Introduzione all'inventario del fondo Foscolo Lombardi di Rosalia Manno Tolu Foscolo Lombardi nacque a Firenze il 15 maggio 1895. Le modeste condizioni economiche del padre lo costrinsero a interrompere gli studi dopo le scuole tecniche, e ad impiegarsi nelle ferrovie dello stato. Fin dalla sua prima giovinezza aderì e si riconobbe nelle lotte del movimento operaio, militando nel Partito socialista. Passata la guerra, verso la quale mantenne una posizione di rigoroso neutralismo, si iscrisse all'Università popolare di Firenze per proseguire gli studi forzatamente interrotti; ma la sua fu tutt'altro che una partecipazione passiva: divenne ben presto uno degli organizzatori di quell'istituto, convinto come era che il Partito socialista se ne dovesse servire per dare alla classe operaia maggiori strumenti di conoscenza della realtà, di consapevolezza della propria condizione e, quindi, delle possibilità di mutarla. "Non si può parlare di Lombardi senza parlare dell'Università popolare, né si può parlare dell'Università popolare senza parlare di 1
Lombardi", dice Alberto Albertoni che ne condivise il lavoro e l'impegno in quella sede e nel movimento giovanile socialista. Nell'Università popolare gravitavano forze laiche e democratiche di varia provenienza, e gli sforzi di Lombardi erano sostenuti dalla volontà di conservare al Partito socialista una netta prevalenza nella direzione dell'istituto. È con vero rammarico che, il 17 ottobre 1921, egli si rivolge al segretario della sezione socialista fiorentina per lamentare lo scarso interessamento del partito per l'Università popolare, mentre "il 2
democraticume massonico e interventista, privo di concorrenti in questo campo, si accomoda a suo agio" . Con l'avvento del fascismo ed il conseguente rapido restringersi degli spazi di libertà politica, l'Università popolare fiorentina diventò un punto d'incontro e di riferimento per molti democratici e i soci aumentarono in modo sorprendente, fino a raggiungere il numero di 8.000 nel novembre 1926, quando il consiglio di amministrazione 3
venne sciolto d'autorità e sostituito da un commissario prefettizio nella persona del professor Luigi Tenca . Lombardi continuerà a svolgere le funzioni di segretario dell'Università popolare, assunte nel 1923, fino al luglio 4
1928, quando verrà licenziato da quell'incarico . Ormai anche l'Università popopolare doveva essere 5
un'istituzione del regime e la non adesione al partito fascista, riaffermata da Lombardi , non si conciliava con questo disegno. Del resto egli aveva già ricevuto altri duri colpi dal fascismo: nel 1923 era stato licenziato dalle ferrovie per 6
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motivi politici , e più volte aveva subito aggressioni e arresti precauzionali di alcuni giorni . Perduto anche il lavoro dell'Università popolare, dopo alcuni mesi di disoccupazione, si impiegò presso la casa editrice Le Monnier, nel settore dei libri scolastici. "I professori antifascisti -­‐ ricorda Carlo Francovich -­‐ sapevano che da Le Monnier il direttore di quel settore era uno dei loro, abbondando con essi in omaggi di libri e chiacchierando di 1
Ringrazio Alberto Albertoni delle utili notizie datemi durante un interessante colloquio. Lettera conservata nell'archivio Lombardi, b. 1, Università popolare, fasc. 1. 3
Questi dava notizia dell'avvenuto scioglimento del consiglio di amministrazione su "Sapere è potere" (pubblicazione mensile dell'Università popolare di Firenze, a. XVII, 1926, n. 12, p. 153) con queste significative espressioni: ´I nuovi tempi impongono indirizzi nuovi. E anche le istituzioni culturali non possono rimanere estranee al grande avvenimento che vivifica e trasforma la nostra Italia. Cultura e politica non possono procedere disunite. Nessuna istituzione può oggi vivere astenendosi da ogni manifestazione politica. Nel riconoscimento delle nuove attività industriali, commerciali e agricole che risultano anche dalle lezioni che si tengono nella nostra Università, che ammirate nelle vostre gite, c'è implicitamente il riconoscimento dell'opera che svolge il Governo Nazionale. E perché non lasciare libero sfogo al plauso che ragione e cuore suggeriscono? [...] E comincio invitandovi ad associarvi al mio grido di esecrazione per l'attentato contro il Duce, e questo grido deve essere la espressione del vostro animo per la Patria che dal Duce aspetta nuovo bene, nuova gloria. Ecco interrotta la politica del silenzio". 4
Cfr. per questo episodio nell'archivio Lombardi, b. 1, Università popolare, il fasc. 1. 5
