Programma del Fronte Indipendentista Unidu
www.fronteindipendentista.org – pubblicazione 21.12.2013
Il programma é figlio delle politiche
indipendentiste e di anni di lavoro sul
territorio, é continuamente in divenire,
migliorato ed integrato attraverso i
contributi delle persone sempre più
numerose che vi lavorano ed i
suggerimenti che vengono raccolti nel
territorio, tra i problemi delle nostre
comunità, della nostra Nazione Sarda. “Il Fronte Indipendentista Unidu, con i suoi rappresentanti e il
coinvolgimento della società sarda realizzerà i seguenti punti:”
RIFORMA AMMINISTRATIVA E CODICE ETICO
“Elimineremo gli sprechi delle caste e delle clientele, renderemo
pubblica e più economica l’acqua, abbatteremo totalmente i
privilegi dei rappresentati politici e fare politica non sarà più
occasione di carriera ma un servizio pubblico.”
 Maggiori poteri di gestione ai comuni con il decentramento e la
capillarizzazione degli uffici e dei servizi.
 Gestione diretta dei Comuni di tutte le strutture scolastiche e del
sistema infrastrutturale appartenente alle vecchie provincie con
redistribuzione delle risorse Regionali nei territori maggiormente
svantaggiati.
 Attribuzione delle competenze di tutti i Consigli di
amministrazione delle strutture territoriali di apparato alle unioni
dei comuni con il conseguente annullamento del sistema delle
Deleghe esterne.
 Legge elettorale regionale che reintroduca il sistema
proporzionale puro e abolizione del voto disgiunto.
 Politica popolare: taglio degli stipendi dei consiglieri regionali,
presidenti e assessori compresi:
- formula di 1 a 4 rispetto ad un salario medio (che ammonta a
circa 1200 € mensili, quindi si propone un totale di circa € 4.800
al mese) per quanto riguarda gli Assessori ed i Presidenti;
- formula di 1 a 2 per quanto riguarda i Consiglieri (circa € 2.400
mensili, quindi).
 Decadenza dei consiglieri regionali superato il 25% di assenza
annuale (eventuali deroghe certificate per gravi questioni di salute
e maternità).
 Abolizione dei dei rimborsi spese per i Gruppi Consiliari, dei
gettoni di presenza e della diaria.
 Ripristino del numero di 80 consiglieri regionali.
 Obbligo per la RAS di costituirsi parte civile nei processi per
peculato a carico di consiglieri regionali.
GRANDE DISTRIBUZIONE
“Fermeremo il proliferare della Grande Distribuzione Organizzata
che ha spopolato i mercati civici e rionali e ammazzato il piccolo
commercio. Metteremo regole precise e tuteleremo i diritti dei
lavoratori.”
 Legge regionale per la compatibilità antropica, culturale ed
economica della media e grande distribuzione (valutazione
d’impatto socio-economico, in linea con la Delibera della Giunta
Regionale n. 55/108, del 29/12/2000, per la concessione di
licenze per l’apertura di centri di media e grande distribuzione)
che preveda la sospensione immediata delle nuove licenze ai
centri della media e grande distribuzione; (vedere sentenza TAR
e questione della legislazione europea sul libero commercio).
 Monitoraggi sanitari e legali in entrata sulle produzioni
agroalimentari nocive o non conformi delle piattaforme GDO.
 Obbligo di residenza fiscale per i centri della media e grande
distribuzione esistenti.
 Creazione da parte dell’Assessorato regionale al Lavoro di un un
apposito sportello anonimo antimobbing per i dipendenti dei centri
della media e grande distribuzione.
 Discriminante positiva per tutti i dipendenti dei centri della media
e grande distribuzione della conoscenza almeno a livello A2 di
almeno una delle varianti della lingua sarda (o catalano-
algherese, o tabarchino, o parlate sardo-corse); - Ripristino della
competenza comunale per l’apertura nei giorni festivi.
PASTORIZIA E AGRICOLTURA
“Abbatteremo i costi di produzione per le piccole e medie azienze ,
agevoleremo l’associazionismo e il cooperativismo, difenderemo e
valorizzeremo i prodotti sardi. Daremo credito a pastori e agricoltori
così che la terra tornerà ad avere valore e ad essere la nostra base
economica più sicura.”
Pianificazione produttiva
 Piano per lo sviluppo e il miglioramento delle varie filiere
produttive agroalimentari in connessione con le imprese, a cura
dell’ Ente Sardo per lo Sviluppo e la Ricerca Scientifica.
Foraggi, mangimi e semenze
 Difesa delle semenze naturali autoctone dall’aggressione delle
multunazionali attraverso la fondazione di una Banca Sarda delle
Semenze Naturali salvaguardando la diversità botanica e
biologica della Sardigna dall’invasione degli OGM.
 Continuità territoriale per i mangimi d’importazione, e le merci e i
prodotti di esportazione.
Associazionismo
 Incentivare l’associazionismo e il cooperativismo nella filiera di
produzione, trasformazione e vendita delle produzioni agricole.
 Consulenza gratuita da parte di agronomi ed esperti del settore (a
carico dell’Assessorato all’agricoltura) per supportare le scelte dei
gruppi di acquisto di mangimi, semenze e servizi vari (aste,
marketing, export).
Abbattimento costi di produzione
 Sostegno all’autoproduzione energetica nelle piccole e medie
aziende agricole mediante fonti energetiche rinnovabili di nuova
generazione pagate in conto energia.
 Creazione di una filiera in ambiti zonali di macelli a gestione mista
(pubblico/ privati/ cooperative) per abbattere i costi attuali di
macellazione, favorire le produzioni locali e stimolare la
produzione di derivati (pelli-lana-concimi-mangimi,etc.).
Export e diversificazione
 Creazione di una Agenzia per il settore agro-alimentare che
faccia capo all’ESSRS per il controllo della produzione e la
promozione e pubblicità che favorisca le esportazioni.
Pecorino
 Stimolare tramite l’ESSRS, la Facoltà di agraria ed altri enti di
ricerca della Sardigna, la diversificazione delle produzioni del
latte ovi-caprino e bovino per una molteplice tipologia di nuove
produzioni di alta qualità.
 Maggior controllo e verifica sulle strategie del consorzio di tutela
del pecorino romano.
Qualità
 Ente unico guidato da Laore di gestione dell’IGP (indicazione
geografica protetta).
 Campagna di comunicazione e marketing di influenza al consumo
puntando sulle qualità nutrizionali e salutistiche del formaggio
sardo.
Politiche comunitarie
 Forte e decisa pressione della politica regionale su una giusta
redistribuzione della PAC.
 Istituzione di Poli Agroalimentari territoriali: realizzazione di stand
espositivi stabili destinati ad ospitare i prodotti del territorio e loro
promozione e stimolare la creazione di centri di stoccaggio,
lavorazione, trasformazione dei prodotti da immettere nella
grossa distribuzione, non solo sarda, con il marchio di qualità.
