Informazioni, curiosità e news per una vita migliore TENA info Gestione ed efficienza ▟ TENA mette i caregivers al centro del dibattito ▟ Terapie alternative Scopriamo insieme i molti benefici della luce solare ▟ Alimentazione I cibi contenenti il gruppo vitaminico B aiutano a mantenere un udito perfetto Settembre 2011 Sommario Gestione ed efficienza Psicologia 10 Lo shopping terapeutico 3 Il mondo dei caregivers in Italia Terapie alternative Recensione 11 Un supporto per gli 5 Curarsi con la luce solare operatori socio-assistenziali Alimentazione Brevi dell'udito gonfie Uso dei farmaci L'apnea durante il sonno 11 I rimedi contro le gambe 7 Le vitamine amiche 9 Se il medicinale è scaduto? Editoriale Come avrete notato, il numero di TENA Info di settembre propone in allegato un utile opuscolo relativo alle iniziative di sostenibilità, sociale e ambientale, messe in campo da TENA. La nostra azienda è fermamente convinta, infatti, che un'impresa, per crescere, deve seguire una politica di sviluppo sostenibile. L'opuscolo vi spiegherà nel dettaglio quali e quante sono le azioni intraprese dal nostro gruppo in proposito. Ma passiamo agli argomenti trattati in TENA Info 3. La rivista apre, innanzitutto, con un articolo sulla conferenza stampa del prossimo 12 ottobre a Milano, promossa da TENA, in cui verrà presentato il dossier “Io mi prendo cura. Caregiver informali in Italia”. L'evento sarà dedicato cioè, al tema dei caregivers, le persone che si prendono cura degli anziani o delle persone non autosufficienti, alla definizione dei loro doveri e dei loro diritti, non ancora codificati in maniera chiara nel nostro paese. Potrà risultare interessante, inoltre, anche la lettura dell'approfondimento sui benefici della luce solare, nelle sue varie sfaccettature: dai raggi ultravioletti ai raggi infrarossi. Scoprirete per quante patologie la luce si rivela un ottimo aiuto! Ancora, nella rubrica dedicata all'alimentazione sarà possibile sapere qualcosa in più sul rapporto esistente fra l'assunzione di vitamine del gruppo B e la prevenzione della sordità. Editore Sca Hygiene Products SpA Via Salvatore Quasimodo, 12 20025 Legnano (MI) Tel. 0331 443811 Fax 0331 443881 Direttore Responsabile Armando Brescia Testi e Grafica Arbre sas Via Sacchini, 3 20131 Milano Tel. 02 20480344 [email protected] 2 Impaginazione Silvia Ballarin Stampa Arti Grafiche Alpine Via Belotti, 14 21052 Busto Arsizio (VA) Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 527 del 30/09/2002 Settembre 2011 Inoltre, gli amanti dello shopping apprezzeranno senz'altro la lettura della rubrica di psicologia, che rivela quanto faccia bene, soprattutto ai senior, dedicare del tempo a fare compere! Gestione ed efficienza ■ I CAREGIVERS AL CENTRO DEL DIBATTITO Il mondo dei Caregivers in Italia Un incontro, promosso da TENA, mette al centro il ruolo dei caregivers, cui spesso non viene data la giusta rilevanza nel settore socio-assistenziale. I caregivers, ovvero coloro che donano assistenza alle persone anziane non autosufficienti, costituiscono un supporto fondamentale e insostituibile per i propri assistiti. É nei caregivers (familiari, badanti, personale assistenziale) che le persone non autosufficienti possono trovare un sostegno concreto, costante e quotidiano, alle proprie necessità. La conferenza stampa Dato il loro rilievo all'interno del sistema socio-assistenziale, i caregivers saranno i protagonisti di un'interessante conferenza stampa, che si svolgerà il 12 ottobre a Milano, dedicata alla presentazione del dossier “Io mi prendo cura. Caregiver informali in Italia”, realizzato dal Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, sotto il coordinamento del professor Marco Trabucchi, e promosso da TENA. L'evento vede peraltro anche la presenza dei rappresentanti di alcune tra le voci più rilevanti del settore, quali l'Associazione “Anziani e non solo” e la Fondazione Manuli. Focus sui caregivers Qual è l'obiettivo dell'incontro? Fornire il focus più approfondito sul sistema dell'assistenza informale in Italia, il cosiddetto “welfare invisibile” che oggi, nel nostro paese, coinvolge migliaia di persone e che si traduce in milioni di ore dedicate all'assistenza degli anziani e delle persone non autosufficienti di tutte le età. L'evento vuole inoltre evidenziare le soluzioni e le possibili risposte per far fronte ai diversi bisogni dei protagonisti di questo sistema, siano essi familiari, badanti o operatori di istituzioni no profit o di cooperative sociali. Una funzione fondamentale La conferenza stampa del 12 ottobre, incentrata sul tema dei caregivers, rappresenta un'importante occasione di incontro per capire quanti sono, e soprattutto chi sono, i protagonisti dell’assistenza domiciliare delle persone anziane e non autosufficienti oggi in Italia. Un evento che vuole dare il giusto riconoscimento alla figura dei caregivers nonché cercare di definirne diritti e doveri in maniera più chiara e strutturata. Per chi volesse partecipare, la conferenza stampa di presentazione del dossier “Io mi prendo cura. Caregiver informali in Italia” si terrà mercoledì 12 ottobre 2011, alle ore 12.00, presso il Circolo della Stampa, Corso Venezia 48, Milano. Partiamo innanzitutto dall'analisi del ruolo dei caregiver. Come spiega il professor Tabucchi “A fronte di uno dei cambiamenti più importanti della nostra epoca, quale l'aumento dell'aspettativa di vita e la conseguente cronicizzazione delle principa▲ TENA promuove li patologie, più nessuno, un'interessante istituzioni, medici o privati analisi relativa alla cittadini, può evitare di concondizione dei frontarsi con una componencaregivers in Italia te così fondamentale dell'organizzazione sociale, quale la rete informale dei caregiver”. Stiamo parlando di un mondo spesso poco conosciuto e riconosciuto dalle autorità, fatto di persone che dedicano il proprio tempo all'assistenza e al mantenimento di chi è più auto-☛☛ Settembre 2011 3 Gestione ed efficienza ■ T EN A PER I C A R E G IVERS TENA, promotrice della giornata dedicata al caregiving in Italia, è da sempre affianco ai caregivers con prodotti e servizi per l'assistenza delle persone non autosufficienti. Per essere ancora più vicina a chi si prende cura delle persone non autosufficienti, TENA ha anche pubblicato di recente l'utile libretto “Un tempo per prendersi cura degli altri, un tempo per prendersi cura di se stessi”, una guida completa pensata per coloro che assistono le persone che soffrono di incontinenza. Aspetto decisamente interessante dell'agile pubblicazione è che, oltre a dedicare molto spazio ai consigli su come assistere al meglio i propri cari o, più in generale, le persone non autosufficienti, si concentra anche sull'esame delle problematiche, non tanto fisiche quanto, piuttosto, psicologiche, dei caregivers. Per esempio, li si esorta a concedersi degli spazi propri e a prendersi cura di se stessi, evitando così di farsi assorbire completamente dal loro ruolo di assistenza. 4 sufficiente, dovendone spesso anche gestire il quadro clinico-assistenziale relativo alla polipatologia. Un sostegno imprescindibile per i senior Il ruolo dei caregivers è quindi fondamentale per il malato: nessuna prescrizione farmacologica, riabilitativa o relativa al piano di cura può avere infatti il benché minimo successo se non è sostenuta da un sistema di assistenza basato sulle persone vicine a chi non è più autosufficiente. La famiglia Nel nostro paese, gran parte dell'assistenza prestata alle persone non autosufficienti proviene principalmente dalla famiglia. Il caregiving familiare è rappresentato generalmente dalle donne (madri, mogli, nuore e figlie), coloro cioè che tradizionalmente si sono fatte carico delle esigenze dei familiari più deboli. Al giorno d'oggi però, con il mutare dei nuclei familiari - ci sono più single, più divorzi, più donne che lavorano rispetto al passato - si sta rendendo sempre meno automatica l'assistenza informale data dai caregivers familiari. Diventa sempre più difficile, quindi, conciliare la volontà dei familiari di assistere i propri anziani in casa con le necessità imposte dalla vita