ASSOCIAZIONE GENERALE COOPERATIVE ITALIANE FEDERAZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA Marketing per le cooperative di servizi e lavoro creazione di valore aziendale attraverso la fedeltà del cliente e grazie al coinvolgimento dei soci nelle strategie commerciali STUDIO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA AI SENSI DELLA MISURA 2.2 AZIONE A (ART.2 L.R. 22/90) 1 2 INDICE 1. INTRODUZIONE PAG 5 2. ANALISI DEL TASSO DI ABBANDONO DEI CLIENTI (CHURN ANALYSIS) PAG. 11 3. PAG. 13 IMPORTANZA DELLA FEDELTA’ 4.1 LA QUALITA’ DEI DATI PAG. 15 4.2 IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITà DEI DATI PAG. 21 4.3 LA QUALITA’ DEI DATI: CONCLUSIONI PAG. 25 5 IL CRM PAG. 25 6 IL DIRECT MARKETING (TECNICHE DI COMUNICAZIONE RELAZIONALE) PAG. 29 7 PERCHE’ E’ IMPORTANTE CONOSCERE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE PAG. 39 DEGLI UTENTI 8.1 GLI STRUMENTI/METODOLOGIE PER LA SODDISFAZIONE DELL’UTENTE PAG. 47 8.2 LA METODOLOGIA DELLA QUALITA’ ATTESA PAG. 47 8.3 LA METODOLOGIA DELLA QUALITA’ DESIDERATA PAG. 50 8.4 LA METODOLOGIA DELLA QUALITA’ ENTUSIASTICA PAG. 57 9 PIANI OPERATIVI PAG. 63 10 GLOSSARIO OPERATIVO PAG. 77 3 4 Marketing per le cooperative di servizi e lavoro – creazione di valore aziendale attraverso la fedeltà del cliente e grazie al coinvolgimento dei soci nelle strategie commerciali 1. Introduzione Una forma di impresa che ormai da decenni e malgrado la crisi economica cresce più rapidamente della media delle aziende sia in termini di numero che di fatturato e di addetti. Aziende che competono sul mercato globale senza perdere il loro forte legame con il territorio, creano valore per i soci e per le comunità dove sono radicate. Uno strumento economico competitivo che favorisce l’integrazione delle fasce più deboli del mondo produttivo, giovani, donne e immigrati, che qui ‘pesano’ molto più che in altri comparti economici e trovano maggiori occasioni di crescita personale ed economica. Una formula giuridica di impresa, infine, che l’Unione Europea intende promuovere e sostenere con una legislazione che consenta alle cooperative di competere in maniera sempre più completa e alla pari con altre forme d’impresa, senza rinunciare a quelle caratteristiche di mutualità e di democrazia interna che ne hanno decretato il successo. Questa è oggi la cooperazione. Nello scenario attuale, però, l'elevata competizione nei mercati rende sempre più difficile differenziare l'offerta di prodotti e di servizi mentre la domanda è sempre più mirata, specialistica e alla ricerca di informazione e di contenuti originali. 5 In questo contesto, le cooperative devono saper utilizzare la comunicazione come strumento per costruire la propria l'identità e il proprio posizionamento sul mercato. Le cooperative possono contare su un elemento in più che le caratterizza e le differenzia dagli altri attori del mercato: ogni cooperativa è già, in quanto tale, un brand caratterizzato da una forte identità sociale. Le cooperative devono far leva su questo valore, integrarlo in modo originale con altri contenuti e comunicare in modo chiaro ed efficace la propria diversità. In un mondo complesso e mutevole come quello di oggi la conservazione dello status quo, anche se particolarmente positivo, non può più bastare a garantire il successo aziendale nel tempo: diviene necessario un esercizio di creatività e innovazione che, per garantire la continuità e il livello di risultati, deve essere di necessità sistematico. L’importanza di una pianificazione allo stesso tempo razionale e creativa, tempestiva e flessibile è tanto maggiore quanto più alti sono il rischio, la complessità e la dinamicità dell’ambiente esterno in cui l’azienda opera. Parimenti, quanto più la complessità interna dell’azienda cresce, tanto più un processo di pianificazione sistematico e correttamente tempificato è indispensabile per assicurare in anticipo le disponibilità delle risorse necessarie, garantire la loro allocazione, razionalizzare gli sforzi e gli obiettivi delle singole unità aziendali, definire i parametri sulla base dei quali valutare successivamente la performance. 6 Questo studio è nelle intenzioni dedicato ad una pianificazione che abbia gli scopi e le caratteristiche descritte, e in particolare è mirato alla pianificazione cosiddetta di marketing, o commerciale; ma questo non deve essere interpretato in senso riduttivo in quanto la pianificazione di marketing è, specie nelle aziende fortemente orientate al consumatore e al mercato, una attività notevolmente complessa, che coinvolge praticamente tutte le funzioni aziendali e che contribuisce a ritmare e ad organizzare nel corso dell’anno, con le sue procedure e le sue scadenze, la vita di tutta l’azienda. La fase “esecutiva” , intendendo per questa tutta quella serie di attività di carattere operativo che consentono alla Piccola Media Impresa di entrare in contatto commerciale con il proprio mercato di riferimento, rappresenta molto spesso e soprattutto nel settore dei servizi, il momento cruciale e problematico di sviluppo delle effettive potenzialità delle imprese stesse. E’ in quest’ottica che è necessario ripensare a come si contattano i Clienti ed a come si implementa una rete “distributiva”. E’ proprio per svolgere queste due funzioni che si dovranno attivare le opportune ed adeguate figure professionali. Identifichiamo, in una visione assolutamente generale, due figure necessarie all’interno di ogni piccola impresa: una figura ha carattere gestionale, ed individua le linee commerciali e gli orientamenti di marketing operativo (OMC) ; l’altra fornisce un supporto tecnico-commerciale ed integra l’attività della vendita 7 con un apporto più orientato al prodotto, e meno al Cliente ed al processo di vendita (OTV). In una piccolissima Azienda, tra l’altro, le due figure delineate possono naturalmente essere rappresentate da un unico profilo-funzione. Tuttavia, riteniamo che l’articolazione su due livelli organizzativi consenta una fruizione maggiore di tutto l’insieme del processo di commercializzazione. Scopo del progetto è quello di individuare e capire il fenomeno della perdita di clientela nelle cooperative di servizi e di lavoro, di cogliere le difficoltà che queste realtà incontrano nella generazione di “feed back”. Per ogni cooperativa, infatti, il cliente è un partner sempre più esigente e in rapida evoluzione ed è sempre più forte la sua tendenza a personalizzare, identificando la cooperativa con i soggetti che svolgono il servizio, a scapito dell’identità aziendale. Conoscere le cause, quindi, e imparare ad utilizzare le innovazioni tecnologiche per “correggere il tiro”: le aziende, come già abbiamo osservato, devono affrontare una nuova sfida organizzativa, non solo per sopravvivere, ma anche per crescere e per generare nuovo valore. In seguito analizzeremo nel modo più schematico e semplice le tecniche che ormai da decenni, pur in continua evoluzione, orientano le aziende già preparate sotto questo aspetto: sono tecniche che, generalmente, utilizzano, sia in proprio sia ricorrendo a specifiche aziende e/o consulenti, quelle imprese 8 medie e grandi, strutturate con una stabile organizzazione dedicata alle vendite. Si tratta, in buona sostanza, di ciò che viene definito, in modo allargato, “marketing”. Che siamo nell’era del marketing non lo discute più nessuno: tutti ne parlano e da esso si aspettano anche miracoli. Ma il “marketing” può essere uno strumento operativo utile ed adattabile anche alle piccole imprese cooperative che forniscono servizi? Da una attenta analisi sulle caratteristiche di alcuni settori d’attività con le peculiarità sopra illustrate, noi crediamo di sì. Per quelle piccole imprese, giovani ed innovative, che operano proponendo al mercato le proprie risorse progettuali, il cui capitale sociale è rappresentato non da grandi immobilizzazioni finanziarie, ma quasi esclusivamente dal loro capitale professionale e umano, l’utilizzo combinato delle tecniche che si rifanno al “marketing relazionale” crediamo possa essere uno degli strumenti utili a vincere le sfide dello sviluppo. Per questo il manuale, semplificando tutto quanto è semplificabile, intende rendere semplicemente fruibili ed operativi i fondamenti per interagire su articolati progetti sui quali è anche possibile misurare, con continuità, la competitività reale delle singole aziende rispetto a mercati sempre più mutevoli ed instabili. 9 10 2. Analisi del tasso di abbandono dei clienti (Churn analysis) Prevenire il "churn" significa riuscire ad identificare i momenti critici nella vita del cliente che sono preludio ad un suo possibile abbandono, attraverso l'individuazione delle variabili che, influenzando il livello di soddisfazione e la loyalty, spiegano meglio tale variazione di atteggiamento. Attraverso l'uso della tecnica delle reti neurali è possibile costruire modelli predittivi, che, alimentati dalle informazioni comportamentali e non, consentono di ottenere degli scoring rappresentativi della probabilità di abbandono. In tal modo è possibile identificare i clienti potenzialmente più a rischio ed intraprendere tempestivamente, in modo proattivo, le opportune azioni correttive. In particolare, il modello sviluppato consente di verificare quali sono i momenti critici dell'abbandono ovvero: • quando scatta il meccanismo che fa modificare il comportamento • in quali condizioni diminuisce la soddisfazione e quindi l'interesse nei confronti dei beni/servizi offerti • quali sono le condizioni operative (costi per il cliente, eventuali disservizi) che fanno scattare il meccanismo dell'abbandono • Individuate le classi di motivazione di abbandono, il modello è in grado anche di dare feedback puntuali su quali attività di recupero si dimostrano più efficaci per ciascuna classe di motivazione di abbandono, costituendosi come un effettivo strumento operativo di retention. 11 3. Importanza della fedeltà Cosa succederebbe se un'azienda perdesse il 20% dei suoi clienti? Sarebbe quasi difficile accorgersene, o fallirebbe entro breve tempo? Entrambe le alternative potrebbero in realtà essere esatte. Secondo la legge di Pareto, il 20% circa dei clienti, da solo, garantisce ad un'impresa l'80% del suo fatturato. 12 Il valore di un cliente per un'azienda, e di conseguenza la sua importanza, varia quindi notevolmente: perdere un cliente marginale, cioè appartenente a quel 80% poco profittevole, o uno chiave, che rientra nel primo 20%, non è la stessa cosa, le conseguenze in termini di diminuzione del fatturato sarebbero molto diverse. Per questo ha senso rispondere alla domanda iniziale solo se si precisa a quale 20% ci si riferisce. L'azienda deve allora ovviamente cercare di focalizzare la sua attenzione maggiormente sui "clienti di classe A". La letteratura indica senza dubbio questi come i clienti fedeli. Pochi clienti fedeli sono molto più profittevoli di tanti clienti occasionali, che acquistano una sola volta, i quali, a volte, possono rivelarsi più un danno che altro. Oggi, il tema della fedeltà dei clienti è uno dei problemi centrali del marketing. Soprattutto dopo che, con la nascita del relationship marketing, l'ottica rilevante si è spostata dalla singola transazione alla relazione, dal prodotto al cliente e si è capito che, per massimizzare i profitti, bisogna agire sui clienti giusti e mantenerli il più a lungo possibile. Ci è sembrato pertanto particolarmente interessante affrontare uno degli argomenti più dibattuti ed attuali, tra le tematiche relative all'Internet marketing, e studiare proprio la fedeltà in relazione ai mercato. Due sono i quesiti principali ai quali cercheremo di dare una risposta. Il primo riguarda l'importanza della fedeltà: il cliente fedele porta molti vantaggi all'impresa. Il secondo interrogativo riguarda invece l'esistenza della fedeltà ed i possibili metodi e strumenti per svilupparla. Cercheremo di dimostrare che, non solo la customer loyalty è fondamentale per i tailers, ma anche che essa esiste e può essere stimolata dalle stesse aziende Chiariremo l'erroneità del presupposto secondo il quale l'unico parametro di scelta adottato dai consumatori è il prezzo e 13 illustreremo gli ampi spazi di sviluppo della fedeltà in riferimento al mercato. 14 4.1 La qualità dei dati E’ fuori di dubbio che il successo delle aziende sia sempre più legato alla raccolta e all’ utilizzo di grandi quantità di informazioni. Le decisioni a tutti i livelli sono guidate inevitabilmente dai dati acquisiti da un numero sempre maggiore di fonti e fruiti attraverso svariate tipologie di sistemi (datawarehouse, CRM, ERP) per i quali gli investimenti rappresentano una quota significativa del budget aziendale. La scarsa qualità dei dati, problema solo in parte percepito come “affrontabile” e “gestibile”, determina danni in termini di extra costi, mancati ricavi, demotivazione all’interno dell’azienda. Quello della qualità dei dati è, in effetti, un aspetto che pochissime aziende percepiscono determinante per i loro livelli di servizio, i loro ricavi e i loro costi. Eppure dovrebbe risultare evidente che c’è un chiaro problema di qualità dei dati alla base della perdita di un cliente che, ad esempio, arriva in un albergo e scopre che la sua prenotazione manca dal database e non c’è ulteriore disponibiltà di camere (a chi non è accaduto almeno una volta?). La nostra esperienza nello svolgere attività di consulenza per le aziende ci ha portato a constatare che nella maggior parte dei casi la insufficiente qualità dei dati viene confusa con un problema di scorretto funzionamento dell’informatica e molte aziende intervengono sui sistemi informativi nella convinzione di risolvere così il problema. Nessuna azienda fornitrice di soluzioni software, in effetti, suggerisce ad un potenziale acquirente di un sistema informativo che la soluzione può essere invece quella di definire ed attuare una strategia di assicurazione e di controllo della qualità dei dati. Ce ne rendiamo conto quando i nostri dati continuano ad essere inesatti anche con il nuovo sistema. Ma perché la qualità dei dati è cosi importante? La risposta arriva da Thomas C. Redman, uno dei mostri sacri del settore, che 15 elenca, tra gli altri, due punti essenziali: la scarsa qualità dei dati è pervasiva. Per capirlo usiamo un esempio. Ci rivolgiamo ad un’ agenzia turistica per organizzare un viaggio che prevede l’utilizzo, una volta arrivati sul luogo di destinazione, di un’auto a noleggio per recarsi dall’aeroporto fino al luogo in cui abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze. Arrivati all’aeroporto, ci rechiamo presso lo sportello dell’azienda che deve fornirci l’auto e scopriamo, circondati dai nostri bagagli, che la nostra auto non è disponibile e che, come sempre avviene nei periodi di alta stagione, non ve ne sono altre disponibili prima delle prossime 48 ore. Il motivo è che la prenotazione dell’auto non risulta nel database. La persona preposta alla consegna delle auto non sa spiegarsi l’accaduto e telefona all’agenzia che aveva organizzato il viaggio cercando informazioni sulla nostra prenotazione. Dopo vari minuti di telefonata, l’agenzia si rende conto che per un errore, la prenotazione dell’auto non era stata inserita nei dati del viaggio e che, quindi, l’azienda di noleggio auto, non poteva averla ricevuta. A questo punto si scatena una serie di eventi: 1. Noi telefoniamo irritati all’agenzia 2. La persona dell’agenzia che risponde è mortificata per l’accaduto e promette che ci troverà un’altra auto nel giro di un’ora. 3. Inoltre, l’agenzia ci offre di pagare l’auto per scusarsi dello spiacevole accaduto. 4. Nonostante l’auto a disposizione gratuitamente, continuiamo ad essere seccati per quanto è successo e non esitiamo a raccontare il tutto ad amici e conoscenti. 5. Decidiamo di non rivolgerci mai più a quella agenzia di viaggi 16 Un banale errore di immissione dati in un database ha quindi determinato per l’agenzia: 1. Lo sconforto dell’impiegato 2. Il costo da sostenere per pagare l’auto a noleggio che ci è stata data gratuitamente 3. La perdita sicura di un cliente (noi) 4. Un numero imprecisato di mancati clienti (i nostri conoscenti e amici ai quali abbiamo raccontato l’accaduto). Quindi, una quantità imprecisata di mancati ricavi. Questo esempio è, pur nella sua banalità, estremamente significativo sul ruolo che una strategia per l’assicurazione e il controllo di qualità dei dati può avere in azienda. Le ripercussioni in termini di costi e di mancati ricavi generate dalla scarsa attenzione ai dati possono essere veramente devastanti. La scarsa qualità dei dati è costosa. Il dato fornito dal Datawarehousing Institute parla di una spesa, negli Stati Uniti, di 600 miliardi di dollari all’anno determinata dalla non gestione dei dati. Lettere inutili, telefonate evitabili, staff sovradimensionati. Introdurre in azienda processi di gestione della qualità dei dati viene percepito come un costo che spesso scoraggia i decisori. Il motivo è che manca la percezione dei costi indotti dalla scarsa qualità dei dati. Molti di tali costi, infatti, sono in qualche modo nascosti, nel senso che non sempre vengono associati alla insufficiente qualità dei dati: basti pensare al costo di un depliant pubblicitario che verrà inviato ad unindirizzo inesatto e che andrà, quindi, inevitabilmente perso. Oppure si pensi al tempo che il personale addetto ad un Call Center impiega per discutere con un cliente insoddisfatto. Gli esempi sono molteplici. E quanto costa all’azienda una decisione presa sulla base di informazioni errate? La qualità dei dati degrada con il tempo. 