Dol – G3 Tutor Nicolò Firriolo Didattica assistita da tecnologie Gruppo IV Alessandra Consonni Maurizia Righi Mauro Zennaro Corso pomeridiano di giornalismo per una Scuola secondaria di primo grado Marzo 2011 Corso pomeridiano di giornalismo per una Scuola secondaria di primo grado Presentazione del progetto Il Corso si propone di coinvolgere 20 alunni della scuola media inferiore in un’attività didattica pomeridiana in modalità blended e-learning con lo scopo di fornire loro le competenze per poter pubblicare il primo giornalino online della scuola. Nella stesura di questo documento di progetto le/i docenti responsabili hanno deciso di presentare in un disegno organico complessivo tutti gli aspetti che concorrono alla realizzazione del Corso e di integrare con alcune schede di insegnamento-apprendimento più dettagliate le diverse fasi del percorso. La scansione di tali schede è determinata dai contenuti erogati. Il progetto segue un approccio di tipo lineare, ma è evidente che ogni aspetto è suscettibile di modifica in via di realizzazione. È stata scelta una presentazione in A4 orizzontale per facilitare la lettura a monitor. Per lo stesso motivo, sono stati usati i caratteri Georgia (Matthew Carter, 1993) e Myriad (Robert Slimbach e Carol Twombly, 1992), progettati per una leggibilità ottimale sia a monitor che su carta. Alcuni approfondimenti sono stati composti in un corpo maggiore per permettere una miglior proiezione su schermo. Finalità Formazione delle competenze per la realizzazione di un giornalino online Persone coinvolte 20 alunne/i di II e III media in possesso dei seguenti prerequisiti: a) buoni risultati nelle materie scolastiche; b) conoscenza di un programma di videoscrittura; c) conoscenza delle regole della comunicazione e delle funzioni del linguaggio. Due insegnanti di lettere per le lezioni in presenza (svolgimento della parte teorica, assistenza nelle esercitazioni e verifica del percorso formativo) Un/a docente esperto/a in didattica assistita dalle nuove tecnologie con il compito di progettare la parte didattica online e di coordinare il lavoro. Un/a collaboratore/trice esterno/a (giornalista) per uno o più interventi specifici sulla materia. Un/a tecnico/a del laboratorio informatico con l’incarico di collaborare e risolvere eventuali problemi di natura tecnica. Tempi Alunne/i 6 settimane con una cadenza di due pomeriggi a settimana per un totale di 12 unità di lavoro. Per ogni unità sono previste 2 ore di attività in presenza e 2 ore di attività online 24 + 24 + 2 ore online flessibili. Insegnanti 24 ore di impegno in presenza. 12 ore per gli incontri di coordinamento e programmazione ( 1 ora per ogni unità) un monte ore non programmabile per il tutoraggio online. Luoghi Aule e laboratorio di informatica della scuola per le lezioni in presenza Laboratorio di informatica della scuola per gli alunni privi del computer o della connessione internet a domicilio. Tecnologia Per la sezione didattica online del Corso è previsto l’utilizzo di Moodle, piattaforma web open source, alla quale sarà possibile accedere attraverso la rete internet sia dal laboratorio informatico della scuola, sia dal computer di casa. Sarà compito dell’insegnante esperta/o in nuove tecnologie e del/la tecnico/a di laboratorio creare uno spazio virtuale per la classe del Corso di giornalismo dove sia possibile: a) Pubblicare l’intero progetto didattico per controllare le diverse fasi di realizzazione b) condividere i materiali da consultare c) depositare i lavori prodotti, esercitazioni e verifiche d) inserire gli avvisi e) partecipare ad un forum di discussione Metodologia Lezione in presenza a) lezione frontale tradizionale e con l’ausilio della Lim b) lavoro in piccolo gruppo (cooperative learning) c) uso del laboratorio informatico Attività online Piena autonomia dell’alunno nella scelta dei tempi di lavoro per: a) approfondire i contenuti inerenti l‘argomento (in modo autonomo o su materiale indicato dall’insegnante) b) svolgere esercitazioni, test, verifiche formative e sommative c) chiedere chiarimenti all’insegnante di riferimento Per ogni unità di lavoro è prevista una prima parte (2 ore) di lezione in presenza, una seconda di attività online. Obiettivi generali Formativi 1. Rafforzare il senso di appartenenza all’istituzione scolastica attraverso la realizzazione di un giornale online di Istituto. 