Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:53 Pagina 20 È necessario interrompere l’uso di contraccettivo ormonale in vista di un qualsiasi intervento chirurgico. FALSO Piccoli interventi con anestesia locale o in day hospital in genere non richiedono un’interruzione del contraccettivo ormonale. Interventi più importanti, in anestesia totale o in cui è prevista una lunga immobilizzazione, ad esempio di un arto inferiore, richiedono l’interruzione del contraccettivo ormonale. Tuttavia, non basta smettere qualche giorno prima: l’interruzione dovrebbe essere fatta almeno uno o due mesi prima dell’intervento per dare il tempo ai parametri della coagulazione e infiammatori, modificati dall’assunzione di contraccezione ormonale, di regolarizzarsi. La contraccezione ormonale può essere utile in caso di endometriosi. VERO Il trattamento è utile soprattutto se c’è stato un intervento chirurgico per eliminare le isole endometriosiche e non si cerca una gravidanza. Il contraccettivo ormonale permette di bloccare lo sviluppo o la progressione dei focolai endometriosici. Anche in caso di diagnosi di endometriosi l’uso di un contraccettivo ormonale serve a mettere a riposo la ciclicità mestruale fisiologica, a contenere il dolore e a prevenire la formazione di nuovi focolai. In ogni caso, l’uso di un contraccettivo ormonale non serve a curare le cisti endometriosiche. I dubbi delle donne di ogni età I contraccettivi ormonali a bassissimo dosaggio sono i migliori. È vero che l’utilizzo del basso dosaggio minimizza gli effetti collaterali indotti dall’estrogeno o dal progestinico; tuttavia, stimolando poco l’endometrio, i bassissimi do- FALSO saggi riducono drasticamente il flusso mestruale determinando con più frequenza stati di amenorrea, anche prolungata. Inoltre, un errore di assunzione di un contraccettivo ormonale a bassissimo dosaggio può essere più rischioso di un errore con contraccettivo ormonale a più alto dosaggio. L’uso di contraccettivo ormonale ha un effetto aggravante sulle cisti ovariche. In caso di cisti funzionali, che rientrano nel normale processo fisiologico di un ovaio dotato di una normale fase follicolare e di una normale fase luteinica, non vi è alcuna influenza da parte del contraccettivo ormonale. Se le cisti non sono funzionali (ad esempio, cisti endometriosiche, cisti dermoide, cisti sierose semplici), anche se l’uso di FALSO un contraccettivo ormonale non è curativo, può essere utile per tenere sotto controllo il loro sviluppo. 20 MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE 21 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:53 Pagina 22 Ognuno ha il suo progestinico. VERO Il ruolo del medico deve essere quello di scegliere il contraccettivo quanto più possibile aderente alle esigenze e alle abitudini di vita della donna. Ad esempio, per una donna giovane è meglio iniziare con una via di somministrazione che non preveda un appuntamento quotidiano (ad esempio, cerotto) in modo da prevenire gli errori d’uso dovuti alla dimenticanza. Poi, è necessario valutare se lo scopo non è solo contraccettivo, ma anche curativo: in caso di policistosi ovarica o di irsutismo è più indicato un progestinico con un’attività androgenica minima o anti-androgenica. Infine, è importante monitorare insieme al medico già nei primi cicli d’uso se si verificano effetti indesiderati, ricontrollandosi dopo 3/4 mesi per decidere se tutto va bene o se eventualmente è meglio cambiare tipo di contraccettivo ormonale. 