COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
OVVERO
PARLANDO E RIPARLANDO DI SCIENZA
IL PAPIRO DI ARTEMIDORO: LA RICERCA DELLA VERITÀ
di Luciano Canfora
9
OMAGGIO DI ARTEMIDE, OVVERO QUANTE STORIE PER UN PAPIRO!
di Luigi Spina
11
LE ‘TRE VITE’ DEL PAPIRO DI ARTEMIDORO
di Luciano Bossina
13
VERO O FALSO? DATAZIONE DI REPERTI E AUTENTICAZIONE
di Filippo Terrasi
15
PAPIRI E PAPIROLOGIA A NAPOLI
di Francesca Longo Auricchio
17
La ricerca della verità è faticosa
Tucidide
La guerra del Peloponneso
libro 1 capitolo 20
Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo
www.comeallacorte.unina.it
Luciano Canfora
Luciano Canfora (1942) è ordinario di Filologia classica presso
l’Università di Bari.
Dirige la rivista Quaderni di storia, e le collane di classici La
città antica (Sellerio), Paradosis (Dedalo), Ekdosis (Ed.
Pagina). Collabora al “Corriere della sera”.
Studia
problemi
di
storia
antica,
papirologia
letteraria,
letteratura greca e latina, storia della tradizione, storia degli
studi classici, politica e cultura dalla Riforma al Novecento
europeo.
Ha pubblicato tra l’altro una radicale reinterpretazione della
storia della biblioteca di Alessandria: La biblioteca scomparsa
(Sellerio), tradotta in francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese, olandese, neogreco, giapponese,
coreano; ora riproposta nella collezione speciale "La rosa dei venti".
Attende alla storia editoriale della Biblioteca del patriarca greco-bizantino Fozio.
Ultimi volumi pubblicati: Cesare, il dittatore democratico (Laterza), Noi e gli Antichi (Rizzoli), Critica della
retorica
democratica
(Laterza),
Il
copista
come
autore
(Sellerio),
Storici
e
storia
(Aragno),
Democrazia.Storia di una ideologia (Laterza), Il papiro di Dongo (Adelphi), Esportare la libertà
(Mondadori), La prima marcia su Roma (Laterza), The True History of the So-called Artemidorus Papyrus
(ed. Pagina), Il papiro di Artemidoro (Laterza), Filologia e libertà (Mondadori), La storia falsa (Rizzoli), La
natura del potere (Laterza). Imminente presso Rizzoli: Il viaggio di Artemidoro.
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
IL PAPIRO DI ARTEMIDORO:
LA RICERCA DELLA VERITÀ
venditore un documento sull’origine del sempre
Luciano Canfora
presunta vecchia foto dell’ammasso originario
più contestato papiro. Costui ha sfoderato una
(detto
Professore di Filologia classica
Università degli Studi di Bari
Konvolut).
Ma
la
polizia
scientifica
(Marche-Abruzzo) ha dimostrato che si tratta di
un fotomontaggio («Corriere della Sera», 29
aprile 2009).
Ci son voluti circa tre anni perché la
verità ed il buon senso si facessero strada. Ora
che
da
più
parti
si
concorda
intorno
all’impossibilità di attribuire ad Artemidoro lo
strano
Il
cosiddetto
papiro
di
Artemidoro
oggetto,
metodo,
è
giovevole,
ripercorrere
molto
sul
piano
del
sommariamente
(geografo greco del II/I secolo a.C.), mostrato
questa istruttiva vicenda. Al principio ci furono
dapprima
2006),
veri e propri errori di fatto, che si spiegano solo
rifiutato dal Re di Spagna e respinto dai maggiori
in parte con la fretta. Ma non mancarono
musei del mondo, compreso l’Egizio di Torino, ha
nemmeno
molte probabilità di essere opera del prolifico
piroette, pur di salvare il salvabile. Fu battuta
falsario ottocentesco Costantino Simonidis. Le
anche la strada chimica per dimostrare ciò che
prime due colonne contengono una tortuosa
era di per sé ovvio: che cioè il supporto (il
elucubrazione
e
papiro) su cui è scritto il testo è antico, anzi di I
filosofia, scritta in lingua bizantina con qualche
secolo a.C. o al più I d.C. Strada suicida: come
scivolata nel neo-greco. La quarta colonna è
avrebbe potuto un testo del tempo, mettiamo, di
composta di un pezzo “ritoccato” di Stefano di
Costantino (o addirittura di Giustiniano) trovarsi
Bisanzio (coevo di Giustiniano, VI secolo d.C.),
su di un supporto di quattro secoli prima? Come
unito ad un pezzo di Marciano, funzionario al
trovare
tempo di Teodosio il Grande (fine IV secolo
quaderno appartenuto al Petrarca. Il problema è
d.C.). È, per giunta, comicamente impreziosito
sempre quello della possibilità di dimostrare
da disegni sfacciatamente moderni: teste, mani,
davvero l’antichità di un testo nuovo. Un falso
piedi, lotte di animali. Non va dimenticato che
può essere fatto su papiro antico riutilizzato. E
Simonidis era anche un abile pittore.
