Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento marzo 2005 anno XII - n. 1 PUBBLICITA 2 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Editoriale Sommario C 4 Tsunami: di chi è la colpa? 5 CTG: programmi attività 2005 6 Oratorio: campeggio 2005; tre giorni sulla neve 8 Oratorio: i cantori della Stella; il carnevale 11 Kaleidoscopio: nel paese dei balokki 12 Arci: premiazione concorso presepi 2004 14 Arci: i programmi per il 2005 16 Arci: Conc. di fotografia: alla riscoperta della Povo antica 18 Avis: festa del donatore 20 Marzola Volley: vince la coppa Trentino Alto Adige 22 Sci nordico: Luca Orlandi medaglia d’oro 24 Bicio Bernardi, dal Tibet al Nepal in mountain-bike 26 Volontari in Moroto 28 Sat: festa della Befana, raccolte 700 saponette 30 Oltrecastello: festa di Santa Lucia e carnevale 34 Comitato gemel. Znojmo 35 Concentus Clivi: concerto di Natale 36 Filo Concordia ‘74: The X-Filo; commedia “Storie poére” 38 Rsa M. Grazioli: Qualità dei servizi; esperienza di tirocinio 46 Davide Bassi nuovo rettore dell’Università di Trento 48 Artisti di casa nostra: Lorenzo Ghirardelli 50 Racconti di vita: l’odissea russa di Cleto Lotti 57 Album dei ricordi: la storia di Luigi Tomasi 58 Povo e la sua storia: El zòc dela mora 60 Le ricette di Matilde: le salse ed il coniglio 61 Il disco: Cristina Donà - Dove sei tu 62 Linea autobus: Povo, Celva, Cimirlo 63 Il racconto di Stefano Ricci: La tigre e l’onda 64 L’angolo della poesia dialettale: Bice Ducati (seconda parte) 66 Un libro: scuola e cani... e cani a scuola 69 Il comitato della scuola d’infanzia si presenta 70 Spazio Circoscrizione: bilancio di fine legislatura 73 Auguri a... 74 In ricordo di... ol numero di dicembre ci eravamo lasciati con gli auguri di Buon Natale e di Buon Anno. L’inchiostro del giornale era ancora fresco, quando dai telegiornali e dalla radio veniva data una notizia drammatica e sconvolgente. Dal sud est asiatico giungevano le immagini di una spaventosa tragedia. La parola Tsunami è diventata improvvisamente familiare per milioni di persone. Il maremoto provocato da una fortissima scossa di terremoto ha distrutto tutto quello che ha trovato sulla sua strada, ha spazzato via interi villaggi e mietuto oltre 200.000 vittime. Subito si è messa in moto la solidarietà internazionale e tutti noi ci siamo, in varie forme, prodigati alla raccolta di fondi per aiutare soprattutto le organizzazioni di volontariato che operano nelle zone disastrate. Anche Tuttapovo ricorda quei tragici momenti con due interventi, uno di don Cornelio e l’altro con una poesia di Nonna Renata. Atri articoli parlano di solidarietà con i volontari per Moroto, con l’aiuto ai bambini del Libano e la raccolta di sapone per lo Zimbawe. Da una parte tragedie immani, causate da fattori “naturali”, dall’altra morti chiamati “effetti collaterali” e non Persone, causate da guerre preventive scatenate da nazioni che avrebbero ben altri strumenti per risolvere i problemi del mondo. Dall’altra il variegato mondo dei volontari che si impegnano in prima persona a sollevare dalle sofferenze di guerre atroci e dalla miseria le popolazioni coinvolte in queste folli avventure; investendo risorse umane e materiali raccolti grazie alla generosità della gente. Anche Tuttapovo fa parte di questo variegato mondo del volontariato e la sua uscita è il frutto di tanti nostri collaboratori che prestano la loro opera gratuitamente. Quello del volontariato poéro è un mondo composito, laico e religioso che trova la propria motivazione nell’essere a fianco della gente e della comunità locale ed internazionale. Altri articoli trattano argomenti di attualità, come l’elezione a Rettore dell’Università del Prof. Davide Bassi, o dell’accordo tra Microsoft ed Università di Povo per un importante progetto di ricerca. Molte associazioni presentano i loro programmi futuri. Non mancano perciò occasioni di partecipazione alla vita sociale del sobborgo. Una ricca documentazione fotografica sul carnevale e sulle iniziative invernali raccontano delle feste e delle manifestazioni degli ultimi tre mesi. Curiosità storiche sono invece raccontate in due articoli. Il primo di Paolo Giovannini, il quale ci documenta su un fatto di sangue avvenuto nel 1836 in quel di Sprè per una lite scoppiata durante una partita di morra. Il secondo di Antonio Bernabè sulla storia del poèro Luigi Tomasi nei primi decenni del 1900. Infine vogliamo annunciare ai nostri lettori che la seconda edizione di Tuttapovo in Festa si svolgerà dal 29 giugno al 3 luglio il programma dettagliato sarà pubblicato sul prossimo numero. (s.n.) 77 Album dei ricordi: coscritti classe 1905; Franceschini L. Tuttapovo Bimestrale di informazione a diffusione gratuita Via Salè 1, c/o Centro Civico www.tuttapovo.it Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo” Associazione di Promozione Sociale Redazione, amministrazione e recapito postale c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22, 38050 Povo (TN), tel. 0461.811026 e-mail: [email protected] Iscriz. Trib. di Trento n. 817 del 19.04.1994 Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni Via Borino, 39 - 38050 Povo (TN) e-mail: [email protected] Presidente: Sergio Nichelatti Stampa: Publistampa s.n.c. Pergine Valsugana In copertina Anno XII - N. 1 - Marzo 2005 Redazione: Paolo Giacomoni, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti, Stefano Ricci, Aldo Giongo, Alessandro Gretter, Davide Tarolli, Antonio Bernabè Gabbiolo: chiesetta S. Francesco Foto di Sergio Nichelatti Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Zucchelli, Andrea Mattei, anim. Oratorio, Antonio Bernabè, Belluta Stefano, Casa di Riposo M. Grazioli, Casa Riposo di Gabbiolo, Circoscrizione di Povo, Comitato Chiesa Oltrecastello, Comitato gestione scuola infanzia, Dario Conci, Davide Tarolli, Don Cornelio Carlin, Franco Giacomoni, Giordano Segatta, Guido Leonelli, Innocenzina Groff, Kaleidoscopio, Maria Grazia Giovannini, Matilde Padroni, Monica Betti, Nonna Renata, Paolo Giovannini, Pier Luigi Bonora, Renzo Dori, Riccardo Faes, Roberto Bortolotti, Walter Mongera Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 3 Associazioni Tsunami!... di chi la colpa? di don Cornelio Carlin L a mia parola appare per la prima volta su queste pagine e sono grato alla redazione di poter disporre di questo spazio per comunicare con i lettori. Mi sono chiesto: quale argomento potrebbe interessare i lettori affezionati a questo periodico che entra in tutte le case della nostra comunità... sono convinto che c’è solo l’imbarazzo della scelta; sono approdato qui, alla recente e straordinaria tragedia provocata dal maremoto nel Sud-est asiatico, che ha fatto riaffiorare domande forti, riportando a galla “il problema di Dio come una questione ineludibile, anche se giace sonnecchiosa nell’animo dell’uomo contemporaneo, tanto distratto dal suo terrenismo e dal suo consumismo”. Si sa bene che il problema del male, con annessi e connessi, dovrebbe essere antico quanto l’uomo e lungo la storia è stato affrontato da tutti i punti di vista; un argomento comunque che si pone, anzi si impone, ogniqualvolta l’uomo si trova a misurare le proprie sicurezze contro le tragedie che la natura e lui stesso stanno provocando sempre più frequentemente ai nostri giorni. È stato un castigo di Dio? Questa ipotesi, che fu perfino codificata dal pensiero biblico, appartiene molto probabilmente all’anima pagana dell’uomo: un pensiero duro a morire, se an- manda, risponde: “Credete che quelli là siano più peccatori di voi?” (Luca 13). La soluzione del problema del male va dunque cercata in altre direzioni. E non convince nemmeno il ricorso al “peccato originale”: il quale non deve aver modificato le leggi della natura fisica o biologica, ma solo la parte interiore delTsunami l’uomo. Prima attoniti, la guardan sorpresi, Forse il richiamo all’ecologia potrebma non fanno a tempo a riprendersi, be tirare in campo responsabilità più noLEI, li ha già alla vita contesi. stre e più immediate; responsabilità che E’ quell’onda in cui ti cullavi. l’uomo moderno ha nei confronti del preOra è immensa, immane davvero. sente e del futuro del nostro povero uniL’hai guardata un attimo a terra verso. In fin dei conti, quello del recente e poi subito dopo, dal cielo. disastro è uno degli spazi preferiti per gli Chi è rimasto appeso ad un ramo esperimenti atomici. e ha capito di vivere ancora, Di terre ce n’è una sola ed essa è ha risposto a qualche richiamo stata affidata all’uomo per il suo perfema poi, affranto, è senza parola. zionamento e completamento, non per Lo sgomento gli ha tolto anche il pianto, la sua distruzione. La salvaguardia del la sua casa è sparita nel nulla, creato è uno dei doveri fondamentali più nessuno si trova lì accanto, che si impone all’umanità di oggi e che vuoto è il letto e vuota è la culla. deve impegnare, in una azione comune, L’onda anomala la chiaman Tsunami, tutte le nazioni e le religioni del mondo. dolce nome per cosa impazzita. Infatti, se questa tragedia non ha preceOr tranquilla LEI bacia le mani denti nella storia, è altrettanto vero che il a ogni uomo a cui ha tolto la vita. “miracolo” di generosità da parte dei A quei morti che giaccion nel fondo governi in soccorso alle popolazioni colcome può ora chieder perdono? pite è stato veramente sorprendente. Ma Ma, a quei vivi, nel gran finimondo, pur troppo... arriva sempre dopo! Ci la sua calma spettrale, dà in dono. manca veramente la “globalizzazione Nonna Renata della solidarietà”. cora oggi anche i cristiani, dinanzi ad avvenimenti tristi della vita, non trovano altre parole per esprimere le proprie convinzioni: “Che male abbiamo fatto per meritare così gravi castighi?”. Cristo nel Vangelo, agli interlocutori che gli ponevano la stessa do- POVO (TN) Via Sommarive, 10 - Tel. 0461 816073 4 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno Associazioni Centro Turistico Giovanile Prepariamoci all’estate di Bellutta Stefano L’ anno nuovo è arrivato ed è giunto quindi il tempo di programmare la stagione estiva e tutte le iniziative che ormai sono entrate a far par te della tradizione della nostra associazione. In collaborazione con la Casa di Riposo Giò Madonnari M. Grazioli, si propone anche quest’anno la consueta manifestazione dei “Giò Madonnari”, riservata ai bambini e ragazzi delle scuole elementari. Si tratta, per chi non lo sapesse, di una competizione “pittorica” dove i ragazzi si divertono, dando libero sfogo alla loro fantasia ed estro artistico, a disegnare sull’asfalto con gessetti colorati alla maniera dei cosiddetti “Madonnari”. Lo sguardo attento di una giuria seguirà le varie fasi dei lavori e valuterà il risultato finale, premiando le composizioni più espressive. Le modalità d’iscrizione assieme al tema della manifestazione saranno comunicate a tempo debito tramite un modulo di adesione che sarà distribuita a scuola. E allora ragazzi, se siete pronti a trascorrere assieme a noi un divertente pomeriggio, tenetevi liberi sabato 14 maggio, ma se il tempo dovesse fare i capricci e piovere non preoccupatevi ci troviamo il sabato successivo. Ma il CTG il mese di maggio non lo dedica solamente all’arte, infatti, per il quarto anno consecutivo abbiamo deciso di organizzare l’ormai tradizionale “Torneo delle Frazioni”. L’evento sportivo è dedicato a tutti coloro che abbiano voglia di sfidarsi in un appassionato torneo di calcio a cinque; unico requisito necessario essere “poéro” (e diciamo poco...), ossia essere nato o residente in quel di Povo. Il torneo si svolgerà presso il campetto dell’oratorio di Povo dal 9 al 28 maggio. Per ulteriori informazioni potete contattarci presso la nostra sede tutti i giovedì dalle 20.30 alle 22.00 i moduli di iscrizione potete anche ritirarli presso l’Oltre Bar. Il quarto e forse più importante appuntamento è quello dei campeggi estivi. La nostra vuole essere una proposta di vacanza diversa: non vogliamo rubare il lavoro a colonie o agenzie di viaggio, desideriamo invece trasmettere, durante tutti i momenti della vita di campo, quei valori che come cristiani ma soprattutto come adulti riteniamo di dover testimoniare ai nostri giovani. Anche quest’anno per i ragazzi di Povo e Villazzano proponiamo quattro turni di campeggio a Bresimo con le seguenti date: I media Dal 10 luglio Al 23 luglio II media Dal 24 luglio Al 6 agosto III media Dal 7 agosto Al 20 agosto I superiore Dal 21 agosto Al 3 settembre Per i ragazzi grandi delle superiori si sta ancora valutando quale sia la proposta migliore da fare. A Bresimo è presente una grande struttura completa di servizi, tale da garantire, nel caso di brutto tempo, la possibilità di dormire e di svolgere le varie attività all’interno. La vita di campo è caratterizzata in maniera tale da rendere i ragazzi protagonisti dell’esperienza infatti attraverso il gioco, la fatica, la preghiera e il canto, diventano partecipi di una vita di comunità. Aspetto particolare e di attrazione per i ragazzi è la possibilità di poter dormire e accampare all’aperto riparati dalle sole tende. Le veglie notturne, animate da giochi, dal falò e dalle canzoni, sono per tutti momenti indimenticabili. Durante il campeggio ci sono momenti di dialogo e confronto, affinché questi giorni non siano di solo svago, ma anzi divenire ambito privilegiato per crescere e maturare. È fondamentale la natura che ci circonda, per trasmettere il desiderio di una vita semplice, a partire dal rispetto dell’ambiente, degli amici e degli animatori, che confidiamo diventino, per i campeggiatori, dei compagni e dei punti di riferimento nel cammino della vita. Numerose sono le attività che vengono proposte: la raccolta della legna, l’attivarsi nel preparare i pasti, il gioco, la riflessione, le gite, al fine di vivere un’esperienza di gruppo, gruppo che cammina e cresce insieme. SCAVI OPERE MURARIE Via della Resistenza,84 38050 POVO (TN) tel. e fax 0461 342159 cell. 389 0449336 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 5 Associazioni Oratorio Campeggio elementari 2005 matori maggiorenni e da possibili aiuto assistenti/animatori minorenni. Il gruppo così formato è composto da volontari e quindi persone non professioniste che mettono a disposizione il proprio tempo per offrire la propria esperienza e le proprie abilità. Il gruppo di animatori nel corso dell’anno si prepara assieme per la settimana di campeggio e assieme a loro anche i cuochi. di don Cornelio Carlin D opo l’esperienza riuscita dello scorso anno, il Circolo Oratorio Concordia ha pensato di riproporre anche quest’anno, ai bambini di terza quarta e quinta, due turni di campeggio. Il luogo del campeggio è “casa S. Vigilio” a Rementil, Valle dei Mocheni e i due turni si terranno dal 18 al 25 giugno 2005 e dal 26 giugno al 3 luglio 2005. La settimana di campeggio sarà animata da una storia a tema e da un percorso di riflessione con l’obiettivo di approfondire l’amicizia con Gesù. Questa iniziativa intende, inoltre, porsi come esperienza di convivenza, di conoscenza e di crescita di gruppo sviluppata attraverso momenti divertenti di animazione, ma anche momenti costruttivi dove i bambini posso mettere alla prova le proprie abilità e capacità in laboratori creativi e collaborando con gli animatori in alcune faccende domestiche e di gestione del gruppo (mantenere in ordine la casa, aiutare le cuoche in cucina, essere “responsabili” della propria squadra di gioco, aiutare i più piccoli nelle difficoltà...). Il campeggio è gestito da assistenti/ani- Dall’anno scorso si è costituita, inoltre, la “Commissione campeggio elementari” con il compito di sostenere gli animatori nel loro ruolo. Per chi fosse interessato a tale proposta lo informiamo che entro breve saranno distribuite le iscrizioni all’interno delle catechesi di terza, di quarta e di quinta elementare e che alcune copie saranno messe anche in fondo alla chiesa. Per concludere va il nostro più sentito ringraziamento alle persone che l’anno scorso hanno contribuito alla preparazione dei due turni di campeggio. Un GRAZIE a: Sara Chiarani, Marco Bragagna, Elisa Cagol, Matteo Piccoli, Daniele Ciresa, Manuela Sperotto, Carla e Franco Orempuller, Daniela Cagliari, Matteo Tasin, Daniele Fontana, Sara Rauzi, Filippo Sandri, Maria Grazia Giacomoni, Loredana Conci, Elisabetta Tomasi, Barbara Girardi e infine un GRAZIE a don Tiziano e don Cornelio. FALEGNAMERIA GIACOMONI DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C. POVO (TN) - VIA SABBIONI, 3 - TEL. E FAX 0461 810093 6 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Associazioni Oratorio 3 giorni sulla neve il campo invernale del gruppo delle superiori a cura degli Animatori dei giovani V i ricordate quanto nevicava all’alba del 26 dicembre? I ragazzi delle superiori e noi animatori ci siamo dati appuntamento proprio quella mattina, alla messa delle otto, per partire alla volta di Baselga del Bondone - dove ci siamo accampati nei tre giorni successivi nella grande casa che la parrocchia del luogo affitta a chi la richiede. Il campo invernale è stato fortemente richiesto dai ragazzi, soprattutto dai più grandi che avevano già vissuto l’esperienza di una tre giorni durante il periodo Natalizio. Dunque il gruppo di giovani che comprende un età dai 14 ai 18, ha preso le borse e piantato le tende a Baselga, per una esperienza di vita comunitaria, confronto e divertimento. L’abbondante nevicata ha permesso una gita alla Malga Brigolina dove si è svolta una lotta a palle di neve e in cui nessuno è rimasto asciutto, ma ci ha impedito di partecipare alla ‘ciaspolada’ ( la neve era troppo fresca). Abbiamo comunque passeggiato e pattinato, gustando sempre con piacere le prelibatezze preparate dai nostri abilissimi cuochi che gentilissimi si sono dati il turno per sfamarci: Carla e Chiara, Emilio, Iole e Rita. Ai momenti di divertimento si sono al- ternati momenti più seri di confronto, con i temi proposti da don Tiziano, che hanno portato a belle riflessioni dei ragazzi e ottimi spunti per discussioni. Per chi ancora non lo sapesse, il gruppo degli adolescenti è il frutto del ‘cambiamento’ avvenuto quasi due anni fa in risposta alla carenza di ragazzi che frequentavano gli incontri. Si è così passati da “catechesi” ad “ani- mazione dei giovani”: dare valori “evangelici” non con l’evangelizzazione vera a propria, ma con percorsi pratici e il semplice stare assieme - vivendo e partendo dall’esperienza - senza dimenticarsi in nome di CHI siamo qui,solo cambiandone l’approccio con il gruppo. Il gruppo dei giovani delle superiori si ritrova ogni venerdì alle 20.30 in oratorio ed è aperto a tutti i ragazzi dai 14 ai 18 anni. OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA SERVIZIO AUTORIZZATO di Zordan Romeo RICARICA CONDIZIONATORI REVISIONI Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 7 Associazioni Oratorio E ancora è Natale i Cantori della Stella! a cura delle animatrici dell’Oratorio S e il giorno dell’Epifania, nel centro storico del nostro sobborgo, avete incontrato un gruppetto di “angioletti” e “pastorelli” che cantando al suono di chitarre vi ha allietato con motivi natalizi, siete stati fortunati: erano i “Cantori della Stella”, fanciulli che in tempo di Natale girano di casa in casa a rallegrare ed annunciare la lieta Novella con canzoni natalizie ad altri bambini come loro. Nel primo pomeriggio, fortunatamente assolato, di quel giorno che “tutte le feste porta via”, un gruppetto di ragazzini accompagnati dalle animatrici dell’oratorio, si è dato appuntamento per risvegliare lo spirito Natalizio suonando di casa in casa i campanelli del cuore annunciando con melodie il messaggio di pace che Gesù ha portato a noi tanti anni fa, con chitarre, stelle e allegria. L’entusiasmo dei ragazzi è stato premiato da chi li ha ascoltati con un sorriso, un applauso e in qualche caso con dolci o piccole offerte in denaro. Alla fine del peregrinare ci siamo riuniti ai cantori della stella di 5° elementare (che hanno prestato il loro servizio nella zona di Mesiano) alla celebrazione della “Benedizione dei bambini” dove tutte le donazioni sono state consegnate a don Cornelio e devolute all’infanzia missionaria, con una particolare attenzione per l’Emergenza Maremoto. Tutti i bambini che hanno partecipato all’iniziativa dei Cantori, hanno ricevuto in Duomo, assieme alle animatrici e alle catechiste, il mandato del Vescovo per poter portare l’annuncio della buona novella. AUTOTRASPORTI NAZIONALI DAMIAN VITTORIO e C. snc POVO - TRENTO 8 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Il carnevale dei bambini Associazioni A nche quest’anno il Circolo Oratorio Concordia e il Gruppo Alpini di Povo fanno da apripista al carnevale. Si è tenuto, nonostante le temperature polari, nei piazzali dell’oratorio il carnevale dei bambini, tradizionale appuntamento di inizio carnevale. Il pomeriggio è iniziato con una divertente momento di animazione organizzato dai ragazzi di Gruppo Giochi e dedicato ai bambini, mentre gli alpini con allegro intrattenimento musicale preparavano le frittelle per “stemperare” l’ambiente e intrattenere i “non più bambini” in attesa della “pastasciuttata” finale. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 9 Associazioni Genitori insieme Diventare genitori OK di figli preadolescenti La Parrocchia SS. Pietro e Andrea in collaborazione con la cooperativa sociale Kaleidoscopio organizza un itinerario sulla genitorialità per genitori di preadolescenti e adolescenti. Tale percorso fa parte di un più ampio progetto di formazione dedicato ai genitori e proposto dalla parrocchia di Povo che ha avuto inizio nel mese di novembre 2004. Parte del progetto è finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento dal “Fondo per le Politiche Giovanili”. Relatore per il percorso è il dott. Vinicio Carletti, psicologo e psicoterapeuta. L’obiettivo che questo itinerario persegue è quello di accompagnare i genitori a utilizzare e migliorare le proprie competenze per modificare le condizioni che creano disagio nelle relazioni familiari e per favorire un maggior livello di qualità di vita e di benessere nella famiglia e nella comunità. Il metodo utilizzato è “partecipativo” pertanto attento a coniugare le scoperte date dalla riflessione delle tematiche con l’assunzione degli interrogativi provenienti dai partecipanti per favorire la riappropriazione e quindi il processo autoeducativo. Gli incontri si terranno alle ore 20.30 presso l’Ex Scuola Elementare di POVO (via don Dallafior, 3) con i seguenti appuntamenti: Primo incontro: giovedì 7 aprile 2005. Promuovere la fiducia. Secondo incontro: giovedì 21 aprile 2005. Ascoltarsi in famiglia. Terzo incontro: giovedì 12 maggio 2005. Affrontare i conflitti. Quarto incontro: giovedì 26 maggio 2005. Aiutare la crescita. La partecipazione agli incontri è ha titolo gratuito. Per informazioni più dettagliate sono disponibili dei pieghevoli in chiesa e presso il centro Spazio Aperto (c/o l’ex scuola elementare) dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.00. • RISTRUTTURAZIONI CIVILI INDUSTRIALI • MANUTENZIONI di Roberto e Valentino S.n.c. • COSTRUZIONI IN GENERE • REALIZZAZIONI E VENDITA IMMOBILI 10 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Loc. Gabbiolo 33 - Povo (TN) tel. 0461810930 - 336452328 Associazioni Nel paese dei Balokki A ll’interno del carnevale 2005 SPAZIO APERTO, cooperativa Kaleidoscopio, ha presentato il “Paese dei Balokki”. Questo evento mascherato è stato per i ragazzi e per gli operatori del centro un momento di divertimento e un’importante occasione per mettere in gioco, all’interno di un gruppo, le proprie abilità di equilibrio e di coordinazione. Assieme ci siamo impegnati nel costruire e nell’organizzare questo evento che ci ha portato a partecipare, divertendoci, al carnevale di Trento e di Oltrecastello. Ci siamo, così, tuffati in un paese im- maginario dove emozionanti e luccicanti attrazioni e suggestioni come la magia dei mangiafuoco, i brividi dell’altezza, la dolcezza delle fatine, l’irruenza di pinocchio e le colorate strisce volanti ci hanno fatto perdere la testa e per alcuni giorni ci hanno fatto spuntare delle lunghe orecchie da asino. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 11 Associazioni opere su 22 hanno superato i 1000 punti. Questa la classifica definitiva per sezione e categoria: A r c i - Pa h o Tradizionali - gruppi Presepi 2004 i premiati I° - n° 21 - Gabbiolo casa Facchinelli (Mazzalai Nadia) II°- n° 3 - chiesa di Celva (Bertotti Ferrucio) III° - n° 19 - scuola d’infanzia equiparata di Povo Tradizionali - singoli I° - n° 15 - Cagol Mariano II°- n°4 - Filosi Carla III° - n° 14 - Camin Cristina Creativi - gruppi I° - n° 6 - chiesa Oltrecastello (Coser Loretta). II° - n° 18 - chiesa di Povo (animatori oratorio) III° - n° 8 - bambini di Via Paho (Visintainer Annachiara). di Aldo Giongo Creativi - singoli L a quinta edizione del concorso “se a Povo a Natale un Presepe” ha visto una partecipazione eccezionale di pubblico alla premiazione (foto in basso) e di visitatori alle opere dei 22 concorrenti distribuiti su gran parte del territorio di Povo. Questa manifestazione coinvolge il paese dal 23 dicembre al primo sabato di gennaio ed i concorrenti per molto più tempo, una simpatica gara di fantasia e abilità artistica unita ad una tradizionale devozione cristiana. Quest’anno la premiazione è stata (quasi) perfetta, hanno introdotto i giovani di Kaleidoscopio guidati da Alessia Luchesa, con una suggestiva recita a lume di candela che a fatto entrare i numerosissimi partecipanti nella sala del centro civico nel clima Natalizio. Un presentatore giovane ma esperto, operatore radiofonico, ha condotto la serata. Dopo una breve introduzione ha dato la parola al presidente del circolo ARCI PAHO Aldo Giongo, per un resoconto dell’iniziativa ed un sentito ringraziamento a quanti hanno collaborato con il circolo e spazio aperto di Kaleidoscopio: la circoscrizione di Povo per il finanziamento, Tuttapovo per la stampa dei pieghevoli e lo spazio sul giornale, Paolo Giacomoni per le fotografie dei presepi e la spettacolare presentazione su maxi schermo delle stesse con l’aiuto di Paolo Bortoli, la Famiglia Cooperativa di Povo sponsor unico della manifestazione che ha offerto un ricco e apprezzato rinfresco e come sempre l’edicola di Maria Tiziana Pegoretti per l’appoggio logistico nella distribuzione e raccolta delle schede. Prima di passare alla premiazione, hanno portato il loro saluto, il presidente della circoscrizione ing. Nicola Alessandrini e il presidente del club interassociativo Tuttapovo Sergio Nichelatti. Stillare la classifica, ha comportato un impegno notevole da parte degli organizzatori, sono stati scrutinati ben 24.621 voti ai quali si è aggiunto il giudizio artistico della giuria. Il più votato in assoluto dal pubblico è stato il numero 12 (locanda al Cavaliere) con 1597 voti, il meno votato il numero 17 (Spazio Aperto - Kaleidoscopio). 