eno pensa d i utilizzare l mezzi ù1s1)onibi1i per tentare la r..!<.lcuzione ai lande slenll sorgono, Jru. le J:)O J:)Oluzioni slessc, 01JP0!:.1z10ni ed ostacoli non dissi.mili, per indole e moventi, du. q uclli dieinullre zouc r.1.\ellli1canu ì dinlll<U«1l1 \'1 pronuscui. 1 ) L.t llllelllura, 1u LrebbiuLura nsenl0110, ùoiJO la se1tuna, le conseguenze uei g101..:o.L1uo ::,1:::.te11ia. Coronalllcnlo e !:.inwolo ud quwc nmune quel 1 1 Fra le terre scelte all'esperhm.nto JD pl'Ovìncia d1 Novara erauvi pure le vastt. ·· barrdgie n dtii territori ili .J1ns,,tirauo, .Brusnengo e C.:stelletto L.urV1J; ruigliaia tl.'et· tari uou protl.u..:entì che strame e uu magrv pascvlll. .(\ti autorizzo il guYt:rno l'occnpazrnne terupvrantia, uia ìu:sorseru gli abitanti aJ. imped.irla con sene m1uacc1e. li com1111ssario pru\"iuciale, venuto a tentar la persuasione, tu i;uc1autv a sa::.sate. Ur. Ga::::ctta cli 1'on11u, ~;j ottobre l~lo. Valga a consolarlo Il ricordo ..lella aua!uga sorte toccata, tl.ue secoli pnma, per opera llelle sLessu ].'Opolazioni, a1 coucessionari innati da \ itrotio Ameclev 11 a culomzzure le medesime brughiere (ho narraLo fepìsodio iu Jl costo eletta yi,errn cli successwne spay1wola e te s_p.;se pubbliche ili l:'iemo1ite clal 17UO al 17131 Tul'lno, HH)I, p. :a80 e ~egg.). Uggi come ieri, in l'ieruoutt: come in lnghiltern. o nel Lazio, il vago vascolo eu il goJ.imento }Jl"OllllSCllO Sl ergon eontro la specializzaz1one culturale con irreduc1b1le mi:1v11ei:;mu. 1 - - 98- dello di coltura rimuneranlc . che. la mo . . .Cl..,l· nc1 d1s~o. sloria aaro11oln .LC'l , reo·1st1 o . . o . . "1zzc ù"trme cll·1l·1 oiardini 1n1hblln e pi, ·, ' . el , o • . , 11·.1 11 un . mcc .' < l Laclmc, con l"lJ)l)lir·1z1onc , ' ' . . l)Ì'tnlirella d1 pala a. ' . S()l ch lo J)Cr o gm · lllYCCC . '. L 1· lcoorn' un giorno, \ erra da o ( l bb ' • r· u· . . ·tcri··tli 1can .. I •<rli cufernism1. nnnis • ~rlon ;::,, < l.:-. • . • . L· i risul tall . l unni discorso o mll'1\1s .1, .1c :-. L. .· della conscouili. un conlo modcs issnn 0 t> • l )l'l"l cons t•sa e dell'in~piego di mano e <>J : • P . f 9 t) S·l!'chbc l mnco tronlalo ai rcnd11ncn l · .... ' . .. ·· .. 'imoclo persuasi' o per nw rl1 l tcarc l ll I. 'crenza della crilica pèllcgola e maldi- cente. . l ne1rpme nell'ampia l) ~on trovo risposta alla domani a . . . l fascicolo . . ta ùall'on M1han1 ne i;1obilitazio11e agraria. relaziono apologetica rns~n di aennaio del Bollettino clella a· tato con· Pe1~no tlegli entusiasti dello. moto· aratura t. ~ dovuto . costo del serv1z10, re del veTicrono intanto ùell, a lt"tssimo o . t. d Il \lo SC!\l'SO buon VO1e in parte alla i ncapac1 a e \" ti dei buoni personale conducente, scelto spesso fra g i scabr crua~ti e · ante alle macc rne o • elementi militari e cagion, ' - "L t -aratura di :4 D :JIAYER aCmo ' logorii eccezionar1. ('f ' r ... · _· ' Ilao'maucanza ::ìtato in I campi, Lo d1ceml1re Hll 8. o d e ln · ' . sca . b enzotorie d'oani'"nozione del valore del tempo e tielle "' . . ~ lelle caratter1shc e n noncuranza de1 costi e una e • • . . , L:s11o:>, 11 delle burocrazie. l fr. l e acn t e osservaziom ' ,1 ,,.· · · 1918 L>roblèmes écono111iques nés cle la g1teri·e. 1 arigi, ' p1>. 43; 80 e seg·g. 99 - Disgrazialamente però la mobilitazione agraria in senso proprio nnn 1'u la sola manifestazione ùeìl'altilut..line organizzatrice con cui la burocrazia vecchia e nuo' a afl'rctlò la villoria. Con che criterio di opporlunilù e di tcmpcslivilù, ron qw.ùc prnnlezza e graluilà cli procedura furon concessi gli esoneri e lr licenze per la\'ori urgenti, ognuno che abbia brevemcnlc soggiornalo nelle campagne può riferire per personnle esperienza. 1 1 Quanto ndnllc a ragIl Xon mancarono d'altronde anche su ciò denunzie tanto più coraggiose, quanto meglio la materia si prestava ad accuse di '·disfattismo n · Cfr. fra le altre, U11ità, \'I, 1. 1:3. "Di grn1tdissimo sollievo - scrisse, cou la consueta franchezza il Colnjanni - , forse sufficienti al bisogno sarebbero riusciti i 140 000 esoneri e le 60 000 licenze agricole concessi dal ministero della guerrn di accordo col comando supremo e che perciò non potevano indebolire l'esercito. :\la le lungaggini della burocrazia militar e peggiore di quella civile - , il rinvio dal municipio alla commissione provinciale ; da questa alla commissione regionale· da questa ai comandi; dai reggimenti, da.i battaglioni al comando supremo .... e poi spesso d1 ritorno al i;indaco, alla commissione provinciale, alla commissione regionale, ai comandi perché il soldato esonerato spesso nel giro e rigiro llella pratka ~ stato cambiato di corpo .... o è anche morto tutte queste inverosimili. bestiali, - 10) - giungere i yaghcggiali s<.:Oj)l di l'C{ uilà concili.tLL\ a s1,mo k 0 ntk sui conu-alli agrari ed i piccoli a!lìlli com crrebbe d1icùerlo u1 prcsidcnli c..lcllc cummbswni m·IJilrali, rnsì spe5so in ccrl..'.a e.li formule per eludere le .n105Lruos1Lù a11L1-giuriuid1c cmer.'>e oalla lcnlal,1 applil.'.,\Ziouc. t ) ~la utili in parlicular modo a prumuo\ ere la produzwnc agricola ::-.t 1·frelaru110, ~opra ogm cosa, ìc restaurale dogane pro' inciali, con relaliYi <.ii\ icl1 di drcolazionc aù arb1dannosissime lungaggini più penuc1ose per la co~ gurazione geognuica ùell' ltalrn - hanno fatto sì che 1u ì:>ic1lla gli esonerati non godettero ùell' esonero ottenuto che 11ella llllSUra ùel ;;o 0 10• Ciò che ha esasperato, ùisgu· stato, indignato gli agricolton; ed ha servito pruna a non far seminare · ora forse a far perdere il fieno e il lll·odotto che si s:miuo.... Le cn t1chtl relati ve agli esonen :il devono applicare anche all'impiego dtli pngionitm, che rn molte aziende sono riusciti di granùu arnto. Duole lllOl&issimo dover osservare che i profughi talora non si prestano come ùonebbel'O.... l'er tutto 11uest.o la mobilitazw1ie ag·m ria e lii prccdtcizionc cfrgli. agricoltori dili lo ai t>O aun1 - bravo chi sa trovare i preceLta· lnli ! - souo l'ÌUsc1Li una esuspernntu e scoraggiante ll'OnÌa.... ,, 1 > ~ualcuna delli iiiù carattel'i~t.Jche incougruenie ili iah decreti ho teutulo di 1liustrnru in (,azzi:tta clt Tvfi11v, ~ giugno Hllo. - 101 - ·lrio dei prefetti. 1 ) Lo slerminio irrazionale dei hoschi e degli alheri - qualificato prOYYicla rinascita forrstale da S. E. iliiliani, nel colloquio con un economista ormai specializzato nella parte dcl eonficlenle delle classiche tragedie clcYC ccrlo ascrìvcrsi in buona parlc alla paralisi cli scambi: che il curioso criterio delle autorizzazioni valse ad accrescere anzi eh è a diminuire. ") ~è meno provvido si rivelò', nelle varie sue fasi, I) Assni suggestivo riescirebbe nn confronto fra i risnltati delle nuove barriere pl'ovinciali durante l'attnale gncrrll e quanto, in senso inverso, avvenne durante le guerre napoleoniche, per le abolite dogane interne fra le regioni dell'alta Italia. Cfr. PEccmo, Saggio storico sull'amminisfrazione finanziera dell'ex regno d' ]tali<& dal 1802 al 1814, p. 90 e segg. 2) Nessuno, senza averlo provato, può farsi un'idea del modo come procedette questo servizio. Dedico a S. E. De Vito il seguente caso tipico. Xel luglio 1918 nn i1i.ccolo pl'oprietario piemontese, avendo, con spesa e difficoltà non piccola, fatto preparare nei suoi fondi un po' di legna per il proprio consumo in;ernalo, chiese il permesso di trnsportarla a Torino. Gli fn negato, una prima volta senza motivazione, la seconda allegando cs!ler~i adottata la norma di non concede: l'estrazione ilnlla provincia se non per un massimo di 10 quintali. Con grande meraviglia, però, egli apprese, pochi giorni dopo, che un' anto- - - 10'.? - un ~islema 'di prezzi cllq: so,·verlcndo più d'una volta le rugioni della elementare equità 1 • riuscì a carci~u-c dal mcrcnlo Laluni dci prodolli più caralteristici dcl nosiro suolo. 2 ) L'impressione com~ plrssiva degli agrirnllori, assoggettali per Ire anni a qucslo lraliamento, fu cfficaccmcnlc riassunta da una delle loro organizzazioni: La polilica agraria <li guerra s'è falla fra noi, con l'ampia fncollù cli legifcran' conferila al polcrc esecutivo, a fl!ria e.li prov\ cdimcnli dandel'izzazione pressochè illimitata di trasporto era in possesso dei conducenti di professione, rivolgendosi ai !J.Uali potè infatti aver subito eseguito il servizio, sebbene a costo doppio del previsto. Le ragioni dcl privilcg·io monopolistico così conferito rimangon mistol'iose per chi sdegni spiegal'le con la supposizione più ovvia e più comune fra il volgo. IJ Lo notò, per i proclotti rlelle zone montuose, M. Ruun osservando come " mentre le regioni dcl piano sono avvaut:iggiato dagli enormi rincari della legna. si tengon più bassi i prezzi di impero per lo terre montanare, ove uon sono altre risorse. e non si toglie solt:into il prodotto, mn si distrugge lo stesso capitai~ e si riclncono notevolmente le capacità economiclw dell'avvenire,,. Cfr. La moMagna in 9111"1'1"(1 e dopo la r111e1Ta: Roma, Hllll, p . .J. 2 ) Per l'olio, in specinl modo, cfr. U11ità, YI, pp. 4, 13. H, 17, ~o; VII, Pl>. l7, :ls. 10.3 - stini nella geslazione e repentini nel sopra\'Yenirc, priYi cioè d'ogni seria preparazione. tecnica e spirilualc, fuor dci chiusi ambienti burocralici. Decreli, ordi1umzc. circolari, bandi, male adeguali alle conc.lizioni di folto, mal congegnali per sè stessi e male coordmali rra loro, peggio eseguili in pratica, mutali ec.l emendali cli continuo, si sono roYcsciali sul capo degli agricollori come una grandinala di tegole. Di lcmpo in lempo, si può dire di giorno in giorno, questa poYcra genlc si è Yisla arrivare all'impcnsala qualche tegola nuova; calmieri e prezzi d'impero, precettazioni e requisizioni,. di\'ieli cli vcmlila, cli esportazione, di macellazione, obblighi di llcnunzia e censimenti, lrasl'onnazionc cli conj..ralli in corso, lras[ormazionc <.li collure; una successione Yerliginosa di prescrizioni di fare e cli non fare, accompagnala dalle pit't Yaric e complicale formalità e dalle pene pii\ fiere, che avTchl>cro trasformalo l'esercizio tlclLlgricollnra in una specie di pericolosa avYenlnra, se di fallo poi - 10-l - non fosse accaduto ('hc le tenibili sanzioni minacciale per la più lieve dell('f trasgressioni rimane,·ano lettera morta. Allrimculi l'agricollo1 e sarebbe ormai riclolto a vivere con un consulente legale al fianco per raccapezr,arsi su ciò che pnò fare, ciò che non può fare, ciò che deYe fare, cd a fare, in o..r~ni modo, il meno possibile per non risrhiare da un momento all'altro qualche mese di carcere o qualche migliaio di lire di nù1lta; proprio qnanclo tutte le attiYitù andrebbero stimo' ·1ll' al massimo grado e lnlli gli al!'mi desti11:1ti al laYoro proclul·1 Ì\'O . 