B67-3529
BENEDETTUCCI
CLEMENTE
dell' Oratorio
Reoanati
di
ALESSANDRO
MANZONI
E
GIACOMO
LEOPARDI
"
??
"
REOANATT
TIP.
DI
RINALDO
1886.
SIMBOLI
J^ENEDETTUCCI
P^EME^TE
dell'
Oratorio
di
ALESSANDKO
Recanati
MANZONI
E
GIACOMO
LEOPARDI
Recanati
1886
,
Tip. di
Rinaldo
Simboli.
IL
EMINENZA
SUA
A
ALFONSO
CARDINALE
QUESTO
CHE
DOVEA
ESSEEGLI
DÌ
FAUSTISSIMO
ALLA
CONGEEGAZIONE
LA
DELL'
VUOLE
TAEDO
DI
OGGI
ALMENO
MA
LETIZIA
SACEA
POEPOEA
OEATOEIO
EECANATI
DI
A
OFFEETO
PEOMOZIONE
SUA
CAPECELATRO
LAVOEETTO
NEL
DELLA
EEV.MA
SEMPEE
CONSACEATO
OPPOETUNO
E
DI
VENEEAZIONE.
SEGNO
GIACOMOLEOPARDI,
e ALESSANDROMANZON
I.
il titolo
Leggendo
i lettori
di
di
moderni
stancato
tante
manuali
di
o
scritto
questo
nelle
sia
penne,
letteratura
di
di
giornale,
fatti
sì
sia
storie
in
lavoro
è
Nella
ci
aggiungerne
appositi opuscoli
Assai
V Italia
che
devozione
e
di
ha
che
sarebbe
lombardo
affetto
una
voce
recanatese
cosa
del
alcuni
porre
raffronti
il cantore
noi
in
carta
compiendo
al
intorno
padre
quale,
per
suo
i
non
nostri
meno
render
V
allora
lieta
qual più
al
noti
era
anche
tuna
oppor-
publico,
sacri
avvenuto
e
di
grafici
studj biograficie biblio-
origine
recanatese
di
publicare,
e
scrittore
degl' Inni
ci
quali
scrittore
sommo
? Ecco
potuto
non
altra
alcuni
E
quella
che
bello
e
vero
con
con
non
sandro
Ales-
di
grande
V autore
,
fare
del
levata.
.e
tra
Ginestra
nascita
se
opportuno
si fosse
curiosi
della
degna
stata
a
parve
,
modesto
più
festeggiato
,
pompa
,
sembrato
certo
della
ricorrenza
Manzoni,
di
sarebbe
altro.
un
nei
e
il nostro.
stato
centenaria
slancio
o
letterarie
lavori. All'abbondanza
altri
in
') non
scritti
opportuno
tino
aspet-
di
uno
,
articoli
s1
non
,
tici
quei tanti saggi criparalleliletterarj,fra i due sommi
in
che
questi ultimi
tempi hanno
trovare
raffronto,
scrittori
di
festiva
e
lente
va-
scritto, il
questo
viene
al
in luce
ora
occasione.
1
2
—
IL
Monaldo
Leopardi
nel
1828
del
Manzoni
degl'Innisacri
la
quale,
nota
di
merita
pochissimi,
a
breve
una
con
stampa
ri-
la
accompagnava
fazione,
preessere
conosciuta.
L'opuscolo
offerto
stato
era
Rossi
burga
di
monacazione
Recanati
a
or
là
traccia
si
sì che
solo
in
T
qualche
appena
se
non
tutto
lasci
vinare
indo-
se
1°
con
sia
padre
il dolore
onde
questo
e
è
non
alcuna
ravigliare
ma-
a
nelle
menzione
nel
provato
di
Francesco
Pier
s),stata spedita
(1° giugno) 6),nella quale
Giacomo
a
del
cuore
per
vien
Monaldo,
a
lettera
1828)
versa
e
hanno
esemplare,
dovuta
di Monaldo
una
parte,
una
4)
dalla
giugno
da
del
padre
dall' altra
raro
faccia
ne
chiaramente
del
opera
conservi;
ne
ristampa
questa
ottimo
scritti
,
bibliografìe manzoniane.
insieme
canatese,
re-
degli
che
stampa
monacazione
per
Recanati,
provato
(in data
Biblioteca
serie
ragione
questa
dono
che
Che
mo,
facem-
medesimo
nostra
sia
quest' opuscolo
un
fatto
nella
ha
Recanatese:
l1 essere
Vo-
marchesa
3)
che
grande
Del
registrata la lunga
è
ove
Monaldo.
Niuna
2j.
Val-
certa
una
della
molto, parola, nella
è
non
di
nome
Compagnoni-Roberti
lunnia
di
la
per
ristampa degl'inni famosi
la
contenente
la
primogenito
suo
del
morte
suo
adorato
figlio Luigi.
Le
«
«
di
parole
Caro
Avendoci
«
celebre
«
mandarvi
Pier
Francesco
le
sono
seguenti
:
Giacomo,
voi
scritto
Manzoni,
una
ho
copia
una
volta
pensato
di
dei
suoi
che
farvi
Inni.
il
conoscevate
cosa
Volendo
grata col
la
mar-
Roberti
diesa
«
Rossi, babbo
naca
dedicatoria.
«
la
«
che
«
gino
«
gere.
«
verete,
"(
ZONI.
le
mando
vi
E
lo
che
Fatemi
in
dire
vi
fece
più
per-
m'imma-
dati
lettere
trovi
si
attualmente
dove
li avrà
delle
una
li
mo-
e
,
gl'Inni, perchè
ve
la
per
libro
questo
Manzoni
stesso
cosa
quest'/nra",
propose
leggiate questa,
che
qualche
stampare
leg-
a
che
ci scri-
il suddetto
Man-
))
È
indiscutibii
adunque
,
che
cosa
la
dedicatoria
,
della
ristampa
feconda
penna
degli
Inni
di Monaldo.
manzoniani
sia
Facciamoci,
quindi,
alla
dovuta
ad
minarla.
esa-
III.
Gioverà,
non
de' lettori
le
parole
alla
annunziava
le
con
di
famiglia
prima
metter
tanto,
per
quali
sotto
Giacomo
chi
oc-
Leopardi
conosciuto
aver
gli
il celebre
lombardo.
in
7),
miani
«
a
su'primi
di
uscita
era
alla
V
conobbe
Giacomo
di settembre
fresco
Y opera,
condusse
«
i
Promessi
del
data
La
dalle
palese
di loro
tempo
lettere
notizia
343a
altra
,
Milano
al
La
cioè
dello
nella
mese
poeta
quando
col
Ma-
il Manzoni
d'Italia
vale
»
,
ci vien
conoscenza
la
nella
345a
prima
de' 23
Stella
quale
Leopardi
famiglia
Y
di
con
editore
la
del
delle
lettere
data
qui
1827,
venuta
como
Giacol
tovata,
men-
risponde
de' 6 dello
milanese
prossima
quale
incontro
suo
agosto del
la
fatta
pardiano
leodell'Epistolario
344a
e
con
alla
lombardo.
un'
scrittura
,
quella
a
dirla
renze
Fi-
Sposi.
raffrontate
poeta
che,
primo
del
,
dà
1827,
per
in
sacri
dell'anno
altra
più che
gloria massima
dire
degl' Inni
autore
stesso
annunziava
del
Manzoni
da
4
.—
nella
cui
metropoli toscana, e gli parlava
allora
sulla bocca
publicazione era
Del
«
Manzoni
di
romanzo
risposta
ho
io
dirò
«
trovano
«
[cioè quelli
«
Cantò
nelle
«
lodano
».
in
si
Qui
«
aspetta
Manzoni
dicon
chiaro
chi
a
dovuto
solo
parlare, non
lo
con
è de'30
Stella
ed
in
indurre
a
indicata
riferite
così
di
qui
dal
sopra,
è
operando
,
da
prima un
quel luogo
si
lo
confidente,
suo
in
queste
»
il
che
la
le
paro-
le
;
quali
ha
Leopardi
del
fatto
avea
col
dirittura
a
e
noi
ghenti
Bristerebbe
Ba-
romanzo.
suo
questa
certo
venuto,
volerlo,
senze
quello
sua,
editore, cher
accorto
troppo
non
l'autorità
con
il
cuna
persuasione la lapuntini, posti, dopo le parole
in
alcuni
da
altri
(1827),
agosto
confidenza, come
del Manzoni
conto
Gli
,
,
sui
lo
gusto
annota
momenti
a
sbottonarsi
ma
di
come
esce
leggere
sa
,
le
,
8)] generalmente
partecipa ai Brighenti,
Stella,
quale
pagine
aspettazione.
si
pardi
Leo-
del
«
persone
Reminiscenze
dallo
tutti.
alcune
gusto,
lettera, che
datagli
notizia
all'
hanno
non
sue
seconda
il Leopardi
:
che
le
qui
inferiore
molto
Nella
che
confidenza
di
Stella,
leggere
sentito
solamente
«
dello
quelle
a
la.
del romanzo,
parole del
son
»
,
in
«
—
semplice sospetto
parlasse del Manzoni
che
sembrar
vale
potea
in
che
dire
a
fermare,
con-
a
,
assai
volmente
bene-
poco
9),
Del
che
ciò
resto
per
il
in
la
bocca
era
importa
Leopardi,
aspettato
a
si
di
è
di
a'30
che
Firenze
sapere,
agosto
di momento
momento.
Che
agli
il
di lui
le
del
stessa
poeta milanese
noi
a
,
cui
a
8
di
settembre
il Leopardi
già
dalla lettera
Manzoni, ci vien fatto manifesto
Monaldo,
parole
è
stata
prezzo
scritta in
dell' opera
quello
di
nosciuto
co-
avesse
stesso
qui
giorno
riferire
:
"
ce
forestieri
Tra1
Manzoni
«
famoso
«
tutta
«
miglia.
nella
F Italia
Milano
conoscenza
ultima
delia
cui
lettera
Giacomo
da
di
amicizia.
si
è
qui
tenere
opera
conoscenza,
scopo
di
fare
da
Io
ho
qui
il
mente
lungo
fama.
Ha
la
benevolenza
che
ancora
come
del
lui strette
col
dovuto
ha
Giacomo
poeta
natese.
reca-
nel
esagerasse
che
più
di
non
solo
al
Manzoni
grata, lasciandogli
cosa
secondo
che
in
8
di
il
genio
lettera
altra
dere
cre-
suo;
poranea
contem,
dello
anzi
settembre
,
uguale,
con
de* Promessi
signor
maggior
con
non
se
Sposi :
di
il bene
Manzoni
e
di
personal-
conoscere
trattenermi
a
seco
,
amabilità
di
pieno
della
degno
,
sua
")
»
dovuto
dunque
,
ed
quale amico,
trattenersi
per
a
,
da
stato
essere
,
gran
sì
sipare
dis-
dovuto
lombardo
poeta
degli
avuto
uomo
:
che
,
amicizie
parla
giorno,
lui
di
anche
ha
Manzoni
il
vediamo
affetto, dell1 autore
a
col
Monaldo
quella
a
questa
,
a
noi
in
per
il trattar
che
assai
contratte
aver
essa,
conoscenza,
relazioni,
le
padre
di
avvisarsi
credersi
deve
al
e
in
:
,
oltreché
che
V animo
mera
stesso
fa-
sua
Francesco
laddove
conoscenza
prevenzioni
fermo
dappoiché
riprodotta
direttamente
Né
di
colla
Pier
da
ricordate
dunque,
sinistre
per
note
sola
di
Dee,
guadagnarsi
far
ora
innanzi
noi
discorre,
fé il Leopardi
le
parole
le
parla
si
che
e
col
amicizia
e
10)
»
di
«
di
parla,
queste
altro,
«
fatto
,
Sono
"(
ho
lodarsi
lui
lungo col
autorizzato
dell1 amabilità
trattarlo
a
sua
zoni
Man-
e
farne
sì
lode.
Vero
è
che
durato
supporre
non
abbiamo
poi fra
(fin ora
i
traccia
due
almeno,
e
poeti,
in
mancanza
alcuna
ond'è
di
teggio
car-
giuocoforza
di nuovi
do-
6
—
che
cumenti)
del
hanno
minore
anni
di
fama
che
Frattanto
Paolina,
da
Manzoni
più
i
due
tori
scrit-
in
fosse
del
la
tutta
esprimeva
quella
non
i loro
e
di
fra
Giacomo
di
che
ancora
si
e
l'amicizia
che
credere
far
dal
più intima,
sempre
fiutò
ri-
non
animi
nome
a
relazione
la
a-
durare.
potesse
che
un'
Manzoni
i loro
rispondendo
famiglia, supponeva
fosse
del
erano
amicizia
V
principj perchè
bonomia
dissimili
troppo
ma
:
naturale
la
lora
al-
in
agognò
,
micizia
sere
es-
,
di
e
dovuto
il Leopardi
passeggiere. Forse
tutto
assai
relazioni
loro
quelle
—
modo
ricercata
Manzoni
da
Giacomo.
«
ni
«
diavolo
«
giorno il
«
ci
»,
di
Paolina,
fosse,
opera
Corriere
avvalora,
disperati.
avrà
ne
umiliata
liata,
quell'umi-
ora
il nostro
c'inganniamo,
o
che
lo stesso
eravamo
ve
Manzo-
sapevamo
12).Notisi
»
del
giungeva
noi
Manzoni
?
non
non
delle Dame,
Spero che il signor
è vero
una
copia, non
che
noi
«
se
e
un1 opera
di
parlavate
gli scriveva
«
«
voi
Quando
sospetto.
IV.
