Informazioni, curiosità e news per una vita migliore
TENA info
Gestione
ed efficienza
▟
TENA mette
i caregivers
al centro del
dibattito
▟
Terapie alternative
Scopriamo insieme
i molti benefici
della luce solare
▟
Alimentazione
I cibi contenenti il
gruppo vitaminico
B aiutano a
mantenere un
udito perfetto
Settembre 2011
Sommario
Gestione
ed efficienza
Psicologia
10 Lo shopping terapeutico
3 Il mondo dei caregivers
in Italia
Terapie alternative
Recensione
11 Un supporto per gli
5 Curarsi con la luce solare
operatori socio-assistenziali
Alimentazione
Brevi
dell'udito
gonfie
Uso dei farmaci
L'apnea durante il sonno
11 I rimedi contro le gambe
7 Le vitamine amiche
9 Se il medicinale è scaduto?
Editoriale
Come avrete notato, il numero di TENA
Info di settembre propone in allegato un
utile opuscolo relativo alle iniziative di
sostenibilità, sociale e ambientale, messe
in campo da TENA. La nostra azienda è
fermamente convinta, infatti, che un'impresa, per crescere, deve seguire una
politica di sviluppo sostenibile. L'opuscolo
vi spiegherà nel dettaglio quali e quante
sono le azioni intraprese dal nostro gruppo
in proposito.
Ma passiamo agli argomenti trattati in
TENA Info 3. La rivista apre, innanzitutto,
con un articolo sulla conferenza stampa del
prossimo 12 ottobre a Milano, promossa
da TENA, in cui verrà presentato il dossier
“Io mi prendo cura. Caregiver informali in
Italia”. L'evento sarà dedicato cioè, al tema
dei caregivers, le persone che si prendono
cura degli anziani o delle persone non autosufficienti, alla definizione dei loro doveri
e dei loro diritti, non ancora codificati in
maniera chiara nel nostro paese.
Potrà risultare interessante, inoltre, anche
la lettura dell'approfondimento sui benefici della luce solare, nelle sue varie sfaccettature: dai raggi ultravioletti ai raggi
infrarossi. Scoprirete per quante patologie
la luce si rivela un ottimo aiuto!
Ancora, nella rubrica dedicata all'alimentazione sarà possibile sapere qualcosa in
più sul rapporto esistente fra l'assunzione
di vitamine del gruppo B e la prevenzione
della sordità.
Editore
Sca Hygiene Products SpA
Via Salvatore Quasimodo, 12
20025 Legnano (MI)
Tel. 0331 443811
Fax 0331 443881
Direttore Responsabile
Armando Brescia
Testi e Grafica
Arbre sas Via Sacchini, 3
20131 Milano
Tel. 02 20480344
[email protected]
2
Impaginazione
Silvia Ballarin
Stampa
Arti Grafiche Alpine
Via Belotti, 14
21052 Busto Arsizio (VA)
Autorizzazione del Tribunale di
Milano n. 527 del 30/09/2002
Settembre 2011
Inoltre, gli amanti dello shopping apprezzeranno senz'altro la lettura della rubrica di
psicologia, che rivela quanto faccia bene,
soprattutto ai senior, dedicare del tempo a
fare compere!
Gestione ed efficienza
■ I CAREGIVERS
AL CENTRO DEL
DIBATTITO
Il mondo dei
Caregivers in Italia
Un incontro, promosso da TENA, mette al centro il
ruolo dei caregivers, cui spesso non viene data la
giusta rilevanza nel settore socio-assistenziale.
I
caregivers, ovvero coloro che donano assistenza
alle persone anziane non
autosufficienti, costituiscono
un supporto fondamentale
e insostituibile per i propri
assistiti. É nei caregivers (familiari, badanti, personale
assistenziale) che le persone
non autosufficienti possono
trovare un sostegno concreto, costante e quotidiano,
alle proprie necessità.
La conferenza stampa
Dato il loro rilievo all'interno
del sistema socio-assistenziale, i caregivers saranno i
protagonisti di un'interessante conferenza stampa,
che si svolgerà il 12 ottobre
a Milano, dedicata alla presentazione del dossier “Io mi
prendo cura. Caregiver informali in Italia”, realizzato dal
Gruppo di Ricerca Geriatrica
di Brescia, sotto il coordinamento del professor Marco
Trabucchi, e promosso da
TENA. L'evento vede peraltro anche la presenza dei
rappresentanti di alcune tra
le voci più rilevanti del settore, quali l'Associazione “Anziani e non solo” e la Fondazione Manuli.
