CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Tanzania 2014 SCHEDA TANZANIA - CVM Volontari richiesti : N 3 SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: BAGAMOYO INTRODUZIONE FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro. DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO: TANZANIA La Repubblica Unita di Tanzania è nata il 25 aprile 1964 dall’unione del Tanganica e dell’isola di Zanzibar. Tanzania. Questa è una nazione pacifica e, grazie alla stabilità della sua leadership politica, ha saputo evitare il coinvolgimento nei numerosi conflitti che hanno infiammato i Paesi confinanti, svolgendo anzi un ruolo chiave nella prevenzione dell’escalation della violenza e nella cooperazione regionale. Dal 1977 il Paese è stato governato dal partito unico Chama cha Mapinduzi (CCM) – Partito della Rivoluzione - guidato dal "padre della patria" Julius Nyerere. Il movimento è di ispirazione socialista e nasce dalla fusione dei fronti di liberazione nazionali del Tanganika e di Zanzibar. Nyerere ha governato fino al 1985, quando lascia il Governo ad Ali Hassan Mwiniy, che ha guidato il paese fino alle elezioni del 1995, le prime aperte ad altri partiti. Da questa tornata elettorale il CCM è risultato comunque vincitore e il 23 novembre ha assunto la carica di Presidente della Repubblica e Capo del Governo Benjamin Mkapa, poi riconfermato nel 2005. Attualmente è presidente Jakaya Mrisho Kikwete, che ha vinto le elezioni del 2005 e del 2010. Nel corso degli anni la Tanzania è stata sempre in prima linea nella lotta all’apartheid e ha dato un contributo significativo alla decolonizzazione del continente africano. Durante gli anni novanta, al Paese è stato richiesto in modo particolare di svolgere un ruolo di mediazione nei conflitti armati dei vicini Ruanda e Burundi ed ha accolto moltissimi rifugiati dall'Angola e dal Ruanda. Inoltre, è stato la sede della prima conferenza regionale sui rifugiati ruandesi dopo l'offensiva militare lanciata nell'ottobre 1990 dai ribelli del Fronte Patriottico Ruandese (FPR). La Tanzania si trova fra i 10 Paesi più poveri del mondo: infatti il 65,6% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e nella classifica di indice di sviluppo umano si colloca al 152° posto con un indice dello 0,466. Inoltre il tasso medio annuo di inflazione tra il 1990 e il 2012 è del 12,7%. Nonostante l’economia nel 2012 sia cresciuta del 6,5%, grazie all’aumento del prezzo dell’oro, la maggior parte della popolazione è rimasta esclusa dai conseguenti benefici e sono aumentate in maniera preoccupante la disoccupazione giovanile e le disparità di reddito. (Dati UNICEF2012) L’economia è tuttora fortemente dipendente dal settore agricolo, che impegna il 40% della popolazione attiva. Ciononostante il 15,8% della popolazione risulta sottopeso e c’è una fortissima disparità tra le aree urbane e quelle rurali. La bassa produttività del settore rurale deriva principalmente dagli inadeguati investimenti sulle infrastrutture, l’accesso limitato al credito e ai fattori di produzione, la tecnologia limitata. Questi fattori fanno si che in alcune regioni addirittura il 45% della popolazione sia in condizioni di insicurezza alimentare. Inoltre, la classe dirigente del Paese ha intrapreso una politica di perseguimento di alcuni obiettivi centrali cercando di coniugare lo sviluppo con la tutela del territorio. La Tanzania ha infatti mantenuto intatto la maggior parte del suo patrimonio naturale (moltissimo a confronto con altri paesi africani) e attualmente è una delle nazioni con più alta biodiversità del globo e con un alto numero di specie animali e di piante, di cui molti endemici. Nonostante ciò molte aree forestali sono a rischio deforestazione, a causa della forte pressione demografica di cui soffrono le aree adiacenti a queste zone e della poca consapevolezza da parte della popolazione non autoctona dell’importanza della foresta. Una delle sfide più importanti che la Tanzania sta affrontando negli ultimi anni, è quella riguardante il settore sanitario, che presenta diverse criticità, tra le quali spiccano l’insufficienza di strutture e di personale e la corruzione. In più il virus dell’HIV colpisce ancora il 5,1% della popolazione (tasso che si è sensibilmente ridotto rispetto al 