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BIBLIOTECA
DI SCIENZE ECONOMICHE
GIUSEPPE PRATO
La terra ai contadini
--ola terra agli impiegati?
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MILANO - FRAT ELLI TREVE S , EDITORI
LA TERRA Al CONTADINI
O LA TERRA AGLI I.MPIEGA TI ?
BIBLIOTECA DI SCIENZE ECONOMICHE
GIU S E PP E P RAT O
DEL
~IKDESDI
O
\ OTORI':
Gli orientamenti clcll'cconomia italiana clopo
la guerra. . . . . . . . . . L. 1 50
La terra ai contadini
o la terra agli impiegati?
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.MILANO
FRATELLI
TREV E S,
1919.
EDITORI
AVVERTENZA.
PBOPBlBTi LBTTBBABl~
I didtti di ript·oduziont e di tradtmone sono 1·iaervah
per tutti i paesi, compresi la Sveiia, la Not·tJegia e l'Olamla.
~Iilano
- Tip. Trrve,.
Da qnanclo questo scrillo uscì, in più
succinta \·este, su la Ri/orma sociale
(gennaio 1919), la corrente politico-economica di cui esso tratla si è Yenuta inlensiiicanclo, fino a ctùminare nelle violente manifestazioni del congresso dci laYoralori della terra di Bologna, a cui
fanno riscontro voli e mozioni cli significalo sostanzialmente non dissimile
emessi da organi e convegni cli tendenze, per altri aspetti, diverse.
In senso opposto intanto all' accentuarsi del rumoroso movimenlo, la logica
sovrm1a delle cose ha recalo in questi
mesi un nuovo, formidabile conlributjoj
di argomenti posiliYi all'ordine di idee
a cu.i si ispira il noslro commento critico; consumm1do da un lalo la bancarotta
finale della gestione burocratica bellica
-
\'III -
nei riguardi della produzione agraria e
degli approYvigionamenli, e facendoci ass:islere dall'altro alla dislruzione spontanea del com nnismo fonclrnrio vecchio
e nuovo proprio nei paesi da cui parlì il
grido della «Lena ai conlatli.11.i ,, , e clo\"C
le masse dcl prolelarialo cam1pagnuolo
clispongon per ora del più illimilalo
polere.
Del sempre più slriclcnlc paradosso
emergcnlc da codesto complesso cli feno~meni cercai di porre in luce il ~ignifica­
Lo e le cause, largamcnlc amncnlanclo la
<locumenlazione dello sludio, e al tempo
slcsso libenmdolo delle parli superflue.
La rispondenza pcrfella. dci falli ulberiormenle a\'vcnuti e constalali con le
pr evisioni suggerile dal primo delinearsi
dcl movimento aggiunge, s'io non erro,
alle conclusioni d'allora qualche valore.
luglio 1919.
La terra ai contadini
o la terra agli impiegati?
La fortuna d"una frase.
Sono proprie dei paesi di scarsa coltura e cli difettosa educazione economica
le impro' vise esaltazioni per le frasi a
el'fctlo semplicistiche, l'eco delle quali
loro giunge non di rado dopo che allro,.e buon sen::.o ed esperienza concorsero
a consumarne il fallimento. 'Ne deriv:.a
che spesso la ripercussione si limita ad
una innocua quanto eYanescenle risonanza. Ma avviene Jmre più d'una \'Olla che,
cla questa fase sollanto fastidiosa, la corrente tenda a concretarsi, dando luogo a
qualcuno dei fenomeni dannosi che baià
il Huskin ra.YYisaYa nel potere suaacstioo
vo illusorio di certi m,~efici aggruppaPR.\To.
L<i
terra.
-3m~nli
di parole. Il che specialmente avviene, come testè rilevaYa un argulo s.critlore inglese, in tempi di guerra o di altre
assorbenti calamilà, quando la gente, dislralla da maggiori cure, non ha tempo
cli difendere il proprio cervello, già disorienlato nel perenne orgasmo, dai gas
asfissianli intellclluali lanciali ad insidiarlo.
Ciò si osserYa da due anni, in I lalia,
rispello alla formula. la terra m contaclini.
Se fosse Alessandro SchiaYi a dar la
sp[nla alla sua Yoga improvv~S<~, ~ivul. do , un po' ad ustrnz clelplum, I tergw
.
mini del problema agrm·io russo alla v1ailia della calaslrofc rivoluzionaria, i)
~on oserei asserire. Certo è che un sc1~d i mimetismo grossolanamcnlc emp1so
r
rico ,·crso le analogie solamenle super !eia.li di quel mal nolo fenomeno cnlrò ~cr
buona parle nella fortuna <.lell o~ccc~ua­
L>ile l'ilorncllu, allrcltanlo pieno d1 nuslc11 l'fr. La fame cli ten·a dei contadini rnssi, Milano. l'll7.
riose 1nsinghe, quanlo ambiguo e po\'ero
di posiliYO conlennto.
Pochi ne esistono inl'atli che includano
una più arbilraria Ynrielù di significali,
secondo gli scopi e le lendenzc di chi lo
adopera E lo ha assai bene 111osln1lo il
Carano Donvilo, soomponenclolo ccl illustrandolo in lulla la gamma di inlerprelazioni a rtù può dar luogo, da quello
della lolale collctlfrizzazionc del suolo,
al faYoregglnmenlo clcl suo ripartilo lrapnsso a mani dei collh'alori. 1 )
Xrll'onna'.i non breve lasso di lcmpo,
però. da tfunnùo il va.go cmH:cllo \enne
lanciato come una delle piutla/orme dello
spettacoloso programma posl-bt>llico, la
l)
Cfr. lt motivo eterno della ''terra,, in
u
Giornale
degli economisti e rivista di statistica,,, agosto, UHS; e
La terra ai contadfoi, in "Humanitas "' 1918, nn. 1-4.
tiugli effetti psicologici della formula. che detìuisce crimi1wsa1 cfr. G. ::\IARCB1, '·Addio, borghesia! n in Folontà,
31 maggio 1919. Con giovanile 'l"fracità i11rnisce pure contro " reufasi di linguaggio e l'imprcCÌSÌOM di idee n in
noi congenite, onde rig,'rmodian perennemente simili
"frutti di semplicismo analfabeta"' G. FORTUNATO, in
prefazione a A. Azrno.sTr, Il }.[e::zogion10 agrario qual è,
Bari, 1919, p. 8 e segg.
-4p1~imili\·a
inclclcrm inatezza si è vrnuta
polarizzando intorno t1(L un ccrlo numero
ili prnposle concrelc, di cui taluna espressa anche in disegni di leggi, cd in schem.iJ
cli annunciali clecreli. Una vasla lelleraLura poi, di forma e d'indole varie, ne è,
per nalurale riflesso, sc..:alurila. Come
porlala e come sinlomo, se non come valore inlrinseco, gli uni e l'allrn suggeriscono qualche commento men [relloloso
di quelli: lroppo esclusi\ amenlc politici,
a cui diedero luogo fin qui.
Il disegno di legge sugli usi civici e le basi
storiche del regime fondiario comunistico.
Documento che polrcbhcsi chimnar
cenlralc della conlroYcrsia divampala intorno al tema è lo schema di legge formulalo da una commissionl' minisleriale
presieduta dal senatore Morlnrn, 1 a padfica disciplina, fu tlcllo, dell'annosa e
1
1 Cfr. Atti della Co111111iss1one pc1· la 1·ifònna della
legge sugli usi civici e :mll'orclinamwto dci domin1 collfttivi. Relazione clrl pres. sen. T,. ,\lorfarn, Roma, 1918.
-5
litigiosa questione degli usi ciYici e clei
clominì colleltfri. in realtà per trarne occasione ad un'assai più radicale riforma
agrada. di scopi e d'indole conformi alle
ma11ifcstazioni partigiane che da qualche
anno manlcngono inlorno a quello specifico problema un'artificiale agitazione. 1 )
Dcl che basta a persuaderci il riassunto
sommario del le lince fondament,1li dcl
progelto, da una proYvicla indiscrezione
giornalistica'.! ) tli\ ulgalo qu~1lchc settimana prima che forse non desiderassero i
suoi eminenti autori.
Constatata im·ero la convenienza cli sostituire il principio della obbligalorielù
a quello della libertà ncll' afi'rancnzione
dci tradizionali diritti di condominio,
e scelto per effettuai-lo il sistema della divisione fra il domimzs e la popolazione agricola titolare dell'uso (sel) ::ìintomi clella tendenza a sfruttare la questione clegli
usi civici 11er scopi ili portata ben diversa gitì. rilevavo
a proposito delle significanti dunioni che ebbero luogo
nell'11utunno lfll6. Cfr. I 1·ede11tod delle te1Te ilicollc:
in "Riforma socinle ,,. 1Hl7, nn. 1-2.
2) L fr. Idea, na=ionalc, 24 marzo 1918,
-7-
-6vo1Hlo una nnsura che varia col 'ariarc
clell'imporlanza e gravilù della Jimilazione della propriclù', il disegno procede
alla cosliluzione lrgalc cli codesta popolazione in associazione comunale di agricoll11ra . di lipo l'isso cd uniforme. ,\Ila
111rclesima allribuiscc poi, ollre i hctni
delle preesislcnti associazioni agrarie.>, coJllll 11 a nzr. partcci pnnzc, anche i seguenti~
da assL'gnarsi . gradaltrnwnlc. quando i
his.o~ni clrll:t popolazione agricola lo rirlln•d:ino : a\ terreni che in qualsiasi
lt'111po siano slali !-.oggdli ali csl'rcizio di
usi ci' ici princip~li, anche se ne sia èW\ cnula l'arrranrazionc, scmprl'ch0 non
siano slali ~lpporlati mig\ioramcnli agrari
o fondiari ... ; b ) i lerrcni patrimoniali
dello Slalo, dl'l comune e della frazione,
s:11\·o Lhc al>bia110 una spl'ciale dcslina;;ionc di pubblico interesse; e 1 i terreni
:ipparll'nen~i ad opere pie, ad cnli equiparai i ad isl il ul i tli bcndicenza, e _ad
isliluli L't'Clesiaslil'i consenali; d ) i 1:1lirondi 11011 migliorali, o porzione dei
mccksimi di proprielù dci prh·ali (ai
quali si assegna in corrispetliYo un 'Ca-
none annuo commisurato al recldilo meclio del decennio 1900-910\. La proprietà
comune così costituita clhiene inalienabile e non ipotecabile, di regola, e si runminislra dalle associazioni sotlo la vigilanza, il conlrollo e la tutela cli un ispetlornlo delle terre pubbliche, cla crearsi
presso il ministero di agricoltura. La direzione teenica dci domini collettivi è affidala n un direllore. nominato dall'ente
e, in mancanza, clal ministero. Quanto al
crodimento dei terreni. se son boschi o par-.
scoli rimangono in uso comune dei consociali; se col livabili, vengono assegnali
a miglioria agli ulenli capi famiglia, dietro equo corrispettivo. Fondi cli impiru1to e
cl i eserdzio fornisce una cassa di credito
(sezione autonoma clell'Islituto nazionale
di credilo per la cooperazione, con capila.le iniziale formalo da contributi di enli
Yarì e dello Stalo ì, a un lasso non superiore al 1,50 per 100, pagando lo Stato
l'eventuale differenza rra H saggio fisso
e quello di mercato, e anlicipando le au-
-8-
-9-
nualità agli isliluti soYvenlori in caso di
disavanzo Su tnlto presiederà equamente, a gu!isa di magislr:1lura speciale, la
giunta d'arl>ilri cli ciascuna delle prodncie conlrmplale (cx-Ponlil'ide, Grossclo,
Modena e Parma), incaricala cli regolare
sollecilamenle ogni dil'J'i('()llù nascenlc
1Hella pro111a csecnzionl' d ella !erme·
t"tv ' "~
~~c.u
' 'O il rico1·so ;1d ttna gi1111f :1 ccnlr:.ilc, erella in Roma, e, per sole Yiolazioni rli lrrrcre
t>b )
:1 IIa suprema cassazione.
\' :.iri possono essere i pareri circa il val on' e ropporlunilù dci JH'O\'Yl'clÌlllCllti
escogitati; ma concor·de è l'impressione
lrn.l larsi, anzichè di norme regolamcntal rici degli usi civici, d'un tentativo di sovverlimenlo dcl regime di propriclù dcl
suolo, al quale la provvisoria limitazione
lcrriloriale nulla toglie della portata ideale e pratica a cui esclusi' a111enlc mfrarono i suoi ispiratori Onclc spiegasi l'insurrezione decisa JTO\ ocala clal confessato piano di escc11zionc dillal.ori:1, i e
l'ardore cli discussioni che continuò, dopo
che quC'slo fu sYentato, in atlesa della decisione parlmncnlarc, finalmenle guarenlita.
Fra le requisiloric ri' enclicalrici della
corrcllezza coslituzionalc e dcmuu..:ianli
la sostanza intenzionale della premcdiLata o l'L'csa che si intcnclc\·a recarle, eloq ucn lissima fu quella di Gian Francesco
Gucrrazzi, 1) acuta e pcnclranle quclL1
> La lll'Cnununciò imprrnlentementr ìl ~ottose~Telario
V:>lenzani in nu comizio popolare a }[anfora. il 10 tnarw
1
Hll8. B non mancarono allora tloi funzionari rhc ardirono dichiarare YOlersÌ f immediata O "lnogoteucnziale"
approYaiione (lei tlisegno 11erchè si era t'erti che il parlamento non l'iwrehhe mai accolto; meutrel:hè, ore le
terre fo.;s~ro ~ià p1ssate a mani dei coutaùini, ben
anebht' don1to adattarsi al fatto compiuto, per tema di
peggio. Cfr. Uaz;;etta di Torino, 16 marzo 1!)18. L'audncia dl'l colpo cli mano p'.nre però eccessiva perfino nel
un pnhblico generalmente npatico, piegato cln anni al
rcg-11111' dittatorio e, nella trepida ora, assorbito da preoconpnzioui hen più Yitali. E la voce imperiosa di parecchi imponenti congressi, avvalorata. dal mònìto lli
11erso1rnlittì autorevoli, persuasero il presidr•nte del consiglio e il ministro delragricoltnra a riconoscere che uu
progetto di leg-ge inteso a tracciar le direttive della futura iiolitica ccono1111co-sociale, tanto profollllame·1tc innovautlo i canoni del tlirilto privato. flon deve prodito1·iau1entc sottrarsi alla volontà sovrana del parlamcuto.
1> Cfr. Una fr!/Ye agra,.ia sbagliala: !11ton10 agli usi
civici ccl ai clo111i11i colletliei, in "La terra n• 11, .1,
-
10
-11-
cli Tomaso Giordani; 1 ) illuslralori entrambi delle perniciose conseguenze pratiche che la logica <lel sistema non mancherebbe cli recare' a breve scadenza.
L'anliec:onomicità ciel piano.; la sua organica cl iscordanza dalle norme del progresso tecnico; i pericoli sociali a cui
conducono i suoi poslulali; il contraslo
clella sua giacobina uniforme rigidità con
l'aspetto nu:io dcl mule' ole ambiemle
non poleYan lro,·are esposilori piì:t efficaci. od esprimersi in argomenti e rilievi
più suggeslivi. N è in queslc nè in e:ùlre
criliche però vidi comunque acrennato al
molivo essenziale, che solo, a parer mio,
polè indurre un consesso cli sì eminenti
persone acl astrarre lanlo comp lelamcnlc
cl::illa ragion praliea ncll'archilcltare Jc
lince delle loro audacie riformalrici; e
cioè a quel peculiare oricnlmucnlo, a
quella conformazione o cleformazione arlificialc della menlalilù a cui, ove ecceda
ccrli lirnili ed assuma delerminali alteg-
g1amenli, Yorrei dare il nome cli ~upcrsli­
zione giuridica in antitesi alla concezione ceonomica della vila.
.\nni aclclielro, cluranlc la ballaglia per
il monopolio assicurali,·o, il dissidio fra
le due tendenze intcllcllllali emL'rse nel:..
Lissimn, quando alla condanna quasi unanime clcgli econombli si contrappose la
difesa apologetica dei giuri!'>li dcll'impcrnlo1 e
~la il fenomeno si ripete frequrnlc, falale essendo la dh crgC'nza cli
due prncrssi logici. uno elci qua.li muoY'('
da (Tileri naturalistici di collYcnicnza spcrimenlalc, l'allro da formule dottrinari-e
l'ilosofichc, che una sapiente dialellica
riesce a torcere nelle pitt impensate illazioni, allorchè lo richieda l'opporlunilù
politica espressa nella fonlc unica ciel clirillo posiliYo, la volontù sovrana dcl legislatore.
Nel caso che ci occupa il subslralo spirituale onde la cliballuta proposta riccYe
il contenuto si riYel<1, meglio che nella
sua schematica enunciazione, nel complesso drgli studi che lo prepararono e
l)
in
u
Cfr. Stillo schema di legge che ri/'onna gli usi civici,
Economista,,, XLv, 230:l.
-
12 -
lo accompagnarono> non meno che negli
argomenU dei suoi difensori. Ed è nel
campo storico particolarmente che riesce
agevole scorgerne le lraccie> ivi risullando più visibile l'azione elci prcconcctli o
clcllc reslrizioni unilalcrali sul senso di
ohbicllivilà sintclica ispiralrice cli equilibrali giudizi.
Indice e docum enlo significantissimo
ci si offre a tal riguardo in un volmne,,
imponenle cli mole, consacrato, or son
pochi mesi, all'arduo le.ma da un laborioso ricercalorc, e autorevolmenle prescnlalo, quasi a guisa di preludio scienlifico clell'alteso progello, le incrùninale
direllivc del quale dovrebbero trarre
dalla minuta annlisi delle derivazioni
sloriche le basi di un'inconfulabilc rivendicazione. 1)
1
)
Cfr. Avv. GIOVANNI Cuius, Usi civici, pt·oprietà collettive e latifondi nell'Italia centrale e nell'Emilia, con
rife?'imento ai demani co11nmali del Mezzogion10. Kapoli, 1917. "Il libro del C. - scrive, preludendovi, il
prof. Salvioli - spiana la vin al magistrato ed al legislatore per la grave materia. Vi sono ancora quelli che
nutrono pregiudizi sopra l'utilità della storia e ritengono
-
13 -
Impostata in tali termini la climosb:azione non potrebbe invero risullare più
com~incentc. È con grande interesse e
con runmirazione sincera che si segue
l'egregio studioso nella magistrale rassegna critica con cui illustra, in consuetudini, leggi, istituti remotissimi, le scaturigini prime delle pretese e conlesc presenti, e ne segue lo svolgersi ccl il modificarsi incessante, attraverso venti secoli
cli sloria, sotto la combinata azione di
fallori politici, sociali, economici, fino
alla fase presente, da lui considerata sapienle e provvido ritorno allo spirito del
poco concludente il lavoro paziente dell'erudito. Spesso
nuche qnell' indagine che sembrava più lontana da una
finalità i1ratic1t può trovare colui che sa sottoporla a speciali fini e condurla là dove meno sembrava destinata.
Ora in parte col sussidio di ricerche altrui e in parte
coll~ proprie, il C. ha reso questo segnalato servizio agli
studi storico-giuridici. di mostrare la loro utilità. Poichè
la maggior parte degli istituti giuridici hanno radici n~l
passato, ben lo storico del diritto può scevcra~e .le ~eone
da ciò che è vivo, e congiungere questo coi tatti e le
esi<>"enze del presente: quando egli riesce o. trarre dal
pa~ato utili ammaestramenti, la sua opera acquista il
più puro carattere di modernità; egli collabora alla formazione del presente meglio di qualunque altro. "
-
14 -
diritto originario, di cui ascrive alla lracli.zionc italica il mcrilo e l indole carallcrislica.
O io mi inganno però, o al la magnifica
indagine di falli e cli concctli giuridici
non va sempre compagno l'inluilo dcl
senso economico che, pene lr<.rntlonc il
subslralo, conduca a relbuneulc inlcrprctarli. L 'aYer dimoslr<lto che la proprietà
collelliva dcl suolo in pm·ecchic r egioni
della penisola si richiama, non ad importazioni ed imposizioni germa.nisliche, ma
a spontanee cd aulichissimc creazioni
autoctone, la essenza delle qu:.ùi si tramanda di epoca in epoca a norma delle
circostanze tl'ou11uientc, e l'a\'er dotlamenLc i 11 uslrata la inl'inita gratl nazione di lali
insensibili e spesso dissimulali trapassi,
non avrebbe, per vcrilù, gran valore (agli
scopi pratici che l'autore si propo;ne
(p. xxvi)) di fronte a chi obbiettasse che
nella secolare, progressiva eliminazione
di quel tipo di possesso, l'cslcriore parvenza giuridica non è che l'espressione
formale cli forze ec.:onomichc 1 talora tan-
-
15 -
lo men ,-isibili quanto più efficacemente
delerminalrici. Eppure bastano largamente i Jalti addotti dal ('hiaro autore
per indicare i carallcri positivi cli un'evoluzione rispondente, nelle sue grane.li
lince. a ragioni ben più profonde che non
sia la volonlù di un legislatore, slrmnenlo di un momentaneo prcnllere di clas~i
Nelle colonie romane, egli ci dice, I' lzeredi um si estende a danno della porzione
collelliYa, a mano a mano che lo scopo
economico SO\ crchia il mii ilare \P 10);
nel basso impero l'ipertrofico dilalarsi
del lali fondo, onde scaturiranno parecchie mani l'estazioni di godimento prom iscuo (p. 69 e seg.), avviene in correlazione alla grande crisi economica cd al
funeslo asservimento dell'individuo allo
stalo (p. 59); eù è in tale mnbienlc che
:;orge e si al't'erma il c:onccllo del dirillo
al la\'Ol'O -, pretlu emanazione tlellu coscienza giuridi_ca romana dei tempi ùella
peggior decadenza l.J>. 7 1 , e prC\ alenle
sull'idea cli proprielù nella rnnsuetudinaria tradizione barbarica d>- 126). Là
-
-
1G ·-
dOYC però, e non nppt'nn l'nlliY1L~t e l'iniziali\'a priYala rinascono, el'cO s\ ilupp~u-­
si, e.lai ,·irluale condominio dcl lalifondo,
forme di poss esso singolo, promosse dalla
necessità economica, a rimedio dcllé.1 sterililà clel primo, e consen ale cd esl~~e,
per la riconosciuta proclulliYilù loro. fmchè la legge consa~ra il fallo sponl~~eo
consolidando i dirilli acquis ili ( p. /;) e
scg. ). Il quale fenomeno (la pratica d el
jllS colendi i , rispondendo ad es igenz e economico-agrarie ùi comtmc e gen erale con~
vcnienza, Lrae dal consenso d elle parti
inlcressale la s un massima forza espansiva (p. 79) . A mano a mano quituli eh~
si allennano le circoslanze per le c.1uah,
neo-li ullimi secoli dell'impero e <lnranle
.
.
l"<'-ool<l
o't>°· aveva
le o inYas10111,
la nalm•a se'
preso il sopnwvcnlo sull' ngricollura, co.: l·.u.1· .•1 1· ·tc.ltll'si
.
slrmgendo
1. prop11C
· nella
.
parlc più produlltYa
c.·1L' Il e l oro l e' ITC , •·1\J-.
banLlonanùone il rcslo al libero u::;o ùcgh
abilanli (p. 191 e scg. ), la tendenza alla
delimitazione e slabilizzazionc tlci possessi si accentua manifestandosi persi'
17 -
no in brani delle leggi visigolil'hc p. 223
e scg. , per esplicarsi presto Yigorosf-1.mcnle nella ricca serie cli conlralli agrari
( enfileusi, precaria. liYello \ mercè cui la
proprietà pri,'ala. in forma più o meno
complela e perl'ctla, si afferma e si sviluppa sulla lenta decomposizione della
feudale (pp. 263, 317 e scg. ).
La Yilloria e.lei comuni sopra il t'eudalismo, trionfo d' una economia di progresso e cli scambio sull immobilismo a base
cli produzione autarchica dcl secondo
(p. 133 , si esprime in rfrcndira.zioni di
franchigie delle \'arie specie di propriclù
privale (pp. 441 e scg . . E le lolle strssc
fra cillù e comunità rurali per i beni ('Q]leltiYi (pp. 500 e seg. ), come la grneralc
Lenclenza a soltrnrli al godimento promiscuo demanializzandoli e regolandone lo
sfruttamento (pp. 491 e seg. \ conl'crmano
la incompalibilità e.li sim ili usanze con
un'economia di piLt larghi conlalli e possibilità, quale le democrazie induslric.ùi urbanistiche venivano alluando. Sono, infalli, ragioni lecniche di buon go' erno
PRATO.
L<1 tara.
"
lS -·
agrario quelle che introducono negli slaLuli, così comunali che feudali, dell'ultimo
meclioeYo e del rinascimento limitazioni
frequentissime agli usi cì \ ici direlli, a
lnlela di più frultitere cullu re (pp. 513 e
scg.); nè altro moli\'O hanno le J>rime
bandite o chiusure, cosliluilc allo !:>COpu di
conciliare l'esercizio delle usa lZC lradizj,)nali coi nuoYi bisogni c'clla perkzional,1
produzione (pp. 5 rn, 6 21, ccc.:.). Fenomeno che procede corrclaliv:.uncnll', se non
dovunque sincronamcnlc, alla trasformazione ùellc possessiones precarie in allodii, a guisa di combinalo eff ello ùel movimento di emancipazione economico-giuridica che chiude l'clù di ml'zzo (.pp. u20,
624 e seg.). Ed il dissolversi dcl lalifondo come unità politico-sociale trova nella
spontanea azione disgregalricc cli necessità economiche impellenti il più efficace propulsore (pp. 813 e seg.). Ogni palmo cli terreno printlamenle appropriato
si.gnifica, in questo periodo, un colpo di
piccone nell'edifizio della Yecchia strutlura sociale, ma costituisce in pari Lempo
-
19 -
una porzione cli ricchezza bonHir'ala in'
lensiilcalaJ \'alorizzata (pp. 815 e seg.). Ii
che lrova una sanzione <lcfinitfra nelle
riforme IegislatiYe del secolo XVIII, preludio alle codificazioni del XIX! le une
e le allre riai'fcrmalrici della snpcrioriLà civile del concclto cli propriclù quirilariu, per argomenti sperimentali più assai
che in ossequio a formule dollrinarie 0
filosofiche ,pp. 720, 738, 763 e scg. cct:. ).
Tru1to è Yero t:he perfino i papi. conser
Yatori fino ad allora dell'inlegrale sistema fondiario latifonclisli<.:o <lel basso impero (pp. 152. 154 e scg., ecc.), devono
pensar a limitare il colletli\'ismo ~1grario,
ostacolo allo spinto cl'iniziali,·a e denuncialo come causa d'inieriorilù economica
pci loro dominì ~pp. 738, 7li:J e scg.).
Nulla di più pericoloso che il Lcntali' o di formul::tr legt,i storiche nssolulc in
1'ase a serie, andlC mun~rosissinu. , di rilieYi episodici. ì\Ii sembra però che il
complesso di quelli spigolati allraYcrso
l'opera dd Curis - che d'allroncle ''i accenna spesso soltanto incidcutalmcnll' <.'
- 20 -
c1uasi inaYverlilamcnte - pruverebbL, se
ma.i, proprio il contrario di quanto il loro
rifcritorc ha in animo cli tlcclurnc. O io
mi inganno im ero, o è C\ idcnlc che, OYC
una uniformilù si &prigioni da lanla e sì
varia congerie cli falli per allro aspclL-o
profonc.lamenlc diversi, questa consisle
nella coincidenza costanlc fra dominip
collellivo del suolo e periodo cli decadimento di stasi cli barbarie. da nn lato.
e fra graduale perfezionarsi dell'appropriazione priYata: più o men tolale. ed
epoche di ris\ eglio ~ocialc: di progresso
economico e demografico, di incremento
produlliYo, di miglioramento tccni<.:o, dall'altro. Da ciò nd inferire che simile contrapposto sia, in ogni Lempo ctl ambiente,
necessario e falalc e che l'accoslamcnlo
clei termini equivalga ad una legge di causalità eYiclentemenlc ci corre. Certo è
però che questo e non nllro rimane il
nucleo del problema, ~ùla soluzione dcl
quale le buone ricerche dcl Curis recano
contributo pregevole, anche se in senso
contra.rio a ciò ch'egli si propose.