2. Sviluppare maggiore autonomia e responsabilità personale nel decidere i tempi del proprio apprendimento e della propria formazione Didattici 1. Sviluppare la capacità logico-interpretativa della realtà. 2. Acquisire la capacità di esprimersi attraverso diversi canali di comunicazione 3. Potenziare le competenze linguistiche e tecnologiche (in particolare competenze digitali) Contenuti Abbiamo preferito suddividere il progetto in 12 unità di lavoro di dimensioni ridotte per semplificare l’attività di insegnamento-apprendimento e per rendere più agevole il controllo dei risultati raggiunti in itinere. Le prime due sono unità propedeutiche: 1. Verifica e rinforzo dei prerequisiti: regole della comunicazioni, funzioni del linguaggio, videoscrittura 2. I diversi modi di informare: quotidiani, periodici, telegiornali, giornali online 3. Il giornale, questo (s)conosciuto: tipi di giornale, formule e formati diversi, le principali testate quotidiane in Italia 4-5. Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare Tra scrivere e leggere (una notizia) c’é di mezzo una redazione: la notizia, le “5 W”, le fonti, la redazione, le figure in redazione 6. Dalla grammatica alla pratica: la prima pagina, il colophon, i “segreti” del mestiere del giornalista, la “cucina” redazionale, l’”attacco” 7. Uso delle immagini 8. La cronaca: apertura, corpo centrale, le 5 W 9. Grafica editoriale Nelle ultime tre unità (10-11-12) gli alunni, divisi in 4 gruppi formeranno una redazione divisa in settori specializzati con il compito di produrre degli articoli da pubblicare sul giornalino online della scuola. Valutazione Saranno presi in considerazione: La partecipazione delle/gli alunne/i alle attività (in presenza e online) Questionari di fine modulo per valutare l’apprendimento in itinere Il giornalino online ( risultato finale) Unità n. 1 Verifica e rinforzo dei prerequisiti Obiettivi • Riconoscere gli elementi della comunicazione verbale e non verbale • Riconoscere le caratteristiche del codice linguistico • Saper usare adeguatamente la lingua in rapporto al contesto e allo scopo comunicativo • Conoscere un programma di videoscrittura Metodologia In presenza (2 ore) • Somministrazione test per la rilevazione dei livelli di partenza • Autocorrezione • Presentazione per mezzo della Lim di schede di rinforzo: a. gli elementi di base: i segni b. gli aspetti della comunicazione (significante, significato, codici, emittente, canali...) c. linguaggio verbale e non verbale d. i linguaggi multimediali e. le funzioni del linguaggio (informativa, conativa...) f. i registri Online (2 ore) 1. Esercizi di recupero e potenziamento con autovalutazione (inviati dall’insegnante) 2. Verifica sommativa da restituire all’insegnante usando un programma di videoscrittura Strumenti • Questionari cartacei • Lim • Computer con connessione ad internet Unità n. 2 I diversi modi di informare Obiettivi • Sviluppare le capacità di attenzione, osservazione, deduzione, analisi, sintesi • Riconoscere nei messaggi dei mass media gli elementi informativi • Saper orientarsi in un ipertesto • Conoscere i codici tecnico-espressivi dei vari media (polidimensionalità linguistica) Metodologia In presenza (2 ore) 1. Presentazione per mezzo della LIM di slide informative: a) Quotidiani e telegiornali a confronto: • ordine e visibilità