• STATISTICI E GEOGRAFICI J DELLA, REGGENZA, DI ALGERI Dl ,0 G R ARE R G " D' HEM S 0 MILANO COI TIPI DI LUIGI NJ.:RVETTI TIPOGRAI'O-LTBR.lJO Co,'';a dei /JuOniO N, 977 1830. • • CENNI STATISTICI E GEOGRAFICI DELLA REGGENZA DI ALGERI Cocta Dumerabimus ex l, DIOMED. Q UALUNQUE siauo pel' essere i futuri desti"i delle Reg. geuze bal'beresche. quella di Algeri pare. giusta tutte ]e probabilità • farsi vicina al punto di sofirire uu rivo/gimento importanlissimo. Couciossiachè sarehbe facile impresa il di· moslrare. che colesla potenza di fatto non possiede più neppure i mezzi che bastioo a maotenerla in pace ,anche vo· lendo. coll' uDiversalità delle DuioDi' iucivilile. ed ancora mena quelli sui quali possano essere foudate le arrogauti sue pretensioui di vivere con impuni là fuori de' lirnili dell' ioei. vilimenlo. A buon conto i tre secoli deU' esislenza di lei. come Stato piralico. non debbono l' essere e la durata 101'0 ad alcuo merilo inlriDseco dei semibarbari suoi reggitori. Noi non vogliamo almeno persuaderci, che possa tultavia esislere un solo uomo di slato dabbene. il quale abbia il coraggio di ripetere il famoso detto di quel minislro, che voile aver l'agione di soslenere , che" quando le reggmze barberesche non esisteslerofarebbe d'uopo il crearle". Cerla cosa è nondimeoo', che possedula da UII po polo in· civililo ed induslrioso • questa helia regione dell' Aflrica, cosi. vieina alla nostl'a Europa, polrebbe, anche in brevissimo ~pilzio di lempo, aspirare ad ogni possibile grado di prospc. l'ilit, cd alla gloria d' incivilil'e ezialldio uu vaslissimo COli li- 4 nente, gli aLitanti deI quale SOIIO infiuo ad ora avviluppati nelle fenebre della barbarie. Anzi non havvi, pel' cosifiàtta impresa, in tutto l' immenso circuito deU' Am'ica , un posto l)iù appropriato di Algeri. 1\1a come sperare un evento simile meutre dura l'attuale ridicolo e antisociale suo governo? È ben vero, che vencndo questo a perdere r unico mezzo che ancora 10 fa sussistere, cioè la pirateria , e la licenza di usare impunitamente quaute angberie gii piace a danno delle nazioni incivilite, non sarà più in grado di reggersi nella sua forma, presente; mentre che dall' aitra parte la barbarie, e l' igno~ ranza dei turclli, fattisi padroni di quel governo, esclude qua· lunque speranza di un cambiamento in meglio. l\la dato il casa che venisse infatti distrutto quel famoso nido di pirati, colla cognizione che un lungo e faticoso soggiorno in Barheria ci ha somministrata dei suoi abitanti, e dei loro costumi, non istiamo un attimo duLbiosi pel' prenunziare, che l' avvilimento della nazione, e la totale assenza di qualunque siasi politica disciplina, faranno si che, disfatto l'attuale governo. la popolazione delle provincie inlere ritornerà issofatto al regime patriarcale, costituendosi, da pel' sè , in tribù se· parate , le une dalle altre; e che le guerre intestine da locali ge)o~ie, e dal carattere naturalmente mutabile e feroce di quei 'lJarbari poco stante prodotte, sprgneranno ogni scintilla di miglioramento sociale. Quei popoli dovranno aUora tomaI' pel' forza indietro verso 10 stalo selvaggio, e ridurre a deserto ulla delle più belle regioni del globo, che gli scritlori romani denominavano i' anima della t:epubblica , il; giojellQ dei. l' impf;ro, speciositas totius terrae flormtis, e di cui il corn· ~ercio arricchl, nel medio evo, le mercantili città italiane di Amalfi, Napoli, l\lessina, Pisa , Genova e Firenze. Considerato sotto quesl' aspctto, il formidahile armamenlo testè uscito da porti ffancesi , contro la Reggenza di Aigeri , parrà non tanto un'eHello dei giusto risentimenlo d'una grande nazione scandaJosamellte insultata, quanto uno di quei miste. riosi espedienti, che la Divina Provvidellza melle talora in uso, pel' produrre i rivolgiment,i nelle istituzioni umane, e per man .. dare ad effetto gli eterni, ed immutahili suoi decreti. Noi non ci faremo qui lecilo di entrare in aleuna spezie di diseussione l'1è politica, nè istorica, intorno le cause, l'origine,. i' andamcnlo, il buon successo e le plausiLili cOllseguellzc di 5 'cotèsta memoràbile spedizione; massimamentc che moIti scritlo. ri, dei quali daremo qui appresso un elenco, hanno bastante. menle dibàttuto, per tutti i versi. ogni possibile argomento in favore ed in odio dell'impresa. Facciamo soltanto voti caldissimi aceioeehè sortisca il desiderato fine. Portiamo pero ferma opinio. ne, e non possiamo resistere al bisogno di qui manifestarla. cioè, che' tutto dipenderà daU' esito d'uno sbarco prontamente ed avventurosameDte eseguito, quiDdi dalla combiuazione bene intesa, e DOD iDterrolla d'un aUacco immediato, e simultaDeo per terra 'e pel' mare. E confessiamo ingenuamente, che credia· mo l'uno e l'altro, molto mena malagevoli di quel che altri si potrebBe immaginare. Sappiamo JJenissimo, che il Capo di quella Reggenza ha prese le più energiche misnre per la difesa, e siamo più che persuasi, che Del punta dello sbarco si trovcr:i riunito UD grande nUlIlero di guerrieri più 0 meno bene armati. IHa vinti gli ostacoli di codesto fortunoso momento, e schierato cd ôrdioato l'eSercito invasore sul lido, 0 soUo Je mura di Algeri, si vedrà ben presto, che quelle milizie indisciplinate non possono cootrastare a truppe regolate, agguerrite ed instruite in falaDgi. e squadroni impenetrabili, e da prodi capitaDi condoui allà vittoria. ContuUocii> sarà molto prohahile, che altratti dall'uso , e dal fanatismo iunumerevoli stormi di quei llal'bari ubbidi. tanno al primo comando dei Dej presente, e scellderanno aguisa di torrente dalle montagne e dall' interno deI paese, pel' difendere 1:1 capitale; ilia inca pace di qualunquc prolungata ed efficiente tesistenza, l' opposizioDe 10\'0, simile ad un fuoea di tJaglia, cesserà in pochi giorni pel' la sola mancanza di a)j. menti. E dopo la caduta della capitale, cd il conscguente scio· glimenll> dell' attuale goyerno turco, nOIl potrcbbe quella sol· datesca mai più essere di nuoyo rassemhrata. Senzaehè siltmo alleora persultsi, che dopo la presa faUa della ciltà d'Algeri, tutti i mauri, e forse anco i turchi si·sottortIetletanDO 0 pel' amore, 0 pet forza ad tm nuovo governo, che ~ia per essere fondala soTra principii liberali di tolleranza, e di riguardo pei pregiudizii stabiliti, e che accordi una protezione imparziale a tutte le professiooi religiose, cosl come aile persone ed aIle proprietà. Imperciocehè non appare, che vi siano case in modo invi'Jcibile opposte ail' inciyilimeoto , ed al buon ordine sociale , più dei maometlismo che in aItre religiose credenze, subitochè trovinsi senn rclazione col brac- 6 cio forle e sernprc jnlollerant~ deI despotismo. La pil! dura gravezza , onde abbiano attualmente a dolersi gli abilanli deI paese, è la quasi Jolale proihizione di esporlare i prodolli deI suolo e deIl' industria. L'abolizione di quesla gravezza con· cilierebhe forse, e senza forse, tulle le trihù numidiche, mer· cecchè stahilirehbe immediatamenle l' abbondanza, ed una comparaliva ricchezza. Abbandoniamo perciù alla Provvidenza. ed al valore dei guerrieri francesi, il buun successo della spedizione, e pre· sentiamo iut,Ullo ai noslri legitori i seguenti Cenlli geo. grafici e stalistici deI paese. tale qua!e ritrovasi nell' islante del!' assalto che gli soprasta, pel' parte di una delle più pa' derose cd agguerrite nazioni della cristianilà. §. J. Corografia, 0 sin Statistica dcscrittivn. J. Sito geografico. J limiti perigrafici della reggenza sono; a ponente il Mop,!t'rib-ct-ACIÙ, da lJui dello impero di Maroeco, a borea il mare mediterralJco, a Icvante la reggeuza di Tunisi. cd ail' austro il Salthara, ossia grau Deserto. Il confine occidentale, sul marc. è in un luogo dello Tvunt, a circa quaranta miglia verso illevantedal Sran fiumedi Muluia o Malva, da dove fino aile foci dei flume Zaine che forma il confine con '1'unisi. vi sono quattrocento novantaeinque miglia nautiche italiane. La larghezza. dal mare al gran Deserto, è più difficile da valutarsi, attesochè i limiti deI Biled-ul-gerid, 0 paese dei rami di palme dallilifere. e quelli deI Sahhara non sono ancora determinati nella geosrafia positiva. Seconda il douore ShaW. questa larghezza non o!trepassa,"eLbe sessanla miglia italiane; ma cio è, come 0snuno vede, troppo poco; stanchè sappiamo che pel' 10 meno il duminio della Reggenza si esteode fino al parallelo Irentesimo secondo • forie aocora fioo al venlesimo otlavo. Laonde la sua estensione quadrala non puo. in nes. sun caso, essere minore di sessant' otto mila mislia quadrate italiane. da sessanta pel' ogni srado terrestre. Descri:.ioni e carte. Come nel moroento attuale puo dive· nire in teressanle di avel' sotlo gli occhi un catalogo dei principali scriUori che da un secolo in qua diedero ragguaglio di fJuesla regiooe. eosi abbiamo creduto pregio dell'opera di rae· cogliel'e, e riportare qui non solo i titoli di coteste produzioni , ed i nomi de' loro aulori; ma di unirvi aleuue brevi, ma precise osservazioni , che esprimano il noslro giudizio deI ri. spellivo 101'0 merilo inlrinseco. 1. Sloria di Algeri ec. in iuglese, di J. MORGAN, Londra 1731 , due volumi in 8.° Opera superficiale, sebbene compi. Jata dai migliori libri già puLLlicali intorno la slessa materia. 2. Diario della spedizione spagnuola ad Orano; ill iuglese, proLabilmente deI medesimo autore sig. MORGAN. Londra '1752, in 8.° Opuscolo di poco merito. 5. Descrizione della cittù di Algeri, ec. in svezzese, di Carlo REFTELIUS, Stocolma 'lTi7, due volumi in 4.° Libro ben di. gerilo e molto esallo, ma poco conosciuto, e fallosi rarissimo ; non ossendo mai stato tradollo in altra lingua. 4. Piaggi ed oHer,'azioni in diverse parti del/a Barberia. e dei Lel'allte, in iuglese ~ dei dollore SUAW, Londra '1738, in foglio, e ristampali nel 1757 in 4.° COll giunte, e lIel 1818, in 2 vol. in 8.° Tradotti in francese, e slampali all'Aja, 1743 due volumi in 4.° Opera eruditissima , e molto curiosa : tut. tavia una delle migliori che abbiamo intorno il regno d'Algeri. 5. Etat général et particulier du royaume d'.A/gel', par LEROY. L'Aja, 1750, in 8,° Opera che contiene quanto poleva aHora bramarsi inlomo la geografia di Algeri. 6. Storia completa degli Stati piratici della Barberia, cioè A/geri, Tunisi • Tripoii e Marocco, contwente l'origine lt ril'oiuzioni e lo stato attuaie di qllei reami; le lol'O forze, rendi· te, relazioni politiche e commereia.li, (;'Q1I Ima. carta, una pianta di Algeri, e una carla della Barberia,' in inglese, d'un gen. tiluomo quivi residenle pel' moIti anni come funzionario pub. blico. Londra 1750, in 8.° Traduiiune inglese ddl'opera pre. cedente. aggiuotavi un' analisi delle memOl'ie ir,lorDo Tuoisi puLbJicate da Saint Gervais, che illradottore mise alla Iuce seoza nominare nè ci tare gli autOl'i francesi dei quali adoperava il lavoro. Di qui oacque, che più tardi questa istoria fu tradolla in francese da qualche ignoranteUo. che non cOllosceva l' ori. gine deI libro inglese. 7. Yiaggio in lspagna ed in Portogallo, con un ragguaglio della spedizione spagnuola contro Algeri lIel 1775; in inglese, deI maggiore Guglielmo DALRYMPLE. Londra 1777. La migliore l'elazione che siasi pubhlicala di quella famosa e malaugurata spedizione , ma che perù non va asente d'ull certo spiritu di l'a rti to. 8 8. Histoire générale du royaume d'Alger. di LAVCIER DE TASSY. Parigi 1785, due volumi in 12.° Seconda edizione di un' opera eccellenle, pubblicala già nel 1725 , che fu la base dei sovra descrilto Etat général etc. di Leroy, e ru poi in massima parte tradoua, ed inserita nell' opera inglese qui sopra registrata al N,o 6, cd in un' allra di cui si parlerà in appressO al N.o 25.; ma nelle quali non appare nessuna men· zione raUa dell' autore. 9, Voyage en Barberie pendant les années 1785 et 1786, suivi de Recherche$$ur l' hiftoire naturelle de /11. Numidie, parJ. L. 1\1. POIRET; Parigi 1789, due vol. in 8.° Opera slimatissima. piena di faUi, e di ragguagli importantissimi, tradoua in inglesc , Londra 1791 in 12.° 10. Piaggi di James BRUCE, in inglese, Edimburgo 1790 5 vol. in 4.° e seconda edizione, ivi, 1804 oUo volumi in 8.° - Opera che ha talvolta un poco di romanzesco, ma che cio nonostanlc conticne raui curiosi assai, e di sommo pregio per la geografia , e la storia naturale. 1 '1. Flora Atlan/ica, sive historia plantarum quoad in Atlantes agro tune/ano et algerensi crfseunt; di Réne' DESFONTAINEI , Parigi 1798 in 4.° Libro doltissimo, ed iJ migliore che fin qui si possegga nspelto alla storia naluraIc di Algeri , e che nella prefazione somminislra notizie preziosissime della sua fisiografia. 12. Notizie ed osservazioni intorno Algeri, in tedesca; di REHBlNDER. console danese in quella Reggenza. Allona, 1798 Ire volumi , grande in 8.° con carle e figure. Opera melodica, csalta e giudiziosa , ricca di notizie veridiche, e 50mmamenle interessBnti. 13. Lettere scritte dal Mediterraneo, in inglese, da Odoardo ÊLAQUIERE, Londra 1813, due vol. in 8.° con carte. Tradotte in francesc Parigi, 1820, pure 2 vol. in 8.° Produzione benis. sima scritta e piena di ragguagli importanti, ma che parla poco della Reggenza di Algeri, limitandosi a quelle di Tunisi e di Tripoli. 14. Recherches pour servir à l'Ms/aire de la piraterie, avec un précis des moyens propres à l'extinclon des pirates barbaresques, par D. A. AZUNI. Genova 1816 in 8.° Opuscolo mollo erudito, che merita di essere più generalmellte conosciuto. Il paragrafo XI sopraltutto pare scriuo sp~cia)menle per le con· 9 giunture presenli, sebbene pubblicato molli mesi prima della famosa spedizione dei viseonte d' Exmoulb. 15. Memorie storiche della Barberia, e della sua potenza mariuima rclatimmente alla pirateria .. con un breve ragg4a_ glio di ..4lgeri, Tripoli c Tunisi, a motiva dei varii attacchi da essi jaUi contro gli stati europei .. riflessioni sui'foro at· tuaU mezzi di dl/fsa, e sui trattali originalijatti col Re Car. la Seconda,. in inglese, Londra 1816 in 8.° Opera di cireostanza, serilia e pubblicala in occasione deU' impresa or' ara accennata. 16. lettere dei Capitano WALTER CROIŒR ad un membro dei Parlamento britannico , intorno la schiavitz't dei cristiani in Algeri .. pure in Inglese, UlDdra, 1816 in 8.° Opuscolo dollo curioso e profondamenle pensala. 17. Prospetto dello stato presente delle Potenze barbaresche per rispetto al cUma,. al s;lOlo, ai prodotti, alla popolazione , aile manifatture ed alla forza navale e militare di ft/arocco, Fez, .Algeri, Tripoli e Tunisi: con una descrizione della maniera loro di guerreggiare, e moiti aneddoti del tratta. mente crudele fatto agli sc1zial'i cristiani.. in inglese, con nuova carla idro-geografica , c!l'è lin flui la migliore che si possegga; di Carlo Guglielmo JANSON amerieano, Londra1816 in 8.° Libro' veramente Bureo pel' le nolizie preziosissime che in sè contiene. 18. AlIlIcnture cd osservazioni di Filippo P ANANTI sopra le coste della Barbe,'ia. FireD:l:e 1817 due volumi in 8.° con carla, poscia ristampale a Milano in :> vol. in 8. 0 e trad~lli in inglese , in fl'ancese ed in altre lingue europee. Opera moho istrulliva, e singolarmenle ricca di faui e di aneddoli ; ,ma scritla forse cou troppa poesia di stile, e con troppa preoccupazione a discredilo dei poveri mauri. Il libro ha pero il prezioso merito di essere il primo scrillo in lingua ilalianD, e da un autore italiano, intorno quelle incivilite contrade, e noi ci ricoDosciamo con piacere obbligati a lui di molLi ragguagli, che ci furono di grande e Frequente aiulo nel disim. pegua , qualunque siasi, della presenle noslra fatiea. 19. Ducrizione statislica e geogrojica degli stoti piratici affricani, .Algeri, Tunisi e Tripoli, e dei rtgni di Fez e di Marocco , trattf/ dalle migliori fonti, con Ulla carta geogrofica ; in tedesco; Stullgard 18'17 , due fascicoli in 8.0 che conten· 10 gono una delle migliori descrizioni che Doi conosciamo di quella regioue. 20. Raccollto della spedizione contro Algeri, ne/181 6 sotto il comando di Lord Exmoutlt ; in inglese. di Abramo SALAMÉ nativo .di Alessandria d'Egitlo. Londra 1829 in 8.0 Relazione assai veridica ed esatta. ma nou di grande vlIlore. 21. 1 Cristiani e i Barbereschi; autore anonimo. - Editore G. P. VIEUSSEUX. Ginevra 1822 in 8.0 Opuscolo di poche pagine ma pieDo zeppo di fatti preziosi • e di riflessioni som· mamente giudiziose. re1ativamente agli Stati harbereschi in generale , che si applicano mirahilmente aile circostanze deI. l'atluale armamento contro la più ribalda. e la più ostinata di quelle Reggenze piratiche. 22. Sc/lizzi d'un quadro d'Algeri. politici, istorici e ci· vi/i, 'contenmte un ragglloglio della geograjia, della popoia. zione, del governo • delle rendite. del commercio, deU' ogri. co/tura. delle arti. delle ïstitllzioni civili, delle tribù. dei costumi. degli idiomi e della più recente istoria politiea di quel paese; in inglese. da William SIIALER. console generaJe americano in Algeri. Boston, negli Stati Uniti, 1826 in 8.0 Opera sellza alcun dubbio la più importante. e la più este· samante istrulliva che finora possediamo intorno la reggenza di Aigeri. 'Frutlo di dodici anni di residenza nel paese, e scriuo con moita veracilà. franchezza, cd erudizione, questo libro contiene più falti veramente importanti ed istrultivi di tutte ~e produziolli più a mena voluminose infino ad ara pub. hlicate ; ed era sorpreudente. che noo prima di pochi giorni SODa fosse quest' eccellente lihro stato tradolla io aleun aItra lingua europea, Ora pero n'è useita in Parigi uoa traduzionc francese faua dal signol' Saverio Bianclli. un volume in 8. 0 con una pianla d' Algeri. Confessiamo ingenllamcnte. che all'opera originale deI signol' Shaler. da lui medesimo favoritaci. siamo debitori di moIte notizie • che avremmo senza duhbio poluto rinvenire altrove, ma difficilmente esposte, e dedotte con tanta chiarezza unita ad una brcvità oHimamente iotesa. 23, liistoire philosophique et politique der ltabli.rsemens et du commerce des européens dam l'Afrique septentriOllale ; 011vrage post/Illme de G. T. RAYNAL, augmenté d'un aperçu de l'état actuel de ces tlaulissemen,r et du com.raerce qu'y font les europùns • notammmt al'ec les puissances barbaresques; II llar M. PEUCHET. P,arigi 1826 due volumi in 8.0, con una carla deU' Affrica. E segnatamente nel toma secondo. e nel libro quinlO, che si legge una ecceUenle e sostanzialissima de· scrizione di Algeri , ove spezialmente pel' ciù che riguarda i prodolli e le relazioni commerciali trovasi esposlo, con moita parlicolarilà, e corredalo di giudiziose riflessioni, tullo quelle che puo merilare l'allenzione e l'inleresse doi leggitori. Osserveremo peraltro, che tulle le giuute falle dal signol' Peuchet sono quasi lelleralmente tradolle dallibro deI signol' Pa· nanti qui sopra descritlo al 1.'/.0 18. 24. Mémoire géographique et numismatique sur la partie orientale de la Barberie, etc. suivi de recherches. sur les Berberes A.tlantique s , anciens habitans de ces contries; par le compte Charles Octave CASTIGLIONI; Milano, 1826 in 8.° Opuscolo pieno zeppo di sceltissima erudizione, che conliene sopraUulto molLe notizie curiose intorno la geografia autica e comparala della Reggenza di AIgeri, ed intorno le diverse lribh affricane amazighe. ed arabe. che ne occupano anche aUualmenle il lerrilorio. 25. Histoire d'Alger et du bombardement de cette l'ille en '1816. Description de ce royaume, et des réloolutiotlS qui y sont arrivées; avec IIne carte du royaume, ct deux planches. Parigi -1830 in 8.° Compilazionc di circostallza, e che, toltane la sloria deI bombardamento inglese, tradoua da quella deI sig. Salamé. si prenderebùe pel' una semplice rislampa deU' opera di Laugier di Tassy, di cui pel' altro non vi si fa nessuna menzione. 26. Au Roi et allx chambres sllr les l'éritables causes de la rupture avec Alger et sur l'expédition qui se prorose; p"r Ale· xandre DE LA BORDE; Parigi 1830 in 8.° con una carta contencDte due piante , cioè una di Algeri, c l'altra de' suoi immediali contorni. Libro bene e forlemente scrilto, ma di cui l' aulore pare che faccia piutlosto l' avvocalo elle l'incofpalore degli Algerini: Le sue riflessioni pel' altro suU' armamento, che si stava preparando, sono molto giudiziose. e vogliamo sperare, che saranno utili a chi dovrà cavarne profillo. 27. ALGER - Tableau du royaume, de la ville d'Alger et de ses environs; état de son commerce, de ses forces de terre et de mer; description du moeurs et des usages du pa.rs etc. par M. REN,\UDOT. Parigi 1830 iD 8°. con due carle. e cinque slampe. Compilai.Ïonc di circostanza, Ilon troppo bene falta. ma che J 12- merila di essere letta pel' alcuni fatli che difficilmente si tro'vano in ait ri liLri. Ne sooo già lIscile 3 edizioni. 