A
questo
tempo
società
nella
al
e
,
fiorentina
primo
del
entrar
della
valendosi
ospitai casa
,
dal
«
rincantucciato
«
degli
«
vitai
«
ne
«
e
studiosi
pare
assai
dell'essere
Questo
stati
breve
intorno
quello
che
rispose,
si dimentichino
non
il
mentre
affollavasi
bene,
dianzi
e
della
maravigliosi
dialogo fra
rato
l'episodionar-
ricordato
(il Leopardi)
))
solo,
manifestarmi
riferirsi
scritto
vedutolo
Io
«
tini
nello
Mamiani
a
13),dee
Niccolini
di Giambatista
nel
i due
Manzoni
fiore
al
a
:
sera
una
de' letterati
Manzoni,
lo
e
in-
gliene paresse. Me
ce
godo che i Floren-
gentilezza
culto
antica
dell'arte
marchigiani
».
e
e
u)
pa-
(zio, cioè,
renti
de'
di
primi
vecchio
del
filosofo
allo
vedemmo
il 23
Stella
"
di
dal
Così
a
dire- il
«
lia
Mamiani)
il
;
in
«
sto
«
lo
«
zione
a
occorre
dai Mamiani
dicevamo
delle
gliam
solo
cugino
di
tempo
1' oramai
undici
delle
della
15)ribadisce
dal
Y inesattezza
ed
la
quel
che
Leopardi
Ciò
potrebbe
tempo
in
cui
a
Leopardi
carta
,
T edizione
sei
quel
stampato
di
guisa
entrarono
che
ad
il racconto
ascrivere
di
diciannove
tempo
le
a
Carlo
tardi
canti
a
classica.
della
dieci
17),sì
far
e
grafìa
bioal
che
posto
Canzoni
nel-
non
,
Pepoli
carta
Pesarese.
aveva
1824
quel
intorno
errare
del
prime
sue
del
Bologna
più
pratico
poco
leopardiana,
Idilli, Y Epistola
(che
taluno,
filologia
e
vo-
germanica
fama
avea
erudizione
indurre
cronologia
e
Il
della
in
posto
avea
noi
lo zio
di
che
assevera
gnanimità
ma-
;
cade
cui
in
nipote
Canzoni
principe
erudi-
che
,
quale
po-
i Tedeschi
e
rilevare
qui
prevenzioni
trentenne
sue
già
»_.
1c)allorquando
Giacomo
d'Ita-
avea
principe
lazioni.
re-
(segue
»
Canzoni,
osservata
raccogliere
chi
po-
a
sovrano
dico
sue
far
sinistre
indi
personali
ingegno
Penisola
neppure
rente,
pa-
,
classica
filologia
e
parole
Leopardi
magnanimo
che
delle
nella
lui
con
e
altro
tempo
,
undici
carta
pari
cotesto
nel
quale
salutavano
Non
del
modesto
era
del
ond'egli dovea,
giorni, spogliarsi, stringendo
«
le
illustre
suo
prevenzioni
l'innografo cristiano,
me
co-
l'anno
quel-
di
apponiamo,
si ebbe
le sinistre
confermano
verso
ci
non
il Mamiani
che
risposta
mai
Se
medesimo.
il
Leopardi,
agosto
,
sera
chiarisce
e
dal
scritte
parole
una
il racconto
che
sì
compie
pesarese
in
avveniva
1827,
del
settembre
significato delie
vero
cugino)
nipote
e
le
numero
leopardiani
come
due
co'
erano
ancorai
Elegie 18)
Canti);
di
allora
in
8
-
In
publico.
,
canzoni
due
il canto
dal
10),anco
edizione
di
nomea
scrittore
dei
2i),senza
sì
in
tario
soli-
da
anche,
due
le
quella
di
le traduzioni
fuori
nel
del
trecentistica
mesi
quali alla
contare
date
prosastiche,
la contraffazione
Ricoglitore,e
già
che
gli aggiunsero
di prosa
poetiche,
omise
Operette morali,
,
tersissimo
sì
le
luce
tolte
più tardi nella
20).Il Mamiani
ricordare
prima
II passero
in luce
vennero
eccellente
poeta
canti
,
in
venute
erano
di
da
furono'
non
i due
del 1835
di
Napoli
principalmente
e
quali
il Consalvo, i
e
più
e
,
Leopardi
,
accompagnare
Mai
Angelo
le
oltre
già posto
avea
,
dovevano
che
Ad
mano
poi
carta
—
Nuovo
Martirio
Padri.
SS.
V.
Ma
è ormai
tori
dopo
,
dato
tanto
sono
vedervi
con
,
da
«
in
più notevoli
più o meno
Desiderai
nome
e
di
risoluzione
vostra
«
della
«
giudicai necessario
«
scritti
in
«
Vive
genio
«
di
«
quale
«
le
della
e
immensa
della
prode
se
un
publico
e
voluto
fronto,
con-
il Manzoni.
e
(scriveMonaldo, parlando
Compagnoni-Roberti) « alla
darvi
per
mio
talora
un
attaccamento,
alcuni
e
attestato
non
ma
fogli di Versi,
delle
poesia 22ì, ma
vive
Monacazioni.
di
libertà
e
spontaneo, e scorre
vortici del cielo, e per
sorge
i
per
mille
terra
scritto,
»
Monache,
vampa
Monaldo,
ha
fra Giacomo
l'offerirvi
delle
lode
de'let-
alcuno
,
del
e
di
nostro
verità
generosa
stima,
capriccio,
che
di
della
«
il
oggi
applaudire
persona
mia
questo
di Monaldo,
parte
parole
le
3
a
argomento
gli occhi
sotto
mettere
digressioni
tante
hanno
che
di
tempo
altre
volte
resiste
a
,
a
qualsivoglia eccitamento
«
con
«
dunque
le voci
in
della
tanto
noja,
o
,
e
lieta,
della
e
risponde
violenza23). Non
costretto
festevole
circostanza
solo
volli
offe-
9
—
«
rirvi
i dolori
di
Canti
«
questi
quello
«
vostri
perchè
«
come
«
un
«
altro
«
al
quale
voi
siete
grande", saggio
poeta
più grande
scritto
«
ha
«
l'uomo
«
riconciliare
«
sempre
dimostrato
gione
e
morale.
Vive
V Italia
con
«
ad
abbellire
«
ad
invitare
«
affinchè
«
spiriti altissimi,
vazione
sprezzino
,
«
gii
insidiosi
landò
miscredenza
«
la Croce
«
grandi
Sono
i
questi
lo
modo
il
secolo
coi
diritti
soavissimi
fiori, e
2C),
concittadini
nobile
questa
patria
in
empietà,
dell'errore,
una
mano,
e
e
e
ce
vo-
della
nell'altra
trionfanti, noi siamo
e
.
che
figliuolo,che
è
del
bassezze
sentimenti
ignorava
saputo
mascherata
una
l'alloro
«
ha
ce
spingersi ad ogni deegli fece generosamente
come
di
cristiani
Dio, ed
di
gridino coraggiosi,
e
del-
di
in
sordide
con
nel
ogni
le
sopra
u
non
lacci
immortale
innamorata
nostri
i
capaci
e
questi Canti
il quale con
meno
la
codesti
mancano
non
se
Cristo,
ft
rispettatidella reliegli 25),e viva lungamente
1' esempio
con
sono
sempre
non
,
della
nulla
compiacenze
sacri
e
e
di
,
diletta
la
essere
le
cristiano
facilmente
come
può
e
e
di
è
Scrisse
Lui.
di
tutta
stessa,
che
ciò
tutto
vostro
perciò
parlano
Voi
voi
immolato
avete
è
di
parlano
non
se
offerisco
2i)....Vi
vate
un
che
—
pure,
Monaldo
e
tanto
erano
l'ottimo
padre
lontani.
Questo
,
eh' e' faceva
panegirico
siderati
de-
avrebbe
del
certo
ad
Manzoni.
VI.
Sembra
che
Giacomo
nella
dedicatoria
dettata
dal
,
padre
suo
che, nella
temperato,
«
un'
scorgesse
,
risposta
ma
Pietruccio
allusione
se
medesimo
,
fatta
a
Pier
Francesco
eloquente epiteto,
mio,
a
vi
ringrazio
di
del
21),le
dà
il
originale:
libretto
che
mi
10
—
vi
«
mandate,
«
leggere quella
«
è
e
colla
«
stabilito.
«
ancora
a
fuori
bella
che
del
sì
parola
amato
risposta
Ho
«
«
bell'opera;
e
Manzoni
«
caro
»
30).
in
al
figlio: non
Giacomo
di
parole
bellissimo
anche
è
animo
dieci
e
un
mesi
dopo
che
le loro
amichevoli
la
memoria.
E
Pietro:
porterò
parole
ve
li
costì
libri.
io
avrà
:
«
dati
se
ebbe
pur
i suoi
sue
leggere
è
»
,
passeggiera,
lo
il
proposito
che
Manzoni
in
se
o,
un
che
Firenze
altro,
non
tello
ch'egli fa al fra-
lo
ci fu,
ho
ancora
Manzoni
evidente
e
e
risposta alle
stesso
segno
scambievole
risposta
chiaramente
»., in
che
un
le cristiane
Inni;
opere
immagino
luogo
in
conosciuto
il dire
il
sappiamo,
medesimo
relazioni,
già
aveva
m'
a
avealo
e
disconoscere
mostra
anche
le altre
tutte
lui
di
l'amicizia,
scrittori
«
se
la
Che
poi chiamato
uomo,
duravano
buona
a
:
una
animo
scritto
cennata
ac-
gustato
dirsi
possibile
,
nell1
veramente
dee
avea
nel
conforto
e
dedicatoria.
rivolte
caro
È
questa
o
L'aver
Monaldo.
veduto
di
bellissimo
un
Monaldo
come
stampa
ri-
la morte
per
parole
Manzoni.
è, dunque
considerò
della
soggiungere,
a
abbia
parole della
lettera
nessuna
innanzi,
versando
e
provato
si fa
di
c'inganniamo,
alle
ho
:
opere,
ne
solo,
dolore
ella
che
cristiano
di Giacomo
sue
detto
Manzoni
affettuose
dopo
,
Romanzo
noi
altre
Inni
,
gran
«
0
del
uè
LuiGr,
piacere
uomo
suoi
abbiamo
come
lamentandosi
figliuolo il
ben
suo
le
tutte
è
dove
,
,
tenne
del
i
già
aveva
Manzoni
patria
sua
fatto
29).
»
degl' Inni,
cuore
io
costì
porterò
padre
Milano
a
che
vero
avermi
originale dedicatoria.
e
del. Romanzo
gli
non
È
e
al
E
proprio obbligato28)di
son
famiglia
sua
—
che
dono
fra
che
i due
de1 loro
19
_
Rosini
stesso
dal
1878,
nel
Or
1828)
Perchè
«
alla
lettera
«
essere
"(
uguagliarla;
ed
chiarata
da
Appena
letto
si
linea
in
«
a
che
in Roma
alle
loro
comentano
ali1 artificiosa
molta
i confessori
poi
Monaldo
a
Il
lo danno
Gesuiti
che
Monaldo
che
Giacomo,
ne
fui
alla
37).
di
veduto
avesse
lo
e
,
compiacenza
appieno con
capello (sembraci
di
frase
del Manzoni.
cristiano
rapito
lettere, quanto
poi
»
ce
di-
inferiorità.
il
tarlo)
no-
romanzo
ci inganniamo
noi
o
rapito
utile
si mostrava
gustato
e
gano
spie-
quelle
consuonano
e
publiche. Rispondono
che
Ebbi
penitenti
,
contento
alle
tanto
parole private
,
fui
tanto
sentire
propria
ne
ce
mar-
dunque
è voler
esso,
la
ed
somma
,
nel
le
con
di
speri
nessuno
li mettersi
Romanzo
quel
«
queste
ma
il mondo
tutto
a
impegna
Quell'Opera deve
sempre
classe,
«
Son
(23
s'
vostro
può,
resterà
essa
sua
scopertamente
leggere
figlio rispondeva
amico
quanto
nella
sentire
del
di Manzoni?
giudicai prezioso non
religione e alla morale.
«
Appendice all'Epistolario.
sua
codesto
imitata
rivabile
Opere 3C),e raccolte,
sue
:
il Romanzo
continuare
«
nella
mai
«
«
delle
Viani
Monaldo
giugno,
voi. XI
nel
,
,
e
risponde perfettamente
prezioso
quel lo giudicai
al
religione
alla
quanto
e
al
,
alle
tanto
morale
alla
pliandolo;
am-
gustato
tere
let-
è sicura
sposta
ri-
CRISTIANO.
ROMANZO
VITI.
Alle
parlò
private parole
dell' autore
mai
oltre
Manzoni
,
Epistolario
e
quelle
che
già
furono
alcune
Giacomo
de' Promessi
,
aggiungerne
di
da
lui
(che in publieo
Sposi) intorno
desumer
da
si possono
riferite
noi
,
dette
a
viva
voce
non
al
l'1
dal-
possiamo
in
Fi-
13
—
il Mamiani
è
conservate
Sposi. Chi
riserbo, su' Promessi
con
e,
renze,
—
sulla
le
riamo,
rife-
mentovato.
Il
noi
fede
cui
le ha
ce
,
togliendole
dallo
innanzi
scritto
Firenze, e, forse, nella
colino
Nicin casa
in che
occasione
stessa
ascoltò,trovandosi
tori
le parole che i letnel gabinetto Vieusseux,
o
sulle accoglienze che dagli ingegni
già conoscono
le udì
Pesarese
più
i-letti si
dal
allo
facevano
alcune
Dette
in
Leopardi
cinque prime
alle
intorno
cose
lombardo.
scrittore
zoni
can-
nel
edite
patriottico
leopardiane di argomento
di Bologna del 1824
Canzoniere
come
ecco
,
miani
il Ma-
,
si
«
vo
esprime
maraviglia
Non
al
a
eletto
a
turate
«
molte
riservata
questa
Manzoni
pel
delle
ed
ragioni
assai
«
«
bisogna zittire, dacché
«
varono
«
petto del
ic
significanel
ee
narrazione
perchè
ii
cauta
che
«
una
«
Leopardi
vita
in
questo
data
è
Dio
dal
«
o
io
una
;
la
dubito
nazione
per
molto
della
a
tenerli
o
senza
e
più
ie
Ion-
colpa,
il
sempre
istituire
ve
ri-
una
basti
che
,
utili per
(è
a
ti
le-
ie
spirarle ar-
tremende
proporzionato alle sue
di religione, che
Coloro, quali i fondatori
dimento
ci
condotta
»
a
spesso
li rende
invilita
oro
il sugo
che
colpa
non
autore
guai venire
e
ap-
si tro-
un
stesso
conclusione
ottima
volte
I
per
non
racconto
vale
ma
sven-
presente
bastare
non
li raddolcisce
ma
fango
:
più
nascondere
altre
libro
suo
cagione
migliore. Tale
che
parla) « è
morale;
su
in
più innocente
quando vengono
fiducia
forma
del
avere
suo
del
gF Italiani
chiudere
si
ci
E
la
«
dal
uscire
V
certo
ma
peggio o F Austriaco
lo
Castigliano. Oltreché
sta
e
«
var
dee
molto
«
tani.
epoche
poderose;
invece
pariscono, e sembra
la deplorevole conseguenza
«
Che
italiane
storie
intorno
esprimere
dell'
F uditi
io
dopo
sentenza.
una
romanzo
suo
servili
e
Firenze
in
«
anni
pochi
se
,
(il Leopardi)
))
«
:
necessità.
parlarono
14
—
«
all'universale
«
ed
ogni
sommissione
«
o
«
soprammodo
fi
scritte
«
sorti
«
ed
del
il
il
tale
Di
«
dal
«
mosi,
del
opinione
dal
darà
prega
da
Dio
ogni bene,
e
Mamiani,
cui
la
posteri, dunque,
a' critici,poi,
si
pure
comentatori,
del
che
potrebbe
gli altri
con
I
autore
grande
anche
conto
partecipata
giovani
a
ricucirsi
ani-
essa
farlo.
volle
non
ardua
o
no
:
presenti
,
Recanatese
più
ché
giudici, dac-
notomizzatori
sua
dal
38).
sia
di
.
