associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola
ADERENTE ALLA CIDA CONFEDERAZIONE ITALIANA DIRIGENTI D'AZIENDA
ADERENTE ALL’ESHA EUROPEAN SCHOOL HEADS ASSOCIATION
NOTIZIARIO DELLA STRUTTURA REGIONALE DEL PIEMONTE
Anno X, n. 20 (9 Aprile 2012)
Sommario:
Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione sulla sicurezza: prime riflessioni
sui nuovi obblighi formativi
Le istituzioni scolastiche e i “contributi volontari” delle famiglie
Il DPS non è più obbligatorio
DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento), Dirigenti e insegnanti: ruoli e competenze,
Grugliasco, 19 aprile 2012
Incontro di formazione tenuto dall’Avv. Giuseppe Pennisi, Vercelli 19 aprile 2012
Concorso a dirigente: la Dirscuola organizza seminari per la preparazione della prova orale:
il corso per il Piemonte si terrà a Torino il 14 aprile2012
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Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione sulla sicurezza
PRIME RIFLESSIONI SUI NUOVI OBBLIGHI FORMATIVI
La Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 21 dicembre 2011 ha approvato gli accordi per la
formazione dei dirigenti, preposti, lavoratori e datori di lavoro/RSPP e del SINP (Servizio
informativo Nazionale della Prevenzione); a seguito della pubblicazione di tali accordi sulla
Gazzetta Ufficiale n. 8 dell’11 gennaio 2012, i nuovi obblighi formativi sono quindi entrati in
vigore il 26 gennaio 2012.
Lo Stato ha finalmente completato l'articolato scenario degli obblighi formativi in tema di sicurezza
degli ambienti di lavoro previsti dal D.Lgs.81/08 ed ora il testimone passa nelle mani dei Datori di
Lavoro, che devono prontamente attivarsi per programmare la formazione dei loro dipendenti e dei
loro più stretti collaboratori.
La novità principale riguarda l’individuazione della durata della formazione in base al livello di
rischio dell’attività aziendale: l'accordo per la formazione ha infatti previsto la suddivisione di tutte
le aziende in 3 fasce a rischio alto, medio o basso, in relazione alla macrocategoria di appartenenza
riferita al Codice ATECO 2002-2007: le scuole rientrano nelle attività che l'Accordo considera a
rischio medio; quindi tutti i lavoratori del comparto scuola (ad eccezione dei dirigenti) dovranno
seguire un corso di formazione generale della durata di 4 ore ed uno specifico della durata di 8, per
un totale di 12 ore.
Invece i Preposti ed i Dirigenti dovranno seguire dei corsi di formazione specifici della durata
rispettiva di 8 e 16 ore, con la differenza che nel caso dei Preposti la formazione è aggiuntiva a
quella dei lavoratori, mentre nel caso dei Dirigenti la formazione è sostitutiva. In altre parole un
lavoratore preposto deve effettuare prima le 12 ore di corso in qualità di 'lavoratore' e poi le 8 ore di
corso in qualità di 'preposto', per un totale finale di 20 ore di formazione; invece un dirigente deve
fare solo la formazione di 16 ore e non viene tenuto conto del fatto che in precedenza sia stato o
meno sottoposto alla formazione obbligatoria in quanto lavoratore o preposto.
L’applicazione dei contenuti presenti nell’Accordo ha natura facoltativa, tuttavia costituisce corretta
applicazione dell’articolo 37, comma 7 del decreto legislativo 81/08; nel caso in cui il Dirigente
Scolastico ponga in essere una formazione di durata differente, dovrà parimenti essere in grado di
dimostrare che la formazione somministrata sia stata adeguata e specifica.
Inoltre lo schema di accordo prevede le modalità di alcuni possibili utilizzi della formazione "ELearning", ma solo per la formazione generale e solo secondo le modalità avanzate e interattive
dettagliatamente imposte e descritte in un apposito Allegato all'Accordo.
