COME ALLA CORTE DI FEDERICO II OVVERO PARLANDO E RIPARLANDO DI SCIENZA IL PAPIRO DI ARTEMIDORO: LA RICERCA DELLA VERITÀ di Luciano Canfora 9 OMAGGIO DI ARTEMIDE, OVVERO QUANTE STORIE PER UN PAPIRO! di Luigi Spina 11 LE ‘TRE VITE’ DEL PAPIRO DI ARTEMIDORO di Luciano Bossina 13 VERO O FALSO? DATAZIONE DI REPERTI E AUTENTICAZIONE di Filippo Terrasi 15 PAPIRI E PAPIROLOGIA A NAPOLI di Francesca Longo Auricchio 17 La ricerca della verità è faticosa Tucidide La guerra del Peloponneso libro 1 capitolo 20 Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo www.comeallacorte.unina.it Luciano Canfora Luciano Canfora (1942) è ordinario di Filologia classica presso l’Università di Bari. Dirige la rivista Quaderni di storia, e le collane di classici La città antica (Sellerio), Paradosis (Dedalo), Ekdosis (Ed. Pagina). Collabora al “Corriere della sera”. Studia problemi di storia antica, papirologia letteraria, letteratura greca e latina, storia della tradizione, storia degli studi classici, politica e cultura dalla Riforma al Novecento europeo. Ha pubblicato tra l’altro una radicale reinterpretazione della storia della biblioteca di Alessandria: La biblioteca scomparsa (Sellerio), tradotta in francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese, olandese, neogreco, giapponese, coreano; ora riproposta nella collezione speciale "La rosa dei venti". Attende alla storia editoriale della Biblioteca del patriarca greco-bizantino Fozio. Ultimi volumi pubblicati: Cesare, il dittatore democratico (Laterza), Noi e gli Antichi (Rizzoli), Critica della retorica democratica (Laterza), Il copista come autore (Sellerio), Storici e storia (Aragno), Democrazia.Storia di una ideologia (Laterza), Il papiro di Dongo (Adelphi), Esportare la libertà (Mondadori), La prima marcia su Roma (Laterza), The True History of the So-called Artemidorus Papyrus (ed. Pagina), Il papiro di Artemidoro (Laterza), Filologia e libertà (Mondadori), La storia falsa (Rizzoli), La natura del potere (Laterza). Imminente presso Rizzoli: Il viaggio di Artemidoro. COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità IL PAPIRO DI ARTEMIDORO: LA RICERCA DELLA VERITÀ venditore un documento sull’origine del sempre Luciano Canfora presunta vecchia foto dell’ammasso originario più contestato papiro. Costui ha sfoderato una (detto Professore di Filologia classica Università degli Studi di Bari Konvolut). Ma la polizia scientifica (Marche-Abruzzo) ha dimostrato che si tratta di un fotomontaggio («Corriere della Sera», 29 aprile 2009). Ci son voluti circa tre anni perché la verità ed il buon senso si facessero strada. Ora che da più parti si concorda intorno all’impossibilità di attribuire ad Artemidoro lo strano Il cosiddetto papiro di Artemidoro oggetto, metodo, è giovevole, ripercorrere molto sul piano del sommariamente (geografo greco del II/I secolo a.C.), mostrato questa istruttiva vicenda. Al principio ci furono dapprima 2006), veri e propri errori di fatto, che si spiegano solo rifiutato dal Re di Spagna e respinto dai maggiori in parte con la fretta. Ma non mancarono musei del mondo, compreso l’Egizio di Torino, ha nemmeno molte probabilità di essere opera del prolifico piroette, pur di salvare il salvabile. Fu battuta falsario ottocentesco Costantino Simonidis. Le anche la strada chimica per dimostrare ciò che prime due colonne contengono una tortuosa era di per sé ovvio: che cioè il supporto (il elucubrazione e papiro) su cui è scritto il testo è antico, anzi di I filosofia, scritta in lingua bizantina con qualche secolo a.C. o al più I d.C. Strada suicida: come scivolata nel neo-greco. La quarta colonna è avrebbe potuto un testo del tempo, mettiamo, di composta di un pezzo “ritoccato” di Stefano di Costantino (o addirittura di