SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Amesci
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 00368
NAZIONALE
I
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Un bastone per la vecchiaia- Comune di Cancello ed Arnone
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: A (Assistenza) - Area: 01 (Anziani)
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a
situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del
progetto:
Area di intervento
La condizione degli anziani rappresenta il più misconosciuto ed urgente problema da risolvere dei
giorni nostri, considerata la violenza più attuale della nostra società. Oggi in Italia la vita media è pari a
81 anni per la donna e 75 anni per l’uomo (Istat, 2013), il numero degli anziani è sensibilmente
aumentato (gli ultra 60enni in Italia sono il 26,2% della popolazione) e il loro “peso” sociale è più
rilevante di prima. Tutto ciò pur avendo una valenza positiva, porta con sé problematiche di ordine
sociale ed economico, nella misura in cui aumenta anche il numero di anziani malati e non
autosufficienti, che si trovano a fronteggiare da soli le molteplici carenze assistenziali, economiche,
previdenziali, ed affettive, che la società non sempre è in grado di affrontare. Carenze generate
dall’evoluzione della società, incentrata, spesso, su una cultura edonistica, che mira in particolar modo
a premiare il consumismo, che da’ valore alla velocità, alla giovinezza, all'efficienza, all'individualismo
competitivo ed esasperato, al cambiamento costante, sempre più attenta a chi produce ricchezza, e
sempre meno disponibile a sostenere il prossimo che non può produrre e che ha poco, in tutti i termini,
per consumare, non riuscendo ad adeguarsi ai valori dominanti. In tale contesto, gli anziani vengono
spesso spinti e confinati in "identità residuali" dal confronto generazionale, ma soprattutto dalla
privazione di identità "al presente": l’anziano diventa, così, con amarezza, quello che resta di una vita,
ormai trascorsa, perdendo motivazioni e soprattutto riconoscimento, in una società che gli attribuisce
sempre minore identità individuale, che preferisce considerarlo "al plurale", come una categoria di
persone generiche e anonime, alle quali l’età non può che concedere un ruolo passivo e spento.
Tuttavia, non è possibile, ridurre il processo di cambiamento all’analisi di un solo fattore, ma è
necessario inserire il processo di cambiamento all’interno di una scala composta di fattori oggettivi e
soggettivi.
I cambiamenti più diffusi riguardano le funzioni che permettono al soggetto di provvedere a sé,
interamente o in parte, alle necessità quotidiane. E’ all’interno di questi cambiamenti che nascono, con
l’avanzare dell’età, determinate limitazioni, più o meno gravi, che fanno parte del processo di
invecchiamento. Esse attengono a varie funzioni dell’organismo, quali la competenza cognitiva
(memoria, attenzione, orientamento, ecc.), la comunicazione (linguaggio), la mobilità (camminare) e
così via. Il processo di invecchiamento delinea, infatti, nella popolazione anziana una realtà che
potremmo porre su due poli in una visione globale (da una parte abbiamo anziani attivi, autonomi,
propositivi; dall’altra anziani non autosufficienti, dipendenti, “fragili”), ma nello specifico troviamo un
quadro estremamente eterogeneo. A parità di età, con patrimoni genetici e vissuti diversi e con diversa
esposizione ai fattori ambientali, i vari individui soffrono di malattie e di limitazioni funzionali non
necessariamente uguali. Da questo punto di vista la vecchiaia non è una condizione uguale per tutti,
ma esistono tante vecchiaie quanti anziani, perché diverse sono le malattie e diversi sono i processi
degenerativi ed i traumi che comportano deficit funzionali.
Così come l’ormai consolidato dato statistico che considera significativo l’innalzamento dell’ età media
delle persone, e quindi anche dei processi di invecchiamento, la crescita del numero di famiglie con la
presenza di persone anziane pone l’inevitabile dilemma di dover ripensare in che modo e attraverso
quali nuove iniziative intervenire a sostegno sia delle persone anziane non più autosufficienti, che a
supporto dei precari equilibri di aiuto ed assistenza offerti dai caregiver familiari. E’ da sottolineare che,
a parte pochi privilegiati, per reddito, cultura e salute, che occupano un ruolo preminente nella scala
sociale, la maggior parte degli anziani vive una penosa condizione di invisibilità, di mancanza di
potere, di emarginazione, in una situazione di solitudine, costellata da difficoltà relazionali, per le quali
non sempre hanno bisogno di prestazioni di tipo professionale per risolvere i loro problemi. Hanno
spesso bisogno, invece, di interventi o di sostegni capaci di migliorare la propria rete sociale o di
incidere, in modo efficace, sulle necessità legate ad una buona gestione o conduzione della propria
quotidianità (aiuti domestici, compagnia, tempo libero e socializzazione). Questi bisogni relativi al
semplice agire quotidiano, se ben supportati possono prevenire la solitudine, le difficoltà relazionali e
la progressiva mancanza di autosufficienza ed autonomia, intervenendo per mantenere
sufficientemente forte ed inalterato l’ ecosistema della persona. Se da una parte ci si rende comunque
conto di come spesso sia indispensabile intervenire sulle persone anziane, anche attraverso
metodologie appropriate per la programmazione di interventi specifici, dall' altra si deve iniziare a
capire che esiste una dimensione del bisogno ancora nascosta, inevasa dai servizi sociali, che
riguarda quella parte della vita personale che va affrontata non solo attraverso l’ erogazione di servizi
specialistici o professionali, ma conferendo, e lasciando, alla persona anziana il diritto di rimanere
nella propria casa il più a lungo possibile, anche quando si riducono certe abilità funzionali,
realizzando intorno a sé una rete che funga da supporto o sostegno a garanzia dei propri diritti di
cittadinanza.
La mancanza di un'autentica cultura dell’anzianità si accompagna all'isolamento e all'incoerenza
anche di pur validi interventi in favore di essa, a errori di strategia, a una scarsa integrazione delle
soluzioni formulate e all'assenza di proposte che superino la semplice assistenza ed individuazione,
nondimeno imprescindibile, di aspetti psicopatologici e fisiopatologici della senescenza. I bisogni
emergenti richiedono nuove forme di intervento.
La grande sfida a cui sono chiamate tutte le società civili è come prevenire, affrontare e contrastare
quei cambiamenti che portano con sé sofferenza, condizioni invalidanti e bisogno di cure. La persona
che inizia a manifestare, con il progredire dell’età, limitazioni e sofferenze sul piano fisico e psichico
necessita di un’attenzione approfondita e sensibile. Prendersi cura dell’anziano significa:
 Saper considerare gli aspetti funzionali, clinici, psicologici e sociali che li caratterizzano;
 Saper praticare buone tecniche di assistenza, prevenzione, riabilitazione e cura;
 Saper utilizzare la tecnica dell’approccio globale e la metodologia della valutazione
multidimensionale;
 Far ricorso a tutte le risorse disponibili.
L’anziano può nascondere il senso della sua storia e della sua identità, cercare un riparo e talvolta una
maschera di fronte alle limitazioni che il progredire dell’età può causare, ma nel contempo forse
richiama alla natura umana un diritto alla dignità, alla comprensione, alla speranza.
Per promuovere il benessere dell’anziano è importante valutare le differenti dimensioni:
 la sfera cognitiva, legata all'efficacia dell'adattamento dell'anziano all'ambiente (linguaggio,
memoria, attenzione, orientamento...);
 la sfera sociale e familiare, legata ai rapporti e alle modalità di gestione degli stessi con i
familiari ed il proprio contesto sociale;
 la sfera emotiva ed affettiva, legata alla capacità di utilizzare le esperienze interiori, le
emozioni, i sentimenti e gli stati d'animo;
 la sfera ambientale e funzionale, legata al contesto in cui l'anziano vive per meglio adattarlo
alle sue capacità cognitive, consentendo la messa in atto di sistemi di prevenzione volti a
compensare o minimizzare il declino delle abilità cognitive, da cui la messa in sicurezza dello
svolgersi della vita quotidiana dell’anziano presso la propria abitazione.
Si tratta pertanto di rapportarsi innanzitutto al presente dell'anziano, al suo "qui e ora", individuando
tuttavia "pezzetti di futuro" tangibili e immediati proprio nella dimensione concreta delle scoperte che
anch'egli può fare, delle nuove acquisizioni a cui può avere accesso, dei cambiamenti e delle
trasformazioni che gli sono possibili. Numerose ricerche dimostrano, difatti, un attuale incremento di
persone anziane con livelli di aspirazione simili a quelle di persone più giovani, in grado di reagire in
maniera analoga ad altre età alle frustrazioni e agli insuccessi (Francescato, 2010). Questa
impostazione non ha soltanto un significato teorico, ma riveste anche una notevole importanza sociale
nell'individuare il modo migliore in cui l'anziano dovrebbe affrontare e vivere la propria condizione,
tenendo attiva la mente e continuando ad aggiornare i propri schemi mentali facendo, per quanto è
possibile, nuove esperienze. La mente si nutre prevalentemente di stimoli, mantiene la sua forma sulla
base delle esperienze quotidiane. I geni stabiliscono un quadro di riferimento sulla cui base si struttura
il sistema nervoso, ma è l'ambiente, e la comunità quindi, a stimolare la plasticità del cervello, a dare
forma ai suoi circuiti, a rinnovarne la struttura e la funzione, persino in quelle età in cui riteniamo, sulla
base di luoghi comuni, che la mente abbia perduto ogni sua capacità di modificarsi.
La comunità è attiva quando, attraverso le proprie risorse formali ed informali, offre risposte
assistenziali a lungo termine, quando partecipa a processi d’inserimento ed integrazione sociale,
quando è in grado di ridurre la dipendenza dalle istituzioni pubbliche o private, rendendo la persona
più autonoma e capace di ricrearsi proprie reti sociali, quando incentiva l' assistenza informale, quando
consente al cittadino di aumentare il proprio potere e l’autonomia nel decidere cosa fare o cosa
scegliere per il proprio bene e per incrementare la propria qualità di vita, quando è in grado di far
capire che esistono modi diversi di interpretare un dato problema e di intervenire su di esso.
Analisi del contesto territoriale
Il comune di Cancello ed Arnone, sito nella provincia di Caserta, conta complessivamente 5.232
abitanti, di cui 2.538 maschi e 2.694 femmine (Istat, 2013), registrando un’età media di 38,7 anni (cfr.
Tabella 1). Tale territorio appartiene all’area geografica Valle del Volturno, e alla Regione agricola n. 8
– Pianura del Volturno inferiore campano, posto ad una distanza piuttosto considerevole da Caserta,
capoluogo di provincia, di circa 31.3 km in linea retta.
Popolazione
5.232
Num. di famiglie 2.154
Età Media
38,7
Reddito Medio
5.040
Tasso Natività
9,2
Tabella 1. Box dati del comune di Cancello ed Arnone
Come appare evidente dal grafico sotto indicato (cfr. Tabella 2), la popolazione residente nel comune
di Cancello ed Arnone, è cresciuta con un andamento non sempre regolare (Istat, 2013),
incrementandosi in maniera esponenziale dall’ anno 2007.
Tabella 2. Andamento demografico/ popolazione residente a Cancello ed Arnone
Nello specifico, nel territorio di Cancello ed Arnone, è stato registrato un incremento del numero di
famiglie residenti, ma una riduzione, seppur minima, del numero di componenti per famiglie (cfr.
Tabella 3 - 4).
Anno
Residenti
Variazione
2008
5.150
0,6%
2009
5.232
1,6%
2010
5.297
1,2%
2011
5.371
1,4%
2012
5.445
1,4%
Tabella 3. Popolazione residente a Cancello
componenti
Famiglie
Componenti
%Maschi
per Famiglia
1.913
2,69
48,5%
1.926
2,71
48,5%
1.951
2,72
48,7%
1.998
2,69
49,2%
2.033
2,68
49,5%
ed Arnone, distribuita per numero di famiglie e
Tabella 4. Trend numero componenti per famiglia a Cancello ed Arnone dal 2003 al 2012
In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura della popolazione di Cancello ed
Arnone è definita di tipo progressivo, laddove, come evidente (cfr. Tabella 5 – 6 - 7), la popolazione
giovane (0-14 anni) è superiore rispetto a quella anziana (superiore a 65 anni), con variazioni
importanti, in termini percentuali, dal 2011 al 2013 (cfr. Tabella 5 - 7).
Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul
sistema lavorativo o su quello sanitario.
Tabella 5. Distribuzione per età della popolazione residente a Cancello ed Arnone
Tabella 6. Distribuzione a torta per età della popolazione residente a Cancello ed Arnone
Anno
% 0-14
% 15-64
% 65+
Abitanti
Indice
Età Media
Vecchiaia
2011
18,2%
67,6%
14,2%
5.297
77,8%
37,9
2012
18,0%
67,8%
14,2%
5.371
78,8%
38,2
2013
16,5%
69,1%
14,4%
5.445
87,1%
38,7
Tabella 7. Distribuzione in percentuale per età della popolazione residente a Cancello ed
Arnone
Nello specifico dell’analisi, nel comune di Cancello ed Arnone, si registra la presenza di n. 753
soggetti di età superiore ai 65 anni, distinti in 315 maschi e 438 femmine, rappresentando
attualmente il 14,4% della popolazione totale (Istat-2013).
Gli indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Cancello ed Arnone, evidenziano, inoltre, i
principali cambiamenti che è possibile riscontrare sul territorio dall’anno 2010 all’ anno 2013, rispetto
all’indice di vecchiaia, di natalità e di mortalità (Istat ,2013).
Come rappresentato nella tabella sotto riportata (cfr. Tabella 8), si riscontra un innalzamento
dell’indice di vecchiaia, facendo registrare 90,5 anziani ogni 100 giovani; un abbassamento eclatante
degli indici di natalità e mortalità, relativo al numero medio di nascite e decessi in un anno ogni 1000
abitanti. Non restano stabili i dati relativi agli indici di dipendenza strutturale, di ricambio e di struttura
della popolazione attiva, nonché di carico di figli per donna feconda. In particolare, si riscontra la
presenza di 45,1 individui a carico per ogni 100 che lavorano, evidenziando che, l’indice di ricambio
della popolazione attiva nel territorio di Cancello ed Arnone è pari a 83,9, facendo registrare nel 2013
un incremento rispetto all’anno precedente, e che quindi la popolazione in età lavorativa risulta essere
piuttosto giovane. Inoltre, il dato relativo al carico di figli per ogni donna feconda, inteso come rapporto
percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda /15- 49 anni,
stimando il carico dei figli in età scolare per le mamme lavoratrici, ha subito un decremento nel 2013
rispetto agli anni precedenti presi in considerazione, e in particolare rispetto all’anno 2012.
Anno
Indice di
vecchiaia
Indice
di
dipendenza
strutturale
Indice
di
ricambio
della
popolazione
attiva
Indice
di
struttura
della
popolazione
attiva
2008
76,7
49,4
64,7
85,6
Indice di
carico
di
figli
per
donna
feconda
27,5
Indice di
natalità
(x 1.000
ab.)
Indice di
mortalità
(x 1.000
ab.)
11,0
7,3
2009
2010
2011
2012
2013
Tabella 8.
Arnone
78,8
48,5
72,8
77,8
48,0
81,9
78,8
47,6
90,1
87,1
44,8
78,8
90,5
45,1
83,9
Principali indici demografici calcolati
87,3
27,2
13,7
6,5
88,9
25,3
10,7
6,9
91,0
24,4
6,3
9,6
90,3
27,1
9,2
7,5
91,4
24,6
0,0
0,0
sulla popolazione residente a Cancello ed
Dall’ analisi dei dati sotto riportati (cfr. Tabella 9), e tenendo in considerazione l’attuale reddito medio
registrato nella popolazione di Cancello ed Arnone (cfr. Tabella 1), pare che tale territorio abbia in
parte subito le conseguenze della grande crisi economica, con un decremento del reddito medio e
degli importi complessivi, con confronto tra l’anno 2012 e gli anni precedenti, evidenziando in
particolare il confronto attualmente esistente tra la condizione economica registrata a Cancello ed
Arnone, rispetto ai dati provinciali e nazionali (cfr. Tabella 10).
Anno Dichiaranti
Popolazione
%pop
Importo
Media/Dich.
Media/Pop.
2006
1.634
5.118
31,9%
22.369.706
13.690
4.371
2007
1.649
5.120
32,2%
22.793.364
13.823
4.452
2008
1.487
5.150
28,9%
25.022.056
16.827
4.859
2009
1.552
5.232
29,7%
25.340.645
16.328
4.843
2010
1.603
5.297
30,3%
26.304.394
16.409
4.966
2011
1.534
5.371
28,6%
27.444.157
17.096
4.883
1.580
5.445
29,0%
26.225.092
17.370
Tabella 9. Redditi irpef calcolati sulla popolazione residente a Cancello ed Arnone
2012
Cancello ed Arnone
Redd.
inferiori a
zero
Redd. da
zero a €
10000
Redd. da
€ 10001 a
€ 15000
Redd. da
€ 15001 a
€ 26000
Redd. da
€ 26001 a
€ 55000
Redd. da
€ 55001 a
€ 75000
Redd. da
€ 75001 a
€ 120000
Redd.
oltre
€
120000
Provincia di Caserta
5.040
Italia
Num.
media
%
Num.
media
%
Num.
media
%
14
12331
0,48%
3062
-9578
0,62%
212268
-10274
0,51%
1563
4933
53,88%
207502
4824
42,21%
12747292
4970
30,78%
470
12306
16,20%
69119
12370
14,06%
6066386
12480
14,65%
521
19650
17,96%
116029
19980
23,60%
12487302
20054
30,15%
235
33220
8,10%
72720
33553
14,79%
7401443
34471
17,87%
13
63668
0,45%
5325
63936
1,08%
776766
63694
1,88%
16
94879
0,55%
3741
90374
0,76%
570242
91697
1,38%
0
0
0,00%
871
197340
0,18%
256381
214598
0,62%
Tabella 10. Redditi locali- provinciali- nazionali a confronto
Tale dato trova ampio riscontro nel contesto italiano, inserendosi perfettamente nei trend statistici/
economici registrati nel panorama nazionale, oltre che regionale.
In tale condizione, sono purtroppo gli anziani a risentire di più degli effetti della crisi anche a livello di
percezione. La conferma arriva dal Rapporto Italia 2012 dell'Eurispes. Infatti, nel 2012 l'81,5% degli
anziani indica un deterioramento della propria condizione economica rispetto al 74,8% dell'anno
precedente.
In base alle recenti statistiche ISTAT, le famiglie italiane composte di soli anziani sono il 30,06% del
totale, mentre erano il 27% nel 2007. E i pensionati poveri risultano essere 2,3 milioni, una cifra
destinata a crescere. L'ISTAT ricorda anche che le pensioni fino a 915,52 euro (cioè la soglia che
nella prima versione del disegno di legge sulla manovra Monti è stata esentata dal blocco delle
indicizzazioni) rappresentano in media il 27,3% del reddito totale delle famiglie con pensionati. Nel
2011, in base ai dati INPS, su un totale di 5.269.493 pensioni di vecchiaia (il dato si riferisce al numero
delle prestazioni), circa il 52% ha un importo inferiore ai 500 euro mensili e ben il 78% non supera i
750 euro. Relativamente invece alle pensioni di anzianità, più del 30% delle prestazioni non supera la
soglia dei 900 euro.