14 I° - n° 22 - Miori Daniela II° - n° 16 - Chia Pau III° - n° 12 - Locanda al Cavaliere. La differenza tra i premiati era veramente minima. Tutti i concorrenti hanno ricevuto il quadretto con la foto ricordo del proprio presepe, un premio è andato ovviamente anche ai numerosi visitatori, la dea bendata con le sembianze di un simpatico bambino, ha estratto tra le molte schede il vincitore del ricco cesto in palio, al quarto tentativo (chi non è presente non ha diritto a nessun premio) è stata estratta la signora Paola Moser di Celva. La festa è terminata con il ricco rinfresco generosamente offerto come ogni anno dalla nostra Famiglia Cooperativa. L’invito è rivolto sin da ora a partecipare numerosi alla prossima edizione, vi ricordiamo che il tagliando di partecipazione ed il regolamento saranno pubblicati sul numero d’ottobre di Tuttapovo. Pollice Verde Luigi Maier Regolazione siepe Abbattimento, potatura piante ad alto e basso fusto Regolazione, cura e manutenzione di terrazze e zone verdi Preparazione orti Impianti di irrigazione Sgombero neve Sopralluoghi con preventivi gratuiti 38050 Villazzano - Via Strada Stretta, 17 - Tel. e Fax 0461.917651 - Cell. 335.5919672 12 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Foto S.N. Associazioni Presepe n. 21: Gabbiolo Presepe n. 15: Pantè Presepe n. 6: Oltrecastello Presepe n. 22: Gabbiolo Soc. Coop. a Resp. Limítata Sede: 38050 POVO DI TRENTO Via Sommarive, n° 4 Tel. 0461 810094 Fax 0461 811652 Reg. Imprese TN 205-6772 - R.E.A. 102166 Partita IVA 00857160220 ECOLOGIA: GESTIONE CRM - CRZ EDILIZIA E-mail: [email protected] PULIZIE INDUSTRIALI SERVIZI DI RECEPTION e FRONT - OFFICE Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 13 Associazioni A r c i - Pa h o ; Il programma 2005 ; ; di Aldo Giongo ; L’ assemblea del circolo ARCI PAHO, dopo aver analizzato e valutato positivamente le iniziative svolte nel 2004 ha discusso ed approvato il programma per il 2005, vi proponiamo una breve sintesi, ricordandovi che il nuovo direttivo è sempre pronto ad accogliere suggerimenti e proposte e naturalmente nuovi iscritti: Attività 2004 ; ; ; ; ; ; ; ; Gennaio premiazione del concorso presepio quarta edizione con 18 concorrenti realizzato con la partecipazione della circoscrizione, di Spazio Aperto - Kaleidoscopio, di Tuttapovo e della famiglia cooperativa di Povo; apertura dei corsi di yoga e shiatsu. Febbraio festa di carnevale giovani con i gruppi rock della sala prove - progetto giovani; presentazione del libro di poesie di Nicola Cetrano al centro civico di Povo. Marzo Gita a Padova visita alla cappella degli Scrovegni. Maggio presentazione della videocassetta realizzata dal circolo, “Povo anni 60” presso la casa di riposo di Povo. Giugno mostre pittoriche al centro civico di Povo, nell’ambito della festa di Tuttapovo. Agosto torneo di calcio e pallavolo misto “par condicio 10” al campo parrocchiale di 14 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Povo e alla palestra del centro civico; ; festa per i bambini bielorussi alla baita ex Chesani con la commissione Sport; ; partecipazione alla festa della montagna al parco Cimirlo. Ottobre ; spettacolo teatrale in lingua tedesca per le scuole superiori; ; inaugurazione dei corsi di spagnolo, portoghese,yoga,shiatsu, viet thai chi, cucito, italiano per stranieri; Dicembre ; Dal 23 dicembre al 3 gennaio 2005 concorso presepi 2004 In programma per il 2005 Gennaio ; premiazione concorso presepi 2004; Febbraio 24 - Assemblea generale ordinaria; Marzo ; apertura concorso fotografico; ; torneo pasquale di pallavolo femminile a Znojmo. Aprile ; gita a Novacella - castel Tures. ; recital teatrale studentesco - teatro Concordia. Maggio ; Collaborazione con la commissione cultura e con la scuola per l’escursione storico/naturalistica (festa degli alberi), ; Collaborazione con i comitati gemellaggio per visita delegazione (allestimento mostra pittorica internazionale, festa giovani, conferenza per i 90 anni par- tenza profughi.) Giugno - Luglio partecipazione festa di Tuttapovo (mostra concorso fotografico e premiazione) Agosto torneo misto di calcetto e pallavolo al parco Cimirlo “par condicio 11”; Settembre - Ottobre gita da stabilire e partecipazione viaggio a Znojmo con comitati gemellaggio. Dicembre dal 23 a 3/1 0 10/1 - concorso presepi sesta edizione. Rinnovo direttivo E saurito il mandato triennale il direttivo del circolo ha rimesso l’incarico all’assemblea che, raccolte le disponibilità a ricandidare e le nuove candidature a cura della presidenza dell’assemblea ha eletto il nuovo organismo direttivo. Riconfermato all’unanimità il presidente/cassiere, Aldo Giongo per il costante impegno dimostrato, confermato anche il vice presidente cav. Aurelio Pontalti. E’ stato eletto segretario Paolo Bortoli, Giorgio Betti e Paolo Bor toli, consiglieri e responsabili per le attività spor tive, Rosamaria Latanza consigliere responsabile traduzioni e corsi, Sara Alber tini consigliere responsabile attività ar tistiche,consiglieri sono stati eletti anche Angela Donà, Rosalinda Mengon e Maria Teresa Trabaldo, revisori dei conti: Pompeo Forgione e il commendator Aldo Casna. La rinnovata compagine par te senza indugio verso nuovi traguardi con l’unico scopo di contribuire a rendere più vivo e interessante il nostro sobborgo organizzando incontri culturali e ricreativi in collaborazione con la circoscrizione e con le altre associazioni. Associazioni A r c i - Pa h o Giovani incontri nella nuova Europa di Aldo Giongo laborazione dei comitati gemellaggio, del G.S. Marzola e dell’U.S. Villazzano, stiamo preparando la trasferta di tre squadre, una di Villazzano e due di Povo. Il torneo sarà disputato il sabato santo e la domenica di Pasqua. Ogni squadra giocherà un totale di 7 partite, un augurio per le ragazze, di dimostrare il loro valore sportivo ma soprattutto di far vincere l’amicizia e l’incontro tra i giovani della nostra vecchia ma sempre giovane Europa. I l circolo ARCI PAHO è da molti anni impegnato nel promuovere rapporti d’amicizia con la città di Znojmo (gemellata ufficialmente con Povo e Villazzano dal 1996), dal primo contatto risalente al 1988, all’ospitalità a Znojmo di 20 ragazzi della scuola media nel 1993 alla pubblicazione del romanzo “A est dell’impero”, romanzo storico sulla vicenda dei profughi in quella città dal 1915 al 1918 prodotto in lingua italiana,ceca e tedesca. Quest’anno è la volta di una manifestazione sportiva di livello europeo realizzata con il sostegno determinante della provincia di Trento tramite l’assessorato alle politiche giovanili, un torneo di pallavolo femminile under 16 che vedrà in campo squadre olandesi, ceche, slovacche,polacche e italiane. Per quanto ci riguarda, con la col- La squadra di pallavolo di Znojmo vincitrice del torneo Fabio Merler 2004 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 15 Associazioni Circolo culturale ARCI - PAHO Il Circolo Culturale ARCI/PAHO di Povo Organizza per VIET TAI CHI A POVO! Concluso il primo ciclo, riprende il corso presso la Saletta associazioni della Circoscrizione, i martedì dalle ore 19.00 alle 20.30. Una tuta da ginnastica, la voglia di una ginnastica dolce ed armoniosa, adatta a tutte le età e capacità atletiche... questo è quanto serve per vivere o provare un’attività leggera ed efficace, di grande eleganza e bellezza, antica e nuova al tempo stesso. Per informazioni, rivolgersi agli Istruttori Ines Hoang Ly e Claudio Hoang Nhac, 329.0733203 - 333.3945317, o al presidente del Circolo Aldo Giongo tel. 0461 819947 o scrivere a [email protected]. 10 lezioni settimanali - quota di iscrizione - 95,00 euro più tessera ARCI 2005. Viet Tai Chi Vui! Viet Tai Chi Thien! Viet Tai Chi Chi! QI GONG AUTOSHIATSU DAO YIN Parte il 31 marzo il corso di QI GONG - AUTOSHIATSU DAO YIN presso la Saletta associazioni della Circoscrizione, il giovedì dalle ore 20,30 alle 22.30. Impariamo ad “unire corpo e mente” per raggiungere uno stato di equilibrio e benessere, attraverso delle tecniche che stimolano e aumentano l’energia vitale. Per informazioni, rivolgersi al numero 0461 829175 e email [email protected], o al presidente del Circolo Aldo Giongo tel. 0461 819947 e-mail [email protected]. 6 lezioni settimanali - quota di iscrizione - 65,00 euro più tessera ARCI 2005. 16 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 sabato 2 aprile 2005 Gita all’abbazia di Novacella e Castel Tures (Taufers) Alto Adige - Südtirol L’abbazia di Novacella fondata nel 1142, fu la più importante biblioteca del tirolo. Comprende circa 76.000 volumi tra i quali molti manoscritti miniati del XV° e XVI° secolo, la pinacoteca dispone dei più antichi dipinti del TIROLO, prestigiose opere del 1400 del periodo gotico. Castel Taufers, un castello medioevale perfettamente arredato e conservato. non avendo mai subito attacchi e distruzioni, 64 stanze, tra cui sala del giudizio, biblioteca, sala da pranzo. Il mastio con la camera della tortura, cappella affrescata, sala d’armi e camera dei principi. Programma: Viaggio in pullman Ore 8.00 - partenza da Oltrecastello-Borino. Ore 8.30 - partenza davanti alla Chiesa di Povo. Ore 10.00 - visita all’ abbazia di Novacella. Ore 12.00 - pranzo tipico (piatto freddo) presso la cantina dell’abbazia. ª Ore 15.00 - visita a Castel Tures. ª Ore 18.00 - partenza per il ritorno. ª Ore 20.00 - circa arrivo a Povo. Prenotazioni entro martedì 22 marzo presso la Rivendita giornali e tabacchi di Maria Tiziana Pegoretti in via della Resistenza 19 a Povo. Per informazioni telefonare allo 0461 819947 oppure scrivere a [email protected] Servizi compresi: viaggio in pullman G.T. - guida turistica - ingressi - assicurazione. Servizi non compresi: pranzo su prenotazione preventiva. Quote di partecipazione da versare all’iscrizione: Adulti euro 25,00 - Minorenni euro 22,00 Pranzo euro 7,50 (bevande escluse). N.B. Per motivi legali è necessario che almeno una persona per nucleo famigliare sia iscritta all’ARCI, tessera che si può fare durante il viaggio (euro10,00). La gita verrà effettuata con un minimo di 30 persone, in caso di annullamento la quota sarà restituita. ª ª ª ª Associazioni Concorso di fotografia A r c i - Pa h o Riscopri la Povo antica di Aldo Giongo S pesso facciamo lunghi viaggi per visitare siti storici, paesi, ville, castelli, ecc e non conosciamo la storia e le opere d’arte che ci circondano e vediamo tutti i giorni. Questa l’idea che ha spinto Sara Albertini, dirigente del circolo ARCI PAHO ha proporre un originale concorso fotografico aperto a tutti. I concorrenti devono individuare e fotografare degli angoli caratteristici di Povo con una valenza storica che va documentata allegando alla foto una breve descrizione. Per partecipare al concorso basta seguire il sotto riportato regolamento. Sono previsti ricchi premi per i vincitori, le foto saranno esposte nell’ambito della seconda festa di Tuttapovo e potranno essere votate dai visitatori, partecipate numerosi. Il direttivo del circolo chiede ai proprietari delle ville storiche di Povo di consentire ai concorrenti che lo richiedono di fotografare i capolavori ed i reperti storici che rendono uniche le loro dimore, dandoci modo di valorizzarle e farle conoscere. Alla riscoperta della Povo antica Il concorso prevede due categorie: a colori e bianco e nero. I partecipanti possono iscriversi presentando il modulo allegato al regolamento o stampato su Tuttapovo presso la rivendita di giornali e tabacchi di Maria Tiziana Pegoretti in via della Resistenza 19 (Povo) unitamente alla quota di iscrizione di 5 EURO entro e non oltre il 15 aprile. Sul modulo dovranno essere indicati: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, categoria di partecipazione. Le fotografie dovranno avere come soggetti: scorci, fabbricati, opere d’arte, monumenti, o particolari degli stessi, che appartengano al territorio di Povo e che rappresentino momenti storici Le fotografie dovranno essere accompagnate da una breve ricerca storica che specifichi quantomeno di cosa si tratta Ciascun partecipante dovrà far pervenire alla sede ARCI di Povo (p.zza Manci) o a Sara Albertini (via Sabbioni 43 - Povo) 2 fotografie delle dimensioni di cm 18 x cm 24 di soggetto diverso e un biglietto con scritto il proprio nome, cognome, indirizzo, numero di telefono all’interno di una busta chiusa. Attenzione: la busta esternamente non dovrà riportare in alcun modo segni di riconoscibilità del partecipante, altrimenti sarà automaticamente messa fuori concorso! I partecipanti hanno tempo fino al 31 maggio per consegnare la busta col materiale richiesto Le fotografie saranno esposte presso le ex scuole elementari di Povo dal 29 giugno al 3 luglio, in occasione della festa di Tuttapovo per essere ammirate e votate dai visitatori attraverso una scheda che troveranno in loco Fotografie e ricerca saranno sottoposte al giudizio tecnico di una commissione di esperti di fotografia e da uno storico: sarà premiato il miglior lavoro per ogni categoria con una magnifica macchina fotografica digitale Anche il primo classificato di ciascuna delle due categorie con il giudizio del pubblico visitante riceverà un premio a sorpresa. Le fotografie non verranno restituite e potranno essere riutilizzate dalla Rivista Tuttapovo. Le 12 migliori fotografie (6 a colori e 6 bianco e nero) in modo particolare saranno utilizzate per la realizzazione di un calendario per l’anno 2006 che verrà messo in vendita nel corso dell’autunno prossimo e il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. La premiazione avrà luogo domenica 3 luglio presso TUTTAPOVO IN FESTA nel piazzale dell’oratorio. Per informazioni ulteriori e per la consegna del materiale telefonare al numero 349.2910808 dopo le 19.30. Modulo di iscrizione al concorso di fotografia alla riscoperta della Povo antica Nome:_______________________________________ cognome:_________________________________________________ Indirizzo:__________________________________________________ Numero di telefono:_____________________________ Categoria di partecipazione:__________________________________________ Quota d’iscrizione di 5 Euro: già versata - non versata Con questo modulo si consente la pubblica esposizione e la pubblicazione a mezzo stampa del materiale fotografico che perverrà alla commissione. Povo, lì___________________________________ Firma_____________________________________________ Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 17 Associazioni A v i s s e z i o n e d i Po v o Festa del Donatore 2005 di Giancarlo Ianes S Foto S.N. abato 19 febbraio si è svolta presso il Centro Civico di Povo la Festa del Donatore, immancabile appuntamento dei donatori di sangue e che ha visto una folta partecipazione di donatori e simpatizzanti. Questa edizione si è presentata senza il momento assembleare in quante o in seguito alle novità emerse in sede nazionale tutte le Avis comprese quelle di base dovranno adottare o adeguare il proprio statuto. Il direttivo ha pertanto ritenuto di fissare una serata ad hoc per trattare l’assemblea ordinaria annuale che inserirà nel proprio o.d.g. anche l’adozione del nuovo statuto secondo i dettami dell’Avis nazionale nel rispetto delle normative in materia di volontariato. La serata è stata pertanto caratterizzata da uno spirito di alle- gra convivialità. Accanto al nutrito spuntino e all’immancabile appuntamento con la fortuna, ampio spazio è stato concesso alla musica ed al ballo allietato dalla voce di Paolo Tomasi e dalla tastiera di Sergio Dolzani. Il Presidente Giancarlo Ianes durante la serata ha provveduto alla distribuzione delle benemerenze ai soci che si sono distinti nel corso del 2004 per avere raggiunto le prestigiose tappe relative al numero di donazioni di sangue effettuate, come sotto evidenziate. Diploma di benemerenza (otto e più donazioni): Giovannini Monica, Iori Oscar, Spigato Paolo, Susin Lorenzo, Tomasi Tiziano. Medaglia di bronzo (16 e più donazioni): Fumanelli Mauro, Lunelli Mauro, Zordan Claudio. Medaglia d’argento (25 e più donazioni): Andreatta Cristian, Cagol Alberto, Calliari Marco, Parola Enrico, Rossi Arrigo, Stancher Pio, Tarolli Stefano e Zanotti Fabrizio. Ianes ha inoltre illustrato alcuni dati statistici sull’attività dei donatori. Nel corso del 2004 l’Avis di Povo ha contribuito alla raccolta di sangue e derivati nel numero complessivo di 206 di cui 143 di sangue intero, 57 di plasmaferesi e 6 di piastrinoferesi. Sono entrati a far parte della famiglia avisina di Povo 14 giovani di cui 9 maschi e 5 femmine e che hanno portato il numero dei donatori attivi a 150. Il numero dei donatori sospesi o che non donano più per raggiunti limiti di età o per salute sono 63. Il totale dei soci donatori è di 213. Il buon numero di “nuovi entrati” è un dato sicuramente positivo e che fa ben sperare anche per il futuro poiché è sempre considerevole il fabbisogno di sangue. Ha inoltre sollecitato i presenti a par tecipare numerosi al momento assembleare previsto tra circa un mese che, oltre ad introdurre il nuovo statuto, vedrà il rinnovo del consiglio direttivo; ha invitato per tanto gli eventuali soci interessati ad entrare a far par te della famiglia avisina, di avanzare la loro candidatura fin da ora. Ha rivolto altresì un doveroso appello a quei donatori che per motivi di salute o altro sono stati sospesi e non più chiamati, incitandoli a mettersi al più presto in contatto con la segreteria dell’Avis comunale (tel. 0461-916173) e fissare un appuntamento per una visita medica; se ritenuti nuovamente idonei i donatori “appiedati” potranno riprendere il prezioso servizio a favore delle moltissime persone che quotidianamente hanno bisogno di sangue. BERTOTTI s.n.c. di Bertotti Claudio e Merz Giuliano Pitture interne e esterne Povo (TN) - Uffici: via della Resistenza 79 - Tel. 0461 810694 18 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Associazioni G S M a r z o l a Vo l l e y Il Marzola Siram vince la coppa Trentino Alto Adige di Bortolotti Roberto S uperata la grande emergenza, causata dal forte vento del 19 novembre che ha scoperchiato la Palestra del Centro Civico di Povo, da febbraio è ripresa normalmente l’attività pallavolistica del Gruppo Sportivo Marzola. Sono stati 70 giorni di difficoltà, nel pieno dell’attività, che hanno messo a dura prova le varie squadre della nostra Società che si sono dovute adattare girando una moltitudine di palestre, che hanno dovuto ridurre i turni di allenamento e sospeso quasi del tutto i corsi di mini volley.. Per fortuna, alla fine, il tutto si è risolto ed ora si sono potuti ri- prendere i ritmi normali di allenamento; rimane, per la Società, il rammarico che le ragazze del 1991 (squadra Under 14 A) non abbiano saputo e voluto affrontare una situazione di emergenza e quindi abbiano abbandonato in gran parte l’attività. Le altre squadre hanno saputo stringere i denti e alla fine, nonostante le gravi difficoltà, hanno continuato l’attività conseguendo risultati che sono, a tutt’oggi, più che lusinghieri. La squadra di Serie C è seconda, ad un punto dalla prima, nel campionato e il giorno dell’Epifania ha conquistato, per la seconda volta in sei anni, la prestigiosa Coppa Trentino Alto Adige, contro l’Argentario. La squadra di 1a Divisione, composta dalle ragazze che partecipano anche al campionato Under 17, al termine del girone d’andata ha conquistato un insperato 4° posto in classifica contro squadre composte, in gran parte, da giocatrici adulte. Inoltre le stesse ragazze hanno conquistato, in Under 17, l’accesso al girone d’eccellenza dove le sei squadre più forti della provincia si contenderanno la conquista del titolo provinciale. Ad ulteriore titolo di merito di queste ragazze va detto che quasi tutte sono di uno, due anni più giovani rispetto alle giocatrici delle altre squadre. L’Under 15 è anch’essa approdata in uno dei due gironi di eccellenza ed è in piena corsa per conquistare uno dei quattro posti utili per disputare le finali per l’assegnazione del titolo provinciale. La realtà forse più bella, perché per certi versi giunge insperata, è quella delle ragazze nate nel 1992 e 1993 che partecipano ai campionati Under 14 e Under 13. Alla fine dei gironi di andata delle due categorie occupano il secondo posto in ognuno dei due campionati. Se riuscissero a continuare e a mantenere tale ritmo di risultati riuscirebbero nell’impresa di centrare in un’unica annata l’accesso alle finali a quattro squadre in due distinti campionati. Come si può ben vedere i risultati e le soddisfazioni non mancano in casa del Marzola, a dimostrazione del buon lavoro svolto e della serietà e della passione che la Società di Povo mette nel proprio lavoro quotidiano. Nella foto le ragazze della squadra under 14 e under 13. 20 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Sci Club Marzola a mezza stagione L’ attività invernale dello Sci Club Marzola è giunta al “giro di boa”. Non è ancora tempo di bilanci ma la stagione agonistica sta galoppando con un successo dietro l’altro da parte di tutte le categorie giovanili e non. In particolare assistiamo ad una buona ripresa del gruppo giovanissimi, con una quindicina di marzolini che si divertono nelle uscite su neve e nelle gare. Le categorie baby e cuccioli stanno dando ottimi risultati sia nello stretto senso competitivo, sia nel non meno importante aspetto ludico-tecnico, fondamentale per i bambini che muovono i primi passi sugli sci. Fra loro si distinguono i baby: Francesco Gremes (‘96), Anna, Elio e Ivan Baldo (‘96), Claudio Vaccari (‘96), Andrea Gremes (‘97), Leonardo Dallapè (‘97) ed i cuccioli, Stefano Detassis (‘94), Federico Rosa (‘95) ed Elisa Bianchini (‘94). A questi piccoli atleti vogliamo fare un applauso speciale, certi che continueranno a praticare lo sci da fondo in questa stagione ed in quelle a venire, portando avanti la società ed avvicinando sempre più giovani a questo magnifico sport. Non vanno dimenticati i principianti sciatori (circa una quarantina) delle scuole elementari trentine che stanno partecipando al corso, organizzato dallo Sci Club Marzola in collaborazione col comune di Trento, nelle giornate di venerdì pomeriggio e sabato mattina alle Viote del Monte Bondone. Speriamo di poterli impegnare tutti nel “Trofeo Laurino”, che si svolgerà in marzo sulle nevi del Passo Lavazè, come ultima sciata della stagione 2004-2005 e di rivederli il prossimo anno nel vivaio della società. Nelle altre categorie giovanili, quali ragazzi e allievi, si riscontra il massimo impegno da parte degli atleti per guadagnare ottimi risultati nel circuito zonale e la convocazione ai Campionati Italiani, coronando tutta la preparazione invernale, autunnale ed estiva. Si segnalano le prestazioni dell’allieva Ilaria Rosa (‘90), che sta migliorando di gara in gara. Gli aspiranti e gli juniores marzolini, si fanno notare a livello nazionale, locale e nelle gare cittadini, lasciando ben sperare per la prosecuzione della stagione che terminerà a ridosso della Pasqua. Fra loro risalta la figura di Loris Marzari (‘85), che sta ottenendo ottimi piazzamenti in tutte le manifestazioni di rilievo, alle quali il Marzola non manca. Una soddisfazione particolare ed inaspettata per l’intera società, è venuta dal ormai poliziotto poero Luca Orlandi che ha vinto la medaglia d’oro, il 21 gennaio, nei 30 km delle “Universiadi” di Innsbruck. Dire che quest’atleta è un ex marzolino è improprio, visto il suo attaccamento verso la società d’origine. Lo Sci Club Marzola vuole augurare ai suoi giovani sciatori, un buon proseguo di stagione per raggiungere gli obiettivi prefissati e non. Nella foto vediamo alcuni atleti, allenatori e responsabili della squadra agonistica dopo l’allenamento della Vigilia di Natale 2004 alle Viote sul Monte Bondone. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla sede di Piazza Manci, 5 Povo (Trento) APERTA TUTTI I MARTEDI’ dalle 20:30 alle 22:00 o telefonare al numero 0461 810095. È inoltre possibile consultare il nostro sito internet www.gsmarzola.org. Riccardo Faes • Associato accordo (ANIA) per la gestione diretta del sinistro si ritira l’autovettura solo firmando il modulo di delega senza anticipare il pagamento. • Possibilità di verificare l’allineamento scocca con sistema computerizzato in poci minuti (verifica usato prima dell’acquisto). • Preventivi immediati gratuiti senza impegno. • Impianto di verniciatura idoneo all’utilizzo di vernici a base d’acqua per il ripristino come da originale. • Tempi medi di consegna autovettura: 3 giorni. • Auto sostitutiva. • Garanzia del lavoro svolto. MATTARELLO (TN) - Via della Cooperazione 47 - tel 0461946006 - fax 0461942850 e-mail: [email protected] www.fellincar.it soccorso stradale: 3355458709 3477128298 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 21 Luca Orlandi, medaglia d’oro L uca sapeva che Innsbruck gli avrebbe portato bene, lì aveva avuto occasione di mettersi in evidenza alla Coppa del Mondo di corsa in montagna oltre 3 anni fa, però forse non si aspettava di assaporare il gusto di un successo così prestigioso. Sulle piste di Seefeld, nei pressi del capoluogo tirolese, a fine gennaio Luca Orlandi, 20 anni, infatti ha conquistato la medaglia d’oro alle Universiadi nella 30 chilometri a tecnica classica. Un successo colto in modo netto, infliggendo oltre un minuto e mezzo di distacco agli avversari in gara. “Il primo a rimanere stupito sono stato io e non solo i compagni di squadra ed i tecnici della nazionale. Vincere, e con quel distacco! Chi mai se lo aspettava?”. Quando racconta la sua gara Luca esprime ancora tutto lo stupore per un successo così importante e per il modo con cui l’ha conseguito. “Era un giornata con un tempo orribile. C’era un vento molto forte e nevicava mol- Loc. Ciré Via degli Artigiani, 3 38057 Pergine Valsugana 22 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Luca Orlandi è nato a Trento il 20 ottobre 1984 e risiede a Povo, in Via alla Val con la famiglia. Si è diplomato alle ITI nel 2003 e dall’anno successivo si è iscritto al Corso di Laurea in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Verona. Ha cominciato a praticare lo sci di fondo a dieci anni con lo Sci Club Marzola e da due anni difende i colori del Gruppo Sportivo Fiamme Oro di Moena come aggregato. Luca ha fatto parte della nazionale azzurra di sci da fondo fin dalle categorie giovanili ed ha praticato con successo anche la corsa in montagna vestendo per ben due occasioni la maglia delle nazionali in occasione dei campionati mondiali. to. Gli skimen sono diventati matti per preparare degli sci adeguati, ma il nostro Carrara ha fatto una sorta di “miracolo”! Mi sono messo ai piedi un paio di sci mai usa- Tel. e Fax 0461 509055 Tel. abit. 0461 810494 Cell. 340 7314106 ti, trattati solamente con una passata di carta vetrata. Abbiamo praticamente corso col “pelo” come si dice in gergo”. Una scelta che si è rivelata fondamentale per arrivare al gradino più alto del podio. “Gli sci avevano qualcosa in più ed erano velocissimi rispetto a quelli degli avversari. Sono partito in terza fila, visto che ero il 23° nella griglia di partenza, ma dopo un paio di chilometri avevo recuperato molto terreno ed ero già in testa”. Da lì in poi la gara è stata un tuo monologo. “Sulla prima salita infatti ero già in testa da solo e sulle mie code erano rimasto solamente un ragazzo austriaco. Me lo sono portato in scia per una decina di chilometri prima che... si ritirasse! È stata una gara durissima, nei primi giri dovevamo veramente aprirci la pista visto che i binari erano pieni di neve fresca”. Mentre i chilometri passavano ti rendevi conto di quello che stavi per andare a conquistare? “A dire il vero mi sembrava tutto molto irreale. Mi dicevo ‘Tra poco rientrano i Sci nordico russi ed i kazaki, ma intanto cerco di guadagnare più vantaggio possibile’. Un piazzamento nei primi cinque sarà già stato un grande risultato”. Ed invece... “Dietro nessuno guadagnava anche se alla partenza c’erano atleti dell’Est Europa che competono a livello internazionale ed a volte battono pure i nostri atleti di punta in Coppa del Mondo. Negli ultimi 5 chilometri ho realmente cominciato a crederci ed al traguardo sono arrivo felicissimo. Non solo per la vittoria, ma anche perché al traguardo ad abbracciarmi c’erano i miei genitori. Una sorpresa inaspettata!”