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clo'essere-nernetun.
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oui oPerc tengono
in
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razione tutto it mondo...
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B000ACCIO
'
rý
MUIdUMENTA
QEEJUFdIAE
ý
RA VL NNf1 1.908-1909
CLAUDIO
ZllRAItDINI,
Compilatore ed lidltöre,
1908-I909ý'-ITipograiia'Ravegnana
RAVENNA,
A. Pollini & C.
I
I
MERITAMENTE
I-O DEDICÖ
A VOI
GENIO TUTELARE
DI
I
NOSTR. E ANýýTICHITA
...,.
ý
,
E DI NÖSTRE BELLE ARTI
L' INIZIATA
-ý,
If
EDIZIONE
ý
:,
-
,0
.
DEGLI ARCI4EOLOGI =RAVENNATI
,
Nll' Illrrstre
Covcilladiuo
ýicci
Comm.
tor
f
rraao ;
-*Co
j)o
Xirettore
(Tcuerale per le ýHntieljitü, o 'd3elle',
-Hnti
al dliirjistero -d'Istrlglorle
iit
'
cRonja.
ýýý; ý rfýýitýýýiýýýýýýýýýýýýýýýýýýýýý'ýý
ANTONIO ýIRARDINI
i
ý
1Týcgtte Aiit. onio, o coma interamente
si nominö al battesimo, Filippo Antonio
Dicembre
degli
anni 172.5. Il padre di liii fu Gio. Claudio dottor di
Zirardini
nel
ii`"
(Antonio Zirardini nacque precisamente nella notte del' 10"Dice"nbre 1 r25).
leggi, e la madre Bartolonimea Mazzolini. Questi buoni genitori cogl)insegnamenti e
"
.
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di
grammatica,
______
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umanitR,
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r"
Fite
(Biografia desunta dal libro:
di Ravegnani rltustri di Filippo nioraa1t-a-le
di
Roveriin
stampe
ni per
di
rettorica, di filosofia; e fu anche addottrinato nelle scienze sacre. In tutte le quali diforza
dell'ingegno,, si pel
scipline sopravanzö d'assai i-suoi -condiscepoli,
si
per.
-la
,
Parmi. cosa d,,i non doversi tacere ch'egli iusin dai
desiderio dell'imparare.
primi, auni
aveva
le patrie
carissime
memorie,
lettö
raveb rani,
quanio gli siorici
tempo,
istoria
col
passb
patria
gli
del seminario,
e venuto piii avanti
e non,
libri
ei"aiio
lo 6preti,
ma anzi
nell'eti,
leggesse
che
il Rossi,
il
di-
inente
a11o studio
totalmente
alieno
da quello
inb "atissiino
studio,
si volse
meditare
a
i vo-
lumi
de' sommi giureconsulti
Cuiaccio e Gotofredo, dando opera al diritto delle genti
ed al piibblico; scienza che (secondo il Grozio) fu chiamata da ''ullio ad ogni altra
superiore,, e disse ehe sta ne' trattati,
ne' patti, nelle convei
delle nazioni, non ineno ehe nella ragion della guerra, e Bella, pace. Ed essendo intento a coltivare
'tro
gli
studi
e'considerati
il suo iugeb io ea crescere in cognizioni,
I111portaAtlsslllll
gli storici
della
iuunortali,
crouologia
e della
Cesare, Livio,
ravennati,
delle
leggi, e fece in esse tanto progresso da uieritarne
di ventitr6 aniii il grado di- dottore. Il padre desiderava the '1 figliuolo atteiulesse al föro, e del suo guadagno arricchisse vie piü la faniigliz; ma egli, llolllo di alto intendimento, d'interissima coscienza
e d'animo
scrittori
nö -cluösto ainore, alla
Us61o, poi
magglormelite.
la sua
applicö,
maggiore'
I;.
venna 1837.
- -I
I
neLe dä
san"n
Pietro Päolö Gin
DfiPýet
tn
degli
Storko-CritiCl[e
neue sue llfen:orie Tom Ih.
pag. 480):
Toniai:
in lui
crebbe
con
'`
critica;
Sallustio,
non volle
(Giacomo Caißecio, ginreconsnltö:
di Tolosa, 1690.,
Iacopo, Gotofredo, =ginrecönsaltö
'_.
fine
1600.
di
Ginevra,
e stätista
I statista e pnbblicista
Ugo Grozio,
lasciare indie-
ed ebbe letti
Tacito
.
piit
e gli altri
colte'
ehe a
Ruggeri, filologo, w,
(Costantino
questi consegtiono. Pti poscia a Roma, e lz dove i piit vanno
in cerca di spleitdidi
nel -1714 a Santarcangelo di Romagna,
Starnperia
delta
di
Pl"opadirettore
oitori, ei, contento ad una ]t]ezzana for"tuna, niente altro
darsi
tutto
alla
cercö clte
gasdä'fide "i.n Ronia., Una delle, sue
lettttra degli scrittori
greci e latini,
studiare iiella origine. delle leggi
opera piu im}iortsnti ö"la Storia 'sctsacri e profani:
scritta p er
Benedetto
di -Bolo
imperiali:
iuvestigare
o
ana
e
cra
e
le piit rare uiemori.
bronzi
ne' marmi:
e, ehe ci sieno rimaste ne'
ZIAIua
or di neýd
.
,
'fare. a"sc presenti
_
Dell'ab.
Gaetano
Marini
tempo
famigliari
Ivi'strin:.
il
le
degli
i
a
e
atttichi.
opere
senno,
e
costttlnl
luogo'ei loderemo.
e
"
s© a]nistit colt utolti celebri
Marini,
CTaetanö
Ruggeri,
Francesco Gaetano Fantuzzi, ö F-'
uomi]ti,
con Costantino
coll'ab.
lefantuzzi,
Cledä"
coil Gaetano rantuzzi
creatö
cardinale
'afar,
Incli
tre
rave-nano,
con_
ei"
clottissi]no
anni
cardinale.
Xlll ai 24 Sett. 1769; #'ra altri
b7ýp
mente
tento il desiderio del
delscritti
compose
vane
rime,
alcune,
lascii]
fu
-padre,
Rona e tor]tö a Rat"e]ttta:-ne guesto
giti' senza le quail
Ieggon6 nella Raccolla pub-, ,
BltO (1]aplaCel"e.
si
1]e1Y1CC11ý?
f(1 alle
(ýtlCýl P
hliýatn
.
1^iR
i
T,
7a1
'
ý7li
ýf
in
TIl'!
di
nal
uýýil
c}ttella
Rrnna
mýrn
e- cli ný"altc1A
di
in:
di
fare.
Coil
tosto
la
fauna
del
se tn, le '
inessa
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che aveva
suo notne ebbe
iio'
diedero
le
die
gli_
pubbliche
suoi
cose
opini0ne
cittadini, clie qüclli
proctttnvauo
Ja cattedra del eivile diritto, e la prettu. z della citta: Ina questo secondo onore, coule dappoi
dilettissinti
toglieva
tompo
pensieri, non `lnolio
a' sttoi
rlllilllquellö ehe gli
,
di
Boccaccio,
Suole
lo
dire
del
tnanquillitA
solitudine. o
studio, al
ciäva.
-animo _desi
derare. Questo conobbe Antonio, e si dic: si virere solitario: le settiinane'intere
chiunotti
delle
dormir
le
dalla
gettti:
veduta
poco:
ý-egghiar
so nella sua casa, rimosso
istituzioni
delle
Fece
da
le'carte.
volume
civili, il quale -e
prima un pregevole
su
da dolere ehe non sia stato stampato mai, perocclty 4 ornato di molta dottrina,
e
forensi
de'
nalla Intelltgenza ed applicazione
corregge gli errori o gli aliust
--de11e
leggi. E perchü ogli non si soddisfaceva molto delle cose sue, dopo di averlo dßttato.
in italiano, lo distese piit diffusamente nella lingua latina, nella quale era usätissimo"
fare
il
desiderio
fu
cli
altrui giovaute: tto, clte, oltre le leIn quest'uomo
Si grattde
.
insin
tenne
dalla
loggovti
ehe visse aperta una scttola nella-propria
eattedra,
zioni elt'ei
i
lat
fatna
dove
prittcipali
cittadini;
udirlo
anzt
ad
per
si ragunavano'
ch'era di
casa,
lui in fatto di giurisprudonza,
ttontini per dibºttitit ra; guaiYlevoli venivano dalle terre'
wide
degli
nverne
za c111Cjuea11ni 11111a11Z1:opera
scritta
e citt,,,t vicine a visitarlo,
i due libri
luce
in
maildö
idiomý
oloýanto
(Lionardo Adami, n. ' nel 1690 a°
Bolsena; ove At esigliato'Amalässan"
ta ýfialia di -Teodorico, 6 autoio di dell', Arcadia
nn' era.ditissima Istria
dai tempi 'piix remoti äll'ultimo' dei
,
!)
28
Mori
'soli
a
anni
=snoi`re.,
,`
(Giarnale. clei Lettei"ati, jell e si pub.
blicava a. Pisa nel 1771 Tom. III,
.
Art. IV, pag. IM.,
,,
il silo giudizio
in cause (11111c111SSlllle.\Tel
1769
edifizi prof'ani di Ravenna, stampati
ill Faenitallanamellte,
e die poi 1 if'ece piil aliiUla
in
anticlli
inedifa
l. Ltiiio (mti clie ancorl
si rimaiie
dell, ti reýe«ia
a cietiiiiioýito
il
d'itlbegno,
it,
molto
suo
acunte
istoria)
itllllnll'tl
e
nellý, quale si
prof"ouda
ua
erulatini
i
Iascio
dove
eleblttissimi
Ma
del ýiovane
dizione.
it, lo novelle
commcutari
ý
i
Da
'1'orzo?
tempo
Valontiniano
gran
gitu"ecousulti
'!.'eodosio o di
desideracl'Europä
illustt:
bttoue
di
istalnpa
in
di
tzioni
cliiarite
gtteste novelle
e
vedero
Wino'
ehe -Lioin
detto
trovarsi
Biblioteca
da,
un codice dellti
13olsena
Adami
aveva
Ottolpnardo
il
Enrico
I3leltclcutaitzto,
trascritte
celebre
Iý,
di.
ölna.
e
le zýaýilt
veclttto
'Lo aveýý
niana
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I".
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17ýeodusiaicus
prolness(3-a
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1co
io.
ptl
,
ttn' gior112116
se
stoevole
pre;
`ed, eCClOSlastlca
ladell impeCO it£Ll1a210) di stalllpal"o
ttltta
ria Civile
era
volt: l' le sttddette
1'iSCl'vitta'
novelle
puma
ililil
ýfino
rotnäno.
V.
)
al sec.
.
Zirarclilli
Antonio
;
'oll.
dottor
giurecoilsulto
Ittlia,
IE
raveo
al
ed
lallo. n
stra
a, Yýr
(Gio, Cristoforo' Amadazzi; filolo""
9iR1<!`
96; n. nel 1720, fa antore - di
vane
,quoi
gonö
della" stnmperia di ;.
opere ed-ispettore
di, dottrina o di
Propaganda fide
Romapiit
-in.
.
L'ab. Gaetanö, lllarini
nacga© in
Gotofredo.
äl
Fl"ancia
Sant: ircanäelo di, Urbino- nel'"1742, e, ..
_"ý
dato
.
atttore
cltc+,'per (lttesropeta
avero
gi6rnalisti,
le dette
illustrate
il nostro
novelle
talitz
coil
CO.
11o1t ha 1'Italiit a iuvidiai'Q
eriidirioile,
' a11a
ü
il
dissonligliante
-ýTÜ,
ptulto
gittdicio, cite ne '11,111,10
questq
a
1'atnore
delta
brevit;
rc.
care,
potrei
qui
se
dei
ell'1o
o
nel
Roma
1805,1'opera
sapiontissinii;
in
uolnini
pubblicb.
t non l,1a
,..
Papiri diplomatiri = collezione coray
'1
%ilardini
f:
dopo
Un
indistö
Paenzn
ebbe
ttta
che
stalnpareý
'
anno
gliesse.
giosamente tutta espilata di 157 attl Bid 11e`
in
Pnpiri, di. cai il' piii antico- b del 4,14.""-I3o11111
Amaduzzi
Cristofano
le
1'itb.
pitbblicö
stesse novelle
t
inentovat:
opera,,
c011;
Sall'AmRdazzi
llarini
irii'va
e sal.
,
'lotto
il
llarini)
'sue'dichiý,
di
far
(dice
lä
lamemoria
credere
non aver
ilditto:
volle
il
e«
amLo).
razioni,
per
librý
". La fa-
ll"rcades
(]; gli era di'temperamento
assni.
üelicato, e fece daqveiö unn; :
gracile-e
lo
la"".
liberb
Ad.
malattia,
cui
mortale
,.,
valente arte del, dott- -Gaspare nesi' derio llartinettii
cognito "per. le sue
:
"dissestazioni di "triedicina stampate in
Ceäanä nel 1769).
(La dissertaziöne snl passo nota"
bile di Enrico Valesio fci inserita nei
" Völ. "I, [., dei Sayyi della ' Societli Let"
in Ceteraria, ravennato
stampatit
e
, -..
insegna
da Greorio
del
tica
iosa111eitte
tutto
corag;;
ravennate, che pur aveva
espilato"
lilvoro, gli"
Antonio sostenile nel condurre
a" tel"inine, gttesto
giureconsulto
'1
eile
.
-affievolite.
"
nostro
le forzo
ammalato,
ehe cadde
in
e fit
di
pericolo
Ma
morirne.
il
di
nolno.
Valesiano.
Anonimo
Da
opuscoli
questi
raccolse
111olte lllelnorio
I'A)ionimö sopradotto) essoro stato fatto con lit polnpa
aniiclli
.
"
"clegli
II 7iral"dlili
t(311'116
non a. compiere = tantö "e vero cbe
edizione di
manö all
nöi ora, :diamo
b
)
ineditä-che
coinpleta.
tale" opera
Colitl"a17a
selltellza,
a rishiý_.
._
dotti
,.,
llna
" aý=ý-iý, ltlelllolia
el_
ti"iolifi r0ula hl,
festa
nlaglll
fatta per' guolli ehe vonivatlo lovati
da7
dignit.
1e goti, clopo congtlist p
t
alla consolar
1'Itälia; " e"questo gli fu
italiana;
dissertiuiono
b'rlla
di
aigoulento
scrivere nun
lösso egli
p'¬;
stata
essere
collbetttit"e:
Societit
Lettcrariiý.
stesso nolla
-(Imprese anche a svilappare nna
dis3ertazione latina-intorno ai nnmini "score, ilia, ehe non dOVOvit i1111"lil" ltlilgo
i'saoi
tta
rinvenne
ch'e'
si
ravennati,
illustriito'i
ma
I'oI)era sua
tom
1
sa,
eri
-arri
no.
ýchendolaýdelta
manoscritti,
ý
a_-,:
"__.,
ý_,.
"..,
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_,
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-,
at iuuica tticrn «loungiip
menciatnra
incontroverti: monete "con documenti
viaeji
agli
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,
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Sl
16
la
ricreazione
per
stitdi,
ch'erano
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un "pb. rifiÖriro-liella
i1111a11zi
della
Gli
,1
branl
di ailtica6
solo
conforto
sua,
capltarotlo
anzi
vita.
cltto
soave,;
istoriit,
di, autoro ignoto, else Enrico Valesio pubblicö
llel 1636, e sono colloseiuti
so'tto
tornö
sanitii,
li
i;
da
dire
fossero
Alcuui
o
non
se
;;
carissinli.
patria'istoria,
rai"oý"1a
eena
"
all'
-Biasini'
",
ne1.1769
i1
di
Pallade:
volume
primo
in Roma e in Ravenna 1ailllo
519 (di clie
trlonfo
,
ano:
anno
11
eolobrato
VP
il secondo nil 1771.)
(11 Mordani
avrh inteso dire'che.
1'opera dei. sacri'templil'A.
"nön, gijtnforso'
ad emendare,
e
pnbblicare
äe .a
ebb8
lllllto
Cltllla
-.
...
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lit elttale ent itlloi: i
Dopo gli edifizi
profiuli
di Ravenna;
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C::ýC1'Clt:lz1o111 6oý`1'tl
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1'llý'Qý112i
--"
Lýinoý
-
11ý
_
ýod+tö 'assäi däl lettEra(Anclie'fa
Gamba'"'Ghiselli
to conte Ippolito
peiin:.
suoi disbici, fra cui si'cönoscono:
Garndi
Gordi,
Luigi
di
Gialia
ii)orte
Lovatelli"
ba Ghiselli,
ed a Geltsudo
liberata da grave morbo nel 17GG). '%
della chiose e delle Lriuute. Studiö uell'arte di comborre iscrizioni,
e molte ne
_
scrisse e alquante ne pubblicö. Ebbe de11a disposizione' alla pöe'sia latina, come pare
da. aleuni' versi the sono stampati, lila hell vi attese gran fatto. A queste opere se ne
fatte
j-uöle'aggiungere
illustrazione
in
lä
ed
grandissima
raccolta
vero ed unica,
la quale gli costö la fatica"di
de'-Papiri;
Ho narrato
dieci an-iii e forse anco la-vita.
lavoro venissero alle mani
in altro luogo come le carte tutte di questo pregiatissimo
Gaetano Marini:
di monsignor
la quistione,
siasi
se inonsignore
ne e qui di rinnovar
da
le
lette
lianno
de'
del
buon
cose
o no,
monoscritti
che
giovato,
ravegnano:
quelli
1Y
un'altra,
Ora
bene il potranno
giudicare.
e da' miei oppositori,
del nostro Antonio
fanno graiidissimo
onore
composti
me. ragionate
che i volumi
dico
seguitandö
alla
patria,
1=ýäýý
,ý; -.
,..
1ý
.
,
Morgagni,
medico
n. nel 1683 a Forli, trzittb con com-,
di critica,
petenza anche di filologia,
di storia e d'archeologia:
latinista,
D. Girolamo
Ferri,
n.
di Romagna, innel 1713 a Longianö
segnb nella regione e all' Universith
di Ferrara.
Scrisse molte
opere, fra
Azurizaiazao äd sexcui: De Tabulario
vzros favezatizaos conznzentariorunz.
Paolo Maria Paciaudi teatino, 'ar'
Fra
1710
Torino.
a
n.
nel
cheologo.
le molte
sue opere ; vi e: De'sacris
'
christiazaoruna bahaeis. Chi-ha lett; i la
vita d'Alfieri
non pub aver discaro "il ;. b
bd
del
Paciaudi,
consigli.
che
nome
,.
,
"
innamorb
allo studio il grande, trä:
gico.
degli AbCamillo Olivieri
Annibale
bati, n. net 1708 a Pesaro, lasciö mblto dissertazioni
sulla storia, e sulla
nella
cho si trovano
numismatica,
Raccolta del Calogerä o neue 111enzorie
L'opei"a
di Cortona.
dell' Accademia
Pisaurenti! c sea precipua : lllarnzora
,
)
illustrata.
notis
pe-
pensiero.
Fu
desiderio
di
lei,
tutti
per questi
rocche quasi
e
suo continuo
parlano
' ch'egli vide la sua casa annovea<ata per pubblico decreto'fra le'piii illustri della citti,
Questi
il
del
di
in
onore
palazzo.
gli
nella sala
pubblico
ed
silo ritratto posfo
segno
diedero fama clie per tutta Italia e fuori si diffuse. Questi lo fecero de'siderare pro,fessore di pubblico diritto dagli studi celebratissiini
di Parma, di Pavia e di Ferrara.
Questi gli acquistarono 1'auiicizia di presso ehe tutti i dotti della sua W, e princidell'Olivieri,
del
Paciaudi,
i
in
1'ebbero
Ferri,
del
del
Morgagiai,
palmente
quali
da
in
'1
Zirardini,
Fu
quelli che '1 conobbero ho udito, di "comucome
amore e
riverenza.
nale grandezza, di complessione un pö delicata, di colore tra pallido e bruno. Osser-
ä, _`
Battista
(Gio.
vö .i" costumi antichi: fu-netto d'invidia: nemico de' frivoli parlari: amico della con(S. Barbara, chiesa parrocchiale del
versazione do' saggi. Ebbe animo avverso alle cortigianerie,
alle cerimonie,
a tutte
sec. XI, soppressa e alienata' nel 1506.
qup'lle viltit degli uoanini che si coprono sotto l'onesto nome di civilth. Non e cosa Ultimamente era studio di un ornatista "
di uno_stnl- in
ed
ora
marmo,
rimessa
da-potersi
dir facilmente il grande rispetto ch'egli aveva per la religione, e la delica-laggio-vicino,
in, Corso Garibaldi N. 41.)
tezza della
Solarrente
di
fama;
troppa
alcuni
gli
apposero
d'evoglia,
sua coscienza.
ma
llordäni,
professore
-(Filippo
la,
-"
gloria, al sentenziare di Tacito, 6 l'ultima vesta ehe lasciano, anche i filosofi. 11Tori' loquenza nel collegio convitto di Radai
da1.1S12
suöi
eletto
venna
a1-1549,
di morte inaspettata la
del 1785, e concittadini
denutatö alla Costituente
Hotte the va innanzi al prima giorno di 'Aprile
]n
Y"
1Zomana,
fu creduto cuo
prend©re
`"dovePoi"
eccessiva,
i;
'
r_--la:
"i;
811
r+a;
logorate
le- forze,
-. t r--ý""--..,.
ýý, agli
tLVCJaU
lUgUltuUC
JU
lUl'Ze,
U
_.
studi
che' ý"ý.., , ýýýý- "-- applicazione
gii
Sorisse
avesse
IIba. purezo'
prose
dl
ýdell'esilio..
dä
za trecentista,:
Firenze
_tölta cosi'. di subito la vita. Il suo cadavere fu
"`edite __in ,
posto so'pra nn funebre letto
W611
chiesaai
volto
ehe
non
non
S:; Barblra;
guäste
fosse
ri 'con. ý>enne in folla-a-vedei"lö:
subita. morte, e- 'L suo quasi' natürale"'colöre
cd 'il'
dalla
passato,
DUIIUl
ili
pöpolo"
vita.
Riportatoýa
easa,, ne
furono
Watte
iiella
Felice Le "llonnier=, ne1 1854"dfl Pie- "
,
Ebbe
nel
Faenza
Conti`in
tio
_18G3.
1'amicizia e 1':linmiraziöne. del, Bettl,
'del
För-
' Le. fattezze'del
snö
A crödee'a
nlolti
leesperienze;
ina
1J'nichetti; del
'. dello Strocebi,
1od6
lö
Bresciani:,
P.
Il
naciari, ecc.;
.
