B67-3529 BENEDETTUCCI CLEMENTE dell' Oratorio Reoanati di ALESSANDRO MANZONI E GIACOMO LEOPARDI " ?? " REOANATT TIP. DI RINALDO 1886. SIMBOLI J^ENEDETTUCCI P^EME^TE dell' Oratorio di ALESSANDKO Recanati MANZONI E GIACOMO LEOPARDI Recanati 1886 , Tip. di Rinaldo Simboli. IL EMINENZA SUA A ALFONSO CARDINALE QUESTO CHE DOVEA ESSEEGLI DÌ FAUSTISSIMO ALLA CONGEEGAZIONE LA DELL' VUOLE TAEDO DI OGGI ALMENO MA LETIZIA SACEA POEPOEA OEATOEIO EECANATI DI A OFFEETO PEOMOZIONE SUA CAPECELATRO LAVOEETTO NEL DELLA EEV.MA SEMPEE CONSACEATO OPPOETUNO E DI VENEEAZIONE. SEGNO GIACOMOLEOPARDI, e ALESSANDROMANZON I. il titolo Leggendo i lettori di di moderni stancato tante manuali di o scritto questo nelle sia penne, letteratura di di giornale, fatti sì sia storie in lavoro è Nella ci aggiungerne appositi opuscoli Assai V Italia che devozione e di ha che sarebbe lombardo affetto una voce recanatese cosa del alcuni porre raffronti il cantore noi in carta compiendo al intorno padre quale, per suo i non nostri meno render V allora lieta qual più al noti era anche tuna oppor- publico, sacri avvenuto e di grafici studj biograficie biblio- origine recanatese di publicare, e scrittore degl' Inni ci quali scrittore sommo ? Ecco potuto non altra alcuni E quella che bello e vero con con non sandro Ales- di grande V autore , fare del levata. .e tra Ginestra nascita se opportuno si fosse curiosi della degna stata a parve , modesto più festeggiato , pompa , sembrato certo della ricorrenza Manzoni, di sarebbe altro. un nei e il nostro. stato centenaria slancio o letterarie lavori. All'abbondanza altri in ') non scritti opportuno tino aspet- di uno , articoli s1 non , tici quei tanti saggi criparalleliletterarj,fra i due sommi in che questi ultimi tempi hanno trovare raffronto, scrittori di festiva e lente va- scritto, il questo viene al in luce ora occasione. 1 2 — IL Monaldo Leopardi nel 1828 del Manzoni degl'Innisacri la quale, nota di merita pochissimi, a breve una con stampa ri- la accompagnava fazione, preessere conosciuta. L'opuscolo offerto stato era Rossi burga di monacazione Recanati a or là traccia si sì che solo in T qualche appena se non tutto lasci vinare indo- se 1° con sia padre il dolore onde questo e è non alcuna ravigliare ma- a nelle menzione nel provato di Francesco Pier s),stata spedita (1° giugno) 6),nella quale Giacomo a del cuore per vien Monaldo, a lettera 1828) versa e hanno esemplare, dovuta di Monaldo una parte, una 4) dalla giugno da del padre dall' altra raro faccia ne chiaramente del opera conservi; ne ristampa questa ottimo scritti , bibliografìe manzoniane. insieme canatese, re- degli che stampa monacazione per Recanati, provato (in data Biblioteca serie ragione questa dono che Che mo, facem- medesimo nostra sia quest' opuscolo un fatto nella ha Recanatese: l1 essere Vo- marchesa 3) che grande Del registrata la lunga è ove Monaldo. Niuna 2j. Val- certa una della molto, parola, nella è non di nome Compagnoni-Roberti lunnia di la per ristampa degl'inni famosi la contenente la primogenito suo del morte suo adorato figlio Luigi. Le « « di parole Caro Avendoci « celebre « mandarvi Pier Francesco le sono seguenti : Giacomo, voi scritto Manzoni, una ho copia una volta pensato di dei suoi che farvi Inni. il conoscevate cosa Volendo grata col la mar- Roberti diesa « Rossi, babbo naca dedicatoria. « la « che « gino « gere. « verete, "( ZONI. le mando vi E lo che Fatemi in dire vi fece più per- m'imma- dati lettere trovi si attualmente dove li avrà delle una li mo- e , gl'Inni, perchè ve la per libro questo Manzoni stesso cosa quest'/nra", propose leggiate questa, che qualche stampare leg- a che ci scri- il suddetto Man- )) È indiscutibii adunque , che cosa la dedicatoria , della ristampa feconda penna degli Inni di Monaldo. manzoniani sia Facciamoci, quindi, alla dovuta ad minarla. esa- III. Gioverà, non de' lettori le parole alla annunziava le con di famiglia prima metter tanto, per quali sotto Giacomo chi oc- Leopardi conosciuto aver gli il celebre lombardo. in 7), miani « a su'primi di uscita era alla V conobbe Giacomo di settembre fresco Y opera, condusse « i Promessi del data La dalle palese di loro tempo lettere notizia 343a altra , Milano al La cioè dello nella mese poeta quando col Ma- il Manzoni d'Italia vale » , ci vien conoscenza la nella 345a prima de' 23 Stella quale Leopardi famiglia Y di con editore la del delle lettere data qui 1827, venuta como Giacol tovata, men- risponde de' 6 dello milanese prossima quale incontro suo agosto del la fatta pardiano leodell'Epistolario 344a e con alla lombardo. un' scrittura , quella a dirla renze Fi- Sposi. raffrontate poeta che, primo del , dà 1827, per in sacri dell'anno altra più che gloria massima dire degl' Inni autore stesso annunziava del Manzoni da 4 .— nella cui metropoli toscana, e gli parlava allora sulla bocca publicazione era Del « Manzoni di romanzo risposta ho io dirò « trovano « [cioè quelli « Cantò nelle « lodano ». in si Qui « aspetta Manzoni dicon chiaro chi a dovuto solo parlare, non lo con è de'30 Stella ed in indurre a indicata riferite così di qui dal sopra, è operando , da prima un quel luogo si lo confidente, suo in queste » il che la le paro- le ; quali ha Leopardi del fatto avea col dirittura a e noi ghenti Bristerebbe Ba- romanzo. suo questa certo venuto, volerlo, senze quello sua, editore, cher accorto troppo non l'autorità con il cuna persuasione la lapuntini, posti, dopo le parole in alcuni da altri (1827), agosto confidenza, come del Manzoni conto Gli , , sui lo gusto annota momenti a sbottonarsi ma di come esce leggere sa , le , 8)] generalmente partecipa ai Brighenti, Stella, quale pagine aspettazione. si pardi Leo- del « persone Reminiscenze dallo tutti. alcune gusto, lettera, che datagli notizia all' hanno non sue seconda il Leopardi : che le qui inferiore molto Nella che confidenza di Stella, leggere sentito solamente « dello quelle a la. del romanzo, parole del son » , in « — semplice sospetto parlasse del Manzoni che sembrar vale potea in che dire a fermare, con- a , assai volmente bene- poco 9), Del che ciò resto per il in la bocca era importa Leopardi, aspettato a si di è di a'30 che Firenze sapere, agosto di momento momento. Che agli il di lui le del stessa poeta milanese noi a , cui a 8 di settembre il Leopardi già dalla lettera Manzoni, ci vien fatto manifesto Monaldo, parole è stata prezzo scritta in dell' opera quello di nosciuto co- avesse stesso qui giorno riferire : " ce forestieri Tra1 Manzoni « famoso « tutta « miglia. nella F Italia Milano conoscenza ultima delia cui lettera Giacomo da di amicizia. si è qui tenere opera conoscenza, scopo di fare da Io ho qui il mente lungo fama. Ha la benevolenza che ancora come del lui strette col dovuto ha Giacomo poeta natese. reca- nel esagerasse che più di non solo al Manzoni grata, lasciandogli cosa secondo che in 8 di il genio lettera altra dere cre- suo; poranea contem, dello anzi settembre , uguale, con de* Promessi signor maggior con non se Sposi : di il bene Manzoni e di personal- conoscere trattenermi a seco , amabilità di pieno della degno , sua ") » dovuto dunque , ed quale amico, trattenersi per a , da stato essere , gran sì sipare dis- dovuto lombardo poeta degli avuto uomo : che , amicizie parla giorno, lui di anche ha Manzoni il vediamo affetto, dell1 autore a col Monaldo quella a questa , a noi in per il trattar che assai contratte aver essa, conoscenza, relazioni, le padre di avvisarsi credersi deve al e in : , oltreché che V animo mera stesso fa- sua Francesco laddove conoscenza prevenzioni fermo dappoiché riprodotta direttamente Né di colla Pier da ricordate dunque, sinistre per note sola di Dee, guadagnarsi far ora innanzi noi discorre, fé il Leopardi le parole le parla si che e col amicizia e 10) » di « di parla, queste altro, « fatto , Sono "( ho lodarsi lui lungo col autorizzato dell1 amabilità trattarlo a sua zoni Man- e farne sì lode. Vero è che durato supporre non abbiamo poi fra (fin ora i traccia due almeno, e poeti, in mancanza alcuna ond'è di teggio car- giuocoforza di nuovi do- 6 — che cumenti) del hanno minore anni di fama che Frattanto Paolina, da Manzoni più i due tori scrit- in fosse del la tutta esprimeva quella non i loro e di fra Giacomo di che ancora si e l'amicizia che credere far dal più intima, sempre fiutò ri- non animi nome a relazione la a- durare. potesse che un' Manzoni i loro rispondendo famiglia, supponeva fosse del erano amicizia V principj perchè bonomia dissimili troppo ma : naturale la lora al- in agognò , micizia sere es- , di e dovuto il Leopardi passeggiere. Forse tutto assai relazioni loro quelle — modo ricercata Manzoni da Giacomo. « ni « diavolo « giorno il « ci », di Paolina, fosse, opera Corriere avvalora, disperati. avrà ne umiliata liata, quell'umi- ora il nostro c'inganniamo, o che lo stesso eravamo ve Manzo- sapevamo 12).Notisi » del giungeva noi Manzoni ? non non delle Dame, Spero che il signor è vero una copia, non che noi « se e un1 opera di parlavate gli scriveva « « voi Quando sospetto. IV. A questo tempo società nella al e , fiorentina primo del entrar della valendosi ospitai casa , dal « rincantucciato « degli « vitai « ne « e studiosi pare assai dell'essere Questo stati breve intorno quello che rispose, si dimentichino non il mentre affollavasi bene, dianzi e della maravigliosi dialogo fra rato l'episodionar- ricordato (il Leopardi) )) solo, manifestarmi riferirsi scritto vedutolo Io « tini nello Mamiani a 13),dee Niccolini di Giambatista nel i due Manzoni fiore al a : sera una de' letterati Manzoni, lo e in- gliene paresse. Me ce godo che i Floren- gentilezza culto antica dell'arte marchigiani ». e e u) pa- (zio, cioè, renti de' di primi vecchio del filosofo allo vedemmo il 23 Stella " di dal Così a dire- il « lia Mamiani) il ; in « sto « lo « zione a occorre dai Mamiani dicevamo delle gliam solo cugino di tempo 1' oramai undici delle della 15)ribadisce dal Y inesattezza ed la quel che Leopardi Ciò potrebbe tempo in cui a Leopardi carta , T edizione sei quel stampato di guisa entrarono che ad il racconto ascrivere di diciannove tempo le a Carlo tardi canti a classica. della dieci 17),sì far e grafìa bioal che posto Canzoni nel- non , Pepoli carta Pesarese. aveva 1824 quel intorno errare del prime sue del Bologna più pratico poco leopardiana, Idilli, Y Epistola (che taluno, filologia e vo- germanica fama avea erudizione indurre cronologia e Il della in posto avea noi lo zio di che assevera gnanimità ma- ; cade cui in nipote Canzoni principe erudi- che , quale po- i Tedeschi e rilevare qui prevenzioni trentenne sue già »_. 