delle notizie • tempo e spazio • immagini e parole • informazioni e commenti b) La struttura reticolare dell’ipertesto 2. Esercizi a gruppi: • lettura monodirezionale • lettura multidirezionale Online 1. Visitare il sito: www.italysoft.com/news/giornali-online.html 2. Scegliere una testata e analizzare l’impostazione delle notizie (peso e gerarchia) 3. Inviare all’insegnante di riferimento una breve descrizione della pagina Strumenti Quotidiani LIM PC con connessione ad internet Unità n. 3 Il giornale, questo (s)conosciuto Obiettivi 1. Prendere dimestichezza con i giornali cartacei: • Acquisto in edicola • Sfoglio • Lettura di alcuni articoli di attualità 2. Entrare in contatto con le diverse “formule” di giornale esistenti 3. Saper riconoscere la “formula” e il formato di un giornale sapendole eventualmente associare 4. Conoscere le principali testate giornalistiche italiane 5. Analisi di un articolo con l’individuazione di quali informazioni riporta nei diversi tipi di testate (propedeutico all’analisi della notizia e individuazione delle “5W”) Strumenti Quotidiani, riviste, rotocalchi Pc con connessione a internet Piattaforma Moodle Contenuti Panoramica sui diversi tipi di testate giornalistiche: • il quotidiano • la rivista • il rotocalco I connotati dei diversi tipi di giornale: • la “formula” o “identikit” del giornale: giornali d’informazione, giornali popolari, giornali diqualità, giornali d’opinione, giornali di contenuto, sportivi, scientifici, economici • i diversi formati: tabloid, berlinese, broadsheet, compact Esperienza In presenza Suddivisione della classe in gruppi Scelta di una notizia di “peso” e analisi da parte dei vari gruppi di come è stata trattata dai diversitipi di testate: quali particolari di un fatto (notizia) sono stati riportati e quali no; in quale ordine sono state riportate le informazioni riguardanti un fatto; riconoscere la presenza dianalisi e commenti al fatto riportati dagli articoli esaminati; On line Condivisione dell’esperienza in piattaforma Unità n. 4-5 (unità doppia) Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare Tra scrivere e leggere una notizia c’è di mezzo una redazione Obiettivi 1. Analisi di una notizia: identificazione delle “5 W” 2. Presa di coscienza della professione giornalistica attraverso la visita alla redazione di un quotidiano locale 3. Stimolare l’organizzazione del lavoro d’équipe per la redazione del giornalino della scuola Strumenti Per le nozioni Presentazione in PP, giornali, Lim Per la visita alla redazione con intervista • Cellulare con registratore incorporato • Videocamera e macchina fotografica digitale • Block notes e penna+ penna di scorta Contenuti • La notizia: definizione • La regola delle “5W”: Who (chi?), Where (dove?) When (quando?), what (che cosa, come?), Why (perché?) • Differenza tra notizia e informazione • Cosa “fa notizia”? (elementi che concorrono alla notiziabilità: eccezionalità di un fatto, stranezza di un avvenimento, presa sui lettori, importanza del fatto in generale) • Fonti di una notizia: dirette (corrispondenti e inviati del giornale, gli informatori), e indirette (agenzie e uffici stampa, comunicati stampa, note ufficiali) • Iter della notizia: il fatto, recepimento da parte di un giornalista attraverso le fonti, passaggio della notizia alla redazione, elaborazione della notizia, diffusione della notizia • Forme della notizia: notizia breve o brevissima, l’articolo, il servizio, l’inchiesta, il flash, il capocronaca • Le redazioni in un giornale: cronaca, cultura, sport,... • Le figure presenti in una redazione: le funzioni del direttore, vicedirettore, caposervizio, redattore, inviato, collaboratore, segretaria di redazione, i grafici Appendice sull’intervista • Cos’è • Come si prepara un’intervista • Tipi di intervista (informativa, stuzzicante, provocatoria, confidenziale, ecc.) Metodologia