:
allora
addiceva,
cura
la
e
riferito
dai
e
sottoporre al loro processo
chimico-traumatologico (con
un
com'è
erigeremo
sentenza,
futuri, del Leopardi, la
»
suo
))
gì'in-
successo
Leopardi,
ci
mano-
per
per
che
girano
cara
lui
Niccolini
noi
tiene
di
giudicio il lettore
certo
patria
rime
Leopardi
conclude
quale
ebbero
che
,
sconfinata
il Manzoni
ogni compiuto
giudicio del
saremo
il
Ai
loro
Giordani,
Non
quali
ai
d'una
non
dire
certe
Ventuno,
qui
essi
Senza
sua.
innominate
,
«
la
armi
Ma
dovecchè
conobbero;
ed
astrazioni
pazienza.
e
la
Mamiani
ne
non
nelle
rimanersi
«
Fin
e
ogni tempo
specificando alcuna
,
potettero
alle
abbracciando
degli uomini
contrada
«
non
—
cui
mente)
torturano
ancor
raccolto
nelle
opere
e
questo
dal
verizzan
spolsamento
pen-
Mamiani,
leopardiane
Pensieri.
diano
posteri, adunque,
L'ardua
sentenza.
pure
Nui...
IX.
Noi
ci
del
stiamo
Leopardi
dicio
paghi a contrapporre a questo giurito
benemestraniero
quello di uno
,
biografo di lui, vale
a
dire
del Bouché-Leclercq
39).,
15
-
il
nel
quale
la
dettare
—
contemporaneamente,
«
des
«
Fiancés
che
della
XVIII)
cap.
si
scritte
direbbero
celle des
et
«
queste considerazioni,
in
V
con
publication
la
entre
(del Leopardi)
»
)), usciva
de Manzoni
dopo la comparsa
poco
Coincidence
«
morales
Oeuvres
o
nell'Antologia40),parlando (nel
del Mamiani
dell'articolo
diana,
biografìa leopar-
ampia
sua
,
il
innanzi
avuto
aver
giudizio leopardiano: 41)
«
(
les
(
devant
(
Thistoire
(
mable
(
lante
(
c
(
nationale
et
brutale
pliant de la force
lui-mème
gion, et le crime
par le repentir. Si flatté
Italiens
(
et
(
à
(
rayonnante
(
trouvaient
(
intuition
(
et
(
à
(
fìance, tei semblait
(
aura
(
porains
(
ment
e
nouveau
(
émotions,
(
remède
(
voix
(
le ricanement
se
qui dispute
fìer
des
dans
la
espérer
et de
où
le
une
son
modeste
le
de
se
sans
laissait
lui
aller
espoir
!
de
délivrance,
remirent
se
et
con-
livre, qui
ce
les contemc'est
mo-
a a
produit
à
douleur
42)D'un
un
douces
ces
jeunesse, de l'amour; de
sépulcral du fossoyeur.Entre
la
Ils
vague
une
de
parler
toute
foyer.
de
résumé
mort,
enfm
d'enthousiasmer
venait
néant
à la
comme
plaire a la posterité. Et
peuple italien,fier d'avoir
de
vigoureux
peut-ètre, ils
ètre
fortune
qu'on
suave
Tinstalle
défaite
Résignation, energie
chef-d'oeuvre,
et
et
reli-
la
portrait, les
tyrans,
aux
triom-
de
contadino
ce
conso-
sa
leur
promesse
fois
ha'ir.
rare
idylle
Tappai
drame
long
première
sans
la
eu
à
l'avenir,
de
pour
ce
de
pages
vertueux
fùt
dans
d'innocence
tristes
une
e
que
fiancée
sa
extase
en
ennoblissant
inconsiderés,
voeux
sortir
ave
reconnaissaient
e
était
l'amour
montrait
qui
la
siècle, le genie de Fai-
fait
avait
pure
de
Des
XVII
au
romancier
celui
Manzoni.
de
Fiancés
philosoprècher
une
l'Italie entière
où
moment
un
embrassé
eut
Leopardi
phie mort-née,
dans
d'avoir
malheur
le
Après
sans
coté
la
Tautre,
ces
deux
16
—
—
«
sollicitations, le public n'hésita
«
toute
«
ne
«
teur
ma
pensée,
furent
guère
lues
Leopardi
dall1 italiano
morales
amis
l'au-
de
gli studiosi,
e
s'apponesse:
meglio
il francese
in
francese
del
e
de1 Promessi
gli ammiratori
l'italiano
se
modo
del
del
nuto
te-
giudizio
dar
politica
e
biografo del
suo
il passo
il diverso
mostrare
a
nazionale
importanza
o
les
par
que
Oeuvres
riferii' qui per intero
opportuno
del
biografo
Dicano
Les
raison.
eut
dire
43).
»
Ci è parso
T
il
s'il faut
et
pas,
sul-
Sposi.
Leopardi,
chi
pessimista del 1827,
1874.
X.
Giustizia
veggiamo
e
o
Si
ritenga
è
non
publicazioni
del
Ma,
questo.
se
conobbe
Manzoni
poteva
a
egli
o
poeta
alcuna
il
del
delle
zoni
Man-
molte
il
recantese
fatto
,
Monaldo,
Giacomo, che
di
il cui
e
nunziata,
pro-
grande lombardo.
all' orecchio
nome
Firenze,
mai
parola
dal
che
essergli noto,
non
scriveva
cosa
di
non
como
Gia-
a
stata
del
padre
intorno
noi
a
che
il
Leopardi,
ci affrettiamo
probabile
no
de' due
quest'ultimo
conto
suo
vogliono che,
Manzoni
pervenuta
scritta, sul
o
a
giungesse mai
non
non
Quanto
Monaldo.
parole
del
n' abbia
ve
se
che
dire
a
è
registrato le
abbiamo
come
di trattamento
uguaglianza
e
valore
bellissimo
letterario
diceva
cosa
animo
il
e
e
il
che
caro
?
uomo
XI.
nella
Il Chiarini
terza
alla
nota
Prefazione
delle
,
Poesie
«
di
Oltre
Giacomo
gli
Leopardi u),
amici
del
ebbe
Leopardi
a
e
dire
gli
:
editori
delle
17
—
«
sue
scrissero
opere
il
«
lode
«
tanari,
«
assai
A
letterati
il vero,
dire
il
noi
a
a
ci
debba
riferirsi
pensar
ciò
al
è
altri
lavori
soggiunge
«
Piacemi
cita nel
«
Leopardi
«
tore,
«
«
assez
fait attention
«
on
«
italienne
n'a
egli
lu
avez-vous
nos
fu
fede
verso
à
écrit
jours
del
Beuve
di
si fece
in
8°
poi,
un
nel
estratto
del
1827
1830
il
de
de
tutte
n'a pas
On
style,
comme
mieux
dans
la
prose
poggerebbe
nel
dal
lode
e
ascoltò
di
dirsi
le venti
ammira-
anche
al Sainte-
piuttosto i
vide
a
prose
255).
Manzoni
dovrebbe
(come piace
la
luce
parte
del
tre
di
soli
logia,
nell'Anto-
1826
anno
chi
sapere
sincera
e
ramente
inte-
notissimo
suo
1830,
opuscolo
(di pagg.
viaggia-
un
prose?
RicoglitoreV
un
ad
a
saggio, che
in
cònnaissez
47).Resterebbe
de prose
Nuovo
Vous
«
le
come
,
Operette morali;
essais
Primo
ovvero
48)],
aver
pardi,
al Leo-
Manzoni
Sainte-Beuve
chiamarli) dovessero
dialoghi del
e,
alle
quegli
se
del
chiariniana
viaggiatore che, nei
quelle parole di schietta
sapersi
rini
il Chia-
4C).
»
al Leopardi
intorno
parlato;
critici intorno
petit volume;
ce
il
razione
rini
Chia-
dopo di
medesima,
essais
ses
peut-ètre rien
intorno
il verbo
c'inganniamo,
o
parole
L'asserzione, dunque,
articolo
solo
nota
le
diceva
sulla
dal
adoperata
il Sainte-Beuve:
scritto
de
ingannarci,
:
«-
»,
frase
biograficie
riferire
suo
Potremo
noto.
Manzoni
stesso, quando, nella
ricordati
scritto, sia publicamente,
autorizza,
ne
rini
il Chia-
che
,
nella
che
sembra
altri
ed
4S)
»
il Manzoni
cosa
non
colore.
d'ogni
primo, abbia
privatamente,
ma
e
che
I. Mon-
G.
Sanctis, il Prati
il De
filosofi
e
molta
con
il Mamiani,
Gioberti,
il Cappellina,
nomina
sia
il
lui
di
parlarono
e
,
Manzoni,
—
[onde
pag.
compiuto
26,
lume
vo-
18
—
—
XII.
Il
Sinner
che
il De
il
viaggiatore è nientemeno
quale, appunto nel 1830, viaggiava l'Italia,e in l'autunno
quel,
si
ottenendone
la
Egli medesimo,
il
ancora
biografìa del
di
francese
«
Le
me
Jacques
comte
Italie,par
en
Fautre
a
et
«
1827,
«
morali.
«
nons
de
Nous
cette
deux
opinion
premières productions
a
siècle.
Non
ci
Sinner
cette
ha, dunque
il
Il
opinion).
stesse
passò per
De
del
la prose
più
,
Sinner
,
da
date
en
d'Operette
est
italienne
nous
te-
une
des
XIXe
du
cui
quando,
il
fede
[du quel nous tenons
raccoglierlodalle
lasciando
F Italia,
col
Firenze
da
manifestare
al
Leopardi
del
fuori
saggio del
52)
dallo
1
volume
Stella
826,
è per
nel
noi,
ha
vuto
do-
poeta lombardo
la
(celchiariscono
Leopardi? avez-vous
Sainte-Beuve) nella
trattasse
sacro
,
connaissez
nel
il De
Sainte-
filologicileopardiani;e
fatta del
lui
dovuto
proveniente
che
alcuno
dubbio
ha
Manzoni,
Milano
parole : vous
leggiamo
Che, poi, si
Primo
de
viaggiatore sulla
deposito de1 manoscritti
provocarlo col
conoscenza
Milan,
à
titre
ouvrage
ripetè il giudicio manzoniano
labbra
de prose,
51)
fosse
Beuve
l'un
porte le
cet
que
,
50):
ee
nom-
gran
Manzoni, duquel
avec
croyons
un
pubblio
premier
sione
ver-
Operette morali
s'est fait
en-12,
pages
«
))
delle
petits volumes;
Le
vente
vi-
alla
lui premessa
da
Leopardi
vers.
255
en
Le
dialoghi
tre
gici.
filolo-
del giudizio
publico cenno
Siede™),dettando quella
fece
Leopardi
renze,
Fi-
a
del Sainte-Beuve,
prima
giornale
Leopardi
de' manoscritti
consegna
assai
nel
col
amicizia
Leopardi,
manzoniano
breve
in
stringeva
lu
Atene
delle
1827,
come
e
ec.
le
,
me
co-
italiana.
rali,
Operettemonon
già del
per
dente.
tutti, evi-
20
r-r
«
intesi
gli
la
«che
mai
il
menzionare
morte
schiettissimo,
«
gradirgli
«
nominar
limpido,
mai
'Dio
si
al
e
«
le
«
di
K
pretesa
cose
alla
)"
diceva
e
«
ne
con
il peso
felicità futura
«amato,
«
rono
«
da
si
lamenta
; si
sprezzi
ed
))
usa
mò
«
gottendosi
«
ammirarlo
di
e
vita
una
vili
del
al
soccor-
i
Tanto
dei
tempo
generosi.
consu-
la morte,
e
poteva
Manzoni
meno
suoi
ti
mon-
uomini
Così
»
te
di-
di
il
gli
contro
calci
a
vedendo
»
sospirando
cholera.
la
stia
pittura del
il
pessimista,
colloquii
sbi-
Fau-
con
Cantù
e
allo
stile il Cantù
gustare il
Buffon,
modo
la
,
di
non
lo
può
non
e
a
allo
di
l'uomo,
generare
l'antipatia
mala
pena
stile.
