ý ". ,... t Yr3tZ-aNt<. =_i"-T ýwuiC/_-`6--r. 1 91. f -i') 1:. i) Iý_. ] _.: ^_ .e -\ -I *mm ý r-/ý ., ý i. "" 114LOýw771r4i7R0la777CL-iwaýn, ".,. v.,,.; mtiAni, a. ,. ua .....ctc. :, ýI,l..,. _....... zouuet76L u7t2a)"tSSU2)... Cp)e)" antieki annti r nar tuose, ellci 2töýa; si rallcgra- poco cl' esserle da Dio, stato b, r,,, r.,,,. nn,.,. ---ý" ýw-, - -au cauu, concecluto clo'essere-nernetun. jatto tJiba)'diana , 6li cosi te8o- ý ro, cont'e il corpo di Cotui, le' oui oPerc tengono in anunt- razione tutto it mondo... '- B000ACCIO ' rý MUIdUMENTA QEEJUFdIAE ý RA VL NNf1 1.908-1909 CLAUDIO ZllRAItDINI, Compilatore ed lidltöre, 1908-I909ý'-ITipograiia'Ravegnana RAVENNA, A. Pollini & C. I I MERITAMENTE I-O DEDICÖ A VOI GENIO TUTELARE DI I NOSTR. E ANýýTICHITA ...,. ý , E DI NÖSTRE BELLE ARTI L' INIZIATA -ý, If EDIZIONE ý :, - ,0 . DEGLI ARCI4EOLOGI =RAVENNATI , Nll' Illrrstre Covcilladiuo ýicci Comm. tor f rraao ; -*Co j)o Xirettore (Tcuerale per le ýHntieljitü, o 'd3elle', -Hnti al dliirjistero -d'Istrlglorle iit ' cRonja. ýýý; ý rfýýitýýýiýýýýýýýýýýýýýýýýýýýýý'ýý ANTONIO ýIRARDINI i ý 1Týcgtte Aiit. onio, o coma interamente si nominö al battesimo, Filippo Antonio Dicembre degli anni 172.5. Il padre di liii fu Gio. Claudio dottor di Zirardini nel ii`" (Antonio Zirardini nacque precisamente nella notte del' 10"Dice"nbre 1 r25). leggi, e la madre Bartolonimea Mazzolini. Questi buoni genitori cogl)insegnamenti e " . __11) _ ____ýý.. colresen1F11v l. nýýn. utcuclv "n posero net semrnario ý ýý_.. . innain niýýnlllw. JVllltlt lný n llll4liiuiv nný. uc" uuv (1ove lece ravegnano. n -Vi ý... 1:.... lt"=; utlViV, 7.. ' tj_ di studi _. ___ý_l_ 1111LL11UU P__ _) L5 111 _l_'___ Ulecl di grammatica, ______ iL11111 umanitR, l_ ,. lU r" Fite (Biografia desunta dal libro: di Ravegnani rltustri di Filippo nioraa1t-a-le di Roveriin stampe ni per di rettorica, di filosofia; e fu anche addottrinato nelle scienze sacre. In tutte le quali diforza dell'ingegno,, si pel scipline sopravanzö d'assai i-suoi -condiscepoli, si per. -la , Parmi. cosa d,,i non doversi tacere ch'egli iusin dai desiderio dell'imparare. primi, auni aveva le patrie carissime memorie, lettö raveb rani, quanio gli siorici tempo, istoria col passb patria gli del seminario, e venuto piii avanti e non, libri ei"aiio lo 6preti, ma anzi nell'eti, leggesse che il Rossi, il di- inente a11o studio totalmente alieno da quello inb "atissiino studio, si volse meditare a i vo- lumi de' sommi giureconsulti Cuiaccio e Gotofredo, dando opera al diritto delle genti ed al piibblico; scienza che (secondo il Grozio) fu chiamata da ''ullio ad ogni altra superiore,, e disse ehe sta ne' trattati, ne' patti, nelle convei delle nazioni, non ineno ehe nella ragion della guerra, e Bella, pace. Ed essendo intento a coltivare 'tro gli studi e'considerati il suo iugeb io ea crescere in cognizioni, I111portaAtlsslllll gli storici della iuunortali, crouologia e della Cesare, Livio, ravennati, delle leggi, e fece in esse tanto progresso da uieritarne di ventitr6 aniii il grado di- dottore. Il padre desiderava the '1 figliuolo atteiulesse al föro, e del suo guadagno arricchisse vie piü la faniigliz; ma egli, llolllo di alto intendimento, d'interissima coscienza e d'animo scrittori nö -cluösto ainore, alla Us61o, poi magglormelite. la sua applicö, maggiore' I;. venna 1837. - -I I neLe dä san"n Pietro Päolö Gin DfiPýet tn degli Storko-CritiCl[e neue sue llfen:orie Tom Ih. pag. 480): Toniai: in lui crebbe con '` critica; Sallustio, non volle (Giacomo Caißecio, ginreconsnltö: di Tolosa, 1690., Iacopo, Gotofredo, =ginrecönsaltö '_. fine 1600. di Ginevra, e stätista I statista e pnbblicista Ugo Grozio, lasciare indie- ed ebbe letti Tacito . piit e gli altri colte' ehe a Ruggeri, filologo, w, (Costantino questi consegtiono. Pti poscia a Roma, e lz dove i piit vanno in cerca di spleitdidi nel -1714 a Santarcangelo di Romagna, Starnperia delta di Pl"opadirettore oitori, ei, contento ad una ]t]ezzana for"tuna, niente altro darsi tutto alla cercö clte gasdä'fide "i.n Ronia., Una delle, sue lettttra degli scrittori greci e latini, studiare iiella origine. delle leggi opera piu im}iortsnti ö"la Storia 'sctsacri e profani: scritta p er Benedetto di -Bolo imperiali: iuvestigare o ana e cra e le piit rare uiemori. bronzi ne' marmi: e, ehe ci sieno rimaste ne' ZIAIua or di neýd . , 'fare. a"sc presenti _ Dell'ab. Gaetano Marini tempo famigliari Ivi'strin:. il le degli i a e atttichi. opere senno, e costttlnl luogo'ei loderemo. e " s© a]nistit colt utolti celebri Marini, CTaetanö Ruggeri, Francesco Gaetano Fantuzzi, ö F-' uomi]ti, con Costantino coll'ab. lefantuzzi, Cledä" coil Gaetano rantuzzi creatö cardinale 'afar, Incli tre rave-nano, con_ ei" clottissi]no anni cardinale. Xlll ai 24 Sett. 1769; #'ra altri b7ýp mente tento il desiderio del delscritti compose vane rime, alcune, lascii] fu -padre, Rona e tor]tö a Rat"e]ttta:-ne guesto giti' senza le quail Ieggon6 nella Raccolla pub-, , BltO (1]aplaCel"e. si 1]e1Y1CC11ý? f(1 alle (ýtlCýl P hliýatn . 1^iR i T, 7a1 ' ý7li ýf in TIl'! di nal uýýil c}ttella Rrnna mýrn e- cli ný"altc1A di in: di fare. Coil tosto la fauna del se tn, le ' inessa animo che aveva suo notne ebbe iio' diedero le die gli_ pubbliche suoi cose opini0ne cittadini, clie qüclli proctttnvauo Ja cattedra del eivile diritto, e la prettu. z della citta: Ina questo secondo onore, coule dappoi dilettissinti toglieva tompo pensieri, non `lnolio a' sttoi rlllilllquellö ehe gli , di Boccaccio, Suole lo dire del tnanquillitA solitudine. o studio, al ciäva. -animo _desi derare. Questo conobbe Antonio, e si dic: si virere solitario: le settiinane'intere chiunotti delle dormir le dalla gettti: veduta poco: ý-egghiar so nella sua casa, rimosso istituzioni delle Fece da le'carte. volume civili, il quale -e prima un pregevole su da dolere ehe non sia stato stampato mai, perocclty 4 ornato di molta dottrina, e forensi de' nalla Intelltgenza ed applicazione corregge gli errori o gli aliust --de11e leggi. E perchü ogli non si soddisfaceva molto delle cose sue, dopo di averlo dßttato. in italiano, lo distese piit diffusamente nella lingua latina, nella quale era usätissimo" fare il desiderio fu cli altrui giovaute: tto, clte, oltre le leIn quest'uomo Si grattde . insin tenne dalla loggovti ehe visse aperta una scttola nella-propria eattedra, zioni elt'ei i lat fatna dove prittcipali cittadini; udirlo anzt ad per si ragunavano' ch'era di casa, lui in fatto di giurisprudonza, ttontini per dibºttitit ra; guaiYlevoli venivano dalle terre' wide degli nverne za c111Cjuea11ni 11111a11Z1:opera scritta e citt,,,t vicine a visitarlo, i due libri luce in maildö idiomý oloýanto (Lionardo Adami, n. ' nel 1690 a° Bolsena; ove At esigliato'Amalässan" ta ýfialia di -Teodorico, 6 autoio di dell', Arcadia nn' era.ditissima Istria dai tempi 'piix remoti äll'ultimo' dei , !) 28 Mori 'soli a anni =snoi`re., ,` (Giarnale. clei Lettei"ati, jell e si pub. blicava a. Pisa nel 1771 Tom. III, . Art. IV, pag. IM., ,, il silo giudizio in cause (11111c111SSlllle.\Tel 1769 edifizi prof'ani di Ravenna, stampati ill Faenitallanamellte, e die poi 1 if'ece piil aliiUla in anticlli inedifa l. Ltiiio (mti clie ancorl si rimaiie dell, ti reýe«ia a cietiiiiioýito il d'itlbegno, it, molto suo acunte istoria) itllllnll'tl e nellý, quale si prof"ouda ua erulatini i Iascio dove eleblttissimi Ma del ýiovane dizione. it, lo novelle commcutari ý i Da '1'orzo? tempo Valontiniano gran gitu"ecousulti '!.'eodosio o di desideracl'Europä illustt: bttoue di istalnpa in di tzioni cliiarite gtteste novelle e vedero Wino' ehe -Lioin detto trovarsi Biblioteca da, un codice dellti 13olsena Adami aveva Ottolpnardo il Enrico I3leltclcutaitzto, trascritte celebre Iý, di. ölna. e le zýaýilt veclttto 'Lo aveýý niana ii aennn iTnr. nn"nnn," am mr. nr. n_ cells-, I". r,, .--. .. _.. _ ,., _" ý_» ........ ....... _... ».,; b. » ... _. ---, -"---. n1a ono 1 Dag orla ero, e: di anlc Parole Cod2x 17ýeodusiaicus prolness(3-a i1: 1co io. ptl , ttn' gior112116 se stoevole pre; `ed, eCClOSlastlca ladell impeCO it£Ll1a210) di stalllpal"o ttltta ria Civile era volt: l' le sttddette 1'iSCl'vitta' novelle puma ililil ýfino rotnäno. V. ) al sec. . Zirarclilli Antonio ; 'oll. dottor giurecoilsulto Ittlia, IE raveo al ed lallo. n stra a, Yýr (Gio, Cristoforo' Amadazzi; filolo"" 9iR1<!` 96; n. nel 1720, fa antore - di vane ,quoi gonö della" stnmperia di ;. opere ed-ispettore di, dottrina o di Propaganda fide Romapiit -in. . L'ab. Gaetanö, lllarini nacga© in Gotofredo. äl Fl"ancia Sant: ircanäelo di, Urbino- nel'"1742, e, .. _"ý dato . atttore cltc+,'per (lttesropeta avero gi6rnalisti, le dette illustrate il nostro novelle talitz coil CO. 11o1t ha 1'Italiit a iuvidiai'Q eriidirioile, ' a11a ü il dissonligliante -ýTÜ, ptulto gittdicio, cite ne '11,111,10 questq a 1'atnore delta brevit; rc. care, potrei qui se dei ell'1o o nel Roma 1805,1'opera sapiontissinii; in uolnini pubblicb. t non l,1a ,.. Papiri diplomatiri = collezione coray '1 %ilardini f: dopo Un indistö Paenzn ebbe ttta che stalnpareý ' anno gliesse. giosamente tutta espilata di 157 attl Bid 11e` in Pnpiri, di. cai il' piii antico- b del 4,14.""-I3o11111 Amaduzzi Cristofano le 1'itb. pitbblicö stesse novelle t inentovat: opera,, c011; Sall'AmRdazzi llarini irii'va e sal. , 'lotto il llarini) 'sue'dichiý, di far (dice lä lamemoria credere non aver ilditto: volle il e« amLo). razioni, per librý ". La fa- ll"rcades (]; gli era di'temperamento assni. üelicato, e fece daqveiö unn; : gracile-e lo la"". liberb Ad. malattia, cui mortale ,., valente arte del, dott- -Gaspare nesi' derio llartinettii cognito "per. le sue : "dissestazioni di "triedicina stampate in Ceäanä nel 1769). (La dissertaziöne snl passo nota" bile di Enrico Valesio fci inserita nei " Völ. "I, [., dei Sayyi della ' Societli Let" in Ceteraria, ravennato stampatit e , -.. insegna da Greorio del tica iosa111eitte tutto corag;; ravennate, che pur aveva espilato" lilvoro, gli" Antonio sostenile nel condurre a" tel"inine, gttesto giureconsulto '1 eile . -affievolite. " nostro le forzo ammalato, ehe cadde in e fit di pericolo Ma morirne. il di nolno. Valesiano. Anonimo Da opuscoli questi raccolse 111olte lllelnorio I'A)ionimö sopradotto) essoro stato fatto con lit polnpa aniiclli . " "clegli II 7iral"dlili t(311'116 non a. compiere = tantö "e vero cbe edizione di manö all nöi ora, :diamo b ) ineditä-che coinpleta. tale" opera Colitl"a17a selltellza, a rishiý_. ._ dotti ,., llna " aý=ý-iý, ltlelllolia el_ ti"iolifi r0ula hl, festa nlaglll fatta per' guolli ehe vonivatlo lovati da7 dignit. 1e goti, clopo congtlist p t alla consolar 1'Itälia; " e"questo gli fu italiana; dissertiuiono b'rlla di aigoulento scrivere nun lösso egli p'¬; stata essere collbetttit"e: Societit Lettcrariiý. stesso nolla -(Imprese anche a svilappare nna dis3ertazione latina-intorno ai nnmini "score, ilia, ehe non dOVOvit i1111"lil" ltlilgo i'saoi tta rinvenne ch'e' si ravennati, illustriito'i ma I'oI)era sua tom 1 sa, eri -arri no. ýchendolaýdelta manoscritti, ý a_-,: "__., ý_,. ".., ,,, ý_ _, _ -, at iuuica tticrn «loungiip menciatnra incontroverti: monete "con documenti viaeji agli " , appenn Sl 16 la ricreazione per stitdi, ch'erano la pill un "pb. rifiÖriro-liella i1111a11zi della Gli ,1 branl di ailtica6 solo conforto sua, capltarotlo anzi vita. cltto soave,; istoriit, di, autoro ignoto, else Enrico Valesio pubblicö llel 1636, e sono colloseiuti so'tto tornö sanitii, li i; da dire fossero Alcuui o non se ;; carissinli. patria'istoria, rai"oý"1a eena " all' -Biasini' ", ne1.1769 i1 di Pallade: volume primo in Roma e in Ravenna 1ailllo 519 (di clie trlonfo , ano: anno 11 eolobrato VP il secondo nil 1771.) (11 Mordani avrh inteso dire'che. 1'opera dei. sacri'templil'A. "nön, gijtnforso' ad emendare, e pnbblicare äe .a ebb8 lllllto Cltllla -. ... DCtt6 in' rte. i in ý"" Ilnt l IY(`(C'\' tempo. non ariCl1C ilsSa1 latiile f/l ! ji/1 /ýýCýfýfýýýf"r. lit elttale ent itlloi: i Dopo gli edifizi profiuli di Ravenna; pot, le a11t1Clllfit C::ýC1'Clt:lz1o111 6oý`1'tl t.., . i. S f"". f.. " f""ý1"C(! t` nný stll 11ý` _ si nlis` týd chc' fit sov)lirý cottlpilnellio, aver ill --- /inl 1'llý'Qý112i --" Lýinoý - 11ý _ ýod+tö 'assäi däl lettEra(Anclie'fa Gamba'"'Ghiselli to conte Ippolito peiin:. suoi disbici, fra cui si'cönoscono: Garndi Gordi, Luigi di Gialia ii)orte Lovatelli" ba Ghiselli, ed a Geltsudo liberata da grave morbo nel 17GG). '% della chiose e delle Lriuute. Studiö uell'arte di comborre iscrizioni, e molte ne _ scrisse e alquante ne pubblicö. Ebbe de11a disposizione' alla pöe'sia latina, come pare da. aleuni' versi the sono stampati, lila hell vi attese gran fatto. A queste opere se ne fatte j-uöle'aggiungere illustrazione in lä ed grandissima raccolta vero ed unica, la quale gli costö la fatica"di de'-Papiri; Ho narrato dieci an-iii e forse anco la-vita. lavoro venissero alle mani in altro luogo come le carte tutte di questo pregiatissimo Gaetano Marini: di monsignor la quistione, siasi se inonsignore ne e qui di rinnovar da le lette lianno de' del buon cose o no, monoscritti che giovato, ravegnano: quelli 1Y un'altra, Ora bene il potranno giudicare. e da' miei oppositori, del nostro Antonio fanno graiidissimo onore composti me. ragionate che i volumi dico seguitandö alla patria, 1=ýäýý ,ý; -. ,.. 1ý . , Morgagni, medico n. nel 1683 a Forli, trzittb con com-, di critica, petenza anche di filologia, di storia e d'archeologia: latinista, D. Girolamo Ferri, n. di Romagna, innel 1713 a Longianö segnb nella regione e all' Universith di Ferrara. Scrisse molte opere, fra Azurizaiazao äd sexcui: De Tabulario vzros favezatizaos conznzentariorunz. Paolo Maria Paciaudi teatino, 'ar' Fra 1710 Torino. a n. nel cheologo. le molte sue opere ; vi e: De'sacris ' christiazaoruna bahaeis. Chi-ha lett; i la vita d'Alfieri non pub aver discaro "il ;. b bd del Paciaudi, consigli. che nome ,. , " innamorb allo studio il grande, trä: gico. degli AbCamillo Olivieri Annibale bati, n. net 1708 a Pesaro, lasciö mblto dissertazioni sulla storia, e sulla nella cho si trovano numismatica, Raccolta del Calogerä o neue 111enzorie L'opei"a di Cortona. dell' Accademia Pisaurenti! c sea precipua : lllarnzora , ) illustrata. notis pe- pensiero. Fu desiderio di lei, tutti per questi rocche quasi e suo continuo parlano ' ch'egli vide la sua casa annovea<ata per pubblico decreto'fra le'piii illustri della citti, Questi il del di in onore palazzo. gli nella sala pubblico ed silo ritratto posfo segno diedero fama clie per tutta Italia e fuori si diffuse. Questi lo fecero de'siderare pro,fessore di pubblico diritto dagli studi celebratissiini di Parma, di Pavia e di Ferrara. Questi gli acquistarono 1'auiicizia di presso ehe tutti i dotti della sua W, e princidell'Olivieri, del Paciaudi, i in 1'ebbero Ferri, del del Morgagiai, palmente quali da in '1 Zirardini, Fu quelli che '1 conobbero ho udito, di "comucome amore e riverenza. nale grandezza, di complessione un pö delicata, di colore tra pallido e bruno. Osser- ä, _` Battista (Gio. vö .i" costumi antichi: fu-netto d'invidia: nemico de' frivoli parlari: amico della con(S. Barbara, chiesa parrocchiale del versazione do' saggi. Ebbe animo avverso alle cortigianerie, alle cerimonie, a tutte sec. XI, soppressa e alienata' nel 1506. qup'lle viltit degli uoanini che si coprono sotto l'onesto nome di civilth. Non e cosa Ultimamente era studio di un ornatista " di uno_stnl- in ed ora marmo, rimessa da-potersi dir facilmente il grande rispetto ch'egli aveva per la religione, e la delica-laggio-vicino, in, Corso Garibaldi N. 41.) tezza della Solarrente di fama; troppa alcuni gli apposero d'evoglia, sua coscienza. ma llordäni, professore -(Filippo la, -" gloria, al sentenziare di Tacito, 6 l'ultima vesta ehe lasciano, anche i filosofi. 