N. 62 › Marzo 2004 [IT ]
Commissione europea
Direzione generale dell’Agricoltura
Newsletter
ISSN 1560-1846
Ambiziose misure di sviluppo rurale in Ungheria
La Commissione europea ha approvato un programma finanziato dai
fondi strutturali UE a sostegno dell’agricoltura e dello sviluppo rurale
in Ungheria nel periodo 2004-2006. Con una dotazione di oltre 400
milioni di euro, il programma dovrebbe dare un significativo impulso
all’ambizione dell’Ungheria di migliorare la competitività nel settore
agricolo e della trasformazione alimentare (compreso quello ittico) nei
primi anni successivi all’adesione del paese all’Unione europea.
Benché il nuovo «Programma operativo per l’agricoltura e
lo sviluppo rurale» non possa essere approvato formalmente
prima dell’adesione dell’Ungheria all’Unione europea il 1o
maggio 2004, il trattato di adesione stabilisce che l’Ungheria
può cominciare a usare i finanziamenti dei fondi strutturali
a decorrere dall’inizio del 2004, ovvero prima dell’adesione,
a condizione che siano chiusi i termini per le domande di
finanziamento dal programma Sapard (Programma speciale
di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale).
Partecipazione UE
La UE contribuirà in modo consistente allo sviluppo rurale
in Ungheria, avendo destinato 317,2 milioni di euro al
programma in questione, come confermato in una recente
lettera dal commissario Fischler al ministro ungherese
dell’Agricoltura. 312,8 milioni di euro saranno erogati dal
Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia,
(FEAOG), sezione orientamento, e 4,4 milioni di euro dallo
Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP).
La spesa pubblica totale per l’attuazione del programma,
compreso il finanziamento erogato dal governo ungherese,
ammonterà a 422,8 milioni di euro.
Gli obiettivi dell’Ungheria
Il programma dell’Ungheria interessa l’intero territorio
nazionale e punta al conseguimento di una serie di obiettivi. Le autorità ungheresi hanno deciso di concentrarsi in
particolare sui seguenti aspetti:
 Migliorare la competitività della produzione agricola
(spesa pubblica totale di 241 milioni di euro, compreso
il contributo UE pari a 180,9 milioni di euro)
Il programma comprende misure destinate ad aumentare
la competitività finanziando investimenti volti a ridurre i
costi di produzione, creare valore aggiunto e migliorare
la qualità dei prodotti. Esso mira inoltre a migliorare
gli standard in materia di ambiente, igiene, condizioni
sanitarie e benessere degli animali. Esso contempla inoltre
misure a favore dei giovani agricoltori e programmi di
formazione per gli addetti del settore agricolo e della conservazione del territorio.
 Modernizzare il settore della trasformazione alimentare
(spesa pubblica totale di 59,1 milioni di euro, compreso il
contributo UE pari a 44,4 milioni di euro)
Anche in questo caso l’accento è posto sugli investimenti
destinati a migliorare la competitività, grazie alla modern-
izzazione delle tecniche di trasformazione, della logistica,
delle capacità di stoccaggio e delle applicazioni informatiche. Speciale attenzione sarà destinata alla protezione
della salute dei consumatori, alla tutela dell’ambiente e al
soddisfacimento delle aspettative dei consumatori.
 Sviluppare le zone rurali (spesa pubblica totale di
112 milioni di euro, compreso il contributo UE pari a
84 milioni di euro)
Le misure per migliorare l’economia rurale e aumentare
l’occupazione comprendono finanziamenti per sviluppare il turismo rurale, l’artigianato e la commercializzazione di prodotti di qualità. Misure atte a migliorare
l’infrastruttura, preservare il patrimonio culturale e
naturale (grazie ad esempio alla ristrutturazione dei
villaggi) e sostenere lo sviluppo rurale di tipo «bottomup» (dal basso verso l’alto) grazie all’approccio Leader +
dovrebbero consentire di rafforzare le comunità rurali e
migliorare l’ambiente e la qualità della vita della popolazione rurale.