Corýaelio,
con tale: espressiva senten'za :
lo.
ý
11
Di
"n
con grandissiina -e lunga- poinpa 'di- c1ero, di, ltii;
spirito se era uscito:
'di' , ivive in
`Fa 'cbiamato, ad, insea:
_Ital:
compab lie, seguendolo tutti i principali
gran
parts della gents iilinutaý
ýnclieýdalTeienziö 1Lamianioallolayned
e
cittadini,
iiS.
ilian"di
dell'ordine
fu.
tempio
Era"_cavalieie
'condotto
'
al
nistro.
nel'monumento-dei'sitoi
niaýýio'ri.
Francesco,
-.
-. , .....
-e'seppellito
n ,.,...... ý..,.... ].. F....,.
.7n11 n
_.. ý,.
"
1"1GIU.
LLV
tl
1iV1111LLtllILLilLVtl`
utluu
VVl,
V11cL
8
Nacgiºe
alli'
a""ßavennä
Sett., '1797,, ed' e, morto
I orli
in
n':
"
d'Ita"lia.
r
fIhIPpO. jVIORDANI,
'
veneranda eth all! '-200Sett. .lSd6.)
-1
I'
Iio, -desunta 1-abiografia di Alitoiiio' Zirardini,
qualinente notai, dal libro: 77itc di
.
del iltordani e non dalla
ýazegnani 'Illustri
raccolta del conte Antonio $ercolani, anMordani,
del
cöme quella pii'i acconcia allo scopo, e perche riveduta e miglioch'essa
dello stesso autore.
rata
_
ý-.
ý
..
ý13iogra,ý`ic'e TiEý
i iltzt"
atti' di zconaiý:
Porli'
stri romagnoli, raccolta"edita'in
nel 1835). ;-.
"
'(In üna letterä+al
conte""Prance-,
Se nön the io tengo, in omaggio alla lontana memoria del
illustre
nato,
ante"
"mio
in data'21 illabgio., 1838;
sco Lovatelli
fa anche piii esplicito" il llordani:,
, Ho
äoptäre guel branö dellä'vita
-fatto
del Zirardini,
'che. dettai '"pel conte
Hercolani 'da = Torli; e dove parini di
aver dimostrato
evidenternente:
che
1llarini
monsignor
s'ehbe.:, nelle mani
tutte (dice, tutte) le carte del buop>r,. i= =
Cos! zdunque il Mordani,
ehe volle essere piii riguardoso nella soconda biografia
Zirai"diniana appabandosi di
nn accenno soltanto in inateria e. citandö, per granda
scrupolo, perfino una lettera
stampata' da un arcade qualsiasi in -Roma -o diretta al1'ýý'tlito Marchese
dlessnndro 13ernajiö in difesa dell'ab.
i
Papiri;
ma
o
alb
-2larini;
s±.e.tto dei conti
se n'erano involati !...
vegnano-pertinenti
alla grande. Opera
de' Papiri. Dopö lettolo, ve; ga anche
la Prefazione, ' cLe '1 Afaizni f'ece
-al
- volume de' Papiri., diplömatici st'äinpato in Roma` nel 1805; e 'mi dica poi
se io non ho : ävutä ragione- di scri-: -vere ehe monsignore non mantenne
1a-sna parola; voglio
ehe non'
-dire
fece `del. Zirardini :qüella, menzioneý
'che
lveva'
onorata.
prömesso :'. '.:. rAr.,..
"a,
A
V.
dalla prima
biografia
del
Mordani quei brani riguardanti
la collezione
stralciare
a
dei Papiri che, ad essere franco, fu sottratta per quanto destramente
al suo verace
fino alla nostra Clasautore - come a detrimento di lui molti dotti, pellegrinando
;sense, saccheggiarono a pagine intere le site opere storiýhe.
A queste
o,pere (dello Zirardini)
e da aggiungere
iui'altr
grande. -yeramentee-
rli
ý -,
--
delle altre cittä....
incominciato
nella
dalia
Nanicipio
il
lissrpatrio
altin,
()]'it
leý""
in
temp!
Zirardini
men
famiglin
o_
ý,
.",.
i'
,
v. m"In
... ...
.ý)
"qui le sue stesse parole, r ccolte da uno scritto abboz-
sua manö ehe si trovö
zato"di
(Tale autografo, =che si- conservsi,
Classense; acgntstö con tatti gli-
Arreclierö
e ridotto
alcttni
it qualche
dopo
anni
buon
termine
la stta ntorte.
ttn'opet:
Io
aveva
(dic'eg1i)
anticlti
Papiri,
la quale
--
t sugli
ý
.
mi trovo costretto a lasciare quasi in abbandotto, parte per la ditlicolt: t di =stainn.
giadri e che perdilranö.
v. n4.
r. n
An11n
n"rnrrn
or"nc"n
^,
inr"
nl"n
nnnav.
r"""nfýhn
",
nlIn
.. rý. rrir"n
""",.
r"nremrnl-.
hn
.. -__
.
di- savoluminosa e non potrobbe non occupare pit tomi= parte perclie bl'inconiodi
da
in
niti sopraggituitimi
molti
mesi
qua, e chi sa quanto prosegui_
in'impediscono
ranno ad impedirmi, quella seria applicazione, the a perfezionarla ricercherebbesi:
Di-questa sua grande opera (mi ö grave it dirlo) altri ne ha conseguita la gloria: ed
io per
del vero, a non per far onta alla memoria di tut uonio chiarissimo
-amore
Romagna,
documents
della
provando
qui
verrö
con
autentici
ornamento
nostra
-che
l'ab. Gaetano Marini nel volume de' Papiri diplomatici
stampato in Roma del. 1S05
fame
del
flttieho
delle
e'giovato
autore,
senza
quella ouorata ricordaiiza. che
nostro
'si
"__
promise e doveva.
« Era '1 Marini
.
da
anni
in
molti
amtst.
bi. lnde col Ilostlo
stretto
litveý lano;
'1
Zirardini
'1
lavoro
desiderio
aveva alle nlaui, e lt'a-veva lnostrato
di
che
stipova
il
libro,
Zirardini
'1
primo
avvisanclolo
gli mandö
clle non ne dovesse
vederlo, percll6
da
Roma
l'auuo 1777
Marini
'1
scrisse
cos!
gli
favcllar
o
a' 9 di Luolio;
con alcttno;
di
llo
letto
io
alcullo
cii,,
clle
libro,
1\Ton teliiete ehe
con
1101 vostro primo
parli
e
lspetto
Settembre
di
il
obni
ad
niodo
:
a
me.
sicuro
secoudo libro; e
siato una volta
ben vi dico die mi farote andaro in collel"a, se non mi state lllla parola.
Avendo
-le
btton
fos,
il
raalolll
inteso
sopradette,
per
lano,
raveb
e costretto
come
poi ,
a 1liscia.
lavoro,
il
23 di Ottobre
cos!
gli
scrisse
in'
porfezionato
alli
quasi
abbandoiio
re
_
irate
i Papiri,
(Era cos! persnaso che. 1'A. fosse
forse
per
provato
eý
valore,
nn alto
Marini
il
morso,
notava nel cataloý"i.
Co-,
dei Papiri ehe -si censerva nel
_ -göVaticana
dice 9060, delle. Biblioteca
lati--,
tradaco dalla dicitara
-gnanto=iöAntonio
ZirardiniJ
giarecon"
'-,
- -na:
salto e patrizio ravennate, mentre era
(vera=
di
sessantanni ' alli$
nell'etx
-1785 di repentina
mente; 2) Aprile
dei
dolore
si
spense
g'rande
con
morte
concittadini
e'con' grave jättara
saöi
delle- cose letterarie,
e precipaamente
delle istörie ravennati, delle opera postnme. che lasciö nei saoiýscritti.
-)
ben
le
Muse
dire
c3ntro
Convion
essendo voi si ostinato nel V=osiollo
ehe
di voloro ad ogni maniera abbandonare ull'opel. l clle vi avrebbepropositö'
stro
lisso
dobbiate
di
inumrtalato
es6ere per bli al'tri vostr. i libri. ;,,
gttello
anclle piil
lutanlellto
Pensateci ancho-1111altro poco, c' sostenete illlche per altri pochi, nlesi la fiitica
co.
.minciata da tanti aiini, e non voglizlto -rompere nel porto; ed errare sulla
porin.
ma visto, com'ei teiiesse fernio, nella presa risoluzipne gli scrisse di nuovo ai 12 di
1' intero ' peiisiero
Noueinbrö: - Per porsistore in sentenzia, converrii clie io rivolga
le
Papiri:
do'
mi
mzndiate
voi
vostre osservazioni t?qfrnE+.
ina sonza clie
allä collezion
dagli advörsarii "stessi, sarebbc.ý«ýmeglio ntalulaste gli adversari stt. ssi, clte cosi vi aý"re.
.,
'questa
\'i dico certamente che o questi
di
inoito.,
fatica
o quelle vi saraitito oltreste
(Proprio di questi giorni, fra vocdue
hie carte di, famiglia,
rinvenni
di
lettere
in
disposte'
ordine
pacchi
_
crouölobicoý e dirette all'A. e al Dott.
da lions., '
Frýncesco Maria liiserocchi
Marini,
nelle gnali si tratta sognata-'
mente dellopera dei Pflpiri).
(Gasparo Garatoni,, 'conginnto al
Zirardini per grado di parontela, uola
il
le
tine
sne
per
chiarissimo
mö
_ lustrazioni
Cicerone,
di
opero
alle
-.
nacgue. in Ravenna nel 1747 e mori
ii 1S rehbraio 1817.)'
.,..,
I
modo
carissime
o pre'Liosissime,
e tutto
quello
ehe
imparerö
dalle
vostre
carte,
si,
Ajutatemi
in
dal
adtuultte
c6i piit eile potete, e lloll
pttbblico reliýriosamento.
saprýt
N"i
foruli.
i
liberamente
Quo
duLis
vostri
ricclii
apritomi
ed
staneate,
(rcc(p(urü, e
...
lo
in
ve
sarl
repubblica delle lettere.
obbligato,
o
piuttosto
grandömente
sarö
Pitt
farete; o toruo
e
manderete
piit
coso
grazia
mi
-ai
ad
debita
'privato
della
lode
cosa
per
nittna
sareto
clto
e l; luria: COSl potejsi
assicurarvi
Gai": t'toni auch=esso
io essere un dogno banditore, come voi meritate
unisee i suoi
....
le
dissertazioni
per
avoro
a,
iniei
ehe proniettete,
ei ittateriali
voti
cite volete ntall29 Novembre:
1P11...
Quanto
""..
".
."-
clare per ta iaaartca; to no avret ben pocht, onue seuza cºi vol non e possibile far
cosa cho vaglia. -E
ai 20 Dicembre: - Vorrei clte voi aveste la paziettza di iltlire
in fascio quello'che mi manderete, e di sigillarlo
per ntaggtore cautela e siettrezza,
vorrei anclto clto uii tnandaste lo prime copic, e gli abbozzi, perclte tutto pttö ser_
vii"e, 'e sopra tutto sospiro le coso vostre cos! införnti come sotto, clte so bone, cl1e
ne trarrb dell'oro in abbondanza. -"
'1 Marini che per let.tere la, cos.i andava troppo in htttga; veulle
<c11Ia
_veggeitdo
,
egli stesso a Ravettna nol 1779, e trovato 1'tuttico sno in mal terntine di sanitii gli
Si
fe a dotnaudaro ciö clie taute
ýýolto gli aveva chiesto per lettere. rlccottsent! 'I Zirnr
dini al dcýsiderio. di hui, o
gli tuiso neue sue tnaui 1,1 püt !/ratt pt)-! e delle cose che
:tibprtt i: l'apiri aeeua giit xrriffe,
o volle accompagtar quelle carte con una epistola
latiii[l,, cllo 11Marini litt Stallllriltu.
Pochi
1a=.
il'buoiz
appresso
ravebnano,
<<
anni
che
accaddero
;
queste cose moriva
in
lo
tutti
che
sciando,
conobbero un vivo dolore e ün'T; rau desiderio, di se; -e I'ab. -.
Marini cosi scriveva da Roma al Dott. Francesco Maria ll:Iiserocchi, discepolo affe,,
'ha perduto il maggiore
L'Italia
zionato al nostro autore, il di 16 Aprile dei 1785:
e Ravenna la miglior.. parte di se. ... si prenda tutta la cura delle
- giureconsulto,
carte e scritti del defunto, che debbono contenere un vero tesoro. ... Faccia di tutto
perche non si perda nulla e non vada in altre mani, c116 sarebbe assai facile si vestisse di si belle penne qualche brutta cornacchia. (!) Se v'e cosa che riguardi i Papiri
ýý,
,f
I
I
i
r
r"
e--le Iscrizioni
cristiane ravennati me 1'avvisi. - Avendo poi saputo per una stainpa
;. che pubblicö in Faenza il conte Marco Fantuzzi chiarissimo letterato ravegnano, stato
discepolo del Zirardini,
del
la
le
fra
nostro
v'era
monoscritte
autore
parte
carte
ehe
'_"V e VI de' Papiri, si "fe a domandarle, e cosi scrisse al dott. 11liserocchi a' 45 di GiuDott.
del
Zirardini
del
VI
dell'opera
Papiracea
tutto,
gno:
mi
manca
parte
e
7--La
_
de' ;capi della parte V ne ho pochi, e questi in latino: sarebbe perö ben fatto mire
tuttö insieme, ed ella col sig. conte Marco potri
pensare di far ciö. - Na qui non
si era spiegato cliiaramente che volesse anche queste due parti, onde gli scrisse di
nuovo a' 2 di Luglio: - Quello che si e trovato spettante
ai Papiri sarebbe bene
fosse mandato a
me per unirlo al rimanente, ehe verrh pure un giorno che"io pensere a pubblicare quest'opeia importantissima.
-ý
tutt0 che
«"Il conte Marco Fantiizzi, inosso da queste parole, inandb al Marini
ebbe trovato intorno al Papiri, "e volle che il pubblico lo sapesse, perocche nel Prospetto. del primo volume de' llonumenti
ravennati (a cart. XI), scrisse cosi: - Manio la di lui intenzione, mandai al Marini tute
interpretando
- -cato di rita il Zirardini,
le altre
'1
i'Papiri.
llarini
questo
conferma
sue carte sopra
-E
stesso nella sua
lettera
al dott. Miserocchi de' 21 Agosto 1785: - Scrissi due ordinarii sono al nostro
s1g" Conte Marco
lo rinbraziai dell'avermi 'trasinesso il resto dell'opera de' Pae,
....
Piri, ehe mi conserverö gelosamente; e ne fare nso una volta, so a Dio piacerä.
-
u Da tutti questi brani di lettere, e dalle cose sin qui ragionate parmi
(Marco rantuzzi,
discepolo dell'A.
varie
opero compose, fra cui una in
latino relativa
famiglia
doall'antici
in Cesena; 8_4
gli Onesti,
stampata
dissertazioni
sopra soggetti scientifici;
un codice diplomatico;
e raccolse 865'dei secoli di mezzo pubbli.
scritture
11 llorcati in 6 volami
a Venezia.
dani scrive di lui nelle Fife di Rave1e
gnani Illtcstri: -... voleva interräte
valli, disseccate- le paludi, migliorata
1'agricoltura,
rifatto il codice di leggi
il porto,
agrarie,
ampliato
abbellito
di edifici 11 canal navigabile....
- cose", .
tutte, che appena cominciamo a realizzare adesso. Nacque i115 Agosto 1740,
e mori, il 10 Gennaio 1806.)
I-
-ý"
clhiara-
mente-mosta"ato, che 1'ab. llarini
le _;carte del nostro aiitor'o
ebbe
nel1ý"
mani
,
._tntte
.
ho
detto. che questo cliiarissiino
Pertinenti ai Papiri. Duolmi, cone
uemo nellý pre--:
fäzione al volume do' Papiri non abbia fatta del Zirardini.
quella onörata menzione,
non
che promise e doveva; i1 che non vogliö attribuire
(
a mal'animo
che
si deve
dottö
bene'a
dimenticanza:
gentile)
e
cosi
si
creder questo
i'na ,ciö eho errli
fatto a' di nostri i piii acereditati'
lianno
feces
Leggesi
riella ßiLliotecýt
giöi'nali.
-non.
.
divisamento
L'ardito
dirö cosi, spaventevole
`e
di
Itallanic:
e,
decifi"äre
raccogliere;
i Papiri
tutti
ehe esistono al mondo, non veniva, gia in capo a niun
e spiegare
-let',
d'uomo
e dopo di esso al Marini, che in Roma li offerse.
terato straniero, ina si al Zirardini,
di tanto ingegno_ e sapere.
Abbiamo
Europa
attonita
perö veduto che non 'del ,
all
della esecuzione nella
diý'isamento,
ma
solo
massima parte di questa opera (che dal
" ingegno di Pietro Giordä, ni e appellata secolare ed ezcropea)
si deve la'
nobilissimo
lode
al Zirardini,
incipal
imprese
siccome
quegli
ehe
pol
primo
aý accoglieý e, depr
spiegeire i Papiri. All'ab. Marini rimarrä sempre la gloria di
e
avere ordiiiäta
- cifi"al"e
la
la
licata
predetta
opera,
piibb,
quale senza la sua grande diligenza,
e
senza il suo'
sapere, ed amore alle antiche
infinito,
forse
tose
profondo
non avrebbo per anche yeiluta la lute. »
Fin qui il Mordani.
Lasciando
i Papiri
all'ab. Marini,
the comunque
home senza incorrere nella taccia
virbiliana
_proprio,
doveva di quel portento d'opera
mondiale dirsi solo,
ce coinpilatore ed anuotatore; lasciando,
riueto, i Pai
non poteva pubblicare
sotto il
: sic vos' non vobis, etc. e ehe
'veramente
fu, il semplieiö the
iri a11'ab. 11larini, se a me non
Sara dato dal teliipo,
the spesso e fattore di grandi iniziative e the talora atterra e
stritola ogni
volonta
di
ed
ogni
vita,
rivendicare con una edizione speciale al slip
1101n0 nin
tel.
lionle silo fu defraudato; io desidero aggiungere alcuue cose rimaste
ý
'III,
(p d1±2ý7ajtciliaiaa, anno 181G,tom.
Leere
Gioa"dani).
"inoltre
1e: opere di P.
"'
_
I
ne11a,nostra memoria come il patrimonio morale ciella fAmlblia che, per 'tradizioiie;
.
rammeinora ancora-1'antenato neue sue itttimitit doinestiche.
Antonio Zirardini
diversi tratti di sua, t*ita- hi=
visse
molto
a
se
e.
cercando
nei
del
1750
'priniavera
the
-(Pa, nella
in
Zlrardixii
inferiro,
fare
it
si
dissertazione
recd
senz
i,
Roma,
so
the
nerebbe
volerne
uua
proprio.
,
Antonio .
psicologica,
,
i)el
aegreto di sea rriente era alato ingogno lo
piil
indipendente;
che
pe,
fosse
essore,
gli
possibile,
spingesse
ehe
ad
e
biblioClio
,
in
quelle,
studiare
a
- attratto
dell'alliluo
convincilnento
la
suo, avesse abbaudonata
carriera
catrsi-
di, lla Vlta
Egli, appartandosi
dedicarsi a studi che libero lo 1"elldevall0.
111011danamento vissuta 6-hogli avrebbe impeclito di comportarsi cone nleglio a- ltii talentava
;
senti forso 1'irrefrenabile bisogno di ribellarsi in peclore ai difetti della societä-d'al-pi
dica
Tnandava il padre ad esercit"arsi Hella'
pratica forense, 'racco, nan'dändol°
al
Giov:
avv.
Felice Ga,"atoni
congianto
Giulio
padre di Gasparo, e ail'avv.
Rhni
cpresto
euýtröied abbandoeöl
par-t', "e"quentare, in, tre. anni di dimo
lo
bihlioteche
il,
in
con
omi"
ra"
-sole
Egli avi'h
Cdö lslndiö
per
della
lora
e, nell'isolaniento
e nel silenzio
ehe a lui era concessa, da ogni finzione
dell'indipondenza
un'assicluitý,? senza esempiö:
Petrarca: stuttiuin ad
pensato come
"il servile gfficium repuhortaris,
ltwd me
-
intilno
per tale
teche, clle" rncchiudono tanti tesori
dell'antico ä.apere; metre colaggin lo
C'ilÖ desltmo
sna
dal
il
verso
di
tellol"e
passato
sila
casa,
e sottoinissione,
ehe
solltal'la
vita
propria
lla,
le sue
auclt'esso,
111 Roma,
ai lucri
in quella
ablýorrenclo,
1'illgegno
rivolse
per
e Vella
e le stie
glorie
stla
terra
"salsa
lilnore"".
civiltýl
G'osi
llatale.
e, beato
lui alloraehe
affatto agli onori
non avevä
se
dei
borsello
croce
odierna
e
sempiterlta
oramai
pii1;
-vtloto,
o,
conti a
egli,
e
ftlmo
del
la
detta di taluni,
alrosto
e
n6
lion
clte
gloria,
1110111ent0,non v'lla
alnö
di
soddisfitzione
qualclle
morale,
non
viva
di che non senta
al mondo uoino ehe
e
da
determinatö
se
uomo
adempiere,
veralllente.
compito
avere un
"
fu semplice,
Zirardini
di Antonio
La vita privata
aclunque, decli; Ea tutta
intern
)
IiLertate
cupo.
ztti
quitt
-to...
egli
a far
=
.
I'alenti
Luigi
Gonzaga
(Il
card.
-_
lo invitb 'a -studiare la' riforma del-
studi,
agli
da
codiäe-municipalqlavorato
-'antico
da Giovanni
\Iezzaui'
Menghino
e
"
,
di
Gennari
0per
nanato
ordine
-e,
"de
stasio da"P.,lenta ne11350, subendo in
iiodificazioni;
'assai
varie epoche
]na
-,
egli; non pote ,nantenere la prömessa
data; cogliondolö 1a inorte in quel pedi
ri0.10
pt'eCOCCtýmp? purtroppo
)
mente.
.ý-...
,.
non tenne
e]]lauco
il
o diSCleallalld0
indubbiament.
inondo
senza
troppo
e In
sigu'ificarlo;
pas-
"
la-sci6
iunamorato
non
di
il
era,
gli
coln'egli
nenlnlallco
teuipo da, studi,
essi
sione
in
1'obbligo
di
1'uomo
societA,
nlla
ässttme
nella
cui
vive;
provvedere
clle
-pensare
lo:
Ma
dei
cltio.
scaccia
un altlore ne eselttde un altrö: '
chiodo
suoi simili.
prodreazione
la
luutata
aveva
ltotte in ; iorno: a tar-da
Ed ogli, ltölla sun passionalitit studiosa,
ý: - ., ý
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111O11Late
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rino a1'
.
