Dol – G3
Tutor Nicolò Firriolo
Didattica assistita da tecnologie
Gruppo IV
Alessandra Consonni
Maurizia Righi
Mauro Zennaro
Corso pomeridiano di giornalismo
per una Scuola secondaria di primo grado
Marzo 2011
Corso pomeridiano di giornalismo
per una Scuola secondaria di primo grado
Presentazione del progetto
Il Corso si propone di coinvolgere 20 alunni della scuola
media inferiore in un’attività didattica pomeridiana in
modalità blended e-learning con lo scopo di fornire loro le
competenze per poter pubblicare il primo giornalino online
della scuola.
Nella stesura di questo documento di progetto le/i docenti
responsabili hanno deciso di presentare in un disegno
organico complessivo tutti gli aspetti che concorrono alla
realizzazione del Corso e di integrare con alcune schede di
insegnamento-apprendimento più dettagliate le diverse fasi
del percorso.
La scansione di tali schede è determinata dai contenuti
erogati.
Il progetto segue un approccio di tipo lineare, ma è
evidente che ogni aspetto è suscettibile di modifica in via di
realizzazione.
È stata scelta una presentazione in A4 orizzontale per
facilitare la lettura a monitor. Per lo stesso motivo, sono stati
usati i caratteri Georgia (Matthew Carter, 1993) e Myriad
(Robert Slimbach e Carol Twombly, 1992), progettati per una
leggibilità ottimale sia a monitor che su carta.
Alcuni approfondimenti sono stati composti in un corpo
maggiore per permettere una miglior proiezione su schermo.
Finalità
Formazione delle competenze per la realizzazione di un giornalino online
Persone coinvolte
20 alunne/i di II e III media in possesso dei seguenti prerequisiti:
a) buoni risultati nelle materie scolastiche;
b) conoscenza di un programma di videoscrittura;
c) conoscenza delle regole della comunicazione e delle funzioni del linguaggio.
Due insegnanti di lettere per le lezioni in presenza (svolgimento della parte
teorica, assistenza nelle esercitazioni e verifica del percorso formativo)
Un/a docente esperto/a in didattica assistita dalle nuove tecnologie con il compito
di progettare la parte didattica online e di coordinare il lavoro.
Un/a collaboratore/trice esterno/a (giornalista) per uno o più interventi specifici
sulla materia.
Un/a tecnico/a del laboratorio informatico con l’incarico di collaborare e risolvere
eventuali problemi di natura tecnica.
Tempi
Alunne/i
6 settimane con una cadenza di due pomeriggi a settimana per un totale di 12
unità di lavoro.
Per ogni unità sono previste 2 ore di attività in presenza e 2 ore di attività online
24 + 24 + 2 ore online flessibili.
Insegnanti
24 ore di impegno in presenza.
12 ore per gli incontri di coordinamento e programmazione ( 1 ora per ogni unità)
un monte ore non programmabile per il tutoraggio online.
Luoghi
Aule e laboratorio di informatica della scuola per le lezioni in presenza
Laboratorio di informatica della scuola per gli alunni privi del computer o della
connessione internet a domicilio.
Tecnologia
Per la sezione didattica online del Corso è previsto l’utilizzo di Moodle,
piattaforma web open source, alla quale sarà possibile accedere attraverso la rete
internet sia dal laboratorio informatico della scuola, sia dal computer di casa.
Sarà compito dell’insegnante esperta/o in nuove tecnologie e del/la tecnico/a di
laboratorio creare uno spazio virtuale per la classe del Corso di giornalismo dove
sia possibile:
a) Pubblicare l’intero progetto didattico per controllare le diverse fasi di
realizzazione
b) condividere i materiali da consultare
c) depositare i lavori prodotti, esercitazioni e verifiche
d) inserire gli avvisi
e) partecipare ad un forum di discussione
Metodologia
Lezione in presenza
a) lezione frontale tradizionale e con l’ausilio della Lim
b) lavoro in piccolo gruppo (cooperative learning)
c) uso del laboratorio informatico
Attività online
Piena autonomia dell’alunno nella scelta dei tempi di lavoro per:
a) approfondire i contenuti inerenti l‘argomento (in modo autonomo o su
materiale indicato dall’insegnante)
b) svolgere esercitazioni, test, verifiche formative e sommative
c) chiedere chiarimenti all’insegnante di riferimento
Per ogni unità di lavoro è prevista una prima parte (2 ore) di lezione in presenza,
una seconda di attività online.