11Tori' loquenza nel collegio convitto di Radai da1.1S12 suöi eletto venna a1-1549, di morte inaspettata la del 1785, e concittadini denutatö alla Costituente Hotte the va innanzi al prima giorno di 'Aprile ]n Y" 1Zomana, fu creduto cuo prend©re `"dovePoi" eccessiva, i; ' r_--la: "i; 811 r+a; logorate le- forze, -. t r--ý""--..,. ýý, agli tLVCJaU lUgUltuUC JU lUl'Ze, U _. studi che' ý"ý.., , ýýýý- "-- applicazione gii Sorisse avesse IIba. purezo' prose dl ýdell'esilio.. dä za trecentista,: Firenze _tölta cosi'. di subito la vita. Il suo cadavere fu "`edite __in , posto so'pra nn funebre letto W611 chiesaai volto ehe non non S:; Barblra; guäste fosse ri 'con. ý>enne in folla-a-vedei"lö: subita. morte, e- 'L suo quasi' natürale"'colöre cd 'il' dalla passato, DUIIUl ili pöpolo" vita. Riportatoýa easa,, ne furono Watte iiella Felice Le "llonnier=, ne1 1854"dfl Pie- " , Ebbe nel Faenza Conti`in tio _18G3. 1'amicizia e 1':linmiraziöne. del, Bettl, 'del För- ' Le. fattezze'del snö A crödee'a nlolti leesperienze; ina 1J'nichetti; del '. dello Strocebi, 1od6 lö Bresciani:, P. Il naciari, ecc.; . Corýaelio, con tale: espressiva senten'za : lo. ý 11 Di "n con grandissiina -e lunga- poinpa 'di- c1ero, di, ltii; spirito se era uscito: 'di' , ivive in `Fa 'cbiamato, ad, insea: _Ital: compab lie, seguendolo tutti i principali gran parts della gents iilinutaý ýnclieýdalTeienziö 1Lamianioallolayned e cittadini, iiS. ilian"di dell'ordine fu. tempio Era"_cavalieie 'condotto ' al nistro. nel'monumento-dei'sitoi niaýýio'ri. Francesco, -. -. , ..... -e'seppellito n ,.,...... ý..,.... ].. F....,. .7n11 n _.. ý,. " 1"1GIU. LLV tl 1iV1111LLtllILLilLVtl` utluu VVl, V11cL 8 Nacgiºe alli' a""ßavennä Sett., '1797,, ed' e, morto I orli in n': " d'Ita"lia. r fIhIPpO. jVIORDANI, ' veneranda eth all! '-200Sett. .lSd6.) -1 I' Iio, -desunta 1-abiografia di Alitoiiio' Zirardini, qualinente notai, dal libro: 77itc di . del iltordani e non dalla ýazegnani 'Illustri raccolta del conte Antonio $ercolani, anMordani, del cöme quella pii'i acconcia allo scopo, e perche riveduta e miglioch'essa dello stesso autore. rata _ ý-. ý .. ý13iogra,ý`ic'e TiEý i iltzt" atti' di zconaiý: Porli' stri romagnoli, raccolta"edita'in nel 1835). ;-. " '(In üna letterä+al conte""Prance-, Se nön the io tengo, in omaggio alla lontana memoria del illustre nato, ante" "mio in data'21 illabgio., 1838; sco Lovatelli fa anche piii esplicito" il llordani:, , Ho äoptäre guel branö dellä'vita -fatto del Zirardini, 'che. dettai '"pel conte Hercolani 'da = Torli; e dove parini di aver dimostrato evidenternente: che 1llarini monsignor s'ehbe.:, nelle mani tutte (dice, tutte) le carte del buop>r,. i= = Cos! zdunque il Mordani, ehe volle essere piii riguardoso nella soconda biografia Zirai"diniana appabandosi di nn accenno soltanto in inateria e. citandö, per granda scrupolo, perfino una lettera stampata' da un arcade qualsiasi in -Roma -o diretta al1'ýý'tlito Marchese dlessnndro 13ernajiö in difesa dell'ab. i Papiri; ma o alb -2larini; s±.e.tto dei conti se n'erano involati !... vegnano-pertinenti alla grande. Opera de' Papiri. Dopö lettolo, ve; ga anche la Prefazione, ' cLe '1 Afaizni f'ece -al - volume de' Papiri., diplömatici st'äinpato in Roma` nel 1805; e 'mi dica poi se io non ho : ävutä ragione- di scri-: -vere ehe monsignore non mantenne 1a-sna parola; voglio ehe non' -dire fece `del. Zirardini :qüella, menzioneý 'che lveva' onorata. prömesso :'. '.:. rAr.,.. "a, A V. dalla prima biografia del Mordani quei brani riguardanti la collezione stralciare a dei Papiri che, ad essere franco, fu sottratta per quanto destramente al suo verace fino alla nostra Clasautore - come a detrimento di lui molti dotti, pellegrinando ;sense, saccheggiarono a pagine intere le site opere storiýhe. A queste o,pere (dello Zirardini) e da aggiungere iui'altr grande. -yeramentee- rli ý -, -- delle altre cittä.... incominciato nella dalia Nanicipio il lissrpatrio altin, ()]'it leý"" in temp! Zirardini men famiglin o_ ý, .",. i' , v. m"In ... ... .ý) "qui le sue stesse parole, r ccolte da uno scritto abboz- sua manö ehe si trovö zato"di (Tale autografo, =che si- conservsi, Classense; acgntstö con tatti gli- Arreclierö e ridotto alcttni it qualche dopo anni buon termine la stta ntorte. ttn'opet: Io aveva (dic'eg1i) anticlti Papiri, la quale -- t sugli ý . mi trovo costretto a lasciare quasi in abbandotto, parte per la ditlicolt: t di =stainn. giadri e che perdilranö. v. n4. r. n An11n n"rnrrn or"nc"n ^, inr" nl"n nnnav. r"""nfýhn ", nlIn .. rý. rrir"n """,. r"nremrnl-. hn .. -__ . di- savoluminosa e non potrobbe non occupare pit tomi= parte perclie bl'inconiodi da in niti sopraggituitimi molti mesi qua, e chi sa quanto prosegui_ in'impediscono ranno ad impedirmi, quella seria applicazione, the a perfezionarla ricercherebbesi: Di-questa sua grande opera (mi ö grave it dirlo) altri ne ha conseguita la gloria: ed io per del vero, a non per far onta alla memoria di tut uonio chiarissimo -amore Romagna, documents della provando qui verrö con autentici ornamento nostra -che l'ab. Gaetano Marini nel volume de' Papiri diplomatici stampato in Roma del. 1S05 fame del flttieho delle e'giovato autore, senza quella ouorata ricordaiiza. che nostro 'si "__ promise e doveva. « Era '1 Marini . da anni in molti amtst. bi. lnde col Ilostlo stretto litveý lano; '1 Zirardini '1 lavoro desiderio aveva alle nlaui, e lt'a-veva lnostrato di che stipova il libro, Zirardini '1 primo avvisanclolo gli mandö clle non ne dovesse vederlo, percll6 da Roma l'auuo 1777 Marini '1 scrisse cos! gli favcllar o a' 9 di Luolio; con alcttno; di llo letto io alcullo cii,, clle libro, 1\Ton teliiete ehe con 1101 vostro primo parli e lspetto Settembre di il obni ad niodo : a me. sicuro secoudo libro; e siato una volta ben vi dico die mi farote andaro in collel"a, se non mi state lllla parola. Avendo -le btton fos, il raalolll inteso sopradette, per lano, raveb e costretto come poi , a 1liscia. lavoro, il 23 di Ottobre cos! gli scrisse in' porfezionato alli quasi abbandoiio re _ irate i Papiri, (Era cos! persnaso che. 1'A. fosse forse per provato eý valore, nn alto Marini il morso, notava nel cataloý"i. Co-, dei Papiri ehe -si censerva nel _ -göVaticana dice 9060, delle. Biblioteca lati--, tradaco dalla dicitara -gnanto=iöAntonio ZirardiniJ giarecon" '-, - -na: salto e patrizio ravennate, mentre era (vera= di sessantanni ' alli$ nell'etx -1785 di repentina mente; 2) Aprile dei dolore si spense g'rande con morte concittadini e'con' grave jättara saöi delle- cose letterarie, e precipaamente delle istörie ravennati, delle opera postnme. che lasciö nei saoiýscritti. -) ben le Muse dire c3ntro Convion essendo voi si ostinato nel V=osiollo ehe di voloro ad ogni maniera abbandonare ull'opel. l clle vi avrebbepropositö' stro lisso dobbiate di inumrtalato es6ere per bli al'tri vostr. i libri. ;,, gttello anclle piil lutanlellto Pensateci ancho-1111altro poco, c' sostenete illlche per altri pochi, nlesi la fiitica co. .minciata da tanti aiini, e non voglizlto -rompere nel porto; ed errare sulla porin. ma visto, com'ei teiiesse fernio, nella presa risoluzipne gli scrisse di nuovo ai 12 di 1' intero ' peiisiero Noueinbrö: - Per porsistore in sentenzia, converrii clie io rivolga le Papiri: do' mi mzndiate voi vostre osservazioni t?qfrnE+. ina sonza clie allä collezion dagli advörsarii "stessi, sarebbc.ý«ýmeglio ntalulaste gli adversari stt. ssi, clte cosi vi aý"re. ., 'questa \'i dico certamente che o questi di inoito., fatica o quelle vi saraitito oltreste (Proprio di questi giorni, fra vocdue hie carte di, famiglia, rinvenni di lettere in disposte' ordine pacchi _ crouölobicoý e dirette all'A. e al Dott. da lions., ' Frýncesco Maria liiserocchi Marini, nelle gnali si tratta sognata-' mente dellopera dei Pflpiri). (Gasparo Garatoni,, 'conginnto al Zirardini per grado di parontela, uola il le tine sne per chiarissimo mö _ lustrazioni Cicerone, di opero alle -. nacgue. in Ravenna nel 1747 e mori ii 1S rehbraio 1817.)' .,.., I modo carissime o pre'Liosissime, e tutto quello ehe imparerö dalle vostre carte, si, Ajutatemi in dal adtuultte c6i piit eile potete, e lloll pttbblico reliýriosamento. saprýt N"i foruli. i liberamente Quo duLis vostri ricclii apritomi ed staneate, (rcc(p(urü, e ... lo in ve sarl repubblica delle lettere. obbligato, o piuttosto grandömente sarö Pitt farete; o toruo e manderete piit coso grazia mi -ai ad debita 'privato della lode cosa per nittna sareto clto e l; luria: COSl potejsi assicurarvi Gai": t'toni auch=esso io essere un dogno banditore, come voi meritate unisee i suoi .... le dissertazioni per avoro a, iniei ehe proniettete, ei ittateriali voti cite volete ntall29 Novembre: 1P11... Quanto "".. ". ."- clare per ta iaaartca; to no avret ben pocht, onue seuza cºi vol non e possibile far cosa cho vaglia. -E ai 20 Dicembre: - Vorrei clte voi aveste la paziettza di iltlire in fascio quello'che mi manderete, e di sigillarlo per ntaggtore cautela e siettrezza, vorrei anclto clto uii tnandaste lo prime copic, e gli abbozzi, perclte tutto pttö ser_ vii"e, 'e sopra tutto sospiro le coso vostre cos! införnti come sotto, clte so bone, cl1e ne trarrb dell'oro in abbondanza. -" '1 Marini che per let.tere la, cos.i andava troppo in htttga; veulle <c11Ia _veggeitdo , egli stesso a Ravettna nol 1779, e trovato 1'tuttico sno in mal terntine di sanitii gli Si fe a dotnaudaro ciö clie taute ýýolto gli aveva chiesto per lettere. rlccottsent! 'I Zirnr dini al dcýsiderio. di hui, o gli tuiso neue sue tnaui 1,1 püt !/ratt pt)-! e delle cose che :tibprtt i: l'apiri aeeua giit xrriffe, o volle accompagtar quelle carte con una epistola latiii[l,, cllo 11Marini litt Stallllriltu. Pochi 1a=. il'buoiz appresso ravebnano, << anni che accaddero ; queste cose moriva in lo tutti che sciando, conobbero un vivo dolore e ün'T; rau desiderio, di se; -e I'ab. -. Marini cosi scriveva da Roma al Dott. Francesco Maria ll:Iiserocchi, discepolo affe,, 'ha perduto il maggiore L'Italia zionato al nostro autore, il di 16 Aprile dei 1785: e Ravenna la miglior.. parte di se. ... si prenda tutta la cura delle - giureconsulto, carte e scritti del defunto, che debbono contenere un vero tesoro. ... Faccia di tutto perche non si perda nulla e non vada in altre mani, c116 sarebbe assai facile si vestisse di si belle penne qualche brutta cornacchia. (!) Se v'e cosa che riguardi i Papiri ýý, ,f I I i r r" e--le Iscrizioni cristiane ravennati me 1'avvisi. - Avendo poi saputo per una stainpa ;. che pubblicö in Faenza il conte Marco Fantuzzi chiarissimo letterato ravegnano, stato discepolo del Zirardini, del la le fra nostro v'era monoscritte autore parte carte ehe '_"V e VI de' Papiri, si "fe a domandarle, e cosi scrisse al dott. 11liserocchi a' 45 di GiuDott. del Zirardini del VI dell'opera Papiracea tutto, gno: mi manca parte e 7--La _ de' ;capi della parte V ne ho pochi, e questi in latino: sarebbe perö ben fatto mire tuttö insieme, ed ella col sig. conte Marco potri pensare di far ciö. - Na qui non si era spiegato cliiaramente che volesse anche queste due parti, onde gli scrisse di nuovo a' 2 di Luglio: - Quello che si e trovato spettante ai Papiri sarebbe bene fosse mandato a me per unirlo al rimanente, ehe verrh pure un giorno che"io pensere a pubblicare quest'opeia importantissima. -ý tutt0 che «"Il conte Marco Fantiizzi, inosso da queste parole, inandb al Marini ebbe trovato intorno al Papiri, "e volle che il pubblico lo sapesse, perocche nel Prospetto. del primo volume de' llonumenti ravennati (a cart. XI), scrisse cosi: - Manio la di lui intenzione, mandai al Marini tute interpretando - -cato di rita il Zirardini, le altre '1 i'Papiri. llarini questo conferma sue carte sopra -E stesso nella sua lettera al dott. Miserocchi de' 21 Agosto 1785: - Scrissi due ordinarii sono al nostro s1g" Conte Marco lo rinbraziai dell'avermi 'trasinesso il resto dell'opera de' Pae, .... Piri, ehe mi conserverö gelosamente; e ne fare nso una volta, so a Dio piacerä. - u Da tutti questi brani di lettere, e dalle cose sin qui ragionate parmi (Marco rantuzzi, discepolo dell'A. varie opero compose, fra cui una in latino relativa famiglia doall'antici in Cesena; 8_4 gli Onesti, stampata dissertazioni sopra soggetti scientifici; un codice diplomatico; e raccolse 865'dei secoli di mezzo pubbli. scritture 11 llorcati in 6 volami a Venezia. dani scrive di lui nelle Fife di Rave1e gnani Illtcstri: -... voleva interräte valli, disseccate- le paludi, migliorata 1'agricoltura, rifatto il codice di leggi il porto, agrarie, ampliato abbellito di edifici 11 canal navigabile.... - cose", . tutte, che appena cominciamo a realizzare adesso. Nacque i115 Agosto 1740, e mori, il 10 Gennaio 1806.) I- -ý" clhiara- mente-mosta"ato, che 1'ab. llarini le _;carte del nostro aiitor'o ebbe nel1ý" mani , ._tntte . ho detto. che questo cliiarissiino Pertinenti ai Papiri. Duolmi, cone uemo nellý pre--: fäzione al volume do' Papiri non abbia fatta del Zirardini. quella onörata menzione, non che promise e doveva; i1 che non vogliö attribuire ( a mal'animo che si deve dottö bene'a dimenticanza: gentile) e cosi si creder questo i'na ,ciö eho errli fatto a' di nostri i piii acereditati' lianno feces Leggesi riella ßiLliotecýt giöi'nali. -non. . divisamento L'ardito dirö cosi, spaventevole `e di Itallanic: e, decifi"äre raccogliere; i Papiri tutti ehe esistono al mondo, non veniva, gia in capo a niun e spiegare -let', d'uomo e dopo di esso al Marini, che in Roma li offerse. terato straniero, ina si al Zirardini, di tanto ingegno_ e sapere. Abbiamo Europa attonita perö veduto che non 'del , all della esecuzione nella diý'isamento, ma solo massima parte di questa opera (che dal " ingegno di Pietro Giordä, ni e appellata secolare ed ezcropea) si deve la' nobilissimo lode al Zirardini, incipal imprese siccome quegli ehe pol primo aý accoglieý e, depr spiegeire i Papiri. All'ab. Marini rimarrä sempre la gloria di e avere ordiiiäta - cifi"al"e la la licata predetta opera, piibb, quale senza la sua grande diligenza, e senza il suo' sapere, ed amore alle antiche infinito, forse tose profondo non avrebbo per anche yeiluta la lute. » Fin qui il Mordani. Lasciando i Papiri all'ab. Marini, the comunque home senza incorrere nella taccia virbiliana _proprio, doveva di quel portento d'opera mondiale dirsi solo, ce coinpilatore ed anuotatore; lasciando, riueto, i Pai non poteva pubblicare sotto il : sic vos' non vobis, etc. e ehe 'veramente fu, il semplieiö the iri a11'ab. 11larini, se a me non Sara dato dal teliipo, the spesso e fattore di grandi iniziative e the talora atterra e stritola ogni volonta di ed ogni vita, rivendicare con una edizione speciale al slip 1101n0 nin tel. lionle silo fu defraudato; io desidero aggiungere alcuue cose rimaste ý 'III, (p d1±2ý7ajtciliaiaa, anno 181G,tom. Leere Gioa"dani). "inoltre 1e: opere di P. "' _ I ne11a,nostra memoria come il patrimonio morale ciella fAmlblia che, per 'tradizioiie; . rammeinora ancora-1'antenato neue sue itttimitit doinestiche. Antonio Zirardini diversi tratti di sua, t*ita- hi= visse molto a se e. cercando nei del 1750 'priniavera the -(Pa, nella in Zlrardixii inferiro, fare it si dissertazione recd senz i, Roma, so the nerebbe volerne uua proprio. , Antonio . psicologica, , i)el aegreto di sea rriente era alato ingogno lo piil indipendente; che pe, fosse essore, gli possibile, spingesse ehe ad e biblioClio , in quelle, studiare a - attratto dell'alliluo convincilnento la suo, avesse abbaudonata carriera catrsi- di, lla Vlta Egli, appartandosi dedicarsi a studi che libero lo 1"elldevall0. 111011danamento vissuta 6-hogli avrebbe impeclito di comportarsi cone nleglio a- ltii talentava ; senti forso 1'irrefrenabile bisogno di ribellarsi in peclore ai difetti della societä-d'al-pi dica Tnandava il padre ad esercit"arsi Hella' pratica forense, 'racco, nan'dändol° al Giov: avv. Felice Ga,"atoni congianto Giulio padre di Gasparo, e ail'avv. Rhni cpresto euýtröied abbandoeöl par-t', "e"quentare, in, tre. anni di dimo lo bihlioteche il, in con omi" ra" -sole Egli avi'h Cdö lslndiö per della lora e, nell'isolaniento e nel silenzio ehe a lui era concessa, da ogni finzione dell'indipondenza un'assicluitý,? senza esempiö: Petrarca: stuttiuin ad pensato come "il servile gfficium repuhortaris, ltwd me - intilno per tale teche, clle" rncchiudono tanti tesori dell'antico ä.apere; metre colaggin lo C'ilÖ desltmo sna dal il verso di tellol"e passato sila casa, e sottoinissione, ehe solltal'la vita propria lla, le sue auclt'esso, 111 Roma, ai lucri in quella ablýorrenclo, 1'illgegno rivolse per e Vella e le stie glorie stla terra "salsa lilnore"". civiltýl G'osi llatale. e, beato lui alloraehe affatto agli onori non avevä se dei borsello croce odierna e sempiterlta oramai pii1; -vtloto, o, conti a egli, e ftlmo del la detta di taluni, alrosto e n6 lion clte gloria, 1110111ent0,non v'lla alnö di soddisfitzione qualclle morale, non viva di che non senta al mondo uoino ehe e da determinatö se uomo adempiere, veralllente. compito avere un " fu semplice, Zirardini di Antonio La vita privata aclunque, decli; Ea tutta intern ) IiLertate cupo. ztti quitt -to... egli a far = . I'alenti Luigi Gonzaga (Il card. -_ lo invitb 'a -studiare la' riforma del- studi, agli da codiäe-municipalqlavorato -'antico da Giovanni \Iezzaui' Menghino e " , di Gennari 0per nanato ordine -e, "de stasio da"P.,lenta ne11350, subendo in iiodificazioni; 'assai varie epoche ]na -, egli; non pote ,nantenere la prömessa data; cogliondolö 1a inorte in quel pedi ri0.10 pt'eCOCCtýmp? purtroppo ) mente. .