QL 461 S678R ENT oUCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA. FIRENZE, Resoconti delle adunanze Anno 1881 >.3-32 297301 SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA RESOCONTI DELLE ADUNANZE DAL Segretario G. .A.I1110 CA VANNA ISSI FIRENZE TIPOGRAFIA CENNINIAllà Vìa rthibellina n" 8. 1881 \ CORREZIONI. A pag. 19, 4° capoverso. E^tobia Pesotettix brutìus leggi Ectobia tridentina » Pezotetlix Costae SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA RESOCONTI DELLE ADUNANZE nell'anno 1881 tenute 1* — ADUNANZA GIUGNO. 12 Presidenza Targioni. (Seduta privata: ore È approvato il 11 ant.) processo verbale dell' adunanza tenuta Il tesoriere Ing. Vimercati, legge preventivo del 1881, la lettera che li accompagnava ai Signori Sindaci Ridolfi Aggiunge 808 lire quali saranno, stessi, le ai Bilanci, pubblicate negli Atti Ufficiali della Società. eh' egli fatte dal Sindaco di 26 dicembre 1880. Bilancio consuntivo del 1880 e quello il e Bargagli, e le lettere di approvazione dei Sindaci unitamente il non può né deve march. Ridolfi (1), lasciare senza risposta le osservazioni alle quali replica : 1° che la cifra portata in entrata come prodotto delle J;asse pagate dai soci ed associati all'interno, deve esser precisamente tale e v' è fra gli associati chi uno sconto: questo paga per mezzo non già di appunto per la Biblioteca si è verificato 810, perchè di libraio, al quale bisogna rilasciare di Parma, la quale pagò a mezzo del libraio Battei, come risulta dalla lettera protocollata in Archivio al n° 785: 2° che la cifra di tasse dei soci esteri è esatta, perchè, a seconda dell' articolo 6 dello Statuto, gli esteri pagano L. 12. Spiega in seguito la djff"erenza tra le tasse arretrate. le cifre portate nei due bilanci per quanto riguarda Risposto così alle osservazioni di minor rilievo, sopra quella principale. Adduce le (1) anno arresta ragioni per le quali egli ha replicatamente proposto che nel Bilancio preventivo 1' si le cifre rappresentanti gli incassi siano V. la lettera del Sindaco march. N. Ridolfi, negli Atti Ufficiali della Società per 1880. , SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 4 il più possibile vicino al vero. Prova seguito che in preventivato non è minore del vero perchè è cospicuo il cui nome Non il il numero delle quota numero dei morosi convien radiare dall' albo sociale. insiste nella proposta fatta nella sua lettera ai Sindaci, dera se ne prenda atto, affinchè sieno palesi le entrate preventivate e quelle le ma desi- cause delle sproporzioni fra realmente conseguite. Fa constare finalmente che uno dei Sindaci è d'accordo con lui in questo concetto. Sindaco march. Eidolfi, accetta Il e se ne adduce le ragioni, i sviluppando maggiormente quanto scrisse nella lettera. Dopo non breve ed fatte alle sue osservazioni ne dichiara pienamente sodisfatto. Insiste per altro sulla questione prin- cipale, e sua le risposte Sindaci, il discussione, alla quale prendono parte oltre ganimità adoperata dal Comitato, approvato « La il il Vicepresidente ed buon andamento dell'Amministrazione sociale. Invita poi vedere per quanto riguarda preventivo Segretario, vien& il seguente ordine del giorno. 1880, e ringrazia il Tesoriere Società, udita la relazione del Tesoriere e le lettere dei Sindaci, ap- bilancio consuntivo dell'anno prova il Presidente, che spiega le ragioni d'altronde ovvie della lon- le i Tesoriere per il il il Comitato a prov- soci morosi, e lo autorizza a recare al bilancio modificazioni opportune. » Si procede alle elezioni parziali, e risultano rieletti gli uscenti d'ufficio: Vice Presidente . Prof. A. Costa. . Prof. A. Carruccio Prof. E. Cornalia Consiglieri Ing. A. Curò Dott. E. Gestro. La Società, nell'adunanza tenuta siglio « a presentare scopo che il bilancio preventivo dell'anno al quale cedente. il dì 26 dicembre 1880, invitava allo Statuto, venga discusso diretta in tempo, ossia bilancio stesso si riferisce, od alla fine il Con- ad ottenere la al principia dell'anno pre- )!> Il Consiglio, tenuto colò Eidolfi, e che nanza il una modificazione citata, seguenti, che si conto delle riflessioni fatte dal proponente trovano accennate a pag. 3 e adempie l'incarico ricevuto col presentare mutuamente si escludono: M=^ Nic- 4 del Eesoconto dell'Adule due modificazioni — RESOCONTI DELLE ADUNANZE « I*. Art. 16. - Il Consiglio generale il dopo averlo esaminato Adunanza generale di cui all'art. 25. I Sindaci vengono eletti del Consiglio, e rimangono come ed approva un anno « Art. 25. - Ogni anno, in Primavera, bilancio Art. 25. - Ogni anno, in Primavera, nerale privata per tivo la ed discussione si i nella membri » un'Adunanza generale Tata per la discussione ed approvazione del bilancio consuntivo II*. consun- alla Società sopra per soltanto. terrà si il presentano lo è stato indicato più in carica bilancio preventivo il primo trimestre tivo ai Sindaci, che 5 1881. rappresenta la Società di cui ha l'alta direzione. Alla fine dell'anno discute per l'anno seguente, e trasmette entro AnNO terrà approvazione pri- » ec. una Adunanza ge- del bilancio consun- ec. Altra Adunanza sarà tenuta nel mese di dicembre, per la discussione ed approvazione del bilancio preventivo. Art. 26. - In occasione dell'Adunanza privata Adunanza pubblica II M^". Eidolfi ritiene si è conforme a di la si una terrà debba accettare la prima proposta, che del resto quanto viene operato in altre Società. messa a partito Primavera ec. Dopo breve discussione, prima proposta rimane approvata all'unanimità. Nella stessa riunione del dì 26 dicembre 1880, la Società approvava il seguente voto. « Il Consiglio è invitato a presentare, affinchè da aggiungere all'art. venga discusso, un comma 13 dello Statuto, che stabilisca nettamente il diritto di procedere seduta stante, nelle adunanze gen«rali, alle votazioni di ballottaggio che possono occorrere nelle elezioni, sia parziali, sia generali. » . Il Consiglio propone che 13 venga così modificato. l'art. « Art. 13. - Qualora accada che nessuno dei nomi indicati nelle schede ottenga una maggioranza assoluta, che hanno conseguito numero eguale, il mandano maggior numero dei la sorte decide della elezione, Onde dirimere zioni, il si altri inconvenienti che si socio Niccolò Eidolfi propone invece dificato l'art. 12 nel modo suffragi; e se i i due votanti sono in » potrebbero verificare nelle ele- venga soppresso l'art, 13 e mo- seguente, « Art. 12. - I titolari a questi nanza generale, per mezzo a partito, seduta stante, di uffici vengono eletti dai soci riuniti in schede segrete, ed a maggioranza Occorrendo votazioni di ballottaggio, si adu- di voti. procederà ad esse, seduta stante. 6 ENTOMOLOGICA ITALIANA. SOCIETÀ. Esaurita la votazione, quando l' uguaglianza di voti tra i due candidati fuss© mantenuta, la sorte decide della elezione, » Cavanna, Ridolfl ed Vimercati, dopo le quali, il Presidente fanno alcune osservazioni, posta ai voti la proposta Kidolfi è approvata. opportuna una ristampa dello Statuto, che ha già Il Segretario ritiene subito, ed in questa ed in altra adunanza, alcune modificazioni di qualche ri- lievo. Si delibera di procedere a tale ristampa. La seduta privata è tolta alle ore 12 J^ pom. {Seduta pubblica Il vazioni Cavanna Segretario nel 1880. Passa fatte; riferisce rassegna in assicura che i il : ore 1 pom.) brevemente sull'operato della Società lavori pubblicati riordinamento nel della Bullettino Biblioteca le inno- e sociale opera dei soci Piccioli, Carobbi e del Segretario stesso, sarà tra non condotto a termine. Chiude opportune parole, i nomi Gr. sua relazione rammentando ai colleglli, Hellmuth von Kiesenvetter. soci i signori: H. Verrall, di Newmarket, presentato da Osten Sacken, Cavanna con dei defunti soci, Bettino Ricasoli, Alessandro Spa- gnolini, Ernesto-Augusto Sono proclamati la per molto Targioni & (Socio perpetuo). E. Simon, di Parigi, presentato da Cavanna, Pavesi e Targioni. Al. Argod, di Crést, presentato da Bargagii, Piccioli e Cavanna. R. Pini, di Prato, presentato da D'Ancona, Targioni e Cavanna. B. Gerhard, di Lipsia, presentato da Vimercati, Stefanelli e Targioni. C. Dott. Mereghi, di A. Peragallo, Iesi, di Nizza, presentato da Bargagii, Targioni e Cavanna. presentato da Bargagii, Stefanelli e Targioni. G. Dott. Bellonci, della E. Università