quanto all’analisi chimica degli inchiostri, essa
a
Torino
sul
(febbraio-maggio
rapporto
tra
geografia
momenti
una
poesia
divertenti,
del
andirivieni
Manzoni
su
di
e
un
Un reperto di cui viene ostinatamente
può rivelare la composizione ma non l’età.
celata l’esatta provenienza si presenta male al
National Geographic ha accumulato verifiche di
mondo degli studiosi. Non basta, per garantirne
ogni genere, in questi ultimi anni, per cercare di
l’autenticità, evocare un mercante di origine
datare, tuttora invano, lo sconcertante Vangelo
armena dimorante ad Amburgo e avarissimo di
di Giuda.
notizie
sull’origine
dei
propri
“pezzi”.
Per
Nel luglio 2008 («Storia dell’arte» nr.
“disperazione” gli editori hanno preteso dal
119) Maurizio Calvesi ha segnalato la fonte certa
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
9
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
dei primi righi del proemio «in lode della
giorni uno studioso noto, in fondo, per ricerche
geografia»:
geografo
biografiche su Droysen ha rilanciato l’idea e si è
tempo,
messo a correggere all’impazzata il papiro pur di
buontemponi incontrollati avevano cercato di
salvarlo. Una sintesi dell’intera vicenda, con
gabellare
il
edizione critica del falso testo, è apparsa in
asiana».
Poi
tedesco
si
Karl
tratta
del
Ritter.
Per
grande
qualche
delirante
proemio
per
«lingua
hanno
lasciato
perdere
stravagante escamotage. Ma in questi ultimi
lo
maggio presso le Edizioni di Pagina, Bari (pp.
56): Artemidorus personatus.
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
10
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
OMAGGIO DI ARTEMIDE, OVVERO
QUANTE STORIE PER UN PAPIRO!
Luigi Spina
Professore di Filologia classica
Università degli Studi di Napoli Federico II
Le date di nascita di Socrate e Platone –
giorno
e
mese,
s’intende!
–
sembra
corrispondessero a quelle di Artemide e Apollo:
un parto gemellare, nell’isola di Delo, davvero
portentoso, se non altro perché divino. Il tutto
accadde in un giorno di fine maggio. Per
ricordare questo anniversario, Cassio Longino,
un insigne maestro di retorica, grammatica e
filosofia che insegnava ad Atene – era anche il
caposcuola dell’Academia intorno alla metà del
III secolo d.C. –, riunì nella sua abitazione un
certo
numero
di
intellettuali,
di
diverso
orientamento filosofico e disciplinare. Doveva
essere presente anche uno dei discepoli più
di Longino / Porfirio / Eusebio – ecco cosa capita
famosi
quando ci si imbatte in testi che ci arrivano
di
Longino,
neoplatonico
Porfirio:
un
siriano,
è
sua,
il
filosofo
infatti,
la
dall’antichità,
come
si
dice,
per
tradizione
ricostruzione del banchetto e del dibattito che vi
indiretta, cioè inseriti come citazioni in testi di
si svolse, un resoconto che pare fosse contenuto
altri autori: si è costretti ad affastellare nomi su
nel primo libro di un suo opuscolo, intitolato
nomi, senza contare il ricorso al famigerato
Lezione di filologia. Dico ‘doveva’ e ‘pare’,
‘Pseudo’, l’autore più prolifico, verrebbe da dire,
perché tutto questo ce lo racconta Eusebio di
della letteratura antica – se si scorrono, dunque,
Cesarea,
palestinese,
quelle pagine, ci si imbatte in una denunzia
qualche decennio dopo. Di che si discusse a casa
documentata e minuziosa dei tanti Greci che
di Longino? Del fatto che i Greci sono dei
hanno letteralmente copiato, rubato, plagiato,
falsificatori, dei plagiari. Se si scorrono le pagine
falsamente attribuito e via falsificando. Nomi
uno
storico
cristiano
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
11
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
non
di
poco
conto:
storici,
drammaturghi,
fenomeno che il suo studio. La conversazione si
oratori, poeti… ma qui mi fermo, per evitare
chiude – o almeno così termina il passo di
querele. Certo, è passato tanto tempo, ma con
Porfirio / Eusebio –, con una bruciante accusa di
l’aria che tira non vorrei correre rischi. Chi
plagio rivolta anche a Platone, ai danni di
volesse, d’altra parte, potrà consultare, a suo
Pitagora. A sollevarla, incurante dell’occasione
rischio: Longin. Fragments. Art Rhétorique, édd.
