L’età adulta
Essere adulto
• Concetto di sviluppo riferito a tutto l’arco di
vita dell’individuo
Cosa significa “essere adulto”?
• Approccio sociologico
• Approccio psicodinamico
• Approccio fenomenologico
Approccio sociologico
Supera l’impostazione organicistica in cui l’essere adulto è
subordinato a determinanti psico-biologiche e psicosociali, quali
•
•
•
•
•
sul piano fisico: aver raggiunto una stabilità di sviluppo e l’accettazione del proprio corpo
Sul piano intellettuale, saper compensare la minor capacità di assimilazione con una maggior
capacità d’integrazione delle informazioni
Sul piano dello sviluppo della personalità, aver acquisito la capacità di controllare gli impulsi e di
agire autonomamente su un piano di realtà
Sul piano delle relazioni, il sapersi rapportare agli altri con disponibilità e saper costruire rapporti
intimi di amore
Sul piano professionale, esprimere la capacità di darsi mete e di perseguirle
• L’approccio sociologico pone attenzione alla caratteristiche
individuali dello sviluppo e alle influenze sociali (cultura
d’appartenenza, contesto, bisogno di individualità, ecc.)
• La fase di adulto è l’espressione di un costrutto personale, che
integra l’età biologica con la sua storia personale, le norme e i ruoli
assegnati nell’ambito sociale di appartenenza, ma anche con la
scelta personale e con le risposte individuali
Approccio psicodinamico
Freud: direttamente non si è mai occupato della vita
adulta
• Attraverso la Teoria dello sviluppo, essere adulto vuol
dire aver raggiunto la fase genitale ed essere in grado di
direzionare le pulsioni da una dimensione istintiva ad
una dimensione di integrazione sociale.
• Così come Freud anche altri Psicanalisti (M. Klein,
Fornari) identificano le prime relazioni infantili come
fondamentali per il successivo sviluppo dell’individuo
• Erikson integra i principali contributi psicanalitici con le
teorie che si occupano delle influenze sociali.
Erikson
•
1.
2.
3.
•
Identifica un modello di progressione e sviluppo che
vede integrarsi 3 sistemi:
Il processo biologico (soma)
Il processo psichico (psiche)
Il processo di organizzazione della cultura
d’appartenenza, regolatore delle relazioni
interpersonali (ethos)
La vita adulta, indicativamente tra i 40 e 60 anni, è
identificata in concreto attraverso la funzione di
generatività (figli, progetti, oggetti) e nella capacità di
prendersi cura delle nuove generazioni e, quindi, di
dimostrarsi responsabile della continuità personale e
sociale
Erikson: stadi di sviluppo
Fasi
Ev.
Stadio
Psicosociale
Età
Ambito dei rapporti
significativi
Risultati positivi
Risultati negativi
I
Fiducia di
base/Sfiducia
1
La madre
Sentimenti di bontà
interiore, fiducia in se stessi
e negli altri, ottimismo
Senso di cattiveria, sfiducia
in sé e negli altri
II
Autonomia/Vergogna e
dubbio
2-3
I genitori
Esercizio della volontà,
autocontrollo, capacità di
fare scelte
Rigidità, eccessiva
coscienziosità, dubbio,
vergogna, imbarazzo
III
Iniziativa/senso di
colpa
4-5
La famiglia
Piacere nelle azioni, attività
direzione e scopo
Senso di colpa per gli
obiettivi considerati e le
azioni avviate
IV
Competenza/Inferiorità
Laten
za
La scuola
Capacità di farsi assorbire
dal lavoro produttivo,
orgoglio per il prodotto
finito
Senso di inadeguatezza e
inferiorità, incapacità di
portare a termine il lavoro
V
Identità/dispersività
Adole
scenza
I gruppi
Fiducia nell’identità e
continuità interiore, progetti
lavorativi
Disagio nei ruoli, assenza di
standard, senso di
artificiosità
VI
Intimità/Isolamento
Inizio
età
adulta
Compagni (amicizia,
amore, competizione,
cooperazione)
Reciprocità, condivisione
dei pensieri, del lavoro, dei
sentimenti
Evitamento dell’intimità,
relazioni superficiali
VII
Produttività/Stagnazio
ne
Età
adulta
Divisione del lavoro,
condivisione della propria
vita
Capacità di immergersi nel
lavoro e nei rapporti
Perdita d’interesse per il
lavoro, impoverimento dei
rapporti
VIII
Integrità/Dispersione
Vecch
iaia
L’umanità
La progenie
Senso di ordine e di
significato, conoscenza di sé
e dei propri risultati
Paura della morte,
amarezza per la vita e per
quel che si è avuto o per
quel che non è accaduto
Approccio fenomenologico
A. Maslow: la motivazione è la spinta per lo sviluppo e per la costruzione
dell’identità. La struttura psichica della maturità si va costruendo su una
spinta motivazionale verso l’autorealizzazione
AUTOREALIZZAZIONE
STIMA
APPARTENENZA
SICUREZZA
SOPRAVVIVENZA
Adulti e genitorialità
Essere genitore
=
responsabilità
flessibilità
Cura e sostegno per la
generazione più giovane
adattamento continuo
Essere genitore
• E’ un aspetto multidimensionale che si muove su
due polarità, una individuale (esperienze fatte,
autonomia personale, livello sociale) e l’altra
sociale (insieme delle attese e richieste
determinate dalle trasformazioni economiche e
sociali dell’ambiente).