Focus sui caregivers
Qual è l'obiettivo dell'incontro? Fornire il focus più
approfondito sul sistema
dell'assistenza informale in
Italia, il cosiddetto “welfare
invisibile” che oggi, nel nostro paese, coinvolge migliaia di persone e che si traduce in milioni di ore dedicate
all'assistenza degli anziani e
delle persone non autosufficienti di tutte le età. L'evento
vuole inoltre evidenziare le
soluzioni e le possibili risposte per far fronte ai diversi
bisogni dei protagonisti di
questo sistema, siano essi familiari, badanti o operatori di
istituzioni no profit o di cooperative sociali.
Una funzione
fondamentale
La conferenza stampa
del 12 ottobre,
incentrata sul tema
dei caregivers,
rappresenta
un'importante
occasione di incontro
per capire quanti
sono, e soprattutto chi
sono, i protagonisti
dell’assistenza
domiciliare delle
persone anziane e
non autosufficienti
oggi in Italia. Un
evento che vuole
dare il giusto
riconoscimento alla
figura dei caregivers
nonché cercare di
definirne diritti e
doveri in maniera più
chiara e strutturata.
Per chi volesse
partecipare,
la conferenza stampa
di presentazione del
dossier “Io mi prendo
cura. Caregiver
informali in Italia” si
terrà mercoledì 12
ottobre 2011, alle ore
12.00, presso il Circolo
della Stampa, Corso
Venezia 48, Milano.
Partiamo innanzitutto dall'analisi del ruolo dei caregiver.
Come spiega il professor
Tabucchi “A fronte di uno dei
cambiamenti più importanti della nostra epoca, quale
l'aumento dell'aspettativa di
vita e la conseguente cronicizzazione delle principa▲ TENA promuove
li patologie, più nessuno,
un'interessante
istituzioni, medici o privati
analisi relativa alla
cittadini, può evitare di concondizione dei
frontarsi con una componencaregivers in Italia
te così fondamentale dell'organizzazione sociale, quale
la rete informale dei caregiver”. Stiamo parlando di un
mondo spesso poco conosciuto e riconosciuto dalle
autorità, fatto di persone che
dedicano il proprio tempo
all'assistenza e al mantenimento di chi è più auto-☛☛
Settembre 2011
3
Gestione ed efficienza
■ T EN A PER I
C A R E G IVERS
TENA, promotrice
della giornata
dedicata al caregiving
in Italia, è da sempre
affianco ai caregivers
con prodotti e servizi
per l'assistenza
delle persone non
autosufficienti.
Per essere ancora più
vicina a chi si prende
cura delle persone
non autosufficienti,
TENA ha anche
pubblicato di recente
l'utile libretto
“Un tempo per
prendersi cura degli
altri, un tempo
per prendersi cura
di se stessi”, una
guida completa
pensata per coloro
che assistono le
persone che soffrono
di incontinenza.
Aspetto decisamente
interessante dell'agile
pubblicazione è che,
oltre a dedicare
molto spazio ai
consigli su come
assistere al meglio i
propri cari o, più in
generale, le persone
non autosufficienti,
si concentra anche
sull'esame delle
problematiche,
non tanto fisiche
quanto, piuttosto,
psicologiche, dei
caregivers.
Per esempio, li si
esorta a concedersi
degli spazi propri e
a prendersi cura di
se stessi, evitando
così di farsi assorbire
completamente
dal loro ruolo di
assistenza.
4
sufficiente, dovendone spesso anche gestire il quadro
clinico-assistenziale relativo
alla polipatologia.
Un sostegno
imprescindibile per i
senior
Il ruolo dei caregivers è quindi fondamentale per il malato: nessuna prescrizione
farmacologica, riabilitativa
o relativa al piano di cura
può avere infatti il benché
minimo successo se non è
sostenuta da un sistema di
assistenza basato sulle persone vicine a chi non è più
autosufficiente.
La famiglia
Nel nostro paese, gran parte
dell'assistenza prestata alle
persone non autosufficienti proviene principalmente
dalla famiglia. Il caregiving
familiare è rappresentato
generalmente dalle donne
(madri, mogli, nuore e figlie),
coloro cioè che tradizionalmente si sono fatte carico
delle esigenze dei familiari
più deboli. Al giorno d'oggi
però, con il mutare dei nuclei
familiari - ci sono più single,
più divorzi, più donne che lavorano rispetto al passato - si
sta rendendo sempre meno
automatica l'assistenza informale data dai caregivers
familiari. Diventa sempre più
difficile, quindi, conciliare la
volontà dei familiari di assistere i propri anziani in casa
con le necessità imposte dalla vita moderna.