dell’incontro,
M. Papillon et L. Brisson, Paris, Les Belles
peripatetico, altrimenti ignoto, tale Prosene.
Lettres, 2001, pp. 151-157. Aggiungo solo che
è,
non
a
caso,
un
filosofo
E il papiro di Artemidoro? Che c’azzecca,
Longino, sempre secondo il racconto di Porfirio /
direbbe
Eusebio, preoccupato di essere giudicato un
sospettato del falso su papiro autentico, era
plagiario anche lui, cita le sue fonti, autori che si
greco… Eppure il nome del geografo di Efeso
sono preoccupati di documentare i falsi altrui.
preannunziava un generoso omen: dono di
Segno, questo, che erano tipicamente greci sia il
Artemide. Peccato che il papiro sia costato tanto!
qualcuno?
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
Costantino
Simonidis,
12
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
LE ‘TRE VITE’ DEL
PAPIRO DI ARTEMIDORO
escogitate per spiegarne l'origine un po' troppo
Luciano Bossina
«quattro».
composita,
Ricercatore
Accademia delle Scienze di Göttingen
rischiano
ormai
di
diventare
Secondo: il dibattito, che pure a un certo
punto perviene a conclusioni condivise, non
procede
però
in
direzione
lineare.
Quando
Simonidis lanciava le sue “scoperte” giornali e
riviste si scatenavano. Ma poiché lo studio corre
più
veloce
giungevano
della
stampa,
alcuni
ormai
a
fatte,
cose
interventi
con
poco
beneficio del dibattito e molta nuova confusione.
Per gli stessi ritardi Simonidis poté essere
Dall'ottocento
a
oggi
i
metodi
per
smascherare un falso, e così pure per difenderlo,
sono rimasti pressoché invariati. Ripercorrere i
dibattiti ottocenteschi sui falsi di Costantino
Simonidis può dunque offrire vari insegnamenti
sul caso del Papiro di Artemidoro, anche a chi
non crede che si tratti di un prodotto moderno.
Vediamone alcuni. Primo: il falso a poco a poco
si sposta, ovvero si moltiplica. È quella «catena»
che
Marc
Bloch
paragonava
a
una
«proliferazione di colonie di microbi». Apertasi
una falla, si provvede a richiuderla. Ma a ogni
pezza il danno si aggrava. A ogni obiezione si
oppone una nuova teoria, da cui derivano o la
moltiplicazione del falso (nuovi documenti per
difendere quelli caduti) o la complicazione delle
accolto con fiducia in Inghilterra mentre in
Germania era già all’indice, e certi lettori inglesi
non capivano perché mai i tedeschi usassero
tanto sussiego verso un tale che a loro appariva
invece
un
genuino
scopritore
del
passato.
Problema solo ottocentesco? Eppure negli ultimi
tempi due prestigiose riviste tedesche (ma gli
autori sono entrambi italiani) hanno pubblicato
sul Papiro di Artemidoro studi seriosissimi, che
partono però da un assunto ormai preistorico, e
cioè
che
le
prime
colonne
del
papiro
appartengano davvero al geografo Artemidoro. Il
che non crede più nessuno, nemmeno chi
giurerebbe
sull’antichità
del
papiro.
