AH UE EU HA UE AH HA EU START F ISO 9660 E FORNASINI MICROFILM SERVICE '5 AH U E HA EU AH UE PROPRIETE EXCLUSIVE DES ARCHIVES HISTORIQUES DE L 'UNION EUROPEENNE. TOUS LES DROITS DE REPRODUCTION Eli D'EXPLOITATION LEUR SONT !5TRICTEMENT RESERVES. PROPERTY OJ? TI-lE H TS TORICAL ARCHIVES 01~ TI-L!?; EUROPEAN UNION. ALL THE RIGHTS REGARDING THE USE AND REPRODUCTION OF THESE DOCUMENTS ARE STRICTL lr RESERVED. HA EU E:~t(L lJSIVE ARCHIVES HISTORIQUES DE L'UNION EUROPEENNE HA EU AH UE *** * * * * * * *** DATE: TITLE E EU no 000020 HA DOSSIER: AS-20 AH U FONDS CODE: 1960 :Articles et notes confidentielles sur la reconstruction politique et économique de I'Europe • europa federata L'appuntamento del M.F.E. col C.P.E. . . l partigiani dell'europeismo governativo sono usciti daii'U. E.F. ed hanno fondato un'altra internazionale I'A.F.E. l _partigiani del Congresso del Popolo Europeo sono rimasti neii'U.E.F. attendendo pazientemente che essa esca dal suo stato di pa· __.:_: ma forze nell'azione del C.P.E. Coloro che hanno dato vita al C.P.E. non lo vogliono monopolizzare. Essi si sono sempre ritenuti un'avanguardia che ha conquistato e mantiene certe po· sizioni attendendo che giunga il grosso dell'armata. E' al M.F.E. che noi vogliamo affidare l'avvenire di questo primo tentativo di mobilitazione popolare permanente che è il C.P.E. Questa volta il M.F.E. non mancherà all'appuntamento. UE Questa azione è stata condotta solo da una parte delle forze federaliste deii'U.E.F. Quali dimensioni avrebbe raggiunto se tutta I'U .E.F. si fosse impegnata ! Ma non ~ troppo tardi per decidersi. L'U .E.F. ha finalmente posto fine alla sua struttura che la riduceva ad essere un'insieme di movimenti nazionali ed è diventata il M.F.E., organizzazione comune di tutti i federalisti europei. Per ora deve lanciare le sue AH Luglio 1956 Stresa : una trentina di militanti federalisti decidono di intraprendere l'azione. Novembre 1957 Torino: prima sessione del C.P.E. eletto da 70.000 europei. Gennaio 1959 Lione : Ila sessione del Congresso eletto da 350.000 europei. 10 Novembre 1959: presenta· zione del progetto del trattato per la Costituente Europea ai sei parlamenti. Dicembre 1959 Darmstadt : sessione del Congresso eletta da 382.000 europei. HA EU sola idea da suggerire. Si sono limitati ad applaudire ogni iniziativa << europea » dei governi. Da parte del Congresso del Popolo Europeo le cifre parlano da sole. Altiero Spinelli Delegato generale al C.P.E. IL MASSIMALISMO DEL POSSIBILE E misur a in cui sar anno persuasi che il p ubblico è conquistato da questa idea e ne desidera la prossima realizzazione. Ma malgrado cer te dichiarazioni e carenze ufficiali bisogna r iconoscere che la più grande certezza che noi possiamo avere del successo ir reversibile della costruzione della UNITA' P OLITICA EUROP EA, deriva dalla sua accettazione da parte eli una maggioranza sempre crescente di cittadini europei. E' dunque su di essi che bisogna dirigere lo sforzo rincipale. E questo esige un profonda p enetrazione del nos ro Movimento nelle masse e una politica di contatti permanenti e multipli. Occorre un movm:tento ben strut turato che abbia un'articolazione valida al livello di tutti i gruppi umani rappresentativi. Una stretta applicazione dei principi interni del FEDERALI SMO è all'occorrenza di un soccorso prezioso per garantire la flessibilità e l'efficacia del sistema. Ma è importante sopr attutto che questa organizzazione abbia a sua disposizione un lingTiaggio comprensibile, sempre adatto al grado eli evoluzione politica di color o ai quali si rivolge. C'è, in ciò che concerne l'idea di EURO P A, una grande disparità eli evoluzione, piena di sfumature, che possiamo deplorare, ma eli cui non possiamo non tener conto. I n alcuni l'idea, EU AH U Dopo le vicende interne che hanno recentemente scosso la vita dei nostri movimenti, mi sembra utile fare il punto e cercare di tracciare le nuove linee direttrici della nostra azione. Bisogna per prima cosa riconoscere che tutto questo lavorìo ci ha fatto perdere del t empo prezioso, dal momento che l'Europa attraversa già da 18 mesi una situazione che merita un raddoppiamento di attività, e ha distratto alcuni dei nostri migliori militanti dall'Azione Federalista pura. Se questo stato di cose avesse dovuto continuare la vita dei nostri movimenti ne sarebbe stata minacciata. Ma bisogna anche riconoscer e che un confronto completo deile tendenze diveniva indispensabile, e che, avendo avuto luogo, deve essere ora suscitatore di un dinamismo nuovo. E' ciò a cui dobbiamo applicarci noi tutti. E senza cui questo lungo dibattito si concluderebbe in pura perdita. E' d'altronde importante sottolineare che l'ultimo congresso è terminato con una mozione votata all'unanimità, nella quale si ricordava che tanto nei suoi rapporti interni che esterni il nostro Movimento ubbidisce strettamente ai principi del fed emlismo, di cui diverrà anche l'esempio vivente. E' d'altronde notevole che fra tutti coloro che si sono impegnati a fondo nella lotta per l'Europa, HA Malgrado tutte le sue manchevolezze I'U.E .F. era riuscita ad essere una forza di avanguardia nella lotta per l'unità europea tra il 1948 e il 1955. Da quell'epoca è caduta in uno stato di paralisi da cui solo ora incomincia a risollevarsi. Due grandi correnti si erano delineate in seno ad essa. La prima affermava la necessità di rivolgersi agli europei perchè si opponessero agli stati nazionali, ai governi nazionali, alle forze politiche nazionali e rivendicava il diritto del popolo europeo di determinare il suo destino secondo i metodi della democrazia europea. Per combattere tale battaglia questa corrente proponeva di mobilitare i cittadini con le elezioni primarie del Congresso del Popolo Europeo. La seconda corrente affermava, invece, l'impossibilità, ovvero l'assurdità, di tale appello popolare. Essa proponeva di accontentarsi di ciò che i governi nazionali avrebbero fatto per l'Europa e di esercitare una paziente azione di persuasione sugli uomini politici responsabili in modo da convincerli ad avviarsi sulla via della costruzione dell'Europa. Volendo riassumere le due posizioni si può dire che alla domanda « chi farà l'Europa » la prima corrente rispondeva cc il popolo europeo », la seconda cc i governi nazionali ». Tra le due tesi I'U.E.F. non seppe dec;idersi e il Congresso del Marzo del 1956 a Lussemburgo si concluse con una decisione << salomonica »: ognuna delle due correnti era autorizzata a svolgere l'azione che predicava: I'U.E.F. non si sarebbe impegnata nè per l'una nè per l'altra. Le due correnti non si sono comportate nello stesso modo nei confronti deii'U.E.F. tere distruttore, arcaico, mostruoso del nazionalismo sciovinista. Ma tutto questo è pieno di sfumature e di gradi che non possono essere sentiti o utilizzati che da uomini in contatto diretto coi lor o interlocutori. Questa missione umana ha bisogno di una infinita chiarezza e non p uò brandire armi sfolgoranti, né princip ii dotti o troppo intellettualmente evoluti. Tutto questo dirige dunque verso un'azione pratica, che il nostro Movimento ha il dovere di rafforzare con tutti i mezzi che saranno a sua disposizione. Bisogna diffondere dovunque la conoscenza del F ederalismo che i Francesi ignorano c<;>mpletamente. Bisogna intensificare ìa p ropaganda, con conferenze al livello del pubblico, con opuscoli e manifesti, utilizzando tutti i fatti d'attualità p er far conoscer e le soluzioni Federaliste. Bisogna guardar si dai linguaggi troppo astratti, troppo giuridici, troppo intellettuali. Bisogna al contrario parlare ai sentimenti e alla sensibilità. I n questo ordine d'idee alcuni tipi di r ealizzazione hanno dato risultati ap prezzabili : si tratta di gemellaggi, di scambi e di simboli. Per ciò che riguarda i gemellaggi, non citerò quelli che sono stati realizzati nella regione provenzale, perchè ce ne sono altri altrettanto probanti; ma noi ab- personale, con le autorità locali, le personalità di tutti gli ambienti, patrimonio che un brusco cambiamento di atteggiamenti da parte nostra comprometterebbe gravemente, almeno nella maggior parte dei casi; e al quale i nostri compagni tengono eli fatto, ne sono sicuro, più che ad ogni altra cosa, tanto è certo che ciascuno di essi è più adatto a sapere ciò che è nelle nostre massime possibilità. Non farò qui una più lunga enumerazione di queste realizzazioni; tenevo soltanto a ricordare tutto ciò che dobbiamo loro per la diffusione dell'idea federalista e a sottolineare tutto ciò che noi dobbiamo ancora fare in questo senso per dare a tutta la nostra azione una base solida e un fondamento realistico, preparando il pubblico a esprimere con forza la sua volontà di pervenire al vertice della costruzione politica dell'Europa. Non bisogna poi, per voler soddisfare una p ura ideologia, trascurare il lavoro. Quanto ho detto finor a esige che noi siamo al nostro posto sempre e dappertutto senza debolezze, senza rilassamenti, quali che siano le difficoltà e gli ostacoli che incontreremo. Dobbiamo anche sapere che non siamo soli in questa battaglia e che altri federalisti, con altri mezzi, conducono una lotta che ha il suo valore, anche se noi possiamo rimpr overare lor o di non essere abbastanza vigorosi. Molte etichette sono state attribuite arbitr ariamente, e tra i massimalisti, i minimalisti, i possibilisti, l'attitudine che mi sembra più efficace e p iù realista è quella di essere i massimalisti del possibile. Per giuocare un ruolo utile, il movimento deve r estare in cor sa. Al eli fuori delle regole seguite da tutti l'azione raggiung"e la filosofia e si condanna alle dispute sterili della scolastica, di cui non si discerne, se non secoli p iù tardi, la verità. L'Europa è una cosa ser ia nella quale non c'è posto per le stravaganze, e noi ridurremmo molto sensibilmente il potere dei nostri mezzi d'azione e la portata dei nostri sforzi, magari fino a renderli negativi, se, per aver r agione troppo presto o troppo teoricamente, fossimo considerati da tutti come dei « faccendoni», o dei venditori di fumo . N oi siamo gli artigiani di una grande rivoluzione, che deve portare modificazioni fondamentali alle strutture politiche, culturali, ideologiche, finanziarie ed economi- rivista di politica diretta da MARIO ALBERTINI un fascicolo l. 200 Abbonamento annuo l. l 000 sostenitore l. 2.500 benemerito l. 5.000 Direz., Redaz., Amministraz. Via P. Mascagni, 6 - Milano cjcjp. n. 3/ 38688. - ........... ..t...... .... ....... vvu-vwvov u~~t;IJLU CUl tu~·lJ UE interlocutori. Questa missione umana ha bisogno di una infinita chiarezza e non può brandire armi sfolgoranti, né principii dotti o troppo intellettualmente evoluti. Tutto questo dirige dunque verso un'azione pratica, che il nostro Movimento ha il dovere di rafforzare con tutti i mezzi che saranno a sua disposizione. Bisogna diffondere dovunque la conoscenza del Federalismo che i Francesi ignorano completamente. Bisogna intensificare la propaganda, con conferenze al livello del pubblico, con opuscoli e manifesti, utilizzando tutti i fatti d'attualità per far conoscere le soluzioni Federaliste. Bisogna guardarsi dai linguaggi troppo astratti, troppo giuridici, troppo intellettuali. Bisogna al contrario parlare ai sentimenti e alla sensibilità. In questo ordine d'idee alcuni tipi di realizzazione hanno dato risultati apprezzabili: si tra tta di gemellaggi, di scambi e di simboli. Per ciò che riguarda i gemellaggi, non citerò quelli che sono stati realizzati nella r egione provenzale, perchè ce ne sono altri altrettanto probanti; ma noi abbiamo registrato là risultati sensazionali; questo solo mezzo ha portato alla idea europea, per una percezione diretta e profonda di fatti evidenti, migliaia di aderenti entusiasti, che assicurano una eco prolungata e danno una realtà pratica alle relazioni che ne derivano. Gli scambi individuali o per gruppi, . ci danno ugualmente risultati notevoli. Circa cento studenti di Marsiglia sono già stati ospiti di Berlino e di Amburgo. Nelle scuole abbiamo raccolto a Marsiglia 800 copie del tema indetto in occasione della « Giornata Europea della Scuola »; 800 scolari che ci hanno offerto trattazioni spesso estremamente interessanti e che ci hanno dato un'idea esatta dell'evoluzione dell'idea Europea presso i nostri giovani. Per quanto riguarda i simboli, il timbro, le insegne, la bandiera in attesa di tutto ciò che dobbiamo ancora fare, hanno contribuito a far cadere l'Europa sotto i sensi. Dovrei aggiungere qui il considerevole patrimonio di relazioni costruito dai responsabili di ogni sezione M:.F.E. con la loro attività AH HA EU E AH U IL FEDERALISTA EU l partigiani dell'europeismo governativo sono usciti daii'U. E.F. ed hanno fondato un'altra internazionale I'A.F.E. l _partigiani del Congresso del Popolo Europeo sono rimasti neii'U.E.F. attendendo pazientemente che essa esca dal suo stato di paralisi. Ma gli uni e gli altri hanno svolto la loro azione ed ·è ormai giunto il momento di fare il bilancio di queste due azioni. Da parte dei cosiddetti realisti c'è lo zero assoluto. Durante tre anni e mezzo essi non hanno fatto assolutamente niente. Volevano essere i consiglieri dei governi in materia europea, ma non hanno avuta una pnma c()Sli nconoscere cl1e iu o scere che la più grande certezza che questo lavorìo ci ha fatto perdere noi possiamo avere del successo irdel tempo prezioso, dal momento reversibile della costruzione della che l'Europa attraversa già da 18 UNITA' POLITICA EUROPEA, mesi una situazione che merita un deriva dalla sua accettazione da raddoppiamento di attività, e ha parte di una maggioranza sempre distratto alcuni dei nostri migliori • crescente di cittadi1,1i europei. militanti dall'Azione Federalista E' dunque su di essi che bisogna pura. Se questo stato di cose adirigere lo sforzo rincipale. vesse dovuto continuare la vita dei E questo esige una profonda penostri movimenti ne sarebbe stata netrazione del nos ro Movimento minacciata. nelle masse e una ~olitica di conMa bisogna anche riconoscere che tatti permanenti e multipli. un confronto completo deile tenOccorre un movunento bel! strutdenze diveniva indispensabile, e turato che abbia un'articolazione che, avendo avuto luogo, deve esvalida al livello di tutti i gruppi sere ora suscitatore di un dinaumani rappresentativi. Una stretta mismo nuovo. E' ciò a cui dobapplicazione dei principi interni biamo applicarci noi tutti. E senza del FEDERALISMO è all'occorcui questo lungo dibattito si conrenza di un soccorso prezioso per cluderebbe in pura perdita. garantire la flessibilità e l'efficacia E' d'altronde importante sottolidel sistema. neare che l'ultimo congresso è terMa è importante soprattutto che minato con una mozione votata alquesta organizzazione abbia a sua l'unanimità, nella quale si ricordadisposizione un lingu.aggio comva che tanto nei suoi rapporti inprensibile, sempre adatto al grado terni che esterni il nostro Movidi evoluzione politica di coloro ai mento ubbidisce strettamente ai quali si rivolge. C'è, in ciò che principi del fedemlismo, di cui diconcerne l'idea di EUROPA, una verrà anche l'esempio vivente. grande disparità di evoluzione, E' d'altronde notevole che fra piena di sfumature, che possiamo tutti coloro che si sono impegnati deplorare, ma eli cui non possiamo a fondo nella lotta per l'Europa, non tener conto. In alcuni l'idea, non ci sia divergenza che sui mezzi la parola stessa non risveglia alper anivarci. E la scelta di mezzi cuna eco. Per altri essa ha un condipende anche molto dal carattere tenuto geografico non ben definito. di ciascuno, dalla sua attitudine a Per tacer poi il caso di tutti coun certo genere di azione, dalle sue loro che sono stati contro di noi relazioni e dall'ambiente in cui si e che davanti all'evidenza cominsente più efficiente. Questo richiede ciano soltanto a essere invasi daldunque che un Movimento, per esl'intirizzimento dell'indifferenza. sere efficace, possa sviluppare ogni Il nostro movimento dovrebbe aforma d'azione, senza che alcuna vere una grandissima plasticità, sia considerata dai suoi dirigenti per aderire esattamente alla realcome inferiore o eterogenea. tà. Dobbiamo soprattutto far naL'azione europea, come d'altronscere questo bisogno dell'Europa de ogni azione politica, deve essere come di una soluzione alle nostre condotta nel presente e per l'avveprincipali difficoltà, come una cernire. N el presente ella s'impegna a tezza di ciò che possono fare l'inconvincere gli uomini al potere e telligenza e la generosità umane, e tutti coloro che, per la loro posicome una speranza di fraternità zione politica, economica e sociale, universale. possono giocare un ruolo immediaMa bisogna farsi comprendere, tamente attivo e provocare o innon urtare .nessun sentimento anfluenzare le decisioni gqvernative. che se lo conosciamo come scaduto, Per questo tipo di azione bisogna non dare mai il timore o l'impresavere dei mezzi adatti,, tanto effisione di un salto nell'ignoto, dicaci quanto realizzabili. Ma questa struggere paziente~ente le leggenazione rapida potrebbe anche non de che hanno cullato i nostri anni avere che un risultato effimero, se giovanili; smascherare le propagannon ci si preoccupasse nello stesso de ostili, restituire ai fatti la loro tempo di ottenere il consenso prounità e sbarazzarli della loro infondo e radicato degli europei. terpretazione passionale, mostrare Tutti i parlamentari già favoretutto ciò che vi è di costruttivo voli all'Europa lo resteranno nella nell'idea di patria e tutto il carat- HA pn1ente azione di persuasione sugli uomini politici responsabili in modo da convincerli ad avviarsi sulla via della costruzione dell'Europa. Volendo riassumere le due posizioni si può dire che alla domanda << chi fàrà l'Europa >> la prima corrente rispondeva << il popolo europeo », la seconda << i governi nazionali », Tra le due tesi I'U.E.F. non seppe dec;idersi e il Congresso del Marzo del 1956 a Lussemburgo si concluse con una decisione << salomonica »: ognuna delle due correnti. era autorizzata a svolgere l'azione che predicava: I'U.E.F. non si sarebbe impegnata nè per l'una nè