28. Erquisse topographique et ltistorique du royaume et de la ('ille d'.A/ger, accompagnie d'une carte générale du royaume et d'un plan du fort et de ses environs par 1\1. PERROT. Parigi 1830 in 8.- Fra le malte descrizioni d' Algeri, da poco tempo uscile alla luce, è quesla uua delle migliori, ed accompagnala da due ottime carte topografiche. 29. .Alger et ses environs. Description ltistorique, geographi'lue et politique de la Régence d'Alger, 12 Avril 1830. F oglio massimo di quallro pagine, che accompagno la gazzella denominata le Temps, e che nella prima faccia presenta due eccel. leuti pianle clei conlomi immediali, e più discoSli della cillà. La desctizione, tuila che breve, è molto Lene falla, ma non è in sostanza se non se un eslrallo, talvolla lradollo letleralmenle, degli Schizzi dei cousole americano sig. Shaler, qui sopra l'e,; gislrali e descrilli sollo il l\'.o 22. 30. Yocabulaire jrançais.algùien, contenant plus de six mille mots, dont la prononciation est rép~éselltle en caractéres fran. çais; suivi de dialogues et des locutions les plus nécessaires. Opera deI sig. J. J. MARCEL, aolico direllOJ"e della stamperia in Egilto. Parig; 1830 in 16.0 hislungo. NeUe circoslanze dei momento, questo piccolo vocabolario sarà di molla utililà nella speclizione in corso. Di Luone carle della Reggenza di Aigeri si è sem pre senlila la mancanza, e non ne possediamo in falti nessuna che passa darci una laI guale idea esaUa della vel'~ configurazione non solo delle catene di monti, dei fiumi, dei laghi delle vallate, ec. dell' interna, ma nè anche delle coste marillime, e dei 101'0 golfi, seni, parti a luoghi alli a sbarcare uomini e mercanzie. Sappiamo pero, che nei mesi scorsi sonosi puhblicate in Parigi di-rerse carle, e piante non tanto di tuUa]a Reggenza, quanta delle immediate adiacenze della città capilale. Fra quesle sentiamo che si distingllono per maggiore esattezza, ed abhon. danza di particolarila lopographiche le seguenti. l' èarte de la Régence d'Alger et d'une partie du bassin de la Méditerranée, par DUFOUR. 2. Carte du tlttatre de la guerre entre les [rançrtis et les algiriens , chez Forange. ~. Carte comparée des régences de Tunis ct d'Alger par le 13 .chev. LAPIE, 2. {ogli, chez Piquet. Noi non conosciamo questa carta che di rip.!ltaziClne; ma il nome dei sua autore Lasta pel' raccornandarla. Non abbiamo fallo qui parola de' moiti autori, che prima deU' anno '1700 hanno scrilto deUe cose d'Algeri, e delle spe. dizioni già in quei tempi falte contro quella spelonca di ladri marittimi; altesochè troppo lungo ne sarebbe stato l' elenco, e poco 0 nullo ne saria stato il profitlo. Non possiamo pero aste. nerci dal fare qui menzione di due 0 tre di essi, che ci sem. brano merilare una più attenta considerazione. FinQ daU' anno 1550 AIgeri Cu visitata da 1V'icolâ de Nicolai, che vi accompagno il sig. D' Aramonte, ambasciadore dei Re crislianissimo; e pubblico a Lione nel1568 in fol. e poi in An· versa nel 1576 in fol. e 1586 in 4.° le sue Navigation,t et Piré., grinations, che contengono ulla eccellente descrizione di quella ciuà, col racc.outo delle angarie e dei trauamenti indegni che i Crancesi ivi ebbero a sopportare; le quali Navigazioui e viaggi Curono poscia in italiauo tradolli da Francesco Floria, e siam. pali prima in Anversa, 1576, in 4.° e poi a VeDezia,1580 in folio; con grande numero di figure di uOllliui e di donne, molto pene disegnate ed incise. Lo spagnuolo Boedo pubbIieo, quaIche tempo dopo, una Topografia e lIistoriageneral de Argel, stampata in VagliadoIid, 1602, in 4.°; ed il monaco francese Pietro Dan diede alla luce, nel 1637, UDa bellissima Histoire de la Barberie et de ses corlaires,. nella qqale Aigeri occupa il primo' e. più cospicuo pasto. n più antico au lare pero da noi conosciuto, che abbia par. lato di Algeri come nida di pirati, degno di esemplare e rnemorando gastigo, è il famoso slarnpatore inglcse Riceiardo Grafton, ehe nel 1542 pubblieo in S.o, dalle sue slampe a Londra; la Dtplorabile Sloria della spedi~ione di Carlo Quinto contra Algeri, tradotta die' egli, dal latino in franeese, e dal ~raneese in inglese. Ad onta di tulle le oestre invesligazioni, non abbiamo mai potuto abbauerci in alcllna notiza nè dell' originale latino, nè della versione francese. Tre anni dopo ne fu puLblieata un' altra relazione, pure in inglese, da Giovanni 1V.rland, Londra 1505 in 4,° Laddove la prima opera latina ove sappiamo che si parli di ,!uella mal:.vventurala spedizione fu pubblicata in Anversa nel 1554 in 4.° da Cornelio Seef/I,cm col titolo: Rel'um 4 Carolo r in Affrica bello gestam(]J alln. 1535 et segg. com. ..(. '\. 14 mental'ii lX lIariis scriptol'ibus in unum congesti. Il signoL' de Roqueville, francese. diede nel 1686 una Belation du royaume et du gouvernement d'Alger. libro curioso e raro. scritto con un grande discernimento. e molto gusto per la verità. Divisione del territorio. Comunemente dividesi la Reggenza d'Algeri in cio que governi, 0 siano provincie, cioè queHo di Costantina al levante, quello di Titteri nel centra, quello di Gezair al norte sul mare. quello di Mascara verso il ponente. e queHo dei Biled-ul-gerid; divisa in Yad.reag e Zab, verso il mezzo di sui confini dei Saharra. Il fiume di Matafran al po, nente, e quello di Bubrac al levante, dividorio le provincie di Coslantina e di Mascara dal resta della Reggenza, e la giogaja dell' Allanle ne separa 10 Zab ed il Biled.ul.gel'id, ossia paese dei rami di palmlt. Oltre questa divisione in provincie i turchi contano nella Reggenza 27 comparlimenli 0 distretti cioè: Bona, Costantina, Gigeri, Bugeja, A/geri. Sargel, Mostagan, Vuhran, Haresgol, T/umanbar. Tebessa. Tenez. Labez. Ouoeo. Miliana. Beni· Arascid, Angued. Tremecen, Tegorarin. Malascla, Biscara, f/ ad. reag. Gordiea, Berigan. Yal'ga/a, .Engussa e Nadrama. Tutti hanno i capiluoghi deI medesimo 101'0 nome, tranue Labez che ha Testi, Angued. che ha Guagida e Yadreag che ha Tug/Jurt. 1 tre distretti che precedono quesl' ultimo, situati al Mez. zod. cleU' Atlante, ed i cinque ultimi che compongono il paese de' Mozabi, possono pero cODsiderarsi come affatto iDdipcndenli dalla Reggenza; laon.de i suoi veri compartimenti si rid\lfrebbono al Dumero di soli venti. comprendendovi 10 Zab ed il Vad. reag. Coste e porti di mare. Le cosle della Reggenza di Aigeri sono dapperlUtlo di difficilissimo atterraggio, ed inaccessibili neUa maggior parte deU' anno, non tanto a cagion delle secche e degli s~ogli che stan no loro diDanzi, quanlo pei venti gagliardi e procellosi che le infestano senza interruziooe, pel' moiti mesi deIl' anno. Vi sono pero moiti porli assai comodi e sicuri. Co. minciando dal ponenle e dal capo FalcOllf_, il primo porlo è quello di Marsal-J.:ibir, 0 POl'lo grande, e di V ultran od Oran, UllO dei migliori di tuua la Barberia, ed il secondo della Regsenza di Algeri. Prosegueodo verso il levaule, e passalo il capo [<'errat, si lrova qllello di .A.rzeo, da dove si csporlava grano in molla quantilà; poi Mostagan/lim, allornialo da »cllissimi "- 15 giardini, equello di Sargel 0 Sareeli, l' anliea Jal ·Cties4rt.a, con buon8 fabbriehe di aeciajo e di majoliea. Al ponente poi della capitale si lrova Bugeia anliea l'esidenza dei re vandali. ed ara il miglior ' porlo in quesla parle della costa; Gigeri. farnoso nido di pirali i più inumani della Barheria; Collo, ove j francesi avevano ulla faUoria; Stor". con una baja bellissima; Porto genovese, attu81menle moIto decadulo; Nabo 0 Bona, con porto cOlliodo ma trasalldalo, e Calle, ove pure i francesi aveano uno slabilimenlo militare pel' la prolezione deI cam. mercio e della pesca dei coralli. Tuila qucsla spiaggia è. come già si accenno, generalmente alla, scoscesa, l'aramente bassa ed arenosa, ma in moiti luoghi dirupata, e lolalmenle importuosa. In quesl' ultimo caso il marc che le sla dirimpello ha sempre molla profondilà, ed è generaJmenle nello di scogii fin sollo le rupi da esso hagnate. 1 ma· rinaj europei sogliono avere moita paura di questi lidi, e tanlo più, che in molti aItri luoghi vi s' inconlrano freDgenli 0 scogli interameule coperti dhll' acqua, i quali con tempo serena e tranquillo appena si lasciano dislinguere, e Don si vedono se non quando già vi si sta sopra, in tempo di fol'tunali 0 venti fnl'Ïosi di lramontana, che sono quivi i piiI pericolosi, menlrechè uniti ad una forte correnle spingono con violenza le navi in· verso la spiaggia. Colesla corrente si muove sem pre da ponenle a levanle, Illngo tuila l'eslensione di quelle cosle, comilleiando dallo stretto di Gibilterra fin 0, al gall'o di Sidra nella reggenza di Tripoli. Di flusso e riflusso non v' ha indizio alcuno sulle spiagge di Algeri. La baja della città capitale è mollo spaziosa, distendendosi dalla punta di Tementfus, 0 Matifù, al caflo ,Âcconnatter, ovvero Caseine, pel' uno spazio di circa diciolto miglia nauliche, ed ingolfando entro terra pel' cinque 0 sei, in una piaggia arenosa. che scende dolcemenle verso il mare, e dove seorre il piccolo 6ume EI.Harask 0 l' ,Arasee. Più denlro il paese cominciano ad innalzarsi gradatamente le montagne di Megala e di Ha. runa e la bella pianura di lI1itigia. Il Capo Matifù, che forma l' estremità orienlale della baja, è hassoe circondato di moIti scogli visibili, i quali non si possono senza pericolo accostare. Contullociù vi si puù clare Iondo, dalla parle deI pOllenle , presso le l'ovine di Rllpisir, sovra selle, otto, e dieci bra.ccia di acqua, entra un tiro di J6 canDone dal lido. Se non Ché, riparali dai venli di levante c di tramonlaDa, i legni vi sono esposti a quelli di maestro e di ponenle, che vi cagionano un mare talv~lta eccessivamente grosso. Sulla punla di coleslo capo, alla dislanza di due miglia verso il maestro, v' è una scogliera soit' acqua , ove il mare frange con moita violenza in tempo caltivo; a tramontana greco di quella scogliera, e distante due miglia havveDe un' aitra lutlavia piü pericolosa ; e quatlro 0 cinque miglia al greco levanle dalla punta si vedono due isolette, una delle quali, distaute circa un miglio dalla costa, è d' una rimarchevole altezza, e pno servire di segnale d' alterraggio venendo daHa parle deI levante. Tutto il giro della baja è armalo di balterie, e di forliDi piü a meno formidabili, segnatamente intorno il punto dove sbarcarono gli spagnuoli neWanno 1775 , un poco al ponente dalle Coci deI fiume d'Arasce. La città di Algeri siede verso l'estremilà occidentale, sul pendio di un alto monle , a guisa d'anfilealro, che da lonlano appare hianchissimo a cagioue delle mura e della grande quanlilà di case, e di fortezze tutte in· tonicate da poco tempo. Dinauzi alla ,città vedesi una picciola isola, da più secoli congiunta alla terra ferma, per mezzo d'uu'alzala di pielre co. perla di numerosi edifizii, 0 magazzini; la quale unita. mente aIle isolette già menlovate deI capo Malifli, indussero gli arabi conquistalori deI paese a dare alla baja. e poi al/a cillà il nome di .dl.gezair, che lullavia riliene e d;e significa le isole. ültre i suddetti edifizii, che fanno argine conlro.gli impeluosi venti deI norte, havvi, sull'estremità boreale dell'isola, una grossa torre roto*la. con un fanale, coslruilo sopra alcuni scogli a fiôre d'acqua. Forma poi l'isola una vasla balleria, cui si è dalo il nome di Molo, 0 di l\Jarina, a cagion dell'iparo di mura solido Cabbricalo sul sua law inlerno, ovvero occiden. tale, e sopra un fonda di sei braccia d' acqua ; il quaI muro forma cosi una darsena 0 porlo inlerno sicurissimo, che, seLbene d'ingresso alcnn poco difficile pub dal" ricovero per 10 meno a cinquan la legni da' guerra di tulle le grandezze. Al selteulrione poi dell'anzidetla alzata v'è un aUra porto, ma poco sicuro , perchè esposlo troppo ai ven li di greco e di Iramonlana. Osservala dalla parle deI mare, e ad una certa distanza, 1.. città di Algeri non rassomiglia male alfa vela ,di gabbja d'Un 17 Lastimento, dislesa sovra un campo verdeggiante e colle adja. ceuli bep coltivate campagne e graziosc culline, non che i nu· merosi _ sovenle magnifiei edilizii, dispiega, neli'avvieinarsi, una delle piii belle vedule che si possaoo immaginare. Il promontol'io di Caseine, che forma quivi l'estrernilà della baja e oella di cui vicinanza sealuriseono funti di ollima aequa, si alza eirca seicento piedi sullivello dei mare, ed unitosi ad altri poggi, forma il manIe Bugerea che allornia quasi circolarmeote la cillà, lerminaudo 1re miglia al levante della medesima, iover la face dell'anzidetto Hume d'El.Arasee, che scende da quel monte, e costeggia la vasta e fer· lilissima pianura di Mitigia. Dalla parte di ponente il promon. torio è molto più erlo, abbassaodosi obliquamente verso la hella e spaziosa calata di Sidi Fal'agi, della soverJte TorreUa Ciea, dove sbarco nell'anno 1541 l'armata di Carlo Quinlo, e dove l'aneoraggio è tullavia ugualmente buooo che oella baja di Algeri, e la spiaggia l'orse migliore pel' eseguire uno sbarco. Havvi di più, a poca distanza dalla riva, un immenso pozzo di allima aequa, dalla parte di levante d'un marahuto, 0 ehiesola di Sidi Fart/sec 0 Faragi, con un· picciolo ma vist080 castello. Dalla punta del capo Caseine, (l pel' la punta delta deI Pesee, v'è llna strada rasente il mare, appiè della montagna. La spiaggia pert'.! è quivi scoseesa, piena di l'Upi e di seogli. !\la poco distante della ci !là s~ vede Ulla spezie di gala penetraI' oell'inlemo, coperta di ville e di case campestri deliziosissime, l'ra Je quali spiccano principalmente quelle dei consoli della Grao Brt:· tagna e degli Stati Uniti dell' America seUentrionale. Più a haiso in riva al mare, e pressa l'imbocealura deI fiume deuo EI·Yadi. si distingue una heUa casa di campaglla deI Dei l'ra Liue forti, l'ulla delta degli Inglesi, e l'altro delle l'enLiqllaUr' ore. DaI. l'altra parte della eiuà e fino al fiume El·Arasee, evvi pari. mente una bella slrada lungo la spiaggia, ch'è quivi piana ed areoosa, ed alla ,deslra della quale, venendo dalla citlà. si scuopre uoa pianura fertilissima, e molto popolata che scende poco a poco verso il mare, e somminislra in ahbonclanza la cillà di erbaggi c d'altri pronotli ortolani. In essa vedonsi pure deliziosi giardini con hegli edifizii apparlenenli a diversi eonsoli europei, c nomiuatameule a que'di Francia, di Svezia, de'Paesi Bassi e di Daqimarca. DaI dello lîume di EI·Arasee, tiuo al ea· po di Matifu, vi SODa eirea nove miglia, che eoml'Ielano il giro della baja, nella qualc si puo ancorare da l'crluUo iu 10lldo Cell /li ccc. '2 t8 buon lenitore; ma l'ancoraggio da preferir~i è verso 10 scirocco levante delIa cillà, alla distanza di un miglio e mezzo, 80' pra diciollo braccia d'aequa, fondo di melmll, ed un poco più al largo vi sono velllicinque a lrenta braccia di fondo. Tullavia non vi si sta quivi lroppo bene in eerti tempi, altesocbè i le· gni vi rimangono esposti al/e lraversie dei venti dal maeslro fino ",1 greco, che vi agilano lerribilmenle i flUlli, e cagionano una risacca estremamente incomoda. Montagne e YaUi. Il monle Atlante aUraversa tulla la Reg. genza dal ponente al levante, e vi forma tre calene che seorrendo paraUe/amente vi formano vallate di moIta eslensione. La più meridionale di qnesle catene si denomina nel paese EtTell ovvero .A.t-telà, e separa il territorio collivato e coltivahile dal deserto di Sahhara; in essa inconlransi aleune velle, che come quelle deU' Ammer, dei Lovat e dello Zeccar s'innalzano fin dentro la regione delle nevi perpetue. Meno ragguardevoli, ancorchè sempre altissimi, sono il anusciri, il Fdizia, il Yannuga, l' ,Jurasio ed il Tram. - Le altre calene che corrono più Verso il sellentrione sono mollo meno alte, e chiamansi perciù l'Atlante piccolo 0 marittimo, clove il Giurgiura rra Costantina ed Algeri semhra essere la vetta più e1evala. Queste montagne IOno quasi semprlil coperte cli bosehi, ed abitate da CabiIi 0 tribù di Amazighi, abitanti prillJitiv i deI paese, che vi trovano pascoli ricchissimi pel' mantenere il 101'0 hestiame, ed aUe faIde dei monti campi belIissimi, alti ad ogni specie di agricoltura. Da questa ~tena si estendono aleuni rami verso il mare, ove (ormano promontorii, moIti dei quali , come qnel/i di Hone, l!egaIo ,Tenez: e ~agaro" Curono celebri fioo da! tempo dei Romani, ed Bhri, ('orne q\lelli di Falcon, ,Ferrat, Mostaga'l, GiIeto, Albatel, Tedel,s, Carbone, Ferro, del/fi Guardia () ~apo Rosso servono ai naviganti 1D0derni pel' segnali di ricoposeenza di quel/a inospitabile e pericolos~ costier~. Fiumi e Iaghi. Dai monti suddelti discendoDo in grand~ numero fiumi e ruscelli, tanto verso il mare, quanto· verso il ~iled-ul·gerid e verso il Sahhara; non hanno pereib un corso molt~ lungo. IJ più coosiderevole è Jo Scellife, che nasce nel monte Zeccar dei grande Atlante, in un luogo dello Seba.'UfI 'Ûjun 0 ·le setlanta foutaue; seorre dapprima verso il [lOrte, e quindi aIl'occideule quasi paralIeIameute al mare, doye sboeea 'renia miglia distante al ponente deI capo di Tenu. NeUa parte r 19 5uperiore dei IUO corso, forma il lago di Titten. e nella sta. gione delle piogge inonda una vasta porzione di paese ci,rcon. vicino, a segno Ohe non di rada Ca iDterrompere le comunieaiEio~i per terra Cra Algeri ed OraDo. È probabile. che fino .. lDolta distanza dalle sue foci egli sia lIavigabile; il sua corso intero debb'essere per la mena di trecento miglia. Altro flume pur ragguardevole. ma fin qui pochissimo cooosciuto, si è il Yad.el-gegid a flume nuovo. che sarge oel monte di LOllal. e seorrendo prima verso il levante e poi alla scirocco attraversa e fertilizza la provineia di Zab, e si perde nellago Me1gig in sui CODfini dei Biled.ul-gerid e dei Sahhara. Di minore consi. derazione sono i fiumi di la Ul/ran, Seibus, ZOllall, ed il Rumel o Yad.el·Kebir, ossia fiume grande, l' .4mpsaga degli anlichi, che passa per Costantina, ed è navigabile da col à fino al mare. Il Megerda, l' aDtico Bagadras, nasee pure nello stato di Al. geri. e vi si denomina Mischiana e Vad.es·seraf, ma entra poco stante nella reggenza di Tuoisi. Fra mezzo poi aIle ramincazioni deI monte Atlante s' inconlrano varü laghi chiusi di acqua salata, fra i quali quello di Mailah 0 EI·Shot , a pOCIl dislanza dal monte Aurasio è il più considerevole, ricevendo il tributo di cinque piccoli fiumi. Presso queUo di Markr, più verso il levante, havvi una montagna quasi tuUa composta di saI gemma. Di Bcque miDerali si conoscono oella Reggenza mol. tissime, e nel distrelto di Vadoreag, d'altronde privo affatto di sorgeDti e fiumi; si trova, come nel Modonese. dappertulto l'acqua Jrmpida e zampilIante, forando il terreDO MO ad UDa certa profondità. La quale cosa ha luogo anche Delle vicinanze deI mare, ove pure s'incoDtra l'acqua forando i diversi slrati di terra che la ricuoproDo. 1 più famosi bagni minerali caldi sono quelli di Merega, dagli antichi chiamati Acquae calidae Colonia, dove CODcorrre nelli! prirnavera un immenso numero di persane, che vengono a cercarvi Timedio contro i reumatismi. l' itterizia e le malattie cutanee inveterate. Il dottore Shaw ha dato di queste terme una descrizione molto circostanziata , che si rilegge Degli Schizzi dei signor Sbaler. 11. CUma e suo10. La parle abitala di questa Reggenza cbe si slende dal grado 34 lioo al 37 di latitudine boreale, goda di un clima saluberrimo e di una temperatul"a dolcissima. Dul"ante la state. il calo:-e non v' è quasi mai insopportabile. e l' inverno v' è rare valle ben Creddo. Contuttociô quando vi ~o 1 s' innalza il Vento Khamsin. che viene dal deseno, si vedc talora il termometro di Reaumur sa1ire fino a 33 e 34 gradi; ma questo calore dura poco, essendo raro che oltrepassi quat. tro a cinque giorui l'un dopo l'altro. DaI meseo di aprile lino a quello di settemhre, i venti sofIiano quasi coslantemellic dal levante, eu aUora il tempo è comunemente umido. ma senz' essere piovoso; nel rimanenle deU' anno i veuti dominanti vengono pel' 10 più dal ponente. La stagione delle pioggie principia in novembre e flllisce in aprile; sono lalvolta eccessive in novembre e dicembre, ma nei mesi di gennaio e di febbraio il tempo è comunemente bellissimo. Già neI mese di gennaio i prati comincillno a rivestirsi di verdura, ed in aprile 0 maggio tulto il paese rassomiglia ad un ampio parterre, sma/talo di vaghi ed odorosi fiori. Dura pel' altro poco cotesta bellezza , poichè daluglio fino ad oltohre ogui pianla, ed ognierba ri. mane arsa dal sole. tranne l' oleandro, che non cessa mai di adornar la campagna d' una ridente verdura. Il vento di scifOCCO che qui come in tutta la Barberia viene dal Sahhara, e 'Si chiama, come or'ora dicemmo, Khamsin, che vuoI dire cino quanta, si fa spezialmeute sentire verso il so1stizio estivo, e produce aUora un caIdostemperatissim.o, accompagnato lalora da impetuose bufere, le quali riempiono l'aere di una sahhia COS! minuta che penetra fin dentro le case. malgrado che siano chiuse colla maggior possibile diligenza. Questo vento non dura mai meno di cinquanta ore, nè piü di cinque giorni; ma pel' quanlo Ilia molesto assai pel' chi ancora non l' ha mai sperimenlalo ; Don è in verun modo insalubre; ânzi, essendo sempre asciulto c compresso, pare che sia un buon dato salutifero a moite costituzioni e più spezialmente aile persone inferme di golia e di reumatismi, od altrameute soggelle ad a/fezioni artetirhe, catarraIi, nevralgiche, ee. Tutto il rimaneule cleU' anno il clima è molto temperato , soprattutto Verso il mare, dove. nel decorso della state, i ver.ti regolari di tramootana e di levanle rinfrescano l'aria deI giorno, siccome le copiose rugiade danno durante la noUe una Duova vita alla natura, spossata dai calori diurni c dalla mancanza delle piogge. Quesle rugiade sooo pero molto insalubd, e nocevolissime, particolarmeule a chi con tl"pppa imprudenza vi si espone, adagiandosi 0 dormeodo ail'aria scoperta. La quantità di aequil che nel Corso deU' anr;o &:;Ide dall'almosfera sul suoIo, puo essere quivi eO(llpulala rra f5 e 28 pollici franccsi. 