6 DELLA ßtß LIO TEC I I' •,. s DEL SEMI NARIO DI PADOVA 4 t. 4.4 •.1. Documerili 1ENEZ1 A 0000005539680 TIPOGRAFIA IM. TERESA GÀTTÈI 4849 . Le informazioni storiche delle Biblioteche schiudendo i tesori letterari di cui ogni giorno più s' arricchiscono, porgono opportuno mezzo d' acidirizzamento a quelle ricerche onde tanto vantaggia la Scienza. Furono quindi sempre apprezzati quegli scritti che ne diffusero in diversa maniera la conoscenza rapporti storici, cataloghi di codici manoscritti, di libri a stampa, deileedizioni dei secolo XV, delle rare, delle .mcmbranaceé. di Bibi io/ce/te patrie, nel che ebbe vanto l'Italia d'additare agli stranieri la via. Nullostante in onta al copioso corredo di opere bibliografiche italiane, molte delle nostre Biblioteche non sono ancora illustrate, e i ragguagli di quelle che pur lo furono sono insufficienti, o perchò redatti da molti anni non danno contezza delle opere posteriormente importate, o perché il criterio bibliogralìco rinvigorito da studi ulteriori ne trae giovamento a raddrizzare opinioni mal concette od assurde, a cogliere il vero. Ora allo scopo di riempiere uno di questi vuoti e giovare all'apparecchio della storia generale delle Bihlioteclìe d'Italia, io stendeva nel 4840 una Memoria su quella non ancora descritta del Semiitario di Padova, alla quale ebbi l'onore di presiedere per ben quattro anni, pubblicandola compendiata nel 1845 in Uil giornate tedesco: Jllgemeine Lileralur—Zeilung N. 69-73. Le molte note aggiuntevi posteriormente e il desiderio di far conoscere all'Italia una Biblioteca testè impreziosità collo splendido aumento delle Liberie legatele dai chiar. professore ab. Giuseppe Furlanetto e dal noi). Ahise Mussato mi consigliarono a mettere in luce per intero lo scritto ch'io raccomando fidente alla bontà (lei lettore. G. VALENTINELLL Lamore prodigto ad ogni maniera di classiche istituzioni dal B. Gregorio Barbarigo (1) gettò le basi di quella Biblioteca che, eletto ornamento del Seminario di Padova, fecesi quindi scopo delle più sollecite cure di parecchi Vesvi insigni, di personaggi distinti e. di molti benevoli cittadini per modo che in progresso di tempo concorse ella pure ad accrescere il lustro della nostra città. Dato ordine appena nel 1674 al nuovo Seminato (2) consecrò il Barbarigo ad uso di Biblioteca parte di quella fabbrica indi a poco ridona all'odierna sala ch'ò la meridionale del corpo intievo, ordinando si acquistassero quelle opere clic fossèro credute le più opportune alla religiosa e letteraria istituzione de'sùoi giovani alunni (o). iXullamcÌo è da credere clic dapprincipio gli acquisti si limitassero ad una semplice raccolta di ciò che più richiedevano gli studi elementari.' (lacchè il chiarissimo Mabillon nel suo 11cr iialicunt 11011 ne parla affatto, sebbene intratteugasi con minuti dettagli sulle Biblioteche di S. Giustina (4), dei Canonici Regolari di S. Giovanni di Verdura, degli Agostiniani, dei Mineri Osservanti (5), di Praglia (6) da Lui visitate, nel 1685; e sebbene nel ritorno a Padova l'anno 4686 lodi a ciclo il Seminario e parli nominatamente (]ella Stamperia (7). Contuttociò mal stTpporrebbesi che le cure dell'illustre, Fondatore si ristrignessero a que' primi passi. Conceputo il gigantesco pensiero di pubblicare nella Tipografia da lui aperta a sue spese nel Seminario parecchie opere religiose in lingue orientali, per disseminare la luce dei Vangelo fra gl'infedcli, ottenne da Roma unii pochi esemplari di quelle opere che doveano ristamparsi, e clic, non tutte essendosi (lui riprodotte, difficilmente oggi potrebbero fra noi rinvenirsi. E per ciò che la Biblioteca conserva i lavori del iVlaracci sul Corano di Roma del Pientiiii, dei Febure in Arabo, in Armeno del Dionisio Lartusiano, e del Gonzales in latino con una versione italiana. Sono questi tai libri clic grandemente giovarono la pubblicazione della grande edizione turco-latina del Corano qui compiuta dopo la morte del beato Fondatore, edizione .di fama piuttosto unica che singolare. Allo scopo siiindieatd s'acquistarono ptir&i'.'dizio- -2--. nari arabici di Giggeo, di Rafelengio, di Frate Domenico (la Slesia, il Gazolilacio della lingua Persiana, il Lessico etiopico di Wemmers, l'ebraico di Reuclino, Elia, Pagnini, i dizionari poliglotti del Munstero, del De-Pomis, dél Bustorfio, dell'Aquinute, l'Etimologico trilingue, lii Bibbia ebrea di Elia, l'arabica in più volumi in foglio, gli Evangeli arabo-latini colla versione interlineare della Tipografia di Propaganda e il Breviario siriaco della Chiesa Maronitica. AR' apprezzamento poi in che tenea il Datbarigo le lettere greche (8) aiidiam noi debitori della collezione, di- Graininatidhe greche di Gazà, Lascaris, Crisolara, Bolzanio, Perotti, Clenardo, •Piacentino, Donzellino, Caporino, Gretsero, Vigerio, Laffrido, alle quali il grecista ah. Amadeo De-Mori da un anno aggiunse per dono l'antica del Crusio, che compendiata uscì più volte dai , torchi del Seminario colla nota caratterislica ad usurn Sejninarii Patavini. Finalmente siamo debitori alla munificenza del beato Istitutore di due Poliglotte (9), della privata collezione di libri, che acquistata in Roma (40) legò morendo nel 4697 al suo Seminario 44); collezione della quale per mancanza di documenti non si potrebbe dar conto, ma che pure dovea essere stimata se poniam niente alle ingenti somme per essa sborsate (12) e alle scelte edizioni del Breviario, del Messale, del Canone da Lui usati e conservati in Biblioteca. In onta a tante aggiunte la nosfra Biblioteca al cominciare del secolo decimottavo non usciva dal rango comune a quasi tutte le private dei Seminari, giacchè per.ordine del b. Barbarigo erane affidata la custodia al Prefetto degli studi (43) che all'uopo entrava per prendere i libri da' Maestri desiderati. Perciò non possono considerarsi che come semplici custodi i chiarissimi M. Antonio Ferrazzi, Sebastiano Melchiorri, Pietro Antonio Coppo, Giacomo Giacometti, Jacopo Facciojati (44), chiamati pcI loro titolo di Prefetti a simile officio. Il primo incaricato di tenere ad ore stabilite aperta la Biblioteca fu il pio cd erudito il. Francesco Canale, coi la cognizione delle lingue orientali e delle nostre francesi e spagnuole concedeva ogni diritto a presiedervi. Con quanto amore il Canale si desse a quelle sue nuove incumbenze lo fa vedere lo splendido acquisto della preziosa collezione Alvarotti, acquisto che fissa la prima epoca d'incremento della nostra Biblioteca (45). li conte Alfonso dell'antica patrizia famiglia Alvarotti di Padova possedeva un'eletta serie di codici manoscritti, di edizioni del secolo XV, e di opere stampate posteriormente, cui, conte caldo amatore delle lettere, avea aumentato per modo da spargerne fra gli stranieri-la fama. Morto' liti appena nel 1720, il Canale senza frapporre indugio —o— dava ogni opera perciò il Seminario restasse ben augurato possessore di quella raccolta, giovandosi perciò della efficace inèdiazione di Jacopo Facciolati (45) presso il Vescokro d'allora Cari]. Giorgio Corner. Nel che riuscì egli così, che potè sull'istante traltar cogli eredi per la compero ed arricchirne il Seminario. Ed in vero, di quanto lustro tornar dovesse ad un letterario istituto quella collezione, l'attestaròno con pubblico suffragio il Volpi (17) e io Zeno (48), e può ora chiarirsene chiunquesappia essere fra' manoscritti ottanta codici membranacei (49),e parecchi di questi bellissimi per miniatura di buon secolo, per lavori colorati a penna, per caratteri ni tidissi mi, de' quali cinque del secolo XIII (20); alcuni bombicini, come il Kaflath e la Grammatica di Teodoro Gaza trascritta da Giovanni da Rodi, ben più che duecento cartacei, come fra le edizioni del secolo XV due esemplari membranacco e coriaceo del Plinio di Jenson del 1472, I'Omero del Nerlidi Firenze, la Chronoca mundi dello Schòugauer, il Dccor puellarurn di Venezia del 1474 , la Fiammetta di Padova del 1472, e nella raccolta aldina una serie importante dicdizioni d' autori antichi latini (21). Accresciuta per siinil guisa la Biblioteca, era necessario , che le si desse nuova forma coli' ampliarne gli spazi. E a ciò pronta sovveniva l'opera del sullodalo Corner, il quale, abbattuto il piano superiore clic divideva in parti ineguali la sala meridionale, vi murò all'altezza (li metri 8.47 dal vertice, ritraendone un parallelogrammo della lunghezza di metri 24. 8. Costrutti posteriormente l'atrio e la sala settentrionale, della lunghezza quello di in. 40. 95, questa di in. 25. 44, risulta nell'intero edilizio un parallelogrammo clic nella sua lunghezza da mezzogiorno n settentrione dà in. 60. 44 sopra m. 14. 88 di larghezza. Dal cornicione che ricorre intorno a ciascuna delle due sale parte una sirnulata volta piana tagliata da archi di sesto acuto che impostano sulla volta a poca distanza dai tre grandi -cassettoni pci dipinti. Un cassettone maggiore chiude la volta intera dell'atrio. La porta che vi mette ad oriente dal vestibolo ha in larghezza la luce di li). I. 92, 3. 94 di altezza; simili dimensioni hanno pure le altre due che dall'atrio danno alle sale. Tre grandi ftncstroni occupano a minime distanze la parte occidentale dell'atrio, offerendo alU osservatore uno de'piùgraiiosi punti prospettici sugli orti soggetti e sull' osservatorio. In ciascheduna sala quattro finestremiitori a proporzionate distanze occupano i due lati maggiori, ed una il minore alle due estremità meridionale e settentrionale. Terminata la lbbbrica fu -ailogatoalvalente architetto edartef)s te padovano Giovanni . Gloria (22) il lavorodegli otrnadi della sala meridionale che allora bastava aeontenere i 20,000 volumi, cui -4— era salita la collezione. Negli - spazi tra 1e cinque fìnès\re e la portà nicchiò il Gloria sci corpi d'armadi che divise; iii due ordini ambedue ionici, si per levare all'occhio dell'osservatore il monotono ricorso d'una sola linea in tanta altezza di fabbricato. come per salire agli armadi superiori senza uso di scale portatili che ingombrano sconciamente le sale. La serie inferiore costruì ad ovancorpo per applicare parte dello spazio superiore al hallatoio, a cui si riesce per iscalnccie praticate nel corpo agli armadi. Sul cornicione inferiore a piombo dell'architrave posa la balaustrata all'altezza di appoggio con pilastrelli clic battono sul vivo delle colonne. Quanto l'architetto abbia studiatd di dare al suo lavoro il carattere di solidità e comodità è agevole il rilevare dallo spazio lasciato vuoto fra la preie e gli armadi per impedire il guasto della umidità, dòll' aver praticati fra gli armadi maggiori alcuni arm a di ni, a'quali serve di porticella il pilastro dell'ordine dall'iunostapo ai pianuzzo, a custodia di libri che noti debbono lasciarsi esposti; finalmente dalla profondità degli scaffali nell'aggetto dell'ordine inferiore; che offre il vantaggio di raddoppiare e triplicare le serie rialzate con assicelle al di dietro. Così avesse provveduto il Gloria a mantenere l'importante carattere della bellezza .arehi tetto nica, dacché, a vero dire, risente egli dèlla poca purezza, di gusto del suo maestro. L'abuso delle modanature specialmente ne' cornicioni, I' ammissione delle volute scamozziaii che usate in piccole dimensioni danno nel barocco, la sovrapposizione agli acroteri di vasi angolati, il ricorso dell'architrave e del fiegio; che, interrotto nella luce degli armadi, impronta l'ordine d'bn carattere di debolezza, fanno desiderare nell'inicnic dell' opera la maestà propria dell'ordine ionico. Fu allora alloro che in nobil gara concorsero ad accrescere lo -splendare della Biblioteca il Vestovo Gio. Francesco Card.. Barbarigo, al quale si deve il cominciamento dell'erezione della sala setten- trionale ... ..' Setninariuun Paiavinuni anzii nobil.itcr magnifica prwscrlim cxirucia Aula libris coniincndis addicta ( 25), e il di lui successore Gio: Minotto-Ottoboni, che non solo novum.ItiblioI/zecca conclave, quod Barhadjcus inc/ioaveral, perfccii ornavi ique, coilecl.a ex typoqraphicLs fntctibus pecunia (24.),ma eziandio deter iniziò regole PC buon andamento della Biblioteca, col richiamare le ordinazioni già emanate dal Corner c.dal Barbzrt5go (25), e con questi il bibliotecario Francesco Canale clic, tolto quasi improvvisamente alle cute (li più che vent' anni 3 legavale la privata sua raccolta di 700 volumi (26), ricca di opere scritturali e segnatamente d'una collezione di ben .200 vile di Santi.. Intanto J acoìo Facciolali, tenero della gloria i-li cjiicil' ililiilo —.5-che accolto ave&o fanciullo, e memore di qu& giorni in cui, Prefetto -de-li Studi, aveva anche presieduto alta Biblioteca, l'accrebbe di non poche opere filologiche ripuiatissiin, suggerì opportunamente l'acquisto di scelte edizioni di autori classici latini per là compilazione del Lessico Forcelliniano, e donò vivente i sci gràndi armadi collocati nell' atrio (29); l'aggiunta de' quali, oltre di cangiar . faccia al luogo prima ingombrato dall'ineguale disposizione di povere teche, lo abbellì magnificamente. Tale è infatti il ricco corredo di intagli clic il non farne cenno tornerebbe a laccia di inesattezza del descrittore, avvegnachò dall'attòuta disamina dell'intero il sopraccarico degli ornamenti. il getto dei rabeschi ed il peso delle liondi accusi per avventura la decadenza dell'arte in sulla fine del secolo decinfoseslo. Comune atutti gli armadi è una base che agli angoli si protende con due parallelopipcdi di lavoro posteriore a quello delle teche sovrapposte e molto scinplice, quando s'eccettuino alcuni filamenti d'intarsio ai fianchi. Gl'intagli si riferiscono alla classe di libri a'quali si destinava l'armadio. Nel primo, sopportalo a ciascun angolo da una cicogna, due tronchi ascendenti ornati di fiori e fluita (li varie specie Iranimezzo a' violini, niandòlc, pifferi e zampogne accennano ad argomento agrario. Due aquile ad ali lese sorreggono il secondo armadio il cui ornato sviluppasi a rabeschi gremiti di insegne romane-, lasci, scuri, aste, spade d guaine, frecce, elurcassi, corone di quercia, arieti, vasi e lanterne militari, aro di sacrilizi, prefericoli, patere, coltelli, corna polorie: superiormente l'alto rilievo dei due fratelli allattati dalla lupa, le insegne militari colle lettere S. P. O. R;, ed inferiormente il teschio coronalo di bove evidentemente alludono alla storia militare e religiosa dei Romani. Ad opere diplomatiche senThra si volesse consecrare il terzo armadio- sorretto da due testuggini. La .pm'te inferiore dei pilastri è chiusa dadue cornucopie che rovesciate versano monete: il triregno, le corone imperiale e reale, il corno ducale, i cappelli cardinalizio e vescovile, I' oiMine del Toson d'oro deposti sii due aggetti de' pilastri, i rami di quercia, la dava d'Ercole, la proboscide elefantina, l'Egida colla testa di Medusa, le torri esprimono l'unione della forza colla grandezza operaia per , la prudenza: significala nella Gru che tien sollevata una -pietra, nel compasso, nello specchio e nel fieno equino.. Alla collezione delle opere militari era destinato il quarto armadio sopportato da due leoni che tengono nella-zampa una- palla di cannone. 