Maria Colombo - Università di Milano
Schede bibliografiche di manuali
di FLE (1625-1860)
III.
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GOUDAR, Lodovico – AGAR, Giacomo (rev.) 1766
IL GOUDAR / TRAVESTITO, / O SIA / GRAMATICA ITALIANA, / E
FRANCESE / DI / LODOVICO GOUDAR. / Rinnovata giusta li nuovi Precetti
/ del Celebre Sig. / MAUVILLON / Secretario Intimo dell’ultimo Re / di Polonia. / Purgata da tutti gli errori di Stampa, castigata / da molte espressioni disusate; illustrata da varie / aumentazioni utilissime, massime d’un breve /trattato della Poesia
Francese: dal Sig. / GIACOMO AGAR / Antico Professore di detta Lingua
nella Nobile Città, / e Collegio Pontificio di Como.
IN COMO, MDCCLXVI. / Nella Stamperia Caprani. / CON LICENZA DE’ SUPERIORI.
[4], 312 p., 16 x 11 cm
Metalingua: italiano. Fonetica: 1-11, 294-303. Trascr. fon. Ortografia:
304. Morfologia: 11-144. Sp. term. gr. Declinazioni: articoli determinativi e indeterminativi, pronomi personali. Less. tem.: 145-203. Fraseologia: 270-294.
Dialoghi: 204-270. Versificazione: 305-311. Autori di riferimento: Mauvillon,
Restaut. Osservazioni linguistiche 304, 312.
NOTE: Si tratta della prima edizione del Goudar Travestito, di cui finora in
Italia non era stato segnalato alcun esemplare (cfr. Repertorio 1997, n° 153 per
la seconda edizione napoletana). Il testo figura tuttavia nell’elenco redatto da
Jacqueline Lillo, che ne ha reperito una copia alla Bibliothèque de l’Arsenal di
Parigi (cfr. Les grammaires de Ludovico Goudar 1744-1927, “Quaderno dell’Università di Palermo – Facoltà di Lettere”, n. 30, 1990, p. 97).
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Nell’“Epitre qui peut servir de preface a cet ouvrage”, Agar si rivolge ai
maestri di lingua francese della città di Milano, ai quali intende offrire
un’edizione riveduta e corretta del celebre manuale. La principale novità consiste nell’introduzione di un trattato sulla poesia in lingua francese (cfr. Repertorio 1997, n° 153). A p. 312 il revisore si scusa per gli eventuali refusi e giustifica
la scelta di omettere l’accento grave su pere, mere ecc.: “la regle de l’e naturel
(ou peu ouvert) une fois établie, on ne s’en doit pas s’en formaliser, chacun
pouvant les prononcer a sa maniere”.
Nel foglio di guardia che precede il frontespizio una mano settecentesca
ha tracciato alcune frasi in francese e la nota di possesso: “Grammaire Goudard d [sic] Monsieur Jean Battj Vandone”. Non mi è stato possibile identificare tale personaggio; va ricordato comunque che il nucleo originario della Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo è costituito dai volumi dell’antica
biblioteca dei Francescani Riformati del Convento di Santa Maria delle Grazie,
di cui il Comune prese possesso nel 1865, e da quelli del Civico Istituto
d’Adda, ceduto alla città dal marchese d’Adda Salvaterra nel 1877; a questi si
aggiunsero, sempre nell’ultimo quarto del secolo, le consistenti donazioni del
canonico Pietro Camaschella, del sacerdote Natale Degaudenzi e dell’avvocato
Filippo Termignone (si veda la documentata ricostruzione della storia della
Biblioteca Civica in: Gianpaolo Garavaglia, Gli incunaboli della Biblioteca Civica
Farinone Centa e della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno, Torino, Regione Piemonte – Assessorato alla Cultura, 1995, pp. 17-26). (Barbara Ferrari)
VC05: G 132
VILLECOMTE, Denis de 1776
LETTERE / MODERNE / COLLE LORO RISPOSTE / DEL SIGNOR /
DIONIGI DI VILLECOMTE / Accresciute in questa ultima Edi – / zione d’altre
Lettere, e di Poetici / Componimenti; / COLL’AGGIUNTA D’UN AVVISO /
Sopra lo stile Epistolare, / D’alcuni Avvertimenti per la pronunzia, ed / Ortografia
della lingua Francese: / E d’un Indice degli Argomenti di ciascuna / Lettera.
