QL
461
S678R
ENT
oUCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA. FIRENZE,
Resoconti delle adunanze Anno 1881
>.3-32
297301
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
DAL Segretario
G.
.A.I1110
CA VANNA
ISSI
FIRENZE
TIPOGRAFIA CENNINIAllà
Vìa rthibellina n"
8.
1881
\
CORREZIONI.
A
pag. 19, 4° capoverso.
E^tobia
Pesotettix brutìus
leggi Ectobia tridentina
»
Pezotetlix Costae
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
nell'anno 1881
tenute
1*
—
ADUNANZA
GIUGNO.
12
Presidenza Targioni.
(Seduta privata: ore
È
approvato
il
11 ant.)
processo verbale dell' adunanza tenuta
Il tesoriere Ing. Vimercati,
legge
preventivo del 1881, la lettera che
li
accompagnava
ai Signori Sindaci Ridolfi
Aggiunge
808
lire
quali saranno,
stessi, le
ai Bilanci, pubblicate negli Atti Ufficiali della Società.
eh' egli
fatte dal Sindaco
di
26 dicembre 1880.
Bilancio consuntivo del 1880 e quello
il
e Bargagli, e le lettere di approvazione dei Sindaci
unitamente
il
non può né deve
march.
Ridolfi (1),
lasciare senza risposta le osservazioni
alle
quali
replica
:
1°
che
la
cifra
portata in entrata come prodotto delle J;asse pagate dai soci ed
associati all'interno, deve esser precisamente tale e
v' è fra gli associati chi
uno sconto: questo
paga per mezzo
non già
di
appunto per la Biblioteca
si è verificato
810, perchè
di libraio, al quale bisogna rilasciare
di
Parma, la
quale pagò a mezzo del libraio Battei, come risulta dalla lettera protocollata
in Archivio
al
n° 785: 2° che
la
cifra
di
tasse
dei
soci
esteri
è
esatta,
perchè, a seconda dell' articolo 6 dello Statuto, gli esteri pagano L. 12. Spiega
in seguito la djff"erenza tra
le tasse arretrate.
le cifre
portate nei due bilanci per quanto riguarda
Risposto così alle osservazioni di minor rilievo,
sopra quella principale. Adduce
le
(1)
anno
arresta
ragioni per le quali egli ha replicatamente
proposto che nel Bilancio preventivo
1'
si
le cifre
rappresentanti gli incassi siano
V. la lettera del Sindaco march. N. Ridolfi, negli Atti Ufficiali della Società per
1880.
,
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
4
il
più possibile vicino al vero. Prova
seguito che
in
preventivato non è minore del vero perchè è cospicuo
il
cui
nome
Non
il
il
numero
delle quota
numero
dei
morosi
convien radiare dall' albo sociale.
insiste nella proposta
fatta nella
sua lettera ai Sindaci,
dera se ne prenda atto, affinchè sieno palesi
le entrate preventivate e quelle
le
ma
desi-
cause delle sproporzioni fra
realmente conseguite. Fa constare finalmente
che uno dei Sindaci è d'accordo con lui in questo concetto.
Sindaco march. Eidolfi, accetta
Il
e se
ne adduce
le ragioni,
i
sviluppando maggiormente quanto scrisse nella
lettera.
Dopo non breve
ed
fatte alle sue osservazioni
ne dichiara pienamente sodisfatto. Insiste per altro sulla questione prin-
cipale, e
sua
le risposte
Sindaci,
il
discussione, alla quale prendono parte oltre
ganimità adoperata dal Comitato,
approvato
«
La
il
il
Vicepresidente
ed
buon andamento dell'Amministrazione
sociale. Invita poi
vedere per quanto riguarda
preventivo
Segretario, vien&
il
seguente ordine del giorno.
1880, e ringrazia
il
Tesoriere
Società, udita la relazione del Tesoriere e le lettere dei Sindaci, ap-
bilancio consuntivo dell'anno
prova
il
Presidente, che spiega le ragioni d'altronde ovvie della lon-
le
i
Tesoriere per
il
il
il
Comitato a prov-
soci morosi, e lo autorizza a recare al bilancio
modificazioni opportune. »
Si procede alle elezioni parziali, e risultano rieletti gli uscenti d'ufficio:
Vice Presidente
.
Prof. A. Costa.
.
Prof. A. Carruccio
Prof. E. Cornalia
Consiglieri
Ing. A. Curò
Dott. E. Gestro.
La
Società, nell'adunanza tenuta
siglio « a presentare
scopo che
il
bilancio preventivo
dell'anno al quale
cedente.
il
dì 26 dicembre 1880, invitava
allo Statuto,
venga discusso
diretta
in tempo, ossia
bilancio stesso si riferisce, od alla
fine
il
Con-
ad ottenere la
al principia
dell'anno
pre-
)!>
Il Consiglio, tenuto
colò Eidolfi, e che
nanza
il
una modificazione
citata,
seguenti, che
si
conto delle riflessioni fatte dal proponente
trovano accennate a pag. 3
e
adempie l'incarico ricevuto col presentare
mutuamente
si
escludono:
M=^ Nic-
4 del Eesoconto dell'Adule
due modificazioni
—
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
«
I*.
Art.
16.
-
Il Consiglio generale
il
dopo averlo esaminato
Adunanza generale
di cui all'art. 25.
I Sindaci vengono eletti
del Consiglio, e
rimangono
come
ed approva
un anno
« Art. 25. - Ogni anno, in Primavera,
bilancio
Art. 25. - Ogni anno, in Primavera,
nerale
privata per
tivo
la
ed
discussione
si
i
nella
membri
»
un'Adunanza generale
Tata per la discussione ed approvazione del bilancio consuntivo
II*.
consun-
alla Società
sopra per
soltanto.
terrà
si
il
presentano
lo
è stato indicato più
in carica
bilancio preventivo
il
primo trimestre
tivo ai Sindaci, che
5
1881.
rappresenta la Società di cui ha
l'alta direzione. Alla fine dell'anno discute
per l'anno seguente, e trasmette entro
AnNO
terrà
approvazione
pri-
»
ec.
una Adunanza ge-
del
bilancio
consun-
ec.
Altra Adunanza sarà tenuta nel mese di dicembre, per la discussione ed
approvazione del bilancio preventivo.
Art.
26. -
In occasione dell'Adunanza privata
Adunanza pubblica
II M^". Eidolfi ritiene si
è conforme a
di
la
si
una
terrà
debba accettare la prima proposta, che del resto
quanto viene operato in altre Società.
messa a partito
Primavera
ec.
Dopo breve
discussione,
prima proposta rimane approvata all'unanimità.
Nella stessa riunione del dì 26 dicembre 1880, la Società approvava
il
seguente voto.
«
Il Consiglio è invitato a presentare, affinchè
da aggiungere
all'art.
venga discusso, un comma
13 dello Statuto, che stabilisca nettamente
il
diritto di
procedere seduta stante, nelle adunanze gen«rali, alle votazioni di ballottaggio
che possono occorrere nelle elezioni, sia parziali, sia generali. »
.
Il Consiglio
propone che
13 venga così modificato.
l'art.
« Art. 13. - Qualora accada che nessuno dei nomi indicati nelle schede
ottenga una maggioranza assoluta,
che hanno conseguito
numero eguale,
il
mandano
maggior numero dei
la sorte decide della elezione,
Onde dirimere
zioni,
il
si
altri inconvenienti
che
si
socio Niccolò Eidolfi propone invece
dificato l'art. 12 nel
modo
suffragi; e se
i
i
due
votanti sono in
»
potrebbero verificare nelle ele-
venga soppresso
l'art,
13 e mo-
seguente,
« Art. 12. - I titolari a questi
nanza generale, per mezzo
a partito, seduta stante,
di
uffici
vengono
eletti dai soci riuniti in
schede segrete, ed a maggioranza
Occorrendo votazioni di ballottaggio,
si
adu-
di voti.
procederà ad esse, seduta stante.
6
ENTOMOLOGICA ITALIANA.
SOCIETÀ.
Esaurita la votazione, quando
l'
uguaglianza di voti tra
i
due candidati fuss©
mantenuta, la sorte decide della elezione, »
Cavanna, Ridolfl ed
Vimercati,
dopo
le quali,
il
Presidente fanno alcune osservazioni,
posta ai voti la proposta Kidolfi è approvata.
opportuna una ristampa dello Statuto, che ha già
Il Segretario ritiene
subito, ed in questa ed in altra adunanza, alcune modificazioni di qualche
ri-
lievo. Si delibera di procedere a tale ristampa.
La seduta
privata è tolta alle ore 12 J^ pom.
{Seduta pubblica
Il
vazioni
Cavanna
Segretario
nel 1880. Passa
fatte;
riferisce
rassegna
in
assicura
che
i
il
:
ore
1
pom.)
brevemente sull'operato della Società
lavori pubblicati
riordinamento
nel
della
Bullettino
Biblioteca
le inno-
e
sociale
opera dei soci Piccioli, Carobbi e del Segretario stesso, sarà tra non
condotto a termine. Chiude
opportune parole,
i
nomi
Gr.
sua relazione rammentando ai
colleglli,
Hellmuth von Kiesenvetter.
soci
i
signori:
H. Verrall, di Newmarket, presentato da Osten Sacken,
Cavanna
con
dei defunti soci, Bettino Ricasoli, Alessandro Spa-
gnolini, Ernesto-Augusto
Sono proclamati
la
per
molto
Targioni &
(Socio perpetuo).
E. Simon, di Parigi, presentato da Cavanna, Pavesi e Targioni.
Al. Argod, di Crést, presentato
da Bargagii,
Piccioli e
Cavanna.
R. Pini, di Prato, presentato da D'Ancona, Targioni e Cavanna.
B. Gerhard, di Lipsia, presentato da Vimercati, Stefanelli e Targioni.
C. Dott.
Mereghi, di
A. Peragallo,
Iesi,
di Nizza,
presentato da Bargagii, Targioni e Cavanna.
presentato da Bargagii, Stefanelli e Targioni.
G. Dott. Bellonci, della E. Università di Bologna, presentato da Cavanna,
Targioni e Stefanelli.