Si veda il trafiletto Quattro bolscevichi in un'associazione fascista, firmato Gian Gufo (pseudonimo di Giuseppe Fonterossi), su "Camicia rossa" del 2 gennaio 1928 (se ne conserva una copia nell'archivio Lombardi, b. 1, Università popolare, appendice) e la lettera di Lombardi a Luigi Tenca del 22 gennaio 1928 (archivio Lombardi, b. 1, Università popolare, fasc. 1). 6
Cfr. C. FRANCOVICH, La resistenza a Firenze, Firenze 1961, p. 358. 7
Si vedano nell'archivio Lombardi (b. 1, Università popolare, fasc. 1), le lettere scritte da Lombardi il 21 settembre 1926 al presidente dell'Università popolare e il 7 maggio 1928 al prefetto di Firenze; in entrambe egli si rammaricava dell'arresto subito pochi giorni prima, senza alcun motivo o giustificazione apparente. 2
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un passato mitizzato, del triste presente e di un futuro pieno di speranze" . Durante il lungo ventennio fascista Lombardi conservò integri i suoi ideali socialisti, mantenendo contatti con i vecchi compagni e frequentando la casa del professor Gaetano Pieraccini, punto d'incontro a Firenze per 9
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molti antifascisti . Proprio in quella casa, sul finire del 1942, nacque il Comitato interpartiti fiorentino . Rappresentavano il Partito socialista in quel comitato il maestro Arturo Bruni, Alfredo Bruzzichelli e Diego 11
Giurati . La necessità di stringere contatti con i compagni attivi in altre regioni d'Italia si faceva sentire e, il 10 gennaio 1943, Natale Dall'Oppio rappresentò i socialisti fiorentini nella riunione svoltasi a Milano, in casa di 12
Leone Beltramini, dove nacque il Movimento di unità proletaria per la repubblica socialista . Contatti vennero 13
stabiliti anche con Oreste Lizzadri ed altri socialisti romani e, a Roma, il 22 agosto 1943 Jaurès Busoni e Paoli 14
parteciparono, per la Toscana, alla riunione costitutiva del Partito socialista di unità proletaria . Quello stesso giorno a Firenze, nella casa di Gaetano Pieraccini, si ricostituì la sezione socialista fiorentina, con un comitato dirigente composto da Gino Bertoletti, Arturo Bruni, Bracaloni, Natale Dall'Oppio, Foscolo Lombardi, Gaetano Pieraccini, Giuseppe Puglioli e Guido Ricci, e con un sottocomitato per la stampa formato da Alberto Albertoni 15
e Arturo Bruni . 16
Nel corso dei 45 giorni badogliani, vennero pubblicati a Firenze due numeri di "Socialismo" ; in entrambi si chiedeva la pace e troviamo sul secondo, uscito il 4 settembre, un Appello ai giovani socialisti in cui si affer 8
C. FRANCOVICH, Foscolo Lombardi, in La resistenza in Toscana (Atti e studi dell'Istituto storico della resistenza in Toscana), febbraio 1974, nn. 9-­‐10, p. 278. 9
Cfr. Il socialismo fiorentino dall'azione clandestina agli albori della libertà (Relazione del comitato esecutivo della federazione provinciale fiorentina del Partito socialista di unità proletaria, letta dal segretario Foscolo Lombardi all'assemblea della sezione di Firenze dell'8 ottobre 1944), Roma 1944, p. 4, e C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., pp. 9-­‐10. 10
Per il comitato interpartiti di Firenze si vedano: T. CODIGNOLA, Lotta per la libertà (Relazione del comitato esecutivo uscente della sezione di Firenze letta all'assemblea generale dell'11 febbraio 1945), opuscolo a cura del Partito d'azione, s.d., pp. 13-­‐4; E. ENRIQUES AGNOLETTI, La politica e l'azione del comitato toscano di liberazione nazionale, in La liberazione di Firenze. La lotta clandestina in Toscana e la battaglia partigiana nella città. 8 settembre '43 -­‐ 11 agosto '44, Firenze 1945, p. 8; C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., pp. 9, 14; O. BARBIERI, Ponti sull'Arno, Roma 1958, p. 31. 11
Cfr. Il socialismo fiorentino ... cit., p. 12, e C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 14. 12
Sulla partecipazione dei socialisti fiorentini a quella riunione si vedano Il socialismo fiorentino ... cit., p. 5 e L. GUERRINI, La Toscana dal 25 luglio all'8 settembre 1943, in "La resistenza in Toscana", febbraio 1974, nn. 9-­‐10, p. 118. 13
Cfr. O. LIZZADRI, Il regno di Badoglio, Milano 1963, p. 50 e L. GUERRINI, art. cit., p. 118. 14