IN TORINO, / Dalli Fratelli REYCENDS, Libraj, / contrada Nuova,
vicino a Piazza Castello. / M.DCC.LXXVI. / CON PERMISSIONE.
683 p., 15 x 8,3 cm
Metalingua: italiano e francese. Fonetica: 546-639. Trascr. fon. Descr. art.
Ortografia: 546-639. Morfologia: 640-661. Corr. fam.: 26-365, 368-545. Corr.
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Schede bibliografiche di manuali di FLE (1625-1860)
comm.: 364-367. Autori di riferimento: Fléchier, Fénelon, Bossuet, Bourdaloue, Fleury, Despreau, Molière, Rollin, Académie. Bio: cfr. Repertorio 1997, n°
109. Indicazioni didattico-metodologiche: 22-25.
NOTE: Nella premessa (“L’editore a chi legge”) si fa riferimento al notevole successo delle Lettere con versione italiana a fronte; qui si vuole fornirne
un’edizione corretta e accresciuta, corredata di un indice dei titoli e degli argomenti. Nelle lettere sono stati inoltre inseriti titoli e cerimoniali d’uso corrente in Italia.
Si tratta di una ristampa del n° 172 del Repertorio 1997, con frontespizio
invariato ma notevolmente accresciuta (il numero di pagine risulta quasi raddoppiato). Il verso dell’ultimo foglio riporta il Reimprimatur: “Se ne permette la
Ristampa / Pinerolo / Presso Antonio Scotto e Soc.”
Sul frontespizio nota di possesso del “Cav. Giò Lesinelli de Biumi”. Nel
libro di Luigi Peco (Dopo la bufera napoleonica. Restaurazione e provincia di Valsesia,
Magenta, Edizioni Zeisciu, 1993, p. 21), un Cavalier Giovanni Lesinelli di
Biumi, “oriundo e possidente di Varallo”, è ricordato come estensore nel 1814
di una lettera inviata da Novara alla segreteria Interni della corte Sabauda, nella
quale si segnala l’elezione a Varallo di tre delegati compromessi con il regime
napoleonico. (Barbara Ferrari)
VC05: E 56
1788
IL / SEGRETARO / PERFETTO / OVVERO / MODELLI / DI LETTERE / DI VARIO ARGOMENTO / EDIZIONE NOVISSIMA AUMENTATA, E POSTA / PER ORDINE ALFABETICO. / PRESSO LI
FRATELLI REYCENDS IN TORINO. / MDCCLXXXVIII.
1067 p., 8°.
Metalingua: francese e italiano. Corrispondenza familiare e commerciale:
92-1067. Autori antologizzati: Duchesse d’Aiguillon, d’Alembert, le Chevalier
d’Arc, Argenson, Mademoiselle de Barry, Baville, Bayle, Beaumelle, Benserade, Mademoiselle Bernard, Blin, Bougainville, Bouhours, Boileau, Boursault,
Bossuet, Madame du Bouge, Bourdaloue, La Bruyère, Bussy, Caraccioli, Chateaubrun, Chateauneuf, Chaulieu, de Choisy, Colbert, Corneille, Coulanges,
Diderot, Dorat, Mademoiselle de l’Enclos, Saint-Evremont, La Fayette, Féne-
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lon, Marquis de Feuquières, Fiesque, Fléchier, La Fontaine, Fontenelle, Frédéric II (Roi de Prusse), Furetière, Godeau, Comtesse de Grignan, Comte de
Grignan, Harlay, Marquise de Lambert, Luneau de Bois-Jermain, Duc du
Maine, Duchesse du Maine, Madame de Maintenon, Marivaux, Marmontel,
Mascaron, Mirbek, Montausier, Montesquieu, de La Mothe, Maréchal de Muy,
Navailles, Vicomte d’Orte, Pascal, Piron, Comtesse de Plessis, Madame de
Pompadour, Racine, Rapin, Regnard, Rémond de Saint-Marc, de La Rivière,
J.B. Rousseau, J.J. Rousseau, de Saint-Geran, Saurin, Scarron, Madame de Scudéry, Madame de Sévigné, Simiane, Comtesse de La Suze, Tallard, Madame de
Tencin, Thomassin, Abbé Trublet, Ussé, de Saint-Veran, de Villars, Voiture,
Voltaire. Indicazioni didattico-metodologiche: 1.