Obiettivi generali
Formativi
1. Rafforzare il senso di appartenenza all’istituzione scolastica attraverso la
realizzazione di un giornale online di Istituto.
2. Sviluppare maggiore autonomia e responsabilità personale nel decidere i tempi
del proprio apprendimento e della propria formazione
Didattici
1. Sviluppare la capacità logico-interpretativa della realtà.
2. Acquisire la capacità di esprimersi attraverso diversi canali di comunicazione
3. Potenziare le competenze linguistiche e tecnologiche (in particolare competenze
digitali)
Contenuti
Abbiamo preferito suddividere il progetto in 12 unità di lavoro di dimensioni
ridotte per semplificare l’attività di insegnamento-apprendimento e per rendere
più agevole il controllo dei risultati raggiunti in itinere.
Le prime due sono unità propedeutiche:
1. Verifica e rinforzo dei prerequisiti: regole della comunicazioni, funzioni del
linguaggio, videoscrittura
2. I diversi modi di informare: quotidiani, periodici, telegiornali, giornali online
3. Il giornale, questo (s)conosciuto: tipi di giornale, formule e formati diversi, le
principali testate quotidiane in Italia
4-5. Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare
Tra scrivere e leggere (una notizia) c’é di mezzo una redazione: la notizia, le “5 W”,
le fonti, la redazione, le figure in redazione
6. Dalla grammatica alla pratica: la prima pagina, il colophon, i “segreti” del
mestiere del giornalista, la “cucina” redazionale, l’”attacco”
7. Uso delle immagini
8. La cronaca: apertura, corpo centrale, le 5 W
9. Grafica editoriale
Nelle ultime tre unità (10-11-12) gli alunni, divisi in 4 gruppi formeranno una
redazione divisa in settori specializzati con il compito di produrre degli articoli da
pubblicare sul giornalino online della scuola.
Valutazione
Saranno presi in considerazione:
La partecipazione delle/gli alunne/i alle attività (in presenza e online)
Questionari di fine modulo per valutare l’apprendimento in itinere
Il giornalino online ( risultato finale)
Unità n. 1
Verifica e rinforzo dei prerequisiti
Obiettivi
• Riconoscere gli elementi della comunicazione verbale e non verbale
• Riconoscere le caratteristiche del codice linguistico
• Saper usare adeguatamente la lingua in rapporto al contesto e allo scopo
comunicativo
• Conoscere un programma di videoscrittura
Metodologia
In presenza (2 ore)
• Somministrazione test per la rilevazione dei livelli di partenza
• Autocorrezione
• Presentazione per mezzo della Lim di schede di rinforzo:
a. gli elementi di base: i segni
b. gli aspetti della comunicazione (significante, significato, codici, emittente,
canali...)
c. linguaggio verbale e non verbale
d. i linguaggi multimediali
e. le funzioni del linguaggio (informativa, conativa...)