Ma tra le novità portate dal tanto atteso Accordo, vi è anche una notevole carenza: i Datori di
Lavoro, sulle spalle dei quali incombe la responsabilità di fare la valutazione dei rischi e di attuare
le misure preventive e protettive, sono soggetti ad obbligo formativo solo nel caso in cui abbiano
scelto di svolgere direttamente l'incarico di RSPP. In tutti gli altri casi, cioè quando hanno scelto di
avvalersi di un RSPP interno od esterno, non sono obbligati a seguire corsi di formazione per la
sicurezza.
La pubblicazione dell'Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 ha in sostanza ulteriormente
complicato l'assolvimento da parte del dirigente Scolastico/Datore di Lavoro degli obblighi
normativi in tema di sicurezza, in quanto l'obbligo di fornire a ciascun lavoratore una "adeguata
formazione in materia di salute e sicurezza" non è supportato sia dalle risorse economiche a
disposizione della scuola e sia dalla partecipazione fattiva degli stessi discenti.
Sino a tale data, la formazione obbligatoria dei lavoratori era stata regolamentata dal D.M.
16/01/1997 (G.U. 03/02/1997, n. 27), che aveva individuato i contenuti minimi della formazione dei
lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere
direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ma senza
quantificarne la durata oraria minima per i lavoratori. Per tale motivo nella maggior parte delle
scuole la formazione dei lavoratori è stata risolta, al livello dell'informazione, consegnando loro un
breve opuscolo formativo e, al livello della formazione, consegnando loro il CD del MIUR relativo
al D.Lgs.626/94 applicato nel comparto della scuola. Solo in alcuni casi, che però con il tempo sono
man mano diventati più numerosi, il dirigente scolastico ha fornito ai lavoratori una formazione
diretta mediante lezioni frontali, fornite per lo più dal R.S.P.P. esterno. Ma tale formazione si è
spesso risolta in un breve corso di 2 ore, svolto ogni 3 o 4 anni, per non alimentare troppi
contraddittori con il personale scolastico, generalmente poco disponibile ad essere obbligato, per
non dire precettato, a frequentare dei corsi pomeridiani. La domanda che il D.S. ed il suo R.S.P.P.
si sono sentiti formulare più spesso in questi anni era infatti sull'obbligatorietà o meno di tali corsi.
Quindi, in questa 'nuova era' della formazione della sicurezza, sarebbe auspicabile un intervento
autorevole da parte dello stesso Ministero dell'Istruzione, sia per ri-sottolineare l'obbligatorietà di
tali corsi sia per chiarire e ufficializzare quali categorie di dipendenti rientrino nella figura di
preposto e di dirigente.
Ma l'intervento giuridico-amministrativo non sarebbe comunque sufficiente a risolvere i problemi
del dirigente scolastico. Infatti particolarmente delicato è il fatto che il Dirigente Scolastico si trovi
a dover operare per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti presenti nella scuola in qualità di
'Datore di Lavoro', ma con un potere di spesa limitato, come riconosciuto nei regolamenti 1, e con la
conseguente enorme difficoltà nel reperimento dei fondi. Su questo fronte il MIUR potrebbe
operare non solo stanziando periodicamente dei fondi per la formazione e chiarendone in modo
inequivocabile le modalità di fruizione, ma anche realizzando dei veri e propri pacchetti formativi,
ufficiali e gratuiti, in modalità e-learning; del resto il MIUR ha già effettuato con successo
l'esperienza della formazione a distanza con il progetto PUNTOEDU INDIR.E, mediante il quale ha
formato migliaia di dirigenti scolastici e docenti, neoassunti.
Il mondo della scuola non può e non deve dimenticare lo specifico mandato, sancito prima dalla
Legge 123 del 2007 e attualmente dal D.Lgs.81/08, che all'art.11 prevede sia specifici
finanziamenti, erogati attraverso l'INAIL e il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche
sociali, sia la facoltà delle Istituzioni scolastiche stesse di inserire in ogni attività scolastica percorsi
formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti alla divulgazione della cultura della
1
DM n. 382/94, art. 6: “i datori di lavoro provvedono all’informazione e, nei limiti delle risorse disponibili, promuovono la formazione dei
lavoratori prevista dall’art. 22 Dlgs 626/94”.