 Sgravi fiscali delle imposte fondiarie sui terreni, fabbricati e
strutture utilizzati a scopi produttivi agricoli.
 Sviluppare una politica della filiera corta cerealicola e dei suoi
derivati.
 Identificazione di fabbricazione “Fatu in Sardigna” per tutti i
prodotti fatti in Sardigna.
 Semplificazione burocratica per la costituzione di cooperative
agricole e attuazione di forme di agevolazioni per l’accesso al
credito con l’abbattimento degli interessi.
ENERGIA ED INDUSTRIA
“Fermeremo gli speculatori che ci stanno rubando sole e vento,
perseguiremo i responsabili dei disastri ambientali, favoriremo la
rinascita di un’industria compatibile con le nostre risorse e filiera,
realizzeremo una vera democrazia energetica.”
 Moratoria delle assegnazioni di licenze alle imprese per la
costruzione di impianti eolici, fotovoltaici, biomasse e
termodinamici (da ultimi: progetto “Eleonora”; “Martis”; “Sedini”;
“Siliqua”, “Bagni Oddini”, Campu Giavesu, “Ottana Energia”) con
una valutazione socio-economica da parte della Regione su ogni
progetto presentato.
 Possibilità di veto sull’utilizzo di tecnologie obsolete, sia per la
riconversione di siti esistenti che ex-novo.
 Legge regionale per il divieto di ampliamento e nuova costruzione
di inceneritori su tutto il territorio sardo, in linea con le indicazioni
europee per lo smantellamento di quelli preesistenti e per il
superare la logica dell’incenerimento dei rifiuti che possono
essere riciclati o compostati.
 Legge regionale per il divieto di costruzione di impianti per
l’incenerimento di biomasse.
 Legge regionale di contrasto alla grande concentrazione di
produzione energetica e contestuale predisposizione di un
grande “Piano per la Democrazia Energetica”, caratterizzato da
impianti di piccola-media taglia non invasivi e distribuiti
uniformemente sul territorio.
 Blocco immediato di progetti per servitù energetica (GALSI o
simili) e la contestuale destinazione dei finanziamenti Sfirs verso
progetti di democrazia energetica.
 Obbligo di residenza per tutte le aziende produttrici di energia
operanti in Sardigna, come condizione per il rilascio e per il
rinnovo della concessione. Più ampiamente anche il settore
energetico sarà caratterizzato da un principio di sovranità fiscale
tale per cui il gettito fiscale delle aziende che utilizzano capitale e
lavoro in Sardegna debba rimanere nell’Isola, secondo quanto già
previsto dall’art. 8 dello Statuto.
Truffa del gas in bombole
 Commissione d’inchiesta che quantifichi il danno economico
causato dal cartello oligopolistico nel mercato del gas in bombole
su tutto il territorio sardo.
 Costituzione della Regione come parte lesa nel risarcimento del
danno causato dal 1995 al 2010 con l’aggravante, per il periodo
successivo a quest’ultima data, del mancato ribasso dei prezzi da
parte delle società in esame e il perdurare di prezzi non congrui.
 Obbligo per la Regione di intervenire attraverso un prezzo
calmierato in linea con le tariffe esterne all’isola.
Piano Nazionale delle Bonifiche
Riforma agraria
 Istituzione di un Piano Nazionale delle Bonifiche che preveda il
 Rafforzare l’uso pubblico dei terreni demaniali e pubblici incolti,
diritto di prelazione per le imprese specializzate sarde nelle gare
assegnarli in concessione temporali a singoli o cooperative per la
d’appalto. Le bonifiche dovranno essere garantite dallo Stato
coltivazione. I beneficiari possono essere solo cittadini residenti in
Italiano per il cui finanziamento avverrà attraverso i risarcimenti e
Sardigna, le assegnazioni dovrebbero essere verificate ogni 4/5
le garanzie richieste alle aziende responsabili dell’inquinamento
anni per impedire le appropriazioni e favorire l’ingresso di nuovi
o, alternativamente, tramite il fondo nazionale degli interventi
soggetti giovani.
straordinari (Protezione Civile). Il Piano sarà caratterizzato dalla
 Incentivi alle aziende agricole per destinare parte dei terreni a
formazione professionale per gli operai cassintegrati o espulsi dal
coltivazioni specializzate (frumento,orticole,vivaistica,floricoltura,)
ciclo produttivo e finalizzata all’acquisizione di competenze
per abbattere così i costi legati all’acquisto di prodotti agrospecifiche per attuare le bonifiche nel Piano.
alimentari di consumo umano e zootecnico.
Per conoscere il movimento, per poter partecipare, per tenersi aggiornati: www.fronteindipendentista.org – pag. 1  Avvio di inchieste da parte di commissioni scientifiche
dell’ESSRS, in collegamento con gli istituti di ricerca industriale e
controllo sanitario, sulle industrie inquinanti con conseguente
richiesta di risarcimento ai responsabili del disastro ambientale.
 Riconversione delle industrie in crisi o altamente inquinanti verso
attività ecosostenibili, attraverso il reinserimento dei lavoratori e la
predisposizione di corsi formativi coerenti con le nuove attività.
 Per le ditte che vogliano installare nuovi impianti industriali, previa
valutazione socio-economica da parte della Regione, obbligo di
includere nel progetto un’accurata stima dei costi per lo
smantellamento degli impianti e il ripristino del territorio, con
contestuale accantonamento delle risorse necessarie allo scopo.
 Predisposizione di un approfondito studio sui siti minerari, con
valutazione delle potenzialità presenti e future di sviluppo, ricerca
di nuove tecniche di sfruttamento e verifica della fattibilità di una
filiera industriale basata sul riciclo dell’alluminio.
 Piano industriale impostato primariamente sulla lavorazione e
trasformazione delle materie prime locali (sabbie silicee, sughero,
lana, marmi, graniti ecc.) e dei prodotti agroalimentari sardi con
particolare attenzione alle eccellenze e peculiarità sarde quali il
carciofo sardo, sa pompia, la pecora e l’agnello sardo, fino a
comprendere il latte sardo come prodotto tipico ottenuto da razze
selezionate.
 Potenziamento del sistema di controllo nei porti sardi con portali
radiometrici gestiti dalle Asl del territorio per evitare l’ingresso e
l’eventuale stoccaggio in miniere, cave o discariche, o il loro
uttilizzo nei processi industriali, di prodotti radioattivi.
 Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti
 Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti mediante una filiera
di riciclo a impatto ambientale zero con l’incentivazione della
raccolta differenziata e con campagne informative mirate rivolte a
tutti i cittadini, in particolare ai giovani in età scolare.
 Costituzione di un Ente regionale proprietario delle materie prime
ricavate dalla raccolta differenziata.