. Poi la Flower ceremony ed in serata la premiazione ufficiale con tanto di medaglia ed inno. “Mi sono stancato più del dopo gara che durante i 30 chilometri. Le interviste, l’antidoping, le premiazioni... Ma quante emozioni! È stato come vincere un’Olimpiade”. Le Universiadi infatti dovrebbero essere una sorta di Olimpiadi in miniatura, dove competono i più promettenti atleti, che saranno i campioni del futuro. “È veramente un’esperienza unica. A Innsbruck c’erano 45 nazioni rappresentate con atleti fino ai 28 anni di età ed il clima era come quello delle Olimpiadi. Vivere a stretto contatto con ragazzi di tanti paesi diversi per un periodo così lungo, dieci giorni, è qualcosa di unico. L’atmosfera di amicizia si respirava molto specialmente duranti i pasti quando si mangiava tutti quanti assieme. Poi essere uno dei soli due trentini convocati in nazionale era motivo di ulteriore orgoglio”. Facciamo un passo indietro; questo successo sicuramente non è frutto solamente di aver azzeccato gli sci giusti. “Quello è sicuramente importante però penso che abbia influito molto la preparazione specifica fatta sotto la direzione di Selle, il mio allenatore alle Fiamme Oro. Ci siamo concentrati molto sulla tecnica classica, in cui sò esprimermi meglio, e sulle lunghe distanze”. Solitamente si dice che solo con la maturità atletica si riesce a far bene sulle distanze più lunghe, ma tu hai solo venti anni. “È vero, ma io ho sempre amato gli sforzi prolungati. Allenarmi e competere su distanze di 30 e 50 chilometri non è un peso. Una delle mie doti è sicuramente la tenacia e la costanza, fondamentali per questo tipo di distanze, in cui conta molto anche avere la “testa”, la giusta concentrazione”. Doti che Luca ha dimostrato anche nelle settimane successive alla vittoria alle Universiadi, cogliendo il terzo posto assoluto nella Maratona della Val Casies sulla distanza dei 28 chilometri ed un lusinghiero ottavo posto ai Campionati Italiani sulla distanza dei 50 chilometri ad appena ad un minuto dal recente medagliato mondiale, Di Centa, ed un dodicesimo posto in Coppa Europa. Ed ora cosa dobbiamo aspettarci dal campioncino di Povo. “Margini di crescita ce ne saranno di sicuro in futuro. Ho avuto la fortuna di avere dei maestri che mi hanno dato dei valori fondamentali per far bene nel fondo. Marco Baldo, il mio primo allenatore, e gli anni passati nel Sc Marzola mi hanno insegnato che non bisogna mollare mai, anche nei momenti difficili, e che bisogna avere costanza e credere nei propri mezzi. Gli sforzi fatti infatti prima o poi pagano. Io infatti non sono mai stato un vero “vincente”, piuttosto uno abbonato ai piazzamenti, ma sapevo che prima o poi sarei passato alla “cassa”. E così è stato alle Universiadi”. Un traguardo che ci auguriamo sarà un punto di partenza per questo giovane atleta poéro che sarà chiamato a sostituire, magari in tempi brevi, la vecchia guardia della nazionale maggiore di sci di fondo. Alessandro Gretter Vi augura Buon Natale e felice 2005 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 23 “Bicio” Bernardi Dal Tibet al Nepal in mountain bike! di Paolo Giacomoni Q uasi 1200 chilometri in mountain bike, da Lhasa (Tibet) a Katmandu (Nepal), attraverso la catena himalaiana, con l’attraversamento di 4 passi di oltre 5.000 metri di altezza tra cui il Lak Pa La a 5.220 metri. Un mese senza tenda, senza sacco a pelo affidandosi solo all’ospitalità ed alla generosità della popolazione locale. È questa in estrema sintesi l’impresa che ha visto protagonista Fabrizio “Bicio” Bernardi di Povo e Franco Postal, amico e collega di lavoro, 50 anni di Nomi. Un’avventura che si è svolta a cavallo tra ottobre e novembre 2004, nata quasi per caso dopo l’analoga esperienza di Maurizio Doro di Arco, noto praticante di sport estremi che su questo percorso ha scritto un dettagliato diario giornaliero che evidentemente ha molto affascinato i due amici tanto da voler ripetere l’esperienza. Non è stata però un’impresa facile: la catena himalaiana non è propriamente la Marzola e nonostante il lungo allenamento estivo sulle nostre montagne, il problema dell’altezza, e la fatica moltiplicata dalla carenza di ossigeno hanno creato qualche problema di acclimatazione soprattutto nei primi giorni. “Ma guai a perdersi d’animo - ci dice Bicio Bernardi - la zona è scarsamente abitata, l’assistenza medica inesistente, i collegamenti e quindi i soccorsi praticamente impossibili. Bisogna affidarsi soprattutto alla fortuna!”. Dopo le difficoltà iniziali, la suggestione delle zone, Servizio montacarichi Copertura assicurativa Esperienza pluriennale Personale qualificato dal 1960 NAZIONALI INTERNAZIONALI INTERCONTINENTALI TRENTO - Povo, Via Salè 9 - Tel. e Fax 0461 810237 Sito Internet: www.tomasitraslochi.it E-mail: [email protected] 24 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Sport e avventura A dimostrazione del fatto che con un po’ di buona volontà ed un discreto allenamento certe imprese possono essere alla portata di (quasi) tutti! Tra atleti rigidissimi con migliaia di chilometri all’attivo, che praticano diete da indossatrici anoressiche e che dopo mezza birra bevuta per forza fanno mesi di astinenza e penitenza, questa impresa di un atleta sui generis meritava una citazione sulle pagine di Tuttapovo. Complimenti! l’incredibile disponibilità della popolazione locale e la voglia di concludere positivamente l’avventura hanno comunque avuto il sopravvento e l’arrivo a Katmandu, mèta finale della spedizione ha certamente ripagato i due amici delle fatiche del percorso. C’è da dire che “Bicio” Bernardi non è propriamente un atleta dell’estremo come si potrebbe immaginare: qualche uscita in mountain bike senza esasperazione, discreto sciatore, mediocre calciatore, qualche sigaretta; di professione è macellaio all’Orvea dove fa anche il delegato sindacale, ma soprattutto è il classico “compagnone” presente a tutte le iniziative ludiche del sobborgo. Altimetria del percorso Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 25 Solidarietà internazionale Vo l o n t a r i i n M o r o t o Grazie alla generosità dei Poèri! di L.P. I l gruppo per le Missioni, dalle pagine di Tuttapovo, vuole ringraziare tutti gli amici che con la loro generosità e partecipazione hanno contribuito anche nell’anno 2004 alla realizzazione delle iniziative messe in cantiere. In particolare vogliamo ricordare: la seconda edizione della “Cena Solidale” il 23.10.2004, la partecipatissima Mostra Missionaria l’8 dicembre 2004 e i contributi al “Progetto Scuola” di Zangole - Karamogia con le adozioni a distanza. I fondi raccolti sono stati consegnati ai Missionari cui erano stati destinati, sia attraverso i loro familiari che risiedono in Trentino, sia tramite i nostri primi volontari che sono partiti per Moroto (Uganda) lo scorso 21 gennaio e che rimarranno, susseguendosi in tre gruppi, ospiti della Diocesi di Moroto fino al prossimo 19 marzo per portare avanti il progetto della costruzione della Scuola Professionale a Nadiket. Dai Missionari ci giungono i primi messaggi di saluto e ringraziamento per la gente di Povo. Vi ripor- 26 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 tiamo le parole di Suor Maria Rosaria Marrone del “Progetto Scuola del Karamogia”: “Chiediamo al Piccolo Gesù Bambino di ricompensare la Vostra generosità con abbondanti doni e benedizioni, i più cari che il Vostro cuore desidera. Il dono della Pace sia, per il cuore di ogni uomo il più bel regalo per questo 2005”. Nelle foto: immagini di Moroto in Uganda dove lavorano i nostri volontari. La costruzione di edifici in muratura... L’approvigionamento dell’acqua presso il pozzo, un rito che dura tutto il giorno, tutti i giorni. Solidarietà internazionale Un grazie dal Libano di S.N. S ono diverse le associazioni di Povo che si occupano di solidarietà internazionale, con varie iniziative volte alla raccolta di fondi a sostegno delle popolazioni del Sud del Mondo che vivono in povertà. La mostra missionaria, le gare della SAT di corsa in montagna e la festa della Befana, la cena solidale, e le iniziative per i ragazzi di Chernobyl, tanto per ricordare le principali. Bisogna riconoscere che gli abitanti di Povo e non solo, accorrono numerosi a questi appuntamenti e la loro generosità molto spesso raggiunge gli obbiettivi che i promotori si erano prefissati. In silenzio, lontano dai clamori delle iniziative più conosciute, lavora da anni a favore dei bambini orfani del Libano, Elio Pontalti che mantiene il filo diretto con suor Anna Paola, (a destra nella foto) suora delle Carmelitane di S. Teresa, che svolge la sua missione a Raachine nel Libano. In questi giorni di vigilia della S. Pasqua, suor Elisa a nome delle suore di S. Teresa, ha inviato all’amico Elio questa breve lettera ed una fotografia che volentieri riportiamo integralmente. “Campi Bisenzio 10/02/ 2005. Preg.mo signor Pontalti, Sono commossa della sua bontà e generosità che alimentano la nostra stima e riconoscenza per lei e per i suoi amici che riesce a sensibilizzare verso coloro che hanno più bisogno di aiuto. Grazie infinite a lei ed ai sui amici. Un ringraziamento particolare va al Direttore della Cassa Rurale di Trento che ha aderito a quella nobile iniziativa. Il Signore vi ricompensi tutti con l’abbondanza delle sue benedizioni; noi non mancheremo di pregare per questo. Buona Quaresima e Buona Pasqua nel Signore. Sr. Elisa.” Un grazie va aggiunto anche ai bambini che hanno partecipato alla Minimarcialonga 2005, manifestazione ideata ed organizzata anche da Elio Pontalti, che quest’anno hanno devoluto, in accordo con gli organizzatori, le quote d’iscrizione della gara a questo nobile fine. Nella foto un gruppo di ragazzi delle classi elementari di Raachine (Libano) con a destra suor Anna Paola. Chi volesse collaborare o avere informazioni più dettagliate può telefonare ad Elio tel. 0461810435. News dal Circolo anziani I l circolo pensionati ed anziani ha voluto festeggiare con il classico veglione l’inizio del nuovo anno. Alle ore 21,00 i soci e i simpatizzanti arrivati al circolo hanno trovato un meraviglioso tavolo imbandito di ogni specialità: salati e dolci, tartine, torte bibite e spumante. La festa è stata preparata con cura dalla vice presidente Trude Vaia con le valide collaboratrici Bianca Zanetti e Alessandra Bianchini. Prima di mezzanotte vari giochi di società e quindi ballo con le candele ed infine la tombola. Il nuovo anno ha visto la “grostolada di carnevale” presso la “Piccola Dallas” di Dro, tradizionale e divertente appuntamento molto apprezzato dai soci con grostoi, pizzette, affettati e bevande. Ma non crede- Centro Servizi ed Esposizione Via Brennero 36 - CALLIANO (TN) Tel. 0464 830028 Fax 0464 830595 te che il circolo si occupi solo di appuntamenti mangerecci: stiamo organizzando una visita al MART di Rovereto, una visita alle risaie del Mantovano ed altre iniziative culturali e ricreative. Il direttivo nell’ultima seduta ha espresso molta soddisfazione per l’incremento di ben 31 nuovi iscritti rispetto all’anno precedente. Il presidente Guido Grisenti, ricorda che le porte del circolo sono sempre aperte e sono attesi tutti i pensionati che hanno voglia di stare insieme, per trascorrere momenti felici ed interessanti. L’assemblea annuale ordinaria è convocata presso il centro civico di Povo sabato 12 marzo 2005 alle ore 15.00, soci e simpatizzanti sono invitati a partecipare. (a.g.) Porte, finestre e persiane Numero verde 800 111999 www.finstral.com - [email protected] Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 27 Associazioni S a t - S e z i o n e d i Po v o Alla Befana 700 saponette P (*) Miguel Benesayag - Gèrard Schmit L’epoca delle passioni tristi - edizioni Feltrinelli Foto S.N. iù di 700 sono stati i pezzi di sapone, di saponette, di detersivo che abbiamo contato quando, lo scorso 6 gennaio, soddisfatti tutti i presenti, la Befana se n’è volata via. Ancora una volta abbiamo toccato con mano la generosità e l’entusiasmo dei bambini nel momento in cui si presenta loro una proposta “buona”. Il 6 gennaio un’altra goccia si è così aggiunta al fiume della solidarietà che, anche a Povo, trova robusti affluenti. Piccola cosa un pezzo di sapone, ma cosa importante laggiù in Africa per Carlo Spagnolli e, forse, ancora più importante per tutti noi se quel pezzo di sapone diventa occasione di riflessione sulle ingiustizie mondiali, sul divario Nord-Sud, sulla necessità, per la nostra ricchezza spirituale, del valore della gratuità. Viviamo in un’epoca dominata da quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi”: un senso pervasivo di impotenza e incertezza che ci porta a rinchiuderci in noi stessi, a vivere il mondo come una minaccia, alla quale bisogna rispondere “armando” i nostri figli. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura moderna fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua ad educarli come se questa crisi non esistesse, ma la fede nel progresso è stata ormai sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà come dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri. Tutto deve servire a qualcosa e questo utilitarismo si riverbera sui giovani e li plasma. “Per uscire da questo vicolo cieco occorre riscoprire la gioia del fare disinteressato, dell’utilità dell’inutile, del piacere di coltivare i propri talenti senza fini immediati È un invito rivolto a tutti.” (*) Il materiale raccolto è stato consegnato all’Associazione “Amici sen. Giovanni Spagnolli” che provvederà alla spedizione. 28 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Concorso 2005 Villaggio turistico “Baia di Manaccora” Peschici (Puglia) maggio, giugno, settembre Prop. gestione famiglia D’Amato **** Villaggio turistico **** BAIA DI MANACCORA Appartamenti - Boungalows - Camping Tel. estivo 0884 911050 - Fax estivo 0884 911029 - Tel. invernale 0884 963396 Verrà estratto un buono per 7 giorni in Boungalows per massimo 4 persone nel Villaggio Baia di Manaccora (da usufruire nei mesi di maggio, giugno o settembre 2005) tra quanti consegneranno il tagliando sottostante presso la rivendita tabacchi di Pegoretti Maria Tiziana in via della Resistenza 19 a Povo entro sabato 16 aprile 2005. E’ possibile prolungare il soggiorno pagando la sola differenza. Buono per la partecipazione al concorso premio 2005 Cognome __________________________________________ Nome ____________________________________________ Residente a _________________________________ via ________________________________________ n. ____________ Telefono __________________________________ Informativa sulla privacy: I dati raccolti sarano utilizzati esclusivamente da Tuttapovo. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 29 Associazioni Comitato Chiesa Oltrecastello Gesù bambino o domeniche d’oro? L a domenica per chi aderisce alla fede cristiana è il giorno del Signore, in cui si sospendono le ordinarie attività lavorative per dedicare tempo alla Santa Messa, alla preghiera, alla vita in famiglia, alle relazioni sociali, alle opere di carità, al contatto con la natura ecc... Esistono alcune categorie di persone che svolgono professioni particolari e devono coprire con il loro servizio tutti i giorni dell’anno. C’è però anche chi, senza una reale necessità o utilità per il bene comune, priva sé stesso e magari anche i propri dipendenti del “giorno di riposo e di santità” che il Signore ha dato al suo popolo; il movente è sempre lo stesso: il profitto economico. Ma quando le domeniche violate sono quelle d’Avvento, siamo di fronte a un doppio misfatto, infatti non solo viene profanato il Giorno del Signore, ma anche il periodo di preghiera, meditazione e conversione in preparazione della Sua venuta. Per tutelare questi valori, e forse anche per evitare ogni ambiguità, l’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, ha raccomandato alle suore paoline che gestiscono la libreria di tenere chiuso il negozio tutte le domeniche di dicembre. E certo i guadagni dalla vendita dei libri non finiscono in tasca alle suore le quali, come è noto, hanno fatto voto di povertà! Chiaramente da parte di molti commercianti del centro città non possiamo aspettarci particolari scrupoli di tipo religioso, visto che, oltre tutto, le domeniche d’Avvento sono dette “d’oro” proprio per i buoni affari che si spera di poter fare. Ma dalla Famiglia Cooperativa di Povo che, come sottolinea il suo direttore, in varie occasioni si è dimostrata sensibile ai problemi sociali ed ha promosso iniziative di solidarietà nei confronti di Missioni Cattoliche in Africa; bè, da loro sinceramente, una certa attenzione ai principi cristiani me la sarei aspettata. Invece non solo le sedi di Povo e Sprè sono state aperte domenica 12 dicembre, ma per attirare i clienti a comperare proprio in tale giorno, è stato applicato uno sconto del 10% su tutta la merce. L’obiettivo da parte dei commercianti di invogliare la gente all’acquisto mediante delle promozioni è perfettamente naturale e lecito così come lo è il desiderio da parte dei consumatori di risparmiare (in questi tempi austeri soprattutto). Ma per chi si definisce cristiano ciò non può avvenire a costo di calpestare i propri ideali e la propria fede. Alessandra Zucchelli Festa di Santa Lucia di Maria Grazia Giovannini L’ ultimo dei tre appuntamenti annuali che il Comitato Chiesa Oltrecastello offre alla comunità del sobborgo è quello di dicembre, che trova sempre più riscontro e partecipazione. Infatti, in una splendida giornata di sole autunnale, ha avuto luogo presso il parco di Oltrecastello la consueta festa di Santa Lucia, che ha coinvolto centinaia di bambini, ragazzi, genitori e nonni. Dopo lunghi minuti di trepidante attesa, finalmente all’imbrunire ecco arrivare Santa Lucia, accompagnata da quattro angioletti (suoi fedeli aiutanti nella distribuzione dei doni) e da tre asinelli. Prima di iniziare ad offrire ai bambini i regali però, viene fatta lettura di una letterina, ascoltata con molto interesse, nella quale Santa Lucia invita i piccoli ad essere meno esigenti ed egoisti nelle loro pretese, ricordando agli stessi di potersi e doversi ritenere fortunati solo per il semplice motivo di vivere in una società ricca, diversamente dai loro coetanei nati nell’altra parte del mondo. Al termine di questo momento-invito alla riflessione, vengono distribuiti i sacchetti regalo a tutti i piccini, mentre gli adulti si scambiano due chiacchiere davanti ad un bicchiere fumante di vin brulè. Castagne e dolci natalizi fanno parte del rinfresco offerto ai presenti, dando un tocco sfizioso al pomeriggio in compagnia. Durante la festa, organizzata senza nessun scopo lucrativo da parte del Comitato e a totale titolo gratuito, è stato raccolto del denaro che, come nelle passate edizioni di questa manifestazione, è stato devoluto alle popolazioni povere, laddove vi è un effettivo e continuo bisogno di fondi per mancanza di beni di prima necessità. Santa Lucia ritornerà, invecchiata di un anno ma sempre giovane nello spirito, a far gioire i più piccoli e ad incuriosire i più grandi a dicembre 2005. Azienda Agricola Produzione e Vendita: Foradori Matteo Fiori Piante da orto Piante da interno (gerani e stagionali) Trapianti da orto Povo (TN) Via Castel di Pietrapiana Tel. 0461 810444 30 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Piante da giardino Associazioni Foto S.N. Altre foto su www.tuttapovo.it Lavanderia Villazzano te l clien e d e t a par a ...dall ortesi .... con c tà ionali s s e f e pro via della Villa, 2 Villazzano (TN) tel. 0461 923992 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 31 D omenica 6 febbraio si è svolta con grande successo la 57a edizione del carnevale di Oltrecastello, organizzata come sempre dall’omonimo comitato. Da qualche anno a questa par te, durante la festa si svolge la sfilata dei gruppi mascherati, concorso legato alla manifestazione che coinvolge un sempre maggior numero di persone. Le prime ore del pomeriggio, dunque, hanno visto sfilare i cinque gruppi par tecipanti al concorso, i quali, sotto gli occhi di un’attenta e severa giuria, hanno ballato a ritmo di musiche appositamente scelte. Al termine della sfilata, la giuria, rendendo noto il suo verdetto, tenendo conto del tema rappresentato, dei costumi e della musica, si è così espressa: ha riservato il gradino più alto del podio a “I Ramoni” del gruppo famiglie di Povo, il secondo posto a “Gli spaventapasseri” di Oltrecastello, il terzo a “Il paese dei balocchi” della cooperativa Caleidoscopio, il quar to a “Il buon pifferaio e gli allegri topini” della classe IV A di Povo ed il quinto a “I paesi del mondo” del gruppo adolescenti. Ad ogni gruppo è stato assegnato un premio, una coppa o una targa ricordo, oltre ad una somma di denaro, quale parziale rimborso per la spesa sostenuta per i costumi. Tutte le mascherine inoltre sono state omaggiate di sacchetti regalo, contenenti dolci ed addobbi carnevaleschi. Messo da par te questo momento musicale-folcloristico, è iniziata la distribuzione di polenta (ben cinque per l’esattezza), lucaniche e formaggio, piatto tipico ormai simbolo del carnevale di Oltrecastello, mentre in un altro punto della piazza funzionava un fornitissimo servizio bar, non molto distante invece continuava a susseguirsi un ricco e vario reper torio di ottima musica. Il Comitato Chiesa Oltrecastello ringrazia tutti i volontari che hanno collaborato alla festa ed in par ticolar modo, l’instancabile “Toni Maule”, speaker ufficiale della manifestazione e mascherato per l’occasione da dott. N’Euro! Maria Grazia Giovannini 32 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Foto S.N. Carnevale a Oltrecastello Altre foto su www.tuttapovo.it Foto S.N. 38100 TRENTO - Via E. Fermi, 4 Tel. 0461 920519 - Fax 0461 934988 E-Mail: [email protected] Assistenza Assistenza Noleggio Noleggio Consulenza Consulenza e Riparazioni Riparazioni Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 33 Associazioni Comitato Gemellaggio Znojmo Si rafforza il gemellaggio di Aldo Giongo M artedì 15 febbraio, i comitati gemellaggio di Povo e Villazzano si sono riuniti in assemblea generale per tracciare un bilancio delle attività svolte e impostare il programma 2005. Quest’anno finalmente il gemellaggio vedrà impegnate, oltre alla normale attività gestita dai comitati, tre organizzazioni diverse,vediamole: - il coro “Piccole Colonne” ha dato la notizia che una scuola di Znojmo è stata selezionata tra le 12 vincitrici del concorso europeo “un testo per noi”, concorso ideato nel 1991 e che da qualche anno vede la partecipazione di una scuola di Znojmo. Il testo che sarà musicato, trasformato in canzone e cantato dal coro stesso, si intitola “ Grippe” (influenza) ed è stato scritto in lingua tedesca dalla classe 5° A della Zàkladni Škola con le insegnanti Milada Nedvedovà e Ivana Fišerovà, la scuola è diretta da Zdenek Mikulic un amico che conosciamo da diversi anni, appassionato della nostra lingua che sta studiando e che ormai conosce abbastanza bene. In aprile i responsabili del coro si recheranno a Znojmo per conoscere la classe autrice del testo e presentare pubblicamente l’importante risultato raggiunto e nel febbraio del prossimo anno la classe sarà ospitata a Trento in occasione del “festival europeo della canzone dei bambini” e premiata. Sempre con questa scuola è stato programmato uno scambio dalla nostra scuola media che vedrà 2 classi seconde ospitate a Znojmo dal 23 al 27 maggio, guidate dalle insegnanti Alessandra Zobele e Lorenza Michelotti con l’indispensabile sostegno della dirigente Maria Luisa Baldessari dei ragazzi e dei genitori. Sono previste lezioni in comune con i coetanei, incontri, visite guidate a Znojmo e a Vienna, antica capitale ricca di storia con le regge imperiali ed i musei. Dal 26 al 30 settembre, 2 classi di Znojmo saranno ospitate a Trento dalla nostra scuola con il supporto dei comitati gemellaggio. La terza iniziativa collaterale è il torneo di pallavolo femminile giovanile organizzato dal circolo ARCI PAHO con il G.S. Marzola e l’U.S. Villazzano finanziato dalla provincia di Trento, descritto in altra parte del giornale. Queste iniziative rappresentano un bilancio positivo per l’attività dei due comitati coordinati da uno degli ideatori del gemellaggio e segretario dei due comitati Aldo Giongo e presieduti rispettivamente da Giorgio Betti, vice presidente del consiglio circoscrizionale di Povo e Carla Capra consigliere circoscrizionale di Villazzano, unitamente alle altre iniziative organizzate direttamente; la visita della delegazione di Znojmo a Maggio, con la presentazione del- Presentazione dell’opuscolo sulla storia del gemellaggio alla scuola media Pascoli di via Znojmo - Milan Pelan interprete - Carla Capra presidente comitato di Villazzano - Aldo Giongo segretario dei Comitati Gemellaggio. l’opuscolo bilingue per le scuole “storia del gemellaggio tra Povo e Villazzano con Znojmo” e con il torneo di pallavolo femminile dedicato all’ altro ideatore del gemellaggio il compianto Fabio Merler giunto alla terza edizione, il torneo di calcio giovanile a Znojmo e la tradizionale visita a Znojmo aperta a tutti per la “Festa dell’Uva” a metà settembre, con la terza edizione del concerto rock dei nostri giovani musicisti di Povo e Villazzano. Quest’anno ricorrono i 90 anni dalla partenza dei nostri nonni evacuati a Znojmo, il 28 maggio 1915. Sono in programma, per il 28 maggio, giorno che vide la partenza della nostra gente dalle stazioni di Povo e Villazzano, una mostra fotografica ed una celebrazione storica con conferenza rievocativa presso l’aula magna della scuola media Pascoli in via Znojmo 24, con uno storico di Trento ed uno di Znojmo, per non dimenticare le lontane origini del nostro rapporto d’amicizia con questa città della Moravia. Dal 27 al 29 maggio sarà presente la delegazione di Znojmo. Ci sarà spazio per l’arte, con una mostra pittorica di Hana Valovà, per la cultura tramite gli incontri scolastici con il direttore Zdenek Mikulic e le insegnanti Martina Stanislavovà e Ruose Mikulisovà e per lo sport con il torneo di pallavolo “Fabio Merler”. La durata del consiglio direttivo dei due comitati è legata alla durata dei consigli circoscrizionali, svolgendo il ruolo di commissioni circoscrizionali, sono membri di diritto i due presidenti di circoscrizione in carica e due rappresentanti dei consigli circoscrizionali che di norma gli presiedono. L’elezione del nuovo direttivo è quindi rimandata ad un’assemblea straordinaria da tenersi dopo l’entrata in carica dei nuovi consigli circoscrizionali che saranno eletti l’otto maggio. Termosanitaria Esecuzione impianti riscaldamento sanitari - gas - condizionamento e riparazioni Corn Franco Tel. 0461 811730 - Via Sprè, 36 - Povo (TN) 34 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Associazioni Concentus Clivi Concerto di Natale L Altre foto su www.tuttapovo.it Foto S.N. eggendo diversi articoli che trattano i temi legati al mondo corale ed in genere analizzando gli scenari, ripresi anche dai mass-media, su questa espressione culturale, si nota che qualcosa sta cambiando. Già nel numero precedente di Tuttapovo (dicembre 2004) avevamo anticipato che la realtà dell’impegno corale stava mutando e che, accanto alla collaudata formula della canzone legata alla tradizione popolare di montagna, si doveva tentare un nuovo percorso che potesse dare uno stimolo alla crescita espressiva del nostro gruppo. I concerti dello scorso dicembre e gennaio, ci hanno ripagato dei sacrifici sostenuti in diverse prove nelle quali la “messa a punto” fonetica e lo studio dell’espressione sono stati gli obiettivi fondamentali, preparando un repertorio di consapevole scelta interpretativa, non solo quindi ricca di aspetti musicali. Va detto anche che in gennaio è iniziato un nuovo corso di canto e direzione corale, momento formativo di interesse per tutti coloro che si occupano di canto e musica sia nel ruolo di corista che di direttore. L’impegno del maestro e nostro è volto dunque ad assumere un ruolo costruttivo che mira ad allargare gli orizzonti e rendere accessibile a tutti, in modo semplice ed efficace, il mondo della musica e della coralità. Al termine del corso si terrà un concerto al quale parteciperanno tutti gli allievi “idonei”. Tale esibizione è prevista il 12 marzo, presso la Chiesa Parrocchiale di Povo, con l’esecuzione