21 Generalrnenle vivace e lucidissima, l'aria di quesla regione passa pel' essere con Ira ria aile visle deboli cri ai peUi delicali. Nd paese regnano pel' altro poche malallie; la pesle non vi si alligna mai, se non inlrorlottavi 0 da Coslantinopoli 0 dall'Egit_ 10. ciocchè pel' 10 piü succede ogni venlicinque 0 trent' IInni. e si polrebhe inleramente scansare, prendendo precauzioni simili a quelle adotlale .in Éuropa. e che il vice.rè deU' Egitlo , il bascià di Tripoli e 10 slesso sultano di Marocco hanno ordinati nei rispettivi 101'0 dominii. L'antica fertililà deI terreno pare che continui quivi ad es. sere sempre la medesima. singolarmenle nei luoghi ove i fiumi, ed i l'uscelli scorrono in vallate 0 pianure. a poca dislauza dal mare. In moltissime parli queslo lerreno è nerissimo : iu altre piü 0 meno rossiccio ed impregnalo di nitro e di sale, ma sem· pre cd ovunque mollo produttivo. Creneralmcnte si lrova meno pien di l1rena e mollo piü frullifcro cd ulJertoso di queUo della reggenza di T~iBi; mentre le montagne di AIgcl'i sono più ramilicale. le piogge più abbondanti. le sorgenti ed i ruscelli più frequenti e la vegelazione soprattutlo. piü atliva e più variegg~ata. 1 monti d'altrollde arrestl.luo le nuvole che vengono dalb tramontana • le condensano pel' mezzo delle nevi che di quei monlÏ ricuoprono le sommità, e le fallno ricaclere sul suolo me· diante le piogge e le rugiade. Quindi è che il calore umido che sempre domina nell' almosfera c nel terreno, promuove la ve. getazione con un vigore non conosciulo in nessuna parte della \Iostra Europa•. 1 pascoli vi abbondano pel' consegnenza. ed in moiti luoghi verdeggiano Iussuriosamcnte in tulte le stagioni delI' anno. In poche parti dei mondo ·si tmverà una pianura .che possa paragonarsi pel' hellezza. fertililà e coltivamento a quella di Mitigia, situata in poca distanza dalle immediate vicinanze della ciuà d'Algeri. Forma dessa un suolo ugualissimo. di mille mi· glia quadrate di ampiezlla, abbondantemente adacquato, cd in grazia d'una co1tivazione più diligente, divenuto una delle pilt lussut'egianti campagne che si possano immaginare. L'amhizione degli ahitanti ricchi di Algel'i è di avcre quivi unD 0 piü poderi, adorni SOvente di bellissimi edifizi e di deliziosi giardini; e se con moIti autori noi non potl'emo sommare il numero di questi poderi a ventimila • siamo nondimeno pel'suasi • che debbano essere almeuo da ollo a novemila. 22 , Poco lungi da quesla spezie di paradiso terrestre, prodello già in massima parte. e pel' lunga stagiQne inumidilo dal sudore degli schiavi eristiani, si alza il monte di Bugerea. fino ad un' altezza di cent~ ollautadue metri, 0 cirea-, trecento braecia fioren. tine, sopra il livello deI mare; il quaI monte domina la capi. tale, e sulle sue amene pendici hanno parimente giardini, e case di campagna i più ricchi mauri ed ebrei dei paese. Quesli giar. di Di sono tutti adacquati da sorgenti che zampillano nel suolo. oppure da pozzi, donde si eslrae l' acquaper mezzo di ruole falle girare da cammelli • brenne od asini. Ill. Produzioni e Fisiografia. Conoscendosi iDfino ad ora moIto superficialmeote l' interno dei paese. poche cose si pos. sono dire della sua orittognosia e dei materiali costitutivi delle diverse porzioni dei territorio. È certo nulladimeno, che le mon. tagne sono generalmente formate di strati calcarei , cretacei Cl conchigliferi. Producono impertanto moite spezie di miDerali e più particolarmeDte il ferro ed il piombo, unici metalli che gli Algel'ini sappiaDLl estral're c far valere. l'antimonio, il verroi. glione, il crislallo di rocca, il gesso, la pietra di calce, varie sorte di marmo, di diaspro e di porfido, la terra di purgo, il Ilitl'o e 10 zolfo. Il più abboDdante pero è il sale, che vi si estrae da sorgenti. da rassi 0 serhatoi, non meno che dai mare Cl dalle montagne. Da varie quaIità di argilla che ahbondlino nelle parti occidentali della Reggenza. vi si fabbricallO 'Vasi cotti 8 di maiolica pel consumo deI paese ed anche pel traffico di asporlazione. Gli autori antichi descrissero sempre l' Affrica come denu. data di boschi e di foreste; 8 generalmcnte parlando si puo ancora in oggi dire la medesima cosa, stantechè in pochissimi luoghi vi s'incontrano, almeno nella Reggenza di Aigeri, alberi di Custo elevato, segnatameDte nelle pianure. Contuttocio si portaDo spesso da Bugeia alla capitale molli legnami di costruziolJe, di qualità mediocre si , ma non dispregevole. Il carl'Ubbio e l'ulivo spezialmente correggiuolo ed inffllulojo, sono indigeni nel paese, e vi crescono e si moltiplicano senza co!tivamenlo. 1 noci cd i castagni pl'ovengono in tutta l'eslensione della Reggenza. 11 fico d'Jndia, deuo Opunzia e dagli arabi Chermus·enssarra cioè fico cristiano, che si produce con tanta facililà, e som· ministl'a ai mauri un alimento gratoe rinfl'escante, forma quivi siepi e recinti impenelrabili e prolegge cosi gli orli ed i vi. 2.3 goelti. La vigna distende sui colli e nci piam 1 suoi lestooi da un albero all'altro, ed il suo tronco è non di rado grosso quanto quello d'un pero. Le melagrane SOIlO tre volte più grosse di quelle d'Italia. 1 limoni, le melaraueie , i eedrati, i bergamotti ed i cosi detti arancini vi abbondano dappertutto e si stimano i più squisiti de! mondo. Le palme vi abbondauo parimenle, soprattutto le flabelliformi, che s'illcolltrano in tutta l' e~tensione della eoslal e dal Biled-ul-gerid vengono i datteri i più delir:io.i che si conoseana. Del l'imanente vi provengono in quanlilà tutti i frutti proprii dei ciimi temperati 0 piuttosto caldi; ma Sono generalmente di qualilà inferiore, tranne i fichi gli aranei • le melagrane e l' uva. 1 meloni, i cocumeri, icavai i ed agni speeie d'insalatac di erbe ortolane, si coltivano nel contado; i carciofi essendo indigeni, si trovano in ogni luogo senza coltura. La quercia ghiandifera, il cipresso pira. midale • la tuja, il ginepro, detto Arar, il cedro , il man. dorlo, il gelso bianco, l'indign[era glauca 0 sia pianta deU'lndaco di. Barberia, ed altri alberi ulili 0 frondiferi cuoprono le 50mmità, le pendici e le falde dei mont;; ed il limo, il romarino ed altri arboscelli odoriferi rivcstono le colline, spirano fragranza nell' atmosfera, e clauno cogli alberi sovradescrilli ampia provvisione di legna e di fagolli pel' bruciare. Ma la più beUa produzione di questo genere, è 1'arbusto dei Nessri 0 della rosa bianca, di cui si fa la preziosa essenza della attar di rose e aemplicemenle nusr1, dal nome della pianta. Queste rose. donano il doppio di quelle d' Europa, ~d i mauri hanno un metodo • un' abilità ed una pazienza ammirabili nell' eslrart"e e distillare il prezioso liquore dai pelali odorosissimi di colesto liore. La canna di zucchero alligna e proviene ottimamente in tutta quella campagnol; una spezie di easa. delta quivi Soleiman. giunge ad un' aItezu grandissima • e contieue molto più zuechero d' ogni altra varietà conosciuta. , 1 eereali ehe più si eoltivano nella reggenza di Algeri sono il grano e l' orzo. Fra le biade più minule vi si fa pero considerevole raccolta di miglio, di sorgo, detto nel paese durà, di riso e di frumentone 1) granturco. 1 ceci arietini, detli garavall&i. formano una delle pih copiose derrate. ma di aVena. che in Europa è di tallta utilità, non si fa coltivazions slcuna nelle campagne della Barberia. Il mare di Algcri abbonda di agni spezie di pesci comuni 24 aile coste deI l\Ieditcrraneo, e particoJarmenle di dcJicatissimc palamite, ombrine e triglie. 'Ma la pigrizia· degli ahitanti e la 101'0 iuesperienza neU' arte fOlldarnelJtale della pesca, filllno 51 che ne ritraggono pochissirno profitlo. La costa orientale è celelne pel' la quantità di finissirno coralJo che sornmillistra al commercio , e che potrebbe diventare una sorgelJte inesausta di induslria e di ricchezza naziouale. Questo prezioso ramo di entrata dei govel'llo algerino era, da quasi tre secoli, data in appalto alla Francia. e dava poco 0 quasi niuno profillo alla Reggenza. Cotesta pesea si la ara da CaUe lino al capo Rosso. Di caceiagione e selvaggiume poi havvi iu lutta quella re· !liane la più ricca abbondalJza. Soprallutlo vi sono numero. sissirni i cinghiali; ma sono il pasto di anirnali teroci, ove quakhe cristiana non si di parti a farne la caccia. Differiscono cssi dai nos tri , ed halJllo la tesla più grossa e due zaune in su ri volte, che rassornigliano a due orecchie tcse. Moiti parei. spini vi sono, poche lepri e picciole e pocchissimi cOlligli. Vi ab. IlOndallo ail' opposlo i hullali, le anlilope, le gazelle c le capre selvaggie. Fra i curiosi Cjlladrupedi si contano il Fadh, spe· zie di taro selvaggio. il Gat; spezie .di leopardo e 10 Hallac, spezie di capra colle orecchie di lapa, il ventre bianco cd il resto dei corpo giallo. Di pernici , acceggie, heccafichi di padule ed altri uccelli buoni da mangiare, vi è pal'imellte ilJfinita copia. Fra gli animali feroci vi s'incontrano princi. palmente il lione , la pantera 1 l'iena, l' oncia, il gallo selvaggio e 10 sciacallo 0 lupo dorato. Il lione di Numidia lion ha punto dcgenerato dal suo earattere aotico; è sempre il più lormidabile, e a della degli arabi. elle più di Dai la conoscono, il più generoso della sua spezie. Gli struzzi sono poco comuni nella Reggenza di Algeri. AbhOlJdalJo pero verso i coofini di Marocco, nel· desel'to di An. gad , e più verso le falde dell' Atlante, ove s' illcontrano tal. volta in []umel'osissimi hranchi.All'opposto v'è'"dappertutto quantilù orreuda di rellili di scorpioni e di locuste, che producono il più terribile flagello delle provincie affricalle, ma che in moIti luoghi , spezialmente a mezzodi dei monti, servono di alimento agli abitanti. ai quali davasi percio anticamente il nome di ncridb[ngi 0 mallgiatori di locuste. Come quegli ahitanti, non che le tribil amazighe. ara,be o maure; che occupano le parli interne deUa Reggeuza, sono 25 popoli csseozialmenle pllstori, COSI consiste la principale loro ricchezza di g(eggie e di armcnli, Ecorne altres! vi sono, in lutte le provincic pascoli slupellliissimi, e di eSlensio immeosa, COSI vi Sono parimcnte abbollt!antissimc luUe s@\_'· zie di animali domestici, come cavalli, hovi , camme ~srnr- Inuli, pecore, capre ec. 1 barberi godono quivi 'di u ~ronde ripulazione, e s?n~ in ~el.là, ,in isv~ltezza ed in vig.or lJIIalj~. ~ 1 se non superion al cavalh d Arabla; se no,\ che 1 qeg_oo _ mauri non ne hanno tuila la cura che 101' si conviene: pel' 10 che le belle razze vi sono piuttosio rare. Le bestie hovine vi sono picciole, e le vacche danno poco laIle in paragone di quelle d' Europa, e perdono quel poco aocora perdendo il vitello. Le celebri pecore Mcrine hanno quivi e nell' impero di Marocco, la lol'O vera patria; quelle di coda larga e grossa s'incontrano in maggior numero in questo paese che nelle altre Reggenze della Barberia. Gli asini di Algeri sono grandi e belli come quei della Marca, e non è meraviglia perciù se da~;i buoni cavalli e da cosi huoni asini s' iDgenerano muli chenon hanno paragone, e si stimano sovente assai più dei cavalli, imperciocchè porlano piiI grandi pes;, resistono a maggiori fatiche cd hanno un passa coutinuato e lungo di porlante, che si fa lol'O acquistare, tenendo pel' qualche tempo allaccate le gambe d' avanti, 0 legando un peso aile pastoje delle gambe di dietro. IV. Abilazionie munieipii. Già si capose qui sopra la divisione corografica deI territorio di Algeri in cinque provincie , che nei regislri dei turchi abbracciaoo ventisette compartimenti o distrelli. Eccettuata la capitale che sarà descriua pel' l' uhima , le ciltà della Reggenza sono geHeralmente di poca considerazione. Le,principali, e quelle che meritano uua più particolare menzlone. sono, a cominciare dal levante e dai confini di Tuoisi: !'.. '1. 0 Nella prol>incia di Costantina. 1•. CALLE, sul 'mare, città piccola, ma commerciante posta in cima d'una l'upe, da tre parti circondata dalle onde, dove tenevaoo i fl"ancesi il principale 101'0 stabilimento, formatosi sino dall' au no 1450. Il Baslione di Francia, dove misero guarnigione nel 1561, n'è distanle nove miglia verso il ponente. Pih 26 lontano, presso il Capo Bagaron, v' è Colla, allro slabilimento fr:mcese, ove si faceva un importante commercio di frumento e d' orzo, di lana, di cuojo e di cera. 2. Bona, edificata pressa il silo e colle l'ovine dell' antica Ippona , ara dagli abitanti deI paese chiamala Naho; pure sul mare con assai comodo porlo e bellissima haja, davanti le Coci uel fiume Seihus; ciuà mediocre ma forte, popolata di circa quallro mi]a abilauti, che le danno eziandio il nome di Biledul.giuntd, a sia paese delle giuggiole, a motiyo dell'abbondanza di questo Cruua nelle sue immediate vicinanze, che formano il distrello più fertile di lutta la provincia. Prima della rivo!u. zione francese era questa citlà un emporio assai più importante ch' Algeri; perciocchè eravi pasto il centra deI tramco della cam. pagnia (rancese di Afli-ica, che livea il monopolio della pesca di corallo sulla costa, e godeva di moiti altri vantaggi. Il quale commercio erasi un poco rianimato dopo la restaurazione, ma senzachè abhia cio prodollo una favorevole influenza Dei co. modi della cilla di BODa. Tuuavia pero potrehbe essa diveDire floridissima, se vi s'incoraggiassero l'agricoltura e le ope· razioni commercia]i, e se si nellassero il sua porto e la sua rada. Il porto gtnol'ese, distante due miglia e mezzo da Bona, le serve presentemente di luogo di sicurezza pel' iscaricare, e ri. caricare le navi. 5. Gigeri, 0 forse .meglio Gigeli, altra cilla mariuima con. siderevole, con picciolo porto e cittadella. 1 suoi ahitanti fu. rODa sem pre i pirati più crudeli , rapaci e perfidi di tuUa la cosla della Bai'beria, e godono anche presenlemente in tutta la Reggenza, di malte prerogative accordate 101'0 dal famoso Bar. harassa, e rra le altre di quella di frequentare apertamente ]8 femmine di partito. 4. Bugia a meglio Bugeitt, credula ]a Salda di Strabane , sul pendia d'una coUina ed in riva al mare, intorno le foci dei fiume Zowah, co! migliore porto di tuUa queUa costa; cillà grande, forle, ricca. ma poco papolata di appena cinquemila aDime. Nel media evo era essa la piazza più mercantile di tutta la Barheria; gli ahitanti di Marsiglia e di Genoya vi facevano UD trameo importantissimo. Fino a pochi anni passati era poi Bugeia il principale deposito della marina di Algeri. II suo eontado è montuoso e coperlo d'un immenso numero di oli. nti, onde quivi si fa un grande commercio di olio, come 27 anche di cerI< C di chincaglierie. Ma questa cillà potrebbe, sotlo un governo meglio inteso , divcnire una piazza di corn. mercio deI primo (lI'dine, tanto più che pel' moiti rispeui ella è infinitamente piü adaUata che Algeri ad essere la sede non solo dei trallieo , ma ben anche deI governo della Reggenza. Nei tempi andati , era la capitale dei Re Vandali , cooquistatori e padroni dell' Affrica sellentrionale. 5. Costanlina, dagli abitanti Dominata Costinah e Cosentina, ciUa be1la., forte e situata van taggiosa men te Jalla distauza di quarantaeinque miglia dal mare, sulla sinistra sponda deI fiume Rumel, deuo anche Vad.ef.kebir, che vi forma ulla hella caseata di quatlrocento piedi di altezza , ma ch' è quindi na· vigabile infiuo al mare, ove sboceA nelle vicinauze di Gigeri.Siede Costantin,l presso le l'ovine dell'antica Cirta, gi~ residenza dei re della Numidia, avantiil dominio dei Romani, e vi risiede in oggi il Bej 0 governa lare della provineia. Capace di resistere anche alP atlacco d'un poderos.emieo, ha pero un lalo debole verso libeccio, dove si 5corgono tuUa via moiti notabili avanzi di antichità romane. Fra le quali voglion5i distinguel'e le cislerne e le l'ovine d'un castello e d'un arco trionfale di grande bellezza. La popolazione di Costantina non puo essere minore di 25000 anime. 6. Setif, l' antiea Setifi J già capitdle della Mauritanill siti. fense, città in quel tempo mollo importan.te, che si segnalo più tardi pel' la sua ostinata e valor05a resistenza contra i sal'aceni, alloraquando invasero essi la Numidia e le Mauritanie. Posta in dilettevole sito ed ubertoso terreno, è nonostante in oggi malandala e vuota anziehe no di abilatori, conservando appena pocbi framlllenti di mura e di colonne romane. Soltanto vi sono alcune cisterne e fontane ancora iD oggi benissimo conservate e di una grande bellezza. ? Gellah, citlà fortissima, posta in cima d'un erto e quasi conieo monte, in cui pel' uu solo strettissimo e difficile sentiero si puo ascendere, circondato d' una fertile e bene irrigata pianura, ove si vedono moIte antiche ravine, poco dislauti dal Vad.es-8erraf, 0 fiume Mtgerda, Sarebbe questa eiUà un baluardo inespugnabile della Reggenza dalla parte di Tunisi, ove da tempo immemorabile non fosse il rifugio di una frotta di fuorusciti e di ri belli dei due slati limitr6fi, che non plll> essere coslretlo a deduzione se non pel' sorpresa 0 pel' la fame. 2~ Questi scellerati, che accolgono lietamenle chi pressa di loro si ricovera, lion pagarono mai tributo a nessuno, nè videro' mai fiu qui accostarsi aile loro mura un solo guerriero arma la. 2.° Nd Biled-ul-gerid. 8. Tezzule, in mezzo aile monragne deI territaria di Zab, sul fiume Abiad 0 sia Bianco, che si perde nel Vad.el-gedid, cui clavano i romani il nome di ZlIbus. È dessa prohabilmente l' antica Lambesc, di cui esistoDo pur anche magnifici avanzi, segnatilmeDte delle porte, d' un superbo anfiteatro e d'un hellissimo tempio dcdicato ad Esculapio. 9. Riscara 0 Rescara, capilale deI territorio di Zflb , sopra un fiumic,IJo che si scarica nel Vad.el.gedid, aile falde meri. dionali deU' Atlante; città che dicesi popolata molto e cammcrciante, con un castello fabbricato su fondamenta romane e difeso da sei pezzi.i artiglieria. 1 suai aoiranti si distinguono per la loro umanilà e pel' un cerlo grado d'incivilimeulo che reca sorpresa. 10. Tuggurt 0 Tocorte, l' antica Tisidis, Del territorio di Vad-reagh, in un distretto deI medesimo nome, sovm un pic. cola fiume, che sbocca diretlamente nel lago di Melgig; Cil là considerevole, che fa 11n commercio molto imporlante colla Nigrizia. 11. r argala 0 Guargala, pi1t al sudoveste, nel paese dei Beni-Mozab, gran trib1t afi'ricana quasi indipendente, sui confini deI gr;.m deserto; cillà pure commercianle e la più remota dal Mediterraneo di tutta la Reggenza, giaechè Nadrama; un poco più al mezzodi.. sull' orlo deI gran deserlo. non è tutto al più se naD un grosso villaggio. 12. Tegorarin al nordoveste di Vargala,. e verso i confini di Marocco, capoluogo d'un distrello che ha il medesimo nome, e che come quello di Zebid, più al sud, sembra dipendere dal bej di Telmsan. Si dice, cbe sono bei paesi, e che vi si tro_ vino moIti borghi, 0 viUaggi. GJi ahitanti sono araLi vagabondi che vivono di datteri, carne e latte di cammeUo. Nel Tegorarin si raccolgono le caravane, che vogliono traversare il deserto di Sahhara per andare a Tombuclù 0 neUa Nigrizia. 1 3.° Nella pral'incia di Mascartt. 13. Telmsan a Telemsan, scorrellamente chiaItlata Tremezen, l'antica Tenissa, capitale della provincia, città grande, ricca, hella ed importante, popolata per la mena di 20,000 ahitanli, e vantaggiosamenle sitnata in una bella e feconda pianura, verso i confini di !