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STATISTICI E GEOGRAFICI
J
DELLA,
REGGENZA, DI ALGERI
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D' HEM S 0
MILANO
COI TIPI DI LUIGI NJ.:RVETTI TIPOGRAI'O-LTBR.lJO
Co,'';a dei /JuOniO N, 977
1830.
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CENNI STATISTICI E GEOGRAFICI
DELLA REGGENZA DI ALGERI
Cocta Dumerabimus ex l,
DIOMED.
Q
UALUNQUE siauo pel' essere i futuri desti"i delle Reg.
geuze bal'beresche. quella di Algeri pare. giusta tutte ]e
probabilità • farsi vicina al punto di sofirire uu rivo/gimento
importanlissimo. Couciossiachè sarehbe facile impresa il di·
moslrare. che colesla potenza di fatto non possiede più neppure i mezzi che bastioo a maotenerla in pace ,anche vo·
lendo. coll' uDiversalità delle DuioDi' iucivilile. ed ancora
mena quelli sui quali possano essere foudate le arrogauti sue
pretensioui di vivere con impuni là fuori de' lirnili dell' ioei.
vilimenlo. A buon conto i tre secoli deU' esislenza di lei.
come Stato piralico. non debbono l' essere e la durata 101'0
ad alcuo merilo inlriDseco dei semibarbari suoi reggitori. Noi
non vogliamo almeno persuaderci, che possa tultavia esislere
un solo uomo di slato dabbene. il quale abbia il coraggio di
ripetere il famoso detto di quel minislro, che voile aver
l'agione di soslenere , che" quando le reggmze barberesche non
esisteslerofarebbe d'uopo il crearle".
Cerla cosa è nondimeoo', che possedula da UII po polo in·
civililo ed induslrioso • questa helia regione dell' Aflrica, cosi.
vieina alla nostl'a Europa, polrebbe, anche in brevissimo
~pilzio di lempo, aspirare ad ogni possibile grado di prospc.
l'ilit, cd alla gloria d' incivilil'e ezialldio uu vaslissimo COli li-
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nente, gli aLitanti deI quale SOIIO infiuo ad ora avviluppati
nelle fenebre della barbarie. Anzi non havvi, pel' cosifiàtta
impresa, in tutto l' immenso circuito deU' Am'ica , un posto
l)iù appropriato di Algeri. 1\1a come sperare un evento simile meutre dura l'attuale ridicolo e antisociale suo governo?
È ben vero, che vencndo questo a perdere r unico mezzo che
ancora 10 fa sussistere, cioè la pirateria , e la licenza di usare
impunitamente quaute angberie gii piace a danno delle nazioni
incivilite, non sarà più in grado di reggersi nella sua forma,
presente; mentre che dall' aitra parte la barbarie, e l' igno~
ranza dei turclli, fattisi padroni di quel governo, esclude qua·
lunque speranza di un cambiamento in meglio. l\la dato il
casa che venisse infatti distrutto quel famoso nido di pirati,
colla cognizione che un lungo e faticoso soggiorno in Barheria ci ha somministrata dei suoi abitanti, e dei loro costumi, non istiamo un attimo duLbiosi pel' prenunziare, che
l' avvilimento della nazione, e la totale assenza di qualunque
siasi politica disciplina, faranno si che, disfatto l'attuale governo. la popolazione delle provincie inlere ritornerà issofatto
al regime patriarcale, costituendosi, da pel' sè , in tribù se·
parate , le une dalle altre; e che le guerre intestine da locali
ge)o~ie, e dal carattere naturalmente mutabile e feroce di quei
'lJarbari poco stante prodotte, sprgneranno ogni scintilla di
miglioramento sociale. Quei popoli dovranno aUora tomaI' pel'
forza indietro verso 10 stalo selvaggio, e ridurre a deserto
ulla delle più belle regioni del globo, che gli scritlori romani denominavano i' anima della t:epubblica , il; giojellQ dei.
l' impf;ro, speciositas totius terrae flormtis, e di cui il corn·
~ercio arricchl, nel medio evo, le mercantili città italiane di
Amalfi, Napoli, l\lessina, Pisa , Genova e Firenze.
Considerato sotto quesl' aspctto, il formidahile armamenlo
testè uscito da porti ffancesi , contro la Reggenza di Aigeri ,
parrà non tanto un'eHello dei giusto risentimenlo d'una grande
nazione scandaJosamellte insultata, quanto uno di quei miste.
riosi espedienti, che la Divina Provvidellza melle talora in uso,
pel' produrre i rivolgiment,i nelle istituzioni umane, e per man ..
dare ad effetto gli eterni, ed immutahili suoi decreti.
Noi non ci faremo qui lecilo di entrare in aleuna spezie di
diseussione l'1è politica, nè istorica, intorno le cause, l'origine,.
i' andamcnlo, il buon successo e le plausiLili cOllseguellzc di
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'cotèsta memoràbile spedizione; massimamentc che moIti scritlo.
ri, dei quali daremo qui appresso un elenco, hanno bastante.
menle dibàttuto, per tutti i versi. ogni possibile argomento in
favore ed in odio dell'impresa. Facciamo soltanto voti caldissimi
aceioeehè sortisca il desiderato fine. Portiamo pero ferma opinio.
ne, e non possiamo resistere al bisogno di qui manifestarla.
cioè, che' tutto dipenderà daU' esito d'uno sbarco prontamente
ed avventurosameDte eseguito, quiDdi dalla combiuazione bene
intesa, e DOD iDterrolla d'un aUacco immediato, e simultaDeo
per terra 'e pel' mare. E confessiamo ingenuamente, che credia·
mo l'uno e l'altro, molto mena malagevoli di quel che altri si
potrebBe immaginare. Sappiamo JJenissimo, che il Capo di quella
Reggenza ha prese le più energiche misnre per la difesa, e siamo
più che persuasi, che Del punta dello sbarco si trovcr:i riunito
UD grande nUlIlero di guerrieri più 0 meno bene armati. IHa
vinti gli ostacoli di codesto fortunoso momento, e schierato cd
ôrdioato l'eSercito invasore sul lido, 0 soUo Je mura di Algeri,
si vedrà ben presto, che quelle milizie indisciplinate non possono
cootrastare a truppe regolate, agguerrite ed instruite in falaDgi.
e squadroni impenetrabili, e da prodi capitaDi condoui allà
vittoria. ContuUocii> sarà molto prohahile, che altratti dall'uso ,
e dal fanatismo iunumerevoli stormi di quei llal'bari ubbidi.
tanno al primo comando dei Dej presente, e scellderanno aguisa di torrente dalle montagne e dall' interno deI paese, pel'
difendere 1:1 capitale; ilia inca pace di qualunquc prolungata ed
efficiente tesistenza, l' opposizioDe 10\'0, simile ad un fuoea di
tJaglia, cesserà in pochi giorni pel' la sola mancanza di a)j.
menti. E dopo la caduta della capitale, cd il conscguente scio·
glimenll> dell' attuale goyerno turco, nOIl potrcbbe quella sol·
datesca mai più essere di nuoyo rassemhrata.
Senzaehè siltmo alleora persultsi, che dopo la presa faUa
della ciltà d'Algeri, tutti i mauri, e forse anco i turchi si·sottortIetletanDO 0 pel' amore, 0 pet forza ad tm nuovo governo, che
~ia per essere fondala soTra principii liberali di tolleranza, e
di riguardo pei pregiudizii stabiliti, e che accordi una protezione imparziale a tutte le professiooi religiose, cosl come aile
persone ed aIle proprietà. Imperciocehè non appare, che vi
siano case in modo invi'Jcibile opposte ail' inciyilimeoto , ed
al buon ordine sociale , più dei maometlismo che in aItre religiose credenze, subitochè trovinsi senn rclazione col brac-
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cio forle e sernprc jnlollerant~ deI despotismo. La pil! dura
gravezza , onde abbiano attualmente a dolersi gli abilanli deI
paese, è la quasi Jolale proihizione di esporlare i prodolli deI
suolo e deIl' industria. L'abolizione di quesla gravezza con·
cilierebhe forse, e senza forse, tulle le trihù numidiche, mer·
cecchè stahilirehbe immediatamenle l' abbondanza, ed una
comparaliva ricchezza.
Abbandoniamo perciù alla Provvidenza. ed al valore dei
guerrieri francesi, il buun successo della spedizione, e pre·
sentiamo iut,Ullo ai noslri legitori i seguenti Cenlli geo.
grafici e stalistici deI paese. tale qua!e ritrovasi nell' islante
del!' assalto che gli soprasta, pel' parte di una delle più pa'
derose cd agguerrite nazioni della cristianilà.
§. J. Corografia,
0
sin Statistica dcscrittivn.
J. Sito geografico. J limiti perigrafici della reggenza sono; a
ponente il Mop,!t'rib-ct-ACIÙ, da lJui dello impero di Maroeco,
a borea il mare mediterralJco, a Icvante la reggeuza di Tunisi.
cd ail' austro il Salthara, ossia grau Deserto. Il confine occidentale, sul marc. è in un luogo dello Tvunt, a circa quaranta miglia verso illevantedal Sran fiumedi Muluia o Malva,
da dove fino aile foci dei flume Zaine che forma il confine con
'1'unisi. vi sono quattrocento novantaeinque miglia nautiche italiane. La larghezza. dal mare al gran Deserto, è più difficile
da valutarsi, attesochè i limiti deI Biled-ul-gerid, 0 paese dei
rami di palme dallilifere. e quelli deI Sahhara non sono ancora
determinati nella geosrafia positiva. Seconda il douore ShaW.
questa larghezza non o!trepassa,"eLbe sessanla miglia italiane;
ma cio è, come 0snuno vede, troppo poco; stanchè sappiamo
che pel' 10 meno il duminio della Reggenza si esteode fino al
parallelo Irentesimo secondo • forie aocora fioo al venlesimo
otlavo. Laonde la sua estensione quadrala non puo. in nes.
sun caso, essere minore di sessant' otto mila mislia quadrate
italiane. da sessanta pel' ogni srado terrestre.
Descri:.ioni e carte. Come nel moroento attuale puo dive·
nire in teressanle di avel' sotlo gli occhi un catalogo dei principali scriUori che da un secolo in qua diedero ragguaglio di
fJuesla regiooe. eosi abbiamo creduto pregio dell'opera di rae·
cogliel'e, e riportare qui non solo i titoli di coteste produzioni
,
ed i nomi de' loro aulori; ma di unirvi aleuue brevi, ma
precise osservazioni , che esprimano il noslro giudizio deI ri.
spellivo 101'0 merilo inlrinseco.
1. Sloria di Algeri ec. in iuglese, di J. MORGAN, Londra
1731 , due volumi in 8.° Opera superficiale, sebbene compi.
Jata dai migliori libri già puLLlicali intorno la slessa materia.
2. Diario della spedizione spagnuola ad Orano; ill iuglese,
proLabilmente deI medesimo autore sig. MORGAN. Londra '1752,
in 8.° Opuscolo di poco merito.
5. Descrizione della cittù di Algeri, ec. in svezzese, di Carlo
REFTELIUS, Stocolma 'lTi7, due volumi in 4.° Libro ben di.
gerilo e molto esallo, ma poco conosciuto, e fallosi rarissimo ; non ossendo mai stato tradollo in altra lingua.
4. Piaggi ed oHer,'azioni in diverse parti del/a Barberia.
e dei Lel'allte, in iuglese ~ dei dollore SUAW, Londra '1738, in
foglio, e ristampali nel 1757 in 4.° COll giunte, e lIel 1818,
in 2 vol. in 8.° Tradotti in francese, e slampali all'Aja, 1743
due volumi in 4.° Opera eruditissima , e molto curiosa : tut.
tavia una delle migliori che abbiamo intorno il regno d'Algeri.
5. Etat général et particulier du royaume d'.A/gel', par LEROY. L'Aja, 1750, in 8,° Opera che contiene quanto poleva
aHora bramarsi inlomo la geografia di Algeri.
6. Storia completa degli Stati piratici della Barberia, cioè
A/geri, Tunisi • Tripoii e Marocco, contwente l'origine lt
ril'oiuzioni e lo stato attuaie di qllei reami; le lol'O forze, rendi·
te, relazioni politiche e commereia.li, (;'Q1I Ima. carta, una pianta
di Algeri, e una carla della Barberia,' in inglese, d'un gen.
tiluomo quivi residenle pel' moIti anni come funzionario pub.
blico. Londra 1750, in 8.° Traduiiune inglese ddl'opera pre.
cedente. aggiuotavi un' analisi delle memOl'ie ir,lorDo Tuoisi
puLbJicate da Saint Gervais, che illradottore mise alla Iuce seoza
nominare nè ci tare gli autOl'i francesi dei quali adoperava il
lavoro. Di qui oacque, che più tardi questa istoria fu tradolla
in francese da qualche ignoranteUo. che non cOllosceva l' ori.
gine deI libro inglese.
7. Yiaggio in lspagna ed in Portogallo, con un ragguaglio
della spedizione spagnuola contro Algeri lIel 1775; in inglese,
deI maggiore Guglielmo DALRYMPLE. Londra 1777. La migliore
l'elazione che siasi pubhlicala di quella famosa e malaugurata
spedizione , ma che perù non va asente d'ull certo spiritu di
l'a rti to.
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8. Histoire générale du royaume d'Alger. di LAVCIER DE
TASSY. Parigi 1785, due volumi in 12.° Seconda edizione di
un' opera eccellenle, pubblicala già nel 1725 , che fu la base
dei sovra descrilto Etat général etc. di Leroy, e ru poi in massima parte tradoua, ed inserita nell' opera inglese qui sopra
registrata al N,o 6, cd in un' allra di cui si parlerà in appressO al N.o 25.; ma nelle quali non appare nessuna men·
zione raUa dell' autore.
9, Voyage en Barberie pendant les années 1785 et 1786, suivi
de Recherche$$ur l' hiftoire naturelle de /11. Numidie, parJ. L. 1\1.
POIRET; Parigi 1789, due vol. in 8.° Opera slimatissima.
piena di faUi, e di ragguagli importantissimi, tradoua in inglesc , Londra 1791 in 12.°
10. Piaggi di James BRUCE, in inglese, Edimburgo 1790
5 vol. in 4.° e seconda edizione, ivi, 1804 oUo volumi in 8.°
- Opera che ha talvolta un poco di romanzesco, ma che cio
nonostanlc conticne raui curiosi assai, e di sommo pregio per
la geografia , e la storia naturale.
1 '1. Flora Atlan/ica, sive historia plantarum quoad in Atlantes agro tune/ano et algerensi crfseunt; di Réne' DESFONTAINEI , Parigi 1798 in 4.° Libro doltissimo, ed iJ migliore che
fin qui si possegga nspelto alla storia naluraIc di Algeri , e
che nella prefazione somminislra notizie preziosissime della
sua fisiografia.
12. Notizie ed osservazioni intorno Algeri, in tedesca; di REHBlNDER. console danese in quella Reggenza. Allona, 1798 Ire
volumi , grande in 8.° con carle e figure. Opera melodica,
csalta e giudiziosa , ricca di notizie veridiche, e 50mmamenle
interessBnti.
13. Lettere scritte dal Mediterraneo, in inglese, da Odoardo
ÊLAQUIERE, Londra 1813, due vol. in 8.° con carte. Tradotte
in francesc Parigi, 1820, pure 2 vol. in 8.° Produzione benis.
sima scritta e piena di ragguagli importanti, ma che parla
poco della Reggenza di Algeri, limitandosi a quelle di Tunisi
e di Tripoli.
14. Recherches pour servir à l'Ms/aire de la piraterie, avec
un précis des moyens propres à l'extinclon des pirates barbaresques, par D. A. AZUNI. Genova 1816 in 8.° Opuscolo mollo
erudito, che merita di essere più generalmellte conosciuto. Il
paragrafo XI sopraltutto pare scriuo sp~cia)menle per le con·
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giunture presenli, sebbene pubblicato molli mesi prima della
famosa spedizione dei viseonte d' Exmoulb.
15. Memorie storiche della Barberia, e della sua potenza
mariuima rclatimmente alla pirateria .. con un breve ragg4a_
glio di ..4lgeri, Tripoli c Tunisi, a motiva dei varii attacchi
da essi jaUi contro gli stati europei .. riflessioni sui'foro at·
tuaU mezzi di dl/fsa, e sui trattali originalijatti col Re Car.
la Seconda,. in inglese, Londra 1816 in 8.° Opera di cireostanza, serilia e pubblicala in occasione deU' impresa or' ara
accennata.
16. lettere dei Capitano WALTER CROIŒR ad un membro
dei Parlamento britannico , intorno la schiavitz't dei cristiani in
Algeri .. pure in Inglese, UlDdra, 1816 in 8.° Opuscolo dollo
curioso e profondamenle pensala.
17. Prospetto dello stato presente delle Potenze barbaresche
per rispetto al cUma,. al s;lOlo, ai prodotti, alla popolazione ,
aile manifatture ed alla forza navale e militare di ft/arocco,
Fez, .Algeri, Tripoli e Tunisi: con una descrizione della
maniera loro di guerreggiare, e moiti aneddoti del tratta.
mente crudele fatto agli sc1zial'i cristiani.. in inglese, con nuova
carla idro-geografica , c!l'è lin flui la migliore che si possegga;
di Carlo Guglielmo JANSON amerieano, Londra1816 in 8.°
Libro' veramente Bureo pel' le nolizie preziosissime che in sè
contiene.
18. AlIlIcnture cd osservazioni di Filippo P ANANTI sopra le
coste della Barbe,'ia. FireD:l:e 1817 due volumi in 8.° con
carla, poscia ristampale a Milano in :> vol. in 8. 0 e trad~lli in
inglese , in fl'ancese ed in altre lingue europee. Opera moho
istrulliva, e singolarmenle ricca di faui e di aneddoli ; ,ma
scritla forse cou troppa poesia di stile, e con troppa preoccupazione a discredilo dei poveri mauri. Il libro ha pero il
prezioso merito di essere il primo scrillo in lingua ilalianD,
e da un autore italiano, intorno quelle incivilite contrade,
e noi ci ricoDosciamo con piacere obbligati a lui di molLi ragguagli, che ci furono di grande e Frequente aiulo nel disim.
pegua , qualunque siasi, della presenle noslra fatiea.
19. Ducrizione statislica e geogrojica degli stoti piratici affricani, .Algeri, Tunisi e Tripoli, e dei rtgni di Fez e di Marocco , trattf/ dalle migliori fonti, con Ulla carta geogrofica ;
in tedesco; Stullgard 18'17 , due fascicoli in 8.0 che conten·
10
gono una delle migliori descrizioni che Doi conosciamo di
quella regioue.
20. Raccollto della spedizione contro Algeri, ne/181 6 sotto
il comando di Lord Exmoutlt ; in inglese. di Abramo SALAMÉ
nativo .di Alessandria d'Egitlo. Londra 1829 in 8.0 Relazione
assai veridica ed esatta. ma nou di grande vlIlore.
21. 1 Cristiani e i Barbereschi; autore anonimo. - Editore
G. P. VIEUSSEUX. Ginevra 1822 in 8.0 Opuscolo di poche
pagine ma pieDo zeppo di fatti preziosi • e di riflessioni som·
mamente giudiziose. re1ativamente agli Stati harbereschi in
generale , che si applicano mirahilmente aile circostanze deI.
l'atluale armamento contro la più ribalda. e la più ostinata di
quelle Reggenze piratiche.
22. Sc/lizzi d'un quadro d'Algeri. politici, istorici e ci·
vi/i, 'contenmte un ragglloglio della geograjia, della popoia.
zione, del governo • delle rendite. del commercio, deU' ogri.
co/tura. delle arti. delle ïstitllzioni civili, delle tribù. dei
costumi. degli idiomi e della più recente istoria politiea di
quel paese; in inglese. da William SIIALER. console generaJe
americano in Algeri. Boston, negli Stati Uniti, 1826 in 8.0
Opera sellza alcun dubbio la più importante. e la più este·
samante istrulliva che finora possediamo intorno la reggenza
di Aigeri. 'Frutlo di dodici anni di residenza nel paese, e
scriuo con moita veracilà. franchezza, cd erudizione, questo
libro contiene più falti veramente importanti ed istrultivi di
tutte ~e produziolli più a mena voluminose infino ad ara pub.
hlicate ; ed era sorpreudente. che noo prima di pochi giorni
SODa fosse quest' eccellente lihro stato tradolla io aleun aItra
lingua europea, Ora pero n'è useita in Parigi uoa traduzionc
francese faua dal signol' Saverio Bianclli. un volume in 8. 0
con una pianla d' Algeri. Confessiamo ingenllamcnte. che all'opera
originale deI signol' Shaler. da lui medesimo favoritaci. siamo
debitori di moIte notizie • che avremmo senza duhbio poluto
rinvenire altrove, ma difficilmente esposte, e dedotte con tanta
chiarezza unita ad una brcvità oHimamente iotesa.
23, liistoire philosophique et politique der ltabli.rsemens et
du commerce des européens dam l'Afrique septentriOllale ; 011vrage post/Illme de G. T. RAYNAL, augmenté d'un aperçu de
l'état actuel de ces tlaulissemen,r et du com.raerce qu'y font
les europùns • notammmt al'ec les puissances barbaresques;
II
llar M. PEUCHET. P,arigi 1826 due volumi in 8.0, con una
carla deU' Affrica. E segnatamente nel toma secondo. e nel
libro quinlO, che si legge una ecceUenle e sostanzialissima de·
scrizione di Algeri , ove spezialmente pel' ciù che riguarda i
prodolli e le relazioni commerciali trovasi esposlo, con moita
parlicolarilà, e corredalo di giudiziose riflessioni, tullo quelle
che puo merilare l'allenzione e l'inleresse doi leggitori. Osserveremo peraltro, che tulle le giuute falle dal signol' Peuchet sono quasi lelleralmente tradolle dallibro deI signol' Pa·
nanti qui sopra descritlo al 1.'/.0 18.
24. Mémoire géographique et numismatique sur la partie orientale de la Barberie, etc. suivi de recherches. sur les Berberes
A.tlantique s , anciens habitans de ces contries; par le compte
Charles Octave CASTIGLIONI; Milano, 1826 in 8.° Opuscolo
pieno zeppo di sceltissima erudizione, che conliene sopraUulto
molLe notizie curiose intorno la geografia autica e comparala
della Reggenza di AIgeri, ed intorno le diverse lribh affricane
amazighe. ed arabe. che ne occupano anche aUualmenle il
lerrilorio.
25. Histoire d'Alger et du bombardement de cette l'ille en
'1816. Description de ce royaume, et des réloolutiotlS qui y sont
arrivées; avec IIne carte du royaume, ct deux planches. Parigi
-1830 in 8.° Compilazionc di circostallza, e che, toltane la sloria
deI bombardamento inglese, tradoua da quella deI sig. Salamé.
si prenderebùe pel' una semplice rislampa deU' opera di Laugier di Tassy, di cui pel' altro non vi si fa nessuna menzione.
26. Au Roi et allx chambres sllr les l'éritables causes de la
rupture avec Alger et sur l'expédition qui se prorose; p"r Ale·
xandre DE LA BORDE; Parigi 1830 in 8.° con una carta contencDte due piante , cioè una di Algeri, c l'altra de' suoi immediali contorni. Libro bene e forlemente scrilto, ma di cui
l' aulore pare che faccia piutlosto l' avvocalo elle l'incofpalore
degli Algerini: Le sue riflessioni pel' altro suU' armamento, che
si stava preparando, sono molto giudiziose. e vogliamo sperare, che saranno utili a chi dovrà cavarne profillo.
27. ALGER - Tableau du royaume, de la ville d'Alger et
de ses environs; état de son commerce, de ses forces de terre et
de mer; description du moeurs et des usages du pa.rs etc. par
M. REN,\UDOT. Parigi 1830 iD 8°. con due carle. e cinque slampe.
Compilai.Ïonc di circostanza, Ilon troppo bene falta. ma che
J
12-
merila di essere letta pel' alcuni fatli che difficilmente si tro'vano in ait ri liLri. Ne sooo già lIscile 3 edizioni.
