La scrittura digitale • Un manoscritto e i suoi disegni – si cambia nella copia, si disegna una mappa mentale – nella videoscrittura ciò si perde • Correzione on line e forma in progress graficamente perfetta, conducono ad una scrittura diversa • un testo di secondo grado, in cui è facile l’ipercorrettismo e la sciatteria L’alfabetizzazione ad ogni schermo • • • • • • • la densità compositiva di uno schermo è polidimensionale (immagine suono parola) lo schermo è luminoso, in movimento, integrato tra i canali di comunicazione il movimento porta il predominio del paradigma temporale l’attenzione non legge da destra a sinistra ma dal centro - generando l’immersione – predonima l’immagine la macchina ha facilità di accesso e di uso la comunicazione è immediata e collettiva (agenzia di socializzazione) si sostituisce alle tradizioni creando nuove rappresentazioni collettive la dissoluzione dell’aura • Benjamin ha parlato della dissoluzione dell’aura, l’atmosfera unica del reale, che già la fotografia disperde • La scrittura digitale prosegue, ma i suoi vantaggi possono introdurre in una nuova scrittura, articolata in immagini • Non più l’immagine del manoscritto e delle sue mappe, l’imma-gine con la sua logica diversa, che richiede una lettura che non è tradizionale (globale, il colore e il moto predominano) come nelle immagini virtuali sul mondo scomparso si va verso una neo auraticità, • Che le nuove tecnologie consentono (Maffesoli) • Anche nella scrittura, dove la ricerca filologica percorre facilmente interi generi e tradizione, li offre in lettura, annoda connessioni fuori della continuità temporale • l’unicità del testo, già dissolta dall’ ermeneutica, va verso nuove ricchezze Il nuovo alfabeto • temporalizza nello spazio (immagine) • Atomizza • desensorializza • La parola usa sempre il corpo degli altri (Tomas) • Disegna oggetti mentali (Changeux) • Creatori di luoghi fissi, dotati di spazio tempo autonomi (Luria) • Nella letteratura: ciò diventa evidente nella videoscrittura Fuori da Gutemberg • • • • • • Il computer è una macchina per scrivere che integra i ruoli di scrittore correttore stampatore lettore Virtualizza la scrittura Assume il paradigma del gioco: libertà d’azione, di regole, di finzione, di incertezza, di improduttività Paradigmi dell’azzardo, della vertigine, dell’imitazione: tipici della scrittura Le limitazioni della scrittura sono scomparse. La pagina è infinita. il lavoro è pulito, spinge al perenne miglioramento, alla precisione Assimila le mie procedure integrandole, moltiplica gli spazi percettivi e di lavoro, smaterializza le difficoltà e incrementa la creatività. Paradigmi della scrittura elettronica • • • • • • • la scriptio è più facile, più difficile la literatura Il computer introduce nella scrittura agonismo - ridondanza prossimità all’esperienza umana - promozione di saperi paratattici sviluppo di un pensiero aggregativo la scrittura è ricorsiva - in movimento in un nuovo spazio il tempo è istantaneo – questo porta l’ oralità secondaria rinforza la dimensione analitica la comunitaria per l’adozione di formule d’integrazione dei sensi La retorica digitale si muove tra testo e interpretazioni le macchine letterarie evidenziano la struttura dei collegamenti organizzare una banca dati è creativo come scrivere apprendimento della sintassi • Alfabetizzazione alla scrittura • Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio • Donald Norman e le tecnologie della scrittura • apprendimento dell’alfabeto • Apprendimento dei mezzi nella loro differenza, per scegliere ogni volta il medium giusto • • • • • • • • • • • • • • • • • • Progettazione del piano di lavoro l’indice in punti e la sua estensione ricerca del materiale browser ricerca del materiale le schede bibliografiche le schede di lettura schede su testo informatizzato personalizzazione del testo brutta copia le schede tematiche le schede per citazione le schede di lavoro le schede delle idee - grafici di mappe mentali di raccordo problematiche suggerimento Redazione definitiva e stampa Oralità secondaria • la parola elettronica conserva della stampa la dimensione analitica, impone sintesi, chiarezza, funzionalità, spinge a nuovi orientamenti ortografici, grammaticali, retorici (anche dell’immagine) • Può ramificare l’albero del sapere in ipertesto : sistema non lineare di organizzazione dei testi, che consente di creare percorsi di ricerca all’interno del testo (Maragliano). • “In questo testo ideale le reti sono multiple e giocano fra loro senza che nessuna possa ricoprire le altre; questo testo è una galassia di significati, non una struttura di significati; non ha inizio; è reversibile; vi si accede da più entrate di cui nessuna può essere decretata con certezza la principale; i codici che mobilita si profilano a perdita d’occhio, sono indecidibili; di questo testo