European Community of Consumer Cooperatives
Communauté européenne des coopératives de consommateurs
Il cambiamento
climatico
E le cooperative di consumatori:
Raccogliere la sfida
Rapporto 2011
European Community of Consumer Cooperatives
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WORKING IN PARTNERSHIP WITH
Consumer Co-operatives Worldwide (CCW) is a sectoral organisation of the International Co-operative Alliance (ICA)
which brings together consumer co-operatives within the ICA membership.
www.ccw.coop
2
PREFAZIONE
La lotta al cambiamento climatico è da tempo una priorità per Euro Coop. Anche nel contesto di una
grave crisi finanziaria ed economica, le cooperative di consumatori europee hanno continuato a mettere
in pratica un’ampia serie di iniziative che mirano a rispondere alle principali sfide, e quindi continuano a
fare il loro dovere agendo come attori economicamente responsabili sul mercato.
Il rapporto offre una panoramica della qualità, quantità e diversità di tali azioni. Inoltre, costituisce una
prova tangibile del progresso fatto dalle cooperative di consumatori nell’essere in prima linea nella lotta al
cambiamento climatico. Esso rappresenta infatti il secondo follow-up agli impegni presi volontariamente
dai membri di Euro Coop nel quadro del progetto “Le cooperative di consumatori ed il cambiamento
cliamatico: raccogliere la sfida”, che è stato pubblicato all’inizio del 2009.
Alcuni di questi strumenti utilizzati dalle cooperative di consumatori sono a disposizione anche di altre
imprese o tipi di attività, ma altri, come l’educazione ai soci-consumatori, sono specifici del modello
d’impresa cooperativo. Il nostro obiettivo è quello di essere d’ispirazione per il mondo imprenditoriale,
soprattutto diffondendo il messaggio che questa sfida chiave non può essere messa in secondo piano
dall’attuale crisi economica e finanziaria. Al contrario, riteniamo che questa situazione delicata dovrebbe
fornire un’ottima occasione per ripensare alla strategia commerciale per una sostenibilità a lungo termine
che andrebbe a beneficiare la società intera.
Questo rapporto contiene solo iniziative sviluppate dalle cooperative di consumatori europee che sono
membri di Euro Coop ma è stato pensato nel contesto di Consumer Co-operatives Worldwide (CCW) e
speriamo di riuscire ad integrare nel futuro esempi concreti di iniziative sviluppate dalle cooperative di
consumatori in altre parti del mondo.
Infine, bisogna riconoscere il lavoro del gruppo di lavoro “Sostenibilità” di Euro Coop, che si è preso cura
di fornire tutti gli utili contributi contenuti nel rapporto.
E buona lettura!
Aldo Soldi
Anne Santamäki
Presidente di Euro Coop
Presidente di CCW
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Indice
Prefazione........................................................................................................... 3
Promuovere la produzione ed il consumo sostenibili ........................................... 5
Promuovere i prodotti eco-sostenibili ...................................................................................................... 5
Preservare l’ambiente marino .................................................................................................................. 7
Più prodotti da agricoltura biologica ........................................................................................................ 8
Una gestione delle foreste più sostenibile ............................................................................................. 10
Verso la prevenzione ed il trattamento dei rifiuti .............................................. 12
Promuovere ulteriormente l’approccio “ridurre, riutilizzare, riciclare” ................................................. 12
Verso la fine dell’era delle borse della spesa monouso.......................................................................... 14
Maggiore consapevolezza ed iniziative contro i rifiuti alimentari .......................................................... 15
Un trasporto più sostenibile .............................................................................. 17
Promuovere l’educazione, la formazione e l’informazione verso lavoratori e sociconsumatori...................................................................................................... 20
Migliorare i rapporti di sostenibilità ....................................................................................................... 23
Migliorare l’efficienza energetica negli edifici ................................................... 23
Promozione di energia rinnovabile.................................................................... 27
Altre campagne ................................................................................................ 29
Sensibilizzazione politica a livello dell’UE .......................................................... 31
Lista dei membri di Euro Coop ........................................................................... 33
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PROMUOVERE LA PRODUZIONE ED IL CONSUMO SOSTENIBILI
Il consumo e la produzione sostenibili hanno continuato ad essere aree di azione chiave per le
cooperative di consumatori nel 2010. Infatti, molte di esse hanno intensificato i loro sforzi per acquistare
un maggior numero di prodotti con i marchi di sostenibilità in diversi settori:
I prodotti ecologici;
La pesca sostenibile;
L’agricoltura biologica;
La gestione sostenibile delle foreste.
Il miglioramento in tutte queste aree è essenziale per combattere il cambiamento climatico. In questo
processo, i prodotti a marchio proprio delle cooperative di consumatori si sono dimostrati ancora una
volta uno strumento importantissimo per rafforzare i criteri ambientali e per indurre il necessario
cambiamento comportamentale nei soci delle cooperative di consumatori.
P ROMUOVERE I PRODOTTI ECO - SOSTENIBILI
I prodotti eco-sostenibili sono quelli che limitano drasticamente l’impatto sull’ambiente sia durante la fase
di produzione che quelle di utilizzo e smaltimento. L’approvvigionamento di prodotti eco-sostenibili è
quindi un passo importante nella protezione dell’ambiente e anche nell’apportare un cambiamento agli
schemi di consumo quotidiano. Le cooperative di consumatori hanno capito da tempo che se non si fanno
ora degli sforzi per scegliere alternative verdi, molto presto saremo sommersi dall’inquinamento e da
tossine causate dalla produzione, l’utilizzo e lo smaltimento di prodotti non sostenibili. Per fare in modo di
cogliere questa sfida, le cooperative di consumatori hanno messo in campo tutta una serie di iniziative nel
2010, e le più significative sono elencate qui sotto.
Innanzitutto, la linea della Coop italiana “Vivi Verde”
formata
da
prodotti
‘rispettosi
dell’ambiente’
ha
consolidato i suoi risultati. La linea, che include circa 400
referenze, include prodotti ecologici (di cui molti hanno la
certificazione Ecolabel) e quelli biologici tra cui:
Piatti e bicchieri monouso prodotti con plastica completamente biodegradabile;
Batterie ricaricabili;
Detergenti sfusi;
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Tutti i prodotti della linea “Vivi Verde” non contengono grassi tropicali (grassi contenuti nella noce di
cocco, nel cacao, nella frutto della palma) né aroma, neanche quelli naturali.
In Norvegia, la cooperativa di consumatori ha avuto nel 2010 un fatturato
record di prodotti ecologici: e questo è particolarmente importante perché è
stata invertita la tendenza negativa del 2009.
Per quanto riguarda il membro danese FDB, le vendite di prodotti ecologici a
marchio proprio Änglamark sono aumentate di un 13% dal 2009 al 2010
raggiungendo un fatturato di 700 milioni di DKK.
In Finlandia, l’S-Group continua a incrementare sistematicamente la sua
offerta di prodotti ecologici in tutte le categorie di prodotti in cui si può applicare la certificazione
ecologica. In tutto hanno 154 con il marchio UE Eco-label e 392 prodotti con il marchio Swan. I nuovi
prodotti Swan sono di solito compresi nella gamma di prodotti a marchio proprio ‘Rainbow’. Ad esempio,
nella primavera 2010, la cooperativa finlandese ha lanciato una serie di prodotti per l’igiene personale a
marchio Swan specificamente creati per pelli sensibili.
Inoltre, l’S Group sta conducendo degli studi sull’uso dell’olio di palma, in particolare con riferimento alla
produzione di prodotti a marchio proprio. Ad esempio, i prodotti cosmetici a marchio proprio dell’S Group
non contengono olio di palma. Per quanto riguarda i prodotti alimentari a marchio, l’S Group sa quali sono
i prodotti che contengono olio di palma. Ove possibile, in alcuni prodotti l’olio di palma viene sostituito
con un olio differente. Se l’olio di palma non può essere sostituito, allora viene utilizzato olio di palma
certificato.
Il membro britannico, il Co-operative Group, dal 2007 vende solo elettrodomestici (ad esempio
frigoriferi, freezer e lavatrici) di categoria “A” o superiore in base al sistema di etichettatura energetica
dell’UE o a quello Energy Savings Trust Recommended (3 anni più avanti dei requisiti per legge). Inoltre,
entro la fine del 2009, il gruppo aveva già raggiunto l’obiettivo di eliminare tutte le lampadine
incandescenti al tungsteno. Nel corso del 2010, la gamma di lampadine efficienti vendute nei negozi
del Co-operative Group è aumentata da 31 a 102 prodotti, con 455.000 lampadine vendute.
In Olanda, la cooperativa di consumatori locale ha lavorato nel 2010 insieme alla catena per carne suina
sostenibile (“Keten Duurzaam Varkensvlees”) per ridurre le emissioni di CO2 negli allevamenti suini
grazie all’implementazione di un sistema di risparmio energetico ad hoc.
Infine, Centrocoop in Romania ha continuato a vendere solo lampadine fluorescenti a risparmio
energetico.
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P RESERVARE L ’ AMBIENTE MARINO
Mari e oceani coprono oltre il 50% del territorio dell’Unione Europea, estendendosi dal Mar Glaciale
Artico, al Baltico, all’Oceano Atlantico, al Mar Mediterraneo e fino al Mar Nero. Sono un’essenziale fonte
di sostentamento, di occupazione e di reddito ed una potenziale fonte di risorse minerarie e biologiche
ancora sconosciute. Ma l’ambiente marino è in pericolo – essenzialmente a causa dello sfruttamento
eccessivo, dell’intensificazione delle attività umane e degli effetti del cambiamento climatico. La sfida per
il futuro sarà quella di assicurare di poter continuare a beneficiare di questa preziosa risorsa, allo stesso
tempo proteggendo per le generazioni future. Le cooperative di consumatori sono attive in quest’area e
si impegnano per ridurre l’impatto sull’ambiente marino attraverso un’ampia serie di azioni.
