PagIne GIALLE notizie dalla Federazione Nazionale Profumieri FENAPRO la spregiudicatezza dei grandi ricade sempre sui piccoli FILO diretto Per far sentire la vostra voce scrivete a FENAPRO Corso Venezia, 49 20121 Milano Quando i grandi retailer si mettono nei guai e a rianimarli intervengono i fondi di investimento – si veda l’ultima macroscopica vicenda che ha scosso la Profumeria Italiana – a pagare il conto sono sempre i piccoli. La ricaduta a pioggia che dall’alto investe i produttori esposti finanziariamente con la società in difficoltà - nel nostro caso, come tutti sanno, una nota catena di profumerie a diffusione nazionale - fa sì che, alla fine, se su qualcuno ci si deve rivalere per recuperare i soldi persi, questo qualcuno sia l’ultimo anello della catena, quelli che alle spalle non hanno consorzi o una rete importante di punti vendita: gli indipendenti. I meno tutelati, insomma. Quelli che con le vicende finanziarie, le bancarotte e la polizia tributaria, non hanno nulla a che vedere. Inutile dire che, stando così le cose, contiamo sull’industria affinché la situazione venutasi a creare, di cui siamo peraltro consapevoli essere loro i primi a farne le spese, non si ripercuota sui piccoli profumieri, con un inasprimento delle condizioni contrattuali. www.fenapro.it ottobre 2012 imagine 189 pagine gialle pagine gialle contratti d’affitto nei centri commerciali all’interno di centri commerciali molti imprenditori di profumeria gestiscono dei punti vendita. Ma a quali condizioni? scopriamole grazie alla lettera di un profumiere. di Giovanna Maffina 190 imagine ottobre 2012 grande pregio di aver affrontato l’annosa questione dei contratti d’affitto a durata limitata cui sono costretti ad aderire tutti coloro che avviano un’attività in un centro commerciale con il rischio, dopo pochi anni, di dover traslocare in altra sede perché il loro spazio è stato ceduto a qualcuno disposto a pagare un canone d’affitto più elevato. la lettera di GIANFRANCO TAGLIAFERRI Basta prevaricazioni: i nostri “contratti di affitto di azienda sono, in realtà, normali contratti di locazione ad uso commerciale. La nostra società è titolare di una profumeria nel Centro Commerciale “Moncalieri” (Torino). Come è noto la triste sorte di noi imprenditori affittuari di locali appartenenti ad un centro commerciale è quella di essere costretti dopo pochi anni dalla firma del contratto, dopo aver investito molti soldi e tempo per avviare l’attività (i locali che ci vengono dati sono sempre privi di qualsiasi arredo e degli elementi necessari a consentirci di sviluppare la nostra attività), dopo esserci guadagnati con grande lavoro un’adeguata clientela, a rilasciare i locali per rifiuto del … ma il motivo di tutto questo? Perché possono mandarci via in così poco tempo? perché possono prevedere una durata del contratto così breve (spesso 5 anni – il tempo appena sufficiente per crearci una clientela adeguata), perché non abbiamo diritto ad un’indennità di avviamento?! La risposta è semplice: perché i centri commerciali ci concedono dei normalissimi locali commerciali vuoti ma ci richiedono di sottoscrivere dei “contratti di affitto di ramo d’azienda” per aziende che in realtà non esistono, ma per i quali non si applicano le norme in materia di locazione commerciale che, invece, prevedono una durata minima legale (6 anni + rinnovo di altri 6 anni in assenza di disdetta motivata) e l’obbligo di riconoscere l’indennità di avviamento in caso di disdetta! Già… ma questo fino a ieri! Con l’assistenza dello Studio legale Balbo di Vinadio e Associati di Torino, siamo riusciti a vincere la battaglia legale contro la proprietà del centro commerciale da cui affittiamo il nostro locale, che pretendeva che noi lasciassimo urgentemente il locale da loro affittatoci, in quanto il contratto era scaduto a maggio…: il Tribunale di Torino (sezione distaccata di Moncalieri), accogliendo la nostra