Giustiniano) trovarsi Bisanzio (coevo di Giustiniano, VI secolo d.C.), su di un supporto di quattro secoli prima? Come unito ad un pezzo di Marciano, funzionario al trovare tempo di Teodosio il Grande (fine IV secolo quaderno appartenuto al Petrarca. Il problema è d.C.). È, per giunta, comicamente impreziosito sempre quello della possibilità di dimostrare da disegni sfacciatamente moderni: teste, mani, davvero l’antichità di un testo nuovo. Un falso piedi, lotte di animali. Non va dimenticato che può essere fatto su papiro antico riutilizzato. E Simonidis era anche un abile pittore. quanto all’analisi chimica degli inchiostri, essa a Torino sul (febbraio-maggio rapporto tra geografia momenti una poesia divertenti, del andirivieni Manzoni su di e un Un reperto di cui viene ostinatamente può rivelare la composizione ma non l’età. celata l’esatta provenienza si presenta male al National Geographic ha accumulato verifiche di mondo degli studiosi. Non basta, per garantirne ogni genere, in questi ultimi anni, per cercare di l’autenticità, evocare un mercante di origine datare, tuttora invano, lo sconcertante Vangelo armena dimorante ad Amburgo e avarissimo di di Giuda. notizie sull’origine dei propri “pezzi”. Per Nel luglio 2008 («Storia dell’arte» nr. “disperazione” gli editori hanno preteso dal 119) Maurizio Calvesi ha segnalato la fonte certa Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 9 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità dei primi righi del proemio «in lode della giorni uno studioso noto, in fondo, per ricerche geografia»: geografo biografiche su Droysen ha rilanciato l’idea e si è tempo, messo a correggere all’impazzata il papiro pur di buontemponi incontrollati avevano cercato di salvarlo. Una sintesi dell’intera vicenda, con gabellare il edizione critica del falso testo, è apparsa in asiana». Poi tedesco si Karl tratta del Ritter. Per grande qualche delirante proemio per «lingua hanno lasciato perdere stravagante escamotage. Ma in questi ultimi lo maggio presso le Edizioni di Pagina, Bari (pp. 56): Artemidorus personatus. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 10 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità OMAGGIO DI ARTEMIDE, OVVERO QUANTE STORIE PER UN PAPIRO! Luigi Spina Professore di Filologia classica Università degli Studi di Napoli Federico II Le date di nascita di Socrate e Platone – giorno e mese, s’intende! – sembra corrispondessero a quelle di Artemide e Apollo: un parto gemellare, nell’isola di Delo, davvero portentoso, se non altro perché divino. Il tutto accadde in un giorno di fine maggio. Per ricordare questo anniversario, Cassio Longino, un insigne maestro di retorica, grammatica e filosofia che insegnava ad Atene – era anche il caposcuola dell’Academia intorno alla metà del III secolo d.C. –, riunì nella sua abitazione un certo numero di intellettuali, di diverso orientamento filosofico e disciplinare. Doveva essere presente anche uno dei discepoli più di Longino / Porfirio / Eusebio – ecco cosa capita famosi quando ci si imbatte in testi che ci arrivano di Longino, neoplatonico Porfirio: un siriano, è sua, il filosofo infatti, la dall’antichità, come si dice, per tradizione ricostruzione del banchetto e del dibattito che vi indiretta, cioè inseriti come citazioni in testi di si svolse, un resoconto che pare fosse contenuto altri autori: si è costretti ad affastellare nomi su nel primo libro di un suo opuscolo, intitolato nomi, senza contare il ricorso al famigerato Lezione di filologia. Dico ‘doveva’ e ‘pare’, ‘Pseudo’, l’autore più prolifico, verrebbe da dire, perché tutto questo ce lo racconta Eusebio di della letteratura antica – se si scorrono, dunque, Cesarea, palestinese, quelle pagine, ci si imbatte in una denunzia qualche