Viaggio nel sistema di istruzione e formazione dopo la “scuola media” iter INDICE EgZ[Vo^dcZ di Filippo Penati ............................................................................................................................................................pag. >cigdYjo^dcZ di Giansandro Barzaghi .............................................................................................................................................pag. di Ezio Casati .................................................................................................................................................................pag. di Roberto Biorcio ..........................................................................................................................................................pag. AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ di Francesco Dell’Oro ...................................................................................................................................................pag. 3 5 7 9 10 AÉ^ccVaoVbZcidYZaaÉdWWa^\dZ^egdWaZb^VeZgi^YZah^hiZbVhXdaVhi^Xd di Giorgio Giovannetti..................................................................................................................................................pag. 17 >ag^hX]^dY^Y^heZgh^dcZhXdaVhi^XV/Xdch^YZgVo^dc^^ck^hiVYZaaVhXZaiVhXdaVhi^XVY^hZXdcYd\gVYd di Monia Anzivino .........................................................................................................................................................pag. 20 HedgiZaa^egdk^cX^Va^Y^dg^ZciVbZcidZadiiVVaaVY^heZgh^dcZhXdaVhi^XV .....................................................pag. 22 >I:G'%%-/^higjo^dc^eZgaÉjhd........................................................................................................................................pag. 25 >XVbW^VbZci^^cViidcZah^hiZbV[dgbVi^kd^iVa^Vcd di Maria Grazia Savardi...............................................................................................................................................pag. 27 AÉd[[ZgiV[dgbVi^kVXdgh^Y^jgc^ ..................................................................................................................................pag. 29 EZgXdgh^HeZg^bZciVa^Y^^higjo^dcZZ[dgbVo^dcZegd[Zhh^dcVaZ .....................................................................pag. 186 AZdeedgijc^i|[dgbVi^kZeZg\a^VYjai^Xdgh^hZgVa^...........................................................................................pag. 188 AZ6jidcdb^ZhXdaVhi^X]Z Statali ...............................................................................................................................................................................pag. 194 Paritarie.............................................................................................................................................................................pag. 241 Mappa dell’offerta formativa per territorio ...........................................................................................................pag. 261 AV;dgbVo^dcZEgd[Zhh^dcVaZ L’offerta formativa ................................................................................................................................................. pag. 279 OQNC Mappa dell’offerta formativa per territori..............................................................................................................pag. HQHYYN HMC299 @ 4DBMHBNCDKKDHMCTRSQHDDKDSSQNMHBGDOQNFDSSNOQNFDSSN@TSNMNLH BK@RRHBNHMCHQHYYNBK@RRHBN"QNBB@HMCHQHYYN,HMFTHRSHBNBK@RRHBNKHBDNDTQNODNHMCHQHY @TSNMNLH@HMCHQHYYNBK@RRHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNBK@RRHBNKHBDNBK@RRHBNRO EHBNHMCHQHYYNRBHDMSHEHBN4DBMNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNAHNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRB SSN @TSNMNLH@ HMCHQHYYN RBHDMSHEHBN OQNFDSSN @TSNMNLH@ HMCHQHYYN RBHDMSHEHBN SDBMNKNF B@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRONQSHUN DMS@KD )MCHQHYYN KHMFTHRSHBN RODQHLDMS@KD HMCHQHYYN KHMFTHRSHBN #HQB HMCHQHYYN KHM @RRHBNKHBDNBK@RRHBNRODQHLDMS@KDKHBDNRBHDMSHEHBNHMCHQHYYNRBHDMSHEHBN4DBMNKNFHBN CHQHYYNRBHDMSHEHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBNSDBMNKNFHBNKHBDNCDKK@BNL UNKHBDNRBHDMSHEHBNRODQHLDMS@KD)MCHQHYYNKHMFTHRSHBNRODQHLDMS@KDHMCHQHYYNKHMFTHRSHB QHYYNODC@FNFHBNRNBH@KDHMCHQHYYNRNBH@KDHMCHQHYYNRNBHNODC@FNFHBNOQNFDSSN@TSNM Assessore all’istruzione e all’edilizia scolastica Pubblicazione a cura dell’Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica Assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica Giansandro Barzaghi Direzione Centrale Istruzione ed Edilizia Scolastica Direttore Giacomo Gatta Settore Istruzione Direttore Raffaele Galli Servizio Programmazione Gestione Rete ed Orientamento Scolastico Responsabile Cinzia Fumagalli Cisem (Centro per l’innovazione e la sperimentazione educativa Milano) Presidente Roberto Biorcio Coordinatore tecnico scientifico Walter Moro Coordinatore Servizio statistica Alberto Falletti Hanno collaborato: Maria Grazia Savardi, Mirella Genca, Guido Grassi, Francesca Savoia, Flavio Albrici, Enzo Dell’Olio, Silvia Lodigiani, Francesca Pozzi, Fabio Sturaro Coordinamento editoriale: Mirella Genca, Maria Grazia Savardi La sezione formazione professionale è realizzata in collaborazione con: Settore formazione professionale Direttore Luciano Schiavone Servizio Attività formative in DDIF Responsabile Cinzia Cipollini Angelo Cappellina, Massimo Cislaghi, Maurizio Cocozza, Michele Saracino, Caterina Sorrentino Progetto grafico Marco Donati FHBN"QNBB@HMCHQHYYNAHNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBN"QNBB@OQNFDSSN@TSNMNL BNLTMHB@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRON RSHBN#HQBHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN"QNBB@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNLNCDQMNRODQHLDMS@ TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMYDRNBH@KHRBHDMYDCDKK@ENQL@YHNMDOQNFDSSN @TSNM NLH@ HM CHQ HY ;^a^eedEZcVi^ C ari studenti e care studentesse, tra poco tempo dovrete affrontare un passo importante nel percorso della vita di ciascuno di voi. Sto parlando del vostro futuro e della decisione che affronterete scegliendo quel percorso formativo che insieme all’esperienza della vita quotidiana vi aiuterà a diventare uomini e donne responsabili e consapevoli per trovare la propria strada all’interno del mondo scolastico, lavorativo e personale. Sembra un passo difficile alla vostra età. Dovete pensare a un futuro anche lontano e trovare il percorso di studi che possa valorizzare al meglio le vostre capacità, le vostre attitudini, le vostre aspirazione e perché no, anche i vostri sogni. Per una scelta consapevole e determinata ritengo che sia opportuna una corretta informazione, che passa attraverso la famiglia, i professori e anche attraverso questo volume che anche quest’anno abbiamo deciso di distribuire, per aggiornarvi sulle diverse opportunità di formazione che l’area metropolitana milanese offre. Una guida che la Provincia di Milano vuole dedicare a voi studenti dell’ultimo anno delle scuole medie e che contiene tutte le informazioni e le indicazioni relative alle scuole superiori e ai corsi di formazione professionale che esistono sul nostro territorio. Vi invito a sfogliare con attenzione questo volume perché sono sicuro che vi aiuterà, insieme ai consigli di genitori e insegnanti, a trovare quel percorso formativo che vi permetterà di realizzare in libertà le vostre aspirazioni. Alcuni di voi sceglieranno un percorso formativo che prevede un progetto di lunga durata, altri opteranno per una scelta che permetta l’ingresso rapido nel mondo del lavoro. Ma a tutti rivolgo il mio personale consiglio: non abbiate paura di ascoltare i vostri sogni e percorrete la vostra strada con serenità e dedizione. E se anche vi accorgete di avere sbagliato scelta, anche questo vi avrà aiutato a crescere e non abbiate timore di cambiare. Questo è il momento di scegliere. A tutti un in bocca al lupo. Il Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati EgZ[Vo^dcZ 3 AÉVgi#()YZaaV8dhi^ijo^dcZY^XZ/ ÆAVhXjdaVVeZgiVVijii^#>XVeVX^ZY^ bZg^iZkda^!VcX]ZhZeg^k^Y^bZoo^!]Vccd Y^g^iidY^gV\\^jc\ZgZ^\gVY^e^Vai^YZ\a^ hijY^Ç#FjZhidaÉ6gi^Xdade^^bedgiVciZ YZaaVcdhigV8dhi^ijo^dcZ#7^hd\cVgZcYZgh^ XdcidYZakVadgZeda^i^XdZhdX^VaZY^fjZhid Vgi^Xdad#P###R FjVa^hdcd^hjd^eg^cX^e^[dcYVbZciVa^4 Eg^bdY^ijiid!hXjdaVY^HiVid# AdHiVidYZkZXdhi^ij^gZaZhjZhXjdaZ# Eg^bVY^ijiidaVhXjdaVejWWa^XV# E^Zgd8VaVbVcYgZ^!&.*% BN"QNBB@HMCHQHYYNAHNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBN"QNBB@OQNFDSSN@TSNMNL BNLTMHB@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRON HBN#HQBHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN"QNBB@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNLNCDQMNRODQHLDMS@ NMNLH@ HMCHQHYYN RBHDMYD RNBH@KH RBHDMYD CDKK@ ENQL@YHNMD OQNFDSSN @TSNM NLH@ HMC HQH Y l’accesso di tutti i cittadini. Agire diversamente e procedere con continui tagli al nostro sistema scolastico, significa polarizzare la società della conoscenza tra persone che possono permettersi di proseguire gli studi ed altre che non possono e quindi venire meno al principio dell’istruzione quale diritto universale. <^VchVcYgd7VgoV\]^ Una scuola di qualità deve porsi l’obiettivo di contrastare il fenomeno della dispersione e deve porsi come primo luogo di integrazione guardando allo studente che eccelle senza mai abbandonare lo studente che ha più difficoltà, anche ottimizzando gli strumenti e le attività di orientamento. Poiché l’istruzione rimane soprattutto una questione pubblica, bisogna investire nella scuola per la crescita civile e democratica ma anche economica del paese. Per questo motivo, nonostante i pesanti tagli apportati ai bilanci degli enti locali, la Provincia di Milano negli ultimi anni ha investito 210.000.000,00 di euro nell’edilizia scolastica e 50.000.000,00 di euro nell’istruzione. C ari studenti e famiglie, nel corso di questo anno scolastico sarete chiamati ad effettuare la scelta della scuola superiore. Una scelta che dovrà necessariamente considerare i vostri interessi, le vostre attitudini, caratteristiche e motivazioni e che vi permetterà di assumere un ruolo da protagonisti nel delineare il vostro progetto di vita. Vorrei esprimere una certa preoccupazione per il futuro del nostro sistema scolastico che oggi, grazie alla passione e alla professionalità dei docenti e di tutto il personale impegnato, offre un buon livello di istruzione e alcune punte di eccellenza, come ad esempio la scuola primaria, che secondo l’indagine OCSE è una tra le più efficienti del mondo. Nel riformare i propri sistemi scolastici, i governi dovrebbero prendere in considerazione i diversi aspetti, affinché l’istruzione sia adeguatamente finanziata per rispondere alla attuale crescita della domanda di formazione, segno inequivocabile che sia i giovani che le famiglie sono consapevoli dell’importanza della