ý-... ,. non tenne e]]lauco il o diSCleallalld0 indubbiament. inondo senza troppo e In sigu'ificarlo; pas- " la-sci6 iunamorato non di il era, gli coln'egli nenlnlallco teuipo da, studi, essi sione in 1'obbligo di 1'uomo societA, nlla ässttme nella cui vive; provvedere clle -pensare lo: Ma dei cltio. scaccia un altlore ne eselttde un altrö: ' chiodo suoi simili. prodreazione la luutata aveva ltotte in ; iorno: a tar-da Ed ogli, ltölla sun passionalitit studiosa, ý: - ., ý r1u11iLYib °: SOTi62.51 __ 1 llOa ,,,, n ,,,. nr"; pivpaav "_ .i __ oimarF. o1L+".. __ PnPnl"n q ý"ý. ""ý--- So1La111U, r"1tr.1. r; rCPrSlI"n "-"-" nnllo . w". """""- 1__.. uuLUºýa 1'., E: aa auL1l2L ý.. _ "" 111O11Late - rino a1' . 1'alba e sposso, a giorno ciiiaro ht buL ieLto a riposara fino a1To ore di Porta 1e frequeiite üsciva; di. (-Taza, Poiinura 11. ritoriiava pol prai)zo; passegsiavýti . iicercaio; e d'iiigeg)io 1'uomo C, pill cl'oýi1i alira cotivoisýzioýie. ricoveva percli6 si collsigli, i"ichiesti o 1eLioni+ ad RII lllllllero 11o11 esibuo ne11'e1ai"biro -öccupiva il forse oltro e non neeessario, confabnlando poco al uioclo cli quei per sempre -poli, daiiteschi, che sonaggi ai..aisee- Parlazan Petrarcä, il Ile-' il ' morirono die _(Cosi dell', Tutelmulti altri'lavoratori«_, ýnýýc . ,.. I -ni nei 1166 da ' lxas p are di dell'ordine, -Cän0IIlC0 "(xher irdiui Spirito Santo -, iiol palpito r- che -e bibliotecärio della Lancisiana lo dedicö al 'fra.tello " Dionigio Girar '' dini, erede della sostar.za e_dei Mss.) , ý,. Una notte, 1'nltirna di süa vita preziosa, stancl e loboia la fibi-a dalle reblie du-. bisonno di come'qualsiasi affranto ch'abbia uoino riposo, si aaaoriiieiitb' rate; nella ha i interminabile famigliari e, soltanto non all'alba, risveglio; clio suoi 1o-tro_ pace 'un dormiente aflaticato, seduto sulla propria poltrona, col capo reclivarono, come 'scrivania, freddo cadavere .... propria iiato -nella lloblio (Un elogio fäoebre di Jul fa stäm päto in Roma presso, Antonio Fulgo- rado con cod soaci. 1 .; "A A'u il n il n v aa moriro cuore, rn"i, »n -III-11-1-In lýaauav Antonio in azione, froddato col supremo pensiero nol cerý-ello, col suprenlo ftiori dal proprio letto ehe serba i suoi dolori o spasimi: suoi,. äli ' a+nrln sý. nrlinav .ýýw.. ý+m"an rm"cn vvaou Zirardini , di bloria_ delle sue alto lo +n-»ho 1"n +nmhn aw uvauuw fini, come un eroico e geniali rconcezioni ,ý - i., ln inrlni, nh; ýlý.,, "n aatucliact. rnnohiln uwac. combat'tente, di bniuris'ta ý fulmiiiato sullo stessö ciuuko e d=arclieolono ! , - ' C. Z. . 1 ALLA. \IEMORIA DI ANTONIO ZI-RARDI'NI GIURECONSULTO. E. PATRIZIO. RAVENNATE UOMO I- XELLE. LETTERE. DI. TUTTI. GRECHE. I. TEMPI. E. LATINE. COME. NELLA. CIIIARISS. CHE. OLTRE. LE. FU. RACCOGLITORE. PRODOTTI. CiIE. PER. MERITÖ. DI. CON. ALTRO. ALLE. '. CATTEDRE- 'P 1R1L1. DI. _LE. DOTTE. VASTITL LA. PER. P. 1CIA. E. DI. 1805 INGEGNO PRODUZIONI A. TUTTE. LE. `RO\[A\A 'PER. PATRIA D, 1I. DELLA. SUE. NOSTRA. ', 1TTE\DERE A COGSIZIO\I. PRI\CIPaLI. I FERRARA RZFIUT6. DELLE. E. CONSULTATO. LEGALI GIURISPRUDE\ZA. _1STORI CITE. NOME E. IISIVERSITb DI. ALLA. SUE. "DI. GE\EROSAME\TE. QUALI. SUO. SUBLIME. DEROGANDO. PRIMARIE \ELI, IL. DE2. PAPIRI. SUO. DELLE. CHIA31ATO. ESSERE. LATINA NO.IIE. IN. ROMA. NEL. DEL. CELEBRIT-k. L. \. SOTTO. E. ILLUSTRATORE. 12ECCELLENZA. E. PER. POESIA. STORIA MO STAMPATE. OPERE. E. NELLA. PU. e\\LIIIR, ýTO LETTERATI PROVE (Tale epigrafe, stampata an cartä " che aderisce a tela e con un diseguo di contorno,. regalatuini dal buon rac"' di cose nostre' pregevoli coglitore -, , Cav. Francesco 111: iserocchi, avra serindubbiamente in qualche vito so-, lenne circostanza, per cui si deve ritenere fermamente ehe qui sia indidata di aver cata con pia precisionela Ii 2 Aprile 1785; mancato in patria tantoche in un ritraito ad olio, _che Antonü e dipinto: Zirar--. conservo, dini jureconsulti, qui '"repentino 1n07D. II tuns est A. 3I. DUC. LXXXir" Apr. e non la nolte che. va innanzi, al I Aprile, come afl'erma il DIordäni,, ma e,, sicco, me nella notte successiva='ore 20-' conegli si era ritirato alle` " fisiche 'normali, suete in condiziorii cosi, e piü presamibile -che fösse cölto" dal malore-oltre le 24 del 1 Aprile, 0 cui' 2'Aprile; il alla, quindi nigncasse, -, fii' ' '''_, trovßto poi, cadavere. ; ,---älba Egli visse 'preciaameute- anni 69,, 3, giorni 7. ', uiesi , 'Esiste'aäche latina un'iscrizione dettäta dal. dott. Francesco Maria: lli-, serocchi; 'discäpolo suo, e che Ta col: ', di S. Barbara, ne1,; Aocata sullaýporta 3 Aprile "1785. "Al del faneiale: Pare nella Casapaterna, orK.Con- Feüiminile --.servýitöriö in . Corso'. Garibaldi=N. IT. ILI<l In QaOllanf. a a ini"n4n" yr. t;.....,. ý. -_ _.. a.......... , Gücreconsulto'. rlini E. DA. QUELLI. DELLA. CHE. \IA\CATO. GER\IA\IA" E. DELL'OLANDA LI. 2. APRILE. IN. PATRIA. 1785 Galetti- -.ýbbiöai, 118, ' fu muratä . Qn/nnin liýn. "_ __...,,....,. lrcleeojoýo D'. \EI. ILLUSTRA7. - SUOI. IO\I. SCRITTI. ULTERIORI. Lr: LLE. DELLA. YOSSQXo. DEý. " SIIOI. -D, 1. INEDITE 'I'ROPA\DOLA R A'ýE\\A FLA\II\IA. SUE. FABBRICHE E. YESTIGI. DI. OPERE. REG. ILE. ' \IETROPOLI CITTI. DELLE\IILIA. ALTRE TE. ESSEfE. E. DEL. PROFANE PI0 E\0 E. SACRE l[AGISTKdTI . SEG\. SEGUITI. 1"TL' 0. E. \0\.. ZIRAItDI\I SARA\\0. ...,.. ;Isio-' rico - Sdpientissinto = Caro alla ya- illus6rö (lüi tria 'cAe cogli ' scritti _ DCC. 11Y nacque, nre1 Dicernbre 1lt. - L qui iniprovvieämente fini ; lä vitä ='' Il ,1'äi Ayirile 1ILDCC. LXýYXY); LASCIÖ. . " ý - PRE iý, F'AZIONIý Sciolgo an coto della mia fantiglia e del naio cuore esumandö, avanti, tutto, dal di inesauribile Classense'le fatdo la e Biblioteca una opere niiniera nostra : quale -_tutto oro niassiccio di sapien_a archeologica - del mio illustre antenato, the sorts e vita e*unorte-h? -pieno secolo XT'III. E inIzio la edizione, nomini-nullum (tanto Ricci Corrado di par elogium\, anche per Consiglio dall'opera: Degli Antichi Edifizi Sacri di Ravenna, inedita, sepolta coll'A. giacque come quella the c1ie la terminb utel 1782 e, cioe, soltanto ire anni prima della fine immatara e repentina di lui. Per ordine cronoloyico acrei doruto premettere l'altra opera, the egli iiella_ dedica all' IllustrissimoSig. AbateTaddeodal Cornocoil Tara inodestia chianta operetta, ed a non ppoco I, Apibri due Degli Antichi l'A. la in Editizi Profani di Ravenna; colle colunzinosa: , ma pubblicö presso in Faenza l'Archi "impressore: cameralP e, rinzenendosi ancora 17621 pendici nel alcuzie'copie, gizingez'ö senipre in tempo a- trarre uzia secondý, edizione anche di quella, KttLito dopö di questa, ehe viene gilt. troppo in ritardo (e fit förse ttn'pö incuria di tutti)?'imasta 7uorta e seholta adurigue con lui e. l'esortlio di un altro .:..., I ýllnnuntenli, i ruder dei llonttntenti asi, dei costumi; dell'archeologia, delle soste, dei percorsi che'.e la sorella 7uaestra inLestigatricc d'ogni drrrante zioni, le ccrgioni -itttiuznet2ti"dell'azione forn, tano- la storia. in 1üetra e itt marnto deryli = degli `uoniini maggiore sapere, la fine 'di, 'un_ secolo, zin secolo hitero, addita 'del. passato; , e- grcindi' lo : stztdio della storitz e, ehe e,, cznch'ess(i; ,ztýza gran -'in a noi, tutte, le, sue vaolteplici manif"esta-', e del pensiero etico doittinanti 'nei- tentpi`cke fir del 'nostro iltZa: lodiche le, addieenire coattintto a cadioni ntrtdpipri, cit: rono, e Cicerone ttJf'eº'utqL-a: Historia testis temporum, lux veritatis, magi'stra vitae. ", _... _ C. Z... Oltre l'opera in corso di stampa PA. ha scritte, in parte edite e in parts inedite, le` segnenti produzioni, delle quali si annoverano le principali: Degli Antielii I; diftzi profani di Ilavenna. (Iniziata la pubblicazione in italiano e finita nel in latino e inedita. ) 1763 a Faenza per 1'Archi. La trattazione Appendici: De veteri Ilavenrue Porlu -- De Classensi Oppido Ctzsarecc Suburbio De -"Da .-. (Edite Pavenna: falsorum Numinum fuerunt. qu-e Templis olim e volgarizzate. ) Conunentariolus de veteribus Ilave.: n-e L'cclesüs. 1'/ieodo8ü Iuniori et 1'alentiniani III Novellcv Leyes. (Edits nel 1766.) Imperatorum is dell'opera letters i giornalisti, d' Jverdon e Carte snddetta uardanti vindicte ri; cotttro e 1768.) (Edits 1'Amaduzzi. nel contro Papiri di Ravenna e di altre cittd. di Saggio sagli antichi un'opera Parigi Papertura in Papiro di S7pra fatti testainenti e coutenente solenne s, phi nn ýoperto in Ravenna, parte ne1 secolo Ve parte nei secolo VI. .. "-I: xercitätiones in Jlonurnenta omnia t; etera sen (c!1Jptiaca Papyro Lettere all'ab. Marini salle sue esercitazioni sui Papiri "stessö llarini. ) De conditione Oppidi Ilauennalis sub leoutanis. .De` publieis veterrs Ilauetuuc personis dissertationes. -- conseripla. 'ditnostranti (Lib. tres. ) i plagi perpetrati dallo Prove salla in Ravenna. di Galla Placidia avvenuta morte e sepnltara E. ccerpta ex Tabulario Portuensi. 1'11esex. (Landi ex veterum recentioruutque pliilo3opliortnn placitis decethtce Iiauerua. Istituaoni di diritto ciuile (In italiaao e trattazione piit vaita in latino. ) (Il catalogo dei Mss: Zirardiniani, stampato nel 1785 per-'1'Archi in Faen-, n'on Conte dal Fantuzzil Marco za mi e stato possibile' neppnre rinvenire, '_, ' nella Classense. ) _' -. I 1742, op. 2). = flrl leyem 65 ý d; Ls!Iat. Lib. l'11 Yantlect. interpretatio. . I !e juris ac vsteris era lilionis ad romanum jus pertinentes iaiadequaquecollecti (I 745). romzni _ S31 orazioni dette Calleöio dei giareconsalti di Ravenna. nel "llecitationes ad quasdam legei Panlectarum elaborata; ann. 1740 et 176Q. ffidificiis Ravennw ` lie Antiquis Sacris temporibus Ravenna dicatis, Deo ýn; vero de týdibus antiquioribus quas vero dicere sustinebi)iabuit,; et quaruni plen-eque ad haec tempora omnino manent, nihil Ravendo Libris, duobus Appendicem haue quos prophaiiis m-as ? Immo vero, cum _ Mdificiis uatium -- falsorum acldere decreverimus, scripsimus, ölim 'Numinum, Ravennw, fuerunt, Caput Templis in eaque superius (La trascriZlone del testo latino . fu eseguita didei Mss. Zirardiniani ligentemente dal Can. Gian Claudio 13 ii dell'A.; Zirlydini, o " mort nipote 1Q12\ Tr........:.. 1LLktýýkV ýýýVý. dederimus, esse scelus propemodum quT Nobilissihujus Urbis Templa transmissa Christiana vellemus. '.pütaremus, silentio si habuit, Christianae Religionis des Urbs limc paucmque admosemper mas profecto hac in re superare olim potuerunt. Quod quidem et Scriptodnm Urbes Ravennam E rum, qui ante aliquot flor teUimoniis qulbus s-,ecula uer unt, potest. comprobare lau-dare in illum, celeberriCamaldulensem Traversarium, tlmbrosium 1433 Ravennam li.-cc de suo co adventu scribere mum, qui cum circa annum veiiisset, -. in Epistola non dubitavit: 13, Lib. 'III Ravennam VII Id. Decembris, « Veiii nec. prius institutum opus peragere volui, quam Templa vetustissima et digua profecto Deinde eernerem «. miraculo commemoratis qua; in Ursiana /Ede Sacrarum principe quiderii Fateor Roinm Iaec. « subjicit: ne pulehriores viderat sacras Edes vidi e; hisque in Ilod(eporico dissimilia =sunt de, principe ipsa häc quae Rayennb AEde parum -idem Accedat*huic ßenvenntus Ranibaldus in Er.cceiý)itis illis. Icistoricis, scribit. qum et CoinlJantrs (, 'onicedrani Aluratorius in qüibus eJus in edidit,, Ra"lim'c lebirnus: lnentario primis liceat est decoi"r.ita «, Accedtitet et pnlchritudine venxia_Teuiplornm'ninltitndine IEdif Lnildnlplius '(Edit. Ma tene, Tom. III, Coll. ) (Paý. 1J). ,' (T 1198). lit Saeridi ýavenn ýForseche delle Chiese consaerate al vero Dio, le quali ebbe"Ravenna dai', tempi, e delle questi, quali" ä, inolte Tunangono ninio di ' tempi,; ci sentiremo remoti, püi dire affatto? Anzi, al contrario, tostoche abbiamo risoluto di a*"itin"ere n; ýlla qitesta;, ý bb in due Libri, i quail scrivemmo intorno agli Edifizi gppelldice profaiii raveniiati, edata la Templi dei falsi Dei, precedenza ai furöno abbiamo in essa -che "anticamonte in Ravenna, penseremmo essere quasi una-scelleratezza, se avessimo volutp L'assare sotto . ._. " rn Ampl. l' . ,.,,.... .ýa. __, silenzio i "j:empu cristiaui ai questa uitta. uertamente questa Uittä ebbe 'sempre noEdifizi della Religione Cristiana, e per feimo poclie citth in questa cosa bilissimi -, Ravenna. Fuor di dubbio ciö puö comprovarsi anticamente poterono superare colle r'testiuionianze Scrittori, degli fiorirono. Fra i' quali primieraavanti che alcuüi secoli meiite' sia lecito laudare Ambrogio Traversari, qttel celeberrimo C,%maldolese, ehe circa 1'aniiö_ 1433 essendosi cöndotto a Ravenna, non si tenne dallo scrivare queste torno la 13 (Edit. illartene, Tom. III, Ampl. Coll. ): nell'Epistola sua venuta prima dar a-.Ravenna. il di 7 Dicembre, divisata, ' ne volli nano all'operasi i- Templi degni d' amtniräzione. esaminati vetustissimi e 'veramente -itves ,; ,. . cose in' «Feýuii cl1e non », Dipoi (Tale e 1'introduzione; . 1'opera: _' ýncominciava" con cuL PA. -: ßo ten-tato ehe la trädnzione it1liana mi riuscisse quasi ad tiueraiýia: ,' non alterare, "per' quarto possibile; il latino, del ilýcolors testo e e -sapöre qui debbo ringi; äziare lä gentilezza : "del-Dott. Silvio -Bernicoli; gih vice biuliote cario della, ed. oxa'"a ranuu uv+ (ýawav-Clässense vy_'9 quale mi favöri. una traccia dell'ope",, proprio)., 'per ra völgarizzata "; ý'nso ` (Ambrogio Traversari, abftte;, poi generale', de1 suo ordine; e-. nunzio 'di Eugenio di -Bäsileýi, IV'. al'. Concilio " di compose diverse opere; aceredifate e iuori nel 1439). religioso carattere . (Benvenutö IRmba1di, "dettö Benvenuto da, linola, celebi"e espositöre ý di' Dante alla cattedra di Bologna fin dal 1375, come dal ' Tiraboschi'. "nella . ? gD 11 ýsecondoleil ýlfeh , 1379; ns, dettýýa. liiei tzi otiate le cose clte aveva scorte nella Basilica Orsiana precilitia, frc tutti i San- 1'äinpiö coinmento' dantesco:,'di cui ýin"rarie' blblioteche, ` codici t'aari; 66 restano belli ýa Confesso 'aeri Temlýli lf. dal; in'-pärte. vidi aoý*iun-e: « cite neppure piit »" nratori e'in' r' pubblicato bb b "Roma queste, poco dissomiblianti (" iutorno'ti 431. i souo la parole '. questa stessa Chiesa principale ve1iüto Ranibaldi in quegli Estratti Storici, ., ehe lb stesso scriýre nell'Odepot"ico, paä. parte da lord -Vernon., i: ' altresi; an,to," re di una - storia ýiegti iytpýertýtori ro- Petrarca di Ravenna. Si aaaiunaa a gileSti, Benal eclunita ai, attribuita .? jaa? di opere alle, libro di lui di dal Coiraniedia, che sulla, --------. ------ý ----------------. ----ý ýý leýalamo; -, .