In presenza • Lettura e analisi di giornali in classe • Uscita scolastica in visita alla redazione di un quotidiano locale On line • Spedire una mail alla segreteria di una testata giornalistica quotidiana locale e chiedere di poter visitare la sua redazione • Anticipare nella e-mail che un rappresentante della classe, in caso di visita alla redazione, farà un’intervista al direttore (caso di intervista predisposta) • Su internet con la lim: visione di alcune interviste rilasciate da personaggi famosi Unità n. 6-8 (unità doppia) Dalla grammatica alla pratica Obiettivi 1. Cogliere le principali differenze tra giornali cartacei e on line: analisi di una notizia di attualità in versione cartacea e on line di tre diverse testate nazionali (Corriere della sera, Il Messaggero, la Repubblica) 2. Sviluppare la capacità di sintesi nella lettura di un testo (articolo) e di completezza, imparando a titolare una notizia 3. Stimolare il lavoro di gruppo e la collaborazione tra studenti con la suddivisione in piccole “redazioni” della classe 4. Imparare ad esporre un fatto con particolare chiarezza e completezza, pur nella brevità di una notizia Strumenti Quotidiani, riviste cartacee e on line Hardware:Lim con connessione a internet Software: Word, Piattaforma Moodle Contenuti La “vetrina” del giornale: la prima pagina (la sua importanza e la sua struttura in versione cartacea e on line) La “cucina redazionale”: titolo di una notizia, l’occhiello, il sommario, il catenaccio L’”attacco” ovvero l’inizio della notizia che deve essere interessante e accattivante: tecniche per realizzarlo al meglio La didascalia: come dare risalto a una fotografia Il colophon I “segreti” del mestiere di giornalista: • verifica delle fonti • scrivere bene ovvero essere chiari, semplici e brevi • leggere di tutto: libri, ma soprattutto giornali • tenersi aggiornati su tutto attraverso i giornali cartacei, on line, la radio e la televisione • osservare la puntualità Esperienza Attraverso la composizione di un ipertesto, • comporre un servizio per il giornalino on line che racconti l’esperienza vissuta dalla classe in visita alla redazione di un quotidiano locale • stendere l’intervista effettuata da un rappresentante della classe al direttore della testata a cui si è fatto visita • scegliere le foto migliori e adatte ai contenuti riportati. Corredare le foto di didascalie • abbozzare un titolo, sommario e occhiello per entrambi gli elaborati Metodologia In presenza Suddivisione della classse a gruppi corrispondenti a “redazioni” On line • Visitare tre diversi siti di testate nazionali on line: mettere a confronto una stessa notizia pubblicata dalla terna di giornali; confrontare all’interno di una stessa testata a scelta fra le tre una notizia di attualità pubblicata su supporto cartaceo e on line • Condividere sulla piattaforma tutti gli elaborati prodotti dai diversi gruppi della classe • Visitare i seguenti siti che illustrano esperienze scolastiche di giornalini on line: www.giornaliscolastici.it http://share.dschola.it/rivoli1/giornalinonline/Lists/Altri%20giornalini%20 scolastici%20on%20line/AllItems.aspx http://talpaonline.altervista.org/portale/index.php UNITÀ N.7 Uso delle immagini Obiettivi 1. Distinguere le diverse caratteristiche dell’immagine e della parola nella funzione informativa 2. Riconoscere la funzione del messaggio linguistico nel rapporto con l’immagine 3. Saper decodificare il grado di aderenza alla realtà della riproduzione fotografica Metodologia In presenza (2 ore) 1. Presentazione ed analisi per mezzo della Lim delle diverse tipologie iconografiche 2. Esercizi di: • ricerca degli elementi ( personaggi, azioni, ambienti, luogo, tempo)in una foto • distinzione tra foto “documento” e “foto espressiva o creativa” • riconoscimento della funzione dell’immagine • analisi dell’efficacia dell’immagine in relazione al testo Online 1. Cercare su Google Chrome le immagini più efficaci per illustrare gli argomenti assegnati (storia, geografia, scienze...) 