1) I) Cfr. La terra, :n marzo Hll8. L'intollerabilità della sitnazione creata all' ag-rico!Lnra clal pernicioso sistema ha trovato tllstè nn' autorevole espressiouo nell' interpellanza. del senatore Sinibnlcli " snll' opportunità di restitnire agli agricoltori itnlìnni •tna parte almeno \li quella libertà d'iniziativa. e di lavoro della quale essi faranno certamente u~o migliore che non facciano Q;li organismi statali, con le loro attribuzioni o!('ni domo più um~erose ecl invadenti; o sulla opportunità di modificare rad1calmonte, se non di sopprimere, qnclh che si è volut~ ~h~amare mobilifa.:1011e ag1w·ia, mentre può mee-lio definirsi immobili fazione, b<>-iacchò b"'li naricoltori s~110 . . ~ 011na 1 impediti di provvedersi rli bestiame, di concimi, di - 1()1) - In tempi di paternalismo vincolistico un funzionario piemontese ravvisava nella frequenza dci manifesti camerali una causa di sterilità nn turale per le terre cìclla Savoia. 1 ) Oggi fenomeni non dissimili, sebbene enormemente più accentuati, richiamano un'eguale immagine nei loro descritlori. Come non conwrendcrc l'esasperazione di taluno che, di fronte ai fasti pratici dell"impicgomania in cui' degenera il dilagante funzionarismo, finisce per eschunarc: Se la gio,·cnlù che lornerù dalle trincee non libererà l'Italia cla tulle queslc incrostazioni parassitarie, l"llalia potrù dire cli aver perduta la .guerra?, " ~) .\nche senza solloscriYcrc ad una prof czia così calaslrofica, si clcYe almeno sementi, e quelli che ril'scono ad ottenerne, dopo lunghe e snervanti pratiche liurocratichc, li ,-edon giungero quando il momento di servirsene è gin pa~~ato ,,. Cfr. Gazzetta del popolo, !'l dicembre 1918. l) Cfr. S. CA Y.\LLI, Delle sta.tisticlie officiali dcl Pie11101itc, •.\.lbengn, 1850, p. 98 il libro fu scritto intorno 111 1840). 2 Cfr. G. ZAG.\RI, "Bnrocrn:z.ia di guena ~• in Unità. 13 luglio 1918. - lQ(j - riconoscere c.:hc i risultali della maniera forle , così gloriosamrnle sperimentala da tre anni, porgono pochi argomenti alla asserila neccssilà cli un controllo ufficiale pennanenle, c.:he può giungere fino all'umorislica lrovala dcl signor Ruslicus di negar i clirilli cli sutTessionc pe1 possesso della terra a chi 11011 è munito di un diploma di -;cuola agraria. 1 ) Il regime, dopo tullo, non è nuovo, risale anzi alle agglomcrnzioni umane primili\'e, c.:he solloponcnrno al Ycrdcllo degli aslrnloghi la clecisione elci quando e ciel dove dovessero rompersi i campi, c.:òmpilo aflìclato d'ora in poi ai funzionari ccl ai calteclrnlici ed emancipalo dalle formule della sup.:.!rslizionc ani ica sollanlo per obbcdil'c ai responsi di Hnal1) Cfr. La le>Ta monopolio cli Stato 1 i1ag. 52. L'idea nou è isolata. Nell'Economista del 13 ottobre 1918 l'amico CURATO segnala "la rinata campagna per dare la gestione delle aziende agrarie d'Italia (c11lcolate a circa;, milioni) esclusivamente ai liceuziati da scuo:e agrarie, diviclendole in grandi, medie e piccole aziende, ed assegnnBdovi un licenziato da scuola superiore, media e inferiore. Si anebbe così un nwlo dei licenziati e poi dei gestori; ma donebbe essere ruolo chiuso o aperto?,.. - 107 - che feticcio demagogico. Se non che: _ossen·a il Pareto, i vecchi str~goni veni' ano punili quando. a dispetto dei loro scongiuri, la grandine cadC\'<l sul lerrcuo ·s.eminnlo. i) Quale sanzione efficace corrisponclcrù a quella salutare minaccia nella irresponsabililà i1wiolabilc della odierna casta burocratica? .r f.:," -~ La benefica, spontanea conquista ::-. i accusa spesso il parlamenlo di sosi it uirc alla visione dcl paese il famigliare orizzonle di Jionlecilorio e di Aragno. Con non minor ragione però potrebbe osserYarsi che la legislazione clil'laloria applicala a lullo il regno clall'illimitalo polerc burocralic.:o cli <1ncsli anni procede cla impressioni e da bbogni ::-.lreltamcnlL' locali, arbitrnriamculc uni' er~alizzali per economia tli fatica cerebrale e comodo di uniformità. I piani cli riforma agraria t'ioriti col Cfr. '1'1«ltfato di socio!o3ia ,11c11crnfr, v. [17, 101. r, p11. 82. - - 108 - manifesto favore degli nmbirnti ufficiali ne sono il migliore esempio. Poichè, se rimane lultora da dimostrarsi l'opporlunilà loro rignarcln alle regioni nel cui parlicolaris; imo nspello deve ricercarsi i l movente e la ginslificazionc delle vagheggiale provvicknze (l'agro laziale e certe plaghe clcl :\fczzogiorno e delle isole), di inconleslabilc evidenza risulta l'assurdità della loro estensione generale, quando si pensi all'inl'iniln varietà cli tipi e cli forme che la proprietà clrl snol0 presen la nelle diYersr regioni, in relazione alle vicende storico-sociali ccl alle csigrnze cli miglior sfrultamento. Inesplicabile riesce intanto che nessuno cli quanti da due anni ripetono, senza curarsi di precisarne il senso, la !'rase, in rcallà puramente illusoria, della terra ai contadini si sia dato briga cli osservare se, e in _qual misura e per quali forze, il desidcrabilt' fenomeno non si vada m·vcranclo sponlanenmcn tc in grandissima parte d'Italia, aYYianclosi a soluzioni conformi all'indole delle genti, 109 - alle alliludi.ni dei Lerreui, alle pet.:ulianlà di lraui.liuni e ui cusi w111 uuùc emerge la cornpie.ssa eLl armonica 11.sionumia della palria. I:: un Iatlu il <.;Ui sluLlio a.ualiii<.;u <lovreul.>e lenlarc quaichc gioYallC \'UÌOlllcrusu ; poichè 1>0d1i ne cunu.st.:u die meglio si prc.slinu ali. intiugiui originali le penclnu1l.i .suila p.sic..:ulugia cc..:onumicu ùei gruppi, delle das:::.i e d.t;gli iuùiYiùui, ri.sulla.nle ùai muùi ui cunlralla.ziuuc, ùalle prde1·en.ze ili s<.;eii...i, daHe sensiliilissilne ',.triu.z1011i ùei preui. Gia il Lot.:ke noluva d1e 11essun'a1i.ra spe<.;ie <li .scàll1biu si suLlnte\ a me3li.o ùi llUe.sta aifimperu ùclle forze liYeìla.mi, uùrenùo il1fiu.ite <li:scrimiua.ziuni ili preai, in.esplical.>ii1 c..:on crilel'i purtunenlc oggelliv.i, ma c.ypeuùe.nli da ragioni ùi ai.Lac..:camenlu a ta.lu,ni luoalli di emuìa.zionc verso i <.:onlerrab ' nei, d.1 diffidenza atavica per ahri i.nvcslime1Hi, ùi Hùudu in Ull<l proùulliùlà su!:.cilala meùianle ii _genero.su impiego ùelie :p:ruprie forze. 1 ) La .IJunla inlri.n.sec..:a ù1 110 - un l'onclo risulta così spesso elemento serondario in confronto alla sua ubicazionr, al sospcllo del d l!siderio che possa aYern e u 11 Yicin o, a i prcceclcnli di· prezzi praticali n~llc immcdialc adiacenze. Per nessun be ne l'ursc il mercato clil'enclc più a lungo, ronlro l'azione adcguatricc clel j)it1 rnslu amhic11l'', le sue lC'naci carnlleristicl1c locali. Po('hi si c.:011scrYano pitt indifl'ercnli al cont'ronto elci saggi netti e.li im cslimcnlo. 1 ) denaro, la finanza e i? commel'cio (tr. it.), Firenze, li'lll, v. I, pag. 88 e segg. Il L. illustra con ampie notizie storiche la frequente rndipendeuza dei valori delle terre clai saggi correnti di inrestimento. Sulle ragioni per le quali il valore venale dei terreni superi spesso la rendita Cl\· pitalizzata cfr. anche C. Surnso, .Mmwale cli economia 11olitica1 4." ed., Napoli, HJ14, p. 566 o segg. 1 > Un colloquio con un commerciante o mediatore di tcneni, in paesi di media e iiiccola proprietà, è una delle cose più istrutti ve che si possa consigliare a chi si diletta di indagini sui fenomeni dei prezzi. Si apprende da essi come possan verifi.car~i sperequazioni ingenti di valore venale dei fondi in territori attigui, talora dì inversa fertilità; quale influenza eserciti sulla domanda il carattere di distinzione connesso nl possesso di un fabbricato o di un podere particolarmente im•idiato, alla vicinanza di certi centri abitati, ecc. Si constata pure abitualmente che non troppo im11orta al contadino l'entità assoluta del prezzo sbol'51ato, men tre assai lo i otere~sa il confronto cou - 111 - ".\Ia dell'interessante fenomeno. che con tanta ampiezza SL venne libcramu1le S\'Olgcndu, un allro sospetto riesce per noi particolannenle noteYole ; ccl è la progressione costante, il clilalarsi continuo cd il successo fornir cli un moYimenlo azionalo dai più reconditi isl in li clel la psiclll' nirale; opporrnnamcnlc dirclla, slimolala. incanalata da una classe di speculalori, che con c~guizionc piena cli ambiente, con sagace intuito delle tendenze profonde. con arclimenlo genialmente agcYolalore <fogni più aclallu forma di credilo, assunsero a proprio rìS('hio la funzione dcl complicalo trapasso. 1 Chi per poco abbia seguila la mcquello imposto a compratori precedenti, sopratutto premendogli di non apparir gabbato agli occhi ùei benevoli compaesani. Da ciù l'importanza somma che i venditori assegnano alle tariffe d.ei primi contratti che stipulano in un tlato territorio, ben sapendo che dalla notorietà dei meùesimi dipenderà in gran parte l'andameuto delle operazioni successive. 1 Kon è prfro di significato il fotto che in codesta utile funzione si siano specializzati, in molti paesi, i capitalisti israeliti. il cui squisito senso delle realtà economiche è proverbiale. Con l'estendersi intanto "ùel fenomeno anche questi organi intermediari tendono a mutare la loro strut- - 112 - lamorfosi radical e c.:he in molla pcu-tc uell .