22 attualità 4 domande 1 Come interpreta il calo dei contratti di tirocinio nella produzione? L’avevo previsto, ma sono sorpreso dalla dimensione. Da un lato vari formatori hanno temporeggiato perché ancora incerti sui nuovi concetti formativi; dall’altro, nel mondo del lavoro, si sono affacciati meno giovani. 2 Che cosa intraprende l’Associazione per incrementare l’afflusso di apprendisti? Essa mette a disposizione materiale informativo attraente, a contare dagli opuscoli sui mestieri ai filmati appositi. Conta poi sui capi esperti per fare promozione nelle scuole e sostiene la visita dei possibili candidati nelle fiere di categoria. 3 Che cosa possono mettere in campo i formatori per accrescere l’attrattiva ai mestieri? Invitiamo tutti gli addetti del settore a farne conoscere ai giovani tutta la loro beltà. I formatori devono cogliere l’occasione di contattare possibili candidati e riuscire a entusiasmarli. panissimo | 23 marzo 2012 | Nº 12 Reiterato successo per la Rassegna dei Mestieri Si è conclusa sabato scorso con piena soddisfazione degli espositori, la rassegna Espoprofessioni. E’ stata un’edizione molto curata e d’ampio respiro, sia per i visitatori – a una prima sommaria verifica sono apparsi in crescita – che per gli espositori, i quali hanno goduto di spazi generosi da loro valorizzati al meglio. Anche i visitatori anziani, probabilmente presi per nonni in cerca di suggerimenti da trasmettere ai nipoti, sono stati accolti con simpatia e avuto spiegazioni esaurienti. Motivo di giustificata fierezza per tutti, la presenza all’inaugurazione della Berna ufficiale rappresentata dal Consigliere federale Johann Schneider-Amman che intervenendo nella sequenza dei discorsi ufficiali facendo riferimento alle selezioni in atto per alcuni Campionati delle professioni – dove la Svizzera ha sempre ben figurato – ha osservato: «Non a caso vantiamo una percentuale di disoccupazione giovanile tra le più basse del mondo». L’evento è una riprova che convalida la bontà della formazione d’entrata duale; cioè impresa formatrice e scuola professionale. Per quanto attiene al nostro ramo v’è da augurarsi che il numero delle imprese formatrici sia sempre all’altezza delle richieste dei candidati al tirocinio e che il livello d’apprendimento, in costante evoluzione, sia anche in futuro in grado d’assicurare il meglio alle giovani leve per dare soddisfazione – mettendoci anche una buona dose d’orgoglio per la loro bella riuscita – ai formatori. nc Peter Galli, Steffisburg, Capo della formazione per l’ASMPP Da sinistra: Tiziano Bonacina, Marco Pasotti, Johann Schneider-Amman, Amanzio Marelli e Gianni Moresi, responsabile di Espoprofessioni. Date importanti Pasqua Le ricordiamo a tutti gli interessati: il 18 aprile corso sezionale alla Scuola Richemont e il 21 aprile Assemblea generale della SMPPC. Su http://www.swissbaker.ch/ promoshop è disponibile il tagliando d’ordinazione per richiedere il materiale pubblicitario per Pasqua. Ricordiamo che Pasqua si festeggia l’8 aprile. le genera a e l b Assem ggio 2012 2 ma 4 Come motivare le imprese a farsi promotrici della formazione? Intanto occorre riconoscere che la successione è compito prioritario nell’intento d’assicurare il futuro al settore. Finora ha formato apprendisti con successo, può continuare a farlo senza restrizione anche col nuovo regolamento. L’apprendista Melody Falconi si prova a informare il gruppo di giovanotti. Qualche ardimentoso, con la scusa d’approfondire l’argomento, le ha chiesto il numero del telefono; un’iniziativa affatto riprovevole. re 10.15 Inizio o .30) alle ore 9 partire d a to u n o benve te pranz (caffè di sivamen d e succes e p s iti verranno Gli inviti età aprile am Marco Pasotti consegna alcuni prodotti al Consigliere federale Johann Schneider-Amman, che dà l’impressione di pregustarne già i sapori. GV_47x70_mm_d_f_i.indd 3 L’attraente manifesto per pasquale. 