Settembre 2011
A chi rivolgersi
Altro aspetto da non sottovalutare è che i caregivers familiari hanno pochi
strumenti cui affidarsi per
prendersi cura al meglio dei
propri assistiti. In generale,
il primo punto di riferimento, per chiedere consigli e
suggerimenti, è il medico
di famiglia. Nelle situazioni
più complesse, però, il suo
supporto non è sufficiente. É
meglio, cioè, fare riferimento
ai servizi socio-assistenziali
messi a disposizione dalla
propria regione: assistenza domiciliare, residenziale,
centri diurni, pasti a domicilio, assistenza infermieristica,
badanti.
Le badanti
A proposito di badanti, ricordiamo che le assistenti
familiari straniere sono ormai un elemento strutturale
dell'assistenza agli anziani.
Tanto per dare un'idea del
fenomeno, circa il 6,6% degli
over 65 utilizza una badante. Purtroppo manca, attualmente, un piano strutturato
per la formazione di queste
assistenti familiari, fondamentale sia per garantire un
livello di competenza di base
che per offrire alle badanti
stesse un percorso di crescita
professionale.
La fragilità del sistema
dell'assistenza
Lo scenario del caregiving
italiano si qualifica come una
struttura piuttosto fragile,
nella quale agiscono realtà
diverse, molto spesso prive
di protezione ed esterne a
qualsiasi organizzazione. Di
conseguenza i singoli attori
sono esposti a mille difficoltà, sul piano psicologico,
tecnico e normativo. Mancano, cioè, degli enti preposti che si facciano carico in
modo coordinato di questi
complessi bisogni.
Le soluzioni
E' quindi necessario portare
avanti, a livello nazionale, una
grande campagna di sensibilizzazione al fine di ottenere
non solo il riconoscimento
dell'importanza del caregivers, ma anche la definizione dei loro compiti e doveri.
Diviene fondamentale anche
garantire loro una formazione adeguata sul piano tecnico e relazionale. A questo
proposito segnaliamo che in
molte realtà locali si stanno
diffondendo le “scuole delle
famiglie”, dove si insegnano
le tecniche di nursing delle
persone non autosufficienti,
assieme a modalità per affrontare e gestire lo stress,
e si danno indicazioni in
merito ai servizi e alle strutture cui rivolgersi presenti
sul proprio territorio. Infine,
è importante che le aziende
sanitarie sviluppino dei piani
assistenziali che prevedano
l'inserimento organico dei
caregivers. ■
Terapie alternative
Curarsi con la
luce solare
Dai raggi ultravioletti agli
infrarossi, la luce solare
assicura molti vantaggi curativi.
Scopriamoli insieme.
L
a luce del sole è uno
dei primi regolatori del nostro bioritmo. Non a caso, una bella giornata di sole ci mette
in uno stato d'animo positivo, mentre un giorno bigio o piovoso può portare
con sé varie reazioni: da un
umore instabile alla sonnolenza. Insomma la luce del
sole è un vero toccasana
per il nostro organismo e si
configura anche come un
valido antidoto contro la
depressione. Non solo: è
in grado di apportare molti
altri benefici. Ma vediamo,
più nel dettaglio, quali sono gli aspetti curativi legati
allo spettro solare, che includono dalle cure coi raggi ultravioletti a quelle con
gli infrarossi.
Contro la depressione...
La luce del sole è, dicevamo,
un importante aiuto contro la
depressione e l'insonnia. Ecco perché, soprattutto con il
sopraggiungere della stagione autunnale, e quindi con
l'accorciarsi delle giornate,
è bene cercare di catturare
quanta più luce solare possibile. Anche una breve camminata sotto il sole ottobrino, per esempio, può essere utile.
...anche in autunno
Ma se la giornata è nebbiosa
o estremamente piovosa, come si può godere dei benefici effetti della luce solare? In
questi casi, è bene ricorrere
alle lampade ad ampio spettro (o spettro pieno). Si tratta di lampade a luce bianca
ad alta intensità, in grado di
emettere una luce molto simile a quella del sole.