\Ila Ilalia sulJÌ la pruùulti\·it.ì Jd s uulu dupo die le ll.:n uk signorili :si spezza..runo in mcxli e pic~u li j)OÙcri non.JJUÒ ùisc.:onosc.:cre rutili ~ù di llll opera inlerllled iaria1 alla c.:ni lllancanza ::;i clorelle forse in parie il fai: imenlo seguaL1lo e.li cerli teulalivi di sparliziune liLerJ. rn alLre regwui. 1 ; E se, per dali pn.! cisi, fostura. I. Aou:sT precou1zza In formazione a tale scop-O di poderose e speciabzzate socictn anonime, l'azione ddle quali non deve limnarsi alla voud1tn ma prov,·edere alfa t~~sformaz1one rn·evoutiva dei latifo~di con opere ili bollltica, d1 Ìl'r1gaz1ono, di ricupero, con costruzioni di case, serbatoi, ecc., svolgendo il piano "euialwente abbozzato, ma solo in pa1·te eseguito dall'lst~uto fondi ru:;tici. Cfr. La te · · . ~'a ai contaci liti, p. l .J.7 e se•"r. lu lngh1l tena re· 0 ceu t1 in ·hi . "' . . e este hnn posto 1n luco l'e1licaw1 del lavoro compiuto dalle tl1l.te iul.onnediarie uel rasto frazionamento di · ·1 1· e h e aucho la. Sl· ossen·a ll1 · que. . teuute s1· guon sti anru Uf. O01111 1 • 1. 110 ~ sen:w, l~ ltwlio HIHJ. 1 0 ! L'ru:isen· · . zn, in molte 1u11·L1 del Mezzogiorno ddla classe speculatrice cui . ' ) . . . acceuunvo (particolarmente dea-II ebrei , e q u1ndi 11 d 1f t " · e to di nu lllercato organizzato dei terrem, pu Ò esse1·e ascntt f' l . di f' . a ra e cuul!e di iusumciento acY,n1sto ondì per parte d · tl · ·· e1 re uc1 deil' ew1i>Taz1one e dell msuccesso che 1ll 0 lt . . . costit . . e volte l!UÙ1scono i loro teurnt1v1 per mrs1 una proi · . . Lli,.,, D iutl1peudente da F. Lo0 'r.t, ell'c111i . meta · . ' se.,.naiato e segg. Y' a:wiie tlul1a1w, ;u11ano, l~l~, p. 2.)-1 - 113 - se dato stabilire la proporzione assolulamcnte trascurabile di insolvenze l'inali nei numerosissimi compratori, si possederebbe un indice prezioso della laboriosi lù, della perseveranza così provocata, <lclla selezione spontanea di volonlù e di allilnclini fallivc, che per tal via si venne natnralmcnle operando. Il fallo stesso. donmque osservalo, che il nucleo del primo. rischioso acquisto, quasi sempre subisce, nel corso cli una o due generazioni, un processo cli arrotondamento, tendente ·1 recarlo ac.l un grado superiore di efficienza culturale, depone favore\ olmente aJ nn sistema mediante cui l<l terra passa davYero gradalamcnte, mentre si moltiplicano le capadlù cd i mezzi creatori di ìmpres~, nelle mani elci più degni di possederla~ pcrchè meglio riclalti a ricavarne il massimo rcnclirnenlo. 1 ) I) Ln lieve diminuzione del numero complessivo degli agricoltr ri con il correlativo aumento dei salariati, giornnl.eri ed obblig:iti. che si osserva nel decennio fra i due ultimi censimenti (cfr. G. CUR.1.To, R'rista di matematica l'Rj, TO. La terrei. - 114 Se della grandiosità e della portata _di queste fenomeno .ormai largamente osser • .1.11.Ie anche in regioni che: per la loro coslil 1z;t"Jne ccouomica: poteYano prcsun er~ larlieolarrncnte retral.laric 1 , i po1Itica11ti largilori della terra ai conlaclini a\ LSsero il più remalo sospcllo: e<.,s1 non inco ..11ncicrcbbcro col minacciarne lo s,·iluppo. ..:!,i:·ayandone i costi. con misure fiscali di et.i ignorru10 Jr fat.11 i ripercus.,,inni. ~è·. Yolcndo se1 fì11anziaria 1 marw 1919) ofìre nna ripron dd c-0stitnirs1 della piccola proprietà rurale sn un tipo più e,·onomico, eliminandosi i P•'S>essi troppo polTerizzati. 11 Xel Yer.:ellese, don• la grand" proprietà ebbe. fino a pochi anni sono, assolnta preYnlenza. l'evoluzione procede assai rspidamonte. Xc l indice la democratizzazione che si osser;a nel grandioso consorzio fra gli nteuti delle acque demaniali, creato dalla geniale ;eggenza di Ca· millo Ca;onr. Cfr.•.\.. Touni;o:>. r.;,, ~e.colo di vita irrigua i·ercellcsc e l' a,qsocia:io11e d' it-riga:ione, Yercelli. 1918, p. 29. ~, La riesumazione d1il clisegno di legge sulla nullità degli atti non regi9trati, che sta dinanzi al parlamento, costituisce, p. es., un gra•e pericolo pel commercio dei terreni, impedendone gli a~quisti fatti dagli speculatori con semplire compromesso, da cou;erti rsi in atto irnbblico (col pagamento della relati'l"a tassa) soltanto quando pas· sa~o ai compratori defìniti'l"i. L'obblig-o ùi registrare la prima scritt.ura raddoppia semplicemente b tassa dt.1i - 115 - riamente l'estendersi organico della proprietà contadina in altre zone, anche con mezzi dfrersi da quelli ora accennati, lascierebhero sussistere gli ostacoli proibitivi all'enfiteusi, classico strumenlo cli plroY\"i<1a clemocralizzazionc foncliarin. 1 ) trapassi, elevandone i costi in misura. date le aliquote, gravosiilsima. Su altri ostacoli creati alle vendite da tale progetto, specie nel Mezzogiorno, do>e i contadini, spesso analfabeti, contrattano in bnona fede, rimanendo esposti alle pegg;ori frodi, insistette l'on. F. PEnno:l>"E, L'imposta sui patrimoni di guerra (discorso 28 no;embre 1918), Roma, 1918, p. 13 dell'estratto. 1 Fa data più volte la dimostrazione mstematica della non convenienza di stipulare atti di enfiteu~i di non g ranlle entità, causa il complesso delle spese fiscali che il medesimo importa. Cfr. Unità, \"I, p. 16. Per un atto re· lat1vo ad un fondo del •alore capitale di lire 200 si pn· gano 14 imposizioni, le quali assorbono il frutto per oltre 6 nuni ! Cfr. AGUET, La terra ai contadini,, p. 127 e segg. Ciò tnttavia non bastando, un decreto luogotenenziale del 3 febbraio 1917 provvedeva a favorire viemmeglio l' operazione, assoggett.ando a imposta di ricchezza mobile i redditi derivanti da condominio e da dominio clìretto, e così estendendo agli enfiteutici l' iniqnità tributaria della doppia tassazione che notoriamente colpisce i fondi indebitati. Le critiche dei compt:'tenti (cfr. L. EINAUDI. "La politica delle sciabolate tributarie n' in Con·iere della sera, •1 febbraio 1918 e F. DE GaET..lliO "L'imposta sui canoni enfiteutici,,, in Unità VII, 11), consigliarono alcune correzioni; le quali però non diminuirono che lievemente il nuovo e proibitivo ostacolo che al graduale e pacifico tra- - 116 :- - :\Ia lo stesso sperimentalismo. che induce n promuovere il processo cli questa ullima donmqnc In vediamo almeno iniziarsi per impulso e forze proprie, consiglia pariml'nti di andare cauti prima di decidere s,; si debba tentare cli jmmularc Yiolenlcmcnlc il regime che mùYo1uzione nllrclt:rnlo spontanea ycnne formanclo e consoliclanclo allroYe. passo ùei terreni ai coltivatori veni va a crearsi per opera della burocrazia elaboratrice dei piani per "la terra si con· tadini ,,. Cfr. IJ. l'AT.\YOLA, "L'imposta di r. m. sni canoni enfiteutici ,,, in La tcn-a. 31 agosto 1918. Quale efficace strumento per la democratizzazione eù inttinsificazione della proprictn rurale rappresenti e possa divenire, se sa· ?acemente modificata, l'enfiteusi, gin esponeva, rilevandone 1 benefizi nel Mezzogiorno, A. tiOHLOt.1. I principì delln economia sociale esposti in ordilic ideol<>gico, 2." ed., 'l'orino, 184G, p. : 35 e segg. Il fatto sta che si deve a questo istituto. prov\1clamonte favorito in Toscana dal codice leopoldino, e negli stati 11ontifici da ripetuti editti, quel miracolo cli trn!lformazione nararia ch e sono i vigneti d~i Castelli romani, clel Yelletra710, del Frosinonese, del Viterbese, come plll'<' cli alcune plaahe del Mezzogiorno e della Sicilia . .Assai pratica mi sembra l'idea dell'A.gnet, ~he vorrebbe veder largamente utilizzato tale strumento ~!l'Opera pei combattenti, con un'opvortuna modifìcaz10ne dei suoi statuti e clullo norme fiscali vi"'enti. I fondi dell'ente ecl i poculi dei coltivatori potrebbero così fornire 1· ca1n· t a l"1 d.1 esercizio. Cfr. La te.1 rn ai contad.1n1.· p. 119 e segg. / 117 - Senza ripetere la dimostrazione, infinite volte data dai tecnici, della favola superstiziosa delle terre incolte redimibili col solo lavoro, 1 ) gioverà ricordare soll:.mlo che, anche la porzione delle medesime che può considerarsi suscellibilc cli proficua cerealicoltura, se scienlificamcnle lraltale (le terre vergini di parecchie plaghe mrriclionali. di cni l'unoreYole :\Iaury segnalò l'imporlanza), rilJ Come particolarmente notevole, stante l'autorit.i. po· litica e hl note tendenze economiche del suo autore, rif~rirò il più recente riconoscimento <li tale verità: "L'immagine che ogni tanto ritorna di vastissime distese che si potrebbero. come nel sogno di Faust, strappara all' infeconclitn, è oggi un'illusione. :Malgrado i iuoi monti ed i suoi laghi, l'Italia aveva improduttivo, nel 19ll, solo l' 8 % della superficie totale. Tutto le altre uazioni ne avevan d1 più, tranno Francia, Austria e Germania. Dei così detti incolti protluttivi, che tiguran per 3,9 % nel reparto della superficie agraria e forestale, poch·ss1mi si sarebbero potuti mettere a coltura ed n "lnso assai alte. Ormai in It!llia non si poteva più parlare di estensione, mn solo di intensificazione culturale,,. Cfr. )!. Ri;xi;r, "L'avanti-guerra,,, in Rir:ista clellc societiì co111111erciuli, 1918, nn. 3, 4. Richiamò pure tcstè i dati l1ositivi ùel problema A.. GIUZI~~I : " Si è molto disco1·so dell' acces~o dei contadini alle terre incolte e 3e ne è parlato da alcuni senza cognizione dello stato cli fatto 1«rnle. Questa delle terre incolte è una asserzione che dovrebbe relegarsi fra - 118 - chiede per trasformarsi metodi di indu~trializzazione intensiYa, condotta con criteri strettamente commerciali e con subordinazione rigorosa alla ferrea legge del lonrnconlo: 1 ) la perfetta antitesi della collcltivizzazio11e artificiale a cui si lcnde. Fuori poi cli lai i zone, prfrilrgialc dal1' a cci cl eu tal e> accumularsi secolare cli una massa di materie l'crlilizzanti non conle fnfole, non assnmcrsi a hase di proposte che s1 pra· tendono sr•rie e di pratica attuazione. Terreni assoluta· mente incolti non esistono: nel catasto agrario 1 003 000 ea sono qualificati sterili per natura, ma fra questi s1 comprPndo:no terreni produ tti fi per le industrie estrattive ed a!in che sarebbero suscettibili di bonifica, e 1 035 000 ea. sono d ..nominnti incolti 11roduttivi e vi appartengono ripa b_oscate, .