decennio dopo. Di che si discusse a casa documentata e minuziosa dei tanti Greci che di Longino? Del fatto che i Greci sono dei hanno letteralmente copiato, rubato, plagiato, falsificatori, dei plagiari. Se si scorrono le pagine falsamente attribuito e via falsificando. Nomi uno storico cristiano Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 11 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità non di poco conto: storici, drammaturghi, fenomeno che il suo studio. La conversazione si oratori, poeti… ma qui mi fermo, per evitare chiude – o almeno così termina il passo di querele. Certo, è passato tanto tempo, ma con Porfirio / Eusebio –, con una bruciante accusa di l’aria che tira non vorrei correre rischi. Chi plagio rivolta anche a Platone, ai danni di volesse, d’altra parte, potrà consultare, a suo Pitagora. A sollevarla, incurante dell’occasione rischio: Longin. Fragments. Art Rhétorique, édd. dell’incontro, M. Papillon et L. Brisson, Paris, Les Belles peripatetico, altrimenti ignoto, tale Prosene. Lettres, 2001, pp. 151-157. Aggiungo solo che è, non a caso, un filosofo E il papiro di Artemidoro? Che c’azzecca, Longino, sempre secondo il racconto di Porfirio / direbbe Eusebio, preoccupato di essere giudicato un sospettato del falso su papiro autentico, era plagiario anche lui, cita le sue fonti, autori che si greco… Eppure il nome del geografo di Efeso sono preoccupati di documentare i falsi altrui. preannunziava un generoso omen: dono di Segno, questo, che erano tipicamente greci sia il Artemide. Peccato che il papiro sia costato tanto! qualcuno? Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II Costantino Simonidis, 12 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità LE ‘TRE VITE’ DEL PAPIRO DI ARTEMIDORO escogitate per spiegarne l'origine un po' troppo Luciano Bossina «quattro». composita, Ricercatore Accademia delle Scienze di Göttingen rischiano ormai di diventare Secondo: il dibattito, che pure a un certo punto perviene a conclusioni condivise, non procede però in direzione lineare. Quando Simonidis lanciava le sue “scoperte” giornali e riviste si scatenavano. Ma poiché lo studio corre più veloce giungevano della stampa, alcuni ormai a fatte, cose interventi con poco beneficio del dibattito e molta nuova confusione. Per gli stessi ritardi Simonidis poté essere Dall'ottocento a oggi i metodi per smascherare un falso, e così pure per difenderlo, sono rimasti pressoché invariati. Ripercorrere i dibattiti ottocenteschi sui falsi di Costantino Simonidis può dunque offrire vari insegnamenti sul caso del Papiro di Artemidoro, anche a chi non crede che si tratti di un prodotto moderno. Vediamone alcuni. Primo: il falso a poco a poco si sposta, ovvero si moltiplica. È quella «catena» che Marc Bloch paragonava a una «proliferazione di colonie di microbi». Apertasi una falla, si provvede a richiuderla. Ma a ogni pezza il danno si aggrava. A ogni obiezione si oppone una nuova teoria, da cui derivano o la moltiplicazione del falso (nuovi documenti per difendere quelli caduti) o la complicazione delle accolto con fiducia in Inghilterra mentre in Germania era già all’indice, e certi lettori inglesi non capivano perché mai i tedeschi usassero tanto sussiego verso un tale che a loro appariva invece un genuino scopritore del passato. Problema solo ottocentesco? Eppure negli ultimi tempi due prestigiose riviste tedesche (ma gli autori sono entrambi italiani) hanno pubblicato sul Papiro di Artemidoro studi seriosissimi, che partono però da un assunto ormai preistorico, e cioè che le prime colonne del papiro appartengano davvero al geografo Artemidoro. Il che non crede più nessuno, nemmeno chi giurerebbe sull’antichità del papiro. Studi dunque, come direbbe Giorgio Pasquali, «nati, se