1'alba e sposso, a giorno ciiiaro
ht
buL ieLto a riposara fino a1To ore
di
Porta
1e
frequeiite
üsciva;
di.
(-Taza,
Poiinura
11.
ritoriiava pol prai)zo;
passegsiavýti
.
iicercaio;
e
d'iiigeg)io
1'uomo
C, pill cl'oýi1i alira cotivoisýzioýie.
ricoveva percli6
si
collsigli, i"ichiesti o 1eLioni+ ad RII lllllllero
11o11 esibuo
ne11'e1ai"biro
-öccupiva
il
forse
oltro
e
non
neeessario,
confabnlando
poco
al uioclo cli quei per
sempre
-poli,
daiiteschi,
che
sonaggi
ai..aisee-
Parlazan
Petrarcä,
il
Ile-'
il
'
morirono
die _(Cosi
dell', Tutelmulti altri'lavoratori«_,
ýnýýc
. ,..
I
-ni
nei
1166 da ' lxas p are
di
dell'ordine,
-Cän0IIlC0
"(xher
irdiui
Spirito
Santo
-,
iiol
palpito
r-
che
-e bibliotecärio della Lancisiana
lo dedicö al 'fra.tello " Dionigio Girar
'' dini, erede della sostar.za e_dei Mss.)
,
ý,.
Una notte, 1'nltirna di süa vita preziosa, stancl e loboia la fibi-a dalle reblie du-.
bisonno
di
come'qualsiasi
affranto
ch'abbia
uoino
riposo, si aaaoriiieiitb'
rate;
nella
ha
i
interminabile
famigliari
e,
soltanto
non
all'alba,
risveglio;
clio
suoi
1o-tro_
pace
'un
dormiente
aflaticato, seduto sulla propria poltrona, col capo reclivarono, come
'scrivania,
freddo
cadavere ....
propria
iiato -nella
lloblio
(Un elogio fäoebre di Jul fa stäm
päto in Roma presso, Antonio Fulgo-
rado con cod soaci.
1
.;
"A
A'u
il
n il
n
v
aa
moriro
cuore,
rn"i,
»n
-III-11-1-In
lýaauav
Antonio
in azione, froddato col supremo pensiero nol cerý-ello,
col suprenlo
ftiori dal proprio
letto ehe serba i suoi dolori o
spasimi:
suoi,.
äli
'
a+nrln
sý.
nrlinav
.ýýw..
ý+m"an
rm"cn
vvaou
Zirardini
,
di bloria_ delle
sue alto
lo
+n-»ho
1"n
+nmhn
aw
uvauuw
fini, come un eroico
e geniali
rconcezioni
,ý
-
i.,
ln
inrlni,
nh;
ýlý.,,
"n
aatucliact. rnnohiln
uwac.
combat'tente,
di
bniuris'ta
ý
fulmiiiato
sullo stessö ciuuko
e d=arclieolono !
,
-
'
C.
Z.
.
1
ALLA.
\IEMORIA
DI
ANTONIO
ZI-RARDI'NI
GIURECONSULTO.
E.
PATRIZIO.
RAVENNATE
UOMO
I-
XELLE.
LETTERE.
DI.
TUTTI.
GRECHE.
I.
TEMPI.
E. LATINE.
COME.
NELLA.
CIIIARISS.
CHE.
OLTRE.
LE.
FU. RACCOGLITORE.
PRODOTTI.
CiIE.
PER.
MERITÖ.
DI.
CON. ALTRO.
ALLE. '. CATTEDRE-
'P 1R1L1.
DI.
_LE.
DOTTE.
VASTITL
LA.
PER.
P. 1CIA.
E. DI.
1805
INGEGNO
PRODUZIONI
A.
TUTTE.
LE.
`RO\[A\A
'PER.
PATRIA
D, 1I.
DELLA.
SUE.
NOSTRA.
', 1TTE\DERE
A
COGSIZIO\I.
PRI\CIPaLI.
I
FERRARA
RZFIUT6.
DELLE.
E. CONSULTATO.
LEGALI
GIURISPRUDE\ZA.
_1STORI
CITE.
NOME
E. IISIVERSITb
DI.
ALLA.
SUE.
"DI.
GE\EROSAME\TE.
QUALI.
SUO.
SUBLIME.
DEROGANDO.
PRIMARIE
\ELI,
IL.
DE2. PAPIRI.
SUO.
DELLE.
CHIA31ATO.
ESSERE.
LATINA
NO.IIE. IN. ROMA. NEL.
DEL.
CELEBRIT-k.
L. \.
SOTTO.
E. ILLUSTRATORE.
12ECCELLENZA.
E. PER.
POESIA.
STORIA
MO
STAMPATE.
OPERE.
E. NELLA.
PU.
e\\LIIIR, ýTO
LETTERATI
PROVE
(Tale epigrafe, stampata an cartä
"
che aderisce a tela e con un diseguo
di contorno,. regalatuini
dal buon rac"'
di cose nostre' pregevoli
coglitore
-,
,
Cav. Francesco 111:
iserocchi, avra serindubbiamente
in qualche
vito
so-,
lenne circostanza,
per cui si deve ritenere fermamente
ehe qui sia indidata di aver
cata con pia precisionela
Ii 2 Aprile 1785;
mancato in patria
tantoche in un ritraito
ad olio,
_che
Antonü
e
dipinto:
Zirar--.
conservo,
dini jureconsulti,
qui '"repentino 1n07D. II
tuns est A. 3I. DUC. LXXXir"
Apr. e non la nolte che. va innanzi, al
I Aprile, come afl'erma il DIordäni,, ma
e,, sicco, me
nella notte
successiva='ore 20-' conegli si era ritirato
alle`
"
fisiche 'normali,
suete in condiziorii
cosi, e piü presamibile -che fösse cölto"
dal malore-oltre
le 24 del 1 Aprile, 0
cui'
2'Aprile;
il
alla,
quindi nigncasse,
-,
fii'
'
'''_,
trovßto
poi,
cadavere.
;
,---älba
Egli visse 'preciaameute- anni 69,,
3, giorni 7. ',
uiesi
,
'Esiste'aäche
latina
un'iscrizione
dettäta dal. dott. Francesco Maria: lli-,
serocchi; 'discäpolo suo, e che Ta col: ',
di S. Barbara, ne1,;
Aocata sullaýporta
3 Aprile "1785. "Al del faneiale:
Pare nella Casapaterna, orK.Con-
Feüiminile
--.servýitöriö
in . Corso'. Garibaldi=N.
IT. ILI<l
In
QaOllanf.
a
a
ini"n4n"
yr. t;.....,.
ý. -_ _.. a..........
,
Gücreconsulto'.
rlini
E.
DA.
QUELLI.
DELLA.
CHE. \IA\CATO.
GER\IA\IA"
E.
DELL'OLANDA
LI. 2. APRILE.
IN. PATRIA.
1785
Galetti- -.ýbbiöai,
118, ' fu muratä
. Qn/nnin
liýn.
"_
__...,,....,.
lrcleeojoýo
D'.
\EI.
ILLUSTRA7.
- SUOI.
IO\I.
SCRITTI.
ULTERIORI.
Lr: LLE.
DELLA.
YOSSQXo.
DEý. " SIIOI.
-D, 1.
INEDITE
'I'ROPA\DOLA
R A'ýE\\A
FLA\II\IA.
SUE. FABBRICHE
E.
YESTIGI.
DI.
OPERE.
REG. ILE. ' \IETROPOLI
CITTI.
DELLE\IILIA.
ALTRE
TE.
ESSEfE.
E. DEL.
PROFANE
PI0 E\0
E. SACRE
l[AGISTKdTI
.
SEG\.
SEGUITI.
1"TL'
0.
E.
\0\..
ZIRAItDI\I
SARA\\0.
...,..
;Isio-'
rico - Sdpientissinto = Caro alla ya- illus6rö (lüi
tria 'cAe cogli ' scritti
_ DCC. 11Y
nacque, nre1 Dicernbre 1lt.
- L qui iniprovvieämente fini ; lä
vitä =''
Il ,1'äi Ayirile 1ILDCC. LXýYXY);
LASCIÖ.
.
"
ý
-
PRE
iý,
F'AZIONIý
Sciolgo an coto della mia fantiglia e del naio cuore esumandö, avanti, tutto, dal
di
inesauribile
Classense'le
fatdo
la
e
Biblioteca
una
opere niiniera
nostra
:
quale
-_tutto oro niassiccio di sapien_a archeologica - del mio illustre antenato, the sorts e vita
e*unorte-h? -pieno secolo XT'III.
E inIzio la edizione,
nomini-nullum
(tanto
Ricci
Corrado
di
par elogium\,
anche per Consiglio
dall'opera: Degli Antichi Edifizi Sacri di Ravenna,
inedita,
sepolta coll'A.
giacque
come quella the
c1ie la terminb utel 1782 e, cioe, soltanto ire anni prima della fine immatara e repentina di lui.
Per ordine cronoloyico acrei doruto premettere l'altra opera, the egli iiella_ dedica
all' IllustrissimoSig. AbateTaddeodal Cornocoil Tara inodestia chianta operetta, ed a non ppoco
I,
Apibri
due
Degli
Antichi
l'A.
la
in
Editizi
Profani
di
Ravenna;
colle
colunzinosa:
,
ma
pubblicö
presso
in
Faenza
l'Archi "impressore: cameralP e, rinzenendosi ancora
17621
pendici nel
alcuzie'copie, gizingez'ö senipre in tempo a- trarre uzia secondý, edizione anche di quella,
KttLito dopö di questa, ehe viene gilt. troppo in ritardo (e fit förse ttn'pö incuria di tutti)?'imasta
7uorta e seholta
adurigue
con lui
e. l'esortlio di un altro .:...,
I ýllnnuntenli, i ruder dei llonttntenti
asi, dei costumi;
dell'archeologia,
delle soste, dei percorsi
che'.e la sorella
7uaestra inLestigatricc
d'ogni
drrrante
zioni, le ccrgioni -itttiuznet2ti"dell'azione
forn, tano- la storia. in 1üetra e itt marnto deryli =
degli `uoniini
maggiore
sapere,
la fine 'di, 'un_ secolo, zin secolo hitero,
addita
'del. passato; , e- grcindi'
lo : stztdio
della storitz e, ehe e,, cznch'ess(i; ,ztýza gran
-'in
a noi,
tutte, le, sue vaolteplici
manif"esta-',
e del pensiero etico doittinanti 'nei- tentpi`cke
fir
del
'nostro
iltZa:
lodiche
le,
addieenire
coattintto
a
cadioni
ntrtdpipri,
cit:
rono, e
Cicerone ttJf'eº'utqL-a: Historia testis temporum, lux veritatis, magi'stra vitae.
",
_...
_
C. Z...
Oltre l'opera in corso di stampa PA. ha scritte, in parte edite e in parts
inedite,
le` segnenti
produzioni,
delle quali si annoverano
le principali:
Degli Antielii I; diftzi profani di Ilavenna. (Iniziata
la pubblicazione
in italiano
e finita
nel
in latino e inedita. )
1763 a Faenza per 1'Archi. La trattazione
Appendici:
De veteri Ilavenrue Porlu -- De Classensi Oppido
Ctzsarecc
Suburbio
De
-"Da
.-.
(Edite
Pavenna:
falsorum
Numinum
fuerunt.
qu-e
Templis
olim
e volgarizzate. )
Conunentariolus de veteribus Ilave.: n-e L'cclesüs.
1'/ieodo8ü Iuniori et 1'alentiniani III Novellcv Leyes. (Edits nel 1766.)
Imperatorum
is
dell'opera
letters
i giornalisti, d' Jverdon e
Carte
snddetta
uardanti
vindicte
ri;
cotttro
e
1768.)
(Edits
1'Amaduzzi.
nel
contro
Papiri di Ravenna e di altre cittd.
di
Saggio
sagli
antichi
un'opera
Parigi
Papertura
in
Papiro
di
S7pra
fatti
testainenti
e
coutenente
solenne
s,
phi
nn
ýoperto
in Ravenna, parte ne1 secolo Ve parte nei secolo VI.
..
"-I:
xercitätiones
in Jlonurnenta
omnia t; etera sen (c!1Jptiaca Papyro
Lettere all'ab. Marini salle sue esercitazioni sui Papiri
"stessö llarini. )
De conditione Oppidi Ilauennalis sub leoutanis.
.De`
publieis veterrs Ilauetuuc personis dissertationes.
--
conseripla.
'ditnostranti
(Lib.
tres. )
i plagi perpetrati dallo
Prove salla
in Ravenna.
di Galla Placidia avvenuta
morte e sepnltara
E. ccerpta ex Tabulario
Portuensi.
1'11esex.
(Landi
ex veterum recentioruutque pliilo3opliortnn
placitis decethtce Iiauerua.
Istituaoni
di diritto ciuile (In italiaao e trattazione
piit vaita in latino. )
(Il
catalogo dei Mss: Zirardiniani,
stampato nel 1785 per-'1'Archi in Faen-,
n'on
Conte
dal
Fantuzzil
Marco
za
mi
e stato possibile'
neppnre
rinvenire,
'_,
'
nella Classense. )
_'
-.
I
1742, op. 2).
= flrl leyem
65 ý d; Ls!Iat. Lib. l'11
Yantlect. interpretatio.
.
I !e
juris ac vsteris era lilionis ad romanum jus pertinentes iaiadequaquecollecti (I 745).
romzni
_ S31 orazioni dette
Calleöio dei giareconsalti di Ravenna.
nel
"llecitationes
ad quasdam legei Panlectarum elaborata; ann. 1740 et 176Q.
ffidificiis
Ravennw
` lie Antiquis
Sacris
temporibus
Ravenna
dicatis,
Deo
ýn; vero de týdibus
antiquioribus
quas
vero
dicere sustinebi)iabuit,; et quaruni plen-eque ad haec tempora
omnino
manent, nihil
Ravendo
Libris,
duobus
Appendicem
haue
quos
prophaiiis
m-as ? Immo vero, cum
_
Mdificiis
uatium
-- falsorum
acldere decreverimus,
scripsimus,
ölim
'Numinum,
Ravennw,
fuerunt,
Caput Templis
in eaque superius
(La trascriZlone del testo latino .
fu eseguita didei Mss. Zirardiniani
ligentemente dal Can. Gian Claudio
13
ii
dell'A.;
Zirlydini,
o
"
mort
nipote
1Q12\
Tr........:..
1LLktýýkV
ýýýVý.
dederimus,
esse
scelus propemodum
quT
Nobilissihujus
Urbis
Templa
transmissa
Christiana
vellemus.
'.pütaremus,
silentio
si
habuit,
Christianae
Religionis
des
Urbs
limc
paucmque admosemper
mas profecto
hac in re superare olim potuerunt.
Quod quidem et Scriptodnm Urbes Ravennam
E
rum, qui ante aliquot
flor
teUimoniis
qulbus
s-,ecula
uer unt,
potest.
comprobare
lau-dare in
illum, celeberriCamaldulensem
Traversarium,
tlmbrosium
1433 Ravennam
li.-cc de suo co adventu scribere
mum,
qui
cum
circa
annum
veiiisset,
-.
in Epistola
non dubitavit:
13, Lib. 'III
Ravennam
VII
Id. Decembris,
« Veiii
nec.
prius institutum
opus peragere
volui, quam Templa
vetustissima
et digua
profecto
Deinde
eernerem
«.
miraculo
commemoratis
qua; in Ursiana
/Ede Sacrarum
principe
quiderii
Fateor
Roinm
Iaec.
«
subjicit:
ne
pulehriores
viderat
sacras Edes vidi e; hisque
in Ilod(eporico
dissimilia
=sunt
de,
principe
ipsa
häc
quae
Rayennb
AEde
parum
-idem
Accedat*huic
ßenvenntus
Ranibaldus
in Er.cceiý)itis illis. Icistoricis,
scribit.
qum et CoinlJantrs
(,
'onicedrani
Aluratorius
in
qüibus
eJus
in
edidit,,
Ra"lim'c lebirnus:
lnentario
primis
liceat
est decoi"r.ita «, Accedtitet
et pnlchritudine
venxia_Teuiplornm'ninltitndine
IEdif
Lnildnlplius
'(Edit. Ma tene, Tom. III,
Coll. )
(Paý. 1J).
,'
(T
1198).
lit Saeridi ýavenn
ýForseche delle Chiese consaerate al vero Dio, le quali
ebbe"Ravenna dai', tempi,
e delle
questi,
quali"
ä,
inolte
Tunangono
ninio di
'
tempi,; ci sentiremo
remoti,
püi
dire affatto? Anzi, al contrario,
tostoche abbiamo risoluto di
a*"itin"ere
n; ýlla
qitesta;,
ý
bb
in due Libri,
i quail scrivemmo
intorno
agli Edifizi
gppelldice
profaiii
raveniiati,
edata
la
Templi
dei falsi Dei,
precedenza
ai
furöno
abbiamo
in essa
-che
"anticamonte
in Ravenna, penseremmo essere quasi una-scelleratezza,
se avessimo volutp L'assare
sotto
.
._.
"
rn
Ampl.
l'
.
,.,,....
.ýa.
__,
silenzio i "j:empu cristiaui ai questa uitta. uertamente questa Uittä ebbe 'sempre noEdifizi della Religione Cristiana, e per feimo poclie citth in questa cosa
bilissimi
-,
Ravenna.
Fuor
di dubbio ciö puö comprovarsi
anticamente
poterono superare
colle
r'testiuionianze
Scrittori,
degli
fiorirono.
Fra i' quali primieraavanti
che
alcuüi
secoli
meiite' sia lecito laudare Ambrogio Traversari, qttel celeberrimo C,%maldolese, ehe circa
1'aniiö_ 1433 essendosi cöndotto a Ravenna, non si tenne dallo
scrivare queste
torno la
13
(Edit. illartene,
Tom. III, Ampl.
Coll. ):
nell'Epistola
sua venuta
prima
dar
a-.Ravenna. il di 7 Dicembre,
divisata, '
ne
volli
nano all'operasi
i- Templi
degni d' amtniräzione.
esaminati
vetustissimi
e 'veramente
-itves
,; ,. .
cose in'
«Feýuii
cl1e non
», Dipoi
(Tale e 1'introduzione;
.
1'opera: _'
ýncominciava"
con cuL PA.
-:
ßo ten-tato ehe la trädnzione it1liana mi riuscisse quasi ad tiueraiýia:
,' non alterare, "per' quarto possibile; il
latino,
del
ilýcolors
testo
e
e
-sapöre
qui debbo ringi; äziare lä gentilezza
: "del-Dott. Silvio -Bernicoli; gih vice
biuliote cario della,
ed. oxa'"a
ranuu
uv+
(ýawav-Clässense
vy_'9
quale mi favöri. una traccia dell'ope",,
proprio).,
'per
ra völgarizzata
";
ý'nso
`
(Ambrogio
Traversari,
abftte;, poi
generale', de1 suo ordine; e-. nunzio 'di
Eugenio
di -Bäsileýi,
IV'. al'. Concilio
"
di
compose diverse opere; aceredifate
e iuori nel 1439).
religioso
carattere
.
(Benvenutö IRmba1di, "dettö Benvenuto da, linola, celebi"e espositöre ý
di' Dante alla cattedra di Bologna fin
dal 1375, come dal ' Tiraboschi'. "nella
.
?
gD 11
ýsecondoleil ýlfeh
, 1379;
ns, dettýýa.
liiei tzi otiate le cose clte aveva scorte nella Basilica Orsiana precilitia, frc tutti i San- 1'äinpiö coinmento' dantesco:,'di cui ýin"rarie'
blblioteche,
`
codici
t'aari; 66
restano
belli
ýa
Confesso
'aeri
Temlýli
lf.
dal;
in'-pärte.
vidi
aoý*iun-e:
«
cite
neppure
piit
»"
nratori
e'in'
r'
pubblicato
bb
b
"Roma
queste, poco dissomiblianti
(" iutorno'ti
431.
i
souo la parole
'.
questa stessa Chiesa principale
ve1iüto Ranibaldi in
quegli Estratti Storici,
.,
ehe lb stesso scriýre nell'Odepot"ico,
paä.
parte da lord -Vernon., i: ' altresi; an,to,"
re di una - storia ýiegti iytpýertýtori ro-
Petrarca
di Ravenna. Si aaaiunaa a gileSti, Benal
eclunita
ai, attribuita
.? jaa?
di
opere
alle,
libro
di
lui
di
dal
Coiraniedia,
che
sulla,
--------.
------ý
----------------.
----ý
ýý
leýalamo;
-,
.ý
ý. , , <<Ravenna dalla moltitudine e dalla bellezza dei Templi '0 decorata. » Si "
,
\ý
_-ý
in opere' 11Lcdiotartensis
----liisioricc,
cujvis
-gttod
obviüm estin
tca-.
erecýta
er
Scriptoi"es; 'jünctim
11lediolani
habet:. <<
editos. In ejus Operis;. haec illo'scriptor
ýjeuior
.
('rom. IV. ):;
rtini
Lib. III, - Cap. 5)..
r
Unde_ in;: pröverbium- dictuiii-est: llediolaiium
iný Clericis; -Papia; in deliciis; Roma, in
-,
dificiis,
in
Ecclesiis.
lam
Ravenna
testimoniuni
hoininisý
>)_
et
audiamtis
ZEA
qui et-Si
'Ravennam Patriain=. foi"tässe-habuerit (quain et Ambrosius Camaldulensis liab.uit) taiiien a vero etun hac in re. ýuiisiime recessisse, vel non multum, saltem- recessisse,
et '
-quad
Laridulfo Senioreýpiä, t'tiisimus, suadere, 'aut etiam persuadere possunt. Is est Anonimus-.
'
ýg;
Scriptor-Ilistorice
`7`i'oitslrctionis ,S. ApollinOi"is, quae edita cernitur in 'Ibmo
C; II;
-I,
Sc),,ihtores, -qüod opusculuin 11IurRtoi"ifis scriptum censet tinte änn}ini.
Berzon Itttlicctrim
1173. De, liäc igitur, 'u(]strCi Urbe ille scribens h,-ec habet: Q Atque orthodoxornm
Priiicipuin ac Regiiia"rum ditata beneficiis universo Orbem superat in Ecclesiis »;.additque
hvec ab eo prolata
ne quis temere
credat:
8 Hine
enini
cure e rohe
dependent;
liinc;
tabulae, liinc Cruces iniris lapidibus etornate,
ac latitudinis
späziosaa longitudinis,
Ciboria cum columnis argenteis splendent, parietes porphyreticis
niteiit, pavimentorum materiam et opus advenientes stupent, Ecclesiarum laquearia, parietes interiorä,
tecta instar caeli se' h,abentia in. auri multitudine
radiantia jam ipsam cmlestemýgloipso
In
Historia
Corporis
S.
