RECENSIONI Aero-idrodinamica. D. SIDOTTI. - ReLazione fra la trasmissione del ca.lore e l e resistenze passive per i fluidi scorrenti n e i tu bi. (Comunicazione dell'Istituto di Fisica. tecnica. R. Scuola d'ing. Palermo). Il Politecnico b, n. Il, novembre, 1928. {I La relazione fra l'attrito superficiale e la conducibilità esterna, fra la. parete di un tubo ed un fluido in esso scorrente, fu primieramente indicata dal ReynoLds; Iterson e Loranz, indipendentemente l'uno dall'aLtro, giunsero ad una. formula collegante h. coefficiente di conducibilità esterna, a À, il cosiddetto coefficiente di attrito nel movimento entro tubi, definito della relazione dp ~ u!. - - =À- -D 2 a", dove 11. è la densità, u,.. la velocità media. La relazione di Iterson e Lorenz può, come è stato dim08t;rato dal Sellerio, essere dedotta. direttamente dalla formula di Reynolds. L'A. della presente comunioazione mostra. tale deduzione, seguendo le orme dello Stanton e la. semplicisaima relazione di Iterson e Lorenz, alla quale giunge, è la. seguente: h = J. f-' 8 p C u'" -essendo O,. il calore specifico Bo pressione costante. La presenza dello .trato limite (GrenzS<lhicht) di Prandtl oonduce a introdurre nella formula. un fattore di correzione, giacchè nello stra.to laminare la tra.smi.ssio1l6 del calore avviene esclusivamente per oonduzione interna., mentre nel nucleo centrale turbolento avviene pe.l rimeseolamento del fluido . L'A. cita i lavori del tenente Bosch e di altri e giunge finalmente. ~ome risultato probabile, alla formula: J. fJo c 3 h=gU,,,-"::""2+~. X dove TI è la viscosità e X il coefficiente di conducibilità. interno del fluido. L'AEROTECNICA [VoI. IX fase. 7, 1929] 571 La formula precedente è dedotta nell'ipotesi che il rapporto ~ fra. la. velou. cità della corrente al confine dello straro limite e la velocità. media nel tubo sia. uguale a. 0,33. L'A. applica. infine le ricerche suespoate a due esempi concreti. H. e. p. Re i b ung 8 ID e saun g en bai b o h e n Re y no l d 8· h e n Z a h l e n. (Misure di attrito per alti 'WILmero di Rey'ttolds). «Z. M. M. D, Bd. 8, H . 6, dicembre 1928. LERBS. BC Rende conto di esperienze eseguite su lastre di lamiera. disposte sulle fiancate del piroscafo Hamburg con speciali dispositivi per la misura dell'a.ttrito, per il controllo della. velocità ecc. Il coefficiente di resistenza di attrito. posto in diagramma con i loga.ritmi del numero di Reynold come ascisse, fornisce una curva che differisce da. queUa semi-teorica. dedotta dalle ipotesi di Karman per una traslazione parallela all'asse delle ordinate e può essere rappresentata dall'equazione c;, = 0.0011 + 0.0576 R -0 .2 dove il termine costante rappresentala. differenza. rispetto aJla legge diKarma.n. Le ricerche saranno proseguite sul Bremen ed inoltre sarà studiato l'influsso della velooità locale, onde stabilire se e fino a qual punto sia. lecito c.aloolare l'attrito sulle fiancate di una. nave assimilando questa ad una laatra piana. e. p. A. TuOM. - The Boundary Layer of the Front Portion o f a. C y l i n d e r. (Lo strato di oontorno sulla po-rzione anteriore di"", cilindro) . • A. R. C", Rap. n. 1176, luglio 1928. n problema è studiato sperimentalmente e teoricamente. Sperimentalmente Bi è fatto UBO di tubi di Pitot ottenuti stirando sottili cannelli di vetro. Tubi troppo Bottili presentano un effetto smorzante troppo accentuato, che li rende inservibili. Per diametri maggiori, ma ancora. molto piccoli, Bi nota uno Boostamento nel valore della pressione dinamioa da essi accusato, ohe risulta. aJquanto superiore ad ! p vi . I migliori risultati sono ottenuti con tubi ovali di 0.36 X 0.45 mm., che permettono di misurare la velooità. Bo 0.18 mm. dalla. parete. Il oilindro adoperato era. di rame, con pollici 45 di diametro, tOlnito o lisciato, ma. non puIimentato. La. parte teorica. consiste nell'esposizione di alouni procedimenti approssimati per l'integrazione delle equazioni di Bairstow (semplificazione di quelle di Prandtl) relative all'andamento del deflusso nello strato limite. 572 L'AEROTECNICA [VoI. IX, fase. 7,1929] Vi è un procedimento di integrazione passo per passo ed un altro cousi. stente nell'ammmettere che il rapporto q/v fra. la velocità entro lo strato e quella esterna. ad 6880 sia. funzione unicamente di 1t distanza. dalla superficie contata lungo la. normale) e nel trascurare w dq In (w = velocità secondo la normale, q velocità tangenziale). Segue poi una valutazione dell'errore che si commette con tale ipotesi. TI confronto dei risultati del calcolo con l'esperienza risulta. soddiafa~ ciente. Chiude il lavoro una. note di A. Fage sulla validità del procedimento suesposto. e. p. S. B. GATES. - A n A n a l y 8 i s o f a R e c t a n g u l a r M o n 0p l a n e w i t h H i n g e d t i P s. (Analisi di 'Un monoplano rettangolare con. estremità rialzate). « A. R. C. ", n. 1175, gennaio 1928. L'A. mostra un metodo di analisi oapace di dare una buona approssi. mazione delle cara.tteristiche di un'ala di pianta irregolare o di incidenza. discontinua e applica detto metodo al problema di un'ala rettangolare di allungamento 6, nella quale il terzo esterno di ogni semiala abbia un'inoi· denza diversa da quella del tratto centrale. Sono calcolate la