In quest’area, la Coop italiana prende parte a tre progetti che mirano alla salvaguardia delle risorse
marine e promuovono le politiche di pesca sostenibili da un punto di vista ecologico e sociale:
Il progetto “Friends of the Sea”, che mira all’approvvigionamento di pesce sostenibile sia se
catturato in mare che proveniente dall’acquacoltura;
Il progetto “Dolphin Safe” per la protezione dei delfini durante la pesca del tonno;
Il progetto “Tonno rosso”, per salvaguardare questa specie che è minacciata dall’estinzione.
L’S Group finlandese, nell’autunno 2009 ha stabilito nuovi criteri per
l’approvvigionamento responsabile del pesce. Questi criteri saranno
continuamente aggiornati per soddisfare i più recenti criteri specificati nella
guida di WWF. Ad esempio, i negozi della distribuzione e le catene di
ristoranti non vendono più specie che sono a rischio d’estinzione, o sono
vulnerabili o sovrasfruttate. Cercando di promuovere un approccio ecosostenibile, l’S Group non accetta l’uso di metodi di pesca dannosi come la dinamite o tecniche di pesca
con sostanze tossiche. Insieme, nei punti vendita dell’S Group si possono trovare dieci diversi prodotti
ittici a marchio MSC.
Per quanto riguarda il Co-operative Group nel regno Unito, la sua politica di pesca responsabile è stata
lanciata nel 2008, e riguarda l’approvvigiamento di tutti i prodotti ittici, sia
selvatici che di allevamento. La politica è basata su una lista, che esamina le
specie individuali sulla base di:
La zona di pesca ed il metodo;
La resistenza delle specie alla pesca;
Stime delle catture accessorie;
Se le specie sono tra quelle minacciate o seriamente minacciate
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d’estinzione della Lista Rossa dell’IUCN (l’Unione Internazionale per la Conservazione della
Natura), e tra le valutazioni effettuate da diverse ONG come ad esempio Greenpeace.
Tutti i prodotti ittici a marchio proprio hanno il marchio ‘approvvigionamento responsabile’ e il numero
di prodotti certificate MSC è aumentato da 18 nel 2009 a 28 nel 2010, rappresentando il 25/
dell’assortimento.
Inoltre, il Co-operative Group non vende prodotti identificati dalla Marine Conservation Society come
‘Specie da evitare’ e si impegna in una serie di iniziative di sostenibilità, ad esempio riguardo al tonno; il
tonno a marchio proprio è catturato con metodi conformi agli standard per la protezione dei delfini dell’EII
(Earth Island Institute), quindi non vengono usate reti derivanti. Per questo impegno, il Co-operative
Group è stato nominato come uno dei cinque beneficiari del prestigioso premio Seafood Champion
2010.
In Spagna, Eroski ha firmato un accordo con WWF per incoraggiare un modello di pesca più sostenibile.
Questo ha fatto sì che Eroski diventi il primo distributore in Spagna a prendere una decisione di questo
tipo. Attraverso questo accordo sarà possibile valutare la sostenibilità delle principali fonti di
approvvigionamento di pesce e di frutti di mare di Eroski.
In Svezia, la cooperative di consumatori locale ha mantenuto l’implementazione delle sue severe politiche
di sostenibilità della pesca che prevedono, tra le altre cose, di offrire una serie di prodotti ittici con
certificazione MSC e di aggiornare due volte all’anno una ‘lista del pesce Coop’ che assicura che tutte
le
specie
disponibili
sugli
scaffali
di
Coop
Svezia
provengano
da
fonti
sostenibili.
Infine, Coop Olanda ha iniziato nel 2010 una collaborazione con il Marine Stewardship Council per
offrire un’ampia gamma di prodotti sostenibili.
P IÙ PRODOTTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA
L’agricoltura biologica può essere considerata come uno sforzo tangibile per creare maggiore sviluppo
sostenibile. Al centro della filosofia del biologico c’è un divieto sull’utilizzo di fertilizzanti sintetici,
pesticidi ed erbicidi. Questo significa adottare altre tecniche per nutrire le colture e proteggere il suolo,
come ad esempio le colture protettive tra le stagioni per prevenire l’erosione e ristabilire la materia
organica. Il movimento biologico comprende anche punti chiave quali il benessere animale, l’efficienza
energetica, la giustizia sociale e l’idea di aziende agricole che producono per la comunità locale. Inoltre,
le azioni per aumentare i livelli di carbonio nel suolo attraverso una maggiore diffusione delle pratiche
dell’agricoltura biologica e di sistemi basati sull’erba e la pluricoltura possono dare un contributo
immediato e significativo alla mitigazione dei gas effetto serra e quindi al cambiamento climatico in
generale. Essendo le cooperative di consumatori per molti aspetti in linea con i principi sui quali si basa
l’agricoltura biologica, esse incoraggiano attivamente la fornitura di prodotti biologici e spesso li
vendono a prezzi ribassati.
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Nel 2010 l’S Group finlandese ha registrato una crescente domanda di
prodotti biologici e le vendite sono aumentate del 9% rispetto all’anno
precedente. Allo stesso tempo, il gruppo utilizza cotone Fair Trade o cotone
biologico per 1/5 dei prodotti tessili da interno, per i prodotti di decorazione
interna e per i vestiti venduti con il marchio proprio.
Per quanto riguarda il Co-operative Group nel Regno Unito, dal 2008 tutte le
uova vendute sono da allevamenti a terra e tutte le uova a marchio
proprio provengono da allevamenti all’aperto, e sono o certificate
Freedom Food (circa il 90%) o biologiche (circa il 10%). L’accreditamento
Freedom Food significa densità di pascolo all’aperto inferiori agli standard per gli allevamenti a terra
convenzionali mentre gli standard biologici offrono una garanzia per il benessere animale, tra cui anche la
proibizione di mutilazioni, come la troncatura del becco.
Per quanto riguarda Coop Svezia, tutti i suoi punti vendita sono
certificate KRAV, e questo significa che essi devono avere
un’ampia offerta di prodotti biologici. Inoltre, per ottenere questa
certificazione il personale deve ricevere una formazione di base
su KRAV e la produzione biologica.
In Italia, la linea ‘Vivi Verde’, che include anche prodotti biologici, è diffusa nei punti vendita delle
cooperative di consumatori in tutto il paese e ha consolidato le sue prestazioni.
In Norvegia, la cooperative di consumatori locale ha lanciato il primo latte magro
biologico a marchio Änglamark del paese, prodotto da una piccola azienda
indipendente e completamente biologica chiamata “Rørosmeieriet”.
In Slovacchia, Coop Jednota ha lanciato una nuova linea di prodotti biologici a
marchio proprio con previsione di crescita nei prossimi anni. Per il momento
questa linea conta circa 200 referenze.
Anche le cooperative in Bulgaria ed Estonia hanno ampliato nel corso del 2010 il
loro assortimento di prodotti biologici a marchio proprio.
Infine, Coop Norvegia, Coop Danimarca e Coop Olanda hanno continuato a promuovere i prodotti
biologici attraverso campagna informative e/o sconti e promozioni ad hoc.
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U NA GESTIONE DELLE FORESTE PIÙ SOSTENIBILE
Circa 32 milioni di acri di area forestale sono persi ogni anno a causa del disboscamento e della
conversione agricola. E nel corso delle prossime quattro decadi la popolazione umana è destinata ad
aumentare mettendo ancora più pressione sulle foreste di tutto il mondo. Questi dati dimostrano che è
essenziale gestire le rimanenti risorse naturali in maniera saggia. Quando derivano da territori ben
gestiti, i prodotti forestali sono risorse rinnovabili e tutti noi possiamo trarne beneficio in diversi modi.
Ma se queste risorse sono sfruttate e commercializzate impropriamente, possono essere danneggiate o
scomparire completamente e da loro dipende anche il futuro delle piante, degli animali e delle persone e
anche il nostro benessere economico. Le cooperative di consumatori hanno compreso questa sfida
capitale e si battono per una catena di approvvigionamento trasparente dimostrando il loro continuo
impegno verso la sostenibilità.
Nel 2010, il Co-operative Group ha comprato 37.800 m³ di legname e
prodotti di carta (30.800 m³ nel 2009), di origine certa e con prove valide
della sulla provenienza legale. Di questi, il 94% avevano la certificazione
FSC (Forest Stewardship Council), con un 2% (6% nel 2009) dal riciclaggio
dei rifiuti di consumo, 3% (0% nel 2009) dal riciclaggio di scarti di
produzione e l’1% (0% nel 2009) da materia prima vergine di provenienza
legale e certificata dal Programme for Endorsement di FSC. Inoltre, il Co-operative Group fa parte di un
progetto che mira a ristabilire la foresta pluviale all’interno del Parco nazionale Kibale in Uganda.
Nel 2010, 26.200 tonnellate di CO2 sono state compensate attraverso questo progetto. Il Co-operative
Group ha piantato più di 370 ettari di foresta pluviale, equivalente a 519 campi di calcio fin dal 2000.
In Italia, già nel 2001 Coop Italia ha iniziato a vendere prodotti di cellulosa (fazzoletti, tovaglioli, carta
igienica ecc.) a marchio proprio con certificazione FSC. Dal 2009 questi prodotti hanno l’etichetta FSC
“fonti miste” che identifica prodotti che contengono materiali certificati FSC, materiali reciclati e materiali
controllati.
Una seconda attività di Coop Italia mira alla gestione sostenibile delle foreste riguardo all’olio di palma, la
cui crescente domanda a livello internazionale ha causato la deforestazione selvaggia delle torbiere
indonesiane per trasformarle in piantagioni. Dal 2006 Coop Italia ha deciso di portare avanti diverse
iniziative contro questo scempio e nel 2009 ha deciso di fermare la fornitura di olio di palma
dall’Indonesia finché vi siano garanzie concrete sulla gestione sostenibile della coltivazione della palma.
In Finlandia, tutti i mobili di legno tropicale dell’S Group hanno la certificazione FSC. Inoltre, le
catene Kodin Terra, Prisma e S-Rautamarket non vendono più parquet prodotto con specie tropicali.
