Economia
martedì 30 ottobre 2012
laRegioneTicino
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Edilespo apre i battenti a espositori e visitatori
La fiera luganese ospiterà anche i campionati svizzeri della tecnica di costruzione
I promotori Plinio Verzeri e Fabio Sacchi
Lugano – Apre oggi, a partire dalle 14.30, la quattordicesima edizione
di Edilespo, il salone biennale delle
tecniche e delle soluzioni per l’edilizia. Il centro esposizioni di Lugano,
fino a sabato 3 novembre, accoglierà
gli stand degli operatori dell’edilizia,
da quella principale, all’artigianato.
La rassegna, ormai quasi trentenne, «si rivolge ai progettisti, impresari, aziende d’impianti, istituzioni
pubbliche e ai privati che possono trovare e testare prodotti edili e soluzioni innovative per il risparmio energetico», spiega Fabio Sacchi che, assieme a Plinio Verzeri, è uno dei pro-
motori e fondatori della manifestazione cantonale.
Durante la cinque giorni luganese
si svolgerà anche il campionato svizzero della tecnica della costruzione
(settore impiantistica) organizzato
da suissetec con il sostegno di sponsor privati e dell’Ufficio federale per
la formazione professionale. Il campione svizzero dei lattonieri e il migliore tra gli installatori di riscaldamenti e di impianti sanitari avranno
la possibilità di partecipare ai mondiali riservati ai giovani fino a 21
anni che si svolgeranno l’anno prossimo a Lipsia, in Germania.
Un bilancio della congiuntura sul
fronte dell’edilizia l’ha fatto il direttore della Sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori Vittorino Anastasia. Le
previsioni – ha affermato – sono positive per gli operatori del settore. In
particolare promette bene il settore
del genio civile visto che sono in fase
di costruzione ancora diverse opere
di AlpTransit e si prospetta l’inizio
dei lavori per la realizzazione del
nuovo svincolo autostradale di Mendrisio.
A preoccupare è la grande concorrenza «soprattutto quella sleale» con
la quale il settore è confrontato. Sul
fronte bilaterali, il bilancio dei lavoratori distaccati (fino a 90 giorni) e
degli indipendenti è esploso.
A fine settembre i distaccati sono
stati pari a 10’589 unità (+16,5%),
mentre gli indipendenti sono saliti
in un anno a quota 5’115 (+36,3%). Se
si tramutano questi dati in lavoratori a tempo pieno si scopre che il settore dell’edilizia, con l’artigianato, è
cresciuto di 2’300 unità che equivale
a una cifra d’affari pari a 250 milioni
di franchi (il 3% del mercato edile
cantonale) che ogni anno oltrepassa
la frontiera.
GENE
Piazza bancaria in mutazione
A fine 2011 gli impiegati sono diminuiti di 190 unità. Intervista a René Chopard, direttore del Centro studi
di Generoso Chiaradonna
Bellinzona – L’occupazione
bancaria è scesa anche nel 2011.
Rispetto al 2010 sono scomparsi
altri 190 posti di lavoro e gli istituti sono diminuiti di 8 unità.
Ora gli addetti a tempo pieno
sono 6’856 e le banche presenti
in Ticino sono 64. Della situazione in rapido cambiamento
ne abbiamo parlato con il profesor René Chopard, direttore
del Centro studi bancari di Vezia e docente a Varese presso
l’Università degli studi dell’Insubria.
I principali indicatori
del 2011 mostrano una contrazione del sistema bancario ticinese. Siamo di fronte a un cambiamento strutturale?