Studi
dunque, come direbbe Giorgio Pasquali, «nati, se
non morti, vecchi».
ipotesi di difesa. Messo di fronte a un'obiezione
Un terzo insegnamento riguarda quindi
vincente, Simonidis era un maestro nel ritrattare
la dinamica (attiva tanto nel falsario quanto nel
e rilanciare, complicando sempre di più il quadro
pubblico) tra il desiderio di colmare un vuoto
di
un
nelle conoscenze pregresse e la quota di novità
anacronismo nel suo testo, egli semplicemente
che si è disposti ad accogliere. Il Papiro di
lo modificava, tornando a presentarlo altrove. Lo
Artemidoro, per ammissione dei suoi stessi
stesso vale per il Papiro di Artemidoro. Dove il
ammiratori, è «eccezionale» in ogni suo aspetto.
testo non torna, si corregge per farlo tornare.
Ma è attendibile un documento che contraddice
Mentre le già famigerate «tre vite» del papiro,
sistematicamente le nostre conoscenze e che
partenza.
E
se
qualcuno
svelava
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
13
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
non trova mai paralleli ragionevoli? Insisterei sul
ma
ragionevoli). Qui converrà lasciare la parola a un
s’inquadrano senza sforzo nelle testimonianze e
noto
di
nei dati già stabilmente acquisiti». Così parlò
comandamento metodico che egli consegnò ai
Vittorio Bartoletti. E ciascuno vede che da
suoi scolari prima di morire: «esser pronti, sì, a
questo solo principio discende per il Papiro di
ricevere da ogni papiro il dato nuovo (senza il
Artemidoro una condanna senza appello.
papirologo
e
a
quella
sorta
diffidare
di
quelle
‘novità’
che
non
quale non ci sarebbe progresso della scienza)
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
14
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
VERO O FALSO? DATAZIONE DI
REPERTI E AUTENTICAZIONE
di determinare il tempo trascorso da eventi del
Filippo Terrasi
scientifiche: quella di elezione per gli ultimi
passato
Professore di Fisica Applicata ai Beni Culturali e Ambientali
Seconda Università di Napoli
è
cinquanta
data
da
mila
diverse
anni,
che
metodologie
certamente
abbracciano l’attività di homo sapiens sapiens, è
quella del radiocarbonio, ed in particolare quella
sua variante basata sull’uso di un acceleratore di
ioni come elemento base di uno spettrometro di
massa ultrasensibile, che consente di datare un
reperto sacrificandone una minima quantità,
circostanza di estremo interesse per un’opera di
grande (presunto) valore artistico o storico. E’
In
tutte
le
attività
umane,
ed
in
bene
chiarire
che
una
determinazione
particolare in quelle scientifiche, ci s’imbatte
cronologica, per quanto accurata e precisa, non
prima o poi nell’esigenza di collocare nel tempo
può costituire da sola la prova che l’opera datata
un evento, sia esso l’eruzione di un vulcano o la
sia stata realizzata da un determinato autore;
produzione
ciò, non solo perché un altro, attivo nello stesso
di
un’opera
d’arte.
Tutti
noi
avvertiamo, infatti, il bisogno di ordinare nel
periodo
tempo gli eventi del passato, e tutto ciò che ci
autore, ma anche, e soprattutto, perché il
circonda è un archivio dell’evoluzione passata
falsario, in un periodo di tempo successivo,
dell’ambiente, delle attività umane che vi si sono
potrebbe aver utilizzato per la sua impostura
succedute
materiale risalente ad un periodo precedente.
e
l’ambiente.
dell’interazione
Ricostruire
tra
questo
l’uomo
e
archivio
e
rileggerlo nel presente è importante, anche ai
fini della costruzione del futuro.
di
tempo,
potrebbe
essere
il
vero
A chi scrive è capitato di dover smentire
o precisare notizie apparse sulla stampa che gli
attribuivano la prova dell’autenticità o della
prodotto
falsificazione di un dipinto attribuito al tale
dell’attività umana costituisce anche una tessera
grande pittore, quando la datazione non può che
importante
di
riferirsi al supporto del dipinto stesso e non ai
informazioni che concorrono alla sua attribuzione
colori usati dallo stesso, salvo rare eccezioni.