1c)allorquando Giacomo d'Ita- avea principe lazioni. re- (segue » Canzoni, osservata raccogliere chi po- a sovrano dico sue far sinistre indi personali ingegno Penisola neppure rente, pa- , classica filologia e parole Leopardi magnanimo che delle nella lui con e altro tempo , undici carta pari cotesto nel quale salutavano Non del modesto era del ond'egli dovea, giorni, spogliarsi, stringendo « le illustre suo prevenzioni l'innografo cristiano, me co- l'anno quel- di apponiamo, si ebbe le sinistre confermano verso ci non il Mamiani che risposta mai Se medesimo. il Leopardi, agosto , sera chiarisce e dal scritte parole una il racconto che sì compie pesarese in avveniva 1827, del settembre significato delie vero cugino) nipote e le numero leopardiani come due co' erano ancorai Elegie 18) Canti); di allora in 8 - In publico. , canzoni due il canto dal 10),anco edizione di nomea scrittore dei 2i),senza sì in tario soli- da anche, due le quella di le traduzioni fuori nel del trecentistica mesi quali alla contare date prosastiche, la contraffazione Ricoglitore,e già che gli aggiunsero di prosa poetiche, omise Operette morali, , tersissimo sì le luce tolte più tardi nella 20).Il Mamiani ricordare prima II passero in luce vennero eccellente poeta canti , in venute erano di da furono' non i due del 1835 di Napoli principalmente e quali il Consalvo, i e più e , Leopardi , accompagnare Mai Angelo le oltre già posto avea , dovevano che Ad mano poi carta — Nuovo Martirio Padri. SS. V. Ma è ormai tori dopo , dato tanto sono vedervi con , da « in più notevoli più o meno Desiderai nome e di risoluzione vostra « della « giudicai necessario « scritti in « Vive genio « di « quale « le della e immensa della prode se un publico e voluto fronto, con- il Manzoni. e (scriveMonaldo, parlando Compagnoni-Roberti) « alla darvi per mio talora un attaccamento, alcuni e attestato non ma fogli di Versi, delle poesia 22ì, ma vive Monacazioni. di libertà e spontaneo, e scorre vortici del cielo, e per sorge i per mille terra scritto, » Monache, vampa Monaldo, ha fra Giacomo l'offerirvi delle lode de'let- alcuno , del e di nostro verità generosa stima, capriccio, che di della « il oggi applaudire persona mia questo di Monaldo, parte parole le 3 a argomento gli occhi sotto mettere digressioni tante hanno che di tempo altre volte resiste a , a qualsivoglia eccitamento « con « dunque le voci in della tanto noja, o , e lieta, della e risponde violenza23). Non costretto festevole circostanza solo volli offe- 9 — « rirvi i dolori di Canti « questi quello « vostri perchè « come « un « altro « al quale voi siete grande", saggio poeta più grande scritto « ha « l'uomo « riconciliare « sempre dimostrato gione e morale. Vive V Italia con « ad abbellire « ad invitare « affinchè « spiriti altissimi, vazione sprezzino , « gii insidiosi landò miscredenza « la Croce « grandi Sono i questi lo modo il secolo coi diritti soavissimi fiori, e 2C), concittadini nobile questa patria in empietà, dell'errore, una mano, e e e ce vo- della nell'altra trionfanti, noi siamo e . che figliuolo,che è del bassezze sentimenti ignorava saputo mascherata una l'alloro « ha ce spingersi ad ogni deegli fece generosamente come di cristiani Dio, ed di gridino coraggiosi, e del- di in sordide con nel ogni le sopra u non lacci immortale innamorata nostri i capaci e questi Canti il quale con meno la codesti mancano non se Cristo, ft rispettatidella reliegli 25),e viva lungamente 1' esempio con sono sempre non , della nulla compiacenze sacri e e di , diletta la essere le cristiano facilmente come può e e di è Scrisse Lui. di tutta stessa, che ciò tutto vostro perciò parlano Voi voi immolato avete è di parlano non se offerisco 2i)....Vi vate un che — pure, Monaldo e tanto erano l'ottimo padre lontani. Questo , eh' e' faceva panegirico siderati de- avrebbe del certo ad Manzoni. VI. Sembra che Giacomo nella dedicatoria dettata dal , padre suo che, nella temperato, « un' scorgesse , risposta ma Pietruccio allusione se medesimo , fatta a Pier Francesco eloquente epiteto, mio, a vi ringrazio di del 21),le dà il originale: libretto che mi 10 — vi « mandate, « leggere quella « è e colla « stabilito. « ancora a fuori bella che del sì parola amato risposta Ho « « bell'opera; e Manzoni « caro » 30). in al figlio: non Giacomo di parole bellissimo anche è animo dieci e un mesi dopo che le loro amichevoli la memoria. E Pietro: porterò parole ve li costì libri. io avrà : « dati se ebbe pur i suoi sue leggere è » , passeggiera, lo il proposito che Manzoni in se o, un che Firenze altro, non tello ch'egli fa al fra- lo ci fu, ho ancora Manzoni evidente e e risposta alle stesso segno scambievole risposta chiaramente »., in che un le cristiane Inni; opere immagino luogo in conosciuto il dire il sappiamo, medesimo relazioni, già aveva m' a avealo e disconoscere mostra anche le altre tutte lui di l'amicizia, scrittori « se la Che poi chiamato uomo, duravano buona a : una animo scritto cennata ac- gustato dirsi possibile , nell1 veramente dee avea nel conforto e dedicatoria. rivolte caro È questa o L'aver Monaldo. veduto di bellissimo un Monaldo come stampa ri- la morte per parole Manzoni. è, dunque considerò della soggiungere, a abbia parole della lettera nessuna innanzi, versando e provato si fa di c'inganniamo, alle ho : opere, ne solo, dolore ella che cristiano di Giacomo sue detto Manzoni affettuose dopo , Romanzo noi altre Inni , gran « 0 del uè LuiGr, piacere uomo suoi abbiamo come lamentandosi figliuolo il ben suo le tutte è dove , , tenne del i già aveva Manzoni patria sua fatto 29). » degl' Inni, cuore io costì porterò padre Milano a che vero avermi originale dedicatoria. e del. Romanzo gli non È e al E proprio obbligato28)di son famiglia sua — che dono fra che i due de1 loro 19 _ Rosini stesso dal 1878, nel Or 1828) Perchè « alla lettera « essere "( uguagliarla; ed chiarata da Appena letto si linea in « a che in Roma alle loro comentano ali1 artificiosa molta i confessori poi Monaldo a Il lo danno Gesuiti che Monaldo che Giacomo, ne fui alla 37). di veduto avesse lo e , compiacenza appieno con capello (sembraci di frase del Manzoni. cristiano rapito lettere, quanto poi » ce di- inferiorità. il tarlo) no- romanzo ci inganniamo noi o rapito utile si mostrava gustato e gano spie- quelle consuonano e publiche. Rispondono che Ebbi penitenti , contento alle tanto parole private , fui tanto sentire propria ne ce mar- dunque è voler esso, la ed somma , nel le con di speri nessuno li mettersi Romanzo quel « queste ma il mondo tutto a impegna Quell'Opera deve sempre classe, « Son (23 s' vostro può, resterà essa sua scopertamente leggere figlio rispondeva amico quanto nella sentire del di Manzoni? giudicai prezioso non religione e alla morale. « Appendice all'Epistolario. sua codesto imitata rivabile Opere 3C),e raccolte, sue : il Romanzo continuare « nella mai « « delle Viani Monaldo giugno, voi. XI nel , , e risponde perfettamente prezioso quel lo giudicai al religione alla quanto e al , alle tanto morale alla pliandolo; am- gustato tere let- è sicura sposta ri- CRISTIANO. ROMANZO VITI. Alle parlò private parole dell' autore mai oltre Manzoni , Epistolario e quelle che già furono alcune Giacomo de' Promessi , aggiungerne di da lui (che in publieo Sposi) intorno desumer da si possono riferite noi , dette a viva voce non al l'1 dal- possiamo in Fi- 13 — il Mamiani è conservate Sposi. Chi riserbo, su' Promessi con e, renze, — sulla le riamo, rife- mentovato. Il noi fede cui le ha ce , togliendole dallo innanzi scritto Firenze, e, forse, nella colino Nicin casa in che occasione stessa ascoltò,trovandosi tori le parole che i letnel gabinetto Vieusseux, o sulle accoglienze che dagli ingegni già conoscono le udì Pesarese più i-letti si dal allo facevano alcune Dette in Leopardi cinque prime alle intorno cose lombardo. scrittore zoni can- nel edite patriottico leopardiane di argomento di Bologna del 1824 Canzoniere come ecco , miani il Ma- , si « vo esprime maraviglia Non al a eletto a turate « molte riservata questa Manzoni pel delle ed ragioni assai « « bisogna zittire, dacché « varono « petto del ic significanel ee narrazione perchè ii cauta che « una « Leopardi vita in questo data è Dio dal « o io una ; la dubito nazione per molto della a tenerli o senza e più ie Ion- colpa, il sempre istituire ve ri- una basti che , utili per (è a ti le- ie spirarle ar- tremende proporzionato alle sue di religione, che Coloro, quali i fondatori dimento ci condotta » a spesso li rende invilita oro il sugo che colpa non autore guai venire e ap- si tro- un stesso conclusione ottima volte I per non racconto vale ma sven- presente bastare non li raddolcisce ma fango : più nascondere altre libro suo cagione migliore. Tale che parla) « è morale; su in più innocente quando vengono fiducia forma del avere suo del gF Italiani chiudere si ci E la « dal uscire V certo ma peggio o F Austriaco lo Castigliano. Oltreché sta e « var dee molto « tani. epoche poderose; invece pariscono, e sembra la deplorevole conseguenza « Che italiane storie intorno esprimere dell' F uditi io dopo sentenza. una romanzo suo servili e Firenze in « anni pochi se , (il Leopardi) )) « : necessità. parlarono 14 — « all'universale « ed ogni sommissione « o « soprammodo fi scritte « sorti « ed del il il tale Di « dal « mosi, del opinione dal darà prega da Dio ogni bene, e Mamiani, cui la posteri, dunque, a' critici,poi, si pure comentatori, del che potrebbe gli altri con I autore grande anche conto partecipata giovani a ricucirsi ani- essa farlo. volle non ardua o no : presenti , Recanatese più ché giudici, dac- notomizzatori sua dal 38). sia di . : allora