formazione durante tutto l’arco della vita. Care ragazze e cari ragazzi, la Provincia continuerà a lavorare con voi, così come è stato fatto negli ultimi anni, con l’obiettivo di costruire una scuola sempre più vicina ai vostri bisogni. Una scuola pubblica intesa come ambiente aperto, pluralistico, con l’obiettivo di formare cittadini pienamente consapevoli dei loro diritti e doveri, secondo lo spirito della nostra Costituzione. Quest’anno, sperando di fare cosa gradita, il volume ITER 2008 è stato innovato e ampliato in alcune sue parti, per offrire agli studenti e alle famiglie uno strumento utile ed efficace alla scelta, potenziando il suo valore non solo informativo ma anche orientativo. Come Assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica auguro a tutti voi, ai vostri genitori e ai vostri insegnanti buon lavoro e proficui risultati. La società della conoscenza ha bisogno di cittadini dotati di competenze e in possesso di alte qualifiche per affrontare la complessità sociale e professionale; è necessario quindi fare scelte finanziarie e di bilancio che permettano di migliorare la qualità dell’istruzione e favoriscano Giansandro Barzaghi Assessore all’Istruzione ed Edilizia scolastica >cigdYjo^dcZ 5 ÆDg^ZciVgZh^\c^ÒXVedggZaÉ^cY^k^Yjd ^c\gVYdY^egZcYZgZXdhX^ZcoVY^h ZY^egd\gZY^gZeZgaÉVYZ\jVbZcidYZ^hjd^ hijY^ZYZaaVhjVegd[Zhh^dcZVaaZbjiZkda^ Zh^\ZcoZYZaaVk^iV!Xdc^aYjea^XZhXdedY^ Xdcig^Wj^gZVaegd\gZhhdYZaaVhdX^Zi| ZY^gV\\^jc\ZgZ^ae^Zcdhk^ajeed YZaaVhjVeZghdcVÇ GVXXdbVcYVo^dcZXdcXajh^kV YZa8dc\gZhhdJcZhXd"7gVi^haVkV&.,%# FHBN"QNBB@HMCHQHYYNAHNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBN"QNBB@OQNFDSSN@TSNMNL BNLTMHB@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRON RSHBN#HQBHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN"QNBB@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNLNCDQMNRODQHLDMS@ TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMYDRNBH@KHRBHDMYDCDKK@ENQL@YHNMDOQNFDSSN @TSNM NLH@ HM CHQ passaggio da una scuola superiore ad un centro di HY formazione professionale e viceversa. In altre parole, la storica separazione, spesso vissuta come una divisione fra superiori, di serie “A”, e formazione professionale, di serie “B”, non esiste e non ha motivo di esistere. La formazione professionale nella nostra Provincia è da sempre all’avanguardia e possiede centri davvero validi per formare e indirizzare i giovani alla propria professione. Il ventaglio delle opportunità fra le quali scegliere ammonta a 12 aree formative. Indirizzi di percorsi che vanno dall’elettronica, alla fotografia digitale, senza dimenticare il restauro d’arte, la moda, il settore turistico alberghiero e la formazione al lavoro d’impresa. Sfogliando ITER 2008 troverete quindi questi percorsi e la mappa completa, con indirizzi e riferimenti telefonici, degli istituti e dei centri formativi presenti sul territorio. I centri di formazione professionale hanno 70 sedi e propongono quest’anno quasi 500 corsi per oltre 500mila ore di lezione. I comuni che li ospitano sono 34, potrete quindi trovare quello che vi interessa vicino o addirittura nella vostra città. Il titolo di qualifica professionale, rilasciato al termine di questi percorsi, permette l’assolvimento dell’obbligo scolastico-formativo e rappresenta una concreta esperienza educativa con possibilità d’inserimento lavorativo. Ogni anno formativo quasi ottomila ragazzi s’iscrivono ai centri di formazione professionale con risultati, il più delle volte, positivi. Stando alle statistiche, dopo sedicidiciotto mesi dalla conclusione del corso formativo, il 67% degli allievi trova occupazione. Non solo: l’85% dei ragazzi e delle ragazze, intervistate dopo il percorso formativo, dichiara di aver ottenuto una professione inerente gli studi fatti. Si tratta di dati positivi che ci invitano a migliorare le opportunità dell’offerta formativa. L’obiettivo finale della Provincia di Milano è quindi molto chiaro: offrire ai ragazzi e alle ragazze un percorso formativo che li realizzi e dia loro gli strumenti adeguati per affrontare il mondo del lavoro. Auguro a tutti gli allievi e alle loro famiglie una scelta consapevole e un buon anno scolastico-formativo, tanti auguri. Ezio Casati :o^d8VhVi^ C arissimi ragazzi e famiglie ci siamo, sta per iniziare un nuovo anno formativo e scolastico. Si tratta di un momento importante, decisivo, unico. È il tempo che dovete dedicare per impostare il vostro futuro scolastico e professionale. Scegliere un percorso di studi consono alle proprie risorse e capacità, in grado di preparare al meglio, formativo e al tempo stesso ricco di opportunità, è davvero fondamentale. Definire la propria strada, il proprio indirizzo di studi, iscrivendosi ad un istituto superiore o a un istituto di formazione professionale, rappresenta per voi ragazzi e per le vostre famiglie una scelta da ponderare bene. Per fare questo la Provincia di Milano, coi suoi Assessorati all’Istruzione e alla Formazione Professionale, intende aiutarvi a scegliere. Grazie all’edizione 2008 di ITER, la nuova guida al sistema di istruzione e formazione professionale dopo la scuola media, la Provincia di Milano fornisce tutte le informazioni utili sui percorsi formativi, gli istituti scolastici e le numerose opportunità di studi presenti a Milano e in tutta l’area metropolitana milanese. Premetto a voi studenti e ai vostri genitori, che giustamente vi supportano e consigliano, che in Italia, dal 2003, è stato sancito il diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale. Questo implica, per quanto riguarda la formazione professionale, importanti novità: la presenza di percorsi triennali in grado di offrire una qualifica e al tempo stesso un titolo; percorsi formativi studiati appositamente per prevenire l’abbandono scolastico e, soprattutto, percorsi formativi professionali integrati con l’istruzione secondaria superiore. In grado quindi di permettere, al ragazzo che avesse cambiato idea, il Assessore alla Formazione professionale >cigdYjo^dcZ 7 AÉdg^ZciVbZcid!^chZchd\ZcZgVaZ!aÉVkZgZ XdchVeZkdaZooVY^YdkZX^h^igdkVZaV XVeVX^i|Y^Y^g^\Zgh^kZghdjcVbZiV# >cVbW^idZi^Xd"Zh^hiZco^VaZ!aVXVeVX^i|Y^ hXZ\a^ZgZZYZX^YZgZYZaaVegdeg^VZh^hiZcoV# AÉdg^ZciVbZcid[dgbVi^kd!^ciZhdXdbZ eZgXdghdÒcVa^ooVidVaaÉVXfj^h^o^dcZY^ XdbeZiZcoZX]Z^cYjii^kVbZciZegdbjdkdcd ZfjVa^ÒXVcdaVXVeVX^i|Y^YZX^YZgZYZa egdeg^d[jijgd!XdbegZcYZ^cY^hi^ciVbZciZ aÉdg^ZciVbZcidZh^hiZco^VaZ!aÉdg^ZciVbZcid hXdaVhi^XdZfjZaadegd[Zhh^dcVaZ# 6X^VhXjcdY^fjZhi^VheZii^Ydkg| Xdgg^hedcYZgZjcÉViiZco^dcZVaaVeZghdcV! Y^[[jhV^cd\c^bdbZcidYZaaVk^iV hXdaVhi^XV!eZgX]ZbZg\Vcd^cY^XVo^dc^Y^ XdbedgiVbZcidVYZ\jVidVk^kZgZ^cjcV hdX^Zi|XdbeaZhhV# Egd\ZiidDg^ZciVbZcidYZaB^c^hiZgdYZaaV EjWWa^XV>higjo^dcZ!&..- FHBN"QNBB@HMCHQHYYNAHNKNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBN"QNBB@OQNFDSSN@TSNMNL BNLTMHB@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRON RSHBN#HQBHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN"QNBB@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNLNCDQMNRODQHLDMS@ TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMYDRNBH@KHRBHDMYDCDKK@ENQL@YHNMDOQNFDSSN @TSNM NLH@ HM CHQ HY ve esperienze scolastiche segnalano però la persistenza di un forte condizionamento delle condizioni sociali e culturali delle famiglie e delle precedenti esperienze scolastiche dei giovani studenti. I risultati conseguiti nei tre anni della scuola media possono essere considerati semplicemente frutto della diseguale distribuzione tra gli individui di doti e attitudini? E’ necessario valutare attentamente l’influenza esercitata da altri tipi di fattori. La fase pre-adolescenziale è segnata da crisi e rapide trasformazioni della personalità, con possibili – e spesso transitori - effetti negativi sul rendimento scolastico. Esiste d’altra parte anche un forte condizionamento del livello culturale e sociale della famiglia di origine sui risultati conseguiti nella scuola media inferiore. Ne deriva una grande importanza per il lavoro di orientamento che precede l’ingresso nella scuola media superiore. Il proseguimento degli studi dopo la conclusione della scuola media inferiore non è solo funzionale a un soddisfacente inserimento sul mercato del lavoro. La frequenza di un istituto scolastico per un giovane adolescente dopo la conclusione del ciclo della scuola media può svolgere una funzione che va al di là delle conoscenze, delle competenze e delle professionalità che si possono acquisire. La grande maggioranza degli studenti percepisce la scuola come un luogo accogliente in cui esprimersi, stringere relazioni e trovare stimoli per la crescita personale. Sono vissuti come importanti e positivi i rapporti con gli insegnanti, apprezzati non solo per la preparazione nelle materie insegnate, ma anche per le capacità comunicative e relazionali. Anche se non mancano problemi da affrontare e richieste di innovazione da soddisfare, per i giovani adolescenti l’esperienza scolastica per almeno 3-5 anni resta un fondamentale contributo alla crescita personale, un importante investimento per il futuro. In una società sempre più individualizzata, in cui sono sempre più rarefatte le occasioni di incontro e di socialità, la scuola secondaria superiore resta un anello forte che offre opportunità importanti per la crescita delle nuove generazioni e per il rafforzamento e l’arricchimento dei legami sociali. GdWZgid7^dgX^d G li studenti che oggi frequentano il terzo anno nelle scuole medie della provincia di Milano saranno presto chiamati a decidere, insieme alle famiglie, come continuare il proprio percorso formativo. Una decisione molto rilevante per il futuro corso di vita: una scelta errata fatta in età precoce può creare in seguito molti problemi o precludere diverse possibilità. Per aiutare concretamente gli studenti e le loro famiglie a compiere questa scelta nel modo migliore il Cisem ha curato - insieme agli Assessorati all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Provincia di Milano - la redazione della guida “ITER” che qui presentiamo. La scuola media superiore è in una fase complessa di trasformazione, che rispecchia e interagisce con i cambiamenti in corso dell’intera società. Dallo scorso anno, l’obbligo dei istruzione è stato esteso in Italia fino a 16 anni, allineando il nostro paese al livello già raggiunto da molti paesi europei. Un netto innalzamento del tasso di scolarità per le classi di età fra i 14 e i 18 anni si era d’altra parte già registrato nei precedenti anni per la provincia di Milano. Un innalzamento che è stato accompagnato, e in parte favorito, da un aumento e da una diversificazione delle offerte formative per i giovani che hanno concluso la scuola media. Si sta affermando una sostanziale uguaglianza sociale per le opportunità formative e una più vasta libertà di scelta per gli studenti e le famiglie? L’innalzamento del tasso di scolarità dimostra un più ampio accesso alla formazione secondaria superiore anche da parte degli strati meno avvantaggiati