9,4% del 2000). (Dati UNDP 2012) Per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, fonti non ufficiali riportano abusi durante le elezioni del 2010 a Zanzibar anche da parte delle forze dell’ordine. Organizzazioni locali per i diritti umani hanno registrato inoltre notizie di torture e maltrattamenti all’interno delle carceri del Paese da parte degli agenti di sicurezza nei confronti dei carcerati. Inoltre, continuano ad essere praticate in molte zone della terraferma le mutilazioni genitali femminili, sebbene la pratica sia fuorilegge per le ragazze al di sotto dei 18 anni. A questo proposito, il Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione riguardo all’aumento della violenza di genere, soprattutto in ambiente domestico, ed al mancato perseguimento giudiziario dei colpevoli di tali violenze. Sono frequenti anche gli attacchi a persone albine. (Dati Amnesty International 2012) Infine, nonostante il 6,2% della spesa pubblica venga investito nell’educazione, meno della metà degli iscritti termina l'educazione elementare e meno del 6% accede alla scuola secondaria. Oltre a ciò, la qualità dell’istruzione è molto bassa. Il dato più preoccupante è quello che riguarda l’alfabetizzazione: solo il 67% della popolazione, infatti, sa leggere e scrivere. DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG: CVM è presente in Tanzania dal 2003, anno in cui ha dato inizio ad un programma di prevenzione, cura e controllo dell’HIV/AIDS in collaborazione con la Commissione AIDS di Zanzibar AIDS e ZAPHA+ (Zanzibar Association for People Living with HIV and AIDS) in 10 distretti di Zanzibar e nel distretto di Kinondoni. Programma che nel 2005 è stato esteso nel Distretto di Bagamoyo. L’approccio è di tipo multisettoriale e prevede attività che interessano i diversi settori legati all’HIV/AIDS: attività di capacity building, formazione, sensibilizzazione e mobilitazione per membri dei comitati multi settoriali presenti a livello di villaggio e di ward (unità amministrativa), rappresentanti della società civile e delle maggiori organizzazioni locali, leader religiosi, sia cristiani che musulmani, addetti sanitari, insegnanti e i gruppi più vulnerabili della società come giovani,donne, persone sieropositive. Nel corso del tempo tematiche come i diritti delle donne e la parità di genere hanno guadagnato ampio negli interventi con attività mirate volte a garantire diritto allo studio e al lavoro alle giovani donne tanzaniane. Tutti i progetti prevedono un ampio coinvolgimento della popolazione locale e delle comunità beneficiarie nella convinzione che la valorizzazione delle potenzialità locali sia la strada più giusta per la ricerca di un cambiamento. poiché Il fine ultimo che CVM vuole perseguire è lo “sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini”. Dal 2004 CVM lavora in partnership con APA –Aids Partnership with Africa – ong irlandese impegnata in programmi HIV/AIDS in Africa, e diversi attori locali con i quali ha ampliato il proprio campo d’azione. Dal 2010 CVM è capofila dei programmi contro la malaria di Population Services International PSI e di prevenzione all’HIV/AIDS di Family Health International FHI nella ragione nella Regione Pwani. Dal 2011 collabora con Swisscontact e VETA nel progetto a favore di giovani nella Regione di Morogoro e con Tanzania District and Coastal Management Program (TCMP) in progetti HIV/AIDS a favore delle comunità costiere. Dal 2005 il CVM realizza progetti di servizio civile in cui volontari, con diverse competenze, affiancano lo staff locale nella gestione degli interventi e nello stesso tempo acquisiscono competenze, esperienza e conoscenze dal personale locale che normalmente è analogamente qualificato e con ampia esperienza operativa. Partner Nella sede di Bagamoyo, CVM realizza il presente progetto di Servizio civile con la Congregazione Cattolica missionaria dei Padri dello Spirito Santo (Holy Ghost Fathers CSSp-EAP. I Padri dello Spirito Santo sono arrivati in Tanzania nel 1869 e sono stati i primi missionari in Africa Orientale, arrivati a Bagamoyo da Zanzibar seguendo le rotte del commercio degli schiavi. Sin dall’inizio, accanto all’opera missionaria e di liberazione degli schiavi hanno affiancato la costruzione di servizi sociali. Hanno fondato