Sul processo di formazione del MUP e, poi, del PSIUP mi limito a ricordare: L. BASSO, La ricostituzione del Partito Socialista Italiano, in Fascismo e antifascismo (1936-­‐1948). Lezioni e testimonianze, II, Milano 1962, pp. 467-­‐9; ID., Orientamenti dell'opposizione politica prima del 25 luglio, in La resistenza in Lombardia (Lezioni tenute nella sala dei congressi della provincia di Milano, febbraio-­‐aprile 1965), Milano 1965, pp. 33-­‐4; O. LIZZADRI, op. cit., pp. 104-­‐15; R. GABRIELE, Partiti e movimenti antifascisti alla vigilia del 25 luglio, in R. ZANGRANDI, 1943: 25 luglio 8 settembre, Milano 1964, p. 892; N. GALLERANO, La lotta politica nell'Italia del Sud dall'armistizio al congresso di Bari, in "Rivista storica del socialismo", a. IX, 1966, n. 28, pp. 8-­‐9; A. BENZONI e V. TEDESCO, Il movimento socialista nel dopoguerra, Padova 1968, pp. 9-­‐13; A. LANDOLFI, Il socialismo italiano. Strutture, comportamenti, valori, Roma 1968, pp. 11-­‐67 (l'analisi si estende fino al XXVIII congresso nazionale del PSI); ID., L'organizzazione socialista dalla liberazione al congresso di Torino (1945-­‐1955), I, in "Mondo operaio", maggio 1974, pp. 49-­‐63, e II, Ibid., giugno 1974, pp. 57-­‐66; Il partito socialista italiano nei suoi congressi. Vol. V: 1942-­‐1955 ("Il socialismo italiano di questo dopoguerra"), a cura di F. Pedone, Milano 1968, pp. 6-­‐13; L. GUERCI, Il partito socialista italiano dal 1919 al 1946, Rocca San Casciano 1969, pp. 199-­‐204; L'Italia dei quarantacinque giorni ("Quaderni di Il movimento di liberazione in Italia", 4), Milano 1969, pp. 95101; A. AGOSTI, Rodolfo Morandi. Il pensiero e l'azione politica, Bari 1971, pp. 344-­‐9 (con utili note bibliografiche sul partito socialista durante la resistenza e nel dopoguerra, alle pp. 401-­‐11 e 465-­‐72); M. SALVATI, Il PSIUP Alta Italia nelle carte dell'archivio Basso (1943-­‐1945), in ´Il movimento di liberazione in Italia", a. XXIV, 1972, n. 109, pp. 61-­‐2; S. DALMASSO, I socialisti indipendenti in Italia 1951-­‐
1957. Storia e tematica politica, in "Movimento operaio e socialista", a. XIX, 1973, n. 3, pp. 169-­‐80 (dalla costituzione del MUP al XXVIII congresso del PSI); P. SPRIANO, Storia del partito comunista italiano, IV, Dalla riscossa operaia alla lotta armata, Torino 1973, pp. 320-­‐1; A. LEPRE, Dal crollo del fascismo all'egemonia moderata. L'Italia dal 1943-­‐1947, Napoli 1974, pp. 58-­‐74 15
Cfr. la Relazione sull'attività del partito socialista a Firenze, conservata nell'archivio Lombardi, b. 15, PSIUP Firenze, fasc. 65, s. fasc. 3. Inoltre: Il socialismo fiorentino ... cit., p. 5 e L. GUERRINI, art. cit., p. 146. Sulla personalità politica di Gaetano Pieraccini e la dialettica interna al gruppo socialista fiorentino durante la resistenza e nell'immediato dopoguerra si veda quanto ricorda J. Busoni, Nel tempo del fascismo, Roma 1975, p. 28 e seguenti.
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Si vedano le notizie riportate a questo proposito in: Il socialismo fiorentino ... cit., p. 6; B. RIGHINI, I periodici fiorentini (1597-­‐1950). Catalogo ragionato, II, Firenze 1955, p. 92. C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 24; La resistenza in Italia. 25 luglio 1943 -­‐ 25 aprile 1945, saggio bibliografico a cura di Laura Conti, Milano 1961, nn. 2641 e 2642; L. GUERRINI, art. cit., pp. 146 e 157. Nell'emeroteca dell'Istituto storico della resistenza in Toscana si conservano i due numeri di "Socialismo". mava tra l'altro : I giovani che vengono a noi si pongano nella mente che il Socialismo è fede che ri chiede volontà, disposizione al sacrificio, rinuncia ad ogni meschino calcolo d'opportu nità, perché la tessera non potrà mai essere un mezzo per accaparrarsi un posto di comando nella società di domani: ci può essere tutto da perdere, solo una conquista da fare: il trionfo completo dei nostri principi. I giovani, che serrarono le file accanto al Partito in questo ventennio di tirannia fascista, non conobbero che il sacrificio dei fuori-­‐legge con tutte le conseguenze che ne sono derivate. Non chiediamo per questo compenso o titoli d'onore, lo ricordiamo solo, perché sia monito a quanti vengono a noi. Queste enunciazioni, espresse con toni di burbero moralismo, erano suggerite dal timore di un possibile corrompersi e svilirsi degli ideali a lungo custoditi, nell'isolamento e nella repressione. Lombardi stesso ricorda 17
que sta diffidenza nutrita dai socialisti fiorentini nei confronti dei nuovi adepti . Il tessuto connettivo del Partito socialista si stava riformando ed i contatti tra la direzione nazionale, eletta in quelle giornate d'agosto, e la periferia non mancavano. Sandro Pertini era a Firenze 1'8 settembre 1943 e partecipò ad un'animata 18
riunione con i compagni socialisti . A Napoli, il 20 dicembre, si tenne il primo libero convegno del Partito socialista, che elesse una direzione 19
