Il Corriere Artigiano del Lodigiano - 5 Gennaio 2013 Primo Piano I Comuni tendono a far cassa grazie alla fiscalità locale Dopo l’Imu ora arriva la Tares, le aziende temono la mazzata cento. Aggiungo che è sicuramente indivisibili”. fastidioso pagare l’Imu sulla prima Il gettito della Tares andrà uniabitazione, però se teniamo conto camente ai Comuni? che la prima abitazione è gravata Pierluigi Carabelli: “Andrà comda un’aliquota inferiore rispetto pletamente ai Comuni, come avvieagli immobili destinati ad attività produttive e prevede detrazioni fisse, al- Marco Mola: «I contratti la fine sul portafoglio di di affitto verranno una famiglia incide in maniera relativa, così certamente rinnovati come relativamente incideva l’Ici. E’ dunque con degli aumenti, questione di priorità: occorre decidere se si vuovisto che i proprietari le fare solo propaganda, scaricheranno sugli oppure se si vuole realmente proteggere gli imimprenditori il peso prenditori e dunque investimenti e occupaziodell’Imu» ne”. Il 2013 porta in dote la Tares, la nuova tassa rifiuti ne per la Tarsu. E come per la Tarsu allargata ai “servizi indivisibili” il calcolo si baserà sui metri quadradei Comuni. Una recente ricerca ti degli immobili, anche se una parte della Cgia di Mestre rivela che la dell’importo dovrebbe essere legata Tares peserà per circa 8 miliar- al tipo di rifiuto che si andrà a smaldi di euro su famiglie e imprese, tire”. 1,9 miliardi in più rispetto alle Quanto sono preoccupati gli imattuali Tarsu e Tia. Chi ha un ca- prenditori lodigiani per l’arrivo pannone di 1.200 metri quadra- della Tares? Ci sono marti avrà un aggravio medio di gini di manovra per eser1.133 euro, chi ha un negozio di citare un’azione di pres70 metri quadri pagherà in me- sione sui Comuni, al fine dia 98 euro in più, mentre l’au- di limitarne l’impatto? mento medio per chi ha un’abi- A n n a J o s è B u t t a f a v a : tazione di 114 metri quadrati “Speriamo in una maggior sarà di 73 euro. Qual è - ad oggi sensibilità da parte delle - lo stato dell’arte su questa amministrazioni comunali rispetto a quanto avvenuto nuova tassa? Pierluigi Carabelli: “Occorre an- nel caso dell’Imu. Ritengo cora capire quale sarà il perimetro che le associazioni degli aresatto di applicazione della Tares. tigiani possano e debbano Anche in questo caso la declinazio- portare le istanze del mondo ne della normativa nei vari Comuni produttivo ai Comuni lodiaprirà spazi per scelte differenti, giani, al fine di ottenere l’atche complicheranno la vita dei con- tenzione dovuta e arrivare a tribuenti. Possiamo però partire da un contenimento di questo un punto fermo: la Tares sostituirà ulteriore onere che tra qualche mela vecchia tassa per lo smaltimento se graverà sulle imprese”. rifiuti e certamente comporterà un Marco Mola: “Il nostro settore sopaggravio indiscriminato, perché porta già alti costi per lo smaltimenl’introito della Tares dovrà servire a to dei rifiuti. L’introduzione della Tacoprire per intero le spese per la res dunque preoccupa non poco, raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, perché comporterà un incremento cosa che oggi non sempre avviene. delle spese per le aziende, con conIn più la tariffa potrà essere mag- seguenti ricadute sul prezzo di vengiorata per la copertura dei servizi dita al pubblico dei nostri prodotti”. dei servizi tra i Comuni sotto i 5mila abitanti. Nel Lodigiano sono attesi molti cambiamenti nei prossimi anni. Potranno esserci benefici tangibili per gli imprenditori? Pierluigi Carabelli: “Mi auguro di sì, anche se l’accorpamento dei servizi si scontra con l’impossibilità di ridurre il personale che a quei servizi è addetto: dunque l’impatto sui costi credo possa tendere a diminuire solo sul medio-lungo periodo e certo non nell’immediato. Sottolineo un altro aspetto rilevante: negli ultimi quindici anni l’aumento delle imposte dei Comuni è andato quasi esclusivamente a coprire i costi delle spese correnti degli enti. Significa che tutti i sacrifici degli imprenditori e dei cittadini non hanno un domani”. Tasse e mondo delle imprese. C’è aria di “caccia alle streghe”? Anna Josè Buttafava: “Direi di no, perché siamo tutti sulla stessa barca. Credo che oggi ci sia maggior consapevolezza nell’opinione pubblica: la crisi la si affronta tutti insieme, senza dividerci e senza aspettare che tutto arrivi dall’alto”. Pierluigi Carabelli: Che Paese è quello in «E’ questione di priorità: cui un imprenditore deve chiedere un prele amministrazioni stito in banca per pagare le tasse? devono decidere se Pierluigi Carabelli: “L’attività di Artigianfidi vogliono fare solo Lombardia, realtà con la quale collaboro, conferpropaganda, oppure ma purtroppo questa Le richieste di proteggere investimenti tendenza. finanziamento a breve periodo nel 2012 sono e occupazione» aumentate, mentre quelle per gli investiventato il nuovo menti si stanno azzerando. Negli spauracchio degli italiani, prevede un elenco di voci di spesa infinite e scorsi mesi anche nel mio studio compilarlo si prospetta un eserci- professionale sono arrivati imzio di non poco conto. In generale, prenditori che mi hanno confessala complicazione a livello fiscale è to di essere dovuti andare in banca sicuramente figlia della complessi- a chiedere un prestito per far fronte tà dei nostri sistemi, ma credo che agli adempimenti tributari. Un Paeparte di questa complessità sia pu- se in cui avviene questo, secondo me, non è normale, almeno sotto il re figlia di scelte ben precise”. La legge prevede l’unificazione profilo fiscale”. Un altro elemento che rappresenta un freno alla crescita del Paese è la “giungla” fiscale, cioè l’esistenza di una serie di tributi, anche a livello locale, molto variegati e che talvolta si sovrappongono. Si sta realmente andando verso l’auspicata semplificazione? Pierluigi Carabelli: “L’augurio è certamente questo, m a o c c o r r e ve r i f i c a r e n e l concreto i risultati raggiunti. Qualcuno si è divertito a contare il numero di imposte e adempimenti che un imprenditore deve affrontare ogni anno, e ne è uscita una cifra piuttosto elevata. Lo spazio per la semplificazione è m o l t i s s i m o . L’ I m u - a d esempio - era un’occasione per verificare quanto l’amministrazione pubblica potesse evitare di chiedere dati che ha già acquisito in passato e dovrebbe già avere nelle proprie banche dati, penso ai dati catastali. Ma i risultati non sono stati dei migliori. Quanto al Redditometro, che sembra essere di- IMMAGINATO, Sn c il quotidiano Progettazione e realizzazione MARCHI STAMPATI FISCALI STAMPATI COMMERCIALI ETICHETTE OPUSCOLI CATALOGHI VOLANTINI PARTECIPAZIONI INVITI CALENDARI MANUALI LIBRI MAILING LOCANDINE MANIFESTI POSTER CARTELLETTE ASTUCCI STAMPA CD STAMPA DIGITALE Castiglione d’Adda Via Roma, 126 Å 0377901281 Æ 0377909642 [email protected]