28. Erquisse topographique et ltistorique du royaume et de la
('ille d'.A/ger, accompagnie d'une carte générale du royaume
et d'un plan du fort et de ses environs par 1\1. PERROT. Parigi 1830 in 8.- Fra le malte descrizioni d' Algeri, da poco
tempo uscile alla luce, è quesla uua delle migliori, ed accompagnala da due ottime carte topografiche.
29. .Alger et ses environs. Description ltistorique, geographi'lue et politique de la Régence d'Alger, 12 Avril 1830. F oglio
massimo di quallro pagine, che accompagno la gazzella denominata le Temps, e che nella prima faccia presenta due eccel.
leuti pianle clei conlomi immediali, e più discoSli della cillà.
La desctizione, tuila che breve, è molto Lene falla, ma non è
in sostanza se non se un eslrallo, talvolla lradollo letleralmenle,
degli Schizzi dei cousole americano sig. Shaler, qui sopra l'e,;
gislrali e descrilli sollo il l\'.o 22.
30. Yocabulaire jrançais.algùien, contenant plus de six mille
mots, dont la prononciation est rép~éselltle en caractéres fran.
çais; suivi de dialogues et des locutions les plus nécessaires.
Opera deI sig. J. J. MARCEL, aolico direllOJ"e della stamperia
in Egilto. Parig; 1830 in 16.0 hislungo. NeUe circoslanze dei
momento, questo piccolo vocabolario sarà di molla utililà nella
speclizione in corso.
Di Luone carle della Reggenza di Aigeri si è sem pre senlila
la mancanza, e non ne possediamo in falti nessuna che passa
darci una laI guale idea esaUa della vel'~ configurazione non
solo delle catene di monti, dei fiumi, dei laghi delle vallate, ec.
dell' interna, ma nè anche delle coste marillime, e dei 101'0
golfi, seni, parti a luoghi alli a sbarcare uomini e mercanzie. Sappiamo pero, che nei mesi scorsi sonosi puhblicate in
Parigi di-rerse carle, e piante non tanto di tuUa]a Reggenza,
quanta delle immediate adiacenze della città capilale. Fra quesle
sentiamo che si distingllono per maggiore esattezza, ed abhon.
danza di particolarila lopographiche le seguenti.
l' èarte de la Régence d'Alger et d'une partie du bassin de
la Méditerranée, par DUFOUR.
2. Carte du tlttatre de la guerre entre les [rançrtis et les
algiriens , chez Forange.
~. Carte comparée des régences de Tunis ct d'Alger par le
13
.chev. LAPIE, 2. {ogli, chez Piquet. Noi non conosciamo questa
carta che di rip.!ltaziClne; ma il nome dei sua autore Lasta pel'
raccornandarla.
Non abbiamo fallo qui parola de' moiti autori, che prima
deU' anno '1700 hanno scrilto deUe cose d'Algeri, e delle spe.
dizioni già in quei tempi falte contro quella spelonca di ladri
marittimi; altesochè troppo lungo ne sarebbe stato l' elenco, e
poco 0 nullo ne saria stato il profitlo. Non possiamo pero aste.
nerci dal fare qui menzione di due 0 tre di essi, che ci sem.
brano merilare una più attenta considerazione.
FinQ daU' anno 1550 AIgeri Cu visitata da 1V'icolâ de Nicolai,
che vi accompagno il sig. D' Aramonte, ambasciadore dei Re
crislianissimo; e pubblico a Lione nel1568 in fol. e poi in An·
versa nel 1576 in fol. e 1586 in 4.° le sue Navigation,t et Piré.,
grinations, che contengono ulla eccellente descrizione di quella
ciuà, col racc.outo delle angarie e dei trauamenti indegni che
i Crancesi ivi ebbero a sopportare; le quali Navigazioui e viaggi
Curono poscia in italiauo tradolli da Francesco Floria, e siam.
pali prima in Anversa, 1576, in 4.° e poi a VeDezia,1580 in folio;
con grande numero di figure di uOllliui e di donne, molto pene
disegnate ed incise.
Lo spagnuolo Boedo pubbIieo, quaIche tempo dopo, una
Topografia e lIistoriageneral de Argel, stampata in VagliadoIid,
1602, in 4.°; ed il monaco francese Pietro Dan diede alla luce,
nel 1637, UDa bellissima Histoire de la Barberie et de ses corlaires,. nella qqale Aigeri occupa il primo' e. più cospicuo pasto.
n più antico au lare pero da noi conosciuto, che abbia par.
lato di Algeri come nida di pirati, degno di esemplare e rnemorando gastigo, è il famoso slarnpatore inglcse Riceiardo Grafton, ehe nel 1542 pubblieo in S.o, dalle sue slampe a Londra;
la Dtplorabile Sloria della spedi~ione di Carlo Quinto contra
Algeri, tradotta die' egli, dal latino in franeese, e dal ~raneese
in inglese. Ad onta di tulle le oestre invesligazioni, non abbiamo
mai potuto abbauerci in alcllna notiza nè dell' originale latino,
nè della versione francese. Tre anni dopo ne fu puLblieata un'
altra relazione, pure in inglese, da Giovanni 1V.rland, Londra
1505 in 4,° Laddove la prima opera latina ove sappiamo che
si parli di ,!uella mal:.vventurala spedizione fu pubblicata in
Anversa nel 1554 in 4.° da Cornelio Seef/I,cm col titolo: Rel'um
4 Carolo r in Affrica bello gestam(]J alln. 1535 et segg. com.
..(.
'\.
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mental'ii lX lIariis scriptol'ibus in unum congesti. Il signoL' de
Roqueville, francese. diede nel 1686 una Belation du royaume
et du gouvernement d'Alger. libro curioso e raro. scritto con
un grande discernimento. e molto gusto per la verità.
Divisione del territorio. Comunemente dividesi la Reggenza
d'Algeri in cio que governi, 0 siano provincie, cioè queHo di
Costantina al levante, quello di Titteri nel centra, quello di
Gezair al norte sul mare. quello di Mascara verso il ponente. e
queHo dei Biled-ul-gerid; divisa in Yad.reag e Zab, verso il
mezzo di sui confini dei Saharra. Il fiume di Matafran al po,
nente, e quello di Bubrac al levante, dividorio le provincie di
Coslantina e di Mascara dal resta della Reggenza, e la giogaja
dell' Allanle ne separa 10 Zab ed il Biled.ul.gel'id, ossia paese
dei rami di palmlt.
Oltre questa divisione in provincie i turchi contano nella
Reggenza 27 comparlimenli 0 distretti cioè: Bona, Costantina,
Gigeri, Bugeja, A/geri. Sargel, Mostagan, Vuhran, Haresgol,
T/umanbar. Tebessa. Tenez. Labez. Ouoeo. Miliana. Beni·
Arascid, Angued. Tremecen, Tegorarin. Malascla, Biscara, f/ ad.
reag. Gordiea, Berigan. Yal'ga/a, .Engussa e Nadrama. Tutti
hanno i capiluoghi deI medesimo 101'0 nome, tranue Labez che
ha Testi, Angued. che ha Guagida e Yadreag che ha Tug/Jurt. 1 tre distretti che precedono quesl' ultimo, situati al Mez.
zod. cleU' Atlante, ed i cinque ultimi che compongono il paese
de' Mozabi, possono pero cODsiderarsi come affatto iDdipcndenli
dalla Reggenza; laon.de i suoi veri compartimenti si rid\lfrebbono
al Dumero di soli venti. comprendendovi 10 Zab ed il Vad.
reag.
Coste e porti di mare. Le cosle della Reggenza di Aigeri sono
dapperlUtlo di difficilissimo atterraggio, ed inaccessibili neUa
maggior parte deU' anno, non tanto a cagion delle secche e
degli s~ogli che stan no loro diDanzi, quanlo pei venti gagliardi
e procellosi che le infestano senza interruziooe, pel' moiti mesi
deIl' anno. Vi sono pero moiti porli assai comodi e sicuri. Co.
minciando dal ponenle e dal capo FalcOllf_, il primo porlo è
quello di Marsal-J.:ibir, 0 POl'lo grande, e di V ultran od Oran,
UllO dei migliori di tuua la Barberia, ed il secondo della Regsenza di Algeri. Prosegueodo verso il levaule, e passalo il capo
[<'errat, si lrova qllello di .A.rzeo, da dove si csporlava grano
in molla quantilà; poi Mostagan/lim, allornialo da »cllissimi
"-
15
giardini, equello di Sargel 0 Sareeli, l' anliea Jal ·Cties4rt.a,
con buon8 fabbriehe di aeciajo e di majoliea. Al ponente poi
della capitale si lrova Bugeia anliea l'esidenza dei re vandali.
ed ara il miglior ' porlo in quesla parle della costa; Gigeri.
farnoso nido di pirali i più inumani della Barheria; Collo, ove
j francesi avevano ulla faUoria; Stor". con una baja bellissima;
Porto genovese, attu81menle moIto decadulo; Nabo 0 Bona,
con porto cOlliodo ma trasalldalo, e Calle, ove pure i francesi
aveano uno slabilimenlo militare pel' la prolezione deI cam.
mercio e della pesca dei coralli.
Tuila qucsla spiaggia è. come già si accenno, generalmente
alla, scoscesa, l'aramente bassa ed arenosa, ma in moiti luoghi
dirupata, e lolalmenle importuosa. In quesl' ultimo caso il marc
che le sla dirimpello ha sempre molla profondilà, ed è generaJmenle nello di scogii fin sollo le rupi da esso hagnate. 1 ma·
rinaj europei sogliono avere moita paura di questi lidi, e tanlo
più, che in molti aItri luoghi vi s' inconlrano freDgenli 0 scogli
interameule coperti dhll' acqua, i quali con tempo serena e
tranquillo appena si lasciano dislinguere, e Don si vedono se non
quando già vi si sta sopra, in tempo di fol'tunali 0 venti fnl'Ïosi di lramontana, che sono quivi i piiI pericolosi, menlrechè
uniti ad una forte correnle spingono con violenza le navi in·
verso la spiaggia. Colesla corrente si muove sem pre da ponenle
a levanle, Illngo tuila l'eslensione di quelle cosle, comilleiando
dallo stretto di Gibilterra fin 0, al gall'o di Sidra nella reggenza
di Tripoli. Di flusso e riflusso non v' ha indizio alcuno sulle
spiagge di Algeri.
La baja della città capitale è mollo spaziosa, distendendosi
dalla punta di Tementfus, 0 Matifù, al caflo ,Âcconnatter, ovvero
Caseine, pel' uno spazio di circa diciolto miglia nauliche, ed
ingolfando entro terra pel' cinque 0 sei, in una piaggia arenosa.
che scende dolcemenle verso il mare, e dove seorre il piccolo
6ume EI.Harask 0 l' ,Arasee. Più denlro il paese cominciano
ad innalzarsi gradatamente le montagne di Megala e di Ha.
runa e la bella pianura di lI1itigia.
Il Capo Matifù, che forma l' estremità orienlale della baja,
è hassoe circondato di moIti scogli visibili, i quali non si
possono senza pericolo accostare. Contullociù vi si puù clare
Iondo, dalla parle deI pOllenle , presso le l'ovine di Rllpisir,
sovra selle, otto, e dieci bra.ccia di acqua, entra un tiro di
J6
canDone dal lido. Se non Ché, riparali dai venli di levante c
di tramonlaDa, i legni vi sono esposti a quelli di maestro e
di ponenle, che vi cagionano un mare talv~lta eccessivamente
grosso.
Sulla punla di coleslo capo, alla dislanza di due miglia verso
il maestro, v' è una scogliera soit' acqua , ove il mare frange
con moita violenza in tempo caltivo; a tramontana greco di
quella scogliera, e distante due miglia havveDe un' aitra lutlavia
piü pericolosa ; e quatlro 0 cinque miglia al greco levanle dalla
punta si vedono due isolette, una delle quali, distaute circa un
miglio dalla costa, è d' una rimarchevole altezza, e pno servire
di segnale d' alterraggio venendo daHa parle deI levante.
Tutto il giro della baja è armalo di balterie, e di forliDi piü
a meno formidabili, segnatamente intorno il punto dove sbarcarono gli spagnuoli neWanno 1775 , un poco al ponente dalle
Coci deI fiume d'Arasce. La città di Algeri siede verso l'estremilà occidentale, sul pendio di un alto monle , a guisa d'anfilealro, che da lonlano appare hianchissimo a cagioue delle
mura e della grande quanlilà di case, e di fortezze tutte in·
tonicate da poco tempo.
Dinauzi alla ,città vedesi una picciola isola, da più secoli
congiunta alla terra ferma, per mezzo d'uu'alzala di pielre co.
perla di numerosi edifizii, 0 magazzini; la quale unita.
mente aIle isolette già menlovate deI capo Malifli, indussero
gli arabi conquistalori deI paese a dare alla baja. e poi al/a
cillà il nome di .dl.gezair, che lullavia riliene e d;e significa
le isole. ültre i suddetti edifizii, che fanno argine conlro.gli impeluosi venti deI norte, havvi, sull'estremità boreale dell'isola,
una grossa torre roto*la. con un fanale, coslruilo sopra alcuni
scogli a fiôre d'acqua. Forma poi l'isola una vasla balleria, cui
si è dalo il nome di Molo, 0 di l\Jarina, a cagion dell'iparo
di mura solido Cabbricalo sul sua law inlerno, ovvero occiden.
tale, e sopra un fonda di sei braccia d' acqua ; il quaI muro
forma cosi una darsena 0 porlo inlerno sicurissimo, che, seLbene
d'ingresso alcnn poco difficile pub dal" ricovero per 10 meno a
cinquan la legni da' guerra di tulle le grandezze. Al selteulrione
poi dell'anzidetla alzata v'è un aUra porto, ma poco sicuro ,
perchè esposlo troppo ai ven li di greco e di Iramonlana.
Osservala dalla parle deI mare, e ad una certa distanza,
1.. città di Algeri non rassomiglia male alfa vela ,di gabbja d'Un
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Lastimento, dislesa sovra un campo verdeggiante e colle adja.
ceuli bep coltivate campagne e graziosc culline, non che i nu·
merosi _ sovenle magnifiei edilizii, dispiega, neli'avvieinarsi, una
delle piii belle vedule che si possaoo immaginare. Il promontol'io
di Caseine, che forma quivi l'estrernilà della baja e oella di cui
vicinanza sealuriseono funti di ollima aequa, si alza eirca seicento
piedi sullivello dei mare, ed unitosi ad altri poggi, forma il manIe
Bugerea che allornia quasi circolarmeote la cillà, lerminaudo 1re
miglia al levante della medesima, iover la face dell'anzidetto Hume
d'El.Arasee, che scende da quel monte, e costeggia la vasta e fer·
lilissima pianura di Mitigia. Dalla parte di ponente il promon.
torio è molto più erlo, abbassaodosi obliquamente verso la
hella e spaziosa calata di Sidi Fal'agi, della soverJte TorreUa
Ciea, dove sbarco nell'anno 1541 l'armata di Carlo Quinlo,
e dove l'aneoraggio è tullavia ugualmente buooo che oella baja
di Algeri, e la spiaggia l'orse migliore pel' eseguire uno sbarco.
Havvi di più, a poca distanza dalla riva, un immenso pozzo di
allima aequa, dalla parte di levante d'un marahuto, 0 ehiesola
di Sidi Fart/sec 0 Faragi, con un· picciolo ma vist080 castello.
Dalla punta del capo Caseine, (l pel' la punta delta deI
Pesee, v'è llna strada rasente il mare, appiè della montagna. La
spiaggia pert'.! è quivi scoseesa, piena di l'Upi e di seogli. !\la poco
distante della ci !là s~ vede Ulla spezie di gala penetraI' oell'inlemo, coperta di ville e di case campestri deliziosissime, l'ra Je
quali spiccano principalmente quelle dei consoli della Grao Brt:·
tagna e degli Stati Uniti dell' America seUentrionale. Più a haiso
in riva al mare, e pressa l'imbocealura deI fiume deuo EI·Yadi.
si distingue una heUa casa di campaglla deI Dei l'ra Liue forti,
l'ulla delta degli Inglesi, e l'altro delle l'enLiqllaUr' ore. DaI.
l'altra parte della eiuà e fino al fiume El·Arasee, evvi pari.
mente una bella slrada lungo la spiaggia, ch'è quivi piana ed
areoosa, ed alla ,deslra della quale, venendo dalla citlà. si
scuopre uoa pianura fertilissima, e molto popolata che scende
poco a poco verso il mare, e somminislra in ahbonclanza la cillà
di erbaggi c d'altri pronotli ortolani. In essa vedonsi pure
deliziosi giardini con hegli edifizii apparlenenli a diversi eonsoli
europei, c nomiuatameule a que'di Francia, di Svezia, de'Paesi
Bassi e di Daqimarca. DaI dello lîume di EI·Arasee, tiuo al ea·
po di Matifu, vi SODa eirea nove miglia, che eoml'Ielano il giro
della baja, nella qualc si puo ancorare da l'crluUo iu 10lldo
Cell /li ccc.
'2
t8
buon lenitore; ma l'ancoraggio da preferir~i è verso 10 scirocco
levante delIa cillà, alla distanza di un miglio e mezzo, 80'
pra diciollo braccia d'aequa, fondo di melmll, ed un poco più
al largo vi sono velllicinque a lrenta braccia di fondo. Tullavia
non vi si sta quivi lroppo bene in eerti tempi, altesocbè i le·
gni vi rimangono esposti al/e lraversie dei venti dal maeslro fino
",1 greco, che vi agilano lerribilmenle i flUlli, e cagionano una
risacca estremamente incomoda.
Montagne e YaUi. Il monle Atlante aUraversa tulla la Reg.
genza dal ponente al levante, e vi forma tre calene che seorrendo paraUe/amente vi formano vallate di moIta eslensione.
La più meridionale di qnesle catene si denomina nel paese EtTell ovvero .A.t-telà, e separa il territorio collivato e coltivahile dal deserto di Sahhara; in essa inconlransi aleune velle,
che come quelle deU' Ammer, dei Lovat e dello Zeccar s'innalzano
fin dentro la regione delle nevi perpetue. Meno ragguardevoli,
ancorchè sempre altissimi, sono il anusciri, il Fdizia, il Yannuga, l' ,Jurasio ed il Tram. - Le altre calene che corrono più
Verso il sellentrione sono mollo meno alte, e chiamansi perciù
l'Atlante piccolo 0 marittimo, clove il Giurgiura rra Costantina
ed Algeri semhra essere la vetta più e1evala. Queste montagne
IOno quasi semprlil coperte cli bosehi, ed abitate da CabiIi 0
tribù di Amazighi, abitanti prillJitiv i deI paese, che vi trovano
pascoli ricchissimi pel' mantenere il 101'0 hestiame, ed aUe faIde
dei monti campi belIissimi, alti ad ogni specie di agricoltura.
Da questa ~tena si estendono aleuni rami verso il mare, ove
(ormano promontorii, moIti dei quali , come qnel/i di Hone,
l!egaIo ,Tenez: e ~agaro" Curono celebri fioo da! tempo dei
Romani, ed Bhri, ('orne q\lelli di Falcon, ,Ferrat, Mostaga'l,
GiIeto, Albatel, Tedel,s, Carbone, Ferro, del/fi Guardia ()
~apo Rosso servono ai naviganti 1D0derni pel' segnali di ricoposeenza di quel/a inospitabile e pericolos~ costier~.
Fiumi e Iaghi. Dai monti suddelti discendoDo in grand~
numero fiumi e ruscelli, tanto verso il mare, quanto· verso il
~iled-ul·gerid e verso il Sahhara; non hanno pereib un corso
molt~ lungo. IJ più coosiderevole è Jo Scellife, che nasce nel
monte Zeccar dei grande Atlante, in un luogo dello Seba.'UfI
'Ûjun 0 ·le setlanta foutaue; seorre dapprima verso il [lOrte, e
quindi aIl'occideule quasi paralIeIameute al mare, doye sboeea
'renia miglia distante al ponente deI capo di Tenu. NeUa parte
r
19
5uperiore dei IUO corso, forma il lago di Titten. e nella sta.
gione delle piogge inonda una vasta porzione di paese ci,rcon.
vicino, a segno Ohe non di rada Ca iDterrompere le comunieaiEio~i per terra Cra Algeri ed OraDo. È probabile. che fino ..
lDolta distanza dalle sue foci egli sia lIavigabile; il sua corso
intero debb'essere per la mena di trecento miglia. Altro flume
pur ragguardevole. ma fin qui pochissimo cooosciuto, si è il
Yad.el-gegid a flume nuovo. che sarge oel monte di LOllal.
e seorrendo prima verso il levante e poi alla scirocco attraversa
e fertilizza la provineia di Zab, e si perde nellago Me1gig in
sui CODfini dei Biled.ul-gerid e dei Sahhara. Di minore consi.
derazione sono i fiumi di la Ul/ran, Seibus, ZOllall, ed il Rumel
o Yad.el·Kebir, ossia fiume grande, l' .4mpsaga degli anlichi,
che passa per Costantina, ed è navigabile da col à fino al mare.
Il Megerda, l' aDtico Bagadras, nasee pure nello stato di Al.
geri. e vi si denomina Mischiana e Vad.es·seraf, ma entra
poco stante nella reggenza di Tuoisi. Fra mezzo poi aIle ramincazioni deI monte Atlante s' inconlrano varü laghi chiusi di
acqua salata, fra i quali quello di Mailah 0 EI·Shot , a pOCIl
dislanza dal monte Aurasio è il più considerevole, ricevendo
il tributo di cinque piccoli fiumi. Presso queUo di Markr, più
verso il levante, havvi una montagna quasi tuUa composta di
saI gemma. Di Bcque miDerali si conoscono oella Reggenza mol.
tissime, e nel distrelto di Vadoreag, d'altronde privo affatto di
sorgeDti e fiumi; si trova, come nel Modonese. dappertulto
l'acqua Jrmpida e zampilIante, forando il terreDO MO ad UDa
certa profondità. La quale cosa ha luogo anche Delle vicinanze
deI mare, ove pure s'incoDtra l'acqua forando i diversi slrati
di terra che la ricuoproDo. 1 più famosi bagni minerali caldi
sono quelli di Merega, dagli antichi chiamati Acquae calidae
Colonia, dove CODcorrre nelli! prirnavera un immenso numero
di persane, che vengono a cercarvi Timedio contro i reumatismi. l' itterizia e le malattie cutanee inveterate. Il dottore
Shaw ha dato di queste terme una descrizione molto circostanziata , che si rilegge Degli Schizzi dei signor Sbaler.