L’approccio di Coop Norvegia è di eliminare il legname tropicale e sostituirlo con altri tipi di prodotti o altri
materiali. Inoltre, Coop Norvegia adotta una strategia 100% FSC. Nel corso degli anni, ha mantenuto
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uno stretto dialogo con la ONG ‘Rainforest Alliance’, che si occupa specificamente della questione delle
foreste tropicali.
Sempre in quest’area, già nel 2009 Coop Danimarca ha adottato una strategia 100% FSC sugli utensili
da cucina e sui mobili mentre Coop Olanda è diventato nel 2010 il primo distributore olandese a
commercializzare latte e prodotti caseari a marchio proprio il cui
imballaggio è certificato FSC.
Infine, la cooperative di consumatori Eroski si impegna da tempo
nell’area dell’approvvigionamento sostenibile del legname. Gli
arredamenti da giardino sono infatti tutti certificati FSC e anche
la carta della sezione cancelleria. Eroski prevede anche certificare FSC tutti i prodotti per la casa nel
prossimo futuro.
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VERSO LA PREVENZIONE ED IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
Nel corso del 2010, le cooperative di consumatori riunite in Euro Coop hanno seguito:
Una politica attiva di minimizzazione dei rifiuti;
Un’attività di prevenzione dei rifiuti.
Il riutilizzo ed il riciclaggio sono stati sempre più al centro delle azioni dei membri di Euro Coop e
sempre maggiore attenzione è stata rivolta a come trattare e smaltire in maniera appropriata i rifiuti,
anche per quanto riguarda i prodotti alimentari.
P ROMUOVERE ULTERIORMENTE L ’ APPROCCIO “ RIDURRE , RIUTILIZZARE , RICICLARE ”
“Ridurre, riutilizzare e riciclare”, le tre R per la gestione dei rifiuti da imballaggio, rappresentano misure
efficaci e alternative allo smaltimento indifferenziato dei rifiuti nelle discariche. Oggi, sono a disposizione
diverse opzioni per gestire i rifiuti che produciamo ed è responsabilità precisa dell’intera società quella di
occuparsi adeguatamente dei rifiuti per preservare efficacemente l’ambiente in cui viviamo. Le
cooperative di consumatori sono sempre più attente a questo aspetto chiave e si sono impegnate ad
occuparsene ancora di più.
In quest’area, Coop Italia da oltre 10 anni ha continuato a perseguire per i suoi imballaggi la strategia
delle “3R” (“risparmio, riutilizzo e riciclo”), che mira a:
ridurro il consumo di materie prime in fase di produzione;
riutilizzare flaconi e contenitori grazie alle ricariche e alla vendita di prodotti sfusi;
utilizzare materiali riciclati invece di materiali vergini.
Altre azioni che le cooperative di consumatori hanno continuato a portare avanti nel 2009 per promuovere
il riciclaggio o minimizzare i rifiuti comprendono:
l’indicazione sull’etichetta di informazioni per il
corretto
smaltimento
dell’imballaggio
(Coop
Italia, Coop Norvegia);
sistemi di cauzioni sulle bottiglie (S Group, Coop
Norvegia).
Nel 2010, Coop Italia ha applicato la strategia “3 R” su 201
prodotti (97 nel 2009), risparmiando 4.500 tonnellate in materiale d’imballaggio (+21% rispetto al 2009).
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Per quanto riguarda il Co-operative Group nel Regno Unito, già nel 2009 ha raggiunto l’obiettivo di ridurre
gli imballaggi primari del 15% - un anno prima del previsto – raggiungendo una riduzione totale stimata
del 16% (15.403 tonnellate). È stato ora stabilito un nuovo obiettivo per ridurre l’impatto dell’imballaggio di
un 10% entro il 2012 rispetto ai livelli del 2009. Questo è in linea con l’obiettivo dell’iniziativa dell’industria
Courtauld II, a cui il Co-operative Group ha sottoscritto il suo impegno. Nel
2010, è stata raggiunta una riduzione dell’11% (15.051 tonnellate) nel peso
degli imballaggi a marchio proprio rispetto al 2009.
Per quanto riguarda la Finlandia, nel 2010 i punti vendita dell’S Group hanno
ospitato 269 postazioni di riciclaggio, in cui i consumatori possono portare i
rifiuti riciclabili e suddivisi ed altri materiali. Questo sistema di riciclaggio,
sviluppato congiuntamente dalla distribuzione e dall’industria delle bevande,
ha reso la Finlandia un paese modello quando si parla di riciclaggio
degli imballaggi di bevande. Per diversi anni, il tasso di riciclaggio di
bottiglie di vetro è rimasto ai massimi livelli, quasi al 100%. Nel 2010, il tasso d riciclaggio delle lattine di
alluminio è aumentato di due punti percentuali fino a raggiungere il 94%. Il tasso di riciclaggio di
bottiglie di plastica lanciato nel 2008 ha superato il 90% per la prima volta nel 2010. Il risultato
record è stato raggiunto in soli tre anni dal lancio del progetto. Più di 457 milioni di lattine e più di 159
milioni di bottiglie di plastica sono state riportate nel 2010 alle macchine automatiche nei punti vendita
dell’S Group. In questo modo, sono state raccolte più di 6.139 tonnellate di alluminio e più di 6.675
tonnellate di plastica.
In Spagna, Eroski sta riducendo l’impatto ambientale dei contenitori e degli
imballaggi
con
l’aiuto
di
uno
strumento
informatico
sviluppato
in
cooperazione con il centro tecnologico AZTI-Tecnalia. Un esempio è la
sostituzione delle etichette PE con quelle linerless FSC con cui Eroski ha
risparmiato 43 tonnellate di CO2 nel 2010. Attraverso questo strumento, si
possono comparare gli effetti dei diversi formati, sia nei costi (materiali,
processo produttivo, trasporto, gestione finale) che riguardo all’impatto
ambientale generale e le emissioni di gas effetto serra, anche lungo tutto il
ciclo produttivo dell’imballaggio, permettendo quindi di trovare nuove
soluzioni per l’imballaggio analizzato.
Sempre in Spagna, la cooperativa di consumatori Abacus ha ridotto il proprio consumo di carta del
52% nel 2010 rispetto all’anno precedente e il 98,9% della carta utilizzata è riciclata.
Anche Coop Jednota Slovensko ha portato avanti una collaborazione con ENVI-PAK per usare il simbolo
Green Dot sull’imballaggio dei prodotti a marchio proprio. Inoltre, tutti i punti vendita mettono a
disposizione dei propri consumatori contenitori appositi per il riciclaggio di lampadine a risparmio
energetico e batterie.
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Infine, in Estonia la Società centrale delle cooperative di consumatori ha lavorato attivamente insieme
all’organizzazione di recupero degli imballaggio Eesti Pandipakend per incoraggiare il riutilizzo dei
contenitori nei negozi e anche la raccolta ed il riciclaggio di cartone e plastica.
V ERSO LA FINE DELL ’ ERA DELLE BORSE DELLA SPESA MONOUSO
Nel 2010, le cooperative di consumatori hanno intensificato i loro sforzi per ridurre l’uso di borse della
spesa monouso e offrire alternative più sostenibili. Infatti, queste borse rappresentano meno dell’1% dei
rifiuti domestici ma sono considerate da molti come un simbolo della “società usa e getta”. Dato che la
missione delle cooperative di consumatori è espressamente quella di educare i soci-consumatori verso
uno stile di vita più sostenibile, è stato naturale che molte delle azioni si siano concentrate su questo
problema simbolico.
Con l’obiettivo specifico di eliminare le borse di plastica
monouso, Coop Italia nel 2010 ha continuato a proporre valide
alternative ai suoi soci-consumatori: borse della spesa
riutilizzabili in diversi materiali (cotone, iuta, borse prodotte
usando sacchi di caffè Fair Trade...) e borse in plastica
biodegradabile che possono essere utilizzate per la raccolta
differenziata dei rifiuti a casa.
Nel Regno Unito, il numero di borse della spesa monouso
distribuite ai consumatori dal Co-operative Group è stato ridotto
del 66% nel 2010 (del 63% nel 2009) rispetto al 2006, e ciò rappresenta più di una miliardo di borse in
plastica in meno. Questa riduzione è stata possibile attraverso una serie di iniziative, tra cui:
il messaggio sulle borse stesse;
il lancio di borse della spesa riutilizzabile in cotone equo e solidale;
e la rimozione delle borse monouso dalle casse.
Nel 2010 il Co-operative Group ha anche lanciato il primo cestino
della spesa fatto con plastica riciclata al 100% in centinaia di
punti vendita nel paese. Questo cestino è fatto con materiali plastici
che
normalmente
sarebbero
mandati
nelle
discariche
o
all’incenerimento. Il Group ha previsto che, entro la fine del 2010,
94.500 cestini siano utilizzati in 1000 negozi coop, risparmiando 66
tonnellate di CO2. All’inizio del 2011, è stato deciso un nuovo
obiettivo di ridurre le borse delle spesa del Co-operative Food del
75% entro il 2013.
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Per quanto riguarda l’S Group in Finlandia, i loro negozi hanno venduto quasi 139 milioni di borse di
plastica nel 2010. Anche se il numero totale delle corse di plastica è aumentato, la vendita di borse di
plastica riciclata è cresciuta molto di più di quelle prodotte con materie vergini. La proporzione di borse
di plastica riciclata era attorno al 60% di tutte le borse vendute. La maggiore crescita, attorno al 35% è
stata quella delle borse riutilizzabili. Nell’autunno 2009, l’S Group ha lanciato la distribuzione gratuita di
borse biodegradabili per frutta e verdura nei suoi punti vendita. La richiesta di queste borse è in
costante aumento, e ora circa il 3,5% di tutte le borse di frutta e verdura è biodegradabile.