~r~g'hiere. Se poi si allu<la alla possibi liti\ di coltiva~9. ~1n mtensivamente alcuni terreni, di promuover& la diVJeione del lntifoudo, si sa che questi disegni incln· darebbero enormi s pese di espropriazione, . . che supporrebbero nello stato la .clis1iosi·zone ·1 d'1 capita . 11. rngent1, . . a1. qnm1 _,. dovrebbero a"'"'tnn"'er · lt . . . . . oo b s1 a n capi tali per le trasformaziom. agrarie per l'esercizio agrario e senza nemmeno la sica· razza l 11' · ' • e e rncremento del reddito e della definitiva ele· -Yazione del lavoi· t . . . . . . a ore agricolo a propnetar10 n· Ctr. "La politica economica e · l · . · socia e per 11 dopo-"'nerra , rn Scu11· . t ia, ottobre 1918. o n 1 . > Cfr. I. A.ou.sT• "Cosn dobb.1amo coI hvnre ,, 1n R.i· /onna socialeI 191~,I p. 10 ' - 110 - sumate dalla scarsa vegetazione invernale, è noto a tutti i pratici che la massima parte di quelli che deputati ed impiegali qualificano pascoli sterili>> rappresenta la forma più proficua di sfruttamento in rapporto alla qualità del terreno cd alle condizioni climatiche e meteorologiche. 1 conladini di Albano che, due anni aclcliclro, tumultuarono per ottenere ridallo il cru10nc cl'affilto della tenuta di Cerqualo assunta per essi dal comune. allegando non essere conYenientc a quel costo la semina, 1) diedero, senza saperlo, la mi- gli ore dimoslrazione della pref eribililà' economica dello sfrutta.mento armentizio, la concorrenza del quale aveva regolate le condizioni d'affittamento. Scopo dell'industria agraria è, eYidentemente, di ricm·are dalla terra il massimo di materie alimentari; nel quale risultato l'interesse del proprietario coincide perfettamente con quello della collettività. E se il valore della carne. della lana e dei latticini 1) Cfr. Messaggero, 3 ngo~to 1916. - - 120 - procurali dagli armcn lì stl'Je•·a il prezzo ciel grano produciùile sullo stesso fondo. la scelta non può. individu,llu1cnte. esser dubbia. La re.quisi1ione delle terre per estendere la scmin.t dd secondo se11ncrcbbc l!ll Ycro rcgn'sso economico. corrispondendo alla diminuzione di proclullivilù eITcllh·a conseguente alla Yiolazionc della lcggp rJnl mi11i1110 rnrzzo_ Xon 0 tTorrc una t·o11osc iza profonda della slori.t et·u1wmica 1il.!1" ~:ipere che, in qualche rcnil)Jll' · · (e l l 12 raslori. "' . 1·1 pl.(.'( Illlllllll<l zia si ronncllc a tulio un compll' ... so di alt) li\itù · lll. l"'ll>'1•·1·1:1 ' • '- ' , l 1·I l'Oll~lll11 l. u . l'lll. 1111- lurb:unenln c:igionerchbe alla inli cra strullura CL'Oll;mka lol':tk il più dannoso sc1111"l1"l>i··10. ('.osi• e· 1wr la campagna romann, alimenlalril'c secol~u-~>. coi suoi allc,·mncnLi. non mr110 ch.•lk P1r11sc dcl 1)01)0!0 cl1 e (i·1 t a l une caralll nst!che · · l' floride industrie ddl"urbe. 1' j)OS[O lJ C'ir. per un ·n"'a -t· secol · f . . " 5 "'e" ivo 11na1lro dello intt>. iirt'ud~uze art ra 11 ~lst . . • ema t11 ~fruttame111' Ìt'll"•ai: " In 'l"ita e"·onODJICO S •"aJ d" - oe1 e t Rom:i ~ D~ ' ' .' L pasfori:Ì<I e l'alime11fa:io11 , ,Ì; .R , stLI. a .. 121 - Scandalizzarsi declamando sull'odioso contrasto fra la pecora e l'uomo,1) significa ripetere lamentele antiche, }'eco delle quali ricorre nella storia come indice di superstizioni ecl ignonu1zc immobilisliche. 2 ) Significa inoltre dimenticare totalmente la nuoYissima importanza che nel commercio esportatore italiano ha assunto da qualche anno h~.procluzionc c::ascaria. fenomeno che si re ude ben vi...___ sibilc nei canoni d'aflìltu pratic::ali nel Lazio~ in Sardegna, in parecchie parli dcl Mezzogiorno. 3,1 l'età 111oclcrna 1 Roma, 1918, p. 57 e ~egg., 152 e segg. e 1wssim. Col problema dell'agro presenta, sotto questo aspetto, più di un'analogia quello del Tavoliere cli Puglia, come risulta dalle interessanti discussioni suscitate nel 1862 da un disegno di legge per la sua affrancazione. Cfr. Memorie del Tai·olierc cli Puglia, che si sottopongono all'esame àel Parlamento italiano (s. a.), Torino, 1862. 11 Cfr. fra le altre, la diatriba, di S. VOLPI, It grano clel governo, Milano, 1917. 2 > N'c.tissimo fra tutti rimase il sermone del vescovo Latimer contro i progressi della pastorizia e dcll' arte della lana, ai tempi di Elisabetta. ~l La guerra ha posto in evidenza, anche sotto altri aspetti, la vitale importanza per noi dello sviluppo armentizio. " N'ella terra che fu di Calimala, dice giustamente il Ru~1, molto gioverebbe una più larga produzione - 122 - - Con cw non negasi che vaste e proficue trasformazioni culturali appaiano in molti luoghi, meglio che possibili, doverose. Solo si intende che qualunque preoccupazione politica forma ostacolo pernicioso all'opera di bonifica integrale che giustamente prospettasi fra i primi còmpili della laboriosa rinascila post-bellica. Nella campagna romana, affermano concordi i suoi pratici c.;onoscilori: il migl ioramenlo razionale consiste nella i11tensific:azio11c foraggiera e zoolecnica. anche come avviamento e' cnlualc alla cerealicoltura nelle zone rdrallm·ic. 1 ~ E se v'ha fra i proprietari chi si opponga alla salutare metamorfosi, negando i fondi alle imprese disposlr ad attuarla o vinco lru1clole con palli antiagrari od ecdi lana nostrale. Se più l'avessimo curata, ne avrebbero a~uto conforto i nostri fratelli, nelle veglie algenti di t~·mcea. Or che vi è deficienza di came per l'alJmentazione 81 pensa anche a. quella ovina. Gli iuglesi dicono, in forma P~radossale, ma con molta veritiì, cho indice della civiltà ~ nn paese, più ancora che il numero deo-li abitanti è ~I numero del bestiame che possiede. ,, Cfr. La montag:ui 0 m gt,erra e dopo la guen·a p 51 1> Cf ' . . r. ÀG'U.ET, Cosa dobbiamo coltitiarc. 123 - cessiva brevità di contralti, legittimo riesce l'intervento della legge a costringerveli od espropriarli. X on altrimenti pel ~Iezzogiorno, dove il latifondo rappresenta tuttora - a confessione stessa degli autori men sospetti di simpatie plutocratiche (il Lorenzoni, il Bruccoleri, il Cammareri-Scurli, il Yarisco, 1 ) perfino il Granone ~ ì - il solo regime compatibile con le condizioni attuali cli nmhien te 7 nessuno afferma trattarsi <l'uno stato di cose ideale. escludente doveri di organkhc modifiche. Le soluzioni auspicale però. anzichè consblcre 11ell'a11potleramenlo comunque procuralo, tendono ad una forma di economia rurale che, pur instaurando la coltura ill;tensiva, si attagli alla speciale psicologia dei suoi ,proprietari e dei suoi laYoratori, ossia seguili a permettere l'assenteismo dei primi e non obbligl1i a pernottare nelle 11 Cfr. G. BRuccoLEIU, La Sicilia cl' oggi, Roma, 1913, pag. -120 e segg. \edi anche V ALE::m, Studi d1. politica agraria, p. 147 e segg., p. 253 e segg. 2) Cfr. Fattoi·i e bisogni dell'economia sicilia1ia, ii. 69 e segg. - 124 - campagne i secondi. Uno dei più competenti conoscitori del problema e dei più seri scrittori di cose agricole, il professor Celso U lpiani, non ravvisa altra via a raggiungere lo scopo che la grande conduzione dirella, ollcnuta con forti capitali, provali métodi cli gestione scientifica, e foggiata, ove manchi l'iniziativa personale dci Ialifondisli. sul tipo di società anonima che dischiuse alla produzione sterminale dis lesc cli terre oltreoccaniche 1 , Di ugual parere si dichiarano l".\gucl etl il Carano-DonYilo. E quanto si osscnò durante la guerra. per IJ Cfr. Il p1·oblc111a agrario meridio11ale, Portici, 191R, p. 9 e segg. Propose il metodo, nel 1852, Cavour per la colonizzaziODe sarda. Il cli segno fallì per lo soli te, sciocche accuse di favoritismo dei politicanti. Cfr. E. ARBIB, Ci11qt,ant'amii di storia parlamentare, Roma, 1898, V. If, p. 275. Nuovamente, quattro anni dopo, un disegno di legge del gran ministro stabiliva r n<'quisto di 60 mila ettari di terreni demaniali per parte di un gruppo di banche di Torino e di Genova, allo scopo di valorizzarli e rivenderli al prezzo capitalizzato dell'estimo censuario di cui sarebbero divenuti suscettibili, in modo da formare nuclei vitali di colonie agricolo su fonò.i razionalmente bonificati. Anche questo progetto dovette abbandonarsi per la fobia dl'll'arricchlmento privato. Cfr. B. BRoscru, Il credito pe1· la colonizzazione i11tenia. 125 - l'afflusso spontaneo di una considerevole parle del capitale guadagnato nelle imprese militari verso acquisti ed affitti di Lcnule ecl apprestamenti di grandiose bonifiche fondiarie nel .:\Iezzogiorno conferma che In. preYisione risponde fin d'ora a prorneltenli reallà. 1 ) Si raggiunge per lal moclo naluralmcntc, con conseguenze cclucaliYe inapprezzabili a beneficio di popolazioni tuttora incapaci cli mularc da solr i metodi tradizionali, lo scopo a cui dcYe tendere, secondo un insigne economista, un programma concretamente de1) Già prima della guerra il fenomeno si pronunzin~a )er 1 opera di agricoltori intrsp1·endenti, che, con_ mode~t1~ relativa di mezzi, non aiutati, anzi sovente i_n~ralciatl dal!' opera dello stato, erano riusciti, col suss_1d10 d~lla chimica e dell'ingegneria. idraulica, a mettere .1~ coltiva: zione, con redditi progressivamente rimunerat1Vl, zone ~1 terre abbandonate. Gli acquitrini dell'alta Maremma, 1_1 cappellaccio (strato tufaceo) dell'agro r~~ano sono stati, in meno di un quinquennio, trasformati m ubertose praterie; certe tenute son arrivate a dare fin 15 seme~ti. Da un anno in qua il fenomeno ricevette confortante impulso dall'afftuire negli investimenti terrieri ~i una part_e del capitale di nuova formazione. Un esempio carat~eri stico 8 e ne ebbe anche in Piemonte con la vasta bomfica intrapresa da industriali biellesi degli incolti di. S~ussola: C'fr. Tribtma biellese. 