11 concetto dell' intagliatore sta espresso abbastanza nella armonica disposizione di loriche, elmi, tibiali, alabarde, ascie, —.6— daghe', mazzapiéchi, mazze, rotelle, manopole frrree, archibugimartelli, granate. L'aggiunta poi di bandiere e tamburi tanto ve lieti come turcheschi ricorda le guerre passate fra quella gloriosa repubblica e. l'impero Ottomano: come il corno ducale intagliato in una insegna appesa a tromba d'araldo, e più il monogSmma sulla pelle pendente dal tamburo turco fanno onorata menzione della illustre famiglia Tiepolo che commetteva il lavoro. Più difficoltà a interpretarne l'uso porge il quinto armadio addossato a due ippocentauri. La strana commistione di fiori e , frutta, d'insegne militari antiche, aquile romane, corazze, brachiali, tibiali, di stromenti musicali, di tripodi a teste d' ariete, di teschi coronati di beve,' 'di bandiere coli' aquila imperiale e col leone veneto, di archibugi, di libri non offrono fondamento a giùste induzioni sul pensiero dell'artista. Ma gl'indizi porti dall'ultimo armadio che posa su due sfingi, il quadrant; il compasso. le parallele, la sfera armillare, le due mappe geografica ed astronomica, la mano ed il piede denudati della pelle con accanto la sega anatomica, il serpe farmaceutico, le fo,gliè ed i fiori qua e là sparsi a ragionato capriccio ridestario in mente l'apparecchio delle scienze'matcmatica, geografica, anatomica, botanica. Non deve perciò recar meraviglia se l'insigne Antonio Sandini, succeduto nell'onorevole carico al Canale, insistette sul negare al Facciolati di ripone nei descritti armadi una collezione di petrefatti: rifiuto che non estinse, coniechò scemasse in parte, l'affetto del celebre donatore verso il Seminario. Infatti poco poi arricclii la Biblioteca di alcuni codici manoscritti (28), di parecchie nredaglie antiche e moderne, del suo ritratto clic conscrvasi.nell'atrio della Biblioteca (29), 'e di buoni dipinti clic, èon alcuni regalati dal bibliotecario Canale (30), passarono ad ornare l'anticamera del Rettorato (34). Nei nove anni che il Sandini, tolto alla cattedra della storia ecclesiastica, adoperò con fervore singolare (52) a vantaggio della Biblioteca, furono acquistate scelte opere specialmente di Storia ecclesiastica alla quale avea 'sin da''primi suoi anni consecrato tutto se stesso. Mancato egli quasi improvvisaménte nel 4751 a' suoi studi nell'età di cinquantanove anni, veniva indi a poco a riparai' tonta perdita il dotto Clemente Sibilialo, cui, subentrato appena, toccò in sorte lo stendere a nome del Seminario la lettera di ringraziamento (53) al Pontefice Benedetto XIV per la edizione romana in XII volumi in W dellò opere sue, che quel Sommo mandava in dono alla Biblioteca colla onorificentissinia intitolazione 'autografa : Iieiicdicl.us Papa. XII' prinmm Ii'unc Tomum' ali'osquc undecim' subscqucn tes donamus IJib!iot.hecw -- '1 - .Seininarii Pa/acini in amoris nostri perpetftuninioiznflicnhIiflI erga ipSIttÌL ci' vigila nhissimum cardinaiem nostruin Reflonicnnt Patavinuan . Episcopum d:ic 23 ]Vovembris 4751: Per simili doni ed acquisti sùccessivi aceresciulo non POCO il numero de'volurni, saggiamente. avvisava il soprallodalo Rezzonico di approntare in sala che appunto a tal uopo avea fiuto erigere il Barbarigo e che invece serviva agli esercizi, accademici ed alle consuete rappresentazioni carnovalesche. E. la sala! fu anche .apprestata, nella parte superiore della nuov' ala settentrionale che -si unisce col Seminario a breve intervallo, dalla Chiesa, non pertanto seguitò per alcun tempo ancora ad essere usata non per Libreria nia come in addietro, l'orse perché il Itezzonico era in allora chiamato a Roma per onorifiche destinazioni. ,.Frattanto avveniva clic nel 1755 Andrea Maggia, cedendo al Sibiliato che nel richiedeva,.!' insegnamento della storia ecclesiastica, gli successe nell'uffizio, cui tenne sino al .1763, anno in cui lo trasmise a d. Angelo Beitoletti. Questi bcnchè poco operasse a Insito delta Biblioteca, vago più eh' altro di una collocazione de' libri tutta stia propria, ha non per tanto diritto • a me', zione onorevole dacchè morendo nel 4797 legò al Seminario la! privata sua raccolta di libri per la più parte di eloquenza sacra .e di ascetica. • Le domestiche memorie poco ricordano di Vincenzo Bocchini (34) che tolto all'insegnamento de'sacri riti supplì per alcuni mesi a! Jlortoletii ne' primi anni della sua presidenza; pure accennano doversi a .ini i due grandi cancelli di ferro all'ingresso dcli' atrio, i quali dal Vescovo Nicolò Antonio Giustiniani furono poi collocati all' ingresso del peristillo.infcriore del Seminario per viste di proporzione e di-euritmia. Al Bortoletti successe nell' anno -1774 Giovanni Pizzati d'anni .44 de quo, scrive opporiunementc il di Lui benembrito successore, panca mihi iiecat eursint brevilcrqne perstrin ere ne immemor, videar summw il/ms benevolcntiw qua me tantopere rccreo.bat. Ac primo quidcrn religio in co solida non severa,, morum, auteni suavitas, mite ingcnium pacatique animi candor vei in ejus vullu ad dignilalcm coni.posilo emincbant. Pneer doctrinam sane iuultani ac inni hp liceni ampia in co eroi sine nilo fas in, sine jactan tia, librorum, eoritm prwserivni qui- rari appeliantur, editiontiin periAia. Que et quanta cjus cura et in re quaiibet diligentia! odeo -vero tetit de rciiqionis, ck Seminarii bono soi!icitus ni nihii supra. Qnamvi.s auienz jndilio acri polieret, censoria virgu.ia, nisi a tter fieri oporterel._ se mper abslinnii, ac sentenliam de re aliqua ro.gatus. ,diccre wquc pruden 1cr ac simplicilcr pronuntiabai., hinc -8olim snminopere doluil quenzdam fabitlaram auctorem suis in scriptis publice jactare fuSe ausum, eum probasse quod ex ùniniò reprobabal. 1/is alia sane multa addenda csscnt, prcrscrtim de pietate, urbanitate, déque ejus singulari pnuientia ne modestia, quw in causa fuere ut.jure hierito CUI)i omncs prosequerentur obsequio, ci in libris per typos editis, quamvis ipse a suis lat4ibus Omnino abhorrcret, ejus nomen celebraretur. Sorto all'aurora, e compiuti i doveri d'ottimo ecclesiastico, per tempissimoapriva lafliblioteca quotidianamente restando sempre nelle sale e nella stanza asse,iatagli vicino al luogo d'ingresso innanzi l'atrio. Nelle ore mattutine non usciva di casa che rare volte, quasi inai di città {uorchè nelteinpo delle vacanze che passava a Piovene sua patria. Colle prime Ave filaria avea termine il vespertino passeggio. Teneva i libri con bellissimo ordine e ne aveva (al pratica, specialmente gli ultimi anni, che rare volte dovea ricdrrerc agli indi'ci per rinvenirlh. A questo tempo, sollecito il Giustiniani di quanto importava al bene della Biblioteca, riordinò e sancì le istruzioni, e gli obblighi -ingiunti al Bibliotecario (35) già tracciati dalla santa memoria dell'istitutore, e conferniati in vari tempi dai successori di lui. Ma ciò che più torna ad onore dell'esimio Prelato è lamuniflcenza pali a lui solo, onde, non contento di commettere che fàssero costrutti nuovi armadi nella sala settentrionale, fece ancor vivente alla Biblioteca lo splendido dono di 7500 volumi. Lo spiegato desiderio si trasportasse questa sua collezione quasi furtivamente 'daltEpiscopio al Seminario per iscemare a se il doler del distacco, chiaro appalest quanta grandezza d' animo si fosse in quel—l'atto. Fu allora clic diedero principio alla classe filologica l'Aristotile del 4552 di Venezia, l'Ateneo dèl 1642, il Casaùbono del 4600, l'Erasmo di Lione, il Glossario di Dufresne del 4740 di Venezia, le Biblioteche del Fabricio di Venezia e di Padova, i Geoyraphi veteres di Oxford, il Pausania del 4696, il Bacone del 4694 di Lipsia, la collezione greca tradotta di Verona. Arricchirono la classe de' Santi Padri e Dottori della Chiesa bèii lienta magnifiche edizioni di scrittori ecclesiastici de' primi tempi 1' Alcuino del 4777, alcune edizioni di S. Ambrogio e di Santo Agostino, il S. Efrern di Roma, quattro edizioni di Origenc, il S. Massimo tormese clic Pio Vi accompagnò con lettera autografa al Giustinianiin ringraziamento del dono dell'edizione di Sani' Atanasio pubblicata dal Seminario, il S. Gerolamo del Vallarsi. Tra gli storici ecclesiastici ci pervennero le più accreditate edizioni di Baronio, Fleury, Basnage, Godeaiu, Graveson, Tiaderchi, Tillernont, Calmct, gli A onati cainaidolesi del Mittarelli, gli Alli de' Santi Benedettini Q di .Mabillon, l'Italia sacra dcli' Ughelli, l'edizione francese del Boss,iet di Veneia, le opere liturgiche del nona, del Muratòri, dcli' Assemani. Impreziosirono Ua raccolta dc'inanoscritli sedici codici membranacei (36).e quarantacinque cartacci (37) conalcuni libri a stampa postulati da chiarissimi aulori (58). Ora quei libri coll'indice loro di quattro volumi in foglio (per far cosa grata al Donatorè che visitando la Biblioteca si eompiaccs se nel vederne riunita la Collezione) furono dal Bibliotecario Piizati nell'Anno 4785 disposti nei nuovi armadi dell' anzidetta sala, sulla cui porta d'ingresso fu collocato a perenne memoria il ritratto ad oglio dei Giustiniani morto l'anno 1796, coll'epigrafe Nicolaus Anton. Instinianus Eli. Patav. Bibliothecam liane septem mille ct quinent. volum. locuplctavit A. R. S. ftIDCGLXXXJJJ. A rieinpiere i vuoti il Pizzati fece trasportare dall' antica nella nuova sala i volumi in quella sovrabbondanti; poi quale cangiamento dovette incontrare la penosa operazione di ripassarli .e riordinarli quasi tutti, anche per togliervi la strana disposizione del sub antecessore. Dopo di che.ei registrò negli indici gli acquistati e regolò la descrizione degli altri e avviò il catalogo di manos cri tti. Alle fonti indicate, donde la Biblioteca derivò il suo incremento, è dovere l'aggiungere i tanti volumi donati dai Vescovi Giovanni Minotto, Carlo ltezzonico, Sante Veronese, un doppio esemplare manoscritto dei Dizionario latino compilato da Egidio Forcellini (59), l'uno autografo, l'altro trascritto da Lodovico Violati, i legati particolari di Marco Antonio Trivellato, Pietro Faccioli, Domenico Bozza, ilpriino de' quali, morendo nel 1773, oltre parecchie opere stampate di Teologia dogmatica, lasciò due sue opere manoscritte (40), il secondo (passato dal Seminario a professore di lettere greche nel Liceo di Parma ove mori nel 4779) tutti i suoi scritti (41), l'ultimo .que'libristainpati (e non furon pochi) do' quali mancava la Biblioteca. Alla' quale non interrotto alimento somministrò pure la domestica stamperia, le cui edizioni specialmente di :libri orientali, di opere teologiche,-di classici latini la fecero salire in fama. I lavori del Bibliotecario Pizzati non migliorarono gran fatto la condizione della Biblioteca negli ultimi quindici anni del. secolo decimottavo a cagione dell'intrapresa nuova ala di fabbrica, dalle scale nuove a traniontaba fino alla strada il dall'anno 1782 al 4794. Peraltro al vasto concepimento del Rettore d. Giovanni Coi di pubblicare colle stampe del Seipinario l'Enciclopedia metodica di Parigi, e di dare le versioni italiane delle più riputate classi di quella, collo scopo santo cd utile diliberare quei —.10 repertorio dell'umano sapere da ogni veleno in punto di fliosòfià e religione, e il progetto di rifondere e riordinare il Lessico -recodi Giovanni Scapula arricchì successivamente la Biblioteca delle Enciclopedie di Parigi e di Padova, e di alcuni classici e antichi Lessici greci. Ma i tempi fatti difficili e burrascosi pci non interrotto succedersi delle politiche vicende, consigliarono pòi a vegliare piuttosto alla conservazione del domestico patrimonio, e sui mezzi di sussistenza che ad incrementare la Biblioteca. Che però il Seminario deve alla attività e desterità del Rettore Coi, ed alla stima eh'aveano di lui conccputa i reggitori civili del tempo, riflessibili vaffiaggi. Correva l'anno 1805, trentunesimo della reggenza del Pizzati e. la età piticchè settuagenaria e Io stato conseguente di abituale indisposizione di lui opponevansi alla prestazione dei più necessari servigi. Perciò dalle scuole esterne dove insegnava da quindici anni le belle lettere fu chiamato ad assisterlo d. Andrea Coi. Bello è il sentire con quanta eleganza e modestia egli scrivea delle suc occupazioni. » Paulo. fidcntius, ut vcnun fatear, mcum pri» st j iitjtn cum hoc nono . coinmutassem officio , si prwnoscere po• tu•issent me huiò ,nnneri destinari, lune cuini ad il irnpcnsins • nervos ornncs vcgetioris a.,'tatis industriaque intendissem, ne in • provinciam difficultatuin plcnissirnam homo vovus descenderem. • iVihitondnus tanto sub ditte mi/ti omnia fcliciter cessura esse • sperabam, veram haud mn/to post amantissimus sen.ex qui mihi • fidem prwstabat mequc suam in discip/in.am vix cwperat, quam • rcpcute co dcvenit nt mihi pneter animum et eonsilium nihil • aiiud auxiiii prwbcre posset nipote qui vale incline laborarei incerta. ci [ere prorsns OeIL!OVUIfl acie curereI. Quid itaque? Pro • viri bus, quin lamen animo ccutcrein, ego unns, nullo opi!ulante » famulo, mi/ti onus impositnm perfereba.m. Jam plura facienda » crani ac prw cmtcris il/ud quoti mox dicam urgcbat. » Non esisteva un catalogo generale della Biblioteca: quattro. indici parti' colari, ciascuno in un volume, comprendevano i libri secondo le quattro classi in cui era stata divisa. Nel primo erano registrati i libri sacri, gli storici, gli ascetici, i polemici; nel secondo gli appartenenti alle belle lettere; nel terzo quelli d'argomento filosofico e medico; nell'ultimo le opere legali. Qticsliiiìdici• 'erano già logori dall'uso; le inserzioni posteriori e le frequenti cassature ne rndeano difficile la lezione; niolti nomi di scrittori vi erano replicati in. quanto trattarono materie diverse, onde avvenia clic la ricerca delle opere di cui mancava la Biblioteca importava la fatica di ricorrere a tutti e quattro gl'indici. D'altronde quante confusioni e diversità di peiisanietti sulla classe cui un'opera può essere riferita'! E quanto disturbo e lavoro pelle citazioni 1 Era Perciò necessaria la fusione generale degli indici in uno solo. il Coi vi si accinse con singolare pazic'nza ed assiduità, si clic lo eoinpiè assai prestamente distribuendolo alfabeticamente pcI nome degli autori in sei volumi in foglio. Contemporaneamente occupossi della separazione dei libri del Giustiniani, riportandoli nelle classi loro: operazione clic, richiamandolo al confronto delle edizioni, lo avvisò delle doppie e delle proposte da farsi per vendite o cambi. Esegui pure lii copia dell'indice clìe per ordine vescovile (42) dovea restare presso il Rettore. F'ix !iwc abs&vcrani, scrive egli, « quum de se optime mcrilnm Bibtiotheca nostra sunni • prwfeelum c,.misit, de quo valde multa in promptu !iabcrein quw • dicerem. » il Pizzati, morto verso la fine di febbraio dell' anno 4810, legava alla Biblioteca tutti i suoi libri, clic non erano molti ma scelti, nonchò i quattro dipinti con cornici ad intaglio, appesi nell' atrio presso alle due porte che danno ingresso alle sale. Non fu appena il Coi nominato a Bibliotecario che i doni ripetuti di parecchi veneralori e benevoli del Seminario di Padova aprirono all'instancabile di liti attività nuovo teatro ad operare. Nel maggio del 4810 -il padre iuqusitore Girolamo Zanettini dava alla Biblioteca duecento volumi di opere proibite, e quaranta nel marzo del 4813 le presentava l'abate Giovanni Giuseppe PIva, e Giovanni Battista Ferrari prefetto degli studi, morto nel 1806 i suoi -manoscritti (45) e Girolamo Gargancgo (44), e Giacomo Coletti, e Benedetto Fiandrini legavaule buon numero di libri, clic uniti alla collezione Mantovani obbligavano il Bibliotecario a ricominciare il lavoro della ordinazione. Il veneziano Girolamo Mantovani uomo intelligente e di, agiato fortune aveasi procacciata con ingente dispendio una scelta raccolta di libri, fra i quali duemila volumi 4i autori classici greci e latini che, quali-' tunque pubblicati dopo il secolo' XV, sono pregiati per rarità e merito di edizioni, per varietà di comuientatori, per lusso di legature. Le lautezze tipografico-letterarie che ad un tratto passarono in vendita per l'avvenuta soppressione degli istituti religiosi e prima di ciò le cure del cavaliere Jacopo Morelli, il quale provvedendo la Marciana di quanto somministravano a que' giorni gli studi filologici, forniva ali' amico suo Mantovani quel più cui venia meno l'annuo assegno di quella, portarono alla collezione greca e alla latina del Mantovani doviziosa messe di 'edizioni- delle migliori tra le italiàne, tedesce, francesi, inglesi (45). Nei declinare poi dell'età, desideroso di tornare alle antiche abitudini (ch 42.