Apollinaris,
introitu,
in
lnLe.
reprvesentant
ý.
ntionis
riam
Speciteg.
in
Hist. Par. ediderunt
11luratorio,.
Bollandinia. ni (qua;, scripta est°'
quain ex
RavennamXIII)
h:
Auctor
'sub finem sa;culi XII, " vel sub- initium
ejiis
a1=
sa;culi
ec
loquens, oum dixisset eam in aliis rebus civitates alias pares, aut superiores- habere
,
tibi.
in
ýrarvel
seattäntibus vero-s,
nulla aequipollere, vel prepollere
-probattll.
subdit: »
etc;
meritis,
Sanctorum;
in
in
ýt
in
`1'emplorum
siribuloruüi,
virtutibus
tEdificiis;,
scilicet
ý ýý (Lapdnlfo, saöerdote 'di Milano. ', ýgýittn5a
_
vvugnucurast
clte egli
abbia
,
vissuto
nel
a llilt>uo
insieme
pubblicate
gli` S'c)'lttol1 ; 'clelle cose ltaliclte,
fra
facilm©ntß
1lilrtýtssc,. il: cho'si trova {
il ýýecchio- nell'oper<ti della Sforia
äncoiý'ýLändulfö
,-,
secölo XIý circa nel 1086, poiche con
.
...
._ý.. _.r
vrnoorio
vil Uni la sua opera: Illedio-.,. Nel Lib. Ill,
hei
ha
L11ie
Cap:
lui
111i1auö'
di
ýi
«
cose:
queste
scrýittore
quello
la"aensis 'llistorice, Lib. IV,
clell'operti,
pubblicata
Chiese.
'dal MuratoriDdifizi,
Delizie;
Roma
Ravenna
Pavia
rerüm
nE oraniai ascol-ý
;`
nelle
lielle',
negli
rici,
uetili Scriptores
itnticn_Tom.
'týau1ö '1a ` testi tnoiiiänzs'di`ttti
tioino, che qüantungtte"abbiä
a vutti pei ävvoiitura, Rä,veuliý,
°
-ý.:
.ý.",
..
'
ýý -,
ý-
'ýý
il-
lia.
.
ý___1_
_7_7__
l_.
L_.
.
_,.
tillluruglu _ý:,.
____l_,.
! 'Y_ý_1J_1___\
7:.....
__-...
llulluºuleilV
l.
_1
"
'"ý,
ual veru, in tale
qual, e epue allclle
vuulaluulese)
patria
per
faccenda ýer -iiulla o -non inolto almeno si sarebbe allontand, to; 'e ciö fannö `ciedere e
persuadono le nose clie-preinettemmo
da': Landülfo -il Vecchio'. Questi e. l'Anoniiilo
.
'dslla traslaýiöne di S. ''Apollina, ie; : che si_ rinviene", 'pubblicatý
Störia
della
scrittore
hei Toni. I,, Cap. 12 degli Scrittori delle cose itaYliche, il quale opuscolo il ,11luiatori
Egli,
di
Cittä:
no'stm.
1'aiuYio
1173.
giiesta
avanti
scrivendo
adunque
-<stiina scritto
ý
ha
,
ý(Ne11'indice :de11'dpera Zif"ardiniana t"rovai postillato'dällo
stesso A. in-,
queste,
parole:
arricchita
»'Cösi
nelle_ Chiese 1'tiniverso
dei -Principi*
-lleýüie"süpera
dette
cOSeý
S1a110
q lleSte
äbgiunge,
'e
»;
iüöüdo
ý: Ptiiche.
da lüi' ülconsiderätainente:
äni
;,.
rl;
'nni
rl'm n nanr7nnn
' antrö
auadri
di
lrisaliýa
örtödossi
e; ddlle
perehe nessuiio öreda
oli_
qui enti o ondeggia mellt,
ltinghezza
ed ýtmpiezza,
glli:
otýi,,,
'parehi
di - pietre preziose, Cibori con cö7onne d'argento
risplendono,
di
lavöräzione`dei
la
'
stupolý
pavimenti
il.
riempiono
e
mäteriäle
rilncöno,
interni-haniio
ýin se la- rassoliliýlo; 7volte : delle Chiese, le päreti,, a
.,_tetti.
,.
_
CrociH teintate:
lingua italiänä:.
Bo=, '
che'il
_='Si'noti
Cap.
Pärt.
1;
15,
mai,:
scrid©- di= ýibrfidö
-IV,, "pag:
che.'in Rävenna-trovansi trece'ato. sesý.
fortistieri;
i,
le^sae
-Ecco
säntanqve
chiese.
päröle::
-"
"` ;
, tutte
vo1
chi
meinL ones ei
:. ti)1nALa
e
sýi tröp-:
in'gtiesta
'; po' lnngdperciocclie"cisono
'
cittä ,trecento, settantanove, 'chiese
dai, beneficii
qüantitä sfavillante
ýrande
ciel0"iiell'a
del;
gliýilza
`rýiffiburaiio,
hlöria'celeste
stessa'
a, l\ella
ýtoria
dell'oro ehe fin clallo stesso introiiö
dell'
inzenzione_
del
Com o di-S:
l$,.,;
ýlpol-
Storia
di
Ravenna.
i
dclla
ßollandinihiiir(ý
che
e,
Spec
ilegio
numeip
linaý
pubblicýirono,
in
täl.
ý,
nello ",
e,
nonýeseritto
abaco'
d'errore di 'stäm-.
= (onde pössa: teersi
sull
ZII
del
'j
XIII)
del
sul
'secolo
Cap: V,
e,
o
'finire.
esordire
secölö
qualescritta
al
lette're'
intieramente'di_
nal'ina` con
essa
""OAdi
'favellando
'Ravenna,.
detta
in
ere
1'autore
'Sez. ""4
-di
avendöla;
altre cose aý:
: stese. .;.;
'Si nöti anche'il segnente ',laogö,, di'
"- tie
Leandro -Alberti a pag. 275: - Sono
cittä' pari o superiori, soggiitilge :« -nelle süsseguenti .inverö ti si :pröva. rara, p
altresi (iq. Ravenna) inolte altre lielle. "t''"liiüna
di \coriservä ö di 'precedeüza,
iiei
dei
del
nüiwvw
------_-ý
__
ý
antichw
.
---------
nellwnnali
-----1--'"__
ý.. _-..
.....
vedereý assal anticnitadi,
ai
....
ý
nnacnnn
L--ýý.- "-ý,
_
-...
ý-...
....
ehe io lasaio.) . ---ü'eiriýli,
aiidare
.-..
_.
. ...
nelie- virtit
ý.
_ý
iý,
dei s1ný',oll
_..
ecc. D
-
cioe.
Saüti)ne li Cdifizi
ineriti
_.
_
-'
...,
g
.
ý
tainen hic milii. noii est de sacris 'his Ravennatium-Aildibus
accurate,
--proposituni
fuseque -dicere. Vastum ea res volumen requireret, tam multm surit 'ipsae--sacrm ZT,
4des,
'de quibus loqui oporteret, et tam multa, quoe circa singülas observanda esseiit. Eas
.
tantum hic recensere veluti -per indicem contentus erö- In paucis tantuin quibüsdam
,
de quibus Ravennatium
ac potissimuin. in nonnullis,
paullum -.iinmorabor,
rerum
:
Scrrptores vol nihil, vel parnm accurate 'diserunt. Neque in hoc Commentariolo
attingain sacräs, eas ýL+'des,quae in Cesareae Suburbio, et in Classensi Oppido, vel, prope
fuerunt.
Has
illud-Oppiiliim
enim meuioravi in alio Commentariolo, - quem
eticitatae
de eo, SubüLbio et Oppido confeci.
I. - t'ýe Sacris ýEdibus, quae 'I-javennae edificatae sunt
'Caput
ante saeculum
ýý
Vl.
/_
-§
Iy -
Do Ursi: wa Ede ot do Edificiis
.
ad cam speotantilºns.
Digiia
hnec est, cjuýe ante weteras niemoretur, ut in qua Catliedram
na,tes Episcopi, es quo priiilluil
condita fuit, llabuerint.
Ravensuam
halic ab Urso Episcopo-ýedificatain,
in ipsius Ursi Vita constat;
el Agnello
ilc si z,ßrttin est quod Bacchlnius
censet, Ursunl circa annum 400 Ei rim Vulgaris
crea-,
tüm Episcopuni
412),
dem
hanc
V
initium
vita functum
anno
conesse
circa
s.
-eculi
_E,
ditam fuisse intelliöimlis.
In quinque
naves divisa erat, quas et nos pueri, antequam
jE1es ipsa destrlieretur,
duarum
llediu
parietes
navis,
et
ei conjunctarum
vidimus.
JEdem
(Edit. ]3accli. C. l; -pag. 201.),
i
Nam Fabrius quidem in Sac. lilena: eas
colunuits sex et quingttaointa
fulciebantur.
guädraýinta
octo et
fuisse scribit. 'Sed id eo factum est, quod ejus mtate nonnullm
17
\
TTondiilien
E:
iifizi
sacri
,
o qui non
RTale
tluesti'- sacri Elifizi,
bero- essere 'avrertite:
lio il-proposito
di dire accuratamente
c3sý richiedarebbs.
e diffusamente
un- brossovolume,
tanto
: dei quali -sarebba duopoý'-pa,rlc, re, e inuumöri
iiicorno
ciýisctiuo.
a
(tilui soltf; nto
(Part. I. )
sarö contentö
di questi
numerosi
sono
le cose' clie -dovreb-,
di , fire
la' recen=
sioue; ressoclle per indice, cli-essi, Ad ön ii modö lIli ferlnerö con brevitä äd alclllli
nnlla
di cui gli Scrittori delle cöse di Raveiina o
pochi,. e sopratutto ad
'
parti,
-alcune T_""".
1_L±___
.
i'
-. -.. ..
,.'
ýý
_.
y 1ýucu uis
-
iý quali, furoiio' edificati nel Sobborgö- di Cesý,rea'c ne1 Castel'lo :di Clýsse `o iion lungi
.
ýda;quel Castello. _Iuiperocclie: questi menzioiiai in altrö'ýlibricciüolo,
i_n-"
cheý
pubblicai
.
tornö a quelý.Sobborgo oa quel Castello.
'.
ýý -ý,.
.
eapö I. :=; Vei sacri . Edif izi,, che a Ravenna f urorlo, edif icäti
_,
Vl.
il
avanti
seeolo
=
ý L-=-
Della-Ilasilica
Orsiana,
e ýlegli l: ditizi
ad-essa spöttanti.
Ik,
Qüestil-e
"degna ehe si ricordi
' perche in g'tiesta hani, o avuta
Ja
ýit
aiiti.
alle
altre,
.
fin dä1 tempo in 'cui priniieiamente'
lciro Cattedra i'Tescoi
fu :fondata"
ennati
bun
Basilica
questa
dal Vescovo ýOrso si, rileva
"sia stata edificata
dall'Agrlello
di Orso stesso (Edit.
hitcr-'
201);
B
'e
C.
I;
6 verö 66 ehe il Bacchinella
ý,
cch:
pt-se
.
Orso circa 1'inno 4W dell'Ii:
niritiene,
ra ý'oie
create 'ýTescovo esse
pässýto di
412, cömprendialio
ýýita nell'annö
esser? stnta eclifi cata' questa Basilica-"intorliö
all'edel
secölo V. Era div'isa- in cinque iiavate, le quali
sordio
V=edemnloý, anclie noi;:: fandi
C111I11, prima
Clio la stessa Batiilica
fosse disti"utta.
navata'
Le 'parpti:
delhi
.:
mezzo, e delle altre, due ad esst ccutý
da ciiiquaiitý, sei. cýlontie.
erauo
sore
yiuute
il
Fabri
iiello Srtcre
Perö
LlIcntp) le Part. I, scrzve essere state nttarantotto.
11Iý 66
per questo, che al tempo
avveisne. P
'suo alcune colonise si öccültävanö
frä "ýleuiii niuri;
(Aznello, -ajlticö_ sEorico ravennate del äecölq I-Xd`Abbracciando 10 stäto ecclesiasEico'' ass:znse W. nome. di
tlndrea: '
Benedetto,, Bäcchini,, 'abate Cnssi- "
'da nn
"trýsse
nen'se,
bi= '
nella
,
_codice
degli, arciveblioteca'Bstense le'. vite
scovi raýennäti scritte ýdell Agnelloý e
le pubblicö nel `1c08.con dötte disser=
tazioni '- ,inserite poi dal'.. Muratori
,
ttori
delle codebli'
scri,
nelln raccolta,
se- italiclie.
Girolamo I'nbri; n. in Ravenna
"
,
nel 1G27; illuströ_lo nostre storio' sateölogo
cre e profane. 'rn'canonico
delln 111etröpolitana o'fa ancho pro-',
'tonotariö-apostolico. ) "
columnae intra muros quosdam, qui recentius in ipsa JE de oedificati iisque nonnulli
navium arcus obstructi fuerant, laterent, quae cum ýdes ipsa dirueretur, detectR
instructam
feisse,
Gradibus.
fores
quibusdam ante
quibus ad eam ascenderetiu
sunt.
Vita, his verbis :« In diebiis ejiis occisus
Agnellus indicare videtur in Exuperantii
Ürsianro
Ecclesiýe
Patricius
p; quos gradus durasse ad srocultim
gradus
ad
est'Felix
usque XV sequentia indicant ad annum 1405 spectantia, qua legi in vetere Libio
Pensionum Emplayteuticarunn, seu Diaceptorum, ut vocant, ad Cantores hujus Urbis, Canonicos olim spectante: <pro tribus Clusis etc. a primo latere via pubblica, alio
Ecclesiae
Conca
Il.
itur
b.
ad
gradus
z.
avenme, alio etc. >>Cuin to-"
a
viola, qua
studinem ejus, tum pariotes Musivo ornatas fusse, quod Agnelli
adliuc etate cotiloco
ipso
Agnello
laudato
Nostra
superius
patet.
aetate non aliud in ea
spicerettu", ex
Dlusivum supererat, gnam quo Absis ornatus erat, quod tanien (vetustiore temporis-',
injuriis pessundato) nonnisi sex ante 's-mculis, hoc est anno- 1112 elabora,tuni fuerat.
(Cap. 1. ):
in
in
curatum
ut
putent
recentiore
eo
quae
vetustiore
erant, etpri
qui
_llusivo,
putant..
id,
Sed.
fundamento
Sed
cuin de. his;
vel
etigno
nullo
admodum
merentur.
ý":
r}`3
I
r-
Sunt
'
49).
(Pag..
_,
I-
(Lib. "XIII, 'E
3,,Edit. lltartene.)
Ambrosius
-Traversarius
ells
liabet
de
hiiius
quie
ornainentis audiamus
aliis
cum
aut
l'Zetiorem;
ornatioreiriý
,`-=
Ilodcepo)"ico: « Nullam ferme usquam ne Rom-.e quidem
insigiiis,
vestiunt
est,
Nam
ßasilicain vidimus.
vel
qui
ornatum,
`^exteriorem
pra3ter
intus parietem Fani varii marmoris sectaý ad lineam ernst-. e: staut ordine gemilio
desunt
inäentes
porph5rretie
colilinnüe
neque
pel
ex
marmore:
ex
utraque
parte
il. n lnnaltfac_
1tnA. frinac
G-neciill
in
t..
tt
ý,,.,
+ý1,
1,..
rrt
, "o_
nt
lm
morem
1. tlLlLJ1Ull1
UUlll
I: VlUllltllli.
tl,
Uulü
owvuaw
. -"- ý"-ýý--""ý-7
"°
ý1 - ------"""b"-""
+ot.:
dem totam tegit speciosissiEEA
ferant. » Et post alia: « 11lusivuln opus interiorem
Epistolis. De pavimento ejus, quod detec-"
in
habet
Similia
idem
Ambrosius
mum. »
in
lftnftArý11C
l-T. ncýnnýýinc
1,.
0 DDSCIII(1_
ti721
l, hý+
m"ýnnio
nnnrl
.._ -,
UUlll
-ý
=
(41111U
11
VL
11iGli
11CLIJýU
1JllJVWV1FFLlJ
--
----ý
. 1.....
a
aFFFVltJU
1VUU,
ý
.1
18',
nolla
pin
'e
di
Basilica,
stessa.
reconte
con quelle alcuni archi delle iitiv, ate
costrutti'.
,
le
la
stäti
quali,
quando
ostruiti,
stessa Basilica cadde, furono discoperte: 'Clie
erano
1a porta s,ia stata fornita di
gradini, pei. quali ad essa si salisse, sembra To
.
-alcuni
Esuperan-io,
Irita,
di
Cap.
1'Amnello
I,
noll'a
at
con
queste
accenni'
parole:
a ai suoi
_
,
giorni
Felice
fu'ticciso
Patrizio
gradini
sui
della
Basilica
Orsiana
», i quail
gradini
indicano
le
ZV
fino
diirato
segmenti tose spettanti all'anno 1405,- the ý
secolo
al,
aver
lessi in un vecchio libro di Pensioni En fiteutiche, o di Dirccetti, come chiauiano, spet-'
tante anticamente ai Cantori Canonici di questa Cittn: < per tre Chiusi ecc. 'dal pri_
in collo
di
ci
sembra
....
-(Couca
cogli öccbi della
mo lato
"i
la via
pubblica,
dall'altro
il vicolo,
dal quale
si va da, Conccr in collo
fino, ai
vedere proprio
menlnna$stradA,ýdiccai
inn
ispallalr)Jra
ca.
carta''"del
in
il llnrätori
dal
Ravenna,
di
'quantö
Chiesa
terzo
della
Tanto
la
di
le
ecc.
a
volta
gradini
essa,
Mosaico,
di
dell'Agnello
ciö
ehe
state
adorne
ancora
essere
all'etz
sarebbe stato
pareti
le,; che 'sostenevacolle spalle un emi`JItlrU
t: VLLüi1V V tlLLLfU
tiUl,
ILLt7UIallLtl
UIIV
-ý--- --"__-ý.. .._ý--- --- ---ýý--ý- ----
nell'anno-1112,
',:.AIosaico
1112
Agnello
in
T
e
luogo
lella
manifesto
stesso
ricordato
piü
nosträ
veduto,
sopra.
dicinanpreciaö 1'nbicazione, e cioe in
Mosaico,
in
di
l'Absidc,
S.
9gnese,
altro
ornato
rimaneva
che
quello
cui
era
'il quale
essa
otý
non
nell'antica regione
zadi
Ercolana, presso 1'Orol6gio: ' L'Orolödel
doPo'sei
il
iü
inniurie
tempo)
le
(essendo
'cido
antico
pM
secoli,
rovinato
a1
erb
erö
gio ýera una statna colossale di Erco. "p
si,
una
dallo
era stato elaborato. Vi sono di quelli
clie credono "
procurasse-- che
-`
Pero
'autico.
le
piit,
nel
cheerano
cose
piü
n91
venissero
ra$igurate
'
recente
ivi
indicate
corificcato,
stillettö
erano
'ponsano
di"
1Ia
ore -dinrne e nöttýrne cöll'ombra
fonda]]iento.
questi,
"con
come .,
cösi
poco
per.
veritä
cib
con
o
niuno;
_"le
del, sole e, della'luna- -'tale, l'indicaAmbrogio
in
degli. altri ornamenti
di questa Basilica
qual modo - 1"agiona
udiamo
töre massimo delle ore 'degli anticbi,
=!
Iýomd,,
e percib .,era detto
nostri padri
in nessu]i luoý,ý o, neppure
fermo
Per
Iraversari
,;,
Odepoý"ico
a
49:
,
a
pag.
D
Ilegiaole, Ercole Orario, ed anche' col'
.
"nell
Tornato
Giacche
lingnaggio pittoresco; del 'nostro pobella.
esteriore,
Basilica
fastosa,
oltre
ved©mmo nessuna
o pii]
piü
polo: Concaincollo:,Di codestfi colossa=
lavorati
Santuario
incrosta]nenti
del
dentro,,
la
a,
le' statua dell'antichita, pagana non'
rivestono
parete
di marmo: ni; resta`che "il rndero di nn pede con
in ordin© emino da ambo le arti colonne hi g
erfeziöne:,
stanno
troncone digamba in marmd greco, ' "P
;ýPg
cho..prima"si vedeva presso 1'nrna, di mancano nel' /l'e]npio g colonnötte di porfido e lastre, cosi lucenti, Clio come specchi
Isäaccio in S. Vitale
e cl]e b insigne,
e ,che ora si ve
E
To
immagini
dopo
,
altre
«.
rifiottono
Nazionale;
de nel nostro"illnseb
o siritiene c'he il'basamento della Colon-. ` ttitta
interna : «. to stesso
In Basilica
na dell'Aquila siä quello 'che sorregI°
>Ldit. 11lartene). Intorno
'Divo
del
la',
statua
colossalo
geý"ä.
". Lrcpiu..
-.
.'
ý...
,"I-
c.
1ZTI, Lp. 3,
,Tiýncl.
'7721
,,
ýýý
ý_...
ý. Uý nnn}iin
ýýý___ý
ý. .
1fn. n frt? rli
trttPStn
m:
.- "-_--ý
_ . __
, ___. ___
.. _.
ý..
cose: « 11 lavoro a mosaico speciosissimo
Ambrogio
ha simili
cose neue ', l. pisfole
copi"e,.,
(Lib.
al Pav]mento di questa; cl]e fit scbperto ]]ell'aiu]o
lýarnla
1____ _
in
___ r,
ýý
Z, iiocUtu
-t...
vut,
s_1r_'
in contra
_.
ý,..
üa
pT1llC1p
10
.
,
in
hac
Commentarioruna
de
Academim
I3ononiensis,
Tomo
it
in
cavo:.seribens qui
occur
,.
«'Hic'cum
fovea
factüs
E 1e eo anno, cum in hac Urbe ipse versaretur,
.,
Ravennatensium
et unclaruln
tudiiiem
pedum quatuor
ad alti-
est:.
perVenlsSet,
Septeln
(Tom: II, part. II. De Bonöniensi,
.