Da sottolineare le forti differenze di genere: relativamente alle pensioni di anzianità e di vecchiaia, gli
importi medi mensili delle pensioni percepite dalle donne risultano, mediamente a livello nazionale,
inferiori di quasi 600 euro rispetto a quelle degli uomini.
La stima dell'incidenza di povertà relativa tra gli anziani fornita dall'Istat, mostra una sostanziale
condizione di stasi con circa il 13% degli anziani che vivono in Italia in condizioni di povertà. Segnali di
peggioramento si osservano, invece, tra gli ultra65enni residenti al Nord, dove l'indice, sebbene
rimanga il più basso tra le ripartizioni geografiche, sale dal 6,4 al 7%. Di contro nelle regioni del centro
Italia l'indice mostra una flessione di quasi 1 punto percentuale tra il 2009 ed il 2010, portando di fatto
Nord e Centro sullo stesso piano per ciò che concerne la povertà relativa tra gli anziani. Forte invece
la disparità geografica con il Mezzogiorno dove oltre il 26% degli anziani vive, secondo i dati Istat
riferiti al 2011, in condizioni di povertà relativa. Si conferma comunque lo svantaggio delle regioni del
Sud (7,2% degli anziani vive in condizioni di povertà assoluta) e del Nord (5,1%) rispetto quelle del
Centro Italia (3,7%).
Oltre agli indicatori relativi alla povertà relativa ed assoluta, di notevole interesse è l'indice di
"deprivazione materiale" (non riuscire a sostenere spese impreviste; avere arretrati nei pagamenti
come mutuo, affitto, bollette, debiti vari; non potersi permettere in un anno una settimana di ferie
lontano da casa, un pasto adeguato almeno ogni due giorni, il riscaldamento adeguato dell'abitazione,
l'acquisto di una lavatrice, di una televisione a colori, di un telefono o di un'automobile).
Nel 2010, in Italia, il 5,5% degli anziani risultano in condizione di povertà assoluta, circa lo 0,2% in più
rispetto al 2009. L'incidenza di povertà assoluta tra gli anziani è in aumento, nel biennio 2009/2010,
nelle regioni del Nord (+0,5%), confermando i risultati evidenziati per la povertà relativa, ed in quelle
del Centro (+0,5%) mentre, di contro, risulta in flessione nel Mezzogiorno (-0,5%).
Il 15,7% delle famiglie (era il 15,2% nel 2009) presenta tre o più sintomi di deprivazione, mentre si
trovano in grave deprivazione il 7,1 per cento delle famiglie residenti (6,8% nel 2009). Pertanto circa il
45% delle famiglie in condizioni di deprivazione lo è in forma grave. E sono i nonni ad aver svolto
all'interno delle reti famigliari il ruolo di "ammortizzatori sociali informali". Tutto questo è indicativo del
ruolo dei pensionati all'interno di un sistema in cui le strutture famigliari sono ancora rilevanti per il
mantenimento delle giovani generazioni.
Gli indici di ricchezza/ povertà, così come il tasso di natalità/ mortalità si inserisco in un contesto più
ampio che afferisce al concetto di benessere percepito dalla popolazione, i cui indicatori possono
essere inoltre ricondotti alle condizioni di socialità e partecipazione, allo stato di salute dichiarato,
nonché all’ investimento di tempo e risorse nel tempo libero e attività correlate, quali ad es. lo sport/
attività fisica e il consumo di tecnologia, declinato in questo caso all’utilizzo di computer e internet.
La tabella (cfr. Tabella 11) sotto riportata, indica le persone che praticano sport in Italia con distinzione
per classe d'età. E’ evidente che, rispetto alla popolazione anziana, emerge una netta diminuzione
dell'attività tra la fascia 65-74 e la successiva, che vede una percentuale molto bassa. Si registra,
inoltre, una forte differenza tra uomini e donne, con queste ultime che hanno un livello di attività fisica
decisamente inferiore agli uomini, per tutte le fasce d'età.
Cercando di individuare una evoluzione storica del fenomeno, è possibile individuare la frequenza
dell'attività fisica dichiarata dagli anziani nel corso dell'ultimo decennio. Si può vedere come, tra il 2001
e il 2010, la percentuale di anziani tra 65 e 74 anni che dichiara di svolgere attività fisica in modo
continuativo sia passata dal 4,4% al 9,8%, con un aumento di 5,4 punti percentuali.
Età
Uomini
Donne
3-5
23,9
28,2
6-10
67,0
60,9
11-14
76,9
57,5
15-17
70,0
53,2
25-34
64,7
44,1
20-24
60,3
40,0
35-44
50,6
26,6
45-54
35,2
29,1
55-59
39,7
23,9
60-64
25,1
20,1
65-74
18,0
16,3
75 e più
7,6
12,7
Totale
28,2
4,1
Tabella 11. Persone che praticano sport in Italia per classe di età e sesso. Anno 2011
Così come anticipato, un ulteriore indicatore scelto per porre l'attenzione sulle condizioni di socialità e
partecipazione della popolazione è quello relativo alla partecipazione politica, intesa sia in senso
stretto che come volontà di informarsi relativamente ai temi della politica. Dalla considerazione dei dati
relativi a quanti anziani partecipano o si informano ai fatti della politica tutti i giorni, suddivisi per fascia
d'età e sesso, nel corso del periodo 2001-2011, emerge una netta distinzione sia a livello di fascia
d'età che di sesso. Gli uomini tra i 65 e i 74 anni, infatti, si informano e partecipano molto di più delle
donne delle stessa età e degli uomini più anziani, con un differenziale individuato di circa il 27%
(Fonte: ISTAT, "Cultura, socialità e tempo libero" Indagine Multiscopo sulle famiglie "La vita quotidiana
nel 2009" - aggiornamento 2011).
Rispetto al periodo di tempo considerato è visibile come, tra il 2001 e il 2010, il differenziale tra uomini
e donne sia leggermente diminuito, segno di un maggiore interesse da parte delle donne anziane per i
fatti della politica, aspetto decisamente positivo in quanto va a tentare di scardinare uno stereotipo
culturale che vede nel maschio adulto l'individuo che deve occuparsi della cosa pubblica, anche solo a
livello di informarsi.
L'ultimo indicatore individuato è quello relativo al consumo di tecnologia declinato in questo caso
attraverso l'utilizzo di computer e internet da parte degli anziani. Si tratta di dati particolarmente
interessanti in quanto l'utilizzo di queste tecnologie da parte degli anziani può permettere una
maggiore inclusione sociale, maggiore capacità di informarsi e migliori condizioni di vita.
Le indagini statistiche propongono la percentuale di persone anziane che, nel corso dell'ultimo
decennio, hanno utilizzato il computer e internet, suddivise per fascia d'età e sesso. Per quanto
riguarda l'utilizzo del computer emerge come gli anziani che utilizzano il computer siano aumentati
notevolmente nel periodo considerato, con un incremento di circa 10 punti percentuali per la fascia 6574, ma di soli 2 punti per gli over-75, contro un +14% della popolazione totale. Anche in questo caso
gli uomini utilizzano molto di più il computer rispetto alle donne. Per quanto riguarda l'utilizzo di
internet, è possibile individuare un trend molto simile a quello relativo all'utilizzo del computer, segnale
che oramai siamo arrivati a sovrapporre le due tecnologie a livello di frequenza di utilizzo (Fonte:
ISTAT, "Cultura, socialità e tempo libero" Indagine Multiscopo sulle famiglie "La vita quotidiana nel
2009" - aggiornamento 2011). Rimane comunque molto netta la distinzione tra utilizzo di internet/pc
da parte di anziani e del resto della popolazione, segno di un digital - divide a livello generazionale,
rispetto al quale andrebbero proposte delle iniziative per migliorare la conoscenza e le possibilità di
accesso da parte degli anziani a tali tecnologie.
Nello specifico dell’analisi in termini di promozione culturale ad ampio raggio, nel contesto della
provincia di Caserta, si registra una notevole insufficienza relativa alla presenza di strutture culturali di
inserimento, aggregazione e socializzazione della popolazione anziana (cfr. Tabella 12).
Strutture CULTURALI
Provincia
Avellino
Benevento
Caserta
Napoli
Salerno
Numero
5
3
1
15
12
Iscritti
715
716
108
3.144
936
Campania
36
5.619
Tabella 12. Presenza di strutture culturali e relativo numero di iscritti.
Inoltre, in linea con il trend regionale, si comincia ad avvertire sul territorio, qualche cedimento della
famiglia come tradizionale struttura di sostegno agli anziani, esposti ad una situazione di sempre
maggiore fragilità, facendo aumentare le esigenze delle persone anziane e dei familiari deputati alla
loro cura, nonché la domanda di accesso a servizi che consentano la permanenza degli anziani nel
proprio domicilio, anche perché il ricorso a strutture assistenziali appare spesso difficile e le stesse
risultano essere insufficienti.
In particolare, nella provincia di Caserta il disagio sia economico che socio-assistenziale della
popolazione anziana permane, nonostante gli impegni dei Comuni che organizzano soggiorni climatici
e, attraverso le associazioni di volontariato (Caritas), offrono pasti caldi e generi di prima necessità agli
anziani con ridotte risorse finanziarie.
Si segnala la presenza sul territorio di una sola Università per anziani e, dall’analisi dei dati relativi alle
strutture residenziali e non residenziali presenti sul territorio della Provincia, si rileva una insufficienza
di organismi deputati all’assistenza degli anziani(cfr. Tabella 13).
Strutture residenziali
Strutture NON residenziali
N. strutture
Provincia
Posti
con anziani
Numero
Numero
Utenti
letto
NON
autosufficienti
Avellino
40
1.437
18
73
5.776
Benevento
26
649
8
45
3.314
Caserta
9
138
4
39
2.360
Napoli
85
3.829
27
108
17.940
Salerno
42
1.371
19
76
6.420
Campania
202
7.424
76
341
35.810
Tabella 13. Presenza di strutture residenziali e non con relativo numero di iscritti.
Le Risorse esistenti: analisi della domanda e dell’offerta
Il comune di Cancello Arnone rientra nel Piano di zona – Ambito Territoriale C10, approvato con
DDRC n° 5 del 13.11.2013, insieme ai comuni di Mondragone (capofila), Castel Volturno, Falciano del
Massico e Carinola. In tale contesto, le politiche attuate dal Ministero della solidarietà sociale in favore
delle persone anziane sono volte in particolare alla tutela ed alla promozione dei loro diritti, ad
assicurare la loro permanenza attiva nel tessuto sociale delle comunità e a garantire la dignità e la
qualità della vita soprattutto nei confronti di chi vive in condizione di non autosufficienza. Esse sono
definite anche nel quadro degli impegni a delle attività realizzate in sede europea ed internazionale,
curando con particolare attenzione i rapporti con il mondo dell'associazionismo, del volontariato, dei
sindacati dei pensionati, delle organizzazioni no profit e di cittadinanza attiva. Il Terzo Settore, difatti,
rappresenta una componente fondamentale per la realizzazione dei servizi progettati con l'attuazione
del Piano di zona. I servizi di ambito, come anche i servizi di livello comunale, sono affidati con gare
pubbliche ad organizzazioni sociali che spesso già operano sul territorio a favore delle fasce deboli.
Dal punto di vista delle risorse esistenti sul territorio di Cancello ed Arnone, a disposizione dei bisogni
e per la promozione dei diritti dell’anziano e delle fasce deboli, sono presenti scarsi organismi di terzo
settore, a favore della persona anziana. E’ presente una sola associazione, “Associazione A.C.A.I.”,
appartenente alla categoria relativa agli istituti di previdenza ed assistenza.
Nell’ambito delle strutture residenziali e semiresidenziali, si riscontra sul territorio limitato di Cancello
ed Arnone, la presenza di un solo complesso in grado di erogare tale servizio, la Casa Albergo San
Francesco, precedentemente gestita interamente dal comune, attualmente in concessione, e con la
quale il comune collabora, inviando presso la struttura casi segnalati, versanti in condizione di
importante indigenza, con disagio socio- culturale, privi di assistenza adeguata e sufficiente. Tale
struttura offre con i suoi servizi assistenza h24, consulenze o terapie di sostegno psicologico, analisi
cliniche e controlli periodici, con esami ecografici e radiografici in loco con personale medico
specializzato, programmando attività di animazione e organizzazione del tempo libero per i soggetti
residenti nella struttura.
Il comune di Cancello ed Arnone, attualmente predispone contributi economici ed assegni di cura a
soggetti anziani, in acclarata condizione di disagio economico, in termini di supporto in funzione delle
scarse risorse di cui dispongono.
Sono inoltre siglate collaborazioni con associazioni di volontario, non presenti sullo specifico territorio
di Cancello ed Arnone, ma nei comuni limitrofi, in grado di assicurare il trasporto presso strutture
ospedaliere e/o cliniche, di disabili e/o soggetti anziani versanti in comprovata condizione di disabilità/
invalidità, con valutazione integrata, oltre che di certificato disagio in termini socio economici (reddito
familiare/ ISEE), nel rispetto dei parametri previsti dall’ ambito C10, relativo all’accesso ai servizi di
richiesta individuale. Tali associazioni sono:
 Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo Volontario;
 Croce Rossa di Italia, con sede a Villa Literno.
Tali associazioni, mediante convenzioni attive col comune di Cancello ed Arnone, mettono a
disposizione il loro personale volontario, quale psicologa e ed operatori specializzati già formati e
qualificati (OSA, OSS), reperiti presso le disponibilità dell’Albo di fornitori, e di associazioni, private o
sociali, distribuite nei comuni limitrofi, con le quali il comune collabora.
Inoltre sul territorio, non sono presenti ed attivi servizi specifici di aggregazione e socializzazione, di
assistenza domiciliare integrata e di sostegno psicologico, rivolti alla popolazione anziana, laddove si
registra la presenza di numerosi soggetti over 65 anni, versanti in condizione di disagio socioeconomico, per la quale non possono accollarsi, o fare accollare alla propria famiglia, il costo
suppletivo di badanti, o di qualcuno che possa prendersi cura di loro nella gestione e/o conduzione
della loro quotidianità, nei termini di organizzazione del tempo libero, degli spazi di socializzazione/
aggregazione, nonché di supporto ad attività domestiche (cura della persona, accompagnamento ai
servizi, disbrigo pratiche quotidiane), ed assistenza ad ampio raggio, nel campo sociale e sociosanitario, in grado di accogliere e valorizzare la persona nella condivisione del suo bisogno,
rispondendo alle reali esigenze incontrate.
Dai dati pervenuti dall’ufficio dei Servizi sociali del comune di Cancello ed Arnone, attualmente
pervengono mediamente, al mese, circa 7 richieste di interventi socio- assistenziali, da parte di anziani
in acclarata difficoltà economica, fisica e/o sociale, che il comune non è in grado di soddisfare in
funzione delle scarse risorse di cui dispone.
Bisogni individuati
A partire dall’analisi precedentemente condotta, si registra ancora uno scarto consistente tra il numero
di richieste di intervento socio- assistenziale che pervengono al comune da parte di anziani residenti
sul territorio, e il numero di servizi offerti, messi a disposizione dall’ente comunale.
I dati forniti evidenziano difatti un notevole gap assistenziale riferito alla fascia di anziani presenti sul
territorio, necessitando di un investimento ulteriore di risorse in tale ambito. Emerge una forte
necessità di investire maggiori risorse sul Servizio comunale rivolto agli anziani, sia in termini di ore,
che in termini di numero di attività proposte.
Cosi come riscontrato dai dati forniti dall’ente comunale preposto (Servizi Sociali), sono circa 7 (al
mese) le richieste che mensilmente pervengono al comune di Cancello ed Arnone, da parte di anziani
di età superiore ai 65 anni con disabilità, e/o versanti in una condizione di profondo disagio fisico,
sociale ed economico certificato (reddito familiare/ ISEE), per la quale necessitano di adeguati
interventi socio- assistenziali, volti a fornire supporto e sostegno nella gestione e conduzione della
propria quotidianità, nei termini di organizzazione del tempo libero, degli spazi di socializzazione/
aggregazione, nonché di supporto ad attività domestiche (cura della persona, accompagnamento ai
servizi, disbrigo pratiche quotidiane), ed assistenza ad ampio raggio, nel campo sociale e sociosanitario, in grado di accogliere e valorizzare la persona nella condivisione del suo bisogno,
rispondendo alle reali esigenze incontrate. Tali condizioni risultano inoltre essere amplificate, laddove
si inscrivono in situazioni individuali (l’anziano che vive da solo) o nuclei familiari, con scarse risorse
economiche per le quali non è possibile sostenere spese/ costi suppletivi di badanti o figure simili che
possano prendersi cura dell’anziano nelle sue esigenze assistenziali e bisogni quotidiani.
Dall’analisi sopra riportata, risulta evidente la necessità di estendere l’assistenza agli anziani in ambiti
strettamente correlati al benessere dell’individuo ad ampio raggio (sfera cognitiva, sociale, affettiva,
psicologica, funzionale), mediante la creazione di un lavoro sinergico e dinamico tra servizi e strumenti
preposti già presenti sul territorio. Più precisamente, si registra l’esigenza di garantire maggiore
assistenza agli anziani, garantendo piani di tutoraggio e di sostegno socio- assistenziale,
maggiormente accurati e costanti, assicurando un livello di assistenza più adeguato alle esigenze,
fornendo un supporto quotidiano.
A tal proposito è da considerare la totale carenza di percorsi specifici di supporto psicologico, che
coinvolgano l’anziano e il suo bisogno di sostegno; l’assenza di pianificazioni relative alla
formazione/informazione dell’anziano, necessari come già specificato per il mantenimento dell’attività
cerebrale, minimizzando il declino delle abilità cognitive legate al senso di autoefficacia percepita,
indispensabile per l’adattamento dell’anziano all’ambiente, nonché interventi di sensibilizzazione
territoriale, e quindi la necessità di implementare attività in grado di offrire un efficace sostegno ai
processi di integrazione e socializzazione dell’anziano, e di valorizzazione delle risorse di cui dispone,
promuovendo una stimolazione della plasticità individuale, tale da determinare un miglioramento
significativo nei rapporti e nelle relazioni tra individuo e contesto ambientale.
L’analisi condotta sul territorio sopra descritto, osservando il fenomeno da una particolare angolatura,
quella socio-assistenziale, ha tentato di fornire, attraverso l’individuazione di alcuni indicatori di base,
una descrizione sia qualitativa che quantitativa del bisogno individuato.
In particolare, l’analisi ha seguito i seguenti indicatori di base, misurabili sia in fase d’analisi che di
realizzazione, posteriore, del progetto:











n. anziani presenti sul territorio (popolazione di età superiore ai 65 anni)
n. anziani richiedenti al comune servizi socio- assistenziali
n. anziani effettivamente assistiti dal comune
n. di servizi dedicati agli anziani
n. di interventi che coinvolgono la rete sociale
n. di interventi di sostegno psicologico all’anziano
n. di interventi volti alla valorizzazione delle risorse
n. di interventi volti alla socializzazione dell’anziano
n. di interventi finalizzati al benessere psico- sociale e fisico dell’anziano
n. di interventi di formazione/informazione dell’anziano
n. di interventi di sensibilizzazione territoriale/animazione di strada
Per un approfondimento di tipo qualitativo, si è cercato di analizzare e quantificare la presenza o meno
di interventi volti alla promozione del benessere del soggetto anziano ad ampio raggio, considerato nei
suoi bisogni non solo di natura sanitaria- socio- assistenziale, ma anche di natura psicologica, di
formazione e di inserimento nel tessuto sociale al quale appartiene. Dal punto di vista quantitativo, allo
stato attuale, non vengono registrati interventi come questi ultimi sopra descritti.
In sintesi:
Indicatore
n. anziani richiedenti al comune
servizi socio- assistenziali
(al
mese)
n. anziani effettivamente assistiti
dal comune
n. di servizi dedicati agli anziani
n. di interventi che coinvolgono la
rete sociale
n. di interventi di sostegno
psicologico all’anziano
n.
di
interventi
volti
alla
valorizzazione delle risorse
n.
di
interventi
volti
alla
socializzazione dell’ anziano
n. di interventi finalizzati al
benessere psico- sociale e fisico
dell’anziano
n. di interventi di
formazione/informazione
dell’anziano
n. di interventi di sensibilizzazione
territoriale/ animazione di strada
Situazione
partenza
di
7
0
2*
0
0
0
0
0
0
0
*Il valore indicato fa riferimento al servizio di trasporto dell’anziano presso enti di assistenza (ospedali,
cliniche) e alla struttura residenziale Casa Albergo presente sul territorio, che offre servizi socioassistenziale agli anziani in ricovero presso la stessa.
Target del progetto
Compatibilmente con il piano degli interventi, le finalità e le attività che il Progetto è in grado di
mettere in campo, si sono individuati i seguenti:
Destinatari diretti delle attività (target group): anziani di età superiore ai 65 anni, residenti nel
territorio preso in considerazione, richiedenti interventi socio- assistenziali presso il comune di
Cancello Arnone. Si stimano mediamente circa 7 richieste mensili di interventi socio- assistenziali, da
parte di soggetti anziani versanti in certificata condizione di disagio economico, fisico e/o sociale.
Destinatari indiretti: beneficiari indiretti dell’iniziativa saranno i gruppi sociali di riferimento e l’ intera
comunità locale, nonché le famiglie d’appartenenza nelle quali sono inseriti gli anziani coinvolti.
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE
Il Progetto “Un bastone per la vecchiaia” nasce con l’intento di porre l’ attenzione
necessaria sui diritti ed i bisogni dell’ anziano, attraverso un adeguato percorso di sostegno
psico- socio- assistenziale domiciliare, e non, lasciando spazio necessario alla formazione/
informazione, necessaria per il mantenimento dell’attività cerebrale, e la minimizzazione del
declino delle abilità cognitive, indispensabili per l’adattamento dell’anziano all’ambiente,
favorendone i processi di integrazione e socializzazione dell’anziano, di valorizzazione delle
risorse di cui dispone, promuovendo un miglioramento significativo nei rapporti e nelle
relazioni tra individuo e contesto ambientale.
Al fine di determinare un valido sostegno al benessere psicosociale dell’ anziano, ed in
considerazione alle scarse risorse di cui il Comune dispone e dei servizi attualmente
insufficienti che offre, il Progetto “Un bastone per la vecchiaia” tenderà alla creazione di
una rete sinergica e dinamica che funga da collante tra gli attori sociali implicati, quali
anziano- famiglia- rete sociale- servizi sanitari, sviluppando maggiore consapevolezza in
funzione non solo della conoscenza/ sicurezza raggiunta, ma anche dell’accettazione
esperita in base ad un eventuale disagio esplicitato per il quale l’anziano si sentirà
compreso, accolto e supportato. Tale progetto mira, quindi, a garantire ascolto, aiuto ed
interventi tempestivi e per tutte quelle emergenze inscritte in stati di solitudine e/o difficoltà
sostanziale.
Sulla base di queste constatazioni, attraverso le attività progettate sarà ipotizzabile
registrare un innalzamento del benessere dell’anziano, nonché del livello quali - quantitativo
ed un rilancio degli interventi domiciliari in favore degli anziani. In tal senso, l’incremento di
attività di integrazione a favore delle persone anziane renderà possibile la riscoperta, da
parte degli stessi, di essere ancora parte integrante della società e della comunità di
appartenenza, spendibili nel “qui ed ora” della realtà in cui sono inseriti.
Si attende, inoltre, attraverso l’alleggerimento del carico assistenziale da parte della famiglia
coinvolta, la creazione di condizioni più favorevoli della rete interpersonale della persona
anziana, addivenendo ad un miglioramento delle condizioni di vita dell’intero nucleo
familiare.
Benefici
La realizzazione del progetto “Un bastone per la vecchiaia” contribuirà ad implementare
l’offerta dei servizi rivolti agli anziani presenti sul territorio di Cancello ed Arnone erogati dal
comune, e alle loro famiglie, attraverso interventi di aiuto alla persona e di sostegno alla vita
di relazione.
Tale implementazione si rileva necessaria poiché:
 l’analisi del fabbisogno lascia ravvisare un continuo crescere di condizioni di
disagio, scarsa socializzazione/ integrazione dell’ anziano.
 Il numero di interventi e le tipologie di assistenza a favore di queste problematiche
risultano non essere sufficienti.
Tale obiettivo mira, quindi, a rafforzare le abilità residue dell’anziano ed arricchire la
varietà di competenze personali:
- sia in termini di allargamento della gamma delle attività svolte
- sia in termini del numero di ore di attività socio- assistenziali erogate all’anziano
- sia in termini di una migliore capacità di discernimento delle abilità personali
- sia in termini di supporto familiare ai care-givers
Intervenire in tal senso significa, quindi, garantire all’anziano un miglioramento delle
situazioni di agio, la ricomposizione di reti sociali individuali, il riappropriarsi del senso di
appartenenza ad una comunità, l’offerta di risposte concrete all’interno del proprio ambiente
di vita nella quotidianità.
1° Obiettivo specifico
Promuovere interventi socio-assistenziali rivolti all’anziano
Come rilevato nell’analisi del territorio, uno degli impellenti bisogni di Cancello ed Arnone è
il soddisfacimento delle richieste di assistenza socio assistenziali per la popolazione
anziana. Non si può, come insegna la piramide di Maslow, prescindere da questa prima
fascia di bisogni fisiologici e di sicurezza, se vogliamo poi agire sulla socializzazione e sul
senso di appartenenza. L’osservazione delle variabili di contesto rileva una situazione per
cui gli enti, anche alla luce della sempre maggior riduzione lamentata di risorse disponibili, a
causa di minori trasferimenti finanziari da parte delle amministrazioni centrali, riescono
sempre meno a garantire la copertura a 360° di tali bisogni.
Quest’obiettivo, perciò, mira a supportare il sistema, di modo da accorciare la distanza tra la
domanda e l’offerta effettiva, incrementando la qualità e la quantità dei servizi offerti, sia per
gli anziani che vivono soli e che necessitano di assistenza, sia per gli anziani supportati
dalla famiglia, fornendo un aiuto ed un sollievo alla rete, che risulta spesso gravata da
notevoli preoccupazioni. A seguito di una mappatura approfondita dei bisogni dei singoli, i
risultati attesi di questo obiettivo sono: la promozione di attività domiciliari di tipo socioassistenziale rivolto ad anziani, richiedenti al comune interventi socio- assistenziali
domiciliari, e non, tali da consentire ai soggetti un’esistenza il più possibile autonoma
presso il proprio domicilio e nel proprio ambiente, con particolare attenzione allo sviluppo e
recupero delle abilità residue, riuscendo a dare, di conseguenza, un supporto anche alla
rete familiare nella gestione delle performance di vita quotidiana dell’anziano, con un
miglioramento della qualità della vita nel suo complesso.
Benefici
Il principale beneficio ottenuto dalla messa in opera delle attività progettuali è la
prevenzione a forme di ricovero precoci, favorendo la permanenza nel proprio ambiente di
vita quotidiana, nel proprio habitat ed ambiente socio- culturale, fortificando l’autonomia
personale, attraverso interventi di tipo socio- assistenziale attraverso i quali l’anziano possa
sentirsi una persona supportata e non emarginata. Il beneficio è estendibile anche al nucleo
familiare, il quale sarà sollevato dall’essere l’unico referente della cura dell’anziano e potrà
vivere con maggiore qualità la relazione con la persona.
In relazione agli obiettivi prefissati rispetto al benessere dell’anziano, è attesa la
realizzazione dei seguenti servizi:
 promuovere un supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività
quotidiane, attraverso:
 l’ elaborazione di un Piano di Assistenza Individualizzato per ciascun anziano,
interventi di assistenza domiciliare e supporto allo svolgimento delle attività