Curarsi a casa
Numerosi studi hanno dimostrato come il ricorso alle lampade ad ampio spettro abbia un evidente effetto antidepressivo. Si tratta,
peraltro, di una terapia di facile realizzazione e dai costi
piuttosto limitati. É possibile
infatti acquistare lampade a
spettro pieno, disponibili sul
mercato a prezzi accessibili,
in qualsiasi negozio specializzato. Le lampade potranno
essere quindi utilizzate direttamente a casa propria al posto delle luci tradizionali. In
questo modo si potrà godere, anche fra le mura domestiche, di un po' di luce solare, pure nei mesi più freddi.
■ INFRAROSSI O
MICROONDE?
Nella medicina riabilitativa, per sciogliere la muscolatura non si ricorre
solo all'infrarossoterapia.
Una valida alternativa,
per esempio, è rappresentata dalle microonde,
in grado di riscaldare
i tessuti con grande
precisione, intensità e
profondità. La terapia a
microonde, però, può
essere praticata solo da
un fisioterapista, mentre quella agli infrarossi
può essere effettuata
anche da personale non
medico.
☛
Settembre 2011
5
Terapie alternative
le, quali per esempio la psoriasi. Il dermatologo esporrà
alle irradiazioni Uvb la parte
da trattare per un tempo variabile: da pochi secondi ad
alcuni minuti. La terapia prevede cicli di 10-20 sedute un
paio di volte alla settimana.
I raggi infrarossi
Anche la luce a infrarossi ha
vari poteri curativi. Tali raggi sono usati da anni per la
terapia del dolore articolare e muscolare, per la loro
capacità di riscaldare. Cerchiamo di capire meglio come funziona la loro azione:
l'applicazione dei raggi infrarossi determina un aumento
del volume dei vasi sanguigni nella zona irradiata. Ciò,
a sua volta, provoca un maggior afflusso di sangue e di
nutrimento che si traduce in
una rigenerazione del tessuto trattato.
In riabilitazione
Non solo: i raggi infrarossi,
oltre a riscaldare il muscolo,
ne attivano anche le termina-
▲ Esporsi ai raggi
del sole apporta
notevoli benefici. Nei
mesi invernali si può
fruire della luce solare
anche a casa propria
acquistando delle
lampade ad ampio
spettro.
Gli ultravioletti
Ma sono molti altri i benefici legati alla luce solare. Per
esempio non tutti sanno dei
molteplici effetti curativi dei
raggi ultravioletti. Certo,
un'esposizione eccessiva ai
raggi Uv è dannosa per l'organismo. Può determinare,
infatti: scottature, invecchiamento della pelle, eritemi
etc. Al contrario, un'esposizione ragionata ai raggi Uva
e Uvb assicura parecchi vantaggi. L'ultravioletto favorisce la sintesi a livello cutaneo della vitamina D, fonda-
mentale nella fissazione del
calcio nelle ossa dei bambini
e, più in generale, per assicurare una buona produzione di vitamina D ad ogni età.
Per ottenere questo risultato, basta esporsi – sempre
applicando una crema solare con filtri – per 15-30 minuti al giorno.
In dermatologia
Gli ultravioletti hanno inoltre molte applicazioni anche
in campo dermatologico:
aiutano infatti a prevenire le
malattie croniche della pel-
■ ULTRAVIOLETTI SI, MA CON LA CREMA PROTETTIVA!
Fondamentali per la produzione della vitamina D e per aiutare per la prevenzione di
molte malattie della pelle, i raggi ultravioletti sono senz'altro una risorsa importante
cui far riferimento. É necessario però non esporsi mai ai raggi Uv senza una protezione
solare adeguata. Potete acquistare una buona crema protettiva in ogni supermercato
o nei punti vendita specializzati della vostra città. In questo modo potrete godere solo
dei benefici curativi degli Uv, senza gli eventuali svantaggi!
6
Settembre 2011
zioni nervose. L'effetto combinato di calore e stimolazione nervosa riduce il dolore,
rilassa il muscolo ed elimina
le contratture. Gli infrarossi
servono quindi a sciogliere
la muscolatura e a prepararla a recepire meglio eventuali trattamenti riabilitativi. ■
Le
Alimentazione
vitamine
amiche
dell'udito
Per un udito perfetto, può essere utile
inserire nella propria dieta alimenti che
contengano le vitamine B9 e B12...
