Dipartimento federale della difesa,
della protezione della popolazione e dello sport DDPS
Esercito Svizzero
Stato maggiore di condotta dell‘esercito SMCOEs
Servizio specializzato per l’estremismo in seno all’esercito
Aprile 2015
Rapporto sulle attività svolte nel 2014
dal Servizio specializzato per l’estremismo in
seno all’esercito (SSEEs)
Sintesi
Il presente rapporto fornisce una panoramica delle attività svolte dal Servizio specializzato
per l’estremismo in seno all’esercito (SSEEs) nel corso del 2014.
Il Servizio specializzato ha trattato 41 dossier a seguito di complessivi 42 annunci e richieste.
Ha dunque evaso un numero di annunci e richieste superiore di circa un terzo rispetto agli
anni precedenti. Come emerge chiaramente dalle analisi, questo aumento puntuale non è
riconducibile a un incremento dei casi annunciati nell’ambito di un servizio militare. Questi
ultimi, al contrario, si sono rivelati in leggero calo nel 2014.
I dossier evasi lo scorso anno rientrano in gran parte nel ambito dell’estremismo di destra.
Quattro casi sono stati trattati per sospetto attivismo di matrice islamista o jihadista, nei quali
tuttavia l’esercito continua a rivestire un ruolo secondario. Occorre comunque continuare a
monitorare i segnali e le tendenze di questo fenomeno.
Il genere e la gravità dei casi annunciati non evidenziano particolari divergenze rispetto agli
anni precedenti. Si tratta inoltre perlopiù di casi isolati: persone che esibiscono segni univoci,
si esprimono in modo inequivocabile o assumono comportamenti chiaramente riconoscibili.
Anche nel 2014 non si sono registrati episodi di grave entità, di evidente discriminazione o
che facessero presupporre azioni organizzate.
Nell’ambito della formazione, circa 1000 quadri dell’esercito e collaboratori
dell’amministrazione militare hanno partecipato a una delle 15 sequenze di sensibilizzazione
svolte. Nello specifico vi hanno preso parte, ripartiti su tutte le Armi, tutti i futuri ufficiali, i comandanti d’unità, i comandanti di scuola, gli aiutanti dei corpi di truppa e gli aiutanti di stato
maggiore, nonché gli aspiranti agenti della polizia militare.
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Rapporto sulle attività svolte nel 2014 dal Servizio specializzato per l’estremismo in
seno all’esercito (SSEEs)
1
Organizzazione e mandato
L'SSEEs è responsabile di tutte le mansioni inerenti al tema “estremismo ed esercito”. Dal punto di vista operativo risponde al capo del Personale dell’esercito (J1)
all’interno dello Stato maggiore di condotta dell’esercito, ma sul piano amministrativo è integrato nel Servizio per la lotta al razzismo in seno alla Segreteria generale
del Dipartimento federale dell’interno. Tale subordinazione gerarchica si è rivelata
ottimale, dal momento che consente di sfruttare in maniera proficua le risultanti sinergie, soprattutto nell’ambito del fondamentalismo di matrice islamista e
dell’estremismo di destra.
Nel 2014 l'SSEEs, che dispone di un posto al 50 percento, è riuscito a portare a
termine i suoi mandati e a conseguire gli obiettivi prefissati. Tuttavia, a causa
dell’aumento significativo degli annunci e delle richieste, ha chiaramente raggiunto
il limite delle proprie capacità.
Al SSEEs sono attribuite le seguenti competenze:
1. organo di contatto e notifica per le questioni riguardanti l’estremismo in seno
all’esercito: gestione dell’organo di notifica, consulenze, chiarimenti, follow-up
dei dossier, impulso all’adozione di provvedimenti;
2. prevenzione: elaborazione ed svolgimento di corsi e sequenze di sensibilizzazione;
3. comunicazione interna ed esterna sulle questioni riguardanti l’estremismo in
seno all’esercito, informazione e pubbliche relazioni.
2
Attività 2014: l’essenziale in breve
2.1
Organo di notifica e consulenza
Premessa: non tutti i casi notificati, non tutti i dossier aperti sono casi di estremismo accertati. Analogamente, non tutte gli annunci riguardano una persona incorporata nell’esercito. Di conseguenza le cifre qui esposte vanno interpretate con la
dovuta cautela.
Numero di annunci/richieste e casi trattati: nel 2014 sono stati trattati 41 dossier a
fronte di 42 annunci e richieste complessive. Questo numero non tiene conto delle
richieste provenienti dai media e dei lavori relativi al Parlamento. Sebbene il numero di dossier evasi sia aumentato significativamente (cfr. tabella 1) rispetto agli anni scorsi, esso va sempre letto in rapporto ai circa 5,8 milioni di giorni di servizio
annui svolti dai circa 147’000 militari attivi. Per 60 persone identificate è stata effettuata una verifica della situazione personale1 e, se necessario, sono stati adottati i
provvedimenti del caso in virtù delle basi giuridiche vigenti.