ý ý. , , <<Ravenna dalla moltitudine e dalla bellezza dei Templi '0 decorata. » Si " , \ý _-ý in opere' 11Lcdiotartensis ----liisioricc, cujvis -gttod obviüm estin tca-. erecýta er Scriptoi"es; 'jünctim 11lediolani habet:. << editos. In ejus Operis;. haec illo'scriptor ýjeuior . ('rom. IV. ):; rtini Lib. III, - Cap. 5).. r Unde_ in;: pröverbium- dictuiii-est: llediolaiium iný Clericis; -Papia; in deliciis; Roma, in -, dificiis, in Ecclesiis. lam Ravenna testimoniuni hoininisý >)_ et audiamtis ZEA qui et-Si 'Ravennam Patriain=. foi"tässe-habuerit (quain et Ambrosius Camaldulensis liab.uit) taiiien a vero etun hac in re. ýuiisiime recessisse, vel non multum, saltem- recessisse, et ' -quad Laridulfo Senioreýpiä, t'tiisimus, suadere, 'aut etiam persuadere possunt. Is est Anonimus-. ' ýg; Scriptor-Ilistorice `7`i'oitslrctionis ,S. ApollinOi"is, quae edita cernitur in 'Ibmo C; II; -I, Sc),,ihtores, -qüod opusculuin 11IurRtoi"ifis scriptum censet tinte änn}ini. Berzon Itttlicctrim 1173. De, liäc igitur, 'u(]strCi Urbe ille scribens h,-ec habet: Q Atque orthodoxornm Priiicipuin ac Regiiia"rum ditata beneficiis universo Orbem superat in Ecclesiis »;.additque hvec ab eo prolata ne quis temere credat: 8 Hine enini cure e rohe dependent; liinc; tabulae, liinc Cruces iniris lapidibus etornate, ac latitudinis späziosaa longitudinis, Ciboria cum columnis argenteis splendent, parietes porphyreticis niteiit, pavimentorum materiam et opus advenientes stupent, Ecclesiarum laquearia, parietes interiorä, tecta instar caeli se' h,abentia in. auri multitudine radiantia jam ipsam cmlestemýgloipso In Historia Corporis S. Apollinaris, introitu, in lnLe. reprvesentant ý. ntionis riam Speciteg. in Hist. Par. ediderunt 11luratorio,. Bollandinia. ni (qua;, scripta est°' quain ex RavennamXIII) h: Auctor 'sub finem sa;culi XII, " vel sub- initium ejiis a1= sa;culi ec loquens, oum dixisset eam in aliis rebus civitates alias pares, aut superiores- habere , tibi. in ýrarvel seattäntibus vero-s, nulla aequipollere, vel prepollere -probattll. subdit: » etc; meritis, Sanctorum; in in ýt in `1'emplorum siribuloruüi, virtutibus tEdificiis;, scilicet ý ýý (Lapdnlfo, saöerdote 'di Milano. ', ýgýittn5a _ vvugnucurast clte egli abbia , vissuto nel a llilt>uo insieme pubblicate gli` S'c)'lttol1 ; 'clelle cose ltaliclte, fra facilm©ntß 1lilrtýtssc,. il: cho'si trova { il ýýecchio- nell'oper<ti della Sforia äncoiý'ýLändulfö ,-, secölo XIý circa nel 1086, poiche con . ... ._ý.. _.r vrnoorio vil Uni la sua opera: Illedio-.,. Nel Lib. Ill, hei ha L11ie Cap: lui 111i1auö' di ýi « cose: queste scrýittore quello la"aensis 'llistorice, Lib. IV, clell'operti, pubblicata Chiese. 'dal MuratoriDdifizi, Delizie; Roma Ravenna Pavia rerüm nE oraniai ascol-ý ;` nelle lielle', negli rici, uetili Scriptores itnticn_Tom. 'týau1ö '1a ` testi tnoiiiänzs'di`ttti tioino, che qüantungtte"abbiä a vutti pei ävvoiitura, Rä,veuliý, ° -ý.: .ý.", .. ' ýý -, ý- 'ýý il- lia. . ý___1_ _7_7__ l_. L_. . _,. tillluruglu _ý:,. ____l_,. ! 'Y_ý_1J_1___\ 7:..... __-... llulluºuleilV l. _1 " '"ý, ual veru, in tale qual, e epue allclle vuulaluulese) patria per faccenda ýer -iiulla o -non inolto almeno si sarebbe allontand, to; 'e ciö fannö `ciedere e persuadono le nose clie-preinettemmo da': Landülfo -il Vecchio'. Questi e. l'Anoniiilo . 'dslla traslaýiöne di S. ''Apollina, ie; : che si_ rinviene", 'pubblicatý Störia della scrittore hei Toni. I,, Cap. 12 degli Scrittori delle cose itaYliche, il quale opuscolo il ,11luiatori Egli, di Cittä: no'stm. 1'aiuYio 1173. giiesta avanti scrivendo adunque -<stiina scritto ý ha , ý(Ne11'indice :de11'dpera Zif"ardiniana t"rovai postillato'dällo stesso A. in-, queste, parole: arricchita »'Cösi nelle_ Chiese 1'tiniverso dei -Principi* -lleýüie"süpera dette cOSeý S1a110 q lleSte äbgiunge, 'e »; iüöüdo ý: Ptiiche. da lüi' ülconsiderätainente: äni ;,. rl; 'nni rl'm n nanr7nnn ' antrö auadri di lrisaliýa örtödossi e; ddlle perehe nessuiio öreda oli_ qui enti o ondeggia mellt, ltinghezza ed ýtmpiezza, glli: otýi,,, 'parehi di - pietre preziose, Cibori con cö7onne d'argento risplendono, di lavöräzione`dei la ' stupolý pavimenti il. riempiono e mäteriäle rilncöno, interni-haniio ýin se la- rassoliliýlo; 7volte : delle Chiese, le päreti,, a .,_tetti. ,. _ CrociH teintate: lingua italiänä:. Bo=, ' che'il _='Si'noti Cap. Pärt. 1; 15, mai,: scrid©- di= ýibrfidö -IV,, "pag: che.'in Rävenna-trovansi trece'ato. sesý. fortistieri; i, le^sae -Ecco säntanqve chiese. päröle:: -" "` ; , tutte vo1 chi meinL ones ei :. ti)1nALa e sýi tröp-: in'gtiesta '; po' lnngdperciocclie"cisono ' cittä ,trecento, settantanove, 'chiese dai, beneficii qüantitä sfavillante ýrande ciel0"iiell'a del; gliýilza `rýiffiburaiio, hlöria'celeste stessa' a, l\ella ýtoria dell'oro ehe fin clallo stesso introiiö dell' inzenzione_ del Com o di-S: l$,.,; ýlpol- Storia di Ravenna. i dclla ßollandinihiiir(ý che e, Spec ilegio numeip linaý pubblicýirono, in täl. ý, nello ", e, nonýeseritto abaco' d'errore di 'stäm-. = (onde pössa: teersi sull ZII del 'j XIII) del sul 'secolo Cap: V, e, o 'finire. esordire secölö qualescritta al lette're' intieramente'di_ nal'ina` con essa ""OAdi 'favellando 'Ravenna,. detta in ere 1'autore 'Sez. ""4 -di avendöla; altre cose aý: : stese. .;.; 'Si nöti anche'il segnente ',laogö,, di' "- tie Leandro -Alberti a pag. 275: - Sono cittä' pari o superiori, soggiitilge :« -nelle süsseguenti .inverö ti si :pröva. rara, p altresi (iq. Ravenna) inolte altre lielle. "t''"liiüna di \coriservä ö di 'precedeüza, iiei dei del nüiwvw ------_-ý __ ý antichw . --------- nellwnnali -----1--'"__ ý.. _-.. ..... vedereý assal anticnitadi, ai .... ý nnacnnn L--ýý.- "-ý, _ -... ý-... .... ehe io lasaio.) . ---ü'eiriýli, aiidare .-.. _. . ... nelie- virtit ý. _ý iý, dei s1ný',oll _.. ecc. D - cioe. Saüti)ne li Cdifizi ineriti _. _ -' ..., g . ý tainen hic milii. noii est de sacris 'his Ravennatium-Aildibus accurate, --proposituni fuseque -dicere. Vastum ea res volumen requireret, tam multm surit 'ipsae--sacrm ZT, 4des, 'de quibus loqui oporteret, et tam multa, quoe circa singülas observanda esseiit. Eas . tantum hic recensere veluti -per indicem contentus erö- In paucis tantuin quibüsdam , de quibus Ravennatium ac potissimuin. in nonnullis, paullum -.iinmorabor, rerum : Scrrptores vol nihil, vel parnm accurate 'diserunt. Neque in hoc Commentariolo attingain sacräs, eas ýL+'des,quae in Cesareae Suburbio, et in Classensi Oppido, vel, prope fuerunt. Has illud-Oppiiliim enim meuioravi in alio Commentariolo, - quem eticitatae de eo, SubüLbio et Oppido confeci. I. - t'ýe Sacris ýEdibus, quae 'I-javennae edificatae sunt 'Caput ante saeculum ýý Vl. /_ -§ Iy - Do Ursi: wa Ede ot do Edificiis . ad cam speotantilºns. Digiia hnec est, cjuýe ante weteras niemoretur, ut in qua Catliedram na,tes Episcopi, es quo priiilluil condita fuit, llabuerint. Ravensuam halic ab Urso Episcopo-ýedificatain, in ipsius Ursi Vita constat; el Agnello ilc si z,ßrttin est quod Bacchlnius censet, Ursunl circa annum 400 Ei rim Vulgaris crea-, tüm Episcopuni 412), dem hanc V initium vita functum anno conesse circa s. -eculi _E, ditam fuisse intelliöimlis. In quinque naves divisa erat, quas et nos pueri, antequam jE1es ipsa destrlieretur, duarum llediu parietes navis, et ei conjunctarum vidimus. JEdem (Edit. ]3accli. C. l; -pag. 201.), i Nam Fabrius quidem in Sac. lilena: eas colunuits sex et quingttaointa fulciebantur. guädraýinta octo et fuisse scribit. 'Sed id eo factum est, quod ejus mtate nonnullm 17 \ TTondiilien E: iifizi sacri , o qui non RTale tluesti'- sacri Elifizi, bero- essere 'avrertite: lio il-proposito di dire accuratamente c3sý richiedarebbs. e diffusamente un- brossovolume, tanto : dei quali -sarebba duopoý'-pa,rlc, re, e inuumöri iiicorno ciýisctiuo. a (tilui soltf; nto (Part. I. ) sarö contentö di questi numerosi sono le cose' clie -dovreb-, di , fire la' recen= sioue; ressoclle per indice, cli-essi, Ad ön ii modö lIli ferlnerö con brevitä äd alclllli nnlla di cui gli Scrittori delle cöse di Raveiina o pochi,. e sopratutto ad ' parti, -alcune T_""". 1_L±___ . i' -. -.. .. ,.' ýý _. y 1ýucu uis - iý quali, furoiio' edificati nel Sobborgö- di Cesý,rea'c ne1 Castel'lo :di Clýsse `o iion lungi . ýda;quel Castello. _Iuiperocclie: questi menzioiiai in altrö'ýlibricciüolo, i_n-" cheý pubblicai . tornö a quelý.Sobborgo oa quel Castello. '. ýý -ý,. . eapö I. :=; Vei sacri . Edif izi,, che a Ravenna f urorlo, edif icäti _, Vl. il avanti seeolo = ý L-=- Della-Ilasilica Orsiana, e ýlegli l: ditizi ad-essa spöttanti. Ik, Qüestil-e "degna ehe si ricordi ' perche in g'tiesta hani, o avuta Ja ýit aiiti. alle altre, . fin dä1 tempo in 'cui priniieiamente' lciro Cattedra i'Tescoi fu :fondata" ennati bun Basilica questa dal Vescovo ýOrso si, rileva "sia stata edificata dall'Agrlello di Orso stesso (Edit. hitcr-' 201); B 'e C. I; 6 verö 66 ehe il Bacchinella ý, cch: pt-se . Orso circa 1'inno 4W dell'Ii: niritiene, ra ý'oie create 'ýTescovo esse pässýto di 412, cömprendialio ýýita nell'annö esser? stnta eclifi cata' questa Basilica-"intorliö all'edel secölo V. Era div'isa- in cinque iiavate, le quali sordio V=edemnloý, anclie noi;:: fandi C111I11, prima Clio la stessa Batiilica fosse disti"utta. navata' Le 'parpti: delhi .: mezzo, e delle altre, due ad esst ccutý da ciiiquaiitý, sei. cýlontie. erauo sore yiuute il Fabri iiello Srtcre Perö LlIcntp) le Part. I, scrzve essere state nttarantotto. 11Iý 66 per questo, che al tempo avveisne. P 'suo alcune colonise si öccültävanö frä "ýleuiii niuri; (Aznello, -ajlticö_ sEorico ravennate del äecölq I-Xd`Abbracciando 10 stäto ecclesiasEico'' ass:znse W. nome. di tlndrea: ' Benedetto,, Bäcchini,, 'abate Cnssi- " 'da nn "trýsse nen'se, bi= ' nella , _codice degli, arciveblioteca'Bstense le'. vite scovi raýennäti scritte ýdell Agnelloý e le pubblicö nel `1c08.con dötte disser= tazioni '- ,inserite poi dal'.. Muratori , ttori delle codebli' scri, nelln raccolta, se- italiclie. Girolamo I'nbri; n. in Ravenna " , nel 1G27; illuströ_lo nostre storio' sateölogo cre e profane. 'rn'canonico delln 111etröpolitana o'fa ancho pro-', 'tonotariö-apostolico. ) " columnae intra muros quosdam, qui recentius in ipsa JE de oedificati iisque nonnulli navium arcus obstructi fuerant, laterent, quae cum ýdes ipsa dirueretur, detectR instructam feisse, Gradibus. fores quibusdam ante quibus ad eam ascenderetiu sunt. Vita, his verbis :« In diebiis ejiis occisus Agnellus indicare videtur in Exuperantii Ürsianro Ecclesiýe Patricius p; quos gradus durasse ad srocultim gradus ad est'Felix usque XV sequentia indicant ad annum 1405 spectantia, qua legi in vetere Libio Pensionum Emplayteuticarunn, seu Diaceptorum, ut vocant, ad Cantores hujus Urbis, Canonicos olim spectante: <pro tribus Clusis etc. a primo latere via pubblica, alio Ecclesiae Conca Il. itur b. ad gradus z. avenme, alio etc. >>Cuin to-" a viola, qua studinem ejus, tum pariotes Musivo ornatas fusse, quod Agnelli adliuc etate cotiloco ipso Agnello laudato Nostra superius patet. aetate non aliud in ea spicerettu", ex Dlusivum supererat, gnam quo Absis ornatus erat, quod tanien (vetustiore temporis-', injuriis pessundato) nonnisi sex ante 's-mculis, hoc est anno- 1112 elabora,tuni fuerat. (Cap. 1. ): in in curatum ut putent recentiore eo quae vetustiore erant, etpri qui _llusivo, putant.. id, Sed. fundamento Sed cuin de. his; vel etigno nullo admodum merentur. ý": r}`3 I r- Sunt ' 49). (Pag.. _, I- (Lib. "XIII, 'E 3,,Edit. lltartene.) Ambrosius -Traversarius ells liabet de hiiius quie ornainentis audiamus aliis cum aut l'Zetiorem; ornatioreiriý ,`-= Ilodcepo)"ico: « Nullam ferme usquam ne Rom-.e quidem insigiiis, vestiunt est, Nam ßasilicain vidimus. vel qui ornatum, `^exteriorem pra3ter intus parietem Fani varii marmoris sectaý ad lineam ernst-. e: staut ordine gemilio desunt inäentes porph5rretie colilinnüe neque pel ex marmore: ex utraque parte il. n lnnaltfac_ 1tnA. frinac G-neciill in t.. tt ý,,., +ý1, 1,.. rrt , "o_ nt lm morem 1. tlLlLJ1Ull1 UUlll I: VlUllltllli. tl, Uulü owvuaw . -"- ý"-ýý--""ý-7 "° ý1 - ------"""b"-"" +ot.: dem totam tegit speciosissiEEA ferant. » Et post alia: « 11lusivuln opus interiorem Epistolis. De pavimento ejus, quod detec-" in habet Similia idem Ambrosius mum. » in lftnftArý11C l-T. ncýnnýýinc 1,. 0 DDSCIII(1_ ti721 l, hý+ m"ýnnio nnnrl .._ -, UUlll -ý = (41111U 11 VL 11iGli 11CLIJýU 1JllJVWV1FFLlJ -- ----ý . 1..... a aFFFVltJU 1VUU, ý .1 18', nolla pin 'e di Basilica, stessa. reconte con quelle alcuni archi delle iitiv, ate costrutti'. , le la stäti quali, quando ostruiti, stessa Basilica cadde, furono discoperte: 'Clie erano 1a porta s,ia stata fornita di gradini, pei. quali ad essa si salisse, sembra To . -alcuni Esuperan-io, Irita, di Cap. 1'Amnello I, noll'a at con queste accenni' parole: a ai suoi _ , giorni Felice fu'ticciso Patrizio gradini sui della Basilica Orsiana », i quail gradini indicano le ZV fino diirato segmenti tose spettanti all'anno 1405,- the ý secolo al, aver lessi in un vecchio libro di Pensioni En fiteutiche, o di Dirccetti, come chiauiano, spet-' tante anticamente ai Cantori Canonici di questa Cittn: < per tre Chiusi ecc. 'dal pri_ in collo di ci sembra .... -(Couca cogli öccbi della mo lato "i la via pubblica, dall'altro il vicolo, dal quale si va da, Conccr in collo fino, ai vedere proprio menlnna$stradA,ýdiccai inn ispallalr)Jra ca. carta''"del in il llnrätori dal Ravenna, di 'quantö Chiesa terzo della Tanto la di le ecc. a volta gradini essa, Mosaico, di dell'Agnello ciö ehe state adorne ancora essere all'etz sarebbe stato pareti le,; che 'sostenevacolle spalle un emi`JItlrU t: VLLüi1V V tlLLLfU tiUl, ILLt7UIallLtl UIIV -ý--- --"__-ý.. .._ý--- --- ---ýý--ý- ---- nell'anno-1112, ',:.AIosaico 1112 Agnello in T e luogo lella manifesto stesso ricordato piü nosträ veduto, sopra. dicinanpreciaö 1'nbicazione, e cioe in Mosaico, in di l'Absidc, S. 9gnese, altro ornato rimaneva che quello cui era 'il quale essa otý non nell'antica regione zadi Ercolana, presso 1'Orol6gio: ' L'Orolödel doPo'sei il iü inniurie tempo) le (essendo 'cido antico pM secoli, rovinato a1 erb erö gio ýera una statna colossale di Erco. "p si, una dallo era stato elaborato. Vi sono di quelli clie credono " procurasse-- che -` Pero 'autico. le piit, nel cheerano cose piü n91 venissero ra$igurate ' recente ivi indicate corificcato, stillettö erano 'ponsano di" 1Ia ore -dinrne e nöttýrne cöll'ombra fonda]]iento. questi, "con come ., cösi poco per. veritä cib con o niuno; _"le del, sole e, della'luna- -'tale, l'indicaAmbrogio in degli. altri ornamenti di questa Basilica qual modo - 1"agiona udiamo töre massimo delle ore 'degli anticbi, =! Iýomd,, e percib .,era detto nostri padri in nessu]i luoý,ý o, neppure fermo Per Iraversari ,;, Odepoý"ico a 49: , a pag. D Ilegiaole, Ercole Orario, ed anche' col' . "nell Tornato Giacche lingnaggio pittoresco; del 'nostro pobella. esteriore, Basilica fastosa, oltre ved©mmo nessuna o pii] piü polo: Concaincollo:,Di codestfi colossa= lavorati Santuario incrosta]nenti del dentro,, la a, le' statua dell'antichita, pagana non' rivestono parete di marmo: ni; resta`che "il rndero di nn pede con in ordin© emino da ambo le arti colonne hi g erfeziöne:, stanno troncone digamba in marmd greco, ' "P ;ýPg cho..prima"si vedeva presso 1'nrna, di mancano nel' /l'e]npio g colonnötte di porfido e lastre, cosi lucenti, Clio come specchi Isäaccio in S. Vitale e cl]e b insigne, e ,che ora si ve E To immagini dopo , altre «. rifiottono Nazionale; de nel nostro"illnseb o siritiene c'he il'basamento della Colon-. ` ttitta interna : «. to stesso In Basilica na dell'Aquila siä quello 'che sorregI° >Ldit. 11lartene). Intorno 'Divo del la', statua colossalo geý"ä. ". Lrcpiu.. -. .' ý... ,"I- c. 1ZTI, Lp. 3, ,Tiýncl. '7721 ,, ýýý ý_... ý. Uý nnn}iin ýýý___ý ý. . 1fn. n frt? rli trttPStn m: .