In Spagna, Consum ha continuato a mettere in atto il suo programma di riduzione degli imballaggi nel
2010 e prevede di fermare la distribuzione gratuita di borse della spesa di plastica nel 2011. Per
quanto riguarda Abacus, nel marzo 2010 ha sostituito le borse di plastica convenzionali con quelle
compostabili in tutti i punti vendita.
Molte altre cooperative di consumatori in Europa, tra cui Coop Norvegia, FDB/Coop Danimarca,
Centrocoop Romania, ESEL-SPOLP LTD Cipro, l’Unione delle cooperative di consumatori ceche e
morave, Coop Jednota Slovakia, Coop Olanda, la Società centrale delle cooperative di consumatori
estoni ecc. hanno fatto progressi nell’offerta delle borse della spesa riutilizzabili.
M AGGIORE CONSAPEVOLEZZA ED INIZIATIVE CONTRO I RIFIUTI ALIMENTARI
I rifiuti alimentari sono un problema crescente, e lo smaltimento è controverso, a causa dei prezzi in
aumento dei generi alimentari e le risorse necessarie. La percezione dei consumatori è che i rifiuti
alimentari, essendo fatti interamente di materiale organico, si decompongano nel terreno senza
produrre alcun danno all’ambiente. Ma non è così. Mandati nelle discariche, gli alimenti in
decomposizione producono metano, un gas a effetto serra che è 25 volte più potente della CO2.
Cambiare le abitudini dei consumatori è quindi essenziale per ridurre la quantità di rifiuti alimentari che
vanno a finire nelle discariche. Le cooperative di consumatori sono consapevoli della questione e cercano
continuamente di ridurre la quantità di rifiuti alimentari prodotti nei loro negozi.
Per aiutare i consumatori a ridurre i rifiuti alimentari, il Co-operative
Group ha incluso le istruzioni di conservazione per la frutta e la
verdura nei prodotti freschi non imballati. Ad esempio, i
messaggi sulle confezioni di banane sono creati per incoraggiare i
consumatori a conservarle a temperatura ambiente e non nel
frigorifero. All’inizio del 2011, il Co-operative si è impegnato a
lavorare ancora di più con associazioni caritatevoli come ad
esempio Fareshare, per la riduzione dei rifiuti alimentari.
Per quanto riguarda la Finlandia, una gestione efficiente della filiera garantisce tempi di risposta molto
più rapidi in modo tale che i prodotti stiano un minor tempo sugli scaffali e evitando il più possibile i rifiuti.
L’imballaggio di prodotti fragili è stato migliorato in cooperazione con i fornitori per permettere a
tali prodotti di resistere meglio alla logistica e non finire subito tra i rifiuti. La qualità di frutta e verdura
viene valutata sistematicamente. I tempi tra ordine e consegna ed il controllo della temperatura
15
nei magazzini sono costantemente migliorati per mantenere i prodotti freschi e in buone
condizioni il più a lungo possibile. All’inizio del 2007, i supermercati dell’S Group hanno armonizzato le
pratiche di riduzione dei prezzi così che tutti i prodotti che si avvicinano alla data di scadenza sono
venduti ad un prezzo scontato. Come risultato, dal 2007 al 2009, le perdite causate dai prodotti gettati
prima della vendita sono state ridotte di un 14%. Nel 2010, la quantità di rifiuti è rimasta ai livelli del 2009,
ma la tendenza alla diminuzione di questi ultimi si è arrestata. Si stanno comunque analizzando le ragioni
e ideando delle misure per riprendere la tendenza positiva. In alcuni punti vendita viene raccolta la
biomassa utilizzata come materia prima nella produzione di etanolo. L’etanolo viene mescolato con il
carburante e venduto nelle stazioni di servizio dell’S Group.
In Italia, la cooperativa di consumatori promuove fin dal 2009 il progetto
“Buon fine” grazie al quale i prodotti alimentari invenduti che sono ancora
commestibili vengono domani alle persone bisognose. Questo progetto,
che è portato avanti a livello nazionale, è gestito localmente dalle
cooperative e nel 2010 ha coinvolto 471 punti vendita che hanno donato
2.995.798 kg di prodotti (2.669.654 nel 2009).
In Spagna Eroski lavora da 14 anni con la federazione spagnola
dei banchi alimentari (FESBAL) nelle campagne di raccolta di
generi alimentari. Solo nel 2010 ha donato a FESBAL 2.767.375
kg di cibo. Eroski dona i prodotti alimentari giorni prima della
scadenza indicata così che le persone che li ricevono hanno
anche la garanzia in termini di qualità dei prodotti.
Un’iniziativa simile viene portata avanti in Estonia dalla Società centrale delle cooperative di consumatori
in collaborazione con il Banco alimentare estone.
Infine, la cooperativa di consumatori KF ha lavorato nel 2010 per rendere più attraenti gli avanzi
sponsorizzando un concorso tra chef professionisti.
16
UN TRASPORTO PIÙ SOSTENIBILE
Il trasporto delle merci così come l’accesso ai negozi di consumatori e dipendenti hanno un impatto
significativo sull’ambiente. Inoltre, le merci coprono spesso lunghe distanze prima di essere disposti sugli
scaffali. Le cooperative di consumatori svolgono una serie di iniziative per ottimizzare l’efficienza del
trasporto e la sostenibilità, come l’intermodalità, diminuendo l’impatto dei diversi modi, investendo in
nuove tecnologie e cooperando con partner chiave nella catena di approvvigionamento.
In quest’area, nel 2010 Coop Italia ha continuato a seguire la sua politica, lanciata nel 2004, per la
razionalizzazione del trasporto delle merci:
Ottimizzando la fornitura;
Garantendo veicoli a pieno carico.
Inoltre, dal 2010 Coop Italia ha promosso il
car sharing, offrendo servizi ai soci 24/7 a condizioni molto convenienti grazie a degli accordi sottoscritti
nel 2008 tra ANCC/Coop e ICS, un’iniziativa dei comuni sostenuta dal Ministero dell’ambiente e della
salvaguardia del territorio e del mare. Questo accordo prevede il 35% di sconto sull’abbonamento
annuale e il 10% di bonus sulla spesa annuale ed è attivo al momento a Torino, Genova, Savona, Milano,
Parma, Bologna, Firenze e Palermo con 1.173 soci che utilizzano il servizio (723 in più rispetto al 2009).
Allo stesso tempo, Coop Norvegia ha continuato ad aumentare la distribuzione delle merci di notte e
nelle ore diurne con meno traffico per ridurre gli ingorghi e le emissioni locali.
In Finlandia, Inex Partners, l’azienda che si occupa dell’approvvigionamento alimentare e della logistica
per l’S Group, richiede che le imprese di trasporti mettano in pratica miglioramenti continui nelle loro
operazioni per ridurre l’impatto ambientale. Inex compie controlli sui trasporti ogni anno per controllare
la qualità delle operazioni. Nel 2010, le emissioni di gas effetto serra dei trasporti in Finlandia erano pari a
27.990 tonnellate, 11,4 kg per tonnellata trasportata, un 25% in meno rispetto al 2009.
Per quanto riguarda il Co-operative Group nel Regno Unito nel 2010, il chilometraggio è rimasto stabile e
le emissioni di CO2 relative al trasporto sono aumentate di uno 0,5%. Questo piccolo aumento è il
risultato del cambiamento dei fattori di conversione nella guida Defra. Dal 2006, il chilometraggio e le
emissioni di CO2 dei trasporti sono stati ridotti del 15% e del 16% rispettivamente. Le emissioni causate
dalla distribuzione su strada (escluse le consegne a domicilio) sono aumentate di 785 tonnellate di CO2,
risultato dell’aumento di 1,1 milioni di miglia rispetto al 2009. Il chilometraggio per le consegne a domicilio
e le emissioni di CO2 ad esso associate è stato ridotto di 1,1 milioni di miglia percorse e 421 tonnellate di
CO2. Il Co-operative Food è firmatario dell’iniziativa del British Retail Consortium ‘A Better Retailing
17
Climate’ (‘Miglior clima della distribuzione’) e si è impegnato ad una riduzione del 15% delle emissioni di
CO2 derivate dalle attività di distribuzione entro il 2013, sulla base dei livelli del 2005, in cui vengono
inclusi anche i dati relativi a Somerfield. Nel 2010, il chilometraggio del Co-operative Food e le emissioni
di CO2 associate sono diminuiti di 24,4 milioni di miglia (21%) e di 30,909 tonnellate di CO2 (20%)
rispettivamente, rispetto ai livelli del 2005.
Alla fine del 2009 il Co-operative Group ha anche lanciato il sito
internet Green Travel che incoraggia i propri lavoratori e i
visitatori ad utilizzare opzioni di viaggio più sostenibili come i
trasporti pubblici o andare a piedi. Il sito fornisce anche accesso
ad un sistema di car sharing. Nel 2010, 388 prestiti senza
interessi per unvalore di 450.000 sterline (nel 2009: 229 con un
valore di 256.000) sono stati utilizzati dai dipendenti per
abbonamenti ai trasporti pubblici e i lavoratori di Manchester
hanno
avuto
l’opportunità
di
prendere
parte
in
una
dimostrazione sulla manutenzione delle biciclette, e anche a
iniziative nazionali come la settimana per andare a piedi in ufficio. A Manchester, il Co-operative Group
ha guidato lo sviluppo di un forum per i lavoratori che usano mezzi ‘verdi’, che ha messo insieme i
dipendenti per parlare di questioni relative al trasporto all’interno della città.
Inoltre, il gruppo ha lanciato l’iniziativa ‘Walking Buses’ (letteralmente ‘bus che camminano’), per la
riduzione l’impronta di carbonio delle scuole permettendo ai bambini di camminare a scuola insieme e
in sicurezza, riducendo così il traffico scolastico. Alle scuole vengono forniti giubbotti e bracciali
rifrangenti, poster e opuscoli per promuovere quest’iniziativa. Nel 2010 sono stati messi a disposizione 82
bus che camminano. In totale, ci sono 326 di questi ‘autobus’ dal lancio dell’iniziativa nel 2007 di cui
hanno beneficiate più di 3200 bambini.