• Attuale società: mancanza di schemi preordinati
o tradizionali
• Ruoli parentali sono intercambiabili e poco
delineati.
• Relazioni familiari hanno minor carattere di
contenimento della fragilità e dell’emotività.
Genitorialità
• Il termine indica una funzione dinamica
attraverso la quale gli adulti si rendono capaci di
prendersi cura in modo “sufficientemente buono”
(Bettelheim, 1987) dei bisogni evolutivi dei figli
nelle diverse fasi d’età.
• Il passaggio da uno stadio a quello successivo
rappresenta sempre un momento critico, che
coinvolge l’intero nucleo familiare e che deve
essere superato per raggiungere una nuova
situazione di equilibrio.
Passaggi evoluti o normativi
Genitorialità e ciclo di vita della famiglia
Nascita di un figlio
Ristrutturazione della coppia
Incontro di due famiglie con rispettivi ruoli (nonni,
zii)
Modifica di ruoli e identità: da figlio a genitore del
proprio figlio
Adolescenza
Ridefiniti i confini interpersonali per riconoscere le
proprie competenze e autonomie individuali
Ricerca di identità e di svincolo dalla famiglia
Tendenze contrapposte: fuga/aggressività e
rifugio/dipendenza dalla famiglia
Emancipazione
dai genitori
Ridefinizione del rapporto in termini di parità
Confronto tra due generazioni
Nuovo senso alla coppia genitoriale
Eventi critici o passaggi paranormativi
Malattie, disagi economici, handicap, separazioni, lutti, incidenti, allontanamento forzato di un membro della famiglia
Plurarizzazione di forme familiari
• Nuclei istituzionalizzati con figli (famiglie nucleari
normocostituite)
• Famiglie affidatarie
• Famiglie adottive
• Famiglie monoparentali a conduzione paterna o materna
• Famiglie ricostituite in seguito a vedovanza o alla rottura
di un legame coniugale o ad unioni libere
• Famiglie estese (con più nuclei familiari)
• Famiglie allargate (più generazioni sotto lo stesso tetto)
• Famiglie multietniche
Funzioni genitoriali
 La funzione genitoriale consiste nella capacità di attivare comportamenti
all’interno di uno spazio mentale e relazionale, in cui convergono tutte le
esperienze , le rappresentazioni, i ricordi, le convinzioni, i modelli
comportamentali e relazionali, le fantasie, le angosce e i desideri vissuti
nella storia familiare di provenienza.