variazione del carico e la velocità indotta lungo l'apertura e se ne deduoono espressioni per il coefficiente di portanza delle varie parti dell'ala. Il metodo indicato dall'A., estensione di un metodo già applicato dal GIauert, consiste nel porre la. distanza y di un punto dell'apertura alare dalla mezzerìa sotto la forma: y=-soos9 s essendo la semiapertura e nello sviluppare la eircuitazione K in serie di Fourier: K = 4sV2:lA .. senn8 (con n dispari). Si trova. che l'inclinazione (coeff. angolare) della curva della portanza delle porzioni esterne, considerate come mobili separatamente, è del 14 % superiore a quella che si avrebbe se tali porzioni fossero ali isolate, e del 33 % meno che se fossero rigidamente attaccate all'ala. Questo risultato può essere usato come prima approssimazione nel progetto di un apparecchio nel quale gli alettoni dell'ala (convenientemente retratta) siano usati anche per il controllo longitudinale dell'apparecchio, potendo essere abbassati o alzati oontemporaneamente. come nel Ptcrodactl del capitano Hill. •. p. {VoI. rx, rasc. 7,1929] L'AEROTECNICA 573 Ing. GUIDO LAJOLO. I 8 O l i d i a e i r e o l a z i o n e i n t e r n Do P. Magni e la. inoappuceiatura completa. dei motori raffreddati ad aria. «N. T. li, n. 3, marzo 1929. L'A. ohiama solidi a oircolazione interna. dei solidi noi quali l'aria. penetra da un orifizio centrale anteriore e sfugge lateralmente lungo il .corpo posteriore del solido attraverso ad una intercapedine anulare. Tali Bolidi furono già ideati da Piero Magro e brevettati sin dal 1924 per la fusoliera del suo aeroplano Vittoria con motore Anzani 6-A- 20 di 50 cav.; sono stati nuovamente presi in considerazione dal National Advisory Committee Americano, allo stesso scopo per cui furono adoperati dal Magni, cioè per ricoprire i motori radiali raffreddati ad aria col duplice riaultato di mantenere attivo il raffreddamento all'incirca come per il motore scoperto e di diminuirne la resistenza. all'avanzamento. ovviando cosi al maggiore inconveniente dei motori di questo tipo. In luogo di Un solo cappuccio a.nteriore so ne possono collooare due o più in serie. sebbene in pratioa non sia stato adoperato che il tipo più semplice. quello che si è riportato in figura. È evidente l'analogia con l'ala. a fessura o a persiana di Handley Page. •. p. Aeronautica Oommerciale. Ch. DOLLFus . ~ S e c o n d e v i s i t e à r a v i a t i o n de s E t a t s ~ U n i s. «L'Aru-onautique 11, 1928, pago 345. Dopo aver messo in rilievo il giovane vigore che sotto forme diverse anima. l'aviazione americana. l'A. constata che ciò che conta veramente in America è l'aviazione civile nelle sue due ben nette categorie postali e pri. vate a. differenza dell'aviazione militare per ora di secondaria importanza. I costruttori cercano di ottenere la migliore vendita degli apparecchi facendoli economici, semplici, sicuri: il sentimento del pubblico americano a favore dell'aviazione si manifesta nell'impiego costante della posta aerea, nella grande affiuenza ai oampi d'aviazione, nell'ardore reale a ricevere il battesimo del volo, neU'acquisto di numerosi apparecchi privati. D'altro oanto il concorso di passeggeri sulle linee regolari è finora molto basso ad eccezione delle grandi linee postali sulle quali si vola per affari e D on per piacere. I porti aerei sono nettamente iuferiori a quelli dell'Europa. TI Governo interviene in America per oiò che concerne la sorveglianza tecnica della costruzione e l'impiego degli apparecchij bisogna augurarsi di vedere questa sorveglianza. estesa anche alle questioni degli aeroporti ()ve una. libertà esagerata ha fatto commettere degli errori. L'AEROTECNICA 074 [VoI.IX, fase. 7,19291 Se l'aviazione civile e commerciale americana non fosse così giovane ci sarebbe da stupirsi di alcuni fatti: ad esempio l'assenza totale di idroplani e di apparecchi &n.fìbi commerciali e l'Maenza della concezione del loro impiego. La sicurezza preoccupa vivamente il pubblico e i tecnici americani. TI grande sviluppo dell'industria aeronautica in America deve far ben riflettere i costruttori europei in genere: l'enorme produzione di apparecchi a prezzi sempre più bassi, cerca. uno sbocco supplementare all'estero; il mercato dell' America del Sud si aprirà forzatamente all'industria dell'America del Nord; più tardi l'Asia sarà tentata di adottare anch'essa. apparecchi così bene adatti per lo sviluppo delle reti aeree civili. Il concorso per aeroplani commerciali ha riunito il 30 giugno ben 35 concorrenti dei quali 34 hanno compiuto dei percorsi a prezzi tali e con tali premi ai quali nessun costruttore europeo si sarebbe contentato. Invece di perdersi nella conquista. di record sportivi i costruttori ame· ricani cercano il record della produzione e della vendita al pubblico . Dopo una visita alle officine Curtiss, Mahoney.Rian, Stinson, l'A. ha. visitato i laboratori del National Advisory Committee for Aeronautica. ove si fanno ricerche pratiche specie per l'impiego di materiali di grande interesse e di gran rendimento. (L. B.). Aeroplani. Ing. LUIGI FERRARI. - N o t a su g l i o r g a n i d i a t t e r r a g g i o de g l i a e r o m o b i l i. « N. T. », n. 5, maggio 1929. In relazione ad un precedente studio sui