SCHEMA NUOVO REGOLAMENTO, art. 7 c.2 e c.5: “i datori di lavoro provvedono all’informazione e assicurano, avvalendosi
delle risorse assegnategli a tali fini, la formazione dei lavoratori come previsto dagli articoli 36 e 37 del Dlgs n.81/2008".
salute e sicurezza sul lavoro. Tali attività potranno essere ovviamente svolte nell’ambito e nei limiti
delle risorse disponibili degli istituti.
Quest'ultima forse è la scommessa più difficile, ma è anche la più allettante, in quanto consente al
mondo della scuola di mettere mano sulla formazione proprio da 'specialista della formazione' quale
esso è. Potrebbe allora essere questa l'occasione per superare gli effetti negativi dei corsi di
formazione sulla sicurezza che sinora sono stati spesso generici e ridondanti e che hanno quindi
fornito magari molte nozioni, ma non hanno modificato il 'saper fare' delle varie figure sensibili alla
sicurezza, dall'addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione al Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza, dal Dirigente-Preposto al lavoratore.
Il miglioramento delle tecniche di insegnamento della cultura della sicurezza potrebbe essere quindi
attuato passando attraverso la formazione 'esperenziale'; come dire che se si deve imparare
qualcosa, bisogna cercare di legarlo quanto più si riesce ad una competenza pratica, ad un “fare”.
Allora come si può non ricordare la famosa frase attribuita a Confucio: "Se ascolto dimentico, se
vedo ricordo, se faccio capisco". Infatti 'il fare è un bagaglio di sapere sul quale si può contare con
maggiore sicurezza'; è il cosiddetto 'learning by doing' teorizzato da John Dewey che può
diventare un utile strumento dello stesso Documento di Valutazione dei Rischi, consentendo al
Dirigente Scolastico ed al suo RSPP di mettere in pratica tutte le previsioni procedurali e gestionali
che attualmente trovano grosse difficoltà applicative nelle scuole: controllo degli accessi, gestione
della manutenzione, gestione degli infortuni e delle occasioni di mancato infortunio, individuazione
e segnalazione delle anomalie e delle relative misure preventive e protettive temporanee,
individuazione e gestione dei rischi interferenziali, approntamento e divulgazione dei regolamenti di
accesso e di utilizzo dei laboratori, etc.
Questa potrebbe essere, quindi, la cura per vincere la guerra, e non solo la battaglia, dell'insicurezza
degli ambienti di lavoro, che ancora oggi produce innumerevoli infortuni e morti bianche:
prendendo spunto e insegnamento da Gesualdo Bufalino2, la nostra arma segreta per vincere la
guerra può essere quella del ricorso al metodo dei maestri elementari, cioè di quei docenti che
storicamente sanno, più degli altri, unire la teoria alla pratica attraverso 'il fare'; in altre parole la
cura è una sola: formazione e addestramento, formazione e addestramento, formazione e
addestramento. D'altro cosa possiamo fare?
Paolo Pieri
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LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E I “CONTRIBUTI VOLONTARI” DELLE FAMIGLIE
Con nota n. 312 del 20/03/2012, indirizzata agli USR, il Capo Dipartimento per l’istruzione del
MIUR, rifacendosi anche alla precedente nota n. 1007 del 28/04/2011 a firma del Capo
Dipartimento per la programmazione, ritorna sulla vexata quaestio dei contributi scolastici delle
famiglie.
Secondo quanto riportato dalla nota 312, sarebbe ancora relativamente diffusa la scorretta prassi di
subordinare l’iscrizione scolastica degli alunni al versamento, da parte delle famiglie, del cosiddetto
“contributo volontario”. Si segnala addirittura il caso di una scuola che avrebbe minacciato
l’applicazione di sanzioni disciplinari agli studenti “inadempienti”.