Institnto'atqüe
artiain
et
scientiaram
Commentarii,
pag., 2. ), ',
_
'Academia
continuo
instratum,
colore
quasi vermicuat
vario
sölüm -se prodidit marmoribus pulcherrimis
latum opus, tantai elegantia ut nihil supra ». Unum tarnen ex praecipuis EA is llu, ]us
Ciborium
fuit
at
argenteum columnis suffultum, quod aram maziuiam
ornamentis
ipsam argenteam tegebat. Ciborium illucl a Victore Episcopo factum (praefuit is huic
Ecclesiae
."
ab anno
510 ad 516) Agnellus
testatur
in
ipsius
Victoris
Vila
Epigramma
ac
De
legebatur.
ipsius
(malim
"Ciborii
arcus)
arces
super
quod
recitat,
de
Camaldulensis
Aguellum,
testatur
eo
sed
"Ambrosius
apud
altari
argenteo nihil
quad
in
in
Ilodmporico,
Epistola;
nisi
cum etiam
pr<edicta
paulo ante memoratus
cum
fuisse
illul
dicit,
in
11oc
in hac columnis
susteutatum
vero sex "
quinque argenteis
in
columnas
da
Ciborio
Epistola,
in
dicta
Ceterum
tam
quam
arganteo
at
eas refert.
Hodceporico"
illudque
sustentäporphyretidis,
at ophiticis
quatuor columnis
memorat,
ex
ipsum
de
Addit
tum, in, Ho_lccparico scribit.
m-irmore,
chore
qui chorus altare
at
octo versuum
argenteum,
erant.
t,
vestita
argento
prominentia
at
cujus
capitella
cingebo,
adhuc saeculo
ejus sup3riora
navis erat, at es vastiöiis
mi, joris
Eques
ipsius
delineatione
IElis
tetque
quam
etiam -ex
monuit, pa,
Sed
Ravenna,
di
inscripto:
etc.
in vasto opera
illetropolitana
at Ciborium
Is chorus in m3dio
znanentibos
Fabriu3
Bonamicus
etllibuit
praestat Ambrosii
verba, adferre: g Altare
llimnas in Epistola
m3morata,
superius
item, columnis
porphyreticis
at ophiticis
marmore
ca,ndido,
cujus
prorninentia
(has
cosuffultum
sex
columnis
argenteum
tegit
Ciborium
dicit)
argenteum
arbentea, s
ipsum chorus ex,
Cingit
altaie
sustentatum.
ca,pitella
argento
antiquitas
vestivit
Ciborii proadicti, quain altaris et chori, fuisse in ltalia
-tain
&. Famarn
admodum celebrem ex '
19
II.
Tom.
dei ContInenfari dell'llccadenaia
nel'
fu praticato in questa Basilica in
quell'anno,
l3oiognese, scrivendo dello scavo ehe
Essendimorava:
Cittih
in
»
questa
che
delle
Scienze
delle
(Cömmentari
e
Arti nell'Istituto e nell'Accaclemia 130lognese,päit. 3)
in-.
do pervenuta. la fossa nlla
Raýýemiati,
öiicie
di
quattro piedi e,
-sette.
profonditl-di
di
bellissimi
di
contanente
colore,
si, moströ il sottosuolö
e
marmi
" screziato
coperto
dei principtili
di tanta eleganza che nulla pill K. Uno'poiconie' se lavoro intarsiato,
il
da
d'argento
di
Ciborio.
-il
fu
Basilica
quale
colonne,
sostenuto
adornamenti
questa
da
Ciborio
1'altare
Quel
d'argento.
stato
ordinato
essere.
era soprä
ma,ggiore; anch'esso
fa
1'Agnello
`Basilica
testimönianza
516)
dal
5I0
(egli
'Vescovo
al
-Vittore
resse questa
di
Epigramma
I,
Cap.
otto velisi, che sileg=
uella Vita di Vittore
un
e riporta
stesso.
In
Ciborio.
dello
in alto (o 'piuttosto
degli
di
alordine
"stesso
archi)
sopra
al
-geva
CaAmbrogio
fa
1'altare d'argento
1'Agnello,
di
testimonianza
esso
niente appo
ma
taut'ö nell'Odeporico,
predetta
ancora nella
quanto
ricordato
maldolese poco innanzi
d'argento,
in
dice
da
Epistola;
'che
colonne
essa
cinque
ehe quello era sostenuto
se non
Cibointorno
Per
al
altro
essere state sei quelle colonne.
mentre nel, priino riferisce
detta Epistola
soin,
fa,
tauto
quello
e
menzione
quanto nell'Odeporico,
, rib-d'argento
di
Aggiunge
di
da
porfido
e
serpentino scrive nell'Odeporico.
stenuto quattro colonne
Gian
Francesco
Bo--'
il
(12areh..
il
Cid'argento
di
lo
cav.
marmo,
quale
e
core circondava
stesso altare
auche sul coro
ýdeldisegno
fece
il
Rimini
di
namici
Questo'
d'argento.
borio, ''di, cui gli
capitelli
sporgenti
erano rivestiti
coro era üel
1'ättuale llietropolitann. nel '1734, che %,
djs-,
Bologna
in,
condöttä
dalle
di
della
traccie
mangiore,
come
anche nel, secolo . -pübblico
esso rimaste
&maAesi
navata
mezzo
träfece
dell
e'
sertazione
.
liosaici
are,
dalla
il
dei
descriziQne
Basilica
della
-dele
appare
anche
sport.
parte
ricordö,
stessa
che
nnä
Cap-
decörso
il' Fabri
Ca,v. Bonamici produsse nella voluminosa opera dal titolo:
La 1lletropolitana, "di Raä,
ýd?
e
le
d'Anibrogio
L'altare
Ala
proposito
piii
recare
parole
venna, ecc.
:«
argento
(queste
da,
dice d'ar-;
colonise
colonng nell'Epistola
sei
piit sopra mentovata
sbstenuto
d'argento,
Ciborio
il
pure
sostenuto da colonno di porfidö e di serpeiitiiio.
gento) copre
\"ca;pitelli
Il core di candido marmo circonda lo stesso altare,
di cui gli
sporgeiiti
_
d ýaigento a. Tanto la fama del
1 nntichitin
Ciborio,
dell'altare
rivesti
del coro, essere stataýIoltremodo
predetto
celebre in Italia
si* puö argulre
e
ehe
da 66, che diqueste
1'antica' Basilica
Orsiana
'nella
)
Crisolociö.
S.
di'
pella
(Salle rövine' dellä Basilica Or='
'
1lfetropo=_
fa
'attnale.
edificäta .
siana
litana dall'arcivescöi; o alafl'eo, Xicolä
Farsett'i nel- 1734,, e finit. v- nel`." 1745
dall'arcivescovo Ferdinändö 1Zomoaldo
fece, aý"giungere il
Guiccioli
acni
1'ar6ivescovo'An=
"Poi
esterno.
portico
tonio: Cantoni nel 1"773.1n'ridusee a"
üs
vede
in
facta,
intelligi
urbium
et
chronicis
aliarum
sit;
potest, -quod
mentio
eo
luti in Claronico Vicentino, ut discimus ex fragmento quodam, quod ex Codice svoculi
XV edidit t1Za,
nsius in app3ndic3 Miscall. Biluz.
quod: jue ita incipit: « Legitur_ in
Nee
Chronica Vicentina. In eo enim post alia de hac Urbe Ravenme h-,r,c occurrunt:
ita adhuc dicta3 Civitatis extinta sunt insignia: quia in majore Ecclesia Ravennm
Toin: `IV, päg. 119),
-
totus chorus, altare et tabernaculum magnum super altare sunt argentea », quo loco
Ambrosius
indicari;
ipsum
fuisse
men
argenteum
cum"ta,
sola observandum, et choruni
Vicenti-.
An
fuisse
tempore
quo
argento vestita scribat.
colutnellarum ejus capitula
is
tabul.
quibus
chorus constabat, et
-%,,
lnarnlore-,
le
scriptum
ltttlll
deinde
totae operiebantur,
ips<p. argenteis laminis
absttmptae sint antequm paullatim
?
Ursianamque
Ambrosius
Ravennam
viseret
lEdem
veniret,
quam
Ei-'
lluic
Salutatorio
do
Hie minime
tEdi
erat.
quod conjunctum
silendum,
nobis
Fecit
hic
in
(inquit)
Agnellus
id a Felice Archiepiscopo
K
tructum
ejus vita.
narrat
introituni
hodie
Pontifices
Salutaforiuni,
Felix
Beatissimus
ad
usque
unde proceduat
id,
intelligi
Salufaforii
Puto
Dlissaruln
vocabulo
gttod
a.
videntibus
palam populis
in Glossario,
hodie dicimus
Sagrestia, qua, de re plura vide apul Dlca, uýiuut
ubi aly
latulatur.
Addit
ideul
Agnellocus
Agnelli
hic
his, qui Glossariuna. illud auseruttt,
et
ipsi
Ilegiax,
hoe
Salufrttorii
portas.
as'
esb
lectutn
lus Epigramma,
super
ait
quod a Be
Archiepiscopö
Felice
hop,
noll
Salutatorium
a
Ex eo Epigramm: tte intelligi
potest
locis
et mendoillud
nonnullis
Epigramma
mutilum
factuui,
primum
sed refectum.
ita
eulendandum
esse
versum
seLtnin
monitum
sttin est, ac miror non esse a quoquam
, -I
(Cap: VII. )
fait
Chronicon
illud
i
Oblitam nescit li,, quere Pastor- oeenl.
20 '
forma pül artistica, e fece pAl'0 010llelle'
a11Che
pose
vare_la slanciata cupola; opera egregia -"
..
d"ell'arch. Ginseppe"Pistocchi
Crollache
di
altl'e
Cltta
e fatta
lllellL1011e:
come
1lella
C! 'O)taca
lTiceýi-
da
"un
Mausi
framuiellto,
d-,
di Paonehe
11
-t'
till
certo
'pubbllCO
ti na, qualmeute
apprendiamo
B1ei
za. -Nion
anoneabbia
Miscell.
Baluz.
Tom.
IjT,
119,
del
XV
del
e ehe cos! -_
pag.
noll'appendice
secolo
tro ol tana
cýýdice
i'atanoilenielid'at e anche" antiäa, certo da' n
In
dopo
Cronaca
Vicentina:
Leggesi
incomincia:
pert-auto
esso
altre cose Su
nella
a
valeggiäre cölla Basilica Ursilina; ma
finora
1Te
le
di
Citth
Ravenna
ed
bacosi
sono
:
estinte
cose pill
s'illcoutrallo
per essere, visitata
queste
ammirata,
questa'
sterebbero'le
settantadne-: colonne di_
Chiesa
Iýaýennate
il
1'altare
tutto
Citth:
detta
di
insigni
maggior
coro,
ne1l1L
e
marmi
perclte
e.
la
Cattedra
di
S.
11Iasvari
d'argento
lnogo
1'altare
e
da
simiaüo tutta ;di" tavqlette d' avörio
týibernacolo
il gralidioso
nel
qual
sono
ossei"ý"arsi
sopra
intaraiato con figarine in bassorilievo.
v orse at tempo in ciu to
D'antichi. t.iti stn i1_campanile, the sem- oho io indioai
anohe 10, stesso corn essere smmro a argente.
I.
"-..
11
memýý ''aogaell' emis
.II.
chioaror
zOanoA
-,
senex Zaudator, , temporis' acti, proprio
come_nno di quei vecchioni ehe vide-.
dei primi
ro däyvicino lo avolgiirento
tempi del Cristianesimo. )
delle quali fit coniposto gtiesto
d'argento; che a poco Ia poco poi Si
le
lastre
6'icenfi)t(t,
marinoree,
Cronara
quella
scritta
Coro, ancli'esse erano ricoperte
siano
nrsitin
consumate
prima
ehe
tutte
di lamine
Ainbrogio
venisse
a
Ravenna,
e visitasse
la
Basilica
L?
Qui irienomamente e da tacersi del Salutatorio, il qüale era annesso a questa Ba*lui'
-Cap.
Arcivescovo
da
Felice
di
Vita
L'Agnello
al
Hella
iiarra eretto questo
silica.
VII: « Fece (dice) questo Beatissiino Felice il Salutatorio, donde procedoüo tuttora,
liesse
del
delle
i' pontificanti
alla
presenza
popolo. » Penso the col vocaall'introito
pia
diciame
Sagrestia,
di
tose
bolo del Salutatoriö s'intenda cib the oggi
the vedi
6 coin=
Glos.
da
dove
sario,
quelli che amplificarono
nel
quel,
Epigramm-a'
dell'Agnello.
Lo
stesso Agnello
agglunge un
ancho questo passo
appo Ducange
mendato
dice aver letto
C-116,
Glossario,
Saltttatorio.
Pcgias,
dello
sulle
cioe
porte
sopra
stesso
Da que1PE= ":
-ý
fatto
dal-
(110' ripetuto il pontäuietro latino,
pigratitma
fu
Saltrfafoi"io
primatnente
ehe questo
si puö comprondere
iion
perchi;, "volgarizzandolo, . non 'st paü
iu
llloghi
Felice,
Arcivesccivo
Quell'Epigramma
e maucatite o scorretto,
fare, almeno io non so "fare, un vei"so,
ma
rifatto.
plit
:
-1'.
tradrizione
lä
letterale
e:
cui
analogo,
stupisco
essere.
da
il
d0ý'eva
e
mi
sesto
verso
non
avvertitö
essersi
alcnno
eosi
che
,-il Paslore, non ya"abLandoiaare la pecora-.
"
smärriGa.
)
,;
emelldiito:
>Oblitam
?iescit lingnere
Pastor
ovens.,
ý
+ý+
Fontis.
llodiedum
lEdicula
Baptismalis
Et
fnit,
Ursianae
prözima
estque
tEdi
integra
Episcopo
Urso
hanc
adhuc superest,
par
est,
eaque
aüdificataln
credere
+
-ab
haue
Neoni
Episcopo
hanc,
tribuant,
plerique
subStlqui
gnm superest,
vetustiori
etsi
tuerit. At de eo Agnelllls in \Teonis Vita h? c scribit: « Fontes Ursiana; Ecclesiae pubcherrime decoravit «; et alia addit, quae nihil aliud indicant, nisi 11'Iusiva, aliaque ornamenta tEdlclllw
eumdemque sensum
stalls;
illa;
quae refectaun
Neone
a
addita,
iis,
vel
explicari
commode potest
a Neone liane lEdicnlam
quiL antea
Inscriptio
illa
indicare
ibi
erant,
in
substituta;
exametris
quatuor
Inscriptionem
videtur.
(Cap. I. )
coni11am
hujus
Historici
De
=post Agnellum
receutiores
prastantia
nostri passim
exhibent.
IEdiculae, cum iidem nostri Historici, turn Ciampinus consuli potest, qui ejus 1lusiva
tabulis delineata exhibet.
ý+.,
Clerico"
Protiiiinni
fuit
Presbj-terorum,
in
Ursiantr
13alileuni
item
et
tTdi
usnni
-:
just,
De CO lime Agilellus
Balneum
Perfecitgne
in
Victoris
Episcopi
Vita:
a
rnm.
«
domuui Ecclesia?, hrerens parietibus muri Episcopii, ubi residebat, quo ttsquo hoclie
fuisse
ibi
lavatur
jamdiu
discimus
Victore
dicat,
Cuin
antea
mirifice
clare
o.
refectum a
Btilnea
loco.
parAgnellus
patet
»
-idque ipsuin et ex Epigrammate,
co
subjicit
quod
va prius prisco vetusta labore deponens etc. » iit credibile omnino sit primitus ab
Urso Episcopo
Agnellus
ibiclem
Addit
Tdeni
Uisianam
ciim :
conderet esstriictiun,
Victor
de pretiosis marllioribus,
idem
hujus
Baliei
Musivis,
de
parietes
guibus
of
Tý
Il Tempietto
Orsiäna.
luogo
L
da ci"edersi
sussiste"
Vescovo
aucora
lo
fu in vicinaüzti,
del Ponte Battesimale
sia
ehe questo
intemro
benche
edificato
stato
i piit
attribuiscono
e lo 6 #ttt'oggi,
da Orso
Vescovo,
questo,
alla-Basilica
e'nel
ehe rimane,
meuesimo
ä Neone
'
ö
(S. Giovanni in Ponte Battiste-
ro, "di fignraottdngolare,,
"e diviso in-'
Otto colon= '_"
due ördini: nell'inferiore
'".
ött"ö,
di
nel
' nette`
archi;
ed
marino
la
posa
cui
su
superioie'ventiquättrö,
..
Ma
1'Agnello
di
scrive
piii autico.
esso ciö
nella. " cupola di_ sörprendente 111osaieo.La
,
.
di
in marmo greco e
Vita, di
porfido
Cap:
Basilica
I:
Fonti
vasca
Le
della
Orsiana
leggiadrissimä_
»
abbelli
"Neone al
col süo ainbone servivß per il batte=
indicaiio,
mente »; ed aggiuuge
simo d'immersione. In una delle niealtre cose, le quali nient'altro
se non "ehe i Mosaici
bellissiino
vaso
couaerva
un
ahie-si
=e
li
Neone
fossero
Tem
da
iunti
di
,
tal
g"p altri adoriiamenti
ietto
a gg
o sostituiti
a
di
in marino pario scolpito
emblem!
. ,,. che
._. vi erano prima; e nel medesimo
_
I
_..
facilmente
interpretarsi
pagani).
quelli,
senso
puö
quel1'; scrizione composta di quattro, esametri,
ehe si vede 'dimostrare
questo Tempietto
ehe
avrebbe
sostituito
al
da, Neone. Dopo 1'Agnello
i nostri Storici
rifatto
pia recenti riportano'sovente
quel_
'nostri
In ordine alla mag iificenza
di questo Tempietto,
"Piscrizioue.
tanto
gli stessi
.
Storici, quanto" il Ciampini
in piante i Mosaici
pub consultarsi
che di esso riproduce
(iltons. Giovanni Ciampini ppbbli- Mosaici
dei
disegni
i,
le
piante e
co
di antichi ! +ionumenti ravennati, 'fra Tionte).
in
Giovanni
S.
di
cni
,
=designati.
7ý
:
I-
`
I
Cosi pure in vicinanza della Basilica Orsiaiia fu il Bagno ad uso dei Preti
e clei
Chierici: Di esso 1'rlmtello nella Pita di Vittöre Vescovo al Cap. I riferisce
gtiesto
cose: ». E si compi il Baguo presso la cý.sa della I3asilica, atiuesso alle pareti del
in
bye
-cui fino ad ogi; i meravigliosamente
risiedeva,
inuro, episcopale,
ci si, lavä D.
Vittore
da
chiaramente apprendiauio ivi essere stato giä moltd tein-,
-Dicendolo rifatto
po avanti, e questa stessa cosa e dimostrata in quel luogo anehe dall'Epigra, mma 'clie 1'Agnello riporta: » Primieramente
abolendo i piccoli Bagni gii vecchi per aiitico
-la-voro, ecc. »_cosicche del tutto e credibile ehe primierameaite,
*stato
sia,
costrutto clti "'
Orso ITescovo; allorquando edificö la Basilica Orsiana. Parla ivi'1'A
i
lö
gnel
(le. preriösi
x
I
superius
ornavit,
memoratum
et Epigranima
quod in eo olim lebebatur,
et in quo decretum
versibus
subjicit
esametris
indicatur:
a Victore
constans, -
_
Ut biduo gratis Clerics laret ipsirts Urlis,
Tertia cui cessunc est. et feria sexta larandi.
I-
Sim adhuc rotate Clerum co Balneo usum Agnellus iis, 'gttae supra attulimus, verlavatur D; videturque - et ad hoc Balneuin
bis indicat: « quo usque hodie mirifice
_
in
T'ita
Agnellus
de
Theodoro
Episcopo
idein
ejus
scribit
e et 'referendum esse, quod
istius
in
fornace
Balnei
in
concremavit », '
volumina singula
accepta, omnia coarctans
Ceterum
et alia
Templa
christiana
in hac Urbe
Balieis
ejusmodi
instructa
erant,
dem
alio ravennatium Balneuin Clericorum
sianm Midi proximum erat.
-_-
Urhoc
de
quod
scivisse, nisi
usibus addicto
[[[
ut
ill
Virginis
Maria;;
Beat.
in sequentibus
-e
sacram
etiam
observabimus;
et ad
'Urbe
reinotay,
-liac
Insula, qiia3 Palatiolum
iib
circiter
sex passuuii
millibus
vocabatur
Iöalinis'Angelopti,
in
Pita.
intelligere
fuisse ex eodom Agnello
Balneum
possumus
de
13ableis,
CIn"istiallorunl.
nullo
in libello:
Miror doctissimum
Paciaudum
De Sacris
(Cap.: III. )
ý
ý-
.L
doinus
Episcopium,
Epl_
fuit
sen
dem
Aliud A]4dificium' ad Ursianam rl
pertinens
hoe ab Agnello memoratur, veluti iil
Episcopium
dicata.
Non
habitationi
semel
scopi
Sergii
in
I,
Vita
Cap.
Cap.
III,.
Victoris
Pita
I,
in
Cap.
Vita Ursi, in Vita Neonfis
locis.
in
AA
ill
mitto,
quos
in Vita Martini: Cäp:. I (ubi Palatium
aliis,
et
vocatur)
E'
ý
r
I
mai"mi e;ýýý'ýýý-'_..
",
l'Epigrainma
riferisce
anticäinente
(Cio6 i1'ma; itedi"e il
venerrl; nnme.
-"
g intesä ecelesiasticämeäte
-.,
""
.:
'feria).
/,
,'..
abV
U1
ricordato
nrn. +aiitamefite___
rlnn'
n; omtii :b-___ý__ý-__
"""
b"'ý"'
liLVtLI't51'
11.11tL
btll'/.
iL.
o-ucaaw
di-Vittore:
il precetto
e in cui e indicato
si leggeva
f! Iia. in
adoinö le pareti -di' ouesto I3ä,ra--ýann _-.
in
versi esametri, clie in' esso
pia sopra composto
lo stesso. Vittore
lavi
si
__
___.
_
JGJVW"lcalß
il
__
Clero
di
_____
ý.
-_
huestn.
zý___ý
r±n; 'n
"
...,
-n.
f',;
t+ý
ý".,,,
vvil.;,,
-!
--.
ý
Clero usasse di quel Bagno, fin Balla sua epoca 1'Ab cello acceuuia coil
in
fino
'-Si
«
ad oggi nieravigliosameute
riferimmo:
cui
quelle parole, the "sopra
ci
lava n; e pare anche doversi riferire a questo Bagno quanto lo stesso Agnello strive
intorno a Teodoro, Yescovo Hella Pita di. lui al Cap. I: «e tutte -lecose stritte riceDel'resto
vute le logo in tang voluini e le distrusse nella fornace di questo Bagno M.:.
'Coinc'il'
anclle
(r)nticameilte
.',.,,,.