17 Secondo un’ indagine le motivazioni che portano degrado alla qualità dei dati sono le seguenti: ¬ Data entry del personale (76% delle aziende intervistate) ¬ Data entry dei clienti (25% delle aziende intervistate) ¬ Modifiche ai sistemi/applicazioni (53% delle aziende intervistate) ¬ Migrazioni/Conversioni di dati (48% delle aziende intervistate) ¬ Errata comprensione delle aspettative degli utenti (46% delle aziende intervistate) ¬ Afflusso di dati esterni (34% delle aziende intervistate) ¬ Errori di sistema (26% delle aziende intervistate) ¬ Altri (12% delle aziende intervistate) Bisogna inoltre considerare che la dinamicità dei dati su cui operiamo ha raggiunto livelli tali che applicare una strategia di controllo di correttezza limitata alla fase di acquisizione dei dati stessi non può più proteggerci dall’ avere amare sorprese dopo breve tempo. Oggi quasi tutto è dinamico: indirizzi, numeri di telefono, professioni, indirizzi e-mail; senza parlare dei dati che sono tradizionalmente dinamici: dati di mercato, giacenze di magazzino e così via. In una parola, l’obsolescenza è uno dei nemici più pericolosi; risulta quindi evidente che la gestione della qualità dei dati deve diventare una attività costante in ogni tipologia di azienda. Ma cos’ è realmente la qualità dei dati? La definizione più comune deriva dalla constatazione che un qualsiasi database non è altro che una rappresentazione di un qualche aspetto del mondo reale. In altre parole, un database modella una realtà; il nostro problema è fare in modo che la modellazione risulti, nel tempo, il più fedele possibile. 18 Partiamo quindi dalla seguente definizione: La “Qualità dei Dati” : è il livello di rispondenza delle basi informative alle realtà modellate E’ il livello di efficienza con il quale i dati servono gli obiettivi di business Si tratta in effetti di un concetto bidimensionale nel quale vediamo che la prima delle due dimensioni si riferisce alla qualità della relazione tra la base dati e la realtà che essa modella in un dato istante di tempo (la realtà evolve). Esistono alcuni indicatori che ci aiutano nel valutare la qualità con cui una realtà viene modellata da un database: La completezza delle entità Indica la differenza che esiste tra la cardinalità del database e quella della realtà modellata La completezza degli attributi Ci dice quanto completamente ciascuna entità della realtà è rappresentata nel database Accuratezza E’ un parametro legato alla correttezza dell’informazione. Il grado di accuratezza può essere definito come la distanza tra il valore riportato nel database e il corrispondente valore reale. L’accuratezza viene misurata a livello di attributi. Consistenza La consistenza si riferisce agli attributi. In particolare ne indica la compatibilità tra i valori. Un tipico caso di inconsistenza è quello che può esistere tra CAP e Città o tra Città e prefisso telefonico. 19 Validità Indica il livello di aggiornamento degli attributi dinamici. La seconda delle due dimensioni fa invece riferimento al contesto in cui i dati vengono utilizzati. Anche in questo caso facciamo riferimento a due parametri o indicatori : Disponibilità Indica la prontezza con cui il dato è disponibile a coloro che ne hanno bisogno. In effetti è il tempo che intercorre tra l’insorgere dell’esigenza del dato e la sua effettiva disponibilità Accessibilità Indica la facilità con cui i fruitori hanno accesso ai dati di cui hanno bisogno. Gli indicatori che abbiamo elencato, una volta valorizzati, offrono la possibilità di determinare il livello di fiducia attribuibile ai dati che utilizziamo. Già, perché qualunque decisore deve potersi fidare dei dati sui quali prende le sue decisioni o, quantomeno, deve essere in grado di capire quanto può fidarsi dei dati. 20 4.2 Il sistema di gestione della qualità dei dati In sintesi la qualità dei dati può essere misurata mediante due gruppi di indicatori: il primo che di fatto rappresenta la qualità con cui il database viene alimentato e gestito, il secondo che rappresenta la qualità con la quale i fruitori dei dati vengono agevolati nell’accesso al database. Per coloro che ritengono la qualità dei dati strategica per il loro business, il problema consiste quindi nel costruire un sistema di assicurazione e di controllo fatto di processi e di risorse (umane e tecnologiche). Tale sistema deve far si che i parametri o indicatori elencati in precedenza vengano valorizzati, analizzati e gestiti in modo che i corrispondenti valori rientrino costantemente nei limiti pre-fissati. Ma affinchè il sistema di gestione della qualità dei dati sia efficiente ed efficace, l’organizzazione del sistema stesso deve partire dai vertici aziendali. Il tema “qualità dei dati” deve essere una voce permanente nelle riunioni di vertice sia che si tratti di riunioni dei dirigenti sia che si tratti del consiglio di amministrazione. La gestione della qualità dei dati deve entrare a far parte della cultura aziendale. Vediamo come: .Il primo passo, per le aziende che mai hanno affrontato il problema, sarà quello di istituzionalizzare il ruolo di “responsabile della qualità dei dati”, ruolo che avrà la responsabilità del corrispondente sistema di gestione e che avrà come primo compito quello di svolgere una attività di diagnosi e, successivamente, di stilare un piano di azione (Il Piano di Qualità dei Dati). In particolare i passi essenziali sono: ¬ L’identificazione dei dati critici per l’azienda: sono critici quei dati che possono determinare decisioni e/o azioni errate e quindi dannose per l’azienda ¬ La determinazione dell’attuale livello di fiducia attribuibile ai dati indicati come critici ¬ La definizione della strategia per aumentare la fiducia nei dati critici : Il piano operativo 21 ¬ Il piano degli investimenti e la stima del ROI (Return On Investment) associato E’ facile immaginare come l’esecuzione di queste attività non possa non richiedere il coinvolgimento di tutta l’azienda. In particolar modo, per identificare i dati critici sarà necessario analizzare l’ intera catena del valore ricostruendo i flussi di dati inter e intra processo, esaminando l’uso che ne viene fatto e le decisioni che ne sono influenzate. E’ ovvio quindi che un’ analisi di questo tipo non possa essere svolta totalmente dal responsabile della qualità dei dati, che avrà invece bisogno della collaborazione degli attori coinvolti nei processi aziendali. D’altra parte il responsabile avrà il compito di condurre l’analisi , di valutarne i risultati e di confrontarsi con il vertice aziendale. Il risultato della prima attività sarà quindi l’elenco dei dati considerati critici per l’azienda e che devono quindi essere l’oggetto della strategia di assicurazione e controllo di qualità. Il secondo passo sarà quello di svolgere un’ analisi per sapere qual è l’attuale livello di fiducia attribuibile ai dati identificati come critici. Per questo possiamo utilizzare gli indicatori elencati in precedenza. La valorizzazione degli indicatori ci permetterà quindi di capire quanto siamo lontani dai livelli di qualità necessari e, di conseguenza, ci permeterrà di impostare la strategia di qualità ed organizzarla in un piano operativo in cui viene definito nel dettaglio il nuovo sistema di gestione della qualità dei dati. E’ ovvio infine, che il piano operativo dovrà essere accompagnato da un conto economico che mostri costi e benefici. 4.3 Conclusioni Fidarsi dei propri dati è un obiettivo irrinunciabile per qualsiasi tipologia di azienda. Occuparsi della qualità dei dati sui quali prendiamo quotidianamente decisioni strategiche è una attività che deve entrare nella lista dei processi cosidetti “di supporto”. 22 Per concludere vi proponiamo un breve questionario. Se le risposte che vi darete susciteranno in voi preoccupazione, allora è arrivato il momento di affrontare il problema : Si sono verificati danni o perdite all'interno dell' azienda a causa della scarsa qualità dei dati? Nei prossimi due anni, quale percentuale di ricavi dipenderà da decisioni e processi automatici basati sui nostri dati elettronici? Nelle riunioni di management e nei consigli di amministrazione stiamo dedicando sufficiente attenzione ai problemi legati ai dati? Chi è il responsabile ultimo della qualità dei nostri dati? Abbiamo una strategia definita per la gestione dei dati? Ci fidiamo della qualità dei nostri dati? Ma i dati cui abbiamo parlato finora non sono altro che un prerequisito per predisporre efficienti approcci marketing: 23 24 5. Il CRM Il concetto di Customer relationship management (termine inglese spesso abbreviato in CRM) è legato al concetto di fidelizzazione dei clienti. Come è ormai ben noto, il cliente riveste un ruolo determinante all'interno dell'impresa e senza esagerazione lo si potrebbe definire "il re". L'impresa il cui obiettivo non è solo quello di sopravvivere sul mercato ma, in primis, cerca di vincere la concorrenza per arrivare al successo, deve cercare di soddisfare al meglio il proprio cliente. Il CRM nasce dalla considerazione che mantenere relazioni commerciali con clienti acquisiti costa meno che acquisire nuovi clienti. Il Customer Relationship Management stabilisce un nuovo approccio al mercato che pone il cliente e non il prodotto al centro del business. Partendo dal presupposto che è impossibile soddisfare i clienti se non li si conosce e tenendo conto del fatto che il valore di un cliente non lo si può misurare in base al suo ultimo acquisto effettuato nella nostra azienda, bensì per tutti i potenziali acquisti che potrà effettuare in futuro, la strada vincente da percorrere è quella del CRM. Ciò significa imparare a conoscere chi sono i clienti, capire i loro desideri e soddisfarli. Non esiste un'esatta ed unica definizione di CRM, lo si può comunque considerare come un insieme di procedure organizzative, strumenti, archivi, dati e modelli comportamentali creato in un'azienda per gestire le relazioni con il cliente, il cui obiettivo primario è quello di migliorare il rapporto clientefornitore. Il CRM si articola comunemente in 3 tipologie: CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente. 25 CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi. CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, e-mail, ecc.) per gestire il contatto con il cliente. L'errore più comune in cui ci si imbatte quando si parla di Customer Relationship Management è quello di equiparare tale concetto a quello di un software. Il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, ma riguarda l'azienda e la sua visione nel complesso; il CRM è un concetto strettamente legato alla strategia, alla comunicazione, all'integrazione tra i processi aziendali, alle persone ed alla cultura, che pone il cliente al centro dell'attenzione sia nel caso del business-to-business sia in quello del business-to-consumer. Le applicazioni CRM servono a tenersi in contatto con la clientela, a inserire le loro informazioni nel database e a fornire loro modalità per interagire in modo che tali interazioni possano essere registrate e analizzate. Prima di seguire la strada del CRM ogni azienda deve essere consapevole che: bisogna investire prima in strategia, organizzazione e comunicazione, solo dopo nella tecnologia. La scelta del software non ha alcun effetto sulla probabilità di successo. Ciò non implica che i software siano tutti uguali, ma significa solo che nessun software porterà al successo un progetto sbagliato. il CRM non è adatto a quelle aziende che cercano un ROI veloce. Il processo di fidelizzazione e l'aumento del Life Time Value (LTV) dei clienti richiede del tempo. Strumenti a disposizione di un'impresa CRM Oriented 26 Innanzitutto occorre tenere presente che esistono differenti strumenti e diversi livelli di integrazione per quanto riguarda i sistemi di CRM. Un ottimo sistema CRM comprende una serie di infrastrutture sia a livello di front office (nella relazione con l'esterno vera e propria), sia a livello di back office, per analizzare e misurare dati e i risultati raggiunti, però altrettanto vero è che per cercare una relazione con il proprio cliente non occorrono sempre software complicati. Molti sono gli strumenti a disposizione delle singole imprese al fine di instaurare con il cliente un rapporto individuale, ad esempio: • chat online; • forum di discussione; • una banca dati contenente le risposte alle domande più frequentemente poste dagli utenti (FAQ); • un indirizzo e-mail a cui rivolgersi; • servizi informativi forniti anche su altri strumenti (come SMS da inviare al proprio cellulare, o l'utilizzo della tecnologia WAP). Gli strumenti a disposizione sono tanti, inoltre Internet e gli strumenti che offre possono essere considerati un valido ed essenziale completamento per instaurare e migliorare il rapporto con la propria clientela; importante è individuare quali, fra tanti, l'impresa reputa migliori strumenti per la propria clientela. Inoltre non bisogna dimenticare che necessari non sono solo gli investimenti inerenti alla tecnologia, ma soprattutto quelli in termini di risorse umane. È vero che la gestione delle informazioni viene automatizzata, ma è anche vero che la componente umana resta un elemento determinante. 27 28 6. Direct Marketing (tecnica di comunicazione/relazione) Definizione N°1. Il direct marketing è un sistema interattivo di marketing, che usa uno o più media pubblicitari per generare una risposta misurabile o una transazione in qualsiasi parte del sistema distributivo. Definizione N°2. Il direct marketing è un sistema pianificato di registrazione, analisi e tracciabilità delle caratteristiche salienti di un customer, atte a sviluppare un'efficiente strategia di relazione. Le suddivisioni sono due, B2B (business to business) e B2C (Business to Consumer) e tutte e due hanno a che fare con: 1. La segmentazione funzionale a. Suspects b. Prospects c. Customers d. Loyals e. Advocates a. Suspects (sospetti) Il primo gruppo, alla base della piramide, è costituito dai clienti potenziali che non hanno provato o non vi conoscono. Però dobbiamo sforzarci molto di più che consultare Sinottica. Possiamo individuarli analizzando le valenze del nostro prodotto e i dati dei clienti che già abbiamo. Una volta individuati i differenti target (vedremo poi alcuni sistemi di segmentazione pratica) bisogna pensare alle diverse strategie di approccio. Per individuarli dovete pensare anche ai differenti scenari di utilizzo. b. Prospects Il secondo gruppo sono i clienti che hanno provato il vostro prodotto, magari qualche tempo fa. Sono quelli che hanno mostrato un interesse, chiesto un' informazione per telefono o ricevuto un catalogo. Sono quelli che avete già contattato, ad una fiera o ad una manifestazione. Sono quelli che hanno partecipato al vostro ultimo concorso la fortuna sotto il tappo. c. Customers Il terzo gruppo sono quelli che sono diventati in qualche modo acquirenti. Acquistano da voi secondo la convenienza, magari solo le offerte speciali o solo un tipo di prodotto. Hanno utilizzato un buono sconto, oppure hanno assaggiato un tre x due. I buoni Customer sono volubili, oppure 29 diciamo così, sono fedeli a 3 o 4 marche. Vanno riconquistati ogni giorno! Altrimenti compreranno il tonno della concorrenza. d. Loyals Il quarto gruppo sono i clienti fedeli che hanno provato, si sono convertiti e hanno deciso per il vostro prodotto o servizio. Sono contenti di voi. Dovete fare molta attenzione a non deluderli. Nel mass market però, i veramente fedeli, sono generalmente basso consumanti. Per conquistare i volubili, che consumano di più, ci vogliono operazioni di continuity sempre più costose. e. Advocates Sono così coinvolti da comportarsi come vostri testimonials. Sono in grado, opportunamente stimolati, di procurarvi altri clienti. Gli Advocates sono il vero punto di arrivo per chi si occupa di marketing. 2. Principio di Pareto E’ giunto il tempo di capovolgere i nostri comodi pregiudizi e di cominciare a pensare. Quasi tutti conoscono il principio di Pareto e come sempre quasi nessuno lo usa. 3. Customer asset management Capito che il 20% dei clienti vale l’80% del profitto, il parco clienti attivi va considerato un vero e proprio asset. E’ necessario cominciare a guardarli più da vicino per capire come si possono servire meglio. Le nostre risorse non sono illimitate e allora, come dobbiamo suddivederli per poter capire meglio dove spendere i nostri doldi? Iniziamo col suddividerli in decili. 