L’Amministrazione entra poi nel merito delle scelte gestionali operate dalle istituzioni scolastiche
autonome, arrivando a dettare regole in materia di destinazione delle risorse finanziarie raccolte
“Senta, io credo che le forze dell’ordine, i giudici, i pentiti possano aiutare a vincere molte battaglie, ma non la guerra. Per vincere la
guerra, io suggerisco una cura a lunghissimo termine, cioè l’intervento dei maestri elementari. Io credo che siano i maestri elementari la
nostra arma segreta, quelli che riusciranno, se riusciranno, a curare l’analfabetismo morale, quel brodo di coltura da cui la mafia trae le
sue linfe. Quindi è da lì che bisogna a partire. Si capisce che altrettanto importante sarebbe togliere ai mafiosi i beni rubati, cioè fare il
deserto sul piano economico attorno a loro, stanarli, metterli in carcere. Però, come vede, la mafia ripullula, rinasce sempre, perché la
sua radice sta li, nei quartieri degradati, nella miseria, nell'ignoranza. Io una volta, a proposito di queste cose, ebbi a dire che la cura è
una sola: libri, libri, libri. .. D'altro cosa posso fare? [tratto da un'intervista di Piero Chiambretti a Gesualdo Bufalino nel programma
televisivo "Il laureato"].
2
tramite contribuzione volontaria e ipotizzando la possibilità di un ricorso generalizzato, da parte
delle famiglie, alla detrazione fiscale dei contributi versati.
La nota auspica inoltre che le istituzioni scolastiche affrontino la materia con la massima
trasparenza e si pongano nell’ottica di una sistematica rendicontazione sociale nei confronti dei
cittadini-utenti, invitando gli USR a vigilare sul rispetto delle indicazioni fornite.
L’Anp ritiene di dover ribadire con fermezza la posizione da sempre tenuta al riguardo:
1. i contributi volontari non possono e non devono essere imposti alle famiglie ma costituiscono, di
contro, una preziosa opportunità per reperire risorse, specie in tempi di ristrettezze economiche
dello Stato;
2. non è accettabile che il Ministero detti regole in materia di predisposizione di bilancio delle
istituzioni scolastiche autonome, fatto salvo il doveroso rispetto dei principi di contabilità pubblica
e delle norme contenute nel regolamento di contabilità (D.I. 44/2001);
3. in particolare, non sussistendo nell’ordinamento alcun divieto di destinare i fondi non vincolati,
versati da chicchessia (famiglie incluse), al funzionamento amministrativo (scheda finanziaria A1)
al funzionamento didattico (scheda A2), alle spese di personale (A3), alle spese d’investimento
(A4), alle spese edilizie (A5) nonché ad uno o più dei vari progetti compresi nel Programma
annuale, è bene ricordare che la predisposizione del Programma annuale è di esclusiva competenza
del dirigente e che la sua approvazione è di esclusiva competenza del Consiglio d’Istituto;
4. tutti i contributi volontari, nel nostro ordinamento, sono considerati “erogazioni liberali” come si
evince agevolmente dalla lettura dell’art. 13 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7 (convertito con
modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n. 40) e sono tutti, pertanto, perfettamente leciti a
prescindere dalla presenza di vincoli di destinazione la cui adozione è totalmente rimessa alla
volontà delle famiglie eroganti (il vincolo si esprime scrivendolo sul bollettino postale o
indicandolo nel bonifico bancario: l’esempio più frequente riguarda i viaggi d’istruzione);
5. le famiglie possono avvalersi delle detrazioni fiscali previste soltanto se decidono di vincolare la
destinazione delle loro erogazioni scegliendo tra una delle tre finalizzazioni previste dal citato art.