quotidiane, (implemento di n. 12 ore settimanali, distribuite dal lunedì al sabato, per
la durata di 12 mesi);
l’ accompagnamento a servizi e visite esterne, 3 volte a settimana (per un totale
complessivo di 6 ore settimanali, per la durata di 11 mesi).
2° Obiettivo specifico
Sostenere il benessere psico- sociale e fisico dell’anziano
L’obiettivo mira a potenziare, e laddove necessario, sostenere il benessere psicologico della
persona anziana, al fine di determinare un sano processo di maturazione/ invecchiamento
del soggetto, posto di fronte ad un decadimento psico-fisico, la fine del percorso lavorativo
ed un depauperamento della rete sociale. Tali condizioni sono spesso considerate causa di
un indebolimento del soggetto, intrappolato in una posizione di disagio psicologico, spesso
non comunicato all’esterno, al nucleo familiare di appartenenza, ma covato silenziosamente
in uno stato di isolamento. A tal fine, si ritiene opportuno operare in maniera attiva sullo
sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé, con valorizzazione di risorse e competenze
personali, sia in termini di identità individuale che sociale, nonché lo sviluppo ed il
potenziamento dei canali comunicativi tra l’anziano e gli attori sociali del suo nucleo
familiare.
Mediante tale obiettivo, il progetto “Un bastone per la vecchiaia” intende inoltre migliorare
la qualità di vita sociale della persona anziana, attraverso la realizzazione di interventi volti
alla socializzazione, integrazione e acquisizione di nuove competenze da parte dell’anziano.
Tali attività risultano essere spesso indispensabili al fine di potenziare e, laddove
necessario, supportare l’anziano nel suo processo di maturazione/ invecchiamento,
attraverso una costante e continua stimolazione cognitiva che gli permetta un maggiore e
migliore adattamento alla realtà nella quale è posto.
Benefici
I soggetti indicati trarranno ampio beneficio dal raggiungimento di tale obiettivo, attuando un
sano riconoscimento di sé, delle proprie competenze e risorse, usufruendo di uno spazio
psicologico, individuale e condiviso, volto all’elaborazione di vissuti relativi alla propria
memoria autobiografica, all’ eventuale perdita di identità, di riconoscimento sociale e
culturale, nonché il ripristino del senso di dignità come uomo, nonché risorsa sociale.
Anche le famiglie della persona anziana trarranno beneficio dalla realizzazione
dell’obiettivo, attraverso l’acquisizione di nuovi strumenti di comunicazioni e di mediazione
con l’anziano, utilizzando una spazio psicologico condiviso, volto alla collaborazione,
riconoscimento e condivisione di problematiche comuni.
I soggetti indicati, inoltre, usufruendo di uno spazio condiviso di collaborazione, di
apprendimento, e svago necessario per il mantenimento/ costruzione di una rete sociale
solida nella quale inserirsi, e su cui contare, si attiveranno in un processo di confronto,
rispecchiamento e condivisione di problematiche comuni. Tutto ciò rassicura e fa sentire
appartenenti ad un sistema all'interno del quale si condividono esperienze ed aiuti reciproci.
Se si perde la dimensione della relazione, della comunicazione, del sentirsi bene con e tra
gli altri, si interrompe una parte essenziale della condizione di vita dell’uomo.
Tale progetto, attraverso la realizzazione di questo obiettivo, porterà i soggetti a sviluppare
una maggiore consapevolezza circa le proprie risorse, competenze e possibilità di
apprendimento, in un epoca storica come questa basata sul dinamismo e l’efficienza,
mediante la promozione del senso di responsabilità ed autoefficacia percepita.
In relazione agli obiettivi prefissati rispetto al benessere degli anziani, è attesa la
realizzazione dei seguenti servizi:
 Interventi di supporto/ sostegno psicologico rivolti alla persona anziana, attraverso:
 Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari, in un percorso in
itinere esplicitato nei 12 mesi previsti per l’ attuazione del Progetto;