— apparteneva alla compagnia di Gesù 'prima délla soppressione), temendo d' altro éattto non forse quel sito tesoro si sperdesse dopo' la.sua morte, lo diede in proprietà alla Biblioteca del Seminario di Padova nell' agosto del4812 col patto di poter vivere vita coinune.nel Seminario medesimo. Ma tre annialopo, restituita come fi-da Pio VIE la compagnia (li Gesù, il Mantovani passò a Reggio in seno dèl suo prjmo istituto, Si il Seminario riconoscente gli decretò un' annua pensione che godette lino alla morte avvenuta nel maggio del 1847. L'accennata. soppressione degli istituti regolari aveva al lutto cambiato le circostanze della Biblioteca. Ogni giorno più aécre•scevasi a questa il concorso de'leggitori. ed il Coi non perciò sbigottito prestavasi a tutto ed a tutti mentre nello stesso tempo attendeva all'obbligo impostogli di esaminare col dottore in teologia Francesco Fanzago i maestri delle scuole di grammatica ed amanità; contemporaneamente apparccehiavasi a dare accresciuta la terza edizione dei suo Sc!ecta ex latinis seriptoribus ci poetis, istruiva alcuni nobili giovanetti, erogando afavore (Iella Biblioteca le mensili coriesponsioni cose tutte non agevoli a credersi se non ne vivessero i testimoni. Nella dissoluzione delle Bibliotcché degli ordini regolari, grandi corpi di opere furono esposti alle vendite pubbliche e private, parecchie voluminose e di raro pregio, altre-di scrittori aceatolici, od empi, o immorali cui le pie cure de'religiosi sottraevano all'uso comune. lUCoi, senza scorta di danaro, ma solo assistito da un fermo volere, acquistava le tre Poliglotte complutense, parisina, Iondinense colla dedica aCarlo 1,-la Bibbia ebraico-rabbinica del. Bustorfto, tedesca originale di Lutero, armena del 1805 di Venezia, il ve4is Testamcnlum - di kennicot, il novum di Millin, i discorsi stilla Bibbia. del Saurin, i Commentatori cattolici ed aeèatlolici Cornelio a Lapide, Calmet, Grozio, Lé- Clerc, Lutero, Calvino, Melantone, Zùinglio, Ecolam' padio, la Cronologia dello Spanemio, i Glossari di Fillosseno, la I(abala denudata, due Bollari, alcune edizioni principi;- la Bibliothccafratrutn-Polonorum, l'lllirieo sacro del Fàrlti, i- Genturia- tores Mdgdeburqenses, la Storia ecclesiastica di Raeine, la Storia di Us e di.Girolamo da Praga, Bown, Beza, Ball, Arminius; Simeone, Linghtfoot, Giansenio, De Dominis, tutte le opere di d' Àlembert, Voltaire, Federico 11, Rousseau, collezione che sola dà nome ad una Biblioteca. Né trascurò per questo quelle parti di studio che sogliono essere consultate più di frequente, e quindi acquistò l'Aristotele de aniinalibus di Schueidcr,i! Livio dii%labil, il Virgilio del 4796 di Parigi colle incisioni a½ìnti lettera, l'Onomastico del Sassio; la Collezione de'Clasiei italiani di Milazio, i due —. 43 -4. Parnassi'Italiani, il Dante Bartoliniano di Udine, le opere di Beltinelli, il Corso degli Studi di Condillac, il Liceo di Labarpe, le Storie di Calmet e l%liIJot, la Storia delle Matematiche di Bossut, le opere di Jacopo Riccati, il Dizionario delle Arti di Grise]litii, il Bullon, il .Dictionnaire universel di Richard, 42 volumi dell'edizione in 4.° delle Memorie dell' Accademia reale e dell'istituto nazionale di Parigi, 52 volumi delle Novelle letterarie di Firenze, le due Raccolte del Calogerà, il Giornale della Società d'incoraggiamento di Milano. Lavoro di lunga lena e di sentito- universale vantaggio era pur desso l'indice ideato dal Coi lier ordine di materie trattate nc'libri della Biblioteca: con questo alla mano serviva subito al desiderio di tutti, ed a questo, anche a risparmi&di tempo, il Bibliotecario dirigeva indefesso l'opera sua. Se non clic nuove e più pressanti cure consigliaronio a differirne il compimento a tempi migliori: Nel 4848 i fratelli Giuseppe ed Antonio Gennari offerendo in dono alla Biblioteca tutti i manoscritti ereditati dal chiarissimo loro zio Giuseppe Gennari ( . 6) obbligavano la compiacente riconoscenza del Bibliotecario a farne immantinente la riordinazione. Quantunque molti dei nìanoscriUi del Gennari fossero andati smarriti, altri trafugati, potè egli, assistito dal diligente Don Antonio Comin maestro di cerimonie della cattedrale, ritraine ventisei volumi ricchi specialmente di otiomila e più lcttere.A questo aggiungerà in seguito la Biblioteca que'manoscritti di Storia patria del Gennari cui la gentilezza dei chiarissimo conte , Giovanni Cittadella si propone donare al Seminario (47) tosto eh' ci n'abbia usato per la sua Storia dei Carraresi : nobile e generoso -intendimento di chi impiega gli, agi famigliari a vantaggio degli ottimi studi! Oltre a quelli del Gennari faeeano parte del dono molti altri manoscritti dell'abate Giovanni Brunaeci relativi al Codice Diplomatico ch'ei lavorava come studio preparatorio alla Storia ecclesiastica padovana, e che credevasi generalmente perduto. Il sullo dato Comin imprese solo a disbrigare il labirinto di molte materie ch'eranvi disposte senz'ordine, e distribuì il Codice DLXXXI in dieciotto volumi. Intanto il Coi pensava a dar ordine agli altri manoscritti e ne proseguiva il catalogo cominciato dal suo anteeessore, ma nel 4821 l'avvenimento alla Sede di Padova di monsignor Modesto Farina fu causa di sospensione. Penetrato il Coi profondamente dalla coscienza del dover suo provocò dal nuovo prelato l'ordine di presentare 1a copia del catalogo generale cui trascrisse di proprio pugno in due grossi volumi in piccolo quarto restituiti poi e conservatiattfllmente cogli altri indici in Biblioteca. Quindi ri- - 14 prese con, alacrità d' animo quasi giovanile il catalogo (le' jitanoscritti, fermo di non ristarsi che ad opera compiuta. Il diligentiss i mo Pizzati non solo aveva r'e gistrato il numero progressivo dei Codici. attenendosi a una divisione indicata dall'epoca della provenienza, ma eziandio vi avea conilliciato la descrizione per cenni clic toriiaronodi molto aiuto alla compilazione che si è terminata in appresso, come lo attesta lo stesso Coi pci proemio at catalogo ....... . « suam in Catalogo qucrn ivfectum rcliquif (Pizzali) • breviter dixerat scntenfiam, vcruni adhuc multumn ditigcntiw • diuturuceque turce in co deesse mihi identidcm affiruiobat. ()uo• niam eorunt non nihil quw ipse inscripserat, quando que ùflfltU• (ari, ùsdeznque prwtcrea quce opportuna videbantur adjcci ; sed • ne laboits alienos nzihi arrogein,. /'ateor ingenue ca quce ipse • nondum od Irutinam revocaucrat ci in voluminc minus cotnptp » rcliquerat, mihi maximo adjument:o fuisse, meque non co solunt • quw ectilent eruditionein, veruìn etiam ipsissiina ejus verba iden• tidein usurpasse. » Quindi, noti dipartendosi il Coi dati' ordine Il fissato, riunì quc'manoscritti clic per piccola mole e poca.en- tità erano stati dimenticati, come pure quelli pervenuti alla Biblioteca dopo il l'izzati, li distribuì in volumi e li corredò al principio di un indice delle materie. Di più, cresciuto pegli acquisti e pci doni frequenti il numero de' manoscritti, reso angusto lo spazio della sala meridionale ov'erano riposti, era pur necessario pensare alla nuova loro collocazione. A tal fine, separati dagli acquistati e propri della Bihiioteéa i manoscritti ottenuti in dono ut in ilios quorum fuimus bene ftceniianL cxpe i'ti facitius nosfrorum o7nniun grati animi sensa corum ospcctu renot'aren far, furono destinati a riceverli gli spazi superiori ed inferiori offerti dàl vano (li veuit'otto colonne della stessa sala. Le dodici colonne alla destra di chi entra conten gono i manoscritti comperati dagli eredi dctl'Alvarotti e regalati da Francesco Canale e da Jacopo Facciolati, Nelle sedici colonne delta parte opposta furono distribuiti i manoscritti dati in dono dal gesuita Jacopo Colletti (48), daLmonaco benedettido Benedetto Fiandrini (49), dai vescovi Nicolò Antonio Giustiniani, Francesco Dondi dall'Orologio (50), Mauro Mari (51), dai nipoti di-Giuseppe Gennari. dal Professore Giàvanni Prosdociino Zabeo (52) e da altri molti (53). Per ordine poi di provenienza furono collocatinelle mie e nelle altre colonne i codici autogiali dei maestri del Seminario Jàeopo Giaconietti, Jacopo Facciolati, Pierantonio Piccinali, Egidio Forcellini, Marcantonio Trivellato, Pietro Faccioli, Natale dalle Laste, Angelo Bortoletti, Francesco Boaretti, Giovanni Battista Ferrari, Giovanni Battista Baroni, Yatejitiiio Chilesotti, Francesco Dorighello, Giovanni Co- - 15 sta, Giovanni Coi, Angelo Agnoletto, Andéca Coi, corna puie quelli comperati dal Seininario,specialmente all'epoca della soppressione delle case religiose. Tutti questi -codici montano al numero di 750: ripartiti in 900 volumi. Molli furono, già stampati, parcechi, se pubblicati, verrebbero accolti con favore, altri offrono vantaggiose occasioni di confronto per lezioni varianti, ma più sono quelli di poca o niuna importanza. Le pazienti ricerche tuttavolta e gli scrupolosi esami del Coi netto stendere il Catalogo meritano che ne sia fatto alcun cenno. Indicato il numero progressivo del codice cui descrive o complessivamente o partitaniente ( quando nel codice si comprendono autori diversi o diversi argomenti scende il Coi alla storia particolare di esso, al committente, all'amanuense, al carattere, alle pitture, ai fregi, ai possessori differenti,, alla provenienza. Alcuni tacceranno il metodo per cui tal volta in un volume i codici italiani trovansi mescolati a'latini, la prosa al verso, ma non potea il Coi (benché convenga anch'esso in questa osservazione) allontanarsi dal principio adottato dal primo ordinatore. E perciò ch'ei diede nel suo Catalogo la dovuta importanza a simile differenza, servendosi della lingua latina per descrivere i manoscritti estesi in alcuna delle lingue antiche, e dell' italiana per gli altri tutti. Che se talun domandasse perché I' estensore nelle singole descrizioni non siaii tenuto a legge di maggior proporzione, perocehè alcuni articoli sono trattati diffusamente, alcuni poveramente, il Coi ingenuamente risponde: » Nec • hic dissimnlem . . it CO (catalogo) con ficicndo jcjunum., qucin• doque vero, quam par erat, proiirriorcni fuisse, neque unam • semper catfl4emque in scribendo rationem servasse, sedd cnm in • animo mihi sit aliqnid alinti adsequi, pro fcctnrn proinde cnr• sani iterare non. possu,n. » Alle quali ragioni aggiungesi che molli codici sono scritti in lingue, la conoscenza delle quali nessuno è in diritto di esigere da un Bibliotecario, quali sono le orientali, od antiche ebrea, arzihica, aramaica, o moderne turca, persiana iii cui dono scritti parecchi commenti del Korano e alcune canzoni Popolari persiane (54). Del resto (luci calalogo ragionato, condotto a termine dal Coi nel 4829, offre splendida testimonianza delle sue profonde cognizioni bibliografiche, e dà luogo all'onesto desiderio clic a benefizio degli eruditi venga in progres so pubblicato nn compendio almeno delle parli.che offrir possono maggiore interesse (55). Nè la ferrùa ed assidua operosità induceva in quel Bibliotecario stanchezza o sazietà di lavoro. Rinunciava egli spontaneo al diril, lo delle autunnali vacanze, non un giorno mancava alla Biblioteca3 per poco non si privava all'imbrunire dell'eletto e solitario - 46 passeggio di Vaòio;che presto tornava-a' prediletti suoi'studi: iXon è-quindi meraviglia se contemporaneamente al catalogo ordinasse la collezione delle edizioni- del secolo XV, ricca di 350 volumi, con indice separato (56), formasse le due collezioni Aldina e Coininiana di 300 voluiniciascuna, e provvedesse di indici i volumi delle Miscellanee, - Le sollecite 'cure del Coi non si limitarono per questo alla ordinazione e conservazione de'libri; chò, desideroso egli di accrescere i mezzi materiali dell' istruzione, conunciòuna raccolta di cimeli coi doni frequenti di medaglie, anfore urne cinerarie, am' polle laerimali, idolctti, voti, terre cotte, busti, punzoni; distribui noti' atrio- i ritratti dei Vescovi di Padova b. Gregorio card. Barbari-o 2 Giorgio card. Corner, Giovanni Francesco c'ard.'-Barbarigo, Giovanni Minotto-Oltoboni, Car lo card. Rezzonico,- Sante card. Veronese, Anton-Maria card. Priuli, Francesco Dondi dall'Orologio, come pure.- quelli degli alunni del Seminario Bartolatnmco Piazza, Giacomo Giaeobétti, Jacopo Facci qlati,Egidio Forcellini, Valentino Chilesotti, Giòvanni Costa, Giovanni Coi. E conoscendo cglF 'a piova quanto giovi a mantenere la dignità ed il nome di un istituto la decenza del luogo; cangiò le imposte delle finestre prima povere e mal guardate, -separò nel. 4823 con parete dall'andito esterno il vestibolo clic per cinque gradini mette alt' atrio, collocandovi I' elegante scrittojo dell' abate Giovanni Battista Garganego, e appendendovi le due atlantiche carte topografiche, delle città di -Venezia e di .Pdova; aperse a comodo dei lettori la camera contigua ch'era d'uso par .ticolarc:del Bibliotecario, stabilendovi il deposito dei libri doppi .edornandola di alcuni dipinti, nonchè del quadro corografico dell'antica diocesi padovana, lavoro lodato dall' abate Bartolomnieo Clerici, colle figure di Giovanni Battista Cromer, cui-monsignor Vescovo Francesco Dondi dall'Orologio donò nel 4816 alla Bihliòteca. Frattanto que ll' instancab il e uomo, aggravato da tante cure fra cui, sempre, solo, da quasi cinque lustri avvolgeasi, otteneva ilnalniente ciò clic ben prima aveva inutilmente richiesto, e che le mutate circostanze della Bibliotéca assolutamente esigevano. Gli si pose a lato quasi a maestro il degno discepolo d. Vigilio Guglielmi, cd egli potè allora meglio ricevere, iii ordinata maniera disporre e con opportuno apparecchio scientifico illustrare nuove snpcllettili di ornamento artistico e letteraì'io venute al Seminario, la collezione di - stampe legata dal generale Fedèrico'Maria Marchese Maufredini, e la serie di-medaglie romane consolari e imperiali' avute in dono da monsignore Giovanni Battista Sartori-Canova. Delle quali largiziòni, carne tornano a lode singolare del 47 Coi, ùonchè del Seminario di Padova e gibvaronò a levar sempre più in fama: la Biblioteca 6 è debito parlare distintamente. Il Manfredini, aIla.flne del secolo scorso, sollevato per merito' al grado di Maggiordomo maggiore in Toscana, amico de'buoni studi doveva nella culla delle arti belle risorte sentirsi vivamente acceso di amore :per essé.' La somma ognor crescente degli affari più' clic mai spinosi al suo tempo non impedivagli di dare in casa ricetto a'più chiari artisti d'allora, i quali, quasi a ricambio del favore, lo giovavano 'a comporre due scelte collezioni di opere di bulino e di pennello. Tra questi chi più onorava della sua particolare affezione e di cui più valevasi era il giovane RaffaelloMorghen, che diè mano, al suo mecenate nel raccorre il fiore d'intagliò degli artisti d'ogni nazione. Infatti impreziosirono la collezione (benché non tocchi che settecento quaranta due numeri) le opere di 167 distinti . : autori. Due esemplari della conversione di S. Paolo de! Finigùerra'; alcuni capo-lavori' del Pollajolo e del IVlantegna; i! Diogene di. Ugo da' Carpi; cento trenta pezzi del Raiin,ondi fra 'i quali la Stragedegli Innocenti, il Morbetto, lo Siregozzo, l'intera tavola di Psiche e il raro eseinplaré in pergamena del Martirio di S. Lorenzo; il Giudizio del Rota; il Ponte ndovo di. Parigi avanti e dopo la banderuola del dalla-Bella; la Clizia, la Morte di Lord. Chatam del Bartolozzi; la Danza degli amori del Rosa-, spina: a"non dire degli esemplari distinti delle 'opere migliori del Morgliei, fra cui, per amore di brevià, la Trasfigurazione con l'etichetta della dedica, l'unica prova della incisione del primd disegno, della -Trasfigurazione,' l'Aurora, il Riposoin Egitto, il Ballo, delle. Ore su carta della China, la Cena, la Giurisprudenza, la Madonnà del Silenzio, tre esemplari del Cavallo avanti lettera, uno de'quali in pergamena, un secondo di controcalco. Bcnchè paia più convenire alla storia ragionata dell'arte il metodo di distribuzione per ordine cronologico anziché per ordine di scuole, tuttavia, dacchè quest'ultimo fu adottato dal 'Seminario, è forza seguirlo; e quindi accennare siccome si ammirino nella scuola tedesca il Tansito 'della Vergine e la Tentazione di S. Antonio di Seh6ngaucr; la Cena: in Emaus di de-Mecheln; l'Adamo ed 'Eva, il S Gerolamo della zucca, il S. Uberto; la Melanconia, il Cavallo della morte di Durer; il Calice di Hollar; il Secolo d' oro, il Trionfo della Religione e le nozze dì Rebecca del Bry;il S. Ambrogio dello Schinutzer; i capo-lavori del Wille; il Luigi e il S. Giovanni del Miiller: nella scuola -Olandese- 'e Fiamminga il Ballo'dèlla'Maddatcna, il grande Ecce Homo, 'il Figliuol prodigo, Virgilio nel paniere di Luca d'Olanda;'i sei soggetti di Storia-sacra.