ARTI E MESTIERI
“Restituiremo agli artigiani sardi un ruolo di primo piano
nell’economia e nella cultura della nostra società valorizzando il
loro valoro e dando alle nuove generazioni la possibilità di imparare
il mestiere.”
 Istituzione di un ente di tutela per la valorizzazione e promozione
internazionale dell’artigianato sardo.
 Creazione del marchio di qualità per i manufatti e per le botteghe
che promuovono e commercializzano esclusivamente artigianato
sardo.
 Recupero della tradizione artigianale con istituzione di corsi di
formazione professionale. Il personale docente dovrà essere
selezionato tra gli artigiani e le maestranze riconosciute in elenchi
comunali delle arti e dei mestieri.
TURISMO
“Questa attività tornerà ad essere un patrimonio dei cittadini sardi e
non un limone da spremere e da gettare via per speculatori di ogni
sorta.”
 Potenziamento del corso di laurea di Economia e Management
del Turismo con sede ad Olbia e sua ramificazione in diversi
indirizzi formativi interdisciplinari (manageriali, gestionali,
promozionali, culturali) in sinergia con le realtà turistiche di tutto il
territorio sardo, per incentivare la crescita del settore e la
formazione di nuovi professionisti capaci di indirizzare, gestire,
promuovere e sfruttare ogni forma di turismo.
 Rafforzare le scuole professionali per la formazione dei giovani in
ambito turistico.
 Incentivare il settore turistico legato alla ricchezza culturale,
archeologica, paesaggistica, artigianale, con la creazione di
forme individuali di associativismo, quali albergo diffuso,
stimolando la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari così
come delle conoscenze storiche, dei siti archeologici, dei
monumenti storici.
 Studiare nuove forme trasparenti di valutazione da parte
dell’utenza, per verificare la qualità dell’offerta turistica,
stimolando i soggetti proponenti al raggiungimento di livelli
qualitativamente ottimali.
 Obbligo per le aziende del settore che operano in Sardigna di
assumere personale residente in Sardigna per una quota non
inferiore al 70%.
 Introduzione tassa regionale di soggiorno per i turisti estivi.
LAVORO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
“Lavoreremo ad una piena sinergia tra tutti gli operatori economici
restituendo dignità ai lavoratori dipendenti e possibilità di sviluppo e
di accesso ai servizi alle imprese.”
 Creazione di un sistema trasparente di valutazione da parte
dell’utenza della qualità dei servizi erogati dalla pubblica
amministrazione.
 Sistema di sinergia tra imprese e scuola di formazione
professionale attraverso la costituzione di un database
trasparente che faciliti l’istituzione di corsi di formazione sulla
base delle reali esigenze produttive presenti sull’isola.
 Assegnazione di punteggio di merito nell’erogazione di contributi
e incentivi a quelle imprese che utilizzano canali di
approvigionamento (merci e servizi) sul territorio.
 Credito d’imposta e incentivi per l’ammodernamento energetico e
l’autonomia energetica dell’impresa.
APPALTI
“Restituiremo agli appalti limpidezza e metteremo in piedi una vera
ed utile formazione professionale.”
 Punteggio di residenza per il concorso negli appalti pubblici.
 Punteggio per la presentazione dei progetti e delle gare d’appalto
in lingua sarda e lingue alloglotte.
 Stop immediato a nuovi contratti per esternalizzazioni attraverso il
modello del Project Financing.
 Diritto di prelazione per le imprese residenti in Sardigna
nell’assegnazione dei bandi di gara pubblici.
FISCALITÀ
“Esigeremo fino all’ultimo centesimo e con gli interessi tutto il
credito dovuto dallo Stato e scriveremo un sistema fiscale giusto
che permetta ai sardi di gestire le proprie risorse.”
 Obbligo di sede fiscale in Sardigna per le aziende operanti sul
territorio nazionale sardo;
 Ampliamento delle funzioni dell’ARASE al fine di riscuotere il
gettito fiscale maturato sul territorio nazionale e contestuale
storno verso lo Stato italiano della parte spettante, attuando una
piena applicazione dell’art. 8 dello Statuto.
 Rilancio della “Vertenza Entrate”, esigendo dallo Stato italiano
tutto il gettito arretrato (comprensivo degli interessi maturati
finora) senza legare il suo rientro alla mutevole disciplina del
Patto di Stabilità, deroghe allo stesso o compensazioni di sorta.
 Competenza impositiva della RAS, rispetto a tutti i tributi riscossi
sul proprio territorio, per poter effettuare sgravi fiscali e modificare
i parametri di calcolo delle imposte secondo le esigenze delle
realtà produttive sarde e di tutta la popolazione.
 Istituzione di nuove banche di credito cooperativo nei poli
produttivi dell’isola sulla base del capitale iniziale fornito dalla
Sfirs.
SANITÀ
“Attueremo una riforma della sanità regionale che restituisca ai
cittadini sardi il diritto alla prevenzione, alla cura, alla raggiungibilità
e alla reperibilità del personale medico e che impedisca agli
speculatori privati di mettere le mani su quello che è un bene
collettivo che deve restare accessibile a tutti.”
 Potenziamento dei centri diagnostici periferici e di pronto
intervento con una distribuzione territoriale che favorisca quanto
più possibile l’accesso ai cittadini del territorio.
 Razionalizzazione della distribuzione di medici di base e delle
guardie mediche in base a numero di abitanti, dimensione del
territorio e tempi di percorrenza.
 Stesura di un programma di razionalizzazione delle spese che
determinino una risparmio consistente per tutte le UO pubbliche e
formazione di una rete programmatica con rigidi controlli che
consenta al paziente un rapido accesso agli strumenti diagnostici
impiegati nelle strutture ospedaliere come ad esempio
elettrocardiogramma, risonanze magnetica, visite specialistiche,
etc..
 Estensione dell ‘esenzione ,totale o parziale, per quei farmaci
classificati in fascia C che risultano indispensabili al
raggiungimento dell’esito terapeutico fissato nella diagnosi o
comunque indispensabili per preservare la salute di categorie da
proteggere come ad esempio bambini figli di genitori disocupati o
anziani con pensione minima al fine di garantire al malato privo di
reddito o con reddito insufficiente per coprire il costo della terapia
il diritto alla salute.
 Approntamento di un serio piano di medicina preventiva al fine di
migliorare qualità vita , istituzione di dettagliate indagini
epidemiologiche, introduzione di specifiche esenzioni dal ticket
sanitario ( reddito dipendenti) per i residenti in zone a rischio per
il massiccio inquinamento ambientale (Portovesme, Quirra,
Ottana, Porto Torres, Sarroch etc) e obbligo di prevedere in
alcuni reparti delle nuove strutture pubbliche di degenza (es.
reparti oncologici) appositi spazi e servizi per familiari e assistenti
esterni ai pazienti.