NOTE: L’opera consta di 2 volumi, il primo di 504 e il secondo di 563
pp. Nell’“Avis” (p. 1) i fratelli Reycends, stampatori dell’opera, affermano di
aver pubblicato un’edizione del Sécretaire parfait, ou Modeles de Lettres sur différens
sujets nel 1784 (manuale per ora non rinvenuto). Tale edizione è andata presto
esaurita, in quanto il pubblico ha ben accolto l’idea di riunire in un manuale
lettere scelte dei “meilleurs et les plus célebres ecrivains françois en ce genre”.
Presentano quindi questa nuova edizione arricchita, in cui ogni lettera è accompagnata da una traduzione italiana “élégante et presque littérale”. Poiché
ritengono che il continuo confronto del testo italiano con l’originale francese
sia “la maniere la plus facile et la plus expéditive d’apprendre une langue”,
l’opera sarà utile non solo a coloro che vorranno accostarsi allo stile epistolare,
ma anche a chi vorrà apprendere l’italiano o il francese e perfezionarsi in una
delle due lingue.
Le pp. 4-91 contengono alcune “Reflexions sur le stile epistolaire”: vengono via via presentati le principali qualità (“La simplicité”, pp. 10-17 e
“L’aisance”, pp. 26-31) e i “défauts” relativi a queste stesse qualità (rispettivamente pp. 16-25 e pp. 32-37), gli “ornemens” (pp. 38-53), i “caracteres des
auteurs les plus connus” (pp. 54-71), e il cosiddetto “Ceremonial observé dans
les lettres” (pp. 70-91). I “Modeles de lettres” sono stati raggruppati per argomento: “Modeles de lettres d’affaires”, “Modeles de lettres de bonne année”, “Modeles de lettres de condoléance”, “Modeles de lettres de félicitation”
ecc. Tali modelli sono preceduti da una “Instruction” che illustra le caratteristiche peculiari di ogni gruppo di epistole. Ogni lettera è preceduta dal nome
del mittente e da quello del destinatario. A piè di pagina trovano spazio numerose notizie riguardanti la vita ed eventualmente le opere del mittente o degli
autori cui ci si riferisce nelle lettere; indicazioni relative al contesto in cui è
stata scritta l’epistola; cenni all’origine di quest’ultima (se sia stata estratta da
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un’altra opera); citazioni; note relative al mittente e al destinatario o ai loro
rapporti; osservazioni linguistiche (“Ce tour a vieilli, et n’est plus d’usage”,
“Ce tour ne me paroìt pas bien françois”); titoli ed eventuali informazioni sulle
opere citate; le cosiddette “Note del traduttore”. Nella postilla a p. 784, dopo
la correzione di un’“assai cruda espressione”, si afferma: “Je fais cette note
pour les jeunes gens et les étrangers, pour qui ce recueil est principalement
destiné”. Nella nota a p.1052 si raccomanda inoltre la lettura delle epistole di
Racine, per il modo in cui l’autore ha saputo ritrarre “le coeur humain”, ed in
particolare dei “conseils” che ha destinato al figlio nella lettera che gli ha rivolto. Le ultime pagine del manuale (pp. 1060-1067) presentano una numerazione errata: 1060, 1065, 1066, 1067, n.n., 1061, 1062, 1063, 1064. Nella pagina n.n. sono elencate altre opere stampate presso i fratelli Reycends; segnaliamo, oltre al già citato Secrétaire parfait, ou modèles de lettres sur différens sujets (1784)
il Trattato di Segreteria di Domenico Milone (1784); le Lettres modernes Françoises et
Italiennes di Denis de Villecomte, 1776 (Repertorio 1997, n° 172); L’Italiano in Parigi, ovvero Grammatica francese ad uso degli Italiani di Francesco Duc, 1786 (Repertorio 1997, n° 193); i Modelli di Lettere contenenti esatte istruzioni riguardo alle proprie
formalità, scrivendosi a’ superiori, eguali, ed inferiori, di Porny, manuale tradotto in
italiano da Francesco Grassi; lo stesso in edizione trilingue (francese, taliano,
inglese), con traduzione del medesimo Francesco Grassi (quest’ultimo è già
noto come autore di una Grammatica comparativa d’ambo le lingue italiana e francese,
1806: Repertorio 1997, n° 288); gli Ammaestramenti teorico-pratici indirizzati ad agevolare il modo d’imparare da per se la scrittura moderna, di D.F. Decaroli; il Nuovo
Metodo per imparare con facilità, e fondamento la lingua francese, di Francesco Devoti,
1758 (Repertorio 1997, n° 131).