4. Life Time Value Anche il valore di una marca è un asset esprimibile in termini monetari. E' pari al valore residuo e non ancora sfruttato, del profitto generato durante la vita media dei suoi consumatori. Bisogna riuscire a calcolarlo, a monitorarlo, a muoversi per incrementarlo. L’importanza del LifeTime Value Tutti pensano a questa chimera irraggiungibile alla fine di un lungo percorso di anni di CRM. E’ l’approccio sbagliato. Se non vi mettete in condizione di costruire un sistema di misurazione del LTV, lo stesso concetto di CRM 30 perde completamente di significato. L’idea stessa di LTV contraddice tutti gli schemi finora usati dalla maggior parte delle aziende, tutte focalizzate ad ottenere un successo subito, entro il trimestre o a al massimo entro l’anno. Il sistema tradizionale pilotato dalla gestione finanziaria guarda al passato e la previsione del futuro è lasciata all’intuito dei manager. Con i forecast da rifare praticamente ogni mese. Quando si sbagliano le previsioni si cambiano i manager. LTV relativo Non potete certo aspettare tutta la vita per scoprire quanto valga esattamente l’ LTV dei vostri clienti Questo è l’errore che compiono quasi tutte le aziende, e uno dei maggior responsabili dell’insuccesso dei progetti. Ci sono vari modi di lavorare sull’LTV relativo lI più efficace è una miscela su misura, di scoring basato su vari fattori relativi ai prodotti e agli scenari di acquisto. Tutto ciò in combinazione con un vecchio schema matriciale che, i fund raiser e i direct-marketer usano da più di mezzo secolo. Il metodo RF(H)M Recency E’ l’ultima volta che avete avuto un contatto utile. Se vendete auto di lusso magari non sentite i clienti per anni e state relativamente tranquilli, ma se vendete consumabili e non vedete un cliente da mesi è ora di darvi una mossa. Viene usato generalmente in abbinamento ai dati storici H per poter clusterizzare anche i volumi prodotti nel tempo History Non ricordare da quanti anni un cliente ci onora della sua predilezione è un errore madornale, che la maggior parte delle aziende commette ogni giorno. In ogni cubetto di recency che abbiamo già visto iniziamo a costruire la storia dei nostri clienti. Già che ci siamo ricordiamoci anche della prima volta che sono venuti da noi. Frequency La frequenza è meno importante (tranne che per il web e il retail), ma ci da una segmentazione operativa insostituibile. La nostra matrice ha così una base su cui innestare l’altra variabile ancora più importante 31 Monetary Quando moltiplichiamo i numeri di ogni casella per il fatturato prodotto il risultato diventa esplicativo. 5. Share of wallet E' la potenzialità di spesa del cliente nel settore specifico che ci interessa, rapportata alle medie di mercato. Per conoscerla meglio dobbiamo rapportarla anche ai consumi dei clienti migliori. Per aumentarla dobbiamo agire in modo specifico. Senza questo valore il CRM ha poco senso. Direct marketing media: 1. Direct mail 2. Direct response advertising 3. Inserti stampa 4. Mail order 5. Electronic media 6. Database marketing 7. Radio 8. Televisione 9. Telemarketing e marketing telefonico 10. Statement stuffers 11. Take-ones 12. Door to door 13. Computerized home shopping 14. Home shopping networks 1) Direct mail Definizione #1. E' un azione di marketing nella quale, ad un gruppo scelto di customers, viene inviato materiale pubblicitario o promozionale specificatamente indirizzato e personalizzato, a mezzo posta, fax, email, sms, etc. Definizione #2. Può anche essere un azione solo pubblicitaria, indirizzata però da persona a persona attraverso la posta o similari invece che tramite i mass media. Si utilizzano opuscoli, lettere, brochures o ristampe di articoli apparsi sui media. Che tipo di risultato vogliamo ottenere • Lead generation (trovare clienti nuovi) • Loyalty building (fidelizzare i clienti vecchi) • Store traffic (portare gente al punto vendita) • Direct Sales (vendere direttamente) • E-commerce (vendere via mezzi elettronici) • Fundraising (raccogliere fondi) I Formati del direct mail: • Forme piatte diverse dallo standard • Forme spesse, pacchi e pacchetti • Colori diversi • Buste standard • Materiali diversi 2) Direct response advertising 32 Si tratta di mettere in ogni annuncio un coupon, oppure un numero telefonico in modo da misurare effettivamente quanti rispondono allo stimolo. In Italia si vede poco perché i creativi si lamentano che … sporca la loro bella pagina. E’ praticamente l’unico sistema per misurare puntualmente l’effettivo valore di una pagina o di uno spot rispetto ad un altro. 3) Press inserts Accavallati in segnatura o centro giornale Cartolina inserita Incollati su segnatura Cellofanati in prima o quarta di copertina Consegnati a parte Usabile anche per sampling 4) Mail order Poco diffusa in Italia, per il noto disfunzionamento storico delle Poste, costituisce per gli altri paesi occidentali un validissimo e variegato canale distributivo. Cataloghi in tutte le forme immaginabili per tutti i generi possibili: dalle armi, al pane fresco, passando per animali e piante, fino al cioccolato personalizzato. 5) Electronic media Era una leggenda, ma ora ne siamo sicuri: INTERNET NON E’ UN MEDIA. Il sistema mercato stenta ancora a capire questo nuovo mondo dove le regole non scritte cambiano, senza che governi o multinazionali possano intervenire. Tutti i paesi del mondo sono in fermento, da noi l'innovazione è ancora per lo più un bel discorso. 6) Database marketing L'enorme progresso nella tecnologia ed il conseguente rapido abbassamento dei costi dell'hardware, permette ora a tutte le aziende di centralizzare l'informazione. Tutto ciò permette livelli organizzativi possibili tempo addietro solo alle grandi multinazionali. Oggi possiamo immagazzinare e processare su di un semplice PC, per esempio, tutti i dati del mercato mondiale del 1980, ad un prezzo ogni giorno sempre più basso. Il software 33 sempre più potente e sofisticato ci permette di strutturare le informazioni in modo di aumentare la flessibilità necessaria alla rapida evoluzione dei bisogni del customer moderno. Attività del Database Marketing • Analizzare le informazioni interessanti. • Aumentare le vendite per Customer. • Vendergli prodotti diversi. • Aumentarne la fedeltà. • Fargli coinvolgere famiglia e amici (MGM). • Coinvolgerli in attività all’infuori del prodotto. • Vendere direttamente. • Calcolare il LifeTime Value. • Clonarli in altri prospect. • Prevederne i comportamenti futuri. 7) Radio La radio ci da tempestivamente le notizie sugli ingorghi di traffico, quindi può essere facilmente usata come indirizzatore rapido. - Domani apre il nuovo store in Via T. Caio - - Il film "Mr Mixptlkz" sarà in tutte le sale il giorno 18.- - Sconto del 10% a tutti coloro che citeranno la nostra trasmissione "pane e cioccolata" 8) Televisione Alcuni spot cominciano ad indicare, seppur timidamente, l'indirizzo web o un numero verde da chiamare. Le famose e discusse telepromozioni, comunque funzionano. In tutto il mondo sono molto più strutturate e si chiamano infomercials e contengono sempre un sistema di misurazione come un numero telefonico da chiamare. Canali tematici e tv digitale promettono un’importante evoluzione interattiva che per oggi è osteggiata dai broadcaster tradizionali. 9) Telemarketing e marketing telefonico In bound Ci telefonano e assorbiamo reclami, diamo informazioni o assistenza. Out bound Vendiamo, intervistiamo, prendiamo appuntamenti etc. Sembra l’unico settore del CRM minimamente 34 compreso dalle aziende Italiane. E’ anche quello più intrusivo e offensivo della privacy. Il marketing telefonico è più scorrevole verso il Cliente, in quanto vorrebbe, già al telefono, analizzare con Lui le Sue esigenze, approfondirle e, quando diventassero attuali, collegarLo direttamente con il consulente di vendita della zona di competenza, per dare seguito a una reale trattativa commerciale. 10) Statement stuffers Sono gli inserti nei mailing di altri. Generalmente estratti conto di banche e finanziarie oppure carte di credito o club vari. Servono alle grandi compagnie per abbassare i costi generali dividendo le spese con gli inserzionisti. 11) Take-ones Il nostro leaflet è piazzato in uno scaffale assieme ad altri compagni, oppure da solo in un espositore personalizzato. Può essere piazzato vicino alle cose da vendere o pubblicizzare, oppure dove è solito passare il target di riferimento: strada, stazioni, metro, cinema, negozi, spettacoli, fiere, etc. Fa parte di questo settore anche il circuito delle cartoline nei locali "trendy". 12) Door to door Da noi la più utilizzata dai supermercati con i loro Volantoni più o meno tutti uguali. Sarebbe molto utile renderli misurabili inserendo in ogni zona offerte mirate al solo scopo di calcolarne la redemption. Negli altri paesi esistono centinaia di organizzazioni che distribuiscono materiale di tutti i tipi a livello locale o nazionale 13) Electronic home shopping Sicuramente una delle forme più evolute di vendita. Destinato a diventare, nelle sue forme più avanzate, il canale di riferimento per una vasta serie di prodotti e servizi. 35 14) Home shopping networks Realtà importante nei paesi con una forte diffusione della connessione via cavo. Ora comincia a diventare importante anche da noi grazie al sistema satellitare Crescerà velocemente e diventerà mainstream quando, ai nostri governi piacendo, fra pochi anni le tecnologie odierne confluiranno nel sistema digitale terrestre o qualche altro sistema che ora non conosciamo. Sistemi di misura La misura più facile, la redemption, quante risposte arrivano alla nostra sollecitazione. Se andiamo a vedere gli ordini di prodotti la redemption cambia. 1) Costo per risposta = Costo totale della promozione / Numero delle risposte; Vantaggi: Misura la risposta di un singolo media. Database building, svantaggi: Non indica i volumi. Non contiene indicatori di conversione. Non ha indicazioni di valore. 2) Costo per vendita o contratto = Costo della Promozione / Numero dei contratti / vendite Vantaggi: Considera i contratti reali a fronte degli interessati. Svantaggi: Non indica i volumi. Non ha indicazioni di valore. 3) Tasso di conversione = Numero di Contratti*100% / Numero delle risposte Vantaggi: Misura la qualità della risposta. Indica la performance dei materiali. Svantaggi: Non indica i volumi. Non ha indicazioni di valore. 4) Valore contratto medio = Valore totale dei contratti / Numero dei contratti; Vantaggi: Indica la qualità dell’operazione, con il solito problema delle medie, maschera gli alti e i bassi. Svantaggi: Non indica i volumi. 5) Costo di acquisizione = Costo della promozione * 100% / Valore dei contratti; Vantaggi: Indica il valore contabile. 36 Considera il valore del business. Svantaggi: Non indica i volumi. Non indica il valore LTV. Non indica il profitto. 6) ROI Return on Investment = Profit per un contratto / costo di un contratto. Vantaggi: Misura la qualità della risposta. Indica la performance dell’operazione. Svantaggi: Non indica i volumi. Cosa devo essere in grado di prevedere • Quanto costerà acquisire un nuovo customer in futuro. • Che percentuale del budget di marketing spenderò in customer aquisition. • Quanto sarà il profitto medio per customer per ogni anno. • Quale sarà la retention rate per ogni tipologia di customer. • Quanto cambierà il fatturato per customer, per ogni segmento o scenario. 37 7. Perché è importante conoscere il livello di soddisfazione dei utenti. 38 La crescente attenzione delle imprese alla rilevazione della "Customer Satisfaction" è anche attribuibile ad altri importanti motivi. In primo luogo le aziende hanno la necessità di capire su quali elementi della loro offerta (prodotto e servizio) debbano fare leva per sviluppare e mantenere un vantaggio competitivo sostenibile sui propri concorrenti. Ciò è possibile soltanto attraverso un ascolto sempre più attento della “voce del cliente”, che è la fonte più diretta di suggerimenti e indicazioni. In secondo luogo, esiste una motivazione di tipo economico che suggerisce di salvaguardare la risorsa rappresentata dalla clientela aziendale. Si tratta del danno derivante dalla perdita di un cliente acquisito, che è assai più rilevante della semplice perdita di fatturato ( si calcola che i costi di ricerca e acquisizione di un nuovo cliente siano in media cinque volte suoeriori rispetto al costo di mantenimento di un cliente acquisito e fedele). 39 Sostituire un cliente perso con uno nuovo comporta infatti l’effettuazione di investimenti promozionali che spesso non offrono alcuna garanzia di successo. Per le aziende risulta molto più vantaggioso investire in “fedeltà”, creando perciò le condizioni per un rapporto duraturo con il cliente. Come rilevare il livello di soddisfazione dei clienti Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di un po’ di esperienza nel campo delle indagini di mercato. Inoltre l’utilizzo di Internet oggi permette di rendere più rapide ed efficienti le attività di raccolta e analisi dei dati necessari, abbreviando in modo significativo i tempi di ricerca. Nei paragrafi che seguono forniremo una breve spiegazione dei principali passaggi per condurre una ricerca sul livello di soddisfazione dei propri clienti. Eccoli riassunti: 1. Individuazione delle aree di prestazione (sulle quali verificare la soddisfazione dei clienti) 2. Progettazione del questionario di rilevazione 3. Effettuazione delle interviste 4. Elaborazione e analisi dei dati 5. Stesura relazione finale 1. Individuazione delle aree di prestazione Per misurare la soddisfazione dei clienti occorre innanzi tutto identificare a quali fattori essi siano maggiormente sensibili. Tali fattori, che in linguaggio tecnico sono chiamati “aree di prestazione”, definiscono quanto più possibile nello specifico le singole componenti di un prodotto/servizio che incidono maggiormente sulla soddisfazione o insoddisfazione del cliente. 40 Qualche esempio di area di prestazione per un’azienda commerciale: rapidità di consegna della merce, facilità di inoltro degli ordini, competenza del supporto tecnico e commerciale, rapidità di risposta alle richieste d’offerta, qualità del rapporto commerciale telefonico e personale, ecc. Altri esempi di aree di prestazione per un produttore di componenti: facilità di assemblaggio dei prodotti, livello di innovazione dei prodotti, confezioni maneggevoli, facilità di smaltimento degli imballi, disponibilità della Ricerca & Sviluppo per lo sviluppo di nuovi prodotti, reperibilità e tempestività dell’assistenza tecnica, ecc. Ai fini di una maggiore focalizzazione dell’indagine, è consigliabile concentrare l’attenzione su un certo numero di aree di prestazione principali (aree critiche), che possono essere poi suddivise in una serie di elementi sui quali misurare l’effettiva soddisfazione dei clienti. Per comprendere quali sono le aree su cui effettuare la rilevazione si scompone il prodotto/servizio, o meglio ancora l’offerta nel suo complesso, in tutte le sue componenti, anche molto parziali o particolari. Ad un campione ristretto di utenti si sottopone quindi l’elenco, che talvolta può arrivare anche a qualche decina di possibili aree di prestazione e si chiede di indicare quelle ritenute più importanti o critiche. E’ poi su queste che si concentra l’attenzione, realizzando il sondaggio estensivo, che dovrà essere effettuato senza influenzare in alcun modo gli intervistati. 2. Progettazione del questionario di rilevazione Definiti i principali temi, cioè le aree di prestazione da controllare, il passo successivo consiste nel predisporre il questionario che servirà per rilevare le opinioni e le percezioni dei clienti. Per misurare la soddisfazione le tecniche più frequentemente usate sono due. La più semplice consiste nel chiedere il grado di soddisfazione, per ogni area di prestazione e riferito ad ogni 41 azienda sottoposta ad indagine, tramite scale di valutazione (da “molto” a “per niente”, oppure con punteggi o voti). L’altra tecnica invece tende a misurare il rapporto tra le aspettative e il livello di prestazione percepito. Agli intervistati si chiede cioè di indicare, per ciascuna area esaminata, se ritengono di avere riscontrato una prestazione più elevata, inferiore o in linea con le aspettative. In tal modo si concentra l’attenzione su ciò che i clienti vorrebbero ma di cui non trovano corrispondenza nell’offerta aziendale. Indipendentemente dalle tecniche utilizzate, ciò che realmente conta è riuscire a individuare con chiarezza le aree critiche sulle quali occorre intervenire e soprattutto le distanze che, nella percezione dei clienti, separano l’offerta aziendale da quella della concorrenza. Conoscere i punti forti e deboli dei concorrenti, aiuta infatti a porre maggior enfasi su quelle componenti del prodotto e del servizio che clienti attivi e potenziali, riconoscono come distintive del fornitore. Su tali elementi occorre focalizzare la comunicazione e le azioni commerciali, al fine di sfruttare al massimo il proprio vantaggio competitivo. Altre volte può accadere che su una serie di aree di prestazione ritenute importanti, i clienti percepiscano che la “performance” del fornitore sia in linea od inferiore a quella dei concorrenti. In questo occorre allora valutare se l’impegno e gli investimenti necessari per migliorare l’offerta, possano trovare un riscontro in termini di acquisizione di quote di mercato e di ritorno economico per l’azienda. 