carrelli d'atterraggio e sulle ruote unificate, eseguito in collaborazione con il colonnello Aldo Guglielmetti del G. A., l'A. afferma la notevole importanza del calcolo degli aeromobili nell'atterraggio ed esamina brevemente il problema elastico del pattino di coda, concludendo essere spesse volte insufficienti le soluzioni escogitate. Consiglia perciò di aumentare l'ampiezza di movimento del pattino. di usare un doppio sistema di molleggiamento e di applicare in modo opportuno degli ammortizzatori di rioupero. Eliche. F. E. WEICK. Full Scale Teata on a Thin Metal Propeller at Various Tip Speed. (Prove al vero 8U di un'elica metallioa Bottile a varie velocità periferiche) «N . A. C. A.". Report, n. 302, 1928. Questo rapporto descrive una ricerca. effettuata aJlo RCOpO di determinare l'effetto della velocità periferica. (tip speed) sulle caratteristiche di un'elica. metallica. (alluminio) sottile. [VoI. IX, fRSC. 7, 1929) 571> L'AEROTJ;;CNICA L'elica fu montata. su un aeroplano VE·7 con motore E.2 di 180 cav. e provata. nel tunnel per eliohe di 20 piedi. Fu trovato che l'effetto della. velocità periferica Bulle caratteristiche è trascurabile, almeno per le velocità adottate (600 ..... 1000 piedi aJ. sec., da. 0.5 a. 0.9 la. velocità del suono), salvo una leggera variazione sui coefficienti di spinta. e di coppia, dovuta. alla. deformazione della. paJa.. Il rendimento non è praticamente influenzato. In ooncluaione non fu dato di rilevare nè effetto di Bcala. nè effetto di compressibilità in misura apprezzabile. e. p. F. E. WEICK. Full Sca.le Wind Tunnel Testa of aSerica of Metal Propellers 00 a Ve-7 Airplane. (Prove a piena scala di eUche metalliche al tunnel su. aeroplano Ve-7). , N. A. C. A." Report n. 306, 1929. Un'elica metallica (lega di alluminio) a p&8l!O aggi1ll!tabile fu provata con 5 differenti angoli di calettamento. formanti una serie o famiglia.. L'elica fu montata su un aeroplano VE-7 e sperimentata nel tunnel per eliche di 20 piedi del, N .A.C.A. ,. I rendimenti furono trovati del 4: - 7 % più alti che per eliche standarà in legno (l'elica metallica è a pala molto sottile) provate nelle stesse condizioni. In un caso si raggiunse un rendimento dell'86 %. Lo. velocità periferica adottata nelle prove fu di 800 piedi al secondo (290 m/Bec.). Il rendimento non fu, a quanto pare, influenzato sfavorevolmente dalla. distribuzione del passo risultante dalla semplice rotazione della. pala. I risultati sono messi in forma conveniente per le applicazioni. e. p. Fotogrammetria. R. Neue Aufna.hme - und AnBwertegerate fiir kolonial - topographische Aufgaben. (N'UOVi apparecchi di presa e di restituz·ione per rilevamenti topografie, neUe Oownie) . • BildmesBung und Luftbildwesen" 1929, n. l, pago 24. HUGERSHOFF. - QueBto articolo riproduce il discorso tenuto dal prof. Hugershoff nella. riunione di Berlino della ID. G. f. P .•) di cui è cenno nella. relazione da. me pubblicata nel n. 1-2 di questo periodico. I nuovi apparecchi sono: l0 la camera. a pellicole; 20 l'appara.to per l'orientamento Quo Vadis e 3° l'a.pparato di restituzione Aerosimplex. L'AEROTECNlCA 676 [VoI.IX, rasc. 7,1929] l0 La. nuova camera a pellicole ha il formato di cm. 12 X 12 e la. distanza focale di cm . 13,5. Queste dimensioni abbaatanza piccole la. rendono più maneggevole delle altre, e facilmente installabile su qualsiasi aeroplano. 20 Il Qua Vadis (fig. 1) serve sia. a disegnare automaticamente la. rotta. in una scala prescritta. sia a governare l'aereo in modo da fargli Fig. l. - Il Quo V.dia. percorrere una rotta prestabilita per l'esoouzione delle fotogra.fie. Il suo funzionamento risulta. dalle figure schematiche 2 e 3. Nella. prima, il cilin· dro C, su cui è segnata un'eliea, è fatto rotare intorno al suo asse da UD w, Fig. 2. motore di cui W l è l'albero: per effetto della rotazione, l'elica assume l'aspetto di una scala mobile con una certa velocità lungo l'asse del cilindro. Questa velocità si può variare a mezzo del rogoiatore RI' fino Bo quando la scala si muova di conserva ooll'immagine del terreno aottostante a.ll'a.ereo formantesi sullo schermo M. In queste condizioni, la velocità angolare del· (\'01. IX, fase. 7,1929] L'AEROTECNICA 577 l'albero Wl dipende dalla velocità. vera dell'aereo rispetto al terreno, ma non può direttamente servire a misurarla, perchè, oltre che da esaa.. dipende anche dalla quota.. Per ottenere la velocità qualunque sia la quota occorre servirsi di un secondo regolatore Rt, al cui albero W .. è collegato il tachimetro T. Si ha così un m..i.suratore di -velocità meooanico-ottico che finora l non era stato costruito . .All'albero W è collegato il dispom, sitivo per il disegno (fig. 3). L'albero fa rotare i dischi S,. Sf' su cui appogB giano le rotine F I , F!, le quali sono N, _ -IV, mobili rispettivamente lungo gli al.s, S, beri N" N f , che trascinano in rota1; zione con loro producendo ]0 spostaF, mento della. matita B. li movimento SI, traalatorio delle ruote F I , F 2 • (radiale SI; rispetto ai dischi SI' S2' come Dei pIaDimetri a disco), è loro impresso dalle aste St •• S~, collegate ai dispositivi A, Al H" ~ II! che ricordano i comp88Si ellittici: evidentemente la. rotazione delle leve Al' A f di un angolo et, produce spostameuti di F J ed F 2 rispettiv8Jllente proporzionaJi a. aen 'X e COSI1 (come in certi analizzatori armonici). La rotazione suddetta si ottiene col volantino V manovrato a mano, entro Fig. 3. il quale è l'ago di uua bussola (magnetica O giroscopica). Per l'uso, il volantino V deve essere girato in modo che la punta dell'ago venga a coincidere con un indice I, già fissato, in corrispondenza. dell'azimut della rotta. Si comprende come con un meccanismo così fatto sia possibile risolvere i due problemi sopra accennati. 