- "-_--ý _ . __ , ___. ___ .. _. ý.. cose: « 11 lavoro a mosaico speciosissimo Ambrogio ha simili cose neue ', l. pisfole copi"e,., (Lib. al Pav]mento di questa; cl]e fit scbperto ]]ell'aiu]o lýarnla 1____ _ in ___ r, ýý Z, iiocUtu -t... vut, s_1r_' in contra _. ý,.. üa pT1llC1p 10 . , in hac Commentarioruna de Academim I3ononiensis, Tomo it in cavo:.seribens qui occur ,. «'Hic'cum fovea factüs E 1e eo anno, cum in hac Urbe ipse versaretur, ., Ravennatensium et unclaruln tudiiiem pedum quatuor ad alti- est:. perVenlsSet, Septeln (Tom: II, part. II. De Bonöniensi, . Institnto'atqüe artiain et scientiaram Commentarii, pag., 2. ), ', _ 'Academia continuo instratum, colore quasi vermicuat vario sölüm -se prodidit marmoribus pulcherrimis latum opus, tantai elegantia ut nihil supra ». Unum tarnen ex praecipuis EA is llu, ]us Ciborium fuit at argenteum columnis suffultum, quod aram maziuiam ornamentis ipsam argenteam tegebat. Ciborium illucl a Victore Episcopo factum (praefuit is huic Ecclesiae ." ab anno 510 ad 516) Agnellus testatur in ipsius Victoris Vila Epigramma ac De legebatur. ipsius (malim "Ciborii arcus) arces super quod recitat, de Camaldulensis Aguellum, testatur eo sed "Ambrosius apud altari argenteo nihil quad in in Ilodmporico, Epistola; nisi cum etiam pr<edicta paulo ante memoratus cum fuisse illul dicit, in 11oc in hac columnis susteutatum vero sex " quinque argenteis in columnas da Ciborio Epistola, in dicta Ceterum tam quam arganteo at eas refert. Hodceporico" illudque sustentäporphyretidis, at ophiticis quatuor columnis memorat, ex ipsum de Addit tum, in, Ho_lccparico scribit. m-irmore, chore qui chorus altare at octo versuum argenteum, erant. t, vestita argento prominentia at cujus capitella cingebo, adhuc saeculo ejus sup3riora navis erat, at es vastiöiis mi, joris Eques ipsius delineatione IElis tetque quam etiam -ex monuit, pa, Sed Ravenna, di inscripto: etc. in vasto opera illetropolitana at Ciborium Is chorus in m3dio znanentibos Fabriu3 Bonamicus etllibuit praestat Ambrosii verba, adferre: g Altare llimnas in Epistola m3morata, superius item, columnis porphyreticis at ophiticis marmore ca,ndido, cujus prorninentia (has cosuffultum sex columnis argenteum tegit Ciborium dicit) argenteum arbentea, s ipsum chorus ex, Cingit altaie sustentatum. ca,pitella argento antiquitas vestivit Ciborii proadicti, quain altaris et chori, fuisse in ltalia -tain &. Famarn admodum celebrem ex ' 19 II. Tom. dei ContInenfari dell'llccadenaia nel' fu praticato in questa Basilica in quell'anno, l3oiognese, scrivendo dello scavo ehe Essendimorava: Cittih in » questa che delle Scienze delle (Cömmentari e Arti nell'Istituto e nell'Accaclemia 130lognese,päit. 3) in-. do pervenuta. la fossa nlla Raýýemiati, öiicie di quattro piedi e, -sette. profonditl-di di bellissimi di contanente colore, si, moströ il sottosuolö e marmi " screziato coperto dei principtili di tanta eleganza che nulla pill K. Uno'poiconie' se lavoro intarsiato, il da d'argento di Ciborio. -il fu Basilica quale colonne, sostenuto adornamenti questa da Ciborio 1'altare Quel d'argento. stato ordinato essere. era soprä ma,ggiore; anch'esso fa 1'Agnello `Basilica testimönianza 516) dal 5I0 (egli 'Vescovo al -Vittore resse questa di Epigramma I, Cap. otto velisi, che sileg= uella Vita di Vittore un e riporta stesso. In Ciborio. dello in alto (o 'piuttosto degli di alordine "stesso archi) sopra al -geva CaAmbrogio fa 1'altare d'argento 1'Agnello, di testimonianza esso niente appo ma taut'ö nell'Odeporico, predetta ancora nella quanto ricordato maldolese poco innanzi d'argento, in dice da Epistola; 'che colonne essa cinque ehe quello era sostenuto se non Cibointorno Per al altro essere state sei quelle colonne. mentre nel, priino riferisce detta Epistola soin, fa, tauto quello e menzione quanto nell'Odeporico, , rib-d'argento di Aggiunge di da porfido e serpentino scrive nell'Odeporico. stenuto quattro colonne Gian Francesco Bo--' il (12areh.. il Cid'argento di lo cav. marmo, quale e core circondava stesso altare auche sul coro ýdeldisegno fece il Rimini di namici Questo' d'argento. borio, ''di, cui gli capitelli sporgenti erano rivestiti coro era üel 1'ättuale llietropolitann. nel '1734, che %, djs-, Bologna in, condöttä dalle di della traccie mangiore, come anche nel, secolo . -pübblico esso rimaste &maAesi navata mezzo träfece dell e' sertazione . liosaici are, dalla il dei descriziQne Basilica della -dele appare anche sport. parte ricordö, stessa che nnä Cap- decörso il' Fabri Ca,v. Bonamici produsse nella voluminosa opera dal titolo: La 1lletropolitana, "di Raä, ýd? e le d'Anibrogio L'altare Ala proposito piii recare parole venna, ecc. :« argento (queste da, dice d'ar-; colonise colonng nell'Epistola sei piit sopra mentovata sbstenuto d'argento, Ciborio il pure sostenuto da colonno di porfidö e di serpeiitiiio. gento) copre \"ca;pitelli Il core di candido marmo circonda lo stesso altare, di cui gli sporgeiiti _ d ýaigento a. Tanto la fama del 1 nntichitin Ciborio, dell'altare rivesti del coro, essere stataýIoltremodo predetto celebre in Italia si* puö argulre e ehe da 66, che diqueste 1'antica' Basilica Orsiana 'nella ) Crisolociö. S. di' pella (Salle rövine' dellä Basilica Or=' ' 1lfetropo=_ fa 'attnale. edificäta . siana litana dall'arcivescöi; o alafl'eo, Xicolä Farsett'i nel- 1734,, e finit. v- nel`." 1745 dall'arcivescovo Ferdinändö 1Zomoaldo fece, aý"giungere il Guiccioli acni 1'ar6ivescovo'An= "Poi esterno. portico tonio: Cantoni nel 1"773.1n'ridusee a" üs vede in facta, intelligi urbium et chronicis aliarum sit; potest, -quod mentio eo luti in Claronico Vicentino, ut discimus ex fragmento quodam, quod ex Codice svoculi XV edidit t1Za, nsius in app3ndic3 Miscall. Biluz. quod: jue ita incipit: « Legitur_ in Nee Chronica Vicentina. In eo enim post alia de hac Urbe Ravenme h-,r,c occurrunt: ita adhuc dicta3 Civitatis extinta sunt insignia: quia in majore Ecclesia Ravennm Toin: `IV, päg. 119), - totus chorus, altare et tabernaculum magnum super altare sunt argentea », quo loco Ambrosius indicari; ipsum fuisse men argenteum cum"ta, sola observandum, et choruni Vicenti-. An fuisse tempore quo argento vestita scribat. colutnellarum ejus capitula is tabul. quibus chorus constabat, et -%,, lnarnlore-, le scriptum ltttlll deinde totae operiebantur, ips<p. argenteis laminis absttmptae sint antequm paullatim ? Ursianamque Ambrosius Ravennam viseret lEdem veniret, quam Ei-' lluic Salutatorio do Hie minime tEdi erat. quod conjunctum silendum, nobis Fecit hic in (inquit) Agnellus id a Felice Archiepiscopo K tructum ejus vita. narrat introituni hodie Pontifices Salutaforiuni, Felix Beatissimus ad usque unde proceduat id, intelligi Salufaforii Puto Dlissaruln vocabulo gttod a. videntibus palam populis in Glossario, hodie dicimus Sagrestia, qua, de re plura vide apul Dlca, uýiuut ubi aly latulatur. Addit ideul Agnellocus Agnelli hic his, qui Glossariuna. illud auseruttt, et ipsi Ilegiax, hoe Salufrttorii portas. as' esb lectutn lus Epigramma, super ait quod a Be Archiepiscopö Felice hop, noll Salutatorium a Ex eo Epigramm: tte intelligi potest locis et mendoillud nonnullis Epigramma mutilum factuui, primum sed refectum. ita eulendandum esse versum seLtnin monitum sttin est, ac miror non esse a quoquam , -I (Cap: VII. ) fait Chronicon illud i Oblitam nescit li,, quere Pastor- oeenl. 20 ' forma pül artistica, e fece pAl'0 010llelle' a11Che pose vare_la slanciata cupola; opera egregia -" .. d"ell'arch. Ginseppe"Pistocchi Crollache di altl'e Cltta e fatta lllellL1011e: come 1lella C! 'O)taca lTiceýi- da "un Mausi framuiellto, d-, di Paonehe 11 -t' till certo 'pubbllCO ti na, qualmeute apprendiamo B1ei za. -Nion anoneabbia Miscell. Baluz. Tom. IjT, 119, del XV del e ehe cos! -_ pag. noll'appendice secolo tro ol tana cýýdice i'atanoilenielid'at e anche" antiäa, certo da' n In dopo Cronaca Vicentina: Leggesi incomincia: pert-auto esso altre cose Su nella a valeggiäre cölla Basilica Ursilina; ma finora 1Te le di Citth Ravenna ed bacosi sono : estinte cose pill s'illcoutrallo per essere, visitata queste ammirata, questa' sterebbero'le settantadne-: colonne di_ Chiesa Iýaýennate il 1'altare tutto Citth: detta di insigni maggior coro, ne1l1L e marmi perclte e. la Cattedra di S. 11Iasvari d'argento lnogo 1'altare e da simiaüo tutta ;di" tavqlette d' avörio týibernacolo il gralidioso nel qual sono ossei"ý"arsi sopra intaraiato con figarine in bassorilievo. v orse at tempo in ciu to D'antichi. t.iti stn i1_campanile, the sem- oho io indioai anohe 10, stesso corn essere smmro a argente. I. "-.. 11 memýý ''aogaell' emis .II. chioaror zOanoA -, senex Zaudator, , temporis' acti, proprio come_nno di quei vecchioni ehe vide-. dei primi ro däyvicino lo avolgiirento tempi del Cristianesimo. ) delle quali fit coniposto gtiesto d'argento; che a poco Ia poco poi Si le lastre 6'icenfi)t(t, marinoree, Cronara quella scritta Coro, ancli'esse erano ricoperte siano nrsitin consumate prima ehe tutte di lamine Ainbrogio venisse a Ravenna, e visitasse la Basilica L? Qui irienomamente e da tacersi del Salutatorio, il qüale era annesso a questa Ba*lui' -Cap. Arcivescovo da Felice di Vita L'Agnello al Hella iiarra eretto questo silica. VII: « Fece (dice) questo Beatissiino Felice il Salutatorio, donde procedoüo tuttora, liesse del delle i' pontificanti alla presenza popolo. » Penso the col vocaall'introito pia diciame Sagrestia, di tose bolo del Salutatoriö s'intenda cib the oggi the vedi 6 coin= Glos. da dove sario, quelli che amplificarono nel quel, Epigramm-a' dell'Agnello. Lo stesso Agnello agglunge un ancho questo passo appo Ducange mendato dice aver letto C-116, Glossario, Saltttatorio. Pcgias, dello sulle cioe porte sopra stesso Da que1PE= ": -ý fatto dal- (110' ripetuto il pontäuietro latino, pigratitma fu Saltrfafoi"io primatnente ehe questo si puö comprondere iion perchi;, "volgarizzandolo, . non 'st paü iu llloghi Felice, Arcivesccivo Quell'Epigramma e maucatite o scorretto, fare, almeno io non so "fare, un vei"so, ma rifatto. plit : -1'. tradrizione lä letterale e: cui analogo, stupisco essere. da il d0ý'eva e mi sesto verso non avvertitö essersi alcnno eosi che ,-il Paslore, non ya"abLandoiaare la pecora-. " smärriGa. ) ,; emelldiito: >Oblitam ?iescit lingnere Pastor ovens., ý +ý+ Fontis. llodiedum lEdicula Baptismalis Et fnit, Ursianae prözima estque tEdi integra Episcopo Urso hanc adhuc superest, par est, eaque aüdificataln credere + -ab haue Neoni Episcopo hanc, tribuant, plerique subStlqui gnm superest, vetustiori etsi tuerit. At de eo Agnelllls in \Teonis Vita h? c scribit: « Fontes Ursiana; Ecclesiae pubcherrime decoravit «; et alia addit, quae nihil aliud indicant, nisi 11'Iusiva, aliaque ornamenta tEdlclllw eumdemque sensum stalls; illa; quae refectaun Neone a addita, iis, vel explicari commode potest a Neone liane lEdicnlam quiL antea Inscriptio illa indicare ibi erant, in substituta; exametris quatuor Inscriptionem videtur. (Cap. I. ) coni11am hujus Historici De =post Agnellum receutiores prastantia nostri passim exhibent. IEdiculae, cum iidem nostri Historici, turn Ciampinus consuli potest, qui ejus 1lusiva tabulis delineata exhibet. ý+., Clerico" Protiiiinni fuit Presbj-terorum, in Ursiantr 13alileuni item et tTdi usnni -: just, De CO lime Agilellus Balneum Perfecitgne in Victoris Episcopi Vita: a rnm. « domuui Ecclesia?, hrerens parietibus muri Episcopii, ubi residebat, quo ttsquo hoclie fuisse ibi lavatur jamdiu discimus Victore dicat, Cuin antea mirifice clare o. refectum a Btilnea loco. parAgnellus patet » -idque ipsuin et ex Epigrammate, co subjicit quod va prius prisco vetusta labore deponens etc. » iit credibile omnino sit primitus ab Urso Episcopo Agnellus ibiclem Addit Tdeni Uisianam ciim : conderet esstriictiun, Victor de pretiosis marllioribus, idem hujus Baliei Musivis, de parietes guibus of Tý Il Tempietto Orsiäna. luogo L da ci"edersi sussiste" Vescovo aucora lo fu in vicinaüzti, del Ponte Battesimale sia ehe questo intemro benche edificato stato i piit attribuiscono e lo 6 #ttt'oggi, da Orso Vescovo, questo, alla-Basilica e'nel ehe rimane, meuesimo ä Neone ' ö (S. Giovanni in Ponte Battiste- ro, "di fignraottdngolare,, "e diviso in-' Otto colon= '_" due ördini: nell'inferiore '". ött"ö, di nel ' nette` archi; ed marino la posa cui su superioie'ventiquättrö, .. Ma 1'Agnello di scrive piii autico. esso ciö nella. " cupola di_ sörprendente 111osaieo.La , . di in marmo greco e Vita, di porfido Cap: Basilica I: Fonti vasca Le della Orsiana leggiadrissimä_ » abbelli "Neone al col süo ainbone servivß per il batte= indicaiio, mente »; ed aggiuuge simo d'immersione. In una delle niealtre cose, le quali nient'altro se non "ehe i Mosaici bellissiino vaso couaerva un ahie-si =e li Neone fossero Tem da iunti di , tal g"p altri adoriiamenti ietto a gg o sostituiti a di in marino pario scolpito emblem! . ,,. che ._. vi erano prima; e nel medesimo _ I _.. facilmente interpretarsi pagani). quelli, senso puö quel1'; scrizione composta di quattro, esametri, ehe si vede 'dimostrare questo Tempietto ehe avrebbe sostituito al da, Neone. Dopo 1'Agnello i nostri Storici rifatto pia recenti riportano'sovente quel_ 'nostri In ordine alla mag iificenza di questo Tempietto, "Piscrizioue. tanto gli stessi . Storici, quanto" il Ciampini in piante i Mosaici pub consultarsi che di esso riproduce (iltons. Giovanni Ciampini ppbbli- Mosaici dei disegni i, le piante e co di antichi ! +ionumenti ravennati, 'fra Tionte). in Giovanni S. di cni , =designati. 7ý : I- ` I Cosi pure in vicinanza della Basilica Orsiaiia fu il Bagno ad uso dei Preti e clei Chierici: Di esso 1'rlmtello nella Pita di Vittöre Vescovo al Cap. I riferisce gtiesto cose: ». E si compi il Baguo presso la cý.sa della I3asilica, atiuesso alle pareti del in bye -cui fino ad ogi; i meravigliosamente risiedeva, inuro, episcopale, ci si, lavä D. Vittore da chiaramente apprendiauio ivi essere stato giä moltd tein-, -Dicendolo rifatto po avanti, e questa stessa cosa e dimostrata in quel luogo anehe dall'Epigra, mma 'clie 1'Agnello riporta: » Primieramente abolendo i piccoli Bagni gii vecchi per aiitico -la-voro, ecc. »_cosicche del tutto e credibile ehe primierameaite, *stato sia, costrutto clti "' Orso ITescovo; allorquando edificö la Basilica Orsiana. Parla ivi'1'A i lö gnel (le. preriösi x I superius ornavit, memoratum et Epigranima quod in eo olim lebebatur, et in quo decretum versibus subjicit esametris indicatur: a Victore constans, - _ Ut biduo gratis Clerics laret ipsirts Urlis, Tertia cui cessunc est. et feria sexta larandi. I- Sim adhuc rotate Clerum co Balneo usum Agnellus iis, 'gttae supra attulimus, verlavatur D; videturque - et ad hoc Balneuin bis indicat: « quo usque hodie mirifice _ in T'ita Agnellus de Theodoro Episcopo idein ejus scribit e et 'referendum esse, quod istius in fornace Balnei in concremavit », ' volumina singula accepta, omnia coarctans Ceterum et alia Templa christiana in hac Urbe Balieis ejusmodi instructa erant, dem alio ravennatium Balneuin Clericorum sianm Midi proximum erat. -_- Urhoc de quod scivisse, nisi usibus addicto [[[ ut ill Virginis Maria;; Beat. in sequentibus -e sacram etiam observabimus; et ad 'Urbe reinotay, -liac Insula, qiia3 Palatiolum iib circiter sex passuuii millibus vocabatur Iöalinis'Angelopti, in Pita. intelligere fuisse ex eodom Agnello Balneum possumus de 13ableis, CIn"istiallorunl. nullo in libello: Miror doctissimum Paciaudum De Sacris (Cap.: III. ) ý ý- .L doinus Episcopium, Epl_ fuit sen dem Aliud A]4dificium' ad Ursianam rl pertinens hoe ab Agnello memoratur, veluti iil Episcopium dicata. Non habitationi semel scopi Sergii in I, Vita Cap. Cap. III,. Victoris Pita I, in Cap. Vita Ursi, in Vita Neonfis locis. in AA ill mitto, quos in Vita Martini: Cäp:. I (ubi Palatium aliis, et vocatur) E' ý r I mai"mi e;ýýý'ýýý-'_.. ", l'Epigrainma riferisce anticäinente (Cio6 i1'ma; itedi"e il venerrl; nnme. -" g intesä ecelesiasticämeäte -., "" .: 'feria). /, ,'.. abV U1 ricordato nrn. +aiitamefite___ rlnn' n; omtii :b-___ý__ý-__ """ b"'ý"' liLVtLI't51' 11.11tL btll'/. iL. o-ucaaw di-Vittore: il precetto e in cui e indicato si leggeva f! Iia. in adoinö le pareti -di' ouesto I3ä,ra--ýann _-. in versi esametri, clie in' esso pia sopra composto lo stesso. Vittore lavi si __ ___. _ JGJVW"lcalß il __ Clero di _____ ý. -_ huestn. zý___ý r±n; 'n " ..., -n. f',; t+ý ý".,,, vvil.;,, -! --. ý Clero usasse di quel Bagno, fin Balla sua epoca 1'Ab cello acceuuia coil in fino '-Si « ad oggi nieravigliosameute riferimmo: cui quelle parole, the "sopra ci lava n; e pare anche doversi riferire a questo Bagno quanto lo stesso Agnello strive intorno a Teodoro, Yescovo Hella Pita di. lui al Cap. I: «e tutte -lecose stritte riceDel'resto vute le logo in tang voluini e le distrusse nella fornace di questo Bagno M.:. 'Coinc'il' anclle (r)nticameilte .',.,,,. 1801AC11'COIIdAta, dal altri n-, n_nlluvLtv. vvLVLUV Po; oveý.Teodorico;. mont, e' Assediav:l Vergilie' Udoäci'e denti"o -Ztavenna, oreäse un ltiiglia; ölo i1-nollie. picr, palazzo, da chi tloll'i- ", sola cli:. Palazzolo. Lo stocico Agnello fa "abate"di tale Chiesa, e' fn, quegli I, iece-üemottre 1,. cne,. !i,'" prccoto`pauizzo o , di' nna per la "costciizione stül ctisa nellä re ý ione 1ý;rcolana ., -ýý.. '1'empll nnon vvav itell'Tsola, in gAesta citta cristiani nnnlin aw. wa nrl vi anrvnniý+i" avbuviauý, la qtitale Palazzolo nracen l, aw erano In aa. v iornici 0. {iincn v.. aa a. si" clliainava, ui tali vvaa7awLaýLLL lolltaua tjabnl, itLLZ1 da questa '. 