Chi
noja,
se
in
pure
te
a
,
il celebre
secondo
vero,
stile è
intorno
tristezza
potrà
è
quindi
ne,
il
che
dubita
,
pensare
simpatia
continuamente
eccellente
di
che
che
disperazione. An-
e
Leopardi
Se
comiare,
en-
di chi
scrivere
risguardo
noja
il
che
potesse
speranza
che
di
con
della
ritrae
ma
veramente
altro
fortiori,le Operettemorali.
al
dubitare
fa
dagare.
in-
cosa
pò1 nera,
un
lo sconfortante
encomiasse,
potesse
detto
è
facil
è
non
innanzi
pone
avuto
verità
floridi sentier
ed
intorno
noi
che
disprezzo
birbanti
di
scopo
La
Manzoni
dalla
S7)
dei
ti
non
consolato
continuo
contro
senza
qual parte
cantore
amante
non
derisioni
di
lega
una
«
al vivo
una
,
dabbene,
Da
d'una
con
ne
amici
di
un
«
derisione
come
)).
cercò
non
speranze
esso,
mali,
dei
,
«
(( RIEL
cosa
di tutte
deriso, sputacchiato, preso
«
,
«
mali
frivole
fatti
In
».
continuo
crede
tutti
do
ogni
principio
sconosciuta
e
paziente
non
fede,
che
;
,
rassegnazione
«
potea però
puntiglio di non
de1 suoi
che
diminuire
Giove
Scrittore
non
un
misterioso
«
,
«fiacca
non
natura
fece
più
,
attribuiva
frasi,
dopo
neppur
famoso.
rese
senza
che
autore
un
Leopardi,
lo
intempestiva
«
«
—
darsi
accor-
ti scrive
in
modo
tristezza
e
21
—
noja
la
abbandonerai
tu
e
;
caldo
non
—
lettura
melanconico
e
Senza
aspettare
entusiasta.
ed
,
ultime
le
prose
il lettore
piombano
dal
sino
ai
sul
Manzoni
delle
V Islandese
i
di
ti
ogni
»
speranza
il
toglie
parole
lettura
;
coraggio
ti
e
stile,
di
privo
rimango
tanto
da
tutti
chiude
artificio
suo
Per
«
che
1827,
il
:
leggendo
ammirazione
di
tutto
e
mestizia,
di
difficile sgorgasse
era
del
Operettemorali
terribili
quelle
con
sepolcro
un
parola
ragionamenti
suoi
in
discorriamo,
labbro
che
Leopardi
,
come
onde
tempo
del
Canti
ultimi
gli
e
ghiacciat
ag-
che
desolante
vero
,
lode
sul
bro
lab-
intorno
al
pardi,
Leo-
la
agghiaccia
58).
silenzio
Dell'abituale
la
del
fama
consuetudine
le
tenere
del
Consalvo
è solo
della
in
favor
più
negativo
viveva,
ha
se
:
l'avere
furono,
sulle
la
voce,
cioè
e
come
una
non
da
lui
quale,
Manzoni,
volta
altro, rettificata.
la
cosa
a
tutte
I
tra-
avrebbe
al
tutto
mentr1
egli
,
parole
mai
non
smentita
,
bocca
in
messe
le
stenitori
so-
bardo,
poeta lomne
e
cui
sola,
che
potrebbero,
valore
pronunziate,
venisse
è
che.
del
un
Operettemorali, taciuto,
perchè
parola
manzoniano
silenzio
pure
loro
come
gran
Sainte-Beuve,
esso
il
fatta
Vero
eloquenza,
sua
avesse
non
pubicamente,
la
la
biamo
dob-
:
lunga
mai
prova
altro
un
certo
nella
giudicio
dal
e
loro, invocare
che
assai
Sinner
non
lecito
è
parola
sua
Ricordanze,
non
del
verità
dal De
mandotoci
natura,
io
:
ci
non
fu
negativa,
prova
eguale
di
altre
una
delle
e
asserisce
che
non
bitare.
du-
,
la
fermo
per
dimestichezza
e
poeta
Leopardi
sonava
certo
possiamo
non
forse
in
alta
quando
certezza,
il
mettere
quindi
questa
tutta
con
menzionare
mai
menomamente
del
anche
cigno recanatese,
Quand'egli,
gli intesi
Manzoni
Cantù,
il
parla
onde
del
o,
di
mirazione
am-
alzando
se
non
22
—
—
XIII.
Anziché
manzoniano
lungo
a
molto
varrà, dunque,
inesattezza
una
più
soffermarci
del
nelle
Cantù
quel
su
giudizio
meglio raccogliere
parole che qui riportiamo
:
fi
il Leopardi
Quando
«
«
agli stipendi
«
che
gli
desse,
certo
dire
1825
del
anno
il Manzoni,
tenere
egli allora
fermo
per
si condusse
a
al 1828
né
in
6°),ma
dello
casa
mesi
del
il Leopardi
stato
che
Cantù
che
nulla
tutti
non
ha
Stella,
abbiam
fu che
non
ove
lo
anco
detto.
bene
sceva.
cono-
dall'
essere
dal
182
fìssa
in
lazioni
re-
1827,
nel
dipeso
residenza
con
le
d'accordo
sono
per
stesso
contro
o
prò
luglio
praticato
ne
il Manzoni,
Cantù
già
non
innanzi
vogliam
aglistipendidello Stella
correrebbe
parole qui
ma
dello
veduto,
né
quando
del
1828,
del
cioè
settembre
Firenze, il Leopardi
L' inesattezza
bensì
del
più tarde, perchè
strette
nel
metà
proverebbe
non
al
dagli ultimi
mesi,
aver
non
ce
ve-
pochissimo tempo,
per
alla seconda
il
:
due
credo
»
1825
dal
28
al
Stella
39),non
mese
Milano
a
soltanto
di
meno
fu
non
25
Fortunato
Manzoni.
praticava
non
si trattenne
al
scudi
dal
Milano
a
del libraio
casa
20
passava
Il Leopardi
vi
nella
e
stette
a
5
Milano,
que1 due
mi
pri-
proposizione, dunque,
se
ne
tolgano le due
La
ove
sottolineate
a
Milano
parole, del rimanente,
hanno
:
e
in
casa.
XIV.
Quelle due
efficacia
indurre
da
il
Cantù
avuto
certo
omettere
a
,
coerenza,
l'arrivo
di
del
registrare il
Manzoni
a
nome
Firenze
del
nel
Leopardi
1827
61).
tanta
per
narrando
23
—
di lettere
le persone
Fra
allora
essersi
—
trovate
a
parte alle accoglienze fatte
al
il
menomamente
del
per
lui
dal
1825
al
1828.
apparisce
vi
del
il
nemmeno
del
Tommaseo,
il
libro nel
suo
del
scritto
lo
sino
1882,
dal
(ed
del
notevole)
è
del
e
rare
dubbio, igno-
senza
nella
Mamiani, comparso
Pieri
pe
alle stam-
dava
che
non
(sì quello
Montani,
poteva,
non
che
Milano
a
Mamiani
Cantù,
cendo
Ta-
fu coerente,
dimorò
del
nome
Giordani,
degli altri molti): eppure
il
che
non
risce
appa-
Leopardi.
Giacomo
Operette morali
Se
presero
G2),non
l'illustre storico
delle
che
e
Manzoni
di
nome
Recanatese,
Fautore
Firenze
corda
ri-
il Cantù
che
scienze
e
tologia
An-
Nuova
1873.
XV.
Comunque
che
alle
le
da
il Leopardi
degi'Mm
«
giovanili fu trovato il progetto
del qual giudizio egli cita e
(in prosa) agli
le
fra
e
dal
Viani.
gì'Inni
dei
Manzoni
dall' Aulard
Che
innanzi
ristampa
come
il
gl'Inni
milanesi
fattane
padre
del
e
è
poeta
giungere
agte
do-
le
fra
dal
sue
inni
il
Leopardi
noti
Giacomo
in
»
.
plemento
Supvato
tro-
Chiarini,
in
avesse
che
lombardo
una
dalla
dubbio
anche
tempo
novità
le
pardi
Leo-
casa
ottenesse
non
Facilmente
Giacomo
in
ne
modo
si spiega
notizia
de-
letterarie
,
a
Recanati
giornali letterarjlo Spettatore e
soli, del resto, che
casa
ad
riporta
publicato
fossero
provato
gli giungevano
in
fa
g's)
da Monaldo.
di
quando
di varii
del
cristiani
che
ancora
Firenze,
in
copia
inni
sinneriane
carte
si
egli 1' effetto, poiché
carte
prova
bra
sem-
manzoniani
sentire
In
noi
si è
vero
vette
«
a
d'inesattezza
tacciate
anch'
al
avvicinato
siasi
noi
come
i
dove
,
il Cantù
parole
andate
sieno
cose
venissero
Leopardi.
la
a
mezzo
Biblioteca
de'
due
italiana
,
studiati
e
letti
temente
diligen-
24
—
—
XVI.
Ma,
di
conchiudere
per
ammirazione
taceremo
non
il
e
Cantù
di
lode
la
meraviglia
del
Manzoni
attribuire, in questo
dal
pronunziato
quello
dans
il Sainte-Beuve,
dal
pronunziato
corame
Manzoni
il vedere
libro
suo
intorno
al
style,on
ria
de
abbiamo
come
il Leopardi,
fece
italienne
la prose
sì
ci
stesso
giudizio
per
che
Sainte-Beuve
giudizio [ «
stesso
rieri écrit de mieux
che
al controverso
intorno
Manzoni
peut-etre
jours
nos
»
]
afferma
veduto,
al
intorno
me
64),co-
Leopardi.
XVII.
Questo
a'
è
quanto
avevamo
scambievolmente
giudizj pronunciati
delle
la
due
miscredente
la
e
italiane
Capecelatro
storia
di
e
un
dotto
suo
parole
del
penna
e
letteraria, che
arte
moderne
delle
servirci
cristiana, per
in
cipi
prin-
due
,
adoperate da quella dolcissima
stesse
di
da'
letterature
opposte
intorno
di dire
promesso
profondo
nale
cardistudio
assai
vorremmo
più
conosciuto.
Niuno,
scrittori
nelle
sia
di
certo, vorrà
di
due
poesia,
di
scuole
opposte
onde
riguardo
alla sostanza,
letteratura
miscredente
Capecelatro,
T altra
possono
si
cui
alla
e
il
primato
63),
seguaci
la
venne
distinzione
dal
adoperata
onde
forma,
romantica
ancor
fecero
cristiana
e
risguardo
letteratura
di
non
sia
da
filosofìa
di
e
prosa
eccellenti
questi due
a
negare
ne
classica
i
seguì
cui
miti
li-
,
dirsi interamente
nettamente
e
definiti.
In
si
questi due
personificano appunto
qui
distanza,
e
innanzi
scrittori, Leopardi
grandi
le due
scuole
che
toccato
e
delle
stanno
a
Manzoni,
quali
una
,
sono
affatto
indipendenti
da
,
una
biamo
ab-
gran
terza
25
—
scuola,
in
sorta
il
scuotere
della
ramo
un
scredente
mi-
verista
parlare della scuola
i ceppi
propriamente di rompere
intese
quale
sì bene
romantica,
dirsi
può
non
intendiamo
:
la
anni, che
questi ultimi
classica, né
ne
—
ambedue
da
giogo
creando
,
e
genere
un
,
nuovo.
de'suoi
Uno
nella
disse
chiaro
tondo
e
campioni,
delia
edizione
quarta
Tutti
«
validi
più
l1 adorazione
italiano.
difetto
zione,
è
«
pardi,
guai
«
strofe
libere
«
Promessi
«
ad
«
vecchi
«
muoversi?
!
Guai
Sposi/
dal
uscire
Manzoni
ditemi,
medesima
ambedue
lo
e
il Manzoni
nella
delle
e
non
definire
relazioni
due
in
fu
te
do-
plagi
e
modelli
dei
! Guai
esaurito
proprio
dai
da
ora
quasi
opposte
tardò
con
a
che
nostra
seconda
una
versione
con-
ma
pri-
mente
diametral-
scrittori
a
la
in entrambi
l'altro
il
e
Nella
filosofica.
stranieri
italiani
con
sere
l'es-
divenire
scettico:
V
scettico,
divenire
compiere
e
Leopardi
cominciò
Leopardi,
,
alle
sole
schiettamente
cominciò
,
e
ambedue
tardò
non
e
meglio
il
capitolo della
Accadde
finirono
il
originali.L'uno,
intorno
un
conversione
una
infrancesati, e
indifferente,
il Leo-
opposta scuola
una
cioè, l'uno
opposta. Esordirono
1' altro
era
di
a
parallela ;
via
cristiano
dai
Stecchetti),il
ebbero,
letteraria
mezzo
settenari
non
contemporanea.
cosa:
tennero
fu
fu il Manzoni,
in
ciascuno
nome
letteraria
storia
A
supersti-
C1)
»
danno
ed
arato, seminato,
Ma,
.
.
.
vita
scostarsi
a
campo
!
.
sacri
inni
l'idolo
la
1' idolo
Quando
Principi,adunque,
a
dirittura, per
(idoli,
o
la
cieca
Quando
maledire
non
a
il cucinare
vere
e
polemica 6C),
,
«
e
Nova
sua
:
che
sanno
ti,
Stecchet-
Lorenzo
essere
cristiano.
questi
passano
fra
scuole, ci
sia
aridi
questi due
lecito
cenni
cipi
prin-
di riferir
26
—
parallelo letterario che
neir opuscolo innanzi
il
qui
celatro
Scrittore
parola,
anch'
lettori di
dell' altro
meritamente
e
di
quali,
i
loro
aver
di
italiano
la
sua
,
ascoltata
tieri
volen-
da'cultori
e
siamo
ne
dell'
scritto
già oratoriano
uno
ci
certi,
lo
additato
del
sconosciuto
Cape-
meutovato.
pagine
queste
arcivescovo
ora
il cardinale
elevata, sarà
ed
scrittore,
grado
fa
ne
egli schiettamente
nobile
sempre
dai
e
—
pranno
sa-
im-
sì
di
Napoli
Capua.
XVII.
le
dunque,
Ecco,
del
parole
gonsi nell' opuscolo intitolato
Discorso
84
nel
«
:
V inaugurazione
letto per
trasvolo,
egregi uditori
del
Capua
la
seicento
in
«
all' età
parte dagli
nostra,
non
ingiuriarla,
«
per
«
e
«
tempo,
«
e
«
lettere
«
viamo
«
di
((
gli altri armati
«
contrano
«
la
«
tiamo
«
da
«
tutta
«
chiavi,
«
una
guardarla
della
del
errori
con
vita.
Noi
in
sono
si
La
il
Dio
due
desiderio,
raccogliersi
in
amore
di
se
fede,
nel
lo stato
degli animi
e
che
si guar-
se
contro
de-
nostri
dì
s'in-
noi
invochiamo
all' ombra
vivere
Ci tro-
esse.
uni
gli
ai
nostro
lotta, e le belle
in
l'Italia possa
cui
libera
meno
attentamente
letteratura
la
in
sola
campi
vivono
epperò
,
fermo
molto
e
Italia, anche
in
giorno,
e
oggidì
Intanto, mentre
gran
mi
e
;
letteratura
specchia
vive
ogni passo
cristiana.
con
;
in
derivasse
pare
parte battagliere anch'
letteratura,
a
mi
studiarla
per
disgraziatamente
alla
te
let-
decadenza
cinquecento
minore.
naturale,
sulla
,
,
solo
com'è
1883-
scolastico
abbassarla
per
ma
cristiana.
letteratura
quale
,
«
La
leg-
C8).
eli
teraria
che
dell'anno
seminario
Io
Capecelatro,
e
miscredente
cattolici
e
aspet-
fervidamente
tutta
delle
o
quasi
-somme
volontariamente
di
,
d1
una
sola
scienza, d'una
sola
ci-
28
—
«
in
tana
k che
sozzi
questa
«
vaporosa
e
a
quanto
essa
k
«
debba
di
e
pensino
riuscire
gloria
scrive
come
patria il Capecelatro
italiane
varietà
rea
e
vita
di
,
io
che
credo
di
e
pudore
delle
prima
si
dei
(o
sozza
alle
la
di
terature
let-
due
e
divide:
».
carità
e
miscredente,
essa
e
(o pessimista)e la vaporosa
nebulosi, dei germanizzanti).
avversarli,
coscienza
con
la
che
in
di
nostri
senno
alla
intorno
famiglie
o
di
moderne,
i
tra
giudica
e
prima
,
residuo
un
della
ali1 Italia
vera
Ebbene
miscredente
sorgente
coloro
neanche
rimane
Ecco
più ignobile
,
cui
a
letteratura
di
foggia
oscena,
li canta.
turpemente
e
nuova
grandezza
ì( noi
amori
—
due
disperata
dei
veristi
,
XVIII.