2. Inviare all’insegnante un breve testo corredato dalle immagini più significative per illustrarlo. Strumenti Libri di testo Giornali Lim PC con connessione ad internet UNITÀ N.9 Grafica editoriale Obiettivi 1. Distinguere le caratteristiche grafiche dei diversi manufatti editoriali 2. Riconoscere la funzione della tipografia (progetto con i caratteri) nell’espressività del testo 3. Impararea gestire le basi dei software per l’impaginazione Metodologia In presenza (2 ore) 1. Presentazione ed analisi, per mezzo della Lim e dello studio diretto dei manufatti, delle diverse tipologie grafiche, delle gabbie d’impaginazione, dei caratteri, delle norme tipometriche 2. Esercizi di: • composizione della pagina • uso dei diversi stili dei caratteri (tondo, corsivo, nero, maiuscoletto) • analisi dell’efficacia del progetto grafico in relazione al testo • foliazione • stampa Online 1. Cercare i principali siti di produzione di caratteri: http://www.emigre.com, http://www.itcfonts.com, http://www.linotype.com, http://www.underware.nl 2. Cercare e leggere i siti di giornali online. Strumenti Libri di testo Giornali Lim PC con connessione ad internet Appendice Due esempi di supporti didattici sulla grafica editoriale Qualche dritta sulla tipografia (per intenderci: di quelle che in genere nessuno vi dà mai) Non è vietato dalla legge comporre la Divina Commedia in Comic Sans color fucsia, ma certo è bruttino. La scelta di un carattere tipografico dipende da tante varianti ed esistono caratteri più o meno adatti a scrivere un testo. La colonna qui a sinistra ha inoltre altri difetti: il corpo scelto è troppo grande per la giustezza, quindi i versi sono sempre spezzati; l’ultima riga di testo finisce troppo in basso e quindi il margine inferiore è praticamente inesistente. Ma cosa significano tutte queste parole? Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Il primo libro stampato, la Bibbia di Gutenberg, era composto in un solo carattere e in un solo corpo, e questo modo di fare i libri è durato a lungo. TRAIANO Oggi abbiamo a disposizione nel nostro computer moltissimi caratteri, ma pochi sono quelli che ci servono davvero. Un carattere di fantasia, magari scritto in colori vivaci, può andar bene per poche parole. Per un testo lungo, come un articolo di giornale o un libro, il carattere dev’essere chiaro e ben leggibile. Dobbiamo ricordarci, infatti, che il corpo (la grandezza) ottimale di un carattere per un testo va dai 9 ai 12 punti circa, e pochi caratteri si leggono bene in quelle dimensioni. Voulez-vous? Heavy Metal Rinascimento ROCK AND ROLL FERRAMENTA Caffè letterario Paperino Per questo documento ho scelto di usare 2 caratteri: Georgia per il testo normale, e Ma attenzione: mai mischiare due caratteri “aggraziati” (come questo): vari stili: perché si somigliano molto fra loro, e nemmeno due “lineari”, come: Georgia Myriad Bold per il testo da evidenziare. Times Bodoni Avrei anche potuto usarne uno solo nei suoi Garamond Georgia tondo chiaro (in inglese: Regular), Georgia corsivo (in inglese: Italic), Georgia nero (in inglese: Bold) e sarebbe andato bene. Ma mi è sembrato che un carattere diverso aiutasse a vedere le differenze. Quando scriviamo il Titolo di un articolo infatti, è bene che si distingua facilmente dal testo corrente, anche senza usare un corpo molto più grande. Helvetica Arial Lucida Verdana. Meglio dunque usarne due molto diversi. Per esempio: Georgia Regular e Myriad Bold Garamond regular e Gill Sans Bold Bodoni Regular e Helvetica Bold I caratteri sono in genere corredati da vari stili (font). Lo stile “normale”, in italiano tondo, è chiamato in inglese normal o regular. È quello con cui si può scrivere quasi