ad una figura della nostra storia: si tratta
Anzi, nel caso frequente di dipinti su tavole di
dell’annoso
legno, il metodo del radiocarbonio determina
In
molti
di
casi,
un
datare
complesso
problema
mosaico
di
obiettivamente
l’autenticità
elementi
obiettivi
non
un
di
determinare
che
l’anno, o l’intorno dell’anno, in cui si è formata la
ritenere
biomassa dell’anello annuale di accrescimento
un’opera
portano
a
realizzata da qualcuno o, al contrario, la sua
dell’albero
da
cui
contraffazione da parte di qualcuno che, per
abbattimento, tagliata la tavola che l’autore ha
diletto o per interesse, abbia voluto simulare la
usato per dipingerci sopra, e non certamente
sua realizzazione da parte di altri. La possibilità
quello in cui tale attività ha avuto luogo. È anche
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
è
stato,
dopo
il
suo
15
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
vero, però, che il tumultuoso sviluppo delle
metodologie scientifiche applicate allo studio dei
beni culturali, può mettere a disposizione dello
storico dell’arte un insieme di dati obiettivi che
costituiscono le solide fondamenta a cui la sua
esperienza aggiungerà i mattoni di un edificio
logico
che
emetterà
il
verdetto,
anch’esso
comunque mai definitivo. Mi si permetta la
civetteria di un’autocitazione: ad un giornalista
televisivo
che
chiedeva
il
mio
parere
sull’autenticità di un dipinto, oggetto di un
serrato dibattito tra critici d’arte, di cui il Center
Culturali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
for
and
di Firenze, che hanno eseguito, in “doppiocieco”,
Environmental heritage (CIRCE, polo del Centro
la datazione radiocarbonica con acceleratore su
Regionale di Competenza INNOVA gestito dal
cinque
Dipartimento
della
Artemidoro e l’analisi su un suo frammento con
Seconda Università di Napoli) ha effettuato la
tecniche di Ion Beam Analysis dell’inchiostro con
datazione del supporto ligneo, ho risposto: “lei
cui
chiederebbe a Rita Levi Montalcini se Kakà ha
contribuito ad approfondire la conoscenza sul
meritato l’assegnazione del pallone d’oro?”
papiro attraverso la datazione radiocarbonica del
Isotopic
Research
di
Veniamo
on
Scienze
infine
the
Cultural
Ambientali
all’opera
oggetto
del
dibattito di cui il prof. Canfora parlerà alla Corte
di Federico II. In nome del su affermato rispetto
della divisione dei ruoli tra esperti di diversi
rami del sapere, mi limito a citare testualmente
dall’abstract di un lavoro scientifico1 da poco
pubblicato,
oggetto
di
una
relazione
all’International Radiocarbon Conference 2009,
tenuta all’inizio di giugno sulla Big Island,
Hawaii. Si tratta di una collaborazione tra il già
citato centro CIRCE ed il Laboratorio per i Beni
diversi
il
papiro
supporto
ed
frammenti
è
stato
analizzando
del
papiro
vergato.
la
di
“Abbiamo
composizione
dell’inchiostro. I risultati sono compatibili con
l’originalità del papiro quale antico manoscritto:
la Spettrometria di Massa con Acceleratore ha
datato il papiro ad un periodo tra la fine del I
secolo avanti Cristo ed il I secolo dopo Cristo; le
misure
IBA
hanno
evidenziato
l’uso
di
un
inchiostro organico (basato su carbonio), che è
tipico degli antichi tempi greci e romani.”.
Le scienze “dure” hanno svolto il proprio
lavoro, e la parola passa ora ai papirologi.
1
M.E. Fedi et al. The Artemidorus papyrus: solving an ancient puzzle
th
with radiocarbon and ion beam analysis measurements, 20
International Radiocarbon Conference, Hawaii, May-June 2009, in
press on Radiocarbon.