L. Prof. Macchiati, di Sassari, presentato
Il
Bandi
Segretario partecipa le lettere
di Selve,
Emery, Dei, Pirazzoli
da Targioni,
Stefanelli e
di ringraziamento
e
Ninni, eletti
il
dei
Cavanna.
signori
Doria,
primo a Vice-Presi-
dente, gli altri a Consiglieri, nell'adunanza generale dell'anno 1880.
Presenta in seguito: 1°
le lettere di
accettazione legale
dei
nuovi soci
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Carobbi e Roster, proclamati
nel!' adunanza
scientifici corrispondenti,
menti dei Consorzi
—
AnNO
sopra
7
1881.
indicata: 11°
che hanno ricevuto
ringrazia-
i
fascicoli del
i
Balletti no.
Espone alcune
ed annunzia che
di
richieste
cambio
il
cambio
già
è
stabilito
il
Comitato),
Zoologischer
Anmger,
deciderà
quali
(sulle
con
il
diretto dal Prof. Carus,
Altre comunicazioni:
La Allgemeinen entomólogischen Tauschvereìns
il
in
Hannover manda
suo statuto;
Il sig. S.
col titolo di
Brogi di Siena presenta
primo numero
di
un suo
giornale,
BuUettino del Naturalista collettore;
Il sig. S. E. Cassino, di
pite,
il
Boston, rimette alcune schede da rinviarsi riem-
che devono servire per la compilazione di un Annuario universale
dei
naturalisti;
La Commissione
esecutiva per
un monumento a Spallanzani
invia alcune
schede di sottoscrizione;
Il Presidente della
putati chiede
una
commissione per la Biblioteca della Camera dei De-
serie delle pubblicazioni sociali,
da
collocarsi nella Biblio-
teca stessa.
Università
di
Pavia,
Consigliere della Società, che assiste all'adunanza, e che offre per la
Biblio-
Il
Presidente dà la parola al Prof. Pavesi,
teca sociale tre opuscoli di
soggetto
della
entomologico;
scritti
nel
Laboratorio
zoologico da lui diretto.
Pavesi e Pirotta. Brevi notizie intorno ad Aracnidi e Miriapodi dell'Agro
romano (Ann. Mus.
Civ. Gen.,
Pavesi. Toradelfia in
anno XII).
uno scorpione (Eend. R.
Tst.
Cantoni Elvezio. Miriapodi di Lombardia (Atti Soc.
Lombardo,
voi.
XIV).
Ita!. Scienze naturali.
Milano, voi. XXIII).
Lo
stesso prof. Pavesi presenta quindi e legge in parte, illustrandole, le
tre comunicazioni seguenti:
1°
Paolo Doti Magretti. - Osservazioni
e note
sulla cattura di alcuni
Imenotteri.
« Continuando
le caccio e la raccolta di questi insetti
per illustrare la fauna
imenotterologica lombarda, nella scorsa primavera rivolsi le ricerche ai Terebranti, ed in special
modo
alla bella e distinta famiglia dei Tentredinidi.
8
SOCIETÀ.
Fra
ENTOMOLOGICA ITALIANA
molte specie che andai
le
mano mano determinando, piacemi fermare
r attenzione degli entomologi sopra alcune,
le
quali mi sembrano,
oltre
che
per la Lombardia, nuove o rare anche per l'Italia.
Della
Lyda
befulae Fab. raccolsi un esemplare (f alla metà di maggio,
nei dintorni di Pavia, in
una
umida, fra piante di
località
Questa specie, ritenuta rara anche per la Francia e
ma
assai incertamente, sotto
nome
il
vaga specie
è un' altra
di tentredine,
Tenthredo betulae,
di
cremonese nella statistica della provincia
di
salici e di betulle.
Germania, è
la
dall'
citata,
anonimo
Cremona. L'Abia nigricornis Leach
da me raccolta in una sola
località del
bergamasco, nei dintorni di Canonica d'Adda, lungo una siepe di biancospino
È
alla fine d' aprile.
Due
citata dall'André per
della
individui
F
ma
Italia,
Blennocampa fuscipennis
assai vagamente.
Fall,
potei
raccogliere
nell'ultima località suddetta, verso la fine d'aprile. Questa specie non venne
per
anco citata
nell' Italia
:
la credo
anche abbastanza rara. Mi furono poi
gentilmente presentati due esemplari della Cimbex femorata L. varietà
tutta nera, che
raccolti alla
da noi credo più rara
metà
di
maggio
delle altre varietà.
tipica,
Di questi esemplari,
nei pressi di Pavia, sotto piante di ippocastano,
uno presenta anche una singolare anormalità. La mandibola destra
più larga e più corta della sinistra, più profondamente
provveduta di due grossi denti
all'
che
apice invece
pel
striata
uno
di
solo,
è assai
lungo
e
con una
semplice intaccatura al margine inferiore interno.
Fra
i
Siricidei, riporto
da ultimo la cattura
di
due esemplari maschi del
Sirex spectrum Lin. ritenuto assai raro dal Costa per la Calabria ed
poletano. Li ebbi
da Pavia
e
il
na-
da Milano. »
2» Cantoni Dott. Elvezio - Aracnidi
delle
Madonie. Comunicazione
in-
troduttiva.
« Fino dal 1844
il
Dott. Francesco
Mina Palumbo,
in
un suo
scritto intro-
duttivo a future pubblicazioni sulla Storia naturale delle Madonie, ricordando
i
nomi
scienziati che per lo innanzi eransi occupati
dei diversi
della
Storia
naturale della Sicilia, pur convenendo nel molto già fatto, mostrava quanto
ancora rimanesse a compiersi per giungere alla compilazione di un' opera, la
quale racchiudesse tutte
florida regione.
E
le notizie
dosi agli scienziati Siciliani, si
quei monti
si
naturali, di cui tanta
per conclusione al suo scritto,
augurava che
l'
messe
offre
quella
egregio Dottore, rivolgen-
tutti
cooperassero ad illustrare
interessanti e vasti dell'isola Sicula.
Fermo nel suo
proposito,
oltre la pubblicazione
degli
importanti lavori
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
sai
Mammiferi,
—
ANNO
1881.
Eettili, Emitteri, Nevrotteri, Lepidotteri
9
siciliani,
lavori
nei
quali vengono prese in esame molte specie delle Madonie, e che come tali
possono dire gli unici
uno stampato
fatta di
stesse,
il
marchesa Paulucci
della
Mina Palumbo
occupava ancora
si
si
risguardanti quella regione, astrazion
scritti faunistici
di
sui Molluschi
raccolte
Madonie
delle
da
distribuirsi per
studio ai cultori dei diversi rami e della zoologia e delle altre scienze naturali,
onde più attendibili
riuscissero le varie
anno egli faceva una prima spedizione
aracnologo,
il
Ed appunto
di Aracnidi delle
Madonie
lo scorso
al distinto
quale, molto cortesemente, affidava a
me
delle specie inviate e della compilazione di
un
prof. cav. P. Pavesi,
r incarico della determinazione
pubblicazioni.
il
elenco di esse, lavoro cui ben volentieri m' accingevo, e sicuro del valido aiuto
del mio Maestro e volenteroso di rendere
sicula, di cui
Il dare
ben pochi
si
sono in
adunque un elenco
un
modo
contributo alla fauna aracnologica
speciale occupati.
delle specie di Aracnidi raccolti sulle
monti posti sulla spiaggia settentrionale della
r Imera settentrionale, con Geraci ad
Gallisano ad ovest,
numero
oriente,
Polizzi a sud, è scopo
di
Sicilia tra
Madonie,
fiume Monalo e
il
Castelbuono ed Imello a nord,
questa mia comunicazione. Il
loro ascende a settantadue, e sono:
Uroctea Durandi, (Walck.)
1.
Euscorpius carpathicus,
1.
Argiope lobata,
(Pali.)
23.
JDictyna arundinacea,
3.
A. Brunnichii, (Scop.)
24.
D. civica, (Lue.)
(L.)
22.
(L.)
4.
Epeira dromedaria, (Walck.)
25.
D. viridissima, (Walck.)
5.
E.
(Clerck.)
26.
Amaurobius claustrarius, (Hahn.)
6.
E. cucurbitina, Clerck.
27.
7.
E.
8.
9.
marmorea,
Reda,
Tegenaria parietina, (Frc.)
28.
Agalena labyrinthica,
E. ceropegia, (Walck.)
29.
Histopona torpida,
E. adianta, (Walck.)
30.
Textrix coarctata,
(Scop.)
10.
E. acalypha, (Walck.)
31.
11.
E. diodia, (Walck.)
32.
12.
Singa semiatra,
13. Zilla
L.
Koch.
x-notata, (Clerck.)
Zoropsis ocreata,
(C. L.
32.
Drassus cerdo, Thor.
34
Bysdera
35.
D. Camhridgii, Th.
crocota, C. L. Koch.
15.
Linyphia frutetorum,
16.
Theridium, sisyphium, (Clerck.)
37.
17.
Th. pictum, (Walck.)
38.
Nemesia caementaria,
Micrommata
Koch.
Koch.)
Chiracanthiumpelasgi<:um,(C. Koch.)
Meta segmentata,
C.
Koch.)
(L. D.)
14.
(Clerck.)
(Clerck.)
(C. L.
36. Filistata testacea, Latr.
Cyrtauchenius Doleschallii, Auss.
(Latr.)
ligurina, (C. Koch.)
18.
LithyphantesPaykullianus,{Wa[ck.)
39.
19.
Lathrodectus l'Ò-guttatus,
40.
Sparassus spongitarsis,
20.
Asagena phalerata,
41.
Artanes margaritatus, (Clerck.)
21.
Loxoceles erythrocephala,
42.
Philodromus aureolus^
(Rossi.)
(Panz.)
(C.
Koch.)
(L.
D.)
(Clerck.)
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
10
43.
Misumena
58.
0.
ramosus, (Panz.)
44.
M. truncata,
(Pali.)
59.
0.
transalpinus, (Walck.)
45.
M. Savignyi,
(E. S.)
