Ufficio stampa Rassegna stampa mercoledì 23 gennaio 2013 Pagina 1 di 9 INDICE Corriere Romagna Cesena Informare sulla sperimentazione 3 23/01/13 Il Resto del Carlino Cesena Iniziativa Opuscoli antidroga diffusi dagli «Amici di L. Ron Hubbard» 23/01/13 4 La Voce di Romagna forlì Villaggio Mafalda 5 23/01/13 Miracolo possibile grazie ai volontari 7 23/01/13 Pagina 2 di 9 pressunE c,o'r'fiere 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. di Forlì e Cesena Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti Diffusione: n.d. Informare sulla sperimentazione Raccolta `porta a porta", volontari nei supermercati per distribuire alla gente materiale informativo Uno dei banchetti allestititi lo scorso fine settimana: ora la raccolta è al 70% CESENA. Sabato scorso una quindicina di volontari del Quartiere Oltresavio (tra consiglieri membri della Commissione Ambiente e altri) hanno allestito banchetti informativi nei principali supermercati del Quartiere (Famila, A&O, Conad, Economy), per potenziare la comunicazione verso i cittadini in merito al sistema di raccolta differenziata av- viato in zona circa un anno e mezzo fa. In accordo con Comune e Hera, i volontari del Quartiere hanno distribuito materiale utile al corretto smaltimento dei rifiuti, con l'obiettivo di aumentare la percentuale di rifiuti sottratti alla discarica (attualmente circa 70% nel Quartiere Oltresavio) e migliorare la qualità dei materiali avviati al riciclo. Pagina 14 CrorocatliCesere .•:§J San Carlo si è svegliata in mezzo alla puzza "Quartieri al cinema" cambia Pagina 3 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press unE il Resto del Carlino CESENA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Inìziativa Opuscoli antidroga diffusi dagli «Amid di L. Ron Hubbard» I VOLONTARI dell'Associazione 'Amici di L. Ron Hub ard' distribuiranno oggi in città gratuitamente gli opuscoli «La verità sulla droga». I volontari spiegano che il materiale infoi Oli ativo è rivolto prevalentemente agli adokseenti e illustrai pericoli, derivanti dail'nnso di marijuana. Ik. % C01. ON1B;Ni -• • ••-• • ■ ••:•,..•. .1% Pagina 4 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 '‘_ ‘41 press LinE I ROMAGNA FORLÌ & CESENA Direttore Responsabile: Franco Fregni iutare i più deboli. Perché ogni uomo ha un valore inestimabile per il fatto stesso che c'è: indipendentemente dalle proprie capacità e proprietà. E' questa la coscienza che ha mosso due sacerdoti forlivesi, don Mino (hella foto) e don Amedeo, a dare vita a Porri a metà degli anni settanta alle prime realtà di aiuto per i tossicodipendenti che volevano uscire dal giro della droga. Un modo di dare una "seconda possibilità di vita" ad una gioventù che diversamente sarebbe stata bruciata. Da allora, quell'ondata di bene nata dall'amicizia tra due sacerdoti e tra loro e don Oreste Benzi, non si è più fermata; ed è passata attraverso i decenni cambiando forma, adattandosi alle urgenze via via incorMute, e coinvolgendo centinaia e centinaia di persone volontarie e bisognose. Quando è nata, nel 1935, l'associazione Paolo Babini contava appena alcune decine di volontari. Già due anni dopo, nel 1987, è stato necessario dare vita ad una vera e propria cooperativa, per regolarizzare la presenza di dipendenti in grado di sbrigare l'enorme lavoro che andava crescendo per gestire i servizi. Oggi la Paolo Babini è una realtà poliedrica, attiva soprattutto nell'assistenza di minori in difficoltà. Questo il ventaglio delle opere, distribuite nel forlivese e per la maggior parte concentrate al Villaggio Mafalda (via Dragoni 75/tn), che ne raccoglie oltre 1'80%. 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. no di loro vengono individuate una famiglia di riferimento, e uno stretto giro di figure educatrici che si possono Menare. Una situazione di passaggio, in attesa della decisione del giudice sul fuguro del bambino. Il progetto, attivo dal 2000, è unico a livello regionale, ed ha dovuto affrontare un lungo iter di controlli e verifiche prima di essere approvato. e la famiglia Calamandrei, della quale il villaggio porta il nome (Mafalda è la moglie del benefattore), Per la parte rimanente ci si è via via affidati alla generosità del territorio, che ha risposto sia con donazioni di privati, che con il supporto di enti come la Fondazione Cassa di risparmio, la Banca di credito cooperativo di Forlì e la Regione Emilia Romagna. Comunità