'com 0 osserLvttUZO Cittiti 'j 1ýii4111" "circa sei `TTit(I .", che vi fosse un Bagno possialno apprendere dallo stesso" iigllello "1lelle di, Giovanni Angelopte al Cap. III., 11Liineraviglio ehe il dottissimo Paciaüdi 11(3110. puseoto: Ugu ljet ý` ottq"t 1__ lYL: . us1 uu1 ixt! /tit ______ v111ur1u1 11L\ uct urtauunt tl1111iLb11 su ý null savesse !ut1i 1w11 r. _. 1nc4n ____1_ - 1Iuesto cu verun nlrn _1. _ cue aitro lSýguu , 111A.. era prossr111u iLlli6- ýicýwuiL1 7Z:. ý.: 12. LA5111(1ý R, C;Ii .. .ý 1'SlfUliL. . i i" Un-altrö Bdifizio fappartenente iffla Basilica Oisiana"=fii 1'Episcopio, ossia la caso dal. \Ton Vesco-, 1'Episcopio, e. o. asse'biata ad abitazione clol una yolta so1ti rieordato . 1'-Agnello; "Goirie ý nella Vita, di -Orso, nella Vita' di Neono al Cap: ; 7, nella' Vita cl. Vittore al'. Cýp. I,. ne11o Vita-di Sergio ' al Cap. III_ nolla_1'itit dL Martino ýl' Cap. (dövo ;6'chiamato, Palazzö) o in, altri lnoghi "che'.t"ralascio. 3Ia nella iTihi cli'Orsö ©gli stato lüogo, in iDosto":. di era Abitaý paröle"il con queste_ cüi, ý, studia « "si' ý -'descrivere --. In --1,,,, .. \I rcnnTin ýfa min ý1 '. ]_lý fil+. nn+n nlllh. T. aaau ý,"V"n li VViDV ., n,. o., Utjl 23 Ursi* Pita Vii sanctissllnus qui in quo situm (Ursus) infra locrun, esset, designar'e'stucluit Episcoplunl, quod est de loco, qui vocatur egreditur Organaria, enianans his verbis: « FTabitabat fossarn juxta posrtum sub ponte Pistorum autem anlnis, nlira ma- stabulllln esse vicletur p. Sed hodie nec pons, memorat, nec amnis, juxta quern fuisse Episcopiuln scribit, supersunt, Organari, locus nllus amplius -e appellations aprul nos venit; ita ut locum veteris riec igllorare hujus Episcopii fuisse proximuiir, iclem di cogamllr; nisi quod Ursianm jEA in Victoris Vita satis indicavit, Agnellus Balneum factum cum scripsit a Victore haesisse a parietibus muri Episcopii, ubi residebat », idemque ipsum Balneum » juxta domurn Ecclesize » fuisse. Ex iis, qu-,e idem Agnellus habet in Vita Ioannis Episcopi (ejus, quem eJuS allquam vel auctum, 'ad 716 huic ipso Felice nunc ubi gnitudine. ... quern ýgnellus clestructunl Bacchinius prope (Cap. II, pag. 447.) lloc, Episcopiuiii septimum ponit) colligi -videtur Tribunal ipsius Ursiame jEdis fuisse. Aliquid in seu partem hoc Episcopio Episcopi. tempore, g}il ab anno 708 saeculo VIII, vel mutatllm seu Felicis Ecclesiae pr. -.efuit, idem Agrlellus indicat TTita (in fine) cum de in Felicis Constantinopolitana Urbe ex « Post vero annos tres reverso hvec scribit: (Cap. V. ) . Episcopium, Felicis aedificavit dornum juxta nominaquam de suo nomine domum in quo Archiepiscopi, vit «; f5omus hUjlls mentio extare observo in diplomate. Egidii Eccle" Cardinalibus Ravennatis ille post alia, quw infra reddemus, confirmare ait se in item Domum Felicis Ecclesiam Baptismalem six »' casalll cum horto juxta «; post diplomate ipsa Philippi Archiepiscopi 1262 proac anno scripto, cujus sententiam, Cardinain diplomate confirlnare enim recitat. eo item habitatant, Ecclesie domrn, in turn aliam cum qua scribit» in Baptismatis, domuin quondam Fellcis Templum quo et spatium pene pemodum verba libus Ravennatis hortis Philippus Rubeus Juxta domus fuit, quaa vocabatur Felix «; qum postrema verba, si et ipsa do domo Felicis 23 fitime, ehe scorre dalla localitl che e chiamata Organaria, passando sotto il ponte dei Fornai di meravigliosa ainpiezza .... dove adesso si vede essere stata distrutta 1'abitazione >>.Ma oggi üb 1' il Aýgnellö il fiume; lunj; o il'quale egli che ricorda; ne ponte, scrive essere stato 1'Episcopio, restano, ne piit alcuný, ' lbcilitä°. perveiiile t- 116i 'Collal. denominazione di, Organaria; sicche siamo costretti ad ignorare la locälit'a- di -qüestö Vita'di Vittore indicö a suffiantico Episcopio; se non che lo stesso Agnello nella , . essere -cienza stato prossimo alla Basilica Orsiana, quando scrisse, che il Bagno, fatto da Vittore era. Aderente « alle pareti del mur0 dell'Episcopio, ove risiedeva », e parimenti lo stesso Ba,;, no essere stato « vicino alla Casa della Basilica. »: Da, quelle lo stesso Agnello afferma Hella Vita di Giovanni 1Tescovo (di. quello, the, il tose, ehe -' . Bacchini' annovera settimo) al Cap. II, pag.. 447, seinbra doversi conchiudere questo Episcopio, o di esso, essere stata vicina 'alla '.Uribuna della stessa qualche parte -una Basilica Orsiana., Che qualche cosa in questo Fpiscopio fosse aggiunta o cambiata niel secolo VIII, ossia al tempo di Felice Vescovo, the dall'inno 708 al 716 presiede ä Basilica, questa ne infdrma, to stesso Agnello nella Vita di Felice al Cap. '\T (ill. fondo) quando e; li intorno al uiedesimo Felice reduce dalla Cittä di Cöstantinopoli Per tose: « scrisse queste certo dopo tre anni edifice la casa viciiia a11'Episcopiö, the dal suo home chiamö Casa di Felice ». Io osservo farsi menziono di questa casa uoiia ui Lgiuio tkrcivescovo, in. eui dopo le altre tose, ehe riporteremo piü delle, Basilica Ravennate » la casa sotto, egli stesso dice di raffermare' ai Cardiuali ' la casa di Felice dopo- la Chiesa ßattesimale »; cosi nella bolla di coll'orto presso Filippo 3rci. vescovo, scritta ne11'aiino 1262, il cui le sigiiificato e quasi medesiine pa, role sono ripetute dal Rossi. -Poiche Filippo in quella bolla scrivo 'di raffermare ai nelia uaruiuaii ueiia -Dasiiica ltavennate i- la casa in cui allora abitavano, parimenti 1'altra cogli orti pressoy la casa gi1 di Felice vicino al Teinnio Battesim-, lA cui fiila casa, che si chiamava Felice »; le quali ultime barole. se ä,neh'esse srn, n rl.q: ;, ritenersi in riguardo alle case di Felice (nella quäle ipotesi n-u "meraiiglierei, perch6 ý. ".:, -.,. (Lib. VI, pag. 437.) 1. äccipienda intelhic appelletur) sunt (quo casu -mirarel", cur Felix potius, quam relicis ligimus 1262 fuisse dirutaºn. Similiter eam jam ante annum et de dlia; domo longe Episcopo post a Valerio Tdificata, et quidem in ipso (ut quidem puto) Episcopio, ox Agnello discimus in Maxilnlaili Vita, ubi Valerililll demolienda -eodem curasse gn-P, 'äp. - I. ) (G, dam Episcopia, qna antea Ariani tenuerant, et ex eoriim materia Valeriana ntuicupatur rasse domum, « qua nmlc nova, atque potius dubito quin accipiendum Valeriana Pl<'Etorium illud non sit , indicat Simeonis in tabulis tionem Rubous sibi repertan-- ) 3ý92. (Lib. pag.. , _VI, constrtiendam cuD.. De ddmo'ha, c Valerianum, cujus menArchiepiscopi. Hiil1S Ravenna; confectas 'iii sub idem tempus scriptas legi idipsum Prartorio Valeriano Immo ipse Rubeus 393 conjicit; ex quo ». postea pag. durasse. Has III intelligere domuni illam puto esse ad : iL'clllllin saltem possumus . Index scriptas moArchiepiscopali, Illas, quae extant in Tabulario quas Gillaliillanlis die Aprilis; 30 indicat 1223, Valeriano. Scriptas G-inannius in Palatio ' anno eas net Iani Pohe, Pot. in Simeonem loanni T. iis conjudicibus. et suis regalis et scribere Archiepiscopi (inquit) (Caps. P. 8504 ) I nec illud Mercurii hic tabulas onlitteiidtim puto, parteln quo do agimus, Episcopii, aliquam XIII lnonnmentis Palatiuln Is7aui, ý, in quibusdam" ejusdeui sa;cnli pud esse. appellatam (ita, in Palatio IIar: 1llercurii-, Ruboum (ad annum 1278) barc reperio: » cum essent UgoRavennatis Archiepiscopatus in iis dicitur) tabulis "prarsentibliS potlssllnum enim Portuensi in `l'ab'ulario Sed niembrailt Canonicis lino Prarposno, etD acta etc. et aliis Archiepiscopatus Palatio in apild llec 1265 a oxcripsi: qua ex extat anno. scripta, id Plli= concessionnln donationoni genus lierclu"ium sen quamdam, >:; qu, e membrana (Lib. VI, jag; 450.) lippi Arcliiopiscopi, si lnemiili, continet. 91 I elie di Felice qui sia chiamata) ci fanno comprendere essa essere dell'altra casa fabbricata stata distrütta giä prima de11'anno 1263. Similmente-anche .-,.. dopo gran tempo da Valerio Yescovo, e certo in esso Episcopio (come per vero 'io` Agnello dallo stesso a.pprendiamq nella Vita di Massimiano al Cap. I, dove reputo) piuttosto'Felice Valerio- avrebbe curata la demolizione di alcuni Episcopii, oho prima avevano posse_ duti ; li Ariaiii, e. col materiale di essi a}"rebbe curata. la costruzione_ della casa, ehe u ; Valeriana ', c. Per questa casa Valeriana non ora e nübva e ".che' piuttosto, si. chiama, dubito che -si debbivritenere. ehe sia quel Pretorio Valeriano, di cui il Aossi- nel-Lib. " , VI, pag. 392 fa memoria di avere rinvenuta nei re.-istri di Simeone Arcivescovo. I', « . (dice) scritti quasi nello stesso tempo ho letto, cho registri. di questo , Arcivescovo furono fatti a Ravenna nel Pretorio Valeriano «. Anzi lo stesso Rossi piii avanti j, , ' (Girolamo ; Rossi, n. nel 1539 m , fa dottore ne1,1G07, un e' ancbe uno abvnlA! IIaSLTO, it. p17I1Clpe üel -lütllgIle ýý ý-...,....,.- ----------""' di nostri-stoi"ici, nella cui si -legge Germania scuole di - come testo di lingua== 1'eleganta Stria latino, della sna di Ravenna fino a], srjcolo XVI). (Questi e Baldassare Ginanni sotto il -noms 1 Pier Paolo, - uale monacö Cassinense, n. nel 1698Lin. nel ý177ý, " lettore di fiiosofia del_ ý tore, erudito- suo ordine, scrit-stoi"icho. tandi memrie ti. J, orr wb. 2512 vv nnncrni. wi+yvvvýaý ý.nra 1ý , iinrlncimn , ýý ,.. . o.,., rlal nnca w . . ý, u. ýi n11n . ".. nncain,., ý, vocýav r .,,... -s-- -,,, - 1.,, ., vuc ,.. -11.. ljuGil[L ---- tT. , , -. casa ap41a-- Opino che questi siano quelli ehe esistono. durato almeno lino al secolo XIII. iiell, Archivio Arcivescovile (Caps. P., 8ö01) ehe nel Catalogo del Ginnani si dicono scritti. I1 Valeriano. Ginnani Palazzo asserisce essere stati scritti tali registri nol nell'anno T., Potestä, dellä 1223 nel. di 30 d'Aprile, ö ehe in essi Simeone scriva a Giovanni Pola, e ai suoi censori. E qui peiiso pure da non omettersi regale . questo, che,, quä1=. 'L+ doll piscopio, di cui trattiamo, sia stata appellata Palazzo di lLorcurio in che part() taluue meinorie del medesimo secolo XIII. Imperocche il Rossi Lib. VI appo nel 1278) trovo: (< Essendo nel Palazzo di Mercurio :"to che il illördani scrive di lui: pag". 450 (all'anno detto' e (poiclle cosi -tütte: ebbe vista le carte. piil dimentiin quei rogistri) i decreti dell' Arcivescovado Ravennate il presenti principalmerite La de' archivi. maggiore, cite nostri Preposto, Ugolini Canonici Ma due'volulni e in Porto. esiste una ed altri » ecc. anche nell'Archivio-di sullo me= opera sua morie storico-cl"itiche "dei nostri soritBalla 1265, del-. pergamena, scritta nell'anno -Palazzo quale copio queste d'ogni parole: ,. c nel tori ravennati, ocbnpandosi cosa , llarcurio la quale perbamena sapesse di storia e perfino di'iTeri- - '1'Ai"civescovaclo appo "se »; contiene, nna certa ' "ricordo, -'che % invib Diuratori "che al ziorii antiche, dpnazione,, ö-simil di diFilippo le Arcivescovo: i Gori geliere ) concessiöni, pubblicarono. quali ed al I * t". Pars qu.--edainipsius Episcopii vetustioribus temporibus fiiit Qttin"quod JEdificium, lccttbita in Episcopi vocabatur, e quo que . nempe certis diebus cönvivio precipuos Clero Icl rEdificium a Neone Episcopo .4gnellus aut etiam e populo excipiebant. -suo, docet in ipsius Neonis Vita his verbis: » Deinum (legendum arbitror Doinum) iufra EpiUisiame Ecclesive, Quingtte fundamentis Da, construxit, qute vocatur a scopium qubita Postea A41dificium Triclinii hoc Agnellus perduxit appellatione «. --,et ad effectum designat. Neque enim causam video cur Bacchinio esistimandtim sit Tricliniuna ab Agiiello memorari tanquain partem aliquam majoris ,Edificii, quod Quinque Accubita Amnem fiiisse Agnellus Parietem Triclinii amnem. super notat vocaretur. quendam Ursi in htiuc fuisse eundein verisiuiile ipso Agnello Vita memoratus est, qui ab fuerat; et cui Episcopiuni adsitutn fuisse indicarat. Alia Agnellus addit cunt di me" duo hujus Triclinii de Musivis, fenestri's, turn et parietes picti erant, rificis quibus (Cap. I. ) k ý ! ý 1 . longa ipsis in constantia, parietibus sua adhuc quu subjicit elametris "Epigrammata habuisse Tricolo, de, hoc dificium wtäte legebantur. cum quo mox, commune nihil rý: . fuit longe antequam Tricolo Certe edificatuui omnino arbitror. costruendo gttisquain inanum in Agnelli Tricolum eodum statu ad conditum mansit etiam admoveret, et post fttit. usque tempora, in quo fiterat, cum a Neone conditum -1 * spectans fuit illnd, quod ab Agnello in indicatur; venisse passinique a posterioribus Aliud rElificium Ursianam 1ýlem ad '--Petri Chrysologi Vita, Tricoli appellatione (Cap. III. ) 25 ** Uiia certa, parte di essö Episcopio in teinpi assai i"emöti fu tui Edifiziö, -clie si chiamavä, Cinque Accubita, nel quale cioe i Vescovi in determinati -giorni ricevevano fosse a convito "i inag,, iorenti del Clero, ed anche del popölö. t Che questo Edifizio informa nella Vita dello stesso Neona al Cap. I erettö da Neöne lTescovo 1'3bnello " "ý doversi leggere La (credo doinum e non dentunt) nel-' casa che - con queste parole: e L'Episcopio della Basilica Orsiana, si chiama Cinque Dagttbita, egli costrui dalle fonýdamenta ea termine condusse <. Pöscia 1'Agnello designa questo Edifizio col vocabolo di Triclinio. E la Bacchini debba vedo rabione perrhe -non col si ritenere ehe il Triclinio sia ricordä, to dall'Agnello come una qualche parte dell' Edifizio maggiore, : che sarebbe stato chiamato Cingtte Accubita. L'Agnello nota-che una qualche parte , del Triclinio sia stata Q sopra il flume <,. ti verosimile che questo flume sia quel di Orso era stato ricordato; e vicino medesimo, che dallo stesso Agnello nella -Pita indicato aveva al qüale essere posto 1'Episcopio. L'Agnellö poi aggiiuige altre cosetanto n delle meravigliose finestre a quanto dei llosaici di cui le pareti di questo Triclinio erano istoriate, e sottopone due lunghi Epigrammi composti- in esametri, che si- leggevano su quelle pareti fino al tempo sno. Giudico che questo Edifiziö assolutamente nulla di comune abbia avuto col Tt"ic.olo, di cui dire apprasso. Certameiite 'fu edificato molto prima che qualcuno ponesse mano, s, eostrurl8 il Tricolo, e anche eretto il_'1'ricolo rimase nell'identico stato, nel qualo era, fino ai tempi dell'Agnello Neone da fu edificä, tö. quando , *** Un altro Edifizi6 spettante dall'Agnello alla Basilica, OrSiana fu Cj11e11o, the Pita di Pier Crisologo 'al Cap. III ' eniva indicato col vocabolo di Tricolo; Hella, e per' (Cinque llccubila, e Cinque Daccubita, forse qüest'ultima parola storpiata, ed anche Tricolo e Triclinio presso gli antichi'indicavano quei -luöghi ,,_ in cui essi sulevano 4sedere a mensa in cinque, in tre, ecc. Gli antichi propriamente non sedevano come poi; ma si coricavano, sopra, letti o sopra divani per mangiare. 