60. (f
46.
Thomisus
47.
Biaea globosa^ (Fabr.)
62.
Ileliophanus furcillatus, E. Sina.
43.
Xysticus lateralis, (Hahn.)
63.
H. flavipes, (Hahn.)
64.
H. aeneus, (Hahn.) nec L.
vatia, (Clerck.)
albus, (Gmel.)
50.
X acerbus, Th.
X horticola,
51.
Lycosa albofasciata^
49.
61.
Koch.
C.
(Brulle.)
52.
Tarentula pulverulenta, (Clerck.)
Eresus Audouini, Brulle.
? E. frontalis, Latr.
65.
Ballus depressus, (Walck
)
66.
Menemerus semilimbatus,
(Hahn.)
67.
Philaeus chrysops^ (Poda.)
53.
T. radiata^ (Latr.) var.
68.
AUus jucundus,
54.
T.
andrenivora, (Walck.)
69.
Icius notabilis,
55.
Trochosa cinerea, (Fabr.)
70.
Acantholophus echinatus. (Lue)
56.
Ocyale mirabilis, (Clerck.)
71.
Obisium muscorum, Leach.
57.
Oxyopes lineatus, Latr.
72.
0. simile, L.
un
carattere
Parecchie
queste
di
maxima.
specie
evidentemente
erano
già
(Lue.)
Koch.)
(C.
Koch.
note di Sicilia.
La
raccolta
ha
da molte forme, come
meridionale impressole
VArgiope lobata, Lathrodedus, Loxoceles, Urodea, Zoropsis, Chiracanthium pelasgicum, Misumena Savignyi, Lycosa albofasciata,
Menemerus semilhnbatus, V Attus jucundus, V
lophus echinatus, che riuniscono
ranea, ed alcune, quali
Sicilia.
che
si
il
fauna sicula
così la
all'
compensa
una
il
mediter-
africana
Cyrtauchenius Doleschallii, sono esclusive della
Cionullameno VEpeira marmorea, la ceropegia, la diodia
tratta di
Eresus,
gli
Icius notabilis, V Acantho-
collezione fatta in regione
montana; per
la bassa latitudine, e viene collegata
la
Sicilia
ec.
cui
anche
1'
indicano
altitudine
alle
parti
elevate e settentrionali d' Europa. Ciò mostra la necessità di avere collezioni
di tutte le zone altimetriche di
il
criterio
che
si
un
paese, perchè riesca piìi conforme al vero
vuol formare sopra la relativa fauna. »
30 Luigi Simonetta, studente del 1°
tico dei Pediculini
«
(rli
anno
dì medicina.
- Elenco sistema-
appartenenti al Museo Zoologico della Università di Pavia.
insetti epizoi, e specialmente
i
Pediculini, mentre trovano cultori ap-
passionati e dotti presso altre nazioni sembrano trascuratissimi dagli zoologi
italiani;
non
è quindi
da meravigliarsi
restano dimenticati questi artropodi,
i
se in molti
zioni interessantissime sotto ogni rapporto.
di
Pavia
si
Anche
trovava già da tempo qualcuno di
sig. Direttore Prof.
nostri musei
mancano
quali potrebbero costituire delle collenel
Museo
siffatti
della E. Università
epizoi,
che
il
chiaris-
Pietro Pavesi non lasciò mai sfuggirsi l'occasione di ac-
RESOCONTI DELLE ADUNANZE -- AnNO 1881.
crescere in
numero e
camente per
11
poi m'incaricò di determinare e di ordinare sistemati-
esercizio
dopo di aver procurato alla
scolastico,
Denny (Monographia Anoplu-
laboratorio le indispensabili opere illustrate di
rorum Britanniae, Londra
del
libreria
1842), di Giebel (Insecta Epizoa, Lipsia 1874),
non
che la recentissima del Piaget (Les Pédiculines, Leida 1880). In corso di studio
si
offerti
aggiunsero agli animali già
dagli addetti
-al
esistenti, altri
Museo, dal Dott. Magretti
che mi furono gentilmente
e
dal condiscepolo ed amico
Felice Mazza; altri ancora raccolsi io stesso, cosichè la collezione attuale dei
ma
Pediculini non solo è importante,
pare altresì degna d'esser resa di pub-
blica ragione.
Essa consta
di
una cinquantina
44 delle quali parassite di
Nello stenderne
il
circa di specie, prese quasi tutte a Pavia,
uccelli.
catalogo ho indicato
nome
il
dell'autore, la sinonimia
ma mi
e l'ospite degli esemplari sottoposti ad esame,
sono fermato partico-
larmente sopra quelle forme che, per la prima volta risultano proprie
non
specie, facendo osservazioni forse nuove, e certo
inutili per
pleta conoscenza di questi insetti, soprattutto sulle differenze
perchè dei giovani individui
autori.
si
le ragioni,
Ho
sono appigliato a questo piuttosto che a quel partito.
dovute
Specie Capitis.
—
»
Phtibivs
»
Inguinalis.
»
DocoPHORO»
»
Atratus.
per
le
quali io mi'
seguito
—
Auratus.
—
Fulvus.
—
Conicus.
— Fuscicollis.
—
Leontodon.
rus canus).
—
—
>
Cursor.
»
—
Lari.
— * Melanocephalus {LaOcellatus.
—
Pertusus.
Tricolor.
Cingulatus.
—
Cuspidatus.
Hemicrous.
—
spertinus).
—
Rufus.
GoiriODKii
—
* Platystomus {Cir cactus gallicus).
—
Fuscus.
—
* Holophaeus (Falco ve* Leucopleurus
(Ciro,
— Lineolatus. — Nebulosus. —
— Semifissus. — Subdngulatus.
gallicus).
>
—
* Cur-
— Humeralis. —
* Intermedius (Hai. albicilla).
—
sistema
il
Vestimenti.
sitans (Athene noctua).
WiBMDfi
all'età,
modo seguente:
adottato dal Denny, disponendo le specie nel
»
data
tenne poco o niun conto nelle descrizioni degli
Nei casi controversi adduco finalmente
Genere Pedicclc»
di
una più com-
Palcicornis.
12
SOCIETÀ.
Genere Lipecrcb
ENTOMOLOGICA ITALIANA.
— Lotus.
Specie * Bacillus(Garrulw$ glandarius).
—
— Raphidius.
Maculatus.
»
CoLPocEPHALcni »
Flavesccns.
»
MEivopoiv
»
Ahdominale.
»
Trinoton
»
*
Luridum
»
liAEMOBOTHRivu
*
Gigauteum (MUvus
—
—
—
* Mesoleucum {Corvus frugilegus). —
* Pici {Ficus major). — Ridibundum. —
Titan. — Tridens. — * Troglodyti {CorCuculiare.
Lucidum.
vus frugilegus).
»
(Fulica).
lidum (Hai.
migraìis).
— *var. «a-
albicilla).
Nutro speranza che questo mio primo lavoro venga accolto con benignità,
onde
io sia
confortato a continuare nella carriera intrapresa. »
Il Presidente prof.
Targioni Tozzetti espone alcune osservazioni intorno
a diversi insetti dannosi,
« Sopra alcuni
fatti di relazioni d'insetti coli' agricoltura,
Uno
st'occasione d'intrattenere l'adunanza.
— Non
è
riunuova intorno a
modo
di vivere di questi insetti. Queste specie però sono
d'una. Intanto
il
brucio che per ora è comparso sembra
Eudemis botrana. Quest'anno
negli anni decorsi.
Ma
si
sarebbe bene
la pratica
ha
il
sull'uva,
certamente
che
i
dal male
colpiti
maggiore interesse a vedere
corte vedute.
Un
altra farfalla
tuttavia notevoli;
Le sue
delle
ha troppo
non che piccola piccolissima, della
la farfalla
è
si
limitano
crisalidi, o
meglio
alle foglie,
appena larga 2 o 3
nera con macchie argentine fulgidissime, ed
di orificeria.
e poi
vite
an-
da foglie che furono guaste dalle sue larve l'anno de-
corso nel Veronese ed altrove. I guasti
esser
alla
schiarite
questioni che paiono di sola importanza scientifica solamente a chi
ch'essa, si è ottenuta
iniziati
inviassero
giovani grappoli
vite,
né
piiì
esser quello della
riprenderanno con più seguito studi
Stazione di entomologia agraria infiorazioni di
uva infestata;
noi, nelle
ancora tutto chiaro sulla natura
delle specie che si presentano ora sui fiori della vite, più tardi
sul
in que-
è quello della apparizione dei bruci
delle piccole farfalle dell'uva, che quest'anno si
nostre pianure, ed altrove in Italia.
credo
i
è
un vero
ma
possono
millimetri,
gioiello
di
quasi
smalto e
suoi bozzoli fatti a spese delle foglie
della vite, paiono pìccoli granelli di riso schiacciati.
—
La
specie fu veduta
ancora qualche anno addietro, e vi fu chi la credè cosa nuova; invece è conosciuta da più di
un
secolo,
non però
in Italia,
ed
è
VAntispila Eivillei Staint.
—
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Più urgente
in qualche luogo,
è
da una mosca del grano che
domya frumentaria,
in
America come
di
mosca
il
prof.
AnNO
13
1881.
come negli Abruzzi,
danno prodotto
il
Eondani, anni addietro, chiamò Cecy-
Cecydomya
distinguendola da una
destructor, conosciuta
Europa con nomi che valgono quello
nelle parti superiori di
tedesca.