àl'imitazione dello stile di sci pittori .e' il Cane di Golzio; la 3 48 Donna colla candela di Rubens; il Cristo colla canna, e il ritratto di Tiziano del Wandick; la Ressurrezione di Lazzaro, la Deposizione, l'Ecce uomo, il Borgomastro Six, i due Copenoli, due esemplari del Transito della Vergine, l'uno de' quali in raso, di Rembrandt; la Frittolaja, l'Uomo colle pistole e il Venditore di veleno pe'sorci di Wischer; la Sacra Famiglia, la Tenda di Dario, la Maddalena, il Crocifisso cogli angeli d' Edelink Gerardo: nella Francese la Fiera dell'impruneta e le Tentazioni di S. Antonio abate del Callot;.il Volto santo di Mellan; la Caduta degli Angeli di Loir; la Cena in Emaus di Masson; i Trionfi di Alessandro di Audran Gerardo; la Dama colle perle, la Giardiniera, Tobia che ricupera la vista di Marsenay; S. Geneveffa, la Tempesta, la Colma, Augusto III di Polonia di Balechou; Luigi XVI di Bervic: nell'Inglese, delle altre scuole più povera, la Sacra Famiglia e l'Ombra di Samuello di Smith; S. Francesco di Paola, Cristo della Moneta, il Tempo che recide le ali ad amore •di Ardell-Mac Carlo I. di Strange; I' Accademia di Londra, la Maga, il Maestro di musica di Earlom; la morte di \Volff, la Battaglia della Boyne, il Cane, Fetonte, la Niobe. Machbet di Woollett. Ritiratosi il Manfredini dal tumulto degli affari, è posta sua sede nel silenzio di Campoverardo, rallegrò ivi gli anni della tarda età sia colla memoria degli splendidi giorni della sua vita, sia colla copia delle beneficenze, siacolmetiere a parte delle sue cognizioni e de' suoi tesori d'arte que'pocln e scelti amici che più teneva nel cuore. Tra questi come a lui cari per titolo di antica conoscenza erano primi il nob. Antonio Neumayr (57), monsignore Giannaùtonio Canonico Moschini, d. Andrea Coi. Il Moschini, approfittando delle sincere dimostrazioni del Manfredini, consigliavalo a deporre que' sudi capi d'opera in luogo che dessegli sicurezza d'integrale e diligente conservazione, e questi, per dar morendo un attestato distinto d'affetto al Ci che avea con amore avviato il nipote suo (58) negli studi delle lettere amene, istituivane conservatrice quella Biblioteca (59) ch'era in cima al pensiere del suo amico. La importanza della-raccolta esigeva pci' parte del Seminario una conveniente collocazione di quelle stampe, che levate dalle cinque cartelle in cui erano accolte, si distribuirono per ordine di scuole in dicciotto, aggiungendosene una diciapovesima suppletoria per quelle di maggiore dimensione. La condizione apposta dal munifico largitore, clic tornasse il legato agli credi dove fosse diminuito od alterato in parte veruna, rendeva necessaria la istituzione di un atto autentico che rilevasse i difetti delle singole stampe; a ciò offcrivasi pronta la compiacenza dell'esecutore testamentario nob. Antonio Neumayr, il quale, poste a frutto - 49 le profonde sue cognizioni in fatto d'arte, aveva già dato in luce a riprese un catalogo ragionato della collezione medesima (60). Finalmente la convenienza • di schiudere a'ricorrenti quelle fonti d' apprendiménto e piacere reclamava la costruzione di appositi telai che contenessero le cartelle, ed un leggìo a molle i cui movimenti stessero in relazione coi vari punti di tace; come d'altra parte il bisogno di libri che avviassero il Bibliotecario nella storica conoscenza delle arti del disegno e del taglio .determina- rono I' acquisto delle opere: Bartsch Peintre gravcur, Lan ghi Calcografia, Perrario Stampe classiche, Quatremere de Quincg rita di Raffaello, Ape Giornale artistico di Roma. A perenne mo- nuinento di gratitudine il Seminario pose nell' ingresso della Biblioteca l'epigratò: FItID. MARCA. MANFREDIM—MVNER. ET . HOT1ORIBYS. CLAItVS—SEMIN. PATAV—QVOD. COLVIT. IMPENSE—LINEARIS. PICTVRAE. EXEMPLA—EXQVISITISS. LEGAV!T—ANN. MDCCCXXIX (61). Benchò per altro questo e gl' incrementi successivi traessero ognòr più la Biblioteca dalla condizione delle private levandola al grado di cittadino ornamento, nmncavale tuttavia quel corredo che di tanto vantaggia lo studio degli autori classici antichi (dei quali la Biblioteca era già stata dal Mantovani così doviziosamente fornita) vale a dire una raccolta numismatica, che ne documenta in parte le narrazioni. Fu perciò che mons. Ciov; Batt. Sartori-Canova Vescovo di Mindo, conosciuto opportunamente il bisogno, volle nel 1833 dare un segno di grata ricordazione al luogo, nel quale ebbe la educazione letteraria e venne assunto al Sacerdozio (.62), donandogli vivente due Serie di 3593 medaglie romane, la Conso.lare di 1225 5 e quella dell'alto Impero di 2368; ciò che gli fu per tanti anni oggetto di cure appassionate. Difatti invaghitosi in Roma di uno studio cui gli porgeano ripetuta occasione la lettura degli antichi autori, l'aspetto dei monumenti riportati nelle medaglie, gli scavi frequenti, le molte collezioni particolari, le estese relazioni artistiche moltiplicategli dalla fama europea del fratello, potè l'illustre prelato riunire nella Serie Consolare ben cento assi romani ed italici d' ogni modello colle loro frazioni, 4086 medaglie di 463 famiglie romane, delle quali 1053 in argento con tredici incusse, e venti in bronzo delle tre forme, alcuni doppi denari, denari, quinari e sesterzi; e nella Imperiale di 98 teste, 831 in argento, 859 in primo bronzo, 678 in secondo bronzo (63). Per aderire poi ai giusti e provvidi desiderii del chiarissimo donatore, d. Vigilio Guglielmi, assistito dagli estesi lavori e dall'opera del nob. signor Cavaliere Pietro Stecchini, pptea sull' offertogli elenco compilare un catalogo ragionato delle - 20 medaglie Famigliari (catalogo che ad onore dilui ed,a lode del Seminario dovrebbesi riveduto mandare a stampa) e prcsentSc i quadri sinottici della Serie degliassi e delle medaglie Imperiali. il tempo richiesto al lavoro portò al maggio del 4837 la .consegna reale del dono contenuto in, un- magnifico niedagliere 'di fico d'india a tre ordini di tireti. Presso l'iscrizione onoraria del Maufredini fu posta la seguente a tbsl.iinonio di grata reminiscenza -dei Seminario; JO. BAPT. SARTORI-CANOVA—EPI5C. MYINDSEMINAR10. VBI ALTYS—TIIESAYRYM. VETER. NVMISM—V1VYS. DONAVIP—ANN. MDCCCXXXIII. • il Bibliotecario Coi non ebbe la compiacenza di veder collocato in Biblioteca il ricco dono: aggravato dal crescente lentore degli anni, meno per desiderio di dovuto riposo che per forza di malattia ritracasi la state de' ricorrenti anni 4835 e 4836 in seno alla -g ita Bovolenta, e pochi mesi dopo tornava all'amato suo nido non presago di quella fine che in breve lo attendeva: perché il dì 24 luglio 4836 morte lo tolse improvvisamente alla Biblioteca cui legava istmi libri, all'onore degli ottimi studi, all'affetto de'buoni. 11 successore d. Vigilio Guglielmi per tratto di attaccamento e di stima ne allogava al fratello Eugenio il ritratto e l'univa alla serie degli altri nell'atrio. il Guglielmi promettea lunghi ed utili servigi se pari all'intelligenza ed all' operoso volere avesse sortito il vigore dàl corpo. Pur troppo, invece in quell'anno in cui iinprendeva la direzione della Biblioteca, un sottile malore ce lo rapiva l'undici novembre 1837 precidendo ad un ti-atto lè più insinghiere speranze. Fu allora che mdns. Modesto Farina Vescovo si coiiipiaq .ue riclilaniare lo scrivente dal Seminario di Belluno, dove da tre anni leggeva filosofia, preponendolo alla'custodia della Biblioteca ed accordandogli nello, stesso tempo a compagno d. Vincenzo Argenti. Nel nuovo incarico egli aveva per verità a temere grandemente di se.Povero di cognizioni bibliografiche segnatanicnte di quelle che si riferiscdno al luogo, coadiuvato soltanto dai cataloghi, fu costrett,Ò- attingei'e dalle teoriche della numismatica, del disegno; e della incisione più opportuue.nozioni per soddisfare alle inchieste dei molti che veniano ad esaminare in ispezie le -collezioni canoviana c-manfrediniana. E perché i sistemi d'ordine per-una raccolta e per la distribuzione d'una Biblioteca gliadditavano necessario e possibile il riòrinamento di quella cui era 'egli.preposto,,si fece un debito di imprendere lo scrupoloso. esame delle singole opere per rilevarne, confrontarne e registrarne ,i difetti,, e quindi detcriuinaisi al rifiuto dégli esemplari doppi e delle edizioni di -niun conto: operazione già accuratamente comiù- 24 'data da d. Vigilio Gugliehni e seguita dal fràtèllo d Giosuè chiamato ad intervalli all'assistenza di lui mal ferno in salute. Così diò mano Io scrivéntè.a quella riordinazione di cui è ora in •doveredi render ragione.. 11 Coi, dietro il metodo indicato da Baone di Verulamio, divise i libri nelle Ire classi rappresentanti le Ire facoltà memoria, immaginazione, intelletto; suddivise quelle che per estensione poteano costituire classi subordinate, le considerò in rapporto al sito in -cui doveano essere collocate, separando possibilmente i formati per impedire la disàrmonia delle altezze,e trasse vantaggio da una parte degli spazi delle colomìe per sottrarre alla pubblica vista le opere di argomento anti-religiosood inonesto,o di edizioni scadenti o in uno stato di mala conservazione. All'entrare del nuovo Bibliotecario erano già scorsi vent' anni dalla, distribuzione fatta dall'illustre antecessore. Il considerevole aumento di quasi diecimila volumi avvenuto in questo tempo avealo necessitato a stringere le file,,a triplicarle in alcuni scaffali rialzando con assicelle i formati minori, a posare parecchi volumi obliqùainente a ridosso degli altri impedendone la sollecita estrazione, ad accatastarne in tutti i. modi negli spazi delle colonne. D' altra parte l'incremento ineguale delle classi empieva a ribocco gli armadi della sala meridionale, intanto che vuoti si rimanevano molti fondi degli scaffali della settentrionale; il davanti degli spazi nelle basi degli armadi dell'atrio era chiuso da assiti colorati figuranti volumi in gran foglio restavano ancora alla rinfusa in un canto le belle edizioni che si dovettero levare Per dar luogo alle collezioni manfrediniana e canoViana; offerivain fine ampie iacune'a riempirsi in proporzioii varie, il rifiuto eh' efa stato fatto degli esemplari doppi e lo spurgo delle edizioni. Pareva quindi del tutto urgente mia -rifusione di lavoro, là quale mirando a novella proporzionata distribuzione di sito e rifacimento di nuove classi .(prinìacompeuetrat.per la povertà loro iii una classificazione gò-nerica) importava riordinazione radicale, riordinazione consigliata ben ànco dal bisognò di trascrivere il catalogo alfabetito, dacchè le linee troppo fitte pci' giunte posteriori generavano conftisione; oltre a ciò il non essere esteso in colonna e il non aversi lasciato ..uoto il foglio recto aveva tolto in molte parti Id spaziò a successive inserzioni.-. Destinato pertanto l'atrio alla Poligrafia consecravasi la sala meridionale ai prodotti delhi memoria e della immaginazione; a quelli dell'intelletto la settentrionale. A parlare sommariamente delle singole ripartizioni, nell'atrio prima occupato dalle opere di Storia naturale eMcdieina, si disposero le Enciclopedie di Lucca, 22 Losanna, Parigi e Padova, la Collezione di opuscoli Ferraresi, le due Raccolte Calogerà e i pochi Giornali politici. Dalla sala meridionale prima cura fu quella di trasferire nella opposta la biblica e la patristica, e dare il primo posto nella classe di letteratura agli autori classici antichi che costituiscono, come si è accennato, il precipuo tesoro della Biblioteca. lnfrattanto d. Evaristo dott. Sinigaglia, rapito improvvisamente nella sera del 21 febbraio 1838 alla stima ed all'affetto dei suoi amici e discepoli, legando allaBiblioteca ottocentoquaranta franchi collo scopo di arricchire dette collezioni, onorava la memoria dell'amico suo Mantovani, e somministrava mezzi all'acquisto delle recenti suntuose edizioni di Longo Sofista, Demostene e Platone di Londra. Euripide di Glasgovia, Plutarco d' Amiot, Ippocrate di Venezia, Plinio (li Pankoucke, Tacito d'Orleans, Cicerone coll'onomastico di OrdIi, Orazio potiglotto di Lione, delle Lettere di Cicerone del Cesari, dei poeti latini di Firenze. Le permute poi fatte per via di rifiuti segnatamente con Tommaso Osvaldo Weigel abilitarono il compimento di edizioni, delle quali alcuni volumi erano stati stampati posteriormente al dono del Mantovani; ne venne quindi agio di soddisfare alle più pressanti esigenze delle collezioni. Quatti'o volumi- mancavano ali' Aristofane d' Invcrniizi, due all'Eschilo di Schutz, l'indice della Biblioteca di Fabricio, e con questi accresccano la collezione greca il Platone di Stallbaum; l'Epicuro egli opuscoli greci di Oreili; il Pausania di Sehaubart; Sofocle, Erodoto, Teocrito, Callimaco, Mosco, Bione di Londra; l'Etimologico Gudiano; i Lessici di Schncidere di Passow; come arricchirono la collezione latina il Plinio del Doinenichi; il Vitruvio di Schneidcr, le Istituzioni di Caio di Berlino; il Varrohe ed il Pesto di Miiller, il Corpus Gramntalicontm di Lindemaùn, i Dizionari di Danet, Gcssnei, Nork; -gli Aneddoti del Baluzio della edizione di Lucca, le Tabulm ceratw di lilassmann. Contemporaneamente •l'Argenti dava mano al catalogo per ischede, servendosi per la collezione greca, cui terminò con iscrupolosa diligenza, dei mezzi di aiuto di cui abbonda la Biblioteca, del Fabricio, dello Schòll, del Federici, dello Schweiger, dell'Hoffmann. Benché la letteratura italiana e straniera riunita alla biografia letteraria ed alle molte bibliografie sia ricca di scelte edizioni specialmente di Crusca, convien pur confessare che quelle classi (in singolar modo la straniera) sono assai povere poste il -con-. fronto colle due summentovate. Tuttavia dalla tenue dote (64) e dalle straordinarie somministrazioni del Seminario, dai doni frequenti di molti (65) segnatamente dell'erudito abate Antonio For- - 23 mentini, cui deve la Biblioteca non poca parte del suo incremento, si ritrasse di che continuare la Collezione de' Classici italiani di Milano cogli scrittori degli ultimi tempi, e supplire alla mancanza dell'Alfieri, del Gozzi, del Bianchetti, dell'Agricoltura del Crescenzio, delle Bellezze di Dante del Cesari, del Dante di Tommaseo, di due edizioni di Parigi de'Quattro poeti italiani, degli Studi di Balbo su Dante, di Zuccala sul Tasso, del Mazza, del Monti e di molti poemi italiani; come pure dei Sinonimi dei Romani, delle. Vicende della letteratura di Denina, della Storia della letteratura italiana di Maffei. Egualmente a motivo degli intrattenimenti carnovaleschi dati sul teatro del Seminario sia a sollievo degli alunni, che ad utilissimo esercizio di declamazione, si è costituita la classe delle rappresentazioni sceniche, alle quali, oltre a cose di minor conto, si aggiunsero il Teatro di Xotzhue e le due recenti Raccolte diBrescia e di Udine pe'cohlegi maschili. Quanto poi alla letteratura straniera era primo debito del Bibliotecario quello di provvedere i dizionari migliori delle lingue più studiate fra noi del Boiste per la francese, del Jagemann per la tedesca, come altresì della grammatica e dei dizionari della lingua romanesca parlata in un tratto di paese del cantone Grigioni dacebè si unisce il) CO5ì stretto vincolo colla latina: patrimonio che a ragione fu detto del Seminario di Padova. L'aumento peraltro maggiore lo si è dato ai corpi de' Giornali scientifici e letterari e delle Bibliografie propriamente dette: quelli fondamento delle Biblioteche, queste giuda al Bibliotecario nel vasto mare che deve percorrere. Tali erano gli Annali del Lingue!, i Giornali di Berna, dei letterati d'Italia, della letteratura italiana, gli Atti dell'accademia. di Gottinga, l'Excerptum tòtius italiece nec non helveticw litleraturw, le Relationes de libris novis, il Rieoglitore italiano, quali interi, quali a brani; nella bibliografia i Poemi cavallereschi di Ferrario, le Novelle di Gamba, le Biblioteche viennese di Mòsel, petrarchesca di Rossetti, manoscritta di Parigi e di Lione, i dizionari bibliografici di de-la-Serna Santander, Atvood, Hebenstreit, Ebert, Lichtenthal, Kaiser, il Repertorio bibliografico di Peignot, i Cataloghi di Crevenna, de la Valliere, Jefl'ery, De Bure, Brunet, Weigel, gli Annali delle stamperie degli Aldi e degli Stefani di Renouard colle opere sulla stampa di Meerinann, Lambinet; L'Archeografo triestino, lo Zodiaco orientale di ilager, alcuni trattati del Maggi e Ficoroni, l'Arte epigrafica dello Spotorno, il Museo numismatico di Torino, le Iscrizioni di Pavia d' Aldini, il Corpo delle iscrizioni di OrdIi, le Iscrizioni greche scoperte in Grecia recentemente, il compimento .dciCesari del Pedrusi a cui _;' imincavano.'tre vòliirni, furono le poche opere aggiunte' i1alÌo ' criven'te;alla. classe degli studi Storico-ausiliari. La classe delle bòlle arti collocata (nel desiderio (66) di nuovi armadi) lii un angolo della, sala, può 'dirsi di poco conto benché vanti alcuni' volumi delleopere del Piranesi, una edizione 'in gran foglio delle Fabbriche di Palladio. , I' Iconografia di Riva, la 'Storia della scultura di' Cicognara, la Pinacoteca di Bologna, il Costume di Menin, avuto 'in dono dal distinto e riconoscente autore. Ma le generose disposizioni del padovano nobile Giovanni Scsi'-. dova, che con atto dei 24 Giugno 1836 legavà al Seminario 925: volumi, elevarono oltreniodo la classe geografica, che per istretterza di sito fu collocata nello spazio d'un angolo della sala. E di questa basti ricordare il' dizionario geografico di Martiniere,'PAt laute di Zatta, le grandiose opere di 'Black; Jenson, Mercatore;: Ortellio, Coronelli, Bùsching,. Muster; Iá Germania antica del Cmverio, .11 Theatrztrn Pedemoutis. et Sdbaudiw'in due volumi in foglio imperiale: libri che, sebbene di poco uso., iholto importano nella, storia della geografia. A questa ' ciassè in seguito: si aggiunsero gli Atlanti di Dufou! di Le-s'age, 'l'Atlas communale ' de la France in 'novanta fogli, l'Atlante geografico-statisticotedc. sco'di De-Jardin.. Al contrario nella 'classe della storia profana riescirono di poco momento gli accrescimenti da'cchò si limitano alla storia universale di Segur e di l\IiilIci, alRltalia di Artaud, alle origini italiclie di Mazzoldi cd 'a parecchie altre cose di Padova, il Dizionario dei culti religiosi, la Storia delle , Crociate di Michaud, l'Anno Benedettino ed alcuni trattati di antichità.cristiane accrebbero la ricca parte della storia ecclesiastica. La sala-destinata' agli studi' che si' legino in più 'stretto rapporto coli' intelletto comprende le scienze della religione, dlld fisica, della storia naturale, della medicina, dei diritto. Si.