addiceva, cura la e riferito dai e sottoporre al loro processo chimico-traumatologico (con un com'è erigeremo sentenza, futuri, del Leopardi, la » suo )) gì'in- successo Leopardi, ci mano- per per che girano cara lui Niccolini noi tiene di giudicio il lettore certo patria rime Leopardi conclude quale ebbero che , sconfinata il Manzoni ogni compiuto giudicio del saremo il Ai loro Giordani, Non quali ai d'una non dire certe Ventuno, qui essi Senza sua. innominate , « la armi Ma dovecchè conobbero; ed astrazioni pazienza. e la Mamiani ne non nelle rimanersi « Fin e ogni tempo specificando alcuna , potettero alle abbracciando degli uomini contrada « non — cui mente) torturano ancor raccolto nelle opere e questo dal verizzan spolsamento pen- Mamiani, leopardiane Pensieri. diano posteri, adunque, L'ardua sentenza. pure Nui... IX. Noi ci del stiamo Leopardi dicio paghi a contrapporre a questo giurito benemestraniero quello di uno , biografo di lui, vale a dire del Bouché-Leclercq 39)., 15 - il nel quale la dettare — contemporaneamente, « des « Fiancés che della XVIII) cap. si scritte direbbero celle des et « queste considerazioni, in V con publication la entre (del Leopardi) » )), usciva de Manzoni dopo la comparsa poco Coincidence « morales Oeuvres o nell'Antologia40),parlando (nel del Mamiani dell'articolo diana, biografìa leopar- ampia sua , il innanzi avuto aver giudizio leopardiano: 41) « ( les ( devant ( Thistoire ( mable ( lante ( c ( nationale et brutale pliant de la force lui-mème gion, et le crime par le repentir. Si flatté Italiens ( et ( à ( rayonnante ( trouvaient ( intuition ( et ( à ( fìance, tei semblait ( aura ( porains ( ment e nouveau ( émotions, ( remède ( voix ( le ricanement se qui dispute fìer des dans la espérer et de où le une son modeste le de se sans laissait lui aller espoir ! de délivrance, remirent se et con- livre, qui ce les contemc'est mo- a a produit à douleur 42)D'un un douces ces jeunesse, de l'amour; de sépulcral du fossoyeur.Entre la Ils vague une de parler toute foyer. de résumé mort, enfm d'enthousiasmer venait néant à la comme plaire a la posterité. Et peuple italien,fier d'avoir de vigoureux peut-ètre, ils ètre fortune qu'on suave Tinstalle défaite Résignation, energie chef-d'oeuvre, et et reli- la portrait, les tyrans, aux triom- de contadino ce conso- sa leur promesse fois ha'ir. rare idylle Tappai drame long première sans la eu à l'avenir, de pour ce de pages vertueux fùt dans d'innocence tristes une e que fiancée sa extase en ennoblissant inconsiderés, voeux sortir ave reconnaissaient e était l'amour montrait qui la siècle, le genie de Fai- fait avait pure de Des XVII au romancier celui Manzoni. de Fiancés philosoprècher une l'Italie entière où moment un embrassé eut Leopardi phie mort-née, dans d'avoir malheur le Après sans coté la Tautre, ces deux 16 — — « sollicitations, le public n'hésita « toute « ne « teur ma pensée, furent guère lues Leopardi dall1 italiano morales amis l'au- de gli studiosi, e s'apponesse: meglio il francese in francese del e de1 Promessi gli ammiratori l'italiano se modo del del nuto te- giudizio dar politica e biografo del suo il passo il diverso mostrare a nazionale importanza o les par que Oeuvres riferii' qui per intero opportuno del biografo Dicano Les raison. eut dire 43). » Ci è parso T il s'il faut et pas, sul- Sposi. Leopardi, chi pessimista del 1827, 1874. X. Giustizia veggiamo e o Si ritenga è non publicazioni del Ma, questo. se conobbe Manzoni poteva a egli o poeta alcuna il del delle zoni Man- molte il recantese fatto , Monaldo, Giacomo, che di il cui e nunziata, pro- grande lombardo. all' orecchio nome Firenze, mai parola dal che essergli noto, non scriveva cosa di non como Gia- a stata del padre intorno noi a che il Leopardi, ci affrettiamo probabile no de' due quest'ultimo conto suo vogliono che, Manzoni pervenuta scritta, sul o a giungesse mai non non Quanto Monaldo. parole del n' abbia ve se che dire a è registrato le abbiamo come di trattamento uguaglianza e valore bellissimo letterario diceva cosa animo il e e il che caro ? uomo XI. nella Il Chiarini terza alla nota Prefazione delle , Poesie « di Oltre Giacomo gli Leopardi u), amici del ebbe Leopardi a e dire gli : editori delle 17 — « sue scrissero opere il « lode « tanari, « assai A letterati il vero, dire il noi a a ci debba riferirsi pensar ciò al è altri lavori soggiunge « Piacemi cita nel « Leopardi « tore, « « assez fait attention « on « italienne n'a egli lu avez-vous nos fu fede verso à écrit jours del Beuve di si fece in 8° poi, un nel estratto del 1827 1830 il de de tutte n'a pas On style, comme mieux dans la prose poggerebbe nel dal lode e ascoltò di dirsi le venti ammira- anche al Sainte- piuttosto i vide a prose 255). Manzoni dovrebbe (come piace la luce parte del tre di soli logia, nell'Anto- 1826 anno chi sapere sincera e ramente inte- notissimo suo 1830, opuscolo (di pagg. viaggia- un prose? RicoglitoreV un ad a saggio, che in cònnaissez 47).Resterebbe de prose Nuovo Vous « le come , Operette morali; essais Primo ovvero 48)], aver pardi, al Leo- Manzoni Sainte-Beuve chiamarli) dovessero dialoghi del e, alle quegli se del chiariniana viaggiatore che, nei quelle parole di schietta sapersi rini il Chia- 4C). » al Leopardi intorno parlato; critici intorno petit volume; ce il razione rini Chia- dopo di medesima, essais ses peut-ètre rien intorno il verbo c'inganniamo, o parole L'asserzione, dunque, articolo solo nota le diceva sulla dal adoperata il Sainte-Beuve: scritto de ingannarci, : «- », frase biograficie riferire suo Potremo noto. Manzoni stesso, quando, nella ricordati scritto, sia publicamente, autorizza, ne rini il Chia- che , nella che sembra altri ed 4S) » il Manzoni cosa non colore. d'ogni primo, abbia privatamente, ma e che I. Mon- G. Sanctis, il Prati il De filosofi e molta con il Mamiani, Gioberti, il Cappellina, nomina sia il lui di parlarono e , Manzoni, — [onde pag. compiuto 26, lume vo- 18 — — XII. Il Sinner che il De il viaggiatore è nientemeno quale, appunto nel 1830, viaggiava l'Italia,e in l'autunno quel, si ottenendone la Egli medesimo, il ancora biografìa del di francese « Le me Jacques comte Italie,par en Fautre a et « 1827, « morali. « nons de Nous cette deux opinion premières productions a siècle. Non ci Sinner cette ha, dunque il Il opinion). stesse passò per De del la prose più , Sinner , da date en d'Operette est italienne nous te- une des XIXe du cui quando, il fede [du quel nous tenons raccoglierlodalle lasciando F Italia, col Firenze da manifestare al Leopardi del fuori saggio del 52) dallo 1 volume Stella 826, è per nel noi, ha vuto do- poeta lombardo la (celchiariscono Leopardi? avez-vous Sainte-Beuve) nella trattasse sacro , connaissez nel il De Sainte- filologicileopardiani;e fatta del lui dovuto proveniente che alcuno dubbio ha Manzoni, Milano parole : vous leggiamo Che, poi, si Primo de viaggiatore sulla deposito de1 manoscritti provocarlo col conoscenza Milan, à titre ouvrage ripetè il giudicio manzoniano labbra de prose, 51) fosse Beuve l'un porte le cet que , 50): ee nom- gran Manzoni, duquel avec croyons un pubblio premier sione ver- Operette morali s'est fait en-12, pages « )) delle petits volumes; Le vente vi- alla lui premessa da Leopardi vers. 255 en Le dialoghi tre gici. filolo- del giudizio publico cenno Siede™),dettando quella fece Leopardi renze, Fi- a del Sainte-Beuve, prima giornale Leopardi de' manoscritti consegna assai nel col amicizia Leopardi, manzoniano breve in stringeva lu Atene delle 1827, come e ec. le , me co- italiana. rali, Operettemonon già del per dente. tutti, evi- 20 r-r « intesi gli la «che mai il menzionare morte schiettissimo, « gradirgli « nominar limpido, mai 'Dio si al e « le « di K pretesa cose alla )" diceva e « ne con il peso felicità futura «amato, « rono « da si lamenta ; si sprezzi ed )) usa mò « gottendosi « ammirarlo di e vita una vili del al soccor- i Tanto dei tempo generosi. consu- la morte, e poteva Manzoni meno suoi ti mon- uomini Così » te di- di il gli contro calci a vedendo » sospirando cholera. la stia pittura del il pessimista, colloquii sbi- Fau- con Cantù e allo stile il Cantù gustare il Buffon, modo la , di non lo può non e a allo di l'uomo, generare l'antipatia mala pena stile. Chi noja, se in pure te a , il celebre secondo vero, stile è intorno tristezza potrà è quindi ne, il che dubita , pensare simpatia continuamente eccellente di che che disperazione. An- e Leopardi Se comiare, en- di chi scrivere risguardo noja il che potesse speranza che di con della ritrae ma veramente altro fortiori,le Operettemorali. al dubitare fa dagare. in- cosa pò1 nera, un lo sconfortante encomiasse, potesse detto è facil è non innanzi pone avuto verità floridi sentier ed intorno noi che disprezzo birbanti di scopo La Manzoni dalla S7) dei ti non consolato continuo contro senza qual parte cantore amante non derisioni di lega una « al vivo una , dabbene, Da d'una con ne amici di un « derisione come )). cercò non speranze esso, mali, dei , « (( RIEL cosa di tutte deriso, sputacchiato, preso « , « mali frivole fatti In ». continuo crede tutti do ogni principio sconosciuta e paziente non fede, che ; , rassegnazione « potea però puntiglio di non de1 suoi che diminuire Giove Scrittore non un misterioso « , «fiacca non natura fece più , attribuiva frasi, dopo neppur famoso. rese senza che autore un Leopardi, lo intempestiva « « — darsi accor- ti scrive in modo tristezza e 21 — noja la abbandonerai tu e ; caldo non — lettura melanconico e Senza aspettare entusiasta. ed , ultime le prose il lettore piombano dal sino ai sul Manzoni delle V Islandese i di ti ogni » speranza il toglie parole lettura ; coraggio ti e stile, di privo rimango tanto da tutti chiude artificio suo Per « che 1827, il : leggendo ammirazione di tutto e mestizia, di difficile sgorgasse era del Operettemorali terribili quelle con sepolcro un parola ragionamenti suoi in discorriamo, labbro che Leopardi , come onde tempo del Canti ultimi gli e ghiacciat ag- che desolante vero , lode sul bro lab- intorno al pardi, Leo- la agghiaccia 58). silenzio Dell'abituale la del fama consuetudine