In questo momento
è in
forma
una piccola mosca o quasi zanzara bruna,
di
che vola la sera sui campi di grano; e la femmina va deponendo
sulle foglie, fra le
le
larve di
guaine delle foglie ed
il
culmo del grano, e già nascono
una seconda generazione. Queste anderanno a nascondersi
che sia loro possibile
fin
verso
il
collo delle piante,
pia dopo la mietitura, anco dopo che
il
il
—
nuovo grano.
lo stelo
si
introdurranno fra
male
alla primavera, vedendo
corte, più triste, tarde
lenta a
come
fiorire,
meno impedita
fra le piante
a metter la spiga,
—
Ma
sane,
se nell'inverno, o più
cadere
crisalidi, dalle quali
appunto ora
Anche qui non
versa da quella che
si
è chiaro se
si
più
gli
fiori,
steli
guarderà fra
tardi, si
sui primi nodi dei vermiccioli bianchicci
corpi allungati rosso bruni, che saranno quelli
avvedremo
attaccate
quelle
poi vedendo
e
e ci
spiga più povera di
colla
male adatta poi a maturare,
rotti alla base.
ad ogni nodo,
si
le
troverà quasi
da principio, poi dei
questi
le larve,
vanno sviluppando
le
pupe o
mosche della sta-
le
davvero la nostra Cecidomia sia o no di-
trova altrove, e la storia dell' insetto descritta come
è fatto secondo altre osservazioni
taccano nello stelo come
si
si
dovrebbe essere verificata. Importa notare
che di mosche del grano ve ne sono almeno una dozzina,
ma
prime foglie e
le
foglie e lo stelo, nelle parti inferiori della pianta intristita,
gione.
se-
le pianticelle
appena formato per succhiarvi l'alimento. Mentre esse cresceranno,
la vegetazione delle piante infette sarà più o
del
basso
autunno quando sarà
Le femmine allora deporranno sopra
di questo altre uova, e le larve nate
piìi
maturandosi nella stop-
lavoro avrà rovesciato le stoppie me-
desime, per esser pronta a volare, molto tardi, in
minato
uova
le sue
è detto, altre nei fiori
;
che
la nostra
qualche esempio di una di quelle capaci di questo,
si
alcune lo at-
non va
è
sui
fiori,
pur veduto sul
grano degli Abruzzi.
I danni di queste
mosche paiono gravi,
e spesso
sono
stati tali
tacchino del grano
verità decimate
una parte o un
altra.
—
Tutte
da parassiti; molte muoiono prima
apparente, e una volta o l'altra come
ai loro limiti consueti;
ma
si
sono
queste
anco per
mosche
at-
mosche sono
in
più anni di seguito in Italia e altrove, comunque le larve delle
di svilupparsi, senza ragione
moltiplicate,
volendo pur far qualche cosa,
così
torneranno
come d'altronde
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
14
conviene,
il
meglio sarà
di mietere ora
grano dei campi
il
primo nodo, bruciare la stoppia, divellere
parti delle radici e bruciar pur queste;
quest'anno infetto,
sul terreno
al
anche
raccogliere
teireno,
il
alto
infetti
le
non
rimettere grano né segale, nò orzo all'autunno per l'anno avvenire; e durante
questo osservare
campi
i
vicini
seminati
piante infette, svellerle colle radici
il
a
e dove
cereali,
vedano delle
si
più presto possibile, almeno prima dello
sviluppo delle mosche in questa stagione.
Ripetere poi le mietiture alte e gli abbruciamenti.
un
piti
territorio infestato, tutti
—
Al
solito però
dovrebbero operare d'accordo, ed anco
quest'anno concorrere a sostenere
i
i
non
in
col-
dagli altri per la difesa
sacrifizi fatti
comune. »
Il socio
Napoleone Passerini rende conto degli esperimenti
conoscere la causa vera del coloramento dei bozzoli
fatti
per
ri-
dai bachi da seta
filati
nutriti con foglie asperse di sostanze coloranti finamente polverizzate.
« Durante l'allevamento dei bachi da seta dello scorso anno 1880, avendo
Allevamento del baco da seta » del Berti Pichat, che
letto nell'ottimo libro «
egli aveva conseguito bozzoli colorati aspergendo di varii colori la foglia
distribuirsi ai bachi, volli tentare anch'io la prova, e per
da
mezzo di nerofumo,
terra rossa da pittori e indaco, colori consigliati dal Berti-Pichat medesimo,
feci l'esperimento.
Ottenni alcuni bozzoli cenerino-nerastri col primo colore, alcuni arancioni
col secondo,
6^ indaco,
ma non
ebbi bozzolo veruno dai bachi nutriti con foglia sparsa
essendo morti tutti prima di andare al losco.
cominciò a costruire
farmi vedere che
i
il
bozzolo,
morendovi poi dentro;
bachi nutriti di foglia aspersa
di'
ma
uno
Solo
questo
indaco,
se
di
essi
per
bastò
non fossero
morti a causa del nocivo colore, avrebbero anch'essi fatti bozzoli colorati.
La
cosa era strana e poco esplicabile.
poteva avvenire che in due modi: o
il
Il
coloramento dei bozzoli non
baco filava la seta già colorata, o la
tingeva collo sfregamento del proprio corpo,
il
quale
stando continuamente
in contatto colle materie coloranti ne diviene tutto tinto.
Il Berti Pichat aveva già, molti ^anni or sono, fatti esperimenti in proposito, ed
aveva trovato che
tinti dal corpo dei bachi,
Il guai colore
non
è
i
bozzoli erano costruiti con filo
colorato,
non
come nota nella sua opera sopracìtata:
però
effetto di esterno
insudiciamento dei bachi:
l'anatomia di questi, per esperimenti fatti dal celebre nostro Alessandrini,
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
—
ANNO
15
1881.
provò V introduzione delle materie coloranti sino nelle stesse trachee, del
che tenne discorso anche nelV ultimo Congresso scientifico in Genova.
Ed
infatti
il
Prof. Alessandrini trovò le materie coloranti nelle trachee,
ed ottenne bozzoli colorati;
ma
non
le
rinvenne nei
né
seriterii,
si
pronunciò
riguardo alla maniera di coloramento dei bozzoli.
Difficilmente peraltro
stasse
colori ingeriti,
i
si
poteva comprendere come la materia serica acqui-
molto più che alcuni di
essi,
come per esempio
insolubili e perciò inassimilabili. Il fatto poi, notato
dal Pichat, che
bozzoli colorati si disciolgono in ultimi strati gialli,
i
stava per far nascere qualche dubbio sul
Onde spinto anche
modo
da
di coloritura
dall'egregio sig. Dott, Guelfo Cavanna,
il
anche
nerofumo, erano
ba-
ammesso.
lui
quest'anno
volli
ripetere l'esperimento.
Infatti
quando
i
quarta
bachi da seta ebbero cambiato di pelle per la
volta, ne presi alquanti, e distribuitili in varie cassette
nutrii, persino
li
che
salirono al bosco, con foglia sparsa di varli colori minutamente polverizzati.
I colori adoperati furono: nerofumo, rosso (ossido
di ferro
triolo verde), blu di prussia (ferrocianuro
verde oltremare
ferrico),
meno intensamente ed uniformemente
tenni bozzoli più
dal ve-
ottenuto
colorati
(1).
con
Ot-
tutti
i
citati colori.
Rimaneva ora da
verificare se
bachi costruissero bozzoli con
i
uscisse già colorata dai loro seriterii, o se
mento
del corpo.
Ecco
le
tingessero
poche esperienze che ho
i
bozzoli
seta che
per sfrega-
fatte in proposito.
Esperienza l^ - Nutro alcuni bachi con foglia non colorata,
di
tempo
rastri
in
tempo
il
loro corpo con nerofumo. Ottengo bozzoli
uguali a quelli
filati
da bachi che
si
tingendo
cenerino-ne-
sono pasciuti di foglia aspersa
di nerofumo.
Esperienza
2^.
-
Ad un
e prossimo a costruire
dalla
filiera, e
il
baco, nutrito di foglia
bozzolo,
prendo con una pinzetta
ne avvolgo parecchi giri intorno
Osservo ad occhio nudo e col microscopio, questo
uguale
a quello
dei
bachi
colorata
ordinari,
il
con nerofumo
filo
sporgente
ad una lastretta di vetro.
filo,
e lo trovo perfettamente
non rinvenendovi neppure
la
minima
traccia di colore. Eipeto questo esperimento sopra altri bachi, nutriti di
versi colori,
ed ottengo
il
medesimo
resultato.
È
da notarsi che
di-
tutti questi
bachi subito dopo costruiscono bozzoli colorati.
il
(1) Oltre i colori suddetti volli tentare anche il giallo di cromo (cromato di piombo),
quale peraltro, come avevo preveduto, fece in breve morirà avvelenati tutti i bachi.
16
ENTOMOLOGICA ITALIANA
SOCIETÀ.
Esperienza 3* - Apro
e pronti
a
puro ò tutta tinta, e
interna di essa;
si
il
corpo di vari bachi,
ec.
Su
di
di
diversi
e talvolta
di cibo,
alcune
in
trachee
colori
La
(2).
colore si osserva per trasparenza anche
dalla
cute
faccia
rinviene eziandio negli escrementi espulsi dai bachi. Sono
invece completamente privi di colore
grasso
nutriti
Trovo la materia colorante nel tubo digerente,
filare il bozzolo.
quando questo è ripieno
il
un baco che aveva
i
seriterii in tutte le loro parti,
il
corpo
tubo digerente vuoto di cibo, non trovo
il
traccia di colore, mentre rinvengo colorite la pelle e le trachee.
Esperienza 4° - Prendo alcuni bachi maturi
li
ravvolgo più e più volte in diversi
e già saliti sulle
colori, finché
loro corpo
il
scope e
non è com-
pletamente tinto. Li metto poscia sopra alcuni ramoscelli di scopa, senza dar
loro più alcun nutrimento. Essi in breve filano tutti quanti dei bozzoli perfetta-
mente
colorati, del tutto uguali
a quelli dei bachi che
si
sono cibati di fo-
glia tinta.
Noterò finalmente che
i
bozzoli sono tinti solo esternamente, essendo di co-
lore naturale gli ultimi strati interni di seta, cosa che fu osservata
Berti Pichat,
come ho
e che essa si
cambia in una farfalla pure non
Da
questi esperimenti credo poter dedurre:
1°.
Che
il
non
detto di sopra; che la crisalide
colore è portato nella
è
anche dal
per niente colorita,
colorita e perfettamente sana.
pelle pel continuo
colore stesso, nel tubo digerente dal cibo che ne
contatto
è asperso,
di
e nelle
lei
col
trachee,
probabilmente, dall'aria inspirata o per più semplice fatto meccanico.