30 L'a.erosimplex (fig. 4) è veramente molto semplice. Esso è baflato sul principio della doppia proiezione di Scheimpflug, come per esempio il Fotocartogra.fo Nistri, ma, a differenza di questo, utilizza la visione binoculare della coppia di fotografie da restituire, proiettandole non già una sull'altra, ma una. a fianco dell'altra. Presso a poco nello stesso piano delle proiezioni si trova quello del disegno. L'osservazione si fa con uno stereoscopio a specchi: e gli indici sono mobili in prossimità. dei piani di proiezione e collegati con la matita. Senza entrare in altri particolari costrut· tivi, dirò solo che è possibile utilizzare fotografie del formato di cm. 5 X 5 578 L'AEROTECNICA [VoI IX, fase. 7, 1929J r-- , , Fig. 4. (VoI. IX, fase. 7, 1929) L'AEROTECNICA 079 distanza fooale di cm. 6~ come pure altre più grandi. La distanza nadira.le dell'asse della camera fotografica al momento della. presa (oppure Pangolo di altura. rispetto all'orizzonte) può raggiungere anche 15°, Dopo aver restituito la. prima coppia di fotografie, ~ possibile passare alla seconda -coppia ponendo la terza. fotografia al posto della. prima, come nell'Aero . .cartografo, e sostituendo una stereoscopio invertitore a quello ordinario. Le dimensioni dell'apparecchio sono di cm. 175 X 95 X 65; il 8UO peao è di circa 40 kg. Le prove in corso diranno quale sia la precisione di questo apparato, .che però è indubbiamente adatto allo BOOpO per cui il prof. Hugershoff lo ha costrWto. Oa88inis. <6 A. BAROloo'1. - L a S t e r e o f o t o g r a ID tU e t r i a e i l F o t o g o n i o ID e t r o b i n o c u l a re. pago 115 presso «La Filotecnica. D (In· gegnere A. Salmoiraghi), Milano, 1929. In questo opuscolo l'ing. Baroni. dopo a.ver esposto in modo chiaro e, Botto certi aspetti, esauriente il problema fondamentale della stereofoto· grammettia e le condizioni generali di funziona.mento del fotogoniometro '" Fig. 1. - Il Fotoelep•. L'AEROTECNICA 580 [Val. IX, fasc. 7, 1929J (che egli chiama. u-niversale per distinguerlo da quello Porro il quale come è noto, non consente la. determinazione immediata degli angoli di direzione dei vari punti obiettivi rappresentati nella fotografia in esso disposta), dà una. descrizione dettagliata degli apparecchi tQtocleps e jotogontometrobincculare costruiti su suo progetto dalla. ditta Salmoiraghi. Con queste costruzioni, PA. si è proposto di mettere a disposizione dei topografi un mazzo ausiliario della. celerimensura. e precisamente utilizzabile tutte le volte che l'ordinario procedimento tacheometrico sia malamente Fig. 2. Il Fotogoniometro binoculare. applieabilo, in specie per le difficoltà di n.cC68BO del terreno da. rilevare da. parte dei porta.stadia. Quindi non si deve cercare negli strumenti suddetti quella. generalità e quel grado di estrema esattezza. che si pretende da altri studiati e costruiti in vista. dell'impiego esclusivo del metodo fotogrammetrico in grandi operazioni di rilevamento. Il fotocleps altro non è che una camera fotografica rigida. del formato di cm. 6 x 6, la quale. con semplici ada.ttamenti, può applicarsi al cannocchiale di un qualsiasi toodo1ite o tacheometro. traAformandolo in fototeodolite. li fotogoniometro binoculare Baroni discende daJl' unione di due fotogoniometri universaJi. Ciascuno di questi differisce dagli altri apparecchi dello stesso tipo per la. semplicità del veicolo ottico, che è un ordinario veicolo Porro dei binocoli prismatici opportunamente modificato e privato di una. delle sue riflessioni. Per rendere universale (nel senso sopra detto) [VoI. IX, rase. 7, 1929J 581 L'AEROTECNICA un fotogoniometro siffatto. occorre far rotare uno dei suoi prismi in guisa. che esso segua i movimenti ratatori della camera del fotogoniometro intorno al suo asse orizzontale. La necessità di far passare l'asse di collimazione del cannocchialetto di osservazione sempre presso a poco per il centro ottico dell'obiettivo della camera, obbliga ad associare alla rotazione del prisma un movimento traslatorio, e quindi ad una costruzione meccanica piuttosto difficile e delicata, che pare sia stata brillantemente effettuata nella Casa SalmoIT"ilhi. Infatti, le prime prove eseguite. i cui risultati son riassunti al termine dell'opuscolo, dimostrano una precisione di funzionamento del tutto soddi· sfacente, poichè, mentre gli errori nelle direzioni sono dell'ordine di 2-3 centesimi di grado, quelli nelle distanze raggiungono il valore massimo di m . 1,6 su m. 226, essendo la base stereoscopica impiegata di circa m . 