le tenere del Consalvo è solo della in favor più negativo viveva, ha se : l'avere furono, sulle la voce, cioè e come una non da lui quale, Manzoni, volta altro, rettificata. la cosa a tutte I tra- avrebbe al tutto mentr1 egli , parole mai non smentita , bocca in messe le stenitori so- bardo, poeta lomne e cui sola, che potrebbero, valore pronunziate, venisse è che. del un Operettemorali, taciuto, perchè parola manzoniano silenzio pure loro come gran Sainte-Beuve, esso il fatta Vero eloquenza, sua avesse non pubicamente, la la biamo dob- : lunga mai prova altro un certo nella giudicio dal e loro, invocare che assai Sinner non lecito è parola sua Ricordanze, non del verità dal De mandotoci natura, io : ci non fu negativa, prova eguale di altre una delle e asserisce che non bitare. du- , la fermo per dimestichezza e poeta Leopardi sonava certo possiamo non forse in alta quando certezza, il mettere quindi questa tutta con menzionare mai menomamente del anche cigno recanatese, Quand'egli, gli intesi Manzoni Cantù, il parla onde del o, di mirazione am- alzando se non 22 — — XIII. Anziché manzoniano lungo a molto varrà, dunque, inesattezza una più soffermarci del nelle Cantù quel su giudizio meglio raccogliere parole che qui riportiamo : fi il Leopardi Quando « « agli stipendi « che gli desse, certo dire 1825 del anno il Manzoni, tenere egli allora fermo per si condusse a al 1828 né in 6°),ma dello casa mesi del il Leopardi stato che Cantù che nulla tutti non ha Stella, abbiam fu che non ove lo anco detto. bene sceva. cono- dall' essere dal 182 fìssa in lazioni re- 1827, nel dipeso residenza con le d'accordo sono per stesso contro o prò luglio praticato ne il Manzoni, Cantù già non innanzi vogliam aglistipendidello Stella correrebbe parole qui ma dello veduto, né quando del 1828, del cioè settembre Firenze, il Leopardi L' inesattezza bensì del più tarde, perchè strette nel metà proverebbe non al dagli ultimi mesi, aver non ce ve- pochissimo tempo, per alla seconda il : due credo » 1825 dal 28 al Stella 39),non mese Milano a soltanto di meno fu non 25 Fortunato Manzoni. praticava non si trattenne al scudi dal Milano a del libraio casa 20 passava Il Leopardi vi nella e stette a 5 Milano, que1 due mi pri- proposizione, dunque, se ne tolgano le due La ove sottolineate a Milano parole, del rimanente, hanno : e in casa. XIV. Quelle due efficacia indurre da il Cantù avuto certo omettere a , coerenza, l'arrivo di del registrare il Manzoni a nome Firenze del nel Leopardi 1827 61). tanta per narrando 23 — di lettere le persone Fra allora essersi — trovate a parte alle accoglienze fatte al il menomamente del per lui dal 1825 al 1828. apparisce vi del il nemmeno del Tommaseo, il libro nel suo del scritto lo sino 1882, dal (ed del notevole) è del e rare dubbio, igno- senza nella Mamiani, comparso Pieri pe alle stam- dava che non (sì quello Montani, poteva, non che Milano a Mamiani Cantù, cendo Ta- fu coerente, dimorò del nome Giordani, degli altri molti): eppure il che non risce appa- Leopardi. Giacomo Operette morali Se presero G2),non l'illustre storico delle che e Manzoni di nome Recanatese, Fautore Firenze corda ri- il Cantù che scienze e tologia An- Nuova 1873. XV. Comunque che alle le da il Leopardi degi'Mm « giovanili fu trovato il progetto del qual giudizio egli cita e (in prosa) agli le fra e dal Viani. gì'Inni dei Manzoni dall' Aulard Che innanzi ristampa come il gl'Inni milanesi fattane padre del e è poeta giungere agte do- le fra dal sue inni il Leopardi noti Giacomo in » . plemento Supvato tro- Chiarini, in avesse che lombardo una dalla dubbio anche tempo novità le pardi Leo- casa ottenesse non Facilmente Giacomo in ne modo si spiega notizia de- letterarie , a Recanati giornali letterarjlo Spettatore e soli, del resto, che casa ad riporta publicato fossero provato gli giungevano in fa g's) da Monaldo. di quando di varii del cristiani che ancora Firenze, in copia inni sinneriane carte si egli 1' effetto, poiché carte prova bra sem- manzoniani sentire In noi si è vero vette « a d'inesattezza tacciate anch' al avvicinato siasi noi come i dove , il Cantù parole andate sieno cose venissero Leopardi. la a mezzo Biblioteca de' due italiana , studiati e letti temente diligen- 24 — — XVI. Ma, di conchiudere per ammirazione taceremo non il e Cantù di lode la meraviglia del Manzoni attribuire, in questo dal pronunziato quello dans il Sainte-Beuve, dal pronunziato corame Manzoni il vedere libro suo intorno al style,on ria de abbiamo come il Leopardi, fece italienne la prose sì ci stesso giudizio per che Sainte-Beuve giudizio [ « stesso rieri écrit de mieux che al controverso intorno Manzoni peut-etre jours nos » ] afferma veduto, al intorno me 64),co- Leopardi. XVII. Questo a' è quanto avevamo scambievolmente giudizj pronunciati delle la due miscredente la e italiane Capecelatro storia di e un dotto suo parole del penna e letteraria, che arte moderne delle servirci cristiana, per in cipi prin- due , adoperate da quella dolcissima stesse di da' letterature opposte intorno di dire promesso profondo nale cardistudio assai vorremmo più conosciuto. Niuno, scrittori nelle sia di certo, vorrà di due poesia, di scuole opposte onde riguardo alla sostanza, letteratura miscredente Capecelatro, T altra possono si cui alla e il primato 63), seguaci la venne distinzione dal adoperata onde forma, romantica ancor fecero cristiana e risguardo letteratura di non sia da filosofìa di e prosa eccellenti questi due a negare ne classica i seguì cui miti li- , dirsi interamente nettamente e definiti. In si questi due personificano appunto qui distanza, e innanzi scrittori, Leopardi grandi le due scuole che toccato e delle stanno a Manzoni, quali una , sono affatto indipendenti da , una biamo ab- gran terza 25 — scuola, in sorta il scuotere della ramo un scredente mi- verista parlare della scuola i ceppi propriamente di rompere intese quale sì bene romantica, dirsi può non intendiamo : la anni, che questi ultimi classica, né ne — ambedue da giogo creando , e genere un , nuovo. de'suoi Uno nella disse chiaro tondo e campioni, delia edizione quarta Tutti « validi più l1 adorazione italiano. difetto zione, è « pardi, guai « strofe libere « Promessi « ad « vecchi « muoversi? ! Guai Sposi/ dal uscire Manzoni ditemi, medesima ambedue lo e il Manzoni nella delle e non definire relazioni due in fu te do- plagi e modelli dei ! Guai esaurito proprio dai da ora quasi opposte tardò con a che nostra seconda una versione con- ma pri- mente diametral- scrittori a la in entrambi l'altro il e Nella filosofica. stranieri italiani con sere l'es- divenire scettico: V scettico, divenire compiere e Leopardi cominciò Leopardi, , alle sole schiettamente cominciò , e ambedue tardò non e meglio il capitolo della Accadde finirono il originali.L'uno, intorno un conversione una infrancesati, e indifferente, il Leo- opposta scuola una cioè, l'uno opposta. Esordirono 1' altro era di a parallela ; via cristiano dai Stecchetti),il ebbero, letteraria mezzo settenari non contemporanea. cosa: tennero fu fu il Manzoni, in ciascuno nome letteraria storia A supersti- C1) » danno ed arato, seminato, Ma, . . . vita scostarsi a campo ! . sacri inni l'idolo la 1' idolo Quando Principi,adunque, a dirittura, per (idoli, o la cieca Quando maledire non a il cucinare vere e polemica 6C), , « e Nova sua : che sanno ti, Stecchet- Lorenzo essere cristiano. questi passano fra scuole, ci sia aridi questi due lecito cenni cipi prin- di riferir 26 — parallelo letterario che neir opuscolo innanzi il qui celatro Scrittore parola, anch' lettori di dell' altro meritamente e di quali, i loro aver di italiano la sua , ascoltata tieri volen- da'cultori e siamo ne dell' scritto già oratoriano uno ci certi, lo additato del sconosciuto Cape- meutovato. pagine queste arcivescovo ora il cardinale elevata, sarà ed scrittore, grado fa ne egli schiettamente nobile sempre dai e — pranno sa- im- sì di Napoli Capua. XVII. le dunque, Ecco, del parole gonsi nell' opuscolo intitolato Discorso 84 nel « : V inaugurazione letto per trasvolo, egregi uditori del Capua la seicento in « all' età parte dagli nostra, non ingiuriarla, « per « e « tempo, « e « lettere « viamo « di (( gli altri armati « contrano « la « tiamo « da « tutta « chiavi, « una guardarla della del errori con vita. Noi in sono si La il Dio due desiderio, raccogliersi in amore di se fede, nel lo stato degli animi e che si guar- se contro de- nostri dì s'in- noi invochiamo all' ombra vivere Ci tro- esse. uni gli ai nostro lotta, e le belle in l'Italia possa cui libera meno attentamente letteratura la in sola campi vivono epperò , fermo molto e Italia, anche in giorno, e oggidì Intanto, mentre gran mi e ; letteratura specchia vive ogni passo cristiana. con ; in derivasse pare parte battagliere anch' letteratura, a mi studiarla per disgraziatamente alla te let- decadenza cinquecento minore. naturale, sulla , , solo com'è 1883- scolastico abbassarla per ma cristiana. letteratura quale , « La leg- C8). eli teraria che dell'anno seminario Io Capecelatro, e miscredente cattolici e aspet- fervidamente tutta delle o quasi -somme volontariamente di , d1 una sola scienza, d'una sola ci- 28 — « in tana k che sozzi questa « vaporosa e a quanto essa k « debba di e pensino riuscire gloria scrive come patria il Capecelatro italiane varietà rea e vita di , io che credo di e pudore delle prima si dei (o sozza alle la di terature let- due e divide: ». carità e miscredente, essa e (o pessimista)e la vaporosa nebulosi, dei germanizzanti). avversarli, coscienza con la che in di nostri senno alla intorno famiglie o di moderne, i tra giudica e prima , residuo un della ali1 Italia vera Ebbene miscredente sorgente coloro neanche rimane Ecco più ignobile , cui a letteratura di foggia oscena, li canta. turpemente e nuova grandezza ì( noi amori — due disperata dei veristi , XVIII. Si ed candore di tenerezza « cristiana, e discepolo, ma pregiudizj di gendolo con « stri Essa '« risca « ne « dall'altra « di « altro « lutari « gli scrittori « sto nostro « rare dì. prima a velano la è da anche o di ce che scrittori, che non cristiana. viventi secolo, e