f. i registri
Online (2 ore)
1. Esercizi di recupero e potenziamento con autovalutazione (inviati
dall’insegnante)
2. Verifica sommativa da restituire all’insegnante usando un programma di
videoscrittura
Strumenti
• Questionari cartacei
• Lim
• Computer con connessione ad internet
Unità n. 2
I diversi modi di informare
Obiettivi
• Sviluppare le capacità di attenzione, osservazione, deduzione, analisi, sintesi
• Riconoscere nei messaggi dei mass media gli elementi informativi
• Saper orientarsi in un ipertesto
• Conoscere i codici tecnico-espressivi dei vari media (polidimensionalità
linguistica)
Metodologia
In presenza (2 ore)
1. Presentazione per mezzo della LIM di slide informative:
a) Quotidiani e telegiornali a confronto:
• ordine e visibilità delle notizie
• tempo e spazio
• immagini e parole
• informazioni e commenti
b) La struttura reticolare dell’ipertesto
2. Esercizi a gruppi:
• lettura monodirezionale
• lettura multidirezionale
Online
1. Visitare il sito:
www.italysoft.com/news/giornali-online.html
2. Scegliere una testata e analizzare l’impostazione delle notizie (peso e gerarchia)
3. Inviare all’insegnante di riferimento una breve descrizione della pagina
Strumenti
Quotidiani
LIM
PC con connessione ad internet
Unità n. 3
Il giornale, questo (s)conosciuto
Obiettivi
1. Prendere dimestichezza con i giornali cartacei:
• Acquisto in edicola
• Sfoglio
• Lettura di alcuni articoli di attualità
2. Entrare in contatto con le diverse “formule” di giornale esistenti
3. Saper riconoscere la “formula” e il formato di un giornale sapendole
eventualmente associare
4. Conoscere le principali testate giornalistiche italiane
5. Analisi di un articolo con l’individuazione di quali informazioni riporta nei
diversi tipi di testate (propedeutico all’analisi della notizia e individuazione delle
“5W”)
Strumenti
Quotidiani, riviste, rotocalchi
Pc con connessione a internet
Piattaforma Moodle
Contenuti
Panoramica sui diversi tipi di testate giornalistiche:
• il quotidiano
• la rivista
• il rotocalco
I connotati dei diversi tipi di giornale:
• la “formula” o “identikit” del giornale: giornali d’informazione, giornali popolari,
giornali diqualità, giornali d’opinione, giornali di contenuto, sportivi, scientifici,
economici
• i diversi formati: tabloid, berlinese, broadsheet, compact
Esperienza
In presenza
Suddivisione della classe in gruppi
Scelta di una notizia di “peso” e analisi da parte dei vari gruppi di come è stata
trattata dai diversitipi di testate: quali particolari di un fatto (notizia) sono
stati riportati e quali no; in quale ordine sono state riportate le informazioni
riguardanti un fatto; riconoscere la presenza dianalisi e commenti al fatto riportati
dagli articoli esaminati;
On line
Condivisione dell’esperienza in piattaforma
Unità n. 4-5 (unità doppia)
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare
Tra scrivere e leggere una notizia c’è di
mezzo una redazione
Obiettivi
1. Analisi di una notizia: identificazione delle “5 W”
2. Presa di coscienza della professione giornalistica attraverso la visita alla
redazione di un quotidiano locale
3. Stimolare l’organizzazione del lavoro d’équipe per la redazione del giornalino
della scuola
Strumenti
Per le nozioni
Presentazione in PP, giornali, Lim
Per la visita alla redazione con intervista
• Cellulare con registratore incorporato
• Videocamera e macchina fotografica digitale
• Block notes e penna+ penna di scorta
Contenuti
• La notizia: definizione
• La regola delle “5W”: Who (chi?), Where (dove?) When (quando?), what (che
cosa, come?), Why (perché?)
• Differenza tra notizia e informazione
• Cosa “fa notizia”? (elementi che concorrono alla notiziabilità: eccezionalità di
un fatto, stranezza di un avvenimento, presa sui lettori, importanza del fatto in
generale)
• Fonti di una notizia: dirette (corrispondenti e inviati del giornale, gli
informatori), e indirette (agenzie e uffici stampa, comunicati stampa, note
ufficiali)
• Iter della notizia: il fatto, recepimento da parte di un giornalista attraverso le
fonti, passaggio della notizia alla redazione, elaborazione della notizia, diffusione
della notizia
• Forme della notizia: notizia breve o brevissima, l’articolo, il servizio, l’inchiesta,
il flash, il capocronaca
• Le redazioni in un giornale: cronaca, cultura, sport,...
• Le figure presenti in una redazione: le funzioni del direttore, vicedirettore,
caposervizio, redattore, inviato, collaboratore, segretaria di redazione, i grafici
Appendice sull’intervista
• Cos’è
• Come si prepara un’intervista
• Tipi di intervista (informativa, stuzzicante, provocatoria, confidenziale, ecc.)