per l'Italia liberata . Nel mese succes sivo, in un convegno interregionale, si costituì, al nord, la direzione per l'Italia centro-­‐settentrionale. Questa nella sua prima circolare dava le diret tive per la creazione delle 20
federazioni regionali e provinciali, le sezioni, i gruppi e i nuclei del partito . Dopo l'annuncio dell'armistizio con gli eserciti alleati, al Comitato inter partiti di Firenze subentrò il Comitato toscano di liberazione nazionale, in cui fu chiamato a rappresentare il partito socialista Arturo Bruni, 21
sostituito ben presto da Foscolo Lombardi . Nel mese di novembre venne stampato a Firenze il primo numero clan destino dell'"Avanti!", e altri 22
numeri seguirono 1'1 e il 22 dicembre 1943 e il 22 gennaio 1944 . Diventato troppo pericoloso continuare a stampare il giornale nella tipografia fino ad allora usata, dopo un numero stampato a Bologna e portato a Firenze per il primo maggio da Paolo Fabbri, venne organizzata una tipografia clandestina. Ci bastava sopperire, alla prima operazione tipografica, cioè alla composizione, che richiede più tempo ed è quindi la più rischiosa poi avremmo potuto chiedere con maggiore tranquillità ad una tipografia amica, di 23
stampare nostre forme già preparate altrove con nostri caratteri . Raccolti questi, non senza grossi rischi, racconta Lombardi: la nostra tipografia marciava! La domenica mattina, pronte le forme, si chiudevano in borse robuste e si portavano nella tipografia di un nostro compagno. Alla sola sua presenza, si provvedeva rapidamente alla stampa. In poche ore tutto era fatto. Compagni appositamente convocati venivano a ritirare i giornali. Le forme 24
del piombo facevano la strada inversa ed ogni traccia del lavoro fatto scompariva . Così nel giugno 1944 vennero distribuiti due numeri dell'"Avanti!" ed uno di "Avanguardia", foglio rivolto 17
Cfr. Il socialismo fiorentino, cit., p. 21. Sulla riunione socialista dell'8 settembre 1943 cfr.: Il socialismo fiorentino ... cit., p. 5; O. BARBIERI, op. cit., p. 49; C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 179. 19
Per il convegno del 20 dicembre 1943 cfr. N. GALLERANO, art. cit., 56-­‐7 e Il partito socialista italiano… cit., p. 17. 20
Una copia della circolare, in cui si dava anche notizia del convegno interregionale tenuto in gennaio, si conserva nell'archivio Lombardi (b. 1, PSIUP direzione nazionale, fasc. 2, s. fasc. 6). Si veda su questo documento M. SALVATI, art. cit., p. 66. 21
Cfr.: Il socialismo fiorentino ... cit., p. 12; S. CONTINI BONACOSSI e L. RAGGHIANTI COLLOBI, Una lotta nel suo corso. Lettere e documenti politici e militari della resistenza e della liberazione, Venezia 1959, p. 8; C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 179. 22
Per l'"Avanti!" stampato a Firenze nel periodo clandestino cfr.: Il socialismo fiorentino... cit., pp. 6-­‐7; V. BRANCA, La stampa clandestina in Toscana, in La liberazione di Firenze... cit., p. 38; B. RIGHINI, op. cit., I, p. 79; C. FRANCOVICH, La resistenza... cit., pp. 179-­‐81; La resistenza in Italia... cit., nn. 2551-­‐57. Nell'emeroteca dell'Istituto storico della resistenza in Toscana si conserva la collezione completa dell'"Avanti!" stampato a Firenze durante la lotta di liberazione. 23
Nota conservata nell'archivio Lombardi, b. 15, PSIUP Firenze, fasc. 65, s. fasc. 4. 24
Ibid.; cfr. anche Il socialismo fiorentino ... cit., pp. 6-­‐7. 18
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alla gioventù socialista . Su di esso Lombardi invitava i giovani a partecipare attivamente alla guerra di liberazione: Gioventù Socialista, avanti! La nostra lotta è lotta rivoluzionaria, ché il nazismo, come il fascismo, è l'ultimo baluardo da abbattere per giungere ad istaurare quel regime sociale per cui i lavoratori del mondo intero combattono da quasi un secolo. Oggi il socialismo è nel cuore e nelle menti di tutti: noi lo realizzeremo solo il giorno in cui avremo abbattuto le forze del militarismo prussiano. Avanti, giovani lavoratori, nella lotta 26
partigiana delle campagne e dell'Appennino, avanti nella battaglia cittadina delle squadre d'azione! Dal mese di maggio Dino Dal Poggetto rappresentava il partito socialista in seno al comando militare del 27
CTLN . Anche i socialisti cominciavano a porsi con urgenza il problema dell'organizzazione militare, presupposto indispensabile per una loro partecipazione attiva alla guerra di liberazione. A partire da quel mese, Foscolo Lombardi fu affiancato da Natale Dall'Oppio e, saltuariamente, da Gino 28