1801AC11'COIIdAta,
dal
altri
n-, n_nlluvLtv.
vvLVLUV
Po; oveý.Teodorico;. mont, e' Assediav:l
Vergilie'
Udoäci'e denti"o -Ztavenna, oreäse un
ltiiglia;
ölo
i1-nollie.
picr,
palazzo, da chi
tloll'i- ",
sola cli:. Palazzolo. Lo stocico Agnello
fa "abate"di tale Chiesa, e' fn, quegli
I, iece-üemottre
1,.
cne,.
!i,'" prccoto`pauizzo
o
,
di' nna
per la "costciizione
stül ctisa
nellä re ý ione 1ý;rcolana .,
-ýý..
'1'empll
nnon
vvav
itell'Tsola,
in gAesta citta
cristiani
nnnlin
aw.
wa
nrl
vi
anrvnniý+i"
avbuviauý,
la qtitale Palazzolo
nracen
l, aw
erano
In
aa.
v
iornici
0. {iincn
v.. aa a.
si" clliainava,
ui tali
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lolltaua
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1ýii4111"
"circa
sei
`TTit(I .",
che vi fosse un Bagno possialno apprendere dallo stesso" iigllello
"1lelle
di, Giovanni Angelopte al Cap. III., 11Liineraviglio ehe il dottissimo Paciaüdi 11(3110.
puseoto:
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i"
Un-altrö Bdifizio fappartenente iffla Basilica Oisiana"=fii 1'Episcopio, ossia la caso
dal.
\Ton
Vesco-,
1'Episcopio,
e.
o.
asse'biata ad abitazione clol
una yolta so1ti
rieordato
.
1'-Agnello; "Goirie ý nella Vita, di -Orso, nella Vita' di Neono al Cap: ; 7, nella' Vita cl.
Vittore al'. Cýp. I,. ne11o Vita-di Sergio ' al Cap. III_ nolla_1'itit dL Martino ýl' Cap. (dövo ;6'chiamato, Palazzö) o in, altri lnoghi "che'.t"ralascio. 3Ia nella iTihi cli'Orsö ©gli
stato
lüogo,
in
iDosto":.
di
era
Abitaý
paröle"il
con
queste_
cüi,
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«
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li
VViDV
., n,.
o.,
Utjl
23
Ursi* Pita
Vii
sanctissllnus
qui
in quo situm
(Ursus) infra
locrun,
esset, designar'e'stucluit
Episcoplunl,
quod est
de loco, qui vocatur
egreditur
Organaria,
enianans
his verbis: « FTabitabat
fossarn
juxta
posrtum
sub ponte
Pistorum
autem
anlnis,
nlira
ma-
stabulllln
esse vicletur p. Sed hodie nec pons,
memorat, nec amnis, juxta quern fuisse Episcopiuln
scribit, supersunt,
Organari,
locus
nllus
amplius
-e appellations
aprul nos venit; ita ut locum veteris
riec
igllorare
hujus Episcopii
fuisse proximuiir,
iclem
di
cogamllr;
nisi quod Ursianm
jEA
in Victoris
Vita satis indicavit,
Agnellus
Balneum
factum
cum scripsit
a Victore
haesisse a parietibus
muri Episcopii,
ubi residebat », idemque ipsum Balneum » juxta
domurn Ecclesize » fuisse. Ex iis, qu-,e idem Agnellus
habet in Vita Ioannis Episcopi
(ejus,
quem
eJuS allquam
vel auctum,
'ad 716 huic
ipso Felice
nunc
ubi
gnitudine.
...
quern ýgnellus
clestructunl
Bacchinius
prope
(Cap. II, pag. 447.)
lloc,
Episcopiuiii
septimum
ponit) colligi
-videtur
Tribunal
ipsius Ursiame jEdis fuisse. Aliquid
in
seu partem
hoc Episcopio
Episcopi. tempore, g}il ab anno 708
saeculo VIII,
vel mutatllm
seu Felicis
Ecclesiae pr. -.efuit, idem Agrlellus
indicat
TTita (in fine) cum de
in Felicis
Constantinopolitana
Urbe
ex
« Post vero annos tres
reverso hvec scribit:
(Cap. V. )
.
Episcopium,
Felicis
aedificavit dornum juxta
nominaquam de suo nomine domum
in quo
Archiepiscopi,
vit «; f5omus hUjlls mentio extare observo in diplomate. Egidii
Eccle"
Cardinalibus
Ravennatis
ille
post alia, quw infra reddemus, confirmare
ait
se
in
item
Domum Felicis
Ecclesiam
Baptismalem
six »' casalll cum horto juxta
«;
post
diplomate
ipsa
Philippi
Archiepiscopi
1262
proac
anno
scripto,
cujus sententiam,
Cardinain
diplomate
confirlnare
enim
recitat.
eo
item
habitatant,
Ecclesie
domrn,
in
turn
aliam cum
qua
scribit»
in
Baptismatis,
domuin quondam Fellcis
Templum
quo
et
spatium
pene
pemodum verba
libus Ravennatis
hortis
Philippus
Rubeus
Juxta
domus fuit,
quaa vocabatur
Felix
«; qum postrema
verba,
si et
ipsa do domo
Felicis
23
fitime, ehe scorre dalla localitl
che e chiamata Organaria, passando sotto il ponte dei
Fornai di meravigliosa
ainpiezza .... dove adesso si vede essere stata distrutta 1'abitazione >>.Ma oggi
üb
1'
il
Aýgnellö
il fiume; lunj; o il'quale egli
che
ricorda;
ne
ponte,
scrive essere stato 1'Episcopio, restano, ne piit alcuný, ' lbcilitä°. perveiiile t- 116i 'Collal.
denominazione di, Organaria; sicche siamo costretti ad ignorare la locälit'a- di -qüestö
Vita'di Vittore indicö a suffiantico Episcopio; se non che lo stesso Agnello
nella
,
.
essere
-cienza
stato prossimo alla Basilica Orsiana, quando scrisse, che il Bagno, fatto
da Vittore era. Aderente
« alle pareti del mur0 dell'Episcopio,
ove risiedeva », e parimenti lo stesso Ba,;, no essere stato « vicino alla Casa della Basilica. »: Da, quelle
lo stesso Agnello afferma Hella Vita di Giovanni 1Tescovo (di. quello, the, il
tose,
ehe
-'
.
Bacchini' annovera settimo) al Cap. II, pag.. 447, seinbra doversi
conchiudere questo
Episcopio, o
di esso, essere stata vicina 'alla '.Uribuna della stessa
qualche
parte
-una
Basilica Orsiana., Che qualche cosa in questo Fpiscopio fosse aggiunta o
cambiata niel
secolo VIII, ossia al tempo di Felice Vescovo, the dall'inno 708 al 716 presiede ä
Basilica,
questa
ne infdrma, to stesso Agnello
nella Vita di Felice al Cap. '\T (ill.
fondo) quando e; li intorno al uiedesimo Felice reduce dalla Cittä di Cöstantinopoli
Per
tose:
«
scrisse queste
certo dopo tre anni edifice la casa viciiia a11'Episcopiö, the
dal suo home chiamö Casa di Felice ». Io osservo farsi menziono di
questa casa
uoiia ui Lgiuio
tkrcivescovo, in. eui dopo le altre tose, ehe riporteremo piü
delle, Basilica Ravennate » la casa
sotto, egli stesso dice di raffermare' ai Cardiuali
'
la
casa di Felice dopo- la Chiesa ßattesimale »; cosi nella bolla di
coll'orto presso
Filippo 3rci. vescovo, scritta ne11'aiino 1262, il cui
le
sigiiificato
e
quasi
medesiine pa,
role sono ripetute dal Rossi. -Poiche Filippo in quella bolla scrivo 'di raffermare ai
nelia
uaruiuaii
ueiia
-Dasiiica
ltavennate
i- la casa in
cui allora
abitavano,
parimenti
1'altra
cogli orti pressoy la casa gi1 di Felice vicino al Teinnio Battesim-, lA
cui fiila
casa, che si chiamava Felice »; le quali ultime barole. se ä,neh'esse
srn, n rl.q:
;,
ritenersi in riguardo alle case di Felice (nella quäle ipotesi n-u
"meraiiglierei, perch6
ý.
".:,
-.,.
(Lib. VI, pag. 437.)
1.
äccipienda
intelhic appelletur)
sunt (quo casu -mirarel", cur Felix potius, quam relicis
ligimus
1262 fuisse dirutaºn.
Similiter
eam jam ante annum
et de dlia; domo longe
Episcopo
post a Valerio
Tdificata,
et quidem in ipso (ut quidem puto) Episcopio,
ox
Agnello
discimus
in
Maxilnlaili
Vita, ubi Valerililll
demolienda
-eodem
curasse gn-P,
'äp. - I. )
(G,
dam Episcopia,
qna
antea Ariani
tenuerant,
et ex eoriim materia
Valeriana
ntuicupatur
rasse domum, « qua nmlc nova, atque potius
dubito quin accipiendum
Valeriana
Pl<'Etorium
illud
non
sit
,
indicat
Simeonis
in tabulis
tionem Rubous
sibi repertan--
)
3ý92.
(Lib.
pag..
,
_VI,
constrtiendam
cuD.. De ddmo'ha, c
Valerianum,
cujus menArchiepiscopi.
Hiil1S
Ravenna;
confectas 'iii
sub idem tempus scriptas legi
idipsum
Prartorio
Valeriano
Immo
ipse
Rubeus
393
conjicit;
ex quo
».
postea pag.
durasse.
Has
III
intelligere
domuni
illam
puto esse
ad : iL'clllllin saltem
possumus
.
Index scriptas moArchiepiscopali,
Illas, quae extant in Tabulario
quas Gillaliillanlis
die
Aprilis;
30
indicat
1223,
Valeriano.
Scriptas
G-inannius
in
Palatio
'
anno
eas
net
Iani
Pohe,
Pot.
in
Simeonem
loanni
T.
iis
conjudicibus.
et
suis
regalis
et
scribere
Archiepiscopi
(inquit)
(Caps. P. 8504 )
I
nec illud
Mercurii
hic
tabulas
onlitteiidtim
puto,
parteln
quo do agimus,
Episcopii,
aliquam
XIII
lnonnmentis
Palatiuln
Is7aui,
ý,
in quibusdam" ejusdeui sa;cnli
pud
esse.
appellatam
(ita,
in
Palatio
IIar:
1llercurii-,
Ruboum (ad annum 1278) barc reperio:
»
cum essent
UgoRavennatis
Archiepiscopatus
in
iis
dicitur)
tabulis
"prarsentibliS potlssllnum
enim
Portuensi
in
`l'ab'ulario
Sed
niembrailt
Canonicis
lino Prarposno,
etD
acta etc.
et aliis
Archiepiscopatus
Palatio
in
apild
llec
1265
a
oxcripsi:
qua
ex
extat anno.
scripta,
id
Plli=
concessionnln
donationoni
genus
lierclu"ium
sen
quamdam,
>:; qu, e membrana
(Lib. VI, jag; 450.)
lippi
Arcliiopiscopi,
si lnemiili,
continet.
91
I
elie di Felice qui sia chiamata) ci fanno comprendere essa
essere
dell'altra casa fabbricata
stata distrütta giä prima de11'anno 1263. Similmente-anche
.-,..
dopo gran tempo da Valerio Yescovo, e certo in esso Episcopio (come per vero 'io`
Agnello
dallo
stesso
a.pprendiamq nella Vita di Massimiano al Cap. I, dove
reputo)
piuttosto'Felice
Valerio- avrebbe curata la demolizione di alcuni Episcopii, oho prima avevano posse_
duti ; li Ariaiii, e. col materiale di essi a}"rebbe curata. la costruzione_ della casa, ehe
u
;
Valeriana
',
c. Per questa casa Valeriana non
ora e nübva e ".che' piuttosto, si. chiama,
dubito che -si debbivritenere. ehe sia quel Pretorio Valeriano, di cui il Aossi- nel-Lib. "
,
VI, pag. 392 fa memoria di avere rinvenuta nei re.-istri di Simeone Arcivescovo.
I',
«
.
(dice) scritti
quasi nello stesso tempo ho letto, cho
registri. di questo , Arcivescovo
furono fatti a Ravenna nel Pretorio Valeriano «. Anzi lo stesso Rossi piii avanti j,
,
'
(Girolamo
; Rossi,
n. nel 1539 m
,
fa
dottore
ne1,1G07, un
e'
ancbe
uno
abvnlA!
IIaSLTO,
it. p17I1Clpe
üel
-lütllgIle
ýý
ý-...,....,.- ----------""'
di
nostri-stoi"ici,
nella
cui
si
-legge
Germania
scuole di
- come testo di
lingua==
1'eleganta
Stria
latino,
della
sna
di Ravenna fino a], srjcolo XVI).
(Questi e Baldassare Ginanni sotto
il -noms 1 Pier Paolo, - uale monacö
Cassinense, n. nel 1698Lin. nel ý177ý,
"
lettore di fiiosofia del_
ý tore, erudito-
suo ordine, scrit-stoi"icho. tandi memrie
ti.
J, orr
wb.
2512
vv
nnncrni.
wi+yvvvýaý
ý.nra
1ý
, iinrlncimn
, ýý ,..
. o.,.,
rlal
nnca
w .
. ý, u. ýi
n11n
. "..
nncain,.,
ý, vocýav
r
.,,...
-s--
-,,, -
1.,,
.,
vuc
,.. -11..
ljuGil[L
----
tT.
, , -.
casa ap41a--
Opino che questi siano quelli ehe esistono.
durato almeno lino al secolo XIII.
iiell, Archivio Arcivescovile (Caps. P., 8ö01) ehe nel Catalogo del Ginnani si dicono scritti.
I1
Valeriano.
Ginnani
Palazzo
asserisce essere stati scritti tali registri
nol
nell'anno
T., Potestä, dellä
1223 nel. di 30 d'Aprile,
ö ehe in essi Simeone
scriva a Giovanni
Pola,
e ai suoi censori. E qui peiiso pure da non omettersi
regale .
questo, che,, quä1=.
'L+
doll
piscopio, di cui trattiamo,
sia stata appellata Palazzo di lLorcurio in
che part()
taluue meinorie
del medesimo secolo XIII.
Imperocche
il Rossi
Lib. VI
appo
nel
1278) trovo: (< Essendo nel Palazzo di Mercurio
:"to che il illördani scrive di lui:
pag". 450 (all'anno
detto'
e
(poiclle
cosi
-tütte: ebbe vista le carte. piil dimentiin quei rogistri)
i decreti dell' Arcivescovado
Ravennate
il
presenti
principalmerite
La
de'
archivi.
maggiore,
cite
nostri
Preposto, Ugolini
Canonici
Ma
due'volulni
e
in
Porto. esiste una
ed
altri
»
ecc.
anche nell'Archivio-di
sullo me= opera sua
morie storico-cl"itiche "dei nostri soritBalla
1265,
del-.
pergamena,
scritta
nell'anno
-Palazzo
quale
copio
queste
d'ogni
parole:
,. c nel
tori ravennati, ocbnpandosi
cosa ,
llarcurio
la quale perbamena
sapesse di storia e perfino di'iTeri- - '1'Ai"civescovaclo
appo
"se
»;
contiene,
nna
certa
'
"ricordo,
-'che
%
invib
Diuratori
"che
al
ziorii antiche,
dpnazione,,
ö-simil
di
diFilippo
le
Arcivescovo:
i
Gori
geliere
)
concessiöni,
pubblicarono.
quali
ed al
I
*
t".
Pars qu.--edainipsius Episcopii vetustioribus temporibus fiiit
Qttin"quod
JEdificium,
lccttbita
in
Episcopi
vocabatur,
e
quo
que .
nempe
certis diebus cönvivio precipuos
Clero
Icl rEdificium a Neone Episcopo .4gnellus
aut
etiam
e
populo
excipiebant.
-suo,
docet in ipsius Neonis Vita his verbis: » Deinum (legendum arbitror Doinum) iufra EpiUisiame
Ecclesive,
Quingtte
fundamentis
Da,
construxit,
qute
vocatur
a
scopium
qubita
Postea
A41dificium
Triclinii
hoc
Agnellus
perduxit
appellatione
«.
--,et ad effectum
designat. Neque enim causam video cur Bacchinio esistimandtim
sit Tricliniuna ab
Agiiello memorari tanquain partem aliquam majoris ,Edificii, quod Quinque Accubita
Amnem
fiiisse
Agnellus
Parietem
Triclinii
amnem.
super
notat
vocaretur.
quendam
Ursi
in
htiuc fuisse eundein verisiuiile
ipso
Agnello
Vita
memoratus
est, qui ab
fuerat; et cui Episcopiuni adsitutn fuisse indicarat. Alia Agnellus addit cunt di me"
duo
hujus
Triclinii
de
Musivis,
fenestri's,
turn
et
parietes
picti
erant,
rificis
quibus
(Cap. I. )
k
ý
!
ý
1
. longa
ipsis
in
constantia,
parietibus
sua adhuc
quu
subjicit
elametris
"Epigrammata
habuisse
Tricolo,
de,
hoc
dificium
wtäte legebantur.
cum
quo mox,
commune
nihil
rý:
.
fuit longe antequam
Tricolo
Certe edificatuui
omnino arbitror.
costruendo
gttisquain
inanum
in
Agnelli
Tricolum
eodum
statu
ad
conditum
mansit
etiam
admoveret,
et post
fttit.
usque tempora, in quo fiterat, cum a Neone conditum
-1
*
spectans fuit illnd, quod ab Agnello in
indicatur;
venisse
passinique a posterioribus
Aliud rElificium
Ursianam
1ýlem
ad
'--Petri Chrysologi Vita, Tricoli appellatione
(Cap. III. )
25
**
Uiia certa, parte di essö Episcopio in teinpi assai i"emöti fu
tui Edifiziö, -clie si
chiamavä, Cinque Accubita, nel quale cioe i Vescovi in determinati -giorni ricevevano
fosse
a convito "i inag,, iorenti del Clero, ed anche del popölö. t Che questo Edifizio
informa nella Vita dello stesso Neona al Cap. I
erettö da Neöne lTescovo 1'3bnello
"
"ý
doversi
leggere
La
(credo
doinum e non dentunt) nel-'
casa che
- con queste parole: e
L'Episcopio della Basilica Orsiana, si chiama Cinque Dagttbita, egli
costrui dalle fonýdamenta
ea termine condusse <. Pöscia 1'Agnello designa questo Edifizio col vocabolo
di Triclinio.
E
la
Bacchini
debba
vedo
rabione
perrhe
-non
col
si
ritenere ehe il
Triclinio sia ricordä, to dall'Agnello
come una qualche parte dell' Edifizio
maggiore,
: che sarebbe stato chiamato Cingtte Accubita. L'Agnello
nota-che
una
qualche
parte
,
del Triclinio
sia stata Q sopra il flume <,. ti verosimile che questo flume sia quel
di Orso era stato ricordato; e vicino
medesimo, che dallo stesso Agnello nella
-Pita
indicato
aveva
al qüale
essere posto 1'Episcopio. L'Agnellö
poi aggiiuige altre cosetanto n delle meravigliose finestre a quanto dei llosaici
di cui le pareti di questo
Triclinio erano istoriate, e sottopone due lunghi Epigrammi
composti- in esametri,
che si- leggevano su quelle pareti fino al tempo sno. Giudico che questo Edifiziö assolutamente nulla di comune abbia avuto col Tt"ic.olo, di cui dire apprasso. Certameiite
'fu edificato molto prima
che qualcuno ponesse mano, s, eostrurl8 il Tricolo, e anche
eretto il_'1'ricolo rimase nell'identico
stato, nel qualo era, fino ai tempi dell'Agnello
Neone
da
fu edificä, tö.
quando
,
***
Un altro Edifizi6 spettante
dall'Agnello
alla Basilica, OrSiana fu Cj11e11o,
the
Pita di Pier Crisologo 'al Cap. III '
eniva indicato col vocabolo di Tricolo;
Hella,
e per'
(Cinque llccubila, e Cinque Daccubita, forse qüest'ultima
parola
storpiata, ed anche Tricolo e Triclinio presso gli antichi'indicavano
quei -luöghi ,,_
in cui essi sulevano 4sedere a mensa
in cinque, in tre, ecc. Gli antichi propriamente non sedevano come poi; ma
si coricavano, sopra, letti o sopra divani per mangiare. 1Cel easo noströ poi,
a. quei primi tempi: del Cristianesimo, '
so non i costumi pagani, --i-esistevano'
ancora certe nomenclature
e, ad esem=
Tricolo
pio, tale Edifizio
si chiamava
Tricolle
e pin tardi por corrompimeuto
perche, seeondo 1'Agnello, cömprendeva tre parti. Anche il-palazzö di Teodorico avevä i sdoi Triclini, fra cui uno
detto: TTicliniuzn ad nzare"e; senza-dub-.
bio, il Triclinio
presso. PEpiscopio
era,,.
chiamatö Cinque accubita, perche conte_
da"pranzo.
)
neva cinque camere o sale
(Lib. -II, - pag. 103 at. Lib.
pag.
-V,
232 ad annum 800).
(Cap. III)
III,
pa-" 162.)
(Cap: III. )- -
Tricollis
riostris Scriptoribus
1. cit. liWc sunt: '
appellari
consuevit. Verba Agnelli
z<lterumque fundavit domum infra Episcopium Ravenme sedis, qua3 dicitur Tricoli
co quod, tria Cola contineat a. -Cui usui Edificium hoc structum ' fuerit
nusquam
Agnollus (nisi fallor) memorat. Sed nemo es recentioribus 'riostris Scriptoribus
dubitat, quin dicatum fiierit habitationi eorum, qui in Ursiana tEde rem divinam'
curabant,
qua de re vide Rubeum ubi )> tripliceui
in hac, quam ille Tricollim
pr, Tsertim
vocat,
Canonicorum
ordinem,
at Cardinalium
habitasse D. Quam grande id IEdificiuni.
fuerit inde intelligi
Episcoporum
factum sit,
quod
sex
potest,
cura, atque impensis
dictus) Aureliani,
Ursicini,
Ecclesii,
Victoris
nempe Petri (ejus, qui junior
ac 11laxiillud
demum absolvit,
miani, qui postremus
ut patet ex Epigrammate,
quod in ipso
Tricolo Agnelli
ipso
in
legebatur,
Agnello
Maximiani
Vita;
'.
adhuc otate
at cum ab
tum
a Rubeo
(ut recta jam
hanc extrnere
Epigrammate
perspicue
patet
etiam aliisque e.xliibetui",
ex quo etiam
fuisse ilium,
Clir3sologum
Bacchinius
qui inolem
monuit)
nec Petrum
in ejus Vita at Rubeus perperam
c'redide=
cmpit (etsi id at Agnellus
,
t
t
ý
I
huius
Vita
id
Agnellum
Exuperantium,
scriptuin
in
rint) at multo minus
apud
etsi at
ibi
Agnello
idem
Bacchinius
scriptum,
tarnen
tissime
sed
ab
non
reperiatur;
quod.
rec
Aiidifundatore
De
importatum
ejus
Librariorum
iliac
imperitiam
censet.
per
aliunde
fundavit
Hanc
mirandiS Iriolibus
quoque
p
Epigraiilloco
debemus;
intelligera
at giio
1ýdificii
arcem, «, ex quibus magnitudinem
11laxiiniani
cum
(llusivo
arbitror)
in
ipsum
ut
in
legebatur
Tricolo
pictas
eo
ma
X4dificium
imasurrexerat)
ipsius, ,tum decessorum ejus (eorum scilicet,
quorum cura
illud
dubitandum
videatur
hunc
quin
alicui
Agnellus
Tricolum,
vix
gines
memorat.