20. La. Memoria si chiude con un interessante capitolo su La pratica del rilevamento stereojotogrammetrico (da terra). Quanto prima gli apparecchi Baroni saranno provati nella esecuzione di un vero e proprio rilievo in terreno di varia conformazione. CASSINIS. Materiali. J. Dia Metalle des Flugzeugbau. delle costruzioni aviatorie) . «Z. F.M. », 1929. pago 92. HAUSEN. - (1 metalli L'A. riassume le comunicazioni più importanti presentate alla Il Gior· nata dei materiali metallici dell'automobilismo e dell'aviazione)l indetta. nel 1928 dalla Società tedesca per lo studio dei metalli. il dotto H. Stende!. capo del laboratorio di prova. dei materiali delle officine Junkers, dopo aver rilevato quali caratteristiche e quali modi di sollecitazioni abbiano maggiore importanza. per i diversi organi ed elementi d'un apparecchio di volo, passò in rassegna. le varie proprietà che debbono considerarsi per decidere dell'applicazione in aeronautica dei metalli e particolarmente delle leghe leg. giere: peso specifico, carico limite elastico, di snervamento e di rottura per sollecitazioni statiohe, lavoro di rottura, allungamento di rottura, resilienza, comportamento alle sollecitazioni ripetute, attitudine allo smorzamento delle vibrazioni, lavorabilità a freddo ed a caldo per diversi tipi di lavorazione, saldabilità, azione dei trattamenti termici, resistenza agli agenti atmo· sferici, combustibilità. L'alluminio ha resistenza troppo scarsa per essere impiegato fuori dei rivestimenti, in parti soggette a sforzi rilevanti: interessano molto invece le sue leghe dei tipi duralluminio e lautal. Le leghe a bMe di zinco sono di troppo malagevole lavorazione: quelle di magnesio, e in particolar modo L'AEROTECNICA [VoI. IX, rase. 7, 1929] l'electron acquistano ogni giorno maggiore importanza.. Gli acciai saJdabili aono utilizzati largamente, quelli d'alta resistenza talora. non si prestano ad esser piegati nelle forme volute dall'aeronautica e possono essere di lavorazione non facile: come tubi, in specie nei carrelli, si impiegano di frequente acciai a 140 kg/mm. È utile il diagramma tensioll&-ailuogamento, ma va. completato con da.t.i sull'effetto di punta, fondamentale nel propor'Zionamento di molti elementi dell'aeroplano L'allungamento di rottura deve essere grande (esclusi fili e cavi), non scenderà. mai Botto al lO %. meglio S6 si aggirerà intorno al 20 %. Gli acciai sono, a questo riguardo, molto soddisfacenti. Dato l'impiego di lamiere e di tubi sottili non ha. grande importanza la prova all'urto su sba.rretta intagliata.. La resistenza alla. fatica è ora conosciuta troppo sommariamente per dedurre oonseguenze applicabili ad elementi sottoposti 80 sollecitazioni complesse e mal riprodu.eibili nelle macchine di prova. Con opportuni trattamenti termici si possono lavorare le leghe di alluminio e quelle di magnesio: 80 freddo esse presentano minor la.vorabilità e minor facilità d'esser piegate nelle volute forme che l'acciaio: qualohe volta occorre lavorarle con utensili scaldati. L'utilità dell'esser saldabili è per i vari materiali molto diminuita. dalla mancanza di mezzi pratici atti .a. controllare la qualità della saldaturaj questa diminuisce poi spesso la. resistenza alle vibrazioni, tanto da rendere talora. necessario un nuovo tra.ttamento termico. Con gli attuali aeroplani metallici, la cui durata in servizio si calcola di 8 a 9 anni, ha interesse sempre più sensibile la resistenza agli agenti .atmosferioi. Si è di solito esagerato il vantaggio di una assoluta incombu. stibilità. la maggior parte delle leghe usate Delle costruzioni aeronautiche brueiano solo in oondizioni non realizzate nella pratica. Il dotto Seewald trattò con dottrina dell'impiego del metallo noila costruzione delle eliohe, mostrando qual Va'ito campo sia aperto all'uso <lelle leghe leggiare; il dotto Gosslan riferì sui metalli leggieri adottati nella costruzione dei motori raffreddati ad aria. ed il dotto Raokwitz sui metodi di prova. della corrosione dei materiali nella costruzione aviatoria. (g. a.) Meccanica del volo. W ALTER S. DIEBL. - D u e m e t o d i P r a t i c i p e r i 1 o a l c o l o della superficie di coda orizzontale necessaria per un aeroplano staticamente stabile. Report n. 293, • N. A. C. A .•, 1929. L'A. premettendo che i metodi finora in uso nel progettare le superficie .di coda orizzontali riescono troppo complicati per l'uso corrente, sviluppa. [l'O!. IX, rase. 7, 1929] 58il L'AEROTECNICA ~--~ due IDetodi del tutto differenti, concludentisi in semplici formule di agevole applicazione. Ciascuno dei due metodi ha. per caposaldo la ricerca dall'allungamento effettivo delle superficie di coda e quella della. pendenza. della curva. di portanza (per la quale sono preparati dei grafici speciali); mentre poi il primo metodo prosegue con la determinazione di due fattori F 2 ed Ji'a rispettivamente di deflessione e di stabilità., e con la scelta della costante K di stabilità; il che permette infine la risoluzione della formula; e il secondo metodo prosegue con la ricerca del coefficiente di momento assoluto. pure necessario alla risoluzione della corrispondente equazione. Per ciascuno dei due metodi l'A. ha. cura di impartire chiare istruzioni sulle varie fasi del procedimento, e da ultimo porge un esempio pratico tratto da un aeroplano da caccia. (Dal Not·iziario Tecnico del Ministero dell'Aeronautica). Motori. Ing. A. LEVI CAS&S. - La sovralimentaizione