5 ottobre 1918. :Ma, nei r1guard1 - mocratico · ç \\'e haYe one general problem of motlcrn clemocracy, and lhat is lo cnablc thc a\ erage man ancl, indeed. lhc man belo\\ lhc aYeragc. to aYail himsclf of Lhe grealer hrain powcr of Lhc rclalivcly fcw st1perior men in lhe commuJJily. 1) Vero è che in quelle regioni stesse, come in molle ali re dcll'Ilalia media. la redenzione agraria dci dorsi collinosi e monlagnosi collegasi slrcllamenle con una trasformazione in orli-frutteti.. a cui lo stesso Ulpiani presagisce un aYYenirc grandioso. ~/ l ' n pratico sislcma di clel Mezzogiorno, la tendenza si organizza e si estende, i1er merito pnre dcll' Istituto nazionale per lo sviluppo agricolo del mezzogiorno d'Italia, che operosamente si ap1>lica a coordinare, intens1ficare e disciplinare, con on pratico piano di azione, t.ali iniziative. Cfr. Rivista delle società commet·cial1, 1918, 11, p. 792 e segg. Come da tali im1H·ese capitaHstiche possa, iu iirosiegno di tempo, svolgersi. 11er vendite ecl asseguaz10ni graduali, la pro· prietà contadina, inetta da ~ola alla valorizzazione dcl suolo, è lucidamente spiegato dnll' AGUET, La terra ai contadini, p. 117 e segg. 1 l Cfr. R. T. Ec.Y, " Private colouization of the laud "' in American ecoriomic 1·c11ie11·, VHI (1918), p. 3. ~, Cfr. problema ag1·a1·io meridionale, p. 3 e segg. n - 126 - 127 - credito agrario che consentisse a chicchessia di acquistare una piccolissjm.a proprietà, in località, per clima e _posizione, alla alla più raffinata coltura. inLensint" (all'iniziatiYa non mancano precedenti nella. storia dei pilt benefici enti finanziari italiani, 1 ) affretterebbe cerlo il risullalo c.lcsiderabilissimo. 2 A patto però, oso aggiungere, che, nel predisporne le forme, si tenesse soYralulto presente che ai conladi1ù che laYorano, che sanno e Yogliono lnsorare, il credilo manca, anche oggi, raramenlci mcnlre sono gli altri quelli che reclamano leggi speciali per 1111 credilo semi-graluilo; ma che so ltanto l'aiuto concesso ai primi offre pro1) Cfr. F . \mmr.u. u Il Jlfonte dei Paschi nel 177i-79 e l'incremento delr agricoltura,,, estr. da Studi senesi, 1905. 2J Oltre nll' Clpiaui, un ordinamento simile vien pro11osto da E. LoLINr, ru~d.iante la costituzione di un fatituto fondiario nazionale. accentrante l'amministrazione ùei beni clemau1ali e concedente in enfiteusi le porzioni più adatte dei medesimi alle famiglie dei combattenti, con anticipo dei capitali di impianto e d'esercizio. Cfr. "Sproletariz. ziamo i contadini combattenti " , in La vita italiana, 1918. L:Xl\. 1 - 128 - babililà di risultali rjs.pondenti agli scopi rd al sacrificio. 1 J Ed è jn visla di ciò specialmente ch'io conservo maggior frde nelle opere cli soccorso indirello, m11camen le jnlese a errare, lù clove occorra: le cond izioni indispensnhili perchè le allivi là singole possano con successb esplicarsi, senza urlare in oslncoli nnlurali, che forze isolale e associazioni non sorretle sarebbero impolcnti n rimuo,·cre. Slracle, opere idrauliche irrigatorie e J) Giova ricordare le conclu~ioni d'una dell: più ~erie autorità mondiali in tema di cooperative su~h effet~1 negativi delle elargizioni di capitali. ten~e~h. a coltivarle artificialmente, ed il suo richiamo a1 mòmt1 d1 Gladstone. confermati dalla universale esperienza. Cfr. H. W. WoLFF, Coope1·aiion in ag1'icolture, 2.G ed., Londr~, 1.91~, pag'. 350. e segg. Confrontava ultimnmentc i grnnd1os1 r~snlta~1 del credito agrario spontaneamente sviluppato ne1 paesi te· deschi, :fiamminghi e scandinavi con lo scarso s~ccess~ ottenuto nei paesi latini trasformandolo in funzione d1 stato, PERREAO PnADIEn, L'agricllltm·e et la guen·e, pag. 52 e segg. Pratiche mi sembrano talune delle propo~te dello ScELSI per agevolare ai lavoratori il credito, in :1stn dell'acquisto di terre. l'fr. Il credito ai lavo1:aton, pa,g. 1-! e segg., e pag. 2!l e segg. Il qnnle acqmsto, conterma l'EINAUDI se ha ad essere dnre;ole, deve essei· graduale, parziale,' costoso. Cfr. "La terra ai contadini ~ lo ~p~ri rnento degli istituti ospitnlieri di ìllilano "' rn Rivista di Milano, 5 luglio l!lJC>. - 129 - anti-malariche, innanzi lul lo grandiosi rimboschimenti sono il còmpito immane a cui ogni energia dello stalo vorrei consacrala, onde m·essc mezzo di estendersi nlle regioni che pii'L Yi sembrnno rct'rallaric quella libera democrazia di <lgrico llori che giù ~\rislotile vanlnYa come ollimn base di solido assello sociale. 1 ) È <li beneficio incalcolabile acl afircllare la e' oluzione feconda tornerebbe certo la lolalc abolizione dcl protezionismo granario, che. lenendo alto artifici,1lmc11Lc il prcao delle vendile, costituisce un premio permanente 11lrign<wia dci proprietari immobilislici, e Junziona, come la 1) Cfr. Politica, VI, 2, 1. Un ugual indirizzo sosteneva t estè, da un punto di vista più vasto, A. DE Vm DE ìiLrnco: "Un concetto generale dovrebbe ispirare la democrazia: che si dia la preferenza alle grandi riforme di massa, che tendono a modificar e l'ambie:ite ed a creare per tutti la possibilitt\ di fare un passo avanti, contro le piccCJle riformo speciali, che remlono facile soltanto a pochi gruppi organizzati e privilegiati di fare parecchi passi avanti, lasciando dietro nello stafa q1Lo il resto della classe proleta1·ia disorganizzata. Quindi pensioni di vecchiaia a tutti i lavoratori agricoli ed industriali, perfezionamento della viabilità pubblica, dei trasporti, dei mezzi delle comuni cazioni, sistemazione dei porti, bonifiche e acquedotti per PR"''l'O. La terra. - - 130 - esperienza ha pro\'ato, a guisa di elemcnlo conccnlralorc anzichè cli stimolo riparlitorc dei poderi. 1) Ma l'essenza programmalica cli una slrullura ch'è perfclla anlilcsi di qualsiasi compiacenza favorcggialricc dei cleficicnli e <legli inclti, nnzichè esprimersi in frasi ambigue di ril'lcsso csolico_, non può riassumersi che nella forunùa in cui uno dci pilL scrì, sebbene dei più concisi, sludiosi cli questa npleriu tcslè sinlctizzaya l'ollimo conlribulo recalo alla scopi anzitutto igienici e via dicendo. Invece pullulan~ da ogni parte p1·oposte come quella delle case popolari anche per piccoli centri e nelle campagne, distribuzione di terre ai soldati, e così di st1guito; idee che eccitano l'immaginazione dei più perchè ognuno spera di essere favorito dalla sorte e che costano relativamente poco allo stato e giovano molto ai pochi fortunati. E questi pochi saranno verosimilmente i capi del proletariato agl'icolo n· Cfr. " Il proletariato e la pace,,, in U?~ità, Vlll, 2. In un simile ordine di idee il govemo inglese ha promossi ampi studi per il miglioramento della viabilità, come fattore pregiudiziale della colonizzazione spontanea delle terre. Cfr. Report of the R111"al fr(l/1spo1·t ( Scotland) co111111itee 1919, cond. 2:37. 1) Cfr. E. Aval\"-I, Inf'1tenza che il pi·otezionismo ha spie gato sul p,·091·esso agrm·io <l' rtalia, Pisa, 1917. p. 227 e segg. .. 131 - sua trattazione: Non la terra ai conladini, o la socializzazione della terra, ma la lerra a chi ne è degno . 1) Il significato della formula è rigorosamcnlc sperimentale; non intenclcnclosi con essa il possesso elci scnlimrnlali liloli elici (meriti mililari, ecc.), e dci disculibili precedenti giuridici e Lradizionali allegali a sostegno di quasi Lulli i piani esaminali, bensì soltanlo la proYala allil udine o la dimostrata capacità cli creare un· azienda agraria, di grandi o di piccole dimensioni. rispondente, secondo rambiente e i mezzi disponibili, ai postulali del più alto rendimcnlo. La forza delle cose Ya rapiclamenlc, ~ non da oggi, clelerminanùo nella fisionomia agricola del nostro paese una salutare trasformazione, che l'iuaentc uuo mento nell'impiego di concimi chimici basterebbe a documenlarc. I rrcenli eventi non fecero che inlcnsificarnc il processo, determinando forti inveslimculi fon1) Cfr. G. GExxARI, L' orga11amento social-agra1·io nel dopo gtterra, Parma, 1917, p. 20 e segg. - 133 - I3·i - diru·i di capitali guadagnati da. unaJ}UOYa: audace c1.1sse <l! spcculalori., .C la.i:ghissimi acquisli di terre per parte dci contadini arricchiti dagli alti prezzi. f: fenolllPno conf'ormr ni prcsupposli cli un posiliYo progr·rsso, passando così la ~11: 'l cl11· i·i\·eiò crual1La sporn·1 H'f 1' l'a eI eI \llo l) < • mcalio ::idalle a trarne, per sè e per al~ Il. mas.,11110 . .. E t l ~' ., al tempo. ln11, prol1llo slcsso conl'crrna splenclida dci risullati ·' . che. nrl campo agi . .·ico . lo più che stupendi in allri, ('Onscguono l'amore della pro. 1dua . I'is l'ico. i) Copri cl ù e l'istinto indn · che lo . distiu1) Con lo spirito d1 eclucativa democrazrn rr ie il socialismo ufficiale italiano non manca d~ avvlser· b • tira lo spontaneo fenomeno, preoccnpan dosi· dell'1mpn . dio che il medesimo rict'vette per effetto dei . gua~a:;i d guerra e concludendo per la necessità politica, ai . 