Metodologia
In presenza
• Lettura e analisi di giornali in classe
• Uscita scolastica in visita alla redazione di un quotidiano locale
On line
• Spedire una mail alla segreteria di una testata giornalistica quotidiana locale e
chiedere di poter visitare la sua redazione
• Anticipare nella e-mail che un rappresentante della classe, in caso di visita alla
redazione, farà un’intervista al direttore (caso di intervista predisposta)
• Su internet con la lim: visione di alcune interviste rilasciate da personaggi famosi
Unità n. 6-8 (unità doppia)
Dalla grammatica alla pratica
Obiettivi
1. Cogliere le principali differenze tra giornali cartacei e on line: analisi di una
notizia di attualità in versione cartacea e on line di tre diverse testate nazionali
(Corriere della sera, Il Messaggero, la Repubblica)
2. Sviluppare la capacità di sintesi nella lettura di un testo (articolo) e di
completezza, imparando a titolare una notizia
3. Stimolare il lavoro di gruppo e la collaborazione tra studenti con la suddivisione
in piccole “redazioni” della classe
4. Imparare ad esporre un fatto con particolare chiarezza e completezza, pur nella
brevità di una notizia
Strumenti
Quotidiani, riviste cartacee e on line
Hardware:Lim con connessione a internet
Software: Word, Piattaforma Moodle
Contenuti
La “vetrina” del giornale: la prima pagina (la sua importanza e la sua struttura in
versione cartacea e on line)
La “cucina redazionale”: titolo di una notizia, l’occhiello, il sommario, il catenaccio
L’”attacco” ovvero l’inizio della notizia che deve essere interessante e accattivante:
tecniche per realizzarlo al meglio
La didascalia: come dare risalto a una fotografia
Il colophon
I “segreti” del mestiere di giornalista:
• verifica delle fonti
• scrivere bene ovvero essere chiari, semplici e brevi
• leggere di tutto: libri, ma soprattutto giornali
• tenersi aggiornati su tutto attraverso i giornali cartacei, on line, la radio e la
televisione
• osservare la puntualità
Esperienza
Attraverso la composizione di un ipertesto,
• comporre un servizio per il giornalino on line che racconti l’esperienza vissuta
dalla classe in visita alla redazione di un quotidiano locale
• stendere l’intervista effettuata da un rappresentante della classe al direttore della
testata a cui si è fatto visita
• scegliere le foto migliori e adatte ai contenuti riportati. Corredare le foto di
didascalie
• abbozzare un titolo, sommario e occhiello per entrambi gli elaborati
Metodologia
In presenza
Suddivisione della classse a gruppi corrispondenti a “redazioni”
On line
• Visitare tre diversi siti di testate nazionali on line: mettere a confronto una stessa
notizia pubblicata dalla terna di giornali; confrontare all’interno di una stessa
testata a scelta fra le tre una notizia di attualità pubblicata su supporto cartaceo e
on line
• Condividere sulla piattaforma tutti gli elaborati prodotti dai diversi gruppi della
classe
• Visitare i seguenti siti che illustrano esperienze scolastiche di giornalini on line:
www.giornaliscolastici.it
http://share.dschola.it/rivoli1/giornalinonline/Lists/Altri%20giornalini%20
scolastici%20on%20line/AllItems.aspx
http://talpaonline.altervista.org/portale/index.php
UNITÀ N.7
Uso delle immagini
Obiettivi
1. Distinguere le diverse caratteristiche dell’immagine e della parola nella funzione
informativa
2. Riconoscere la funzione del messaggio linguistico nel rapporto con l’immagine
3. Saper decodificare il grado di aderenza alla realtà della riproduzione fotografica
Metodologia
In presenza (2 ore)
1. Presentazione ed analisi per mezzo della Lim delle diverse tipologie
iconografiche
2. Esercizi di:
• ricerca degli elementi ( personaggi, azioni, ambienti, luogo, tempo)in una foto
• distinzione tra foto “documento” e “foto espressiva o creativa”
• riconoscimento della funzione dell’immagine
• analisi dell’efficacia dell’immagine in relazione al testo
Online
1. Cercare su Google Chrome le immagini più efficaci per illustrare gli argomenti
assegnati (storia, geografia, scienze...)
2. Inviare all’insegnante un breve testo corredato dalle immagini più significative
per illustrarlo.