per l'altra. Le due correnti non si sono comportate nello stesso modo nei confronti deii'U.E.F. vm:J l:UITI rederallstl, con a tr1 mezzi, conducono una lotta che ha il suo valore, anche se noi possiamo rimproverare loro di non essere abbastanza vigorosi. Molte etichette sono state attribuite arbitrariamente, e tra i massimalisti, i minimalisti, i possibilisti, l'attitudine che mi sembra più efficace e più realista è quella di essere i massimalisti del possibile. Per giuocare un ruolo utile, il movimento deve restare in corsa. Al di fuori delle regole seguite da tutti l'azione raggiunge la filosofia e si condanna alle dispute sterili della scolastica, di cui non si discerne, se non secoli più tardi, la verità. L'Europa è una cosa se.ria nella quale non c'è posto per le stravaganze, e noi ridurremmo molto sensibilmente il potere dei nostri mezzi d'azione e la portata dei nostri sforzi, magari fino a renderli negativi, se, per aver ragione troppo presto o troppo teoricamente, fossimo considerati da tutti come dei «faccendoni», o dei venditori di fumo. N oi siamo gli artigiani di una grande rivoluzione, che deve portare modificazioni fondamentali alle strutture politiche, culturali, ideologiche, finanziarie ed economiche del mondo occidentale, e, per contagio o per ripercussione, del mondo intiero, di cui ella modificherà l'equilibrio attuale. Gli inglesi, per esempio, non possono negare che senza il Mercato Comune, la piccola zona di libero scambio non avrebbe mai visto la luce. Mai rivoluzione così profonda ha fatto progressi altrettanto rapidi. Se ci accade di inciampare su ostacoli, questo non deve mai essere causa di scoraggiamento né ragione d'impazienza. La qualità di cui dovremo soprattutto far prova è la tenacità. Sarebbe per noi un pesante errore tattico e una prova di incomprensione assoluta della congiuntura se, davanti ad ostacoli, ritardi o incomprensioni, noi reagissimo tenendo il broncio, staccandoci dall'azione diretta, ripiegando sull'isolamento o ritirandoci su una posizione qualsiasi, contentandoci di gettare al mondo indifferente delle idee, anche profetiche, ma che come ultrasuoni non saranno mai percettibili all'imperfetto orecchio umano. G. Desboeuf (Presid. della regione provenzale) europa federata 4 --------------~----------------------------------~~~~ rl~JI P. mirP d.rPH~mPnt.P « nRzirmR- le preoccupazioni sempre più numerose, ed anche ai nuovi bisogni, che non possono in questi trovare soddisfacimento. HA EU AH II - I Federalisti si . decidano a fare la loro parte, ad essere essenzialmente « i federalisti» avendo l'ambizione di costituire qualcosa di più di un club di spettatori in mezzo agli altri, eventualmente investiti di qualche piccolo incarico di comparsa, del teatro dove si rapp_resentano le scene dell'integrazwné europea. Rovesciare l'attuale mentalità, volere soprattutto diventare degli attori necessarii, questi mi sembrano degli eccellenti obbiettivi per suscitar e una vera dinamica dell' Azione federalista. AH U E III - La terza condizione deriva dalla realizzazione della precedente: disponendo ora di un'organizzazione decisiva, che ha voluto abolire radicalmente lo schermo dei movimenti nazionali, il M.F.E. deve fare la prova (che non possono fare gli statuti, ma gli uomini) che può divenire realmente l'elemento indispensabile di questa forza politica europea omogenea e disciplinata, adattata alle rivendicazioni essenziali del suo combattimento, che si è cerçata per alcuni anni negli ambienti federali.,sti. Il compito sarà faticoso perchè bisogna tener conto delle usanze, delle insufficienze dei mezzi e degli uomini. Il danno di una sterilità di prospettive che ci si offrono è innegabile, per esempio, se il movimento non contribuisse a dei piani di azione semplici e nello stesso tempo rigorosi, mantenuti grazie ad una vigilante pressione di organizzazioni simultaneamente nei sei paesi sui militanti e sui simpatizzanti. 5) Un movimento arricchito di preoccupazioni economiche e sociali che nutrono l'azione politica concreta, un movimento di uomini che abbian:o l'ambizione di essere essenziali attori della lotta per l'Europa e che danno a questo riguardo l'idea di assumere il loro ruolo subito seriamente, un movimento che prova coi fatti che esso costituisce una forza politica, rivendicatrice, omogenea ed attiva .... Questa è la nostra ambizione per il M.F.E.; se esso vuole raggiungere lo scopo assegnatosi : FEDEy--, .. .,....,~ .... · ~y .... ......,. ,..... .................. 'T"'O......,. ............................... . . . . J. P. Gouzy (Segr . della Commissione Francese del M.F.E.) europa federata Di rettore responsabile LUCIANO BOLIS Direz. - Redaz . - Amministraz. Milano - Via Pietro Mascagni 6 Tel. 780 .367 Edizione a cura dell'Ufficio stampa del M.F.E. Spediz. in abbon. postale gruppo IV Autorizz. del Tribunale di Roma n. 694 del 7-2-1949 Scuola Tip. « Figli Provvidenza »· Via C. Mezzofanti, 62 - Milano --=· '· Come per una macchina EU circa lo stile diplomatico del nuovo regime di restaurazione nazionale. Se il loro conformismo ha salutato la messa in opera dei trattati di Roma, essi riducono nel medesiino tempo le illusioni «dell'Europa delle patrie» e l'arsenale . di « grandezza-prestigio-potenza » che essa suppone. Dalla Francia essi attendono ora che essa divenga disponibile per l'unità europea. Ciò che a loro volta i federalisti europei di Francia hanno dunque da dire e da fare in questo senso, ci permette di misurare la difficoltà del compito. La Federazione Europea a partire dai « Sei » non è cosa da rimandarsi. N oi vedremo continuamente sprecare molto tempo e possibilità se sentiremo sempre molta gente dirci che nella materia «prudenza è madre di serietà»· Dobbiamo rischiare di usare ciò che ci resta di meglio come possibilità in Africa, prima di porci su un piano federale ~ Ma quanti porranno in relazione questi scacchi con l'essenza di unità e virilità politica europea~ I federalisti devono dunque dare l'idea che essi accettano meglio di quanto non abbiano fatto in questi ultimi anni questo ruolo essenziale di motore dell'opinione pubblica, opponendo instancabilmente alle chimere del nazionalismo le giuste ragioni delle loro battaglie. 4) I partigiani della Federazione Europea, e s-pecialmente i •seguaci francesi, il cui compito è di dimostrare ai loro compatrioti che il ruolo della Francia è quello di contribtùre potentemente a promuoverla, devono dunque a Strasburgo procedere a un vero e proprio esame di coscienza : essi dispongono, senza dubbio, effettivamente di una sicurezza di qualche anno. Se questo respiro sottolineato dalle apparenze di una distensione internazionale è ben utilizzato, essi hanno una possibilità certa di arrivare a sostituire al vago europeismo incoerente ed insipido che sembrava essere la dottrina ufficiale dei nostri stati~ e che vota all'incertezza i progetti più tenacemente conclusi, una nuova mistica federalista di Azione Europea. Questo sembra semplice da esporre, ma è molto più difficile da realizzare. Per raggiungere un ef- HA Per preparare il congresso del M.Ji'.E. di Strasburgo che, sotto tutti gli aspetti, noi lo speriamo, sarà un grande Congresso Internazionale di rilancio federalista, è stato domandato ad alcuni di noi di pronunciare alcuni esordi' essenziali; noi lo faremo quindi volentieri utilizzando questa tribuna. Il mondo occidentale oggi mostra, malgrado qualche discordanza, uno stato di incoscienza simile a quello che metteva alla prova nel XIX secolo la nostra borghesia, imprigionata nelle sue certezze e che in . fine vide venire e dovette subire come calamità i cataclismi della nostra epoca, che essa non aveva assolutamente previsti. Il fatto, sempre più sottolineato dagli osservatori politici, che i sistemi economici del tipo sovietico e di tipo capitalista americano conducono alla socializzazione del prodotto in tutti i paesi di tecniche industriali progredite, pur essendo innegabile, non dovrebbe tuttavia illudere: la competizione per la potenza resta l'elemento determinante dei rapporti « pacifici » dei due mondi. Questa competizione non pare anzi dover lasciare alcuna dilazione; essa non ci dispensa dal compiere una delle condizioni essenziali per la sopravvivenza della nostra civiltà, la Federazione europea; essa non fa' a nostro avviso, che dimostrarle, con lo svolgersi dei fatti, l'urgenza e la necessità. Da questo punto di ·vista generale un certo numero di assiomi devono essere posti nella prospettiva in cui noi ci poniamo con il M.F.E. l) Tutto ciò che concorre sia alla divisione persistente dell'Europa libera, sia all'indifferenza dell'opinione democratica, sia ancora al ritardo del mondo occidentale in confronto del mondo sovietico, è nemico del bene. Specialmente il mantenimento dell'incertezza politica europea, malgrado i progressi realizzati nei settori dell'unità economica e del miglioramento del tenore di vita, costituisce per gli occidentali un elemento di debolezza sostanziale. 2) Qualsiasi tentativo da parte di una nazione europea, qualunque essa sia, di tornare a una politica slogan di battaglia del 1960. Ma per ·essere ascoltato bisogna dare ·agli uomini il sentimento di necessità urgente e nei confronti di tutte le vie nazionaliste senza uscita, di necessità imperiose delle nostre proposte. UE A IJTODETEBMI~ il_ZIO~E PER IL POPOLO EUROPEO Essi continuar1o a vivere secondo le modalità legislative 'di organizzazioni giuri dico-poli ti co-nazionali separate la cui sovrapposizione diffonde una concezione « paleoarcaicà » del mondo democratico. I federalisti dovranno ripetere instancabilmente che questa autodeterminazione della quale tutti gli europei dispongono nelle loro collettività locali e nazionali è oggi assente al livello molto più vasto dove si pone in atto la soluzione dei grandi problemi di difesa, di diplomazia di economia, che sono sempre più comuni agli europei, vale a dire al livello dell'Europa stessa. Un'Europa che le pressioni dei fatti renderà sempre più avida di tradurre in temi politici questa forza demogTafica ed economica la cui realtà quotidiana e le cui statistiche non cessano di dimostrarci che essa costituisce un immenso potenziale di umanità e di produzione. La rivendicazione dell'autodeterminazione per il popolo europeo, per mezzo delle libere elezioni, farà un vero potere costituente e la Federazione piena e totale dei nostri stati, deve dunque avvenire più concretamente e più attivamente che per il passato, il grande nostro da ufficio Come per una macchina da ufficio, tastiera normale Come per una macchina da ufficio, incolonnatore Come per una macchina da ufficio, regolatore del tocco a cinque posizioni Come per una macchina da ufficio, carrello su cuscinetti a sfere Come per una macchina da ufficio, carrozzeria amovibile Come per una macchina da ufficio, dieci metri di nastro bicolore r.mn.P fiPY una marrht:na da ufficio_ .,,----------- Come per una macchina da ufficio Come per una macchina da ufficio, tastiera normale Come per una macchina da ufficio, incolonnatore Come per una macchina da ufficio, regolatore del tocco a cinque posizioni Come per una macchina da ufficio, carrello su cuscinetti a sfere Come per una macchina da ufficio, carrozzeria amovibile Come per una macchina da ufficio, dieci metri di nastro bicolore Come per una macchina da ufficio, interlinea a quattro posizioni Olivetti Lettera 22 EU AH U E HA EU AH UE rallsh evono unque dare l'idea- - -m-cfispensa5Ile 1 ques a forza politica europea omogenea e discipliche essi accettano meglio eli quanto nata, adattata alle rivendicazioni non abbiano fatto in questi ultimi anni questo ruolo essenziale eli moessenziali del suo combattimento, che si è cercata per alcuni anni tore dell'opinione pubblica, opponenclo instancabilmente alle chimenegli ambienti federali,sti. re del nazionalismo le giuste !aIl compito sarà faticoso perchè gioni delle loro battaglie. bisogna tener conto delle usanze, 4) I partigiani della Federazione delle insufficienze dei mezzi e degli uomini. Il danno di una sterilità di Europea, e specialmente i seguaci prospettive che ci si offrono è infrancesi, il cui compito è eli dimonegabile, per esempio, se il movistrare ai loro compatrioti che il mento non contribuisse a dei piani ruolo della Francia è quello di condi azione semplici fil nello stesso tribuire potentemente a promuotempo rigorosi, mantenuti grazie ad verla, devono dunque a Strasburgo una vigilante pressione di organizprocedere a un vero e proprio ezazioni simultaneamente nei sei pasame di coscienza : essi dispongono, esi sui militanti e sui simpatizzanti. senza dubbio, effettivamente eli una 5) Un movimento arricchito di sicurezza di qualche anno. Se quepreoccupazioni economiche e sosto respiro sottolineato dalle appanutrono l'azione politica ciali che renze di una distensione internazioconcreta, un movimento di uomini nale è ben utilizzato, essi hanno che abbiaO:o l'ambizione di essere una possibilità certa di arrivare a essenziali attori della lotta per l'Esostituire al vago europeismo incoeuropa e che danno a questo rirente ed insipido che sembrava esguardo l'idea di assumere il loro sere la dottrina ufficiale dei nostri ruolo subito seriamente, un movistati, e che vota all'incertezza i mento che prova coi fatti che esso progetti più tenacemente conclusi, costituisce una forza politica, riuna nuova mistica federalista eli vendicatrice, omogenea ed attiva .... Azione Europea. Questa è la nostra ambizione per Questo sembra semplice da eil M.F.E.; se esso vuole raggiunsporre, ma è molto più difficile da gere lo scopo assegnatosi: FEDErealizzare. Per raggiungere un efRARE L'EURO P A PER MEZZO fettivo risultato, enumero almeno DI E PER IL POPOLO. tre condizioni : Se il movimento stabilisce le conI - I Federalisti devono prendere dizioni che gli permetteranno di espiù ampliamente coscienza dello sere capito meglio che in un respostamento degli interessi essencente passato (ciò che suppone anziali economici e sociali allo stesso che che siano rimsse al magazzino livello europeo, che ci risulta dalle degli accessorii certe questioni) concentrazioni nate dal Mercato 1uesti responsabili avranno qualche Comune. E' a questo livello che le compito da realizzare fra qualche forze produttrici conservatrici e anno, cosa che per la nostra orgaprogressive vanno sempre più connizzazione sarà la via fondamenfrontando i loro interessi e le loro tale di tutta la democrazia europosizioni. I Federalisti nòn possopea, cioè che miglioni di cittadini no più continuare ad ignorare la possano a loro volta ottenere per realtà sociale ed economica alla sè stessi in un'organizzazione coquale io faccio allusione, non fosse mune ed unica questo diritto oggi altro che per questa ragione tutta esaltato su tuttè le lunghezze d'onla battaglia per lo Stato politico euda della Francia e di N a varra, per ropeo avrà per substrato la massa i Cabili, i Berberi ed altri popoli degli interessi e forze così spostaìell' Algeria: l'Autodeterminazione. te. Meglio degli altri i federalisti La sorgente di tutta la legittimità hanno le mani lib~re per dire, ma politica europea passerà per queoggi nel « concreto » questa battasta via, ma non è oggi il minor glia non è più solo battaglia di paradosso quello di constatare la « traguardo » ma di « contenuto ». situazione in cui si trovano i figli Ciò che noi vogliamo in definitiva della medesima comunità popolare con una Costituzione federale è europea nata da una stessa storia una società federale autentica, che millenaria, e i cui interessi econorisponda molto più degli stampi mici ed urri.ani sono nel XX secolo classici usati dal « Socialismo » o legati al punto che il destino li ha dal << Liberalismo » tradizionali, alresi uniti nello stesso destino. HA aue mondi. ~uesta- compe 1z1one non pare anz i dover lasciare alcuna dilazione; essa non ci dispensa dal compiere una delle condizioni essenziali per la sopravvivenza della nostra civiltà, la Federazione europea; essa non fa' a nostro avviso, che dimostrarle, con lo svolgersi dei fatti, l'urgenza e la necessità. Da questo punto eli 'vista generale un certo numero eli assiomi devono essere posti nella prospettiva in cui noi ci poniamo con il M.F.E. l) Tutto ciò che concorre sia alla divisione persistente dell'Europa libera, sia all'indifferenza dell'opinione democratica, sia ancora al ritardo del mondo occidentale in confronto del mondo sovietico, è nemico del bene. Specialmente il mantenimento dell'incertezza politica europea, malgrado i progressi realizzati nei settori dell'unità economica e del miglioramento del tenore di vita, costituisce per gli occidentali un elemento di debolezza sostanziale. 2) Qualsiasi tentativo da parte eli una nazione europea, qualunque essa sia, di tornare a una politica dalle mire strettamente « nazionali », accompagnate o no ai miti della potenza, obbiettivamente nuoce all'unità occidentale e favorisce eli conseguenza altri piani. L'atteggiamento inglese eli questi ultimi anni deve essere giudicata di conseguenza. Nella misura, in cui una politica eli questo tipo si traduce provvisoriamente nell'impossibilità per il gruppo dei « Sei » stati continentali eli raggiungere l'efficacia piena ed intiera dei loro mezzi, in un quadro forte e stabile, nella proporzione delle necessità dell'anno 1960, una tale attitudine, a voler ben considerare, rischia di anelare a genio al Sig. Kruscev. 