tesi difensiva, ha respinto la domanda dei proprietari del centro commerciale consentendoci così di rimanere nel locale! Ma non solo… il Tribunale di Torino tende a considerare questi contratti definiti di affitto di azienda come contratti di locazione commerciale… il che comporta che la durata minima sarà quella di legge (6 anni + automatico rinnovo di altri 6) e che in caso di disdetta il conduttore avrà il diritto di ricevere l’indennità di avviamento! Gianfranco Tagliaferri ottobre 2012 imagine pagine gialle A seguire trovate la lettera scritta dal profumiere Gianfranco Tagliaferri. La questione che solleva riguarda centinaia di altri imprenditori che, come lui, gestiscono dei punti vendita all’interno di centri commerciali. La frizione nasce dalla natura del contratto d’affitto che il centro commerciale chiede di sottoscrivere al negoziante, inquadrabile come ‘contratto di affitto di ramo d’azienda’, anche se poi, di fatto, sono concessi in locazione locali commerciali vuoti che nulla hanno a che vedere con un’azienda. Il perché è presto detto: così facendo si svicola dall’applicazione delle norme in materia di locazione commerciale che prevedono una durata minima legale di 6 anni (+ rinnovo di altri 6 anni in assenza di disdetta motivata) e l’obbligo di riconoscere l’indennità di avviamento in caso di disdetta. Il contratto d’affitto ‘di ramo d’azienda’ impegna infatti per una durata più breve, talvolta di soli 5 anni, che quasi non lascia il tempo di avviare il negozio, creando un adeguato giro di clientela che ripaghi di tutti gli investimenti - in arredo, formazione personale ecc effettuati dal commerciante. Il tutto, tra l’altro, senza neanche fornire un’indennità di avviamento. Questo, almeno, fino a ieri. Leggete quanto stabilito dal Tribunale di Torino e traete le conclusioni del caso. Pur avendo un evidente limite di carattere giurisdizionale (la stessa questione, dinnanzi a un altro giudice potrebbe avere esito diverso) ha il proprietario del centro commerciale di prorogarci il contratto in quanto, magari, sfruttando la nostra clientela, ha pattuito un canone di affitto più elevato con altro imprenditore (che poi sarà anche lui vittima dello stesso gioco perverso)! E a noi? A noi cosa accade? Accade che dobbiamo andare via e, senza poter dire alcunché e senza poter pretendere alcuna indennità per l’avviamento che noi abbiamo sviluppato, costringendoci a ricercare un nuovo locale, un nuovo centro commerciale e ricominciare daccapo. 191 pagine gialle pagine gialle In un mercato moribondo il mass è un’arma a doppio taglio Nei primi otto mesi dell’anno il mercato in flessione su tutti i fronti. Nonostante il pesante ridimensionamento degli ultimi anni il mass si conferma comunque ‘specchietto per le allodole’. “È chiaro che non possiamo trascurare il mass, altrimenti perderemmo presenze in negozio”, non ha mezzi termini Luigi Marazzi (Profumerie Erika, Gruppo Ethos Profumerie) nel tratteggiare la situazione che si è andata delineando in questi ultimi mesi nel selettivo. Se da un lato il mass ha perso pesantemente peso in profumeria, dall’altro continua ad essere uno strumento di ‘reclutamento’, prova ne è il fatto che, per quanto riguarda il mercato in generale, su 50.139.504 pezzi venduti in otto mesi in profumeria, ben 16.464.928 erano mass, con un’incidenza pari al 33% delle vendite”. Entrando nello specifico dello skincare poi, “ciò che stupisce è che numericamente le vendite di prodotti prestige e di prodotti mass siano state pressoché identiche: 11.672.018 pezzi contro 9.635.946”. la conclusione? Quella di cui sopra: tenere alti gli standard qualitativi e assortimentali remind remind remind remind 192 imagine ottobre 2012 Nei primi otto mesi domina il segno rosso Venendo all’andamento degli ultimi mesi, ad agosto il mercato della profumeria “è cresciuto dell’1 %, semplicemente perché i prezzi sono aumentati del 2%. Il che significa