tutto. Per evidenziare qualcosa, si usa generalmente in corsivo (italic) o il nero (bold). Questo è il corsivo. Questo è il bold. Ecco come si può scrivere la stessa cosa in modi diversi: Lo stile “normale”, in italiano “tondo”, è chiamato in inglese “normal” o “regular”. È quello con cui si può scrivere quasi tutto. Per evidenziare qualcosa, si usa generalmente in “corsivo” (italic) o il “nero” (bold). Lo stile normale, in italiano tondo, è chiamato in inglese normal o regular. È quello con cui si può scrivere quasi tutto. Per evidenziare qualcosa, si usa generalmente in corsivo (italic) o il nero (bold). Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a scrivere un testo: Ho scelto questo carattere (Georgia) in corpo 20 perché questo testo è stato pensato per essere letto a monitor. Ecco com’è il carattere Lucida Blackletter in corpo 10. Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a Questa invece è una dimensione ottimale per la carta stampata. Visto così sembra davvero piccolo, ma sulla carta va benissimo. È in corpo 10. Ecco com’è il carattere Bickham in corpo 10. Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a Ecco com’è il corpo 9. Ecco com’è il carattere Haettenschweileril corpo 10. Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a Ecco com’è il carattere Bernard in corpo 10. Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a Direi che questo si legge davvero meglio. Ecco com’è il corpo 10. Ecco com’è il corpo 11. Ecco com’è il corpo 12. Ecco com’è il corpo 14. Ecco com’è il corpo 16. Ecco com’è il corpo 18. Ecco com’è il corpo 20. Ecco com’è il corpo 24. Ecco com’è il corpo 30. Dopo aver scelto il carattere, occore trovare l’interlinea giusta. L’interlinea è la distanza fra due righe di testo. Questo è un testo di prova per sperimentare l’interlinea. In questo caso (corpo 20 e interlinea 24, che si scrive anche 20/24) va bene. L’interlinea giusta cambia a seconda del carattere e della giustezza della colonna ma, con un po’ di approssimazione, si può dire che l’interlinea ideale, per un testo su carta, è da 2 a 4 punti in più del corpo. Questo è un testo di prove per sperimentare l’interlinea. In questo caso (20/18) l’interlinea è troppo ridotta. Le lettere di una riga a volte toccano quelle della vicina (vedi le lettere in rosso). Questo è un testo di prove per sperimentare l’interlinea. In questo caso (20/36) l’interlinea è eccessiva. Le righe sono troppo distanti, il testo sembra un po’ “galleggiare” nel vuoto e l’occhio fatica a trovare la riga seguente. Una colonna è la suddivisione verticale di una pagina. Spesso, specialmente se componiamo un testo in corpo 10 o 12 su un foglio A4 (mm 210 x 297), la giustezza (larghezza) della pagina è eccessiva e le righe sono troppo lunghe, quindi si fa fatica ad andare a capo e a ritrovare la riga seguente. Questa colonna è troppo larga. Questa colonna, invece, è troppo stretta, e si va a capo in continuazione, il che è brutto e scomodo. Poi è giustificata, ovvero allineata sia a destra che a sinistra, quindi fra alcune parole ci sono buchi. Anche questa è stretta. Inoltre non è sillabata, ovvero le parole vanno a capo tutte intere. In questo modo, anche se sembra “ordinata”, vi sono enormi buchi bianchi nel testo. Ora invece è sillabata, ovvero ho permesso alle parole di andare a capo correttamente. Non è un gran che, ma è sempre meglio di prima. Questa è meglio. La sillabazione permette di andare a capo quando occorre. Ho scelto un’impaginazione a bandiera allineata a sinistra, proprio come quando scriviamo a mano. Il risultato può apparire disordinato, ma è testo è distribuito in maniera più arminiosa, chiara e leggibile. Quando il testo da impaginare è pronto, bisogna passare all’editing, cioè al trattamento del testo. In un giornale, tutti i testi devono rispettare le stesse regole. Quelle più comuni sono: i titoli e i sottotitoli vanno senza punto finale e si devono distinguere bene; i puntini di sospensione sono solo 3. Esempio: “Però... che novità”; I numeri sopra il 10.000 vanno separati da un punto. Esempio: 2000, 13.500. Vanno con la maiuscola i nomi che possono generare confusione. Esempio: Stato (Italia) e stato (liquido); Camera (dei deputati) e camera (da letto). Accenti: si scrive con l’accento: sì (affermazione), lì (avverbio), là (avverbio), né (negazione), sé (oppure: se stesso, senza accento). Attenzione: per le maiuscole, mai usare l’apostrofo anché l’accento. È gravissimo! (Non: E’ gravissimo!). Nella tastiera del computer le maiuscole accentate non ci sono, ma si possono comporre premendo più tasti: À, È, É, Ì, Ò, Ù. Le citazioni vanno fra virgolette. Le parole straniere che usiamo comunemente non hanno plurale. Esempio: i film (e non films), i computer (non computers), i garage (non garages). Le altre vanno in corsivo. Citazioni e bibliografie Come e perché citare testi scritti da altri Perché citare una fonte? Quando si deve scrivere su qualche argomento, è solitamente necessario informarsi leggendo libri, giornali, opuscoli e stampati vari. Spesso in questo modo non solo s’impara, ma si può anche trovare una frase, una definizione o un breve brano che si può copiare nel nostro testo. Se lo si copia e basta, facendo finta che si tratti di roba inventata da noi, si dice che è un plagio, il che è piuttosto brutto (oltre che maleducazione può essere un vero e proprio reato) e, oltretutto, si capisce sempre che l’abbiamo fregato da qualche parte. Se, invece, diciamo chiaramente dove lo abbiamo preso, cioè ‘citiamo la fonte’, facciamo capire che abbiamo letto e ci siamo informati, il che è un’ottima cosa. Inoltre facciamo un piacere a chi ci legge, perché anche altri potrebbero aver bisogno di trovare qualcosa sullo stesso argomento e risparmiamo loro la fatica di cercare (tra parentesi, se ciò che scriviamo è una scemenza, citando la fonte si capisce che la scemenza non l’abbiamo inventata noi e possiamo dare la colpa a qualcun altro). I libri e gli articoli si elencano di solito alla fine del nostro testo. Questo elenco si chiama bibliografia. Una bibliografia è un utile strumento di lavoro, a patto che sia chiara e comprensibile. Come si cita una fonte? Ci sono regole precise per citare un libro o un altro stampato ed è bene conoscerle e seguirle, altrimenti si fa confusione. Se io scrivo: “La bottega del caffè di Carlo Goldoni”, qualcuno può credere che Goldoni sia il proprietario della bottega e non l’autore de “La bottega del caffè”, che è una commedia. Bisogna scrivere sempre: 1) il nome dell’autore; 2) il titolo; 3) il luogo di edizione; 4) il nome dell’editore; 5)) la data di edizione. Tutto questo perché, se uno vuole trovare il libro in questione in una biblioteca, deve consultare un catalogo, cartaceo o online – che è in ordine alfabetico per autore o per argomento – e deve quindi sapere esattamente qual è l’autore e qual è il titolo. Anche luogo, editore e data ci aiutano a non confondere il nostro libro con un altro. Ma dove si trovano i dati? Tutti i dati si trovano nel frontespizio, che è la pagina interna – in genere la prima – dove c’è scritto il titolo. Se sul frontespizio non si trova tutto, si guarda alla pagina seguente, dove c’è il copyright (che è scritto anche così: ©), ovvero a chi appartiene l’opera in questione, con l’indicazione di luogo, anno, eccetera), e non nella copertina: lì generalmente non c’è tutto. Come si fa? Vi sono molti modi per fare una bibliografia. Quello che qui viene consigliato è solo uno dei tanti, ma è chiaro e semplice. Il nome dell’autore si scrive in tondo (cioè in carattere normale, come questo), prima il nome e poi il cognome. Se gli autori di un libro sono più di uno, si possono elencare in ordine alfabetico per cognome