2°.
Che
gli ultimi strati interni di seta nei bozzoli
la semplice ragione che la pelle del baco
il'
ha deposto
non sono
nei primi
colorati, per
strati
tutto
colore di cui era ricoperta.
30.
Che contrariamente all'opinione
cibati, per
un tempo più
struiscono bossoli colorati,
meno
ma
del Berti Pichat,
i
bachi che
lungo, di foglia sparsa di colori,
li
tingono per
lo
si
sono
non
co-
sfregamento continuo
della loro cute. »
materie coloranti nelle trachee, mentre il Profescome notò nel Congresso scientifico
di Genova. Può darsi forse che io abbia fatto uso di colori non bastantemente polverizzati, ma in tal caso, a parer mio, apparrebbe pili evidente che il colore entri nelle trachee per gli stigmi, non per le vie dello stomaco, come credè il Prof. Alessandrini.
Che se il ventricolo distribuisse il colore alle trachee, ciò dovrebbe accadere anche
se questo non fosse minutissimamente triturato. Inoltre mi permetto di domandare come
mai il colore si rinviene soltanto nelle trachee, e non in altri organi che stanno in intimo contatto col tubo digerente? Aggiungerò peraltro che l'illustre Professore fece
(2)
Assai raramente ho trovato
le
sore Alessandrini ve le ritrovava costantemente,
uso di colori vegetali, e perciò affatto diversi da quelli da
me
adoperati.
—
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Cavanna
e
ANNO
17
1881.
Carobbi rendono conto di esperienze fatte per verificare l'azione
delle luci colorate sullo sviluppo dei bachi
Fino dal 1870
il
da
Prof. Stefanelli aveva in
seta.
animo
una
di iniziare
serie di
ricerche intorno all'azione delle luci colorate sugli Artropodi, e fece costruire
un apposito apparecchio. Occupato
non mise in esecuzione
in altri lavori
il
suo divisamente, ed in quest'anno volle suggerire ai soci Cavanna e Carobbi
tal soggetto d' investigazione e donar loro
scritto e
mostrato agli adunati,
che
e
anche l'apparecchio, che viene de-
consiste in
una
co-
di cassette
serie
perte di vetri colorati, (violetto, azzurro, verde, giallo, affumicato, rosso, nero,
vetro ordinario), opportunamente disposti.
Ricordata la parte storica, che non senza lacune trovasi in recenti opere
del Dott.
sero
i
Jungh; dimostrato che sugli Artropodi mancano esperimenti,
disserenti nell'esporre le ragioni per le quali le esperienze
essere condotte con rigore,
rono fatte sulle larve del
come
il
i
Mentre poi non possono, per
per
Una
i
si
un
e
ma
che fues-
luci.
condizioni stesse poco rigorose dello speciò
che riguarda l'azione
dei
singoli
certo valore quanto all'azione delle luci colo-
possono avere da vetri ordinari del commercio.
nota sull'argomento sarà pubblicata nel Ballettino;
nominati due soci vogliono mettere in sodo che
non
non poterono
stesse,
che ebbero esito negativo, non
bachi nutriti nelle diverse
le
concludente in
raggi, dichiarano accordargli
rate quali
quanto dell'esperienze
il
Bomhyx mori
sendosi verificata differenza tra
rimento, ritenerlo
e
si este-
il
d'ora
fin
però
problema va considerato
solo dal lato generale, in relazione cioè con le proprietà dei diversi raggi,
ancora da quello particolare delle azioni
riflesse
che hanno per punto di
partenza l'organo visivo e sono indotte dai vari raggi: queste azioni reflesse
devono essere
Il Prof.
dubbio
il
in rapporto
con la conformazione dell'organo.
Pavesi crede non possa essere dalle attuali esperienze messo in
principio già stabilito della diversa
influenza
dei raggi
spettrali;
cita alcuni scritti italiani dimenticati sull'argomento.
Cavanna
ripete quanto aveva già detto sulla
dello sperimento; ringrazia
il
collega
delle
importanza ed attendibilità
bibliografiche,
una
Cavanna legge alcuni brani
della
indicazioni
delle quali eragli ignota.
Dietro invito del Presidente,
il
segretario
narrazione di una gita fatta l'anno passato in Basilicata, insieme ai sigg. Antonio Biondi e Cesare Caroti, e che ebbe per obiettivo principale
tare e Pollino.
La
i
monti Vul-
detta narrazione serve di introduzione ai Cataloghi
degli
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
18
animali raccolti, che
il
Segretario presenta tutti già
per la stampa.
pronti
Quei cataloghi contengono parecchie specie nuove o critiche ed altre non per
anco riconosciute come italiane:
Aracnidi, E. Simon; Miriapodi, F. Fanzago;
Tozzetti: Lìbellulidi, P. Stefanelli; Nevrotteri, E.
F.
Baudi
teri,
Gr.
di Selve, F. Piccioli, G.
Ortotteri,
Targioni
A.
Mac Lachlan;
Coleotteri,
Cavanna; Lepidotteri, 0. Mancini; Emit-
Cavanna; Imenotteri, Gribodo ed Emery; Vertebrati, G. Cavanna.
Vien comunicata la seguente
gio, dal socio Consigliere
lettera, diretta
da Venezia,
in data
20 mag-
A. P. Ninni al Segretario Cavanna.
« Egregio amico
Alle tre pomeridiane dello scorso 6 maggio, godendo perfetta salute, nel
discendere una scala a chiocciola
dentemente
col lato sinistro
alla base dorsale della
parte lesa, sebbene
veleno
si
il
oscura,
mentre mi teneva pru-
muro, venni ferito da uno scorpione
dito
bruciore ed
il
mignolo mancino. Mi rese
prurito che avvertiva
nella
punto dell'entratura del pungiglione inoculatore del
scorgesse appena. Però in breve corso di tempo
una papula
mano
il
il
prima falange del
consapevole dell'accaduto
tosto
umida ed
lunghesso
rosso-livida, delimitata
da un cercine dello
si
sviluppò dapprima
stesso colore che
mano
verso la circonferenza andava sbiadendosi. Sul far della sera notai che
la papula
s'
era convertita in
quanto torbido
e di tinta
una
flictena contenente dell'essudato sieroso al-
leggermente sanguigna, e che
del pungiglione nella stessa flictena
oscuro, quale appunto la descrive,
si
al
punto di entrata
scorgeva una piccola macchia di colore
tra gli altri,
il
Moquin-Tandon nella sua
Zoologie medicale.
Il misto di prurito e di bruciore
che
si
s'
era del tutto cangiato in vero dolore,
rendeva più intenso nei movimenti dei muscoli estensori
dita, e
precisamente nella località propria dell'estensore
dell'
e flessori delle
annulare e del
mignolo.
Dal luogo in
cui sorgeva la sucitata flittena col conseguente cercine ros-
sastro, partivano
due
quali percorreva
una
esterna, l'altra
estendeva seguendo
ambedue
dell'ore
oltre
il
si
il
strisele di color rosso a divisione dicotomica,
1'
una
delle
via paralella al quinto osso del metacarpo in direzione
limite
del
confine
il
quarto osso del metacarpo, terminando
della
regione
carpiana.
Coir avanzarsi
dolore, fino allora localizzato nei punti sudescritti, si estese a tutta
la parte ulnare esterna sino al gomito.
—
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Coi sintomi ora indicati
si
un poco
associò anche
che unito al dolore locale mi procurò insonnia.
7
i
sintomi tutti cominciarono ad ammansarsi
fiezza si fosse
dita
alquanto
scemata,
mi risvegliavano un
certo
recchi giorni al bendaggio ed
Da
quanto
movimenti
i
grado
ail'
ANNO
mattina
giorno
febbrile
giorno
del
sebbene la gon-
8,
di flessione ed estensione delle
di dolore, per cui fui costretto per pa-
inazione dell' arto offeso.
può ben arguire che
le esposi Ella
19
movimento
di
Dalla
il
:
1881.
io
non posso
tamen aliquando in
Plinio che gli scorpioni « visuntur
asserire con
Italia sed innocui »
ne col nostro Eedi « Io credo che Plinio avesse ragione quando affermò che
quegli che
si
trovano in Italia sono innocenti
Cavanna ricorda che
mentre con
lui
cacciava
scorpione. Brusina ebbe
cuna cura. La puntura
il
sig.
di
Agram,
Largeaux
in
un suo
il
non
è reputata,
duce
d.
stato
creda ec. »
il
È da
tali effetti; è del tutto
secondo
Belgique,
t.
da uno
Le Comte,
il
XXII,
p.
deplorarsi che non
improbabile
eccessivamente
si
pericoloso
1
E. Annae
si tratti di
di Oristano,
e
conosca la specie che proEuscorpi.
del Tirolo, 2
Ectohia
Ortotteri italiani:
nae
CLXIII,
Birba ed Ouar-
Il Presidente prof. Targioni Tozzetti descrive le seguenti specie
di Cosenza, 3
Brusina,
al braccio
puntura degli scorpioni. Secondo quel
veleno di quegli animali sarebbe
quasi sempre mortale.
essere
colpito
libro sopra le regioni di
gla, riferisce gli effetti prodotti dalla
viaggiatore
Mi
velenosi.
braccio gonfio per due o tre giorni e non fece al-
dello scorpione
velenosa in quel paese (V. Ann. Soc. entom.
1869). 11 Dott,
non
Le Comte narra
nei dintorni
il
e
nuove
di
Ephippigera Cavan-
4 Poecilimon incertus
Prata
di
e di Torcino, in Terra di Lavoro, 5 Barbitistes obtusus di Cagliari, 6
Tham-
notrison Brìinneri della Majelletta in Abruzzo, 7 Omalota apenninigena
della Consuma, 8 Pesotettix
hrutius del Monte Morrone in Abruzzo, 9 Cte-
nodecficus Bolivari di Cagliari.
da Modena una nota intorno ad alcuni Syr-
Il socio Dott. Fiori invia
phini nuovi per l'Emilia.
« Dopo la morte del compianto nostro Vicepresidente
vado dedicando qualche giornata
mie escursioni.