11. CUma e suo10. La parle abitala di questa Reggenza cbe
si slende dal grado 34 lioo al 37 di latitudine boreale, goda
di un clima saluberrimo e di una temperatul"a dolcissima. Dul"ante la state. il calo:-e non v' è quasi mai insopportabile. e
l' inverno v' è rare valle ben Creddo. Contuttociô quando vi
~o
1
s' innalza il Vento Khamsin. che viene dal deseno, si vedc
talora il termometro di Reaumur sa1ire fino a 33 e 34 gradi;
ma questo calore dura poco, essendo raro che oltrepassi quat.
tro a cinque giorui l'un dopo l'altro. DaI meseo di aprile lino
a quello di settemhre, i venti sofIiano quasi coslantemellic
dal levante, eu aUora il tempo è comunemente umido. ma senz' essere piovoso; nel rimanenle deU' anno i veuti dominanti
vengono pel' 10 più dal ponente. La stagione delle pioggie principia in novembre e flllisce in aprile; sono lalvolta eccessive
in novembre e dicembre, ma nei mesi di gennaio e di febbraio
il tempo è comunemente bellissimo. Già neI mese di gennaio i
prati comincillno a rivestirsi di verdura, ed in aprile 0 maggio
tulto il paese rassomiglia ad un ampio parterre, sma/talo di
vaghi ed odorosi fiori. Dura pel' altro poco cotesta bellezza ,
poichè daluglio fino ad oltohre ogui pianla, ed ognierba ri.
mane arsa dal sole. tranne l' oleandro, che non cessa mai di
adornar la campagna d' una ridente verdura. Il vento di scifOCCO che qui come in tutta la Barberia viene dal Sahhara, e
'Si chiama, come or'ora dicemmo, Khamsin, che vuoI dire cino
quanta, si fa spezialmeute sentire verso il so1stizio estivo, e
produce aUora un caIdostemperatissim.o, accompagnato lalora da
impetuose bufere, le quali riempiono l'aere di una sahhia COS!
minuta che penetra fin dentro le case. malgrado che siano chiuse
colla maggior possibile diligenza. Questo vento non dura mai
meno di cinquanta ore, nè piü di cinque giorni; ma pel' quanlo
Ilia molesto assai pel' chi ancora non l' ha mai sperimenlalo ;
Don è in verun modo insalubre; ânzi, essendo sempre asciulto
c compresso, pare che sia un buon dato salutifero a moite costituzioni e più spezialmente aile persone inferme di golia e
di reumatismi, od altrameute soggelle ad a/fezioni artetirhe, catarraIi, nevralgiche, ee. Tutto il rimaneule cleU' anno il clima
è molto temperato , soprattutto Verso il mare, dove. nel decorso della state, i ver.ti regolari di tramootana e di levanle
rinfrescano l'aria deI giorno, siccome le copiose rugiade danno
durante la noUe una Duova vita alla natura, spossata dai calori
diurni c dalla mancanza delle piogge. Quesle rugiade sooo
pero molto insalubd, e nocevolissime, particolarmeule a chi con
tl"pppa imprudenza vi si espone, adagiandosi 0 dormeodo ail'aria scoperta. La quantità di aequil che nel Corso deU' anr;o
&:;Ide dall'almosfera sul suoIo, puo essere quivi eO(llpulala rra
f5 e 28 pollici franccsi.
21
Generalrnenle vivace e lucidissima, l'aria di quesla regione
passa pel' essere con Ira ria aile visle deboli cri ai peUi delicali.
Nd paese regnano pel' altro poche malallie; la pesle non vi si
alligna mai, se non inlrorlottavi 0 da Coslantinopoli 0 dall'Egit_
10. ciocchè pel' 10 piü succede ogni venlicinque 0 trent' IInni.
e si polrebhe inleramente scansare, prendendo precauzioni simili
a quelle adotlale .in Éuropa. e che il vice.rè deU' Egitlo , il
bascià di Tripoli e 10 slesso sultano di Marocco hanno ordinati
nei rispettivi 101'0 dominii.
L'antica fertililà deI terreno pare che continui quivi ad es.
sere sempre la medesima. singolarmenle nei luoghi ove i fiumi,
ed i l'uscelli scorrono in vallate 0 pianure. a poca dislauza dal
mare. In moltissime parli queslo lerreno è nerissimo : iu altre
piü 0 meno rossiccio ed impregnalo di nitro e di sale, ma sem·
pre cd ovunque mollo produttivo. Creneralmcnte si lrova meno
pien di l1rena e mollo piü frullifcro cd ulJertoso di queUo della
reggenza di T~iBi; mentre le montagne di AIgcl'i sono più ramilicale. le piogge più abbondanti. le sorgenti ed i ruscelli più
frequenti e la vegelazione soprattutlo. piü atliva e più variegg~ata. 1 monti d'altrollde arrestl.luo le nuvole che vengono dalb
tramontana • le condensano pel' mezzo delle nevi che di quei
monlÏ ricuoprono le sommità, e le fallno ricaclere sul suolo me·
diante le piogge e le rugiade. Quindi è che il calore umido che
sempre domina nell' almosfera c nel terreno, promuove la ve.
getazione con un vigore non conosciulo in nessuna parte della
\Iostra Europa•. 1 pascoli vi abbondano pel' consegnenza. ed in
moiti luoghi verdeggiano Iussuriosamcnte in tulte le stagioni
delI' anno.
In poche parti dei mondo ·si tmverà una pianura .che possa
paragonarsi pel' hellezza. fertililà e coltivamento a quella di
Mitigia, situata in poca distanza dalle immediate vicinanze della
ciuà d'Algeri. Forma dessa un suolo ugualissimo. di mille mi·
glia quadrate di ampiezlla, abbondantemente adacquato, cd in
grazia d'una co1tivazione più diligente, divenuto una delle pilt
lussut'egianti campagne che si possano immaginare. L'amhizione
degli ahitanti ricchi di Algel'i è di avcre quivi unD 0 piü poderi,
adorni SOvente di bellissimi edifizi e di deliziosi giardini; e se
con moIti autori noi non potl'emo sommare il numero di questi
poderi a ventimila • siamo nondimeno pel'suasi • che debbano
essere almeuo da ollo a novemila.
22
,
Poco lungi da quesla spezie di paradiso terrestre, prodello
già in massima parte. e pel' lunga stagiQne inumidilo dal sudore
degli schiavi eristiani, si alza il monte di Bugerea. fino ad un'
altezza di cent~ ollautadue metri, 0 cirea-, trecento braecia fioren.
tine, sopra il livello deI mare; il quaI monte domina la capi.
tale, e sulle sue amene pendici hanno parimente giardini, e case
di campagna i più ricchi mauri ed ebrei dei paese. Quesli giar.
di Di sono tutti adacquati da sorgenti che zampillano nel suolo.
oppure da pozzi, donde si eslrae l' acquaper mezzo di ruole
falle girare da cammelli • brenne od asini.
Ill. Produzioni e Fisiografia. Conoscendosi iDfino ad ora
moIto superficialmeote l' interno dei paese. poche cose si pos.
sono dire della sua orittognosia e dei materiali costitutivi delle
diverse porzioni dei territorio. È certo nulladimeno, che le mon.
tagne sono generalmente formate di strati calcarei , cretacei Cl
conchigliferi. Producono impertanto moite spezie di miDerali e
più particolarmeDte il ferro ed il piombo, unici metalli che gli
Algel'ini sappiaDLl estral're c far valere. l'antimonio, il verroi.
glione, il crislallo di rocca, il gesso, la pietra di calce, varie
sorte di marmo, di diaspro e di porfido, la terra di purgo, il
Ilitl'o e 10 zolfo. Il più abboDdante pero è il sale, che vi si
estrae da sorgenti. da rassi 0 serhatoi, non meno che dai mare
Cl dalle montagne. Da varie quaIità di argilla che ahbondlino
nelle parti occidentali della Reggenza. vi si fabbricallO 'Vasi cotti
8 di maiolica pel consumo deI paese ed anche pel traffico di
asporlazione.
Gli autori antichi descrissero sempre l' Affrica come denu.
data di boschi e di foreste; 8 generalmcnte parlando si puo
ancora in oggi dire la medesima cosa, stantechè in pochissimi
luoghi vi s'incontrano, almeno nella Reggenza di Aigeri, alberi
di Custo elevato, segnatameDte nelle pianure. Contuttocio si portaDo spesso da Bugeia alla capitale molli legnami di costruziolJe,
di qualità mediocre si , ma non dispregevole. Il carl'Ubbio e
l'ulivo spezialmente correggiuolo ed inffllulojo, sono indigeni
nel paese, e vi crescono e si moltiplicano senza co!tivamenlo.
1 noci cd i castagni pl'ovengono in tutta l'eslensione della Reggenza. 11 fico d'Jndia, deuo Opunzia e dagli arabi Chermus·enssarra cioè fico cristiano, che si produce con tanta facililà, e som·
ministl'a ai mauri un alimento gratoe rinfl'escante, forma quivi
siepi e recinti impenelrabili e prolegge cosi gli orli ed i vi.
2.3
goelti. La vigna distende sui colli e nci piam 1 suoi lestooi da
un albero all'altro, ed il suo tronco è non di rado grosso quanto
quello d'un pero. Le melagrane SOIlO tre volte più grosse di
quelle d'Italia. 1 limoni, le melaraueie , i eedrati, i bergamotti ed i cosi detti arancini vi abbondano dappertutto e si
stimano i più squisiti de! mondo. Le palme vi abbondauo parimenle, soprattutto le flabelliformi, che s'illcolltrano in tutta
l' e~tensione della eoslal e dal Biled-ul-gerid vengono i datteri
i più delir:io.i che si conoseana. Del l'imanente vi provengono in
quanlilà tutti i frutti proprii dei ciimi temperati 0 piuttosto
caldi; ma Sono generalmente di qualilà inferiore, tranne i fichi
gli aranei • le melagrane e l' uva. 1 meloni, i cocumeri, icavai i ed agni speeie d'insalatac di erbe ortolane, si coltivano
nel contado; i carciofi essendo indigeni, si trovano in ogni
luogo senza coltura. La quercia ghiandifera, il cipresso pira.
midale • la tuja, il ginepro, detto Arar, il cedro , il man.
dorlo, il gelso bianco, l'indign[era glauca 0 sia pianta deU'lndaco di. Barberia, ed altri alberi ulili 0 frondiferi cuoprono le
50mmità, le pendici e le falde dei mont;; ed il limo, il romarino ed altri arboscelli odoriferi rivcstono le colline, spirano
fragranza nell' atmosfera, e clauno cogli alberi sovradescrilli
ampia provvisione di legna e di fagolli pel' bruciare. Ma la più
beUa produzione di questo genere, è 1'arbusto dei Nessri 0 della
rosa bianca, di cui si fa la preziosa essenza della attar di rose
e aemplicemenle nusr1, dal nome della pianta. Queste rose.
donano il doppio di quelle d' Europa, ~d i mauri hanno un metodo • un' abilità ed una pazienza ammirabili nell' eslrart"e e
distillare il prezioso liquore dai pelali odorosissimi di colesto liore.
La canna di zucchero alligna e proviene ottimamente in tutta
quella campagnol; una spezie di easa. delta quivi Soleiman.
giunge ad un' aItezu grandissima • e contieue molto più zuechero d' ogni altra varietà conosciuta.
, 1 eereali ehe più si eoltivano nella reggenza di Algeri sono
il grano e l' orzo. Fra le biade più minule vi si fa pero considerevole raccolta di miglio, di sorgo, detto nel paese durà,
di riso e di frumentone 1) granturco. 1 ceci arietini, detli
garavall&i. formano una delle pih copiose derrate. ma di aVena. che in Europa è di tallta utilità, non si fa coltivazions
slcuna nelle campagne della Barberia.
Il mare di Algcri abbonda di agni spezie di pesci comuni
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aile coste deI l\Ieditcrraneo, e particoJarmenle di dcJicatissimc
palamite, ombrine e triglie. 'Ma la pigrizia· degli ahitanti e la
101'0 iuesperienza neU' arte fOlldarnelJtale della pesca, filllno 51
che ne ritraggono pochissirno profitlo. La costa orientale è celelne pel' la quantità di finissirno coralJo che sornmillistra al commercio , e che potrebbe diventare una sorgelJte inesausta di
induslria e di ricchezza naziouale. Questo prezioso ramo di
entrata dei govel'llo algerino era, da quasi tre secoli, data in
appalto alla Francia. e dava poco 0 quasi niuno profillo alla
Reggenza. Cotesta pesea si la ara da CaUe lino al capo Rosso.
Di caceiagione e selvaggiume poi havvi iu lutta quella re·
!liane la più ricca abbondalJza. Soprallutlo vi sono numero.
sissirni i cinghiali; ma sono il pasto di anirnali teroci, ove
quakhe cristiana non si di parti a farne la caccia. Differiscono
cssi dai nos tri , ed halJllo la tesla più grossa e due zaune in
su ri volte, che rassornigliano a due orecchie tcse. Moiti parei.
spini vi sono, poche lepri e picciole e pocchissimi cOlligli. Vi ab.
IlOndallo ail' opposlo i hullali, le anlilope, le gazelle c le capre
selvaggie. Fra i curiosi Cjlladrupedi si contano il Fadh, spe·
zie di taro selvaggio. il Gat; spezie .di leopardo e 10 Hallac,
spezie di capra colle orecchie di lapa, il ventre bianco cd
il resto dei corpo giallo. Di pernici , acceggie, heccafichi di
padule ed altri uccelli buoni da mangiare, vi è pal'imellte
ilJfinita copia. Fra gli animali feroci vi s'incontrano princi.
palmente il lione , la pantera 1 l'iena, l' oncia, il gallo selvaggio e 10 sciacallo 0 lupo dorato. Il lione di Numidia lion
ha punto dcgenerato dal suo earattere aotico; è sempre il più
lormidabile, e a della degli arabi. elle più di Dai la conoscono,
il più generoso della sua spezie.
Gli struzzi sono poco comuni nella Reggenza di Algeri. AbhOlJdalJo pero verso i coofini di Marocco, nel· desel'to di An.
gad , e più verso le falde dell' Atlante, ove s' illcontrano tal.
volta in []umel'osissimi hranchi.All'opposto v'è'"dappertutto quantilù orreuda di rellili di scorpioni e di locuste, che producono
il più terribile flagello delle provincie affricalle, ma che in
moIti luoghi , spezialmente a mezzodi dei monti, servono di
alimento agli abitanti. ai quali davasi percio anticamente il
nome di ncridb[ngi 0 mallgiatori di locuste.
Come quegli ahitanti, non che le tribil amazighe. ara,be
o maure; che occupano le parli interne deUa Reggeuza, sono
25
popoli csseozialmenle pllstori, COSI consiste la principale loro
ricchezza di g(eggie e di armcnli, Ecorne altres! vi sono,
in lutte le provincic pascoli slupellliissimi, e di eSlensio
immeosa, COSI vi Sono parimcnte abbollt!antissimc luUe
s@\_'·
zie di animali domestici, come cavalli, hovi , camme ~srnr-­
Inuli, pecore, capre ec. 1 barberi godono quivi 'di u ~ronde
ripulazione, e s?n~ in ~el.là, ,in isv~ltezza ed in vig.or
lJIIalj~. ~ 1
se non superion al cavalh d Arabla; se no,\ che 1 qeg_oo
_
mauri non ne hanno tuila la cura che 101' si conviene: pel' 10
che le belle razze vi sono piuttosio rare. Le bestie hovine vi
sono picciole, e le vacche danno poco laIle in paragone di quelle
d' Europa, e perdono quel poco aocora perdendo il vitello. Le
celebri pecore Mcrine hanno quivi e nell' impero di Marocco,
la lol'O vera patria; quelle di coda larga e grossa s'incontrano
in maggior numero in questo paese che nelle altre Reggenze
della Barberia.
Gli asini di Algeri sono grandi e belli come quei della Marca, e non è meraviglia perciù se da~;i buoni cavalli e da cosi
huoni asini s' iDgenerano muli chenon hanno paragone, e si
stimano sovente assai più dei cavalli, imperciocchè porlano
piiI grandi pes;, resistono a maggiori fatiche cd hanno un passa
coutinuato e lungo di porlante, che si fa lol'O acquistare, tenendo pel' qualche tempo allaccate le gambe d' avanti, 0 legando un peso aile pastoje delle gambe di dietro.
IV. Abilazionie munieipii. Già si capose qui sopra la divisione corografica deI territorio di Algeri in cinque provincie ,
che nei regislri dei turchi abbracciaoo ventisette compartimenti
o distrelli. Eccettuata la capitale che sarà descriua pel' l' uhima , le ciltà della Reggenza sono geHeralmente di poca considerazione. Le,principali, e quelle che meritano uua più particolare menzlone. sono, a cominciare dal levante e dai confini
di Tuoisi:
!'..
'1. 0 Nella prol>incia di Costantina.
1•. CALLE, sul 'mare, città piccola, ma commerciante posta in
cima d'una l'upe, da tre parti circondata dalle onde, dove tenevaoo i fl"ancesi il principale 101'0 stabilimento, formatosi sino
dall' au no 1450. Il Baslione di Francia, dove misero guarnigione nel 1561, n'è distanle nove miglia verso il ponente. Pih
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lontano, presso il Capo Bagaron, v' è Colla, allro slabilimento
fr:mcese, ove si faceva un importante commercio di frumento e
d' orzo, di lana, di cuojo e di cera.
2. Bona, edificata pressa il silo e colle l'ovine dell' antica
Ippona , ara dagli abitanti deI paese chiamala Naho; pure
sul mare con assai comodo porlo e bellissima haja, davanti le
Coci uel fiume Seihus; ciuà mediocre ma forte, popolata di circa
quallro mi]a abilauti, che le danno eziandio il nome di Biledul.giuntd, a sia paese delle giuggiole, a motiyo dell'abbondanza
di questo Cruua nelle sue immediate vicinanze, che formano il
distrello più fertile di lutta la provincia. Prima della rivo!u.
zione francese era questa citlà un emporio assai più importante
ch' Algeri; perciocchè eravi pasto il centra deI tramco della cam.
pagnia (rancese di Afli-ica, che livea il monopolio della pesca
di corallo sulla costa, e godeva di moiti altri vantaggi. Il quale
commercio erasi un poco rianimato dopo la restaurazione, ma
senzachè abhia cio prodollo una favorevole influenza Dei co.
modi della cilla di BODa. Tuuavia pero potrehbe essa diveDire floridissima, se vi s'incoraggiassero l'agricoltura e le ope·
razioni commercia]i, e se si nellassero il sua porto e la sua rada.
Il porto gtnol'ese, distante due miglia e mezzo da Bona, le
serve presentemente di luogo di sicurezza pel' iscaricare, e ri.
caricare le navi.
5. Gigeri, 0 forse .meglio Gigeli, altra cilla mariuima con.
siderevole, con picciolo porto e cittadella. 1 suoi ahitanti fu.
rODa sem pre i pirati più crudeli , rapaci e perfidi di tuUa la
cosla della Bai'beria, e godono anche presenlemente in tutta la
Reggenza, di malte prerogative accordate 101'0 dal famoso Bar.
harassa, e rra le altre di quella di frequentare apertamente ]8
femmine di partito.
4. Bugia a meglio Bugeitt, credula ]a Salda di Strabane ,
sul pendia d'una coUina ed in riva al mare, intorno le foci
dei fiume Zowah, co! migliore porto di tuUa queUa costa; cillà
grande, forle, ricca. ma poco papolata di appena cinquemila
aDime. Nel media evo era essa la piazza più mercantile di tutta
la Barheria; gli ahitanti di Marsiglia e di Genoya vi facevano
UD trameo importantissimo. Fino a pochi anni passati era poi
Bugeia il principale deposito della marina di Algeri. II suo
eontado è montuoso e coperlo d'un immenso numero di oli.
nti, onde quivi si fa un grande commercio di olio, come
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anche di cerI< C di chincaglierie. Ma questa cillà potrebbe,
sotlo un governo meglio inteso , divcnire una piazza di corn.
mercio deI primo (lI'dine, tanto più che pel' moiti rispeui ella
è infinitamente piü adaUata che Algeri ad essere la sede non
solo dei trallieo , ma ben anche deI governo della Reggenza.
Nei tempi andati , era la capitale dei Re Vandali , cooquistatori e padroni dell' Affrica sellentrionale.
5. Costanlina, dagli abitanti Dominata Costinah e Cosentina,
ciUa be1la., forte e situata van taggiosa men te Jalla distauza
di quarantaeinque miglia dal mare, sulla sinistra sponda deI
fiume Rumel, deuo anche Vad.ef.kebir, che vi forma ulla hella
caseata di quatlrocento piedi di altezza , ma ch' è quindi na·
vigabile infiuo al mare, ove sboceA nelle vicinauze di Gigeri.Siede Costantin,l presso le l'ovine dell'antica Cirta, gi~ residenza
dei re della Numidia, avantiil dominio dei Romani, e vi risiede in oggi il Bej 0 governa lare della provineia. Capace di
resistere anche alP atlacco d'un poderos.emieo, ha pero un
lalo debole verso libeccio, dove si 5corgono tuUa via moiti notabili avanzi di antichità romane. Fra le quali voglion5i distinguel'e le cislerne e le l'ovine d'un castello e d'un arco trionfale di grande bellezza. La popolazione di Costantina non puo
essere minore di 25000 anime.
6. Setif, l' antiea Setifi J già capitdle della Mauritanill siti.
fense, città in quel tempo mollo importan.te, che si segnalo
più tardi pel' la sua ostinata e valor05a resistenza contra i sal'aceni, alloraquando invasero essi la Numidia e le Mauritanie.
Posta in dilettevole sito ed ubertoso terreno, è nonostante in
oggi malandala e vuota anziehe no di abilatori, conservando
appena pocbi framlllenti di mura e di colonne romane. Soltanto
vi sono alcune cisterne e fontane ancora iD oggi benissimo
conservate e di una grande bellezza.
? Gellah, citlà fortissima, posta in cima d'un erto e quasi
conieo monte, in cui pel' uu solo strettissimo e difficile sentiero
si puo ascendere, circondato d' una fertile e bene irrigata pianura, ove si vedono moIte antiche ravine, poco dislauti dal
Vad.es-8erraf, 0 fiume Mtgerda, Sarebbe questa eiUà un baluardo inespugnabile della Reggenza dalla parte di Tunisi, ove
da tempo immemorabile non fosse il rifugio di una frotta di
fuorusciti e di ri belli dei due slati limitr6fi, che non plll>
essere coslretlo a deduzione se non pel' sorpresa 0 pel' la fame.
2~
Questi scellerati, che accolgono lietamenle chi pressa di loro
si ricovera, lion pagarono mai tributo a nessuno, nè videro'
mai fiu qui accostarsi aile loro mura un solo guerriero arma la.
2.° Nd Biled-ul-gerid.
8. Tezzule, in mezzo aile monragne deI territaria di Zab,
sul fiume Abiad 0 sia Bianco, che si perde nel Vad.el-gedid,
cui clavano i romani il nome di ZlIbus. È dessa prohabilmente
l' antica Lambesc, di cui esistoDo pur anche magnifici avanzi,
segnatilmeDte delle porte, d' un superbo anfiteatro e d'un
hellissimo tempio dcdicato ad Esculapio.
9. Riscara 0 Rescara, capilale deI territorio di Zflb , sopra
un fiumic,IJo che si scarica nel Vad.el.gedid, aile falde meri.
dionali deU' Atlante; città che dicesi popolata molto e cammcrciante, con un castello fabbricato su fondamenta romane
e difeso da sei pezzi.i artiglieria. 1 suai aoiranti si distinguono
per la loro umanilà e pel' un cerlo grado d'incivilimeulo che
reca sorpresa.
10. Tuggurt 0 Tocorte, l' antica Tisidis, Del territorio di
Vad-reagh, in un distretto deI medesimo nome, sovm un pic.
cola fiume, che sbocca diretlamente nel lago di Melgig; Cil là
considerevole, che fa 11n commercio molto imporlante colla
Nigrizia.
11. r argala 0 Guargala, pi1t al sudoveste, nel paese dei
Beni-Mozab, gran trib1t afi'ricana quasi indipendente, sui confini deI gr;.m deserto; cillà pure commercianle e la più remota
dal Mediterraneo di tutta la Reggenza, giaechè Nadrama; un
poco più al mezzodi.. sull' orlo deI gran deserlo. non è tutto
al più se naD un grosso villaggio.
12. Tegorarin al nordoveste di Vargala,. e verso i confini di
Marocco, capoluogo d'un distrello che ha il medesimo nome,
e che come quello di Zebid, più al sud, sembra dipendere dal
bej di Telmsan. Si dice, cbe sono bei paesi, e che vi si tro_
vino moIti borghi, 0 viUaggi. GJi ahitanti sono araLi vagabondi che vivono di datteri, carne e latte di cammeUo. Nel
Tegorarin si raccolgono le caravane, che vogliono traversare il
deserto di Sahhara per andare a Tombuclù 0 neUa Nigrizia.
1
3.° Nella pral'incia di Mascartt.
13. Telmsan a Telemsan, scorrellamente chiaItlata Tremezen,
l'antica Tenissa, capitale della provincia, città grande, ricca,
hella ed importante, popolata per la mena di 20,000 ahitanli,
e vantaggiosamenle sitnata in una bella e feconda pianura, verso
i confini di !\Iarocco, ad una dislanza pressa a poco uguale
dal mare e dal Sahhara. Altre volte era capitale d'un tlori·
dissimo regno, che non prima dell' anno 1670 fu conqnislato
dagH algerini. Vi si fahbricano tappeti e coperle di lana di
molla riputazione. Tulla la provincia poi è un paese hellissimo,
varialo da colline, poggi e pianure; bene irrigalo da fiumi e
da ruscelli ed aLbondanle di cereali, frutti e hestiame grosso
e minulo.