 Obbligo per le unità ospedaliere pubbliche di garantire la
presenza di almeno un medico non obiettore per ogni turno nei
reparti di ostetricia e ginecologia; obbligo anche per le farmacie di
garantire la presenza di un farmacista non obbiettore che assicuri
la dispensazione della così detta pillola del giorno dopo.
 Abolizione delle nomine politiche per i dirigenti della Sanità e
sostituzione tramite concorsi pubblici.
 Controlli multidisciplinari e con l’apporto di tecnici privi di alcun
conflitto d’interesse, anche stranieri sulla formulazione dei bandi
per le gare d’appalto per le grandi, medio e piccole forniture di
apparecchiature e di materiali sanitari, possibilmente almeno a
livello regionale, che rispettino i criteri delle gare europee, che
garantiscano assistenza e materiali di consumo a prezzi di
mercato.
 Obbligo per le strutture pubbliche di assumere esclusivamente
tramite concorso con regole predeterminate che valutino in
maniera oggettiva i curricola e le capacità professionali dando la
precedenza nelle graduatorie – a parità di merito – al personale
sardofono.
CREDITO
“Creeremo le condizioni per una rinnovata gestione pubblica del
Credito. La riforma del Credito sardo sarà condotta nell’ottica di
una gestione non più mirata al semplice profitto ma da un’idea di
sussidiarietà e sostegno del tessuto sociale ed economico della
nostra isola.”
 Blocco della cessione delle restanti quote di proprità della
Fondazione Banco di Sardegna.
 Legge di indirizzo della Regione Sardegna per impedire lo
smantellamento della Fondazione Banco di Sardegna e trasferire
le quote di proprietà della Fondazione (quote pubbliche) ai
Comuni in quote proporzionali agli abitanti residenti.
TRASPORTI
“Reintrodurremo lo scalo merci in Sardigna, vergognosamente
abolito nel silenzio generale, e scriveremo un Piano Trasporti che
faccia diventare la nostra terra un Paese civile dove spostarsi nella
quotidianità sia un diritto per tutti e non un incubo senza fine.”
Anche in questo caso detto Osservatorio, che in teoria già esiste
ma non funziona in quanto clientelare e campanilistico, deve
essere formato dalle Aziende di trasporto e dai lavoratori delle
stesse, rappresentanti quanto meno le quattro regioni sarde –
Cagliari –Oristano-Nuoro –Sassari, con l’ausilio anche di una
rappresentanza qualificata dell’utenza interessata.
 Fine della concorrenza fra vettori diversi (ferro, gommato privato
e pubblico) e creazione di Centri Intermodali efficienti e
raggiungibili.
Istituzione dell’Azienda Unica Trasporti Sardi
 Unificazione delle 5 aziende pubbliche TPL (ARST trasporto
extraurbano e urbano a Oristano, metro a Cagliari e Sassari;
CTM urbano a Cagliari; ATP urbano a Sassari; ATP urbano a
Nuoro; ASPO urbano a Olbia) in un’unica Azienda pubblica.
 Strutturazione dell’Azienda in compartimenti territoriali e divisa in
due settori, urbano ed extraurbano. Evitare la sovrapposizione e
la razionalizzazione delle linee con punti di interscambio tra i due
settori e quello ferroviario.
 Tariffe agevolate, oltre che per studenti e anziani, anche per i
lavoratori con basso reddito e i disoccupati. Biglietto integrato per
tutta l’azienda.
Trasporto su Ferro
 Obbligo da parte delle istituzioni sarde, in questo caso in primis la
Regione Sardigna, a stipulare i Contratti di servizio con Trenitalia
e sue affini, per contrattare la quantità di treni necessaria e
sufficiente per il trasporto del servizio pubblico in Sardigna.
 Reintroduzione del servizio merci su rotaia e conseguentemente
degli scali merci nei porti dell’Isola, in particolare approntamento
di quelli di Cagliari e Porto Torres. Potenziamento e sviluppo
delle tratte e del materiale rotabile FS relative a Sassari –
Cagliari, Sassari –Porto Torres, Sassari– Olbia, Cagliari—
Carbonia –Iglesias.
 Prolungamento del doppio binario quantomeno fino a Macomer.
 Potenziamento e sviluppo delle linee e del materiale rotabile a
scartamento ridotto delle Strade Ferrate Sarde (FdS) in
particolare quelle che ricadono in territori densamente popolati e
quelle a forte interesse turistico e paesaggistico.
 Legare le tariffe al principio prezzo-sicurezza-qualità. Ogni
aumento di tariffa senza una altrettanto riconosciuta e sostanziale
garanzia di sicurezza e qualità del trasporto deve essere
denunciata come una frode e quindi perseguita.
 Parco materiale rotabile interamente acquistato e gestito dai
Sardi, (attualmente la Regione Sardegna ha acquistato del
materiale rotabile da una società spagnola la cui gestione però è
solo in parte sarda).
 Interventi e sovrastrutture per ammodernare la dorsale sarda da
Oristano a Sassari, facendo in modo che il treno passi ove serve
(centri abitati).
 Ripristino dei collegamenti con i porti di Olbia e Porto Torres e
potenziamento dei servizi per gli aeroporti.
 Contratto di servizio con Trenitalia o treni gestiti direttamente
dall’azienda sarda sull’esempio della provincia autonoma di
Bolzano.
Trasporto navale
 Tariffa unica viaggiatori (tipo continuità territoriale per gli aerei)
vigente tutto l’anno per i residenti sardi o comunque nativi, da e
per la Sardigna. Le tariffe per i non residenti non possono mai
essere inferiori alla tariffa unica riconosciuta per i sardi residenti.
 Introduzione e potenziamento di tratte europee ed extra europee
anch’esse a tariffe agevolate per i residenti.
 Continuità territoriale o tariffe agevolate anche per le merci da e
per la Sardigna, considerando che il mare che divide le isole dalla
terra ferma viene considerato commercialmente come una
“autostrada “o ancor meglio un tratto di ferrovia. Di conseguenza
le tariffe non possono superare quelle relative alle autostrade o
ferrovie.
 Piano nazionale per la realizzazione della flotta navale sarda,
viaggiatori e merci, con mezzi da acquistare o affittare non
necessariamente sul mercato italiano, con diritto di prelazione per
il personale residente in Sardigna e con obbligo a bordo di utilizzo
e consumo di prodotti sardi.
 Piano Regionale dei Trasporti, elaborato dalle Aziende di
trasporto assieme ai lavoratori del settore democraticamente
eletti in assemblee pubbliche.
 Osservatorio tecnico in cui tutti i trasporti (gommato, ferro, aereo
e navale) vengano osservati, indirizzati, regolamentati, selezionati
secondo la loro specificità, vincolati al diritto alla mobilità, all’utilità
economica e sociale di ogni territorio della Natzione Sarda.