In Spagna, nel 2010 Eroski ha acquistato veicoli ecosostenibili per le consegne a casa nei Paesi Baschi. Questi
veicoli sono completamente sostenibili dato che non
richiedono carburante. Grazie ad un accordo con il
Consiglio per l’energia dei Paesi Baschi, Eroski si è anche
impegnato ad incoraggiare l’uso di veicoli elettrici. La
cooperativa spagnola ha già cinque furgoni del modello
Mercedes Vito E-Cell e diversi punti di rifornimento
gratuiti che servono a ricaricare questi veicoli ma anche
eventualmente quelli dei consumatori. Inoltre, attraverso il progetti Twitrans, sono state messe a
disposizione diverse biciclette elettriche nei centri urbani della Comunità autonoma dei Paesi Baschi e a
Barcellona. L’incorporazione di veicoli elettrici rappresenta il risparmio di 36.000 kg di CO2 all’anno, che
corrispondono alla CO2 assorbita da 3607 alberi.
18
Sempre in Spagna, Consum ha sempre favorito mezzi eco-efficienti come il treno, rispetto ad altri mezzi
di trasporto per i viggi dei propri dipendenti. Inoltre, per ridurre ulteriormente il consumo indiretto di
energia, cerca di avvicinare il posto di lavoro ai suoi lavoratori.
Infine, Coop Olanda ha lavorato nel 2010 per ottimizzare il settore logistico e ridurre le emissioni. Ha
anche collaborato con aziende di logistica/consegna che usano le tecniche più innovative per la
sostenibilità dei trasporti attraverso:
L’utilizzo di rimorchi silenziosi;
L’utilizzo di rimorchi più grandi e pesanti per ottenere una maggiore capacità di carico.
A Kiel (Germania), Coop eG ha messo in campo una serie di iniziative per l’ottimizzazione dei trasporti,
tra cui si segnalano:
L’investimento continuo nell’ottimizzazione degli itinerari, anche attraverso l’aumento del
numero di magazzini regionali per fare in modo che i tragitti siano più brevi;
L’investimento continuo in nuove tecnologie che rendono il trasporto più efficiente;
L’educazione degli autisti in collaborazione con i produttori di veicoli su come ottimizzare l’uso
di carburante.
Infine, in Ungheria, le cooperative di consumatori locali hanno lavorato attivamente in cooperazione con i
fornitori per ottimizzare il trasporto per la riduzione dei costi e dell’impronta di carbonio.
19
PROMUOVERE L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E L’INFORMAZIONE
VERSO LAVORATORI E SOCI-CONSUMATORI
L’educazione, la formazione e l’informazione dei dipendenti e dei soci-consumatori sono aree strategiche
di azione delle cooperative di consumatori. Questi tipi di impresa, infatti, si distinguono da quelle private
perché sono possedute dai soci-consumatori che possono dire la loro per quanto riguarda la gestione
strategica della cooperativa. Un socio-consumatore attivo e consapevole è perciò essenziale per la
riuscita implementazione di tutte le politiche di sostenibilità. Per questa ragione, anche nel 2010 i
membri di Euro Coop hanno portato avanti molte attività in quest’area.
La maggior parte delle cooperative di consumatori utilizzano una varietà di canali per educare, formare
ed informare i propri lavoratori e soci-consumatori, che vanno da strumenti tradizionali come riviste o
brochure ai nuovi mezzi di comunicazione, ad esempio siti internet, blog e webcast.
Per quanto riguarda le attività sviluppate nel 2010, Coop Italia
ha lanciato insieme alle Regioni Lazio e Liguaria, l’agenzia per
lo sviluppo regionale ERVET e Confindustria, il Progetto
PROMISE - Product Main Impacts Sustainability through Ecocommunication – che mira a sensibilizzare i consumatori sui
temi della sostenibilità, attraverso informazioni sulle abitudini di
acquisto e di vendita che potrebbero ridurre l’impatto ambientale
dei prodotti.
Per quanto riguarda invece il progetto “Risparmia le energie”, portato avanti da Coop Italia in
collaborazione con diverse ONG e organismi governativi locali e
nazionali, esso serve ad aiutare i consumatori a fare delle
buone scelte ma anche a mostrare che le buone pratiche nel
settore dell’energia e uno stile di vita sostenibile sono alla
portata di tutti. Il progetto ha portato alla creazione di una
comunità online di 2500 famiglie che, dal novembre 2008 al 2009, ha lavorato sulla questione del
cambiamento climatico e del risparmio energetico in un sito internet apposito. Nel 2010, l’inziativa è
continuata con un nuovo sito internet www.casaCoop.net.
Infine, vale la pena menzionare la campagna “Acqua di casa mia”, un’iniziativa lanciata nel 2010, che
vuole sensibilizzare i consumatori sui tema della scarsità dell’acqua e sull’uso responsabile di questa
risorsa. Oltre alla preparazione di un dossier scientifico sul tema sopra menzionato, Coop Italia ha
20
intrapreso diverse iniziative per ottimizzare l’uso dell’acqua nei suoi punti vendita e per incoraggiare il
consumo responsabile dell’acqua tra i suoi soci-consumatori.
In particolare, Coop ha introdotto nell’offerta le caraffe filtranti, i carbonatori,
i filtri e tutti gli strumenti necessari a migliorare la qualità dell’acqua; ha
dato maggiore visibilità all’acqua minerale locale e ha dato informazioni
sulla distanza tra i punti vendita e la fonte e sul contenuto di minerali. È
anche intervenuta nell’imballaggio dell’acqua a marchio proprio,
riducendo la quantità di plastica usata nelle bottiglie (in differenti
percentuali in base allo stabilimento). Ha infine raddoppiato le fonti di
approvvigionamento per l’acqua a marchio proprio. Queste attività sono
state complementate da un’ampia campagna di comunicazione.
Oltre queste attività specifiche, Coop Italia ha continuato a pubblicare una serie di riviste rivolte ai sociconsumatori in cui parti sostanziali sono dedicate a questioni relative alla sostenibilità e alla lotta contro il
cambiamento climatico.
Nel Regno Unito, il Co-operative Group ha continuato a pubblicate la rivista per i soci “Re:act”, che
contiene informazioni ed articoli su come i soci possono agire nella lotta contro il cambiamento climatico
ed essere maggiormente coinvolti nelle campagne.
Inoltre, nel 2010, il Co-operative Group ha iniziato a mettere insieme progetti comunitari che aiutano i
giovani ad acquisire le conoscenze e l’entusiasmo per vivere in maniera più sostenibile. Nel
periodo 2011-2013 si sono impegnati a versare 1 milione di sterline per per il Green Schools Revolution
programme. Nel 2010, più di 128.000 bambini e giovani hanno beneficiato di queste iniziative per le
scuole che includevano, tra le altre cose, l’iniziativa del ‘bus che cammina’ (capitolo sui trasporti):
L’iniziativa ‘Green Energy for Schools’ (energia verde per le
scuole): questo programma (GEfS) è andato avanti dal 2007
al 2010, permettendo alle scuole britanniche di installare
pannelli solari gratuitamente e piccole turbine eoliche,
caldaie a biomassa e pompe di calore geotermiche. Nel
febbraio 2010, il programma governativo per gli edifici a basso
impatto, che ha finanziato in parte le installazioni, ha fermato
l’accoglimento delle domande. Nel corso del 2010, le ultime
installazioni, due turbine eoliche e una caldaia a biomassa,
sono state completate e ora 189 scuole generano energia rinnovabile. Nel 2010, quasi
100.000 studenti hanno beneficiato di questo programma.
L’iniziativa ‘Energy Works’ (l’energia funziona): questo programma da l’opportunità agli studenti
di imparare molte cose sull’ambiente e la generazione di energia rinnovabile. Nel corse del 2010,
67 classi hanno visitato il centro educativo presso il parco eolico del Co-operative Group nel
21
Cambridgeshire. Fin dal 2007, più di 5.500 studenti hanno beneficiato di questo programma, che
organizza anche workshop e fornisce pacchetti informativi alle scuole.
Per quanto riguarda l’S Group finlandese, nel 2010 ha pubblicato una guida al
‘Consumo sostenibile’ per sensibilizzare i consumatori ad uno stile di vita più
sostenibile. Inoltre, nel 2010, Sokos Hotel Flamingo a Vantaa, Sokos Hotel
Aleksanteri a Helsinki, Sokos Hotel Tammer a Tampere e Sokos Hotel Tapiola
Garden a Espoo hanno ricevuto la certificazione Swan. Gli hotel Radisson Blu
dell’S Group hanno tutti la certificazione Swan. Gli hotel si impegnano anche
a sensibilizzare i propri clienti verso le questioni ambientali prendendo parte alla
campagna Earth Hour del WWF.
La federazione delle cooperative di consumatori danese, FDB, ha lanciato un
programma per aiutare i ragazzi in età scolare a imparare di più sull’ecologia in
generale e sull’agricoltura biologica in particolare.
In Spagna, la cooperativa di consumatori basca Eroski ha lanciato la campagna “Reduce tu huella de
CO2” (riduci l’impronta di carbonio), che vuole informare i consumatori sull’impatto che loro abitudini al
consumo hanno sul cambiamento climatico. La campagna, il cui simbolo è una borsa della spesa
riciclabile, prevede dei calcolatori di CO2 nei punti vendita che i consumatori possono usare per
misurare le emissioni di CO2 prodotte durante le attività quotidiane. Questo progetto è stato sviluppato da
Eroski insieme alla ONG spagnola Ecodes e Acciónatura.