è posta .la biblica in capo alle suddivisioni religiose in quantochò potendosi egualmente subordinare e. alla storia e alla religione, parca conveniente ad un Seminario trovarla sotto questo anziché sotto quell'aspetto; motivo per cui avrcbbesi voluto trasportata anche la .storia ecclesiastica, se i confini entro a' quali era dato spaziare lo avessero permesso. Per questa classe ricca.di Poliglotte, Versidni, Commentatori cattolici e protestanti,' nonché di studi preparatori ed illustrativi si acquistarono le Bibbie italiana, francese, inglese,' turca della Società Biblica, i Monumenti dellà lingua persiana di. Gesenio ed. alcuni 'dizionari, non senza' provvedere alle .mancanze di alcune opere di le-Cere.' Entrarono nella patristic'a:laBiblioteca . dei Padri di Gùillon, le Epistolc..di Isidoro Pelusiota, l'Eusebio del Mai ed alcune versioni. —. 25 .-"Bis6nirnagiòrostringeiio atrasindare iè alito parti :'t&o1ògiS;'diicionatotia; aséetka:Tuttavolta siaeiitai,onòia còlle ziono degliÒratori;tgied , Jà!ini;.itàliani frahcesidiFiPtiizè,4F dizionario 'di , Noniargon ;oltre a che il 'le'g ato dIlò SCaFd&Va, a'ggiuntivi iTdoni in c essanti i delisullodato FornientinitfFricehi !a dassè'4e'Goheiolialòì'i , Ispcialmeli tefrancsi , 'gli studi tddl_' Ptloquenzasacni eilecolle'zioni 'particolari' dei 'Qrtài'èimàlié J1' .-ti ,t •jtY t iiiai dei Pane g irici: i i j ) r, pJb • t - i %:l.:. n'II : "iLo stndio"lìIosofteo'obbliava -in fuìea cbltivareè'o,i singòiàr attenzione. 1a classe deilaUìlòsofià-, ciii ron Inanevan&i 'adfiifrl. la àcienzaBaeone,olff:, , \Y L'eibtiitz;Des-Cattes ;'Loké;.NetIon.V Cdn'dilMc',Il Elvezio.'Si 1 fortìirojio quliidi alle riderchedèi-ingli irofeèsori tutte le-opère diMoùtbsriiiu,'Jtònnìgiiisi Cdih,pJii1 kawet'i-saggidi Moiitaighe; 6iì Plisti Bruyere la Rochefòucauld vauvenàfgue!deIl idizi6ne dd' d'ùsièi di- Lefevì'eleiperedi iiiOSdfiaT'iiihhile I cIiDidfòt';ODrÒ;'fApbrti;! Poli !, 1&-Stoiia'-della filo6fia'di»Tdnnbinahi'hhiiùlidiednSzio; ne di Mitdè e di Fon!dia-epèrla-fisiba HtionyyPeciét,t'Làhièt;Ui aldinie4n'ticre 'affatt& histoi'i& -La ten ui nttttirdle;la medkina,'i l'diritto; 'ehe-alt:rohde noniiiiiportànodi: rettarnéntè alle , bidinariel occoirenze di u ir SbinariòQdesté'tlas' o silùtllanieno.-sono viti delle, oPeé^^,fcicníérjùri deitFasidi.della , scieiizdi'éiiifan-part&"Aidov'ànii .' 6snerd,' Buffòn, U hinnèijd .VdIlinieri, TourfòttPòuIedira;bEliYmnbacb,' Spi'geliosla FIorI MaIabaticii;iiinàsei'ieIdiFaFihilcoPéc;ome pure i 1e-' : inig1iori 1f oei.e fde' MSiciaati-! Rnflhdtc,' M,ia Bia: sav'dla; .Maugeto ';ic'Vnn;Siieten i MipighiyMiftgahi ylle ctvole' inhtàmiéhe del EildòoJTNel diritto iv.i]e v'-ha'niVd i i 'còrpi'd1 Jus lt'oinaùo;i. c&hiin'enti sul digestò e:anlk pdiidett' liI Cà1hcei6 il Bartòl'ovil Fafliani;tiIDc_Luca 'ed•uih taécòltrdi tttMtàti.Now è a dire egualmente del diritto dib?dòl Ig eniiiiàrio, fu1iecrdseiut delle toihjziòiii WdSioiiche, deilcapilolari de' 'Re F ranclii;dellc'lettere e de' resentii ipontifici; del' de'c&td di Craziàny c'dn nùat aitità'di cohniicnt.i41.deiledcL.\ cfttaliti'Cleme'nte'Ve di ! GiO^ani)i AIMP : I delle: tefici'e-deila RòtiItoihana,dcl1a e...kzioÌi&db'concilii dei migliorift'atta!isti' didirittòanonico,'deI .diiittopohtifcid'deL Rbcctberti e di iìiolte opère sul elero1Setiòlure e Regolare -i 11 La'no Siffiqui: ffesètitta ròI%diiàziofl..s& v' hhbia':per-àr.'cn_ tura' éhi 'reputi non- eònveiìire'aItÒ slatù'p'ÒgresiYo di : -dna Ri' s bliotéca 'iod hiséi di:pùr'hiente- alle e igenze ' del caso in- pra tica.' CI'dbrebb'estI Ì aver dòn questo 'raggiunto d io &seopo ? «Chi !za';iosto nrnuÒ'Jpràiica71itcy'-scriVevaluIi-nostSnlQtoso'con 4, fPtci?rhli»M - 26 fratello,, in questa materia ha dovuto convincersi chcd'esecu-• zione esafla.è.piuttosto da desiderarsi che sempre possibile (67). Infatti per , attenersi al metodo adottato fu d'uopà rifare più volte le file, cangiare le classi subalterne, dispone nei colti in ordine. daIl'.ingiù all'in si, accontentandosi clic la classe non uscisse dell'armadio suo. Quindi una Ientezza nei.lavoro accresciuta dalle cause •che in breve si vanno ad esporre. Era debito contemporaneamente di istituire un confronto fra le edizioni pel rifiuto di alcune, esaminar i volumi a conoscere le imperfezioni, porre in fronte a molti il titolo scritto dell'opera per rinvenirla al momento, guarentirne, in qualche maniera la proprietà, apponendovi il timbro (allora solamente fatto eseguire colla leggenda BIBL. SEMIN. PAL), formare a parte le due nuove classi degli Elzeviriani, della Biblioteca padovana; unire gli opuscoli per categorie attivare quatl,ro registri de; libri comperati, avuti in donò od in legato o per cambio, deducendone ititoli di provenienza ..da molte. carte. volanti e dalle indicazioni apposte dai diligentissimi. Canale; Fizzati, Coi al principio del libro. Occupato E Argenti nel' catalogo per isebede, e spesso obbligato a supplire: nelle scuole aprofessori impediti,traeasi ben poco vantaggio dalE opera di,lui di fre quente interrotta, dalle poche ore, in cui la Biblioteca sta aperta, e dalle; prestazioni di qualche persona di basso servigio disadatta allo scopo. Di più procdeasi a rilento per,la rappresentata..maÈcanza d'armadi onde collocarvi molti corpi: di libri i quali.provvisoriamente, occuparono alcuni spazi delle colonne ed alcuni an go11 ciechi ella.Sala; si doveva gettare molto tempo nelmostrare le collezioni di stampe e di medaglie, spesso in ore non prescritte; nell'autunno. il Bibliotecario a sollievo di spirito prevaleasi del diritto delle vacanze che impiegava in viaggi ed utili studi, non senza portar in cuore la premura di vantaggiare la . Biblioteca o con acconci cambi o con acquisti. Frattanto giungeva il termine dell'anno scolastico 4840-44 . che la impresa ordinazione non era ancora compiuta. iNonnostante il chiarissimo abate Fortunato Federici Bibliotecario della Università, testé rapito al. desiderio d' ogni colto estimatoredel sapere,, visitava per ordine di monsignor Vescovo la Biblioteca, ed accordava benevolo un voto di approvazione che veniva accompagnato con lettera vescovile. Ma : ottobre: del 1841 destinato il Bibliotecario a vice-bibliotecario della Marciana in Venezia coll'obbligo di tosto recarsi al 'nuovo incarico .iasciò;la Biblio-; teca del Seminario coll'amarezza dell'incompiuto lavoro. Eccitavalo allora! nionsignor Vescovo .. a , 1domandare un permesso di assenza, e, questo essendogli in parte raccordato3;promisedi'.dcdi 1 ] - 27 care al termine della bramata riordinazione i pochi giorni di ferie concessigli. Tornato difatti in Padova alla fine del Carnovale e nelle ferie pasquàli, gli si offersero con nobile spontaneità gli eruditi Anton-Maria dottor Fabris, Vincenzo dottor Devit, Domenico Barbarcu (68), Lodovico Simonetti (69), Professori del Seniinario, e questi, seco dividendo gli intieri giorni di sua dimora, non solo lo coadiuvarono con ogni più assidua ed intelligente premura, ma compierono poco poi col più felice riuscimento la generale riordinazione: con che legarono l'animo di lui coi dolci vincoli della più affettuosa riconoscenza. Il dettaglio delle partieilarità nella presente memoria donisi al ragionevole desiderio di dare un prospetto comparativo delle varie epoche d'incremento cogli incidenti che elevarono ad un rango distinto la Biblioteca; di offerire per parte di questa un tributo di gratitudine ai molti che ,ne accrebbero lo splendore ; di far noti i tesori ch'ella racchiude, e finalmente di dar conto minuto dell'operato dall'autore. Lui fortunato se l'insigne Seminario di Pàdova vorrà gradire ed accettare lo scritto ad argomento non dubbio, se non del ritratto profitto, certo di quell'affetto che nodrito da'più verd'anni gli manterrà sempre benché lontano un figlio ossequioso e riconoscente; Venezia, 50 gennaio 1842. .'itrcij.t,. : iFlIrtE.ilItJ) 'tuffi i càts1-F - L • Ij.'i ? . I li - ,.:ftn',ht'i ui i'bl: t'flì, ..t..i'ttC!..it -"bz ji aC ,j:.,riiL.-, •-:f ',- j eIu?-' i9jiÌhu)_]'LI.1t21't In:) IiNiLf..h*"'.I ;rlil,lofi-r 'ÌÌnf I, p.jI r.e:iI . ,1il p i rf#q:.ur--.j,'P..-?-i, ti di 'in -,Ld:ìiui,tt ji il,tr, fl.IuI'f:. :i-il:I i) 'Jitfl, -'vi Jj I. h o, -.f J!Iitrt o!.r.,tfì[. 'ti-i - Z':.-:ti' n--!•im. -__!LViIt.'g]j•.j._; iì.I(JJIIJ it'iIr -at 'iNt if;tr,t-I iì,: ())i,,•Iit.iii • i' j. -i'o /j,iiii il, itt,1I-i,iiifihdi il, •). 41h'Ujlj) i_lit-Ii)l•%i'41 .1.1, : 1 1. ij j'•11'i ìLP)tii;i 'iIi 1,11 idIlli tth i t .n;.L!.( I, J 'I,, 0, 111i;-,,:t'!9 1317-;., '!ì,iIaiYi 4 4,-i .1)114 -al.,_. i:.I 1it,.1 ai ,,:u.l!,,it -t'fli.Ii.''F!.In rI1! 44 hlJ,,t.j ,$l'' j jblJ • ! •Jk• I!DtJ .,114iì• f :E!T 1 - - Fr'}iii,jtl •'i' iit41;r .3.' ,; 441d44 .flII3il.i.0 • -,5t. 4; '.'\..•i'l. .1LII ,,il,, r •.it--r,t,,-1.1,1r-, I.'r,;':-.k , ;.,J:b •-uiV.. -av - 4N1%i1014/il4I),I'I ,i7,ti.'lt. li1,1.4.•;Ui,i,i.,i&i4jb4L 4 411:44414:11 .4{ il. il .414),,iiCw ¼1% •S. \ - fl h) lii' ! i:I •,ij .ti 1.771) kÀt Th''i.V uil,''.) t!ii '' ...I' ijfl ;•.. .-M-a ..:u .;-....;,no.fl 1-4)? ' ;U a 44 ,i1Lall LI bl ' _ r.Fl .SWui *4 ::oi,5Ii; • .r•n i,'D'Ohi2•.I4t[4I_lj<P•!(l i'?I!J)i De -singulari B. Gregorii Barbadici studio etttamoreiin Sèrninariurn .-patavininn;i Opuscnlurn i Joannis Baptist .f Ferrart-' Fa(4).;V.' ta y .4798in8... Ci.1-..'-'... . "'ti!i.,.h,i.,,t,.,,.,:,.tiu 1,(2) Lasciato per; istrettezza di sito -il .vécehiò Semimr.io !nél! luogo così detto degli Esercizi, il E. Gregorio acquistò ' i .tl:!nò iillrmònastero .di-:S.,JUàÈia 1w Vanzol (.già abitato dai Canonici della .Còngre.gazione di'S. Giorgio .:in, Alga, soppreùi . da Clemente X-bil 40 Aprile 4669); come -risultadall' istrohiento-4 esistente 4ieW-AFehivid-. det Seminario. .•..,r--lii7.h-_I ... - ti i i,,piII.tiI,7.1 --tr!i (3) » Fece (il E.. Gregorio) costruire peri urià ;libretia in eSSO Se1 minario un simtnoso -vaso. Per comporla fece comperare quantità di libri, scelti d'ogni:. materia-Li Surnmar. BeòLificat..B.. Grego;ii farbadicLVol.-fl. pag. 245.(4) »Bibliothecae (di 5; Giustina) codices antiqui ad sexaginta.partim graeci, partim latini, etc. ftlabWon. Iter It.alicurnpag.18.' - --a»l,sq • i(5)I» Alin sùnt Bibliothecaé -Pàtaviime. apud , Canonicos Rfgulares • Monaterii.S.- .lohannis in -Viridòrio ilpbd -Augustinianòs a Minoritasad • Sànctuni, Antoniuffl. »:Ivi pag,'28_ì i ti.'rr ., U . ij j -. (6) » Bibliotheca nitidissiinalibris antiquo ritu.dispoitisteferta nique , picturisornato est;b' Jvipa. .30.' ,: , t,, il -vti iviri .41 - vi i , . 1 (7) i » Ibi -(nel - Seminario)- artes honestae et .clerici- eontenièntes exer-. »centur, praecij.ue.typographica, cujns officina omnigenis fcrecharacteri.»huis-etinm.orientatibus ornata est. "-Lvi pag. 205. . ,...(I Nel 1843 I' nbiteGaetano-dottor :Sorgato direttore, della stessa Stamperia (da Iui'.arricchita.di,znoderùi caratteri e di torchidi ferro di nuova invenzione) neipubb.licò una meitorin di pag. 35 in8. intitolandola al nobile Giovanni c); memoria riprodotta un mese dopo pel primo siicrifizio di. don Luigi Voitn;- e nel 4845 per io nozze -Negri-Leali. i Z q I (8) » ' F'nmigiiarissimo è :orail.Greco ' in tutte le scuole peroperadeI ». santo cardinale che -ne-fu-Maestro:.........introdusepure Ic!ie -l'Offizio » della Santissirnn;Yergine fosse recitato dalle Cain&ate d&Grandi Mez» vini in greco. » . $unønar. Voi -Il. pag. 411. '. ----- i • , liii. or-,, (9)..- , a- posta:con somma spesarpròpria-dall'Thghilter- ra'.due,-corpi- di.;gMrt1ibrLvolumiÌios-.chiamati Ié,Poliglotte. »-Ivi:Vol .» IL..pag.9O7.ai -t ii,n ,') -! 133/ -",1 -flUì, - 50 (-10) . quod nonio, co vivente, scire .potuit, ejus facile fliblia» tlieca probat, cujus nullinu in tanta multitudine et varietate voluinen • est, quoti ejtis luana appositaé notae non ostentent in succum prope ac • snnguincrn suum ab co fuisse conversimi. » Acad. Itabita in fitncre Gtegor. Car. Barbad. Patav. Ex Typogr. Seinin. 4697 in 4. pag. XIX. (11) .Iam ne nilum ad• foi'cxida atquiiilirtiJimovenda litteraruin sta• dia suhsidii genus desideStetur,opiirnis ad quainlibet disciplinain coni• paratis libris amplisirnaan Bibliothecam instruxit, quam Seminarien• Sium suorum usui perpetuo dicavit. » Ricc/dni. Vita R. Greyor. far' Jad. Rosuiae 1701 in 8. Lib. I. cap. XII. (12) ....» io (Ab. Camillo Varotti) so che in Roma perciò (a comp& • rar libri) spese molte centinaja di Scudi, dove ero ancor io con esso, e • nella sua morte vi lasciò una bella quantità di libri oh' erano nelle sue • stanze in vescovato. » ivi. Voi. I!. pag. 207. (43) » !deui studioruin praefectus etinin Bibliothecae Seminarii prae• sit, librosquc quos dederit vel praeceptoribus dornesticis, ve] clerici» • nsurpandos, in indicem ieferat redditòsque expungzit; u'clericis vero cos • exigat singulissaltern seinèstr.ibus ,. quo kerum-.i opus• fuerit'eis» detti accomodabit. Inst. Scmin. Patau. Pur. Sec. Cap.(44) V. Ferrari. Fit. Viròr. iilustr. &nhin. Patav:Patavii;.Typis Seniiriarii 4815 in S. •. 'f-..Il (15) » Eidcm (Canale) pinrimum debet Seminarii :Rhliliothcca,. cui • praefuit,ùueta ejus.cura multis :praecipue .codic.ibus rnss.aliisqae non • .paùcis voluminihus, iisdemque exquisitis , antiquissinl is-;: rarissiniis » qiiae incredibili animi ardore et ingenti suniptu collegerat optimarum » iitteraruih vir studiosissinius Comes Aiphonsns Alvarot1us. r» Ivi pag. 405. ..... - (46) » Quanquam in hot .... praccipua inus Faecioldti. Is enim qua • auctoritate valebat apud Card. Corneliwn episcopum iitvilìLlll1', fat • Cile ah .illo obtinuit ut posset-eos libros acquirere Seminarii bonn et i...r. • pubblico. » Ivi pag. 97-08. 5 . •(17) » Le : dite rarissime Raccolte di tutte quasi le Edizioni Principi, e rle Aldine degli autori antichi. latini •pote insieme con grande spòsa » e sollecitudine dal fu Signor Conte Alfonso degli Alvaroui. o Libre»'ria e/e Vo/pi. Padéva 4756 in 8, pag.443. i»' 1 : (IS) » ho inteso il beil' acquisto cbe lui • il -Seminario della Li- »r breria del fu Conke Alvarotu, e mille volte ho. lknedetta 'e -lodata la •giand ?tiuima di codesto eminentissimo Vescovo Cornaro, al quale non • ha sofferto il cuore di lasciare uscire un si fatto tesoro dàlla nostra Itti• lia. » Zeno. Lèltei'e. Venez. 