che, in sostanza, si è perso in quantità un 1%”. Ma più significativa è l’analisi del montante dei primi 8 mesi, “che ha registrato una flessione a valore del -3.6% e a pezzi del -6.1%, con un aumento dei prezzi pari al +2.7%. La pesante flessione a pezzi è legata ad una diminuzione del numero di scontrini in profumeria. La flessione del 6,1% ha significato, in quantità, passare dai 54.139.504 pezzi venduti nei primi otto mesi del 2011 ai 50.139.504 dell’omologo periodo quest’anno”. Splittando per singolo asse, ecco i risultati: -7.5 % le fragranze, -8.9 % lo skincare e -2.0 % il makeup. Dati che si commentano da soli. È questo l’invito che giunge da JeanLuc Michelot, presidente del Gruppo vendite in profumeria di Unipro e dal nostro presidente Nicola Ostuni. Il riferimento esplicito è diretto all’iniziativa ‘La forza e il sorriso’. Vi chiediamo ancora un po’ di pazienza. La chiediamo a tutti coloro che, numerosissimi, hanno contattato la segreteria Fenapro e la nostra redazione, per conoscere meglio i meccanismi de ‘La forza e il sorriso’ - versione italiana del programma internazionale Look Good... Feel Better, che realizza laboratori di bellezza gratuiti a favore di malate oncologiche - e manifestare la propria entusiastica adesione all’iniziativa. Unipro e Fenapro stanno attivamente lavorando per definire al meglio i contorni dell’evento e mettere in moto la macchina organizzativa oliandola alla perfezione. Ma far decollare un evento che presuppone il coinvolgimento di centinaia di punti vendita in tutta Italia e va sostenuto con cartelli vetrina, opuscoli, gadget a tema e un massiccio sostegno pubblicitario sui media tradizionali, social e web., è cosa tutt’altro che semplice. Da qui, la decisione di prendersi un po’ più di tempo, facendo slittare di poco - un paio di mesi, tre al massimo - la data di partenza, originariamente programmata per questo novembre. Voi, però, continuate a sostenere l’iniziativa e cercate, anche con il passa parola, di coinvolgere il maggior numero possibile di colleghi profumieri! Primo, perché darà una bella visibilità, di spessore e valore, al nostro canale. Poi, naturalmente, perché si tradurrà in un aiuto concreto al programma, finanziando la creazione di cinque nuovi enti, da aggiungere a quelli già esistenti, che coinvolgano nei prossimi cinque anni centinaia di altre donne. Iniziative charity come questa devono essere solo l’inizio di un nuovo percorso da fare tutti assieme. cos,è la forza e il sorriso Il programma ‘La forza e il sorriso’ patrocinato da Unipro che aiuta le malate oncologiche a riaffacciarsi alla vita è un piccolo miracolo: dal 2006, anno della nascita, ad oggi, si è allargato a oltre trenta strutture e ha dato sostegno a oltre 3000 donne, organizzando workshop e laboratori di trucco e cura della pelle con la presenza di esperti. Fornendo, insomma, un valido sostegno psicologico attraverso strumenti che sono propri del nostro canale. Naturale che si sia da subito innescata un’osmosi virtuosa con le aziende cosmetiche che sono le prime a sostenere il progetto, con omaggi e l’invio di esperti. Un trucco curato, il profumo e la crema giusta, sono gesti terapeutici fondamentali perché la donna malata si riappropri della sua femminilità. ottobre 2012 imagine pagine gialle Il prossimo mese di novembre, in data ancora da definire, si riunirà il Consiglio Fenapro per eleggere il nuovo presidente Fenapro. La segreteria della Federazione comunicherà a breve a tutti i consiglieri data e luogo dell’evento. Ricordiamo che il presidente in carica Nicola Ostuni è giunto al termine del suo secondo mandato ma potrebbe mantenere la carica attualmente ricoperta. del proprio punto vendita, perché abbia una forte identità, senza però trascurare le referenze mass, che continuano a rivelarsi fondamentali per attirare traffico. E poi vendere anche il resto. Dateci un po’ più tempo… stiamo lavorando per voi! 193