\Iarocco, ad una dislanza pressa a poco uguale dal mare e dal Sahhara. Altre volte era capitale d'un tlori· dissimo regno, che non prima dell' anno 1670 fu conqnislato dagH algerini. Vi si fahbricano tappeti e coperle di lana di molla riputazione. Tulla la provincia poi è un paese hellissimo, varialo da colline, poggi e pianure; bene irrigalo da fiumi e da ruscelli ed aLbondanle di cereali, frutti e hestiame grosso e minulo. 14. Marsa·l·kibir a porlo grande, al mezzodl di Telmsan, sul mare, con uno dei migliori e dei più Lei porli di tuila l' Affrica; città forle, antiea e prima d'ara mollo commerciante, ma in oggi assai decadula, con soli 4000 abitanli. Pl,ima dell' anno Ù92 em uno staLilimenlo degli spagnuoli su quella costa. 15. Orano, dagli abitanti della V uhran, cillà di forse dodicimila anime di popolazione, ed attuale residellza dei Lej della provincia, con porlo assai buono in tempi ordinarii, poco distante verso il sudoveste, dalla hella baja di Arzeo. Posla in un territorio fertilissimo, !ra due hei seni di mare e vicina soprattutto a Gibilterra ed alla Spagna, questa cillà potrebhe wn moita facilità diventare la seconda di tuUa la Reggenza. Essa pure apparlenn~ agli Spagnuoli dall' anno 1509 fino al 1792. 16. Arzeo, aItra ciuà mariuima, l' Arsenaria degli antichi, ciuà pure ben siluata, ma presentemente quasi vuota di ahi· tanli, per mancanza di buona acqua, in ulla dei più belli e spaziosi seni di mare di tutte la costa, e che per le abbondan. tissime saline della vicinanza, potrebbe, salto un aItro governo, riuscire importantissima. Vi s' incontrano hellissimi avanzi di anlichità e di magnificenza deI tempo dei romani. 17. MUltaganim, sul pendio d' uoa montagna in riva al mare, nol.1 IUDgi dalle rovine deU' antica Cartenna, e presso le foci della Scellife. con porto assai buono, ciuà Lella, aotica. forte, Ulla delle più considerevoli della provincia, e per favor di natUl'a post.a in parle la più dileuevole che si passa imma· 30 ginare. 1 suoi contorni da ferlili acque bagnati, lussureggiano di giardiui, di vigne e di belle case di campagna, e la cillà è dilèsa da tre caslelli posli in cima di allrellanli colli , ad oggello di conleDere le scorrerie degli arabi delle montagne, che sono quivi mollo turbolenti, e si provano spesso Il sorprendere la ciltà per darle il sacco. La popolazione di Mustaganim. è almeno di 5 a 6 mila anime. 18. Temz, parimente sul mare, sur unit lingua di terra che mezzanamente vi si dislende, accanto aile foci di un flume la. tolento e torluoso, in mezzo al' quaJe ha:vn ulla picciola isola» cillà forle di sito e d' arle, che prima della conquisla fallane clai lurchi era capilale d' UD picciolo regno. Da qui s' imbar. cava già tempo una grande quantilà di graDo per l' Europa » ma la cattin qualilà deI porlu e della rada ha fatto abban. donare iDleramente colesla scala. 19. Sargel, 0 Corse meglio Scersceli, aItra cillà pure maril. tima, con oltimo porlo, aIle foci dei picciolo flume Ascem, ma ristrelta di sito, ancorchè ben popolata, ed assai mercantile, celebre per le sue fabbriche di acciajo e di majolica. Siede essa viciDa aile rovine deU' autica Jol, che poi fu della Caesarea, ove risiedeano i re della Mauritania, e della quale vcclonsi anClQra quivi magnifu:i avanzi, che comprovano l'antico 8UO spleDdore. 20. Mascara, l'autica Victoria, altre valle capitale della proviDcia, ma preseutemente molto decadula, sebbene vantaggiosamente posta in distauza di 30 miglia dal mare, cinta di buone muraglie, difesa da due forli bicocche, e popolata da 6 il/- 7 mila abitanti. 4. Nella provincia di Titteri. 21. Media, residenza deI bej. situata sul china d' un monte. uel dislretlo il più fertile ed il meglio coltivalo di tuila la Reggenza, e di cui per avvenlura nè più beIlo, nè più piace. vole non ne copre il cielo; città bellissima, popolala di 10 a 12 mila abitanti e circoodata di ampii e -fioriti giardini. Quivi pure Iii vedono molli a.cqucdotti fabbricati dai romani, anco presentemente in otlimo stato di cODservazione. 22. Blida a Belidah. altra beUa e popolala citlà. più verso il norte, e presso i confini della famosa pianura di Miti. 31 gi4, dislante 24 miglia d'Algeri e siluala essa pure uel più fruuifero ed uberloso lerrilorio di queUa regione, ove l'agri. cohura si lrova in uno slalo floridissimo. aache pel' la vici. nauza della cillà capilale. La popoluione di Be.lida è certa. menle almeno di nove a dieci mila anime. 5. Nel tlistntto imnudiato d' Â!geri. 23. Coleah, picciola ciltà, ma fioritissima, posla in una bella e fertile pianura, che poco distant~ dal mare in mOllIe si aba dolcemeute sul siro della. Casae Calventi dei romaui, cui breve strada di dodici lJ)iglia disgiunge da lIa capitale. 24. Aigeri a meglio Algezairo, sopraunominala Al.ghu~zl , cioè la guerriera, è il cenlro di lulle le ricchezze, e di tulle le forze della Reggenza. Quivi lrovansi gli arsenali, copiosamente fornili di ogni possibile sorIa di mUDizioDi militolri e navali e di Juuo ciQ che pu~ essero "tile 51 ail' aUaeco, che alla difesa. mereè i sussidii e le eOlllribuziuni degli Stati d' Europa, h"i. bularii deI despola di queslo paese. Quivi risedouo altresà gli l,lgenti e consoli geneJ"ali delle potenze straniere, quasi uni~a. menle pel' far~ alti di sommissione e pel' maneggiarsi gli uni a dann~ degli altri 0' dlilIle nazioni che sono respeltiVameDle yenuli a ra·ppresenlare. Bon\, ed Orano sono Sli unici porli ov' essi abbiano viœ-consoli od agenti secondarii di commercio. Questa f8.mosa cillà è Iienz~ aleun dnbhio edificata sulle l'O. vine deU' antica Jomni"m, Il Don su quelle d' Icosium, come ·volle provare il doltore, Shaw, nè sul sito di Ruscurillm 0 Rllsucurru, già sede deI re Giuha. che lrovavasi più ail' occi. dente Cra Torrella.Cica ed il seno di mare chiamato in oggi Marsa.I.Gllllib 0 porlo delle prede. La figura d' Algeri non si discosl~ molto da qneUa d'un triangolo sferico. Le sue ba. slile 0 mura di ambito, banno qnasi quaranla piedi di HI. leaa, e sono in ogni parle fiaocheggi.ate di baslioni, di ha. luardi e di cortine, con nna fossa profoDda ma seoz' acqua. Questa muraglia è pel' a/lro senza terrapieno ed in coose. guenu poco alla pel' istabilire ballerie da difesa. Quando gli spagnuoli si preseutarono davanlÏ alla piazza nell' auno 1775, gli algerini si videro obbligati ad abbaltere un tralto di cole8to mnro, per meltere due soli cannoni in batteria. Le mura dunque di Aigeri, benchè Cossero nei lempi passati una barriera cm. 32cace, sono ora male adallate a resistere aIl' artiglieria di un assedio in regola. Ma dopo l"atlacco di Lord Exmoulh nel '1816, le difese dalla parle deI mare sono slate rese pill formidahili. Noi crediamo perci& fcrmamenle, che presenterebhono in oggi troppa resistenza ad una flotta; ove Ilel tempo medesimo, e con perfetta cC'ncordia, non si eflèttuasse un assalto generalc e gagliardo anche dalla parte di terra. AI nord deUa città, ed alla distanza di un miglio circa v' è il piccolo forle chiamato degl' Inglesi, che pel' una serie di ri,doui e di batterie si collega con quello di Sidi. Acoleit , 0 delle ventiquattr' ore, e col muro set'leutrionale della città. Lungo la spiaggia che da queslo mura e dalla porta della ciuà si prolellde fino ail' alzala che unisce l'isola dei fanale alla terra ferma, sono coJlocate moIte altre batterie, le quali difcndono, da questo lato, la città, di, cui la terza parle fa quivi Croute al mare. La punta meridionale dell' alzata forma la cosi detta Batteria deI liane, che ha due file di cannoni, e ne con. tiene in lullo quaranla qualtro pezzi, il fuoco dei quali è deslinato a coprire le direzioni dei nord, deI l~vante e deI mezzogiorno. Poco lungi di là, ed un taqtioo.Terso il levante, giace un piceiol forle rolonda, a boUa di bomba, con 48 cannoni col.locali pel' tre ordini, l' unD sopra l' altro. In mezzo ai medesimi, erge maeslosamenle il faDale, ed è percib che questo forlino si denomina Batteria dei fanaie. Quella deUa det levante le sla vicina; ella è più forle, IUllga, e guernila di sessantasei pezzi ugualmente collocali pel' Ire ordini sovrapposli l' nno aU' altl'O. Le vengono appresso quattro altri ridotti, ognuno dispOSlo .per due file, ove si contauo in tutto allri sessanta cannoni, il fuocll dei quali va diretto aH' ostro ed allo scirocco. Sulla parle meridilmale ail' alzala, verso la djlrsena, vi sono due grossi pezzi pi 68 libbre di palla, lunghi circa venli piedi. Continuando verso l' oslro 0 piuttoslo aUo scirocco della. città, si vedono due piccole balterie, siluate quasi a dirimpetlo deU' alzata, ognuna munila di quaLtro bocche da Cuoco. Ticne loro dietro una più forte, di venli cannoni, di fabhrica molto aDtica, posta sopra due archi, soUo i quali passano i hattelli dei pestatori che veDgouo al mercato; laonde si è dalo a quest' opera il nom!! di forte della pesc!zeria. Fu desso, che nel '1 S 1(j recb tanlo danno al vasceIJo inglese il Leandro, ancorato a rinconlro di queU' opera, mentre il suo fuacu uon polè blOC alcun si 33 male alla fortezza. Di là fino al muro mel'idionale, ad aUa porta di Bab-ez-Zun, vi sono due batterie, ed alla distanza di circa un rniglio e mezzo dalla eittà, s'ineontraDo varii ahri baluardi, ed un poco più in allo e suUa sehiena dei colle, il forte ara poco ridottevole della Stella a dei. Tagarini, a rimpelto deI quale eraDO coIloeate le fregate olandesi, rlurante l'auaeeo di Lord Exmouth. OItre queste bauçrie e qnesti ba· ]uardi tutti muniti di ollime casematte, la citlà e ancora di· fesa d~ moite bastite cd opere avauzate. Su la veUa dei monte siede il coSI detto Sul/an Calats e Cala-at·es.Sultan, cioè Forte dell'imperarlore , arma ta di 57 cannoni , e quasi direttamente al di sotto. in riva al mare, il forte dei Rinnegati chiamato di Bas-ez.Zun 0 deUa porta fabbrieata da un architetto Domi. nato Zun, con 24 pezzi di cannone. Da tutto queslo risulta che, fino daU' anno 1816, le fortifie cazioni di Algeri erano munite, pel' la mena, di mille dugento hocche da fuooo; d'allora in poi si sono costruUe diverse hat. terie, e Cra le altre una di 36 cannoni di grosso calibra, in fa ccia alla tesla dei molo. Contuttoeièl pensano coloro che sanna, che si possa tutlavia, con huon Sllccesso, bombardare e pel' ventura' espugnare ancora la cMit, dalla parle deI mare. Situata sul declivio d'un erto manIe, che ad un tratto si alza dal lido, la ciltà si estende sopra una base mollo larga • ed ha cifCa due miglia di cireonferenza • la quale rinehiude in . oggi poco mena di dieoi mila case, tanto vieine le une aile altre che i raggi dei sole non penelrano quasi mai nelle con. trade. Dalla citlà si esee pel' qllaUro porte, cioè a seltentrionc pel Bab-el·Pard, cioè porta dei fiume 0 forse meglio Bab.tl. Uatt. porta deI vallone a della sorra; a ]evllnle pel Bab-el. Marsa a Bab·ez·Zera porla della marina nella darsena; a po. Dente pel Bab.el-Gasba 0 porta della cittadella, della eziandio porta Dnova • pel' cui si entra in quella rocca. ed al mezzorll, pel Bab.ez-Zun, a porta den' archiletlo Zun quasi in riva al mare. Una porta di soccorso si apre al bisogno della cittadella verso la parte deretana dei monte. clave un' antiea strada ra. mana conduce al forle cleU' impel'adol'e, e pcr Sidi Benedi sotta il ~onlc Bugerea, fiuo a TOl'l'ella,.Cica. Due piccoli 50bborglll sono situati davallti le dlle porte a borea ed a mez. zodi ; e la sommili\ deI moute è coronata <!aU' anzidella cilla. Cenlli etc. :5 36 1 Berebe/'i, 0 come si chiamano essi medesimi. Amazirghi o MaziT!ghi, disce.ndorro claï prïmï ahitanti di quesla regioue, punto istorico attestato da tutti gli a!fricani seUentrionali e messe fo.ori-.diogni dubbio nell' opuscolo qui sopia citato deI dollissimo signol' conte Castiglioni, che ha dimostrato inolt~e, col testa di piq autori, che il nome di Çezair Beni Mazghanan, o isole dei figli di Amazirg a Mazigh, dato dai più 31ltichi scrillori arabi ~lla ciuà di Aigeri, è deriyato da quello che a sè stessi danno i. bereberi ed è il m!J.desimo c1~ç seeondo Ammiauo Marcellipo ha clovulo portare presso i ro~ni l'isolotto deI Canale cioè d' Insula MaZltCana. Il quale nome di Mazigh ed Amazigh si ritrava. pure negli scritli di Erodoto, di Strabone, di Silio Ilalieo, di StefaHO di Bisanzio, di Etico , di Corippo e di altri autori antiehi. Generalmente si chi"mano i bereheri in Algeri Cabili G Cf;lbaili, cioè popoli divisi in tribù, ovvero Gebaili eioè montanari, e non furono mai Corn. pletameute soggiogati nè d..i cartaginesi, nè dagli arabi, nè dagli algerini. Occupano sempre le cresle e le peDdici deI monle Atlante, e le 101'0 varie tribit rlCeVQDO diversi nomi 0 dall' o· rigiue 101'0 0 dalle montagne ove tengono le 10 1'0 stanze. 1 più conosciuli sono i Mogbrav~, gli Zauava, gli llenei~cia, gli lIauvara, i Viriaghal, i Zauagha, i Mazu li , gli Zenala, ed i !Sefzaua, che t!,lui furono eelebri DeUa storia afiricanll dei secoli di mezzo e che forman.::.aucqra in oggi popolazioDi po~. senti neUa Reggenza di Algen. Il Dome di Berehcri 0 ~er beri. che si dà ION COlDunemente J'!la ch' es~i punlo non c(jno.• ~eODO e DOD pOlrebbono nè anche pronunziare, UOD esis\endo llel lillguaggio taro .Ia, lettera bi, è di originll incerta,.ma molto autiea, e da esso deriva quelle di Barberi a 0 Berberia, dato a taUa )a regioDe ~llautica deU' Affrica. Gli amazighi sono ~o. mini h~anclii, di slalura mllzzaDa, robusti, attivi e general. mente poco gravi di corpo. 1 101'0 modi sono vivaci e spirilosi, la 101'0 carnagione subalbida, ed i capelli freqùêntemente .biondi, di sorta che si prenderebbono piUtloslo pel' paesani dei!, Europa bOl'eale, che''.per abitanti dell' Affrica. Souo un vopolo stanziaDte, e vivon~ deI prodot!o dei 101'0 armenti, ahitando pel' Jo piü in dascari 0 villaggi composti di cas.upole chiamate gurbie, fatte di mata 0 di sassi presi da anticl1e l'ovine e coperte di paglia con liDO strato di frasehe. Hanno pero alcune case di pietra e di ealçina, che appellano tagimi, e SOIlO munile dl una 0 due 37 lorri , per difende,'si contro i ncmiei. Parlano un idioÎn a 101'0 prop"io ch' è un dialclIo, chiamato quivi sciol'ia daUa JiDgua amBzirga, tiDa delle pil! aotiche dei mondo, diffusa pel' la te· gione atb.ntica dalle isole Caoarie e dal Mog!Ll'ib.tl.acsa fibo ull'Oasi di Giove AmmoDe in sui eonfini deU'EgiUo, e che ha qualehe affinità con quella dei tovariechi , che infestano l'interno deI grau deserto di Sahhara ed appartengono tAbabil menle ad iJf1 medesimo ceppo di popoli. 1 cabili Don sono maomeUani se non se di nonie, e non hanno in faui religione di lorle aleuDa, 1 MtlZabi che formano una suddlvisiooe degli amazighi, e debboDo cODtarsi rra i più antkhi popoli della,. , regione atlall" tica, mérilll.DD una particolare meuzlone, Formano. Clisi, iAui eoufwi deI Sahhara, una repubblica situata venti giornate di œmmino di earavaDa verso l' ostro di Algeri ed a cinque giorDaté almeno dai limiti della Reggenza, Ciascheduna dllllecinque 101'0 tribù è governata indipendentemente da un eonsiglio di dodici maggiorenti, eleui a sorte dal popolo; e mautengono in Algeri un amÎII 0 console, che ha cura dei 101'0 in~eressi tnercantili , ad è in cosifialla qualità riconosciulo dal governo dei tllrchi. L' intera popolazione nou giugne perù a dugentomila anime. Il 101'0 paese è ciuto, verso il llorle, da montagne alte e sterili; vi piove rarissime volte, e pel' aveœ cleU' Acqua, fa d' uopo rintraeciarla nelle viseere della terra, all"averso i diversi slrali di terreDO che la ricuoprono. Collivano tullafiata un poco l' orzo; ma i dalleri formano il principale,~or~ alimento. Nelle montagne vi sono miniere d'oro, che si credouo ricchissiIDe, Conoscono essi l' esistenza di Tombuctù, ma uon ha,nno ahra relaûone col Sullan, che pel' mezzo' di, Talilelte e di Gbadames, Del rim,nente sono bianchi e rassomigliallo·per l'aspetto esterno agit ilrabi; sieguono la relinioue ,., , , musulmana, ma professano una seUa diversa da quelJa degli algerini cioè quella di Ail genero di Maome1l9, circoslanza, che, se fosse i~teramente provata, sarebbe sovramodo curiosa,. Il lol'O idioma è quello dei eahili e la 101'0 indole pacifiea; induslriosi e soltj.li d' inYeuzÎDni a 101'0 vantaggio, si oceupano mollocli mercàtura , e sonoessi che tengono i mulilli ed i bagni DeHa ciuà e nei sobhorghi di AJgeri, dove godono di grandi ,privilegi, avvegnachè Del lol'O lerritorio siano Ilflàuo iudipendenti dalla Reggeoza. o • • 38 ('1 • 1 Bis;arini formano come un aneUo. di cateDa fra gJi ama. zighi, e gli arabi od i maul'Ï. Ahitano nelle parli meridionali della Reggenza, verso i confiui dei gran cleserto, ed al mezzodi deI padulé 0 piano salalo di Sciot. Di colore nericcio e cl' un carattcre mile, franco e serio, coslituiscono essi un popolo fisso, dt~ differisce di buon dalo dagli arabi e dalle altre tribù affrica~, lanlo per la fisionomia esterna, quanlo per le qualilà morali e pei coslumi. Come parlano un diltlçlto arabli CorroUo li sono buoni maomellani, cosi parrebbe che siano essi discen. denli di quesla naûone, i quaIi sceho aveDdo UDa vila seden. taria e procacd.nte, esselldosi mescolati éon tr"ibù atfricane , hanDo cambialo nolahilmeDle di usi e di costumi. Ciononper... tanft sono sudditi della ReggeDza d'Algeri e suddili pilI quieti cd nbhidienti di tutti gli altri. Havvi bensl nel lol'o paese una guarnigioDe di turchi; ma godan ciiononostante deI privilegio di vivere sotto la giurisdizione deI loro proprio capo, che risiede nella cillà di Éiscara, e teDgouo aDch' essi Della capilale un nm1n cioè console 0 giudice riconoseiulo dal goverDO deHa Reggenza. La docililà e l'onoralezza dei hiscal'ini li fanno im. piegare di preferenZ3 iu Algeri negli u'ffizii di 'servidori e· di lattori ; vi banno di più il monopol1o deI lJanaggio, sono gli uni ci facchini e lavoraDti nei pubblici slabilimenti. Il lraffico Cra Ghadarlles ed Algeri sla tutto iDlero Delle- loro mani. Gli Arabi, detti quivi come altrove bedovini, dal verba ra. dicale arabo badaun 0 bedua, che signific~ stanziare nel con. fado, od in luogbi campestri e des~rli,. ahitano , 0 piuttoslO accampano, Delle pianUl'e della l\eggenza di Algeri, vivendo sotto tende, congregali in campi volanli che chilimana e1uari, cioè ('asali, e cambiaDdo spesso di soggiorno secondo le sla· gioDr e l'abboDdanza dei paseoli. La loro maniera di vivere è interamente plJslorale, e posseggono le medesime virtù ed i medesimi vizii dei lol'O progenitori e parenti asiatici. Sarebhe perô difficile di delerminare lino a quale segno questa popola avveniliccio siasi mescolato cogli anlicl1i abilaiJli. che trova. tono giug~enda nella Numidia e nella l\fauritania. ParlaDo l'ara?o pab a meno pûro, sono m80metlaDi della setta di MaJec, e rassoœigliano in lullo e per tulto agli arabi deU' Asia , ai quali si gloriano di riferire le loro genealogie. SOllO tuui trihularii della Reggenza di Algeri; ma per ogni ahro riguardo vivono in uno slalo d'indipelldenza lJuasi assoluta , governan. • • 39 dosi da sè, pel' mezzo dei 101'0 sccichj 0 capi'anzialli ed 11 ilorma delle 101'0 proprie leggi, Se Iroynno illlollerabile il de. spolismo dei tm'Chi levarlO 10510 le lende, e si lrasfel'isèono in un ltltro lerritorio od in un nitro Stalo, e [Jon di rado si rilirano enlro il deserto di Sahbara. Fu appunto in consegueuza d'una cosi Catta emi~aziolle che le ferlili pian~l'e silull'te Ilelle vici. nanze di Bona e di Coslanlina, si videro, pochi anui sono, in un traUo vuote di abitatori. Male contenli dell' altuale go. Vel'no algerino, gli arabi che occupavallo coteste pianure si ricoverarollo sul territorio della reggenza-'tii Tunisi. Le pl'incipali e più potenti tribù arabe çhe stanziano enlro i CüIl/ilJi dello Stato d' A~eri, sono i Beni Âmmer Delle vicinanze di Telemsan, iBeni Terisei nelle pian ure di Tiueri, i BtnÎAb. bas ed i Couchi neicontorni di ~lIgeia. 1 1I1aw'i Cormano una razia m.ista ma molto antica, gencrala dal cOllgiugllimento degli antichi oifricani cogli arahi venl1ti daU' Asia 0 cacciati dalla Spagna e coi nen del Sudan; la quale razza DOD cessa tutlavia di mescolani con qtrella dei tul'. chi, de' rineggati cristiani e delle diverse Jribù iJumidiche, di cui gli individui stahilendosi oelle cillà, adoUano nuovi usi e nuovi costumi, si uniscono in malrimonio con altre famiglie maure, e vanno cOSI perdendo appoco appoco il primitivo 101'0 carattere, Parlano tutti il dialelto chiamalo mogltrebino,' cioè occidentale, della lingua araba, sono tutti musulmani, ed 3ncorchè di origine mista, coslituiscono nulladimenf) un popclo appartato e distinto " precisamente nella guisa rnedesima degli inglesi in Europa, che come i mauri ebbero ~ntenati di ori. gine e di progeDie differenti. 