Si
ed
candore
di
tenerezza
«
cristiana,
e
discepolo, ma
pregiudizj
di
gendolo
con
«
stri
Essa
'«
risca
«
ne
«
dall'altra
«
di
«
altro
«
lutari
«
gli
scrittori
«
sto
nostro
«
rare
dì.
prima
a
velano
la
è da
anche
o
di
ce
che
scrittori, che
non
cristiana.
viventi
secolo,
e
i
to,
ascol-
dar
molti
de'no-
cristiana
che
quel
non
in
vivono
per
bevono
Ma
le
vol-
sguardo
appa-
parte le passioni ce
la lasciano
ignorare ;
una
considerare
fede
quillo,
tran-
e
o
nostro
letteratura
Da
bellezza
disgraziatamente
della
badare,
senza
fiorente
giunta.
sereno
:
alla
più
è
giudizio
signori, il
o
amore
e
con
sorta
rallegriamo,
Ma
essa
a
reputa principe,
ne
a
giudichi, con
pari
all'opposta letteratura dei
che egli, con
quel Manzoni
scriva
affetto, intorno
dì, la
nostri
egli
coni1
ora
vegga
di
ira
più
lasciando
gran
parte
o
ai
fonti
da
un
soli
il
per
sa-
canto
egregi scrittori di
quali basterebbero
qualsiasi letteratura,indubbiamente
parte
ad
queono-
principe
29
—
letteratura
moderna
ci
della
«
voi
«
nome
«
il
«
qualche parte
«
vinezza
«
nostra
di
—
che
consentitemi
grazia
sia
cristiano,
Manzoni
cristiana
mi
della
onorò
che
ricordare
caro
amicizia
sua
e
profferiscaquesto
io
m'è
perchè
il Manzoni;
è
in
fu
e
,
nella
degli
via
decimosettimo
«
tile
«
nel
«
di
«
il Montrone
«
cento
«
campo
«
colo.
«
suonava
«
letteratura
«
zoni
«
tempo
«
tura
fu
ricordare
onore
,
principiare del
un
Filippino ,
nostro
assai
L' Alighieri
con
bambina
che
e
la
,
cristiana
creò
se-
creò
popolo
,
italiana, che
miscredenza
«
na.
Cattolico
«
telletto
di
mo
non
moderna
il Man-
:
che
tutto
ce
di
se
forme
vamente
l'aura
la creò
cristia-
di
in-
cuore
,
ce
ani-
logico ;
artìstica,
bellezza
del
di
lui,
ce
e
ec
maravigliose,
a
la
l'etica
la dommatica
e
la
pensiero
morale
guardato
Chiesa
Manzoni
e
nella
con
se
dom-
sacri
di
di
bellezze
Sposi
medesimo,
caldi
ce
vi-
Cattolica',
Morale
tutta
nella
civile. I qua-
società
sì
la
Inni
Promessi
in
belli
specchiano
,
adornano
nei
son
Invero
sua
si
trasfuse
;
mentre
splende negli
illuminano
dell'uomo,
famiglia, nella
dri, dipinti dal
che,
rifulge nella
e
Virgilio
Cristianesimo.
Cattolicismo
«
di
libri ;
belli
luce
matica
vita
ostante
e
della
innamorato
suoi
nei
ancor
del
mente
amantissimo
«
come
di
te
la let-
,
stesso
la
n'era
ce
al
lettera-
più la
bisogno, ma
non
analitico, terribilmente
acuto,
e
creò
il Manzoni
poeta
ringiovanita
e
popolare, e non
spirava attorno,
e
particolarmente
«
rinata
,
direi
quasi
suo
di
e
lingua
una
«
«
nostro
s
teratura
«
la
e
tre-
piccol
più
nel
del
labbra
italiana
in
e
lingua
una
nel
Dante
fece
Manzoni
con
sulle
solo
,
ciò
Alessandro
fece
,
«
Ora
inu-
e
perfettamente
meno
,
il
e
,
il Puoti.
e
per
il Cesari
te
se-
ringiovanita
principalmente
opera
di due
Napoletani
in
rimessa
nel
eh1 è
ragioni storiche
per
la
che
sanno
bistrattata
lingua italiana,
bellissima
colo
Tutti
studi.
gio-
mia
consigliero della
benevolo
e
vivaci
colo-
30
—
«
di
ri,
Federico
dell'
cia.
—
di
Borromeo,
Innominato
Fra
sono
Cristoforo,
solo
non
di
ce
Lu-
stupenda
una
,
«
del
apologia
Cristianesimo
ma
lo
ce
in
mostrano
,
«
«
atto
T
illuminano
e
arte
bellezza
della
le
cristiana
del
figure
dei
e
fulgori
del
vescovo
delfrate
,
«
della
«
del
della
vergine,
sposa,
chi
di
povero
del
soffre
,
del
penitente,
di
e
chi
gode.
ricco,
quel
Ma
,
«
che
«
l'arte,
«
e
più
il
importa,
perchè
viene
da
suoi
nei
guarda
Manzoni
dentro
sente
Dio,
1'
scritti
Dio
a
di
è
quasi
la
uomo
nepote,
il
vita
,
«
pere,
sempre
derivanti
come
da
Dio
che
se
sa-
,
e
uniti
Dio
a
»
.
Anche
porporato,
le
e
soscrivere
senza
parole,
sue
di
niuno,
una
dolcezza
crediamo,
piene
di
infinita.
i
tutti
a
non
una
bontà
dell'
giudizj
potrà
da
non
vero
far
stre
illu-
prie
pro-
lica
evange-
NOTE
1) I lettori
in
troverannno
ne
Appendice
elenco
piccolo
un
bibliografico.
2)
Ha
titolo
per
fine
in
4828—
la
data
È
in
da
per
Paravia
e
5) È
6) È
la
es.,
C,
Vismara
1875),
132a
il n.°
e
Lettere
del
scritte
volume
di
sia
testé
Leopardi
e
«
a
Anche
a
luogo
Manzoni,
e
sotto
un
gio
mag-
devo
Simboli,
Rinaldo
Gr.
Presso
Manzoniana.
dovrebbe
B.
noverata
an-
essere
suoi
Leopardi dai
(Firenze,
prof. Piergili
Giacomo
Novelle,
Suc-
(voi. XXIII,
Antologia
Narrazioni
sue
Reminiscenze.
altro
aspetto,
Lettere
auree
in
popolare
Napoli,
ec,
si
sul
ci
aver
questo
(v.
citare
il
dire
nel
troppo
il
vero,
criterio
luogo
i
riferisce
ove
a
1882.
letteratura
la
p.
49
e
dei
50).
che,
Bonghi,
ragione
con
puntini
,
,
trovano
fede
e
Treves,
annota
Manzoni
piace
lamenta
Milano,
[Perchè
1856)],
critiche
(Milano,
Italia
proposito
questo
ricordato
(egli dice) si
e
che, per
pardi,
ditore
di
1883.
che
«
20
giorno
Tip.
Nuova
dell'Epistolarioleopardiano
che
è preceduta
mentovato.
nella
volume
poi, nel
nelle
non
te
Passione,
205.
,
«
del
ristampa
questa
ove
delle
133a
768), e,
Morano,
Bonghi
9)
(Bibliografia
204
il n.°
Manzoni
V.
luoghi
La
Natale,
dedicatoria
data
(Recanati
recanatese
8) V. Alessandro
Diversamente,
nel
la
publicate dal benemerito
Monnier,
1878).
e
Le
italiana
—
leggesi
ove
11
lettera
37.
pag.
la
parenti
il
La
,
fra
pag.
contiene
e
con
Cortesi,
Mancini
Giuseppe
Macerata,
28,
Pentecoste.
epigrafe
Biblioteca
—
Dom.
:
Milanese,
Manzoni
Alessandro
4828.
3) Cfr.
1884),
4) V.,
*)
La
e
una
del
sori
stampa
16°, di pagg.
Risurrezione
La
di
Inni
:
di
spesso
nelle
lettere
dispiacciono
mi
e
nella
per
del
Leo-
lui; poi-
delicatezza
dell'
e-
».
Cfr.
10)
Epist., voi. II, lett.a 345.a
lettera
è diretta
allo Stella
11) La
(Epist., voi. II, lett.a
la
Vedi
lettera
117*
1827) nelle Lettere
12)
(24 settembre,
a
G.
Leopardi
dai
suoi
parenti.
346a).
scritte
32
—
—
13)Il Settembrini, nelle sue Lezioni della letteratura (voi.Ili,
337), riferisce un passo de' Ricordi della vita e delle opere
pag.
di G. B. Niccolini
raccolti
da Atto
Vannucci
1860
( Firenze
ov'è
detto
che
in
Niccolini convenivano
gliori
146),
i micasa
pag.
uomini, Leopardi, Giordani ec, e che, di tratto in tratto,
,
si tenevano,
oltre
,
le
steggiare
straordinarie per feordinarie, adunanze
i sopravvenuti più onorandi
amici
da
o
reduci
gli
vi
si dice, furono onorali
Manzoni
lunghi viaggi. Così,
(e,
fra tanti altri,
Giuseppe
a noi piace soprammodo
Melricordarlo)
chiorri
(recanatese, e cugino del Leopardi).
,
11
il
Mestica,
tanto
quale riferisce l'episodio,che qui
nel
libretto
recente
suo
,
Terenzio
nello
e
dalla
(Città di Castello, Lapi,
Mamiani
quanto
la
sì bene
studio
in
a
vedi
—
a
il Mestica
dice
discorda
dove
4827,
noi
abbiamo
primo
Il
Mamiani,
scritto,
di
39),
pardi
Leo-
in
vece
coi
nelV
4827.
agosto
contro
All'in-
pardiano,
Epistolario leo-
dell'
Manzoni
tempo;
nell' autunno
genericamente
riscontri
del
onore
al
quanto
nanza
adu-
ha
farsi
dovuto
settembre
cit.
il volume
in
veduto,
all' otto
anche
scrive
la festa
14) Vedisene,
scritto
aveva
1885
nel
che
dal
1880
nel
p.
la festiva
tenuta
ancora
,
poiché
a
Giacomo
di
conta
rac-
le opere
e
vedi
—
si
Barbèra, 1880, estratto
in casa
non
6(3),
Niccolini,
pag.
Vieusseux
Manzoni.
del
ciò
1885
letteraria
conversione
Gabinetto
onore
la vita
noi
giovanile (Roma,
Antologia
nel
Oltre
La
cantica
sua
Nuova
Su
da
(pagg.
delle
che
7 58-7
Novelle
59)
nella
N.
Antologia,
e
vedi
ec.
simo
aneddoto, tace, nel medein quella sera,
avvenuto
narrato, per altro, da lui al Mestica, che lo rese
publico nei
due luoghi dianzi ricordati.
il
Manzoni
Quanto, verso
quella
fu cortese
fu (lo si dica netto) villano
il Leopardi, tanto
sera
il Giordani.
E non
tendere
Non
onore.
sappiamo ingli fa certamente
di
racconta
altro
un
questo
aneddoto
,
perchè
tutto
A
a
lode
il Pesarese
del
abbia
omesso
questo
fatto
che
torna
parente.
piace aggiungere le belle parole con le
di conchiusione, l'aneddoto:
mo'
a
quali
comenta,
brusca
« La
interrogazione (del Giordani) e la mite risposta
indirizzi diversi,che
in sé i due
« {del Manzoni) racchiudevano
la
italiana del
letteratura
« nel
rispettoreligiosoaveva
preso già
«secolo
decimonono; all'uno
de'quali è stato auspice e capo
il
all'altro
l'altro
«
sommo
Manzoni,
(ilLeopardi) seduto quella
in disparte al quale convenne
morire
la
« sera
per ottenere
che
irradiava
scrittore
lombardo
lo
s gloria
».
già
15) Ma il Mamiani, per fatto suo, non
esperimentò la magnanimità
del Leopardi
di
estinto
lui
il
(come ora
che, contro
Mamiani
si tiene nel mistero),inserì,
si dice aperto e più non
ne' suoi Canti, quella offensiva
a
e
perpetua memoria,
zante
sprezquesto proposito
ci
il Mestica
,
,
,
,
satira
che
Le
è
il noto
magnifiche
della Ginestra
verso
sorli
e
progressive,
:
33
—
insieme
la nota
con
che
lo
-
dichiara.
(Vedi Mestica,
Su la vita
103; e vedi
73
e
Mamiani, opusc. cit.,pag.
nel Bibliofilo
a
se
(VI, 127).Resterebbe
sapere
scritto al Leopardi per la
le lodi che il Mamiani
dà nel suo
magnanimità e per tante altre cose
(tranne che per la filosofia)
e
le opere
di Terenzio
Piergili
anche
cenni
magnanimità del Pesarese, come
par che acil secondo
qualche altra
degli autori citati,o, all'incontro,
il
due
che
sembra
dica
come
primo (pag. 74). Certo, ambecosa,
di
dire
belle (sebbene temperatissime)
hanno
non
ragione
lo chiama
lo
come
l'uno, verso
verso
congiunto,
sdegnoso
parole
lo chiama
Y altero ed irascibile Recanatese, come
l'altro,il quale
sia anch'essa
così solenne
modo
in
una
offeseil Mamiani.
deliberalo
e
così il giovane parente ed amico.
il frizzo di quella nota
immeritato
cortesia
civile ed
disse il Gnoli
nella
lo sprezzo
Antologia del
Nuova
cui
con
il
1°
Leopardi trattò
Non
fu
(come
giugno di
,
il
certo
in
fu
Troppo
assalire
ben
e
st'anno)
que-
cugino!
16)Jl Mestica, nel primo de' due ricordati lavori,chiamò
per
il Mamiani
subito nel seerrore
corresse
condo
nipote del Leopardi, ma
scritto.
") V.
In
Canzoni
Leopardi. Bologna, Nobili,1824.
ristampa
prime tre erano
già una
Giacomo
del conte
16°, di pagg.
Le
196.
del 1818
—
1820.
edizioni
e
volume
Giacomo
Nel
del
conte
Versi
:
18)
Leopardi. Bologna,
In 16°, di pagg.