Bertoletti e Guido Ricci, quale rappresentante socialista nel Comitato toscano di liberazione ; nel mese di 29
giugno, infine, egli assunse la segreteria di quel comitato . La tipografia clandestina continuava intanto a funzionare e il primo luglio fu distribuito un numero 30
dell'"Avanti!". Il numero successivo fu stampato nell'Oltrarno il 4 agosto ; il giorno in cui giunsero a Firenze le prime pattuglie degli eserciti alleati, mentre la città, divisa in due dal corso dell'Arno per la distruzione dei ponti compiuta dai tedeschi in ritirata, si preparava alla battaglia finale per la liberazione dai nazi-­‐fascisti. Nella delegazione del CTLN, che aveva cominciato ad operare nell'Oltrarno il 30 luglio, in considerazione della 31
possibile rottura dei ponti sul fiume, i socialisti erano rappresentati da Araldo Orlandi ; e nell'Oltrarno si 32
preparava un numero dell'"Avanti!" a quattro pagine, da far uscire nel giorno della liberazione della città . Durante l'emergenza giunse a Firenze Sandro Pertini, che fu accanto ai compagni durante l'insurrezione dell'I l 33
agosto e nei giorni immediatamente successivi . Foscolo Lombardi, nel periodo dell'emergenza e durante la battaglia per la liberazione di Firenze e dei dintorni, fu assorbito nell'intensa attività del CTLN, dove con vigile attenzione difendeva le posizioni del partito 34
socialista . E del partito continuò a seguire i problemi organizzativi, che si ponevano con urgenza in quei giorni difficili. Una volta conquistata la libertà, fu infatti subito chiaro, a chi aveva combattuto per questa, che la lotta non era finita, che i rapporti con il governo militare alleato non sarebbero stati facili e che da più parti si sarebbe tentato di limitare progressivamente gli spazi di autonomia politica apertisi con la liberazione. Indicativo in questo senso è quanto scriveva Lombardi a Sandro Pertini il 20 settembre 1944: tornato a Firenze ho trovato la situazione aggravata per quanto riguarda i rapporti fra noi (e non voglio indicare soltanto il nostro partito, ma genericamente il Comitato di Liberazione Nazionale) ed il Comando Alleato. Noi avevamo avuto un divieto assoluto di pubblicare giornali di Partito, quegli stessi giornali che pubblicavamo clandestinamente durante la dominazione tedesca. Un po' abbiamo aspettato, poi tutti i Partiti sono stati presi dalla necessità di far giungere la loro voce, se non altro agli iscritti per comunicazioni interne; ed allora si è ripresa la stampa clandestina dei nostri giornali. I primi, s'intende, sono stati i Comunisti, poi tutti gli 25
Su "Avanguardia" cfr.: Il socialismo fiorentino ... cit., p. 29; V. BRANCA, art. cit., p. 38 e B. RIGHINI, op. cit., I, p. 79; La resistenza in Italia ... cit., n. 2579. Sia V. Branca che B. Righini segnalano due numeri di "Avanguardia" stampati a Firenze nel periodo clandestino. Presso l'Istituto storico della resistenza in Toscana si conserva una copia dell'unico numero presumibilmente pubblicato. 26
L'articolo non è firmato, ma da ricerche fatte presso l'Istituto storico della resistenza in Toscana è risultato che Lombardi ne fu l'autore. 27
Cfr. Il socialismo fiorentino … cit., pp. 21-­‐2 e C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 153. 28
Cfr. per queste notizie Il socialismo fiorentino ... cit., p. 14 e C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., p. 152. 29
Cfr. Il socialismo fiorentino ... cit., p. 16 e S. CONTINI BONACOSSI e L. RAGGHIANTI COLLOBI, op. cit., p. 8. 30
Su questo numero dell'"Avanti!ª di Firenze si veda, Il socialismo fiorentino ... cit., pp. 10-­‐11. 31
Ibid., p. 18; cfr. anche F. BERTI, La delegazione di Oltrarno del CTLN, in appendice a C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., pp. 312-­‐7. 32
Cfr. Il socialismo fiorentino ... cit., p. 11. 33
Cfr. F. LOMBARDI, II CTLN durante l'emergenza, in appendice a C. FRANCOVICH, La resistenza ... cit., pp. 309-­‐12, e Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni, a cura di V. Faggi, Vicenza 1970, p. 380. 34