1 mauri non mancano puntonè d' inteHetto, nè d' ingegno, ed banno r immaginativa forte e prontissima: bene diretti ed incoraggiati sono indubilalamenle aui a giugnere ad un alto grado d' illcivilimento: Nelloro stato auuale banno tutti i vizii degli arabi, sjlm! alcuna delle 101'0 virlù, si combinano nel 101'0 carattere la cieca superstizione deI oere e le passioni cupe dei saraceno. Di essi, co'me di tulti gli altri popoli che stanziano nella Heggellza di AIgeri si possono· Jeggere ottimi e curiosi ragguagli Ilelle Â""entuI'e ed osservaziolli deI signOl' Pananti, qui sopra ritale neU' elenro degli scrittori che trattarollo del1e cose di AIgeri. Quasi tutti i Neri, che s' incootrano neHa Heggenza di AI. geri. vi sono in uno slalo di schiavitù equivoca. La maggior e 40 parle di essi provienc dalle scorreri e , che faullo nell' interna dell' Aflj-ica alcuni scherani autorizzati dal!' usa e traUi dal guadagno a far la caccia dcgli uomini liberi e pacifici , verso i paesi dei lroppico. AItro gran llumero si compra da meréa. tanti tovaricchi e mauri, che li recano a vendere a Varcala, sul confine dei deserto. Quauro in cinquemila almtmo pel' anno ne arrivano nella soja Reggenza di Algeri, la melà dei quali si conduce nella capilale, ove sono esposti al bazare ed esami· nati dai compratori con pari indecenza che atrocità, prim~ di essere venduti, in parte perrimanere. al servizio dei ricchi al. gerini ed il resta pel' essere trasportati e rive,nduti nel Levante ed in Egitto. Questi neri, che tutti assel'iscono di venire dal paese di Afnu, nome che presso di 101'0 corrisponde a quello di Sudan degli arabi e di Nigrizia della geografia laliaa, sono general. mente di ouima pasta. fidati, aereni cd aUegri, a differenza dei inauri si tacilurni e si tenehrosi. Gli Ebrei appariscono essere stabiJiti fino da secoli molto remoti sul territorio della Reggenza, ed è quasi dimostrato, che gli slessi amazighi a primitivi abitanti di questa regione, professassero il giudaismo ail' epoca dell'invasione degli. arabi dopo l'istiluzione dell'islamismo. Pare d'altroode casa certissima, che fra i cabili si riocentri tullavia uoa schiatta distillta di uomini. che· danno a sè medesimi il 1J0me di Pilistin. e credono essere i Juro maggiori venuti colà dalla Palestina. Ma quelli ebrei che stanziano in oggi fra i mauri e gli araLi , e più spezialmenle poi quelli che vivono nelle ciltà marittime, vi arri varono cacciati da 'diverse parti deI!' Europa, come dall'ltalia nell'anno 1342, dai Paesi Ballsi Del 1350,. dalla Francia oel1403, dall'Inghü. terra nel 1422, dalla- Spagna nel 1494, e finalmenle dal POl'· togallo nel 1496. - Ad eccezione degli eLrei franchi, che sooo pel' Jo più di Livorno e di Genova, e vengono e vanno liberamente, cotesli sgraziati discendenli di Abramo, d' Isacco e di Giacobbe sono in Algeri trattati con molta crudeltà, e noo vi è ohraggio, nè vessazione a cui noo sieno soltoposli. Sono i giudei che impiccano quivi i condallnati e ne sot· terrano i cadaveri; portano sulle spalle quei che sbarcano sulle basse cosle, e governano le beslie enlro i serragli; iragazzi li diJeggiaoo, il popolaccio. li batte, e se pel' difendersi alzan l~ mano, la mano Joro si taglia. E guai se osassero fare un lamenlo 1 Ma con pazienza da stoici sopporlallo .tutto, 41 percbè , sebbene procurino di paret'e poveri, moiti diventano ricchissirni , e quel che è piil pervengono, mediante l'indu. stria e le cognizioni 101'0, ad essere padroni 0 direttori dei commercio , delle manifatture e della Cabbrica delle monete. Sono essi i riscuotitori delle gabelle, gli affittuarii delle più ricche terre, servono da interpreti e da segretarii, benchè sia loro proihito di studiare e di serivere 1'IIrabo letterale, perchè non Sono degni d'intendere il divinCorano. Contuttociù sono spesso i consiglieri e gli agenti negli affari più delicati, e per mezzo dei loro danaro e della pieghevolezza deI laro carat. tere, esercilano la più grande influenza nel divano e nel pa· lazzodel dej. Imperlaqualoosa ebbe ragione unD di essi di lispondere al buon Pananti, che gli domandù come poteva egli rimanere in un paese ove soffriva taute vessazioni: oc è vero; si so.fJre molto, ma si guadagna tanto! I l 1 Turchi sono i conquÎStatori e per conseguenza i padroni di Aigeri. Il loro Dumero non oltrèpassa presentemente i cinquemila. Vennero essi quivi e continuano a venirvi come mi. lizia straniera, per diCendere il paese, e per COD8ervarlO Sotto la prolezione e l'alto dominio del Gransignore, come califlo , o successore di Maometto. Avula pero in mano la Corza, quest' audace milizia rifiutù di uhbidire, e divenDe, come di Catto è, dominatrice. Ogni due anni la Reggenza iDvia vascelli , 6 • commisaarii in Levanle pe~ riempiere, con nuove recIute, il vuoto che Ia.aciano iD cotestamilizia le guerre, la morte e le pUDizioni. Si caVIlDO dilUa Ceccia delle cODtrade di CostaDtinopoli e dai l>iù gran malfattori di quel paese; e sono per 10 più cosi disonoi'ati ohe non v' è donna turca, che voglia seco loro a,ndare nella Barberia. Giunti appena in Affrica, non solo si fanno insolentissilDi, ma vani dei loro potere non si vergognano punto della bassa ed àbhiettaloro origine. Generalmente il governo algerino permelte a pochi fra 10ro di maritarsi con femmine maure od &rabe; ma siccome r amore è più forte di ogni altro impero e la bellezza cerca ovunque la protezione della forza, cosi moiti turchi hanno sposato le figlie dei paese, e da queste e dalle schiave nere, è nata una progenie mista cui si è data il 'nome di Cologhli 0 Colouli, i quali Cormano in questo momento una popolazione da vetltiselle a vent'otto mila anime.. Guardati pero dat governo locale con gelosia, non ascendollo essi mai aUe caricbe, ma pos- 1j2 wno 'soitanlO essere impiegati nella soldatcsra c nella marina, e come agenli e commessi nelle case dei mereatanti, clove sono romunemente lodali pcr l'inlelligenza e la fedeltà. Conlulloehè nali di sangue turrheseo, la 101'0 propensione è sempre pel' la razza ptaterna; e se mai Algeri soggiacesse a qualche rivolgi. mento improvviso deI!' alluale governo, è prohahile molto, che un colonIe vi regni come regna un mulallo in Haiti. La schiavitù dei Cristiani, come ognuno sa , fu aholita dal viseonte di Exmonlh nel mèse di agosto deU' an no 1816. Non l~isogna pero immaginarsi, che tuttoq'u,eUo che si è delto e seriuo l:Iella sorte on'enda degli schiavi. in Barhe«'ia sia. esatta,; menle vero. Da cinquanta anni in qua gli europei presi dai pirati algerini furono schiavi immediati deI governo, che li ha protetli sempre contro gli insulti dei popolazzo; e la giustizia' csige, che si affermi essere la loro condizione stata generalmenle meno infelice di ql1ella dei prigiollieri di gucrra in moiti paesi rristiani. È un fatlo verissimo, pel' cagion d' esempio , che i franresi stahiati nei famosi pontoni dell' Inghilterra fnrono esposti ad un destina infinilamenle piit aecrho. Le dO!llle fatle sehiave furono ln agni tempo tratlate con tutti i riguardi dovuli al 101'0 sesso edlli 101'0 talenti. TIna di esse, di nascila svezzes'e, dopa gratisaima e signoriJe dimora in Algeri, passo non ha gllllri, a Costllntinopoli, dov' è in oggi sultana -favorila dei Gransignore, e prohahilmente madre dei figlio di lui erede dei trono. Generalmente parlando, la schiavilit non è, nei paesi maomettani, se non se unD slato di domestica servi lit, penoso ullicamente pel' la ragiooe che. non è volontaria. Glj. &chiavj cristiani in Alger. _esercitavono sOveote clIt'iché onorevoli e di grande luero, e moUi·si sono faui riccbi68imi. Colora che aveano impieghi nel palazzo dei de j, ad erano addeUi ai grandi uili~i81i dello stalo, venivano trattati colla maggiore dolcezza: e tutti quelli che possedevano qualche rama d' industria, trovavano facilmente il modo di migliorare la 101'0 condizione. lu una PRTOla, chechene diea il dollo ed ingegnoso -Pananti, ron altri scrittori delle cose di AIgeri, moiti schiavi cristiani abbandonarono a malincorpo qnella cillà, e ne portaron via capitali vislasi, che v'i aveano ~l1adagnali_ N6n pochi vi sono poscia rjtornati, preferelldo eotesto soggiorno a quello della l;ilt incivilita ~uropa, clove non trovavano da slllre cosi bene. 1 Rinnt~ali -souo pel' 10 piil spagul10li od ah..i eurorei fll~- 43 gitisi da Ceuta, da Alhucema c da l\Iauilla, presidii di quella nazione sopra la costa di l'brocco; mentrtcehè pochi sono quelli che, 0 disperati lIei loro palimellii , 0 spinti da cieche passioni per qualehe femmina maura, siansi delermi~ali ad abbracciare la religione di Maomello. Entreno essi allora III paga come i tuebi nella milizia, e possona pervenire a tulle le ca· riche, non esclusa quella di dej come se Il' è avuto l'esempio. Da qualche tempo pero cotai fortuna 101'0 è divelluta più difficile, non tanto per.chè, generalmenle parlando, il prosel.itismo fQ sempre ed è in poca voga presso gli a!gerini, ma perchè i turchi nOD credono, che possa riuscire buon musulmano cbi fu sleale e perfido cristiano. Ove pero vengano innalzati cosl faui ga. glioffi aile cariche dello Slato, si esige da 101'0 che non ispo. sino femmine maometlane, si puniscono doppiamente pei lol'O falli, la cAùala li circonda e l' invidi~ ha sempre gli occhi aperti pel' royioarli. Oltre queste classi di abitaoti della Reggenza , si è creduto ritrovare i~alcune valli remote deU' Atlante e nominatamente nel Giurgiura e Del Milta, una progenie di uomini che si suppone discendere direllamelJle dai vandali. 11 viaggiatore scouese Bruce, ed a1tri aulori , li hanno descritti come uo. mini belli, COll c:'cchi cilestri e capelli hiondi, che distingue. l'ana i 101'.0 antenati, l'enuti dalle· parti orieutali e cCDtraIi deU'Europa. VI. .4gricollura. È difficile. di dare deI!' arte deI coltivare e dell' induslria contadinesca degli algerioi. un JJ1igliore e piil. giudizioso ragguaglio di quello dellatp dal sovente da Doi ci. talo sig. Pauanti. Col terreno più fertile deI monda è impos. sibile, .dic' egli, di trovare ul1 paese ove sia più trascurata l'agricoltura che Della Reggenza di Algeri. Le tre quarte parti delle terre sono incoite pel' mancanZa di aùitanti di braccia e d'industri'a ; e nella porzione rimanente si ved~ appena le vestigia deI vomere nel suolo. Sono bene irrigali lepraterie ed i pascoli, ma non si ha delle pecore e delle. bestie boviuQ la necessaria cura. 1 giardiui sono pieui di alberi fL'ultiferi, ma senza gusto e senza regola • nè simmelria. Di rado si coltivano uella Reggenza kltri cereali fuorchè l'ol'zo, ed il grano. E non ostante il poco avanzamenlo deU' agricoltura, non si raccoglie mai mena di dieci 0 dodiei' volte la semente. Qualche volta si arriva fino a sessanta e ad ollaula; 44 Il grano vi e d'una specie molto dura: e la liuioa che Se, ne fa, rassomiglia ad ÙDa sahbiafina e riesce difficile ad impa_ slarsi. Ciù noodimeno se ne fa uo ollimo paoe. L' orzo è pure di ecceUente qua litA , se non che un certo suo sapore agrello aUegaun poco i deIlti dei cavalli, cui si dA per cibo, iD difello deU' aveDa , che Don si coltiva in quel paese. aDcorchè , in moIti luoglli vi nasca e si propaghi naturalmente. Di gran. turco, di miglio, di sorgo, di ceci arietini e di altre civaje. vi si fa copiosa raccolta, ed il riso, di ecceUente qualilà, si coltiva specialmel'lte Delle "icinaoze. dei 6umB Scellif. e Delle immense piallure da' esso allagate la maggior parte dell' anno•.L' orzo , ed il sorgo, dello nel paese durà • formano in tutta la Reg_ genza il principale alimento degli abilanti dei contado. Nelle parti settentrionali della Reggenu si Ca una grande quantità di olio, ma ch'è di caltiva qualità, altesocaè gli abitanti non slinno manipoJar quella dcrrata. Si lasciano crescere gli uli\'i senza potarii , ed il frutto ne soffre in conseguenza. 11 vino ch' è fatlo da ehrei 0 da cristiani. è buooo come quello deI norte della Spagna, ma pel'de presto il fumo ed il sapore e si conserva sol pochi mesi. 1 mauri ed i liedevini fanno il butirro agitando la crema io urJa pelle di hecco col pelo indentro. sosp.esa, da due chiodi. fi dibdtten40la con moto l'egolare dalle due "arti; cio che dA cattivo gusto al burro e 10 riempie di pelo. Macillano il grano in mulini falti girare. da camelli, da muli e da asini. Non conoscollo l'arle degli in· grassi, e si conlentano di clar fuoco alla paglia ed aile stipe. Abbruciaoo allora le vaste campagne, e le CaIde dei monti; J'a,ia si C~·di- Cuoco • e durano questi iDcendii talvoha Uno 0 due mesi: ecl eSlenclendosi spdse volte molio più che non si vorrebbe , oflrono soprallulto nella noUe, un sublime si ma spaveDtoso spettacolo. OIt,e le pianle e gli alheri qui sopra descrilti rra le produzioni deI suolo, merila speziale ed apparlala attenzione il loto, che i. poeti ed i Daturalisti haono celebrato a gara, ma che cionoDostante si conosee tUllavia pochissimo. Già non ci pare nè anche dimostrllto che l' albero ,il quale porta in Affrica codesto nome, e,che dagli Arapi vien chiamato Sidra, sia ve· ramen.e la piauta medesima, che gli anlichi appellavano Lotus, e ch' era' comune in Egilto e nella Cirenaica, ove ha dato l' attuale suo nome araho alla gran Sine. generalmente chia_ 45 malo golfa di Sidra. Il lolo della Barberia, Zitiphns la/us, maestrevolmenle descritlo nella Flora at!anlica di Desfontaines, rassoOliglia piutloSlo al noslro gi uggiolo; ma i suoi fl'ùUi, dl 1IU colore di zaflerano, son meno grossi, più polpuli e di figura rolonda. Gli abilanli delle campagne li mangiano come noi le more dei pruni; ma più non seJ'VOUO 101'0 in a!cun luogo di principale alimento, come pare che fosse il caso presso gli antichi lotofagi, che pure popolavano quelle medesirne piagge. 1 neri li chiamano tomberong, e ne fanno, dice il signol' Pananti, una spezie di farina seccandone aU' aria la mucillaggine farillacea, che cOSl seccala peslano poi in un morlajo, fillchè la parle acerba ne sia inleramenle distaccala. Di ql1esla parte acerba, infusa nell' acqua, fanno una bevanda agretta 8 graziosa; e mescolando in eSSa un poco di farina, ne rislIlla uoa farinala di molto sapore e sostanza. VU. Industria e Commercio. Come in tutti gli altri paesi della Barberia, gli erereizii e le al' li 5000 in Algeri poco con; siderevoli e quasi sernpre in mano· degl; ehrei e di pochi m:/.uri 0 colouli, assai giudiziosi ed arrischiati pel' supel'are la nalurale 10\'0 infillgardia. Nella città perù, e nominatamente nella capitale, havvi a buon conlo un cerlo Ilumero di uomini procaccianti, che fabbricano e vendono, quasi esclllsivamente, oggetli ad uso dei turchi e dei mami. 1 ricamalori, Sli orefici ed i siojellieri, vi abbondano singolarmente. 1 due sobborghi di Bab-el.Ualt e di Bab·e::·Zun sono pieni di searpellini e di seuhori dei paese, di fabbl'i ferraj, magnaoi e maniscalchi. Ma non conviene aver grande opinione delle case da questi artefici filbbrieate. Gli oggetli più semplici sono S/ilnza grazia, senz' arle e secz'a solidità. Digiuni a lIii 110 , 0 l'el' avvetltura non suscettivi di alcun' idea di· disegno 0 di pitlura, i mauri non vedono in un quadro che la varielà dei colori : cd apprendiamo da} signol' Pananti che parlando cgli Uo giorno dei pillor livornese Terreni, pur nostro arnieo, fatto schiavo in Aigeri , il minislro della marina gli disse; .. questo è un prezioso aequisto pel' noi; sappiamo ch' egli è " un gran pittore: polrà dar la tin la ai lIos11'i vascelli ". ~'1a inteudono quelli aifricani assai belle l' al'chilettura, jn cui badaoo pero mena aIl' QI'oato che alla solidilà, e fabb,'j· cano colla durevolezza degli antichi. II lom cemento il corn· posto di duc porzioui di cenere di leguo, tre dj calcina cd 46 una di sabbia; alla quale composizione danDo il nome di taMi, Fanno nna mescolanz a , vi geUaDo qùantità di olio, e tutto battono per tre giorni, senza intermissione, fioo a che il ce. mento sia pervenuto alla debita consistenza. Impiegato alla fahbricazione acquista la durezza dei marmo, è impenetrahile aIl' acqua e resiste ail' azione si degli elementi, per dei secoli. La quale composizione il signor Pananti crede avere. i popoli della Numidia e delle Mauritanie, appresa dai romani, ed è forse il segreto della solida costruzione degli an. tichi. Compoogooo ancora i mauri una fortissima colla, che Don teme l' umid~. Per farla, si servono di una prepârazione di formaggio, da cui fanno uscire il latte, e la mescolano poi con una calce fillissima. Quantunque abbondi quasi tutta la Reggenza di eccellente salnitro, gli abitanti non sanno fare buona polvere di schioppo neppure dopo di avere, moiti europei, anche per ordine dei 19ro governi, insegnato a quei tangheri il metodo di perfezioDaria. 1 mestieri appo loro pitt stimati sonoquelli dei calzoJaio, deI droghiere, deI vasellaip, deI gioielliere e sovra ogni altro quello dei berrettaio. Si fa dei berretti rossi uua quantità prodigiosa , che vanno priocipalmente nel Levante. Ogni me. stiere ha il soo capo chiamato amtn, che giudica delle piccolo contese, e somiglia al console delle antiche arti e maestranzej della citlà di Firenze. 1 metalli si battono comUDemellte a freddo, col fine di clar loro maggiore solidità, come si dice essere il casa colle famose lame di Damasco, l' arte di fabbricare le quali, pare omai smarrita dei mondo. Nell' interno della ReggenZll ed. in alcuni parti di mare, vi sono Tabbriche di acciaio e di vasi di terra; le lane 1I0no oltime per préndere tutti i colori ; col pela di cammello si fabbricano ottimi scialli , e le cinture di seta d' Algeri banno una grande riputazione. Si fanno altresi buôni tappeti chiamati hiram, e colle foglie di palma si formano panieri e cestini, che sembrano falti di sela, e bellissime stuoje si compongono coi rari giUDChi di Labez, distretto paludoso alle falde d' uo monte al mezzodi da Bugeia. Il commereio - degli algerini coi paesicentrali deU' All"ri"a è di poca 0 Diuna impOrlanza. Avvezzo da tre secoli e più. a trovare la sua opulenza Della pirateria , cotesto governo affricano si è curato pocllissimo dicoltivare uo traflico, che 4' glipareva di molto minore prolilto. L' uniro canale immorliato pel' cui si fmmo, e pel' cosi latto verso, "leune speculaziuui, è una picciola carovalla che fra Orallo e Tombuetü va e viene pel' la via di Talilehe; mentreehè da UII' altra pr.rte i bisrarilli cd i mozabi continuano ad essere gli agenti illterOiedii d'un cousimile trafico, 0 direllameute pel' Agahli 0 pel' la via di Ghadames. Le mercanzie che p!'r questo .insignifwante lIalico S'il) troducono DeUa Reggellza, sono prillcipalmeDte le pelllle di bl.ruzzo, la polvere di oro, i dattili, i rammelli e gli schiavi neri. Pel' dirla ill breve, si pub aflermare fi'allcamente, che rispetto a 'Iuesto ramo di merratura, 10 stato di Algeri è la piu meschina delle tre reggellze di Barberia. D' altronde la tolale mallcallza di facili comunicaûoni accre. see gli impedimclili ai progressi dell'agrieohura, e dei commcrcio. Non vi sono nè strade, nè ponti; ed i numerosi ed iutricati seulieri 0 non sono manteuuti 0 s' attraversano e si eonfondorlo iD guisa che. rendouo difficile assai il non ismarrirsi. Le di· stalJze iuo1tre' non SOIW determiuate ; si computa Ja strada pel' gioruate di cammino, ed il tempo è quivi Ja lIIi.ura dello spazio. Le mercanzie e le derrate ch' escono comunemente dalle seale di Algeri e passano negli esleri Stati, e pincipalmente iu Italia e nella Fraucia, sono: lana, euoio, grano, orzo, ceci, fave, grantureo, scagliuola, bestiame grosso e minuto, cera, olio , pelli di lione e di tigre, moite d"oghe per le spezierie, esseoza di rose, daUeri, ficchi secchi, penue di struzzo, rame, vermiglione, coperte di lana, tappeti , fazzoleti da Daso e da collo ricamati, riso , gomma, corallo, schiavine , ecc. Un sistema di manopolio e la proibizione di esl~arre que. sli pl'OdOlli dei paese, hanno pero assiderato il commercio, e pressochè rovilJata l' agricoltura. deUa Reggenza. Lapesca dei corallo , non che il trafico di asportazione da Bona in Jana, cuojo conciato, eerae circa sedici mila misure' di frumento, erano appaltate alla Francia, pel' l'annuo pagllmeoto di trenla mila pez~e Cocti di Spagna , ed il bej di Telemsan De paga quindici mila pel dirito esclusivo deU' esportazione dal pOltO di Orauo..D'allronde il euoio, la cera, la lana, il sale c l' olio, sono, in tutle le scale, monopoli veuduti al maggior ollerentc. II granD si compm a IJuun preuo, ma D'è proilJita l' cstraûollc , fuorch-è a <Juelli che cornprauo a caro prezzo, 48 una particolare Iicenza, che appellasi tlzclleré, cd è un foglio al quale il dej appone il suo sigillo. L'olio pero non si estrae che pei soli paesi musulmani e passa .seneralmente in Egiuo. Ci vuole una particolare permissione pel' estrarre una capra, una pecora , un asino; ed i poUi· non si possona. asporlare se non morti. D'altra parle le gravose gabelle l'incertezza deI pagamento, la mancanza di carico pel ritorno delle navi e le frequenti e straordinarie avanie, scoraggiano i mercanti esteri a spedirvi anche le mercanzie Je più ricereate. Queste sono principal. mente cannoni, schioppi, pistole, sciabole, pol1'ere, piolllbo e palle di cannone; coltelli, forbici ed altre mercanziuole di acciajo, di ferro e di oUone; panni ed altre drapperie di lana; tela, carta , tabacco, zucchero, caflè, vino, acquavite, rum , pepe, n~e moscada, canneUa ed aItre spezierie; stoffe di oro, d' argento e di seta; stagno, argento vivo, allume, sapone, galla, verderame, ec. Le più lucrative peraltro erano , e sono Corse tullora, le piastre d'argento, mercè la facilità che v'era di farle passare pel' iscarriera, e il vantaggio d'irnpiegarle Con grande profitlo quando le prese erano abboDdaDti. Il diritto di entrata deI danaro introdotto è sempre il cinque pel' cento; e tuui j vini il Je acquaviti pagano indistintamente quattro piastrecorrenti per egni balle. . La consegueaza dell' assurdo sistema proibitivo, e deUe en. diche si è , che nel pllese il più fertile dei mondo conosciuto non havvi mai un avanzo di grano e di olio, anzi mancano talvolta interamente, e nell' anno 1819 fa scarsità fu tale in tutta la Reggenza, che oItre cinquimta mila sacca di grano furono introdotle daU'estero, pel' consumo della sola capitale. 