di brani composti per celebrare la passione e la resurrezione di Cristo. Siamo presenti, inoltre, nei progetti della Filodrammatica, che mette in scena uno spettacolo nei giorni 19 e 20 febbraio e per il quale noi daremo un contributo accompagnando la prosa con alcuni canti di espressione popolare. Avremo occasione di rendere pubblicità alla nostra attività ed ai concerti che terremo durante l’anno in corso, attraverso lo spazio che speriamo ci verrà ancora offerto da questa Redazione, oltre che attraverso altre forme divulgative, nella speranza che accresca l’affetto e la stima che ci circonda. Dario Conci Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 35 Associazioni Filo Concordia ‘74 The X-Filo Notizie sottobanco dalla Filo di Povo di Giordano Segatta O k, queste che vi sto dando sono notizie altamente confidenziali e riservate; non so che provvedimenti disciplinari saranno presi nei miei riguardi, certo è che fareste meglio a leggere con la dovuta attenzione. Avrei allegato volentieri del materiale fotografico a dimostrazione di quanto sto per dire, ma ahimè non sarà possibile in questa comunicazione, e dovrò rimandare alla successiva. È giunta al termine la rassegna Isidoro Trentin, ormai giunta alla XVII edizione. Beh, non è che questo sia proprio un segreto vista l’enorme affluenza di pubblico: ben 73 gli abbonati, che hanno vo- tato gli spettacoli preferiti. I vincitori? Primo premio: “Le pirole d’Ercole” della filodrammatica “Arca di Noè” di Matterello; secondo posto “Io coccole tu frottole” della filodrammatica S. Martino di Fornace; terzo classificato: “Con en pè en la busa” della Filo S. Ermete di Calceranica. Per chiudere in bellezza la Filo di Povo si è anche esibita nello spettacolo “Storie Poére”, scritto ad hoc da Antonia DalPiaz per celebrare degnamente il trentesimo anno di attività del gruppo. Forse ne avevo già parlato. Beh, sicuramente. Non è che si possa poi parlare di molto altro in questo angolo, no? Inizia la rassegna, è finita la rassegna, si fa la gita... giusto, adesso tocca la gita. Quest’anno si va tutti in Ciociaria. Dovunque sia. Si parte il 2 maggio e si torna il 7. (Volgere i tempi verbali dell’ultima frase al passato nel caso si legga questo articolo in una data successiva a quella qui riportata.) Insomma, si parte partendo dalla partenza diretti verso Civita Castellana, e una visita al Duomo e al Museo Archeologico non ve la risparmia nessuno. E non dimentichiamoci della Basilica di Santa Maria Salome! Il secondo giorno Certosa di Trisulti, Pozzo d’Antullo e Altari (la città, non quelli delle chiese). Il terzo giorno Calamari e visita dell’Abbazia. E si finisce ad Arpino. Il quarto giorno si finisce ad Anagni. Infine il quinto giorno si finisce a Roma e nel Tempio della Fortuna Primigenia. Programma tosto, eh? Lo è ancora di più, avendo più spazio vi avrei fatto sbavare tanto da incollare le pagine. Ma se non ne avete abbastanza il presidente della Filo è a vostra disposizione, basta telefonare allo 0461 810651 e chiedere di Carlo. Ciao a tutti! Filo Concordia ‘74 Storie poère Un successo per il 30° di fondazione di Paolo Giacomoni L a conclusione del Festival del Teatro Umoristico, XVII° Rassegna Teatrale “I.Trentin”, organizzato al Teatro di Povo dalla Filodrammatica “Concordia ‘74” sabato 19 febbraio è stata l’occasione non solo per festeggiare il 30.mo di fondazione della Filo locale ma anche per la presentazione in anteprima del nuovo lavoro di Antonia Dalpiaz “Storie Poère”, una commedia scritta “su misura” per la compagnia di Carlo Giacomoni che attraverso un secolo (da metà ottocento fino agli anni ‘70) racconta la storia di un sobborgo, i suoi cambiamenti urbanistici e sociali, le disavventure e le piccole storie di quotidiana ordinarietà. Liberamente tratto dal libro di Antonio Bernabè “Quando Povo era comune”, pubblicato l’anno scorso a cura del nostro Club Interassocitivo Tuttapovo, lo spettacolo è stata una lunga carrellata su alcuni fatti che hanno caratterizzato la vita del sobborgo: dalla costruzione del vecchio “Ponte Ludovico” all’apertura “dell’Ospitale” donato al sobborgo da Margherita Grazioli, dalla fondazione di EMME ELETTRONICA di Molinarolli Michele Via Campanelle, 36 - Cognola (Tn) Tel. 0461-261531 DA MARTEDI’ A SABATO 09:00/12:00 - 15:00/19:00 36 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 RIPARAZIONE DI TUTTE LE MARCHE: RADIO - AUTORADIO (anche montaggio) - HI-FI TV - VIDEOREGISTRATORI PICCOLI ELETTRODOMESTICI GRANDI ELETTRODOMESTICI A DOMICILIO Associazioni Famiglia Cooperativa e Cassa Rurale ai profughi in Moravia durante la prima guerra mondiale, dalla vita durissima delle operaie della Filanda fino alle incursioni squadristiche fasciste all’Oratorio. Uno spaccato di vita poéra visto attraverso gli occhi di due poèri dell’ottocento catapultati improvvisamente chissà come nel 2004 sulle “fette di luna” del nuovo ponte “Kessler” ed incaricati da San Pietro a contattare la Filodrammatica per mettere in scena un commedia sulla storia del paese. Un continuo ping pong tra i giorni nostri ed il passato assolutamente avvincente che ha tenuto incollati alla poltrona gli spettatori nel teatro diventato improvvisamente non solo il luogo in cui veniva rappresentato in quel momento lo spettacolo, ma anche uno degli “interpreti” principali all’interno di quest’opera così particolare. Ad intrigare ulteriormente questa commedia è stato il contributo del Coro “Concentus Clivi” di Povo, con continue ed appropriate “incursioni” musicali all’interno della rappresen- tazione. Un’opera che presentava dei rischi come sottolineato nella presentazione dell’autrice e del regista in quanto non propriamente facile ne tantomento molto “umoristica” come spesso cerca il pubblico delle commedie dialettali, ma che è riuscita a raccogliere oltre ad ogni previsione gli applausi convinti del numerosissimo pubblico presente. Tutti all’altezza gli attori sul palcoscenico, apparsi in qualche passaggio addirittura “commossi” dal testo messo in scena. Una citazione particolare va a Lorenzo “Ciccio” Pedrotti per la sua poliedricità nel rappresentare con bravura ben tre personaggi, dal contadino dell’ottocento interprete principale, a don Tamanini parroco di Povo fino al 1933, fino al soldato al fronte del primo conflitto mondiale. Unico neo sarà probabilmente la difficoltà nel rappresentare al di fuori di Povo quest’opera intricata e legata strettamente ai ricordi e alla storia di un territorio. A parte questo i poèri che si sono persi la “prima”, attendono con fiducia eventuali repliche. Carlo Giacomoni nominato Cavaliere della Repubblica Foto S.N. I l vero e proprio colpo di scena sul palcoscenico del Teatro Concordia si è avuto con l’incursione di Elio Pontati, ex postino di Povo che ha consegnato al regista, presidente e “anima” della Filodrammatica Concordia di Povo Carlo Giacomoni, un telegramma del Commissario del Governo in cui annunciava la sua nomina a Cavaliere all’ordine della Repubblica per i suoi meriti nell’ambito della promozione culturale e della commedia dialettale. L’evidente soddisfazione dell’assessore provinciale Silvano Grisenti presente sul palco delle autorità insieme al presidente della circoscrizione Alessandrini ed al consigliere comunale Luigino Maule, ha forse anche rivelato il vero ispiratore di questa onorificenza quanto mai meritata per una personalità da sempre in primo piano nel panorama culturale locale. (p.g.) Altre foto su www.tuttapovo.it Ditta Orempuller Fotoedizioni s.r.l. INGROSS CART c+c ingrosso carta - cancelleria - articoli per ufficio www.orempuller.com www.sacchettopaletta.com [email protected] via Vittorio Veneto 4 - Trento - tel. 0461 93127 - fax 0461 930028 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 37 Associazioni Rsa “Margherita Grazioli” Qualità dei servizi un passo avanti di Renzo Dori presidente L a “Carta dei Servizi” già presentata su un precedente numero di Tuttapovo doveva “... consentire al cliente (ospite e/o familiare) di verificare concretamente il rispetto degli impegni che la Casa di Riposo assume in merito alla qualità dei servizi erogati...”. In rispetto a questo impegno, nel corso del 2004, si sono effettuati all’interno della Casa di Riposo - RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) Margherita Grazioli le seguenti verifiche: - Monitoraggio sistematico di ben 25 standards-obiettivo suddivisi sui singoli servizi; - Verifica della qualità percepita/indice di soddisfazione dell’ospite e/o familiare attraverso un apposito questionario. I 25 standards/obiettivi fissati per l’anno 2004 erano così suddivisi per i singoli servizi: ^4 sull’accoglimento ed inserimento del nuovo ospite (fase questa particolarmente complessa e impegnativa sia per la persona che entra per la prima volta in RSA, sia per i suoi familiari sia per il personale preposto all’accoglienza); ^7 sui servizi sanitari (assistenza medico-infermieristica e riabilitativa); ^3 sulla pianificazione ed integrazione assistenziale (valutazione multidisciplinare e lavoro di equipe nella predisposizione dei Piani Assistenziali Individualizzati); ^3 sull’assistenza alla persona (interventi di igiene personalizzata e mobilizzazione); ^3 sulla continuità e personalizzazione del servizio di animazione (sostegno relazionale dell’ospite, attività ludico-ricreative, stimolazione cognitiva e culturale, mantenimento delle capacità residue); ^5 sull’efficacia ed efficienza dei servizi alla persona (parrucchiera, guardaroba, ristorazione, pulizia dei locali, manutenzione). Il monitoraggio di questo consistente pacchetto di impegni presi con l’utenza (ospiti e familiari) ha comportato un lungo e complesso lavoro di rilevazione e raccolta dei dati. Le percentuali di ri- spetto prefissate per i singoli standard erano particolarmente impegnative e comprese tra 85% ed il 95%. Le verifiche finali sono state ampiamente positive in quanto la percentuale di conformità rilevata è risultata sempre superiore a quella prefissata con uno scarto anche di diversi punti percentuale (mediamente + 7%) escluso un caso che è risultata di poco inferiore (-1%). Anche la verifica della qualità percepita dal familiare, effettuata tramite la somministrazione di un apposito questionario, ha dato risultati ampiamente positivi. Il questionario richiedeva la valutazione del gradimento/soddisfazione con specifico riferimento alle attività svolte dai singoli servizi all’interno della RSA. Il 69% delle risposte si sono collocate sul valore “Abbastanza soddisfatto”, il 22% si sono dichiarati “Molto soddisfatti” e solo il 5% si è dichiarato poco soddisfatto (circa il 4% non ha risposto). Particolarmente significativo è risultato il dato complessivo di soddisfazione (abbastanza + molto soddisfatto) pari al 91% espresso dai familiari intervistati in relazione alla qualità di prestazioni e servizi garantiti all’ospite. I risultati del formulario hanno poi fornito una serie di dati circa le modalità di percezione da parte dei familiari dell’attività dei singoli servizi e del loro significato/importanza, dati questi particolarmente utili per una lettura più puntuale sui punti di forza e di debolezza dell’organizzazione del lavoro all’interno della RSA. Va comunque sottolineato che il buon livello di qualità dei servizi forniti all’ospite sin qui raggiunto e confermato sia dai risultati dei monitoraggi degli standards che dal questionario sulla soddisfazione del “cliente”, sono frutto della grande professionalità, impegno e dedizione di tutti gli operatori: infermieri, fisioterapisti, educatori professionali, operatori dell’assistenza, ausiliari e personale amministrativo che giorno dopo giorno hanno saputo costruire tale risultato. SERRAMENTI E ARREDAMENTO Loc. Borino Via Brenz, 24 38050 POVO (Trento) Tel. 0461 810377 38 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Album di ricordi Fanciulli dell’Azione Cattolica 1) Sergio Bonvecchio,2) Franco Ianes, 3) Mario Marchi, 4) Fabio Furlani, 5) Sandrino Furlani, 6) Bruno Giacomoni, 7) Urbano Belluta, 8) Enzo Bertotti, 9) Luigino Maule, 10) ?????, 11) Pierina Merz, 12) Sergio Orsingher, 13) ?????, 14)Mario Merz, 15) Pio Moratelli, 16) Franco Camin, 17) Silvano Orsingher, 18) Graziano Scoz, 19)Vittorio Cagol, 20) Bruno Pedrini, 21) Mariano Andreatta, 22) Carlo Dallatorre, 23) Severino Scoz, 24) Natale Merz, 25) Al40 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 ma Pontalti in Agostini (mamma di Giancarlo), 26) Ottorino Merz, 27) ??????, 28) Piergiorgio Marchi, 29) Mario Moratelli, 30) Giorgio Gennari, 31) Tranquillo Bertotti, 32) Saveria Segatta, 33) Amabile Merz, 34) Pia Marchi,(mamma di Piergiorgio), 35) Tonina Bragagna, 36) Maria Bragagna,(mamma di Mariano Andreatta), 37) Renzo Bonvecchio, 38) Franco Giacomoni, 39) Roberto Merz, 40) Giancarlo Agostini, 41) Sergio Rensi. Album di ricordi Foto fatta nei primi anni 50. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 41 Associazioni Rsa “Margherita Grazioli” Un’esperienza di tirocinio di Monica Betti F in dai primi giorni di stage presso la Casa di Riposo M. Grazioli di Povo, ho potuto percepire all’interno dell’ente un clima di serenità, impegno e attenzione verso gli ospiti della struttura e sono così riuscita a cogliere la gentilezza, la cura e la dedizione con la quale il personale si dedicava agli anziani. Prima di cominciare il tirocinio non avevo una grande conoscenza delle attività che si conducevano all’interno delle Case di Riposo; immaginavo si svolgessero dei lavoretti durante la giornata ma non avevo una reale e certa consapevolezza di che cosa trattasse. Proprio durante la settimana di stage ho avuto così modo di partecipare alle varie attività che si svolgono quotidianamente e che sono volte a far intrattenere e divertire gli Ospiti. Ho avuto la possibilità di partecipare alla tombola e all’ora di cucina e proprio da questi momenti ho potuto constatare come delle semplici attività possano rendere la giornata più piacevole alle persone anziane. Ho apprezzato molto l’ospitalità e il piacere con la quale gli anziani mi accoglievano; grazie a ciò infatti mi sono sentita molto appagata alla fine di ogni giornata poiché sentivo di aver fatto un po’ di compagnia agli Ospiti della Casa di Riposo e di aver portato un po’ di novità. Prima di iniziare lo stage non ero completamente consapevole di che cosa avrei trovato all’interno dell’ente; pensavo che tutti i pazienti non fossero autosufficienti e di conseguenza non avessero dei reali contatti con altre persone. Al contrario ho potuto constatare come parte degli anziani fosse invece ancora molto lucidi e di come fosse piacevole parlarci assieme. In particolar modo essi erano sempre molto inclini a parlare della loro giovinezza che ricordano ancora molto nitidamente. Sono rimasta molto colpita anche dal modo di fare che tutto il personale aveva nei confronti degli anziani, un rapporto molto vicino fatto di attenzioni non solo dal punto di vista fisico e di aiuto verso le persone non autosufficienti, ma anche di dialogo, volto a portare sempre un sorriso e a far sentire a proprio agio le persone. Allo stesso modo ho potuto apprezzare con quale organizzazione venivano programmate le varie attività e con quale reazione positiva gli anziani si adoperassero. Nonostante abbia svolto una sola settimana di tirocinio all’interno della Casa di Riposo sono riuscita a comprendere almeno in parte il contesto all’interno del quale gli operatori lavorano e gli Ospiti vivono e ho potuto capire come l’anziano viva assistito dalle cure e dall’affetto del personale e dei familiari. A proposito della mostra missionaria... N el corso della nostra mostra di manufatti di dicembre sulle due sedi della Casa di Riposo siamo riusciti a vendere molti degli oggetti realizzati con il lavoro di ospiti, operatori, familiari e volontari e quindi ad ottenere più di 2.800,00 Euro da destinare ad un progetto missionario. Martedì 15 febbraio abbiamo ricevuto la visita del vescovo brasiliano, Monsignor Irineu, attualmente impegnato nello stato di Rio Grande, a Cachoeira do Sul. È stato invitato da don Gerolamo Iob, il sacerdote che dallo scorso novembre si occupa dell’animazione religiosa nella nostra struttura. Monsignor Irineu ha accolto direttamente dalle mani degli ospiti il ricavato della mostra missionaria, che arriverà in dono ad un gruppo di ragazzi per permettere loro di continuare negli studi e nella formazione religiosa, che forse li porterà un giorno ad essere sacerdoti. L’incontro del vescovo con gli ospiti è stato molto caloroso e le sue parole di ringraziamento e di incoraggiamento sono state particolarmente gradite. Il servizio Animazione LATTONIERE Cagol F.lli s.n.c. di Giorgio e Roberto Cagol Officina e sede: 38060 Mattarello (TN) - Via della Cooperazione, 56 - Tel. e Fax 0461 944150 42 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Associazioni Rsa “Margherita Grazioli” “Il vino speciale” Ricordi di Pasqua di Innocenzina Groff A vevamo due pergole e mezza di uva nera e l’altra mezza pergola era di uva bianca, con una decina di viti di nosiola. Al tempo della vendemmia l’uva bianca la tenevamo separata per poter fare un poco di “vino speciale” per le grandi occasioni, come la Santa Pasqua e le ricorrenze importanti. Mi ricordo che il Venerdì Santo si osservava il digiuno e l’astinenza, ma si preparava qualcosa di buono per il giorno successivo: una bella treccia di pane fatto in casa, dolcificato con un po’ di zucchero e latte. Quando il Sabato Santo, alle 9.30 di mattina dopo due giorni di silenzio, tutte le campane suonavano a festa per annunciare la Resurrezione di Gesù Cristo, si diceva che suonavano il “ Gloria” e si faceva subito il segno della croce. Poi tutti i componenti della famiglia si radunavano in cucina, dove sul tavolo era già pronta la treccia di pane dolce tagliata a fette ed una brocca di vino: quello “speciale”. Per l’occasione anche la gioventù poteva bere mezzo bicchiere di vino. Il capofamiglia, che era mio zio, versava il vino ed ognuno dopo aver immerso la punta delle dita nel proprio bicchiere, si bagnava le palpebre e cominciava a mangiare la sua fetta di pane dolce, bevendo il suo vino. A pensarci bene questo ha un bel significato! Sono segni, gesti, piccoli atti liturgi- ci familiari che richiamano e ricordano la Risurrezione di Gesù: egli apre gli occhi alla nuova vita e ci assicura gioia nuova per quanti cercano di amarlo e seguirlo nell’amore verso i fratelli e sorelle. Per noi era una tradizione di famiglia ereditata dai nonni e si ripeteva ogni anno. Il giorno dopo, Domenica di Pasqua, gli adulti andavano alla prima S. Messa (ore 6) e noi ragazzine alla seconda (ore 8). Al nostro ritorno ci scambiavamo gli auguri e poi c’era la colazione delle feste grandi: latte con il cacao e ancora il pane dolce. In mezzo alla tavola c’era un bel piatto di uova sode tutte colorate. Dopo colazione ognuno dava una mano a mettere in ordine ed a preparare le tagliatelle fatte in casa che servivano per il pranzo: robot o macchine per fare la pasta non ce n’erano! Anche l’arrosto di vitello che “sfrigolava” allegramente nel forno e con il sugo del quale si condivano le tagliatelle, era un avvenimento eccezionale. E l’insalatina novella? Seminata in tempo per essere pronta e gustata nel pranzo di Pasqua! Con quanto entusiasmo ci sedevamo a tavola e quanta allegria per tutto quel ben di Dio! Fra il “Gloria” di Resurrezione del Sabato, la Comunione Pasquale, gli auguri e il buon pranzetto con un altro goccio di “vino speciale”, la festa la sentivamo veramente nel cuore ed eravamo felici! Dopo la Santa Pasqua il reverendo Arciprete veniva a benedire le case e mentre recitava la formula di Rito, noi ci mettevamo tutti in ginocchio e ci alzavamo dopo aver fatto il segno della croce. Ma restavamo sempre vicini a lui, perché mentre lui si riposava un poco, aveva sempre qualche cosa da dirci. Gli veniva offerto un piccolo obolo per la Chiesa ed un bicchiere del nostro “vino Speciale”, e dopo averlo gustato esclamava: “Questo è vino da Messa!”. Dopo questa affermazione, noi ragazze ci sentivamo molto importanti! Auguro a tutti una Lieta S. Pasqua! Un abbraccio affettuoso da Innocenzina Groff Innocenzina Groff Ospite della Casa di Riposo Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 43 Associazioni Buon carnevale a tutti! D irettamente dal nostro Carnevale, vi inviamo alcune immagini e il testo di uno sketch messo in scena dai nostri operatori: Chi troppo vuole (o speranze vane) Vago su e zo pel corso, cossa ghe sè de mal Da tutti i giovanotti me pias farme amirar! A nar a spass de giorno voi sceglier en bel fusto, se trovo quelo giusto me fago coccolar! Son bela e son piacente, cossa ghe sè de mal? La testa go en le nuvole, son sempre drio a sognar! Tra coccole e carezze, qualcun voi calapiar, son sempre chi che speto.....un che me vol sposar! Vago al veglion stasera, cossa ghe sè de mal? Son giovane, son bella, e sen en carneval! Ballando se se strucca e se se fa struccar Da qualchedun la zena me la farò pagar! El temp l’è passà en presa, questo ghe sè de mal! E no ho trovà nessuno....da farme maridar! Ma... se el temp el passa en pressa, devo tegnirme su, me sento vegnir vecia e no ghe la fago pù! Purtroppo go finito de farme coccolar! Adess che no i me varda, me sfogo a tabacar! Purtroppo go finito de farme coccolar, son vecia e son en tochi......e son da maridar! Groff Innocenzina Ospite della Casa di Riposo M. Grazioli Pollo allo spiedo sabato al mercato di Povo 44 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Associazioni Casa civica di Riposo Gabbiolo Un carvevale diverso a cura del Gruppo animazione S i è da poco concluso il carnevale che quest’anno è stato particolarmente breve. Quest’aspetto non ha però impedito il realizzarsi di alcune iniziative significative all’interno della Residenza di Gabbiolo. È infatti stata molto gradita la presenza al giovedì grasso del gruppo “Le mamme di Cristo Re”, un piccolo gruppo di signore provenienti dall’omonimo rione di Trento le quali si sono abilmente cimentate nel ruolo di attici presentando agli ospiti della casa la farsa dialettale “Ghe pensen noi che sen i noni del popo”. Notevoli l’impegno e i risultati ottenuti dalle attrici non professioniste che una volta l’anno sono ospiti di questa casa e di altre residenze per anziani e regalano un pomeriggio “a teatro” ed una ventata di spensieratezza. Venerdì grasso la sala affrescata di Gabbiolo ha ospitato l’allegria e l’energia del Coro Edera del Circolo pensionati e anziani di Pergine diretto dal cavalier Aldo Paoli; il coro ha eseguito brani della tradizione canora locale e non, molti dei quali conosciuti dagli ascoltatori. Le canzoni hanno creato un’atmosfera e un clima di serenità ed amicizia. Queste due iniziative, seguite dalla festa con musica e balli del martedì successivo animata dal gruppo dei volontari A.v.u.l.s.s. di Villazzano, hanno dimostrato ancora una volta come la presenza di volontari arricchisce di nuovi stimoli ed occasioni di socializzazione le giornate di chi vive in casa di riposo. Cogliamo quindi l’occasione per ringraziare quanti a vario titolo collaborano con la nostra struttura con l’augurio di ritrovarci ancora numerosi. Festa di S. Antonio a Celva A nche se la temperatura era tipicamente invernale e l’aria era freddissima, in uno splendido sole, domenica 16 gennaio 2005, la campanella della Chiesetta di Celva, ha chiamato a se una folla di persone per festeggiare S.Antonio Abate, patrono della minuscola frazione. Ogni anno di più, la gente sale alla frazioncina di Celva per riscoprire questo luogo con le sue memorie mantenute negli anni dagli anziani del posto come vecchia tradizione, e riscoperta “dai volontari di Celva e non solo”. La festa è stata preparata con amore e dedizione da diversi volontari, con l’ unico scopo di ritrovarsi, assaporando la gioia di una solennità che sa di vecchi ricordi, e di finanziare le spese vive per il sostentamento della piccola Chiesetta. È un modo diverso e genuino di incontrarsi e fare comunità, e di far conoscere alle sempre più numerose persone che arrivano in questo paesino, le bellezze che la natura riserva ancora, a soli due passi dalla città. Il Coro Paganella ha allietato la giornata con canti che hanno animato la S.Messa celebrata da don Cornelio, e poi all’aperto hanno creato l’atmosfera giusta per gustare al meglio, vin brulè, the, dolci e panini. Come vuole la tradizione nel prato adiacente c’erano diversi animali da cortile, e mentre tanti bambini hanno potuto vedere da vicino e accarezzare, animali spesso visti solo sui libri, nel cuore degli adulti è riaffiorato un ricordo nostalgico del tempo passato, quando era usanza apporre all’ingresso della stalla un’effige che rappresentava S. Antonio e tutti i suoi animali al seguito. Un caloroso grazie alla Comunità di Celva che si è attivata per la riuscita della festa creando un clima di amicizia con tutti i convenuti, ed un altrettanto grazie a quanti hanno donato con generosità per l’allestimento della lotteria. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 45 Università e ricerca Po v o , T u t t a p o v o e U n i v e r s i t à Davide Bassi nuovo Rettore di Pier Luigi Bonora Ospitiamo con grande piacere un contributo del prof. Pier Luigi Bonora, Professore ordinario di Scienza dei Materiali ed Ingegneria alla Facoltà di Mesiano che oltre a offrirci un ritratto del nuovo Rettore dell’Università di Trento, nostro concittadino “colpevolmente” dimenticato dalla nostra rivista al momento della sua elezione, ci “rimprovera” giustamente per lo scarso (nullo?) spazio che Tuttapovo in questi anni ha dato all’Università ed agli istituti di ricerca presenti sul suo territorio. A parziale scusante di questo potremmo dire che anche il contributo dei nuovi residenti a Povo legati in qualche modo a queste strutture (docenti, ricercatori) fino ad ora è stato pressoché inesistente. Ci auguriamo pertanto che questo primo importante contributo, come lo spazio dedicato in questo stesso numero a Lorenzo Ghirardelli, pittore e tecnico a Mesiano, possano essere i “grimaldelli” per una futura più proficua collaborazione con la rivista e per una nuova stagione nei rapporti tra il sobborgo e la “sua” Università! (pg) T uttapovo è una rivista che registra e commenta la vita di ogni giorno di una Comunità dalle antiche e belle tradizioni, ne racconta la cronaca e ne narra la storia come le compete per il suo stesso titolo: Tuttapovo. Tutta, ma proprio tutta-povo? Leggendo la Rivista con la curiosità del nuovo venuto (abito in via della Resistenza da un anno) e con l’affetto che mi lega a questo paese per esserne frequentatore da venticinque anni (prima all’IRST come collaboratore poi a Mesiano come professore) mi sono reso conto che poco spazio fra le sue pagine è dedicato alla massiccia 46 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 e prestigiosa presenza sul territorio delle strutture di Università e Ricerca. Mi sono chiesto il perchè. La prima risposta che mi sono data è semplicistica e ironica: tutte le strutture sono sotto il paese, e sfuggono alla quotidiana routine dei “poèri”. Le centinaia (migliaia, forse) di studenti e docenti e ricercatori che ogni mattina arrivano con bus, auto e treno sfilano, poco osservati da quasi tutti, sotto il paese. Però sono importanti. Però sono una grande ricchezza, e un vanto dovrebbero essere per la Comunità. Trento à oggi una realtà culturale di grandissimo prestigio e rinomanza per il valore scientifico e tecnologico che ha saputo conquistarsi in campo internazionale partendo, trent’anni fa, dalla rinnovata sede di una scuola, credo, di avviamento al lavoro, ristrutturata come prima Sede della Facoltà di Scienze e dell’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica, l’IRST, così appassionatamente voluto dal Senatore Kessler, del quale serbo un grato ricordo personale. Un po’ più sotto, nata dalle ceneri dell’obsoleto Sanatorio antitubercolare, sorge a Mesiano la Facoltà di Ingegneria, da anni classificata per le sue qualità fra le prime se non la prima in Italia. Tanti studenti abitano a Povo, e tanti fra il Personale dell’Università e dell’IRST. E vengo alla ragione, o alla buona occasione, per la quale ho pensato di scrivere queste righe per richiamare l’attenzione su questa realtà - l’Università e la Ricerca - che sta portando da anni il nome e la fama di Povo e di Mesiano in ogni parte del mondo in cui si parla di Fisica, di Matematica, di Ingegneria. E la ragione è importante e, benché in ritardo, è bene che venga resa nota anche sulle pagine di Tuttapovo, che così avrà ancora più giustificato il termine “tutto”. Dal primo di novembre del 2004, il nuovo Rettore dell’Università di Trento è un poèro (almeno d’adozione, visto che vi abita dal 1974!): il Professor Davide Bassi. Sia questa quindi l’occasione per congratularci, come concittadini, per la prestigiosa carica e fargli gli auguri per un grande successo sia personale che della nostra Università; e sia anche l’opportunità per mostrare la sua foto e per presentare, in estrema sintesi, un suo curriculum. Un ritratto di Davide Bassi Davide Bassi, 56 anni, originario di Genova, si è laureato in Fisica nel 1971 presso l’Università di Genova, dove inizia la sua carriera occupandosi di problemi legati alla sintesi di idrogeno molecolare nello spazio interstellare. Nel dicembre 1974 si è trasferito all’Università di Trento dove ha avviato un nuovo Laboratorio di Fisica atomica e molecolare e Università e ricerca Microsoft porta Povo nel mondo S i è molto parlato di Trento e della sua università nei mesi scorsi su tutta la stampa nazionale ed internazione a seguito dell’accordo tra Bill Gates (l’uomo più ricco del mondo, patron della Microsoft), i ministri Moratti e Stanca ed il Rettore dell’Università di Trento Davide Bassi per l’apertura in autunno proprio in quel di Povo di “Euroscience”, un centro di ricerca multidisciplinare che dovrà, come sottolinea il Corriere della Sera: “... penetrare nei segreti degli organismi, svelare i misteri della vita, impadronirsi delle sue leggi...”