Sempre in Spagna, la cooperativa di consumatori di Valencia, Consum, ha
sviluppato uno strumento che mira a calcolare l’impronta di carbonio dei suoi
dipendenti quando si spostano per andare al lavoro mentre Hispacoop, la
confederazione spagnola delle cooperative di consumatori, ha pubblicato due
opuscoli sul consumo di energia efficiente. Queste pubblicazioni, che sono
state prodotte nel quadro di un accordo tra IDAE (Istituto per la diversificazione
e per il risparmio energetico) e CCU (il Consiglio dei consumatori e degli utenti),
mirano a sensibilizzare i consumatori sulla necessità di raggiungere un
maggiore risparmio energetico attraverso misure di consumo semplici e
facili da mettere in pratica, a casa o nell’utilizzo di un veicolo. Infine, la cooperativa di consumo catalana
Abacus ha pubblicato nel 2010 il libro di Al Gore intitolato “La scelta” e ha organizzato eventi educativi e
di sensibilizzazione sulla necissità di combattere il cambiamento climatico.
Per quanto riguarda Coop Ungheria, nelle attività mirate ai soci-consumatori – che sono passati negli
scorsi anni da 50.000 a 300.000 – è stata dedicata particolare attenzione all’importanza della tutela
dell’ambiente e della lotta contro il cambiamento climatico, e soprattutto alle azioni quotidiane più
semplici come il riutilizzo delle borse della spesa.
22
M IGLIORARE I RAPPORTI DI SOSTENIBILITÀ
I rapporti sociali rappresentano strumenti utilissimi per comunicare a lavoratori, clienti e al pubblico
generale le attività delle cooperative nell’area della sostenibilità. Questo strumento, la cui popolarità è
aumentata negli anni, è già conosciuto alle cooperative da molto tempo e, in alcuni casi, da decadi. Il
fatto che la sostenibilità ambientale e sociale sia al centro della filosofia delle cooperative di consumatori
rende questi rapporti particolarmente adatti ad essere adottati dalla cooperative di consumatori.
Le cooperative di consumatori svedesi, norvegesi, finlandesi, danesi, inglesi, spagnole ed italiane,
pubblicano ogni anno un rapporto di sostenibilità. In Svezia, lo pubblicano fin dal 1987 mentre Coop
Norvegia nel 2009 ha ricevuto la certificazione Global Reporting Initiative (GRI) per il suo rapporto di
sostenibilità.
MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI
Gli edifici hanno un impatto ambientale diretto, dall’uso delle materie prime per la costruzione e per la
rinnovazione al consumo di risorse naturali, come acqua e combustibili fossili, e l’emissione di sostanze
dannose. Sono quindi una delle principali aree di preoccupazione in cui le cooperative di consumatori
intervengono e si impegnano anche per il futuro. La ricerca e l’innovazione in questo settore continua ad
avanzare e nel 2010 sono stati fatti passi avanti per ridurre l’impatto ambientale totale degli edifici delle
cooperative di consumatori.
Tra i paesi nordici, il progetto di risparmio energetico E-kutt lanciato da
Coop Norvegia, dopo soli tre anni, ha quasi raggiunto il suo obiettivo del
quinto anno ed è entrato in una nuova fase di misure ancora più concrete.
Finora, Coop Norvegia ha misurato una riduzione del 10% del consumo
energetico in 450 punti vendita che equivale a quasi 4 milioni di euro all’anno.
Questo piano, che è in parte sovvenzionato dal governo norvegese, mira a
risparmiare almeno 38.000.000 kWh entro la fine del 2014 e coinvolge
centinaia di punti vendita e anche i centri di distribuzione di Coop Norvegia.
Inoltre, nel 2010 la CO2 è stata scelta come refrigerante standard per i nuovi punti vendita di Coop
Norvegia per sostituire i refrigeranti che si basano su sostanze dannose per l’ozono. Sono state poi
installate porte e coperture a tutti i refrigeratori e freezer ottenendo così ancora maggiori riduzioni delle
emissioni. Un nuovo concetto di illuminazione è stato messo in pratica per diverse catene Coop per
ridurre il consumo energetico di Coop Norvegia. Inoltre, Coop ha certificato ogni nuovo punto vendita
con il marchio Swan, portando il numero di negozi certificati da 57 a 68 in tutto il paese. La catena più
recente, Coop Extra, è l’unica ad avere la certificazione Swan in Norvegia.
23
In Finlandia, l’S Group sta perseguendo l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica con diverse
misure in media del 2% entro il 2015. Nel 2007, il consumo energetico relativo era di 469 kWh per
metro quadrato lordo mentre nel 2010 la cifra corrispondente era di 440. 120 edifici di SOK Corporation e
otto cooperative regionali usano la gestione remota del consumo energetico
che si è dimostrato un mezzo efficace per il risparmio energetico. Il consumo
energetico è stato ridotto di un 10% circa. Inoltre, l’S Group ha preso la decisione
in base alla quale tutti i nuovi freezer saranno chiusi mentre quelli già in funzione
verranno chiusi o sostituiti. Alla prima e più importante fase di costruzione di
Prisma Kannelmäki è stata dato una certificazione LEED (Leadership in Energy
and Environmental Design). LEED è un programma di certificazione edilizia
ecologica che viene portato Avanti sotto gli auspici del Green Building Council
statunitense. LEED concentra i suoi sforzi sul miglioramento delle prestazioni in
cinque aree: efficienza energetica, qualità ambientale interna, selezione dei materiali, sviluppo sostenibile
del cantiere e risparmio d’acqua.
Infine, nel 2010, tutti gli hotel facenti parte delle catene Radisson Blu Hotels & Resorts sono stati
certificate con il marchio Swan, riconoscendo le loro eccellenti prestazioni ambientali.
Nel 2010 e 2011, il Co-operative Group britannico è risultato rispettivamente
quarto e terzo nella lista delle 60 aziende più verdi del Sunday Times.
Nel 2010, il consumo energetico del gruppo è diminuito del 12% rispetto al
2009 e del 29% rispetto al 2006, raggiungendo e superando gli obiettivi di
riduzione due anni prima del previsto. Nel 2010, le emissioni di gas
refrigeranti dei negozi alimentari del Co-operative e dei centri di
distribuzione si sono ridotte significativamente: del 35% rispetto al 2009
e del 58% rispetto al 2006, raggiungendo e oltrepassando l’obiettivo del
50% tre anni prima del previsto.
Inoltre, nel 2010 524 negozi sono stati rinnovati con unità HFC più
efficienti ed il progetto è di rinnovare altri 500 negozi nel 2011. Comunque,è stato installato un sistema
di refrigerazione ‘a calore gratuito’ in 25 negozi nel 2010, utilizzando il calore dei sistemi di
refrigerazioni per riscaldare gli ambienti. Sistemi di refrigerazione autonomi (frigoriferi e freezer), che
utilizzano idrocarburi, sono stati introdotti in 290 punti vendita.
Il Co-operative Group ha anche iniziato a costruire nel 2010 la nuova sede a Manchester, che sarà
completata nel 2012. Alla pianificazione dell’edificio è stata asseganta la valutazione ‘eccellente’ da
BREEAM, e il lavoro continua per assicurare che riceva la stessa valutazione anche quando in uso.
Come parte del processo iniziale di progettazione, è stata fatta una revisione per capire l’impatto sul
cambiamento climatico dei sistemi di raffreddamento dell’edificio e del suo consumo energetico.
24
In Italia, nell’area dell’eco-efficienza negli edifici nel 2010 si segnalano:
1 negozio con registrazione EMAS;
224 punti vendita registrati “Green light”;
49 negozi con illuminazione a LED;
18 negozi collegati al teleriscaldamento;
39 negozi che utilizzano pannelli solari per la produzione di
acqua calda;
173 negozi con caldaie a gas a condensazione;
32 negozi con impianti di refrigerazione ad alta efficienza;
In Spagna, l’impresa basca Eroski ha continuato ad implementare le
misure di efficienza energetica ottenendo un risparmio del 10% del
consumo rispetto all’anno precedente in tutte le catene (supermercati,
ipermercati e piattaforme logistiche). Tra le iniziative relative al
raffreddamento, sono state installate porte o coperture sia su
sistemi verticali che nei freezer per alimenti oppure sono stati
installati sistemi che regolano automaticamente il consumo delle
installazioni. Nell’area degli impianti di condizionamento, sono stati fatti molti miglioramenti nelle aree di
vendita. È stato ad esempio introdotto un sistema che permette a parte del negozio di avere un sistema
di riscaldamento a pavimento. Inoltre, i canali di ritorno dell’aria condizionata ed i sensori della
temperatura dell’aria sono stati posizionati a due metri dal pavimenti per fare in modo che il sistema di
condizionamento funzioni meglio e che lo strato di aria calda non finisca sotto il soffitto nel primo caso, e
nel secondo c’è una migliore regolazione della temperatura dell’aria. Per quanto riguarda l’illuminazione,
lucernari sono stati installati nel tetto per sfruttare al meglio l’illuminazione naturale e per mantenere
l’equilibrio con possibili perdite di calore. Sono stati introdotti sistemi di controllo temporale e di
controllo dell’intensità e anche sistemi di illuminazione a LED. Inoltre, nel 2010 Eroski ha aperto due
punti vendita eco-efficienti a Gros (Gipuzkoa, Paesi Baschi) e Castro (Cantabria).
Ancora
in
Spagna,
l’implementazione
di
sistemi
di
raffreddamento e di riscaldamento efficienti nei punti
vendita Consum hanno ridotto il consumo della cooperativa
del 7,35% rispetto al 2009 e hanno permesso un risparmio di
1,9 milioni di euro. Nel contesto del programma di efficienza
energetica,
Consum
energetico
dei
ha
sistemi
anche
di
utilizzato
il
raffreddamento
surplus
per
il
condizionamento dell’aria delle aree di vendita che ha
25
permesso nel 2010 un risparmio energetico del 25% rispetto ai supermercati tradizionali. Inoltre, il gruppo
ha messo in pratica un programma di ottimizzazione per il funzionamento dei forni e ha ridotto il
consumo di acqua del 15% rispetto al 2009 grazie all’uso di rubinetti più efficienti nei supermercati e nelle
piattaforme. Ha anche portato avanti un monitoraggio del consumo dell’acqua per ogni centro che
facilita la gestione delle perdite. Alla fine del 2010, 210 punti vendita Consum erano eco-efficienti.