 Si costruisce così l’immagine di un “genitore interno” , da cui dipendono i
giudizi e i modelli relazionali, che sono utilizzati in età adulta per rapportarsi
con gli altri
 La genitorialità è una dimensione che si costruisce fin dall’infanzia e si basa
su dei punti cardine appresi nella propria esperienza di figlio (Teoria
dell’attaccamento)
• Sapersi attaccare: saper costruire e stabilire una vicinanza ed una relazione
con qualcuno;
• Cogliere lo stato della mente dell’altro: comprendere quello che pensa e
sente l’altro
• Riconoscere la soggettività dell’altro: come processo che contrasta il
desiderio di vedere l’altro come parte o derivato di se stesso
• Accettare il cambiamento dell’altro e la sua diversità: il non vedere che è
passato il tempo è un elemento che favorisce il conflitto in ambito familiare
 La funzione fondamentale della genitorialità è saper riconoscere i segnali di
bisogno dell’altro. Il genitore deve spostare l’attenzione da sé e dal figlio
che è stato, al figlio reale
Disfunzioni genitoriali
•
•
•
•
•
Cause
fallimenti relazionali o sociali
incapacità di cogliere preventivamente e fronteggiare situazioni
problematiche di crisi evolutive del figlio
contingenze interne alla famiglia (malattia, lutto, povertà,
separazioni, ecc)
contingenze esterne alla famiglia (disoccupazione, sfratto, status
sociale, contesto sociale, livello d’istruzione, ecc.)
atteggiamento dei genitori di fronte all’assunzione di ruolo e alla
capacità di creare un legame significativo, di entrare in empatia, di
saper cogliere i bisogni funzionali di sviluppo e le responsabilità,
soprattutto negli eventi critici normativi e paranormativi, e di attivarsi
anche nella possibilità di richiesta d’aiuto.
Schema per la valutazione delle competenze parentali
(a cura di Di Blasio, 2005)
Fattori di rischio distali
Fattori prossimali di rischio
Fattori prossimali protettivi
1. povertà cronica
2. livello d’istruzione basso
3. giovane età della madre
4. carenza di relazioni
interpersonali
5. carenza di reti e
d’integrazione sociale
6. famiglia monoparentale
7. esperienze di rifiuto, violenza
o abuso subite nell’infanzia
8. sfiducia verso le norma
sociali e le istituzioni
9. accettazione della violenza e
delle punizioni come pratiche
educative
10. accettazione della
pornografia infantile
11. scarse conoscenze e
disinteresse per lo sviluppo del
bambino
1. Fattori individuali
- psicopatologia dei genitori
- devianza sociale dei genitori
- abuso di sostanze
- debole o assenza capacità di
assunzione di responsabilità
- sindrome da risarcimento
- mancanza di empatia e
distorsione nella comprensione
delle emozioni
- impulsività
- scarsa tolleranza alla
frustrazione
- ansia da separazione
2. Fattori familiari e sociali
- gravidanza/maternità non
desiderata
- relazioni difficili
intergenerazionali o con il
partner
- conflitti di coppia o violenza
domestica
3. Caratteristiche del bambino
- malattie o disturbi alla nascita
- temperamento difficile
1. Fattori individuali
- sentimento di inadeguatezza per
la dipendenza dai Servizi
- capacità di rielaborare il rifiuto e
la violenza subiti nell’infanzia
- capacità empatiche
- assunzione di responsabilità
- desiderio di cambiamento
- autonomia personale
- buon livello di stima
2. Fattori familiari e sociali
-relazione soddisfacente con un
componente della famiglia
d’origine
-rete di supporto parentale o
amicale
3. Caratteristiche del bambino
- temperamento facile
Sostegno alla genitorialità
• Per legge è riconosciuto al bambino e all'adolescente il diritto
di cura per una crescita funzionale e alle istituzioni sociali il
sostegno alle famiglie nel diritto di cura, attraverso percorsi
differenziati di promozione del benessere, di facilitazione, di
sostegno e di mediazione nelle situazioni in crisi familiari,
legate ai mutamenti fisiologici della famiglia, alla pluralità
delle forme familiari e agli eventi critici inattesi.
• Progetti per la famiglia in un'ottica di prevenzione.
• Il sostegno alla genitorialità da funzione di controllo si è
caratterizzato come ambito di sviluppo dell'ascolto,
dell'accoglienza e di supporto al contenimento delle
complessità, delle crisi congiunturali o della malecura della
coppia genitoriale o delle famiglia.
• I Centri per le Famiglie attuano due tipi di interventi:
1. supporto delle criticità del ciclo di vita
2. sostegno in situazioni di gravi conflitti o di incuria e
maltrattamenti: la mediazione familiare e lo spazio neutro.
Adulti e lavoro
• Ha un ruolo fondamentale nella vita
dell'adulto, sia quando è presente, sia
quando è assente (per scelta o meno)
• E' fonte di reddito, di soddisfazione e di
maturazione, ma può anche essere
occasione di frustrazione e di traumi sia
fisici che psicologici.