. In pratica, si abbinerà la potenza dell’informatica con la biologia e le nanotecnologie per effettuare le ricerche che oggi si fanno, in parte, sulle cavie. Si potrà ad esempio conoscere il patrimonio genetico di ogni individuo, si conosceranno fin dalla nascita i punti deboli di un singolo organismo, per poi agire con delle cure farmaceutiche su misura ed efficaci al cento per cento. Il nuovo centro Microsoft a Povo, primo laboratorio di bioinformatica del mondo, sorgerà a valle dell’attuale sede Irst ed occuperà a regime dai 30/35 ricercatori. Il finanziamento (si parla di 11 milioni di euro) è per il 40% a carico di Microsoft, il 30% del Governo italiano ed il restante 30% della Provincia Autonoma di Trento. L’inaugurazione è prevista per l’autunno e viene data per possibile anche la presenza dello stesso Bill Gates. Al di là di tutte le valutazioni tecnico/economiche ed etiche, sarebbe senza dubbio una sensazionale ricaduta di immagine per un sobborgo che si sta facendo conoscere in Italia e nel mondo come “cittadella della ricerca e dell’innovazione”. (pg) La Microsoft Corporate Campus di Redmond (Usa) ha delle affinità ambientali e paesaggistiche con la sede di Povo. Foto in alto: a sinistra il rettore Davide Bassi con il ministro Letizia Moratti e Bill Gates alla firma dell’accordo per la creazione del nuovo laboratorio a Povo (fonte Repubblica Affari & Finanza) dove nel1987 è diventato professore di I fascia di Elettronica (oggi Fisica sperimentale). Ha svolto attività didattica curando diversi insegnamenti nell’ambito della fisica generale e dell’elettronica. Si è anche occupato dell’organizzazione di numerosi corsi di aggiornamento rivolti a laureati in discipline scientifiche già inseriti nel mondo del lavoro e di scuole per la formazione di giovani ricercatori finanziate nell’ambito di contratti europei. All’Università di Trento è stato direttore del Dipartimento di Fisica, presidente del Consiglio di corso di laurea in Fisica, coordinatore del Diploma Universitario in Metodologie fisiche e preside della Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dal 2001 al 2004. Nel corso degli ultimi 30 anni si è occupato di diverse tematiche scientifiche legate sia ad argomenti di base che a temi applicativi. Parte della attività di ricerca scientifica è stata svolta nell’ambito di collaborazioni presso le Università di Innsbruck, ParisNord, Paris-Sud, Waterloo (Canada) e Barcelona. È stato coordinatore di numerosi programmi di ricerca scientifica e tecnologica a livello nazionale ed europeo. Tra l’altro, è membro del consiglio direttivo del consorzio IdEA (Idrogeno, Energia ed Ambiente) che, nell’ambito di una collaborazione tra l’Università di Trento ed un gruppo di aziende coordinate da Marangoni Meccanica SpA, si occupa dello sviluppo e della applicazione di tecnologie energetiche a basso impatto ambientale. I principali argomenti di studio e ricerca sono: - interazioni elementari di idrogeno in fase gassosa; spettroscopia di atomi, molecole e cluster; dinamica di reazione dei sistemi ione-molecola; tecnologie per la selezione in massa ed il confinamento spaziale di specie atomiche e molecolari, sia neutre che in forma ionica. Mi fa piacere, per chiudere, ripor tare le conclusioni del Programma presentato da Davide Bassi per la sua candidatura a Rettore: “Il documento contiene alcune considerazioni sull’Ateneo trentino ed una serie di proposte finalizzate a disegnarne il possibile futuro. Non ci sono certezze perché il quadro di riferimento è quello che è, ma c’è la profonda consapevolezza che la nostra Università saprà proseguire nel cammino di sviluppo che ha caratterizzato i suoi primi quattro decenni di esistenza e saprà mantenere una posizione di rilievo nel contesto nazionale ed europeo. Per fare ciò è essenziale rifuggire da visioni settoriali, ricordando che il bene di una qualsiasi parte dell’ Ateneo (non necessariamente la nostra) è il bene di tutto l’Ateneo. Il senso di appartenenza, consolidato dalla chiarezza delle scelte e dalla capacità di comunicarle con trasparenza, è uno dei valori più preziosi della vita accademica. Cerchiamo di non disperderlo.” Credo che l’ultima frase, sostituendo la parola “accademica” con “cittadina”, possa ben essere considerato un valido augurio anche per Tuttapovo. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 47 Artisti di casa nostra Lorenzo Ghirardelli di Walter Mongera “I l figurativo è un genere artistico che ha attraversato con una continuità scevra da mode tutta la storia della produzione di immagini, dalla prima rappresentazione simbolica dell’uomo cacciatore all’iperealismo fotografico...” (Fiorenzo Degasperi) E Lorenzo Ghirardelli, artista di casa nostra, ne è interprete, meritevole di essere citato. Lorenzo Ghirardelli è nato a Ferrara il 22 marzo 1942; vive a Borino di Povo, è diplomato Perito Chimico Industriale e lavora come tecnico all’Università di Mesiano. Fin da bambino, nonostante gli eventi bellici e successivamente per l’impegno negli studi, non ha mai trascurato l’interesse per l’arte curandone lo studio con osti- nazione e piacere. Il suo percorso artistico lo ha visto frequentare, tra l’altro, un corso di anatomia alla Libera Accademia del nudo di Montparnasse ed esporre nella nostra Regione a Marilleva in occasione di un congresso dell’Università di Trento, per la quale opera presso il laboratorio di anticorrosione industriale diretto dal prof. Pier Luigi Bonora. Ho conosciuto l’artista Lorenzo Ghirardelli lo scorso novembre mentre in una fredda mattinata ritraeva uno scorcio di Oltrecastello; l’occasione di prendere assieme un caffè è stata una opportunità di conoscere una persona riservata, discreta ma particolarmente cordiale che non ostenta bravura, ma sicuramente apprezza e merita riconoscimento. Successivamente ci siamo incontrati in modo conviviale nella sua casa di Borino assieme a Paolo Giacomoni, direttore di Tuttapovo, ed in quella serata abbiamo potuto visionare ed ammirare parte della sua produzione artistica. Riportiamo di seguito per i lettori alcune delle sue creazioni ed auspichiamo di poterle apprezzare in occasione di prossime manifestazioni del nostro sobborgo. 48 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Artisti di casa nostra NICHELATTI ALDO IDRAULICO IMPIANTI IGIENICO-SANITARI RISCALDAMENTO - GAS METANO POVO - Via della Resistenza, 34 - Tel. 0461 810082 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 49 Racconti di vita La guerra vissuta L’odissea russa di Cleto Lotti di Giancarlo Ianes C leto Lotti è nato a Sabbionara d’Avio nel 1920, residente a Povo da tanti anni, è uno dei pochi reduci della famigerata campagna di Russia, una delle più dolorose pagine di storia vissute da italiani nella seconda guerra mondiale. Sicuri che la sua testimonianza sia esempio di coraggioso vivere in situazioni di folle drammaticità, lo abbiamo contattato ed egli ci ha dato volentieri la sua disponibilità a raccontarsi... Antefatto Il 22 giugno 1941 ebbe inizio l’operazione “Barbarossa”, ossia l’invasione dell’URSS da parte della Germania nazista. Mussolini, incurante delle sconfitte subite in Grecia e in Africa, insistette per partecipare a fianco del forte alleato con un contingente italiano. Così venne costituito il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), formato da 62.000 uomini che partì il 26 giugno 1941 nonostante l’inadeguato equipaggiamento e la carenza di mezzi, per combattere una guerra assurda rivelatasi catastrofica. I soldati italiani furono costretti a muoversi nelle sterminate pianure russe a piedi, mentre muli, carretti e un ridotto numero di camion trasportavano i materiali. Ai potenti carri armati russi T 34 e KV, superiori anche ai carri tedeschi, gli italiani poterono contrapporre solo pochi carri leggeri “L”, oltre a un’artiglieria antiquata che comprendeva ancora cannoni e mortai strappati all’esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale. Il vestiario consisteva in vecchie divise estive per le prime fasi della campagna e in cappotti e coperte in “lanital”, la lana autarchica ottenuta dalla caseina, per l’inverno. Le calzature erano scarponcini primaverili. Nonostante tutto la voglia di essere protagonisti nella conquista europea della Germania nazista spinse il Comando italiano, nell’anno seguente (1942), a rinforzare il contingente portandolo a 230.000 uomini. L’iniziale Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) divenne quindi Armata Italiana in Russia (ARMIR). Ma i grandi numeri non furono affiancati da una adeguata preparazione e la spedizione si tramutò per moltissimi in viaggio senza ritorno. Schierata sul Don lungo un fronte troppo esteso, l’ARMIR venne travolta dall’offensiva sovietica lanciata il 19 novembre, che si concluse con la resa dei tedeschi a Stalingrado il 31 gennaio successivo. La lunga ritirata a piedi durante il terribile inverno russo costò agli italiani 75.000 morti, mentre furono quasi 30.000 i soldati rimpatriati per ferite e congelamento. La testimonianza L’esperienza bellica del giovane Cleto Lotti incomincia subito dopo la dichiarazione di guerra alla Francia da parte di Benito Mussolini nel 1940 e che sancirà l’ufficiale entrata in guerra dell’Italia. In quel tempo presta servizio militare presso il 7° Ar tiglieri GAF di Cuneo e lì apprende la notizia della mobilitazione. Viene mandato nei pressi di Mentone in quell’anteprima di dolorosa guerra, ma vi rimane poco. Per qualche tempo viene trasferito 50 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Cleto Lotti presso il monumento ai caduti di Povo nella caserma di Savigliano (Piemonte) e quindi fatto salire su un treno con destinazione Minsk (Ucraina). Giunto a destinazione il suo contingente si ferma in una grande città per circa tre mesi. Quindi par tono verso il fronte. Il compito di Cleto era quello di servente al pezzo (cannone da 149/40 che veniva trainato da un camioncino). Colto da una grave forma di enterocolite (infiammazione della mucosa tenue dell’intestino e del colon e molto diffusa tra i soldati in seguito alle gravi carenze alimentari e al cattivo stato di conservazione del poco cibo) viene visitato dal tenente medico che diagnostica subito la gravità del male tanto da ritenere che non ce l’avrebbe fatta ad arrivare all’ospedale...Ospite in una isba (tipica casa russa, solitamente composta da legno, frasche e argilla) un signore russo presente al fatto capisce la drammaticità della situazione e propone una sua cura, completamente ar tigianale e priva di qualsiasi fondamento medico (si verrà a sapere che il suo mestiere era quello di macchinista...), ma che avrebbe potuto far guarire l’ammalato. Non c’era più nulla da perdere, valeva la pena tentare nonostante il rischio di questo sconosciuto metodo di guarigione. Cleto dunque acconsente. Il russo dà ordine di far bollire dell’acqua alla quale venne aggiunta una buona dose di sale (bene preziosissimo in quel periodo), estrae da un cassetto delle foglie secche che sminuzza nell’acqua e alla quale aggiunge una strana polvere rosa. La bevanda viene mescolata e data da bere a Cleto, il quale prima dell’operazione, viene immobilizzato. Il primo sorso provoca infatti delle tremende fitte che lo fanno svenire. L’improvvisato medico dà quindi ordine di togliere dalle braci una barbabietola, di tagliarla a fettine fini raccomandando di darne al paziente una fettina ogni ora, non appena il malato avrà ripreso conoscenza. Dopo tre giorni la situazione migliora e Cleto si riprende gradatamente. La “strana” ricetta russa lo aveva salvato da mor te cer ta. Nel Natale 1941 si intensificano le azioni di guerra. Cleto fa par te di una squadra composta da una decina di persone, otto Racconti di vita serventi al pezzo e due autisti. Il loro compito è quello di sparare fino ad un massimo di tre colpi per volta contro capisaldi sovietici. L’azione doveva essere estremamente fulminea in quanto la risposta del nemico era immediata, attraverso una pioggia di proiettili. Un giorno il drappello trova stravolte le indicazioni da seguire e si trova in balia di se stesso, esposto ai tiri di ar tiglieria dei sovietici. Trovano for tunoso riparo in una buca. Nell’assordante fragore delle esplosioni, un crepitio di mitraglia fa ritenere che vi siano vicini degli italiani respinti nelle retrovie. Pur troppo però non si tratta di italiani bensì di russi. I nostri soldati vengono fatti prigionieri con una rapida prospettiva di fucilazione. A quel punto Lotti chiede al sergente russo delle spiegazioni. “Perché volete fucilarci? Siamo senza munizioni. Fateci prigionieri”. Il sergente fa intendere che per loro è impossibile mantenere dei prigionieri perché “teste di ponte”. Lotti tenta quindi una disperata car ta per scongiurare la mor te. “Noi siamo specialisti, potreste avere bisogno di noi” esclamò.”Specialisti”, questa parola deve aver assunto un significato par ticolare per quel russo che cambia idea e recluta gli italiani come prigionieri. Ad ognuno viene data una mansione: a Cleto gli viene affidata un’ ambulanza. Rischi e sofferenze continuano, tuttavia la situazione sembra quasi migliore che tra gli italiani... Un giorno l’ambulanza guidata dal nostro Lotti viene colpita. Da questo momento si ritrova uccel di bosco ad affrontare da solo una situazione drammatica, sottoposto al freddo, alla fame, alla guerra. Senza riferimenti ma con uno straordinario fiuto di sopravvivenza riesce a raggiungere la Polonia e lì cade in mano nazista. “Per non farti ammazzare subito ti concedo l’onore di far parte del Hundertfunfundzwanzig Straf Battailon SS” gli grida un ufficiale. Viene caricato assieme ad altri su un treno con destinazione Lituania (una delle repubbliche baltiche recentemente entrate a far parte della Comunità europea). “Quando Dio ha volest dopo diversi dì s’è fermà el treno”. Portato in una caserma, un ufficiale tedesco gli chiede la sua provenienza e al quale Lotti risponde stancamente in dialetto trentino. Il tedesco capisce che quel soldato malconcio è un italiano e vuole sapere di quale città. “Son da Trent” dice. “Trient? Mein Grossmutter war von Trient!” Esclama il tedesco. Quelle parole rincuorano Cleto che cerca di approfondire la cosa. Viene a sapere che il nonno del tedesco è di Ceniga, vicino a Dro e il suo cognome è Santoni. “Mi proibì però di chiamarlo con questo cognome poiché l’esercito tedesco lo aveva tramutato semplicemente in Santo”. L’inaspettata confidenza lo porta ad una richiesta ardita. “Come si fa a scappare?” La risposta del tedesco sembra una evidente presa in giro: “Osserva il portone centrale, troverai lì la soluzione”. Se in un primo momento quella frase sembrava una burla, Cleto capisce che il consiglio di quell’uomo per metà trentino non era buttato lì a caso. Le uniche persone che potevano transitare da quel portone senza nessun controllo erano i porta ordini che varcata la soglia lasciavano incustodita la motocarrozzella e consegnavano le missive al Comando. Dopo un attento studio su modi e tempi Cleto si fece trovare al momento giusto nel posto giusto. Un giorno arriva come al solito un portaordini con il sidecar e questi chiede a Lotti di provvedere al rifornimento di carburante mentre lui nel frattempo consegnava i dispacci. Lotti prende di petto la situazione. Riempie il serbatoio con tutto il carburante possibile, s’impadronisce della divisa lasciata dal soldato, inforca il motociclo e scivola via da quella caserma come un’anguilla. Sembra la scena di un film d’avventura. Viaggia a tutto gas finchè le luci del giorno lo aiutano. Di notte si ferma perché c’era il rischio di essere visto anche in lontananza. Il mattino seguente prosegue la fuga finchè la benzina si esaurìsce. Giunto in prossimità di un ponte fa rotolare la motocicletta in un fossato e questa si inabissa nel fiume dopo aver rotto la coltre ghiacciata. Da quel momento Cleto Lotti Russia, inverno 1942-43. Reparti dell’ARMIR durante la ritirata (Foto Archivio IGDA) riprende la sua odissea, come un vagabondo senza mèta, senza un’idea della strada da proseguire. Cammina come un segugio fiutando i possibili inconfondibili odori del fumo causato dal combustibile usato dalle popolazioni di quelle terre per scaldarsi. Chiede aiuto e riceve ospitalità di fortuna. Si sposta per brevi tratti con mezzi di fortuna tra i quali il treno. Giunge finalmente a Varsavia. Da questo momento i ricordi si fanno più confusi e via via si perdono nelle nebbie di quelle terre. Si ritrova a guerra finita a Tarvisio. Non gli sembra vero. Sgranando gli occhi e ripetendo diverse volte sillaba per sillaba quel nome che sapeva di patria perduta e miracolosamente ritrovata. Viene ricoverato all’ospedale. Ridotto ad uno scheletro: il suo peso è di 48 kg. Gli vengono chieste informazioni sulla sua identità ma egli prostrato dalla immane stanchezza e dalla fame, confonde nomi, località e provenienza. Scriverà comunque una lettera a casa con un mix di indicazioni, ma questa arriverà dopo di lui. Torna finalmente a casa, nella nuova residenza di Riva del Garda, dove suo padre si è trasferito con la sua famiglia da poco. Ritrova i genitori, gli affetti più cari. Toccante si rivela l’incontro con la madre, sicura del suo ritorno per averlo affidato giorno per giorno alla protezione della Madonna. Per l’alpino Cleto Lotti si chiude una lunga pagina dolorosa lasciando spazio ad una nuova che non sarà comunque facile. Di quella storia rievocata a brandelli Cleto ricorda la bontà del popolo russo che ha condiviso quel poco che aveva con i soldati occupanti (italiani). Bontà del popolo russo che nel caso di Cleto Lotti gli valse la vita. Oltre all'episodio della cura artigianale già citata è da menzionare che nel periodo di prigionia "il nostro" ricevette da una infermiera ucraina un paio di stivali Valenki, un paio di pantaloni imbottiti ed un grosso pastrano, elementi che si rivelarono essenziali nella lotta per sopravvivere al tremendo freddo russo. Gli "italiansky" (così venivano chiamati i soldati italiani dai russi) venivano trattati generalmente bene, nonostante fossero invasori, perchè forse riflettevano di più l'umana disperazione nella quale la gente russa si accomunava. Strana cosa la guerra. Uomini contrapposti sotto bandiere diverse accomunati spesso nella lotta per la sopravvivenza contro nemici invisibili ma estremamente dolorosi silenziosi (fame e freddo). Il freddo dell’inverno russo che può arrivare fino a -40° portò con se migliaia di vite legandole per sempre a quella sterminata steppa. Questa in breve la guerra vissuta da Cleto Lotti, un uomo sereno, che ha tratto da quella durissima esperienza esempi di ardore e coraggio rivelatisi utili nell’affrontare le nuove e difficili prove della vita: vedovo in giovane età. Risposato. A fianco della moglie gravemente malata per molto tempo fino a che il Signore l’ha chiamata a sé. A Cleto un cordiale ringraziamento per aversi raccontato Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 51 SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO REDAZIONALE DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA POVO SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DIDIPOVO Intervista al presidente Silvano Trentini I l 2005 sarà un altro anno molto importante per la Famiglia Cooperativa di Povo. Infatti mentre registriamo una buona salute finanziaria, nel corso del 2005 andranno a compimento alcune scelte fondamentali per le prospettive stesse della Società. Si attende innanzitutto l’apertura del punto vendita delle Marnighe a Cognola, la ristrutturazione con l’ampliamento della sede e un’imminente apertura di un nuovo punto vendita in Via San Bortolameo. Su questo e su altre questioni abbiamo sentito il Presidente Silvano Trentini che da 12 anni guida il Consiglio d’Amministrazione della Famiglia Cooperativa di Povo. Allora Presidente, possiamo tracciare un primo bilancio di questa pluriennale esperienza alla guida della Famiglia Cooperativa? Devo dire che è stata un’esperienza molto positiva e arricchente dal punto di vista umano e professionale. In questi dodici anni la cooperativa può vantare un fatturato consolidato che si attesta sui 5.700.000 euro (oltre undici miliardi delle vecchie lire), 5 punti vendita con 29 dipendenti, oltre 1.300 soci. Come si può capire, una realtà solida ed in espansione. Va sottolineato il costante ammodernamento di tutti i nostri punti vendita per investimenti pari a 850.000 euro, qualcosa come un miliardo e 645 milioni del vecchio conio. Dal punto di vista personale, questi anni di impegno nella Famiglia Cooperativa di Povo mi hanno consentito - e di questo sono molto grato - di maturare alcune importanti esperienze: infatti, anche a riconoscimento del lavoro dell’intera Famiglia, sono stato chiamato a far parte del Consiglio di Amministrazione e dell’Esecutivo di Sait, nonché del Consiglio di amministrazione della società “Trento Sviluppo” che gestisce paritariamente, assieme a Coop Nord Est, i Superstore di Trento e Rovereto. La grande distribuzione privata in città è molto attiva dal punto di vista delle promozioni e delle iniziative rivolte alla clientela. La Famiglia Cooperativa di Povo ha comunque tenuto botta molto bene quest’anno per contrastare eventuali “esodi” verso il fondovalle. Vogliamo ricordare alcune di queste iniziative? La nostra linea prezzi ci consente di essere al passo con la grande distribuzione della città, con innumerevoli offerte speciali rivolte in particolare ai soci ed ai clienti. Vorrei ricordarLe anche le offerte ‘particolari’ rivolte ai lettori del Suo giorna- ostante la prossimità di Superstore e di altri supermercati. Qual è stato il ruolo del Consiglio di Amministrazione nell’attività della Famiglia Cooperativa di Povo? Il consiglio d’amministrazione ha svolto un ruolo centrale e si è riunito in media dalle 20 alle 22 volte l’anno per monitorare l’andamento economico - finanziario e commerciale dell’azienda. Tutti i consiglieri hanno apportato la loro esperienza ed il loro contributo formando così un consiglio molto coeso. le. Tra gli altri punti di forza delle nostre iniziative va menzionata la consegna della spesa a domicilio rivolta a tutta la nostra clientela. Siamo alla quinta edizione dell’iniziativa “Estate per gli anziani”, particolarmente gradita nel periodo più caldo dell’anno verso questa fascia di utenti più debole: oltre alla consegna gratuita della spesa viene praticato anche uno sconto del 5% su tutti i prodotti, escluse le offerte speciali. Molto apprezzato è stato lo sconto del 10% effettuato sul pane nel periodo natalizio, proposta che andremo a ripetere anche in questo periodo di Pasqua. Un buon successo ha avuto la recente iniziativa - per andare incontro ai disagi creati da euro 0, euro 1 e targhe alterne - di offrire un biglietto dell’autobus gratis ogni 15 euro di spesa per i soci e 20 euro per i non soci. Per quanto riguarda i nuovi punti vendita, quali sono i tempi e le prospettive? Per le Marnighe a Cognola siamo in attesa di risposta da parte della Giunta Comunale per poter iniziare i lavori. Nei primi mesi dell’estate, contiamo di aprire il cantiere per l’ampliamento della sede di Povo, si tratta di un’aggiunta di circa 150mq che verrà a collocarsi nell’attuale zona di carico e scarico merce ed andrà a confinare con la casa comunale. Come già accennato l’apertura del nuovo punto vendita di S. Bortolameo è prevista verso la fine di marzo e i primi di aprile. L’apertura avviene in un quartiere di Trento molto popolosa e servirà circa 5.000 abitanti. Siamo sicuri che anche quel punto vendita offrirà dei buoni risultati essendo un negozio strettamente di vicinato, non- La prossima assemblea, che si svolgerà secondo le regole dettate dallo statuto approvato nell’assemblea straordinaria dei soci nel novembre scorso, vedrà in scadenza il mandato del presidente, del vicepresidente e di un consigliere. Silvano Trentini sarà disponibile per un nuovo mandato? Nell’assemblea ordinaria verrà illustrato ai soci e quindi approvato anche il nuovo regolamento, per poi passare all’elezione degli amministratori in scadenza. Entro la prima metà di aprile scioglierò formalmente la mia riserva per un eventuale nuova ricandidatura ma sin d’ora posso anticipare che, se i signori soci lo vorranno, non mi sottrarrò all’impegno di un nuovo mandato. Ho l’ambizione di poter affermare - assieme a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione, ai Direttori che si sono succeduti in questi anni e a tutti i dipendenti/collaboratori che ringrazio sentitamente per il loro impegno- di aver sempre “fatto il mio dovere ad ogni costo”, per citare una eloquente frase di Alcide Degasperi, nell’interesse della Famiglia Cooperativa di Povo, dei soci e di tutti i clienti. D’altronde i risultati fin qui ottenuti lo dimostrano ben al di là delle mie parole. Agli amici e ai lettori di “Tuttapovo”, ai nostri soci e a tutti i clienti rivolgo un fervido augurio in occasione delle prossime festività pasquali. Ma, a conclusione di questo breve colloquio, avverto l’esigenza di ribadire il valore di quei principi di altruismo e di solidarietà che - a distanza di oltre un secolo di nascita del movimento cooperativistico trentino - animano quotidianamente quanti sono impegnati a vario titolo per assicurare, in questa difficile fase economica e sociale, la salvaguardia di quella qualità della vita che la nostra gente ha saputo acquisire in lunghi decenni di faticoso autogoverno. (p.g.) SPECIALITÀ E PROPOSTE DELLACOOPERATIVA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO SPECIALE FAMIGLIA DI POVO COOPERATIVA DICognola POVO offerteSPECIALE valide fino al 