14. Marsa·l·kibir a porlo grande, al mezzodl di Telmsan,
sul mare, con uno dei migliori e dei più Lei porli di tuila
l' Affrica; città forle, antiea e prima d'ara mollo commerciante, ma in oggi assai decadula, con soli 4000 abitanli. Pl,ima
dell' anno Ù92 em uno staLilimenlo degli spagnuoli su quella
costa.
15. Orano, dagli abitanti della V uhran, cillà di forse dodicimila anime di popolazione, ed attuale residellza dei Lej
della provincia, con porlo assai buono in tempi ordinarii, poco
distante verso il sudoveste, dalla hella baja di Arzeo. Posla
in un territorio fertilissimo, !ra due hei seni di mare e vicina
soprattutto a Gibilterra ed alla Spagna, questa cillà potrebhe
wn moita facilità diventare la seconda di tuUa la Reggenza.
Essa pure apparlenn~ agli Spagnuoli dall' anno 1509 fino al 1792.
16. Arzeo, aItra ciuà mariuima, l' Arsenaria degli antichi,
ciuà pure ben siluata, ma presentemente quasi vuota di ahi·
tanli, per mancanza di buona acqua, in ulla dei più belli e
spaziosi seni di mare di tutte la costa, e che per le abbondan.
tissime saline della vicinanza, potrebbe, salto un aItro governo,
riuscire importantissima. Vi s' incontrano hellissimi avanzi di
anlichità e di magnificenza deI tempo dei romani.
17. MUltaganim, sul pendio d' uoa montagna in riva al
mare, nol.1 IUDgi dalle rovine deU' antica Cartenna, e presso le
foci della Scellife. con porto assai buono, ciuà Lella, aotica.
forte, Ulla delle più considerevoli della provincia, e per favor
di natUl'a post.a in parle la più dileuevole che si passa imma·
30
ginare. 1 suoi contorni da ferlili acque bagnati, lussureggiano
di giardiui, di vigne e di belle case di campagna, e la cillà è
dilèsa da tre caslelli posli in cima di allrellanli colli , ad oggello di conleDere le scorrerie degli arabi delle montagne, che
sono quivi mollo turbolenti, e si provano spesso Il sorprendere
la ciltà per darle il sacco. La popolazione di Mustaganim. è
almeno di 5 a 6 mila anime.
18. Temz, parimente sul mare, sur unit lingua di terra che
mezzanamente vi si dislende, accanto aile foci di un flume la.
tolento e torluoso, in mezzo al' quaJe ha:vn ulla picciola isola»
cillà forle di sito e d' arle, che prima della conquisla fallane
clai lurchi era capilale d' UD picciolo regno. Da qui s' imbar.
cava già tempo una grande quantilà di graDo per l' Europa »
ma la cattin qualilà deI porlu e della rada ha fatto abban.
donare iDleramente colesla scala.
19. Sargel, 0 Corse meglio Scersceli, aItra cillà pure maril.
tima, con oltimo porlo, aIle foci dei picciolo flume Ascem, ma
ristrelta di sito, ancorchè ben popolata, ed assai mercantile,
celebre per le sue fabbriche di acciajo e di majolica. Siede
essa viciDa aile rovine deU' autica Jol, che poi fu della Caesarea, ove risiedeano i re della Mauritania, e della quale vcclonsi anClQra quivi magnifu:i avanzi, che comprovano l'antico
8UO spleDdore.
20. Mascara, l'autica Victoria, altre valle capitale della proviDcia, ma preseutemente molto decadula, sebbene vantaggiosamente posta in distauza di 30 miglia dal mare, cinta di buone
muraglie, difesa da due forli bicocche, e popolata da 6 il/- 7
mila abitanti.
4. Nella provincia di Titteri.
21. Media, residenza deI bej. situata sul china d' un monte.
uel dislretlo il più fertile ed il meglio coltivalo di tuila la
Reggenza, e di cui per avvenlura nè più beIlo, nè più piace.
vole non ne copre il cielo; città bellissima, popolala di 10 a 12
mila abitanti e circoodata di ampii e -fioriti giardini. Quivi
pure Iii vedono molli a.cqucdotti fabbricati dai romani, anco
presentemente in otlimo stato di cODservazione.
22. Blida a Belidah. altra beUa e popolala citlà. più
verso il norte, e presso i confini della famosa pianura di Miti.
31
gi4, dislante 24 miglia d'Algeri e siluala essa pure uel più
fruuifero ed uberloso lerrilorio di queUa regione, ove l'agri.
cohura si lrova in uno slalo floridissimo. aache pel' la vici.
nauza della cillà capilale. La popoluione di Be.lida è certa.
menle almeno di nove a dieci mila anime.
5. Nel tlistntto imnudiato d' Â!geri.
23. Coleah, picciola ciltà, ma fioritissima, posla in una
bella e fertile pianura, che poco distant~ dal mare in mOllIe si
aba dolcemeute sul siro della. Casae Calventi dei romaui, cui
breve strada di dodici lJ)iglia disgiunge da lIa capitale.
24. Aigeri a meglio Algezairo, sopraunominala Al.ghu~zl ,
cioè la guerriera, è il cenlro di lulle le ricchezze, e di tulle le
forze della Reggenza. Quivi lrovansi gli arsenali, copiosamente
fornili di ogni possibile sorIa di mUDizioDi militolri e navali e di
Juuo ciQ che pu~ essero "tile 51 ail' aUaeco, che alla difesa.
mereè i sussidii e le eOlllribuziuni degli Stati d' Europa, h"i.
bularii deI despola di queslo paese. Quivi risedouo altresà gli
l,lgenti e consoli geneJ"ali delle potenze straniere, quasi uni~a.
menle pel' far~ alti di sommissione e pel' maneggiarsi gli uni
a dann~ degli altri 0' dlilIle nazioni che sono respeltiVameDle
yenuli a ra·ppresenlare. Bon\, ed Orano sono Sli unici porli
ov' essi abbiano viœ-consoli od agenti secondarii di commercio.
Questa f8.mosa cillà è Iienz~ aleun dnbhio edificata sulle l'O.
vine deU' antica Jomni"m, Il Don su quelle d' Icosium, come
·volle provare il doltore, Shaw, nè sul sito di Ruscurillm 0
Rllsucurru, già sede deI re Giuha. che lrovavasi più ail' occi.
dente Cra Torrella.Cica ed il seno di mare chiamato in oggi
Marsa.I.Gllllib 0 porlo delle prede. La figura d' Algeri non
si discosl~ molto da qneUa d'un triangolo sferico. Le sue ba.
slile 0 mura di ambito, banno qnasi quaranla piedi di HI.
leaa, e sono in ogni parle fiaocheggi.ate di baslioni, di ha.
luardi e di cortine, con nna fossa profoDda ma seoz' acqua.
Questa muraglia è pel' a/lro senza terrapieno ed in coose.
guenu poco alla pel' istabilire ballerie da difesa. Quando gli
spagnuoli si preseutarono davanlÏ alla piazza nell' auno 1775,
gli algerini si videro obbligati ad abbaltere un tralto di cole8to
mnro, per meltere due soli cannoni in batteria. Le mura dunque
di Aigeri, benchè Cossero nei lempi passati una barriera
cm.
32cace, sono ora male adallate a resistere aIl' artiglieria di un
assedio in regola. Ma dopo l"atlacco di Lord Exmoulh nel '1816,
le difese dalla parle deI mare sono slate rese pill formidahili.
Noi crediamo perci& fcrmamenle, che presenterebhono in oggi
troppa resistenza ad una flotta; ove Ilel tempo medesimo, e
con perfetta cC'ncordia, non si eflèttuasse un assalto generalc
e gagliardo anche dalla parte di terra.
AI nord deUa città, ed alla distanza di un miglio circa v' è
il piccolo forle chiamato degl' Inglesi, che pel' una serie di ri,doui e di batterie si collega con quello di Sidi. Acoleit , 0
delle ventiquattr' ore, e col muro set'leutrionale della città.
Lungo la spiaggia che da queslo mura e dalla porta della ciuà
si prolellde fino ail' alzala che unisce l'isola dei fanale alla
terra ferma, sono coJlocate moIte altre batterie, le quali difcndono, da questo lato, la città, di, cui la terza parle fa quivi
Croute al mare. La punta meridionale dell' alzata forma la cosi
detta Batteria deI liane, che ha due file di cannoni, e ne con.
tiene in lullo quaranla qualtro pezzi, il fuoco dei quali è deslinato a coprire le direzioni dei nord, deI l~vante e deI mezzogiorno. Poco lungi di là, ed un taqtioo.Terso il levante,
giace un piceiol forle rolonda, a boUa di bomba, con 48 cannoni col.locali pel' tre ordini, l' unD sopra l' altro. In mezzo ai
medesimi,
erge maeslosamenle il faDale, ed è percib che
questo forlino si denomina Batteria dei fanaie. Quella deUa
det levante le sla vicina; ella è più forle, IUllga, e guernila
di sessantasei pezzi ugualmente collocali pel' Ire ordini sovrapposli l' nno aU' altl'O. Le vengono appresso quattro altri ridotti,
ognuno dispOSlo .per due file, ove si contauo in tutto allri sessanta cannoni, il fuocll dei quali va diretto aH' ostro ed allo
scirocco. Sulla parle meridilmale ail' alzala, verso la djlrsena,
vi sono due grossi pezzi pi 68 libbre di palla, lunghi circa venli
piedi. Continuando verso l' oslro 0 piuttoslo aUo scirocco della.
città, si vedono due piccole balterie, siluate quasi a dirimpetlo
deU' alzata, ognuna munila di quaLtro bocche da Cuoco. Ticne
loro dietro una più forte, di venli cannoni, di fabhrica molto
aDtica, posta sopra due archi, soUo i quali passano i hattelli
dei pestatori che veDgouo al mercato; laonde si è dalo a quest' opera il nom!! di forte della pesc!zeria. Fu desso, che nel '1 S 1(j
recb tanlo danno al vasceIJo inglese il Leandro, ancorato a rinconlro di queU' opera, mentre il suo fuacu uon polè blOC alcun
si
33
male alla fortezza. Di là fino al muro mel'idionale, ad aUa
porta di Bab-ez-Zun, vi sono due batterie, ed alla distanza
di circa un rniglio e mezzo dalla eittà, s'ineontraDo varii ahri
baluardi, ed un poco più in allo e suUa sehiena dei colle,
il forte ara poco ridottevole della Stella a dei. Tagarini, a
rimpelto deI quale eraDO coIloeate le fregate olandesi, rlurante
l'auaeeo di Lord Exmouth. OItre queste bauçrie e qnesti ba·
]uardi tutti muniti di ollime casematte, la citlà e ancora di·
fesa d~ moite bastite cd opere avauzate. Su la veUa dei monte
siede il coSI detto Sul/an Calats e Cala-at·es.Sultan, cioè Forte
dell'imperarlore , arma ta di 57 cannoni , e quasi direttamente
al di sotto. in riva al mare, il forte dei Rinnegati chiamato
di Bas-ez.Zun 0 deUa porta fabbrieata da un architetto Domi.
nato Zun, con 24 pezzi di cannone.
Da tutto queslo risulta che, fino daU' anno 1816, le fortifie
cazioni di Algeri erano munite, pel' la mena, di mille dugento
hocche da fuooo; d'allora in poi si sono costruUe diverse hat.
terie, e Cra le altre una di 36 cannoni di grosso calibra, in
fa ccia alla tesla dei molo. Contuttoeièl pensano coloro che sanna,
che si possa tutlavia, con huon Sllccesso, bombardare e pel'
ventura' espugnare ancora la cMit, dalla parle deI mare.
Situata sul declivio d'un erto manIe, che ad un tratto si
alza dal lido, la ciltà si estende sopra una base mollo larga •
ed ha cifCa due miglia di cireonferenza • la quale rinehiude in .
oggi poco mena di dieoi mila case, tanto vieine le une aile
altre che i raggi dei sole non penelrano quasi mai nelle con.
trade. Dalla citlà si esee pel' qllaUro porte, cioè a seltentrionc
pel Bab-el·Pard, cioè porta dei fiume 0 forse meglio Bab.tl.
Uatt. porta deI vallone a della sorra; a ]evllnle pel Bab-el.
Marsa a Bab·ez·Zera porla della marina nella darsena; a po.
Dente pel Bab.el-Gasba 0 porta della cittadella, della eziandio
porta Dnova • pel' cui si entra in quella rocca. ed al mezzorll,
pel Bab.ez-Zun, a porta den' archiletlo Zun quasi in riva al
mare. Una porta di soccorso si apre al bisogno della cittadella
verso la parte deretana dei monte. clave un' antiea strada ra.
mana conduce al forle cleU' impel'adol'e, e pcr Sidi Benedi
sotta il ~onlc Bugerea, fiuo a TOl'l'ella,.Cica. Due piccoli
50bborglll sono situati davallti le dlle porte a borea ed a mez.
zodi ; e la sommili\ deI moute è coronata <!aU' anzidella cilla.
Cenlli etc.
:5
36
1 Berebe/'i, 0 come si chiamano essi medesimi. Amazirghi
o MaziT!ghi, disce.ndorro claï prïmï ahitanti di quesla regioue,
punto istorico attestato da tutti gli a!fricani seUentrionali e
messe fo.ori-.diogni dubbio nell' opuscolo qui sopia citato deI
dollissimo signol' conte Castiglioni, che ha dimostrato inolt~e,
col testa di piq autori, che il nome di Çezair Beni Mazghanan,
o isole dei figli di Amazirg a Mazigh, dato dai più 31ltichi
scrillori arabi ~lla ciuà di Aigeri, è deriyato da quello che a
sè stessi danno i. bereberi ed è il m!J.desimo c1~ç seeondo Ammiauo Marcellipo ha clovulo portare presso i ro~ni l'isolotto
deI Canale cioè d' Insula MaZltCana. Il quale nome di Mazigh ed Amazigh si ritrava. pure negli scritli di Erodoto, di
Strabone, di Silio Ilalieo, di StefaHO di Bisanzio, di Etico ,
di Corippo e di altri autori antiehi. Generalmente si chi"mano
i bereheri in Algeri Cabili G Cf;lbaili, cioè popoli divisi in
tribù, ovvero Gebaili eioè montanari, e non furono mai Corn.
pletameute soggiogati nè d..i cartaginesi, nè dagli arabi, nè
dagli algerini. Occupano sempre le cresle e le peDdici deI monle
Atlante, e le 101'0 varie tribit rlCeVQDO diversi nomi 0 dall' o·
rigiue 101'0 0 dalle montagne ove tengono le 10 1'0 stanze. 1
più conosciuli sono i Mogbrav~, gli Zauava, gli llenei~cia,
gli lIauvara, i Viriaghal, i Zauagha, i Mazu li , gli Zenala,
ed i !Sefzaua, che t!,lui furono eelebri DeUa storia afiricanll dei
secoli di mezzo e che forman.::.aucqra in oggi popolazioDi po~.
senti neUa Reggenza di Algen. Il Dome di Berehcri 0 ~er­
beri. che si dà ION COlDunemente J'!la ch' es~i punlo non c(jno.•
~eODO e DOD pOlrebbono nè anche pronunziare, UOD esis\endo
llel lillguaggio taro .Ia, lettera bi, è di originll incerta,.ma molto
autiea, e da esso deriva quelle di Barberi a 0 Berberia, dato
a taUa )a regioDe ~llautica deU' Affrica. Gli amazighi sono ~o.
mini h~anclii, di slalura mllzzaDa, robusti, attivi e general.
mente poco gravi di corpo. 1 101'0 modi sono vivaci e spirilosi,
la 101'0 carnagione subalbida, ed i capelli freqùêntemente .biondi,
di sorta che si prenderebbono piUtloslo pel' paesani dei!, Europa
bOl'eale, che''.per abitanti dell' Affrica. Souo un vopolo stanziaDte,
e vivon~ deI prodot!o dei 101'0 armenti, ahitando pel' Jo piü in
dascari 0 villaggi composti di cas.upole chiamate gurbie, fatte
di mata 0 di sassi presi da anticl1e l'ovine e coperte di paglia
con liDO strato di frasehe. Hanno pero alcune case di pietra e
di ealçina, che appellano tagimi, e SOIlO munile dl una 0 due
37
lorri , per difende,'si contro i ncmiei. Parlano un idioÎn a 101'0
prop"io ch' è un dialclIo, chiamato quivi sciol'ia daUa JiDgua
amBzirga, tiDa delle pil! aotiche dei mondo, diffusa pel' la te·
gione atb.ntica dalle isole Caoarie e dal Mog!Ll'ib.tl.acsa fibo
ull'Oasi di Giove AmmoDe in sui eonfini deU'EgiUo, e che ha
qualehe affinità con quella dei tovariechi , che infestano l'interno deI grau deserto di Sahhara ed appartengono tAbabil
menle ad iJf1 medesimo ceppo di popoli. 1 cabili Don sono maomeUani se non se di nonie, e non hanno in faui religione di
lorle aleuDa,
1 MtlZabi che formano una suddlvisiooe degli amazighi, e
debboDo cODtarsi rra i più antkhi popoli della,. , regione atlall"
tica, mérilll.DD una particolare meuzlone, Formano. Clisi, iAui
eoufwi deI Sahhara, una repubblica situata venti giornate di
œmmino di earavaDa verso l' ostro di Algeri ed a cinque giorDaté almeno dai limiti della Reggenza, Ciascheduna dllllecinque 101'0 tribù è governata indipendentemente da un eonsiglio
di dodici maggiorenti, eleui a sorte dal popolo; e mautengono
in Algeri un amÎII 0 console, che ha cura dei 101'0 in~eressi
tnercantili , ad è in cosifialla qualità riconosciulo dal governo
dei tllrchi. L' intera popolazione nou giugne perù a dugentomila
anime. Il 101'0 paese è ciuto, verso il llorle, da montagne alte
e sterili; vi piove rarissime volte, e pel' aveœ cleU' Acqua, fa
d' uopo rintraeciarla nelle viseere della terra, all"averso i diversi slrali di terreDO che la ricuoprono. Collivano tullafiata un
poco l' orzo; ma i dalleri formano il principale,~or~ alimento.
Nelle montagne vi sono miniere d'oro, che si credouo ricchissiIDe, Conoscono essi l' esistenza di Tombuctù, ma uon ha,nno
ahra relaûone col Sullan, che pel' mezzo' di, Talilelte e di
Gbadames, Del rim,nente sono bianchi e rassomigliallo·per
l'aspetto esterno agit ilrabi; sieguono la relinioue
,., , , musulmana,
ma professano una seUa diversa da quelJa degli algerini cioè
quella di Ail genero di Maome1l9, circoslanza, che, se fosse
i~teramente provata, sarebbe sovramodo curiosa,. Il lol'O idioma
è quello dei eahili e la 101'0 indole pacifiea; induslriosi e soltj.li d' inYeuzÎDni a 101'0 vantaggio, si oceupano mollocli mercàtura , e sonoessi che tengono i mulilli ed i bagni DeHa ciuà
e nei sobhorghi di AJgeri, dove godono di grandi ,privilegi,
avvegnachè Del lol'O lerritorio siano Ilflàuo iudipendenti dalla
Reggeoza.
o
•
•
38
('1
•
1 Bis;arini formano come un aneUo. di cateDa fra gJi ama.
zighi, e gli arabi od i maul'Ï. Ahitano nelle parli meridionali
della Reggenza, verso i confiui dei gran cleserto, ed al mezzodi
deI padulé 0 piano salalo di Sciot. Di colore nericcio e cl' un
carattcre mile, franco e serio, coslituiscono essi un popolo
fisso, dt~ differisce di buon dalo dagli arabi e dalle altre tribù
affrica~, lanlo per la fisionomia esterna, quanlo per le qualilà
morali e pei coslumi. Come parlano un diltlçlto arabli CorroUo
li sono buoni maomellani, cosi parrebbe che siano essi discen.
denli di quesla naûone, i quaIi sceho aveDdo UDa vila seden.
taria e procacd.nte, esselldosi mescolati éon tr"ibù atfricane ,
hanDo cambialo nolahilmeDle di usi e di costumi. Ciononper...
tanft sono sudditi della ReggeDza d'Algeri e suddili pilI quieti
cd nbhidienti di tutti gli altri. Havvi bensl nel lol'o paese una
guarnigioDe di turchi; ma godan ciiononostante deI privilegio di
vivere sotto la giurisdizione deI loro proprio capo, che risiede
nella cillà di Éiscara, e teDgouo aDch' essi Della capilale un
nm1n cioè console 0 giudice riconoseiulo dal goverDO deHa
Reggenza. La docililà e l'onoralezza dei hiscal'ini li fanno im.
piegare di preferenZ3 iu Algeri negli u'ffizii di 'servidori e· di
lattori ; vi banno di più il monopol1o deI lJanaggio, sono gli
uni ci facchini e lavoraDti nei pubblici slabilimenti. Il lraffico
Cra Ghadarlles ed Algeri sla tutto iDlero Delle- loro mani.
Gli Arabi, detti quivi come altrove bedovini, dal verba ra.
dicale arabo badaun 0 bedua, che signific~ stanziare nel con.
fado, od in luogbi campestri e des~rli,. ahitano , 0 piuttoslO
accampano, Delle pianUl'e della l\eggenza di Algeri, vivendo
sotto tende, congregali in campi volanli che chilimana e1uari,
cioè ('asali, e cambiaDdo spesso di soggiorno secondo le sla·
gioDr e l'abboDdanza dei paseoli. La loro maniera di vivere
è interamente plJslorale, e posseggono le medesime virtù ed i
medesimi vizii dei lol'O progenitori e parenti asiatici. Sarebhe
perô difficile di delerminare lino a quale segno questa popola
avveniliccio siasi mescolato cogli anlicl1i abilaiJli. che trova.
tono giug~enda nella Numidia e nella l\fauritania. ParlaDo
l'ara?o pab a meno pûro, sono m80metlaDi della setta di MaJec, e rassoœigliano in lullo e per tulto agli arabi deU' Asia ,
ai quali si gloriano di riferire le loro genealogie. SOllO tuui
trihularii della Reggenza di Algeri; ma per ogni ahro riguardo
vivono in uno slalo d'indipelldenza lJuasi assoluta , governan.
•
•
39
dosi da sè, pel' mezzo dei 101'0 sccichj 0 capi'anzialli ed 11
ilorma delle 101'0 proprie leggi, Se Iroynno illlollerabile il de.
spolismo dei tm'Chi levarlO 10510 le lende, e si lrasfel'isèono in
un ltltro lerritorio od in un nitro Stalo, e [Jon di rado si rilirano
enlro il deserto di Sahbara. Fu appunto in consegueuza d'una
cosi Catta emi~aziolle che le ferlili pian~l'e silull'te Ilelle vici.
nanze di Bona e di Coslanlina, si videro, pochi anui sono,
in un traUo vuote di abitatori. Male contenli dell' altuale go.
Vel'no algerino, gli arabi che occupavallo coteste pianure si
ricoverarollo sul territorio della reggenza-'tii Tunisi. Le pl'incipali e più potenti tribù arabe çhe stanziano enlro i CüIl/ilJi
dello Stato d' A~eri, sono i Beni Âmmer Delle vicinanze di
Telemsan, iBeni Terisei nelle pian ure di Tiueri, i BtnÎAb.
bas ed i Couchi neicontorni di ~lIgeia.