Anno
2010
2011
2012
2013
2014
Numero di dossier
trattati
28
27
32
30
41
Numero di persone
identificate
36
22
54
22
60
Tabella 1: numero di richieste/annunci evase e numero di persone di cui si è verificata la situazione
personale nel periodo 2010 - 2014.
1
Ai sensi dell’art. 66 dell’ordinanza concernente l’obbligo di prestare servizio militare del 19 novembre
2003 (OOPSM, RS 512.21)
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Ripartizione per fonte di annuncio: nel corso del 2014 i 42 annunci si sono distribuiti come segue: il 19% (8) sono relativi a dei servizi militari, il 45% (19) provengono da autorità, soprattutto uffici militari, e il 29% (12) dalla cittadinanza e dai
media. I restanti tre annunci (7%) erano richieste da parte militari, due delle quali
non in relazione all’estremismo violento. Rispetto agli ultimi anni, il numero degli
annunci avvenuti durante un servizio è lievemente calato (2014: 8, 2013: 10, 2012:
16). Per quanto riguarda gli annunci da parte della cittadinanza e dei media svizzeri, il numero sempre elevato e relativamente costante evidenzia come il tema
dell’estremismo nell’esercito e dell’estremismo in generale sia oggetto di forte attenzione nella società.
Ripartizione per genere di estremismo: dei 41 dossier, 10 non avevano manifestamente alcun nesso con l’estremismo violento, di cui 3 sono da attribuire al razzismo. Dei rimanenti 31 dossier con riferimento all’estremismo, l’81% (25) era attribuibile all’estremismo di destra, il 13% (4) all’estremismo violento di matrice
islamica o jihadista2 e il 6% (2) all’estremismo di sinistra. Anche nel 2014 non si
sono registrati casi di estremismo etno-nazionalista.
Discriminazione razziale: è stato annunciato un episodio di sospetta discriminazione razziale e sono state presentate due richieste in tal senso. Il primo si è concluso con una condanna penale militare, tra i cui capi d’imputazione figurava la discriminazione razziale ai sensi dell’art. 171c del Codice penale militare (CPM, RS
321.0). Le due richieste da parte di un comandante di compagnia e un capogruppo
si riferivano invece a consulenze in merito a provvedimenti di natura amministrativa e di condotta.
2.2
Sensibilizzazione e formazione
In collaborazione con i responsabili della formazione competenti sono state svolte
le sequenze di sensibilizzazione descritte di seguito.
Incarichi permanenti
• Formazione dei futuri comandanti di scuola (corso di una giornata presso
l’Accademia militare presso l’ETH di Zurigo, Birmensdorf, 1 volta all’anno);
• sensibilizzazione dei futuri comandanti d’unità e degli aiutanti di stato maggiore
di tutte le Armi (Scuola Condotta Unità, Berna, 3 volte all’anno);
• sensibilizzazione dei futuri aiutanti dei corpi di truppa (Scuola centrale, Lucerna,
1 volta all’anno);
• sensibilizzazione dei futuri ufficiali subalterni di tutte le Armi (Scuola di condotta
unità, Berna, 3 volte all’anno);
• presentazione della base legale e dei servizi dell'SSEEs nell’ambito di un corso
sui fondamenti giuridici, rivolto fra gli altri a segretari di scuola e tenitori del controllo delle amministrazioni militari cantonali (Ambito fondamentale di condotta
1, Berna, 3 volte all’anno).
Tutta la documentazione didattica (in particolare illustrazioni ed esempi) viene sistematicamente adattata per cui rispecchia l’attualità e risulta sempre aggiornata.
Mandati singoli
• Istruzione approfondita dei futuri agenti della polizia militare presso la Scuola di
polizia militare;
• sensibilizzazione dei futuri cappellani militari;
• sensibilizzazione dei responsabili del personale delle Grandi Unità, dei corpi di
truppa e delle unità organizzative direttamente subordinate al capo dell’esercito;
2
Cfr. Sicurezza della Svizzera 2014, Rapporto sulla situazione 2014 del Servizio delle attività informative della Confederazione
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• presentazione dell'SSEEs in occasione del rapporto annuale del distaccamento
d’esercizio di un’autorità militare cantonale;
• seminario formativo di mezza giornata rivolto al Servizio specializzato per i controlli di sicurezza relativi alle persone della Cancelleria federale.
Richieste da parte dei media: nel 2014 le attività relative a domande dei media sono state relativamente ridotte. Sono continuate la collaborazione con il portavoce
dell’esercito e la comunicazione proattiva avviata nel 2012, che hanno dimostrato
la loro funzionalità anche nel corso del periodo in rassegna.