Cmtoniccc
consuevit;
at
quo
venire
ipsum Xldificium
fuerit,
nomine
apquod postea
10S1
Wiberti
Archiepiscopi
scripto,
quod
diplomate
in
anno
exhibet _
pellatur
quodam
ficii
Petro
he
in prwdicto
Epigrammate:
26
ý-
Tricolle.
Le
fu
de11'Agnßllodai
parole
chiamato
nostri scrittori posteriori
consuetudin©.
della Sede"di Ravenna, la
1. cit., soiio queste: DE ancora fondö la uisa dell'Episcopio
quale si chiama Tricolo poichö comprende tre parti Q. In nessmi luogo ricorda--l'A=
.
fosse
Edifizio.
'.
lla
(se
a
use
stato
costrutto
questo
quale
non m'inganno)
g-nello
veruno
dei nöstri Scrittori piü recenti dubita, che non sia stato assegnato ýd, abitazione"d'i
,.
ý.,..,.
Basilica
intorno
divini,
Orsiana,.
nella
curavano
gli
uffici
a cüi vedi i1. Rossi
quelli, che'
T,
Lib.
232
800)
dove
Lib.
II;
(all'anno
pag.
pag.
D avrebbe-abitato _trinel
-103, e nel
Canoiiici, 'e
Cardinali,
di
dei
in
principalmente
ordine
questa, che egli chiama:
plice
'L'rieolle. «. Quanto grande questo Edificio sia stato si pub arguire da ciö che fu erettI o
.
di
di
Vescovi,
Pietro (di colui,
fu
il
detto
cioe
sei,
giovane)
a cura ea spese
.
_che
di Vittore, di llassimiaiio,
d'Ä-urelian9, d'Ecclesio, d'Ursicine,
-il quale ultimo lö
the
dall'Lpigramma,
finalmente,
fino dall'eta dell'Agnello
come appare
si leg
compi
_
geva nello stesso Tricolo, e tanto dallo stesso Agnello nella Vita di 11lassimiano-a1.
Cap., III, quanto anche dal Rossi nel Lib. III, pag. 162 e da altri si riporta: dal quale
Epigramma risulta eziandio cliiaramente (come gia`Lin proposito a-%-verti il Bacchini)
Crisologo
P}er
non* sia stato quello, ehe cominciö a costrurre questa inole. (ben- ".
, ehe
the o 1'Agnollo nella Vita di lui al Cap. III e il Rossi a torto lo abbiauö creduto)
Agnello
Esuporanzio,
tale
dall
trovi
o molto mono
per quarto
opinione si
scritta
nella Vita di lui: la qüal cosa pert lo stesso Bacchini giustissimamente
credo non
ivi dall'Agnello,
introdotta colh da altra parte dall' iinperizia; '
ess©re
stata,
scritta
ma
.
di"copisti. Queste' parole si leggono nel"predetto, Epigramma
Pietro f011-a
_intorno
.d'
di questo 'Edifizi o: » 4ncora fondö questa fabbrica di
mole meraýýigliosa «;
'dal "clie dobbiamo comprendere. la grandezza dell'Edifizio;
legdove,
Tricolo
si
e
n©1
geva 16 stesso -Epigramma, 1'Agnellö ricorda che erano istoriate 4e immabini (iii 1ll0- .
saico come stimo) tanto dollö stesso llfassiiniano, quanto degli antecessori di lui (di
,
quelli cio&; per cura dei quali era sorto 1'Edifizio. ) E apliena da duUitarsi ehe gnesto
1'ricolo sia stato guello steßso Edifizio,
dopo
:ý
ehe
si
eiuie -a
consuetudiue
per>
.;
27,
(F. 23ý) Hoýiesti II'Archie- _lýubeus. Immo et in membrana Tabularii Archiepiscopalis
,
Marinüs
in
983
qua uremoratur tluidam »
scripta,
piscopi, ac proinde ante annum
«.
Durabat"
Sanct,
Ecclesiýe
Cauonic.
Ravennatis
Prwpositus
Pnesbiter
adhuc
'
e
-e
et
fitIn
Portuensis
1187
fiII.
Tabularii
scripta rnentio
membrana enim
anno
swculo
-
domus
his
indicatür
in eaque contractus
verbis:
quidam actus
octuagesimo
ejus millesimo
centesimo
anno ab Incarnatione
mensis Auguustr indictione
quinta in domo Cardinalium
quinto
Cardinalium,
mine Domini
die, vigesimo
Peto
Ecclesia3.
Ravent.
a vobis
quidem
5
'
septimo
Sanctm
praedictaü Ecclesim
Canonicoe distinguuntur:
Cai"dinales
in Dei
nomine,
dum
Monumentis
dato apud
Rubeum
in quo is Archiepiscopus
concessit
Bonö
>
Archidiacono
Ecclesiae guae ad earn diem -possederant:
Cardinalibus
Ravennatis
-versis
Canonica.
qua tum habitabänt, etc. g. Mee do Cardinalium
Cantores
lesandri
etiam peculiarem
Maximi
Pontificis
III
Prýýesbyterorum,
habuisse
Canonicam
Rubeum
intelligi
iis
apud
in eadom Canonica
qui
et Fratrum,
quae ipsa
Rubeus
Alexandri
verba
esse
-
no-
At
XII
in
saeculi
et sequentium
etc. e.
duXIII
Hanc
'
Cardinalium
Cantorum
una, et
et sýculo adhuc sequente, sen
altera.
in
CapituArchiepiscopi,
diplomate
intelligi
2E
quod
gidii
potest non solum ex
rasse
fuit
1207
(cuju
Sac.
Fabrius
in
3lenz.
lari Archivio
testatur
anno
scriptumque
servari
.
Refectorio,
ipsa verba de Darmitorio,
vellem
nobis
et aliis commtuiibus
conclavibus
1262
Archiepiscopi
diplomate,
Philippi
Fabrius non incidisset)
anno
sed etiam ex
..
-.
» In
indicavit,
potest
maxime
Cautorum
cum
post
in
verba
fuerint
_..
(Pag.. 27 et pa(Y. 699.)
uni-
domum
.t.
IT, pag.
307. )
(Verba diplomatis
dý]gidii 'Archie-,
"
(quod
Petro'Paulo
diploma
a
piscopi
Ginannio Abbate S. Vitalis, excriptum
S. Vitalis in Codireperi in Bibliotheca
di rluto)-ice, qui inscribitur
Llliscellanea
.
Paoennati hmc äaut:
Corfirmamus
etc. Vobis Leonardo: Tariano, etIoanni
Presbyteris
Rav. Car-` et S. Ecclesim
dinalibus etc. pro vobi4, vestrisque i'ratribns'Cardinalibus,
qni nunc sunt, vol
in pi-,; dicta Ecclesia erant in perpetuum, hocest Dormiloritwn, llefectoriura,
qua: modo habetis,
cum Cogninä, et
Cellurio et Cameras duäs, unit et his
jutta
Ecclesiam, aitera in, Clauytro, '
et ha; c omnia cum Curte et- Puteo,
et Via, et praeterea Casain cum borto
jatta
donuun relicis
post Ecclesiam "
Baptismalem;
et Plebein S. Petri in,
Costino, etc.
-)
(Lib. VI, pag. 437)
Adiplomate
ex
in
potestate
: >>,
verbis
pro tempore
illa
et
(Lib.
(Lib. VI, pag. 347 ad anniiiri 1169.)
«
» Canonica
»
Tabulario
Lectum
in
Portuensi
Alexandri
mihi
utar
».
verbis
« ut
hwc
habenin
Cantons
Martini
1245
Pr'.
testanientum
est,
anno
scriptum,
quo
esbyteri
tur;
Insuper Duo Guidoni cantori relinquo Carnerarn meam, quam cum eo fieri feci
:haec interseruit
(In fraginentis
chartarum
quae a
rii Archiepiscopalis,
fuerant,
occürrit
neglecta
Lit. 0. N. G,) - Assignatio
Rambaldi,
eta a Stephano
Lcclesiae Ray. -)
Cantorum
Tabula-: -:
Ginannio
(Caps: S.
dotis ! fa-'
in "domo
_,
27
-ý\...
e appellato in una certa bolla di Wiberto ArciveCazzonica;
chiamare
e
quale
col
nome
;
307. Ed anche
- ýscovo, scritta nell'anno 1081, che'© "riportata dal Rossi al Lib. V,
-pag.
in. una pergamena dell'Archivio
Arcivescovile (F. 2385), di Unestö- II Arcivescovo, "o
perciö9S3,
1'anno
nella quale si ricorda un certo » '11larino
' -Prescritta avanti
-Prete,
postö alla Canonica della Santa Chiesa Ra,vennate g._La fabbrica esisteva nel secolo
XII. Perciocche in Una pergamena dell'Archivio
Portuense, scritta nell'anno 1187,
,6
la casa dei Cardinali,
in essa e indicata la stipulazione
di
ricordata
e
un certo atto
on_ queste
=-lesimo
parole:
centesimo
-indizione
quinta,
a Nel
del Sib lore,
dall'incarnazione
di lui nel miliiell'anno
settiino, nel giorno vigesimo
ottuagesimo
quiiito del mese d'Agosto,
della Santa* Chiesa Ravennate.
Io domando"
nella casa dei Cardinali
nome
di
Dio,
Cardinali
di questa Chiesa, ' ecc. <<Ma nel secolo XII e seaý""voinel
none
,
_
ne11e;
distiiYte
due Canoniche, una dei Cardinali, e 1'altia, dei
guenti,
membrie sono
Cantori. Che questa Canonica abbia durato anche nel secolo" seguente, cioe nel XIII,
si puö rilevare non. solo dalla bolla di Egidio Arcivescovo, ehe il Fabri nelle Sacre
Capitolare e che fu
lltenzorie a pag. 27 e pag. 499 attesta conservarsi nell'Archivio
scl:ittn nell'annb 1207 (di cui per le stesse parole intorno al Dornzitorio, Refettorio ed
altri-anibienti
comuni vorrei che il Fabri non ci facesse cadere in errore) ma anche
dalla -b"olla: di" Filippo Arcivescovo data nell'anno 1262 ehe leggesi
Lib.
Rossi
al
izel ;
yI,
'p3g. 'ý37, in
Cardiiiali
cni questo
Arcivesco-vo
concesse a iL'I3ono
della
Ravennaie
fiüo
che
a quel giorno
-Chiesa
-sess_o,la casa in cnl 'allora. abltavalloecc.
4Questo in quanto
'Cardinali.
Canonicar
dei
alla
.
ATCidlaC0n0
ne
iLV 0va110
e. a tutti i
avuto il pos-,
I
x. *
Cho i Cantori avessero una Canoi:ica particolare
"
lessaudrö III
Poutefice
-Massiiuo appo
1'3ýiello
b
....,
'
bölla d Asi pub rilý;evar©
are dall
1169)
al Lib. VIe pag. 3I7 (till'anno
"-'ý"".
{Le parole della bollä d' Egicliö
Arcivescovo, la qual bolla trovasi, tra=
Pier Paolo Ginanni ab. di "
'da
scritta
Sj1ta:
S: Vitale nella Biblioteca-di'
e
J)liscellanea
nel Cödice ehe s'intitola.
di _lutori Ravennati, " sono gneste: =
,
TaConferminmo
Leonardo
ecc. "a voi
Preti, 'e ai Cardinali
riano e Giovanni,
della Santa Chiesa Ravennate ece: per' -Car'dinali, 'che
voi e pei vostri rratelli
'
ora sono :o clie saranno in perpetno
..:
Dorni:
to- nella predetta chiesa, questo
rio, Ilefettorio, ehe ora avete, con. Cucina e Dispensa, - e due - Cämere, nna'
di queste vicino
alla.' - Chiesa, , 1'4ltra =
nel Chiostro, e tutto cib con Cö'rt,e e'
col pozzo e strada, e`di . piü la casa
coll'ortö -presso la casa di Felice dopö
e la Parrocchia
In Chiesa Battesimale
'
di S. Pietro in Costinö, ecc. (N. dell'A)',
E. perche non piuttosto
in"'Cestino `,
o Sestiaao, probabilmente'per
?)
trasOrizione
di
errore
(In främmenti'di.
pergamene del:,.,
17.
Arcbivio Arcivescovile;
dal
trascuräti
Ginanni si trova alla, Caps.
L'ett...
_S.
0. N., G: :
di-dote
fatta,
assegnazione
-- ,
da Stefano '' RämtZaldi
nella' dasä dei; '.
Cantori 'dölla Chiesa Iiavennate.
=, )
(Nella nosträ. Cittä gli archivi so=.,
n'o spariti tutti, tranne quello Arcive,
scovile, il quale, alla söppressione dei
conventi, ha potuto salvare e'conser=
di essi; e laý, restänte'
vare qualcosa
in:. locali
di
parte e immagazzinata
Classe con cui_ e' col "materiale
del- "
1'Archivio
Mü-nicipale
presto si 'addiStoridell'Archivio,
vei"rä all'ereziöne
di
R
S.. if.
in
ne11'artistico Chiöstro
Pm"t. n
m"AninnamAnte
1'opern iudefessa-del noströIticci.
''
-;
roer.
)
;:
.
in Cantoia, et onine jus, et rationem,
quod "et quam habeo in eadem: et si Cantores
ipsum in -aligtto molestarent, volo quod teneatur
ei dare et reddere quindecim Librtis
Raven. quas ipse expendidit in ea. Capitulo Cantorum
relinquo quatuor Quartaria,
et"sei Staria frtunenti «. FortassL tarnen Canonica Cantorum in piýýdicto Alexandri
III diplom, ).te non de 1Edificio aligtio sepaiato
a Canonica Caidinaliunn accipie da
est; "sed de nna ex tribus partibus, sive » Colis » aut membris, quibus Ti"icoli tEdifiQuamquam et separata etiain tria illa
um
Cola,
constabat.
-ci.
rEdificii
sen inembra
; esse potuertmt (et sane id mi}ii indicant
verba illa membrana Tabularii Portttensis
quain supra attuli in domo Cardinalitim)
sed ita, tit nihilomintis
unum Aýdificium
esse tribus Colis constans videtur. Quomodocuinglle res se habeat, Ravennatis Eccle-
I-
_
u.
vwuvulVl
III
alvo
utlV,
GVUn111lI11e
uV1111c111U
Umnes,
in
slve uarulilales
uno,
ball`
tores in alio, ooque distincto communiter vixerunt steculo adhuc XIV, eoque spectat,
quod ab Anonymo Chronici inediti Auctore scriptum extat: >>cum relicta non sponte
geniali dulcedine in Urbe Ravenna relegatus degerem, et cum Canonicis Ecclesia3
-llaj oris in Choro, et in comm
tt, laribus conversarer, etc. «. Fateor tarnen, me noii leiUsum
illud
fuisse
Cantoruin
viter suspicari Canonicam hane Cardinalium
non
et
AEdificiutn, quod Triroli notnine
'alia,
post
quti
potius
vel
olim veuiebat, sed aliud,
in..
___ii"
ribuelll
tiones
ýý".......
wtatein
in
locum
veteris
eills
.
,.
n+
'l'7"1co[e stlnecta
in vetere eo a3dificio factas, ut non diversas
habuerlnt.
omnino Aldes Cardinales
a Cantoribus
Cap.
)
-III. -'
.r",
Illerlllt;
±dificii
___ý
vei
partes,
___i_
curve
ýi_i....
vait,
sed diversas
,,,.,
+..
ý.
.
11<<<<it-
jam
Agnello
Porro notandurn est, Aldificium
hoc, seu domum Tricoli, ('L
ab
it sýepe
voinfra
Episcopium
dici
Aguello
in
ChrSsologi
Vita
Petri
»
catur) ab eodem
mdificatum
e;
notumque est apud Agnellnin hanc vocem » infra a idem valere solitain ac » intra <<;
llonumentis
quod et in aliis sequiorum .etatuin Scriptoribus,
passim evenit:
et
.I
'paröle
da
queste,
massimamente: 7>nella facolth dei Preti e dei Fratelli, i quali nella
medesima Ccciaönicai'dei Cantori pi -ö'tempore-saranno stati 4; le quali medesime parole
il Rossi indicö essere d'Alessandro, avendo inserito dopo quella parola Canonica que-
Portuense il 'testastp: >>per'usar© 'le parole d'AleSsandro, «. Ho letto nell'Archivio
' mento del Preto lllartinö Cantore, scritto nell'anno 1245, in cui si hanno queste cose:
"
Oltre 'a;,ciö"lascio a 'Don Guidone Cantore la mia Camera, la quale, con lui feci fare
.n
in Cantoria, ed ogni "diritto e rabione che ho su essa: e se i Cantori in qualcosa la
Libbi"e Ravenmolestassero,
voglio ehe essi siano tenuti a dare ea restituire
quindici
dei Cantori lascio quattro Qusrt©ruoli.
nati, che il medesimo spese in essa. Al Capitolo
perö nella predetta bolla di Alessandrö
III
e sei Staia di fruinento'" «. Per avventura
la Canonica dei Cantori
Edifizio
non e da ritenersi
come iui qualche
separato dalla Canonica dei Cardinali,
dima di una delle tre parti, ovvero membri, o appartamenti,
del `I'ricolo era composto. Benehe anche quelle
dell' Edifizio
cui 1'Edifizio
tre parti
.
"-od appartamenti
poterono essere' separati (e infatti
ciö mi indicano
quelle
parole
della pergamena
dell'Archivio
Portuense,
che piit sopra riferii,
b nella casa dei Car-"
dinali
in
()
guisa perö ehe nondimeno
pareva pn solo Edifizio
composto di tr© parti. :
I
Comunque sia, i Canonici della Chiesa Ravennate, ossia tutti in
uno e nel medesiino"
domicilio, ovvero i Cardinali in uno, ei Cantori in altro,
in
e ben distinto,
vissero
comunione fino al secolo XIV ea ciö si riferisce gnanto resta scritto dall 'Anonimo
Autore di uiia Cronaca inedita: » Essendomi recato
esule nella Citth di " Ravenna,
abbandonata per forza ýogni geniale dolcezza, ed avendo praticato coi Canonici della.
Uhiesa, Maggiore in coro o nella löro dimora, ecc.
«. Confesso per6 -sospottai"o noii
pocoche-questa Caiionica doi Cardinali e dei Cantori non sia stata'quel 'in'
edesimo
Ldifzio'che
una ývolta, veniva chiamato Tricolo; uia un "altro, o piuttosto
altri, ehe
döpo TetiL dell'Agnello
Tricolo; oppure
siärio stati surrogati in luogo di quell'antico
ehe indubbiamente 'siano. " avvennti tali cambiamenti
in quell'antico
Edifizio, che i
Ctirdintili äbbianö avilto, non
solo diverse parti dell'Edifizio,
ma abitaziöni
aftatto
separate, dai Caiitöri,
i,
i
29 .
S`
'
quamquam
apud
atque eo nimirum,
ipsum
Agnellum
loci
quo apud'meliores
verba illa m,infra
non destint, in quibtis eadem vox
Scriptores
occurrit, adhibita cernitur.
sen,,-,u,
.alio
Verum' etsi
üt,
itur,
idein
Agnelltzs
Episcopitim
ponamtts
vamaiinie
quibus
Tricolztzit
lere ac v intra Episcopium
a non tarnen certe indicare Agnellus
edivolttit,
ficatum fuisse intra 1Elificium
incolebatur,
Episcopis,
ipsum, quod jamdiu
antea ab
in
hortis,
1Edificio
contiguis
ei
- sed
men, antea Episcopium spectarent.
aut aliis
locis 1Edificio
'vacuis, qui
ad ipsum ta-
x
:;: ;:
hic etiam non est, memorari ab Agnello in dicta Petri Chrysologi Vita
11lonasterium quoddam S. Andrew Apostoli, quod Patrus ChrysoloJus -elificavit n non
inlonoe ab eadem domo «, hoc est a doma Trico! i; qug,m ille a Patro Chrysologo
Silendum
Ursianam
tEdem
prope
credidit.
ut
superius
adliuc
perperam,
- -choatam
habitationi
idque
Episcopali
lificium
3:
anquidem
mole
conjuiictum,
vetustissimuin
,
ima,
itemque
in
pars aliis
surgeus,
cujus
suprema
altitudinem
gustum, sed
multaul
Sainter
locum
hodie
obtinet,
eas
addictýe suut, at quýu medium
yuain "sacris usibus
11lusiviz, ac'marmoribus
jaul
Episcopis
ornata
pra;
3tat,
egreaiisque
pridem
celli usum
diximus,
Extat
Petro
Chrysologo
hoc
tenet
tElificium
et certe
a
extructum;
apud nos
cernitur.
inPetri
liter,
in ipso _llusivo llonogramma
nomen
cujus
-e
cernitur,
non
quam
aliud,
,
Sacelli
dicare possunt. In capitulis
orportam olim ejus
columnarum,
seu pylarum
Opus.....
CMptum
See.
Pätrus
Ravent.
Eccl.
Episc.
inscriptio
he
, extat: e
naiitium
dixi, patet
ha3c
Capitula
in
loco,
Reperta
in honore
Scrm. Perfecit
Aimntis
quem
«.
Fama
ex"opere
llletropolitana
di Ravenna.
» Extant
ea Capitula
in Museo
Archiepiscopali
«.
29
--ý
e da notarsi ehe questo Edifizio,
o casa del T) icolo (come
1'Agnello e" chiamata)
dallo stesso 4gnello
nella Pita di Pier Crisologo
al
dice edificato D nell'Episcopio
n; ed e noto clle appo I'Agnello
questä paröla
frequentom9nte
(
in
intrd)
lo
stesso
ciö
accade
:e
altri
solito
che
Certamente
dalspesso
Cap. III si
(in fra)' vale
Scrittorij
e
i
ehe seguono: sebbene appo lo stesso" Agnello
now difettino
la stessa parola si trova usata in altro significato
e in quello appunto
Scrittori.