1 1I1aw'i Cormano una razia m.ista ma molto antica, gencrala
dal cOllgiugllimento degli antichi oifricani cogli arahi venl1ti
daU' Asia 0 cacciati dalla Spagna e coi nen del Sudan; la
quale razza DOD cessa tutlavia di mescolani con qtrella dei tul'.
chi, de' rineggati cristiani e delle diverse Jribù iJumidiche, di
cui gli individui stahilendosi oelle cillà, adoUano nuovi usi e
nuovi costumi, si uniscono in malrimonio con altre famiglie
maure, e vanno cOSI perdendo appoco appoco il primitivo 101'0
carattere, Parlano tutti il dialelto chiamalo mogltrebino,' cioè
occidentale, della lingua araba, sono tutti musulmani, ed 3ncorchè di origine mista, coslituiscono nulladimenf) un popclo
appartato e distinto " precisamente nella guisa rnedesima degli
inglesi in Europa, che come i mauri ebbero ~ntenati di ori.
gine e di progeDie differenti. 1 mauri non mancano puntonè
d' inteHetto, nè d' ingegno, ed banno r immaginativa forte e
prontissima: bene diretti ed incoraggiati sono indubilalamenle
aui a giugnere ad un alto grado d' illcivilimento: Nelloro stato
auuale banno tutti i vizii degli arabi, sjlm! alcuna delle 101'0
virlù, si combinano nel 101'0 carattere la cieca superstizione
deI oere e le passioni cupe dei saraceno. Di essi, co'me di
tulti gli altri popoli che stanziano nella Heggellza di AIgeri si
possono· Jeggere ottimi e curiosi ragguagli Ilelle Â""entuI'e ed
osservaziolli deI signOl' Pananti, qui sopra ritale neU' elenro
degli scrittori che trattarollo del1e cose di AIgeri.
Quasi tutti i Neri, che s' incootrano neHa Heggenza di AI.
geri. vi sono in uno slalo di schiavitù equivoca. La maggior
e
40
parle di essi provienc dalle scorreri e , che faullo nell' interna
dell' Aflj-ica alcuni scherani autorizzati dal!' usa e traUi dal
guadagno a far la caccia dcgli uomini liberi e pacifici , verso
i paesi dei lroppico. AItro gran llumero si compra da meréa.
tanti tovaricchi e mauri, che li recano a vendere a Varcala,
sul confine dei deserto. Quauro in cinquemila almtmo pel' anno
ne arrivano nella soja Reggenza di Algeri, la melà dei quali
si conduce nella capilale, ove sono esposti al bazare ed esami·
nati dai compratori con pari indecenza che atrocità, prim~ di
essere venduti, in parte perrimanere. al servizio dei ricchi al.
gerini ed il resta pel' essere trasportati e rive,nduti nel Levante
ed in Egitto. Questi neri, che tutti assel'iscono di venire dal paese
di Afnu, nome che presso di 101'0 corrisponde a quello di Sudan
degli arabi e di Nigrizia della geografia laliaa, sono general.
mente di ouima pasta. fidati, aereni cd aUegri, a differenza
dei inauri si tacilurni e si tenehrosi.
Gli Ebrei appariscono essere stabiJiti fino da secoli molto
remoti sul territorio della Reggenza, ed è quasi dimostrato, che
gli slessi amazighi a primitivi abitanti di questa regione, professassero il giudaismo ail' epoca dell'invasione degli. arabi dopo
l'istiluzione dell'islamismo. Pare d'altroode casa certissima, che
fra i cabili si riocentri tullavia uoa schiatta distillta di uomini.
che· danno a sè medesimi il 1J0me di Pilistin. e credono essere
i Juro maggiori venuti colà dalla Palestina. Ma quelli ebrei che
stanziano in oggi fra i mauri e gli araLi , e più spezialmenle
poi quelli che vivono nelle ciltà marittime, vi arri varono cacciati
da 'diverse parti deI!' Europa, come dall'ltalia nell'anno 1342,
dai Paesi Ballsi Del 1350,. dalla Francia oel1403, dall'Inghü.
terra nel 1422, dalla- Spagna nel 1494, e finalmenle dal POl'·
togallo nel 1496. - Ad eccezione degli eLrei franchi, che
sooo pel' Jo più di Livorno e di Genova, e vengono e vanno
liberamente, cotesli sgraziati discendenli di Abramo, d' Isacco
e di Giacobbe sono in Algeri trattati con molta crudeltà, e
noo vi è ohraggio, nè vessazione a cui noo sieno soltoposli.
Sono i giudei che impiccano quivi i condallnati e ne sot·
terrano i cadaveri; portano sulle spalle quei che sbarcano
sulle basse cosle, e governano le beslie enlro i serragli; iragazzi li diJeggiaoo, il popolaccio. li batte, e se pel' difendersi
alzan l~ mano, la mano Joro si taglia. E guai se osassero fare
un lamenlo 1 Ma con pazienza da stoici sopporlallo .tutto,
41
percbè , sebbene procurino di paret'e poveri, moiti diventano
ricchissirni , e quel che è piil pervengono, mediante l'indu.
stria e le cognizioni 101'0, ad essere padroni 0 direttori dei
commercio , delle manifatture e della Cabbrica delle monete.
Sono essi i riscuotitori delle gabelle, gli affittuarii delle più
ricche terre, servono da interpreti e da segretarii, benchè sia
loro proihito di studiare e di serivere 1'IIrabo letterale, perchè
non Sono degni d'intendere il divinCorano. Contuttociù sono
spesso i consiglieri e gli agenti negli affari più delicati, e per
mezzo dei loro danaro e della pieghevolezza deI laro carat.
tere, esercilano la più grande influenza nel divano e nel pa·
lazzodel dej. Imperlaqualoosa ebbe ragione unD di essi di lispondere al buon Pananti, che gli domandù come poteva egli
rimanere in un paese ove soffriva taute vessazioni: oc è vero;
si so.fJre molto, ma si guadagna tanto! I l
1 Turchi sono i conquÎStatori e per conseguenza i padroni
di Aigeri. Il loro Dumero non oltrèpassa presentemente i cinquemila. Vennero essi quivi e continuano a venirvi come mi.
lizia straniera, per diCendere il paese, e per COD8ervarlO Sotto
la prolezione e l'alto dominio del Gransignore, come califlo ,
o successore di Maometto. Avula pero in mano la Corza, quest'
audace milizia rifiutù di uhbidire, e divenDe, come di Catto
è, dominatrice. Ogni due anni la Reggenza iDvia vascelli , 6 •
commisaarii in Levanle pe~ riempiere, con nuove recIute, il
vuoto che Ia.aciano iD cotestamilizia le guerre, la morte e le
pUDizioni. Si caVIlDO dilUa Ceccia delle cODtrade di CostaDtinopoli e dai l>iù gran malfattori di quel paese; e sono per 10
più cosi disonoi'ati ohe non v' è donna turca, che voglia seco
loro a,ndare nella Barberia. Giunti appena in Affrica, non solo
si fanno insolentissilDi, ma vani dei loro potere non si vergognano punto della bassa ed àbhiettaloro origine. Generalmente il governo algerino permelte a pochi fra 10ro di maritarsi con femmine maure od &rabe; ma siccome r amore è
più forte di ogni altro impero e la bellezza cerca ovunque
la protezione della forza, cosi moiti turchi hanno sposato le
figlie dei paese, e da queste e dalle schiave nere, è nata una
progenie mista cui si è data il 'nome di Cologhli 0 Colouli,
i quali Cormano in questo momento una popolazione da vetltiselle a vent'otto mila anime.. Guardati pero dat governo locale con gelosia, non ascendollo essi mai aUe caricbe, ma pos-
1j2
wno 'soitanlO essere impiegati nella soldatcsra c nella marina,
e come agenli e commessi nelle case dei mereatanti, clove sono
romunemente lodali pcr l'inlelligenza e la fedeltà. Conlulloehè
nali di sangue turrheseo, la 101'0 propensione è sempre pel' la
razza ptaterna; e se mai Algeri soggiacesse a qualche rivolgi.
mento improvviso deI!' alluale governo, è prohahile molto,
che un colonIe vi regni come regna un mulallo in Haiti.
La schiavitù dei Cristiani, come ognuno sa , fu aholita dal
viseonte di Exmonlh nel mèse di agosto deU' an no 1816. Non
l~isogna pero immaginarsi, che tuttoq'u,eUo che si è delto e
seriuo l:Iella sorte on'enda degli schiavi. in Barhe«'ia sia. esatta,;
menle vero. Da cinquanta anni in qua gli europei presi dai
pirati algerini furono schiavi immediati deI governo, che li ha
protetli sempre contro gli insulti dei popolazzo; e la giustizia'
csige, che si affermi essere la loro condizione stata generalmenle
meno infelice di ql1ella dei prigiollieri di gucrra in moiti paesi
rristiani. È un fatlo verissimo, pel' cagion d' esempio , che i
franresi stahiati nei famosi pontoni dell' Inghilterra fnrono
esposti ad un destina infinilamenle piit aecrho. Le dO!llle fatle
sehiave furono ln agni tempo tratlate con tutti i riguardi dovuli al 101'0 sesso edlli 101'0 talenti. TIna di esse, di nascila
svezzes'e, dopa gratisaima e signoriJe dimora in Algeri, passo
non ha gllllri, a Costllntinopoli, dov' è in oggi sultana -favorila
dei Gransignore, e prohahilmente madre dei figlio di lui erede
dei trono. Generalmente parlando, la schiavilit non è, nei paesi
maomettani, se non se unD slato di domestica servi lit, penoso
ullicamente pel' la ragiooe che. non è volontaria. Glj. &chiavj
cristiani in Alger. _esercitavono sOveote clIt'iché onorevoli e di
grande luero, e moUi·si sono faui riccbi68imi. Colora che aveano
impieghi nel palazzo dei de j, ad erano addeUi ai grandi uili~i81i dello stalo, venivano trattati colla maggiore dolcezza: e
tutti quelli che possedevano qualche rama d' industria, trovavano facilmente il modo di migliorare la 101'0 condizione. lu
una PRTOla, chechene diea il dollo ed ingegnoso -Pananti, ron
altri scrittori delle cose di AIgeri, moiti schiavi cristiani abbandonarono a malincorpo qnella cillà, e ne portaron via capitali vislasi, che v'i aveano ~l1adagnali_ N6n pochi vi sono poscia rjtornati, preferelldo eotesto soggiorno a quello della l;ilt
incivilita ~uropa, clove non trovavano da slllre cosi bene.
1 Rinnt~ali -souo pel' 10 piil spagul10li od ah..i eurorei fll~-
43
gitisi da Ceuta, da Alhucema c da l\Iauilla, presidii di quella
nazione sopra la costa di l'brocco; mentrtcehè pochi sono
quelli che, 0 disperati lIei loro palimellii , 0 spinti da cieche
passioni per qualehe femmina maura, siansi delermi~ali ad
abbracciare la religione di Maomello. Entreno essi allora III paga
come i tuebi nella milizia, e possona pervenire a tulle le ca·
riche, non esclusa quella di dej come se Il' è avuto l'esempio.
Da qualche tempo pero cotai fortuna 101'0 è divelluta più difficile,
non tanto per.chè, generalmenle parlando, il prosel.itismo fQ
sempre ed è in poca voga presso gli a!gerini, ma perchè i turchi
nOD credono, che possa riuscire buon musulmano cbi fu sleale
e perfido cristiano. Ove pero vengano innalzati cosl faui ga.
glioffi aile cariche dello Slato, si esige da 101'0 che non ispo.
sino femmine maometlane, si puniscono doppiamente pei lol'O
falli, la cAùala li circonda e l' invidi~ ha sempre gli occhi
aperti pel' royioarli.
Oltre queste classi di abitaoti della Reggenza , si è creduto
ritrovare i~alcune valli remote deU' Atlante e nominatamente
nel Giurgiura e Del Milta, una progenie di uomini che si
suppone discendere direllamelJle dai vandali. 11 viaggiatore
scouese Bruce, ed a1tri aulori , li hanno descritti come uo.
mini belli, COll c:'cchi cilestri e capelli hiondi, che distingue.
l'ana i 101'.0 antenati, l'enuti dalle· parti orieutali e cCDtraIi
deU'Europa.
VI. .4gricollura. È difficile. di dare deI!' arte deI coltivare
e dell' induslria contadinesca degli algerioi. un JJ1igliore e piil.
giudizioso ragguaglio di quello dellatp dal sovente da Doi ci.
talo sig. Pauanti. Col terreno più fertile deI monda è impos.
sibile, .dic' egli, di trovare ul1 paese ove sia più trascurata
l'agricoltura che Della Reggenza di Algeri. Le tre quarte parti
delle terre sono incoite pel' mancanZa di aùitanti di braccia
e d'industri'a ; e nella porzione rimanente si ved~ appena le
vestigia deI vomere nel suolo. Sono bene irrigali lepraterie
ed i pascoli, ma non si ha delle pecore e delle. bestie boviuQ
la necessaria cura. 1 giardiui sono pieui di alberi fL'ultiferi,
ma senza gusto e senza regola • nè simmelria.
Di rado si coltivano uella Reggenza kltri cereali fuorchè l'ol'zo,
ed il grano. E non ostante il poco avanzamenlo deU' agricoltura, non si raccoglie mai mena di dieci 0 dodiei' volte la
semente. Qualche volta si arriva fino a sessanta e ad ollaula;
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Il grano vi e d'una specie molto dura: e la liuioa che Se, ne
fa, rassomiglia ad ÙDa sahbiafina e riesce difficile ad impa_
slarsi. Ciù noodimeno se ne fa uo ollimo paoe. L' orzo è pure
di ecceUente qua litA , se non che un certo suo sapore agrello
aUegaun poco i deIlti dei cavalli, cui si dA per cibo, iD difello
deU' aveDa , che Don si coltiva in quel paese. aDcorchè , in
moIti luoglli vi nasca e si propaghi naturalmente. Di gran.
turco, di miglio, di sorgo, di ceci arietini e di altre civaje.
vi si fa copiosa raccolta, ed il riso, di ecceUente qualilà, si coltiva
specialmel'lte Delle "icinaoze. dei 6umB Scellif. e Delle immense
piallure da' esso allagate la maggior parte dell' anno•.L' orzo ,
ed il sorgo, dello nel paese durà • formano in tutta la Reg_
genza il principale alimento degli abilanti dei contado.
Nelle parti settentrionali della Reggenu si Ca una grande
quantità di olio, ma ch'è di caltiva qualità, altesocaè gli abitanti non slinno manipoJar quella dcrrata. Si lasciano crescere
gli uli\'i senza potarii , ed il frutto ne soffre in conseguenza.
11 vino ch' è fatlo da ehrei 0 da cristiani. è buooo come quello
deI norte della Spagna, ma pel'de presto il fumo ed il sapore
e si conserva sol pochi mesi. 1 mauri ed i liedevini fanno il
butirro agitando la crema io urJa pelle di hecco col pelo indentro. sosp.esa, da due chiodi. fi dibdtten40la con moto l'egolare dalle due "arti; cio che dA cattivo gusto al burro e 10
riempie di pelo. Macillano il grano in mulini falti girare. da
camelli, da muli e da asini. Non conoscollo l'arle degli in·
grassi, e si conlentano di clar fuoco alla paglia ed aile stipe.
Abbruciaoo allora le vaste campagne, e le CaIde dei monti;
J'a,ia si C~·di- Cuoco • e durano questi iDcendii talvoha Uno 0
due mesi: ecl eSlenclendosi spdse volte molio più che non si
vorrebbe , oflrono soprallulto nella noUe, un sublime si ma
spaveDtoso spettacolo.
OIt,e le pianle e gli alheri qui sopra descrilti rra le produzioni deI suolo, merila speziale ed apparlala attenzione il loto,
che i. poeti ed i Daturalisti haono celebrato a gara, ma che
cionoDostante si conosee tUllavia pochissimo. Già non ci pare
nè anche dimostrllto che l' albero ,il quale porta in Affrica
codesto nome, e,che dagli Arapi vien chiamato Sidra, sia ve·
ramen.e la piauta medesima, che gli anlichi appellavano Lotus,
e ch' era' comune in Egilto e nella Cirenaica, ove ha dato
l' attuale suo nome araho alla gran Sine. generalmente chia_
45
malo golfa di Sidra. Il lolo della Barberia, Zitiphns la/us,
maestrevolmenle descritlo nella Flora at!anlica di Desfontaines,
rassoOliglia piutloSlo al noslro gi uggiolo; ma i suoi fl'ùUi, dl
1IU colore di zaflerano, son meno grossi, più polpuli e di figura rolonda. Gli abilanli delle campagne li mangiano come
noi le more dei pruni; ma più non seJ'VOUO 101'0 in a!cun luogo
di principale alimento, come pare che fosse il caso presso gli
antichi lotofagi, che pure popolavano quelle medesirne piagge.
1 neri li chiamano tomberong, e ne fanno, dice il signol'
Pananti, una spezie di farina seccandone aU' aria la mucillaggine farillacea, che cOSl seccala peslano poi in un morlajo,
fillchè la parle acerba ne sia inleramenle distaccala. Di ql1esla
parte acerba, infusa nell' acqua, fanno una bevanda agretta 8
graziosa; e mescolando in eSSa un poco di farina, ne rislIlla
uoa farinala di molto sapore e sostanza.
VU. Industria e Commercio. Come in tutti gli altri paesi
della Barberia, gli erereizii e le al' li 5000 in Algeri poco con;
siderevoli e quasi sernpre in mano· degl; ehrei e di pochi
m:/.uri 0 colouli, assai giudiziosi ed arrischiati pel' supel'are la
nalurale 10\'0 infillgardia. Nella città perù, e nominatamente
nella capitale, havvi a buon conlo un cerlo Ilumero di uomini procaccianti, che fabbricano e vendono, quasi esclllsivamente, oggetli ad uso dei turchi e dei mami. 1 ricamalori,
Sli orefici ed i siojellieri, vi abbondano singolarmente. 1 due
sobborghi di Bab-el.Ualt e di Bab·e::·Zun sono pieni di searpellini e di seuhori dei paese, di fabbl'i ferraj, magnaoi e
maniscalchi. Ma non conviene aver grande opinione delle case
da questi artefici filbbrieate. Gli oggetli più semplici sono
S/ilnza grazia, senz' arle e secz'a solidità. Digiuni a lIii 110 , 0
l'el' avvetltura non suscettivi di alcun' idea di· disegno 0 di
pitlura, i mauri non vedono in un quadro che la varielà dei
colori : cd apprendiamo da} signol' Pananti che parlando cgli
Uo giorno dei pillor livornese Terreni, pur nostro arnieo,
fatto schiavo in Aigeri , il minislro della marina gli disse;
.. questo è un prezioso aequisto pel' noi; sappiamo ch' egli è
" un gran pittore: polrà dar la tin la ai lIos11'i vascelli ".
~'1a inteudono quelli aifricani assai belle l' al'chilettura, jn
cui badaoo pero mena aIl' QI'oato che alla solidilà, e fabb,'j·
cano colla durevolezza degli antichi. II lom cemento il corn·
posto di duc porzioui di cenere di leguo, tre dj calcina cd
46
una di sabbia; alla quale composizione danDo il nome di taMi,
Fanno nna mescolanz a , vi geUaDo qùantità di olio, e tutto
battono per tre giorni, senza intermissione, fioo a che il ce.
mento sia pervenuto alla debita consistenza. Impiegato alla
fahbricazione acquista la durezza dei marmo, è impenetrahile aIl' acqua e resiste ail' azione si degli elementi, per dei
secoli. La quale composizione il signor Pananti crede avere.
i popoli della Numidia e delle Mauritanie, appresa dai romani, ed è forse il segreto della solida costruzione degli an.
tichi. Compoogooo ancora i mauri una fortissima colla, che
Don teme l' umid~. Per farla, si servono di una prepârazione
di formaggio, da cui fanno uscire il latte, e la mescolano poi
con una calce fillissima.
Quantunque abbondi quasi tutta la Reggenza di eccellente
salnitro, gli abitanti non sanno fare buona polvere di schioppo
neppure dopo di avere, moiti europei, anche per ordine dei
19ro governi, insegnato a quei tangheri il metodo di perfezioDaria. 1 mestieri appo loro pitt stimati sonoquelli dei calzoJaio, deI droghiere, deI vasellaip, deI gioielliere e sovra ogni
altro quello dei berrettaio. Si fa dei berretti rossi uua quantità
prodigiosa , che vanno priocipalmente nel Levante. Ogni me.
stiere ha il soo capo chiamato amtn, che giudica delle piccolo
contese, e somiglia al console delle antiche arti e maestranzej
della citlà di Firenze.
1 metalli si battono comUDemellte a freddo, col fine di
clar loro maggiore solidità, come si dice essere il casa colle
famose lame di Damasco, l' arte di fabbricare le quali, pare
omai smarrita dei mondo. Nell' interno della ReggenZll ed. in
alcuni parti di mare, vi sono Tabbriche di acciaio e di vasi
di terra; le lane 1I0no oltime per préndere tutti i colori ; col
pela di cammello si fabbricano ottimi scialli , e le cinture di
seta d' Algeri banno una grande riputazione. Si fanno altresi
buôni tappeti chiamati hiram, e colle foglie di palma si formano panieri e cestini, che sembrano falti di sela, e bellissime stuoje si compongono coi rari giUDChi di Labez, distretto
paludoso alle falde d' uo monte al mezzodi da Bugeia.
Il commereio - degli algerini coi paesicentrali deU' All"ri"a
è di poca 0 Diuna impOrlanza. Avvezzo da tre secoli e più.
a trovare la sua opulenza Della pirateria , cotesto governo affricano si è curato pocllissimo dicoltivare uo traflico, che
4'
glipareva di molto minore prolilto. L' uniro canale immorliato
pel' cui si fmmo, e pel' cosi latto verso, "leune speculaziuui,
è una picciola carovalla che fra Orallo e Tombuetü va e viene
pel' la via di Talilehe; mentreehè da UII' altra pr.rte i bisrarilli cd i mozabi continuano ad essere gli agenti illterOiedii
d'un cousimile trafico, 0 direllameute pel' Agahli 0 pel' la
via di Ghadames. Le mercanzie che p!'r questo .insignifwante
lIalico S'il) troducono DeUa Reggellza, sono prillcipalmeDte le
pelllle di bl.ruzzo, la polvere di oro, i dattili, i rammelli e
gli schiavi neri. Pel' dirla ill breve, si pub aflermare fi'allcamente, che rispetto a 'Iuesto ramo di merratura, 10 stato di
Algeri è la piu meschina delle tre reggellze di Barberia.
D' altronde la tolale mallcallza di facili comunicaûoni accre.
see gli impedimclili ai progressi dell'agrieohura, e dei commcrcio. Non vi sono nè strade, nè ponti; ed i numerosi ed iutricati
seulieri 0 non sono manteuuti 0 s' attraversano e si eonfondorlo
iD guisa che. rendouo difficile assai il non ismarrirsi. Le di·
stalJze iuo1tre' non SOIW determiuate ; si computa Ja strada pel'
gioruate di cammino, ed il tempo è quivi Ja lIIi.ura dello
spazio.
Le mercanzie e le derrate ch' escono comunemente dalle seale
di Algeri e passano negli esleri Stati, e pincipalmente iu
Italia e nella Fraucia, sono: lana, euoio, grano, orzo, ceci,
fave, grantureo, scagliuola, bestiame grosso e minuto, cera,
olio , pelli di lione e di tigre, moite d"oghe per le spezierie,
esseoza di rose, daUeri, ficchi secchi, penue di struzzo, rame,
vermiglione, coperte di lana, tappeti , fazzoleti da Daso e da
collo ricamati, riso , gomma, corallo, schiavine , ecc.
Un sistema di manopolio e la proibizione di esl~arre que.
sli pl'OdOlli dei paese, hanno pero assiderato il commercio, e
pressochè rovilJata l' agricoltura. deUa Reggenza. Lapesca dei
corallo , non che il trafico di asportazione da Bona in Jana,
cuojo conciato, eerae circa sedici mila misure' di frumento,
erano appaltate alla Francia, pel' l'annuo pagllmeoto di trenla
mila pez~e Cocti di Spagna , ed il bej di Telemsan De paga
quindici mila pel dirito esclusivo deU' esportazione dal pOltO
di Orauo..D'allronde il euoio, la cera, la lana, il sale c
l' olio, sono, in tutle le scale, monopoli veuduti al maggior
ollerentc. II granD si compm a IJuun preuo, ma D'è proilJita
l' cstraûollc , fuorch-è a <Juelli che cornprauo a caro prezzo,
48
una particolare Iicenza, che appellasi tlzclleré, cd è un foglio
al quale il dej appone il suo sigillo. L'olio pero non si estrae
che pei soli paesi musulmani e passa .seneralmente in Egiuo.