di Bologna, presentato da Cavanna, Targioni e Stefanelli. L. Prof. Macchiati, di Sassari, presentato Il Bandi Segretario partecipa le lettere di Selve, Emery, Dei, Pirazzoli da Targioni, Stefanelli e di ringraziamento e Ninni, eletti il dei Cavanna. signori Doria, primo a Vice-Presi- dente, gli altri a Consiglieri, nell'adunanza generale dell'anno 1880. Presenta in seguito: 1° le lettere di accettazione legale dei nuovi soci RESOCONTI DELLE ADUNANZE Carobbi e Roster, proclamati nel!' adunanza scientifici corrispondenti, menti dei Consorzi — AnNO sopra 7 1881. indicata: 11° che hanno ricevuto ringrazia- i fascicoli del i Balletti no. Espone alcune ed annunzia che di richieste cambio il cambio già è stabilito il Comitato), Zoologischer Anmger, deciderà quali (sulle con il diretto dal Prof. Carus, Altre comunicazioni: La Allgemeinen entomólogischen Tauschvereìns il in Hannover manda suo statuto; Il sig. S. col titolo di Brogi di Siena presenta primo numero di un suo giornale, BuUettino del Naturalista collettore; Il sig. S. E. Cassino, di pite, il Boston, rimette alcune schede da rinviarsi riem- che devono servire per la compilazione di un Annuario universale dei naturalisti; La Commissione esecutiva per un monumento a Spallanzani invia alcune schede di sottoscrizione; Il Presidente della putati chiede una commissione per la Biblioteca della Camera dei De- serie delle pubblicazioni sociali, da collocarsi nella Biblio- teca stessa. Università di Pavia, Consigliere della Società, che assiste all'adunanza, e che offre per la Biblio- Il Presidente dà la parola al Prof. Pavesi, teca sociale tre opuscoli di soggetto della entomologico; scritti nel Laboratorio zoologico da lui diretto. Pavesi e Pirotta. Brevi notizie intorno ad Aracnidi e Miriapodi dell'Agro romano (Ann. Mus. Civ. Gen., Pavesi. Toradelfia in anno XII). uno scorpione (Eend. R. Tst. Cantoni Elvezio. Miriapodi di Lombardia (Atti Soc. Lombardo, voi. XIV). Ita!. Scienze naturali. Milano, voi. XXIII). Lo stesso prof. Pavesi presenta quindi e legge in parte, illustrandole, le tre comunicazioni seguenti: 1° Paolo Doti Magretti. - Osservazioni e note sulla cattura di alcuni Imenotteri. « Continuando le caccio e la raccolta di questi insetti per illustrare la fauna imenotterologica lombarda, nella scorsa primavera rivolsi le ricerche ai Terebranti, ed in special modo alla bella e distinta famiglia dei Tentredinidi. 8 SOCIETÀ. Fra ENTOMOLOGICA ITALIANA molte specie che andai le mano mano determinando, piacemi fermare r attenzione degli entomologi sopra alcune, le quali mi sembrano, oltre che per la Lombardia, nuove o rare anche per l'Italia. Della Lyda befulae Fab. raccolsi un esemplare (f alla metà di maggio, nei dintorni di Pavia, in una umida, fra piante di località Questa specie, ritenuta rara anche per la Francia e ma assai incertamente, sotto nome il vaga specie è un' altra di tentredine, Tenthredo betulae, di cremonese nella statistica della provincia di salici e di betulle. Germania, è la dall' citata, anonimo Cremona. L'Abia nigricornis Leach da me raccolta in una sola località del bergamasco, nei dintorni di Canonica d'Adda, lungo una siepe di biancospino È alla fine d' aprile. Due citata dall'André per della individui F ma Italia, Blennocampa fuscipennis assai vagamente. Fall, potei raccogliere nell'ultima località suddetta, verso la fine d'aprile. Questa specie non venne per anco citata nell' Italia : la credo anche abbastanza rara. Mi furono poi gentilmente presentati due esemplari della Cimbex femorata L. varietà tutta nera, che raccolti alla da noi credo più rara metà di maggio delle altre varietà. tipica, Di questi esemplari, nei pressi di Pavia, sotto piante di ippocastano, uno presenta anche una singolare anormalità. La mandibola destra più larga e più corta della sinistra, più profondamente provveduta di due grossi denti all' che apice invece pel striata uno di solo, è assai lungo e con una semplice intaccatura al margine inferiore interno. Fra i Siricidei, riporto da ultimo la cattura di due esemplari maschi del Sirex spectrum Lin. ritenuto assai raro dal Costa per la Calabria ed poletano. Li ebbi da Pavia e il na- da Milano. » 2» Cantoni Dott. Elvezio - Aracnidi delle Madonie. Comunicazione in- troduttiva. « Fino dal 1844 il Dott. Francesco Mina Palumbo, in un suo scritto intro- duttivo a future pubblicazioni sulla Storia naturale delle Madonie, ricordando i nomi scienziati che per lo innanzi eransi occupati dei diversi della Storia naturale della Sicilia, pur convenendo nel molto già fatto, mostrava quanto ancora rimanesse a compiersi per giungere alla compilazione di un' opera, la quale racchiudesse tutte florida regione. E le notizie dosi agli scienziati Siciliani, si quei monti si naturali, di cui tanta per conclusione al suo scritto, augurava che l' messe offre quella egregio Dottore, rivolgen- tutti cooperassero ad illustrare interessanti e vasti dell'isola Sicula. Fermo nel suo proposito, oltre la pubblicazione degli importanti lavori RESOCONTI DELLE ADUNANZE sai Mammiferi, — ANNO 1881. Eettili, Emitteri, Nevrotteri, Lepidotteri 9 siciliani, lavori nei quali vengono prese in esame molte specie delle Madonie, e che come tali possono dire gli unici uno stampato fatta di stesse, il marchesa Paulucci della Mina Palumbo occupava ancora si si risguardanti quella regione, astrazion scritti faunistici di sui Molluschi raccolte Madonie delle da distribuirsi per studio ai cultori dei diversi rami e della zoologia e delle altre scienze naturali, onde più attendibili riuscissero le varie anno egli faceva una prima spedizione aracnologo, il Ed appunto di Aracnidi delle Madonie lo scorso al distinto quale, molto cortesemente, affidava a me delle specie inviate e della compilazione di un prof. cav. P. Pavesi, r incarico della determinazione pubblicazioni. il elenco di esse, lavoro cui ben volentieri m' accingevo, e sicuro del valido aiuto del mio Maestro e volenteroso di rendere sicula, di cui Il dare ben pochi si sono in adunque un elenco un modo contributo alla fauna aracnologica speciale occupati. delle specie di Aracnidi raccolti sulle monti posti sulla spiaggia settentrionale della r Imera settentrionale, con Geraci ad Gallisano ad ovest, numero oriente, Polizzi a sud, è scopo di Sicilia tra Madonie, fiume Monalo e il Castelbuono ed Imello a nord, questa mia comunicazione. Il loro ascende a settantadue, e sono: Uroctea Durandi, (Walck.) 1. Euscorpius carpathicus, 1. Argiope lobata, (Pali.) 23. JDictyna arundinacea, 3. A. Brunnichii, (Scop.) 24. D. civica, (Lue.) (L.) 22. (L.) 4. Epeira dromedaria, (Walck.) 25. D. viridissima, (Walck.) 5. E. (Clerck.) 26. Amaurobius claustrarius, (Hahn.) 6. E. cucurbitina, Clerck. 27. 7. E. 8. 9. marmorea, Reda, Tegenaria parietina, (Frc.) 28. Agalena labyrinthica, E. ceropegia, (Walck.) 29. Histopona torpida, E. adianta, (Walck.) 30. Textrix coarctata, (Scop.) 10. E. acalypha, (Walck.) 31. 11. E. diodia, (Walck.) 32. 12. Singa semiatra, 13. Zilla L. Koch. x-notata, (Clerck.) Zoropsis ocreata, (C. L. 32. Drassus cerdo, Thor. 34 Bysdera 35. D. Camhridgii, Th. crocota, C. L. Koch. 15. Linyphia frutetorum, 16. Theridium, sisyphium, (Clerck.) 37. 17. Th. pictum, (Walck.) 38. Nemesia caementaria, Micrommata Koch. Koch.) Chiracanthiumpelasgi<:um,(C. Koch.) Meta segmentata, C. Koch.) (L. D.) 14. (Clerck.) (Clerck.) (C. L. 36. Filistata testacea, Latr. Cyrtauchenius Doleschallii, Auss. (Latr.) ligurina, (C. Koch.) 18. LithyphantesPaykullianus,{Wa[ck.) 39. 19. Lathrodectus l'Ò-guttatus, 40. Sparassus spongitarsis, 20. Asagena phalerata, 41. Artanes margaritatus, (Clerck.) 21. Loxoceles erythrocephala, 42. Philodromus aureolus^ (Rossi.) (Panz.) (C. Koch.) (L. D.) (Clerck.) SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 10 43. Misumena 58. 0. ramosus, (Panz.) 44. M. truncata, (Pali.) 59. 0. transalpinus, (Walck.) 45. M. Savignyi, (E. S.) 60. (f 46. Thomisus 47. Biaea globosa^ (Fabr.) 62. Ileliophanus furcillatus, E. Sina. 43. Xysticus lateralis, (Hahn.) 63. H. flavipes, (Hahn.) 64. H. aeneus, (Hahn.) nec L. vatia, (Clerck.) albus, (Gmel.) 50. X acerbus, Th. X horticola, 51. Lycosa albofasciata^ 49. 61. Koch. C. (Brulle.) 