 Assistenza tecnica (spesa pubblica totale di 10,5 milioni di
euro, compreso il contributo UE pari a 7,9 milioni di euro)
Questi finanziamenti aiuteranno le autorità a realizzare
il programma, ad esempio divulgando informazioni sui
finanziamenti disponibili per i beneficiari potenziali.
Monitoraggio
Nel comunicare al governo ungherese l’accordo della
Commissione sul programma proposto, il commissario
Fischler si è congratulato con le autorità ungheresi e ha fornito alcuni consigli su come tradurre quanto prima la teoria
in pratica, auspicando «progressi continui e significativi nei
prossimi mesi per giungere a una rapida attuazione del programma», affinché esso abbia un impatto reale e positivo sui
«livelli di reddito e la creazione di altre opportunità lavorative
per la popolazione rurale» in Ungheria.
Il dipartimento «Fondi strutturali» del ministero ungherese dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale sarà l’autorità
di gestione del programma. La Commissione sarà rappresentata, con altri partner, nel comitato di vigilanza che
supervisionerà l’attuazione del programma.
Oltre a quello in questione, un secondo programma di
sviluppo rurale, cofinanziato dalla sezione garanzia del
FEAOG, è attualmente oggetto di discussioni con le autorità
ungheresi. Tale programma, per cui si prevede una spesa
pubblica totale di 752,8 milioni di euro, con un contributo
della Comunità pari a 602,3 milioni di euro, comprende altre
misure di supporto alle zone rurali, quali finanziamenti per
la silvicoltura, per le zone svantaggiate e i regimi agroambientali, investimenti per conformarsi alle norme UE, e porterà
il contributo totale della UE allo sviluppo rurale in Ungheria
a 919,5 milioni di euro per il periodo 2004-2006.
La DG Agricoltura è stata presente con un proprio
stand alle fiere di Berlino, Parigi e Verona
Dare «visibilità pubblica» alla DG Agricoltura e alla
PAC non è un compito facile, in quanto gli organismi
amministrativi e le politiche agricole non si prestano
facilmente a un esercizio di questo tipo. La presenza
della Commissione con un proprio stand in diverse
fiere dell’agricoltura nelle prime settimane del 2004 ha
costituito quindi un importante esercizio di pubbliche
relazioni.
La presenza di stand della Commissione a manifestazioni
pubbliche ha l’obiettivo di fornire informazioni sulle politiche agricole della UE, mediante la distribuzione di opuscoli
informativi e di dimostrazioni sul sito web Europa, oltre a
consentire ai media nazionali e internazionali di fare il punto
sugli sviluppi di tali politiche. Gli stand permettono inoltre ai
visitatori di porre domande o presentare il proprio punto di
vista direttamente ai funzionari della Commissione.
La DG Agricoltura è stata presente alla Grüne Woche di
Berlino (16-25 gennaio), al Salon international de l’agriculture di Parigi (28 febbraio-7 marzo) e alla Fieragricola di Verona
(3-7 marzo). Gli stand informativi della Commissione di
quest’anno erano centrati sulla tematica della qualità dei prodotti agricoli europei. Il programma prevedeva degustazioni
di carni e formaggi e informazioni nutrizionali su frutta e
verdura a cura delle organizzazioni dei produttori nazionali.
Le domande non si fanno mai attendere e i funzionari della
Commissione devono essere pronti a rispondervi. Quest’anno
i quesiti hanno oscillato tra quelli ovvii del tipo «Quali sovvenzioni posso chiedere?» ad altri molto più specifici, quali
«Posso spedire formaggio dalla Svizzera nella UE?»!