Nell’ultima pagina del testo (p. 1067) si legge: “V. se ne permette la Ristampa / DI FERRERE per la Gran Cancelleria”. (Alessandra Sozzi)
CR0056: IX 8/3
REYNIER, Pierre s. d. [post 1798]
PRINCIPES / DE / LECTURE FRANÇAISE / RÉDIGÉS EN 1798. /
PAR PIERRE REYNIER / PREMIÉRE ÉDITION
À IVRÉE / DE L’IMPRIMERIE DE LOUIS FRANCO / Imprimeur
de l’Evêque & de la Ville.
79 p. 17,5 x 12 cm
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Metalingua: francese. Fonetica: 5-56, 66-70. Trascr. fon. Descr. art. Ortografia: 7 e passim. Esercizi: 57-65 (8 “Pièces de lecture”), 70-72 (4 testi poetici anonimi). Indicazioni didattico-metodologiche: 4, 73-74.
NOTE: Sul frontespizio, sotto il titolo, figura la citazione “Singula quaque
locum teneant fortita decenter. / Horat, art. poet.”
Nella premessa l’autore afferma che il francese è divenuta la lingua universale delle corti e degli affari, con essa si viaggia e si commercia dal Portogallo fino in Moscovie. È dunque necessario studiarla seriamente, non è più
ammissibile che un uomo impegnato negli affari la storpi e la pronunci male:
“il ne suffit donc pas d’avoir appris la langue française simplement par un
Maitre, de l’écrire & de la parler le dictionnaire à la main, il faut la posseder”.
Scopo dell’opera è di “réunir méthodiquement ce qui est épars dans toutes les
Grammaires qui ont été imprimées jusqu’à ce jour”. Chi già conosce la lingua
può richiamarne i principi con facilità, chi la conosce imperfettamente può, da
solo, procurarsene la conoscenza, chi l’ignora del tutto può apprenderla in
breve tempo con l’assistenza di un maestro. In calce si annuncia che l’opera
sarà seguita da un Traité d’Ortographe Française e da un Traité d’Arithmétique Practique [sic], Commerçante et Militaire dello stesso autore.
Le pp. 66-70 presentano osservazioni specificamente dedicate alla prosodia (“prononciation poétique”). Le indicazioni metodologiche poste a chiusura del volume (pp. 73-74) riguardano l’insegnamento ai principianti; vengono proposte delle tavole che presentano una serie di “Figures” (fonemi) e
“Termes radicaux” (parole che li contengono) e si suggerisce come utilizzarle
per far esercitare il principiante finché non possegga i suoni della lingua francese. (Barbara Ferrari)
VC05: H 82
BOCHET, Pierre-Alexis 1838
PREMIÈRES LECTURES FRANÇAISES A L’USAGE DES ÉTRANGERS
Vedi Repertorio 1997, n° 499
NOTE: Nella lettera indirizzata ad una dama inglese (pp. VII-VIII) circa
l’apprendimento di una lingua straniera (nel caso specifico della lingua toscana
o fiorentina), Baretti sottolinea il primato del lessico e della fraseologia sulla
grammatica: quest’ultima, infatti, deve servire al discente “comme la chaux au
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maçon, pour bien lier ensemble les pierres et les briques, c’est-à-dire les termes
les plus usités et les phrases les plus communes, qui sont […] les premiers et
les principaux matériaux d’une langue”.
Tra le pratiche pedagogiche, l’A. include esercizi di copiatura e lettura ad
alta voce (dapprima sotto la guida del maestro, poi autonoma), di dettato, di
apprendimento a memoria, di traduzione, esercizi sugli aggettivi (formazione
del femminile e del plurale di entrambi i generi) e sulla coniugazione dei verbi,
e domande relative a tutte le “questions grammaticales” poste alla fine del volume. Queste comprendono in particolare: vocali e consonanti, ortografia, uso
della maiuscola, la lettura; per la morfologia: genere e numero del sostantivo,
articolo, aggettivo, formazione del femminile e del plurale degli aggettivi, pronomi, verbi, participio, avverbi, preposizioni, congiunzioni; seguono alcune
“observations particulières”.
Sulla quarta di copertina l’indicazione del prezzo: “3 francs, broché”.
(Antonella Conti)
MI15: &&.VI.154
BOCHET, Pierre-Alexis 1839
ABRÉGÉ / DE / GRAMMAIRE FRANÇAISE / D’APRÈS LA VINGTTROISIÈME ÉDITION DE CELLE DE / M. NOEL, INSPECTEUR
GÉNÉRAL DE L’UNIVERSITÉ / ET CHEVALIER DE LA LÉGION
D’HONNEUR; ET M. / CHAPSAL, PROFESSEUR DE GRAMMAIRE
GÉNÉRALE / avec des additions tirées / DE LA GRAMMAIRE DES
GRAMMAIRES, etc. / PAR / P.re ALEXIS BOCHET.