Ancora in Spagna, nel 2010 la nuova sede della cooperativa di consumatori catalana Abacus è stata
progettata in base ai dettami ambientali, usando sistemi di risparmio energetico nella costruzione e
anche nei sistemi di riscaldamento, di condizionamento dell’aria e di illuminazione.
In Germania, i nuovi punti vendita della cooperativa Göppingen eG (sud della Germania) sono ecoefficienti. Ad esempio hanno degli impianti geotermici per minimizzare l’utilizzo di combustibili fossili e per
ridurre le emissioni di CO2.
In Schleswig-Holstein (nord della Germania), Coop eG ha recentemente avviato un progetto pilota
chiamato “sky-market”. Questo ‘mercato’ usa impianti geotermici che, in base alle previsioni di Coop
eG, permetterà di evitare l’emissione nell’atmosfera di 56 tonnellate di CO2 ogni anno. Inoltre, Coop eG
sta usando da oltre 20 anni impianti di recupero del calore che riducono le perdite di energia.
Attraverso questi sistemi, che sono installati in ogni punto vendita, Coop eG sta usando il calore prodotto
dai sistemi di raffreddamento per riscaldare le aree di vendita nei negozi. Solo il 27% del calore dei
negozi viene prodotto con i sistemi di riscaldamento tradizionali, mentre il resto è prodotto da questi
impianti di recupero di calore.
In Slovacchia, Coop Jednota sta anche cercando di ridurre l’impatto sull’ambiente e di ridurre al massimo
il consumo energetico attraverso il rinnovamento e la modernizzazione dei punti vendita esistenti e
l’installazione di dispositivi a basso consumo.
Infine, a settembre 2010, Coop Olanda ha aperto un supermercato verde di più di 1200 metri
quadrati. Il nuovo punto vendita ha installazioni di riscaldamento e raffreddamento efficienti, sistemi si
refrigerazione altrettanto efficienti ed installazioni per il riciclaggio di rifiuti.
26
PROMOZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE
L’energia rinnovabile è l’energia generata da risorse naturali – come la luce del sole, il vento, l’acqua, le
maree e il calore termico – che vengono ricreate naturalmente. Le tecnologie per le energie rinnovabili
vanno dal solare, all’eolico, all’idroelettrico/microidroelettrico, dalla biomassa ai biocarburanti per il
trasporto. L’energia da fonti rinnovabili è da molto tempo una priorità per diverse cooperative di
consumatori riunite in Euro Coop perché si somma agli sforzi fatti per tutelare l’ambiente e quindi per la
lotta al cambiamento climatico. Nel 2010 l’utilizzo di questo tipo di energia è stato ulteriormente
rafforzato tanto da raggiungere e superare gli obiettivi posti dalla Commissione europee per il 2020.
Per quanto riguarda Coop Italia, nel 2010 circa
42,7 milioni di kWh (51,7 milioni nel 2009) di
fornitura per i punti vendita venivano da fonti
rinnovabili, con un impegno costante da parte di
Coop Italia nella creazione di impianti fotovoltaici
e
nella
trasformazione
di
energia
solare.
Attualmente, Coop ha 62 impianti fotovoltaici (17 in più rispetto al 2009) sui tetti di molti negozi e
magazzini, che nel 2010 hanno prodotto 9,2 milioni di kWh con una potenza istallata di 10.300 kWh.
L’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici ha permesso di evitare l’emissione di 4.900 tonnellate di
CO2, che corrispondono al consumo medio annuale di 3.400 famiglie italiane. Le emissioni di CO2
evitate corrispondono a quelle assorbite da 7000 alberi nelle loro vite. L’investimento per la creazione
di impianti fotovoltaici solo nel 2010 è stato di 31 milioni di euro: la loro produzione annua sarà di
12.500.000 kWh evitando l’emissione nell’atmosfera di 6.800 tonnellate di CO2. Parte dell’energia viene
acquistata da impianti idroelettrici: nel 2010 sono stati usati più di 33.540.000 kWh da fonti rinnovabili,
quindi sono state evitate emissioni per 17.800.000 di CO2. La percentuale di energia idroelettrica usata
corrisponde a 3,6% del totale.
In Finlandia, la compagnia energetica St1 Oy e SOK hanno
creato una joint venture, TuuliWatti Oy, per la produzione
industriale di energia eolica. Il primo impianto eolico di TuuliWatti
(3MW) ha generato elettricità fin dal novembre 2009 a
Tahkoluoto, Pori. In base al piano dell’S Group, nel 2020 almeno
il 20% dell’elettricità consumata dal gruppo proverrà da fonti
rinnovabili, come l’energia eolica proveniente dagli impianti
propri del Group. L’S Group cerca sempre opportunità d’uso delle
risorse rinnovabili nella fase di progettazione di nuovi edifici. Ad esempio, Inex Partners sta costruendo
un nuovo impianto logistico a Bastukärr, Sipoo. Il progetto sarà completato nel 2012. Sarà riscaldato con
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energia geotermica, con l’aggiunta di riscaldamento a pellet nei mesi più freddi. Il centro logistico sarà
riscaldato quasi esclusivamente con fonti rinnovabili, che hanno solo l’1/15 degli effetti negativi sul
cambiamento climatico rispetto all’uso del teleriscaldamento.
Per quanto riguarda il Co-operative Group nel Regno Unito, nel corso del 2010 quasi tutta (più del 98%)
l’elettricità (circa 1.127 GWh) proveniva da fonti rinnovabili – principalmente energia eolica e idrica
che fanno del gruppo il più grande acquirente di energia
rinnovabile al mondo. Il Group sta anche sviluppando impianti per
la produzione di energia rinnovabile propri. La produzione da parte
delle installazioni proprie nel 2010 era pari a 24.000 MWh (2009:
28.815 MWh), che rappresenta il 2,1% del fabbisogno energetico. Il
Co-operative Group è un sostenitore attivo delle tecnologie di
micro-generazione, attraverso il suo programma “Energia verde per
le scuole” che ha permesso di montare 189 installazioni nei propri
edifici. L’impegno include il progetto Solar Tower (torre solare), la
più grande installazione ad energia solare del paese, con oltre 7000 pannelli fotovoltaici. Nel 2011, la Cooperative Bank si è impegnata a estendere i prestiti commerciali sull’efficienza energetica e le rinnovabili
da 400 milioni di sterline a 1 milione.
In Spagna, la cooperativa di consumatori Consum si approvvigiona per il 50% da fonti rinnovabili
mentre Eroski ha prodotto 13.000.000 kWh all’anno di energia solare grazie all’installazione di pannelli
solari sul tetto di 15 ipermercati.
Infine, il 20 giugno 2010 la cooperativa catalana Abacus ha inaugurato il suo nuovo impianto solare sul
centro logistico a Villanova del Camí (Barcellona). L’installazione occupa 14.521 m² dell’area del centro
ed è il più grande d’Europa. Il progetto è stato diretto dall’impresa SUD Energies Renovables per
Abacus. La produzione energetica annuale dei pannelli solaria Villanoca del Camí è di 2.282.749 kWh,
che corrispondono all’illuminazione di 691 case o al consumo energetico di 2000 persone. Inoltre, questa
produzione energetica rappresenta una bolletta di 730,480 euro all’anno e mancate emissioni di CO2 per
1.555 tonnellate. Infine, tutti gli elementi utilizzati per la costruzione dei pannelli sono riciclabili.
Nel sud della Germania, due negozi della cooperativa Göppingen eG hanno impianti fotovoltaici sui tetti,
uno produce 39 kWh (a Jebenhausen) e l’altro 25,16 (a Wäschenbeuren). L’energia prodotta da questi
impianti permette una riduzione dei livelli di emissione di CO2 da queste attività: un successo che ha
spinto la cooperativa a investire in nuovi impianti fotovoltaici da installare sul tetto del negozio rinnovato di
Albershausen. Il nuovo impianto produrrà 103,4 kWp.
Da luglio 2009, anche Coop eG ha installato un impianto fotovoltaico sul tetto del negozio a St. PeterOrding (Schleswig-Holstein, nord della Germania). Questo impianto produce 60.000 kWh all’anno, per un
totale di 53 tonnellate di CO2 che non vengono emesse nell’atmosfera ogni anno.
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ALTRE CAMPAGNE
Le campagne sono un elemento essenziale per sensibilizzare i consumatori sul cambiamento climatico e
sull’urgenza di portare Avanti azioni coordinate a tutti i livelli della società per combatterlo in maniera
efficace. Questo strumento si aggiunge quindi alle diverse attività svolte quotidianamente dalle
cooperative di consumatori nel settore dell’informazione e dell’educazione dei dipendenti e dei sociconsumatori.
Per quanto riguarda il The Co-operative Group nel Regno Unito, sono state portate avanti diverse
campagne per la promozione della sostenibilità e per la lotta al cambiamento climatico. Tra queste, a
novembre 2010 il Co-operative ha firmato il ‘Cancun Communiqué on Climate Change’ che chiedeva ai
leader politici partecipanti alla Conferenza sul clima delle Nazioni Unite di Cancun di agire per:
Un sostegno finanziario e politico forte per le misure di efficienza energetica;
Un sostegno politico forte e finanziamenti rapidi per sistemi energetici a bassa emissione di
carbonio;
Un forte sostegno finanziario e politico per la cattura e lo stoccaggio delle emissioni;
Un maggiore impegno per ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto delle emissioni di
carbonio nella pianificazione urbana, nella gestione dell’uso dei suoli e nel cambiamento della
destinazione dei suoli.