La Commissione ha partecipato regolarmente alle tre manifestazioni e, in occasione della Grüne Woche, il commissario
Fischler, come è ormai sua consuetudine, ha pronunciato un
discorso. In quella occasione, inoltre, il commissario e i suoi
collaboratori hanno avuto l’occasione di incontrare rappresentanti del mondo agricolo, dell’industria agroalimentare,
uomini politici e i visitatori.
Anche quest’anno, come in precedenti occasioni, sono
stati presenti rappresentanti della la rete UE dei Carrefours
rurali. I Carrefours sono specializzati nella fornitura di
informazioni a livello locale. La loro attività informativa
è indirizzata al grande pubblico e a gruppi specifici come
associazioni e autorità locali, scuole, mass media locali e
altri gruppi specifici.
Nel complesso si stima che le tre fiere dell’agricoltura attraggano ogni anno circa 1 360 000 visitatori. Nei mesi a venire la
DG Agricoltura parteciperà ad altri «eventi esterni».
In breve
 Interventi a favore dell’apicoltura
In gennaio la Commissione ha deciso una serie di interventi per migliorare la situazione nel settore dell’apicoltura comunitaria. Il 23
gennaio la Commissione ha pubblicato la sua seconda relazione sull’applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la
commercializzazione del miele, nella quale presentava una proposta finalizzata a modificare le misure di assistenza della UE (1).
Il regolamento (CE) n. 1221/97 del Consiglio costituisce la base per le misure di sostegno della UE. Esso stabilisce che gli Stati
membri sono tenuti ad attuare programmi annuali in collaborazione con il settore. Le priorità degli apicoltori e la legislazione UE
sono centrate su cinque misure fondamentali:
•
•
•
•
•
assistenza tecnica;
controllo della varroasi;
razionalizzazione della transumanza;
provvedimenti di sostegno a favore dei laboratori di analisi del miele;
ricerca applicata in materia di miglioramento qualitativo del miele.
Il controllo della varroasi costituisce un problema particolare. Le misure della UE puntano a ridurre l’impatto economico di tale
malattia (causata da un parassita) sulla redditività della produzione. Il controllo della varroasi costituisce la più consistente voce
di spesa nella maggior parte degli Stati membri (è pari infatti al 41 % della spesa globale) e resta una delle priorità del settore. A
questo problema è stata dedicata una conferenza ad hoc di esperti di apicoltura tenutasi a Bruxelles nell’ottobre del 2003 (2).
Nel suo riesame degli aiuti all’apicoltura, la Commissione ha svolto ampie consultazioni e ritiene, in linea generale, che le misure
esistenti vadano mantenute. Tuttavia intende proporre una nuova misura per favorire il ripopolamento degli alveari in declino in
alcune regioni (nel quadro di tre «programmi per l’apicoltura» nazionali). Inoltre, il campo di applicazione del regime dovrebbe
essere esteso a tutti i prodotti dell’apicoltura, come, ad esempio, cera, pappa reale e propoli.
L’Unione europea è il terzo principale produttore di miele al mondo (il maggiore è la Cina) e il maggiore importatore (nel 2001 ha
assorbito il 44 % delle importazioni globali). Nel 2001/2002 l’Unione europea è stata autosufficiente al 45,9 % e nel 2003 contava
470 000 apicoltori, di cui 15 270 professionisti.
(1) http://europa.eu.int/eur-lex/it/com/pdf/2004/com2004_0030it01.pdf
(2) «Experts meeting on apiculture — Varroa control, Brussels, 24 October 2003», n. di catalogo KF-58-04-376-EN-C (solo in inglese).
Commissione europea
Direzione generale dell’Agricoltura
Editore responsabile: Eugène LEGUEN DE LACROIX, CE, direzione generale dell’Agricoltura.
I testi contenuti in questa pubblicazione non impegnano in alcun modo la Commissione.
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Telefono: linea diretta (32-2) 29-53240, centralino (32-2) 29-91111. Fax: (32-2) 29-57540.
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Stampata su carta riciclata
Testo ultimato il 20 Marzo 2004
KF-AA-04-003-IT-C
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