i to, ascol- dar molti de'no- cristiana che quel non in vivono per bevono Ma le vol- sguardo appa- parte le passioni ce la lasciano ignorare ; una considerare fede quillo, tran- e o nostro letteratura Da bellezza disgraziatamente della badare, senza fiorente giunta. sereno : alla più è giudizio signori, il o amore e con sorta rallegriamo, Ma essa a reputa principe, ne a giudichi, con pari all'opposta letteratura dei che egli, con quel Manzoni scriva affetto, intorno dì, la nostri egli coni1 ora vegga di ira più lasciando gran parte o ai fonti da un soli il per sa- canto egregi scrittori di quali basterebbero qualsiasi letteratura,indubbiamente parte ad queono- principe 29 — letteratura moderna ci della « voi « nome « il « qualche parte « vinezza « nostra di — che consentitemi grazia sia cristiano, Manzoni cristiana mi della onorò che ricordare caro amicizia sua e profferiscaquesto io m'è perchè il Manzoni; è in fu e , nella degli via decimosettimo « tile « nel « di « il Montrone « cento « campo « colo. « suonava « letteratura « zoni « tempo « tura fu ricordare onore , principiare del un Filippino , nostro assai L' Alighieri con bambina che e la , cristiana creò se- creò popolo , italiana, che miscredenza « na. Cattolico « telletto di mo non moderna il Man- : che tutto ce di se forme vamente l'aura la creò cristia- di in- cuore , ce ani- logico ; artìstica, bellezza del di lui, ce e ec maravigliose, a la l'etica la dommatica e la pensiero morale guardato Chiesa Manzoni e nella con se dom- sacri di di bellezze Sposi medesimo, caldi ce vi- Cattolica', Morale tutta nella civile. I qua- società sì la Inni Promessi in belli specchiano , adornano nei son Invero sua si trasfuse ; mentre splende negli illuminano dell'uomo, famiglia, nella dri, dipinti dal che, rifulge nella e Virgilio Cristianesimo. Cattolicismo « di libri ; belli luce matica vita ostante e della innamorato suoi nei ancor del mente amantissimo « come di te la let- , stesso la n'era ce al lettera- più la bisogno, ma non analitico, terribilmente acuto, e creò il Manzoni poeta ringiovanita e popolare, e non spirava attorno, e particolarmente « rinata , direi quasi suo di e lingua una « « nostro s teratura « la e tre- piccol più nel del labbra italiana in e lingua una nel Dante fece Manzoni con sulle solo , ciò Alessandro fece , « Ora inu- e perfettamente meno , il e , il Puoti. e per il Cesari te se- ringiovanita principalmente opera di due Napoletani in rimessa nel eh1 è ragioni storiche per la che sanno bistrattata lingua italiana, bellissima colo Tutti studi. gio- mia consigliero della benevolo e vivaci colo- 30 — « di ri, Federico dell' cia. — di Borromeo, Innominato Fra sono Cristoforo, solo non di ce Lu- stupenda una , « del apologia Cristianesimo ma lo ce in mostrano , « « atto T illuminano e arte bellezza della le cristiana del figure dei e fulgori del vescovo delfrate , « della « del della vergine, sposa, chi di povero del soffre , del penitente, di e chi gode. ricco, quel Ma , « che « l'arte, « e più il importa, perchè viene da suoi nei guarda Manzoni dentro sente Dio, 1' scritti Dio a di è quasi la uomo nepote, il vita , « pere, sempre derivanti come da Dio che se sa- , e uniti Dio a » . Anche porporato, le e soscrivere senza parole, sue di niuno, una dolcezza crediamo, piene di infinita. i tutti a non una bontà dell' giudizj potrà da non vero far stre illu- prie pro- lica evange- NOTE 1) I lettori in troverannno ne Appendice elenco piccolo un bibliografico. 2) Ha titolo per fine in 4828— la data È in da per Paravia e 5) È 6) È la es., C, Vismara 1875), 132a il n.° e Lettere del scritte volume di sia testé Leopardi e « a Anche a luogo Manzoni, e sotto un gio mag- devo Simboli, Rinaldo Gr. Presso Manzoniana. dovrebbe B. noverata an- essere suoi Leopardi dai (Firenze, prof. Piergili Giacomo Novelle, Suc- (voi. XXIII, Antologia Narrazioni sue Reminiscenze. altro aspetto, Lettere auree in popolare Napoli, ec, si sul ci aver questo (v. citare il dire nel troppo il vero, criterio luogo i riferisce ove a 1882. letteratura la p. 49 e dei 50). che, Bonghi, ragione con puntini , , trovano fede e Treves, annota Manzoni piace lamenta Milano, [Perchè 1856)], critiche (Milano, Italia proposito questo ricordato (egli dice) si e che, per pardi, ditore di 1883. che « 20 giorno Tip. Nuova dell'Epistolarioleopardiano che è preceduta mentovato. nella volume poi, nel nelle non te Passione, 205. , « del ristampa questa ove delle 133a 768), e, Morano, Bonghi 9) (Bibliografia 204 il n.° Manzoni V. luoghi La Natale, dedicatoria data (Recanati recanatese 8) V. Alessandro Diversamente, nel la publicate dal benemerito Monnier, 1878). e Le italiana — leggesi ove 11 lettera 37. pag. la parenti il La , fra pag. contiene e con Cortesi, Mancini Giuseppe Macerata, 28, Pentecoste. epigrafe Biblioteca — Dom. : Milanese, Manzoni Alessandro 4828. 3) Cfr. 1884), 4) V., *) La e una del sori stampa 16°, di pagg. Risurrezione La di Inni : di spesso nelle lettere dispiacciono mi e nella per del Leo- lui; poi- delicatezza dell' e- ». Cfr. 10) Epist., voi. II, lett.a 345.a lettera è diretta allo Stella 11) La (Epist., voi. II, lett.a la Vedi lettera 117* 1827) nelle Lettere 12) (24 settembre, a G. Leopardi dai suoi parenti. 346a). scritte 32 — — 13)Il Settembrini, nelle sue Lezioni della letteratura (voi.Ili, 337), riferisce un passo de' Ricordi della vita e delle opere pag. di G. B. Niccolini raccolti da Atto Vannucci 1860 ( Firenze ov'è detto che in Niccolini convenivano gliori 146), i micasa pag. uomini, Leopardi, Giordani ec, e che, di tratto in tratto, , si tenevano, oltre , le steggiare straordinarie per feordinarie, adunanze i sopravvenuti più onorandi amici da o reduci gli vi si dice, furono onorali Manzoni lunghi viaggi. Così, (e, fra tanti altri, Giuseppe a noi piace soprammodo Melricordarlo) chiorri (recanatese, e cugino del Leopardi). , 11 il Mestica, tanto quale riferisce l'episodio,che qui nel libretto recente suo , Terenzio nello e dalla (Città di Castello, Lapi, Mamiani quanto la sì bene studio in a vedi — a il Mestica dice discorda dove 4827, noi abbiamo primo Il Mamiani, scritto, di 39), pardi Leo- in vece coi nelV 4827. agosto contro All'in- pardiano, Epistolario leo- dell' Manzoni tempo; nell' autunno genericamente riscontri del onore al quanto nanza adu- ha farsi dovuto settembre cit. il volume in veduto, all' otto anche scrive la festa 14) Vedisene, scritto aveva 1885 nel che dal 1880 nel p. la festiva tenuta ancora , poiché a Giacomo di conta rac- le opere e vedi — si Barbèra, 1880, estratto in casa non 6(3), Niccolini, pag. Vieusseux Manzoni. del ciò 1885 letteraria conversione Gabinetto onore la vita noi giovanile (Roma, Antologia nel Oltre La cantica sua Nuova Su da (pagg. delle che 7 58-7 Novelle 59) nella N. Antologia, e vedi ec. simo aneddoto, tace, nel medein quella sera, avvenuto narrato, per altro, da lui al Mestica, che lo rese publico nei due luoghi dianzi ricordati. il Manzoni Quanto, verso quella fu cortese fu (lo si dica netto) villano il Leopardi, tanto sera il Giordani. E non tendere Non onore. sappiamo ingli fa certamente di racconta altro un questo aneddoto , perchè tutto A a lode il Pesarese del abbia omesso questo fatto che torna parente. piace aggiungere le belle parole con le di conchiusione, l'aneddoto: mo' a quali comenta, brusca « La interrogazione (del Giordani) e la mite risposta indirizzi diversi,che in sé i due « {del Manzoni) racchiudevano la italiana del letteratura « nel rispettoreligiosoaveva preso già «secolo decimonono; all'uno de'quali è stato auspice e capo il all'altro l'altro « sommo Manzoni, (ilLeopardi) seduto quella in disparte al quale convenne morire la « sera per ottenere che irradiava scrittore lombardo lo s gloria ». già 15) Ma il Mamiani, per fatto suo, non esperimentò la magnanimità del Leopardi di estinto lui il (come ora che, contro Mamiani si tiene nel mistero),inserì, si dice aperto e più non ne' suoi Canti, quella offensiva a e perpetua memoria, zante sprezquesto proposito ci il Mestica , , , , satira che Le è il noto magnifiche della Ginestra verso sorli e progressive, : 33 — insieme la nota con che lo - dichiara. (Vedi Mestica, Su la vita 103; e vedi 73 e Mamiani, opusc. cit.,pag. nel Bibliofilo a se (VI, 127).Resterebbe sapere scritto al Leopardi per la le lodi che il Mamiani dà nel suo magnanimità e per tante altre cose (tranne che per la filosofia) e le opere di Terenzio Piergili anche cenni magnanimità del Pesarese, come par che acil secondo qualche altra degli autori citati,o, all'incontro, il due che sembra dica come primo (pag. 74). Certo, ambecosa, di dire belle (sebbene temperatissime) hanno non ragione lo chiama lo come l'uno, verso verso congiunto, sdegnoso parole lo chiama Y altero ed irascibile Recanatese, come l'altro,il quale sia anch'essa così solenne modo in una offeseil Mamiani. deliberalo e così il giovane parente ed amico. il frizzo di quella nota immeritato cortesia civile ed disse il Gnoli nella lo sprezzo Antologia del Nuova cui con il 1° Leopardi trattò Non fu (come giugno di , il certo in fu Troppo assalire ben e st'anno) que- cugino! 16)Jl Mestica, nel primo de' due ricordati lavori,chiamò per il Mamiani subito nel seerrore corresse condo nipote del Leopardi, ma scritto. ") V. In Canzoni Leopardi. Bologna, Nobili,1824. ristampa prime tre erano già una Giacomo del conte 16°, di pagg. Le 196. del 1818 — 1820. edizioni e volume Giacomo Nel del conte Versi : 18) Leopardi. Bologna, In 16°, di pagg. 88. 