residenziali Opera da 5 milioni di estro Risorsa 5 per mite Sono la fetta forse più caratteristica del carisma della cooperativa. Due sono le comunità residenziali. Ad esse si aggiungono un'esperienza di comunità di tipo familiare, ed una comunità, a carattere semi residenziale. A Villaggio Mafalda sono state costruite anche 11 aitazioni ad alto grado cli autonomia. All'interno di esse trovano ospitalità giovani mamme sole con bimbi piccoli, ma anche i ragazzi seguiti dalla cooperativa nella. :minore età e divenuti maggiorenni, E' quest'ultimo uno dei più recenti settori d'intervento attivati. A determinarne l'avvio, l'esigenza di seguire i giovanissimi nel difficile passaggio verso la completa autosufficienza. Villaggio Mafalda è stato inaugurato nel 2009. Un'opera imporne nata e fondata sulla Provvidenza. Quando vennero avviati i lavori, infatti, c'era la disponibilità solo di due milioni e mezzo cli euro, frutto di due grosse donazioni da parte di singoli: Augusta Mingheffi (già preside della scuola media Pascoli, che aveva posto come condizione che il suo nome rimanesse anonimo fino alla morte); Per sopravvivere la cooperativa conta su un mutuo di 2 milioni di euro, ti rientro della cifra, che prevede rate mensili da 20 mila euro, è possibile anche grazie alle risorse del 5 per mille, donato alla cooperativa Paolo Babini da ben 4 mila persone. :Per il resto ci si appoggia a donazioni. Per gli stipendi invece si fa affidamento alle convenzioni attivate can. comune e Asl sui vari servizi. Le attività educative Si dividono in tre asili nido; un centro di aggregazione giovanile con sede nell'ex centro musicale; un progetto autonomia per ragazzi disabili, inseriti in un percorso in famiglia tra 114 e i 18 anni. Per i piccolissimi Uno dei fiori all'occhiello della cooperativa è il progetto "Santa Cecilia", destinato ai bambini da O a 5 anni. Si tratta di un .modello d'inserimento pensato per la delicata psicologia dei bimbi così piccoli. L'idea è quella di rispettare l'esigenza che essi hanno di avere poche figure di riferimento, cui potersi "attaccare" sul piano educativo ed affettivo. Per questo ognu- Pagina 7 '1?! Pagina 5 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE I ROMAGNA FORLÌ & CESENA Direttore Responsabile: Franco Fregni 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Pagina 7 Pagina 6 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE I ROMAGNA FORLÌ & CESENA 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Direttore Responsabile: Franco Fregni Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. SOCIETÀ IN OPERA Miracolo possibile grazie ai volontari Numero crescente L'obiettivo è sensibilizzare le persone sulle necessità del territorio, per risvegliare le energie della comunità ussidiarietà. Non c'è altra chiave che possa dare una speranza concreta ai bisogni crescenti del nostro territorio. Ne è convinto, forte della sua esperienza, Marco Conti, vicepresidente della cooperativa sociale Paolo Babini, che vede concentrate a Villaggio Mafalda la maggior parte delle sue opere. "La progressiva diminuzione delle risorse a disposizione degli enti statali sta attuando di fatto il passaggio da una situazione di welfare state ad una di welfare community - afferma - Questo significa che lo Stato potrà assicurare sempre meno servizi che, se non saranno gestiti dalla creatività, capacità e libera iniziativa della società, sono destinati a rimanere scoperti. Per questo non mi stanco mai di dire che la nostra forza sta nella generosità delle persone. Sono le decine e decine di volontari che a vario titolo ruotano intorno alle nostre opere. Senza di loro sarebbe impossibile questo miracolo che è la Paolo Babini. E questa è la strada per affrontare tanti altri bisogni del territorio. La nostra missione è anche quella di riattivare le energie della comunità". Avete però anche molti dipendenti... Sono indispensabili, anche per questioni di legge. Noi siamo attenti a tenere sempre insieme tre fattori: professionalità degli educatori, volontari dei centri e famiglie di riferimento nelle nostre opere. Quest'ultimo è un particolare che ci contraddistingue. Nelle nostre comunità residenziali abita sempre una famiglia volontaria. Si tratta di un'intuizione avuta dai nostri sacerdoti fondatori, che credevano nel valore generante e insostituibile della famiglia per ciascuna persona. Nelle comunità, dove si trovano in media 7-8 bambini, si