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Petra ‫بترا‬
La città antica . . . . . . . 173
Wadi Musa . . . . . . . . . . 192
Siq al-Barid
(Piccola Petra). . . . . . 205
I migliori
ristoranti
»» Cave Bar (p201)
»» Sahtain (p201)
»» Petra Kitchen (p195)
»» Red Cave Restaurant
(p201)
»» Basin Restaurant (p198)
I migliori hotel
»» Mövenpick Hotel (p196)
»» Amra Palace Hotel (p198)
»» Taybet Zaman Hotel
& Resort (p199)
»» Petra Palace Hotel (p197)
»» Petra Moon Hotel (p197)
Perché andare?
È l’alba. Il sentiero scende tortuoso vero il Siq, la spettacolare gola che conduce alla città nascosta di Petra. Il silenzio è
interrotto solo dal rumore degli zoccoli sui ciottoli quando
i carretti tirati dai cavalli passano nella stretta gola. Il
corridoio di pietra si restringe e il sole getta lunghe ombre
sulla via sacra. Poi, finalmente, il sentiero scivola verso la
luce del sole e lì, immerso nello splendore della prima luce
del mattino, si erge il Tesoro, faro di speranza per gli antichi,
promessa di ‘meraviglie’ per il visitatore moderno.
Se l’idea di una tale sublime esperienza non è così allettante da indurvi a visitare Petra, sicuramente lo sarà lo
spettacolo delle tombe della ‘città rosa’ al tramonto. Alla
fine, tuttavia, queste spettacolari espressioni di immortalità potrebbero risultare meno memorabili di una placida
passeggiata tra le tombe dimenticate, fugaci apparizioni
di arenaria dal colore incredibile, o della sensazione di appagamento che si prova arrivando sulla cima di un’‘altura’.
Quando andare
Il periodo compreso tra marzo e maggio coincide con
l’alta stagione turistica a Petra, e per una buona ragione.
L’escursionismo non comporta particolari pericoli, nei wadi
i rigogliosi oleandri si riempiono di fiori rosa e aloe in fiore
accompagnano la salita sulle ‘alture’.
Il periodo che va da metà ottobre a fine novembre, la
seconda alta stagione di Petra, offre l’ultima opportunità di
visitare l’antica città con il bel tempo, prima che le piogge
rendano impraticabili alcuni itinerari.
Fredda di notte e abbracciata da cieli azzurri di giorno,
Petra d’inverno è quasi deserta, consentendo un rapporto
più intimo con la ‘città rosa’.
Storia
172 Vi sono tracce di villaggi neolitici risalenti
al 7000 a.C. nei wadi e sulle colline di Petra.
I resti del più famoso di questi insediamenti, rinvenuti durante scavi archeologici
condotti intorno al 1950, si possono vedere
ad Al-Beidha (p206), subito a nord di Petra.
Costruito nello stesso periodo di Gerico,
in Cisgiordania, Al-Beidha è uno dei più
antichi insediamenti rurali di cui si abbia
testimonianza in Medio Oriente.
I nabatei, una tribù nomade proveniente
dall’Arabia occidentale, si insediarono nella
zona intorno al VI secolo a.C. Erano mercanti organizzati (v. p277) e nel corso dei 500 anni
successivi utilizzarono le loro ricchezze per
costruire la città di Petra.
Nel suo periodo di massimo splendore,
sotto il re Aretas IV (8 a.C.-40 d.C.), la città
ospitava circa 30.000 persone, compresi
scribi (i nabatei inventarono una propria
scrittura, da cui deriva quella araba) ed
esperti ingegneri idraulici che costruirono
dighe, cisterne e canali per proteggere il sito
e i suoi stupendi edifici.
Nel 106 d.C., quando Petra perse la sua
importanza commerciale in seguito all’ascesa di Palmira e all’apertura di nuove rotte
marittime che raggiungevano Roma attraverso il Mar Morto senza bisogno di passare
per Petra, i romani conquistarono l’impero
nabateo, ormai indebolito. Gli invasori non
abbandonarono Petra, anzi rimaneggiarono
l’antica città dotandola di elementi tipici
Petr a 
Il meglio di Petra
1 Seguire la strada della
storia lungo il sinuoso Siq
(p175), il passaggio racchiuso
tra pareti vertiginose che
conduce verso un mondo
antico
2 Ammirare i raggi obliqui
del sole del mattino che
lambiscono i pilastri del
Tesoro (p176), il sublime
spettacolo che si apre alla
fine del Siq
3 Risalire la via
processionale fino
all’Altura del Sacrificio (p178),
fare una sosta per un tè con
i beduini e tornare a valle
attraverso un giardino di fiori
selvatici
4 Fare un giro tra le
Tombe Reali (p181) alla
ricerca degli spiriti che si
nascondono fra cavità color
arcobaleno
5 Fare il pellegrinaggio
al Monastero (p185)
e osservare la luce del
tramonto che illumina
la roccia levigata dal
tempo
6 Lasciare che la propria
anima scivoli leggera fra le
ombre del Siq, guidata dalla
musica e dalla luce delle
candele durante il tour Petra
by Night (p196)
7 Preparare una cena
tradizionale giordana presso
la Petra Kitchen (p195)
8 Visitare Piccola Petra
(p205) e ammirare tombe
e templi nabatei in un
siq in miniatura senza la
compagnia delle comitive
dei viaggi organizzati
Riserve naturali
Petra è un’area protetta, ma è sotto un’amministrazione diversa rispetto alle riserve
naturali della Giordania. Dato il numero
di visitatori che accoglie ogni anno, la zona
ha le sue sfide da affrontare (v. lettura p181),
in particolare l’erosione e i danni alle
antichità. Per garantire la sopravvivenza
di questo sito straordinario, è importante
comportarsi con rispetto come in qualunque
altra riserva ed evitare di lasciare rifiuti,
allontanarsi dai sentieri prestabiliti, raccogliere fiori o sradicare piante, imbrattare i
monumenti o scomparire dietro un masso
invece di utilizzare i servizi igienici.