1Cel easo noströ poi, a. quei primi tempi: del Cristianesimo, ' so non i costumi pagani, --i-esistevano' ancora certe nomenclature e, ad esem= Tricolo pio, tale Edifizio si chiamava Tricolle e pin tardi por corrompimeuto perche, seeondo 1'Agnello, cömprendeva tre parti. Anche il-palazzö di Teodorico avevä i sdoi Triclini, fra cui uno detto: TTicliniuzn ad nzare"e; senza-dub-. bio, il Triclinio presso. PEpiscopio era,,. chiamatö Cinque accubita, perche conte_ da"pranzo. ) neva cinque camere o sale (Lib. -II, - pag. 103 at. Lib. pag. -V, 232 ad annum 800). (Cap. III) III, pa-" 162.) (Cap: III. )- - Tricollis riostris Scriptoribus 1. cit. liWc sunt: ' appellari consuevit. Verba Agnelli z<lterumque fundavit domum infra Episcopium Ravenme sedis, qua3 dicitur Tricoli co quod, tria Cola contineat a. -Cui usui Edificium hoc structum ' fuerit nusquam Agnollus (nisi fallor) memorat. Sed nemo es recentioribus 'riostris Scriptoribus dubitat, quin dicatum fiierit habitationi eorum, qui in Ursiana tEde rem divinam' curabant, qua de re vide Rubeum ubi )> tripliceui in hac, quam ille Tricollim pr, Tsertim vocat, Canonicorum ordinem, at Cardinalium habitasse D. Quam grande id IEdificiuni. fuerit inde intelligi Episcoporum factum sit, quod sex potest, cura, atque impensis dictus) Aureliani, Ursicini, Ecclesii, Victoris nempe Petri (ejus, qui junior ac 11laxiillud demum absolvit, miani, qui postremus ut patet ex Epigrammate, quod in ipso Tricolo Agnelli ipso in legebatur, Agnello Maximiani Vita; '. adhuc otate at cum ab tum a Rubeo (ut recta jam hanc extrnere Epigrammate perspicue patet etiam aliisque e.xliibetui", ex quo etiam fuisse ilium, Clir3sologum Bacchinius qui inolem monuit) nec Petrum in ejus Vita at Rubeus perperam c'redide= cmpit (etsi id at Agnellus , t t ý I huius Vita id Agnellum Exuperantium, scriptuin in rint) at multo minus apud etsi at ibi Agnello idem Bacchinius scriptum, tarnen tissime sed ab non reperiatur; quod. rec Aiidifundatore De importatum ejus Librariorum iliac imperitiam censet. per aliunde fundavit Hanc mirandiS Iriolibus quoque p Epigraiilloco debemus; intelligera at giio 1ýdificii arcem, «, ex quibus magnitudinem 11laxiiniani cum (llusivo arbitror) in ipsum ut in legebatur Tricolo pictas eo ma X4dificium imasurrexerat) ipsius, ,tum decessorum ejus (eorum scilicet, quorum cura illud dubitandum videatur hunc quin alicui Agnellus Tricolum, vix gines memorat. Cmtoniccc consuevit; at quo venire ipsum Xldificium fuerit, nomine apquod postea 10S1 Wiberti Archiepiscopi scripto, quod diplomate in anno exhibet _ pellatur quodam ficii Petro he in prwdicto Epigrammate: 26 ý- Tricolle. Le fu de11'Agnßllodai parole chiamato nostri scrittori posteriori consuetudin©. della Sede"di Ravenna, la 1. cit., soiio queste: DE ancora fondö la uisa dell'Episcopio quale si chiama Tricolo poichö comprende tre parti Q. In nessmi luogo ricorda--l'A= . fosse Edifizio. '. lla (se a use stato costrutto questo quale non m'inganno) g-nello veruno dei nöstri Scrittori piü recenti dubita, che non sia stato assegnato ýd, abitazione"d'i ,. ý.,..,. Basilica intorno divini, Orsiana,. nella curavano gli uffici a cüi vedi i1. Rossi quelli, che' T, Lib. 232 800) dove Lib. II; (all'anno pag. pag. D avrebbe-abitato _trinel -103, e nel Canoiiici, 'e Cardinali, di dei in principalmente ordine questa, che egli chiama: plice 'L'rieolle. «. Quanto grande questo Edificio sia stato si pub arguire da ciö che fu erettI o . di di Vescovi, Pietro (di colui, fu il detto cioe sei, giovane) a cura ea spese . _che di Vittore, di llassimiaiio, d'Ä-urelian9, d'Ecclesio, d'Ursicine, -il quale ultimo lö the dall'Lpigramma, finalmente, fino dall'eta dell'Agnello come appare si leg compi _ geva nello stesso Tricolo, e tanto dallo stesso Agnello nella Vita di 11lassimiano-a1. Cap., III, quanto anche dal Rossi nel Lib. III, pag. 162 e da altri si riporta: dal quale Epigramma risulta eziandio cliiaramente (come gia`Lin proposito a-%-verti il Bacchini) Crisologo P}er non* sia stato quello, ehe cominciö a costrurre questa inole. (ben- ". , ehe the o 1'Agnollo nella Vita di lui al Cap. III e il Rossi a torto lo abbiauö creduto) Agnello Esuporanzio, tale dall trovi o molto mono per quarto opinione si scritta nella Vita di lui: la qüal cosa pert lo stesso Bacchini giustissimamente credo non ivi dall'Agnello, introdotta colh da altra parte dall' iinperizia; ' ess©re stata, scritta ma . di"copisti. Queste' parole si leggono nel"predetto, Epigramma Pietro f011-a _intorno .d' di questo 'Edifizi o: » 4ncora fondö questa fabbrica di mole meraýýigliosa «; 'dal "clie dobbiamo comprendere. la grandezza dell'Edifizio; legdove, Tricolo si e n©1 geva 16 stesso -Epigramma, 1'Agnellö ricorda che erano istoriate 4e immabini (iii 1ll0- . saico come stimo) tanto dollö stesso llfassiiniano, quanto degli antecessori di lui (di , quelli cio&; per cura dei quali era sorto 1'Edifizio. ) E apliena da duUitarsi ehe gnesto 1'ricolo sia stato guello steßso Edifizio, dopo :ý ehe si eiuie -a consuetudiue per> .; 27, (F. 23ý) Hoýiesti II'Archie- _lýubeus. Immo et in membrana Tabularii Archiepiscopalis , Marinüs in 983 qua uremoratur tluidam » scripta, piscopi, ac proinde ante annum «. Durabat" Sanct, Ecclesiýe Cauonic. Ravennatis Prwpositus Pnesbiter adhuc ' e -e et fitIn Portuensis 1187 fiII. Tabularii scripta rnentio membrana enim anno swculo - domus his indicatür in eaque contractus verbis: quidam actus octuagesimo ejus millesimo centesimo anno ab Incarnatione mensis Auguustr indictione quinta in domo Cardinalium quinto Cardinalium, mine Domini die, vigesimo Peto Ecclesia3. Ravent. a vobis quidem 5 ' septimo Sanctm praedictaü Ecclesim Canonicoe distinguuntur: Cai"dinales in Dei nomine, dum Monumentis dato apud Rubeum in quo is Archiepiscopus concessit Bonö > Archidiacono Ecclesiae guae ad earn diem -possederant: Cardinalibus Ravennatis -versis Canonica. qua tum habitabänt, etc. g. Mee do Cardinalium Cantores lesandri etiam peculiarem Maximi Pontificis III Prýýesbyterorum, habuisse Canonicam Rubeum intelligi iis apud in eadom Canonica qui et Fratrum, quae ipsa Rubeus Alexandri verba esse - no- At XII in saeculi et sequentium etc. e. duXIII Hanc ' Cardinalium Cantorum una, et et sýculo adhuc sequente, sen altera. in CapituArchiepiscopi, diplomate intelligi 2E quod gidii potest non solum ex rasse fuit 1207 (cuju Sac. Fabrius in 3lenz. lari Archivio testatur anno scriptumque servari . Refectorio, ipsa verba de Darmitorio, vellem nobis et aliis commtuiibus conclavibus 1262 Archiepiscopi diplomate, Philippi Fabrius non incidisset) anno sed etiam ex .. -. » In indicavit, potest maxime Cautorum cum post in verba fuerint _.. (Pag.. 27 et pa(Y. 699.) uni- domum .t. IT, pag. 307. ) (Verba diplomatis dý]gidii 'Archie-, " (quod Petro'Paulo diploma a piscopi Ginannio Abbate S. Vitalis, excriptum S. Vitalis in Codireperi in Bibliotheca di rluto)-ice, qui inscribitur Llliscellanea . Paoennati hmc äaut: Corfirmamus etc. Vobis Leonardo: Tariano, etIoanni Presbyteris Rav. Car-` et S. Ecclesim dinalibus etc. pro vobi4, vestrisque i'ratribns'Cardinalibus, qni nunc sunt, vol in pi-,; dicta Ecclesia erant in perpetuum, hocest Dormiloritwn, llefectoriura, qua: modo habetis, cum Cogninä, et Cellurio et Cameras duäs, unit et his jutta Ecclesiam, aitera in, Clauytro, ' et ha; c omnia cum Curte et- Puteo, et Via, et praeterea Casain cum borto jatta donuun relicis post Ecclesiam " Baptismalem; et Plebein S. Petri in, Costino, etc. -) (Lib. VI, pag. 437) Adiplomate ex in potestate : >>, verbis pro tempore illa et (Lib. (Lib. VI, pag. 347 ad anniiiri 1169.) « » Canonica » Tabulario Lectum in Portuensi Alexandri mihi utar ». verbis « ut hwc habenin Cantons Martini 1245 Pr'. testanientum est, anno scriptum, quo esbyteri tur; Insuper Duo Guidoni cantori relinquo Carnerarn meam, quam cum eo fieri feci :haec interseruit (In fraginentis chartarum quae a rii Archiepiscopalis, fuerant, occürrit neglecta Lit. 0. N. G,) - Assignatio Rambaldi, eta a Stephano Lcclesiae Ray. -) Cantorum Tabula-: -: Ginannio (Caps: S. dotis ! fa-' in "domo _, 27 -ý\... e appellato in una certa bolla di Wiberto ArciveCazzonica; chiamare e quale col nome ; 307. Ed anche - ýscovo, scritta nell'anno 1081, che'© "riportata dal Rossi al Lib. V, -pag. in. una pergamena dell'Archivio Arcivescovile (F. 2385), di Unestö- II Arcivescovo, "o perciö9S3, 1'anno nella quale si ricorda un certo » '11larino ' -Prescritta avanti -Prete, postö alla Canonica della Santa Chiesa Ra,vennate g._La fabbrica esisteva nel secolo XII. Perciocche in Una pergamena dell'Archivio Portuense, scritta nell'anno 1187, ,6 la casa dei Cardinali, in essa e indicata la stipulazione di ricordata e un certo atto on_ queste =-lesimo parole: centesimo -indizione quinta, a Nel del Sib lore, dall'incarnazione di lui nel miliiell'anno settiino, nel giorno vigesimo ottuagesimo quiiito del mese d'Agosto, della Santa* Chiesa Ravennate. Io domando" nella casa dei Cardinali nome di Dio, Cardinali di questa Chiesa, ' ecc. <<Ma nel secolo XII e seaý""voinel none , _ ne11e; distiiYte due Canoniche, una dei Cardinali, e 1'altia, dei guenti, membrie sono Cantori. Che questa Canonica abbia durato anche nel secolo" seguente, cioe nel XIII, si puö rilevare non. solo dalla bolla di Egidio Arcivescovo, ehe il Fabri nelle Sacre Capitolare e che fu lltenzorie a pag. 27 e pag. 499 attesta conservarsi nell'Archivio scl:ittn nell'annb 1207 (di cui per le stesse parole intorno al Dornzitorio, Refettorio ed altri-anibienti comuni vorrei che il Fabri non ci facesse cadere in errore) ma anche dalla -b"olla: di" Filippo Arcivescovo data nell'anno 1262 ehe leggesi Lib. Rossi al izel ; yI, 'p3g. 'ý37, in Cardiiiali cni questo Arcivesco-vo concesse a iL'I3ono della Ravennaie fiüo che a quel giorno -Chiesa -sess_o,la casa in cnl 'allora. abltavalloecc. 4Questo in quanto 'Cardinali. Canonicar dei alla . ATCidlaC0n0 ne iLV 0va110 e. a tutti i avuto il pos-, I x. * Cho i Cantori avessero una Canoi:ica particolare " lessaudrö III Poutefice -Massiiuo appo 1'3ýiello b ...., ' bölla d Asi pub rilý;evar© are dall 1169) al Lib. VIe pag. 3I7 (till'anno "-'ý"". {Le parole della bollä d' Egicliö Arcivescovo, la qual bolla trovasi, tra= Pier Paolo Ginanni ab. di " 'da scritta Sj1ta: S: Vitale nella Biblioteca-di' e J)liscellanea nel Cödice ehe s'intitola. di _lutori Ravennati, " sono gneste: = , TaConferminmo Leonardo ecc. "a voi Preti, 'e ai Cardinali riano e Giovanni, della Santa Chiesa Ravennate ece: per' -Car'dinali, 'che voi e pei vostri rratelli ' ora sono :o clie saranno in perpetno ..: Dorni: to- nella predetta chiesa, questo rio, Ilefettorio, ehe ora avete, con. Cucina e Dispensa, - e due - Cämere, nna' di queste vicino alla.' - Chiesa, , 1'4ltra = nel Chiostro, e tutto cib con Cö'rt,e e' col pozzo e strada, e`di . piü la casa coll'ortö -presso la casa di Felice dopö e la Parrocchia In Chiesa Battesimale ' di S. Pietro in Costinö, ecc. (N. dell'A)', E. perche non piuttosto in"'Cestino `, o Sestiaao, probabilmente'per ?) trasOrizione di errore (In främmenti'di. pergamene del:,., 17. Arcbivio Arcivescovile; dal trascuräti Ginanni si trova alla, Caps. L'ett... _S. 0. N., G: : di-dote fatta, assegnazione -- , da Stefano '' RämtZaldi nella' dasä dei; '. Cantori 'dölla Chiesa Iiavennate. =, ) (Nella nosträ. Cittä gli archivi so=., n'o spariti tutti, tranne quello Arcive, scovile, il quale, alla söppressione dei conventi, ha potuto salvare e'conser= di essi; e laý, restänte' vare qualcosa in:. locali di parte e immagazzinata Classe con cui_ e' col "materiale del- " 1'Archivio Mü-nicipale presto si 'addiStoridell'Archivio, vei"rä all'ereziöne di R S.. if. in ne11'artistico Chiöstro Pm"t. n m"AninnamAnte 1'opern iudefessa-del noströIticci. '' -; roer. ) ;: . in Cantoia, et onine jus, et rationem, quod "et quam habeo in eadem: et si Cantores ipsum in -aligtto molestarent, volo quod teneatur ei dare et reddere quindecim Librtis Raven. quas ipse expendidit in ea. Capitulo Cantorum relinquo quatuor Quartaria, et"sei Staria frtunenti «. FortassL tarnen Canonica Cantorum in piýýdicto Alexandri III diplom, ).te non de 1Edificio aligtio sepaiato a Canonica Caidinaliunn accipie da est; "sed de nna ex tribus partibus, sive » Colis » aut membris, quibus Ti"icoli tEdifiQuamquam et separata etiain tria illa um Cola, constabat. -ci. rEdificii sen inembra ; esse potuertmt (et sane id mi}ii indicant verba illa membrana Tabularii Portttensis quain supra attuli in domo Cardinalitim) sed ita, tit nihilomintis unum Aýdificium esse tribus Colis constans videtur. Quomodocuinglle res se habeat, Ravennatis Eccle- I- _ u. vwuvulVl III alvo utlV, GVUn111lI11e uV1111c111U Umnes, in slve uarulilales uno, ball` tores in alio, ooque distincto communiter vixerunt steculo adhuc XIV, eoque spectat, quod ab Anonymo Chronici inediti Auctore scriptum extat: >>cum relicta non sponte geniali dulcedine in Urbe Ravenna relegatus degerem, et cum Canonicis Ecclesia3 -llaj oris in Choro, et in comm tt, laribus conversarer, etc. «. Fateor tarnen, me noii leiUsum illud fuisse Cantoruin viter suspicari Canonicam hane Cardinalium non et AEdificiutn, quod Triroli notnine 'alia, post quti potius vel olim veuiebat, sed aliud, in.. ___ii" ribuelll tiones ýý"....... wtatein in locum veteris eills . ,. n+ 'l'7"1co[e stlnecta in vetere eo a3dificio factas, ut non diversas habuerlnt. omnino Aldes Cardinales a Cantoribus Cap. ) -III. -' .r", Illerlllt; ±dificii ___ý vei partes, ___i_ curve ýi_i.... vait, sed diversas ,,,., +.. ý. . 11<<<<it- jam Agnello Porro notandurn est, Aldificium hoc, seu domum Tricoli, ('L ab it sýepe voinfra Episcopium dici Aguello in ChrSsologi Vita Petri » catur) ab eodem mdificatum e; notumque est apud Agnellnin hanc vocem » infra a idem valere solitain ac » intra <<; llonumentis quod et in aliis sequiorum .etatuin Scriptoribus, passim evenit: et .I 'paröle da queste, massimamente: 7>nella facolth dei Preti e dei Fratelli, i quali nella medesima Ccciaönicai'dei Cantori pi -ö'tempore-saranno stati 4; le quali medesime parole il Rossi indicö essere d'Alessandro, avendo inserito dopo quella parola Canonica que- Portuense il 'testastp: >>per'usar© 'le parole d'AleSsandro, «. Ho letto nell'Archivio ' mento del Preto lllartinö Cantore, scritto nell'anno 1245, in cui si hanno queste cose: " Oltre 'a;,ciö"lascio a 'Don Guidone Cantore la mia Camera, la quale, con lui feci fare .n in Cantoria, ed ogni "diritto e rabione che ho su essa: e se i Cantori in qualcosa la Libbi"e Ravenmolestassero, voglio ehe essi siano tenuti a dare ea restituire quindici dei Cantori lascio quattro Qusrt©ruoli. nati, che il medesimo spese in essa. Al Capitolo perö nella predetta bolla di Alessandrö III e sei Staia di fruinento'" «. Per avventura la Canonica dei Cantori Edifizio non e da ritenersi come iui qualche separato dalla Canonica dei Cardinali, dima di una delle tre parti, ovvero membri, o appartamenti, del `I'ricolo era composto. Benehe anche quelle dell' Edifizio cui 1'Edifizio tre parti . "-od appartamenti poterono essere' separati (e infatti ciö mi indicano quelle parole della pergamena dell'Archivio Portuense, che piit sopra riferii, b nella casa dei Car-" dinali in () guisa perö ehe nondimeno pareva pn solo Edifizio composto di tr© parti. : I Comunque sia, i Canonici della Chiesa Ravennate, ossia tutti in uno e nel medesiino" domicilio, ovvero i Cardinali in uno, ei Cantori in altro, in e ben distinto, vissero comunione fino al secolo XIV ea ciö si riferisce gnanto resta scritto dall 'Anonimo Autore di uiia Cronaca inedita: » Essendomi recato esule nella Citth di " Ravenna, abbandonata per forza ýogni geniale dolcezza, ed avendo praticato coi Canonici della. Uhiesa, Maggiore in coro o nella löro dimora, ecc. «. Confesso per6 -sospottai"o noii pocoche-questa Caiionica doi Cardinali e dei Cantori non sia stata'quel 'in' edesimo Ldifzio'che una ývolta, veniva chiamato Tricolo; uia un "altro, o piuttosto altri, ehe döpo TetiL dell'Agnello Tricolo; oppure siärio stati surrogati in luogo di quell'antico ehe indubbiamente 'siano. " avvennti tali cambiamenti in quell'antico Edifizio, che i Ctirdintili äbbianö avilto, non solo diverse parti dell'Edifizio, ma abitaziöni aftatto separate, dai Caiitöri, i, i 29 . S` ' quamquam apud atque eo nimirum, ipsum Agnellum loci quo apud'meliores verba illa m,infra non destint, in quibtis eadem vox Scriptores occurrit, adhibita cernitur. sen,,-,u, .alio Verum' etsi üt, itur, idein Agnelltzs Episcopitim ponamtts vamaiinie quibus Tricolztzit lere ac v intra Episcopium a non tarnen certe indicare Agnellus edivolttit, ficatum fuisse intra 1Elificium incolebatur, Episcopis, ipsum, quod jamdiu antea ab in hortis, 1Edificio contiguis ei - sed men, antea Episcopium spectarent. aut aliis locis 1Edificio 'vacuis, qui ad ipsum ta- x :;: ;: hic etiam non est, memorari ab Agnello in dicta Petri Chrysologi Vita 11lonasterium quoddam S. Andrew Apostoli, quod Patrus ChrysoloJus -elificavit n non inlonoe ab eadem domo «, hoc est a doma Trico! i; qug,m ille a Patro Chrysologo Silendum Ursianam tEdem prope credidit. ut superius adliuc perperam, - -choatam habitationi idque Episcopali lificium 3: anquidem mole conjuiictum, vetustissimuin , ima, itemque in pars aliis surgeus, cujus suprema altitudinem gustum, sed multaul Sainter locum hodie obtinet, eas addictýe suut, at quýu medium yuain "sacris usibus 11lusiviz, ac'marmoribus jaul Episcopis ornata pra; 3tat, egreaiisque pridem celli usum diximus, Extat Petro Chrysologo hoc tenet tElificium et certe a extructum; apud nos cernitur. inPetri liter, in ipso _llusivo llonogramma nomen cujus -e cernitur, non quam aliud, , Sacelli dicare possunt. In capitulis orportam olim ejus columnarum, seu pylarum Opus..... CMptum See. Pätrus Ravent. Eccl. Episc. inscriptio he , extat: e naiitium dixi, patet ha3c Capitula in loco, Reperta in honore Scrm. Perfecit Aimntis quem «. Fama ex"opere llletropolitana di Ravenna. » Extant ea Capitula in Museo Archiepiscopali «. 