88.
1826, Stamp. delle Muse.
dire
Nello
Vale
donna
strazio
di
a
:
una
e Per
giovane,
lata
ma19)
delle
—
di malattia
lunga
dal
Quest'ultima
mortale.
e
D'Ancona
fu
stampata
mieramen
pri-
in Pisa,
nuziale
Rivista
ropea
Eudalla
(in
opuscolo
e
1871),e, poi, dal giornale II Baretti
nel 1872; finalmente, dal Viani nell'Appendice
lario
all'Episto(1878),e dal prof. Celestino Mauro
negli Scritti rarissimi e
di Giacomo
dispersi
(Milano,1879).
Leopardi e Alessandro Manzoni
La
verrà
ci
si
data
dice
alle
rissimo
prima,
stampe dal chiapresto
prof.Piergili, così benemerito
degli studj leopardiani.
Che, poi,queste Canzoni sieno state composte prima di quella
al Mai, e dovessero
fu provato da noi
a
stamparsi insieme,
un
l'anno
—
,
pagg.
del nostro
168-169
Elenco
delle edizioni
degli
scritti di
G.
Leopardi in appendice alla già mentovata
Biblioteca recanatese.
citato
204.
alla data
nel
Elenco
Intorno
del
a
zc)V.
pag.
altresì a quanto ha scritto,
Consalvo è da tener mente
nel maggio
Torraca
nel Corriere del
di' quest'anno, il prof. Francesco
Mattino
XIII, n. 134 e 135).
(Napoli,ann.
in Milano
uscirono
Le
sul finire di giugno,
Morali
21)
Operette
sui primi di luglio,del 1827. Del resto, assai prima di questo
o
—
cioè
tempo,
un
anno
e
innanzi, il Leopardi
mezzo
era
noto
al
come
prosatore-filosofo,
per la presentazione fattane ai
dotti dal Giordani.
quad. 61 del gennajo del
(V. nell'Antologia,
1826 : Primo
saggio delle OperetteMorali.)
Notisi
22)
questo passo nel quale il genio della poesia può
publico
essere
preso
in
doppio
senso
vale
,
a
dire in
senso
astratto
3
e
34
—
impersonale,
da
in
e
concreto
senso
al
Monaldo
30), ove
n.
«
ho
«
è il mio
«
che
di
da
che
è
qui descritto,non
seguito altro
metodo,
e
che
un'ispirazione o frenesia... Questo
l' ispirazione non
mi
da sé, più
nasce
se
da
acqua
tronco, che
un
Sapeva dunque,
sì fatto
vogliamo
realtà
dire
le voci
con
che,
della
dal
coslreito
noja
e
della
fogli di versi in lode delle Monache
fine
effusi,con
ironia, i
dolori
e
di
un
verso
Monaldo, nel 1828,
impossibile ottener versi
padre,
delle
0, veramente,
—
il genio
rispose
mandando
violenza
Monacazioni,
vate, sì che
un
solo
bene
genio della poesia era
occasione, specialmente per monacazioni.
noi
è forse
nella
notissima
como
lettera di Giade' 5 marzo
del 1824 (Epist.,
189.
n.
App.
di sé: « Nello scriverle » (le
«
poesie) non
facilmente
uscirebbe
dal mio
cervello
».
a
stretto
ri-
e
—
confessa
mai
personale, rivolto
e
figlioGiacomo.
23) Questo genio della poesia,
è dipinto
che
quel medesimo
al Melchiorri
—
in
alcuni
ove
erano
Monaldo,
non
zoni
potendo stamparli, sostituì loro, offeso,gl'Inni sacri del Man?
allusiva
dedicatoria
con
quella
ci apponiamo, c'induce
2*) Anche
quest'ultima frase, se mal non
che
le parole di Monaldo
credere
a
vogliansi piuttosto
che
ali' astratto.
riferire al genio concreto
non
un
25) Sembra
contrapposto al « Vive il genio della poesia »
detto innanzi.
tenzione
Questi due
Vive, o c'inganniamo, rivelano l'indi un
letterario
due
tra
viventi.
parallelo
persone
siccome
che
Queste
quelle
hanno, o posparole,
26)
seguono,
sono
le
un
doppio significato;
potendo
parole concittadini,
avere,
in senso
patria ec.
più ampio, riferirsi a tutta F Italia,
prese
più ristretto (arrogi,molto più consentaneo
tendimenti
agl'ine, in senso
di Monaldo), al luogo nativo, cioè a Recanati, ristringendo
mentalmente
l'invito e l'apostrofea Giacomo.
È
la
è posta al debito luogo,
453a
ma
M)
non
dell'Epistolario,
la data : giugno 4830
avendola
sotto
mengli editori messa
,
,
tr'è
giugno 4828.
47
del
Il
—
suo
posto
vero
sarebbe
subito
la quale (in rispostaalla lettera del
dopo la 392a, insieme
con
1° giugno di Monaldo, mandata
la lettera di Pier Francesco
una
con
ha
dovuto
e
essere
spedita.
l'esemplare degl'Inni)
28) Nota, o lettore, proprio obbligato!
29) Cfr. Epist., voi. II, pag. 148.
la data
de' 17 di giugno
30) È la 392a dell' Epistolario con
,
del
1828.
31)Anche
questa
vale
senso,
l' ironico e
o
in
tutte
32) Quasi
siamo
da
alla
a dire,non
popolare (non sappiamo
le Marche) di chi dà una
dire
invece
una
non
:
associazione
per
propensi
stampa
piacerei)potrebbe dare
il naturale
e
sincero, ma
" averne
solo
piacere, per
tanto
frase
a
all' altra
publicazione
di
solamente
se
notizia
m* importa niente.
d'idee
dovrebbe
—
supporre
che
nascondesse
Monaldo;
quello
un
in
insulsa;
dirsi ;
pio
dopdio
ezian-
ma
nati,
Recan'ho
noi
quel rapido passaggio
in sé
stesso
un
certo
biasimo,
biasimo
cioè, se
36
—
4t) Non
potrebbe
di licenziare
il
suo
giudizio leopardiano?
dando
anzi
cui
non
stampe,
d'
né
accenna
biografo francese, prima
conosciuto
avesse
si è che
Il certo
vedere
a
,
Mamiani,
alle
lavoro
il
che
darsi
anche
—
non
quel
fa punto
ne
zione
men-
ignorare affatto V articolo
del
manco.
42) Le Operette morali del Leopardi.
216-217.
*3) Op. cit.,pagg.
con
cesco
postilleinedite di Fran**) V. Le Poesie di Giacomo Leopardi
Ambrosoli
ai Paralipomeni della Batracomiomachia.
zione
EdiIn
G. Chiarini.
da
accresciuta
corretta
e
Livorno, pei tipi
di Frane.
1869.
Vigo, Editore,
45) Op. cit.,pag.
46) Op. cit., pag.
xxn.
xxm.
41) Fu publicato la prima volta nella Revue des deux mondes
(Bruxelles, 1844, tom.
3°, pag. 556, 15 settembre), e, di poi,
ne' Porlraits
rigi
conlemporains et divers (voi. 3° della ediz. di Paediz.
della
del
4°
parigina
Lévy (1876,
(Didier,1855), e voi.
pagg.
48) A
essaìs
363-422).
ciò corrisponderebbero a cappello
petit
e
49) Le
des
critique de
Revue
Paraissant
lous
les samedis.
Imprimerle de Lachevardière.
5") 1° Dialogo di Federico Ruysch
™)
3° Dialogo
VI, 2 marzo
di Prometeo;
Le Siede, n.°
32) Il De
Sinner
a
,
nelle
e
delle
33)Del rimanente,
Natura
e
di
un
Islandese.
ha
citato
1833.
del
sino,
per-
,
delle
giudizio manzoniano.
dire
dal 1845, vale
a
fino
2° Scommessa
mummie',
sue
riferite,il numero
sopra
si riferiva il
alla
della
la liitéralure, des sciences,et
Paris, chez Roret libraire,
togliere ogni equivoco
parole
cui
a
parole francesi:
volume.
Siècle,
arls.
le
pagine
l'anno
Sainte-Beuve
del
lume
vo-
appresso
il
Pellegrini,
comparsa
,
nell'indice delle scritture di Giacomo
Leopardi., accennò
(aln.° III)
i materiali
da Luigi De
averlo egli dato fuori avutone
Sinner.
Anche
il Montefredini
(La vita e le opere di Giacomo
Leopardi,
dello
scritto
Sinner
«De
328) scrive:
può
dirsi che
dettò la bella biografìa del Sainte-Beuve
».
B*) Nouvelle édition (Paris, chez Delagrave, pagg. 195-197).
il
Cfr. anche
1842, v. 71.
ss)Paris, chez L. G. Michaud
Milano, Dumolard,
1881,
—
pag.
—
,
nostro
Elenco
degli scritti di Giacomo
delle edizioni
mentovato
S6) Cfr. Licurgo
Leopardi
nanzi
in-
274).
pag.
Cappelletti.
Bibliografia leopardiana,seconda
(a
edizione, notevolmente
corretta
ed
ampliata. Parma,
Ferrari
e
legrini,
Pel-
1882.
") V. Alessandro
Treves, 1882,
Manzoni,
voi.
I,
Reminiscenze
pagg.
di
E lo
».
al
Gantù
lano,
(Mi-
110-113).
58) « La prosa del Leopardi è arida,» (dice il
dove
critici,
pag. 278) è « un deserto inamabile
fiore
Cesare
De
Sanctis, Saggi
invano
cerchi
scritto : Un nuovo
libro francese
Zumbini, nel suo
la
recensione
del libro del BouchéLeopardi,facendo
un
torno
in-
37
—
già da
—
egli osricordato, scrive: «Così ancora
del
allo
resto
manca
perfetto, del
stile,
« serva,
vi desidererebbe,
francese
almeno
ciò che
o
un
« Leopardi
E io credo
di
calore.
che,
più di vivacità e
«
gli è un poco
si
nutrire
anche
senza
essere
francese,
quel
desiderio,
r
possa
che
che
alla prosa
ogni spassionato italiano riconoscerà
« e
i
in
fanno
modo
difetto
suddetti
qualche
« leopardiana
pregi,
in grado eminente
in quella del Manzoni
».
« che
pur si trovano
Giornale
di
I,
an.
e
filosofia lettere,
Napoletano
(V.
pag. 202). 11
medesimo
avea
giudicio del Bouché-Leclercq,
già, del resto,
dal
fin
libro
il
nel
Bonghi
dato,
manifestato,
1856,
più volte ricorove, da spassionatoitaliano (come vuole lo Zumbini),aveva
lo stile del Leopardi non
scritto : « A me
sponpar
sempre
di vivacità
di movimento;
difetto notee mancare
« taneo
e
cosa
soprattutto ne' dialoghi che mi pajono la sua
« vole
felice. » (Op. cit.,pag.
meno
«
50.) E lo stesso desiderio del
Leclercq,
ciò
che
noi
che
,
,
,
com' anche
Bouché-Leclercq,
dello Zumbini
poi suo, nel 1875, il prof. Pier Giacinto
metamorfosi
Le
del
Nobile
4°)
,
«
Io
Italiano
—
dirò
—
dai
grado
tetraggine,
«
minor
«
alla
«
nerbo
«
ripetizioni,e
«
continui
calore
e
zione
più
resa
«
lettore
«
ramente
«
nei
«
pardi
un
desiderio
nevento,
Leopardi ( Bescrive
:
pag. 50)
è
sentito
in
non
compatrioti.
persistente
filosofare,tolgono qua e là
La
tendenza
soverchio
al
anche
questo
a
del Bonghi, fece
Giozza
nel libro
verso
di Leopardi...
lui riscontri
in
la monotonia
In prosa,
va
spesso
per
del
a
nzi
coli'artifizio
sorite: onde, la ce
disillogismi,
forse
«
miei
ed
,
(nella nota
ove
che
Giacomo
politico di
pensiero
in
e
senti
..
compassata
troppo
da
il
Dialoghi, che
di
stile
giro speciale di costrutti esigono dal
chiagrandissima, perchè ne resti sempre
austera
attenzione
inteso
sostenutezza
certa
,
un
senso.
al Bonghi
Questo
difetto
pajono
la
cosa
s'incontra
meno
sopratutto
felicedi Leo-
».
59) Nota qui l'illustre storico: «Suo padre (tanto migliore di
lo dipingono gl'idolatri
di Giacomo)» [corregge così
« quel che
un
Monaldo
suo
dato
giudicio un
po' troppo sfavorevole
a
nella
Storia
sua
degli Italiani, e nell'opera Della letteratura
italiana, quando avea
prestato cieca fede a' primi biografi]«cre« dea
alquanto umilianti questi emolumenti
mensili, preferendo
del lavoro un
a misura
« compensi
tanto al foglio.Così i parenti
D'Azeglio
trovavano
« di Massimo
ignobile che egli vendesse i
suoi quadri, e diceano
«
che Alfieri non
si facea pagare
le sue
« produzioni ».
60) Propriamente dal luglio del 1825, quando si condusse
a
al
novembre
del 1828, allorquando tornò la seconda
Milano,
ed
ultima
volta
a
Recanati.
61) Op. cit.,voi. II, pag. 126.
) Il Cantù dice che l'accoglienzafu straordinaria,e ricorda
che il Manzoni
arrivò a Firenze
fra
con
quattordici persone
,
cui
cinque famigli.
38
—
G3)
Questa
Lezioni
sue
verità
stessa
—
universitarie
detta
già
avea
Giacomo
su
il
De
Sanctis
date
Leopardi
nelle
prima
in
rifuse
in
,
luce
nel
giornale
volume
un
che
«
(Napoli,
che
«
1877,
Francesco
Inni
1885).
poi,
e,
Sanctis.
De
«E
Studio
sembra»,
sono
lasciassero
manzoniani
essendosi
spirito
suo
al
Morano,
gli
anche
nel
vestigio
1876
titolo:
dal
Leopardi
parole,
sue
dal
Diritto
postumo
Giacomo
su
//
trovati
qualfra
i
suoi
,
«
«
Schizzi
progetto
un
agli
Apostoli,
6i)
Op
63j
voi.
ed.,
Cfr.
miani.
II,
le
pag.
il
ove
cit.,
e
il
della
al
Redentore,
54.)
pag.
filologia
Leopardi
del
parole
Manzoni
a
(Op.
e
il
chiamare
anche
Maria,
328.
pag.