Per conoscere il movimento, per poter partecipare, per tenersi aggiornati: www.fronteindipendentista.org – pag. 2 Trasporto aereo
 Tariffa unica vigente tutto l’anno per i residenti in Sardigna su
tutte le compagnie, statali e non.
 Obbligo per tutte le compagnie aeree, da e per la Sardigna, di
riservare il 30 % dei posti ai residenti sardi, con tariffa unica
agevolata.
 Diritto per tutti i Sardi residenti, portatori di gravi malattie
riconosciute dal Servizio Sanitario, di usufruire del trasporto
aereo gratuito per qualsiasi destinazione.
 Le tariffe per i non residenti, anche nel caso di sconti o bonus,
non devono mai essere inferiori alla tariffa unica riconosciuta per i
residenti.
 Estensione della tariffa agevolata (continuità territoriale) al
trasporto merci.
 Piano nazionale per la realizzazione della flotta aerea sarda,
viaggiatori e merci, con mezzi da acquistare o affittare non
necessariamente sul mercato italiano, con diritto di prelazione per
il personale residente in Sardigna e con obbligo a bordo di utilizzo
e consumo di prodotti sardi.
Trasporto gommato
 Osservatorio mirato alle esigenze della sicurezza sulle strade ed
alla tutela dell’ambiente (in attesa del ripristino del servizio merci
su rotaia).
 Indirizzare e facilitare il trasporto merci su nave attraverso le così
dette “autostrade del mare”, nonché su rotaia e via aerea,
creando così un interscambio economico-commerciale, da e per
la Sardigna, su un effettivo sistema intermodale efficiente e
razionale delle merci.
RICONOSCIMENTO DEL SINDACATO SARDO
“I lavoratori sardi saranno protagonisti del loro processo di
emancipazione potendo contare su un Sindacato sardo
rispondente ai loro bisogni pienamente riconosciuto.”
 Riconoscimento del Sindacato Sardo come parte sociale alla pari
dei sindacati italiani sul modello valdostano.
LEGGE STATUTARIA
“Riscriveremo lo Statuto affinché sia realmente rappresentativo dei
diritti dei Sardi.”
 Riscrittura dello Statuto tramite il coinvolgimento delle parti sociali
e produttive della Nazione Sarda. Il nuovo Statuto dovrà
riconoscere il diritto alla sovranità per il Popolo Sardo, il diritto di
autogoverno
sul
territorio,
il
diritto
all’esercizio
dell’autodeterminazione nazionale.
BENI CULTURALI
“Faremo dello straordinario patrimonio culturale della nostra terra
una grande risorsa economica e il fiore all’occhiello della nostra
identità nazionale.”
Piano strategico per i beni e le attività culturali
 Devoluzione alla R.A.S. della potestà esclusiva su tutti i beni
culturali localizzati sul territorio sardo, delle politiche riguardanti la
tutela, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di detti
beni.
 Costituzione di un Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali
separato da quello attuale “Assessorato della pubblica istruzione,
beni culturali, informazione, spettacolo e sport” che possa dare la
giusta attenzione alle ricchezze di una civiltà millenaria
 Le politiche riguardanti i Beni Culturali (storici, artistici,
archeologici, antropologici e librari) devono essere studiate a
partire dal riconoscimento del principio che tali beni presenti sul
territorio sardo sono patrimonio inalienabile del popolo sardo e
dell’intera umanità.
La tutela
 Costituzione di cooperative per la gestione, il controllo e la
manutenzione dei beni culturali presenti in ogni comune.
La conservazione
 Ridefinizione di una nuova mappa dei musei e aree d’interesse
storico-artistico presenti nel territorio che, attraverso una politica
consorziata, valorizzi le unicità piuttosto che le repliche museali,
presenti spesso in comuni limitrofi.
 Decentramento reale e ricollocazione dei reperti trovati in un dato
territorio.
La gestione
 Istituzione di un Organo di Controllo Gestionale volto alla
razionalizzazione effettiva ed immediata dei progetti e dei
finanziamenti.
 Riconoscimento della professione a tutti gli Operatori dei Beni
Culturali operanti nei diversi settori e creazione di un indice dei
professionisti.
 Inserimento all’interno di Sovrintendenze, Musei e Siti
archeologici nel proprio organico, di figure professionali
qualificate e specifiche.
 Organica strutturazione di un apparato che controlli la
suddivisione delle Tipologie museali da adottare.
La valorizzazione e promozione
 Politica di sensibilizzazione reale alle bellezze dell’arte sarda in
connessione con le scuole di ogni ordine e grado e con le
università e con una politica di collaborazione con i musei esterni
all’isola nel rispetto di corrette politiche di movimentazione dei
Beni Culturali.
 Politica di nuove acquisizioni interne ad ogni museo.
SAPERE E FORMAZIONE
“Costruiremo la scuola e l’università sarde, difenderemo i servizi
nei piccoli centri e faremo lavorare i precari.”
 Partire dalla piena applicazione della legge statale 482/99 e della
legge regionale 26/97 per arrivare ad una nuova legge regionale
per il sardo lingua ufficiale in ogni ente e ufficio pubblico (scuola
compresa);
 Corsi gratuiti patrocinati da Regione e CSA provinciali per il
perfezionamento di tutti i docenti iscritti alle graduatorie di
raggiungimento del livello B1 di lingua sarda;
 Istituzione di due corsi di laurea magistrale nelle Università sarde
per la formazione dei futuri maestri e professori di Lingua e
Letteratura sarda, abilitanti all’insegnamento;
 Graduatoria insegnamento bilingue e conoscenza obbligatoria
della lingua sarda almeno a livello B1 (e/o delle parlate sardocorse, o del catalano algherese o del tabarchino), per tutte le
immissioni in ruolo di nuovi docenti.
 Introduzione di un esame attestante la conoscenza della lingua
sarda nei piani di studio di tutti i corsi di laurea delle Università
sarde;
 Inserimento nel curricolo scolastico della conoscenza di lingua e
storia sarda;
 Assunzione di competenza legislativa e gestione da parte della
Regione Sarda in materia di ordinamento scolastico e
universitario;
 Istituzione del provveditorato agli studi autonomo dipendente
dall’Assessorato Regionale alla Pubblica istruzione;
 Istituzione dell’Ente Sardo per lo Sviluppo e la Ricerca Scientifica,
nel quale siano rappresentate pariteticamente le due Università e
la Regione, che abbia il compito di stabilire i campi di studio
prioritari per lo sviluppo economico e culturale della Sardigna e di
dare le linee guida per la ricerca e offerta formativa;
 Inchiesta regionale sulle cause dell’abbandono scolastico,
finalizzata ad un piano di interventi per il recupero scolastico e
formativo dei giovani.
 Punteggio di residenza agli insegnanti con residenza in Sardigna;
 Piano scolastico regionale per il mantenimento integrale del
servizio scolastico anche nei piccoli centri, specie se mal
collegati.