della popolazione. La scelta della scuola e le successi- Roberto Biorcio Presidente CISEM >cigdYjo^dcZ 9 LA SCELTA SCOLASTICA (DALLA PARTE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI) In realtà, sono solo preoccupati. Per te vorrebbero sempre il meglio. Ma, a volte, esagerano. Fare il genitore è molto bello ma anche molto complicato. Non esiste il genitore perfetto. Non esiste un manuale e, infatti, con tutte le attenzioni che il ruolo richiede, in realtà, si impara con un metodo antico: per prove ed errori. Lo potrai verificare fra un po’ di anni. È soprattutto in questo periodo della tua vita che diventa fondamentale il gruppo degli amici. Scatta, in modo impetuoso, il senso di appartenenza. Con loro ti trovi bene. Utilizzi gli stessi linguaggi, hai gli stessi interessi e vivi le stesse emozioni. La prima adolescenza si caratterizza come un’età nella quale incominci ad assumere alcune responsabilità e, progressivamente, le tue prime decisioni importanti. È l’età delle scelte. Una di queste richiederà un tuo particolare impegno nei prossimi mesi. È la scelta scolastica. Una scelta non facile anche perché devi effettuarla in una fase di grandi cambiamenti. In questo senso, infatti, è il periodo meno adatto. È come se durante un trasloco, qualcuno ti chiedesse di cercare un libro interessante. Verrebbe spontaneo dirgli: “Accidenti! Proprio adesso! Aspetta, fammi riordinare un po’ il tutto…”. È vero, anche gli adulti sanno che non è il momento migliore, ma essendo evidentemente a corto di fantasia, non sono riusciti a predisporre un sistema scolastico con percorsi e tempi più adeguati. Insomma, devi fare questa scelta e con grande attenzione. Y^;gVcXZhXd9ZaaÉDgd La prima adolescenza La prima adolescenza è un’età straordinaria. Grandi e forti emozioni accompagnano questo periodo della tua vita con importanti cambiamenti. A livello fisiologico: gli ormoni, prodotti chimici delle ghiandole endocrine, fanno un casino pazzesco. Gli adulti la chiamano, in modo simpatico e, forse, anche con un po’ di nostalgia della loro adolescenza, “tempesta ormonale”. Sono gli ormoni, infatti, a determinare uno sviluppo rapido degli organi riproduttivi, la comparsa delle caratteristiche sessuali secondarie e una forte accelerazione dei processi di crescita. È la fase della pubertà: si diventa donne e si diventa uomini. Incomincia a prendere forma una tua identità di tipo sessuale, relazionale e sociale. Si cambia a livello cognitivo: il tuo modo di ragionare, giorno dopo giorno, si trasforma. Impari a discutere, analizzare e storicizzare gli avvenimenti. Ti misuri, sempre di più, con il pensiero astratto. Si rafforzano, in particolare, alcune capacità che qualificano il tuo percorso di maturazione: le capacità metacognitive. In altri termini, si strutturano e si rafforzano i livelli di consapevolezza sulle tue esperienze, sulle tue emozioni e sui tuoi pensieri. Anche a livello relazionale cambiano molte cose. A mamma e papà vuoi sempre un mondo di bene. Ti hanno dato la cosa più preziosa: la vita. Sono e saranno sempre al tuo fianco come i più qualificati “compagni di viaggio”. Ma, in certi momenti, quanto rompono. La scelta scolastica: scadenze e procedure. In terza media, a pochi mesi dall’inizio dell’anno scolastico e, generalmente, nel mese di gennaio ti verrà consegnato un modulo. Un foglio di carta. Su questo modulo dovrai segnalare il corso che intendi scegliere: un Liceo, un Istituto Tecnico, un Istituto Professionale o un corso di Istruzione e Formazione Professionale. Insieme al corso e, nel caso fossi interessato, ad alcune opzioni (PNI, seconda lingua, scienze, arte…), AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 10 beramente di te stesso, dei tuoi genitori, dei tuoi insegnanti, dei tuoi amici e dei tuoi compagni di classe. Scrivi. Puoi ripensare alle tue esperienze. Qualche ricordo, solo qualche immagine, anche se confusa, del periodo della scuola dell’infanzia. Un ricordo più vicino: la scuola elementare. I tuoi compagni di classe. Alcuni insegnanti che ricordi con grande piacere e riconoscenza perché hanno inciso profondamente sulla tua vita di bambino. Altri molto meno, succede. Qualche giorno dopo, rileggendo le tue riflessioni, potrai riformulare ciò che hai scritto e, soprattutto, capire alcune cose interessanti. Idee, intuizioni, progetti ma anche ricordi più o meno piacevoli, difficoltà e preoccupazioni incomprensibili o insormontabili solo qualche giorno prima, ora riesci a giudicarli e interpretarli in modo diverso. Il linguaggio delle emozioni si costruisce gradualmente e ti permette di dare sempre nuovi significati ai tuoi stati d’animo e agli avvenimenti. Nell’adolescenza non c’è nulla di definitivo. Ti serve, quindi, tempo per riflettere e per prendere le misure alle tue sensazioni, soprattutto quando ritieni di dover prendere alcune decisioni. Il tempo è una variabile importante. Per tutti. Anche agli adulti, infatti, servirebbe un po’ più di tempo, ad esempio, quando devono prendere una decisione, esprimere una valutazione o un giudizio ma, purtroppo, non sempre lo comprendono. dovrai indicare anche l’Istituto Scolastico. Effettuata la tua scelta, consegnerai il modulo, debitamente compilato, alla segreteria della tua scuola che, a sua volta, lo trasmetterà all’Istituto Superiore di riferimento. Ricordati che si tratta di una iscrizione vera e propria e non di una pre-iscrizione. Il tipo di scelta, i tempi previsti, le scadenze e le procedure richiedono informazioni corrette e adeguate ma, soprattutto, l’avvio di una riflessione personale e di un confronto con alcune persone significative. Un percorso indispensabile per favorire e sostenere la tua decisione con la maggior consapevolezza possibile. Ecco, a questo proposito, alcune indicazioni che potranno esserti utili. Il laboratorio Se hai un computer, apri un file e metti una password d’ingresso. È il tuo diario personale. Il tuo angolo privato nel quale, appunto, puoi entrare solo tu e nessun altro. Scrivi, ogni giorno, qualche riga. Quello che ti passa per la mente. Rivesti con tue parole, quelle che ti vengono dal cuore, le tue emozioni, i sentimenti di gioia, di soddisfazione, di passione, di entusiasmo ma anche di incertezza, di tristezza e di disagio. Non ti preoccupare della forma e, una volta tanto, nemmeno della correttezza grammaticale o sintattica. Per questo c’è sempre tempo. Scrivi. Lasciati andare, fidati delle tue sensazioni. Nel tuo diario sei tu il protagonista. Puoi parlare li- La capacità di ascolto e di relazione Il diario rappresenta un’occasione straordinaria per riflettere su te stesso. È il tuo laboratorio. Ma il tuo pensiero introspettivo, elaborato e rielaborato e, quindi, certamente fortificato e più sicuro, ha bisogno di “contaminazione”. Per crescere, infatti, c’è un percorso obbligato: la relazione con il pensiero degli altri. Il pensiero dei tuoi genitori, dei tuoi insegnanti, dei tuoi amici e delle persone che ti sono care. A questo proposito, servono alcune attenzioni. Hai presente quei programmi televisivi che tra- AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 11 iter tamente in classe, con Andrea e i suoi compagni, un confronto che, grazie ai vari interventi e contributi, è risultato molto utile. Tutti insieme, infatti, abbiamo convenuto su un punto fondamentale: ogni ragazzo ha una particolare intelligenza. Un dono prezioso. Nel nostro caso, Andrea non valorizzava adeguatamente la sua capacità creativa e artistica, prontamente individuata, invece, dai suoi compagni di classe. Esistono, infatti, diversi tipi di intelligenze: linguistica, logico-matematica, emotiva, sociale-relazionale, musicale, artistica, spaziale (saper rappresentare visivamente degli oggetti..), cinestetica (abilità nel coordinamento e nel controllo dei movimenti del corpo) e così via. È un lungo elenco che dobbiamo all’intuizione e allo studio di alcuni autorevoli autori: Gardner, Goleman e tanti altri. Se non esiste, quindi, un’unica intelligenza ma ce ne sono diverse, in quale o in quali tipi di intelligenze ti riconosci di più? Riesci a individuarle? Hai difficoltà? Non ti preoccupare. Da oggi deve iniziare una mirata “caccia al tesoro”, una ricerca interessante e con alcuni sicuri alleati: i genitori, gli insegnanti, i tuoi compagni di classe e le persone che ti vogliono bene. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco i tuoi interessi e le tue attitudini. Le tue disposizioni naturali. Devi costruire e definire una tua immagine ma che deve essere sempre il risultato del tuo pensiero e di quello degli altri. Le persone con le quali ti relazioni, infatti, possono trasmetterti idee e suggerimenti che potrebbero sorprenderti. Anche semplicemente perchè, come nel caso di Andrea, magari hai sottovalutato o non ancora individuato alcune tue doti. Ti capiterà anche di percepire capacità e potenzialità che non sono ancora visibili e che, proprio per questo, non vengono registrate dalle persone che frequenti e che ti sono vicine. Eppure le senti dentro di te e il fatto di non riuscire a manifestarle non solo ti delude ma ti fa anche un po’ arrabbiare. Questa ricerca può aprire scenari curiosi e portarti a scoperte incredibili. Ma serve un approccio adeguato. Devi crederci. In questo periodo, non a caso, stai imparando una smettono dibattiti sui temi della politica ma anche dello sport? Una persona che deve esprimere un’opinione, a volte, non riesce nemmeno a finire una frase o a spiegare un concetto. Viene subito aggredita verbalmente. Altre volte, viene irrisa con sufficienza da coloro che, avversari politici o rappresentanti di un’altra fede calcistica, dovrebbero essere i suoi interlocutori. Irridere una persona, mentre parla e esprime un proprio parere, sembra diventato uno sport nazionale. Popper, un filosofo, diceva che la televisione è una cattiva maestra. Si sbagliava, ma per difetto. La tv, in alcuni casi, può essere un killer micidiale. Certi messaggi possono avere un effetto devastante sulle nostre convinzioni e, poi, sui nostri comportamenti. L’esempio dei dibattiti è significativo. Il messaggio che, spesso, passa in queste trasmissioni è insidioso e pericoloso. È il messaggio di una società che non sa più ascoltare. Una società senza futuro. Occorre fare l’esatto contrario. Le ragazze e i ragazzi della tua età hanno il compito di custodire un sistema di valori che deve dare direzione alla vita delle persone. Uno di questi valori, in particolare, deve essere difeso strenuamente perché richiama una condizione di base e di civiltà: la capacità di ascolto e di relazione. È questo valore che ti consentirà di vivere con dignità e autorevolezza la tua vita. È sempre questo valore che ti permetterà di effettuare scelte importanti e consapevoli. È su questo valore, inoltre, che si gioca la qualità del tuo futuro, della tua generazione e di quelle che verranno. Un bene prezioso: l’intelligenza Pochi mesi fa, uno studente di seconda media che, in questo