—
53
»
erudizione
della
veduto
già
cristiani
Creatore.
al
Principe
a
d'inni
nello
Mestica
Leopardi
classica
scritto
riferite
del
di
chiamati
sono
biamo
ab-
»
Maa
sopra
mente
recisa-
,
auspici
italiana
66)
61)
68)
del
Op.
?
E
il
secolo
Bologna,
Prato,
§
VI.
capi
e
de'
pag.
tipografia
diversi
indirizzi
della
letteratura
nostro.
Zanichelli,
cit.,
due
1873.
53.
di
Ranieri
Guasti,
1883,in-8°,
di
pagg.
28.
—
APPENDICE
42
—
—
3.°
Giovanni
Ballista. Storia della Poesia in
(1857) CERESETO
ditta
Giovanni
Italia. (Milano,
mi
Silvestri,1857. In-16°, volu3, di pag. VIII-460, 426, 364, i quali fanno parte della Biblioteca
di
scelta
antiche
italiane
Opere
moderne
e
i
con
meri
nu-
590, 591, 592).
nel
parla del Leopardi, paragonandolo al Manzoni
voi. 1, pag.
211-214
(Lezione XII).
Nel dosso
della copertina questi volumi
portano la data
nel
il
furono
ma
4858\
1857,
primo ai 15 giugno,
publicati
il secondo
ai 20 ottobre, come
ai 30 luglio e il terzo
leva
si riVi
si
,
ciascun
da
Un
volume.
fu
publicato fin dal 1851 in
quel saggio vi fosse il luogo
Genova; ma
non
sappiamo se
si parla del Manzoni
dei Leopardi.
ove
e
4.° (1866) ebeling.
Die ital. Lyrik seit Manzoni.
E un
articolo
inserito
nella
Unsere
Zeitung (fascicolo17,
del Manzoni, si parla
an.
XI0), Lipsia, 1866; ove, trattandosi
insieme
del Leopardi. Vedi
371-377.
a
pagg.
ò.° (1870) persico
letti (Napoli, 1870.
In-8°).
Federigo. Due
che
due
del
due letti non
« Questi
sono
similitudini,una
di loro
«
Manzoni, l'altra del Leopardi, nelle quali ciascuno
la
si
in
sta
vita
letto
cui
«
un
a
a
umana
disagio,
paragona
La
del Leopardi è tratta dal secondo
similitudine
a
capitolo
di
saggio
Storia
questa
in
dei
«
Detti
memorabili
di
Filippo
Oltonieri.
ce
del Man-
Quella
zoni, dall'ultimo
capitolo dei Promessi
Sposi. » (Dalla Bidel Cappelletti).
bliografia
leopardiana
del Vismara
troviamo
Nella Bibliografia
manzoniana
invece
quest'altra indicazione
«
Lettera
«
periodico
che
una
(1871)
del
Leopardi
Pasquale.
di
Valle
letterari
di P.
e
la fede.
a
7.°
»
(1872)RAMONDINI
Leopardi
Enrico.
Manzoni
l'anno
care
e
Di
(Nei
che
—
il dubbio
del
e
pelletti).
Cap-
Parallelo
Tommaso,
1873.
-8°).
Discorda
8.°
cioè
Manzoni.
e
Storico-critico. (Napoli, dallo stabilimento
In
Casanova.
leopardiana
(Dalla Bibliografia
ci siamo
penPersico
ln-16°).
Musacchio.
—
«
V. il
Manzoni.
Napoli, 1871.
È
il
di
«
Leopardi e
primo
questi Saggi
le opposte tendenze
considera
del secolo,
Saggi
letti.
Casanova.
di
V, quad. 12»; e
opuscoletto del
dell'
il Della
Manzoni,
mtjsacchio
Valle
anno
recensione
Due
Federico.
PERSICO
: «
Della
Alfonso
Carità, Milano,
La
sia
fatta dall'amico
6.°
di
critica
«
dal
di
Cappelletti
stampa
il lormato.il
Vismara
pone
«1873»
In-16°».
(1873) mamiani
E
e
(opp. citt.)nell'indi-
il Vismara
lo scritto del
lungo. Ripetiamo
Terenzio.
Pesarese,
che
uscì
Manzoni
di
che
in luce
la
Antologia, Giornale di scienze, lettere
di agosto 1873, pagg. 759-782, an.
e
Leopardi.
discorso
abbiamo
volta
nella
Nuova
prima
noi
colo
XXIII, fasci(Firenze, tip.Sue-
ed arti, voi.
Vili
a
\3
—
Le
cessori
In-S°),e
1873.
Terenzio, Novelle, Narrazioni,
1883. In-8°, di pagg.
XIV
Morano,
di
miani
«
a
«
Monnier,
—
372.
pag.
Di
—
«Mapoi nel volume:
ec.
(Napoli, Domenico
340
a
372) » da pag.
nel
fatto
ha
scritto
questo
Panzacchi
articolo
suo
menzione
«
giudizio il
recato
e
Mamiani
Terenzio
»
nel
inserito
mero
maggio 1885 (an. VII0, nudeve
rarsi
annovequale
(e
piace notarlo)
miani
in
il Mafra
morto
cui,
publicazioni
quelle
primo
per
del
il
si cominciò
derno
monome
a
leggere apertamente
col noto
della
che
dal Leopardi si volle denso
verso
Fanfulla
del
Domenica
della
22), il
31
articolo
ci
,
Ginestra
:
magnìfiche
Le
Prima
del
«
«
«
«
«
«
«
Piergili,
«
«
«
«
«
scritti sopra
il Panzacchi
in
detto
aveva
e
articolo;
questo
filosofica appare
volta
combattere
un
a
a
tempo lo scetil romanticismo
ticismo
cate
pessimista del Recanatese,
n'ebbe
tolico del Lombardo.
Giacomo
fin
sentore
Leopardi
dai primordi, e non
viso alle prime manici
fece troppo buon
e
e parente. Tutti
dell'ingegno del suo compaesano
come
egli chiudesse singolarmente la prima strofa
ricordano
della, canzone
alla
«
Dipinte
«
Son
a
Le
Ginestra:
in
queste rive
gente
magnifiche sorli e progressive;
dell'umana
e
pochi sanno,
nonpertanto è certo, che quest'ultimo
il Leopardi formò
frase tolta da un
ce
con
giudizio allora di recente
pubblicato *) dal Mamiani, e che quindi lui
la noterella
ironica
particolarmente volle colpire con
e
a
»
verso.
quel
sprezzante aggiunta
ma
verso
Guardate
Che
al
come
quattro
Ma
pochi sanno,
quest"ultimo
Formò
con
Allora
di
frase
recente
dopo pochissime parole
Volle
cui
fa
in
seguito
una
colpire
un
stanza
se
con
settenario
di
di
poeta escori
endecasillabi
bei
Che
fosse
Gnoli, del Mestica
dello
fra quelle di Giacomo
Leofigura del Mamiani
sorge
fin dove
Non
Manzoni.
pardi e di Alessandro
so
giungesi suoi proponimenti; ma
letteraria
certo
sero
l'opera sua
prosa.
a
progressive.
La
*)
e
e
citati
degli
festazioni
«
sorli
canzone.
penna
tutti d'
il
verso
tolta
da
un
è
nonpertanto
e
i versi
anche
nella
fiato !
certo.
Leopardi
un
giudizio
pubblicato
aggiunge
ne
la
—
un
quinto
noterella
Ironica
e
sprezzante
—
quasi
si
44
._
—
9.°
di Alessandro
Manzoni.
(1873) Rovani
Giuseppe. La mente
L.
Perelli, 1873. In-16°).
'(Milano,
Parla
benevolmente
del Leopardi. Gli rispose con
«
poco
«nobile
il
nerezza
vi
Carducci, Bozzetti critici e Discorsi letterari (Livorno, Vigo, 1876, pag. 302 e seg. ).» Dalla Bibliografia
del Cappelletti.
lopardiana
Il Vismara
il formato
La
nella
del
Bibliografia
sua
volume
del
risposta
di Bologna
In-8°
«
pone
».
nella
dapprima
uscì
Carducci
manzoniana
Voce
del polo
poegli che
giugno e luglio 1873. Sdegnato
da
ogni parte d' Italia in
elogi al Manzoni
al segno
da
que' primi mesi dopo la sua
morte, si arrivasse
altri
si
levò
scrittori contemporanei,
spose
su
e rideprimere gli
nel
del
tributarsi
singolarmente
1' altro
articolo
un
il libretto
scritti,1' uno
due
a
di
Paolo
Ferrari
nel
del
vani',
Ronei
Pungolo,
il Manzoni
al disopra del Foscolo
del
e
quali s' innalzava
si professa,alla scuola
Leopardi. Il Carducci, formato, com'ei
di quest' ultimi
due poeti,e dichiarato anti-manzoniano, pur
il Leopardi
e
rispettando il Manzoni, si fa a rilevare il Foscolo
il
al
Milanese, e conclude, quanto
Marchigiano,
sopra
a
di tutta
nome
a
Leopardi
«
un
«
più
è
pastore
la
un
grande
più
Neil' accennato
ci pare
universale
più
che
eterna
critici
scritto
cotesto
il primo)
del 1873, è riprodottoancora
scritto del Carducci
del 1867
uno
Giacomo
il Canto
lirico,e che
poesia più
dei Bozzelli
volume
che
diciamo
«noi
moderno
e
dell'Asia
errante
umana
scuola, così:
sua
il Natale
non
di
più bella
vera
».
è
ristampato
(ed è nel volume
ove
nella
uscito
Rivista
condizioni
Bolognese (fase.I, gennaio 1867) col titolo Di alcune
trattandosi
da
nel
letteratura
della presente
quale
principio
,
distesamente
delle
scuole
due
di
capo
il Monti
il
,
(1874)
pbina
critico.
e
1° Coincidence
Sono
due
i
a
il Parini
con
,
a
grafico
studio bio1874. In-16°).
(Milano, fratelli Rechiedei,
del Leopardi. Vedi
a
pag.
parla
11.0 (1874) BOUCHÉ-LECLERCQ
II0 Manzoni
cipiare
prin-
il Manzoni
insieme
(de Leopardi)
del
romantica
di quella. *)
capo
Alessandro
Manzoni,
Benedetto.
Foscolo,
si
Vi
e
nettamente
questo secolo,
pone
il
come
Leopardi , insieme
questa ;
di
10.°
classica
si
entre
et
celle
133.
A.
la
des
pubblication
Fiancés
de
des
Oeuvres
morales
Manzoni.
appreciè par Leopardi.
primi paragrafi del cap.
XVIII
del
volume:
il Settemche
anche
brini
proposito vogliamo ricordare
due
nelle
di
trattando
scuole
(intorno
sue
quelle
Lezioni,
alla cui denominazione
egli dice che « dal sentimento
religiososi
chimarono
dall'arte
romantica
clascattolica
e
e
e
«
anticattolica,
*)
«
il
sica
A
questo
»), soggiunge
Manzoni,
alia
che
seconda
molti
prima appartennero
il
fra
Leopardi.
questi
pochi e
alla
e
in
cima
45
—
Giacomo
«
Leopardi,
(Paris, Didier,
(1875) giozza
poetico di Giacomo
Studio
e
critico
C.°, 1875.
del
et ses
Leopardi
di
In-8°,
li. Liceo-Ginnasiale
del
del
pensiero
scetticismo.
Nobile
suo
Gaetano
(Benevento,
64.
pagg.
sopra.
carattere
e
annotazioni.
Bouché-Leclercq
metamorfosi
Le
Pier- Giacinto.
con
scolastico
Un
breve
Vedi
A.
par
oeuvres
In-160)».
4874.
12.°
vie
sa
—
dalla Raccolta
Estratto
di Benevento
Giannone
di
tizie
no-
no
l'an-
per
1874-75).
fra
confronto
il
Leopardi
è
il Manzoni
e
a
6-7.
pag.
Di
questo
volle
confronto
Napoletano
inserita
nel
far
il Giornale
che
politi-
e
rivista
del libro
del
bibliografico del
fascicolo
di
nella brevissima
Bollettino
parola
morali
filosofìae lettere,scienze
di
(Napoli, Marghieri)
Giozza
singolarmente
mato
aprile
(an. II, voi. Ili, fase. II, pag. 363), ove, biasiin genere
il libro, si conchiude
:
« L'unica
cosa
nuova
nel
è
della
abbiamo
la
libro
che
trovata
«
dopspiegazione
1876
in Manzoni
letteraria ; credente
pia corrente
; scettica in
nel
soffrirono
L'A.
così:
si esprime
«Leopardi.
gl'Italiani
« principio di
più di qualunque altro popolo
questo secolo
la
loro che
rirestava
« per
o
quindi non
perduta libertà
Manzoni
Dio o disperare : ed ecco
e
« volgersi a
Leopardi
«
più profonda e
poteva essere
(p. 6). La spiegazione non
«
,
«
nello
stesso
pensiero
non
più chiara.
tempo
fosse
!
Ma
—
che
sembra
si
del Giozza] sì bene
nuova
cosa
»
questo
togliesse
(Le Lettere italiane dal trattalo di Aquisgrana a' dì
nostri.—
Torino, Paravia, 1873-74. In-80;;dappoiché in nota a
7
è
citato appunto dal Giozza quest'opuscolo del Liveriero.
pag.
Nella
il Giozza
nota
stessa
aggiunge : « Leopardi e Manfurono
i
due più grandi ingegni letterari del nostro
« zoni
dal Liveriero
«
«
secolo.
Ambedue
lento; questi è
per
la prova,
V. Antologia
Tedeschi.) Infatti
vie ricscirono
opposte
al medesimo
quegli la controprova
1873.
voi.
della
in-
esistenza
letterarie di Paolo
22,
Leopardi raffigura il dubbio
profondo,
la fede provata, tranquilla,
« cruccioso,implacabile; Manzoni
« secura
:
esprime questi l' influenza
religiosa ortodossa;
la
la
scettica
critica.
« quegli
e
»
13.° (1876) CABDUCCI
torno
A proposito di certi giudiziinGiosuè.
ad Alessandro
Manzoni.
(Nei Bozzetti critici e Discorsi
letterari di Giosuè Carducci.
tore,
Livorno, coi tipi di F. Vigo edi1876. In-16°).
indicato
Risponde allo scritto del Rovani
qui avanti nel
«
«
di Dio.
Notizie
,
n°
9.
—
Dell'uno
prof. Giovanni
suo
in
e
dell'altro
ha
scritto
Bernardi
fatto
menzione
il
Venezia)
(morto quest'anno
dizio
opuscolo: « Dell' ispirazione leopardiana e di qualche giustab.