 Istituzione di corsi di formazione professionale e di apprendistato,
in collegamento con le scuole, per la salvaguardia e la
trasmissione dei mestieri tradizionali e delle antiche manifatture
artigianali;
 Istituzione di Poli Universitari autonomi, partendo dai corsi di
laurea attualmente operanti dislocati sul territorio, per incentivare
la crescita culturale e socio-economica delle zone periferiche. I
corsi di laurea in questi poli dovranno nascere tenendo conto
delle peculiarità culturali e ambientali dei territori.
pubblici esercenti che diffondono opere con bollino “Autore
Sardo”.
 Patrocinio RAS delle spese per l’organizzazione di feste, concerti,
eventi che promuovono opere con bollino “Autore Sardo”.
POLITICA LINGUISTICA
“Allacceremo rapporti e scambi economici e cultura con tutte le
nazioni, con o senza stato, che possano arricchire materialmente e
spiritualmente la nazione sarda.”
“Restituiremo dignità alla lingua sarda e alle lingue alloglotte e
sardo-corse attraverso una loro progressiva ufficializzazione, fino al
raggiungimento del bilinguismo perfetto.”
 Legge regionale per il sardo lingua ufficiale, che garantisca la
parità di utilizzo con l’italiano in ogni ente e ufficio pubblico, a
partire dall’insegnamento scolastico bilingue in tutti i gradi di
istruzione e dalla produzione bilingue della cartellonistica,
segnaletica stradale, documenti di identità, comunicazioni ufficiali,
etichette alimentari, etc (in aggiunta alle parlate sardo-corse, al
catalano algherese o al tabarchino nei comuni di riferimento).
 Piano triennale di corsi gratuiti di lingua sarda per tutti, sul
modello Sardegna speaks English che certifichino la conoscenza
della lingua.
 Conoscenza obbligatoria della lingua sarda (e/o delle parlate
sardo-corse, o del catalano algherese o del tabarchino) almeno a
livello B1 per le nuove assunzioni nel campo del pubblico
impiego.
 Introduzione della discriminante positiva della conoscenza di
almeno una variante della lingua sarda (o parlate sardo-corse,
catalano algherese algherese o tabarchino) a livello A2 nelle
assunzioni generiche.
 Subordinare l’erogazione di qualsiasi finanziamento pubblico ai
soli giornali, televisioni e radio che garantiscano almeno il 30%
dei programmi e delle pubblicazioni in lingua sarda (e/o delle
parlate sardo-corse, del catalano algherese e del tabarchino nei
comuni di riferimento).
 Finanziamento regionale per la traduzione in sardo (e in sardocorso, algherese e tabarchino) di programmi radio-televisivi
destinati a bambini ed adolescenti.
 Normativa sul diritto d’autore che incentivi la traduzione delle
opere della letteratura e del cinema internazionale in sardo, in
sardo-corso, in algherese o in tabarchino, attraverso una
riduzione del 50% del costo dei diritti d’autore, rispetto al costo
dei diritti per la pubblicazione dell’opera tradotta in italiano.
 Agevolazione a tutte le aziende che producano il proprio
materiale pubblicitario in sardo, sardo-corso, algherese o
tabarchino, tramite una riduzione dell’aliquota ordinaria prevista
per il calcolo dell’Imposta Regionale per le Attività Produttive.
 Proposta ai comuni di praticare l’esenzione o la riduzione
dell’imposta sulle insegne commerciali pubblicitarie per i negozi
che le realizzino in sardo, o sardo-corso, algherese o tabarchino.
MUSICA, ARTE E SPETTACOLO
“Libereremo i nostri artisti dalla schiavitù della Siae e daremo loro
la possibilità concreta di esprimere gratuitamente e liberamente la
propria creatività.”
 Istituzione di una Società Sarda per l’Arte, la Musica e lo
Spettacolo finalizzata all’identificazione, alla diffusione ed alla
tutela dei diritti morali e di utilizzazione legati ad opere d’ingegno
di autori sardi, (opere dell’ingegno di carattere creativo che
appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative,
all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, softwares, banche
dati, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione).
L’iscrizione alla Società Sarda per l’Arte, la Musica e lo
Spettacolo è gratuita, ed è riservata agli autori con residenza
sarda.
 Bollino “Autore Sardo” applicato a tutte le opere depositate
presso la Società Sarda per l’Arte, la Musica e lo Spettacolo. Le
opere depositate presso la Società Sarda per l’Arte, la Musica e
lo Spettacolo sono rilasciate sotto Licenze Copyleft, a seconda
delle quali gli autori concedono i diritti morali e di utilizzazione.
 La Società Sarda per l’Arte, la Musica e lo Spettacolo gestisce i
proventi per l’utilizzazione economica di opere il cui autore non
concede a terzi la libertà di uso commerciale. Sgravio fiscale per
POLITICA INTERNAZIONALE
POLITICHE SOCIALI E MIGRANTI
“La casa con noi sarà un diritto garantito, l’omofobia un brutto
ricordo, i lager per i migranti verranno chiusi per sempre e i Ser.D e
le comunità terapeutiche potranno svolgere il loro lavoro in
condizioni migliori.”
 Istituzione di strutture di accoglienza per migranti con corsi
gratuiti bilingue e di cultura sarda finanziati attraverso l’utilizzo dei
fondi europei per l’accoglienza dei migranti.
 Eliminazione dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) in
ogni loro forma dichiarando la Sardegna terra “non disponibile ad
ospitare centri di concentrazione e tortura”.
 Apertura di centri antiviolenza e antimobbing in maniera capillare
su tutto il territorio nazionale.
 Concessione di spazi pubblici di competenza del demanio
comunale per l’apertura di centri sociali, culturali e di
integrazione.
POLITICA CARCERARIA E
TERRITORIALITÀ DELLA PENA
“Tutti i sardi reclusi in Italia, se lo vorranno, potranno chiedere e
dovranno ottenere il trasferimento in una struttura carceraria
presente nell’isola.”
 Immediata e fattiva applicazione della Legge Regionale
354/1975, in particolare l’art. 42: (“… i trasferimenti dei detenuti
devono essere disposti favorendo il criterio di destinare i soggetti
in istituti prossimi alla residenza delle famiglie”) e dell’accordo
RAS – Ministero della Giustizia italiano del 7 Febbraio 2006 sulla
Territorialità della pena.
 Azione di contrasto in tutte le sedi possibili contro il tentativo di
utilizzare gli istituti carcerari per ospitare esponenti di spicco della
criminalità organizzata italiana.
OCCUPAZIONE MILITARE
“Nella prospettiva di liberarci di tutte le basi militari italiane e NATO
impediremo che ulteriori aree vengano colonizzate dall’Esercito e
stroncheremo la cultura militarista dalle nostre scuole e dalle nostre
università.”