31 FAMIGLIA marzo 2005 nei punti vendita di Povo, Sprè, e S.Donà sconto del 10% su tutto il pane Offevrtiatà festi ia r e c c i past ianale artig marzemino 4,95 euro cabernet 4,60 euro valdadige d.o.c. 3,05 euro SPECIALITÀ E PROPOSTE DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO offerte valide fino al 31 marzo 2005 nei punti vendita di Povo, Sprè, Cognola e S.Donà speck i.g.p. stagionato marchiato a fuoco würstel alto adige sima s i t r e f f o vienna € 12,90 al kg euro 7,40 serverade euro 7,40 montagna euro 5,80 Speciale mele val venosta old g a n o J Novitàa Pinov 8 9 , 0 € al kg n e d l o G Stark SPECIALITÀ E PROPOSTE DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO offerte valide fino al 31 marzo 2005 nei punti vendita di Povo, Sprè, Cognola e S.Donà Yogurt trentinalatte € 0,25 cad. Crudo di Parma biscotti elledi 400gr euro 1,00 sima s i t r e f f o € 13,80 al kg parmigiano reggiano 28 mesi di stagionatura € 13, 80 al kg vini d.o.c. piana rotaliana mezzolombardo salumi di montagna sopressona villa montagna euro 12,60 al kg teroldego doc lagrein merlot % onto 10 sc cassa alla carne cavallo affumicata euro 12,40 al kg carne salada euro 12,20 al kg SPECIALITÀ E PROPOSTE DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO offerte valide fino al 31 marzo 2005 nei punti vendita di Povo, Sprè, Cognola e S.Donà cavatappi professional “gran couvè” ciotola da forno in terracotta re a n i t a r per gu ere a c o c e an s a r e i in man soci € 29,00 i non soc € 34,00 soci € 3,90 i non soc € 4,40 MACELLERIA Capretto e agnello Alto Adige Punta di vitello Fracosta di maialino Rollè di tacchino “Primavera” Novità specialità cavazzuti Caccatorino del bambino Asparagi Zambana euro 7,60 Album dei ricordi La guerra vissuta Alto tradimento! La storia di Luigi Tomasi di Antonio Bernabè Questa è la storia del poèro Luigi Tomasi che al tempo della Prima guerra mondiale scelse di passare dall’altra parte, come fecero altri che portavano lo stesso cognome, fra i quali quel Francesco Tomasi che era stato pochi anni prima Sindaco di Povo. La cronaca delle disgrazie patite dal nostro Luigi è stata scritta nel 1931 ed è pervasa dall’enfasi patriottica con la quale il Fascismo costruì i suoi miti sull’Irredentismo. Per questo motivo ci siamo limitati a trascrivere i puri fatti accaduti al Tomasi, fatti che trovano riscontro nel Bollettino del Museo della Guerra di Rovereto e nelle dichiarazioni di testimoni oculari e del medico curante del nostro protagonista. L uigi Tomasi era nato a Povo il 26 luglio 1882 da Giacomo e Anna Pegoretti ed era figlio unico. Poco più che ventenne era diventato prima uomo di fiducia e poi direttore e capomastro dell’impresa costruzioni F.lli Giovannini (Carlo e Mario di Annibale e Rosa Ianes), impresa con la quale aveva contribuito a costruire in appalto molti lavori militari di difesa e fortificazioni sul confine nella zona di Ala. Per questo motivo al Tomasi era stato semplice entrare in possesso delle copie dei piani di costruzione. Il 1° agosto 1914, dopo la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia egli fu richiamato alle armi, anzi accompagnato dalla gendarmeria austriaca al suo deposito, perché era conosciuto come noto “irredentista”. Spedito in Galizia come migliaia di Trentini, rimase ferito in battaglia e, di tappa in tappa, arrivò in un ospedale militare di Trento. Guarito dalle ferite, si rimise in contatto con i fratelli Giovannini, uno dei quali, col pretesto degli affari e dell’approvvigionamento, era gia nel Regno (d’Italia), da dove in realtà stava preparando l’evasione del fratello Carlo, del Tomasi e di Mario Vinante, suo amico e commilitone. Il 14 gennaio del 1915 i tre compagni ritennero che fosse arrivato il momento giu- sto per passare il confine a Borghetto e arrivare a Verona, dove avevano intenzione di consegnare ai Comandi militari italiani i piani di difesa austriaci. Per eludere la sorveglianza dei soldati tedeschi, essi costruirono un carro carico di tavolame ma internamente vuoto, dove presero posto i tre che, partiti da Trento arrivarono fino ad Avio. Là incontrarono Luigi Venturi, la loro guida, che aveva il compito di condurre i tre dall’altra parte, attraverso un confine più che sorvegliato, percorrendo, in gennaio, un fosso pieno d’acqua fangosa e ghiacciata, nel quale i fuggiaschi rimasero immersi per lungo tempo. A due passi dal confine, il Venturi, d’accordo con la gendarmeria tedesca, diede improvvisamente un segnale, fischiando, e il Tomasi con gli altri due si trovarono improvvisamente circondati dai gendarmi. Furono arrestati, perquisiti e addosso al Tomasi furono trovati i piani delle difese austriache, atto che gli costò la condanna per alto tradimento. Passarono tuta la notte sotto interrogatorio nella caserma di Avio, senza potersi levare i vestiti, inzuppati com’erano ed intirizziti dal freddo. Al mattino, incatenati, vennero condotti al Castello del Buonconsiglio a Trento, ove rimasero sottoposti a carcere duro per tre mesi, fino al giorno 17 aprile, quando furono processati e condannati a morte. Il poèro Luigi Tomasi, reo di diserzione e di alto tradimento fu condannato alla fucilazione, pena che venne poi commutata in ergastolo con segregazione in cella e due digiuni al mese, da scontare con 12 ore su 24 di ferri alle mani. Mario Vinante, amico inseparabile del Tomasi, subì la condanna a 23 anni e 9 mesi di carcere duro e il Giovannini fu condannato a 3 anni di carcere duro con giaciglio duro e cella oscura. A tutti e tre fu levato il sussidio per le loro famiglie. Parte della pena venne scontata nelle carceri di Linz, poi vennero tradotti a Moellersdorf presso Vienna, nell’ergasto- lo militare. I patimenti materiali e morali sofferti a Moellersdorf non si possono descrivere: celle umide, poca paglia e ammuffita anche quella, poche coperte e sopratutto pochissimo cibo e senza condimento cosicché una persona un po’ debole in poco tempo finiva con l’ammalarsi e ammalarsi in quell’ambiente voleva dire lasciarci la pelle. A causa dei patimenti fisici, il Tomasi deperì in poco tempo a tal punto che un giorno fu trasportato all’infermeria dove gli fu riscontrata la tubercolosi polmonare. Rimase per alcuni mesi sotto cura del dottore del penitenziario, ma la malattia era talmente grave che secondo il medico curante il nostro non poteva vivere a lungo. Nella primavera del 1917, quando l’Austria aveva estremo bisogno di “carne da cannone” per rinforzare le truppe d’assalto (“Sturmtruppe”) incorporò quanti uomini poté anche fra gli ergastolani, e così il Tomasi fu aggregato a queste truppe e mandato sul fronte russo, dove dopo alcuni combattimenti passò in territorio nemico dove rimase fino a guerra finita. Rimpatriò nell’aprile del 1919 e ritornò al suo posto di capomastro presso l’Impresa Giovannini. Il primo pensiero fu di ricongiungere la sua famiglia, dispersa in parte a Znojmo (la madre Anna) e in parte in Trentino. Poi prese moglie ed ebbe tre figli, il primo dei quali morì ad appena due anni e mezzo per la stessa malattia che aveva colpito il padre, vale a dire di tubercolosi. La malattia non gli dava tregua e dovette mettersi in cura nel sanatorio del Dr. Merler in Trento, dove rimase ad intervalli, alternando la cura sanatoriale con quella fatta in casa, sempre col timore di una morte ormai prossima. Nonostante tutto ciò, favorito dall’impresa Giovannini, lavorava per questa quando poteva, e manteneva decorosamente la sua famiglia facendo qualche risparmio. Non chiese mai alcun indennizzo per quanto aveva sofferto lui e la sua famiglia, ritenendo di aver fatto il suo dovere secondo quanto la coscienza gli suggeriva di fare. Purtroppo, le lunghe sofferenze, l’ultima malattia durata sei mesi, i medici, gli ospedali, le operazioni, i sanatori, le medicine e le cure ridussero a nulla lo stato economico e finanziario della famiglia Tomasi. I ripetuti accenni fattegli durante la malattia, perché chiedesse qualche sovvenzione, lo esasperavano, e aggiungeva che il dovere non si paga. Luigi Tomasi morì il giorno 8 novembre 1931 a causa del progredire della tubercolosi contratta in carcere. Soltanto dopo la morte del marito, la vedova, ormai ridotta in povertà e con a carico i due orfani, si decise di chiedere per sé e per i figli un sussidio statale, come avevano fatto tante altre vedove nelle identiche condizioni. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 57 Po v o e l a s u a s t o r i a Giochi popolari El zóc de la mora Quando a giocare alla Morra si rischiava la vita di Paolo Giovannini Come tutti sapete da qualche mese a Povo è scoppiata una sorta di “febbre della morra”. Sono già sei infatti i tornei organizzati tra i vari sobborghi della città e la cosa andrà avanti fino a quest’autunno con il gran finale a Trento tra i migliori “morristi” della provincia nell’ambito del “Palio delle Contrade” organizzato dall’Associazione “Amici della Città” di Stefano Grassi, ideatore e organizzatore di tutti gli appuntamenti. Ma che cos’era il gioco della Morra a Povo nel secolo scorso? Paolo Giovannini nostro collaboratore ci presenta in questo numero una sua recente “scoperta” negli archivi storici che riguarda proprio il gioco della morra. Nelle cronache del tempo si parla addirittura di due omicidi commessi nella frazione di Sprè e legati a questo gioco. Buona lettura! (pg) F onti di pensiero attribuiscono le origini del gioco alla Cina, altre all’antico Egitto che poi lo introdusse in Grecia per farlo approdare infine nell’antica Roma. Morra potrebbe derivare dal latino “murris”, cioè mucchio, cumulo di pietre. E questa ipotesi troverebbe riscontro nel fatto che i primi giocatori sarebbero stati proprio dei pastori che in questo modo passavano il tempo mentre sorvegliavano le greggi. Ancora oggi, infatti, in Abruzzo si usa dire una “morra di pecore” per indicare un gruppo di ovini costretti entro un recinto di muretti di sassi. Un’altra ipotesi è quella che lo vede derivare dal termine mediterraneo “morra”, vale a dire rissa, confusione. Comunque sia il gioco della morra è un gioco affascinante che abbisogna di “riflessi velocissimi, braccia esercitate e voce possente”. Negli 58 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 anni Trenta però, a causa del reiterato comportamento di alcuni focosi giocatori che spesso lo facevano degenerare in rissa, il gioco della morra fu nuovamente relegato nella “Tabella dei Giuochi Proibiti”. Per rendergli giustizia numerose associazioni in Italia e nel mondo, lo stanno riscoprendo attraverso dei veri e propri tornei, dove però la regola fondamentale è quella dell’assoluta non-violenza. Anche a Povo come tutti sanno, il gioco della morra è ormai una realtà praticata da molti, e così anche in passato seppure non sempre in modo pacifico. “El zoc’ de la móra”, come ben sa chi si è cimentato anche una sola volta in questo gioco si basa su poche e semplici regole, che ogni giocatore tende però a piegare a proprio favore. Da questa “interpretazione personale”, magari accompagnata da abbondanti bevute, nascono di frequente discussioni e litigi anche violenti che hanno fatto sì che tale passatempo venisse a più riprese vietato o concesso solo a determinate condizioni di sicurezza. Recentemente ci siamo imbattuti in una “Circolare del Governo Provinciale del Tirolo” datata 1836(1) (foto 3) nella quale si fa esplicito riferimento al “Divieto del giuoco detto alla Mora”. Nel fascicolo che la contiene, con la prescrizione di darne ampia diffusione, si fa riferimento a due gravi fatti di sangue avvenuti in seguito ad una lite scoppiata durante il gioco della Mora, presso l’allora osteria di Giovanni Battista Bazzanella in quel di Sprè. Il Giudice Distrettuale di Civezzano infligge una multa di 2 Talleri (4 Fiorini valuta di Vienna) al Bazzanella visto che “...constando dagli atti inquisizionali assunti pel delitto d’uccisione di Cristoforo Tomasi che nella di lui osteria la sera dell’ultimo giorno dell’anno (1837) sia stato giuocato alla Mora dopo notte...”. Lo stesso giorno il Capo Comune di Povo Giovannini, nel suo rapporto al Giudice Distrettuale riferisce che “... già avanti alcuni Po v o e l a s u a s t o r i a anni, un certo Peccoretti detto Vechia, venne ucciso all’osteria di GioBatta Bazanella, ed ora le due ultime accadute disgrazie dei due gravi ferimenti pure seguita nelle persone del Bovi e Tomasi, quest’ultimo morto, ne fu la principale cagione quell’osteria aperta per lo più tutte le notti e nella quale impunemente si giuoca (alla Mora), fomento questo delle risse ed inconvenienti...”. Il Capo Comune sollecita qualche intervento dell’Autorità Giudiziale augurandosi che il Giudice voglia “... ordinare che quell’osteria debba essere giornalmente chiusa la sera all’AveMaria (alle 20.00) e vietato all’oste di permettere il giuoco anche di giorno nella stessa, e supplica ancora perché di quando in quando l’Imperial Regia Gendarmeria faci alla stessa una visita e la sorvegli...”. Il Giudice di Civezzano Dalla Rosa ordina alla Gendarmeria di “...eseguire frequenti perlustrazioni in detto Comune specialmente nelle sere dei giorni festivi...” e contemporaneamente chiede istruzioni ulteriori al I.R. Capitano del Circolo di Trento il quale stabilisce che: “...in riflesso che varj gravi ferimenti ed anche uccisioni avvenuti in Povo ripetono la loro origine da risse avvenuti nelle osterie di Povo ora condotta da Giovanni Battista Bazzanella, la quale è ricettacolo degli scioperati, giuocatori beoni, accattabrighe e figli di famiglia dedite ai bagordi e che non si osservano da quell’oste le ore di polizia...”(2) e decreta: “... che la suddetta osteria venga fino a nuovo ordine chiusa tutte le sere all’AveMaria in punto... “(3). Come da prassi consolidata il Bazzanella trascorso un po’ di tempo (13 aprile) chiede all’I.R. Giudizio di Civezzano di poter “...tenere aperta l’osteria sino all’ora di prescrizione pei osti...”. La supplica, perché tale è, è un capolavoro di sottomissione (Il Bazzanella si firma umilissimo, obbedientissimo servo) di scuse, di promesse: “...per l’avvenire di fare in modo sì che nella mia osteria non abbiano più a succedere inconvenienti e mi costituisco pei medesimi garante, contento che quall’or ne succedino mi sia fatta chiudere all’istante la mia Osteria...”. Fa leva anche sui sentimenti e la stessa esistenza dei suoi figli. “...sono carico di figli ed io stesso difettoso, motivo per cui non posso esercitare il mio mestiere da contadino e quindi se in altro modo mi procuro un’onorata susistenza, mi riduco al nulla...”. Tutto questo però non cambia la decisione del Giudice di Civezzano il quale fa notare che “...non è ancora trascorso tempo bastante...” e che comunque “...chi frequenta nottetempo l’osteria mostra d’essere vizioso e non è pensiero di questo Giudizio di favorire per verun conto il vizio”. Il Bazzanella non si da per vinto, attende un po’ di tempo e presenta una nuova supplica il 10 agosto. Umile, pentito, pieno di buone intenzioni e promesse, fa notare come fino ad ora dal giorno del Decreto di chiusura “...è mai successo e come spero non sarà mai per succedere alcun inconveniente né portato alcun richiamo a mio danno... ho continuato a tener bene e regolata la mia osteria...”; chiede nuovamente, confortato dal parere positivo del Capo Comune Giovannini, che “...l’ora di polizia mi venga prolungata come per lo passato...”. Il Capitano del Circolo Eichendorf il 13 settembre 1838 fidando dei rapporti positivi del Capo Comune e del Giudice Distrettuale di Civezzano “...non avendo dato motivo di reclamo l’oste Gio.Batta. Bazzanella dopoche gli è stato intimato il Capitanale Decreto del 15 gennaio 1838 n. 668, si permette che gli venga levata la restrizione dell’ora di polizia...” Il Bazzanella, dopo nove mesi, potè riaprire a tempo pieno la sua osteria. (1) Archivio di Stato di Trento, Giudizio Distrettuale di Civezzano a. 1838. Busta 156 pos. 79. (2) Vale a dire le ore di chiusura secondo le norme di Polizia cioè alle 10 di sera e durante le Sacre Funzioni. (3) Il Decreto del 15 gennaio 1838 n. 668 del Capitano dell’I.R. Circolo di Trento Eichendorf viene inviato al Giudice di Civezzano il quale in data 24 dello stesso mese ne da comunicazione al Capo Comune di Povo e a Gio. Batta Bazzanella obbligandolo ad affiggere nel locale un avviso indicante l’orario di Polizia. Devo un grazie a Mariagrazia Pontalti per la continua assistenza tecnica e a Cristiana Pivari per la ricerca. SALONE Immagine Donna POVO - OLTRECASTELLO - TEL. 0461342032 Orario: martedì-g giovedì: 8.30-1 12.00 / 14.30-1 19.00 mercoledì-vvenerdì-ssabato: 8.30-1 16.30 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 59 Le ricette di Matilde guite la cottura per 3/4 d’ora a calore moderato aggiungendo di tanto in tanto, se la salsa ispessisce troppo, un po’ di brodo. A metà cottura aggiungete olive nere. A cottura ultimata eliminate l’alloro e il rosmarino, disponete la preparazione su un piatto caldo e ricoprite con salsa bollente. In cucina Il coniglio Coniglio alla brianzola a cura di Matilde Padroni A lcune salse tratte dal “Libro di Matilde” (1970) e quattro ricette per preparare al meglio il coniglio. Salsa Tonnè Ingredienti: 100 gr di tonno sott’olio, 3 filetti di acciuga, 30 gr di capperi, 1 bicchiere di vino bianco secco, ½ litro di maionese. Passare al setaccio tonno e acciughe, mettere in una terrina, diluire con il vino bianco e, adoperando la frusta, incorporarvi la maionese. I capperi possono essere tritati nella salsa fini, fini oppure essere messi sopra interi. Se la salsa dovesse risultare troppo densa, unire altro vino bianco. pezzi e mettetelo al fuoco in una casseruola per fargli far l’acqua che poi scolerete; quando sarà ben asciutto gettateci un pezzo di burro, un poco di olio e un battuto tritato fine e composto del fegato dell’animale e di tutti gli odori, cioè: cipolla, sedano, carota e prezzemolo. Conditelo con sale e pepe. Rimuovetelo spesso e quando sarà rosolato, bagnatelo con acqua e sugo di Besciamelle Ingredienti: 70 gr di farina, 1 litro di latte, 1 noce di burro, sale, noce moscata (per il pasticcio aumentare la farina). Sciogliere il burro, mettere farina, sale, noce moscata. Cuocere per 2-3minuti. Togliere dal fuoco e versare il latte bollente frustando. (Aspettare che la farina si raffreddi per evitare grumi). Far cuocere per ¼ d’ora. Coniglio al pomodoro Ingredienti: un coniglio, foglie di alloro, sale, peperoncino, olio, pomodori, 1/2 bicchiere di vino bianco. Lavate bene il coniglio, tagliatelo a pezzi e sbollentatelo in acqua. Fatelo rosolare nell’olio con gli aromi. Aggiungete il vino e fate evaporare. Unite salsa concentrata di pomodoro quanto basta per dare una coloritura rossa e portate a cottura. Ragù Ingredienti: ½ chilo di carne mista macinata, 1 carota, 1 gambo di sedano, cipolla, bouquet garnì (stracotto con 4-5 grani di pepe, chiodi di garofano, spicchio d’aglio, rosmarino, salvia), 2 bicchieri di vino rosso, funghi secchi ammorbiditi e tritati, 2 cucchiai di pomodoro concentrato, 1 etto di farina bianca, brodo di dado. Spadellare la carne infarinata (per 2 minuti) nell’olio bollente e poi scolarla. Fare il fondo con carota, sedano e cipolla tritata, farla rosolare e unire la carne. Mettete la rimanente farina bianca, unitevi i funghi ammorbiditi e tritati, il concentrato di pomodoro bagnato con il vino rosso. Lasciate evaporare, coprite con brodo (1 litro e mezzo), sale, pepe e bollire un’ora e mezza lentamente. Alla fine burro, salvia e rosmarino. Pappardelle al sugo di coniglio Dopo aver lavato il coniglio, tagliatelo a 60 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Ingredienti: 1,500 Kg. di carne di coniglio; gr 40 di burro; 3 cucchiai d’olio d’oliva; 1/2 bicchiere di vino bianco secco; una spruzzata di Marsala e una di grappa; bacche di ginepro; brodo; una manciata di prezzemolo tritato con una buccia di limone e uno spicchio d’aglio (facoltativo); una dozzina di gherigli di noci pestati; sale, pepe. In un tegame largo scaldate olio e burro e disponete il coniglio, lavato, asciugato e tagliato a pezzi: rosolateli. Salate, pepate, versate il vino, il Marsala e la grappa, aggiungete le bacche di ginepro e fate consumare il tutto a fuoco abbastanza vivace. Por tate a cottura col coperchio e a fuoco moderato, bagnando di tanto in tanto con brodo bollente. Cospargete infine con il trito di prezzemolo, limone e aglio, amalgamando con le noci: rimescolate e servite. E per finire un omaggio a Franca e Carla Bernardinatti: Torta Trento pomodoro, o conserva, per tirarlo a cottura, aggiungendo per ultimo un altro poco di burro. Servitevi del sugo per condire con questo e con parmigiano le pappardelle. Servite il coniglio come secondo con un contorno di verdure cotte, miste e saltate in padella, con burro. Coniglio brasato alla casalinga con olive Fate soffriggere, nel burro e in qualche cucchiaiata d’olio, il coniglio tagliato a pezzi. Salate, pepate, aggiungete un trito di cipolla, carota, sedano, prezzemolo, alloro e rosmarino interi; unite salsa di pomodoro un po’ diluita con acqua, un dado e prose- Ingredienti: gr. 250 di farina bianca, 140 gr di burro, 50 gr di zucchero, 2 tuorli d’uovo, un pizzico di sale, buccia di limone. Preparare la pasta con tutti gli ingredienti e lasciarla riposare per circa mezz’ora. Nel frattempo preparare un ripieno con: 140 gr. di zucchero, 70 gr di mandorle, 70 gr di noci sbucciate e ben tostate, i due albumi nontati a neve. Dividere la pasta: una parte tirata a disco si pone in teglia unta di burro e spolverata di farina; disporvi sopra il ripieno e con l’altra metà formare un altro disco (oppure listarelle) e coprire. Lasciare cuocere per ca. 3/4 d’ora e poi spolverizzare con zucchero a velo. Il disco ni dolci e intimi a scatti di tagliente ironia politica. Dove sei tu è un’offerta, una scoperta, è una paura dichiarata, è un po’ quello su cui si vuole riflettere perché ogni nota è frutto di un intenso studio all’interno delle emozioni, del modo giusto per percepirle ed esprimerle, per fermare attimi, nella loro eccezionalità. I primi due brani sono praticamente calamite. La ritmica e le parole di “Nel mio giardino” invitano a rilassarsi ed ascoltare, mentre “Invisibile” è il canto di una sirena imbronciata e insoddisfatta. Ma a cura di Paolo Giacomoni Cristina ha anche un lato graffiante e lo svelano “The Truman Show”, dedicata al controllo dei mezzi di comunicazione di massa da parte del potere politico...oppure i siamo accorti che in “Triathlon”, dove lotta a fiadieci anni di vita di to sospeso per superare un Tuttapovo, dopo deciabbandono. Sicuramente ne di dischi recensiti, abbiapiù dolce rispetto ai precemo vergognosamente didenti Tregua e Nido, questo menticato “l’altra metà del album vuole sedurre l’acielo”. Forse per un eccesso scoltatore con semplici cadi maschilismo o per vecchi denze della voce. Ed è proamori adolescenziali verso il prio “Dove sei tu” che esprirock “maschio e duro”, solo me l’essenza dell’album, ora nel 2005 dedichiamo l’abbandono totale ai sensi, uno spazio ad una cantante il distacco completo dalla donna. Ma forse è valsa la razionalità. Il brano è una pena di aspettare, visto che ballad blues che rende molstiamo parlando di Cristina to meglio nella versione inDonà, con ogni probabilità, glese, è un appello, una (insieme a Carmen Consoli promessa d’amore incondied Elisa), quanto di meglio zionato, è Cristina che si esiste oggi in Italia nell’unimette a nudo senza paura. verso canoro rock femminiNe avete abbastanza? No, le. Abbiamo avuto il piacere perché Cristina sa essere di vedere Cristina Donà queanche molto scherzosa e ne st’estate in un concerto “un“L’uomo che non parla” tira plugged” al Passo del Lavain ballo anche un coro marizè nell’ambito dei Suoni delnaresco-alpino, con tanto di le Dolomiti ed è stato subito Cristina Donà - Dove sei tu (2003) - Edizioni Mescal - Cd - euro 18 circa. improvvisazione lirica e fiamore! Un concerto solo per sarmonica al seguito! Per fichitarra, suonata efficacenire in bellezza la splendida mente dalla Donà, e percussioni (Cristian Calcagnile), incentrato sul- no ricorda i Soft Machine?). Ed è tutto da “Un giorno perfetto” in cui pare che il teml’ultimo album “Dove sei tu”, uscito sia in scoprire questo disco di Cristina Donà. Pro- po si fermi per afferrare questo piccolo caedizione italiana sia in inglese sotto la su- seguendo il suo cammino in una ricerca polavoro di musica e poesia. Un disco che pervisione del mitico Robert Wyatt (qualcu- musicale che non stanca, si alternano bra- sarà una piacevole scoperta! Musica italiana Cristina Donà Dove sei tu C Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 61 Mobilità Trasporti pubblici Linea Povo, Celva, Cimirlo Foto S.N. di Aldo Giongo L o scorso anno vi abbiamo presentato il servizio ELASTIBUS, l’autobus a chiamata che collegava Povo con il Cimirlo, Celva, Gabbiolo, S. Rocco e Ponte Alto. Il servizio istituito nel settembre del 2003, come sperimentale era di competenza provinciale e funzionava tramite un centralino che raccoglieva le chiamate e le smistava in tempo reale al pulmino il quale nel giro di mezzora trasportava a destinazione l’utente. Finita la sperimentazione ai primi di settembre 2004, il servizio è stato cancellato. La gente della zona alta di Povo che non aveva nessun servizio di trasporto pubblico, si è subito mobilitata ottenendo in pochi giorni risposta dal comune che ha deciso di inserire il servizio nel normale servizio di trasporto pubblico cittadino, a partire dal 15 settembre con l’impegno di risentire gli utenti dopo circa un mese per mettere a punto eventuali incongruenze, riconvocati gli abitanti di Celva e Cimirlo a dicembre è stato varato l’orario definitivo con piena soddisfazione di tutti. La nuova linea fissa Povo - Celva - Cimirlo è una linea autobus molto particolare, non solo per il pulmino di piccole dimensioni (20 posti a sedere) ma per avere un autista fisso, una persona veramente eccezionale, sempre gentile con tutti e pronto ad esaudire ogni desiderio (ovviamente nei limiti del possibile), è divenuto ormai uno di famiglia per la gente del luogo, conosce tutti per nome, giovani e adulti e si preoccupa se un ragazzo non arriva alla fermata chiedendo se è ammalato o se deve aspettare qualche minuto perché si è addormentato. Ma chi è questo personaggio? lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio. Si Chiama Fiorenzo e da qualche tempo è residente al passo Cimir- lo, dove vive da solo. “Fiorenzo, abbiamo capito che non sei Trentino, da dove vieni e cosa ti ha portato da noi?” “ Sono originario di un piccolo paese del Piemonte a 15 chilometri da Biella, per anni ho guidato pullman, poi mi sono ritrovato a fare il camionista e trasportavo a Trento dei filati, prodotto tipico di Biella, mi è subito piaciuto il Trentino e la sua gente. Quando un amico mi ha detto che la ditta Taxibus cercava autisti per i pulmini mi sono subito presentato. Il titolare della ditta, cav. Valentini mi ha subito messo a mio agio è una persona che capisce il lavoro dell’autista e lo gestisce bene”. “Cosa ne pensi di Povo e in particolare della gente della zona di tua competenza?” “Povo mi piace molto e mi ci trovo bene, io abitavo in campagna, avevo un pezzo di terreno con 60 arnie di api,mi piacerebbe conoscere meglio il paese e la montagna in particolare quando avrò un po’ di tempo mi piacerebbe conoscerla meglio magari con qualcuno che mi accompagni. La gente della mia zona è molto simpatica e affettuosa. Spesso sono invitato a cena o a pranzo, in particolare dai miei padroni di casa” “Quale rapporto hai con i ragazzi che trasporti a scuola?” “abbiamo un rapporto da amici, chiacchieriamo e a volte cantiamo anche assieme”. Cosa ve ne pare? Dove lo trovate in questi tempi di contatti freddi ed impersonali un servizio così? Non a caso sempre più spesso e volentieri gli abitanti di Celva e Cimirlo, ma anche di Povo e Trento che vanno a fare una passeggiata, lasciano a casa le auto e viaggiano con questo piccolo autobus. Tomasi Pitture Tinteggiature interni - esterni - isolazioni a cappotto pareti e controsoffitti in cartongesso POVO (Trento) Via Salè 27 62 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 cell. 347 5902450 Associazioni La tigre e l’onda di Stefano Ricci F u l’acre odore di fumo, prima ancora del fragore dei battitori, a segnalarle la situazione di pericolo. Fin dalle prime ore dell’alba, quando i raggi del sole, aprendosi un varco tra l’intricata vegetazione, scivolano sulle umide foglie gocciolando globi di luce sul terreno, avevano incendiato un ampio semicerchio al limitare della foresta per impedirle la fuga. Stavano ora avanzando dalla parte opposta, colpendo ritmicamente grossi tamburi di latta per spingerla verso i cacciatori. Volevano la sua pelle, ed i suoi cuccioli. Ma la tigre non dava segni di nervosismo. Il respiro dell’aria, quel giorno, spandeva una strana calma. Col salmastro del mare le arrivavano altri profumi e segnali rassicuranti. Gli uccelli marini, sopra di lei, avevano stranamente anticipato il rientro verso la terra ferma e le loro grida annunciavano novità. Come ogni giorno, il mare si sposava con la terra ed il cielo le avvolgeva. La tigre, cui il padre di tutte le creature aveva affidato quella terra lussureggiante al confine con l’oceano, era tranquilla e consapevole della propria forza. Si alzò lentamente per afferrare, con la dolcezza di una madre, uno dei cuccioli. Guardò l’altro come per dirgli: “Aspettami qui, tornerò a prenderti presto.” E scivolò, silenziosa e sicura, tra l’alta vegetazione di mangrovie. Passò inosservata accanto all’accampamento dei cacciatori, dove altri cuccioli biondi giocavano liberi nell’erba, chiassosi come tutti i cuccioli del mondo. Uscì dalla foresta verso nord e guadagnò con quattro balzi il leggero pendio verso la sicurezza. Lassù, fra le rocce, il fuoco non sarebbe arrivato e nessuno, tra gli anfratti, avrebbe trovato il tigrotto. Prima di tornare verso la radura tra gli alberi, dove l’attendeva l’altro “carico prezioso”, diede un’occhiata intorno, sopra la vegetazione compatta, verso il chiarore della sabbia degradante nell’oceano e guardò intensamente quell’azzurro a perdita d’occhio increspato qua e là da riccioli di schiuma biancastra. Sembrava volesse ricordare i tempi ancestrali in cui, padrona assoluta della jungla, andava a giocare sulla riva tra gli spruzzi dell’onde, senza do- versi nascondere agli occhi avidi e crudeli dell’uomo. Annusò profondamente l’aria e si rese conto che non poteva perdere altro tempo. Scese veloce e guardinga verso la valle per raggiungere l’altro tenero gattino. Quando non lo trovò, i suoi occhi mutarono espressione, scoprì le zanne con un ghigno terribile, si acquattò pronta all’attacco e si mise a seguire decisa le ben note tracce odorose. Il cucciolo non era molto distante. Nell’accampamento dei cacciatori due bambini giocavano con lui per nulla intimoriti da quei flebili tentativi di ruggito. Lo sguardo ipnotico della tigre emerse dal groviglio della fitta vegetazione e parve a loro all’improvviso, lasciandoli impietriti. Sarebbe bastata una zampata per ucciderli entrambi. Ma la tremenda madre voleva soltanto suo figlio e non avrebbe fatto male a nessuno se d’un tratto una voce...: “Fermi, non muovetevi!”