52. Tarentula pulverulenta, (Clerck.) Eresus Audouini, Brulle. ? E. frontalis, Latr. 65. Ballus depressus, (Walck ) 66. Menemerus semilimbatus, (Hahn.) 67. Philaeus chrysops^ (Poda.) 53. T. radiata^ (Latr.) var. 68. AUus jucundus, 54. T. andrenivora, (Walck.) 69. Icius notabilis, 55. Trochosa cinerea, (Fabr.) 70. Acantholophus echinatus. (Lue) 56. Ocyale mirabilis, (Clerck.) 71. Obisium muscorum, Leach. 57. Oxyopes lineatus, Latr. 72. 0. simile, L. un carattere Parecchie queste di maxima. specie evidentemente erano già (Lue.) Koch.) (C. Koch. note di Sicilia. La raccolta ha da molte forme, come meridionale impressole VArgiope lobata, Lathrodedus, Loxoceles, Urodea, Zoropsis, Chiracanthium pelasgicum, Misumena Savignyi, Lycosa albofasciata, Menemerus semilhnbatus, V Attus jucundus, V lophus echinatus, che riuniscono ranea, ed alcune, quali Sicilia. che si il fauna sicula così la all' compensa una il mediter- africana Cyrtauchenius Doleschallii, sono esclusive della Cionullameno VEpeira marmorea, la ceropegia, la diodia tratta di Eresus, gli Icius notabilis, V Acantho- collezione fatta in regione montana; per la bassa latitudine, e viene collegata la Sicilia ec. cui anche 1' indicano altitudine alle parti elevate e settentrionali d' Europa. Ciò mostra la necessità di avere collezioni di tutte le zone altimetriche di il criterio che si un paese, perchè riesca piìi conforme al vero vuol formare sopra la relativa fauna. » 30 Luigi Simonetta, studente del 1° tico dei Pediculini « (rli anno dì medicina. - Elenco sistema- appartenenti al Museo Zoologico della Università di Pavia. insetti epizoi, e specialmente i Pediculini, mentre trovano cultori ap- passionati e dotti presso altre nazioni sembrano trascuratissimi dagli zoologi italiani; non è quindi da meravigliarsi restano dimenticati questi artropodi, i se in molti zioni interessantissime sotto ogni rapporto. di Pavia si Anche trovava già da tempo qualcuno di sig. Direttore Prof. nostri musei mancano quali potrebbero costituire delle collenel Museo siffatti della E. Università epizoi, che il chiaris- Pietro Pavesi non lasciò mai sfuggirsi l'occasione di ac- RESOCONTI DELLE ADUNANZE -- AnNO 1881. crescere in numero e camente per 11 poi m'incaricò di determinare e di ordinare sistemati- esercizio dopo di aver procurato alla scolastico, Denny (Monographia Anoplu- laboratorio le indispensabili opere illustrate di rorum Britanniae, Londra del libreria 1842), di Giebel (Insecta Epizoa, Lipsia 1874), non che la recentissima del Piaget (Les Pédiculines, Leida 1880). In corso di studio si offerti aggiunsero agli animali già dagli addetti -al esistenti, altri Museo, dal Dott. Magretti che mi furono gentilmente e dal condiscepolo ed amico Felice Mazza; altri ancora raccolsi io stesso, cosichè la collezione attuale dei ma Pediculini non solo è importante, pare altresì degna d'esser resa di pub- blica ragione. Essa consta di una cinquantina 44 delle quali parassite di Nello stenderne il circa di specie, prese quasi tutte a Pavia, uccelli. catalogo ho indicato nome il dell'autore, la sinonimia ma mi e l'ospite degli esemplari sottoposti ad esame, sono fermato partico- larmente sopra quelle forme che, per la prima volta risultano proprie non specie, facendo osservazioni forse nuove, e certo inutili per pleta conoscenza di questi insetti, soprattutto sulle differenze perchè dei giovani individui autori. si le ragioni, Ho sono appigliato a questo piuttosto che a quel partito. dovute Specie Capitis. — » Phtibivs » Inguinalis. » DocoPHORO» » Atratus. per le quali io mi' seguito — Auratus. — Fulvus. — Conicus. — Fuscicollis. — Leontodon. rus canus). — — > Cursor. » — Lari. — * Melanocephalus {LaOcellatus. — Pertusus. Tricolor. Cingulatus. — Cuspidatus. Hemicrous. — spertinus). — Rufus. GoiriODKii — * Platystomus {Cir cactus gallicus). — Fuscus. — * Holophaeus (Falco ve* Leucopleurus (Ciro, — Lineolatus. — Nebulosus. — — Semifissus. — Subdngulatus. gallicus). > — * Cur- — Humeralis. — * Intermedius (Hai. albicilla). — sistema il Vestimenti. sitans (Athene noctua). WiBMDfi all'età, modo seguente: adottato dal Denny, disponendo le specie nel » data tenne poco o niun conto nelle descrizioni degli Nei casi controversi adduco finalmente Genere Pedicclc» di una più com- Palcicornis. 12 SOCIETÀ. Genere Lipecrcb ENTOMOLOGICA ITALIANA. — Lotus. Specie * Bacillus(Garrulw$ glandarius). — — Raphidius. Maculatus. » CoLPocEPHALcni » Flavesccns. » MEivopoiv » Ahdominale. » Trinoton » * Luridum » liAEMOBOTHRivu * Gigauteum (MUvus — — — * Mesoleucum {Corvus frugilegus). — * Pici {Ficus major). — Ridibundum. — Titan. — Tridens. — * Troglodyti {CorCuculiare. Lucidum. vus frugilegus). » (Fulica). lidum (Hai. migraìis). — *var. «a- albicilla). Nutro speranza che questo mio primo lavoro venga accolto con benignità, onde io sia confortato a continuare nella carriera intrapresa. » Il Presidente prof. Targioni Tozzetti espone alcune osservazioni intorno a diversi insetti dannosi, « Sopra alcuni fatti di relazioni d'insetti coli' agricoltura, Uno st'occasione d'intrattenere l'adunanza. — Non è riunuova intorno a modo di vivere di questi insetti. Queste specie però sono d'una. Intanto il brucio che per ora è comparso sembra Eudemis botrana. Quest'anno negli anni decorsi. Ma si sarebbe bene la pratica ha il sull'uva, certamente che i dal male colpiti maggiore interesse a vedere corte vedute. Un altra farfalla tuttavia notevoli; Le sue delle ha troppo non che piccola piccolissima, della la farfalla è si limitano crisalidi, o meglio alle foglie, appena larga 2 o 3 nera con macchie argentine fulgidissime, ed di orificeria. e poi vite an- da foglie che furono guaste dalle sue larve l'anno de- corso nel Veronese ed altrove. I guasti esser alla schiarite questioni che paiono di sola importanza scientifica solamente a chi ch'essa, si è ottenuta iniziati inviassero giovani grappoli vite, né piiì esser quello della riprenderanno con più seguito studi Stazione di entomologia agraria infiorazioni di uva infestata; noi, nelle ancora tutto chiaro sulla natura delle specie che si presentano ora sui fiori della vite, più tardi sul in que- è quello della apparizione dei bruci delle piccole farfalle dell'uva, che quest'anno si nostre pianure, ed altrove in Italia. credo i è un vero ma possono millimetri, gioiello di quasi smalto e suoi bozzoli fatti a spese delle foglie della vite, paiono pìccoli granelli di riso schiacciati. — La specie fu veduta ancora qualche anno addietro, e vi fu chi la credè cosa nuova; invece è conosciuta da più di un secolo, non però in Italia, ed è VAntispila Eivillei Staint. — RESOCONTI DELLE ADUNANZE Più urgente in qualche luogo, è da una mosca del grano che domya frumentaria, in America come di mosca il prof. AnNO 13 1881. come negli Abruzzi, danno prodotto il Eondani, anni addietro, chiamò Cecy- Cecydomya distinguendola da una destructor, conosciuta Europa con nomi che valgono quello nelle parti superiori di tedesca. In questo momento è in forma una piccola mosca o quasi zanzara bruna, di che vola la sera sui campi di grano; e la femmina va deponendo sulle foglie, fra le le larve di guaine delle foglie ed il culmo del grano, e già nascono una seconda generazione. Queste anderanno a nascondersi che sia loro possibile fin verso il collo delle piante, pia dopo la mietitura, anco dopo che il il — nuovo grano. lo stelo si introdurranno fra male alla primavera, vedendo corte, più triste, tarde lenta a come fiorire, meno impedita fra le piante a metter la spiga, — Ma sane, se nell'inverno, o più cadere crisalidi, dalle quali appunto ora Anche qui non versa da quella che si è chiaro se si più gli fiori, steli guarderà fra tardi, si sui primi nodi dei vermiccioli bianchicci corpi allungati rosso bruni, che saranno quelli avvedremo attaccate quelle poi vedendo e e ci spiga più povera di colla male adatta poi a maturare, rotti alla base. ad ogni nodo, si le troverà quasi da principio, poi dei questi le larve, vanno sviluppando le pupe o mosche della sta- le davvero la nostra Cecidomia sia o no di- trova altrove, e la storia dell' insetto descritta come è fatto secondo altre osservazioni taccano nello stelo come si si dovrebbe essere verificata. Importa notare che di mosche del grano ve ne sono almeno una dozzina, ma prime foglie e le foglie e lo stelo, nelle parti inferiori della pianta intristita, gione. se- le pianticelle appena