3. Effettuazione delle interviste In base alle norme ISO 9000 – Vision 2000, la rilevazione della soddisfazione del cliente deve diventare uno strumento di monitoraggio utilizzato dalle aziende con regolarità (almeno una volta all’anno). Pertanto, le aziende devono dimostrare di conoscere le procedure e di possedere gli strumenti necessari per conseguire questo obiettivo. 42 Per quanto riguarda gli aspetti della rilevazione dei dati, le metodologie/tecniche per poter ottenere le informazioni presso il cliente comprendono: • interviste postali • interviste telefoniche • interviste personali • interviste via Internet Nel caso delle interviste postali, il problema principale è rappresentato dai bassi tassi di risposta che normalmente si riscontrano con l’utilizzo di questa tecnica. Quasi sempre, per raggiungere risultati anche minimi, si rende necessaria una successiva fase di contatto telefonico da parte dell’azienda, per sollecitare l’invio delle risposte. Le interviste telefoniche e quelle personali permettono di ottenere livelli di risposta più elevati ma sono caratterizzate da alti costi d’indagine e, pertanto, non sono sempre proponibili nel caso di monitoraggi effettuati con una certa regolarità. Data la natura e la frequenza delle rilevazioni, Internet è invece uno strumento particolarmente adatto alle attività di raccolta e analisi dei dati nelle indagini sulla Customer Satisfaction. La possibilità di mettere a disposizione dei clienti un questionario on-line, supportato da una serie di servizi di assistenza e mailing di comunicazione e sollecito permette: la comunicazione dell’indagine e dei suoi obiettivi via posta elettronica, con eventuali collegamenti diretti al questionario (link); la compilazione dei questionari on line; il supporto e l’eventuale assistenza on line alla compilazione; eventuali solleciti via posta elettronica o telefono. 43 Elaborazione e analisi dei dati Dopo la raccolta dei questionari compilati, si procede al caricamento dei dati nei programmi di elaborazione, per l’effettuazione dell’analisi statistica: dal calcolo delle frequenze delle risposte al calcolo degli indicatori di qualità, ecc. Nelle indagini di Customer Satisfaction, l'obiettivo principale dell'analisi dei dati è la definizione di indicatori di criticità e qualità del prodotto/servizio e l'identificazione dei gruppi di clienti/utenti meno soddisfatti, al fine di orientare operativamente le strategie del miglioramento. Quando le interviste vengono effettuate via Internet, i processi di elaborazione ed analisi dei dati da parte della Direzione Aziendale vengono assai semplificati e accelerati. Infatti il caricamento dei dati viene effettuato automaticamente alla compilazione di ciascun questionario. Quando il Cliente compila il questionario via Web, i dati vengono automaticamente trascritti, in tempo reale, in un database che ne permette l’immediata elaborazione in base alle esigenze aziendali. I responsabili aziendali sono pertanto in grado di effettuare un monitoraggio continuo dei risultati durante tutto il periodo di rilevazione. Questo risultato viene conseguito con un abbattimento significativo dei costi di caricamento ed elaborazione. 5. Stesura relazione finale L’ultima fase della ricerca è quella che prevede il commento e la valutazione dei risultati dell'elaborazione. Solitamente, le conclusioni vengono presentate in una relazione finale per permettere una facile lettura ed interpretazione dei risultati da parte di tutti gli interessati. In questo documento, da un lato vengono messi in rilievo i punti di forza e di debolezza emersi dall’indagine, dall'altro vengono identificati i gruppi di clientiutenti che hanno evidenziato le maggiori criticità. 44 In questo modo i Responsabili Aziendali potranno attuare opportune azioni di miglioramento nei diversi processi aziendali e quindi aumentare la soddisfazione dell'utente. La ripetizione periodica dell'indagine permetterà successivamente di verificare gli scostamenti dei valori degli indicatori rispetto alle rilevazioni precedenti, valutando infine l'efficacia delle azioni correttive intraprese. 45 8.1 Gli strumenti/metodologie per la soddisfazione dell’ utente (Customer Satisfaction) 1. 2. 3. 4. Le metodologie della qualità attesa Le metodologie della qualità desiderata Le metodologie della qualità entusiastica Le metodologie trasversali Le metodologie consistono in un insieme di attività che permettono di misurare e monitorare il grado di soddisfazione degli utenti, utilizzando degli strumenti, tra i quali i questionari scritti, le interviste telefoniche, l'osservazione strutturata. 46 8.2 Le metodologie della qualità attesa 1) Gestione dei reclami e dei suggerimenti Definizione È un sistema attraverso il quale i reclami relativi al servizio sono raccolti, analizzati e risolti. Uno studio dell'IBM ha dimostrato che, per ogni cliente insoddisfatto che reclama, altri nove abbandonano l'impresa senza esprimere esplicitamente i motivi del proprio disappunto. Ogni consumatore insoddisfatto, inoltre, ne parla con almeno altri dieci, innescando un pericoloso processo a catena che può compromettere pesantemente l'immagine dell'impresa. Esempi • • • La Hewlett - Packard assegna un responsabile ad ogni reclamo o consiglio che arriva. A priori, sono stati definiti degli standard per la risoluzione; un database avverte il responsabile allorquando il reclamo non è stato risolto. Molte imprese fortemente orientate al cliente (Procter & Gamble, Whirpool) hanno attivato numeri verdi attraverso i quali i clienti possono esprimere reclami e complimenti. Alcuni ristoranti ed alberghi forniscono ai clienti dei moduli attraverso i quali è richiesto esplicitamente di segnalare aspetti particolarmente soddisfacenti o eventuali disfunzioni del servizio. Una volta compilati, i moduli vengono consegnati al personale o inseriti in appositi raccoglitori, per garantire l'anonimato. Come funziona È importante formare il personale di contatto di modo che sia in grado di fornire immediatamente all’ utente una risposta provvisoria sulle modalità di risoluzione del suo problema. Una volta compilato, il modulo contenente il reclamo risalirà la catena gerarchica sino ai livelli manageriali, dove verrà analizzato, discusso e risolto in via definitiva dai responsabili incaricati. Un software gestirà il processo e indicherà eventuali ritardi nella risoluzione del reclamo (es. lo standard americano tollera un ritardo massimo di 3 giorni). 47 Inoltre, il reclamo e la relativa risposta verranno memorizzati in un database come fattispecie da considerare nei casi futuri. Talvolta, nella ricerca della soluzione, può essere utile consultare un campione di consumatori. 2) Indagine sugli utenti persi Definizione Questo tipo di indagine si occupa degli utenti che hanno smesso di usufruire del servizio, ne hanno ridotto l'uso o si sono rivolti ad un nuovo fornitore. È necessario monitorare costantemente il "tasso di defezione degli utenti" (utenti persi/utenti totali), il quale è inversamente proporzionale al livello di soddisfazione. L'indagine sugli utenti persi ha un alto tasso di ritorno sugli investimenti poiché permette di individuare con precisione ed in breve tempo gli svantaggi competitivi e le aree di insoddisfazione. I consumatori persi possono spesso rivelarsi una fonte preziosa di informazioni sugli errori commessi dall'impresa e sulle eventuali soluzioni. Come funziona • • • • • • • • • • • Definire le caratteristiche di un utente perso (da quanto tempo non “acquista”, da quanto tempo si rivolge ai concorrenti, etc); definire chi è responsabile dell'identificazione degli utenti persi; strutturare un database con i nomi degli utenti persi; strutturare un questionario per analizzare in dettaglio i motivi della defezione; servirsi di interviste telefoniche; presentarsi al cliente in modo corretto e cortese; motivare brevemente l'indagine (esempio: "Abbiamo notato che lei non ha acquistato il nostro servizio per X tempo e vorremmo sapere cosa ha influenzato la sua decisione"); far capire che l'intervista durerà poco; accettare un eventuale rifiuto senza cercare di forzare l'intervistato a rispondere; se l’utente si rivolge ad un concorrente, chiedere quali caratteristiche lo abbiano spinto al cambiamento; capire i criteri ed il processi decisionali dell’ utente; definire che ha rivestito il ruolo di decisore nel processo di scelta; le indagini possono essere fatte da una società esterna o da un dipendente interno neutrale. Suggerimenti 48 • • • • • • Gli intervistatori devono essere in grado di intuire se è possibile recuperare l’utente e decidere come comportarsi; più tempo passa prima di ricontattare l’utente perso, minore è la probabilità di recuperarlo; i dati devono essere immediatamente disponibili e facilmente reperibili; i dati sugli utenti persi devono essere analizzati attraverso l'analisi dei gruppi e riportati su schede di controllo, come un diagramma di Pareto, sul quale riportare anche le caratteristiche offerte dalla concorrenza; le perdite devono essere quantificate in termini di quota di mercato persa e profitto non realizzato; analizzare la lista degli utenti persi e controllare se essi hanno caratteristiche comuni (reddito, età, sesso, etc.) in modo da avere un quadro completo delle aree di insoddisfazione. 3) Analisi dei punti di forza e debolezza rispetto alla concorrenza Definizione Questo tipo di analisi permette di individuare perché si è perso/guadagnato un vantaggio competitivo o perché si è persa/vinta una gara d'appalto. Come funziona Le imprese che hanno partecipato ad una gara d'appalto possono porre ai soggetti decisori alcune domande per individuare i vantaggi competitivi che hanno permesso solo ad una di loro di vincere. E' preferibile che le domande siano strutturate sotto forma d'intervista, poste da un soggetto neutrale, trascritte e distribuite a tutti i partecipanti. In questo modo, tutti avranno indicazioni utili per la successiva gara. Domande da porre: cosa è stato determinante nella vostra decisione; perché avete preferito l'impresa X ? Sulla base dei risultati ottenuti, ogni impresa analizza: il modo in cui sono state interpretate le specifiche; le soluzioni proposte; i prezzi; il lavoro del gruppo. Suggerimenti 49 Fare l'intervista subito dopo la gara; stilare un rapporto e condividerlo con tutto il gruppo; sviluppare un piano correttivo; fare un'analisi globale sulla proposta avanzata in sede di gara. 4) Analisi delle tensioni con gli utenti La misura delle tensioni deve essere calcolata almeno quadrimestralmente. È utile correlare la tensione con gli utenti ai profitti, alla quota di mercato ed all'attrito tra dipendenti. In genere c'è una forte correlazione positiva tra tensione con i clienti e tensione tra i dipendenti ed una correlazione negativa tra tensione con i clienti e quota di mercato (soprattutto nel settore dei servizi in cui c'è un alto grado di contatto col pubblico). 8.3 Le metodologie della qualità desiderata 1) Indagini sulla soddisfazione dell’ utente Definizione Si tratta di questionari scritti che determinano il livello di soddisfazione relativo ai vari aspetti del prodotto/servizio. E' uno degli strumenti più usati. Spesso le aziende redigono una superficiale e frettolosa serie di domande che spediscono ad un campione di clienti e basano l'intero sistema della qualità su un tasso di risposta del 15%; Spesso le domande non rappresentano ciò che è importante per il consumatore e le risposte provengono da un campione poco rappresentativo. I questionari permettono di comparare gli indicatori di qualità anno dopo anno. Forniscono importanti informazioni sulla qualità percepita del prodotto. Come funziona Frequenza di misurazione La frequenza deve essere al massimo di un anno, dopodichè gli utenti non sono più in grado di fare valutazioni attendibili. Per 50 misurazioni più frequenti, è consigliabile utilizzare un approccio più personale, come le interviste. Passaggi della misurazione • Definire gli obiettivi del sondaggio Definire le esigenze relative alla qualità Definire il formato Scegliere il campione Sviluppare le domande Testare le domande e perfezionarle Come formulare le domande Domande si/no; scale di Lickert: misurano il grado di accordo/disaccordo su un'affermazione attraverso una scala da 1 a 5. Lunghezza dell'indagine La lunghezza dipende dal tipo di relazione con l’utente e dal momento in cui l'indagine ha luogo. Gli utenti più fedeli sono più disposti a dare consigli nel caso in cui il loro successo personale e professionale dipenda dal prodotto. Un dirigente non gradirà questionari lunghi. Per avere informazioni più dettagliate, occorre un contatto telefonico o un'intervista personale. Suggerimenti • • • • • • • campione: deve essere statisticamente rappresentativo del tuo segmento. È preferibile un campionamento stratificato; neutralità: le domande non devono sottendere ciò che l'impresa vuole sentirsi dire. È importante far revisionare il questionario da un soggetto neutrale; ambiguità: domande ambigue sono interpretate diversamente da ciascun utente. Si consiglia di evitare frasi o parole poco chiare; facilità dell'uso: il questionario non deve impegnare il consumatore per più di tre minuti. Deve essere facile da compilare e restituire. È possibile utilizzare questionari più lunghi solo con gli utenti fedeli; semplicità: evitare di chiedere più informazioni nella stessa domanda; fare interviste di verifica ad un gruppo di clienti per verificare che tutte le domande cruciali siano presenti nel questionario; essere proattivo: chiedere al consumatore, se possibile, di compilare il questionario direttamente nel punto vendita e creare un sistema di incentivi per i dipendenti che persuadono i clienti a collaborare. In questo caso, il tasso di risposta può addirittura raddoppiare; 51 • se il questionario è spedito per posta, è consigliabile aggiungervi una lettera di motivazione che incentivi l’utente a rispondere. Per far ciò, si possono utilizzare le seguenti strade: 1. chiarire in che modo le informazioni saranno usate per migliorar il servizio dell'impresa; 2. sottolineare l'importanza della collaborazione ai fini di un processo di miglioramento continuo; 3. incentivare a rispondere con sconti, omaggi ed altro; 4. inserire domande che informino sulla frequenza e l'intensità d'uso; 5. porre domande sui concorrenti; 6. lasciare spazio per i commenti personali (cosa piace e cosa è da migliorare); 7. chiedere nome e numero di telefono, specificando che si tratta di un'informazione opzionale e strettamente confidenziale. In questo modo, la persona potrà essere contattata successivamente nel caso in cui abbia dato risposte estreme (in positivo ed in negativo). 2) Mappa del valore dell’utente finale del servizio Definizione La mappa del valore dell’utente permette di confrontare prezzo e qualità per definire il valore percepito degli utenti stessi, i quali sono in grado di stabilire la qualità relativa dei servizi ed i loro prezzi relativi. La mappa del valore permette di capire la relazione prezzo/qualità e, quindi, se gli utenti continueranno o meno ad usufruire del nostro servizio. Come funziona Per costruire la mappa si consideri una matrice a doppia entrata; le due dimensioni sono prezzo relativo e qualità percepita. All'interno dell'area del valore equo (individuata dalla striscia centrale), i clienti hanno la sensazione che stiano spendendo il loro denaro in modo oculato. La mappa, quindi, individua i punti in cui prezzi e caratteristiche del servizio risultano essere in sintonia. 