Percorso in attività di valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills),
usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale (n.
2 incontri mensili, di 2 ore, per la durata di 12 mesi).
 Incremento delle attività di integrazione, socializzazione e informazione dell’
anziano, mediante l’ implemento di:
 Attività ludico- ricreative, usufruendo di strutture messe a disposizione
gratuitamente dall’Ente Comunale (n. 3 ore settimanali, per la durata di 11 mesi)
 Attività riabilitative e motorie, usufruendo di strutture messe a disposizione
gratuitamente dall’Ente Comunale (n. 2 ore settimanali, per la durata di 10 mesi)
 Incontri di informatica e di sicurezza in internet, usufruendo di strutture messe a
disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale (n. 1 incontri mensile, di n. 2 ore per
durata di 11 mesi)
 Incontri di sicurezza domestica, usufruendo di strutture messe a disposizione
gratuitamente dall’Ente Comunale (n. 1 incontri mensile, di n. 2 ore per durata di 11
mesi)
3° Obiettivo specifico
Favorire la sensibilizzazione territoriale
L’obiettivo mira a sostenere il benessere sociale degli anziani, al fine di determinare un
valido inserimento dei soggetti indicati nella comunità locale, operando in maniera attiva
sulla rete locale a cui appartengono i soggetti.
Incontri mensili di piazza, rappresentano un valido strumento di cui servirsi al fine di poter
sensibilizzare la realtà tutta circa le problematiche, i disagi ma anche le potenzialità e le
risorse di cui l’anziano dispone, rendendolo protagonista attivo del suo percorso di
maturazione/ invecchiamento, spendibile nel suo “qui ed ora” della sua realtà, offrendogli
spazi di socializzazione, integrazione e condivisione.
Tale obiettivo rappresenta in modo chiaro ed efficace come la comunità possa realmente
diventare agente principale di benessere collettivo ed individuale, non rispondendo solo al
bisogno di un gruppo di persone, ma agendo per tutti, interagendo con tutte le realtà ed i
sistemi presenti in essa. Secondo tale prospettiva, la comunità rappresenta una realtà
organizzata capace di creare partecipazione e comunicazione, affinché, attraverso il rispetto
reciproco, si possa crescere verso valori da affermare in modo comune, indispensabili per
far sì che la comunità stessa diventi dinamica ed attiva, ma soprattutto partecipe nelle
scelte che la riguardano.
Beneficio
I soggetti indicati trarranno ampio beneficio dal raggiungimento di tale obiettivo, attuando un
sano riconoscimento di sé, delle proprie competenze e risorse, attraverso la promozione di
campagne di sensibilizzazione della comunità locale circa i vissuti e le difficoltà esperite da
questi soggetti, finalizzate all’ accettazione e al riconoscimento da parte della popolazione
residente del soggetto anziano come risorsa, ancora spendibile nel “qui ed ora” quotidiano,
restituendogli dignità sociale, oltre che personale.
In relazione agli obiettivi prefissati rispetto al benessere dell’ anziano, è attesa la
realizzazione dei seguenti servizi:
 Intervento mensile di animazione di strada, coinvolgendo in una posizione attiva i
soggetti indicati (impegnati, anche nei percorsi precedentemente citati, nella
realizzazione lavorazioni di materiali poveri da presentare durante tali
manifestazioni) volto al coinvolgimento della comunità, al fine di determinare una
significativa integrazione, mediante la promozione di processi di sensibilizzazione
territoriale che facilitino la condivisione, l’accettazione ed il riconoscimento dei
soggetti anziani e delle loro problematiche e risorse, nonché la diffusione di
informazioni circa il servizio offerto dal comune di Cancello ed Arnone (1 volta al
mese, per 4 ore ciascuna, per 10 mesi)
Di seguito la sintesi dei risultati attesi, utilizzando i medesimi indicatori individuati per
l’analisi del contesto:
Indicatore
n. anziani richiedenti al comune
servizi socio- assistenziali (al
mese)
n. anziani effettivamente assistiti
dal comune (al mese)
n. di servizi dedicati agli anziani
presenti sul territorio
n. di interventi che coinvolgono la
rete sociale
n. di interventi di sostegno
psicologico all’anziano
n. di interventi volti alla
valorizzazione delle risorse
n. di interventi volti alla
socializzazione dell’ anziano
n. di interventi finalizzati al
benessere psico- sociale e fisico
dell’anziano
n. di interventi di
formazione/informazione
dell’anziano
n. di interventi di sensibilizzazione
territoriale/ animazione di strada
Situazione di
partenza
Situazione di
arrivo
7
7
0
7
2*
2* + 9**
0
1
0
1
0
1
0
6
0
3
0
3
0
1
*Il valore indicato fa riferimento al servizio di trasporto dell’anziano presso enti di assistenza
(ospedali, cliniche) e alla struttura residenziale Casa Albergo presente sul territorio, che
offre servizi socio- assistenziale agli anziani in ricovero presso la stessa.
**Tale dato indica le attività che il Progetto “Un bastone per la vecchiaia” intende
implementare, quali: attività socio- assistenziali, accompagnamento ai servizi esterni, di
supporto/sostegno psicologico, di valorizzazione delle risorse, attività ludico- ricreative,
motorie riabilitative, di informatica, di sicurezza domestica, di sensibilizzazione territoriale.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto
con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di
vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Attività per l’attuazione dell’ Obiettivo Specifico 1:
Promuovere interventi socio-assistenziali rivolti all’anziano
Azione A: Supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività quotidiane
Attività A 1: Interventi di assistenza domiciliare e supporto allo svolgimento delle attività
quotidiane
 Organizzazione dell’espletamento delle attività
 Supporto ad attività di vita quotidiana
 Aiuto nell’igiene personale
 Sostegno nelle attività di vestizione- svestizione
 Preparazione e aiuto nella somministrazione di pasti
 Aiuto nell’assunzione di farmaci
 Assistenza per la corretta somministrazione delle prescrizioni
farmacologiche, e prestazioni di semplice attuazione come rilevamento
della temperatura/ pressione
 Segnalazione di sintomi e malattie
 Segnalazioni di anomalie
 Acquisto generi alimentari, medicinali, materiali igienico-sanitari
 Supporto lavaggio della biancheria e/o ritiro di indumenti in lavanderia
 Supporto agli spostamenti dentro e fuori l’abitazione
 Mantenimento delle abitudini
Attività A 2: Accompagnamento ai servizi esterni
 Organizzazione delle uscite settimanali
 Predisposizione e tenuta di schede personali
 Accompagnamento a visite ospedaliere, mediche e specialistiche
 Supporto fisico durante gli spostamenti, fuori e dentro l’abitazione
 Supporto fisico all’utilizzo di mezzi di trasporto
 Accompagnamento e disbrigo pratiche e commissioni quotidiane (bollette,
ritiro di analisi e referti, presentazione di pratiche e richieste di terapie,
ecc.)
Attività per l’attuazione dell’ Obiettivo Specifico 2:
Sostenere il benessere psico- sociale e fisico dell’anziano
Azione B: Realizzazione di interventi di supporto/ sostegno psicologico rivolto alla
persona anziana
Attività B 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, esigenze ed esplicitazioni delle difficoltà dei soggetti
 Organizzazione dell’espletamento delle attività
 Attuazione di attività di mediazione sociale nel gruppo
 Raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte dell’anziano
 Condivisione di vissuti individuali, volti al riconoscimento ed elaborazione di
problematiche comuni
 Valutazione ed approfondimento di proposte dei soggetti indicati su
tematiche di interesse comune
 Mappare/ informare i soggetti circa i servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
Attività B 2: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed esigenze dei soggetti
 Organizzazione degli incontri
 Individuazione di funzioni cognitive quali attenzione, percezione, memoria,
linguaggio e cognizione spaziale
 Osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo
 Utilizzo ed insegnamento di tecniche di gestione del conflitto, negoziazione
e ascolto attivo tra gli interlocutori
 Individuazione ed indirizzo verso interventi specialistici mirati
 Attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di ordine pratico
 Ri-educazione alla capacità di gestione del conflitto, alla competenza
nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di promuovere il
cambiamento
 Esercizi per il potenziamento delle capacità individuali
 Eserciti di stimolazione di memoria autobiografica
 Utilizzo di specifici strumenti psicologici relativi all’alfabetizzazione emotiva
 Modalità pratiche di Gestione delle emozioni e dello stress
 Attività di supporto/ sostegno psicologico in funzione delle richieste
presentate
 Compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri
 Monitoraggio in itinere: somministrazione di semplici questionari specifici
 Valutazione finale: somministrazione di semplici questionari specifici
Azione C: Incremento delle attività di integrazione, socializzazione e informazione
dell’ anziano
Attività C 1: Attività ludico- ricreative
 Individuazione della sede adeguata per le attività
 Composizione del gruppo, in base alle schede anamnestiche individuali
(criteri specifici relativi ad attitudini, motivazioni e competenze)
 Realizzazione di attività espressive (manuali, musicali, teatrali, di scrittura)
 Individuazione e fruizione di eventi culturali e di attività ricreative (film,
teatro, cinema)
 Realizzazione di attività mediante dinamiche di gruppo (giochi di società, di
abilità, da tavolo,)
 Organizzazione di tornei mensili di carte
 Realizzazione di piccoli gadget attraverso la lavorazione di materiali poveri
 Realizzazione di momenti di avvicinamento ai valori della cultura
 Realizzazione di visite guidate, accompagnate, ricreative e culturali sul
territorio
 Approfondimento di tematiche di attualità (lettura accompagnata di riviste e
giornali)
Attività C 2: Attività riabilitative e motorie
 Scelta delle sede
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, abitudini, problematiche fisiche dell’anziano
 Organizzazione dei momenti di avvicinamento ai valori della cultura e della
pratica sportiva
 Realizzazione di attività sportive mediante tecniche di ginnastica dolce
 Realizzazione di esercizi di respirazione guidata
 Realizzazione di esercizi di dominanza frontale e laterale
 Insegnamento di tecniche corrette (per alzarsi dal letto, svolgere faccende
in casa, farsi la doccia, sollevare i pesi) al fine di evitare strappi muscolari e
cadute
 Esercizi di allungamento, stretching e risveglio muscolatura attraverso
l’utilizzo di semplici oggetti già presenti in casa dell’anziano
 Realizzazione di laboratori di riabilitazione neuromotoria
 Sedute di R.O.T. (Reality Orientation Therapy)* (2 ore mensili)
 Realizzazione di esercizi di controllo posturale
*La Reality Orientation Therapy consiste in una attività riabilitativa di gruppo guidata che stimola
l’orientamento spazio-temporale negli anziani
Attività C 3: Incontri di informatica e di sicurezza in internet
 Scelta delle sede adeguata per lo svolgimento delle attività
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, conoscenze e competenze dell’anziano nell’ambito
informatico
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi
(dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Somministrazione dei contenuti informativi in termini pratici
 Attività di alfabetizzazione informatica
 Utilizzo di internet
 Presentazione di siti interattivi per la fruizione del tempo libero
 Visione di siti di orientamento e di servizi presenti sul territorio
 Avvio all’ABC del computer (spiegazione degli elementi basilari per l’utilizzo
del computer)
 Utilizzo della posta elettronica
 Utilizzo di Word per scrivere testi
 Utilizzo della tecniche di fotografia digitale (per inviare foto via e-mail)
 Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici
 Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività C 4: Incontri di sicurezza domestica
 Scelta delle sede adeguata per lo svolgimento delle attività
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, conoscenze e competenze dell’anziano rispetto alla
propria sicurezza domestica
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi
(dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Somministrazione dei contenuti informativi in termini pratici
 Accoglienza e consulenza sul bisogno espresso
 Ideazione e stesura di un vademecum anti- truffe
 Creazione di un elenco di numeri d’emergenza da contattare in caso di
pericolo
 Creazione di un lista di recapiti utili per servizi di gestione e manutenzione e
sicurezza della casa
 Informazioni sulla sicurezza basilare degli impianti elettrici, idraulici e di
riscaldamento
 Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività per l’attuazione dell’ Obiettivo Specifico 3:
Favorire la sensibilizzazione territoriale
Azione D: Sensibilizzazione territoriale
Attività D 1: Interventi mensili di animazione di strada
 Riunioni di concertazione
 Raccordo con le figure di riferimento (Ente comunale, Enti locali, ecc.)
 Calendarizzazione degli eventi
 Organizzazione logistica degli eventi
 Allestimento dello stand
 Realizzazione degli interventi di strada
 Redazione e predisposizione dei materiali divulgativi (materiali stampa,
manifesti, presentazioni, ecc.)
 Pubblicizzazione territoriale degli eventi, anche mediante mezzi online
 Realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social network
 Coinvolgimento della comunità locale alle rappresentazioni/ eventi
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Per la realizzazione delle attività del Progetto sono necessarie le seguenti professionalità e
competenze:
Risorse umane per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 1:
Promuovere interventi socio-assistenziali rivolti all’anziano
Azione A: Supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività quotidiane
Attività A 1: Interventi di assistenza domiciliare e supporto allo svolgimento delle attività
quotidiane
 1 Assistente sociale per l’organizzazione delle attività.
 5 Operatori specializzati (OSA, OSS) per il supporto ad attività di vita
quotidiana, cura della persona in ogni aspetto, aiuto nella
somministrazione di pasti, aiuto nell’assunzione di farmaci, per prestazioni
di semplice attuazione come rilevamento della temperatura/ pressione,
segnalazione di sintomi e malattie ed eventuali anomalie, supporto agli
spostamenti dentro e fuori l’abitazione
Attività A 2: Accompagnamento ai servizi esterni
 1 Assistente sociale per l’organizzazione delle uscite settimanali, la
predisposizione e tenuta di schede personali
 5 Operatori specializzati (OSA, OSS) per l’ accompagnamento a visite
ospedaliere, mediche e specialistiche, per il supporto fisico durante gli
spostamenti, fuori e dentro l’abitazione, all’utilizzo di mezzi di trasporto e
per l’ accompagnamento e disbrigo pratiche e commissioni quotidiane
(bollette, ritiro di analisi e referti, presentazione di pratiche e richieste di
terapie, ecc.)
Risorse umane per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 2:
Sostenere il benessere psico- sociale e fisico dell’anziano
Azione B: Realizzazione di interventi di supporto/ sostegno psicologico rivolto alla
persona anziana
Attività B 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti e per l’ organizzazione
dell’espletamento delle attività
 1 Psicologo per l’ attuazione di attività di mediazione sociale nel gruppo, per
la raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte dell’anziano, per la
condivisione di vissuti individuali, volti riconoscimento ed elaborazione di
problematiche comuni, mappando/ informando i soggetti circa i servizi
psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso, nonché la
valutazione ed approfondimento di proposte dei soggetti indicati su
tematiche di interesse comune
Attività B 2: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti e per l’ organizzazione
degli incontri
 1 Psicologo per l’individuazione di principali funzioni cognitive, per
l’osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo, mediante l’utilizzo ed
insegnamento di tecniche di gestione del conflitto, negoziazione e ascolto
attivo tra gli interlocutori, in un percorso di ri-educazione alla capacità di
gestione del conflitto, alla competenza nell’affrontare situazioni nuove, alla
capacità di promuovere il cambiamento, esercizi per il potenziamento delle
capacità individuali, esercizi di stimolazione di memoria autobiografica, di
modalità pratiche di Gestione delle emozioni e dello stress, nonché per la
somministrazione di specifici questionari di valutazione. Tale figura sarà,
inoltre, indispensabile per la raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da
parte di soggetti in situazioni di disagio, con attività di supporto/ sostegno
psicologico.
 3 Operatori specializzati (OSA, OSS), che fungano da supporto ed
interfaccia nella realizzazione delle attività
Azione C: Incremento delle attività di integrazione, socializzazione e informazione
dell’ anziano
Attività C 1: Attività ludico- ricreative
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti, per l’ organizzazione
degli incontri e la composizione del gruppo, in base alle schede
anamnestiche individuali
 2 educatori professionali per la realizzazione di attività espressive (manuali,
musicali, teatrali, di scrittura), di attività mediante dinamiche di gruppo, per
l’individuazione e fruizione di eventi culturali e di attività ricreative, per
l’organizzazione di tornei mensili, per la realizzazione di piccoli gadget
attraverso la lavorazione di materiali poveri
 2 Operatori specializzati (OSA, OSS) per assistere l’anziane nelle attività
ludico ricreative
 1 Psicologo per la realizzazione di momenti di avvicinamento ai valori della
cultura e approfondimento di tematiche di attualità (lettura accompagnata
di riviste e giornali)
Attività C 2: Attività riabilitative e motorie
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti, per la rilevazione di
eventuali problematiche fisiche e per l’ organizzazione degli incontri
 5 Operatori specializzati (OSA, OSS) per il supporto alle attività sportive
mediante tecniche di ginnastica dolce, e la realizzazione di momenti di
avvicinamento ai valori della cultura e della pratica sportiva
 1 Istruttore ginnico per la realizzazione dell’ attività sportiva, mediante
l’insegnamento di tecniche corrette al fine di evitare strappi muscolari e
cadute
 1 Esperto di R.O.T. (Reality Orientation Therapy) per la riabilitazione
neuromotoria
Attività C 3: Incontri di informatica e di sicurezza in internet
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti e specifici questionari di
valutazione, nonché per l’ organizzazione degli incontri
 1 Esperto di informatica per la realizzazione dell’intervento formativo
 4 Operatori specializzati (OSA, OSS) per supporto nell’espletamento delle
attività
Attività C 4: Incontri di sicurezza domestica
 1 Assistente sociale per la predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche dei soggetti e per l’ organizzazione
degli incontri
 1 Esperto in sicurezza domestica per la realizzazione dell’intervento
formativo
 5 Operatori specializzati (OSA, OSS) per supporto nell’ espletamento delle
attività, necessari per la somministrazione di specifici questionari di
valutazione, la stesura di un vademecum, un elenco di numeri
d’emergenza e recapiti utili in caso d emergenza
Risorse umane per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 3:
Favorire la sensibilizzazione territoriale
Azione D: Sensibilizzazione territoriale
Attività D 1: Interventi mensili di animazione di strada
 1 Assistente sociale per l’ organizzazione degli eventi, riunioni di
concertazione e raccordo con le figure di riferimento (Ente comunale, Enti
locali, ecc.), la calendarizzazione degli eventi e la sua organizzazione
logistica
 5 Operatori specializzati (OSA, OSS) per supporto nell’espletamento delle
attività
 1 Psicologo per la redazione di brevi informazioni da presentare durante gli
eventi al fine di rendere visibile e riconosciuta la persona anziana, con i
suoi disagi e risorse, agli occhi della comunità locale
 2 Animatori di strada per la realizzazione degli interventi di strada,
pubblicizzazione territoriale degli eventi, anche mediante mezzi online,
realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social network,
nonché coinvolgimento della comunità locale alle rappresentazioni/ eventi