1826, Stamp. delle Muse. dire Nello Vale donna strazio di a : una e Per giovane, lata ma19) delle — di malattia lunga dal Quest'ultima mortale. e D'Ancona fu stampata mieramen pri- in Pisa, nuziale Rivista ropea Eudalla (in opuscolo e 1871),e, poi, dal giornale II Baretti nel 1872; finalmente, dal Viani nell'Appendice lario all'Episto(1878),e dal prof. Celestino Mauro negli Scritti rarissimi e di Giacomo dispersi (Milano,1879). Leopardi e Alessandro Manzoni La verrà ci si data dice alle rissimo prima, stampe dal chiapresto prof.Piergili, così benemerito degli studj leopardiani. Che, poi,queste Canzoni sieno state composte prima di quella al Mai, e dovessero fu provato da noi a stamparsi insieme, un l'anno — , pagg. del nostro 168-169 Elenco delle edizioni degli scritti di G. Leopardi in appendice alla già mentovata Biblioteca recanatese. citato 204. alla data nel Elenco Intorno del a zc)V. pag. altresì a quanto ha scritto, Consalvo è da tener mente nel maggio Torraca nel Corriere del di' quest'anno, il prof. Francesco Mattino XIII, n. 134 e 135). (Napoli,ann. in Milano uscirono Le sul finire di giugno, Morali 21) Operette sui primi di luglio,del 1827. Del resto, assai prima di questo o — cioè tempo, un anno e innanzi, il Leopardi mezzo era noto al come prosatore-filosofo, per la presentazione fattane ai dotti dal Giordani. quad. 61 del gennajo del (V. nell'Antologia, 1826 : Primo saggio delle OperetteMorali.) Notisi 22) questo passo nel quale il genio della poesia può publico essere preso in doppio senso vale , a dire in senso astratto 3 e 34 — impersonale, da in e concreto senso al Monaldo 30), ove n. « ho « è il mio « che di da che è qui descritto,non seguito altro metodo, e che un'ispirazione o frenesia... Questo l' ispirazione non mi da sé, più nasce se da acqua tronco, che un Sapeva dunque, sì fatto vogliamo realtà dire le voci con che, della dal coslreito noja e della fogli di versi in lode delle Monache fine effusi,con ironia, i dolori e di un verso Monaldo, nel 1828, impossibile ottener versi padre, delle 0, veramente, — il genio rispose mandando violenza Monacazioni, vate, sì che un solo bene genio della poesia era occasione, specialmente per monacazioni. noi è forse nella notissima como lettera di Giade' 5 marzo del 1824 (Epist., 189. n. App. di sé: « Nello scriverle » (le « poesie) non facilmente uscirebbe dal mio cervello ». a stretto ri- e — confessa mai personale, rivolto e figlioGiacomo. 23) Questo genio della poesia, è dipinto che quel medesimo al Melchiorri — in alcuni ove erano Monaldo, non zoni potendo stamparli, sostituì loro, offeso,gl'Inni sacri del Man? allusiva dedicatoria con quella ci apponiamo, c'induce 2*) Anche quest'ultima frase, se mal non che le parole di Monaldo credere a vogliansi piuttosto che ali' astratto. riferire al genio concreto non un 25) Sembra contrapposto al « Vive il genio della poesia » detto innanzi. tenzione Questi due Vive, o c'inganniamo, rivelano l'indi un letterario due tra viventi. parallelo persone siccome che Queste quelle hanno, o posparole, 26) seguono, sono le un doppio significato; potendo parole concittadini, avere, in senso patria ec. più ampio, riferirsi a tutta F Italia, prese più ristretto (arrogi,molto più consentaneo tendimenti agl'ine, in senso di Monaldo), al luogo nativo, cioè a Recanati, ristringendo mentalmente l'invito e l'apostrofea Giacomo. È la è posta al debito luogo, 453a ma M) non dell'Epistolario, la data : giugno 4830 avendola sotto mengli editori messa , , tr'è giugno 4828. 47 del Il — suo posto vero sarebbe subito la quale (in rispostaalla lettera del dopo la 392a, insieme con 1° giugno di Monaldo, mandata la lettera di Pier Francesco una con ha dovuto e essere spedita. l'esemplare degl'Inni) 28) Nota, o lettore, proprio obbligato! 29) Cfr. Epist., voi. II, pag. 148. la data de' 17 di giugno 30) È la 392a dell' Epistolario con , del 1828. 31)Anche questa vale senso, l' ironico e o in tutte 32) Quasi siamo da alla a dire,non popolare (non sappiamo le Marche) di chi dà una dire invece una non : associazione per propensi stampa piacerei)potrebbe dare il naturale e sincero, ma " averne solo piacere, per tanto frase a all' altra publicazione di solamente se notizia m* importa niente. d'idee dovrebbe — supporre che nascondesse Monaldo; quello un in insulsa; dirsi ; pio dopdio ezian- ma nati, Recan'ho noi quel rapido passaggio in sé stesso un certo biasimo, biasimo cioè, se 36 — 4t) Non potrebbe di licenziare il suo giudizio leopardiano? dando anzi cui non stampe, d' né accenna biografo francese, prima conosciuto avesse si è che Il certo vedere a , Mamiani, alle lavoro il che darsi anche — non quel fa punto ne zione men- ignorare affatto V articolo del manco. 42) Le Operette morali del Leopardi. 216-217. *3) Op. cit.,pagg. con cesco postilleinedite di Fran**) V. Le Poesie di Giacomo Leopardi Ambrosoli ai Paralipomeni della Batracomiomachia. zione EdiIn G. Chiarini. da accresciuta corretta e Livorno, pei tipi di Frane. 1869. Vigo, Editore, 45) Op. cit.,pag. 46) Op. cit., pag. xxn. xxm. 41) Fu publicato la prima volta nella Revue des deux mondes (Bruxelles, 1844, tom. 3°, pag. 556, 15 settembre), e, di poi, ne' Porlraits rigi conlemporains et divers (voi. 3° della ediz. di Paediz. della del 4° parigina Lévy (1876, (Didier,1855), e voi. pagg. 48) A essaìs 363-422). ciò corrisponderebbero a cappello petit e 49) Le des critique de Revue Paraissant lous les samedis. Imprimerle de Lachevardière. 5") 1° Dialogo di Federico Ruysch ™) 3° Dialogo VI, 2 marzo di Prometeo; Le Siede, n.° 32) Il De Sinner a , nelle e delle 33)Del rimanente, Natura e di un Islandese. ha citato 1833. del sino, per- , delle giudizio manzoniano. dire dal 1845, vale a fino 2° Scommessa mummie', sue riferite,il numero sopra si riferiva il alla della la liitéralure, des sciences,et Paris, chez Roret libraire, togliere ogni equivoco parole cui a parole francesi: volume. Siècle, arls. le pagine l'anno Sainte-Beuve del lume vo- appresso il Pellegrini, comparsa , nell'indice delle scritture di Giacomo Leopardi., accennò (aln.° III) i materiali da Luigi De averlo egli dato fuori avutone Sinner. Anche il Montefredini (La vita e le opere di Giacomo Leopardi, dello scritto Sinner «De 328) scrive: può dirsi che dettò la bella biografìa del Sainte-Beuve ». B*) Nouvelle édition (Paris, chez Delagrave, pagg. 195-197). il Cfr. anche 1842, v. 71. ss)Paris, chez L. G. Michaud Milano, Dumolard, 1881, — pag. — , nostro Elenco degli scritti di Giacomo delle edizioni mentovato S6) Cfr. Licurgo Leopardi nanzi in- 274). pag. Cappelletti. Bibliografia leopardiana,seconda (a edizione, notevolmente corretta ed ampliata. Parma, Ferrari e legrini, Pel- 1882. ") V. Alessandro Treves, 1882, Manzoni, voi. I, Reminiscenze pagg. di E lo ». al Gantù lano, (Mi- 110-113). 58) « La prosa del Leopardi è arida,» (dice il dove critici, pag. 278) è « un deserto inamabile fiore Cesare De Sanctis, Saggi invano cerchi scritto : Un nuovo libro francese Zumbini, nel suo la recensione del libro del BouchéLeopardi,facendo un torno in- 37 — già da — egli osricordato, scrive: «Così ancora del allo resto manca perfetto, del stile, « serva, vi desidererebbe, francese almeno ciò che o un « Leopardi E io credo di calore. che, più di vivacità e « gli è un poco si nutrire anche senza essere francese, quel desiderio, r possa che che alla prosa ogni spassionato italiano riconoscerà « e i in fanno modo difetto suddetti qualche « leopardiana pregi, in grado eminente in quella del Manzoni ». « che pur si trovano Giornale di I, an. e filosofia lettere, Napoletano (V. pag. 202). 11 medesimo avea giudicio del Bouché-Leclercq, già, del resto, dal fin libro il nel Bonghi dato, manifestato, 1856, più volte ricorove, da spassionatoitaliano (come vuole lo Zumbini),aveva lo stile del Leopardi non scritto : « A me sponpar sempre di vivacità di movimento; difetto notee mancare « taneo e cosa soprattutto ne' dialoghi che mi pajono la sua « vole felice. » (Op. cit.,pag. meno « 50.) E lo stesso desiderio del Leclercq, ciò che noi che , , , com' anche Bouché-Leclercq, dello Zumbini poi suo, nel 1875, il prof. Pier Giacinto metamorfosi Le del Nobile 4°) , « Io Italiano — dirò — dai grado tetraggine, « minor « alla « nerbo « ripetizioni,e « continui calore e zione più resa « lettore « ramente « nei « pardi un desiderio nevento, Leopardi ( Bescrive : pag. 50) è sentito in non compatrioti. persistente filosofare,tolgono qua e là La tendenza soverchio al anche questo a del Bonghi, fece Giozza nel libro verso di Leopardi... lui riscontri in la monotonia In prosa, va spesso per del a nzi coli'artifizio sorite: onde, la ce disillogismi, forse « miei ed , (nella nota ove che Giacomo politico di pensiero in e senti .. compassata troppo da il Dialoghi, che di stile giro speciale di costrutti esigono dal chiagrandissima, perchè ne resti sempre austera attenzione inteso sostenutezza certa , un senso. al Bonghi Questo difetto pajono la cosa s'incontra meno sopratutto felicedi Leo- ». 59) Nota qui l'illustre storico: «Suo padre (tanto migliore di lo dipingono gl'idolatri di Giacomo)» [corregge così « quel che un Monaldo suo dato giudicio un po' troppo sfavorevole a nella Storia sua degli Italiani, e nell'opera Della letteratura italiana, quando avea prestato cieca fede a' primi biografi]«cre« dea alquanto umilianti questi emolumenti mensili, preferendo del lavoro un a misura « compensi tanto al foglio.Così i parenti D'Azeglio trovavano « di Massimo ignobile che egli vendesse i suoi quadri, e diceano « che Alfieri non si facea pagare le sue « produzioni ». 60) Propriamente dal luglio del 1825, quando si condusse a al novembre del 1828, allorquando tornò la seconda Milano, ed ultima volta a Recanati. 61) Op. cit.,voi. II, pag. 126. ) Il Cantù dice che l'accoglienzafu straordinaria,e ricorda che il Manzoni arrivò a Firenze fra con quattordici persone , cui cinque famigli. 38 — G3) Questa Lezioni sue verità stessa — universitarie detta già avea Giacomo su il De Sanctis date Leopardi nelle prima in rifuse in , luce nel giornale volume un che « (Napoli, che « 1877, Francesco Inni 1885). poi, e, Sanctis. De «E Studio sembra», sono lasciassero manzoniani essendosi spirito suo al Morano, gli anche nel vestigio 1876 titolo: dal Leopardi parole, sue dal Diritto postumo Giacomo su // trovati qualfra i suoi , « « Schizzi progetto un agli Apostoli, 6i) Op 63j voi. ed., Cfr. miani. II, le pag. il ove cit., e il della al Redentore, 54.) pag. filologia Leopardi del parole Manzoni a (Op. e il chiamare anche Maria, 328. pag. — 53 » erudizione della veduto già cristiani Creatore. al Principe a d'inni nello Mestica Leopardi classica scritto riferite del di chiamati sono biamo ab- » Maa sopra mente recisa- , auspici italiana 66) 61) 68) del Op. ? E il secolo Bologna, Prato, § VI. capi e de' pag. tipografia diversi indirizzi della letteratura nostro. Zanichelli, cit., due 1873. 