M.
relativo (Venezia,
tipo-litografico Fontana, 1883,
sola parola fa vedere
8°, di pagg. 38); e con
una
ch'egli
si schiera
Nello
per
stesso
in
il Carducci.
volume
V.
a
del Carducci
pag.
è
nel
35.
un
altro notevole
luogo
46
—
letto
scorso
«
fra il Leopardi ed il
per P inaugurazione
confronto
di
di
sita
il 16
Bologna
467
pagg.
e
torna
poeti
dopo
,
dello
seg.
fare
a
novembre
riscontro
un
fra
scetticismo
1874
sul
»
nel
sta
Diti
Univer-
nella
tema
Del
vamento
rinno-
le
quali
le
più
tanto
due
si
agitò
la
fra
esatto,
del
correnti
dì
Giacomo
Leopardi
1882.
(Firenze, Barbera,
«
a
lo
che
noterella
la
circa
terio
dice
sì per
i
errante
È
il
fra
i
a
due
uso
184) con
—
ai
giovani
più grandi
che
delle
delle scuole
una
nella
di
notturno
Leopardi.
critici publicati nel
cri-
un
scrittori
di
te
let-
storia
»
pastore
un
G.
periodico
tano
salerni-
zione
giornale d'istruzione e di educa4
stab.
numeri
zionale,
e
Vili,
5, Salerno,
(vedi an.
tip. Na7 febbraio
1876), nel quale, a pag. 26-27, fa un breve
parallelo fra la scuoJa mistica e la scuola scettica (le due scuole
dal Oapecelatro scuola
denominarsi
noi abbiamo
veduto
che
cristiana
del
Nuovo
XX
dare
Alfonso, Canto
dell'Asia, di
II0 dei Saggi
Il
utilissimo
a
a
como
Gia-
e
è stato
pel posto
occupano
principiifilosofici che rappresentano.
(1876)LINGOTTI
14.°
annoiate
e
e
letteratura italiana
quei due nuovi stati
In-8°, di pagg.
differenza
secolo, sì
questo
teraria,
scelte
i due
misticismo
dire : « Di
a
dopo il 1815. E comincia
Italia
Alessandro
Manzoni
degli animi furono poeti in
il
Tutto
ivi
che
»
confronto,
Leopardi.
segue,
a pag. XVIII-XX
ristampato dal prof.RaffaelloFornaciari
Prose
«
del volume.
Italia,stampato in
Ivi
l'illustre professore dell'ateneo
gnese
bolo-
delineato
aver
Manzoni, e
degli studi
fine
in
letterario
a
—
e
istitutore,
miscredente)e
scuola
ne' suoi
Manzoni
Inni
la
per
Sacri,
esamina
prima
la
per
seconda
la
poesia
quella del
Leopardi nel Canto notturno.
*)
Giacomo
baragiola
Aristide.
15.° (1876)
Leopardi filosofo,
dottorale
coltà
Dissertazione
e
prosatore.
presentata alla fapoeta
di Strasburgo. (Strasburgo,
filosofica
dell'Università
Carlo I. Trùbner, tip. di H. L. Kayser, 1876. In-8°,
presso
di pagg.
XVI-67).
Anche
che egli chiama
della prima fa
Leopardi.
i due
autore
questo
Vedi
l'una
fra
raffronto
dei rassegnati, l'altra
ha
un
a
pag.
17-18.
scrittori è in fine, da
due
scuole
e
degli scettici,
della
il Manzoni
rappresentante
le
seconda
il
,
Altro
pag.
più
62
a
esteso
pag.
confronto
64.
fra
suo,
primo luogo (pag. 17-18) il Baragiola ripete,come
chiamava
il Giornale
che
il pensiero del Giozza
Napoletano
cita punto né lui né il Linuovo
(v. sopra, n.° 12), e non
suol
le sue
veriero. Ecco
parole : « E perchè la letteratura
da
dei
dall'indole
« ritrarre
governi e dei tempi ed essere
Italia
in
così
« quella reciprocamente
atteggiata,
nacquero
Nel
«
due
scuole
*) Proprio
dal
1873.
Vedi
; 1' una
che
il Carducci
come
qui
sopra
al
si direbbe
dei
confrontava,
n.° 9.
rassegnati,
contro
il
evocava
Rovani,
fin
47
—
—
predicando la riconciliazione del vecchio in«
religioso e civile coi bisogni dell'incivilimento
« moderno;
degli scettici,
l'altra,che si potrebbe chiamare
dell'avvenire, gittossia negare
« disperando
ogni miglioraLa scuola
della patria caduta.
dei
nelle condizioni
« mento
la
A.
da
seconda
dal
fu
ce
no« primi
Manzoni;
rappresentata
dicendo
che le due scuole, dopo
stro Leopardi. » E segue
infine
si confusero
modificazioni
vice nde
in quella
varie
«
e
il suo
Milano
nella
« dei
a
principale organo
classici, avente
che
s Biblioteca
Italiana
risplendette lungo tempo per emiche
nelnenti
scrittori ; ed in quella dei romantici
u
aveva
noti
F
Firenze
i
suoi
«
campioni. »
più
Antologia di
Nel
il consecondo
fronto
luogo (p. 62-6 'i)fa più direttamente
ribadito
fra i due
scrittori
le
idee
dopo avere
già
il Marchigiano
dato
svolte
il Lomnel primo
bardo,
e
e
luogo
manticismo
addirittura, « come
capiscuola del classicismo e del roil
«
m.edio
evo,
ci viÙ mento
,
,
moderno
16.°
»
.
Un
breve
Promessi
di
accenno
Vedi
anche
a
pagg.
fra le
di
como
Gia-
25; è un Estratto).
Operette morali
e i
6-7.
pag.
parola
una
8°, di
In
a.
confronto,
Sposi, leggesi
domestica
L' educazione
Camillo.
(1876) belli
Leopardi. (S. I. e
Manzoni
sul
sul
e
Leopardi
a
23.
pag.
17.° (1879) Giannini
Studio
Giovanni.
Leopardi.
Maggiore n.° 1, 1879, in 8° di
il Leopardi col
Si confronta
Quest' opuscolo
Giacomo
su
,
contiene
non
tipografico Largo
73).
pag.
Manzoni
a
altro che
11
Giannini.
titolo nell'anno
il lavoro
tutto
critico
stabilimento
( Napoli
del
opuscolo di pari
Prete, Largo Avellino
seguito
fu
Trinità
67-70.
pag.
la Introduzione
stampato
stab.
tip.
a
In-8°,
76); e
pagg.
in questo
si
di
confronto
un
trova
accenno
leopardopure
24-25 ove
del Manmanzoniano
si parla degli Inni
zoni,
a
pagg.
del Saggio sopra
e
gli errori popolari del Leopardi.
18.° (1879) morandi
Luigi. Leopardi e Manzoni, a proposito
di un
giudizio di P. E. Castagnola. (Nel libro del Morandi
Le
Correzioni
Sposi
Parma, Battei, 1879.
Il Vismara
sola
una
sul
È
V Unità
«
Sposi
«
Manzoni
«
di Luigi
«
In-16°, di pag.
N.
B.
ad
—
nel
della
zione.
lingua, 3a ediriferisce
In
di
indicata
della
Alfonso
Morandi
i nomi
nesso,
VUniià
e
In-
quest'opera. È del 1874; e
la prima, e se contenga il luogo sul
Manzoni.
e
di
16°).
Bibliografia, manzoniana
nella
edizione
sia
se
appresso
16, 1880.
11
ai Promessi
(Napoli,
di
in altro
così:
«
Le
Correzioni
lingua. Lettera inedita di
Valle di Casanova, con
Della
mo
sappiaLeopardi e
non
ai
Promessi
Alessandro
un
discorso
(Milano,fratelli Rechiedei, tip.edit.,1874.
96). »
questo medesimo
del
Leopardi
volumetto
della
1879
anno
e
del
si trovarono
Manzoni,
Biblioteca
rara
ma
senza
dell'editore
accoppiati
alcun
Lovati
48
—
Milano:
in
Scrini
«
({Alessandro
colli
«
(1880)
In-16°).»
(1880) Etjscaldo
Milano,
X, 1880,
an.
L'autore
«
—
a
)) (Cappelletti,
(1880) paolillo
In-8°).
(1880)
Leopardi
il
di
ad
Rivista
nella
pelletti.)
Cap-
sandro
Alesdi
Minima
Leopardi
Il
Leopardi ed
(Barletta, tip.Vecchi
La
Manzo-
e
sua
72.
pagg.
il
Manzoni.
soci, 1880.
e
Conversione
cantica
parla del Leopardi
si
del
letteraria
giovanile.(Roma,
dalla Nuova
Estratto
di
bera,
tip.Bar-
gia,
Antolo-
1880).
novembre
Vi
e
In-8°,
1880.
leopardiana
confronta
Francesco.
la
1-4).
Leopardi
pagg.
fra il
paragone
7).
Giovanni.
mestica
Giacomo
Crepuscolo
25
n°
cit.)
op.
critico comparato.
22.°
e
pagg.
504-509
pag.
ni.
Cenno
1-3, e
(Articolo letterario
fase.
(Nel
sparse.
Spigolature intorno
Alberto.
Manzoni.
«
24
v'istituisce un
prof. Novara
Manzoni.»
(Dalla Bibliografia
il
21.°
n°
Ili,1880,
an.
Il
«
—
20.°
Pagine
Andrea.
Novara
di Genova,
e
e
e
pubblicati dal
e
dispersi di Giacomo
Leopardi,
Raffaello d'Urbino, novellamente
racCelestino
Mauro
Guerprof.
(Milano, tip.
Manzoni
1879.
«ra,
19.°
rarissimi
—
63-68.
pagg.
11 medesimo
autore
del
e
Manzoni
insieme,
a
19
pag.
a
ha
Leopardi e il Manzoni
già da noi citato,
discorso
1885
in-16°, di pagg.
E
ci
di
piace
la
ricordare
fra
voro,
la-
recente
suo
rniamo
Ma-
vita
Castello,S.
107), cioè
del
luoghi
confronto
le opere
di Terenzio
e
di Palermo
nell'Università
il 6
Su
pronunziato
(Città di
di
accenno
un
pure
in due
giugno
Lapi tipografo editore, 1885,
a
pag.
nel
che
43
e
a
56.
pag.
dello stesso
Discorso
re,
auto-
la solenne
zione
inauguraper
Municipale, stampato poi
col titolo La Biblioteca
Leopardiana in Recanali, Discorso (ReSimboli, 1882, in-8°) è riferito il fatto
tip. Rinaldo
canati,
nel parlamento brittanico la causa
che il Russe!, propugnando
pronunciato
della
dell'unità
da
lui
Biblioteca
nazionale
nominava
in
Recanati
Leopardiana
italiana, a
Manzoni
Alessandro
«
che
mostrar
Giacomo
e
gna
de-
l'Italia n'era
Leopardi.
Giacomo
»
Leopardi,
Sopra
24.
(Vicenza, tipografiaParoni, 1880. In-8°, di pagg.
Atti
dell'Accademia
Estratto
dagli
Olimpica).
fra il Leopardi e il Manzoni
di confronto
V'è qualche accenno
23.°
(1880)
a
pag.
Questi
suo
ai
Giacomo
5
e
a
Pensieri
volume:
di, 1880.
24.° (1881)
Giacomo.
zanella
pag.
dello
Storia
nostri
21-22.
Zanella
della
montefeediui
Leopardi.
pag.
242
poi
passarono
letteratura
giorni (Milano,
In-4°) da
sieri.
Pen-
casa
italiana
metà
dalla
edit. del
251.
pag.
La
Francesco.
far parte del
a
D.
F.
tecento
del set-
Vaflar-
a
(Milano, Dumolard,
vita
1881.
e
le opere
In-8°).
di
50
—
—
(1885)
30.°
Opera
A.
postuma,
Vedi
20,
Le
344,
197,
nel
ciari
VIII-352).
Manzoni
pagine
a
II
giornale
delle
Diritto,
la
G.
questo
lume
vo-
De
dal
volta
abbiamo
sopra
scelte
L.
in
prima
di
come
di
Prose
riunite
e
publicate
state
erano
volume
(Napoli:,
Bonari.
col
relazione
riprodotte
Universitarie,
nel
pagine
Leopardi.
Giacomo
348.
postumo,
Sanotis
in
parola
Lezioni
di
su
Raffaele
prof.
In-16°,
qualche
54,
dal
curata
1885.
Morano,
Studio
Francesco.
sanctis
de
cennato.
ac-
bera,
{ Bar-
annotate
e
1882).
Ancora
Cesare
nel
Rosa
inserito
nel
articolo
suo
giornale
V
—
di
originalità
latina
Confederazione
La
(Roma,
—
agosto
1882,
a
tico,
a
classico
I,
an.
A
chi
mi
saprei
non
e
romantico
18),
n.
dare
se
il
Leopardi
definitiva
una
ad
conveniva
143,
pag.
domandasse
un
tempo
risposta;
s.
classico
a
me
ciò,
in
quasi
sia
o
pare
pardi
Leo-
20
cendo:
di-
ce
roman-
che
sia
BBIGHAMYOUjraUNf'gnj'
"3Ti97
2231
22412
Presso
la medesima
in Recanati
G.
R. Simboli
tipografia-editrice
Scritti editi sconosciuti.
Leopardi.
C.
di
Benedetteci
Simboli, 1885,
ture
Spigola-
(Recanati,
volume
un
di
in-8°
XL-470)
pagg.
G.
vendibili :
(controvagliapostale)sono
Leopardi.
Ragionamento
inedito sulla
fedelmente
da
gellazione
Fla-
l'autografo
pubblicato sul-
F. Ferri
Mancini
canati,
(Re-
Simboli, 1885)
A.
Sopra
Cerquetti.
de9
e
A.
Bravi.
di pagg.
un
.
...»
stampe
voi.
nel
50
2,
50
di
in-8°
»
prossima pubblicazione:
Notizie
G.
ai
quali
suoi
sono
dirette
-
questa
Rivolgere
per
tipografia.)
tempo
le
dute
prece-
parenti
epistolario.
(Edizione di
suo
tutte
Leopardi,
bibliografiade'
recanatesi
esemplari.
bibliografiche di
scritti di
degli
dalla
amici
1,
ti,
(Recana-
308)
Benedettucci.
a
140)
Recanatesi.
Reminiscenze
Di
—
Paralipomenidi Giacomo
voi. in-8°
pagg.
1,
machia
il testo della Batracomio-
Simboli, 1878,
C.
»
(Recanati, Simboli, 1886,
Leopardi
un
75
6,
£
ed
re
lette-
soli 100
le domande
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