Pericoli e contrattempi
Alcuni viaggiatori si sono lamentati dei prezzi eccessivi e dei venditori insistenti (per non
parlare dei bambini ostinati!). Raramente
queste persone diventano aggressive e il
fenomeno cresce o diminuisce a seconda
delle fortune dei commercianti locali. Se
visitate Petra in inverno, la gente sarà troppo
occupata a scaldarsi per preoccuparsi delle
vendite. Durante l’alta stagione, quando
la concorrenza è spietata, i venditori e gli
accompagnatori di animali recuperano il 173
tempo perduto. Dopo aver rotto il ghiaccio
con un sorriso, un saluto o qualche frase,
scoprirete invariabilmente che la maggior
parte delle persone contraccambia con la
stessa gentilezza.
Se fate un’escursione da questi parti nel
periodo compreso tra novembre e marzo o
nei mesi di settembre e ottobre, prestate
attenzione alle previsioni meteorologiche,
perché gli stretti wadi sono soggetti a inondazioni improvvise.
8Per/da Petra
Petra si trova a 3 h di auto da Amman, a 2 h da
Aqaba e a 1 h 30 min dal Wadi Rum. Per informazioni sui trasporti, v. p204. Se viaggiate in auto per o
dal Mar Morto, prendete in considerazione l’idea
di percorrere la spettacolare e poco frequentata
strada che collega Piccola Petra con il Wadi
Araba. Per maggiori informazioni, v. lettura p125.
8Trasporti locali
Di solito ci sono numerosi taxi privati (gialli)
senza tassametro che percorrono la strada
principale di Wadi Musa verso l’ingresso di Petra, specialmente al mattino presto e nel tardo
pomeriggio. Una corsa in taxi nel centro di Wadi
Musa costa da JD2 a JD3; costa un po’ di più se
andate fino ad ’Ain Musa. Per informazioni sui
trasporti all’interno della città antica, v. p192.
La città antica
La città antica di Petra si estende su una
vasta area di montagne e wadi, ma ha un
unico punto di accesso principale. Fate
attenzione a non sottovalutare il tempo
richiesto per spostarsi a piedi tra i siti
d’interesse, e neppure il viaggio di ritorno
in salita quando sarete ormai stanchi. Per
informazioni dettagliate sui tempi di percorrenza, v. lettura p187.
Petra è aperta tutti i giorni, tranne quando piove molto – rare ma spiacevoli occasioni, soprattutto se viaggiate in inverno e avete
deciso di dedicare una sola giornata alla
visita. Scarpe resistenti, un cappello, una
crema solare e dell’acqua sono essenziali in
ogni periodo dell’anno, mentre in inverno si
richiederà una giacca calda. Portate con voi
batterie e memory card perché al di là del
Siq i rifornimenti sono limitati.
Iniziate la vostra visita a Petra dal centro
visitatori a Wadi Musa, nella piazza di fronte
al Mövenpick Hotel. Qui potrete acquistare
i biglietti, procurarvi opuscoli e cartine e
Petr a L a c i t tà a n t i c a
dell’architettura romana, come la strada
colonnata e le terme. Nel 131 d.C. l’imperatore Adriano onorò di una sua visita la città
e nel III secolo Petra divenne nuovamente
una capitale – questa volta della neonata
provincia di Palaestrina Tertia.
I terremoti del 363 e del 551 distrussero
gran parte della città e Petra divenne un
avamposto dimenticato, una ‘città perduta’
nota soltanto ai beduini locali che preferirono mantenerne segreta l’esatta posizione.
Nel 1812, tuttavia, un giovane esploratore
svizzero, Johann Ludwig Burckhardt, pose
fine all’isolamento dorato di Petra, entrando
a cavallo nell’antica città abbandonata travestito da pellegrino musulmano.
Per tutto il XIX secolo, Petra fu il fulcro della mania per l’Oriente arabo che
imperversava nell’Europa occidentale e il
sito venne invaso da numerosi archeologi,
viaggiatori, poeti e artisti (tra cui il celebre
pittore britannico David Roberts che vi si
recò nel 1839). La prima missione archeo­
logica inglese arrivò nel 1929 e gli scavi
proseguono infaticabili ancora oggi. Nel
1992 sono stati portati alla luce i mosaici
della Chiesa di Petra e nel 2003 è stato
scoperto un complesso funerario nascosto
sotto il Tesoro. Il fascino intramontabile
della ‘città rosa’ risiede in parte nel fatto che
cela ancora segreti da scoprire, nonostante
anni e anni di accurate indagini.
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Petra ارﺗﺑ