formato per succhiarvi l'alimento. Mentre esse cresceranno, la vegetazione delle piante infette sarà più o del basso autunno quando sarà Le femmine allora deporranno sopra di questo altre uova, e le larve nate piìi maturandosi nella stop- lavoro avrà rovesciato le stoppie me- desime, per esser pronta a volare, molto tardi, in minato uova le sue è detto, altre nei fiori ; che la nostra qualche esempio di una di quelle capaci di questo, si alcune lo at- non va è sui fiori, pur veduto sul grano degli Abruzzi. I danni di queste mosche paiono gravi, e spesso sono stati tali tacchino del grano verità decimate una parte o un altra. — Tutte da parassiti; molte muoiono prima apparente, e una volta o l'altra come ai loro limiti consueti; ma si sono queste anco per mosche at- mosche sono in più anni di seguito in Italia e altrove, comunque le larve delle di svilupparsi, senza ragione moltiplicate, volendo pur far qualche cosa, così torneranno come d'altronde SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 14 conviene, il meglio sarà di mietere ora grano dei campi il primo nodo, bruciare la stoppia, divellere parti delle radici e bruciar pur queste; quest'anno infetto, sul terreno al anche raccogliere teireno, il alto infetti le non rimettere grano né segale, nò orzo all'autunno per l'anno avvenire; e durante questo osservare campi i vicini seminati piante infette, svellerle colle radici il a e dove cereali, vedano delle si più presto possibile, almeno prima dello sviluppo delle mosche in questa stagione. Ripetere poi le mietiture alte e gli abbruciamenti. un piti territorio infestato, tutti — Al solito però dovrebbero operare d'accordo, ed anco quest'anno concorrere a sostenere i i non in col- dagli altri per la difesa sacrifizi fatti comune. » Il socio Napoleone Passerini rende conto degli esperimenti conoscere la causa vera del coloramento dei bozzoli fatti per ri- dai bachi da seta filati nutriti con foglie asperse di sostanze coloranti finamente polverizzate. « Durante l'allevamento dei bachi da seta dello scorso anno 1880, avendo Allevamento del baco da seta » del Berti Pichat, che letto nell'ottimo libro « egli aveva conseguito bozzoli colorati aspergendo di varii colori la foglia distribuirsi ai bachi, volli tentare anch'io la prova, e per da mezzo di nerofumo, terra rossa da pittori e indaco, colori consigliati dal Berti-Pichat medesimo, feci l'esperimento. Ottenni alcuni bozzoli cenerino-nerastri col primo colore, alcuni arancioni col secondo, 6^ indaco, ma non ebbi bozzolo veruno dai bachi nutriti con foglia sparsa essendo morti tutti prima di andare al losco. cominciò a costruire farmi vedere che i il bozzolo, morendovi poi dentro; bachi nutriti di foglia aspersa di' ma uno Solo questo indaco, se di essi per bastò non fossero morti a causa del nocivo colore, avrebbero anch'essi fatti bozzoli colorati. La cosa era strana e poco esplicabile. poteva avvenire che in due modi: o il Il coloramento dei bozzoli non baco filava la seta già colorata, o la tingeva collo sfregamento del proprio corpo, il quale stando continuamente in contatto colle materie coloranti ne diviene tutto tinto. Il Berti Pichat aveva già, molti ^anni or sono, fatti esperimenti in proposito, ed aveva trovato che tinti dal corpo dei bachi, Il guai colore non è i bozzoli erano costruiti con filo colorato, non come nota nella sua opera sopracìtata: però effetto di esterno insudiciamento dei bachi: l'anatomia di questi, per esperimenti fatti dal celebre nostro Alessandrini, RESOCONTI DELLE ADUNANZE — ANNO 15 1881. provò V introduzione delle materie coloranti sino nelle stesse trachee, del che tenne discorso anche nelV ultimo Congresso scientifico in Genova. Ed infatti il Prof. Alessandrini trovò le materie coloranti nelle trachee, ed ottenne bozzoli colorati; ma non le rinvenne nei né seriterii, si pronunciò riguardo alla maniera di coloramento dei bozzoli. Difficilmente peraltro stasse colori ingeriti, i si poteva comprendere come la materia serica acqui- molto più che alcuni di essi, come per esempio insolubili e perciò inassimilabili. Il fatto poi, notato dal Pichat, che bozzoli colorati si disciolgono in ultimi strati gialli, i stava per far nascere qualche dubbio sul Onde spinto anche modo da di coloritura dall'egregio sig. Dott, Guelfo Cavanna, il anche nerofumo, erano ba- ammesso. lui quest'anno volli ripetere l'esperimento. Infatti quando i quarta bachi da seta ebbero cambiato di pelle per la volta, ne presi alquanti, e distribuitili in varie cassette nutrii, persino li che salirono al bosco, con foglia sparsa di varli colori minutamente polverizzati. I colori adoperati furono: nerofumo, rosso (ossido di ferro triolo verde), blu di prussia (ferrocianuro verde oltremare ferrico), meno intensamente ed uniformemente tenni bozzoli più dal ve- ottenuto colorati (1). con Ot- tutti i citati colori. Rimaneva ora da verificare se bachi costruissero bozzoli con i uscisse già colorata dai loro seriterii, o se mento del corpo. Ecco le tingessero poche esperienze che ho i bozzoli seta che per sfrega- fatte in proposito. Esperienza l^ - Nutro alcuni bachi con foglia non colorata, di tempo rastri in tempo il loro corpo con nerofumo. Ottengo bozzoli uguali a quelli filati da bachi che si tingendo cenerino-ne- sono pasciuti di foglia aspersa di nerofumo. Esperienza 2^. - Ad un e prossimo a costruire dalla filiera, e il baco, nutrito di foglia bozzolo, prendo con una pinzetta ne avvolgo parecchi giri intorno Osservo ad occhio nudo e col microscopio, questo uguale a quello dei bachi colorata ordinari, il con nerofumo filo sporgente ad una lastretta di vetro. filo, e lo trovo perfettamente non rinvenendovi neppure la minima traccia di colore. Eipeto questo esperimento sopra altri bachi, nutriti di versi colori, ed ottengo il medesimo resultato. È da notarsi che di- tutti questi bachi subito dopo costruiscono bozzoli colorati. il (1) Oltre i colori suddetti volli tentare anche il giallo di cromo (cromato di piombo), quale peraltro, come avevo preveduto, fece in breve morirà avvelenati tutti i bachi. 16 ENTOMOLOGICA ITALIANA SOCIETÀ. Esperienza 3* - Apro e pronti a puro ò tutta tinta, e interna di essa; si il corpo di vari bachi, ec. Su di di diversi e talvolta di cibo, alcune in trachee colori La (2). colore si osserva per trasparenza anche dalla cute faccia rinviene eziandio negli escrementi espulsi dai bachi. Sono invece completamente privi di colore grasso nutriti Trovo la materia colorante nel tubo digerente, filare il bozzolo. quando questo è ripieno il un baco che aveva i seriterii in tutte le loro parti, il corpo tubo digerente vuoto di cibo, non trovo il traccia di colore, mentre rinvengo colorite la pelle e le trachee. Esperienza 4° - Prendo alcuni bachi maturi li ravvolgo più e più volte in diversi e già saliti sulle colori, finché loro corpo il scope e non è com- pletamente tinto. Li metto poscia sopra alcuni ramoscelli di scopa, senza dar loro più alcun nutrimento. Essi in breve filano tutti quanti dei bozzoli perfetta- mente colorati, del tutto uguali a quelli dei bachi che si sono cibati di fo- glia tinta. Noterò finalmente che i bozzoli sono tinti solo esternamente, essendo di co- lore naturale gli ultimi strati interni di seta, cosa che fu osservata Berti Pichat, come ho e che essa si cambia in una farfalla pure non Da questi esperimenti credo poter dedurre: 1°. Che il non detto di sopra; che la crisalide colore è portato nella è anche dal per niente colorita, colorita e perfettamente sana. pelle pel continuo colore stesso, nel tubo digerente dal cibo che ne contatto è asperso, di e nelle lei col trachee, probabilmente, dall'aria inspirata o per più semplice fatto meccanico. 2°. Che gli ultimi strati interni di seta nei bozzoli la semplice ragione che la pelle del baco il' ha deposto non sono nei primi colorati, per strati tutto colore di cui era ricoperta. 