)
)
)
-
21 -
Ricercare, iufalli, le basi cli legitlimitlù
di un istilulo esscnzialmen Le economico
nella conlinuilà e nella coerenza formale
della secolare sua eYoluzione giuridica è,
a parer mio, fclicismo dollrinario o sofisma clialellico non di\ erso da quello mcreè il quale si giustificarono fino a ieri,
nel campo pubblico non meno che nel
priYalo. i titoli cli dominio e cli priYilcgio
dl'l SJStl'ma reudalistico. Concetti di ulililà e non squisileaa di formule Ycrbali
ol'frono. in simili materie: il ~olo plausibile criterio di non arbitrario giudizio.
E, come non valse a conserYare ai nobili
ed al clero le secolari immunità e supre~
mazic terriere l'autorità immemorabile
delle più aulentichc e venerande pergamene di concessione, allorchè il prorom,pcre d'una vita ec:onomica clivcrsamenle
orientala. trovò dannoso ostacolo nella
perdura.nza della mc.,nQ. . morta. e del fidecommesso_, così è vm10 invocare, con al'gomenti sosta.nzialmenlc non dissimili. il
ripristino di altri istituti dcl passato,
quando essi contraddicano ai postulali
-
I
I
-
22 -
d'un utilitario positivismo sociale moderno. La storia è pic:na cli episodi di vero
furto legale provoc:ati da un impellente
bisogno economico generale e perciò riconosciuti, a qualche distanza cli tempo,
come indiscnlibili lappe di progresso. Basta confrontare le esasperate c.lcnunzie
dei contcmponmei conlro le male arli
usale dai politicanti speculatori della repubblica cisalpina per assorgerc a dignità e funzione di do' iziosa borghesia
fondiari~, con gli ammirali' i encomi tributati al rifiorimcnio agricolo dcl paese
dagli scrittori di cinquant'anni dopo 1) per
persuaderci della divergenza profonda
che spesso intercede fra il conccllo del
vantaggio sociale cd il formalismo intransigente di immutabili dirilli acquisiti. E
1
> Cfr. A. 0'1'TOLI~I, La seconda Repubblica Cisal11ina, in "Nuo>:l l"Ì'l"ista storica,,. li, 3, .J. Già d'al-
2.3 -
disruterc sui tipi di proprietà prescindendo dall'efficacia loro stùlo incremento della produzione significa ripetere l'rrrorc unilaterale cli cui porge un sa,ggio
caratteristico la classica opera cli Eustel de Coulanges, nel suo tenlaliYo sistemalico di richiamare all'esclusiYO fattore religioso anche l'origine pel libero
dominio pri,·ato. 1
Nota ilwecc realislicmnentc il Pare lo
che codesto problema.. per esser lolto al
campo metafisico e recato nello sperimcnlale-logico, deYe Yenir sluclialo in
base al grado di ciYile prosperità raggiunto dai popoli che, nell'uno o nell altro modo, lo risolsero. ~) Unica Yia CYÌdentemente per liberare tale argomento
di scienza e di pralica da tnlla la letteratura dedamaloria, :unplificazione rclorica fi_r10 all'iperbole grottesca dcl dogmatismo sentimentale di ì\Iontesqnieu e
tronde, durante il regno italico, si aHertlv:t, per chiari
s~gni, l'incremento <lato alragrkoltnra llalla a'l"'l"enutn
c1_rcolnz1one dei possessi. Cfr. G. Pi:ccmo. S 1ggio storico s11Zla ammiuistrn:.ione fìna11::iari<• dcl '<X-rt•gno
<l'Italia dal 1602 al 1814, Torino, 1%2, png. 90
<' segg.
11
Cfr.
ui
cité antique, 22." ed., Parigi, 1\112, pag. 62
e segg.
~) l'fr.
Y.
Trnttato di sociologia gent1·ale, Firenze, 1fll6,
I, p. 228.
-24-
-
cli Rousseau; 1 ) non meno che dall'ingombrante impalcatura cli soprm vivenze
giuridiche, i residui delle quali cserciLano sulla percezione precisa cd attuale
del fenomeno un'influenza deformalrice.
lVIettendoci da queslo punto di vista
esclusivo, e senza prelenclere, ripelo, di
enunciare leggi assolule cd immutabili,
credo però riesca impossibile negare mm
singolarissima significanza alle continue
analogie che in epoche ed in paesi diversi si riscontrano coi rilicYi desunti per
l'Ilalia dal sommario spoglio delle indagini del Curis. Ben nole a lui a\Tcbber
dovuto essere, sopra ogni altre, le magnifiche pagine in cui Guglielmo Roschcr
eruditamente descrive, con malt'riale tratto da ogni tempo e paese, l'abbandono
delle terre al godimento colll'ltivo come
esponente tipico di società barbariche e
poYerc o clecaclentemenle ral'Jinalc, do' e
una classe dominatrice ignorante e bellicosa, o gaudente e cortigiana preferisce
YiYcrc elci canoni corrisposti dalle plebi
coloniche; e dipinge il graduale eliminarsi cli lalc stato di cose mcrcè l'assegnazione, slabilizzazionc e trasmissione credila.ria elci possessi, a mano a mano che
la 'ila economica e sociale s'emancipa,
per cognizioni per abili, per conlalli da
quello slalo cli immobilismo scmisclYaggio. 1\ \fa allo stuclioso di un problema
lanlo cliballulo panni non sia lecito ignorare i capitali contributi che ricerche più
rccenli han recato alla Lesi, podcrosamcnle delineata dall'insigne maestro. Chi
segua. per esempio, Enri.co SèC' nelle sue
diligenti ccl aculc esplorazioni della storia fondiaria francese nell'età cli mezzo 2)
•
1
lTn saggio car11ttcristico (almt•no per la sua mole) d1
Yerbalism o 111conc
·
l n dente applicato
alla soluzione di 1111
pr~hlema emiueutemente tecu1co, tro>asi nell'oramai YCC·
c~io - e d'altronde meritamcnte ditlleuticato - volume
cl 1 1T. V Al ERI • ~· L oti a pc l d.infto
.
alla lc,n·a attrnvcrso
i pnncipali sistemi p olitici. Homa, 18ib.
>
•
.
4
"•
25 -
J Cfr. Et'o110111i11 rlcll'agl'icolturn e delle m11lt'l'ic. p1 i·
(tr. Jt.). in "Biblioteca 1lell'eco11omist11 '" s. :1.", vol. r.
ii. CWì e se!rn.
1
11/C
2• l"fr. T ·s classcs n1rnlcs et le régi111e. clomanial cn
France ari 1110,11cn tì.ge, Parigi. 1901, pp. 490 e segg., 659
e :<cg-g. l' n 'l serie di fenomeni analoghi si osser;a in
Svrzia, nel Irapasso dalla comunità fondiaria al possesso
-
(
-
26 -
non può a meno di constatare che il condominio terriero per parte di molli utenti, espressione spontanea di un'economia
torpida e localizzata dalle barbariche
condjzioni di ambiente, cede e si deco1npone automaticamente, appena il,progresso demografico, la sicurezza polilica, il
contallo con centri commerciali più attivi, la circolazione cle.lle classi dominanti
tende a moltiplicare i bisogni e ad infrangere barriere e gerarchie dell'assetto
•
medioevalistico. Sono ragioni economiche
imperiose quelle che, a dispetto spesso
d'una legislazione inversamente orientala, tendono alla consolidazione dei primi
possessi individuali costituiti sulla terra
nobile a mezzo dei vari tipi di censi. 1)
Ed è nolo fino a .qual punto l'emancipaparticolare, correlativamente al moltiplicarsi della popolazione, bisognosa di più abbonclanti prodotti. Cfr. L.
BEAUOllliT, Histoire de la propriété foncière en Suède
Parigi , 1904, pp. 13 e segg.
'
l) Cfr. C'. D.ums•rE DE w. Cn.Av.unn:, Hìstoire des classes
agl'icoles en F1·ance, 2.n ed., Parigi, p. 282. Dal sec. XVII
alla fine del XVIII la lotta contro i diritti d'uso promiscuo
non fa che accentuarsi e termina dovunque " a benefizio
27 -
zionc totale della piccola e media proprietà borghese e contadina ccl il suo rapido dilatarsi nella liquidazione dei latifondi privilegiati contribuisca. parecchi
s_ccoli dopo, ad afforzare all'inlcrno €d
all'estero il regime r epubblicano rivoluzionario ed a propiziar le masse rurali al
goYerno consacratore del primo Napoleone. 1)
Non meno istruttiva riuscirebbe un'indagine sullo sviluppo cli fenomeni analoghi in Germania, corrclatinnnentc alla
rivolta anabaltistica, il cui cantltcrc e le
cui conseguenze prevalentemente religiose troppo hanno fallo dimenUcare agli
generale dell'agricoltura ed a danno particolare degli
utenti ,,. Cfr. G. n'AvE:XEC., Paysaris et 011m·iers rlep11is
sept cc11ts cms, 3.n ed., Parigi, 1\l07, p. 5fl. Col ns>eglio
agncolo dcl sec. :S.VUI la resistenza ai dissod1m1enti, assai
tenace per 11arte di molte popolazioni rnrali, riceve un
colpo mortale. Cfr. B. StE, Les classes rtwales en Bn:,tag 11e du
siècle à la Révolution I Parigi I Hl06,
llp. 208 e segg.
l) ::)ui risultati economici e ~ociali di quella i·ivoluzione
agraria. cfr. le esaurienti conclusioni di ~I. l\b.ruo:s, Lei
xr1-
des biens natio11m1x pendant la Réi·ol?ltio111 at•ec
étude sp~ciale des i-entes da;1s les dé1iarte111c11t:1 dc la
Gfrondc et dtt Clter1 Parigi, 1908, pp. 412 e segg.
i•e11te
-
28-
storici il subslralo economico, onde prorompeYa l'insurrezione 'iolcnla delle plebi. Anche qui , in realtà, era il moltiplicarsi e l'arricchirsi cl cli e popolazio1ù,
particolarmente urbane, che, rompendo i
quadri della lorbida •slrullura fcuclple,
rendeva fatale la sottrazione delle terre
ai meloùi di godimento più slcrili. graclalmnenlc operala, con la soppressione
delle anliche usanze, dalla nobillù e dall'allo clero asscnteisla. ì\ ci dodici articoli formulali dai conlndini a guisa di
progrm1una del primo molo nnaballista
dcl 1524, viene allamcnle rjvcnclicnlo il
diritto di possedere la Lcrra. « I prati e
i pascoli usurpali dai signori ritornino
al comune!», inlìma )ninacciosmncntc
l'arl. 10.0 . Ed è la bandiera con cui le
masse agricole esasperale aUronlnno ht
spielala repressione, la qunk, a chi non
ne consideri la pnra forma, ma ponga
mente alle cause dclt' rminatrici ed alle
conseguenze definiti\ e, rappresenta l'incvilabile prevalere delle ragioni ckl progresso economico contro le rcsislenzc tra-
-
29 -
dizionalisliche e regressfre cfindole com unislica. primo terreno di propizia coltura alla predicazione, in origine reazionaria. clella Riforma. 1)
In Inghilterra il parallelismo fra progresso agricolo e distruzione della proprielù colleltiì'a o Yincolata si affe1111a
anche più eYidenle, ùal momento in cui
si altcnuano le condizioni ambientali generatrici clella lancl communily dell'età
cli mezzo. Gli slorici, gli econonùsti, i filantropi che, da Filzhcrbert a i\ ordau a
l\larx ed a Rogers, da Thomson a Oli' icrn GoldsmiU1, rav' isarono nelle fmnigcralc « i11dosures » un reato di esosa rapncilù cnpitalislica, non s'accorsero che,
assai prima dei signori, e senza che il
fallo sembrasse scandaloso a chicch essi~, i conlaclini stessi, che dovevan ben
presto alta.mente prrJlestarc contro l'allegalo arbitrio altrui, avenm reso omaggio
per conto loro alle esigenze tecniche dcI) Cfr. A. Pt:nANI, Del sistema eco11omico borghese in
rapporto alla civiltà, Bologna, Zauichelli, 1883, Pl>· 90
e seggo.
- 30-
- 31 -
terminatrici del fenomeno, sollracndo
senza scrupoli allo slerilizzanle U50 comune quanta terra polevan collivare singolaxmcnte, onde la vituperata rivoluzione iniziavasi per fallo spontru1eo dci
più sperimentalmente competenti. 1) JHguardo allo svolgimen to lùteriorc dcl
grande trapasso le magnif ichc indagini
del Gonner hanno recalo alla superficialità dci tradizionali giudizi apriorislici un
colpo decisivo. Confcrmru10 i suoi documenti che il discredito e il crescente abbandono dcl vecchio sistema precede,
nella coscienza e nella pratica dci più inleressati, l'avvento graduale dcl nuovo,
il quale si opera sollo l'impero di circoslanze agricole ed industriali inco111palibili con quella arcaica struttura. Le den unciale , usurpazioni », sebbene con no-
teYoli disparità locali, ed in forma e grado diverso secondo le epoche in cui si osservano, determinano nel complesso un
incremento e miglioramento di produzione, 1 ) a cui non fan conlraslo se non
per eccezione gli allegali ecl csagcralissimi incom·enienti demografici e sociali.
Esse rappresentano la via laboriosa dell'evoluzione secolare da un'ngricollura costituita in vista del consumo locale esrlusivo dei suoi diretli pru·tecipanti ad un'allra trasformata in fonte di ricchezza per
la collctlività inliera. 2 ) Carattere ~sscn-
I) Cfr. R. Il. T,\WXEY, The agmrian p1·oblcm in the
sixternth cent>iwy, Londra, 1912, pp. 147 e segg. Il rilievo
contrasta con l'asserto <lel TONIOLO, che i beni aperti,
trapassando in proptietà. particolare. vennero usurpati
esclnsivamente dai signori e non dai piccoli eoltirntori.
L'fr. Tn1.ttato di economia politica. La prod11zio1~e, Firenze, 1909, p. 216.
1) Anche gli stotici politici ascrivono a tale causa il
totale cambiamento avvenuto. in due secoli, nell'aspetto
rurale del paese. Cfr. SPENCER W AT.POLE, A histo,.y o(
England frnm the conclusion o( fhe grent wn1· in 188:),
Londra, 1890, p. I.", p. 14.J. Si calcola che i raccolti medi,
per acro, crebbero dell'SO % dal :S.Yll al XYIU secolo.
2l Cfr. Common laml aml inclos1we, Londra, 1912,
pp. 306 e segg., 447. I 4000 e più atti del Parlamento
che, dal 1710 al 18é3, approvano altrettante indosures,
incominciano quasi tutti con la constat:iziouc della impossibilità cli migliorare i fondi lasciati all'uso promiscuo.
Cfr. N. G. P1.1iRSON1 Trnttato di economia politica (tr. it.),
Torino, Hl05, voi. II, p. 448. Una definitiva dimostrazione in questo senso dà H. Biu.oLEY in una recentissima
monografia ( Tl!e enclosure in E11gla11d, Columbia nniversity
-
3'? -
ziale qucsl'ullimo giù nolalo, col suo ac..:ulo inluilo sinlctic..:o, dal ì\'icholson, a proposilo delle origini dcl 1110,·imcnlo, 1 e
cl1e si ripete dovunque le comunilù rurali p1·imilive enlrano in concorrenza con
0
studies, n. 2, LXXX. Xew York, 1918). Il movimento delle
enclosm·es fu per lungo tempo spiegato coll'aumento dei
prezzi della lana dovuto allo S\'iluppo dell'industria nei
secoli XV e XVI, c1onde la conven]enza tlei Ianùlords di
concentrar l'uso della tt:rra alla pastura, distogliendola
dalla coltivazione d'altri prodotti. A questa ipotesi contraddice però il fatto che il movimento proseguì ininterrotto nel sec. XYII, mentre. fra il 1..140 e il 1500 il llrezzo
della lana era ribassato. Rilevandolo il B. ricerca la spiegazione nei fenomeni della prodnttivitii. delle terre, che
la lunga, secolare uniformit:i di coltivaz10ue durante il
regime del com111on field aveva esaurite, percllè il tem
poraneo coltivatore, non essendone propl'ietario permanente, aveva interesse a sfruttarlo senza criterio; mentre
il ritorno alla pastura rappresenta una provvida e ragionevole restaurazione clel suolo. La tt'si storica ern già
stata accennata, oltrechè dal Gonne1·, dal Deuton, dal
Gardiner, dal Simkhovitch, che ispirò il Hradley. Questi
però ne diede una trattazione esauriente, ampiamente
documentando con studi sui prezzi e sulle produttività
comparative la clecadenza economica disa~trosa della proprietà. comunistica e la s11on tanei tn ed il Yan taggio della
sua eliminazione.
l) Cfr. The rclations of i·ents, wages ancl p1·0/its iii
agriculturn, and thefr bearing 011 rnral clepopttlation,
Londra, 1906, pp. 13 e segg.
-
33 -
organismi dotati di energie più progressive ed espansive. 1)
Tornando d'altronde all'IUùia, Yi troviam...o riprodolt.o il problema, in termini
non dissimili, nelle epoche e nelle regioni
aveuU analogie più o men pronunciale
con quelle rilevate altrove. 2 ) Mi basli ri1
J Ad interessanti osservazioni si iiresterebbe, da questo
punto di >ista. h storia della decadenza della comunità
di " marca n germanica, col mutar delle condizioni che
l'avevan originata. Cfr. U. lL\zzow., La colonizzaziolle
interna in Prnssia, in " Annali d'a"'ricoltnra
1900,
o
,,,
pp. 16 e seguenti. La distruzione delropm field system,
promossa da varie leggi dal 1821 e specialmente dal 18:-iO
in. poi, rinnovò anche qui la fisionomia agricola del paese.
Ctr. G. Scaò:MBERG, Handbuch dei· politische1i Oeko11omie
Tubinga, 1882, pp. 604 e segg.
'
2
J Della coscienza che diffondevasi anche in Italia
agli inizi del sec. XL\:, della convenienza sociale lli tleli~
mitare e riseryare rigorosamente i fondi è docnmento il
saggio, allora assai reputato, cli G. AB~LINI (Le leggi
pi·otettl'ici clell'agricoltu ra, ossia l'agricoltzwa co11sidemta
sotto il rnpporto del diritto romano e delle Due Sicili.e,
2. ed., Teramo, 1837), clove la chiusura dei fondi rustici
è rappresentata come fattore riconosciuto di pro"'1·e1liente
0
Ci\"'iltà, rilevandosi il singolare apprezznmento che ne
~eriva ~gli stabili ed il mntato aspetto che, iioco dopo
1 opernz1one, i medesimi presentano (pp. 93 e seguenti).
Verso la stessa epoca C. .A.FA.'i D.E RxvBRA. insistevn ~ui
PR..\TO.
La terrei.
3
-
34 -
cardare la larga agitazione a cui la facoltà di chiusura dei terreni, concessa
dall'editto 6 otlobrc 1820, diede luogo
in Sardegna, regnanti Carlo Felice e
Carlo Alber to, pr otraendosi assai ol.Lre
cavouriana del 15 aprile 1851,
l a learfe
Ob
abolitrice del comunismo cli .Pascolo ed
ins lauratricc del sistema della proprietà
perfella. La teslimonicmza aulorevolissima cli Alberto della ~Iarmora ci dice a
quale profondo bisogno rispondessero
delle provvidenze in lese a favorire il passaggio dallo stadio pastorale all'agricolo
propriamenle delto; ma riferisce in pari
trmpo le prime resistenze furiose dei misoneismi lurbali e d<.>gl i inleressi offesi. 1 )
Ques le non disarnuno allorchè il codice
danni recati alr a<Tricoltura siciliana dai tenaci, ed ormai
b
.
h
iu<Tinstilìcati
e e
1 diritti di condominio, ln devastazione
0
ne derivava ai boschi, l'impedimento ad ogni fruttifera
miglioria, e ne invocava la fine come di mani festo. a~a­
crouismo. Cfr. Considerazioni su i mezi:i da restittm·e
il valo1·e p1·oprio ai do1~i che ha la nat1,ra largamente
conceduti al regno delle Due Sicilie, Napoli, 1832, vv. II,
pp. 7 6 e segg.; 111, pp. 71 e scgg.
1J Cfr. Voyage en Sanlaig1~e de 1819 cì 1825, Parigi,
1826, pp. 385 e segg.
35 -
albertino riconsacra ccl accenlua il liberale indirizzo, e lrovano anche negli ambienti intellettuali dell'isola elci fcn·enli
difensori, 1 ) sebbene i vantaggi economici della riforma, lù dove ebbe esecuzione, non sian dubbi. 2 ) Oggi ancora il tenace contrasto a quelle innovazioni non
mru1ca cli apologisti: non meno unilaterali re spesso anche assai più av' cnlali)
dcl Curis nella considerazione csclu~iva
dell'aspetto giuridico del problema. 3 \
Riservru1clomi di illustrare più largamenlc l'interessante episodio, 1 mi limito
l) Fra gli altri G. B. Tuveri. Cfr. G. SOLARI, Il pensiero politico di G. B . Tiweri (Un monarcomaco sarclo
del sec. XIX), Cagliari, 1915, pp. 56, 102 e gegg.
21 Cfr. C. BAUDI DI VEs:uE. Consùlernrioni politiche ccl
t'COnomiche sulla Sardegna, Torino, 184.8, pp. 14 e segg.,
29 e scgg.
•J 'rals P. lliruc.\ 1 nelle note illustrative all'lti1ienu-io
dell'Isola cli Sa,.degna, del La MAR,tORA, da. lui opportunamente ripubblicato (v. I. Caserta, 1918, p. LIV e seguenti n.). L'opera utilissima riceverebbe singolar pregio
da un senso di obbiettività e sobrietà più scientifico uei
continui richiami alle condizioni presenti.
41 In un volume di prossima pubblicazione, dal titolo:
Dottri11e e /'atti economici alla vigilia del 1.'>.JS. L '. ls·
sociazione agraria suba/pitia e Camilla Cavour.
-
36 -
ad ossen·are che esso è a<;sai istruttivo
a doppio lilolo: come conferma per un
verso dell'inibilorio ostacolo che la conservazione della proprietù comune crea
e mantiene al risveglio agricolo; e come
documento per l'altro della poca efficacia
in questo campo, così nell'uno come nell'altro senso, di misure coercitive, che
tentino di violentare, arrestando il movimento o prematuramente accelerandolo, il gioco spontaneo cli l'orze ribelli a
qualunque artificialità cli compressione.
Se i1wero esiste dimostrazione per la
quale la controprova si presenti avvalorala cli suggestivi 'argomenti, panni la
noslra ne porga un carntlerislico saggio.
Troppo sarebbe age,·ole enumerare i casi
frcqucnlissirni in <.:ui il procedimento inverso a quello finora rilevalo - e cioè
il proposilo di ripm·lire, per virtù di legge, la terra fra numerosi possessori liIJeri - incontrò Lm insuccesso perf etlamcn Le paragonai> ile all'inulililà constatata di opporsi all'appropriazione privala, allorchè quesla H\'Ycnga naluralmcn-
t~.
37 -
Numerosi esempi ne offre, in ,particolar modo, la storia dì Roma, nella
quale al fallimento degli sforzi fatti per
diffondere con conressìoni l'appoderamento indhicluale subito dopo la guerra
annibalica 2 ) seguono a breve scadenza
le illusioni non men vane dci Gracchi,
frustrale sopratutto dalla difficoltà di trovar cilladini disposti ed aclatli all'aario
collura; 3 ) ostacolo llllOYamrntc incon lrato, in forma sempre più proibilfra, dai
diYcrsi imperatori, nelle ripetute proYviclenzc per alloltare, colonizzare, render
frullil'cre le lcrre pubbliche; 1) e risorlo,
1)
1) ~foggiare ernd.izione sarebbe, in questa materia più
che in qualunque altra, facilissimo. Potremmo risalire
fino agli insuccessi delle antichissime dinastie cinesi nei
tentatj vi di riordina1·e, secondo piani d.i presunta utili tit
generale, ln proprietà fond.iaria, ripartita nel senso del
maggior tornaconto economico da nna serie lli spontanei
trapassi. Cfr. S. CoG~lITTI DB lliRTIIS, Socialismo antico,
Torino, 1889, pp. 313 e segg.
2) Cfr. E. Ciccorrr, Le déclin de l'esclavage m1tiq11 e
(tr. fr.), Parigi, 1910, pp. 272 e segg.
8> Cfr. G. P .1.ccmoin, Corso di rlfritto romano v I
2.n ed., Torino, 1918, pp. 119.
' · '
•) Cfr. Corus, Usi civici, proprietà collettive e latifondi 11ell'Jtalia cc11frale e nell'Emilia, pp. 48, 74.
-
- 38 -
in fisionomia ··o ;lanzialc non lrùl'l'v .._,.ivrrsn, molli secoli dopo,. allorchè il bC10Ycrno <li Giuseppe Bonaparlc e cli 'Jiural
dapprima, 1 l'ilnliano poi, si illusero di
molliplicarc, con la riparlizione dei clcman1, la piccola propriclù nel :Uczzocrioro
uo; 2 ) e quando, con mclocli più scienlificarncnlc sislemalid, la Prussia si propose parecchie Yolle lo slesso scqpo dal
1) Ufr. L. Il1ANCHINJ, Della stot·ia delle fì1~anze del regM di Kapoli, 3.a ed., Napoli, 1859, lib. Yll, ca1>. 20, § i. 0 ;
R TruFO~ì!, Feudi e dema1ii; evet·sio11e della feudalità
ne!le provincie napoletane, Milano, 1909, pp. 366 e segg.
. -J .cfr. A. SALANDRA., "S11i deman i comunali nelle pron11c1e del Mezzogiorno n I in Politica e legislazione Bari
19.15. pp. 2~1 o .seg.; G. VALENTI, "L'enfiteusi e I~ que~
st1one agraria,,, Jn St-ndi di politica agrnria Roma 1914 ·
·'
J
'
e I'' . .a.ou~·r,
L~ terra ai con~adin~. Il passato,
il
pre-'
sente e l avvenire della p1·op1'1efà m Italia, Roma, 19 J 9,
J>p. 28 e scgg, 59 e segg.
La relazione Mortara qualifica anch'essa di "disastrosi
i risultati di quella operazione (p. 12); l'esperienza dell~
quale indusse ad abbandonare i sistemi dell'allottamento
puro e semplice, sostituendoli, nelle speranze di n nmerosi progettisti, con più complesse operazioni eh colonizzazione agraria di vario tipo (concessione di terre integrata <la orgauizznziono ùel credito). Dal disegno Grimnldi clel 1887 a quello l'antnno del 1906, rifaso ed
est~so .nel 1917 furono continue le proposte ispirate n
tali cri tori, sebbene cou diversità notevolissime di esteu-
39 -
1835 al 1810. 1) Consentendo in parle
con Emilio de Laveleye nell'ammettere
che la preferibilità da accordarsi a.Ila proprietà privata sulla collettiva non è,
economican1enle parlando, assoluta, ciascuna fonna rispondendo a parlicolari
esigenze cli produzione e cli ambiente, 2)
Ghino Y alenli ha aficrmala sopratutto
una verità storica, che dai falli or ricordati, Lauto nell'llllo che nell'altro senso,
riceve indiscutibile conforto. Reazioni nal urali si sprigionano i 1wero, in q ues lo
campo anche più prontamente e Yisibilmenlc che in allri, da conati cli violenza
non consentanei al principio dcl lornaconto. E voler applicare al problema criteri di secolare prescrizione acquisiliva
prescinclenli dal concetlo socialmenlc ulisione e di metodi. Cfr. per un elenco analitico: B. BRosoH1, " Il credito per la colonizzazione interna "' in Ri·
vista di scienza banca1·ia e di economia attuariale e
commerciale, ottobre-dicembre 1918.
1) Cfr. :MAzzoLA, La colonizzazione intet·na fa Prnssia,
pp. 16.t e seguenti.
2> Cfr. Principii di scienza economica, 3.n ed., Firenze,
1918, v, li, pp. 410 e segg.
- 40-
-
lilario presenle equivale a riprtrrc: con
intenti inversi, la superstizione dcl « carattere sacro » della proprietà pri,·at:a
del suolo, già denunciala e comballuUa
da Stuart i\fill. 1) Titoli cli lcgillimità inviolabile non esistouo, per la terra come
per qualunque altra forma di ricchezza,
se non in quanto l'espropriazione di diritti legalmente ac.quisili comporli un indennizzo regolalo dalla legge comune.