Cfr., a questo proposito, la lettera scritta da F. Lombardi a "caro Gino" 1'11 agosto 1944, conservata nell'archivio Lombardi, b. 10, PSIUP Firenze, fasc. 1, s. fasc. 1. altri hanno fatto seguito, compreso il nostro partito. Quando io partii per Roma la polizia alleata stava perquisendo per queste ragioni tutte le sedi del Partito Comunista. E sabato una improvvisa visita della polizia alla tipografia che serviva al nostro Partito, a quello d'Azione ed alla Democrazia Cristiana, ha portato al sequestro di tutti i giornali stampati ed in corso di stampa ed alla loro distruzione, all'arresto dei titolari della tipografia ed alla chiusura della tipografia stessa. Al nostro Partito sono state tagliate ottomila copie del nostro "Avanti!" locale, al quale avevo fatto persino togliere la testata, chiamandolo "Foglio di istruzioni e comunicazioni del Partito riservato ai soci", appunto perché non avesse niente dell'apparenza di un giornale e sembrasse più una circolare interna [...] Aggiungo che è stato arrestato il capo dell'Ufficio stampa del Partito d'Azione e che sono stati minacciati di arresto i dirigenti di tutti gli altri Partiti. Nello stesso tempo un'altra restrizione veniva posta alla nostra stampa libera: La Nazione del Popolo avrebbe dovuto stamparsi, secondo la concessione del Governo Alleato, in ventimila copie, mentre si era arrivati a stamparne sessantamila, che sono tuttavia insufficienti. Una verifica in tipografia fatta dalla polizia alleata, ha portato a questa constatazione ed ha provocato perciò la sospensione del giornale [...] Altra notizia di carattere politico che io debbo darti riguarda i nostri rapporti col nuovo Prefetto Paternò, che sui primi giorni non si è certamente dimostrato troppo propenso verso il Comitato di Liberazione Nazionale [...] il Comitato ha certamente davanti a sé un funzionario troppo autoritario, che si dimenticherà con una certa frequenza della 35
esistenza del Comitato stesso . Erano stati intanto eletti i comitati direttivi della sezione comunale e della federazione provinciale socialista, composti, il primo, dal segretario Guido Ricci, Alberto Albertoni, Brunellesco Barducci, Arturo Chiari, Mario Fanfani e Renato Forceri, il secondo da Foscolo Lombardi come segretario, Gino Bertoletti, Arturo Bruni, 36
Natale Dall'Oppio e Giuseppe Puglioli . Nel mese di. settembre Lombardi lasciò la segreteria del CTLN, per potersi dedicare interamente ai 37
problemi organizzativi del partito . Anche i rapporti con i vari partiti politici venivano palesando limiti ed insidie, derivanti dalle differenti matrici ideologiche e di classe. Piace a questo proposito ricordare la risposta data da Lombardi, a nome del partito socialista, nel discorso tenuto 1'8 ottobre 1944, ad Aldobrando Medici Tornaquinci, che, come presidente della sezione del Partito liberale di Firenze, aveva affermato: "Col partito socialista non è possibile non andare d'accordo. Sono tutti galantuomini, e con galantuomini, anche se c'è 38
differenza di età, non vi può essere materia di attrito" . Caro Medici ti ringrazio di queste buone parole, ma non voglio avere il rimorso di coltivare in te una illusione. Tu sei il più giovane membro del CTLN e, di fronte alla barba brizzolata di Mariotti e ai rari capelli candidi di Puglioni, hai soffermato la tua attenzione sulla differenza di età, che non può guastare certamente né l'amicizia né la stima. Ma, all'infuori di questa differenza fisica, pensi proprio che non ci sia fra noi altra materia di attrito? Ma fra i nostri programmi c'è un abisso, caro Medici! Quel proposito di totale riforma sociale che tu attribuisci ai comunisti, è anche nostro, e anche noi pensiamo, come i comunisti, di attuarlo in un regime di libertà e di democrazia, di rispetto delle altrui opinioni: questo, finché i residui della borghesia che armò vent'anni fa il fascismo per tutelare i propri privilegi di classe, non tentassero di ripetere, pur sotto altra forma, il giuoco; nel quale caso il Partito Socialista non esiterebbe nella scelta dei mezzi ritenuti più adatti ad evitare al proletariato ed alla nazione una nuova jattura. Se credi, caro Medici, di poter venire a braccetto con noi per questa via, tu sarai il benvenuto; altrimenti ognuno prenderà la sua strada, con lealtà e franchezza: e l'amicizia personale e la reciproca stima, come si 39
conviene fra galantuomini, non ne soffriranno, pur nella divergenza di idee . Nel 1945 Foscolo Lombardi si impegnò a fondo negli organi fiorentini e nazionali del partito socialista. Il 18 marzo si tenne a Firenze un convegno provinciale del partito ed egli venne confermato nella carica di segretario della federazione provinciale; fu inoltre eletto segretario della commissione propaganda e stampa -­‐ formata da Jaurès Busoni e Gaetano Pieraccini -­‐ membro del comitato di collegamento col Partito comunista -­‐ insieme con Attilio Mariotti e Giuseppe Puglioli -­‐, rappresentante del partito in seno al CTLN, con Attilio Mariotti e Natale 35
La lettera si conserva nel sottofascicolo citato nella nota precedente. Si veda, per queste notizie, la relazione conservata nell'archivio Lombardi, b. 15, PSIUP Firenze, fasc. 65, s. fasc. 3. 37