4785 ioni. 111. pag. 186. (49) fIume Iter Italicum. Erst. Band. pag. 472 ....In dci' BibI. 6 Ital. LXXXV.439. werdenvicr llandscliriften des Dante gcnannt; wenii » dacunter dUe drei begrilfen wrbn, welebe bey Tuivasiiii;-( pag. 87 9-I, »» 104 -vorkoinmen, so miisten dio Bilìliotlìeken : Qùa-rcnyo.-Zaba rei/a nati )Gita/do hieber gekomiben sci.'» Ora v' ha -molta ragione di supporre che le tre Biblioteche 6 parte di esse noininaté dal Blmue siano state riunite con quella dell'Alvair6tti,- cui appartenevano il Codice. CI già vicordatoe i quattro seguenti di Dante allegati dal Blume. - Cod.' IU mènibrauaceo in fogl. del Secolo decimoquarto. 1 primi versi sotto il% forma' di $osa 'per dar luogo , alla miniaturò- con -orn Dalla prima lettera sino al Canto XIII dei Purgatorio tutte le iniziali sono Coli 5.1 miniatura dorata, cdii margine sotto il testo è tutto figurato, Dopo il Poema si trovano i due Capitoli di Jacopo figlio di Dante, e di bosone da Gub. bio; In fine è mancante di 40 versi. Cod. IX membranaceo - in (agi. ,.del Secolo dcimo4uarto. Comincia:,. Incipit prima.Cantiea Comedie Dantis de Inferno. Frimum Capitulutu. »Nel mezzo del camin di nostra vita. ».In fine: » Explicit tertia et ultima. » Cantica .Canticorum Comedie Dantis Alagherii Fiorentini de Paradiso. » Il poema è seguito dal Capitolo di Jacopo figlio di Tante colla leggenda »le-divisioni c lequalitate de le parti de laComedia di Dante » Comincia: i' O voi che siete dal verace lume. » Tien dietro a questo Capitolo. quello di1 Busone da Lugubio. per. specificate la intenzionede tutta la Comedia di » Dante. » Incomincia: »Perro che sia più flutto . più dilcetò. » Questo magnifico Codice che già apparteneva ai conti Cittadella di Padova, è scritto in bel carattere, ha gran margine, cd al principio d'ogni Canto figure e miniature singolari. I due Capitoli dopo il Poema sono scritti con aninordiligenza. t . .. . '.. Cod. LXVII tnembronòceo in fogl., dl Secolo decimoquinto. La Cotqcdia di Dante Alighieri con commenti. j scrittd a due colonne con miniature e figure a principio d'ogni Canto. E premessa a ciascheduno la rubrica. Il commento al plinio Canto dell' Inferno, comincia: » Nel meggio del cantin di nostra vita . ce. La natura' delle .cose aromatiche è questa,. » che molto maggiormente peste che integre rendono odore. » Questo conimento è lo stesso che quello tifèùito dal Bandini nella Bibl. Laurenz. Tom. V.pag. 47, .ed albi stampato dal .Vindeiiaoin Venezia nell' anno 4477, eccettuate poche varietà, in alcuni vocaboli e nella ortografia, ma specialmente il commento del primo Canto dell'Inferno. Il Codice, cui mancano alcunepoche pagine, ci'edsi scrittoal fine dei secolodeeimoqLmrto. • Cd. CCCXVI niembranaceo:in .8. 'del Secold decimoquinto; Comin-. cia: » Dantis Aligerii Fiorentini poete egregii, bràtoris lucidissimi liber' » primus .qui,Infermzs dicitur; .»contiene tutta la Coniniedia di Dante, è ben conservato,' di 1 buon curatterei corretto, .e.eon miniatura dorata al puncipio ..i , '. ....... .. • V. La Divina Commedia del. Codice , Bartoliniano pubblicata dal Vivani e le, Varianti Lezioni di alcuni Codici di Dante . stampate iii Padova dal Sicea.i .,,Dall'acquisto dellat.ibreria Alvnrotti pervenne pure alla Biblioteca il prezioso Codice XLVI; membranaceo !vi 4. del.Sec. deeinioquintogiit pubblicato dal Mutatori(Bcrùnt Italicanan Scriptoree. Tom. XIX. pag. 497-380),1 ,•,;. Questo Codice oltre.Ia vita di Carlo Zeno in dieci libri,'compren-. de pure : Fnnebris Orazio praestantissin'zi tiri Leonardi Justiniant pro Carolo Zcno acta anno Chri,,ti 4418. Oclavo Idue ftIaji ad poptilnm in acdcffilariac Coeiestis J'cnctiis. Il Muratori, che si servì della copia esatta niandatagli' dal Vescovo di Padova Giovanni Francesco Bnrbarigo, casi ne scrive lidia Prefazione : » Codèx: autem Patavinus quanquam pervetustus "a non satis docto librario profectus est, ac proinde occurrunt ibi.quae», dani parom castigata, quaedam etiam pIane vitiata. Mutilus praeterea o estin . flne, ubi non multa quidem, sed tamen aliqua desiderantur. « » ...... .Itaque in Bibliotheèn Matthiae Corvini celeberrimi Hunga'riae ..Regis olini.adservahatur Codét,4uo usus est Diviacus (Compendio del» la Vita di Carlo Zeno, ?Yobileflneziano, estratta dall' umbria La- — tjAàdiGiaeorno Zenttl'eserjv&dj Féltreé di Be!hìno'dedjéatàb !Pw ,,JJJSbrnnzo.iojae/ice P-Wn,zo 4487)er-JIieitnimo piviacùda flontd » no). Atqni Lifi diligentissime aninittdvertit; et 'ne cerLiorenì feitPitJ , tus;Seihinaiii •PataiiniCodcx.idemiilc orntìino videtur; et 'tbh . Wid5 jn- »':dibaiidu&est:qiiàni qui aPisiac&:xnèm6ratur' miùio!nernpeadhuct atiioaliisque òrnaiiicntis distiàetiis, eVaiika,irio qÙinqù èttijntj Ve- »' netiiser'iitus,;qiio tei ioieròmu illeZenaè gènti•omniriòddfe cif: i.: i;t:;Légitur etiain iil'C6diiieSeniiIÌai9iPata\'ini EpistdM giatttltitbrja ji Petìi 'PauliVereriiùd Caròhiln;IZe Itul é;4jubd Bticicldiet Gèiitkniùbj' .c1àsenrprdfljgasset;» ., u; i' ..at; •;'(204Cod.• ' XXVL nfogl.• Veg'etiidie rnilitarL2-ì'Se!È'tnjJ?ì1jjj, Frontinns. Qùeg tò Codice 'èrnoWo;dnppreviaSi per le' variaS)tj -lidiii.. o b L,XXJ.V;in,4. Jiorchardi;-Dè:criptioq'vsi'iiu 5à,inctt còhfgure acoloH doratiirè;t )I ii&ibi ik i bi,i?n; . pttd iIj, I LXXV. in 4. Rolandini Patavini chronidii.Dnuit,u, n\ CLin:4. IIildebeti.Epiecopk.Opera.- Seflec&eLìlnfl. 'tT' Dejuattuor AI. iP•ròveWia:--- It Codice, hcrimai nppàrtenne a : Corrndb tJeltm 4Diii? diiad*ntoiiiG Qtierengln;fu cozisùltbto da &iøvhnni.dRddi:jele'lJr&iij nuhnsedèl SecoIodecimoquinoi'V .Tòmasiif i Fili1ipò il ibiiotiieé&Pdtiìv? 'vi!,,. -I, ri q!,!?!II.1, .1 "'i' lonsign; Vineiìzò dotc»DeQIC òraBibliothèario aeila-Condordièng& di' Ro'ifrò pubhlicò'da qnesfo'.CodiScoà Te,e'atii /arz'ohù ui af ori ex pa,te.ineditds:e tc. Patavjk1843 :j3 (24)'Mnneaerò' àll'Alynròttiaììa I';àkprennBilissiCodiM'dfltfl parla a lungo ftir6lamoBaruflnldi .ietI'in&odiSdnede//a Pii tuia>in'Fer rara. .. Ciò bhe'disiduro abbiamo .ihtoi'no alla. pittura siè che—nell'anno 'i'4493.vj yeya Giovanni • di Alighieri dilig temihihtoé, il qualé' m diinsé ò;. a inegliodircminiò tnttdUOperai4iVirgilioMòrone,di;beh. s Iisirne-minut&ffgnre adornandola come Vedeva si I in1ùli Codice già cdn senato nella Biblioteca dei Cahne]itoni di S. Polo in Ferrara,.iI4ùàIr passòqditilie, mani dbl cote ÀlFaiio'At y ai'otto dfPadova»etora forse "nella insignenBihlioeà . diqielR;inigne Seii,inisrhit:stattoltoèato:»fli_% scene inedito di Girolamo liaru/fridi. Venezia, 3829 i iy3i I,i,.,'! •"2il)h Eleganti, scanziedi ù%ee:tlioraLedà(ucPuddvano1ec&ellenIe arieficéj',ùiberia de J'òIJJi. .Padòva'4756 in 8.' pag. 413»• Giòvanni&loJ •.ria cdndiscepdlo. che nbnpirò • palesa nelle sue opere grande purezza di gusto. » Aloscinni. D&là iet »terainra)Féieia 'nanVendia 48O6in'4:;Torn I . rpag;i 15& V'tU ir.(23)..J?vjrrhri.tJZitae pa'. 23" . c,q (24)FadcioiatiFaìti Cijmn6s.-Paiaqpart.11F pag 73;\ ....... hI'.3?'fl\ 4% %L' ..'v\ i-:i(25).» Nos Joannes Arcl'iejiistopuiMiuono .Otthoi-,oni . Episcopùs Pa-' tovinus, Comèsqiie Saccensis et PonUliciiSolii Episeopus 'til» Cuin'inSeminarionotr6PLavi'no.intit'uta sitBihliòthècaad ns'uflr »-ejusdeùi Semiiiarii e libris portiima Ven. Servo'Di 'Gregorio Cardinali? »Earbadico Ejiscopo Pàt,viiìò dono r datis;pdrtim nere Serninarii'coniptis; ».et.mrtxiite verèndutn sitne'rninùs'sedula, Èpiam par est; diligentia'ctisto• diti deper.eiiuf,'Nod ejusdeun indeinnititi!utnostrìru'm'esvpartium, provi-" • 'dere voli'ii es',conlirrnaidbdecreta Fsìmili :teiliorie lata per'Erninentiss.'r » Kvcrcndiss: Th D. GèoriunuSAjt'KCaì'dijfakui CornelidLn' dié 5 Nb_R - O) » vemhris 4699 2 et Jo. Prauciscurn S. R. E. Cardinalem Ilarbadicitrn dia » '6 Øctobris 4725 ci. mcm. Praedecessore ulosiros in virLitte sauittae » Obedt(tIltHtC et stili poeiìa ]&xconiununicationis ipso faeto iuicurreutdae priuccipi unus et mando mis ne de caetero aliquis nudeat vel pracsiiinat » stili quovis praetexlu, qunesito colore, causa, ve[ titolo ex eadem Bihlioo Ibeca per se vel per aliunì extrahcre quosellrnque Iibros rei librorum • folla. Luin Lv i s impu'essos scii impressa qua m nuiunuscrlp(os seti manu• sàiipta , eL qaidqiuid latro ejusdem arnhitum e.onhinetur, sine ex pressa • Cnstodis, scii licentia, ci faeta in 111)10 ad hune fitiem con- • ficiendo receptortlm lilirorum confessione; pieni iLa confici volunìus aL • siuìgalae pI g inac in dtias clìlUIÌ)IIas dividantur. in quaruun prima libri • seti libroruin receptoritun con fessio per coinmodo tori um seribatur in al» tera vero contro liane per Bi hlioihecari tufi res Lii atio cui incieltir, quae lii• men ultra counplei.aiii arìnualis studii curriciì unì nori dilferatur. Volunius • etiani tU si qiuis aìiteIìe sine supraseripta confessione lihrarn exflaxcrh, • et aptid se ad bue retiiieat, qllaluprimiun ad restitutionem - sub codeni • poena adnioneatur, praut proeseilti bus molli toni esse intendi itios. Et ita • praecipilnus et iìioildamns 11011 solnni de. sec1 et Ouuìi etc. In l]uorIltfl • lidem et tesiinionium praemissorUlfl pritusetìs Edict n'a publicari et ad • valvas ejnsdeni Bihliothecae aflipi, ihique oflixnin relinqui nìondoviintts, • ut netuo ignoraiitia in al eRa re possit. » Danim Paditae in Palalio Episcopali die Veneris o PI. ' l'la Mensis .1 unii 4731 - Loco ± Sigilli. " » .Ioutiues Àrcbiepiscopus Episcopus Patavinus. » - Jò. Baptista Bernardi J. U. D. Cancellarius Episeop. » In onta, a reiterate ricerche, non si rinvennero i dite Decreti allegati di Giorgio Corner e Giovanni .lrarteeseo Barbarigo. (26) » Aliquot praeterea de suis eti im libris in ea nidem bibliothecam o Canalis contulii. a Ferrari l'itae pag. 97-98. Conservasi nella Biblioteca il Catalogo (lei libri legati dal Canale. (97) » Ilujus (del Seminario) bihliotbecam augendam euravit liFris • plurimis, optiniis,, rarissinhis. III iltos etiain e sui, in enindein contulit. • tl,ecas praettrciì antiquo opere et sumnio artificio. » Ferrari l'ilce pag. 434. (98) 1 principali sano i seguenti: Cod. XI. cartaceo-nìemhrauaceo in fogi. del Secolo deeimoquarto comprende a) .4 Naoac Jobasinis libri quinque (le -aedifieotio;e Patavii lì) Alberti ftlarc/iìonis Testamento,» e) Quaedorn de Coni/fissa )lIatl,ilde; d) t'isio .deqid/i Beqis Pataoùi; e) Liber (le generaZione a!iquorunì CiViUtn ii)'bis Padu.ae; f) C/,ronicae pars Patavinni ci Marchiani quae attinqit g ) 171a 8. .dlbuni )!Iarfyris; li) flonorii Il!. Epistola ad Fridcricum 11. !niperaì.orenl. Cod. LVI. cartaceo il) fogl. del Secolo decinioqnario colnprellde a Faro fliscbis Zanìho,,i jjndreoe ( de) (Joannes Bonn,v ,lndreae fiI/ui) C/ti oli/ca Patavina b ) )Worhusa,o al Papa Clemente l'i . e C/cro;iica e/chini Pata,ùiornm. Il conte Girolamo Dalla-Torre Friulo'o primo possessore di questo Codice lo dotò a Nauticherio Baitoni Patrizio Padovano, dii cui lo comperò il Faeciolati. Cod. LIX. cartaceo in fogl. del Secolo decimoquarto comprende n) l'annozzo Francesco. Casizoni. Sonetti. Frolt,oie, Ballate. Nicolò Tommaseo pubblicò la Canzone in lode di Cane della Scala Signor di —.54 Verona, e la Canzone morale fatta per la flilisa del Conte di Virtù coti Annotazioni ed Analisi. Padova. Tipografia del: Seminario, .4825 in 4. 1)) Soinntacampwjna Gi(ffi.o ((la) quattro Sonetti ed una Canzone; e ) Bene Njcohj ( del ) due Sonetti; d ) C,,i'rart Alarsi/io ((la due Sonetti e) illontanaro Pietro Sonetto ; i) Lanza,otto G("pare due Sonetti ; g ) Gajo Antonio ((1(11) Sonetto; li) tTastel della Piave Bartolonirneo quattro Sonetti ; i ) fondi .11. Giovanni due Sonetti k )' Gradeniqo Bel/etto Jacopo due Sonetti ;.. I) Rocca Pie(vo (della) quattro Sonetti; m) Scacchi Nicolò (derj//):Sonètto latino ; si ) Scacchi Nicolò (de) Sonetto ; o ) Caserta Conte . ( di) Sonetto ; p ) l'erette R. Sonetto ; q.) Lucca Bartoloninico, ((la ) quattro Sonetti. Questo Codice ricca di scritti inediti ., ha parecchie postille (li mano dei celebri Professori. Jacopo Faceiolat.i e C leinetite . 5 ibuliato: V. F. Giovanni degli Agostint Notizie degli Scrittori VcnezianiTom.,1. .. ... rng. 200.. Cod. CXXI. cartaceo in 4. dei Secolo ,deciiioquiinto. Guai/ti l'eroncnsis l'ocabula. V. Zcno. Dissertazioni l,'ossiane. Toni. U pag. 219. Cod. CCXLIV nieinbraitaceo ii 4. del Secolo decinioquinto. Io. Baptistac. Fcitrensis Urhis Placentiae /anicntatio de raptu ct ,-dcpopuiatione si/il illata (i Francisco 5/ottici Conute'se.conquerentis erga poten i issnnant nrhent Penettariwi.. .. Cod. CCLXLV cartaceo in re ,,, ]. del Secolo decimottavo, Volumi tre. Faccio/ali Jatobi Aduersaria 4) Gìanituatop/tyj!aciuni, 2) Prarjniatophylaciuin, 3 ) Logicop/njtacium.. Cod. CCLXV cartaceo iii fogl. del Secolo deeirnotta yo. Faccio/ati lacobi ijcct:ones ad Logicam perlinentes. Cod. CCLXXVII cartaceo in 8. del Secolo decitnottavo. Facciolati Jacohi Epistolue Ia.tinae. Furono pubblicate nel Seminario.'di Padova l'anno 4765 in 8. . CM. CCLXXVIII cartaceo in 8. dcl Secolo deciniottavo. Faccio-' la li Jctcohi Rccensioncs in Cice,onis libros de Officiis. Furono stanipaLi in Venezia nel 1787. .. Cod. CCLXXXV. Scardeonii ilernardiai de antiqnitqte nrbis Ì'aavii. Jiasileae, 1560. E postiunto (li 1110110 dei celebri Tomasitii, Ramusio e Jacopo Facciolati. -. Cod. CCCXLII coriaceo in 8. del Secolo dcciniottavo.-Faecioiati Jacoln Logica tria conaplectens Budin,cnta, . J,i.yt jfltioj,cs ci Acroascs XII. Fu. stampata in Venezia nel 1750 in Voi. III. in 8. in 8. del Secolo deciunottavo. FacciolaCod. CCCXLIII cartaceo 8. il dicendi arte»,, peri incntia. ti Jacobi varia qiaedasn <? (29) » In Seiniiitirio p atavino seruitur talntla referens :illius inni» gira nt ah il ,some t (10110 a C ccpta, vivide il itte ff1 CX pi '('5 sa (UI pastello) » a Maria 5 canferla virdne probissiuna. i' Ferrari l'il ue p. 9-IO., (MI) i' .Nonn uil los iii oque tabulas dono dedii (.Iacopo. Facciolati) u Nec a rI.i um p alcI terri noru rn g tisi u, al dici tu e, Fra o eis cia (Cn un le .) Carulli Quod ostendnni tni,tulie Seminario ab eodem, liberaliler dono dame ». Ferrari Vitae p. 431 e 98. (31) Que'dipinti, a cura dell'attuale Bibliotecario, tornarono all'antica loro destinazione. /-. (39) i' 5 eminarii bihliotliecae praefect in eamdem auxi t . iiti lissim is libris, iis praesertim qui ad ecclesiasiicani :historiarn pertinent..Jtì en -I perstabat propemodum- totos dies, cujustibet incommodi quasi olllitus.n Ferrari t'The 1). 192. (33)-» EU (Benedetto XIV) onininm nomine, nipar erat, gratias » ' egit praeelnra epistola Cleniens , quae elusdeni Seminurii tvpis lione » edita. » -Ferrari /'itae pag. 2-17.-'' pag. 94; Orationes .ìtabitae?z Sebastiano Last.e.sio Lettere. (34) V. flelan. Patavii. Typ. Semin. 