Associazione Archeologica Ticinese Assemblea generale Lugano, 11 marzo 2006 Con vivo piacere ho accolto l’invito del comitato a partecipare all’Assemblea generale dell’Associazione Archeologica Ticinese e alle manifestazioni indette a Lugano in occasione del suo ventennale. L’associazione – fondata nel 1986 – è da numerosi anni presieduta dal dott. Marco Horat, si avvale della collaborazione di un comitato composto di nove membri – la maggior parte dei quali archeologi - e conta oggi più di settecento soci attivi. Caratterizzata da attività che spaziano su vari fronti – conferenze, giornate e viaggi di studio, corsi tematici, pubblicazioni – l’associazione è fortemente presente sul territorio ticinese, ma ha anche un occhio attento alle grandi tematiche archeologiche, che costituiscono le basi della storia dell’umanità. Cercando di mettere l’accento su alcune delle proposte presenti nel calendario del 2006, rilevo con piacere l’interesse mostrato a esposizioni allestite nel Cantone Ticino, con la programmazione di visite guidate: AttraVerso le Alpi. Uomini, vie e scambi nell’antichità (da poco conclusasi al Castel Grande di Bellinzona, con un’affluenza di oltre quattromila visitatori), Stabio antica che verrà inaugurata il prossimo 27 aprile presso il Museo della Civiltà contadina di Stabio - e Il vino nell’antichità, che sarà presentata in autunno a Casorella di Locarno, nell’ambito delle manifestazioni per i festeggiamenti del Merlot ticinese. Per quanto riguarda la mostra dedicata a Stabio antica, mi piace ricordare che il contributo dell’associazione va ben oltre la semplice visita guidata. Accanto al lavoro svolto dai curatori del Museo e dai collaboratori del Servizio archeologia dell’Ufficio dei beni culturali, l’AAT partecipa infatti con un impegno finanziario e di consulenza nell’ambito delle attività didattiche e degli atelier tematici, che per un intero anno accompagneranno questa esposizione. E, quello della didattica nelle scuole, è senza dubbio uno dei “fiori all’occhiello” di questa associazione che negli ultimi anni, grazie a un gruppo di giovani archeologi diretti dal membro di comitato, Loretta Doratiotto Vigo, è riuscita a penetrare in modo capillare nel mondo della scuola (dal secondo ciclo delle elementari, alle medie superiori) con attività mirate (il mestiere dell’archeologo, le scritture antiche, il detective della memoria, ecc.) svolte direttamente in classe o nei musei civici ed etnografici. Accanto all’attività didattica, la divulgazione promossa dall’AAT si svolge attraverso pubblicazioni regolari. Tra queste il Bollettino, che una volta all’anno propone una raccolta di articoli tematici e di ampio respiro. L’occasione del ventennale dell’associazione ha dato lo spunto al comitato per presentare il 18. numero del Bollettino con una veste rinnovata: una grafica fresca e moderna permette ora di proporre articoli scientifici con uno stile più accattivante. Nel numero da poco apparso sono state valorizzate tematiche strettamente legate al nostro territorio: accanto, infatti, al consueto notiziario curato da Rossana Cardani Vergani per conto dell’Ufficio dei beni culturali, troviamo contributi sulla dispersione del patrimonio archeologico prima dell’entrata in vigore del Decreto legislativo circa gli scavi archeologici (1905) e della Legge sulla conservazione dei monumenti storici e artistici (1909), sull’importanza del Museo nazionale svizzero di Zurigo (dove sono conservati oltre 10'000 reperti provenienti dal nostro Cantone), sulla storia archeologica conservata sotto il moderno Quartiere Maghetti di Lugano e sulle coppelle presenti in Valle Verzasca. Particolare interesse per la politica culturale odierna riveste l’articolo di apertura del Bollettino 2006: Un centro interdisciplinare per l’uomo e il suo ambiente naturale: il Museo del territorio, scritto da Simonetta Biaggio Simona (già membro del gruppo di lavoro per il Museo cantonale del territorio, membro di comitato AAT e presidente del Gruppo Archeologia Ticino). Il testo presenta le tappe fondamentali che hanno portato alla situazione odierna, in cui un gruppo tecnico interdipartimentale nominato dal Consiglio di Stato sta attivamente lavorando per porre le basi di un progetto che nel secondo decennio del 2000 dovrà diventare una realtà cantonale. Un museo moderno, attivo e soprattutto interdisciplinare, nel quale saranno presenti l’archeologia, la storia naturale e la storia del territorio. Un progetto nel quale il dipartimento da me diretto crede profondamente e per il quale si sta battendo insieme alla Città di Locarno, sede designata per accogliere il nuovo museo-istituto. 2 Il futuro Museo cantonale del territorio e le attività che a esso saranno legate mi rimandano a un’altra importante iniziativa dell’AAT. In questi anni sono stati dati alle stampe gli Itinerari storico, artistici, archeologici – curati dal membro di comitato Piergiorgio Capietti, che si è avvalso della collaborazione dell’Ufficio dei beni culturali e di ViaStoria. Una serie di opuscoli (Valle di Blenio, Valle Leventina, Riviera, Bellinzonese e Gambarogno; di prossima pubblicazione i due dedicati al Sottoceneri e al Locarnese e Valli) che intendono fare conoscere la ricchezza del nostro patrimonio attraverso itinerari pedestri, con spiegazioni essenziali ma scientifiche. Un’associazione dinamica dunque, quella che festeggia oggi i primi venti anni di attività, con uno sguardo rivolto al passato, ma anche attento alle nuove generazioni, come dimostrano le borse di studio biennali, che premiano i migliori lavori di diploma universitario riguardanti temi archeologici legati al Cantone Ticino; o le giornate di studio, come quella in programma il prossimo 8 aprile all’Accademia di Architettura di Mendrisio, nella quale direttori di riviste specializzate, conservatori di musei, produttori televisivi e radiofonici dibatteranno La divulgazione scientifica in archeologia, in collaborazione con la trasmissione della TSI 1 Il Filo di Arianna. Un’associazione, la AAT, a cui sono ancorate solide basi che permettono all’archeologia ticinese di presentarsi sempre più a testa alta e a cui auguro una crescita continua negli anni. 3