Strumenti
Libri di testo
Giornali
Lim
PC con connessione ad internet
UNITÀ N.9
Grafica editoriale
Obiettivi
1. Distinguere le caratteristiche grafiche dei diversi manufatti editoriali
2. Riconoscere la funzione della tipografia (progetto con i caratteri)
nell’espressività del testo
3. Impararea gestire le basi dei software per l’impaginazione
Metodologia
In presenza (2 ore)
1. Presentazione ed analisi, per mezzo della Lim e dello studio diretto dei
manufatti, delle diverse tipologie grafiche, delle gabbie d’impaginazione, dei
caratteri, delle norme tipometriche
2. Esercizi di:
• composizione della pagina
• uso dei diversi stili dei caratteri (tondo, corsivo, nero, maiuscoletto)
• analisi dell’efficacia del progetto grafico in relazione al testo
• foliazione
• stampa
Online
1. Cercare i principali siti di produzione di caratteri:
http://www.emigre.com, http://www.itcfonts.com, http://www.linotype.com,
http://www.underware.nl
2. Cercare e leggere i siti di giornali online.
Strumenti
Libri di testo
Giornali
Lim
PC con connessione ad internet
Appendice
Due esempi di supporti didattici
sulla grafica editoriale
Qualche dritta sulla tipografia
(per intenderci: di quelle che in genere
nessuno vi dà mai)
Non è vietato dalla legge comporre la
Divina Commedia in Comic Sans color
fucsia, ma certo è bruttino.
La scelta di un carattere tipografico
dipende da tante varianti ed esistono
caratteri più o meno adatti a scrivere un
testo.
La colonna qui a sinistra ha inoltre altri
difetti: il corpo scelto è troppo grande
per la giustezza, quindi i versi sono
sempre spezzati; l’ultima riga di testo
finisce troppo in basso e quindi il margine
inferiore è praticamente inesistente.
Ma cosa significano tutte queste parole?
Nel mezzo del cammin di
nostra vita
mi ritrovai per una selva
oscura,
ché la diritta via era
smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è
cosa dura
esta selva selvaggia e
aspra e forte
che nel pensier rinova la
paura!
Il primo libro stampato, la Bibbia di
Gutenberg, era composto in un solo
carattere e in un solo corpo, e questo
modo di fare i libri è durato a lungo.
TRAIANO
Oggi abbiamo a disposizione nel nostro
computer moltissimi caratteri, ma pochi
sono quelli che ci servono davvero.
Un carattere di fantasia, magari scritto in
colori vivaci, può andar bene per poche
parole.
Per un testo lungo, come un articolo di
giornale o un libro, il carattere dev’essere
chiaro e ben leggibile.
Dobbiamo ricordarci, infatti, che il corpo
(la grandezza) ottimale di un carattere
per un testo va dai 9 ai 12 punti circa, e
pochi caratteri si leggono bene in quelle
dimensioni.
Voulez-vous?
Heavy Metal
Rinascimento
ROCK AND ROLL
FERRAMENTA
Caffè letterario
Paperino
Per questo documento ho scelto di usare 2
caratteri:
Georgia per il testo normale, e
Ma attenzione: mai mischiare due
caratteri “aggraziati” (come questo):
vari stili:
perché si somigliano molto fra loro, e
nemmeno due “lineari”, come:
Georgia
Myriad Bold per il testo da evidenziare. Times
Bodoni
Avrei anche potuto usarne uno solo nei suoi Garamond
Georgia tondo chiaro (in inglese: Regular),
Georgia corsivo (in inglese: Italic),
Georgia nero (in inglese: Bold)
e sarebbe andato bene.
Ma mi è sembrato che un carattere diverso
aiutasse a vedere le differenze. Quando
scriviamo il
Titolo di un articolo
infatti, è bene che si distingua facilmente
dal testo corrente, anche senza usare un
corpo molto più grande.
Helvetica
Arial
Lucida
Verdana.
Meglio dunque usarne due molto diversi.
Per esempio:
Georgia Regular e Myriad Bold
Garamond regular e Gill Sans Bold
Bodoni Regular e Helvetica Bold
I caratteri sono in genere corredati da vari
stili (font).
Lo stile “normale”, in italiano tondo, è
chiamato in inglese normal o regular. È
quello con cui si può scrivere quasi tutto.
Per evidenziare qualcosa, si usa
generalmente in corsivo (italic) o il nero
(bold).
Questo è il corsivo.
Questo è il bold.
Ecco come si può scrivere la stessa cosa in
modi diversi:
Lo stile “normale”, in italiano “tondo”, è
chiamato in inglese “normal” o “regular”.
È quello con cui si può scrivere quasi tutto.