PROBLEMI
ALL'UDITO: COME
RICONOSCERLI
L
e più recenti scoperte
scientifiche hanno sottolineato l'importanza,
perché il proprio udito sia
sempre perfetto, dell'assunzione di alimenti contenenti
il complesso vitaminico B,
in particolare le vitamine B9
(conosciuta anche come acido folico) e B12, in tutte le
fasi della vita e, soprattutto,
dalla maturità in poi.
La ricerca
E' questo quanto emerso da
un recente studio compiuto
da un'equipe di ricercatori
dell'Università di Sydney, effettuato su un campione di
circa 3.000 volontari, sia uomini che donne, che avevano superato la cinquantina.
In particolare sono stati analizzati i livelli ematici di alcune vitamine del complesso B
- nel dettaglio, delle vitamine B9, B12 e omocisteina per rintracciare una possibile
relazione tra carenza di queste vitamine e aumento del
rischio di perdita dell'udito.
I risultati
Ebbene, in base ai risultati
di questa indagine, è emerso che i bassi livelli di acido
folico nel sangue coincidono
con un incremento significativo del rischio di perdita
dell'udito. Quindi, benché è bene ricordarlo - gli studi
che legano l'aumento della
sordità alla mancanza di vitamine B9 e B12 siano ancora
all'inizio, si può senz'altro affermate che vi sia una correlazione fra i due fattori.
I consigli del medico
Proprio perché si tratta di ricerche che dovranno essere
ulteriormente valutate e studiate, qualora si desiderasse
inserire nella propria dieta
alimenti contenenti le vitamine amiche dell'udito bisognerà consultare il proprio
medico curante per capire in
che quantità e in che modalità assumerle. Ingerirne in eccesso potrebbe essere, infatti, addirittura dannoso! Non
a caso, per acquistare delle
pillole di acido folico, è necessaria la prescrizione medica. Fatta questa indispensabile premessa, veniamo
agli alimenti nei quali trovare
le vitamine antisordità.
L'acido folico
Cominciamo dalla vitamine
B9. L'acido folico è presente in primo luogo nel latte,
ma anche nel manzo lesso e
nel pollo arrostito. E si trova
pure nel merluzzo fritto, nel
pane bianco e nero, nelle
uova sode. Ne sono ricche
inoltre molte verdure: dal
cavolo lesso alle patate bollite, dai cavoletti di Bruxelles
agli spinaci bolliti. Insomma
sono molti gli alimenti che
contengono la vitamina B9,
cosa che consente, peraltro,
di realizzare una dieta molto
varia, ma sempre a base di
acido folico.
La vitamina B12
Quanto alla vitamina B12,
quest'ultima è presente,
seppure in piccole quantità,
Fra i sintomi più
comuni che possono
far pensare a eventuali
problemi per l'udito
segnaliamo:
- l'incapacità a sentire
o a distinguere tutti o
alcuni suoni in una o
entrambe le orecchie;
- la difficoltà a capire
una conversazione
quando ci sono molte
persone che parlano
contemporaneamente;
- la necessità di
aumentare il volume
della televisione o della
radio più di quanto gli
altri ritengano utile.
Questi segnali
sono solitamente
accompagnati da: mal
d'orecchio, sensazione
di vertigini, secrezioni
o sanguinamento
dalle orecchie, rumori
rimbombanti nelle
orecchie.
☛
Settembre 2011
7
Alimentazione
in tutti gli alimenti di origine animale. Il fegato, per
esempio, ne è particolarmente ricco, ma non manca neppure nel rognone,
nella carne di muscolo, nel
pesce e nei prodotti caseari. In buona sostanza, basta
includere nella propria dieta
settimanale carne e pesce,,
per assumere questa impor-tante vitamina. Ma anche in
n
questo caso - lo ribadiamo
o
ancora - è necessario farssi
consigliare una dieta correttta e bilanciata dal propriio
medico. ■
Formazione
CORSI DI FORMAZIONE “LA TERAPIA DELLA BAMBOLA”
Stanno per iniziare i corsi del dottor Ivo Cilesi per i professionisti che si occupano di
relazione d'aiuto. Ecco come fare per partecipare.
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di formazione in terapia della bambola a cura del dottor Ivo Cilesi,
psicoterapeuta e psicopedagogista. I corsi, dal titolo “Modalità di inserimento, di applicazione
e di valutazione all’interno di percorsi terapeutici“, sono dedicati a medici, psicologi, educatori,
operatori socio-assistenziali, infermieri, fisioterapisti e, in generale, a tutti i professionisti che si
occupano di relazione d’aiuto.
