titolo dello spettacolo be glad – gospel e altri suoni durata un’ora e mezza circa repertorio gospel e brani di natale logistica è opportuno un luogo chiuso (teatro, auditorium, chiesa, etc.) o semichiuso (chiostro, anfiteatro, etc.) con un’area di scena per il gruppo e le relative attrezzature di metri 7 X 5 almeno; per manifestazioni svolgentesi all’aperto, è necessario un preventivo sopralluogo costi il prezzo di base è di euro 1.100,00 (millecento/00), iva inclusa; l’importo indicato può subire variazioni in caso di spese di trasporto particolarmente onerose pacchetto il costo è comprensivo di compenso del gruppo di polifonia, strumenti, service audio/luci, materiale pubblicitario per la manifestazione (opuscoli e locandine) siae a carico dell’organizzatore BE GLAD, “sii felice”. In queste due sole parole si condensa certamente l’anima più vera, l’essenza inconfondibile di un genere musicale che — sconfinando dall’ambito ristretto delle sue particolarissime radici — appartiene ormai stabilmente alla cultura artistica di tutti i popoli: il gospel. Stile vocale afroamericano (dall’inglese Godspell, messaggio di Dio), il gospel nasce a fine ‘800 nel sud degli Stati Uniti d’America, dai movimenti Pentecostali e Spiritualisti che si distaccano dalle chiese nere ufficiali. Con testi simili agli spiritual e melodie derivate da inni neri e bianchi, gli inni gospel danno voce all’espressione di una esperienza religiosa più intensa, che incorpora nella liturgia elementi di musica africana come la danza e le percussioni. Storicamente, la nascita del gospel coincide con quella del ragtime, del blues e del jazz: l’iniziale esecuzione a cappella viene progressivamente integrata negli anni ‘30 dall’accompagnamento del pianoforte, poi dall’organo Hammond negli anni ‘50. Portato al successo in quegli anni da Thomas A. Dorsey (figlio di un ministro battista, che lo esegue per la prima volta al di fuori delle chiese), il gospel trova notorietà internazionale con solisti come Mahalia Jackson (unanimemente considerata la regina di questo genere musicale) e Edwin R. Hawkins, che nel 1969 letteralmente esplode con “Oh Happy Day”, derivato da un inno bianco. Di straordinaria vitalità e trascinante armonia il gospel — che ha influenzato profondamente intere generazioni di musicisti rock e country, nonchè soul singers neri come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown — presenta oggi armonie elaborate, più vicine al pop dei nostri tempi, pur preservando ampiamente quei caratteri che lo hanno proiettato a pieno titolo tra i generi più amati dal pubblico di tutto il mondo.