Il lavoro nel ciclo di vita
Fase della crescita
maxi-ciclo
(fino a 14 anni)
Sé professionale ideale
Fase dell'esplorazione
(14-18 anni)
il ragazzo si mette alla prova
Fase della cristallizzazione
(18-25 anni)
formazione del Sé professionale
microciclo
declino
Fase della stabilizzazione e
del progresso
(25-45 anni)
stabilisce e consolida la posizione
Es. nascita di
un figlio
disoccupazione
malattia, ecc
crescita
Fase del mantenimento e
della stagnazione
esplorazione
stabilizzazione
(45-65 anni)
rimane nella situazione in cui è
Fase del declino
(dopo i 65 anni)
pianifica la pensione
Identità professionale e
motivazione
Identità
sociale
Valori professionali
Identità
professionale
Atteggiamenti verso il lavoro
Rappresentazioni sociali
del lavoro
È l'insieme delle auto-rappresentazioni
che il soggetto sviluppa in rapporto
all'attività lavorativa
I lati positivi del lavoro
Condizioni fisiche: igiene, sicurezza, mansione,
sovraccarico o sottocarico lavorativo
Fattori igienici
Condizioni economiche: retribuzioni, politica del
personale, controlli, relazioni con i superiori
Se assenti creano insoddisfazione, se presenti non creano soddisfazione
Fattori motivanti
Successo, riconoscimento dei risultati raggiunti,
contenuto del lavoro, livello di responsabilità,
possibilità di promozione e di avanzamento,
Se assenti non creano insoddisfazione, se presenti aumentano la soddisfazione
Teoria bifattoriale della motivazione
I lati oscuri del lavoro
Fattori intrinseci al job
(comfort ambiente e mansione)
Stress
lavorativo
Fattori contesto
(ruolo organizzativo, difficoltà relazionali)
Esaurimento emozionale
(sfinimento emotivo)
Il burnout
Depersonalizzazione
(sentimenti negativi verso gli utenti)
Ridotta realizzazione personale sul lavoro
(inadeguatezza, fallimento, depressione)
I lati oscuri del lavoro
Benessere lavorativo
(ansia, depressione, insoddisfazione)
Sé ed identità
(senso di fallimento e frustrazione)
La
disoccupazione
Rappresentazione del lavoro e della disoccupazione
Abilità professionali e ricerca del lavoro
Condotta
(condotte a rischio per la salute)
In termini sanitari
(malessere individuale suscettibile di diagnosi e cura)
Il mobbing
In termini psicosociali
(relazione organizzativa ed interindividuale problematica)
I lati oscuri del lavoro
 Stress lavorativo: fattori intrinseci al job (comfort dell'ambiente, la mansione)
e fattori relativi al contesto (ruolo organizzativo, difficoltà relazionali,
“personalità” dell'organizzazione)
 Il burnout, fenomeno psicosociale che riguarda le professioni d'aiuto
(insegnanti, psicologi, infermieri, educatori, assistenti sociali, medici) e si
caratterizza per l'esaurimento emozionale (sfinimento emotivo),
depersonalizzazione (sentimenti negativi verso gli utenti) e ridotta
realizzazione personale sul lavoro (la persona inizia a sentirsi inadeguata,
fallita, depressa).
 La disoccupazione e gli esiti nelle seguenti aree psicologiche (Novara e
●
●
●
●
●
Sarchielli, 1996):
benessere lavorativo: ansia, depressione, insoddisfazione, aggressività
sé ed identità: senso di fallimento e frustrazione personale
rappresentazioni del lavoro e della disoccupazione:
abilità professionali e ricerca del lavoro: diminuzione dell'impegno nella
ricerca attiva del lavoro
condotta: possibili condotte a rischio per la salute
 Il mobbing
MBI e personale infermieristico
ULSS 12
• Indagine eseguita nel 2008 all’Umberto I
su un campione di 140 infermieri (dott.ssa
M. Bottacin)
• Indagine eseguita nel 2009 all’Angelo su
un campione di 139 infermieri (dott.ssa L.