non morti, vecchi». ipotesi di difesa. Messo di fronte a un'obiezione Un terzo insegnamento riguarda quindi vincente, Simonidis era un maestro nel ritrattare la dinamica (attiva tanto nel falsario quanto nel e rilanciare, complicando sempre di più il quadro pubblico) tra il desiderio di colmare un vuoto di un nelle conoscenze pregresse e la quota di novità anacronismo nel suo testo, egli semplicemente che si è disposti ad accogliere. Il Papiro di lo modificava, tornando a presentarlo altrove. Lo Artemidoro, per ammissione dei suoi stessi stesso vale per il Papiro di Artemidoro. Dove il ammiratori, è «eccezionale» in ogni suo aspetto. testo non torna, si corregge per farlo tornare. Ma è attendibile un documento che contraddice Mentre le già famigerate «tre vite» del papiro, sistematicamente le nostre conoscenze e che partenza. E se qualcuno svelava Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 13 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità non trova mai paralleli ragionevoli? Insisterei sul ma ragionevoli). Qui converrà lasciare la parola a un s’inquadrano senza sforzo nelle testimonianze e noto di nei dati già stabilmente acquisiti». Così parlò comandamento metodico che egli consegnò ai Vittorio Bartoletti. E ciascuno vede che da suoi scolari prima di morire: «esser pronti, sì, a questo solo principio discende per il Papiro di ricevere da ogni papiro il dato nuovo (senza il Artemidoro una condanna senza appello. papirologo e a quella sorta diffidare di quelle ‘novità’ che non quale non ci sarebbe progresso della scienza) Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 14 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità VERO O FALSO? DATAZIONE DI REPERTI E AUTENTICAZIONE di determinare il tempo trascorso da eventi del Filippo Terrasi scientifiche: quella di elezione per gli ultimi passato Professore di Fisica Applicata ai Beni Culturali e Ambientali Seconda Università di Napoli è cinquanta data da mila diverse anni, che metodologie certamente abbracciano l’attività di homo sapiens sapiens, è quella del radiocarbonio, ed in particolare quella sua variante basata sull’uso di un acceleratore di ioni come elemento base di uno spettrometro di massa ultrasensibile, che consente di datare un reperto sacrificandone una minima quantità, circostanza di estremo interesse per un’opera di grande (presunto) valore artistico o storico. E’ In tutte le attività umane, ed in bene chiarire che una determinazione particolare in quelle scientifiche, ci s’imbatte cronologica, per quanto accurata e precisa, non prima o poi nell’esigenza di collocare nel tempo può costituire da sola la prova che l’opera datata un evento, sia esso l’eruzione di un vulcano o la sia stata realizzata da un determinato autore; produzione ciò, non solo perché un altro, attivo nello stesso di un’opera d’arte. Tutti noi avvertiamo, infatti, il bisogno di ordinare nel periodo tempo gli eventi del passato, e tutto ciò che ci autore, ma anche, e soprattutto, perché il circonda è un archivio dell’evoluzione passata falsario, in un periodo di tempo successivo, dell’ambiente, delle attività umane che vi si sono potrebbe aver utilizzato per la sua impostura succedute materiale risalente ad un periodo precedente. e l’ambiente. dell’interazione Ricostruire tra questo l’uomo e archivio e rileggerlo nel presente è importante, anche ai fini della costruzione del futuro. di tempo, potrebbe essere il vero A chi scrive è capitato di dover smentire o precisare notizie apparse sulla stampa che gli attribuivano la prova dell’autenticità o della prodotto falsificazione di un dipinto attribuito al tale dell’attività umana costituisce anche una tessera grande pittore, quando la datazione non può che importante di riferirsi al supporto