Ci vuole una particolare permissione pel' estrarre una capra,
una pecora , un asino; ed i poUi· non si possona. asporlare se
non morti.
D'altra parle le gravose gabelle l'incertezza deI pagamento,
la mancanza di carico pel ritorno delle navi e le frequenti e
straordinarie avanie, scoraggiano i mercanti esteri a spedirvi
anche le mercanzie Je più ricereate. Queste sono principal.
mente cannoni, schioppi, pistole, sciabole, pol1'ere, piolllbo
e palle di cannone; coltelli, forbici ed altre mercanziuole di
acciajo, di ferro e di oUone; panni ed altre drapperie di lana;
tela, carta , tabacco, zucchero, caflè, vino, acquavite, rum ,
pepe, n~e moscada, canneUa ed aItre spezierie; stoffe di oro,
d' argento e di seta; stagno, argento vivo, allume, sapone,
galla, verderame, ec. Le più lucrative peraltro erano , e sono
Corse tullora, le piastre d'argento, mercè la facilità che v'era
di farle passare pel' iscarriera, e il vantaggio d'irnpiegarle Con
grande profitlo quando le prese erano abboDdaDti. Il diritto
di entrata deI danaro introdotto è sempre il cinque pel' cento;
e tuui j vini il Je acquaviti pagano indistintamente quattro
piastrecorrenti per egni balle.
.
La consegueaza dell' assurdo sistema proibitivo, e deUe en.
diche si è , che nel pllese il più fertile dei mondo conosciuto
non havvi mai un avanzo di grano e di olio, anzi mancano
talvolta interamente, e nell' anno 1819 fa scarsità fu tale in
tutta la Reggenza, che oItre cinquimta mila sacca di grano
furono introdotle daU'estero, pel' consumo della sola capitale.
1 diritli di dogao8 sull' introilo delle mercanzie forastiere
sono stabilili, da una tarifia speciale, al cinque per cento sul
valore dell'estimo, ed al doppio quando sono introdotte da
ebrei e da stranieri che Don hanno trattllti di pace e di corn·
mercio colla Reggellza.
II prospetld seguente deI traillco d' iptroduzione e di esito
in questa Reggenza, nel decorso deU'anno 1826 , quando era
tutlavia in pace colla Francia e colla maggior parte delle na.
zioni mercantili della cristianità, è fondato sopra basi presso.
chè autentiche, e puo servirc a dare un' idea rappresenlantc
10 stato aUivo e passivo dei commercio algerino.
49
Merci d' asport.zione.
Laoa, 23,000 cantara, a circa 8 pezzi •
• • S. 184.000.
Cuoio, 12,000 detli
8 id.. -.
.. 96.000.
Schiavi. 1,100 circa in numero, 70 id. • • , " 77,000.
Grano, orzo, ceci, fave e scagliuola, circa • • " 60,000.
" 35,000.
Cera, miele ed esseoza di -rose.
.. 20,000.
Penne di strozzo. 60 casse 0 circa-.!jO cantara
Olio. 3500 barili, a circa 4 pezzi • .'. • • .. 14.000.
Pelli di capra. 40,000 in numero, circa.
. . " 10,000.
Datleri, fichi secchi, zibihbo, giuggiole, ecc.
"7,000.
Vermiglione. rame, acciajo e majolica..
.. 4,500.
Bestill. bovine, pecore. capre. ec. • • .
3,500.
Tele grosse, coloni, stuoje, lappeti ed ahri generi di
minore conto
"
8.000.
----S. 519.000.
Merci d' importazione.
Da- Livorno , in selerie, tele, zucchero, pepe,
caflè spezierie e maniCaHure tedesche ed italiane S.
Dalla Gran Bretagoa, daU'lndia e maniCatlure
'ioglesi •
• • ••
."
Dalla Francia, ~ucchero, caffè, spezieri,e, ac.
ciajo , chillcaglie. paooi cd al~re manifatture
fraocesi .
"
Da Gibillerra e da Malla •
• • .'
DaI Lc-vanle sela greggia e manifalture.
"
Da Genova, dalla Toscana e daUa Francia,
gioje diamaoti, argenterie, mobigIia, ecc. • ..
Dai paesi dei satteotrione, munizioni !,li guerra,
e di marina, legnami da costruzione, ecc. • ..
Da Marocco. da Tunisi e da Tripoli. • •
'H
300.000.
280,000.
250.000.
160.000.
90,000.
80.000.
30.000.
25.000.
S. 1,215,000.
Dalla finale somma deducendo queUa delle aspor.
S.
tazioni come sopra. • •
~isulla
uno shiJancio,
Cenrai eee.
0
saldo in danaro di,
S.
519,000.
694,000.
4
50
Le potenze di Europa, devono, di Lanto in tanto, fillOvare i lol'o tratlati coUa 'Reggenza. e comprano pef 10 plù I~
pace (on iJJlportaDtissimi donativi; fuor solamente l' .ugusta
Casa d'Austria e la Bussia. le quali. in virtù dei lol'o trat·
tati coUa Sublime Parta Ottomana. e della garanzia a cui
questa ,i è sotloposta , han no saputo rendere afFatto libera e
sicura la lol'o navigazione cd il loro commercio Illariltimo.
Cli altri stali europei 0 cristiani. che vi. lengono consoli geIlerali, SODo pel' ol'dine alfaheti~Q: il Brasile, la Danimarc:a.
III Francia. l'Inghilterl'a. i Paeai Bassi, il PartogaUo. la.
Sardegna, le Due Bicilie, la Svezia, la Toscana e gli Stati
Uniti deU' Americ~ settentrionale. Il regno di Anno~, la Cil"
liherl\ di :arema e la Siguoria di Kuiphausen, vi SODo rappresentali dal ClOnllOle britann,ico.
1 bJslinMlnti mercantili cristÏtlDi si grandi. che piceioli, pel'
entrill'e nel porto li' oAlgeri. pagnno 2Q piastre di 8Dcoraggio.
Se UP capitano mercante vuol fare qualche regalo ad alcuno
dei turchi impiegati • pel' impegnarlo con cio ad accelerare III
spedizione dei suoi atfari. gli è pel' lui esseDziale di Don fare
tali regaIi se nOD condiz~onatamenl"
e COD ese1usioDe de~
tempi llvvenire, altrimellU quei·lurchi non mancano, pel' ogni
viaggio, d' iDsi~l~e wU. stesse l'egalie, civ che appeJJailo
es.! dont:andar l' usaNza; e dove lol'O si nieghi, portanlt la
)oro pretensione davanti il cadi che la c~lDferma, ogni quaI.
volta trovasi c~e non fu condizionata.
Per tenere i conti si serVOllO gli al gerioi di Peuette da otto
muz~ne 0 mezune,. picciola mouela d' argento. di cui.· sessanta
fanno una pezu. ferte di Spagna, e si divide jn velilÎDove
lISpri. altra I?ic<;iola moneta di bassiesimll, leg;t, c~ rassomi.
glia aUo stagnQ. Le monete d'argenlo in uso sono: la pezutta
d~ otto muaune .. quella da sei; la patacca da venLiquattro,
,d iJ buggio daqu:jraut' DUO. Le monele. d'oro SOhO 1 10 uc·
fhino ovvero la sultalZina, di ceut' otto musune; il mezzo
~eccbiDo cd il: mahbubbo, di settantadue musune. Le doppie
d'oro e le pezze d' argento di Spagna Cllrrono pure univer.
IlIlmeote. COD un agio più 0 mene) gravoso. Le vendite Cl gli
..ffitti delle case. li deUil. terre, ai doliniscollo in ~ecchiDi ideali
di sel~Dt«du8 musulle. che pero SOIIO rappresentati dal mah.
bubbo.
. L~ libbra d'Algeri è di sedici onçie di campioue, divise
51
ognun' in sedici parti a mezzi drammi J che luddividoll.i in
vend acrupoli a grani. Con questo peso si permutano 0 ai
veodopo i metalIi preziosi, le perle, le gemme, il muaebio.
il corallo, il tè • l' oppio ed agni sorta di profumi.
Vi sono in Algeri tre sorta di qUÎtltali a cantara. La prima
di esse è composta di cento libbre di campione e corrisponde
eaattamente al cantaro iuglese di cento dodici libb~. Con questo cantaro si veDdOllo tutte le mercanzie DOII specificate qui
appresso. Il rotolo, cioè la centesima parte di questo cantaro,
peaa uillligrammi 540,243 francesi, e cento di essi rotoli fanno
in Livorno libbre 1!>7 e ventisei centesime.
Il secondo cantaro è composto ,di cento cinquanta libbre
di campione , e con esso si vendono il ferro ed il cotone
fila ta.
11 terza finalmente si forma di cento dieci libbre di campione , e con questo si vende il cotone greggio. .
Il sapo~e, il miele, i ficbi, 10 zibibbo, i datteri ed il bulirro si veudouo per libbre da ventisette oncie di campione.
La seta greggia si vende con quelJa di sedici oncie, ma le si
concede una tara mezzo ancia per libbra, ed è qllesta l' uniea
merce conosciula che vada quivi soggetta a COS! fatla Ipezie
di tara.
La misurd di lunghezza chiama.si picca, ed è di due sorte,
agnuDa divisa in otto uguali pàrti, dette robi 0 tomnie, cioè
ottavi.
Le pieea dei- mauri. che· serve pei broccati in HIa, argenlo
ed oro,. DOD che aUe mussoline, ai naslri ed ai galloni ha
46'1 millimell'i di lunghezza, e 43 pieehe fanno 34 braeeia
in Livorno. La pieca dei turehi, che serve per la tela, le
stoffe di lana e le manifatture di cotone, ha 623 millimitri di
lunghezza, e 108 picche faono 100 braceia di Livorno.
Il grauo ed aItri prodotti asciutti, si misurano col sahh,
che con'isponde in Livorno a due staja, 0 più preci,amelllc
a 257 h06s01i, ed in Francia a milliletri 47,566.
La millura dell' olio si cJ1iama colla, ed è un giarro 0 vasa
di terra. che ha un vacuo di 900 PQUici cubi 0 millititri
15,156, di Francia, e pesa in LivorDo 54 libbre e nove centesime, cosicchè vieDe ad uguagliar. seUe fiascIlηe cinque
quartucci.
.
1 falliti in Alg'ri 10110 10llOpolti a pen. capitaIi. Chi si
52
Iroya neU' impossibilità di soddisfare i suoi creditori, pel'
iscansne il rigor della legge, conviene che sè ed i suai ef.
felti abbandoni alla lol'O discrezione. ln quanto ai cristian i ,
spetla ai lol'O Con50li , ed alla nazione il ·supplire aile 101'0
mancanze.
VIII. IncilJilimento. È un falto doloroso, ma innegabile,
che nella i\eggenza di Algeri, come in tutto il resto deU'Affrica, l' islamismo professato daï turchi ha rese più harbare
le popolazioni da esso trovate agreste 0 rozze. Se nOD che
le relaiioni mer08ntiii e le dOfizie territoriali di quesla Reg.
genza , banna. lIen,A duhbio dato l'essere od almeno una
puova esistenza J a malte citlà della cosla J di cui gli abitanti
liono un miscuglio di varii popoli J che invasero successivamenle il paese. 11 quale miscuglio costituisce ara una schiatta
di uomini dislinta e rimarchevole pel' 1. vaghezza delle.. sue
forme, e sopratlutto pel' la venuslà delle dODne.
Dai tempi i più remoti questo popolo visse famigeralo pel'
la sua incostanZll e la SUa perfidia. La quale impulazione è
tutlavia in gran parte assai fondaIs, benchè debbasi conveuire
che non siauo poi gli Algerini quei mostri empii e fe~oci che
11er cornuDe assentimeDto 10 slesso ~oro nome sembrerebbe de·
1I0tare. Formano anzi un pop<llo uffizioso, deslro e di Iratlo
ilisinuanLe "che :Delle- ordinarie coulingenze della vila è sem.
pre urbano, corlese e non di rado anche gentile. Fallo sta
che ad ailla della dominazione dei turchi, che certamente non
ha operalo un camhiamelllo in megJio nel caraUere generale
dei mauri , discendenti dagli anlichi numidi, l'indole ed i
coslurni degli AlgeriDi hanDa provato" da cinquant' anoi in
qua. un migliorameDto, che fOfse avrà laccia d' impossibiJe
pel' chi JJon è vissulo lungo tempo Del paese. Il comrnercio ,
rra le altre case, vi ha certamente mollo contribuito, e forse
eucora più la circostanza che, da mezzo secoJo iD qua, moiti
J\lgerini 4,i sono veduti viaggiare in diversi paesi dei monda
incivilito.
Con tUUQ (!ÏQ sarebbe VaDo il discorrere di studii 0 di scieoze
in UQ paese clove so~o queste od atfauo ignote. oppure pe~
gljlUe , se non dispreggiate. Non havvi colà nè IIllche un solo
J1ledil:o che voglia far ~Q di altri remedii chè d' il1caDtesimi,
e d' amuleti. QueIIi che sanno leggere sludiamo pel' altro la
tradu,oioue araba di Dioscoride • e le o.pere di Razis il d'altri
>
53
ltottori aifricani. Sulle ferite versano burro fresca, pel l'euma~
ti~P1o fanno punture con una lanceUa, sulle piagheappressano
il fuoco, sulle infiammazioni applicano certe foglie. sui morsi
de' serpi e degli scorpiotli impongono aglio masticato e ci..
poila, ecc. ecc.
Si puo leggere nel lil:lro dei signol' Pananti tin elenco di
uomioi celebri Delle sciéoze e nelle lettere. nali e VisSUli Dello
stato di Aigeri. M'a da più secoli si ristringono quivi le scienze;
che da al'cuDi si coltivano, ail' aritmetica ed ai primi .lementi dell' astronomia e della nautica; talchè, di quaudo ln
lJuando , i raisi 0 capitani corsa li , arrivr.no a saper determinare la latitudioe in alto mare, medianle l' osaervazione deI.·
l' altezzll. meridiana dél sole, erl a tenere ulla speZie di cornputo diuroo , coU' ajuto di tavole neU' idioma 101'0 tradotte da
l'Jualche lihgua europea. La stampa non si conosce fra i.harhareschi. Il timore di privare d' occupaziooe e di modo di vi..
1 vere. un 'eccessivo numero di copist!. De ha impedita seRlpre
l' introdnzioDe. e cosi DOn vi è propaguiôDe di lumi • 11.0 fa.
cile comunicazione d'idee. Quindi èche tullo 10 studio, anche dei più dotti fi"a i mauri, si circoscrive eotro i limiti
deI Corano.
Le scuoJe elementari sono pel' nitro nutneroSe, tanlo 'in AI.
geri, come in quasi tutie le eillà e borgale della Reggenza, OV"
s' insegna. pel' poco prezzo, ai J'agazzi di cinque anni in sù,
a leggere cd a .crivère, pel' via di un metodo chè, .rlf.somi.
gliando molto a quello di Bell e Lancaster. he fU'i)~ba"lI"
mente l'archetipo, ed è in cotesti pàesi anlico quanta ilti..
corda della Storia. Di quesle scuole havvene antora per le
faDciulle. ove da matrone istruite vieoe loro ins~gnllto il Jeg.
gere e scri'fCre , e la pratica dei ·più necessarii Javari maneschi delle donne di casa.' Con questi elementi bene diretli e
moltiplicati , e coll' attiludine inata e baSle\1ole dei maori pet
acquistare Duove idee, ahneno imitative, siamo intimamente
persuasi. che molto più facilmente di quel che si erederebbe
possa 'quel popoJo essere eodoUo ad un altot-grado d' ;nciviJimenlo.
1 passalempi di ~n popolo privo di letleratura. di belle arli
e di speuaeoli lealrali. debbbono necesssriameote e.sere moho
eir~oseritti. Laoode' gli uomini ~i solazzano 'comun,mente nelle
belleghe d.. calI'è. in quelle dei barbieri, Delle faecende della
54
mercaturl e dei mestlen. 0 nel coItivamento degli orti e dei
giardini. Qualche voha veponsi anche scorrere per le campa.
gne (Dontati sopra f<>cosi cavalli. e da alcuni anni in qua
hanno preso magglor trasporto per la caccia, parlicolarmenlll
per quella dei volatili. Nelle case e nelle botteghe, giuocano
a dama, a tavoIa reaIe ed anco a scacchi. Del rimanente il
mluro e principaImente il beneslante. non ama la socielà e
le ru morose e pubbJiche raunate. L'unico divertimento delle
fernmine sono le loro aecolle nei pubblici bagni e neIJe rispet.
live· loro case in citlà 0 Della campagnà, in occasione di spo.
saliiii. di circoncisioni od àltre occorenze festive. 1 mauri sono
creduli avere un genio innato ed originale per la musica e
suonano infalli di moiti strumenti da loro medesimi inventatij
ma non applicano mai a quell' arte i principii della scienza.
La ~usica h pero assolutamente proSCl'itla dalle nioschee, e
gli iàlani 0 minislri della religione hanno lanciato fulmini di
lcomonica contro chi gode in ascoltare gli armoniosi concenli.
11 signor Pananti afferma essere quella Ioro musica piena di
piac«;re a sentire ~ e rassomigliare molto alla melodia caralleristic~ degli scozzesi e dei- paese dl GaUes.
Troppo lungi ~, men~rebbe qui a?c~e il più breve discorso
intora" i ~o~l~ml ,.Ia II~g.ua. ~a~ehg~one , J~ us~nze ed allre
IDOralt e cmh parlicoIanla dei dlversl popoll dlSseminati sul
territorio deIJa Reggenza. Di quesle cose possono legg!lrsi l'agguagli non mena curiosi che soddisfacenti. tanto ntl Jihro 50vente citato deI signor Fallanti. quanto nell' opuscolo intitolato : 1 C~tiani Il Barbereschi , pure qui sopra Botato are.
gistro. Da questo opuscolo appuqlg crediamo pregio dell' opera
di estrarre qui pressochè letteralmente cio che siegue.
Moiti scrittori dei nostri tempi • aIcuni per semplice fama
ed aItri per avere abitato in quelle .regioni pochi mesi, ed
anche poche setli~ane. non temerono di delineare, con ar.
diti pennelli. il ritratlo dell' intera 'nazione, e di formarne il
carattere generale modificato. e daUe abitudini particolari di
alcuni pochi ind.idui. coi quaIi il 101'0 Interesse 0 la 101'0
curiositil Ji misel'o a .contallo. Meno somiglianti riuscirono an.
cora taH rilraui, allorchè quegli Icriltori 0 viaggiatori super.
ficiaIi. presero le loro informazioni, od allillsero le Joro no.
tizie da quaIch& console 1l1aIcoutento. che nel suo cauivo
umore confonde il popolo col principe. colla corte e col ne-
55
gozianle barberesco di cui ha da lagoarsi • • • • Nè sarebbe
difficile il provare, che l'Europa è stata sempre inganData,
in·lutto cio che speUa alla Barberia, da raccooli e da scriul
lD80zognieri d'uua lurba di viaggiatori che, di~cesi pel' caso ,
pel' curiosilà 0 pel' aflari , in quelle spiagge, non ebhero nè
l' ingegno, nè l' imparzialilà, nè il tempo ch' eran necessal'ii
pel' assumere il litolo ed i doveri di storici e di ossen'atori
esatti e fedeli. Se gli autol'i di cosi ratte relazioni, viaggiando
in Barberia , fossero stati condotti in alcune ciltà dell'interno,
sotta l'umile tetto deI mauro terrigeno, nell' aride ed ardenti
pianure. entra gli accampagnenti e sotto la tenda ~ell' arabo
errante e sulle scoscese montagne, dove il herebero ha stabilito il SUD domicilio, certamente· non avrehhouo giudicalo
COD tallio ri~ore quelle popolazioni , rra le qnali i placidi co·
slumi e ristretti hisogni e il rispetto rl~liale e la religione delle
tombe, e '1 coraggio e la francaospitalità n~n 1I0no virtit
19nôle, nè acar$lllDente esercilale ~.
§.
3.
Nomografia
0
Statistica applicata.
IX. GOl'erno e lrgislazione. Avvcgnacchè speriamo si cerlo,
come di cosa già conseguita, che l' aUnalc in!Ïime governo
turco di Aigeri Ilia pel'. eSllere annichilalo , 110n possiamo pel'·
tanto aslenerci da mostrare un poco quelIo che straziù flDora
coleslD ballilSiD;lO' paese. GiA si è nola." 'che una milizia Slraniera .. venuta dalle l'i.e dei POlltO Ensino e da altre porti
dei Levante, tiene 10 llcelro della possanza negli slali corn.
ponenti questa Reggenza. Il governo oslensibilc è clunque una
repubblica miJital'e, con un capo dispotico , presidente d' una
reggenZ8 composta dei divano e d'un gran consiglio, dove
eDtrano tutti gli antichi comandanti militari, il di cui numerD
Don è delerminato. Quesla reggenza nomina il de j, delibera
con lui tutti gli affari che questi. giudica c(lDveniente di comunicar1e. Il tilolo di dej , che in lingua turca significa zio ,
è pressochè scouoscinto iD Algeri, e dato solamenle dagli stra.
pieri al capo di quesla Reggenza , che prende negli aui pub.
plici il litolo di Effindi ovvero eccellenza: e queslo è il tilolo cbe
gli dappo gli aDticlli suai commililoni. Dai mauri, viene chiamato
Bnba, cioè padre 0 Emir-al-mumenin che vuol dire Duce dei cre·
denti. Gli europei stabiliû in Ageri 10 appelll/.Do patron Grande.
56.
La voce dej. nel pruente sua significato. è forse di orJgins
araba corcoUa da bei 0 bai, che signifiea glorioso. eccelso.
più cmioeote degli altri. oppure da beiff. che significa cava·
liere. Noi iovece crediamo, che derivi semplieemeoteda daj
o dej, straniero. chiamato di fuori, e talvoIta anche usur·
patore, od uomo che si arroga l' impero. daU' araba radice
dila, la quale, oltre il signincato di chiamare, vocare, no·
mioare. iocitare, muovere, prllteodere ee. ha eziandio quello
di arrogarsi, assumersi ,. appr4)priarsi • usurpare. ee.
U dej che regna pweseDtemente ai chiama HUllaira. nome che
signifiea hello ed elegante; da più anni minislro deU' ioterno
succedette nel di primo di marzo deI 1818 al dej Ali. che
mari di peste. Egli ha poco meno di 56 aoni, e dicesi essere
uomo di heU' aspeUo. vigoroso perspicace. facoodo. d'un
animo intrepido e nelle sue risoluzioni immutabile. Pare che
abbia ereditato dal famoso e terrihile Omar.Agà. che fron.
teggib Lord Exmoulh. tutte le qualità richieste per istar forle
contro qualunque assalto. e con Ira qualuoque avversa fortuna.
La Reggeoza non è che un nome. Tutta l' aulorità ~ta nel
dej ch' esercita tutti i dritti della sovr~nità, immediatamente
dopo la sua elezione. Sempre traUo daI.corpo dei soldati tur·
chi ••rri'va a laie. poslo per la sceha dei suoi uguali, oon per
legiUillla auceessione od eredità. Ma ~enchè la sua elezione sia
falta nelle forme. e nello spirito delle repubbliche più democratiche. esereila il potere dei più gran despota della terra.
Nondimeno il sUO soleooe .stahilimento in· possesso non ha
Juogo se oon dopo di, avere oUenuto il firmaoo <leI Graosi.
goore. ordiuariamenle accoinpagnalo .daI, dono del CalleU4no.
seria d'ahito turchelco Il d' uua sciabola di onore. apporlato
da un Capigi.basci. 0 messaggiere di slalo della Sublime Parla.
N.i tempi di prosp.rità si spediva una volta in Ire auoi. dal
dej d'AIgllri al sultano, un regalo. che un amhasciadore recava comuoemente in un vaseello straniero. Queslo regalo è
qua1chll volta stato delvalore di più di Ire milioni e mezzo
di franchi.
Quantunque l' e1eziooe deI dej non debha essere, in buona
regola, se non il resultamento deUe deliberazioni deI divauo.