Tuttavia,
benche
di
i
preferenza
riteniamo
migliori
che si riscontra
presso
.
K delle quali 1'Agnello
si serve, valgono 'quanto
che quelle parole )) infra Episcopium
il
1'Agnello
Tricolo
indicare
'certamenle
intra
Eplscoplunl
tuttavia
che
non volle
a
D.
nei documenti
luoghi, in cui
iý
!"
dei tempi
dentro
,
sia stata edificato
dai A'escovi, ilia negli orti
briche, ehe tuttavia
prima
1'Edifizio
contlgul
stesso, che gih
allo
tempo
o in altri
Episcopio.
stesso
a quell'Edifizio,
appartenevano
niolto
innanzi
luoghi
era abitato
da fabliberi
;"ý .
/
I
I
.ý
di'
Pita
Anche qui non e da passage sotto silenzio, cute dall'Agnello
detta
nella
Pier Crisologo al Cap. III e ricordato un Monastero di S. Andrea Apostolo, the da
Pier Crisologo fit edificato x- non lungi dalla stessa'casa, « ciod dalla Casadel Tricolo; the egli crede a, torto incominciata da Pier Crisologo, come piii sopra dicßmmo. EsiYescovile un anti:
ste tuttora vicino alla Basilica Orsiaua congiunto all'abitazione
chissimo-Edifizio,
e questo veramente di mole angtista, ma the so%gein Brande altezza
di ctti la Parte inferiore e'pariinenti- la superiore oggi sono adibite ad altri usi non
'sacri; ma quella Parte, the occupy in localitji di mezzo, serve gift da gran tempo come Cappella ai Vescovi. e si ammira abbellita di splendidi Mosaici e marmi.. E fama
appo not .ehe questo Edificio
Pier
Crisologo;
da
stato
eretto
e certamente nello-sia
Mosaico
iede
stesso
si
un Ml nogramma, di cui le lettere non altro possono indicare
the il nome di' Pietro. Nei capitelli
delle colonne o dei pilastri the iota
-volta,
(P. 1, pag. 24, Col. 2.)
I
Quid lgltur, si hoc 1'Ediipsam, 'rsed minus inteb am edldlt Muratdrius.
Petro
Chrysologo
'redificatum
S.
11lonasteriiim
-tä, m
a
T,
quod
illud est
-Andre.
Inscriptionem.
ficiölum
re
hac
de,
definire
ALynellus
1Tihi1
domo
tarnen
Tricoli
16nLyA
ausim.
scribit?
a,
win
De. i pso -vero S. Andrew 11lonasterio, quod Agnellus inemorat, et quol_ BaceHinius a
juniore,
Petro'potius
giiam
a Cliiysolobo
suspicatiir,
conilitum
Benedictini
S.
Andreae,,
de
}Ede
quaui
quentibns notabimus, . cum
hodie
teinent,
lia, in
gti-. e:lam
Ordinis
se-
Nirgines
dicemus.
i
: j:
:K
hodie
diximus,
de
süpeiest;. nisi
zElificiis,
nihil
quibus
tpt v©ro veteribus
-Es
Aludicula Baptisinalis Fontis, ©t zEidificiolum illud, quod modo memoraviinus.
ýý
ý'
.,.
Adificia
ýEdem,
-specfanfes.,
'Schedae ad Ursianiam
vel cornjuncfa ei
rEdifi'
conjunctorum,
Ursiana;
verius
loco
vel
tElis,
I. Do Cimeliarchio, seu
Gregorii,
11lagni.
Da
locus
»
Vasa
notus
Cimelia,
servabantur
in
sacra'
seu
quo
cioruin,
fuerant
Ecclesiae
commendata,
etc.
Ravennatis
«
Cimilarchio
in
'sevvero c©ntenariis, quae
fuisse
ornatam,
nec
Ursianain
apud
Portion
tElem
fronte
in
II. Esteriore olim
tarnen
Et
credat
praecipuum.
'
quis
extat.
:
scriptum
Agnellum, nec apud alium quemlibet
Urbis
fuisse.,
hujus
tEles
sa,
ras
Urbis Templum oo aedificio caruisse, quo tot alias
.
in_
Caelo
Martini
S.
lis
X4
aureo, qua)
Musivo
instructas, compertum est ? Observo, in
(Epis. 12ý; Lib.. I\, )
-
,.
_
so,
Vescovo
della,
Santa
Iscrizione:
Pietro
e
vi
nuestA,
D
vuiwrw..
ýN
ty
-----7
ý..
(Il capitello,
-.
l'cscrczion©
pöytante.
ýfond...,
dai
compimento
di
a
Zi,
e:
condusse
questo
Chiesa
aineüti
contyo, e stoypiato nella payola: ;.
qni
cýi averina _cominciö; .....
a fund:.:. anaeutia. llancava adun ae la
P.
L
Rat
di
Santi
doi
Dall'opera,
23:
in
'
ficnd
enna
pza.
Edifizio
«.
onore
lllehýopolitýctta
della
prima meth
payola,-e cioe,
-'!.
n.
_r.
"mo<fn»n
_,
_
e ta tasciata cosi, come si trovavit ©-. Col.
Si trova, -anche nell'opera Zirardinia;
na. ' Ora-Dun Domenico Parröcö Soprani, mio. buon. parente e
miR guida
uautuluA6Flj _..,.. ý is
...
'gnessopera,,
.r.....,
ý.. ý, cin
ca
. u.
Cl'flQü'
ý.
zione e di interpretazione-mi
pro
a
Ycu.
il rnodo di" comp}}etare 'cost la
p aiato
rola spezzata: -a fu4adamenli s, ' dai
,
fundamenti.
Difatti ta1einterpretäziörie e data,
da rnolti arclieologhi, fra, cui da \Igr.
H. Barbier de 111onttrult
Ebro-netsuo
' ,Les 11[osaiques'des L'ylises"
de Itavenne,
a pag."35.j
:.
ýA.
._"".
'2 appare
cýYI(11'ItA.
che
fll
-ASRA,
questt
lIA,
nnAllA.
captteitt
iurono.
trovatt
nei
___
luobo,
_L
_
cue
7'____
uissi:
_
TT___
D rsst
___
capitelli.
Iscrizioite;
la
Muratori
Il
stessa
pubblicö
trövatzo
ma .
4.
Si
.
di
nol1, iittet"a. Cho
S.
And'
piccolo
e
Edifizio
quýl
lllonastero
adunque,., so questo
/ry..:
ln.
ý:.,..
l..
7SA..,.
1,.
IA..
nlýn
ýnln.,
"n
n.,
,.,
Crisologo
lontanö,
_
Pier
_. _ _L_i_
da
_ti _".
1'Agnello
non
molto
1'dallä
edificato
stato
strive.
essere
ehe
in
di
ll4
Nondimeno
Týýicolo
dell
ordine
a
questa
cosa:
pronunciarmi
oserei
non
casa
.ý
di 'qttesto Al onastero di S. Andrea, clie" 'Agnello
sospettaricorda, e che il Bacchini
Crisologo,
da
il
da
Pietro
alcune 'altre
cose note-'anziche
giovane
' edificato piuttosto
del-"
le
Vergini
Andrea,
S.
della
Chiesa
di
diremo
o
pessedon
ehe
oggr
quando
roliio,
,
nel 11[uäeo Arcivoscovile
1'0rdine
Benedittino.
':::
:;:
i
Oggi poi nnlla,, piit- rini'ane di tanti antichi Edifizi, dei quali- trattammo, all'infiiori' del '1'eritpietto del Fonte ßattesimale e di quel piccolo Edificio, che or diaiiz`i
ricordammo.
sjýettanti
3asilica
Orsiana
Editizi
e'agli
al1a
anrlessi ad essa.
ocurýýenti
-ýý
,...
cioe
liiogo
delle
Basilica
I.
Intorno
0rsiauä,
Cimiliarchia.,
-,
o pin veraal
elln "
;
Vasi;
in
dßgli
Edifizi
i
Cintelii
ciii erallo conservati
o sacri
nieute.,
ad essa COIlýlUlltlý
6 nöto -il' passo. di Gregor io 1Iaa io nell'Epistola
1?4 al Lib. LT: D-dei Vasi sacri del
de111 Chiesa Ravennate
peso di 'seieeiito libbre ehe nella, Cimiliarchia
.
-depositati; ecc.
III
erano stati
.
Apollinaris
S.
hodie
-=
'unäm,
..
quae, non alia
dicitur,
quam
`A]3es
däin
alias
cum sacras qus
Ursianä,
videtur,
' et pro Ursiana
pictas
exhiberi;
*etiam-_(si-. memini)
turn
a Ciam-
:
quidein
Ea
in
fronte
habet
Porticus
figuram-,
habetur.
*
non
quoddam
iEdificium
piiio ;
-'
prohuisse'videri
Tali;
lTarflzecis-'vicem
tamen
possit.
quod
-huic"tE3i
praeseferens, sed
fateor, exteriore Narthece liaec tE3es -instructa non visebatur in 11lusivoý quod, olimi
tEdem
hanc
Ursi
S.
effigies suam"
'Absidem ipsius Ursianae 'tEdis nobilitabat, "in quo
_
in manu habens picta extabat. Sed nempe fieri potuitý ut jam ante saeculum XII,
id
illud
hunc
PorticuS,
genus oedificii
elaboratuin est,
sou- exterioris
quo, lllusivum
pinxerit.
des
Musivariusque
ainisisset,
eam, qualis sua oetate erat,
oriiatum hmc
Obs.
in
ßacchinius
Suuimario
Gregorii
Epistole
llagni
Ex
ad
III.
quod exhibet
7 Agiiellum colligo Salutatorii Ravennatis EcclesiT mantionem in ea Epistola fieri. Item
11Ia4gni
Gregorii
Epistolý
ideni
212)
(quod
colligitur
Suuiuiario
ejusdem
exhibet pag.
ex
1dagni GreIZavennatis.
fieri
Secretarii
Ecclesiog
in ea Epistola
pr. -edictae
mentionem
üorii Epistola-, quas olim legi, et plura 'ox eis excerpsi, nunc mihi ad manus non sunt.
r
ý"
Ravennatis ad ipsum Gregorium Magnum;
Iii Epistola etiam Iohannis Archiepiscopi
.
hmc
legitur
Rubeum
integra
inter
hujus
Epistolas
apud
servata est, quaeque
quae
habentur: 8 quoniam jam de Secretario descendentibus filiis Ecclesim, et ingrendientibus. Diaconibus, ut mox procedatur, tune primus Diaconus Episgopo ' Ravennatis
loquuntur,
Ecclesim pallium consuevit induere «. Umnes hTc Epistolm de usu pallii
et eöntroversia. quam tum hac de re Ravenuates Episcopi sustinuerunt; et nisi fallor Secretafuisse
idern
disci
Salutatoriuna
his
ac
'Epistolis simul conjunctis
poterit
ex
Quomodocumque
Secretarium
in
Ducangius
se
se
a
ostendit.
credi
voce
rium;: quod et
habeat, - si Salutatorii Ravennatis Ecclesim mentio extat in dicta Gregorii Magni
-res
dis a Felice Episcopo non
jEpistolä taiito certius appäret, Salutatorit4m Ursiaiire
(Lib. IV. Epis. 54.)
(Toln. II,
paa: 214') -'ý(Epis.
21, ýLib. I)r. )
(Lib. II, 'Epis. 55.) (Lib. IV, pag, '185.)
I
(Epis. 54, Lib. IV. )
31
II: I Ne presso 1'Agnello, ne presso alcun altro si trova scritto che la Basilica Or1 ria-unä, 'volta fosse decorata-di-Portico-uella
ftlcoiata, esteripre.. illa, clii.. erederä ehe'
", sia,
-.
il- Tempio principale della Citta mancasse- di "tale Edifizio; ' di ciii, e certo; erano cor-`
redati tutti bli altri sacri Edifizi ? Osserro die nel illosaico della, Chiesä 'di S. 11lartino
in ccelo aureo, oggi chiamata di S. Apollinare,
sono figurati certi '1'empli sacri' ed.
uiio specialmente the senibra non_ essere altro the la Basilica Orsiana, e precisamente
Edi1'Orsiana
bene
(se
dal
Ciampini.
facciata
havvi
In
ricordo)
ritenuta
-per:
un
essti
fiziö, :che- invero non öffre la figura di portico, ma ehe tuttavia' puö sembrare -di far
le. veci di
rivä ` questo Edificio. (cönfesso)
tece. Di tale esteriore 1Tartece non
ttippä,
_\Tai;
oriia,to nel Mosaico, che una Yolta rendeva famosa 1'Abside di questa Basilica Orsiäna,
si
nel quale
vedeva scolpita 1'effigie di S. Orso he aveva in mano questa Basilica.
Ma app'ünto pote ýaccadere ehe avanti il secolo ýiII, in cui era 'stato , lavorato ` quel
11Lösaico,la' Basilica avesse perduto questo portico öd altro simil genere di Edificio
Mosaicista lo
abbia riprodottö quale era al suo tempo.
esterüö, e'che-il
Desunio dal sommario dell'Epistola
di Gregorio Magno (al Lib. IV, Epis. 54)
nel Tom. II, pag. 214, che si
clle il Bacchini produce nelle OsserLaziotti' alI'Agnello
fa menzione in essa Epistola del Balutatorio 'della Chiesa, Ravennate. Parimenti dal
;
(cile
il
Hal
Lib. IV, -dello stesso
medesimo offre a pig. 212) dell'Epistola
-sominario,
Gregorio llagno si i;accoglie in quell'Epistola
fa
che si
menziöne' del Sacrario della
Chiesa,
Ravennate. Le. Epistole di Gregoi"io Dlagno, he tutte lessi.
predetta
unh, volta,
e dalle quali ricavai molte cose, ora" lion ho sotto mano. AnQhe'nell'Epi'stola
di Gio-
(Era Iuogo, ' dove stavänö
'/
cutneni. ) `.
III.
Arcivescovo-Iiravemiate
vanni
allo stesso Greaorio'llabiio,
ch©si trova fra le Epistole
di lui (al Lib. U. Epis. 55)e che si legge tutta: appö il ßossi. al Lib. W; .,pý1g.,
-155,
Laniio
queste" cose: n poiclie biä dal Sacrario discendeiidö'"i fig1i ' della Chiesi';
si
ed
.
i
Diaconi,
eutraiidovi
-perche tosto si- proceda; si costumö ehe il primo Diacono iniil pallio
de11a
Vescovo
Chiesa Ravennate, -ecc. «-'Tutte
-ponesse
al
,
quaste EuiAole
parlanö dell'uso del Pallio e della; controversia,
ýj
'questa
ý'
ehe -allora per.
''c osa.sostennero;
1
i, Cate
'_
primum
, factum,
sea refectum
dumtasat
Apu1
Agraelliimý
in
Vita
a.
ilt
OI'IIltuin.
:
äu-ihis
ierunt
Sacrarium
Ürsiawe
lis,
M,
memorari -.video
verbis: .» et
-Iohannis -ýiLII
ýýý--ý-ý`-''""`
desiusum venit, nos, in =Ecclesia, cum eo, et sederuiit in Sicrario, usque dnm
_\Tuntius
.
Sacrarii"voc:
intelligi
\°otum
tlt
omhes
est
lbulo
rögaris.
asconderent, ut nios est, etc. <<.
Sacraostendero..
videtur,
earn, quam verriacule,
',
Tuisset,
idem,
il-lud
Agnellus
Cur
fuisse
diverstim
'Salictatorio.
ac
no,, '
enim'si
rium',
a
rateor
tarnen
ita.
hic
argumentulll
usus
-Saltitatorii
potius
esset?
tit; alibi,
vocabulo
solere
dicimus
Sagrestia.
Sed hic
locus
esse
diversis
non,
vocabulis-- clesiuiia,
res,
eadenigtfe
cum ubi
'hoc
sunimi- ponderis;
üihil
'pptest,
gnari
prohibeat, quominus modo-two modo alio ab uno eodemque auctoredemonströtur.
,ý_ý"
jam ' ante - st', cllllllll
Ravennas
Ecclesia
-,Kj[
IV. Canonicos 'Cardinalium
nomine
.
Tom. I,. N. yCIV j
liabüis"se,'videtur. Certe primis, saeculi bt'annis
eos habebat, ut p-ttet e.K lnenlbr: la>,u,
semiläcei"a; '1`abularii hujus, Archiepiscopalis,
Archiepi_
anno 1016, tempore Arnaldi
Canaal. in qua post Episcopos quosdairi 'e£postý
Annal.
Appendico
in
'edita
scopi, qlia3
ýrc;
Iohaunem
EcclesiaO
Archidiaconllm,
Ecclesia;
lliSergiiiui
Ravellllatis
et
ejusdom
;
Presbyter
'1'heobaldus
1)ei
S.
1t_LVelluutis
gratia
subscribit: »
alius'ita
presbyteruin,
.
interfui; et etc. e. Neque id miruui; cuin '0 t
Ecclesiý.ý; Cardiualis huic dejudicationi
Ecclesia
(Tom., IIL_lled.
Ev: -pag:, 1436.
)"
Vttlgaris
AlIýe
jam
Litcensis
millesimum
tales
Cardinale"
ante annum
itetnque
Muratorio,
91G,
Lucensi
o
bt?erit, pt patet ex
Cjuie edita
charta anni
976 et, alia anni 931; quý apud eumdem obý'la' SIIIIt, ut male Ilttratorius
-aritii
Itd,
es, r,liu,
etisti
_
dumtatA--sectilo,
haberi
Ca'thedralibus
in
cwptosý
ejusmodi
masse videatur
XT. Mtile vero-ßenvenutus Imolensis ad Comcediana Dantis (in Txrcerlfitis ti Muratori C)
Ecclesia:
liolllallam,
habuisse
lios,
Ce,
ß,
pneter
m,
aveniiatem
solanl
l"_
editi"s)existiinavit,
ý_...
,
incipit
'Ra,
ideo
A.
giiia
Sic,
primo
a
velina
uctor
' nales.
quod
eriim scribit: n"Et nota
Cardinales
(Pag. 1104.)
_,
i;. Vescövi Ravönnati;
1
conlprendere
O 'se non m'ingaýino,
dall'insieme..
il
i1'Sczlittatorio
e
the
alti"o
statö
the
non
Comunque
Sacrario
di
'credere.
mostr5,
voce;
di 'queste Epistolö
ý
Poti
si
Sacrario, 'il, clie anche il Dii_
sia 1a, cosa, - se in detta L pi_
cauge nella
(Cioe, come' Vescöv,ö Ilavennate
~ýý
di
fä-meuzione
Salutatorto
di
Greg
lliýono
Lib.
54
°dell't
'A'I
questo
si
ýi1
=
- Giovanni VI; morto ne1.G30flo"rilevö". stöla
dal Mafiatöri in. Scrilitöres IZeruni Ita" ': Chiesa-I3,
il Salrrtatoriozýýella
ta;nto, piiz indubbiämente'nppare
Basilicä.
#eniiate,
che
li; arunt
- VöI:. II; F1g. ' 178 - Clio
Felice
ý"'escovo,
da
dapprima_
fosse
fýitto
ma
ripýrtä le
Orsiana
rifatto
11011,
solamente
ed abbel_
'dell'Agnello)
aenza
e
dnUbio
indica' altro ,. lito. Appo 1' Ägnello,
XLII
Cap.
Giovanni
I,
"YLII'non442
di
Vita
-quel
al
pag.
.
vedo esser©nella
che 7a_ nnmerazione cronolöoica dei
Orsiiula con queste parole: ae andarono
Basilica
ricordato 'i1-. Sacrario
santi dello ateäso porno. )
tutti
ili
-della
-
Cliiesa con lui-, ö'seclerono -nel Säcrario sino, a ehe il Nunzio 'venne
prögýndo
giiz,
nerch6' tutti, salissoro; seeoudo il costume i. E noto che 'col vocabolo di Sacrario
sigiiificare
Sagrestia.
diciamq
in
quella,
che
_lIa questo passo dimostr
vernacolo
süolo
§acrs,
Salutatorio.
il
dal
Zmperocche, so fosse lo stesz
sia
differente
the-,
pare,
riö
stato
iagione 1'Agnellö non avrebbe usato qui piuttosto il vöcabolo, di Salutaso
per,
qual
.
. ;
torio'?; Confesso Terö che questö argomento non e di gran valöre; quaiido dove unä.
-.
iii-diversi
vocaboli, nulla -impedisce che, ora iu
solä., eýstess,a cösä-puö essere espressa
iinö, ora,, i_n;alti"o"da mno. stesso Autore sia indicata.
I.V. Sombra ehe la'-Cliiesa Raiýcnnats abbia avnto Canonioýcol nonie di Cardinali
'
tameiite"
il
XI.
Cei:
li
secoloaveva nei primi anni -del secplo ZI, come e
giä avanti
chitire' da una perg, mena'semilacera di questo Archivio Arcivescovile nell'anno. 1016
äl' tempo di Ariialdo Arciyescovo che fu pubblicata nell'Appendice
del Toni. I deal
'A, inali CccnzrzldolesiN. N.CIV, Hella quale dopo aletuii Veseovi
'AreiSergio
dopo
c
diacöno della Chiesa Ravennate, e Giovaniii Arciprete
Chiesn, uii altrö cosi
cli
questa
-..ý.,
To '1eobaldo per 1a grazia di Dio Prete Cardinale della Santa- Chiesa
_
osciiý'e:
sott
»
-si
.
...,
(Nei primi'secoli,
alle soletini fani,
Canonici
Cardinali
zioni,.
acco: npa=
vestiti
di
biancö
cavallö
gnavanö ,ä
dei 'Cardi=
il. Vescövo a: äomiglianza
Chiesa Romana. ),,
della
nali
.-.
Zi,avenilate
'---.
iutcrvenni
zivuto anche la-Chiesä
_..
'a questo giudizio
dl Tau :ca.
---
.ýi.
ed etc. ". Ni; ciü deve, meravi ; liarei
il mi! leaimn (1u11Frn Znlanrn
iffiltti
'
_".
avenclo
Oardi
- ----... _ ý. -- .- -- ------...... ý.. ý.,.. _.... . . b..... _.,.. _..--_,,.. appare da niia per;
ipubblicato
dal
dell'anno
luec
pese
niali, come
ftt
916.
atnena
eile
,
Muratori, ziel Totn: III del Medio Edo
dell'aitno--975
a pag. 116, e anche da iul'altra
'
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