VENISE. / À LA LIBRAIRIE DU GONDOLIER, / Place S.t Marc,
Procuratie vecchie. / 1839.
[8], LXXVI, 195, 12°.
Metalingua: francese. I-LXXVI: “Tableaux des conjugaisons des verbes
suivis de diverses listes de substantifs et d’adjectifs”. Fonetica: 3-6, 26-39.
Ortografia: 14-26. Morfologia: 39-145. Sintassi: 8-13. “Observations
particulières” (in ordine alfabetico): 145-176. Lessico tematico: 176-179.
NOTE: Nel frontespizio è riportata l’epigrafe: “Plus une langue est utile,
plus on a intérêt de bien la connaître” (Boinvilliers).
Il manuale, afferma l’A. nella “Préface” (pp.1-3 n.n.), non è destinato ai
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principianti, bensì a “ceux qui déjà parlent ou entendent [le français]”, in partcolare, l’Abrégé dovrà essere dapprima utilizzato in funzione delle Premières
lectures françaises à l’usage des étrangers, che lo stesso Bochet aveva pubblicato a
Venezia nel 1838 (Repertorio 1997, n° 499) “pour se rendre raison des renvois
dont [celles-ci] sont parsemées”; in seguito, passando finalmente alla grammatica, il discente “pourra la lire, la relire et la méditer à loisir”.
L’A. riporta alcune indicazioni di Tommaseo (pp. 5-7 n.n.) circa il metodo migliore per imparare una lingua straniera: questi insiste in particolar modo
sul primato del lessico rispetto alla grammatica (“Grammatiche e cose simili,
poco; le lingue apprenda parlando”, scriveva in una lettera a Emilio Tipaldo),
sull’utilità della lettura, dell’apprendimento a memoria di brani tratti dai migliori autori, della tecnica del riassunto e dell’analisi dei testi. Al discente dovranno essere forniti tutti i mezzi per agevolare lo studio della lingua straniera:
traduzioni, dizionari, tabelle sinottiche “pour qu’il y ait recours s’il le veut,
pourvu qu’il se rende compte de ce qu’il voit et de ce qu’il fait”. Dal canto suo,
l’insegnante dovrà non solo “rendre raison de ce qu’[il aura] enseigné ou pratiqué”, ma dovrà anche procedere a frequenti interrogazioni, “tantôt imprévues,
tantôt annoncées”, per controllare i progressi dell’allievo.
I “tableaux” comprendono “[les] conjugaisons des verbes suivis de diverses listes de substantifs et d’adjectifs”: in tali liste (pp. LXIII-LXXVI) figurano in particolare “des mots dans lesquels on fait usage de l’accent circonflexe”, “des substantifs sur le genre desquels on peut avoir quelque incertitude”; “des mots où la lettre H est aspirée”; “des mots pour lesquels on fait
usage d’un Y ayant le son d’un I”; “des mots dans l’orthographe desquels il
entre un Z”; “des adjectifs qui changent la signification du substantif selon
qu’ils sont placés avant ou après”; “des homonymes qui ont une signification
différente selon qu’ils sont prononcés longs ou brefs”.
Sulla quarta di copertina l’indicazione del prezzo: 3 franchi. (Antonella
Conti)
MI15: &&.III.213
ASTI, Giuseppe 1843
UN VOYAGE / A PARIS / PAR / LE R.re JOSEPH ASTI / MAÎTRE DE
LANGUE FRANÇAISE A MILAN.
Milan, 1843. / Imprimerie et Librairie PIROTTA et COMP.E / Rue S.
Radegonda, n. 964.
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Schede bibliografiche di manuali di FLE (1625-1860)
368 p. 12°
Metalingua: francese.
NOTE: Si tratta del racconto di un viaggio a Parigi compiuto dall’A. nel
1841 (l’anno è indicato nel titolo in copertina). Sebbene, come si legge nella
“Préface” (pp. 7-9), il racconto fosse originariamente destinato, in forma epistolare, ad un amico, Asti decide di pubblicarlo, suddiviso in ventun capitoli,
con “l’espérance d’être utile et de procurer quelques instans d’amusement à
quelques uns d’entre [ses] concitoyens”: pensa infatti di poter offrire al lettore
qualche spunto originale rispetto ad un tema – il viaggio Oltralpe, per
l’appunto – assai sfruttato in un’epoca in cui, di fatto, “on parle […] de Paris
et de la France comme on parlerait de Monza et de la Brianza: il n’y a presque
plus de coiffeur, de tailleur ou de cordonnier qui n’ait fait son voyage à Paris”.