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontari in servizio civile sarà quello di supportare, sia in termini di ore di servizi
resi che di gamma di attività, le azioni descritte nel presente progetto, con particolare
riguardo alla funzione di sostegno ed implementazione delle attività specifiche per ciascuna
figura professionale impiegata.
Attività previste per i volontari per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 1:
Promuovere interventi socio-assistenziali rivolti all’anziano
Azione A: Supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività quotidiane
Attività A 1: Interventi di assistenza domiciliare e supporto allo svolgimento delle attività
quotidiane
 Supporto per l’ organizzazione dell’espletamento delle attività
 Sostegno per le attività di vita quotidiana
 Sostegno nelle attività di vestizione- svestizione
 Preparazione e aiuto nella somministrazione di pasti
 Aiuto pratico per l’acquisto generi alimentari, medicinali, materiali igienicosanitari
 Supporto lavaggio della biancheria e/o ritiro di indumenti in lavanderia
 Affiancamento negli spostamenti dentro e fuori l’abitazione
Attività A 2: Accompagnamento ai servizi esterni
 Supporto per l’organizzazione delle uscite settimanali
 Affiancamento nella predisposizione e tenuta di schede personali
 Accompagnamento a visite ospedaliere, mediche e specialistiche
 Supporto fisico durante gli spostamenti, fuori e dentro l’abitazione
 Supporto fisico all’utilizzo di mezzi di trasporto
 Supporto per l’accompagnamento e disbrigo pratiche e commissioni
quotidiane (bollette, ritiro di analisi e referti, presentazione di pratiche e
richieste di terapie, ecc.)
Attività previste per i volontari per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 2:
Sostenere il benessere psico- sociale e fisico dell'anziano
Azione B: Realizzazione di interventi di supporto/ sostegno psicologico rivolto alla
persona anziana
Attività B 1 Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 Affiancamento per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, esigenze ed esplicitazioni
delle difficoltà dei soggetti
 Supporto per l’organizzazione dell’espletamento delle attività
 Affiancamento nella raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte
dell’anziano
Attività B 2: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed
esigenze dei soggetti
 Supporto per l’organizzazione degli incontri
 Affiancamento nell’osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo
 Sostegno per le attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di
ordine pratico
 Affiancamento per la realizzazione di Esercizi per il potenziamento delle
capacità individuali
 Affiancamento per la realizzazione di Eserciti di stimolazione di memoria
autobiografica
 Affiancamento per l’organizzazione logistica dell’attività di supporto/
sostegno psicologico in funzione delle richieste presentate
 Supporto nella compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri
 Supporto per la somministrazione di semplici questionari specifici
Azione C: Incremento delle attività di integrazione, socializzazione e informazione
dell’ anziano
Attività C 1: Attività ludico- ricreative
 Supporto per la composizione del gruppo, in base alle schede
anamnestiche individuali (criteri specifici relativi ad attitudini, motivazioni e
competenze)
 Supporto per la realizzazione di attività espressive (manuali, musicali,
teatrali, di scrittura)
 Affiancamento nell’individuazione e fruizione di eventi culturali e di attività
ricreative (film, teatro, cinema)
 Supporto per la realizzazione di attività mediante dinamiche di gruppo
(giochi di società, di abilità, da tavolo,)
 Supporto per l’organizzazione di tornei mensili di carte
 Supporto per la realizzazione di piccoli gadget attraverso la lavorazione di
materiali poveri
 Supporto per la realizzazione di momenti di avvicinamento ai valori della
cultura
 Supporto per la realizzazione di visite guidate, accompagnate, ricreative e
culturali sul territorio
Attività C 2: Attività riabilitative e motorie
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, abitudini, problematiche
fisiche dell’anziano
 Supporto per l’organizzazione dei momenti di avvicinamento ai valori della
cultura e della pratica sportiva
 Affiancamento per la realizzazione di attività sportive mediante tecniche di
ginnastica dolce
 Affiancamento per la realizzazione di esercizi di respirazione guidata
 Affiancamento per la realizzazione di esercizi di dominanza frontale e
laterale
Attività C 3: Incontri di informatica e di sicurezza in internet
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e competenze
dell’anziano nell’ambito informatico
 Supporto per la redazione, confezionamento e presentazione dei materiali
divulgativi (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Affiancamento nella somministrazione dei contenuti informativi in termini
pratici
 Affiancamento per le attività di alfabetizzazione informatica
 Supporto per la visione di siti di orientamento e di servizi presenti sul
territorio
 Supporto all’ avvio all’ABC del computer (spiegazione degli elementi basilari
per l’utilizzo del computer)
 Sostegno per l’utilizzo della posta elettronica
 Sostegno per l’utilizzo di Word per scrivere testi
 Supporto per l’utilizzo della tecniche di fotografia digitale (per inviare foto
via e-mail)
 Affiancamento per la somministrazione di questionari specifici
Attività C 4: Incontri di sicurezza domestica
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e competenze
dell’anziano rispetto alla propria sicurezza domestica
 Supporto per la redazione, confezionamento e presentazione dei materiali
divulgativi (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Affiancamento nella somministrazione dei contenuti informativi in termini
pratici
 Supporto per l’ideazione e stesura di un vademecum anti- truffe
 Sostegno per la creazione di un elenco di numeri d’emergenza da
contattare in caso di pericolo
 Sostegno per la creazione di un lista di recapiti utili per servizi di gestione e
manutenzione e
 Supportare l’esperto per la sicurezza domestica
 Affiancamento per la somministrazione di questionari specifici
Attività previste per i volontari per la realizzazione dell’ Obiettivo Specifico 3:
Favorire la sensibilizzazione territoriale
Azione D: Sensibilizzazione territoriale
Attività D 1: Interventi mensili di animazione di strada
 Affiancare il professionista nelle riunioni di concertazione
 Supporto per la redazione e predisposizione dei materiali divulgativi
(materiali stampa, manifesti, presentazioni, ecc.)
 Supporto per l’organizzazione logistica degli eventi
 Sostegno alla calendarizzazione degli eventi
 Affiancamento all’animatore per la realizzazione degli interventi di strada
 Supporto all’animatore per la pubblicizzazione territoriale degli eventi,
anche mediante mezzi online
 Supporto all’animatore per la realizzazione e diffusione di riprese degli
eventi mediante social network
 Partecipazione “alla pari” alle attività
DIAGRAMMA DI GANTT
“Un bastone per la vecchiaia”
Obiettivo Specifico 1
Promuovere interventi socio- assistenziali rivolti all’anziano
A: Supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività quotidiane
AZIONI
Attività A 1: Interventi di assistenza
domiciliare e supporto allo svolgimento
delle attività quotidiane
Organizzazione dell’espletamento delle
attività
Supporto ad attività di vita quotidiana
Aiuto nell’igiene personale
Sostegno nelle attività di vestizionesvestizione
Preparazione
e
aiuto
nella
somministrazione di pasti
Aiuto nell’assunzione di farmaci
Assistenza
per
la
corretta
somministrazione
delle
prescrizioni
farmacologiche, e prestazioni di semplice
attuazione
come
rilevamento
della
temperatura/ pressione
Segnalazione di sintomi e malattie
Segnalazioni di anomalie
Acquisto generi alimentari, medicinali,
materiali igienico-sanitari
Supporto lavaggio della biancheria e/o
ritiro di indumenti in lavanderia
Supporto agli spostamenti dentro e fuori
l’abitazione
Mantenimento delle abitudini
1°
Mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
A: Supporto all’autonomia
personale nello svolgimento di
attività quotidiane
AZIONI
Attività A 2: Accompagnamento ai
servizi esterni
Organizzazione delle uscite settimanali
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Predisposizione e tenuta di schede
personali
Accompagnamento a visite ospedaliere,
mediche e specialistiche
Supporto fisico durante gli spostamenti,
fuori e dentro l’abitazione
Supporto fisico all’utilizzo di mezzi di
trasporto
Accompagnamento e disbrigo pratiche e
commissioni quotidiane
Obiettivo Specifico 2
Sostenere il benessere psico- sociale e fisico dell’anziano
B: Realizzazione di interventi di supporto/ sostegno
psicologico rivolto alla persona anziana
AZIONI
Attività B 1: Costruzione del canale
empatico e relazionale coi beneficiari
Predisposizione,
somministrazione
e
compilazione di schede anamnestiche per
la raccolta di dati, esigenze ed
esplicitazioni delle difficoltà dei soggetti
Organizzazione dell’espletamento delle
attività
Attuazione di attività di mediazione sociale
nel gruppo
Raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto
da parte dell’anziano
Condivisione di vissuti individuali, volti
riconoscimento
ed
elaborazione
di
problematiche comuni
Valutazione
ed
approfondimento
di
proposte dei soggetti indicati su tematiche
di interesse comune
Mappare/ informare i soggetti circa i servizi
1°
mese
psicologici presenti sul territorio e le
relative modalità di accesso
B: Realizzazione di interventi di supporto/ sostegno psicologico rivolto alla persona anziana
AZIONI
Attività B 2: Valorizzazione di risorse e
competenze personali (life skills)
Predisposizione,
somministrazione
e
compilazione di schede anamnestiche per
la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed
esigenze dei soggetti
Organizzazione degli incontri
Individuazione di funzioni cognitive quali
attenzione,
percezione,
memoria,
linguaggio e cognizione spaziale
Osservazione delle dinamiche relazionali
nel gruppo
Utilizzo ed insegnamento di tecniche di
gestione del conflitto, negoziazione e
ascolto attivo tra gli interlocutori
Individuazione ed indirizzo verso interventi
specialistici mirati
Attività di indirizzo solidale in caso di
particolari necessità di ordine pratico
Ri-educazione alla capacità di gestione del
conflitto, alla competenza nell’affrontare
situazioni
nuove,
alla
capacità
di
promuovere il cambiamento
Esercizi per il potenziamento delle capacità
individuali
Eserciti di stimolazione di memoria
autobiografica
Utilizzo di specifici strumenti psicologici
relativi all’alfabetizzazione emotiva
Modalità pratiche di Gestione delle
emozioni e dello stress
Attività di supporto/ sostegno psicologico in
funzione delle richieste presentate
Compilazione di verbali e schede sintetiche
degli incontri
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Monitoraggio in itinere: somministrazione
di semplici questionari specifici
Valutazione finale: somministrazione di
semplici questionari specifici
C: Incremento delle attività di integrazione,
socializzazione e informazione dell’ anziano
AZIONI
C: Incremento delle
attività di
integrazione,
socializzazione e
informazione dell’
anziano
AZIONI
Attività C 1: Attività ludico- ricreative
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Individuazione della sede adeguata per le
attività
Composizione del gruppo, in base alle
schede anamnestiche individuali
Realizzazione di attività espressive
Individuazione e fruizione di eventi culturali
e di attività ricreative
Realizzazione
di
attività
mediante
dinamiche di gruppo
Organizzazione di tornei mensili di carte
Realizzazione di piccoli gadget attraverso
la lavorazione di materiali poveri
Realizzazione di momenti di avvicinamento
ai valori della cultura
Realizzazione
di
visite
guidate,
accompagnate, ricreative e culturali sul
territorio
Approfondimento di tematiche di attualità
Attività C 2: Attività riabilitative e
motorie
Scelta delle sede
Predisposizione,
somministrazione
e
compilazione di schede anamnestiche per
la raccolta di dati, abitudini, problematiche
fisiche dell’anziano
Organizzazione
dei
momenti
di
avvicinamento ai valori della cultura e della
pratica sportiva
Realizzazione di attività sportive mediante
tecniche di ginnastica dolce
Realizzazione di esercizi di respirazione
guidata
Realizzazione di esercizi di dominanza
frontale e laterale
Insegnamento di tecniche corrette al fine di
evitare strappi muscolari e cadute
Esercizi di allungamento, stretching e
risveglio muscolatura attraverso l’utilizzo di
semplici oggetti
Realizzazione di laboratori di riabilitazione
neuromotoria
Sedute di R.O.T.
Realizzazione
posturale
C: Incremento delle attività di integrazione,
socializzazione e informazione dell’ anziano
AZIONI
di
esercizi
di
controllo
Attività C 3: Incontri di informatica e di
sicurezza in internet
Scelta delle sede adeguata per lo
svolgimento delle attività
Predisposizione,
somministrazione
e
compilazione di schede anamnestiche per
la raccolta di dati, conoscenze e
competenze
dell’anziano
nell’ambito
informatico
Redazione,
confezionamento
e
presentazione dei materiali divulgativi
(dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
Somministrazione dei contenuti informativi
in termini pratici
Attività di alfabetizzazione informatica
Utilizzo di internet
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Presentazione di siti interattivi per la
fruizione del tempo libero
Visione di siti di orientamento e di servizi
presenti sul territorio
Avvio all’ABC del computer (spiegazione
degli elementi basilari per l’utilizzo del
computer)
Utilizzo della posta elettronica
Utilizzo di Word per scrivere testi
Utilizzo della tecniche di fotografia digitale
(per inviare foto via e-mail)
Monitoraggio in itinere: somministrazione
di questionari specifici
Valutazione finale: somministrazione di
questionari specifici
C: Incremento delle attività di integrazione,
socializzazione e informazione dell’ anziano
AZIONI
Attività C 4: Incontri di sicurezza
domestica
Scelta delle sede adeguata per lo
svolgimento delle attività
Predisposizione,
somministrazione
e
compilazione di schede anamnestiche per
la raccolta di dati, conoscenze e
competenze dell’anziano rispetto alla
propria sicurezza domestica
Redazione,
confezionamento
e
presentazione dei materiali divulgativi
(dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
Somministrazione dei contenuti informativi
in termini pratici
Accoglienza e consulenza sul bisogno
espresso
Ideazione e stesura di un vademecum antitruffe
Creazione di un elenco di numeri
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
d’emergenza da contattare in caso di
pericolo
Creazione di un lista di recapiti utili per
servizi di gestione e manutenzione e
sicurezza della casa
Informazioni sulla sicurezza basilare degli
impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento
Valutazione finale: somministrazione di
questionari specifici
Obiettivo Specifico 3
Favorire la sensibilizzazione territoriale
AZIONI
Attività D 1: Interventi mensili di
animazione di strada
Riunioni di concertazione
Raccordo con le figure di riferimento (Ente
comunale, Enti locali, ecc.)
Calendarizzazione degli eventi
D: Sensibilizzazione territoriale
Allestimento dello stand
Redazione
e
predisposizione
dei
materiali divulgativi (materiali stampa,
manifesti, presentazioni, ecc.)
Organizzazione logistica degli eventi
Realizzazione degli interventi di strada
Pubblicizzazione territoriale degli eventi,
anche mediante mezzi online
Realizzazione e diffusione di riprese degli
eventi mediante social network
Coinvolgimento della comunità locale alle
rappresentazioni/ eventi
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
10
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
0
30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e
prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali.
Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari
Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura
della sede di servizio (chiusure estive e festive)
Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del
progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche
dagli enti partner del progetto.
Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti
Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella
realizzazione del progetto
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome Data di
e nome nascita
Cognome Data di
e nome nascita
C.F.
C.F.
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Accanto ad una costante attività di front-office e call-centerper i giovani in cerca di
informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI
mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale.
Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una
campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che
esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari.
Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento
principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità
per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro.
All’interno del Piano sono previste attività di:
 Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale;
 Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale;
 Disseminazione dei risultati.
La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti
gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo
giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito.
Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social
network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso
Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti
sul territorio dove verrà realizzato i progetto.
Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
Obiettivi
 Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;
 Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente,
assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;
 Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e
nazionale;
 Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile
nazionale;
 Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;
 Disseminare i risultati del progetto.
Contenuti
 Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;
 Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non
formale;
 Obiettivi generali e specifici del progetto;
 Tematichedella cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile,
promozione culturale, educazione, legalità.
Soggetti destinatari
 Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico
alle opportunità meta – formative del SCN);
 Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;
 Stakeholders (orizzontali e verticali).
Soggetti attuatori
 Volontari presenti nell’ente;
 Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del
progetto.
Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
80143
Napoli
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
www.amesci.org
Altri soggetti coinvolti
 Università;
 Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;
 Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.
Luogo
Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà
aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con
le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi.
Durata e tempi di realizzazione
Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante
l’intero arco di vita del progetto.
In particolare:
 le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che
va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;
 l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in
campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei
giovani e una partecipazione convinta;
 la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per
migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al
termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione
quanto dei giovani del servizio civile nazionale.
Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del
Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai
giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate
dal progetto.
Tali specifiche attività avranno una durata di 30 oree saranno articolate in:
 5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi
d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;
 un convegno finale della durata di 5 ore.
Canali di pubblicizzazione dei progetti:
Canali dipendenti (o interni):