Per evidenziare qualcosa, si usa
generalmente in “corsivo” (italic) o il
“nero” (bold).
Lo stile normale, in italiano tondo, è
chiamato in inglese normal o regular. È
quello con cui si può scrivere quasi tutto.
Per evidenziare qualcosa, si usa
generalmente in corsivo (italic) o il nero
(bold).
Facciamo un confronto con altri caratteri,
magari più “carini” ma meno adatti a
scrivere un testo:
Ho scelto questo carattere (Georgia)
in corpo 20 perché questo testo è stato
pensato per essere letto a monitor.
Ecco com’è il carattere Lucida Blackletter in corpo 10.
Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a
Questa invece è una dimensione ottimale per la carta stampata. Visto così sembra
davvero piccolo, ma sulla carta va benissimo. È in corpo 10.
Ecco com’è il carattere Bickham in corpo 10.
Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a
Ecco com’è il corpo 9.
Ecco com’è il carattere Haettenschweileril corpo 10.
Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a
Ecco com’è il carattere Bernard in corpo 10.
Facciamo un confronto con altri caratteri, magari più “carini” ma meno adatti a
Direi che questo si legge davvero meglio.
Ecco com’è il corpo 10.
Ecco com’è il corpo 11.
Ecco com’è il corpo 12.
Ecco com’è il corpo 14.
Ecco com’è il corpo 16.
Ecco com’è il corpo 18.
Ecco com’è il corpo 20.
Ecco com’è il corpo 24.
Ecco com’è il corpo 30.
Dopo aver scelto il carattere, occore
trovare l’interlinea giusta.
L’interlinea è la distanza fra due righe di
testo.
Questo è un testo di prova per
sperimentare l’interlinea.
In questo caso (corpo 20 e interlinea 24,
che si scrive anche 20/24) va bene.
L’interlinea giusta cambia a seconda del
carattere e della giustezza della colonna
ma, con un po’ di approssimazione, si può
dire che l’interlinea ideale, per un testo su
carta, è da 2 a 4 punti in più del corpo.
Questo è un testo di prove per
sperimentare l’interlinea.
In questo caso (20/18) l’interlinea è
troppo ridotta. Le lettere di una riga a
volte toccano quelle della vicina (vedi le
lettere in rosso).
Questo è un testo di prove per
sperimentare l’interlinea.
In questo caso (20/36) l’interlinea è
eccessiva. Le righe sono troppo distanti, il
testo sembra un po’ “galleggiare” nel vuoto
e l’occhio fatica a trovare la riga seguente.
Una colonna è la suddivisione verticale di una pagina. Spesso, specialmente se
componiamo un testo in corpo 10 o 12 su un foglio A4 (mm 210 x 297), la giustezza
(larghezza) della pagina è eccessiva e le righe sono troppo lunghe, quindi si fa fatica ad
andare a capo e a ritrovare la riga seguente. Questa colonna è troppo larga.
Questa colonna, invece, è troppo
stretta, e si
va a capo in
continuazione, il che è
brutto e scomodo. Poi è
giustificata, ovvero
allineata sia
a destra che
a
sinistra,
quindi fra alcune parole
ci sono buchi.
Anche questa è stretta.
Inoltre non è sillabata,
ovvero le parole vanno a
capo tutte intere. In questo
modo, anche se sembra
“ordinata”, vi sono enormi
buchi bianchi nel testo.
Ora invece è sillabata, ovvero ho permesso alle parole di andare a capo correttamente. Non è un gran che,
ma è sempre meglio di prima.
Questa è meglio. La sillabazione permette di andare a capo quando occorre. Ho
scelto un’impaginazione a bandiera allineata a sinistra, proprio come quando
scriviamo a mano. Il risultato può apparire
disordinato, ma è testo è distribuito in maniera più arminiosa, chiara e leggibile.
Quando il testo da impaginare è pronto,
bisogna passare all’editing, cioè al trattamento del testo.
In un giornale, tutti i testi devono rispettare le stesse regole.
Quelle più comuni sono:
i titoli e i sottotitoli vanno senza punto
finale e si devono distinguere bene;
i puntini di sospensione sono solo 3.
Esempio: “Però... che novità”;
I numeri sopra il 10.000 vanno separati
da un punto.
Esempio: 2000, 13.500.