I corsi consentono di conoscere in modo puntuale
le terapie non farmacologiche e le loro modalità
di inserimento all’interno dei percorsi di cura e,
in particolare, di apprendere le metodologie e le
tecniche di inserimento e applicazione della terapia
della bambola.
I corsi si propongono di: ottimizzare le sinergie tra i
diversi interventi terapeutici, gestire le problematiche
comportamentali con la bambola terapia; favorire
attraverso l’utilizzo della terapia della bambola
gli interventi assistenziali e terapeutici; migliorare
l’efficacia degli interventi sull’utenza.
Corso di Formazione
Dott. Ivo Cilesi
LA TERAPIA DELLA BAMBOLA
Psicoterapeuta
Psicopedagogista
“Modalità di inserimento, di applicazione e
di valutazione all’interno di percorsi terapeutici”
Introduzione e approfondimenti riguardanti le terapie non farmacologiche
e le loro modalità di inserimento all’interno dei percorsi di cura.
Modalità e tecniche di inserimento e applicazione della Terapia della
Bambola.
Il percorso formativo è stato modulato bilanciando momenti teorici con situazioni esperienziali
rinforzate da simulazioni operative.
Il percorso formativo si propone diversi obiettivi:
· Ottimizzare le sinergie tra i diversi interventi terapeutici
· Gestione delle problematiche comportamentali con la bambola terapia
· Favorire attraverso l’utilizzo della terapia della bambola gli interventi assistenziali e terapeutici
· Migliorare l’ef¿cacia degli interventi sull’utenza.
Ideatore della terapia della
bambola e del modello
terapeutico di riferimento.
Responsabile Servizio
Terapie non Farmacologiche e
Riabilitazione Cognitiva
Area Alzheimer
presso la Fondazione S. Maria
Ausiliatrice di Bergamo
e pressso il Pio Albergo
Trivulzio di Milano.
Consulente Centri Alzheimer
Goteborg (Svezia)
Documentazione:
Durante il corso verrà rilasciata ai partecipanti la documentazione riguardante i protocolli sulla
metodologia e modalità applicative della terapia della bambola.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione al corso.
Percorso Formativo
Monte ore ( 8 ore di formazione)
Mattino ore 9,00 / 13,00
· Che cosa è una terapia non farmacologica
· Come bilanciare le terapie non
farmacologiche con le terapie
farmacologiche
· Valutare le priorità terapeutiche
· I processi di inserimento terapeutico
· La terapia della bambola
· Le bambole terapeutiche (caratteristiche,
modalità di utilizzo)
· La terapia della bambola con persone
affette da demenza
Pomeriggio ore 14,00 / 18,00
· Le priorità terapeutiche
· La valutazione del caso
· I processi di inserimento terapeutico
· De¿nizione degli obiettivi primari e
secondari
· La terapia della bambola e i disturbi del
comportamento
· Studio e progettazione dell’intervento
terapeutico
· Le metodologie di valutazione
· Analisi conclusiva del caso clinico
Analisi del percorso formativo, considerazioni e conclusioni
Destinatari
I corsi, di 8 ore, si svolgeranno nelle seguenti date:
-Roma: 8 ottobre 2011
-Torino: 14 ottobre 2011
-Padova: 19 novembre 2011
Medici, Psicologi, Educatori, Operatori socio assistenziali, Infermieri, Fisioterapisti e tutti i
professionisti che si occupano di relazione d’aiuto.
Descrizioni azioni previste
Lezione frontale e simulazioni operative
Analisi di casi pratici
Uso di strumenti video
Date dei corsi:
Ź Roma
8 ottobre 2011
Ź Torino
14 ottobre 2011
Ź Padova
19 novembre 2011
Centro Pastorale Diocesano “La Storta”,
Via della Storta n. 783, 00123 Roma
Casa di Cura “Villa Iris”
Via Cesare Pavese 12, 10044 Pianezza (Torino)
Fondazione “Casa Madre Teresa di Calcutta”
Via Mazzini 93, 35030 Sarmeola di Rubano (Padova)
Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 035-760400, www.ivocilesi.it, e-mail: [email protected]
Per informazioni ed iscrizioni:
Dr. Ivo Giovanni Cilesi
www.ivocilesi.it - Tel. 035-760400 - e-mail: [email protected]
8
Settembre 2011
Non-Pharmacological Therapy Service & Cognitive Rehabilitation consultant
Iscrizioni:
richiedi la scheda di
iscrizione all’indirizzo
[email protected]
oppure compilala sul sito
www.ivocilesi.it
Quota di partecipazione
€ 120,00 + iva
www.ivocilesi.it
[email protected]
Se il
medicinale
è scaduto?