4824 in 8. pag. 33. (35) » lXicolaus Àntoiiius Justimanus Ordiiiis S. Benedièti Congre• gationis- Cassiciensis, Dei et Apostolie-ne Sedis gratia -Episcopus Pa• tùvinus Ceirnesque Saecensis. » 'n ìlltid capes.seniihus nobis Seminarii iujus administrauoneni pro•.posituni jaiodiu fuit aL quidquid ad ej as optimain itiLitutionem 50a » pienter Deeessores nostri dLereveruni ,' 'sive morum diseiplinain spe» etet, 'sive certuni quenidam Seliolarum ordineni ne rationein, sive demcm ad reni doniesticani reditusqne pertinear, ah uuiòquoque diligen» ter religioseque servetur. Ad Id rei maxinie nos ituipeltit exililia ne prope divina auctoriws Beatissimi viri 1111 tu bern laici' Coelites jam » lei aL um summaa ai li ni von era lione j ms eq ma miii' , Gre go ri '•' Cari] mi il is Barbadi ci , q nela Semi muori unì amantissnuunì vduti Pa rentern jaCtnt • queiììque eaetei'i post eum Antistites tales ne tanti praeelarissimuim • quasi quoddam exernplar setI uuti sunt liii etinm amnphssinns file fr uctus ci uti litas 1105 hortatur, qilam ex accurato liii) tisiiìod i leg unì enitu toties redondasse iu,telli gimus. Quod cui» in i's praesertiin quie • Semninarium ipsum couìstituuot, lirinunì ne ratwn pe;uitus esse debet, •• tum etiarn iii illis valere vo]unius quae referuntnr ad extiiìiamn cjtlS speciem, et ad B ihliotheca in in primis, praecipuum éj usde ci Seminarii d eeus et ornameuitnm. linee ilaque etici posIrmis tantum temporihus • inrueta fuerit et exornata , providus quasdain leges ah exìmio :An.. i, tistite Calolo Cardinali Rezzonico , qui postea Clemens: v. r: xiii. • sortita est, quae ad optimum ejus reginien pertinerent. Ad ensdem ma» gis magisque confirmandas ne stabiliendas, quidquid ah iilis snnéitum - est, ipsissimis verbis iteroin iii praeseotia deeerninìus -ne statilimus, • paucis qiuihusdnm ndjeciis , quae nobis nulle pro ratione tempoi'urn •-opportuna ne necessaria videntur; Itaqmie volumus ut I. , » Uous constituatur Procfeci,us seti - Ctistos, aut Eibliotheeariuis, i' quern nos ipsi e]i±emus, cujuus fidei òmnis Bibliotheca commendettir: » isque tantumuììodo, pmaeter Rectorem, clavem liobeat, pmaeterea- ne» ilio;- eainquie, enm ahesse eoniigerit, nomini tradat. » In ipsa Bihliotheca aliquot dici lioras resideat, ma adiri commo» de possit. » -LII. « Lihrorum Jndieem dilig'enter conficiat, eosque per sua- go» nera apte digemat, ut cito, cum cpus sit, rqperiri qucani. » -1V. » Praeeeptòribus onioil'us pro sua . euique scholo lihros, non .» tmunen pretiosioi'es et eariores,- sed qui satis tìsui esse pOsSinL pmout -» ipsi videhitiir, quotnnimis eomrnodet, et in privata cìibieuln trausìeren-» dos .coaeedai cii tainen lego iit peraCto anno litterario, initio vaca» tiountm fideliter omnès restituant. Ciijus rei gratiacodièern apud se » babeat. in pio qui acccperint et emim restituent, eustos ipse restitnis«-se -scuipto suo testetur. Quoniam vero CognOseimUS liane ieem- non-» •nuiilos antea rnigràse, itkirco volurnus et -julueinus Bihliotheeae' 'cu• stodem , quicuniqile fuerit , ineuntibus v'acaiionihmis ad Rectoi-emideL » '-Il. I - 36 - ferre nomina iliorum onlnuuì, qui nliniis prompte parucrint,- ut buie » inalo peropportulle 0000rraailis.• ,' V. » Nihulom iritis in Praefeettun studioruin propter frequentiorem libroruin indigentinin libris pei'inittendis libera lior sit :; mini co tamen » ut telìeatur ipse qlloque et acceptos proprii manu deseribere et suo tempore, ut dietuin est, restituere. » » Exteiis et in Seminario ipso non degent.ibus, quicumqiie liii i' sint, Tintinni unquani libruni trudat sine cxpressa licentia nostra ipsique Uil Seininarii Praeceptores, quos lihros opud se habebunt, acque • allis praeter.a ibidem..existentihus commodare possint sine Eihliothe• cani notitio, neqite ornai io cuiq nani extra 5cm inariitni tra dere, nobis, • cuin rescire poterinins, liane legis violat,ionern acerrime viiidieatùris. » VII. » Si aliquando fiat, quod non eredimus ut aliqnis audeat aut li bruni sino licentia sibi su mere, aut jam concessum alteri extra • Seniinarium tradcre , ipse statini Cust,os reni, ad Nos- deferat, ut inobed e ntes seveì,e, ut ja iii ani tuo. stùluiinus,animadvcrtarnns. • VILI » Si qui libri ah Ecciesia prohlbiti in Bihliothecn suut, eorwn • retinendoruni lieentiam a S. Sede Apostolica quain priniurn petendam • curet, eamqlle. cuiii Im petra ver il, in ipsa E iblioi.heca diii genter servet. • fliijusmodi aol cm ti bros parce ad inod mn et perrai'o pro ebeat etifilil • il s qui corti m le gendo lu ul le g i ti 111801 veii i i ni se luibere a III l'filai) t. » IX. » Qirnil praeterea stal.utuni erat ut ideni iìihliolhecae eustos li• hros subiude- al iquot aol quoti die aizt tert io quoque de in mii anus sIlnIC• reI, evo I veret. inspieer'et- (ila ut intra anonimi aut cireiter onines versasse proliteri possit ), ne hlattls, silo, aut pulvere corrnunpèi'enur; adhibe• i'tque doniestiros fiirnu!os qui suceéssivis horis probe exeutereuut; male • eompaetos eoneilinari, solutos eonpingi cui'aret prorsus videret ne .» quid detrimenti ex incuria sua 'Bibtiotheea cepisse videretur Id Nos • coniìrrnanius ea lege ut singulis anhlis, va ca uomini pu'oescrtitn tempore • quo do inestiei fammili a pluribus al is aperibus vacare solent, codein EI• bliotheeae Praefecto, vel olio per Rectomem deputato. iuspiciente, libri • ornnes ad annum certi quibusdarn horis dierummi sese imivieern 'sulisequen» ti lum c'voI vantiit' excutian lurque. » X. » Quoti rursus inondotw» erat ut idem Bihliotheeae .cùstos muti» les aifi superviteancos Iibros di.straheret, novos et atiles eoemeret, si .» levi surnptmu et ex pròprio'Eih!iòthueae peeu!io.id Thcem'c'possit, si. vero )i rnajori •p0000iae slililtua opns esset. Illnstrissimnumn et lkeverendissirnulli Episeopurn doeeret, ut coi» 'liii decerneluda mii, si videretiir, mandasset -» hoe Nds'ila niuitandiiun statmuiinus tut Bibltòtheeae Pfaef'ectus Nos semper • consulere deheat, sive agatiur de novis libris comparandis. uve de eis • qui inuliles et supervacanei videri iossunt, distrahendis; sive modica, » sive ingens pecuuiae vis requiratuir. » XI. Eibliotheeas 'tvpis editas et quas voealit Novelios li!tcrarios, Diario, Ic/a et ejusmodi asidue per!egot, al quid navi in dies prodeat, - » qui pohiores- libri s unt piane 'sciat, id Cui in ha hemns in a md nio tu Clii pali- o latiunEihliothecnni ornare. ut qui Clerieis nostris erudiendis dant ape• ram,- domi ha bealit quidquid ad calli reni pei:ficiendarn necesse est., » i -, o Haec'sunt qtliie fuicienda deeernirnus cI mondauius S. Caroli .Eor- • r, Oniaei vestigia seculi, a qua sient omnis ratio-studiorum -et morum pro • fleeessoribns iiostris sumpta est, ita quod ad Eihuiotheearn attinet, pte• raque hausinius et cxpressimus,-servaripie voluiiìus cI jitheunus. » flatum Paduac ex Palatio Episcopalidie 46 scpteinhris 4775. » i - -IN. A. E piscopus Patavinus. » » Yranciscus Antonius,Prosdociinii. U. Cancellarius Episcopalis. Loco j- Sigilli. » Si è ommesso il Decreto del Card. Caro Rezzonico nominato dal Giu7 stinitmi, perchè simile. (36) Fra qiiesli meritano speciale inenzione i seguenti Cod. CCCXCVII in 4. a due colonne dal Secolo decirnotia1o. ExposiUn hrcnis A,'ticulorum Fidei età. Comincia » Ad instructioflcnl tninol'tiEiÌ » qui bus non vacat etc. I 1'au [ore è ano iii mo. Cod. CDXII 1114. a due colonne. del Secolo decitnot1iiinto. Bartbolonzaei Exoniensis Episcopi Pocnitcntk,lc. Comincia: » 1\unquam nmis d cetur atit scitur de. » V Fobrie. Bibliotii. mcd. cd in/Im. Latin. Toni. I. pag. 478. Cod. CDXXII iii fogl. Contiene molti trattati di S. Gerolamo, di Isidoro Ispaleiise e di altri, li' antico possessore Domenico Vallarsi che se no servi per ]il bella Edizione delle Opere di S. Girolamo pubblicato in Verona, lo dice » proba e vetusta tis ci notae. » Cod. CDXXVIII in 8. del Secolo decimoquinto. Lconis Bapliètaè Aiberti Apoiorj i centun,, voltati in italiano da Cosii Do Bartol i e sta inpn ti in Venezia nel 4563. Al fine mancano sette apologhi e mezzo che nel 4849 si trascrissero dai Codice dello Vaticana n. CCCXV. Dell'Autore danno notizie i%Iazzitehclli, Tii'abosehi e illorcIli Episto/ac septeni vtfliac eruditionis pag. 45. Il Codice fu scritto l'anno 1437. Coi CDXXXIII in 4. a due colonne del Secolo deciinoquai'to,- matUo, contiene alcuni tini ti degli Evangeli 5 dell'Apocalissi e degli Atti degli Apostoli, e deve essere esaminato per le Varianti ;...Cod. CDXXXIX iii fogl. dei Secolo decimòsesto. Constilutioncs Pan/i 1'!'. III. in favorcnt C'on f/i'cgationis S. Ccoì'qii in Aiqa. Epistola Cardinalisiacobi Sinronctoc stillo stesso argomento. Il Codice è fregiato (li parecchie miniature e doratura, e (lei ritratii.di Paolo il! edcl Simoneta. V. Tornasini Annoi, Canonie. S. Gedrqii in Alga p. 447, 479. Cod. CDXL in & del Secolo deciniosesto. lustitulio &7 con finitatio erectionis Canonicoru,n Con qi'cqationis S. Gcoi'gii in diga. Il Codice va adorno di ifliiiititut'e e dortiture e 'dei rilraiti del Pontrilce Paolo III. non che dei Pai riarch i S. Lorenzo O instiani, Ma (l'co e Lodovico Contari in. . V. Toniasin.i Op. cii. (37) huuìiarcansi a preferenza i Cd. CCCXCII iii 4. dcl Secolo decimoqitinto. Buffo Giordano. Libro (Iella Mcrascalcim . . Coi CDXVII, CDXVIII in fogl. e in 4. del Secolo decimottatò. Cii,stinii g ni JVicold Antonio. Serie cronologico dei I'esconi di Padova con osservazioni ed aggiunte: Servi all'Edizione dell'Opera, fatta in Padoya l'anno 4786 in 4. Cod. CDX.X in. fogl. del Secolo decimoi.tavo. l'alc»ii duqustini (le utiiitatc capicido ex rebus a 'enctis qestis. i primi quattordici libri voltati in italiano da 1\ieolò Antonio Giustiniani furono pubblicati nel Seminario di Padova I' anno 4787 in 4. V.-'Foscarini. Della Jietteratna Venekiana, Fiantin. Come!. Eccle,viae . l'enetae To,n; V, Aqostini: -'Degli . Scrittori 'ene;ioni Toni. 11, Morelli Codd. la/in. BibliotIi .Naniauoc Cod. CDXLIin fa.-]. del Secolo dccimoeRimo. Reju!a-B. Angusti- - 58 - ni et Coìrstjtntjoncs Canoiijcontni Co;rgrcgol.ionis S. Gèorqti in Al- ga. Codice colte soserizioni autografi e coi sigilli del Protettore Cardinale Coiner e: della Congregazione, il quale servì all'Edizione , di Venezia del 1590. (38): Sdoppio annotò i margini delle Ojere 1) Te,in.11i(ini Tranekerae 4597 il' 8. 2) Sanelii Fro,icisci Minerva se,s de causis fin qnae latinne Salniantiene 1587 in 8. 3 )Scioppii Casporis Coi sultalio (le taisit ci niodis componendi in S. fi: Im pci/o Iteligionis .diaid/a. Aug. lindelir. :4631. in 4.) Funclamenla in S. R. Itnpc;io etc. jatia. Ivi 4631 in 4. .. Otiantitò di postille e alcuni composti poetici della mano di Girobuno Bononio Poeta Trivigiano leggonsi nel J7lacrobius. J'enetiis, apud Jen3Ø3j: 4472 irifogI. (39) Cod. DCCXXXI. [jexicon lolius latinitatis. E Yautografo del Forcetlini in dodici Volumi in fogt. .Cod. DCCXXXII. Copia dello stesso in sedici Volumi in fogi: porta in fronte ad primo Volume una nota autografa del Forcelliiii, la quale termina: » Descriptio iiictiouta est. Tcrt. Non. Deeemht ..... anni MDCCLIIL a LiMovicà Violatd: conThcta hlib. Novejnbr; MDCCLXI. Cod. DCCXXXIV. Calepino del Facciolati, postillato dal Foice1tini. (40) Cod. CCCXLIX cartaceo in fogl. Cirsus tlieoloqicns fuila be- dinem D. Thomae ah Angelo .tiorioletii ejus auditorc con féclns. Cod. CL cartaecò in fogl. Disserlal.iones ci cursus tlieologicus. (44) Cod. CCCXIX cartaceo in fogl. Ccrta,nina liucraria sacra ci propllalta,.Or(ttiotte&. Baefiisiones, quacdant praeterea qiaee.e ci itale. (42) » Ft'auiciscus Seipio De Dondis ah Horologio Dei et Apostoi' lieae Sedisgratia Episcopus Patavinus et Eques Coronale Ferrene. » • i Siogulas ci onìnés Constitutiones ci Regulas sirprascriptas . Illii• . striss. ci Reverendiss. Y. A. Jnstiriiani Episcopi Praedeeessoris : no» .ini eonlirmamns. addito tanieri ut , a Prae fecio Bilil iothecae dito indi• ces conficia utur, qirhrnm a mis rema uea t in 1) i bliotheeo, alLer vero sii • penes iìeverendissiinumi Seinimirii Iteetorem » Datuuu 'Pa(tiifle in nostro Palatio E1iisco pali IV. la I. Echi'. 1808. » i i » Franciscits Seipio Episcopus Par.avinns. » Venturitius : l'alle Cancellarins E1iiscopalis. » -» Lheo t Sigilli."._ i• (43) Codd. CDLVIII, Cl)LXX, CDLXX1I-CD1,X.XIV, CDLXXVII, CDLXXVIII, DCCXXXV. Scritti diversi latini ed italiani di Itettoiica, F'itosofla. ed Eloqurerizh sacra. (44) Era fratello dell' Ah. Giov. Ritti. Gargonégo, da cui il Rettore Giovanni Coi acquistò uistò nel 479G il Gabinetto inserviente alla Fisica sperimentale nel Collegio di Noventa. Lo stesso Coi avea proposto a Don Girolimo anche la comperi della Biblioteca che fu del mentovato Collegio, fornita s poemI niente di Opere .1 i Fisica, per quel prezzo che gli sarebbe stato olfdrto dai .libraj nella chiusa del contratto, ma il timido e diflident g pro-prietario :1plle piuttosto venderla alvecchio Giuseppe Scapin, ritraendo-ne- in cinque o sei rate il pagamentò diviso per anni. (45) -Nella Collezione greca sonò da'ajprezzarsi le EdizioniDxfordiensi di Dionisio d' Aliearnasso, 5enofonte' Lieofrone, Apollonio Rodio, Euripide Bodniane A C'lliinacò, Anaereonte. 'Teocrlio; Mosco- e Bione ;.la -Raccolta flisantina di Parigi e-Venezia ; Tucidide, Polihid, Strabonè; Citi- - 59 seppe Flavio, Erodoto di Ànisterd,n ; le Ediziobi romana e fiorentina ddFOinero d' Euislazio ; gli Epi g rammi greci di Napoli; nella Collezione lotirai le Raccolte bene avviate di Thomas e Baskerville ; la francese' in piecolo ottavo, Iii milanese (lei Traduttori I' Opera onini& (li Cicerone di Venezia, Parigi, Ginevra, Londra. Padova; il Sallustio di lUAdi'id: venti magitiliche Edizioni di Tito Livio, aliratante di Plinio, sessanta i di Virgilio, alt retta nte d' Orazio. (40) Cod. XXXVIII cartaceo in fingi. del Secolo dcciniosettimo. Sforza Antonio. Oriqine delle famiglie civili di Padova, Cod. CLXXVJII eai'tacPo in 4. del Secolo dYciniosettimo. Anonimo. Relazione de/Itt morte di Francesco Novello da Carrara e dcs,toi /1glinoli:i, . ...! Codd. IJJA - DCLXXXIV cartacei in fogl. (dVrjuali il DCXX è diviso in venti Volumi. La iiiaggiorparte coiiiprende i ilocrinienti storici del Gennari per la Storia di Padova, e quelli del Brrriiacci di cui si lì parola nel testo. La serie dei Codici Brunacciani è compiuta dti 1rielli della Biblioteca Piazza di Padovà. (V. Breve Ra g gua glio delle Collezioni etc: pressi) l'Avv. Antonio Piazza. Padova, 1842 in 8.) e Marciava di Veirezia. (Ap;i. J%Iss. Lat: Class. IX. Cod 78.'86 )... (47) » Genitori manoscritto volumi IV. » Ouestiqnattro volumi fatino ,parte della Raccolta geuino nana éustodita nella biblioteca del Seminario » di Padova, ma quando q ues tn Raccolta fu donato al Seniiriaiio i ijuattto vo lo mi, d&q tiri li ora parlo, eroi rò in altre mani. Morto che fu chi li ten e» va a prestito, vennero per equivoco annoverati fra gli altri libri di'sua • proprietà e posti a vendita. lo gli rcquistai pci' giovarmene iii . • mio lavoro e per aggiurierli posia agli altri conservati in Semina• i'io .....Contengono molte inc mo i'ie differenti l'e la Uve ad 4101 a i ni ed a • cose padovrrne. » Storia dc//a Dominazione Carrarese in Padova scritta da Giovanni Cittadella. Padova. Coi Tipi 'del Seminario, 4842. . VOI. I. pag. XXIII... Però mala sorte incoglieva di ounvo que'Codiei, chè gli Eredi del raccogli Lore di IwtIi e memorie Antonio Piazza, erri vivente prestavali graziosamente il Cittadella, negarono (li restituirli. Intentuta la lite, quel Tt'ihunoie di priru a Ista iiza decise a favore del Semi llm' io. Pende al Tn li uirale d' Appello la Sentenza sull' aggiudicazione di essi. (48) Cod. CCCLXVI cartaceo in fogl. Coleti Jacopo.l'ila dei B. Giovanni Donrcnici Fiorentino. Arcivescovo, (/.ROfjiSO, Cod. CCCLXVII cartaceo in 8. Riccobona. .Bartolt.nnmeo. Cronaca del Monastero del Corpvs l)onlìni di Venezia. , Cod. DI cartaceo in fogl. del Secolo decimosettimo. Baqnsii Stoltila. E un esemplare di quelli clic si distribuivano ordina rianientà zii Conti di R.agrrsi. Cori. DCCXV cartaceo; di undici Volumi iii fogl. Studi di Jacopo Coleti per la redazione della grande Opera IlliJrici Sacri avetore Daniele J?arIalo etc. Venetiis, 4754-1810. Voi. V111 in fogi. (4. 9) Cod. DXXX VIII. Carte diverse, Documenti e Memorie. (50) Cod. CXCVI membranaceo in 4. del Secolo decimoquinto. Zabare//a Fr(tne.i-,ci Pattrv, De Felicitale libri lrcs. Cod. CCLI.V.rnembranaceo in 4. del Secolo deeirnoqriintb. )!Jàrlpro- logium praeinisso Kalendario.. Cod. CCCXVIII cartaceo in fa.]. del Secolo decinionono. 1k/lati - 40 Pietro. Commentavi dell' .dpocalièse. L' atrtoré, Sacerdote di Monselice stampò un Discorso storico-medico sui Bagni (li illontc-O,'to,ic Cod. CCCLEII membrairaceo in 4. del Secolo decimnotem'zo, l'salti?i•ium cunr Litaniig Sanctoruni con'ininiat.ure e doratura, dato all'Orblogio cialle'Mooaehc di S. Pietro di Padova. Cod. CCCLV mnrnìbranaceo in fo gl i. del Secolo decimoquinto. flussole ad i,sutfl Pontificis in quiba.s'da'n (liebus et sole,i,nitatib,,s con ricche miniature e dorature, e collo stemma della fminiig]ia Barbo. Scruto dopo la metà del Secolo declino q UI lì te, appartenne da principio a Marco E arbo Ve- scovò di Treviso, quindi a I4odovieo Barbo del Monastero di S. Giustina, nel 4790 al Conte Antonio Maria Borronico, dal quale l'ebbe l'Orblo gio. Di questo Codice scrissero il Canonico Itanibaldo Azkone Avogaro di Treviso e Giuseppe Gnnari di Padova. Cod. CCCLVI ineinhrauuceo in 4. del Secolo deeimnoquimìto. Brevia- rium juxta rititin Bonra.num. - Cod. CCCLVII cartaceo in fogl. del Secolo decirnòqnarto. l'cirarebne Francisci Epistola .Joanni Dojido. Prezioso auto g rafo in un lbglio anno 4370. Parecchi d uhi La mi io (le Il' autenticità (li pi est a Lettera; di dell' cui scrive l'omastul Petrarcha Bcdiniv. Patav. PasquaLi, 4635, in 8. pag. ,102. » Et si vero 4 tibia pi ei'isq ne iiqiositorutn Etruscoruni sii huj us mo- mi nienti lides. non d efuisse tamen alios qui cani a dui iserint UI in ex uil- • perrine al latis, tutti ex vet ustiori bus qui busda in Petra relmo e Poe niatuirn • Editionihus eatn exhibentibtms. voculis dttnrtrmxrit ]raticissinlis alì alicra • MS. Inutaiamn 2 apertura est, » Questa Lettera, prima del libro XII delle Seni li, si stampò colle Varianti dell' Autografò, di al e nne Edizioni, e del Codice CCXXIII ( Mss. Lat. Clrrss. XIV) della Marcinmìa di Venezia, nella Sta iii perla del Semi no rio di Padova Vanno 4808 in 4. , da q ue'Ma eflii per. l'esaltazione alla Sede Vescovile di Padova di Monsign Francesco Scipione fondi dati' Orologio.