3) La politica della V Repubblica Francese continua a porre a molti dei nostri compagni europei a questo riguardo, dei punti interrogativi. Generalmente i governi hanno registrato senza sfavore i cambiamenti interni sopravvenuti nell958 in Francia nell'esatta misura in cui significavano che i francesi avrebbero potuto disporre eli una organizzazione più stabile e più forte, ma molti notano delle esitazioni modello LL lire 42.000 + Nel negozi Olivetti ed In quelli di macchine per ufficio, elettro· domestici e cartolerie. t.a.E. lL MONDO · 12 gennaio 1960- Pag. 7 c ' G l O R N A L El L O N D I N E S E ) DI HUGELINO , AH HA EU AH U E HA EU EDL'aspettare .la deci- chissà che ognuno . per conto suo, sione se un certo mano- a insaputa dell'alt·ro, giunti a comKritto si potesse leggere mentar ·l'episodio :illustre del Conte alla North Library o in Ugolino, rispettivamente ·nei Ctmterbury T mes e nella v;,;"" Coma~ra sala :riservata, l'altra metlia, non si siano trovati, come mattìna, al Br.itish Museum, dovetti perdere più di un'ora. E' vero mc, tra mano, l':uno accanto aJ.l'al'che, anche ·Per av~re dei libri co- tro, i d.uc vol.umi. La cosa ~ certa muni, ta'lvolta si deve alpcttarc fi. per lo Skeat, che nel commento si no a mezz'ora c anche più. Nulla, riferisce al l.uo.go dantesco dta·ndoa ·paragone delle giornate che si · io, invero non felicemente; nelb sciupavano subito dopo la guerra, traduzione del Cary. E' soltanto · probabile per . lo Scartazzini, che per la riduzione del personale. Le .pr.ime volte, era facile ingan- da buon .filologo di stretta ·Ossernare l'attesa curiosa·n do tra gLi scaf- vanza a.Me regole· della lettèratura faH della ·Rcading Room, che, come comparata, avrebbe pur fatto bene si sa, sono aperti al pubblico. Ma a indaga1'C ta "fortu.n a" di quella ora, dopo tanti anni, la sezione, o, situazione. tl:)ellc rca71ioni dello por essere ·più precisi., la piccola &:ar.tazzini, camunque, noti rimafett'i.na di 5ezione che sa risvegliare ne traccia, almeno ncM'eJitio mintw (!La •Maggiore non era nelia Reain mc· un qU3'lchc intc;·rcsse, c cioè quella riservata a.i fatti letterarii, l'ho dingo Room). 1E ia traccia delk rea.già esplorata in lun·go c in largo, zioni dello Skeat, francamente, è . c non fosse che, •per via ddlc con- un ·poco sbiadita. Qlr.lndo .ne vidi ·per la prima tinue nuove accessioni gli cambiano continuamente di posto, saprei volta - un dod.ici anni fa: ve; · trovare i libri a occhi chiusi. Pure neravo, allora, i filologi - l'effigie _ è sempre n che finisco con lo stto- appesa ndla Hall di Christ Colfi,n armi, quando le attese si pro- lege, a Cambridge, 'lo Skeat mi ,}unogano, e ogni altro, per quanto SOCiprcse per i tratti dolci e come fascinoso, richiamo .bibliografico invitaiìli. Una persona viva e addirittura camosa, che con due ocfaUiscc. L'altra mattina (dico il vero) le chi affondati a mezzo tra due pomani andarono per conto loro, stan- melli 1'ubi~zi c •li! grassa ;porgencamentJe, a pal-pare la costa dell'c- za deLle palpebre · aveva l'aria di dwone Skcat del Chaucer, c, .preso ammicca·rc, verso chi lo g.uardava, con un'aria sor.niona C' connivente il volwnc e poggiato che •l'ebbi Un t@VOlo· Jì accanto, le pagine mi in chissà quali .vcna1li · ma·riuolerie, si apri1'ono al Monke's Tale, al• cscogi·tate c attuate tra la cantina Racconto del Monaco, che pur nel- e il rekttorio: c la barba era una fopinion.c dei critici più ottimisti più da puli.r dsi le dita dall'unto è tra Je poche cose che sian venute dei ioints di i)lontone cht non ii fil!-cche a quel grande maestro del- .p ennino da die~ro la scaffa.lat-ur·l l'arte del na·rraore medioevale. Stavo della ·Bodlcia-na. L'apparenza era per ricbiude.rc il volume, deciso a c,ertamentc in contrasto con quei .in.g annare l'attesa fuor del museo, che .sapevo c che continuo a sanel pub ·(di Watney, dove han la pere dello Skcat, ch'era un infabirra debole) oltre la strada. Ma il ticabile editore c chiosatore dei grande orologio della Rcading testi msicmc più difficilì e più Room segnava un quarto dopo le impor-ta.nti ddla. letterat·h.ra metre, c il pub doveva essere già chi-u- dioevale inglese, c autore d 'un moso, li·nesorabw.mcnte chiU90. E la .n:umcntaie diziona·riò etimologico. cappa di .grigio che grava ormai Basterebbero, per ia gratitudi-ne da ·più d 'un mese su Londra, a dci mcdioevalisti, le cure spese atquell'ora d:el .pomeriggio, declinan- torno ai Sette maestosi .tomi · dci do d.i là da incommensurahili 1on- Chwcer e ai quattro ahche più Avrà caricato, in quel punto, dotana·n ze il ·sole, s'era dovuta certo maestosi tomi del Pie-rs Plowman. ispessire. La p iog.g ia fitta e sporca, Come chi dicesse una specie di po .csscr·si :imbattu-to, cioè, col egre· UE DI ,GABRIELE BALDINI su .• '• 1 11' - __ ! - r-''- '- • L ~ .. .....-• ....f .J~... ;.n,. ... :1 r- k........... ... , I!R oi\ A ... N O Rf:A Londra.' Parata mlUtare a Fleet Street. quakhe larg.hczza di ~ustosi paorticola•ri nell'Infe-rno (l'.u.n4ca a .n ti· -U .. ~-"~1- .; .. -1 1•• : ,l; ...~~ ~ ~· And with him bee-n his li•tel children [three. -Th e eldeste scarsh.r f:v,f veer w :a nf -Dove non si ,p.uò fa·re a meno di notare · che tutto il patetico si -- --- ~·-·-- - -----=- --- __ _:,,__ ''-- • Londra." Parata mtUtare a Fleet Street• AH E AH U EU And with him been his lltel children [three. -The elcfeste scarsly fyf yeer was of [a•,~te. · .Allas, fortune! it was greet crueltee Swiche hriddes for to putte in swiche [cagc! (B. 3601-4) l " ·swiche ·briddes ", quegli ucceHini magri e tbtividcnti, bisogna pur dire, dopo essersene lasciati commuovere, impostano l'episodio con una tenerezza lwgrimosa e ·u n po' corteggiata, com'è in certi quadri storici dell'età v:ittoriana per illustrare •le loro piccole altezze reali soffocate nella Torre di Londra dai .sicarii di Riccardo .UI, o il ~Principe Arthur che sta per essere accecato dal Hubert de tB urgh nel Kinx John, o addirittura, infine, i " tBabes .in the W ood. " della ballata popolare, se non addirittura del.la pantomima natalizia. A parte il compiacimento di vezzeggiar la situazione fin dall'inizio (non c'è bisogno di dire che nei •l uoghi dbve s'intenerisce anche Dante, " Anselmuccio mio... " " ...Tu ne vestisti queste misere carni ... ", "Padre m~o, ché non m'aiuti?"Chaucer traduce quasi alla lettera (1B. 3639-42]) sì deve notare che l'inglese ignora deliberatamente H motivo su cui .era invece intonatQ l'episodio dantesco, dci due, cioè, ." ghiacciati in •u na -buca " e dell'uno che si pascè avidamente, "co' de.nti, che furo a:I.l'osso, come d'un can forti", della cervice dell'altro. Lo Skeat, evidentemente infastidito per fepisodio di cann.i·balismo, loda, invece, jl Chaucer .per certi versi che ·sarebbero his own, e cioè suoi propri-i, senz-a doversi riconoscere in nessun debito veroSQ l'italiano, ahimé, _ per le convenzioni vhtoriane, un po' troppo fanciful. E son versi, :per l'appuntd, che esasperano l'umor lagrimoso: « Il suo figliuolino, che aveva tre ·anni, .g,li disse: ''Pad·re, ·perchè piangi? quando verrà il carceriere a porta-rei la mi,nestra? non hai tenuto in ·ser·bo qualche pezzetto di pane?"·:.. UE qualche larghezza di gustosi particola·ri nell'Inferno (l'unka -cantica ndla quale si tolleri di toccar qualcosa di .t anto terreno q:uanto il cibo) è tpOi cosl "fiero", e cioè cr-udele, ferino, i·n umano, insom· ma, da toglier fapPc:tito. Non meraviglia che il .passo dell'Alighieri, nel raccontare, .fosse tanto .p iù s.pe~ dito e schietto che non quello del Chaucer. Questi, tanto tper cominciare, :rinunzia a tutti i vanta.ggi del -racconto in prima pef!S()na, un artificio, del resto, poco sfruttato daHa, se non addirittura ignoto alla tecnica del narrar medioevale. ·Fn Dante, d'altra parte, non è àncora a·rtificio, ma solo un modo naturale, :perché il più diretto, di rappresentare .una situazione che non consente mezzi termini. Entrambi, l'italiano e .t'inglese, t;irano di lungo al momento di rendér conto dei precedenti, quasi persuasi, si direbbe, che il compito si potesse con sufficiente tiducia lasciare in eredità a quelle zucche melen·se c .perditempo dci commentatori. -Se Dante è secco, e dà la storia, in certo modo, per scontata (" ...di-r non è mestieri", lnf. 33,18), Ghaucer non crede di dover impiegare -più d'un due o tre versi, e si contenta appena d'accennare a una " ,fals suggestion " (una calun· niosa accusa) di "Roge.r, which that bisshop was of 1Pyse " (B. 3606-7), e cioè deLl'arcivescovo Ruggeri. Si capisce che .il campo ha da esser preso tutto dalla situazione di Ug<>Hno chiuso a morir di · fame nella .torre, e della morte .lenta ~ atroce ~he non si conce-de prima d'aver saziato il povero 1padre di orrore · alla vista della fine miseranda dci propri fi~li. Che •la natura .pietosa dell'episodio e tutto il patetico che poteva trarvisi, ahziché Ja fierezza dell'od.io. che informa ie pagine dantesche, muovessero dapprincipio la fantasia del Chaucer, è chiaro dal modo come i'inglese introd.uce il racconto. Il motivo dci figliuoli messi a mori·r di fame viene suhito bruciato nei primi versi, e in qualche mossa toccante, prim'ancora che il lettore si sia anche soltanto orientato ne'Ila tStor:ia: -c Con lui .furon chiusi i suoi tre figli~olini. E itl più grande .toccava appena cinque anni. Ahi, dira sorte! fu crudeltà grande ch.i<udere tali uccellini in tale HA EU Avrà caricato, j.n quel .punto, dopo esser·si :imbattuto, cioè, col egre· te .poete of ltaillc :., il Chaucer' anche H suo oriuolo, e gli avrà suggerito questo, che se davvero voleva for-nir l'opera .p rima di .cena e andarsene a 'letto quctato, avrebbe dovuto tirar di lungo, e cioè . tirar via, col Conte? tLa chiusa affrettata, col ·r imando a Dante in fine, .per chi volesse saperne di pifl, direi, a :pensarci bene, che tradisca una cotale impazienza. Certo il poeta inglese, quando componeva il Monl{e's Tale, aveva l'inferno aperto davanti. E vi dirò ~o. AUo steSso mod~ che a noi accadè di capire 11 t!:IO ingaese, a volte,.· anche . con più immediakz· za dei .suoi · concittadini contemporanei (dal momento che •Una parte gen~-rosa del-le chiose dello Skeat ci .risultano i.nutili), lui era in grado di capire con maggiore immediatezza il nostro ·italiano del trecento. Avrà, magari, potut<;> pensare che l'Alighieri non sa·pesse aggiustarsi con sufficiente scaltrezza a·l passo dcl.la narrazione (ch'era 'la musa aha da lui cqrteg.giata) e che bruciasse un po' troppo •le occasioni. 'E .forse gli avrà rimproverato, in cuor suo, di non dar tempo al .tempo, e ai personaggi e ai casi di posare un poco, di' tentare come di rimettersi da una corsa affannosa, c farsi vedere e riconoscer meglio. 11 pa·sso del Chaucer--, · abimé, era quello d'un gras'SO borghese soddisfatto e un · poco accomodante. Più che .i ra: gionamenti sulla moralità .politica, dovettero ,persuaderlo qucl'li con i medici, per contenere Je rimostran· ze dell'acido :urico. Il famoso ritratto del Cha.ucer in mar.gine a-l Manoscritto dd Governail of Princes ckl Hoc-deve tradisce, di·rei~ più che una tendenza alla pinguedine, un~ addir.Jttur~ alla gotta. E c·erto chi seppe trovare degli aggettivi cosl esatti e dirci così profumati e croccanti per descrivere i prelibati mangiari d'alcuni ·peliegr.ini a Canterbury (penso al cigno arrosto del Monaco, e aUc sa·lse ddla P·rior'a) non· dovette risparmiani t·roppo di fronte a una tavola imba·ndita. , Certe tentazioni si deve credere che ol'Alighieri non lo sfiorassero neppur.e, e ,n on ·si peccherebbe certamen~e d'irriverenza -nel rilevare, a questo ·proposito, che l'unico "pasto" di cui si parli con una HA birra debole) oltre la strada. Ma il ticabile ed.itore c chiosatore dei grande orologio della Reading testi 4nsieme più difficili e più Room segnava un q:uarto dopo le impor-tanti deHa letterat·ilra metre, e .j! pt4b doveva essere già chiu- dioevale inglese, e autore d'un mo· numenta·le diz.i~nario etimologico. so, tinesorab)lmcnte chiuso. E la cappa d:i ,grigio che grava ormai Basterebbero, per la gratitudine da ·più d'un mese su Londra, a dei medioevalisci, le cure spese at· quell'ora dd .pomeriggio, dcdinan- 1 torno ai !ette maestosi ,t omi · dei do di là da incommensurabili lon- Chwcer e ai quattro abche più tananze il 'Sole, s'era dovuta certo maestosi tomi del Pit'rs Plowman. isp.essire. La rJ>Ìo~gia fitta e sporca, Come chi dicesse un-a tpecie di ma sottile, e come sospesa nell'aria, mostro filologic:o che assommuse e quel fr.eddo desolato che rende in · sé il genio di Gerolamo Vicosì sconfortante cammina·re per telli, d.i Davide Comparetti, di Pio istr·a da di' questa stagione e a quel· Rajna c di Michele Barbi. Revel'ora, mi fecero sentire più caldo e rendo_, come lo Skeat, era anche accogliente, per contrasto, J'immen- lo Scartazzini, ch'era ·n ato (nel so cupolone della Rcading Room 1.837) appena due ann·i dopo il dov'ero. E 11 dito mi rima'SC ficcato filologo inglese. E come lo Skeat, tra Le pag-i ne dello Skeat al punto anche lo Scartazzini era prote· dove il libro mi s'era aperto. Ave· stante. tMeno posato, dit.ei, e più vo fatto appena la mossa d'alzarmi, estroso, Io svizzero, che* a quanche già ero nuovamente seduto, to mi ·si dice, int-ratterlne e adRiapersi il iibro e huttai sul1e vec· dil'ittura corteggiò umori combattivi e polemici anche oltre il chic pa.g.ine :un'altra occhiata un Jecito. A .fargli bastar la lena per po' più volenterosa: The .gayler shette the dores of the i suoi massicci la,vori di erudizione, lo Skcat, ;per contrb, dovette, tour. com'io cl'Cdo, organizzarsi 1n orarii ",Il carcerier•e chiuse J'usdo della tigorosissimi, col tempo in agguator·re". Doveva ben essere U~ino: to che ~li soffiava le occasioni, per "Ed io senti·i chiavar l'.uscio di sot- coglierle ·e sfruttarle fino in fòn· to". Difatto era l'e·pisod,io, come do; scn~a d.i che un'opera così scrive il Manosc:r:itto Ellesmere, "De fitta e cosl ·pr-ecisa non si sarebbe Hugelino, Comite de Pyze". Il potuta -concepire: il che vuoi dire Monl{e~s Tale, com'è noto, è 'SOlo _tenere l'umor .polemico a bada. una collez·ionc di exempla, di co· Viene in mente un famoso verso sidette "trag·edie" n-ar-rative, model, del &Ili: " La morte sta annisco.lato sul De Casibus , del Boccaccio. sta ne l'orloggi ". ·E il Reverendo Monotono elenco di casi derelitti, Skcat, sotto, a caricarlo, :pieno di di coloro che daLl'alto del loro grapremura. 1Perché non .gli si fermi do sociale precipitarono in basso a e non .gH dia l'iHusione . che il mordere · iol ter·rel')O d-'una utni·le e tetn:po è :più demente del vero. mor·tifièata condizione o, più spes- "Vorlog.gi ". Vedo che lo Skeat è so ancora, d'una finé atroce. ·Tra l.t costretto a chiosa·re ariche questa storia d'un ",Barnaba de Lumbar· pa·rola: " orlÒgge ". E' ai verso dia" e una di Nerone, in linea con 4044 del ·g ruppo -B. dei CanterNabuccodonosor e Giulio Cesare, bury Tales. Si parJa del · gallo Ofoterne e Alessandro Magno, Cre- Chau~tecleer, nel . Nonne Preests so e Sansone, troviamo a.nche il T aie · ~una quindicina di .pagine di Conte U golino, colto di ~rdo in là dal "com.ite '' Hugdino). Per il sette ben torn.ite ottave. "Chiunque lettore ·italiano •la chiosa è inutile. v.uol saper di più di questa storia", · La p:t·rola, in medio-ih·glese, " oravverte il Chaucer, dopo che s'è logge" paTla chiMo. Ma H Jettore tolta la voglia di far suo H racconto, inglese di media cultura non sa "vada a leggere 11 grande .poeta as·sociarvi nulla. Chaunticleer, dice Ì·taHano che chia.mano Dante". il Chaucer, quando cantava · aito Who-so woJ ,here it in a lenger wyse, al mattino, ispirava più fid-uda, a Redeth the grete poete of ltaille, chi volesse sapere che ora volgeva That highte !Oant... in quel punto, "che non l'ordlogio ·{B. 3649-51) comunale e quello sul,la torre della chiesa". 1E, a dir .la ve.rità, in fin delle sette ottave, quasi mosso, .più che Than is the clokke or an abbev non da una :punta d:i delusione, or logge. daU'-incoraggiamento che me ne . Che alt-ro ·n on è, del resto, se veniva dal1e stesse parole del Chaunon ;l'daborazione d'una itnmagi· cer, ho ricercato lì accosto, sugli nè giovànHc, nel Parlement of scaffali, "-the .grete 'POete of ltaille". Foule-s (v. 350), vale a dire IÌ1 ParEra al suo posto, nell'edizione ddlamento degli uccelli, .dove si parlo &:a·r,t azzini. (La superbàedìzione lava, anche 1ì, del ".gaÌlo, l'orologio -ricciard:iana del Sapegno ancora non de~ .piccoli villaggi"~ ha .ragg:iunto la Readin•g Room). Il -reverendo W. W. Skeat e io ScarThe cok, that orloge is of thorpes lvte. tazzini erano contemporanei, e gabbia·:.. His yonge sone, ·that :tbree yeer was ' [of age, Un-to hym seyde, 'tfader, why do ye [wepe? Whan wol the gayler bringen our [potage, Js ther no morsel breed that ve do [kepe? .(B. 3621-24) nove non si :p.uò fare a Jneono di notare che tutto il patetico si appunta proprio su quella " pota· ge " che dovrebbe condtirre il "gayler ", 'su quella ~SCodella di zuppa fum~nte, che subito ,mette Ci fr-uttò la nuova prospettiva realistica intuita dal Chauccr. U " .trentatteesimo " non. offre tanto alla vista e, soprattutto, all'olfatto; ap· :pena del .generico "cibo " èhe " solca essere addotto'. Una fame totaLe, assoluta, pronta a· divorare qualunque cosa. Mentre •la "·pota· ge" del Chauccr fa da spia -al fatto che .nel Monl{e's Tale s'è ancora rimasti nell'ambito, -per quanto eccezionale, delra.ppetito. Non direi che il Chaucer, come pure sento da quaJche critico, abbia svilito l'episodio: osso è __ .an·zi il più v.iv.ido del Monl{e's Tale; né fa mera vi.glia, per la straordinaria ca·r.ica emotiva ch'era ndl'incontro letterario dal quale era stato ·sollecitato. Solo che il Chauçer ha saJpuro vedervi poco •p iù di quel che la sua natura borghese meglio riusciva a gustare: un pathos raccolto, da :pittura di genere, e non già una tragica disperazione senza via d'uscita. Della propria inadeg.uatezza a ·sosten·er la ·sitruazione, com 'io credo, il Chaucer dovette accorgersi, ché il verso della chiusa (" Him-self, despeired, eek for hun.ger starf ", e cioè: Anche lui, alfine, disperato, mqrì di fame)· è tra i più slombati· che n1~ gli ·venissero: un v•er.so, direi, data la si~ tuazione, :proprio da ver.gognarsene. Jn :specie se si pensa alla cir· ·costanza che il Chaucer aveva l'Inferno a1perto H, ·sul tavolo, davanti: ...ond'io mi diedi, già cieco, a :brancolar sovra ciascuno, e . due dl li chiamai ... così com'era aperto davanti a me a fiwnco dei Canterbury Tales, sul tavolo della Reading Room, men· tre venivo rimeditando una grande poesia e annotando queste osservazioni sul tac-cuino, e rivedendo, in.sOmma, le bucce d'una oc~ casione perduta. Un donZello, in quel punto, mi interr.up.pe il corso dei J}ensieri, per avvertirmi · che il Manoscritto da me r.ichiesto era depositato alla North Librarv, e riposi Ugoolino c Hugo!.ino, .in tutta fr.etta, sui · loro nobili scaffali. GABRIELE BALQINI J ,-.' IL MONDO · 12 genua io .I.Y60 .Pag. 8 ) ) , ' f . ' • VITA LE-T TERARIA SAGGI ç.A *' '-A · -FEDERALISTI ' ~ l .l \ L_· ...... HA EU 7 AH U E HA EU AH UE U ANDO il grosso volu·me "Studi sul Federalismo" a cura di Robert R. Bowie e Cari J. Friedrich, pubblicato recéntomen·te dalle Edizi~ni di Comunità, è giùnto sul mio tavolo, mi sono ri~ · trovato di colpo con la memoria nel mezzo delle circostanze in cui l esso è sorto. Otto anni fa .u n insieme di eventi che non starò qui a ricordare, 'Sembravano aver por·tato Francia, Germania, · Jtalia Benelux sullct soglia dell;unificazione sovranazionale. Non c'erano al·lora apprezzabili forze politiche operanti attiva1 mente con-tro il processo di unificazione, ·Se si fa eccezione de,H'oppo..... .