Nella lettera dedicatoria (“A monsieur D. Jean-Baptiste Camozzi de
Gerardi”, pp. 5-6), l’A. accenna brevemente alla sua attività di insegnante di
francese (nel 1836 aveva dato alle stampe gli Studj di lingua francese ad uso de’ miei
scolari, cfr. Repertorio 1997, n° 483): “si les auteurs français que vous savez si
bien choisir, et dont vous avez fait une si riche collection, vous laissent
quelques instans pour lire ce petit ouvrage, si après vous avoir autrefois
ennuyé sur la grammaire, je parviens à vous amuser un peu maintenant, je
m’en estimerai heureux”.
Sulla quarta di copertina l’indicazione del prezzo: 3 lire austriache. (Antonella Conti)
MI0133: S.L. H. VI. 10
1846
NUOVA / GRAMMATICA FRANCESE / AD USO / DEGLI ITALIANI
/ COMPILATA / DA / E. S. MARTIN / QUARTA EDIZIONE / con
notevoli aggiunte e miglioramenti / DELL’EDITORE / C. S. MARTIN /
MILANO / TIPOGRAFIA RONCHETTI E FERRERI / 1846.
XII ([I-III], IV-V, [VI-VII], VIII-X, [XI-XII]), 228 pp., 8°.
Metalingua: italiano. Fonetica: 1-6, 141-145. Trascr. fon. Descr. art. Ortografia: 138-141. Morfologia: 6-88. Sp. term. gr. Declinazioni: articoli determinativi. Sintassi: 89-135. Antologia: 206-216. Esercizi: 146-179, 180-205. Au-
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tori antologizzati: Comte de Ségur, Abbé Blanchet, de Jouy, Adrien de Sarrazin, Desmahis, Fénelon. Indicazioni didattico-metodologiche: 44-45.
NOTE: La Grammatica è divisa in due parti: la prima tratta delle parti del
discorso “considerate indipendentemente le une dalle altre”, la seconda della
sintassi. Nella “Prefazione” (pp. III-V) si indica l’“oggetto” dell’opera: agevolare lo studio e l’insegnamento della lingua francese a coloro che già conoscono gli elementi della grammatica italiana. L’Autore afferma che “negli studii di
tal sorta il principal ufficio è quello della memoria”; per questo egli ha cercato
di “efficacemente ajutarla” attraverso tavole di presentazione. I due verbi ausiliari e le quattro coniugazioni vengono presentati con testo a fronte in italiano.
A p. XI è posto un elenco di parole nelle quali la lettera H iniziale è aspirata: in
tal modo l’Autore si augura di chiarire i “frequenti dubbi” che insorgono nei
principianti in relazione alla varietà aspirata o non aspirata dell’iniziale. Alle
pp. 44-45 è esposto un metodo “nuovo e semplice” mediante il quale si potrà
imparare a “conjugare tutt’i verbi, anche irregolari e difettivi”. Le pp. 135-137
presentano una raccolta di gallicismi seguiti da frasi esemplificative.
La quarta edizione di questa Grammatica (nel Repertorio 1997, sono segnalate un’edizione del 1832, n° 442; una Terza edizione del 1841, n° 538; una
Quinta edizione del 1854, n° 686; una Sesta edizione del 1860, n° 788) è stata arricchita di una serie di sessanta “temi interlineati” (pp. 146-205) nei quali si
trovano applicate progressivamente tutte le regole della grammatica; sono stati
anche inseriti alcuni “squarci di letteratura” (pp. 206-216) che potranno servire
come esercizi di lettura e di traduzione per i principianti. Le ultime pagine
contengono una serie di 456 “Domande corrispondenti a tutte le regole della
grammatica” (pp. 217-228).