o, più facilmente, con AA.VV. che significa ‘autori vari’. Il titolo del libro si scrive in corsivo. Quando si scrive a macchina o a mano, invece del corsivo si usa la sottolineatura (ma si scrive ancora a macchina o a mano?). Il luogo, l’editore e la data si scrivono in tondo. Ognuno di questi dati è separato da una virgola. Esempio Ecco la citazione di un libro: Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea, Milano, Bompiani, 1977 (in genere, alla fine di una citazione bibliografica non ci va il punto, ma tutto sommato è una questione di gusti). Nella bibliografia i libri, come già detto, si elencano in ordine alfabetico secondo il cognome dell’autore. Avrei anche potuto scrivere: Eco, Umberto, Come si fa una tesi di laurea, Milano, Bompiani, 1977 Per gli articoli tratti da giornali o riviste, il nome dell’autore va in tondo, il titolo in corsivo; segue, quindi, in tondo fra virgolette (che sono queste: “ ”, e non queste: « », che si chiamano «caporali»), il titolo del giornale, che contiene il nostro articolo ed infine il numero e la data in tondo. Esempio Richard Heuze, Gli splendori della città eterna, “Internazionale“, n. 301, 17 settembre 1999 Se citiamo una certa frase e non il libro intero, non è male indicare anche la pagina (p. o pag.) o le pagine (pp. o pagg.) dove si trova la frase. Può far comodo (anche a noi) per ritrovarla. Se la nostra bibliografia è molto nutrita, è bene far capire dove comincia una nuova voce tramite una rientranza nel testo, o qualche altro segno (•, >, –, eccetera). Esempio • AA.VV., Come si fa una bibliografia, Torino, Einaudi, 1999 • Attilio Bartoli Langeli, “Scritture e libri da Alcuino a Gutenberg”, in: Storia d’Europa, vol. III, Torino, Einaudi, 1994 (Questo articolo fa parte di un’opera in molti volumi, la Storia d’Italia di Einaudi, e quindi in bibliografia si indica anche il volume. Poiché in ogni volume c’è un indice, trovare quello che ci interessa sarà facile). • I Camuni. Alle radici della civiltà europea, Milano, Jaca Book, 1982 (In questo libro è il catalogo di una mostra e l’autore non è riportato). Richard Heuze, Gli splendori della città eterna, “Internazionale”, n. 301, 17 settembre 1999, pag. 15 Esempio Henri Pirenne, Maometto e Carlomagno, Bari, Laterza, 1939 Emilio Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, Bari, Laterza, 1961 Giovanni Tarditi, Storia della letteratura greca dalle origini al V secolo d.C., Torino, Loescher, 1973 Caterina Tristano, La forma dei codici dell’Italia meridionale tra IX e X secolo, “Grafica“, anno VIII, n. 12, febbraio 1993 Riassumendo Se è un libro: Nome Cognome, Titolo del libro, luogo, editore, data oppure: AAVV, Titolo del libro, luogo, editore, data Se è un articolo: Nome Cognome, Titolo dell’articolo, “Titolo della rivista dove è contenuto“, numero, data, pagina. A volte può essere utile citare un testo tratto da un sito internet, ma in questo caso non sempre è possibile individuare autore, titolo, pagina o editore, per non parlare della data e del luogo di edizione. Dov’è esattamente internet? Molti autorevoli quotidiani hanno anche una versione on-line, nel qual caso gli articoli sono firmati e corredati di data, ma più spesso tali indicazioni non ci sono affatto. Va anche detto che internet è in mezzo piuttosto nuovo, per citare il quale non vi sono ancora criteri di codificazione diffusi e accettati da tutti. Quindi, una citazione corretta potrebbe essere quella di dare l’esatto indirizzo web (url) e scrivere quando lo si è consultato, perché i siti vengono modificati di continuo e delle vecchie versioni, a differenza del cartaceo, non rimane traccia. Esempio Nome Cognome, Titolo dell’articolo, “The Times“, 14 novembre 2000 http://www.thetimes.co.uk/ article/0%2C35411/2C00.html sito visitato il 24 novembre 2000 Eventualmente l’url (indirizzo web) può essere sottolineato.