Sito internet Amesci (www.amesci.org);

Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it);

Sito internet dei Partner;

Canale YouTube(Amesciweb)

Profili social:
o Flickrhttp://www.youtube.com/user/amesciweb
o Twitter https://twitter.com/infoamesci;
o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org;
o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ;

Newsletter;

Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale;

Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale;

Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani;

Pubblica affissione;

Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le
Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i
luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il
progetto.

Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci;
Canali indipendenti (o esterni):
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
o
o






Agenzia stampa:
Comunicati stampa per i media nazionali;
Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito
territoriale del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale);
Quotidiani;
Periodici;
Radio;
Televisioni;
Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it);
Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it)
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato
al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per
ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito
www.amesci.org
CONVOCAZIONE
La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata
contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando
integrale; progetto; procedure selettive, etc.);
Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle
informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio
telefonico e telematico.
SELEZIONE
Controllo e verifica formale dei documenti;
Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i
seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:
le esperienze di volontariato;
le esperienze di crescita formative
le capacità relazionali;
l’interesse del candidato.
Valutazione dei titoli massimo 50 punti
Precedenti esperienze
MAX 30 PUNTI
Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze
MAX 20 PUNTI
Precedenti esperienze massimo 30 punti
Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.
Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto
Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello
che realizza il progetto
Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)
MAX 12 PUNTI
MAX 9 PUNTI
Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto
Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 6 PUNTI
Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il
progetto
Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 3 PUNTI
Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)
Laurea triennale
Diploma scuola superiore
Frequenza scuola media Superiore
8 PUNTI
7 PUNTI
6 PUNTI
FINO A 4 PUNTI
(1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)
Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
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I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale
accreditati presso le Regioni
Titolo completo
Non terminato
4 PUNTI
2 PUNTI
Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
(per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini
durante il periodo estivo, etc.)
Di durata superiore a 12 mesi
Di durata inferiore a 12 mesi
4 PUNTI
2 PUNTI
Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di
4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera,
informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).
Attestati o autocertificati
1 PUNTO
I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web
dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale
(con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel
settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e
complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle
sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.
COLLOQUIO
MAX 60 PUNTI
Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate
sul sito www.amesci.org
La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il
punteggio finale del colloquio.
L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta
con un minimo di 36 PUNTI al colloquio
La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal
responsabile del Servizio Civile Nazionale;
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE
Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
AMESCI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo
staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro
pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il
Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni
sugli stati di avanzamento del progetto.
Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività
previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare:
 Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i
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

volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare;
Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente
trattati);
Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente
trattati).

Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il
controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in
generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad
un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere.
In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione
stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o
quella qualitativa.
Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici
adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto
ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi;
alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
AMESCI
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla
legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
- diploma di scuola media superiore;
- pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
- pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
- buona conoscenza di una lingua straniera;
- spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo
- capacità relazionali e dialogiche
- studi universitari attinenti.
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23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:
AZIONE
OBIETTIVO
RISORSE
STRUMENTALI
RISORSE UMANE
COSTO
RISORSE
UMANE
(complessivo
annuale)

1: Promuovere
interventi socioassistenziali rivolti
all’ anziano
A: Supporto
all’autonomia
personale nello
svolgimento di
attività quotidiane


B: Realizzazione di
interventi di
supporto/
sostegno
psicologico rivolto
alla persona
anziana






2. Sostenere il
benessere psicosociale e fisico
dell’anziano
C: Incremento
delle attività di
integrazione,
socializzazione e
informazione dell’
anziano





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Fax: 081.19811451
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Materiale di
cancelleria (fogli,
penne, cartelline,
etichette adesive,
ecc)
Schede personali
utente
Schede personali
utenti, schede
anamnestiche e
schede per i report
1 videoproiettore
1 pc portatile
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Stampa di opuscoli
informativi
Materiali di
consumo e di
cancelleria (fogli
A/4 bianchi e
colorati, cartoncini,
fogli plastificati,
pennarelli colorati,
penne, matite,
evidenziatori, postit, etichette
adesive)
Schede personali
utenti, schede
anamnestiche e
schede per i report
1 videoproiettore
1 pc portatile
Materiali poveri per
la realizzazione di
semplici gadget
15 notebook
1 assistente sociale
5 operatori
specializzati (OSA,
OSS)
1 assistente sociale
1 psicologo
3 operatori
specializzati (OSA,
OSS)
Tot. Euro 0.00
*si dispone di
risorsa comunale
Tot. Euro 0.00
*si dispone di
risorsa di
comunale/ albo
dei fornitori
Tot. Euro 0.00
*si dispone di
risorsa comunale
Tot. Euro 0.00
*si dispone di
risorsa di
cooperativa
Tot. Euro 0.00
*si dispone di
risorsa di
comunale/ albo
dei fornitori
//
1 assistente sociale
5 operatori
specializzati (OSA,
OSS)
1 esperto in sicurezza
domestica
1 psicologo
1 istruttore ginnico
1 esperto in
riabilitazione
neuromotoria (R.O.T.)
//
Tot. Euro 550,00
//
Tot. Euro
1.000,00
Tot. Euro 400,00





3. Favorire la
sensibilizzazione
territoriale

D:Sensibilizzazione
territoriale


COSTO RISORSE
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Materiali di
consumo e di
cancelleria
1 pc portatile
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Stampa di opuscoli
informativi
1 Gazebo per
l’allestimento dello
stand
1 esperto di
informatica
1 assistente sociale
2 animatori di
strada
//
Tot. Euro
500,00
(250,00 x 2)
1 psicologo
//
5 operatori
specializzati (OSA,
OSS)
//
Tot. Euro 3.500,00
TOTALE
Tot. Euro 550,00
Tot. Euro 3.000,00
Euro 6.500,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato
con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214,
esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti
pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale
ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante
apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento
alle seguenti attività previste al punto 8.1:
Azione C: Incremento delle attività di integrazione, socializzazione e informazione
dell’ anziano
Attività C 3: Incontri di informatica e di sicurezza in internet
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi
(dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Attività di alfabetizzazione informatica
 Utilizzo di internet
 Presentazione di siti interattivi per la fruizione del tempo libero
 Avvio all’ABC del computer (spiegazione degli elementi basilari per l’utilizzo
del computer)
Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n.
06936861217, società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di
servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti
svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità
della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il
tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di
informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza,
orientamento, formazione e avviamento al lavoro.
In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare
le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto:
Azione A: Supporto all’autonomia personale nello svolgimento di attività quotidiane
Attività A 1: Interventi di assistenza domiciliare e supporto allo svolgimento delle attività
quotidiane
 Supporto ad attività di vita quotidiana
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