assolutamente plurale i sistemi di senso possono sì impadronirsi, ma il loro numero non è mai chiuso, misurandosi sull’infinità del linguaggio” (Barthes, S/Z , 1973). Ong - De Kerkhove • Ong, che ha descritto l’oralità narrativa del passato rispetto alla scrittura, vede il nascere di una neo oralità • De Kerkhove sostiene che siamo passati da un brain frame alfabetico ad uno analogico • Si delinea una nuova logica, già analizzata nella semiotica, che nella videoscrittura è evidente Analogico o digitale? • Oggi si ripete la solita bipartizione della ragione, intelletto e sentimento, filosofica o scientifica, destra o sinistra. Oggi si dice analogico e digitale. L’aut aut vale finché vale: non indica una vera separazione, ma una distinzione di funzioni ’40 I generazione di computers - valvole termoioniche ’48 II generazione a transistor ’60 III generazione, circuiti integrati, chips ’70 IVgenerazione, circuiti riuniti in unico (LSI e VLSI) ’80 V gen. intelligenza artificiale, personal computers,soft g 90’McIntosh diffonde le icone del Windows • • I grafici, psicologi, cibernetici, disegnatori di interfacce ci hanno portato dagli assembler / stringhe alle icone: sembra perciò semplice il linguaggio macchina. Ma la riduzione del linguaggio in logica binaria di acceso-spento, come nel telegrafo, nel calcolatore a scheda perforata, è possibile grazie ad una logica elaborata in tre secoli di lavoro continuo, che consente la rapida codifica che lega mittente e destinatario in un canale traversato dal rumore e dalla significazione. • Una semplicità che non deve far dimenticare la difficoltà di conciliare i due aspetti opposti della mente, destra sinistra, ragione e intelletto, o comunque si voglia dire la differenza tra creativo e calcolante. I filosofi da cui parte la logica che in lungo tempo di lavoro ininterrotto ha fatto la storia dell’informatica sono Lullo, Bruno, Leibniz, Pascal, che non sono affatto filosofi della scienza come Boole, Peano, Russel, Whitehead. Linguaggio macchina e icone • • • • • • ÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜ ÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜÜ ÜÜÜÜÜÜ€_______ÿÿ.___x_‚ __ÿÿ• __u_• __j_s___ÿÿ‘___h_ô<__ÿÿ_=__e_RF__ÿÿ_F_ _b_ÙF__ÿÿÜÜ_______5________________ __ÙF__áF__x__G__ÿÿ_G__u_eH__ÿÿrH__r _• H__ÿÿ£H__o_·K__ÿÿ¿K__l_ÞO__ÿÿæO__i _¨T__ÿÿ°T__f_OW__ÿÿWW__c_ÈX__ÿÿÜ Ü__________________________€___• ___ÿÿ ¸___ÿÿÏ___ÿÿÛ___ÿÿR___ÿÿT___ÿÿh __ÿÿj __ÿÿ]__ÿÿ___ÿÿ________à@ð___à@ð___à @ð___à@ð___à@ð___à@ð___à@ð__ à@ð___à@ð__ __ÿÿ0___ÿÿþ___ÿÿÏ___ÿÿ«___ÿÿÝ___ÿÿ ___ÿÿ$___ÿÿà__ÿÿ-#__ÿÿ__à@ð__ à@ð__ à@ð__ à@ð___à@ð___à@ð__ à@ð___à@ð__à@ð___à@ð____ -#__|%__ÿÿÉ(__ÿÿ‡+__ÿÿC- • Il computer è un automa a stati finiti, automatici o selettivi. All’input il computer avvia da solo la catena di operazioni per realizzare l’obbiettivo, il task, grazie ad algoritmi, metodologia in note binarie (acceso spento). • Semplicissimo per tanta complessità. Teoria dell’informazione • Gli algoritmi sono una lista di operazioni da eseguire per un lavoro preciso, non scomponibile in parti minori, non ambiguo, che rispondano a criteri di effettività, finitezza di espressione, finitezza di calcolo, determinismo. • Si consegue un linguaggio formale che trasforma i simboli in linguaggio non ambiguo. L’automatismo pone transizioni condizionate ed incondizionate. • Il soft è l’algoritmo tradotto in istruzioni complesse, che mediano tra linguaggio macchina ed interfaccia. Le lettere del display sono una risoluzione grafica di input elettronici. • Un bit (binary digit) è l’informazione necessaria per scegliere tra due possibilità • Si rende necessaria la codifica: il codice media tra mittente e destinatario il messaggio, tendendo alla minimizzazione del rumore Metodo • Elaborare i codici è passare dall’analogico al digitale (digit=numero): il modello formale ideale sarebbe quello che è in grado di coprire l’universo intero senza scala (Borges) – solo che sarebbe inutile. • Il fine è l’isomorfismo del modello, assiomatico, soggetto a verifica sperimentale, capace di conoscenze nuove. Per realizzarlo si deve • 1. esplorare il fenomeno • 2. studiarne regolarità e funzioni • 3. confrontarle con le limitazioni del codice e riproporre le relazioni individuando le unità minime di significazione. Essere digitali • Tutto ciò porta da una logica analogica della complessità alla linearità del computer • Conviene come metodo d’azione perciò disegnare un copione semplice dell’azione da realizzare ed attenervisi • Specie nella navigazione in rete l’importante è il copy che guida l’azione, ricordando di essere digitali • Ciò vuol dire preparare l’azione in modo algoritmico, analizzando l’una dopo l‘altra le difficoltà e preparando una metodologia adeguata • Nel caso della videoscrittura o comunque della creazione di testi ed ipertesti informatici, scegliere il