Foltea)
Confronto MBI
35
33,67
32,52
30
24,41
25
22,4
20,18
20,64
20
15
10
7,03 6,31 6,86
5
0
Esaurimento Emotivo
Depersonalizzazione
Normativo
Umberto I
Realizzazione Personale
dell'Angelo
Psicologia dell’età anziana
Psicologia dell’età anziana
Nata negli ultimi decenni con obiettivi per
lo più descrittivi.
Scopo: orientare i servizi sociosanitari
Studio degli aspetti psicologici per
prendere decisioni relative alla qualità
della vita degli anziani. Importanti
− i processi cognitivi
− le strategie di adattamento
Gli anziani
• Secondo l’ISTAT (2001) le persone sopra i 60
anni rappresentano il 23.5% della popolazione.
• Tra 50 anni gli ultrasessantenni saranno quasi la
metà dell’intera popolazione
• Circa ¼ di persone con più di 85 anni vive in
case di lungodegenza
• Politiche sociosanitarie: investimenti nel campo
della prevenzione e della riabilitazione per
ridurre la cronicizzazione delle malattie e
l’invalidità.
Definizione di anziano: criterio
cronologico
• L’età anziana o terza età è il periodo di
vita che va dai 65 agli 80 anni
• La quarta età o longevità inizia a partire
dagli 80 anni
• Il confine dei 65 anni è ritenuto indicativo dal
momento in cui i fenomeni regressivi e distruttivi a
carico dei vari organi e tessuti prendono
quantitativamente e qualitativamente il sopravvento
su quelli costruttivi, sia dal punto di vista anatomico
che fisiologico
Definizione di anziano: criterio
psicologico e sociologico
• Criterio psicologico: è anziano colui che
mostra i segni di un deterioramento
mentale senile
(riduzione risorse mnestiche, delle capacità logiche e
attentive, della velocità di elaborazione e risposta,
ricorso a strategie compensative)
• Criterio sociologico: è anziano colui che
entra nella fase di pensionamento in base
alle leggi vigenti
(perdita di ruolo, modifica delle relazioni familiari, utilizzo
del tempo, capacità di spesa)
Definizione bio psico sociale
Necessità di considerare il fitto intreccio tra aspetti
fisiologici, psichici e sociologici
Necessità di distinguere tra invecchiamento e patologia.
• Invecchiamento primario: è considerato fisiologico e
implica il mutamento dell’autoregolazione delle capacità
biologiche, psicologiche e sociali
• Invecchiamento secondario: quando la diminuita
funzionalità di parte del sistema-persona si traduce nella
comparsa di malattie croniche e invalidanti (es. cataratta,
arteriosclerosi, ecc)
• Invecchiamento terziario: deterioramento significativo
rispetto ai livelli di performance precedenti
Teoria dell’invecchiamento
• Metafora dell’albero o del fiume
• Teoria dell’ottimizzazione selettiva con
compensazione
− Selezione: concentrarsi sulle attività che si
svolgono meglio
− Ottimizzazione: mantenere un alto livello
attraverso la pratica
− Compensazione: le abilità carenti vengono
controbilanciate da strategie alternative,
spesso basate sull’esperienza
Cambiamenti che influenzano il
comportamento
• Cambiamenti nel Sistema Nervoso
Centrale
- Modificazioni delle capacità cognitive
• Cambiamenti dei sistemi sensoriali
Cambiamenti cognitivi negli anziani
• Alla base dell’efficienza cognitiva dell’anziano vi
sono 4 meccanismi (Laicardi, 1999)
1. Velocità di elaborazione dell’informazione
2. Funzionamento della memoria di lavoro
3. Capacità di inibire le informazioni irrilevanti durante
processi di attenzione selettiva
4. Efficienza sensoriale
• Rallentamenti e riduzione di capacità in uno o
più di questi aspetti sono in grado di acuire, se
non determinare, le difficoltà cognitive degli
anziani
Le funzioni principali
•
•
•
•
Attenzione
Memoria
Linguaggio
Ragionamento
Attenzione
Attenzione
Risultati
Selettiva
Anziani hanno t.r. più lunghi dei giovani
Sono influenzati dalla natura del compito (con
stimolo semplice prestazione simile ai giovani)
Divisa
In compiti di tipo complesso c’è una correlazione
diretta tra età e deficit di a. divisa , questo perché nei
compiti di tipo complesso è coinvolta anche la
memoria di lavoro
Sostenuta
Si riduce con l’età
Compito complesso che implica: percezione segnale,
memorizzazione di un segnale o di una regola,
capacità di discriminazione o selezione degli eventi
Memoria
• Deterioramento della memoria episodica ed
esplicita, cioè della capacità di ricordare nomi,
fatti, tempi e luoghi che caratterizzano gli eventi
ed eseguire compiti di richiamo libero.