il primo ospedale in Africa Orientale e nei decenni hanno portato avanti le attività sociali costruendo e gestendo nuovi ospedali, scuole primarie, secondarie e centri di formazione. I Padri dello Spirito Santo considerano la questione dell’HIV/AIDS cruciale per la società ed è per questo che vogliono intraprendere tutte le misure necessarie per affrontare il problema restando aderenti all’etica sociale della Chiesa Cattolica ed alla visione pastorale del rispetto e del dialogo con le altre Istituzioni Religiose e con il Governo della Tanzania. CVM ha sempre svolto i suoi interventi di prevenzione e cura dell’HIV in collaborazione con i Padri dello Spirito Santo, fra il 2004 e il 2007 nei distretti di Kinondoni e Bagamoyo, dal 2007 al 2010 nel solo distretto di Bagamoyo.Nel 2003 la partnership è stata sottoscritta con un accordo tra le due parti; Altri partner con i quali si collabora per la realizzazione del presente progetto sono: ¾ Amministrazione del Distretto di Bagamoyo - in particolare gli Uffici Distrettuali del Ministero dell’Educazione, del Ministero della Sanità e il Coordinatore per le Attività di Sviluppo. Si tratta di uffici distrettuali nel cui ambito ricadono le attività del progetto. Il rapporto è regolato da un Memorandum of Understanding in cui vengono definiti i doveri e il ruolo di ciascuna delle parti ed in cui è sancita la collaborazione congiunta nell’operatività delle iniziative, attraverso la condivisione di mezzi e personale qualificato, l’organizzazione di programmi formativi comuni, l’ottimizzazione di risorse umane, ecc. ¾ Associazioni locali - UWAMABA - Umoja wa watu wanaoishi na VVU Matumaini Bagamoyo. L’Unione delle persone sieropositive che vivono con speranza Bagamoyo è l’associazione delle persone sieropositive di distretto ufficialmente registrata nel 2006 grazie anche alla facilitazione di CVM, con la missione di supportare le persone che convivono con il virus dell’HIV, orfani e/o figli di persone sieropositive, di promuovere azioni di sensibilizzazione ed informazione sulla cura e la prevenzione per abbattere stigma e discriminazione. La collaborazione tra CVM e UWAMABA è quinquennale per ciò che riguarda la pianificazione, l’implementazione e il monitoraggio delle attività specifiche per i PLWHA. ¾ BAGEA – Bagamoyo Girls Education Association è l’associazione formata da ragazze e giovani donne che vivono nel distretto di Bagamoyo ufficialmente registrata nel 2009. Obiettivo dell’associazione è supportare le ragazze del distretto di Bagamoyo ad accedere ad una formazione secondaria qualificata e formale, promuovere l’accesso nel campo del lavoro delle giovani donne, fornire informazione su SRH, life skills e HIV/AIDS. BAGEA collabora da 3 anni con CVM nell’implementazione del programma di supporto scolastico e di formazione tra pari per le ragazze. NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5 MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi. EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede: ¾ elevato spirito di adattabilità; ¾ flessibilità oraria; ¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana; ¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute; ¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto; ¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria; ¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali; ¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di assegnazione; ¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero; ¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi; ¾ ¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero. partecipare alla valutazione finale progettuale PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: BAGAMOYO (CVM 73858) Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio: Rischi politici e di ordine pubblico: ¾ MICROCRIMINALITA’: diffusi sono gli episodi di microcriminalità, rapine, scippi, furti di denaro e di documenti. ¾ RISCHIO TERRORISMO: sono segnalati possibili rischi di atti di natura terroristica, anche ai danni di istituzioni o di strutture occidentali. Non si possono, altresì, escludere possibili atti intimidatori nei confronti di chiese cristiane. Rischi sanitari: ¾ FEBBRE DENGUE e la DENGUE EMORRAGICA, malattie endemiche causate dalla puntura di zanzare infette. ¾ MALARIA, COLERA, TIFO, PARATIFO, EPATITI virali A, B, C, TETANO. ¾ L’AIDS è molto diffuso ed è la seconda causa di morte dopo la malaria. ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE: Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine pubblico RISCHIO ACCORGIMENTO ¾ Ogni spostamento locale dei/delle volontari/e sarà pianificato con gli operatori responsabili; ¾ CVM provvederà una serie di misure di sicurezza come la presenza di guardie nel luogo di lavoro ed abitativo. ¾ Ai/alle volontari/e saranno sconsigliati spostamenti dopo nelle ore MICROCRIMINALITÀ’ TERRORRISMO notturne. Inoltre, sarà sconsigliato recarsi solo/a in zone isolate della città di intervento, e in altre possibili aree del Paese considerate a rischio. ¾ i/le volontari/e saranno invitati/e a non circolare da solo/a e a non portare con sé oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche,...) o grossi quantitativi di denaro; ¾ i/le volontari/e saranno invitati/e a dotarsi di fotocopie dei propri documenti personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali. ¾ i/le volontari/e riceveranno istruzioni specifiche al loro arrivo nel Paese sul comportamento da adottare in caso di furto o rapina. ¾ Comunicare alle Rappresentanze Diplomatiche d’Italia nel Paese d’invio dei volontari, la loro residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati; ¾ Contattare le Autorità Nazionali Italiane (inserendo i nomi dei volontari in SCN sul sito https://www.dovesiamonelmondo.it) per permettere loro di pianificare interventi di assistenza. ¾ Contattare le rappresentanze consolari Italiane in loco o l’Unità di Crisi presso la Farnesina per fornire ed ottenere aggiornamenti adeguati e puntuali rispetto alla situazione dei volontari eventualmente interessati dagli atti. Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari: RISCHI In generale per i rischi Sanitari ACCORGIMENTO ¾ ¾ Prima della partenza i volontari sono invitati a effettuare le vaccinazioni consigliate dall’OMS per la Tanzania quali Epatite A, B ed E Febbre Gialla, Tetano, Colera. saranno forniti ai volontari accorgimenti igienico sanitari relativi al tipo di contesto in cui si svolgerà il servizio (uso di acqua da fonti sicure, utilizzo di zanzariere, ecc.). si consiglia ai volontari il rispetto delle regole fondamentali di igiene, nonché di evitare cibi crudi, latte non pastorizzato, bevande con ghiaccio; ¾ si consiglia ai volontari di bere acqua minerale sigillata, mangiare frutta sbucciata ed evitare verdure crude; ¾ si sconsigliano ai volontari i bagni in laghi e fiumi. ¾ si consiglia ai volontari di adottare tutte le misure precauzionali contro la MALARIA e la FEBBRE DENGUE (repellenti, zanzariere ai letti ed alle finestre, coprire braccia e gambe dopo il tramonto), nel dettaglio: • indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri ed accesi attirano gli insetti) con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo; • evitare l'uso di profumi (attirano gli insetti); • applicare sulla pelle esposta durante il giorno, ed in particolare dal tramonto all'alba, prodotti repellenti per gli insetti a base di n,n-dietiln-toluamide o di kbr (noto anche come bayrepel o icaridina), ripetendo l'applicazione in caso di sudorazione intensa ogni 2-3 ore. I repellenti per gli insetti e gli insetticidi a base di piretroidi possono essere spruzzati direttamente sugli abiti; • gli alloggi dei volontari saranno dotati di zanzariere; • usare zanzariere sopra il letto, rimboccandone i margini sotto il materasso, verificandone le condizioni e controllando che non ci siano zanzare al loro interno; è utile impregnare le zanzariere con insetticidi a base di permetrina; • spruzzare insetticidi a base di piretro o di permetrina nelle stanze di soggiorno o utilizzare diffusori di insetticida operanti a corrente elettrica. FEBBRE DENGUE: i volontari non dovranno assumere alcuna medicina prima di aver consultato un medico, e soprattutto, non devono assumere aspirina o farmaci a base di acido acetilsalicilico. Sarà consigliato ai volontari di assumere una compressa al giorno di "COMPLESSO B", contenente vitamine che vengono espulse per via cutanea e che allontanano le zanzare (le zanzare tendono a pungere soprattutto all’imbrunire ed all’alba, ma