soft adeguato alla migliore resa il nostro copione digitale procedere problema Analisi teorica scopo Analisi tecnica Essere analogici • Ma sin dove l’azione al computer è digitale? Il medium lo è, ma il genere letterario proprio del computer, l’ipertesto, è invece analogico; la navigazione in rete è affidata ad una connessione libera. Analogico anche il conoscere attraverso lo schermo e l’immagine • Analogico e digitale collaborano nel processo della videoscrittura, specie negli ipertesti. La logica informatica nasce dalla logica filosofica, da Lullo a Leibniz a Boole. Tra umanistica e cibernetica il rapporto è naturale • Lo dimostra la costruzione delle interfacce, che hanno superato la difficoltà della comunicazione con il computer con il concorso di cibernetici, grafici, psicologi. Le icone e le immagini seguono percorsi analogici. Interfacce • Il computer ha interfaccia interattiva tridimensionale, coinvolge il soggetto nell’azione, partendo da una contrattazione che genera il testo come cognitivo, fisico, affettivo • Le interfacce di oggi sono iconiche ed introducono un discorso per immagini • Interfaccia è anche la busta di una lettera o la copertina di un libro • richiede competenze enciclopediche • il libro è una macchina - la sua interfaccia è modello del suo discorso • Il televisore è interfaccia: occorre alfabetizzazione ed ermeneutica Disegnare interfacce • • • • • l’idea venne dal mondo dei videogiochi: in cui si dissolveva la difficoltà di comunicazione col computer Si è cercata l’interfaccia friendly, graficamente familiare Brenda Laurel dice che occorre il concorso di esperti di azione teatrale, il lavoro al computer è sempre un’azione, va pensata come una sceneggiatura: è uno spazio d’ azione e di conoscenza Nel mondo del computer si entra quindi al meglio con un pensare analogico Una volta ancora la tecnica conta, ma non è tutto Anche nella videoscrittura, l’ informazione è parte della comunicazione • L’era elettronica risensorializza il linguaggio man mano che gli dà forma: a suo modo, con la pubblicità, la neo retorica tipografica, si supera il problema dell’informazione – quanto può essere immesso senza rumore nel bit – per porsi il problema della comunicazione – come comprendersi nell’interrelazione • Non contano solo le nuove tecnologie con le difficoltà inerenti ai media – la sclerosi dell’analogico e del digitale. E’ fondamentale nell’orizzonte della formazione osservare il connettersi d questo il processo al target, cioè sull’uomo e sulla logica del suo apprendimento ed organizzazione dei processi culturali • Per utilizzare e giovarsi delle innovazioni tecnologiche occorre analizzare la teoretica dell’intelligenza artificiale, osservando le diversità cognitive che i media comportano. riassunto videoscrittura volatilità schermo immersione Procedimento analogico compiutezza polisensorialità musica struttura soft immagine interattività scritpa volant - verba manent • L’apprendimento non si ferma alla scrittura e la stampa • La parola manoscritta e stampata è una delle tecnologie • Plurali sono i media e i modi dell’intelligenza coinvolti • la parola elettronica crea concorrenza ed integrazione delle sfere della conoscenza • È una parola che vola, in movimento veloce, la videolezione si evolve in progress, gli studenti possono rioperare sul testo verba manent • Per Schelling l’architettura è una musica spazializzata l’immagine acustica del mondo intona una nuova oralità – così il cyber spazio trasforma il mondo in paesaggio • Ong dice: “Non possiamo più attribuire all’udito un ruolo secondario, né possiamo più accettare l’opposizione tra oralità e scrittura, intesa come dominio del corpo. Immersi nella discarica della cultura urbana dobbiamo imparare, stiamo già imparando, a liberarci dalla tirannia, dalla parzialità, delle rappresentazioni solo concettuali del mondo” (p.7). La polisensorialità altera il monolitismo del conoscere. • La parola permane nelle infinite citazioni. Verso una narrazione più complessa del concetto, conoscere estetico. Una frase di Talbot Le macchine diventano una minaccia solo quando non siamo perfettamente consapevoli dei nostri limiti che in esse si sono concretizzati CHE FARE • • • • Il problema che abbiamo di fronte e che le macchine ci squadernano in tutta la sua complessità, non è di espungere il disordine attraverso la (presunta) razionalità dell’ordine, ma di far giocare insieme le istanze del disordine con quelle dell’ordine(Maragliano) Prima la funzione del sapere era di assicurare la stabilità dell’edificio culturale dell’individuo. Ora la sua funzione è di rendere l’individuo sensibile a ogni forma di trasformazione Il sapere tradizionale permane se si sa sviluppare in modo adeguato, cioè fedele a sé e duttile alle tecniche Così la scrittura, che a volte perde pregi nella traduzione in videoscrittura