3) Gruppi ed interviste focalizzate Definizione 52 Si tratta di gruppi-campione (in una condizione ideale dovrebbero essere composti da 6, 12 utenti), contattati dalle imprese per discutere, guidati da un moderatore, delle caratteristiche di un servizio, individuando: di soddisfazione/insoddisfazione del servizio; • • • rapporto qualità/prezzo: gli utenti forniscono suggerimenti sul rapporto caratteristiche/prezzo; soluzione di problemi ad hoc: gli utenti danno consigli su come risolvere problemi relativi al servizio (esempio, come impostare un sito web); punti di forza e debolezza degli aspetti legati a pubblicità, servizi post-vendita, nuovi servizi. Un argomento molto discusso dai consulenti è se sia preferibile affrontare la discussione in gruppo o concentrarsi su un solo utente alla volta con interviste in profondità individuali: alcuni utenti sono difficilmente raggiungibili (ad esempio, un dirigente) e non avrebbero il tempo di partecipare ad una riunione di gruppo. Le interviste individuali, inoltre, permettono ai più introversi di non essere influenzati dai membri dominanti del gruppo. A differenza dei gruppi consultivi, i gruppi focalizzati: si riuniscono in modo non regolare; si sciolgono una volta raggiunto il loro scopo; hanno temi di discussione più definiti e fissi; hanno una durata temporale più breve. Come funzionano Alcuni clienti sono difficilmente raggiungibili, soprattutto se si tratta di livelli dirigenti e quindi, in questi casi, è preferibile un'intervista focalizzata con un cliente alla volta. Questo tipo di interviste, inoltre, permette di non essere influenzati dai membri dominanti del gruppo. I partecipanti non sono scelti a caso, bensì sulla base dei seguenti requisiti: La loro volontà di partecipazione Il loro peso come utenti 53 La loro abilità nel risolvere i problemi La loro utilità In questo modo il campione non è rappresentativo dei segmenti. Oggi i gruppi di focalizzazione stanno emergendo su internet, perché questo mezzo fornisce una facile modalità di campionamento a basso costo. Inviti Il modo in cui la gente è invitata influisce molto sulla probabilità di partecipazione al gruppo. L'invito deve includere la ragione per cui la persona è stata prescelta. Se l’utente non è motivato, offrigli degli incentivi. Quando e dove convocare il gruppo Prima di scegliere il luogo e l'orario, è preferibile informarsi sulle eventuali preferenze dei partecipanti; scegliere un luogo in sintonia con l'immagine dell'impresa; telefonare qualche giorno prima dell'incontro per verificare l'adesione e ricordare il luogo dove esso verrà Suggerimenti Utilizzare un moderatore neutrale ed esterno; scegliere pochi obiettivi; spiegare ai partecipanti obiettivi e motivazioni della convocazione; illustrare l'importanza di ottenere valutazioni oneste; sottolineare che non è necessario raggiungere un consenso unanime; nel caso in cui si registri la riunione, dichiararlo e permettere ai partecipanti di bloccare le riprese, nel caso si sentissero a disagio; scrivere dei biglietti di ringraziamento da inviare ai partecipanti qualche giorno dopo l'incontro; informare i partecipanti dei cambiamenti che hanno avuto luogo, in seguito ai loro suggerimenti. 4) L'utente sotto copertura Definizione Questo utente si comporta come cliente fedele di un'impresa e testa la qualità del servizio. In genere dispone di un questionario strutturato per valutare la fase d'acquisto. 54 Nelle imprese manifatturiere possono essere controllati e misurati i difetti fisici del prodotto. Nel caso dei servizi si possono risolvere problemi relativi all'erogazione Come funziona È importante che gli acquirenti fittizi siano effettivamente sconosciuti; a questo scopo, spesso le aziende si avvalgono di agenti esterni. È possibile affidarsi a società specializzate esterne o utilizzare propri dipendenti di un'altra sede, in quanto non riconoscibili. Se si vuole osservare la concorrenza, meglio affidarsi a propri dipendenti. Suggerimenti • • • • Rendi divertente la ricerca Fai decidere ai dipendenti quando utilizzare questo strumento Ripeti la ricerca per verificare i cambiamenti Ricorda che questo strumento non è scientifico ma si basa quasi esclusivamente sulla sensibilità del ricercatore. 5) Ricerca sulla percezione Definizione Questa ricerca misura come un insieme di utenti percepisca un'impresa comparandola con la concorrenza. Utilizzando anche utenti della concorrenza si ottiene una visione meno distorta dell'immagine dell'impresa. Essi, inoltre, aiutano a stabilire quali caratteristiche distintive avvantaggino la concorrenza e quale valore il mercato attribuisca alle varie imprese. Come funziona Si consiglia questo tipo di ricerca quando i consumatori acquistano sia da un'impresa che dal suo diretto concorrente, senza essere vincolati a nessuno dei due. 55 È preferibile che gli utenti non sappiano chi sponsorizza la ricerca in modo da garantire neutralità di giudizi. Nel caso in cui si operi in mercati industriali, è utile rivolgersi a società specializzate nell'affrontare i consumatori con una conoscenza tecnica più approfondita. Occorre anche che i ricercatori siano ben informati sul prodotto e sulla concorrenza dell'impresa-cliente. Il metodo ideale per la ricerca sulle percezioni prevede una cooperazione tra concorrenti; ciò diminuisce i costi individuali e aumenta l'accuratezza nel contattare i clienti . Domande tipo da rivolgere al cliente "da chi hai acquistato il prodotto X ?" (A, B, C); "chi ritieni sia il miglior fornitore di X ?" "perché lo classifichi come primo?" "quali caratteristiche consideri importanti quando acquisti X ?" Suggerimenti • • Incentiva l’utente a completare la ricerca Considera che il tasso di risposta del 30-40% (inferiore rispetto alle indagini sulla soddisfazione). La ragione di questa differenza sta nel fatto che gli utenti percepiscono un'indagine sulla soddisfazione come un modo personale per essere coinvolti nelle decisioni dell'impresa. Non avviene lo stesso con l'indagine in esame. 6) Relazione sulle transazioni Definizione Lutente è sollecitato ad esprimere la propria soddisfazione su vari aspetti della transazione. Le relazioni sulle transazioni sono proattive e coprono sia gli utenti soddisfatti che quelli insoddisfatti. Come funzionano Ogni transazione è potenzialmente monitorabile; sta al comitato di implementazione sceglierne un campione. Occorre inoltre: Determinare quali transazioni sia meglio monitorare; Determinare quale percentuale di quelle transazioni misurare; Decidere come campionarle; Far sapere agi utenti che le transazioni saranno periodicamente monitorate; 56 Formula domande semplici. 8.4 Le metodologie della qualità entusiastica 1) Gruppi consultivi Definizione Si tratta di gruppi di utenti volontari che si incontrano ad intervalli regolari per fornire suggerimenti e direttive ad un'impresa. Talvolta vi fanno parte anche esperti dello specifico settore. Questa metodologia fornisce ai clienti chiave l'opportunità di cosviluppare, insieme ai responsabili dell'impresa, il servizio che stanno testando. Inoltre permette di sviluppare un rapporto più stretto con gli utenti più prestigiosi; più essi sono coinvolti nell'azienda, più si faranno ambasciatori di essa. Le funzioni loro attribuite sono: • • • • • fornire idee per innovazioni tecnologiche e di servizio; specificare gli aspetti del servizio su cui si fonda l'eventuale insoddisfazione; fornire opportunità ed accesso, per l'impresa, ad una rete di conoscenze altrimenti non disponibili; testare prodotti e servizi; offrire una vasta gamma di dati informativi sulle preferenze, bisogni ed esigenze dei clienti. Come funzionano Il primo passo consiste nella definizione degli obiettivi del gruppo, in modo onesto e realistico; infatti il processo di selezione e l'agenda dei lavori del gruppo sono diversi a seconda della funzione e dei compiti che gli sono stati assegnati. Gli incontri possono aver luogo ovunque, con cadenza mensile, quadrimestrale o semestrale. É importante assumere un moderatore ben formato, che sappia gestire gli interventi, tenere le riunioni nell'ambito dell'ordine del giorno e registrare le opinioni senza influenzarle. É necessario che i rappresentanti dell'impresa, che partecipano alla riunione, siano formati a rispondere in modo neutrale e non irrigidirsi in modo dogmatico sulle loro posizioni. É utile informare i partecipanti con largo anticipo della data e luogo delle riunioni, chiedendo la loro disponibilità alla partecipazione. É necessario rispettare sempre e comunque le opinioni di tutti i partecipanti. E' particolarmente esaltante, per gli utenti, regalare loro dei ricordini della loro partecipazione alla riunione. 57 All'inizio di ogni nuova riunione, è necessario sintetizzare e discutere con i membri del gruppo i cambiamenti che sono già stati apportati ed il motivo per cui altri non sono stati effettuati. L'agenda ed il programma dei lavori vanno fatti circolare con largo anticipo. I membri sono scelti a seconda degli obiettivi che l'azienda si è prefissata. Se, per esempio, si cercano informazioni per migliorare servizi particolari, occorre assicurarsi che ci sia un'adeguata rappresentanza dei segmenti di mercato interessanti ai fini dell'indagine. Le linee guida per la scelta sono: Gli utenti più assidui; il settore industriale collegato; un'adeguata rappresentanza su base geografica. 2) Gruppi focalizzati sugli scenari futuri Si tratta di riunioni altamente specializzate con gli utenti che aiutano a co-inventare il futuro e la conseguente evoluzione delle caratteristiche del servizio. Gli utenti sono invitati da un moderatore specializzato in questa metodologia a definire quali bisogni sorgeranno in futuro. Il moderatore: traccia l'ipotetica evoluzione di alcune variabili (ad esempio calo demografico, aumento della diffusione dei computer, etc.); definisce il profilo di uno specifico target; definisce l'arco di tempo che si vuole descrivere. I clienti: • • • immaginano le esigenze che possono emergere in seguito all'evoluzione delle variabili; immaginano le possibili soluzioni da fornire ai bisogni emergenti; suggeriscono ulteriori variabili da monitorare. Le metodologie trasversali 1) La risposta del nuovo utente Definizione Questa indagine è effettuata subito dopo l'acquisto di un servizio da parte di un nuovo utente e misura in che modo egli percepisca 58 l'impresa dopo essere entrato per la prima volta in contatto con essa. Come funziona La prima impressione suscitata da un prodotto è fondamentale per determinare un eventuale riacquisto da parte dell’ utente. Esempio: molti dentisti americani chiamano dopo due settimane i nuovi clienti per informarsi sulle loro condizioni di salute e chiedere loro una valutazione del servizio fornito. Questo tipo di intervista può essere svolta sia attraverso un questionario a domande aperte, sia per telefono. Nel caso di una cooperativa che fornisce assistenza domiciliare ad anziani, le domande da porre potrebbero essere: • • • • • Come è venuto a conoscenza della nostra cooperativa? Quali caratteristiche l'hanno spinta a sceglierci? Quale dei nostri servizi ha acquistato? Cosa ha apprezzato nei nostri prodotti? Esprima, attraverso un voto da 1 a 5, il suo grado di soddisfazione rispetto: 1. efficacia del servizio 2. competenza e professionalità degli assistenti 3. Igiene È preferibile usare le scale di Lickert per rendere confrontabili i risultati rispetto a quelli della concorrenza. 2) L'osservazione Definizione Osservare vuol dire guardare criticamente il comportamento di un soggetto rispetto a parametri predefiniti. Esempio: Marriott forma i propri impiegati ad osservare segnali non verbali dei clienti ed a trascriverli in una banca dati. Come funziona 59 L'osservazione è una metodologia molto utile per cogliere in che modo gli utenti reagiscano o usino un determinato prodotto/servizio. Fornisce un'importante opportunità per comprendere quali siano i problemi incontrati dagli utenti ovvero gli aspetti del servizio che più li incuriosiscono o li intimidiscono, etc. Può essere un valido strumento di confronto con la concorrenza. Suggerimenti Può essere preferibile riprendere il comportamento del cliente con una videocamera, per avere la possibilità di analizzarlo con maggior precisione. Osservare con attenzione i seguenti dettagli: 1. 2. 3. 4. Tempi di attesa Come i consumatori osservano, usano e valutano il prodotto Come si muovono attraverso le diverse fasi dell'acquisto Ciò che trovano soddisfacente ed insoddisfacente: le espressioni del viso spesso si rivelano un prezioso strumento di informazioni. 3) Test sull'uso I test sull'uso rivelano in che modo la gente si pone nei confronti del servizio, permettendo di individuare usi imprevisti e inconsueti che possano fornire un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Le interviste fatte durante l'utilizzazione pratica del servizio permettono di cogliere più sfumature rispetto alle interviste fatte dopo l'uso. Talvolta questa metodologia porta a risultati inconsueti: un produttore di lavatrici scoprì, ad esempio, che alcuni consumatori usavano la lavatrice per lavare le patate. Alcuni esempi di domande: In quali occasioni usa il nostro prodotto? Rispetta le dosi riportate sulla confezione? Ha scoperto usi del nostro prodotto che possano essere definiti "curiosi" o "stravaganti"? 4) Problemi rilevati e risolti in tempo reale Definizione 60 Questa metodologia implica la capacità del dipendente di risolvere in modo autonomo ed immediato le richieste dell’utente. In realtà non si tratta di un vera e propria metodologia, ma di un successivo grado di affinamento di un altro strumento (es. monitoraggio dei reclami, osservazione etc.). Esempio: un dipendente di contatto è in grado di risolvere un reclamo senza che questo venga inoltrato formalmente. Come funzionano Risolvere i problemi in tempo reale è la metodologia più potente per aumentare le entrate: per il cliente una soluzione ottenuta in poco tempo è un chiaro indicatore di affidabilità e serietà dell'impresa. Spesso, tra l'altro, i consumatori si aspettano semplicemente delle scuse formali. Esempio: Marriott prepara i suoi dipendenti a risolvere i problemi dando loro l'autorità di prendere decisioni autonomamente. Inoltre, i suoi corsi si tengono su questi argomenti: come relazionarsi e calmare i clienti adirati, come evitare abusi da parte dei clienti, come trovare la soluzione giusta ai problemi. La parte più difficile è formare i dipendenti ad essere autonomi e far accettare a dirigenti di vecchio stampo l'importanza di questa metodologia, per evitare che influenzino negativamente l'entusiasmo dei dipendenti. Gli impiegati a stretto contatto col pubblico devono imparare a gestire i margini di autonomia. Suggerimenti Prepara i dipendenti ad affrontare situazioni reali; Dai loro fiducia; Spingili ad illustrare le loro difficoltà nel rapportarsi al cliente. 61 9. Piani operativi 1. Piano della qualità attesa 2. Piano della qualità desiderata 3. Piano della qualità entusiastica Sistemi integrati Una volta terminata la fase concettuale del processo di pianificazione delle attività, il comitato di misurazione della soddisfazione si occupa della gestione dei piani operativi, utilizzando le metodologie individuate nella fase precedente. Tali metodologie, tuttavia, per essere operative, devono diventare ingranaggi di un sistema attraverso l'introduzione di due ulteriori fattori: il tempo e i responsabili del processo. Sistema = metodologie + tempo + uomini Occorre, quindi, stabilire chi fa cosa, quando e per quanto tempo. Per rendere più efficiente il processo di misurazione della soddisfazione, è preferibile organizzare il comitato in tre gruppi di lavoro, coordinati dal leader: • • • il primo gruppo si occupa della redazione dei questionari e dell'elaborazione statistica dei dati; il secondo gruppo si occupa degli utenti interni ed esterni (dipendenti e consumatori); il terzo dell'analisi della percezione dei clienti dei concorrenti. Nei piani operativi, le singole attività di ogni metodologia verranno individuate e suddivise tra i gruppi. Verranno, inoltre, illustrati degli esempi di pianificazione temporale delle attività (G.A.N.T.T.) e due questionari elaborati dal primo gruppo di lavoro. Un questionario riguarda la percezione che gli utenti hanno dell'impresa nel tempo; l'altro la percezione che della stessa hanno i clienti della concorrenza. 62 Piano della qualità attesa Supponiamo che un'impresa, sulla base dei risultati del questionario di autodiagnosi, risulti essere in qualità attesa. Le metodologie a sua disposizione per misurare la soddisfazione del cliente sono: gestione dei reclami e suggerimenti; indagine sugli utenti persi; analisi dei punti di forza e debolezza; alcune metodologie trasversali. Di seguito illustreremo un sistema attraverso il quale i tre gruppi di lavoro che costituiscono il comitato utilizzano queste metodologie per creare un piano operativo, direttamente applicabile dall'impresa per misurare il grado di soddisfazione dei suoi clienti. In particolare, il primo gruppo si occuperà della fase concettuale, gli altri due della fase operativa. Procedure del primo gruppo: "gruppo impresa" Attività introduttive comuni a tutte le metodologie: Valutare le caratteristiche del servizio riguardanti la qualità attesa; Definire gli obiettivi delle metodologie della qualità attesa rispetto alle esigenze dell'impresa; Valutare l'opportunità dell'uso di più metodologie; Scegliere le metodologie da utilizzare rispettando il tetto globale di spesa; Eventualmente, verificare l'efficacia di quelle già in uso; Suddividere il budget tra le diverse metodologie; Suddividere le responsabilità tra i membri del gruppo; Determinare le attività afferenti ogni metodologia. Attività specifiche di ogni metodologia: 1) Attività relative alla "gestione dei reclami": Predisporre standard generici di soluzione dei reclami, sulla base delle indicazioni fornite dal gruppo - clienti; definire l'iter del reclamo; scegliere il software di gestione; stabilire i responsabili per ogni possibile area di insoddisfazione; predisporre il modulo di reclamo; pianificare le attività di formazione del personale di contatto; analizzare e discutere i reclami acquisiti; aggiornare gli standard di soluzione; valutare l'efficienza del sistema di rilevazione; 63 elaborare una relazione per il comitato di pianificazione strategica. 