IL PAPIRO
3500 anni di scrittura
Un po’ di storia
In molte raffigurazioni di templi e necropoli sono riconoscibili
piante di loto, paludi di papiro e boschetti, simbolo
dell'antico Egitto ed oggi del tutto scomparsi. La canna del
papiro, che cresceva nelle paludi lungo il Nilo, era di
importanza fondamentale nell'antica civiltà egizia. La sua
lavorazione permetteva la costruzione di corde, abiti,
barche, sandali, canestri.
Ma soprattutto la lavorazione
della carta, rappresentò una vera
e propria rivoluzione nel campo
della comunicazione, fino ad allora
basata,
in
tutte
le
civiltà
conosciute,
sulla
trasmissione
orale e, sull'incisione della pietra
o di tavolette di argilla.
La
fabbricazione della
carta è documentata in
una
tomba
tebana,
risalente al 1400 a.C.
Nella parete è raffigurato un uomo che sporgendosi
da
una
barca
raccoglie
i
papiri,
mentre un altro uomo li lega a fasci; sulla riva un
terzo uomo trasporta il fascio sulla schiena per
consegnarlo ad un quarto che lavora gli steli seduto
su uno sgabello.
Un po’ di botanica
Il papiro, o Cyperus papyrus, è una pianta
acquatica appartenente alla famiglia
delle Ciperacee, diffusa nella valle del
Nilo, in Palestina e in Sicilia. Il corpo è
composto
di
tre
parti:
ciuffo
(infiorescenza), caule (fusto a sezione
triangolare) e rizoma (radice).
Per la preparazione del foglio di
papiro si usava la parte più tenera
del caule, quella vicina alla radice.
La lavorazione
Una
descrizione
della
lavorazione è fornita da
Gaio Plinio Secondo il
Vecchio (23-79 d.C.) che
riporta le fasi principali di
questa pratica.
La prima fase consisteva nello scortecciamento del
caule fino alla parte bianca del midollo.
Seconda fase
Nella fase successiva il
midollo veniva tagliato
longitudinalmente
in
strisce sottili.
Terza fase
Le strisce venivano poste
l’una accanto all’altra su di
una tavola fino a formare
la grandezza del foglio
desiderata; sopra questo
strato
venivano
poste
altre
strisce ad angolo retto rispetto
alle prime; il tutto veniva
bagnato con le acque limacciose
del
Nilo
per
permettere
l’adesione tra le strisce.
Quarta fase
Il foglio, o plagula, veniva
pressato con un rullo,
per far aderire le
strisce tra loro, e poi
messo ad essiccare al
sole.
Più plagule potevano essere incollate insieme per
ottenere rotoli della lunghezza desiderata.
La preparazione si concludeva con la levigazione
del foglio con una pietra.
Volumen
Incollando i margini di più fogli di
papiro, tagliati tutti nelle
stesse dimensioni, si otteneva
una striscia continua, che si
arrotolava per costituire il
volumen o rotolo: in pratica,
l'antesignano del nostro libro.
Il rotolo presentava un interno, detto recto, dove si
scriveva, e un esterno, verso, utile per arrotolare il
foglio.
Uso del papiro
Il papiro veniva usato solo da
scribi esperti.
Il papiro è il supporto da
scrittura usato più a lungo
nella storia: più di 3000 anni.
La scrittura andava da
destra a sinistra.
Ancora oggi nonostante i
numerosi ritrovamenti fatti,
sono ancora in corso scavi di
ricerca.
FINE
Franca Maragoni
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Storia del papiro