13 (innovazione tecnologica, edilizia scolastica, ampliamento dell'offerta formativa);
6. è assolutamente auspicabile che le istituzioni scolastiche effettuino una rendicontazione sociale
ampia e trasparente al fine di rendere l’utenza partecipe dei criteri e delle modalità di gestione dei
finanziamenti ricevuti, di stabilire con essa un rapporto di fiducia e di incrementare la raccolta di
fondi su base volontaria.
Non sarà superfluo ricordare, in merito all’ultimo punto, che i cosiddetti “finanziamenti dello Stato”
sono basati sulla fiscalità generale e, pertanto, provengono dalla contribuzione dei cittadini
esattamente come le donazioni volontarie. L’opportunità di predisporre un bilancio sociale, dunque,
dovrebbe riguardare tutte queste somme e non solo i contributi volontari che ne sono una parte.
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IL DPS NON È PIÙ OBBLIGATORIO
E’ stato convertito in Legge il Decreto semplificazioni (Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5): è
confermata la soppressione dell’obbligo di redazione del Documento Programmatico sulla
Sicurezza (DPS). Ciò significa che da oggi nelle Istituzioni scolastiche sono soppresse le
disposizioni del Codice privacy (Dlgs 196/2003) che prevedevano l’obbligo di redazione, tenuta e
aggiornamento del Documento Programmatico sulla sicurezza. Un primo risultato positivo del
decreto semplificazioni.
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DSA
(Disturbi specifici dell’apprendimento)
Dirigenti e insegnanti: ruoli e competenze
Giovedì 19 aprile 2012 – ore 16:00
ITI Majorana, via F. Baracca 80, Grugliasco (TO)
Programma
Saluti
Luisa Giordani, ANP
Patrizia Bicchi, Presidente Aid sezione di Torino
Interventi
Paola Pasotto, Direzione Settore Psicopedagogico Giunti Scuola
Materiali e strumenti per gli insegnanti
Giacomo Stella, Professore Ordinario al Dipartimento di Educazione e Scienze Umane Università
di Modena e Reggio Emilia
Come leggere la dislessia e i DSA: la scuola e le linee guida della Legge 170/2010
Question time
L’esperto risponderà alle domande su come intervenire e che cosa fare nella gestione delle attività;
nella valutazione preventiva (scuola e identificazione precoce); nella didattica (misure dispensative)
e nei rapporti con le famiglie (il contratto educativo e il PDP).
L'incontro è organizzato da ANP e Giunti Scuola.
Per informazioni e iscrizioni: www.giuntiscuola.it
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza.
L’incontro non prevede oneri per le Istituzioni scolastiche e per i partecipanti.
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INCONTRO DI FORMAZIONE
tenuto dall’Avv. Giuseppe Pennisi
per Dirigenti Scolastici e Docenti
Il giorno 19 aprile 2012, ore 15-19, presso l’IIS “G.Ferraris” di Vercelli, Piazza della Vittoria
3, si terrà un incontro di formazione destinato a Dirigenti Scolastici e Docenti, articolato come segue:
- Contenzioso relativo alle graduatorie
- Il rapporto di lavoro dei dipendenti e relativo contenzioso dinanzi al Giudice del Lavoro
L’incontro è gratuito ed aperto a tutti, iscritti e simpatizzanti, e rientra nel quadro delle iniziative
della Sezione interprovinciale ANP di Vercelli, Biella, Novara non solo finalizzate alla preparazione per il Concorso direttivo, ma anche destinate ai dirigenti in servizio.
Al termine della giornata ai partecipanti all’incontro sarà rilasciato Attestato di partecipazione.
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CONCORSO A DIRIGENTE
La Dirscuola organizza seminari per la preparazione della prova orale: il corso per il
Piemonte si terrà a Torino il 14 aprile 2012
In previsione della prova orale (colloquio) del concorso per dirigenti scolastici, DIRSCUOLA
organizza un seminario di studio sui contenuti previsti dal bando, della durata di una giornata (8 ore,
dalle 9.00 alle 18.00, preferibilmente di sabato).