81 · v1·sta della d1strn· partito'1 di contrastare la tendenza, lll zione 6 nale clel piccolo e medio possesso. Cfr. F. B~.1JUD -~· . . A t'an t.z ·I1 C)ij " La piccola prop.r1etd , rn ~· oaenna.JO 1 d • " evident1ss1mo, . . · ed è d'altron e L'atteg.,.iamento si rencle 91 9 clicbiar~o senza eufemismi, nei riguardi della nu~v~ Oper~ a1 dei combattenti, avl'nte frn 1. suoi· còm.piti di . facilitare . La contadini, isolati od a gruppi, J' acquisto dei terre~!. h . . . e, dichiarazione eh. guerra f n a ffid a t a al l 'on· Manon1 . e l'ò .,. a • s1 sca" al congresso dei Invoratorì della terra di B ol o.,n "' 1 contro il concetto informatore dell'istituto. "fondato sopra un priruegio assurdo (quello ùe 1 sangue versato 1·) e ten· ùesle forze psichiche però, paragonabili negli effetti ai .Più sicuri fattori di prosperità fisiologica, una politica ispirala a sano realismo non può disconoscere. Nessun bigollismo giuridico deve evidentemente difendere istiluli m·caici, ove risullino inefficaci agli scopi onde slo,ricamente scaturirono; ma nessun andazzo dollrinalc, nessuna superslizion~ demagogica, nessun opportunismo dcYono d'altra parte interromperne la provvida azioHl\ quanclo appaia chiaramente che 11011 mai essa si riYdò più bcncl'ic:a. Il ciclo dente a suscitare le vecchie forme della società militare, superate dall'ardimento politico e dalla concezione morale della società moderna, con la creazione di una piccola proprietà coltivatrice, contraria alle ragioni della civiltà e della tecnica agraria,,. Cfr. Paese, 7 giugno 1919. Poco dopo il congresso provinciale àei contadini del Lazio votava un invito al proletariato industriale ad invadere le terre mal coltivate(?!) se, dopo il prossimo raccolto non fossero consegnate ai contadini. combattenti o no. C'fr. Tempo, 30 giugno 1919. L'opera, conferma nn altro interprete delle leghe, non è che un episodio del tentatirn speculativo con cui la borghesia cerca di sfruttare a suo profitto l'amore alla terra delle classi campagnuole e le nuove disponibilità di cui i guadagni di guerra le hanno provvedute per gli onerosi acquisti. Ed è espediente reazionario per moltiplicare gli elementi anti-socialisti e per - 134 - - clcll'cvolnzionc economica, ben lungi dallo screditare le Yccchic sentenze cli A.rluro Young e di Giuseppe "\Iazzini sulle insuperabili \'Ìrltt slimolanli della piena polcslà domenicale, ne illustra ogni giorno meglio la j)rol'clica veggenza. Trarrà impulso bensì il rnovimcnlo fecondo èla <!gcvolazioni e semplificazioni cli lr<lj)assi simili a quelle che paesi nuovi, non sospclli di scan;o zelo dcmocralico, cscogi larono a mobilizzare la ric('hezza fondiaria. 1 Si giun;rù la Lcudcnza cli qua- lunquc perfezionamento e modernizzazione cli contratti colonici, intesi ad accentuarne il carattere partecipazionislico, assicurando l'impero direttivo delle compelenzc tecniche. 1 ) Riceverli la ben avviala metalTI.orfosi valido incoraggiamento da ogni iniziativa rivolta a facilitare l'ascesa dei coltiYatori dalle classi salariale alle partecipanti, da quesle alle imprcndilrici autonome cd alle proprictarieJ secondo l'esempio dato dal Banco bolognese, giustamente additalo dal Gcn- pr~llliare i moriti militari, « motten1lo fra il laloro e la terra l'ombra perturbatrice di una qualità personale che ricorda l'odio e la violenza,,. l'fr. M. PuZZA, "L'ora dei contadini,,, in Critica sociale, lt.ì-30 gìnguo 1919. Inter· mini più l'ispettosi ùell'altrui sacrilìzio, ma iu uno spi· ri lo non cliverso, la questione è stata portata daYanti al c~nsiglio superiore del lavoro (4 luglio) da un ordine del giorno degli on. Turati, .A.ltobelli, Bnlùini, Cnbrini, riaf· fermau cli terre ai lavo· . te il principio clella nsscrrnazione ~ ra l Ol'l, senza riguardo n titoli patriottici. Fu deliberata la sospensiva. Gh organi lle1 combattenti clonunziauo in· imboscati, Lauto. con violenti 11a.role questa riscossa ùeo-Ji b a Clll pare si aggiunga un'azione diretta sul aoverno per impedire all'o11era l'esplicaz1011e della sua a~tività. Cfr. Le t1·incee, 14 giugno 1919. l) ~·instaurazione d1 un vero e completo catasto liro· hatorio, consentendo tli semplificare al mns~imo le 011era· 135 - zioni di vendita e di garanzia a mezzo di boni di fondiari ed ipotecari trasmissibili, aprirebbe pure ai lavoratori nuove possibilità di partecipazione alla renclita ed alle migliorie da essi introdotte. Cfr. V' .A.LI!~TI, «La proprietà e l'evoluzione economica ,,, in Rivista d'Italia, 1918, Miglior ill~~tr_azio_ne all~ stes~a id_ea dà lo SCELSI, propn· gnando un 1st1tuz1one d1 ce1·tifìcat1 facoltativi non molto dissimili dalle copie dei "libri fondiari ,, tedeschi, da rilasciarsi dagli istituti di credito fondiario, la cui stmttura intiera verrebbe resa più agile e più accessibile. Cfr. Il credito ai lavomtori, p. 29 e segg. 1 ) Per la mezzadria, da conservarsi ed estendersi nelle regionj e per le colture a cui è tecnicamente vantaggiosa, cfr. Vma1L11, «La mezzeria toscana e le sue trasformazionj ,,, in Bollettino della società degli agricolto1·i italiani VIII, p. 12; e GENNA.RI, L' o»ganamento social-aqrm·i~ del dopo guen·a, p. 10 e segg. ' x. •. 136 - - genere cli quelle che in Irlanda, in Da~marca, nelle Fiandre, spinsero all'apice della prospera perfezione la coltura specializzata e frazionata i) potranno infine coronare, con una organizzazione professionale e cooperativa solida e vitale, l'armonico edifizio.~) Non manca, come Ycdcsi, materia di lm oro legislativo, di inlcn-cnto, di azione per lo zelo di chi assolulamcnlc non i:;a nari all'imilazione d'altri istiluli e del governo. 1 ) o cogli intendimenti testè affermati nell' assemblea costilutiYa dcll'Istiluto nazionale pel' lo sviluppo agricolo clcl }.fczzogiorno. ~) Prudenti incilamcnli alle opere pie, alle amminist.razion i loraU , agli enli cli cullo per la graduale liquidazione clrl loro palrimonio immohiliarl', ll'oppc 'olle ina<lcguataincnlc produlliYo, conferiranno all'nuspicalo ris,·eglio. 3) ProvYidenzc particolari. dcl Cfr. L'o,·ganamento social-a9ntrio del dopo guerra, 11· 27. 2l P.fr. Con·ie1·e ddla sera, 6 dicemhre 1918 e Rivista delle società commerciali, 1918, 11. B) Un buon saggio di allottamento facoltativo d1 tali terro ci viene dal Portogallo, col decreto 14 settembre 1918. Cfr. "Istituto int. cli agricoltnra ,,, Bollettino delle istituzioni economiche e sociali, IX, 10. Si pronunziò testè pe1· un indirizzo non dissimile il comizio agrario cli Torino su relazione dell'avv. G. Furnaris. 1\[a già da molti anni predican meritoriamento con l'esempio gli Istituti ospitalieri di Milano, procedendo alla graduale assegnazione ai contadini dei loro ;astissirni possE:ssi. Gli ottimi risultati realizzati, in linea di successo pratico e di metodo, dall'istruttivo esperimento foron riassunti, in una interessantissima relazione, dall'an'. G. GAGGI "La terra ai suoi coltivatori in una trastonuazione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza ,, , nella rivista L'Ospedale maggiore, marzo 1919. 137 - 1 l Cfr. H. PLUNKETr, La nuova hlaiida (tr. it.), Tonno. 1914, p. 170 e segg. e l'introduzione di G. BOR. 1> O.ATTA. l ~) Dopo un feticismo idiota per gli esempi tedeschi, oggi prevale 1' andazzo opposto. Riesce tuttavia interessante c_onstatare i risultati CL>nseguiti. in tal campo, dall'intelligente concorso dato ad un'operosa iniziativa prirnta in tutto l'impero. Cfr. T. H. ;\lmnLETON, Thc rece1~t development o{ german agriettltm·e (pubb. dal "Board of agricultnre ,,) Londra, 1917, p. 51 e segg. A.nche più istrnttivo riesce però meditare qnanto si fece, dalle diverse commissioni a ciò delegate, in Irlanda dove la vasta trasfo1·mazione fondiaria iniziata da una provvida serie di leggi speciali si trova ormai nel secondo stadio che con. ' s1ste nel passaggio della terra in pieno dominio dei coltivatori, ai quali, in un primo periodo, era stato attribuito, col " tenant right n un diritto speciale di stabilità. e di partecipanza alle migliorie. Cfr. "Istituto int. di agricoltura n• Bollettino delle istituzioni economiche e sociali maggio 1919. ' - - 138 - adallarsi all'idea, eme1:gente da tulta la storia, che nelle grandi e profonde riforme sociali ed economiche, la parte dello stalo inframmcllenle riveste per Io più la figura della mosca cocchiera ru' morosa, presuntuosa e faslicliosa quanto, in sostanza, inconclnclenle. E se, nel tentar di favorire il fenomeno spontaneo senza Yiolentarnc le nalnrali cliretlivc si inconlrermmo resistenze inopinate fra proprietari cli miopi vedute non ineno che fra plebi misoneistiche - legittime torneranno e\'idcnlcmrntc misure di fermezza inflessibile, ispirale alla superiore autorità di precisi canoni tecnici. 1\fa la legge comune che subordina. ìl dirilto dcl privalo alla riconoscinla ulilità pubblica non richiederà, per applicarsi a lali casi eccezionali, deroghe generali e solenni. Esecuzione eslensirn e giurisprudenza interpretativa conferiscono alle norme giuridiche un grado di clastica adaltabililà, che le abilita a sçgnire, nel mutato spirito e nel! c m oclifica Le C'sigcnzc, il corso dei lempi. Spogliazioni arbilrarie e ) 139 - dinieghi di equi risarcimenti 1 ) non fanno invece che colpire cli paralisi le energ1e suscit~trici, in ragione della instabililà, dcl rischio e dell'insicurezza allribuiti al mercato che ne è minacciato. Del cui equilibrio, giuslrunenlc osserva il YalenLi. 2 ) l'attesa della quiela e lntclata possic.lcnza (realizzazione della tendenza al riposo. pur na.luralc nell'uomo rimane faLLorc essenziale: integrando lo stimolo al Ja,·oro, fonte iu<.lispcnsabile ùi perenne miglioramento. 