Onde soltanto ad un accertamenlo di
fallo può tendere vantaggiosamente una
consullazione storica realmente ammaestratrice: a stabilire, cioè, a quali stadi
<lell'evoluzione economica, a che postulali della pratica agronomica, a che livello cli civillà rispondano, nelle varie
loro incarnazioni, le due forme in presenza' ed in .c1ual modo e misura il vicenclevole esperimento loro si ripercuota
sul benessere sociale. Fuori che così si
accmnulano delle notizie erudite, a impressionru1te documentazione di un dot1)
Cfr. I'i-iilciples of 11olitical economy, II, 2, § 6
e seg·g-.
41 -
to memoria).e di parte, ma non si muove
un passo verso le soluzioni obbiettiYe e
posilfre che, in tema di tal portata, abbiam dovere di proporci.
L'inconsapevolezza di questa verità essenziale traspare - s'io ben m'appongo
- ad ogni passo delle argomentazioni
sottili cli cui s'intesse la relazione Mortru·a monumento di virtuosità giuridica
'
in difesa d'una tesi assai più politica che
economica.
L'ossequio all'autorità del fallo storico
vi è, per un lato, così grande da far derogare al concetto della prescrizione comune dichiarando non cslinti gli usi civici
'
da tempo abbandonati, di cui si possa
provare comunque l'esercizio cnlrn i 100
od i 60 anni (secondo trallisi cli J.crrie
feudali o no) anteriori alla legge. 1 ) Poichè però, d'altro canto, la proYa dcl folto riuscirebbe in molti casi costosa e
l) Cfr. Relazione, p. 7 e segg., Disegno di legge, art. 6.
Le leggi del 1888 e del 1894 avevano invece riconosciuto
il valore delle mutazioni spontanee determinate dall'evoluzione economica rei sistemi di godimento, dichiarando
esistenti soltanto gli usi tuttora in esercizio.
-
-
42-
malagevole per le vie ordinarie, si pensa
bene di sopprimerne, a danno d'mia sola
parte, le guarenzie formali, adottando un
sislema di prove testimoniali che, dato
il nmnero la comunanza d'interessi e
l'organizzazione dei rivendicanti, deve
tradursi, in pratica, nella pura e semplice
ratifica cli qualsiasi asserzione loro (p. 8
e arl. 6). Rimane tuttavia il rischio che il
magistrato comune, vittima di una lnenlalità fossilizzata in vieli pregiudizi, ricusi
talvolta cli entrare pienamente nello spirito di questa procedura democratica. Onde la necessità del giudice speciale (p. 16,
arl. 48 e seg. ), il vecchio istituto del dispotismo, eh~, bandito dal movimento liberale del secolo scorso, risorge da ogni
parle con la moderna legislazione consacratrice dell'arbitrio burocratico. 1 ) Se
non che, ancora polrebbc accadere che
perfino le giunte d'arbitri, non sufficiente)
1> È singolare il motivo addotto a giustificare il provvedimento; la possibilità, cioè, che la giurisprudenza dei
tribunali e delle corti non risulti coerente ed uniforme.
Come se ciò non avvenisse quotidianamente in tutti gli
alLri rap-porti e negozi !
1
43 -
mente coscienti dello scppo esproprialore
della legge, stimassero in qualche caso
al disotto dei desideri degli interessali il
Yalore della quota di dominio da assegnarsi loro sul fondo; da cui l'opporlunilà di educarne il criterio cquilalivo, coslringendolo entro limili ben precisi e,
nei minimi, immensamente srweriori a
quelli risultanti dai giudizi pronunziati in
base alle leggi Yigenli (p. 11, art. 9) ; 1 ) i
quali cliYengono d'altronde, da oggi, soggetti a revisione, essendo le terre tcslè
affrancale classificale prime fra quelle
da assoaaeltarsi
aI nuovo proccdimenlo
t>O
(p. 14, art. 12). Un ultimo pericolo sussi~le, cd è che l'azione, pure spogliala di
1) Confessa il rehtore che a ciò si giunse sperimentalmente, cioè constatando l'insufficienza delle assegnazioni prima d'ora pronunciate. Da una tabella annessa
risulta che i terreni assegnati alla popolazione in 20 comuni laziali, mediante l'affrancazione stabilita dalle leggi
vigenti, raggiunsero la superficie di appena 5913 ea., su
33 990 soggetti a servitù civiche. A questa proporzione,
di poco inferiore a 1/ 6 , il progetto attuale sostituisce
quella. di 1/ 3 a 2/ 3 per gli usi principali (semina, legnatico, pascolo), e di 1. 2 a 4 5 , ove concorrano anche usi
secondari (spigatico, abbeverare, attinger acque, cavar
pietre, ecc.).
-
44 -
ogni formalilà iilardante, risult.i tut~via
troppo lenta in confronto alle irnpaz1en~
ze invaclilrici, col rischio per queste d1
rimanere finalmente deluse cli fronte all'evidenza dell'evcnluale altrui diritto. Si
crei dunque prevenlivamenlc, con ardimcnlo rivoluzionario, il falto compiuto,
consegnru1do subilo alle associazioni il
richiesto possesso, salvo ad attenderne
la ratifica col rito prcscrillo (p. 15 escg.).
Penseranno ben loro gli utenti, una Yolta
insecl iati sui beni, a non lasciarsene spogliare, ove la sentenza finale doves~e
cleluderc le benevole speranze del leg1slalore. In paesi dove è spesso arduo problema il semplice sgombro per licenziamento d'una famiglia colonica, lo sfratLo
di una popolazione inlicra renderà certo
incline a transigere anche il più efieralo
dei proprietaii !
Altribnire intenzioni così subdole alle
oslenlate ed iterale dichiarazioni di scrupolosa imparzialità dcl progcllo non è
supposto temerario oYe si pensi al colpo
cli sorpresa Lentato dalla comm~ssione..
-
45 -
col suo Yolo del 24 gennaio 1918 (p. 22 ,
per sottrarlo al controllo ùel parlamento, e quai1do, meglio ancora, si ponga
mente al carattere generale del piano, .da
capo a fondo ispirato all'unico scopo di
giustificare e sanzionare e prontamente
attuare l' appropriazione per parle dei
contadini delle terre contese, torcendo,
con somma maestria dialctlica, i principi
di diritto, spesso fino a capo,·olgerne ìl
tradizionale .pacifico significato. ·
Della quale arte deformatrice confesso
clùo sarei disposto a non scandalizzarmi
oltre misura, se l'adatlmnenlo delle vecchie formule ad isliluli dia.mclralmcnlc
contrari allo spirilo delle medesime aYvcnissc, ::mzichè in servizio dell' opportunilà politica, in senso correlativo ad un
progresso economico oonsacralo cfo.ll'cspericnza. Ma qui trullasi ilwece proprio
dell' inverso; lendendo tullo iutiero il progetto a restaurare rapporti e Yincoli arcaici, sempre meno compatibili con una
struttura produttiYa ad alta cfiìcienzn e
perciò gradat.unenlc eliminali dalla se-
46 -
47 -
lezione naturale. Il che segue, come ho
premesso, per la dimenticanza assoluta in
cui i parlamentari, i giuristi ed i burocratici au lori dello sluùio lasciarono deliberatamente il criterio ·economico nella
valutazione di un problema in cui Lale
caxallere doveva pure riconoscersi preponderante.
Non altrimenti si spiega il dichiaralo
proposito di risuscitare il medioevale organismo cli un'economia cl' uso in seno a'Cl
una società avviala verso Lipi sempre più
perfelli di economia cli scambio, e di difendere l'anacronistico edificio contro
l'influsso dissolvente delle mille forze runbienlali con una serie di prescrizioni fossilizzanti, inlese a fissarlo sampilcrna:mcnle dei lineamenli tracciali dai suoi
idcalori - inalienabililù elci beni (articolo 11) ; diviclo di riparlizione in proprietà fra gli ulenli (p. 11), ecc. - 1 ) Nè
diversamente può intendersi la strana
contraddizione per la quale, nel nome di
precedenti locali che i loro stessi apologisti descrivono assai varì da regione a
regione, 1 ) si vuole dar vita a un comunismo agrario mililarizzato sotto un..,irnpronta uniforme; 2 ) e si giustifica la curiosa predilezione di codesti esaltatori
della tradizione italica ed avversari del
-
1) La soluzione data al problema degli usi civici tiene
d'altronde scarso conto della mutevolezza loro nel tempo,
in rapporto alle condizioni locali ed al numero degli
aventi diritto. Tale non era certo la figura giuritlica ed
economica dell'istituto nel passato storico che si invoca.
Più correttamente aV>ertiva, anni addietro, R. TRIFONE:
" Rispettando gli usi civici, bisogna dare ad essi quella
elasticità di movimenti che è insita nella loro natura.
Una limitazione preventiva alla estensione di ogni singolo uso ed al numero degli utenti sarebbe irrazionale,
antigiuridica e non rispondente alle tradizioni storiche
che li accompagnano n· Cfr. I demani comimali e gli tisi
civici in rappo?·to con la legislazione forestale, in " Atti
del 8.° Congresso forestale italiano,,, Portici, 1914, p. 10
dell'estratto. Lo stesso autore subordina la legittimità
del possesso collettivo al criterio economico del più alto
grado di rendimento, escludendola dove l'evoluzione già
ebbe ad eliminarla.
1
) Cfr. Curus, Usi civici, p1·op1'ietà collettive e latifondi nell'Italia centrale e nell'Emilia, p. XVIII.
~) "Le eterne questioni intorno ai diritti d'usi civici
seri. veva testè un prefetto, più che con leggi generali,'
che male possono conciliare interessi così diversi da luogo
a luogo, posson sperare di risolversi gradualmente caso
p~r c~so, con soluzioni ben ideate n· Cfr. B. SCBLSI,
cred~to ai lavomtori. Proposta di tma legge innovatrice, Torino, 1918, p. 42.
n
-48 -
- 49-
lalifonclismo Yerso un sislema che gli slorici ci descrivono cmergenle da quest'ulLimo in lempi di marasma economico, in
slrelto connubio con le più autenlid1e derivazioni germanisliche; 1 ) e che, là dove è
lullora inlegrahnenle conservato, si rende
visibile nell'incivillà profonda degli isolali lcrritori e delle semi-selvaggie genti
che non smisero da secoli di praticarlo.~)
Se occorresse d'alLronde una confessione più esplicita della manifesta trascuranza del faltore economico che distingue
il progelto, lornerebbe agevole scorgerla
negli arlicoli finanziari del medesimo,
escludenti il pagamento dcl prezzo di
espropriazione, per la difficollà. ,per lo
slalo «di sistemar le garanzie per il rimborso » (p. 10), e calcolanti rasscgnalamcnle sopra un elisa vanzo cronico (a ca-
ric.:o dello stalo' delle associnzioni agrarie, già farnrite nei loro mutui ùa un sao·o
gio di interesse i.11.feriore al corrente (articoli 60, 64;. Come, di fronte a ciò, negare
almeno un'apparenza di r~gioue alle criliche più violenle, che null'allro vogliono
raYvisare nel dibattuto piano Iuorchè un
incoscienle allentato al miglioramento
agricolo ccl una graluita offesa al ùirillo
priYalo, in obbedienza al ricatto demao·oo
gico? t)
La Yerilà è che analogie caralleristiche
richi:.unano q uc::.le proposte ad uno schema di riforma elaborato, anni adclielro,
da un dichiaralo inlcrprele di idee estreme, subilo accolte, distribuendo per propaganda l'operelta, clall'organo clel socialismo u ffic.:iale. ~) Traltasi di parentela pe.r
più versi troppo inlima per apparire purrunente accidentale, ove si prescinda e.la
parecchie modalità esecutorie o formali
1> Cfr. Curus, Usi civici prop1·ietà collettive e latifondi
nell'Italia centrale e nell'Emilia, 11p. 69 e seg., 123.
Per l'intima parentela originaria fra uso promiscuo e
latifondo signorile, cfr. anche FosTEL DE Cour~NGES,
Histoire des institutions polit1q11es de l'a11cienne France,
P· l.", pp. 80 e seg., 216.
2) Cfr. Curus, Usi civici, pro1n·iefà colletl11Jt: e latifondi ?1ell'Italia ccntrnle e nell'Emilia, p. 31-L
lJ
Cfr.
GUERRAZZI,
Ulia legge agraria sbagliata, p. 70
e segg. dell'estratto.
2) Cfr. L. P A vESE, Le tet"?'e incolte d'Italia. Il problema e ttna sua sofozione basata sull'azione :iociale e
la coop1wa:ione, Torino, 1899, p. J..l1 e :=;egg.
l't!\TO.
Lri terra.
-
-
50 -
e da disposizioni parlicolari, quali il sucr>=>
gerilo furto del fondo del Consorzio nazionale. Sola difierenza essenziale: l'autorità ùei proponenti e l'imponenza dell'apparalo giuridico giustil'icalore. Il volonleroso e lm po' ingenuo «agronomo»,
che nel 1899 si vantava cli aver scoperto
<d'ovo di Colombo» consigliando allo
stato l'espropriazione senza congrua e
immediata inclennilà (p. 130 e scg. ì, non
poteva certo sperare ai suoi ardimenti
novatori la consacrazione <li sì augusti
consensi. Giustizia vuole si aggiunga però
che l'idea della comunità obbligaloria di
ulenli, da lui sonunarinmcnle adombrala
e riprodotta, con m~~ggior precisione1 nell'odierno progetto, piuLLoslo che balzare
spontanea, come si vorrebbe far credere,
dal nostro passato soc:iale e giuridico, ricco di ben altri elcmenli, trova esempio
in forme tultora esistenti in paesi di civiltà a.rrelrat~J che of1'ron campi di osservazioni preziose allo sludio degli effclli pratici del sistema. Quante analogie presenti fra l'allro l'uni\ crsità agraria
II'
51 -
qui proposta con le comunilù di \'illaggio
emerse in Hu:::.sia ùalrordinùlllcnlo cmancipa.lore del 1801 non è chi non veda.
ì\la è nolo quale crisi dissolvente avesse
subìto il mir alla Yigilia dci tragici cven li
che finirono per abbandona.re quell'infelice popolo al Llcspotismo la.rtarico di
una masnada di crjm.inali. Prima assai
che gli ukase del 1905 ne rygolas:::.ero la
liquidazione legale, questa s'era venula
insensibilmente operantlo per processo
interno di irresistibile disgregazione. ì\ cssunu meglio ùel P1crson ne sinldizzò le
cause, degne ùi profonda. mcdilazione pei
nostri riformatori: «I punti che occorre
meltcre in luce sono quelli da cui può
risultare quali cause conlribuiscano al
ma.nlenimenlo della proprietà fondiaria
colletti va, e quali, al coulrario, leuclano
a farla trasforma.re gradalruncnle in propriel~t individuali; alle prime apparlcngono gli oneri graYi e la solidarietà colleltiva. ; alle seconde appartiene lultJ ciò
che porla benessere alla popolazione. L'esperienza ha dimostralo ciò c11i<lramcnte
-
&2 -
in Hussia e lo climoslra ancora quolidianamente. Vi sono regioni in cui il .Possesso colleltivo esiste ancora poco meno
che cli nome o almeno ha perduto il tratlu carallerisUco ... ; sono le regioni in cui
divenlru10 ogni giorno più forti gli interessi che si oppongono alla cliYisione
periodica del lerreno. Ce ne sono allre,
in cui il possesso comunale non mostra
alcun segno di decadenza: sono le provincie piL1 poYere. Molto si è scrilto sull'influenza del possesso collcttfro sul benessere; non è meno imporlantc indagare l'influenza dcl benessere sul possesso collellivo, e la verilà si scopre qui
mollo più preslo. Q uesla forma di possesso conduca o 11011 conduca alla miseria, cerlo la miseria lo tiene in piedi....
Se si considera bene lutto ciò 1 cessa quasi
cli essere un problema quello della condotta dello Slato verso unf tale istituto.
Un popolo che sia fortemente sviluppalo
diventa da sè llisaclatto al possesso collellivo ; la divisione ·periodica cade in
cl isuso; sorgono c.lirilli sul terreno, che
-
53 -
ognuno rispetta, e questi diritti acquistano un valore venale, cosicchè, in conclusione, non hanno bisogno che di un
altro nome per essere diritti di proprietà. Si consideri sotto la medesima luce
anche la questione, se il possesso fondiario collettivo sia un ostacolo al miglioramento del terreno e per questa ragione agisca dannosamente alla produzione. Per il miglioran1ento della coltura
agricola sono necessarie tre cose: la popolazione deve desiderarlo~ deve possedere energia e cognizioni per agire secondo questo desiderio, e non essere priva dei mezzi materiali che si richieggono
per tale scqpo. Se mancano quesle tre
cose, e anzi se ne mancasse una sola_, non
avranno luogo miglioramenti, qualunque
sia il sistema di proprietà fondiaria in
uso. Ma, quando queste condizioni sono
soddisfalle, tulto ciò che ostacola i miglioramenti non si tollera più. I contadini
intelligenti, capaci e provveduti di capitale non sopportano più a lungo di essere
messi, dopo aver tr'.lltato il loro terreno
-
54 -
come si co11Yie•1e. nel pos5esso di un altro terreno ; essi insistono per il prolungamento dei termini del possesso ; ma
ogni proroga, a lungo andare, sembra
loro troppo breve e il dirillo cli proprietà
individuale diventa lo scopo che cercano
<li raggiungere». t)
Senza seguire l'insigne economista nei
non dissimili rilievi che gli suggerisce la
storia della proprietà comunistica di Giava, ricorderò solo che, anche in Italia,
Cfr. Trattato di eco1lomia politii·a, v. II, p. 610 e
segg. Sulle came di decndenza organica clel mir, cfr. anche
G. ÀLF..1.ssA, La crise agmire cn Russie. Q11ara1~te a11s
de pt·opriété collective, Parigi, 1903, p. 39 o segg.; e
V. TRERY, La transfonnatw1' économiquc de la R11ssie,
Parigi, 191-1, p. 21 e segg. Allorchè sarà possibile scrivere la storia autentica del cataclisma holscerico, si scorger!\ più esattameute, cw rhe fin d'ora, in blocco, indubbiamente risulta, che l'nc11uies1·cnza dci contadini nl nuo'l'O
reg-ime ebbe Pl'l' causa, uon il caraìtcre comunistico drlle
im1 nsle riforme, bensì la cou~olidazione del possesso indiYi1lnale sulle roYine della proprietà pubblica. signorile
e tlrl mir. l'fr. A. lh;nw;a, l'roblems co11(rc11fing Rw1siu, Londra, 1918, p. liO e segg., cd i buoni articoli di
E. C'xccorn su La t\, ·a. 1iproclotti in Rirista d'Italia,
maggio 19Hl. ronfcrmano, auzichtì contrnsf are, que;:ta con·
stataziono i <lecrcti ,·on cni ultimamente il Soriet ordinò
la coltura per parto dcìlo :itato delle tene abbandonate i
1)
,.
I
55 -
non mancan ìstruttivi saggi attuali dei fenomeni descritti. Pochi sanno, per esempio, che, sull'Appennino parmense, esislono vaste ed antichissime estensioni di
terre colleltive ( 83 !5 ea.), apparlcnenti a
50 « comunalie" di utenti e destinale all'integrazione economica e culturale dei
piccoli poderi privali. Ad adempiere convenientemente tale fruizione occorrerebbe
esse fossero usate e governate con grande saggezza e con spirito cli sana ed
illuminala cooperazione; mentre avviene
perchè fnron le persecuzioni violente e, in generale, la
bancarotta dell'economia comunistica che, producendo l'abbandono di vaste terre, obbligarono a nazionalizzarle. Cfr.
Economist, 31 maggio 1919. La confessione dell'organo
ufficiale bolscevico del fallimento del nuovo sistema fondiario non potrebbe essere più esplicità. La Pravda scrive:
"Sulln quantità totale delle terre tolte ai loro antichi proprietari, l'Bl % è divenuto proprietà individuale dei contadini, il 4 °lo solo è coltivato a basi comunistiche a cura
del Soviet, 11 rimanente ancora non fu distribuì ton· Cfr.
La terra, 10 giugno 1910. Il Nash Wiek presagiva il brillante risultato quando, fino dal 14 mni?gio 1918, e senza
che v1 si oppone5se la censura lenin sta, seri veYn: " È ormai innegabile che gli esperimenti di socializzazione della
terra sono senza speranze, e che il disordine creato to·
glierà per molto tempo ai nostri spiriti fantasiosi la voglia
di risolvere il problema agrario con formule utopistiche n·
-
56 -
precisamente il contrario Gli ulenti dice un osservatore non sfavorevole alla
loro conservazione - , gli stessi consigli
cli rumninistrazione non vedono nel patrimonio sociale altra funzione che quella
di soddisfare, a qualsiasi costo, l'egoismo
individuale )) . Nei boschi è una vera gara
di devastazioni vandaliche; nei pascoli lo
sfruttamento cli rapina genera la progrediente sterilità. Un'incuria assoluta dimentica le più elemrntad migliorie, senza
che un centesimo dci proventi si devolva
in opere cli pubblica utilità in un comunello decimato dal tifo si ripartirono
20 000 lire _prodotte dalla vendita di legna ma si negò qualunque contributo per
costruire una fontana ). Astute consorterie
locali dominano lirannicrumenle le singole runmin.istrazioni. «In una parola le
comunalie, cioè le nostre proprietà collcllive e sodaliste, sono relle dal più grelto individualismo e dal più cieco egoismo.
Onde è avvenulo che boschi immensi vennero distrutti) senza che gli ulenli ne
lracssero un sensibile vantaggio econo-
-
51 -
mico; essendosi il ricavato
sempre diretto a fini dfrersi da quelli che
le comunalie tle,-on proporsi, quando addirittura non fu diviso e disperso fra gli
utenti e consumato in solenni libazioni.
Così avvenne che i pascoli si son _quasi
steriliti, che il patrimonio sociale andò"
rovinando ogni giorno più, e che gli
utenti si trovano, un giorno più dell'altro,
egoisti e miserabili!»
L'opera tutelare dell'autorità pubblica
merita di esser segnalata. Quando fu promulgala la legge sui domini collettivi ( 1
agosto 1894ì le comunalie parmensi non
vi furon comprese perchè - incredibile
ma vero - se ne ignorava l'esistenza.
Suppll la cassazione con sentenza .del
27 dicembre 190G; ma non perciò le norme della legge (non molto dissimili, in
più punti, da quelle oggi proposte) risullaron m~O'lio
applicate, neppure otte.ti
nenclosi, in vent'anni, la costituzione amlninislralh·a della collelliYilà, che doveva
compiersi entro 12 mesi, e continuando
a rimanere affatto ignoti alle autorità
1
)
- 58-
compelenti persino il numero e L'estensione loro. I vincoli forestali mal distribuiti, peggio imposti e regolarmente inosservali accrebbero la confusione ed il
malgoYcrno arbilrario, risolvendosi il
conlrollo degli ispellori in una serie di
assurde angherie, incompatibili con gli
scopi riconosciuli dal legislatore al vasto
condominio. 1)
Ollimo augurio evidentemente per l'auspicala armonia di rapporti che deve
creare una collaborazione feconda fra i
funzionari sorveglianti e direllori e gli
ulcnli delle universi là agrarie. il cui tipo
si vorrebbe generalizzalo, in altesa dell'inlicro regno, in parecchie proYincie. ~)
1) Cfr. G. G:ENNARI, Per l'assetto giuridico ed il gove1·no 1·azionale delle Connmalie pan111msi1 Parma, 1915 i
e A. ÙLrVA, Le Comtmalie dell'Alto Appennino parmense,
Parma, 1910.
2> Le Gomnnalie parmensi non sono irnnto d'altronde, anche in Italia, un caso isolato. È rimasta famosa la "partecipanza. n di :Medicina in provincia cli Bolognn, creata fin
dal 1581, che, trent'anni fa, contrasse un grosso prestito
allo scopo di fare miglioramenti agrari, ma lo dilapidò così
ladrescamente da determinare la vendita all'asta dei beni
sociali ipotecati. Nel Lazio l'esperienza delle università
agrarie già esistenti è altrettanto i~truttivo. Dovunque
-
59 -
Proposte e piani per la terra ai contadini.
Le epoche più violentemente dinamiche della storia socia! e offrono frequenti
ritorni della tendenza a sovvertire, con
radi.cali riforme, le basi dell'ordinamento
fondiario, espressa nel copioso germogliare d'ogni specie di piani semplicistici. 1 ) Nessuna meraviglia dunque se il
falto si ripeta, con intensità regolare, durante la crisi disorientalrice che oggi altraversa l'mnanità.
Il disegno di le_gge sugli usi civici
sperperi, partigianerie, concussioni e, ciò che più monta,
a.tassia funzionale. Di quella di San Felice Circeo, finita
praticamente in una ripartizione dei fondi fra i più astuti
ed i più forti, preceduta da. uno sfruttamento di rapina,
dal fallimento finanziario e da inutili interventi governativi. narra l'edificante storia I. A.atra"r, La terra ai contadi1~i, pp. 45, 65 e segg. i~ codesto bel tipo di ordinamento agrario che la commissione vorrebbe regalare, per
intanto, a parecchie provincie del regno.
1) Xel 1848 l'.A.c.adémie des 8ciences morales et politiques tli Parigi segnala>a fra i sintomi di prevalenza de.
magogica il moltiplicarsi cli sistemi ripartitori del suolo.
Cfr. C. DUPIN, Bien-étre et co,lcorde des classes du pwple
f'1·an~·ais, Parigi, 18-18, p. 71 e segg.
-
-
60 -
che certo subì, nel periodo della sua elaborazione, l'influsso cli qucsla diffusa
mentalilà - non è fra noi il solo nè il
più sinlomalico frullo, conlandosi ormai
a d iecine i progelli cl' ogni provenienza e
d'ogni conio rivolli al loùevole scopo di
rendere alle glebe ilaliche la floridezza e
la giuslizia compromessi da secoli di soprafTazione capitalistica.
I nostri .Politicanli, osserva 1\IafTco Pantaleoni, sono
invasi da varie frenesie curiosissime. Vogliono creare la piccola proprietà agricola, gli uni perchè in essa vedono un
ordinamento politico che risponde ai loro
gusli, gli altri perchè si immaginano di
rendere in tale modo l'industria aO'ricola
più proclulliva. Vogliono dare pezzi cli
lerra in regalo a chi ha folto il soldalo,
e perchè ha fallo il soldato, con piena
cd ostinala ignoranza cli ogni prccctlenlr
storico cli consimile provvedimento. 1) Si
~
1
>. Non mancan bensì in questo caso, come in moltis.analoghi, ai nostri facili elargitori gli esempi esotici. incoraggianti. In Baviera, in molte colonie inglesi è
fi~rita: dal 1910 in poi, una copiosa legislazione per l'attnbmaone di piccole proprietà ai reduci dal campo; ed
.
~n~i
61 -
propongono di procurare credilo a chi
non rimborserà mai il ùanaro che 'enisse
ad avere, e non si domandano a chi, con
ciò stesso, lo tolgono. Vogliono sfasciare
il lalifonclo, perchè non hanno mai letto
Plinio, ma credono che egli abbia dello:
lalifzznd ia Jtaliam perdidere . 1 ) X on però
soltanto fra gli istrioni dell'arena elellorale rilrovansi costrullori di sistemi palingenetici. Gran copia ne generano altresl le velleità pseudoscientifiche dcll'inil concetto si ritrova, innestato in nn piano più ampio,
in una legge inglese sulla colonizzazione interna. Cfr.
Amucaire inteniational de législatio11 ag1·icole, VI (1916).
Roma, 1910, p. 1104 e segg. In qualche colonia la legge
ebbe già, a quanto pare, applicazione assai larga. (~ella
Nuova Zelanda al 31 marzo 1917, erano gitì. stati riservati ai couO'edati 337 961 acri). Cfr. "Istituto int. di
agricoltura : Bollettino delle islituzio11i eco11omiche sociali, IX, 10 e E. BU110N, Dorinez des terres aux soldats. L'exemple de l'Angleten·e, Parigi, 19l!l. ~el Regno
Unito propriamente detto sembra che finora 11 sncces.so
sia invece molto modesto. Cfr. Memora11d11m 011 the mclustrial :;ituatiori after the war (Tl1e Garton fotmdatiori) .
a.a ed., Londra, 1919, p. 73. In Francia intende agli stessi
sco11i la legge 9 aprile 1918. Cfr. Il Tempo. Supple111cntn
eco110111ico, 1918, n. 1.
1) Cfr. Politica. Criteri ecl eve11ti, Bari, 1918, p. 937
e segg.