Non avendo
però
un Catalogo regionale un poco
ninna importanza dopo
i
prof.
allo studio dei Ditteri,
ora
Camillo Eondani,
che
materiale sufficiente
raccolgo
per
nelle
compilarne
interessante, cosa del resto che riuscirebbe di
lavori che
il
citato Ditterologo
ha compiuti
nell'at-
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
20
tiguo Parmigiano, ho creduto far cosa grata alla nostra Società, dir dne parole
su pochi SyrpJiini da
me
posseduti, e
non notati
ad ora come proprii
fino
dell'Emilia.
— Fu dal
LasiopJithicus lucorum Lin.
Ne ho
tanto del Piemonte.
presso
il
raccolto
un
ponte di Picchiasassi (Piumalbo)
Paragus
Peccliioìiì
Eondn.
—
Kondani notato come proprio
perfetto e
1879.
nell' estate
Un maschio
sol-
ben caratterizzato esemplare
ne cacciai a Casinalbo, nella
primavera 1876. Fino ad ora non fu cacciato che presso Pisa.
Chrysotoxum marginatum Mgn.
— Questo pure non
del Piemonte.
Un
una femmina
nel luglio 1879 all'Abetone.
maschio ne
—
Callicera aenea Fabr.
questa specie, da
lui raccolto
non fu mai da noi
torni di
Modena
:
catturai alla
Il
ritenne che proprio
si
Foce a Giove, nel luglio 1877; ed
Kondani non aveva che un
nell' alto
appennino
sol
di
Parmigiano, la femmina
riscontrata. Il maschio lo catturai fino dal
la
maschio
femmina ho cacciata a Fontanaluccio,
1874 nei din-
sulla rosa canina
in fiore, nell' agosto 1876.
Bargagli
riferisce alcuni particolari biologici sullo
Lo Smicronyx cyaneus
Gyll. è
un
Smicronyx cyaneus.
piccolo Curculionide di
un
bel verde
scuro lucentissirao, della tribù degli Eririnìdi. Sebbene non comunissimo, pure
si
trova generalmente nella sua stazione invernale tra
muschi. Perris, nella
i
sua bellissima opera sulle Larve dei Coleotteri pubblicata nel 1877, narra
che Eaffray osservò
lutea,
le
larve di questa specie ad Algeri nei bulbi della Phelìpaea
pianta che, come è noto, vien a guisa degli OrohancJd o succiameli,
parassita sulle radici di altri vegetali. Qualche anno fa, trovandomi in giugno
su quei monti a ponente di Siena che limitano la Valle di Merse, non lon-
tano dal luogo detto Siena vecchia, vidi qualche cosa di lucente dentro un
fiore di
Orolanche rapum-genistae, pianta che cresce
quel luogo, parassita delle
ginestre
o
l'osservazione trovai in condizioni identiche
cialmente nei
fiori
molti
Da
si
grande quantità in
Smicronyx cyaneus,
spe-
già cominciati ad appassire per sfioritura. Eaccolsi parecchi
Orobanche, ne esaminai l'interno del gambo, e
anco in casa
in
Sarothamnus vulgaris. Einnovando
vi
trovai larve e ninfe che
trasformarono in individui della specie indicata.
questo osservazioni e da quelle di Eaffray, risulta quindi indubitata-
mente che
le
piante della tribù delle Orobancoidee sono la dimora ed
trimento delle Smicronyx cyaneus. Paragonando
specie con quello di altra specie
il
modo
congenere, troviamo
il
di vivere di
il
nu-
questa
fatto singolare che lo
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Smicronyx variegatus
ma
AnNO
21
1881.
Reich., secondo le osservazioni del Dott. Forster, vive
sopra un' altra pianta di famiglia
volvulacea,
—
Cuscuta europaea, una con-
diversa la
che anche essa è parassita di molti altri vegetali, come
Trifogli, della Ginestra, del Lino,
Anche questa
ec.
mente in grande quantità nelle sue
stazioni di ibernazione, tra
i
dei
comune-
specie trovasi
muschi sotto
le scorze degli alberi ec.
Sotto
il
nome
di
Plutonms Zwierleìni
il
Segretario
nuova specie appartenente ad un nuovo genere
Taormina dal Barone vou Zwierlein. È
Cavanna descrive una
Scolopendridi,
di
assai dubbio che la
partenga veramente alla fauna italiana; in ogni modo
è notevolissima
possiede 19 stigmi in luogo di 9 o 10, e differisce perciò da tutti
dridi oggi conosciuti.
quanto riguarda
La
PMonmm
scoperta del
trovata a
nuova forma ap-
i
perchè
Scolopen-
costringe a modificare, per
gli stigmi o spiracoli, la diagnosi della famiglia.
Per
genere vien creata la tribù degli Scolopendridae plusiostigmi, cho
il
nuovo
trova
il
suo posto a capo delle due che ora costituiscono la sottofamiglia degli Scoi,
eribriferi.
Nel Bullettino sarà pubblicata
derazioni che la seguono
Piccioli presenta
l'
intera descrizione, con
le
consi-
insetti
da lui
ed una.tav. litografica.
una Nota intorno
la biologia
di
alcuni
osservati nei dintorni di Firenze, che sarà pubblicata nel Bullettino.
Il socio
Simon ha inviato
Pardosa Cavannae
cf')
Long.
la descrizione di
quam
patella
nitidus, pilis longis ohscure fulvis
parce
nullis. iSeries oculorimi antica leviter
evidenter magis
serici
concolor.
cum
4 paris, nigerrimus,
tibia
vestitus,
vittis
longitudinalibus
procurva, oculis aeqiiis mediis inter
qitam a lateralihus remotis; intervallum oculorum
secundae diametro ocicU
pubescens,
italiano.
7.
Cephalothorax hrevior
se
un nuovo araneide
sp. nov.
Clielae
latius.
Abdomen
nigrum-obscure-flavo, longe
nigrae, transverse
dense
striatae.
Sternum
nigruni.
Pedes
nigri, longe fulvo
pubescentes
fusco piceis; metatarso
IV tibia cum
tus 3. 3. longe aculeata
;
metatarsis
I
et aculeati,
metatarsis
tarsisgue
patella multo longiore; tibia
et
I
sub-
II cylindricis liaud depressis nec
plumosis. Pedes maxillares nigri obscure- fulvo pubescentes; patella supra
ad basin paulo clariore
et rufescenfe.
Tibia
et patella
aeqiia longitudiney
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
22
tibia vix angustiare fere parallela
;
ad hasin
tarso
tibia latiore,
ad apicem
longe attenuato, bulbo apophyse gracile, longo, simplicey antice oblique haud
perpendicularifer directa, fere ut in P. puUata, instructo.
?) Jan.
Mari
similis sed patellis et tibis posticis obscure fusco-piceo
lineatis
differt.
Vicina alle
pes Thor.
P. nigra C. Koch.,
luctinosa E.
S.,
paludicola
longi-
CI.,
Thor, Differisce dalla nigra per la forma della sua apofisi
et celeris
genitale che non è ne perpendicolare ne biflda; dalle paludicola e luctinosa
perchè ha
molto più lunga: dalla luctinosa
l'apofisi
manca completamente
è poi diversa
anche perchè
bianchi alla zampa-mascella. Si distingue dalla
di peli
longipes per la presenza di sole tre paia di spine sotto la tibia del 1° paio (6 o 7
ha
le
zampe
Questa nuova specie fu trovata dal Dott. Cavanna sulla cima
di
Monte
nella longipes in Thor.). Infine è diversa
non annoiate ed
Amaro (2739
ra.
il
s.
dalla
celeris perchè
cefalotorace concolore.
1.
d.
m.),la più alta vetta della Majella, in Abruzzo, nel-
l'agosto 1878.
Il
Vice-Presidente prof. Pietro Stefanelli legge la seguente nota:
« Nel mese
di
marzo del corrente anno posi
buona macchina pneumatica
L. ed altrettante di Pieris
di Carré 10 o 12
rapae
L.,
con
l'
possibile di disseccarle senza che perdessero
una buona parte
crisalidi
metallica a maglie assai rade,
i
i
colori normali,
alzai la
coma accade per
Anax,
dei generi
quali posavano sull'orifizio di larghi vasi di
si
il
vuoto
applica ad essa
si
una campana
manometro non cangiò punto
campana,
fino
e
a che
a tre
il
di
grande capacità), chiusi
Dopo
tre
mercurio
millimetri so-
arriva con la macchina della quale
vette di comunicazione e -lasciai tutto in quiete.
il
una
intendimento di verificare se fosse
disceso nel braccio chiuso del tubo
pra 0° (limite massimo a cui
quali
di
Pieris hrassicae
contenenti nella loro parte inferiore uno strato, alto circa due cen-
manometro era
allorché
campana
di
furono collocate sopra alcuni pezzi di rete
timetri, di acido solforico concentrato. Fatto
del
la
delle libellule, e specialmente per quelle
Aeschna ed Agrion. Tali
cristallo,
sotto
crisalidi
mi
servo,
le
chia-
giorni (durante
i
di livello), detti libero accesso all'aria,
con viva sorpresa osservai che parecchie crisalidi erano
tuttora fresche, e qualcuna anche muovevasi toccandola negli ultimi segmenti
addominali.
Ripetuto l'esperimento,
protraendo l'azione del vuoto
secco
per
4,.
5 e
—
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
6
giorni, ebbi
sempre a notare che alcune
non che
viventi. Se
ANNO
23
1881.
mantenevansi
crisalidi
fresche
e
andò scemando col crescere della
la proporzione di esse
durata della esperienza.
diligentemente 20 crisalidi
Conservate
prova, ebbi le seguenti resultanze
e due di Pleris
finali:
che
avevano superata la grave
18 perirono entro 15 o 20 giorni
rapae L. svilupparono regolarmente, dando
perfet-
farfalle
tissime.
che
mi sembrano non meno nuovi che
I
riferiti fatti
il
loro annunzio sia per destare
occupano
un vivo
strani; laonde spero
che
interesse in tutti coloro
si
di fisiologia entomologica.