d e i motori a 4 tempi mediante turbocompressori aziona t i dai gas di scarico ed il problema. del motore l e g g e r o a. c o m b II S t i b i l e d e n so. « N. T. li , n. 5, mag gio 1929. VA. esamina l'eventualità dell'impiego di un turbocompressore azionato dai gas di scarico per la sovrruimentazione del motore aeronautico ad olio pesante a 4 tempi. Ricorda risultati di esperienze di sovralimentazione di motori Diesel compiute mediante un compressore indipendente e oontrappone a questi risult,ati altri più recenti ottenuti mediante un turbocomprflBsore azionato dai gas di scarico in combinazione con un processo di lavaggio della. camera di combustione, secondo il processo Buchi. Dopo di aver chiesto a quali limiti di potenza si possa presagire che il motOre leggero a combustibile denso sia. atto ad essere portato con sicurezza mediante la recente forma di alimentazione forzata, l'A. Bi chiede se sia possibile eseguire la suralimentazione rinWlciando al lavaggio, avuto riguardo alla complicazione che il lavaggio stesso può portare nella. marcia in altezza e neUa marcia a velocità variabile, e tenendo presente l'evE:\utualità.. affacciata in precedenti pubblicazioni, di costruire il motore con distribuzione a valvole a funzionamento promiscuo per lo scarico e per l'ammlsAione. Ricerca, da ultimo, in qual modo 1:1 esecuzione del processo <li sovra.lirnentazione mediante turbocompl'cssore a,z ionato dai gas di searico possa armonizzarsi col problema del reintogro {lella alimentazione ad alta quota del motore ad olio pesante. L' .",ltro /ltcm:ca. ti L'AEROTECNICA [\'01. IX, rase. 7, 1929J Il motore Farman 9 E-a 250 c. v raffreddato ad aria. \I L'Areonautique n, gennaio 1929, pago 7. Contrariamente a.lle produzioni precedenti, si tratta di un motore radiaJ.e munito di riduttore Farman a regime di rotazione molto elevato, che gli permette di conservare una massa ridotta in rapporto a.lla potenza.. È Bo 9 cilindri, a stana, con carteT d'alluminio in due parti, assicurate da 3 coperchi; uno davanti su] quale si fissa il riduttore e che contiene l'ingranaggio di comando de11e carnea, due coperchi dietro , uno dei quali porta le pompe per l'olio e per la benzina. e il comando del contagiri. Cilindri in aooiaio, valvole d'ammissione e di scarico con triplice molla; piccolo carter di protezione su ogui testa. di cilindro, pistoni in lega d'alluminio. Sistema delle bielle costituito da. una biella-madre e 8 biellette in acciaio al nikel--eromo. Lu brmcazione per circolazione; pompa a ingranaggi a triplo corpo; filtro accessibile con valvole di eccesso di pressione. Accensione per mezzO di doppio distributore a corrente continua; avanzo variabile automatico . Alimentazione con carburatore Zenith a duplice ,,,;orpo riscaldato dai gas di Bcarico; avviamento elettrico. Caratteristiche generali: Alesaggio 115 mm. corsa 120 rom. Cilindrata 1. 11,2; ra.pporto di com· pressione 5.8. Potenza 280 llP a. 2700 giri al minuto; rapporto <li riduzione l a 2. Peso a vuoto con pompe-, carburatore, apparecchio di accensione, kg, 230,500. (L. B.) PIERRE GAltRlGUES. - L e i n s t a.ll a z i o 11 i m o d e r n e p e r I e p r o ves u i m o t o r j. IL'Aeronautique " gennaio 1929, pago 3. L'A. esamina le condizioni da. realizzare in una. istallazionf> moderna. per la prova di motori; la. prima di esse è 1'isolamento dei banchi dal punto di vista del rumore e delle trepidazioni. Occorre quindi costruire delle camere indipendenti con pareti doppie e guarnite internamente di métal déplcyé per evitare danni alle camere vicine in caso di esplosione. Di più il motore e il freno Froude (o altro ano.· lago) saranno istallati su lastre distinte di cemento armato dello spessore di circa 30 cm. poggianti su isolatori di eaoutchoue di forma. tronco-coniea. (altezza. circa. 12 cm. diametro 15 cm.). Avendo bisogno di circolare intorno al motoro, si libererà la cella. di tutti gli accessori superflui. Due gallerie sotterranee conterranno le canalizzazioui dei gas di scarico e dell'acqua di raffreddamento pcl motore c per .freno. Le cellule destinate aUa prova dei motori a raffreddamento ad aria devono eSSE're a grande volume. [VoI. IX, r... c. 7, 1929J L'AEROTECNICA 580 ------------------------------ Davanti al motore è disposto un vasto carter cilindrico (diametro circa. 4 Inetri, spessore m. 0,80 ..... 1,20) sul quale si muoverà. un'eliea a larghe pale mediante un motore elettrico. La velocità dell'elica c le sue dimensioni, il diametro della presa d'aria attraverso le paret.i, dE'terminano il volume d'aria aspirata e la sua velocità; il punto più delicato, però, è l'orientamento dei filetti d'aria, che varia per ogni motoro. Per prevenire i pericolj d'inccndo la cisterna. sotterl'an,ea della benzina. è piazzata all'esterno deUa costruzione. Per ogni cella una piccola riserva, annegata nella sabbia a 50 cm. circa al disotto del suolo contiene da 50 So 100 litri secondo la potenza del motore. Da questo serbatoio l'essenza sarà aspirata per mezzo di una pompa a mano in un alimentatore di piccola, capa· cità sul quale si (aranno le prove di consumo. L'olio per ltubrifìcazione sarà contenuto in un serbatoio di 50 litri c,iroa, disposto a.d un'altezza da 2 a 3 metri, Sul tubo che porta