Cfr. Il socialismo fiorentino ... cit., pp. 19-­‐20. 38
A. MEDICI TORNAQUINCI, La sezione di Firenze del partito liberale italiano (discorso-­‐pronunziato il 24 settembre 1944 all'assemblea della sezione fiorentina del PLI), Firenze, s.d., p. 13. 39
II socialismo fiorentino ... cit., p. 32. 36
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Dall'Oppio membro supplente . Nel primo congresso provinciale del partito, svoltosi a Firenze dal 29 giugno al primo luglio 1945, Lombardi venne eletto tra i delegati al consiglio nazionale, che si tenne a Roma dal 29 luglio al primo agosto e 41
dove egli fu chiamato a far parte della direzione nazionale del partito . Egli assunse anche la carica di vice segretario nazionale, dopo le dimissioni presentate il 22 dicembre 1945 dai vice segretari Basso e Cacciatore e 42
dal segretario Pertini, sostituito da Rodolfo Morandi . Il secondo congresso provinciale fiorentino del PSIUP (16-­‐18 marzo 1946) confermò l'elezione di Lombardi nel consiglio direttivo e nel comitato esecutivo della federazione provinciale, di cui egli restò il segretario. In quell'occasione egli venne anche eletto tra i candidati alle elezioni per la Costituente. Lombardi rinunciò alla segreteria della federazione provinciale fiorentina dopo il XXIV congresso nazionale del partito, svoltosi a 43
Firenze dall'11 al 17 aprile 1946 . Il permanere dei suoi incarichi di vice segretario -­‐ con Pietro Nenni presidente e Ivan Matteo Lombardo segretario generale -­‐ e di membro della direzione nazionale ostacolava, infatti, la sua attività in seno alla federazione di Firenze. Nel luglio 1946 Lombardi rinunciò anche alle cariche di presidente e di membro del consiglio di amministrazione di "La nazione del popolo", giornale che proprio in quei giorni cessava di essere l'organo del CTLN -­‐ scioltosi il 4 luglio -­‐ trasformandosi in "quotidiano di 44
informazione . Il XXV congresso nazionale del partito socialista (9-­‐13 gennaio 1947) rielesse Lombardi membro della direzione e vicesegretario -­‐ Lelio Basso fu il nuovo segretario -­‐ e lo chiamò a far parte della commissione 45
per la redazione dello statuto . A distanza di un anno, il XXVI congresso nazionale del PSI (19-­‐22 gennaio 1948) rieleggeva Lombardi nella 46
direzione, mentre Lucio Luzzatto gli succedeva nella carica di vice segretario . All'indomani della sconfitta del Fronte democratico popolare nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948 e alla vigilia dell'attentato a Palmiro Togliatti, si svolse il XXVII congresso nazionale del partito socialista (27 47
giugno -­‐ 1 luglio 1948), dopo nemmeno sei mesi dal precedente ; e con esso Lombardi cessò il suo impegno negli organi nazionali del partito. Tornando a Firenze egli non diminuì la sua attività politica e, alla fine del 1948, lo troviamo membro del consiglio direttivo della federazione provinciale socialista, segretario della sezione rionale Romito-­‐Vittoria e consigliere delegato della società "Il nuovo corriere", il quotidiano democratico che si stampava a Firenze, dal 48
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20 giugno 1945 ; Lombardi declinò quest'ultimo incarico nel gennaio 1949 . Iniziava intanto la sua attività in seno all'Associazione nazionale dei partigiani d'Italia e nel movimento dei Partigiani della pace. Il secondo congresso nazionale dell'ANPI, tenutosi a Venezia dal 19 al 21 marzo 1949, elesse Lombardi nel collegio nazionale dei probiviri, in rappresentanza delle formazioni partigiane "Matteotti" ed egli mantenne questo incarico per oltre un decennio. Di li a poco il comitato provinciale fiorentino dell'ANPI, di cui Lombardi era un attivo componente, lo inviò quale delegato al congresso mondiale dei Partigiani della pace a Parigi (20-­‐24 aprile 1949). Nell'archivio di Foscolo Lombardi troviamo traccia, dal 1949, della sua attività 40
Per queste notizie si veda "La nazione del popolo", supplemento a cura del PSIUP, a. II, n. 12, 8 aprile 1945. 41
Cfr. Il Partito socialista italiano ... cit., pp. 43-­‐61 e F. LEONI, Storia dei partiti politici, Napoli 1971, pp. 335-­‐6. Sul consiglio nazionale dell'estate 1945 e i successivi congressi nazionali del partito socialista fino al 1949, si veda anche S. CANNARSA, Il socialismo e i XXVIII congressi nazionali del partito socialista italiano, Firenze 1950, passim. Sugl'incarichi affidati a F. Lombardi nella direzione nazionale del partito, dal 1945 al 1948, cfr. J. Busoni, op. cit., pp. 33-­‐8.