-. Col. CCCLVIII in lo ,]. del Secolo decirnoquarto e decimoqninto. Do,rdis Joonnis. Epistola Francisco Pctrarcl:ac. E la rcsponsiva alla precedente col la quale pubb li cossi nella s u&ifei'ita rn:casionc , confrontandosi questa Copia coll'altra nel Codice suin dica Lo della Ma l'cia Ilfl di Venezia. Petrareliae Frane. Epistolac diwc od Joannenr de .Dondis. Sonoimr 45. e la 46. del libro XIII delle Senili. Dondis Joa,z Considcratio de rolitibas calidis Pciaoi,,is. Anonimo. Poesie. ' Cod. CCCLXII menil,raaaeeo in fogl. del Secolo dccimoquarto. Pro speri tij lUI 0111 EJ)ig IO v&,iiata. Cod. DXL menìhr'anaceo in fogi. del Secolo deciinoquaro. AcM Martyjrum. ritac SU ,ictoritiìr. • Cod. DCCXXXIII cartaceo in 4. del Secolo decimosettirno. Lettere centotrenta del E. Gregorio Barba ri go, altre auto g ra fe, altre colla sottoscrizione auto grafa, altre trascritte, quasi latte sui Seminario di Padova. Lo stesso Vescovo regalò pure molte Opere sia in paio. -fra le quali le le seguenti d'Arte: il) Cicognara.. Storia della Scultura, h) Campo Santo di Pisa incisa in 4 tavole da Carlo Lasinio, e) Duomo d'Orv,cto, d) Loggic dei Vaticano. (à-I)MonsignoreMauroMari Vescovo di Dora regalòquatiordici Codici. menihranacri ( Ce(](]. DXXII-DXXXV ) continenti, Opere Serittnrali. di Santi Padri e di Diritto Canonico, dapprima esistenti nella Biblioteca di S. Giustina di Padova, tutti del SeeoloXV ad eccezione d'uno del Secolo I. 41.— XI. Leges Lonqobardicae Codice prezioso di cui fece uso nel 1847 il dotto Giovanni Dati. Merkel di Norimberga. (5) Cod. CDLXXX coriaceo in 4. Discorsi morali e Panegirici. Cod. CDLXXXI cartaceo di Volumi XIV in 4. » Antonii Zahaei ..... • MSS, de universa mortaif disiipIiiia, qune quidem scripta nepotis ( Gb• vnni Prosdocinio) voltintate cc studio erga nos, buie Bihliotliecae coni• missa sunL » lJclan Sebastian. Oraiiones. Patav. 481. in 8. pag. 40. Cod. CDLXXXII cartaceo in 4. Cursns Theoloqiae moro/is. Cod. CDLXXXIIt cfrh eco in Ihgl. Discorsi diversi sacri e profani. Cod. CDLXXXV coriaceo in 4. Cursns theoiorjieus exscri))lns Ct cursu thcoloq. Marci IntonU Trivellato. Cmi. CDLXXXVI cjirtuceo in 4. Cursns biblicus a Zabeo adolescente persolutus professore Antonio Oprandi. Cod. CDLXXXVII cartaceo in 4: Cnrsns Philosopinae Aristotelicce. Cod. CDXC VilI cartaceo in 4. Exanien Con fessariornni jnxt.a praxirn Cnriae patavinae. Lo stesso Professore regalò vivente molti_libri d'uso più comune, e legò morendo tutti quelli fra' suoi che mancassero alla Biblioteca. (53) Devono esere distiutahicnte ricordati Phojo Adorni, Pietro Ceoldo, Pierantonio Meneghelli, Francesco Tieppo, Pietro Magagnotti, Jacopo Visetti, Arnaldo Doti. Corso, Francesco Dott. Fanzago, Giuseppe Pichi, Cesare Bartolini, Antonio Speroni, Luigi Padovani, Gio. Carlo e Francesco Tievisan, Antonio Comin, Bartolommeo Corna, Pietro Crivellari, Francesco Dott. Traversa, Antonio Dott. Marsand, e fra i viventi Mons. Vescovo Modesto Farina, Cavai. Filippo Doti. Scolari, Giuseppe Prof.Trivellato, Gact4no Dott. Sorgato, Pietro Pedron, Luigi Latifranebi. (54) Cod. CC bomhicino in 8. scritto in Laico. Delta purificazione secondo la leqqe di Maometto. Cod. CCV bombieino io 8. scritto in turco. Preghiere dgflaonietta,ii. Cod. CCVI bo,ohicino in 4. scritto in arabo. Grammatica della lingua araba o caratteri neri e rossi Cod. CCVII honihiciiio in fogì. scritto in arabo a caratteri neri e rossi. Cinquanta Declamazioni d'Arino. Cod. CCLX torubicino in fogi. scritto in turco , colla sposizione in ita- liano. Proverbi turchese/ti. COd.CCX membranaceo in fogl. scritto in ebreo. KimchiDavid Bab- binus Schoruscli in!.Badiu s linguae usebraicae. Cod. CCXII xilin o in 8. scritto in turco. Passi difficili dell'il/co- rano. Cod. CCXIII xilino in 4. scritto in arabo. Liduina Ce/sino (da S. Polemica relativa ad ar,,onienti di fede. Cod. CCXIX' bombicino in 4. scritto in persiano, guasto dall acqua marina. Canzoni popolari. Cod. CCXV bonibicino in 4. scritto in turco a caratteri neri e rossi. fitiscellanee di favole, apologhi etc. Cod. CCXVII! in fogl. scritto in ebreo. J'reqhieresolite'deyli E b rei. Cod. CCXX bombici no in 4. scritto in turco a caratteri neri e rossi. Storia Ottomana. Questi Codici non furono esaminati dal chiarissimo Giuseppe de ilaminer di Vienna, clic nella Biblioteca Italiana inserì parecchie Lettere sui MS5 oritutali di Milano, Mantova, Vicenza, Venezia. Itoina, Napoli. 6 - A2(55) Perciò Eluine nell' Opera succitata scrivS a torto » Ueber dia • uebr.igen (eccettuava la Vita dello Zona che pubblicò Muratori dal Cod. • XLVJ) Ilandschriften felilt es ganz an Nachrichteù obschòu sie jezo in jeder Hinsielit fuer dio erste Bibliothek in Padua gUi » (56) Fra gli Ineimabuli deve ricordarsi a preferenza la non ispregevole raccolta delle Edizioni principi, specialmente dei Classici greci e latini. (57) » Nominato il lNennmyr Comnìissdrio della sua testamentaria • disposizione dal Manfredini, che g li dà il titolo di costante amico e ne • celebra le più. costai iii e replica/e prnovè. che aven ricevuto d' ingenuo Caratteìc (li probita e di esattezza » ..... . Moschini Giannantonio. Chiesa e Seminario di S. Maria della Salute. Venezia 4842 iiiS. pog;414. Il Neumayr colisecrò alla memoria del Mecenate od amico suo un Discorso stampatoiii Venézia 1830 il) 8.-(58) Il Marchese Giuseppe Manfredidi apprendeva da lui neglhanni le 4805, 1806 i primi rudimenti degli studi. (59) Onimissis . . . » Lascio a titolo di Legato al-Venerando-Semina• rio di Padova mie stampe comprese nelle 5 Cartelle, l'una da And iL• • l'altra da M a Z, l'una da a Z una di Alare' Antonio e Scnolu,ed una • delle 1iiù grandi. » » Voglio che appena seguita la mia morte e prima della consegna di » detti due Legati (precede il Legato dei Quadri a beneficio del Seminario » di Venezia) sieno fatti li due Cataloghi tanto dei Quadri che delle Stanip soprziddisposti, facendone due esemplari poi' cadauno, consegnandone uil esemplare al respettivo Seminario beneficiato, e 1' altro alli miei s Eredi con espressa iniilterhbile condizione che qualora l'una o l'altra o delle due raccolte venisse diminuita di un pezzo, anche solo alterata, • calo hiau. o si volesse da taluno di detti Seminari trasportarla in altri • luoghi che noli fòssero (li loro stabile residenza, o destinarla ad altri • usi, intenda e voglio clic li miei Eredi per uno solo dei sopraddetti e • preveduti casi, abbiano il diritto d' impadronirsi di detta collezione o • dclii i1nadri o delle stainpè posseduta dalcontravventore che s'intenderà • decaduto dal Ldgato suddetto, autorizzatiticii detti miei Eredi a traspor» tana in loro casa e di esserne liberi proprietari, al quale effetto tanto li • miei Eredi quputo i loro successori avranno un diritto di farne opportu• no esame in qualunque tempo e caso lorò piacesse, onde conoscere la • piena esecuzione alla presente inalterabile mia voluntò. o Etc. » Dato da Cimpo Verardo. Distretto di Dolo. Provincia di Venezia • 40 Settembre 4828. » (60) Questo Catalo go da illaso Finiguerra a Rafacllo Morghen fu pubblicato dal Cli. Autore a riprese nelle seguenti Operette in 8. 4) Saggio di sceltissime stampe.. Padova 4808. 2) Cenni sulle antiche stampe ClaSsklse da il!oso Finiquerra a Federico Barocciò: Venezia ,1832 Tipografia di Commercio. 3) Continuazione prima dèi Cenni sulle stampe classiche dell'epoca terza da Cornelio Cori a Giovanni Sinith. Ivi 1832.4) Contumuazio,ie seconda (lei Cenni sulle stampe classiche dell'epoca terza da Luca Vorsterniann (t Federico Guglielmo Macller. Ivi 1832. 5) Cenni sulle moderne stampe classiche. Epoca q-u q rta. da Dc-Nomi Domenico a )!Iorqhen Ilaffitello. )vi 1833. Sulla stessa collezione serissero pure a) il Professore Antonio Meneglielli una Guda per ordine t'ti Scuole, che -conscì'vasi inanosci'itta nella detta Biblioteca, non che una Lettera a Mons. —.43Domenico Morchi Canonico della Basilica di S. Lorenzo in Firenze, pubblicata in 8. nel 4836 e riprodotta nel Volume Il. delle Opere del Ch. Professore. Padova 4843. b) il Cav. Filippo Scolari. Avvertimenti di un antico della verità agli amatori delle Arti belle sulr Opera: Collezione Manfredini. Venezia. Plet. 4836 in 8. (61) Da tre anni fu appeso stilla porta d'ingresso del vestibolo il ritratto ad aglio del inunilieo largitote, acquistato a Milano acura di quel Bibliotecario. (62) Le parole segnate sono tratte da due Lettere esistenti nella Biblioteca delSeminario.(63) Nel desiderio della pubblicazione d'un Catalogo ragionato, offresi intanto la enumerazione delle medaglie delle dueserie. -SERIE PRIMA CONSOLARE O Dl FAMIGLIA Ax'g. Bronzò Arg. Aburitu..... Aecoleja . Acilia ...... Aclia ...... A.emilia ..... Afrania . Annia ...... Antestia o Antistia. Antia . .. Antonia ..... Apronia ... ... Aquillia. Arria ....... Asinia Atilin ...... Aufidia Aurelia ....... Antronia ..... Mia ...... Baebia Barbatia ..... BetilienaCaecilia.. Caecina, . Caesia Calidia Calpurnia '. Caitinia . Carisia ...... Cassia. Cipia Claudia ..... Clovia 2- .4 4, 43. 4-1 .4 5. 5- 2. 53. 3. I2 4 4 .4 .4 I. 4. .2 4 -4 .44 4. -4 .4 .87 4. 4 4 7- 46 .4. 22. 4 4 Cloulia . Cocceja . .. Coelia. . Considia . Coponia . Cordia . Cornelia . . Cosconia. Cossutia ..... Crepere.la ., Crin ...... Critonia . . . Cupiennia . . Curiatia ..... Curtia Pecimia . . Didia. . Domitia . . . Durmia . . . Egnatia . . Egnatulej& . . lippia.... Fabia. . Fannia . Fdrsuleja . . Flaminia. . Fonteja- . . . Fufia . . Fulvia . Fundania . Furia. . . Gallia. . Gargilia . .5. - -I. 46 -65. .43. 4. 2 -4 .47 • 4. 4. 4. 28 2 .4 4- .44. - 2- -8 2 20 4. .4 -5 -4 4 - 44 Arg. Geflia . -. Jlerenuia. Jioratia . Jìosidia Hostilia . Itia-•. .. Jiinia ..... Luventia . Lic'inia. Livincja . .LoIlia ..... LUCiIIU . Lucretia . Jnria ..... Luuttia MaccHia . Macina . Màjaiiia . Mainilia . Manlia . . Marcia Maria. Matia ..... 1lcIl)Inia . Mescin! a . Melilia . . Meltia. Minatia. 1Ibìncia . . Mucia. . . Mussidia . . iNaevia PQasidia . . iNer.ia. I\onia. . Nuinonia . Oguinia . Opciiìiia . . Papia. . . Papiria . . Pedania . Petjllia Petronia . Pinaria ... Plaetoria Plancia . Plautia . Bion 4 44 I 3 4 4 -50 45 4 7 6 .2 4 4 I 2 2, 4 I 4 2 4 .5 5 28 40 4 44 2 I I 5 4 4 "9. 4 4. I -1 4. 2 22 '2 4 3 3 22 i 'io -4* Àrg. Plotia Poblic-ia . Pompeja Poniponia Porcia. . Posturnia Procilia . Quinciia Quinetilia Renia ..... Roscia . Rubellia . Rubria . Rustia . Rutilia Salvia. Sanquinia S;ttriena . . Saufeja . Scribouiia . Senipronia . Scada . Sepullia Sergio . Servilia . . Sestia. Sicinia . Silia . Spurilia . Sulpicia .... Tarquitia Terentia. Thoria Tit.ia ..... Titinia Tiluria . Todillia Tullia ..... '%tgleria Vargunteja Vettia Veturia . Vihia. VhuiciaVipsaniaUmuildia. '%rocolda 'Stolteja. 4 44 4 15 7 9 2 4 14 4 2 20 4 4 2 1 I 4 2 40 4 3 2 .34 5 4 .4-I -1 3 4 4. I o 4 4 14' 4 4 46 4 4 40 I 4 2 58 4 I 45 .4 .4 - 4, 5 Arg. I Bronzo Arg. Urbinia. . .4-Plautia . . . Servilia 2Valeria. ....... Medaglie incusse Acilia ......2 -Medaglieincerte. 4-di.faniigiia Aemilia Annia ......4 Aurelia .. .4-Doppi denari . .4 Caesia. .4-Denari . ... 20 Foateja -. . .4-Quinari o come tali considerati- . .40 Lutatia .....4 Manila . . . .4- . Sesierzi i ENUMERAZIONE DELLE MEDAGLIE IMPERIALI LATINE ÉN ARGENTO, PRIMO E SECONDO BRONZO., . Argento Bronzo2. Bronzo Giulio Cesare..........i Pompeo Magno ........ Sesto Pompeo M. Emilio Lepido ........ M. Antonio Augusto .......... Livia 1W Agrippa Caio e Lucio Cesari Druso Seniore ......... Tiberio Druso luniore Antonio Germanico Agrippiun Seniore ....... Nerone e Druso Cesari Caligola............ Claudio Messalina ........... Agrippina luniore ........ Britannico.........Nerone Ottavia - ........ Poppea Clodio Macro....... Galba ............. 6 3 4 2 40 58 4 2 4 2 2 --4 -1 2 2 4 2 6 ,1 4 4 7 2 4. 40 4 4 2 .7 4 4 7 45 a .3 4 28 6 3 2 2 4 4 2' .7 49i 42 - 46 Argento I. Bronzo 2. Brobzo Ottone Vitellio Vespasiano Doinitilta Madie e Figlia ........ Tito.-.......... Giulia di Tito........ Domiziano- ..... . Domizia. .. . ... .... INerva...........Trajnno.......... Plotina Marciana ........... Matidia ............. Adriano Sabina Elio Cesare Antiuoo. .. . ,. .. - .... Antonino Pio .......... Faustina Madre .......... III. Aurelio .......... Faustina Giovine. • .- . .. Lucio Vero .......Lucilla...•.. Coiumodo........ Crispina • Pertinace ......... Didio Giuliano . .., . . Manlia Scantilta Didia Clara............ Clodio'Albino. .. .. Settimio Severo .......... Giulia Pia ............ Caracalla ............ Plaulilla............. Geta .... .. Macrino . Diadumeniano Elagabalo.......... Cornelia Paola ......... Aquilia Severa Anuia Faustina ............ Giulin Soemia Giulia Mesa ........... Severo Alessandro ............. Orbiana Mainmea .............. 4 Id. 28 4 4 26 •1 845 4 4 4 61 38 .43 28 46 .7 6 25 .3 -3 -2 .4 .3 34 -23 34 .5 -20 6 .3 20 2 2 .5 25 -4 .3 4 4 43 4 49 4 24 4. 6. 47 4 4 4'. 88 3 4 2 49 43 44 48 48 13 59- 4 3'. .1 3 24 - 22 .4 39 45 66 6 3 52 44 42 46 15 6 27 4, 2 .4 5 9. .9 45 3 '12 6 24 5 5 -2 - 6 3 2 2 .4 -4. 4. .3. 50-2 44.- 2 .3 22i 4. -4.- • Argento 2. Bronzo 7. 943 Massinino Paoliiia 4 2 3 23 Massimo Cesare ........ 3 2 Gordiano Africano Padre ...... Gordiaio Africano Figlio 4 2 4 Jhulbirio 66 1 7 Pupieno 51 47 23 Gordiano Pio Trunquillina......• 4 2024 12 Filippo Padre 4 9 2 Otacilia 4403 Filippo Figlio 812 6 Trajaiio Decio 233 Etrusci ha......... Erennio Etrusco 334 Ostiliano............ .3 24 Trehoiiiano Gallo 8 14 3. Voi us inno 46 5 Emiliano 4 42 4 Valeriano 449 .2 Illariniana 2.4 Gallieno 49 77 Salonina 443 5 Salonino 44I 2 Postumo 44 6 2 .............. ............ ............ Questo ricco dono era stato preceduto da quello di un armadio di lucerne sepolcrali, offerto al principio del 4832. (64) Monsign. Modesto Farina nel 4824 assegnavale sui fondi del Seminario lire correnti duecento. (65) V. Not. 53. (66) Il Vescovo Iestè lodato ordinava nel 4846 la costruzione a sue spese d'armadi di noce nella camera di lettura. (67) Cenni storici e descrittivi intorno all' I. 11. Biblioteca di Brera dei I'ice-Bihliotecario Francesco Rossi. Milano. Tipografia e Libreria Pirotta e C. 1844 in 8. pag. 33. (68) Succeduto nel Giugno del 1842 al Valentinelli, provvide al lustro della Biblioteca coll'incrernentarne la classe della Storia, acquistando k nuove Opere: T/:iers. Storia della Rivoluzione di Francia - Guizot. Storia della civilizzazione in Francia e in Europa - Thierry. Storia dei Normanni - J'ilIe,naine. Storia della letteratura francese - Dam. Storia (li T'enezia - Nieh/iur. Storia romana - PI/cali. Storia de Popoli italiani - Archivio storico di Firenze - Iferren. Storia del Coni- - 48 — rnòrcio degli Jnticì,i - Leo. Storia d'Italia - Hurter. Storia d'Innocenzo III -. J'oigt Storia di Gregorio 1713 e col provvedere pure i recenti Dizionari greci e italiani, e molti Classici d'ogni Nazione - Nel 4843 arricchì la Biblioteca colla piccola Raccolta di libri legatale nel Maggio di quell'anno (la i). Luigi Calzavara, il quale volle lasciarle un'rhonumento perenne dei suo attaccamento col dotarla di anime correnti J. 400 cento. Finalmente collocò negli armadi costrutti a spese di Mons. Modesto Farina le due Raccolte delle Edizioni del Secolo XV e della Aldhia. (69) Ora Coadjutore presso la Biblioteca Marciano di Venezia.