29 --ý e da notarsi ehe questo Edifizio, o casa del T) icolo (come 1'Agnello e" chiamata) dallo stesso 4gnello nella Pita di Pier Crisologo al dice edificato D nell'Episcopio n; ed e noto clle appo I'Agnello questä paröla frequentom9nte ( in intrd) lo stesso ciö accade :e altri solito che Certamente dalspesso Cap. III si (in fra)' vale Scrittorij e i ehe seguono: sebbene appo lo stesso" Agnello now difettino la stessa parola si trova usata in altro significato e in quello appunto Scrittori. Tuttavia, benche di i preferenza riteniamo migliori che si riscontra presso . K delle quali 1'Agnello si serve, valgono 'quanto che quelle parole )) infra Episcopium il 1'Agnello Tricolo indicare 'certamenle intra Eplscoplunl tuttavia che non volle a D. nei documenti luoghi, in cui iý !" dei tempi dentro , sia stata edificato dai A'escovi, ilia negli orti briche, ehe tuttavia prima 1'Edifizio contlgul stesso, che gih allo tempo o in altri Episcopio. stesso a quell'Edifizio, appartenevano niolto innanzi luoghi era abitato da fabliberi ;"ý . / I I .ý di' Pita Anche qui non e da passage sotto silenzio, cute dall'Agnello detta nella Pier Crisologo al Cap. III e ricordato un Monastero di S. Andrea Apostolo, the da Pier Crisologo fit edificato x- non lungi dalla stessa'casa, « ciod dalla Casadel Tricolo; the egli crede a, torto incominciata da Pier Crisologo, come piii sopra dicßmmo. EsiYescovile un anti: ste tuttora vicino alla Basilica Orsiaua congiunto all'abitazione chissimo-Edifizio, e questo veramente di mole angtista, ma the so%gein Brande altezza di ctti la Parte inferiore e'pariinenti- la superiore oggi sono adibite ad altri usi non 'sacri; ma quella Parte, the occupy in localitji di mezzo, serve gift da gran tempo come Cappella ai Vescovi. e si ammira abbellita di splendidi Mosaici e marmi.. E fama appo not .ehe questo Edificio Pier Crisologo; da stato eretto e certamente nello-sia Mosaico iede stesso si un Ml nogramma, di cui le lettere non altro possono indicare the il nome di' Pietro. Nei capitelli delle colonne o dei pilastri the iota -volta, (P. 1, pag. 24, Col. 2.) I Quid lgltur, si hoc 1'Ediipsam, 'rsed minus inteb am edldlt Muratdrius. Petro Chrysologo 'redificatum S. 11lonasteriiim -tä, m a T, quod illud est -Andre. Inscriptionem. ficiölum re hac de, definire ALynellus 1Tihi1 domo tarnen Tricoli 16nLyA ausim. scribit? a, win De. i pso -vero S. Andrew 11lonasterio, quod Agnellus inemorat, et quol_ BaceHinius a juniore, Petro'potius giiam a Cliiysolobo suspicatiir, conilitum Benedictini S. Andreae,, de }Ede quaui quentibns notabimus, . cum hodie teinent, lia, in gti-. e:lam Ordinis se- Nirgines dicemus. i : j: :K hodie diximus, de süpeiest;. nisi zElificiis, nihil quibus tpt v©ro veteribus -Es Aludicula Baptisinalis Fontis, ©t zEidificiolum illud, quod modo memoraviinus. ýý ý' .,. Adificia ýEdem, -specfanfes., 'Schedae ad Ursianiam vel cornjuncfa ei rEdifi' conjunctorum, Ursiana; verius loco vel tElis, I. Do Cimeliarchio, seu Gregorii, 11lagni. Da locus » Vasa notus Cimelia, servabantur in sacra' seu quo cioruin, fuerant Ecclesiae commendata, etc. Ravennatis « Cimilarchio in 'sevvero c©ntenariis, quae fuisse ornatam, nec Ursianain apud Portion tElem fronte in II. Esteriore olim tarnen Et credat praecipuum. ' quis extat. : scriptum Agnellum, nec apud alium quemlibet Urbis fuisse., hujus tEles sa, ras Urbis Templum oo aedificio caruisse, quo tot alias . in_ Caelo Martini S. lis X4 aureo, qua) Musivo instructas, compertum est ? Observo, in (Epis. 12ý; Lib.. I\, ) - ,. _ so, Vescovo della, Santa Iscrizione: Pietro e vi nuestA, D vuiwrw.. ýN ty -----7 ý.. (Il capitello, -. l'cscrczion© pöytante. ýfond..., dai compimento di a Zi, e: condusse questo Chiesa aineüti contyo, e stoypiato nella payola: ;. qni cýi averina _cominciö; ..... a fund:.:. anaeutia. llancava adun ae la P. L Rat di Santi doi Dall'opera, 23: in ' ficnd enna pza. Edifizio «. onore lllehýopolitýctta della prima meth payola,-e cioe, -'!. n. _r. "mo<fn»n _, _ e ta tasciata cosi, come si trovavit ©-. Col. Si trova, -anche nell'opera Zirardinia; na. ' Ora-Dun Domenico Parröcö Soprani, mio. buon. parente e miR guida uautuluA6Flj _..,.. ý is ... 'gnessopera,, .r....., ý.. ý, cin ca . u. Cl'flQü' ý. zione e di interpretazione-mi pro a Ycu. il rnodo di" comp}}etare 'cost la p aiato rola spezzata: -a fu4adamenli s, ' dai , fundamenti. Difatti ta1einterpretäziörie e data, da rnolti arclieologhi, fra, cui da \Igr. H. Barbier de 111onttrult Ebro-netsuo ' ,Les 11[osaiques'des L'ylises" de Itavenne, a pag."35.j :. ýA. ._"". '2 appare cýYI(11'ItA. che fll -ASRA, questt lIA, nnAllA. captteitt iurono. trovatt nei ___ luobo, _L _ cue 7'____ uissi: _ TT___ D rsst ___ capitelli. Iscrizioite; la Muratori Il stessa pubblicö trövatzo ma . 4. Si . di nol1, iittet"a. Cho S. And' piccolo e Edifizio quýl lllonastero adunque,., so questo /ry..: ln. ý:.,.. l.. 7SA..,. 1,. IA.. nlýn ýnln., "n n., ,., Crisologo lontanö, _ Pier _. _ _L_i_ da _ti _". 1'Agnello non molto 1'dallä edificato stato strive. essere ehe in di ll4 Nondimeno Týýicolo dell ordine a questa cosa: pronunciarmi oserei non casa .ý di 'qttesto Al onastero di S. Andrea, clie" 'Agnello sospettaricorda, e che il Bacchini Crisologo, da il da Pietro alcune 'altre cose note-'anziche giovane ' edificato piuttosto del-" le Vergini Andrea, S. della Chiesa di diremo o pessedon ehe oggr quando roliio, , nel 11[uäeo Arcivoscovile 1'0rdine Benedittino. '::: :;: i Oggi poi nnlla,, piit- rini'ane di tanti antichi Edifizi, dei quali- trattammo, all'infiiori' del '1'eritpietto del Fonte ßattesimale e di quel piccolo Edificio, che or diaiiz`i ricordammo. sjýettanti 3asilica Orsiana Editizi e'agli al1a anrlessi ad essa. ocurýýenti -ýý ,... cioe liiogo delle Basilica I. Intorno 0rsiauä, Cimiliarchia., -, o pin veraal elln " ; Vasi; in dßgli Edifizi i Cintelii ciii erallo conservati o sacri nieute., ad essa COIlýlUlltlý 6 nöto -il' passo. di Gregor io 1Iaa io nell'Epistola 1?4 al Lib. LT: D-dei Vasi sacri del de111 Chiesa Ravennate peso di 'seieeiito libbre ehe nella, Cimiliarchia . -depositati; ecc. III erano stati . Apollinaris S. hodie -= 'unäm, .. quae, non alia dicitur, quam `A]3es däin alias cum sacras qus Ursianä, videtur, ' et pro Ursiana pictas exhiberi; *etiam-_(si-. memini) turn a Ciam- : quidein Ea in fronte habet Porticus figuram-, habetur. * non quoddam iEdificium piiio ; -' prohuisse'videri Tali; lTarflzecis-'vicem tamen possit. quod -huic"tE3i praeseferens, sed fateor, exteriore Narthece liaec tE3es -instructa non visebatur in 11lusivoý quod, olimi tEdem hanc Ursi S. effigies suam" 'Absidem ipsius Ursianae 'tEdis nobilitabat, "in quo _ in manu habens picta extabat. Sed nempe fieri potuitý ut jam ante saeculum XII, id illud hunc PorticuS, genus oedificii elaboratuin est, sou- exterioris quo, lllusivum pinxerit. des Musivariusque ainisisset, eam, qualis sua oetate erat, oriiatum hmc Obs. in ßacchinius Suuimario Gregorii Epistole llagni Ex ad III. quod exhibet 7 Agiiellum colligo Salutatorii Ravennatis EcclesiT mantionem in ea Epistola fieri. Item 11Ia4gni Gregorii Epistolý ideni 212) (quod colligitur Suuiuiario ejusdem exhibet pag. ex 1dagni GreIZavennatis. fieri Secretarii Ecclesiog in ea Epistola pr. -edictae mentionem üorii Epistola-, quas olim legi, et plura 'ox eis excerpsi, nunc mihi ad manus non sunt. r ý" Ravennatis ad ipsum Gregorium Magnum; Iii Epistola etiam Iohannis Archiepiscopi . hmc legitur Rubeum integra inter hujus Epistolas apud servata est, quaeque quae habentur: 8 quoniam jam de Secretario descendentibus filiis Ecclesim, et ingrendientibus. Diaconibus, ut mox procedatur, tune primus Diaconus Episgopo ' Ravennatis loquuntur, Ecclesim pallium consuevit induere «. Umnes hTc Epistolm de usu pallii et eöntroversia. quam tum hac de re Ravenuates Episcopi sustinuerunt; et nisi fallor Secretafuisse idern disci Salutatoriuna his ac 'Epistolis simul conjunctis poterit ex Quomodocumque Secretarium in Ducangius se se a ostendit. credi voce rium;: quod et habeat, - si Salutatorii Ravennatis Ecclesim mentio extat in dicta Gregorii Magni -res dis a Felice Episcopo non jEpistolä taiito certius appäret, Salutatorit4m Ursiaiire (Lib. IV. Epis. 54.) (Toln. II, paa: 214') -'ý(Epis. 21, ýLib. I)r. ) (Lib. II, 'Epis. 55.) (Lib. IV, pag, '185.) I (Epis. 54, Lib. IV. ) 31 II: I Ne presso 1'Agnello, ne presso alcun altro si trova scritto che la Basilica Or1 ria-unä, 'volta fosse decorata-di-Portico-uella ftlcoiata, esteripre.. illa, clii.. erederä ehe' ", sia, -. il- Tempio principale della Citta mancasse- di "tale Edifizio; ' di ciii, e certo; erano cor-` redati tutti bli altri sacri Edifizi ? Osserro die nel illosaico della, Chiesä 'di S. 11lartino in ccelo aureo, oggi chiamata di S. Apollinare, sono figurati certi '1'empli sacri' ed. uiio specialmente the senibra non_ essere altro the la Basilica Orsiana, e precisamente Edi1'Orsiana bene (se dal Ciampini. facciata havvi In ricordo) ritenuta -per: un essti fiziö, :che- invero non öffre la figura di portico, ma ehe tuttavia' puö sembrare -di far le. veci di rivä ` questo Edificio. (cönfesso) tece. Di tale esteriore 1Tartece non ttippä, _\Tai; oriia,to nel Mosaico, che una Yolta rendeva famosa 1'Abside di questa Basilica Orsiäna, si nel quale vedeva scolpita 1'effigie di S. Orso he aveva in mano questa Basilica. Ma app'ünto pote ýaccadere ehe avanti il secolo ýiII, in cui era 'stato , lavorato ` quel 11Lösaico,la' Basilica avesse perduto questo portico öd altro simil genere di Edificio Mosaicista lo abbia riprodottö quale era al suo tempo. esterüö, e'che-il Desunio dal sommario dell'Epistola di Gregorio Magno (al Lib. IV, Epis. 54) nel Tom. II, pag. 214, che si clle il Bacchini produce nelle OsserLaziotti' alI'Agnello fa menzione in essa Epistola del Balutatorio 'della Chiesa, Ravennate. Parimenti dal ; (cile il Hal Lib. IV, -dello stesso medesimo offre a pig. 212) dell'Epistola -sominario, Gregorio llagno si i;accoglie in quell'Epistola fa che si menziöne' del Sacrario della Chiesa, Ravennate. Le. Epistole di Gregoi"io Dlagno, he tutte lessi. predetta unh, volta, e dalle quali ricavai molte cose, ora" lion ho sotto mano. AnQhe'nell'Epi'stola di Gio- (Era Iuogo, ' dove stavänö '/ cutneni. ) `. III. Arcivescovo-Iiravemiate vanni allo stesso Greaorio'llabiio, ch©si trova fra le Epistole di lui (al Lib. U. Epis. 55)e che si legge tutta: appö il ßossi. al Lib. W; .,pý1g., -155, Laniio queste" cose: n poiclie biä dal Sacrario discendeiidö'"i fig1i ' della Chiesi'; si ed . i Diaconi, eutraiidovi -perche tosto si- proceda; si costumö ehe il primo Diacono iniil pallio de11a Vescovo Chiesa Ravennate, -ecc. «-'Tutte -ponesse al , quaste EuiAole parlanö dell'uso del Pallio e della; controversia, ýj 'questa ý' ehe -allora per. ''c osa.sostennero; 1 i, Cate '_ primum , factum, sea refectum dumtasat Apu1 Agraelliimý in Vita a. ilt OI'IIltuin. : äu-ihis ierunt Sacrarium Ürsiawe lis, M, memorari -.video verbis: .» et -Iohannis -ýiLII ýýý--ý-ý`-''""` desiusum venit, nos, in =Ecclesia, cum eo, et sederuiit in Sicrario, usque dnm _\Tuntius . Sacrarii"voc: intelligi \°otum tlt omhes est lbulo rögaris. asconderent, ut nios est, etc. <<. Sacraostendero.. videtur, earn, quam verriacule, ', Tuisset, idem, il-lud Agnellus Cur fuisse diverstim 'Salictatorio. ac no,, ' enim'si rium', a rateor tarnen ita. hic argumentulll usus -Saltitatorii potius esset? tit; alibi, vocabulo solere dicimus Sagrestia. Sed hic locus esse diversis non, vocabulis-- clesiuiia, res, eadenigtfe cum ubi 'hoc sunimi- ponderis; üihil 'pptest, gnari prohibeat, quominus modo-two modo alio ab uno eodemque auctoredemonströtur. ,ý_ý" jam ' ante - st', cllllllll Ravennas Ecclesia -,Kj[ IV. Canonicos 'Cardinalium nomine . Tom. I,. N. yCIV j liabüis"se,'videtur. Certe primis, saeculi bt'annis eos habebat, ut p-ttet e.K lnenlbr: la>,u, semiläcei"a; '1`abularii hujus, Archiepiscopalis, Archiepi_ anno 1016, tempore Arnaldi Canaal. in qua post Episcopos quosdairi 'e£postý Annal. Appendico in 'edita scopi, qlia3 ýrc; Iohaunem EcclesiaO Archidiaconllm, Ecclesia; lliSergiiiui Ravellllatis et ejusdom ; Presbyter '1'heobaldus 1)ei S. 1t_LVelluutis gratia subscribit: » alius'ita presbyteruin, . interfui; et etc. e. Neque id miruui; cuin '0 t Ecclesiý.ý; Cardiualis huic dejudicationi Ecclesia (Tom., IIL_lled. Ev: -pag:, 1436. )" Vttlgaris AlIýe jam Litcensis millesimum tales Cardinale" ante annum itetnque Muratorio, 91G, Lucensi o bt?erit, pt patet ex Cjuie edita charta anni 976 et, alia anni 931; quý apud eumdem obý'la' SIIIIt, ut male Ilttratorius -aritii Itd, es, r,liu, etisti _ dumtatA--sectilo, haberi Ca'thedralibus in cwptosý ejusmodi masse videatur XT. Mtile vero-ßenvenutus Imolensis ad Comcediana Dantis (in Txrcerlfitis ti Muratori C) Ecclesia: liolllallam, habuisse lios, Ce, ß, pneter m, aveniiatem solanl l"_ editi"s)existiinavit, ý_... , incipit 'Ra, ideo A. giiia Sic, primo a velina uctor ' nales. quod eriim scribit: n"Et nota Cardinales (Pag. 1104.) _, i;. Vescövi Ravönnati; 1 conlprendere O 'se non m'ingaýino, dall'insieme.. il i1'Sczlittatorio e the alti"o statö the non Comunque Sacrario di 'credere. mostr5, voce; di 'queste Epistolö ý Poti si Sacrario, 'il, clie anche il Dii_ sia 1a, cosa, - se in detta L pi_ cauge nella (Cioe, come' Vescöv,ö Ilavennate ~ýý di fä-meuzione Salutatorto di Greg lliýono Lib. 54 °dell't 'A'I questo si ýi1 = - Giovanni VI; morto ne1.G30flo"rilevö". stöla dal Mafiatöri in. Scrilitöres IZeruni Ita" ': Chiesa-I3, il Salrrtatoriozýýella ta;nto, piiz indubbiämente'nppare Basilicä. #eniiate, che li; arunt - VöI:. II; F1g. ' 178 - Clio Felice ý"'escovo, da dapprima_ fosse fýitto ma ripýrtä le Orsiana rifatto 11011, solamente ed abbel_ 'dell'Agnello) aenza e dnUbio indica' altro ,. lito. Appo 1' Ägnello, XLII Cap. Giovanni I, "YLII'non442 di Vita -quel al pag. . vedo esser©nella che 7a_ nnmerazione cronolöoica dei Orsiiula con queste parole: ae andarono Basilica ricordato 'i1-. Sacrario santi dello ateäso porno. ) tutti ili -della - Cliiesa con lui-, ö'seclerono -nel Säcrario sino, a ehe il Nunzio 'venne prögýndo giiz, nerch6' tutti, salissoro; seeoudo il costume i. E noto che 'col vocabolo di Sacrario sigiiificare Sagrestia. diciamq in quella, che _lIa questo passo dimostr vernacolo süolo §acrs, Salutatorio. il dal Zmperocche, so fosse lo stesz sia differente the-, pare, riö stato iagione 1'Agnellö non avrebbe usato qui piuttosto il vöcabolo, di Salutaso per, qual . . ; torio'?; Confesso Terö che questö argomento non e di gran valöre; quaiido dove unä. -. iii-diversi vocaboli, nulla -impedisce che, ora iu solä., eýstess,a cösä-puö essere espressa iinö, ora,, i_n;alti"o"da mno. stesso Autore sia indicata. I.V. Sombra ehe la'-Cliiesa Raiýcnnats abbia avnto Canonioýcol nonie di Cardinali ' tameiite" il XI. Cei: li secoloaveva nei primi anni -del secplo ZI, come e giä avanti chitire' da una perg, mena'semilacera di questo Archivio Arcivescovile nell'anno. 1016 äl' tempo di Ariialdo Arciyescovo che fu pubblicata nell'Appendice del Toni. I deal 'A, inali CccnzrzldolesiN. N.CIV, Hella quale dopo aletuii Veseovi 'AreiSergio dopo c diacöno della Chiesa Ravennate, e Giovaniii Arciprete Chiesn, uii altrö cosi cli questa -..ý., To '1eobaldo per 1a grazia di Dio Prete Cardinale della Santa- Chiesa _ osciiý'e: sott » -si . ..., (Nei primi'secoli, alle soletini fani, Canonici Cardinali zioni,. acco: npa= vestiti di biancö cavallö gnavanö ,ä dei 'Cardi= il. Vescövo a: äomiglianza Chiesa Romana. ),, della nali .-. Zi,avenilate '---. iutcrvenni zivuto anche la-Chiesä _.. 'a questo giudizio dl Tau :ca. --- .ýi. ed etc. ". Ni; ciü deve, meravi ; liarei il mi! leaimn (1u11Frn Znlanrn iffiltti ' _". avenclo Oardi - ----... _ ý. -- .- -- ------...... ý.. ý.,.. _.... . . b..... _.,.. _..--_,,.. appare da niia per; ipubblicato dal dell'anno luec pese niali, come ftt 916. atnena eile , Muratori, ziel Totn: III del Medio Edo dell'aitno--975 a pag. 116, e anche da iul'altra '