30. Che contrariamente all'opinione cibati, per un tempo più struiscono bossoli colorati, meno ma del Berti Pichat, i bachi che lungo, di foglia sparsa di colori, li tingono per lo si sono non co- sfregamento continuo della loro cute. » materie coloranti nelle trachee, mentre il Profescome notò nel Congresso scientifico di Genova. Può darsi forse che io abbia fatto uso di colori non bastantemente polverizzati, ma in tal caso, a parer mio, apparrebbe pili evidente che il colore entri nelle trachee per gli stigmi, non per le vie dello stomaco, come credè il Prof. Alessandrini. Che se il ventricolo distribuisse il colore alle trachee, ciò dovrebbe accadere anche se questo non fosse minutissimamente triturato. Inoltre mi permetto di domandare come mai il colore si rinviene soltanto nelle trachee, e non in altri organi che stanno in intimo contatto col tubo digerente? Aggiungerò peraltro che l'illustre Professore fece (2) Assai raramente ho trovato le sore Alessandrini ve le ritrovava costantemente, uso di colori vegetali, e perciò affatto diversi da quelli da me adoperati. — RESOCONTI DELLE ADUNANZE Cavanna e ANNO 17 1881. Carobbi rendono conto di esperienze fatte per verificare l'azione delle luci colorate sullo sviluppo dei bachi Fino dal 1870 il da Prof. Stefanelli aveva in seta. animo una di iniziare serie di ricerche intorno all'azione delle luci colorate sugli Artropodi, e fece costruire un apposito apparecchio. Occupato non mise in esecuzione in altri lavori il suo divisamente, ed in quest'anno volle suggerire ai soci Cavanna e Carobbi tal soggetto d' investigazione e donar loro scritto e mostrato agli adunati, che e anche l'apparecchio, che viene de- consiste in una co- di cassette serie perte di vetri colorati, (violetto, azzurro, verde, giallo, affumicato, rosso, nero, vetro ordinario), opportunamente disposti. Ricordata la parte storica, che non senza lacune trovasi in recenti opere del Dott. sero i Jungh; dimostrato che sugli Artropodi mancano esperimenti, disserenti nell'esporre le ragioni per le quali le esperienze essere condotte con rigore, rono fatte sulle larve del come il i Mentre poi non possono, per per Una i si un e ma che fues- luci. condizioni stesse poco rigorose dello speciò che riguarda l'azione dei singoli certo valore quanto all'azione delle luci colo- possono avere da vetri ordinari del commercio. nota sull'argomento sarà pubblicata nel Ballettino; nominati due soci vogliono mettere in sodo che non non poterono stesse, che ebbero esito negativo, non bachi nutriti nelle diverse le concludente in raggi, dichiarano accordargli rate quali quanto dell'esperienze il Bomhyx mori sendosi verificata differenza tra rimento, ritenerlo e si este- il d'ora fin però problema va considerato solo dal lato generale, in relazione cioè con le proprietà dei diversi raggi, ancora da quello particolare delle azioni riflesse che hanno per punto di partenza l'organo visivo e sono indotte dai vari raggi: queste azioni reflesse devono essere Il Prof. dubbio il in rapporto con la conformazione dell'organo. Pavesi crede non possa essere dalle attuali esperienze messo in principio già stabilito della diversa influenza dei raggi spettrali; cita alcuni scritti italiani dimenticati sull'argomento. Cavanna ripete quanto aveva già detto sulla dello sperimento; ringrazia il collega delle importanza ed attendibilità bibliografiche, una Cavanna legge alcuni brani della indicazioni delle quali eragli ignota. Dietro invito del Presidente, il segretario narrazione di una gita fatta l'anno passato in Basilicata, insieme ai sigg. Antonio Biondi e Cesare Caroti, e che ebbe per obiettivo principale tare e Pollino. La i monti Vul- detta narrazione serve di introduzione ai Cataloghi degli SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 18 animali raccolti, che il Segretario presenta tutti già per la stampa. pronti Quei cataloghi contengono parecchie specie nuove o critiche ed altre non per anco riconosciute come italiane: Aracnidi, E. Simon; Miriapodi, F. Fanzago; Tozzetti: Lìbellulidi, P. Stefanelli; Nevrotteri, E. F. Baudi teri, Gr. di Selve, F. Piccioli, G. Ortotteri, Targioni A. Mac Lachlan; Coleotteri, Cavanna; Lepidotteri, 0. Mancini; Emit- Cavanna; Imenotteri, Gribodo ed Emery; Vertebrati, G. Cavanna. Vien comunicata la seguente gio, dal socio Consigliere lettera, diretta da Venezia, in data 20 mag- A. P. Ninni al Segretario Cavanna. « Egregio amico Alle tre pomeridiane dello scorso 6 maggio, godendo perfetta salute, nel discendere una scala a chiocciola dentemente col lato sinistro alla base dorsale della parte lesa, sebbene veleno si il oscura, mentre mi teneva pru- muro, venni ferito da uno scorpione dito bruciore ed il mignolo mancino. Mi rese prurito che avvertiva nella punto dell'entratura del pungiglione inoculatore del scorgesse appena. Però in breve corso di tempo una papula mano il il prima falange del consapevole dell'accaduto tosto umida ed lunghesso rosso-livida, delimitata da un cercine dello si sviluppò dapprima stesso colore che mano verso la circonferenza andava sbiadendosi. Sul far della sera notai che la papula s' era convertita in quanto torbido e di tinta una flictena contenente dell'essudato sieroso al- leggermente sanguigna, e che del pungiglione nella stessa flictena oscuro, quale appunto la descrive, si al punto di entrata scorgeva una piccola macchia di colore tra gli altri, il Moquin-Tandon nella sua Zoologie medicale. Il misto di prurito e di bruciore che si s' era del tutto cangiato in vero dolore, rendeva più intenso nei movimenti dei muscoli estensori dita, e precisamente nella località propria dell'estensore dell' e flessori delle annulare e del mignolo. Dal luogo in cui sorgeva la sucitata flittena col conseguente cercine ros- sastro, partivano due quali percorreva una esterna, l'altra estendeva seguendo ambedue dell'ore oltre il si il strisele di color rosso a divisione dicotomica, 1' una delle via paralella al quinto osso del metacarpo in direzione limite del confine il quarto osso del metacarpo, terminando della regione carpiana. Coir avanzarsi dolore, fino allora localizzato nei punti sudescritti, si estese a tutta la parte ulnare esterna sino al gomito. — RESOCONTI DELLE ADUNANZE Coi sintomi ora indicati si un poco associò anche che unito al dolore locale mi procurò insonnia. 7 i sintomi tutti cominciarono ad ammansarsi fiezza si fosse dita alquanto scemata, mi risvegliavano un certo recchi giorni al bendaggio ed Da quanto movimenti i grado ail' ANNO mattina giorno febbrile giorno del sebbene la gon- 8, di flessione ed estensione delle di dolore, per cui fui costretto per pa- inazione dell' arto offeso. può ben arguire che le esposi Ella 19 movimento di Dalla il : 1881. io non posso tamen aliquando in Plinio che gli scorpioni « visuntur asserire con Italia sed innocui » ne col nostro Eedi « Io credo che Plinio avesse ragione quando affermò che quegli che si trovano in Italia sono innocenti Cavanna ricorda che mentre con lui cacciava scorpione. Brusina ebbe cuna cura. La puntura il sig. di Agram, Largeaux in un suo il non è reputata, duce d. stato creda ec. » il È da tali effetti; è del tutto secondo Belgique, t. da uno Le Comte, il XXII, p. deplorarsi che non improbabile eccessivamente si pericoloso 1 E. Annae si tratti di di Oristano, e conosca la specie che proEuscorpi. del Tirolo, 2 Ectohia Ortotteri italiani: nae CLXIII, Birba ed Ouar- Il Presidente prof. Targioni Tozzetti descrive le seguenti specie di Cosenza, 3 Brusina, al braccio puntura degli scorpioni. Secondo quel veleno di quegli animali sarebbe quasi sempre mortale. essere colpito libro sopra le regioni di gla, riferisce gli effetti prodotti dalla viaggiatore Mi velenosi. braccio gonfio per due o tre giorni e non fece al- dello scorpione velenosa in quel paese (V. Ann. Soc. entom. 1869). 