l'olio alla pompa può essere innestato un radiatore, Scappamento, Per le prove di messa a punto dei motori nelle quali l'ispezione del colore delle fiamme è molto importante. le pipe di scappamento immettono in parecchie marmitte verticali situate in una grande cappa. Ma nelle prove di regolarità è bene riunire i tnbi di scappamento in un collettore istallato in un cunicolo sotterraneo: un ventilatore aspira i gas bruciati e li immette in un camino d'evacuazione. Tutte le condotte di servizio per il motore o per il freno (acqua, essenza, olio, gas) devono avere giunti elastici per annuJlare l'effetto delle vibrazioni. il ,'eazione delle so,le. In alcune istaUazioni ci si contenta di ventilatori di grande diametro giranti molto lentamente dispost.i nelle pareti della sala e aspiranti l'aria viziata. Ciò però crea un movimento d'aria troppo a.ttivo e fa.stidioso per il personale. È preferibile invece il sistema di immettere l'aria fresca spinta entTo una ca.nalizzazione generale, alla velocità massima. di 25 a 30 cm. e uscente a tra.verso deJle aperture praticate alla. parte bassa delle celle. La camera speciale per le prove in depressione e alle basse tempora.. turo comprende una pompa per creare il vuoto e una installazione frigorifera. I ca.rburatori aspireranno l'aria in un cassone nel quale saranno realizzate la pressione e la temperatura corrispondenti all'altitudine di prova. lnfine il sottosuolo accoglierà le istallazioni accessorie: tubazioni di riscaldamento centrale, canalizzazioni elettriche, d 'aria compressa, di ac'qua, di gas. (L. B.) L'AEROTECNICA 5116 [VoI. IX, rasc. 7,1929] Navigazione aerea. R. AMBROGETTI. pianti e - N a v i g So z i o n 6 a e r e a n o t t u r u a - I ID • segnali di rotta. «N. T.», ll. 4. aprile. 1929. L'A. esamina le diverse disposizioni adottate nei vari Stati per costituire una rete organica di segnalazioni luminose per la navigazione aerea notturna e dopo aver premesso che gli impianti di tal genere in rolazione alle diverse funzioni ad essi assegnate si possono dividere in due grandi categorie: segnali di rotta e segnali di aeroporto, passa ad una trattazione descrittiva e critica dei vari sistemi di apparecchi attualmente usati per costituire gli impianti e segnali di rotta, prendendo in esame i st'guenti argomenti: distanziamento degli aerofuochi; aerofuoohi al « Neon Il; norme generali per la dislocazione degli aerofuochi; determinazione della potenza luminosa degli aero fuochi; tubi al « Neon D; caratteristiche di alcuni tra. i piil importanti tipi di aerofari di grandissima potenza. aerofari di media. portata; aerofari Il Luria Il; aerofari alimentati da gruppi dinamo-aeromo~ tore; apparecchi a luce intermittente e fascio fisso; lampeggiatori; acc6ndi~ tori estintori automatici; valvola solare Coacci; generatori acetilenici. Gli impianti di aeroporto saranno trattati in un successivo articolo. Navigazione aerea. - Strumenti. P. L a u a v i g a t i o n a é r i e n n e e t 1e 5 i U 8 t r u ~ m e n t s de bo r d. (La navigazione aerea e gli strumenti di bOTiW). (I Bullettin technique de la Sociét.é d'encouragement lI, 1928. pago 809. FRANOK. - Gli strumenti di bordo servono specialmente: alla guida dell'apparecchio, alla navigazione aerea propriamente detta, all'atterraggio. Al primo scopo servono gli indicatori di velocità. (tipo Pitot o Venturi. od a preS8ion~) e gli indicarori d'angolo d'incidenza. Servono meglio i primi: qualche volta la temperatura ne altera le indicazioni e pioggia o neve ne 9struiacono i tubi. Meno utile. anche se funzioni bene, è l'indicatore d'mci· denza, perchè quello che interessa conoscere per evitare scivolata d'ala o analoghi inconvenienti dovuti alla insufficiente portanza è la velocità.. I sistemi pendolari usati per assicurare che si conservi la stabilità. laterali souo incerti: meglio servono gli orizzonti artificiali giroscopici, che, in determinati condizioni, dànno la verticale vera. L'indicatore di virata deve servire a completare le indicazioni, sempre ta.l·dive, della bussola. Questi vari apparecchi sono spesso riuniti in gruppi: nel cosidetto controllore del volo si hanno indicatori di velocità, di verticale apparente e di [V"l.l);', ra,c, 7, 1929J L'AEROTECNICA 087 virata.; nel girorector, indicatori di velocità e di virat.a e orizzonte girolWOpioo; il gùroclùnometro è un giroscopio che dà l'inclinazione dell'apparecchio rispetto a due assi orizzontali. La na.vigazione aerea è fondata sull'impiego di bussole, per lo più 1I1a.gne tiche, di rado a induzione terrestre o giroscopiche. È opportuno che la. bussola sia in posizione facile per la. compensazione e che con una disposizione semplice se ne permetta la lettura. contemporaneament.e al pilota e al resto dell'equipaggio. Si accenna alla bussola ad induzione di Dunoyer ed a quella americana Pioneer. Interessantissimo strumento è il deriv0l!letro: o si orienta un filo o un reticolato, o si traccia con la matita la traiettoria apparente di punti di riferimento: questo secondo metodo è più preciso. In genere le osservazioni di deriva richiedono un personale speciale: i derivo metri a specchio consentono di essere usati dallo stesso pilota. Di notte la deriva si misura utiliz. dando razzi, su mare tranquillo gettando