-
-
62 -
genuilù clilellanle. Chè non v'ha campo
più uclallo alla facililù delle suggestive
illusioni, grazie alla comune ignoranza
del problema nei suoi poslulati tecnici.
La parLe del ghigliottinalo per persuasione è rappresentata con decoro, in co'tlcsla oltimislica lelteralura occasionale
clall'aulorità del marchese Tanari, che
esorta i proprielari slessi ad asslUTiere
l'inizialiva e concordare le condizioni di
una sponlanea rinunzia ai loro diritl~
senza altendere che la dittalura proletaria
dei municipi finisca per spogliarneli senza inclennilà, con l'aulomalico meccanismo delle sonimposle. i) 1\Ia i compensi di espropriazione che egli vorrebbe
accordali con l'emissione 1crrancliosa
di
t>
uno speciale titolo fondiario Irultifero
sembrano ancora lroppo lauli ai molti altri, che si impadroniscono subito, e con
intenzioni ben di,·ersc della sua idea Dc'
damanle e senti.mentalr
prcscnlasi fra
costoro l'operetta di un lai Rusliclls, pro)
1
>Cfr. "La terra ai contadini,, in Re:ito del Carlino
22 aprile 1917.
63 -
pugnante la nazionalizzazione generale
delle terre, dei fabbricati e delle scorte
vive e morle (da ripartirsi poi in usufrutlo, secondo tassativi criteri), previo inclennizzo ragguagliato ai semplici reddili
imponibili (lievemente aumenlali in qualche caso) e pagato in cartelle di un « preslilo di riscatto ». 1) Tradotte invece in
schemi di legge ufficiali, compaion poco
dopo la proposta al senato del Pullè,
per l'acquisto dallo stato delle Lcrrc comunali, delle opere pie e privale di reddito inferiore al 2 per 100 (?), e la loro
distribuzione ai soldati in lotti <li 2 ettari,
con stanziamento di un miliardo da accordarsi in fondi d'impianto e d'esercizio; e quella dell'on. Drago al convegno
del partito riiormisla per la socializzazione integrale del suolo; al disopra di un
esiguo massimo di proprietà pri\·ata. ~) Hii) Cfr. La terra monopolio di Stato? llilnuo, 1917,
pp. 48 e seg. 78.
2) L'ordine del giorno votato dal convegno così riassume
il progetto: "Il Congresso invita il Governo nazionale a
sottoporre al Parlamento una. proposta di legge per la
espropriazione generale della terra e del sottosuolo, limi-
-
G-! -
cordo dei lrisli giorni che seguono la
svenlura di Caporcllo è poi il progello
«pro combattenti», a cui collaborarono
depulali d'ogni settore, da Ciccotli e
Labriola a Fcclerzoni, Girelli, Cclii e Canepa, autorizzanle lo stalo ad espropriare
Lcrre incolte da dicci anni almeno, qmmdo un gruppo di fmniglic di 50 o più individui faccia domanda di riceYerlc in
ulcnza, anzi accordanle una generica facollà cli requisizione sempre che ciò risponda a eYiclcnli ragioni di bisogno e
di ulililà pubblica cd a\'Yenga senrn turbmnento dell'economia loc<ùe . In anatando il diritto di pro11rietn privatn (lel suolo, sia rispetto
nlla quantità che alla coltura, e l'una e l'ultra determinando secondo le condizioni economico-sociali e agrarie
\lelle varie regioni, che assicurino alla terra sociale così
istituita le condizioni della massima produzione, clisciplinaudone la condizione collettiva tla parte delle comunità
agrarie n• Le spiegazioni nttenuatric1 date, subito dopo,
dal Drago non valgono che a provare quanto nebulose
fossero tuttora nella sna mente le lince concrete del progetto. Cfr. Giornale d'Italia, 17 nprile Hll 7. Il discorso
Drago, e le varie manifestazioni a cui diede luogo, furono raccolte in opuscolo col titolo: A.. DRAoo, La terra
soc~a~e. Discor so, intervista ùegli onoreyoli Drngo e Berenim e commenti della stampa i talinnn, Romn, 1917.
-
logo ordine di idee, dopo una nuova ,generica promessa dell'on. Bonomi in una
riunione politica di i\fanlova, sorge e si
afferma l'inizialiYa di un numeroso Comilalo d'agilazione meridionale che in
un convegno del marzo 1918 alla camera
di commercio di Bari, inlc11)rclc l'onorevole Colugno, ribaùisce il principio generico della redistribuzione coaltiva dcl
suolo (ad evitare, dice leggiadnuncnle la
lcllera d'invito, che la ricchezza ne rimm1ga ammorli::::.ata), senza che si riesca a comprendere con quali inlcnclimenli precisi, con che mezzi ed in che forma. 1) Non lulti, a dir vero, i presenti
accolgono con piena Jedc i dettali di quel
~
1
)
)
Stando al resoronto comparso sui giornali, la rela·
zione l'otugno risulta un tipico saggio del verbalismo
inconcludente che imperversa frn i l)l'Opugnatori (lella
riforma. Yi si parla infatti del progetto Drngo come di
felice riprotlnzione della teoria di Lloyll George (è temerario il sospetto che !"egregio parlamentare creda parlare
di Enrico George"?!). Poi, con ardita agilità, si finge di
supporre si tratti invece dì un progetto ricostruttore
delln piccola proprietà " sull'esempio dolla Francia1 che
così appunto hn salvato sè stessa e pacificate le classi (?) .
e s1. ch"m de con la bella trovata che il nostro paese " " ha'
Plt..\TV. Lr1 t~rra.
l
G5 -
-
-
66 -
ferenza pei combattenti, sollo la direzione d'un commissario provinciale assistito da una numerosa giunla Lec:nica. i)
Parimenti alieni da ardimenli troppo
temerari si mantengono un progetto dci
monarchici liberali, 2 ) tu10 dei callolici,
formulato da don Sturzo - ~1uest'ullimo
anzi assai incerto nelle sue predilezioni
fra il poderetto e il latifondo - ; 3) e specialmenle il disegno eclettico prcscnta~o
alla camera dall'on. Panlano 1 il 12 marzo 1917. 4 ) ì\Ia in piena utopia lrnYigan
semplicismo facilone, che troYa critici
garpali, ollrccchè nei ·cilali arlicoli di
GioYanni Carano Donvilo, in Domenico
Andrea Spada, aulore di inleressanti contro-proposte intese a risolvere il problema nell'orbita del buon senso e del dirilto comune. i)
Un ugual sforzo per conciliare la legge
economica e posiliva vigenle con gli imprecisali ideali di cui il moYimento 1è
espressione si avverle nell'opuscolo del
prefetto Scelsi, che le proprietà comunali e le privale mal produtlive riscatlerebbc a prezzo <.l'estimo onde affidarle
ai lavoralori, isolati od a gruppi, con pretroppi contadini ,,, per cui occorre industrializzare l'agricoltura, secondo ottime iniziati l'e, di cui la Capitanata
porge alcuni primi modelli. Cfr. Corrie1·e delle Puglie,
11 marzo 1918. Nazionalizzazione dunque, piccola proprietà, o latifondismo industriale? Ce n'è per tutti i
gusti. Nulla serve meglio 11. porre iu rilievo la criminosa
leggerezza di simili declamazioni sobillatrici che il confronto con la serietà positiva della magnifica relazione
fatta allo stesso convegno sul problema doganale dal
comm. De Tullio.
1
> Cfr. Dalla te1Ta ai contadini alla banca dell'agricoltto-a nazionale. Lettera aperta al ministro F. Nitti,
Bari, 1!118.
67 -
Cfr. It credito ai lavorntori, pp. 14, 39 e segg.
Cfr. A.. MORTARA e E. )f.nrno, La questione a91·m·ia
e lei funzionalità sociale della pl'oprietà della term. (Helnzionc della commissione speciale per uno schema di
disegno di legge sulla colonizzazione. Pnrtito democratico
costituzionale it.), Roma 1917. Il programma dell'Associazione liberale di Napoli, testè pubblicato, si ispira alle
stesse idee. Cfr. Il Tempo, 18 gennaio 1919.
S) Cfr. 1L S.L'\DRI1 Per rompere il latifondo l'0111a110, in
"Unità"' VI, 49.
1
) Lodato da C. DRAG01'"I, " Per una moderna forma di
colonato ,,, in La tena, ottobre-dicembre 1917. Trattasi
di un grosso carrozzone da vararsi col concorso dello
stato, e la confisca del fondo dal Consorzio nazionale (pare
impossibile che quel povero gruzzolo continui a far gola
a tanta gente!). Dovrebbe costituirsi un primo capitale
di 200 milioni, destinato ai più svariati scopi (allotta1)
21
.1
69 -
-68 -
cogliere, coi beni rurali pubblici e socializzati, gli immobili, gli stabilimenti,
gli impianti industriali, i grandi m.ezzi
cli trasporto marittimi e terrestri .. , per
sottrarli con l'inalienabilità definiliYa a
qualsiasi rilorno di ::wpropriazione particolare, di _gruppi organizzati non meno
che di persone. 1 Si ispiran ad analoga,
sebbene anche più farraginosa, megalomania le idee di Alberto Geremicca, sognru1te un grande Istituto agrario nazionale da formarsi coi conlribuli e.li tulli
i proprietari e coloni ( 100 lire per eltm·o, rappresentate da azioni fruttifere)
cd investilo del diritto di espropriare le
nuonuncnle altri piani \'iolcnlr>mcnle spoglialori; fra cui brilla per serena indipendenza da qualsiasi importuno prçsupposlo economico o tecnico quello offerLo e.la Liborio Granone alla commissionissima c.lel dopo-guerra, e consislenle nel
divieto a qualunque l'amiglia cli possedere
più di 100 cllari. e nella formazione,
con le eccedenze incamerale, cli un Yaslo demm1io nazionale, da allidarsi alle
cooperali\'e. 1 ) Le quali, alla Loro Yolla,
enlrm10 nel cliballilo, a mezzo dcl loro
organo federale~ im·ocnndo la creazione
di un Ente na:ionulc dci beni collclliui
di dimensioni più vaslc, destinalo a rac-
sociali n· Cfr. Fattori e bisogni dell'economia siciliana,
nirgenti, 1927, p. 83 e segg. J\[a della sua preparazione
economica a trattare così formidabili problemi può darci
un'idea la sua premessa doversi ormai abbandonare "le
fatue ideologie,, per "guardare la realtà n; la qnale consistt'I, fra l'altro, nel ritenere " fittizia e precaria ,, la prosperità di un paese di cui le importazioni eccetlano le esportazioni (p. 9). La vieta superstizione è implicitamente
rinnegata nel più recente scritto: Ragion pura del libero
scambio e ragion pratica del p,·otezionismo, Palermo, 1n9,
il quale però si riduce all'apologia del più miope empi-
menti, bonifiche, cosLitnzioni di borgate rurnli, credito
alle coo11erative od alle nflìttnnze, collocamento delh1
ma~o d'opern), il tutto a base di mutni semi-gratuiti (con
la clirre1·e11za di saggio a carico, naturalmente, dello stato),
e con emissione cli cartelle agrarie ipotecarie.
1> Cfr. Commissione per lo sl11dio elci p1·01Tt'dimenti oc·
co1Tcnti al passaggio dallo stato cli y11c1Ta a quello di
pace, sez. XIII. " Propos te del commissario L. G. relative
alla colonizzazione interna,,. L'A. hn altrove confessato
che soltanto consiJe1·azioni finanziarie lo distolgon da
ino1iorre per ora " la soluzione ideale,, dello stato uniYersale
p1·0111·1· etn1·1· o, a cm· " s1· Yerra· fata
· I mente, grazie
·
,
all evolversi ineluttnbilc dei tempi e degli ordinamenti
rismo.
l) Cfr. La coo11erazio1ie italimia, 11 ottobre 1918.
r
-
iO -
lerre pubblid1c e prh-alc mal coltivate,
a prezzo ragguaglialo alla rendita attuale,
onclc cederle alle università agrarie, grandi e piccole affillanze con canone di ammortamento, o convertirle in poderi-modello csercì!i clircltamenle. Còmpilo dell'isliluto sarà pure cli riscallare tutlo il
debilo ipotecario gravante sui fondi con
interesse superiore al 5 per 100. 1) Nè
meno auclacemenle, nel recente Convegno di Rave1ma ::lei lavoratori della terra aderenti all'Unione del lavoro, Alceste De Ambris propone l'espropriazione
lotale, per darla in anfileusi alle organizzazioni, di tnlte le terre non coltivate
cliretlamentc dal proprietario e dalla sua
fan1iglia (ciò che antomaliramente esclude cla ogni conlalto con l'agricollura le
forze direttive e consullive più intelligenli), con indennizzo in tiloli nazionali ragguaglialo al valore dei foncli prima della
guerra. ~ ) È d'uopo convenire che, di fron1
)
Cfr. Per l'arvcnfre della rita eco11omica italia11a, Xapoli, 1918, p. 14 o segg.
2
> Cfr · L;r- tet'l'a, 20 gi nguo 1919.
-
71 -
te all'imperversare di fantasticaggini il
cui dileltanlismo anti-sperimentalc incomincia a preoccupare perfino il Ciccotti, 1) quasi si j)rova un senso di sollievo
leggendo il voto del programma ufficiale
socialista post-bellico per d'avviamento
alla socializzazione della lerra mercè la
formazione tli un primo nucleo di demanio colleltiYo, con le proprietà degli
enli pubblici e opere pie e l'espropriazione delle Lerre incolle o mal coltivale ; 2 )
1) Cfr. "La terra a chi ha combattuto"' in I campi,
3 no-rembre 1918.
21 Il gruppo parlamentare socialista determinò megli.o
il suo pensiero nella mozione presentata alla cnmera il
29 novembre 1918: "La Camera, convinta che la tena
debba venire concessa in uso ai colti'rntori diretti opportunamente assistiti e costituiti in associazioni, in guisa
da evitare ingiusti e pericolosi monopoli, e che qne~to
concetto debba avviarsi verso una graduale ma rapida
realizzazione; riconosciuto che tutta la grande famig~ia
dei lavoratori della terra ha ben meritato del paese; mvi ta il GovPrno ad istituire senza indugio in ogni provincia, sulla bnse cli una larga autonomia coordinata e
cliscipliunta dal controllo centrale dello Stato, un Ente
provinciale delle terre pubbliche, . dal ~uale debb.nno e~­
sere amministrate le terre llegb Enti autonomi locali,
Opere pie comprese, del Dem~nio di Stato, di qu~lle che
Raranno espropriate perchè mcolte o male coltivate, e
-
72-
formula lontana se non altro specie nei
commenli che la accompagnano 1 ) dalla
sbrigaliva disinvoltura cli criteri con la
quale la Confederazione dcl la,·oro e .cruella elci laYoralori della terra aprirono il
fuoco, nel 1916, su siffatte c1uestioni. !?)
finalmente delle terre che, comunque, potranno essere assegnate a. tale Ente. L'Ente provinciale comprenderà
oltre i rappresentanti tecnici cil amministratin. quelli
dei coltn·atori diretti della terra e quelli dei consumatori; l'Ente pronnciale avrà facoltà di provocare la rescissione, con indennizzo, dei contratti in corso, quando
si tratti di terra affidata ad agricoltori non coltirntori.
L'Ente proziuciale eserciterà la tutela dei demani tecnici
patrimoniali e collettivi ora concessi in uso dei coltirntori. Provvidenze tecniche e finnuziarie saranno messe a
disposizione degli Enti provinciali, ai quali clovrà di preferenza concedersi la esecuzione di migliorie fondiarie ed
agrarie n•
1> Cfr. "Due mentalità, due programmi"' in A.va1iti!
20 aprile 1918; e particolarmente i pratici e sensnti chiarimenti di ::u. S,\MOOGTA in I campi, 8 dicembre 1918, e
in La Confederazione del lai·oro, l,0 dicembre 1917,
1.0 gennaio 1918.
2
l Cfr. Pn.1.To, I redentori delle terre i11colte. Le velleità
leninistiche prevalse nel recente cougresso di Bologna (1315 giugno 1919), dove si inneggiò a ben altro che al
progrnmma del gruppo parlamentare, antorizzan tierò a
dubitare che lo sperimentale possibilismo di qurl piano
d'azione stia per essere ahbauclonato dal rumoroso estremismo ormai clomiuante nel partito. li piauo chll \Ì svolse
-
73 -
Successi vecch i e nuov i della burocrazia agraria.
I pi<mi che ho sommariamente enumerali - superflua sembrandomene una
speciale analisi critica - hanno, fra le
disparilà accidentn.l~, due caralleri manifcslamente comtmi: l'esser slati elaborali da persone e da ambienti spesso completamente estranei e digiuni cli esperienza agronomica pratica, 1 ) ed il proposi lo di sot trarre l'economia della terra
Francese-0 ('iccotti, ma più assai i commenti con cui
l'Avanti 1, le Battaglie sindacali, ecc., ne sottolinearono il
significato indicano abbondantemente l'indole che assume
il movimento. Lo stesso on . Ca.brini del resto preconizza.
prossimo l'estendersi generale del sistema dell'occupazione
ùfretta e violenta, a cui inneggiano g·li organi prol etari
incitando ad "abbattere l'avara siepe,, (cioè a compiere
a rit1·oso, d'uu sol colpo, il cammino progressivo dei secoli). Come meravigliare se lo spirito di concorrenza politica spinga anche i cattolici a. pr aticare e cercare giustificazioni all'invasione nolla dottrina di San Tommaso?
Cfr. La terrn, 20 giugno 1919.
1) La. singolare competenza tecnica di uno dei più rumorosi fra i firmatari di queste mozioni fu i:;trnttivamente ùocumentata da E. AzIMONTI, "Gli spropositi agricoli di un deputato"' in Unità, YI, 6.
-
74 -
7i5 -
alla direzione responsabile degli interessati, per affidarla, più o meno parzialmente o mediatamente, all'arbitrio
supremo di funzionari disciplinatorì.
Ispettori delle terre pubbliche, commissari ·e clirigenli tecnici delle associazioni
singole, approv1ali o nominati dal minislro, della relazione Morlara; agenti
rurali di stato, di Ruslicus; regolatori
delle comunità agrarie, clcll'on. Drago;
determinatori delle terre espropriande
per reddito insufficiente, dcl senatore Pullè; funzionari requisilori e ripartitori, del
progelto «pro comballenli » ; esecutori
delle molteplici forme di inlervenlo, del
deputato Cotugno; membri delle giunte
provinciali tecniche, cl cl prcf clto Scelsi;
commissari regionali cl' agricollura e
membri degli isliluli agricoli sperimenlali, di Liborio Granone· amminislralori
dell'Istituto nazionale elci beni colletlivi.
della Federazione coopcralh·a; rappresentanti degli enti provinciali e dìsciplinalori della produzione, della proposta
o;ocialista, sono ' in fondo tutti una fami)
)
glia sola, dotata di poteri e rivestita <li
qualità e cli attributi sostanzialmente
identici da un ugual grado di fede
nell'onniscienza miracolosa e nella efficienza operatrice arcanamente conferita
all'individuo dalla mislica ordinazione
burocratica. Un presupposto unico anima coclesla schiera di istruttori, di sorvegliauli, di censori: quello çhe ,alla missione di cui verranno investiti essi sian
per recare una dose di competenza e di
buon Yolere superiori, negli effelli, allo
spirito di tornaconto individuale fin qui
<lominanle, siccome espressione della suprema sapienza e della esemplare attività della macchina statale, a cui, direttamente o per delegazione, appartengono :
menlre d'altro canto si suppone pure che
il fascino dei loro suggestivi insegnamenti
abbia virtù di agire sulla tenace ignoranza dei villani più efficacemente del
scn1plice vicendeYole esempio, favorito da
una divulgazione di pratiche conoscenze
completamente libere.
Perciò evidentemente riferisce il Mor-
-
76 -
tara che l'istiluzione dell'ispettorato delle terre pubbliche fu per i commissari
uno degli elemenli organici Yilali ùcl progcllo. il quale sarebbe scompaginalo nella
sua slrullura se questo cardine venisse
tolto » ; aggiungendo «di non dubilare che
il Governo saprà scegliere all'uopo uomini esperti, volonterosi, zelm1Li, sagaci,
ac.lalli a intendere e guidare la mentalità
delle classi agricole (p. 18 . La serietà
dcl relatore esclude qualsiasi sospello di
ironia nelle sue pesale parole.
Se non che, pure scaccianclo da noi
la velleilà d' una supposizione così irriYcrenle, e falla aslrazionc da ogni preconcello e predilezione dollrinaria personale per rimanere sollanlo nell'orbila
sperimentale pratica, confesso che il momcnlo, se non allro, mi sembra mal sccl lo
per presenL;u·c lo stalo in genere e l'italiano in specie come modello tli direzione
economica prcYcggenlc ccl inlelligenLe, in
conlrapposlo ai citladini soggetti alla sua
paterna lulcla. In Inghilterra il problema è slalo poslo in termini assolulamcnlc
-
Il
spregiudicali da uno degli cconomisli più
temperati, e) anche come insigne uomo
d'affari, più alieno da apriorismi scolaslici: «È possibile che, in futuro, le sfere
cli influenza dei polcri pubblici e dell'intrapresa privata risulteranno allerale
e che l'invasione dei primi a danno delle
seconde, aYYenuta durante la guerra, verrà prolungala per alcun tempo, se non
resa permanente. 0\·e CÌÒ aY\'Cllga, clo\TCIUO conslalare, a prima vista) il risullalo piutloslo clisaslroso di una guerra combatluta per la lib crlù, aclcluccnle
acl una decurtazione <.lcll'atlivilù inclividunle, assorbita dalla lenln e farraginosa
macchina di Slalo. Poln' bhe darsi Lullasia fosse quesla una impressione superficiale, e che, se lo Stato riuscisse a
compiere certe cose a minor coslo e meglio cklle imprese privale, la causa della
liberlà, in lm:go senso, risultasse, in ultima analisi. r~worila .... Poichè, se il conlrollo e 'la regolamentazione di alli materiali, come sono le atlività incluslriali
e finanziarie. avessp per efYello tli SOJ)pL'-
- 78
Il
(
rire ai nostri bisogni con minor somma
di lavoro, lasciandoci maggior agio di sviluppare le nostre facollà cli grado più
elevato, polremmo aver guae.lagnala una
liberlà più alta col sacrificio d'un'all.ra
d'ordine inferiore. Sia.mo lullavia lonlani
dall'ipotesi, almeno in Inghillerra, dove
l'ingerenza ·governaliva, sebbene irnJJOsla
dalle circoslanze, ha disgustato il pubblico con la sua inelliludine. i)
In Francia, nello stesso senso, Gustavo Hervé ebbe, nella 1'icloirc, uno dei
suoi simpalici gridi di sincerilù: «Quel
est le socialisle français qui, après la
guerre, voudrail conl'ier à l'f:lat fùt-il
'
l'f:lal le plus democralique de la lcrre,
la charge di diriger lui-memc lcs mincs,
les l;!Sines, les chemins dc fer cl l'cxploitation des terres? » . 2 ) Ecl io vorrei chi e1
) Cfr. H. ìV1Tm>as, The business of fi11a11ce, Londra. 1918,
p. 13 e segg.
2
) Cfr. Il Tempo. Sttpplemento economico, n. 0 2. Tutta
una letteratura fiorisce d'altronde in Francio. nello stesso
~ens_o, vivace di forma, suggestiva per l'abbondanza dei
fatti narrati e dei documenti riferì ti. 8cri ttori fino a ieri
propensi ad un indirizzo del tutto diverso sostengono
-
79 -
dere ugualmente: Quale è l'agricoltore
che, dopo la istruttiYa prova avuta in
questi anni dell'attitudine del nostro stato a regolare, pel maggior bene oolleltivo, la produzione agraria, non ravvi~erebbe la peggìore delle calrunità nel
perpetuarsi e normalizzarsi della sua delegala i:qgerenza?
oggi con fervore ed illustrano brillantemente l'inefficienza
cronica ùella macchina statale, rivelata come non mai
nelle tragiche circostanze presenti. Il crescente favore
dei volumi di Lysis. del Cambon, del Biard d'Aunet, del
de Lannay, del Lebon, tirati tutti a molte edizioni è
indice notevole dell'orientamento di una eletta intell~t­
tnale, esprimente in denunzia precisa la ormai universale
coscienza del pubblico. Analoga impressione esprime in
Italia Lumi Bon10: "L'ingerenza dello Stato è una inclinazione favorita dalle circostanze presenti. La guerra
ha messo in mano ai poteri pubblici gli acquisti delle
materie prime e delle derrate di più generale consumo
e, in molti casi, anche la direzione tecnica degli opifici.
Mentre si combatte e tutte le forze si appuntano verso
un unico scopo, è lo Stato che ha in mano anche gli
strumenti di produzione. Ora non sono pochi che vedrebbero volentieri si continuasse coi metodi adottati dalle
amministrazioni militari ed ausiliarie civili; ma !"esperienza fatta è tale da incoraggiarci su questa via, fuori
delle necessità ed urgenza delle provviste di materiali n·
Cfr. "Dei problemi del dopo-guerra relativi all'cmiarazione "' in Giornale degli economisti e rivista di statistica, ottobre 1918.
-
-
80 -
Ricorùalc? Quando, a mezzo il 1916,
l'llalia comballenle fu presa d'una improvvisa frenesia di senilù economica
inlerna i) e ve1111e messo alla porla quel
rudere ,di viele superslizioni ch'era il cocci ulo Cavasola, p.er inaugurare senza .freni i mclocli reclanuli dalla slampa illuminala cd indipendente, si udirono perfino degli agronomi aulenlici, come Sebastiano Lissone, esaltare i prodromi dcl
mililarismo rurale, vagheggialo clalln corrcn le giacobina. 2 ) E fu cla allora un mae~
sloso crescendo di misure slimolalrici o
devialrici, muovenle da timidi lcnlativi
per mularsi gradal;unenlc in pioggia con~
Linua, e infine in esasperala gragnnola, d1
fronle alle resis tenze inallcsc della materia prolervamenle ribelle.
1) Si rileggano i t·esocouti parlamentari delle sedute dal
13 al 19 marzo, opportunamente raccolti, a me~ore documento di responsabilità non tutte per anco crit1carnente
accertate, nel volumetto Le questioni economiche _clt'll~
gttcn·a discitsse a Roma alla camera dei clepuint1, lf1•
!ano, 1916.
2
) Cfr. "La coltiv11zione della terra resn obbligatoria,,.
iu Gazzetta clel popolo, 14 agosto Hllti.
81 -
Veramente incoraggianti appan·cro cli
falli qua.si subito i successi del metodo.
Yinlo che sarà l'ostruzionismo della
modestia, che pone a dura pron1 la benedellina pazienza di Riccardo Bachi
nella rilm·azione dci dati di questo storico periodo, autori ed eseculori ~l ei
geniali provvedimcnli non si sottrarranno~ è a sperare, ai cloYerosi altcstati
della pubblica gralitudinc. Basta però
csuberm1lementc quel tanlo che giù ne è
nolo per porre in luce le bcnemc11enze
cssenzhùi della sapiente ditlalura.
.:\Iollo ci divertì; nel primo anno cli
guerra, la piacente sloria delle palate e
dei maiali rcciprocamculc sacrifo..:ali e,
con mulua vicenù~, dislrntli dal s ublim e
spirito di organizzazione dei funzionari
germanici. 1 ) :.\fa, se lor mancasse in qucslo momento alt ra materia d'allegria, ben
polrcbbero riYendicarsi oggi i lcclcschi,
mnmirando la saggezza della burocrazia
lJ Una delle più vivaci narrazioni di questo e d'altri
non meno comici episodi è quella di L. DE L..1.oN.\ Y, Ft·nnceAlle111ng11e, Pangi, 1917. p. 118 e segg.
P1tATO.
La terra.
G
-
82 -
noslra nel mantcnrrc. con successive allerna.nze di fayore, il debito equilibrio fra
foraggi e semin<;:. ossia fra grano e bestiame, fra carne e pane. Con quanta previdenza sian stati regolati fin dal principio i prezzi d'imperio del frumento, in
modo da scoraggiare sistematicamente le
colture, e da to_glier ogni ficlucia ai rontadini, spcllatori dcl Io spreco nefando
ovunque perpetralo nella consenazione:
nella clislribuzione, negli spostamenti del
prodollo requisito, i fu troppe Yollc narralo perchè occorra 1 icordarlo. 2 ) l\Ia i
1
)
l'on la consueta ve1·v1' ne raccontò nua serie di gn·
stosi episodi l'amico U. R1cc1, "::311erperi in materia lii
approvvjgionamen ti " in La libertà eco110111ica, 10 geu·
naio 1919. In parecchi altri articoli su varie riviste (Unità,
Terra, Rvvista cli .Milano, rita italiana, ecc.) il R. continuò a narrare fatti incredibili sn quanto avvenne in cema
cli calmieri, contingentamenti, requisizioni agricole, ecc:
La raccolta che ne prepara l'ed. Laterza snrà uno dei libri
più divertenti ed istruttivi dell'attuale periodo.