moderna. Settembre 2011 A chi rivolgersi Altro aspetto da non sottovalutare è che i caregivers familiari hanno pochi strumenti cui affidarsi per prendersi cura al meglio dei propri assistiti. In generale, il primo punto di riferimento, per chiedere consigli e suggerimenti, è il medico di famiglia. Nelle situazioni più complesse, però, il suo supporto non è sufficiente. É meglio, cioè, fare riferimento ai servizi socio-assistenziali messi a disposizione dalla propria regione: assistenza domiciliare, residenziale, centri diurni, pasti a domicilio, assistenza infermieristica, badanti. Le badanti A proposito di badanti, ricordiamo che le assistenti familiari straniere sono ormai un elemento strutturale dell'assistenza agli anziani. Tanto per dare un'idea del fenomeno, circa il 6,6% degli over 65 utilizza una badante. Purtroppo manca, attualmente, un piano strutturato per la formazione di queste assistenti familiari, fondamentale sia per garantire un livello di competenza di base che per offrire alle badanti stesse un percorso di crescita professionale. La fragilità del sistema dell'assistenza Lo scenario del caregiving italiano si qualifica come una struttura piuttosto fragile, nella quale agiscono realtà diverse, molto spesso prive di protezione ed esterne a qualsiasi organizzazione. Di conseguenza i singoli attori sono esposti a mille difficoltà, sul piano psicologico, tecnico e normativo. Mancano, cioè, degli enti preposti che si facciano carico in modo coordinato di questi complessi bisogni. Le soluzioni E' quindi necessario portare avanti, a livello nazionale, una grande campagna di sensibilizzazione al fine di ottenere non solo il riconoscimento dell'importanza del caregivers, ma anche la definizione dei loro compiti e doveri. Diviene fondamentale anche garantire loro una formazione adeguata sul piano tecnico e relazionale. A questo proposito segnaliamo che in molte realtà locali si stanno diffondendo le “scuole delle famiglie”, dove si insegnano le tecniche di nursing delle persone non autosufficienti, assieme a modalità per affrontare e gestire lo stress, e si danno indicazioni in merito ai servizi e alle strutture cui rivolgersi presenti sul proprio territorio. Infine, è importante che le aziende sanitarie sviluppino dei piani assistenziali che prevedano l'inserimento organico dei caregivers. ■ Terapie alternative Curarsi con la luce solare Dai raggi ultravioletti agli infrarossi, la luce solare assicura molti vantaggi curativi. Scopriamoli insieme. L a luce del sole è uno dei primi regolatori del nostro bioritmo. Non a caso, una bella giornata di sole ci mette in uno stato d'animo positivo, mentre un giorno bigio o piovoso può portare con sé varie reazioni: da un umore instabile alla sonnolenza. Insomma la luce del sole è un vero toccasana per il nostro organismo e si configura anche come un valido antidoto contro la depressione. Non solo: è in grado di apportare molti altri benefici. Ma vediamo, più nel dettaglio, quali sono gli aspetti curativi legati allo spettro solare, che includono dalle cure coi raggi ultravioletti a quelle con gli infrarossi. Contro la depressione... La luce del sole è, dicevamo, un importante aiuto contro la depressione e l'insonnia. Ecco perché, soprattutto con il sopraggiungere della stagione autunnale, e quindi con l'accorciarsi delle giornate, è bene cercare di catturare quanta più luce solare possibile. Anche una breve camminata sotto il sole ottobrino, per esempio, può essere utile. ...anche in autunno Ma se la giornata è nebbiosa o estremamente piovosa, come si può godere dei benefici effetti della luce solare? In questi casi, è bene ricorrere alle lampade ad ampio spettro (o spettro pieno). Si tratta di lampade a luce bianca ad alta intensità, in grado di emettere una luce molto simile a quella del sole. Curarsi a casa Numerosi studi hanno dimostrato come il ricorso alle lampade ad ampio spettro abbia un evidente effetto antidepressivo. Si tratta, peraltro, di una terapia di facile realizzazione e dai costi piuttosto limitati. É possibile infatti acquistare