Nella quarta di copertina sono elencati i nomi e indirizzi dei tipografi e
librai presso i quali si vendono questa Grammatica e il Saggio di Temi graduati dello stesso E. S. Martin. (Alessandra Sozzi)
CR0056: XXXIX 2/22
1859
AJUTARELLO / PER / CHI VUOL IMPARARE / A LEGGERE IL
FRANCESE / E / NON HA FACILE OCCASIONE / DI SENTIRLO
PARLARE
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Schede bibliografiche di manuali di FLE (1625-1860)
MILANO / Tipografia e Libreria Arcivescovile / DITTA BONIARDI
– POGLIANI DI ERMENEGILDO BESOZZI / 1859
XI, 70 p., 8°
Metalingua: francese. Fonetica: 6-69. Trascrizione fonetica.
NOTE: Si tratta di un sermone di Bourdaloue per la festa di Ognissanti,
diviso in tre parti e preceduto da un versetto dal vangelo di Matteo, cap. 5:
“Gaudete, et exultate: ecce enim merces vestra copiosa est in cœlis” / “Réjouissez-vous, et faites éclater votre joie: car une grande récompense vous est
réservée dans le Ciel”. Nell’“Introduzione” (pp. III-IX), l’Editore presenta
l’opera, che peraltro considera un semplice “sussidio suscettibile d’ampliazione
e di miglioramento”, come un “istradamento” alla lettura del francese, a suo
avviso una delle parti più ostiche dell’apprendimento di questa lingua: applicando un metodo “interamente intuitivo”, ritiene opportuno “presentare ai
giovani […] una trentina di pagine scritte secondo l’ortografia francese, cui
siano contrapposte, pagina per pagina, linea per linea, le medesime parole
scritte presso a poco con quella medesima ortografia, che già vediamo usata
nei dizionarii per indicar la pronunzia”. In particolare, l’editore ha utilizzato
come base l’alfabeto latino, introducendovi tuttavia – come spiega in dettaglio
– alcune lettere già utilizzate dall’anonimo autore di un opuscolo, le Ricerche di
Linguistica, pubblicato a Milano nel 1847 presso la Tipografia di Commercio:
“sicché bastasse avere gli occhi per rilevar senza stento il suono della scritta
parola […] ci parve di doverci impor questa legge – che ogni suono di voce e
ogni modificazione di suono avesse una lettera sua propria; – che questa lettera nei suoni identici fosse costantemente la stessa; – che non mai si adoperassero due o tre lettere per indicare un unico suono; – né mai una sola e medesima lettera all’uopo, che distinta con segni ortografici dovesse servire a suono
diverso”. Autori e opere di riferimento: oltre alle già ricordate Ricerche di Linguistica (da me non rinvenute), l’editore cita una ristampa del Dizionario franceseitaliano di Francesco D’Alberti di Villanova (prima ed., Marsiglia, Jean Mossy,
1771), che per la prima volta indica tra parentesi la pronuncia di ogni vocabolo, “ripetendolo approssimativamente espresso coll’ortografia italiana”, il Nouveau Dictionnaire de la langue française di Noël et Chapsal (settima ed., Bruxelles,
1840), l’Abrégé de l’Histoire Sacrée di Lhomond pubblicato da Torretti (prima ed.
citata in CLIO: Milano, Pirotta, 1832), “trascritto in maniera che subito all’occhio apparissero i luoghi dove è da farsi il congiungimento, o come suol
dirsi, la liaison, e i casi in cui si hanno da tacere una, due o più lettere”, infine il
Corso teorico-pratico di Ortoepia francese di Claudio Emilio Damé di Chambéry
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Maria Colombo
(Torino, Tipografia Speirani e Tortone, 1858). (Antonella Conti)
MI15: Misc 279/1
DELOR, Edouard s.d. [post 1857]
PRÉCEPTES / SUR / L’ART D’EXPRIMER SES PENSÉES / SUIVIS DE
/ SOIXANTE-DIX SUJETS DE LETTRES / et de la / BIOGRAPHIE
DES PRINCIPAUX ÉCRIVAINS FRANÇAIS / OUVRAGE
INDISPENSABLE / à tout étranger jaloux de parler avec élégance et
correction / par / ÉDOUARD DELOR / auteur de la / PETITE
CHRESTOMATHIE / à l’usage des Italiens / et d’un / TRAITÉ DES
PARTICIPES ET DU SUBJONCTIF / EN LANGUE ITALIENNE /
MILAN / chez l’Auteur, contrada del Gesù, N. 20; / Giovanni Meiners
e Figlio, corso Vittorio Emanuele, N. 1; / et chez les principaux Libraires
d’Italie.
XIV, 154, 12°
got.