11 Dott, non Le Comte narra nei dintorni il e nuove di Ephippigera Cavan- 4 Poecilimon incertus Prata di e di Torcino, in Terra di Lavoro, 5 Barbitistes obtusus di Cagliari, 6 Tham- notrison Brìinneri della Majelletta in Abruzzo, 7 Omalota apenninigena della Consuma, 8 Pesotettix hrutius del Monte Morrone in Abruzzo, 9 Cte- nodecficus Bolivari di Cagliari. da Modena una nota intorno ad alcuni Syr- Il socio Dott. Fiori invia phini nuovi per l'Emilia. « Dopo la morte del compianto nostro Vicepresidente vado dedicando qualche giornata mie escursioni. Non avendo però un Catalogo regionale un poco ninna importanza dopo i prof. allo studio dei Ditteri, ora Camillo Eondani, che materiale sufficiente raccolgo per nelle compilarne interessante, cosa del resto che riuscirebbe di lavori che il citato Ditterologo ha compiuti nell'at- SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 20 tiguo Parmigiano, ho creduto far cosa grata alla nostra Società, dir dne parole su pochi SyrpJiini da me posseduti, e non notati ad ora come proprii fino dell'Emilia. — Fu dal LasiopJithicus lucorum Lin. Ne ho tanto del Piemonte. presso il raccolto un ponte di Picchiasassi (Piumalbo) Paragus Peccliioìiì Eondn. — Kondani notato come proprio perfetto e 1879. nell' estate Un maschio sol- ben caratterizzato esemplare ne cacciai a Casinalbo, nella primavera 1876. Fino ad ora non fu cacciato che presso Pisa. Chrysotoxum marginatum Mgn. — Questo pure non del Piemonte. Un una femmina nel luglio 1879 all'Abetone. maschio ne — Callicera aenea Fabr. questa specie, da lui raccolto non fu mai da noi torni di Modena : catturai alla Il ritenne che proprio si Foce a Giove, nel luglio 1877; ed Kondani non aveva che un nell' alto appennino sol di Parmigiano, la femmina riscontrata. Il maschio lo catturai fino dal la maschio femmina ho cacciata a Fontanaluccio, 1874 nei din- sulla rosa canina in fiore, nell' agosto 1876. Bargagli riferisce alcuni particolari biologici sullo Lo Smicronyx cyaneus Gyll. è un Smicronyx cyaneus. piccolo Curculionide di un bel verde scuro lucentissirao, della tribù degli Eririnìdi. Sebbene non comunissimo, pure si trova generalmente nella sua stazione invernale tra muschi. Perris, nella i sua bellissima opera sulle Larve dei Coleotteri pubblicata nel 1877, narra che Eaffray osservò lutea, le larve di questa specie ad Algeri nei bulbi della Phelìpaea pianta che, come è noto, vien a guisa degli OrohancJd o succiameli, parassita sulle radici di altri vegetali. Qualche anno fa, trovandomi in giugno su quei monti a ponente di Siena che limitano la Valle di Merse, non lon- tano dal luogo detto Siena vecchia, vidi qualche cosa di lucente dentro un fiore di Orolanche rapum-genistae, pianta che cresce quel luogo, parassita delle ginestre o l'osservazione trovai in condizioni identiche cialmente nei fiori molti Da si grande quantità in Smicronyx cyaneus, spe- già cominciati ad appassire per sfioritura. Eaccolsi parecchi Orobanche, ne esaminai l'interno del gambo, e anco in casa in Sarothamnus vulgaris. Einnovando vi trovai larve e ninfe che trasformarono in individui della specie indicata. questo osservazioni e da quelle di Eaffray, risulta quindi indubitata- mente che le piante della tribù delle Orobancoidee sono la dimora ed trimento delle Smicronyx cyaneus. Paragonando specie con quello di altra specie il modo congenere, troviamo il di vivere di il nu- questa fatto singolare che lo RESOCONTI DELLE ADUNANZE Smicronyx variegatus ma AnNO 21 1881. Reich., secondo le osservazioni del Dott. Forster, vive sopra un' altra pianta di famiglia volvulacea, — Cuscuta europaea, una con- diversa la che anche essa è parassita di molti altri vegetali, come Trifogli, della Ginestra, del Lino, Anche questa ec. mente in grande quantità nelle sue stazioni di ibernazione, tra i dei comune- specie trovasi muschi sotto le scorze degli alberi ec. Sotto il nome di Plutonms Zwierleìni il Segretario nuova specie appartenente ad un nuovo genere Taormina dal Barone vou Zwierlein. È Cavanna descrive una Scolopendridi, di assai dubbio che la partenga veramente alla fauna italiana; in ogni modo è notevolissima possiede 19 stigmi in luogo di 9 o 10, e differisce perciò da tutti dridi oggi conosciuti. quanto riguarda La PMonmm scoperta del trovata a nuova forma ap- i perchè Scolopen- costringe a modificare, per gli stigmi o spiracoli, la diagnosi della famiglia. Per genere vien creata la tribù degli Scolopendridae plusiostigmi, cho il nuovo trova il suo posto a capo delle due che ora costituiscono la sottofamiglia degli Scoi, eribriferi. Nel Bullettino sarà pubblicata derazioni che la seguono Piccioli presenta l' intera descrizione, con le consi- insetti da lui ed una.tav. litografica. una Nota intorno la biologia di alcuni osservati nei dintorni di Firenze, che sarà pubblicata nel Bullettino. Il socio Simon ha inviato Pardosa Cavannae cf') Long. la descrizione di quam patella nitidus, pilis longis ohscure fulvis parce nullis. iSeries oculorimi antica leviter evidenter magis serici concolor. cum 4 paris, nigerrimus, tibia vestitus, vittis longitudinalibus procurva, oculis aeqiiis mediis inter qitam a lateralihus remotis; intervallum oculorum secundae diametro ocicU pubescens, italiano. 7. Cephalothorax hrevior se un nuovo araneide sp. nov. Clielae latius. Abdomen nigrum-obscure-flavo, longe nigrae, transverse dense striatae. Sternum nigruni. Pedes nigri, longe fulvo pubescentes fusco piceis; metatarso IV tibia cum tus 3. 3. longe aculeata ; metatarsis I et aculeati, metatarsis tarsisgue patella multo longiore; tibia et I sub- II cylindricis liaud depressis nec plumosis. Pedes maxillares nigri obscure- fulvo pubescentes; patella supra ad basin paulo clariore et rufescenfe. Tibia et patella aeqiia longitudiney SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 22 tibia vix angustiare fere parallela ; ad hasin tarso tibia latiore, ad apicem longe attenuato, bulbo apophyse gracile, longo, simplicey antice oblique haud perpendicularifer directa, fere ut in P. puUata, instructo. ?) Jan. Mari similis sed patellis et tibis posticis obscure fusco-piceo lineatis differt. Vicina alle pes Thor. P. nigra C. Koch., luctinosa E. S., paludicola longi- CI., Thor, Differisce dalla nigra per la forma della sua apofisi et celeris genitale che non è ne perpendicolare ne biflda; dalle paludicola e luctinosa perchè ha molto più lunga: dalla luctinosa l'apofisi manca completamente è poi diversa anche perchè bianchi alla zampa-mascella. Si distingue dalla di peli longipes per la presenza di sole tre paia di spine sotto la tibia del 1° paio (6 o 7 ha le zampe Questa nuova specie fu trovata dal Dott. Cavanna sulla cima di Monte nella longipes in Thor.). Infine è diversa non annoiate ed Amaro (2739 ra. il s. dalla celeris perchè cefalotorace concolore. 1. d. m.),la più alta vetta della Majella, in Abruzzo, nel- l'agosto 1878. Il Vice-Presidente prof. Pietro Stefanelli legge la seguente nota: « Nel mese di marzo del corrente anno posi buona macchina pneumatica L. ed altrettante di Pieris di Carré 10 o 12 rapae L., con l' possibile di disseccarle senza che perdessero una buona parte crisalidi metallica a maglie assai rade, i i colori normali, alzai la coma accade per Anax, dei generi quali posavano sull'orifizio di larghi vasi di si il vuoto applica ad essa si una campana manometro non cangiò punto campana, fino e a che a tre il di grande capacità), chiusi Dopo tre mercurio millimetri so- arriva con la macchina della quale vette di comunicazione e -lasciai tutto in quiete. il una intendimento di verificare se fosse disceso nel braccio chiuso del tubo pra 0° (limite massimo a cui quali di Pieris hrassicae contenenti nella loro parte inferiore uno strato, alto circa due cen- manometro era allorché campana di furono collocate sopra alcuni pezzi di rete timetri, di acido solforico concentrato. Fatto del la delle libellule, e specialmente per quelle Aeschna ed Agrion. Tali cristallo, sotto crisalidi mi servo, le chia- giorni (durante i di livello), detti libero accesso all'aria, con viva sorpresa osservai che parecchie crisalidi erano tuttora fresche, e qualcuna anche muovevasi toccandola negli ultimi segmenti addominali. Ripetuto l'esperimento, protraendo l'azione del vuoto secco per 4,. 