 Ricorso in tutte le sedi legali e istituzionali, nonsché in ambito
internazionale, per la chiusura immediata dei poligoni di tiro di
Quirra, Teulado e Capo Frasca. Il ricorso deve portare nei
tribunali internazionali competenti le istanze della Sardigna come
parte lesa, a causa dei danni provocati dall’occupazione
sessantennale (per la provincia di OT la questione dell’ex base
USA nel Limbara, per La Maddalena riguarda G8 e l’ex base), e
per il rispetto dell’obbligo di bonifica da parte dello Stato italiano e
il risarcimento alle popolazioni colpite.
 Stesura e realizzazione di Progetti di riconversione delle aree
belliche dismesse ad uso civile (presidi di tutela ambientale e
ricerca).
 Politica di forte contrasto ad ogni colonizzazione militare, a partire
dalle carceri, radar, caserme, etc..
 Abolizione in scuole e Università di corsi di legalità e workshop
arruolativi funzionali all’idea dell’occupazione militare come
portatrice di prosperità e sviluppo.
 Divieto alle forze armate e di polizia di presenza alle giornate
dell’orientamento universitario per le ultime classi delle superiori.
Per conoscere il movimento, per poter partecipare, per tenersi aggiornati: www.fronteindipendentista.org – pag. 3  Organizzazione di una campagna pubblica coordinata con gli
Uffici Scolastici Provinciali sui danni economici, ambientali e
sociali dell’occupazione militare nell’isola di Sardigna.
 Politica di forte contrasto e denuncia verso l’invasività delle
esercitazioni militari.
USI CIVICI
“Le terre civiche saranno mappate con precisione e restituite agli
usi collettivi e saranno difese dalle ambizioni degli speculatori, dei
palazzinari e dell’Esercito.”
 Pubblicizzazione della mappatura dei terreni civici e segnalazione
degli stessi in ogni comune
 Incentivi per i disoccupati al fine di creare aziende agricole per
l’utilizzo dei terreni ad uso civico.
 Ritorno all’utilizzo del comunale per il pascolo e il legnatico e per
qualsiasi attività rientrante nella pubblica utilità.
 Divieto ed immediato blocco delle costruzione di presidi militari
sulle terre ad uso civico, o restituzione alle comunità nel caso di
poligoni esistenti, con richiesta di risarcimento danni.
RISORSE ARCHITETTONICHE E PAESAGGIO
“Scriveremo un Piano Paesaggistico Regionale di piena e assoluta
tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico impedendo
agli speculatori e ai palazzinari di distruggere la nostra terra.”
 Piano regionale per il recupero e la riqualificazione dei centri
storici.
 Istituzione di un Osservatorio Regionale del Paesaggio che crei
una rete di osservatori distribuiti nel territorio isolano con la
funzione di riconoscere, tutelare e valorizzare i beni paesaggistici.
 Nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR) che valorizzi e non
consumi le ricchezze paesaggistiche della Sardigna, attraverso il
riconoscimento del loro giusto valore, senza che ciò implichi una
cristallizzazione dell’esistente.
BOSCHI E INCENDI
“Ci lasceremo l’incubo degli incendi alle spalle grazie a un
potenziamento e una razionalizzazione radicale del sistema
antincendio; i nostri boschi torneranno ad essere il polmone dei
Sardi e delle numerose specie che con noi abitano la nostra terra.”
 Esclusione di ditte esterne alla Sardigna dalla partecipazione a
gare d’appalto per opere di disboscamento.
 Potenziamento dell’apparato antincendio mediante l’acquisto (e
non l’affitto costosissimo) da parte della RAS di aerei Canadair ed
elitancker.
 Miglioramento della Campagna di prevenzione degli incendi
tramite la preparazione degli addetti mediante corsi di formazione
internazionali e l’apprendimento delle più moderne metodologie di
lotta agli incendi.
 Obbligo da parte della Regione Autonoma della Sardegna di
costituirsi parte civile in ogni processo inerente incendi boschivi in
Sardigna e utilizzo delle somme di risarcimento ottenute per
potenziare l’apparato antincendio regionale e per il ripristino
ambientale.
SUOLO, SOTTOSUOLO, ARIA E ACQUE
“Restituiremo le risorse della nostra terra ai legittimi proprietari: alle
nostre comunità e in generale al Popolo Sardo.”
 Legge regionale sulla proprietà collettiva e inderogabile dei beni
del suolo, del sottosuolo, dell’aria e dell’acqua del Popolo Sardo.
 Legge che vincoli le concessioni al parere degli enti locali che
rappresentano le comunità in cui si trovano le risorse.
 Trasferimento della gestione delle risorse agli enti locali dotati di
un piano di gestione.
 Costituzione della Rete regionale dei comuni termali e minerari.
 Gestione pubblica degli stabilimenti termali.
SPECULAZIONE EDILIZIA
“Combatteremo efficacemente la speculazione edilizia partendo dal
principio che il suolo è un bene prezioso e non va sprecato.”
 Legge regionale per la limitazione immediata del consumo di
territorio, dell’edificazione e lottizzazione. Impegno concreto
contro l’abusivismo in sintonia con le leggi vigenti al fine di
salvaguardare l’isola, affinché il suolo ancora non cementificato
non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci
regionali.
 Mappatura precisa degli ecomostri.
 Mappatura delle zone sensibili da un punto di vista idro-geologico
e direttive regionali precise sulla non edificabilità in tali zone.
 Messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico.
DIFESA DEL PATRIMONIO AMBIENTALE
“Salveremo il nostro ambiente dalla catastrofe tutelando le zone
verdi, salvaguardando le zone umide e i sistemi dunali,
proteggendo le aree marine e in generale attuando una concreta
ed efficace strategia nazionale per la bio diversità.”
 Adozione di linee d’intervento organiche per una corretta
pianificazione, gestione e ma-nutenzione sostenibile dei sistemi
morfologici dei litorali sardi.
 Politica di tutela e valorizzazione delle coste attraverso la
conservazione, il miglioramento e il controllo della fruizione di
vaste aree verdi, comprese la pulizia dei sottoboschi e la tutela
delle pinete che, anche se di recente formazione, rientrano ormai
nelle caratteristiche tipiche di molte zone costiere. Le pinete,
unitamente ad altre specie boschive, assumono il ruolo di
polmoni verdi delle scogliere e degli arenili, preservando gli
equilibri delle zone umide e conservando i sistemi dunali.
 Valorizzazione dei territori a conformazione particolare, per
esempio le zone umide (solo la provincia di Oristano ha circa
6.000 ettari di stagni e paludi), con conseguente sviluppo turistico
anche nei mesi invernali (vedi presenza specie migratorie), per
quanto riguarda i birdwatchers e i fotografi naturalisti provenienti
da ogni parte del mondo.
 Ciò consentirà un forte incremento del turismo naturalistico
internazionale.