Metalingua: francese. Corr. fam.: 54-106. Autori di riferimento: Réau, Bi-
NOTE: Nella “Préface” (pp. III-VI), l’A., “frappé des nombreux embarras qu’éprouvent nos élèves les plus intelligents et les mieux pénétrés des
règles de la grammaire, convaincu de l’insuffisance des moyens employés
jusqu’ici”, ha composto un’opera atta a fornire “aux étrangers, déjà avancés
dans la connaissance de la langue française, des préceptes faciles, élémentaires
sur l’art d’exprimer ses pensées avec agrément ”: sull’esempio dei classicisti,
“[qui] s’attachent non seulement aux règles grammaticales, mais à l’expression,
à la diction” e che, “en révélant à l’esprit des élèves le sentiment du naturel, du
beau et du trivial, les mènent insensiblement à une rédaction pure et même
élégante”, Delor pubblica “un recueil de règles, toutes relatives à la diction ou
à l’élocution [dont] la lecture attentive […] formera le style des étrangers, en
leur faisant sentir les ressources inépuisables du langage et de la réflexion”.
Nell’“Introduction” (pp.VI-XIV), avendo ricordato le tre funzioni cui lo
scrittore deve assolvere prima di trattare un soggetto, ossia “invention”, “disposition”, “élocution”, l’A. presenta, suddivise in ventotto punti (per ciascuno
dei quali, a pié di pagina, è posta una domanda) “des méditations qui ont pour
objet le recueil des pensées” e delle osservazioni riguardanti lo stile, lo stile
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Schede bibliografiche di manuali di FLE (1625-1860)
epistolare e le “dispositions préalables”. Suddivisi in venti capitoli, l’A. presenta poi i “préceptes” oggetto della sua opera (pp. 1-53), ciascuno dei quali è
seguito da esempi, esercizi e, in alcuni casi, da ulteriori osservazioni: “de l’idée
première ou principale”; “de l’emploi des pronoms”; “changement des noms
d’êtres en noms d’objets métaphysiques”; “de la tournure passive”; “de
l’emploi des noms”; “décomposition, changement d’un verbe en un autre
verbe”; “décomposition d’un adjectif ou qualificatif”; “addition à l’expression
d’un objet, de celle de ses attributs, etc.”; “adjectif ou participe rendu par ses
dérivés”; “diminution d’un trop grand nombre de verbes et de conjonctions”;
“du verbe placé à la fin de la phrase”; “de l’emploi des pronoms qui ou que”;
“de l’accord des qualificatifs ou déterminatifs avec le sujet ou le régime”; “du
choix des épithètes”; “de la place que doit occuper le régime du verbe, et du
choix des expressions”; “de l’idiotisme”; “d’une même pensée rendue de
plusieurs manières”; “résumé des chapitres précédents”; “parallèle”; “analyse”
(quest’ultima è relativa ad un frammento tratto dall’Invocation à la Paix di
Buffon). Seguono (pp. 54-60) “encore quelques conseils” sui vari generi epistolari (“lettres de bonne année, de félicitation, de condoléances, d’invitation,
de demande, de remercîment, d’adieu, de recommandation, de morale, de
narration, d’affaires”, alcuni esempi di “souscriptions de lettres” (pp. 61-64) e
di indirizzi (pp. 65-66). A seguire, Delor propone settanta “sujets de lettres”
(pp. 67-106): adatti ad un pubblico di “giovinette”, l’A. li ritiene tuttavia facilmente adattabili ad un pubblico maschile. Offre infine (pp. 107-148) succinti
cenni biografici di 24 autori, presentati in ordine cronologico nel testo, ma riportati in ordine alfabetico nell’indice: si tratta di Barthélemy, Berquin, Boileau, Bossuet, Bourdaloue, Buffon, Chateaubriand, Corneille, Delille, Fénelon,
Florian, Fontenelle, La Bruyère, Lacépède, La Fontaine, Massillon, Molière,
Montesquieu, Pascal, Racine, Rousseau, Bernardin de Saint-Pierre, la Marquise
de Sévigné, Voltaire.
Dei due manuali citati nel titolo, solo la Petite chrestomathie à l’usage des Italiens qui apprennent la langue française è inserita nel Repertorio 1997, n° 737: il suo
anno di pubblicazione, 1857, costituisce il termine ante quem per i Préceptes.
Il secondo manuale è il Trattato del soggiuntivo e dei participi francesi, con esercizi graduati, Milano, Arzione, s.d.
Sulla prima di copertina si legge il nome della proprietaria: Bellati Giuseppina; a p. 153 compare la firma dell’A. (Antonella Conti)
MI0133: S. L. V. VII. 52
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