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Si vedano Il Partito socialista italiano ... cit., p. 69 e R. COLAPIETRA, La lotta politica in Italia dalla liberazione di Roma alla Costituente, Bologna 1969, pp. 414-­‐5. 43
Sul XXIV congresso del PSIUP si veda in particolare Il partito socialista italiano ... cit., pp. 70-­‐103 e F. LEONI, op. cit., pp. 337-­‐8. Per le dimissioni di Lombardi dalla segreteria provinciale di Firenze si veda la sua lettera alla redazione di "La difesa" dell'8 luglio 1946 (archivio Lombardi, b. 11, PSIUP Firenze, fasc. 1, s. fasc. 3). 44
Notizie su "La nazione del popolo" si trovano in B. RIGHINI, op. cit., I, p. 355 e P. MURIALDI, La stampa italiana del dopoguerra 1943-­‐1972, Bari 1973, p. 126. Per le dimissioni di Lombardi dal consiglio di amministrazione del giornale si vedano le lettere da lui scritte a quel consiglio il 18 luglio 1946 (archivio Lombardi, b. 11, PSIUP Firenze, fasc. 1, s. fasc. 3) e quella di A. Albertoni a Lombardi del 20 settembre 1946 (archivio Lombardi, b. 17, "La nazione del popolo", fasc. 3). 45
Cfr. Il Partito socialista italiano ... cit., pp. 113-­‐64. 46
Ibid., pp. 174-­‐205. 47
Ibid., pp. 212-­‐39. Per il XXVI ed il XXVII congresso nazionale del PSI si veda anche G. GALLI, La sinistra italiana nel dopoguerra, Bologna 1958, pp. 140-­‐95. 48
Per ´Il nuovo corriere" si vedano B. RIGHINI, op. cit., I, p. 371 e P. MURIALDI, op. cit., p. 126. In merito agl'incarichi assunti negli organi fiorentini del PSI cfr. archivio Lombardi, b. 11, PSI Firenze, fasc. 1, s. fasc. 5. 49
Cfr. la lettera di Lombardi al presidente del consiglio di amministrazione di "Il nuovo corriere" del 12 gennaio 1949 (archivio Lombardi, b. 17, "Il nuovo corriere", fasc. 3). nell'associazione Amici dell'"Avanti!", insieme con una larga testimonianza del suo impegno costante, dal 1949 al 1961, nel consiglio direttivo e nel comitato esecutivo della federazione provinciale socialista di Firenze. Nelle elezioni amministrative del 27 maggio 1956 Lombardi si presentò candidato nella lista del PSI e di Unità popolare per il consiglio comunale, e risultò eletto. Nelle carte Lombardi troviamo anche notizia della sua elezione, nel novembre 1959, nel consiglio 50
nazionale dei probiviri del Partito socialista italiano . Alcuni fascicoli intestati al Consorzio per la sistemazione e manutenzione strada panoramica Colli alti ci riportano all'incarico di rappresentante del comune di Firenze in quel consorzio, affidato il 21 dicembre 1961 a Lombardi dal consiglio comunale fiorentino. Si trattava di un consorzio intercomunale cui partecipavano l'amministrazione provinciale e quella comunale di Firenze e i comuni di Bagno a Ripoli, Fiesole, Impruneta, Scandicci, Sesto Fiorentino, Vaglia; dal 1965 vi entrarono a far parte anche i comuni di Calenzano, Pontassieve e San Casciano Val di Pesa. I documenti concernenti l'attività di quel consorzio terminano con il 1965. L'alluvione del 4 novembre 1966 distrusse completamente la casa di Foscolo Lombardi ed il suo archivio si salvò perché donato alcuni anni prima, in più riprese, all'Istituto storico della resistenza in Toscana, di cui l'organizzazione e l'impostazione ciellenistica erano state in gran parte opera sua. Il 7 luglio 1973 Foscolo Lombardi morì a Firenze, all'età di 78 anni. 50
Si veda nell'archivio Lombardi, b. 8, PSI direzione nazionale, il fascicolo 80. 
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Introduzione all`inventario del fondo Foscolo Lombardi di Rosalia