22 MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE L’efficacia dei contraccettivi ormonali Tutti i contraccettivi ormonali contengono ormoni sintetici simili a quelli prodotti naturalmente dal corpo che proteggono dalle gravidanze indesiderate attraverso un meccanismo comune: inibiscono l’ovulazione, determinano un ispessimento del muco che rende più difficile il passaggio degli spermatozoi e rendono l’endometrio poco adatto ad ospitare un eventuale ovulo fecondato. I contraccettivi ormonali hanno tutti la stessa efficacia teorica: se correttamente utilizzati, proteggono allo stesso modo dal concepimento senza compromettere la spontaneità del rapporto sessuale (fa eccezione l’anello vaginale, in alcuni casi percepito come intrusivo rispetto alla sfera sessuale). Molte gravidanze indesiderate, infatti, dipendono da errori nell’uso del contraccettivo ormonale: dimenticanza (non si riesce a rispettare l’assunzione giornaliera), frequenti episodi di vomito o diarrea entro 3-4 ore dall’assunzione o discontinuità d’uso (dovuta agli effetti collaterali che la donna può riscontrare). Per migliorare la regolarità di assunzione e avere garantita l’efficacia contraccettiva, si può scegliere un contraccettivo ormonale con uno schema di assunzione o una modalità di applicazione più semplici, o con un dosaggio adatto a ridurre gli effetti collaterali. I DUBBI DELLE DONNE DI OGNI ETÀ 23 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:53 Pagina 24 La contraccezione ormonale non è indicata in caso di “ovaie pigre”. FALSO Il termine “ovaio pigro” identifica alcune alterazioni della secrezione ovarica, che possono determinare cambiamenti di ritmo o di quantità del flusso mestruale. Tra queste condizioni, la policistosi ovarica è quella che trae mag- giore beneficio dall’uso di un contraccettivo ormonale. Un ovaio policistico può essere caratterizzato da cicli molto distanziati, ogni 2-3 mesi, che espongono la donna ad un aumentato rischio di osteoporosi. Mettendo a riposo l’ovaio pigro con un estro-progestinico non si fa alcun danno. Piuttosto si protegge la donna sia da una maggiore esposizione al rischio di osteoporosi, sia da quello di una gravidanza non desiderata: in presenza di pochi e irregolari cicli l’anno diventa più difficile avere una tranquillità contraccettiva. La contraccezione ormonale riesce in molti casi a riequi- librare l’ambiente ormonale e a normalizzare l’alterato funzionamento dell’ovaio. In aggiunta, scegliendo il contraccettivo giusto, si possono controllare anche le manifestazioni da eccesso di ormoni maschili (iper-androgenismo), quali, ad esempio, acne e peli superflui. 24 MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE L’uso prolungato di contraccettivi ormonali aumenta il rischio di fibromi. In genere la contraccezione ormonale riduce del 50% la comparsa dei fibromi e tende a ralletarne la crescita. Gli estrogeni contenuti nel contraccettivo ormonale non fanno aumentare di volume il fibroma, quindi la donna con fibroma può assumere un contraccettivo ormonale. Piuttosto, anche se l’uso non cura il fibroma, è importante usare un contraccettivo a basso contenuto di estrogeni per tenere sotto controllo la dimensione del fibroma. Però, se il fibroma determina irregolari- FALSO tà del ciclo, bisogna ricordare che tale irregolarità è di natura meccanica e non ormonale, per cui non è detto che l’uso di un contraccettivo ormonale risolva questo problema. È sempre opportuno, comunque, controllare il fibroma periodicamente per via ecografica. L’uso di contraccezione ormonale aumenta il rischio di osteoporosi. I contraccettivi ormonali, bilanciati nella loro componente estrogenica e progestinica, non influenzano in modo significativo la densità minerale ossea. Anzi nella fase pre-menopausale proteggono l’osso. Inoltre, in caso di ovaio pigro, la donna può restare mesi senza mestruazioni e questo la espone ad un rischio maggiore di osteoporosi che, invece, può essere ridotto dall’uso di un contraccettivo ormonale. Allo stesso modo, nei casi di endometriosi in cui si decide di intervenire farmacologicamente si utilizzano farmaci analoghi del GnRH, i quali agiscono bloccando l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio e inducendo la comparsa di uno stato transitorio di menopausa. In tali casi, per prevenire i danni che la menopausa indotta comporta, come ad esempio l’osteoporosi, si utilizza in associazione anche un contraccettivo ormonale (la cosiddetta “add back therapy”), che svolge un ruolo protettivo e annulla gli effetti negativi della menopausa farmacologica. I DUBBI DELLE DONNE DI OGNI ETÀ FALSO 25 