caso, chiameremo Andrea, indicandomi il suo vicino di banco, mi diceva: “Lui, è molto intelligente! È bravissimo in matematica”. E tu, gli chiesi, in cosa sei bravo? Cosa ti riesce meglio?. Andrea, un po’ triste, rispose: “Io non sono bravo”. Preoccupato e sorpreso, abbiamo avviato immedia- AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 12 delle cose più importanti per la tua vita: a fidarti di te stesso. genitore, modificare una propria opinione. Non è facile interpretare, con naturale sapienza, il complesso sistema che unisce i valori e le regole con la fiducia e il riconoscimento. L’imponderabilità, cioè la possibilità di cambiare e di modificare i comportamenti in modo anche significativo e imprevedibile, è un bene prezioso dei processi educativi. Può essere difeso e favorito con una relazione educativa che deve qualificare il rapporto fra gli adulti e gli adolescenti ma tutto ciò non si realizza senza il tuo impegno e la tua collaborazione. Esiste uno stretto legame fra le azioni, la responsabilità e la fiducia. È un campo difficile nel quale adulti e adolescenti si muovono come apprendisti stregoni. A volte con entusiasmo, altre volte con incertezze e con errori, ma è una grande occasione di crescita per tutti. Pagelle, voti e valutazioni. Da adulti, quando si rileggono le pagelle, i voti e le valutazioni che hanno caratterizzato gli anni più significativi del percorso scolastico, non di rado, capita di sorridere. Si ha a che fare, in diversi casi, con un’immagine che non ci appartiene e con giudizi che delineano una persona con caratteristiche diverse da quelle che, poi, l’esperienza, il lavoro ma anche studi successivi hanno confermato. C’è, evidentemente, materia di riflessione per tutti. Per gli adolescenti e, soprattutto, per i formatori. La scuola e la famiglia rappresentano, infatti, due luoghi cruciali nella costruzione della identità delle persone. Le pagelle, i voti ma anche le valutazioni che accompagnano e accompagneranno la tua vita di studente e di adolescente devono, tuttavia, costituire sempre un punto di riferimento da non sottovalutare. Ti permettono di cogliere novità e progressi nella tua formazione oppure una difficoltà, un passaggio critico o un ritardo. Sono indicazioni che possono aiutarti nel tuo percorso di crescita e di maturazione. Ma come per il diario, anche in questo caso, devi entrare nel tuo laboratorio privato e in un settore molto delicato: è l’area della tua capacità critica. È in questo angolo del tuo laboratorio che ti viene data la possibilità di riflettere su quella che, almeno per alcuni aspetti, può configurarsi come la pagella più importante. È la tua pagella personale. Con voti e valutazioni che richiamano soprattutto il tuo vissuto e la tua responsabilità, ma anche i modelli organizzativi, le capacità e le difficoltà. A volte, lo verificherai, ciò che registri nel tuo laboratorio personale può non coincidere con ciò che pensano gli altri. E allora? Che fare? Parlane con i tuoi genitori, con i tuoi insegnanti, con i tuoi amici. Esprimi le tue ragioni, le tue convinzioni e i tuoi dubbi. Saranno apprezzati. E, se in qualche caso, non dovessi avere questo riconoscimento, non ti preoccupare. Riprovaci. La tua determinazione, prima o poi, sarà premiata. A volte, non è facile per un formatore, insegnante o Giudizi, relazione e autostima Capita di incontrare ragazze e ragazzi della tua età per i quali la scuola, i docenti, le lezioni, i libri e i compiti sono puro veleno. Risulta evidente, in questi casi, una insofferenza verso tutto ciò che richiama responsabilità, interesse e studio in ambito scolastico e che, a volte, purtroppo si traduce in frequenti insuccessi e abbandoni. Le cause del disagio scolastico o del cosiddetto “mal di scuola” possono essere molteplici. Due di queste, la relazione e l’autostima, richiedono una attenta AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 13 iter giudizi. Giudizi sistematici e maldestri che segnalano soprattutto preoccupazione e frustrazione. I giudizi, tuttavia, quando hanno queste caratteristiche, sono inefficaci e possono creare, soprattutto ai ragazzi più fragili e in difficoltà, problemi nei delicati processi di autostima. Anche gli adolescenti non sono consapevoli di quanto certe frasi e certi giudizi possano ferire un compagno di classe, un amico, un coetaneo ma anche un insegnante o un genitore. Il periodo della scelta scolastica può rappresentare, per gli adulti e per gli adolescenti, una straordinaria occasione di cambiamento dei propri schemi cognitivi e di azione. riflessione e un forte impegno da parte di tutti gli attori di un progetto educativo: adolescenti, insegnanti, genitori. Nel tuo percorso adolescenziale avrai modo di verificare e comprendere che, per costruire un tuo progetto di vita e diventare adulto, occorre anche fare fatica e, quindi, stabilire alcuni vincoli nella tua organizzazione quotidiana, dare sistematicità ad alcune azioni utili anche se non ti piacciono. Pensa, ad esempio, alla lettura, al tempo studio, alla capacità di costruire un nuovo sistema di priorità e di attivare nuove strategie di apprendimento, cercando un maggior equilibrio fra studio e tempo libero. Devi imparare a confrontarti con gli adulti, esprimendo le tue opinioni, i tuoi sentimenti di gioia, di perplessità, di disagio e, se capita, di rabbia. Conosci l’obiettivo: fidarti di te stesso e degli altri. In presenza di quello che abbiamo definito “mal di scuola”, gli adulti, a loro volta, sono fortemente preoccupati e in difficoltà. Hanno la sensazione di aver smarrito i codici per interpretare questa fase straordinaria e complessa del periodo adolescenziale. Anche per loro, genitori e insegnanti, si propone un cambiamento importante che richiede una serie di attenzioni. Ne segnaliamo due: il sistema di valutazione e i giudizi. Gli insegnanti devono riflettere sui criteri e le modalità utilizzate nella gestione di un sistema di valutazione con riferimento non solo allo studente ma anche alla qualità dell’istruzione. Una valutazione, inoltre, che non nasca solo dalle canoniche prove scritte e orali e che non sia imbrigliata in una incomprensibile logica matematica, sostenuta con il bilancino del farmacista di un secolo fa. Una valutazione, soprattutto, che non deve mai essere accompagnata con giudizi chiusi e penalizzanti sulle persone. Molti studenti hanno evidenti responsabilità e, dedicando poco o pochissimo tempo allo studio, vanno incontro a risultati non positivi e, in diversi casi, anche a inevitabili insuccessi, ma nell’attività di consulenza, con i colloqui di orientamento e di riorientamento rivolti agli adolescenti nella fascia d’età 12-17 anni, troviamo troppe anime ferite. L’area del giudizio rappresenta un punto decisamente critico. I docenti e i genitori, ad esempio, non si rendono conto di quanto i loro linguaggi siano infarciti di La scelta scolastica: passioni, interessi e curiosità C’è una frase che ha accompagnato il percorso scolastico di molti adulti e che, anche oggi, gli insegnanti ripropongono ai genitori e agli studenti per segnalare difficoltà, incertezze e ritardi nel percorso scolastico: “È intelligente ma non si applica, non ha buona volontà”. È un giudizio che, forse, avrai già registrato nella tua esperienza scolastica ma che, in realtà, dice poco o nulla del problema che si vorrebbe evidenziare. La buona volontà, è certo, non rappresenta una efficace categoria interpretativa. Eppure l’affermazione degli insegnanti ha un fondamento: alcuni studenti sono in difficoltà e non vanno volentieri a scuola. Lo studio e l’apprendimento rappresentano una vera sofferenza. Come mai? Qual è la causa principale del mal di scuola?. La risposta a questo interrogativo richiede una spiegazione un po’ articolata e consente di qualificare il nostro percorso di analisi e di approfondimento, permettendoci di comprendere una delle cause principali delle difficoltà ma, nel contempo, di individuare i criteri che devono ispirare una scelta scolastica. Platone e Aristotele, due filosofi, dicevano che la filosofia nasce dallo stupore e dalla meraviglia. A proposito della matematica, quasi un secolo fa, uno psicologo di nome Edouard Claparède si chiedeva: “..il fatto che i 3/4 degli studenti delle scuole secondarie non amino le matematiche è perché non ne AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 14 Sociali? Perché scelgo un Istituto Tecnico o un Istituto Professionale? Cosa mi colpisce o mi incuriosisce delle materie previste in quel corso di studi? Ti interessa o, per lo meno, ti incuriosisce la filosofia? Lo stupore e la meraviglia di cui parlavano Platone e Aristotele richiamano la caratteristica principale della filosofia. È la scienza dello sviluppo e del confronto del pensiero umano ma, soprattutto, è una scienza che ti insegna a formulare domande sui temi più importanti della vita. Hai buoni risultati in matematica? Ti piace come materia? La matematica è un linguaggio straordinario! È il linguaggio delle equazioni. Un linguaggio che permette, ad esempio, ai fisici e ai matematici di effettuare scoperte incredibili che, poi, le tecnologie confermano. Hai una particolare sensibilità per tutto ciò che riguarda la creatività e la genialità in campo artistico? Osservando la statua della Pietà, provi una forte emozione? Sei senza parole? Sbalordito? Bene. Ci sono buone ragioni per esserlo: è un capolavoro e, particolare non irrilevante, questa statua è stata scolpita da un ragazzo di ventitre anni. Si chiamava Michelangelo Buonarroti. Alcuni ragazzi conoscono una lingua importante, quella dei computer. Sono veri e propri specialisti dell’informatica. Ti interessa la materia? Perfetto. Si fa riferimento ad un ambito formativo e professionale che richiederà un aggiornamento continuo. Possibile solo, come per molti altri settori professionali, se sostenuto da una grande determinazione. Un insegnante che spiega la Storia con competenza dovrebbe avere davanti a sé una classe di studenti attenti e appassionati. La Storia, quando non viene trasformata in un elenco noioso di date, di battaglie e di avvenimenti disordinati e confusi, racconta e ricostruisce le esperienze delle generazioni che ci hanno preceduto, in campo economico, sociale, politico, letterario e artistico. La Storia è la memoria! Ecco, siamo ad un punto cruciale della nostra ricerca: individua le tue attitudini, le disposizioni naturali, le capacità ma anche le difficoltà. L’unico corso che apre la mente, se proprio vogliamo utilizzare questa espressione, è quel corso di studi che, quando lo frequenti, riesce a muovere dentro di te passioni, interessi, motivazioni e tanta curiosità. hanno il bernoccolo (l’attitudine) o perché si è fatto di tutto per disgustarneli?..” Ti è capitato, qualche volta, di osservare un capolavoro, un dipinto o una scultura?. Nella basilica di San Pietro, a Roma, si trova la statua della Pietà. È una scultura che rappresenta la Madonna con il Cristo morto in