Inoltre, il gruppo è membro di Friends of the Earth (FOE) e della coalizione delle associazioni sull’energia
rinnovabile per le tariffe di riacquisto (feed-in). La coalizione ha portato avanti con successo una
campagna per l’introduzione delle tariffe di riacquisto, che è iniziata nell’aprile del 2010. A maggio 2010, è
stata mandata una lettera al nuovo Segretario di Stato per l’energia ed il cambiamento climatico a
sostegno di queste tariffe e del principio del Renewable Heat Incentive (RHI). Il Co-operative Group ha
anche partecipato alla campagna della coalizione di FOE e delle associazioni sull’energia rinnovabili,
sottoscrivendo una lettera al Primo Ministro a settembre 2010 chiedendo l’introduzione del RHI e
contribuendo con 2500 sterline ad un evento di lobbying presso il Parlamento nell’ottobre 2010 con la
partecipazione di diversi parlamentari dai principali partiti.
Inoltre, all’inizio del 2010 il Co-operative Food è stato nominato ‘Campione dei prodotti ittici’ dalla
Seafood Choices Alliance, un’organizzazione basata negli Stati Uniti per migliorare la sostenibilità del
settore della pesca a livello globale. Il premio da un riconoscimento internazionale per l’impegno nella
promozione di prodotti ittici pescati in maniera responsabile e sostenibile. Ha infine sostenuto la
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campagna ‘Alberi per tutti’ che prevedeva di piantare 12 milioni di alberi – uno per ogni bambino nel
Regno Unito.
La cooperativa di consumatori basata a Valencia Consum, ha partecipato a
novembre 2010 al progetto “Green Commerce” (commercio verde), che
mirava a sensibilizzare gli operatori della distribuzione sul risparmio energetico
ed i rifiuti. Le conclusioni saranno utilizzate per elaborare un codice di buone
pratiche per quanto riguarda l’ambiente e il progetto culminerà con l’assegnazione del marchio Green
Commerce all’azienda che sarà conforme ai requisiti. Consum fa parte del panel di esperti, dato che i
centri cooperativi sono un modello da seguire. Inoltre, Consum ha collaborato con Ecovidrio (Ecoglass) in
una campagna di sensibilizzazione per aiutare a distinguere tra vetro e porcellana, per migliorare la
qualità del riciclaggio. Questa campagna consisteva nell’affisione di poster e di un totem per la
distribuzione di opuscoli situato all’uscita di ogni supermercato nella regione.
Sempre in Spagna, Eroski è stato riconosciuto a luglio 2010 come collaboratore ufficiale
della campagna
Sustainable Energy Europe
(Energia sostenibile), cioé la principale
iniziativa dell’Unione Europea per la promozione delle energie sostenibili nell’UE; la
cooperativa Abacus invece ha partecipato all’iniziativa globale Earth Hour il 27 marzo
2010, con un blackout generale dalle 20:30 alle 21:30.
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SENSIBILIZZAZIONE POLITICA A LIVELLO DELL’UE
Nel 2010, Euro Coop ha sviluppato diverse inziative per mettere in evidenza verso l’UE gli sforzi dei suoi
membri nella lotta al cambiamento climatico e anche per promuovere lo scambio di informazioni e di
migliori pratiche a livello interno.
Per Euro Coop, il cambiamento climatico ha continuato ad essere prioritario nel 2010. In questo senso, il
gruppo di lavoro sostenibilità di Euro Coop ha lavorato durante le ultime tre riunioni che tiene
regolarmente durante l’anno (marzo, giugno e ottobre 2010) sul rapporto di follow-up al progetto: “Il
cambiamento climatico e le cooperative di consumatori: raccogliere la sfida” che è stato lanciato
ufficialmente il 14 dicembre 2010.
Nel 2010, Euro Coop ha anche continuato la sua collaborazione con il gruppo di lavoro sul cambiamento
climatico del Dialogo transatlantico dei consumatori (TACD). In questo contesto, ha partecipato all’11°
riunione annuale del TACD che si è svolta dal 16 al 28 aprile a Washington. In quell’occasione, è stata
fatta una presentazione sul tema “Rendere il mercato più verde ai consumatori: il ruolo degli
standard e dei regolamenti”, in cui è stato sottolineato il ruolo delle cooperative di consumatori per il
consumo e la produzione sostenibili attraverso standard che esse sostengono o sviluppano.
Inoltre, il 27 settembre 2010, Euro Coop ha pubblicato un memorandum che contiene idee ed
aspettative per la nuova DG della Commissione sull’Azione per il clima, che è stato mandato ai
contatti istituzionali rilevanti. Il 25 novembre 2010 ha poi presentato una risposta alla consultazione della
CE su una roadmap per un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050, che illustrava la
posizione di Euro Coop su un concetto ampio come l’economia sostenibile.
Durante tutto l’anno, Euro Coop ha poi partecipato e ha dato regolarmente il suo
contributo al lavoro del Round Table europeo per il consumo e la produzione
alimentari sostenibili (RT CPS). Ha poi partecipato al Comitato direttivo del
Round Table e anche ai gruppo di lavoro sugli strumenti d’informazione
ambientale (gruppo 2), sul miglioramento ambientale continuo (gruppo 3) e sulle
iniziative internazionali e gli altri aspetti della sostenibilità (gruppo 4). Come
risultato concreto, il RT ha formalmente adottato il 13 luglio 2010 in occasione
della riunione plenaria i “Principi guida sulla valutazione ambientale volontaria e sulla
comunicazione delle informazioni ambientali lungo la filiera alimentare, tra cui i consumatori”.
Inoltre, nel 2010 Euro Coop ha anche continuato a partecipare e a dare il suo contributo al lavoro del
Retail Forum per la sostenibilità. In questo contesto, ha presentato diversi impegni nel quadro del
database del Programma d’azione ambientale della distribuzione (REAP) e ha partecipato
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attivamente nella stesura di documenti su ‘marketing e comunicazione efficace e su ‘legname ed
informazione sul ciclo di vita dei prodotti usati quotidianamente nelle
case’. In occasione della 7a riunione, svoltasi il 9 novembre a Bruxelles,
Euro Coop, insieme alla Commissione Europea e ad altri stakeholder è
stata invitata a presentare la sua posizione e le migliori pratiche riguardo
all’etichettatura
nel
settore
della
distribuzione,
cogliendo
quindi
l’opportunità per influenzare il dibattito a livello europeo su questa
questione fondamentale.
Durante l’evento annuale che si è svolto il 24 giungo, il Retail Forum ha lanciato il ‘Codice per
un’azienda sostenibile dal punto di vista ambientale’, cioè un’iniziativa che mira a ridurre l’impronta
ambientale dei distributori su questioni che vanno dall’uso energetico all’approvvigionamento sostenibile
di prodotti ittici o legname. Euro Coop ha formalmente sottoscritto il Codice il 15 ottobre 2010.
In questo contesto, e come impegno anche per il futuro, Euro Coop ha continuato a collaborare nel 2010
con l’iniziativa della ONG belga “CompenCO2”, che è ora rappresentata dall’organizzazione CO2logic,
per compensare le emissioni di CO2 prodotte dal personale durante gli spostamenti di lavoro. Attraverso
questa iniziativa, ha presentato rapporti semestrali a CompenCO2 per il calcolo ed il pagamento.
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LISTA DEI MEMBRI DI EURO COOP
BULGARIA
CIPRO
REPUBBLICA CECA
DANIMARCA
C.C.U.
Central Cooperative Union
Rakovsky Street 99
BG -1000 Sofia
www.ccu-bg.com
ESEL-SPOLP LTD
Union of Limassol co-operative societies and
Cooperative supply organisation of Limassol-Paphos
Achaion 4
3022 Limassol - P.O. Box 50311
CY-3603 Limassol
www.eands.com.cy
Union of Czech and Moravian Consumer Cooperatives
U Rajske zahrady 3/1912
CZ - 130 00 Prague 3
www.scmsd.cz
FDB
Faellesfoeningen for Danmarks Brugsforeninger
Vallensbæk Torvevej 9
Dk-2620 Albertslund
www.fdb.dk
ESTONIA
FINLANDIA
GERMANIA
UNGHERIA
ETK
Eesti Tarbijateühistute Keskühistu
Kalda 7c
EE-11625 Tallinn
www.etk.ee
SOK Corporation
Suomen Osuuskauppojen Keskuskunta
Street address : Fleminginkatu 34, Helsinki Finland
Mailing address : P.O.Box 1, FIN 00088 S Group, Finland
www.s-kanava.fi
ZDK
Zentralverband deutscher Konsumgenossenschaften e.V.
Baumeisterstraße 2
DE-20099 Hamburg
www.zdk.coop
AFEOSZ
National Federation of Consumer Co-operatives and Trade Associations (CO-OP HUNGARY)
Könyves Kálmán körút 11.
HU-1097 Budapest
www.afeosz.hu
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ITALIA
ANCC-COOP
Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-COOP
Via Guattani, 9
Palazzo delle Associazioni di settori, piano 4
IT-00161 Roma
www.e-coop.it
OLANDA
Coop Nederland u.a.
Postbox 87
NL-6880 AB Velp
www.coop.nl
NORVEGIA
PORTOGALLO
ROMANIA
Coop Norge SA.
Box 1173 Sentrum
NO-0107 Oslo
http://www.coop.no
FENACOOP
Federação Nacional Das Cooperativas de Consumidores, FCRL
Av. Santos Dumont, 57, 2º. Esq
PT- 1050-202 Lisboa
www.consumo-pt.coop/
CENTROCOOP
National Union of Consumer Co-operatives
46-48 Calea Plevnei
Sector 1,
RO-010233 Bucharest
www.centrocoop.com
COOP Jednota Slovensko, s.d
Slovenská republika
sd, Bajkalská 25
SK - 827 18 Bratislava
www.coop.sk
REPUBBLICA SLOVACCA
SPAGNA
HISPACOOP
Confederacion Espanola de Cooperativas de Consumidores y Usuarios
Calle Vallehermoso 15, 1°
ES-28015 Madrid
www.hispacoop.es
SVEZIA
KF
Kooperativa Förbundet
P.O. Box 15200
SE-10465 Stockholm 15
www.kf.se
REGNO UNITO
The Co-operative Group
New Century House
P.O. Box 53
UK - Manchester M60 4ES
www.co-operative.coop/
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Il cambiamento climatico