IL CAFFÈ 12 maggio 2013
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Il coriandolo per difendersi
Viene dalla natura una delle difese più efficaci contro la
zanzara tigre. Sono alcune essenze vegetali e, tra
queste, in particolare tre piante che provengono dal
Nord Africa come il coriandolo (coriandrum sativum), la
ruta d’Aleppo (ruta chalepensis) e la lamiacea (hyptis
suaveolens). A sostenerlo è una ricerca del Dipartimento
di scienze agrarie dell’Università di Pisa.
(PARENTESI
TRA
LA SALUTE
Un insetto
fastidioso,
subdolo.
E pericoloso
per la salute.
I Comuni
corrono ai ripari
TI RONZA INTORNO,
PUNGE E FA MALE
È LA ZANZARA TIGRE
ECCO COSA FARE
CAROLINA CENNI
qua. Dopodiché si contano le
uova depositate su ogni singolo
legnetto per avere un’indicazione della densità della popolazione. Ma anche i cittadini possono
segnalarci situazioni di fastidio,
indicazioni indirette che ci aiutano nella nostra valutazione”.
colare a Gudo e nel Bellinzonese,
ma anche ad Ascona, dove il Comune ha già provveduto ad avvisare gli abitanti. Ma le nostre proiezioni indicano che oltrepasserà
anche il Gottardo”.
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I
consigli
I SOTTOVASI
“La prevenzione
è fondamentale:
è necessario
controllare tutti
i punti d’acqua”
mensione (da 0,5 a 1 centimetro),
ma ha delle striature trasversali
bianche sulle zampe e sull’addome. È prevalentemente urbana e
colonizza piccole raccolte d’acqua dove depone le sue uova.
Non è una buona volatrice, copre
solo distanze inferiori ai cento
metri e, di conseguenza, si riproduce sul posto. Si riposa all’ombra, su arbusti bassi e punge generalmente di giorno verso metà
mattina. Per chi ancora non avesse avuto l’onore d’incontrarla,
sappia che le sue punture sono
dolorose.
Originaria del sud-est asiatico, la
zanzara tigre è assai temuta pure
in Ticino perché portatrice di diverse malattie virali, in particolare quelle causate da arbovirus,
tra cui dengue e chikungunya. “Si
tratta di una specie invasiva che
non si riesce a bloccare del tutto prosegue Tonolla -. Ciò che tentiamo di fare è mantenere la densità ad un livello sopportabile per
la popolazione. Questo per due
motivi: sia per non arrecare fastidio che per motivi sanitari. La
zanzara tigre, infatti, potenzialmente può portare due virus. Ci
sono stati casi di dengue in Francia e di chikungunya in Italia.
Questo ci indica che la possibilità
di trasmissione c’è e una sorveglianza è più che giustificata”.
E proprio il clima mutato dell’Europa ha fatto sì che questo insetto
si installasse anche da noi, dove
ha imparato a sopravvivere molto bene. Tra i compiti del Gruppo
cantonale, anche il monitoraggio, basato sulla stima della densità della zanzara. “Viene fatto
grazie a trappole chiamate ovitrappole, dove la zanzara depone
le uova - continua l’esperto -. Le
depone su dei legnetti che si trovano in un barattolo con dell’ac-
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astidiosa e pericolosa,
subdola e invincibile. Ti
ronza intorno e colpisce
a tradimento, quando
meno te l’aspetti. E fa
anche male. È la zanzara tigre, da
qualche anno fastidiosa compagnia delle nostre estati. Infatti, da
un decennio anche il Ticino è diventato uno dei luoghi dove la
presenza di questo insetto viene
tenuta sotto controllo. Ecco perché molti Comuni stanno già correndo ai ripari. Da Mendrisio ad
Ascona nelle cassette delle lettere sono già arrivati opuscoli informativi. Insomma, è tempo di
prepararsi all’attacco, come suggerisce il Gruppo cantonale di lavoro zanzare: “La prevenzione è
fondamentale ed è molto importante il comportamento dei singoli, così come la collaborazione
con gli oltre sessanta Comuni
che lavorano con noi - spiega
Mauro Tonolla del Laboratorio di
microbiologia applicata e responsabile del Gruppo cantonale
-. Per questo ci raccomandiamo,
da marzo a novembre, di evitare
di tenere all’aperto qualsiasi contenitore che possa riempirsi d’acqua: dal sottovaso per le piante
alla grondaia tappata o i pozzetti
per l’acqua piovana”.
La famigerata zanzara tigre assomiglia ad una qualsiasi altra zanzara sia per forma che per di-
Arrivata in Ticino una decina di
anni fa, la zanzara tigre proviene
da sud. “E arrivata lungo le vie di
transito - nota Tonolla -. Si è diffusa molto nel Mendrisiotto,
dove adesso c’è una popolazione
stabile. Poi a Lugano e da poco
anche nel Sopraceneri, in parti-
Svuotare settimanalmente
l’acqua dei sottovasi delle
piante o lasciar
prosciugare almeno una
volta a settimana
I BIDONI
Gli esperti consigliano di
svuotare settimanalmente
i bidoni (o i secchi) tenuti
all’aperto o di chiuderli
ermenticamente
I COPERTONI
Non tenere copertoni
delle ruote usati all’aperto,
perché al loro interno
potrebbe ristagnare
l’acqua
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LE PIANTE
ACQUATICHE
Da marzo a novembre
sarebbe preferibile non
tenere piante acquatiche
in vaso nemmeno
all’interno delle mura
domestiche
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FORI E PICCOLE
CAVITÀ
Colmate (ad esempio con
la sabbia) eventuali fori o
cavità anche di piccole
dimensioni in cui l’acqua
potrebbe ristagnare per
più di una settimana
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ti ronza intorno, punge e fa male è la zanzara tigre ecco