Uso dei farmaci
Può accadere, talvolta, di non prestare la
giusta attenzione alla data di scadenza indicata
sulla confezione dei medicinali. Vediamo cosa
succede se si assume una medicina oltre tale
data.
A
bbiamo già ricordato
in passato di quanto
sia importante, per
affrontare i problemi di salute al meglio (dalla semplice influenza a patologie più
complesse) ingerire i farmaci
sempre e solo nella quantità
prescritta dal medico: insomma, fare di testa propria può
comportare
conseguenze
a volte anche serie. Detto
questo, può capitare però
di aver seguito alla lettera i
consigli del dottore ma di
non essersi preoccupati di
un altro aspetto: la data di
scadenza dei medicinali.
Il farmaco scaduto non
è pericoloso
Cosa succede allora, se si
ingeriscono farmaci scaduti? Fermo restando che è
meglio evitare di incorrere
in questo errore (soprattutto se si soffre di patologie
importanti), una volta resisi
conto dell'accaduto, si può
comunque cercare di rimediare, consultando il proprio
medico per la prescrizione di
un nuovo farmaco. Aggiungiamo, inoltre, che una medicina scaduta non è, di per
sé, pericolosa. Fondamentalmente, la data di scadenza
indica fino a quanto il principio attivo di quel farmaco
rimane stabile e il medicinale
è efficace.
Non fare di testa
propria
E non è tutto: sono molti
anche i pazienti che decidono in maniera del tutto
autonoma di assumere delle
medicine senza informare il
proprio dottore. Questo atteggiamento è estremamente pericolo: ingerire un nuovo farmaco, anche una sola
volta, può avere effetti anche
gravi sulla salute.
Poca efficacia curativa
In altre parole, assumere un
farmaco scaduto significa
ingerire una sostanza con
un effetto curativo limitato.
In sintesi, non si otterranno
grandi benefici dall'assunzione di quel medicinale. Il
problema, come già detto,
sta nella serietà della patologia di cui si è affetti: se si
deve curare una malattia di
un certo rilievo è importante fare attenzione alla data
di scadenza del medicinale,
pena non avere nessun miglioramento per la propria
salute.
Quando buttare le
garze
Non tutti sanno, inoltre, che
anche garze e siringhe hanno
una data di scadenza. Nella
fattispecie, stiamo pensando
alle garze mediche usate per
facilitare la cicatrizzazione
delle ferite. Una volta aperta la confezione, nelle garze potrebbero, col tempo,
annidarsi dei germi. Di conseguenza, applicare questi
prodotti sulla pelle potrebbe
creare infezioni.
▲ In caso di
assunzione di un
farmaco scaduto è
bene consultare il
medico.
Le siringhe sterili
Quanto alle siringhe, generalmente dopo 5 anni dalla
data di produzione (indicata chiaramente sulla confezione) anche questi articoli,
sebbene ben sigillati, non
sono più da considerarsi sterili. Dunque è bene, prima
di utilizzare le siringhe, fare
sempre attenzione a quando
sono state prodotte. ■
Settembre 2011
9
Psicologia
Lo shopping
terapeutico
Fare spese, per i senior, non solo si
rivela come uno svago che influisce in
maniera estremamente positiva
sull'umore, ma è anche un'occasione
importante per fare dell'esercizio fisico,
se possibile quotidianamente.
C
he dedicare del tempo per fare compere
e distrarsi dalla quotidianità, immergendosi fra le
novità proposte da questo o
quel negozio, sia uno svago
che mette di buon umore, è
riconosciuto da molti. Oggi
si è scoperto, però, che se
dedicarsi a fare acquisti è un
toccasana ad ogni età, per gli
over 65 lo shopping è anche
terapeutico.
Un atteggiamento
mentale più positivo
Fare shopping, cioè, non
solo costituisce, per i senior,
un piacevole momento di relax - nel quel gratificarsi con
l'acquisto di un prodotto di
proprio gradimento - ma è
anche un'occasione in più
per uscire di casa e interagire
con gli altri. Si tratta, quindi,
di un'attività dai risvolti psicologici importanti e che
aiuta a mantenere uno spirito vivace e propositivo.