• Stabilità della memoria semantica e
procedurale, cioè la capacità di ricordare il
significato delle parole, di effettuare
riconoscimenti di stimoli già osservati e di
mettere in atto, in modo automatizzato,
sequenze apprese in passato
Memoria episodica
• E’ preposta alla conservazione e recupero
di eventi storicamente avvenuti e delle loro
caratteristiche temporali.
• Eventi tipo: Il farmaco x è stato oppure no
assunto?
• Eventi con forte connotazione emotiva
sono più facilmente ricordati
Memoria procedurale e rischi
• Si attiva quando il soggetto mette in atto una
sequenza di azioni appresa in passato e
automatizzata.
• Indica il “sapere come si fa una cosa” (es.
guidare l’auto, attivare la lavatrice, utilizzare il
bancomat)
• Rischi potenziali per azioni come
l’assunzione dei farmaci o l’utilizzo della
cucina a gas dove oltre ad azioni
automatizzate e necessario unire atti
consapevoli (es. memoria episodica)
Memoria semantica
• Conserva e rende disponibile nel tempo i
concetti, i significati, le regole, le proprietà
e le relazioni tra le cose.
• E’ l’insieme delle conoscenze.
• E’ relativamente intatta
nell’invecchiamento, si deteriora nella
demenza
Esempi
Sapere che
“Il dottor Rossi visita all’ambulatorio n. 53”
riguarda la memoria semantica
Sapere che
“Il sig. Bianchi il giorno 4 dicembre alle ore
10.30 è andato alla visita dal dott. Rossi”
riguarda la memoria episodica
Altri tipi di memoria
• Memoria a breve termine: di capacità limitata
serve per mantenere delle informazioni per
breve tempo (es. numero di telefono). Normale
negli anziani
• Memoria di lavoro: contenuto a BT che subisce
una breve elaborazione (es. risposta a più
alternative). Compromessa
• Memoria a lungo termine: informazione
elaborata entra in modo stabile tra le
conoscenze del soggetto. Normale
Linguaggio
• Comprensione: può esserci una riduzione,
specie per frasi lunghe e con subordinate a
causa dei deficit della m di lavoro.
Può esserci interferenza con riduzione
dell’acuità uditiva
• Produzione: solitamente nella norma, anche se
l’alta frequenza di contenuti relativi al proprio
stato personale, ai loro problemi ed emozioni
può allontanare l’interlocutore
Ragionamento
• Non diminuiscono le capacità di sviluppare
analogie,
definire
vocaboli,
utilizzare
conoscenze generali.
• Restano intatte le competenze (o expertise) cioè
l’uso delle proprie abilità (incluse quelle
relazionali) per affrontare con successo i reali
contesti di vita. (es. Rubenstein)
• Mostrano un declino il ragionamento astratto, i
confronti, le categorizzazioni e le inferenze.
Le emozioni
• Ogni emozione comporta: attivazione sistema fisiologico,
capacità di valutazione e categorizzazione, confronto
con le regole di esibizione sociale e si traduce in
comportamenti osservabili.
• Gli anziani hanno una minor attivazione e una minor
espressività soggettiva e fisiologica.
• Non emerge una relazione diretta tra età e depressione.
• In situazione di stress: maggior attivazione e più tempo
per tornare al livello di partenza.
Le relazioni sociali
• Importanza delle relazioni sociali per
mantenere il senso di coerenza interna.
• Inevitabili perdite di familiari, colleghi, a volte
del coniuge, dei figli che si allontanano.
• Il rapporto di coppia tende a rafforzarsi con il
passare del tempo.
• Importante la presenza di fratelli: la sola
consapevolezza che esistano dà un senso di
sicurezza
Situazione stressanti
• La paura maggiore è
l’invalidità e la dipendenza
• Situazioni di stress sono, in ordine di
importanza
− la perdita del coniuge o di una persona intima
− la propria malattia o della persona che si ama
− il ricovero in casa di riposo
Scarica

L`età adulta - Corso di Laurea in Infermieristica