1) Appropriazioue mercè aliquote successorie altissime della commi~sioue di Bari ; canone uguale alla media del reddito del decennio anteriore al 1910 del progetto Mortara; importo di tale reddito capitalizzato dell'Opera. nazionale dei combattenti; espropriazione sulla base del redilito imponibile di Rllsticus e ili più altri; iudennizzo da determinarsi inappellabilmente da commissioni arbitrali di Liborio Granone; " giusto iirezzo senza spogliazione nè speculazione,, del programma socialista, tcstè precisato dall' on. ~amog-gia; calcolo di un ipotetico valore auto-bellico, con riduzione progressiva l>ei grossi patrimoili, della relazione De Alllbris, ecc. È il concetto della espropriazione ammiilistrativa pronunciata da organi speciali e 11ottratto al controllo della magistratura; espediente cli ipocrita confisca, caro ai vecchi governi. la cui abolizione parve e fu indice di s11irito liberale ed arra di civili garanzia nei promulgatori del codice albertino. ~l Cfr. La pt·opl'ietà e l'evoluzione economica. - 140 - Un sistema volulamcnlc disconoscilorc di verilà economiche così elementari, come noncuranle della funzione clirctlfra clcll' intelligenza cd esperienza lccnica combinale col senso elci LornaconLo, faLalmcnle conclucc ad uua depressione di efficienza che, a breve anelare, si ripcr<:.LLOtc clisastrosmncnle sul prodollo. Ora qucslo e nulla allro clen~ essere il termine di paragone per giudicare un complesso di proposl~. il cLfi comune carallcre consiste nel normale assoggctlarnenlo della propnetù e della liJ)cra inizialiva rurale al conlrollo di agenli irresponsabili. Il momento sarebbe cvidcnlcmente mal scello per far oggelto cli mercimonio J)Olilico e ·, di speculazione burocratica la maggior ricchezza naturale in nostro possesso. Se l'Inghillcrra può concedersi il lusso cli csprim ere in qucsla moncla le promesse della sua gran campagna èleltorale. . slanle anche l' importanza relativamente secondaria della ricchezza lerriera nell'inventario dcl suo palrimonio - 141 - e dei suoi redditi presenti e futuri , 1) non certo si senle di affrontare a cuor leggero la slessa causa cli impo\'erimento l'Italia, ridotta ad attendere dal perfczionamenlo agricolo il suo miglior fattore cli risYeglio, e per la quale qnincli ha valore cli assioma il concello 1 così limpidamC'ntc illustrato dal Pierson, che la bonlà comparali,·n dei regimi fondiari misura csclusiYamenle dal grado di rendimcnlo assoluto procurato dal medesimo. 2 ) Onde lo studio delle soluzioni si riduce ad un 1 J Il comitato della « Taxation of land values n ha testè ripresa, in gran stile, la propaganda per l'espropriazione delle terre senza riguardo al prezzo di mercato, facendo appello ai suoi aderenti per raccogliere un fondo di guerra di 25 mila sterline (cfr. il manifesto di Common sense, 7 dicembre 1918). E non v' è candidato alla gran lotta di quei giorni che non abbia incluso fra gli annunciati benefizi della propria elezione il dono di terre più o men gratuite ai combattenti e ai nullatenenti. Non sono d'altronde soltanto i paesi che parteciparono alla guerra quelli dove il problema della terra ai contadini e della espropriazione più o meno gratuita della vendita si dibatte con rinnovato fervore. Ne giunge dalla Spagna un'eco interessante in una polemica vivacissima. Cfr. F. DE JuAN, La tie1-ra libt·e, Saragozza, 1918. 2 > Cfr. Tt·attato di economia politica, v. II, p. 467 e segg. - 11 142 - problema tecnico· la Yalorizzazione massima delle energie dimostrale operanti dall'osserYazione posili,·a e dalla pratica sperimentale. Lo imposla in lali lcrmini Yillodo Scia.Loia allorchè, insislenclo sulla infinila molleplicilù <li aspelli delle rconomic regionali italiane, conclude: Una sola cosa è comune a lulti quesli problemi, e cioè che se non YOO'liamo errare, dobbiam~o ' o proporci un unico fine: l'aumenlo della produzione. Se, invece <li proporci queslo fine economico; che è il' ero fine dcll'agricollura, noi ci proponiamo sollanto fini di nalura giuridica · c.:omc la divisione delle lerre - o fini di nalura sociale - come, per esempio, la dislribuzionc della lerra ai conladini e a questi vogliamo subordinare la soìuzione dci problemi dell' ngricollura, senza tener conlo cli lullo il complesso degli allri clcmenli, il risullalo, th1l punlo di \'Ìsln della proùuzionc e perciò della ricchezza generale, non sarù l'.Crlo sodtlisfaccnlc. Lo sluclio <lei problemi dc\ e rsse rc csscn- 143 - zialmente tecnico. La produzione delle terre già produttive deve essere accresciuta: e devono essere presi tutti quei provvedin1enli tecnici che tale maggiore produzione assicurino. Bisogna far frultare la terra che meno produce e bisogna trarre qualche partito anche da quella che pare infrutlifera 1 fin doYe sì può ... , Bisogna dunque che. senza preconcelli, si sluclino i Yarì problemi relativi all'agricoltura, secondo la natura fisica del suolo e secondo il vario stato del terreno non' chè secondo la distribuzione delle colture e delle proprielà, secondo i sistemi di collin1zione e secondo anche lo slalo fisico e morale delle popolazioni rurali ». i) 1> Cfr. I problemi dello Stato italiano dopo la g1m-ra, Bolognn, 1918, pag. 159 e segg. L'.fonuario di R. BA.cm, uscito mentre correggo le bozze di questo studio, sviluppa più analiticamente le stesse conclusioni, completamente confermando il mio punto di vista: u Se si pone mente alla grande deficienza cli braccia, che costituisce un così grave limite ali' intensità nella coltivazione della terra che la lunga consuetudine ha riconosciuto come adatta e propizia, non si può non riconoscere quanto risibili siano le invocazioni per la messa a coltura, in quest'orn ~ 144 - Che tali concetti rispondano agli intendimen li del go"rrno do\Tcbbc garantircelo la parola ciel ministro i\illi, proclamante che il problema della procl nzionr so\'rasla lullo, bisogna produrre di più, produJTl' meglio, produrre più rconomicnmcnlc; tulle le forme sono utili ùi così aop re difficoltn, delle famose terre in col te .e d~lle aree fabbricabili delle città, di così incerta attitudine prodnttiva. Eù anche riguardo alle terre usua~1~ente coltivate, taluni abbandoni di zone meno fer~1h possono riuscire opportune, anche nell'interesse ben mteso della collettività, contrariamente alle depre~azioni eh.e si continuano a levare in taluni ambienti. E proseguito anche nel 1917 il movimento riguardo alla requisizione delle terre incolte. L'agitazione ha talora assunta più esplicitamente la forma della invocazione d'un coattivo frazionamento del latifondo; l' agitnzionP condotta su argomenti vani e affermazioni sempliciste oblia che in certe reO'ioni nostre il latifondo s1 è andato formando nei tempi pe~ un complesso di circostanze geologiche, climatiche ed economiche che permangono tuttora e rendono in quelle zone in genere solo conveniente l'agricoltura estensiva; ed oblia anche che la industrializzazione clell'ngricoltnra, che pure si invoca frequentemente, l>reTede rn genere la formazione di unità cultmali di una certa entità; dimentica, infine, gli innumerevoli insuccessi segnalati dalla 11toria per i grandi schemi di frazionamento coattivo; l'agitazione quasi sempre prescinde volutamente dalla differenza che esiste fra ùicoltm·a e colt11t·a estensiva. Un grande rumore si è venuto svolgendo intorno a una 145 - se giovano alla produzione, dannose se nuocciono. 1 ) E che la consapcYolezza dei mezzi adatti a conseguire tali 'l:isultati non possa mancare in chi sopporta, in questa storica ora, la responsabilità tremenda dell'avvenire economico-sociale d'Italia lo attesta la serietà piccola frase, la quale ha tro;ato largo corso e molta fortuna, la frase invccante l'assegnazione della terra ai contadini. Talora la fra~e reclama a dirittura un(I generale espropriazione del suolo. Coloro che muovono queste logomachie non si avveggono del vasto movimento che si è svolto in questi nltimi anni riguardo alla propriet:\ del suolo, con trapasso da una classe a un'altra, movimento che in moltissimi casi ha segnato veramente l'attribuzione della terra ai contadini e conseguentemente una notevolissima innovazione nell'economia agraria n· Cfr. L'Italia economica nel 1917, Roma e Città di Castello, 1918, pag. 232 e segg. l) Cfr. Esposizione finanziaria del 27 novembre 1918. Rinc1nò la dose il facondo ministro nel discorso pronunciato alla Tigilia del suo inatte!o abbandono del potere. Il qnnle atto fn per veri1à la sola difesa plausibile contro le accuse di troppo evidente discordanza fra l'inno dn lui ele;ato alla libertà economica interna, come a pronta restauratrice delle energie nazionali, e tutto in ti ero l' indirizzo seguito dal governo di cui era parte, Spirìti ipercritici potrebbero forse domandarsi se il chiaro uomo non abbia, dal canto suo, menomamente contri1rnito ad irretire il paese fra le maglie d'un funziouari:>mo i cui intePRATO. La terra. 10 - - 146 - degli ordinali sln<lì scientifici, onde fu e.li recenle indicata la via rigorosamente tecniea per la fecondazione razionale della parlc dcl noslru suolo fin qui ritcnula più sforlunala e refraLLaria. 1 ) Le dichiarazioni di S. E. l\Iiliani sul moclo come si propone spendere le ingenti disponibililù nuove concesse ~I suo dicaressi rappresentano il peggior ostacolo ali' abbandono del regime eccezionale soffocatore. Ma, senza perderci in oziosi confronti di responsabilitn, basta constatare in linea di fatto le benemerenze indimenticabili che la dittatura burocratica si vien acquistando, entro i nuovi e nei vecchi confini della patria, in queste ore decisive della nostra storia. Trasporti, comunicazioni postelegrafiche e telefoniche, smobilitazione militare ed industriale, pagamenti del tesoro, ricostruzioni, approvvigionamenti, consumi, tutti i rami dell'ipertrofica macchina statale gareggiano in manifestazioni di agile, laboriosa efficienza. I fasti trionfali della memoranda conquistn libica si ripetono ingigantiti, fra l'ammirazione dei nuovi concittadini, nelle terre redente. Più convincente dimostrazione della perfetta rispondenza degli agenti e degli strumenti alle funzioni per le quali esistono e si moltiplicano non avrebbero potuto sognare i loro più caldi estimatori. E dire che c'ù chi continua ad accusarli di rovinar la pace dopo aver compromessa la guerra, ed osa denunziarli come coltivatori ufficiali di bolscevismo ! 1 l Cfc. l'interessante scritto anonimo "La ricostruzione n' in Stampa, 30 giugno 1918. 