Il seminario si terrà nelle città capoluogo di Regione o comunque nelle sedi nelle quali è possibile
aggregare un numero congruo di partecipanti (almeno 20).
Contenuti del seminario:
1. Il “mestiere del dirigente” attraverso i documenti e gli atti sull'organizzazione e sulla gestione della scuola
2. Le responsabilità del dirigente
3. I sistemi educativi in Europa
4. Indicazioni e metodi per affrontare un colloquio
5. Una simulazione del colloquio in aula: i formatori rispondono ai corsisti.
Materiali e strumenti saranno messi a disposizione dei corsisti nell'Area Docenti del sito www.anp.it
Costo del seminario: € 150.00 per i non iscritti all'Anp e € 100.00 per gli iscritti all'Anp.
Gli interessati possono iscriversi compilando il modulo di iscrizione allegato e inviandolo via e-mail
all'indirizzo [email protected] oppure via fax al n 06 44254516.
Il corso per il Piemonte si terrà a Torino il 14 aprile ore 9.00-18.00 c/o ITC “R. Luxemburg,
C.so Caio Plinio 6.
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CONSULENZA LEGALE E AMMINISTRATIVA
Prendi nota dei prossimi appuntamenti per la consueta consulenza gratuita ai soci da parte del
legale dell’ANP Avv. Giuseppe PENNISI: 16 aprile 2012. Gli incontri avverranno nella sede del
Liceo Classico M. D’Azeglio, Via Parini 8 - TORINO. Prenota un appuntamento con lui tramite il
collega Carlo COLOMBANO (tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]).
In sede congressuale regionale è stato deciso di offrire a tutti gli associati della Regione una
consulenza di carattere amministrativo e sindacale da parte di alcuni colleghi, ai quali tutti
(dirigenti scolastici e alte professionalità) potranno rivolgersi per sottoporre i rispettivi problemi e
ottenerne pareri e suggerimenti basati sulla conoscenza delle norme e sulla propria esperienza.
Riteniamo di fornire così a tutti gli associati un supporto tecnico al loro operare quotidiano. Qui di
seguito l’elenco dei colleghi, membri del rinnovato Direttivo regionale, cui far riferimento:
Davide Babboni, tel. 011/311.17.45, 331.74.61.642, e-mail [email protected]
Stefania Barsottini, tel. 011/562.83.94-95, e-mail [email protected]
Claudio Bruzzone, tel. 0143/73.015, 334.64.09.697, e-mail: [email protected]
Carlo Colombano, tel. 331.34.83.342, 389.27.22.366, e-mail [email protected]
Paolo Cortese, tel. 338.70.15.093, e-mail [email protected]
Antonio De Nicola, tel. 320.53.10.626, 331.34.83.645, e-mail [email protected]
Patrizia Ferrero, tel. 335.64.61.764, e-mail: [email protected]
Franco Francavilla, tel. 347.96.62.436, 011/6670886, e-mail: [email protected]
Maria Grazia Gillone, tel. 338.919.58.43, [email protected]
Giorgio Marino, tel. 347.57.80.166, e-mail: [email protected]
Santino Mondello, tel. 349.32.27.953, e-mail: [email protected]
Mario Perrini, tel. 340.77.00.603, 331.74.08.128, e-mail: [email protected]
Ivan Re, tel. 339.20.43.166, e-mail: [email protected]
Giovanna Taverna, tel. 0161257222, 380.51.73.985, e-mail [email protected]
Valeria Valenti, [email protected], per questioni di scuola dell'infanzia e primaria
Sede ANP – Struttura regionale del Piemonte: c/o L.S. “Galileo Ferraris”, C.so Montevecchio 67 - 10128 TORINO
Tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]
Il presente Notiziario viene inviato via e-mail a tutti i Dirigenti Scolastici della Regione Piemonte e a chi lo richieda
Da esporre all'albo sindacale della scuola ai sensi delle norme vigenti
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