2
l Primi a denuuciare i pericoli del metodo furono il
Flora, il Giretti. il Mosca, il Bruccoleri, cfr. in Pa.\TO.
" Ciò che non si vede del costo della guerra,,, in Riforma
sociale, 1918, fase. 1-2. ~on cessò di insistervi, sebbeue
coi riguardi imposti dal grave momento, L. Einaudi sul
Corrie1·e della sera. Le profezie delle importnne Cassandre
83 -
tlillatori economici sùegnano, come è noto le vie indirett~ modeslamente sug' dagli economisti; e, mentre rispongerite
dono alle inopinale resislcnze delle oose
moltiplicando le vioìcnze (fino a perdere
la nozione dei rapporti fra prezzi di derivati e di succedanei, 1 ) si affidano, pen
rimediarvi, a misure compressive dei sinLomi anzicliè curatrici del male, di cui
ri.l'iulano tli idenWicare la radice. E iale
fu la luminosa idea della estensione superficiale delle colture cerealicole, frullo
logico della. vecchia superstizione elle
scopre nella penisola, invece di lroppe
terre mal coltiYate, distese immense di
terre vergini per egoismo e neghillosilà
dei loro possessori.
Si incominciò coi premi di dissodarisultarono anche troppo giustificate quaudo si coustatù
che la terra coltivnta a cereali era diminuita in un nuno
di 496 400 ettari. La sngace politica dei !>rezzi e le sue
conseguenze sulle disponibilitl\ di cereali sono narrate
perspicuamente da G. UL.Pu.N1, La politiw (rnmenlada
d'Europa nel secolo scorso, Portici, 1918, p. 30 e segg.
1) Pei curiosi squilibri fra prezzi del grano e delle farine, fra prezzi di ret1uisizione dei cere:ili e dei foraggi
e loro pratiche conseguenze. Cfr. Unità, Vl, 9, 30.
-
R4 -
-
men lo ( 50 Iire per cllaro soggetli però
a lali trafile cli suppliche: conlrolli, verifiche che i contadini preferirono rinunciarvi. 1 ) Xon si lardò d'altronde a
constatare che, come ì l~cnici aYevano
preYenliYruncnlc obbiellalo in tulla trn1illà, la massima parlr dci pascoli non era
atlalla alla so_gnata trasformazione, senza
almeno grosse spe::;c di bonific~, conc1mazione, ecc.
Ma se le brughiere son slerili. fertile
è per compenso il ccncllo dci loro redentori; ùal quale scaturi:sce subilo un
prOYYido ripiego Ci sono fortuualmnenle in Italia parecchie centinaia lli migliaia di ellari di prali stabili, adattissimi ad essere trasformali in campi cerealicoli stupendamente fecondi. Ci sono,
è Yero, anche dei contratti pri,·ati che
ne garantiscono L1 preservazione. in caso
tL1ffillo; c'è l'opinione dci competenti
che considera la loro distruzione come
11 Cfr. HRrccoum1. " l'omc il glwN·no nge;ol:\ In pro·
dnzione del graM. in l'11i/', YI. :?; e
burocrazia~
il grano ,, . Ibid .. \ I, ~.
"L;
85 -
la massima delle iatture agricole. Basta
però non badarci e passar oltre. 'Agli
affittuari un _primo decreto concede, anzi
consiglia premiandola, l'inadempienza degli accordi Yincolatori; ai proprietari si
inlìma poco dopo la distruzione senza
indennità delle loro accum11lale fatiche;
l' a. chi osa opporre qualche argomcnlo
di buon senso all'implacabile empirismo
demolilore, è proula la risposta ncll'inYelliva perentoria toccata al f erravilliano
denigratore di Garibaldi 1 ) Lo spirito teologico cli una legislazione, che ricerca i
suoi modelli più caralterislici nei decreti
ponlifici 2 ) - avendone ripudiati gli ccJ) i\Ii occupa.i cli questo capitolo delln legislazione ecceziou11le in " I t<mks frumentari del ministero d'agricoltura,,. in Annali della R. Accademia cl'agricoltitra di
Tot·i110, 1917; e, 1iolemizzando con 8. Li~souc, iu Gazzetta
di Torino, 19, 28 gennaio 1918. Qnnnclo meglio fiori van
l e illusioni clisso(latrici, moniti cli esperienza tccnicn e di
buon senso clicde pure, parlando ai Gcorgofili, h.\LO (hGLIOLr, "Mobilitazione agraria per la guerra e per la
paco,, in .dlii della B. Accademia dci gcorgofìli, s. 5.8 ,
V. XV, 1-J.
2) La coltivazione coattira dei prati, per mantenere una
" giusta proporzione n ne·, raccolti, era uno dei capisaldi
della poli tica agraria papale; e ne regolava le norme il
-
-
86 -
cessi perfino il dispotismo del R e Sole i) - si esprime anche e sopr atutto
nella insofferenza di critica che ne tutela la dogmatica infallibilità.
Se non che altri dispiaceri sopraggiunbcrono ai b enemeriti funzionari, tormentati
dall'ossessione del grano. Assorbiti n el
grave còl'!_lpito, era loro mancato il tempo di riflettere che, se non si concima,
non crescono messi, e che, n ella penuria
di prodotti chimici, soltanto il bes tiame
motu-proprio di Pio VI, 25 gennaio 1783, pel quale non
soltanto ern strettamente stabilita la parte cli terre da
seminarsi ogni anno, mn, in perfetta coincidenza coi decreti odierni, si antorizznvano gli affittavoli a derogare
in tal materia da qualunque contratto vincolativo coi
propl'ietari, anzi, si fnl'O\'a loci to perfino a t erzi di arare
il fondo non sfrnttnto secoutlo il reparto proscritto per
l'annata. Cfr. .N. i\I. '\1c0Lu, 11fc111ot·ie, leggi ed osservazioni sulle cn111pay11c• t' :n1ll'ntw ona cli Roma, Roma, 1803,
V. 1, p. 807 C Sl'g'g'.
1) Cfr. A. DRN l'11.1.1:u1.~. l .i; socialisme 1111micipal à frave1·s les siècfr~, l'arigi. 1!)0i\ p. 120 e segg. Vero è che
men dubitosi di f1\111tt' ad uu piano analogo si mostraron
i legislatori clelln h'r .1 n'pubblicn, attraverso le discussioni dei quali, mr~ho t'ho dagli istruttivi esperimenti
del passato, è probabil~ s11\ giunta a noi l'idea della grani coltura obbligatoria. Cfr. l'acuta critica del progetto fatta
d1ù LEl'ELLET.um, iu Re/orme sociale del 16 marzo 1918.
87 -
può rendere queslo wnile servizio. Non
s'erano accorti d'altra j)arte che, sotto
l'azione di un sistema di requisizione affalto noncurante, per incompetenza di
agenti, dell'avvenire zoo lecnico, la crisi
degli animali produttori e r+proclullori si
rivelava in fenomeni inquie tanti. Un brutto giorno però ecco che i colleghi clei
consumi vengono acl annunciare lerrorizzati che sta per mancare alla imprevidenza allegra l a docile maleria prima, e che
è d'uopo ridwTe, dimezzare_\ sopprimere
le razioni della carne e del latte. I listini
delle trattorie urbane dove gli op erai reggitori dell'agricoltura cli stato ristorano
le preziose forze subilamente confermano
il preoccupante verdel to. Non si vive dunque di solo pane, n è ad assicurarlo basta, ad ogni modo, un .Pezzo di lerra soda,
una mana la cli grano e l'opera 'di un bifolco ' anche se socio di nna cooperativa
collcltivista. Esiste fra le varie forme cli
ulilizzazione del suolo un ~qu ilibrio necessario, un'interdipendenza obbligata,
turbando la quale l'intera economia della
'
-
RS -
produzione si scompagina e perde efficienza. Il pralo slabilr cd il pascolo ne
costiluiscono, in giusla proporzione con
le lerre m·alivc, uno degli essenziali capisaldi; e fu indice di progresso della
agricollura ilaliana pre-bcllira il loro relativo incremenlo verso H rapporto romparali\'O sponlaneamenle indicalo dal
lornaconlo sperimentale. Quando allo
sterminio degli animali le gricle clillaloric
•
si studiano di aggiungere il SOY\ crlimenlo permauenle delle terre che li mantengono, l'organismo intiero, faliC'osmnentc
edificalo, rivela lacune e sofferenze crescenti.
Il fiero sospello di simili verità fincùmeule balenante ai chiari uomini' attraverso il suggeslivo fenomeno della subitanea scomparsa della bistecca quotidiana, prorompe, con accento cli rivendicazione, dal decreto dell'agosto 1918,
implicito riconoscimento della inulililà e
dcl danno di eslemlerc le colture, tacito
abbandono delle in~posizioni clissod;ltrici
e rilorno al sano concetto che un incre-
- sn inculo nel raccolto di cereali non può
sperarsi se non dal miglioramento intensivo delle condizioni di concimazione,
unilo ad un aumento sufficiente e lungamente preventivo dei prezzi di imlperio
confiscatori.
"C'est un succès ! » concluderebbe, inchinandosi compunto, lo spirilo ironico
dcl poYero Cyrano ! 1 )
I) Mette conto ru riferire il commento di cni l'Idea
nazionale del 7 settembre Hll8 accompagnava la notizia:
"S'è letto in questi giorm, in una informazione di sapore cvicleutemente ufficioso: "Il disciplinamento delle
colture per il prossimo anno è presso il Ministero dell'agricoltura oggetto di previdente cura. Tale rusciplinamento ha cli mira l'intensificazione della produzione, particolarmente granarìa, tale da renderla superiore a quanto
ern per il passato. A raggiungere lo scopo crediamo venga
ritenuto opportuno desistere dall'ampliare ancora l'estensione delle aree coltivate a grano. Molti terreni, già poveri o impoveriti ancor più. dallo sforzo di quest'anno,
non potranno rendere in maniera da compensare le spese
e l'opera clella semina, e d'altra parte per concimare a
clovere simili terreni occorrerebbero quantità tali di concimi da superare di molto il fabbisogno possibile ad e,_
sere importato. Verrebbe pertanto ad essere diminuita
l'area coltivata a grano di quei terreni riconosciuti meno
idonei al nuovo sforzo; agli altri, riconosciuti idonei,
verrà assegnata una dotazione ru concimi da permettere
una produzione unitaria tale da compensare quella di
-
!)0
l\la sullo zelo degli apostoli le mortificazioni d'amor proprio agiscono a guisa di eccitanli meglio che come mòniti
di prudenza. Onde, col naufragio di un
terreni scartati, oltrechè già rnppresentare per sè stessa
nn aumento sulle produzioni precedenti ,,.
" Ci fu tempo qnalche mese fo in cui la solfa era tutt'affatto diversa. :Niente intensificare; bisognava estendere le colture alimentari, dirompendo i prati e seminandoli, per raccogliere in produzioni favolose i frutti della
fertilità accumulatavi negli anni e nei secoli. Così voleva
la salute suprema della Patria: dissodare o perire, come
nn nostro economista scherzando riassunse le declamazioni, o meglio le intimidazioni che in quei giorni correvan le gazzette. E quando i teorici dell'agricoltura di
guerra, in vena di mostrare il pugno di ferro, fieramente
proclamavano - presente il ministro Mihani - "romperemo anche le marcite lombarde'" a rispondere, come
noi facevamo: sta bene, tutti i sacrifici vanno accettati,
a patto però che siano necessari e riescano utili, ci si
rispondeva dommnticamente con una formula impressionante: produrre per esistere. E quando noi, ostinati, replicavamo: sì, senza dubbio, produrre; ma bisogna vedere
se il dissodamento parziale dei prati sia davvero un vantaggio pel complesso della prodnzione, e vedere se è disponibile e se sarebbe utilmente impiegata la maggior
quantità di mano d'opera, di strumenti di lavoro e di
concimi e di sementi che esso richiede, per poco non
passavamo per disfattisti.
" Ora, dopo l'esperienza non innocua di un anno, la
voga del dissodare va passando . .Al ministero d'agricolturl\
si ricredono, e ritengono opportuno desistere, ecc. n·
-
91 -
esperimento, la vena delle idee originali
zampilla più Yigorosa. Un'arcana parola
picchia, con sonora insistenza, alle soglie dei laboriosi cervelli, e vi suscita impulsi cli novello fervore. Se tutto inlorno
è «mobilitazione», perchè non mobiliteremo» anche l'agricoltura, riducendone
Lutto intiero l'organismo a salda unilà ~~1i­
litare, nel pugno napoleonico di condollieri consacrati da tante viltorie? Dello,
fatlo. Quattro linee su un foglio, e il miracolo è compiuto. Da un giorno all'altro ecco trasformata l'immensa massa rurale con le sue infinite varietà di carat'
leri, di attitudini, cli tendenze, in tm esercilo disciplinalo, agli ordini di capi designali; ed ecco estendersi in proporzione
iperlrofica i servizi centrali, destinati a
regolarne gli armonici movimenti. Costituiti però i quadri, generali e locali, col
crilerio di com_petenza che notoriamenle
distingue le scelte n}inisterhùi e prcfcltizie, 1 si fece una curiosa scoperta 1) Nella breve cerchia della mia personale esperienza
llotrei citare (e ne tengo l'indicazione a disposizione del
- 92non inallesa cl'allronde clai bcneYoli spetlalori - : i ) l'imprOYYisa srnmparsa della
materia prima cla prccetlarsi , mancando lotalmenle contadini clai 15 ai GO anni
non sona-occupali, nè polendosi allendcrc fuorchè un ingombro esasperante
clal ricorso ai Yagaboncli e ai deficientì
disponibili in alcune cillù. La verità è
che il miraggio elci salari e dei non calmierali prezzi iperbol ic.:i aveva da lempo
mobilizzale nei c:a111pi lullc le valide
energie maschili. femminili, infantili; le
quali , agenclo lo spontaneo lonutconto,
supremo moderatore di questo servizio) più casi in cui il
commissario di piccoli villaggi rurali fn scelto fra le
poche persone nototinmeute digiune d'ogni pratica d'agricolturn. In un comune di mia conosceuzn, la tenace opposizione dell'amministrazione non valso ad impedire che
alle delicate funzioni venisse preposto d'autorità l'unico
fra gli abitanti la cui avversione al lavoro agricolo, compensata da una vera manin di politicautismo litigioso, è
quasi proverbiale. Piccolo opisodio, ma che vale come indice del difetto organico del sistema; appartenendo troppo
spesso a codesta perniciosa categoria di presuntuosi ignoranti coloro che, rendendosi noti nelle anticamere degli
uffici provinciali, ricevono iucnricbi tanto gelosi.
1
) Cfr. fra le altre, le scettiche previsioni di K. CoLAJANNI, in Rivista popolare, 31 maggio 1918; e dello
scrivente, in Rivista d'Italia, febbraio 1918.
-
83 -
s'eran automaticamente orientale nel senso del massimo rendimento. Distoglierle
clallc opere libera.:.nenle prescelte per redistribuirle a norma della sapienza ufficiale era impresa superiore persino al1' inlrepida fede cli qucsl'ulli.ma. Per IorLuna le macchine sono più docili degli
uomini, specie quando, grazi.e alla non
limitala elasticilà di un bilancio di _guerra, si può acquistarle astraendo dai costi l nel momento in cui laccano i prezzi
massimi, ed azionarle con personale e
combusUbile sottratto alle antipatiche
leggi del mercato, perchè forni.li qu~si
gratuite.unente dall'organismo militare mgigantito. Arri.Yan quindi in numero ragguarde,·olc, a sostegno della pericolante
azione di stato, le annunciale e promesse
molo-aratrici.; e slralegicmncntc si raggruppano con opporluna topografia elettorale, mentre i loro conducenti si allenano a dirigerle in corsi appositi., dolaW,,
per militari in tempo cli guerra, di singolari allrntliYe igieniche. 11 risultalo lo
narrò, per la Sicilia, don Sturzo, puree-
-
fl4
ehi mesi dopo. 1 ) i\Ia encomi allretlanlo
islrultivi dcl novus ordo poterono leggersi, durante l'inliera campagna, per il
1
)
Quando nell'ottobre scorso arrivarono in Sicilia alcune diecine di trattori per la moto-aratura, diversi de1rntati si affrettarono a far lJUbblicare sui giornali che,
per il loro interessamento, il ministro di agricoltura aveva
provveduto così e così, e che quindi la seminagione del
grano in Sicilia era assicurata. - "Passa un giorno,
pnssa l'altro,, e i trattori stavano inerti nelle stazioni
ferroviarie, mentre le automobili, con dentro militari e
tecnici, muovevano per lungo e per largo in Sicilia a
seoprire i terreni da arare, a fare i piani di massima,
con carte geografiche in mano, riferendo a colpi di telegramma ai due ministeri interessati· e i trattori stavano
inerti. Poi venne il personale cond~cente istruito a Piacenza o a Cremona, e i trattori stavano inerti nelle stazioni ferroviarie: - poi, dopo altra offensiva di telegrammi, arrivarono i lubrificanti; e i trattori furono messi
avanti; ma la seminagione era terminata; e il terreno
lasciato incolto superava il 26 per cento! - Fa niente;
a gennaio in Sicilia comincia l'aratura della terzeria lasciata a riposo, per la semina del successivo anno colonico; c'è da far miracoli. E da gennaio ad oggi, circa
cento trattori hanno arato circa duecento ettari di terr:n.o; _cioè due ettari per ti attore in centoquaranta giorni,
c1oe CHca 145 metri quadrati al giorno per ogni trattore; è la più eloquente applicazione del nuovo principio
di economia governativa: il massimo mezro col 111i11imo
t·isullato.... Una sola soddisfazione si è potuta avere nell'applicazione dei trattol'i militarizzati che un certo numero di militari addetti a tale ser~izio non potevano
esser chiamati itnboscnti .... perchè lavoravauo terreni sco"
95 -
Lazio, nei nmneri agricoli dell'Idea nazionale; per il :Jfezzogiorno adriatico nelper ti! ,,. Cfr. "La burocrazia statale applicata all"agricoltnra "'in Momento, 30 maggio 1918. li bilancio finale
della moto-aratura di stato è ormai riconosciuto uno
scandalo, dal lato economico non meno che dal finanziario.
Furono importati in complesso 6500 trattori, e 1500 ne
vennero commessi all'industria nnzionale, con una spesa
di oltre 200 milioni. Di tutte queste macchine appena 500
furon poste in condizione di funzionamento. Le macchine
eran giunte smontate, e mancava chi sapesse metterle
insieme. Si provvide teoricamente con l'istituire apposite
officine di stato; ma, o non funzionarono, o diedero una
media di 5 trattori la settimana, invece dei 120 promessi.
Atlluirono allora offerte di ditte private, delle quali taluna si impegnava a montar le macchine per 150 lire
caduna; ma si dice che tali offerte furono senz'altro respinte, per accettare la proposta della Federazione dei
consorzi agrari, per 950 lire per macchina. bfancavano
intanto i pezzi cli ricambio, di cui 2000 casse giacevano
a Genova, senza che il ministero avesse provveduto a
mandarli a destinazione. E, invece di farli venire, se ne
commisero altri, per parecchi milioni. Per le pochissime
macchine in servizio si mobilitarono parecchie migliaia
di militari, con una spesa mensile cli circa 2 milioni. Ora
lo stato hn disponibil-i le sue migliaia di macchine di cui
non sa che fnrsi e che offre agli agricoltori a prezzi di
fallimento. È una delle più colossali bancarotte di una
azienda di stato a cui si sia mai assistito. Cfr. Le indicstrie italia11e ill11strate, aprile 1919. Può consolarci il
pensiero che, in Francia, le cose non andarono molto meglio. Cfr. P. P.&Ras.i.u-PaADIER, L'agric1'lttwe et la guen·e,
Parigi, 1919, p. 124 e segg.
-
-
flG -
le inlcnistc clcll'on. ~faur~· e negli esasperali ordini del giorno elci comizi pugliesi; pel Piemonte in iterate denunzie della Ga::.:::ella del popolo. Dovunque,
macchine che ar ru.gginiscono sotto le
lelloie, ritardi inYcrosimili nella loro
concessione, inlcmpeslidlù costant e dcl
loro impiego; rendimento ncgalirn dcl
p ersonale applicalo; prokstc. recriminazioni. esa~perazionc dcl pubblico per
le formalilà necessari e a procur;u-scnc il
co n cor so. i '
Lù cloYc lo spirito di iniziali,·a cli qualche commissario regionale desideroso di
1> Un grande agricoltore calabrese scri\"e. il 18 agosto,
all'Idea 11a:io11ale: "~on parlo llelrapplicazione dei generosi decreti luogotenenziali; essa co~ta tante fatiche e
tante ore di umiliante attesa nelle '1nticamere degli uffìci, da sgomentare il più \"Olenteroso e i)nziente uomo
della terra. lo, che 11ve\"O hi~oi:::no 1li un mccc ,nico per
la conduzione della mi:\ trebbiatrice. dopo aver seccato,
stando in Xapoli, nn mio l'arissimo amico ,•olonnello.
perchè concedesse una liceuz:l :l1l un operaio militarizz11to,
mi accorsi che rius,·h·o f..sndioso e preferii abbandonare
ogni trattati\"a: ora ho 11'1 mecc'.rnico che m.• l si regge
sulle gambe e che mi cost .• cu.·a L. 35 al g-wruo. cosa
che ho subìto con r:1ssegn .•• iont. st:lnco di 11;ure e fare
anticamere ,,.
97 -
far sul ::,eno pensa d i utilizzare l mezzi
ù1s1)onibi1i per tentare la r..!<.lcuzione ai
lande slenll sorgono, Jru. le J:)O J:)Oluzioni
slessc, 01JP0!:.1z10ni ed ostacoli non dissi.mili, per indole e moventi, du. q uclli
dieinullre zouc r.1.\ellli1canu ì dinlll<U«1l1 \'1 pronuscui. 1 ) L.t llllelllura, 1u LrebbiuLura nsenl0110, ùoiJO la se1tuna, le conseguenze uei g101..:o.L1uo ::,1:::.te11ia. Coronalllcnlo e !:.inwolo ud quwc nmune quel
1
1 Fra le terre scelte all'esperhm.nto JD pl'Ovìncia d1
Novara erauvi pure le vastt. ·· barrdgie n dtii territori ili
.J1ns,,tirauo, .Brusnengo e C.:stelletto L.urV1J; ruigliaia tl.'et·
tari uou protl.u..:entì che strame e uu magrv pascvlll. .(\ti
autorizzo il guYt:rno l'occnpazrnne terupvrantia, uia ìu:sorseru gli abitanti aJ. imped.irla con sene m1uacc1e. li com1111ssario pru\"iuciale, venuto a tentar la persuasione, tu
i;uc1autv a sa::.sate. Ur. Ga::::ctta cli 1'on11u, ~;j ottobre l~lo.
Valga a consolarlo Il ricordo ..lella aua!uga sorte toccata,
tl.ue secoli pnma, per opera llelle sLessu ].'Opolazioni, a1
coucessionari innati da \ itrotio Ameclev 11 a culomzzure
le medesime brughiere (ho narraLo fepìsodio iu Jl costo
eletta yi,errn cli successwne spay1wola e te s_p.;se pubbliche
ili l:'iemo1ite clal 17UO al 17131 Tul'lno, HH)I, p. :a80 e
~egg.).
Uggi come ieri, in l'ieruoutt: come in lnghiltern. o nel
Lazio, il vago vascolo eu il goJ.imento }Jl"OllllSCllO Sl ergon
eontro la specializzaz1one culturale con irreduc1b1le mi:1v11ei:;mu.
1
-
- 98-
dello di coltura rimuneranlc . che. la
mo
. . .Cl..,l· nc1 d1s~o.
sloria aaro11oln .LC'l
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cll·1l·1 oiardini 1n1hblln e pi, ·,
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'crenza della crilica pèllcgola e maldi-
cente.
.
l ne1rpme nell'ampia
l) ~on trovo risposta alla domani a . . .
l fascicolo
. .
ta ùall'on M1han1 ne
i;1obilitazio11e agraria.
relaziono apologetica rns~n
di aennaio del Bollettino clella
a· tato con·
Pe1~no tlegli entusiasti dello. moto· aratura t. ~ dovuto
.
costo del serv1z10, re del
veTicrono intanto ùell, a lt"tssimo
o
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d Il \lo SC!\l'SO buon VO1e
in parte alla i ncapac1 a e
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ti dei buoni
personale conducente, scelto spesso fra g i scabr
crua~ti e
· ante alle macc rne o •
elementi militari e cagion,
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noncuranza de1 costi e una e
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11
delle burocrazie. l fr. l e acn t e osservaziom
'
,1 ,,.· · · 1918
L>roblèmes écono111iques nés cle la g1teri·e. 1 arigi,
'
p1>. 43; 80 e seg·g.
99 -
Disgrazialamente però la mobilitazione
agraria in senso proprio nnn 1'u la sola
manifestazione ùeìl'altilut..line organizzatrice con cui la burocrazia vecchia e nuo' a afl'rctlò la villoria.
Con che criterio di opporlunilù e di
tcmpcslivilù, ron qw.ùc prnnlezza e graluilà cli procedura furon concessi gli
esoneri e lr licenze per la\'ori urgenti,
ognuno che abbia brevemcnlc soggiornalo nelle campagne può riferire per personnle esperienza. 1 1 Quanto ndnllc a ragIl Xon mancarono d'altronde anche su ciò denunzie
tanto più coraggiose, quanto meglio la materia si prestava
ad accuse di '·disfattismo n · Cfr. fra le altre, U11ità, \'I,
1. 1:3. "Di grn1tdissimo sollievo - scrisse, cou la consueta franchezza il Colnjanni - , forse sufficienti al bisogno
sarebbero riusciti i 140 000 esoneri e le 60 000 licenze
agricole concessi dal ministero della guerrn di accordo
col comando supremo e che perciò non potevano indebolire l'esercito. :\la le lungaggini della burocrazia militar e
peggiore di quella civile - , il rinvio dal municipio
alla commissione provinciale ; da questa alla commissione
regionale· da questa ai comandi; dai reggimenti, da.i battaglioni al comando supremo .... e poi spesso d1 ritorno al
i;indaco, alla commissione provinciale, alla commissione
regionale, ai comandi perché il soldato esonerato spesso
nel giro e rigiro llella pratka ~ stato cambiato di corpo ....
o è anche morto tutte queste inverosimili. bestiali,
-
10) -
giungere i yaghcggiali s<.:Oj)l di l'C{ uilà concili.tLL\ a s1,mo k 0 ntk sui conu-alli agrari
ed i piccoli a!lìlli com crrebbe d1icùerlo
u1 prcsidcnli c..lcllc cummbswni m·IJilrali,
rnsì spe5so in ccrl..'.a e.li formule per eludere le .n105Lruos1Lù a11L1-giuriuid1c cmer.'>e oalla lcnlal,1 applil.'.,\Ziouc. t ) ~la utili
in parlicular modo a prumuo\ ere la produzwnc agricola ::-.t 1·frelaru110, ~opra ogm
cosa, ìc restaurale dogane pro' inciali, con
relaliYi <.ii\ icl1 di drcolazionc aù arb1dannosissime lungaggini
più penuc1ose per la co~­
gurazione geognuica ùell' ltalrn - hanno fatto sì che 1u
ì:>ic1lla gli esonerati non godettero ùell' esonero ottenuto
che 11ella llllSUra ùel ;;o 0 10• Ciò che ha esasperato, ùisgu·
stato, indignato gli agricolton; ed ha servito pruna a
non far seminare · ora forse a far perdere il fieno e il
lll·odotto che si s:miuo.... Le cn t1chtl relati ve agli esonen
:il devono applicare anche all'impiego dtli pngionitm, che
rn molte aziende sono riusciti di granùu arnto. Duole
lllOl&issimo dover osservare che i profughi talora non si
prestano come ùonebbel'O.... l'er tutto 11uest.o la mobilitazw1ie ag·m ria e lii prccdtcizionc cfrgli. agricoltori
dili lo ai t>O aun1 - bravo chi sa trovare i preceLta·
lnli ! - souo l'ÌUsc1Li una esuspernntu e scoraggiante
ll'OnÌa.... ,,
1
> ~ualcuna delli iiiù carattel'i~t.Jche incougruenie ili
iah decreti ho teutulo di 1liustrnru in (,azzi:tta clt Tvfi11v,
~ giugno Hllo.