Come mai
potette
per
3, 4,
5 e 6 giorni
rimanere sospesa la funzione
respiratoria, senza che avvenissero tali disordini nel complesso dell'organismo
da troncare la vita
nelle crisalidi sottoposte alla esperienza?
Qual potente motivo valse
ad impedire la evaporazione dei liquidi
in-
terni e di quelli altresì contenuti nei tessuti superficiali?
.
D'onde avviene che, per la cessata pressione esterna,
nei vari organi ed all'intorno di essi
vigorosamente
e
non
i
contenuti
fluidi
espansero in guisa da premere
si
rompere l'inviluppo esterno?
Ecco alcuni importanti quesiti conseguenziali, che molto importerebbe
di risolvere,
ma
in ordine ai quali
mancano adesso
i
necessari dati
positivi.
Accurate indagini potranno fornirli in seguito.
Frattanto raccomando questo nuovo soggetto di studio a tutti coloro che
trovansi in condizioni propizie per occuparsene;
entomofili nella cui mente ferve
il
desiderio
massime poi a quei giovani
di contribuire
in
qualche ma-
niera all'incremento della scienza. »
A
complemento
delle comunicazioni anteriormente fatte intorno alla con-
servazione degli Odonati per mezzo del vuoto secco,
alcuni esemplari di libellule,
anni in stanze poco
molto vivi
i
i
asciutte,
quali,
durante
il
verno,
colori dell'addome e del torace.
certata la stabilità di dette
il
prof. Stefanelli
quantunque già serbati
Da
'per
mostra
circa
tre
pur tuttavia mantengono
ciò
resulta
preparazioni, che l'autore
abbastanza ac-
ha oramai
diffuse
in
varie parti d'Europa, sempre ottenendo dai riceventi onorevoli dichiarazioni.
L' adunanza pubblica, cominciata alle ore 1 pom., ebbe termine alle ore 4.
25
—
ADUNANZA
2*
26 DICEMBRE,
Presidenza Targioni.
È
approvato
Il
Segretario presenta
il
verbale dell'adunanza tenuta
i
il
12 giugno.
ringraziamenti dei signori:
Macchiati prof. Luigi
Bernhard Gerhard
Mereghi Carlo
Peragallo A.
di recente entrati a far parte della Società.
È
proclamato socio
André Ed.
e
di
il
signor
Beaune (Francia), presentato da Targioni, Magretti
Cavanna.
Ringraziano per
i
fascicoli del Bullettino
L'Accademia Eeale Danese
La
La
Società di Slesia
Società entomologica di Francia
L' Istituzione Smithsoniana
La
Società di Storia naturale di Wùrttomberg.
Eingraziano per la loro nomina a Vice-Presidente ed a Consigliere della
Società rispettivamente
Il Segretario,
i
proff.
A. Costa e E. Gestro.
da parte della Società Malacologica del Belgio annunzia
la morte del Segretario Jules Alexandre Joseph Colbeau, e mette a disposizione dei Soci
ceneri di
un manifesto emanato dal Comitato per
Eomolo
Presenta
poi
rimpatrio delle
Gessi.
il
programma
inviato dall'editore Hòlder, ed
del sig.
il
Van Branden.
il
della
Wiener Entomologische Zeitung,
programma
di
una Eevue Coléopterologiquc,
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
26
Per la stampa nel BuUettino sono presentati
—
Simonetta
Curò -- Aggiunte al catalogo dei Lepidotteri
Cavanna legge la seguente
nando
seguenti
i
scritti:
I Pedicnlini del Museo di Pavia ec.
d'Italia.
nota, redatta insieme al collega sig.
Ferdi-
Piccioli.
« Tra
i
Dytiscus marginalis raccolti da uno di noi a Lavajano, nella cam-
pagna Pisana,
degna
una femmina ad
v'è
elitre liscie
che presenta una mostruosità
di essere notata.
L'anca intermedia sinistra è solo un tantino più ingrossata, sporgente e
robusta, ed
ha una
specie di fossetta fortemente punteggiata alla sua superfi-
cie esterna. Il trocantere è più grosso dell' ordinario,
alla base, largo al
margine distale
;
non compresso,
strozzato
abbraccia completamente un femore
bifido,
e la sua estremità libera, in luogo di essere semplicemente appuntato-lanceolata,
come
Al margine esterno
un pezzo
è saldato
i
accenna ad una divisione; è leggermente
nell'articolo normale,
due basali e
del trocantere, più vicino all'articolazione dell'anca,
gli ultimi tre, e mobili questi ultimi sui precedenti. Il
appena
dal
distinto
secondo,
irto di alcune piccole spine irregolarmente disposte
I tre distali, più corti degli altri e più
:
più scura e presentano piccole
apparenza di gancetti
primo
che è più nerastro,
ambedue sono compressi.
non sono compressi,
sottili,
nuiscono gradatamente di volume: ben distinti tra
Il
rispettivamente
costituito di cinque articoli, fusi insieme
articolo è quasi liscio ed
esiste
bifida.
loro,
e dimi-
hanno colorazione
spine e tubercoletti; all'estremità dell'ultimo
atrofici e contorti.
femore è di una quarta parte più corto del normale, molto ingrossato
con la branca più corta all'esterno: alla base, dal lato interno,
e bifido,
osserva
lunghe, e tutta la superficie
solito fiocchetto di setole più
il
è
si
pun-
teggiata, rugosa, ed in corrispondenza dei margini spinulosa.
Alla branca più corta
si
connette
un
pezzo
mobile,
assai
piccolo,
nel
quale trovansi traccie di tre segmenti: nel suo insieme è deforme, ricurvo e
presenta alla estremità delle spinule brevi, disposte a guisa di pettine.
Una
tibia,
anch'essa più corta
spine terminali ridotte della metà,
per ultimo
con
le
il
tarso,
con gli
esisteva
un quinto
si
corrispondente
Il tarso
cinque
normale e con
soliti
men lunghi
e più compressi,
esemplare
nel
nostro
dei
Pentameri;
le
più lunga. Viene
articola alla branca
articoli più larghi,
spine molto raccorciate.
quattro articoli invece dei
della
ma
ha
soltanto
evidentemente
articolo, perduto accidentalmente o rotto nel raccogliere o
nel preparare l'animale.
RESOCONTI DELLE ADUNANZE •— ANNO 1881.
In
tutto
femmine
È
il
resto del corpo
27
mostruoso è eguale
l'esemplare
alle
altre
colle elitre liscie dello stesso luogo.
questo un caso di melomelia, del quale non abbiamo trovato
tico nelle opere
da noi consultate, quella del Mocquerys fra
l'idendi re-
le altre,
cente ristampata per cura della Società degli Amici delle Scienze naturali di
Kouen,
e
che è un largo
contributo
alla
L'arto
entomologica.
Teratologia
mostruoso è articolato al modo dei normali, godeva della stessa mobilità, ed
ha, molto probabilmente, servito presso a poco
lato destro.
Vediamo qui
gli elementi di tre
come
il
suo corrispondente del
zampe, una sola delle quali è
giunta ad uno sviluppo non molto lontano dal normale. Il punto d'origine
delle tre
da un
zampe
lato,
è nel trocantere,
come
si disse,
ma
che
si
presenta non solo leggermente bifido
dal quale sorge anche la
Sulla interpretazione delle diverse parti non
inclusa nella fatta descrizione.
E
il
le idee del tutto
abbandonate e
le cui idee egli
ridotta.
erronee di Seringe e di
sostituite
quale per molti riguardi deve considerarsi come
Saint Hilaire,
zampa più
tratteniamo essendo essa
neppure giova intrattenerci sulla possibile
causa di questa anomalia, oggi che
tanti altri, sono state affatto
ci
il
da quelle
di
Dareste,
continuatore di Geoffroy-
ha sviluppate, modificandole a seconda
dei resul-
tati degli studi embriologici odierni, tanto diversi e più particolareggiati, in
special
modo per
Il Segretario
la struttura dell' uovo e per le
fasi dell'evoluzione.
»
legge la seguente nota del socio L. Camerano.
« Neil' anno 1880
io
pubblicava una nota intorno all'eccezionale sviluppo
osservatosi nell'anno stesso del
delle viti (1).
prime
Sinoxylon muricafum in Piemonte a danno
Questa nota ne provocò un'altra assai interessante del
sig.
Apelle
Dei (2) sullo stesso argomento, nella quale sono discusse alcune delle idee da
me
enunciate nel lavoro sopra menzionato.
Io debbo anzitutto ringraziare
il
sig. Apelle
Dei delle espressioni da
lui
usate a mio riguardo, ed assicurarlo che, né in questa ne in alcun'altra occasione analoga, non
zioni
mi verrà neppure
in
mente
di ascrivere le sue osserva-
a mal'animo verso di me, soprattutto poi quando
le
osservazioni sono
fatte colla squisita cortesia che si osserva nella sua nota. Si lavora tutti per
lo stesso scopo, e
per raggiungerlo
v'è bisogno dell'opera e della concordia
di tutti.
Annali della R. Accademia di Agricoltura di Torino, voi. XXIII, 1880.
Considerazioni e risposte di Apelle
Il Sinoxyloìi sexdentatum Oliv. nel Senese.
Dei alla nota del sig. Lorenzo Camerano intitolata - Del Sinoxylon ìnuricalum Fab. in
Piemonte - BuUettino della Soc. entomologica italiana. Anno XIII, 1881.
(1)
(2)
—
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
28
Venendo ora
riguardo alle
viti,
Apelle Dei, che
alla questione principale
della nocevolezza del
debbo dire che in fondo sono
io
Sìnoxylon
pure dell'avviso del signor
Sinoxylon non sia causa principale della morte delie
il
e che attacchi di preferenza le piante
ammalate;
ciò è
viti
tanto vero che nel
lavoro citato io conchiudeva in questa maniera.