turnano degli operatori, ma c'è una famiglia che stabilmente sta coi minori e condivide con loro la vita di tutti i giorni. Qual è l'identikit delle famiglie che danno la disponibilità? Si va dai giovani sposi trentenni alle famiglie che hanno superato la sessantina ed hanno figli grandi. Per chi viene ad abitare nelle comunità chiediamo una disponibilità minima a fermarsi di due anni, per assicurare una certa stabilità. Ma la media di permanenza è più alta. C'è chi rimane anche 10 anni. Attualmente sono residenti nelle nostre strutture 3 volontari e 6 famiglie. La rete delle fa- Pagina 9 liracolo possibile grazie ai volontaii Pagina 7 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE VOCE DI ROMAGNA FORLÌ & CESENA Direttore Responsabile: Franco Fregni "A provvedere all'assistenza ora deve essere tutta la società miglie è comunque più ampia, e comprende, per esempio, chi partecipa al progetto Santa Cecilia. Si parla di una settantina di nuclei. Siete nati all'interno di un'espe- 23/01/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. rienza cristiana. Considerata laica la proposta che fate? Non esiste questa dicotomia. Per don Mino e don Amedeo la strada è sempre stata chiara: affrontare le cose con umanità. Questo è il punto più profondamente cristiano, e l'unico sul quale è possibile incontrare davvero tutti. La possibilità di operare come volontario o famiglia è a prescindere dal fatto che uno sia particolarmente legato alla Chiesa. Certo, per chi vuole proponiamo momenti di condivisione e spiritualità, perché è lì che nasce la nostra forza per abbracciare tutti, ma si tratta di momenti estremamente liberi. La cappellina è stata una delle prime opere costruite a Villaggio Mafalda. Com'è il rapporto con il territorio? Uno dei punti imprescindibili della nostra attività è il continuo incontro tra agio e disagio. Villaggio Mafalda non è un'opera nel deserto, isolata dal resto del mondo, ma un punto d'incontro tra gli ospiti e l'esterno. Ne sono un esempio gli asili nido, dove le mamme ospiti hanno occasione di stringere rapporti di amicizia con le famiglie di tutti i bambini che portano i piccoli da noi. Lo stesso vale per la Sala polivalente, utilizzata per diversi eventi. Questo scambio continuo è importantissimo. Anche il rapporto con le istituzioni è buono. Sia con Asl che con il Comune c'è un'ottima collaborazione. La Paolo Babini da tempo non è più considerata una realtà parrocchiale ma un fatto cittadino, una risorsa per tutta Forlì. Michela Conficconi Pagina 9 liracolo possibile grazie ai volontaii Pagina 8 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE E 23/01/2013 ROMAGNA FORLÌ & CESENA Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Direttore Responsabile: Franco Fregni Diffusione: n.d. IL SOGNO NEL CASSETTO Missione lavoro Corsi di formazione e un ristorante per creare occupazione FORLÌ Se è vero che le esigenze della società cambiano con il mutare dei tempi, senz'altro la sfida nei prossimi anni sarà quella del lavoro. Un banco di prova che la cooperativa Paolo Bambini è decisa ad affrontare, rilanciando proposte ad hoc. Nello specifico l'idea è quella di organizzare corsi di formazione al lavoro sia per i giovani ospitati nelle strutture, in particolare i neo maggiorenni, sia per gli adulti che hanno perso il lavoro e che per età e competenze faticano a reinserirsi. Uno strumento che vorrebbe essere messo a servizio pure delle mamme con bimbi presenti nel Villaggio e dei disabili. vizio di catering alcune volte l'anno. Tra le possibilità allo studio c'è quella di aprire un vero e proprio ristorante, e di proporre servizi per eventi e cerimonie, in modo da rendere sistematica l'occupazione in questo campo. Potenziare il settore permetterebbe dunque di creare nuovi posti e allo stesso tempo di formare le persone. Aprire un locale La proposta dovrebbe essere affiancata ad un'ulteriore iniziativa: l'incremento delle attività per creare occupazione interna alla stessa cooperativa; anche solo temporaneamente, in modo da accompagnare le persone nei momenti di maggiore difficoltà, fino all'autonomia. L'idea è quella di potenziare il campo nel quale la Paolo Babini già si è specializzata: la ristorazione. Attualmente la cooperativa ha due cucine industriali, e offre ser- q 4 r Settore ristorazione Pagina 9 liracolo possibile grazie ai volontaii Pagina 9 di 9 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015