«Effettivamente, quantitativamente nel 2011 il sistema bancario ticinese è stato caratterizzato da una sua relativa contrazione: -8 istituti, -10 sportelli e
-190 occupati. Una valutazione
più approfondita mostra però
una realtà strutturalmente immutata. Tre delle banche chiuse nel 2011 erano delle rappresentanze (poco importanti dal
punto di vista economico) e la
scomparsa di altre due, il frutto
di acquisizioni (le attività sono
rimaste sul territorio); la diminuzione di sportelli è stata relativamente limitata (3,8%) e la riduzione del personale è stata
meno rilevante dei due anni
precedenti. Le principali caratteristiche del sistema bancario
ticinese, internazionalità, importante diffusione sul territorio e concentrazione, sono rimaste costanti. A queste note
confortanti bisogna però subito
aggiungere che per completare
la lettura di un sistema bancario bisogna considerare oltre
alla struttura, composta da istituti, sportelli e personale, anche il mercato, caratterizzato da
flussi finanziari e d’informazione, e, soprattutto, il contesto
contraddistinto da variabili regolamentari, fiscali ecc. Ed è
quest’ultimo che sta fondamentalmente cambiando».
Come porvi rimedio, fermo restando che il ‘mondo’
che avevamo conosciuto sta
cambiando in modo apparentemente irreversibile?
«Innanzitutto penso che sia
fondamentale un cambiamento
di mentalità. Il mondo sta cambiando, i bisogni e le caratteristiche della clientela si stanno
modificando, la banca non può
che adattarsi, o meglio ancora,
anticipare questa evoluzione. In
particolare quella che chiamo
“mentalità off-shore”, dove il
patrimonio finanziario è considerato come nettamente sepa-
rato dalla miriade di altri bisogni dell’uomo e dell’economia
reale, che, per inciso, l’ha prodotta, deve essere soppiantata
da una cultura olistica della gestione della ricchezza. Insomma, una gestione che riavvicini
il danaro all’uomo, all’economia e alle nazioni».
Riorientare la strategia
della piazza costerà ancora
dei posti di lavoro e la chiusura di altri istituti, non
solo bancari. Pensiamo ai
gestori patrimoniali e fiduciari. Come anticipare gli
eventi per ripartire in altre
forme?
«Ancora una volta ci si sofferma sugli aspetti quantitativi. Se
un sistema rimane rigido, i
cambiamenti esterni non possono che incidere quantitativamente sulle sue componenti:
positivamente se i cambiamenti
esterni sono positivi; negativamente se le contingenze esterne
sono negative. Lapalissiano.
Nel passato, l’immutabilità della configurazione strutturale
René Chopard
del sistema finanziario ticinese
è stata positiva. Il vantaggio
competitivo era legato a caratteristiche esterne al sistema
(stabilità economica e istituzionale della Svizzera e del franco
rispetto, in particolare, all’instabilità italiana). Il risultato è
stata un’importante e continua
crescita quantitativa della
struttura e delle sue attività.
Oggi, la situazione è fondamentalmente mutata: le contingenze esterne sono negative e l’immutabilità del sistema potrebbe
condurre a un suo ridimensionamento.
Riorientare significa per contro cambiare la geometria interna del sistema e le modalità
nel rapportarsi verso l’esterno.
In questo senso, una trasformazione che faccia leva su propri
vantaggi competitivi interni (e
qui penso all’alto grado di conoscenze e di competenze) non
può che avere degli effetti positivi. Si tratta di sfruttare le importanti conoscenze finanziarie
acquisite nel passato integrandole in nuovi modelli di business».
Che ruolo avrà la formazione continua in tutto
questo processo di cambiamento?
«Fondamentale! Per la piazza
ticinese, riorientamento significa passare dalla mera gestione
patrimoniale al wealth mana-
gement cross-border che necessita competenze in ambito normativo, fiscale ed economicoaziendale relative ai Paesi di
provenienza dei clienti. In questo ordine d’idee, il Centro di
studi bancari (Csb) sta facendo
importanti sforzi, anche a livello nazionale, proponendo nuove
e inedite formazioni. Riorientamento significa il riavvicinamento della banca all’economia
reale, attraverso classici strumenti come il credito, e alle
aziende che la compongono
grazie ad attività di consulenza
innovative. Anche in questo
ambito, oltre alla “riscoperta”
di formazioni tradizionali, il
Csb sta proponendo approfondimenti che vanno in questa direzione. Riorientamento significa diversificare le attività attraverso lo sviluppo di servizi
legati al commodity trading, ai
family office, ai private equity,
agli hedge fund ecc. Tutto questo richiede importanti sforzi di
formazione. In questo senso il
nostro Centro di studi bancari
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si è già attivato».