147 - slero suonano conforlanie conferma dei!' adesione ufficiale a questo indirizzo. Se non che una malinconica esperienza ci ha purtroppo insegnato ad inlerpretare, con mollo riserbo il senso lelterale delle frasi clegli uomini politici; specie qua.i1do, come nel caso noslro, esse slranfilllenlc conlrasta.i10 colle promesse conlemponmcamcnle lanciale clal capo del governo di lUl <> coliellivismo demaniale» 7,i) ) Cfr. L. SPADA.1 ~ Conversazioni agricole"' in G-ior11ale d'Italia agr·icolo, 1.0 dicembre 1918. La promessa alludeva probabibnente ali' immi11ente decreto (sanzionato il lti gennaio ultimo) sulle attribuzioni dell'Opera nazionale pro-combattenti. I comunicati che ne comparvero diedero un'idea assai incompleta delle facoltà concesse a tale ente in materia di eisp1·opriazione, onde la lettura del regolamento procurerà forse a più d'uno inopinate sorprese. Il fatto sta che, in forza dell'art. 9, l'istituto può incamera1·e, oltre i teneni patrimoniali nello stato, provincie, comuni, e opere pie, quelli " appartenenti a privati prop1·ietari, e che siano soggetti a obblighi di bonifica ovvero che risultino atti a importanti trasformazioni culturali n· L'indennità di esproprio è commisurata al medio reddito dominicale (art. 17). Decide inappellabilmente in merito una commissione centrale, costituita di magistrati e funzionari, di cui ano solo su 5 si presume, per ragione di ufficio, non incompetente in tema di agricoltura (art. 19). La sommarietà e la esecutorietà provvisoria di ogni atto procedurale completano le garanzie 1 PRATO. La terra. - 148~- - risponclcnle alle tendenze anti-economiche co1u1essc al clilag,tre ùel iunzionarismo. A concili are r an lilc::.i nuu mancheranno cerlo, nei di segni eh e si elaborano, geniali arlifizi tlialcllici, dcl genere di quelli con cui i soslcnilori dl'i proposli monupolì, anz1ch,· cl1frndcrli col franco argomenlo della J1Ccess1lù fi-;c.:alc pura e semplice, vanno giuslilicandoli con la d1 scelta e dì risarcimento ller i proprietari dei fondi cadenti comunque :;otto una così vaga designazione. Per quali arcani moti vi poi la gestione e la sorveglianza di un ente chiamato a isvolgere un'attività di carattere tecnico siano esclusivamente riservate a funzionari eletti dal ministero del tesoro (art. 4, 7) rimane un mistero. È difficile, in complesso, difendersi dall'impressione trattarai di un imponente edificio di organi e di controlli destinato innanzi tutto a dar vita ad una vasta superstruttura burocratica a spese delle glebe italiche, vincolate o, con eufemistiche parafrasi, confiscate, ed ideato senza adeguata conoscenza e riguardo alla montalità squisitamente utilitaria dei contadini. Ciò tuttavia non significa che l'istituzione, dotata com'è d' ampi mezzi, non possa, se opportunamente assecondata e ben diretta, dare apprezzabili frutti, favorendo il trapasso spontaneo di proprietà che già così largamente si viene dovunque osservando. Ma questo sopratutto paventano e si propongono di impedire ad ogni costo gli agitatori politici, solleva~do. ~me vedemmo, contro l'Opera un' intransigonte pregiudizrnle. 'i 149 - runena favola della economicità della gestione di <>lato in confronto alla privata. 1\Ia, se le sorti di un popolo sono indissolubilmenle congiunte tù grado "èli educazione del suo senso politico cd economico, nulla saprei immaginarvi cli più' contrario che colali especlicnli cli equivoco illusorio, tristi residui del sistern a scettico e corrnllorc contro il quale insorse, nel maggio della riscossa, quanto alla nazione r"imaneva ùi inconlmninato e di vitale. L'essenza della democrazia. scrisse leslè uno degli slorici che meglio ne dipinsero i fiorenli inizi in seno alla civi llà rllcnica) 11011 consiste in peculiari forme cli governo, nè dipende da ;metodi di votazione o eia allri arlifizi costiluzionali, che ne costituiscono soltanto la fisionomia esterna. Democrazia è spirito cd almosfera ambientale. Ecl il suo presupposlo è la fede nella coscienza e nella dirittura istintiYa dcl popolo. 1 ) 1 ) Cfr. A. E. Zl.lill.EIL''- The war and democracy, 9.• ecl., Londra, 1918, "Introdnctory ,,. - 150 - Tale elevata concezione. simile rispetto dell'integrità morale delle masse, pit1 accessibili che non si creda alla verilà in luili va qua nel o li on concorra a sviarncle il calcolo egoistico di chi avrebbe dovere d i educarle, fu proprio della clclla dirigente che, c1uasi un secolo aclclielro, malurò nelle menti ctl apprestò nell'azione il risveglio nazionale, culminante in lauta gloria nell'ora prescnle. Contro la dcma(rooia che vorrebbe b b rendere vana la villoria, 11011 poluta impedire, minacciando di sommersione barbarica le nazioni in ragione dell'ignoranza e dell'im1~ulsivilà delle loro plebi più incolle, è vano svcrare difesa e salYczza dall'asluzia cli scrcdiLati s Lralagemmi. Se il crollo dcl militarismo prussiano fu banrarolla dello spirito di violenza soslenulo da raffinale arti di menzogna, la libcrlù per cui soffrinuno e vincemmo non può significare che sincerità coracroiosa l'ondata sulla bb ' fiducia piena nelle nuo' e l'orze chiamate - 151 - alla responsabilità ed ai doveri della vita pubblica. L'università del suffragio inlesa come più agevole mezzo "cli inganno delle masse e di svalutazione aulomatica delle incliYidualità indipendcnli (il concello di Bismarck peggioralo dall'empirismo mercanleggialorc cli Giovanni Giolitti) suona alla c_li_guità dcl popolo ollraggio ben più cocente che non la formula di servitù hrnlale dcl feudalismo dislrulto .•\.11:.i demoralizzazione ~i ::>lcmalica, la tle1)ressione delle cnerCJil' b ) preludio cli dccrepilczza economica fa , llt'l cam_P.o pralico, fatale riscontro. Nè mai grandiosità cli e\'enli rivelò ) mccrlio b della calastrofe della caserma Lcclesca la ' verità della sentenza finale di S lunrl Mill: (( A Stalc that dwarfs its men in order lhal they may be more docile instrumcnls in ils hands, ever for beneficia! purposes, will fincl that, with small men, no grcat things ca.n really be accomplishccl; ancl lhat the _perfection of machincry to which il has sacrificed everylhing will> in the end, avail it nothiI~g, for want J. ) - 15'.? - nf \'ila! powcr, whic.:h, in ordcr that tbc marhinc migl1t \\ork more smoolhly. it h:1s prrfcrrcd lo banislJ. 1 ) IKDICE. XB. - Snl punto di licenziare 1p1este bozze leggo nel n. l ·2, X.XII, della Riv. ifa!. rli sociologia uu buon articolo di F. C'!IESSA.: "La nazionalizzazione delle terre,,, <'ho giunge, in complesso, alle mio stesse conclusioni; rilevando inoltre il carattere antieconomico di certi spezzamenti artificiali di uniln cnltnr:ili e ponendo in evidenza I' inse11arabilit:ì eh un programma ~pogliatore dei proprietari terrieri da un piano integralmente abolitore del possesso privato. Il problema acquista intanto in questi giorni un'attualità palpitante tJ una gravità eccezionale per gli episocli cli violenta invasione che, fedeli al divis&to piano, vanno svolgendo nel Lazio le organizzazioni dei contaclini. La rumoro!la agitazione giunge così fatalmente al suo logico epilogo. E, come facilmente era da attendersi, le terre prescelto all'usurpazione non sono le incolte o le trascmate, ma qnelle che, per la loro provata bontà, atlìtlano cli immediato rendimento. Fingendo di ignorarlo il governo emana un inverosimile decreto (4 settembre Hl19) che au torizim i prefetti n legalizzare, caso per caso, il fatto compiuto, riconoscendo per due anni l'acquisito possesso, O\'e coucorrano ragioni di maggior procluttività o di hisoguo delle popolazioni locali. ::>ono quindi oggi le leghe che pretendon provvedimenti contro i soprnsi degli agenti clclla forza, che nei primi giorni, tentaron molto blandamente di frenare il movimento. Cfr. per ampio noti zie su tutto ciò: La Te1Ta 1 1. 0 o 5 settembre 1919. 1 ) Cfr. 01~ libe1ty, cap. V. .... A v ve1·tenza l'ng. VH La fc1rtunu cruna frase. 11 d i,:<'gnu di JeggP sugli usi l"i dci t' IP ha,:i sturiebe del regime f11111liario c·nm un istieo . Propo,:te e piani per la te1·1'(l ai contadini. ~ucce,:si 69 YC<'chi e nuoYi clt>lla hurucTaiia agTaria . La henPlkn, spuntanrn c·orn1 nisla 78 107 PBJIZZO DBL PBEIJB?(TB VOLUXB: <>!1Ulttro Lire . .. Prima della guerra le questioni economiche s~mhravano appnnDRggio di pochi studiosi, campo chiuso al gran pubblico. Ln guerrn, le sue ripercussioni d'ogni genere che hanno tutti colpito, il lavoro di riassestamento e di ricostruzione di cui ognuno vede la necessita formiclabile, e che richie1lerli. lo sforzo di più generazioni, hanno messo in tnle rilievo l'importanza dei problemi economici, che simili studi vanno iliventando d'i n ti, resse generale. Tutti ora sen touo che si tratta non di una fredda dottrina, di aride teorie, ma di mnteria viva, profondamente umana, che coi grandi interessi delle collettività in veste quelli dci singoli ; e anche i non iniziati sentono di non potersi appartare dalla conoscenza dei complessi fenomeni dell'attivit:ì finanziaria, industriale, mercantile, e dei unovi aspetti che vanno determinanilosi ilopo In guerra che fu detta nnn rivoluzione. Per corrispondere n tale nnuvo bisogno clel puhhFco la casa TreYes intra11rencle questa BIBLIOTECA DI SCIENZE ECONOMICHE alla quale è già assicurato il conrorso ilei nostri più eminenti economisti. Per la rhiarezza clclln trattnzioue, come per la mole rd il prezzo, saranno volumi accessibili a tutti, e riescirauno specinlmente utili ni giovani che ora, più numerosi che in passnto, si dedicheranno a queste discipiine. Al primo volume, che per 01>era cli Luigi Einaudi tratta lucidamente e nrùitam1•11t1• Il problema de!!n fìnan::a post-bellica, llC· guiranno: La terra ai contadini o la terra a_qli impiegati?, di Giuseppe Prato. Le peripe::ie monetarie della guerra, di Achille Loria. Il problema del lavoro nell'ora presente, di Giuseppe Prato. Problemi commerciali e finanziari dc!!'Jtnlia, di Attilio Cab iati. F ISTI L'cs/Jortazione dojJO la guerra. cli Filippo Carli. It Dfrig1•re commissioni e tiaglia ai Fratelli Trei•es, fo Uilnno. Ec 2 00