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
16
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
biblioteca privata antica giunta sino a noi. La
PAPIRI E PAPIROLOGIA A NAPOLI
scoperta avvenne nella metà del XVIII secolo nel
Francesca Longo Auricchio
corso degli scavi promossi da Carlo di Borbone. I
Professore di Papirologia
Università degli Studi di Napoli Federico
papiri,
carbonizzati
dal
calore
dell’eruzione,
furono aperti grazie a una macchina ideata da
uno
scolopio
genovese.
Il
contenuto
della
biblioteca è rappresentato soprattutto da testi di
filosofia epicurea: di Epicuro, e di suoi discepoli
che non conoscevamo per altra via. Ci sono
anche opere stoiche e papiri latini: una brano
sulla battaglia di Azio, frammenti di Ennio, di
Cecilio Stazio, forse di Lucrezio. L’autore più
«Il secolo XX sarà il secolo dei papiri,
come il XIX è stato quello delle epigrafi»: questa
frase di Theodor Mommsen
rivela l’aspettativa
che i ritrovamenti dei papiri avevano suscitata.
In realtà furono parole profetiche perché le
scoperte, che erano iniziate nell’Ottocento sulla
scia dell’interesse per l’Egitto risvegliato dalla
spedizione napoleonica, a partire dall’inizio del
‘900
si
sono
intensificate
grazie
a
scavi
sistematici e acquisti sul mercato antiquario,
alimentando importanti collezioni in Europa e
fuori. Dai corredi delle tombe, dai cumuli di
rifiuti nei centri abitati antichi abbandonati e
ricoperti dalla sabbia sono venuti alla luce
migliaia di rotoli di papiro, in condizioni più o
meno frammentarie. Essi ci hanno restituito
molte opere delle letterature classiche che non si
conoscevano attraverso la tradizione manoscritta
medioevale. Insieme ai testi, i documenti che
hanno consentito di ricostruire in tutti i suoi
aspetti la vita pubblica e privata dell’Egitto
greco-romano dal IV secolo a. C. all’VIII d. C.
più
a
Roma,
dove
conobbe
Cicerone e fu amico di Lucio Calpurnio Pisone
Cesonino, suocero di Giulio Cesare, di Virgilio e
della sua cerchia. Forse fu ospite della Villa dei
Papiri.
Filodemo
era
noto
quale
autore
di
Epigrammi; le opere in prosa che dobbiamo ai
papiri
interessi.
mostrano una notevole ampiezza di
Gli
studi
su
questo
eccezionale
patrimonio hanno ricevuto grande impulso grazie
alla lungimiranza e alla tenacia di Marcello
Gigante,
che
nel
Internazionale
per
1969
lo
fondò
Studio
il
Centro
dei
Papiri
Ercolanesi. Il Centro, che riceve sostegno dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla
Regione Campania e dalla Fondazione Banco di
Napoli,
ha
pubblicazioni,
dato
alla
vita,
oltre
Rivista
a
diverse
«Cronache
Ercolanesi», edita da Macchiaroli, alla Collana,
La Scuola di Epicuro, per i tipi di Bibliopolis. Il
Classica ‘Francesco Arnaldi’ dell’Università di
lunga tradizione di insegnamento, con l’Istituto
dimora, la Villa dei Papiri appunto, dell’unica
Italiano per gli Studi Filosofici e con importanti
in
una
è
trasferì
sontuosa
Ercolano,
significative
si
Napoli Federico II, dove la Papirologia ha una
a
le
Atene,
il
ritrovamento,
Tra
originario della Palestina. Dopo un soggiorno ad
Centro collabora col Dipartimento di Filologia
Fuori dall’Egitto le scoperte sono state
sporadiche.
rappresentato è Filodemo di Gadara, epicureo,
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità
istituzioni
straniere;
ha
organizzato
quattro
Archeologica ha seguito e tutelato le operazioni
Congressi Internazionali, ha erogato centinaia di
di
Borse
con
fotografica dei rotoli e cooperato a promuovere
la Biblioteca Nazionale di Napoli, dove sono
la ripresa dello scavo della Villa, che oggi è una
custoditi
realtà più vicina.
di
studio.
i
papiri,
In
e
felice
con
sinergia
la Soprintendenza
restauro,
conservazione,
Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa
Università degli Studi di Napoli Federico II
riproduzione
18
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