braccio. Puoi ammirarla anche su un libro di arte oppure attraverso internet. Cosa provi mentre guardi con attenzione il viso della Vergine, la veste, il corpo inanimato del Cristo? Il primo calcolatore elettronico (ENIAC: Electronic Numerical Integrator And Calculator) era lungo trenta metri, alto tre e largo un metro. Pesava, circa, trenta tonnellate e consumava elettricità come mille lavatrici. Da diversi anni, ormai, la capacità di calcolo e di lavoro dei primi calcolatori è stata affidata a computer di dimensioni sempre più ridotte ma con microprocessori sempre più potenti. Gli esperti di microelettronica, infatti, riescono a inserire, in uno spazio grande come un granello di sabbia, centinaia di transistor. La loro dimensione è misurabile in nanometri (un nanometro - nm equivale ad un miliardesimo di un metro). Pazzesco!. Che ne pensi? È un campo che ti affascina? Molti studenti detestano la Storia. Una materia che, invece, dovrebbe affascinare coloro che la approfondiscono. Come mai? Stiamo arrivando al cuore della nostra riflessione. Il vero motore dell’apprendimento, sostengono molti esperti dei processi formativi, non è un sapere preconfezionato ma la curiosità, il dubbio e la ricerca. Elementi che un formatore deve alimentare e valorizzare, con la consapevolezza che la materia che insegna deve investire gli studenti più con la sua magia e con il suo valore strategico che con le sue difficoltà. Nel periodo che precede la scelta scolastica, avrai modo di ascoltare una serie di consigli e, purtroppo, anche qualche luogo comune. Un esempio: “Scegli questo corso perché è l’unico che apre la mente…”. Non credere a questo strano e curioso sistema di gerarchie. È fuorviante e, comunque, sicuramente non utile. Le ragazze e i ragazzi della tua età, in questo periodo, devono farsi questa semplice domanda: “Perché scelgo il liceo scientifico? Perché il Linguistico? il Classico? Il liceo sociopsicopedagogico o Scienze AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 15 iter un rapporto diretto con i testimoni privilegiati e, cioè, con i dirigenti scolastici, i docenti referenti dell’orientamento ma anche, in alcuni casi, con gli studenti. I cosiddetti open day possono rappresentare, quindi, un’utile opportunità per acquisire corrette informazioni sui corsi e sulle sperimentazioni esistenti, sulle risorse, le tecnologie, gli aspetti organizzativi ma questi incontri ti daranno anche la possibilità di apprezzare la qualità e la sensibilità dei formatori, con particolare riferimento al periodo adolescenziale, alla relazione educativa e al sistema di valutazione. È una grande occasione, quindi, per cogliere il respiro pedagogico delle persone che avranno responsabilità importanti nei luoghi deputati alla tua formazione in un periodo straordinario e complesso della tua vita. È questa la via maestra per una scelta scolastica efficace e consapevole. Confrontati con i tuoi genitori e con i tuoi insegnanti. Esprimi ciò che provi, i tuoi desideri, le tue incertezze e perplessità, i tuoi sogni. Sei tu il vero protagonista di questa scelta. Il consiglio orientativo. In terza media, di solito agli inizi del mese di Dicembre, gli insegnanti del tuo consiglio di classe formalizzeranno quello che, ormai, è a tutti noto come il consiglio orientativo. Ti diranno, cioè, in base alla conoscenza da loro acquisita nel percorso della scuola secondaria di primo grado, qual è il corso di studi più adatto per te. I dati statistici in nostro possesso ci dicono che la maggior parte dei ragazzi che segue il consiglio degli insegnanti ha un esito positivo al primo anno della scuola secondaria superiore. In alcuni casi, tuttavia, a conferma della complessità del problema, le previsioni degli insegnanti si sono rivelate infondate. Il consiglio orientativo non è vincolante per gli studenti, ma merita una grande considerazione, anche perché in alcuni Istituti, dove si registra un numero di richieste superiori ai posti disponibili, tale consiglio viene utilizzato come criterio di selezione delle domande di iscrizione. La situazione che, tuttavia, si deve auspicare è che tale consiglio si configuri come il risultato di un confronto fra insegnanti, studenti e genitori. Una scelta, quindi, condivisa. Se poi permangono opinioni diverse, fermo restando i diversi ruoli e le diverse responsabilità, la decisione finale appartiene all’ambito familiare. In questo periodo avrai modo di acquisire molte informazioni sulle opportunità formative offerte dalle scuole superiori della tua area territoriale e della tua città. Gli insegnanti, anche con l’aiuto di alcuni esperti, realizzeranno momenti di formazione rivolti agli studenti e ai genitori con riunioni, incontri e conferenze sulle tematiche più importanti dell’orientamento: la prima adolescenza, i processi decisionali, la scelta scolastica, il consiglio orientativo e il sistema formativo. Le giornate aperte, organizzate dai diversi Istituti della scuola superiore, ti consentono di avere Un augurio Michel de Montaigne (1533-1592), filosofo, scrittore e politico francese, nei suoi “Saggi” scriveva: “Possiedo una sola idea ben chiara sull’argomento: che l’educazione e l’istruzione dei fanciulli costituiscono la più grossa difficoltà che si presenti alla scienza umana”. Invitava, pertanto, a scegliere precettori (gli insegnanti) piuttosto con “…la testa ben fatta che ben piena” e sosteneva, inoltre, che i giovani dovevano imparare “ a vedere, osservare, riflettere, dubitare e ragionare”, per diventare uomini maturi e “non asini carichi di libri”. In queste parole di Montaigne possiamo trovare uno spunto interessante per formulare un augurio per tutti. Alle ragazze e ai ragazzi della tua età: credere in sé stessi e vivere con passione e impegno il periodo dell’adolescenza e l’esperienza scolastica. Agli adulti, ai genitori e agli insegnanti: utilizzare, con sensibilità e professionalità, la propria esperienza, dare direzione agli adolescenti trasmettendo un sistema di regole e di valori, nel rispetto dei loro fondamentali bisogni di competenza, di relazione e di autodeterminazione. Francesco Dell’Oro Resp. Servizio Orientamento Scolastico - Comune di Milano AVhXZaiVhXdaVhi^XVYVaaVeVgiZYZaaZgV\VooZZYZ^gV\Voo^ 16 L’INNALZAMENTO DELL’OBBLIGO E I PROBLEMI APERTI DEL SISTEMA SCOLASTICO Ovviamente non è detto che la semplice introduzione dell’obbligo scolastico sia in grado di garantire la diffusione della cultura tra la popolazione. L’esperienza storica ci dimostra infatti che questo metodo funziona se l’obbligo vale non solo per le famiglie, ma anche per lo stato, cioè se i governi si impegnano a garantire la gratuità e la realizzazione effettiva del servizio scolastico. Per esempio, in molte regioni italiane fino al 1911, quando venne approvata una legge che attribuiva allo stato il finanziamento delle scuole elementari, l’obbligo scolastico non venne effettivamente realizzato perché gli enti locali, che dovevano costruire gli edifici scolastici e pagare gli insegnanti, non avevano, o non volevano utilizzare, le risorse economiche necessarie. Inoltre, per realizzare effettivamente l’obiettivo dell’obbligo scolastico, che è l’innalzamento del grado di istruzione della popolazione, è necessario che le scuole creino le condizioni affinché il numero più alto possibile di ragazze e ragazzi conseguano effettivamente i livelli di preparazione previsti. Quest’ultimo traguardo è, in realtà, più difficile di quanto possa apparire. Per raggiungerlo non basta costruire le scuole, fornire insegnanti preparati e organizzare con efficacia tutto il processo: è infatti altrettanto indispensabile che anche gli interessati, cioè le alunne e gli alunni, abbiano voglia di studiare. Nonostante quello che qualcuno sostiene al riguardo, gli studenti non sono semplici “clienti” che usufruiscono di un servizio “completo” erogato dal sistema scolastico: essi sono anche coproduttori del servizio stesso, nel senso che contribuiscono personalmente alla sua produzione e alla sua efficacia. Naturalmente la scuola può adottare iniziative che facciano crescere la motivazione degli studenti. Questi ultimi, però, sono persone che pensano e scelgono e non macchine che fanno solo quello che è stato deciso da altri; pertanto, per quanto la scuola possa lavorare per spingerli ad impegnarsi nello studio, non è detto che gli studenti si adeguino. Che il modo con cui è organizzata e gestita la scuola possa determinare solo in parte le scelte dei diretti interessati è dimostrato anche dai cambiamenti, che si sono registrati negli ultimi anni, delle scelte scolastiche nel passaggio dalla scuola media a quella superiore. Nella fascia d’età 15-19 Y^<^dg\^d<^dkVccZii^ Dal 1° settembre 2007 l’obbligo di istruzione in Italia è diventato di dieci anni, il che significa che dai 6 ai 16 anni d’età tutti i bambini e i ragazzi italiani devono andare a scuola. In precedenza l’obbligo scolastico era stato portato a nove anni da una legge del 1999, che lo aveva aumentato di un anno rispetto agli otto che devono costituire, secondo l’art. 34 della Costituzione, la durata minima dell’istruzione obbligatoria. Si tratta indubbiamente di una decisione importante, non solo perché allinea l’Italia agli altri paesi europei, che prevedono tutti 9 o 10 anni di istruzione obbligatoria, ma anche perché in una società così complessa come quella attuale è indispensabile che tutti i cittadini possiedano conoscenze e competenze il più possibile elevate. Ma quali problemi e possibilità implica questa decisione? Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro di due secoli. Fin dall’Ottocento, infatti, i governi di buona parte degli stati europei cominciarono ad adottare iniziative per favorire la diffusione dell’istruzione tra la popolazione. Alla base di questa scelta vi erano le richieste dei movimenti democratici e socialisti, che volevano che la conoscenza non fosse solo un privilegio di pochi com’era sempre accaduto in passato. Essa fu anche il risultato della convinzione, diffusa tra le classi dirigenti, secondo la quale una popolazione più istruita avrebbe favorito lo sviluppo economico e si sarebbe maggiormente identificata con la propria nazione. Per conseguire questi obiettivi si era convinti che il metodo migliore fosse l’imposizione per legge alle famiglie dell’obbligo di mandare i figli a scuola. AÉ^ccVaoVbZcidYZaaÉdWWa^\dZ^egdWaZb^VeZgi^YZah^hiZbVhXdaVhi^Xd 17 iter anni, il tasso di frequenza alle scuole secondarie superiori è aumentato dal 78,3% del 1994/95 al 92,4% del 2005/06(1). Questo significa che, senza aspettare l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni, la grande maggioranza degli studenti e delle loro famiglie ha considerato il proseguimento degli studi dopo la terza media una scelta irrinunciabile. In altri termini: l’obbligo scolastico sostanzialmente non ha fatto altro che riconoscere una realtà che in buona parte si era già realizzata. Se poi consideriamo quali tipi di scuola hanno scelto le famiglie negli ultimi anni, dobbiamo constatare che anche in questo caso i criteri sono cambiati. Il grafico, che mostra la percentuale degli iscritti alle classi prime delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Milano degli ultimi otto anni, è molto significativo al riguardo. tuazione attuale è profondamente cambiata. I licei sono diventati la prima scelta degli studenti della provincia di Milano, con il 48,7%, seguiti dagli istituti tecnici, che raccolgono il 30,9% delle iscrizioni, e dai professionali (20,4%). È possibile formulare alcune ipotesi plausibili sulle cause di questo fenomeno di “licealizzazione” delle scelte scolastiche. Certamente un peso rilevante è stato giocato dai mutamenti economici dell’area milanese, che hanno visto una riduzione degli occupati nel settore industriale manifatturiero a vantaggio di quelli legati ai servizi. In secondo luogo può aver esercitato un’influenza non indifferente la riforma universitaria, che ha comportato l’introduzione di due livelli di laurea, di cui il primo triennale: percepita come più facile, la 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2000/1 2001/2 2002/3 2003/4 Licei 2004/5 Tecnici Come si può notare, mentre otto anni fa gli indirizzi che raccoglievano più iscritti erano quelli tecnici, con quasi due quinti delle iscrizioni (39,2%), seguiti dai licei (35,9%) e dai professionali (25%), la si&AZ[dci^YZ^YVi^fj^ji^a^ooVi^hdcd^aHZgk^o^dHiVi^hi^XV YZa 8^hZb Z ^a HZgk^o^d >c[dgbVo^dcZ YZa B^c^hiZgd YZaaV EjWWa^XV>higjo^dcZ# EZg jcÉVcVa^h^ e^ Vgi^XdaViV YZaaV gZVai| YZaaV hXjdaV hjeZg^dgZ YZaaV egdk^cX^V Y^ B^aVcd! WVhViV hjaaZ [dci^ X^iViZ!h^g^bVcYVVA#Y^CZaad!<#<^dkVccZii^!6#BVii^da^ Z;#HVahV!GVeedgid'%%,#AVhXjdaVhZXdcYVg^VY^hZXdcYd \gVYd YZaaV egdk^cX^V Y^ B^aVcd! ;gVcXd 6c\Za^! B^aVcd '%%-# 2005/6 2007/8 Professionali nuova università ha attirato un maggior numero di studenti, il che ha determinato probabilmente anche un incremento di scelte a favore dei licei, cioè degli istituti a esplicita vocazione universitaria. Inoltre, va tenuto conto dell’obbligo del conseguimento di titoli universitari per lo svolgimento di attività lavorative per le quali fino a qualche anno fa bastava un diploma di scuola media superiore (per esempio il maestro o l’infermiere): è possibile che questo cambiamento abbia determinato una sorta di “svalorizzazione” dei titoli di studio quinquennali più professionalizzanti. AÉ^ccVaoVbZcidYZaaÉdWWa^\dZ^egdWaZb^VeZgi^YZah^hiZbVhXdaVhi^Xd 18 2006/7 Tra questi interventi dovrebbero trovare posto anche il prolungamento fino ai 16 anni del lavoro di orientamento e l’aumento degli elementi di unitarietà del biennio, con una quota maggiore di curricolo comune e la possibilità di modificare le proprie scelte in modo non traumatico, cioè non al costo di una o più bocciature. Inoltre, questo tipo di cambiamenti non solo permetterebbe di limitare il fenomeno della selezione, ma potrebbe anche mitigare la discriminazione sociale che si realizza nel passaggio dalle scuole medie alle superiori. Le recenti ricerche internazionali curate dall’OCSE hanno infatti constatato, sulla base di una grande mole di dati relativi ai sistemi scolastici di una trentina di stati, ciò che ben sanno gli insegnanti più attenti e sostengono da tempo molti sociologi dell’istruzione: una scuola in cui le scelte scolastiche sono precoci tende a sfavorire coloro che provengono da famiglie con condizioni economiche e livelli di istruzione meno elevati. Una situazione del genere non è accettabile per chiunque creda al carattere democratico della scuola, dove “democratico” significa sia apertura delle scuole a tutte e tutti senza discriminazioni, sia effettiva possibilità per ogni studente di conseguire i più alti traguardi e di migliorare la propria condizione sociale. Il che non è un’astratta “ideologia”, ma, né più né meno, ciò che sostiene l’art. 3 della nostra Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». In questi processi si è poi inserita la riforma del sistema scolastico del 2003, voluta dall’allora ministro della pubblica istruzione Moratti, che, introducendo una netta bipartizione dell’istruzione secondaria di secondo grado tra indirizzi liceali e professionali, di fatto faceva scomparire dall’offerta formativa gli istituti tecnici. Appare probabile che questa riforma, per lo meno nel periodo in cui è apparsa in via di realizzazione, abbia rafforzato la diffidenza di molte famiglie verso gli indirizzi tecnici. L’ultima ipotesi è che siano effettivamente cambiati i criteri di scelta delle famiglie: è possibile che stia passando la consapevolezza che scegliere una scuola superiore precocemente canalizzante quando il proprio figlio ha solo tredici anni – come avviene nella grande maggioranza dei casi – sia decisamente prematuro. A maggior ragione in un contesto economico nel quale i continui mutamenti dei profili professionali richiesti dal mercato possono indurre i genitori a considerare una scelta anticipatamente professionalizzante molto pericolosa, dal momento che rischia di “confinare” il ragazzo o la ragazza in un’attività destinata a diventare obsoleta in tempi brevi. I dati sulla selezione in prima sembrano confermare l’eccessiva precocità della scelta a 13 anni. Considerando la media degli anni scolastici che vanno dal 2000/01 al 2005/06, emerge che in provincia di Milano i non promossi alla fine della prima hanno variato da un minimo del 10,7% a un massimo del 16,7% negli indirizzi liceali, dal 22,9% al 35% in quelli tecnici e dal 28,4% al 37,1% in quelli professionali. In molti casi si è trattato certamente di fallimenti scolastici determinati da un errore nella scelta dell’indirizzo; la percentuale dei cambi di indirizzo dopo una bocciatura in prima è infatti molto alta e arriva a interessare più della metà degli studenti non promossi. A questo punto possiamo tornare alla domanda che ci eravamo posti all’inizio: che cosa implica l’elevamento dell’obbligo a 16 anni? Evidentemente se si vuole che questa riforma incida positivamente sulla realtà scolastica è necessario realizzare interventi che creino le condizioni migliori affinché gli studenti riescano a completare un percorso scolastico triennale o quinquennale, possibilmente senza bocciature. Giorgio Giovannetti coordinatore dell’Area programmazione scolastica del Cisem. AÉ^ccVaoVbZcidYZaaÉdWWa^\dZ^egdWaZb^VeZgi^YZah^hiZbVhXdaVhi^Xd 19 iter IL RISCHIO DI DISPERSIONE SCOLASTICA: CONSIDERAZIONI IN VISTA DELLA SCELTA DELLA SCUOLA DI II GRADO Y^Bdc^V6co^k^cd La scelta della scuola superiore di secondo grado è un momento importante nella vita di uno studente. Da essa dipende il futuro scolastico inteso come qualità dell’esperienza quotidiana del vivere la scuola. Una scelta sbagliata, imposta o indifferente alle inclinazioni o alle specificità delle risorse di chi a scuola deve andarci tutti i giorni, può essere la causa di un malessere che troppo spesso è alla radice di insuccessi scolastici, ritiri e abbandoni del percorso di studio e di formazione. Nella Provincia di Milano si stima che l’11% degli studenti della secondaria di secondo grado sia a rischio di dispersione scolastica1. Si tratta di una stima al ribasso. I giovani italiani tra i 18 e i 24 anni che sono in possesso della sola licenza media sono circa un quinto (20,8% nel 2007, dati del Ministero della Pubblica Istruzione), se riferiti alla Provincia di Milano un quarto ( 28%, dato Rapporto CISEM 2007). Questo significa che una parte considerevole degli studenti, una volta iscritta, abban& >cYV\^cZ 8^hZb">VgY! '%%+# Hi^bV diiZcjiV YVaaZ Y^X]^VgVo^dc^ YZ\a^ hijYZci^ YZaaV HXjdaV hZXdcYVg^V Y^ hZXdcYd \gVYd! ^c g^hedhiV VY jc fjZhi^dcVg^d VjidXdbe^aVid#EZgbV\\^dg^YZiiV\a^h^kZYVcd7^dgX^dV XjgVY^!ÆAVhXjdaVk^hiVYV^egdiV\dc^hi^Ç!;gVcXd6c\Za^ '%%+!Z^kdajb^Y^Veegd[dcY^bZcidYZaadhiZhhdZY^idgZ Y^egdhh^bVjhX^iV# dona il percorso scolastico in corso. Perché? I fattori che incidono sulla decisione di abbandonare gli studi sono molti ed eterogenei. E’ possibile accennare brevemente solo ad alcuni di essi, distinguendo tra fattori contestuali, fattori familiari e fattori più strettamente individuali. Tra i primi, le caratteristiche del mercato del lavoro locale possono se non incoraggiare, almeno non dissuadere dall’abbandono scolastico, offrendo la possibilità di occupazioni poco qualificate e che non necessitano di una formazione superiore. Tra i secondi, grande rilevanza assumono gli atteggiamenti verso la scuola della famiglia di origine dello studente, l’importanza valoriale dell’istruzione, la considerazione verso l’istituzione scolastica e i suoi membri, l’interesse costante per l’andamento scolastico. Tra i fattori individuali che fanno capo direttamente allo studente, è possibile ricordare le esperienze di insuccesso scolastico (bocciature, ritiri in corso d’anno, cambi di scuola o indirizzo), la scelta di percorsi scolastici poco opportuni, l’assenza di progettualità, la mancanza di senso dell’impegno quotidiano che richiede lo studio. Particolarmente rilevanti sono questi ultimi aspetti, come emerge dalla recente ricerca sugli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Milano (vedi nota 1). Scelta della scuola, progettualità e significato dell’impegno scolastico sono tra di essi collegati ed insieme configurano spesso le condizioni decisive per il successo scolastico degli studenti. Relativamente alla scelta della scuola superiore, gli studenti che oggi sono definiti a rischio di dispersione scolastica, dichiarano in misura maggiore rispetto agli studenti non a rischio, di aver scelto la scuola che frequentano a caso: perché non sapevano cos’altro scegliere, perché ci andavano gli amici, perché pensavano ad una scuola in cui si studiava poco. Hanno contato meno per questi studenti l’interesse per le materie di studio, per l’accrescimento della propria cultura, per le opportunità professionali offerte dal percorso. Inoltre, chi pensa di abbandonare la scuola vive spesso una situazione di disagio scolastico. La noia e il non senso sono parte della quotidianità di questi studenti. Lo studio e il rispetto degli impegni scolastici chiaramente sono molto più pesanti per chi non prova interesse o per chi non ha motiva- >ag^hX]^dY^Y^heZgh^dcZhXdaVhi^XV 20 Ricercatrice Istituto IARD RPS Monia Anzivino >ag^hX]^dY^Y^heZgh^dcZhXdaVhi^XV 21 NMN H LTMHB@Y N B D K D S D K D @ Kd@LAHDMSDE@RD))ODQHSNODQKDSDBMNKNFHD@KHLDMS@QHODQHSNODQKdDKDSSQNMHB BNHMCHQHYYNBK@RRHBN"QNBB@HMCHQHYYN,HMFTHRSHBNBK@RRHBNKHBDNDTQNODNHMCHQHYYNBK@RRHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQ NFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNBK@RRHBNKHBDNBK@RRHBNRODQHLDMS@KDKHBDNRBHDMSHEHBNHMCHQHYYNRBHDMSHEHBN4DBMNKNFHBN"QN KNFHBN"QNBB@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBN"QNBB@OQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMSHEHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMS KHBDNCDKK@BNLTMHB@YHNMDHMCHQHYYN@LAHDMS@KDRNBH@KDBNLTMHB@YHNMHSDBMNKNFHBGDRODSS@BNKNRONQSHUNKHBDNRBHDMS