1 diritli di dogao8 sull' introilo delle mercanzie forastiere sono stabilili, da una tarifia speciale, al cinque per cento sul valore dell'estimo, ed al doppio quando sono introdotte da ebrei e da stranieri che Don hanno trattllti di pace e di corn· mercio colla Reggellza. II prospetld seguente deI traillco d' iptroduzione e di esito in questa Reggenza, nel decorso deU'anno 1826 , quando era tutlavia in pace colla Francia e colla maggior parte delle na. zioni mercantili della cristianità, è fondato sopra basi presso. chè autentiche, e puo servirc a dare un' idea rappresenlantc 10 stato aUivo e passivo dei commercio algerino. 49 Merci d' asport.zione. Laoa, 23,000 cantara, a circa 8 pezzi • • • S. 184.000. Cuoio, 12,000 detli 8 id.. -. .. 96.000. Schiavi. 1,100 circa in numero, 70 id. • • , " 77,000. Grano, orzo, ceci, fave e scagliuola, circa • • " 60,000. " 35,000. Cera, miele ed esseoza di -rose. .. 20,000. Penne di strozzo. 60 casse 0 circa-.!jO cantara Olio. 3500 barili, a circa 4 pezzi • .'. • • .. 14.000. Pelli di capra. 40,000 in numero, circa. . . " 10,000. Datleri, fichi secchi, zibihbo, giuggiole, ecc. "7,000. Vermiglione. rame, acciajo e majolica.. .. 4,500. Bestill. bovine, pecore. capre. ec. • • . 3,500. Tele grosse, coloni, stuoje, lappeti ed ahri generi di minore conto " 8.000. ----S. 519.000. Merci d' importazione. Da- Livorno , in selerie, tele, zucchero, pepe, caflè spezierie e maniCaHure tedesche ed italiane S. Dalla Gran Bretagoa, daU'lndia e maniCatlure 'ioglesi • • • •• ." Dalla Francia, ~ucchero, caffè, spezieri,e, ac. ciajo , chillcaglie. paooi cd al~re manifatture fraocesi . " Da Gibillerra e da Malla • • • .' DaI Lc-vanle sela greggia e manifalture. " Da Genova, dalla Toscana e daUa Francia, gioje diamaoti, argenterie, mobigIia, ecc. • .. Dai paesi dei satteotrione, munizioni !,li guerra, e di marina, legnami da costruzione, ecc. • .. Da Marocco. da Tunisi e da Tripoli. • • 'H 300.000. 280,000. 250.000. 160.000. 90,000. 80.000. 30.000. 25.000. S. 1,215,000. Dalla finale somma deducendo queUa delle aspor. S. tazioni come sopra. • • ~isulla uno shiJancio, Cenrai eee. 0 saldo in danaro di, S. 519,000. 694,000. 4 50 Le potenze di Europa, devono, di Lanto in tanto, fillOvare i lol'o tratlati coUa 'Reggenza. e comprano pef 10 plù I~ pace (on iJJlportaDtissimi donativi; fuor solamente l' .ugusta Casa d'Austria e la Bussia. le quali. in virtù dei lol'o trat· tati coUa Sublime Parta Ottomana. e della garanzia a cui questa ,i è sotloposta , han no saputo rendere afFatto libera e sicura la lol'o navigazione cd il loro commercio Illariltimo. Cli altri stali europei 0 cristiani. che vi. lengono consoli geIlerali, SODo pel' ol'dine alfaheti~Q: il Brasile, la Danimarc:a. III Francia. l'Inghilterl'a. i Paeai Bassi, il PartogaUo. la. Sardegna, le Due Bicilie, la Svezia, la Toscana e gli Stati Uniti deU' Americ~ settentrionale. Il regno di Anno~, la Cil" liherl\ di :arema e la Siguoria di Kuiphausen, vi SODo rappresentali dal ClOnllOle britann,ico. 1 bJslinMlnti mercantili cristÏtlDi si grandi. che piceioli, pel' entrill'e nel porto li' oAlgeri. pagnno 2Q piastre di 8Dcoraggio. Se UP capitano mercante vuol fare qualche regalo ad alcuno dei turchi impiegati • pel' impegnarlo con cio ad accelerare III spedizione dei suoi atfari. gli è pel' lui esseDziale di Don fare tali regaIi se nOD condiz~onatamenl" e COD ese1usioDe de~ tempi llvvenire, altrimellU quei·lurchi non mancano, pel' ogni viaggio, d' iDsi~l~e wU. stesse l'egalie, civ che appeJJailo es.! dont:andar l' usaNza; e dove lol'O si nieghi, portanlt la )oro pretensione davanti il cadi che la c~lDferma, ogni quaI. volta trovasi c~e non fu condizionata. Per tenere i conti si serVOllO gli al gerioi di Peuette da otto muz~ne 0 mezune,. picciola mouela d' argento. di cui.· sessanta fanno una pezu. ferte di Spagna, e si divide jn velilÎDove lISpri. altra I?ic<;iola moneta di bassiesimll, leg;t, c~ rassomi. glia aUo stagnQ. Le monete d'argenlo in uso sono: la pezutta d~ otto muaune .. quella da sei; la patacca da venLiquattro, ,d iJ buggio daqu:jraut' DUO. Le monele. d'oro SOhO 1 10 uc· fhino ovvero la sultalZina, di ceut' otto musune; il mezzo ~eccbiDo cd il: mahbubbo, di settantadue musune. Le doppie d'oro e le pezze d' argento di Spagna Cllrrono pure univer. IlIlmeote. COD un agio più 0 mene) gravoso. Le vendite Cl gli ..ffitti delle case. li deUil. terre, ai doliniscollo in ~ecchiDi ideali di sel~Dt«du8 musulle. che pero SOIIO rappresentati dal mah. bubbo. . L~ libbra d'Algeri è di sedici onçie di campioue, divise 51 ognun' in sedici parti a mezzi drammi J che luddividoll.i in vend acrupoli a grani. Con questo peso si permutano 0 ai veodopo i metalIi preziosi, le perle, le gemme, il muaebio. il corallo, il tè • l' oppio ed agni sorta di profumi. Vi sono in Algeri tre sorta di qUÎtltali a cantara. La prima di esse è composta di cento libbre di campione e corrisponde eaattamente al cantaro iuglese di cento dodici libb~. Con questo cantaro si veDdOllo tutte le mercanzie DOII specificate qui appresso. Il rotolo, cioè la centesima parte di questo cantaro, peaa uillligrammi 540,243 francesi, e cento di essi rotoli fanno in Livorno libbre 1!>7 e ventisei centesime. Il secondo cantaro è composto ,di cento cinquanta libbre di campione , e con esso si vendono il ferro ed il cotone fila ta. 11 terza finalmente si forma di cento dieci libbre di campione , e con questo si vende il cotone greggio. . Il sapo~e, il miele, i ficbi, 10 zibibbo, i datteri ed il bulirro si veudouo per libbre da ventisette oncie di campione. La seta greggia si vende con quelJa di sedici oncie, ma le si concede una tara mezzo ancia per libbra, ed è qllesta l' uniea merce conosciula che vada quivi soggetta a COS! fatla Ipezie di tara. La misurd di lunghezza chiama.si picca, ed è di due sorte, agnuDa divisa in otto uguali pàrti, dette robi 0 tomnie, cioè ottavi. Le pieea dei- mauri. che· serve pei broccati in HIa, argenlo ed oro,. DOD che aUe mussoline, ai naslri ed ai galloni ha 46'1 millimell'i di lunghezza, e 43 pieehe fanno 34 braeeia in Livorno. La pieca dei turehi, che serve per la tela, le stoffe di lana e le manifatture di cotone, ha 623 millimitri di lunghezza, e 108 picche faono 100 braceia di Livorno. Il grauo ed aItri prodotti asciutti, si misurano col sahh, che con'isponde in Livorno a due staja, 0 più preci,amelllc a 257 h06s01i, ed in Francia a milliletri 47,566. La millura dell' olio si cJ1iama colla, ed è un giarro 0 vasa di terra. che ha un vacuo di 900 PQUici cubi 0 millititri 15,156, di Francia, e pesa in LivorDo 54 libbre e nove centesime, cosicchè vieDe ad uguagliar. seUe fiascIlηe cinque quartucci. . 1 falliti in Alg'ri 10110 10llOpolti a pen. capitaIi. Chi si 52 Iroya neU' impossibilità di soddisfare i suoi creditori, pel' iscansne il rigor della legge, conviene che sè ed i suai ef. felti abbandoni alla lol'O discrezione. ln quanto ai cristian i , spetla ai lol'O Con50li , ed alla nazione il ·supplire aile 101'0 mancanze. VIII. IncilJilimento. È un falto doloroso, ma innegabile, che nella i\eggenza di Algeri, come in tutto il resto deU'Affrica, l' islamismo professato daï turchi ha rese più harbare le popolazioni da esso trovate agreste 0 rozze. Se nOD che le relaiioni mer08ntiii e le dOfizie territoriali di quesla Reg. genza , banna. lIen,A duhbio dato l'essere od almeno una puova esistenza J a malte citlà della cosla J di cui gli abitanti liono un miscuglio di varii popoli J che invasero successivamenle il paese. 11 quale miscuglio costituisce ara una schiatta di uomini dislinta e rimarchevole pel' 1. vaghezza delle.. sue forme, e sopratlutto pel' la venuslà delle dODne. Dai tempi i più remoti questo popolo visse famigeralo pel' la sua incostanZll e la SUa perfidia. La quale impulazione è tutlavia in gran parte assai fondaIs, benchè debbasi conveuire che non siauo poi gli Algerini quei mostri empii e fe~oci che 11er cornuDe assentimeDto 10 slesso ~oro nome sembrerebbe de· 1I0tare. Formano anzi un pop<llo uffizioso, deslro e di Iratlo ilisinuanLe "che :Delle- ordinarie coulingenze della vila è sem. pre urbano, corlese e non di rado anche gentile. Fallo sta che ad ailla della dominazione dei turchi, che certamente non ha operalo un camhiamelllo in megJio nel caraUere generale dei mauri , discendenti dagli anlichi numidi, l'indole ed i coslurni degli AlgeriDi hanDa provato" da cinquant' anoi in qua. un migliorameDto, che fOfse avrà laccia d' impossibiJe pel' chi JJon è vissulo lungo tempo Del paese. Il comrnercio , rra le altre case, vi ha certamente mollo contribuito, e forse eucora più la circostanza che, da mezzo secoJo iD qua, moiti J\lgerini 4,i sono veduti viaggiare in diversi paesi dei monda incivilito. Con tUUQ (!ÏQ sarebbe VaDo il discorrere di studii 0 di scieoze in UQ paese clove so~o queste od atfauo ignote. oppure pe~ gljlUe , se non dispreggiate. Non havvi colà nè IIllche un solo J1ledil:o che voglia far ~Q di altri remedii chè d' il1caDtesimi, e d' amuleti. QueIIi che sanno leggere sludiamo pel' altro la tradu,oioue araba di Dioscoride • e le o.pere di Razis il d'altri > 53 ltottori aifricani. Sulle ferite versano burro fresca, pel l'euma~ ti~P1o fanno punture con una lanceUa, sulle piagheappressano il fuoco, sulle infiammazioni applicano certe foglie. sui morsi de' serpi e degli scorpiotli impongono aglio masticato e ci.. poila, ecc. ecc. Si puo leggere nel lil:lro dei signol' Pananti tin elenco di uomioi celebri Delle sciéoze e nelle lettere. nali e VisSUli Dello stato di Aigeri. M'a da più secoli si ristringono quivi le scienze; che da al'cuDi si coltivano, ail' aritmetica ed ai primi .lementi dell' astronomia e della nautica; talchè, di quaudo ln lJuando , i raisi 0 capitani corsa li , arrivr.no a saper determinare la latitudioe in alto mare, medianle l' osaervazione deI.· l' altezzll. meridiana dél sole, erl a tenere ulla speZie di cornputo diuroo , coU' ajuto di tavole neU' idioma 101'0 tradotte da l'Jualche lihgua europea. La stampa non si conosce fra i.harhareschi. Il timore di privare d' occupaziooe e di modo di vi.. 1 vere. un 'eccessivo numero di copist!. De ha impedita seRlpre l' introdnzioDe. e cosi DOn vi è propaguiôDe di lumi • 11.0 fa. cile comunicazione d'idee. Quindi èche tullo 10 studio, anche dei più dotti fi"a i mauri, si circoscrive eotro i limiti deI Corano. Le scuoJe elementari sono pel' nitro nutneroSe, tanlo 'in AI. geri, come in quasi tutie le eillà e borgale della Reggenza, OV" s' insegna. pel' poco prezzo, ai J'agazzi di cinque anni in sù, a leggere cd a .crivère, pel' via di un metodo chè, .rlf.somi. gliando molto a quello di Bell e Lancaster. he fU'i)~ba"lI" mente l'archetipo, ed è in cotesti pàesi anlico quanta ilti.. corda della Storia. Di quesle scuole havvene antora per le faDciulle. ove da matrone istruite vieoe loro ins~gnllto il Jeg. gere e scri'fCre , e la pratica dei ·più necessarii Javari maneschi delle donne di casa.' Con questi elementi bene diretli e moltiplicati , e coll' attiludine inata e baSle\1ole dei maori pet acquistare Duove idee, ahneno imitative, siamo intimamente persuasi. che molto più facilmente di quel che si erederebbe possa 'quel popoJo essere eodoUo ad un altot-grado d' ;nciviJimenlo. 1 passalempi di ~n popolo privo di letleratura. di belle arli e di speuaeoli lealrali. debbbono necesssriameote e.sere moho eir~oseritti. Laoode' gli uomini ~i solazzano 'comun,mente nelle belleghe d.. calI'è. in quelle dei barbieri, Delle faecende della 54 mercaturl e dei mestlen. 0 nel coItivamento degli orti e dei giardini. Qualche voha veponsi anche scorrere per le campa. gne (Dontati sopra f<>cosi cavalli. e da alcuni anni in qua hanno preso magglor trasporto per la caccia, parlicolarmenlll per quella dei volatili. Nelle case e nelle botteghe, giuocano a dama, a tavoIa reaIe ed anco a scacchi. Del rimanente il mluro e principaImente il beneslante. non ama la socielà e le ru morose e pubbJiche raunate. L'unico divertimento delle fernmine sono le loro aecolle nei pubblici bagni e neIJe rispet. live· loro case in citlà 0 Della campagnà, in occasione di spo. saliiii. di circoncisioni od àltre occorenze festive. 1 mauri sono creduli avere un genio innato ed originale per la musica e suonano infalli di moiti strumenti da loro medesimi inventatij ma non applicano mai a quell' arte i principii della scienza. La ~usica h pero assolutamente proSCl'itla dalle nioschee, e gli iàlani 0 minislri della religione hanno lanciato fulmini di lcomonica contro chi gode in ascoltare gli armoniosi concenli. 11 signor Pananti afferma essere quella Ioro musica piena di piac«;re a sentire ~ e rassomigliare molto alla melodia caralleristic~ degli scozzesi e dei- paese dl GaUes. Troppo lungi ~, men~rebbe qui a?c~e il più breve discorso intora" i ~o~l~ml ,.Ia II~g.ua. ~a~ehg~one , J~ us~nze ed allre IDOralt e cmh parlicoIanla dei dlversl popoll dlSseminati sul territorio deIJa Reggenza. Di quesle cose possono legg!lrsi l'agguagli non mena curiosi che soddisfacenti. tanto ntl Jihro 50vente citato deI signor Fallanti. quanto nell' opuscolo intitolato : 1 C~tiani Il Barbereschi , pure qui sopra Botato are. gistro. Da questo opuscolo appuqlg crediamo pregio dell' opera di estrarre qui pressochè letteralmente cio che siegue. Moiti scrittori dei nostri tempi • aIcuni per semplice fama ed aItri per avere abitato in quelle .regioni pochi mesi, ed anche poche setli~ane. non temerono di delineare, con ar. diti pennelli. il ritratlo dell' intera 'nazione, e di formarne il carattere generale modificato. e daUe abitudini particolari di alcuni pochi ind.idui. coi quaIi il 101'0 Interesse 0 la 101'0 curiositil Ji misel'o a .contallo. Meno somiglianti riuscirono an. cora taH rilraui, allorchè quegli Icriltori 0 viaggiatori super. ficiaIi. presero le loro informazioni, od allillsero le Joro no. tizie da quaIch& console 1l1aIcoutento. che nel suo cauivo umore confonde il popolo col principe. colla corte e col ne- 55 gozianle barberesco di cui ha da lagoarsi • • • • Nè sarebbe difficile il provare, che l'Europa è stata sempre inganData, in·lutto cio che speUa alla Barberia, da raccooli e da scriul lD80zognieri d'uua lurba di viaggiatori che, di~cesi pel' caso , pel' curiosilà 0 pel' aflari , in quelle spiagge, non ebhero nè l' ingegno, nè l' imparzialilà, nè il tempo ch' eran necessal'ii pel' assumere il litolo ed i doveri di storici e di ossen'atori esatti e fedeli. Se gli autol'i di cosi ratte relazioni, viaggiando in Barberia , fossero stati condotti in alcune ciltà dell'interno, sotta l'umile tetto deI mauro terrigeno, nell' aride ed ardenti pianure. entra gli accampagnenti e sotto la tenda ~ell' arabo errante e sulle scoscese montagne, dove il herebero ha stabilito il SUD domicilio, certamente· non avrehhouo giudicalo COD tallio ri~ore quelle popolazioni , rra le qnali i placidi co· slumi e ristretti hisogni e il rispetto rl~liale e la religione delle tombe, e '1 coraggio e la francaospitalità n~n 1I0no virtit 19nôle, nè acar$lllDente esercilale ~. §. 3. Nomografia 0 Statistica applicata. IX. GOl'erno e lrgislazione. Avvcgnacchè speriamo si cerlo, come di cosa già conseguita, che l' aUnalc in!Ïime governo turco di Aigeri Ilia pel'. eSllere annichilalo , 110n possiamo pel'· tanto aslenerci da mostrare un poco quelIo che straziù flDora coleslD ballilSiD;lO' paese. GiA si è nola." 'che una milizia Slraniera .. venuta dalle l'i.e dei POlltO Ensino e da altre porti dei Levante, tiene 10 llcelro della possanza negli slali corn. ponenti questa Reggenza. Il governo oslensibilc è clunque una repubblica miJital'e, con un capo dispotico , presidente d' una reggenZ8 composta dei divano e d'un gran consiglio, dove eDtrano tutti gli antichi comandanti militari, il di cui numerD Don è delerminato. Quesla reggenza nomina il de j, delibera con lui tutti gli affari che questi. giudica c(lDveniente di comunicar1e. Il tilolo di dej , che in lingua turca significa zio , è pressochè scouoscinto iD Algeri, e dato solamenle dagli stra. pieri al capo di quesla Reggenza , che prende negli aui pub. plici il litolo di Effindi ovvero eccellenza: e queslo è il tilolo cbe gli dappo gli aDticlli suai commililoni. Dai mauri, viene chiamato Bnba, cioè padre 0 Emir-al-mumenin che vuol dire Duce dei cre· denti. Gli europei stabiliû in Ageri 10 appelll/.Do patron Grande. 56. La voce dej. nel pruente sua significato. è forse di orJgins araba corcoUa da bei 0 bai, che signifiea glorioso. eccelso. più cmioeote degli altri. oppure da beiff. che significa cava· liere. Noi iovece crediamo, che derivi semplieemeoteda daj o dej, straniero. chiamato di fuori, e talvoIta anche usur· patore, od uomo che si arroga l' impero. daU' araba radice dila, la quale, oltre il signincato di chiamare, vocare, no· mioare. iocitare, muovere, prllteodere ee. ha eziandio quello di arrogarsi, assumersi ,. appr4)priarsi • usurpare. ee. U dej che regna pweseDtemente ai chiama HUllaira. nome che signifiea hello ed elegante; da più anni minislro deU' ioterno succedette nel di primo di marzo deI 1818 al dej Ali. che mari di peste. Egli ha poco meno di 56 aoni, e dicesi essere uomo di heU' aspeUo. vigoroso perspicace. facoodo. d'un animo intrepido e nelle sue risoluzioni immutabile. Pare che abbia ereditato dal famoso e terrihile Omar.Agà. che fron. teggib Lord Exmoulh. tutte le qualità richieste per istar forle contro qualunque assalto. e con Ira qualuoque avversa fortuna. La Reggeoza non è che un nome. Tutta l' aulorità ~ta nel dej ch' esercita tutti i dritti della sovr~nità, immediatamente dopo la sua elezione. Sempre traUo daI.corpo dei soldati tur· chi ••rri'va a laie. poslo per la sceha dei suoi uguali, oon per legiUillla auceessione od eredità. Ma ~enchè la sua elezione sia falta nelle forme. e nello spirito delle repubbliche più democratiche. esereila il potere dei più gran despota della terra. Nondimeno il sUO soleooe .stahilimento in· possesso non ha Juogo se oon dopo di, avere oUenuto il firmaoo <leI Graosi. goore. ordiuariamenle accoinpagnalo .daI, dono del CalleU4no. seria d'ahito turchelco Il d' uua sciabola di onore. apporlato da un Capigi.basci. 0 messaggiere di slalo della Sublime Parla. N.i tempi di prosp.rità si spediva una volta in Ire auoi. dal dej d'AIgllri al sultano, un regalo. che un amhasciadore recava comuoemente in un vaseello straniero. Queslo regalo è qua1chll volta stato delvalore di più di Ire milioni e mezzo di franchi. Quantunque l' e1eziooe deI dej non debha essere, in buona regola, se non il resultamento deUe deliberazioni deI divauo. è non pertanlo quasi sempre l' effetto dell'inirigo della fa. ziooe predominante nella milizia turca, e degenera il più delle volte in tragedia. Un dej viene lrucidato per dar luego ad un 57 avven turiere più relice, ed i suoi arnici ed aderenli pel'iscono con lui, 0 sono dispogliati e sbanditi dai paese. Queste rivolu. zioni si succedono con una rapidità di cui è impossibile il forsi una idea • senza aver vissuto fra mezzo a quegli schera. ni, e senza conoscere a fond~ ilcarattere e le barbare abitutudini dei turchi. Stabilito fioalmente sul trono, il dej nomin.a i suoi mini. siri. Sono questi 1.