2) Attività relative all' "indagine sui clienti persi": • definire le caratteristiche di un utente perso (da quanto tempo non acquista, perché, da quanto tempo si rivolge ai concorrenti); • quantificare gli utenti persi; • strutturare dei questionari che analizzino in dettaglio i motivi della defezione (uno per i clienti chiave ed uno per gli altri clienti); • predisporre delle domande per un'eventuale intervista telefonica; • redigere una presentazione della ricerca (un'introduzione scritta o una presentazione telefonica); • una volta acquisiti i dati, elaborarli per stabilire quali caratteristiche del prodotto/servizio abbiano allontanato l’utente; • identificare chi abbia svolto il ruolo di decisore nel processo d'acquisto; • stabilire i criteri del processo di acquisto; • riportare i dati finali su schede di controllo insieme con le caratteristiche offerte dalla concorrenza; • quantificare le perdite di utenti in termini di quota di mercato persa e profitto non realizzato; • analizzare le eventuali caratteristiche comuni a tutti gli utenti persi in modo da determinare, con precisione, le aree di insoddisfazione; • elaborare una relazione per il comitato di pianificazione strategica. 3) Attività relative all' "analisi dei punti di forza e debolezza rispetto alla concorrenza": stabilire le domande da porre; una volta acquisiti i dati, analizzare gli eventuali errori commessi; nell'interpretazione delle specifiche; analizzare le soluzioni proposte dai concorrenti; stilare un rapporto e condividerlo con il gruppo-utenti. Procedure del secondo gruppo: "gruppo - concorrenti" Il gruppo concorrenti si occupa della fase operativa, monitorando le percezioni degli utenti della concorrenza. Nell'ambito della qualità attesa le metodologie a sua disposizione sono l'indagine sui clienti persi e l'analisi dei punti di forza e debolezza rispetto alla concorrenza. Attività specifiche di ogni metodologia: 1) Attività relative all'"indagine sui clienti persi": • • • 64 Definire il responsabile dell'identificazione dei clienti persi in base alle caratteristiche tracciate dal gruppo - impresa; collaborare con il gruppo - impresa per la quantificazione dei clienti persi; elaborare una banca dati contenente la lista dei clienti chiave persi; • • • • personalizzare le domande da porre ai clienti chiave in base alle loro esigenze; e, per gli stessi, servirsi di interviste telefoniche; sottoporre i questionari standard (predisposti dal gruppo - impresa) agli altri clienti persi; inviare i dati al gruppo - impresa per l'elaborazione; Una volta ricevuti i dati elaborati: • • • • • • acquisire dati sui nuovi clienti dei concorrenti; confrontare la crescita dei concorrenti con quella dell'impresa; verificare quanti clienti persi si siano rivolti a ciascuno dei concorrenti; determinare se ciascun gruppo di clienti persi possegga caratteristiche comuni; brainstorming del gruppo per individuare le aree di insoddisfazione e le possibili soluzioni; trasmettere tutto il lavoro, nuovamente, al gruppo - impresa. 2) Attività relative all' "analisi dei punti di forza e debolezza rispetto alla concorrenza": • • • • Scegliere, insieme con le altre imprese che hanno partecipato e perso la gara d'appalto, le domande da porre e chi realizzerà l'intervista oppure; Sottoporre direttamente all'appaltatore le domande elaborate dal gruppo - impresa; Chiedere all'appaltatore di stilare una graduatoria delle imprese che non si sono aggiudicate la gara d'appalto; Trasmettere le risposte al gruppo - impresa per l'analisi. Procedure del terzo gruppo: "gruppo - clienti" Il terzo gruppo si occupa della fase operativa, monitorando le percezioni degli utenti interni dell'impresa (gli impiegati) e degli utenti esterni. Nell'ambito della qualità attesa la metodologia a sua disposizione è la gestione dei reclami e dei suggerimenti. Attività relative alla "gestione dei reclami e dei suggerimenti": • • • • • • • Formare il personale di contatto alla gestione degli utenti insoddisfatti; Individuare, con l'ausilio di un campione di utenti, le possibili aree di insoddisfazione dei medesimi e comunicarle al gruppo - impresa per l'elaborazione degli standard di risposta; Distribuire i moduli per i reclami al personale di contatto; Acquisire i reclami, suddividerli per aree e cause di insoddisfazione, comunicarli ai dipendenti interessati ed al gruppo - impresa; Illustrare al cliente insoddisfatto l'iter del reclamo ed i tempi di risposta; Ottenuta la risposta dal gruppo - impresa, comunicare la soluzione del reclamo al cliente interessato, al dipendente responsabile dell'area di insoddisfazione; Verificare che le soluzioni proposte vengano attuate ed inserite nella banca dati. 65 Questionario Di seguito riportiamo un esempio somministrare agli utenti persi. di questionario da Nel caso in cui il questionario venga inviato tramite posta, si tenga conto dei seguenti suggerimenti: Inviare il questionario tramite posta prioritaria; Inviare una busta prepagata per la risposta; Stampare l'indirizzo del centro di raccolta sulla busta di risposta; Inviare sempre una lettera introduttiva come quella sopra riportata. Esempio di nota introduttiva: Caro utente, il nostro obiettivo principale consiste nel fornire il miglior servizio possibile. Per questo motivo, prestiamo una particolare attenzione a quegli utenti che hanno smesso di rivolgersi a noi, al fine di comprendere le cause della loro defezione. Le saremmo grati qualora volesse impiegare qualche minuto per rispondere ad alcune semplici domande riguardanti la sua esperienza con la nostra impresa. Le informazioni da lei fornite saranno un prezioso strumento per capire in cosa possiamo migliorare, per fornire un servizio sempre più soddisfacente. La sua risposta sarà tutelata dalla legge sulla privacy. Abbiamo allegato una busta prepagata per rendere più agevole la sua risposta. La ringraziamo sin da ora per la sua collaborazione, sperando di avere il privilegio di servirla nuovamente in futuro. Esempi di domande da porre nel questionario: 1. Per quanto tempo è stato nostro cliente? 66 2. 3. 4. 5. 6. 7. Quali servizi acquistava regolarmente? Qual era la sua spesa media annua presso di noi? Indichi i motivi per cui ha smesso di acquistare i nostri prodotti. Attualmente, si rivolge ad un nostro concorrente? Se sì, può indicarci chi sia il suo nuovo fornitore? Quali suggerimenti ci fornirebbe per migliorare il nostro servizio? Intervista telefonica Per annunciare l'intervista, è auspicabile inviare all'indirizzo dei clienti una nota introduttiva: Egregio Sig. (nome) , abbiamo notato che Lei ha smesso di acquistare i nostri servizi, nonostante in passato sia stato un nostro fedele cliente. Nei prossimi giorni una nostra incaricata le telefonerà per acquisire informazioni sui suoi motivi di insoddisfazione, al fine di migliorare i nostri servizi per incontrare nuovamente il suo gradimento. Non avrà alcun obbligo di rispondere, nel caso non lo desideri. La ringraziamo sin d'ora per la sua collaborazione. Le domande da porre telefonicamente potranno basarsi su quelle sopra riportate nel questionario oppure essere personalizzate in base all’utente. Acquisizione dei reclami 1) Reclami telefonici I dipendenti che gestiscono le telefonate, nel momento in cui debbano fronteggiare un reclamo possono seguire i seguenti suggerimenti: • • • • Nel caso in cui l’utente sia molto adirato, non interromperlo mentre illustra il suo problema; Dimostrarsi sempre gentili e disponibili; Chiedere sempre i dati anagrafici; Indicare i tempi in cui il reclamo verrà risolto; 67 • • Fornire indicazioni generali sull'iter del reclamo, in base alle risposte standard elaborate dal gruppo - impresa; Se necessario, trasferire rapidamente la telefonata ad un dirigente. Casi in cui rivolgersi ai dirigenti: • • • Gravi reclami da parte di utenti chiave; Reclami a cui farà seguito una denuncia da parte dell’utente; Situazioni di crisi che hanno provocato allarme tra gli utenti (intossicazioni alimentari, malattie). Nel caso di reclami provenienti da clienti chiave per l'impresa è preferibile inviare, dopo la telefonata, una nota simile alla seguente: (indirizzo dell'impresa) Egregio sig. ____________ , Grazie per averci chiamato in data_____________ , al fine di segnalarci il suo problema. Le sue indicazioni ci aiuteranno a migliorare il nostro servizio. Entro tre giorni il suo reclamo verrà discusso e risolto da un apposito gruppo di gestione e le verrà tempestivamente comunicato l'esito. Data Firma 2) Scheda di acquisizione dei reclami scritti Suggerimenti: • • • Collocare le schede in luoghi facilmente accessibili (accanto alla cassa, all'ingresso, vicino ai tavoli); Collocare i raccoglitori accanto alla cassa o vicino all'uscita; Redigere un questionario che impegni i clienti per meno di tre minuti; Piano della qualità desiderata Qualora l'impresa superi il livello della qualità attesa e, sulla base dell'esito del questionario di autodiagnosi, si attesti al livello di qualità desiderata, le metodologie a sua disposizione sono le seguenti: 68 indagini sulla soddisfazione dell’utente; mappa del valore dell’utente; gruppi ed interviste focalizzate; utente sotto copertura; ricerca sulla percezione; relazione sulle transazioni. Di seguito illustreremo un sistema attraverso il quale i tre gruppi di lavoro che costituiscono il comitato utilizzano alcune di queste metodologie per creare un piano operativo, direttamente applicabile dall'impresa per misurare il grado di soddisfazione dei suoi utenti. In particolare, il primo gruppo si occuperà della fase concettuale, gli altri due della fase operativa. Procedure del primo gruppo: "gruppo impresa" Attività specifiche di ogni metodologia. 1) Attività relative alle "indagini sulla soddisfazione del cliente": • • • • • • • • • • • • Definire gli obiettivi del sondaggio; Definire le dimensioni della qualità da analizzare; Definire il formato delle domande e delle risposte; Scegliere il campione da intervistare; Inserire nel campione gli utenti chiave; Stabilire la frequenza di misurazione; Sviluppare le domande del questionario e la relativa lettera di presentazione; Testare e perfezionare le domande; Acquisire i dati dal gruppo utenti; Elaborare i dati; Definire le aree di insoddisfazione; Elaborare una relazione per il comitato di pianificazione strategica e per il gruppo utenti. 2) Attività relative a "gruppi ed interviste focalizzate": Scegliere i temi di discussione; Determinare gli obiettivi dell'incontro; Scegliere gli utenti da inserire nel gruppo (massimo 10); Scegliere le domande da porre in sede di riunione; Predisporre le lettere di invito; Acquisire i dati della riunione; Tradurre le osservazioni degli utenti in caratteristiche del prodotto; Individuare le aree di soddisfazione/insoddisfazione; Definire i punti di forza/debolezza rispetto alla concorrenza; Proporre soluzioni agli eventuali problemi; Elaborare una relazione per il comitato di pianificazione strategica. 3) Attività relative all' "acquirente sotto copertura": 69 Definire le caratteristiche dei servizi della concorrenza da paragonare con quelle dei propri servizi; Scegliere i soggetti che opereranno sotto copertura; Determinare gli aspetti deontologici del comportamento dell'utente sotto copertura: cosa egli dovrà fare, come, quando, quali comportamenti dovrà evitare; Predisporre il questionario che l'utente compilerà al termine dell'osservazione; Acquisire i dati; Tradurre i dati in caratteristiche del prodotto; Individuare le aree di miglioramento rispetto alla concorrenza; Proporre soluzioni; Redigere un rapporto per il comitato di pianificazione strategica. 4) Attività relative alla "ricerca sulla percezione": • • • • • • • • • Scegliere le eventuali imprese concorrenti con le quali cooperare nella ricerca; Coordinare i lavori con le imprese partner; Scegliere il campione di utenti in collaborazione con il gruppo concorrenti e le imprese partner; Predisporre i questionari da somministrare al campione; Acquisire i dati; Tradurli in caratteristiche del prodotto; Comparare le caratteristiche con quelle dei prodotti concorrenti; Individuare i vantaggi e gli svantaggi competitivi; Elaborare una relazione da inviare al comitato di pianificazione strategica. Procedure del secondo gruppo: "gruppo - concorrenti". 1) Attività relative all' "acquirente sotto copertura": Scegliere i punti vendita (propri e della concorrenza) dove opereranno gli utenti; Pianificare la frequenza delle visite; Formare gli acquirenti ad osservare problemi e vantaggi propri e della concorrenza; Distribuire ed illustrare i questionari; Raccogliere i questionari compilati dagli acquirenti e consegnarli al gruppo impresa. 2) Attività relative alla "ricerca sulla percezione": Informarsi ed aggiornarsi sui servizi propri e dei concorrenti, compresi i partner della ricerca; Collaborare con il gruppo impresa nel processo di campionamento; Segnalare gli eventuali utenti chiave da inserire nel campione; Contattare i propri utenti inclusi nel campione; Distribuire i questionari; Raccogliere i questionari ed inviarli al gruppo - impresa. Procedure relative al terzo gruppo: "gruppo - clienti" 1) Attività relative alle "indagini sulla soddisfazione del cliente": • • • • Telefonare agli utenti per avvertirli dell'invio del questionario; Spedire i questionari; Telefonare per ricordare i clienti di rispedire il questionario compilato; Eventualmente, realizzare un'indagine telefonica diretta (almeno con i clienti chiave); 70 • Nel caso in cui il questionario sia somministrato nel punto vendita, formare il personale di contatto a persuadere l’utente a rispondere; • Strutturare un sistema di incentivi per il personale; • Inviare i dati al gruppo - impresa. 2) Attività relative ai "gruppi ed interviste focalizzate": Scegliere un membro del gruppo focalizzato che assuma il ruolo di moderatore nel corso della riunione; Contattare i membri del gruppo focalizzato per avvisarli del luogo, data e durata della riunione (massimo 90 min.); Preparare ed inviare agli utenti membri del gruppo una cartella contenente gli argomenti di discussione ed eventuale materiale informativo; Preparare badge di riconoscimento per i partecipanti; Preparare i supporti audiovisivi per un'eventuale registrazione della riunione; Scrivere dei biglietti di ringraziamento da inviare ai partecipanti qualche giorno dopo l'incontro; Preparare dei gadget da distribuire tra i partecipanti per ringraziarli del loro aiuto; Informare i partecipanti dei cambiamenti che sono stati apportati grazie ai loro suggerimenti/critiche. Esempio di questionario per la rilevazione della soddisfazione Nella prossima tabella forniamo un esempio di questionario per la rilevazione della soddisfazione. Descrizione dell'impresa: l'impresa YY che ha utilizzato il questionario è un fornitore nel settore alimentare. Obiettivi della valutazione dell’ utente sono: Ottenere il profilo dei consumatori Valutare i risultati interni dell'azienda confrontati con i concorrenti Determinare i motivi di soddisfazione/insoddisfazione del cliente Definire i punti di forza e debolezza Sollecitare suggerimenti per migliorare le prestazioni Esempio di Lettera di presentazione: Caro utente, il nostro successo è costruito sull'abilità di soddisfare i bisogni dei nostri utenti, rispondendo adeguatamente alle loro esigenze. Impiegando qualche minuto per compilare questa 71 indagine ci aiuterà a valutare la nostra performance. Abbiamo chiesto alla società di ricerca XXX (una società indipendente che si occupa di ricerche di mercato) di condurre la ricerca per noi. La loro consulenza ci aiuterà ad individuare quali caratteristiche dei nostri servizi la soddisfino maggiormente e quali siano le sue aree di insoddisfazione. Le vostre risposte saranno tutelate dalla legge sulla privacy. Abbiamo accluso una busta prepagata per facilitarle la risposta. La ringraziamo per la sua volontà di aiutarci e per il tempo che ci dedicherà. La ascolteremo. Cordiali saluti Mario Rossi Presidente Esempio di lettera di risposta ai consumatori che hanno preso parte all'indagine Caro consumatore, vorrei esprimerle i miei più sinceri ringraziamenti per aver preso parte alla nostra recente indagine sulla soddisfazione del cliente. Ho il piacere di informarla di alcuni risultati: (cita i risultati particolarmente positivi) sebbene fieri della grande stima che lei ha per la nostra impresa, ci sono alcuni ambiti non all'altezza delle sue aspettative. Tuttavia, grazie soprattutto alle risposte che Lei ci ha fornito, abbiamo cominciato un processo di cambiamento: 72 (illustra specifici cambiamenti) Grazie per le sue risposte. Il presidente Piano della qualità entusiastica Qualora l'impresa superi i livelli della qualità attesa e desiderata e, sulla base dell'esito del questionario di autodiagnosi, si assesti al livello di qualità entusiastica, le metodologie a disposizione sono: Gruppi consultivi; Gruppi focalizzati sugli scenari futuri. Di seguito illustreremo un esempio di sistema attraverso il quale i tre gruppi di lavoro del Comitato di Misurazione, utilizzano le due metodologie per stimolare l'entusiasmo dei propri clienti. Il primo gruppo si occuperà della fase concettuale, gli altri due di quella operativa. Procedure del primo gruppo: "Gruppo - impresa" Attività specifiche di ogni metodologia Attività relative ai "gruppi consultivi": Scegliere i clienti da inserire nel gruppo; Stabilire la frequenza degli incontri; Scegliere il moderatore; Stabilire gli argomenti della riunione; Preparare una cartella per i partecipanti contenete il materiale informativo; Tradurre le indicazioni dei clienti in caratteristiche del prodotto; Elaborare una relazione per il comitato di pianificazione strategica 1. Attività relative ai "gruppi focalizzati sugli scenari futuri": Definire a grandi linee i contenuti della discussione; Scegliere gli utenti da inserire nel gruppo; Elaborare i dati ricevuti traducendoli in caratteristiche del prodotto. Preparare una relazione per il comitato di pianificazione strategica. 