è non pertanlo quasi sempre l' effetto dell'inirigo della fa.
ziooe predominante nella milizia turca, e degenera il più delle
volte in tragedia. Un dej viene lrucidato per dar luego ad un
57
avven turiere più relice, ed i suoi arnici ed aderenli pel'iscono
con lui, 0 sono dispogliati e sbanditi dai paese. Queste rivolu.
zioni si succedono con una rapidità di cui è impossibile il
forsi una idea • senza aver vissuto fra mezzo a quegli schera.
ni, e senza conoscere a fond~ ilcarattere e le barbare abitutudini dei turchi.
Stabilito fioalmente sul trono, il dej nomin.a i suoi mini.
siri. Sono questi 1.° Khaznadscî, 0 ministro delle floanze e
deU' interno; 2.° il Kehja a porliere deI dej, di cui tieoe
spesso il luogo, ed è una spezie di ministro della giustizia;
3.° l'Aghà a comandante in capo e minislro della guerra.
4.° il Vekil-ardgi, che il signol' Pananti chiama Michellacci,
supremo comaodante della marina, e pel' 10 più ministro de·
gii ofiari eSleri; 5. il Khogia Cavallo mioistro direttore e
comandante della cavalleria, aiutaote generllie deI dej ed in.
tendente dei demanii ~azionaliJ e 6.° il Beit.el-melgi, tesoriere
delle rendite casuali e giudice delle eredilà,' di cui la carica
è della più alta importanza, c~nie esattore delle migliori
rendite dei principe. Il sua titolo, voce pretta araba, significa
tesoriere 0 più lettel'almente cassien dei tesoro, e noo sappiamo come molti scrillori, anche modernissimi, abbiamopotulo stol'piarlo 6no a scrivere betelmel , beteutmegi e pitremelgi.
Oltre a questi ministri vi' sono quattro khogia segretari di
stato di primo rango ed ottBnta subalterni, di cui ciascuuo ha
la sua particolare incombenza.Fra le.,a!tre cariche dello. Stato
le più importanti. sono; il doletri, 0 capo della giustizia, che
meUe il sigillo ai trattati, l'aghà dei bastone che ordilJa, e.fa·
eseguire le bastonate , gran mezzo e gran mobile, dice il si.
gnor Paoaoti, io quei governi affricani; il mescÏlcar 0 mi.
nistro dei buon governo, inspetlore delle donne di mala vila
e capo dei caroefici; la sceikh.el.biled, governatore 0 ,gonra.
loniere della capitale, che oella sua casa fa dare i gastighi 'Corpo.
l'aH aile femmioe maure; il dragomano maggiore Q primo in.
terprete deI palazzo, e final meule il rais·el·marsa 0 capitaoo
deI porto.
,
1 minislri e gii uffiziali dd govemo non ricevooo altri sa"
larii , fuorchè la lol'O paga come soldali della milizia; ma S4l
ne indennizzano a!Jlpiamente pel' mezzo delle estorsiooi e le
" ,
angherie di tutie le specie.
Fra i barbereschi non v' è altro codice civile cb~il Co~a\lo
Q
58
e la serie dei commentarii sul medesimo deUati da Malek Ben
Anes da Khalil-Ben-Ishac-el.Makki. e da Abu·/-lla,ran·el.
A.scian. In quei paesi l'usa è d' a\tronde una legge. Non si fil
quasi Pl8i cambiamento. e cosi .restano tutti gli abusi. e non
si ananza mai verso una maggiore perfezione. La giustizia
civile è amminislrala dai -Cadi 0 giudici lurchi e mauri. che
siedoDo nel tribunale tuni i giorni. tranne il solo venerdi.
Il loro potere è pero molto limilat!)': ma la procedura innanzi
a loro è semplicissima. speditiva. soprattutto poco dispendiosa.
OgnuDo si difende' da sè med.~mo. • non si domandàno che
_leUDe prove epocbi teslimonii. 10 un quarto d' -(Ira il reo
ConveDuto è inlerrogato. sentenzÎato. spogliato e hastonato
oppure impiccato.
La giustizia crimiuale è per altro tuttaiutera nelle ma ni
dei dej e dei saoi ministri. fra i quali l'aghà dei bastone ha
principalmeote un polere quasi iIlimitato; ma cotesta giustizia è pure inevitabile e prou ta. 1 delilti più comuni, come
gli omicidii , i furti, le falsificazioni della moneill', i ladronecci. i falimenti dolosi, i tradimenti. Je cospira:r.ioni, la
lodomia e gli adulerii, sono tutti puoiri di morte"Rarameute
il reo va impùlJito; i ladri e segoalamelJte quelli di slrada •
IODO presi e palü sopr:a un alino. colla ma no tagliata. che
peodeJOI'0 dietro aUe spalle. Se un crisliano od ebreo banno
una troppo streUa dimeslichez~ con qualche femmioa musulI11aDa, soq condanoali a morte ioevilabilmente; ma dehbono
essere stati cohi sul fallo: altramenle. se non vi è sommossa
di popolo • noo' 'vien data loro che uua grau copia di bastc.
!Iate. La' dODUa colpevole è messa sopra un asino, voltato il
capo verso Ja coda e col viso ,scoperlo e quasi uuda. è falla
girare per Jo paese. e poi messa in un sacco ed affogala nell'acqua O'lIel fàngo. Il mezzano d'amore porta la.. stessa pena
dei deJioqueut'e, Per falsificazioni di chiavi 0 di scrittu're. si
tBglia la destra, e per grazia si cornuta ne!!a Bloislra. 1 sedi:r.iosi, cOipiralori e rei di alto tradimento sono strozzati Le
comunit. poi sono tenute al rifacimellto dei danni per ogni
l'orto , elle segue Del loro circondario: Comunemeule assisle in
persOIJa il dej ai giudici ed aile seo\enze criminali. Se 1 deI inquanli sono turchi si slro:r.zano; g1i indigeni SOIIO impiccali,
decapitati, mulilali 0 pur falli cadere a trabocco dalle mura
IOpfll Cerri aeculi ad ~rroDcigliati. e vi restano appes i per vari
59
giorui, bffereDdo spavenlevole e sanguinoso speuaeolo. Gli
ebrei s'impiceano altresl, qualehe volta si taglia loro il collo
ma più sovellte si abbrllciano vivi. Se pero la giustizia è vi.
gilante , pronta. infallibile, essa è senza le sue belle com.
pagne, cioè la clemenza e la compassione. Tutti li gastighi
sono indi troppo severi fi le bastonate senu .discretione e
seuza misura. Ordinariamente i colpi di bastone 0 di nerbo ,
che aleuna volta oltrepassll.no il Duroro di Dovecento, si danuo
suUe piante dei piedi, suUe. gambe 0 sul diretano; ma non
di rada si applicano eziandio sulla pancia e sulle coseie. Anche le femmine vanDO soggetle alla bastonata ; ma pi.ù cornu·
nemente sono, da persone vigorose deI loro sesso, l:laltute
colla Crusta 0 collo staflle, daUe spalle flDO aUa palpa delle
gambe e quaiche volta anèhe sul sena e sul grembo. Generalmente parlando • la massima favorila degli algerini ~. che
torna meglio il punire un innocente, che di lasciare sfuggire
un reo.
.x. Âmministrazlorte e polizia. Le tre provincie di CostantiDa,
Titteri e Mascara sono governate da bej Dominati dal sovraDO
di 'cui SOno i luogotenenti, e comandauo le armate Delle ri.
spettive loro proviucie, dove SODa rivestiti deU' aulorilà 50·
vrana. Vn kaitib a sia intendenle nominato personalmente
dal dei, accompagna sempre quei governatori, ed è iueari.
cato dell' amministrazione civile. Ma ubbidiscono loro poco
Je popolazioni Bnche vicine aile citlà dove risiedono- ·od aile
bicocche guardate da soldati turchi. Le montagne Sono quasi
dappertutto abitate da tribù affatto indipendeDti. che vivono
alla guisa degli antichi popoli governali da palriarehi, e sono
in quasi continua guerra colla Reggenza. Ogoi provincia è tas·
sala d' una datennioata somma. pagabile agni sei mesi al te·
soro pubblico. Per es 3Bre queste tasse i bej sono qUksi sem.
pre occupati a fare irruzioni a mano armata. nelle terre di
codeste tribù; e quando haoDo esatti moiti censi, esercitate
'moite rapacilà e sopraHutto aggiunte ouove terre ail' impero.
son celebrati mollo Cra i turchi e trattati coo gran dislinzioni.
le ricchezze di questi goverua lori sono grandissime. perchè
non sono essi, in ultim,a aoaiisi • che pubbiici concussionarii.
Non vi è arte, oè angheria cui non rÏ4:orrono, qoaodo si
traHa d'opprimere e trar d.oaro dal popolo. Se 0011 che ogni
Ire anni lunari sono obbligati a reearsi aUa capitale, per ren·
60
der conta della loro gestione. Questè visite cCfstano Joro ~ari6.
sime e talvolta più d'un milione e mezzo di franchi; pei-J
cioccbè sono costreUi a far regali vistosi tanto al dej. quaotlJ
ai membri dei diva no , a fin di conservare i loro impieghi,
e sovente ancora la vita; chè non mancano ,mai al principe
e ragioDi a pretesi, per farli arrestare e stro~are. Ma spesso
trovano anch' essi a pretesti, 0 ragioni per non audare, e
coi lor tesori si salvano 1 evano a menar lieta" vita nelle montagne di Cauco, ad aItrove 1 e SoVeD!e riesce loro 1 col tempo
e con una parte dellora deOaro, "di- salvare quella che rimane.
Se qualehe ,voha gli affricaDi' fanno giustizia d'un eoneussio.
nario imputlente 1 di un ministro prevaricatore, si vede più il
vantaggio dell' erario , che l'interesse del pubblico. Se ven.
gona rieorsi contra un hej 1 questi è deposto, ed il dej con·
f15ea i" helli' di lui 1 versàndoli nel sua proprio tesoro.
Salto i bej sono i caidi 0 governatori delle ciuà e deUe
borgate 1 che comprano i 101'0 posti 1 e tullo rivendono 1 cosi.
diee il buon Pananti 1 il popolo di questa Reggenza è quel
ch' è stato della essere i viaggiatori nei graD deserti dell' Af.
frica a divorati dalle orride belve a Bucchiati fiDO aU' uhima
goccia di sangue dagli inseui. IDfaUi quello che non si sofii-e
dalla tiranDia dei bej. si saffre daquella dei caidi.
Gli Scinu.ssi SODa messaggieri di stato 1 a piUllosto ~secutori
iDfallibili delle assolllte volontà deI dej e dei governatori delle
proviDcie , che ne hanno sempre quauro addelli al loro re.
spellivo ministero. Alcuni di questi sciaussi sono turchi, per
arrestare i loro compatrioui caduti in Clllpa ad in Bospelto;
allri sono mauri e d' una cl~sse mena distinta 1 per arrestare
i Budditi mallri. Sono tuui uomini di straordinaria fana e
grandezza ; veston di verde 1 col turbante Calta a punla ed
una ciotura rossa attraverso deI corpo. L' antiao fante dei tre
inquisitori di stato della repubblica di Venezia potevadare
un' idea di questi terribili esecutori deI. capo e deg1i ammiui.
'lratori della Reggenza militare di Algeri.
La polizia a sia il buon gl1verno 1 è ,conseguenlemente in AI.
geri l'opera d' una profonda tirrannide e dell'immenso lerrore
che un goverDo annato di asluzia e di vendeUa ispira ad un
popolo abbieuo ed 8Jvilito. Come in tutti i luoghi della Bar.
beri_ 1 .i osserva principalmente nella capitale enelle ahre
eiuà • un' ecee1Jente polizia, si generale che inlerna. Una gua....
61
dia fa la ronda tuUa )a DoUe; altre scoltcvegliano aUeporte
dei magazzini e delle bolteghe , e sono rispousabili dei furli
elle .yi aceadono, e contentansi di una piccola relribuzione~
l soldali girano pel' la piazza i giorni di mercato, e l'uHiziale
detto mescuiar è in moto tulla la nolte, accorrendo ad ogni
'lrepilo e vegliando ,olle dODne di mala vila, cagion principale di tulli i DoUnrni c1amori, e ,ulle taverne ,ove si adunano gli scioperali ed i lumulluosi; ed ogni mattina fa il suo
rapporlo al dej che di tuUo vuole essere informato minutaltIenle. Sapendo quanta è detestato il suo giogo e la sua persona
cinbl d'insidie e di maechinazioni, Don v' è precauzione che
non prenda nè artifizio cui non rieorra, pel' salval'e la sua
persona e la 5ua possaoza.
XI. -economistica. Presso le nazioni iocivilite si fondano le
ricchezze degli S lali sulla massa generale dei beni stabili e
m,obili degli abitanti e delle comunità; la natura, le sor.
genti e la cumulazi()ne progressiva di esse ed il successivo 101'0
scomparlimento tra le diverse c1assi di abitanli e nelle varie
rammificaziooi della pubbliea economia., cQstituiscono poi gli
elementi della seienza di distribuire le lasse od imposizioni,
che farmauo la prima sOl'genle delle rendite, e meUono il go·
verno in grado di provvedere alla conservazione dello Slato ,
ed alla- sua diresa si esterna che inlerna.
In Barberia non si conoseono cosi faui calcoli, nè tante
belle tl;oriche. Quando il capo della Reggenzaha hisogno 0
fantasia di danaro, fa strozzare due 0 Ire· governatori delle
provincie, confisea i beni diqnalche rieco signore, il che si
chiama premere la spuglla, ordina un' irruzione di turwi sulle
terre dei bedovini 0 cabili indipendenti, inlima bruscamente
la guerra Il qualche elato Cl'istiano , e fa corseggiare sulle uavi
deI medesimo • se DOD è plaeato immediatamente, ovvero ad.
doleito almeno da un gran presente 0 trihuto.
Le rendite ordinarie della Reggenza derivano 1.° dai tributi
dei due bei 0 governatori di Costantina e d' Orano; 2.~ dalla
decima su tulle le l'aecolte in natura, pel' verificare le quali
s' inviano periti sui luoghi; 3.° dalla tassa imposta sugli AC·
eampameli dei bedovini e dei cabili; 4. ° dalle sostanze di
quei che muujouo senza eredi ; 5.° daï diriui di dogana im·
posli su tutte le mercanzie che enlrano in parla e su quelle
dl, u' escouO ; 6.° daU' allcoraggio. che dee paglJl'e ogni ba·
6~
Itimenta.; 7. 0 dalle lieenze ehiamate ûschere, che li COnce. dono per endiche, esportazioni. ece.; 8.0 dalla vendita dei
sale ed aÎ.tri monopolii; 9.- daUe coollachee dalle estorsioni;
10. 0 dalla pirateria; e finalmente 11.0 daï sussidii pagati 0
regali (atti dai principi cristiani e da quelli che si ehiamano
u,anze: e sono doni • che una volta faui si debbono conti.
nuare, perchè non si abbandonano in Barberia COlll fatte bel.
Jissime usanu.
Il dej ha in sua assoluta pr~prietà cio cheaItrove il cassa
dello ·Slato. 11100 tesoro è ricchi8limo-. e si estima che vi
Itiano altualmente per Jo meno quarantacinque milioni di pezze
forti d'argenta. A huon canto è innegabile, che vi BOno po.
chi paesi nel mondo intero, dove i denari contanti e soprat~
tutto le gioje siano cosl abhondanti come in Aigeri. ContuUociù
bisogoa lodare il capo di quella Reggenza perchis non fa spese
eccessive e non profonde Je ricchezze deUo Slato.
Il seguente quadro delle finanze algerine, copiato dall' Q.
pera qui sopra lodata deI sig. Shaler, farà vedere quali fu.
rono nell' anno 1822 le enlrale e le spese deI Khasna 0 te·
loro della Reggenza.
Ellt,.ate.
DaI bey di Mascara.. tassa.4eJia sua provincia. S.
DaI medesimo, pell' asportazioni dal porto di Oran, ..
DaI bej di Costinah, tassa della sua provincia. ..
Dai selle caicti che dipendono dal governo centrale...
DaI hej di Titteri. tassa della sua provincia • ..
DaI ~itelmclgi 0 giudice delle eredità. tenuto a ver.
sare nel tesoro Ulla somma fisla. • • • • ..
DilUa Scheikh.el.biled. a gOyerDatare di Algeri. tal\ila
pure determinala. • • • • • • • • • ..
Dai [{Mgia .del cuojo, lassa sull' uffiûo di lui. H
Da '{\lelle deUa dogana, come sopra •
..
DilUa nazioue ebrea in Algeri, capitaz.ione flSSa. ..
Dalla dogana d'introito. • • • • • • _ • ..
DaI demaoio naziooale nella cillà d'Algeri. • H
Dai gOV8rOO francesll pel mOl1oJ.lolio della pescll dei
~ralli a BoDa. . .• • • • • • • • . "
Da allri monopolii deUa lana, cera, cuojo ec.
..
Da sussidii a regali. che pa-gaDo annualmente le
cQrti di Copenhagen, Lisbona, Napoli e Stocolma. a.
Somma S.
60,000
15.000
60,000
16,000
4.000
40.000
3,000
4,000
800
6,000
20.000
40,000
30,000
40.000
96.000
~
63
Alla quale bisoglt3 pero aggiugnere :
Pel' 200,000 misure di granor conlribuite da diversi
.caichi, arahi e cabiIi ed altre 20,000, simili dai
bej di Coslinah e di Mascara, le quali senono
pel mantenimenlo della marineria, della soldalesca,
e dei lavoranli nei pubblici edi6zi, e possono va·
lutarsi. • • • . • • • • . • . • Sc.
E pel' regali a donalivi eventuali delle Potenze cri.
stiane che non· pagano somme fisse, ma che talora
si mostrano fuor di mo~o generose, almeno
"
SOlJlma tolale. Sc.
!i5,Ooo
25,000
514,800
La quale somma è ben lonlana da quella di due milioni di
pezze, che moIti scriuori Qanno preleso di far Ilutrarll nel tesara della Reggenza.
Spese.
A lavoranli, arlefici, ec. nell' arsenale e Ilei canlieri
24,000
della marina. • • • • •
• • • • Sc.
A compre annuaIi di legnami di costruziQue e d'al·
tre muniziooi navali. • • • • .
."
A paghe II.nnue degli uffiziali e marinarj arrolati. JO
A soldi m.nsuali d. milit.ri di agni classe, in tuUa
la Reggenzl!.. • • • • •
700.000
Somma
Cosicchè deduceudo quella delle entrate •
Sc.
859,000
514,800
•.. Sc.
334,200
Restarono in quell' .nno almeno.
•
60,000
7!),OOO
---
di ahiJancio economistico ira gli utili e le perdite, che nDito
a quello dei commercio aHivo e passivo qui sopra dedoUo
presenta Un vnoto di oltre un miliooe di pezze, il quale deo..
besi naturalmellte riempiere col prodoUo delle c.~torsioni, delle
eonfische e della pirateria. Laonde, in un haleno, salta agli
occhi la verita sul principio di questiCenJli da noi enuoliatï,
cioè, non esser'" più cosa possibile, che [' alluale governo di
Aigeri passa susaislere senze una stato perpeluo di guerra in.
64
terna ed eslerna, e principaimente con f{Ualche potenza marittima
della cristianità. In fatti si disse Bovente e con malta verità,
che se Algeri fosse in pace con tutto il monda, Algeri mor.
rebbe di fame.
In quanto aU' interna, se gli amazighi, che formano il mag.
gior Dumero 'della popolazione, fossero capaci' di concordia,
sarebbono in breve tempo i padroni della Reggenza; ma di·
visi fra di loro in mille grette repubbliche patriarcali, si fanna
per 10 più scambievolmente la guerra. E pero cerca sempre il
govemo algerino di lofliare in mez~o ad essi il {uoco della
di.unione, e fomentare coteste guerre, onde torcere in sua utile
l'indole loro sediziosa, per dividerli e >tenelli sotta la verga
deI dispotismo. 1\1 a la loro indipendenza è insuperabile, e Don
v' ha esempio nella storia di Algeri, >che una tribù di ama:zighi , 0 di bereheri, sia mai stala completamente soggiogata.
Sostengono esm la guerra fin aU' estremo, e se mai sono dehellali, si sbandano, e si raccozzallo ad altre tribù congeneri,
hellicose ed indipendenti. Le più forti e valorose di queste
tribù popolano le montagne della provincia di Costantina, e
nominatam'ente le creste e le pendici dei monli d' Aurass e
di Giurgiura.
La stabilimento militare. orditlario di questa Reggenza con.
siste di circa venti mila uomini turchi, colouli, arabi a mauri.
1 primi Ill! i secondi formano l'infanleria, ma gli arabi e maul"Ï
sono tutti soldati a cavallo. Questa solda.,sca è distribuita in
guernigioni e campi volanlÏ, si nella capilale che in tutte le
provincie della Reggenza, ove si cambiano annualmente gii individui turchi. Sono queste truppe impiegate a conservare ]a
pace interna, ed a riscuotere Jé pubbliche rendite. Come di
esse una buona parte, cioè i turchi ed i colouli, è meramente
scwitta a ruolo, e fa il servizia per turno, cosi non v' è Dulla
che po.sa chiamarsi 0 regolamento 0 disciplina; e prese tuUo
insieme quest' esercito forma il più meschino corpo di tl'llppa
che sia mai stato messo insieme per esercitarc l'arte della
milizia.
Quest' arma ta si divide in reggimenti 0 piuttosto in bande
cbiamate aldac, 0 le orte, nelle quali non possonoessere
ammessi che i soli turchi. 1 ma uri ed arabi formano il corpo
degli lIovac 0 zovavi, che hanno uffiziali turchi per comandanti.
L'agà deI campo comauda gli esercili nulle guerre.' Solto di
65
lui com.ndano i bu.luc.basci, chc SOIIO capilani delle compa.
gnie e comandanti delle forlezze. llanno sotto di sè gli oldllc,
basci 0 luogolenenti, ed i velik-ardi, che sono commissarii di
guerra e provvedilori delle compagnie. Non si perviene quivi
ai primarii l'asti nè pel' ishalzi, uè pel' denari, nè pel' protezioue, ma pel' senizio ed anzianilà. 1 soldati celibi banna
privilegi ed emolumenti, che non si concedono ai maritati:
sono pero tutti bene e l'un lualmente pagati, pel:chè fra i giu.
rameoli deI dei il l'il! salenne è queIlo di far pagare esaUllmenle la milizia. Lu slipendio e peraItro lenuissimo nel prin.
cipio deI servizio, ma cresce di cinquanla aspri ogni anno,
ed in aleune grandi emergenze, wme )' eleûone d'un IJUOVO
dej 0 la nOlizia d' una grande vittoria. ec.
1 corpi dei colouli e degli zuvavi accrescono l' esercito di
cinque in sei migliaia. Alla chiamala deI dei accOI'rono iuoltre
i bedovini wn una eavalleria posseule. comandala daÏ Joro
emiri e schichi; ed armati il braceio d'un gerrid, 0 ramo
di palma dauilifera. che forma una speeie di lancia nodosa ed
elaslica, terminata in un ferro punlaguto, quei semibal'bari ca.
valieri allaccano, feriscono, vollano e fuggono come gli antichi
numidi 101'0 autecessori. In un gran hisogno la Reggeuza potrebbe meltere insieme almeno cenlo mila combattenti; erano
cinquanlamila e pi4 neIl' ultima spcdizionc conlro 10 Stato di
Tunisi.
La guaroigione della capitale si compone allualmente di quallro in cinque mila lurchi. e di diecimiJa colouli e plliuri. Vi
sono altresi acquarlierali ducmila soldati a cavallo. Da qualchc
tempo il dej ha slabililo Iluovi corpi d' indigeni e di schiavi
1J6ri deU' Affrica ccntrale. Ma qucsla lumultuaria soldalesca
non agguerrila e scoz' aleuna idea dclle noslre manovre, a\··
mata di fucili di vario calibro, che quelle reclule sanna al"
pella con incredibil leotezza caricare, non opporrà mai al nemico una valevole resistenza. II dej fa gran caso delle tribù
arabe di l\fedua, di Mesila, e di Coslantina, ed aspelta iuohre
rinfoni dai con fini meridionali della Reggenza ; ed è prohabil"
ancora, che moiti avvcnturieri sienoaccorsi, 0 verranno, dal
vicino impel'o di Maroeco e dalle rcggelJze di Tunisi c di Tri.
poli pel' acc~esccl'e il numero dei fauatici difensori di colesta
città guerrierll.