-.,. __ sizione comunista, che :però si trcl· sforma·va involontariamente in un incentivo ulteriore in s.uo favore. Non c'erano ·però nemmeno possenti correnti d'opinione .pubblica che chiedevano l'unità; il grosso ,· degli europei attendeva inerte ·che c::' ~~ 7;J ---:::::._~~ -..:., ~ ~ si facesse qualcosa. C'erano solo: i _, - .-:;;;;;;:?f problemi di fondo, interni ed internazionali, 'dell'Europa democratiça; 1 '-!1~....;. ~ ~~(!""'~--------------------~r...;;.~~--_·--~~--··------~...;,_...., J che, froodi e' .nudi, chiedevano un;~- ' .~ (Disegni! · di A. Bartoli) soluzione federale. E c'erano i di~· . "INFORMALE'~ « lWi Vl;l~le lnformale che rappresenta t~uesto quadro?». r~g~'nti politici di quei .paesi; disponevano allora in questo campo di mente che ollO.Q··èrano .p iù istituzioni Ed ecco, ora Qe Ga.spori si accor- l'arrivo dogli opportunisti .è ~mpre zionali · che avrebbero dovuto af- ' .il -segno <;li \Ùla •possibile prossima frontare il tema della costi~uzione una libertà di movimenti che sa- adeguate, ma se~ sa'J)ere che al- geva che .Ja cosa. era possibile. "E' una vera e propria ·avven- vittoria, e . temhta.no di comprorilet· europea, fu ,praticamente stabilito rebbe quasi del tuuo ·Svanita negli tro costruire. :L'esi.~pza ~elP•u?:Ùiéaz.ione poli- tura quel che comincia ora, e qua- terc la loro purezza di araldi del . in conversazioni •priv'ate fra Spa·a k anni successivi, e serii bravano aver ·· tica deH'iEur<~pa era caduta improv- ~i nessuno di noi sa cosa veramente feder:alismo · europeo. In fondo se~ ·e me, tra il febbraio e il marzo intravisto la soluzione. L'un.ico 'Vero ostacolo era la po- visa~ente loro sul dopo come una dobbiamo fare" - mi diceva con tivano che quel che soprat·tutto pO- 1952. 1Parallelll:mente all'agitazione chezza politica di costoro. Gli Ade- .. tegola, . in~~esa, come .una con~- un visibile senso di smarrimento tevano apportare era la loro pu· . politica si sarèbbe messo su un conauer, gli Schuma.n, i ,J)e Gas:peri, · guenza indiretta del lavoriò intor- P. H ..· Spaak, uscendo dalla seduta rezza e il fervore della loro pas·sio- mitato . di gil.uisti, presieduto da gli Spaak erano es.ponenti a.ssai no all'idea di un esercito 'turopeo. dell'Assemblea ' 'della cEcA che lo ne - cose che .i .politici non sanno Spaak, al quàlt avrei proposto un ra.ppresen·tativi della classe :politica Erano pero abituati a tt:ovarsi din- , ,aveva ,eletto presidente e che subito normalmente apprezzare troppo. piano di lavoro che formuiavo così (v. Projet de Statut . de ia Commudel-l'Europa democraticà, cui era nanzi a grandi cose da fare, senza dopo era · stata . invi~ata da Ade- Di fronte aU.a domanda precisa capitato di dover assumere la dire- averlo in alcun modo meritato - - nauer, a nome dei sei . miQistri, a "come accingersi a redigere una mmté politique . européen.n e - Tra· Bruxelles zione deg1i sconquassati stati euro- non era accaduto loro lo stesso per red~gere lo Statuto di una Comu- cOstituzione federale europea" pro-' vaux préparatoires vavano •lo ste~ sgomento dei poli- 1952, p. 11 e 239): «Un'assemblea 'nità'' .politica europea. · pei. Dell;animale . :pol.itico posse- · le restaurazi<1ni democratiche? ·!])a qua.ndo nel dicembre 1951 ti~i nazionali,' poiché altro è avere cc sti~uente fedhale non ha· dinanzi devano ~vi:luppatissimo il senso e · si accingevano a occupanene, \ delle combinazioni e delle mano- poiché si trattava ormai di cosa im- Spaak aveva abba·hdonato la presi- un ideale, altro saperlo tradurre in a ·sé assolutamente nulla. iLo stato vre, la 'J)ercezione della direzione mediata-mente possibile. Talvolt.t denza dell'Assemblea Consultiva di retmini di una le.gge che spezzi le' deve essere c()str•uito sulla carta da ·in cui tirava volta a volta il vento:. con.fidenzialmenre non celavano il Strasburgo, egli . eta al . centro de_l- leggi esistenti. « Non è cosa - a- oapo a fondo.. E' evidente che la . l'a.zione J?Glitica europea, ed ave- . ~va detto MachiaveUi - più diffi-· prima .fase dd suoi lavod deve conJ.l motto, che ho sentito ripeter lo- . loro stupore.~.. "Ma allora i federalisti hanno va ormai bisogno di un'aHeaonza cile a trattare, né più dubia a riu- sistere nella definizione dei criteri ro, un'infinità di volte, era: '~la .politica è, l'arte del :possibile", ed davvero ra.gi~né .....:. ~veva escla- stretta con i feder.alisti, poiché solo scire, né più ·pericolosa · a maneg· secondo i quali lo si vuòle costruiintendeva;no dire deU'immediata- mato De Ga.s,perì, quan~o ·il capo questi avevano ·la visione della dire- giare che ·farsi capo ad introdurre re. Il preceden e americano è istrut. mente e facilmente .possibile; Nes- della delegazioD'e italiana alla con- zione :in cui occorreva impegnar.;i. n. •ovi ordini. Perché lo introdut- tivo. La Convenzione di F1'Gddfia suno di lorò possedeva fa tenace ferenza per l;eser cifO ;.~u.rb.peo, l· ' Non ~ra sta'to ìadle ,portarè 1h por-,. tore ha per nimici tutti queUi che aveva un manJ.ato ant or più va-go fanta·sia creatrice del vero statista, M. iLornbardo, gli a.veva çsposto co- . to quest'alleanza. L'accordo fra delli ordini vecchi •fanno bene, et di quello cdntenuto· nèl trattato per il quale la politica è l'arte di me la sua proposta di affida·re ad S.paak e me si era .f~tto rapida- ha tepidi defehsori tlutti quelli che della OED. I delegati della V·irgi.fa,r diventare prima possibile e poi . un'assemblea eur~pea la :redazione mente,' ma non altrettanto facile . delli ordini nuovi farebbono bene. nia e quelli del New Jersev hanno reale quel che· è ,utile alla comuni- di una costituzione europ~a fosse era stato pei lui farmi ammettere La quale tepidezza nasce, parte •presentato due ",piani", cioè due europeisti che lo avevaon0 fi. per pa~ra ~d~i .avversar~, che han- serie di risohi.zioni che indicavano tà. Mancava inoltre Ioro una cul- stata accolta con favore daHe de- dagli ,_ . - -' ,,__ -·- ,. . , •. t ·. . cosa ..·-_,.__. ___. .____ dato a un Comitato di redazione il compito di tradurre 1e jue risoluzioni in articoli cbstituzibnal.j.. Non vedo per la .Costituente Euro.i>ea tl· tro metodo .d i lavoro. Per il nostro Comitato di giuristi si tratta Perciò di pre,pa.rare: l) la serie delle rijol~zioni, che desideriamo veder pteséntate alla Costituente europea ed approvate da essa; 2) :}a traduzione di queste risoklzioni ~n a·rticoli tbstituziona.Ji :.. Ma questi progetti dt ·risdluzibni, .necessariamente schematici, ndn sa·rebbero stati sufficiehtli a far cotnprendere a fondo ai •parlamentllri cos'è e rome funziorta un 'sistema federale, poiché "Ii uomini non credono in verità le cose nuovt". Occorreva for.nire loro un'am~ia documentazione sul tnodo di funzionare effettivo delÌe federazioni . esistenti, mostrarhe là "ferma esi:)erienza". . Preparare sollecitamente ·uÒ tale · lavoro in Europa era ·praticamehte im.possibile, poiché, a parte la Svizzera e la ancor troppo ·récentd e .problematica esperiertza tedesca di Bonn, mancavano nella cultura po. litica ~uropea tradizi<>ni federali~te. Proposi a Spaak di rivolgersi .ti professor Cari Friedrich dell'Uni· versità d.i Harva·rd, che avevo conosciuto un an•no prima in occa~lo ne di illn suo viaggio a :Roma e di cui sapevo quanto a•ppassionatamente ed intelligentemente si 5en• tisse le.gato alla battaglia europea per l'unificaziohe federa·le. Cari Friedrich ris.post mèttcndo in piedi una meravigMosa macchi-na di ricerche e di documentazione. lhtc:· ressò all'impresa la Ford ·Fourlda,... tion e la Harvard; ·rag.gruppò intorno a sé •professori e studi.osl american•i, .costituì setninar•i e d>mmissioni e riuscì' a far redigere fra il luglio e l'ottobre dd 1952 questi "Studi sul Federalismo", conterlenti forse il .più .ricco studio corrlpa· r~to dell'attività. legislativa, gote[:- nativa e giudiziaria di cinque fe· derazioni - Stati .Un~ ti, Canéldà, Svizzera, Germania, A·ustralia in tutti i campi deHa vita pubblica federale. . cVi sono ancora buoni motiviconcludeva Cari Friedrich nel pres·entare i·l libro . agli europei - .per credere che i cohsi·gli della ragitine e del ·senso comune prevarranno contro i ·burocrati e gli interessi acquisiti :... Non hanno prevalso, e , Garosci ne analizza acutamente ·Ie ra·gion-i nella su'li· prefazione all'Mizione ita-liana . !L'epoca "carbonara" della lbtta per l'unità europea, nel corso della ,...,,,..! ~ ... \..\...:~- - - - - · ·· • - - L- 1:-- .- -------------davve·ro ra.gio,ne" .....:. aveva esda- stretta con i feder.alisii, :poiché solo ~~ re , né più ·pericolosa a maneg· mato De Gas,peri, quando il capo questi avevano .Ja visione della dire- ·g1are ·che farsi ca,po ad •introdurre della delegazioO'e italiana alla con- zione :in cui occorreva impegnar.;i. n •ovi ordini. Perché lo introdutferenza per !;esercito •.eurò.peO, I. ' Non ~ra stato facile ,portare- m pot-· .,,tor; h a per nimici t•utti quelli che M. iLombardo, gli aveva esposto co- to quest'alleanza. L'accordo fra delli ordini vecchi i{an.no bene, et me la sua proposta di affidare ad Spaak e me si era .f~uo rapida- ha tepidi defehsori tutti quelli che · un'ass~mblea euro,pea la :redazione mente; ma non al~ettanto facile delli ordini nuovi farobbono bene. di una costituzione europ~a fosse era stato pei 1ui farmi ammettere La quale tepidezza nasce, parte stata accolta con favore daUe de- dagli europeisti che lo avevano fi. per paura delli avversari, che hanlegaz:ioni francese e tedésca. Non no ·ad allora circondato e che teme- no le leggi dal canto loro, pa·rte erano stati né !Palazzo Chigi, né vano .il mio radicalismo federalista, cL,'lUa ioncrequlità ddH uomini; li De Gasperi; né Taviani a sug.gerire e per me fa·r accettare Spaak a Fre- quali non credono ·in verità le co.;e a Lombardo d-i lanciare quest'idea nay ed a molti altri diri•genti del nuove, se , noh ne Veg'gono nata nel ·seno . della conferenza; erano movimento federalista, .poiché que. una ferma es,perienzu. stati i federalisti ron i quali Lom- stf sentivano in Spaak l'opportuni,Jl piano di educazione federa·le bardo éra allora in stretto legame. sta, non si rendevano .Conto che accelerata per i parlamentari na- a veva 1\ln mandato a ncor p iù va·g o di quello contenuto nel trattato della OED. I delegati della V·irginia e quelli del New Jersev hanno •presentato due ";piani", cioè due serie di risolJ,zioni che indicavano i cr·iteri secondo cui si sarèbbe dovuta rediger·e la Costituzione. In tutta la pritrui parte dei ~uoi lavori la Convenzione ha discusso e adbttato risol.uziohi che sta-bilivano H contenuto d~f.la Costituzione. Dopo di che la Convenzione ha affi- LETTERE FRANCESI) i suoi lo attrae a ,poco a :poco verso il nord, a IPari.gi, dove gli avanzi dell~ comunità ebraica vivono .ancora e .furtivamente si ritrovano, sotto la ·perpetua mina~cia di un ultimo rastt=ellamento. Qui fiorisce improvviso Pà.more d.i \Ernie e di Golda, che dopo alcune settimane di trepida .passione diviene sua per essergli rapita l'indomani, e che ogli seguirà consegnandosi volon·ta-1 riamente a tutte 1e torture e .gli or. rori d'uno spaventoso calvario, fino alla · camera a gas di un campo di annientamento in Gerrr~ània. Una catena di atrocità ben note, dove le .prlme avv-isaglie quando · Ernie è fanciullo a·rlcora non sono le meno angOsciose: di cui il .romanzo riesce .a far accettare la· descri.zione trasflgurando ·sovente l'orrenda cronaca in dramma, attraverso alle reazioni di E:rhie e di a.ftrì J:?e.no imJ>orta.nti attori · e testimon.t. In verità affiora tro.ppo s:pesso negli svif.ti.ppi della narrazione una certa meccanicità, por cui 'i personaggi si preseatano piuttosto c:lme esempi ti.pid, dagli atteggiati preordinatl in vista (H certi traguardi cui vl\lole arri\la!re l'autore. ~sì anche ·Ernie, quando uscito malvivo dalle mani dei suoi compagni di scUola ariani esasperati dall'a·ftetto che ,gli testimonia la bella [lse, si àhbandona a una furia d.i distruzione contro gli umili animaletti di uh .prato; e ancora più avanti nella storia del suo imbestiarsi a Marsiglia, che appare grez.za e .pesante. Tanto da far pensare al ricalco, come ha gitistamente avvertito un critico nostntho, d.i certe ·seq.uenze dd mediocre Massermann, dell'ottimo DOblin c dd Feuchtwanger; e da i·ndurre a tenere in sospeso il giudizio ·sul valore assoluto di una· opera, certo imponente e toccante, · il cui tono febbrile risponde così hené aa· una materia che [orse 'non è ancora possibile · d~minare appie- UE c AH L' APO~ALISSE Dl SCHWARZ-BART HA EU nata a in~nare nel suo Hbro la . vocazione al martirio di tlutto un popolo. Donde -l'attacc~ della ·sua narrazione, che ha .il piglio d'uno scrittl).. re .consumato: ·«Nos yeux reçoivont la l:umière d'étoiles mortes. Une biographie de mon ami Ernie tiendrait aisément dans ·le deuxième qua:rt du XXè :slède; mai la véritable histoire d'Ernie Lévy commonce très tot, vers l'an mille de notte · ère, dans .la vieiile cité anglicane de Yoclo. · !Si traua del rahbino Yon Tov Lévy che assedia·to in una torre con i superstiti della. Stt.a comunità egualmente decisi a sottrarsi alla forzata conversione, ne abbreviò la fine sgozzando tutti e se stes.so per ultimo, in olocausto. Secondo una leggenda il di lui .figlio prediletto, mira~olosamente salvato, ebbe dal Dio di Abramo la grazia di un Giusto, un Lamed-waf .per ogni ge· aerazione dei suoi discendenti. Coskchè da quel . momento la storia della .famiglia dei Lévy, stabilita si do.po varie .peregrinazioni nello ~perduto ·bor·go ucraino di Zemy.ock, sarà dominata da tal tradizione, continuamente ar.ricchita da · memorie sempre , meno favolose. Una · •storia che trova la sua unità nel progressivo infittirsi degli de- . menti qonistici .fino alla pienezza concreta dei tempi nostri, e la sua sostanza umana nell'alternarsi del1e 3ccettaxioni o dei tentativi dei singoli "detti" di sottrarsi a.f loro. .pesante retaggio, che è poi quello di ·tutta la loro :razza. .La ribellion:e ·del nonno di Ernie, il possente Mardocheo, è più che · altro di rigoglio fisico; di uomo che non si ·rassegna al destino dei "giusti", che è .praticamente quello di vivere più miseri fra i miseri, in attesa di divenire la ~uida e magari il capro e9piatorio della comunità nei momenti · supremi: impara a val~rsi dei suoi pugili, sceglie con DI MARIO .BONFANTINI scandalo della fami,glia .l'avventuroso mestiere di venditore ambulante, . sposa una bella e vigo:rosa Giuditta incontrata per caso. E altrettanto naturale,. passata la gioventù, sarà il suo ritorno alla tradizione, che egH anzi .rinnova divenendone austero depositario. Più placida e ben più tenace la rivolta di Beniamino, !'·unico suo figliolo scampato ad un progrom delle &an. de biam:pe d·i J>ediux:a, che emigra in una cittadina tedesca dove ra.gtg iu!)ge ~na sudata agiatezza, illudendosi di ·riuscire a "vivere come · tutti gli altri" : ;tentativo già va.gheg.giato d'a parecchi suoi antenati e ·risultato sempre vano per le 1per·seou.zioni esterne oltreché per l'ostinato .r:isor.gere del senso della ,propria missione. Reta·g.gio .d1 cui IB.en.iamino non v•uol :più sentire parlare, ma che l'implacabile nonno ·trasmette al lfiglio di .Jui Ernie, proprio mentre il sorgere della barbarie nazista ·rkhiama brutalmente l'intera fam.~glia e tutti i correligionari al loro antico destino; Ciò che conferisce al libro il suo mesto fascino, e ne rivela il motivo, è appunto la particolare qualità ddla "accettazione" di Ernie, la cui biogra•fia ocaupa gli altri due terzi del romanzo. E:gli è un prede·stinato consenziente, che tuttavia :respinge da sé .U cupo terrore e la fa.natica intransi·genza delta rivela,zione ancestra le, e .pretende reagi·re all'ostilità del mondo semplicemente con l'amore. Una piterile illusione che vi~ne atrocemente smentita dalla raffinata ferocia· dei nazi, in una serie di epi$0di sempre più tremendi nei quali i'animo del fanciullo soverchiato dall'orrore è spinto al suicidio, si ri·bella, ri.prende affannosamente fiduda in se stesso, per essere di nuovo schiacciato sotto cumuli di angoscia troppo grevi: q·uando i .Lévy come tanti altri fuggiaschi, braccati ovunque dalla morte ar.rivano a domandarsi se il mondo intero non sia diventato nazisti . .In Francia il mite Ernie, che tali prove e due anni d'ospedale hanno paradossalmente trasformato in u:n giova•ne di selvaggio vigore, riesce ad ir11uolarsi in un reggimc:nto di rifugiati: per venir subito travolto dalla sconfitta, mentre il regime di Pétain consegna a Hitler tutti gli israeliti del . campo di con• centramento nel quale si trova anche la sua .fatnÌiglia. Nella zona cosidetta li.bera, Ernie all'estremo della disperazione diventerà un "cane", trafficando in horsa nera, ubriacandosi, tinnegando le tproprie ori:gini, ingozzando carni sanguinolenti e .fotrlicando come un folle. Ma un ·impulso .profondo, come l'oscuro :richiamo del martirio di tutti E t clamoroso anticipo ddla .giurìa del Goncourt nel premiare Le dernier des justes, l'insolita figu- ' ra ddl'autore di cui si è subito timpadronita la cronaca come d'una "vedetta", e la stessa ter- · ribile gravità del problema •propo.sto dal Ubro, sembrano aver reso più dilifidle individuarne la vera fisionomia·. Non sono . mancate 4l~mrneno le accuse di plagio, e di imprecisioni ·storico-geografiche e penino ling'lui:stkhe: come se ad André Schwarz-Bart, giovane e sempre vissuto in Francia, non fosse itato mdispensahit:e' documentarsi, specie con opere lettera·rie, per· · ricreare in sé l'atmosfera dell'immane tragedia vissuta dai suoi .personag.gi per •la più :parte ·nell'Ucra.ina polacca e nella Gex:mania nazista; e come .se l'eHicacia e l'origina:l.ità dello stile, oltre aUa severità degli studi con cui questo "autodidatta" ha roltivato le sue innate qualità, oon ha.stassero ad autorizzare certe ·opisòdkhe e forse volontarie ·negligenze nel lin·g'Ua·ggio o in alcun.i dati di fatto. IP·~Ù legittima la ·perplessità · che può prova·re H lettore, immerso nel · concirato il'itmo delle pagine, ·al ·trovar vi due .piani diversi: l'uno favoloso e Jdeologioo e l'altro energicamente realisti.co, sebbene appa. rentati da una specie di humour nero oscillante .;_ sem,plici .punti di riferimento - ·fra ·il Voltaire di CandNJe e lo Swiift. E' chiaro che l'autore, osses~ionato da quanto è avvenuto a sei milioni 'di ebrei, fra cui i suoi stessi genitori, nel cuore dell'·Eur~pa e con la c0111!plicità di buona parte dell'Europa éristiana, cercando ·un .senso all'atroce mistero di tale dramma (e qui s'intende p.erchè ·la lettura di Dostojevskij sia stata &terminante nella sua formazione letteraria) ha ·trovato natura, le ricouere alla mitolQgia religiosa che gli era -più v·icina, facendone ~~ .