53. di Ranieri Guasti, 1883,in-8°, di pagg. 28. — APPENDICE 42 — — 3.° Giovanni Ballista. Storia della Poesia in (1857) CERESETO ditta Giovanni Italia. (Milano, mi Silvestri,1857. In-16°, volu3, di pag. VIII-460, 426, 364, i quali fanno parte della Biblioteca di scelta antiche italiane Opere moderne e i con meri nu- 590, 591, 592). nel parla del Leopardi, paragonandolo al Manzoni voi. 1, pag. 211-214 (Lezione XII). Nel dosso della copertina questi volumi portano la data nel il furono ma 4858\ 1857, primo ai 15 giugno, publicati il secondo ai 20 ottobre, come ai 30 luglio e il terzo leva si riVi si , ciascun da Un volume. fu publicato fin dal 1851 in quel saggio vi fosse il luogo Genova; ma non sappiamo se si parla del Manzoni dei Leopardi. ove e 4.° (1866) ebeling. Die ital. Lyrik seit Manzoni. E un articolo inserito nella Unsere Zeitung (fascicolo17, del Manzoni, si parla an. XI0), Lipsia, 1866; ove, trattandosi insieme del Leopardi. Vedi 371-377. a pagg. ò.° (1870) persico letti (Napoli, 1870. In-8°). Federigo. Due che due del due letti non « Questi sono similitudini,una di loro « Manzoni, l'altra del Leopardi, nelle quali ciascuno la si in sta vita letto cui « un a a umana disagio, paragona La del Leopardi è tratta dal secondo similitudine a capitolo di saggio Storia questa in dei « Detti memorabili di Filippo Oltonieri. ce del Man- Quella zoni, dall'ultimo capitolo dei Promessi Sposi. » (Dalla Bidel Cappelletti). bliografia leopardiana del Vismara troviamo Nella Bibliografia manzoniana invece quest'altra indicazione « Lettera « periodico che una (1871) del Leopardi Pasquale. di Valle letterari di P. e la fede. a 7.° » (1872)RAMONDINI Leopardi Enrico. Manzoni l'anno care e Di (Nei che — il dubbio del e pelletti). Cap- Parallelo Tommaso, 1873. -8°). Discorda 8.° cioè Manzoni. e Storico-critico. (Napoli, dallo stabilimento In Casanova. leopardiana (Dalla Bibliografia ci siamo penPersico ln-16°). Musacchio. — « V. il Manzoni. Napoli, 1871. È il di « Leopardi e primo questi Saggi le opposte tendenze considera del secolo, Saggi letti. Casanova. di V, quad. 12»; e opuscoletto del dell' il Della Manzoni, mtjsacchio Valle anno recensione Due Federico. PERSICO : « Della Alfonso Carità, Milano, La sia fatta dall'amico 6.° di critica « dal di Cappelletti stampa il lormato.il Vismara pone «1873» In-16°». (1873) mamiani E e (opp. citt.)nell'indi- il Vismara lo scritto del lungo. Ripetiamo Terenzio. Pesarese, che uscì Manzoni di che in luce la Antologia, Giornale di scienze, lettere di agosto 1873, pagg. 759-782, an. e Leopardi. discorso abbiamo volta nella Nuova prima noi colo XXIII, fasci(Firenze, tip.Sue- ed arti, voi. Vili a \3 — Le cessori In-S°),e 1873. Terenzio, Novelle, Narrazioni, 1883. In-8°, di pagg. XIV Morano, di miani « a « Monnier, — 372. pag. Di — «Mapoi nel volume: ec. (Napoli, Domenico 340 a 372) » da pag. nel fatto ha scritto questo Panzacchi articolo suo menzione « giudizio il recato e Mamiani Terenzio » nel inserito mero maggio 1885 (an. VII0, nudeve rarsi annovequale (e piace notarlo) miani in il Mafra morto cui, publicazioni quelle primo per del il si cominciò derno monome a leggere apertamente col noto della che dal Leopardi si volle denso verso Fanfulla del Domenica della 22), il 31 articolo ci , Ginestra : magnìfiche Le Prima del « « « « « « « Piergili, « « « « « scritti sopra il Panzacchi in detto aveva e articolo; questo filosofica appare volta combattere un a a tempo lo scetil romanticismo ticismo cate pessimista del Recanatese, n'ebbe tolico del Lombardo. Giacomo fin sentore Leopardi dai primordi, e non viso alle prime manici fece troppo buon e e parente. Tutti dell'ingegno del suo compaesano come egli chiudesse singolarmente la prima strofa ricordano della, canzone alla « Dipinte « Son a Le Ginestra: in queste rive gente magnifiche sorli e progressive; dell'umana e pochi sanno, nonpertanto è certo, che quest'ultimo il Leopardi formò frase tolta da un ce con giudizio allora di recente pubblicato *) dal Mamiani, e che quindi lui la noterella ironica particolarmente volle colpire con e a » verso. quel sprezzante aggiunta ma verso Guardate Che al come quattro Ma pochi sanno, quest"ultimo Formò con Allora di frase recente dopo pochissime parole Volle cui fa in seguito una colpire un stanza se con settenario di di poeta escori endecasillabi bei Che fosse Gnoli, del Mestica dello fra quelle di Giacomo Leofigura del Mamiani sorge fin dove Non Manzoni. pardi e di Alessandro so giungesi suoi proponimenti; ma letteraria certo sero l'opera sua prosa. a progressive. La *) e e citati degli festazioni « sorli canzone. penna tutti d' il verso tolta da un è nonpertanto e i versi anche nella fiato ! certo. Leopardi un giudizio pubblicato aggiunge ne la — un quinto noterella Ironica e sprezzante — quasi si 44 ._ — 9.° di Alessandro Manzoni. (1873) Rovani Giuseppe. La mente L. Perelli, 1873. In-16°). '(Milano, Parla benevolmente del Leopardi. Gli rispose con « poco «nobile il nerezza vi Carducci, Bozzetti critici e Discorsi letterari (Livorno, Vigo, 1876, pag. 302 e seg. ).» Dalla Bibliografia del Cappelletti. lopardiana Il Vismara il formato La nella del Bibliografia sua volume del risposta di Bologna In-8° « pone ». nella dapprima uscì Carducci manzoniana Voce del polo poegli che giugno e luglio 1873. Sdegnato da ogni parte d' Italia in elogi al Manzoni al segno da que' primi mesi dopo la sua morte, si arrivasse altri si levò scrittori contemporanei, spose su e rideprimere gli nel del tributarsi singolarmente 1' altro articolo un il libretto scritti,1' uno due a di Paolo Ferrari nel del vani', Ronei Pungolo, il Manzoni al disopra del Foscolo del e quali s' innalzava si professa,alla scuola Leopardi. Il Carducci, formato, com'ei di quest' ultimi due poeti,e dichiarato anti-manzoniano, pur il Leopardi e rispettando il Manzoni, si fa a rilevare il Foscolo il al Milanese, e conclude, quanto Marchigiano, sopra a di tutta nome a Leopardi « un « più è pastore la un grande più Neil' accennato ci pare universale più che eterna critici scritto cotesto il primo) del 1873, è riprodottoancora scritto del Carducci del 1867 uno Giacomo il Canto lirico,e che poesia più dei Bozzelli volume che diciamo «noi moderno e dell'Asia errante umana scuola, così: sua il Natale non di più bella vera ». è ristampato (ed è nel volume ove nella uscito Rivista condizioni Bolognese (fase.I, gennaio 1867) col titolo Di alcune trattandosi da nel letteratura della presente quale principio , distesamente delle scuole due di capo il Monti il , (1874) pbina critico. e 1° Coincidence Sono due i a il Parini con , a grafico studio bio1874. In-16°). (Milano, fratelli Rechiedei, del Leopardi. Vedi a pag. parla 11.0 (1874) BOUCHÉ-LECLERCQ II0 Manzoni cipiare prin- il Manzoni insieme (de Leopardi) del romantica di quella. *) capo Alessandro Manzoni, Benedetto. Foscolo, si Vi e nettamente questo secolo, pone il come Leopardi , insieme questa ; di 10.° classica si entre et celle 133. A. la des pubblication Fiancés de des Oeuvres morales Manzoni. appreciè par Leopardi. primi paragrafi del cap. XVIII del volume: il Settemche anche brini proposito vogliamo ricordare due nelle di trattando scuole (intorno sue quelle Lezioni, alla cui denominazione egli dice che « dal sentimento religiososi chimarono dall'arte romantica clascattolica e e e « anticattolica, *) « il sica A questo »), soggiunge Manzoni, alia che seconda molti prima appartennero il fra Leopardi. questi pochi e alla e in cima 45 — Giacomo « Leopardi, (Paris, Didier, (1875) giozza poetico di Giacomo Studio e critico C.°, 1875. del et ses Leopardi di In-8°, li. Liceo-Ginnasiale del del pensiero scetticismo. Nobile suo Gaetano (Benevento, 64. pagg. sopra. carattere e annotazioni. Bouché-Leclercq metamorfosi Le Pier- Giacinto. con scolastico Un breve Vedi A. par oeuvres In-160)». 4874. 12.° vie sa — dalla Raccolta Estratto di Benevento Giannone di tizie no- no l'an- per 1874-75). fra confronto il Leopardi è il Manzoni e a 6-7. pag. Di questo volle confronto Napoletano inserita nel far il Giornale che politi- e rivista del libro del bibliografico del fascicolo di nella brevissima Bollettino parola morali filosofìae lettere,scienze di (Napoli, Marghieri) Giozza singolarmente mato aprile (an. II, voi. Ili, fase. II, pag. 363), ove, biasiin genere il libro, si conchiude : « L'unica cosa nuova nel è della abbiamo la libro che trovata « dopspiegazione 1876 in Manzoni letteraria ; credente pia corrente ; scettica in nel soffrirono L'A. così: si esprime «Leopardi. gl'Italiani « principio di più di qualunque altro popolo questo secolo la loro che rirestava « per o quindi non perduta libertà Manzoni Dio o disperare : ed ecco e « volgersi a Leopardi « più profonda e poteva essere (p. 6). La spiegazione non « , « nello stesso pensiero non più chiara. tempo fosse ! Ma — che sembra si del Giozza] sì bene nuova cosa » questo togliesse (Le Lettere italiane dal trattalo di Aquisgrana a' dì nostri.— Torino, Paravia, 1873-74. In-80;;dappoiché in nota a 7 è citato appunto dal Giozza quest'opuscolo del Liveriero. pag. Nella il Giozza nota stessa aggiunge : « Leopardi e Manfurono i due più grandi ingegni letterari del nostro « zoni dal Liveriero « « secolo. Ambedue lento; questi è per la prova, V. Antologia Tedeschi.) Infatti vie ricscirono opposte al medesimo quegli la controprova 1873. voi. della in- esistenza letterarie di Paolo 22, Leopardi raffigura il dubbio profondo, la fede provata, tranquilla, « cruccioso,implacabile; Manzoni « secura : esprime questi l' influenza religiosa ortodossa; la la scettica critica. « quegli e » 13.