il rischio è costante). ¾ I centri ospedalieri più vicini sono: ¾ Bagamoyo District Hospital – l’ospedale di distretto in cui sono presenti tutti i servizi per fronteggiare emergenze e in cui sono disponibili sala operatoria, raggi X, ortopedia, centro malaria, centro HIV/AIDS, TB, oculistica, odontoiatria, maternità e ginecologia. ¾ Epiphany Dispensary e St. Elisabeth Dispensary – dispensari privati che offrono tutti i servizi di primo intervento e controllo, in particolare per quel che riguarda test e trattamento della malaria Tutte le strutture in questione sono facilmente raggiungibili da qualsiasi punto del villaggio con mezzi di trasporto motorizzati come taxi e moto-taxi ampiamente disponibili, in tempi brevi, stimati dai 5 ai 10 minuti. Gran parte delle strade di percorrenza sono asfaltate ed in buono stato. A tutti i volontari sarà fornito il l’opuscolo divulgativo elaborato dal Ministero della Salute per specifiche malattie infettive quali: Amebiasi – Colera – Dengue – Diarrea del viaggiatore – Dissenteria bacillare – Febbre Gialla – Febbre Tifoide – Malaria). PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio: ¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali; ¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..) ¾ ¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato. Inoltre si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi: BAGAMOYO (CVM 73858) ¾ Disagio causato dalla difficoltà di reperire strutture abitative che rispecchino gli standard di vita europei ¾ Disagio causato dall’ irregolare fornitura di energia elettrica e di acqua ¾ Disagio causato dalla difficoltà di comunicare con la popolazione locale a causa della diversità linguistica ¾ Disagio causato dal cambiamento del regime alimentare e dalle diverse condizioni igienico-sanitarie DESCRIZIONE SEDE DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE: TANZANIA – BAGAMOYO Il Distretto di Bagamoyo è uno dei 6 distretti della regione costiera di Pwani, a nord di Dar es Salam, confinante a sud con il Distretto di Kinondoni. Bagamoyo è anche il nome della città amministrativa del distretto. Il Distretto copre un’area di 9.847 kmq. E’ suddiviso in 6 Divisioni, 22 Ward (livello più basso di divisione amministrativa), nelle quali la popolazione varia da un minimo di 6.206 abitanti nella Ward di Kiromo ad un massimo di 38.043 abitanti della Ward di Chalinze,e 97 villaggi, ai quali si sommano le 2 piccole autorità Urbane di Dunda e Magomeni, ulteriormente suddivise in 38 quartieri. Secondo stime non ufficiali realizzate nel 2009, Bagamoyo ha una popolazione di circa 269.292 abitanti ed un tasso medio annuo di crescita del 2% (pop. maschile: 134.198, pop. femminile: 135.094). Bagamoyo è il distretto più povero e meno sviluppato della regione Pwani. Il 76% della popolazione è impegnata in attività economiche di sussistenza e allevamento. 9 sono i villaggi costieri del distretto che contano circa 52.883 abitanti, dei quali il 70-80% svolge attività economiche legate al settore ittico, quali pesca in mare aperto e su acque basse, lavorazione del pesce, raccolta di alghe e produzione di sale usato prevalentemente per la conservazione del pescato. Attività economiche minori sono allevamento di animali di piccola taglia come polli e capre, coltivazione di riso, produzione di artigianato e vasellame di terracotta, vendita al dettaglio e ristorazione. Dal punto di vista sanitario nel Distretto di Bagamoyo sono presenti 1 ospedale, 6 centri di salute, 80 dispensari medici, 5 centri di trattamento e controllo e 2 centri di distribuzione delle terapie, 54 centri per il test volontario, e 80 centri per il test preventivo per la trasmissione del virus da madre a figlio. Solo il 57% della popolazione è alfabetizzata. Nel distretto sono presenti 96 Scuole Elementari e 3 Scuole Secondarie Pubbliche, affiancate da 1 Scuola Elementare e 2 Scuole Secondarie private. In totale sono presenti 749 Insegnanti Elementari e 83 Insegnanti per la Scuola Secondaria. La religione nel distretto più diffusa è quella Musulmana, professata dal 75% della popolazione (173.384 persone), seguita da quella Cristiana a maggioranza cattolica (15%) e dalle religioni tradizionali (5%). Nel territorio di Bagamoyo si interviene nel settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: DIRITTI UMANI E SVILUPPO SOCIALE Il tasso di diffusione dell’HIV nella regione Pwani pari al 5.7% è uno tra i più alti a livello nazionale. La fascia di popolazione più colpita è quella compresa tra i 15 e i 49 anni per la quale il tasso oscilla tra il 6 e l’8.9%, percentuale che sale per la popolazione tra i 30 e i 34 anni fino a punte del 10.4% Secondo ultimi dati forniti dalla FAO, il tasso di diffusione dell’HIV nei villaggi di pescatori è dalle 5 alle 10 volte più elevato rispetto a quello dei villaggi agricoli, zone urbane o lungo arterie stradali. La situazione epidemiologica del distretto di Bagamoyo rispecchia quella regionale. Le donne risultano particolarmente vulnerabili all’HIV/AIDS a causa delle particolari condizioni economiche e sociali: retaggi culturali, il basso livello di educazione e l’impossibilità di accedere ad un lavoro dignitoso, relega le donne ad una condizione di dipendenza economica che non fa che accrescere la loro vulnerabilità nei riguardi di violenze e sfruttamento, da quello lavorativo a quello sessuale. Secondo stime internazionali 1 donna su 4 è stata vittima di GBV: violenze sessuali, fisiche e verbali riguardano prevalentemente ragazze tra i 13 e i 17 anni. Il 23,7% delle donne hanno dichiarato di essere state picchiate dai propri mariti o dai propri padri. Le ragazze più giovani cercano di risolvere la propria condizione economica entrando nella prostituzione mentre le donne più adulte, sposate e non, intraprendono relazioni con più uomini in modo tale da assicurarsi più fonti di sostentamento: circa il 14% delle ragazze della zona afferma di avere più di un partner. Un’alternativa sono matrimoni concordati in giovane età con uomini molto più anziani. Prostituzione, violenze e matrimoni precoci causano inevitabilmente gravidanze premature: il 25% delle ragazze tanzaniane al di sotto dei 18 anni ha almeno un figlio. Nel 2009, 9.788 ragazze tra i 10 e i 19 anni hanno lasciato la scuola perché incinte. L’età media del primo parto è 14 anni. A causa della tipologia dei legami il numero di divorzi e degli abbandoni è molto elevato e famiglie con a capo donne sono un fenomeno molto diffuso. Tali comportamenti, unitamente ad una scarso livello di scolarizzazione, informazioni basate su credenze popolari, il supporto limitato degli attori sociali competenti, l’inefficienza delle associazioni dei gruppi vulnerabili aumentano il rischio di contagio dell’HIV. Nel settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale si interviene nel territorio di Bagamoyo con i seguenti destinatari diretti e beneficiari indiretti Destinatari diretti: ¾ 1.331 persone di cui 290 membri dei Comitato multisettoriale sull’AIDS a livello di ward e di villaggio, 156 ufficiali esecutivi di villaggio e di ward (VEO e WEO) e 30 a livello di Distretto, 110 giudici e 153 membri della corte, 124 dottori ed infermieri, 44 guaritori ed iniziatori tradizionali, 370 donne (cameriere/bariste, domestiche), 35 ragazze, 3 universitarie. Beneficiari: ¾ 43.923 persone, tra cui collaboratori di facilitatore di giustizia di comunità (CJF), polizia e magistrati, familiari dei beneficiari diretti, membri delle associazioni, utenti dei servizi test volontario mobile, pescatrici, donne e ragazze, giovani. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO: BAGAMOYO (CVM 73858) ¾ Promuovere i diritti di 370 donne, ragazze, studentesse vulnerabili del Distretto di Bagamoyo. ¾ Potenziare la campagna di informazione su prevenzione di Gender Based Violence (GBV), HIV/AIDS e diritti delle donne. ¾ Migliorare la capacità di coordinamento e collaborazione di 617 tra polizia, magistrati, membri della corte, dottori, infermieri ed amministratori governativi nelle politiche a favore dei diritti delle donne e ragazze nel distretto di Bagamoyo. ¾ Migliorare la capacità di 370 donne e ragazze e di 9 associazioni locali di svolgere un ruolo chiave nella promozione del diritto alla salute, all'educazione e dei diritti sociali di donne e ragazze. DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi BAGAMOYO (CVM 73858) Azione 1. Formazione dei funzionari, operatori e leader influenti delle comunità su diritti dele donne, HIV/AIDS e GBV 1. Organizzazione e realizzazione di 3 corsi di formazione da 7 giorni per 110 facilitatori di giustizia a livello di comunità (CJF), poliziotti e magistrati su diritti delle donne, legislazione nazionale e trattati internazionali, approccio con le donne che hanno subito violenza. 