•base morale della: famiglia desti- HA ·oIo creaore roe secondo i quali lo si vuole costruire. Il precedente americano è istruttivo. La Con~enzione di Filadelfia 1 co st·g i e del .senso comune prevarranno contro i 'burocrati e gli interessi ac· quisiti :.. Non hanno prevalso, e Gar6sd ne analizza acutamenté le· ra·gion•i nella sua. prefazione all'Mi· zione ita·liana. L'epoca "carbonara" della lbtta per l'unità europea, nel corso della quale abbiamo .pensato che fòr.;e "ces princes qui nous, gouvermlnt" · sarebbero stati loro i creatori dell'ordine nuovo, è passata irrevocabilmente. L'Europa ormai nascerà contro costoro o non nascerà. At'l'JERO SPINELLI / AH U . EU .politica è t l'ar·te dd poss~bilc", ed intendevano dire deH'immediatamente e ·facilménte .posS>ibile; Nessuno di loro possedeva la tenace · fantasia creatrice del vero stati·sta, per il quale la politi:ca è _l'arte di ·fa.r diventare pr.ima .possibile e poi reale quel che' è utile alla comurutà. 1Mancava inoltre loro una cul- · tura pol~tica corrispondente ai pro.blemi di fronte ai qua.Ji erano venuti a trovarsi. Erano democratici, · ma l'alfa e l'omega della loro scienza consisteva nel por·tare avanti, bene o male, le restaurate democrazie nazionali, sentendo confusa- no., Ma ogni cosa diventa poi_:yera, nei momenti in cuit scontato 11obbli.gato e il prevedibile di una situazione, questi .personaggi diJ::tttamente ·la vivono. ·Ed Ernie, che è il opiù autonomo, .riesce nel cbmp lesso a riscattate quella pericolosa ambiguità fra l'uomo intero è il . simbolo, in quanto tali momenti liniscono per formare quasi tutto il tessuto dd S~uo ,personaggio: la la- • cera•nte dolcezza dell'idillio pafoig.ino con Golda mi sembra ,per questo ·riguardo decisiva. Così egli si svincola anche progressivamènte . dalla sua origina·ria vocazione, dalla terribile tradizione familiare sempre in agguato: nell'atto stesso in cui si offre in olocausto, ma non pi:ù ad essa quanto all'amore per Golda e :per ogni povero essere martirizzato. · Seg:ue:ndo tale crescente poc!ticità del racconto, e il ·suo corrisj:x>ndente umanizza:rsi pur a.gl·i. estremi limiti dell'orrore, ·pare quindi di poterne cogliere il senso. Al furioso sarcasmo di un suo compagno di sventura, che constal'a nelle atrocità odierne l'incredibile risultato di '"venti secoli di cristologia", e tuttavia venera Cristo, corrisponde lo sta-to d.'animo di' Ernie; 11 qÌJale mentre consola fino all'ultimo con la promessa delle imminenti felicità del paradiso ebtaico i fanciulli agonizzanti che si aggrapparlo d lui e a Golda, mentre le giura con l~ltimo respiro che "si ritrovdanno fra pochi istanti", in realtà non ci crede. n cht · sembra signttlcare che egli non ha pi\1 quella fede, in quanto è a:rrivato a:t·traverso alla sua disperazione a s:pezzare il cerchio, a sentire infranto dentrb di' sé quel misteflioso e tnostruosb legame che ha tenuto avVinti per tanti secoli, i.n un'orribile cb-nonivenza, il 'carnefice necessario e la vittima terrificata e repugnantt ma intimamente con~nziente. MARIO BONFANtiNI l Y" .."- . . . . . . ~ ., -t\-r-~ ~, r- _ \"' ,, " - -4,,- ':- ~ ~--.:·:.·':-T_~.(~:~~~-\'~;'-.~:-,(-~)..~'-\""-- . __ ,._,.. ', L ~ . , ,_. · , M-f'·:-.0. • \ L- tY · ()...; tVo f OL ( . • ... ~ Pagina 3 L A VOCE RE-PUBBLICANA · ' HANNO .SCRITTO _ . d' B h Or at orlO l ac l ratter e ,p asto rale (che non ci , sembra invero t roppo -p ersi. . ; sten te) , ma doqbiamo ' amm!òt- ~ . _____:.:.~-Con ,u n ce~~ n ~ardo sul~e ' tere non priva di f ondam~nto '-------..:...:---f~stivita .r:<ltallZle . l Accadem1a l'opinione di chi ':ritiene che in rai », per p a&sare all anecess ld1 S. Ce•e1ha h a offerto,_ .n el con- certe ari e la compenetrazione G.li Stati Uniti stra econ omia non è 'libe ra certo di ·domemca_. ·d1re tto da d i parole e musièa non l)ia <:on cor-renza ', nè 'in iziativa Lovro Von ~ atamc, una ese- perfetta; e ciò si spiega ccin D e il socialismo privata •: In tutte · le in ducuz1o-ne quas1 mtegr al·e d-e-~ fatto che f anno parte d ell'ape. _ . :l'Oratorio di Nat_ale, per, soh , ra ta'lu ne arie ~ c o•nce.pite origi- • G ~t amencam · h_a nno s;euo stri e-1b ase a1bbiam o tprezzi sta • coro e orchestra d1 Bach. L o;pe- n ariamente per altro tes to. Ma, la strada de-l so_cwhsrno . Se biliti dall'alto, nè esiste in conc-orrenza salara denominata ,improp~iamente a parte qualche lieve imperfe- Io domanda !3onaventu~a ~~= p~ati~~ oratoriG, poic:he non e che i~ zione, l'Oratorio può essere lore st pone m una cornsbbli- naie , _ , unione di sel cantate, h a tall considerat o, a nostro avviso, denza da N ew York pu La scuola dimensioni da supera re le c::'- fra i m ad gioti capolavori d ella cata da LLa Gazze~ta del d P ol G~I volta che si legga dom ande e risposte , che n on_ p a·c·ita di' resistenza del med10 .I<ette-r atu; a musical€ sacfa e p olo. I trhe jahttort, sed-con ,te assente , .· Calo ro, c e anno ectso •. . , og,gi un co mmen to al- avrebbe p urnto educa-t o a n ulascol tatore. . :profana. ed _e un d o~umento ~ sorti delL'e conomia ne.g~i .Statt Com ment ando in u n elzevl,la nost ra C o-s t ituzio n e . la. M a il S a-cch i :· è di spi-riti O pe~a. m?nun:entale: Cori, fede , dell-a mcr ollab1le fedle d1 Uniti : ~a n ascita d eLl e "' Cor - r o d elLa t erz a pagina de !la pare di s o.g.nare qu alche co-s.a lib e rci.li, è un" mo d ell:' a to di r~citati':l, ar1e, atte~at~ a b re- Bac}l. . . poration-s » che hanno re~ti- Stamp a la r ecente sentenza v1 trat~1 strumentai~, ~l susseL_o;pera e stata mag1str~lmen- tuito ~e f ortune indwtdua~t e de l Tribùnale di To rino che ha d-i lon tano dé!-lla r eal:tà, p o-:chè, pwfond e convi n zio n i. e sercita gu ono m un me_rav1gl,10so c1:~- te m ter.p ret~ta ed _eseg~11ta da fami ~ia ri , la c·r eazione delLe assolto uno studioso, Ma rio essa · ci appare un pTo,g-r am- d a l ung h i ann i la p rod'es•sioscend o ch e culrrun a alla fin e lD Lovro v0111 Matac1c , d1rettor e unioni sindacaLi e l'azione· dei Mongini, quere~ ato da alcuni ma, ottimo per t an ti pun t i, n e gioÌ:·n ?-hstic a nel .su q . ca· un_.• corale f esto_ so e p r orompen- vigproso ed errrotivo , di gra~ nov erni dem ocratici. person aggi . che neL suo libro sia ormai in vol uto e rie n·tra- ra t t e r e d i g-u id a r espon's ab isuLla sto1·ia del m ovim ento te o,ve Je voCJ umane .e que-ile c1asse, ass~ ~on d at o d a 1_ e oro di ., « 'Dutti e tre i fattori to, come se quelli stess{ che l-e delila p uob:b lka o:piniòne.: è 1 dell or chestra. car a tten zzata d a S an ta Cecu1a, molto bene pre- scrive i~ Calo·ro _ fu rono d-e - Giu stizia e libertà, risultavano b 1 t· t b · t t d B t s ve1·gognosam ente impLicati in l'hanno s critt-a n on fosse•r o chiaro che h a ie tto tra queile a?;i~i. giu i an_1 rom e _111 es- :p~ra ? a ~~·aven ura om~a . cisi-vi p er le so.rti dell'e-c ono- fatti _di de lazione nl temp o del p iù lì vi1vi a ·cu st odirla del rig h e t u tto ciò che v i si pòtes1tura acuta, s1 f ondono m t utto D1 m more nhevo la ~restaZlO - m ia ame ri-cana. L e 500 fami" · t d regime fascista. A. G alante lo r o amo-re , a -i nfiam m arla va sott i n tend er e, cioè p r ecisad~ . sup er b a . b e11~~za e d ~rmo- ne d el qua r.tett o v oca l e ( o. r;-e - glie c he detenevan o ·le gran i GaT1'one seri ce: della loT o azione. Quand o ~en te la sto r i a- d ello · S t ato ma. Le pagme pm belle s1 t ro- ta Moscuccr, soprano; MJnam !fort une n azionali persero ben « C' o:n'è tpen etrata n elle ali• vano nei cori, armoniosissimi, PirazzinL contralto; Carlo Fran- tpresto il lo·ro potere. Furono le dei t ribunali, ci :pare legitqualcuno per u:n i•n tere,s se i·tali ano , a.nzi della R epub-fluidi , pieni di fe rvore e di un a zini, tenore; Hein z Rehfuss, le co.rp o. r azioni dei d atori di timo P anzi nec ess ar~a. c he la persoriale o settorial-e cr-e de di blica itatl ian a, com 'è n ata estrema purezza; m a anche fr a b asso) sp ecie p er talune imper - lavo ro a d or ganizzarsi in as- storia del fa•3 cismo e dell'l.ln g-iovan-e so ltanto a -s-è. m a di jalla R iv ll1zione :fira·n cese. )z a rie vi,- son o molte p a-gine fezioni te-c niche di intonazione s o·ciazioni libere, b asate ·su tifascismo fino alla resistenza non portar -poi da-n no · a.ll'in- d a i mo ti del '21, d aa pensie ro di altissim a ispirazione; l'or che- e -di ritmo, se si ·e ccettua l'ese- una p iat t aform à azionaria. e alla- C ostituzione, entri fi-; sieme della vita sc'Ciale , è pe.r dei Maz zin i ~ dei Catt aneo, stra poi è quasi ·sempre viva, -c·u zio ne del t enore Franzini che O@gi tre quarti dell a ricchez- n almente . n elle aule delle f orza con dann aot o ad accor- CO.fll 'è stata pa r zi alm -ente r e apulsante, di grande slancio; ci è parsa buona si-a d al .punto za nazi-onale sono tap.presen- scuol e. E' n ecessario p r ocug-er·s i come iJ venir m -e-no al- lizzata· d écll o Statuto al-bertiNon siamo d'accordo con ta- di vis ta vocale ch e d a quello tati da aziDn i q uotate allo rare ai giovan i -la p o.sai:bilità l a fedelt à ai prin cipii i"pfì-rmi no e, d o,p o l'e nrore m onar chi!uni critièi secon do i quali nuo- interpretativo. "_S t~c k E?xc ~ an_ge ·: L e . gr-a~: di orien tarsi nel m ondo nel t utto quel complesso di ideo- co -f.àsc.ista , d all a Resiste nza. ~-------~-------~-----------~-----~~------~~~ ~al l~oro il p~~~M ~ c~ R~ C~ fu w~~a ~U~~o D m n t. qO~eh~ooda-v~e~E ~~ mer o dr m11le.--, P tu i:h 12 log~i e . s-e nza le q uali è im N è tl'au to r e si fe r ma a quelioni e m ezzo di americani l a potrà gio-vare, quanto u no • l l f l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l L-. . • • l l l l l l l l l l l l l l ll llll l ll l llll ll l l ll l ' l l l l u u u , 1 111 111 111 11 1 11 1 11 11 1111111111 1 11 1111 11 1 1111 1 11 1 1 11 1 11 1 111 1 111111111111 1 111 11 1 1 1 1111111111111111 n sf-o-r zo di comprensione e d i po ssib ile ogni vi t a democrat i- sto p u nta , ma pro spetta agli possiedl\lno azior;i e più d i 50 intellig enza del rec-[2n te p assaca . Co sì. quando la Demo- occh i degl i s tuden t i il mond o milioni sono le. persone che to. Se anc,h e questo p assato crazia Cri sti ana h a tar dato c-om 'è oggi, con le g r and i f{Jrt r aggon o benefic i dai lo rp di- :propéllglherà fin o · a noi, alla 'v idendi. L a d em ocratizzazio-· . situazione presen te, l e sue vitan t o · a lungo ad accett a re ze · politiche e d i p rogr e,sso ~ . . . . . ne del ca:pital-e n on pot rebbe brazioni . passionali, n on · sarà l'istanza di un a educ azion e ch e lo arg itan o , per dcimo stra.r e ebòere -più evidente. U n egua- 'Un male; ché <anzi è q uesta la civi ca nell e sc-uo le, collab 01·a- :;ome n ella n ostr a Costituzio l e impulso venne poi a n che c-ondizione (e Cro ce ce lo. ha v a - ce'I'to incbrus-ciàmen;te - n,e. di c u i « og-ni p agin a è codal basso ,dalla massa ope- insegna to) d'o1gni - robusta' e a · che o-ggi ·ci fosse qualch e me s e ave sse .in t raspa:renza raia. !Le unioni deì- l a-voTator i -vrva stori-o•gl'a:fia. Non sarà un studente delle nostre scuole àue facc e , un a cbe guarda i l a-c quistarono v ia via una inse,gn amento fac ile, ne con,g rande- impo rtan za. In trenta ven iamo. P iù ch e ai lib ri di . pronto a coll a bor ar e a1l'e s•plo- pr e s~ n te . l'arl tra c he g-uard a an ni co stitu irono il contralKatheGina Lollobrigida interprete accanto a Yul Brmner, il fan1os o personaggio biblico sione d i · b:a-r baro a ntisem iti- l'avven ire », tare social e delle co·rporazio - testo, ci si dovrà affidar-e al smo che ango-scia l e n ostre Questo l ib-ro h a aJ,tri meriti n i. Oggi la lò ro potenza è sen so d1 responsalbilità dei dorine Hepburn, Elizabeth Taylor e Nlontgomery Clif.t in un dranuna eli Ten~essee Willianls grande. , D al sindacalismo cen ti. Non una storia tendenan ime. In questi giorni pe r~) e · o-ltre quelli che ri·~uardan o Zi·osa, che vol.u tamente accenscu o-le medie st atali di Rom a la dottri na (in gener e quest i ( Nos tro ser vizi o ) pazzia, violenza carnale, peAltro fe nomeno interessart.ie ameri·cano- sono eme rse figure tui 0 t oLga il l'isalto a celi-i troscena di vili e di infa mie, Capp, uno dei più famosi si osa offrire " pe r la bi·b lio- test i sono s-critt i da l aureati New Y o rk, gennaio derastia e cannibalismo .rea- ~alvando !a gioyane él.or!na creatori di " cm·ton strips » è ·r appresentato dall'intensifi- ,gigantes-c he, come q uella di ,fatti, e dica o taccia s"econ do niomento . · Film d'A m erica. Il . fil m provvede carsi di nuovi centri di ' svi- J ohn Lewis di' -r ecente dimest eca de i :pro f-e ss-ori , u n "Jitb ro l n Le tte re·-- ch e d i d iri.tto han - ·· Gli << Uni t ed . Artists , , hanno lizzata secondo le più consue- all'ultimo sdsi da 'Pl'e;>Ìd en te d ei min a- certi intenti di polem i-ca pol iche.'cost a sei mila li:re, il qu ale, n o s!)'lo va·g he n{J·zion i )._l a co- lanciato ' 'in questi giorni in le" regle,s du jeu " dal dram- senza cornpro ;nessi, alquan- uno spettacolo alquanto di- luppo dì energie creative ( au- tori. Ha raggiunto la ibella et-à tica; ma neanc:he ·un a storia to dep rime rU~:.., '' Suddenl y vertente, con eccellenti nu- tori, attori scrittori, tecn~c i ) c-. . . d ' l l . maturgo americano. timida .e reticente , che s'asten s ,l··n t i. to1. a· " 's' o u·v'·en J.-rs dl. 1\"u ·~ "' noscen za n on so lo t-o-rica, m a pruna mon za e ne rmnoIl lavoro ' teatrale non è Last Summer " è destinato a· meri di dan za e canro,, in allo scopo . di· sopperire al d i 80 anni ed è d.a q•ua ra nta ,g a dal giudicare. e scivoli n el salin i», l a ·cui pre fazio n e è d elle organ izz a zioni politiche vato locale " Loeiv's Capito/ », sìato rnai rappresentato a provocare diverse polemiche . omaggio alla·· più pura tradì- graduale allontanamento di aim i che occupa qu ella carica, l'aridità della cronaca. E se st a ta . scri tta d a Va le-r io Bo-r - assis te-nzi a li e ç] e l l a v.)1:o, ch e · l'atteso film « S òlo nwn and Broadway, e solo recenteinenUn altro film della Colum- zione americ'ana nel campo elementi promettenti dalle 1Ja- la q·u ale h a permesso ai ·,la- n asc€.ranno d·ubibi, d isoussion i, . a m en - Sdiretto heba » da( Salomone . t ea t ro d e Il a .zona « o ff - bia Pictures è " The Gene del ·" musicale ». Film di in- rie Case produttrici. La Co- vor'a to ii delle miniere di guag h e se , .e c he. oitre_ tu t to. s-a-. pot.reb bero esse re ovvi King Vidoe , Saba nome) te un d agnare oggi :pe.r ogn i gi or- reazioni, tan to m e.glio: p erché rebbe pa·ssibile di den u ncia tè anche di altri : que-sto lth ro illustre negli annali del cineBroadway », il settore speri- Krupa S tory », ossia la vicen- d~bbi pr-egi nel suo genere, · ·tumbia .e· la Fox stanno ora n at a l avo:rativa quasi 2 5 d ol- già P ietro Bayle diceva . che alila m a.gi!Str.a t u r a , per.chè è é stato scTitto n o·n solo con m a americano . Ricorderete men tale e cosidetto " d'avan- ·da filmata di un altro divo esso v a veduto con una certa st{lta . breccia e 'cercano .di atla perfection d'une histoire del Ja zz, interpretato da Sal attenzione, daio che il perso- tirare un certo nun1ero di ta- lari, men tre trent'anni fa ne est d'ètre désegréa ble à tou u n a chia-r a a poÌo2'ia d el fa- una -p.ro f oond a fe d e d eme-crati- c-ze l . ne l corso d e lla pro d uguardia del Greenvich lage ha " avuto il coraggioWildi Mineo , con diversi pregevoli naggio rustico di Lil Abner è lenti. prend-evano appena 2 •50 · Ma tes les sectes. Dal libero, ones-ci-s mo: C{J!n e mai avvi en e ca che dà fo.rza aù }e parole, zione di questo fi lm in S paparlo sulla ribalta , causando numeri jazzistici, in cui il simbolico della spumeggiante ebb e soltanto q-u esto me- sto -c onfronto dell e varie idee Un altro cam po da essere non rito: egli ridusse le ore l a·\·oque sto. se n on perch€ l e for- ma . e so,pra t tu t to. co n · l'oc- gna, Ty rone Power, che rico- · una serie di accese polemi- tamburo ha 4na parte pre- filo sofia paesana di Al Capp, sfruttato nel .corso delle re- rative. istituì la 'PensiJne. le impareranno i giovani a Hb eze a-l goverr n o si .arp.pog,g ian c chio --a chi deve servire. Cioè p riva il ruolo di Salomone, che. Il film, diretto da J o- c/..fJminante. Dir.ztto con com- 14n uomo di intelligen za e lazÌoni culturali internazionaassicurazioni contro la disoc- -rarsi d'o,g ni s•pirito settario, é1 ,1soccombetle ad Brynner una - crisi ' . f ed e l- petenza da Don Weiss; il film buon gusto. , li si sta intanto · manifestan- cu p azione e le malattie. - le des. - t r e ?. Q·l!Jest. e ed -altre a i ragazzi d el pri mo bi enn io cardiaca, e Y ul acse p l l L . Juv, an k !eW!CZ, d.i•ventare gli ''uomini del d ia- 1 Per quanto riguarda i pro" do . Moltissimi produttori tearif le.ssion i che . , come tutti, ho d el•l e scuole s·UJpe•riori. che si corse . in aereo dagli Stati ' mente riproduce l'opera ori- può soddisfare le esigenze deue, il i terzo fat- lO(go" come J em olo vorrebbe. getti dell'industria cinemato- trali sono ora interessati a to Freu, acomunq dov u.to ··f a r e i n questi g io rn i, t rova no in un ' e tà d-ifficile e Uniti per sostituire lo scomginale ed è per questo moti- gli amatori del gever?. d are carattere all'at'Per questo ci s ono :parse oal,; Cuban Rei.: d Girls » (Le grafica per l'anno 1960, è · da vo che si. rivela essenzialnovità americane in t u ale .regime economico. Con quanto stonafe, in q uesti giolrta-nto più m i pesavan o . ~ e-r- oer i·col-osa, n ell' e tà in c uj sono parso attore. mente statico e _verboso. Ma Guerrigliere 'di Cuba) è inve- not_are che la MGM sta alle- lanciare allo sco po di evitare F ranklin- Delano Ro-os-etVelt si ni, tal une proteste per u n t echè ave vo a.p•pe·n a fin ito di ~:.