-
101 -
·lrio dei prefetti. 1 ) Lo slerminio irrazionale dei hoschi e degli alheri - qualificato prOYYicla rinascita forrstale da
S. E. iliiliani, nel colloquio con un economista ormai specializzato nella parte
dcl eonficlenle delle classiche tragedie
clcYC ccrlo ascrìvcrsi in buona parlc
alla paralisi cli scambi: che il curioso criterio delle autorizzazioni valse ad accrescere anzi eh è a diminuire. ") ~è meno
provvido si rivelò', nelle varie sue fasi,
I) Assni suggestivo riescirebbe nn confronto fra i risnltati delle nuove barriere pl'ovinciali durante l'attnale
gncrrll e quanto, in senso inverso, avvenne durante le
guerre napoleoniche, per le abolite dogane interne fra le
regioni dell'alta Italia. Cfr. PEccmo, Saggio storico sull'amminisfrazione finanziera dell'ex regno d' ]tali<& dal
1802 al 1814, p. 90 e segg.
2) Nessuno, senza averlo provato, può farsi un'idea del
modo come procedette questo servizio. Dedico a S. E. De Vito
il seguente caso tipico. Xel luglio 1918 nn i1i.ccolo pl'oprietario piemontese, avendo, con spesa e difficoltà non
piccola, fatto preparare nei suoi fondi un po' di legna
per il proprio consumo in;ernalo, chiese il permesso di
trnsportarla a Torino. Gli fn negato, una prima volta
senza motivazione, la seconda allegando cs!ler~i adottata
la norma di non concede: l'estrazione ilnlla provincia se
non per un massimo di 10 quintali. Con grande meraviglia, però, egli apprese, pochi giorni dopo, che un' anto-
-
-
10'.? -
un ~islema 'di prezzi cllq: so,·verlcndo
più d'una volta le rugioni della elementare equità 1 • riuscì a carci~u-c dal mcrcnlo Laluni dci prodolli più caralteristici
dcl nosiro suolo. 2 ) L'impressione com~
plrssiva degli agrirnllori, assoggettali per
Ire anni a qucslo lraliamento, fu cfficaccmcnlc riassunta da una delle loro organizzazioni:
La polilica agraria <li
guerra s'è falla fra noi, con l'ampia fncollù cli legifcran' conferila al polcrc esecutivo, a fl!ria e.li prov\ cdimcnli dandel'izzazione pressochè illimitata di trasporto era in possesso
dei conducenti di professione, rivolgendosi ai !J.Uali potè
infatti aver subito eseguito il servizio, sebbene a costo
doppio del previsto. Le ragioni dcl privilcg·io monopolistico
così conferito rimangon mistol'iose per chi sdegni spiegal'le con la supposizione più ovvia e più comune fra il
volgo.
IJ Lo notò, per i proclotti rlelle zone montuose, M. Ruun
osservando come " mentre le regioni dcl piano sono avvaut:iggiato dagli enormi rincari della legna. si tengon
più bassi i prezzi di impero per lo terre montanare, ove
uon sono altre risorse. e non si toglie solt:into il prodotto,
mn si distrugge lo stesso capitai~ e si riclncono notevolmente le capacità economiclw dell'avvenire,,. Cfr. La
moMagna in 9111"1'1"(1 e dopo la r111e1Ta: Roma, Hllll, p . .J.
2
) Per l'olio, in specinl modo, cfr. U11ità, YI, pp. 4, 13.
H, 17, ~o; VII, Pl>. l7, :ls.
10.3 -
stini nella geslazione e repentini nel sopra\'Yenirc, priYi cioè d'ogni seria preparazione. tecnica e spirilualc, fuor dci
chiusi ambienti burocralici. Decreli, ordi1umzc. circolari, bandi, male adeguali
alle conc.lizioni di folto, mal congegnali
per sè stessi e male coordmali rra loro,
peggio eseguili in pratica, mutali ec.l emendali cli continuo, si sono roYcsciali sul
capo degli agricollori come una grandinala di tegole. Di lcmpo in lempo, si
può dire di giorno in giorno, questa poYcra genlc si è Yisla arrivare all'impcnsala qualche tegola nuova; calmieri e prezzi d'impero, precettazioni e requisizioni,.
di\'ieli cli vcmlila, cli esportazione, di macellazione, obblighi di llcnunzia e censimenti, lrasl'onnazionc cli conj..ralli in corso, lras[ormazionc <.li collure; una successione Yerliginosa di prescrizioni di
fare e cli non fare, accompagnala dalle
pit't Yaric e complicale formalità e dalle
pene pii\ fiere, che avTchl>cro trasformalo
l'esercizio tlclLlgricollnra in una specie
di pericolosa avYenlnra, se di fallo poi
-
10-l -
non fosse accaduto ('hc le tenibili sanzioni minacciale per la più lieve dell('f
trasgressioni rimane,·ano lettera morta.
Allrimculi l'agricollo1 e sarebbe ormai riclolto a vivere con un consulente legale
al fianco per raccapezr,arsi su ciò che
pnò fare, ciò che non può fare, ciò che
deYe fare, cd a fare, in o..r~ni modo, il
meno possibile per non risrhiare da un
momento all'altro qualche mese di carcere o qualche migliaio di lire di nù1lta; proprio qnanclo tutte le attiYitù andrebbero stimo' ·1ll' al massimo grado e
lnlli gli al!'mi desti11:1ti al laYoro proclul·1 Ì\'O
.
1)
I) Cfr. La terra, :n marzo Hll8. L'intollerabilità della
sitnazione creata all' ag-rico!Lnra clal pernicioso sistema
ha trovato tllstè nn' autorevole espressiouo nell' interpellanza. del senatore Sinibnlcli " snll' opportunità di
restitnire agli agricoltori itnlìnni •tna parte almeno \li
quella libertà d'iniziativa. e di lavoro della quale essi faranno certamente u~o migliore che non facciano Q;li organismi statali, con le loro attribuzioni o!('ni domo più
um~erose ecl invadenti; o sulla opportunità di modificare
rad1calmonte, se non di sopprimere, qnclh che si è volut~ ~h~amare mobilifa.:1011e ag1w·ia, mentre può mee-lio
definirsi
immobili fazione, b<>-iacchò b"'li naricoltori
s~110
. .
~
011na 1 impediti di provvedersi rli bestiame, di concimi, di
-
1()1) -
In tempi di paternalismo vincolistico
un funzionario piemontese ravvisava nella frequenza dci manifesti camerali una
causa di sterilità nn turale per le terre
cìclla Savoia. 1 ) Oggi fenomeni non dissimili, sebbene enormemente più accentuati, richiamano un'eguale immagine nei
loro descritlori. Come non conwrendcrc
l'esasperazione di taluno che, di fronte
ai fasti pratici dell"impicgomania in cui'
degenera il dilagante funzionarismo, finisce per eschunarc: Se la gio,·cnlù che
lornerù dalle trincee non libererà l'Italia
cla tulle queslc incrostazioni parassitarie,
l"llalia potrù dire cli aver perduta la
.guerra?, " ~)
.\nche senza solloscriYcrc ad una prof czia così calaslrofica, si clcYe almeno
sementi, e quelli che ril'scono ad ottenerne, dopo lunghe
e snervanti pratiche liurocratichc, li ,-edon giungero quando
il momento di servirsene è gin pa~~ato ,,. Cfr. Gazzetta del
popolo, !'l dicembre 1918.
l) Cfr. S. CA Y.\LLI, Delle sta.tisticlie officiali dcl Pie11101itc, •.\.lbengn, 1850, p. 98 il libro fu scritto intorno
111 1840).
2 Cfr. G. ZAG.\RI, "Bnrocrn:z.ia di guena ~• in Unità.
13 luglio 1918.
-
lQ(j -
riconoscere c.:hc i risultali della maniera
forle , così gloriosamrnle sperimentala
da tre anni, porgono pochi argomenti
alla asserila neccssilà cli un controllo ufficiale pennanenle, c.:he può giungere fino
all'umorislica lrovala dcl signor Ruslicus
di negar i clirilli cli sutTessionc pe1 possesso della terra a chi 11011 è munito di
un diploma di -;cuola agraria. 1 ) Il regime, dopo tullo, non è nuovo, risale
anzi alle agglomcrnzioni umane primili\'e, c.:he solloponcnrno al Ycrdcllo degli aslrnloghi la clecisione elci quando
e ciel dove dovessero rompersi i campi,
c.:òmpilo aflìclato d'ora in poi ai funzionari ccl ai calteclrnlici ed emancipalo dalle formule della sup.:.!rslizionc ani ica sollanlo per obbcdil'c ai responsi di Hnal1) Cfr. La le>Ta monopolio cli Stato 1 i1ag. 52. L'idea nou
è isolata. Nell'Economista del 13 ottobre 1918 l'amico
CURATO segnala "la rinata campagna per dare la gestione
delle aziende agrarie d'Italia (c11lcolate a circa;, milioni)
esclusivamente ai liceuziati da scuo:e agrarie, diviclendole
in grandi, medie e piccole aziende, ed assegnnBdovi un
licenziato da scuola superiore, media e inferiore. Si anebbe
così un nwlo dei licenziati e poi dei gestori; ma donebbe
essere ruolo chiuso o aperto?,..
-
107 -
che feticcio demagogico. Se non che: _ossen·a il Pareto, i vecchi str~goni veni' ano punili quando. a dispetto dei loro
scongiuri, la grandine cadC\'<l sul lerrcuo
·s.eminnlo. i) Quale sanzione efficace corrisponclcrù a quella salutare minaccia
nella irresponsabililà i1wiolabilc della
odierna casta burocratica? .r f.:," -~
La benefica, spontanea conquista
::-. i accusa spesso il parlamenlo di sosi it uirc alla visione dcl paese il famigliare orizzonle di Jionlecilorio e di Aragno. Con non minor ragione però potrebbe osserYarsi che la legislazione clil'laloria applicala a lullo il regno clall'illimitalo polerc burocralic.:o cli <1ncsli anni
procede cla impressioni e da bbogni
::-.lreltamcnlL' locali, arbitrnriamculc uni' er~alizzali per economia tli fatica cerebrale e comodo di uniformità.
I piani cli riforma agraria t'ioriti col
Cfr. '1'1«ltfato di socio!o3ia ,11c11crnfr, v.
[17, 101.
r,
p11. 82.
-
-
108 -
manifesto favore degli nmbirnti ufficiali
ne sono il migliore esempio. Poichè, se
rimane lultora da dimostrarsi l'opporlunilà loro rignarcln alle regioni nel cui
parlicolaris; imo nspello deve ricercarsi
i l movente e la ginslificazionc delle vagheggiale provvicknze (l'agro laziale e
certe plaghe clcl :\fczzogiorno e delle isole), di inconleslabilc evidenza risulta l'assurdità della loro estensione generale,
quando si pensi all'inl'iniln varietà cli tipi
e cli forme che la proprietà clrl snol0
presen la nelle diYersr regioni, in relazione alle vicende storico-sociali ccl alle csigrnze cli miglior sfrultamento.
Inesplicabile riesce intanto che nessuno cli quanti da due anni ripetono, senza
curarsi di precisarne il senso, la !'rase,
in rcallà puramente illusoria, della terra ai contadini si sia dato briga cli osservare se, e in _qual misura e per quali
forze, il desidcrabilt' fenomeno non si
vada m·vcranclo sponlanenmcn tc in grandissima parte d'Italia, aYYianclosi a soluzioni conformi all'indole delle genti,
109 -
alle alliludi.ni dei Lerreui, alle pet.:ulianlà
di lraui.liuni e ui cusi w111 uuùc emerge la
cornpie.ssa eLl armonica 11.sionumia della
palria.
I:: un Iatlu il <.;Ui sluLlio a.ualiii<.;u <lovreul.>e lenlarc quaichc gioYallC \'UÌOlllcrusu ; poichè 1>0d1i ne cunu.st.:u die meglio si prc.slinu ali. intiugiui originali le
penclnu1l.i .suila p.sic..:ulugia cc..:onumicu ùei
gruppi, delle das:::.i e d.t;gli iuùiYiùui, ri.sulla.nle ùai muùi ui cunlralla.ziuuc, ùalle
prde1·en.ze ili s<.;eii...i, daHe sensiliilissilne
',.triu.z1011i ùei preui. Gia il Lot.:ke noluva d1e 11essun'a1i.ra spe<.;ie <li .scàll1biu
si suLlnte\ a me3li.o ùi llUe.sta aifimperu
ùclle forze liYeìla.mi, uùrenùo il1fiu.ite <li:scrimiua.ziuni ili preai, in.esplical.>ii1 c..:on
crilel'i purtunenlc oggelliv.i, ma c.ypeuùe.nli da ragioni ùi ai.Lac..:camenlu a ta.lu,ni
luoalli
di emuìa.zionc verso i <.:onlerrab
'
nei, d.1 diffidenza atavica per ahri i.nvcslime1Hi, ùi Hùudu in Ull<l proùulliùlà su!:.cilala meùianle ii _genero.su impiego ùelie
:p:ruprie forze. 1 ) La .IJunla inlri.n.sec..:a ù1
110 -
un l'onclo risulta così spesso elemento
serondario in confronto alla sua ubicazionr, al sospcllo del d l!siderio che possa aYern e u 11 Yicin o, a i prcceclcnli di·
prezzi praticali n~llc immcdialc adiacenze. Per nessun be ne l'ursc il mercato clil'enclc più a lungo, ronlro l'azione adcguatricc clel j)it1 rnslu amhic11l'', le sue
lC'naci carnlleristicl1c locali. Po('hi si c.:011scrYano pitt indifl'ercnli al cont'ronto elci
saggi netti e.li im cslimcnlo. 1 )
denaro, la finanza e i? commel'cio (tr. it.), Firenze, li'lll,
v. I, pag. 88 e segg. Il L. illustra con ampie notizie storiche la frequente rndipendeuza dei valori delle terre clai
saggi correnti di inrestimento. Sulle ragioni per le quali
il valore venale dei terreni superi spesso la rendita Cl\·
pitalizzata cfr. anche C. Surnso, .Mmwale cli economia
11olitica1 4." ed., Napoli, HJ14, p. 566 o segg.
1
> Un colloquio con un commerciante o mediatore di
tcneni, in paesi di media e iiiccola proprietà, è una delle
cose più istrutti ve che si possa consigliare a chi si diletta
di indagini sui fenomeni dei prezzi. Si apprende da essi
come possan verifi.car~i sperequazioni ingenti di valore
venale dei fondi in territori attigui, talora dì inversa
fertilità; quale influenza eserciti sulla domanda il carattere di distinzione connesso nl possesso di un fabbricato
o di un podere particolarmente im•idiato, alla vicinanza
di certi centri abitati, ecc. Si constata pure abitualmente
che non troppo im11orta al contadino l'entità assoluta del
prezzo sbol'51ato, men tre assai lo i otere~sa il confronto cou
-
111 -
".\Ia dell'interessante fenomeno. che con
tanta ampiezza SL venne libcramu1le S\'Olgcndu, un allro sospetto riesce per noi
particolannenle noteYole ; ccl è la progressione costante, il clilalarsi continuo
cd il successo fornir cli un moYimenlo
azionalo dai più reconditi isl in li clel la
psiclll' nirale; opporrnnamcnlc dirclla,
slimolala. incanalata da una classe di
speculalori, che con c~guizionc piena cli
ambiente, con sagace intuito delle tendenze profonde. con arclimenlo genialmente agcYolalore <fogni più aclallu forma di credilo, assunsero a proprio rìS('hio la funzione dcl complicalo trapasso. 1 Chi per poco abbia seguila la mcquello imposto a compratori precedenti, sopratutto premendogli di non apparir gabbato agli occhi ùei benevoli
compaesani. Da ciù l'importanza somma che i venditori
assegnano alle tariffe d.ei primi contratti che stipulano
in un tlato territorio, ben sapendo che dalla notorietà dei
meùesimi dipenderà in gran parte l'andameuto delle operazioni successive.
1
Kon è prfro di significato il fotto che in codesta utile
funzione si siano specializzati, in molti paesi, i capitalisti
israeliti. il cui squisito senso delle realtà economiche è
proverbiale. Con l'estendersi intanto "ùel fenomeno anche
questi organi intermediari tendono a mutare la loro strut-
-
112 -
lamorfosi radical e c.:he in molla pcu-tc
uell .\Ila Ilalia sulJÌ la pruùulti\·it.ì Jd
s uulu dupo die le ll.:n uk signorili :si spezza..runo in mcxli e pic~u li j)OÙcri non.JJUÒ
ùisc.:onosc.:cre rutili ~ù di llll opera inlerllled iaria1 alla c.:ni lllancanza ::;i clorelle
forse in parie il fai: imenlo seguaL1lo e.li
cerli teulalivi di sparliziune liLerJ. rn alLre regwui. 1 ; E se, per dali pn.! cisi, fostura. I. Aou:sT precou1zza In formazione a tale scop-O di
poderose e speciabzzate socictn anonime, l'azione ddle
quali non deve limnarsi alla voud1tn ma prov,·edere alfa
t~~sformaz1one rn·evoutiva dei latifo~di con opere ili bollltica, d1 Ìl'r1gaz1ono, di ricupero, con costruzioni di case,
serbatoi, ecc., svolgendo il piano "euialwente abbozzato,
ma solo in pa1·te eseguito dall'lst~uto fondi ru:;tici. Cfr.
La te ·
·
. ~'a ai contaci liti, p. l .J.7 e se•"r.
lu lngh1l tena re·
0
ceu t1 in ·hi
.
"'
.
. e este hnn posto 1n luco l'e1licaw1 del lavoro
compiuto dalle tl1l.te iul.onnediarie uel rasto frazionamento
di
· ·1 1· e h e aucho la. Sl· ossen·a ll1
· que.
. teuute s1· guon
sti anru Uf. O01111 1
•
1.
110 ~ sen:w, l~ ltwlio
HIHJ.
1
0
! L'ru:isen·
·
.
zn, in molte 1u11·L1 del Mezzogiorno ddla classe
speculatrice cui
.
'
)
. . .
acceuunvo (particolarmente dea-II ebrei ,
e q u1ndi 11 d 1f t
"
·
e to di nu lllercato organizzato dei terrem,
pu Ò esse1·e ascntt f' l
.
di f'
.
a ra e cuul!e di iusumciento acY,n1sto
ondì per parte d · tl ·
··
e1 re uc1 deil' ew1i>Taz1one e dell msuccesso che 1ll 0 lt
.
. .
costit . .
e volte l!UÙ1scono i loro teurnt1v1 per
mrs1 una proi ·
. .
Lli,.,, D
iutl1peudente
da F. Lo0
'r.t,
ell'c111i . meta
·
.
' se.,.naiato
e segg.
Y' a:wiie tlul1a1w, ;u11ano, l~l~, p. 2.)-1
-
113 -
se dato stabilire la proporzione assolulamcnte trascurabile di insolvenze l'inali
nei numerosissimi compratori, si possederebbe un indice prezioso della laboriosi lù, della perseveranza così provocata,
<lclla selezione spontanea di volonlù e
di allilnclini fallivc, che per tal via si
venne natnralmcnle operando. Il fallo
stesso. donmque osservalo, che il nucleo del primo. rischioso acquisto, quasi
sempre subisce, nel corso cli una o due
generazioni, un processo cli arrotondamento, tendente ·1 recarlo ac.l un grado
superiore di efficienza culturale, depone
favore\ olmente aJ nn sistema mediante
cui l<l terra passa davYero gradalamcnte,
mentre si moltiplicano le capadlù cd i
mezzi creatori di ìmpres~, nelle mani elci
più degni di possederla~ pcrchè meglio
riclalti a ricavarne il massimo rcnclirnenlo. 1 )
I) Ln lieve diminuzione del numero complessivo degli
agricoltr ri con il correlativo aumento dei salariati, giornnl.eri ed obblig:iti. che si osserva nel decennio fra i due
ultimi censimenti (cfr. G. CUR.1.To, R'rista di matematica
l'Rj, TO.
La terrei.
-
114
Se della grandiosità e della portata _di
queste fenomeno .ormai largamente osser • .1.11.Ie anche in regioni che: per
la loro coslil 1z;t"Jne ccouomica: poteYano prcsun er~ larlieolarrncnte retral.laric 1 , i po1Itica11ti largilori della terra ai conlaclini a\ LSsero il più remalo
sospcllo: e<.,s1 non inco ..11ncicrcbbcro col
minacciarne lo s,·iluppo. ..:!,i:·ayandone
i costi. con misure fiscali di et.i ignorru10
Jr fat.11 i ripercus.,,inni.
~è·. Yolcndo se1
fì11anziaria 1 marw 1919) ofìre nna ripron dd c-0stitnirs1
della piccola proprietà rurale sn un tipo più e,·onomico,
eliminandosi i P•'S>essi troppo polTerizzati.
11 Xel Yer.:ellese, don• la grand" proprietà ebbe. fino a
pochi anni sono, assolnta preYnlenza. l'evoluzione procede
assai rspidamonte. Xc l indice la democratizzazione che
si osser;a nel grandioso consorzio fra gli nteuti delle
acque demaniali, creato dalla geniale ;eggenza di Ca·
millo Ca;onr. Cfr.•.\.. Touni;o:>. r.;,, ~e.colo di vita irrigua
i·ercellcsc e l' a,qsocia:io11e d' it-riga:ione, Yercelli. 1918,
p. 29.
~, La riesumazione d1il clisegno di legge sulla nullità
degli atti non regi9trati, che sta dinanzi al parlamento,
costituisce, p. es., un gra•e pericolo pel commercio dei
terreni, impedendone gli a~quisti fatti dagli speculatori
con semplire compromesso, da cou;erti rsi in atto irnbblico
(col pagamento della relati'l"a tassa) soltanto quando pas·
sa~o ai compratori defìniti'l"i. L'obblig-o ùi registrare la
prima scritt.ura raddoppia semplicemente b tassa dt.1i
-
115 -
riamente l'estendersi organico della proprietà contadina in altre zone, anche con
mezzi dfrersi da quelli ora accennati, lascierebhero sussistere gli ostacoli proibitivi all'enfiteusi, classico strumenlo cli
plroY\"i<1a clemocralizzazionc foncliarin. 1 )
trapassi, elevandone i costi in misura. date le aliquote,
gravosiilsima. Su altri ostacoli creati alle vendite da tale
progetto, specie nel Mezzogiorno, do>e i contadini, spesso
analfabeti, contrattano in bnona fede, rimanendo esposti
alle pegg;ori frodi, insistette l'on. F. PEnno:l>"E, L'imposta
sui patrimoni di guerra (discorso 28 no;embre 1918),
Roma, 1918, p. 13 dell'estratto.
1
Fa data più volte la dimostrazione mstematica della
non convenienza di stipulare atti di enfiteu~i di non g ranlle
entità, causa il complesso delle spese fiscali che il medesimo importa. Cfr. Unità, \"I, p. 16. Per un atto re·
lat1vo ad un fondo del •alore capitale di lire 200 si pn·
gano 14 imposizioni, le quali assorbono il frutto per oltre
6 nuni ! Cfr. AGUET, La terra ai contadini,, p. 127 e segg.
Ciò tnttavia non bastando, un decreto luogotenenziale del
3 febbraio 1917 provvedeva a favorire viemmeglio l' operazione, assoggett.ando a imposta di ricchezza mobile i
redditi derivanti da condominio e da dominio clìretto, e
così estendendo agli enfiteutici l' iniqnità tributaria della
doppia tassazione che notoriamente colpisce i fondi indebitati. Le critiche dei compt:'tenti (cfr. L. EINAUDI. "La
politica delle sciabolate tributarie n' in Con·iere della sera,
•1 febbraio 1918 e F. DE GaET..lliO "L'imposta sui canoni
enfiteutici,,, in Unità VII, 11), consigliarono alcune correzioni; le quali però non diminuirono che lievemente il
nuovo e proibitivo ostacolo che al graduale e pacifico tra-
-
116 :-
-
:\Ia lo stesso sperimentalismo. che induce n promuovere il processo cli questa
ullima donmqnc In vediamo almeno iniziarsi per impulso e forze proprie, consiglia pariml'nti di andare cauti prima
di decidere s,; si debba tentare cli jmmularc Yiolenlcmcnlc il regime che mùYo1uzione nllrclt:rnlo spontanea ycnne formanclo e consoliclanclo allroYe.
passo ùei terreni ai coltivatori veni va a crearsi per opera
della burocrazia elaboratrice dei piani per "la terra si con·
tadini ,,. Cfr. IJ. l'AT.\YOLA, "L'imposta di r. m. sni canoni
enfiteutici ,,, in La tcn-a. 31 agosto 1918. Quale efficace
strumento per la democratizzazione eù inttinsificazione
della proprictn rurale rappresenti e possa divenire, se sa·
?acemente modificata, l'enfiteusi, gin esponeva, rilevandone
1 benefizi nel Mezzogiorno, A. tiOHLOt.1. I principì delln
economia sociale esposti in ordilic ideol<>gico, 2." ed.,
'l'orino, 184G, p. : 35 e segg. Il fatto sta che si deve a
questo istituto. prov\1clamonte favorito in Toscana dal
codice leopoldino, e negli stati 11ontifici da ripetuti editti,
quel miracolo cli trn!lformazione nararia ch e sono i vigneti
d~i Castelli romani, clel Yelletra710, del Frosinonese, del
Viterbese, come plll'<' cli alcune plaahe del Mezzogiorno
e della Sicilia . .Assai pratica mi sembra l'idea dell'A.gnet,
~he vorrebbe veder largamente utilizzato tale strumento
~!l'Opera pei combattenti, con un'opvortuna modifìcaz10ne dei suoi statuti e clullo norme fiscali vi"'enti. I
fondi dell'ente ecl i poculi dei coltivatori potrebbero così
fornire 1· ca1n· t a l"1 d.1 esercizio. Cfr. La te.1 rn ai contad.1n1.·
p. 119 e segg.
/
117 -
Senza ripetere la dimostrazione, infinite volte data dai tecnici, della favola
superstiziosa delle terre incolte redimibili col solo lavoro, 1 ) gioverà ricordare
soll:.mlo che, anche la porzione delle medesime che può considerarsi suscellibilc
cli proficua cerealicoltura, se scienlificamcnle lraltale (le terre vergini di
parecchie plaghe mrriclionali. di cni l'unoreYole :\Iaury segnalò l'imporlanza), rilJ Come particolarmente notevole, stante l'autorit.i. po·
litica e hl note tendenze economiche del suo autore, rif~rirò il più recente riconoscimento <li tale verità: "L'immagine che ogni tanto ritorna di vastissime distese che
si potrebbero. come nel sogno di Faust, strappara all' infeconclitn, è oggi un'illusione. :Malgrado i iuoi monti ed
i suoi laghi, l'Italia aveva improduttivo, nel 19ll, solo
l' 8 % della superficie totale. Tutto le altre uazioni ne
avevan d1 più, tranno Francia, Austria e Germania. Dei
così detti incolti protluttivi, che tiguran per 3,9 % nel
reparto della superficie agraria e forestale, poch·ss1mi si
sarebbero potuti mettere a coltura ed n "lnso assai alte.
Ormai in It!llia non si poteva più parlare di estensione,
mn solo di intensificazione culturale,,. Cfr. )!. Ri;xi;r,
"L'avanti-guerra,,, in Rir:ista clellc societiì co111111erciuli,
1918, nn. 3, 4. Richiamò pure tcstè i dati l1ositivi ùel
problema A.. GIUZI~~I : " Si è molto disco1·so dell' acces~o
dei contadini alle terre incolte e 3e ne è parlato da alcuni
senza cognizione dello stato cli fatto 1«rnle. Questa delle
terre incolte è una asserzione che dovrebbe relegarsi fra
-
118 -
chiede per trasformarsi metodi di indu~trializzazione intensiYa, condotta con
criteri strettamente commerciali e con
subordinazione rigorosa alla ferrea legge del lonrnconlo: 1 ) la perfetta antitesi
della collcltivizzazio11e artificiale a cui
si lcnde.