 Piano regionale sui sistemi dunali in pericolo attraverso interventi
mirati e approcci partecipativi con le popolazioni che li abitano.
Tali approcci tenderanno a:
 agevolare le dinamiche naturali nei processi di formazione e di
stabilizzazione dei depo-siti sabbiosi con il controllo specifico dei
meccanismi erosivi attraverso la realizzazione di opere
naturalistiche idonee;
 recuperare la capacità naturale di auto-ripristino anche solo
attraverso la semplice gestione e manutenzione naturalistica dei
sistemi spiaggia-duna;
 sostenere una politica ecosostenibile che individui il materiale
spiaggiato non come rifiuto ma come essenziale prodotto
naturale e vegetale;
 realizzare recinzioni basali per la delimitazione fisica della fascia
di rispetto assoluto, con conseguente divieto assoluto del
passaggio di mezzi anche solo per la pulizia.
 Ripristino e/o potenziamento delle aree marine protette,
smantellamento e bonifica delle basi militari adiacenti: Penisola
del Sinis – l’Isola di Malu Entu, Tavolara-Punta Coda Cavallo,
Capo Caccia-Isola Piana, Capo Carbonara-Villasimius, Isola
dell’Asinara.
 Protezione di tutti quei territori delicati (fauna/flora) con istituzione
di nuovi parchi regionali e/o oasi protette, vedi zone umide, o
nelle zone ove ci sia presenza di fauna protetta (vedi mufloni,
daini, cervi, aquile, grifoni, etc.), istituiti sulla base di una convinta
partecipazione delle comunità locali.
 Individuazione da parte della Regione di una organica Strategia
Nazionale per la Biodiversità tenuto conto che la Sardigna
possiede la percentuale di specie endemiche più elevata in
assoluto. Su tale strategia verranno individuati:
A. gli interventi attivi da portare avanti nelle zone umide;
B. le regolamentazioni da osservare;








C. le incentivazioni da destinare ai comuni che applicano tale
strategia in modo corretto e organico;
D. incentivazioni a programmi di monitoraggio e/o ricerca portato
avanti da cooperative di esperti;
E. integrazione nella programmazione didattica.
Istituzione o potenziamento di fondi idonei a favorire la tutela del
territorio, della flora e della fauna in quanto patrimonio unico nel
suo genere, mediante la valorizzazione del turismo naturalistico e
di percorsi didattici per ogni scuola di ordine e grado,
compatibilmente con il concetto di sostenibilità ambientale;
promuovere l’utilizzo del sistema di fattorie didattiche e favorirne
lo sviluppo e, ove già presenti, prevederne il potenziamento.
Inoltre per la varietà dei territori, per la ricchezza di minerali,
grotte, percorsi trekking e di percorsi a cavallo, favorire il turismo
rurale, minerario, speleologico, montano ed equestre.
Tutela, valorizzazione, cura, manutenzione annuale delle zone
umide (siti SIC) anche attraverso l’utilizzo di cooperative e/o
volontari.
Protezione delle specie endemiche e produzione di opuscoli
informativi-formativi in particolare nelle scuole quale strumento
didattico di conoscenza del nostro patrimonio floro-faunistico.
Regolamentazione dell’introduzione nel territorio di specie non
endemiche che interferirebbero con gli ecosistemi esistenti (semi,
piante, animali).
Potenziamento degli organi di controllo del territorio, anche con
l’ausilio di personale volontario.
Videosorveglianza a campione sulle strade dell’isola nei punti
trasformati in discariche abusive e relative multe e denunce per
danno e/o disastro ambientale.
Prevedere il divieto assoluto di edificare in prossimità di zone
umide, archeologiche o di altro valore storico per la nostra terra:
nei casi di abusivismo prevedere l’obbligo di bonificare.
Legge regionale sull’obbligo che la RAS si costituisca parte civile
nei procedimenti verso chi si renda colpevole del reato di
bracconaggio. Tale legge riconoscerà il danno patrimoniale e
d’immagine al patrimonio floro-faunistico come danno al popolo
sardo e contemplerà una richiesta alle autorità competenti di
risarcimenti di notevole entità.
 Divieto di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale da gioco
che prevedano vincite in denaro. I gestori di Sale Bingo,
ricevitorie, agenzie ippiche dovranno esporre materiale
informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti
sul territorio.
 Regolamentazione degli orari di apertura e di chiusura dei locali
che ospitano apparecchiature adibite al gioco d’azzardo.
 Divieto regionale di esposizione e vendita dei “Gratta e Vinci” al di
fuori delle apposite ricevitorie.
UNIONI CIVILI
“Riconoscimento delle unioni civili e delle coppie di fatto, senza
alcuna distinzione di genere, con la conseguente acquisizione da
parte dei congiunti degli stessi diritti derivanti dal matrimonio.”
LOTTA AL GIOCO D’AZZARDO
“Porremo fine alla ludopatia di massa e cercheremo in ogni modo
di arginare la deliberata istigazione al gioco d’azzardo messa in
atto dallo Stato italiano, facendo comprendere che la nostra sorte
migliorerà tramite la lotta, il lavoro e l’impegno, e non tramite la
ricerca di colpi di fortuna.”
 Istituzione di un Osservatorio regionale sul fenomeno della
dipendenza da gioco col fine di monitorare il fenomeno della
ludopatia e promuovere campagne di informazione e
sensibilizzazione.
 Intensificazione in termini quantitativi e qualitativi della
partecipazione della Regione Sardegna a tutti gli ambiti di
collaborazione con altre istituzioni e soggetti che operano
nell’ambito del contrasto agli effetti negativi della dipendenza da
gioco.
 Apertura di sportelli SERD in tutte le ASL, finalizzati alla
prevenzione e alla cura degli individui affetti dalla ludopatia e
delle famiglie coinvolte.
 Istituzione del marchio sardo “Logu chene slot” per tutti quei locali
che non ospitano apparecchiature per il gioco d’azzardo rilasciato
dalla Regione Sardegna ai gestori dei circoli privati e di altri
luoghi deputati all’intrattenimento.
 Carta dei “Logos chene slot” volta a censire, mappare e rendere
noti ai cittadini sardi i locali pubblici che non ospitano slot
machine e video-lottery al loro interno, stimolando ogni forma di
pubblicità positiva.
 Agevolazioni fiscali volte a favorire e privilegiare gli esercizi
commerciali col marchio “Logu chene slot”.
 Divieto di installazione di nuove slot machine e videolottery ad
una distanza inferiore da 500 metri dalle cosiddette “aree
sensibili” (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e
anziani). I Sindaci avranno il potere di individuare altre “aree
sensibili”.
Per conoscere il movimento, per poter partecipare, per tenersi aggiornati: www.fronteindipendentista.org – pag. 4 
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Programma del Fronte Indipendentista Unidu