5 e — RESOCONTI DELLE ADUNANZE 6 giorni, ebbi sempre a notare che alcune non che viventi. Se ANNO 23 1881. mantenevansi crisalidi fresche e andò scemando col crescere della la proporzione di esse durata della esperienza. diligentemente 20 crisalidi Conservate prova, ebbi le seguenti resultanze e due di Pleris finali: che avevano superata la grave 18 perirono entro 15 o 20 giorni rapae L. svilupparono regolarmente, dando perfet- farfalle tissime. che mi sembrano non meno nuovi che I riferiti fatti il loro annunzio sia per destare occupano un vivo strani; laonde spero che interesse in tutti coloro si di fisiologia entomologica. Come mai potette per 3, 4, 5 e 6 giorni rimanere sospesa la funzione respiratoria, senza che avvenissero tali disordini nel complesso dell'organismo da troncare la vita nelle crisalidi sottoposte alla esperienza? Qual potente motivo valse ad impedire la evaporazione dei liquidi in- terni e di quelli altresì contenuti nei tessuti superficiali? . D'onde avviene che, per la cessata pressione esterna, nei vari organi ed all'intorno di essi vigorosamente e non i contenuti fluidi espansero in guisa da premere si rompere l'inviluppo esterno? Ecco alcuni importanti quesiti conseguenziali, che molto importerebbe di risolvere, ma in ordine ai quali mancano adesso i necessari dati positivi. Accurate indagini potranno fornirli in seguito. Frattanto raccomando questo nuovo soggetto di studio a tutti coloro che trovansi in condizioni propizie per occuparsene; entomofili nella cui mente ferve il desiderio massime poi a quei giovani di contribuire in qualche ma- niera all'incremento della scienza. » A complemento delle comunicazioni anteriormente fatte intorno alla con- servazione degli Odonati per mezzo del vuoto secco, alcuni esemplari di libellule, anni in stanze poco molto vivi i i asciutte, quali, durante il verno, colori dell'addome e del torace. certata la stabilità di dette il prof. Stefanelli quantunque già serbati Da 'per mostra circa tre pur tuttavia mantengono ciò resulta preparazioni, che l'autore abbastanza ac- ha oramai diffuse in varie parti d'Europa, sempre ottenendo dai riceventi onorevoli dichiarazioni. L' adunanza pubblica, cominciata alle ore 1 pom., ebbe termine alle ore 4. 25 — ADUNANZA 2* 26 DICEMBRE, Presidenza Targioni. È approvato Il Segretario presenta il verbale dell'adunanza tenuta i il 12 giugno. ringraziamenti dei signori: Macchiati prof. Luigi Bernhard Gerhard Mereghi Carlo Peragallo A. di recente entrati a far parte della Società. È proclamato socio André Ed. e di il signor Beaune (Francia), presentato da Targioni, Magretti Cavanna. Ringraziano per i fascicoli del Bullettino L'Accademia Eeale Danese La La Società di Slesia Società entomologica di Francia L' Istituzione Smithsoniana La Società di Storia naturale di Wùrttomberg. Eingraziano per la loro nomina a Vice-Presidente ed a Consigliere della Società rispettivamente Il Segretario, i proff. A. Costa e E. Gestro. da parte della Società Malacologica del Belgio annunzia la morte del Segretario Jules Alexandre Joseph Colbeau, e mette a disposizione dei Soci ceneri di un manifesto emanato dal Comitato per Eomolo Presenta poi rimpatrio delle Gessi. il programma inviato dall'editore Hòlder, ed del sig. il Van Branden. il della Wiener Entomologische Zeitung, programma di una Eevue Coléopterologiquc, SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 26 Per la stampa nel BuUettino sono presentati — Simonetta Curò -- Aggiunte al catalogo dei Lepidotteri Cavanna legge la seguente nando seguenti i scritti: I Pedicnlini del Museo di Pavia ec. d'Italia. nota, redatta insieme al collega sig. Ferdi- Piccioli. « Tra i Dytiscus marginalis raccolti da uno di noi a Lavajano, nella cam- pagna Pisana, degna una femmina ad v'è elitre liscie che presenta una mostruosità di essere notata. L'anca intermedia sinistra è solo un tantino più ingrossata, sporgente e robusta, ed ha una specie di fossetta fortemente punteggiata alla sua superfi- cie esterna. Il trocantere è più grosso dell' ordinario, alla base, largo al margine distale ; non compresso, strozzato abbraccia completamente un femore bifido, e la sua estremità libera, in luogo di essere semplicemente appuntato-lanceolata, come Al margine esterno un pezzo è saldato i accenna ad una divisione; è leggermente nell'articolo normale, due basali e del trocantere, più vicino all'articolazione dell'anca, gli ultimi tre, e mobili questi ultimi sui precedenti. Il appena dal distinto secondo, irto di alcune piccole spine irregolarmente disposte I tre distali, più corti degli altri e più : più scura e presentano piccole apparenza di gancetti primo che è più nerastro, ambedue sono compressi. non sono compressi, sottili, nuiscono gradatamente di volume: ben distinti tra Il rispettivamente costituito di cinque articoli, fusi insieme articolo è quasi liscio ed esiste bifida. loro, e dimi- hanno colorazione spine e tubercoletti; all'estremità dell'ultimo atrofici e contorti. femore è di una quarta parte più corto del normale, molto ingrossato con la branca più corta all'esterno: alla base, dal lato interno, e bifido, osserva lunghe, e tutta la superficie solito fiocchetto di setole più il è si pun- teggiata, rugosa, ed in corrispondenza dei margini spinulosa. Alla branca più corta si connette un pezzo mobile, assai piccolo, nel quale trovansi traccie di tre segmenti: nel suo insieme è deforme, ricurvo e presenta alla estremità delle spinule brevi, disposte a guisa di pettine. Una tibia, anch'essa più corta spine terminali ridotte della metà, per ultimo con le il tarso, con gli esisteva un quinto si corrispondente Il tarso cinque normale e con soliti men lunghi e più compressi, esemplare nel nostro dei Pentameri; le più lunga. Viene articola alla branca articoli più larghi, spine molto raccorciate. quattro articoli invece dei della ma ha soltanto evidentemente articolo, perduto accidentalmente o rotto nel raccogliere o nel preparare l'animale. RESOCONTI DELLE ADUNANZE •— ANNO 1881. In tutto femmine È il resto del corpo 27 mostruoso è eguale l'esemplare alle altre colle elitre liscie dello stesso luogo. questo un caso di melomelia, del quale non abbiamo trovato tico nelle opere da noi consultate, quella del Mocquerys fra l'idendi re- le altre, cente ristampata per cura della Società degli Amici delle Scienze naturali di Kouen, e che è un largo contributo alla L'arto entomologica. Teratologia mostruoso è articolato al modo dei normali, godeva della stessa mobilità, ed ha, molto probabilmente, servito presso a poco lato destro. Vediamo qui gli elementi di tre come il suo corrispondente del zampe, una sola delle quali è giunta ad uno sviluppo non molto lontano dal normale. Il punto d'origine delle tre da un zampe lato, è nel trocantere, come si disse, ma che si presenta non solo leggermente bifido dal quale sorge anche la Sulla interpretazione delle diverse parti non inclusa nella fatta descrizione. E il le idee del tutto abbandonate e le cui idee egli ridotta. erronee di Seringe e di sostituite quale per molti riguardi deve considerarsi come Saint Hilaire, zampa più tratteniamo essendo essa neppure giova intrattenerci sulla possibile causa di questa anomalia, oggi che tanti altri, sono state affatto ci il da quelle di Dareste, continuatore di Geoffroy- ha sviluppate, modificandole a seconda dei resul- tati degli studi embriologici odierni, tanto diversi e più particolareggiati, in special modo per Il Segretario la struttura dell' uovo e per le fasi dell'evoluzione. » legge la seguente nota del socio L. Camerano. « Neil' anno 1880 io pubblicava una nota intorno all'eccezionale sviluppo osservatosi nell'anno stesso del delle viti (1). prime Sinoxylon muricafum in Piemonte a danno Questa nota ne provocò un'altra assai interessante del sig. Apelle Dei (2) sullo stesso argomento, nella quale sono discusse alcune delle idee da me enunciate nel lavoro sopra menzionato. Io debbo anzitutto ringraziare il sig. Apelle Dei delle espressioni da lui usate a mio riguardo, ed assicurarlo che, né in questa ne in alcun'altra occasione analoga, non zioni mi verrà neppure in mente di ascrivere le sue osserva- a mal'animo verso di me, soprattutto poi quando le osservazioni sono fatte colla squisita cortesia che si osserva nella sua nota. Si lavora tutti per lo stesso scopo, e per raggiungerlo v'è bisogno dell'opera e della concordia di tutti. Annali della R. Accademia di Agricoltura di Torino, voi. XXIII, 1880. Considerazioni e risposte di Apelle Il Sinoxyloìi sexdentatum Oliv. nel Senese. Dei alla nota del sig. Lorenzo Camerano intitolata - Del Sinoxylon ìnuricalum Fab. in Piemonte - BuUettino della Soc. entomologica italiana. Anno XIII, 1881. (1) (2) — SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 28 Venendo ora riguardo alle viti, Apelle Dei, che alla questione principale della nocevolezza del debbo dire che in fondo sono io Sìnoxylon pure dell'avviso del signor Sinoxylon non sia causa principale della morte delie il e che attacchi di preferenza le piante ammalate; ciò è viti tanto vero che nel lavoro citato io conchiudeva in questa maniera. È « cosa certa che le viti malaticcie sono queste che