lampade a spettro pieno, disponibili sul mercato a prezzi accessibili, in qualsiasi negozio specializzato. Le lampade potranno essere quindi utilizzate direttamente a casa propria al posto delle luci tradizionali. In questo modo si potrà godere, anche fra le mura domestiche, di un po' di luce solare, pure nei mesi più freddi. ■ INFRAROSSI O MICROONDE? Nella medicina riabilitativa, per sciogliere la muscolatura non si ricorre solo all'infrarossoterapia. Una valida alternativa, per esempio, è rappresentata dalle microonde, in grado di riscaldare i tessuti con grande precisione, intensità e profondità. La terapia a microonde, però, può essere praticata solo da un fisioterapista, mentre quella agli infrarossi può essere effettuata anche da personale non medico. ☛ Settembre 2011 5 Terapie alternative le, quali per esempio la psoriasi. Il dermatologo esporrà alle irradiazioni Uvb la parte da trattare per un tempo variabile: da pochi secondi ad alcuni minuti. La terapia prevede cicli di 10-20 sedute un paio di volte alla settimana. I raggi infrarossi Anche la luce a infrarossi ha vari poteri curativi. Tali raggi sono usati da anni per la terapia del dolore articolare e muscolare, per la loro capacità di riscaldare. Cerchiamo di capire meglio come funziona la loro azione: l'applicazione dei raggi infrarossi determina un aumento del volume dei vasi sanguigni nella zona irradiata. Ciò, a sua volta, provoca un maggior afflusso di sangue e di nutrimento che si traduce in una rigenerazione del tessuto trattato. In riabilitazione Non solo: i raggi infrarossi, oltre a riscaldare il muscolo, ne attivano anche le termina- ▲ Esporsi ai raggi del sole apporta notevoli benefici. Nei mesi invernali si può fruire della luce solare anche a casa propria acquistando delle lampade ad ampio spettro. Gli ultravioletti Ma sono molti altri i benefici legati alla luce solare. Per esempio non tutti sanno dei molteplici effetti curativi dei raggi ultravioletti. Certo, un'esposizione eccessiva ai raggi Uv è dannosa per l'organismo. Può determinare, infatti: scottature, invecchiamento della pelle, eritemi etc. Al contrario, un'esposizione ragionata ai raggi Uva e Uvb assicura parecchi vantaggi. L'ultravioletto favorisce la sintesi a livello cutaneo della vitamina D, fonda- mentale nella fissazione del calcio nelle ossa dei bambini e, più in generale, per assicurare una buona produzione di vitamina D ad ogni età. Per ottenere questo risultato, basta esporsi – sempre applicando una crema solare con filtri – per 15-30 minuti al giorno. In dermatologia Gli ultravioletti hanno inoltre molte applicazioni anche in campo dermatologico: aiutano infatti a prevenire le malattie croniche della pel- ■ ULTRAVIOLETTI SI, MA CON LA CREMA PROTETTIVA! Fondamentali per la produzione della vitamina D e per aiutare per la prevenzione di molte malattie della pelle, i raggi ultravioletti sono senz'altro una risorsa importante cui far riferimento. É necessario però non esporsi mai ai raggi Uv senza una protezione solare adeguata. Potete acquistare una buona crema protettiva in ogni supermercato o nei punti vendita specializzati della vostra città. In questo modo potrete godere solo dei benefici curativi degli Uv, senza gli eventuali svantaggi! 6 Settembre 2011 zioni nervose. L'effetto combinato di calore e stimolazione nervosa riduce il dolore, rilassa il muscolo ed elimina le contratture. Gli infrarossi servono quindi a sciogliere la muscolatura e a prepararla a recepire meglio eventuali trattamenti riabilitativi. ■ Le Alimentazione vitamine amiche dell'udito Per un udito perfetto, può essere utile inserire nella propria dieta alimenti che contengano le vitamine B9 e B12... PROBLEMI ALL'UDITO: COME RICONOSCERLI L e più recenti scoperte scientifiche hanno sottolineato l'importanza, perché il proprio udito sia sempre perfetto, dell'assunzione di alimenti contenenti il complesso vitaminico B, in particolare le vitamine B9 (conosciuta anche come acido folico) e B12, in tutte le fasi della vita e, soprattutto, dalla maturità in poi. La ricerca E' questo