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:53 Pagina 26 I farmaci possono interferire con l’uso di contraccettivi ormonali. VERO Ci sono evidenze certe, documentate dalle tabelle di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che alcune classi di farmaci interferiscono con l’efficacia contraccettiva dei metodi ormonali: induttori degli enzimi epatici, antiretrovirali, alcune categorie di antibiotici, antifungini, psicolettici, iperico, psicoanalettici, antiepilettici, antipertensivi polmonari, immunosoppressori. Se assume- te o dovete assumere farmaci, consultate sempre il vostro medico per evidenziare la presenza di eventuali interazioni farmacologiche con il contraccettivo scelto. Posso utilizzare un contraccettivo ormonale anche per più di 10 anni. VERO 26 Non esiste in letteratura nessun limite all’uso prolungato di un contraccettivo ormonale. In realtà, il problema che più spesso si riscontra è quello della discontinuità d’uso: per la donna è difficile usare un contraccettivo ormonale così a lungo. Tra le cause frequenti di abbandono o discontinuità vi sono gli effetti collaterali del contraccettivo o la difficoltà ad essere costanti. Ancora una volta un’alleanza con il medico migliora l’aderenza e la continuità all’uso della contraccezione ormonale. Occorre scegliere il metodo più vicino alle esigenze, non solo contraccettive, della donna in termini di dosaggio estro-progestinico o di via di somministrazione. MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE La paura di ingrassare La paura di ingrassare o quella di vedere aumentare la cellulite sono i principali deterrenti all’uso di contraccezione di tipo ormonale, sia nella donna giovane sia nella donna adulta (ad esempio dopo la gravidanza). Anche se non è stata dimostrata una correlazione causale con la contraccezione ormonale, è vero che può verificarsi un lieve aumento di peso. A seconda del tipo di contraccettivo ormonale, gli studi riportano variazioni di peso dal mezzo chilo fino ai 2 chili e mezzo. Piccole variazioni sembrano dovute al fatto che gli ormoni di sintesi stimolino i centri della fame, quindi la donna potrebbe avere più appetito, favorito anche dalla maggiore tranquillità nella sfera sessuale. Inoltre, gli estrogeni, se non opportunamente bilanciati dal progestinico, possono favorire la ritenzione dei liquidi. Grandi variazioni di peso di di 6-8-10 chili non possono essere correlate all’assunzione di un contraccettivo ormonale: in tal caso il motivo va ricercato nel cambiamento delle proprie abitudini di vita ed è lì che bisogna intervenire con un’alimentazione più equilibrata e una regolare attività fisica. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che il primo fattore che determina un aumento di peso, in particolare nella donna, è il passare degli anni. Se consideriamo il cerotto contraccettivo, le variazioni di peso riportate sono minime e clinicamente irrilevanti, paragonabili a quelle che fisiologicamente si possono verificare con il ciclo mestruale. Analizzando la composizione corporea si è visto che anch’essa resta invariata, liquidi inclusi. I DUBBI DELLE DONNE DI OGNI ETÀ 27 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:53 Pagina 28 Non serve fare la pausa ogni due anni. VERO Se la pausa serve alla donna per capire come funzionano naturalmente le proprie ovaie, allora può essere indicata. Ma ha senso solo se viene fatta per almeno 6-8 mesi. Non ha senso invece la pausa di due mesi che espone al rischio di gravidanza, irregolarità mestruali e amenorrea post contraccettivo. La contraccezione ormonale ha un effetto positivo sulla sindrome premestruale (SPM). VERO Tra i vantaggi d’uso della contraccezione ormonale c’è l’effetto positivo sulla sindrome premestruale. In particolare, possono risultare utili contraccettivi ormonali che garantiscano, attraverso appropriate vie di somministrazione degli ormoni (ad esempio, attraverso la pelle), un livello costante di estrogeni che comporta una maggiore costanza dei livelli di serotonina nel cervello. Le fluttuazioni di estrogeni sono infatti