del dipinto stesso e non ai informazioni che concorrono alla sua attribuzione colori usati dallo stesso, salvo rare eccezioni. ad una figura della nostra storia: si tratta Anzi, nel caso frequente di dipinti su tavole di dell’annoso legno, il metodo del radiocarbonio determina In molti di casi, un datare complesso problema mosaico di obiettivamente l’autenticità elementi obiettivi non un di determinare che l’anno, o l’intorno dell’anno, in cui si è formata la ritenere biomassa dell’anello annuale di accrescimento un’opera portano a realizzata da qualcuno o, al contrario, la sua dell’albero da cui contraffazione da parte di qualcuno che, per abbattimento, tagliata la tavola che l’autore ha diletto o per interesse, abbia voluto simulare la usato per dipingerci sopra, e non certamente sua realizzazione da parte di altri. La possibilità quello in cui tale attività ha avuto luogo. È anche Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II è stato, dopo il suo 15 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità vero, però, che il tumultuoso sviluppo delle metodologie scientifiche applicate allo studio dei beni culturali, può mettere a disposizione dello storico dell’arte un insieme di dati obiettivi che costituiscono le solide fondamenta a cui la sua esperienza aggiungerà i mattoni di un edificio logico che emetterà il verdetto, anch’esso comunque mai definitivo. Mi si permetta la civetteria di un’autocitazione: ad un giornalista televisivo che chiedeva il mio parere sull’autenticità di un dipinto, oggetto di un serrato dibattito tra critici d’arte, di cui il Center Culturali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare for and di Firenze, che hanno eseguito, in “doppiocieco”, Environmental heritage (CIRCE, polo del Centro la datazione radiocarbonica con acceleratore su Regionale di Competenza INNOVA gestito dal cinque Dipartimento della Artemidoro e l’analisi su un suo frammento con Seconda Università di Napoli) ha effettuato la tecniche di Ion Beam Analysis dell’inchiostro con datazione del supporto ligneo, ho risposto: “lei cui chiederebbe a Rita Levi Montalcini se Kakà ha contribuito ad approfondire la conoscenza sul meritato l’assegnazione del pallone d’oro?” papiro attraverso la datazione radiocarbonica del Isotopic Research di Veniamo on Scienze infine the Cultural Ambientali all’opera oggetto del dibattito di cui il prof. Canfora parlerà alla Corte di Federico II. In nome del su affermato rispetto della divisione dei ruoli tra esperti di diversi rami del sapere, mi limito a citare testualmente dall’abstract di un lavoro scientifico1 da poco pubblicato, oggetto di una relazione all’International Radiocarbon Conference 2009, tenuta all’inizio di giugno sulla Big Island, Hawaii. Si tratta di una collaborazione tra il già citato centro CIRCE ed il Laboratorio per i Beni diversi il papiro supporto ed frammenti è stato analizzando del papiro vergato. la di “Abbiamo composizione dell’inchiostro. I risultati sono compatibili con l’originalità del papiro quale antico manoscritto: la Spettrometria di Massa con Acceleratore ha datato il papiro ad un periodo tra la fine del I secolo avanti Cristo ed il I secolo dopo Cristo; le misure IBA hanno evidenziato l’uso di un inchiostro organico (basato su carbonio), che è tipico degli antichi tempi greci e romani.”. Le scienze “dure” hanno svolto il proprio lavoro, e la parola passa ora ai papirologi. 1 M.E. Fedi et al. The Artemidorus papyrus: solving an ancient puzzle th with radiocarbon and ion beam analysis measurements, 20 International Radiocarbon Conference, Hawaii, May-June 2009, in press on Radiocarbon. Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 16 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità biblioteca privata antica giunta sino a noi. La PAPIRI E PAPIROLOGIA A NAPOLI scoperta avvenne nella metà del XVIII secolo nel Francesca Longo Auricchio corso degli scavi promossi da Carlo di Borbone. I Professore di Papirologia Università degli Studi di Napoli Federico papiri, carbonizzati dal calore dell’eruzione, furono aperti grazie a una macchina ideata da uno scolopio genovese. Il contenuto della biblioteca è rappresentato soprattutto da testi di filosofia epicurea: di Epicuro, e di suoi discepoli che non conoscevamo per altra via. Ci sono anche opere stoiche e papiri latini: una brano sulla battaglia di Azio, frammenti di Ennio, di Cecilio Stazio, forse di Lucrezio. L’autore più «Il secolo XX sarà il secolo dei papiri, come il XIX è stato quello delle epigrafi»: questa frase di Theodor Mommsen rivela l’aspettativa che i ritrovamenti dei papiri avevano suscitata. In realtà furono parole profetiche perché le scoperte, che erano iniziate nell’Ottocento sulla scia dell’interesse per l’Egitto risvegliato dalla spedizione napoleonica, a partire dall’inizio del ‘900 si sono intensificate grazie a scavi sistematici e acquisti sul mercato antiquario, alimentando importanti collezioni in Europa e fuori. Dai corredi delle tombe, dai cumuli di rifiuti nei centri abitati antichi abbandonati e ricoperti dalla sabbia sono venuti alla luce migliaia di rotoli di papiro, in condizioni più o meno frammentarie. Essi ci hanno restituito molte opere delle letterature classiche che non si conoscevano attraverso la tradizione manoscritta medioevale. Insieme ai testi, i documenti che hanno consentito di ricostruire in tutti i suoi aspetti la vita pubblica e privata dell’Egitto greco-romano dal IV secolo a. C. all’VIII d. C. più a Roma, dove conobbe Cicerone e fu amico di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Giulio Cesare, di Virgilio e della sua cerchia. Forse fu ospite della Villa dei Papiri. Filodemo era noto quale autore di Epigrammi; le opere in prosa che dobbiamo ai papiri interessi. mostrano una notevole ampiezza di Gli studi su questo eccezionale patrimonio hanno ricevuto grande impulso grazie alla lungimiranza e alla tenacia di Marcello Gigante, che nel Internazionale per 1969 lo fondò Studio il Centro dei Papiri Ercolanesi. Il Centro, che riceve sostegno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Campania e dalla Fondazione Banco di Napoli, ha pubblicazioni, dato alla vita, oltre Rivista a diverse «Cronache Ercolanesi», edita da Macchiaroli, alla Collana, La Scuola di Epicuro, per i tipi di Bibliopolis. Il Classica ‘Francesco Arnaldi’ dell’Università di lunga tradizione di insegnamento, con l’Istituto dimora, la Villa dei Papiri appunto, dell’unica Italiano per gli Studi Filosofici e con importanti in una è trasferì sontuosa Ercolano, significative si Napoli Federico II, dove la Papirologia ha una a le Atene, il ritrovamento, Tra originario della Palestina. Dopo un soggiorno ad Centro collabora col Dipartimento di Filologia Fuori dall’Egitto le scoperte sono state sporadiche. rappresentato è Filodemo di Gadara, epicureo, Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II 17 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II Il papiro di Artemidoro: la ricerca della verità istituzioni straniere; ha organizzato quattro Archeologica ha seguito e tutelato le operazioni Congressi Internazionali, ha erogato centinaia di di Borse con fotografica dei rotoli e cooperato a promuovere la Biblioteca Nazionale di Napoli, dove sono la ripresa dello scavo della Villa, che oggi è una custoditi realtà più vicina. di studio. i papiri, In e felice con sinergia la Soprintendenza restauro, conservazione, Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa Università degli Studi di Napoli Federico II riproduzione 18