° Khaznadscî, 0 ministro delle floanze e deU' interno; 2.° il Kehja a porliere deI dej, di cui tieoe spesso il luogo, ed è una spezie di ministro della giustizia; 3.° l'Aghà a comandante in capo e minislro della guerra. 4.° il Vekil-ardgi, che il signol' Pananti chiama Michellacci, supremo comaodante della marina, e pel' 10 più ministro de· gii ofiari eSleri; 5. il Khogia Cavallo mioistro direttore e comandante della cavalleria, aiutaote generllie deI dej ed in. tendente dei demanii ~azionaliJ e 6.° il Beit.el-melgi, tesoriere delle rendite casuali e giudice delle eredilà,' di cui la carica è della più alta importanza, c~nie esattore delle migliori rendite dei principe. Il sua titolo, voce pretta araba, significa tesoriere 0 più lettel'almente cassien dei tesoro, e noo sappiamo come molti scrillori, anche modernissimi, abbiamopotulo stol'piarlo 6no a scrivere betelmel , beteutmegi e pitremelgi. Oltre a questi ministri vi' sono quattro khogia segretari di stato di primo rango ed ottBnta subalterni, di cui ciascuuo ha la sua particolare incombenza.Fra le.,a!tre cariche dello. Stato le più importanti. sono; il doletri, 0 capo della giustizia, che meUe il sigillo ai trattati, l'aghà dei bastone che ordilJa, e.fa· eseguire le bastonate , gran mezzo e gran mobile, dice il si. gnor Paoaoti, io quei governi affricani; il mescÏlcar 0 mi. nistro dei buon governo, inspetlore delle donne di mala vila e capo dei caroefici; la sceikh.el.biled, governatore 0 ,gonra. loniere della capitale, che oella sua casa fa dare i gastighi 'Corpo. l'aH aile femmioe maure; il dragomano maggiore Q primo in. terprete deI palazzo, e final meule il rais·el·marsa 0 capitaoo deI porto. , 1 minislri e gii uffiziali dd govemo non ricevooo altri sa" larii , fuorchè la lol'O paga come soldali della milizia; ma S4l ne indennizzano a!Jlpiamente pel' mezzo delle estorsiooi e le " , angherie di tutie le specie. Fra i barbereschi non v' è altro codice civile cb~il Co~a\lo Q 58 e la serie dei commentarii sul medesimo deUati da Malek Ben Anes da Khalil-Ben-Ishac-el.Makki. e da Abu·/-lla,ran·el. A.scian. In quei paesi l'usa è d' a\tronde una legge. Non si fil quasi Pl8i cambiamento. e cosi .restano tutti gli abusi. e non si ananza mai verso una maggiore perfezione. La giustizia civile è amminislrala dai -Cadi 0 giudici lurchi e mauri. che siedoDo nel tribunale tuni i giorni. tranne il solo venerdi. Il loro potere è pero molto limilat!)': ma la procedura innanzi a loro è semplicissima. speditiva. soprattutto poco dispendiosa. OgnuDo si difende' da sè med.~mo. • non si domandàno che _leUDe prove epocbi teslimonii. 10 un quarto d' -(Ira il reo ConveDuto è inlerrogato. sentenzÎato. spogliato e hastonato oppure impiccato. La giustizia crimiuale è per altro tuttaiutera nelle ma ni dei dej e dei saoi ministri. fra i quali l'aghà dei bastone ha principalmeote un polere quasi iIlimitato; ma cotesta giustizia è pure inevitabile e prou ta. 1 delilti più comuni, come gli omicidii , i furti, le falsificazioni della moneill', i ladronecci. i falimenti dolosi, i tradimenti. Je cospira:r.ioni, la lodomia e gli adulerii, sono tutti puoiri di morte"Rarameute il reo va impùlJito; i ladri e segoalamelJte quelli di slrada • IODO presi e palü sopr:a un alino. colla ma no tagliata. che peodeJOI'0 dietro aUe spalle. Se un crisliano od ebreo banno una troppo streUa dimeslichez~ con qualche femmioa musulI11aDa, soq condanoali a morte ioevilabilmente; ma dehbono essere stati cohi sul fallo: altramenle. se non vi è sommossa di popolo • noo' 'vien data loro che uua grau copia di bastc. !Iate. La' dODUa colpevole è messa sopra un asino, voltato il capo verso Ja coda e col viso ,scoperlo e quasi uuda. è falla girare per Jo paese. e poi messa in un sacco ed affogala nell'acqua O'lIel fàngo. Il mezzano d'amore porta la.. stessa pena dei deJioqueut'e, Per falsificazioni di chiavi 0 di scrittu're. si tBglia la destra, e per grazia si cornuta ne!!a Bloislra. 1 sedi:r.iosi, cOipiralori e rei di alto tradimento sono strozzati Le comunit. poi sono tenute al rifacimellto dei danni per ogni l'orto , elle segue Del loro circondario: Comunemeule assisle in persOIJa il dej ai giudici ed aile seo\enze criminali. Se 1 deI inquanli sono turchi si slro:r.zano; g1i indigeni SOIIO impiccali, decapitati, mulilali 0 pur falli cadere a trabocco dalle mura IOpfll Cerri aeculi ad ~rroDcigliati. e vi restano appes i per vari 59 giorui, bffereDdo spavenlevole e sanguinoso speuaeolo. Gli ebrei s'impiceano altresl, qualehe volta si taglia loro il collo ma più sovellte si abbrllciano vivi. Se pero la giustizia è vi. gilante , pronta. infallibile, essa è senza le sue belle com. pagne, cioè la clemenza e la compassione. Tutti li gastighi sono indi troppo severi fi le bastonate senu .discretione e seuza misura. Ordinariamente i colpi di bastone 0 di nerbo , che aleuna volta oltrepassll.no il Duroro di Dovecento, si danuo suUe piante dei piedi, suUe. gambe 0 sul diretano; ma non di rada si applicano eziandio sulla pancia e sulle coseie. Anche le femmine vanDO soggetle alla bastonata ; ma pi.ù cornu· nemente sono, da persone vigorose deI loro sesso, l:laltute colla Crusta 0 collo staflle, daUe spalle flDO aUa palpa delle gambe e quaiche volta anèhe sul sena e sul grembo. Generalmente parlando • la massima favorila degli algerini ~. che torna meglio il punire un innocente, che di lasciare sfuggire un reo. .x. Âmministrazlorte e polizia. Le tre provincie di CostantiDa, Titteri e Mascara sono governate da bej Dominati dal sovraDO di 'cui SOno i luogotenenti, e comandauo le armate Delle ri. spettive loro proviucie, dove SODa rivestiti deU' aulorilà 50· vrana. Vn kaitib a sia intendenle nominato personalmente dal dei, accompagna sempre quei governatori, ed è iueari. cato dell' amministrazione civile. Ma ubbidiscono loro poco Je popolazioni Bnche vicine aile citlà dove risiedono- ·od aile bicocche guardate da soldati turchi. Le montagne Sono quasi dappertutto abitate da tribù affatto indipendeDti. che vivono alla guisa degli antichi popoli governali da palriarehi, e sono in quasi continua guerra colla Reggenza. Ogoi provincia è tas· sala d' una datennioata somma. pagabile agni sei mesi al te· soro pubblico. Per es 3Bre queste tasse i bej sono qUksi sem. pre occupati a fare irruzioni a mano armata. nelle terre di codeste tribù; e quando haoDo esatti moiti censi, esercitate 'moite rapacilà e sopraHutto aggiunte ouove terre ail' impero. son celebrati mollo Cra i turchi e trattati coo gran dislinzioni. le ricchezze di questi goverua lori sono grandissime. perchè non sono essi, in ultim,a aoaiisi • che pubbiici concussionarii. Non vi è arte, oè angheria cui non rÏ4:orrono, qoaodo si traHa d'opprimere e trar d.oaro dal popolo. Se 0011 che ogni Ire anni lunari sono obbligati a reearsi aUa capitale, per ren· 60 der conta della loro gestione. Questè visite cCfstano Joro ~ari6. sime e talvolta più d'un milione e mezzo di franchi; pei-J cioccbè sono costreUi a far regali vistosi tanto al dej. quaotlJ ai membri dei diva no , a fin di conservare i loro impieghi, e sovente ancora la vita; chè non mancano ,mai al principe e ragioDi a pretesi, per farli arrestare e stro~are. Ma spesso trovano anch' essi a pretesti, 0 ragioni per non audare, e coi lor tesori si salvano 1 evano a menar lieta" vita nelle montagne di Cauco, ad aItrove 1 e SoVeD!e riesce loro 1 col tempo e con una parte dellora deOaro, "di- salvare quella che rimane. Se qualehe ,voha gli affricaDi' fanno giustizia d'un eoneussio. nario imputlente 1 di un ministro prevaricatore, si vede più il vantaggio dell' erario , che l'interesse del pubblico. Se ven. gona rieorsi contra un hej 1 questi è deposto, ed il dej con· f15ea i" helli' di lui 1 versàndoli nel sua proprio tesoro. Salto i bej sono i caidi 0 governatori delle ciuà e deUe borgate 1 che comprano i 101'0 posti 1 e tullo rivendono 1 cosi. diee il buon Pananti 1 il popolo di questa Reggenza è quel ch' è stato della essere i viaggiatori nei graD deserti dell' Af. frica a divorati dalle orride belve a Bucchiati fiDO aU' uhima goccia di sangue dagli inseui. IDfaUi quello che non si sofii-e dalla tiranDia dei bej. si saffre daquella dei caidi. Gli Scinu.ssi SODa messaggieri di stato 1 a piUllosto ~secutori iDfallibili delle assolllte volontà deI dej e dei governatori delle proviDcie , che ne hanno sempre quauro addelli al loro re. spellivo ministero. Alcuni di questi sciaussi sono turchi, per arrestare i loro compatrioui caduti in Clllpa ad in Bospelto; allri sono mauri e d' una cl~sse mena distinta 1 per arrestare i Budditi mallri. Sono tuui uomini di straordinaria fana e grandezza ; veston di verde 1 col turbante Calta a punla ed una ciotura rossa attraverso deI corpo. L' antiao fante dei tre inquisitori di stato della repubblica di Venezia potevadare un' idea di questi terribili esecutori deI. capo e deg1i ammiui. 'lratori della Reggenza militare di Algeri. La polizia a sia il buon gl1verno 1 è ,conseguenlemente in AI. geri l'opera d' una profonda tirrannide e dell'immenso lerrore che un goverDo annato di asluzia e di vendeUa ispira ad un popolo abbieuo ed 8Jvilito. Come in tutti i luoghi della Bar. beri_ 1 .i osserva principalmente nella capitale enelle ahre eiuà • un' ecee1Jente polizia, si generale che inlerna. Una gua.... 61 dia fa la ronda tuUa )a DoUe; altre scoltcvegliano aUeporte dei magazzini e delle bolteghe , e sono rispousabili dei furli elle .yi aceadono, e contentansi di una piccola relribuzione~ l soldali girano pel' la piazza i giorni di mercato, e l'uHiziale detto mescuiar è in moto tulla la nolte, accorrendo ad ogni 'lrepilo e vegliando ,olle dODne di mala vila, cagion principale di tulli i DoUnrni c1amori, e ,ulle taverne ,ove si adunano gli scioperali ed i lumulluosi; ed ogni mattina fa il suo rapporlo al dej che di tuUo vuole essere informato minutaltIenle. Sapendo quanta è detestato il suo giogo e la sua persona cinbl d'insidie e di maechinazioni, Don v' è precauzione che non prenda nè artifizio cui non rieorra, pel' salval'e la sua persona e la 5ua possaoza. XI. -economistica. Presso le nazioni iocivilite si fondano le ricchezze degli S lali sulla massa generale dei beni stabili e m,obili degli abitanti e delle comunità; la natura, le sor. genti e la cumulazi()ne progressiva di esse ed il successivo 101'0 scomparlimento tra le diverse c1assi di abitanli e nelle varie rammificaziooi della pubbliea economia., cQstituiscono poi gli elementi della seienza di distribuire le lasse od imposizioni, che farmauo la prima sOl'genle delle rendite, e meUono il go· verno in grado di provvedere alla conservazione dello Slato , ed alla- sua diresa si esterna che inlerna. In Barberia non si conoseono cosi faui calcoli, nè tante belle tl;oriche. Quando il capo della Reggenzaha hisogno 0 fantasia di danaro, fa strozzare due 0 Ire· governatori delle provincie, confisea i beni diqnalche rieco signore, il che si chiama premere la spuglla, ordina un' irruzione di turwi sulle terre dei bedovini 0 cabili indipendenti, inlima bruscamente la guerra Il qualche elato Cl'istiano , e fa corseggiare sulle uavi deI medesimo • se DOD è plaeato immediatamente, ovvero ad. doleito almeno da un gran presente 0 trihuto. Le rendite ordinarie della Reggenza derivano 1.° dai tributi dei due bei 0 governatori di Costantina e d' Orano; 2.~ dalla decima su tulle le l'aecolte in natura, pel' verificare le quali s' inviano periti sui luoghi; 3.° dalla tassa imposta sugli AC· eampameli dei bedovini e dei cabili; 4. ° dalle sostanze di quei che muujouo senza eredi ; 5.° daï diriui di dogana im· posli su tutte le mercanzie che enlrano in parla e su quelle dl, u' escouO ; 6.° daU' allcoraggio. che dee paglJl'e ogni ba· 6~ Itimenta.; 7. 0 dalle lieenze ehiamate ûschere, che li COnce. dono per endiche, esportazioni. ece.; 8.0 dalla vendita dei sale ed aÎ.tri monopolii; 9.- daUe coollachee dalle estorsioni; 10. 0 dalla pirateria; e finalmente 11.0 daï sussidii pagati 0 regali (atti dai principi cristiani e da quelli che si ehiamano u,anze: e sono doni • che una volta faui si debbono conti. nuare, perchè non si abbandonano in Barberia COlll fatte bel. Jissime usanu. Il dej ha in sua assoluta pr~prietà cio cheaItrove il cassa dello ·Slato. 11100 tesoro è ricchi8limo-. e si estima che vi Itiano altualmente per Jo meno quarantacinque milioni di pezze forti d'argenta. A huon canto è innegabile, che vi BOno po. chi paesi nel mondo intero, dove i denari contanti e soprat~ tutto le gioje siano cosl abhondanti come in Aigeri. ContuUociù bisogoa lodare il capo di quella Reggenza perchis non fa spese eccessive e non profonde Je ricchezze deUo Slato. Il seguente quadro delle finanze algerine, copiato dall' Q. pera qui sopra lodata deI sig. Shaler, farà vedere quali fu. rono nell' anno 1822 le enlrale e le spese deI Khasna 0 te· loro della Reggenza. Ellt,.ate. DaI bey di Mascara.. tassa.4eJia sua provincia. S. DaI medesimo, pell' asportazioni dal porto di Oran, .. DaI bej di Costinah, tassa della sua provincia. .. Dai selle caicti che dipendono dal governo centrale... DaI hej di Titteri. tassa della sua provincia • .. DaI ~itelmclgi 0 giudice delle eredità. tenuto a ver. sare nel tesoro Ulla somma fisla. • • • • .. DilUa Scheikh.el.biled. a gOyerDatare di Algeri. tal\ila pure determinala. • • • • • • • • • .. Dai [{Mgia .del cuojo, lassa sull' uffiûo di lui. H Da '{\lelle deUa dogana, come sopra • .. DilUa nazioue ebrea in Algeri, capitaz.ione flSSa. .. Dalla dogana d'introito. • • • • • • _ • .. DaI demaoio naziooale nella cillà d'Algeri. • H Dai gOV8rOO francesll pel mOl1oJ.lolio della pescll dei ~ralli a BoDa. . .• • • • • • • • . " Da allri monopolii deUa lana, cera, cuojo ec. .. Da sussidii a regali. che pa-gaDo annualmente le cQrti di Copenhagen, Lisbona, Napoli e Stocolma. a. Somma S. 60,000 15.000 60,000 16,000 4.000 40.000 3,000 4,000 800 6,000 20.000 40,000 30,000 40.000 96.000 ~ 63 Alla quale bisoglt3 pero aggiugnere : Pel' 200,000 misure di granor conlribuite da diversi .caichi, arahi e cabiIi ed altre 20,000, simili dai bej di Coslinah e di Mascara, le quali senono pel mantenimenlo della marineria, della soldalesca, e dei lavoranli nei pubblici edi6zi, e possono va· lutarsi. • • • . • • • • . • . • Sc. E pel' regali a donalivi eventuali delle Potenze cri. stiane che non· pagano somme fisse, ma che talora si mostrano fuor di mo~o generose, almeno " SOlJlma tolale. Sc. !i5,Ooo 25,000 514,800 La quale somma è ben lonlana da quella di due milioni di pezze, che moIti scriuori Qanno preleso di far Ilutrarll nel tesara della Reggenza. Spese. A lavoranli, arlefici, ec. nell' arsenale e Ilei canlieri 24,000 della marina. • • • • • • • • • Sc. A compre annuaIi di legnami di costruziQue e d'al· tre muniziooi navali. • • • • . ." A paghe II.nnue degli uffiziali e marinarj arrolati. JO A soldi m.nsuali d. milit.ri di agni classe, in tuUa la Reggenzl!.. • • • • • 700.000 Somma Cosicchè deduceudo quella delle entrate • Sc. 859,000 514,800 •.. Sc. 334,200 Restarono in quell' .nno almeno. • 60,000 7!),OOO --- di ahiJancio economistico ira gli utili e le perdite, che nDito a quello dei commercio aHivo e passivo qui sopra dedoUo presenta Un vnoto di oltre un miliooe di pezze, il quale deo.. besi naturalmellte riempiere col prodoUo delle c.~torsioni, delle eonfische e della pirateria. Laonde, in un haleno, salta agli occhi la verita sul principio di questiCenJli da noi enuoliatï, cioè, non esser'" più cosa possibile, che [' alluale governo di Aigeri passa susaislere senze una stato perpeluo di guerra in. 64 terna ed eslerna, e principaimente con f{Ualche potenza marittima della cristianità. In fatti si disse Bovente e con malta verità, che se Algeri fosse in pace con tutto il monda, Algeri mor. rebbe di fame. In quanto aU' interna, se gli amazighi, che formano il mag. gior Dumero 'della popolazione, fossero capaci' di concordia, sarebbono in breve tempo i padroni della Reggenza; ma di· visi fra di loro in mille grette repubbliche patriarcali, si fanna per 10 più scambievolmente la guerra. E pero cerca sempre il govemo algerino di lofliare in mez~o ad essi il {uoco della di.unione, e fomentare coteste guerre, onde torcere in sua utile l'indole loro sediziosa, per dividerli e >tenelli sotta la verga deI dispotismo. 1\1 a la loro indipendenza è insuperabile, e Don v' ha esempio nella storia di Algeri, >che una tribù di ama:zighi , 0 di bereheri, sia mai stala completamente soggiogata. Sostengono esm la guerra fin aU' estremo, e se mai sono dehellali, si sbandano, e si raccozzallo ad altre tribù congeneri, hellicose ed indipendenti. Le più forti e valorose di queste tribù popolano le montagne della provincia di Costantina, e nominatam'ente le creste e le pendici dei monli d' Aurass e di Giurgiura. La stabilimento militare. orditlario di questa Reggenza con. siste di circa venti mila uomini turchi, colouli, arabi a mauri. 1 primi Ill! i secondi formano l'infanleria, ma gli arabi e maul"Ï sono tutti soldati a cavallo. Questa solda.,sca è distribuita in guernigioni e campi volanlÏ, si nella capilale che in tutte le provincie della Reggenza, ove si cambiano annualmente gii individui turchi. Sono queste truppe impiegate a conservare ]a pace interna, ed a riscuotere Jé pubbliche rendite. Come di esse una buona parte, cioè i turchi ed i colouli, è meramente scwitta a ruolo, e fa il servizia per turno, cosi non v' è Dulla che po.sa chiamarsi 0 regolamento 0 disciplina; e prese tuUo insieme quest' esercito forma il più meschino corpo di tl'llppa che sia mai stato messo insieme per esercitarc l'arte della milizia. Quest' arma ta si divide in reggimenti 0 piuttosto in bande cbiamate aldac, 0 le orte, nelle quali non possonoessere ammessi che i soli turchi. 1 ma uri ed arabi formano il corpo degli lIovac 0 zovavi, che hanno uffiziali turchi per comandanti. L'agà deI campo comauda gli esercili nulle guerre.' Solto di 65 lui com.ndano i bu.luc.basci, chc SOIIO capilani delle compa. gnie e comandanti delle forlezze. llanno sotto di sè gli oldllc, basci 0 luogolenenti, ed i velik-ardi, che sono commissarii di guerra e provvedilori delle compagnie. Non si perviene quivi ai primarii l'asti nè pel' ishalzi, uè pel' denari, nè pel' protezioue, ma pel' senizio ed anzianilà. 