Vanno con la maiuscola i nomi che possono generare confusione.
Esempio: Stato (Italia) e stato (liquido);
Camera (dei deputati) e camera (da letto).
Accenti: si scrive con l’accento: sì (affermazione), lì (avverbio), là (avverbio), né
(negazione), sé (oppure: se stesso, senza
accento).
Attenzione: per le maiuscole, mai usare
l’apostrofo anché l’accento. È gravissimo! (Non: E’ gravissimo!). Nella tastiera
del computer le maiuscole accentate non ci
sono, ma si possono comporre premendo
più tasti: À, È, É, Ì, Ò, Ù.
Le citazioni vanno fra virgolette.
Le parole straniere che usiamo comunemente non hanno plurale.
Esempio: i film (e non films), i computer
(non computers), i garage (non garages).
Le altre vanno in corsivo.
Citazioni e bibliografie
Come e perché citare testi scritti da altri
Perché citare una fonte?
Quando si deve scrivere su qualche
argomento, è solitamente necessario
informarsi leggendo libri, giornali,
opuscoli e stampati vari. Spesso in questo
modo non solo s’impara, ma si può anche
trovare una frase, una definizione o un
breve brano che si può copiare nel nostro
testo.
Se lo si copia e basta, facendo finta che si
tratti di roba inventata da noi, si dice che
è un plagio, il che è piuttosto brutto (oltre
che maleducazione può essere un vero
e proprio reato) e, oltretutto, si capisce
sempre che l’abbiamo fregato da qualche
parte.
Se, invece, diciamo chiaramente dove lo
abbiamo preso, cioè ‘citiamo la fonte’,
facciamo capire che abbiamo letto e ci
siamo informati, il che è un’ottima cosa.
Inoltre facciamo un piacere a chi ci legge,
perché anche altri potrebbero aver bisogno
di trovare qualcosa sullo stesso argomento
e risparmiamo loro la fatica di cercare
(tra parentesi, se ciò che scriviamo è una
scemenza, citando la fonte si capisce che
la scemenza non l’abbiamo inventata noi e
possiamo dare la colpa a qualcun altro).
I libri e gli articoli si elencano di solito alla
fine del nostro testo.
Questo elenco si chiama bibliografia.
Una bibliografia è un utile strumento
di lavoro, a patto che sia chiara e
comprensibile.
Come si cita una fonte?
Ci sono regole precise per citare un libro o
un altro stampato ed è bene conoscerle e
seguirle, altrimenti si fa confusione.
Se io scrivo: “La bottega del caffè di Carlo
Goldoni”, qualcuno può credere che
Goldoni sia il proprietario della bottega e
non l’autore de “La bottega del caffè”, che
è una commedia.
Bisogna scrivere sempre:
1) il nome dell’autore;
2) il titolo;
3) il luogo di edizione;
4) il nome dell’editore;
5)) la data di edizione.
Tutto questo perché, se uno vuole trovare
il libro in questione in una biblioteca,
deve consultare un catalogo, cartaceo o
online – che è in ordine alfabetico per
autore o per argomento – e deve quindi
sapere esattamente qual è l’autore e qual
è il titolo. Anche luogo, editore e data ci
aiutano a non confondere il nostro libro
con un altro.
Ma dove si trovano i dati?
Tutti i dati si trovano nel frontespizio,
che è la pagina interna – in genere la
prima – dove c’è scritto il titolo.
Se sul frontespizio non si trova tutto, si
guarda alla pagina seguente, dove c’è
il copyright (che è scritto anche così:
©), ovvero a chi appartiene l’opera in
questione, con l’indicazione di luogo,
anno, eccetera), e non nella copertina:
lì generalmente non c’è tutto.
Come si fa?
Vi sono molti modi per fare una
bibliografia. Quello che qui viene
consigliato è solo uno dei tanti, ma è
chiaro e semplice.
Il nome dell’autore si scrive in tondo (cioè
in carattere normale, come questo), prima
il nome e poi il cognome. Se gli autori
di un libro sono più di uno, si possono
elencare in ordine alfabetico per cognome
o, più facilmente, con AA.VV. che significa
‘autori vari’.
Il titolo del libro si scrive in corsivo.
Quando si scrive a macchina o a mano,
invece del corsivo si usa la sottolineatura
(ma si scrive ancora a macchina o a
mano?).