D)MCHQHYYNKHMFTHRSHBNRODQHLDMS@KDHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN#HQBHMCHQHYYNKHMFTHRSHBN"QNBB@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNLNCD DOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNKHMFTHRSHBNKHBDNKHMFTHRSHBNHMCHQHYYNTL@MHRSHBNLNCDQMNHMENQL@YHNMDDBNLTMHB@YHNMDK QHYYNFHTQHCHBNDBNMNLHBNKHMFTHRSHBNLNCDQMNKHBDNKHMFTHRSHBNKHBDNKHMFTHRSHBNRODQHLDMS@KD)MCHQHYYNRNBHNORHBNODC@FN QHYYNODC@FNFHBNRNBH@KDHMCHQHYYNRNBH@KDHMCHQHYYNRNBHNODC@FNFHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMYDRNBH@KHRBH YHNMDOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNRBHDMYDRNBH@KH,HBDN@QSHRSHBN!BB@CDLH@!QBGHSDSSTQ@HMCHQHYYNFQ@EHBNUHRHUN,DNM@ N"QNBB@KHBDN@QSHRSHBNRODQHLDMS@KDKHBDNLTRHB@KDL@DRSQNCd@QSD@QSD@OOKHB@S@0DQHSN#GHLHBNHMCHQHYYNBGHLHBNOD NODQKd@LAHDMSDE@RD))ODQHSNODQKDSDBMNKNFHD@KHLDMS@QHODQHSNODQKdDKDSSQNMHB@DKDSDKDBNLTMHB@YHNMHOQNFDSSN@TS SDBMNKNFHBNHMCHQHYYNDKDSSQNMHB@HMENQL@SHBNODQHSNODQKdDKDSSQNMHB@DKDSDKDBNLTMHB@YHNMHODQHSNHMENQL@SHBNOQNF HYYNHMENQL@SHBNOQNFDSSN@TSNMNLH@HMCHQHYYNSDBMNKNFHBNHMCTRSQH@DSDQYH@QHNODQHSNODQKdDKDSSQNSDBMHB@DKd@TSNL@Y DSSQNSDBMHBN@TSNL@YHNMDODQHSNLDBB@MHBNODQHSNSDQLNSDBMHBNODQHSNSDQLNSDBMHBN%QFNMODQHSNBNRSQTYHNMH@DQNM@TS TS S N @ S D F N NMH OQ zioni forti per quello che fa. Gli studenti a rischio di dispersione scolastica vivono infatti la scuola come una realtà stressante, priva di stimoli, dalla quale non traggono esperienze da mettere poi in pratica. Il rischio di non terminare il percorso scolastico si accompagna, infine, a proiezioni di sé nel futuro piuttosto fumose. Esistono, infatti, forti differenze tra le aspirazioni professionali di chi a scuola si trova a proprio agio e chi invece pensa di abbandonarla. Le professioni socialmente più elevate fanno parte delle ambizioni e dell’immaginario degli studenti che non mettono in discussione la continuità del proprio percorso scolastico. Questi studenti sognano in maggioranza di diventare un giorno magistrati, giornalisti, medici, imprenditori, dirigenti: carriere che richiedono impegno e studio, percorsi lunghi per raggiungere obiettivi ambiziosi. All’opposto, gli studenti a rischio di dispersione scolastica non concentrano le loro aspirazioni in questo tipo di professioni, sebbene anche una parte di essi le desideri. Emergono piuttosto, in modo rilevante, ambizioni di carriere “televisive”, quasi che l’idea di successo per questi studenti derivi da percorsi che non hanno a che fare con la scuola e con i contenuti che essa trasmette. Realizzabili o meno, i desideri degli studenti per il proprio futuro ci raccontano la dimensione della loro progettualità e quanto questa sia ancorata alla loro quotidianità scolastica. Una quotidianità faticosa che perde di significato nel momento in cui rappresenta il risultato di una scelta sbagliata e, soprattutto, non la si consideri un’opportunità per la costruzione del proprio futuro. iter SPORTELLI PROVINCIALI DI ORIENTAMENTO E LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Sportelli di Gorgonzola e Legnano Orari: mar 10/13; 14/16, mer gio sab 10/13 >I8<EVXaZÆ6g\Zci^VÇ via Adda 2, Gorgonzola Tel. 02 9513539 Fax 02 9511684 Sportello: Tel. 02 95305831 HZYZYZaaVEgdk^cX^VY^B^aVcd via Dei Mille 12, Legnano Tel. 0331 426912 Per fissare un appuntamento telefonare a: 334/6896538 da lunedì a sabato Referente territoriale: prof.ssa Adele Costa e-mail: [email protected] Per poter scegliere con serenità il proprio futuro scolastico, i ragazzi e i loro genitori hanno bisogno di informazioni chiare e puntuali e a volte anche del supporto di una persona esperta. Dove trovare un aiuto in un momento così importante e delicato? Sportello di Cinisello Balsamo L’Assessorato all’Istruzione ha voluto essere vicino alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie aprendo sul territorio provinciale dieci Sportelli per l’orientamento scolastico. Orari: (su appuntamento) lun e ven 9/13, mar 9/13 e14/17 8ZcigdhXdaVhi^XdÆEVgXdCdgYÇ via M.Gorki 100/106, Cinisello Balsamo Tel. 0266048091, 0261294768 Faxx 02 66015864 Per fissare un appuntamento telefonare da lunedì a venerdì. dalle 9 alle 13 Referente territoriale: Consigliere d’orientamento: Tiziana Catto e-mail: [email protected] È possibile rivolgersi agli Sportelli per richiedere gratuitamente un colloquio con lo psicologo o semplicemente per ritirare del materiale informativo o consultare on line le diverse opportunità formative offerte dalle scuole di Milano e provincia. Sportelli di San Donato e Rozzano Orari: mar e mer 10/13 e 14/17, ven 10/13 8ZcigdhXdaVhi^XdY^HVc9dcVid via M.di Cefalonia 46, S. Donato Milanese Tel. 02 55691213 Faxx 02 55691281 e-mail: [email protected] e.fi[email protected] Sportello:: Tel. 02 55691222 8IEÆAj^c^;VaXdcZÇ viale Liguria - Rozzano Orari: ven 10/14 Tel. 02 8250444 [email protected] Referente territoriale: dott.ssa Maria Grazia Savardi e-mail: [email protected] HedgiZaa^Y^dg^ZciVbZcidZadiiVVaaVY^heZgh^dcZhXdaVhi^XV HedgiZaa^ Y^ dg^ 22 Sportelli di Monza e Brianza Cidi “Reteorientamento Milano” In collaborazione con l’Assessorato all’attuazione della Provincia di Monza e Brianza Orari (su appuntamento): mar 9/12 e 14-17 mer e ven 9/12 Orari: lun-ven 10/17 via San Dionigi, 36 Milano Tel. 02 36520013 – fax 02 99984818 e-mail: [email protected] HZYZEgdk^cX^VaZY^BdcoV piazza Diaz 1, Monza Sportello: Tel. 039 9756703/4 Sportello ANFFAS L’Assessorato all’Istruzione in collaborazione con l’ANFFAS Milano ha attivato uno Sportello dedicato ai giovani disabili in età scolare. >I>=ZchZbWZg\Zg via Berchet 2, Monza Sportello: Tel. 039/387302 Lo Sportello offre molteplici servizi: - orientamento alla scuola - orientamento al lavoro - aggiornamento informativo su temi specifici (legislazione in materia di handicap ed invalidità, presidi territoriali connessi alla disabilità ect.) - iniziative rivolte a piccoli gruppi di genitori per l’approfondimento di alcuni argomenti - consulenza legale. 8ZcigdhXdaVhi^XdY^K^bZgXViZ via Adda 6, Vimercate Tel. 039 9756703/4 Per fissare un appuntamento telefonare ai numeri sopraindicati. Referente territoriale dott.ssa Francesca Savoia e-mail: [email protected] HZYZ/ 8ZcigdHXdaVhi^XdEjZX]Zg - via Dini, 7 Milano. Orari: lun-ven 9.30/12.30. Tel. 02 89532119 Durante la settimana è possibile richiedere, su appuntamento, la consulenza delle seguenti figure professionali: assistente sociale, psicologo, orientatore e consulente legale. Sportello di Bollate/Rho Orari: lun-ven 9/12 8ZcigdhXdaVhi^XdY^7daaViZ via Varalli 20/24, Bollate Per informazioni e appuntamenti telefonate alla segreteria dello Sportello: Tel./fax 023503514 e-mail: [email protected] Referente territoriale: prof.ssa Liliana Leotta e-mail: [email protected] Tel. 02 38300443 Ufficio Orientamento Scolastico Comune di Milano 9>G:O>DC:H8JDA6!;6B><A>6:EDA>I>8=:HD8>6A> H:IIDG:H:GK>O>E:GB>CDG>:<>DK6C> >ciZgkZci^Y^[dgbVo^dcZ/ Le attività formative, realizzate all’interno delle istituzioni scolastiche, si ispirano ad una concezione dell’orientamento inteso come componente strutturale dei processi educativi e intendono offrire un contributo qualificato senza determinare sovrapposizioni di responsabilità o di competenze. Vengono approfonditi, in particolare, con modalità e tempi diversi in relazione ai destinatari (studenti, genitori, docenti, educatori, operatori sociali…), i seguenti argomenti: Sportello di Milano in collaborazione con il Consiglio di zona 9 Orari (su appuntamento) Gio 14-17, Ven 9-13 >>HHK#;#EVgZid via A. Litta Modignani 55, Milano Sportello: Tel. 02/45411160 Per fissare un appuntamento telefonare da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 12 a: 026453919/984 Referente territoriale: dott.ssa Francesca Savoia e-mail: [email protected] - Il sistema scolastico: gli indirizzi formativi, le sperimentazioni in atto, la riforma della scuola, il sistema formativo integrato, il quadro legislativo; - La scelta scolastica e il consiglio orientativo, i cri- HedgiZaa^Y^dg^ZciVbZcidZadiiVVaaVY^heZgh^dcZhXdaVhi^XV 23 iter teri di valutazione, la relazione educativa, il ruolo dei docenti e dei genitori; - L’adolescenza: i cambiamenti fisiologici, cognitivi e relazionali. I processi decisionali, i percorsi di maturazione, la relazione educativa, la dipendenza e l’autonomia, il gruppo dei pari, le figure significative, l’autostima, l’identità e i luoghi dell’educazione; - Il mondo del lavoro: la realtà socioeconomica e i processi di trasformazione, i requisiti di professionalità, le competenze, il futuro. HZYZ/ Servizio orientamento scolastico Via Mincio 21 - 20139 Milano Telefono: 0257309940 fax: 025695138 Orari di segreteria: lun-ven 9/13 e 14/17 e-mail: [email protected] [email protected] NON UNO DI MENO E:GAÉ>CI:<G6O>DC:EDH>I>K69:AA:G6<6OO::9:> G6<6OO>>BB><G6I># La presenza sempre più numerosa di ragazze e ragazzi stranieri nelle classi della scuola secondaria di secondo grado richiede l’attivazione di percorsi specifici che garantiscano ai nuovi studenti pari opportunità di riuscita, contrastando i rischi, assai più elevati rispetto ai pari italiani, di insuccesso e dispersione. A questo proposito la Provincia di Milano, Assessorato all’Istruzione ed Edilizia scolastica, e il Centro COME della Farsi Prossimo ONLUS Società Cooperativa Sociale hanno avviato ormai da tre anni il progetto sperimentale “NON UNO DI MENO” per l’integrazione positiva delle ragazze e dei ragazzi immigrati. Il progetto prevede differenti azioni: i laboratori di italiano L2, la formazione per i docenti, la consulenza alle scuole, l’orientamento scolastico per le famiglie immigrate, la mediazione culturale, il sito “dedicato” e l’educazione interculturale. L’obiettivo da raggiungere è quello delle pari opportunità per una piena scolarizzazione di questi ragazzi perché diventino a pieno titolo cittadini attivi del nostro paese. Gli interventi in atto intendono rispondere ad un bisogno, profondamente sentito dagli insegnanti che operano in classi plurilingue e multiculturali, di formazione e di strumenti utili ad elaborare con competenza percorsi didattici adeguati a prevenire l’insuccesso e la dispersione scolastica degli adolescenti immigrati che in numero crescente stanno affacciandosi all’istruzione superiore. La progettazione delle iniziative è concentrata sul tema dell’orientamento nella fase di transizione dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado e sull’inserimento nei percorsi formativi dei ragazzi che arrivano in Italia dopo i quattordici anni, individuando le buone prassi esportabili con una costante attenzione alle caratteristiche delle situazioni e delle esperienze locali. Per aiutare i ragazzi stranieri e le loro famiglie ad orientarsi nel panorama complesso della scuola italiana per scegliere il corso di studi più vicino alle proprie esigenze e speranze per il futuro è a disposizione nel nostro sito all’indirizzo www.provincia.milano.it/scuola/nonunodimeno un opuscolo con la traduzione nella lingua dei diversi