01.03.2012 09:48:08 ambiente Professionale Nº 12 | 23 marzo 2012 | panissimo 23 Il tema «Non di solo pane» affrontato dall’informazione parlata e scritta Interlocutori appropriati il presidente e il consulente della SMPPC L’intervento radiofonico dove quanto viene detto a volte è frainteso da chi ascolta, è stato pochi giorni dopo chiaramente riportato dai media. E si sa, le parole restano. La trasmissione messa in onda dalla RSI il 13 febbraio ha dato al presidente Massimo Turuani, come di consueto brillante e preciso nel rispondere, l’opportunità di fare chiarezza sul mercato del pane. I concetti lì espressi sono poi stati ribaditi in esaurienti interviste – alle quali ha partecipato anche Giuseppe Piffaretti – apparse su Corriere del Ticino e Giornale del Popolo. Ma è opportuno ricordare qui quanto scritto da Grimod, ovvero Carlito Ferrari, Cavaliere d’onore del buon pane, tempo prima sul 40esimo della Confraternita e sull’esame del pane. Poche critiche e molte lodi Le critiche risapute e ricorrenti espresse dagli ascoltatori, riguardavano le modalità a volte molto disinvolte, del trasporto e consegna del pane a domicilio, subito seguite dalle lodi all’indirizzo dei fornai che ti fanno ritrovare puntualmente nella cassetta della buca lettere, quanto occorre per la colazione. Tiziano Bossalini che fa la distribuzione a Claro e dintorni, è stato pubblicamente ringraziato da una sua cliente particolarmente grata. Da considerare invece per correre ai ripari, le critiche costruttive espresse sull’incompletezza delle dichiarazioni in etichetta e le lacunose informazioni fornite dal personale di vendita. «Pane, di necessità virtù» Suona così l’azzeccato motto scelto da Arianna Livio Rota – direttrice della rivista Ristora – per la tavola rotonda/degustazione organizzata di concerto con Délifrance Suisse e panetteria Mora, Tenero, sul tema dei pani e altri lievitati da offrire al settore della ristorazione, albergheria e rivenditori quali possono rivelarsi i fornai-pasticceri. I pani semplici e quotidiani, simboli dei pani comuni e michette – freschi – dell’artigiano. Il confronto si è svolto nella Villa Jelmini, Tenero, di proprietà della Matasci Vini e già sede dell’omonima Galleria d’Arte. La Délifrance è una creatura dei Grands Moulins di Parigi, dove ha sede un’importante scuola di panificazione che ha formato migliaia di panificatori – anche provenienti dall’estero – diventati ambasciatori del pane francese, «baguette» in testa, in tutto il mondo. Délifrance produce in 19 filiali europee e in altre attive nel Medio ed Estremo Oriente. L’intimo partenariato con i Grands Moulins le consente di panificare con farine studiate per singole particolarità produttive. Partenza zoppicante Dopo l’introduzione al tema e le informazioni relative alla degustazione fornite da responsabili della filiale svizzera, si è passati alla verifica della qualità di pani e vienneserie. Per l’occasione da esaminatori fungevano chef di cucina proprietari, albergatori, responsabili di mense, giornalisti gastronomici e fornai; Giuseppe Piffaretti, chi scrive e Nicola Della Bruna – responsabile della panetteria Mora – che con Délifrance ha Le scaglie di crosta, contrassegni inequivocabili della crosta che canta. instaurato una forma di collaborazione. La scheda di valutazione dei prodotti, che ha lasciato non poco perplessi, prendeva in considerazione gli aspetti puramente organolettici cominciando dalle sensazioni olfattive, contando sui seguenti parametri: molto buono – buono – moderato – disgustoso – cattivo. Lascio al lettore il giudizio sugli ultimi due termini; fossero stati meno inclementi sarebbero serviti a definire le prime due fette di pane da esaminare provenienti da filoni Délifrance malamente cotti. La situazione è di seguito migliorata – Villa Jelmini è dotata di cucina – così è stato possibile usare il forno per rigenerare adeguatamente le fette di pane con un passaggio che gli chef presenti – sia loro resa riconoscenza da parte dei fornai fornitori – fanno la sera con il pane di giornata. Il registro ha cambiato tono all’assaggio dei pani dell’artigiano – Mora, nel caso specifico – e ha pareggiato i conti con la verifica su chifel e vienneserie che l’industria può produrre con risultati d’eccellenza, non avvicinabili dal fornaio che non dispone degli impianti per il freddo. Le conclusioni, prevedibili, del confronto I prodotti panari correnti la cui qualità supera quelli dell’industria sono – sarebbero – preferiti dagli albergatori qualora la disponibilità di fornitura del fornaio artigianale si estendesse su tutto l’arco della giornata. Fornaio che però potrebbe far ricorso a prodotti propri cotti e surgelati per offrirli perlomeno ai ristoratori, lasciando aperta la possibilità di fornire articoli suggeriti dagli chef stessi. Ma se l’auspicio appassionato pronunciato in fine serata da Attilio Scotti, giornalista e gastronomo che collabora con giornali editi nell’Insubria: Auguro ai panettieri di poter continuare a formare i giovani, così da tener alto il valore dell’alimento principe non dovesse avverarsi, il futuro della panificazione è intuibile. Nereo Cambrosio