1 soldati celibi banna privilegi ed emolumenti, che non si concedono ai maritati: sono pero tutti bene e l'un lualmente pagati, pel:chè fra i giu. rameoli deI dei il l'il! salenne è queIlo di far pagare esaUllmenle la milizia. Lu slipendio e peraItro lenuissimo nel prin. cipio deI servizio, ma cresce di cinquanla aspri ogni anno, ed in aleune grandi emergenze, wme )' eleûone d'un IJUOVO dej 0 la nOlizia d' una grande vittoria. ec. 1 corpi dei colouli e degli zuvavi accrescono l' esercito di cinque in sei migliaia. Alla chiamala deI dei accOI'rono iuoltre i bedovini wn una eavalleria posseule. comandala daÏ Joro emiri e schichi; ed armati il braceio d'un gerrid, 0 ramo di palma dauilifera. che forma una speeie di lancia nodosa ed elaslica, terminata in un ferro punlaguto, quei semibal'bari ca. valieri allaccano, feriscono, vollano e fuggono come gli antichi numidi 101'0 autecessori. In un gran hisogno la Reggeuza potrebbe meltere insieme almeno cenlo mila combattenti; erano cinquanlamila e pi4 neIl' ultima spcdizionc conlro 10 Stato di Tunisi. La guaroigione della capitale si compone allualmente di quallro in cinque mila lurchi. e di diecimiJa colouli e plliuri. Vi sono altresi acquarlierali ducmila soldati a cavallo. Da qualchc tempo il dej ha slabililo Iluovi corpi d' indigeni e di schiavi 1J6ri deU' Affrica ccntrale. Ma qucsla lumultuaria soldalesca non agguerrila e scoz' aleuna idea dclle noslre manovre, a\·· mata di fucili di vario calibro, che quelle reclule sanna al" pella con incredibil leotezza caricare, non opporrà mai al nemico una valevole resistenza. II dej fa gran caso delle tribù arabe di l\fedua, di Mesila, e di Coslantina, ed aspelta iuohre rinfoni dai con fini meridionali della Reggenza ; ed è prohabil" ancora, che moiti avvcnturieri sienoaccorsi, 0 verranno, dal vicino impel'o di Maroeco e dalle rcggelJze di Tunisi c di Tri. poli pel' acc~esccl'e il numero dei fauatici difensori di colesta città guerrierll. A buon conto nou si 'puo negare ahe il soldata algerino IIOU Cenni 'cc. 5 G6 sia trallalo con rigual'do,e dolcczza. Non riceve mai balliture, cd è per conseguenza ubbidiente, pieno di al'dore , intrepido e risoluto. Tira benissimo col fucile; e la cavalleria non de· geoero mai da quella dei IlUmidi e dei mauri antiehi, di cui parlarono con tanta stima gli serillori di Roma. È vero che se si resiste al primo impelo di coteste schiere; se si circondano con evoluzioni impensale, rapide e singolari; si turbano, si confondono, cd una volta posti in disordioe, non sono più capaci di riordinarsi. Maneano di più di artiglieria ben dirella, e conducendo seco tante tende e tanti hagagli , e, come diee il siguor Pananti • anche le donne, i figli ed i numerosi al'. menti, provano nel cammioo un grande imbarazzo, e nei di. sastri uno sconcerto ch' è irreparabile. Non conoscono punto la scienza si necessaria di f&re g[i approvi.ionamenti dei viveri; quando giugne il cauivo tempo e .opraltutlo la pioggia, vogliono tornar soUo i 101'0 teUi, e lumultuosamente si shandano, e spesso ingrati, ombrosi e fcroci, meUono a morte i generali infe1iei, come faceva l' antieo popolo cartiginese. Il genere delle ballaglie Joro è d'impeto e di sforzo; sono abili a sorpren· dere e ad evitare le sorprese; se hanno il vantaggio nel prilll,o aUaceo sono formidabili assai: ma se sono respinti ed iocal. zati 10 scoraggiamento si melte presto fra quei solàati che non hanno che dei coraggio, e chc di subilo credon vedere una contraria fata[ilà. Senza guerra i mauri non possono vivere; e come pel' terra non vi è sempre campo di esercilare quell' onorato mestiere • la pirateria è divenuta, pel' dire, la costituzione ,delle Reggeoze di 8arheria. Pel' eeeitare quei ladri di mare a comineiare Je ostililà, hasla il più vano titoJo, cercano il più Jeggiero preIllSlo. A quale proposito si possono leggere alcuni hellissimi aneddoti nel secondo volume dei sigoor Pananli, non che nel. l' opuscolo intitolato i Crisliani e i Baroercschi. Le forze marillime di Algeri si cornpoDevaDo 8nticameute di un grande numero di galere, di seiabeecbi, e di harche cannoniere. Nei tempi. più moderni furono questi navigli mo. dellali a nOl'ma dell' 8vanzamenlo fatlo iD Europa nell' archi· letlura e nelle tatiche marineresehe. Di quale rniglioramento furon dehitori'gli algerini ai huoni e cortesi offieii di varii governi europei, che gareggiarono l' UIlO coll' altro a mantenere queUa Reggenza ahilissimi costrutlori ed iogegneri navali. '0 67 Prima dell'anno 1815 la marina d' Algeri consisteva di qualtro fregale da 44 a 50 cannoni, una di 58. qualtro CorVette di 30, 26, 22 e 20 Ulla galea di 5 , e cirea 50 scialuppe can. Doniere e galeotte da bombe; in tutto quaranta legui rra grandi e piccoli, armati di quattrocento bocche da fuoco. Ma questi legni furono, nel 1816" quasi tuui distrutti, per opera delle squadre combinate britannica e olandese. Passarono pero pochi mesi che videsi rinascere cotesta marina, per mezzo di com. pre,'di nuove costruûoni e di donativi falti dal Gransignore, dal sultano di Marocco e dal bascià di Tripoli; talmentechè, in breve splizio di tempo, arrivo ad uno stato più che mai florido e bastevole a qualunque intenlo di quella fortunala Reggenza. Nell' islanle che cominciarono, nel 1827, le presenti ostililà fra essa e la Francia, si possedcvano in Algeri qualtro fregale di 62, 50 e 56 cannoni, due corvette di 26 e 24, tre bricchi di 20 , 18 e 16, 0110 golette da 16 en, uoa polacC8 di 20, uno sciabecco di 10, .e circa 55 rra scia. luppe caunoniere e barche da mortaj: in tutto cinquantaquaUro legni Cra grandi e piccoli armati di 470 cannoni. L' arsenale marillimo è sempre doviziosamente provvlsto Ji legname da costruzioue e di ogni cosa necessaria per faLbri. care, armare, equipaggiare e raddobhare i vascelli da guerra classe 0 rango, dalla più grossa fcegata fiuo al più piccolo schifo. La Reggenza mautelleva costantemente nel suo servizio un corpo di circa lremila marinaj, il quale, in caso di emer· genle, poleva essere in breve ora portato fino- a seimifa. Questi vascelli e quesli marinaj sariano pero slati di poco valore nelle hallaglie ordinate. si gli uffiziali che le ciurme non avendo nè scienza, nè ahilità; e la disperata intrepidezza che si è loro attribuita daUo spirilo d'inlrigo e di smodala cupidigia, è assOlulamente gratuita e sema il benchè menomo fondarÎlenlo. Ma l' attivilà loro nel mellere una squadra, in istato di scorrere il mare, non ha forse l'uguale in alcun paese del mondo, ln uua fregata di prima classe imbarcano per 10 più cinquecenlo uomini, cenlo dei quali sono turchi, e formano gli uliziali ed j soldati di marina; il resto è ciurma. e si compone di colouli , e di schiavi. Jn disarmo e finchè non dia le vele al venlo, la flotta è inleramenle sollo gli ordini dellltkil.ardgi e dei rail. el.marsa 0 capitano deI porlo; ma uscila in mare, ubbidisce al comando supremo d'un almirante nominalo dal dei per la 68 spedizione, e nou è sempre il piü am,iauo nel scrvizio, ma Lellsi qllello che si rellUta :essl'fc il pi!l bravo cd il. più espcrto. Sotto di lui comandano un vice.ammiraglio, i raisi 0 eapitaui dei diversi vascclli, i SOllo-raisi 0 tencnti , i ca pi cauDonieri, cd i COSI delli nostronzi 0 nocchieri. Tale era ed è infino ad ora, quella celebre e famigerata Reggenza di Algeri, il tema dei poeti, dice il signot' Shaler, Jo spauracchio delle balie, il terrore dei gabinelli e la C;lgio~e di tauto, e cosi JUDgO aggrecchimellto delle cristiane nazioni. Le quali, mentre le grandi potenze mariuime dell' Europa, con immenso dispendio di tesori e di sangue, stabilivano colonie fin negli estremi confini dclla terra, non solo hauno sofferto, permesso cd IIpprovato, che un (lugno di rapaci !>auditi, e Jadroni, Ilia restato in quielo possedimento della più hella, cd ubertosa parte dei globo, sul limitare quasi immediato dei do. minii cristiani e dell' incivilimento; ma piil di un governo europeo si è vedulo ancora usare cogli algerini, senza raCca. priccio, aui di ossequio e di sommessionè che, piil d'ulla volta, somigliarollo a vere prolessioni di vassallaggio. XII. Diplomazia. Banditi simili agli algerini clic, nella tracotanza deU: ignoralltaggine ~ della barbarie, dispregiano le arti, Je scienze ed i progressi deU' incivilita soeietà , non me. riter.J,bero certamenle l'altellzione della Sloria, dove, pel' una strana fatalità, ugualmente iugiurioslt e disonorevole aU' in' civilimento, non rossero eglino, per cosi dire, incorporali nel sistema politieo deU' Europa. Ella è pero Cosa certissima, che Ja Gran Breb.tgna, la Fran. cia, gli Stati TInili dell' America settenlrionale. Ja Sardegna, ed i Paesi Bassi sono, in diversi tempi, slati forti contro aile insolenli pre(ensioni della Reggenza; e le 101'0 altuali relazioni colla Înedesi.na Curono e sono, regolate da traltati solenni, ed independeuti, in forza dei lIuali non pagano essi alcun Cributo 0 sussidio determinato. La Spagna era, fino a quesli uhimi anni, nel medesimo predicamcnlo; ma neldi d' ogg·i .i (rova poco meno che in i81ato di guerra. 1 governi d'Austria e di Russia riguardano Algeri come una provincia deIJ' impero OUomltflo, ed obbligano la Porla di rispondere dei dauni dIe i Joro sudditi soflrissero dagli aIgerini. Se non che questa mediazione è stata sernpre molto iuefficace, ed il sig. Pananti ci assicura, che vide srhiavi coJà i nativi di Trieste, 69 e di Odessa, come nbi medesimi vi abbiamo veduto individui nati a Riga ed a Fiume. La Dànimarca, il Porlogallo, la Scan. dioavia e le Due Sicilie pagano un annuo palluil~ sussidio; 10 Slalo della Chiesa fu proleUo dalla Francia; ma l"a Toscana più accorta e più avvenlurala, sorti, non ha guari, di acquislare una pace perpelua pel' Dna lenue somma una voIla sborsata. Con lutte le aItre polenze crisliaoe prelendono gli algerini di essere in continua ed implacabile guetra. Quelle nazioni che banno con lol'o trallati di pace. manlengono in Algeri agenti diplomalici, che hanno il tilolo di Consoli generali, e godono comunalmenle di luUi i diriui, privilegi, ed immunilà, che la Porla oUomana riconosce negU ambasciadori, e minislri esl!,!ri residenti a Coslantinopoli, fuor solatnenle il gius di asito, che lion fu mai riconosciillo in Aigeri, 0 vi è per 10 meno molto dubilevole. Jn confortnilà, di un uso orienlaIe della pi1J. remota anlichilà. ogni nuovo console che arriva in Aigeri, era fin dal principio tenulo a fare al dej un regalo, che coll' andare dei lempi è divenlalo un vero lributo, dappoichè l' "sanza 11a slaluilo, che sia deI valore di circa diciasselle mila pezze forli di Spagna. E siccome questa nuova maniera di far danaro non poteva non islimolare l' ingordigia d'un governo aifricano, cosl non rislelle molto quello di Aigeri ad esigere, che ogni due anni almeno se gli mandasse UDnuovo console, o{lpure che nei medesimo .spazio di lempo si ·rinnovassero quei donalivi. A quale ardilissima pretensione le polenze lribularie uon hanno avuto ribrezzo di acconsenlire. La Gran Bt'elagna e gli Slali Unili deU' America sellenlnonale furono sempre circospeui e parchi anzicheno, nei menar buonecosl faUe cQnlribuzioni; ma la }'rancia e la Spagoa, soUo specie di regia magnificenza, sono giunle fioo a quadruplicare .talvolta l' 01'dinaria somma di cotesli regali di presenlazione•. La siluazione dei consoli fra quei barbari è circondata di pericoli e di spavenli. Se viene dichiarala la guerra, son presi e messi a' ferri; se dispiacciono pel' l' energia deI 101'0 caratlere, si domanda il loro richiamo, 0 si pongono sopra un baslimento e si cacciano; 0 si geUa maliziosamenle una donna musulmana nella loro casa, 0 l1ei loro giardini. si eccila un lumuilo di fanBlico popolazzo J ed il console è forlUllato se si puo saIvar colla fuga. 5* 7° Già si è detto di sorra, che i hiscarini ed i mozahi lengono in Algeri una spezie di console della amin, che sono ricono5ciuti.dal dej e dal divano, cd hanno giurisdizione illimitata sopra i 101'0 connazionali che slanziano nella capitale, e formana la porzione più quiela e più onesla dei suoi abitanti. Algeri è at.(ualmente in pace con tulte le altre potenza della Ilarheria. NIa sebhen si potrebbe, col sig. Pananti, supporre, che quand6 quelle potenze \'ivono in pace Cra di 101'0, si prestino ic~mhievolmenle ajuto contro l' aUacco di uu esercito cri· stiauo, stentiamo di molto a fersuaderci che, ueHe attuali cireostan:r.e, .Ieune di esse peosi sel'Ïomeote a soceorrerc oper. tamente il dej d'Algeri, che nella categoria dei capi di cotesle l'eggeDze è pel' dignità e titolo:il terzo ed uvimo, ma che pel' essere il più forte di arme e di oro, cd' il piil insolente, ha destato da luoga pezza, e desta sempre, l' iovidia cd il rancore tanto della scerifIo di l\'Iarorco, quanta deI hej di Tunisi e deI bascià di Tripoli. Non ostante pero la prelensione della Porta ottomana di contare Algeri fra i suai subbietti, od almeuo fra i suoi vassalIi, e benchè gli algerini siano dovunque nell' impero turco Irai. tati come veri sudditi, ella' è cosa c,erta, che que!l~o vassal· laggio si ristrigne alla 5empliee illvestitura dei dej col titolo di beglicrbej e di 'pasciA dit due code di cavallo, noll che aIl' ohbligo, in tempo di gueJ'ra, di assistere la Porta, se da essa ne viene richiesto, con soldati, vascelli 0 danari. Fra tan la si batte sempre in Algeri la montlta coll' impronta dei Gransiguore, e si fanno, neHe moschee, come nella Turchia, preghi solenni per, quel Sultano, come califfo a Su'ccessore di lfaomelto. Gli aUi puhblici della Reggenzlliocdminciano pero sernpre colla formula seguen.te: Noi f{randi e piccioli membri del1i1. possenle ed invitta milizia d'A/geri, e di tulto il regno, nbbiamo decretato e decretiamo, ec. Ed eceo tutlo quello che abbiamo giudicalo più importante di raecapezzare e di esporre intorno la geografia, e la ststi· sLiea di un paese, al quale stanno ioquesto punta rivolti ansiosamente gli sgullrdi di tutta l'umanità incivilila. Ma prima di porce termine a questi cenDi, crediamo ancora pregio dei. l'opera di dace, in queslo luogo, un breve sunto della storia di .Algeri, corne 'potenza piratica, Le vicellde di cotesto hel paese furono per la pil! comutli 71 ton quelle deI resto délia Barberia, ove Jusuf Zûri, priucipe arabo, edifico neU'anno 935 la ciua di Algeri, che due secoli più tardi passo, col suo territorio, sollo il dominio di varii successivi padroni , finchè nrl secoto decimoquinlo fu coslituita in repubblica 0 regno indipendente, ~he vivea in continua guerra coi suoi vicini c con quasi tutte le nazioni cristiane. Tutla fiata si puù fissare la prima epoca delle piraterie degli algerini, da quella in cui i mauri, finalmente espulsi dalla Spagna, si ricoverarovo, nel 1492, appresso i loro fralelli di .religione sulle coste dell'Affrica. Una parle di quesli esuli si fermo in Orano ed in Algeri, da dove comincià issofallo a corseggiare sui haslimenti spagnuoli e indi non molto stante su quelIe di tutte le naziovi deI Mediterraneo. Fino dal1509 Ferdinando il .cDttolito, dopo d'aver presa e di nuovo perduta la cillà di Orano, fece costrurre un forte nel1a picciola isola shuata innanzi al porto di Algeri. Gli olgerini chtamarono allora in lor SOCl:OSSO il famoso pirata Oruscc, dalle sue ciurme appellato Baba-Orusce, cioè il hahbo 0 padre Orusce, onde gli slorici di quei tempi trassero il nome di Barbarassa. Sceso a Gigeri, egli s'impossessù poco dopo della 50' vranità, slrozzato avendo per tradimeolo Selimo Eutemi re di Algeri. ln questo mentre aveano gli spagnuoli, comandati da Pietro di Navarra, ripreso nel 1510 Orano, ed eransi impadrooili di Bugeia. Nel 1517 attaccarono,sotto Diego di Vera, infruttuosamente la ciuà di Algeri; ma nell' a~no seguente, salvalosi da Telemsan, che aveva "olulo conquislare, ed alltlCcalo nel punlo medesimo dagli spagnuoli e dagli arabi, l'invitto Barbarossa perdelle, nel conflillo, il regno e la vila. Sun fratelJo Khair-ed.din 0 Cheredino, gli successe nella sovnlni· nità di Algeri: e per resistere a tutti i suoi nemici si esterui che inlerni, si mise nel 1520, sotto l'alta protezione dei Gransignore dei turchi Selimo il primo, e si rese poco di poi padr,one dei suddetlo forte costrulto dagH spagnuoli che nel 530 Cu congiunto alla terl'Oferma,' per mezzo dell'alzata che tullavia esiste. Copri aHora il Mediterranneo di più di venti galeolle e d'altrettanti brigantini i sbarcù sovente sulle coste della Spagna e della Sicilia, malrnenando il commercio di lntte le nazioni. Solto il Successore di lui Assen 0 Hassan, rionegato saroo, divennero aocor più fl'equcoti le improvvise e lagrimevoli ru· hcrie dei mauri s\Üle coste della Spagoa, Carlo V si accinse Î~ perciù :1 reprimerle; e fu queslo il motivo della grande spedi. zione nel 1541 , la quale pero non sorli un esito più relice delle precedenti. Una tempesta orribile fece perire novanta vascelli o galee. coi loro equipaggi e tutte le munizioni. Gli algerini osarollo quinJi portare le loro piraterie fiDo dentro l'immensità dell'oceano. Muzat-Rais.loro ammiraglio. attacco e mise a sacco, nel 1617 , l'isola di Madera e la città capirale delle CanarÎe. N'ei primi anni deI secolo decimosettimo i pirati di Algeri , di Tunisi e di Tripoli, erano di già cosi potenti che Cottin. gton • ministro inglese in Ispagna. scrisse al duca di Buckin. gham. che la loro armala si componeva· di più .di 40 grossi vascelli da 500 tonnellate. Se pero si riflette allo stato in cui Irovavasi allora la marina dei principi cristiani in Europa. colesta armata cra cerlamente bastevole ad ispirare terrore. Nel corso di soli tredici mesi, presero gli algeriDi ceDtolredici navi olandesi J i carichi deHe quali si valutavaDo a più di lrenta milioni di fraDchi. somma immeDsa in quell' epoca. La Spa. gna incapace di far fronte a Dernici cotanto formidabili, ebbe ricorso all'Inghilterra, Perlaqualcosa il conte Goudemar. am· hasciadore di Spagna a Londra, impeg~oil r~ Giacomo. Del 1621 • in una spedizione contra Alger~; ma questa fu disgraziata al para di lutte le altre. Gli algerini divennero fin d'al. lora nemici deU' IDghilterra , e predarono tutti i vascelli che ClIpitavano loro dinanzi, Nel 1631 fecero ono sbarco nell' Irlanda; ma cio che recherà maggior meraviglia si è. che sette anni dopu al"rivarono fin Dell' Islanda e ne portaron via un buon numero di schiavi, Giullsero quindi le 101'0 forze marit· time all'apice della Joro polenza; e non ostante cbe i veneziani avessero, Del 162S J abbruciato sedici delle loro galere in un porto della Turchia, possedevano nel1641 , centoyentidue vascelli, sessantacinque dei quali di alto bordo, seDza contare un numero grande di galere c di galeotte. La quale t10ua era marinala, pel' 10 meno. da 25,000 schia,vi crisliani. moiti dei quali furono poi nel1655 liberati dall'ammiraglio inglese Blake, che selle anni dopo costriDse quei barbari a fare il 101'0 primo trattato di pace coll' Inghilterra e nell'aDno seguenle colle pto· vincia uuite dei Paesi.bassi, !\fa questi trattali ebbero a1l0ra , come in appresso, ODa breve durata. Nel 1664, fino dai primi anni dei regno libero di Luigi decimoquarto. qneslo gran rc, arlimato dal desiderio d' una • .,3 'VeraglPfi. ~ s'app~r~eehiù a mcllere un frello aile scel!e.tàtçzze degli algerini • .per mezzo di uno sta1,Jilirneuto iu qualehe 9Qttg vieillo alla loro capitale. La citLA di Gigeri fu espuguata DeI1681; ma la disunioue rra i geuerali obbligo i francl:si ad imbarcarsi ed abbaDdonar la eonquistll. li 1'e pt'rtanto Don perdllUe di vi. sta il sua prillJo diseguo. R,ipiglio nel 1682 il sua progelto di aU.ccare la l'occs. di quei pirati. Il woville Bernardo. Retlaud d'Eliçagamy. lIativodel Bearn. patria di taoti uOJJlini graDdi~ inveDtb le galeolle da bombe. di cui si feee uso allotaper la prima volta, nel bomba1'dameuto d'Algeri. Una parte di quella citlà fu spiauata dalle bombe; ma la f10ttiglia di Luigi non ebLe cosi losto lasciato nel 1683 le aeque d'Affrica, che gli algeriui, rialzato il capo. riedificarontl la lol'O città e ricomiD. ciarono pilI che mai le 101'0 piraterie. Laonde Del 1688 fu eseguito UIl nuovo bombardamento, che ridusse la eillà quasi ad lin mucchio di sassi. Nella guerra dei 1686, ch' ebbero quei pirat; contro llgli olan desi, il re d 'lnghilterra Giacomo 11, non aveva avu 10 rossore di proteggerli e di conceder 101'0 l'entr<ita nei suoi porti pel' vendervi le lol'O prede. Nello spazio di sei mesi questi ladri presero, al commercio delle Proviucie Unite, trenta rieehissime navi mercanti li nel canale stesso della !\Ianiea. Ma i celebri ammiragli Ruyter e Tromp li eostrillsero poco dopa a darsi a pa tti. Dopo il prillcipio dei secolo passato si è peraltro veduto decadere di molto la potenza navale degli algerini. Il dotlore Shaw scrisse, che non aveaDO nel 1730 se lion che sei vascelli, da 36 a 50 pezzi di cannone. Gli olandesi ed i danesi bombardarono pitt volte infrllttuosamente Algeri, spezialmente gli ultimi Degti anni 1770 e 1772 e gli spagnuoli vi fecero nel1775 uno sbarco strepitoso, sotto il comando dei generale Oreilly e dell'ammiraglio Castejon. Il quale sbarco non fu punto più fortunato di tutti gli anlecedenti, nonostantechè l'arma ta si componesse di 344 leglli da trasposlo, che conducevano 22,260 gl1errieri ed erallo scorlati da sei vaseelli di fila da due pouli, quattordici fregate, selle sciabecehi, quattro galeotte da bombe, quattro orche e due procacci; in tutto quarantaquattro legni da guen·a. Sbarcarono di bel 11110"0 ed investirono la cillà , uegli allni 1783 1784 aecompagnati da una flottiglia di quallro Jegni da gllerra toscani, sotto gli ordini dei famoso baroDetlo, poi gellerale a miuistro Acton. furono pero con grave perdila ,4 respinti; e .enza il comllbdabte toseaDO ed il fuoco gagliardo e ben direuo dei suai navigli. non li saJvava Deppure un .010 marinajo 0 loldato spagnuolo. Era perô riserbato al prode visconte di EJmoutb di far ve· dere al mondo altonito e riconoscente che si poteva rintuzzare l' insopportabile orgoglio di quei pirati e deltar loro la legge dentro le proprie mura. Il bombardamento da quel duce intre· pido eseguito nell'anno 1816 è già serilto con caralteri chiari ed indelebili mella Itoria dei nOltro tempo, cosi come speriamo • bramiama ardentemente , ch. avvenga ezia,odio dei magna. nimo armamento testè sarpato dai parti della FraDcia. , ----..._---_.---- - - - - -- ------------ _.. ;]1_.-. -.-.-·• E= E . ~· :Il ~:J6':1 I r:=-f : tT. ,Dl IL'-U~J1~/.IO';T /. ,-llh"r"" 1.lnuJlp/~)n(~--~· J ~! ,., 1. lawl't·tlu.ro.· -- II! ~l i ~ J' .\ l: '~/Bi"caJ'a ..: " 1 7:J"tJ,.ar"I'!__ ~· --- 'If -A-\ ~\ o \\1'~ :.1 , v n'~ '.« )) nIU.LA (']1'1".\ COX TORX] ri ..\ ------- E aq tA; .--:-, ------ ~ ---:- ---- ". ]M'] ,- f---- ,....---.~~ ~ '----~ L~-= r--=-:.:: "------- ~ . -:-.-= /,1,; ,I/,'/I"1/ .. b;i fllr'~~/' .1(,;, j (11''''' ,~, ~.,.,." lLl..1~,/1;' a . 7r'·'''<'.r<,,, La ~Iarina • 1".",(',}[1 (('''t~/IYI.fn-I'l ..,.() / Babazollut' t'orte .li. Babazounl" fJ dt'" Rin":9tlll'