73 Procedure del secondo e del terzo gruppo: il "gruppo concorrenza" ed il "gruppo - utenti" A differenza dei sistemi integrati relative agli altri livelli della qualità, nel caso della qualità entusiastica le procedure operative sono le stesse sia per il gruppo impresa che per quello della concorrenza. I "gruppi focalizzati sugli scenari futuri", ad esempio, sono organizzati nello stesso modo sia che vi prendano parte i propri clienti, sia che vi prendano parte solo gli utenti della concorrenza. • Attività relative ai "gruppi consultivi" e ai "gruppi focalizzati sugli scenari futuri": • Selezionare con il gruppo - impresa • Informare i partecipanti sulla data ed il luogo della riunione; • Formare il moderatore (nel caso non sia uno specialista); • Informare il moderatore sui temi della riunione; • Inviare il materiale informativo ai partecipanti; • Elaborare un rapporto per il comitato di pianificazione strategica; • Preparare le lettere di ringraziamento in cui si informano i partecipanti dei cambiamenti che hanno avuto luogo in base agli esiti della riunione. 74 10. Glossario Operativo Accettazione: misura l'accoglimento di un annuncio pubblicitario da parte del pubblico. Account conflict: conflitto di interessi che si crea quando un'agenzia gestisce i budget di due aziende concorrenti. Account director: la figura che in un'agenzia ha la responsabilità del servizio clienti. Account executive: funzionario di un'agenzia di pubblicità che ha il compito di curare i rapporti con il cliente, di interpretarne le esigenze e di trasmetterle correttamente all'interno dell'agenzia affinché‚ il reparto creativo produca messaggi conformi agli obiettivi di comunicazione voluti. Acorn: classificazione di aree residenziali in base alle tipologie di abitanti; è molto utilizzata nelle ricerche sui consumatori. Acquisizione: acquisto di un'altra società o di una licenza di fabbricazione al fine di espandere la capacità produttiva di un'impresa. Acquisto d'impulso: acquisto non programmato da parte del consumatore effettuato in seguito alla percezione di uno stimolo. Address list: elenco di indirizzi utilizzato per le attività di direct marketing. Advertisement: annuncio pubblicitario. Advertiser: persona o impresa che investe in pubblicità. Advertising manager: il manager che in azienda gestisce la pubblicità e tiene i rapporti con l'agenzia. Advertising media: i mezzi di comunicazione classici della pubblicità (stampa, televisione, radio, affissioni, cinema). Affissione: mezzo pubblicitario esterno, come manifesti, poster e cartelli in spazi esterni a loro riservati. 75 After sales service: servizio di assistenza post vendita. Agenzia di pubblicità: agenzia che provvede a pubblicizzare prodotti o servizi per conto dei clienti. Fornisce di massima i seguenti servizi fondamentali: ideazione, progettazione e realizzazione dei messaggi; pianificazione dei mezzi; prenotazione di spazi e successivo controllo; attività di consulenza e altri servizi legati alla comunicazione e all'immagine del cliente e dei suoi prodotti. La retribuzione può avvenire in due forme: prezzo fisso prestabilito per i lavori che non prevedono l'uso di mezzi di comunicazione di massa (per esempio cataloghi e depliant), e a commissione per il direct marketing. Analisi del consumatore: studia le caratteristiche del consumatore secondo diversi parametri sociodemografici (sesso, area di residenza, professione, reddito) e psicologici (gerarchia dei valori, stile di vita, caratteristiche della personalità, ecc.). Art: chi nel settore creativo di un'agenzia studia la creazione della parte visiva di un annuncio. Audience: gruppo di persone raggiunte da un mezzo pubblicitario in un determinato periodo di tempo. Below the line: forme di comunicazione diverse della pubblicità. Le principali sono: direct marketing, promozioni, sponsorizzazioni e pubbliche relazioni. Benefit: vantaggio, beneficio. E' usato sia per identificare i vantaggi da proporre al consumatore, sia per indicare i vantaggi ottenuti od ottenibili dall'impresa mediante un'azione di marketing. Blind test: test in cui diversi prodotti vengono presentati in forma anonima, cioè senza marca, ad un gruppo di potenziali consumatori che sono chiamati a esprimere le loro preferenze. Serve a valutare la capacità del consumatore di distinguere le caratteristiche proprie del prodotto senza essere influenzato dalla notorietà della marca. 76 Body copy: la parte scritta di un annuncio pubblicitario in cui sono descritte le caratteristiche dell'azienda e/o del prodotto presentato. Bozzetto: schizzo di un annuncio pubblicitario, sul quale compaiono, oltre le figure, gli ingombri del testo e, in genere, l'headline. Viene chiamato anche "rough". Brain storming: metodo decisionale consistente in sessioni intensive di dibattito volte a stimolare proposte e a identificare la soluzione migliore. Le regole generali di una seduta di brain storming sono: esclusione di ogni giudizio critico; accettazione di ogni forma di proposta; produzione di un gran numero di idee; sintesi delle idee espresse. Brand: marca. Brand awamness: capacità dei consumatori di riconoscere un marchio e di associarlo correttamente a un prodotto, a una linea di prodotti o a un'impresa. Brand image: immagine di marca. Brand positioning: posizione e ruolo di una marca in relazione ai bisogni che intende soddisfare. Brand strategy: tutto ciò che concerne gli aspetti della marca, e dalla distribuzione al packaging e che costituisce la base del piano di marketing. Breve periodo: concetto, che indica un lasso di tempo indefinito ma comunque vicino al momento attuale. In economia corrisponde al tempo che trascorre prima che le imprese possano modificare la proprietà capacità, produttiva. Brief: documento che riassume gli obiettivi di una campagna pubblicitaria o di una ricerca di marketing, le caratteristiche del mercato potenziale ed eventualmente altre informazioni ritenute necessarie per definire in termini più precisi un'iniziativa. 77 Brochure: breve opuscolo pubblicitario, caratterizzato spesso da una rilegatura di prestigio. Budget: bilancio di previsione; stima delle entrate e delle spese relative ad un periodo di esercizio o ad un esercizio intero. In esso sono indicati anche gli obiettivi da raggiungere. Nella comunicazione, oggi, con questo termine si intende semplicemente l'ammontare della spesa di una campagna pubblicitaria. Budget flessibile: tecnica di previsione che contempla due o più piani alternativi in relazione all'andamento di variabili difficilmente quantificabili a priori. Business to business: attività aziendale (in genere di comunicazione) rivolta a un'altra impresa e non al consumatore finale. Campagna di vendita: specifica azione di vendita condotta secondo un programma che sviluppa uno sforzo più intenso su un prodotto, su una zona del mercato o su un segmento di clientela. Campione statistico: data una popolazione di unità, è una sua parte rappresentativa del tutto. Tre sono i tipi di campione più utilizzati: casuale, stratificato e per quote. Il campione casuale è un campione statistico i cui elementi sono scelti in modo casuale. Il campione stratificato è invece un campione statistico estratto suddividendo l'universo in strati, cioè in sottogruppi omogenei quanto a caratteristiche prescelte. Il campione per quote, infine, viene formato fissando soltanto il numero di elementi e lasciando libero l'intervistato ne di scegliere le persone da intervistare purché‚ esse rispondano a determinate caratteristiche (livello di istruzione, sesso e così via) rispetto alle quali sono state fissate le quote. Canale di distribuzione: sequenza di intermediari commerciali (persone o organizzazioni) che provvedono al passaggio dei beni dal produttore al consumatore. La sua funzione essenziale è il trasferimento di un bene. Non sempre gli intermediari 78 commerciali si occupano del trasferimento fisico della merce, a questo scopo vengono infatti utilizzati dei fornitori di servizi specializzati come spedizionieri e trasportatori che non rientrano nel canale distributivo ma ne sono solo uno strumento (distribuzione fisica). Da un punto di vista economico il canale di distribuzione ha il compito di colmare i le distanze tra impresa e mercato. Con il commercio elettronico si possono superare soprattutto le distanze di tipo geografico. Case history: spiegazione di un fatto, azione, fenomeno attraverso un esempio concreto; molto utilizzato nei corsi di formazione, soprattutto in quelli di marketing, per completare, anche attraverso un dibattito tra i partecipanti, l'acquisizione di concetti teorici. Cielo di vita del prodotto: descrive, basandosi sull'andamento delle vendite nel tempo, il passaggio di un prodotto attraverso quattro stadi successivi: introduzione, sviluppo, maturità, declino che corrispondono ad altrettante tipiche situazioni della domanda. Claim: promessa principale fatta al consumatore in campagna di comunicazione. Comunicazione aziendale: nel marketing. E' l'insieme di tutti gli strumenti con cui l'azienda si presenta nel mercato; per esempio pubblicità, promozione, pubbliche relazioni, packaging, sponsorizzazioni e direct marketing. Controllo di marketing: processo tendente a verificare, attraverso il confronto fra dati consuntivi parziali e dati di budget, che le risorse impiegate e la loro combinazione consentano di raggiungere gli obiettivi di mercato pianificati. Copy: parte di testo di un messaggio pubblicitario. Copywriter: chi nell'agenzia ha il compito di ideare i testi pubblicitari. Svolge la sua attività creativa in stretto collegamento con l'art director. Costi di marketing: costi sostenuti dall'impresa nello svolgimento della sua azione di marketing. Il costo complessivo di marketing è dato dagli oneri relativi nelle seguenti attività generali: creazione e sviluppo della domanda; acquisizione degli 79 ordini; direzione e controllo delle attività di vendita; magazzinaggio e conservazione dei prodotti finiti; distribuzione fisica dei prodotti finiti; finanziamento della clientela e recupero crediti. Per quanto riguarda la tipologia del costo si rileva che anche gli strumenti di marketing possono essere caratterizzati dal costo fisso o da quello variabile (oppure da un costo in prevalenza dell'uno o dell'altro tipo). Si intendono per costi fissi quelli che sorgono indipendentemente dalle vendite generate. Ad esempio, una volta stabilito il budget di una campagna pubblicitaria, questo rimane tale sia che le vendite aumentino molto sia che queste aumentino poco in seguito alla campagna stessa. I costi variabili invece nascono in dipendenza delle vendite effettuate e quindi sono successivi ad esse. Il differente grado di rischio insito nelle due tipologie è perciò evidente. Coupon: tagliando di un annuncio pubblicitario o promozionale che il consumatore compila e spedisce per ottenere informazioni, per fare un ordine o per ricevere in prova il prodotto. Buono sconto o buono-acquisto che dà diritto ad ottenere una riduzione di prezzo su un prodotto o un omaggio dietro presentazione dello stesso al dettagliante. Direct mail: invio di materiale informativo, promozionale e pubblicitario o di una proposta di vendita fatta dall'azienda, per posta al recapito del cliente potenziale. Da non confondere con il direct marketing, di cui il direct mail rappresenta solo una delle diverse leve. Direct marketing: tecnica di marketing con la quale l'impresa si propone di ottenere una risposta diretta da parte del cliente finale sia questa un ordine d'acquisto, una richiesta di informazioni, una domanda di campione di prova o di altro materiale promozionale. Non coincide necessariamente con la cosiddetta vendita diretta, cioè la vendita che esclude ogni intermediario nella distribuzione. L'azione di marketing diretto potrebbe, ad esempio, avere lo scopo di indirizzare il cliente ad un negozio indicato o di ottenere informazioni. La caratteristica saliente del direct marketing è perciò quella di indurre il consumatore a compiere l'azione propostagli (e ottenerne la prova) e non si identifica come invece molti ritengono con 80 l'utilizzo della posta. E il solo sistema di marketing che permette la verifica quantitativa delle risposte, cioè della redemption, e quindi rende possibile l'effettuazione di test preliminari prima del lancio dell'azione su ampia scala. I mezzi più usati sono: gli annunci stampa con coupon, gli invii postali (direct mail, i comunicati radio/televisione, il telefono, il telemarketing) che forniscono il recapito per il contatto. Un'azione di direct marketing o di marketing diretto, si compone tipicamente di tre fasi principali: l'identificazione dei clienti potenziali, l'identificazione di un messaggio che si avvale di criteri creativi suoi propri, la scelta dei mezzi di contatto più opportuni. Display: contenitore, spesso recante un testo pubblicitario, usato per l'esposizione della merce nelle vetrine o all'interno dei negozi al dettaglio. In genere i contenitori derivano dalla scomposizione in elementi singoli della confezione utilizzata per il trasporto della merce dal fornitore al dettagliante. Riferito anche a una particolare disposizione della merce su un banco di esposizione. Dry test: test tipico del direct marketing. E' la proposta di vendita fatta al cliente potenziale senza avere ancora realizzato il bene reclamizzato. Il test consente di scegliere il messaggio più efficace e di ottimizzare le dimensioni della campagna di mailing prima di correre i rischi insiti nella produzione del prodotto. Follow up: seguito di una campagna pubblicitaria che mette in evidenza nuovi aspetti della comunicazione rafforzandola. Può essere usato per qualsiasi azione di marketing che ne rafforza una precedente. Franchising: formula distributiva in cui il titolare di un marchio, ne concede lo sfruttamento a un dettagliante all'intemo di un contratto. In particolare l'azienda cede, in cambio del pagamento di un compenso (di norma definito come percentuale sul fatturato), il proprio marchio, i prodotti e più in generale il proprio know how commerciale. Di norma il dettagliante non può inserire nel proprio assortimento prodotti di altre ditte se non dietro autorizzazione scritta del partner contro il pagamento di un compenso. 