quanto emerso da un recente studio compiuto da un'equipe di ricercatori dell'Università di Sydney, effettuato su un campione di circa 3.000 volontari, sia uomini che donne, che avevano superato la cinquantina. In particolare sono stati analizzati i livelli ematici di alcune vitamine del complesso B - nel dettaglio, delle vitamine B9, B12 e omocisteina per rintracciare una possibile relazione tra carenza di queste vitamine e aumento del rischio di perdita dell'udito. I risultati Ebbene, in base ai risultati di questa indagine, è emerso che i bassi livelli di acido folico nel sangue coincidono con un incremento significativo del rischio di perdita dell'udito. Quindi, benché è bene ricordarlo - gli studi che legano l'aumento della sordità alla mancanza di vitamine B9 e B12 siano ancora all'inizio, si può senz'altro affermate che vi sia una correlazione fra i due fattori. I consigli del medico Proprio perché si tratta di ricerche che dovranno essere ulteriormente valutate e studiate, qualora si desiderasse inserire nella propria dieta alimenti contenenti le vitamine amiche dell'udito bisognerà consultare il proprio medico curante per capire in che quantità e in che modalità assumerle. Ingerirne in eccesso potrebbe essere, infatti, addirittura dannoso! Non a caso, per acquistare delle pillole di acido folico, è necessaria la prescrizione medica. Fatta questa indispensabile premessa, veniamo agli alimenti nei quali trovare le vitamine antisordità. L'acido folico Cominciamo dalla vitamine B9. L'acido folico è presente in primo luogo nel latte, ma anche nel manzo lesso e nel pollo arrostito. E si trova pure nel merluzzo fritto, nel pane bianco e nero, nelle uova sode. Ne sono ricche inoltre molte verdure: dal cavolo lesso alle patate bollite, dai cavoletti di Bruxelles agli spinaci bolliti. Insomma sono molti gli alimenti che contengono la vitamina B9, cosa che consente, peraltro, di realizzare una dieta molto varia, ma sempre a base di acido folico. La vitamina B12 Quanto alla vitamina B12, quest'ultima è presente, seppure in piccole quantità, Fra i sintomi più comuni che possono far pensare a eventuali problemi per l'udito segnaliamo: - l'incapacità a sentire o a distinguere tutti o alcuni suoni in una o entrambe le orecchie; - la difficoltà a capire una conversazione quando ci sono molte persone che parlano contemporaneamente; - la necessità di aumentare il volume della televisione o della radio più di quanto gli altri ritengano utile. Questi segnali sono solitamente accompagnati da: mal d'orecchio, sensazione di vertigini, secrezioni o sanguinamento dalle orecchie, rumori rimbombanti nelle orecchie. ☛ Settembre 2011 7 Alimentazione in tutti gli alimenti di origine animale. Il fegato, per esempio, ne è particolarmente ricco, ma non manca neppure nel rognone, nella carne di muscolo, nel pesce e nei prodotti caseari. In buona sostanza, basta includere nella propria dieta settimanale carne e pesce,, per assumere questa impor-tante vitamina. Ma anche in n questo caso - lo ribadiamo o ancora - è necessario farssi consigliare una dieta correttta e bilanciata dal propriio medico. ■ Formazione CORSI DI FORMAZIONE “LA TERAPIA DELLA BAMBOLA” Stanno per iniziare i corsi del dottor Ivo Cilesi per i professionisti che si occupano di relazione d'aiuto. Ecco come fare per partecipare. Sono aperte le iscrizioni ai corsi di formazione in terapia della bambola a cura del dottor Ivo Cilesi, psicoterapeuta e psicopedagogista. I corsi, dal titolo “Modalità di inserimento, di applicazione e di valutazione all’interno di percorsi terapeutici“, sono dedicati a medici, psicologi, educatori, operatori socio-assistenziali, infermieri, fisioterapisti e, in generale, a tutti i professionisti che si occupano di relazione d’aiuto. I corsi consentono di conoscere in modo puntuale le terapie non farmacologiche e le loro modalità di inserimento all’interno dei percorsi di cura e, in particolare, di apprendere le metodologie e le tecniche di inserimento e applicazione della terapia della bambola. I corsi si propongono di: ottimizzare le sinergie tra i diversi interventi terapeutici, gestire le problematiche comportamentali con la bambola terapia; favorire attraverso l’utilizzo della terapia della bambola gli interventi assistenziali e terapeutici; migliorare l’efficacia degli interventi sull’utenza. Corso di Formazione Dott. Ivo Cilesi LA TERAPIA DELLA BAMBOLA Psicoterapeuta Psicopedagogista “Modalità di inserimento, di applicazione e di valutazione all’interno di percorsi terapeutici” Introduzione e approfondimenti riguardanti le terapie non farmacologiche e le loro modalità di inserimento all’interno dei percorsi di cura. Modalità e tecniche di inserimento e applicazione della Terapia della Bambola. Il percorso formativo è stato modulato bilanciando momenti teorici con situazioni esperienziali rinforzate da simulazioni operative. Il percorso formativo si propone diversi obiettivi: · Ottimizzare le sinergie tra i diversi interventi terapeutici · Gestione delle problematiche comportamentali con la bambola terapia · Favorire attraverso l’utilizzo della terapia della bambola gli interventi assistenziali e terapeutici · Migliorare l’ef¿cacia degli interventi sull’utenza. Ideatore della terapia della bambola e del modello terapeutico di riferimento. Responsabile Servizio Terapie non Farmacologiche e Riabilitazione Cognitiva Area Alzheimer presso la Fondazione S. Maria Ausiliatrice di Bergamo e pressso il Pio Albergo Trivulzio di Milano. Consulente Centri Alzheimer Goteborg (Svezia) Documentazione: Durante il corso verrà rilasciata ai partecipanti la documentazione riguardante i protocolli sulla metodologia e modalità applicative della terapia della bambola. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione al corso. Percorso Formativo Monte ore ( 8 ore di formazione) Mattino ore 9,00 / 13,00 · Che cosa è una terapia non farmacologica · Come bilanciare le terapie non farmacologiche con le terapie farmacologiche · Valutare le priorità terapeutiche · I processi di inserimento terapeutico · La terapia della bambola · Le bambole terapeutiche (caratteristiche, modalità di utilizzo) · La terapia della bambola con persone affette da demenza Pomeriggio ore 14,00 / 18,00 · Le priorità terapeutiche · La valutazione del caso · I processi di inserimento terapeutico · De¿nizione degli obiettivi primari e secondari · La terapia della bambola e i disturbi del comportamento · Studio e progettazione dell’intervento terapeutico · Le metodologie di valutazione · Analisi conclusiva del caso clinico Analisi del percorso formativo, considerazioni e conclusioni Destinatari I corsi, di 8 ore, si svolgeranno nelle seguenti date: -Roma: 8 ottobre 2011 -Torino: 14 ottobre 2011 -Padova: 19 novembre 2011 Medici, Psicologi, Educatori, Operatori socio assistenziali, Infermieri, Fisioterapisti e tutti i professionisti che si occupano di relazione d’aiuto. Descrizioni azioni previste Lezione frontale e simulazioni operative Analisi di casi pratici Uso di strumenti video Date dei corsi: Ź Roma 8 ottobre 2011 Ź Torino 14 ottobre 2011 Ź Padova 19 novembre 2011 Centro Pastorale Diocesano “La Storta”, Via della Storta n. 783, 00123 Roma Casa di Cura “Villa Iris” Via Cesare Pavese 12, 10044 Pianezza (Torino) Fondazione “Casa Madre Teresa di Calcutta” Via Mazzini 93, 35030 Sarmeola di Rubano (Padova) Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 035-760400, www.ivocilesi.it, e-mail: [email protected] Per informazioni ed iscrizioni: Dr. Ivo Giovanni Cilesi www.ivocilesi.it - Tel. 035-760400 - e-mail: [email protected] 8 Settembre 2011 Non-Pharmacological Therapy Service & Cognitive Rehabilitation consultant Iscrizioni: richiedi la scheda di iscrizione all’indirizzo [email protected] oppure compilala sul sito www.ivocilesi.it Quota di partecipazione € 120,00 + iva www.ivocilesi.it [email protected] Se il medicinale è scaduto? Uso dei farmaci Può accadere, talvolta, di non prestare la giusta attenzione alla data di scadenza indicata sulla confezione dei medicinali. Vediamo cosa succede se si assume una medicina oltre tale data. A bbiamo già ricordato