. Il cacciatore, col fucile puntato tra gli occhi della belva, stava procedendo deciso verso la sua preda. Furono attimi infiniti, furono sguardi di odio e paura, l’arma pronta a far fuoco, la fiera già in procinto di balzare sul nemico. I muscoli tirati, i nervi tesi, il respiro ansimante e il soffiare aggressivo dalle fauci. Nessuno si accorse in quel momento del fragore tutt’intorno, un tuono profondo, insistente. Rumore di alberi spezzati e lontane urla confuse. Il cacciatore in un attimo venne ingoiato da un gorgo e trascinato via dall’acqua. La tigre, col cucciolo tra le zanne, ebbe appena il tempo di scartare veloce da un lato e dileguarsi nella foresta. Raggiunse la collina, il baluardo roccioso e depositò accanto all’altro quel suo morbido fardello. Laggiù, ai suoi piedi, l’immensa anomala marea abbracciava inarrestabile la terra e pareva volesse soffocarla. Tra i tronchi di alberi divelti, detriti e rottami, e corpi rigonfi trascinati, qualcosa debolmente si dibatteva. Come per seguire un istinto antico, la tigre gettò uno sguardo ai suoi piccoli: “State qui, siete al sicuro. Io devo scendere di nuovo”. E si rituffò elegante e leggera in quell’inferno d’acqua e di fango, nuotò decisa per ben due volte fino ad un punto dove un tronco incastrato aveva formato una sorta di argine ed un’ansa di acque meno vorticose. Raccolse i due cuccioli di uomo e li portò in salvo. Nessuno avrebbe mai saputo come si fossero salvati i figli del cacciatore bianco. Qualcuno ha pensato al miracolo, senza andarci molto lontano. Al tramonto, il sole accese bagliori dorati negli occhi della tigre. L’immensa risacca aveva lasciato, ritirandosi, una terra distrutta e sconvolta. La natura ci aveva impartito una nuova, dura lezione. Ma solo l’uomo ne rimase stupito, come se le “sue” stragi quotidiane avessero, invece, un valido motivo. Come se la natura, non sempre disposta a piegarsi alle sue briglie, fosse davvero una malvagia matrigna. Come se invece non fosse stato lui a smettere di ascoltare il respiro della terra, credendo di poterne fare a meno; come se invece non si fosse posto lui sul fragile piedistallo della superbia scordando l’umile, antica forza dell’armonia e dell’amore. snc PAVIMENTI TRENTO - Via Verdi - Tel. e Fax 0461 238898 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 63 L’ a n g o l o d e l l a p o e s i a d i a l e t t a l e Po e s i a ‘Na vesta strussiadela Son ‘na vesta de lana strussiadela, e mai no ho podù averghe ‘n giachetin, siché resterò sempre ‘na zitela cossì come sta scrit ‘nt el destin. Bice Ducati seconda parte Ma ‘l ben che a mi me vòl la mé padrona, Nissun lo pòl saver, né ‘nmaginar! Se va a spass, se se senta zo’ ‘n poltrona s’è libere de far, de nar o star. a cura di Guido Leonelli N el numero scorso mi ero impegnato a dedicare ancora dell’altro spazio alla poetessa Bice Ducati, cui mi legano i ricordi, nientemeno che della mia prima elementare in quel di Caldaro, con lei nel ruolo di maestra. Abbiamo apprezzato, la volta scorsa, alcuni passi del suo poemetto “En pom scapà da mez”, che ripercorre il Medioevo in versi dialettali trentini. Da la “Raccolta di Trento - Bernardo Clesio Trento pù a Nord, proteta dai so monti, fra la Marzola, ‘l Calisio e ‘l Bondon, la pù bela zità, senza confronti, l’era soto al so’ Vescovo padron. Gaveva predicà ‘l gran San Vigili; zità de lusso e de alta tradizion; convertida a la Fede avanti el Mili, zà da tre secoi la gaveva ‘l Dom. E per quant che su al Nord ‘sti Imperatori i la tegnissa ‘n pugn ben salda e streta, e i gavessa promes richeze e onori pur de poderla ‘ntodescar, (poreta!) Tren no l’ha mai zedù, l’ei stada dura, l’ha sempre ciacerà ‘nt el so dialet; e ancor ades el par che la sussura: - Mi parlo ‘l me dialet! No gò rispet! E se mi ‘n dì troves en giachetin, e la mé siora se doves sposar, se finirà per farse ‘n bel piantin, serade ‘n casa e mi drent en l’armar! poesie”, ampliata con una serie di sonetti in omaggio a Trento (in lingua italiana), spizzicando qua e là, mi piace proporre tre simpatiche e spiritose quartine dal titolo “’Na vesta strussiadela”. Da “Ciufi de nuvolete”, Gastaldi Ed. Milano, una raccolta di una ventina di poesie, in gran parte scritte in quartine o sestine rimate, mi piace proporre, anche per la sua brevità e per motivi di spazio, questa simpatica sul “gat” e ‘l “gal”. L’ultima opera nelle mie mani ha come titolo “Eco ‘l Rinasciment, … ecolo chi!”. Si tratta di un altro poemetto di 80 pagine, scritte in quar tine che fedelmente, come già col “En pom spacà da mez”, ripercorre la storia rinascimentale, attraverso fatti e personaggi dell’epoca. Mi piace qui ripor tare i primi versi di “Trento - Bernardo Clesio”. Per concludere questa galoppata, questo piccolo e modesto omaggio alla mia maestra di prima elementare, la poetessa Bice Ducati, ecco il giudizio che “L’Italia che scrive”, n° 8-9 agosto-settembre 1960 dà del poemetto “En pom spacà da mez”. “La poesia in dialetto trentino di B. Ducati si distingue per la scorrevolezza del dettato che, in modi e sempre aderenti alla vivida freschezza del parlar popolare, ora si limita alla semplice linea descrittiva, ora - e più spesso - riesce a compenetrare certe punte satiriche o apertamente burlesche con le note di una indulgente bonarietà. Impresa pulizie C.C.C. Cainelli Cagol Carmen via Borino n. 45 Povo Tel. 0461 810503 64 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 El gat e ‘l gal Gh’è tante bestie chive su ‘n sta tera dai nomi molesini o strolegadi che le viveva quando ancor no gh’era i omeni, né i cretini, né i studiadi. Po’ sti chive i s’ha messi a far la guera contro i bestioni finche i l’ha copadi. Ma i ha vist che i nemizi pù danadi che i tormenta -poret! - matina e sera el padron de la casa, el bon cristian, l’era po’ en gal ensema a ‘n vecio gat! Gal do’ tre soldi, sior? no gh’è pù pan! La dis la coga slongando la man. Gat qualche soldo? dàmel! no gh’è lat! - la dis la moglie e la ghe fa ‘n can-can. Poesia attenta alla tenera suggestione delle “cose piccole e care”, si affida al garbo e alla misura: misura che è quella parola e del ritmo e dell’animo. Ciò spiega perché anche l’umorismo talvolta tagliente o i compiaciuti tratti comici con i quali la Ducati sottolinea comuni vizi e curiose debolezze, si stemperino frequentemente in un sentimento di umana comprensione. L’arguzia e la scioltezza della pagina la rendono di piacevole lettura.” L’ a n g o l o d e l l a p o e s i a d i a l e t t a l e La ròda del tèmp: da na stagión a l’altra Gennaio - L’Epifanìa tute le feste la porta via. - Sant’Antòni da la barba bianca, se no piòve la néf no la manca. - San Sebastiàn da la viòla ‘n man. - Se genàr el vèn pianzéndo, dovén spetarne ‘an treméndo. - La pólver de genàr la ‘mpienìs el granàr. - Se la nòt de San Paolo l’è serén, vendi la vaca e crompa ‘l fén. - Viòla o no viòla, de l’invèrn ormai sen fòra. - Fin che gh’è l’órsa su la Vigolana, no sta a cavarte la maia de lana. Febbraio - Da la Candelòra le bèle le vèn fòra, drìo a le bèle vèn le brute e pò le vèn fòr tute. - Da la Ceriòla, i la para con la cariòla. - Da San Biasi la vèn zó adàsi. - San Valentìn metà pam e metà vim. - San Fabian la viòla ‘n man. - Febrar sut, erba per tut. - Febraròt dal slambròt, lonch el dì come la nòt. Calivèrna San Valentìn L’è ‘n móndo tut biànch de fòle, strìe e strióni, en grant ospedàl per fantàsmi malàdi. Àrboi nudìzzi dai brazzi stortolóni, cristài delicàti ‘nté na gran vedrìna a far la guardia a ‘n zògh encantà bianch de poìna. Che nessùni tóca, che nessùni róta gnènt de sti zugàtoi colór de la luna vestìdi demò de na bianca bruma. Stanòt qualchedùn el s’à divertì a sbolfràr zùcher a vélo: brògia che al cucàr del prim sól la ‘mpìzza mili lustrìni slusènti. Slagrimàr dólz de la natùra ‘ndorbìda che la spèta de cavàrse fòra ‘l bianch per vestìrse de vérd, celèste e ròsa che l’è ‘l so vestì pu bèl: l’àbit de la spòsa. L’èra San Valentìn algéri t’ò regalà en bocolét de ròsa na ròsa sóla ma pròpi cossì bèla na ròsa róssa cóme ‘l fòch de l’amór. Dólza tant che zirèla bèla pu de la ròsa te m’ài vardà ‘ntéi òci, i tòi i te sluséva, e sénza mòver bóca demò con en risolìn te me séi saltada al còl te m’ài strucà su fòrt te m’ài sgnacà ‘n basìn. L’èra San Valentìn algéri ma ‘l bèn che te vòi mi el bèn de tuti i dì l’è ancór pu grant ancòi de algéri, San Valentìn. Guido Leonelli da “Uce che spónze”, 2000 Guido Leonelli da “Amr en zìnzorla”, 2004 Marzo - Da San Giusepe màndorli in fiór. Al sol de marz e a l’amór de le tosate no se ghe crede. Marz bagnà aprìl sut, gran da per tut. Marz sut e april bagnà, beato ‘l vilàn che l’à somenà. Se ‘n marzo buta èrba, en aprìl buta mèrda. Vòia o no vòia, marz el vòl la fòia. La néf marzolìna la dura da la séra a la matina. Se la vigna la spunta de marz la ‘mpienìs el tinàz, se la spunta de avrìl la ‘mpienìs el barìl. da Umberto Raffaelli, “Proverbi del Trentino”; Giunti editore, 1981 a Trento la frutta e la verdura “come ‘na volta” Snc di Merz Piergiorgio e Dario dettaglio e ingrosso nel centro storico via Mazzini, 39 - 38100 TRENTO - Tel. 0461 230124 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 65 Un libro per voi... Scuola e cani ...cani a scuola di Andrea Mattei Foto S.N. Con questo numero, il nostro concittadino, Andrea Mattei, della libreria Il Papiro di via Grazioli, inizia la sua collaborazione con Tuttapovo curando la rubrica “Un libro per voi”. Questa volta ci propone alcuni libri che riguardano temi di attualità: il primo di Paola Mastrocola, insegnante di lettere, sulla scuola di oggi e gli altri sul mondo dei cani. Sono libri particolarmente raccomandati agli attuali o futuri proprietari di cani. Buona lettura. (s.n.) D i cani ma soprattutto di educazione e di scuola si parla nell’ultimo libro di Paola Mastrocola. Già nel suo romanzo d’esordio “La gallina volante” (Premio Calvino per l’inedito) c’era una felice metafora animale: come nella vita privata l’insegnante protagonista cercava caparbiamente di far volare le galline del proprio pollaio, così a scuola cercava di sollevare dalla rassegnazione alla mediocrità dell’ignoranza i propri alunni. In “La scuola raccontata al mio cane”, sor ta di confessionepamphlet sulla supposta “evoluzione” della scuola di oggi, troviamo il disagio di un’insegnante di lettere, innamorata dell’oggetto del proprio insegnamento e desiderosa di trasmettere questo amore ai propri alunni, di fronte alla confusione di tante vuote parole d’ordine che affollano i corridoi e le aule in questi ultimi anni: il POF (Piano Offerta Formativa), i progetti educativi, i debiti formativi, le funzioni strumentali, l’autonomia, le sinergie con il mondo esterno, etc. etc. Premette l’autrice: “È stato giusto combattere il nozionismo. Ma è stato giusto quarant’anni fa, quando avevamo quel problema lì. Ma i problemi cambiano (...) e altre faccende diventano problematiche. Abbiamo risolto il problema del nozionismo, anzi, l’abbiamo trasformato in un altro problema: il problema dell’ignoranza.” Mastrocola punta il dito contro un modo di fare scuola che non ha il coraggio di chiedere agli alunni impegno e serietà: perché, per raggiungere dei risultati a scuola, e quindi per approfondire con lo studio certi argomenti e dallo studio avere soddisfazione, è necessaria anche un po’ di fatica, come è necessaria un po’ di fatica per raggiungere la vetta di una montagna e da lì godere di una vista incomparabile. C’è un grande imbroglio, ci dice la prof. Paola: quello della S.S.P., la Scuola del Sorriso Permanente, dove nulla viene chiesto all’alunno che possa turbarlo, affaticarlo ed in qualche modo impegnarlo (recentemente, in una riunione di orientamento per gli alunni frequentanti la terza media, un dirigente scolastico di Trento ha promesso ai possibili futuri “utenti” che nel suo liceo avrebbero imparato senza accorgesene: era una bugia). Andava bene 30/40 anni fa combattere l’autoritarismo e la rigidità di certi programmi di studio, come va ancora bene, come scriveva Pennac nel suo “Come un romanzo”, l’invito a un sano e felice piacere del testo e del leggere in sé, a dispetto di ogni griglia o scheda di lettura. Ma oggi il problema è un altro: bisogna arginare l’ignoranza, bisogna riconoscere, e porre rimedio, ad un nuovo analfabetismo che sottovaluta la regola, anche ortografica, e la precisione espressiva, che è anche profondità di pensiero; si sta imponendo una sorta di lassismo indulgente che disorienta il ragazzo e che comincia, secondo la Mastrocola, con il “dilemma pasta o riso”, si comincia cioè chiedendo ad ora di cena al bimbo di tre anni: “Oggi vuoi pasta o riso?”, non rendendosi conto che un bimbo non viene in questo modo educato alla libertà di scelta, come uno studente non viene appassionato alla lettura dicendogli: “puoi leggere qualsiasi cosa, da L’amico ritrovato a Hemingway ai Piccoli Brividi”, senza fargli capire che ci sono alcune opere che, oltre ad occupare un posto veramente importante nella storia della letteratura, e quindi nella storia dell’umanità, hanno una profondità di pensiero, una felicità di ispirazione e un fascino che sicuramente le truculenze seriali dei Piccoli Brividi non possono avere: nel Deserto dei Tartari “Buzzati scrive pensieri, i Piccoli Brividi offrono semplici trame”. Come insegnante, la Mastrocola non si tira indietro di fronte alle responsabilità della propria categoria: “Niente, nessuno ci tutela dall’insegnante che non sa fare il suo mestiere” e porta il paragone del medico che per negligenza causa dei danni alla salute di nostro figlio ed al quale giustamente si chiederà risarci- Giacomoni Andrea PITTURE PER INTERNI - ESTERNI Via della Stazione 46 38060 MATTARELLO cell. 338 2205879 66 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Un libro per voi... Foto S.N. mento; ma nessuno si sognerà di chiedere risarcimento ad un insegnante che, facendo male il proprio mestiere, farà passare definitivamente la voglia di studiare e di leggere al proprio figlio. Ed un altro equivoco cerca di chiarire l’autrice: quello che, con la scuola di massa, l’istruzione possa raggiungere il maggior numero di persone possibile e soprattutto le classi svantaggiate. “Ma attenzione ad aiutare davvero la massa, cioè coloro che, svantaggiati socialmente, trarrebbero gran beneficio proprio da un’istruzione di alto livello; attenzione a non aiutare invece proprio le classi medio-alte, che hanno, di loro, ben altre risorse rispetto alla scuola, e che cioè troveranno comunque un’ottima sistemazione professionale, non grazie all’istruzione, ma alla posizione sociale familiare”. Di queste angustie Paola Mastrocola cerca di fare partecipe il suo Perry Bau (Perry come l’investigatore Perry Mason), finto labrador dall’orecchio alzato: Perry conosce addirittura il dantesco sonetto della Malinconia, ma non riesce ad appassionarsi ai destini del POF. Anch’io ho provato a rendere partecipe delle mie angustie di libraio appassionato del proprio mestiere la mia cagnetta Kira: le ho raccontato delle difficoltà con gli editori sempre meno editori e sempre più affaristi, dei clienti dal tutto e subito (e gratis), del quotidianamente sperimentato analfabetismo di ritorno, della scarsa affezione di molte persone ai libri, libri che io considero come tante finestre che si possono aprire su altri mondi, altre culture, altre storie, meravigliose fiabe e confessioni intime; ma Kira apprezza solo i libri di cucina: il classico fidato Bauer, “La cucina trentina”, lo ha letteralmente divorato, cominciando dalla copertina. Ma di cucina e di Trentino parleremo la prossima volta. ...E cani a scuola Cari padroni... un po’ di rispetto D are la colpa ai cani non è possibile perché obbediscono ad un bisogno fisiologico che per loro è difficile da controllare, specialmente quando sono a passeggio per Povo in compagnia dei loro padroni. Questo bisogno fisiologico sembra lo abbiano a tutte le ore anche a mezzanotte, tanto non li vede nessuno, ed allora è più facile, anzi sicuro di farla franca (niente multa per i padroni). Siccome non possiamo prendercela con i cani ce la prendiamo con i loro padroni, quelli che lasciano i loro amici espletare i propri bisogni in libertà. Cacca libera, anzi anarchica per la gioia dei “poèri”, dei bambini e delle persone che inavvertitamente sentono qualcosa di molle e di maleodorante sotto le scarpe o sulle ruote dei passeggini. È un segno di inciviltà, eppure ci sono gli appositi sacchetti, le raccomandazioni ed anche i Vigili Urbani che dovrebbero controllare ed eventualmente sanzionare i trasgressori (a proposito sarebbe interessante sapere quante multe sono state comminate). Per fortuna non sono tutti così e per non metterla completamente sul tragico pubblichiamo una simpatica poesia di Umberto Cattani tratta dal libro “Al Còr no se comanda...” Editrice La Grafica 1993 pag. 99. La poesia ci è stata fatta pervenire da una nostra cara lettrice, indignata ed amareggiata dal comportamento incivile di alcuni padroni dei cani. Ecco la poesia: Oci bassi Un lunedì mattina me ne andavo, come mia abitudine, in passeggiata con la mia cagnetta: Kira è un Golden Retriever di quasi due anni ed ha un musetto che ispira tenerezza anche a chi non ama particolarmente i cani. Arrivati nel boschetto dei Doss S.Agata le ho tolto il guinzaglio: alle 8 di mattina a -5° non c’era anima viva e Kira aveva bisogno di farsi una corsetta nella neve. Dopo 10 secondi mi sono sentito apostrofare da un signore (spuntato chissà da dove): “Ghè scrit de tegnirli al guinzaglio i cagni!!” Ho cercato gentilmente di spiegare che non avevo visto nessun avviso, che Kira è un cane assolutamente innocuo e che comunque, visti l’ora, il luogo e la giornata lavorativa, pensavo COSTRUZIONI MERZ srl Per strada caminè a òci bassi En segno de modestia e pudicizia! Cossita ‘l ne ‘nsegnava ‘l catechista quand’ero en matelòt senza malizia. I tempi i s’è cambiadi, ma mi ancora la regola no l’ò desmentegada e vago, sempre atento e a òci bassi, per quel che lassa i cagni su la strada. (19 dicembre 1990) Specializzata anche in ristrutturazioni 38050 POVO (TN) Via Borino, 55 - Tel. 0461 810086 Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 67 Un libro per voi... di non trovare nessuno e di poter lasciar correre libera la mia bestiola un momentino, “o vogliamo ghettizzare anche i cani adesso?”. La risposta monocorde è stata “Ghè scrit che i deve star al guinzaglio!” e il mio intrattabile interlocutore se ne è andato brontolando. Ho fatto un breve esame di coscienza: ho sempre raccolto le deiezioni del mio cane, non ho mai permesso che si avvicinasse a qualcuno fuori del mio controllo, so che è un cane assolutamente pacifico; ho quindi accompagnato al guinzaglio Kira fino al prato sulla sommità del Doss e, verificato che non ci fosse nessuno nei paraggi, ho lasciato che scorazzasse libera e gioconda per dieci minuti, per poi riaccompagnarla a casa soddisfatta, concludendo che in fondo di “rebuffi” è pieno il mondo. Amen. Questa chiacchierata per mostrare come anche su problemi minimi a volte ci siano dei pregiudizi che non favoriscono la comprensione reciproca: da una parte un sospetto, alimentato da alcuni gravi fatti di cronaca (un po’ gonfiati) riguardanti i cani aggressivi e pericolosi, dall’altra un maleducato egocentrismo di tanti padroni di cani, che non vedono come la corretta condotta dei propri amici a quattro zampe (contatto in passeggiata con persone ed altri cani, raccolta delle cacchine, rispetto di chi ha paura dei cani, etc.) sia in fondo un problema di civismo e rispetto degli altri. Ed è proprio ai proprietari e futuri proprietari di cani che consiglio vivamente la lettura di almeno uno dei manuali usciti di recente per un corretto e felice rappor to con il proprio amico peloso. Il libro di Lorella Notari, Dal canile a casa vostra, Edizioni Calderini, mette in chiaro subito un punto fondamentale: non si adotta un cane per fare una buona azione, come non si adotterebbe un bimbo per gratificare la propria coscienza. Nelle prime pagine del libro, l’autrice, medico veterinario, pone alcune domande a chi intende prendere in casa un cane abbandonato, domande che riguardano la disponibilità di tempo per l’esercizio fisico quotidiano, la rieducazione e le cure mediche; l’accordo all’interno della famiglia circa il nuovo arrivo; la consapevolezza che la cura di una cane ha anche un costo. Nel caso di risposta negativa anche ad una sola di queste domande, si invita ad una 68 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 seria riflessione per evitare convivenze infelici ed eventuali futri abbandoni. Nei successivi capitoli, sintetici ma esaurienti, Lorella Notari, parla della scelta del cane in base all’età, alla taglia e quindi anche alla razza; esamina i problemi dell’accoglienza del nuovo arrivato, i problemi di comportamento e dà dei consigli circa la condotta del cane, con o senza guinzaglio. Più articolato e riguardante il rapporto complessivo con il proprio cane è un libro consigliato anche in tanti corsi di “condotta canina di base”: In Ascolta il tuo cane di Jan Fennell, edito da Salani, come il nuovo libro della Fennell, Sai comunicane?, l’autrice, allevatrice di cani, diventata famosa in Inghilterra per i successi ottenuti con cani ritenuti ingestibili e per aver partecipato a numerosi programmi televisivi, illustra un addestramento alternativo a quello classico, un metodo che invece di dare semplicemente ordini, cerchi di ascoltare e capire i cani e il loro linguaggio, un approccio non finalizzato alla mera obbedienza, ma alla comunicazione. Si cercherà quindi di stabilire un legame amicale, ma chiarendo che al padrone spetta la leadership, come fosse un capo branco; si affronteranno i problemi da separazione, l’aggressività dei cani ansiosi o iperprotettivi nei confronti del padrone; si cercherà di porre rimedio ai problemi dei bisogni fatti fuori posto, agli approcci aggressivi fra cani, ai problemi del cibo e degli spostamenti in macchina, comprese le ferie; per concludere con un invito al rafforzamento del rapporto cane-padrone attraverso il gioco. Molto simile nell’impostazione del rapporto con il proprio cane, ma con un’esposizione più sintetica e pratica e riccamente illustrato da fotografie esplicative è il libro di Alexa Capra, Guida pratica per l’educazione gentile del cane, Edagricole. Qui per gradi successivi troviamo chiaramente esposti una serie di esercizi ed accorgimenti per insegnare al proprio animale a riconoscere i comandi e ad eseguirli correttamente, sempre con un approccio, come dice il titolo, gentile e non coercitivo; nessun addestramento di tipo circense quindi, ma insegnamenti utili per acquisire autorevolezza nei confronti del cane e per poter affrontare con serenità qualsiasi situazione, anche di pericolo. Buona passeggiata canina. S c u o l a d ’ i n f a n z i a d i Po v o Foto S.N. Associazioni Il comitato si presenta del Comitato di Gestione Cari genitori, con questa lettera vogliamo presentare il nuovo Comitato di Gestione della scuola d’infanzia equiparata di Povo che si è appena insediato, illustrarvi gli intenti del suo operato per il prossimo triennio e, non ultimo, proporvi un coinvolgimento in prima persona. La premessa che va senz’altro fatta è che pensiamo che anche voi tutti genitori della scuola, come noi, desideriate che i bambini frequentino una scuola nella quale tutti ci riconosciamo, sia nel modo concreto di operare (ci riferiamo agli aspetti di cura, gestione, alimentazione...) che nell’approccio pedagogico sottostante che la anima. Proprio per questo noi membri del Comitato, abbiamo deciso di impegnarci all’interno di questo significativo organismo gestionale che rappresenta tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella vita della scuola. Per quanto riguarda le finalità che intendiamo perseguire, esse sono di natura tale da voler incidere principalmente sulla promozione della qualità del servizio e sulla valorizzazione dell’esistente, essendo una scuola già ben strutturata e rispondente a gran parte dei requisiti esigibili (la scuola ad esempio è perfettamente a norma per quanto riguarda la legge sulla sicurezza; ha una propria cucina interna ed i bambini non usufruiscono di pasti confezionati altrove, solo per citare due aspetti importanti unicamente riferiti agli aspetti più esteriori e visibili). Inoltre l’operato dei precedenti Comitati di Gestione è stato fruttuoso ed incisivo, e ci ha lasciato in