responsabili degli sbalzi di umore tipici della sindrome premestruale. La bellezza La contraccezione ormonale può essere di aiuto contro i brufoli VERO Con la contraccezione ormonale aumenta la crescita dei peli superflui FALSO In caso di pelle molto secca i contraccettivi ormonali sono dannosi FALSO Con i contraccettivi ormonali si può macchiare la pelle VERO L’uso di un contraccettivo ormonale apporta vantaggi estetici soprattutto se l’acne e l’eccesso di peli sono dovuti ad una eccessiva produzione di ormoni sessuali maschili che determinano una iper-produzione di sebo e stimolano la crescita dei follicoli. È importante scegliere un contraccettivo ormonale a basso dosaggio di estrogeni con un progestinico a limitata attività androgenica o anti-androgenico (ad esempio, il norgestimato o la norelgestromina per via transdermica). Anche gli estrogeni migliorano l’aspetto della pelle: riducono la seborrea, aumentano la luminosità e l’idratazione della pelle, prevenendo l’invecchiamento cutaneo. Un po’ quello che succede durante la gravidanza: le rughe si appianano e la pelle diventa più luminosa. Talvolta, come accade in gravidanza, gli ormoni però possono indurre fotosensibilità cutanea, favorendo la comparsa di discromie cutanee. Per questo è importante utilizzare creme protettive per i raggi UV quando ci si espone al sole. 28 MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE I DUBBI DELLE DONNE DI OGNI ETÀ 29 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:54 Pagina 30 Se uso un contraccettivo ormonale per troppi anni, mi verrà un tumore. FALSO In caso di viaggi lunghi è necessario adattare l’orario di assunzione del contraccettivo ormonale al fuso orario. Anche per quanto riguarda il rischio oncologico gli estroprogestinici possono essere considerati quasi dei protettori della salute della donna: su alcuni organi quali ova- Se usate un contraccettivo ormonale il cambio di fuso può rendere difficile il rispetto dell’orario di assunzione, in particolare con la pillola che prevede un ap- io, endometrio, polmone, colon-retto ci sono chiare evidenze scientifiche che dimostrano che i contraccettivi ormonali hanno un effetto protettivo. puntamento quotidiano. Parlandone con il medico è possibile, spostare gli orari in cui si assume il contrac- Nel caso del tumore dell’ovaio o dell’endometrio, questo effetto protettivo permane addirittura per i 15-20 anni successivi alla sospensione del contraccettivo. Per il tumore del collo dell’utero il profilattico, che protegge dalle infezioni trasmesse per via sessuale, e l’eseguire regolarmente il pap-test sono efficaci metodi di protezione. Per il tumore della mammella, invece il rischio viene leggermente aumentato dalla contraccezione ormonale, ma rinunciare ad usare contraccettivi così affidabili come quelli ormonali, al fine di ridurre il rischio di cancro mammario, non è una scelta supportata da evidenze scientifiche. Anche perché molti altri fattori quali l’età, l’obesità, VERO cettivo ormonale per meglio adattarli agli orari e ai ritmi del viaggio. O più semplicemente, specie se si fanno viaggi frequenti, si possono scegliere metodi che prevedono un uso non giornaliero. Ad esempio, il cerotto contraccettivo che permette un’applicazione settimanale e garantisce, inoltre, una copertura totale anche in caso di vomito o diarrea (più frequenti quando si viaggia). O l'anello vaginale, che prevede un'applicazione mensile l’aumento di peso, il consumo di alcol, il fumo e l’inattività fisica possono aumentare il rischio di tumore al seno. Inoltre, una donna che assume contraccettivi ormonali è più portata a effettuare controlli periodici ed esami di screening (mammografia, ecografia), utili per una diagnosi precoce. 30 MITI E TABÙ DELLA CONTRACCEZIONE ORMONALE I DUBBI DELLE DONNE DI OGNI ETÀ 31 Miti_e_Tabu-libretto.qxd:Layout 1 5-12-2008 12:54 Pagina 32 Il contenuto di questo opuscolo è a carattere puramente informativo. Per qualsiasi ulteriore informazione sulla contraccezione ormonale occorre rivolgersi al proprio ginecologo o medico curante.