Informazione a livello internazionale: in vista della presentazione del 7°, 8° e 9°
rapporto periodico della Svizzera dinanzi al Comitato delle Nazioni Unite per
l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD), è stata messa a disposizione
della delegazione svizzera una scheda informativa sull'SSEEs così come un servizio di picchetto.
Strumenti di comunicazione: è stata elaborata e stampata con una tiratura di 9’000
esemplari una nuova edizione aggiornata dell'opuscolo sull'SSEEs.
Meeting AIR14: l'SSEEs ha partecipato con materiale informativo (manifesto e
opuscoli) allo stand espositivo del Personale dell’esercito (AFC 1) in occasione del
meeting AIR14 di Payerne.
3
Conclusione
Rispetto agli anni precedenti, i dati raccolti nel corso del 2014 non modificano in
misura sostanziale la valutazione della situazione.
A livello quantitativo, il ricorso all'SSEEs è stato superiore di circa un terzo rispetto
agli ultimi quattro anni, fermo restando che gli annunci avvenuti nell’ambito di un
servizio sono state numericamente stabili, se non in leggero calo. Nel 2014 si è
registrato un aumento soprattutto degli annunci e richieste da parte delle autorità
militari, un fenomeno a cui hanno contribuito non solo la crescente sensibilizzazione, ma anche la collaborazione ottimizzata con la Sicurezza militare. L’incremento
del numero di dossier trattati, va non da ultimo ricondotto anche alla maggiore attenzione che società e media dedicano da alcuni anni alle diverse forme di estremismo. Ne è un indizio il numero relativamente elevato di dossier trattati in seguito
ad annunci della cittadinanza o ad articoli giornalistici.
Dal punto di vista qualitativo si riscontra una certa stabilità rispetto agli ultimi anni a
livello di tipologia e gravità dei casi notificati. Gli annunci da parte di superiori militari o della cittadinanza si riferiscono perlopiù a casi sporadici e riguardano persone che esibiscono segni univoci, si esprimono in modo inequivocabile o assumono
comportamenti chiaramente riconoscibili. Anche nel 2014 non si sono registrati
episodi di grave entità o che lasciassero ricondurre ad atti illeciti organizzati. Le
casistiche sono tuttora attribuibili prevalentemente all’estremismo di destra. Anche
per quanto concerne l’estremismo violento di matrice jihadista non sono risultate
variazioni sostanziali. Gli annunci e le richieste pervenute si riferivano come in
precedenza non a episodi avvenuti durante lo svolgimento di un servizio, bensì si
basavano su informazioni di dominio pubblico, veicolate principalmente dai media
sociali. I casi portati all’attenzione sull'SSEEs non avevano rilevanza penale: si è
trattato principalmente di indicazioni riguardanti una possibile radicalizzazione, non
ad azioni violente. Ad oggi l'SSEEs non è a conoscenza di episodi di matrice jihadista in seno all’esercito.
Per quanto riguarda la sensibilizzazione, vi è stato un ampliamento degli incarichi
formativi. L’occasione di sensibilizzare i futuri agenti della polizia militare già nella
fase dell'istruzione di base è estremamente importante per l’esercito come orga4/5
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nizzazione globale. D’ora in avanti l'SSEEs parteciperà a titolo permanente alla
formazione dei futuri aiutanti dei corpi di truppa, i quali sono responsabili di tutte le
questioni inerenti al personale della truppa. Tutti gli aspiranti comandanti d’unità,
gli ufficiali di tutte le Armi, gli aiutanti di stato maggiore così come tutti i futuri comandanti di scuola, inoltre, sono stati sensibilizzati sul tema dell’estremismo
nell’esercito in base al grado e alla funzione. Nel complesso, circa 1000 quadri
dell’esercito e collaboratori dell’amministrazione militare hanno partecipato a una
delle 15 sequenze di sensibilizzazione svolte.
Le basi giuridiche vigenti vengono applicate sistematicamente da parte
dell’esercito e dell’amministrazione militare e l’attuazione risulta conforme alle disposizioni del legislatore. Nei casi sospetti si procede secondo iter standardizzati,
che possono spaziare dalla semplice verifica dell’incorporazione militare al controllo del casellario giudiziale, l’avvio di un controllo di sicurezza relativo alle persone,
la sospensione della chiamata o l’esclusione dall’esercito. Le misure amministrative tuttavia rientrano nelle competenze esclusive del Personale dell’esercito
(AFC 1) e non dell'SSEEs.
Per ulteriori informazioni
Servizio specializzato per l’estremismo in seno all’esercito
Inselgasse 1, CH-3003 Berna
Tel. 058 463 55 98 (lu, me, ve)
E-mail [email protected]
Approfondimenti
Link
Lotta all’estremismo nell’esercito
http://www.vtg.admin.ch/internet/vtg/it/home/themen/extremismus.html
Servizio specializzato per l’estremismo in seno all’esercito
www.armee.ch/extremismus
www.armee.ch/extremisme
www.esercito.ch/estremismo
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