eredità stimoli positivi per completare la realizzazione di obiettivi precedentemente individuati che, anche noi, condividiamo e intendiamo portare avanti. Il primo compito che ci siamo dati è quello di voler valorizzare la natura di questa scuola, la sua impostazione pedagogica, la sua matrice cristiana e di ispirazione cattolica, enfatizzando il fatto che è una scuola della comunità, nata più di cento anni fa per dare risposte concrete alle esigenze del momento, e che vuole promuovere attraverso il suo operato i valori dell’accoglienza e della solidarietà diffusa. Per raggiungere tale obiettivo intendiamo sensibilizzare tutte le famiglie affinché facciano parte attivamente della scuola, in modo da sentirla propria, attraverso varie azioni che vanno dalla promozione del volontariato sociale a vario titolo esercitato all’interno della stessa, alla sensibilizzazione verso un modo di operare nel quotidiano con i propri bambini che sia in sintonia con quanto la scuola propone oltre alla condivisione in prima persona di esperienze dalla scuola attivate. Ci proponiamo la realizzazione di un altro progetto che è quello di dare la possibilità a tutti i genitori di trovare all’interno della stessa scuola una proposta di `formazione permanente”, che consiste nell’opportunità di frequentare in corso d’anno delle conferenze, di partecipare a dei lavori di gruppo e a delle iniziative di formazione mirata, rispondente alle varie esigenze che i genitori esprimono, dando modo ad ognuno di coinvolgersi più o meno attivamente in prima persona, a seconda delle proprie esigenze e disponibilità. Pensiamo infatti che gli anni della scuola materna siano davve- ro “speciali “, sia per i nostri bambini che vivono nella magia, nello stupore e nel gusto della scoperta, sia per noi genitori che abbiamo la possibilità, attraverso le loro esperienze ed il loro entusiasmo di vivere un periodo sereno ed irripetibile. I genitori nella scuola materna dovrebbero trovare un luogo dove intrecciare amicizia tra famiglie, un terreno di scambio e di condivisione di esperienze, e non ultimo anche uno spazio di formazione e di confronto pedagogico. Invitiamo pertanto i genitori a riflettere sui propri bisogni di formazione, anticipandovi che in seguito vi proporremmo delle iniziative alle quali poter aderire. Il terzo obiettivo che vuole dare forza ai primi due è quello di istituire un sito internet della scuola, nel quale far convergere le “voci “di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella vita della stessa. All’interno del sito vorremmo dare spazio all’illustrazione del progetto pedagogico della scuola, ai lavori prodotti dai nostri bambini, agli articoli di genitori ed insegnanti, a delle recensioni di libri, presentare la scuola com’è organizzata e tante altre idee che speriamo di poter realizzare al meglio tutti assieme. Per quanto riguarda gli impegni più di natura pratica, intendiamo cercare una soluzione al problema dell’attraversamento della strada nelle ore di punta; ci stiamo attivando per verificare la possibilità di avere un “nonno vigile “ o figura assimilata. Abbiamo promosso inoltre una serie di piccoli accorgimenti per migliorare lo scambio di informazioni fra scuola e famiglia. Sperando con tale comunicazione di essere riusciti a trasmettere lo spirito che anima il nostro prossimo operato e contando su una vostra partecipazione, rimaniamo a disposizione per ogni comunicazione, suggerimento, proposta. Un caro saluto. Il nuovo Comitato, in carica fino al 2007, è così composto: Cognome e nome Zanetti Nicoletta Delai Giorgio Weiss Roberta Dondana Gaia Tarter Andrea Lutteri Giovanni Paoli Mariacristina Grisenti Giuseppe Pignatari Antonella Frizzera Monica Osele Ilaria Moltrer Lidia Arnoldi Lucia Tipologia genitore - presidente genitore - vice presidente genitore - segretario genitore genitore - nucleo controllo mensa genitore rappr. Comune rappr. Comune insegnante insegnante insegnante oper. appoggio rappr. Ente gestore Sezione arancio gialla blu rossa verde arancio arancio arancio Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 69 Spazio Circoscrizione Consiglio Circoscrizionale Bilancio di fine legislatura In accordo con tutte le forze politiche del Consiglio Circoscrizionale, si presenta di seguito un breve testo che cerca di riassumere l’attività svolta a servizio della comunità. La legislatura che si concluderà tra qualche settimana è stata lunga ed impegnativa. Infatti è durata 6 anni (uno più del solito) e ha visto il consiglio riunirsi complessivamente 68 volte ed assumere ben 303 delibere, mentre le commissioni si sono riunite per ben 167 volte. La composizione del consiglio rispetto alla legislatura precedente si è ulteriormente semplificata, con la presenza di 4 forze politiche e precisamente: Civica Margherita: 8 consiglieri: Alessandrini Nicola - Bonvecchio Camillo - De Stefano Guido - Gretter Alessandro - Paolo Malpaga - Moser Paola - Pisoni Emiliana - Zanuso Franco Democratici di Sinistra: 3 consiglieri: Betti Giorgio - Giacomoni Chiara - Pedrini Martino Socialisti e Democratici: 2 consiglieri Pedrini Bruno surrogato da Forgione Pompeo il 04.09.2000 - Nichelatti Sergio surrogato da Pucher Dario il 03.05.2001 surrogato da Degasperi Danillo il 21.05.2004 Forza Italia: 2 consiglieri Paoli Mariacristina - Decarli Emiliano La circoscrizione è di per sé un organo consuntivo e cioè non ha un potere deliberante, ma serve di supporto all’amministrazione comunale per decidere in merito alle varie tematiche che si presentano nel “governo” della città e dei sobborghi. In tale senso il consiglio ha quindi iniziato a lavorare nel maggio del 1999, assumendo uno spirito propositivo e di forte collegamento con la comunità. Il dibattito tra maggioranza ed opposizione inizialmente era discretamente sostenuto, ma con il passare degli anni è divenuto più costruttivo e condiviso, tanto che nell’ultimo periodo, sulla maggior parte delle tematiche in discussione si raggiungeva l’unanimità. Anche il rapporto con l’amministrazione comunale ha conosciuto un inizio critico, 70 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 soprattutto sui lavori pubblici, ma è poi maturato in una stabile e condivisa sinergia per operare al meglio sul nostro sobborgo. Altri temi come l’urbanistica hanno invece avuto fasi positive, come la previsione del nuovo asilo e dell’area artigianale, ed altre meno, come la tardiva revisione del PRG, che seppur in parte non condivisa dal consiglio di Povo, era un impegno da concludere entro questo mandato. Il consiglio si è quindi sempre impegnato ad ottenere quanto più possibile per il sobborgo ed in particolare: 9 Lavori pubblici: la nuova scuola materna a Sprè in costruzione e quella provvisoria presso il Centro Civico, la rete della acque bianche a Celva, la piazza di Oltrecastello (appalto nel 2005), i marciapiedi di Gabbiolo, Piazza Manci - Via alla Cascata (appalti nel 2005), percorsi pedonali Via Madonnina - Via Resistenza (in fase di realizzazione) e Via Madonnina - Via Madonna della Corona (realizzazione estate 2005), il nuovo campetto da calcio in sintetico al centro sportivo “Oscar Ceschi”,, Centro Raccolta Materiali a Gabbiolo lungo la strada provinciale (appalto nel 2005), accordo con gli alpini per la realizzazione del Moronar e molti altri interventi minori. 9 Urbanistica: la nuova area artigianale con l’attivazione di una società mista Comune-Agenzia dello Sviluppo per la sua realizzazione, l’area per l’asilo di Sprè, il recupero dei sottotetti, nuove aree di espansione con l’obbiettivo di privilegiare l’edilizia agevolata, la perequazione urbanistica per realizzare il parco lungo il Rio Salè, i nuovi parcheggi presso l’IRST, il cimitero e via Redondolo. 9 Usi Civici: richiodatura vie attrezzate del Monte Celva (Progetto giovani), valorizzazione dei percorsi storici del Monte Celva e del parco del Cimirlo, rifacimento del rifugio della Maranza (appalto nel 2005), la valoriz- zazione del Spiaz Grant in Chegul, assegnazione di 1284 parti di legna da ardere oltre a 181 già tagliate, assegnazione dell’immobile Fontana dei Gai all’associazione dei cacciatori per una sua ristrutturazione, valorizzazione dell’area ex Polveriere (foto in basso) e manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo grazie all’impegno dell’Azienda Forestale. 9 Cultura e Sport: 6 piani culturali e sportivi approvati con l’impegno complessivo di euro 139.429,26, stretta collaborazione con le associazioni e nuove manifestazioni assunte direttamente dalle commissioni come la Festa della montagna, la Festa interetnica, Festa degli alberi e il Torneo delle Frazioni. 9 Politiche sociali: piano sociale, incontri con gli anziani e sul costruendo centro anziani, progetto giovani. Altre opere o iniziative impostate nella legislatura precedente hanno trovato conclusione in questa, come molte si sono programmate in questi anni e troveranno compimento in quelli a venire. Tali risultati si devono quindi ad un positivo clima del consiglio, alla sintonia con la giunta ed il consigliere comunale residente a Povo, Maule Luigino. Sicuramente si poteva fare di più, ma siamo certi di aver messo buona volontà ed impegno in questa lunga ed intensa legislatura, lasciando per chi verrà una ampia e condivisa programmazione su cui impostare gli anni a venire. Spazio Circoscrizione Commissione Cultura L’attività svolta di Paola Moser presidente della Commissione L a Commissione Cultura in questa legislatura, ha svolto un lavoro importante sul territorio, l’impegno è stato soprattutto nel cercare di dialogare con le varie associazioni presenti a Povo, non soltanto distribuendo finanziamenti, ma cercando in tantissimi modi di coinvolgere le associazioni per collaborare assieme alle varie iniziative proposte. Ecco perché da prima si è cercato di elaborare un calendario delle associazioni, che consentisse di avere una sommaria idea delle varie manifestazioni che durante i mesi dell’anno le varie associazioni andavano a svolgere, esponendolo nelle varie bacheche del sobborgo. Si sono egualmente verificati degli accavallamenti negli eventi che le associazioni proponevano, d’ altronde non si può pensare di modificare alcune date ben precise, e nemmeno di prevedere incontri che vengono fissati in tempi brevi. Rilevante è stata l’ attività svolta direttamente dalla Commissione Cultura in collaborazione con diverse associazioni di Povo e con altre Commissioni. “La Festa degli Alberi” in collaborazione con la scuola, ha arricchito “el Rocol del Chesani”, di casette per gli uccellini e di un percorso educativo sugli alberi presenti sul posto; i bambini sono stati aiutati a riconoscere l’impatto con la natura, camminando nei vecchi percorsi che portavano al Passo del Cimirlo. “La Festa Multietnica” ha messo in evidenza che anche sul territorio di Povo ci sono varie nazionalità, che hanno lasciato nel loro paese d’origine usi costumi e modi di cucinare sicuramente originali e diversi dai nostri, ma hanno mostrato disponibilità ad aprir- Festa della montagna 2004 si e collaborare con la comunità di Povo. “La Festa della Montagna” in collaborazione con la Commissione Sport e Usi Civici, e le varie associazioni che vi hanno lavorato, è stata lo strumento giusto per poter avere il tanto sospirato “Cartellone della Marzola”, oltre ad un libretto sul “Monte Celva” sapientemente curato dall’Azienda Forestale,che illustra le bellezze e la storia di questo monte. Grazie a questa manifestazione si è riusciti a sollecitare l’Azienda Forestale, ad un ripristino del percorso che porta sulla cima del monte Celva, e a creare un bellissimo percorso per le mountain bike. “La Festa dell’Anziano”, ha riunito in un unico importante momento gli anziani delle Case di Riposo e la comunità di Povo, consentendo di vivere da vicino parte della loro vita nei momenti in cui le associazioni hanno collaborato per allietare alcune delle giornate. In questi sei anni il risultato raggiunto è importante per tutti, non solo per la Commissione Cultura, e deve rafforzarsi nel cammino della partecipazione e della condivisione a favore della nostra comunità. Le associazioni che ci sono a Povo, la loro vitalità e la loro volontà di collaborazione rafforza il ruolo propositivo ricoperto dalla Commissione Cultura con la Circoscrizione, cercando di ascoltare le esigenze comuni, avvicinando sempre più le realtà presenti ad aprirsi a sempre nuove proposte costruttive e innovative, conservando allo stesso tempo le tradizioni che sono la storia di Povo. Come rendere i nostri bambini e le nostre famiglie più capaci di mettere in atto difese naturali rispetto al pericolo dell’abuso? Come rendere più efficace il dialogo con i bambini su questi argomenti così difficili? Come educare ad una sana e corretta sessualità? Come riconoscere i segnali del disagio, e come intervenire? E inoltre, come promuovere una cultura della tutela e del rispetto, anche riguardo all’uso dei media? Di queste ed altre domande si parlerà con genitori ed educatori, perché il fantasma dell’abuso non ci faccia più paura. Il Comitato di Gestione della Scuola Materna di Villazzano in collaborazione con la Circoscrizione di Villazzano e la Circoscrizione di Povo organizza presso la scuola media G. Pascoli di Povo di Gabbiolo, due incontri dal titolo: Un bambino è come un re Come genitori ed insegnanti possono aiutare i bambini a prevenire l’abuso sessuale. Per le scuole materne e asili nido venerdì 8 aprile 2005 ad ore 20,30 Per le scuole elementari e medie venerdì 15 aprile 2005 ad ore 20,30 Presso l’auditorium della scuola media Pascoli di Gabbiolo di Povo Relatrice: dott.sa Maria Rita Colucci, Psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva Dirigente medico della prima Unità Oper. di Psicologia Clinica, Azienda sanitaria di Trento Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 71 Spazio Circoscrizione Sessione forestale Le opere da realizzare M ercoledì 2 febbraio si è svolta la Sessione Forestale, caratterizzata anche quest’anno da una ampia partecipazione di cittadini. Alla presenza dei vertici dell’Azienda Forestale di Trento e Sopramonte sono stati presentate le opere che verranno realizzate nel corso del corrente anno. Di seguito elenchiamo sinteticamente i lavori in programma: Interventi vari Ö Realizzazione eliporto in Spiaz Grant Ö Prosecuzione interventi di valorizzazione area Monte Celva (sentieristica ed ex manufatti militari) Ö Sistemazione parcheggio in loc. Forte Roncogno Ö Impianto di mille piante a Moronar e Cimirlo per i nati nel 2006 del Comune di Trento Ö Collocazione delle bacheche (a Povo ed al Passo Cimirlo) con la panoramica del Monte Marzola Ö Realizzazione parcheggio nei pressi del Moronar Sistemazione viabilità Ö Manutenzione fondo stradale: Castelet-Fontana dei Gai e Nespolar Ö Sistemazione straordinaria strada Piana Nova (completamento) Ö Costruzione muretto di sostegno strada Fontana dei Gai -Chegul Ö Rifacimento acciottolato sulla strada dei Casoti Fabbricati Ö Pavimentazione marciapiede al perimetro Malga Nova Ö Progettazione ristrutturazione interna baita Fontana dei Gai Assegnazioni prodotti forestali Ö Legna da ardere: Val Granda, Nespolar, Redondol e Casoti Ö Legna d’opera: Pian Fontana e Salizoni Ö Colonne di castagno: Salare e Val de le Canele IL PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE UNITAMENTE AI CONSIGLIERI CIRCOSCRIZIONALI AUGURANO A TUTTI BUONA PASQUA 72 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Lista dei consiglieri ALESSANDRINI NICOLA Civica Margherita (Presidente) BETTI GIORGIO Democratici di Sinistra (Vice Presidente) BONVECCHIO CAMILLO Civica Margherita (Pres. Comm. Usi Civici) DECARLI EMILIANO Forza Italia DEGASPERI DANILO Socialisti e Democratici DE STEFANO GUIDO Civica Margherita FORGIONE POMPEO Socialisti e Democratici (Pres. Comm. Attività Sociali) GIACOMONI CHIARA Democratici di Sinistra GRETTER ALESSANDRO Civica Margherita MALPAGA PAOLO Civica Margherita (Pres. Comm. Sport) MOSER PAOLA Civica Margherita (Pres. Comm. Cultura) NICHELATTI SERGIO Socialisti e Democratici (fino al 03.05.2001 - subentra Pucher Dario) PAOLI MARIACRISTINA Forza Italia PEDRINI BRUNO Socialisti e Democratici (fino al 04.09.2000 - subentra Forgione Pompeo) PEDRINI MARTINO Democratici di Sinistra PISONI EMILIANA Civica Margherita (Pres. Comm. Territorio) PUCHER DARIO Socialisti e Democratici (fino al 21.05.2004 - subentra Degasperi Danilo) ZANUSO FRANCO Civica Margherita Il rapporto alla città del sindaco Alberto Pacher è disponibile gratuitamente presso la Circoscrizione U n bilancio consuntivo, un rapporto di sintesi per dare la possibilità ai cittadini di valutare l’operato dell’amministrazione comunale. Così il sindaco Alber to Pacher ha presentato ai primi di febbraio il “Rapporto alla città”, un resoconto di sei anni di consiliatura che presenta i dati dell’attività amministrativa in tutti i suoi aspetti. Ai cittadini sarà data allora la possibilità di approfondire gli argomenti trattati, di disporre della documentazione necessaria per conoscere quanto è stato fatto. Sarà soprattutto uno strumento utile ad avviare una fase di dibattito con i cittadini e approfondire diverse tematiche. Nel testo vengono affrontati tutti gli aspetti di una città, dalla qualità urbana ai servizi alla persona, dalla cultura alle politiche sociali. Auguri a... Tanti auguri a... Auguri dal figlio Enzo, dalla nuora e dalla nipote ad Anna Stegher ved. Franceschini (Zelestin) di Oltrecastello che lo scorso 19 gennaio ha compiuto 90 anni. A Valentina Lorenzi che il prossimo 10 aprile compirà 8 anni, gli auguri da parte di papà Denis, della mamma Maria Concetta e delle sorelline Selena e Nicole. Festeggiato il 40° di sacerdozio di don Lino Giovannini Domenica 20 febbraio una folta delegazione di “poèri” si è recata a Bardolino per festeggiare, presso l’Istituto Salesiano Tusini, il nostro concittadino Don Lino Giovannini (foto sotto). Don Lino è nato a Povo nel 1933, entrava in congregazione Salesiana il 15 agosto 1956 e veniva consacrato sacerdote il 23 marzo 1964 (foto a desstra). Attualmente ricopre la carica di amministratore dell’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 73 In ricordo di... In memoria di Maria Scartezzini Nel maggio del 2004 moriva la Maria del Salè. Aveva 97 anni. Viveva, fino a qualche anno fa, in una delle case più vecchie della frazione, senza riscaldamento, al di fuori del focolaio in cucina e con una scala d’accesso proibitiva. Sembrava una formichina, la Maria, piccola, magra, vestita di scuro. Quando la stagione era buona, scendeva da quegli scalini troppo alti, di pietra rossa bocciardata, e lo faceva con molta più grazia di me che, pur essendo al suo confronto quasi “’na matelota” provavo un vago senso di panico nel salire e scendere da quella scala. Usciva per prendere il pane e sorrideva a tutti perché tutti, diceva, erano gentili con lei. Quando la andavo a trovare, dopo gli scalini troppo alti, trovavo la sua porta di legno scuro, al di là della quale, dopo aver bussato, sentivo la sua vocetta chiedere “chi è lo?”. Mi faceva sedere sulla panca vicino al focolare acceso e mi offriva un bicchierino di “acqua di cedro” che ai tempi della mia mamma si usava per rincuorare. Io lo accettavo volentieri, un po’ per i ricordi, un po’ per farle piacere. Lei lo beveva assieme a me e ci sentivamo due signore in visita. Aveva perso il marito in giovane età e da sola aveva cresciuto i suoi quattro figli. Me lo raccontava con serenità, come se tutto quello che non aveva avuto dalla vita, non fosse stato roba per lei. “Adess” mi diceva “no me manca gnent. I me fiòi i è bravi, i ven a trovarme, i me aiuta e i voria che nessa a star con lori, ma questa l’è la me casa e mi no vòi nar via”. Invece dopo un lieve malore, le figlie se la sono portata a casa loro dove, nonostante “el destrani” la Maria si sarà certo resa conto di vivere meglio. Pensavo di andarla a trovare, ma si dice sempre domani, e in uno di questi domani lei se n’è andata per sempre. “No la se strapaza” mi diceva quando la lasciavo dopo le nostre quattro chiacchiere “la se riguarda perché per mi la è come ‘na sorela”. Passo davanti a quella scala dagli scalini troppo alti e mi sento in colpa. Un po’ perché non sono riuscita ad andarla a trovare durante i suoi spostamenti da figlia a figlia, ma molto perché temo che lei mi abbia sempre aspettata invano “come ‘na sorela”. Franca 74 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 In ricordo di Luciana Merz in Vedovelli Ad alcuni mesi dalla scomparsa della cara Luciana, i sui cari vogliono ricordarla così, con il suo sorriso, la voglia di vivere, l’amore e l’attenzione che ha donato, senza alcuna riserva a quelli che le stavano accanto. Rimarrà sempre nel cuore di coloro che ha amato e conosciuto Maria Bort ved. Hausbergher Sei volata via lasciando questo vuoto incolmabile nel nostro cuore. Non essere triste, non credere che tutto sia finito, tu sei parte di noi, sei dentro di noi, e nel nostro cuore sei viva ieri, oggi e sempre. In ricordo di... In ricordo di Giuseppe Lunelli Ciao Bepi, Con questa mia lettera voglio esprimere tutto quanto di bello ho nel mio cuore quando penso a te. Sei stato un uomo giusto, sei stato un uomo onesto, sei stato e sarai per noi e per sempre un grande esempio di vita. Come ci raccontavi nel passato, alcuni non avevano condiviso le tue opinioni, ma è anche vero che questi hanno potuto constatare con il tempo che quello che gli dicevi era vero e dettato da una giusta causa, quella di essere più altruisti e non di pensare solo a se stessi. Nel tuo pensiero, noi tutti e molti altri qui presenti sono stati grazia della tua generosità. Il tuo cuore e il tuo amore hanno trionfato in un vortice di giuste conseguenze, fonte che ha portato tanto bene a tutti noi. L’insalata del Bepi, le zigole del Bepi, i pomodori del Bepi, i pomi, le zireze, il radicchio, le prugne del Bepi e quant’altro, così chiamavamo e per sempre li ricorderemo questi prodotti della tua tavola, che puntualmente ci portavi sulla mensa dopo che avevi lavorato duramente in campagna tutta la mattina. Una vita intera di lavoro, un lavoro nobile più di quant’altro lavoro esista al mondo, un lavoro di vero sforzo e di vero impegno, questo è stato tutto il tuo passato. Un lavoro che altri uomini poco apprezzano per il sacrificio che produce ma tu non ti sei mai tirato indietro, hai sempre guardato avanti e imperterrito passavi dinnanzi a qualunque fatica. Grazie Bepi di aver vissuto perché la tua vita ci ha insegnato che la costanza non venga mai a mancare, che la giusta causa è giusta solo quando è giusta per tutti e non solo per noi stessi e che l’onestà, la bontà e la generosità non vengono a nuocere al portafoglio ma che invece corrodono l’animo e la personalità se non le si adottano. Sei stato un uomo giusto e un uomo onesto, Gesù disse che tutti gli uomini giusti e onesti trionferanno. Sono per questo più che certo che il miglior posto in paradiso tu te lo sia sontuosamente guadagnato e che tu possa riposare magnificamente in una poltrona alata accanto a Nostro DIO Padre Sei stato e sarai per noi e per sempre un grande esempio di vita e spero tanto che molti altri possano apprendere dalle cose giuste che tu hai fatto valere. Ciao Bepi. La tua Famiglia Foto a destra: anno 1943, al centro Giuseppe Lunelli, a destra Aldo nones ed a sinistra Aldo Destefani. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 75 In ricordo di... In ricordo di Artemio Pecoretti Per quelli che frequentano il poliambulatorio Crosina Sartori, Artemio era diventato un amico, uno di casa, una persona che col suo alto tono di voce sapeva conversare con tutti. La sua malattia lo costringeva a recarsi spesso per il prelievo del sangue perché doveva avere la giusta fluidità per circolare nelle vene in modo da non provocare danni irreversibili. Ai dottori ed al personale infermieristico dava a tutti del tu, un modo confidenziale che era frutto della sua frequente presenza in ambulatorio, non certamente per essere irrispettoso nei confronti di coloro che svolgevano questo delicato ed importante lavoro, anzi, di essi aveva la massima fiducia e considerazione. L’estate scorsa una delicata operazione lo aveva debilitato ma si era rimesso abbastanza bene, anche se diceva di essere debole e stanco. Questo era l’Artemio degli ultimi tempi. Ma Artemio va anche ricordato per la sua attività sportiva. Appassionato di montagna aveva fatto molte escursioni alpinistiche. Erano gli anni del dopoguerra e molti giovani di Povo che avevano passato la loro giovinezza durante il periodo bellico e che avevano sempre coltivato la passione della montagna, potevano finalmente dedicarsi allo sport al quale erano appassionati. Il suo impegno è continuato nella comunità sportiva per anni, come dirigente della ZAINI, la squadra di calcio di Povo molto seguita dai tifosi negli anni sessanta e continuando fino ai nostri giorni. Nel soggiorno della sua casa è appesa alla parete la foto con dedica della squadra dello Scania, con le firme autografe dei giocatori, di questo era molto fiero e contento perché era il riconoscimento del suo ultra decennale impegno nello sport del calcio. Con queste brevi parole vogliamo ricordare l’amico Artemio, alla comunità di Povo ed a tutti i nostri lettori. Ciao Artemio. (s.n.) Sopra: a destra Artemio Pecoretti, al centro Carlo Merz e Giuseppe Bonvecchio. A sinistra: fine anni ‘50, il primo a destra Artemio Pecoretti assieme ai tifosi ed ai giocatori della Zaini. A fianco: da sinistra Giuseppe Bonvecchio, Artemio Pecoretti e Dario Cagol. Fiori e di più Toni dei Fiori di Trentini Antonio e Furlani Mara 76 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 Fiori e di più Studio di composizioni floreali per ogni occasione Tel. e Fax 0461 910704 via della Villa - Villazzano (TN) Coscritti classe 1905 Album dei ricordi Anno 1955. Foto ricordo dei coscritti della classe 1905 in occasione della festa dei cinquant’anni. La foto è stata scattata dal fotografo R. Rensi all’ex Albergo ristorante Astoria con sullo sfondo i giardini di piazza Dante. Prima fila da sinistra: Rizzieri Brunialti, Silvio Gennari, Giuseppe Grisenti, Mario Boschetti,?, Pio Furlani, Alfredo Nichelatti, Davide Franceschini, Tullio Andreatta, Amadio Pucher, Marcellino Moggioli e Roberto Cortelletti. Seconda fila da sinistra: Vittorio Merz (Vitoriel), Alfredo Hauspergher, Quinto Zanetti, Sisinio Pontalti, Carlo Orsingher, Giuseppe Baldessari,?, Guido Cagol, Giovanni Giovannini e Giovanni Trentini. Inizi 1900 - Lorenzo Franceschini di Oltrecastello posa per una curiosa foto “costruita” in studio 1947 - Tessera ferroviaria rilasciata a Lorenzo Franceschini di Oltrecastello. In quanto padre di ferroviere (Mario Franceschini “Zelestin”), aveva diritto a viaggiare gratis. Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 77 A u g u r i ! B u o n a Pa s q u a ! Nel cassetto dei ricordi abbiamo trovato questi santini pasquali degli anni ‘40. Li riportiamo augurando ai nostri lettori, agli sponsor ed ai sostenitori una buona Pasqua. DG Grisenti Il Club Tuttapovo 78 - Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 50649 4 fax 0461 9 6 6 0 5 9 1 6 4 0 Tel. n.it ti dil@ roe 5- 6 e, 1 i a i h 79 ncieu 4 l a a 73 ail: m 4 -m 33 86 N) - E / T 29 o 3 OLO ( l l a D .d cell 4 GAR 1 380 .G Loc fax 0461 950793 Tel. 0461 950778 COMMERCIALISTI ASSOCIATI Rag. Eugenio Cortellini Rag. Giorgio Fracalossi Rag. Carmela Valentini Viale Venezia 50 - C.P. 170 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Telefono 0461 534044 - Fax 0461 534760 E-mail: [email protected] SERVICES GROUP s.r.l. Servizio di elaborazione contabilità per aziende e professionisti Viale Venezia 50 - C.P. 170 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Telefono 0461 534044 - Fax 0461 534760 E-mail: [email protected] Tuttapovo n. 1 - Marzo 2005 - 79