>:c iti d'infa n zia è com inciaRealizzato in " Tec hniraall'attivo occorre riconoscere ce un modesto film prodotto stendo ben cinquanta films, Europa, i terrificanti costi di produlegg€1l'e ii be l libro di e-duco- no -ad as-s ume re l e con vinzion ; m a », il lavoro attuale deuna eccellente. interpretazio- da Errol Flyni1 qualche mese di . cui dodici saranno rifa- zione am ericani; tuttociò si inaugu-rò un perio-do che non m·a sull a Resistenza assegn ato zion e civ ica che ha p-ubbi i- che sa ra n no a:l a b ase c.iell:.1 sc rive le piu ttosto ipo tetiche ne, ca peggiata da Elizabeth prima della Slla morte, ·e de- cimenti di films m uti, fra i;ui sta verificando sulla scia dei cons entì allo Stato am-eric ano nelle scuole m ed ie b:ine•si. di di-venire·· _l'espresRione d i Sono ri pparsi, puntualm ente , ( per non usare alt re espresclift, dicato alle · guerrigliere del- i famosi « Quattro Cavalieri cato p r e ss o Mondad ori F il i-p- v ita futura. E ' -anc h e <tues•t a sioni più crudeli) avve,nture · Ta ylor, 1 Montgomery rec,enfi acco rdi fra URSS e una sola cl a!5.se sociale. quella i soliti,, frusti •motivi p olemici, p o Sacch i. e che s' ir;titD l a: l'età in cu i, · in m olÙ, p re v al€ di Re Salomone , alle prese con Mercedes Mac Cambridge, l'esercito di p:.-::lel Castro du- dell'Apocalisse'» che afferma- Stati Uniti e fa pensare bene dei ricch i p ossi denti. Il New come questi: lasciamo da pa r« L'ABC del citt-adi no"· .. h ) mter: . Katl1erine Hepbwn . La vi- Tan te la rivoluzione contro rono a suo tempo .la gloria per il futuro di scambi tea- . Deal, promosso dal presiden te te, pe.r carità d i p atria, qu ello sch e11·no, i n re lazione allle t.l f ra tell o Ad omgw cenda è centrata sulla tragel'infame regime del sergente di Rodolfo V alentino. Un funQ ue sto lib-r o p arl a neUe s ue credenze degli a dulti. E ' p iu t- prelato dall'attempato George dia _di una giovane donna che Batista . Lavor;'J di scarsissi- zionario della casa del Leone trali internaziouali, con evi- d em oc.r atico, ebbe il valore e ne; n on tul"bi·am o le anirttuc•ce denti mutui profitti artistiai, l a portata di 'lln-a tV&a ri-vo- · dei nostri ,ra,gazzi con i ricor.... 164 pagin-e d i testo e lettu re , to st o d ifficile p a,rol a re con loro Sanders) per la conquista del perde il cugino. La madre me pretese artistiche, nonchè Ruggen te ha . affermato che commerciali ed educativi. Iuzione; sègn ò 'llna grande di di un-a m alau r-ata gu erra l h ·1 1·n mod o _e "'ca·ce . Se n e puo' trono di lsrael . La Regina d i -'"ello scon1parso, donna ti- comme·rciali, esso è, una ben d'ora in avanti il mer-cato 1. d l t Questo nuovo anno porterà svolta: lo S tato si ass•u nse una civ l-e (!); il :oen è e 11 m a!e l: s~:~a~ l~tal~or~~e~ t~ ~:-J= suscitare c~~ f acilHà H fa.st i- Saba (Gina Lollobrigida) al;~nnica che aveva . inculcato pallida immagine di · un in- americano non basta, e che insomma p arte di m ediatore e di con- .eran o equam ente d ivisi, da una serie di cam. r· d 'ff N ' d' l leata del Faraone di Egitto , nel · figlio uno stato di mor- teressante periodo storico del in conseguenza ogni film sarà l'uma-nj tà, pe.r giungere a quel d 10 [ 0 ID· 1 e-renza. ·e, a- si r-eca a Gerusalemm e allo bosa ostilità contrò il sesso Caribbeo,/·e · d ha alquanto realizz_4to - ~enendo presente il 'bìamenti radicali sia in cìr:ze- ciliatoie delle :fo,rze nazionali; una p arte e ome dall'altra; quei ptinto d i e voluzio.ne d i' c ui og- tra p arte, s i tratt a d i gio v an i copo di rovinare la reputamuliebre, vuol vendicarsi sul- deluso. l reg · t a · di questa gusto dei . pubblici esteri, in nema che in teatro, e ci au- la ri~{:<hezz a, · sotto la ~res sio - fatti posson o esser è o,g~getto ~U ·· ma t u n · c h e Sl· pos ~ u -sa- zione . di . Salomone. e vi rie- r -la gi~ rane, s~ste~end? che_esguariamo fervidamente che ne fisc ale e l'azion e govern a-: cronac<;~, . n on- . .a_p.co.ra . di Sto g1. c1· p o t remm o rralieg-rare. s e cos-1 . ·· ,.a, 1 pappardefla, p <.r la cronaca, è: modo . da · aumentare i profitUva . !;\Jlbi ·un moto cP,Pt:tifiJ'.. ria: (d). In · 'q ueste" p r oteste e ngni t::~ n t o non v edes,..,! ro o ''e C'()!n l oro un, lj ngl ~agg i(l, r sce,_ tnnamorandp~t p erò. del - sa- a a. ,>e;vtt --dt , a.iue:r -w ; 1-.Bu.r1_ 1'.:[,, ' • , . - -.. .... :i. S e : nego;:;icdi ftu. ~gli 8 tu- le varie i~ iuative. possa 10 . fi'f_ ~,g-o, s'irradiÒ attraverso un si-·1 in quesH argomenu .. c·e un _risorger,e 1e lorze dd ma e a ·j socien tin.::o ; -t'r ova-re la via d i l capo dille Dodzcz Tn}? u d._z l' mental~ Un dottore, specialilntetes:•pntt''" ,lr « Li1' A· ner »", · ' di e le organizzazioni sìnda- nalmente inaugurare un'è ra t eh l ' og ross9lano fr-ainte n dim en to di interessanti realizzatentare d i a nnulla-r e la ci vll- m ezw è u n 'imore.sa :o i-e n a d i ?!!:~~:..1bb..ta-~d~:!:!'!!:. , ~az_,~~-~~ sta nei disordini mentali, rie- ' il f ilm Pàra~unt basato sul cali dello Screen Actors Guild di _:_ ....ben : .. _ ___ ..,_._ ~;~.~~;;';Z:,~~~~~ !~~~n-'-~-~~0 ciò eihe sia la storia. c'è la del citt dino UE di LIA GIUDICE ° HA EU AH O E . . . anttco tn t echntranta 6 HA EU L AH U SllAHA" DI VIDOR A NEW YORK l -f ·~- • - *-· - ~ ..s_rt~ _) :non .ri-sorger:e le .forze deL ma le a 5 1 tentare di annulla·r e la civil, ,. · d. mezzo e un Jmpresa i:Hena 1 · tà di cui godia-m o. S iamo osta-coli. Ep:pure a me semcerti che non potranno pre- bra che il Sacc-hi vi sia riuval-eTe, ma quanto è neces- sdto. Egli ha uno sti~e Vivace, saria la v-i.gila~za, la severi- non so lo. ma all'-inizio di ogni tà anche. cO'ffie la nostra sen- trattazione assai elementa,r e: sibilità dev'essere aocc.e sa e quando è certo di aver cohpronta, come o~uno . d i no.i; vih1o , l'assaHo ai concetti alse capiti. dev'e1·.s~ re pronto tissimi ··che formano materia a pagare! del suo l itbro è possi·bile: a·ltlo· Eppure . , dicevo . · Jeggm;dD r a egli non si ·fa .ne ssuno pa·r di sognate: si in comi ncia o; crupolo di usare le parole da.l la prima Legge che è- que l - adatte: sa C'be sarann~o comla che impone: «Non .ucciderai ,., per passare alla ne cessit à delle ~·egole della con vivenza, alla reciprocità delle azt0ni nell'i-nterno di .questa . e poi al·l a nascita delrl e leg~gi civ-ili. r:tel · passaggio da una società patriarcale a una più comp.l ~ ssa di ci.Uadi.ni, •ed anche, · paral1l·e lamente,, da 'un governo assoluto a quello -che l' autore ·chiama «il satto de1 1789 ,, che porta al riconosci. men t o d el l e-guaglianza d i t u tti e ai stio-i COll'o11ari: Per questa prima parte lo 'a utore ha •t.rovato una tra-ccia abbastanza piena nel p 1·og.ramma scolasti•co governati vo, non di r ei · lo stesso 'Jer la , se·conda, d òve la grama ·i ndicazi one: « Lineamenti del l'ordinam-ento dello St ato ita li ano. Rappre senta·nza politica èd e lezioni. Lo Stato e il c ittadino > avrebbero potuto J:i.....~. cszc;rt., ne fiscale e ·-1-,a~z-i_o_n_e-·g""o'"'v-e-rn~-a-..,...-:oc:::r;;-;:;onaca, . non. 4 ncora di sto+;;..."' .aJ..>lhl ·= .,.,,.,+_,. , >:>t..ifi...:.. ria (d). In · 'q ueste · proteste e go, s 'irrad i ò attraverso un si- m quest1 argomenti, c 'e uh mentale: · Un dottore, speciali- di e le organizzazioni sinda- nalmente inaugurare un'è ra stema venosa che non lasciÒ tgl'OSSOlano f.I1aintendimento d i sta nei disordini mentali, riecali dello Screen Actors Guild di ben interessanti realizza- denutrita alcuna parte del va- ciò 01he sia l a storia, c'.è la sce finalmente con pazienza andranno a monte, -l'industria zioni nel campo dello spetta- sto corpo nazion·a le. E, C<Jme paura della verità; ma non a dipanare la tragica matasa,umenterà il numero dei films colo. c onsC!g\lenza, si ebbe l'inizio solo questo. C'è il precis-o insa, svelando un sordito re- · da realizzarsi in Europa. GIORGIO N. FENIN di un ;processo di collettiviz- tento opolitico di 'T."iaprire un 111111111111111~111111111111111111111.11 111 1111111~11111111 IJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII'IIIIIII;III-IIIIIIIIIIIIII zazione, da ' prima inCOnSCiO pro-ceSSO ormai COnClUSO. E e poi sempre più evidente e per giungere a tanto, si metconsape:vole. tono !fascismo e anti:f.asci-.;mo tA. tale propooito, JVale la pe- .S'UllO· stesso piano, e si dis·c ona osservar-e come il New nosce queìl<lf che fu· il 'rci.omenDeaZ di Roosevelt non e!J:be il to positivo, creativo, la defi'Valore soltanto di una serie niti'Va superìo.rità morale e di pro·vvedirrnenti finanziari ed storica dell'antifas·ciGmo e del economici a vasto raggio e l a R esistenza,- da cui è nata la con profonde ripercui>sioni su nostra' Costituzione. Il nuovo Ne.w Y ok , 12 gennaio tica grandezza bedue nella battaglia. Lo stu- ra ·bi. E ' indubbiamente un tutta la situazione nazionale. Stato mcito dall'aJblb.attimento « Atlas » di John Champ- dio di Stacey, accurato ed libro interessante e potrà es- Si t:nattò di qualcosa di 'PiÙ. del fascismo, non può favoriIl mercato librario ameri. cano ha salutato l'anno nuovo man. è la stor del missile di obiettivo. verrà fo·rse consi- sere un successo , ma i critici Esso fu l'inizio di u:ria n.uo,va cr-e questo qualunquismo sovprimo missile qeratq irriverente perchè è trovano che esso non ha i era, che muta'Va la fisionomia vertìto.r.e. ana de:ve voJ·e·re che con una settimana ricca di questo nome, americano. sua o.pinione · che ambedue i meriti del suo predecessore , economica del :paese e lo i ·gio'Vani delle s-cuole imparinovità interessanti: la mag- intercontinen1-a gior parte sono nel campo L'autore fa pn e della « Con- gene-r ali &i siano mostrati più e che i personaggi spno un spingeva verso f·onne collet- no a conoscere e giudicare il storico e politico , con un solo vair-Astronaut s." filiale ·del- coraggiosi che abili, e che po' staccati dall'ambiente c tiviste. .recente passato. Mettiamo eneral Dyna- l'esito della battaglia sia stato, non danno la impressione di nuovo romanzo di primo la · società Anche qui, in economia, co- dunque a loro dis-p osizione piano. « La Francia, . alleato in mics » che ha eato e co5trui- dovuto più al caso che al una realtà vivente. me in politica estera :.._ 60 _ ogni elemènto di giu.d izio. imbarazzo » di Edgar Furniss , to il missile. gli si rivolge merito. ------ _ 'Vente l'e-c onomia dellAme:r:ka Facciamo.g li leg;g ere. come d'i.La · seconda novità storica è è uno studio documentato ed inoltre non ai tecnici ·ma al è strettamente legata ·a lla sua céva Jemolo. non solo Rosselilettanti int-e- « Rinnegati, traditori ed eroi » Dichiarazione di Ponti politica estera, tanto che è li e Gramsci. ma .an ·ch.e Genobbiettivo sui precedenti, l'at- pubblico dei ressati, con st· e faciìe e ·podi John Bakeless, un libro t ualità e le prospettive del difficile sapere se l'una è il tile e Rocco. (:P{)tranno cosl regime del Presidente D~ polare ,cerca!l o di persona- sullo spionaggio e con trospioper la Biennale riflesso dell'altra 0 vice'Versa rendersi conto · d-ella mortifinaggio al tempo dt!Ila rivoluGaulle. Furniss è professore lizzare i vari vvenimentL - si è in un proce-sso di re- cante abdicazione mo-r a le a di scienze politiéhe all'UniDue ìnteress t· novità sono zione americana. E' un bbro . Venezia, 12 gennaio visione. Un giudizio colto da cui si r idussero, nel generale versità di ·Princeton, ed il ljl- apparse duran la settimana estremamente ben fatto, · che In merito all'affermazione Alexander Werth negli am- ruere in servitium, aJ.cuni tra voro è stato scritto per il nel campo st ico. La prima si legge co:x:ne un romanzo secondo cui alla_ pÌ·os.sima bi enti degli e-conomisti può i migliori intelletti . d·e l nostro Consiglio per le relazioni « Quebec" di C. P. -Stacey, giallo, mentre agli stùdiosi Mostra veneziana la parteci- dare un'indicazione utile della paese). Strappi amo· ogni velò, fornisce nuovi dati e nuove estere . Come tale esso è \ de- è un nuov o esame critico p azione degli «astrattisti » confusione c}le ancora regna percihé meglio si possano instinato più per gli studiosi di della famo sa battaglia di inter.pretazionì in un campo schiaccerebbe quella degli . ar- sul carattere del regime eco- tendere. nel loro intrinse-co , affari esteri che non per il « Abraham Pl ins » del 1759 difficile e non trop po frut- tisti cc figurativi», il commis- nomico americano. "Non 8 a- l e cose d'ù:talia e del mondo. D iciamo ai giov-ani l a ve rità ». grosso pubblico, e la sua te- che dette agli inglesi Quebec tato. sario della B iennale, sen . Pon- .re bb e m ol to meglio - ·notò .si centrale è che tanto i ed il Canadà sègnò la fine « Combustibile pe r la fiam~ ti, ha dichiarato: cc A prescin- uno di essi - se invece di SETTI~NO francesi quanto gli alleati del , S?gno fr : ese di t.tr\a ma» di Alec Waugh è il solo dere che tale fònna di clistin- pa·rlare ' di , iniziati-va p riva.lniziati·ve hanno costantemente· sopra- espansione nell'America del romanzo comparso in settita' dice€simo la verità e cio·è valutato nel dopoguerra la Nord. Centinaia di volumi so- mana di un autore di fama zione è a rigore criticamente che non siamo opiù un paese ' d 11'0 M • · e ' pera ontessort forza e le possibil,.ità della no stati scritt1 Sll questa bat- mondiale. Il nuovo l avoro se- discut-ibile. non spetta a un capitalista nel 'Veoeohio, catfipresidente. della Biennale nè vo senso della parola e che Per iniziativa dell'Ente . « OpeFran-Cia. Dopo una ampia e taglia che ·ide di . fronte gue un po' la falsariga del precisa disamina l'autore giun- Wolfe e Mont('alm, i due eroi successo prec;edente « L 'i sola tanto meno a un commissario la nostra, in rea ltà, è una ra Montessori '», si svolgerà a ge alla conclusione che nep- cvhe guidar.on c· rispettivamen - del sole » 'dello stesso autore, modificare la scelta fatta da economia co.rporativa dei sin- Roma dal l. febbr.a io al 30 maggio 1960, u n Corso di spepure De Gaulle potrà ripor- te le forze d'f :lghilterra e di su uno sfondo del Pacifico una commissione legalmente dacati e dell'industria? La no- c.ializzazìone didattica secondo tare la Francia alla ·sua an- Francia, e che morirono am- occidentale anzichè dei Ca- costituita».. l soci-e"à pa t-riaTcaJe a una più il Metodo Montessori, fa giovane, sostenendo che es/~(i';;r(~"~,;' ~· innamora,;;t;;;i però d~l ., sa dà (:ttp;i: di · a.:it!:~ · io~ · .c ;entifrco; t rovare la v-iC: di capo délle Dodìci TrÌbù di 'ì<" ,~e . Pr '---"- Letture e temi di rifles- ione · ·s ono stati scel·ti con cur a: l 'ultima pagina è dedi-cata a un pa ~so del Manifesto de! C o m itato nazionale di Giillse,ppe Mazzini, scri tto nel 1851, là dove è detto: «La rivòluzione sarà repubbli-cana,. . e poi: «la rivoluzione sàlt'à soc!ale »,·e infine: «la rivo l u - zione. sarà r e 1i.giosa ,.: d i quel .! a r eligio ne che noi repuhbli:; c an.i sa,ppiamo, di quella che vorremmo, pe·r la pace e il be.n e s::ere di tutti. c he fos e ello spirito di ognuno. Se anche c'è ne-l l ibro quaJc he b r eve p asso i n cui non sono de 1 t utto d a-c·c or·d o con l'auto,r e-:' che trovo un po' tr01ppo indu lg-ente. dal mio pun to di vista, con lo s t at11 to albertino, pur tutt avia si do ~ vrebbe essere mes chini a n o n . t d riconoscere i meri i ·i que-'?t o s uggerire l'el aJboràzio·ne di libr o una specie di ca.t·e chis mo a LIA GIU DICE Giuda. Abbandonato dai suoi; attaccato dal fra tello giunto dall'Egitto con orde di nemiei, Salomone sembra aver perduto tutta la sua saggezza. ma una accorta trovata gli permette di accecare i nemici colle scintillanti rifrazioni degli scudi dei suoi guerrieri, riportàndo una piena vittoria sulle forze di Faraone . La opera è compiuta mediante )'uccisione di Adonigiah in duello , e la Regi11a di Saba torna in Etiopia promettendo che il figlio che le nascerà a suo tempo, figlio concepito con Salomone, sarà il primo Leone di 1 Giuda. · · Nel rh.assiccio film , che· dtra due ore e venti _minuti, non mancano scene di orgie frenetiche, con giovincelli e fanciulle dileguantisi nei boschi per coltivare riti di fertilità, nonche fulmini, battaglie, maledizioni ed altra mercanzia del genere. La LoZZobrigida danza con ' un gioiello su ll' om b e1·tco e d zguazza regalmente in un bagno, o si 'presenta in wz attilattissim.o costume notturnq di veli bianchi, in · omaggio ai più ortodossi principi s pettacolari di Hollywood . In altre parole, ci. troviamo di fronte al solito film << monstre " in cui la storia è massac rata, e la religione serve solo di sfondo per esibizioni sessuali o truci spettacòli di violenza. « Suddenly Last Summer " La Scorsa Estate, d'l mprovviso) un buon film della Columbia . Pictures, tratto da ì.m drari11na di Tennessee Wil1 liams, .è una tipica storia di mod,o da aumentare i profit- ti. Sç :. ·nego iati" tru gli :LA LIBRARIA · NEGLI sru~ gua1·iam.o la Hdr: ...L :Ì-Hi fervidamente ·a:~;.._'l4 ~~~o che p STATI UNITI D eli~ i m l) a.razzo ~~ ·alleato UE tant<> AH i HA EU .,.,·~ ... .i A. ·si'NISTRA. EliiiO . . . . . . . . . ........................................................................ . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · ro emi l at tl t l ~ hl p HA . -" d .h · . . { fondo non sono state f> non S'O no un 'alternativa, ma solo una variante, r lativamente poco significativa, della politica de i artiti e degli uomini a ttualme-n t·e al governo. E' stato il g overno la uri·sta a profittare della grande influenza inglese America e in Europa per trasformare il piano arshall da piano di ricostruzione europea in un s omma di piani di ricostruzioni i.nternazionali, • d a lanciare i primi siluri contro le. iniziative e1 opee . ·E' stata la socialdemocrazia tedesc·a a riso l i v are · per prima con una tenacia degna di miglior usa la bandiera del naziona-Hs'mo tedesco, ed a < iedere sempre che tutta la poli-tica tedesca :fosse . bordinata al tema della Wiederver einigung. E' st::; la SFIO a paralizzare con la sua politica di cac•· ubbi la po-litica europea di Schuman e del M.R .P. E' stato Mendès France a dare il co-lpo di grazia ll'idea dell'esercito europeo e-d a restituire sovra. tà ed esercito nazionale alla Germania. E' stato il ~ c>ver.no del fronte repubblicano di sini.s tra a fan• con Guy Mollet e con Lacoste la scelta fatale in vore degli ultras in Algeria. E' stato Nenni a n ~ettere ~ n onore col suo volpino neutralismo il b .· l'i deale delle Itah a farà di sè "· Via! Veramente ·J • sinistra non ha di oche esser difesa di questo suu passato di restauratrice del nazionalismo, e non h respons·a.b'ili.t à da scindere nè rispetto ai con!. rvatori ing1esi , nè agli indipendenti francesi; nè i d-emocristian i tedeschi e italiani. E '_ stata notevo} ente più reazionaria di loro, e se ha provocato m nori guasti (al di fuori della Francia), è stato su perché prpvvJ d·enzial- · mente è stata più all"oppo r, -ione che al governo. Ma guardiamo verso l'a , enire. I Macmillan, .. De Gaulle, Adenauer, Segni, i ~arti.ti e le forze sociali che li sostengono sono pl h létmministratori dell-e strutture statali ~azionali degli i nteressi .in esse EU Nel commentare l'articolo del nostro di 1·et{ , iore c Cosa acça.de ir~; Europa» appar:so sulla Voc-e del 7-8 gennaio , ALtiero Spinelli di ·cui pubblichiamo u n i.nteressa.nte articolo , f a. una critica v iv ace e spregiudicata. non solo atla destra, ma aUe varie sinistre , europee. Mo lti dei f atti d.a Altiero Spinelli c i- , ~ t ati sono esatti, rappre sentano altrettanti . errori di que sto 0 qu el mo vimento d. i Sinistra. Tuttavia di fron~e all'involuzione in atto • che Altiero Spine/Li ribadisce, b isogna purè avere una. speranza e. una ragione di azione per la sua nazione. Hanno accettato in Ge r mania politt. E quèsta speranz a se non st r i poni'! che a l primo :po-sto fra i doveri politici torn a sse nei movimenti di sinistra, i · soli che possano l'ideale della ricostruzione di uno stato nazionale correggere i loro errori del passato, dandosi tedesco riunifkato e s·o vrano ne l cuore dell'Europa. 1 ma concezione v e.ramente uvanzata ed. · euroHanno accetta-to in Inghilterra una politica di dura pea della democ,·azia, non si sctprebbe su. chi applicaz·ione del principio c right or wrong , my nporre. . country » e di sistematica av ve r sione all'Europa. Ecco perchè l' articol o 'del nostro Dire!tore manifestava una fiducia che 0 esci d r Hanno ri-ammess·o gli ignobili r egi m1· d i F ranco e il passato alcuni giu.di;; .nega~i~~:. u · e, pe di Salazar nel consorzio europeo. Hann o profittat o Ugo La Malia ha ragione. quando invita "' rifletdella guerra fredda per ricostruire eco.nomie ed te re sul processo involutivo che· è in corso da annì eserciti nazionali all'ombra della generosa e miope nell'Euro p a democrati ca, ·e di cui .le recenti gesta America . S i preparano alla distensione studiando 1 ant isem ite ono solo un sintomo . I quattro i m be' come , inserire i loro .miserabili giochett i diplomatici cilli che vanno dipingendo sv astiche sui mur i delle nazionali nel conte sto della rivalità russ-o-amerfcana . città d'Europa vivono in un ·mondo di spettri , ma Contribuiscono a far passar-e l'Africa dal reg ime ·d egli i n un certo senso il loro s tato d'ani mo è co mpren: mperi coloniali in quello ,c ent ro- americano d·e lla ibile . Se per· i s ingoli stati d'Europa l'egoi-smo .:aotica pleiade d i staterelli sovrani n on vitali. Apnazionale to·rna · a dimo··trare l a regola fondamen'?oggiano •s istematic-amente nelle Nazioni Unite il tale de'Ila vita politica, cosa c'è di strano c he qua lrazzismo bianco de·l l' Africa del Sud. La lista non è comp1e·t a , ma è sufficiente a mo tra re la direzione cuno si proponga di rinverdire il ricordo di si m b-oJi, programmi e uomin i della bestiale ep·oca verso cui rimane il sistema europeo. c e roica» del n a zionalismo? La Malfa ha ragione quando dice che c bisogna Di questa inva1uzione sono respon ab il i le clasguardnre più a fondo e bisogna sapere, a tempo , si çiirigenti delle varie democra.'z ie nazionali d'Eu ~osci·ndere ~a propria responsabilità da -€Juella di cla i pa, le quàli potevamo costruire un mondo d ive rso dirigenti mi serabili , sco nfitte già una volta dalla da quell o avvelena to !asciatoci in eredità dai nostri · s-tori-a , incapaci di vedere al di là del loro naso. ». padri, e i nvece l'h anno -pi gr amente restaurato e se Ma non conviene nascondersi dÌ.etro ad un d ito. lo coltivano assiduamente . Le classi dirigenti in questione non .son o costitu ite Esse hanno a ccettato in Italia s en za batter ciglio solo dagli uomini .e dai gruppi ch e stanno intorno la sospe'ns ione de l sindaco di Bressanone che si a -De Gaulle , .a Aden auer, a Segni. Ne fanno parte era n6b ilmente rifiutato di imporre ai suoi con.a nche radicali me:pdesisti , .s ocialù·emocratici te descl;li, laburisti inglesi, ed ·in genere ·la cosidetta « s1ci tt.adin i tirole si la celebrazione della antiaustri-a ca festa na zion a lis·ta italian a del- 4 nevembre . Hanno nistra "· . . . . accettato in Francia lo scatènamento della guerra ·Essa · ha contribuito validamente a:ll'involuzione c olon ia.le in Alg-e ria ~ •l a consegril! d·e lla Repubblica europea non solo quando e dove è stata al governo , nelle mani di un uomo la cui unica idea politica ma anche quandoO e d'Ove è stata all'opposizione. ferma è una vera e propria mania di gr.a ndezz.a E continu-a a contribu:irne, po-iché le sue i dee di ~: E ~ AH U P~A prevalenti . Non hanno idee, nè progetti. Vogliono solo essere e .restare in s·e lla il più a -lungo possibile . D 'ac.c ordo, ma dove sono le idee d·ella "sin ist ra •europea » , che secondo La ' Malfa devè necessariamenté :r.appresenta.re l'a'lternativa di potere in un regime democratico? Si fanno grandi lodi dei s ocialisti ingl-esi e tedeschi per aver compreso che il tema d-elle· nazionalizzazioni a oltranza deve esser mandato, insieme al liber.ismo manchest~riano ed al corporativismo cattolico, fra i rottami ideologi ci del s eco•l o XIX. In realtà si è trattato--..di una _modesta operaziqne é-lettorale. Con molt'O ritardo costoro si s•ono accorti di avere dinnanzi alla l oro b.o ttega un'insegna che i nvitava ad entrare per 'c omprare -una merce che in realtà essi non "avevano e ' che inoltre respingeva ormai i clienti. E si sono decisi a toglier 'la insegr:a. Persino in rt:ali-a, ove l'e~urlib:io .Ja s~ttore pubblico e settore · pnvato dell'economia non e ancora bene raggiunto, e mentre lo stato amministra ~a tenuta di Maccarese, le centrali idroelettriche sono IÌD mano di società private , persino in I-talia si tratta solo di correzioni marginali e non di •g randi sovvertimenti da effettuare. p vero problema economico-sociale è oggi un altro: come costruire ·un'economia europea, sottoposto a governo , l eggi e monete europee, e non a parlamenti, govern i e banche nazionali; aperta 'Verso i mercati mondiali, come si cçnviene al primo centro commerciale del mondo, e non · timorosamente oscillante fra i protezionismi nazionali, il ·pr.otezionismo del Merca-to Comune e quello del Commonwea'ltlì ;' garantita . da una JegilslaZione sociale europea e · non da · malteplici e contraddittoTie politiche sociali nazionali, capa.c e di mettere .in o-p era < l e di-sposizioni antimonopolistiche iscritte nel trattato del mercato comune e rimaste lettera mol.'ta. . :~ :;·.:~~~::;;;:~ ~~~~~·~~~;~;: ~~ :;r:;~~~: ·~!~ menticatoio i popoli !:iOggetti alle dittature comu niste , come si è fatto negli ann i scorsi per quelli .soggetti a1Ie d itta ture iberiche ; non consiste nel giuocare con la geni ale idea della riunificazione e n eutralizzazione della Germania, nè con quella del patto di sicurezza euro-pea (cioè di una, nuova Jalta). Quel che occorr-e è fondere una solida e sana democrazia europea; cioè uno stato fed-erale che t olga a tutti, e perciò in p-articolare alla ' Germania, politic a estera e pol i tic a militare ; che -s ia capace di t rattare con 'America e con la Russia per il p r ogressivo ritiro · delle loro truppe garantendo che quel che resterebbe non s arebbe il vuoto , ma la pienezza di una c omunità federale forte e si·cura dì sè. Ma la sinistra europea, se così si vuoi chiamare il coacervo delle sinistre nazionali, .non ha in que st i campi la minima idea costruttiva e continua a sognare la poll.tJ·ca dell'or·''inarl·a amministrazione ...., degli stati esistenti, cioè i l lento ripugnante· r ina-. scere del nazi onalismo. La « pura e intre·pida · ·c oscienza democratica "'• le · «.nuove concezi.o ni politiche economiche ·e IS·Ociali » cui è affidato l'avvenire deU'Europa, s.i· cercano invano nelle vecchie d·e stre · e ndfe vecchie sinistre nazionali. Chi guarda solo ad esse e alloro steri·l e giuoco può dire che allora non si trovano da nessuna parte. Chi è abbastanza intrepido da saper vedere le cose nasc~mti e schierarsi dali<!- parte loro , sa oche le «nuove l-eve,. sono già in formazibne. Ma quest o è un altro disco-rso 'che potrà ·essere ri•preso in al tra occasione. ALTIERO SPINELLI Dihattito a Colonia sul nazionalismo in Europa l A cura del Comitato tedesco per la Libe-r tà della cultura il 15 ' gennaio avrà. luog<t a Colonia nella Germania Occidentale un dibattito sul nazionalismo in Europa. Vi .prenderanno· parte trà. gli a.Itri Altiero. Spinelli che imposterà, il tema del nazionalismo nel .. l'Europa occidentale, Czeslaw Milosz che terrà. una relazione sul nazionaiismo nell' Europa orientale, R<1ger Ba.uer, F . R. Allemand e François Bondi, direttore della rivista « Preuves ». n dibattito sarà diretto da. R.F. Allema.nn. n nostro glorna.Ie darà ampia notizia della manifestazione. '· / è il primo giornale europeo! ~ ~ !:\l q...:j ~. ~ ....... ~ ··\,.;) o ...... ...... Edizione in lingua italiana • EUROPÉEN EUROPAISC.HES HA EU PEUPLE AH UE ...... VOLK direzione, redazione, amministrazione: Torino, vra Bligny, 5 - tel. 524.279 - c. c. postale 2/ 17203 dentale e della N.A.T .O. e nello stesso tempo crescente dipendenza dall'America; d) avversione accresciuta dell'Africa contro il paese che sta facendo i suoi . pericolosi esperimenti atomici nel cuore stesso di. un coiHinente assetato d'indipendenza. E Urrà per la Francia... ~-------- HA EU lione di soldat.i in Algeria, dunque rafforzamento militare relativo del F .L.N., con il q uale d 'altra parte ci si rifiuta di trattare; b) Ì\11possibilità di disporre in Europa di un for · te esercito convenzionale, dunque accettazione della preva lenza, dell'esercito nazionale ted esco ; c) indebolimento della solidarietà occi- A Strasburg_o al ' r SI E SCELTA La « Maison de I'Europe » di Stra- .2:; a i J-i g &i't· naio uno dei più importanti congressi dell'organizzazione internazionale dei federalisti, il Mouvement Fédéraliste Européen (secondo la. n!JOVa, più coerente Union denomi!'lazione Européenne assunta des dalla Fédéralistes con il Congresso straordinario di Parigi del giugno 1959) . Dopo la riforma statutaria del giu- Spedizione in abbon. postale gruppo 111 o urrà per l'Europa? congresso del Quindici anni dopo la prima bom-ba A americana e undici anni dopo la prima bomba A sovietica è esplosa la prima bomba atomica di concezione e fabbricazione francese. "Hourra pour la France!" ha gridato il generale De Gaulle. Era veramente indispensabile lanciare un "hourra" per questo paese finalmente capace di condurre a termine un'esperienza realizzata già più di duecento volte dagli americani, dai russi e dagli inglesi? È vero che l'entusiasmo ufficiale, sia pure ·rinnovato LA VIA POPOLARE E.UROPE·A sbu rgo--rta o sp itctto. O.aì • n'echeggiato dalla maggioranza dei giornali che, una volta di più, forniscono la prova della loro mancanza d'in dipen denza, non ha suscitato nel popolo che ben poca partecipaNon c'è che da domandarsi con ~ngoscia zione. Nessuna in fatuazione, certo! Piuttosto se. i . _Fr:;mcesi vogliono svegliarsi in tempo una rassegnazione ai lirniti stessi dell'in di futile dal torpore' politico nel q uale sono caferenza: si era forse parlato già troppo di duti, oppure se, ipnotizzati dagli urrah berquesta bomba nel corso di lunghi mesi perr<.nno fin o in fondo il veleno della politica. chè lo scoppio interessasse l'opinione pubblica. Ma l'impressione che prevale è che, codella falsa grandezza nazionale. stituendo la pace l'aspirazione profonda delAltiero Spinelli la massa, non è certo questo gigantesco f ungo di vapori brutalmente sorto nel deserto del Sahara che la può garantire. È inutile insistere su questo punto. La sproporzione M ~ F.E. fra quello che sarebbe derisorio e crudele chiamare " l'armamento atomico francese" e l'armamento atomico degli U.S.A. o dell'U.R.SS, o anche dell'Inghilterra, l'impossibilità assoluta nella quale la nazione francese si trova di elevarsi su un piede di parità con questi stati, rendono assurda çgni pretesa di svolgere il ruolo di "gran de" e ·di forzare l'entrata nel -club atomico. La risposta non si è d'altra parte fatta attendere: gli . t americani considerano, e H erter l'ha detto, guire . Come era r.·• lle previsioni, la pagina), il Congr~sso ~a es" m ma o a ·> f · d ll F · · . ~- _ . .. .. . __ . ~ /~/1..~. z progréj~'. ~ftt _ a _a_ ranc:a m ~uesto :S<:"h'ii pglitic.. ~et . -~ur1gfe'li:.o- è sia 1 Vcu 'l rob1'éiìt1, 1sc:Vl:et1"a'G\1 cam-po sono msufficzentz per ottenere tà co~ pienamente coeren te con la linea di con' la massima franchezza. Ne è rimunicazione dei segreti atomici ed è dunque sultata una varietà di opinioni e di inutile innalzare il gran pavese quando l'alsviluppo del pensiero e dell'organizlievo viene respinto all'esame! zazione federalista e con le esigenpunti di vista che testimonia la vitaPer rimanere nel campo scolastico, un'allità democratiCa dell'organizzazione e tra paragone s'impone: non ci si può in efze dell'ora attuale : si è definitivache converge tuttavia nell'unitarietà /etti impedire di evocare la famosa ranocmente ria.ffermata .!a necessità della chia della favola, quella che voleva divenire Costituente europea e si è riconosciudella linea politica adottata. grossa come il bue. Si sa quello che le venne ta piena validità · al metodo delle eleQuesta convergenza non si limita a costare: scoppiò. La Francia s'è lanciata d'altra parte al solo principio deii'Asnell'impresa titanica di divenire grande- e zioni primarie promosse dal Congressemblea Costituente europea e delle quindi altrettanto temibile! - come gli USA so del Popolo èuropeo. e l'URS~ . Non è una follia pura quando la Che pensare di dirigenti capaci di concepire una politica militare così insensata e così contradditoria? ' AH U Chi ama la Francia - e non sono i soli francesi, ma tutti gli europei che l'amano si sente sconvolto q uando pensa al cammino su cui è condotta, un passo dopo l'altro, da «questi prìn cipi che la governano >>. Ricapitoliamo le fasi salienti di q uesta politica. Si voleva darle istituzioni più solide e più -organiche. Poichè però il vero guaio dello Stato francese consisteva soprattutto nella .contraddizione fra problemi che non sono più di dimensioni nazionali e gli strumenti nazionali con cui li si voleva affron.tare, il risultato della riforma costituzionale è stato ·che la n uova Costitu zione si è logorata con una velocità stupefacente e che si è giunti .a ncora una volta a conferire poteri dittato · riali al generale De Gaulle. Che pensare della sagge:::.za dei dirigenti di un paese, che sotto il pretesto di migliorare gli organismi politici dello Stato, li demoliscono ed affidano ogni speranza di salvezza nelle mani di. un effimero capo carismatico? Si voleva uscire dal vicolo cieco algerino, dovuto - sembrava - alla debolezza e alla incoerenza de~li uomini della quarta Repubblica. Poichè però si voleva continuare a cpn:siderare come problema interno francese un a ffare che in realtà è un momento ,partico1are del problema globale dei n uovi rapporti da stabilirsi tra il mondo arabo, che vuole e ssere indipen dente, e il mondo democratico occidentale, la q uinta Repubblica ha cacciato ancora di più la Francia in una guerra s enza soluzione militare e senza signi ficato politi.co. Senza solu zione militare perchè, a breve scadenza, il mezzo milione di soldati fran- HET EURO PESE VOL·K -------n atta-I genera e De Gaul e. Che pensare c!ella sagge::za dei dirigenti ·di un paese, che sotto il pretesto di migliorare gli organismi politici dello Stato, li demoliscono ed affidano ogni speranza di salvezza nelle mani di un effimero cap'o cari:smatico? Si voleva uscire' dal vicolo cieco algerino, • èovuto - sembrava - alla debolezza e alla guire . Come era r ·alle previsioni, la La « Maison de I'Europe ,, di Strapagina ) , il Congr~sso ha es,mmato a • ~ . • , _ inc~erenza degli . uomini :della ·quarta Repubsc:e hii p"litic.. c.iei :;..\mgt'e5:.o è si.ata · T<r.ldo · • - ""Vc.rt -;:proo\e.rnr, di sc-uteif.