L'attività fisica
C'è però anche un altro
aspetto di grande rilievo le-
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Settembre 2011
gato al fare shopping. Un
recente studio scientifico internazionale ha evidenziato,
infatti, come fare compere
non sia solo positivo a livello
psicologico ma rappresenti
un momento in più, per gli
over 65, di fare dell’attività fisica, non stressante e faticosa ma, al contrario, piacevole
e rilassante.
Una sana abitudine
Più nel dettaglio, la ricerca ha evidenziato come i
senior che fanno acquisti
tutti i giorni (magari anche
solo per andare a comprare il pane) ricavino evidenti benefici a livello fisico,
proprio per questa abitudine a camminare, seppure per un tempo relativamente breve. E il consiglio
è di non rinunciare alle
proprie compere quotidiane, anche se la stagione
più fredda e piovosa si sta
avvicinando. Ciò è importante, soprattutto, per chi
non fa altre attività fisiche
nell'arco della settimana.
■
▟ Brevi
▟ I rimedi contro le gambe gonfie
Mai avuta la
sensazione di sentire
“le gambe pesanti”?
Con questo termine
si fa riferimento a una
serie di sintomi legati
per lo più a problemi
di circolazione. Le
ragioni per questo tipo
di disturbo possono
essere le più svariate:
dall'ereditarietà ad una
vita troppo sedentaria,
dalla permanenza in
ambienti surriscaldati
all'obesità. I rimedi?
In primo luogo, fare un
po' di attività fisica al giorno (anche una breve passeggiata)
per mantenere elastici i muscoli e le vene delle gambe. É
bene inoltre evitare di assumere alimenti troppo grassi o
salati, che favoriscono la ritenzione dei liquidi. Al contrario
è importante bere parecchio durante la giornata. Inoltre è
consigliabile fare dei bagni o delle docce fredde nonché
l'idromassaggio, che concorrono al miglioramento della
circolazione.
Recensione
UN AIUTO PER GLI
OPERATORI SOCIOASSISTENZIALI
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Titolo
Autore
Editore
Pagine
Prezzo
La formazione sanitaria dell'OSS
Marina Cuel e Attilio Cosi
Casa editrice Ambrosiana
144
42,80 euro
▟ L'apnea durante il sonno
La sindrome delle apnee ostruttive notturne, ovvero il fatto
di andare in apnea durante il sonno, colpisce parecchi
dei nostri connazionali, in particolar modo gli uomini. Tali
apnee notturne interrompono a più riprese il flusso d'aria in
entrata nei polmoni (si può trattenere il respiro anche per
parecchi secondi) costringendo chi dorme a degli spiacevoli
microrisvegli. Ma quali sono i sintomi di questa patologia?
Per esempio, soffrire di colpi di sonno, di sonnolenza o di
difficoltà di concentrazione potrebbero essere tutti segnali
di questo disagio. Se si sospettasse di avere tale patologia,
sarà bene rivolgersi immediatamente al proprio medico
curante, che saprà prescrivere la giusta terapia e consentirvi,
finalmente, un sonno tranquillo.
Questo testo, già alla sua seconda edizione, è nato
dall'esperienza formativa della Scuola Superiore di
Formazione Sanitaria di Trento, con lo scopo di raccogliere in un unico manuale i risultati conseguiti
relativamente alla sperimentazione didattica e alla
produzione di materiale di supporto allo studio.
Più nel dettaglio, si è cercato di sintetizzare, in
un unico percorso formativo, le necessità di due
diversi approcci culturali e metodologici che conducono, da una parte, agli operatori che prestano
servizio presso i servizi sociali e socio-assistenziali
e, dall'altra, a quelli che lavorano presso i servizi sanitari territoriali e ospedalieri. L'obiettivo è quello
di formare un operatore con un profilo polivalente,
in grado di integrarsi attivamente in un lavoro di
equipe, ma anche con competenze ben definite e
spazi operativi autonomi e di interdipendenza con
altre figure professionali. Concludiamo segnalando
che, in questa seconda edizione della pubblicazione, sono stati inseriti anche nuovi interessanti capitoli quali quelli relativi all'assistenza alla persona
anziana e alla persona colpita da ictus cerebrale, la
tecnica di esecuzione dell'elettrocardiogramma, le
manovre di primo soccorso e la comunicazione.
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