in passato di quanto sia importante, per affrontare i problemi di salute al meglio (dalla semplice influenza a patologie più complesse) ingerire i farmaci sempre e solo nella quantità prescritta dal medico: insomma, fare di testa propria può comportare conseguenze a volte anche serie. Detto questo, può capitare però di aver seguito alla lettera i consigli del dottore ma di non essersi preoccupati di un altro aspetto: la data di scadenza dei medicinali. Il farmaco scaduto non è pericoloso Cosa succede allora, se si ingeriscono farmaci scaduti? Fermo restando che è meglio evitare di incorrere in questo errore (soprattutto se si soffre di patologie importanti), una volta resisi conto dell'accaduto, si può comunque cercare di rimediare, consultando il proprio medico per la prescrizione di un nuovo farmaco. Aggiungiamo, inoltre, che una medicina scaduta non è, di per sé, pericolosa. Fondamentalmente, la data di scadenza indica fino a quanto il principio attivo di quel farmaco rimane stabile e il medicinale è efficace. Non fare di testa propria E non è tutto: sono molti anche i pazienti che decidono in maniera del tutto autonoma di assumere delle medicine senza informare il proprio dottore. Questo atteggiamento è estremamente pericolo: ingerire un nuovo farmaco, anche una sola volta, può avere effetti anche gravi sulla salute. Poca efficacia curativa In altre parole, assumere un farmaco scaduto significa ingerire una sostanza con un effetto curativo limitato. In sintesi, non si otterranno grandi benefici dall'assunzione di quel medicinale. Il problema, come già detto, sta nella serietà della patologia di cui si è affetti: se si deve curare una malattia di un certo rilievo è importante fare attenzione alla data di scadenza del medicinale, pena non avere nessun miglioramento per la propria salute. Quando buttare le garze Non tutti sanno, inoltre, che anche garze e siringhe hanno una data di scadenza. Nella fattispecie, stiamo pensando alle garze mediche usate per facilitare la cicatrizzazione delle ferite. Una volta aperta la confezione, nelle garze potrebbero, col tempo, annidarsi dei germi. Di conseguenza, applicare questi prodotti sulla pelle potrebbe creare infezioni. ▲ In caso di assunzione di un farmaco scaduto è bene consultare il medico. Le siringhe sterili Quanto alle siringhe, generalmente dopo 5 anni dalla data di produzione (indicata chiaramente sulla confezione) anche questi articoli, sebbene ben sigillati, non sono più da considerarsi sterili. Dunque è bene, prima di utilizzare le siringhe, fare sempre attenzione a quando sono state prodotte. ■ Settembre 2011 9 Psicologia Lo shopping terapeutico Fare spese, per i senior, non solo si rivela come uno svago che influisce in maniera estremamente positiva sull'umore, ma è anche un'occasione importante per fare dell'esercizio fisico, se possibile quotidianamente. C he dedicare del tempo per fare compere e distrarsi dalla quotidianità, immergendosi fra le novità proposte da questo o quel negozio, sia uno svago che mette di buon umore, è riconosciuto da molti. Oggi si è scoperto, però, che se dedicarsi a fare acquisti è un toccasana ad ogni età, per gli over 65 lo shopping è anche terapeutico. Un atteggiamento mentale più positivo Fare shopping, cioè, non solo costituisce, per i senior, un piacevole momento di relax - nel quel gratificarsi con l'acquisto di un prodotto di proprio gradimento - ma è anche un'occasione in più per uscire di casa e interagire con gli altri. Si tratta, quindi, di un'attività dai risvolti psicologici importanti e che aiuta a mantenere uno spirito vivace e propositivo. L'attività fisica C'è però anche un altro aspetto di grande rilievo le- 10 Settembre 2011 gato al fare shopping. Un recente studio scientifico internazionale ha evidenziato, infatti, come fare compere non sia solo positivo a livello psicologico ma rappresenti un momento in più, per gli over 65, di fare dell’attività fisica, non stressante e faticosa ma, al contrario, piacevole e rilassante. Una sana abitudine Più nel dettaglio, la ricerca ha evidenziato