° (1876) CABDUCCI torno A proposito di certi giudiziinGiosuè. ad Alessandro Manzoni. (Nei Bozzetti critici e Discorsi letterari di Giosuè Carducci. tore, Livorno, coi tipi di F. Vigo edi1876. In-16°). indicato Risponde allo scritto del Rovani qui avanti nel « « di Dio. Notizie , n° 9. — Dell'uno prof. Giovanni suo in e dell'altro ha scritto Bernardi fatto menzione il Venezia) (morto quest'anno dizio opuscolo: « Dell' ispirazione leopardiana e di qualche giustab. M. relativo (Venezia, tipo-litografico Fontana, 1883, sola parola fa vedere 8°, di pagg. 38); e con una ch'egli si schiera Nello per stesso in il Carducci. volume V. a del Carducci pag. è nel 35. un altro notevole luogo 46 — letto scorso « fra il Leopardi ed il per P inaugurazione confronto di di sita il 16 Bologna 467 pagg. e torna poeti dopo , dello seg. fare a novembre riscontro un fra scetticismo 1874 sul » nel sta Diti Univer- nella tema Del vamento rinno- le quali le più tanto due si agitò la fra esatto, del correnti dì Giacomo Leopardi 1882. (Firenze, Barbera, « a lo che noterella la circa terio dice sì per i errante È il fra i a due uso 184) con — ai giovani più grandi che delle delle scuole una nella di notturno Leopardi. critici publicati nel cri- un scrittori di te let- storia » pastore un G. periodico tano salerni- zione giornale d'istruzione e di educa4 stab. numeri zionale, e Vili, 5, Salerno, (vedi an. tip. Na7 febbraio 1876), nel quale, a pag. 26-27, fa un breve parallelo fra la scuoJa mistica e la scuola scettica (le due scuole dal Oapecelatro scuola denominarsi noi abbiamo veduto che cristiana del Nuovo XX dare Alfonso, Canto dell'Asia, di II0 dei Saggi Il utilissimo a a como Gia- e è stato pel posto occupano principiifilosofici che rappresentano. (1876)LINGOTTI 14.° annoiate e e letteratura italiana quei due nuovi stati In-8°, di pagg. differenza secolo, sì questo teraria, scelte i due misticismo dire : « Di a dopo il 1815. E comincia Italia Alessandro Manzoni degli animi furono poeti in il Tutto ivi che » confronto, Leopardi. segue, a pag. XVIII-XX ristampato dal prof.RaffaelloFornaciari Prose « del volume. Italia,stampato in Ivi l'illustre professore dell'ateneo gnese bolo- delineato aver Manzoni, e degli studi fine in letterario a — e istitutore, miscredente)e scuola ne' suoi Manzoni Inni la per Sacri, esamina prima la per seconda la poesia quella del Leopardi nel Canto notturno. *) Giacomo baragiola Aristide. 15.° (1876) Leopardi filosofo, dottorale coltà Dissertazione e prosatore. presentata alla fapoeta di Strasburgo. (Strasburgo, filosofica dell'Università Carlo I. Trùbner, tip. di H. L. Kayser, 1876. In-8°, presso di pagg. XVI-67). Anche che egli chiama della prima fa Leopardi. i due autore questo Vedi l'una fra raffronto dei rassegnati, l'altra ha un a pag. 17-18. scrittori è in fine, da due scuole e degli scettici, della il Manzoni rappresentante le seconda il , Altro pag. più 62 a esteso pag. confronto 64. fra suo, primo luogo (pag. 17-18) il Baragiola ripete,come chiamava il Giornale che il pensiero del Giozza Napoletano cita punto né lui né il Linuovo (v. sopra, n.° 12), e non suol le sue veriero. Ecco parole : « E perchè la letteratura da dei dall'indole « ritrarre governi e dei tempi ed essere Italia in così « quella reciprocamente atteggiata, nacquero Nel « due scuole *) Proprio dal 1873. Vedi ; 1' una che il Carducci come qui sopra al si direbbe dei confrontava, n.° 9. rassegnati, contro il evocava Rovani, fin 47 — — predicando la riconciliazione del vecchio in« religioso e civile coi bisogni dell'incivilimento « moderno; degli scettici, l'altra,che si potrebbe chiamare dell'avvenire, gittossia negare « disperando ogni miglioraLa scuola della patria caduta. dei nelle condizioni « mento la A. da seconda dal fu ce no« primi Manzoni; rappresentata dicendo che le due scuole, dopo stro Leopardi. » E segue infine si confusero modificazioni vice nde in quella varie « e il suo Milano nella « dei a principale organo classici, avente che s Biblioteca Italiana risplendette lungo tempo per emiche nelnenti scrittori ; ed in quella dei romantici u aveva noti F Firenze i suoi « campioni. » più Antologia di Nel il consecondo fronto luogo (p. 62-6 'i)fa più direttamente ribadito fra i due scrittori le idee dopo avere già il Marchigiano dato svolte il Lomnel primo bardo, e e luogo manticismo addirittura, « come capiscuola del classicismo e del roil « m.edio evo, ci viÙ mento , , moderno 16.° » . Un breve Promessi di accenno Vedi anche a pagg. fra le di como Gia- 25; è un Estratto). Operette morali e i 6-7. pag. parola una 8°, di In a. confronto, Sposi, leggesi domestica L' educazione Camillo. (1876) belli Leopardi. (S. I. e Manzoni sul sul e Leopardi a 23. pag. 17.° (1879) Giannini Studio Giovanni. Leopardi. Maggiore n.° 1, 1879, in 8° di il Leopardi col Si confronta Quest' opuscolo Giacomo su , contiene non tipografico Largo 73). pag. Manzoni a altro che 11 Giannini. titolo nell'anno il lavoro tutto critico stabilimento ( Napoli del opuscolo di pari Prete, Largo Avellino seguito fu Trinità 67-70. pag. la Introduzione stampato stab. tip. a In-8°, 76); e pagg. in questo si di confronto un trova accenno leopardopure 24-25 ove del Manmanzoniano si parla degli Inni zoni, a pagg. del Saggio sopra e gli errori popolari del Leopardi. 18.° (1879) morandi Luigi. Leopardi e Manzoni, a proposito di un giudizio di P. E. Castagnola. (Nel libro del Morandi Le Correzioni Sposi Parma, Battei, 1879. Il Vismara sola una sul È V Unità « Sposi « Manzoni « di Luigi « In-16°, di pag. N. B. ad — nel della zione. lingua, 3a ediriferisce In di indicata della Alfonso Morandi i nomi nesso, VUniià e In- quest'opera. È del 1874; e la prima, e se contenga il luogo sul Manzoni. e di 16°). Bibliografia, manzoniana nella edizione sia se appresso 16, 1880. 11 ai Promessi (Napoli, di in altro così: « Le Correzioni lingua. Lettera inedita di Valle di Casanova, con Della mo sappiaLeopardi e non ai Promessi Alessandro un discorso (Milano,fratelli Rechiedei, tip.edit.,1874. 96). » questo medesimo del Leopardi volumetto della 1879 anno e del si trovarono Manzoni, Biblioteca rara ma senza dell'editore accoppiati alcun Lovati 48 — Milano: in Scrini « ({Alessandro colli « (1880) In-16°).» (1880) Etjscaldo Milano, X, 1880, an. L'autore « — a )) (Cappelletti, (1880) paolillo In-8°). (1880) Leopardi il di ad Rivista nella pelletti.) Cap- sandro Alesdi Minima Leopardi Il Leopardi ed (Barletta, tip.Vecchi La Manzo- e sua 72. pagg. il Manzoni. soci, 1880. e Conversione cantica parla del Leopardi si del letteraria giovanile.(Roma, dalla Nuova Estratto di bera, tip.Bar- gia, Antolo- 1880). novembre Vi e In-8°, 1880. leopardiana confronta Francesco. la 1-4). Leopardi pagg. fra il paragone 7). Giovanni. mestica Giacomo Crepuscolo 25 n° cit.) op. critico comparato. 22.° e pagg. 504-509 pag. ni. Cenno 1-3, e (Articolo letterario fase. (Nel sparse. Spigolature intorno Alberto. Manzoni. « 24 v'istituisce un prof. Novara Manzoni.» (Dalla Bibliografia il 21.° n° Ili,1880, an. Il « — 20.° Pagine Andrea. Novara di Genova, e e e pubblicati dal e dispersi di Giacomo Leopardi, Raffaello d'Urbino, novellamente racCelestino Mauro Guerprof. (Milano, tip. Manzoni 1879. «ra, 19.° rarissimi — 63-68. pagg. 11 medesimo autore del e Manzoni insieme, a 19 pag. a ha Leopardi e il Manzoni già da noi citato, discorso 1885 in-16°, di pagg. E ci di piace la ricordare fra voro, la- recente suo rniamo Ma- vita Castello,S. 107), cioè del luoghi confronto le opere di Terenzio e di Palermo nell'Università il 6 Su pronunziato (Città di di accenno un pure in due giugno Lapi tipografo editore, 1885, a pag. nel che 43 e a 56. pag. dello stesso Discorso re, auto- la solenne zione inauguraper Municipale, stampato poi col titolo La Biblioteca Leopardiana in Recanali, Discorso (ReSimboli, 1882, in-8°) è riferito il fatto tip. Rinaldo canati, nel parlamento brittanico la causa che il Russe!, propugnando pronunciato della dell'unità da lui Biblioteca nazionale nominava in Recanati Leopardiana italiana, a Manzoni Alessandro « che mostrar Giacomo e gna de- l'Italia n'era Leopardi. Giacomo » Leopardi, Sopra 24. (Vicenza, tipografiaParoni, 1880. In-8°, di pagg. Atti dell'Accademia Estratto dagli Olimpica). fra il Leopardi e il Manzoni di confronto V'è qualche accenno 23.° (1880) a pag. Questi suo ai Giacomo 5 e a Pensieri volume: di, 1880. 24.° (1881) Giacomo. zanella pag. dello Storia nostri 21-22. Zanella della montefeediui Leopardi. pag. 242 poi passarono letteratura giorni (Milano, In-4°) da sieri. Pen- casa italiana metà dalla edit. del 251. pag. La Francesco. far parte del a D. F. tecento del set- Vaflar- a (Milano, Dumolard, vita 1881. e le opere In-8°). di 50 — — (1885) 30.° Opera A. postuma, Vedi 20, Le 344, 197, nel ciari VIII-352). Manzoni pagine a II giornale delle Diritto, la G. questo lume vo- De dal volta abbiamo sopra scelte L. in prima di come di Prose riunite e publicate state erano volume (Napoli:, Bonari. col relazione riprodotte Universitarie, nel pagine Leopardi. Giacomo 348. postumo, Sanotis in parola Lezioni di su Raffaele prof. In-16°, qualche 54, dal curata 1885. Morano, Studio Francesco. sanctis de cennato. ac- bera, { Bar- annotate e 1882). Ancora Cesare nel Rosa inserito nel articolo suo giornale V — di originalità latina Confederazione La (Roma, — agosto 1882, a tico, a classico I, an. A chi mi saprei non e romantico 18), n. dare se il Leopardi definitiva una ad conveniva 143, pag. domandasse un tempo risposta; s. classico a me ciò, in quasi sia o pare pardi Leo- 20 cendo: di- ce roman- che sia BBIGHAMYOUjraUNf'gnj' "3Ti97 2231 22412 Presso la medesima in Recanati G. R. Simboli tipografia-editrice Scritti editi sconosciuti. Leopardi. C. di Benedetteci Simboli, 1885, ture Spigola- (Recanati, volume un di in-8° XL-470) pagg. G. vendibili : (controvagliapostale)sono Leopardi. Ragionamento inedito sulla fedelmente da gellazione Fla- l'autografo pubblicato sul- F. Ferri Mancini canati, (Re- Simboli, 1885) A. Sopra Cerquetti. de9 e A. Bravi. di pagg. un . ...» stampe voi. nel 50 2, 50 di in-8° » prossima pubblicazione: Notizie G. ai quali suoi sono dirette - questa Rivolgere per tipografia.) tempo le dute prece- parenti epistolario. (Edizione di suo tutte Leopardi, bibliografiade' recanatesi esemplari. bibliografiche di scritti di degli dalla amici 1, ti, (Recana- 308) Benedettucci. a 140) Recanatesi. Reminiscenze Di — Paralipomenidi Giacomo voi. in-8° pagg. 1, machia il testo della Batracomio- Simboli, 1878, C. » (Recanati, Simboli, 1886, Leopardi un 75 6, £ ed re lette- soli 100 le domande