È
«
cosa certa che le viti malaticcie sono
queste che
anche
si
sviluppa
più gran
il
numero
intaccate
di individui,
perfettamente sane. Ora, se in una vigna
le viti
prime, ed è in
le
quali intaccano poi
i
ammalate o
le viti
deboli sono in gran numero, è cosa evidente che gli insetti, trovando conve-
numero
nienti condizioni di vita, si svilupperanno in grandissimo
per danneggiare anche le
e finiranno
viti sane.
« Viceversa, se una vigna è in massima parte costituita di piante sane
e in buone condizioni di vita, difficilmente risentirà molto
che
setti
Ma
«
danno dagli
in-
occupano.
ci
la cosa diffìcile sta nel decidere se
fettamente sana o no.
È
una pianta
di vite sia per-
pure cosa certa che gli insetti xilofagi sono
in
questo caso migliori conoscitori di noi.
Infatti,
«.
è
anche in piante diverse dalla
preceduta dalla comparsa
xilofagi,
insetti
i
quali
vite si osserva
che spesso la morte
sopra quelle piante di determinate specie
prima non
trovavano e non
vi si
si
di
trovano nelle
piante circostanti le quali siano perfettamente sane.
« Frequentemente la morte della pianta sana viene accelerata dagli
insetti
;
ma
più
il
delle volte
l'azione
degli insetti
a questo proposito
è
piccolissima. »
Le
un
stesse idee io sosteneva pure in
altro lavoro, pubblicato
mente, intorno alV Azione del freddo sugli Insetti
In quanto poi alla questione relativa
muricatum,
benissimo
una parte
dirò che per
come
dice
« gelo, mortalmente
il
sig.
sì,
di
ma non
esaminati e
citato,
citati,
Ma
Io
non voglio con
Apelle Dei:
(1)
ma non
possono
andate
essere
ciò
verno
essi
alcuni altri, e precisamente
come perfettamente sani
i
di
ripeto,
in fondo
Agricoltura di Torino, voi. XXIV,
più
scelti
e vivaci.
togliere valore alle intere^^santi esperienze
posso a meno, sebbene,
Annali della R. Accademia
nel
cadaveri ancora freschi ed at-
vennero a mia richiesta accuratamente
e ritenuti, al giudizio di periti viticultori,
sig.
cose
all'istante
uccisi
« taccati in quello stato dai Sinoxylon. »
me
le
Sinoxylon
Apelle Dei. Essi erano cioè « tralci colpiti dal
« erano, come dice molto bene l'Autore
grossi da
ai tralci intaccati dal
essi
recente-
(1).
1881.
io
del
creda
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
come Lui che
mente
AnNO
29
1881.
Sinoxylon e in genere gli insetti xilofagi amino principal-
i
ammalate,
le viti
—
considerando come
tali
i
di credere
tralci
attaccano
essi
clie
anche
i
sani,
tralci
che malgrado la presenza di qualche Sinoxylon
continuano tuttavia a vegetare.
In quanto poi agli esperimenti, debbo dire che non mi sembrano abbastanza concludenti, per ora, soprattutto
poter fare col coltello
un
il
secondo, essendo
solco che realizzi tutte
molto
diflScile
le condizioni delle gallerie
del Sinoxylon e soprattutto essere sicuri che l'effetto
fisiologico
che così
si
produce sulla pianta sia paragonabile a quello prodotto dalla galleria del-
Bisognerebbe variare e moltiplicare di più questi esperimenti,
l'insetto.
mi propongo
il
che
di fare nella stagione propizia.
Aggiungerò ancora che in quest'anno
Sinoxylon muricafum fu poco
il
abbondante in Piemonte, e che anzi in qualche località scompariva al tutto
inoltre
danno arrecato
il
:
anche nell'anno precedente da questo insetto
alle viti
fu assai inferiore alla paura che se ne aveva in Primavera.
Rispetto poi alla questione delle gallerie circolari e longitudinali debbo
avendo tenuto dei
dire che
servare anche
Rimane
circolari.
tralci infetti in osservazione, ebbi occasione di os-
longitudinali analoghe a quelle descritte dal Costa.
tuttavia sempre
La
Cadono con
le gallerie
il
fatto che
il
Costa non menziona
le gallerie
spiegazione data dal sig. Apelle Dei mi pare ragionevolissima.
anche
ciò
le ipotesi
da me
fatte relativamente alla esistenza
due forme di Sinoxylon diverse nel costume
di
e nel colore.
Ciò premesso, io credo di poter conchiudere:
Che
1°.
il
muneatum
Sinoxylon
piemontese è identico pei costumi a
quello descritto dal Costa e che appartiene alla stessa specie
2°.
Che esso intacca principalmente
3°.
Che talvolta scava
causa di morte pei tralci
4°.
non
stessi,
i
tralci
sopratutto se
Che, come dice benissimo
ammalati.
anche in tralci sani, senza essere tuttavia
gallerie
il
sig.
i
tralci sono di
Apelle Dei,
il
grande mole.
Sinoxylon muricatum
deve consideraro come insetto essenzialmente nocevole alle
si
5°.
Che
lo sviluppo eccessivo
una conseguenza
Sono
lieto
del
Sinoxylon
si
deve
viti.
considerare
che
il
sig.
Apelle Dei colla pubblicazione del suo interessante
sua cortesia
scritto
mi abbia
fornito occasione di apprezzare la squisita
stesso
tempo
completare e rettificare in vari punti la prima mia
di
come
delle cattive condizioni fisiologiche in cui si trovano le viti.
cazione intorno al Sinoxylon
muricatum. »
e nello
pubbli-
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
30
INDICE DEI RESOCONTI
Atti della Società
Bilancio consuntivo del 1880 e preventivo del 1881
:
osservazioni e
voti in proposito.
Cambi (proposte
pag.
3,
4
7,
25
7
di).
Comunicazioni varie,
Doni (presentazione
7
di).
Elezioni parziali.
4
Lavori, note ec. (presentazione
21
di).
Lettere di ringraziamento per nomine, invio del Bollettino ec.
6, 7,
25
6,
25
Relazioni dei Segretari.
6
Soci nuovi.
Statuto (modificazioni
»
4, 5.
allo).
(ristampa dello).
6
6
Varia
Coloramento dei bozzoli
filati
dai bachi da seta nutriti con foglie
asperse di sostanze coloranti finamente polverizzate; sua vera
causa.
—
Osservazioni ed esperimenti di Napoleone Passerini.
Gita in Basilicata
;
cataloghi degli animali raccolti in quella regione.
Insetti dannosi all'agricoltura
Comun.
di A.
Targioni Tozzetti.
14
18
12
Luci colorate; loro azione sullo sviluppo dei bachi da seta. Esperienze di G.
Cavanna
e G. Carobbi.
—
Osservazioni di P. Pa17
vesi in proposito.
Vuoto secco; suoi
Stabilità
delle
effetti sulle crisalidi. Oss. di P.
Stefanelli.
22
preparazioni ottenute col vuoto secco. Nota di P.
23
Stefanelli.
Neuropteba, Ortoptera
Barbitistes obtusus n. sp. di Cagliari.
ec.
19
RESOCONTI DELLE ADUNANZE
Ctenodecticus Bolivari
Ectobia (tridentina)
Annae
Odonati
;
AnNO
31
1881.
n. sp. di Cagliari.
pag. 19
n. sp. del Tirolo.
Ephippigera Gavannae
—
—
n. sp, di
19
Cosenza.
19
n. sp. di Oristano.
19
stabilità delle preparazioni ottenute col
vuoto secco.
— Nota
23
di P. Stefanelli.
Omalota apenninigena
19
n. sp. dell'Apen. centrale.
Ortotteri italiani nuovi.
18
Pediculini. Elenco sistematico dei Pedieulini appartenenti al
Museo
Zoologico della R. Università di Pavia, del sig. Luigi Simonetta.
Pezotettix brutius (Costae)
Poecilimon incertus
n. sp. di
Thamnotrizon Brunneri
Terra
di
19
Lavoro.
19
d'Abruzzo.
n. sp.
10
19
d'Abruzzo.
n. sp.
COLEOPTERA
Dytiscus marginalis mostruoso, descriz. di F. Piccioli e G. Cavanna.
Sinoxylon muricatum; come dannoso
alle viti.
—
Nota
di L.
'iQ
Ca27
merano.
Smicronyx cyaneus
Gyll. (sulla biologia dello)
— Nota di P.
Bargagli.
20
Hymenoptera
Abia nigricornis Leach. in Lombardia.
Blennocampa fuscipennis
Cimbex femorata
Imenotteri
:
L. in
Fall, in
Lombardia.
Lomdardia.
Osservazioni e note sulla cattura di alcuni Imenotteri,
del Dott. P. Magretti.
Lyda
Sireoo
betulae Fab. in Lombardia.
spectrum
L. in Lombardia.
Diptera
Callicera aenea Fab. nell'Emilia.
19, 20
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
32
Cecydomia frwmentaria Rond. dannosa
—
destructor.,
dannosa
al grano.
pag.
ai grani.
13
13
'
Chrysotoxum marginatum Mgn.
•
20
Lasiophthicus lucorum Lin.
20
Paragus Pecchioni Rdn.
20
Syrphini nuovi per l'Emilia.
—
Nota del Dott.
19
Fiori.
Lepidopteea
Antispila Rivillei Staint.
Bombyx mori
—
L.
—
;
danni che arreca.
Coloramento dei bozzoli
Allevamento
Eudemia botrana;
12
ec.
14
fatto sotto l'influenza delle luci colorate.
suoi danni.
Il
12
Pieris; crisalidi di P. rapae e di Pieris brassicae sottoposte all'azione del
vuoto secco.
23
Akachnida
—
Myriapoda
Aracnidi delle Madonie, del Dott. E. Cantoni (72 specie).
—
Euscorpius, fenomeni prodotti dalla sua puntura.
tore A, P. Ninni. Oss. di
Cavanna
sugli
effetti
<
Nota del dot-
delle
punture
di altri scorpioni.
Pardosa Cavannae
18, 15
n. sp. della Majella, descritta
Plutonium Zwierleini
da E. Simon.
n. g. e n. sp. di Scolopendridi.
Scolopendridae plusiostigmi, nuova tribù.
21
21
2.
PAMPHLET BINDERS
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No. 1524
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