Fuori poi cli lai i zone, prfrilrgialc dal1' a cci cl eu tal e> accumularsi secolare cli una
massa di materie l'crlilizzanti non conle fnfole, non assnmcrsi a hase di proposte che s1 pra·
tendono sr•rie e di pratica attuazione. Terreni assoluta·
mente incolti non esistono: nel catasto agrario 1 003 000 ea
sono qualificati sterili per natura, ma fra questi s1 comprPndo:no terreni produ tti fi per le industrie estrattive
ed a!in che sarebbero suscettibili di bonifica, e 1 035 000 ea.
sono d ..nominnti incolti 11roduttivi e vi appartengono ripa
b_oscate, .~r~g'hiere. Se poi si allu<la alla possibi liti\ di coltiva~9. ~1n mtensivamente alcuni terreni, di promuover&
la diVJeione del lntifoudo, si sa che questi disegni incln·
darebbero enormi s pese di espropriazione,
. .
che supporrebbero
nello stato la .clis1iosi·zone
·1
d'1 capita
. 11. rngent1,
.
. a1. qnm1
_,.
dovrebbero
a"'"'tnn"'er
·
lt
.
.
.
.
.
oo
b
s1 a n capi tali per le trasformaziom.
agrarie per l'esercizio agrario e senza nemmeno la sica·
razza
l 11' ·
'
• e e rncremento del reddito e della definitiva ele·
-Yazione
del
lavoi·
t
.
.
.
.
. .
a ore agricolo a propnetar10
n· Ctr. "La
politica
economica
e
·
l
·
.
·
socia e per 11 dopo-"'nerra , rn Scu11·
.
t ia,
ottobre 1918.
o
n
1
. > Cfr. I. A.ou.sT• "Cosn dobb.1amo coI hvnre ,, 1n R.i·
/onna socialeI 191~,I p. 10 '
-
110 -
sumate dalla scarsa vegetazione invernale, è noto a tutti i pratici che la massima parte di quelli che deputati ed
impiegali qualificano
pascoli sterili>>
rappresenta la forma più proficua di
sfruttamento in rapporto alla qualità
del terreno cd alle condizioni climatiche e meteorologiche. 1 conladini di
Albano che, due anni aclcliclro, tumultuarono per ottenere ridallo il cru10nc
cl'affilto della tenuta di Cerqualo assunta
per essi dal comune. allegando non essere conYenientc a quel costo la semina, 1) diedero, senza saperlo, la mi- gli ore dimoslrazione della pref eribililà'
economica dello sfrutta.mento armentizio, la concorrenza del quale aveva regolate le condizioni d'affittamento. Scopo
dell'industria agraria è, eYidentemente, di
ricm·are dalla terra il massimo di materie
alimentari; nel quale risultato l'interesse
del proprietario coincide perfettamente
con quello della collettività. E se il valore della carne. della lana e dei latticini
1)
Cfr. Messaggero, 3
ngo~to
1916.
-
-
120 -
procurali dagli armcn lì stl'Je•·a il prezzo
ciel grano produciùile sullo stesso fondo.
la scelta non può. individu,llu1cnte. esser
dubbia. La re.quisi1ione delle terre per
estendere la scmin.t dd secondo se11ncrcbbc l!ll Ycro rcgn'sso economico. corrispondendo alla diminuzione di proclullivilù eITcllh·a conseguente alla Yiolazionc della lcggp rJnl mi11i1110 rnrzzo_ Xon
0 tTorrc una t·o11osc iza profonda della
slori.t et·u1wmica 1il.!1" ~:ipere che, in qualche rcnil)Jll'
· · (e
l l 12 raslori.
"'
. 1·1 pl.(.'( Illlllllll<l
zia si ronncllc a tulio un compll' ... so di alt)
li\itù ·
lll.
l"'ll>'1•·1·1:1
' • '- ' ,
l 1·I l'Oll~lll11 l. u
.
l'lll. 1111-
lurb:unenln c:igionerchbe alla inli cra strullura CL'Oll;mka lol':tk il più
dannoso sc1111"l1"l>i··10. ('.osi• e· 1wr la campagna romann, alimenlalril'c secol~u-~>. coi
suoi allc,·mncnLi. non mr110 ch.•lk P1r11sc
dcl 1)01)0!0 cl1 e (i·1 t a l une caralll nst!che
· ·
l' floride industrie ddl"urbe. 1'
j)OS[O
lJ C'ir. per un ·n"'a
-t·
secol · f
. . " 5 "'e" ivo 11na1lro dello intt>. iirt'ud~uze
art ra 11 ~lst
.
.
• ema t11 ~fruttame111' Ìt'll"•ai: " In 'l"ita
e"·onODJICO
S •"aJ d"
- oe1 e t Rom:i ~ D~ ' '
.'
L
pasfori:Ì<I e l'alime11fa:io11 , ,Ì; .R
, stLI. a
..
121 -
Scandalizzarsi declamando sull'odioso
contrasto fra la pecora e l'uomo,1) significa ripetere lamentele antiche, }'eco
delle quali ricorre nella storia come indice di superstizioni ecl ignonu1zc immobilisliche. 2 ) Significa inoltre dimenticare
totalmente la nuoYissima importanza che
nel commercio esportatore italiano ha
assunto da qualche anno h~.procluzionc
c::ascaria.
fenomeno che si re ude ben vi...___
sibilc nei canoni d'aflìltu pratic::ali nel
Lazio~ in Sardegna, in parecchie parli
dcl Mezzogiorno. 3,1
l'età 111oclcrna 1 Roma, 1918, p. 57 e ~egg., 152 e segg.
e 1wssim. Col problema dell'agro presenta, sotto questo
aspetto, più di un'analogia quello del Tavoliere cli Puglia, come risulta dalle interessanti discussioni suscitate
nel 1862 da un disegno di legge per la sua affrancazione.
Cfr. Memorie del Tai·olierc cli Puglia, che si sottopongono
all'esame àel Parlamento italiano (s. a.), Torino, 1862.
11 Cfr. fra le altre, la diatriba, di S. VOLPI, It grano
clel governo, Milano, 1917.
2 > N'c.tissimo fra tutti rimase il sermone del vescovo
Latimer contro i progressi della pastorizia e dcll' arte della
lana, ai tempi di Elisabetta.
~l La guerra ha posto in evidenza, anche sotto altri
aspetti, la vitale importanza per noi dello sviluppo armentizio. " N'ella terra che fu di Calimala, dice giustamente il Ru~1, molto gioverebbe una più larga produzione
-
122 -
-
Con cw non negasi che vaste e proficue trasformazioni culturali appaiano in
molti luoghi, meglio che possibili, doverose. Solo si intende che qualunque
preoccupazione politica forma ostacolo
pernicioso all'opera di bonifica integrale
che giustamente prospettasi fra i primi
còmpili della laboriosa rinascila post-bellica. Nella campagna romana, affermano
concordi i suoi pratici c.;onoscilori: il
migl ioramenlo razionale consiste nella
i11tensific:azio11c foraggiera e zoolecnica.
anche come avviamento e' cnlualc alla cerealicoltura nelle zone rdrallm·ic. 1 ~ E
se v'ha fra i proprietari chi si opponga
alla salutare metamorfosi, negando i fondi alle imprese disposlr ad attuarla o
vinco lru1clole con palli antiagrari od ecdi lana nostrale. Se più l'avessimo curata, ne avrebbero
a~uto conforto i nostri fratelli, nelle veglie algenti di
t~·mcea. Or che vi è deficienza di came per l'alJmentazione
81
pensa anche a. quella ovina. Gli iuglesi dicono, in forma
P~radossale, ma con molta veritiì, cho indice della civiltà
~ nn paese, più ancora che il numero deo-li abitanti è
~I numero del bestiame che possiede. ,, Cfr. La montag:ui
0
m gt,erra e dopo la guen·a p 51
1> Cf
' . .
r. ÀG'U.ET, Cosa dobbiamo coltitiarc.
123 -
cessiva brevità di contralti, legittimo riesce l'intervento della legge a costringerveli od espropriarli. X on altrimenti pel
~Iezzogiorno, dove il latifondo rappresenta tuttora - a confessione stessa degli autori men sospetti di simpatie plutocratiche (il Lorenzoni, il Bruccoleri,
il Cammareri-Scurli, il Yarisco, 1 ) perfino il Granone ~ ì - il solo regime compatibile con le condizioni attuali cli nmhien te 7 nessuno afferma trattarsi <l'uno
stato di cose ideale. escludente doveri
di organkhc modifiche. Le soluzioni auspicale però. anzichè consblcre 11ell'a11potleramenlo comunque procuralo, tendono ad una forma di economia rurale
che, pur instaurando la coltura ill;tensiva,
si attagli alla speciale psicologia dei suoi
,proprietari e dei suoi laYoratori, ossia
seguili a permettere l'assenteismo dei primi e non obbligl1i a pernottare nelle
11 Cfr. G. BRuccoLEIU, La Sicilia cl' oggi, Roma, 1913,
pag. -120 e segg. \edi anche V ALE::m, Studi d1. politica
agraria, p. 147 e segg., p. 253 e segg.
2) Cfr. Fattoi·i e bisogni dell'economia sicilia1ia, ii. 69
e segg.
-
124 -
campagne i secondi. Uno dei più competenti conoscitori del problema e dei
più seri scrittori di cose agricole, il professor Celso U lpiani, non ravvisa altra
via a raggiungere lo scopo che la grande
conduzione dirella, ollcnuta con forti capitali, provali métodi cli gestione scientifica, e foggiata, ove manchi l'iniziativa
personale dci Ialifondisli. sul tipo di società anonima che dischiuse alla produzione sterminale dis lesc cli terre oltreoccaniche 1 , Di ugual parere si dichiarano l".\gucl etl il Carano-DonYilo. E
quanto si osscnò durante la guerra. per
IJ Cfr. Il p1·oblc111a agrario meridio11ale, Portici, 191R,
p. 9 e segg. Propose il metodo, nel 1852, Cavour per la
colonizzaziODe sarda. Il cli segno fallì per lo soli te, sciocche
accuse di favoritismo dei politicanti. Cfr. E. ARBIB, Ci11qt,ant'amii di storia parlamentare, Roma, 1898, V. If,
p. 275. Nuovamente, quattro anni dopo, un disegno di
legge del gran ministro stabiliva r n<'quisto di 60 mila
ettari di terreni demaniali per parte di un gruppo di
banche di Torino e di Genova, allo scopo di valorizzarli
e rivenderli al prezzo capitalizzato dell'estimo censuario
di cui sarebbero divenuti suscettibili, in modo da formare
nuclei vitali di colonie agricolo su fonò.i razionalmente
bonificati. Anche questo progetto dovette abbandonarsi
per la fobia dl'll'arricchlmento privato. Cfr. B. BRoscru,
Il credito pe1· la colonizzazione i11tenia.
125 -
l'afflusso spontaneo di una considerevole parle del capitale guadagnato nelle imprese militari verso acquisti ed affitti di
Lcnule ecl apprestamenti di grandiose bonifiche fondiarie nel .:\Iezzogiorno conferma che In. preYisione risponde fin d'ora
a prorneltenli reallà. 1 ) Si raggiunge per
lal moclo naluralmcntc, con conseguenze
cclucaliYe inapprezzabili a beneficio di
popolazioni tuttora incapaci cli mularc da
solr i metodi tradizionali, lo scopo a cui
dcYe tendere, secondo un insigne economista, un programma concretamente de1) Già prima della guerra il fenomeno si pronunzin~a
)er
1 opera di agricoltori intrsp1·endenti, che, con_ mode~t1~
relativa di mezzi, non aiutati, anzi sovente i_n~ralciatl
dal!' opera dello stato, erano riusciti, col suss_1d10 d~lla
chimica e dell'ingegneria. idraulica, a mettere .1~ coltiva:
zione, con redditi progressivamente rimunerat1Vl, zone ~1
terre abbandonate. Gli acquitrini dell'alta Maremma, 1_1
cappellaccio (strato tufaceo) dell'agro r~~ano sono stati,
in meno di un quinquennio, trasformati m ubertose praterie; certe tenute son arrivate a dare fin 15 seme~ti.
Da un anno in qua il fenomeno ricevette confortante impulso dall'afftuire negli investimenti terrieri ~i una part_e
del capitale di nuova formazione. Un esempio carat~eri­
stico 8 e ne ebbe anche in Piemonte con la vasta bomfica
intrapresa da industriali biellesi degli incolti di. S~ussola:
C'fr. Tribtma biellese. 5 ottobre 1918. :Ma, nei r1guard1
-
mocratico · ç \\'e haYe one general problem of motlcrn clemocracy, and lhat is
lo cnablc thc a\ erage man ancl, indeed.
lhc man belo\\ lhc aYeragc. to aYail himsclf of Lhe grealer hrain powcr of Lhc rclalivcly fcw st1perior men in lhe commuJJily. 1)
Vero è che in quelle regioni stesse,
come in molle ali re dcll'Ilalia media. la
redenzione agraria dci dorsi collinosi e
monlagnosi collegasi slrcllamenle con
una trasformazione in orli-frutteti.. a cui
lo stesso Ulpiani presagisce un aYYenirc grandioso. ~/ l ' n pratico sislcma di
clel Mezzogiorno, la tendenza si organizza e si estende,
i1er merito pnre dcll' Istituto nazionale per lo sviluppo
agricolo del mezzogiorno d'Italia, che operosamente si
ap1>lica a coordinare, intens1ficare e disciplinare, con on
pratico piano di azione, t.ali iniziative. Cfr. Rivista delle
società commet·cial1, 1918, 11, p. 792 e segg. Come da
tali im1H·ese capitaHstiche possa, iu iirosiegno di tempo,
svolgersi. 11er vendite ecl asseguaz10ni graduali, la pro·
prietà contadina, inetta da ~ola alla valorizzazione dcl
suolo, è lucidamente spiegato dnll' AGUET, La terra ai
contadini, p. 117 e segg.
1
l Cfr. R. T. Ec.Y, " Private colouization of the laud "'
in American ecoriomic 1·c11ie11·, VHI (1918), p. 3.
~, Cfr.
problema ag1·a1·io meridionale, p. 3 e segg.
n
-
126 -
127 -
credito agrario che consentisse a chicchessia di acquistare una piccolissjm.a
proprietà, in località, per clima e _posizione, alla alla più raffinata coltura. inLensint" (all'iniziatiYa non mancano precedenti nella. storia dei pilt benefici enti
finanziari italiani, 1 ) affretterebbe cerlo il
risullalo c.lcsiderabilissimo. 2 A patto però, oso aggiungere, che, nel predisporne
le forme, si tenesse soYralulto presente
che ai conladi1ù che laYorano, che sanno
e Yogliono lnsorare, il credilo manca, anche oggi, raramenlci mcnlre sono gli altri quelli che reclamano leggi speciali per
1111 credilo semi-graluilo; ma che so ltanto l'aiuto concesso ai primi offre pro1) Cfr. F . \mmr.u. u Il Jlfonte dei Paschi nel 177i-79
e l'incremento delr agricoltura,,, estr. da Studi senesi,
1905.
2J Oltre nll' Clpiaui, un ordinamento simile vien pro11osto da E. LoLINr, ru~d.iante la costituzione di un fatituto
fondiario nazionale. accentrante l'amministrazione ùei beni
clemau1ali e concedente in enfiteusi le porzioni più adatte
dei medesimi alle famiglie dei combattenti, con anticipo
dei capitali di impianto e d'esercizio. Cfr. "Sproletariz.
ziamo i contadini combattenti " , in La vita italiana,
1918. L:Xl\.
1
-
128 -
babililà di risultali rjs.pondenti agli scopi
rd al sacrificio. 1 J Ed è jn visla di ciò
specialmente ch'io conservo maggior frde
nelle opere cli soccorso indirello, m11camen le jnlese a errare, lù clove occorra:
le cond izioni indispensnhili perchè le
allivi là singole possano con successb
esplicarsi, senza urlare in oslncoli nnlurali, che forze isolale e associazioni non
sorretle sarebbero impolcnti n rimuo,·cre. Slracle, opere idrauliche irrigatorie e
J) Giova ricordare le conclu~ioni d'una dell: più ~erie
autorità mondiali in tema di cooperative su~h effet~1 negativi delle elargizioni di capitali. ten~e~h. a coltivarle
artificialmente, ed il suo richiamo a1 mòmt1 d1 Gladstone.
confermati dalla universale esperienza. Cfr. H. W. WoLFF,
Coope1·aiion in ag1'icolture, 2.G ed., Londr~, 1.91~, pag'. 350.
e segg. Confrontava ultimnmentc i grnnd1os1 r~snlta~1 del
credito agrario spontaneamente sviluppato ne1 paesi te·
deschi, :fiamminghi e scandinavi con lo scarso s~ccess~
ottenuto nei paesi latini trasformandolo in funzione d1
stato, PERREAO PnADIEn, L'agricllltm·e et la guen·e, pag. 52
e segg. Pratiche mi sembrano talune delle propo~te dello
ScELSI per agevolare ai lavoratori il credito, in :1stn dell'acquisto di terre. l'fr. Il credito ai lavo1:aton, pa,g. 1-!
e segg., e pag. 2!l e segg. Il qnnle acqmsto, conterma
l'EINAUDI se ha ad essere dnre;ole, deve essei· graduale,
parziale,' costoso. Cfr. "La terra ai contadini ~ lo ~p~ri­
rnento degli istituti ospitnlieri di ìllilano "' rn Rivista
di Milano, 5 luglio l!lJC>.
-
129 -
anti-malariche, innanzi lul lo grandiosi
rimboschimenti sono il còmpito immane
a cui ogni energia dello stalo vorrei consacrala, onde m·essc mezzo di estendersi
nlle regioni che pii'L Yi sembrnno rct'rallaric quella libera democrazia di <lgrico llori che giù ~\rislotile vanlnYa come ollimn base di solido assello sociale. 1 ) È <li
beneficio incalcolabile acl afircllare la
e' oluzione feconda tornerebbe certo la
lolalc abolizione dcl protezionismo granario, che. lenendo alto artifici,1lmc11Lc il
prcao delle vendile, costituisce un premio permanente 11lrign<wia dci proprietari immobilislici, e Junziona, come la
1) Cfr. Politica, VI, 2, 1. Un ugual indirizzo sosteneva
t estè, da un punto di vista più vasto, A. DE Vm DE ìiLrnco:
"Un concetto generale dovrebbe ispirare la democrazia:
che si dia la preferenza alle grandi riforme di massa, che
tendono a modificar e l'ambie:ite ed a creare per tutti la
possibilitt\ di fare un passo avanti, contro le piccCJle riformo
speciali, che remlono facile soltanto a pochi gruppi organizzati e privilegiati di fare parecchi passi avanti, lasciando dietro nello stafa q1Lo il resto della classe proleta1·ia disorganizzata. Quindi pensioni di vecchiaia a tutti
i lavoratori agricoli ed industriali, perfezionamento della
viabilità pubblica, dei trasporti, dei mezzi delle comuni
cazioni, sistemazione dei porti, bonifiche e acquedotti per
PR"''l'O.
La terra.
-
-
130 -
esperienza ha pro\'ato, a guisa di elemcnlo conccnlralorc anzichè cli stimolo
riparlitorc dei poderi. 1)
Ma l'essenza programmalica cli una
slrullura ch'è perfclla anlilcsi di qualsiasi compiacenza favorcggialricc dei cleficicnli e <legli inclti, nnzichè esprimersi
in frasi ambigue di ril'lcsso csolico_, non
può riassumersi che nella forunùa in cui
uno dci pilL scrì, sebbene dei più concisi, sludiosi cli questa npleriu tcslè sinlctizzaya l'ollimo conlribulo recalo alla
scopi anzitutto igienici e via dicendo. Invece pullulan~
da ogni parte p1·oposte come quella delle case popolari
anche per piccoli centri e nelle campagne, distribuzione
di terre ai soldati, e così di st1guito; idee che eccitano
l'immaginazione dei più perchè ognuno spera di essere
favorito dalla sorte e che costano relativamente poco allo
stato e giovano molto ai pochi fortunati. E questi pochi
saranno verosimilmente i capi del proletariato agl'icolo n·
Cfr. " Il proletariato e la pace,,, in U?~ità, Vlll, 2. In
un simile ordine di idee il govemo inglese ha promossi
ampi studi per il miglioramento della viabilità, come
fattore pregiudiziale della colonizzazione spontanea delle
terre. Cfr. Report of the R111"al fr(l/1spo1·t ( Scotland) co111111itee 1919, cond. 2:37.
1) Cfr. E. Aval\"-I, Inf'1tenza che il pi·otezionismo ha spie
gato sul p,·091·esso agrm·io <l' rtalia, Pisa, 1917. p. 227
e segg.
..
131 -
sua trattazione: Non la terra ai conladini, o la socializzazione della terra, ma
la lerra a chi ne è degno . 1)
Il significato della formula è rigorosamcnlc sperimentale; non intenclcnclosi
con essa il possesso elci scnlimrnlali liloli elici (meriti mililari, ecc.), e dci disculibili precedenti giuridici e Lradizionali allegali a sostegno di quasi Lulli i
piani esaminali, bensì soltanlo la proYala
allil udine o la dimostrata capacità cli
creare un· azienda agraria, di grandi o
di piccole dimensioni. rispondente, secondo rambiente e i mezzi disponibili, ai
postulali del più alto rendimcnlo.
La forza delle cose Ya rapiclamenlc, ~
non da oggi, clelerminanùo nella fisionomia agricola del nostro paese una salutare trasformazione, che l'iuaentc
uuo
mento nell'impiego di concimi chimici
basterebbe a documenlarc. I rrcenli eventi
non fecero che inlcnsificarnc il processo, determinando forti inveslimculi fon1) Cfr. G. GExxARI, L' orga11amento social-agra1·io nel
dopo gtterra, Parma, 1917, p. 20 e segg.
-
133 -
I3·i -
diru·i di capitali guadagnati da. unaJ}UOYa:
audace c1.1sse <l! spcculalori., .C la.i:ghissimi acquisli di terre per parte dci contadini arricchiti dagli alti prezzi. f: fenolllPno conf'ormr ni prcsupposli cli un
posiliYo progr·rsso, passando così la ~11:
'l
cl11· i·i\·eiò crual1La
sporn·1 H'f 1' l'a eI eI \llo l)
<
•
mcalio ::idalle a trarne, per sè e per al~ Il. mas.,11110
.
..
E t l ~'
., al tempo.
ln11,
prol1llo
slcsso conl'crrna splenclida dci risullati
·' . che. nrl campo agi
. .·ico
. lo più che
stupendi
in allri, ('Onscguono l'amore della pro. 1dua
.
I'is l'ico. i) Copri cl ù e l'istinto indn
· che lo . distiu1) Con lo spirito d1 eclucativa democrazrn
rr ie il socialismo ufficiale italiano non manca d~ avvlser·
b
•
tira
lo spontaneo fenomeno, preoccnpan dosi· dell'1mpn
. dio
che il medesimo rict'vette per effetto dei . gua~a:;i d
guerra e concludendo per la necessità politica, ai . 81
· v1·sta della d1strn·
partito'1 di contrastare la tendenza, lll
zione 6 nale clel piccolo e medio possesso. Cfr. F. B~.1JUD -~·
.
. A t'an t.z ·I1 C)ij
" La piccola prop.r1etd
, rn
~· oaenna.JO 1 d •
" evident1ss1mo,
.
. ·
ed è d'altron e
L'atteg.,.iamento si rencle
91 9
clicbiar~o senza eufemismi, nei riguardi della nu~v~ Oper~
a1
dei combattenti, avl'nte frn 1. suoi· còm.piti di . facilitare
. La
contadini, isolati od a gruppi, J' acquisto dei terre~!. h
. .
.
e,
dichiarazione
eh. guerra f n a ffid a t a al l 'on· Manon1
. e l'ò
.,. a • s1 sca"
al congresso dei Invoratorì della terra di B ol o.,n
"' 1
contro il concetto informatore dell'istituto. "fondato sopra
un priruegio assurdo (quello ùe 1 sangue versato 1·) e ten·
ùesle forze psichiche però, paragonabili
negli effetti ai .Più sicuri fattori di prosperità fisiologica, una politica ispirala
a sano realismo non può disconoscere.
Nessun bigollismo giuridico deve evidentemente difendere istiluli m·caici, ove risullino inefficaci agli scopi onde slo,ricamente scaturirono; ma nessun andazzo
dollrinalc, nessuna superslizion~ demagogica, nessun opportunismo dcYono d'altra parte interromperne la provvida azioHl\ quanclo appaia chiaramente che 11011
mai essa si riYdò più bcncl'ic:a. Il ciclo
dente a suscitare le vecchie forme della società militare,
superate dall'ardimento politico e dalla concezione morale
della società moderna, con la creazione di una piccola
proprietà coltivatrice, contraria alle ragioni della civiltà
e della tecnica agraria,,. Cfr. Paese, 7 giugno 1919. Poco
dopo il congresso provinciale àei contadini del Lazio votava un invito al proletariato industriale ad invadere le
terre mal coltivate(?!) se, dopo il prossimo raccolto non
fossero consegnate ai contadini. combattenti o no. C'fr.
Tempo, 30 giugno 1919. L'opera, conferma nn altro interprete delle leghe, non è che un episodio del tentatirn
speculativo con cui la borghesia cerca di sfruttare a suo
profitto l'amore alla terra delle classi campagnuole e le
nuove disponibilità di cui i guadagni di guerra le hanno
provvedute per gli onerosi acquisti. Ed è espediente reazionario per moltiplicare gli elementi anti-socialisti e per
-
134 -
-
clcll'cvolnzionc economica, ben lungi dallo screditare le Yccchic sentenze cli A.rluro Young e di Giuseppe "\Iazzini sulle
insuperabili \'Ìrltt slimolanli della piena
polcslà domenicale, ne illustra ogni giorno meglio la j)rol'clica veggenza. Trarrà
impulso bensì il rnovimcnlo fecondo èla
<!gcvolazioni e semplificazioni cli lr<lj)assi
simili a quelle che paesi nuovi, non sospclli di scan;o zelo dcmocralico, cscogi larono a mobilizzare la ric('hezza fondiaria. 1 Si giun;rù la Lcudcnza cli qua-
lunquc perfezionamento e modernizzazione cli contratti colonici, intesi ad accentuarne il carattere partecipazionislico, assicurando l'impero direttivo delle
compelenzc tecniche. 1 ) Riceverli la ben
avviala metalTI.orfosi valido incoraggiamento da ogni iniziativa rivolta a facilitare l'ascesa dei coltiYatori dalle classi
salariale alle partecipanti, da quesle alle
imprcndilrici autonome cd alle proprictarieJ secondo l'esempio dato dal Banco
bolognese, giustamente additalo dal Gcn-
pr~llliare i moriti militari, « motten1lo fra il laloro e la
terra l'ombra perturbatrice di una qualità personale che
ricorda l'odio e la violenza,,. l'fr. M. PuZZA, "L'ora dei
contadini,,, in Critica sociale, lt.ì-30 gìnguo 1919. Inter·
mini più l'ispettosi ùell'altrui sacrilìzio, ma iu uno spi·
ri lo non cliverso, la questione è stata portata daYanti al
c~nsiglio superiore del lavoro (4 luglio) da un ordine del
giorno degli on. Turati, .A.ltobelli, Bnlùini, Cnbrini, riaf·
fermau
cli terre ai lavo·
. te il principio clella nsscrrnazione
~
ra l Ol'l, senza riguardo n titoli patriottici. Fu deliberata
la sospensiva. Gh organi lle1 combattenti clonunziauo in·
imboscati,
Lauto. con violenti 11a.role questa riscossa ùeo-Ji
b
a Clll pare si aggiunga un'azione diretta sul aoverno per
impedire all'o11era l'esplicaz1011e della sua a~tività. Cfr.
Le t1·incee, 14 giugno 1919.
l) ~·instaurazione d1 un vero e completo catasto liro·
hatorio, consentendo tli semplificare al mns~imo le 011era·
135 -
zioni di vendita e di garanzia a mezzo di boni di fondiari
ed ipotecari trasmissibili, aprirebbe pure ai lavoratori
nuove possibilità di partecipazione alla renclita ed alle
migliorie da essi introdotte. Cfr. V' .A.LI!~TI, «La proprietà
e l'evoluzione economica ,,, in Rivista d'Italia, 1918,
Miglior ill~~tr_azio_ne all~ stes~a id_ea dà lo SCELSI, propn·
gnando un 1st1tuz1one d1 ce1·tifìcat1 facoltativi non molto
dissimili dalle copie dei "libri fondiari ,, tedeschi, da rilasciarsi dagli istituti di credito fondiario, la cui stmttura
intiera verrebbe resa più agile e più accessibile. Cfr. Il
credito ai lavomtori, p. 29 e segg.