come i senior che fanno acquisti tutti i giorni (magari anche solo per andare a comprare il pane) ricavino evidenti benefici a livello fisico, proprio per questa abitudine a camminare, seppure per un tempo relativamente breve. E il consiglio è di non rinunciare alle proprie compere quotidiane, anche se la stagione più fredda e piovosa si sta avvicinando. Ciò è importante, soprattutto, per chi non fa altre attività fisiche nell'arco della settimana. ■ ▟ Brevi ▟ I rimedi contro le gambe gonfie Mai avuta la sensazione di sentire “le gambe pesanti”? Con questo termine si fa riferimento a una serie di sintomi legati per lo più a problemi di circolazione. Le ragioni per questo tipo di disturbo possono essere le più svariate: dall'ereditarietà ad una vita troppo sedentaria, dalla permanenza in ambienti surriscaldati all'obesità. I rimedi? In primo luogo, fare un po' di attività fisica al giorno (anche una breve passeggiata) per mantenere elastici i muscoli e le vene delle gambe. É bene inoltre evitare di assumere alimenti troppo grassi o salati, che favoriscono la ritenzione dei liquidi. Al contrario è importante bere parecchio durante la giornata. Inoltre è consigliabile fare dei bagni o delle docce fredde nonché l'idromassaggio, che concorrono al miglioramento della circolazione. Recensione UN AIUTO PER GLI OPERATORI SOCIOASSISTENZIALI ■ ■ ■ ■ ■ Titolo Autore Editore Pagine Prezzo La formazione sanitaria dell'OSS Marina Cuel e Attilio Cosi Casa editrice Ambrosiana 144 42,80 euro ▟ L'apnea durante il sonno La sindrome delle apnee ostruttive notturne, ovvero il fatto di andare in apnea durante il sonno, colpisce parecchi dei nostri connazionali, in particolar modo gli uomini. Tali apnee notturne interrompono a più riprese il flusso d'aria in entrata nei polmoni (si può trattenere il respiro anche per parecchi secondi) costringendo chi dorme a degli spiacevoli microrisvegli. Ma quali sono i sintomi di questa patologia? Per esempio, soffrire di colpi di sonno, di sonnolenza o di difficoltà di concentrazione potrebbero essere tutti segnali di questo disagio. Se si sospettasse di avere tale patologia, sarà bene rivolgersi immediatamente al proprio medico curante, che saprà prescrivere la giusta terapia e consentirvi, finalmente, un sonno tranquillo. Questo testo, già alla sua seconda edizione, è nato dall'esperienza formativa della Scuola Superiore di Formazione Sanitaria di Trento, con lo scopo di raccogliere in un unico manuale i risultati conseguiti relativamente alla sperimentazione didattica e alla produzione di materiale di supporto allo studio. Più nel dettaglio, si è cercato di sintetizzare, in un unico percorso formativo, le necessità di due diversi approcci culturali e metodologici che conducono, da una parte, agli operatori che prestano servizio presso i servizi sociali e socio-assistenziali e, dall'altra, a quelli che lavorano presso i servizi sanitari territoriali e ospedalieri. L'obiettivo è quello di formare un operatore con un profilo polivalente, in grado di integrarsi attivamente in un lavoro di equipe, ma anche con competenze ben definite e spazi operativi autonomi e di interdipendenza con altre figure professionali. Concludiamo segnalando che, in questa seconda edizione della pubblicazione, sono stati inseriti anche nuovi interessanti capitoli quali quelli relativi all'assistenza alla persona anziana e alla persona colpita da ictus cerebrale, la tecnica di esecuzione dell'elettrocardiogramma, le manovre di primo soccorso e la comunicazione. Settembre 2011 11 Supporto esperto e cura personalizzata. ,QVLHPHIDFFLDPRODGLƨHUHQ]D Un trattamento individualizzato per la gestione della continenza e dell’igiene personale può dare dei grandi benefici alla qualità di vita degli ospiti portando vantaggi alla casa di riposo nel suo complesso. TENA, con più di 40 anni di esperienza in tutto il mondo, è il partner ideale per migliorare il benessere degli ospiti e gestire il tuo budget. Per ulteriori informazioni visita il sito www.tena.it oppure chiama il servizio clienti TENA allo 0331443895