ùò\i ~ sburgo- -i:ta olpltilto cia i 2; a i 3 1 g er.blica. Poichè però si voleva continuare a cpnpienamente coerente con la linea di con' la massima franchezza .' Ne è rinaio uno dei più importanti congressi :siderare come problema interno francese un . ' d'1 opm1om . . . e d'• sviluppo del pensiero e dell'organiza ffare che in realtà è un momento particodell'organizzazione internazionale dei Sultata una vaneta Jare del problema globale dei nuovi rapporti federalisti, il Mouvement Fédéraliste zazione federalista e con le esigen- . punti di vista che testimonia la vita<la stabilirsi tra il mondo arabo, che vuole Européen (secondo la_ n!Jova, più coelità democratiCa dell'organizzazione e ze dell'ora attuale : si è definitivae ssere indipendente, e il mondo democrache converge tuttavia nell'unitarietà rente denomi!'lazione assunta dalla mente riaffermata .!a necessità della tico occidentale, la quinta Repubblica ha cacciato ancora di più la Francia in una guerra Union Européenne des Fédéralistes Costituente europea e si è riconosciudella linea politica adottata. :senza soluzione mili.tare e senza significato con il Congresso straordinario di PaQuesta convergenza non si . limita ta piena validità · al metodo delle elepoliùco. d'altra parte al solo principio deii'Asrigi del giugno 1959). zioni primarie promosse dal CongresSenza solu zione militare perchè, a breve Dopo la riforma statutaria del giuso del Popolo èuropeo . semblea Costituente europea e delle :scadenza, il mezzo milione di soldati franl'orgno scorso, che ha trasformato L'ampio dibattito, svoltosi sotto la elezioni primarie, ma si concreta in -cesi dislocati in Algeria ·non possono nè vincere nè perd<::re la guerra e, a lunga scadenganizzazione da unione di movimenti presidenza di Enzo Giacchero, "si è artutta una serie di prese di posizione -za, possono · s;>lo perderla. Senza significato nazionali (come era sorta nel 1947) ticolato intorno all e. relazioni del Seprecise sui ~ aggiori problemi politici politico perchè basta med itare sull'irresistiin una vera e propria federazione di gretario Generale André Delmas e del del momento, contrapponendo la po-bile spinta dell'Africa intera verso l'indipenlitica che la Federazione ·Europea doorganismi regionali, con la possibilità Tesoriere Pierre Lucion e al rapporto <ienza per capire che il diritto all'autodeterminazione, riconosciuto in linea di principio di elaborare e attuare una politica copolitico di Raymond Rifflet, presidente vrà seguire alla politica oggi seguita non può avere che un risultato: l'indipenmune europea, il Congresso di Stradel Bureau Exécutif . Diviso subito in dagli stati nazionali sovrani, e in di<ienza dell'Algeria e la fine della dominasburgo doveva determinare il « concommissioni di lavoro, che hanno elarettive precise sull'azione da condur-zione politica esercitata da centotrenta anni t.enuto ,, della nuova struttura e cioè borato i numerosi e impegnativi docure con la stretta ·collaborazione con il .ìn questo paese dalla minoranza di origine e uropea. le grandi linee .della politica da sementi finali (riportati in parte in terza Congresso del Popolo Europeo . Che pensare dei dirigenti di un paese, che: prigionieri del mito della potenza nazionale, non sono più capaci di dire ai loro conna·zionali chè q uesto mito appartiene ad un passato irrevocabile e che il solo compito ra:gionevole (e grandioso!) dei Francesi è oggi di partecipare alla costruzione della demoaazia federale europea, lasciando che l'Africa dell'avvenire sia costruita dagli Africani? Si voleva infine dotare la Francia di un armamento atomico nazionale. Senza riflettere sul prezzo che si sarebbe dovuto pagare per raggiungere questo scopo, si è arrivati fi nalmente all'esplosione della prima bomba :atomica nazionale. Quel prezzo è tuttavia sufficientemente noto, per il fatto che l'In ghilterra l'ha già pagato. Un paese come la Gran Bretagna, e a maggior ragione come 1a Francia, non può permettersi di mantenere nello stesso tempo un'armamento nazionale atomico e un'armamento nazion~le ·c onvenzionale, ma deve scegliere. La scelta ..atomica non ha reso l'Inghilterra, e non renderà la Francia, più indipendente dall 'AmeTica: anzi al contrario la dipendenza aumenta. La potenza atomica inglese e francese, resta in effetti mediocre e non può essere che sussidiaria di quella degli Stati Uniti e inoltre per tutto quel che concerne l'armamento convenzionale, l'Inghilterra oggi, e la Francia domani, dipendono ancora più dalla ·capacità dell'America di mantenere e svilup. l pare il sistema militare della N.A.T.O. Una delegazione federalista consegna al sindaco Ferrari di Milano il primo salvadanaio europeo distribuito nella metropoli lombarda. Si Scelta atomica significa dunque alla lunga: lancia così una ·vasta iniziativa con la quale i federalisti manifestano una grande speranza: che la battaglia per l'Europa sia finanziata a) impossibilità di continuare a mantenere del popolo europeo. (Nella foto da sinistra: l'ing. Mortara, segretario della sez . milanese, il prof. Ferrari, il geom. Botti, il conte Porro un'esercito convenzionale d'un mezzo miSchiaffinati, che consegna il salvadanaio, Luciano Bolis, Segretario Generale dd CPE, l'ing. De V arda). In 3" pagina un nostro articolo. ' HA EU AH UE SI E SCELTA LA VIA POPOLARE DELL'UNITÀ: EUROPEA HA EU AH U E Un'esperienza nuova·: il finanziamento popolare chiam are "/'armam à zto atomicOfriiilcese,-' e l'arm amento atom ico degli U .S.A. o dell'U.R.S.S. , o- ·anche dell'Inghilterra, l'impossibilità assoluta nella quale la nazione francese si trova di elevarsi su un piede di parità con questi stati, rendono assurda ogni pretesa di svolgere il ruolo di "gran de" e di forzare l'entrata nel -club atomico. La risposta non si è d'altra parte fatta attendere: gli americani considerano, e H erter l'ha detto ,• z,. " ·~ , r....;' fatti dalla Francia in q"uesto ~, _ , 1 ... t ptogrc:». .. _ _ .. _ campo sono znsuffictentt per ottenere t'à rco-municazione dei segreti atomici ed è dunque inutile innalzare il gran pavese quando l'allievo viene respinto all'esame! Per rimanere nel campo scolastico, un'altro paragone s'impone: non ci si può in cffetti impedire di evocare la famosa ranocchia della favola, quella che voleva divenire grossa come il bue. Si sa quello che le venne a costare: scoppiò. La Francia s'è lanciata nell'impresa titanica di divenire grande - e quindi altrettanto temibile! - come gli USA e l'URSS . Non è una follia pura quando la guerra di Algeria si trascina disperatamente a lungo, quando la comunità non è che una comunità di problemi quasi insolubili, quando il denaro sprecato per il prestigio manca per i compiti indispensabili - di cui il minimo è di dare l'istruzione e di trovare lavoro ai ragazzi, agli uomini, ben presto, nati dalla più grande. spinta demografica che la Francia abbia conosciuto da secoli quando, infine, i fondamenti stessi dello Stato democratico sono minati? .. . Cantar vittoria in tali condizioni è assurdo, ma è comunque riconfortante constatare che una volta di più l'opinione pubblica, con il suo silenzio, si è mostrata più saggia dei governanti. Senza · dubbio non bisognerebbe prendersela esclusivamente con i governanti attuali della Francia. È sotto la IV Repubblica che fu presa la decisione di lanciarsi in questa avventura. La febbre di grandezza non è particolare alla Repubblica di cui è principe il generale De Gaulle, ma è giocoforza constatare che il male è in essa ad una fase singolarmente acuta, tanto più acuta, naturalmente, in quanto la realtà quotidiana smaschera a pocò a poco queste anacronistiche pretese. L :esplosione di Reggane non sarà stata totalmente inutile su un altro piano se gli scienziati e i tecnici francesi avranno effettivamente imparato qualche cosa grazie ad essa. Ma ad una condizione: una condizione che, dal modo in cui vanno le cose, è così difficile da adempiere, che si è quasi imbarazzati a formularla. A condizione che, senza ritardo nè tergiversazione, i nostri scienziati e i nostri tecnici associno le loro conoscenze a quelle dei loro colleghi europei. Lo sforzo che la Francia ha finora fatto nel campo delle conoscenze atomiche non ha valore se non prepara uno sforzo di tutta l'Europa. Poichè se la Francia è troppo piccola e troppo povera per rivaleggiare, se non in sogno, con l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti d'America, l'Europa invece si solleverà senza stento al livello dei "grandi" e saprà, e vorrà, e potrà difendere tutti ·i cittadini europei e garantire la pace. · D'altra parte l'Europa ha già fornito la (conti.uaa a pag. 2) Bernard Lesfargues J l J 2 .UROPA A PEZZJ POPOLO EUROPEO • + L'EUROPA A PEZZI + L'EUROPA A PEZZI + ~~~u~·;i·p;;, l'Europa? ~~~~~,r~~~~~~!" ~,u·~~mp,~~~~~~~,i~~~ L'EUROPA A PEZZI + L'EUROPA APE 1 11 EU ~: 'et' .._v lv-. ~~ V, q C) UE ..._~ <l\ ~~ et~ ....., "'~ q:J.: ......_. ~~ AH ~ HA EU A $~ ~$ ~u ab] ~~ i;~ CRISI PALERMO Il governo regionale di Milazzo è caduto. La crisi siciliana dopo anni di incertezza ha mostrato al paese qual'è il vero volto del milazzismo. Non intendiamo associarci al coro di voci scandalizzate che si levano dovunque per reclamare una moralizzazione della vita pubblica siciliana. Da tempo sappiamo eh~ crisi della democrazia in Italia non è sostanzialmente una questione di costume: la democrazia è in Italia impossibile per cause economiche, immodificabili nell'ambito nazionale: prova ne sia che essa mostra la sua impossibilità in modo lampante nel meridione dove il problema· economico si pone in termini drammatici. Non neghiamo il malcostume ma diciamo che esso è, per usare un termine marxista, soltanto una sovrastruttura: i Milazzo, i Corrao, i deputati-taxi, dostojevskiane <<. cosciénze prese a nolo n, fioriscono e, per un poco, prosperano, sulla menzogna di uno stato che si dice democratico e .non può 'esserlo, sociale e non può esserlo, e che allontana perciò gli onesti e chiama a sè gli imbroglioni. Il milazzismo è finito, ma poichè perdurano le cause di esso è assai probabile che in Sicilia o altrove assisteranno presto aJ sorgere di fenomeni analoghi. E d\ nuovo. gli ingenui che a proposito di Milazzo avevano parlato di un « fatto nuovo n, torherano a sperare che qualcosa possa .m utare nella gora stagnante della vita pubblica i.taliana. AH U Si domanda: perchè DC e VP dovrebbero avere un atteggiamento differente nei loro contatti in quanto partiti, da quello non molto edificante che hanno come detentori del potere? Perchè i democristiani, potrebbero risponderei, non sono mai stati in Au. stria e raramente in Italia, soli al governo. Ma la risposta non convince. Non è un mistero per nessuno che dei due partiti al potere in Austria, quello più nazionalista è sempre stata la VP, che va a rimorchio della Sudti~olische V olkspartei. Per fare un esempio, il ministro degli Esteri Kreisky, che è socialista, è molto meno acceso sulla questione altoatesina del suo sottosegretario Gschnitzer, che è democristiano. Quanto all'Italia, nessuno affermerà che la DC è mai stata ser\amente condizionata in passato dai suoi alleati di governo (ben altre sono state e sono le forze che la condizionano), e quanto al presente, conosciamo troppo bene l'onorevole Pella per dubitare che lo sciovinismo della sua politica passata e presente non sia frutto dei suoi intimi e radicati convincimenti ma del desiderio. d~ compiacere le destre che appoggiano il governo Segni. Ci basta ricordare di quando l'on. Pella, presidente di .un governo democristiano monocolore, per poco non scatenò, nel '53, la quinta guerra d'indipendenza per Trieste e l'lstria. l democristiani austriaci e italiani non sono dunque fatti per mettersi d'accordo. Del nostro.. parere è anche il sudtirolese Claus Gattç:rer reil~ ttore capo dell'Express, quotidian? austriaco, il quale elencando i motivi che permettono secondo l_ui di sperare in una ~u;.u.z.ione sodo:~ ra:cen.re-pet · 11 prob':itma dell'ALto Adige afferma esplicitamente che ·uno di questi è il fatto che « Raab e Segni non trattano in quanto capi di partito, bensì di governo e agiscono quindi ambedue sotto il controllo di un governo e di un parlarp.ento >> . Resta da capire perchè due forze politiche che si. dicono cristiane si comportano reciprocamente in modo così poco evangelico? La risposta, non può che essere federalista: perchè un forza politica di dimensione nazionale fata lmente diventa naziona- ni potranno essere degli ottimi europei. Ma per svelenarli del nazionalismo di cui sono intrisi oggi occorre éhe una forza europea ··e non nazionale unifichi l'Europa. I federalisti avranno un giorno anche questo merito: aver .restituito a forze che si dicono cnsttane un respiro non più grettamente nazion~le ma europeo e tendenzialmente cat- . tolico. E (VP), Adolf Gorbach, ha proposto nel recente congresso straordinario del partito un accordo fra democristiani austriaci e italiani per risolvere la questione del Sud Tirolo. La cosa può sembrare interessante e fattibile: la DC e la VP non professano gli stessi si ideali e le stesse dottrine, non dovrebbe essere naturale fra di loro un cristiano accordo? C'è però da ricordare una cosa: dall'accordo De Gasperi-Gruber (1946) a oggi, i democristian\, in Austria e in Italia, · sono . sempre stati al potere. HA prova di ciò che è capace di realizzare. Infinitamerite più interessante dell'esplosione della bomba franc.ese, la messa in funzione del sincrotrone gigante del Centro europeo di ricerche nucleari di Ginevra pone il nostro continente alla testa, davanti agli USA e davanti all'URSS. "Hourra pour l'Europei" si potrebbe grzdare a più giusta ragione. E ci s~ sorprende d sognare. Se l'Europa ancora spezzettata da assurde frontiere, ancora divisa politicamente, può superare i "grandi" in un campo in cui, a prima vista, ness,una competizione sembra immaginabile, che cosa non potrà realizzare domani, quando sarà istituzionalmente unita? E non trascuriamo un altro aspetto della questione: la diffusione del possesso delle armi atomiche comporta dei rischi che sarebbe pericoloso minimizzare. È evidente che ogni conflitto potrebbe domani diventare atomico. L'utilizzazione da parte di alcuni paesi delle armi convenzionali è tale da non rassicurarci. Che cosa avverrebbe se essi disponessero di una forza rzucleare? Il possesso di questa forza da parte della stessa Francia, così mal impegnata nel processo di decolonizzazione, e finchè non abbia trovato la stabilità interna ed estera, comporterebbe di per sè un pericolo impressionante. Al termine dell'a vventura potrebbe essere l' estinzione della vita umana sulla terra. Bisogna ritornare al chiaro studio di Renato Giordano sul "Riarmo atomico e l'unità europea" (Preuves, ottobre 1958). La conclusione non è invecchiata, è anzi più d'attualità che mai: "Se vogliamo proteggerei contro il pericolo di vedere uno dei paesi europei servirsi delle armi atomiche in un momento di esasperazione e d'isterismo, bisogna creare un potere federale che controlli le armi atomiche e ne decida l'impiego in tutti i paesi Europei. "All'epoca della CED i federalisti hanno fatto osservaré che l' alternatica non era tra un esercito tedesco integrato nell'esercito eupeo, o unq Germania disarmata, ma bensì tra tale eser.cito europeo e la ricostruziòne della W~h~macht tout court. Af!~;,.;:,:m.ent<' i.fed'e~ l ralzstt hanno il dovere di proclamare che al momento attuale il disarmo voluto dai pacifisti si colloca all'infuori del campo delle scelte possibili. L'alternativa è la seguente: o l'Autorità ·federale europea di controllo delle armi atomiche, ovvero il riarmo atomico dei diversi paesi". In altri termini, diremo che il problema rimane essenzialmente politico. La saggezza, non meno che la paura, l'intelligenza, ma anche questo desiderio di sopravvivere così ancorato alla specie, tutto ci grida: MANCA QUALCOSA NELLA BIBLIOTECA DEl TEDESCHI (da « Die Welt ») SVASTICHE I·N GERMANIA Sulla rivista italiana Il Ponte (gennaio '6o), Umberto Segre mettendo a confronto le responsabilità dei partiti democristiano e socialdemocratico sulla .mancata educazione democratica delle generazioni tedesche del dopoguerra risolve di attribuire molte più colpe alla CDU di Adenauer che non alla socialdemocrazia. « È vero, egli afferma, che il partito socialdemocratico tedesco ha tenuto fede al suo compito di serbare, nella Repubblica federale lo spirito democratico; il co~aggio di denunzia, la protesta contro l'autocrazia>>. Le maggiori colpe del rigurgito nazista e antisemita sarebbero da imputare ad Adenauer· per colpa del quale « la dialettica interna della democrazia cristiana di~~nn e ben presto inesistente >> . L 'articolista si dimentica però un fatto sostanziale: l'at- teggiamento dei due partiti tedeschi intorno al problema dell'integrazione europea e della riunificazione tedesca. Viste alla luce d i tale atteggiamento il rapporto delle- responsabilità si capovolge. Mentre la democrazia cristiana di Aden auer si è . battuta per anni per la federazione europea ponendo il problema della riunificazione al secondo posto, la socialdemocrazia tedesca è stata sempre la vestale dell'imprescrittibile diritto dei tedeschi alla riunificazione, ha boicottato la politica europeista, ha mostrato di non saper vedere oltre la meta della ricostruzione dello stato mononazionale tedesco. Essa ha cioè teso con tutte le sue for ze alla ricostitu zione di quello stato sovrano !edesco il cui sbocco obbligato, la storia ce lo insegna, è la dittatura. l federalisti e la distension·e Con questo articolo di Andrea Chiti-Batelli «Popolo Europeo» inizia la pubblicaz·ione di una serie di interventi che rifletteranno la dialettica del pensiero federalista sul complesso problema dei rapporti futuri fra est e ovest. I. La distensione militare. In base agli schemi dei partiti nazionali, secondo cui si è abituati a pensare, chi è favorevole alla d\stensione è in genere anche un uomo di sinistra, che vuole cioè anche una politica economica e sociale più favorevole alle classi lavoratrici; e chi è ad essa contrario è un reazionario, che sostiene an- Questa politica dovrebbe essere, m due cui ciò è possibile, e tenuto conto che i caparole, la seguente. pi comunisti lo sanno già - che l'Occidente Da un lato negoziare, negoziare sempre, è animato da intenzioni pacifiche? Solo così si può sperare, alla lunga: in una certa libe- · come si è detto - ma unicamente attraverso ralizzazione interna del sistema imperiale e i normali canali diplomatici e l'O.N.u;., evitando non solo gl'« incontri del secolo l> ma del regime stesso sovietico - seppure quele stesse conferenze spettacolari di tipo gista speranza ha qualche fondamento. nevrino, anche solo al livello Jei ministri ~:_ q.~esti negoziati, per loro natura lenti