1
) Per la mezzadria, da conservarsi ed estendersi nelle
regionj e per le colture a cui è tecnicamente vantaggiosa,
cfr. Vma1L11, «La mezzeria toscana e le sue trasformazionj ,,, in Bollettino della società degli agricolto1·i italiani
VIII, p. 12; e GENNA.RI, L' o»ganamento social-aqrm·i~
del dopo guen·a, p. 10 e segg.
'
x.
•.
136 -
-
genere cli quelle che in Irlanda, in Da~marca, nelle Fiandre, spinsero all'apice
della prospera perfezione la coltura specializzata e frazionata i) potranno infine
coronare, con una organizzazione professionale e cooperativa solida e vitale,
l'armonico edifizio.~)
Non manca, come Ycdcsi, materia di
lm oro legislativo, di inlcn-cnto, di azione
per lo zelo di chi assolulamcnlc non i:;a
nari all'imilazione d'altri istiluli e del
governo. 1 ) o cogli intendimenti testè affermati nell' assemblea costilutiYa dcll'Istiluto nazionale pel' lo sviluppo agricolo clcl }.fczzogiorno. ~) Prudenti incilamcnli alle opere pie, alle amminist.razion i loraU , agli enli cli cullo per la
graduale liquidazione clrl loro palrimonio
immohiliarl', ll'oppc 'olle ina<lcguataincnlc produlliYo, conferiranno all'nuspicalo
ris,·eglio. 3) ProvYidenzc particolari. dcl
Cfr. L'o,·ganamento social-a9ntrio del dopo guerra,
11· 27.
2l P.fr. Con·ie1·e ddla sera, 6 dicemhre 1918 e Rivista
delle società commerciali, 1918, 11.
B) Un buon saggio di allottamento facoltativo d1 tali
terro ci viene dal Portogallo, col decreto 14 settembre
1918. Cfr. "Istituto int. cli agricoltnra ,,, Bollettino delle
istituzioni economiche e sociali, IX, 10. Si pronunziò testè
pe1· un indirizzo non dissimile il comizio agrario cli Torino su relazione dell'avv. G. Furnaris. 1\[a già da molti
anni predican meritoriamento con l'esempio gli Istituti
ospitalieri di Milano, procedendo alla graduale assegnazione ai contadini dei loro ;astissirni possE:ssi. Gli ottimi
risultati realizzati, in linea di successo pratico e di metodo, dall'istruttivo esperimento foron riassunti, in una
interessantissima relazione, dall'an'. G. GAGGI "La terra
ai suoi coltivatori in una trastonuazione del patrimonio
delle istituzioni pubbliche di beneficenza ,, , nella rivista
L'Ospedale maggiore, marzo 1919.
137 -
1
l Cfr. H. PLUNKETr, La nuova hlaiida (tr. it.), Tonno. 1914, p. 170 e segg. e l'introduzione di G. BOR.
1>
O.ATTA.
l
~) Dopo un feticismo idiota per gli esempi tedeschi, oggi
prevale 1' andazzo opposto. Riesce tuttavia interessante
c_onstatare i risultati CL>nseguiti. in tal campo, dall'intelligente concorso dato ad un'operosa iniziativa prirnta in
tutto l'impero. Cfr. T. H. ;\lmnLETON, Thc rece1~t development o{ german agriettltm·e (pubb. dal "Board of agricultnre ,,) Londra, 1917, p. 51 e segg. A.nche più istrnttivo riesce però meditare qnanto si fece, dalle diverse
commissioni a ciò delegate, in Irlanda dove la vasta trasfo1·mazione fondiaria iniziata da una provvida serie di
leggi speciali si trova ormai nel secondo stadio che con.
'
s1ste nel passaggio della terra in pieno dominio dei coltivatori, ai quali, in un primo periodo, era stato attribuito,
col " tenant right n un diritto speciale di stabilità. e di
partecipanza alle migliorie. Cfr. "Istituto int. di agricoltura n• Bollettino delle istituzioni economiche e sociali
maggio 1919.
'
-
-
138 -
adallarsi all'idea, eme1:gente da tulta la
storia, che nelle grandi e profonde riforme sociali ed economiche, la parte
dello stalo inframmcllenle riveste per Io
più la figura della mosca cocchiera ru'
morosa, presuntuosa e faslicliosa quanto,
in sostanza, inconclnclenle. E se, nel tentar di favorire il fenomeno spontaneo
senza Yiolentarnc le nalnrali cliretlivc
si inconlrermmo resistenze inopinate fra proprietari cli miopi vedute non ineno
che fra plebi misoneistiche - legittime
torneranno e\'idcnlcmrntc misure di fermezza inflessibile, ispirale alla superiore
autorità di precisi canoni tecnici. 1\fa la
legge comune che subordina. ìl dirilto dcl
privalo alla riconoscinla ulilità pubblica
non richiederà, per applicarsi a lali casi
eccezionali, deroghe generali e solenni.
Esecuzione eslensirn e giurisprudenza
interpretativa conferiscono alle norme
giuridiche un grado di clastica adaltabililà, che le abilita a sçgnire, nel mutato
spirito e nel! c m oclifica Le C'sigcnzc, il
corso dei lempi. Spogliazioni arbilrarie e
)
139 -
dinieghi di equi risarcimenti 1 ) non fanno
invece che colpire cli paralisi le energ1e
suscit~trici, in ragione della instabililà,
dcl rischio e dell'insicurezza allribuiti al
mercato che ne è minacciato. Del cui
equilibrio, giuslrunenlc osserva il YalenLi. 2 ) l'attesa della quiela e lntclata possic.lcnza (realizzazione della tendenza al riposo. pur na.luralc nell'uomo rimane faLLorc essenziale: integrando lo stimolo al
Ja,·oro, fonte iu<.lispcnsabile ùi perenne
miglioramento.
1) Appropriazioue mercè aliquote successorie altissime
della commi~sioue di Bari ; canone uguale alla media del
reddito del decennio anteriore al 1910 del progetto Mortara; importo di tale reddito capitalizzato dell'Opera.
nazionale dei combattenti; espropriazione sulla base del
redilito imponibile di Rllsticus e ili più altri; iudennizzo
da determinarsi inappellabilmente da commissioni arbitrali
di Liborio Granone; " giusto iirezzo senza spogliazione
nè speculazione,, del programma socialista, tcstè precisato dall' on. ~amog-gia; calcolo di un ipotetico valore
auto-bellico, con riduzione progressiva l>ei grossi patrimoili,
della relazione De Alllbris, ecc. È il concetto della espropriazione ammiilistrativa pronunciata da organi speciali
e 11ottratto al controllo della magistratura; espediente cli
ipocrita confisca, caro ai vecchi governi. la cui abolizione
parve e fu indice di s11irito liberale ed arra di civili garanzia nei promulgatori del codice albertino.
~l Cfr. La pt·opl'ietà e l'evoluzione economica.
-
140 -
Un sistema volulamcnlc disconoscilorc
di verilà economiche così elementari, come noncuranle della funzione clirctlfra
clcll' intelligenza cd esperienza lccnica
combinale col senso elci LornaconLo, faLalmcnle conclucc ad uua depressione di
efficienza che, a breve anelare, si ripcr<:.LLOtc clisastrosmncnle sul prodollo.
Ora qucslo e nulla allro clen~ essere
il termine di paragone per giudicare un
complesso di proposl~. il cLfi comune carallcre consiste nel normale assoggctlarnenlo della propnetù e della liJ)cra inizialiva rurale al conlrollo di agenli irresponsabili.
Il momento sarebbe cvidcnlcmente mal
scello per far oggelto cli mercimonio J)Olilico e ·, di speculazione burocratica la
maggior ricchezza naturale in nostro possesso. Se l'Inghillcrra può concedersi il
lusso cli csprim ere in qucsla moncla le
promesse della sua gran campagna èleltorale. . slanle anche l' importanza relativamente secondaria della ricchezza lerriera nell'inventario dcl suo palrimonio
-
141 -
e dei suoi redditi presenti e futuri , 1) non
certo si senle di affrontare a cuor leggero la slessa causa cli impo\'erimento l'Italia, ridotta ad attendere dal perfczionamenlo agricolo il suo miglior fattore
cli risYeglio, e per la quale qnincli ha valore cli assioma il concello 1 così limpidamC'ntc illustrato dal Pierson, che la bonlà
comparali,·n dei regimi fondiari misura
csclusiYamenle dal grado di rendimcnlo
assoluto procurato dal medesimo. 2 ) Onde
lo studio delle soluzioni si riduce ad un
1
J Il comitato della « Taxation of land values n ha testè
ripresa, in gran stile, la propaganda per l'espropriazione
delle terre senza riguardo al prezzo di mercato, facendo
appello ai suoi aderenti per raccogliere un fondo di guerra
di 25 mila sterline (cfr. il manifesto di Common sense,
7 dicembre 1918). E non v' è candidato alla gran lotta
di quei giorni che non abbia incluso fra gli annunciati
benefizi della propria elezione il dono di terre più o men
gratuite ai combattenti e ai nullatenenti. Non sono d'altronde soltanto i paesi che parteciparono alla guerra quelli
dove il problema della terra ai contadini e della espropriazione più o meno gratuita della vendita si dibatte
con rinnovato fervore. Ne giunge dalla Spagna un'eco
interessante in una polemica vivacissima. Cfr. F. DE JuAN,
La tie1-ra libt·e, Saragozza, 1918.
2
> Cfr. Tt·attato di economia politica, v. II, p. 467
e segg.
-
11
142 -
problema tecnico· la Yalorizzazione massima delle energie dimostrale operanti
dall'osserYazione posili,·a e dalla pratica
sperimentale.
Lo imposla in lali lcrmini Yillodo
Scia.Loia allorchè, insislenclo sulla infinila
molleplicilù <li aspelli delle rconomic regionali italiane, conclude: Una sola cosa
è comune a lulti quesli problemi, e cioè
che se non YOO'liamo errare, dobbiam~o
'
o
proporci un unico fine: l'aumenlo della
produzione. Se, invece <li proporci queslo fine economico; che è il' ero fine dcll'agricollura, noi ci proponiamo sollanto
fini di nalura giuridica · c.:omc la divisione delle lerre - o fini di nalura sociale - come, per esempio, la dislribuzionc della lerra ai conladini
e a questi vogliamo subordinare la soìuzione dci
problemi dell' ngricollura, senza tener
conlo cli lullo il complesso degli allri clcmenli, il risullalo, th1l punlo di \'Ìsln della
proùuzionc e perciò della ricchezza generale, non sarù l'.Crlo sodtlisfaccnlc. Lo
sluclio <lei problemi dc\ e rsse rc csscn-
143 -
zialmente tecnico. La produzione delle
terre già produttive deve essere accresciuta: e devono essere presi tutti quei provvedin1enli tecnici che tale maggiore produzione assicurino. Bisogna far frultare
la terra che meno produce e bisogna
trarre qualche partito anche da quella
che pare infrutlifera 1 fin doYe sì può ... ,
Bisogna dunque che. senza preconcelli, si
sluclino i Yarì problemi relativi all'agricoltura, secondo la natura fisica del suolo
e secondo il vario stato del terreno non'
chè secondo la distribuzione delle colture
e delle proprielà, secondo i sistemi di
collin1zione e secondo anche lo slalo
fisico e morale delle popolazioni rurali ». i)
1> Cfr. I problemi dello Stato italiano dopo la g1m-ra,
Bolognn, 1918, pag. 159 e segg. L'.fonuario di R. BA.cm,
uscito mentre correggo le bozze di questo studio, sviluppa
più analiticamente le stesse conclusioni, completamente
confermando il mio punto di vista: u Se si pone mente
alla grande deficienza cli braccia, che costituisce un così
grave limite ali' intensità nella coltivazione della terra
che la lunga consuetudine ha riconosciuto come adatta
e propizia, non si può non riconoscere quanto risibili
siano le invocazioni per la messa a coltura, in quest'orn
~
144 -
Che tali concetti rispondano agli intendimen li del go"rrno do\Tcbbc garantircelo la parola ciel ministro i\illi, proclamante che il problema della procl nzionr so\'rasla lullo, bisogna produrre
di più, produJTl' meglio, produrre più
rconomicnmcnlc; tulle le forme sono utili
ùi così aop re difficoltn, delle famose terre in col te .e d~lle
aree fabbricabili delle città, di così incerta attitudine
prodnttiva. Eù anche riguardo alle terre usua~1~ente coltivate, taluni abbandoni di zone meno fer~1h possono
riuscire opportune, anche nell'interesse ben mteso della
collettività, contrariamente alle depre~azioni eh.e si continuano a levare in taluni ambienti. E proseguito anche
nel 1917 il movimento riguardo alla requisizione delle
terre incolte. L'agitazione ha talora assunta più esplicitamente la forma della invocazione d'un coattivo frazionamento del latifondo; l' agitnzionP condotta su argomenti vani e affermazioni sempliciste oblia che in certe
reO'ioni nostre il latifondo s1 è andato formando nei tempi
pe~ un complesso di circostanze geologiche, climatiche
ed economiche che permangono tuttora e rendono in quelle
zone in genere solo conveniente l'agricoltura estensiva;
ed oblia anche che la industrializzazione clell'ngricoltnra,
che pure si invoca frequentemente, l>reTede rn genere la
formazione di unità cultmali di una certa entità; dimentica, infine, gli innumerevoli insuccessi segnalati dalla
11toria per i grandi schemi di frazionamento coattivo;
l'agitazione quasi sempre prescinde volutamente dalla
differenza che esiste fra ùicoltm·a e colt11t·a estensiva.
Un grande rumore si è venuto svolgendo intorno a una
145 -
se giovano alla produzione, dannose se
nuocciono. 1 ) E che la consapcYolezza
dei mezzi adatti a conseguire tali 'l:isultati non possa mancare in chi sopporta, in questa storica ora, la responsabilità tremenda dell'avvenire economico-sociale d'Italia lo attesta la serietà
piccola frase, la quale ha tro;ato largo corso e molta
fortuna, la frase invccante l'assegnazione della terra ai
contadini. Talora la fra~e reclama a dirittura un(I generale espropriazione del suolo. Coloro che muovono queste
logomachie non si avveggono del vasto movimento che
si è svolto in questi nltimi anni riguardo alla propriet:\
del suolo, con trapasso da una classe a un'altra, movimento che in moltissimi casi ha segnato veramente l'attribuzione della terra ai contadini e conseguentemente
una notevolissima innovazione nell'economia agraria n·
Cfr. L'Italia economica nel 1917, Roma e Città di Castello, 1918, pag. 232 e segg.
l) Cfr. Esposizione finanziaria del 27 novembre 1918.
Rinc1nò la dose il facondo ministro nel discorso pronunciato alla Tigilia del suo inatte!o abbandono del potere.
Il qnnle atto fn per veri1à la sola difesa plausibile contro
le accuse di troppo evidente discordanza fra l'inno dn lui
ele;ato alla libertà economica interna, come a pronta
restauratrice delle energie nazionali, e tutto in ti ero l' indirizzo seguito dal governo di cui era parte, Spirìti ipercritici potrebbero forse domandarsi se il chiaro uomo non
abbia, dal canto suo, menomamente contri1rnito ad irretire il paese fra le maglie d'un funziouari:>mo i cui intePRATO.
La terra.
10
-
-
146 -
degli ordinali sln<lì scientifici, onde fu
e.li recenle indicata la via rigorosamente
tecniea per la fecondazione razionale della parlc dcl noslru suolo fin qui ritcnula più sforlunala e refraLLaria. 1 ) Le
dichiarazioni di S. E. l\Iiliani sul moclo
come si propone spendere le ingenti disponibililù nuove concesse ~I suo dicaressi rappresentano il peggior ostacolo ali' abbandono del
regime eccezionale soffocatore. Ma, senza perderci in oziosi
confronti di responsabilitn, basta constatare in linea di
fatto le benemerenze indimenticabili che la dittatura burocratica si vien acquistando, entro i nuovi e nei vecchi
confini della patria, in queste ore decisive della nostra
storia. Trasporti, comunicazioni postelegrafiche e telefoniche, smobilitazione militare ed industriale, pagamenti del
tesoro, ricostruzioni, approvvigionamenti, consumi, tutti
i rami dell'ipertrofica macchina statale gareggiano in
manifestazioni di agile, laboriosa efficienza. I fasti trionfali della memoranda conquistn libica si ripetono ingigantiti, fra l'ammirazione dei nuovi concittadini, nelle
terre redente. Più convincente dimostrazione della perfetta rispondenza degli agenti e degli strumenti alle
funzioni per le quali esistono e si moltiplicano non avrebbero potuto sognare i loro più caldi estimatori. E dire che
c'ù chi continua ad accusarli di rovinar la pace dopo aver
compromessa la guerra, ed osa denunziarli come coltivatori ufficiali di bolscevismo !
1
l Cfc. l'interessante scritto anonimo "La ricostruzione n'
in Stampa, 30 giugno 1918.
147 -
slero suonano conforlanie conferma dei!' adesione ufficiale a questo indirizzo.
Se non che una malinconica esperienza
ci ha purtroppo insegnato ad inlerpretare,
con mollo riserbo il senso lelterale delle
frasi clegli uomini politici; specie qua.i1do, come nel caso noslro, esse slranfilllenlc conlrasta.i10 colle promesse conlemponmcamcnle lanciale clal capo del governo di lUl <> coliellivismo demaniale» 7,i)
) Cfr. L. SPADA.1 ~ Conversazioni agricole"' in G-ior11ale d'Italia agr·icolo, 1.0 dicembre 1918. La promessa
alludeva probabibnente ali' immi11ente decreto (sanzionato
il lti gennaio ultimo) sulle attribuzioni dell'Opera nazionale pro-combattenti. I comunicati che ne comparvero
diedero un'idea assai incompleta delle facoltà concesse a
tale ente in materia di eisp1·opriazione, onde la lettura
del regolamento procurerà forse a più d'uno inopinate
sorprese. Il fatto sta che, in forza dell'art. 9, l'istituto
può incamera1·e, oltre i teneni patrimoniali nello stato,
provincie, comuni, e opere pie, quelli " appartenenti a
privati prop1·ietari, e che siano soggetti a obblighi di bonifica ovvero che risultino atti a importanti trasformazioni
culturali n· L'indennità di esproprio è commisurata al
medio reddito dominicale (art. 17). Decide inappellabilmente in merito una commissione centrale, costituita di
magistrati e funzionari, di cui ano solo su 5 si presume,
per ragione di ufficio, non incompetente in tema di agricoltura (art. 19). La sommarietà e la esecutorietà provvisoria di ogni atto procedurale completano le garanzie
1
PRATO.
La terra.
-
148~-
-
risponclcnle alle tendenze anti-economiche co1u1essc al clilag,tre ùel iunzionarismo.
A concili are r an lilc::.i nuu mancheranno cerlo, nei di segni eh e si elaborano, geniali arlifizi tlialcllici, dcl genere di quelli con cui i soslcnilori dl'i proposli monupolì, anz1ch,· cl1frndcrli col franco argomenlo della J1Ccess1lù fi-;c.:alc pura e
semplice, vanno giuslilicandoli con la
d1 scelta e dì risarcimento ller i proprietari dei fondi
cadenti comunque :;otto una così vaga designazione. Per
quali arcani moti vi poi la gestione e la sorveglianza di
un ente chiamato a isvolgere un'attività di carattere tecnico siano esclusivamente riservate a funzionari eletti dal
ministero del tesoro (art. 4, 7) rimane un mistero. È difficile, in complesso, difendersi dall'impressione trattarai di
un imponente edificio di organi e di controlli destinato
innanzi tutto a dar vita ad una vasta superstruttura burocratica a spese delle glebe italiche, vincolate o, con
eufemistiche parafrasi, confiscate, ed ideato senza adeguata conoscenza e riguardo alla montalità squisitamente
utilitaria dei contadini. Ciò tuttavia non significa che
l'istituzione, dotata com'è d' ampi mezzi, non possa, se
opportunamente assecondata e ben diretta, dare apprezzabili frutti, favorendo il trapasso spontaneo di proprietà
che già così largamente si viene dovunque osservando.
Ma questo sopratutto paventano e si propongono di impedire ad ogni costo gli agitatori politici, solleva~do. ~me
vedemmo, contro l'Opera un' intransigonte pregiudizrnle.
'i
149 -
runena favola della economicità della gestione di <>lato in confronto alla privata.
1\Ia, se le sorti di un popolo sono indissolubilmenle congiunte tù grado "èli educazione del suo senso politico cd economico, nulla saprei immaginarvi cli più'
contrario che colali especlicnli cli equivoco illusorio, tristi residui del sistern a scettico e corrnllorc contro il quale
insorse, nel maggio della riscossa, quanto
alla nazione r"imaneva ùi inconlmninato
e di vitale.
L'essenza della democrazia. scrisse leslè uno degli slorici che meglio ne dipinsero i fiorenli inizi in seno alla civi llà rllcnica) 11011 consiste in peculiari
forme cli governo, nè dipende da ;metodi
di votazione o eia allri arlifizi costiluzionali, che ne costituiscono soltanto
la fisionomia esterna. Democrazia è spirito cd almosfera ambientale. Ecl il suo
presupposlo è la fede nella coscienza
e nella dirittura istintiYa dcl popolo. 1 )
1
) Cfr. A. E. Zl.lill.EIL''- The war and democracy, 9.• ecl.,
Londra, 1918, "Introdnctory ,,.
-
150 -
Tale elevata concezione. simile rispetto dell'integrità morale delle masse, pit1
accessibili che non si creda alla verilà in luili va qua nel o li on concorra a
sviarncle il calcolo egoistico di chi avrebbe dovere d i educarle, fu proprio della
clclla dirigente che, c1uasi un secolo aclclielro, malurò nelle menti ctl apprestò
nell'azione il risveglio nazionale, culminante in lauta gloria nell'ora prescnle.
Contro la dcma(rooia
che vorrebbe
b
b
rendere vana la villoria, 11011 poluta
impedire, minacciando di sommersione
barbarica le nazioni in ragione dell'ignoranza e dell'im1~ulsivilà delle loro
plebi più incolle, è vano svcrare difesa e salYczza dall'asluzia cli scrcdiLati
s Lralagemmi. Se il crollo dcl militarismo prussiano fu banrarolla dello spirito di violenza soslenulo da raffinale
arti di menzogna, la libcrlù per cui soffrinuno e vincemmo non può significare
che sincerità coracroiosa
l'ondata sulla
bb
'
fiducia piena nelle nuo' e l'orze chiamate
-
151 -
alla responsabilità ed ai doveri della vita
pubblica. L'università del suffragio inlesa come più agevole mezzo "cli inganno
delle masse e di svalutazione aulomatica delle incliYidualità indipendcnli (il
concello di Bismarck peggioralo dall'empirismo mercanleggialorc cli Giovanni
Giolitti) suona alla c_li_guità dcl popolo
ollraggio ben più cocente che non la
formula di servitù hrnlale dcl feudalismo dislrulto .•\.11:.i demoralizzazione ~i­
::>lcmalica, la tle1)ressione delle cnerCJil'
b
)
preludio cli dccrepilczza economica fa ,
llt'l cam_P.o pralico, fatale riscontro. Nè
mai grandiosità cli e\'enli rivelò ) mccrlio
b
della calastrofe della caserma Lcclesca la
'
verità della sentenza finale di S lunrl Mill:
(( A Stalc that dwarfs its men in order
lhal they may be more docile instrumcnls
in ils hands, ever for beneficia! purposes,
will fincl that, with small men, no grcat
things ca.n really be accomplishccl; ancl
lhat the _perfection of machincry to
which il has sacrificed everylhing will>
in the end, avail it nothiI~g, for want
J.
)
-
15'.? -
nf \'ila! powcr, whic.:h, in ordcr that tbc
marhinc migl1t \\ork more smoolhly. it
h:1s prrfcrrcd lo banislJ. 1 )
IKDICE.
XB. -
Snl punto di licenziare 1p1este bozze leggo nel
n. l ·2, X.XII, della Riv. ifa!. rli sociologia uu buon articolo di F. C'!IESSA.: "La nazionalizzazione delle terre,,,
<'ho giunge, in complesso, alle mio stesse conclusioni;
rilevando inoltre il carattere antieconomico di certi spezzamenti artificiali di uniln cnltnr:ili e ponendo in evidenza I' inse11arabilit:ì eh un programma ~pogliatore dei
proprietari terrieri da un piano integralmente abolitore
del possesso privato. Il problema acquista intanto in questi giorni un'attualità palpitante tJ una gravità eccezionale per gli episocli cli violenta invasione che, fedeli al
divis&to piano, vanno svolgendo nel Lazio le organizzazioni dei contaclini. La rumoro!la agitazione giunge così
fatalmente al suo logico epilogo. E, come facilmente era
da attendersi, le terre prescelto all'usurpazione non sono
le incolte o le trascmate, ma qnelle che, per la loro provata bontà, atlìtlano cli immediato rendimento. Fingendo
di ignorarlo il governo emana un inverosimile decreto
(4 settembre Hl19) che au torizim i prefetti n legalizzare,
caso per caso, il fatto compiuto, riconoscendo per due
anni l'acquisito possesso, O\'e coucorrano ragioni di maggior procluttività o di hisoguo delle popolazioni locali.
::>ono quindi oggi le leghe che pretendon provvedimenti
contro i soprnsi degli agenti clclla forza, che nei primi
giorni, tentaron molto blandamente di frenare il movimento. Cfr. per ampio noti zie su tutto ciò: La Te1Ta 1
1. 0 o 5 settembre 1919.
1
)
Cfr. 01~ libe1ty, cap. V.
....
A v ve1·tenza
l'ng.
VH
La fc1rtunu cruna frase.
11 d i,:<'gnu di JeggP sugli usi l"i dci
t'
IP
ha,:i sturiebe del regime f11111liario c·nm un istieo .
Propo,:te e piani per la te1·1'(l ai contadini.
~ucce,:si
69
YC<'chi e nuoYi clt>lla hurucTaiia
agTaria .
La henPlkn, spuntanrn c·orn1 nisla
78
107
PBJIZZO DBL PBEIJB?(TB VOLUXB:
<>!1Ulttro Lire .
..
Prima della guerra le questioni economiche s~mhravano appnnDRggio di pochi studiosi, campo chiuso al gran pubblico.
Ln guerrn, le sue ripercussioni d'ogni genere che hanno tutti
colpito, il lavoro di riassestamento e di ricostruzione di cui
ognuno vede la necessita formiclabile, e che richie1lerli. lo sforzo
di più generazioni, hanno messo in tnle rilievo l'importanza
dei problemi economici, che simili studi vanno iliventando
d'i n ti, resse generale. Tutti ora sen touo che si tratta non di
una fredda dottrina, di aride teorie, ma di mnteria viva, profondamente umana, che coi grandi interessi delle collettività
in veste quelli dci singoli ; e anche i non iniziati sentono di
non potersi appartare dalla conoscenza dei complessi fenomeni
dell'attivit:ì finanziaria, industriale, mercantile, e dei unovi
aspetti che vanno determinanilosi ilopo In guerra che fu detta
nnn rivoluzione. Per corrispondere n tale nnuvo bisogno clel
puhhFco la casa TreYes intra11rencle questa
BIBLIOTECA DI SCIENZE ECONOMICHE
alla quale è già assicurato il conrorso ilei nostri più eminenti
economisti. Per la rhiarezza clclln trattnzioue, come per la
mole rd il prezzo, saranno volumi accessibili a tutti, e riescirauno specinlmente utili ni giovani che ora, più numerosi
che in passnto, si dedicheranno a queste discipiine. Al primo
volume, che per 01>era cli Luigi Einaudi tratta lucidamente e
nrùitam1•11t1• Il problema de!!n fìnan::a post-bellica, llC·
guiranno:
La terra ai contadini o la terra a_qli impiegati?, di
Giuseppe Prato.
Le peripe::ie monetarie della guerra, di Achille Loria.
Il problema del lavoro nell'ora presente, di Giuseppe Prato.
Problemi commerciali e finanziari dc!!'Jtnlia, di Attilio
Cab iati.
F
ISTI
L'cs/Jortazione dojJO la guerra. cli Filippo Carli.
It
Dfrig1•re commissioni e tiaglia ai Fratelli Trei•es, fo Uilnno.
Ec
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La terra ai contadini o la terra agli impiegati?