paesi d’origine, che illustra come funziona la scuola superiore in Italia, fornendo le prime indicazioni per l’accoglienza. Ci è sembrato utile, perché possiate insieme decidere con consapevolezza dove rivolgervi e come farvi accogliere, offrirvi uno strumento nella vostra lingua, che vi sarà di aiuto dandovi informazioni utili a conoscere il nostro sistema scolastico e le varie possibilità di scelta che offre a tutte le ragazze e i ragazzi nel loro percorso di crescita e di formazione verso l’identità adulta e il mondo del lavoro. È possibile, inoltre, in qualsiasi momento dell’anno richiedere appuntamento per un colloquio individuale di orientamento agli esperti del Centro COME. Egdk^cX^VY^B^aVcd"HZiidgZ>higjo^dcZ Ufficio integrazione Studenti Stranieri D.ssa Simonetta Pavan Tel. 02 77404648 e-mail: [email protected] 8Zcigd8DB: via Galvani, 16 - 20142 Milano Tel. 02 67100792 e-mail: [email protected] HedgiZaa^Y^dg^ZciVbZcidZadiiVVaaVY^heZgh^dcZhXdaVhi^XV 24 ITER 2008 ISTRUZIONI PER L’USO All’interno di questa sezione troverete anche una scheda per ogni istituto scolastico dove sono riportati i corsi di studio attivati e altre informazioni utili per contattare la scuola. Infine, è stata proposta una ripartizione territoriale degli istituti scolastici, così da facilitare l’individuazione delle scuole ubicate nel Comune di residenza o nelle immediate vicinanze. Formazione professionale La sezione propone corsi sperimentali di qualifica triennale raggruppati in aree professionali, qualifiche ed indirizzi. Per ciascuna figura professionale corrispondente alla denominazione della certificazione della qualifica è disponibile una scheda descrittiva di sintesi dei principali contenuti e compiti dell’area professionale di riferimento e dell’insieme delle competenze che l’allievo possiede a conclusione del percorso. Per ciascuna qualifica sono indicati i diversi indirizzi disponibili. Il quadro orario illustrato è di massima. Per il dettaglio della progettazione formativa dei percorsi è necessario rivolgersi direttamente alla sede formativa che propone il corso. ITER 2008 vi offre una panoramica di tutte le opportunità formative presenti a Milano e provincia. Al momento di “andare in stampa” (ottobre 2008), sono state annunciate, dal MIUR (Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca), alcune modifiche nella struttura dell’istruzione secondaria di secondo grado e della formazione professionale, che - se e quando attuate - potranno modificare, alcune delle informazioni contenute nel volume (modifiche ai quadri orari, ridefinizione di alcuni indirizzi di studio ecc.). Sono dunque due le versioni di ITER 2008, la nuova versione cartacea e la nuova versione on-line. ITER 2008 nella versione on-line consultabile all’indirizzo www.cisem.it/iter www.provincia.milano.it ITER 2008 nella versione cartacea Il volume è strutturato in due parti: - Istruzione secondaria di secondo grado - Formazione professionale Anche per consentire un aggiornamento dei contenuti, da quest’anno la versione on-line di ITER sarà organizzata in modo differente dalla versione cartacea. Istruzione secondaria di secondo grado Nella sezione dedicata all’Istruzione secondaria troverete la presentazione di tutti gli indirizzi didattici con le relative materie di studio, oltre all’indicazione della certificazione rilasciata alla fine del percorso formativo. Per agevolare la lettura, l’offerta formativa è suddivisa nelle seguenti aree: - Area liceale - Area tecnica - Area professionale - Corsi serali “ITER 2008 on-line ” vi permette di “navigare” ed esplorare tutte le opportunità formative attualmente presenti a Milano e provincia. Le differenze principali sono le seguenti: - presentazione completa ed integrale dei quadri orari di tutti gli indirizzi di studio; - possibilità di consultare le opportunità formative con una ricerca mirata in base ai propri obiettivi; - opportunità di scaricare e/o stampare solo le parti che interessano; - aggiornamento in tempo reale dei contenuti. >I:G'%%-^higjo^dc^eZgaÉjhd 25 iter Per saperne di più Per informazioni sulle scuole secondarie di secondo grado e sulla distribuzione di ITER 2008 potete rivolgervi al Settore Istruzione – Servizio Programmazione Gestione Rete e Orientamento scolastico della Provincia di Milano Via Petrarca 20, Milano Tel. 0277404861 il lunedì e il mercoledì dalle 9.00 alle 12.30; oppure al CISEM (Centro Innovazione e Sperimentazione Educativa Milano), Via Petrarca, 20 Milano Tel. 0277404763 – 0277404144, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 16,00 Per informazioni riferite ai corsi di formazione professionale: call center corsi tel.0277403295 dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00 il venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e-mail :[email protected] www.provincia.milano.it/formazione ITER 2008 è consultabile on line ai siti: www.provincia.milano.it www.cisem.it >I:G'%%-^higjo^dc^eZgaÉjhd 26 I CAMBIAMENTI IN ATTO NEL SISTEMA FORMATIVO ITALIANO Centri di Istruzione per gli Adulti, ivi compresi i corsi serali”; È prevista, inoltre, una “(f bis) … Azione di ridimensionamento della rete scolastica...” Con riferimento all’obbligo di istruzione, già elevato da otto a 10 anni, e cioè fino al compimento del 16° anno di età, con il comma 622 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 – Finanziaria 2007, si prevede che tale obbligo “(4 bis)… si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale…”. Y^BVg^V<gVo^VHVkVgY^ SCHEMA DI PIANO PROGRAMMATICO del Riportiamo in questa sezione i principali riferimenti legislativi riguardanti la scuola secondaria di secondo grado e alcuni cambiamenti che, in base al Piano Programmatico del Governo, potrebbero avvenire nei prossimi mesi. ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. LEGGE 6 AGOSTO, n. 133 Art. 64. Disposizioni in materia di organizzazione scolastica. Il Piano prevede i seguenti interventi: - Revisione degli ordinamenti scolastici; - Riorganizzazione della rete scolastica, ivi compresi i centri territoriali per l’educazione degli adulti e i corsi serali; - Razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole La maggior parte dei nuovi provvedimenti sono una logica conseguenza di quanto previsto al punto 6 del presente articolo. Un punto che, fortemente contestato da molti dirigenti, docenti, operatori scolastici e da diverse forze sociali e sindacali, prevede quanto segue: Devono derivare per il bilancio dello stato economie lorde di spesa non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012. Con riferimento alla Scuola secondaria di secondo grado si prevede “Intervento e razionalizzazione dei piani di studio/ revisione dei quadri orari nei diversi ordini di scuola”. In particolare: “I piani di studio relativi al sistema dei Licei, di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, saranno riesaminati con l’obiettivo di razionalizzarne l’impianto…”. Di conseguenza si prevede che L’orario obbligatorio per i licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane sarà di 30 ore settimanali. Per i licei artistici e musicali e coreutici l’orario obbligatorio sarà di 32 ore settimanali. I piani di studio relativi agli istituti tecnici e professionali di cui alla legge 2 aprile 2007, n. 40, saranno anch’essi riveduti. Dei punti precedenti segnaliamo quanto segue: (4)… “si provvede ad una revisione dell’attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico” e, in particolare, si intende realizzare una ridefinizione: (b) “….dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali”; (f) “... dell’assetto organizzativo e didattico dei >XVbW^VbZci^^cViidcZaH^hiZbV[dgbVi^kd^iVa^Vcd 27 iter Per quanto riguarda l’Istruzione tecnica si definiranno gli indirizzi in un numero contenuto adottando un carico orario non superiore alle 32 ore settimanali. Il riordino degli Istituti tecnici verrà avviato dall’anno scolastico 2009/2010 e con i seguenti indirizzi: avviati differenziando così l’offerta formativa. Tutti i percorsi della scuola secondaria di secondo grado sono quinquennali e si concludono con un esame di stato per il rilascio del diploma che consentirà l’accesso all’Università e agli Istituti di Alta Formazione Musicale e Coreutica e agli Istituti Tecnici Superiori e ai Percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. SETTORE ECONOMICO - Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ad oggi, ottobre 2008, e con l’esigenza di pubblicare e distribuire il volume ITER 2008 a tutti gli studenti delle classi terze della scuola secondario di primo grado che a breve dovranno scegliere il loro futuro scolastico e formativo, non possiamo che limitarci a presentare l’attuale e vigente offerta formativa per il territorio di Milano e Provincia. SETTORE TECNOLOGICO - Meccanica, meccatronica ed energia - Logistica e trasporti - Elettrotecnica ed elettronica - Informatica e telecomunicazioni - Grafica e comunicazione - Chimica e biologia - Tessile, moda e abbigliamento - Agricoltura e agroindustria - Costruzioni, ambiente e territorio Sarà comunque nostra cura aggiornare tale offerta in base a eventuali cambiamenti e, in particolare, ai decreti attuativi derivanti dal Piano Programmatico sopra descritto. L’aggiornamento verrà effettuato on-line e sarà consultabile agli indirizzi: www.provincia.milano.it e www.cisem.it come specificato nella sezione del volume “Istruzioni per l’uso” a pag. 25. “I percorsi degli istituti tecnici si concludono con un esame di stato per il rilascio del diploma di perito, nel quale viene specificato l’indirizzo seguito dallo studente, anche con riferimento alle eventuali opzioni scelte”; “Per l’Istruzione professionale si opererà ad un ridimensionamento degli indirizzi aventi una corrispondenza con quelli dell’istruzione tecnica. Si organizzeranno i rimanenti indirizzi con durata quinquennale e l’orario obbligatorio delle lezioni non potrà essere superiore alle 32 ore settimanali, comprensive delle ore di laboratorio. Il riordino degli Istituti professionali verrà avviato dall’anno scolastico 2010/2011. Si provvederà inoltre all’elaborazione delle linee guida, di cui all’art. 13 comma 1 della legge 40/2007, con le quali saranno definiti i criteri atti a consentire, in fase transitoria, la prosecuzione dei percorsi di durata triennale degli istituti professionali finalizzati al rilascio di qualifiche professionali, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. A tutti i ragazzi e le ragazze un augurio affinché la loro scelta risponda principalmente ai loro interessi e alle loro passioni, elementi indispensabili per realizzare un significativo progetto di vita. Le singole autonomie scolastiche possono progettare i propri percorsi scolastici nella misura dell’autonomia loro concessa e proseguire in quelli già Maria Grazia Savardi Ufficio Orientamento Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica Provincia di Milano >XVbW^VbZci^^cViidcZaH^hiZbV[dgbVi^kd^iVa^Vcd 28