A buon conto nou si 'puo negare ahe il soldata algerino IIOU
Cenni 'cc.
5
G6
sia trallalo con rigual'do,e dolcczza. Non riceve mai balliture,
cd è per conseguenza ubbidiente, pieno di al'dore , intrepido
e risoluto. Tira benissimo col fucile; e la cavalleria non de·
geoero mai da quella dei IlUmidi e dei mauri antiehi, di cui
parlarono con tanta stima gli serillori di Roma. È vero che
se si resiste al primo impelo di coteste schiere; se si circondano con evoluzioni impensale, rapide e singolari; si turbano,
si confondono, cd una volta posti in disordioe, non sono più
capaci di riordinarsi. Maneano di più di artiglieria ben dirella,
e conducendo seco tante tende e tanti hagagli , e, come diee
il siguor Pananti • anche le donne, i figli ed i numerosi al'.
menti, provano nel cammioo un grande imbarazzo, e nei di.
sastri uno sconcerto ch' è irreparabile. Non conoscono punto
la scienza si necessaria di f&re g[i approvi.ionamenti dei viveri;
quando giugne il cauivo tempo e .opraltutlo la pioggia, vogliono tornar soUo i 101'0 teUi, e lumultuosamente si shandano,
e spesso ingrati, ombrosi e fcroci, meUono a morte i generali
infe1iei, come faceva l' antieo popolo cartiginese. Il genere delle
ballaglie Joro è d'impeto e di sforzo; sono abili a sorpren·
dere e ad evitare le sorprese; se hanno il vantaggio nel prilll,o
aUaceo sono formidabili assai: ma se sono respinti ed iocal.
zati 10 scoraggiamento si melte presto fra quei solàati che non
hanno che dei coraggio, e chc di subilo credon vedere una
contraria fata[ilà.
Senza guerra i mauri non possono vivere; e come pel' terra
non vi è sempre campo di esercilare quell' onorato mestiere •
la pirateria è divenuta, pel' dire, la costituzione ,delle Reggeoze di 8arheria. Pel' eeeitare quei ladri di mare a comineiare
Je ostililà, hasla il più vano titoJo, cercano il più Jeggiero preIllSlo. A quale proposito si possono leggere alcuni hellissimi
aneddoti nel secondo volume dei sigoor Pananli, non che nel.
l' opuscolo intitolato i Crisliani e i Baroercschi.
Le forze marillime di Algeri si cornpoDevaDo 8nticameute
di un grande numero di galere, di seiabeecbi, e di harche
cannoniere. Nei tempi. più moderni furono questi navigli mo.
dellali a nOl'ma dell' 8vanzamenlo fatlo iD Europa nell' archi·
letlura e nelle tatiche marineresehe. Di quale rniglioramento
furon dehitori'gli algerini ai huoni e cortesi offieii di varii
governi europei, che gareggiarono l' UIlO coll' altro a mantenere
queUa Reggenza ahilissimi costrutlori ed iogegneri navali.
'0
67
Prima dell'anno 1815 la marina d' Algeri consisteva di qualtro
fregale da 44 a 50 cannoni, una di 58. qualtro CorVette di
30, 26, 22 e 20 Ulla galea di 5 , e cirea 50 scialuppe can.
Doniere e galeotte da bombe; in tutto quaranta legui rra grandi
e piccoli, armati di quattrocento bocche da fuoco. Ma questi
legni furono, nel 1816" quasi tuui distrutti, per opera delle
squadre combinate britannica e olandese. Passarono pero pochi
mesi che videsi rinascere cotesta marina, per mezzo di com.
pre,'di nuove costruûoni e di donativi falti dal Gransignore,
dal sultano di Marocco e dal bascià di Tripoli; talmentechè,
in breve splizio di tempo, arrivo ad uno stato più che mai
florido e bastevole a qualunque intenlo di quella fortunala
Reggenza. Nell' islanle che cominciarono, nel 1827, le presenti ostililà fra essa e la Francia, si possedcvano in Algeri
qualtro fregale di 62, 50 e 56 cannoni, due corvette di 26
e 24, tre bricchi di 20 , 18 e 16, 0110 golette da 16 en,
uoa polacC8 di 20, uno sciabecco di 10, .e circa 55 rra scia.
luppe caunoniere e barche da mortaj: in tutto cinquantaquaUro
legni Cra grandi e piccoli armati di 470 cannoni.
L' arsenale marillimo è sempre doviziosamente provvlsto Ji
legname da costruzioue e di ogni cosa necessaria per faLbri.
care, armare, equipaggiare e raddobhare i vascelli da guerra
classe 0 rango, dalla più grossa fcegata fiuo al più piccolo
schifo. La Reggenza mautelleva costantemente nel suo servizio
un corpo di circa lremila marinaj, il quale, in caso di emer·
genle, poleva essere in breve ora portato fino- a seimifa. Questi
vascelli e quesli marinaj sariano pero slati di poco valore nelle
hallaglie ordinate. si gli uffiziali che le ciurme non avendo nè
scienza, nè ahilità; e la disperata intrepidezza che si è loro
attribuita daUo spirilo d'inlrigo e di smodala cupidigia, è
assOlulamente gratuita e sema il benchè menomo fondarÎlenlo.
Ma l' attivilà loro nel mellere una squadra, in istato di scorrere il mare, non ha forse l'uguale in alcun paese del mondo,
ln uua fregata di prima classe imbarcano per 10 più cinquecenlo uomini, cenlo dei quali sono turchi, e formano gli uliziali
ed j soldati di marina; il resto è ciurma. e si compone di colouli ,
e di schiavi. Jn disarmo e finchè non dia le vele al venlo,
la flotta è inleramenle sollo gli ordini dellltkil.ardgi e dei rail.
el.marsa 0 capitano deI porlo; ma uscila in mare, ubbidisce
al comando supremo d'un almirante nominalo dal dei per la
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spedizione, e nou è sempre il piü am,iauo nel scrvizio, ma Lellsi
qllello che si rellUta :essl'fc il pi!l bravo cd il. più espcrto.
Sotto di lui comandano un vice.ammiraglio, i raisi 0 eapitaui
dei diversi vascclli, i SOllo-raisi 0 tencnti , i ca pi cauDonieri,
cd i COSI delli nostronzi 0 nocchieri.
Tale era ed è infino ad ora, quella celebre e famigerata
Reggenza di Algeri, il tema dei poeti, dice il signot' Shaler,
Jo spauracchio delle balie, il terrore dei gabinelli e la C;lgio~e
di tauto, e cosi JUDgO aggrecchimellto delle cristiane nazioni.
Le quali, mentre le grandi potenze mariuime dell' Europa, con
immenso dispendio di tesori e di sangue, stabilivano colonie
fin negli estremi confini dclla terra, non solo hauno sofferto,
permesso cd IIpprovato, che un (lugno di rapaci !>auditi, e
Jadroni, Ilia restato in quielo possedimento della più hella, cd
ubertosa parte dei globo, sul limitare quasi immediato dei do.
minii cristiani e dell' incivilimento; ma piil di un governo
europeo si è vedulo ancora usare cogli algerini, senza raCca.
priccio, aui di ossequio e di sommessionè che, piil d'ulla
volta, somigliarollo a vere prolessioni di vassallaggio.
XII. Diplomazia. Banditi simili agli algerini clic, nella tracotanza deU: ignoralltaggine ~ della barbarie, dispregiano le
arti, Je scienze ed i progressi deU' incivilita soeietà , non me.
riter.J,bero certamenle l'altellzione della Sloria, dove, pel' una
strana fatalità, ugualmente iugiurioslt e disonorevole aU' in'
civilimento, non rossero eglino, per cosi dire, incorporali nel
sistema politieo deU' Europa.
Ella è pero Cosa certissima, che Ja Gran Breb.tgna, la Fran.
cia, gli Stati TInili dell' America settenlrionale. Ja Sardegna,
ed i Paesi Bassi sono, in diversi tempi, slati forti contro aile
insolenli pre(ensioni della Reggenza; e le 101'0 altuali relazioni
colla Înedesi.na Curono e sono, regolate da traltati solenni,
ed independeuti, in forza dei lIuali non pagano essi alcun Cributo 0 sussidio determinato. La Spagna era, fino a quesli
uhimi anni, nel medesimo predicamcnlo; ma neldi d' ogg·i
.i (rova poco meno che in i81ato di guerra. 1 governi d'Austria e di Russia riguardano Algeri come una provincia deIJ' impero OUomltflo, ed obbligano la Porla di rispondere dei
dauni dIe i Joro sudditi soflrissero dagli aIgerini. Se non che
questa mediazione è stata sernpre molto iuefficace, ed il sig.
Pananti ci assicura, che vide srhiavi coJà i nativi di Trieste,
69
e di Odessa, come nbi medesimi vi abbiamo veduto individui
nati a Riga ed a Fiume. La Dànimarca, il Porlogallo, la Scan.
dioavia e le Due Sicilie pagano un annuo palluil~ sussidio;
10 Slalo della Chiesa fu proleUo dalla Francia; ma l"a Toscana più accorta e più avvenlurala, sorti, non ha guari, di
acquislare una pace perpelua pel' Dna lenue somma una voIla
sborsata. Con lutte le aItre polenze crisliaoe prelendono gli
algerini di essere in continua ed implacabile guetra. Quelle
nazioni che banno con lol'o trallati di pace. manlengono in
Algeri agenti diplomalici, che hanno il tilolo di Consoli generali, e godono comunalmenle di luUi i diriui, privilegi, ed
immunilà, che la Porla oUomana riconosce negU ambasciadori,
e minislri esl!,!ri residenti a Coslantinopoli, fuor solatnenle il
gius di asito, che lion fu mai riconosciillo in Aigeri, 0 vi è
per 10 meno molto dubilevole.
Jn confortnilà, di un uso orienlaIe della pi1J. remota anlichilà. ogni nuovo console che arriva in Aigeri, era fin dal
principio tenulo a fare al dej un regalo, che coll' andare dei
lempi è divenlalo un vero lributo, dappoichè l' "sanza 11a
slaluilo, che sia deI valore di circa diciasselle mila pezze forli
di Spagna. E siccome questa nuova maniera di far danaro non
poteva non islimolare l' ingordigia d'un governo aifricano,
cosl non rislelle molto quello di Aigeri ad esigere, che ogni
due anni almeno se gli mandasse UDnuovo console, o{lpure
che nei medesimo .spazio di lempo si ·rinnovassero quei donalivi. A quale ardilissima pretensione le polenze lribularie uon
hanno avuto ribrezzo di acconsenlire. La Gran Bt'elagna e gli
Slali Unili deU' America sellenlnonale furono sempre circospeui e parchi anzicheno, nei menar buonecosl faUe cQnlribuzioni; ma la }'rancia e la Spagoa, soUo specie di regia
magnificenza, sono giunle fioo a quadruplicare .talvolta l' 01'dinaria somma di cotesli regali di presenlazione•.
La siluazione dei consoli fra quei barbari è circondata di
pericoli e di spavenli. Se viene dichiarala la guerra, son presi
e messi a' ferri; se dispiacciono pel' l' energia deI 101'0 caratlere, si domanda il loro richiamo, 0 si pongono sopra un baslimento e si cacciano; 0 si geUa maliziosamenle una donna
musulmana nella loro casa, 0 l1ei loro giardini. si eccila un
lumuilo di fanBlico popolazzo J ed il console è forlUllato se si
puo saIvar colla fuga.
5*
7°
Già si è detto di sorra, che i hiscarini ed i mozahi lengono
in Algeri una spezie di console della amin, che sono ricono5ciuti.dal dej e dal divano, cd hanno giurisdizione illimitata
sopra i 101'0 connazionali che slanziano nella capitale, e formana la porzione più quiela e più onesla dei suoi abitanti.
Algeri è at.(ualmente in pace con tulte le altre potenza della
Ilarheria. NIa sebhen si potrebbe, col sig. Pananti, supporre,
che quand6 quelle potenze \'ivono in pace Cra di 101'0, si prestino ic~mhievolmenle ajuto contro l' aUacco di uu esercito cri·
stiauo, stentiamo di molto a fersuaderci che, ueHe attuali
cireostan:r.e, .Ieune di esse peosi sel'Ïomeote a soceorrerc oper.
tamente il dej d'Algeri, che nella categoria dei capi di cotesle
l'eggeDze è pel' dignità e titolo:il terzo ed uvimo, ma che
pel' essere il più forte di arme e di oro, cd' il piil insolente,
ha destato da luoga pezza, e desta sempre, l' iovidia cd il
rancore tanto della scerifIo di l\'Iarorco, quanta deI hej di Tunisi e deI bascià di Tripoli.
Non ostante pero la prelensione della Porta ottomana di contare Algeri fra i suai subbietti, od almeuo fra i suoi vassalIi,
e benchè gli algerini siano dovunque nell' impero turco Irai.
tati come veri sudditi, ella' è cosa c,erta, che que!l~o vassal·
laggio si ristrigne alla 5empliee illvestitura dei dej col titolo
di beglicrbej e di 'pasciA dit due code di cavallo, noll che
aIl' ohbligo, in tempo di gueJ'ra, di assistere la Porta, se da
essa ne viene richiesto, con soldati, vascelli 0 danari. Fra
tan la si batte sempre in Algeri la montlta coll' impronta dei
Gransiguore, e si fanno, neHe moschee, come nella Turchia,
preghi solenni per, quel Sultano, come califfo a Su'ccessore di
lfaomelto. Gli aUi puhblici della Reggenzlliocdminciano pero
sernpre colla formula seguen.te: Noi f{randi e piccioli membri
del1i1. possenle ed invitta milizia d'A/geri, e di tulto il regno,
nbbiamo decretato e decretiamo, ec.
Ed eceo tutlo quello che abbiamo giudicalo più importante
di raecapezzare e di esporre intorno la geografia, e la ststi·
sLiea di un paese, al quale stanno ioquesto punta rivolti ansiosamente gli sgullrdi di tutta l'umanità incivilila. Ma prima
di porce termine a questi cenDi, crediamo ancora pregio dei.
l'opera di dace, in queslo luogo, un breve sunto della storia
di .Algeri, corne 'potenza piratica,
Le vicellde di cotesto hel paese furono per la pil! comutli
71
ton quelle deI resto délia Barberia, ove Jusuf Zûri, priucipe
arabo, edifico neU'anno 935 la ciua di Algeri, che due secoli
più tardi passo, col suo territorio, sollo il dominio di varii
successivi padroni , finchè nrl secoto decimoquinlo fu coslituita
in repubblica 0 regno indipendente, ~he vivea in continua guerra
coi suoi vicini c con quasi tutte le nazioni cristiane. Tutla fiata
si puù fissare la prima epoca delle piraterie degli algerini, da
quella in cui i mauri, finalmente espulsi dalla Spagna, si ricoverarovo, nel 1492, appresso i loro fralelli di .religione sulle
coste dell'Affrica. Una parle di quesli esuli si fermo in Orano
ed in Algeri, da dove comincià issofallo a corseggiare sui haslimenti spagnuoli e indi non molto stante su quelIe di tutte
le naziovi deI Mediterraneo.
Fino dal1509 Ferdinando il .cDttolito, dopo d'aver presa e
di nuovo perduta la cillà di Orano, fece costrurre un forte
nel1a picciola isola shuata innanzi al porto di Algeri. Gli olgerini chtamarono allora in lor SOCl:OSSO il famoso pirata Oruscc,
dalle sue ciurme appellato Baba-Orusce, cioè il hahbo 0 padre
Orusce, onde gli slorici di quei tempi trassero il nome di Barbarassa. Sceso a Gigeri, egli s'impossessù poco dopo della 50'
vranità, slrozzato avendo per tradimeolo Selimo Eutemi re di
Algeri. ln questo mentre aveano gli spagnuoli, comandati da
Pietro di Navarra, ripreso nel 1510 Orano, ed eransi impadrooili di Bugeia. Nel 1517 attaccarono,sotto Diego di Vera,
infruttuosamente la ciuà di Algeri; ma nell' a~no seguente,
salvalosi da Telemsan, che aveva "olulo conquislare, ed alltlCcalo nel punlo medesimo dagli spagnuoli e dagli arabi, l'invitto Barbarossa perdelle, nel conflillo, il regno e la vila. Sun
fratelJo Khair-ed.din 0 Cheredino, gli successe nella sovnlni·
nità di Algeri: e per resistere a tutti i suoi nemici si esterui
che inlerni, si mise nel 1520, sotto l'alta protezione dei Gransignore dei turchi Selimo il primo, e si rese poco di poi padr,one dei suddetlo forte costrulto dagH spagnuoli che nel 530
Cu congiunto alla terl'Oferma,' per mezzo dell'alzata che tullavia
esiste. Copri aHora il Mediterranneo di più di venti galeolle e
d'altrettanti brigantini i sbarcù sovente sulle coste della Spagna
e della Sicilia, malrnenando il commercio di lntte le nazioni.
Solto il Successore di lui Assen 0 Hassan, rionegato saroo,
divennero aocor più fl'equcoti le improvvise e lagrimevoli ru·
hcrie dei mauri s\Üle coste della Spagoa, Carlo V si accinse
Î~
perciù :1 reprimerle; e fu queslo il motivo della grande spedi.
zione nel 1541 , la quale pero non sorli un esito più relice delle
precedenti. Una tempesta orribile fece perire novanta vascelli
o galee. coi loro equipaggi e tutte le munizioni. Gli algerini
osarollo quinJi portare le loro piraterie fiDo dentro l'immensità
dell'oceano. Muzat-Rais.loro ammiraglio. attacco e mise a sacco,
nel 1617 , l'isola di Madera e la città capirale delle CanarÎe.
N'ei primi anni deI secolo decimosettimo i pirati di Algeri ,
di Tunisi e di Tripoli, erano di già cosi potenti che Cottin.
gton • ministro inglese in Ispagna. scrisse al duca di Buckin.
gham. che la loro armala si componeva· di più .di 40 grossi
vascelli da 500 tonnellate. Se pero si riflette allo stato in cui
Irovavasi allora la marina dei principi cristiani in Europa. colesta armata cra cerlamente bastevole ad ispirare terrore. Nel
corso di soli tredici mesi, presero gli algeriDi ceDtolredici navi
olandesi J i carichi deHe quali si valutavaDo a più di lrenta
milioni di fraDchi. somma immeDsa in quell' epoca. La Spa.
gna incapace di far fronte a Dernici cotanto formidabili, ebbe
ricorso all'Inghilterra, Perlaqualcosa il conte Goudemar. am·
hasciadore di Spagna a Londra, impeg~oil r~ Giacomo. Del
1621 • in una spedizione contra Alger~; ma questa fu disgraziata al para di lutte le altre. Gli algerini divennero fin d'al.
lora nemici deU' IDghilterra , e predarono tutti i vascelli che
ClIpitavano loro dinanzi, Nel 1631 fecero ono sbarco nell' Irlanda; ma cio che recherà maggior meraviglia si è. che sette
anni dopu al"rivarono fin Dell' Islanda e ne portaron via un
buon numero di schiavi, Giullsero quindi le 101'0 forze marit·
time all'apice della Joro polenza; e non ostante cbe i veneziani
avessero, Del 162S J abbruciato sedici delle loro galere in un
porto della Turchia, possedevano nel1641 , centoyentidue vascelli, sessantacinque dei quali di alto bordo, seDza contare un
numero grande di galere c di galeotte. La quale t10ua era marinala, pel' 10 meno. da 25,000 schia,vi crisliani. moiti dei
quali furono poi nel1655 liberati dall'ammiraglio inglese Blake,
che selle anni dopo costriDse quei barbari a fare il 101'0 primo
trattato di pace coll' Inghilterra e nell'aDno seguenle colle pto·
vincia uuite dei Paesi.bassi, !\fa questi trattali ebbero a1l0ra ,
come in appresso, ODa breve durata.
Nel 1664, fino dai primi anni dei regno libero di Luigi
decimoquarto. qneslo gran rc, arlimato dal desiderio d' una
•
.,3
'VeraglPfi. ~ s'app~r~eehiù a mcllere un frello aile scel!e.tàtçzze
degli algerini • .per mezzo di uno sta1,Jilirneuto iu qualehe 9Qttg
vieillo alla loro capitale. La citLA di Gigeri fu espuguata DeI1681;
ma la disunioue rra i geuerali obbligo i francl:si ad imbarcarsi
ed abbaDdonar la eonquistll. li 1'e pt'rtanto Don perdllUe di vi.
sta il sua prillJo diseguo. R,ipiglio nel 1682 il sua progelto di
aU.ccare la l'occs. di quei pirati. Il woville Bernardo. Retlaud
d'Eliçagamy. lIativodel Bearn. patria di taoti uOJJlini graDdi~
inveDtb le galeolle da bombe. di cui si feee uso allotaper la
prima volta, nel bomba1'dameuto d'Algeri. Una parte di quella
citlà fu spiauata dalle bombe; ma la f10ttiglia di Luigi non
ebLe cosi losto lasciato nel 1683 le aeque d'Affrica, che gli
algeriui, rialzato il capo. riedificarontl la lol'O città e ricomiD.
ciarono pilI che mai le 101'0 piraterie. Laonde Del 1688 fu eseguito UIl nuovo bombardamento, che ridusse la eillà quasi ad
lin mucchio di sassi. Nella guerra dei 1686, ch' ebbero quei
pirat; contro llgli olan desi, il re d 'lnghilterra Giacomo 11, non
aveva avu 10 rossore di proteggerli e di conceder 101'0 l'entr<ita
nei suoi porti pel' vendervi le lol'O prede. Nello spazio di sei
mesi questi ladri presero, al commercio delle Proviucie Unite,
trenta rieehissime navi mercanti li nel canale stesso della !\Ianiea.
Ma i celebri ammiragli Ruyter e Tromp li eostrillsero poco dopa
a darsi a pa tti.
Dopo il prillcipio dei secolo passato si è peraltro veduto decadere di molto la potenza navale degli algerini. Il dotlore Shaw
scrisse, che non aveaDO nel 1730 se lion che sei vascelli, da
36 a 50 pezzi di cannone. Gli olandesi ed i danesi bombardarono pitt volte infrllttuosamente Algeri, spezialmente gli ultimi
Degti anni 1770 e 1772 e gli spagnuoli vi fecero nel1775 uno
sbarco strepitoso, sotto il comando dei generale Oreilly e dell'ammiraglio Castejon. Il quale sbarco non fu punto più fortunato di tutti gli anlecedenti, nonostantechè l'arma ta si componesse di 344 leglli da trasposlo, che conducevano 22,260
gl1errieri ed erallo scorlati da sei vaseelli di fila da due pouli,
quattordici fregate, selle sciabecehi, quattro galeotte da bombe,
quattro orche e due procacci; in tutto quarantaquattro legni
da guen·a. Sbarcarono di bel 11110"0 ed investirono la cillà ,
uegli allni 1783 1784 aecompagnati da una flottiglia di quallro
Jegni da gllerra toscani, sotto gli ordini dei famoso baroDetlo,
poi gellerale a miuistro Acton. furono pero con grave perdila
,4
respinti; e .enza il comllbdabte toseaDO ed il fuoco gagliardo
e ben direuo dei suai navigli. non li saJvava Deppure un .010
marinajo 0 loldato spagnuolo.
Era perô riserbato al prode visconte di EJmoutb di far ve·
dere al mondo altonito e riconoscente che si poteva rintuzzare
l' insopportabile orgoglio di quei pirati e deltar loro la legge
dentro le proprie mura. Il bombardamento da quel duce intre·
pido eseguito nell'anno 1816 è già serilto con caralteri chiari
ed indelebili mella Itoria dei nOltro tempo, cosi come speriamo
• bramiama ardentemente , ch. avvenga ezia,odio dei magna.
nimo armamento testè sarpato dai parti della FraDcia.
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