La pubblicazione
Un’analisi quantitativa sulla struttura del settore
È stata appena pubblicata l’edizione
2011 della Piazza finanziaria ticinese a
cura di René Chopard per conto della
Fondazione centro di studi bancari.
L’iniziativa, finanziata dall’Associazione
bancaria ticinese, si ripete dal 2004 e ha
lo scopo di diffondere informazioni essenzialmente quantitative sulla struttura del settore bancario del cantone e sulla sua evoluzione.
L’opuscolo si apre con la panoramica
della struttura bancaria: 64 istituti, sud-
divisi in 8 categorie, operanti tramite
una rete di 253 sportelli che impiegano
6’856 persone.
Secondo Chopard «nonostante la diminuzione rispetto al 2010 di 8 istituti, 10
sportelli e 190 occupati, l’approfondita
analisi statistica effettuata mostra che il
sistema bancario ticinese non sta vivendo
una crisi strutturale. Infatti, le caratteristiche delle banche “partenti”, il confronto con gli anni passati e il paragone con le
tendenze nazionali permettono di sottoli-
neare che il 2011 non è stato un anno particolarmente problematico e che le principali caratteristiche del sistema bancario
ticinese permangono inalterate».
L’annuario riporta inoltre le sintesi
dell’edizione 2009 per quanto riguarda i
fiduciari e le assicurazioni. L’aggiornamento disponibile riguarda le persone
iscritte all’albo dei fiduciari, giunte, a
fine 2011, a quota 1’343.
L’opera permette a tutti gli interessati di ricavare una sintetica, ma scientifi-
Sandy potrebbe causare costi agli assicuratori più elevati di Katrina
Zurigo – L’uragano Sandy che minaccia di seminare il caos sulla costa orientale degli Stati Uniti
rischia di costare caro agli assicuratori, in particolare al riassicuratore Swiss Re, a causa dei considerevoli danni che la tempesta potrebbe provocare su zone densamente popolate, ritengono gli
analisti. «L’avvicinamento di Sandy provoca già
un’interruzione dell’economia a causa delle misure di precauzione» prese per proteggere la popolazione, hanno indicato gli analisti della Banca cantonale di Zurigo. La Borsa di New York è rimasta
completamente chiusa ieri e probabilmente anche oggi (la prima volta dal 1888 per condizioni
meteo), ha annunciato il suo operatore Nyse Euronext. L’ultima volta che Wall Street aveva deciso una tale chiusura eccezionale, era stato dopo
gli attentati dell’11 settembre 2001. «Se Sandy tocca le grandi metropoli, occorre attendersi importanti danni, non solo materiali ma anche per interruzioni di attività», hanno aggiunto gli analisti.
Per il secondo riassicuratore mondiale Swiss Re,
gli esperti della Banca cantonale di Zurigo si attendono costi di diversi miliardi di dollari, che potrebbero essere superiori alle spese provocate da
Katrina nel 2005 che in totale aveva causato danni
assicurati per 72 miliardi di dollari.
camente rigorosa, istantanea della
piazza finanziaria, funzionale a scopi
diversi e personalizzabile a seconda
delle esigenze.
Come nel 2010, la riduzione più importante è subita dalle banche in mano estera con un’ulteriore decrescita della loro
importanza relativa in ambito occupazionale dal 35,3% al 34,2%; seguono le
grandi banche che mantengono la loro
posizione relativa. In controtendenza le
banche Raiffeisen.