2. Organizzazione e realizzazione di 16 corsi di aggiornamento da 5 giorni per 290 rappresentanti dei gruppi di Women and Children Rights (WCR) su diritti delle donne, come affrontare i casi, approccio con le donne che hanno subito violenza, testimonianze. 3. Organizzazione e realizzazione di 16 corsi da 7 giorni per 153 membri della corte a livello di Ward su diritti delle donne, come affrontare i casi, approccio con le donne che hanno subito violenza, legge nazionale e internazionale sulla tutela dei diritti delle donne e del bambino. 4. Organizzazione e realizzazione di 16 corsi da 2 giorni per 156 ufficiali esecutivi di villaggio e di ward (VEO e WEO) su diritti delle donne, come affrontare i casi, approccio con le donne che hanno subito violenza, legge nazionale e internazionale sulla tutela dei diritti delle donne e del bambino. 5. Organizzazione e realizzazione di 4 corsi da 2 giorni per 124 infermieri e dottori del centro sanitario su approccio con le donne che hanno subito violenza, counceling, assistenza psicologica, supporto morale e assistenza nel riportare I casi di violenza alle autorità. 6. Organizzazione e realizzazione di 4 corsi da 2 giorni per 44 guaritori ed iniziatori tradizionali su diritti delle donne e dei bambini, rispetto dei diritti umani. 7. Organizzazione e realizzazione di 1 laboratorio da 1 giorni per 30 rappresentanti dell'ufficio di Distretto su diritti delle donne e dei bambini, rispetto dei diritti umani, legislazione nazionale e trattati internazionali. Azione 2. Formazione e miglioramento delle capacità e competenze di persone vulnerabili 1. Organizzazione e realizzazione di 16 eventi da 1 giorni per la sensibilizzazione ed educazione alla pari presso le scuole primarie e secondarie. 2. Organizzazione e realizzazione di un corso professionale da 30 giorni per 35 giovani senza formazione né lavoro su agricoltura, orticoltura, conservazione del pesce, sartoria, cameriere, segreteria. 3. Selezione ed assegnazione di borse di studio per 3 studentesse universitarie. 4. Organizzazione e realizzazione di 2 corsi di formazione da 4 giorni per 50 proprietari di bar e hotel saranno formati su diritti, politiche lavorative, pagamenti, e HIV/AIDS. 5. Organizzazione e realizzazione di 2 corsi di formazione da 5 giorni per 150 bariste cameriere e domestiche riceveranno una formazione su diritti, HIV, STI e capacità professionali Azione 3. Attività di supporto al rafforzamento delle associazioni locali 1. Organizzazione e realizzazione di un corso di formazione in nozioni economiche di base di 10 giorni, contabilità e business per rappresentanti di 9 associazioni di donne (cameriere e domestiche) 2. Organizzazione e realizzazione di un corso di aggiornamento per rappresentanti delle associazioni di categoria su come gestire un'associazione. 3. Organizzazione e distribuzione di materiale per la costituzione di 8 nuove associazioni di categoria di donne (4 di domestiche e 4 di cameriere/bariste). 4. Realizzazione e produzione di 2.600 bollettini informativo su parità di genere, diritti delle donne, malattie sessualmente trasmissibili e HIV/AIDS per giovani. Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ N.1 Coordinatore generale delle attività (Azioni 1, 2, 3) N.1 Facilitatore esperto per corsi di formazione e seminari (Azioni 1, 2, 3) N.1 Esperto in diritti delle donne e legislazione locale (Azioni 1) N.1 Esperto di questioni di genere (Azioni 2, 3) N.1 Addetto alla segreteria e contabilità (Azioni 1, 2, 3) ¾ N.2 Autista (Azioni 1, 2, 3) Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto: BAGAMOYO (CVM 73858) Il volontario/a in servizio civile n°1 sarà di supporto nelle seguenti attività: ¾ Supporto nell'organizzazione e realizzazione di 3 corsi di formazione per CJF: agenda, contenuti, preparazione del materiale didattico. ¾ Affiancamento all'organizzazione di 16 corsi di aggiornamento per i gruppi WCR: selezione partecipanti, agenda, contenti, preparazione del materiale didattico. ¾ Collaborazione nell'implementazione di 16 corsi da 7 giorni per 