bottiglie che rompendosi sulla superficie lasciano su di essa una macchia che serve da riferimento. L'uso del punto astronomico va diffondendosi, non o~tante la difficoltà. di un buon orizzonte artificiale. Classico della navigazione aerea è l'impiego della radiogoniometria. Per l'atterramento si stanno studiando sonde aeree, tipo Behm (a suono), elettromagnetiche. (g. a.) Resistenza strutturale degli aerei, D y n a m i s c b e F e !; t i g k e i t v O n F l u g z e li g k o n 8 t r u k t i o n s t e i l e n. (Resistenza dinamica di elementi di aeroplano). t V. D . I. li, 1928, pago 1881. P. BRENNER. - I calcoli di resistenza eseguiti secondo i regolamenti ufficiali dànno buon affidamento quanto alla resistenza alle azioni statiche. ma non sempre tengono il dovuto calcolo dell'importanza di quelle dinamiche, alle quali sono da attribuirsi taluni disastri aviatori e che possono consistere: in azioni isolate o ripetute a lunghi intervalli, più o meno parago- . nabili ad azioni d' urto (atterramento, brusca ripresa dopo ]a picchia.ta) e queste si considerano moltiplicando il carico statico per un fattore dinamico, anaJogamente a. quanto si fa per i ponti; in azioni freq~entissime di intensità e di direzione variabile, legate ai fenomeni di fatica del materiale, analoghe a quelle che si incontrano nelle costruzioni meccaniche. Esse sono dovute alla struttura irregolare del vento, (vortici), alle vibrazioni del motore, a quelle prodotte dal vento dell'elica. L'A. riporta interessanti diagrammi rilevati in volo: andamento dell'acce- L'AEROTECNICA [VoI. IX, filse. 7,19291 lerazione dovuta ai vortici, vibrazioni di cavi di crociera di monoplani, vibrazioni torsionali di alberi di motori. La. resistenza di un materiale a q.ueste azioni dipende dalla. grandezza di queste e dal numero di cambiamenti di sforzi. Interessanti tabelle dànuo per alcuni acciai. per il durall11Dlinio, il lautal, l'aeron e l'elektron A.Z.M., le caratteristiche elastiche di resistenza. più importanti, compresa la resi. stenza alle azioni invertite, determinata con la macchina di Sebenck. Sono indicati anche alcuni risultati relativi ad alberi di motori, a pale d'elica metallica, a cerniere d'attacco di aste di ossature portanti. L'A. termina. consigliando di esaminare tutte le possibili cause di cimento dinamico di un apparecchio provvedendo anche a misure delle ' tensioni provocate nella sua struttura~ di curare d'ottenere un opportuno periodo di vibrazione e di smorzare le osoillazioni quanto è possibile, di determinare la resistenza dei materiali alle sollecitazioni molte volte ripetute, di ricercare leghe con buona. resistenza alla fatica, e forme che permettano di sfruttarla bene. di evitare invece quelle disposizioni e quei difetti che sono capaci di aggravare i fenomeni di fatica, proteggendo, soprattutto le leghe leggiere, dagli attacchi degli agenti atmosferici e dell'aoqua marina che hanno un effetto molto nocivo sulla resistenza alla fatioa del materiale. (g. a.) Varie, D i e F J u g z e u g h a l l e n i n W i l h e l m s h a v e n. (Le rimesse per velivolri di Wilhelmshaven). «Der Bautechnik », 1928. pago 272. Descrizione con disegni e fotografie delle tettoie per ricovero dei velivoli costruite nel campo di Caciliengroden per la Società Jade. Oltre a rimesse minori che coprono oiascuna. un'area di m. 15,3 x 22,3 e con porte alte 4: m. venne costruita una grande tettoia di m. 60,6 X 26,8, assai ben studiata. (g. a.) H. SCHMUCKLER. H a Il e n b a u t e n i n S t a h l . (Tettoie di acciaio). Il Der Sta.hlbau li, 1928, n. 7. Vi sono brevemente descritte, con alcune fotografie, le rimesse per velivoli, metalliche, dei campi di Rotterdam, Konigsberg-Devau, AmburgoFuhlsbuttel) e Berlino-Tempelhof. Si accenna ai tipi di porte Breest ed Hirsch. (g. a.) W. SCftNEIDER. - D i e n e u e lo' l li g Z e u g h a Il e i n K i e 1 - V o s s b r o o k . (Le nuove l.ettoù: per aeropZam'i di KieL-VossMOok). 01 Stablbau li, 1929, pago 22. La Ruperfìcie coperta non è grande: 39:3 x 28 m. , ma sono molto interessa.nti alcune disposizioIri costruttive. La costruzione è metallica: l'08sa- [Vol.lX, r"se. 7, 1929J L'AEROTECNlCA 589 tura della. facciata risulta. da. un portale reticolato incastrato, che lascia. per 1& porta una luce libera di 35 m. L'architrave del portale ha. 4 m. di al· tezza.. Le porte sono del tipo Anderseu. (g . a.) R. D ie F 1 u g z e u g h a LI e n N i e t )eben u ud S e h k e u d i t z b e i H a Il e . (Le tettoie per aeroplani di Nietleben e di Schkeudifz pres80 BaUe) in • Der Stahlbau _, 1929, pag. 27. REUTER. - Descrizione df)Ue tettoie di quello che !;ta diventando il maggiore e più moderno campo di volo della. Germania. e che riproducono, ingrandite e migliorate, le dll;posizioni adottate a Niethleben. Il campo di Schkeuditz venne studiato nelle sue disposizioni generali dal prof. Thierseh, che pro. gettò due grandi tettoie quadrate riunite dal fabbricato della direzione del campo. Gli ha.ngars hanno ora una fronte di circa 150 m., Buddivisa in luci di 15; 60,5; 60,5; 15 ffi. e Bono profondi 30 ffi. Sono descritte sommariamente, con buon numerO di disegni, le disposi.zioni dell'armatura. metallica, che raggiunge in complesso circa. 400 tonno di peso. (g. a..)