Aiuto nell’igiene personale
Sostegno nelle attività di vestizione- svestizione
Preparazione e aiuto nella somministrazione di pasti
Aiuto nell’assunzione di farmaci
Assistenza per la corretta somministrazione delle prescrizioni
farmacologiche, e prestazioni di semplice attuazione come rilevamento
della temperatura/ pressione
 Segnalazione di sintomi e malattie
 Segnalazioni di anomalie
 Acquisto generi alimentari, medicinali, materiali igienico-sanitari
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
OBIETTIVO
AZIONE
RISORSE
STRUMENTALI

1: Promuovere
interventi socioassistenziali rivolti
all’ anziano
A: Supporto
all’autonomia
personale nello
svolgimento di
attività quotidiane


B: Realizzazione di
interventi di
supporto/
sostegno
psicologico rivolto
alla persona
anziana






2. Sostenere il
benessere psicosociale e fisico
dell’anziano

C: Incremento
delle attività di
integrazione,
socializzazione e
informazione dell’
anziano







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email: [email protected]
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Materiale di
cancelleria (fogli,
penne, cartelline,
etichette adesive,
ecc)
Schede personali
utente
Schede personali
utenti, schede
anamnestiche e
schede per i report
1 videoproiettore
1 pc portatile
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Stampa di opuscoli
informativi
Materiali di
consumo e di
cancelleria (fogli
A/4 bianchi e
colorati, cartoncini,
fogli plastificati,
pennarelli colorati,
penne, matite,
evidenziatori, postit, etichette
adesive)
Schede personali
utenti, schede
anamnestiche e
schede per i report
1 videoproiettore
1 pc portatile
Materiali poveri per
la realizzazione di
semplici gadget
15 notebook
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Stampa di opuscoli
informativi



3. Favorire la
sensibilizzazione
territoriale
D:Sensibilizzazione
territoriale



Materiali di
consumo e di
cancelleria
1 pc portatile
fac simile verbali
incontri
Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
Stampa di opuscoli
informativi
1 Gazebo
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili
e validi ai fini del curriculum vitae:
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita
professionale:
 competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto,
acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al
personale professionale): assistenza alle persone anziane, capacità di ascolto,
animazione sociale, organizzazione di attività culturali, ricreative, educative e
riabilitative, conoscenza di cucina sana, cucito, informatica, musicoterapia,
conoscenza degli strumenti di sostegno alla terza età in ambito di assistenza e
di educazione permanente;
 competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e
organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità
decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving),
capacità di lavorare in gruppo.
 competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione
che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni
sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro
all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una
buona dose di creatività;
 competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e
l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di
stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di
lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.
Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa
Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale
delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente
progetto (in allegato)
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
80143
Napoli
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
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Sede di realizzazione del progetto
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori Amesci.
Amesci si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
AMESCI
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
Amesci sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative
centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle
modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici
volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.
La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi
messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio
civile nazionale”.
Nello specifico si utilizzerà:
 formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie
materie trattate per 13 ore complessive;
 formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team
building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività
collaborative per 18 ore complessive;
 e-learning per 14 ore complessive.
33) Contenuti della formazione:
La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:
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Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
80143
Napoli
A come Amesci: La presentazione dell’associazione
Valori e identità del SCN
Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di
coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile.
Approfondimento su Don Lorenzo Milani.
Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa
della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di
sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è
evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.
La difesa civile non armata e non violenta:
Il concetto di difesa civile non
armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è
sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.
Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il
Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e
funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con
l’ente.
Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e
solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è
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opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della
cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma
anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche
educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della
criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della
lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza
attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.
Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei
ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà
illustrate.
Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio
Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario
SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di
cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma
anche
ad
ogni
cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le
leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la
protezione civile ed il volontariato.
L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4
febbraio 2009 e successive modifiche)
La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale
Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per
progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di
Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di
meta competenze
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
34) Durata:
45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del
progetto)
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto
36) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da Amesci
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di
e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione
ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor
on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il
coordinamento didattico di un tecnico.
Docenti in aula:
Centro Direzionale
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Fax: 081.19811451
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Luisa Gison, nata a Casandrino (NA) il 02/07/1965
Emilio Graziano, nato a Cancello ed Arnone il 15/03/1964
Autori del Corso:
Gennaro Izzo, nato a Napoli il 06/05/1968
Anna Maria Belfiore, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 16/12/1980
Linda Guastafierro, nata a Pompei il 26/05/1979
Marco Di Maro, nato a Napoli il 04/05/1982
Coordinatrice Didattica e Tecnica:
Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969
Tutor on line:
Ilaria Ascione, nata a Portici (NA) il 26/03/1976
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di
e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione
ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor
on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il
coordinamento didattico di un tecnico.
Docenti in aula :
Luisa Gison
Competenze specifiche (vedi curriculum allegato):
Diploma di laurea in servizi sociali, dipendente del Comune di Cancello ed Arnone dal 1989,
ha maturato esperienze di programmazione e gestione di servizi a favore degli anziani e
disabili; coordinamento di attività di animazione/socializzazione per anziani, disabili, minori
ed adolescenti, interventi a sostegno della genitorialità. Iscritta all’ordine degli assistenti
sociali.
Emilio Graziano
Competenze specifiche (vedi curriculum allegato):
Laurea in architettura, ha maturato 6 anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro, in
possesso di abilitazione ai sensi del DLgs 81/08, coordinatore della sicurezza per il
Comune di Cancello ed Arnone.
Autori del Corso:
Gennaro Izzo
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureato in Scienze del Servizio Sociale; Master in Programmazione e gestione delle
Politiche e dei Servizi Sociali; Coordinatore dell'Ufficio di Piano dell'Ambito Territoriale
NA13; esperto di rapporti tra le organizzazioni di volontariato e le istituzioni; esperto di
legislazione dei Servizi Sociali e della legge 328/00; progettista, coordinatore e supervisore
per i Servizi, gli Interventi e i Progetti Speciali degli enti territoriali; docente in vari Master e
seminari sui Servizi Sociali, collaboratore in progetti dell’Università Federico II di Napoli e
del Formez.
Anna Maria Belfiore
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laurea in Scienze dell’educazione con tesi in “aspetti psicologici dell’educazione sessuale,
Specializzazione all’insegnamento delle attività didattiche aggiuntive attinenti
all’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap; Coordinatrice progetto
“Baby Care” Comune di Napoli; Educatrice professionale volontaria, presso gli uffici del
PSZ NA 13; Esperta di problem solving; Mediatrice familiare presso lo Sportello “Donna
Amica”; Educatrice presso la casa famiglia “La Casa di Pippo”; Educatrice professionale
nell’ambito di progetti “Working” fondo lotta alla droga L.R. 45/99 annualità 1999 e 2000.
Linda Guastafierro
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Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Sociologa specializzata in orientamento al mercato del lavoro, progettista sociale con
esperienza nello sviluppo locale, progettista PON, PIT e PST, esperienze di monitoraggio
territoriale, sociologa volontaria presso l’ASL NA5 con specializzazione in devianza sociale,
esperta in Pari opportunità, interprete LIS (lingua italiana dei segni), mediatrice familiare.
Marco Di Maro
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Web-master, web-designer e web-editor, con responsabilità di creare, gestire e aggiornare
siti web e di editoria on-line, esperto dei sistemi operativi windows, docente in presenza e
on line di corsi di formazione su tematiche informatiche ed in particolare sui software
applicativi di Microsoft Office.
Coordinatrice Didattica e Tecnica:
Morena Terraschi
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità applicata
alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali per
l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza, gestione
del sapere nei processi di e-learning, analisi per la valutazione di un gruppo di
apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli
strumenti di interazione formativa
Tutor on line:
Ilaria Ascione
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureata in Sociologia, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata,
buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di
base in ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento
Assistenza e in generale nel Servizio Civile.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.
Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended Amesci intende una modalità
“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a
distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i
momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale
impostazione costruttivista.
Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della
responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita
dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle
sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli
approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,
rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.
Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del
processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti
che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio
comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo,
ma anche su quello relazionale.
A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi
dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di
esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla
complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed
emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a
distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa
intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se
l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto
Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
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interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale.
Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e
senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento.
L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace
nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo
chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti
nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione
condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della
conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione
della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.
La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui
20 in presenza e 55 in e-learning.
Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento
all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai
contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento
del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e
formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.
Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci
anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in
quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto
erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP,
CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto
imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui
condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione.
La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a
ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile
e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso
tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e
condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta
dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di
volontariato).
Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di
accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul
proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per
poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione
degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di
interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).
Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di
accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che
potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso
di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per
una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.
Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più
efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi
in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia
cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.
Per Amesci, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con
l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e
riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di
riferimento”.
Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari
parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.
Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei
Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e
discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui
sono inseriti i Volontari.
40) Contenuti della formazione:
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Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
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Argomenti della formazione specifica:
In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: Motivazione, orientamento e conoscenze di base, sistemi organizzativi socioassistenziali e la rete dei servizi nel comune di Cancello ed Arnone; Durata 6 ore –
Docente: Luisa Gison
Modulo II: Elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone anziane e le più
comuni problematiche relazionali. Durata 6 ore – Docente: Luisa Gison
II APPROFONDIMENTO:
Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore –
Docente: Emilio Graziano
 Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro
 Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza
 Organigramma della sicurezza
 Misure di prevenzione adottate
Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b
e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docente: Emilio Graziano
 Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro
 Rischi meccanici ed elettrici generali
 Rischio biologico, chimico e fisico
 Rischio videoterminale
 Movimentazione manuale dei carichi
 Altri Rischi
 Dispositivi di Protezione Individuale
 Stress lavoro correlato
 Segnaletica di emergenza
 Incidenti ed infortuni mancati
Corso e-learning:
 Modulo I: Evoluzione ed articolazione dei servizi sociali
 Le politiche e le leggi di “settore”: cenni su legge quadro sull’assistenza, L.
328/00 – i Piani Sociali Nazionali, Regionali e di Zona per la realizzazione del
Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, dal livello nazionale a
quello locale;
 Gli attori del Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, le risorse
della rete informale, la sussidiarietà nel sistema sociale
 Le Aree d’Intervento Assistenziali – Infanzia ed Adolescenza, Famiglia, Persone
Anziane, Persone con disabilità, Contrasto della Povertà, Immigrati, Dipendenze
 Natura e caratteristica dei servizi
 Relazioni con l’utenza
 Composizione dei servizi
 Il sistema di erogazione
 La valutazione della qualità dei servizi

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
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
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


Centro Direzionale
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Modulo II: Area specifica di Intervento
La psicologia dell’invecchiamento
L’invecchiamento attivo
Significato dell’Assistenza diretta ed aiuto domestico
Elementi di igiene di carattere sanitario e carattere sociale
Ricordi molto lontani: la memoria nell’anziano
Solitudine e isolamento sociale negli anziani
Definizioni di disabilità, classificazioni della disabilità e la diagnosi funzionale
Elementi di anatomia, cinesiologia e di fisiologia
Elementi di psicologia cognitivi e delle relazioni
L’importanza dell’animazione sociale per gli anziani
La mediazione familiare: tecniche e potenzialità
La valorizzazione delle risorse dell’anziano
Modulo III: Modalità di comunicazione
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



Tecniche di trasmissione formativa di base
Progettazione delle pagine: i tempi di risposta, metodi di ottimizzazione, i link,
strumenti di controllo
Progettazione dei contenuti: il linguaggio, le modalità di lettura delle pagine web,
organizzazione dei contenuti, il valore, visibilità del sito, motori di ricerca e web
marketing
Comunicare ad un anziano: tempi e chiarezza nell’esposizione
Contenuti della metaformazione:
Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in
cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di metacompetenze quali:



capacità di analisi e sintesi
abilità comunicative legate alla comunicazione on line
abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti
della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base
legate all'uso delle TIC e di Internet.
41) Durata:
75 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale
previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della
rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e
strumentale.
La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da Amesci, di
una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di
restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa,
feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa
efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della
qualità della formazione informato alla logica QFD (quality function deployement), all’interno
del più generale approccio di quality project management perseguito da Amesci.
Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che
qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la
riprogettazione del percorso formativo.
In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta
multipla on line, questionari di customer satisfaction, rilevamento attraverso interviste sul
campo a cura degli OLP e dello Staff di formazione Amesci).
Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello
Staff di formazione Amesci, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli
di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata
(swot analysis).
Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come
empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento
alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento.
Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un
percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di
conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquis
professionnels.
Centro Direzionale
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Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
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30/07/2014
Il Responsabile Legale dell’Ente
Enrico Maria Borrelli
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NAZIONALE Un bastone per la vecchiaia