153 membri della corte a livello di Ward su diritti delle donne, come affrontare i casi, approccio con le donne che hanno subito violenza, legge nazionale e internazionale sulla tutela dei diritti delle donne e del bambino. ¾ Partecipazione nella realizzazione di 16 corsi da 2 giorni per 156 ufficiali esecutivi di villaggio e di ward (VEO e WEO) su diritti delle donne, come affrontare i casi, approccio con le donne che hanno subito violenza, legge nazionale e internazionale sulla tutela dei diritti delle donne e del bambino. ¾ Supporto per la realizzazione di 4 corsi da 2 giorni per 124 infermieri e dottori del centro sanitario su approccio con le donne che hanno subito violenza, counceling, assistenza psicologica, supporto morale e assistenza nel riportare I casi di violenza alle autorità. ¾ Collaborazione per l'organizzazione di 4 corsi da 2 giorni per 44 guaritori ed iniziatori tradizionali su diritti delle donne e dei bambini, rispetto dei diritti umani. ¾ Affiancamento per la preparazione di 1 laboratorio da 1 giorni per 30 rappresentanti dell'ufficio di Distretto su diritti delle donne e dei bambini, rispetto dei diritti umani, legislazione nazionale e trattati internazionali. Il volontario/a in servizio civile n°2 sarà di supporto nelle seguenti attività: ¾ Affiancamento nell'organizzazione di 16 eventi da 1 giorni per la sensibilizzazione ed educazione alla pari presso le scuole primarie e secondarie. ¾ Collaborazione nell'organizzazione e realizzazione di un corso professionale da 30 giorni per 35 giovani senza formazione né lavoro su agricoltura, orticoltura, conservazione del pesce, sartoria, cameriere, segreteria. ¾ Partecipazione alla selezione ed assegnazione di borse di studio per 3 studentesse universitarie. ¾ Supporto all'organizzazione e realizzazione di 2 corsi di formazione da 4 giorni per 50 proprietari di bar e hotel saranno formati su diritti, politiche lavorative, pagamenti, e HIV/AIDS. ¾ Collaborazione all'organizzazione e realizzazione di 2 corsi di formazione da 5 giorni 140 bariste cameriere e domestiche riceveranno una formazione su diritti, HIV, STI e capacità professionali Il volontario/a in servizio civile n°3 sarà di supporto nelle seguenti attività: ¾ Partecipazione all'organizzazione e realizzazione di un corso di formazione in nozioni economiche di base di 10 giorni, contabilità e business per rappresentanti di 9 associazioni di donne (cameriere e domestiche) ¾ Supporto all'organizzazione e realizzazione di un corso di aggiornamento per rappresentanti delle associazioni di categoria su come gestire un'associazione. ¾ Affiancamento all'organizzazione e distribuzione di materiale per la costituzione di 8 nuove associazioni di categoria di donne (4 di domestiche e 4 di cameriere/bariste). ¾ Supporto alla realizzazione e produzione di 2.600 bollettini informativo su parità di genere, diritti delle donne, malattie sessualmente trasmissibili e HIV/AIDS per giovani. REQUISITI: Si ritiene di dover suddividere tra requisiti generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti ad aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività, che i volontari andranno ad implementare. Generici: ¾ Esperienza nel mondo del volontariato; ¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi; ¾ Competenze informatiche di base e di Internet; Specifici: BAGAMOYO (CVM 73858) Volontario/a n.1: ¾ Laurea in economia, scienze politiche, sociologia o equipollenti ¾ Buona conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata Volontario/a n.2 ¾ Laurea in ambito socio-educativo come scienze della formazione, educazione, comunicazione, psicologia o equipollenti ¾ Buona conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata Volontario/a n.3 ¾ Laurea in scienze politiche, scienze sociali, sociologia o equipollenti ¾ Buona conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata DOVE INVIARE LA CANDIDATURA ¾ ¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande) ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO CVM Porto San Giorgio (FM) Viale delle Regioni, 6- 63822 0734 - 674832 www.cvm.an.it tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC • è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale), • non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.