RED
Bns, conti giro stabili
Zurigo – È moderato l’attivismo della Banca nazionale svizzera
sul mercato dei capitali. In media gli averi in conti giro detenuti
presso la Bns non sono mutati in modo rilevante: nella settimana
appena terminata il 26 ottobre ammontavano a 293,31 miliardi di
franchi. Il valore medio è di circa 1,2 miliardi superiore a quello
registrato sette giorni prima.
Secondo gli osservatori, il volume degli averi fornisce indicazioni
sull’entità degli interventi dell’istituto di emissione per salvaguardare la soglia minima di cambio di 1,20 franchi per un euro.
In giugno i fondi delle banche svizzere presso la Bns erano lievitati in una settimana di quasi 18 miliardi. Da agosto l’aumento
non era stato più così evidente e da metà settembre erano calati
in una sola settimana per la prima volta da maggio.
Lavoro, il Kof vede una flessione
Per Atene non ci sono scadenze
Tridonic riduce l’organico
Zurigo – L’indicatore dell’impiego del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (Kof) ha segnato un’ulteriore flessione a ottobre, passando a -3,4 punti rispetto a -0,9 punti di tre
mesi fa. L’attuale livello mostra che l’impiego stagnerà nei prossimi mesi in Svizzera. Il Kof rileva tuttavia differenze significative
in base al settore di attività. Quello delle assicurazioni, per esempio, continua a presentare una situazione estremamente favorevole: il suo indicatore registra infatti un nuovo record storico.
La situazione dell’impiego si rivela sempre più difficile nell’industria, nel commercio all’ingrosso e nell’attività alberghiera che
risentono della forza del franco come anche del rallentamento
della congiuntura internazionale. Un’evoluzione che induce le
imprese a esitare fortemente in materia di assunzioni. Quanto al
settore bancario, in piena mutazione strutturale, saranno tendenzialmente soppressi posti di lavoro, secondo il Kof.
Bruxelles – «Stiamo lavorando intensamente con le autorità greche» con l’obiettivo di «raggiungere un accordo politico generale a
livello di Eurogruppo». Lo ha affermato il portavoce del commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, precisando però che, anche se i ministri delle Finanze dell’eurozona si riuniranno in teleconferenza mercoledì, «non ci sono scadenze» per arrivare a
un’intesa in quella data. Il prossimo Eurogruppo fisico è già fissato per il 12 novembre. «Siamo in stretto contatto con le autorità
greche» per «muoverci innanzitutto verso un accordo tecnico, che
non abbiamo ancora e su cui non abbiamo indicazioni» temporali,
mentre «tutto il resto è speculazione», ha aggiunto Simon O’Connor. L’accordo tecnico deve infatti «formare la base» per le «discussioni dell’Eurogruppo» e di un suo «accordo politico globale»
sull’intera questione Grecia, su cui non ci sono però, ha tenuto a
ricordare il portavoce, «scadenze precise».
Glarona – Nuovo duro colpo per l’impiego nel cantone di Glarona: una settimana dopo l’annuncio da parte di Electrolux della
soppressione di 80 posti al sito Schwanden, Tridonic – impresa attiva nelle tecniche di illuminazione – licenzierà a fine ottobre 30
dei suoi 219 dipendenti a Ennenda.
I collaboratori interessati dalla misura riceveranno una indennità d’uscita. Le negoziazioni su un piano sociale sono in corso, ha
comunicato Tridonic, confermando un’informazione pubblicata
nell’edizione glaronese del giornale domenicale Südostschweiz
am Sonntag. La filiale del gruppo austriaco Zumtobel giustifica la
misura con il cambiamento tecnologico.
A causa della sostituzione dei prodotti convenzionali con la nuova tecnologia di diodi a emissione luminosa (Led), Tridonic ha registrato un giro d’affari in forte calo. L’impresa deve ormai ridurre i costi e riorientare la produzione.
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