anche si sviluppa più gran il numero intaccate di individui, perfettamente sane. Ora, se in una vigna le viti prime, ed è in le quali intaccano poi i ammalate o le viti deboli sono in gran numero, è cosa evidente che gli insetti, trovando conve- numero nienti condizioni di vita, si svilupperanno in grandissimo per danneggiare anche le e finiranno viti sane. « Viceversa, se una vigna è in massima parte costituita di piante sane e in buone condizioni di vita, difficilmente risentirà molto che setti Ma « danno dagli in- occupano. ci la cosa diffìcile sta nel decidere se fettamente sana o no. È una pianta di vite sia per- pure cosa certa che gli insetti xilofagi sono in questo caso migliori conoscitori di noi. Infatti, «. è anche in piante diverse dalla preceduta dalla comparsa xilofagi, insetti i quali vite si osserva che spesso la morte sopra quelle piante di determinate specie prima non trovavano e non vi si si di trovano nelle piante circostanti le quali siano perfettamente sane. « Frequentemente la morte della pianta sana viene accelerata dagli insetti ; ma più il delle volte l'azione degli insetti a questo proposito è piccolissima. » Le un stesse idee io sosteneva pure in altro lavoro, pubblicato mente, intorno alV Azione del freddo sugli Insetti In quanto poi alla questione relativa muricatum, benissimo una parte dirò che per come dice « gelo, mortalmente il sig. sì, di ma non esaminati e citato, citati, Ma Io non voglio con Apelle Dei: (1) ma non possono andate essere ciò verno essi alcuni altri, e precisamente come perfettamente sani i di ripeto, in fondo Agricoltura di Torino, voi. XXIV, più scelti e vivaci. togliere valore alle intere^^santi esperienze posso a meno, sebbene, Annali della R. Accademia nel cadaveri ancora freschi ed at- vennero a mia richiesta accuratamente e ritenuti, al giudizio di periti viticultori, sig. cose all'istante uccisi « taccati in quello stato dai Sinoxylon. » me le Sinoxylon Apelle Dei. Essi erano cioè « tralci colpiti dal « erano, come dice molto bene l'Autore grossi da ai tralci intaccati dal essi recente- (1). 1881. io del creda RESOCONTI DELLE ADUNANZE come Lui che mente AnNO 29 1881. Sinoxylon e in genere gli insetti xilofagi amino principal- i ammalate, le viti — considerando come tali i di credere tralci attaccano essi clie anche i sani, tralci che malgrado la presenza di qualche Sinoxylon continuano tuttavia a vegetare. In quanto poi agli esperimenti, debbo dire che non mi sembrano abbastanza concludenti, per ora, soprattutto poter fare col coltello un il secondo, essendo solco che realizzi tutte molto diflScile le condizioni delle gallerie del Sinoxylon e soprattutto essere sicuri che l'effetto fisiologico che così si produce sulla pianta sia paragonabile a quello prodotto dalla galleria del- Bisognerebbe variare e moltiplicare di più questi esperimenti, l'insetto. mi propongo il che di fare nella stagione propizia. Aggiungerò ancora che in quest'anno Sinoxylon muricafum fu poco il abbondante in Piemonte, e che anzi in qualche località scompariva al tutto inoltre danno arrecato il : anche nell'anno precedente da questo insetto alle viti fu assai inferiore alla paura che se ne aveva in Primavera. Rispetto poi alla questione delle gallerie circolari e longitudinali debbo avendo tenuto dei dire che servare anche Rimane circolari. tralci infetti in osservazione, ebbi occasione di os- longitudinali analoghe a quelle descritte dal Costa. tuttavia sempre La Cadono con le gallerie il fatto che il Costa non menziona le gallerie spiegazione data dal sig. Apelle Dei mi pare ragionevolissima. anche ciò le ipotesi da me fatte relativamente alla esistenza due forme di Sinoxylon diverse nel costume di e nel colore. Ciò premesso, io credo di poter conchiudere: Che 1°. il muneatum Sinoxylon piemontese è identico pei costumi a quello descritto dal Costa e che appartiene alla stessa specie 2°. Che esso intacca principalmente 3°. Che talvolta scava causa di morte pei tralci 4°. non stessi, i tralci sopratutto se Che, come dice benissimo ammalati. anche in tralci sani, senza essere tuttavia gallerie il sig. i tralci sono di Apelle Dei, il grande mole. Sinoxylon muricatum deve consideraro come insetto essenzialmente nocevole alle si 5°. Che lo sviluppo eccessivo una conseguenza Sono lieto del Sinoxylon si deve viti. considerare che il sig. Apelle Dei colla pubblicazione del suo interessante sua cortesia scritto mi abbia fornito occasione di apprezzare la squisita stesso tempo completare e rettificare in vari punti la prima mia di come delle cattive condizioni fisiologiche in cui si trovano le viti. cazione intorno al Sinoxylon muricatum. » e nello pubbli- SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 30 INDICE DEI RESOCONTI Atti della Società Bilancio consuntivo del 1880 e preventivo del 1881 : osservazioni e voti in proposito. Cambi (proposte pag. 3, 4 7, 25 7 di). Comunicazioni varie, Doni (presentazione 7 di). Elezioni parziali. 4 Lavori, note ec. (presentazione 21 di). Lettere di ringraziamento per nomine, invio del Bollettino ec. 6, 7, 25 6, 25 Relazioni dei Segretari. 6 Soci nuovi. Statuto (modificazioni » 4, 5. allo). (ristampa dello). 6 6 Varia Coloramento dei bozzoli filati dai bachi da seta nutriti con foglie asperse di sostanze coloranti finamente polverizzate; sua vera causa. — Osservazioni ed esperimenti di Napoleone Passerini. Gita in Basilicata ; cataloghi degli animali raccolti in quella regione. Insetti dannosi all'agricoltura Comun. di A. Targioni Tozzetti. 14 18 12 Luci colorate; loro azione sullo sviluppo dei bachi da seta. Esperienze di G. Cavanna e G. Carobbi. — Osservazioni di P. Pa17 vesi in proposito. Vuoto secco; suoi Stabilità delle effetti sulle crisalidi. Oss. di P. Stefanelli. 22 preparazioni ottenute col vuoto secco. Nota di P. 23 Stefanelli. Neuropteba, Ortoptera Barbitistes obtusus n. sp. di Cagliari. ec. 19 RESOCONTI DELLE ADUNANZE Ctenodecticus Bolivari Ectobia (tridentina) Annae Odonati ; AnNO 31 1881. n. sp. di Cagliari. pag. 19 n. sp. del Tirolo. Ephippigera Gavannae — — n. sp, di 19 Cosenza. 19 n. sp. di Oristano. 19 stabilità delle preparazioni ottenute col vuoto secco. — Nota 23 di P. Stefanelli. Omalota apenninigena 19 n. sp. dell'Apen. centrale. Ortotteri italiani nuovi. 18 Pediculini. Elenco sistematico dei Pedieulini appartenenti al Museo Zoologico della R. Università di Pavia, del sig. Luigi Simonetta. Pezotettix brutius (Costae) Poecilimon incertus n. sp. di Thamnotrizon Brunneri Terra di 19 Lavoro. 19 d'Abruzzo. n. sp. 10 19 d'Abruzzo. n. sp. COLEOPTERA Dytiscus marginalis mostruoso, descriz. di F. Piccioli e G. Cavanna. Sinoxylon muricatum; come dannoso alle viti. — Nota di L. 'iQ Ca27 merano. Smicronyx cyaneus Gyll. (sulla biologia dello) — Nota di P. Bargagli. 20 Hymenoptera Abia nigricornis Leach. in Lombardia. Blennocampa fuscipennis Cimbex femorata Imenotteri : L. in Fall, in Lombardia. Lomdardia. Osservazioni e note sulla cattura di alcuni Imenotteri, del Dott. P. Magretti. Lyda Sireoo betulae Fab. in Lombardia. spectrum L. in Lombardia. Diptera Callicera aenea Fab. nell'Emilia. 19, 20 SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA 32 Cecydomia frwmentaria Rond. dannosa — destructor., dannosa al grano. pag. ai grani. 13 13 ' Chrysotoxum marginatum Mgn. • 20 Lasiophthicus lucorum Lin. 20 Paragus Pecchioni Rdn. 20 Syrphini nuovi per l'Emilia. — Nota del Dott. 19 Fiori. Lepidopteea Antispila Rivillei Staint. Bombyx mori — L. — ; danni che arreca. Coloramento dei bozzoli Allevamento Eudemia botrana; 12 ec. 14 fatto sotto l'influenza delle luci colorate. suoi danni. Il 12 Pieris; crisalidi di P. rapae e di Pieris brassicae sottoposte all'azione del vuoto secco. 23 Akachnida — Myriapoda Aracnidi delle Madonie, del Dott. E. Cantoni (72 specie). — Euscorpius, fenomeni prodotti dalla sua puntura. tore A, P. Ninni. Oss. di Cavanna sugli effetti < Nota del dot- delle punture di altri scorpioni. Pardosa Cavannae 18, 15 n. sp. della Majella, descritta Plutonium Zwierleini da E. Simon. n. g. e n. sp. di Scolopendridi. Scolopendridae plusiostigmi, nuova tribù. 21 21 2. PAMPHLET BINDERS Thi6 ss No. 1524 also carried in stock in th* followiae sizcs WIDE NISH inciies 10 iDch*! " " 10 " 11 12 - Other 9H " slz«s n^ade to order. TKICKNESS }i incb ;; "