Il luogo, l’editore e la data si scrivono in
tondo.
Ognuno di questi dati è separato da una
virgola.
Esempio
Ecco la citazione di un libro:
Umberto Eco, Come si fa una tesi di
laurea, Milano, Bompiani, 1977
(in genere, alla fine di una citazione
bibliografica non ci va il punto, ma tutto
sommato è una questione di gusti).
Nella bibliografia i libri, come già detto,
si elencano in ordine alfabetico secondo il
cognome dell’autore. Avrei anche potuto
scrivere:
Eco, Umberto, Come si fa una tesi di
laurea, Milano, Bompiani, 1977
Per gli articoli tratti da giornali o riviste,
il nome dell’autore va in tondo, il titolo
in corsivo; segue, quindi, in tondo fra
virgolette (che sono queste: “ ”, e non
queste: « », che si chiamano «caporali»),
il titolo del giornale, che contiene il nostro
articolo ed infine il numero e la data in
tondo.
Esempio
Richard Heuze, Gli splendori della città
eterna, “Internazionale“, n. 301, 17
settembre 1999
Se citiamo una certa frase e non il
libro intero, non è male indicare anche
la pagina (p. o pag.) o le pagine (pp.
o pagg.) dove si trova la frase. Può far
comodo (anche a noi) per ritrovarla.
Se la nostra bibliografia è molto nutrita, è
bene far capire dove comincia una nuova
voce tramite una rientranza nel testo, o
qualche altro segno (•, >, –, eccetera).
Esempio
• AA.VV., Come si fa una bibliografia,
Torino, Einaudi, 1999
• Attilio Bartoli Langeli, “Scritture e
libri da Alcuino a Gutenberg”, in: Storia
d’Europa, vol. III, Torino, Einaudi, 1994
(Questo articolo fa parte di un’opera in
molti volumi, la Storia d’Italia di Einaudi,
e quindi in bibliografia si indica anche
il volume. Poiché in ogni volume c’è un
indice, trovare quello che ci interessa sarà
facile).
• I Camuni. Alle radici della civiltà
europea, Milano, Jaca Book, 1982
(In questo libro è il catalogo di una mostra
e l’autore non è riportato).
Richard Heuze, Gli splendori della città
eterna, “Internazionale”, n. 301, 17
settembre 1999, pag. 15
Esempio
Henri Pirenne, Maometto e Carlomagno,
Bari, Laterza, 1939
Emilio Sereni, Storia del paesaggio
agrario italiano, Bari, Laterza, 1961
Giovanni Tarditi, Storia della letteratura
greca dalle origini al V secolo d.C.,
Torino, Loescher, 1973
Caterina Tristano, La forma dei codici
dell’Italia meridionale tra IX e X secolo,
“Grafica“, anno VIII, n. 12, febbraio 1993
Riassumendo
Se è un libro:
Nome Cognome, Titolo del libro, luogo,
editore, data
oppure:
AAVV, Titolo del libro, luogo, editore, data
Se è un articolo:
Nome Cognome, Titolo dell’articolo,
“Titolo della rivista dove è contenuto“,
numero, data, pagina.
A volte può essere utile citare un testo
tratto da un sito internet, ma in questo
caso non sempre è possibile individuare
autore, titolo, pagina o editore, per non
parlare della data e del luogo di edizione.
Dov’è esattamente internet?
Molti autorevoli quotidiani hanno anche
una versione on-line, nel qual caso gli
articoli sono firmati e corredati di data,
ma più spesso tali indicazioni non ci sono
affatto. Va anche detto che internet è in
mezzo piuttosto nuovo, per citare il quale
non vi sono ancora criteri di codificazione
diffusi e accettati da tutti.
Quindi, una citazione corretta potrebbe
essere quella di dare l’esatto indirizzo
web (url) e scrivere quando lo si
è consultato, perché i siti vengono
modificati di continuo e delle vecchie
versioni, a differenza del cartaceo, non
rimane traccia.
Esempio
Nome Cognome, Titolo dell’articolo, “The
Times“, 14 novembre 2000
http://www.thetimes.co.uk/
article/0%2C35411/2C00.html
sito visitato il 24 novembre 2000
Eventualmente l’url (indirizzo web) può
essere sottolineato.
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