81 Headline: In un annuncio pubblicitario è la parte del testo che apre il messaggio e che viene messa in risalto, usando tra l'altro caratteri di stampa più grandi (e di solito in maiuscolo) per attirare l'attenzione. Solitamente sintetizza il tema della comunicazione o della campagna. Questo termine viene ora utilizzato al posto di slogan, parola non amata dai pubblicitari. Immagine: sintesi delle opinioni che il pubblico ha di un'impresa e lo dei suoi prodotti. Deriva da un processo di sedimentazione delle relazioni fra pubblico e impresa. Molti sono i fattori che intervengono nell'affermare l'immagine: la qualità dei prodotti/servizi, la pubblicità, la tipologia distributiva, il giudizio espresso dagli opinion leader, l'informazione dei mass-media e altri ancora. L'immagine ha significativi effetti sul comportamento del consumatore ed è caratterizzata da una certa inerzia al cambiamento per cui, se un'impresa riesce ad ottenere una buona immagine, ha acquisito un patrimonio di credibilità duraturo nel tempo. Con il termine corporate image ci si riferisce all'impresa o al gruppo industriale, con brand image si identifica invece l'immagine della marca. Indagine: esplorazione di un aggregato di persone, che avviene mediante tecniche statistiche di tipo campionario. Se oggetto dell'esplorazione è un mercato, si parla di ricerca di mercato; se viceversa si esplora l'opinione della gente su fonti di rilevanza politica o morale, si ha la ricerca di opinione pubblica o sondaggio d'opinione. Indagini demoscopiche: ricerche statistiche volte ad accertare opinioni, atteggiamenti e caratteristiche di una determinata popolazione. Vengono normalmente eseguite su un campione. Può consistere nella sola ricerca di dati o rilevazione di comportamenti (desk work), oppure, più frequentemente, implica un'intervista o la compilazione di un questionario da parte dei componenti il campione. Indagini motivazionali: tipo di indagine qualitativa realizzata applicando metodologie proprie della psicologia e della 82 sociologia che servano a mettere in luce le motivazioni consce e inconsce dei consumatori. Indagini qualitative: studiano il comportamento individuale del consumatore cercando di scoprire quali forze spingono l'individuo a sviluppare un determinato atteggiamento verso l'azienda, il prodotto, la comunicazione pubblicitaria e così via. Indagini quantitative: forniscono la dimensione di un fenomeno. A differenza delle indagini qualitative che cercano di spiegare il perchè‚ di determinati comportamenti, le quantitative indicano quante persone adottano un certo comportamento. Layout: disposizione appropriata degli elementi che compongono un annuncio pubblicitario: figure, headline, body copy. Consente di visualizzare il messaggio prima di passare all'esecutivo. Indica anche la disposizione degli scaffali in un punto vendita. Mailing: Invio per corrispondenza al recapito del cliente potenziale di una proposta di vendita o di materiale promozionale. Gli elementi di un mailing sono: la busta, il depliant illustrativo, la lettera che descrive il prodotto e invita il lettore a fare l'ordine e, infine, la cartolina d'ordine.Mailing list: elenco di nominativi di persone fisiche o società cui recapitare per posta materiale promozionale o una proposta di vendita. Mailing shot: singola azione di invii in una campagna di vendite per corrispondenza. Marca: nome, disegno, segno grafico che identifica un prodotto o una linea di prodotti o un'impresa. Per il marketing la marca è un mezzo di differenziazione del prodotto avente lo scopo di simboleggiare in modo sintetico e continuativo l'immagine del prodotto presso il consumatore e i clienti. La marca costituisce il presupposto per una politica di differenziazione per le sue capacità di evocare univocamente le qualità reali del prodotto e i valori psicologici a esso assegnati dal consumatore. Nel caso di marche con notorietà universale e permanente, le cosiddette grandi marche, questa capacità di sintesi diventa un valore autonomo che va al di là del prodotto e dell'impresa. 83 Marchio: quella parte della marca che è riconoscibile ma non è pronunciabile, come un simbolo, un disegno, un colore o un tipo di iscrizione caratteristici. Mark-up: margine che viene sommato ai costi di produzione per determinare un prezzo di vendita che consenta la realizzazione di un profitto. Viene espresso come percentuale sul costo. Markdown: ribasso del prezzo. Market: mercato o insieme delle persone e degli operatori economici interessati a un prodotto o servizio o risorsa e che dispongono di un reddito sufficiente per acquistarlo. Market oriented: si dice di un'azienda che nella sua strategia dà la priorità alle esigenze del mercato; cioè opera in funzione delle caratteristiche dei consumatori e dei vincoli che devono essere superati per soddisfarli. Marketing: identificazione dei bisogni e della loro possibile soddisfazione con merci o servizi adeguati. In realtà, gli esperti non sono concordi sulla definizione di marketing: secondo alcuni è tutto ciò che non è amministrazione o produzione. Per altri poi il marketing è genericamente tutto ciò che concorre a portare l'azienda sul mercato. Marketing dei servizi: attività di marketing fatta dalle imprese del settore terziario. Il marketing dei servizi si riferisce a un settore produttivo che ha raggiunto primaria importanza nelle economie avanzate e che è caratterizzato da peculiarità specifiche che ne giustificano una trattazione autonoma. Marketing differenziato: preso atto che il mercato è un insieme non omogeneo di bisogni ed esigenze nei confronti di un prodotto, l'azienda lo segmenta, sceglie i segmenti cui rivolgersi e infine mette a punto una serie di marketing mix differenti per ciascuno di essi. Il contrario di marketing indifferenziato. 84 Marketing indifferenziato: strategia che si basa nel presupposto che il mercato cui l'azienda si rivolge sia omogeneo e quindi non segmentato. Marketing mix: combinazione dei fattori di marketing dell'impresa. Riguarda tipicamente le decisioni relative al prodotto, al prezzo, alla pubblicità, alla promozione, ai canali di distribuzione e alla rete di vendita. L'ottimizzazione del marketing mix è il miglior uso combinato nella gestione e nella destinazione delle risorse tra i fattori descritti. Media: mezzi di comunicazione pubblicitaria: televisione, radio, stampa, cinema e affissioni. Il reparto media di un'agenzia pubblicitaria si occupa della pianificazione, della prenotazione e del controllo degli spazi per i messaggi nei vari mezzi. Nelle agenzie maggiori si distingue il media planner come responsabile della pianificazione dal media buyer, cioè colui che tiene i contatti con i concessionari di pubblicità ed eventualmente con le case editrici. Menabò: modello dell'impaginazione di una pubblicazione stampata. ln un fascicolo esattamente dello stesso formato e dello stesso numero di pagine del prodotto finito nel quale sono segnate, pagina per pagina, tutte le indicazioni per l'impaginazione con i relativi ingombri dei testi e delle illustrazioni. Mercato: aggregato di individui e di altri operatori economici interessati a un prodotto, o servizio o risorsa, e che hanno un reddito adeguato all'acquisto dello stesso. Il concetto di mercato implica che le contrattazioni che vi avvengono si influenzino a vicenda in modo da determinare l'equilibrio tra la domanda e l'offerta. Si definisce mercato al rialzo la situazione in cui i compratori sono pronti ad acquistare quantità maggiori di quelle che i venditori sono in grado di offrire; poiché‚ ciò dà loro un maggior potere contrattuale, questa situazione viene definita anche mercato dei venditori. Mercato captive: terreno di caccia esclusivo di un'azienda. Nel caso, ad esempio, di un grande gruppo industriale è mercato captive quello rappresentato dalle altre società del gruppo nei confronti delle quali l'azienda in questione ha una posizione di 85 fomitore privilegiato. Mercato depresso: mercato in cui vi sono più beni che consumatori. Merchandise: merce, prodotti. Merchandiser: persona od organizzazione che predispone l'esposizione e la promozione dei prodotti. Merchandising: complesso di attività che hanno lo scopo di promuovere le vendite una volta che la merce abbia raggiunto il punto di vendita stesso; per esempio confezione, esposizione, sconti, offerte speciali, distribuzione di materiale promozionale. Tale attività può essere svolta dal fornitore, dal venditore o da entrambi. Newsletter: pubblicazione, in genere di poche pagine, che riporta notizie scritte in modo sintetico. Ha per oggetto settori specifici e viene distribuita normalmente su abbonamento o allegata a giornali. Operazione a premi: azione promozionale che prevede la consegna di premi a tutti coloro che compiono una certa azione; di solito comprare un prodotto o una certa quantità di prodotti. La legge non consente operazioni a premi per alcuni beni di prima necessità, medicinali e tabacco. Packaging: confezione o studio della confezione. Elemento di estrema importanza per la differenziazione e la personalizzazione del prodotto oltre che per la sua distribuzione fisica e la sua esposizione nei punti vendita. Il packaging consente una politica di marca, è indispensabile veicolo per la fornitura di alcuni servizi impliciti al consumatore quali l'informazione sul prodotto e una migliore possibilità di conservazione. Il suo ruolo è andato aumentando con la diffusione del self- service perché‚ è uno strumento per comunicare stimoli al consumatore proprio sul punto di vendita e quindi la percezione dello stimolo può provocare immediatamente l'acquisto. Confezione: elemento di estrema importanza per la differenziazione e la personalizzazione del prodotto oltre che per la sua distribuzione fisica e la sua esposizione nei punti vendita. Il packaging consente una politica di marca, è indispensabile veicolo per la fornitura di alcuni servizi 86 impliciti al consumatore quali l'informazione sul prodotto e una migliore possibilità di conservazione. Il suo ruolo è andato aumentando con la diffusione del self service perchè uno strumento per comunicare stimoli al consumatore proprio sul punto di vendita e quindi la percezione dello stimolo può provocare immediatamente l'acquisto. Panel: è una indagine quantitativa di carattere periodico, che esplora famiglie o negozi. Il panel famiglie si fonda di solito sui diari che le massaie aderenti compilano, e spediscono all'istituto con frequenza settimanale. Pay-off: frase conclusiva di un annuncio pubblicitario. Spesso è posta dopo la marea per qualificare e rafforzare la comunicazione. Si presta a essere l'elemento di continuità di campagne pubblicitarie diverse. Pianificazione di marketing: processo normalizzato che si concretizza in piani atti al raggiungimento di determinati obiettivi di mercato. In particolare con pianificazione di marketing si intende quella parte della pianificazione aziendale che si riferisce direttamente al rapporto impresa/mercato. Tuttavia è assai difficile trovare un confine fra la pianificazione di marketing e la pianificazione aziendale essendo le due intimamente compenetrate sicché ogni definizione è comunque una forzatura. Public Relation: relazioni pubbliche, ovvero attività di comunicazione dell'impresa, attuata di solito con l'ausilio di professionisti specializzati, tendente, attraverso contatti con persone di una qualche influenza, a ottenere un ambiente positivamente predisposto all'impresa e ai suoi prodotti. Gli obiettivi più comuni delle PR sono l'ottenimento di articoli redazionali e di citazioni nei mass media, la partecipazione dell'impresa a iniziative importanti, gli incontri con opinion leader e con i rappresentanti delle istituzioni nonché‚ tutte le forme di cortesia tendenti ad attribuire all'impresa connotati di gradevolezza e correttezza. Promozione: vendite: insieme di attività che, utilizzando tecniche proprie, conferiscono un valore addizionale e provvisorio al prodotto o servizio per facilitarne la vendita e/o stimolarne l'acquisto. Il considerare la promozione vendite come uno strumento di marketing di pari dignità degli altri è cosa relativamente recente e ancora vi è una certa confusione tra gli 87 operatori aziendali riguardo alle sue possibilità, ai suoi limiti e soprattutto alle caratteristiche professionali richieste per sviluppare concretizzare azioni efficaci e in sintonia con le strategie complessive di approccio al mercato. Il numero elevato di tecniche utilizzabili e la loro notevole differenziazione non ha consentito finora di accentrare in un unico fornitore, come ad esempio è avvenuto in pubblicità, tutte le attività connesse con la promozione vendite. Le agenzie di sales promotion sono poche esolo da pochi anni si sono date un'associazione l'Asp. Pull: letteralmente significa tirare. Nel marketing identifica una precisa strategia dell'azienda volta ad attirare sempre più consumatori sul punto di vendita. La pubblicità è la leva principale di tale strategia. Il il contrario di push. Push: letteralmente significa spingere. Nel marketing, in particolare, identifica una precisa strategia dell'azienda volta a spingere il proprio prodotto attraverso i canali distributivi. La forza vendita è la leva principale utilizzata per attuare questo tipo di azione. E' il contrario di una strategia cosiddetta di pull. Rete di vendita: struttura organizzativa aziendale formata dal personale preposto al contatto diretto con la clientela attuale e potenziale. E' particolarmente importante per le aziende che si basano su una politica push, ovvero per quelli di piccole e medie dimensioni. In genere la rete di vendita è formata da venditori che rispondono gerarchicamente a responsabili di area e questi a loro volta al direttore vendite. Tale struttura ha i compiti fondamentali di: ottenere gli ordini, cioè di concretizzare il sell in, fornire servizio e assistenza ai clienti e favorire quindi il sell out e raccogliere informazioni dal mercato e trasmetterle alla direzione aziendale. In alcuni casi, come ad esempio nella tentata vendita, i venditori hanno anche il compito di consegnare la merce al momento dell'ordine; ciò avviene per i beni ad acquisto ripetuto a basso ordine medio. I responsabili (chiamati ispettori o capi area) hanno ovviamente compiti di indirizzo, di controllo, di prospezione, di attuazione sul campo delle politiche aziendali. Mentre i responsabili a vario livello della rete di vendita sono quasi sempre dipendenti diretti dell'azienda non sempre ciò 88 accade anche per il personale di vendita sul campo. Si distinguono infatti reti di vendita dirette, composte da venditori dipendenti e reti di vendita indirette formate da persone od organizzazioni autonome che agiscono sul mercato in favore dell'azienda. Ricerche di marketing: la sistematica raccolta, registrazione e analisi dei dati concernenti il marketing dei beni e servizi. Con le ricerche di marketing l'impresa cerca di aumentare la conoscenza dell'ambiente esterno e della propria attività al fine di ridurre il rischio nelle proprie scelte e di ottimizzare le proprie risorse. Possono essere ricerche di marketing "interne" se hanno fini di ottimizzazione dell'uso degli strumenti del marketing mix e di controllo; sono ricerche "esterne" se possono essere raggruppate in due grandi tipologie: qualitative e quantitative. Le indagini qualitative, studiano il comportamento individuale del consumatore cercando di scoprire quali forze agiscono a sviluppare un determinato atteggiamento verso il Prodotto o verso una comunicazione pubblicitaria. Il comportamento del consumatore è fortemente influenzato da spinte psicologiche: le ricerche motivazionali vengono realizzate con l'applicazione delle metodologie proprie della psicologia e della sociologia e servono a mettere in luce le motivazioni consce e inconsce. Vengono condotte principalmente per conoscere l'atteggiamento verso un prodotto, una marca o l'impresa. Un altro vasto campo di applicazione è la pubblicità per verificare l'efficacia del messaggio mediante i copy test. Le ricerche motivazionali sono utilizzate anche per saggiare il grado di accettazione di un nuovo prodotto da parte del pubblico oppure per analizzare le sue reazioni a nuove confezioni. Ricerche quantitative: sono utilizzate principalmente per stimare il potenziale mercato, l'entità dei vari segmenti, le quote di mercato. Esse inoltre sono di notevole importanza in pubblicità per la stima dell'audience dei mezzi di comunicazione e per la sua segmentazione. La statistica fornisce diverse tecniche di campionamento. Il campione probabilistico o casuale è formato da unità dell'universo che hanno tutte la medesima probabilità di entrarvi; il campione così estratto ha la proprietà di permettere, entro ben definiti campi di errore, l'estensione dei risultati ottenuti dalla sua analisi all'intero universo da cui è stato estratto. In pratica la possibilità di ottenere 89 un campione casuale è molto ridotta sia per la difficoltà tecnica di dare a ogni elemento la stessa possibilità di entrarvi sia per i probabili altissimi costi della conduzione della ricerca. Target group: gruppo di individui ai quali è diretta un'azione di marketing, in particolare una comunicazione pubblicitaria. Target market: segmento di mercato o insieme di consumatori cui l'azienda si rivolge. Target marketing: espressione utilizzata per indicare le azioni di selezione e segmentazione del mercato. 90